sabato 15 gennaio 2011

Sarah Scazzi. Sabrina Misseri è innocente, il padre si scusa con lei per averla accusata ingiustamente.

L'intervallo è finito, mettetevi comodi perché l'Avetraneide ricomincia. Non c'è altro modo per definire il giallo sull'assassinio di Sarah Scazzi, un film mai visto che riserva soprese e colpi di scena ad ogni respiro polmonare. Oggi si è capito il motivo per cui gli avvocati di Sabrina Misseri hanno voluto interrogare il padre giardiniere pur sapendo di non poter fare domande riguardanti l'omicidio. Avevano un asso nella manica e l'hanno usato per vincere la mano. La procura, in particolar modo il giudice Martino Rosati, ha perso, e non solo la partita! Se tutto verrà confermato il danno maggiore sarà procurato dalla perdita di tempo e dal fatto che nei giorni sprecati ad aggiustare gli indizi contro la cugina di Sarah chi poteva essere controllato potrebbe aver inquinato le prove sistemando ed occultando ciò che l'avrebbe portato ad essere indagato. Bruciando una cintura ad esempio.
Ma cosa sta facendo traballare il castello costruito dagli inquirenti con la sabbia della procura di Taranto in terra avetranese? Una domanda, una sola domanda posta tre volte in tre modi diversi, a Michele Misseri, questa domanda:.

Avvocato Coppi. Miché, hai scritto tu con le tue mani le lettere inviate a Sabrina e Valentina prima di Natale?
Michele Misseri. Sì.
Avvocato Coppi. Miché, sei sicuro che è tutta opera tua, non è che qualcuno all'interno del carcere ti ha costretto?
Michele Misseri. No, le ho scritte io.
Avvocato Coppi. Vogliamo essere sicuri Miché, questa volta devi dire la verità, se non le hai scritte tu o se ti hanno minacciato per scriverle devi dirlo, ti hanno minacciato Miché?
Michele Misseri. No, nessuno mi ha detto niente, le lettere le ho scritte io da solo, è la verità.

Con queste domande e con queste risposte tutto salta a carte all'aria. Ma cosa c'era scritto di così importante nelle lettere inviate dal contadino carcerato? C'era che, oltre agli auguri di Natale, il Misseri padre si scusava con la figlia per averla coinvolta in un omicidio che non la riguardava e le prometteva che appena il giudice avesse accettato di parlargli avrebbe detto la verità scagionandola.

Il problema è che il giudice non ha avuto tempo di incontrarlo, perché il Misseri in quei giorni ha davvero inoltrato la richiesta per essere ascoltato nuovamente. Ma il Rosati aveva altro a cui pensare, doveva trovare le prove per far condannare all'ergastolo Sabrina, poteva mica perdere tempo ed andare ad incontrare l'uomo che con le sue parole l'aveva inguaiata. Inconcepibile solo a pensarle certe cose per un giudice di spessore che vuol fare carriera.

Ed ora gli scenari si aprono a diverse interpretazioni. Ormai il pregiudizio è inserito nella mente degli italiani ed in tanti rimarranno dell'idea che la colpevole sia già stata trovata e che il padre in quella lettera abbia mentito per scagionare la figlia. Ma se anche si pensasse che sia stata scritta in malafede con l'idea di scagionare la figlia colpevole, si dovrebbe altresì pensare che quell'uomo una vera verità non la dice mai. Ed allora per quale motivo credere a quella precedente accettata dal giudice?

Voglio essere più chiaro. Io non sono pro Sabrina come può sembrare leggendomi, io sono pro giustizia. La giustizia quando è giusta viene fatta in base a prove inconfutabili, a fatti accertati che non portino ad altre conclusioni. Quindi la ragazza potrebbe anche essere colpevole e mi basta anche poco per crederlo, mi bastano le prove. Ma che siano prove e non indizi labili come la confessione di uno, pur anche sia il padre, che ha dimostrato nei mesi di essere capace sempre e solo a mentire. Quindi giustizia vuole che Sabrina torni a casa agli arresti domiciliari mentre i Pm cercano di completare il puzzle al momento appena accennato. Perché se si considerano vere le accuse che hanno portato in carcere la ragazza si deve considerare altrettanto vero quanto da lui scritto nelle lettere.

Ma ora gli scenari che si aprono di fronte agli inquirenti, come scritto prima, sono veramente ampi. O gli fanno fare una perizia psichiatrica, ed era quello che voleva inizialmente l'avvocato Galoppa, considerandolo pazzo, o lo si va ad ascoltare nuovamente e si crede alla nuova verità sperando di trovare prove che la confermino. Provo ad esemplificare e faccio un'ipotesi che potrebbe un domani diventare realtà, ma se ne potrebbero fare molte altre.

Se il Misseri oggi dicesse che ad uccidere e ad occultare è stato un altro, un conoscente di cui ha molta paura, ricordate i messaggi trovati nel telefonino?, che l'ha minacciato intimandogli di tacere altrimenti avrebbe fatto fare la fine di Sarah anche a sua figlia, cosa ci sarebbe di strano? Nulla perché agendo come ha agito, facendola carcerare, l'ha protetta da chi pensa sia molto pericoloso. Inoltre se dalla sua bocca uscisse un nome la procura potrebbe chiudere diverse pagine ancora aperte. Tutti gli enigmi irrisolti, come la cintura che manca e l'impossibilità che possa averla occultata da solo, svanirebbero e si potrebbe addirittura credere che sia venuto a conoscenza del luogo dove Sarah era sepolta in un secondo tempo, magari vedendo che l'acqua non usciva dalla cisterna.

Il giudice Rosati potrebbe dire che un racconto del genere non è vero dopo aver accettato dal Misseri sette versioni diverse? Per come la vedo io, ora come ora, potrebbe non credere neppure alle lettere e lasciare in carcere la ragazza in attesa di una perizia calligrafica. Dite di no? Vedremo.

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