martedì 2 maggio 2017

Caso Bossetti... e agli asini spuntarono le ali...

Di Gilberto Migliorini

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Il caso del muratore di Mapello è la dimostrazione, se ancora ci fosse bisogno di prove, che agli asini sono spuntate le ali, nottetempo, una rivoluzionaria mutazione genetica, darwiniana, una di quelle che non passano inosservate ai potenti sistemi di calcolo e agli osservatori imparziali. La notizia l’abbiamo appresa appena svegli al notiziario delle sette. Sullo smartphone subito dopo ci è stata confermata. Appena acceso il computer l’abbiamo appreso dal quotidiano on-line dove già sbocciavano i commenti dei lettori. Al supermercato, nei bar e sul posto di lavoro già tutti ne parlavano, era ormai di dominio pubblico che gli asini erano perfettamente in grado di volare e qualcuno già asseriva di averne visti che veleggiavano in formazione tra le nuvole, che in cielo ce ne fossero stormi proprio come i gabbiani.

Di lì a pochi giorni era verità conclamata che la variazione cromosomica era davvero avvenuta, opinionisti e consulenti ne parlavano nei format e per quanto non ci fossero ancora le immagini in diretta era palese che il cambiamento epocale veniva confermato da tutte le fonti attendibili, descritto in tutti i suoi risvolti genetici, rappresentato mediante tabelle numeriche su un foglio elettronico. Non esisteva ancora la registrazione visiva degli asini volanti, documentata mediante immagini in diretta, ma era solo questione di tempo, si sarebbe fatta quanto prima anche una verifica che non esistessero asini senza le ali. Il fatto era lapalissiano, evidente ai sofisticati sistemi di analisi: a tutti gli asini indistintamente erano spuntate le appendici aeree. Se qualche scettico insisteva a dire che ancora non avesse visto un somaro volare, era per spirito di contraddizione, uno di quegli sprovveduti o bastian contrari che diffidano delle notizie per malcelato spirito complottista.

Il caso Bossetti costituisce esempio emblematico di come si formano le opinioni, con quella che in psicologia sociale va sotto il nome di profezia che si autoadempie e che rappresenta la radiografia dell’Italia attuale, una cartina al tornasole delle sue istituzioni, del connesso sistema informativo e della mentalità dell’utente mediatico. L’informazione segue la logica della vendita di un prodotto editoriale senza remore etiche o teoretiche, in funzione del sistema del consenso di cui è parte rilevante e strumento essenziale. Sembra che l’Italia sia agli ultimi posti in Europa nella qualità dell’informazione, a gomito con paesi che non brillano per libertà di stampa e garanzie costituzionali. Qui nel Bel Paese le guarentigie di solito sono evocate nelle cadenze comandate, nei discorsi altisonanti e nella classica retorica edificante. Passata la festa coi gagliardetti e il tricolore, si torna al vecchio e inossidabile manuale Cencelli, alla propaganda con nobili intenti e alla demagogia da salotto.

Qui nel blog si è sistematicamente segnalato che l’affaire paternità Bossetti è perfino più strano degli asini che volano. Tutto normale, guai a dire che gli asini non volano, si passa per ‘gomblottisti’, ridicolizzati perché tutti sarebbero in grado di vedere in cielo i somarelli svolazzanti, in perfetta formazione come i cormorani. 

In internet, ovunque si possa commentare, viene costantemente ridicolizzata qualunque presa di posizione che richieda, prima di credere alle certezze massmediatiche, i riscontri documentali a fronte di notizie che si replicano come fotocopie senza la parvenza di una prova. Infatti, la grande informazione, a parte qualche voce isolata fuori dal coro, senza mostrarci nulla di scritto ci ha detto - sistematicamente imbeccata da fonte autorevole - che Massimo Bossetti è figlio di un tale Giuseppe Guerinoni... tutti i media, quelli che contano, hanno strombazzato che il carpentiere di Mapello non è figlio biologico del padre legale Giovanni, come invece la signora Arzuffi ha continuato ad affermare ben sapendo che non aveva mai avuto nessuna tresca con l’autista di Gorno.

Sono riusciti a convincere a tal punto la signora Arzuffi che il figlio Massimo fosse figlio di Giuseppe Guerinoni - il suo vero padre a detta della nomenclatura mediatico-forense - che per darsi una spiegazione plausibile la madre del carpentiere ha dovuto supporre che fosse intervenuta a sua insaputa una inseminazione artificiale. È da precisare che la signora Arzuffi non ha mai detto che il marito fosse sterile, e nemmeno che abbia voluto ricorrere ad una procreazione medicalmente assistita. La madre del carpentiere ha solo supposto di averla eventualmente subita, per darsi ragione di quanto le veniva detto come verità assodata e conclamata, come qualcosa della quale non esistesse alcun dubbio.

La cosa sorprendente è che il sarcasmo dei commentatori mediatici non ha riguardato il fatto che la paternità Guerinoni venisse affermata senza alcuna prova, ma che la signora cercasse di darsi ragione di qualcosa che era in contraddizione con i fatti della sua vita, la realtà dei suoi vissuti, la sua esperienza e la sua storia di donna sempre rimasta fedele al marito. Si tratta proprio di una vicenda come gli asini che volano: esiste un diffuso si dice, testimonianze e visioni, anche oniriche, ma senza che nessuno strumento di registrazione abbia ancora visto gli equini volare in cielo. Ma si sa che bisogna aspettare il momento opportuno per immortalare i ciuchi nel loro perfetto pattern di volo, magari intanto ci si accontenta di tutti quei testimoni, e sono davvero tanti, che li hanno descritti nella loro classica formazione a V, quasi come a descrivere la doppia elica del Dna.

Ce l’hanno raccontato in tutte le salse come un fatto acquisito, che Massimo Bossetti è figlio di Guerinoni, come se si trattasse di un dogma di fede sul modello di un Gesù Bambino con un padre putativo. Non fa niente che al momento del concepimento, in un mese invernale, la madre del carpentiere vivesse da molti mesi a sessanta chilometri di distanza da Guerinoni; non fa niente che le fotografie di Massimo Bossetti abbiano tutti i tratti somatici del padre Giovanni; non fa niente che la donna abbia sempre ribadito con forza di non aver mai aver avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni; non fa niente che la testimonianza dell’amico Vincenzo Bigoni smentisca che sia stata Ester Arzuffi la giovane donna che Guerinoni aveva messo incinta.

Che Massimo Bossetti non sia figlio del padre legale viene comunque dato per certo e acquisito sulla base del si dice. Come per gli asini che volano la conferma viene dal sistema mediatico… da fonti autorevoli, purtroppo senza riscontro documentale, senza prova ‘visiva’, proprio come gli asini volanti, ai quali ci viene assicurato che sono spuntate le ali.

Il Gip aveva preventivato una verifica di paternità sul padre legale. Nessun documento è però mai stato presentato (né dall’accusa e né dalla difesa) a smentire la paternità biologica del padre legale. Come per i ciuchi volanti fa fede l’ipse dixit del sistema mediatico, ribadito con allusioni e circonvoluzioni, e ovviamente fanno fede le ali che a detta di tutti, opinionisti e commentatori, sono per davvero spuntate sul dorso degli equini. Ci hanno perfino raccontato che anche il terzo figlio sarebbe il risultato di un adulterio. Sorge il sospetto che anche ai cavalli potrebbero essere spuntate le appendici alate.

Come siano giunti alle conclusioni genetico-evolutive dei ‘ciuchi volanti’ e di una emblematica ‘paternità putativa’ sembra un mistero mariano, eppure ribadito così convintamente da risultare un dogma. La notizia, imboccata dagli inquirenti, ha imperversato su tutti i canali informativi, data per certa ed acquisita anche senza la benché minima prova documentale, senza il supporto di una prova genetica presentata in contraddittorio. A un’audience di bocca buona l’informativa senza accertamento va bene lo stesso, come nella pubblicità basta la parola, lo slogan fa da supporto.

Per l’utente medio una conferma è semplicemente la dichiarazione di una qualunque autorità o parte in causa, basta la parola.... Anche quando sembra evidente che nessun documento sarà allegato agli atti - a riprova dell’adulterio della signora Arzuffi o comunque della non paternità biologica del padre legale -  i media, quelli che contano, non fanno una piega, non si pongono qualche interrogativo, non sollevano il dubbio che la storia della paternità possa essere una bufala.  Si è perfino usata la motivazione della privacy - dopo aver sputtanato la signora Arzuffi - si è ricorsi allo stendiamo un velo pietoso, non inferiamo su una povera madre. Una pietas su una verità scabrosa, quella di un fantomatico adulterio, o una copertura su una notizia totalmente inventata? La formula figlio di un altro padre ha poi tutta l’indeterminazione di una locuzione enigmistica, sembra l’indovinello dove ciascuno può liberamente interpretare...  un omissis con un colpo di gomito o una strizzatina d’occhio d’intesa…

Siamo ancora qui ad attendere quel benedetto documento con tanto di firma in calce di un genetista che ci dica che Massimo Bossetti non è davvero figlio biologico di Giovanni Bossetti, finalmente ce ne faremmo una ragione. Uno strano presentimento ci suggerisce però che la paternità non verrà mai messa in discussione con un documento ufficiale, rimarrà così… un cogito cartesiano.

Si è potuto affermare che Massimo Bossetti non è figlio del padre legale senza la ben che minima documentazione di quanto si è andato strombazzando ai quattro venti con l’assistenza di tutti i canali informativi. L’adulterio della signora Arzuffi è diventato conclamato, certificato, assodato ed evidente senza il ben che minimo supporto di una ‘carta canta’ che lo comprovasse mediante una firma in calce, una relazione resa pubblica con la possibilità di una prova di controllo. Eppure basterebbe guardare delle fotografie, senza pregiudizio, per trovare ispirazione e suggerimenti circa l’albero genealogico.

Figuriamoci cosa può fare un apparato propagandistico anche senza il supporto di riscontri documentali semplicemente dando per buono quanto una fonte istituzionale dichiara dall’alto della sua autorità e in forza dei suoi metodi persuasivi. Dal niente di una notizia - magari inventata di sana pianta - il sistema massmediatico può… creare illusioni da fata morgana, effetti Pigmalione, telenovele... L’organigramma informativo può mostrare davvero gli equini volare nel blu dipinto di blu, semplicemente gridando le news, presentandole nel modo ‘giusto’ e replicandole con l’ausilio di persuasori più o meno occulti. Un fatto diviene vero, assodato e certificato non in quanto documentato, ma in quanto scaturito da fonte ‘attendibile’, riprodotto da canali ‘autorevoli’, commentato da opinionisti ‘di rango’, certificato da indiscrezioni ‘affidabili’, suggerito da una autorità ‘indiscutibile’ e lubrificato da tutto un sistema di consulenze ‘prestigiose’.

Paradossalmente proprio con la proliferazione dei canali informativi, la loro distribuzione capillare e gli strumenti telematici di ultima generazione, la capacità di indottrinare l’utenza ha progredito in modo esponenziale a tutti i livelli e in tutti gli interstizi sociali. Il target è avvolto e pervaso da un flusso di informazioni in ogni momento della giornata. La ridondanza ha come effetto la certezza del vero in una sintonia ripetitiva che persuade. L’orchestra mediatica replica ad libitum la sua canzone: per il consumatore è la prova che alla notizia ribadita come un mantra corrisponde la realtà vera. Il pluralismo informativo, sistema di fotocopie e decalcomanie, rappresenta l’evidenza della verità delle news.

Ma se un giorno, mettiamo il caso in ipotesi, dovesse venir prodotto un fantomatico documento - la prova di paternità - che attesti senza ombra di dubbio che Massimo Bossetti è figlio genetico del padre legale Giovanni Bossetti? Cosa dovremo dedurre, se questa improbabilità dovesse accadere, se non...

a) Che l’informazione del Bel Paese è solo un sistema di illusionismi e di marketing, un sistema che si perde nei dettagli insignificanti e negli escamotage (il fantasma del fratellastro di Bossetti) e perde sistematicamente di vista l’essenza dei fatti che contano davvero.

b) Che una madre e moglie è stata fatta passare per adultera, che a dei figli è stato fatto credere di essere illegittimi, che intere famiglie sono state messe alla berlina sulla base di notizie inventate, che a un marito e a un padre morente già debilitato, preoccupato per la sorte del figlio accusato di un delitto, è stato instillato il sospetto e il dolore di essere stato tradito. Ci auguriamo che non sia così, anche se tutto lascia credere, fino a prova contraria, che quella della paternità potrebbe essere una balla colossale.

Un'indagine partita male e approdata a un colossale nulla di fatto ha messo in galera la persona sbagliata trascurando moltissimi elementi che avrebbero potuto portare in altre direzioni senza far spuntare le ali agli asini...

215 commenti:

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Bruno ha detto...

@Gilberto, come al solito leggo con attenzione e tutto d'un fiato i tuoi articoli.Sono eccezionali. Questa volta però, contrariamente agli altri, ho sperato durante la lettura e lo spero adesso durante la riflessione, che questo articolo venga letto dalla signora Arzufi e dal figlio Massimo. Lo spero proprio di cuore.

Vanna ha detto...

Condivido tutto Gilberto, complimenti!
La frase seguente riassume benissimo non solo come si è messa in movimento la macchina accusatoria ma come ha continuato ad andare avanti:
"...Un fatto diviene vero, assodato e certificato non in quanto documentato, ma in quanto scaturito da fonte ‘attendibile’, riprodotto da canali ‘autorevoli’, commentato da opinionisti ‘di rango’, certificato da indiscrezioni ‘affidabili’, suggerito da una autorità ‘indiscutibile’ e lubrificato da tutto un sistema di consulenze ‘prestigiose’...."

Va da sé che SE pure fosse vero quel dna non dimostra una colpevolezza certa perché manca molto altro per condannare all'ergastolo.

Per fare similitudini: come, a parte i cani, non si è potuto-voluto dimostrare che Y non è stata portata al cantiere e che il cantiere immacolato ora è un centro commerciale.
Come altri dna sono stati analizzati ed altri no permettendo a tutti di uscirne immacolati, anche gli sconosciuti.
Così invece non si è fatto con MGB, si è creduto e si è fatto credere subito alla sua colpevolezza cucendogli addosso il vestito familiare di figlio di...marito di...bugiardo, pedofilo, assassino senza dargli neanche la soddisfazione di essere sottoposto ad analisi documentate.

Per lui non si è voluto-potuto trovare scuse come per gli altri.
Vado di fretta, spero di essere stata comprensibile.

Anonimo ha detto...

Salve,sono un Gomblottista,ahimè non ho mai creduto agli asini che volano,come non ho MAI preso per oro colato ciò che i media riportano. I salotti televisivi popolano di opinionisti,molti sono capre(cit.) in cerca di visibilità e basta. Provate ad andare sulle loro pagine come vai contro le loro idee,ti bloccano accettano solo chi li adora e gli dà ragione. Ormai il giornalismo con la G maiuscola va cercato col lanternino ,sta diventando un copia-incolla,pochissimi hanno ormai voglia di indagare e di ragionare con la propria testa???sarà colta di un'assenza di neuro Il?Ottimo il tuo articolo,grazie

Aldo ha detto...

Io credo che Bossetti sia innocente, perché sento troppa puzza in quanto fatto dalla procura soprattutto prima del suo arresto, però mi sembra che si sfiori il ridicolo con queste argomentazioni. Vi pare che i legali di Bossetti non avrebbero esibito la prova della paternità con Bossetti sr. se l'avessero potuto?

Gilberto ha detto...

Aldo
Seguendo il tuo ragionamento: e ti pare che l'accusa non avrebbe esibito la prova che Giovanni Bossetti non era il padre biologico di Massimo Bossetti se l'avesse potuto? Prova che tra l'altro era stata auspicata dal Giudice per le indagini preliminari.

Anonimo ha detto...

Comincio a pensare anch'io che Bossetti sia biologicamente figlio del padre anagrafico, e questa convinzione mi viene proprio dalla ritrosia della procura ad esibire una ceretificazione tanto semplice quanto - come evidenziato - richiesta dal GIP.
D'altra parte, la dottoressa Gino disse che "era figlio di un altro uomo", o sbaglio? Il che non significa che sia figlio di Guerinoni, anche se non riesco ad immaginare che potrebbe esssere figlio di un terzo. Come va interpretata quell'ammissione?
Haddock

Anonimo ha detto...

da "LA PROVINCIA PAVESE"
Maggio 2017


INVERNO E MONTELEONE. Il comune di Inverno e Monteleone ha conferito la benemerenza civica alla ricercatrice del dna Pierangela Grignani, grazie al cui fondamentale contributo è stato possibile sbloccare il caso di Yara Gambirasio e dare un volto a “Ignoto 1”, Massimo Giuseppe Bossetti, ritenuto unico colpevole del caso di cronaca nera che ha appassionato l’Italia. Il riconoscimento, ogni anno, viene dato a residenti o a persone nate a Inverno che hanno dato lustro alla comunità. E la dottoressa è nata proprio qui, nella campagna pavese. «Alla ricercatrice – come ha ricordato il sindaco di Inverno Enrico Vignati – era già scaduta la borsa di studio quando è riuscita a mettere a punto un metodo per velocizzare l'enorme lavoro in corso sui campioni di dna». Grignani, nonostante il lavoro svolto in modo gratuito, è andata avanti senza esitazione. Si è resa conto del fatto che il profilo genetico di "Ignoto 1" conteneva un particolare allele, ossia un gene piuttosto raro che lo distingueva da tutti gli altri quasi al 100 per cento. Proprio da questa osservazione, la sua idea che ha permesso di dare un volto all’assassino di Yara. Ossia che per individuare la madre, invece di analizzare tutto il profilo genetico di ogni campione, sarebbe bastato solo cercare quell’allele. E così si è arrivati all'arresto del presunto responsabile dell'omicidio di Yara Gambirasio, Bossetti.

TommyS. ha detto...

Che l'allele 26 di SE33 fosse molto raro tra la popolazione italiana non credo proprio l'abbia "scoperto" Grignani. Altrimenti dovrebbero annullare le lauree in Biologia o Medicina a tutti gli altri genetisti intervenuti nel caso prima di Grignani. Piuttosto è da domandarsi come mai non abbiano utilizzato lo stesso (presunto) metodo di screening per le 500 e passa presunte madri di Ignoto1 già nel 2012. E continuo a pensare che si trovi proprio lì la chiave di lettura di tutto il caso. Quanto all'aall'accelerazione impressa dalla "volontaria" Grignani, beh ... tre mesi e mezzo per analiźzare il locus SE33 di 532 (o 566) donne non mi sembra poi proprio un Gran Premio di F1 quanto a velocità ed accelerazione!

TommyS. ha detto...

Gilberto

Complimenti per l'articolo e la perseveranza.

Forse a processo non verrà mai portato quel documento cui tu aneli, ma nulla esclude che la tanto auspicata perizia non risolva le cose prima ed in altro modo. E poi si potrà forse raccontare un'altra storia.

Remo ha detto...

Ma che ragionamento è? l'accusa non ne aveva alcun bisogno, per loro ignoto1 è figlio di Guerinoni e Bossetti è ignoto1, quindi Bossessi è figlio di Guerinoni, su questo assunto, per loro dimostrato dai test del DNA da loro fatti, non c'è alcuna prova da portare. Semmai è la difesa che avrebbe tutto l'interesse a confutare late assunto pendolo provare, e avrebbe già chiuso tutta la vicenda, perché se sei arrivato da Ignoto1 a Guerinoni, dalla indagini su questo a Bossetti e poi a fare Bossetti=ignoto1 e invece io ti mostro che Bossetti no è figlio di Guerinoni ma del suo padre legale, allora ho già dimostrato che tutte le analisi del DNA che ha fatto fanno acqua da tutte le parti.

Anonimo ha detto...

bravo remo, ma fallo capire a questi rimbambiti

Anonimo ha detto...

Beh, il rimbambito sfrenato, sarebbe Gilberto, cocciuto più dei suoi asini.

Anonimo ha detto...

@Remo
l'accusa non ne aveva alcun bisogno, per loro ignoto1 è figlio di Guerinoni e Bossetti è ignoto1
Vero, ma il GIP dissse che la prova doveva essere fatta e che doveva farla l'accusa. Quindi, dov'è?
Haddock

Nautilina ha detto...

Caro Gilberto,
complimenti per l'articolo. Vedo che sei ancora convinto di ciò che scrivi e questo ti fa onore, in un mondo di pennivendoli sempre pronti a seguire il vento che tira.
Non voglio fare l'avvocato del diavolo, perché anch'io penso che la paternità di Guerinoni sia tutta da verificare, ma hai sentito questa intervista all'avvocato Salvagni?
Ascoltarlo lascia come minimo perplessi.

https://www.dailymotion.com/video/x5fq6j9_l-avvocato-e-l-ipotesi_creation

Dal minuto 4:25 l'avvocato spiega in modo semplice e comprensibile l'ipotesi che la difesa intende sostenere in appello e che ormai conosciamo tutti, ossia che Ignoto 1 sia un eventuale fratello con un DNA molto simile a quello di Massimo Giuseppe. Tanto simile da ingannare gli analisti.
Ma il punto è che, nel ragionamento, Salvagni sembra confermare la validità del DNA paterno.
In sostanza non rinnega la paternità di Guerinoni, anche se dice chiaramente che la famiglia Bossetti ha potuto solo verificare se Massimo Giuseppe sia figlio di Giovanni, senza confrontare il suo genoma con quello del presunto padre naturale perché non più disponibile.
Quindi non mi pare di sentire Salvagni contestare che Ignoto 1 e Massimo siano entrambi figli del Guerinoni: lui dice solo che potrebbero avere due madri diverse.
Non cambia niente se la signora Ester ha avuto una scappatella o un'inseminazione artificiale, perché comunque Massimo resterebbe sempre figlio di Giuseppe Benedetto.
Chiaramente poi Ignoto 1, se non è figlio di Ester, non può essere MGB e questo basta dal punto di vista difensivo, però vorrei sapere cosa ne pensi tu.

Gilberto ha detto...

Cara Nautilina

Ho ascoltato solo una parte dell'intervista che suggerisci, solo fin quando mi sono reso conto che le carte e la strategia sono ancora ben coperte. Oltre a quello che ho già espresso nei miei articoli e commenti non saprei che altro aggiungere. Il commento di TommY S. che trovi qui potrebbe darti qualche suggerimento quando dice:

"Forse a processo non verrà mai portato quel documento cui tu aneli, ma nulla esclude che la tanto auspicata perizia non risolva le cose prima ed in altro modo. E poi si potrà forse raccontare un'altra storia."

Nautilina ha detto...

E allora incrociamo le dita, sperando che la perizia venga concessa e che sia dirimente.
In caso contrario la difesa avrà un piano B, mi auguro...

Anonimo ha detto...

PII SOGNI!!

Anonimo ha detto...

Io non so se Salvagni creda veramente alla sua strategia difensiva o se pensa semplicemente che sia impercorribile la strada dell'effettiva verità, ma la cosa certa è una sola: ignoto1 è Bossetti; il problema è che ignoto1 non è l'assassino di Yare. Ignoto1 è solo una traccia di dna messa sul corpo o fatta credere che fosse sul corpo della ragazzina tanto per depistare le indagine e tenere l'attenzione lontana dal cantiere.

Nautilina ha detto...

Può anche darsi, Anonimo/a, ma come dimostrarlo? Questo è il problema. Un conto sono le chiacchiere a briglia sciolta su forum e blog, un conto la strategia difensiva da tenere nell' aula di un tribunale.
Ancora non sembra ben chiaro cosa intende sostenere la difesa, Gilberto dice che è tutto coperto e probabilmente ha ragione lui.
Anzi, finora è trapelato anche troppo.
Per esempio, nella seconda parte del video suggerito prima (grazie al link di Paolo A) che contiene un'intervista al programma Lombardia Nera, Salvagni si dissocia dall'articolo di Giallo secondo cui starebbe seguendo una pista investigativa su un vicino di casa dei Gambirasio. Lo smentisce con forza. Eppure mi pareva che Ezio Denti ne avesse accennato a Quarto Grado.
Quindi c'è tutto un dire e non dire, anticipare e negare.
Inutile perderci la testa, conviene aspettare il processo e poi se ne può parlare.

Dudu' ha detto...

Anche da parte mia complimenti per la perseveranza Gilberto.

L'accusa deve dimostrare le sue tesi, ed a oggi non ha dimostrato dov'é stata rapita Yara e in quale modo. Non ha dimostrato Bossetti di chi sarebbe figlio, non ha dimostrato come sia possibile che due dna cosî freschi siano vecchi di tre mesi. " Stupefacenti" a detta di un genetista dell'accusa; "non esiste in natura" a detta del comandante del RIS .
A quanto pare gli asini che volano sono piú esperti.

Dudu' ha detto...

Una cosa é assodata, i "volontari" possono operare nei laboratori del RIS senza un contratto... Davvero eccellente.
Sia l'unico caso?

Maria ha detto...

Chiedo se qualcuno di voi è stato al processo.
No, perché io c'ero e che Massimo non sia figlio di Giovanni è stato confermato dalla Gino, su precisa domanda della pm.
Ha effettuato lei stessa il test presso l'Università di Torino.
Poi se vogliamo continuare a scrivere inesattezze, benissimo, però diciamo che sono teorie nostre e non che ci basiamo sugli atti processuali. Massimo non ha bisogno di questo, davvero.
Marita lo aveva dichiarato. La Gino confermato. Salvagni non lo ha MAI contestato, né a processo,nė in tv. La difesa non ha mai scelto la strada (assai facile) della presunta paternità di Giovanni, evidentemente perché non ha potuto farlo. E se non le tenti tutte in primo grado, allora non sai fare il tuo lavoro (e non è il caso di Salvagni). Ester sta cercando spiegazioni alternative e non nega più.
Insomma, Massimo non è figlio di Bossetti e ormai è un dato di fatto.
Che lo sia di Guerinoni lo vedremo con la nuova perizia, sempre che venga concessa.

Tanti auguri alla difesa e un abbraccio a Massimo.

Maria ha detto...

Ps: l'accusa ha dimostrato che Bossetti non è figlio di Giovanni nel momento stesso in cui ha ricevuto la risposta dalla consulente della difesa. Chi avrebbe potuto contestare la consulente...La difesa stessa?!
A cosa sarebbe servito far eseguire un test di paternità Giovanni-Massimo nel momento in cui la consulente della stessa difesa conferma la tesi della procura? E lo fa a processo.
Mi sembrano ragionamenti semplici basati su dati inoppugnabili, ma evidentemente non lo sono per tutti...

Anonimo ha detto...

Brava MARIA.
Semplice e lineare!

Gilberto ha detto...

Cara Maria
Ognuno può dichiarare quello che crede, anche che Tizio sia figlio dello Spirito santo, che Caio sia discendente dei Cesari o che Sempronio sia imparentato con gli Stuart. Quindi da qui in avanti secondo te basterà una dichiarazione per ottenere una prova o una disconferma di paternità, senza sapere come, attraverso quali reperti, con quali metodologie e con quali risultati analitici è stato raggiunta una conclusione, il tutto senza documentazione? Confesso che sono allibito. È l’accusa che dice che Massimo non è figlio di Giovanni (e così pure il terzo fratello). In base a cosa? Avrà fatto una prova di paternità per poterlo dire… Purtroppo però non è agli atti.

Anonimo ha detto...

Gilberto
A che serve "mettere agli atti" i documenti che asseriscono una verità acclarata pubblicamente ed accettata dalle parti e, comunque, ritenuta non dirimente, ai fini del processo, dagli stessi giudici?
Perseverare in un sogno, è solo astrazione dalla realtà.
P.

Anonimo ha detto...

...e sopratutto danneggia chi si afferma di difendere....

Vanna ha detto...

Gilberto il tuo dire lo condivido in pieno.
A voce si può dire tutto ma gli scritti stanno ancora a zero.
Anonimo P. ( Pino?) scrivi:
"A che serve "mettere agli atti" i documenti che asseriscono una verità acclarata pubblicamente ed accettata dalle parti e, comunque, ritenuta non dirimente, ai fini del processo, dagli stessi giudici?
Perseverare in un sogno, è solo astrazione dalla realtà."

Pino i documenti si devono mettere agli atti anche quando pubblicamente si dice qualcosa.
Sembra che molto non sia stato messo agli atti a quanto pare come molto non sia stato considerato a discapito del Bossetti.
Se anche fosse sua quella traccia NON dimostra che è sua poiché non ha mitocondriale che pure sembra duri di più nel tempo.
E cosa non sarebbe "dirimpente"?
La calunnia? Il dire che i figli non sono del marito?
I figli con moglie e marito formano un nucleo familiare con tanto di cognome trasmesso e quei documenti, secondo me, erano necessari per non invalidare la condanna.
La storia si fa con i documenti non con le narrazioni parlate e raccontate.

Qui non si persevera un "sogno", qui si persevera nel chiedere chiarezze e comportamenti corretti prima di condannare all'ignominia tre generazioni con le chiacchiere.
Il sogno è il racconto della ruggente che, come la Pizia racconta come l'ha addescata, l'ha portata, l'ha seviziata.

Vanna ha detto...

Anonima,
"..e sopratutto danneggia chi si afferma di difendere...."

ancora accusi la difesa?

Maria, eri nella giuria per caso?
Hai votato contro e hai dato per scontato che, siccome ci sono le corna, quella traccia lo condanna.
Ti è bastato quello per fare pollice verso?
Complimenti! Grande capacità di appoggiarsi ad una traccia alterata come se fosse l'unica, vera, necessaria per condannare al primo grado.
mi permetto di darti un piccolo consiglio, quando devi dare il tuo voto prova a capire e a metterti nei panni dell'altro, prova ad immaginare altri scenari con altri personaggi, altri controlli da fare che non hanno fatto.
Dopo di che scegli tra vita e morte affidandoti allo Spirito Santo.
Nessuno è senza peccato e nessuno può condannare una famiglia all'ergastolo.

Questo processo,le indagini, le condanne non sono state eque ed hanno messo la Giustizia nella posizione di essere giudicata a sua volta.

Maria ha detto...

Vanna, datti una calmata. Ciò che hai scritto non ha alcun senso,in più non hai capito nulla del mio intervento.
Gilberto, liberissimo. Io credo nella difesa e nei suoi consulenti, il resto per quanto mi riguarda è fuffa.
Saluti.

PINO ha detto...

VANNA
Si era mia la sigla "P", hai supposto giusto.
Non è giusta, invece, ritenere che venga prodotta e passata agli Atti, la documentazione di un determinato fatto, non valutato, nè discusso in sede processuale, perchè ritenuto, a priori, dalla magistratura e dagli organi di difesa, non dirimente, ai fini del processo stesso.
A significare, cioè, lo ripeto in altri termini: che la questione paternità di MGB, non rientra in alcun modo fra gli argomenti del dibattito giudiziario a carico dell'imputato
Conseguentemente, non vi sarebbe alcuna documentazione da accludere al fascicolo procedurale.
Penso sia stato chiaro.
Altro capitolo, invece, sarebbe quello della colpevolezza o meno del detenuto, condannato, in 1° grado all'ergastolo.

Vanna ha detto...

maria,
perché dovrei "darmi una calmata"?
Ti risulta che sia agitata?
Sei tu quella che non ha capito il mio scritto, nel quale io affermo la qualità del giudicare alla condanna in base a prove che non provano e, soprattutto in base ad una mancanza di carità umana e di illuminazione spirituale.
Io tendo a capire le cose anche dal punta di vista superiore e non mi attengo solo ai fatti, soprattutto ai fatti come ci vengono raccontati.

Vanna ha detto...

Pino buongiorno, scrivi:
"A significare, cioè, lo ripeto in altri termini: che la questione paternità di MGB, non rientra in alcun modo fra gli argomenti del dibattito giudiziario a carico dell'imputato"

La questione "paternità" ha costituito l'elemento primario della condanna visto che la ricerca dei Gueri. è stata fatta per dare un volto al condannato.
Per quali altre prove avrebbero condannato B.?

Al contrario, di quel dna analizzato poi non si è tenuto conto che il mtn non apparterrebbe all'Arzuffi ma solo al Gue.
Quindi la questione paternità c'entra eccome e mi sembra che si sia dibattuto abbastanza su quel dna per condannarlo.

Nel fascicolo procedurale non c'è documentazione sulla paternità, scrivi,
e allora per quale motivo lo hanno condannato?

Un processo di 1° grado che ha visto testimoni, giornalisti, narrazioni utili per condannare non mette documenti nel fascicolo?
Scusa ma 'sta cosa non la capisco proprio.
Un caro saluto.

PINO ha detto...

VANNA cara
Non è stata l'ibrida paternità di MGB a produrre la sua condanna, ma il suo ncDNA secondo l'accusa.
La difesa dovrà dimostrare, in sede di "Appello", le ragioni riassunte da DanF, con le quali concordo decisamente (e l'ho già scritto), cioè:
Quel DNA sugli slip o è di Bossetti o non lo è. Se non lo è vuol dire che i RIS hanno sbagliato la profilazione iniziale (cosa che andrebbe dimostrata o comunque messa seriamente in dubbi con argomenti tecnici), se invece lo è andrebbe dimostrato un modo per cui quel DNA è finito lì senza che Bossetti sia coinvolto nella fine di Yara -- tutto ciò in un'ottica difensiva e innocentista."
Se la dimostrazione di quanto sopra scritto in corsivo, non riuscirà possibile, Bossetti sarà ricondannato, che ci piaccia o meno.
Non senza una ragione, denominai scoglio, quella traccia biologica.
Ciao.

Vanna ha detto...


Grazie per la risposta Pino ma continuo a non capire.
Quel dna, condiviso in gran parte con i dna di alcuni Guerinoni, è lo " scoglio" da superare come scrivi, quindi le indagini intorno alla famiglia Guerino... hanno avuto un senso per condannarlo.
Come la difesa "deve dimostrare", l'accusa anche deve dimostrare.
Anzi, dirò di più, è l'accusa che deve presentare, documenti alla mano, il materiale che ha e la difesa deve rispondere.
L’accusa non può dire che il materiale è abbondante e poi è così scarso che non si può più utilizzare.
Chi l’ha visto quel materiale?
La difesa no, è corretto questo modo di procedere?
Dove erano i legali quando è stato prelevato, analizzato e compagnia bella.
L’accusa non può rispondere alla difesa che non è necessario fare altri confronti poiché lo hanno già fatto.
E’ il modo di procedere di questo fatto che non comprendo e lo vedo capzioso perché conduce e mantiene la linea del dibattito giudiziario a porte serrate.
Il tutto è stato condotto insidiando solo una persona, solo un percorso e scartando tutto il resto con la scusa che non era stato trovato nulla, impedendo alla difesa di fare il suo corso.
Hai dimenticato le migliaia di pagine presentate ( 60000? Non ricordo bene ) che la difesa ha dovuto leggere in pochi giorni?
Hai dimenticato ciò che l’accusa ha accolto e ciò che ha non considerato?
Tutta la polemica che ne è venuta fuori è scaturita da questa ambiguità di comportamento .
L'accusa cioè ha operato a scatola chiusa: ha scritto, detto, fatto, serrato, fino al 3° grado di giudizio e per parecchi anni.
Ha impedito alla difesa di accedere a certi atti, non ha tenuto conto delle richieste della difesa e si continua a far passare la difesa per inetta…
Ora è comodo dire che la paternità non c’entra, e perché allora hanno scoperchiato la tomba Guerinoni e sono entrati nella camera da letto di E. Arzuffi lavando i panni sporchi di una famiglia regolare con nomi, cognomi nuclei consolidati.
Cosa rimane alla difesa?
Il dna è vero, vegeto, corretto indica l’assassino.
Appartiene a mamma e altro-i papà.
Chi sono i papà, non importa, importa solo dire che la signora E.A. è una poco di buono.
Tutto il resto non c’entra ma solo quell’unica traccia sì
Il magico Bossetti ha toccato Y solo lì, forse lui, come Aladino, l' ha fatta trasportare lì attraverso l’aere dal mago della lampada.

Se la conduzione del processo, delle indagini, della condanna, prevede certe chiusure o certe aperture, in base a come si vede la vicenda, e fa intravedere ambiguità allora vuol dire che è stata applicata una giustizia poco chiara se non confusa e quindi non giusta.

Gilberto ha detto...

La questione paternità è un argomento molto delicato e ho l’impressione che molti, a parte i troll che lo fanno di mestiere, stiano mettendo la polvere sotto il tappeto, preferiscono non vedere e non entrare in conflitto con quello in cui credono e che potrebbe mettere in discussione molte certezze. Si tende a razionalizzare dicendo che la questione non è rilevante, è scontata e già risolta. Volare controvento comporta perturbazioni, vuoti d’aria, turbolenze discensionali…. Anche solo riuscire a guardare delle fotografie senza la nozione deformante di quello che tutti ci raccontano può comportare un conflitto. Riuscire a non farsi condizionare non è sempre facile, talvolta occorre vincere una battaglia con se stessi. I provocatori non sopportano chi si oppone al conformismo, vivono di pregiudizi, stereotipi e ‘verità preconfezionate, pensano con la testa di qualche suggeritore. La politica dello struzzo mette tutti al riparo dalle situazioni conflittuali. Volare controvento comporta il coraggio di fidarsi anche del proprio fiuto ‘molecolare’, soprattutto quando si sente puzza di bruciato…. Ho come l’impressione che il blog di Massimo Prati sia sotto osservazione. Forse dà fastidio, punture di spillo per il palazzo del potere, ma fastidiose. Perfino le zanzare volando contro vento qualche volta producono sgradevoli irritazioni…

TommyS. ha detto...

Un interrogativo che mi torna ogni qualvolta si parla della dott.ssa Sarah Gino.

La genetista fu la prima consulente incaricata dal collegio difensivo subito dopo l'arresto di Bossetti, per poi essere affiancata da Marzio Capra a partire dall'inizio del 2015. Ho riletto ancora recentemente la sua intervista rilasciata subito dopo che Previderè depositò le sue consulenze sui reperti piliferi ed ancora mi ha confermato che in quella fase, pur con i suoi scrupoli e riserbi professionali, fosse perfettamente allineata con i difensori.

Ma in seguito si è come eclissata, forse oscurata da Capra che ha preso tutta la scena, per poi ripresentarsi in dibattimento.

So benissimo che non si può fare affidamento su quanto riportato nelle motivazioni della sentenza e tanto meno sui resoconti delle udienze fatte dai media, ma ho avuto una strana sensazione, quasi come se non fosse più d'accordo con la strategia difensiva.

E ripensando alla sua perizia fatta per il processo a Parolisi (in particolare alle capriole carpiate fatte con la questione semenogelina ed i kit RSID), questa sensazione si è ulteriormente rafforzata.

Da dopo la sua deposizione in aula è poi definitivamente scomparsa e la sensazione è diventata sospetto.

A chi capito quanto ho scritto sopra evidenzio che nulla deve essere dato per scontato o accertato in questo caso che, sebbene ricondotto a mera cronaca nera pruriginosa, sembra invece coinvolgere, perlomeno indirettamente, le istituzioni, i potentati locali e le forze dell'ordine.

Maria ha detto...

Sì Gilberto, ora chiamiamo la Spectre.
Ma per cortesia...Non appena una persona non la pensa come voi subito gridate al complotto, immaginate di essere spiati da chissà chi.
Non accettate la verità, tutto qua. Pino ha perfettamente riassunto la questione paternità. Punto.
Cosa commentiamo a fare i processi se nemmeno credete nelle deposizioni dei consulenti della difesa? Allora non facciamoli direttamente, tanto sono un cumulo di cavolate e falsità.
Quindi se a processo si mente, se gli atti sono falsi, di cosa scrivete?
Fiuto molecolare non significa riportare inesattezze su inesattezze. Almeno fidarsi di quanto dice la difesa, molti di voi nemmeno questo fanno...
Scrivete a Salvagni e chiedete se Bossetti è figlio di Giovanni. La sua mail è su fb, pubblica.

Ps: chi non la pensa come voi non è per forza un troll. È che a distanza di anni continuare ad affermare che Massimo è figlio di Giovanni è ridicolo.

PINO ha detto...

GILBERTO
Non ho molto tempo a disposizione, in questo momento, ma, spero di averne stasera tardi.
Posso solo anticiparti che mi delude il modo e la figura col la quale definisci chi non la pensa come te.
Appartengo ad una generazione che non è la tua, per carattere e modo di pensare; appartengo, cioè, a quella coraggiosa che rifiuta la "via di mezzo", ed aborrisce ogni indegno ripiego, come quello di "nascondere la polvere sotto il tappeto".
Hai frainteso (?) il mio umano tentativo di ovviare sulla paternità dell'imputato, per non versare ulteriore veleno su un individuo già sottoposto ad umiliazioni di ogni sorta, anche perchè tu stesso hai affermato essere tale questione, "molto delicata".
Ti esorto, pertanto, a limitare le tue non piacevoli similitudini, in altra direzione, ove potrebbero rivelarsi pertinenti.

Gilberto ha detto...

Carissimo Pino
Mi dispiace davvero che tu ti sia sentito chiamato in causa. Ti assicuro che non c'era nel mio intervento alcun riferimento a te. Non ho mai smesso di rispettare altri punti di vista, diversi dal mio, quando vengono argomentati e motivati.

Biologo ha detto...

Francamente trovo deprimente che dopo tanti mesi passati a discutere, a spiegare, ad aiutarci tra noi ad approfondire, si torni ancora una volta su questa faccenda della paternità.

Il complottismo privo di elementi che emerge ogni volta che si mette in discussione la paternità di Giovanni Bossetti è demoralizzante.

Ormai mi chiedo se ha ancora senso tentare di semplificare dei concetti abbastanza complessi solo per tentare di farli comprendere a chi poi comunque si abbandona a teorie che non hanno alcun contatto con la realtà dei fatti nè con la logica.

Poi penso a Massimo Bossetti in galera, alla sua famiglia, alle persone che si impegnano per tentare di rimediare a questo macroscopico errore giudiziario e mi dico che forse vale ancora la pena provare a diffondere un po' di verità dopo le tante menzogne propinateci dai giornali...
Dunque, riproviamo ancora una volta.

Questa è la tabella del confronto tra gli alleli del Guerinoni e quelli della sig.ra Arzuffi che avrebbero determinato il profilo del cosiddetto Ignoto 1:

https://riflessionigenetiche.files.wordpress.com/2017/05/corretta-alleli-confronto-guerinoni-ignoto1-arzuffi.gif

Se Giovanni Bossetti fosse realmente il padre di Massimo Bossetti, come ostinatamente qualcuno continua a sostenere, allora vorrebbe dire che o il profilo del DNA nucleare di Massimo Bossetti non è quello contenuto nella terza colonna di quella tabella oppure il profilo di Giovanni Bossetti, oltre alla compatibilità totale in Y, dovrebbe anche avere almeno un allele tra quelli di ciascuna coppia di quella terza colonna e quelli che non gli appartengono dovrebbero essere tutti presenti nel profilo della sig.ra Arzuffi.

Entrambe le possibilità sono irrealistiche.
Nel primo caso sarebbero errate le analisi dei due boccagli dell'etilometro e le analisi dei periti della difesa, e pur essendo errate ci si ritroverebbe ugualmente con un profilo della madre, la sig.ra Arzuffi, che sarebbe compatibile sia col profilo corretto che con il profilo errato.
Nel secondo caso avremmo un Giovanni Bossetti con un profilo del DNA nucleare compatibile in Y, un profilo autosomico compatibile su almeno un allele per locus con quello di Guerinoni, e una moglie con un profilo del DNA capace di generare un figlio col profilo di Ignoto 1 sia con il marito che con il Guerinoni!

Gilberto ha detto...

Io invece francamente trovo deprimente che Biologo non riesca a capire una cosa tanto elementare come quello di una controprova, quella già auspicata dal Gip, quella che nell'epistemologia viene indicato come falsificatore potenziale che nella fattispecie è un esame di verifica di paternità con un documento firmato da un genetista e contenente tutti gli indicatori analitici, la metodologia e i reperti utilizzati. La scienza si basa proprio sulla ricerca dell'errore e sui protocolli di ripetizione e riproducibilità. Nel caso in parola si parla astrattamente di profili al di fuori della situazione controllata dove tutte le variabili non sono conosciute e non consentono la riproducibilità. Una prova di paternità tra Massimo e Giovanni è l'unica che in una situazione controllata e perfettamente riproducibile consentirebbe una verifica. Ma dico cose talmente ovvie...
La scienza sperimentale si basa proprio sulla possibilità di riprodurre gli esperimenti, di verificarne gli esiti e di metter in rilievo tutti quegli stratagemmi convenzionalistici di cui talvolta il ricercatore si serve nella quadratura del cerchio. Se non fosse così la scienza non avrebbe fatto alcun progresso.

Vanna ha detto...

Maria,
forse non ci siamo capite.
Il punto qui a Volando non è che MGB debba essere necessariamente figlio di o non figlio di, il problema è altro e oltre.
Il problema non è solo il discorso intorno al dna di lui, di altri, di sconosciuti e di tutti quelli analizzati e costati parecchio alla comunità.
Non è solo quello.
Il problema è a monte:
- 3 mesi di scomparsa,
- giri e rigiri nei territori,
- persone che partono e fanno tornare dove erano per non concludere nulla.
- Il furgone è rimasto in Africa.
* Pensavano che il Fikri l'avesse portata in braccio?
* Oppure l'aveva tenuta al cantiere dove lui era stato la notte e dove lavorava.
* I cani lì andarono ma furono rimandati al canile.
Ci sono risposte?
- ritrovamento (non) casuale sotto il naso di tutti a due passi da strutture differenti.
Lì c'erano passati e non è vero che l'erba era tanto alta da non vedere.
Ci sono risposte?
Tante e certo non piacevoli.
Altri dna non ricercati,
uno in particolare è limpido e completo ma, peccato, non si sa da cosa provenga, la scienza qualche volta serve a poco quando non si vuole vedere.
Poi è iniziato il balletto dei furgoni, dei telefoni e il furgone del guardiano del faro non è stato controllato, la palestra non è stata controllata, tutti hanno avuto l'amnesia.
Poi tra fluidi chimici, aria aperta animali roditori o insetti, hanno ritrovano un dna fresco, abbondante cellularizzato che indicava un dna senza mitocondriale.
I suo dna non è sparso dappertutto, sulle maniche, sul collo, sul reggiseno slacciato non c'è il suo dna, ma guarda ce n'è un altro!!!
Non credo tu sia un troll, forse fai proprio parte del gruppo preposto alla condanna e con lucidità indichi la correttezza dell'operato e delle corna sicure come prova lampante lasciata dall'omicida ma anche come prova lampante di bravura investigativa e giudiziaria.
E non è così invece: le corna, le paternità vere o farlocche non spiegano tutte le ambiguità racchiuse nelle ricerche, nelle motivazioni delle condanne alle famiglie sbandierate ai 4 venti con tre minorenni da tutelare.
Non spiegano e fanno ribrezzo la condanna e l' attacco al Bossetti, ai suoi legali, ai suoi tecnici, alla sua famiglia.
Se anche fosse stato lui, non ci sono prove che rafforzino un dna dilavato, mancante di una parte e mescolato tra fluidi fognari e per questo meritava il beneficio del dubbio e non quel tipo di condanna.

Biologo ha detto...

@Gilberto

-scrive: un esame di verifica di paternità con un documento firmato da un genetista

«Nell'estate del 2014 fui incaricata dall'Università di Torino, a cui si rivolse la famiglia Bossetti, di verificare se Giovanni era il padre di Massimo». L'esito del test?: «Negativo, Massimo è figlio di un altro uomo».

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/16_febbraio_12/yara-quegli-esami-chiesti-bossetti-massimo-non-era-figlio-giovanni-fab96d7a-d173-11e5-9819-2c2b53be318b.shtml

Il Corriere ha riportato spesso cose imprecise o del tutto errate, ma in questo caso cosa avrebbe fatto? Inventato di sana pianta le dichiarazioni in udienza della consulente?

Gilberto ha detto...

Io problema poi aggiungo, avevo dimenticato, che come in altro intervento avevo segnalato è che soprattutto in biologia (in fisica un bel po' meno) vale la metafora del cuoco, senza offesa, intendo dire che subentra l'interpretazione dei dati che consente a diversi operatori del settore di offrire diverse letture. Quello che poi come tu dimostri avviene nelle tracce rinvenute sul cadavere. Con queste premesse si tratta allora di capire chi sarà più convincente, alla faccia della oggettività della scienza. Credimi Biologo, quello della paternità sarebbe un'ottima chance. Ma so bene che tocco un tasto sensibile (qui comincian le dolenti note) per una serie di motivi molto diversi tra loro. Finisco col ribadire che non ho alcun dubbio che Massimo è figlio biologico di Giovanni. E qui chiudo

Gilberto ha detto...

Scusa Biologo. Le prove sperimentali vengono pubblicate proprio perché altri ricercatori possano riprodurle e verificarle, o no? Non dichiarate, ma descritte analiticamente. Se qualcuno porta una prova in tribunale deve poter essere riprodotta. Ripetizione e riproducibilità, situazione controllata delle variabili dipendenti e indipendenti. Sono i fondamenti non solo del metodo sperimentale ma anche di una società del diritto che si fonda sul controllo e la trasparenza e sulla esistenza di potenziali falsificatori... Se esiste tale documento può essere visionato e controllato da altro genetista (è non solo il fondamento della scienza ma anche di una società democratica). Ma per farlo tale documento deve trovarsi agli atti. O no?

antrag ha detto...

La questione della paternità è essenziale proprio perché non è stata documentata e messa agli atti, risultando una conclusione alla quale si è condannati ad arrivare dopo aver fatto un corso di laurea in biologia (non bastando, assicuro, una laurea in ingegneria ottenuta con la lode).

antrag ha detto...

Vi ricordate che decenni fa una persona veniva identificata con il nome del padre?

Vi ricordate le formulette X Y di Z (padre vivente) e X Y fu Z (padre deceduto).

Supponete che questo obbligo di legge sussistesse ancora.
In questo caso nel documento di condanna all'ergastolo cosa sarebbe stato scritto?
MGB fu GB o fu GG?

Gilberto ha detto...

Antrag
Ottima osservazione. Di fatto per legge un disconoscimento di paternità richiede un atto formale e la presentazione del relativo documento di analisi. A tutti gli effetti Massimo è figlio di Giovanni fino a prova contraria...

Vanna ha detto...

Grande antrag!

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Biologo

Grazie per la tabella sugli alleli di GG e EA che non conoscevo!

Quanto al resto ammiro il tuo impegno, anche divulgativo in un certo senso, sulle questioni genetiche di questo caso -- ho l'impressione però che molti commentatori, qui e altrove, non s'impegnino granché nel comprenderle bene: c'è ancora chi, ad esempio, confonde il mitocondriale con la parte materna del nucleare... :-(

Sul discorso paternità di GB forse è meglio lasciar stare, perderesti tempo invano... A meno che non t'interessi un'indagine sociologica e psicologica sul deragliamento dell'intelletto verso incomprensibili fantasmagorie.

Maria ha detto...

Vanna,
ti sembro una colpevolista?
Nell'intervento di biologo c'è tutto, non aggiungerei altro.
La situazione è avvilente, non si possono mettere in discussione dei dati che sono certi.
Io ho risposto sulla paternità di Giovanni per quanto io ho sentito a processo. Il post parlava anche di questo.
Per il resto sono d'accordo: non ci sono elementi per condannare all'ergastolo.
Infastidiscono le reazioni che avete quando qualcuno la pensa diversamente da voi...Si passa dall'aggressività alle accuse di essere dei colpevolisti. È veramente triste per un blog che si pone come alternativa al pensiero unico.
È altresì triste pubblicare post che riportano informazioni errate, come evidenziato da biologo. Se fossi in Prati sinceramente selezionerei meglio gli autori, dato che qua c'è una persona che rischia l'ergastolo e leggere frasi come "Non ho alcun dubbio che sia figlio biologico di Giovanni", fanno perdere di credibilità tutto il blog.
Andatelo a dire al povero Salvagni che si fa il mazzo da anni che la soluzione era così facile e dietro l'angolo.
C'è una persona che è in galera, come ha detto biologo, forse sarebbe il caso di smetterla di fantasticare.
Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere.

Nautilina ha detto...

Biologo,
bravo e grazie mille per i link.
Però sulla tabella che hai pubblicato ho bisogno di qualche delucidazione, scusa l'ignoranza...come mai le righe sono solo 14? Il dott. Capra sostiene che i marcatori esaminati siano in realtà 17 e non 21, ma qui ne mancano tre, c'è un motivo?
Poi vedo una differenza nel marcatore D1S1656: la signora Ester ha 12, mentre Ignoto 1 ha 17.3 come Guerinoni, più 15.3 (da parte evidentemente materna) invece di 12. Potrebbe significare qualcosa? Da profana direi che forse non è lei la madre ma sicuramente sbaglierò.

Gilberto ha detto...

Cara Maria
Non ho alcuna remora a togliere il disturbo se il blog ritiene che sia di troppo. La tua bella frase “Se fossi in Prati sinceramente selezionerei meglio gli autori” sa tanto di pensiero unico come in certe realtà statali dove vige l’ortodossia del partito e dove nulla può essere messo in discussione perché quello che conta è la fede nell’ideologia. La tua è una bella immagine da stato orwelliano in un blog che dichiara di volare contro vento. Non posso dichiarare una mia opinione: "Non ho alcun dubbio che sia figlio di Giovanni" dal momento che non esiste prova documentale a smentirmi? Al contrario esistono tutti gli elementi che segnalo nell'articolo a confortarmi. Per altri commentatori non vale la pena di spendere parole, alcuni sono colpevolisti travestiti da una neutralità pelosa, almeno i troll non si paludano, altri si nascondono dietro il dito delle formulette. Se Prati mi dirà che sì, forse è il caso di lasciar perdere non dovrete più sopportare un eretico da bruciare sul rogo.

antrag ha detto...

La posizione sulla paternità che non solleva alcun dubbio rispetto alle tesi del l'accusa appare intrisa di un'ottusità inspiegabile.

Maria ha detto...

Gilberto,
lei è autore intelligente e ho sempre letto i suoi post con interesse.
Non capisco per quale motivo si sia fissato su questa benedetta paternità. Mi parla di documenti, in questo senso ha ragione poiché agli atti non ve ne sono, ma è altamente probabile (anzi, sicuro) che sia come dice Pino: non ve ne era bisogno.
Il test della Procura (è stato fatto, non so perché non sia agli atti) era sufficiente e hanno avuto la conferma della Gino. Credo che Salvagni non abbia tentato quella strada nel momento in cui è arrivato il risultato da Torino.
Comunque, ognuno la pensi come vuole.

Vorrei invece rispondere alla signora Guglielma, che nell'altro post proponeva una lista di serial killer come esempio di incensurati che uccidono donne o minori.
Sono tutti uomini con un passato problematico e dalla psiche fragile, che avevano già dato segnali di squilibrio. Importa poco la fedina penale.
Quando avrò tempo dettaglierò la mia risposta, soprattutto su Bilancia e Chiatti.
Bossetti è una persona normalissima, comune, e con una vita semplice: casa, moglie, figli e lavoro.
Continuo più tardi...

Maria ha detto...

Antrag, lei non ha capito che qua nessuno afferma che Bossetti sia figlio di Guerinoni.
Stiamo dicendo che non è figlio di Giovanni. Per i motivi espressi da Biologo e Pino.
E perché lo afferma anche la difesa attraverso una sua consulente.
Della difesa si fida o no?
È questo il punto.

Ivana ha detto...

Sono d’accordo con Dan F, con Pino e con Biologo.
Mi preme premettere che, come ho continuato a ribadire, considero Bossetti NON COLPEVOLE (perché, in base a quanto a me risulta finora, ritengo che manchino le prove logiche per una condanna e reputo insufficiente, comunque, la sola “prova?” del DNA tanto più essendo quel DNA foriero di anomalie).
Penso che il "volarecontrovento" sia relativo nel senso che si potrebbe dire che in questo blog i colpevolisti vanno controcorrente non seguendo l’opinione che qui prevale.
Credo che Bossetti (e la sua difesa stessa) NON siano come il famoso Chiarchiaro pirandelliano; non vogliono che venga messa agli atti la “patente” di figlio illegittimo; l’aveva, a suo tempo, già ben sottolineato, l’avvocato Bonomo: la questione paternità non entrerà a processo e così è stato finora: come vado ripetendo, in sintonia con biologo su tale punto, è ininfluente di chi sia figlio Bossetti, sarebbe stato determinate esclusivamente nel caso in cui la difesa avesse sostenuto (test di paternità alla mano) che Bossetti è figlio del padre legale vel di un altro uomo che non fosse G. B. Guerinoni, ma, ormai, non serve alcun documento che potrebbe soltanto etichettare inutilmente l’imputato (quasi come “lettera scarlatta”), senza alcuna necessità processuale, alimentando maggiormente chiacchiere inutili.
Ciò che conta, per la difesa, è, infatti, che vengano ripetute le analisi e che vengano evidenziati tutti i dubbi che permangono sull’effettiva affidabilità di quel nDNA.
Riguardo all’ipotesi dell’eventuale (o degli eventuali) fratellastro/i, credo che, come ha riferito Giorgio Sturlese Tosi, non sia stata presa in alcuna considerazione (anzi neanche sia stata menzionata) nella richiesta ufficiale di appello depositata a novembre dalla difesa, benché Giangavino Sulas continui ad affermare di fidarsi ciecamente del dott. Capra che avrebbe detto in maniera categorica: portatemi un eventuale fratellastro di Massimo Bossetti e io vi saprò dire dove è stato sbagliato quel nDNA, perché si tratta di un DNA pieno di anomalie che potrebbe portare da un’altra parte. Secondo Sulas, anche il dott. Capra confermerebbe che Bossetti e Ignoto 1 potrebbero essere solo dei fratellastri. Insomma, sempre secondo Sulas, non si discute la paternità, ma si discute la maternità e mi sembra che Biologo stesso vada in tale direzione.

In base all’articolo 243 bis del codice civile sono legittimati a proporre l'azione per il disconoscimento della paternità solo il padre, la madre e il figlio.
Chi di loro chiede il disconoscimento è ammesso a provare che non sussiste rapporto di filiazione tra il figlio e il presunto padre.
Ritengo che a nessuno della famiglia Bossetti interessi chiedere il disconoscimento e neanche interessa ai fini processuali alcun disconoscimento della paternità.

PINO ha detto...

X GILBERTO
Ho notato che hai fatto le ore piccole, per riscontrare Maria, e, forse, attendevi l'intervento che avevo promesso e non effettuato per ragioni indipendenti dalla mia volontà: scusami.
Tornando all'argomento che non ci vede d'accordo, e dopo aver letto anche l'ultimo tuo post, dove continui a pontificare come unico detentore di verità ("alcuni sono colpevolisti travestiti da una neutralità pelosa, almeno i troll non si paludano, altri si nascondono dietro il dito delle formulette.)mi sento autorizzato, nonostante l'immutata stima nei tuoi confronti, a chiederti di non generalizzare, come fanno certi parolai di aste pubbliche per smaltire la loro merce, sulla qualità caratteriale e civile, di quanti non si inquadrino nel "sistema", rispettando le proprie, logiche convinzioni, senza essere necessariamente, o arbitrariamente, commisti in un comune calderone.
Il blogger Prati conosce te, ma conosce anche tanti altri, me compreso, e non interverrebbe mai, in dibattiti tenuti con correttezza: stanne certo.
Concludo, riaffermando la mia modesta convinzione che, l'ibrida paternità di MGB, (pur essendo notoria anche in sede giudiziaria) non sarà la "chiave di volta" del processo.
Mancando prove od indizi a carico dell'imputato, il dibattito verterà solo sulla traccia biologica rilevata sugli indumenti della vittima, che l'accusa attribuisce a MGB.

Gilberto ha detto...

Maria
Hai replicato con cortesia e ti rispondo dunque sforzandomi di spiegare ancor meglio il mio pensiero. Nessun biologo è infallibile, per quanto io come tutti abbia stima della dottoressa Gino, però è evidente che non conoscendo come, con quale metodologia e su quali reperti sia stata effettuata quella prova di paternità non si può escludere un refuso o un errore sia di esecuzione e sia interpretativo. I documenti depositati servono proprio a quello, poter procedere a una verifica da parte di chiunque ne abbia interesse. Quando un ricercatore pubblica una ricerca su una rivista scientifica è perché un suo collega possa replicare l'esperimento. In genere se ne ha una riconferma, ma può anche accadere che vengano rilevati errori vuoi nella metodologia e vuoi nell'interpretazione dei dati. Lo ripeto, in assenza di un documento le parole anche di una illustre genetista vanno prese con beneficio di inventario. Nella storia della biologia abbiamo tante controversie scientifiche relative al metodo e alla interpretazione dei risultati, quella forse più famosa e che ha fatto scuola è la controversia Spallanzani-Needham. Può darsi che il dato emerso sia corretto, ma in mancanza di una documentazione agli atti si tratta solo di un atto di fede. Per parte mia lo ribadisco sulla base dei fatti oggettivi che ho elencato nel mio articolo, sono convinto che Massimo sia figlio di Giovanni. E non credo per questa mia opinione argomentata di aver offeso o leso la maestà di nessuno. Ho semplicemente esercitato mio diritto costituzionale, tenuto conto poi che come antrag ha evidenziato qualsiasi disconoscimento di paternità prevede il deposito di un documento con tutte le informazioni analitiche relative all'esecuzione del test.

Maria ha detto...

In linea con quanto sostiene Ivana, credo che la questione paternità non sia stata discussa in dibattimento (ad eccezione della famosa domanda della pm alla Gino) anche per non infierire sulla signora Ester.
L'avvocato Bonomo ha fatto muro in questo senso, giustamente.
Ho avuto modo di leggere alcuni innocentisti accusare la signora di non aver difeso il figlio, essendosi avvalsa della facoltà di non rispondere a processo.
Beh, io la capisco, invece. Un conto è affermare che Massimo sia figlio del marito in interviste varie ed eventuali, altro è ribadirlo sotto giuramento.
Poi come sia stato concepito Bossetti non è importante, di sicuro anche la signora inizia ad avere dei dubbi o non avrebbe concesso la famosa intervista a Telese in cui sostiene che probabilmente Guerinoni fosse un donatore di sperma.
Ecco, che non lo abbia dichiarato da subito, mi lascia perplessa. Avrebbe potuto esporre i dubbi alla pm dall'inizio, così da poter permettere alla Procura di avviare le opportune verifiche.
La figura della Signora Ester è centrale in questa vicenda, solo lei avrebbe potuto confermare o smentire la tesi della procura.
Purtroppo, a quanto pare, non sa nemmeno lei cosa sia successo.
Io purtroppo ormai sono persuasa a pensare che Massimo sia figlio di Guerinoni, riservandomi un 10% di dubbio. Salvagni sta lavorando bene chiedendo una nuova perizia. Ma se da questa dovesse risultare che la tesi della pm è corretta, allora si dovrà iniziare a pensare come quel dna è finito su Yara. Ecco, in realtà io avrei puntato da subito sulla tesi del dna trasportato da un terzo soggetto, come aveva suggerito un noto avvocato.
Il nodo centrale è la dinamica dell'aggressione, che nemmeno la pm è riuscita a spiegare. Il dna è lo scoglio, ma non dimentichiamoci che manca tutto il resto.
Sulas a mio avviso non inventa, sicuramente esistono altri fratellastri di Bossetti, ma non so quanto possa essere produttivo tentare anche questa strada.


Maria ha detto...

Gilberto, in questo senso lei ha ragione. Se parliamo di documenti non depositati (non so se agli atti sia presente un test di paternità Giovanni-Massimo in realtà), allora sì. Ieri leggevo in un altro blog diversi autori chiedersi: "Ma come faceva la pm a sapere che anche Fabio non è figlio di Giovanni?".
Esatto. Quindi questo benedetto test è stato effettuato dalla procura. O no?

Maria ha detto...

E le chiedo scusa per i toni di ieri sera. Ho esagerato.

Anonimo ha detto...

Non si vuol capire che a M. Bossetti, illustre sconosciuto, si è arrivato proprio per il suo nDNA, identico a quello di ignoto1 composto del 50% del nucleare di Guerinoni ed il 50% del nucleare dell'Arzuffi. Il mitocondriale non ha nulla a che vedere, in questo caso.
nn.

Gilberto ha detto...

No Pino, ho fatto le ore piccole per altri motivi. In ogni caso non capisco perché continui a sentirti chiamato in causa. Hai sempre replicato in modo cortese e una disparità di vedute non comporta nessuna mancanza di stima reciproca, ti ho sempre avvertito in perfetta buona fede. Qualcuno sembra invece menare il can per l’aia, non certo per dire pane al pane e vino al vino. I troll, per quanto molesti, sono pittoreschi con quell’aria infantile da Don Chisciotte, ingenioso hidalgo, o con quella ‘ingenuità’ da Sancio Panza. Qualcuno invece sa ben paludarsi, assume le sembianze da imparziale certificatore, come quelli che leggono i contatori di luce e gas. Si prodiga in ipotesi alternative sic et non, ma per poi surrettiziamente far capire che in fondo, gratta gratta, l’utente in parola non ha pagato il canone, che non la racconta giusta, che per quanti sforzi si facciano per dimostrare che non è in difetto, tutto finisce per ‘inchiodarlo’. È la strategia della pubblicità occulta, quella che si traveste da consigli per gli acquisti disinteressati e da informazione a tutela del cliente.

Vanna ha detto...

Gilberto, ho letto il postato delle ore notturne e condivido in toto tutto il tuo dire.
Soprattutto il seguente che riporto: “Ho semplicemente esercitato mio diritto costituzionale, tenuto conto poi che come antrag ha evidenziato qualsiasi disconoscimento di paternità prevede il deposito di un documento con tutte le informazioni analitiche relative all'esecuzione del test.”
E continuo a non capire come ORA la paternità non sia importante dopo tutta la ricerca dei dna guerinoniani.

Pino, scrivi: “Mancando prove od indizi a carico dell'imputato, il dibattito verterà solo sulla traccia biologica rilevata sugli indumenti della vittima, che l'accusa attribuisce a MGB.”
E quella traccia biologica coronata di misteri mi sembra che appartenga alla schiatta guerinoniana ovvero alla discendenza paterna o no? Ci è costata un bel po’ di denaro fare quella ricerca che ora si vuole far passare non necessaria per...cosa?
Infatti, a tal proposito Maria conferma e scrive:
“Antrag, lei non ha capito ( di nuovo si giudica qualcuno di “ non capire” leif motiv di qualche tempo fa che costituisce “la firma “ di Maria e delle altre come lei) che qua nessuno afferma che Bossetti sia figlio di Guerinoni...”
A me risulta esattamente il contrario, sono anni che si sbandiera quella paternità come autentica mentre qui si metteva in dubbio e Gilberto lo ribadiva ogni volta.
Ora si cambia tendenza. Strana ‘sta cosa!
La Maria col passo felpato della pantera rosa continua:
“ Stiamo dicendo che non è figlio di Giovanni. Per i motivi espressi da Biologo e Pino.”
( Ma non letti e pubblicati per essere chiariti vero? )”E perché lo afferma anche la difesa attraverso una sua consulente. Della difesa si fida o no?”
Di nuovo si mette in dubbio la validità della difesa.
Mumble mumble… direbbe Topolino, cari amici di Volando, avete capito sì con quale filo trasparente si sta cercando di riacchiappare il senso dell’accusa?
Accusa confermata per quella traccia. Punto
Non importa la paternità. Punto
La paternità??? si esclude: chi veramente è il padre?
Pensateci un po' a questa nuova tendenza.
Quindi la verità di quel dna uscirà tra qualche anno intanto le piume delle calunnie si sono posate su ogni dove ed hanno formato una coltre di nubi.
Vado di fretta ma continuerò.

Maria ha detto...

Anonimo,
se applico la mia di logica, lei ha ragione.
Quante probabilità vi erano di andare a beccare proprio un figlio illegittimo?
Tengo a precisare che io non amo i complotti, se errore vi è stato, è appunto un errore e nutro enorme fiducia negli inquirenti e nella pm. Sia chiara la mia posizione.
Le anomalie nel dna si spiegano con una contaminazione, a mio avviso. Quel dna è stato trasportato da un altro soggetto in misura minima. Insieme al suo (vi sono tracce di un terzo mitocondriale, no?).
Sarò una matta visionaria, ma io la penso così.

O siamo davanti al più grande bugiardo e psicolabile che la psichiatria abbia mai conosciuto.
Tutto qua.

Maria ha detto...

La validità della difesa la mette in dubbio lei.
Io mi fido ciecamente dei suoi consulenti e ho spiegato ampiamente le mie motivazioni.
Non amo i complotti, ripeto. Quindi li lascio a lei, anche sul mio nick, cara Vanna.
Saluti.

Maria ha detto...

E sinceramente anche se fossi una colpevolista, non vedrei il problema.
Mi sembra che il buon Prati abbia sempre garantito ampio spazio anche ai colpevolisti, come è normale fare in un blog serio.
Sa, basta rispondere nel merito. Risponderò alla signora Guglielma in futuro. Bossetti non ha un profilo psicologico paragonabile nemmeno lontanamente a killer quali Bilancia e Chiatti.
Avrebbe dato segnali di squilibrio molto prima, mi creda almeno in questo.
Chiatti era stato abbandonato dalla madre, violentato in istituto e adottato da una nuova famiglia. Bilancia aveva vissuto il trauma del suicidio del fratello con in braccio il nipote. Rubava, era un gambler con una grave addiction. Per quale motivo secondo lei aveva risparmiato la prostituta che lo aveva implorato di non ucciderla perché aveva un figlio?
Bossetti è persona equilibrata. Pedofilo non si diventa a 40 anni. Nemmeno sadici. Sono ferite inferte da un sadico che ha provato piacere nel vedere la vittima soccombere. Un uomo che ha (3?) cani e li tiene come dei principi, non è un sadico. Si figuri 3 figli con i quali è stato un padre modello.

Gilberto ha detto...

Vanna ha messo il dito sulla piaga, una spesa colossale, milioni di euro per partorire un albero genealogico non si sa bene se di inventio o come digressione sul modello manzoniano della Monaca di Monza.

Il lettore deve aver considerato eccitante la divagazione ricca di pathos e intrisa di tradimenti, trame oscure, coup de théâtre - tutti i classici elementi piccanti e morbosi che piacciono tanto all’audience soprattutto quando la mano del prestigiatore riesce con destrezza a lasciar correre l’altra mano... L’effetto scenico e la sorpresa per l’improvvisa rivelazione stupefacente fa perfino dimenticare qualche accidentale omissis… Il capitolo Guerinoni ha talmente tanto spessore letterario, trama evocativa e intreccio allettante che si è portati a soprassedere per qualche défaillance e a perdonare 'piccole' incongruenze narrative…
Peccato solo che nel caso in parola non si riesca ancora a tramettere il documento, la controprova, come in ogni procedura scientifica che si rispetti. La resa letteraria è comunque d'effetto e di innegabile suggestione...

PINO ha detto...

VANNA

Ho scritto che argomento del dibattito d'appello sarà la traccia biologica riscontrata sugli indumenti intimi della vittima, non essendovi veri indizi o prove prodotte dall'investigazione tradizionale a carico del Bossetti.
Se ho escluso, sempre in sede di appello, una discussione sulla paternità del detenuto, è stato solo in virtù di quanto asserito dagli operatori stessi, non, quindi, per sorvolare sul problema che, se tirato in causa equivarrebbe a confermare il costrutto accusatorio: Ignoto!= Bossetti, perchè figlio illegittimo di G. Guerinoni, avuto dall'Arzuffi.
Il problema sopra esposto non è dirimente, perchè a monte ci sarebbe, da parte della difesa, la dimostrazione scientifica della NON VALIDITA' del reperto accusatore, attribuito all'ignoto1, per dolo, sbaglio, oppure inquinamento, senza mezzi termini.
Se tale operazione dimostrativa non avrà l'esito sperato, il quesito Ignoto1=Bossetti resterebbe inoppugnabile, quindi si chiuderebbe anche la questione paternità.
Per questa ragione, ritengo fondamentale il dibattito sul dna.

Dudu' ha detto...

Personalmente di
questa accusa non mi fido.
1) Dicono essere arrivati a Bossetti per tramite del dna, invece ci sono arrivati con una soffiata.

2) Hanno fatto il lavaggio del cervello a tutti gli italiani montando un video che solo quello doveva invalidare il processo.

3) Se non fosse per un cittadino onesto e avveduto saremmo ancora qui parlare di sabbia.

4)Il camioncino dei video non é di Bossetti, lo conferma la Bertoya stessa quando dice che non si vedono nei fotogrammi le sbarre modificate.

5)sulla cute della vittima c'era calcio, sui vestiti piú esterni le sferette mentre sul camioncino c'era una mescola di sferette e calcio. (!)

6) calcio,calce e calce viva sono tre elementi che hanno stessa origine ma di composizione chimica differente. Non si é proceduto a nessunissimo approfondimento.

7)Sulle fibre multicolor non si é data nessuna spiegazione.

8)fatte le dovute premesse, io pretendo venga dimostrato,verificato, ogni elemento portato per accusare Massimo Giuseppe Bossetti. Pretendo venga comparato il dna di Giovanni Bossetti e Giuseppe Guerinoni al fine di escludere ci sia una compatibilità genetica che abbia potuto creare una condizione di paternità casuale di ques'ultimo .

Venga dimostrato che ignoto1 non abbia una compatibilità genetica -solo- casuale con Giuseppe Guerinoni ma lo sia veramente anche in futura controprova.
Venga infine dimostrato che solo Giuseppe Guerinoni puö essere il padre di Massimo Giuseppe Bossetti .

Fatto ciò, venga dimostrato che i 24 marcatori nucleari di ignoto1 abbiano in se tutti i relativi alleli di Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni. In tutti i 24 marcatori nucleari o piú se conosciuti di ignoto1.

Solo poi, se tutti ma tutti i risultati saranno positivi si potrà dire ignoto1 é (forse di) Bossetti.

Non dimenticandosi che a differenza del dna completo della vittima,il dna di ignoto1 é un 75% del totale , assodato che la parte mitocondriale per Anderson é in misura del 25%; é mancante della parte proteica e della Rna.

Per concludere, la pesca a strascico monumentale ha dovuto servirsi di una soffiata, di un annuncio dal ministro di giustizia, di 10 opinioni genetiche completamente differenti per un dna che non trova spiegazioni scientifiche.

Io non mi fido. 10 incertezze sommate non posso tradurle in certezza. ( tre anni tre di comparazioni sbagliate per un costo che é ben lungi da essere solo 118 mila euro buttati al vento !)
Piena solidarietà a Gilberto, ciò che chiede é legittimo,lo chiedo anch'io, doveva essere svolto prima ancora di iniziare il processo con l'incidente probatorio richiesto dalla difesa.

Dudu' ha detto...

Non si può trascendere da questa verifica che lega a doppio filo Ester Arzuffi a Guerinoni e ignoto1 !

Biologo ha detto...

@Nautilina

-scrive: come mai le righe sono solo 14?

E' una tabella che avevo già linkato, avrei dovuto specificare anche questa volta che è una tabella assemblata incollando vari frame del documentario su Sky. Le righe sono 14 perchè nel documentario non è stato inquadrato il resto della tabella.

-scrive: Poi vedo una differenza nel marcatore D1S1656: la signora Ester ha 12, mentre Ignoto 1 ha 17.3 come Guerinoni, più 15.3 (da parte evidentemente materna) invece di 12.

Questo credo si tratti di un errore di trascrizione di uno dei due alleli del profilo della sig.ra Ester. Suppongo sia questo il motivo perchè il marcatore D1S1656 ha l'allele 12 tra quelli più frequenti, quindi può darsi che la signora abbia un profilo 12-15.3 ma nel compilare la tabella hanno riportato il 12 invece del 15.3.

La tabella comunque non era già priva di altri errori, infatti quella originale è questa in cui evidenzio le righe con colori diversi che vanno invertite tra loro:

http://picpaste.com/comparazione-profili-con-correzione.JPG

Le correzioni le ho fatte tenendo come riferimento la tabella del RIS pubblicata da Sturlese Tosi a marzo.

Biologo ha detto...

@Maria

-scrive: Le anomalie nel dna si spiegano con una contaminazione, a mio avviso. Quel dna è stato trasportato da un altro soggetto in misura minima.

Se così fosse allora l'altro soggetto avrebbe dovuto trasportare sia DNA nucleare che DNA mitocondriale di Massimo Bossetti. Il DNA mitocondriale di Massimo Bossetti è assente non perchè consumato, cancellato, degradato, mai depositato o altre spiegazioni "ipotizzate" dai periti che non hanno alcun legame con la realtà del caso in oggetto. E' assente perchè quella traccia biologica non gli appartiene.


-scrive: Insieme al suo (vi sono tracce di un terzo mitocondriale, no?).

Dal punto di vista del DNA mitocondriale i contributi rinvenuti sugli slip sono 2: quello di Yara e quello di un individuo R0a.
Questo dicono i dati oggettivi restituiti dalle analisi:

https://riflessionigenetiche.files.wordpress.com/2017/03/adnkronos-dna-mitocondriale.jpg

Nessuno dei due contributi può derivare da una traccia biologica di Massimo Bossetti, ne consegue che il DNA sugli slip della vittima non è di Massimo Bossetti.
In altri paesi occidentali scientificamente avanzati questa semplice constatazione è sufficiente ad annullare pene di morte e a scarcerare dei condannati all'ergastolo.

Maria ha detto...

La ringrazio Biologo,
Lei mi conforta.

Biologo ha detto...

@Dudu'

-scrive: Non si può trascendere da questa verifica che lega a doppio filo Ester Arzuffi a Guerinoni e ignoto1 !

Non è così. Non c'è alcuna ragione di verificare i rapporti tra Ester Arzuffi e Ignoto 1.

Questa idea è stata introdotta dall'accusa ma, come ho scritto diverse volte, è solo un espediente logico. E' la classica petitio principii: nascondo ciò che in realtà devo ancora provare nella premessa spostando l'attenzione sull'ipotetico rapporto tra la sig.ra Arzuffi ed Ignoto 1. Così nel momento in cui provo una compatibilità tra la signora ed Ignoto 1, siccome la signora è anche la madre di Massimo Bossetti, induco l'ascoltatore a credere che Massimo Bossetti sia Ignoto 1. Ma le cose non stanno così. E' solo un espediente, un ragionamento fallace astutamente utilizzato.

Ad esempio, se si guarda il locus D21S11 di questa tabella:

https://riflessionigenetiche.files.wordpress.com/2017/05/corretta-alleli-confronto-guerinoni-ignoto1-arzuffi.gif

si nota che Ignoto 1 ha un profilo 30.2 - 29 e i genetisti hanno attribuito l'allele 30.2 al Guerinoni e il 29 alla sig.ra Arzuffi.
Ciò sembrerebbe indicare senza possibili alternative la signora Arzuffi, ma ciò non è vero perchè la signora Arzuffi, come tutti noi, ha nel suo DNA nucleare 2 alleli e qualsiasi qualsiasi donna con un allele 29 in quel locus è, almeno per quel locus, compatibile.
Ecco tutte le coppie di alleli compatibili con Ignoto 1 su D21S11:

https://riflessionigenetiche.files.wordpress.com/2017/05/d21s11-profili-materni-compatibili.gif

E aggiungo di più. La frequenza dell'allele 29 di D21S11 nella popolazione dell'Italia settentrionale è di circa 0.25. Cioè 1 donna su 4 presenta l'allele dell'ipotetica madre di Ignoto 1...

Biologo ha detto...

@Gilberto

-scrive: Il lettore deve aver considerato eccitante la divagazione ricca di pathos e intrisa di tradimenti, trame oscure, coup de théâtre - tutti i classici elementi piccanti e morbosi che piacciono tanto all’audience soprattutto quando la mano del prestigiatore riesce con destrezza a lasciar correre l’altra mano...

Esattamente. Hai individuato il punto fondamentale.
Quanto ho scritto pochi minuti fa in risposta a Dudu' a proposito della questione della maternità vale anche per quanto riguarda la paternità.

L'accusa applica astutamente un ragionamento fallace per diffondere l'idea che se Bossetti è figlio di Guerinoni e Ignoto 1 è figlio di Guerinoni allora Bossetti deve essere Ignoto 1.

Gilberto, tu insisti nello spostare la questione sulla paternità senza renderti conto che così facendo vai a finire esattamente nelle sabbie mobili accuratamente predisposte dall'accusa nel momento in cui si è accorta che Massimo Bossetti verrebbe assolto se si lasciassero concentrare i giudici semplicemente sulla pessima qualità di quelle analisi del DNA nucleare da cui è saltato fuori il profilo Ignoto 1 e sui risultati delle analisi del DNA mitocondriale che escludono senza dubbio alcuno l'imputato.

Nautilina ha detto...

Biologo,
grazie per la tua veloce risposta. Certo questi errori di trascrizione fanno un po' pensare.

Maria ha detto...

Anonimo,
se applico la mia di logica, lei ha ragione.
Quante probabilità vi erano di andare a beccare proprio un figlio illegittimo?

Rispondo a questa domanda con lo stesso stile usato dal dott. Capra nel video che ho suggerito prima.
Quante probabilità c'erano che la tata di Yara fosse la zia inconsapevole del suo assassino?
Quante che un confinante dei Gambirasio sia nato nello stesso giorno di Bossetti e che gli assomigli pure ?
Quante che un figlio di G. B. Guerinoni abbia il DNA nucleare da parte paterna identico a quello di Bossetti per tutti i marcatori tranne uno?
Soprattutto, quante che trovassero il corpo di Yara grazie a un aereo telecomandato guasto, a tre mesi esatti dalla sua scomparsa?
Eccetera eccetera. Ci sono tante di quelle coincidenze insolite, che arrivare a un figlio illegittimo diventa quasi una banalità.



Biologo ha detto...

@Nautilina

-scrive: Certo questi errori di trascrizione fanno un po' pensare.

Infatti credo si tratti di una tabella mostrata solo nel documentario e che non fa parte degli atti altrimenti avremmo sentito parlare spesso di questi errori.

Anonimo ha detto...

Certo, Maria. Sono troppe le COINCIDENZE per essere solo tali.

Maria ha detto...

Anomimo,
Io sono una psichiatra.
Indago la natura umana. Per quanto mi riguarda ad ogni reazione corrisponde azione.
E ad ogni azione vi è una reazione pregressa.
Non amo, ripeto, il complottismo.
Il calcolo della probabilità non è la mia materia, c'è un consulente esperto di logica che sicuramente sa il fatto suo.
La saluto cordialmente.

antrag ha detto...

Si legga Popper per quanto riguarda la scienza che coltiva.

Paolo A ha detto...

Maria

Sei una psichiatra e la cosa mi incuriosisce particolarmente, perché voglio porti delle domande sulle motivazioni dell'omicidio di Yara; come giudichi le ferite sul corpo di Yara, tenendo conto della loro posizione e della loro profondità, che tipo di soggetto può infliggere quel tipo di lesioni, per esempio quelle della faccia, paiono essere inferte da un soggetto che conosceva Yara.

Insomma a me pare che, questa è la mia ipotesi, che l'assassino di Yara sia uno psicopatico particolarmente pericoloso, per esempio la ferita alla gola, in realtà alla base del collo, è molto simile a quella inferta alle due donne uccise nella bergamasca, nell'omicidio di Colognola e di quello di Seriate.

E' possibile che nel caso di Yara le ferite alla faccia siano state inferte da una donna, mentre quelle più profonde invece essere state sferrate da un uomo, faccio presente che Yara aveva una ferita a forma di J nel gluteo il cui taglio arrivava a ledere l'osso sacro, la cosa che mi ha colpito è che si parla di un'unica ferita, che forza ha posto l'assassino per infliggere un simile taglio?

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: una ferita a forma di J nel gluteo il cui taglio arrivava a ledere l'osso sacro

Dove hai trovato la notizia che la ferita al gluteo raggiungerebbe l'osso? Nella sentenza non riesco a trovare questa informazione. L'unico riferimento ad un osso leso da un taglio è a pag. 47 dove è scritto:

La lesione al polso destro, in particolare, aveva raggiunto l'osso, spezzandolo e all'interno del tessuto osseo era rinvenuto un frammento di titanio, elemento utilizzato per il rivestimento di coltelli.

Sulla lesione al gluteo è interessate quanto riportato a pag. 129:

la lesione a forma di J sul gluteo (lesione che, lo si rammenta in questa sede, anche la consulente medico-legale della difesa ha ritenuto provocata con indosso gli slip)

Noi da osservatori esterni non abbiamo documenti per comprendere la reale natura di questa lesione ma mi chiedo se si può escludere che possa essere stata provocata da qualcosa di differente da un coltello. Il fatto che sia stata praticata da vestita fa pensare anche ad una possibile caduta su un oggetto acuminato: attrezzi, componenti metalliche, spigoli di oggetti metallici, ecc..

Vanna ha detto...

Dudù e Nautilina condivido ciò che avete scritto.

Gilberto ha detto...

Biologo, cito le tue parole

“Massimo Bossetti verrebbe assolto se si lasciassero concentrare i giudici semplicemente sulla pessima qualità di quelle analisi del DNA nucleare da cui è saltato fuori il profilo Ignoto 1 e sui risultati delle analisi del DNA mitocondriale che escludono senza dubbio alcuno l'imputato.”

Come già mi ero espresso purtroppo l’oggettività della scienza va a farsi benedire quando ci sono di mezzo consulenti della difesa e consulenti dell’accusa. I giudici (tu hai ragione) dovrebbero concentrarsi “sulla pessima qualità di quelle analisi”. Però di sicuro altri consulenti, sicuramente in buona fede, cercheranno invece di persuadere il magistrato che si tratta di ottime performance. Tutta la storia della scienza (ho ricordato la controversia Spallanzani-Needham sulla generazione spontanea che fa da modello) è piena di dibattiti e dissensi, soprattutto in ambito biologico, soprattutto quando l’interpretazione di materiale degradato e mescolato può ingenerare equivoci. L’errore proprio per questo è a monte, il Dna non dovrebbe mai valere come prova ma solo come indizio per l’investigatore, per orientare o correggere un’indagine e reperire prove 'vere'. Qui, senza essere un genetista, abbiamo capito che quei nanogrammi sono ‘belli e impossibili’, che un Dna non si mantiene integro per mesi alle intemperie ecc. ecc. non sto a ripetere tutta la solfa. Tutto questo avrebbe dovuto determinare l’assoluzione già in primo grado non essendoci altro se non suggestioni. Non è detto che anche il giudice del secondo sarà dello stesso parere ascoltando altre campane. Bossetti rischia la condanna una seconda volta, ma auguriamoci che non accada e che il giudice ascolti la versione ‘corretta’.

Quello che invece davvero butterebbe discredito su tutta un’indagine (e non solo) sarebbe finalmente una prova di paternità, quella sì in una situazione controllata (non un cadavere in balia di chiunque), magari eseguita in compresenza dei consulenti dell’accusa e della difesa, che desse ragione alla signora Arzuffi. Non ho alcun dubbio che i risultati confermerebbero la paternità legale, dite pure che sono ingenuo (ma basta anche solo guardare le fotografie, padre e figlio sono identici) e… beh il resto lo lascio immaginare perché Bossetti immediatamente scarcerato sarebbe soltanto un epifenomeno di quello che potrebbe accadere…

Vanna ha detto...

Biologo buonasera, così rispondi a Dudù:
".. Non c'è alcuna ragione di verificare i rapporti tra Ester Arzuffi e Ignoto 1.
Questa idea è stata introdotta dall'accusa ma, come ho scritto diverse volte, è solo un espediente logico. E' la classica petitio principii: nascondo ciò che in realtà devo ancora provare nella premessa spostando l'attenzione sull'ipotetico rapporto tra la sig.ra Arzuffi ed Ignoto 1. Così nel momento in cui provo una compatibilità tra la signora ed Ignoto 1, siccome la signora è anche la madre di Massimo Bossetti, induco l'ascoltatore a credere che Massimo Bossetti sia Ignoto 1. Ma le cose non stanno così. E' solo un espediente, un ragionamento fallace astutamente utilizzato."

Biologo questa tua lettura del rapporto tra E.A. e Ignoto 1 come " espediente logico" utilizzato per portare "attenzione" potrebbe essere condivisibile per un ragionamento qualsiasi, diviene in verità terribile per l'uso che ne è stato fatto.
Non sarebbe solo un " espediente" ma un inganno per incolpare qualcuno, per gettare ignominia.
Tu continui a ritenere che il parlare della paternità perpetuerebbe la condanna e che bisogna concentrarsi sulla validità e certezza del dna, se ho capito bene.
A mio parere è stato detto troppo su quella paternità per poterla mettere da parte, essa è parte importante del pacchetto-difesa, saltarla vorrebbe dire che il dna è vero e indica un unico colpevole.
A tuo parere come vedi invece l'esclusione totale di altri dna ben completi e mai ricercati alcuni.
Anche per questi allora potrebbe esserci stato un "ragionamento fallace astutamente utilizzato".

Gilberto ha detto...

Vanna
Hai espresso in modo perfetto il paralogismo che sta alla base dell'affaire Bossetti. Non sarei riuscito a esprimere il concetto in modo tanto incisivo ed esauriente come hai fatto tu. L'ho sempre detto, la paternità è la chiave di tutto...

Dudu' ha detto...

Si davvero Gilbero,
Vanna,non potevi esprimere meglio anche il mio sentire. Grazie :)

Maria,
permettimi di manifestare anche la mia opinione, ti cito :
" ..credo che la questione paternità non sia stata discussa in dibattimento (ad eccezione della famosa domanda della pm alla Gino) anche per non infierire sulla signora Ester."

Sono molto lontana dal credere a tale gentilezza d'animo, moltissimo. La signora Ester é stata marchiata a caldo il giorno dopo l'arresto.

Non c'é stato verso di voler capire perché non c'é il suo dna, e l'info venne resa pubblica a Genn. 2015. Il Gup aveva lasciato disposizioni ben precise ed invece qualcun altro le ha disattese e tirato dritto incarceranno per trent'anni suo figlio nonostante continui colpi di scena che non portarono certo scredito alla parte difensiva.

Biologo,
Innanzitutto grazie per la Santa pazienza.

Le ferite che hanno intaccato le ossa sono piú di una : il polso come hai riportato,l'arto inferiore dx scarnificato (osso intaccato visto ai raggi x )tanté che la Ranalletta sosteneva fossero, le ferite sulle gambe,da difesa. L'osso sacro dovrò verificare,ora non ricordo precisamente,dell'arto inferiore sono certa invece.

Salvagni fece delle contestazioni su dei dati mal riportati, di Guerinoni :
(Video dentro l'articolo) http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/yara-in-aula-i-genetistiche-individuarono-bossetti_1152519_11/

Biologo ha detto...

@Vanna

-scrive: A mio parere è stato detto troppo su quella paternità per poterla mettere da parte, essa è parte importante del pacchetto-difesa, saltarla vorrebbe dire che il dna è vero e indica un unico colpevole.

Al contrario. E' nel momento in si discute della paternità di Ignoto 1 che si sta ammettendo come corretto un profilo che in realtà corretto non è.

Invece come la difesa sta tentando, e tenterà ancora di far capire, quel profilo non è valido. Se il profilo Ignoto 1 non è valido vuol dire che gli alleli che gli sono stati attribuiti non sono corretti, e se gli alleli non sono corretti vuol dire che non solo Massimo Bossetti non è Ignoto 1 ma anche che Ignoto 1 non è figlio di Guerinoni. Questo perchè Ignoto 1 per essere figlio di Guerinoni non può che avere il profilo che i periti dell'accusa gli hanno attribuito.

E' la validità di quel profilo Ignoto 1 ad essere in discussione, venuta meno quella crolla anche tutto il resto. Ciò che bisogna capire è che non ha alcun senso concentrarsi sul padre di una persona di cui non si conosce con certezza nemmeno il reale profilo del DNA nucleare, perchè solo da un profilo certo si può tentare di risalire ad un genitore.
Se cambia anche un solo allele, e questo allele non fa parte del profilo del padre che gli era stato attribuito, Ignoto 1 non è nemmeno più figlio di Guerinoni.

Nautilina ha detto...

PINO ha detto...
"......La difesa dovrà dimostrare, in sede di "Appello", le ragioni riassunte da DanF, con le quali concordo decisamente (e l'ho già scritto), cioè:
Quel DNA sugli slip o è di Bossetti o non lo è. Se non lo è vuol dire che i RIS hanno sbagliato la profilazione iniziale (cosa che andrebbe dimostrata o comunque messa seriamente in dubbi con argomenti tecnici), se invece lo è andrebbe dimostrato un modo per cui quel DNA è finito lì senza che Bossetti sia coinvolto nella fine di Yara -- tutto ciò in un'ottica difensiva e innocentista."
Se la dimostrazione di quanto sopra scritto in corsivo, non riuscirà possibile, Bossetti sarà ricondannato, che ci piaccia o meno."


Caro Pino, secondo me la difesa non ha bisogno di ulteriori argomenti e dimostrazioni più di quelle già presentate in primo grado: adesso serve una sola cosa, effettuare la perizia richiesta.
Se quel DNA appartiene o meno a Bossetti, se è naturale oppure artefatto, la nuova analisi sarà certamente in grado di svelarlo.
E che il materiale per ripetere le prove esista, lo ha confermato la stessa dott.ssa Ruggeri in una conferenza stampa.

@ Dan F.
Non è possibile che Bossetti abbia lasciato il suo genoma sui vestiti di Yara per contatto diretto, se non ti fidi di me (e lo capisco) crederai almeno alle parole di Biologo che mi sembra un ragazzo attendibile e autorevole oltre che molto serio.
Lo scrivevo ancora prima di lui, tanti altri lo scrivevano prima di me qui su Volando, ma le parole spesso si perdono nel vento: prima di ipotizzare un qualsiasi contatto diretto bisogna sempre fare i conti con il DNA mitocondriale mancante.
Ci sono solo due spiegazioni possibili a questa anomalia, imho:
1 - il MtDNA non manca, ma c'è quello di un altro uomo
2 - il MtDNA manca perché quella traccia è sintetica e applicata per depistaggio

Sull'ipotesi di un contatto indiretto (trasferimento) sono ancora indecisa perché immagino che nel trasporto da mani e/o oggetti dovrebbe trasferirsi il genoma completo di una persona, però non ne sono convinta del tutto, devo studiare.

Comunque, se Bossetti fosse colpevole o coinvolto in maniera diretta nel crimine, secondo me non insisterebbe a volere la perizia: sarebbe completamente pazzo a chiederla.

Dudu' ha detto...

Esattamente
questo stò maturando Biologo,
é complesso assai anche se a volte mi sembra facile,anche se ricado in certi meccanismi.
Ma il profilo di ignoto1 ha tante incongruenze ed, ad un certo punto però é divenuto limpido e splendente.
Condivido la strada costruttiva di andare avanti cercando tutti i punti critici.
C'é un tempo per ogni cosa...abbiamo un pò tutti ragione qui nel gruppo..

Evidenzio:
".. vuol dire che gli alleli che gli sono stati attribuiti non sono corretti, .."

In aula Salvagni disse: ' l'operatore non può interpretare i dati ...'

Evidenzio ancora:
' .. ma anche che Ignoto 1 non è figlio di Guerinoni. "

Avevo scritto sotto l'ultimo articolo di Luca Cheli che Giardina (o Piccinini?) dovettero nel loro calcolo provare escludere potesse trattarsi di una "paternità casuale" , nel farlo si scontró con una realtà che gli sottopose ben 14 "paternità casuali" ,tanto sono simili i dati genetici di quella valle, deriva genetica come scrive Gilberto e TommyS. Appena trovo l'articolo lo posto. Scusate ma sono un pò stanca stasera.

Dudu' ha detto...

Condivido Nautilina ,ora servono le perizie.
Nel frattempo se avete tempo leggete attentamente questo articolo illuminante :
http://www.bergamopost.it/che-succede/e-ora-sul-dna-di-guerinoni-salta-fuori-unaltra-anomalia/

In buona o cattiva fede io non lo sò ma altro che 'mmonnezza a Roma..,peggio.

Vanna ha detto...

Biologo, grazie per la risposta.
Rispondo per tappa.
Scrivi: "... Al contrario. E' nel momento in si discute della paternità di Ignoto 1 che si sta ammettendo come corretto un profilo che in realtà corretto non è.
Invece come la difesa sta tentando, e tenterà ancora di far capire, quel profilo non è valido..."

E' evidente che quel profilo si debba invalidare, per tutti i motivi qui ripetuti e che la difesa debba farsi uno studio accurato di tutto quello che non va in quel dna.
Altresì è evidente che quel profilo, del quale si è parlato per anni, conduce a Ignoto 1 e al Guerinoni.
Quindi il G. c'entra comunque ed ha costituito, per l'accusa, la "prova" della dubbia moralità della madre che ha portato a ritenere MGB uomo fragile, problematico e bugiardo, come la madre.
Questo giudizio è stato abilmente condotto per rafforzare l'idea che lui fosse l'assassino pedofilo.
Quindi dna + paternità sono indissolubili a mio modesto parere e difatti lo scrivi: "...se gli alleli non sono corretti vuol dire che non solo Massimo Bossetti non è Ignoto 1 ma anche che Ignoto 1 non è figlio di Guerinoni. Questo perchè Ignoto 1 per essere figlio di Guerinoni non può che avere il profilo che i periti dell'accusa gli hanno attribuito..."
Biologo, stiamo dicendo la stessa cosa.

Vanna ha detto...

Gilberto grazie.
Dudù e Nautilina, sono d'accordo con voi.
Pino, ho già risposto a Biologo: stiamo affermando la stessa cosa ovvero tramite quel dna, che dovrà essere preso in considerazione dall'inizio alla fine, con nuove modalità di studio-ricerca, si chiarirà, si spera, la linea Guerinoni.

Dudu' ha detto...

Gilberto, TommyS,
Ogni tanto nel web trovo riportato che l'apparecchio dentale della vittima venne ritrovatoin fianco al cadavere. Avete notizie piú precise voi?
Se fosse vero la cosa sarebbe alquanto allarmante.
Avrebbero ricomposto i vestiti e scarpe, lavorato sul cellulare e tolto l'apparecchio dalla sede ?
Qualcuno ha notizie precise in merito?

Gilberto ha detto...

a Dudù
Se ne parla nel blog di Agnesina Pozzi
http://agnesepozzi.blogspot.it/

Dudu' ha detto...

L'avevo letto Gilberto,
Nessuno ne parla di stò fatto e quindi ero prudente. Nemmeno in motivazione, pur cercando, avevo trovato conferme. Voglio andarci a fondo, vedrò se riesco recuperare maggiori informazioni.
Se Agnesina l'ha scritto significa che é vero.

Biologo ha detto...

@Vanna

-scrive: Altresì è evidente che quel profilo, del quale si è parlato per anni, conduce a Ignoto 1 e al Guerinoni.

E' qui che nascono tutti gli equivoci del caso. Quel profilo conduce al Guerinoni solo se lo si considera corretto.

Se una telecamera riprende la targa di un'auto sulla scena di un crimine e si rintraccia il proprietario solo per poi scoprire che la targa del fotogramma era stata letta male, poi che senso ha continuare a prestare attenzione alla prima persona erroneamente individuata?

Quindi se il profilo del DNA nucleare definito Ignoto 1 che ci ha condotti al Guerinoni non è valido, che senso ha continuare ad insistere con il Guerinoni come se lo fosse?

Dudu' ha detto...

Allora,
Info importante.
Non so come sia nata la -non-notizia e non me ne occupo.

Posso ufficialmente dire che l'apparecchio venne trovato nella sua sede, in bocca.

Resta un mistero "quel lembo" di cute dal quale partirono ricerche, nelle motivazione viene accennata la ricerca negli ospedali senza entrare nel merito...

Condivido la scelta argomentativa di Biologo. É a mia personale opinione la piú realistica da percorrere, ignoto1 non é un risultato attendibile. Non lo é.
É frutto di interpretazioni ed errori oggettivi,materiali e interpretativi. A cui si sommano ulteriori interpretazioni arbitrarie con il profilo genetico di Guerinoni ( stando agli articoli che ho linkato ieri sera e si trovano spiegati in motivazione pure, ci sono errori riportati nella tabella di Guerinoni e un cromosoma 15 praticamente accantonato con la scelta di un diverso kit che non lo contemplava; faccio un esempio pratico: in un bicchiere trovo un insetto che non dovrebbe esserci perché nella mia analisi non trova riscontro,invece di cercare la spiegazione del perché ci sia accantono il bicchiere con l'insetto e ne prendo un altro senza, ecco, in quello non c'é, ho risolto il problema.
Questo é quello che é stato fatto prendendo il kit di Previdere/ris a 23 marcatori.

Quello che non tornava é stato accantonato.

Vanna ha detto...

Biologo:
"...Quindi se il profilo del DNA nucleare definito Ignoto 1 che ci ha condotti al Guerinoni non è valido, che senso ha continuare ad insistere con il Guerinoni come se lo fosse?"
Dudù:
"...Condivido la scelta argomentativa di Biologo. É a mia personale opinione la piú realistica da percorrere, ignoto1 non é un risultato attendibile. Non lo é."
1° Se quel profilo non è valido, quando se ne sarebbero accorti visto che anche ieri sera, mi sembra o la sera prima, alla trasmissione di Costanzo c'erano la sorella e la mamma di Bossetti e di nuovo si parlava del Guerinoni.
2° Il fatto che non sia valido allora apporterebbe delle novità ed obbligherebbe l'accusa a ripartire con nuovi esami, non potrà più evitare le richieste della difesa, dovrebbe a sua volta altresì difendersi per aver sostenuto spese che sappiamo e per aver percorso certe piste evitandone altre.

Dudu' ha detto...

Di fatto, nel caso non mi fossi spiegata bene quel cromosoma 15 era diverso da Bossetti,lo escludeva.
Accantonandolo, i conti tornavano.

Dudu' ha detto...

Vanna,
La trasmissione non l'ho vista.
L'indagine monumentale é o fú una pesca a strascico in cui é o fu un sollievo trovarci un pesciolino.
Dobbiamo trovare il modo di pretendere le perizie a giugno.

Faranno di tutto per non concederle.
Dobbiamo dare voce all'inattendibilità di ignoto1. Che cresce e cala alla bisogna, che é degradato ma non lo é, che il secondo e terzo risultato fu uno schifo, é contaminato, é senza proteine,é senza rna , é senza mitocondriale e non può mai e poi mai essere stupefacente e perfetto.
Si, si stanno parando le chiappe..

E Annika ci aveva aperto la strada !

Ciaoooo carissima Annika!!!! Passi da qui per un caffé ???? :)

Dudu' ha detto...

Ops... É senza Rna ..( non ma..)

Biologo ha detto...

@Vanna

-scrive: 1° Se quel profilo non è valido, quando se ne sarebbero accorti visto che anche ieri sera, mi sembra o la sera prima, alla trasmissione di Costanzo c'erano la sorella e la mamma di Bossetti e di nuovo si parlava del Guerinoni.

La presenza della madre di Massimo Bossetti in tv non ha alcun rapporto con la validità o meno del profilo Ignoto 1.
La signora ogni volta che compare cade nella trappola dell'accusa: sostiene l'innocenza del figlio chiedendo che venga fatta una nuova analisi di quel DNA che ha restituito il profilo Ignoto1 perchè ritiene (giustamente!) che in realtà sia diverso da quello del figlio, però poi sembra non accorgersi del fatto che se il profilo Ignoto1 non è quello che ci hanno raccontato finora allora il Guerinoni potrebbe non essere il padre di Ignoto1. Non accorgendosi di questa cosa viene messa alle strette sulla paternità e si perde di vista il fatto che se il profilo Ignoto1 è diverso da quello di Massimo Bossetti allora poi diventa irrilevante che il muratore sia o meno figlio del Guerinoni.
La signora Ester sembra sia ancora convinta che l'assoluzione del figlio debba passare per la questione della paternità. Ma è proprio questo il capolavoro dell'accusa: aver creato un incastro logico fallace in cui è difficile districarsi.

La signora dovrebbe andare in tv per dire due cose:

- ho partorito mio figlio, il mio DNA mitocondriale non è R0a e il DNA mitocondriale di Massimo non è R0a, mentre sulla traccia il DNA è di una persona R0a quindi il DNA mitocondriale dice chiaramente che non è mio figlio ad aver lasciato quella traccia.

- il profilo di Ignoto1 non è valido, l'esame va rifatto, già dagli esami dei periti dell'accusa ci sono alleli non chiaramente attribuiti e la scienza dice che è sufficiente un solo allele di Ignoto1 diverso da quelli del profilo di mio figlio per provare che non è stato Massimo a lasciare quella traccia.

La mia sensazione, ascoltando le dichiarazioni fatte finora dalla madre di Massimo Bossetti e confrontandole con quelle fatte dall'avvocato Salvagni e dal dott. Capra, è che non siano questi due professionisti a preparare la signora per le interviste televisive.

Anonimo ha detto...

l'avvocato è di Bossetti, non della madre e della sorella, di conseguenza queste ultime non hanno nessun vincolo nei confronti della difesa del parente e possono dire/fare quello che vogliono, spesso a sproposito.

Gilberto ha detto...

Vedi Biologo
Può essere che sia io ha sbagliarmi. Però il caso Bossetti non è ormai più un fatto di analisi scientifica di nanogrammi di Dna. La tua fiducia nella obiettività della scienza è encomiabile, il tuo richiamo all’oggettività del dato scientifico davvero notevole. Purtroppo però ho l’impressione che il caso Bossetti sia andato così avanti e coinvolga a tal punto tutta una politica della giustizia con tutte le connesse ricadute professionali, le consulenze, gli apparati mediatici… l’immagine stessa delle istituzioni ai vari livelli, da quello locale a quello nazionale… che oramai pensare che si tratti solo di un cold case con la risoluzione ‘colpevole o innocente’, non solo è riduttivo, ma anche illusorio. Troppi interessi in gioco, ho paura che non molleranno la presa. L’innocenza di Bossetti vorrebbe dire poi un contenzioso per una indagine sbagliata e una spesa colossale. Ho paura che la strada che tu indichi sia illusoria, credo che la via sia un’altra, ma spero davvero di sbagliarmi e che tu abbia ragione, che il giudice sappia ascoltare la campana ‘giusta’.

Biologo ha detto...

@Anonimo

-scrive: spesso a sproposito.

Proprio per questo ho scritto che non credo che sia la difesa di Massimo Bossetti a preparare le due signore per le interviste...

antrag ha detto...

Sapete dirmi chi sceglie l'arma in un duello. Lo sfidante o lo sfidato?

Biologo ha detto...

@Gilberto

-scrive: tutta una politica della giustizia con tutte le connesse ricadute professionali, le consulenze, gli apparati mediatici…

Ci sono sicuramente forti interessi in gioco, ma a mio avviso sopravvaluti le possibili conseguenze.

Fai qualche ricerca sulla carriera di magistrati che hanno costruito processi enormi poi sbriciolatisi. Ne troverai diversi che nonostante le sconfitte clamorose sono arrivati a diventare capo della Procura.
Qualche consulente tecnico dell'accusa clamorosamente smentito in sentenza ha raggiunto ugualmente i massimi gradi del corpo di appartenenza... Altri poi più vengono smentiti dalle sentenze più sono richiamati ad offrire la propria prestazione personale.


-scrive: che il giudice sappia ascoltare la campana ‘giusta’.

Se il presidente della Corte sarà effettivamente quello indicato dai giornali sono convinto che la difesa avrà la possibilità di dire la propria. Se la persona è quella, puoi stare praticamente certo che non si assisterà ad un semplice adagiarsi nelle tesi dell'accusa.

PINO ha detto...

GILBERTO

cito) Ho paura che la strada che tu indichi sia illusoria, credo che la via sia un’altra

Biologo vede giusto. e, comunque, la vedo anch'io (come già scritto altrove) l'unica ed insostituibile carta vincente.
Però, se pensi che ci sia una strategia diversa proponila senza indugio, col tuo consueto spirito collaborativo.

Anonimo ha detto...

Suppongo, credo che madre e sorelle di Bossetti non siano al corrente di queste recenti scoperte. Mi riferisco a certe tabelle.

Ma siccome MGB non è figlio di Giovanni Bossetti, cercano una verità, senza per forza essere in linea con ciò che realmente fa e pensa la difesa. JJ

Gilberto ha detto...

Ho messo una h di troppo, segno che ho bisogno di una pausa di riflessione. :)

Biologo ha detto...

@Anonimo

-scrive: queste recenti scoperte. Mi riferisco a certe tabelle.

Quali scoperte e tabelle?

Anonimo ha detto...

Madre e sorella di Bossetti non sono al corrente delle strategie difensive e delle ultime scoperte? Spero proprio di sì,altrimenti ognuno va per la propria strada e tutti sono danneggiati, Bossetti per primo.

Ma poi l'unica che sa davvero la verità è la mamma, da lì si regola di conseguenza, o almeno spero.

Anonimo ha detto...

si fa una lettera di sfida e entro 48 ore si scelgono 2 testimoni e l'arma la sceglie lo sfidante comunicando data e luogo della sfida e palle varie.
è tutto su internet ma voi creduloni dovete chiedere pure come si fa il caffè.
minchioni.

antrag ha detto...

Di fronte a un omicidio è lo Stato che accusa l'offesa e, sfidando l'imputato a duello con delle regole (il processo), sceglie l'arma per il combattimento. L'offensore può rifiutare il duello oppure rilancia la sfida. Nel primo caso, deve accettare l'arma scelta dallo sfidante.

Se l'accusa accetta la sfida deve attenersi e rintuzzare con l'arma prescelta gli assalti dello sfidante (biologia, genetica, etc.).

Rimane l'atteggiamento Gilbertiano ... quello di rilanciare una sfida con contenuti e finalità più ampi.

antrag ha detto...

Se l'accusa NO
Se l'imputato SI'

chiedo ammenda

Gilberto ha detto...

Caro Pino
L'ho già fatto e più volte. Forse lo rifarò magari in modo diverso... con un altro stile. Comunque credo che ognuno qui nel blog può suggerire percorsi nuovi, i contributi sono molti e interessanti. Il caso Bossetti potrebbe diventare uno spartiacque e comunque un caso che farà storia. Speriamo di non entrare nel tunnel di una giustizia cieca e meccanica, fatta solo di consulenti e 'fotogenici' opinionisti televisivi...

Gilberto ha detto...

Sì Antrag intendevo proprio quello, non giocare sulla difensiva, non fare catenaccio e chiudersi in difesa, per usare una formula calcistica, andare al contrattacco, non solo limitarsi al contropiede ma fare pressing e rilevare le debolezze dell'avversario dove bluffa e nasconde l'inconsistenza della sua linea di difesa. Non mi sembra che la squadra di Bossetti abbia fin qui brillato per una strategia di attacco. Ma chissà... vedremo... speriamo...

Dudu' ha detto...

Gilberto,
Quello che scrivi é del tutto condivisibile,ma sciegliere la strada del dimostrare inattendibile quel risultato (e i dati li ha forniti l'accusa) é il miglior modo di dimostrare l'infondatezza di tutto l'impianto,é stato sovraccaricato di significato e peso un indizio inattendibile,evidenziarlo e valutarlo nel suo valore effettivo(nullo) farà emergere da sé l'insensato, se é 10 nessun ragionamento può trasformarlo in 1000. Ci sono troppe affermazioni lusinghiere e subdole che hanno rivestito quel dna d'oro.
Non può dirsi perfetto,
Non può dirsi stupefacente
Non riescono dire di cosa é fatto
Non riescono spiegare chi e come l'avrebbe lasciato, e QUANDO.
É una contaminazione di cui non c'é modo di spiegarne l'origine? Siamo sicuri?
Come fà essere senza Rna?
Come può presentarsi non degradato?
Come può essere senza mito?
In quale contesto potremmo trovare un nDna simile? Ci vuole poco fare due piú due.
C'é stato un errore nella prima estrapolazione,forse un incidente in laboratorio,forse un risultato da cestinare e qualcuno ottusamente l'ha salvato aggrappandosi.Seguito da madornali errori e tentativi di arenare le indagini? Questo spetta al tribunale indagarlo.
Io abbandono il vecchio schema. Voglio venga dimostrato che, come raccontano le carte, quel dna non é valido e null'altro avvalora la tesi che Bossetti sia il colpevole. Bossetti non centra in questo delitto.
Il resto verrà da sé e ci dovranno fare i conti coloro...
questo temono....

Nessuna sfida antrag, é tempo di dire pane al pane.
Quel dna é stato ottenuto non rispettando le linee guida internazionali, non ha la caratteristica della certezza, non può essere una prova.

La "prova" per essere tale deve rispondere a delle caratteristiche precise delineate in fior fiore di manuali di diritto giuridico, non é una opinione.

Pretendo le perizie!

Anonimo ha detto...


Biologo ha detto...
@Anonimo

-scrive: queste recenti scoperte. Mi riferisco a certe tabelle.
Quali scoperte e tabelle?

Non ha detto aver assemblato la tabella mostrata nel suo blog a partire dalle immagini
di un certo filmato? JJ

Bruno ha detto...

@Dudu cosa possiamo fare? Mi sa che Biologo la vede giusta. Credo che la mamma e la sorella è meglio che non vadano in trasmissioni televisive se non sanno bene quali sono le domande che porranno i giornalisti. E' chiaro che Bossetti stà subendo una grande ingiustizia, ma se il presidente non dovesse dare incarichi per una nuova super perizia per Bossetti purtroppo si mette male. Veramente cosa si può fare per quel povero Cristo?

Gilberto ha detto...

Dudù

Piove sul bagnato. Sono d'accordo. Il fatto è che sulla base degli stessi elementi che tu indichi Bossetti avrebbe dovuto essere assolto già in primo grado. Non c'era niente di niente contro di lui. Mi auguro che la strategia sia giusta e come dice Biologo "Se il presidente della Corte sarà effettivamente quello indicato dai giornali sono convinto che la difesa avrà la possibilità di dire la propria. Se la persona è quella, puoi stare praticamente certo che non si assisterà ad un semplice adagiarsi nelle tesi dell'accusa." Staremo a vedere senza preconcetti.

Biologo ha detto...

@Anonimo

-scrive: Non ha detto aver assemblato la tabella mostrata nel suo blog a partire dalle immagini di un certo filmato?

Quella tabella non contiene nuove scoperte, è un riepilogo di informazioni probabilmente note già dal giorno in cui è stata individuata la signora Ester. E' nuova per noi che da osservatori esterni non abbiamo accesso agli atti e ci è stata mostrata per la prima volta nel documentario.
La difesa, come è giusto che sia, avrà avuto accesso a quei dati in forma completa già da molto tempo.

Pensavo di essermi perso qualche novità interessante, anche perchè diverse volte i giornali hanno dato prova di disporre di atti riservati ed è piuttosto sorprendente che da un po' di tempo non spunti fuori qualche nuovo dettaglio...

Vanna ha detto...

Ho letto velocemente il postato fino a questo momento e noto che ci si va incartando intorno ai soliti temi, nomi, comportamenti da tenere o meno:
Arzuffi e la figlia in tv che parlano solo (veramente la mamma ha risposto) sul tema Gue.;
gli avvocati hanno un altro impegno: educare o indottrinare le signore a come rispondere ai media visto che lo fanno " a sproposito" secondo la solita anonima;
le signore di cui sopra non conoscono le ultime " scoperte-tabelle" e bisognerebbe che qualcuno le informasse: ignoranti anche loro.
Di più: la signora Arzuffi dovrebbe ( secondo Biologo ) dire:
"- ho partorito mio figlio, il mio DNA mitocondriale non è R0a e il DNA mitocondriale di Massimo non è R0a, mentre sulla traccia il DNA è di una persona R0a quindi il DNA mitocondriale dice chiaramente che non è mio figlio ad aver lasciato quella traccia.
- il profilo di Ignoto1 non è valido, l'esame va rifatto, già dagli esami dei periti dell'accusa ci sono alleli non chiaramente attribuiti e la scienza dice che è sufficiente un solo allele di Ignoto1 diverso da quelli del profilo di mio figlio per provare che non è stato Massimo a lasciare quella traccia."

Ottimo suggerimento, ma le domande che le si fanno, sono chiuse e sempre uguali e lei risponde in base a quelle.
In realtà poco ho sentito sul nuovo emerso intorno a Ignoto 1 che è altro da Bossetti, 'sta cosa è passata sottovoce? Quando?
Recentemente? A ridosso del processo?
Ora Ignoto 1 non è Bossetti, il padre Gue non si deve nominare poichè ci entrerebbe di ripiego e come verifica quando invece per anni la musica è stata diversa.

Pino e Gilberto non si comprendono, ma certi anonimi comprendono benissimo e danno il ritmo battuto sulla grancassa del mal lavoro della difesa e sulla capacità di dire "minchiate"qui da parte dei più. E noi ci stiamo perdendo in bizantinismi, si può dire? I percorsi ci sono Pino e Gilberto vanno tutti verso la stessa direzione basta non perdersi tra le siepi a raccogliere more, perché è evidente che ciò che dite voi è comunque un frutto prezioso e utile.
E' il modo di leggere i fatti da altri punti di vista.
E' probabile che abbia scritto "minchiate" ma così mi viene fuori leggendo i vostri, e i nostri, puntini sulle i.
Inoltre non rileggo e spero di essere stata chiara.
Buona serata a tutti.

Anonimo ha detto...

Biologo, non è assolutamente detto che la difesa abbia tutto. JJ

Dudu' ha detto...

Gilberto,
" ..Non mi sembra che la squadra di Bossetti abbia fin qui brillato per una strategia di attacco. "

Non stai facendo di conto in quali condizioni é stata messa a difendere il suo assistito.

Venduto il colpevole al mercato delle vacche.
Creato un fumo persecutorio inimmaginabile.
Tutti i media contro con video deplorevoli, giudici al fai da te.. Dna stupefacente su miliardi di pianeti. ...

Torniamo sulla terra e guardiamo la realtà... misera,spicciola,infagottata e zoppa.
Bisogna mettersi in ascolto,Salvagni&Co stanno dicendo le cose che Biologo con grande umiltà e nobiltà d'animo ci stà spiegando,anche a chi come me non ha gli strumenti adatti. Stanno cercando di far passare dei concetti che "sembrano" difficilissimi a un popolo che gli é stato detto che quel dna é perfetto, sei giudici, sei come noi o giú di li cosa potevano sapere ? Che i video sono stati montati per un fine ben preciso?

Come potevano districarsi nei meandri di due o sei foto sfuocate di in camioncino?
E quale impatto avrà avuto su di loro che un comandante dichiari che l'erbetta era radicata?
Quali sentimenti avrà suscitato in loro le foto di una povera ragazzina uccisa e mangiata dai topi?
Quante volte Salvagni si é indignato,arrabbiato,portato all'esasperazione da pennivendoli che avevano già sentenziato?
Audacia obbligatoriamente supita nel tentativo di denunciare,dimostrare,che su Bossetti non hanno avuto nessuna remora. É incostituzionale fare vedere un uomo ammanettato in ginocchio !
Madre e sorella che stanno mendicando di essere ascoltate e vengono derise!
Ora ci si mette pure Costanzo nel circo!
Che vergogna! Ma siamo ancora capaci di indignarci? No! Nessuno che abbia speso due parole di solidarietà a Ester Arzuffi e sua figlia, con loro strumenti stanno tentando di chiedere le perizie che per lo Stato Italiano, per il GIUSTO PROCESSO sono dovute PER LEGGE.

Piena solidarietà a Ester Arzuffi e Laura Letizia Bossetti.
Si , mi sto sfogando, non trovo giuste le critiche a Salvagni.

Biologo ha detto...

@Vanna

-scrive: le domande che le si fanno, sono chiuse e sempre uguali e lei risponde in base a quelle.

E' chiaro che quelle domande sono solo un esempio... Era per dire che ogni volta che l'argomento viene tirato in ballo, se proprio ha deciso di parlare, almeno cercasse di rispondere ritornando sempre a quei due temi. Temi che, se si presta attenzione alle dichiarazioni dell'avvocato Salvagni e del dott. Capra, sono tra le buone ragioni per mettere in dubbio la colpevolezza del figlio: DNA nucleare non valido, DNA mitocondriale di un'altra persona.

In un paese in cui chiunque è capace di sgusciare tra le domande, Massimo Bossetti sembra non essere stato particolarmente fortunato.

- Signora, si dice che Massimo sia figlio di Guerinoni e non di Giovanni.
- Il punto non è mio marito Giovanni o il signor Guerinoni, mio figlio Massimo è in prigione nonostante le analisi dei periti dell'accusa dicano che il DNA mitocondriale appartiene ad un'altra persona... ecc. ecc..

Lo so che non è semplice parlare in tv. Ma almeno se proprio non si riesce ad essere efficaci si evitasse di trasformare il lavoro degli avvocati del figlio in un gioco dell'oca. L'avvocato Salvagni e il dott. Capra intervengono in tv in maniera efficace, si fa un passo avanti, poi viene intervistata la signora che vanifica l'impegno dei due professionisti e si fanno due passi indietro.

La differenza con la signora Marita, che infatti si vede accompagnata dall'avvocato e dai consulenti del marito, è notevole. Quelle poche volte che la signora Marita è intervenuta è stata precisa ed efficace.


-scrive: In realtà poco ho sentito sul nuovo emerso intorno a Ignoto 1 che è altro da Bossetti, 'sta cosa è passata sottovoce? Quando? Recentemente? A ridosso del processo?

Le motivazioni della sentenza le hai lette? E se le hai lette, hai compreso appieno cosa è scritto nel capitolo dedicato alle analisi genetiche?


-scrive: Ora Ignoto 1 non è Bossetti

Ora? E' dal giorno in cui la giornalista di Adnkronos ha pubblicato la tabella dei risultati del DNA mitocondriale che lo sostengo con convinzione. Ci sono centinaia di commenti a testimoniarlo, alcuni vecchi di mesi e mesi.

Anonimo ha detto...

Biologo non ho capito, solo un riepilogo? Lei ha evidenziato l'errore di riporto degli alleli di EA nella colonna riservata a MGB... o ho avuto un'allucinazione leggendo più su? JJ

Biologo ha detto...

@Anonimo

-scrive: Biologo, non è assolutamente detto che la difesa abbia tutto.

E' chiaro che ciò che il Procuratore non ha inserito nei faldoni da 60mila pagine non è a disposizione della difesa. Per esempio non lo erano i file raw o gli elementi forniti dall'architetto Trivella.

Però non riesco ad immaginare che la dott.ssa Ruggeri tra i documenti non abbia inserito almeno i profili con gli alleli della signora Ester e del Guerinoni. Anche perchè si sarebbe potuta trovare nella condizione che quello della signora Ester se lo ricavano in proprio i difensori e quello del Guerinoni venisse fornito dalla parte civile che aveva sollecitato la riesumazione proprio a questo scopo.

Certo è che, con tutte le cose strane che si sono viste, non ci sarebbe da meravigliarsi se si venisse a sapere che per qualche strano motivo altri elementi importanti non sono stati messi a disposizione della difesa...

Biologo ha detto...

@Anonimo

-scrive: Biologo non ho capito, solo un riepilogo? Lei ha evidenziato l'errore di riporto degli alleli di EA nella colonna riservata a MGB... o ho avuto un'allucinazione leggendo più su?

Sì, ho fatto notare che quella tabella conteneva diversi errori. Però ho anche aggiunto che non è detto che proprio quella tabella sia poi stata effettivamente fornita alla Corte.
Potrebbe trattarsi di una tabella realizzata per il documentario e che i dati siano soltanto trascritti in maniera errata ma che la Corte abbia avuto a disposizione la trascrizione corretta.

C'è quell'inversione di 2 coppie di righe più quell'errore dell'allele 12 in luogo di quello corretto. Per quanto riguarda le righe deve trattarsi di un errore di trascrizione e non di errata attribuzione di alleli perchè gli alleli indicati non fanno parte delle varianti dei loci a cui sono stati erroneamente affiancati.
Mentre l'allele 12 su D1S1656 ho ipotizzato che potesse far parte effettivamente del profilo della signora Arzuffi insieme al 15.3 e che sia stato trascritto per errore al posto di quest'ultimo.

Anonimo ha detto...

@Biologo, tutto è possibile ma poco probabile in questo caso. Non credo che abbiano riportato numeri 'di fantasia' per la BBC, e non lo crede nemmeno lei, che è andato a ricomporre la tabella a partire da screens. JJ

Dudu' ha detto...

Vanna,
Non sono minchiate. Sono giuste considerazioni ,
Biologo sta cercando di dare contributi che possano aiutare, anche la famiglia Bossetti, onestamente trovo sia un ottimo suggerimento. (Spero che nei modi dovuti ne vengano a conoscenza.)
Ma sò che già lo sai.
Buona serata a te.

Bruno ha detto...

@ Dudu mi aggiungo a quanto scrivi: "Piena solidarietà a Ester Arzuffi e Laura Letizia Bossetti".

Dudu' ha detto...

JJ
" ... Non credo che abbiano riportato numeri 'di fantasia' per la BBC"

Biologo é stato molto chiaro e pure prudente.

É stato detto pure in tribunale che ci sono tabelle con dati mal riportati.
(Video dentro l'articolo) http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/yara-in-aula-i-genetistiche-individuarono-bossetti_1152519_11/

Se siano feleli a quelle riportate nei media qielle presentate in tribunale o meno non possiamo qui saperlo.

Sarebbe interessante poterlo verificare..

Anonimo ha detto...

Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Anonimo ha detto...

si avvicina il giorno del giudizo creduloni e malviventi.

Dudu' ha detto...

" Anonimo Anonimo ha detto...
si avvicina il giorno del giudizo creduloni e malviventi."

Speriamo si avvicini prima il tuo giorno del giudizio. Cosi finisci di rompere le palle. Credulon e malvivent lo rimando al mittente.

Anonimo ha detto...

ben tornata dudù.

Anonimo ha detto...

@Dudu' ho solo cercato di capire, apprezzo il suo blog e aggiungo che se biologo è anche l'autore di un video sul mitocondriale ROa pubblicato qualche mese fa, da parte mia tanto di cappello. JJ

Anonimo ha detto...

scusa dudù, non avevo letto tutti i tuoi post anche se non mi sono perso niente.
tanto di cappello ovviamente al biologo e speriamo che b si becchi il giusto ergastolo e non ne parliamo più.

Anonimo ha detto...

Eh ti piacerebbe Anonimo delle 22:37:00, ma vedrai che non andrà così, 'alla fin fine'.
E giustamente. JJ

Bruno ha detto...

@Biologo, anzitutto grazie per le tue preziose informazioni. Scrivi :"Potrebbe trattarsi di una tabella realizzata per il documentario e che i dati siano soltanto trascritti in maniera errata ma che la Corte abbia avuto a disposizione la trascrizione corretta". Praticamente questo documentario alla fin fine è un po come quel camioncino che ci hanno propinato fino all'inverosimile per placare l'opinione pubblica. Speriamo bene e che Bossetti ottenga la giusta libertà.Invece per @anonimo, se non fosse che c'è un molto ma molto probabile innocente in galera faresti ridere. Vorrei vedere te al posto di Bossetti cosa faresti.

Vanna ha detto...

Ciao Dudù, hai ragion da vendere ed estrapolo:
"...Che vergogna! Ma siamo ancora capaci di indignarci? No! Nessuno che abbia speso due parole di solidarietà a Ester Arzuffi e a sua figlia, con loro strumenti stanno tentando di chiedere le perizie che per lo Stato Italiano, per il GIUSTO PROCESSO sono dovute PER LEGGE..."
L'altra sera il pubblico ha applaudito, e più di una volta, la signora Ester e la figlia, Costanzo è stato gentilissimo e la Daniele ha provato a dire che Ignoto 1 è altro da Bossetti, almeno questo ho capito, la Parietti interveniva.
Comunque è stata veramente la prima volta che ho visto la Ester parlare e devo dire che è una donna molto gradevole e disinvolta nel porgere, interessante come persona, la figlia sembrava più impacciata. Ora a me sembra che questo nucleo familiare non è stato scalfito dalle calunnie, anzi appaiono su un palco davanti ad un pubblico senza problemi dichiarando l'innocenza del loro caro e fiducia nella giustizia.
Se pure la Ester non spiega i meandri dietro quel dna, che dovrebbe fare secondo Biologo ma, secondo me, anche presenziando con la figlia e difendendo il figlio ella dimostra che qualsiasi cosa racconti il dna, e non sarebbe compito suo spiegarlo in quanto spetta ad altri qualificati farlo con decisione, ella dimostra chiaramente che il significato della sua famiglia è ben saldo.
Alla faccia di chi li accusa.
Le donne di Bossetti sono persone eccellenti e forse per questo lui poteva essere invidiato e loro calunniate.

Vanna ha detto...

Biologo, sì poter dire davanti al folto pubblico di trasmissioni popolari che in quel dna ci sono elementi che non riguardano il figlio, può essere importante, può aprire altri spiragli di conoscenze.
Ma l'Arzuffi è stata catalogata in un certo modo e, comunicare i risultati delle analisi potrebbe metterla nella condizione di essere ulteriormente criticata.
Ella è stata giudicata poco di buono e bugiarda, è una donna-madre-moglie e come tale si è presentata con la figlia gemella, non è avvocato e non è specialista in indagini genetiche, questo compito spetta ad altri.
Lei ha svolto il suo ruolo di madre di famiglia e lo ha fatto egregiamente.

PINO ha detto...

GILBERTO

Cito)"Non mi sembra che la squadra di Bossetti abbia fin qui brillato per una strategia di attacco. Ma chissà... vedremo... speriamo..."

Finalmente...sei entrato nell'ordine di idee che condivido totalmente, anche per averle già sostenute don DanF.
Il contrattacco andrebbe sostenuto con vigore e senza timore di urtare la suscettibilità del Pm. ed il resto degli organici componenti l'accusa, in special modo i reparti scientifici, produttori di quella che, in sostanza, è ritenuta la "prova regina, che ha inchiodato MGB nel processo di primo grado.
Contrattacco sostenuto da documentazioni altrettanto scientifiche, che dimostrino, inconfutabilmente, il dolo, l'errore o la contaminazione, idonee a smantellare tutto l'apparato accusatorio in modo definitivo.
La certezza dell'innocenza dell'accusato, se è veramente insita nella coscienza dei difensori, suffragata dalle controprove sopra accennate, non potrà sortire che il trionfo della verità.
Resta solo una considerazione: avranno i difensori il coraggio civile e professionale, avendo a disposizione le "armi" giuste, di affrontare l'enorme cementazione accusatoria, forte della protezione del "Popolo italiano" nel cui nome si sentenza o si assolve?
Lo dimostrino.

Bruno ha detto...

@Pino, si proprio come dici tu occorre un orchestra completa che passi al contrattacco. Tutti i musicisti difensori che ritengono Bossetti innocente, devono essere coinvolti, dai vari pochi giornalisti (in primis massimo Prati e Team di Volando controvento, Sulas, a seguire Paolo Amaro, Agnesina Pozzi, Chisigma ecc.)che credono nella giustizia oltre alle poche televisioni anche se con scarsa visibilità occorre che suonino insieme. Arrivati a questo punto la difesa deve sparare ad alzo zero.
Dovrebbero incaricare (oltre agli altri del team) anche direttori che coordinino i rapporti tra i difensori e gli italiani che credono nella giustizia. C'è solo questa possibilità se ancora una volta venisse condannato senza ulteriori perizie, Bossetti se la vedrebbe molto male. Speriamo che non molli perché in questo momento rappresenta la punta di diamante della vera giustizia.

antrag ha detto...

Tra le azioni di contrattacco includerei un esposto ad una corte di giustizia internazionale per illustrare, senza richiedere che si entri nel merito della sentenza di primo grado, i metodi investigativi e dibattimentali seguiti, che hanno di fatto soffocato una vera e propria azione difensiva e di controllo delle accuse formulate.

Gilberto ha detto...

Caro Pino
Anche per i motivi che ho espresso... e per alcuni dei quali siamo in disaccordo, ma nella speranza che alla difesa sia data la possibilità di esprimersi e argomentare sui reperti così come qui in molti hanno fatto con passione e competenza, mi auguro davvero che presto Massimo Bossetti possa rientrare assolto in seno alla sua famiglia.

Bruno ha detto...

@Antrag scrivi: "Tra le azioni di contrattacco includerei un esposto ad una corte di giustizia internazionale". Ritieni che si possa già fare prima o durante questo nuovo processo?

Anonimo ha detto...

@ Pino

Credo che la difesa abbia sempre avuto le idee chiare. Tuttavia ha voluto - o non ha potuto fare altro che - provarci 'con le buone' al primo grado, evitando il concetto di dolo e privilegiando l''errore' o la contaminazione, senza però poter argomentarli fino in fondo perché a corto di tempo e comunque molto probabilmente non in possesso di tutti i documenti, raw data etc. JJ

antrag ha detto...

@ Bruno

Un esposto, non un ricorso formale, come azione inibitrice di (altre) eventuali scelleratezze istituzionali.

PINO ha detto...

@ "JJ"

Ct) "evitando il concetto di dolo e privilegiando l''errore' o la contaminazione, senza però poter argomentarli fino in fondo perché a corto di tempo e comunque molto probabilmente non in possesso di tutti i documenti"

Di tempo, la difesa ne aveva, quello che è mancato è stato il coraggio e la grinta necessaria, che non si conciliava con la gentilezza e la signorilità di Salvagni, con le quali ha affrontato i confronti salottieri organizzati dai vari massmedia.
Ma negli ultimi mesi la situazione è cambiata: le mezze allusioni (velate di reticenza?) del prof Capra e della Gino ed i grossi dubbi espressi, sulla natura e la qualità del reperto biologico, rivelati e subito dopo nascosti in un cassetto dagli stessi RIS, hanno aperto una grossa breccia sulla pretesa genuinità della tanto decantata "prova" incriminante.
E' tempo che la difesa si armi di coraggio e prove indiscutibili, per fronteggiare il muro da abbattere.
Diversamente, dovremo farci una ragione: siamo dalla parte del torto.
GILBERTO
Ai difensori NON POTRA' essere negata la discussione su NUOVE prove acquisite a discarico del proprio assistito. Tali situazioni, anzi, fanno riaprire processi già archiviati.

Anonimo ha detto...

@Pino

D'accordissimo, soprattutto per quanto riguarda le apparizioni pubbliche ma considerato il crescendo di arroganza mediatica ed istituzionale dopo l'arresto di Bossetti, non so quanto margine di manovra ci fosse per una difesa dura e pura, se non perfettamente attrezzata.
JJ

Vanna ha detto...

Buon pomeriggio Pino.
Scrivi:"... E' tempo che la difesa si armi di coraggio e prove indiscutibili, per fronteggiare il muro da abbattere.
Diversamente, dovremo farci una ragione: siamo dalla parte del torto."

Pino alla difesa non è mancato il coraggio, la difesa opera nel territorio e deve saperne di cotte e di crude intorno alla gestione del potere e dell'economia sommersa che lì brulica.
E' stata prudente, ha temporeggiato, ha richiesto, si è esposta.
Personalmente non mi sento proprio dalla parte del torto, per me quel dna è frutto di manipolazione: tutta la vicenda è stata alterata.
Con tutti i punti interrogativi incontrati, vedi quel dna pieno e determinato, gli orari dei treni dei due, il guardiano col furgone...già questo ti dice che bastava trovare il primo "fesso" e costruire l'assassino. La difesa è stata ostacolata alla grande, si sono inevase le sue richieste e beffeggiata, anche qui come puoi ben vedere e non solo dagli anonimi.
Vedremo se verranno concesse nuove perizie e non mi fido neanche delle eventuali nuove perizie: si può alterare tutto pur di tenere dentro lui e fuori un sistema corrotto.

Vanna ha detto...

antrag, condivido l'esposto, non prima, aspettiamo a vedere come va il processo...se mettono i paletti, si può.

PINO ha detto...

Ciao VANNA
E' anche possibile che non vengano concesse nuove perizie. In questo caso saranno i difensori che si premureranno di presentarne altre, dopo i controlli dei fila raw effettuate e firmate da personalità scientifiche di chiara competenza, in tempo utile, per essere allegate al fascicolo del ricorso in appello.che non potranno essere formalmente rifiutate. senza aver prima contestato energicamente la validità di quelle che hanno portato alla condanna di primo grado per il Bossetti.

Vanna ha detto...

Caro Pino,
la difesa lavora gratis, i tecnici trovati anche, ricordi sì la storia del Denti messo in discussione per non essere laureato in Italia?
Tutto detto.
La difesa è stata ammanettata e, per difendere l'assistito, deve difendere se stessa prima di tutto e mi sembra che si continui a metterla in discussione.
Quali nuove perizie dovrebbe presentare la difesa "firmate da personalità scientifiche di chiara competenza" che chiaramente devono essere pagate: da chi?
La difesa non ha avuto accesso a determinati documenti e questo lo DEVE pretendere con decisione: come si può condannare senza permettere alla difesa di conoscere l'acquisito.
E' questo il vero "scoglio" da far saltare con la dinamite!
Ho visto ultimamente un film americano nel quale viene accusato un innocente di assassinio, la difesa si muove e comprende che la parte avversa non l'aveva messa a conoscenza di un testimone che raccontava altro. Il testimone è portato in tribunale, dopo molte reticenze perché ha ricevuto minacce di morte, e scagiona il condannato che assomiglia al vero colpevole. Per concludere, l'arringa finale che la difesa fa, verte proprio sul comportamento dell'altra parte che, impedendo di non ascoltare il testimone, aveva fatto condannare alla pena di morte il suo assistito.
Pertanto, non sono un avvocato senza parcella e non posso trovare tecnici di livello adeguato per lo stesso motivo, la mia arringa sarebbe proprio quella di raccontare tutto ciò che non quadra nella vicenda, cominciando da quel-quei dna e dalle prove inesistenti e dai documenti chiusi in cassetta di sicurezza, dall'aver ritenuto validi testimonianze sì ed altre negate.
Questo deve fare e questo è stato lo "scoglio", no un solo dna dilavato e mescolato...che si vuole per forza far contare come prova senza altre prove.
Comunque qualcosa di strano sta accadendo però, vado a fiuto, se la paternità con conterebbe più tanto e se Ignoto 1 non è lui, vuol dire che si sta facendo dietro march.
Buona domenica!

PINO ha detto...

VANNA cara,
Intanto ti invio un affettuoso augurio ed un abbraccio come MAMMA, estensibile a tutte QUELLE del blog.
Nello stesso tempo colgo l'occasione per dirti che la risoluzione del caso Bossetti, in un senso o nell'altro, potrà essere risolto solo nel modo che ho modestamente maturato, con mio ragionamento.
Se la possibilità di poterlo adottare, per le ragioni che hai descritto, non vi sono, nè vi saranno, non so proprio che altro dirti.
Aspettiamo.
Ti rinnovo gli auguri.

Vanna ha detto...

Pino, re aggiungere, scrivi:

"E' anche possibile che non vengano concesse nuove perizie. In questo caso saranno i difensori che si premureranno di presentarne altre, dopo i controlli dei fila raw effettuate..."
Senza nuove perizie cosa dovrebbero presentare i difensori?
Già nessun legale era presente al momento delle analisi,
già si è condannato sulle strisce,
e le nuove non si potrebbero " concedere"?
Non è giustizia questa ma ignominia se dovesse succedere.

Grazie di cuore per gli auguri!

PINO ha detto...

VANNA
Forse non sono stato chiaro: per "nuove perizie", andrebbe inteso che i periti della difesa, potrebbero fare una rilettura dei file raw, per ottenere i risultati positivi di quanto viene contestato.
Questo NON potrà essere rifiutato dal tribunale.

Dudu' ha detto...

Anch'io
non ho colto cosa dovrebbe presentare la difesa Vanna,le eccezzioni di una ottantina di slide sono state fatte in primo grado, purtroppo ne conosciamo una piccola parte.
Tecnicamente il processo l'hanno vinto. Hanno dimostrato che il camioncino non é suo. Che la vittima e Bossetti non si conoscevano. Che nelle indagini non era entrato perché il suo cellullare non era in zona scomparsa ma a casa(fú per quello non venne identificato). Pur non avendo tutti i raw data sono riusciti dimostrare che ignoto 1 non é una traccia forense. É stato accertato che alle 18.45 i due soggetti non erano insieme. C'é il legittimo dubbio lui fosse a Brambate per la commercialista che si prodigò presentare gli F1 pagati il lun. mattina a seguire.
In una collutazione con una durata sotto soglia ipotizzabile di un ora non c'é nulla di Bossetti e nulla di Yara sul camioncino.
Per potere dimostrare ulteriormente la sua innocenza il reo chiede perizie. Siamo tutti dubbiosi su questa sentenza,ancora di piú sulle indagini.
Ha ragione Vanna,lo scoglio sono le perizie ora, non piú quelle tracce.

Bruno ha detto...

Domanda ingenua, è possibile che i file raw possano essere addomesticati?
Oppure sono conservati o meglio sono custoditi in strutture diverse? ed in tal caso difficili da visionare.

Dudu' ha detto...

Pino,
Personalmente non nutro dubbi, il fascicolo depositato per l'appello conterrà tutte le vecchie e nuove eccezzioni nelle 256/8 pagine( un bel librone!) .

Voglio le perizie.

Dudu' ha detto...

Bruno,il solo "dire" non é possibile averli tutti (!) é stato sufficiente.
Già il fatto che sia stata accolta una integrazione (con un aumento del 400 per cento) invece dei dati originali, e la difesa si é trovata con un questionario già consegnato su ben altro materiale poi presentato é di per sé molto discutibile.
Secondo me nelle 256/8 pagine non mancherà una richiesta di ip anche sui video municipali acquisiti il 27/28 nov 2010.

Dudu' ha detto...

https://youtu.be/XqPYHBLnYsk

Gradevole ascoltare l'opinione di un operatore.

Vanna,
Grazie,il riassunto mi é servito per cogliere i toni nella trasmissione (come si chiama ? Magari la cerclo quando ho un pò di tempo da dedicarvi).

Qualche lettura perditempo...forse..
http://www.giurisprudenzapenale.com/2016/07/06/approvato-reato-depistaggio-art-375-c-p/

/d/3342-la-camera-approva-la-proposta-di-legge-sull-introduzione-del-reato-di-depistaggio-e-inquinamento-pr

https://www.google.it/amp/www.fanpage.it/depistare-le-indagini-sara-reato-pene-severe-pr-chi-fa-condannare-innocenti/amp/

Chi ha paura della verità?

antrag ha detto...

è vero che alcuni atti processuali sono stati sottoposti al vincolo del segreto?
Se sì, perché?

Il contrattacco andrebbe sferrato anche in questa direzione, su basi logiche e di giurisprudenza.

Bruno ha detto...

@Dudu' grazie per la risposta e per il link, ho iniziato ad ascoltarlo ma la voce narrante proprio all'inizio dice che Alfano, riguardo a Bossetti avrebbe detto "il presunto assassino", io invece ricordo che annunciò la cattura "dell'assassino". Poco cambia in questo momento se Alfano ha dimenticato di dire la parola "presunto" ma questo se non sbaglio è il mio ricordo.

Vanna ha detto...

Ciao Dudù, mi scrivi: "Vanna,Grazie,il riassunto mi é servito per cogliere i toni nella trasmissione (come si chiama ? Magari la cerclo quando ho un pò di tempo da dedicarvi)." Parli della trasmissione di Costanzo? Era in tarda serata non so neanche come si chiama, mai vista. Forse l'11, il 12 o 13 maggio. Purtroppo non ricordo.

antrag, non si sa perché ci sia il segreto di certi atti, e si condanna! Certo che si deve contrattaccare, non si sono gli estremi per dare l'ergastolo e all'imputato di deve permettere una difesa che sia a conoscenza di tutto il depositato compresi i testimoni scartati perché così hanno voluto.
Tironi e Tarocco eliminati quasi subito.
Le amnesie sarebbero a loro volta una "prova" indiretta di come hanno lavorato. E stiamo a perder tempo dietro quel dna che lì non poteva starci al fradicio e umido fognario dilavato su stoffe che non raccolgono ma fanno scivolare...è da ricordare cosa scrisse Annika.

Anonimo ha detto...

@Dudu
hai scritto : Secondo me nelle 256/8 pagine non mancherà una richiesta di ip anche sui video municipali acquisiti il 27/28 nov 2010.
Ma lo sai che una dozzina di hard disk del consorzio dei comuni sono spariti? JJ

Maria ha detto...

Buonasera,
Lascio il link della trasmissione Storie Vere, ospiti Salvagni e Sulas. Viene affrontata la questione dei famosi calzini di Yara sporchi di sangue, notizia già anticipata dal settimanale Oggi in esclusiva.
http://www.dailymotion.com/video/x5mbqjo_i-fatti-dimostrano-altro_creation

La signora Ester e Letizia da Costanzo
https://www.dailymotion.com/video/x5lwqlb_momenti-di-sincerita_creation

I link provengono dalla pagina fb Bossetti Libero.

PINO ha detto...

@ MARIA
Grazie per suggerito il link "i fatti dimostrano altro": uno spettacolo sconcertante, quanto disgustoso per l'irruenta presenza di due erinni che sprizzavano veleno da ogni poro, di corpi e volti che il bisturi del chirurgo estetico non è riuscito a dare parvenza umana.
Atmosfera irrespirabile, in cui era reso impossibile ogni sforzo per ottenere ascolto.
In tanto marasma si dissolveva nel nulla il cortese tentativo di esposizione dei fatti, dell'avvocato Salvagni, e dell'arrabbiatissimo Sulas, che ha dovuto alzare fortemente il tono della voce, per proferire qualche frase che si è dissolta nel caotico vocio prodotto dagli altri "ospiti" presenti in quella sorta di bolgia.
Non mi immaginavo tanta asprezza, nei confronti di MGB, da parte di molti farisei mascherati.
Saluti cordiali

P. ha detto...

p.s. Ero stanco, stanotte, e lo si nota da alcuni refusi non eliminati. Scusami P.

Vanna ha detto...

Maria grazie per i link ch hai postato.

Dudù quando hai tempo guardati il 1° link postato da Maria: è quello di cui parlavo io.

Pino il tuo."... Non mi immaginavo tanta asprezza, nei confronti di MGB, da parte di molti farisei mascherati." mi fa stupire non poco, poiché l'"asprezza" sono anni che viene esposta senza ritegno contro queste famiglie.

Bruno ha detto...

@ Anonimo scrive:"Ma lo sai che una dozzina di hard disk del consorzio dei comuni sono spariti? JJ". Anche questo fatto denota, quale è la posta in gioco. Non è il povero Cristo di Bossetti, qua c'è una parte dell'apparato giudiziario sotto la lente di ingrandimento dentro la grande bilancia della giustizia. Chissà da quale parte scenderà. Lo sapremo fra qualche mese se a Bossetti non gli concederanno la superperizia che stà chiedendo. Hanno mandato all'ergastolo una persona che potrebbe essere innocente, e non gli danno la possibilità di difendersi. Ed il nostro sarebbe uno stato di diritto, fin'ora da come è stato condotto il caso non mi sembra proprio per niente.

PINO ha detto...

VANNA
Non dovrebbe stupirti "l'asprezza" che ho rilevato in quella specie di caotica diatriba: come te, anche io conosco le "gentilezze", remote e recenti riservate a Bossetti & fam., solo che, nel profondo della mia coscienza, non ho ancora debellato alcune riserve.
Ciò mi impedisce, quindi, di ritenere "TUTTE" quelle "gentilezze" solo fango.
Spero, per l'imputato, che il tempo e le circostanze mi diano torto.

Ivana ha detto...

Grazie, Maria, per le tue segnalazioni.
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto detto dalla Parietti: era davvero necessario e indispensabile rendere noto ai mezzi di informazione la ricerca del figlio illegittimo, consentendo così che venisse poi scandagliata nei dettagli anche la vita di chi può avere giustamente desiderio di tenere totalmente segreta, in qualsiasi modo sia stata vissuta? Perché far diventare argomento di conversazione per tutti i fatti personali, qualunque essi siano, di chi, come la signora Arzuffi, di certo non è neanche un'imputata?
Costanzo ha detto che è corretto mettersi nei panni di un magistrato che deve fare il suo lavoro, percorrendo anche strade impervie; va bene, ma mi chiedo: come conciliare il diritto di cronaca e il bisogno del'agire trasparente degli inquirenti, con il diritto di chi non vorrebbe e non dovrebbe giustificare i propri atti intimi e privati?
Sono sempre più convinta che, ormai, non abbia alcuna importanza di chi sia figlio Massimo Bossetti; è importante che venga concessa la superperizia, affinché un perito (o più periti!) super partes possano esprimersi sia sull'affidabilità o non affidabilità di quel nDNA di Ignoto 1 sia sulla questione di quel mtDNA minoritario.

Maria ha detto...

Esigenze investigative o meno, non capisco che bisogno ci fosse di rendere noto che anche Fabio Bossetti non è figlio di Giovanni.
Non solo fu pubblicato il famoso interrogatorio in cui la pm lo svelava ad un Massimo incredulo, ma anche una serie di intercettazioni successive al test del dna di Torino, in cui Letizia spiegava esito e reazione del fratello minore.
Insomma, ai fini processuali, che cosa importava di chi è o non è figlio il terzo fratello?
Evidentemente vi era l'esigenza di far apparire Ester come poco attendibile (bugiarda, detto chiaramente).
Intanto ne ha fatto le spese una persona che nulla c'entra con il processo. Nulla.

antrag ha detto...

E brava Maria!

Vanna ha detto...

e condivido antrag!

Bruno ha detto...

@Maria con la tua sensibilità in poche righe hai condensato quanto male è stato fatto a quella famiglia. E' stato veramente vergognoso quanto i mass media hanno divulgato grazie a chi ha fatto uscire le notizie private che niente avevano a che fare con l'omicidio della povera Yara.
Maria sono con Te.

Dudu' ha detto...

JJ,
Sapevo che gli hard disk non avevano restituito immagini, non che fossero spariti (?).
A meno che non sbaglio é riportato anche in motivazione.
Sei certo siano spariti?aveva richiesto perizia Salvagni&Co.

Bruno,
L'intervista a Saverio Fortunato inizia mostrando un tg,e quel tg riporta erroneamente il fatto(!).
Alfano disse quel sgoverno di frase che ricordi.
Grazie a Vanna e Maria(condivido l'improprio uso di tutta la family).
Pino,grazie degli auguri :)

Anonimo ha detto...

Se diamo per assodata la non-presenza del cadavere sul campo di Chignolo per tutto il tempo finora accettato dalla procura, ci dobbiamo chiedere dove si trovava, e, soprattutto, darci una risposta. Riassumendo: in parte corificato, in parte mummificato, in parte in stato colliquativo. La corificazione avviene dopo una permanenza superiore a uno\due anni in cassa zincata, la mummificazione avviene per disidratazione in ambiente caldo e ventilato. Si di processi che si autoescludono, a meno che non si trovi un mezzo per farli accadere entrambi in modo accelerato.
Quanto esposto, non può accadere in un cantiere, ma può accadere altrove. Vediamo dove: si dovrebbe trattare di un luogo che tratti rifiuti speciali da conceria, di un contenitore areato, caldo, mal lavato con tracce di calce spenta, e dovrebbe trattarsi di un soggetto singolo, in possesso di una licenza di smaltimento rifiuti pericolosi.
La mummificazione parziale ci dice che il contenitore non era all'aria aperta, la corificazione parziale ci dice che si tratta di una cassa di acciaio zincato. Ora dobbiamo trovare gli "acceleratori di processo". Il primo é ovvio, temperatura ed essiccatura, il secondo potrebbe aver a che fare con parziali resti di materiali da concia. L'assenza di sangue, ci dice che il corpo é stato lavato prima della finale deposizione in Chignolo, azione non verificabile in sede autoptica, se non per l'assenza di tracce di sangue importanti. Se il contenitore era stagno con valvola negativa, la putrefazione rallenta. L'aria calda entra, ed esce. Va da sé che il corpo doveva essere privo o quasi di vestiti. A 20 giorni dalla morte, può essere "rivestito" e trasportato a Chignolo. In un tappeto.

https://www.packservices.it/contenitore-per-lo-stoccaggio-di-filtri-olio-esausti-pianta-quadrata-capacit%C3%A0-250-lt_cfq250_prd

Un esempio di contenitore, ve ne sono altri.
Il corpo é stato "trattato", e gli indumenti in parte esposti a processi putrefattivi, in parte mantenuti "a parte". Altro che miniere, cantieri, campi.

Nemo

Paolo A ha detto...

Il cadavere di Yara era in parte corificato, non mummificato, anche se i due termini possono essere confusi.

La corificazione è una sorta di conciatura naturale, la cosa curiosa è che il cadavere era in parte corificato, ciò può significare che è rimasto per per diversi mesi in quella condizione tale da attivare quel particolare fenomeno cadaverico, ma poi si è interrotto bruscamente per poi attivare la putrefazione una volta giunto all'aria aperta.

Secondo me il cadavere poteva essere avvolto nel cellophane o nella plastica e riposto di lato, credo per almeno due mesi, e poi è stato spostato nel campo; la sua posizione di lato la si può dedurre dal fatto che la corificazione è avvenuta maggiormente da un lato; in parte questo elemento si accorda con il fatto che le scarpe di Yara presentavano un imbrattamento di fango molto diverso, forse, il cadavere era sepolto sotto terra, con una scapa parzialmente fuori dal cellophane, sembra infatti che la scarpa fosse immersa nel fango, mentre l'altra è decisamente più pulita.

Però c'è una domanda che rimane senza risposta: chi è quel soggetto che manipola un cadavere in quelle condizioni, secondo me potrebbe essere un soggetto che ha avuto a che fare con cadaveri già altre volte, insomma un soggetto disturbato che non si pone molti problemi nel maneggiare un cadavere di diversi mesi, oppure è un criminale di professione che vuole far sparire un corpo, però se il corpo è stato ritrovato......

Vanna ha detto...

Nemo,
tutta la vicenda è stata gestita con grande perizia: dalla sparizione alla condanna, col pretesto di quella traccia.
TUTTA!
E per questo dietro c'è altro oltre l'arrapato pedofilo.
Io non capisco nulla di chimica e di fisica, ma di quotidiano da gestire sì.
Secondo il mio modesto-stupido parere, la ragazzina potrebbe essere stata tenuta, in un primo momento, in uno spazio ventilato ( malga?) appesa per i polsi, dissanguata; potrebbe essere stata messa sotto sale per togliere l'acqua in eccesso, successivamente lavata e rivestita con i calzini insanguinati e depositata, ancora non proprio disseccata, per il trasporto al momento opportuno.
Tempo fa scrissi che quel corpo potrebbe essere stato gestito da chi sa lavorare bene gli insaccati.
La ragazza era piccola e magra e questo ha facilitato le operazioni.
Termini così il tuo post:
"Altro che miniere, cantieri, campi"
Al cantiere fu portata, secondo i cani.
La miniera di zinco c'è e non si può escludere che lì sia stata riposata.
Al campo ce l'hanno portata qualche giorno prima del ritrovamento.
Tutto è possibile e il lavoro eseguito è stato un lavoro di squadra a staffetta: prima-durante-dopo.
Certo non da uno e basta e sicuramente per qualche losco motivo, poi si è trovato un capro espiatorio tramite il quale coprire il marcio, si dice che il cane non molla l'osso.

Ivana ha detto...

Maria, come ribadisco, comprendo ogni esigenza investigativa, ma, appunto, c’è il problema che in questo caso specifico sono stati divulgati particolari della vita privata di chi non era imputato/a diventando argomento, in presenza e/o in internet, di conversazioni allargate.
Resta il problema di come conciliare la trasparenza investigativa (perché, quando, con quali mezzi e modalità, su chi e che cosa si è investigato rendendo pubblico anche ogni dettaglio di quanto emerso) con il bisogno che non venga invasa la sfera intima e personale di altre persone.
Il fatto che potrebbe emergere l’eventuale non sincerità di alcuni familiari non implicherebbe in alcun modo che l’imputato/a possa essere considerato/a simile ad alcun suo parente prossimo, o non prossimo che sia. Si ha necessità di escludere un qualche eventuale coinvolgimento, o un'eventuale protezione da parte di un familiare? OK, per le investigazioni martellanti e inclusive dei vari componenti della cerchia familiare sondando la loro affidabilità, ma, se non viene individuato alcun elemento sospetto nei parenti, andrebbe prestata maggiore attenzione in modo che non diventino di dominio pubblico quei particolari non significativi per la risoluzione di qualsiasi caso in esame.
Dove inizia e dove finisce il diritto di cronaca? Dove inizia e dove finisce la necessità che un’indagine dimostri costantemente la propria trasparenza in ogni fase della sua azione? Quali sono i limiti per poter conciliare il diritto di cronaca con il diritto della dignità, proteggendo ciascuno da aggressioni morali ingiustificate?
Mi sembra che attualmente il diritto di cronaca possa essere esercitato anche quando ne derivi una lesione dell’altrui reputazione, purché vengano rispettati i limiti della verità, della serena obiettività e della pertinenza della notizia, se sussiste un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti.
Insomma nel diritto di cronaca è sufficiente rispettare i limiti della verità, della continenza e della pertinenza?
Come conciliare l'auspicata massima trasparenza dell'azione investigativa e delle informazioni da questa raccolte, con un uso di tali informazioni che possa garantire il diritto alla riservatezza dei parenti di un imputato/a impedendo la diffusione di notizie ininfluenti ai fini dei reati per i quali si procede?
Come giudicare, però, con obiettività quando sussiste un effettivo interesse pubblico alla conoscenza di determinati particolari? Ritengo che, purtroppo, sia sempre più semplice giudicare col “senno di poi” piuttosto che valutare a priori, in modo corretto e approfondito, quali comunicazioni siano di effettivo “interesse pubblico”.

antrag ha detto...

Ivana, il tuo discorso non ha senso perché non tieni conto del segreto istruttorio degli investigatori è di quello professionale degli avvocati nonché del segreto d'ufficio della corte.

Ivana ha detto...

Antrag, ho parlato chiaramente di "auspicata massima trasparenza dell'azione investigativa"; infatti proprio in questo blog stesso si auspicherebbe la massima trasparenza investigativa, o no?
Ci si lamenta che non siano stati messi agli atti determinati documenti che coinvolgerebbero anche persone non imputate), o no?

Ivana ha detto...

Per Antrag
Inoltre, il segreto istruttorio (di cui secondo te,dovrei tener conto!) è stato abolito nel 1989 e sostituito dall’attuale segreto investigativo, quindi, a partire dal momento in cui l'indagato viene a conoscenza dell'indagine sul proprio conto, ecco che l'atto non è più segreto e può essere divulgato ai cittadini...

antrag ha detto...

Grazie per la precisazione. che non intacca la mia critica.

Mik ha detto...

Paolo, Vanna…
No, il cadavere non era “dissanguato”, gli organi erano ancora sufficientemente irrorati da escluderlo. Non è stato messo “sotto sale”, e le miniere di zinco non ci azzeccano nulla, visto che il fenomeno della corificazione naturale inizia ad almeno un anno dall’inumazione. Neppure è stato coperto da cellophane o nylon, l’autopsia lo esclude. Neppure si capisce se fosse in parte corificato e mummificato, o solo corificato. Nel cantiere vi è passato, ma non rimasto: i cani l’avrebbero trovata. E neppure siamo in grado di affermare che la ragazzina fosse viva, o morta, al momento del passaggio nel cantiere. E neppure convince la quantità di acetone trovata nel cadavere. Questo o si crea in assenza prolungata di cibo, attraverso una catena di eventi chimici che partono dalla lipolisi delle cellule “grasse” del fegato. L’acetone si crea anche per effetto di prolungato stress fisico, o persino psichico. (rapimento, tortura etc. etc.) Se è prolungato, quanto prolungato? E neppure è vero che le ferite fossero superficiali: almeno due intaccano le ossa, e queste di superficiale hanno poco: sono deliberate e profonde assai. A chiusura: a me di Bossetti, importa poco, a me interessa Yara, e trovare i colpevoli del suo assassinio. Non sono, e non siamo, in grado di qualificare Bossetti né come innocente, né come colpevole, e se realmente si vuole l’assassino, dal movente, dal come e dal dove e dal quando , e dallo stato del cadavere si deve partire, non dal monco dna. L’investigazione esclusivamente con la provetta non è così utile neppure nei casi di pandemia, poiché il vettore devi trovare se vuoi stoppare l’evento epidemico, figurarsi nel caso di un assassinio.In più:
1) Nel primo filmato dell’arresto, all’atto di caricare il Bossetti sulla pattuglia, chi lo accompagna dice: “Non parlare, stai zitto, è tre anni e mezzo che ti stiamo dietro”. Ora questo spezzone è tagliato, non più visibile. Insomma, stavi dietro a Bossetti, o all’assassino? E perché tale spezzone video non risulta più visibile da tempo?
2) Nel filmato che coinvolge le forze dell’ordine, ci si chiede più volte se il cadavere fosse lì rimasto per tre mesi. E si scoprono germogli sotto al cadavere, L’anatomopatologa dice, interpellata “te lo dico dopo”, o qualcosa di simile.
3) Mi piacerebbe avere questa spiegazione: se l’aeromodellista trova il proprio “giocattolo” in mezzo al campo, come fa a dire che spostatosi di pochi metri, il cadavere non era più visibile? L’aeromodello era a grandezza naturale?
4) Sul polsino del giubbotto, tracce di sangue, compatibili con vomito. Ma chi e perché vomita sui polsini di un giubbotto?

Su, dai…..

Nemo


P.S. Ivana, qui, non vi é alcuna trasparenza. Chi si inventa di uccidere la figlia di un conoscente dei Locatelli? Iron Man??????

Ivana ha detto...

Premetto che sto continuando a esprimermi in termini generali.
A me risulta che ci sia differenza anche sostanziale tra i due “istituti” che si sono avvicendati; l’attuale normativa, infatti, stabilisce che tutti gli atti compiuti dal pm e dalla polizia giudiziaria sono secretati fino al momento in cui tali atti non possano essere conosciuti dall'indagato (e comunque non oltre la chiusura delle indagini preliminari). Quando l’indagato è venuto a conoscenza degli atti, ecco che è permessa la divulgazione del contenuto degli atti stessi non più tutelati dal segreto.
Quindi la pubblicazione del contenuto di tali provvedimenti non configura alcuna violazione di legge (se non è stata richiesta dal pm alcuna estensione del regime di segretezza).
Io, però, avevo voluto sottolineare come in determinate circostanze, la “necessità” di rendere pubbliche alcune informazioni, possa entrare in contrasto con la tutela della privacy di soggetti non imputati. Proprio in tali casi, a mio avviso, le autorità specifiche dovrebbero far prevalere la saggezza per poter conciliare, con ogni cautela del caso, tutte le esigenze specifiche.

Sì, Mik (Nemo), ogni indagine dovrebbe essere all’insegna della trasparenza (infatti avevo scritto “l’auspicata trasparenza”) accompagnata, però, da quella capacità di saper conciliare saggiamente, e, quindi, il più oggettivamente possibile, tutte le esigenze di ogni caso trattato.

Paolo A ha detto...

MIk

Come fai a dire che il cadavere non è stato avvolto in un telo di plastica? Non risulta da nessuna parte che il cadavere non possa essere stato avvolto in un telo di plastica, la Cattaneo lo esclude perché pensa che Yara sia arrivata viva nel campo, ma la Cattano non spiega molte altre cose, direi anche troppe cose; dopo la morte il corpo potrebbe essere stato riposto in una cassa di metallo, magari proprio una cassa da cantiere, anche quelle sono zincate.

Tuttavia gli elementi devono accordarsi tra di loro, per esempio il fango sulle scarpe, che peraltro è di un luogo diverso da quello in cui è stato ritrovato, come si giustifica con la differenza di imbrattamento tra le scarpe, una sembra che sia stata immersa nel fango, mentre l'altra no, a me pare che il cadavere sia stato immerso per una parte in qualche terreno umido e questo coerentemente con la corificazione a chiazze del cadavere.

Una persona descrive il luogo dove è stata sepolta Yara, Mia Grazini il 05/12/2010 scrive:"Ha tenuto segregata la piccola che è deceduta venerdì mattina. In seguito l'ha sepolta sotto la ghiaia a nord est di Brembate sulle rive del Brembo vicino a due specie di laghetti o invasi."

Il 07/12/2010 Mia Grazini scrive in risposta ad un utente:"Per Paolo da Mia
il luogo che percepisco si trova scendendo da via 24 Maggio verso la cava.
All'estremità della cava, sotto a due invasi o laghetti. Se fai un ingrandimento totale con google map dopo aver digitato via 24 Maggio Brembate e ti sposti più in basso ad est vedrai dei mezzi accostati all'estremità della cava, scendendo di 2 centimetri in perpendicolare circa dall'ultimo camion o mezzo non vedo bene cos'è, tiri una riga di circa 8 centimetri in orizzontale ti trovi ad attraversare un boschetto ed a spuntare sulla riva dove si vede una pozza."

Inoltre nel messaggio inviata a nella pagina di Wikipedia "Vesna va veloce", in cui un soggetto scriveva che per trovare il corpo di Yara si doveva contattare il numero 4560708203, che Dan F aveva ricondotto a delle coordinate geografiche, 45.607,08.203, che stranamente riportano nelle vicinanze di una cava nel comune di Campalvero, Piemonte, luogo molto simile a luogo indicato da Mia Grazini nel post del 07/12/2010.

Come mai due persone diverse indicano, prima che il cadavere di Yara fosse ritrovato, che il corpo si trovava vicino a una cava, strana coincidenza, anche perché Mia grazini parla di un boschetto e le coordinante trovate da Dan F riportano ad un bosco al limite della cava nel comune di Campalvero.

https://web.archive.org/web/20110114160000/http://www.notizielampo.it/yara-gambirasio-i-sensitivi-forse-sbagliano-nuove-tracce-sulla-terra-774239.html#comment-847

Mik ha detto...

Paolo, Campalvero sta vicino a casa mia, a 15 km. Me la sono girata tutta, é una piccola frazione, molte case rovinate o sfitte. Un poco Twin Peaks. Alla seconda volta che mi dirigevo in direzione della piccola cava, mi hanno bloccato due signori, e gentilmente mi hanno chiesto che ci facevo lì. E' così piccolo che non si muove foglia senza che qualcuno se ne accorga. Impossibile. Mia Grazini é una sedicente medium? Allora vale tutto.
Nemo

antrag ha detto...

Quando ti hanno bloccato?

Paolo A ha detto...

Mik

Non ho scritto che Yara era sepolta nelle vicinanze della cava di Campalvero, ho detto che una persona indica un luogo di sepoltura vicina ad una cava di Brembate Sopra e poi un'altra persona indica il luogo di sepoltura nei pressi di una cava con coordinate geografiche, è una cosa strana che due persone diverse indichino i pressi di una cava e precisamente un bosco come luogo di occultamento del corpo di Yara.

La mia ipotesi è che Mia Grazini e chi ha scritto il testo Wikipedia di Vesna va veloce, siano la stessa persona, anche perché Mia Grazini mi pare che non sia una veggente, lo dice lei, ma non si è mai visto un veggente che indica in modo preciso la casa dove Yara sarebbe stata imprigionata per una settimana.

Ti ricordi cosa hai scritto dell'acetone ritrovato in abbondanza nel corpo di Yara, stranamente è compatibile con la versione di Mia Grazini, cioè con un periodo detentivo piuttosto lungo oppure del cibo ritrovato nello stomaco di Yara che non corrispondeva a quello dichiarato inizialmente dalla madre agli inquirenti.

Mik ha detto...

Paolo, lasciando stare Mia Grazini, sono in accordo con te. Potrebbe essere stata reclusa per un certo periodo.
Antrag, non mi hanno bloccato fisicamente, mi hanno chiesto cosa ci facevo lì. Poteva essere lo scorso novembre. Nulla di drammatico, ho scritto "gentilmente".

Mik

Dudu' ha detto...

Mi piace
si torni riflettere sullo stato della vittima,anche se tanto abbiamo scritto.
Benché mummificazione e corificazione siano sotto la voce di processi conservativi( il cellophane attiva processi distruttivi chianmati putrefattivi che non é il nostro caso,ciò non toglie che pet alcuni giorni non possa essersi avverato , il freddo avrebbe aiutato), c'é una sostanziale differenza fra i due: la corificazione avviene in carenza di ossigeno, la mummificazione in assanza quasi di acqua ( o umidità).
Che il cadavere fosse ben conservato lo dimostra l'autopsia con i suoi esami fino trovare l'eccesso di acetone.
Non era dissanguato, dicono. Ma la faccenda non é chiara, anche in motivazione si afferma grande perdita o poca a seconda di dati -necessari -. (!)

Non é vero che per la corificazione serva un anno.

Non viene purtroppo specificato se nel nostro caso si parli di principio di corificazione o cosa.
Nei fatti quello che fú definito mummificazione, in sede dibattimentale si é convenuto fosse piú una corificazione; allora ci si dovrebbe chiedere perché una rinomata anatomopatologa come la Cattaneo conviene in fine con la Ranalletta definirla corificazione.

Dicevo, non é vero serva un anno perché avvenga.
Credo averlo postato tempo fà, perché vennero riscontrati casi in cui si attivò in pochi mesi.

Ogni corpo risponde in modo soggettivo a dei processi(molti i fattori scatenanti), ragion per cui non esistono tabelle predefinite ma solo indicazioni scientifiche..
Come sottolineava Annika siamo in presenza di una giovanissima sportivissima dal metabolismo veloce che si riflette sulla decomposizione.(e digestione.(!).

Ci sono due casi accaduti a cavallo della morte di Yara che potrebbero aiutare supportare delle tesi o dare indicazioni: uno é il ragazzino che scappò spaventato dà un incidente e trovato morto assiderato dopo una settimana (in dicembre 2010) e un altro caso, di una giovane ragazza morta di freddo che tentò di chiamare i soccorsi dopo una specie di aggressione ( non chiarita)ma non fú in grado di geolocalizzarsi ed i soccorsi arrivarono troppo tardi(non chiedetemi i nomi, non riesco ora ricordarli).

Nel caso di Yara c'é quell'arto scarnificato che mi lascia perplessa, gli animali che io sappia non si cibano di carne putrida(putrefatta).
Ho provato cercare maggior dati sulla condizione degli arti della vittima ma piú di scarnificato non ho trovato.

In quale periodo gli animali avrebbero aggredito le povere carni per me(almeno) rimane un mistero.

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