mercoledì 22 aprile 2015

Il caso Bossetti e quel Dna finito colà…




Di Gilberto Migliorini

Occorre dire che il tamburo mediatico ha fatto meglio perfino del Bolero di Ravel, in un crescendo ritmico davvero travolgente dal sussurrato al maestoso e perfino con un gong che dà la sveglia ai perplessi, agli indecisi e ai dormienti. A forza di scoop giornalieri con qualche nuovo indizio scodellato in diretta, si sono superate ormai le 60.000 pagine? Niente male come performance… perfino meglio dell’Enciclopedia Britannica. Si tratta ovviamente solo dei preliminari in attesa di un dibattimento nel quale altre sequenze di caratteri potranno prodursi in tutte le infinite combinazioni possibili con la discesa in campo degli esperti e il relativo contraddittorio. Al confronto la labirintica biblioteca de Babel finirà per impallidire, occorrerà costruire un magazzino dedicato ad accatastare cotanta dovizia di elementi, forse un nuovo chip che possa tener dietro a quella mole che cresce esponenzialmente. Le sale esagonali della biblioteca infinita di Jorge Luis Borges dovranno espandersi per far posto a tutte quelle espressioni sintatticamente ineccepibili ma speriamo di senso compiuto e non solo come suggestive e capziose illazioni…

Qualunque ‘cagata’ il povero Bossetti avesse detto o fatto, quante volte fosse andato al gabinetto, se avesse navigato in qualche social network, se avesse o non avesse telefonato alla moglie, se fosse andato in birreria piuttosto che a farsi una lampada, magari perfino a ballare, se si fosse recato al cimitero o al campo di Chignolo come migliaia di altri curiosi, se fosse o non fosse in crisi con la moglie, se per tornare a casa distante un tiro di schioppo passasse nei pressi della palestra come d’abitudine… qualunque evento potrà rientrare nel teorema, integrarsi come corollario, lemma e proposizione, meglio ancora degli Elementi di Euclide? E poi ci sono quelli che hanno colto i segni di colpevolezza, testimoni occasionali che col senno di poi hanno rilevato comportamenti sospetti e con memoria davvero prodigiosa hanno stampato nella mente i timbri di voce e tutte le posture sospette dell’inquisito. Anche qui nel blog qualche anonimo ci ha già messo la croce e fosse per lui il processo sarebbe una inutile manfrina, una perdita di tempo dal momento che la matematica non è un’opinione e la genetica è come aver fede nella Santissima Trinità. 

Tutta la fenomenologia del testimone invariabilmente calato nella suggestione mediatica trova consonanza con l’arguto osservatore di turno che meglio di un Sherlock Holmes rileva presagi e individua volti, orari e date del tempo che fu, tutte le icone e la semeiotica comportamentale dell’assassino. Per non parlare di tanta criminologia e psichiatria che sanno tradurre in ermeneutica perfino uno starnuto o un lapsus freudiano. Nemmeno Baruch Spinoza con la sua Ethica Ordine Geometrico Demonstrata avrebbe potuto in modo così incisivo costruire il suo sistema filosofico, con altrettanta logica consequenziale, mettendo insieme perfino le tele di ragno, le voci onomatopeiche, le espressioni del viso e financo gli squilli telefonici. Ormai gli assassini bisogna che lo sappiano che basta qualche nanogrammo lasciato su uno slip, rosolato al sole, sbatacchiato al vento e ai rigori dell’inverno, dilavato per mesi all'inclemenza della pioggia e poi centrifugato in qualche agitatore molecolare… e la frittata è fatta. E se la scienza te lo dice, allora tutto quello che fino a ieri era normale amministrazione finisce per assumere i contorni rivelatori di un profilo criminale. 

Anche l’aver respirato può costituire indizio da assommare a un castello accusatorio che cresce come la torre di Babele sommando indizio su indizio, embricati l’uno all'altro al punto tale che se quello che sta alla base (quel Dna di ottima qualità) venisse meno, l’edificio crollerebbe come un castello di carte che si affloscia su se stesso. L’implosione sarebbe però perniciosa per quei milioni di euro spesi nell'avveniristica indagine costruita sui nucleotidi e deleteria per il metodo investigativo all'avanguardia.

La scienza trae indizi e prove perfino dal battito cardiaco, dalle dilatazioni pupillari, dall’eye trecking che riflette le operazioni mentali e cognitive, dalla neuroimaging con la connessa indagine sulla capacità di autocontrollo e di regolazione dell’aggressività… Se si possono leggere le preferenze di un consumatore dai suoi occhi, dai movimenti oculari che riflettono le operazioni mentali e cognitive, se si possano correlare le dimensioni della pupilla con le risposte emotive… niente di strano che ci si possa riferire a tutti quegli atti del vivere quotidiano, alle parole scambiate tra parenti, alle comunicazioni epistolari… alle birre bevute al pub o al numero di chiamate del telefonino… e a tutte quelle forme comunicative dove un uomo cerca di raccapezzarsi del perché e del percome si trovi nella situazione diciamo un po’ scomoda di essere accusato di un delitto. Le macchine della verità hanno fatto scuola con quel positivismo ormai trasferito dal marketing a una criminologia vagamente lombrosiana e a una scienza forense variamente influenzata dalle ‘innovative’ istanze tecnologiche.

Dov'era l’imputato quella sera di quattro anni prima? La risposta pare ovvia ai cultori del giallo, se non lo sai e se tua moglie non lo ricorda sono cavoli amari. Come se a persone in stato di stress, disperate, depresse, incredule, sconvolte, disorientate… si pesasse ogni parola e se ne ricavasse il senso, decontestualizzando e interpretando secondo l’ermeneutica più congeniale. Per i media si tratta di spaccare il capello in quattro, distillare, separare goccia a goccia, pesare l’imponderabile… e trovare prove e indizi laddove a un intelletto ingenuo e sprovveduto parrebbe solo di reperire quella banale e insignificante cronistoria del quotidiano mestiere di vivere, con tutte le sue contraddizioni e le sue insignificanze. 

Occorre dirlo… le pinzillacchere e i non senso - quelle stesse situazioni che mutatis mutandis ci appartengono, per quanto tendiamo a rilevarli come indizi nei nostri interlocutori - gli altri li considerano alla stessa stregua nei nostri confronti, come segno rivelatore di colpevolezza, se il caso vuole che siamo proprio noi l’oggetto di una attenzione inquisitoria. Chiunque può essere non solo sospettato di un delitto se una goccia di umore si trova nel punto giusto e se il laboratorio ne certifica la provenienza dall’igp del suo schema biologico, ma anche diventare un caso da manuale di una serie ininterrotta di indizi e di prove rilevati col senno di poi, alla luce e alla logica consequenziale dei nanogrammi rivelatori. In quel caso, nella nostra biografia esistenziale si potrebbe reperire quanto serve per costruire, anche in assenza di altri elementi che non siano solo immaginifici e tirati per i capelli, un bel profilo da assassino con tanto di pedigree. Nel caso ipotetico si possono allora collocare tutte le cose al posto giusto per dipingere proprio noi come i perfetti protagonisti del delitto. 

La nostra immancabile fotografia apparirebbe con l’espressione da criminale. In un diverso contesto, magari di un matrimonio o di una festa di laurea, la nostra icona sarebbe perfino sembrata benevola e accattivante. Ma tant'è… quando c’è quel profilo di sintesi proteica protocollata con tanto di numero di repertorio, perfino la foto della prima comunione rimanda un’immagine poco rassicurante con i tratti inconfondibili dell’assassino… Suggestione del Dna come acronimo che nell'immaginario collettivo è diventato come una sindone o come lo stinco di un santo (a rovescio)? È ormai palese la confusione tra determinismo (la certezza della individuazione del colpevole) e probabilismo (dove nella probabilità rientra non solo l’impronta digitale genetica, ma anche quella dell’errore inevitabile che cresce al crescere della pesatura delle sequenze e a tutti quei limiti dell’umano nella preparazione del materiale, del suo degrado e di tutti quei fattori imponderabili che rendono l’elemento probabilistico più o meno valido o aleatorio).

Proviamo a fare un esperimento mentale, immaginiamo di abitare nei pressi di una località dove è stato compiuto un delitto e magari che proprio il nostro Dna, ci dicono, sia stato isolato sul povero cadavere che ha fatto un bagno di sole, di pioggia e di neve per alcuni mesi all'addiaccio e alla mercé di chiunque, uomini e animali che siano. Proclamiamo la nostra innocenza, non sappiamo e non capiamo come diavolo possano i nostri polimeri esser finiti sul corpo del reato. Sollecitati a dare una spiegazione lavoriamo di fantasia, anche perché un conto è dire che sul luogo del delitto è stato rinvenuto un oggetto che ci appartiene, che so, le nostre chiavi di casa, il nostro fazzoletto, il nostro coltello… e un conto che si tratta dei marcatori genetici, di una sequenza numerica... qualcosa che appartiene al dominio dei segni grafici, della disposizione delle lettere a formare parole che nulla hanno più di concreto come invece può ancora essere un’impronta digitale con la sua tridimensionalità. Quello del Dna è il regno di Flatlandia, quel mondo astratto e bidimensionale dove i codici sono mere disposizioni di un prima e di un dopo, dove, scambiando di posto le lettere, i segni assumono significati diversi in ragione di un mondo della vita in gran parte indecifrabile. 

No, non si tratta di una parte di noi, di un oggetto che ci appartiene, ma soltanto di un codice che si suppone ci rappresenti, così come il codice fiscale (non il tesserino con su scritto lettere e numeri), ma il suo sistema simbolico (con tutta l’incertezza e l’indeterminazione con la quale chicchessia può trascrivere la ‘nostra’ rappresentazione alfanumerica in modo errato, per una semplice svista - come talvolta accade nella dichiarazione dei redditi - un’omissione o magari anche volontariamente, o per un trasferimento per contatto, clonazione, dislocazione... Il ‘fazzoletto’ che si suppone sia il nostro non ha più niente di fisico, è la mera trascrizione simbolica di uno schema. Certo, non per questo privo di valore, anzi rappresenta un indizio formidabile per un’indagine, pur essendo imponderabile. Se un’impronta digitale conserva la sua struttura di realtà, sia pure ricavabile mediante l’ausilio di strumenti tecnici adeguati per poterne cogliere protuberanze e avvallamenti micrometrici, per il Dna la realtà è quella dei semiofori, di uno schema che va oltre i cinque sensi, nell'invisibile, e implica un procedimento di decodifica. Tale decodifica comporta però l’astrattezza di un dato in sé insignificante se non trova altro riscontro concreto se non quello di un codice in chiave statistica. 

Per ricorrere a una metafora è la stessa differenza che passa tra un fazzoletto che è stato trovato sulla scena del crimine, e che incidentalmente è il nostro in quanto sullo stesso è ricamato fisicamente il nostro nome e cognome con dei bei fili dorati (salvo il fatto che può esserci finito lì accidentalmente, ma allora potremmo ancora spiegare come l’abbiamo perso o ci è stato sottratto), e, viceversa, il nostro nome e cognome, su un fazzoletto, ricavandoli da come è stato ripiegato essendo proprio quello il modo nel quale lo teniamo nel taschino della giacca. Certo sarebbe ancora un ottimo indizio, ma nel caso non potremmo di sicuro spiegare il come e il perché di quella piegatura (che costituisce per così dire solo un segno grafico replicabile casualmente o volontariamente, comunque secondo un pattern statistico e sempre che la piegatura sia stata rilevata correttamente e accuratamente, e che niente ne avesse alterato la forma accidentalmente o artatamente).

Scandagliata la nostra vita alla luce di quel Dna (che dovrebbe appartenerci secondo una valutazione probabilistica e non deterministica, peraltro abbastanza elastica tenuto conto di tutte le variabili), vuoi che non si trovi una quantità di indizi da far paura? Prove che ci inchioderebbero come un povero Pinocchio trasformato in ciuchino? Alla luce di quel Dna rivelatore e anche senza ulteriori elementi ‘tangibili’ e indizi ‘reali’, le cose che credevamo innocenti e insignificanti d’improvviso assumono una rilievo che nemmeno con la più fervida fantasia avremmo immaginato così pregnanti e compromettenti. Si sa che i media lo sanno fare il loro mestiere, trasformando perfino una sardina in un barracuda, un pesciolino rosso in uno squalo martello. Per quanto ci proclamiamo innocenti, protestiamo la nostra estraneità a qualcosa che d’improvviso ci vede protagonisti, sembra che le prove saltino fuori ad ogni piè sospinto. Perfino quelle che credevamo innocenti idiosincrasie ed eventi insignificanti assumono un’aura di sospetto. I nostri banali gesti quotidiani divengono lo spettro della nostra colpevolezza, assumono le tonalità dell’indizio compromettente.

Cerchiamo nella memoria come può essere accaduto di aver lasciato qualche goccia dei nostri umori su un cadavere (sempre che qualcuno magari in modo del tutto involontario non ce l’abbia lasciata cadere e sempre che si tratti davvero del nostro di umore). Ci protestiamo innocenti. Però la scienza non sbaglia. Ci lamentiamo che se magari sono stati fatti 20.000 prelievi è facile che almeno due, ma forse anche tre, quattro o cinque individui abbiano quei marcatori, in fondo si tratta di una statistica legata anche a delle metodiche con margine d’errore. Fanno l’anamnesi della nostra vita e si scopre che all'asilo abbiamo infilato la matita in un occhio al compagno di banco. D’accordo allora si era accertato che era stato un incidente del tutto involontario, per fortuna finito bene, solo qualche escoriazione, però adesso il sospetto è che forse c’era magari un po’ di dolo, che già da allora si poteva evincere il nostro addestramento a un futuro da massacratori e di assassini in fase di rodaggio. 

Si scopre che ci siamo separati dalla moglie e a detta dei vicini era perché eravamo adulterini, anche se si in realtà si era trattato di un divorzio consensuale. Comincia ad uscirne un quadro moralmente non esaltante. Su qualche rivista dedicata ai cold case si rileva che siamo stati in cura per non meglio precisati problemi sessuali. Qualcuno insinua deviazioni… si sussurra… proprio quello… che cosa esattamente non si dice, ma lo si può immaginare… perversioni inenarrabili. È così che una volgare prostatite assume tinte fosche e risvolti sospetti. 

Mentitori spudorati, quello sì. Radiografando il nostro passato risultano le fandonie che a scuola raccontavamo per non essere interrogati con le bugie di cure mediche inesistenti… Vien fuori il nostro profilo di mentitori recidivi e di simulatori per abitudine. Il nostro computer viene analizzato e saltano fuori navigazioni in siti con quel sex che troneggia, magari tra le previsioni del tempo e una visita innocua a un quotidiano on line. Pornografia fa rima con pedofilia, il passo è breve e basta la parola anche solo digitata una volta. Nelle memorie di un computer c’è di tutto, dalla cucina molecolare al sesso degli angeli, perfino i dettagli di un qualche delitto, di un cold case mediatico, che per un aspirante colpevole smettono di essere curiosità per diventare il segno inequivocabile di una mente criminale.

Qualcuno ricorda al cronista che si aggira nei dintorni della nostra casa che una volta abbiamo ricevuto minacce anonime, si sussurra di frequentazioni sospette, abbiamo litigato con il panettiere e sono volate parole grosse, come va a fan c… E il faldone degli indizi continua a crescere… altro che enciclopedia universale, c’è tutto lo scibile umano con tanto di link e note a piè di pagina.

Il colpo di grazia arriva quando scoprono che abbiamo in casa una katana giapponese, con quell'arnese è chiaro che siamo assassini seriali. 

Siamo solo agli inizi, sul piatto della bilancia la nostra protesta di innocenza pesa quanto il due di briscola, mentre sull'altro piatto le pagine continuano ad assommarsi e sono ormai come quelle della biblioteca di Babele. Non facciamo in tempo a leggerne una che ce ne piovono addosso altre mille con gli indizi che ormai vengono tout court catalogati come prove. Ci sentiamo impotenti, travolti da un sistema probatorio che manderebbe al tappeto anche un Tyson.

Eppure… eppure… non smettiamo di aver fiducia nella giustizia e anche se travolti da un insolito destino in un mare di indizi cominciamo a sospettare perfino noi, a pensare che quel Dna, tra un nucleare e un mitocondriale che fanno a pugni, colà non può esserci finito per caso…

37 commenti:

Bruno ha detto...

Un articolo letto tutto d'un fiato. Complimenti. Mi domando come mai dopo tutte queste migliaia di prelievi, alla fine per poter incastrare il povero Bossetti, si è dovuti ricorrere ai ricordi dell'ex maresciallo in pensione.

Anonimo ha detto...

Il DNA c'è arrivato a bordo di un fiat iveco daily che gironzolava tipo pescecane intorno ad Yara quella sera :D

Anonimo ha detto...

Ecco, appunto, Gilberto.
C'è poco da fare con chi ha già emesso il suo (pre)giudizio. Non essere pessimista, per fortuna esistono anche teste meno catafratte.

Complimenti per l'articolo, come al solito scritto in maniera egregia e con tanti riferimenti di elevata cultura.
Nautilina

Dudu' ha detto...

Complimenti Massino
anch'io l'ho letto tutto d'un fiato.Il fatto è paradossale,tutto è usato a colpa di , manca solo come spalmava il burro nel panino. A sto uomo gli auguro dei giudici capaci di scernere,il coraggio di gettare nel cestino tutto ciò che non riguarda il processo, di concentrarsi sulle analisi chimiche,e di studiare tanto ,ma veramente tanto,finché non avranno compreso ogni singolo punto. Abbiano il coraggio di andare oltre i costi sostenuti ,questo trofeo che si vuol mettere sulla bella scrivania puzza , è una patacca che potrebbe incarcerare un innocente.
Se fosse stato lui davvero ,le prove le avrebbero trovate, c'è stata una contaminazione?inspiegabile? Di qualsiasi fatto si tratti devono dimostrarmi che è lui che l'ha ferita al campo di Chignolo,non mi basta che vari indizi lo portino a credere,un furgone lo si identifica da una targa,mi devono spiegare come hanno fatto identificare la madre Ester con ignoto 1,visto che è lei che l'ha messo al mondo ,mi devono spiegare perché dopo tre mesi trovano dna ma non mitocondriale,mi devono spiegare come sia possibile dare un nome al dna trovato sui vestiti di Yara se la scienza internazionale lo valuta diversamente dopo essere stato una quindicina di gg alle intemperie, tutti i quesiti devono essere superati, al 100% .Altrimenti non è il colpevole. Servono a questo i processi,giusto? Non servono per avere innocenti incarcerati,vero?Al Bossetti gli faccio gli auguri,abbia un processo giusto e corretto,come vuole la legge che tutela o accusa un cittadino.
Ciao Dudù

Unknown ha detto...

Mi accorgo di non aver scritto che l'articolo è di Gilberto, non mio. Per cui dopo aver corretto, i complimenti li passo tutti al suo legittimo proprietario.

Massimo

andres ha detto...

Dudù, la frase che hai scritto "Abbiano il coraggio di andare oltre i costi sostenuti ,questo trofeo che si vuol mettere sulla bella scrivania puzza , è una patacca che potrebbe incarcerare un innocente",la faccio mia. Perfetta.
Speriamo.
Veramente complimenti a Gilberto.

Gilberto ha detto...

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che apprezzano i miei articoli e soprattutto Massimo Prati che mi dà spazio nel suo blog e che in certo senso considero un modello di giornalismo al quale mi ispiro per il coraggio e l’anticonformismo che lui dimostra in tutti i suoi articoli, dove cerca sempre di andare oltre i luoghi comuni e le posizioni di comodo.

andres ha detto...

Suppongo che la discussione su Bossetti prosegua in questa pagina.
In ogni caso, riporto un link:

http://mentiinformatiche.com/2015/04/22/yara-gambirasio-processo-bossetti-alcuni-misteri-dovranno-essere-chiariti-altrimenti-diventera-un-processo-pieno-di-colpi-di-scena-1137

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

articolo sublime, veramente.

descrive l'impotenza nel finire, nolente o volente, in una cosa più grande di noi, in tutti i sensi...

complimenti.

max s-empliciotto.

Dudu' ha detto...

Ops ...
Complimenti calorosi a Gilberto,
avevo letto che i commentatori si riferivano a Gilberto,ma ricontrollando l'articolo ho creduto che stavolta era di Massimo Prati. (Ciao Gilberto,ciao Massimo,ciao a tutti)
Grazie Andres,è un onore.
Ciao Dudù

Bruno ha detto...

Mi chiedo da molto tempo se è possibile che la cagnetta del Bossetti abbia potuto portare in giro qualche indumento del padrone, e poi da un altro cane portato in giro o depositato vicino alla povera Yara. Dico questo perchè ricordo che in un villaggio turistico, per vari mesi sparivano le scarpe, di ogni tipo, ma non a copia bensì a volte la sx a volte la dx. non si riusciva a capire che era il lestofante, finchè un giorno un operario mentre puliva una pineta ha visto un cane che sotterrava un sandalo. Dopo che il cane è andato via è andato a scavare meglio ed ha trovato nel giro di pochi metri sotterrate almeno 30 - quaranta scarpe. E tutto questo era a circa 7 km di distanza dal luogo del "furto". Mi domando quanti chilometri abita il Bossetti dal campo dove è stata trovata Yara. se è possibile che un cane possa aver portato qualche indumento a vari chilometri. Scusate se non mi sono spiegato bene, scrivo di fretta.

Anonimo ha detto...

Ahahah, se Salvini legge questo articolo sbrodola dalla felicità. E' tutto detto....

Anonimo ha detto...

x Anonimo 21:35


IMPOSSIBILE ! Il meschino non sa nè leggere nè scrivere nè parlare nè tacere

Dudu' ha detto...

Non disturbare Salvini,è ancora indaffarato a scrollarsi le uova che gli han lanciato addosso in Liguria, o eravate insieme?

Dudu' ha detto...

Bruno(sto cane era proprio simpatico!!)
Io mi chiedo come sia possibile che in quel campo ci fosse il cadavere di Yara e nessun cane l'abbia annusato,visto che,dalle testimonianze è emerso che proprio li ,in zona, era uso portarli a passeggio,la zona era frequentata,non so in che misura...condivido i dubbi della difesa,non poteva essere li da tre mesi,il signore che sorvolo' la zona era certo,l'ha sempre sostenuto. Io mi ricordo ancora il suo stupore quando venne trovata lì la ragazzina,gli ho sempre creduto,non ho mai avuto dubbi su questo. La contaminazione può essere avvenuta involontariamente anche in laboratorio e fa gridare lo sconcerto a Marzio Scarpa ex genetista del Ris di Parma.Anche il signore giardiniere della Rosa&C,sostiene di aver fatto manutenzione di potatura arbusti e riordino del campo,non poteva essere li,la contaminazione o è avvenuta tramite l'arma (?) O in laboratorio,pero' tutto è possibile a sto punto,anche un cane benché le possibilità possano essere molto minori,dato che dicono averlo rinvenuto sugli slip e non nei legging.
Ciao Dudù

magicuccia vostra ha detto...

il vostro idolo è andato in europa a chiaccherare ,
vediamo che succede? se sara' stato capace di risolvere la situazione disastrosa che si sta creando in italia .
troppo facile denigrare , mi par di leggere i commenti che si leggono nei blog , dove su sbeffeggiano le persone per il piacere di sparlare di qualcuno . per caso salvini vi ha danneggiato ?. si sta nuovendo sfavore dell'italia ? si sta battendo per eliminare una legge sulla pensione che ha portato dei disagi enormi agli italiani. vuole il male degli italiani..almeno tenta , vi da' fastidio che sia contro la invasione calndestina? se volete che ne arrivino 200 milioni , li manteniamo per sempre . ? se fa piacere ditelo .. ma non ho mai sentito nessuno dire che sarebbe piacevole .
se fossi comunista sciverei ugualmente questi commenti . lo faccio per la persone innocenti che soffrono da carcerati innocenti, e senza essere la paladina di salvini lo faccio anche per lui . se trovo che quello che dice non danneggia l'italia .

Anonimo ha detto...

citazione dell'utente ore 00:04

"quello che dice non danneggia l'italia".

Quello che dice danneggia le COSCIENZE di tutti gli esseri umani

Dudu' ha detto...

Magica
Salvini se le cerca con le sue esternazioni superficiali che producono solo terrorismo paura e razzismo,tanta fufa da propaganda.Scusate il fuori tema.

andres ha detto...

Salvini aizza il lato peggiore di certi italiani per i suoi successi elettorali. Sfrutta una tragedia inimmaginabile per il suo potere.
Rappresenta quanto di più becero, ignorante e cattivo c'è in Italia.
Per quanto mi riguarda è nostro dovere di esseri umani salvare ed aiutare altri esseri umani che hanno avuto la disgrazia di nascere dalla parte sbagliata del mondo. Tanto più che siamo stati noi occidentali a far sì che quella parte del mondo si ritrovi in ginocchio, con lo schiavismo,l'imperialismo, il colonialismo, lo sfruttamento delle loro enormi ricchezze, l'appoggio interessato a leaders abominevoli, la vendita di armi, le decisioni di interventi che hanno spiazzato Stati ecc.
Non mi interessa parlare di Salvini, volevo solo chiarire il mio pensiero, e chiudo qui.


TommyS. ha detto...

Di Salvini, Calderoli e Radio Padania preferisco non parlare.

Ma a quanto sembra, dalla trasmissione radio in questione è emerso un particolare che fa pensare. Salvagni ha difatti dichiarato che dalle indagini agli atti Fickri aveva da poco comprato un camioncino analogo a quello famoso di Bossetti. Camioncino poi rottamato qualche mese dopo la scomparsa di Yara. Cioè proprio quello che un'ipotetica persona coinvolta nel sequestro di Yara avrebbe fatto dell'automezzo utilizzato per le fasi del sequestro stesso, cosa che Bossetti non ha assolutamente fatto, preferendo, secondo gli inquirenti, "decontaminarlo" come se fosse arrivato da una delle regioni dell'Africa dove l'Ebola è endemica.

Anonimo ha detto...

Indagare nuovamente Fikri con quale prove?
Perché ha rottamato un camioncino uguale a quello di Bossetti? Quanto uguale? Questo è il modo giusto perché chieda altri risarcimenti oltre a quello che ha già preso.
Il DNA su Yara non è suo.
Il furgone che si vede gironzolare attorno alla palestra non è (era) suo.
Anche Fikri non ha fatto niente per nascondersi e a quanto mi risulta è ancora in Italia a cercar lavoro, fate voi.

magica ha detto...

non ho bisogno di salvini per vivere . la mia destra non esiste piu' :si è venduta alla sinistra percio' io rimango con la mia idea ,e condivido alcune considerazioni di salvini
tuttavia da quando esiste la politica ogni partito parla e discute per portare acqua al suo mulino . non sento politici che discutono per non portare voti dalla loro parte .

oggi ho sentito il presidente della repubblica, che rimarcava la parola democrazia, e lo ha detto piu' volte , percio' se esiste la sinistra , ci dovrebbe essere un destra, o un altro partito contraddittorio ., non occorre che lo dica io : diventa una dittaura .
pertiti di ogni colore , e opinione pubblica ,giornalisti considerando da come viene gestita la politica attuale :temono o paventano, una deriva dittatoriale- ipotesi molto remota secondo me , perchè gli italiani sono svegli e non sopporterebbero tali conseguenze .
comunque se fossimo al tempo del fascismo , va da se' che sarei pure io partigiana . oppure al tempo del nazismo lo sarei stata ancora di piu' . ma non abbiamo piu' questi orrori che che opprimevano .. percio' essere di destra per me non vuol dire essere contro un popolo e volere il male di un popolo .
penso solo che un popolo dovrebbe combattere , e non fuggire lasciando desolazione e poverta' e pericoli per quelli che rimangono , l'europa dovrebbe intervenire aiutandoli . a liberasri dall'oppressione .
la politica furbacchiona : nei festeggiamenti per la libarazione , non citano
l'america , che ebbe un ruolo fondamentale nella liberazione dall'occupazione nazista.
.
inoltre ,finita la guerra , avemmo culo, quando non vinse la sinistra , avete visto come finirono quelli che furono sotto il dominio della sinistra? i paesi dell'est e la germania divisa ? ci vollero anni a anni perchè nascesse la democrazia in quei paesi . la sinistra ebbe le sue colpe , ma fortunatamente in italia vinse la democrazia
i miei perenti erano tutti partigiani in quei tempi . solo un lontano zio giovane sposo , credette alla destra . :fu barbaramente ucciso a bastonate , la sposa dopo pochi mesi mori' lasciando un bambino solo , lo crebbero i parenti . lo sento raccontare da qualcuno . i fscisti erano terribili , ma pure i partigiani lo furono .. anche dopo finita la guerra , dove vinse l'odio a ci furono uccisioni barbare , e non c'era piu' la guerra .questi fatti non vengono divulgati . ecco una pecca della sinistra non ammettere i propri sbagli . e lo fa tutt'ora .

magica ha detto...

ciao DUDU' mi scuso pure io per il fuori tema ,
pero' su una cosa ti do' ragionissima .
gli islamici fanno bene a tagliare le teste ai cristiani . buttarli giu' dalla nave dopo averli visti pregare . inoltre , bruciare le chiese le chiese cattoliche , uccidere i rsidenti . in francia hanno sventato incidenti organizzati per le chiese cattoliche .
ho sempre pensato che gli islamici hanno ragione , a volerci distruggere perchè noi italiani cattolici o cristiani siamo razzisti .
cosi' impariamo la lezione ..
ciao dudu'

magica ha detto...

noi italiani abbiamo avuto colonie , ma non come gli altri europei che hanno sfuttato e malmenato le popolazioni delle colonie . .
nelle colonie , oltre sicuramente , alla barbarie (perchè se li abbiamo invasi non credo fosse stata una buona azione ).
tttavia abbiamo portato anche molte innovazioni e agevolazioni per il popolo colonizzato .
abbiamo costruito strade e civilta' , costruito ville .
nonostante l'occupazione . non ricordo quali beni l'italia abbia avuto di profitto dal colonialismo :qualcuno lo sa? non l'ho mai letto da nessuna parte.
mi pare che in libia qualcosa sia ritornato, per pagare i danni di occupazione . abbiamo pure ritornato un obelisco :bottino di guerra . non siamo proprio cattivi .
mi scuso con massimo : per il fuori tema ..

Bruno ha detto...

TommyS, sono d'accordo con te, comunque è meglio lasciare da parte almeno in questo blog, i nostri "cari" onorevoli di sinistra e destra passando per il centro. Credo che sia più importante ragionare su quanto hai scritto ossia sul furgone simile a quello di Bossetti che aveva acquistato Fricki. Con questo non voglio dire che questo potrebbe essere coinvolto, ma un minimo di indagine sarebbe opportuno venisse portata avanti. Potrebbe aver prestato il furgoncino, in questo caso a chi ? . Certo che mi sembra un pò affrettata la distruzione di questo mezzo appena un mese dopo la scomparsa di Yara, sarà un caso? Inoltre la famosa traduzione è stato veramente un errore di interpretazione, oppure potrebbe aver effettivamente visto qualcosa. Non è da trascurare visto che il Bossetti potrebbe essere effettivamente innocente. Chi era coinvolto sul sequestro di yara, aveva tutti gli interessi a far distruggere il furgoncino ossia le prove, elemnto importante che il Bossetti non ha fatto. Comunque TommyS ti faccio i complimenti per come riesci ad ottenere queste informazioni. saluti. Bruno

Kris ha detto...

Se è per questo anonimo, il furgone fiutato dai cani: è bianco, chiuso e non è di Bossetti.

Kris

Anonimo ha detto...

Se è per questo Crisma quale furgone avrebbero fiutato i cani? Quello in uso al datore di lavoro di Fikri? Cioè quello che esce dal cantiere di Mapello alle 19:00 con lui e Fikri per andare a cenare quando Yara era già scomparsa? (testimone il guardiano del cantiere). Lo stesso furgone è mai stato inquadrato dalle telecamere intorno alla palestra? Te lo dico io. NO. A differenza dell'autocarro di Bossetti. Sono state trovate tracce del datore di lavoro di Fikri e di lui medesimo sul corpo di Yara? NO. A differenza di Bossetti.
Poi tutte queste cose che la difesa sta' facendo uscire le ha lette nelle famose 60.000 pag. dell'inchiesta. Cose che gli inquirenti hanno avuto tutto il tempo di analizzare e verificare.
Insomma stanno facendo solo quello che per gli inquirenti è un deja-vu. Cose già viste. Trite e ritrite. Se vogliono veramente aiutare Bossetti devono trovare qualcosa che in quelle 60.000 non c'è. Che non si chiami Wilma però LOL

Mario ha detto...

Magicaaaa
oggi 25 aprile sei stata ad un pranzo luculliano e hai fatto "misciot" di bevande? e di conseguenza mescoli argomenti non solo OT ma anche fuori di senno e di coerenza!!
Con che coscienza sobria puoi dire sia giusto che i Cristiani vengano perseguitati (crocefissi, sgozzati, impiccati, trafitti, fatti saltare in aria in Chiesa assieme a donne e bambini)
... mi inorridisci ...
razzista sarai tu, non io e nemmeno milioni di Italiani!

Mario

magica ha detto...

mariooooooooooooooooooo!
non hai capito l'ntifona . siccome ho letto che certi italinai sono razzisti. volevo rimarcare , che invece sono gli islamici razzisti , ci odiano perchè siamo cristiani (non tutti ovviamnte ) ma una buona parte sotto sotto ci biasima perchè siamo degli infedeli .cristiani infatti i fatti ce lo dimostrano è inutile negarlo .

andres ha detto...

Consiglio e preghiera (vale anche per me):
lasciamo perdere discorsi OT!
Parliamo di Bossetti.

magica ha detto...

passo e chiudo :ha ragione andres,
allora , ciao mario se tu sapessi quanto poco razzista sono io .
ho parenti quasi neri neri.
altri con gli occhi quasi a mandorla ,altri biondi biondi occhi azzurri , ormai siamo immersi nel sistema globale . non è questione di colore o di razze.
alle coop ci sono i neri con il berretto in mano , ho sempre visto gente che tira diritto . mentre io vengo richiamata da amici perchè sono troppo caricatevole .
in zona c'era un campo rom pero' non stanziale . c'erano ragazze rom che mi venivano a salutare . anche perchè davo sempre qualcosa , tipo magliette o scarpe per i bimbi . ragazze rom vestite all'italiana . penso fossero italiane ,ragazze come le altre: un po' meno curate , ma comunque dignitose .
non sono razzista , mi piace solamente che siano rispettate le regole

SORRY .

Anonimo ha detto...

All'ultima puntata di "Quarto Grado" gli avvocati difensori di Bossetti erano stranamente tranquilli. Hanno sfoderato anche certi sorrisi e certi "mi dispiace, non posso parlare, queste cose le accerteremo in giudizio", che lascerebbero pensare abbiano qualche freccia al loro arco.

Bruno ha detto...

Come è possibiole che non si debba ripetere la prova del dna, cosa ha da temere la procura. Bossetti ha tutto il diritto di far ripetere l'analisi. Con 60 mila pagine ci sarebbe da inquisire una intera città.

Kris ha detto...

Gentile anonimo, su Yara ci sono molti dna e quello attribuito a Bossetti è anomalo. La verità vuole conoscere l'identità dei proprietari di quei dna. Il furgone bianco di interesse è chiuso e gira tra la palestra e le vicinanze della casa di Yara. Stando alle intercettazioni Fikri è un testimone oculare.
Una domanda per gli utenti del blog: qualcuno di voi ricorda quel servizio di Chi l'ha visto dove dicevano che Yara per rientrare a casa dalla palestra, fece un percorso diverso rispetto all'andata?

Kris

andres ha detto...

Bruno, è la domanda che si stanno ponendo in molti. Ci sono commenti a riguardo sotto l'altro articolo su Bossetti, quello precedente.
Io trovo questo rifiuto a ripetere l'analisi una violazione del diritto di difesa.

Bruno ha detto...

Andres grazie per la risposta.

Unknown ha detto...






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