domenica 17 agosto 2014

Yara Gambirasio. Basterà il Dna a portare a processo e a far condannare Massimo Bossetti?


Si può tenere in carcere una persona senza essere certi che sia colpevole? Basta un Dna trovato in maniera strana a garantire la colpevolezza di chi, da incensurato, in vita sua non ha mai dato adito a sospetti di alcun genere? Per la procura di Bergamo e per tanti giornalai dello scoop, Massimo Bossetti deve restare in carcere e non serve neppure comparare il suo Dna a quello del padre anagrafico, quel Giovanni Bossetti che a salute non sta messo bene e che a causa di inquirenti che pensano di avere in mano il loro assassino, non può usufruire di quella serenità che in questo momento sarebbe per lui un toccasana. L'inquietudine che aleggia su più famiglie pare essere un particolare irrilevante per chi da quasi quattro anni indaga (prima sulla scomparsa poi sull'omicidio di Yara) e per chi lancia siluri illogici sul piccolo schermo e sui giornaletti  da 70 centesimi. L'incertezza che ha accompagnato ogni fase dell'indagine finora svolta, che per non scadere in presunzione deve esistere e mostrarsi sempre sovrana in chi accusa senza aver trovato giuste risposte e giuste sicurezze, non basta neppure a cercare di porre i giusti "paletti". Poco ci vuole, infatti, a fare una comparazione in più, a scoprire se Massimo Bossetti è figlio di Giovanni. Se ne son fatte 18.000 di comparazioni e una analisi in più, che messa in percentuale vale lo 0,00005 del totale, non sfaserebbe di certo le spese finora sostenute. Perché non si fa? In fondo è una stupidata numerica che manca, lo 0,00005% che costa davvero poco (e già si sa che il giudice per le indagini preliminari quell'analisi la vorrebbe e prima o poi si dovrà fare) e contribuirebbe, in caso di responso favorevole alla procura, ad appesantire quel fascicolo d'accusa aperto due mesi fa che finora ha incamerato solo indizi smontabili in una qualsiasi aula di tribunale.

Perché la procura non provvede a completare l'accusa con ciò che la renderebbe più credibile? Sessanta giorni fa la dottoressa Ruggeri quasi si arrabbiò col Gip Maccora che le chiedeva la comparazione. Disse che si sentiva offesa dalla mancanza di fiducia nei suoi confronti, che lei ha in mano il Dna di ignoto uno e poco le importa di fare un'inutile comparazione fra i Dna del falso padre, Giovanni Bossetti, e del figlio di Giuseppe Guerinoni, in carcere perché certo assassino. Ed ecco che un'analisi di laboratorio le ha alleggerito la coscienza, appesantendo quella degli analisti pagati dalla procura, e dato il diritto di appoggiare la lunga mano della giustizia sulla famiglia Bossetti, fino a quel momento irreprensibile, consentendole di non pensare al dolore che un'accusa del genere avrebbe provocato in chi ne sarebbe, suo malgrado, rimasto coinvolto. Senza pensare a tre ragazzi minorenni che si trovano ad avere il padre in carcere, senza pensare quale scompiglio potesse creare un arresto basato sul Dna.

Ma i giudici si affideranno davvero a quella "prova" - ancora da accertare a livello processuale visto che la legge impone che almeno un perito della difesa sia presente durante l'iter delle analisi - o vorranno anche che la procura porti un quadro probatorio che si integri all'indizio principale, quel Dna che a prima vista pare non dar scampo a Massimo Bossetti, specialmente di fronte alla pubblica opinione, ma che da solo non vale la condanna all'ergastolo di un incensurato? Se la legge è legge, se è identica in ogni parte d'Italia, occorre applicarla per come è giusto. Qual è la linea giusta da seguire? Il dottor Gianfranco Guccia ebbe a scrivere sul sito del Giudice Edoardo Mori: 

E’ doveroso precisare che come non esiste il delitto perfetto, analogamente, non esiste l’indagine perfetta, ed occorre quindi accettare senza riserve i limiti delle scienze forensi, che non possono essere in alcun modo travalicati a discapito della verità scientificamente ricercata. Credo che, oramai, i tempi siano maturi per comprendere che i “risultati miracolosi” scaturiti in qualche caso da diversi laboratori di indagini criminalistiche, siano essi organici a strutture dello stato o appartenenti ad organizzazioni private, non possono continuare ad essere considerati tali, e che gli esiti degli accertamenti tecnici debbano essere valutati da chi sa metterli in giusta correlazione, con logicità e precisione cronologica, con l'episodio criminale per cui si procede. Viceversa, in sede di giudizio si corre il rischio di incidere in modo indelebile sulla vita di persone, verosimilmente innocenti, attribuendo valore di prova a dati tecnici incongrui o, addirittura, viziati da un evidente margine di errore, per condurre in carcere un presunto colpevole. Allo stesso modo di quanto accade quando si considerano veritieri elementi tratti da testimonianze palesemente incongrue, che potrebbero essere valutati, nel migliore dei casi, solo come meri indizi. Nel processo penale, secondo il nostro ordinamento giuridico, affinché si formi una prova contro un imputato nel contesto del dibattimento, è indispensabile la coesistenza di almeno 3 indizi che siano gravi, precisi e concordanti. Inoltre, ritengo corretto e imprescindibile continuare a perseguire il principio giuridico di prassi consolidata secondo cui "in dubbio pro reo", il che sta a significare che in mancanza di prove incontrovertibili è meglio un colpevole fuori dalle carceri, che può essere comunque tenuto sotto sorveglianza, che un innocente dentro, a cui niente e nessuno potrà restituire la serenità perduta a causa di un’accusa ingiusta e di un altrettanto ingiusto stato di detenzione.

Quanto descritto dal dottor Guccia è ciò che ogni giudice di spessore vorrebbe avere in mano durante un processo indiziario. Nel caso in questione, davvero su Massimo Bossetti ci sono tre indizi gravi, precisi e concordanti, che fanno prova e supportano quelle lunghe e strane serie di analisi, coi loro limiti, che in un modo o in un altro hanno stabilito che l'imputato è il possessore del Dna chiamato ignoto uno? Possono considerarsi indizi i vari passaggi di Bossetti in quel di Brembate, quando tutti sanno che a Brembate di Sopra ha vissuto per anni? Che in quella cittadina vive suo fratello, che prima dell'arresto era un cliente abituale dell'edicola, del distributore, del centro estetico, di un commercialista e di aziende della zona? Può considerarsi indizio il fatto che, da muratore, porta sicuramente addosso polvere di calce? A questo proposito sorge una domanda che di certo ha già una risposta che noi non conosciamo (ma che se fosse stata colpevolista avremmo probabilmente già saputo). Gli abiti di Massimo Bossetti sono stati analizzati per scoprire se la calce posata su Yara, e da lei inalata, è la stessa che si trova sui vestiti del muratore. Gli inquirenti hanno acquisito le fatture riguardanti i sacchi di calce acquistati e usati nel cantiere in cui lavorava Bossetti nei giorni della scomparsa di Yara. Detto questo: Perché i giornalisti dello scoop non parlano dei risultati di queste analisi e anziché chiedersi se l'imputato da piccolo ha subito abusi e se un furgone passato in via Locatelli o Rampinelli è suo, non ci dicono se la polvere di calce è la stessa oppure no?

Poco ci vuole a saperlo, non hanno amici nei laboratori dei carabinieri? Li hanno, ma preferiscono parlare di furgoni. Quanti furgoni sono passati dalle 17.00 alle 19.00 di quel 26 novembre per Brembate di Sopra? A bizzeffe visto che quando ne serviva uno chiuso, uno chiuso lo si è trovato, che dopo l'arresto, quando ne serviva uno aperto, uno aperto lo si è trovato. Se avessero arrestato il proprietario di un'Ape car, c'è da star certi che anche l'Ape car sarebbe sbucata fuori da uno di quei video.

Perché i media continuano a fare ricerche colpevoliste mirate e a strillare titoloni inutili, come i giornalisti che li inventano, anziché valutare serenamente e in maniera imparziale l'insieme? Un uomo è stato arrestato per la smania di chiudere un caso che gli sbagli iniziali avevano complicato in maniera esponenziale, mentre la decisione giusta sarebbe stata quella di lasciarlo libero e lanciargli input d'allarme così da poterlo intercettare e seguire per vedere se cadeva nella rete e si tradiva. Stupida è la spiegazione data dalla stampa, secondo la quale gli inquirenti temevano una fuga del sospettato. Perché ci si è comportati da incompetenti? Forse perché in ogni luogo si dice che il Dna non mente, che il Dna è la prova scientifica per eccellenza? Ma quanto abbiamo visto dimostra anche che il Dna, come ogni analisi di laboratorio che non si usa per confermare un quadro indiziario ma per crearlo, è forse e soprattutto la rovina di chi ha il compito di indagare su un fatto criminale. Perché c'è chi, invece di investigare nel modo migliore sin dal momento di un crimine, si adagia agli analisti, ai tecnici di laboratorio, e demanda a loro il compito di "incastrare" l'assassino... lasciando da parte e disimparando quel mestiere che l'esperienza dei vecchi carabinieri ha tramandato di generazione in generazione. Chissà, forse è stato questo adagiarsi e lo sperare nel lavoro altrui che ha convinto la procura ad emettere un ordine di arresto anche se, una volta individuata la persona da indagare, non sarebbe stato poi così difficile metterla sotto osservazione per qualche settimana e trovare una crepa nelle sue parole e nei suoi movimenti (sempre fosse un assassino). Insomma, invece di cercare qualche sospettabile (facendo il lavoro dell'investigatore sin dal giorno della scomparsa) si è atteso che un corpo riapparisse e si è sperato che gli analisti trovassero la traccia da seguire. Poi, quando i ricordi dei vecchi di paese non combaciavano col bisogno investigativo, si è forzata la mano arrivando a una donna che una prima analisi aveva eliminato e che ancora giura di non aver mai tradito il marito.

Un'indagine rovesciata, dunque, che invece di cercare persone sospettabili da comparare ad una eventuale traccia, come si fa abitualmente per incastrare i criminali, ne ha cercata una e lanciandola nell'oceano l'ha usata per pescare e cercare il pesce migliore. E questa sarebbe un'indagine avveniristica? Dio ci aiuti il giorno in cui a casa nostra, e in quella di chi ci vive accanto, si presenteranno 20 carabinieri cui poco importerà dei nostri figli e della nostra integerrima vita passata. Dio ci aiuti perché la stampa, che imbocca la pubblica opinione, non lo farà e ci troveremo soli a vacillare sotto i colpi di cannone di quei giornalai che non conoscendo la logica, ed essendo incapaci di criticare chi dà loro da mangiare, spareranno frivolezze stupide spacciandole per gravi indizi. Dio aiuti i nostri figli e la nostra famiglia quando dei tecnici di laboratorio estrarranno il Dna dagli abiti di una qualsiasi persona morta in circostanze strane anche 20/30/40 o 50 e più anni fa. Non sia mai che a furia di passate e moltiplicazioni, quella traccia labile e insicura (perché stremata e strizzata dagli eventi atmosferici) non diventi una macchia abbondantemente cellularizzata. Non sia mai che a qualche vecchio di paese venga la tentazione di far chiacchiere e che a qualche laboratorio venga la voglia di rifare analisi già fatte e risultate negative. Non sia mai che una "bomba" chiamata Dna colpisca la nostra famiglia facendone tremare le sicurezze che da sempre la tengono in piedi.

Dovesse capitare questo cataclisma anche a noi, c'è da augurarsi di somigliare molto alla famiglia Bossetti che, dopo il capibile iniziale attimo smarrimento dovuto proprio alla "bomba" che li ha colpiti, si è ritrovata forse più unita di prima.

In caso contrario, se contrasti insanabili già sono presenti nella nostra casa, nessuno potrà aiutarci e saremo destinati alla demolizione della nostra psiche e al carcere a vita...

Homepage volandocontrovento

301 commenti:

1 – 200 di 301   Nuovi›   Più recenti»
Antonello ha detto...

@Massimo Prati
Concordo con tutti i dubbi espressi nell'articolo, di piu', riporto un'eventualita', cioe' la possibilita' ANCHE di un'implicazione di organizzazioni nel destino capitato a Yara.

http://www.infiltrato.it/inchieste/yara-gambirasio-e-melania-rea-sono-state-uccise-dalla-camorra-per-vendetta-ecco-le-prove

Direi che i fondamenti per un'approfondimento vi sarebbero tutti, ma non e' quello che volevo sottolineare.
Volevo sottolineare che dove esiste organizzazione esiste infiltramento, e l'ex Ros che coadiuvava i Locatelli informandoli di eventuali sconvenienti indagini interne alle FF.OO. ne e' l'emblema.
La caratura di un'organizzazione ed i fondati sospetti che abbia avuto qualche rilievo in un caso non puo' non metterci davanti ad un problema grosso come un paesotto ma espandibile in tutta Italia ed in ogni caso: il depistaggio a monte ed a valle della stessa verita' accaduta, rinvenuta ed immaginabile.
Questo e' il livello, e la soluzione e' nuovamente umana, cioe' l'accurata e vincente scelta fra i dati lanciati dalle torri, il capire quali sono veramente oggettivi e quali aggiuntivi, il saper scegliere fra mille copie un originale, e' un compito arduo ed e' la nuova sfida attendendo che anche a livello politico veramente lo Stato risulti limpido nuovamente e scarnificato, come Yara, da soggetti infiltrati anche ai massimi livell, trasparente nelle spese di appalti, non erogatore di soldi pubblici a chi intende la vita anche altrui come un proprio giardino in cui recidere fiori qualsiasi.
La nostra, e questa specialmente e' una Mission Impossible, ricostruire un caso partendo da una versione eventualmente gia' ricostruita e' arduo, non hai che la ricostruzione degli occhi di chi ha gia' ricostruito a monte e depistato ancor prima.
In base agli scenari ricostruiti sarebbe un capolavoro ricostruire l'accaduto con il minor errore possibile, e non vedo perche' non bisognerebbe tentare.

ENRICO ha detto...

Caro Massimo

Ho ben poco da aggiungere a questo tuo articolo riassuntivo che esprime assai bene il mio stesso punto di vista

Anche io vorrei proprio sapere com’è mai che la dirimente comparazione del DNA di Massimo Bossetti ( alias Guerinoni?) con il DNA di Giovanni Bossetti non sia stata INCOMPRENSIBILMENTE eseguita ( sebbene io sia convinto che i due gemelli abbiano provveduto a determinare in via privata la loro reale origine genetica)

Così come sono stupito del fatto che nessuno si sia MAI affacciato sul tuo blog per contestare le osservazioni tecnico/scientifiche di Annika producendo documentazioni dello stesso livello tali da demolirne da cima a fondo le affermazioni

Non venitemi a dire che ciò non è stato fatto perché l’esuberante stile espressivo di Annika avrebbe messo in fuga gli interlocutori !

Al contrario : io sono convinto che se un autorevole esperto genetista forense decidesse di intavolare un serio impegnativo contraddittorio su questo argomento, Annika sarebbe la prima ad esserne interessata

Anonimo ha detto...

Scusa Massimo se mi ripeto ma perché l'esame che tu chiedi alla procura non lo fanno gli avvocati della difesa e poi la fanno conoscere al mondo? Saluti Stefano

Anonimo ha detto...

Correzione: e poi fanno conoscere al mondo il risultato?

Unknown ha detto...

Sul punto, Stefano, ho già esposto la mia idea più volte e sono in ritardo sulla tabella di marcia, quindi non ho il tempo materiale per riprendere in maniera più approfondita l'argomento.

Posso solo ripetere che un'analisi privata non ha alcun valore giuridico e che Bossetti non uscirebbe ugualmente dal carcere e non avrebbe alcun vantaggio da una rivelazione del genere, anzi, farebbe il gioco dell'accusa che a processo, casomai si scegliesse il rito abbreviato, eviterebbe di portare al giudice ciò che riguarda Guerinoni & co. E' l'accusa a scegliere quanto portare per condannare, la Difesa può solo chiedere al giudice di integrare con sue perizie (e non è detto che lui le accetti). Questo perché in teoria, la legge italiana vuole che il giudice sia all'oscuro del fatto criminale e che la prova si formi a processo (se celebrato col rito ordinario). Per cui in aula poco gli deve importare e poco gli importa di come si è giunti a ignoto uno, ciò che gli importa è che ci si sia giunti.

Quindi nessun avvocato "bravo" andrebbe a sputtanarsi, solo per far contenta l'opinione pubblica, un asso da mostrare a un giudice quando la procura avrà messo sul piatto processuale le sue carte e non potrà più cambiarle, comprese quelle riguardanti la supposizione sul figlio illegittimo che ha condotto a ignoto uno.

Pensa cosa potrà pensare un giudice, dopo aver saputo dalle carte portate dalla procura che l'accusa pensa a un figlio illegittimo, se scopre che l'imputato che ha di fronte non è affatto figlio illegittimo come vuole l'accusa... non è difficile pensare che sarà predisposto a credere anche alla Difesa.

Per cui la giusta domanda non è: perché gli avvocati della Difesa non fanno le analisi (già fatte usando il dna della sorella gemella, non ti preoccupare) e poi le fanno conoscere al mondo. La domanda giusta è: perché la procura non si premura di puntellare la sua tesi con un'analisi che escluda ogni dubbio (in fondo è quanto ha chiesto il Gip, niente di più).

Inoltre, il mondo non deve conoscere il risultato dell'analisi perché i processi non si fanno sugli schermi ma in tribunale. Capisco che in Italia molto spesso non funziona così, a causa dei media che dedicano troppe ore e spazi ai fatti di cronaca nera che emotivamente hanno colpito la pubblica opinione, ma è così che dovrebbe funzionare.

Il mondo deve, per farsi una opinione davvero propria e un'idea più chiara, ragionare con logica. Per potervi riuscire deve smettere di ascoltare, guardare e leggere, quanto quattro opinionisti e quattro giornalai, che vogliono fare da faro ai naviganti solo per far luce su se stessi (i media creano i personaggi a cui portano denaro e successo personale) gettano loro in pasto quotidianamente.

Il mondo deve capire, e non può non riuscirci se ascolta bene, che ascoltarli significa ascoltare il nulla astronomico spacciato per grave indizio di colpa. Sulla testata del blog sin dal giorno in cui l'ho aperto è scritto: Solo se è libera l'informazione è libera l'opinione.

Tu credi davvero che la nostra informazione, che incassa dallo stato milioni e milioni di euro (quando tornerò dalle vacanze pubblicherò l'enorme lista di chi usufruisce degli incentivi statali), sia una informazione libera?

Massimo

Anonimo ha detto...

Grazie del tuo intervento Massimo. Per quanto mi riguarda, uso moltissime fonti per informarmi e farmi un'opinione, dalle più becere a quelle più professionali cui riesco ad accedere. Sul punto capisco la tua posizione, ma se io fossi l'avvocato della difesa, farei l'esame e, se il risultato mi confortasse, farei sapere alla Procura che il DNA sconfessa la loro ricostruzione (che come tutti sappiamo parte dall'illegittimità del concepimento). Ricordo che il PM deve tenere conto anche di ciò che scagiona l'imputato. Saluti Stefano

Antonello ha detto...

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Clan_Mazzarella

Coincidenze effettivamente, curiosita' in rete, aneddoti casuali.
Uno dei tre fratelli Mazzarella, la scheggia impazzita tanto che si definira' "io non sono un boss, sono un guappo" si rifugiava prima dell'arresto in territorio dominicano, territorio di competenza della famiglia per l'importazione di droga, quisquilie, in confronto alla stupefacente casualita' che ha visto un dominicano pestato a sangue nel piazzale di fronte a Via Bedeschi, il luogo di rinvenimento di Yara, si narra di chiazze di sangue ovunque e di una testa spiaccicata su marciapiede o contro il muro dell'attigua centrale telefonica sita nel parcheggio.
Un mese prima del ritrovamento di Yara, un mese prima, con tanto di Ris che hanno scovato l'aggressore truce dal suo dna addosso alla vittima e da quello rinvenuto di un mozzicone di sigaretta.
Sembra fossero gli stessi Ris, ma anche in quella occasione il corpo di Yara non viene rinvenuto, ed era a molto meno dei 300 metri che distava il centro di coordinamento delle ricerche in epoca di scomparsa della ragazzina.
Sicuramente un'omonimia, ma l'aggressore di cognome farebbe Comi, gia' sentito???

ENRICO ha detto...

Stefano

perché l'esame che tu chiedi alla procura non lo fanno gli avvocati della difesa

1° - perché quel test di “controprova “ per essere acquisito agli Atti deve essere richiesto dalla Procura cosa che non solo non è stata fatta ma per svariati giorni è circolata – stranamente – la notizia del contrario e cioè che le analisi di laboratorio avrebbero confermato come il DNA di Bossetti non fosse compatibile con quello del padre anagrafico

SMENTITA
“19/06/2014
il test del dna su Giovanni Bossetti, padre per l'anagrafe di Massimo Giuseppe Bossetti, non è stato fatto. Lo dicono fonti interne alla procura di Bergamo smentendo una notizia che oggi appare su tutti i giornali. Ieri fonti romane avevano dichiarato all'agenzia di stampa Ansa che era stato eseguito un test del dna sul padre "ufficiale" del presunto omicida di Yara Gambirasio e che il risultato confermava che Massimo Giuseppe Bossetti è figlio illegittimo, in pratica avvalorando l'ipotesi accusatoria. Ma oggi dalla procura di Bergamo fonti qualificate smentiscono a Radio 24: "Sono stati prelevati campioni salivari da tutti i famigliari di Massimo Bossetti, ma nessuna di queste provette al momento è finita in laboratorio, perché il pm Letizia Ruggeri, almeno per il momento, non ha disposto l'analisi, non ritenendola necessaria".

2° -perché in questa fase la difesa non ha nessun interesse a scoprire le sue carte.Anzi

ENRICO ha detto...

Stefano

non mi ero accorto che Massimo aveva già provveduto a chiarirti il dubbio

Unknown ha detto...

Solo una cosa Stefano: fammi il nome di un Pm, uno qualsiasi, che ha tenuto conto di quanto portato a sua conoscenza dalla Difesa. E' molto più facile, quando si ha fra le mani l'indagato preferito, dire grazie all'avvocato sprovveduto e cambiare le carte in tavola per poter arrivare alla stessa precedente conclusione: la colpevolezza.

In Italia la Difesa, se il caso è emotivamente in grado di finire sulla bocca dell'opinione pubblica per anni, è vessata e contrastata anche da tanti Gip, uno su tutti Martino Rosati, che per legge dovrebbero fare da ago della bilancia e tenere sullo stesso piano accusa e difesa (per la legge hanno gli stessi diritti e il Gip deve proteggere anche quelli dell'imputato che si proclama innocente).

Ma, chissà perché (forse perché diversi giudici provengono dalle procure e coi procuratori hanno lavorato fianco a fianco... o forse perché procuratori e giudici si frequentano provenendo dagli stessi banchi o dalla stessa scuola?), all'accusa viene quasi sempre concesso tutto ciò che chiede e alla difesa viene negata anche la più piccola stupidata...

Massimo

Antonello ha detto...

Piu' si scava e piu' si trova.
Eddy Castillo, il dominicano rinvenuto in via Bedeschi il 16 gennaio, Yara sara' rinvenuta il 26 febbraio dello stesso 2011 e quindi avrebbe dovuto gia' da tempo secondo gli inquirenti nel prato prospiciente via Bedeschi, era stata selvaggiamente gia' redarguito il 20 novembre, 6 giorni prima della scomparsa di Yara, gli amici dicono di averlo visto salire in un'auto con delle persone.
Eddy non fu solo menato a sangue il 20 novembre, stranamente gli fu anche tagliata una frangia di capelli a mo di segnale sociale, non usci' di casa per uno o due mesi dalla paura, ricordo che Yara si offerse di portare la radio in palestra e che non confido' a nessuno niente di strano se non una simpatia alle amichette.
Il 15 gennaio, gli amici raccontano che era una delle prime sere in cui Eddy usciva dopo mesi, le telecamere lo inquadrano nel piazzale antistante la discoteca "Sabbie mobili Evolution" di Chignolo nei pressi di via Bedeschi appunto, il 16 gennaio un uomo che portava a spasso il cane ritrova il ragazzino accanto alla centrale telefonica e lo scempio rosso praticamente dappertutto intorno al posteggio.
Una normalissima lite???
Un ragazzino che sale su un'auto e che viene sfregiato nei capelli e malmenato, che si chiude in casa dalla paura per mesi, e che viene barbaramente ucciso quando riesce avrebbe semplicemente litigato???
Ma, ho le traveggole io o e' corretto sospettare su nordismo romantico di razza pura o droga???

ENRICO ha detto...

Antonello

avevo fatto caso anche io che Eddy Castillo era stato trovato morto la mattina del 16 gennaio 2011 in via Bedeschi a soli duecento metri dal luogo dove il 26 febbraio 2011 venne poi rinvenuto il corpo di Yara Gambirasio e le Forze dell'Ordine non avevano rilevato nient'altro di "strano"....
-----
«Io fino a un mese fa abitavo qui, e passavo tutti i giorni in quell'area, peraltro frequentata da decine di persone ogni giorno - racconta Lorenzo all'Ansa -: ci sono persone che fanno jogging, cacciatori, pescatori, gente che porta a spasso il cane».

E aggiunge: «Mi sembra inverosimile che un cadavere possa essere stato abbandonato lì e non trovato per tre mesi, anche perché a quanto ne sappiamo noi in paese, questa zona è stata più volte battuta dai soccorritori e volontari della protezione civile».


Fonte :"UN RESIDENTE DELLA ZONA : residente della zona: il corpo
non poteva essere lì da tre mesi
"http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/188577_un_residente_della_zona_il_corpo_non_poteva_essere_l_da_tre_mesi/?attach_m

Antonello. ha detto...

@Enrico
Si ma potrebbe anche esserci un collegamento, la simpatia sdi cui Yara aveva parlato alle amichette poteva essere proprio Eddy.
Che guarda caso sparisce per mesi, gli amici non sanno dov'e' , forse lo chiamano, lui dice di essere a casa e di non voler uscire.
Mi spiego??? Lui dominicano, forse dedito ad arrangiarsi, simpatico, lei una promessa nazionale nordica, un orgoglio.
Va beh, tengo per me le ipotesi strambe., sara' meglio pensarle e strutturarle meglio.

ENRICO ha detto...

@ Antonello

sai bene come io sia allergico alle “ricostruzioni” di scenari possibili ed impossibili.

Mi soffermo piuttosto sulle incongruenze investigative e sulle sconcertanti analogie con il caso Rea.

Due “sparizioni” avvenute in circostanze del tutto normali , due aggressioni non mortali eseguite con una serie di tagliuzzamenti fatti con un coltellino ( non certo con una jambiya !), le vittima abbandonate ancora in vita, gli insuccessi clamorosi di entrambe le ricerche , i ritrovamenti “fortuiti” ad opera di casuali passanti in luoghi che avrebbero dovuto ad essere stati perlustrati fin dai primi momenti dall’allarme, un cellulare sparito ed un altro accuratamente “ripulito” ed infine due “colpevoli “ atipici uno, il Parolisi, dotato di poteri sovrumani tipo la velocità straordinaria in grado di sfidare le leggi della fisica, l’altro , il Bossetti, che si ritrova ad essere in tutti i sensi “ un figlio di…ecc… “ ( scusate la battuta non proprio elegante ma fatemela passare per questa volta !) a sua insaputa !

Per non parlar delle 18000 analisi in un caso e delle 5 righe del Tagliabracci nell'altro...

Mi sembra tutto un gran guazzabuglio ad uso e consumo del Leviatano mediatico

Antonello ha detto...

@Enrico
Sai benissimo quanto concordo con la tua descrizione, ne aggiungerei volentieri parlando di due storiche analisi di Annika nell'uno e nell'altro caso.
Semenogelina dimenticata in uno e tracce resistenti di Chuk Norris nell'altro, un cellulare completamente acceso con gps attivo che non viene trovato nemmeno dopo cinque o sei precisissime geolocalizzazioni errate in uno ed immagino gia' di non voler leggere cos' altro nell'altro.
E' chiaro che Kiba ha ragione da vendere, non possiamo all'infinito considerare tutto casuale, ci dev'essere qualcuno che ha una forte stima di se stesso o che quantomeno crede che l'opinione pubblica abbia scritto Giocondo in front of.
Beh, intanto che attendiamo con fervore la verifica del dna Bossetti/padre ufficiale direi che si potrebbero illuminare alcune alternativistiche ipotesi con coincidenze mica da ridere.
Fra queste io vedo un possibile, non certo, collegamento fra Eddy, il dominicano, e Yara, l'orgoglio nazionale di Brembate di mezzo.
Dico solo che e' strano menare a sangue un ragazzo per, forse, convincerlo o punirlo e tagliargli una ciocca di riccioli a sfregio, sa tanto di "cresta troppo alta" tagliata, Eddy doveva insomma ridimensionarsi nelle intenzioni di chi lo ha sfregiato, quasi un vezzo femminile insomma, va beh mo ci penso, ma deve avere un senso, un debito forse, o un'orgoglio da cui doveva tenersi ben lontano.

Antonello ha detto...

Attenzione pero', perche' inserire un infiltrato facilmente scarcerabile potrebbe essere un modo scaltro di chi e' arteficie per conoscere i dati in possesso della Procura, prima o poi insomma.
Chiuderanno forse le indagini, porteranno a processo Bossetti forse, in ogni caso gli avvocati di un isolato da rotti giorni hanno mano libera per conoscere gli interrogatori, i dati in possesso quanto meno a processo, e man mano che si sa depistare ed inquinare in senso opposto confondendo senza fine le acque.
E' anche questa un'ipotesi a completamento, non vorrei mai, povero Bossetti, gia' ne ha una caterva.
Pensavo processualmente a cosa accadrebbe se veramente risultasse "non piu' figlio di.." chi gli han rivelato fosse figlio, non ho idea di quanto risarcimento potrebbe e sarebbe legittimato a chiedere, un assegno in bianco forse potrebbe non bastare.

Anonimo ha detto...

E' proprio vero che le ore piccole FANNO SOGNARE!!!

Massimo M ha detto...

Ad Antonello
La simpatia di Yara verso un "amichetto" riferita da due compagni di classe che riferiscono anche di non sapere chi fosse (intervista sentita con le mie orecchie) è ben precisa. Il nome non lo voglio fare perchè di questa cosa se ne è parlato solo (ahimè) di sfuggita in una trasmissione (dove ho sentito l'intervista). La iniziale del nome è M e la finale è del nome è S.
Nel servizio ricordo che questo "amichetto" più grosso di Yara era stato individuato come frequentatore del centro sportivo di Brembate di Sopra...........credo anche sentito.

Per tornare al discorso IMEI, basta avere questo numero per dimostrare la proprietà del cellulare e in caso di furto fornirlo in modo da poter procedere alla intercettazione e individuare la SIM che lo sta utilizzando (risalire dunque al ladro o all'uomo che lo ha comprato dal ladro) e bloccare poi il telefono rendendolo inutilizzabile.
Ma, ripeto, credo che non sia possibile sapere, partendo dall'Imei, se 4 mesi fa io ho utilizzato 2 SIM sul mio telefonino o 1 SIM sola. Si può fare solo tramite intercettazione. Ripeto che posso sbagliare, na ho sempre avuto informazioni di questo genere.
Fermo restando che esistono i Social Network. Ma a me ciò che mi fa impazzire è la Sim e Batteria ritrovati in 2 tasche diverse. Vuol dire qualche cosa per forza di cosa.

Rientrando in Topic condivido al 100% l'articolo di Massimo..........che saluto di nuovo.

Anonimo ha detto...

non più di quanto facciano sognare le ore mattutine ( almeno per chi critica)

Antonello ha detto...

Mah, non credo che sono un sogno la mole di coincidenze che emergono ad una prima ricerca sul web, ma e' possibile siano un incubo abbagliato, daltronde ho premesso che sono semplici ipotesi ad onor di archivio, che tuttavia non sono incompatibili, credo, con i dati a disposizione.
E poi fa bene sognare, avrei sognato anche che 18.000 dna ed 1 insoddisfatto sarebbero serviti a confermare che, unico al mondo, Bossetti avrebbe due padri naturali, un bel casino per l'unica madre che lei sarebbe "unica" appunto, ma ho preferito non annoiare con i miei sogni estremi, chissa' mai che non svegli il can che dorme.

@Massimo M.
Tu credi che se, ad esempio, nel caso fosse Eddy la "simpatia", e saputo Yara della feroce intimidazione che aveva subito, sempre nel caso, con sfregio avrebbe confessato alle amichette che era proprio Eddy??
Dipende dico io, dipende da chi e' che non voleva, nel caso, quella "simpatia".
Per l'IMEI insisto, Yara sparisce, sparisce il suo cellulare, ma la scheda no, un inquirente normale la prima cosa che fa e' una ricerca sull'IMEI proprio perche' la scheda la ha, non puo' cercare altro e deve escludere, anche se solo di prassi, il riutilizzo del cellulare oltre all'identificazione eventuale appunto di numeri sconosciuti.
Inoltre, ripeto, per trovare i 18.000 fortunati vincitori sono partiti da uno storno di contatti (non necessariamente chiamate od sms, ma anche geoposizionamenti nel territorio di competenza della cella o celle specifiche) pari a 120.000 (centoventimila), sono tutti i numeri che nelle ore ben prima della scomparsa, per sicurezza, e ben dopo le sei del mattino seguente sono entrati nel cono di ricezione delle celle stesse, ancora ora hanno tutti i numeri.
Se esiste un numero secondario a cui Yara provvedeva credo non vi sia speranza di "non" trovarlo.
Se non si trova, ergo potrebbe anche non essere mai esistito, seppure in suo uso ma non a lei intestato.
Se le procedure sono state seguite quel numero doveva saltare fuori e probabilmente nel tempo sarebbe stato l'unico, o giu' di li, a non aver piu' avuto contatti in tutta la rete rispetto agli altri 119.999.
I due dati poi incrociati credo non avrebbero potuto lasciare scampo, magari, sarebbe stato un errorino mica da niente per il prode artefice di quanto rinvenuto.

ENRICO ha detto...

OT

@ MIMOSA

Ciao, carissima

ho appena letto il tuo post e la frase conclusiva : "Persino il settimanale “Il giallo” (che ancora non ho letto) se ne è occupato. "
mi ha lasciato perplesso ….

Immagino però che questa tua affermazione sia, senza dubbio, sarcastica ( almeno io l'ho interpretata così) perché non posso credere che tu dia credito ad un settimanale di tal fatta !

http://www.cheesusfried.com/home/giallo-il-settimanale-dei-morti-ammazzati/

http://www.laleggepertutti.it/28481_giallo-con-le-foto-di-yara-e-sarah-e-il-garante-privacy-legge

Mimosa ha detto...

ENRICO
... infatti

e vorrei tanto scoprire come la mette ...

Ciao, Mimosa

Mimosa ha detto...

E già che ci siamo, caro ENRICO
tu hai scritto 17 agosto 2014 22:13,
Fonte :"UN RESIDENTE DELLA ZONA” … pensi davvero dovremmo credere ad un pinco pallino che si fa avanti per i 15 minuti di notorietà … salvo non sia un “Lorenzo” inventato dal pennaiolo di turno, giacché sotto la premessa «Io fino a un mese fa abitavo qui» si può celare chiunque non debba essere riconosciuto.

Non ti pare che dobbiamo avere coerenza, pendant all’appello alla logica del padrone di casa.

Si dubita o no della gigioneria dei comunicatori di professione?
Abbiamo fatto processi alla carta stampata nel passato, agli ospiti dei talk show televisivi di ogni tempo e qui ci sono ponderosi articoli che le descrivono, ci ancoriamo alle parole di un qualunque “ex residente”?

Capisco che tu non ami le ricostruzioni, padronissimo, però – postando quelle frasi – dovresti pur porti la domanda “allora dove caspita era stato per tre mesi tenuto il corpo di Yara vivo o defunto?”.
Che rispondi?

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte a tutti cari amici.Trovo l'articolo di Massimo completo in tutte le sue parti,e come al solito si va avanti tra tanti dubbi e tante certezze.Di ipotesi ne abbiamo fatte tante e magari tra queste si nasconde la verità,da stabilire da quale parte sta questa verità,quella che la P.M Ruggeri vuol farci credere,o forse quella che neanche Lei ancora conosce ma,che è convinta di aver individuato l'ipotetico assassino solo perché si è trovata una traccia di dna cellularizzato e annacquato, e da li non si è più mossa.Eppure l'amica Annika l'ha spiegato in tutti i suoi particolari.Nel bene o nel male di sicuro qualcosa non torna in queste indagini,troppo tempo è passato prima,e troppa fretta si è avuta nel voler far credere di aver trovato il colpevole,il dna dicono che non sbaglia,e vero,però c'è dna e dna,mica è sempre tutto limpido e chiaro? E no,sarebbe troppo facile,e in un indagine come questa di facile non c'è un bel niente,e sicuramente dopo qualcuno ne pagherà le conseguenze.Le convinzioni sono proprio nemiche della verità,e forse ancor più delle bugie.
" Credete a chi cerca la verità, non credete a chi la trova". Buon per la Ruggeri che dice di averla trovata,in fondo chi cerca trova sempre qualcosa,anche se non è quello che si sperava.Buona notte a tutti e un abbraccio alla mia cara amica nottambula.

Antonello ha detto...

@Mimosa
Mi chiedevo giusto se fossi per caso sparita, ci ho ragionato ed ho capito che son sparito io, non mi dire nulla, i cani non mi han trovato nemmeno se mi tritavano a kitkat, ho cercato il mio cellulare che ho perso con il gps acceso ma le tempeste magnetiche me lo impedivano, un testimone di Geova mi ha predetto che sul mignolo destro avrei avuto il dna del salumiere fra cinque mesi, ho visto di tutto in questo tempo triste di disintossicazione, alla fine mi ha ritrovato la serenita' dopo che hanno arrestato uno stalker di Giudice che mi cercava dannatamente.
Ed io altro non ho potuto che bermi un caffe' dopomangiato.
Ben riletta, mi raccomando metti un po' di ordine.

Massimo M ha detto...

Ad Annika
Per caso sono capitato su di un sito on line che parla di analisi dell'acqua e purificazione (Piscine, Acqua da bere, acqua utilizzata nelle produzioni industriali alimentari etc.).
Ebbene, con dei Kit specifici, si è in grado di effettuare estrazioni di DNA (tramite PCR) direttamente da campioni di acqua. Il tutto per individuare la purezza dell'acqua o se essa è stata contaminata da qualche batterio pericoloso.
Cioè questi qui estraggono DNA direttamente dall'acqua.
Ma l'acqua allora non distrugge il DNA??!!!!

Grazie

Anonimo ha detto...

ma non il DNA dell'acqua stessa ...è come dire che l'acqua distrugge se stessa

Anonimo ha detto...

ma annika non ha detto che l'acqua ha distrutto il DNA di ignoto 1

L

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti. Un paio di considerazioni:

Yara aveva un telefonino ma non poteva avere alcuna scheda a lei intestata, essendo minorenne.

Sarebbe curioso sapere se la scheda che usava abitualmente (quella che è stata rinvenuta con lei) era in uso anche ad altri componenti del nucleo familiare. Ad esempio, la sorella.

Se il dna di ignoto 1 rilevato sul cadavere della ragazza deve essere recente e non risalente al momento dell'aggressione pena la sua distruzione ... ovvero, se vogliamo valutare che il dna di ignoto 1 è "comparso" sugli indumenti di Yara, pochi giorni prima del rinvenimento del corpicino, possiamo valutare un paio, anzi tre scenari:

1 - Qualcuno aveva visto il cadavere e lo ha magari coperto con un telo che prima era in uso al Bossetti, con uno straccio che Bossetti aveva in precedenza toccato, ecc ..... Questo qualcuno non ha chiamato gli inquirenti ma per motivi che per ora sono sconosciuti, ha preferito la sua scoperta rimanesse un segreto;

2 - Idem come sopra, ma chi a rinvenuto il cadavere è proprio il Bossetti. In questo caso, per motivi che mi sono altrettanto sconosciuti, se ne rimane zitto e buono in carcere con una bella accusa di omicidio sulle spalle. Perchè non dire "Si, è vero ... mi ero imbattuto nel cadavere di Yara, le ho fatto visita poco prima che venisse ritrovata ma non l'ho uccisa". Forse perchè nessuno gli crederebbe? Puo' essere ma trovo che davanti al rischio di un ergastolo, raccontare la verità sarebbe la miglior cosa da fare ...

3 - Il ritrovamento non è stato affatto casuale. Che c'entri l'appassionato di aeromodellismo o meno, si è voluto, dopo tre mesi che Yara fosse ritrovata. E prima di farla ritrovare si è provveduto a contaminare il corpo della ragazzina con un dna di un povero cristo per allontanare da se i sospetti. In questo caso, probabilmente se quell'aeroplanino non fosse finito vicino al cadavere, qualcuno avrebbe telefonato, magari da una cabina, spacciandosi per un cercatore di funghi ... ma non dopo altri due mesi ... subito ... perchè altrimenti il dna di Ignoto 1 sarebbe scomparso .... mettiamo si fosse messo a piovere ...

Ora, se vogliamo giudicare verosimile quest'ultima ipotesi, dobbiamo gioco-forza renderci conto che chi ha usato il dna di Ignoto 1 deliberatamente, doveva avere come minimo la preparazione di Annika.

Io non saprei mai trasferire il dna di qualcuno che mi sta sulle balle, di qualcuno a caso, su un cadavere cosi' da allontanare da me i sospetti.

E neppure saprei che il dna derivante da saliva/sperma/sangue si dissolve in breve tempo se sottoposto alle intemperie.

Anzi, il sangue di Chiara Poggi rinvenuto sui pedali della bici in uso alla famiglia Stasi mi farebbe pensare che resiste eccome!

Oppure dal momento della morte di Chiara a quando è stata sequestrata la bicicletta non ha mai piovuto e nessuno degli Stasi ha mai usato la bici con le suole bagnate delle scarpe?

Quindi stiamo parlando di gente molto, molto ben organizzata e preparata (perchè sa che la pioggia non cancella il dna sui pedali ma cancella in breve tempo un dna su un leggins)?

Di chi stiamo parlando? La camorra, giusto per non avere peli sulla lingua, ha tra le proprie fila gente che sa queste cose?

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

"Capisco che tu non ami le ricostruzioni, padronissimo, però – postando quelle frasi – dovresti pur porti la domanda “allora dove caspita era stato per tre mesi tenuto il corpo di Yara vivo o defunto?”.
Che rispondi?


Rispondo che non lo so e non ho intenzione d'imbarcarmi in ipotesi che non potrei controllare.

D'altro però canto mi ero legittimamente chiesto come fosse stato possibile che le FdO non avessero trovato subito Yara nonostante il suo corpo fosse in un luogo vicinissimo al Centro Operativo della Polizia ( oltre che piuttosto frequentato da molti abitanti della zona) e ne avevo "dedotto" che FORSE era stato portato lì in un secondo momento.

Poi che le indiscrezioni raccolte dai media siano vere o fasulle questo è un problema secondario e ne tengo relativamente conto

E' la MIA logica che - date le considerazioni sopradescritte - mi fa sospettare che quel corpo ( come quello di Melania) NON sia stato SEMPRE lì dove "per caso" ( anche qui come per Melania) è stato rinvenuto

Anonimo ha detto...

forse perchè la bici era in garage?

Massimo M ha detto...

A Stefania
ma questo qualcuno ha dovuto avere anche la preparazione e la prontezza per depositare sul giubbotto di Yara anche il DNA della sua insegnante...........perchè quello c'è.
Cioè io posso capire che un DNA si disintegra in 3 mesi sotto le intemperie e l'acqua, ma se si disintegra si disntegra tutto.........non è che si disintegra quello di MGB e quello dell'insegnante rimane (fra le altre cose difficilmente ematico, quindi pià facilmente disintegrabile dal tempo).
Cioè la tesi del DNA messo sul corpo successivamente............deve prevedere anche il DNA dell'insegnante di atletica depositato. Trattasi cioè di un soggetto che si sarebbe dovuto procurare 2 diversi DNA per rilasciarli sul corpo e che ne deposita uno sul giubbotto (insegnante) e uno vicino ad un indumento reciso.
Francamente a me sembra una barzelletta messa così.

Anonimo ha detto...

anche se la bici è stata usata non è cmq stata sottoposto a pioggia o neve per un periodo continuato di tempo come nel caso di Yara. Ho visto un servizio in tv in cui la bicicletta era proprio nel garage

Stefania ha detto...

Anonimo, non ti riesce di capire che non è importante perchè la bici è stata sequestrata dopo molto tempo e potrebbe tranquillamente essere rimasta sotto la pioggia anche solo durante due temporali estivi? Eppoi, fidati, la correlazione tra il dna sul corpo di Yara e quello sui pedali della bicicletta di Stasi era una provocazione .... non era affatto quello il succo del discorso.

Tu sei capace di procurarti il dna di un muratore innocente e di un'insegnante di ginnastica e "contaminare" un cadavere che sta in una campo da mesi?

Stefania

Anonimo ha detto...

da sottolineare " COPERTA DA TELI DI PLASTICA"

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo M

Annika e' in vacanza ed ha staccato la spina per un po'. Mi ha chiesto pero' gentilmente di postare per conto suo questa risposta al tuo commento delle 09.07.

Una cosa e' parlare di traccia, ovvero un veicolo contenente dna sospeso proveniente da un essere vivente; altra e' parlare di batterio, insetto o qualunque cosa possa finire in una piscina, cisterna, vasca, ecc da cui estrarre secondariamente il dna. Comunque sia, l'acqua deteriora il dna entro 48-72 ore di contatto (il mRNA dura un po' di piu', il che apre un forte e serio dubbio sull'impossibilita' di conoscere l'origine della traccia di Ignoto 1 se non per speculazione indiretta). Non ho idea ogni quanto vengano pulite e disinfettate piscine e cisterne nell'articolo da te menzionato, ma il cloro dovrebbe distruggere comunque i batteri. Nella piscina di casa mia, al momento affittata ad una coppia di fantastici artisti giapponesi che disegnano manga con bambine con occhi colossali e incredibili capelli blu e viola, ho un piccolo robot che parte ogni singola mattina e ripulisce il fondo, mentre il cloro e' regolato costantemente da un sistema controllato da una stazione centrale che un tizio esamina per me ogni settimana. Non ho idea pero' di cosa dica l'articolo in questione. Di certo, per rispondere anche al post seguente al tuo, l'acqua non ha dna suo e non si estrae dna dall'acqua se non il dna di un microbo di recente formazione o che ci e' capitato da poco. In poche parole, nelle scienze forensi, che tutt'altro sono dagli studi della flora e fauna acquatica e del mantenimento delle piscine, una traccia esposta a 92 giorni di intemperie (pioggia e neve comprese) con dna ancora integro equivale alla favola del dna della Sirenetta e dell'intera popolazione di Atlantide. Comunque sia, per pura curiosita', mi interesserebbe se possibile un copia/incolla sul blog dell'articolo menzionato (con nome dell'autore, titolo, data, ecc) nella parte in cui spiega l'estrazione del dna dall'acqua di una piscina o quant'altro. Grazie.

Annika


P.S. Difficilmente Annika potra' rispondere ad ulteriori sollecitazioni per un po' di giorni.

Mimi Martini

Stefania ha detto...

Anonimello .... che rottura di scatole, davvero! :-)

Stefania

Anonimo ha detto...

mica sei tenuta a rispondermi...ignorami...d'altra parte ho solo risposto ad una tua provocazione!

Massimo M ha detto...

Io però non riesco a capire una cosa. Ci sono dei testimoni residenti che riferiscono addirittura di essere passati a passeggio con i Cani nella zona del campo la mattina del giorno del ritrovamento e che riferiscono di essere stupiti dal fatto che i loro cani non abbiano fiutato nulla. Protezione Civile riferisce di aver perlustrato più volte il campo, dei volontari riferiscono di aver perlustrato il campo non più di alcuni giorni prima dl ritrovamento.
Ora tutto bene...........sono tutte testimonianze che giocherebbero a favore dell'ipotesi messo nel campo successivamente. Però contro queste testimonianze giocano due fatti imprenscindibili, di cui uno di ordine squisitamente tecnico:
A) In un campo di sterpaglia è tecnicamente provato che si riduce il senso di orientamento e dunque senso di posizione rispetto a porzioni già battute. Soprattutto quando ci troviamo di fronte a squadre di "volontari". Non si può parlare, dunque, di errore umano...nel caso.....ma di oggettiva difficoltà che aumenta le probabilità di un non ritrovamento anche se magari ci si è passati a qualche centinaia di metri o anche meno.
Ma più rilevante
B) la Cattaneo ha svolto precise indagini naturalistiche e comparative sie per quanto concerne la posizione del ritrovamento sia per quanto concerne lo studio degli indumenti a contatto con quel terreno. Ora se la Cattaneo deduce da questi studi che "in via di elevata probabilità" il corpo sia rimasto in quel campo dal momento della sua morte (tramite esame autoptico dichiarata avvenuta quella sera) a quella del suo ritrovamento.........significa che sono stati riscontrati numerosi elementi oggettivi e di analisi di ordine naturalistico che collocano il corpo in quel punto per tutti i 3 mesi. Siamo di fronte ad una delle maggiori esperte del campo.
E' chiaro che "elevata probabilità" non significa certezza............però è anche vero che se il copro fosse stato messo sul campo 3 ore prima del ritrovamento (come lasciano intendere i testimoni residenzi che hanno camminato con i cani lì vicino la mattina) o anche 10 giorni o 15 giorni prima (come lasciano intendere i volontari che hanno perlustrato la zona) credo che una banale INDAGINE naturalistica avrebbe escluso una "elevata probabilità" visto che un conto è lasciare un corpo in un campo per 15 giorni, un conto per 3 mesi. I risvolti analitici sarebbero chiarissimi in questo senso.
Personalmente lo spostamento del corpo successivo è una cosa che proprio non riesco a valorizzare come ipotesi.

Anonimo ha detto...

La questione dei cellulari nel caso di Yara mi ha sempre incuriosito in quanto le indagini condotte sulla base dei riscontri telefonici escono fuori dai normali canoni. Solitamente difatti gli inquirenti, con decreto del PM richiedono al gestore telefonico i tabulati di alcune utenze specifiche (quelle della vittima e quelle magari dei familiari e conoscenti nonche' di eventuali sospettati).

Ma in questo caso hanno agito differentemente. Cioe', oltre alle normali richieste di acquisizione, hanno chiesto agli operatori telefonici di sapere quali utenze avevano agganciato (con eventi telefonici tracciabili in quanto utili alla fatturazione come telefonate fatte e ricevute o anche senza risposta, SMS/MMS inviati e ricevuti, connessioni internet, ....) una particolare cella o più celle significative per le ipotesi investigative come quelle che danno copertura alla zona della palestra ed a quella del cantiere di Mapello.

Dal momento che i tabulati di una specifica utenza vengono estratti da grandi database, che i gestori possono conservare unicamente per motivi commerciali di fatturazione per un massimo di due anni, e' un'operazione possibile effettuare specifiche query con chiavi di ricerca i codici CGI delle celle in questione. La mole di dati che potrebbe derivarne e' imponente tenuto conto che in Italia gli operatori telefonici che posseggono una propria infrastruttura di rete sono quattro ma a questi si debbono aggiungere anche gli operatori di secondo livello che affittano le reti (Postemobile, Fastweb, Carrefour,.....); ed aumenta esponenzialmente se si amplia l'arco temporale richiesto.

Una volta scoperto il cadavere gli inquirenti avranno fatto le stesse richieste anche per le celle che danno copertura alla zona del campo di Chignolo. Cosi' si spiega il fatto che sono riusciti a risalire anche alle telefonate fatte da Bossetti lo stesso giorno della scoperta o pochi giorni dopo proprio dalla zona di Chignolo.

Sulla base di questa enorme mole di dati hanno poi basato la successiva indagine genetica di acquisizione dei DNA di tantissime persone anche residenti molto lontano dalla bergamasca (ma "stranamente" non hanno richiesto il DNA di Bossetti e questo forse perche' nelle prime fasi di indagine le stesse erano state indirizzate verso altre piste come quella della Camorra accreditando la pista di una ritorsione nei confronti del padre).

segue

Vodafone

Anonimo ha detto...

segue

Difficilmente avranno fatto le stesse richieste di query anche sul codice IMEI in quanto non e' detto che l'operatore della SIM in uso a Yara conservasse quel dato nei propri database (non tutti lo fanno in quanto questo e' un dato non utile ai fini della fatturazione). Per tracciare il codice IMEI di un cellulare il magistrato deve effettuare una specifica richiesta con decreto all'operatore. Forse l'hanno anche fatto ma non subito in quanto prima e' necessario recuperare quel codice che si trova sul telefono stesso e sulla confezione.

Ma un fatto mi ha particolarmente colpito e stupito di recente.

Difatti, oltre alle telefonate ed agli SMS fatti e ricevuti dalla SIM in uso a Yara ed ai relativi codici CGI delle celle, si e' ultimamente parlato del fatto che la SIM in questione avesse agganciato, dopo gli ultimi eventi telefonici registrati, nuovamente la cella che copre la zona della palestra e della casa. Cioe' in pratica si e' potuto verificare che il cellulare aveva segnalato la propria posizione alla rete indicando la cella sotto la copertura della quale si stava trovando.

Ebbene questi sono dati che l'operatore non conserva ed utilizza esclusivamente in tempo reale, in quanto dovrebbe avere dei server giganteschi ed antieconomici. Solamente su decreto specifico e preventivo della magistratura puo' conservarli per un periodo di tempo molto limitato e fornirli alla polizia giudiziaria.

Questo, se confermato e veritiero, vuol dire che era gia' in corso un'indagine da parte di qualche Procura della Repubblica o Direzione Distrettuale Antimafia. Che si stava quindi gia' controllando la zona ed alcune utenze in particolare. E questo a me fa pensare immediatamente alle indagini sulla Lopav ed i Locatelli (che c'entrino o meno nel caso di Yara questo non importa).

Vodafone

Stefania ha detto...

Massimo, sono andata a rileggermi i quotidiani alla data del ritrovamento di Yara. Ed ho anche ascoltato nuovamente un paio di interviste rilasciate dal povero Giovanni Valsecchi.

Hai ragione, ci sono tante testimonianze che parlano dell'impossibilità il cadavere non sia stato rinvenuto prima, se sempre rimasto nel campo di via Bedeschi a Chignolo.

E ci sono, a fare da controaltare le perizie della Cattaneo.

Ci aggiungerei, (non sono riuscita a trovarne traccia sul web ma non credo di averlo sognato) ci fu chi fece notare che durante la perlustrazione di quel campo, i volontari della Protezione Civile, ne controllarono in realtà il solo perimetro perchè all'epoca della scomparsa l'erba era molto alta e si era deciso fosse impossibile che la ragazzina si fosse infilata tra sterpaglie cosi' alte da sola o perchè trasportata da qualcuno.

Pero' ... pero' .... so che al fianco del campo, passa un fiume. Se il corpo fosse stato infilato per diversi giorni in un sacco nei pressi del corso d'acqua se non addirittura immerso nello stesso, eppoi successivamente depositato dove è stato trovato?

I pollini sarebbero gli stessi .....

Penso anche sia stato possibile comparare il terriccio presente sotto le suole delle scarpe della povera ragazza con quello del campo. Vero che il terriccio potrebbe essersi depositato sotto le suole anche dopo il decesso ... non so se la Cattaneo possa riconoscere tracce di terriccio da calpestio differenti da quelle di un semplice deposito ...

Scusami, sto mettendo a fuoco diversi elementi ed in ordine sparso ... alcuni a supporto di una tesi, altri a supporto della tesi opposta, me ne rendo conto.

E' che nulla pare sembrare quel che è e tutto sembra essere quello che non lo è.

Cosa ne pensi della faccenda del gommone sul lago di Como?

Stefania

Massimo M ha detto...

Tornando al Test del DNA, ammesso che la difesa abbia già provveduto a fare TEST DNA tra la sorella e il padre GB. Qualsiasi risultato ottenuto con conferirebbe nessuna prova esistendo la possibilità di una "superfecondazione eteropaternale" (gemelli con padri diversi).
Dunque, l'unica maniera di uscire da questo "labirinto" è quella di fare la ripetizione del TEST tra MGB e il padre GB per avere certezze.
Però a ripensarci bene diventa una strada che ha veramente poco senso..........in fondo, a parte la vicenda gossippara di tradimenti vari e di chi è padre.....che rimangono agganciati a dei percorsi di individuazione, il dato è che il DNA Ignoto1 ha 21 marcatori compatibili con MGB, cioè è senza nessun dubbio scientifico comparativo di MGB.
Giustamente la difesa punta lì e ha chiesto ufficialmente in una intervista al TG5 la ripetizione del TEST e cioè una nuova estrazione di DNA dai leggings da poter ricomparare con MGB. Sarà quella la prova!
E ammesso che la difesa abbia già un TEST tra sorella e GB che confermasse la parentela, non avrebbe nessunissimo motivo per riverarlo oggi proprio a nessuno: primo perchè in fondo prova niente (è un indizio nel caso) considerando la possibilità di superfecondazione eteropaternale, secondo perchè avendo già a supporto degli elementi VINCENTI (ripeto, nel caso abbiano già il TEST a loro favore) a maggior ragione, forte di questo dato, va a chiedere proprio la ripetizione del TEST (inteso come estrazione).

Massimo M ha detto...

A Stefania
Credo che una indagine naturalistica non tenga solo conto delle suole delle scarpe. Non sono un tecnico ma un corpo in avanzato stato di decomposizione produca, in mezzo alla natura, un microambiente di muffe e batteri e anche delle repertazioni dovute ad animali randagi e selvatici, larve, formiche..............insetti etc. etc. Cioè un microambiente molto ben definito campionabile perfettamente in ambito forense dal punto di vista temporale. Ma non solo: determinanti sono le indagini botaniche. Togliendo il corpo cosa si trova sul terreno sottostante? Credo che questo tipo di indagini non solo giochi un ruolo chiave ma corrobora elementi di cui sopra. Voglio dire che se ti stendi per 3 mesi invernali in un campo e lo fai nello stesso campo per 7, 10, 15 anche 30 giorni la parte di terreno su cui ti sei stesa ha morfologie e caratteristiche molto diverse. In 3 mesi, per esempio, dunque 3 mesi senza fotosintesi, è verosimile non trovare nessun elemento vegetale vivente........dunque erbaccia o completamente secca e ammuffita e nessuna vegetazione. Magari 30 cm. oltre dove era steso il corpo, trovare muschio o altre piantaccie verdi appena cresciute.
Dove, invece, sei stata stesa per....che ne so........10-15 giorni sicuramente troverai ancora qualche piantaccia spezzata ma ancora in parte verde...........e magari pure qualche piccola piantina nata ma che è rimasta piccola mezza secca da piccola a causa del tuo corpo che ne ha impedito la crescita per mancanza di luce.
Non sono un tecnico ma ho la lucidità per stabilire almeno che non occorre essere laureato in fantascienza per stabilire con grandi possibilità se un corpo è stato lì per 3 mesi o 10-15 giorni.
Metti 2 sacchi in giardino d'inverno, uno levalo dopo 15 giorni e fai una foto e poi leva l'altro dopo 3 mesi. Nel primo caso trovi erba ingiallita, nel secondo caso trovi terra e paglia.

Per quanto concerne il lago di Como ho veramente pochi elementi ma rientra anche lui in un caso misterioso assai.


A Vodafone.......
Provocazione: ma se si stava indagando in zona.........era per forza l'apparecchio (cellulare) sotto osservazione? E come mai?

Stefania ha detto...

Massimo, la mia domanda era retorica. Ovvio che le larve presenti sul corpo, gli elementi ultimi respirati dalla vittima, il terreno sottostante e tante altre cose possono aiutare a datare non solo il decesso ma anche la deposizione di un corpo in un determinato luogo ed eventuali indizi su ricoveri precedenti.

Quello che mi fa specie e che volevo sottolineare con il mio scritto è l'assoluta mancanza di certezze della Cattaneo.

Non si sta parlando di matematica, putroppo.

Ci sono dati che sono stati diffusi (i tondini di ferro sotto le suole delle scarpe) altri che ci vengono velatamente indicati ed altri ancora che non sono stati svelati.

Pero' ci viene detto che .... "in via di elevata probabilità" il corpo sia rimasto in quel campo dal momento della sua morte ....

Avvenuta "in via di elevata probabilità" quando? Non certo quindici giorni prima, questo è evidente .... ma quando? E dopo essere stata tenuta dove? Magari da viva, intendo ....

Non ho idea sinceramente se dopo tre mesi ed un corpo in parte oramai ridotto ad uno scheletro sia stato in un qualche modo possibile trovare dei residui dell'ultimo pasto della ragazza ....

Stefania

Massimo M ha detto...

A Stefania
Si ok, però la domanda è al contrario:
qui in via di "elevata probabilità" il copro è rimasto lì dal momento della sua morte datata ore 19/24 circa più qualche ora al massimo dopo una prolungata agonia. Questi dati sono il frutto di esame autoptico e relazione forense. E' cioè un dato! Abbastanza Scientifico oltretutto (indagine forense).

Ora se vogliamo a tutti i costi fare l'ipotesi del corpo messo sul campo successivamente alla morte e comunque messo sul campo in data successiva al 26 Novembre, a mio avviso, servono degli indizi..........occorrono degli elementi indiziari per sostenere questa ipotesi. Anche abbastanza forti per avvalorarla. Il punto è: Quali sono? Io non ne vedo onestamente. Testimonianze di volontari che hanno cercato e dicono che lì non c'era? Non scherziamo dai.................di fronte ad una analisi forense perdono tutta la loro credibilità ammesso che credibili lo fossero stati (uno magari tende a coprire il loro lavoro svolto bene).
Motivo per cui l'ipotesi più plausibile è che il copro non è mai stato spostato.

Mimosa ha detto...

Scusatemi Stefania e Massimo M.
molto probabilmente voi vi affidate ad una certezza con alta probabilità di errore. Espressioni come "in via di elevata probabilità", “molto probabile”, “presumibilmente”, “corrispondente”, “compatibile”, e altre che si trovano ad ogni piè sospinto nei documenti legali e persino nelle sentenze, sono proprie del linguaggio delle scienze “inesatte”, come lo è la criminologia e pure la psicologia. Solo le categorie concettuali che possono essere “verificate” da prove e controprove possono essere affermative, tenuto conto che persino un test di paternità non dà certezze assolute, ma “alto grado di compatibilità”.
Perciò io non mi farei tante elucubrazioni su quelle parole.

Di sicuro la Cattaneo ha grandissima esperienza e se lei a detto che il cadavere "in via di elevata probabilità" giaceva nello stesso posto del rinvenimento, lo ha detto con grande cognizione di causa,
dal momento che ha analizzato anche il terreno sottostante e dallo strato di penetrazione del materiale organico derivato dalla decomposizione. Comunque, il corpo di Yara, ricordo, è stato detto che era “quasi mummificato”, o “in parte mummificato”, non ho mai sentito che fosse diventato scheletro, anzi … la carne in parte c’era.

Molto probabilmente quando la neve e il ghiaccio si sciolsero il corpo non stava andando in putrefazione pertanto eventuali cani e persone transitanti nella zona non hanno sentito alcun odore.

Una precisazione sulle ricerche: all’epoca si scatenò subito la polemica: ma il protocollo adottato fu quello dell’estensione degli uomini fino a 50 metri dal bordo della strada! Nel campo non si sono addentrati.

Ciao ad entrambi

Mimosa

PS - un saluto anche ad Antonello, ben tornato

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon pomeriggio a tutti cari amici.Direi che l'analisi fatta da Massimo M è abbastanza condivisibile e tutto dovrebbe corrispondere per come l'ha descritta nei vari commenti.Il corpo era a circa 300 metri dalla strada e probabilmente o incautamente chi cercava il corpo non è andato oltre i 20 0 30 mt dalla strada principale,poi il brutto tempo e la neve hanno fatto si che quel corpo sparisse del tutto.Credo che non sia stato difficile per una persona competente in materia capire da quanto tempo quel corpo era in quel campo.Scene del genere li fanno vedere quasi sempre nei telefilm di criminal minds, ncis, e tanti altri,e non fanno altro che ripetere sempre le stesse cose,ovvero che anche da morto un corpo "dice" tante cose,e in fondo credo che sia la realtà.Come può dire tanto un corpo già mummificato,altrettanto può dirlo una traccia di dna,purché tutto sia eseguito senza trucchi e senza inganni,perché di tutto c'è bisogno in un indagine seria, tranne delle falsità per incastrare il primo che abbia delle analogie con quel dna.Buon pomeriggio e un caro saluto all'amica Stefania con i suoi ottimi interventi.

Stefania ha detto...

Veniamo a te, Massimo.

Sono d'accordo con te. E' molto probabile che Yara sia morta esattamente dove è stata trovata.

Ritorno pero' sul "quando".

Ammettiamo che le ricerche attorno al campo, dove i volontari non si sono comunque addentrati, come correttamente sottolinea Mimosa, siano state effettuate nei primi giorni dopo la scomparsa. I cani molecolari non avrebbero fiutato nulla?

Non il cagnolino portato a spasso da chiunque, cagnolino che puo' venire sollecitato e distratto da millanta cose.

Da cani che cercano persone ... vive e/o morte.

Ed allora .... (e qui rispondo anche a Mimosa) se la Cattaneo sostiene che la morte è avvenuta in serata o durante la notte, lo fa in base al tipo di larve che hanno attaccato nelle prime ore dopo il decesso, il cadavere.

Ma perchè proprio la notte della scomparsa? Perchè non valutare ad esempio, un decesso avvenuto cinque giorni dopo pur non escludendo che Yara sia giunta al campo viva e vegeta?

Faccio un'ipotesi qualsiasi .... se fosse stata tenuta prigioniera per far prendere uno spaghetto ai familiari o a qualcuno legato a loro, eppoi si fosse deciso di liberarla in mezzo ad un campo, potrebbe Yara aver all'ultimo momento (magari perchè sino ad allora tenuta incapucciata) riconosciuto il suo carceriere e quindi per questo essere stata uccisa o meglio essere stata fisicamente colpita sino a non poter piu' muoversi e chiedere aiuto ... (e quando liberare un ostaggio se non al buio?).

Anche io, ben inteso, come sopra scrivevo, ritengo molto probabile che la Cattaneo sia riuscita non solo a dare un orario della morte ma addirittura ad avere la ragionevole certezza che l'aggressione mortale sia avvenuta nel campo e la sera stessa della scomparsa, ma non ne abbiamo la certezza.

Ma se leggendo l'autopsia riuscissimo anche ad ottenerla, ritorneremmo a questo punto alle prime due ipotesi che ho fatto nel mio intervento delle ore 10:16. Allora, quale delle due, Massimo ... Mimosa? Ve ne vengono in mente altre?

Stefania

Massimo M ha detto...

A Stefania
Non so dirti se sono stati utilizzati cani molecolari o meno e nel caso non so neanche dirti a che tipo di distanza sono transitati eventualmente dal punto in cui è stato ritrovato il corpo. Stiamo cioè farneticando su dati che non conosciamo. Ma se fossero stati utilizzati i cani............sono portato a dire che essi hanno transitato a distanza dal punto, distanza importante (facciamo 500 mt.?)
Ad ogni modo è ovvio che la Cattaneo non può essere in grado di dire se il copro si trova lì da 3 mesi o da 2 mesi e 20 giorni perchè l'arco temporale è lo stesso, però io discuto un arco temporale successivo. E cioè non può essere che il corpo sia stato messo sul campo 10, 20 giorni prima del ritrovamento..........checchè ne dicano i volontari che di lì raccontano esserci passati. Fra le altre cose un deposito recente avrebbe anche permesso di individuare un eventuale trascinamento (sulla sterpaglia).
Dunque, l'ipotesi che il copro sia stato messo lì dopo 7, 10, anche 15 giorni potrebbe non essere contraddetta da analisi naturalistiche e forensi, ma siamo punto e capo: quali elementi indiziari abbiamo per dire che il copro è stato messo lì 7,10 o anche 15 giorni dopo la scomparsa? Al limite i CANI..........ma come facciamo a sapere dove sono passati e dove hanno battuto? Mica abbiamo una mappa...........ci dobbiamo fidare del ricordo degli uomini che conducevano i cani. Ma per me rimane poca cosa............
Io resto convinto che Yara è riuscita a scappare nel campo approfittando del mezzo in cui era fermo sul piazzale, l'uomo o ragazzo gli è corso dietro e l'ha colpita, Yara è caduta a terra e l'uomo è scappato (non sapendo che morirà). Poi nei due giorni successivi, appena appreso che sta ragazza era scomparsa si è recato sul posto e ha trovato il cadavere e ha depistato con i tagli. Questa è la mia ipotesi da sempre, ne sono arciconvinto.

Mimosa ha detto...

Massimo M.
Trovo coerente il tuo ragionamento sui tempi e sulle analisi della Cattaneo.

Invece, trovo assai inverosimile che per sfuggire all’aggressore la ragazzina si fosse messa a correre nel buio, sotto la pioggia, verso l’interno di una radura acquitrinosa, sconosciuta e sterminata, invece di riprendere il viottolo all’incontrario della marcia del vicolo con la quale era stata trasportata.
Io nemmeno in preda aI peggior panico mi butterei contro l’ignoto buio, l’istinto di sopravvivenza fa prendere la via verso una luce, anche solo un lampione in lontananza.
Io ho sempre pensato fosse stata aggredita ben prima, altrove, e il suo corpo trasportato a braccia e in parte trascinato, fino a quale punto, distante circa 400 metri dalla strada sterrata (ammesso che il mezzo di trasporto non si sia addentrato), e che c’era una precisa volontà di occultarlo il più interno possibile nel campo deserto, non avendo altro modo di farlo scomparire.

Tieni conto che il corpo è stato trovato con le braccia oltre la testa, per l'appunto come fosse stato trascinato, almeno per l'ultimo tratto. E' anche l'ipotesi investigativa e della Cattaneo.

È chiaro, dunque, che l’aguzzino conosceva la zona. Ed è pure chiaro che Yara non era in sé per gridare.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Stefania,
certo, si potrebbe prendere in considerazione che Yara potrebbe essere stata uccisa non nel luogo che per tre mesi ha occultato il suo corpo, bensì nelle vicinanze, stante quanto scritto nell’Ordinanza:
Le indagini geologiche sulla suola delle scarpe mostrano che molto probabilmente esse sono venute in contatto con il terreno del campo di Chignolo d’Isola ovvero con terreni con caratteristiche naturalistiche analoghe. Ciò è suggestivo del fatto che abbia camminato in un simile ambiente.
“Suggestiva è pure l’ipotesi che abbia camminato, posato i piedi in un ‘ambiente simile’.

E ‘simile’ vuol dir tutto e niente, anche le suole delle scarpe di Melania sono state esaminate per confrontare i residui di tipo organico tra i terreni della Pineta e quelli di CSM: “compatibili” entrambi.

Chissà se le campagne dalle parti di Ambivare, Comune sulla statale poco oltre Mapello, dove una signora che andava a buttare la spazzatura ha visto passare verso le 19 della sera del 26 novembre un furgone chiuso bianco e sentito il grido “…aami”, da tutti interpretato come eco della parola “lasciami”.
Non sia mai che il “sequestratore”, dopo aver in qualche modo indotto Yara a salire a bordo e averne dominate volontà e resistenza (due colpi alla faccia e una grossa botta alla nuca parlano da sé), si sia fermato da quelle parti.

Mimosa

PINO ha detto...

Ciao CARISSIMI/E
A proposito del mancato, subitaneo ritrovamento di Yara, nonostante l'uso dei cani molecolari, ne ho chiesto spiegazione, in via diretta, a Massimo.
La risposta è stata tanto semplice che inaspettata: I cani utilizzati per le prime, ma anche lunghe ricerche, erano quelli molecolari, certo, ma specializzati nella ricerca di persone "VIVE", e tracce di molecole relative.
Non si supponeva, allora, o non si voleva supporre, sorte diversa per la ragazza.

Per MASSIMO M
cito): "qui in via di "elevata probabilità" il copro è rimasto lì dal momento della sua morte datata ore 19/24 circa più qualche ora al massimo dopo una prolungata agonia. Questi dati sono il frutto di esame autoptico e relazione forense. E' cioè un dato! Abbastanza Scientifico oltretutto (indagine forense).
Quindi, per lei, sig Massimo, l'affermazione della Cattaneo sarebbe senz'altro inoppugnabile, perchè di carattere forense. Ed io ne condivido la convinzione. Mi saprebbe allora spiegare come mai e per quale misterioso motivo si metterebbe in dubbio il dna di "Ignoto-1" ottenuto anch'esso con regole forensi?, cercando a destra ed a manca motivi per invalidarlo? Non le pare un inaccettabile controsenso?
Pino








Mimosa ha detto...

Ciao grande Pino!

Mimosa

Mimosa ha detto...

Cara Stefania,

alle 15:57 hai chiesto quale delle tue due prime ipotesi esposte stamattina possono sembrare verosimili, mi pareva di aver già letto altrove queste tue riflessioni e trovo corretto prenderle in considerazione per esaminarle, con un sereno confronto.

La n.1 - Qualcuno aveva visto il cadavere e lo ha magari coperto con un telo che prima era in uso al Bossetti, con uno straccio che Bossetti aveva in precedenza toccato, ecc .....
Beh, se questo qualcuno non ha chiamato gli inquirenti e ha preferito la sua scoperta rimanesse un segreto, qualche grosso motivo deve averlo avuto, secondo me. Perché questo individuo sarebbe stato in possesso di telo o straccio con il sangue di Bossetti? E per quale circostanza scalognata proprio quella zona imbrattata è andata a finire su quel particolare strappo posteriore?
Pensi davvero che ce ne fosse tanto di sangue di Bossetti da impregnare financo gli slip e proprio in quella fessura e non in altri punti?
E chi poi ha girato il cadavere, dato che è stato trovato a schiena sotto?

La n.2 - chi ha rinvenuto il cadavere è proprio il Bossetti. In questo caso, per motivi che mi sono altrettanto sconosciuti, se ne rimane zitto e buono in carcere con una bella accusa di omicidio sulle spalle. Perchè non dire "Si, è vero ... mi ero imbattuto nel cadavere di Yara, le ho fatto visita poco prima che venisse ritrovata ma non l'ho uccisa". Forse perchè nessuno gli crederebbe? Puo' essere ma trovo che davanti al rischio di un ergastolo, raccontare la verità sarebbe la miglior cosa da fare ....
In parole povere, Bossetti vede il cadavere (in quello stato di decomposizione) e gli cola sangue dal naso per lo shock che per scalogna sua cade proprio su quello strappo?
La mia obiezione è la stessa di sopra: chi ha girato il corpo? Lui stesso? Ne avrebbe avuto il fegato …?
Vedere un cadavere putrefatto non è propriamente un bello spettacolo, toccarlo, poi … e vedere il volto …!
Per quale motivo lo avrebbe fatto?

Mimosa

PINO ha detto...

MIMOSA, ben tornata!
UN caro abbraccio, P.

PINO ha detto...

STEFANIA, bentornata anche a te!
Bacione, P.

Antonello ha detto...

Si, c'e' il particolare dell'urlo arrivato come segnalazione in Procura, come tanti altri considerati ininfluenti e non approfonditi.
Ad esempio c'e' la segnalazione di madre e figlia che in quelle ore stavano parlando al walkie talkie probabilmente un sistema come un altro per risoarmiare telefonate in un paese, ebbene le donne dichiarano che ad un certo punto si sarebbe intromessa una voce interferente oa frequenza che avrebbe detto "l'abbiamo presa, la portiamo la".
E qui c'e' da chiarire un piccolo dato, se vogliamo, tecnico, non credo esista che chi ha preso Yara interrompa al walkie talkie una discussione gia' in atto sul canale avvertendo di aver positivamente sequestrato una ragazzina che gia' dall'indomani avrebbe fatto notizia, a meno che non si trattasse di gente arciconvinta che l'indomani Yara avrebbe riposato serena e "zitta" nel suo letto, oppure.
Oppure, i walkie talkie sfruttano la rete CB (citizen band), siamo sui 27 Mhz, per utilizzare walkie talkie professionali VHF ci vogliono particolari permessi, esiste qualche squadra di caccia che si e' organizzata in tal senso, ma i costi troppo alti ed appunto la mole di permessi necessari rende inaccessibile quella banda particolarmente "pulita" dei due metri di onda.
Quindi??? Quindi credo che sia possibile che o nessuno potesse prevedere a monte cio' che poi e' tragicamente avvenuto a valle, utilizzando dei protocolli di comunicazione quasi da sprovveduti, o chi ha pronuncuato quella frase non lo ha fatto sulla 27 Mhz in AM, ma con certezza molto vicino alle donne e con una potenza di segnale oltre i consentiti 5 watt di citizen, di fatto sforando e sfondando il canale delle sensibili walkie talkie delle due donne e nemmeno accorgendosi di essere over un canale, od una banda, diverso/a dal/dalla loro e convinti quindi di essere perfettamente gli unici in frequenza.
Sempre se quest'altro particolare e' connesso alla storia di Yara, sarebbe quindi importante capire in quale posizione di Brembate erano le due donne e se le squadre di caccia erano fuori in quei momenti (di sera??? Forse bracconaggio???).

ENRICO ha detto...

PINO

Permettimi di risponderti sul quesito che hai posto a Massimo M. dato che anch’io nutro un certo scetticismo sui risultati del c.d. DNA di IgnotoUno/Bossetti

Un conto è l’ esame autoptico di routine effettuato su un cadavere per stabilirne le cause ed eventualmente l’ora della morte., Immagino che qualsiasi anatomopatologo forense degno di questo nome non dovrebbe avere difficoltà alcuna a compiere tale analisi ( anche se…. v. le 5 righe del referto REA ..)

Altro conto è la straordinaria inedita “operazione” messa in atto dalla scientifica, operazione di laboratorio estremamente complessa ( tanto da essere definita un “unicum nella storia della criminologia “) dove è sufficiente una traccia compromessa, un dato inesatto, un’interpretazione di laboratorio non corretta, una distrazione involontaria per ottenere risultati non rigorosamente attendibili

Mimosa ha detto...

Antonello,
walkie talkie
"l'abbiamo presa, la portiamo la"
... mai letta questa strepitosa notizia!
Dove l'hai trovata?

Massimo M ha detto...

A Mimosa
Per prima cosa Ciao!
Sull'istinto di sopravvivenza avrei qualche cosa da aggiungere. Che l'uomo col mezzo avesse parcheggiato nel piazzale davanti al campo e che Yara approfittando della sosta sarebbe scappata è una ipotesi del tutto personale, ma ce ne possono essere altre. Per esempio il mezzo si ferma nel piazzale in maniera adiacente e cioè con lo sportello del conducente verso la via illuminata e quello del lato guida verso il campo. Trattandosi di evento concitato e dunque di fuga........credo che l'istinto di sopravvivenza ti fa correre verso il buio (campo) per 2 motivi:
- hai un vantaggio e non butti il vantaggio andando nella direzione da dove il conducente esce dallo sportello per inseguirti. Sarebbe annullare il vantaggio e andargli incontro in un certo senso.
- scappo nel buio in modo che nel buio ho più possibilità di nascondermi e di non farmi trovare nella sterpaglia.
Dunque il discorso di scappare verso la luce lo trovo un pò troppo superficiale proprio perchè non conosciamo esattamente le eventuali dinamiche, alcune delle quali potrebbero appunto portare vantaggio a scappare verso il buio.

Prima del ritrovamento del corpo non c'era la sbarra nello sterrato dentro il campo. Possibile pure che l'uomo si sia addentrato e che YARA, fermatosi il mezzo, sia scappata proprio in direzione di Via Badeschi...........cioè dal campo verso via Badeschi (verso la luce) per essere poi raggiunta in quel punto.
Voglio dire che non esistono dettagli o indizi UNIVOCI che permettono di escludere in via oggettiva che Yara fosse scappata nel o dal campo. Oltretutto l'analisi geologica e comparazione con terriccio sotto le suole ammettono una buona probabilità di camminamento. Sempre la Cattaneo dice.........."ciò è suggestivo del fatto che abbia camminato in un simile ambiente".
Sul trascinamento ho dei dubbi. Cioè chi ha tagliuzzato il corpo lo ha fatto sia sul davanti che sul retro (dove lascia traccia) motivo per cui la cosa certa è che si è adoperato per girare il corpo..........e con molta probabilità lo ha fatto aiutandosi sulle mani della vittima a mo' di pseudotrascinamento.

A PINO
Non lo trovo un controsenso per il semplice motivo che la CATTANEO ha svolto una indagine forense di tipo non solo tradizionale ma anche di routine.
Il DNA, invece, di MGB, è stato individuato dopo un percorso di indagine scientifica "senza precedenti" (APPUNTO!) e oserei azzardare con delle casualità e dei lati un pò oscuri che fanno veramente pensare alla fantascienza.
Dunque, se si fosse trovato un DNA integro sulla scena del delitto e MGB fosse già stato un sospettato (grazie a degli indizi gravi ed univoci), nessuno credo avrebbe mai avuto dei dubbi su di un tipo di comparazione di "routine" .......ma se invece si procede al contrario con estrazioni in PCR di ciò che è rimasto del DNA e occorrono 18.000 DNA, un padre illeggittimo e via discorrendo.........qualche errore di comparazione......e soprattutto INDIZI pari allo zero assoluto contro MGB......bhè allora io credo che ci sono dei buoni motivi per invalidare il secondo (Dna) piuttosto che il primo (Cattaneo).

Massimo M ha detto...

Caspita Enrico,
Ho risposto a Pino con le tue stesse motivazioni. Giuro che non ti avevo letto..........:))

ENRICO ha detto...

@ PINO

Massimo M. è stato molto più esauriente e puntuale di me nel rispondere alla tua osservazione in merito ad un ipotetico " controsenso" da te individuato nei suoi post

Inoltre mi sembra molto giusto aver sottolineato come le analisi "mirate" della scientifica entrino in gioco in fase successiva perchè la loro funzione è quella di rappresentare un supporto , una conferma o una smentita relativamente ad un minimo tracciato investigativo tradizionale( seppur ipotetico e aleatirio) sul quale gli inquirenti hanno comunque già qualche dato su cui porre attenzione . E NON il contrario !

Pamba ha detto...

Ben ritrovati a tutti, dopo le piacevoli vacanze!

In merito ai cani ed alle ricerche a Chignolo, vi segnalo, in aggiunta a quanto ben evidenziato da Pino e da Mimosa:

- il gruppo aveva come obiettivo la ricerca di una persona abbandonata da un furgone (evidentemente era già circolata questa segnalazione), per questo si cercava vicino alle strade (anch'io ho letto dei 50 m);

- nella zona le ricerche sono state condotte un paio di settimane dopo la scomparsa, in luoghi limitrofi, ma diversi dal campo del ritrovamento:

"le ricerche in quel campo furono condotte il 12 dicembre scorso da un gruppo di circa 15 persone che in quella giornata si occupò delle zone di Bonate Sopra (l'area del tiro al piattello), Terno D'Isola (le aree adiacenti il cimitero) e Chignolo D'Isola (la zona di via Bedeschi). Il gruppo delle ricerche, che comprendeva dieci volontari della Protezione Civile, due carabinieri e almeno un'unità cinofila, si sarebbe diviso in due diverse direzioni: una che portava verso un'area di alberi, alle spalle del campo dove sono stati trovati i resti, e una verso un torrente che scorre parallelo allo sterrato."

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/28/news/yara_in_quel_campo_effettuate_soltanto_ricerche_marginali-13004067/

ENRICO ha detto...

@ Massimo M.
"Ho risposto a Pino con le tue stesse motivazion"

beh... la spiegazione era intuitiva !

Antonello ha detto...

@Mimosa
Io l'ho data come una delle tante segnalazioni, dei walkie talkie, ma ce ne sono altre e non pensavo costituisse una notizia, ero convinto che Yara fosse stata portata via da UN bruto adulto desideroso di forzare una ragazzina rapendola nei pressi della palestra che frequentava.
Non mi chiedi perche' sarei stato convinto di questo e mi chiedi dove avrei preso insignificanti ed inutili segnalazioni definendole notizie???
E dai, quale uomo bruto usa una pietra per far tacere o ridurre alla semincoscienza una ragazzina di tredici anni colpendola per ben 12/13 volte (fonte Ansa) con l'intento di violentarla se poi si dev'essere limitato a tagliarle con un temperino gli slip (manco piu' li strappano, non ci sono piu' i bruti di una volta), che la colpisce con un similtemperino di due centimetri provocandogli ferite marginate e che, non ottenuto cio' che avrebbe avuto in un piatto erbivoro facilmente, se ne va poi lasciandola viva anche potendo ipotizzare fino al mattino seguente.
Il video di quel D'Amato, a parte particolarmente artigianale e molto genuino, e' particolarmente documentato, con ripresa e registrazione di pagine di media, citazioni, e' un'analisi toscanaccia, opinabile l'ho detto, ma anche lucida su certi punti, sui walkie talkie e' quel video la mia fonte.

Video 1: http://m.youtube.com/watch?v=HyJzpFvnbRs
Video 2:
In sequenza di titolo
Veggasi riga di ricerca google "intervista yara bullismo".

Buon ascolto, se avrai pazienza di ascoltare.

PINO ha detto...

ENRICO e MASSIMO

Mi dispiace essere in contrasto con quanto avete affermato.
Un responso sereno e senza idee aprioristiche, non avrebbe definito, senza mezzi termini, che un dna, appartenente ad uno sconosciuto (appunto IGNOTO 1) dubbio, solo per essere stato ottenuto da "un percorso scientifico senza precedenti"
E' evidente che guardiamo le stesse cose, con ottica diversa.
Non ritorniamoci più sopra. Perderemmo solo tempo.
Grato per l'incontro, Pino

Mimosa ha detto...

Grazie delle info, cara Pamba, e ben tornata dalle vacanze
si va e si viene a scaglioni ...
l'importante è che si tenga desta l'attenzione almeno su questo caso ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

Per PINO, perdonali, quando ci si fa coprire occhi e orecchie, questo è il risultato. E.

Mimosa ha detto...

C’è un particolare che non mi convince nella teoria che Yara possa essere stata trattenuta, viva, da qualche parte per qualche tempo, sono i rilievi relativi al contenuto gastrico, i quali hanno parlato.

È vero, hanno consentito “di ritenere che la morte risale a poche ore dopo la scomparsa la sera del 26 novembre 2010”,
ma in effetti, se i “sequestratori” l’avessero nutrita con il medesimo pasto assunto a casa sua il 26 novembre (pranzo o merenda pomeridiana), il “range temporale compreso tra le 19 e le 24” come momento del decesso sarebbe apparso parimenti conforme e compatibile.

È proprio anche questa la specializzazione della Cattaneo. Nella sua relazione completa (che non conosciamo) c’è scritto di sicuro.

In fondo, dallo stomaco di Ötzi, la mummia del Similaun, hanno scoperto persino cosa ha mangiato e dov’era 12 ore prima di morire.
Anche nello stomaco di Melania avevano trovato tracce di alimenti, ad es. noccioline e qualcosa di verde, che non aveva consumato nella giornata della scomparsa … ma non c’è stato nulla da fare … hanno voluto negare l’evidenza anche di questo per fissare ostinatamente la data di morte al giorno stesso della scomparsa!

Eppure, anche lo stomaco racconta! Purché gli si creda!

Mimosa ha detto...

E poi c’è sempre quella ampia “X” sulla schiena da spiegare …

Stefania ha detto...

Allora, se il cane, addestrato per cercare persone VIVE (sembra le indagini le abbia condotte Paperoga, non si capisce come si potesse decidere se cercare una Yara viva o deceduta ... ma si è preferito cosi' ...) è arrivato al cantiere eppoi ha perso le tracce cosa vi fa pensare? Puo' essere Yara morta nel cantiere cosi' che il cane abbia perso la traccia a prescindere da come poi da li' sia stata trasportata ovunque e comunque infine a Chignolo?

Io comincio a pensare noi si stia facendo un bel "giringiro" per non mettere in dubbio quello che "nostra signora della scienza" ci ha detto.

(Segue)


Stefania

ENRICO ha detto...

Per PINO, perdonali, quando ci si fa coprire occhi e orecchie, questo è il risultato. E.

Quanto sono cretini questi pseudoanonimi che postano battutine acide firmandosi con una lettera dell'alfabeto !

Stefania ha detto...

Siccome non ho mai avuto peli sulla lingua e so di avere moltissimi limiti faccio una mera considerazione:

nessuno di noi è in grado di confutare quello che ci racconta da "Down Under" (Australia) o da dovunque essa sia, mettendoci a condimento un bel "mica mi importa" la "nostra ... sich!" ci dice che un dna non resiste se non per pochi giorni alle intemperie ... rimane che se un TRACCIA è stata trovata sul corpo di Yara, che fosse dell'istrutrice di ginnastica piuttosto che del bigliettaio del pullman che prendeva ogni mattina per andare a scuola, o ancora di Bossetti o di SuperPippo, Yara è stata "VISITATA" da qualcuno dopo il decesso, o comunque dopo essere arrivata, viva o morta al campo di Chignolo.

Ed allora o si sta parlando di chi sa come depositare dna altrui per depistare, oppure si parla di un Bossetti colpevolissimo oppure Annika (faccio il nome e non il cognome) pur avendo una vita avventurosa, pur essendo bellissima e molto piu' giovane di noi è una sicura arrogante che pensa di avere il mondo in mano.

Cosa me lo fa pensare? Il fatto non mi conosca ma abbia deciso di essere piu' giovane di me ... e sicuramente piu' bella, ca va sans dire ....

Ma che è? Miss Australia, Inghilterra ed Italia?

Non depone a suo favore.

La scienza non ammette arroganze.

Ed io meno che la scienza.

Questo non vuole dire Annika abbia detto una stupidaggine. Non mi permetterei mai di confutare una sua affermazione su un simile argomento, ben inteso.

Non ho il bagaglio culturale necessario in materia.

Ma ho l'intelligenza che mi accompagna e che spesso non fa il paio con la cultura ....

Ed il fatto chi vive in un luogo senza libertà si permetta di dispensare certezze solo perchè tra queste pagine nessuno puo' confutarle con la stessa saccenza dovuta alla citazione di abstract ed articoli di editoria forense, che viva in quel luogo che considera ostico solo "perchè pagano bene" ecco che mi fa pensare che se queste pagine fossero visitate da persone altrettanto preparate in materia si potrebbe valutare ...

A scatola chiusa io Annika non la prendo piu' giusto per intenderci.

E non per diffidenza nei confronti delle sue esternazioni comprovate da letteratura scientifica ma per il suo modo di approcciarsi verso chi non conosce.

Stefania

Anonimo ha detto...

Mappete! coraggiosa la signora ... sfida la claque

Anonimo ha detto...

Quella di annika è stata una reazione più che naturale ad attacchi continui e anche malevoli da parte di alcuni utenti di questo blog...vogliamo parlare di queste provocazioni o vogliamo limitarci alle reazioni? a me sinceramente sembra che queste persone soffrano del complesso da "primadonna!"
L

Anonimo ha detto...

cmq quanto ad arroganza è una bella lotta!

Anonimo ha detto...

'Scolta L
stipendiato
hai finito? O hai un compenso per un n.ro illimitato di comparsate?

Stefania ha detto...

L, invece che lisciare il pelo, fai nomi e cognomi. Le tue accuse sono generiche oltre che ridicole. Per quanto mi riguarda ho sempre ringraziato Annika quando ha spiegato in modo semplice quel che semplice non era e siccome lascio agli altri decidere se sono giovane e bella e non me lo dico da sola, so riconoscere chi è quantomeno egocentrico se non anche irrispettoso nei confronti di chi viene (magari suo malgrado ma questo è un SUO limite non il certo MIO) coinvolto perchè lancia frecciatine da mercato del mercoledi' a destra ed a manca.

Questo approccio, questo modo di porsi, non mi piace e cosciente anche alcune pescivendole sappiano comportarsi in modo piu' rispettoso verso chi non conoscono, ne prendo atto.

Nessuna polemica. Valuto. Posso?

Stefania

Stefania ha detto...

Rispetto immenso per chi vende pesce in modo professionale ed umile, ben inteso. Io faccio un lavoro estremamente umile e non abito neppure in luoghi esotici.

Stefania

Anonimo ha detto...

Stefania le mie accuse non sono generiche..basta leggere i commenti passati.. anzi ti inviterei ad andare a leggere il post con 215 commenti ....leggi e valuta...per il resto perchè dovrei lisciare il pelo a qualcuno? cosa ci guadagnerei? e cmq il primadonna non era riferito a te
buona serata
L

Stefania ha detto...

Ora io vado a nanna. Vorrei evitare questa discussione finisse in caciara (se si scrive cosi' ... non ne sono certa, ma avete capito).

Ho solo espresso un mio dubbio IN FUNZIONE del discorso che si stava portando avanti circa il delitto Gambirasio.

Non è mai stata e mai sarà mia intenzione spostare l'attenzione sulla mia persona e quindi sarei grata a tutti se questa mia puntualizzazione fosse vista per quello che è: Annika per me non è la Bibbia. Stop, fine, punto e ... a capo.

Torniamo a parlare del caso perchè è questo che qui si dovrebbe fare, penso.

I casi sono due: o il dna di ignoto1 (sempre esista) è stato depositato mesi dopo che Yara era morta nel campo, da un guardone (Bossetti, altri? Chi?) oppure chi ha ucciso nel campo era Bossetti o chiunque alro potesse trasferire nell'immedietezza del gesto il dna di Ignoto1 sugli indumenti di Yara.

Terza ipotesi: il dna di chiunque puo' resistere a quel genere di intemperie.

Stop.

Ragioniamoci.

Stefania

piergasp ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ENRICO ha detto...

@ Stefania

scusa ma proprio non ho capito il senso di questa tua "sparata" contro Annika

Perchè avrebbe detto di "essere giovane e bella" ? Sarebbe davvero ridicolo e non in linea con il tuo livello intellettuale.

Perchè "dice e non dice" dove vive e da dove scrive ?
Il saperlo o meno, ai nostri fini, è del tutto è irrilevante

Perchè ha un modo di esprimersi irruente e spesso anche battagliero ?
Evidentemente è sicura di quello che afferma e si irrita quando l'interlocutore/ice non controbatte in maniera pertinente

Perchè pensa che nessuno potrebbe mettere in discussione le sue asserzioni ?

Chi lo dice ? non credo che lo spazio di Massimo Prati sia precluso a chi avrebbe intenzione di confutare con le stesse competenze i punti di vista di Annika

Che vuol dire che tu "a scatola chiusa io Annika non la prendo piu'

Vorresti un suo c.v. firmato e controfirmato con tanto di foto e documento d' identità ?

Insomma, se ammetti di non avere dubbi sulle sue competenze per quale motivo hai scritto queste righe così sprezzanti contro di lei ?... che poi potrebbe anche essere un "lui": chi ce lo assicura ? ;-)))

un post del genere rischia di avvelenare l'atmosfera della discussione

Sono sbalordito.

Stefania ha detto...

Dimenticavo: buon riposo a tutti e buona continuazione a chi rimane ... perdonatemi, vi prego, l'eccezione ... un BACIONE A PINO!

Stefania

ENRICO ha detto...

@Stefania

permettimi : non si lancia una bomba a mano nel bel mezzo di una discussione e poi si va a dormire augurando a tutti buon riposo

Io penso che tu oggi abbia avuto qualche contrarietà personale che ti ha fatto perdere la trebisonda perchè, da come ti conosco attraverso i tuoi scritti, MAI avrei immaginato che tu potessi arrivare scrivere un commento così gratuitamente intollerante

PINO ha detto...

Grazie STEFANIA, e contraccambio!

Quando un cordiale dialogo rischia di trasformarsi in uno sterile scontro verbale, sia pure stentatamente contenuto, penso sia opportuno cambiare interlocutore, e non perchè le idee siano contrastanti, anzi!
Penso che la causa vada individuata nella diversità delle "lingue".
Vogliamo adottare l'esperando?
Buona notte cara, e sogni felici.
Pino

Pamba ha detto...

Stefania 23.20

Brava, bell'analisi!

Non so se posso aggiungere un'altra ipotesi.

In questo caso il Dna di Ignoto 1 ha resistito alle intemperie.

Intendetemi, Annika non ha torto quando afferma che "l'acqua" degrada il DNA, a maggior ragione se l' elevata umidità si associa ad elevate temperature, come descritto in questo studio:
http://www.isfg.org/files/fac8c14bc53af34153ad3172c42e7e4f476cd986.03016418_612229893879.pdf

Però l'Accusa mica afferma che il Dna non fosse degradato, dice semplicemente che con tecniche consolidate in ambito scientifico, si è riusciti ad ottenere un profilo adeguato. Cosa che è affrontata proprio nello studio qui sopra, riportato a titolo esemplificativo con riferimento alla conservazione delle macchie dopo il repertamento: la sorprendente stabilita' del Dna anche per mesi ai fini dell'analisi di brevi tratti di DNA.

In altre parole, se la degradazione non mi va ad interessare regioni che mi interessano, amplificate con la PCR senza alterazioni (purché siano rispettate le quantità minime di Dna previste nei protocolli internazionali - potremmo giudicarlo solo in futuro leggendo le specifiche relazioni), non faccio altro che ottenere quello che i laboratori di tutto il mondo fanno da anni.
Qui di nuovo c'è soltanto la metodica ex ante, non avevo un sospettato ed ho trovato un padre, una madre ed un figlio, con un campionamento senza precedenti.

Ma se ora si va al processo e si dimostra che Ignoto 1 e' MGB, si discuterà di quello e del metodo svolto per ottenere il profilo.
Certo, il procedimento dovrà essere perfetto per poter resistere a tutti i cavilli processuali.

Buonanotte a chi va
Pamba

Anonimo ha detto...

giusto, L
il "primadonna" va riferito a colei a cui applaudi ... incondizionatamente(?) senza merito né tornaconto?
dormici su e fai le tue preghierine con animo sincero, suvvia, sai che il pregiudizio è un peccato.
Hai letto davvero attentamente i 215 commenti? sicuramente non ne hai valutati alcuni con animo sgombro da pregiudizio ... mio/a caro/a L (“PSEUDOANONIMO” anche tu?)
Pazienza, ogninuo risponde alla propria coscienza ...

Enrico pure plauda anche lui alla Ill.ma ignota senza nome e dc di identità, un fantasma che “forse” solo massimo prati conosce e che ora vive in Uganda, prima nel Borneo, e prima ancora in Granbretagna … forse …

Enrico si sbalordisca quanto vuole per le esternazioni della Stefania di turno che non ha peli sulla lingua a differenza di tutti gli altri …

macché avvelenamento dell'atmosfera della discussione … a lui forse avvelena il sangue un’opinione controvento?
Mi sbalordisco io per le sue esternazioni … dentro quale vento naviga?

'Notte felice

Pseudoanonimo XY

Stefania ha detto...

Se vuoi il tedesco, Pino. Ma non mi permetterei mai di dare dell'asino a chi non lo conosce.

Enrico, non sono scappata. Se Annika si fosse rivolta con tono aggressivo solo nei confronti di chi a suo avviso millantava mi sarei taciuta.

Ne ha fatto un discorso generico e non credo affatto il suo problema sia la lingua.

Io per prima ti ho detto che sono combattuta: ho la stessa curiosità di sapere chi è e dove vive come di conoscere la marca di preservativi di Justin Bieber.

Mi interessa solo leggerla. E sine die non ha dimostrato aggressività e spocchia in modo generico non mi sono sentita affatto coinvolta.

Invece quando si è scagliata su chi non sa distiunguere tra una professionista ed un millantatore ecco .. l'ho trovata sgradevole.

Ma so se ne farà una ragione: non possiamo piacere a tutti.

Continuero' a leggerla con attenzione, ben inteso.

E la valutero' secondo il peso che ho dato alla sua persona, per quello che scrive e per come si pone.

Come sempre.

Ora davvero buonanotte ... non stavo scappando ... mi si chiudono gli occhi ....

Buon riposo a tutti.

Stefania

Pamba ha detto...

Per maggiore precisione riporto le parole del tenente colonnello Lago, a proposito di degradazione

"Qual è la differenza tra una traccia fresca e una degradata, cioè esposta alle intemperie, alle temperature e al tempo?
«È evidente che la prima garantisce migliori probabilità di successo ed è più semplice da trattare. Non significa però che se una traccia è compromessa non possa essere utilmente analizzata. Sono disponibili tecnologie molecolari di grandissima sensibilità che consentono di ottenere risultati anche da tracce fortemente degradate. Certo, è più complesso e faticoso e non sempre il risultato è garantito. Va comunque sottolineato che la qualità e il valore dell’esito non hanno un “peso” diverso da quelli del risultato da traccia fresca. Un punto che è cruciale sottolineare riguarda il tema, spesso frainteso, dell’errore analitico. Se l’analisi non consente di caratterizzare il Dna otterrò un esito negativo, o semplicemente un’assenza di risultato. Un Dna non può “essere creato” dal nulla».

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_giugno_27/i-22-mila-dna-saranno-distrutti-decide-magistrato-a8946f74-fdbf-11e3-8c6c-322f702c0f79.shtml

ENRICO ha detto...


Enrico si sbalordisca quanto vuole per le esternazioni della Stefania di turno che non ha peli sulla lingua a differenza di tutti gli altri …

macché avvelenamento dell'atmosfera della discussione … a lui forse avvelena il sangue un’opinione controvento?
Mi sbalordisco io per le sue esternazioni … dentro quale vento naviga?


No, dico Pseudoanonimo XY : qui si critica chi si esprime in modo scorretto rivolgendosi agli altri in maniera aggressiva e scorretta e poi ci si comporta nello stesso modo !

Ma BRAVA/o, BRAVISSIMA/o, complimenti !

Stefania ha detto...

Enrico, come vedi, vado a letto relativamente presto ma mi alzo altrettanto presto.

Sinceramente ho criticato l'atteggiamento di Annika (e non i contenuti dei suoi post che leggo volentieri e spesso apprezzo) e l'ho fatto con parole dure.

L'ho fatto in modo aggressivo nei confronti della sola Annika che per prima ha usato toni che non ho gradito.

Non l'ho fatto con l'intenzione di aggredire nessun altro, tanto è vero che anche se tu hai apertamente dissentito, sono qui a scriverti ed in modo gentile ed educato.

Tu sostieni Annika si fosse sentita "attaccata". Ebbene, io non sono nella sua testa e quindi è probabile lei abbia davvero provato questo sentimento.

Ma non era stata attaccata da tutti ma solo da una persona ed a quella doveva rispondere per le rime, non a tutti gli altri.

Ed invece cosi' non è andata.

Non farmi riportare passaggi delle esternazioni colorite con le quali ha apostrofato in modo generico .... sai di cosa sto parlando.

Riguardo la scorrettezza, mi spiace, ma respingo al mittente, per i motivi di cui sopra.

Divento scorretta se comincio a menar fedenti a destra e manca senza fare distinguo, se me la prendo con chi non c'entra un bel nulla.

Non se vado a chiarire la mia posizione verso chi mi ha attaccato.

Ma ora, come ho detto ieri sera, vorrei che questa mia "uscita" servisse proprio a ricreare un clima di rispetto reciproco fra tutti i partecipanti a questa discussione.

Solo ed esclusivamente con questa motivazione, infatti, ho scritto quel che pensavo. Non certo per riaccendere una polemica in modo sterile ma perchè penso un chiarimento serva per poter voltar pagina.

Fare finta di niente non è mai buona cosa perchè certi attriti prima o poi ritornano a guastare il clima perchè si avvertono come latenti.

(Segue)

Stefania ha detto...

Ora, se vogliamo tornare a parlare di Yara, come spero, ecco che ripropongo i dubbi espressi ieri sera, che anche grazie a Pamba, possono in qualche modo farci riflettere.

- Annika ha portato a suffragare il fatto il dna di Ignoto1 è stato depositato a ridosso del ritrovamento del cadavere, articoli e studi pubblicati su riviste scientifiche di un certo valore ... ovvero ci dice che il dna di Ignoto 1 non puo' esssere resistito per tre mesi all'acqua ed alle intemperie;


- Pamba ci dice che durante l'ultimo processo per il delitto Cesaroni, si è invece sostenuto che un lavaggio puo' non essere sufficiente a rimuovere il dna di un estraneo presente su un indumento. Immagino ma non ne ho certezza che anche questa "tesi" fosse supportata da articoli oppure altro di elevato valore scientifico.

Insomma, un bel tutto ed un bel contrario di tutto.

Ora, se vogliamo valutare quanto riportato da Annika ovvero che il dna di Ignoto 1 è stato depositato due o tre giorni prima del ritrovamento di Yara, ecco che qualcuno deve essere entrato nel campo (sapeva dove era il corpo) ed aver lasciato proprie tracce oppure ha usato uno strumento che conteneva delle tracce. E qui parliamo di tante tracce, comprese quelle della isegnante di ginnastica della ragazzina di Brembate. Prendiamo Bossetti ed anche l'insegnante e ci facciamo spiegare come il loro dna possa essere arrivato a mesi dal decesso sugli indumenti della ragazza? Prendiamoli! Ma entrambi! Oppure domandiamoci chi puo' essere talmente in gamba dall'essere capace di procurarsi questi dna e depositarli sugli indumenti di Yara.

Se invece valutiamo quanto sostenuto nel processo Cesaroni (imputato Raniero Busco) possiamo immaginare che il dna resista eccome, e che possa la traccia sia dell'insegnante che quella di Ignoto1 (ipoteticamente Bossetti) essersi depositata sugli indumenti perchè da contatto diretto oppure per transfer (non mi ricordo il termine tecnico usato da Annika che ci ha spiegato che noi si possa avere addosso tracce di dna di persone che non conosciamo per contatto indiretto).

Ecco che la "tesi Pamba" (passatemi il termine) non implica il coinvolgimento di tecnici specializzati ... assolutamente.

Mentre nella "tesi Annika" ci troviamo a doverlo valutare.

Premetto che a domanda specifica Annika non ha mai risposto a questo mio dubbio, ovvero se a suo avviso ci sono organizzazioni criminali in grado di trasportare il dna di chicchessia sui tessuti che coprono un cadavere.

Forse le è sfuggito o forse non lo sa neppure lei. Non ne ho idea ....

Certo è che quando Annika chiede a gran voce per quale strano motivo non sia stato fatto l'RSDI blood test, ha ragione da vendere.

Perchè immagino che non tutti i tipi di tracce abbiano la stessa durata e la stessa capacità di venire trasferiti in tempi successivi.

Per intanto, ciao ciao a tutti.

Stefania

Massimo M ha detto...

Personalmente credo che non sia determinante controbbattere sul fatto che un DNA possa o non possa esserci ancora dopo 3 mesi esposto alle intemperie. Per il semplice motivo per cui questa tesi (seppur valida) non è dimostrabile scientificamente (perizia) a processo. Non ho mai sentito parlare (almeno fino ad oggi) la difesa voler mettere in discussione questo. Non è dimostrabile perchè le condizioni sono irripetibili.........e mi riferisco alle condizioni climatiche, atmosferiche...pur volendo ipotizzare un procedimento analitico.
Che le esposizioni ad intemperie (all'aperto) finiscano per logorare il DNA è dimostrabile ma come assunto. Non dimentichiamo, infatti, che ciò che è stato estratto dai leggings sono "porzioni" di DNA. Cioè non si è trovato nessun DNA bello e puro ma parti di esso degradate dalle quali è stato possibile ricavare, tramite tecniche moderne tra le quali cito la PCR, amplificazioni tramite cicli ed individuazione di sequenze bersaglio il DNA completo, che poi neanche di completo possiamo parlare visto che mi risulta che la paternalità con GG è stata eseguita, se non erro, utilizzando il cromosoma Y.
La domanda potrebbe essere? Esiste un tempo di esposizione alle intemperie entro il quale il DNA rimane integro? Non credo che esista una risposta proprio perchè in una esposizione sono tanti i fattori climatologici, biologici, botanici, atmosferici che incidono.
Non sono un tecnico però so leggere le ricerche che sono state compiute nella disciplina. Per esempio, un DNA rimane intatto a -70° mentre si distrugge velocemente a -20°. Una buona temperatura di conservazione è di 5°. L'umidità e l'acqua giocano a sfavore della conservazione ma se queste condizioni sfavorevoli si creano con temperature elevate (direi estive) il rischio di degrado è più veloce....e via discorrendo.
Per esempio, un manto nevoso (ed è questo il caso) mantiene una buona temperatura nel suo sottostante, una buona temperatura di conservazione.
Pur rispettando le esposizioni di persone competenti, ho la convinzione, almeno leggendo molto sull'argomento, che l'assunto che un DNA non può ritrovarsi dopo una esposizione di 3 mesi, pur valido, non ha nessuna base empirica e scientifica nel singolo caso per costituire un indizio o prova che un copro sia stato depositato in balia delle intemperie in tempi recenti.......non essendo essi neanche quantificabili.
Credo altresì che una indagine naturalistica forense tradizionale che individua "elevata probabilità" che il corpo sia rimasto nello stesso punto dalla morte al ritrovamento abbia una valenza scientifica superiore rispetto agli assunti sulla conservazione di un DNA, in taluni luoghi e rispetto a talune esposizioni...........e che DNA altamente degradato, quasi al limite della possibilità di amplificazione, come quello ritrovato....in un certo senso avvalori comunque il concetto di "azioni" di logoramento dello stesso sotto le intemperie e per lungo tempo.
Ma questa è una valutazione assolutamente personale.
Alla fine dei conti, però, questo DNA o corpo messo di recente o no......c'è ed è di MGB....dicono.
Segue>>>>>>>>>>>

Massimo M ha detto...

Alla fine dei conti, però, questo DNA o corpo messo di recente o no......c'è ed è di MGB....dicono.
Segue<<<<<<<<<<

Ma senza altri INDIZI univoci rimane, oggetto di forte dubbio.....ragionevole. A tratti quasi incredibile! Dunque, come può essere? Ripeto la mia convizione più volte espressa. Non credo nè a falsificazione nè a contaminazione alcuna sul luogo del delitto. Sono portato ad essere molto possibilista rispetto a degli errori (umani o di risultato) riscontratisi nella fase iniziale di amplificazione di DNA soprattutto assumendo come standard una popolazione di riferimento che in qui luoghi e in quei territori ha caratteristiche completamente discutibili rispetto a dei campioni standard di riferimento (Cognomi che si ripetono, parentele non conosciute etc.). Con un DNA molto degradato, la PCR può fare brutti scherzi.....questo è riconosciuto da tutto il mondo scientifico.
In poche parole Ignoto1 non è MGB ma un soggetto X con forte legame di parentela.

Per quanto concerne soggetti fatti tornare dal Perù, padri illegittimi e mancati Match di comparazione rimando al concetto di BIAS (statistico e psicologico) che ho più volte avuto modo di condividere con voi.

Stefania ha detto...

La tua tesi, Massimo è assolutamente plausibile.

Ora sappiamo che la difesa di Bossetti ha chiesto (non so se già formalmente o solo verbalmente) una nuova estrazione del dna dai leggins e dagli slip e la ripetizione di tutta la procedura seguita per arrivare ad isolare un dna specifico portato alle cronache con il nome di "Ignoto1".

Ora, la Procura, nonostante dichiarazioni rilasciate alla stampa che parla di "dna abbondante ed abbondantemente cellularizzato", insomma ... come se piovesse, mi scuserete la battuta, ha due possibilità:

- rinnegare le proprie dichiarazioni, rifiutando la ripetizione della procedura a causa della mancanza di materiale, ovvero smentendo se stessa;

- ripetere l'esame ed accettare quella che sarà la risultanza .... che è quello che personalmente auspico perchè questa scelta porterebbe ad inchiodare l'assassino oppure a scarcerare il Bossetti con tante scuse e non solo quelle.

Stefania

Massimo M ha detto...

A Stefania
Purtroppo............credo che con elevatissimo grado di probabilità il TEST NON sarà ripetibile. Se non ricordo male già l'istituto scientifico di PAVIA..........forse forse al limite riuscì a fare delle verifiche da quell'esiguo resto in provetta.........in realtà voci dicevano che furono costretti a fare comparazioni su file di archivio. Insomma, dubito fortemente (ne sono quasi certo) che il TEST sia ripetibile.
E qui verrà il bello! Nel senso che il DNA varrà lo stesso come prova (lo stabilisce la legge) ma si aprirà un curioso dibattito processuale. Perchè non è ripetibile? Forse perchè stiamo parlando di residui di cellule talmente esigue e dunque di qualità e quantità discutibile?
Un DNA perfettamente estraibile o reistraibile, dunque perfettamente integro, di qualità e quantità ha lo stesso valore di PROVA di uno che non solo non è più ripetibile ma di cui non si conosce perfettamente l'origine (Sangue?).
E in mancanza, non dico di MILLE, ma di MEZZO indizio GRAVE, UNIVOCO, inconfutabile e credibile che si fa? Si condanna MGB per il solo DNA? Certamente sarebbe un precedente di "peso" per il futuro.

Io credo proprio che in virtù di una non ripetibilità del TEST questo caso rimarrà tra quelli irrisolti............magari anche con una condanna...........ma senza una verità oltre ogni ragionevole dubbio. Purtroppo.........e aggiungo.......non certo per colpa mia!

Antonello ha detto...

@Massimo M.
A processo, direi, tanto ci portano chi vogliono e come vogliono, quindi francamente io in questa Giustizia non credo piu', di conseguenza credo che la verita' processuale qui sia, di molto, meno interessante di quella reale.
Cambia quindi eccome, cambia si perche' in un caso, Annika, quei dna sono stati messi di recente, nell'altro sono riconducibili al momento di aggressione, seppur credo a logica prova di presenza ma tuttaltro che di responsabilita'.
Cambia eccome, eppure Annika non lascia spazio a dubbi di sorta, l'opposto concetto addirittura e' talmente ferreo che in base a quello son disposti a portare un possibile innocente presunto colpevole impossibile in processo cambiandogli vita, destino, davanti ai figli e moglie con un'accusa infamante, sono certi anche in tribunale, non voglio pensare diversamente.
Sono due visioni diametralmente opposte, una porta alla presenza di Bossetti nei momenti dell'aggressione (versione procurata), attenzione non alla sua responsabilita' tuttaltro, l'altra porta ad una contaminazione recentissima al ritrovamento del corpo da parte di Bossetti (Annika), in ambedue e' possibilissima la contaminazione esterna, piu' o meno volontaria.
Nel caso procurato e' impossibile che chi ha menato, ferito, seviziato e manipolato il corpo di Yara possa aver lasciato solo il dna nell'attiguita' di un lato di recisione degli slip, mentre nell'altro e' possibilissimo un tentativo di depistaggio a posteriori, sempre in agguato.
Di fatto il dna potrebbe portare alla presenza di una persona, ma raramente prova una responsabilita', e per provare intendo quello che intendo io, non il concetto oramai tristemente corrotto, espanso e ricondotto attualmente ad un bignami probabilistico fatto di almeno tre cosidetti indizi cosidetti gravi, precisi e sopratutto concordanti.
Dalla parte del protocollo Annika ci sarebbe la logica, benche' trovo due contraddizioni forse inibenti, probabilmente anche derivante dalla mia profanita' in materia e di cui poi ne parlero', l'altra versione apparentemente sembrerebbe illogica, estratta a forza con metodologie, mi sembra di aver capito, sperimentali quanto piu' e' illuminante il plauso alla collega da parte del Portera e ad onor di cronaca, se dimostrerebbe la presenza del muratore in loco nei momenti concitati, o subito successivi, all'aggressione non mortale, scagionerebbe, in realta', il muratore.
La logica infine mi porta a non considerare profondamente imbecille anche un pedofilo finto padre di famiglia nascostosi ad una moglie ed a piu' paesi ignari che rapisce una ragazzina in un paese limitrofo e la porta, per aggredirla, proprio sotto casa sua lasciandola viva nel caso anche per molte ore, inoltre zone controllate da battute di ricerca e da dipendenti operai vicini, se non in epoca seguenti ad un altro omicidio sarebbero state quantomeno distratte non avendo trovato il corpo che li, dice la versione procurata, doveva gia' essere.
Ammetteranno anche in Procura che per credergli bisognerebbe perdere "logica" pure andando per funghi.
Anche perche' invece di aspettare un passo falso di uno che in fondo potrebbe essere sospettato lo si e' arrestato impedendo la ricerca di ulteriori eventuali e piu' solidi indizi inerenti la sua, almeno, reale responsabilita' se comprovata sarebbe stato arduo.

Anonimo ha detto...

sciacallaggio mediatico o diritto di cronaca ?

“Siamo stati amanti di Marita Comi”

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_agosto_20/bossetti-due-uomini-pm-siamo-stati-amanti-sua-moglie-dd78bc2c-2830-11e4-abf5-0984ba3542bc.shtml

Massimo M ha detto...

Ad Antonello
..........lo vedremo presto. La difesa ha chiesto la ripetizione del TEST con tanto di nuova estrazione di DNA. Se ciò non sarà più possibile significa che resti di DNA non ci sono più o al massimo che vi sono delle esigue porzioni ma dalle quali non è possibile procedere ad amplificazione ed ottenere il risultato.
Se il DNA è stato messo sul corpo dopo la morte (o il copro è stato portato lì dopo la morte) e in un arco temporale vicino a quello del ritrovamento va da sè che di DNA deve essercene ancora a IOSA! Credo che lo vedremo presto.


N.B:
Tu scrivi:
"l'altra porta ad una contaminazione recentissima al ritrovamento del corpo da parte di Bossetti (Annika)"
ma dovresti aggiungere.....
e anche ad una contaminazione recentissima al ritrovamento del corpo da parte dell'Istruttrice di atletica. Sul Giubbotto c'è anche il suo DNA.

Dunque, una alternativa potrebbe essere che il corpo è stato messo lì poco prima del suo ritrovamento (in questo modo il DNA non ha subito 3 mesi di intemperie). Ma in questo caso dell' "elevata probabilità" che il corpo sia rimasto lì dal momento della sua morte a quello del ritrovamento......scaturente da banale indagine forense.........cosa ne facciamo?

Antonello ha detto...

In ultimo, se il protocollo Annika apre un ventaglio non definito sulla scenario di scomparsa, quello procurato lo restringe di molto, non ne da una ricostruzione se non fortemente contrastata da dubbi logici fondati.
I due si conoscevano gia'??? Yara sarebbe spontaneamente salita sul furgone o si ritiene sia stata rapita a forza dallo stesso nel paese in cui era cresciuto e con mille persone nelle vicinanze??? E come avrebbe pensato o previsto Bossetti che, non solo nessun suo dna (se e' veramente di Bossetti quello che e' stato fatto ricomporre sul lembo di taglio degli slip) si sarebbe potuto ritrovare su Yara, ma che la ragazzina, magari salita volontariamente, non lo avrebbe toccato, non avrebbe lasciato sue tracce sul furgone, magari lasciandovi scivolare un suo capello sul cruscotto od altro???
Credo sia una ricostruzione impossibile ed in cui il Bossetti doveva esser certo del guasto improvviso alle telecamere della palestra, se non di non essere inquadrato da quelle sui diversi non corti percorsi fatti, se non che non potesse essere visto da nessuno che infatti, sembra invece nei dintorni di dove comunque sarebbe cresciuto ed abiterebbe, lo avrebbe visto.
Sarebbero stati accaldati i cani pigliando una cantonata pazzesca o chi li interpretava non pensando a tragitti precedenti alla scomparsa, sarebbe un errore ulteriore l'aggancio ultimo del cellulare di Yara alla cella competente su Mapello, perche' la Ruggeri, dopo Fikri, ha proprio escluso Yara nel cantiere, per lei dalla palestra va dritta a Chignolo.
Troppe contraddizioni a dati di fatto e logica, se non che un muratore adulto avrebbe bisogno di una pietra per sedare una ragazzina, di restituirgli 13 ferite senza trovare un oggetto piu' lungo di 2 centimetri.
Che insomma ha bisogno di una prolungata collutazione per averne finalmente ragione, e che tutto avrebbe avuto il fine di tagliargli gli slip lasciandola illibata con tanto di imene integro e nemmeno spogliata o tastata, non lasciandogli stupefacentemente che un piccolo segno di dna, non so se e' un pedofilo, ma di sicuro si parla di un imbecille mago.
Siamo insomma alle solite, molto piu' verosimile e logica invece la ricostruzione di scomparsa di Yara fedele ai dati di fatto ed alle logicita', che pero' escludono il muratore dalla scomparsa e dalla responsabilita', o perlomeno non viene confermato in nessun dettaglio.

Anonimo ha detto...

scusate l'intromissione, la notizia degli amanti e'stata smentita, per quanto riguarda il DNA mi sembra condivisibile la riflessione che se e' vero che sul giubbotto erano presenti anche tracce dell'insegnante non si spiega come le intemperie non abbiano distrutto anche quelle, come qualcuno ha scritto in un commento precedente.. Meg

Antonello ha detto...

@Massimo M.
Veramente io non avrei incluso quello del Bossetti, nella pratica responsabilita', e non vedo perche' dovrei escludere quello dell'istruttrice, infatti io ho incluso l'ipotesi vicina alla palestra, visto anche il provvido guasto alle telecamere, sono loro che entrano in aperta interpretazione riconducendo il dna dell'istruttrice, credo, ai momenti precedenti alla scomparsa.
E non e' nemmeno improbabile che fra Yara e l'istruttrice vi posaa essere stato un contatto normalissimo, ma allora avremmo a che fare con un ignototrasparente che non lascia impronte nemmeno in lunghe collutazioni??? Che seppur adulto non affonda un coltello mai per piu' di 2 centimetri???
Che tenendola per il collo con l'altra mano trova fortunosamente una pietra (che sfortunatamente gli inquirenti non trovano piu').
Voglio dire, se cosi' fosse, come dicono gli inquirenti, fra il dna dell'istruttrice e quello del Bossetti avremmo dovuto avere i segni lampanti di qualcos' altro, di una costrizione, di una collutazione ed aggressione, invece nulla.
E quel nulla loro come lo decifrano???

PINO ha detto...

@ STEFANIA.
pur condividendo anch'io, gran parte degli assunti di Massimo M., troverei molto meno complicato, tecnicamente ed...economicamente, il solo confronto fra due dna: quello di GMB, e l'altro di GG, padre anagrafico dell'indagato, come intelligentemente richiesto dal gip Maccora, in tempo utile.
Se il risultato di tale analisi confermasse, inoppugnabilmente, la paternità biologica, oltre che anagrafica di GG del muratore imprigionato, tutto il castello accusatorio crollerebbe come se fatto di sabbia, in quanto poggiato essenzialmente sulla illegittimità paterna di GMB, ed un dna derivato da tale presupposto.
E, non mi stangherò di ripetere, fino alla nausea, la domanda: Perchè tale raffronto non è stato ancora fatto?
C'è una ragione?

ENRICO ha detto...

PINO

" Perchè tale raffronto non è stato ancora fatto?
C'è una ragione?


Lo ha spiegato chiaramente Massimo a Stefano (che gli poneva la stessa domanda) nel post del 17 agosto 2014 20:56 e che si trova all'inizio di questa pagina


Enrico

Massimo M ha detto...

Ad Antonello
Guarda io cosa intendono loro non lo so, posso solo riesporti la dinamica di cui mi sono convinto io (ma che è solo personalissima).
Yara sale tranquillamente, magari col mezzo si fermano al Cantiere (o magari ci era stata qualche giorno prima ed è per questo che i cani sentono qualche cosa lì)......non so dire in che termini ma ha fiducia dell'uomo-ragazzo. Dunque non deve difendersi da nulla. Però mentre è in macchina capta qualche brutto segnale o magari l'uomo diventa esplicito (non lo so) e la situazione si "surriscalda" perchè l'uomo sta per fermarsi davanti al campo in quel piazzale. A quel punto YARA scappa. Non devono esserci quindi elementi di colluttazione o segni di difesa da parte di Yara. In questa ipotesi non dovrebbero esserci. Ho la convinzione che il "movente" che ha fatto usare violenza contro la ragazza derivi sa una situazione di panico. Yara mentre correva stava reinserendo sim e batteria per chiedere aiuto? Dentro al cellulare c'era una sim diversa con cui si sarebbe potuti risalire all'uomo? Insomma roba di questo genere che fa entrare nel panico l'uomo che insegue Yara e appena dietro la colpisce (non si sa se alla nuca) sicuramente tra mandibola e zigomo a fare molto male. Yara cade e finisce lì........e l'uomo in preda al panico per averla fatta grossa si impossessa del "movente" (cellulare?, Sim?) e scappa.
Successivamente, parlo delle successive 18, max 36 ore........questo uomo torna sul posto per sincerarsi o perchè già in TV era stata data la notizia della scomparsa e tagluizza il corpo come depistaggio......si arma di guanti e passamontagna e agisce con tutte le precauzioni del caso...........tagliuzza il corpo che è steso sul fianco, tagliuzza su di un lato (cioè davanti) e poi sull'altro lato del fianco (ciè dietro il corpo)......incautamente si ferisce proprio alla fine dell'ultimo taglio e lascia una sola traccia sui leggings (proprio perchè il corpo era posizionato sul fianco). Poi aiutandosi con i piedi fa leva per mettere il corpo in posizione supina e scappa.

Mi rendo conto che trattasi di una ricostruzione soggettiva, però ti assicuro che è una ricostruzione che potrebbe reggere sulla base delle poche informazioni che abbiamo dall'ordinanza. In sostanza io credo trattasi di incidente finito male e terminato peggio. Nel senso che nessuno voleva uccidere nessuno a mio avviso.

Massimo M ha detto...

Ad Antonello
dimenticavo: il sangue dopo la morte si presenta in stato liquido ancora dopo 10/18 ore (dipende da molti fattori anche dalla temperatura).......diciamo che le macchie ipostatiche si formano quasi da subito ma uno spostamento del corpo entro le 10/18 ore dalla morte produce movimento del sangue e genera cioè altre macchie ipostatiche. In linea generale in un cadavere in stato di decomposizione è difficilissimo individuare se un copro è stato spostato entro le 20 ore circa dalla morte. Molto semplice, invece, individuare residui di macchie ipostatiche che collocano il corpo morto in una determinata posizione (tranne se è stato spostato nelle prime 20 ore appunto).
Tagliare un cadavere tra le 10e le 18 ore dopo la morte provoca uscita di sangue (meno copiosa ovviamente).
Questo solo per puntualizzare che la mia ricostruzione potrebbe starci anche da un punto di vista autoptico................dico potrebbe perchè non sono un tecnico

Massimo M ha detto...

A Stefania
Sciacallaggio puro. Una VERGOGNA!
Che le ferite siano state procurate prima del decesso non è specificato da nessuna parte. Ho riletto tutto attentamente.
Anzi:
-"lesioni relativamente superficiali ed insufficenti da sole a giustificare il decesso"
- "non è possibile per il cattivo stato di conservazione della salma stabilire con certezza la causa della morte. Tuttavia si propende per...........una morte concausata da ipotermia e dagli effetti combinati delle lesioni da arma bianca e contusiva." I PUNTINI PUNTINI ci sono realmente, non me li invento, a testimonianza di una ammissione di propensione a........molto generica. Il dato autoptico però c'è: non si può stabilire con certezza la causa della morte.

Quindi, ripeto, almeno da ciò che è scritto sull'ordinanza e nelle relazioni note della Cattaneo non c'è mai un riferimento a tagli fatti con vittima ancora via.

Solo all'inizio nella richiesta di custodia cautelare si fa riferimento a:" perchè colpendo Yara gambirasio con pugni o corpi contundenti al capo e con uno strumento da taglio e uno da punta e taglio in diverse regione del copro e abbandonandola agonizzante in un campo isolato, ne cagionava la morte. Con l'aggravante di avere adoperato sevizie e di aver agito con crudeltà"

Anonimo ha detto...

e chi di dovere doveva proprio informare gli organi di stampa di questi presunti tradimenti?

Antonello ha detto...

@Massimo M.
La tua ricostruzione, anche fosse, non varia di una virgola l'assunto:
1) DOPO 92 GIORNI ALLE INTEMPERIE dna dell'istruttrice sul giubbotto.
2) DOPO 92 GIORNI ALLE INTEMPERIE nessun dna da accadimenti dinamici seppure con risultanze degli stessi chiaramente rinvenuti.
3) DOPO 92 GIORNI ALLE INTEMPERIE dna ricondotto, con il guinzaglio, a Bossetti.

Risultato: fermano Bossetti per sospetto omicidio e pericolo di fuga, il Giudice non convalida ma lo arresta cautelativamente per pericolo di reiterazione.
Per la Procura infatti il dna dell'istruttrice poteva resistere tre mesi, quello eventuale di Bossetti pure e ne proverebbe (forse in quanto maschio???) la responsabilita', mentre tutte le tracce di un'azione dinamica evidentemente accaduta possono pacificamente essere sparite.
Ed allora credo di aver spiegato perche' la logica sta dalla parte del protocollo di Annika, perche' almeno la sua versione e' coerente con l'ipotetico fotografato.

Anonimo ha detto...

Perchè una volta i carabinieri stavano nelle barzallette e adesso giocano con il DNA?

ENRICO ha detto...

i CC ” “indagine spaventosa” ma “da manuale”.”

il direttore dello Sco, Raffaele Grassi, “si tratta di un caso unico, con la difficoltà di indagare al buio, che potrà essere illustrato nelle scuole di polizia giudiziaria,

Il questore di Bergamo Fortunato Finolli, “abbiamo dato il nome a un marziano

ecc...
fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/20/yara-gambirasio-il-pm-indagine-pazzesca-non-ci-saremmo-arresi/1034398/

arrivederci
E.

PINO ha detto...

ENRICO
Scusami se riscontro il tuo post solo ora.
Mi sono disposto in questo momento davanti al pc, ed ho letto gli interventi del primo pomeriggio, compreso il breve tuo.
La mia "domanda", la posi già il il 16 agosto, alle ore 18,42, in calce al penultimo articolo di Massimo; e cioè, prima che lo stesso ne scrivesse l'ultimo, dove ne ha rimarcato l'importanza.
Tanto, solo per precisione.
Ciao, Pino

Vito Vignera da Catania ha detto...

@ Enrico,ho letto tutto l'articolo che hai riportato,bene,allora non dovrebbe esserci alcun dubbio che MGB è il figlio naturale tra la relazione di Ester Arzuffi con Giuseppe Guerinoni? Però sto ancora a chiedermi come mai non hanno fatto un'ultima e misera analisi tra MGB e il padre Giovanni Bossetti? ne hanno fatti 18000 di analisi una in più che ci voleva a farla? Dopo aver speso alcuni milioni di euro spendere le ultime cento euro gli è risultato indigesto? Dicono di aver dato il nome a un marziano,allora non dovrebbero esserci sorprese di alcun genere e magari ritrovarci che il marziano è quello di Carlo Rambaldi E.T. l'extra terrestre? Intanto sembra che nei mezzi sequestrati non hanno trovato la benché minima traccia di Yara,tra sequestro,botte ricevute , qualche colpo con un oggetto contundente e l'accoltellamento sul corpo nulla si è trovato,idem a casa e nel garage. Ti auguro una buona serata.

PINO ha detto...

Enrico
p.s. Ho letto il contenuto del link che hai segnalato: mi pare difficile, se non impossibile contrastarlo, così come è stato formulato.
Ritengo (è una mia supposizione personale) che sarà un compito arduo, per la difesa di GMB, sostenerne l'estraneità al reato attribuitogli, in sede dibattimentale, se non si decide addirittura per un processo breve.
E' evidente che quanto ci è stato concesso conoscere dell'istruttoria è molto poco, per trarne materiale di discussione sia pure solo accademica.
P.

Anonimo ha detto...

Massimo m. e chiunque voglia intervenire su questo punto.
La parte del depistaggio non la capisco proprio. Non capisco perchè una persona sconosciuta a Yara dovrebbe preoccuparsi di depistare. E in che modo poi? Un pedofilo ad esempio,mettiamo anche che abbia perso il controllo della situazione,effettuerebbe tagli non proprio a casaccio per far credere,non so,alla pista satanica? Avrebbe senso forse se il pedofilo in questione avesse dei precedenti e depistasse per il timore di essere rintracciato.In questo caso di che soggetto parliamo? Se l'intento era depistare, deve esserci un più che valido motivo per trovare il coraggio di fare un simile scempio. Ho letto che alcuni parlano di perdita di controllo.Certo, facile per noi parlare di tagli e taglietti come se fosse una cosa semplice,ma chi era li ha agito con estrema crudeltá e precisione e credo anche che l'azione abbia richiesto più tempo di quanto uno possa immaginare. Ripeto,serve un motivo valido per spegare tutto ciò.Un polso,l'altro,2 tagli sulla gola,una X sulla schiena,tagli direttamente sulla carne ed altri attraverso i vestiti.Il tutto con l'estrema precisione di non affondare mai la lama fino ad un certo punto.Depistaggio? No,me lo dovete spiegare meglio perchè non lo riesco proprio a capire(non è assolutamente una provocazione,ci tengo a chiarirlo). Un caro saluto a tutti voi
Kiba

Antonello ha detto...

Indagine al buio??? Beh lo possono urlare forte, al buio completo dicono, eppure di segnalazioni ne hanno avute anche qua a iosa, solo che quella luce in fondo al tunnel attirava di piu' forse.
C'e' solo una possibilita' di riuscita in qualche modo accettabile, e cioe' di fatto avendo azzeccato la foto del dna di ignoto1 ed avendone veramente riscontrata l'esatta corrispondenza con quello di Bossetti si sono effettivamente convinti che Bossetti potesse centrarci, ingabbiandolo e volendo spingerlo a parlare su cio' che sa accusandolo ad majore di omicidio e trascinandolo in carcere fra il ludibrio della folla pronta a sbranarlo.
Un film gia' visto??? Non rimane che aspettare, in alternativa lo appenderanno per i pollici "in modo e maniera" da costringerlo a confermare la loro versione, o magari lo trasferiranno semplicemente fra i carcerati comuni "concedendogli finalmente" la fine del "tremendo" isolamento fra l'esultanza di copiosi assembramenti festosi a birra bergamasca.
E qualcuno ancora per vendere armi in onesta' continua ancora a chiedere vecchie licenze, mentre ogni giorno qualsiasi cosa la vediamo trasformarsi in arma.
Vediamo, ancora il capolavoro "al buio" e' possibile, se sentiamo delle urla provenienti dal carcere scommetto che si e' magicamente metabolizzato.
La rabbia si affievolisce perche' vedendo nella nostra ridente penisola comici ristoranti aperti senza cuochi e spassose officine senza meccanici, ora pure capolavori al buio, atti di fede, intanto se vai innocentemente al bar vieni fermato e ti chiedono "scusi lei, dove sta andando???", casomai domani qualcuno decidesse invece di compiere efferate rapine glielo dovevi magari dire al chiaro.
Questa si che si chiama "prevenzione"!!! Ohimemi'!!!!
Spero di non essere compreso male, io ho massimo rispetto per l'Arma, io si!!! Io!!!

Massimo M ha detto...

A Kiba
Forse ti sei persa/o la parte più importante dell'ipotesi "depistaggio". E cioè che Yara sale sul mezzo perchè conosce perfettamente l'uomo-ragazzo. Non è uno sconosciuto a Yara secondo questa ipotesi, come tu scrivi. Se fosse sconosciuta in effetti non avrebbe senso depistare nulla. Invece io asserisco che Yara conosce perfettamente questa persona motivo per cui questa persona "depista"...........per Simulare un rapimento? Una rapina? Delle sevizie di un pedofilo?

sul finale scrivi:
"estrema precisione di non affondare mai la lama", aggingo io, oppure incapacità e mancanza di coraggio per farlo?

Antonello ha detto...

@Kiba
Scusa ma eravamo in arretrato e stavamo discutendo sul come, trastullandoci divertiti fra storie di dna.
In verita' se ha ragione Annika i due dna rinvenuti sarebbero stati impressi ben dopo l'aggressione e poco prima del ritrovamento.
Un corpo quindi viene pseudo aggredito, ecchimosato, colpito e ferito, tre mesi dopo nel caso sarebbe stato attinto nello stesso luogo da due soggetti, ignoti2, ora, nel caso se non si sono divertiti a cesellare a fantasia dovrebbero aver avuto uno scopo per fare una cosa del genere, da qui l'idea del depistaggio verso un aggressione a scopo sessuale mai consumata, un tentativo di stupro in poche parole.
Un'ipotesi che trova terreno fertile negli inquirenti, a quanto si puo' ammirare, e nelle folle che acclamano Santa fermamente convinti del ratto penale.
Perche' una donna non ha parenti ricattabili, forse occhi, orecchie e cervello, non puo' semmai registrare un video compromettente, una foto, assistere ad eventi sconvenienti, non puo' udire dialoghi ricattanti, no, una donna e' solo portatrice di una malsana colpa nella coscienza, e se viene attaccata e' perche' un bruto maschio, e solo un lui, avrebbe avuto la pretesa di ripulirgliela, che altro motivo potrebbe mai esserci???

Vanna ha detto...

Buon ritorno dalle vacanze a tutti!

Enrico buonasera!

Non posso fare a meno di apprezzare le tue parole a favore di Annika che condivido in pieno.

Si stava prendendo la via del dubbio intorno al caso nei post degli ultimi articoli pubblicati, poi si è tornati alle tracce dei cani,al cantiere, al quando è stata deposta la ragazza,allo stato del cadavere,al dna, quindi a elementi già abbondantemente sviscerati e il dialogo ha ripreso il solito cammino già tracciato.

Poi è emersa la novità, era ora che venisse fuori altro!

Qual è la novità?

L'attacco ad Annika e a ciò che valuta col coraggio che le viene dal suo sapere e dalla sua lettura alternativa intorno ai fatti, per tornare agli elenchi ormai stantii.

Mi considero sempre l'ultima arrivata che ancora non ha ben capito come scrivere nel blog mantenendo una certa e " inopportuna" spontaneità che invece difendo scrivendo quello che penso,però mi sembra molto poco corretto criticare con una punta di acidità chi ha altre vedute dei fatti.

Buona serata a te.
Vanna

Antonello ha detto...

@Kiba
Infatti subito dopo la scomparsa viene acceso un fascicolo per "sequestro di persona", partono mille segnalazioni, ad un certo punto si indaga su un certo Lorenzo, un pedofilo di Padova che si scopre aveva insidiato una ragazzina nei pressi di Brembate e che scriveva su un profilo presumibilmente creato appositamente frasi sconnesse su Yara da utenze residenti in Francia.
L'ipotesi viene esclusa ma dimostra, in se, che gli inquirenti vedono gia' una luce alla fine del buio, hanno gia' un'idea di cosa possa essere accaduto a Yara.
Invece il D'Amato, di cui ho pubblicato i link dei video, ci racconta un'altra strabiliante, direbbe Mimosa, notizia, vi fu una segnalazione guardacaso accantonata dagli inquirenti di un ragazzo che con la sua auto si apparto' proprio nel posteggio di Chignolo adiacente al luogo di rinvenimento proprio il 26 novembre 2010, si sa se non violentiamo noi uomini paghiamo.
Il ragazzo racconta che al suo arrivo, in quel posteggio di quella fredda sera bergamasca, vide due motorini posteggiati frettolosamente di traverso con un casco a terra e l'altro sopra il sedile di un motorino, e un gruppetto di tre o quattro ragazzi che non seppe descrivere, ne capire, se stavano litigando o se stavano scherzando, probabilmente da lontano non riusci' a cogliere il senso di questo gruppetto che urlava e si comportava in maniera concitata e strana.
Il gruppetto, riferi' il ragazzo, non era sul parcheggio ma di poco inoltrato nel verde della campagna, nella stessa direzione del ritrovamento poi di Yara.
La notizia chiaramente usci' sulle testate locali ma non risulta ne smentita ne nessuno si presento' affermando che, si, quella sera insieme ad amici si scherzava.
Chiaramente Mimosa sapra' perfettamente anche di questa notiziola ma fara' finta di non conoscerla chiedendomi la fonte sbalordita, ma ci siamo abituati a ironizzare e prenderci un po' in giro.

Mimosa ha detto...

Se ho ben capito dal pregresso e qui con il fresco apporto di Massimo M e il rinnovato Antonello, le questioni sul tappeto sono principalmente queste:

1) La traccia di materiale liquido che ha impregnato i lembi dello strappo sui leggins e slip non può essere sangue perché non sono state fatte le dovute verifiche, così afferma l’esperta Annika, basandosi sulle frasi riportate sinteticamente in Ordinanza, ma sarebbe qualcosa altro che non ho capito cosa

2) Questo materiale è troppo “integro”, diciamo così, per essere rimasto là 3 mesi, sfidando le intemperie, deve per forza essere recente, sufficientemente recente (quanto?), ad ogni modo depositato su cadavere già in stato avanzato di mummificazione (visto che è stata trovata in parte mummificata e in parte scheletrita, aveva perso gran parte dei capelli, ancora però legati con il nastro rosso)

3) La traccia epiteliale della insegnante di ginnastica, invece, è rimasta perfettamente integra alle intemperie per ricavarne il dna assegnato alla proprietaria, ossia non è stato lavato dalle piogge, non è scivolato via, il dna non si è anacquato, non si è corrotto (forse preservato in una piega del giubbottino?)

4) Giustamente è stato osservato che “Se il DNA è stato messo sul corpo dopo la morte (o il copro è stato portato lì dopo la morte) e in un arco temporale vicino a quello del ritrovamento va da sè che di DNA deve essercene ancora a IOSA!”, tuttavia gli inquirenti e i biologi genetici incaricati hanno sempre detto che del materiale in origine “abbondante” e “di ottima qualità” oramai ne “è rimasto poco”.

5) Si è ipotizzato uno spostamento della salma da un posto X, ove sarebbe deceduta, al campo ove è stata ritrovata (mimetizzandola ben lontana dalla strada, però …), per motivi che tuttavia andrebbero meglio valutati, non certo per depistaggio, pertanto prelevata dal posto/loculo ben nascosto e protetto anche dagli odori della decomposizione, per condurre quel fardello putrefatto a bordo di un mezzo e poi a braccia, al fine di scaricarlo in mezzo alla sterpaglia … che stomaco, queste persone …! È disgustoso persino visualizzarlo!

6) In merito, richiamo gli oltre 200 reperti catalogati tra capelli, peli e tessuti epiteliali rinvenuti “sopra e sotto il corpo” di Yara. Hanno fatto sapere che alcuni non appartengono alla vittima e non sono di origine animale, e certo questa quantità non può essersi depositata in breve tempo. E inoltre, il terreno sottostante il corpo è stato persino asportato per essere analizzato, anche questo racconta una storia. Per questi motivi è stato stabilito che il tempo di permanenza in loco era lungo e non breve.

7) Si è ipotizzato che le ferite, i “punzecchiamenti”, sul torace e sul dorso sono state inferte post mortem solo perché non è chiaramente scritto nell’Ordinanza, e non si spiega allora il motivo del decesso, stante che sta scritto dettagliatamente nella relazione autoptica della Cattaneo, segretata fino al processo. Mentre dobbiamo avere estrema fiducia nelle competenze della illustre anatomopatologa, la migliore che pare abbiamo. Incisioni post mortem sono evidenti anche su un corpo mummificato! E poi non dimentichiamo la grande X sulla schiena …

C’è qualcos’altro che potrei aggiungere all’elenco, che mi è sfuggito?

Per ora mi fermo, anche perché c'è un temporalone in corso
non mancando di esprimere il mio giudizio sempre critico sull’operato della Magistratura, salvo prova contraria, ma non su quello dei tecnici, scienziati, ricercatori, sperimentatori i quali fanno il loro lavoro con “scienza e coscienza”, benchè i loro risultati vengano poi “piegati” all’occorrenza … frustrante!

Saluti
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Antonello
... chiamalo "ragazzo" quel signore quarantenne, agente di commercio ...
questa la sapevo, caro!
:-)

Mimosa

Anonimo ha detto...

ma quanta acidità!

Anonimo ha detto...

facciamoci uno yogurt
o hai bisogno di zucchero?
di zuccherini hai la sporta piena, lo so

Mimosa ha detto...

Beh, se questi sono i più intelligenti commenti, è davvero ora di andare a dormire!
Mimosa

Anonimo ha detto...

come sono lontani i tempi della "nostra cara amica annika" quando la sua professionalità era lodata a gran voce proprio da chi oggi ne mette in dubbio le competenze!

Anonimo ha detto...

In effetti la prima cosa plausibile sarebbe stato un episodio di bullismo finito tragicamente, il movente sessuale comunque non convince. Il maniaco sconosciuto nemmeno. Dubito che Yara possa essere salita volontariamente su un mezzo, tantomeno che sia stata rapita con un furgone aperto. Cosa resta? L'incidente cammuffato da aggressione sessuale? Un depistaggio avrebbe senso solo cosi'. Una vendetta trasversale? Ma perche' tutti quei tagli? E' un caso molto strano. Per quanto riguarda la notizia di eventuali infedelta' della moglie del B. siamo alla frutta, a meno che non si distribuiscano balle alla stampa(!) per minare la stabilita' dell'indagato e farlo crollare, cosa che non succedera'..
Meg

Mimosa ha detto...

No, scusa Anonimo,
siccome sono io l’ultima a scrivere, intendi riferirti a me?
Ho già letto il tuo disco in altri momenti, ma ora mi sembra personalmente esplicita l’allusione … e ti dico che hai la memoria fallata!
Io “oggi” non ho mai messo in dubbio le competenze di Annika (postami un commento in cui l’ho fatto)
… e nemmeno “allora” l’ho mai appellata nel modo che citi tra virgolette.
Se “oggi” (ieri, l’altro ieri, parecchi giorni orsono, invero) sono intervenuta è stato solo per stigmatizzare il TONO in cui lei AGGREDIVA chiunque, sono molto sensibile all’aggressività verbale.
Si possono sostenere le proprie idee senza offendere e tu devi essere proprio cieco/a per non essertene accorto!

Mimosa

PS: e abbi il coraggio di firmarti Anonimo milite ignoto, troll disturbatore, prezzolato anche tu?

Antonello ha detto...

@Massimo M.
Se serve ancora alla ponderata valutazione fino ad ora ho due dichiarazioni in due interviste diverse sui molecolari.
In una un presunto dirigente del gruppo cinofili afferma con certezza che le operazioni di ricerca dei tre cani molecolari sarebbero iniziate il lunedi' successivo alla sckmparsa di Yara, in un'altra un altro intervistato afferma con certezza che "i cani confermarono la pista del giorno prima".
L'incrocio delle due ci dice che le operazioni vennero approntate il lunedi' portando alla pista cantiere, spero descritta bene, e continuarono per un secondo tentativo anche il martedi' almeno, confermando di fatto la pista cantiere.
Conclusione: la pista che dalla palestra porterebbe Yara al cantiere e' con sufficiente sicurezza la "pista piu' intensa", non e' certo invece fosse "la piu' fresca".
I tempi invece lascerebbero meno spazio a divagazioni perche':
1) I cani sono testati, a parte il caso Melania in cui sarebbero state utilizzate delle linci accalorate, in ricerche sul terreno non piu' vecchie di sette giorni, 168 ore.
2) Yara sparisce alle 18,50 circa del 26/11/2011, mentre le ricerche sarebbero iniziate presumibilmente al mattino del 29/11/2011, circa 65 ore dopo.
Vien da se che bisognerebbe verificare in quali giorni Yara, a ridosso della scomparsa, sarebbe andata in palestra o nelle sue vicinanze, perche' se Yara ci fosse, ipoteticamente andata il venerdi' prima, non essendoci ipoteticamente state gare la domenica prima della scomparsa, si ridurrebbero di molto le possibilita' che la pista poi rinvenuta il lunedi' 29, per la prima volta, NON possa essere anche la pista piu' fresca in assoluto.
E, se l'unica variabile fosse verificata avremmo l'ultima pista effettuata dalla ragazzina con sufficiente e ragionevole sicurezza.
Hanno verificato???

Mimosa ha detto...

Meg,
pare che da settimane gli investigatori stiano setacciando i borghi e ponendo domande a giovani donne se hanno avuto relazioni particolari con MGB, lo hanno persino chiesto alla suocera.
Scandagliare nella vita privata della famiglia fa parte delle indagini, si cercano altri “indizi”.
L’immagine della famiglia perfetta non è credibile … nessuna delle nostre famiglie può dirsi da mulino bianco, c’è sempre uno scheletro piccolo o grande nell’armadio, in ogni casetta …
In fondo è stata proprio la moglie, anzi, la madre di lui a riferire che talvolta MGB dormiva fuori casa, dopo un litigio … e allora di litigi potrebbero essere diversi … gli inquirenti vogliono capire le motivazoni. Donne o uomini di mezzo?

Strano, tuttavia, far trapelare questo tipo di indiscrezioni piuttosto di altre … servono solo a formare idee colpevoliste nell’opinione pubblica: del tipo, se la moglie aveva degli amanti, significa che lui la trascurava e si sfogava su ragazzine. Oppure, lei si consolava altrove, perchè lui aveva relazioni a destra e a manca. E quindi, casa e chiesa sono una finzione e la moglie mente!
Se la moglie mente sui loro reali rapporti, può aver mentito nel fornire alibi al coniuge … quindi non è “affidabile” né “attendibile”.

Nell’attuale ordinamento della testimonianza, «i prossimi congiunti dell’imputato non sono obbligati ad assumere l’ufficio di testimone. La legge prevede questa eccezione in virtù del fatto che il teste potrebbe trovarsi nell’ insuperabile e difficilissima situazione di dover scegliere tra il dover dire la verità o nuocere al proprio congiunto. Quindi, il teste – una volta citato – verrà avvertito della possibilità di astenersi e potrà scegliere se rendere la testimonianza e dire il vero oppure evitare del tutto di testimoniare». Per legge i “prossimi congiunti” sono gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, i fratelli e le sorelle, gli affini (se il coniuge è vivo o vi sia comunque prole), gli zii e i nipoti.

Ciò non vuol dire che i magistrati non si formino un’opinione su quanto dichiarato da questi soggetti e rigirino le dichiarazioni, quando contraddittorie, contro di loro o l’imputato.

Mimosa

Pamba ha detto...

Uhm....a me sembra un colpo bassissimo della Procura.
La sig.ra, chiamata in Procura a testimoniare dopo essersi fatta intervistare dai giornali, si rifiuta di farlo se non assistita dai legali del marito...
A me sfugge un'indiscrezione ...
Un altro modo per far pressione sul marito in carcere.

Questo modo di fare, se è così come ipotizzo, mi fa orrore.

Buonanotte
Pamba

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Mimosa possono scavare quanto vogliono, tanto non troveranno nulla contro l'uomo col pizzetto e dall'abbronzatura facile,ne sono più che convinto.Ne per soldi e neanche per sesso,allora quale stato lo scopo di aver sequestrato una ragazzina di 13 anni? l'ottanta x cento di questo tipo di rapimenti è a sfondo sessuale,però in questo caso non hanno abusato di Lei,quindi cos'è stato un maldestro tentativo andato a vuoto? non credo,e non c'è nessuna certezza che Yara è morta dopo di stenti e per il freddo,da un corpo quasi mummificato non credo che sia tanto facile rilevare questi particolari,questa è solo una deduzione della Cattaneo,non può essere che Yara dopo averla portata in quel campo e aver subito violenza fisica con l'ultimo colpo ricevuto da un oggetto non ben definito è morta e i suoi aguzzini non se la sono sentita di violentare una ragazzina priva di vita? Quella della Cattaneo è solo una sua teoria e nulla più.Se penso a quel deficiente del Prof Strada sul caso Scazzi per capire se era stata strangolata con una corda o una cintura credo che di dubbi ne avremmo a bizzeffe.Spero sia stato di tuo gradimento l'allegato che ti ha inviato l'amico Massimo,era un regalo che ho chiesto espressamente di inviarti,proprio per farti capire a che punto si può arrivare con i testimoni "attendibili".Ti auguro una dolce e serena notte cara amica nottambula.

Anonimo ha detto...

Massimo M.Si, mi ero persa la tua ipotesi di persona(o più)conosciute a Yara.Tuttavia non concordo sulla mancanza di coraggio dell'aggressore(colui che ha comunque il fegato di colpirla,forse a mani nude) perchè i tagli non sono a casaccio tanto da far pensare ad un'azione in preda al panico,ma studiati,cosi come per la grande X(purtroppo non riesco a vedere il link postato da Pamba). Ci vuole poi davvero più "coraggio" ad accoltellare un corpo nei punti vitali rispetto ad esempio a quei due tagli sulla gola?E ripeto,una persona che ha il fegato(se vogliamo chiamarlo cosi)di incidere una X(prima una lunga diagonale e poi l'altra,senza esitare,concludendo cosi il simbolo),nonostante la vista del sangue, a parer mio non ha troppi timori ed una rapida morte data da colpi più profondi sarebbe semmai un segno di "grazia" rispetto a quella che a me pare una tortura bella e buona.

Antonello, l'idea iniziale era certamente legata ad un movente sessuale.È bastato dire "taglio sulle mutandine"per far credere a chiunque che l'aggressore avesse proprio quel tipo di intenzioni.Successivamente si è capito che il taglio sui leggins/slip non portava a molto.Nessuna violenza sessuale,altri tagli che lasciano supporre ad un gesto forse casuale,nessun dna sul reggiseno e come hai fatto notare,dalle ricerche di soggetti con precedenti simili non è emerso nulla.Continuo a credere che un'azione simile non è stata eseguita da persona con sensi di colpa, o paure insolite(non ha paura del sangue,nè di lasciare altre tracce,e tantomeno di colpire la gola non una,ma due volte,entrambe i polsi e di disegnare simboli).Forse l'azione di un gruppo ha fatto in modo che uscisse fuori quel tipo di coraggio ma il significato,o il motivo,continua ad essere un mistero di cui poco si parla ora che c'è un dna.

Sul dna non ho molto da dire invece,ho trovato interessante il link postato da Pamba ma credo che dovremmo attendere il ritorno di Annika,che se non ho capito male ora non può intervenire, per sapere cosa ne pensa.Le domande su questo punto aumentano,ma spero che si potrá tornare a discutere serenamente.Personalmente trovo un pò fuori luogo parlare di una persona che al momento non può difendersi, questo senza togliere le ragioni di chi si è sentito in qualche modo offeso dalle sue parole.Non mi sembra di aver letto attacchi personali da parte sua(ma potrei aver letto male),e nonostante tutto a me sembra che i suoi modi,discutibili o meno,siano esattamente gli stessi usati nel caso Rea,ma forse li un senso di complicitá per la condivisione delle stesse ipotesi, ha lasciato che il modo passasse in secondo piano. Quello che risulta fastidioso è che da un diverbio nato tra due persone di cui una,Mimosa,si è forse sentita attaccata,nasca il pretesto per chiunque per accodarsi e dire la sua sui toni di Annika ed allora capisco il cinismo della stessa(a me roderebbe non poco).
Inoltre questa storia del dna su ci giriamo da mesi non spiega comunque come il Sig.Bossetti sia coinvolto nella vicenda.Se non usciranno indizi più che consistenti a suo carico(e lascerei da parte amanti,solarium o eventuali visioni di porno o incontri con prostitute molto giovani-vedrete che fi media faranno uscire qualcosa di simile per tornare al movente sessuale-) il tutto finirà con una sola prova,un lungo processo e tante domande resteranno tali.Contento chi si accontenterebbe di questo trovandovi pure un senso di giustizia che io vedo sempre più lontano.
Un saluto e una buonanotte a tutti voi.
Kiba

Anonimo ha detto...

Buongiorno ai mattinieri,
Mimosa
e' giusto che gli inquirenti investighino a 360 gradi, ma che l'opinione pubblica possa trovare un qualche nesso tra le eventuali scappatelle della moglie e questo massacro mi sembra azzardato. Per i tagli inferti non penso che siano poco profondi per inesperienza, chi vuole uccidere colpisce in profondita',un maniaco sessuale in zone particolari. Non capisco perche' si esclude che quelle ai polsi siano da difesa, la ragazza avrebbe potuto incrociarle per proteggere il viso, e come si puo' sostenere che siano state inferte su una persona tramortita.
Meg

Anonimo ha detto...

scusa Mimosa soltanto una domanda ma quell'espressione " Mentre dobbiamo avere estrema fiducia nelle competenze della illustre anatomopatologa, la migliore che pare abbiamo.." ovviamente devo pensare che NON sia stata detta in senso ironico?

leo

PINO ha detto...

@ MEG,
siccome sono un mattiniero cronico-:-), ti rispondo io, al posto di Mimosa, che a quest'ora stara con il volto ancora affondato fra i cuscini.
Mettere in "campo" le scappatelle della moglie di GMB (ammesso che siano vere), è un vero atto di sciacallaggio. E le persone che leggono od ascoltano tali squallide notizie non sono tutti fessi; per cui è difficile che si lascino infinocchiare.
Per quanto riguarda le ferite riscontrate ai polsi della povera Yara, sono concorde a ritenerle causate da tentativi di difesa: gesto comune ed istintivo.
Anche le altre ferite "non profonde", non sembra che siano state inferte per uccidere; fanno pensare più ad una sevizia, inflitta con ferocia e particolare sadismo.
Non conosciamo, per intero, il referto autoptico, per cui non possiamo che ipotizzare.
Pino

Massimo M ha detto...

A Kiba
Buongiorno. Non perché voglio difendere spasmodicamente la mia ipotesi, che ipotesi rimane...........dunque con nessun tipo di valenza oggettiva, ma proprio perché i tagli sono di una precisione agghiacciante e non a casaccio che mi fanno propendere ad un depistaggio. Nessuna lesione da difesa, questo e' un dato oramai accertato ma lo si evince anche guardando la posizione dei tagli (lesioni da difesa sono tipiche sulle braccia). Chi ha compiuto quei tagli, condivido, ha agito con grande calma. Il corpo o era già cadavere o agonizzante o comunque immobilizzato da un punto di vista fisico. E' stato analizzato che i tagli, con studi comparativi, siano stati eseguiti con il corpo vestito. In caso di depistaggio immagino che chi ha compiuto quel gesto possa averlo fatto di notte...........sotto esigua luce di luna o servendosi della luce di un cellulare o di un accendino.
Voglio dire che la estrema precisione dei tagli e i precisi punti in cui essi sono stati rinvenuti...........in presenza di accertata mancanza di lesioni da difesa.........e con il dato certo di tagli assolutamente superficiali tali da non procurare morte da soli.......mi fanno proprio propendere per un depistaggio. L'alternativa sarebbe TORTURA e SEVIZIE visto che non c'era scopo di uccidere con tagli superficiali.
Ma chi TORTUREBBE un corpo senza abusarne sessualmente e senza uccidere? Un seriale pedofilo? E dove sta?

Massimo M ha detto...

A Kiba
......volevo aggiungere che questi tagli a X sembrano andare molto di "moda". Forse perchè associati sempre a qualche cosa di occulto, di inspiegabile e altamente depistante?
No perchè dopo Melania e dopo Yara diventa altamente probabile che qualche pazzo omicida in futuro lasci una X di così tanto insuccesso di indagine.

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

L'estate che non c'è (stata), accompagnata dai temporali e dagli aggiornamenti sul caso DNA, senza portare a nulla di fatto.

E Alfano sta sempre lì a svolgere il suo ruolo di garante dell' Interno e come lui tutti gli altri a chiacchierare inutilmente su riforme vere che non si ha intenzione di promuovere.

Come interpretare le altre chiacchiere "popoline" intorno alla signora Bossetti Comi?

Siccome sapete come la penso sul fatto in questione e non intendo ripetermi, queste nuove sventolate su quel ménage familiare, smentite quasi subito ma che sono state comunque oggetto di discussione, servono prevalentemente a tenere i fari accesi.

Siccome tutto è partito sull'assunto di un DNA ignoto 1 figlio di altro, ritrovato in abbondanza su un indumento non di puro cotone (che assorbe)ma di fibre ad alta concentrazione sintetica (che assorbono di meno e fanno scivolare l'umido caduto, questo mi sembra non sia stato considerato),orbene quell'assunto indicava la FAMIGLIA, nucleo sociale da mettere sotto accusa.

Invece è successo che il dibattito intorno al DNA, ai tradimenti, ha visto abbassare il dito contro Ester Azzuffi che continua a dichiarare la sua fedeltà.

Ma la FAMIGLIA deve continuare ad essere sotto attacco e quindi era necessario scavare nella vita privata della coppia.

Se la Comi abbia o meno avuto amanti, chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma la funzione di tale notizia riguarda il privato di Bossetti sul quale si deve continuare a parlare magari per arrivare a dire che è il pedofilo assassino da tenere dentro e che tutto è accaduto sempre per il solito pretesto sessuale.

Il sesso in questa storia c'entra poco, il motore di ricerca da avviare è ben altro e su quell'altro i riflettori si vogliono spenti.

Quale è il ruolo del nostro dialogo con i limiti che possiamo avere, è quello di leggere il caso secondo molteplici punti di vista che possono essere tutti validi se motivati.

E così i riflettori restano accesi a dimostrare che quello che non è stato fatto da parte di chi era preposto a farlo, è da evidenziare.

Se lo evidenziamo noi nel nostro piccolo, a maggior ragione doveva essere fatto da chi è del mestiere, invece il caso viene "pilotato" dalle notizie che fanno uscire ad hoc, a sfondo sessuale: costumi corrotti, valori morali familiari inesistenti.

Il sesso, anche in tutte le sue devianze, è il peccato più "comprensibile" perché istintuale ed emozionale.

Al contrario, il desiderio di danaro e di potere, porta a sopraffare non solo un singolo individuo, ma un intero sistema che coinvolge e schiaccia milioni di persone.

Il marcio fino al midollo non viene evidenziato ma bypassato attraverso la vita coniugale di singoli individui.


Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti.
Massimo M certamente delle persone conosciute a Yara potrebbero spiegare meglio l'azione di depistaggio rispetto al maniaco isolato e sono d'accordo con te sulla precisione delle ferite stesse. Ci muoviamo su binari paralleli ma non riesco ancora completamente a direzionarmi verso il depistaggio.Ovviamente le nostre sono ipotesi personali sulla base dei pochissimi elementi che conosciamo,quindi tutte da prendere con le pinze,ma trovo interessante il confronto su questo punto,anche prr staccare un momento la spina dal dna.
Personalmente credo che proprio per quello che hai detto anche tu,precisione delle ferite e tempo necessario per l'azione con tutti i rischi connessi(di essere visto,di lasciare nuove tracce ecc),un'eventuale depistaggio deve portare l'aggressore ad avere più che ottimi motivi per agire così.Ad esempio un coetaneo non come tutti gli altri,ma qualcuno che infastidiva Yara al punto che altre persone ne erano a conoscenza.Cosi come un commerciante o un parente con attenzioni particolari verso la ragazzina che potevano non passare inosservate a tutti. Insomma il soggetto doveva avere paura di essere scoperto e questa paura doveva essere veramente motivata e legata forse ad un legame "speciale"e diverso dagli altri. Quindi trovo certamente logica la tua ipotesi come quella di un gruppo,di un'azione di bullismo,o di un messaggio che chi doveva decifrare ha compreso,ma è come se mancasse un pezzettino di puzzle per completare meglio il quadro.Possibile anche che quel pezzettino si sia perso per strada e che verrá prima o poi trovato,ma per ora non ne sappiamo nulla. Sulla base dei pochi elementi a nostra conoscenza propenderei per un'azione di gruppo, perchè se il corpo è rimasto sempre in quel punto l'aggressore doveva avere o tanta incoscienza o la certezza di non essere scoperto,da qui forse dei complici a fare da palo e ad infondere coraggio,come ipotizzavo per il caso Rea.
Interessante sará parlare di quelle ferite legate alla figura del Bossetti se risulterá alla fine l'unico colpevole.Staremo a vedere, e certamente se non uscirá nulla oltre al dna dovremmo tutti prepararci all'idea che chiunque, anche una persona comune come tante,possa impazzire da un giorno all'altro e diventare un mostro.Avremo il coraggio di guardarci allo specchio e fare lo stesso tipo di analisi su noi stessi?No.Sarà sempre più facile farla sugli altri,aggiungendo condimenti a mò di scuse per allontanare quel mostro da quello che siamo noi.E a quel punto andranno bene le notizie su amanti o materiale pornografico o immagini su facebook decontestualizzate,il tutto per ammettere che si,è possibile,ma mai e poi mai capiterá a noi.
Sulle ferite da difesa.Dipende innanzitutto come sono queste ferite sui polsi,ma se penso ad un'azione da difesa immagino le braccia rivolte a proteggere volto e testa girate verso l'interno.Mi sembra un gesto più istintivo e in quel caso le ferite dovevano trovarsi un pò su tutte le braccia.Invece un polso,poi l'altro...e senza luce si riesce a "beccare" gli stessi punti anche più volte e senza mai affondare.Io vedo un'azione quasi chirurgica e fatta con un corpo inerme più che in movimento.
Massimo un'ultima cosa.Yara nella tua ipotesi fugge ma non urla impazzita come credo farebbe chiunque. Come lo spiegheresti?
Kiba

PINO ha detto...

@VANNA, ciao e ben tornata!

Il tuo valido discorso può essere situato in un contesto che esorbita dai ristretti limiti che circoscrivono il caso in esame.
Caso che, pur presentando peculiarità "sui generis", non ha ottenuto quegli approfondimenti su spettri più allargati su cui imperniare tutta la ricerca investigativa.
Si è adottato un unico fulcro, sul quale far leva.
Il risultato (a parte l'aver realizzato un dna, valido o meno, resta da vedere) è quasi zero.
Difficile che ora si possa riprendere in considerazione, da parte degli inquirenti, l'osservazione di quegli orizzonti da te spesso, inutilmente segnalati.
Il "dato e tratto" ormai, dovremo solo avere la pazienza di attenderne i relativi risultati.
Saluti cari, Pino

Massimo M ha detto...

Buongiorno ancora Kiba
Guarda, nella mia ipotesi, Yara conosceva benissimo l'uomo o ragazzo e per salire sul mezzo volontariamente, come credo, o doveva trattarsi di un amico di famiglia, di un fratello delle proprie compagne di classe o di atletica, un genitore di sue amiche/ci, qualche amichetto della sorella o un uomo-ragazzo che in un certo senso la "corteggiava" da tempo e a cui lei non ha voluto dire di no, per curiosità magari o infine, non priprio da escludere, un uomo-ragazzo per cui lei aveva una "cottarella" e che frequentava magari solo nel tragitto che va dall'uscita dalla palestra a casa. Proverei ad escludere un rapimento (NON ESISTE senza segni di colluttazione e difesa) e proverei anche ad escludere un abboccamento con tutta sincerità........perchè in questo caso si tratterebbe di un malato psicotico pedofilo sessuale.........non da escludere totalmente ma francamente è poco plausibile che un pedofilo scelga casualmente la sua preda (visto che non poteva sapere che YARA uscisse quella sera a portare la radio in palestra e alle 17:30).
Provando a dare per scontato questo.............in tutti i casi di cui sopra, ci sarebbero stati dei buonissimi motivi per proporre un depistaggio. Tieni conto che nella mia ipotesi il caso rimane un incidente finito male........cioè io ritengo che l'uomo ha colpito YARA in preda a panico ma che non volesse assolutamente ucciderla........invece si rende conto di avergli fatto veramente molto male e Yara cadendo, magari ha battuto la testa in modo grave. E appena si è reso conto di aver commesso un vero e proprio casino pensa in sostanza di depistare da quella che può essere sintetizzata come una "pseudolite". Non è detto che per depistare torni entro le 24 ore successive, potrebbe anche averlo fatto subito rendendosi conto di averla ridotta, colpendola, già in fin di vita. Dicevo, in tutti i casi di cui sopra ci sarebbe stato un buon motivo per depistare..........perchè non ci giriamo attorno, in 3 anni di indagini si è spesso utilizzata la pista del "rapimento" e di un omicidio a sfondo "sessuale con sevizie".........e questo credo sia in gran parte dovuto alla presenza dei tagli.
Immagina fosse stato ritrovato il corpo senza tagli.........inevitabile e logico, in quel caso, indirizzare esattamente le indagini in una lite finita male.........e una lite in quel posto lì come la si poteva spiegare se non a rigor di logica in una probabilissima lite diciamo "amorosa"? E in quel caso poteva temere l'assassino che la ragazza avesse fatto il suo nome a delle sue amiche? O avesse scritto il suo nome su qualche diario segreto?
Cioè i motivi per indirizzare una indagine verso evidenze diverse da quelle di una semplice lite o incidente finito male potevano esserci davvero tutti. E ripeto, proprio la precisione dei tagli, il fatto di averli fatti da vestita (dunque sugli indumenti) e di avergli procurato lesioni deboli e superficiali, mi fanno proprio pensare ad una sorta di disegno voluto realizzare con la lama sul corpo.
L'alternativa è TORTURA e SEVIZIA.............ma sarebbe tutta da catagolare perchè mancano troppi elementi in questo senso.

Massimo M ha detto...

......Kiba.........dimenticavo
Primo non è detto che si urli per forza mentre si scappa..........soprattutto se conosci colui da cui scappi e addirittura ci sei salita sul mezzo. Credo anche che in casi del genere l'istinto di sopravvivenza ti fa solo correre perchè urlando perdi molto fiato e resisti di meno a scappare. Però qui è un discorso veramente molto soggettivo.
Mia sorella, per esempio, che urla pure se va via la luce........ha ricevuto una visita di ladri alle 3 di notte, era sola, ebbene è rimasta paralizzata senza aprire bocca. Il caso è diverso, certo, però questo per dire che in situazioni del genere ognuno agisce a seconda della circostanza e cose magari non ovvie lo diventano.

Pamba ha detto...

Ciao Kiba, più volte hai chiesto del profilo psicologico ed io ho trovato questo, tracciato dal criminologo Lavorino nel 2011.

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/bossetti-assassino-di-yara-carmelo-lavorino-1913551/

Come al solito, non si capisce se il profilo derivi da un preciso incarico da parte della Procura, e dunque anche dalla possibilità d'accesso agli atti. Prendilo con le molle ;-), ma sembra che la Procura sia orientata su questa "forzatura" dell'immagine di MGB.

Interessante anche la serie di condizioni da dimostrare per l'Accusa, molto ardua, compresa la conoscenza di Y. ai fini di carpirne la fiducia e l'evidenza della perversione di MGB.
Cose attualmente assolutamente non emerse.

La moglie di Bossetti, comunque, forse ben consigliata, insiste proprio su questa dimostrazione di normalita'.

"Mi creda, mio marito non può essere un maniaco. I suoi comportamenti, anche quelli sessuali, sono sempre stati al di sopra di ogni sospetto. E’ normalissimo anche nell’intimità. Nessuno mai, come per esempio una piscina affollata, ha mai potuto cogliere uno sguardo disdicevole, un’attenzione strana verso le ragazzine. Lo chieda a chi vuole, in famiglia o in paese."

il sito e' un blog satirico (sic), ma e' utile perché si può leggere l'intervista completa della moglie.

http://levipere.com/2014/08/12/la-moglie-di-massimo-giuseppe-bossetti-mio-marito-e-una-noia-mortale-anche-a-letto/moglie-di-massimo-giuseppe-bossetti-3/

Antonello ha detto...

@Massimo M.
La lite regge fino a che parliamo di ragazzini che entrano facilmente in panico, ma se Yara non e' morta subito, una persona adulta con nulla da nascondere, chiama immediatamente un'ambulanza, per questo che buttata giu' cosi' a me non convince.
Cerco di spiegarmi, concordo sull'incidente forse anche non voluto, sicuramente sovradimensionato, chi ha assistito alla scena deve aver pensato che Yara era veramente morta e deve aver avuto un motivo ritenuto da lui/lei ineludibile.
Se stessimo parlando del Bossetti o di un amico di famiglia che chiamando l'ambulanza avrebbe dovuto spiegare che ci faceva lui con Yara che avrebbe dovuto tornare a casa non avrebbe "dopo" depistato verso il tentato stupro.
Quindi la convinzione che per Yara non vi era piu' niente da fare ed il motivo grave che avrebbe inibito la chianata eventuale ai soccorsi credo centri poco, se non parliamo appunto di ragazzini.
Io credo che sia determinante il connubio fra il fatto che per Yara non vi era piu' nulla da fare ed il luogo in cui dev'essere accaduta la pseudotragedia.
In questo senso individuo due posti in cui Yara sarebbe stata con ragionevole certezza quel pomeriggio tardo: la palestra ed il cantiere.
In ambedue i casi implicazioni con uno scandalo, complicanze forse con rilievi assicurativi, eventuale coinvolgimento, magari involontario, di qualcuno della palestra o del cantiere, e ci starebbe anche la lite, ma non a Chignolo, chiunque in panico sarebbe magari fuggito ma avrebbe potuto fare una semplice telefonata anonima da una cabina, magari dicendo che di sera non aveva potuto far altro che andare per funghi con il cane da rartufi.
Quindi, credo personalmente ad un posto unito ad una particolare situazione e coinvolgimento che andavano "a tutti i costi" nascosti non essendoci piu' niente da fare per Yara.
Un cantiere fermo perche' un operaio vi avrebbe portato una ragazzina significa che l'operaio sarebbe stato licenziato, denunciato e che non credo esista un'assicurazione che pagherebbe eventuali incidenti occorsi nel recinto ad estranei ospitati seratempo.
Non voglio gettare ombre su nessuno, ma non riesco a vedere altri luoghi, un incidente con il mezzo di un cantiere??? Yara investita proprio dove i due cani si fermano sul lato destro della strada??? Nel caso poi portata dentro al cantiere ed appuratane la morte per un colpo alla testa il trasporto nel casupolo a fianco dove i cani hanno odorato tracce particolarmente intense??? Puo' darsi fino alla domenica sera, il lunedi' il cantiere avrebbe riaperto, nessuno avrebbe nel caso dovuto vedere, di li l'ipotetico spostamento alla casupola, la domenica sera poi il trasbordo a Chignolo ed in epoca vicino al rinvenimento il depistaggio a favore di una pista sessuale qualunque.
E' il luogo di aggressione che e' fondamentale per chiarire secondo me, in una tragedia la responsabilita' passa in secondo piano se non vi e' altro di tremendamente inconfessabile da essere disposti a svelare, pur di tentare l'intentabile pur di salvare la vittima.
Trovo anche rituale e fonte di sviamento questo ostinarsi al pensare a chi, se Yara poteva o non poteva conoscere e' foriero di passi avanti, di possibili inganni ed innamoramenti di tesi, eppure e' ricorrente, sempre si comincia dal chi e mai dal come, dove e quando.
Perche'???

Anonimo ha detto...

Annika, tra mille difficolta', mi ha nuovamente chiesto il piacere di inserire per suo conto il seguente commento:

Riguardo a qualunque offesa alla mia persona, rimando direttamente al mittente. Cio' che mi offende maggiormente di cio' che ho letto in alcuni post degli ultimi giorni e' l'aver notato che alcune cose mie personali e private che in passato ho condiviso con un gruppo ristretto di utenti che consideravo amici, sono state divulgate pubblicamente su questo blog neanche si trattasse di informazioni di pubblico dominio usa e getta. Non avendo idea di dove si possa fermare tale divulgazione, segue un resoconto sulla mia persona "straight
from the horse's mouth". Chiunque non fosse interessato, non e'affatto tenuto a leggere.

si, sono giovane e pure bella! :-) (17/8/14, 8:59)
Ditemi, lo SMILEY lo vedo solo io? Era una battuta per sdrammatizzare l'inopportuno "incazzatissima", che al contrario di smiley a seguire proprio non ne aveva...

Uganda, Inghilterra, Borneo, Australia, Italia...
Non sono mai stata in Uganda, ma con mio marito nel campo dei minerali e del petrolio ed io nel campo delle analisi post mortem, per quanto triste possa risultare, Africa ed Asia sono i posti che offrono piu' lavoro ad entrambi... Oggi sono in uno di quei paesi "caldi".
Borneo: si, sono stata a Kota Kinabalu e Gaya Island. Se per questo sono stata anche a Samoa, Fiji, Tonga, Singapore, KL, HK, Kiribati, NZ... Con mia mamma Australiana figlia di Australiani, sono cresciuta the Aussie way a botte di Milo e Vegemite (Howdy Australia! Go the Swans on Sunday!), e gli Australiani viaggiano tanto. Quei posti "avventurosi" per me non sono altro che luoghi di vacanza come lo sono in Italia le varie isole del Mediterraneo.
Inghilterra: la Gran Bretagna e' il paese in cui ho vissuto alcuni anni molto importanti della mia vita.
Italia: ci sono stata solo 3 volte. Parlo l'italiano (male) e lo scrivo (OKish, ma faccio SEMPRE lo spell check!) perche' il mio stepdad era italiano. Lui e mia mamma parlavano solo Inglese, ma con me ci e' riuscito ad insegnarmelo abbastanza da farmi capire oltre ai soliti "pasta, bella, pizza, il gatto e' sul tavolo, ad Anna piacciono le mele verdi". Alla maggior parte di voi ho detto che mia nonna era di origine Italiana, ma solo perche' insistevate tanto per sapere come mai sapessi scrivere in Italiano e la verita' e' che non mi andava
proprio di raccontarvi un fatto privato di mia mamma, ovvero che fosse sposata con un uomo che non era il mio padre biologico. Ora lo sapete
TUTTI. Felici?
Che altro aggiungere? Sono dell'acquario, il mio colore preferito e' il rosa e fino ad un anno fa avevo due figlie. Oggi ne ho 3 e sono tutte e 3 BELLISSIME (senza smiley perche' lo sono davvero e vediamo un po' chi si permette stavolta di obiettare anche su questo).

Pamba

Nel processo di via Poma, al pari che nel processo di Parolisi con il French kiss, si sono fatte" prove sperimentali di lavaggio a mano e in lavatrice, "condotte dai consulenti del PM, (ed esposte alle pp. 137 e segg. della relazione)". Anche se, stando a queste "prove sperimentali", un lavaggio in lavatrice eliminasse completamente il dna dalle fibre e un lavaggio a mano invece no, per trasformare queste "prove sperimentali" in dato scientifico occorrono una serie di double blind test ripetuti, dal risultato consistente e pubblicati su almeno una rivista scientifica cosi' da poter essere contestati e/o usati come referenza. Cosi' come sono attualmente hanno solo un valore funzionale al singolo processo in questione, null'altro. Inoltre, quanto durava il lavaggio a mano di tali "prove sperimentali"? Forse 48-72 ore continuate (con pioggia-neve-sole alternati per 3 mesi filati)?

Annika


Mimi Martini

Anonimo ha detto...

Come mai sino a poco tempo fa (sicuramente prima dell'arresto di Bossetti) il DNA dell'insegnante di ginnastica sembrava essere stato isolato da una traccia biologica repertata sui guanti di Yara (che a detta dei media si trovavano, ben piegati, nella tasca del giubbotto), assieme peraltro al DNA di un individuo di sesso maschile, mentre adesso qualcuno ha cominciato a scrivere (soprattutto su questo blog) che era stato isolato da una traccia sull'esterno del giubbotto?

Chiaramente la notizia di questo DNA non è contenuta nell'unico documento ufficiale d'indagine disponibile online, ma e' tratta esclusivamente dai media.

Ma che la traccia si trovasse sull'esterno del giubbotto a me non sembra di averlo mai letto su qualche fonte perlomeno attendibile.....

Antonello ha detto...

Dopo questo ultimo "message in a bottle" di Annika mi sento di intervenire a proposito.
Ho sempre sottolineato e dato atto di essere profano in materia e riesco ad immaginare cosa significhi dover spiegare a profani, convinti a priorem di tuttaltro, una scienza invece studiata per decenni e, mi sembra, ai massimi livelli.
Dev'essere impegnativo piu' che spiegarla a Professoroni in materia durante un test universitario, anche se in molti esami prende sempre piu' piede la capacita' di convincere con esposizioni addormentative di loro e qualcuna piu' espositiva che addormentativa, credo da questo possa derivare l'equivoco di cui Stefania si e' lamentata, diffidenza, domande di ogniuno a cui rispondere, esposizione coraggiosa di tesi antitetiche al sensazionalismo e perfido moralismo, sono tutte componenti che alla lunga possono spazientire "gli umani".
Proprio per la mia profanita' in materia il mio approccio con l'entita' concettuale Annika non e' mai andata oltre la "logica", si sa , avanzai anche delle controsservazioni sul caso di Melania, ma solo dal punto di vista logico alternativistico, insomma una risultanza va interpretata, va contestualizzata, anche con lo strumento della logica, importante capirla, farla propria e poi testarla sul caso specifico ricercandone le consequenzialita' "logiche", questo credo che si possa definire "mettere alla prova la scienza e non accettarla come calata dall'alto, credo sia indispensabile in ogni scienza.
Trovo pero' non corretto che ogni volta che Annika sia assente, anche un'altra volta accadde cosi', gli si formuli appunti piu' o meno personali, lo scrivo senza pregiudizio, io se ho qualcosa da dire che penso lo dico punto, nei modi, magari con ironia, ma cerco di lanciare il messaggio, non e' poi cosi' disdicevole chiarirsi, entrando piu' nel merito odio anch'io gli assogettamenti, le gerarchie, i messaggi fraterni di chi magari non ha a monte capito, ma Annika non credo che viva di questo, puo' come tutti "gli umani" spazientirsi, glielo concederei anche, ma tutto sommato si sta esponendo, perche' anche se dicesse sono Fiordaliso Moglio (a proposito di Marite) del laboratorio x non credo cambierebbe qualcosa.
Perche' dunque diffidare per forza e, diceva un mio amico, per forza darlo a vedere???
Tranquilla Annika, hai ancora amici, nessuno ti puo' levare l'apporto che hai dato, di certo ed anche da me non ti aspettare che non testi le tue affermazioni specifiche dal punto di vista logico e che devono, credo, illuminare la tua carriera professionale.

Vodafone ha detto...

Nell'Ordinanza si parla di polvere di calce repertata sugli indumenti e nell'alveo bronchiale nonché di piccole sfere di ferro-cromo-nichel rinvenute sulle scarpe e in altre parti degli indumenti.

Questi riscontri, che riconducono al mondo dell'edilizia, sono stati fatti valere come indizi di colpevolezza di Bossetti che ha una piccola attività autonoma edile ma non specializzata.

E se la cosa può anche andare bene per la polvere di calce, per le sfere metalliche le cose non tornano.

In quanto, per essere riconducibili all'edilizia, queste sferule possono avere solo due origini ed impieghi:
- o come residui della saldatura di elementi in acciaio inox (ma in questo caso non presentano dimensioni uguali tra sferula e sferula)
- o come residui di operazioni di "pallinatura" di pavimenti industriali o di centri commerciali

Quest'ultima operazione è difatti altamente specifica e specializzata per trasformare pavimenti altrimenti scivolosi in pavimenti leggermente ruvidi ed antisdrucciolo. Viene effettuata mediante apposite macchine (tipo quelle per la sabbiatura) e richiedono la pulizia e aspirazione delle superfici dopo il trattamento (altrimenti le sferule rimangono sparse quasi ovunque).

Queste macchine per la "pallinatura" possono anche essere noleggiate ma solitamente le imprese che si occupano specialmente di pavimentazioni le posseggono tra la propria attrezzatura. Mi sembra quindi un po' strano che Bossetti, che in quel periodo lavorava in un cantiere di edilizia residenziale, potesse avere nel proprio furgone residui di tali lavorazioni.

Inoltre è da considerare che se per i pavimenti in grés si utilizzano solitamente sferule in vetro o quarzo, quelle in ferro-cromo-nichel vengono impiegate per la "pallinatura" di pavimentazioni in pietra in quanto più dure. E non si tratta di pavimenti di piccole dimensioni, ma di superfici sufficientemente ampie altrimenti non sarebbe economico utilizzare questa tecnica e le pietre arriverebbero in cantiere già trattate.

Questa cosa fa chiaramente tornare in mente il cantiere del centro commerciale di Mapello. Ma sicuramente nella zona vi erano altri cantieri analoghi (o con pavimenti analoghi da trattare). Come se Yara fosse stata tenuta, svenuta o già morta, per terra su una superficie trattata in quel modo (prima dell'aspirazione), oppure sul furgone di una ditta specializzata in queste lavorazioni.

Antonello ha detto...

@anonimo 14,34
Beh, questo cambierebbe molte cose, forse un dna impresso in un guanto e richiuso in una tasca di giubbotto potrebbe durare 92 giorni alle intemperie, non so, qua credo che debba parlarne Annika.
Di sicuro i media, carissimo anonimo, non sono univoci, io stesso avevo letto del giubbotto da qualche parte, e' che se uno tiene a mente i primissimi articoli rimane spiazzato dai secondi, dai terzi e cosi' via, appunto perche' non esistono che pochi dati ufficiali non secretati e cio', non ti scandalizzare, accade in tutti i casi, in piu' qualcuno diffonde anche dati sbagliati apposta, per un dato motivo magari funzionale.
Nel caso di Roberta Ragusa, ad esempio, ne abbiamo riprove accademiche.
Te, ad esempio, hai media che affermano tutti cosi'???

Massimo M ha detto...

Ad Anonimo.
Guarda, in realtà a stare dietro ai media ci si capisce ben poco. Inizialmente si parlava anche di tracce sulla batteria del telefono, poi smentito.
Ad ogni modo le ultime versioni riportate dai media parlano di 3 profili di DNA oltre quello di Ignoto1. 2, uno maschile e uno femminile, sui guanti..........1 femminile, invece, sul giubbotto. Quest'ultimo della Istruttrice di Yara. Ci sono parecchie News sul fatto..........della primavera 2011 e anche un pò prima. Però la verità non la sappiamo.
http://www.unita.it/italia/yara-isolato-dna-maschile-dell-assassino-tento-violenza-1.304382

Antonello ha detto...

@Vodafone
Concordo con l'analisi, non sapevo dell'impallinatura, trovo che vi sia una differenza, lastre IN PIETRA trattate dall'impallinatura sono piu' utilizzate all'esterno di altri materiali, o sbaglio???
Perche' ho visto poche volte pavimentazioni IN PIETRA all'interno di Centri Commerciali, se non nelle parti appunto esterne, di solito non sono impallinate (forse e' una procedura costosa piu' del pvc), a volte piastrellate in materiali diversi.

Massimo M ha detto...

A Vodafone
Come scrivevo un pò di giorni fa, a mio avviso, alle polveri di calce e alle microparticlelle ferro-cromo-nichel è stato dato un peso ed un significato che secondo me non è può essere univoco. Non può!
Primo perchè il padre della vittima lavora, da geometra nei cantieri, nel mondo dell'edilizia...........dunque non possiamo escludere che indumenti della vittima abbiano avuto una contaminazione di polvere di calce ambientale (a casa) a contatto col padre, con l'auto del padre, con gli abiti del padre etc. etc. Cioè il padre lavora nel mondo dell'edilizia, non fa il pizzaiolo. Non è da escludere neanche la presenza a livello bronchiale (un asciugamano già usato dal padre, oppure dei panni impolverati messi in lavatrice....etc.). E' ovvio che dopo 3/4 mesi queste polveri possono non trovarsi più in casa Gambirasio..........chissà da dove provenivano.
Per quanto concerne le sfere di ferro-cromo-nichel, dobbiamo chiarire una volta per tutte che questo tipo di sfere sono utilizzate IN SVARIATE azioni lavorative...............e l'unica che può avere a che fare con l'edilizia e quella di levigatura e finitura di pavimenti molto duri...........ma dunque e soprattutto anche da un "MARMISTA" che si occupa cioè di finitura e lavorazione di pietre. Ad essere precisi, dunque, questi "aggeggi" non sono usati da MURATORI, ma da personale specializzato nel trattamento di pietre.
Ma dove si trovano al 100% questo tipo di sfere e a IOSA sono nelle industrie di lavorazione di profili in alluminio, in acciaio inossidabile, nelle pressofusioni di metalli come rame etc.........insomma nelle industrie dove si lavora il metallo.
Mi sembra cioè come asserire che siccome è stata trovato un pomodoro allora l'assassino a che fare con il mondo delle pizze.
Questo indizio è uno di quelli CHE NON HO MAI DIGERITO guardate, proprio perchè in un certo senso è la fotografia di questo caso: e cioè elementi indiziari assolutamente BIUNIVOCI, interpretabili in molte maniere e non inconfutabili che si vogliono far passare per GRAVI.

Fra le altre cose, in via Badeschi esiste per caso qualche Industria che si occupa di profili in alluminio o acciaio inox? Così tanto per........................tra le varie possibilità

Pamba ha detto...

Annika

Ah certo, il problema delle referenze! Con me sfondi una porta aperta, sono a caccia continua di pubblicazioni;-)
Pensa che ricordo perfino il tuo sgomento quando ci raccontasti che non erano mai state rese note ricerche scientifiche che provavano la permanenza del dna salivare nella bocca del cadavere di una donna rimasta diverse ore sott'acqua. (se non sogno, era circa Aprile 2012 su questo blog nel caso SP). Ore certo, ma nei processi l'importante e' insinuare il dubbio...

Capisco anche la questione delle prove funzionali al singolo processo in questione, ma forse non mi sono spiegata bene...Io sto cercando proprio di capire se e come la prova Dna (così come l'ha portata l'Accusa) può essere smontata al processo. E le sentenze precedenti spesso sono proprio considerate e/o citate anche in processi diversi.

Siccome ho trovato che le considerazioni logiche riassunte da Stefania sulla conseguenze dell'ipotesi "Dna recente", siano più difficili da dimostrare della contaminazione casuale di un oggetto con il sangue di Bossetti, mi mettevo nei panni della povera Sarah Gino....

Grazie per essere intervenuta durante le tue vacanze e buon proseguimento!
Anzi, vado a fare un tuffo anch'io:-)

Pamba

Massimo M ha detto...

Che poi perdonatemi..sono un Architetto. Non ho mai visto in vita mia fare una posa in opera di un pavimento, magari di pietra, e poi spararci sopra le microsfere per la finitura o bucciardatura. Se lo raccontate a gente del mestiere vi si mette a ridere. I PAVIMENTI arrivano "finiti" alla posa in opera, bucciardati se devono essere ruvidi o con altre tipi di lavorazione se richiesto. Non si sparano milioni di sfere di ferro-cromo-nichel dentro un cantiere.

Vodafone ha detto...

Massimo M

Dipende da molti fattori, non per ultimo il costo che potrebbe far propendere per la "pallinatura" in opera piuttosto che la lavorazione in officina (anche se adesso puoi oridnare in cina intere pavimentazioni "a casellario" con qualsiasi lavorazione ed a costi ridicoli). Poi bisogna considerare che in ambienti come per esempio i centri commerciali (ma non solo) è preferibile "pallinare" il pavimento per renderlo leggermente ruvido piuttosto che posarne uno fiammato o bocciardato (altra cosa ben differente da quello che ottieni con la pallinatura) che impedirebbe una corretta pulizia mediante quei piccoli trattorini gommati elettrici utilizzati proprio in quegli ambienti interni (all'esterno puoi utilizzare anche pavimenti bocciardati o fiammati).

Inoltre le macchine utilizzate per la pallinatura incorporano anche un apposito aspiratore per il recupero delle sferule che vengono riciclate anche se molte rimangono nell'ambiente.

Credimi, sono architetto anch'io ed ho seguito la direzione lavori di diversi supermercati.

Massimo M ha detto...

Io non mi sono mai occupato di grossi centri commerciali, quindi, mi fido di te. Però non riesco proprio a capire cosa c'entri MGB con questo tipo di lavorazione qui............che almeno passami il termine è inusuale nei cantieri.
A Mapello hanno usato questi tipi di macchinari? No perchè la calce usata l'hanno comparata, ma non mi risulta che sia mai stato accertato l'uso di queste microsfere nel cantiere.
Ad ogni modo, come vedi, già con 2 spunti abbiamo smontato il VANGELO secondo GIOVANNI per cui le MICROSFERE sono pratica normalmente edile...........

Stefania ha detto...

Ho un minimo di competenza in materia di trattamento di superfici naturali, in particolare pavimenti in legno ed in pietra naturale.

Spesso vengono forniti ancora grezzi. Perchè? Perchè se fossero già trattati, durante la posa, si rischierebbe di macchiarli con il materiale con cui si chiudono le fughe.

Ecco che prima si posa il pavimento e lo si fuga. Quando le fughe sono asciutte si interviene con un trattamento levigante attraverso l'uso di una levigatrice, oppure di una monospazzola (che gira a velocità elevata). Si spargono sul pavimento queste microsfere e si bagna il pavimento con abbondante acqua. A quel punto si passa appunto la levigatrice o la monospazzola. A termine del lavoro, con un'aspiraliquidi si ripulisce il tutto. Dopo qualche giorno si misura con un igrometro da puntarsi in una qualsiasi delle fughe, possibilmente nel lato piu' umido della stanza, ovvero quello piu' lontano da un eventuale calorifero, o quello esposto a nord, l'umidità del pavimento. Se è davvero asciutto si puo' intervenire con un intervento di finitura, salvamacchia, andistrucciolamento, antiumidità di risalita, ecc .....

Usualmente le sfere metalliche si usano su pavimentazioni esterne che se dovessero risultare eccessivamente levigate, in caso di pioggia, diventerebbero pericolosissime. I cosi' detti "diamanti" invece si usano quando si vuole ottenere una superficie a specchio.

Questo genere di trattamento è tipico (sia in esterno che all'interno) di un centro commerciale, luogo dove l'insistente calpestio dei clienti, potrebbe usurare altrimenti il pavimento in brevissimo tempo.

Ci sono ditte specializzate che si occupano specificatamente di trattamenti .... non sono nè piastrellisti nè marmisti. Sono dei trattatori.

Ora, c'è anche da sottolineare un'altra cosa: questo genere di operazioni possono essere svolte anche in ville antiche, dove si vogliano conservare in fase di ristrutturazioni, pavimenti particolarmente pregiati: marmo, pietra, medoni in cotto antico, seminato veneziano, ecc ....

All'epoca Bossetti lavorava in un cantiere dove si stavano costruendo villette a schiera .... che difficilmente presentano questo genere di pavimentazioni "pregiate". Andando "fuori capitolato" in una villetta a schiera mi aspetto al limite di trovare del gres porcellanato, quello si' consegnato già prefinito ....

Stefania

Stefania ha detto...

Dimenticavo: la monospazzola puo' essere usata solo da un uomo. Una donna esile o appena in carne, volerebbe via appena accesa. Sono macchine pesantissime (tanto è vero che spesso se la soletta che divide dal piano sottostante è antica si rinuncia ad utilizzare questo tipo di procedure, sia per la pesantezza dell'attrezzo, sia perchè l'acqua potrebbe finire immediatamente al piano sottostante ...).

Queste macchine, dicevo, sono molto, molto pesanti ed anche delicate. Si rompe un dente di aggancio dei dischi (se ne usano inizialmente a grana grossa e via via, a grana sempre piu' sottile .... sino ad ottenere il grado di levigatura e di lucidità desiderato ..) ...... e paff! Butti via la macchina. Vanno caricate a braccia sui furgoni a fine lavoro e spesso proprio per non rompere quei benedetti denti .... si avvolge la monospazzola in teli da cantiere ... piuttosto spessi. Ne ho visti di verdi e di .... rossi!

Stefania

ENRICO ha detto...

Nel post del 20 agosto ore16:23 ho segnalato un articolo ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/20/yara-gambirasio-il-pm-indagine-pazzesca-non-ci-saremmo-arresi/1034398/ ) non perché ne condividessi il contenuto ma perché al contrario non ne ho apprezzato i toni esageratamente trionfalistici ( al limite del ridicolo)
Scusatemi se non intervengo più approfonditamente ma sono in viaggio ed ho potuto dare solo una rapida scorsa ai vostri interventi
A presto
E..

Antonello ha detto...

@Massimo M.
Puo' essere vero tutto ed il contrario di tutto, ma a me risulta che il padre non parte la mattina con la mazzetta, anzi probabile con una tuta da cantieri e che sarebbe un geometra che si occupa proprio di pavimentazioni, come del resto la Lopav Pima che, dopo aver consegnato ben 4.500 lavori eseguiti all'Aquila conio' lo spot "ora i terremotati cammineranno sopra la bergamasca", o qualcosa di molto simile.
Quello che non ci sta e' dare od escludere per certo, non ci sta perche' non abbiamo mille dati, e saremmo costretti ad aprire i ventagli piuttosto che chiuderli.
Ora francamente, che Yara abbia respirato calce nella casa di un geometra, ne sia uscita alle 17,10 circa, trattenendo il respiro fino alle 19,00, epoca in cui si ritiene sia gia' arrivata a Chignolo, a mio modo di vedere, e' un'altra favoletta che tende ad escludere in tutti i modi il cantiere di Mapello da questa storia.
Storia in cui, non per volere mio ma per i dati incontrovertibili, c'e' dentro in pieno, con questo non voglio gettare ombre su nessuno, ma e' chiaro che e' impossibile siano tutti elementi, non indizi, senza un significato, i cani, che si sappia, almeno per due volte in due giorni diversi portano a Mapello, alle 18,55 il cellulare di Yara aggancia una cella competente su Mapello e non su Chignolo, se ho capito bene i dati (diversamente se avete link sono graditi), la ragazzina ha respirato nelle ultime ore in ambiente intriso di calce, aveva tracce di ferro, nickel, cromo nelle suole, ed assodato che in una cittadina non vi sono mille altiforni siderurgici ne grosse fabbriche per trattamento delle pietre, come ad esempio ci sarebbero a Carrara o nei monti toscani, credo ci si debba rassegnare proprio ad un cantiere, se si vuole stare ai dati, diversamente potremmo ricercare un dogcure se invece si vuole inventare.
L'idea si puo' sempre cambiare, i dati no, sono quelli, i cani non vaneggiano e non li si puo' comprare in un caso si e nell'altro no, hanno un'onesta' di fondo, una professionalita' "innata e naturale", le celle ci sono o non ci sono di diverse, perche' ho anche sentito dire che la palestra e casa di Yara sarebbero servite da due celle diverse, ma dove??? Certo un limite di cella ci sara' pure, ma a distanza di 500 metri a parer mio ci dovrebbe, ed uso il condizionale, essere una sola cella.
La coperta ed i peli rossi edilizi sono un'altro elemento, e se vogliamo una monospazzola mi sembra di aver capito, non se la permette di certo un piccolo artigiano.
Qui nessuno ha idee preconcette, ma se si azzerano i dati volendo escludere una pista lo si deve dire chiaramente con onesta', diversamente ha il senso logico ed autoreferenziale che trova.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici ottime indagini "investigative" sul campo dell'edilizia e macchine infernali comprese.Tutto deve avere un senso su quello che è dato sapere,a Yara quelle sfere le sono rimaste attaccate sulle scarpe perché l'hanno portata prima nel cantiere del centro commerciale,oppure durante il trascinamento nel campo di Chignolo? Oppure dei residui stavano già nel mezzo con cui l'hanno rapita? Direi che è un bel enigma difficile da decifrare. Basta avere un po di esperienza in materia e uno ne ha tante di cose da imparare,in fondo non si può sapere tutto,e tutto questo ci fa capire che, l'amica Annika dall'alto della sua professione di antropologa e di quello che con anni di esperienza, tante cose sono per come le ha riportate a noi poveri profani.Nei mezzi sequestrati non hanno trovato nulla del materiale da voi trattato, quindi con quale mezzo è stata trasportata Yara in quel campo in cui è stata uccisa e abbandonata al suo triste destino? Una buona serata a tutti.

Antonello ha detto...

In parole povere, potrebbe essere stato ovunque ma se c'e' il "no investigating zone" su Mapello ditelo e ce ne potremo fare una ragione, perche' un intero pool dimentica i dati a disposizione, se ne strafrega di varie segnalazioni, e si fa incantare (Annika dice che quelle tracce sono recentissime) da un depistaggio che sembra uscito da un caciottaro romano.
Qui ed ovunque non si fa che parlare di "tentativo di stupro", tanto che a Brembate sono pronti a ripercorrere la via di Santa Maria Goretti e dell'emblema del "tentativo di stupro", per una strana convinzione si analizzano i dati e sconcertatamente si esclude con certezza il cantiere, e si amplifica anche che bisognerebbe finirla di parlare di cantieri.
Mi viene in mente un Onorevole salito alle cronache con una frase simpatica ma per nulla da uomo d'onore "fatti i kazzi tua".
Bene, se esiste il "no investigating zone" ditelo pure all'ONU, che devono dirigersi altrove, forse accattarsi i periti, i cani, i gestori telefonici, perche' io la mia idea non la vendo e ne la cambio se non ho dati piu' che validi per cambiarla.
E mi sembra strano Massimo M. che pure tu ci cada, hai convenuto pure che anche in epoche passate Yara quel percorso deve averlo fatto, e se e' vero per sconfessare i cani con piste piu' antiche, vivaDio, che ci avrebbe fatto Yara in quel cantiere anche in epoche precedenti all'ipotetica successiva scomparsa???
Perche' per farsi le unghie ci sono mille altri posti, per un appuntamenti pure, forse in cantiere Yara si allenava??? Perche' mai Yara avrebbe dovuto andare in quel cantiere giorni prima della scomparsa??? Non era mica un'operaia in nero vero???
No, non mi sembra un'idea possibile che i cani abbiano confuso una pista per un'altra, ed in fondo in un cantiere "non c'e' trippa per gatti".

Pamba ha detto...

Non per aumentare la confusione - per giunta e' anche una materia che non conosco affatto - ma ho letto un commento nell'articolo di Mimosa che riconduce al cantiere (comunque non ad un furgone): tali sferule potrebbero essere residui di saldatura ad arco.
Saldature inossidabili che in un centro commerciale in costruzione potrebbero starci, no?

In ogni caso, anch'io seguo i cani e Y. in quello sgabuzzino di elettricisti VIVA potrebbe esserci passata.

Ora mi ritorna una vecchia domanda?
Perché a Ripe...pardon ..perché a Chignolo?
E quando?

Stefania ha detto...

Per rispondere a Massimo: una monospazzola un privato non la copra. Questo è certo. Troppo costosa e soprattuto ingestibile per chi non è del mestiere. Se prendi le redini dell'ageggio, senza sapere cosa ti aspetta, appena la a accendi ti stampa su una parete della stanza, come se tu fossi un frisbee. Idem per il noleggio, l'attrezzo potrebbe diventare pericoloso in mani inesperte. Ma ho segnalato l'azienda di Chignolo d'Isola che le possiede (ci sono nelle immagini del sito) non perchè io voglia accusare nessuno e neppure spostare l'attenzione su quella determinata azienda, ma solo per farvi sapere che:

- La monospazzola spesso quando viene caricata sui furgoni, viene coperta con un telo da cantiere, per poterne preservare i denti di aggancio (quelli dove poi vengono posizionati i dischi per la levigatura ... sono delicati).

- Ci sono aziende nella zona ma non solo, che svolgono sia interventi su pavimenti di pregio;

- Ci sono aziende in zona che svolgono anche lavori di pulizia ... anche di palestre e di centri sportivi;

- Ci sono aziende che usano la monospazzola sia per trattare pavimenti di pregio sia per decerare i pavimenti in linoleum delle palestre.

Vi faccio un esempio ..... voi avete un salone dove ogni week end si riuniscono gli anziani della zona a ballare il liscio. Il pavimento è in linoeum che se adeguatamente cerato, diventa il terreno ideale per il tango della terza età. E' bellissimo quel pavimento.

Dopo un anno di mazzurche e di valzer, si scoprirà che dove c'erano le sedie di chi assisteva alle danze il pavimento sarà ancora lucido, mentre dove gli anziani facevano fare il casqué alle loro dame, il pavimento sarà usurato.

(Segue)

Stefania

Stefania ha detto...

Scusatemi se vi sto tediando con un discorso che apparentemente è piuttosto stupido, ma arrivo al dunque ...

Uno dice ... il salone nel centro ha la "cera" usurata ... RIDIAMOLA!

Nein! Se dai la cera senza rimuovere prima la parte non usurata, dove nella stanza tutto è ancora lucido ... ci si ritrova con una stanza a "gradini" ... e se ceri nuovamente ... il risultato è un pavimento che si "desquama".

Quindi prima si toglie la cera (in termine tecnico ... si "decera").

Per farlo ... con altro tipo di disco ... serve .... LA MONOSPAZZOLA.

Ed ora finalmente arriviamo al dunque ...

(Segue)

Stefania

Stefania ha detto...

Il centro sportivo è stato e sicuramente viene pulito da una ditta. E cosi' era anche allora. La ditta mandava addetti, ogni giorno a pulire gli spogliatoi della piscina, cosi' come della palestra. Il centro sportivo ogni tanto necessitava inoltre di un intervento "importante" ... decerare, decappare e successivamente dare nuova cera alla palestra, sanificare la piscina, ecc ...

Non è improbabile che chiunque tra gli addetti ai lavori, quotidiani ... costanti ... abbia conosciuto Yara che quella palestra frequentava.

E che magari la sera faceva le pulizie in palestra (magari pure in nero ... non sarebbe una novità tra le cooperative che vincono gli appalti relativi alle pulizie) e che in altri orari, lavorava per la stessa azienda o per altra società levigando i pavimenti.

Se c'è un tecnico che ti insegna come fare e ti da ordini, che sa scegliere dischi e prodotti seri, non ci vuole una scienza .... bastano muscoli. Se hai un capo cretino fai cazzate irrimediabili ma per usare una monospazzola servono un fisico prestante anche se il cervello non è pervenuto.

Ed ora io penso che attorno a Mappello, attorno a Chignolo, attorno alla palestra ed al cantiere ci possano essere state diverse persone (non necessiariamente lavoratori legalmente riconosciuti come tali ... chiamiamo le cose con il loro nome ... magari in nero, magari illegali, magari extracomunitari ma magari anche gente del posto) di gente che poteva aver incontrato Yara in palestra, e che lavorasse anche a Mappello e li' l'abbia portata inizialmente, gente che potesse avere quei sassolini, simili a sfere, simili a diamanti, nel furgone (magari usato da un collega nelle ore precedenti).

Persone che erano conosciute da Yara perchè spesso operavano presso la Piscina, magari anche durante il giorno, per alcune ore, al cantiere di Mappello, o magari di Chignolo .... persone che vedeva ogni volta andava in palestra.

E non solo in palestra ma anche nelle aziende vicine ... gente che la sera fa le pulizie e durante il giorno ..... secondo istruzioni e sicuramente con la vigilanza di persone di esperienza lavora nei restauri e nella conservazione di pavimenti ....

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania,
illuminanti i tuoi suggerimenti,
anche tenuto conto che le microsfere rinvenute sotto le suole di Yara erano dei minuscoli frammenti e pochi di numero … può averli calpestati anche in palestra … le scarpe non si lavano ogni giorno!
Tuttavia sono state trovate anche su “alcune sedi degli indumenti”.
In effetti, ragazzi depongono più che volentieri giacche, borse a terra e a terra si siedono … persino su gradini e marciapiedi.

Come anche i residui di calce, stando all’Ordinanza, sono frammenti di cui «Non è stato possibile ottenere una “Impronta digitale” più dettagliata di suddetto materiale per la scarsa quantità in cui è presente sul corpo della ragazza».

La Procura ha intenso fare di questi elementi un “indizio”, ma secondo me al processo faranno flop.
Come ho già detto, credo che in mezza Brembate e dintorni potrebbero ancora oggi rintracciare entrambi gli elementi nelle case e addosso alle persone, visto che è notoriamente zona di lavoratori dell’edilizia e affini.
Pertanto io non li considero probanti di nulla, nemmeno fossero trovati nell’auto di Bossetti. Sarebbe strano non ci fossero “simili” anche in casa sua.

Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

Caspita Pamba,
mi hai dato un brivido … “perché a …”
ricordi quanti ragionamenti abbiamo fatto a quel tempo! E a quel tempo anche le X sul corpo di Yara e Melania sono state associate.

Incollo qui ciò che sono andata a ripescare nell’articolo relativo alle incisioni sul corpo di Melania dell’ottobre 2012

«Anche della piccola Yara Gambirasio si è inizialmente detto che quelle linee rinvenute sulla schiena erano, o potevano essere, riconducibili ad una svastica, e comunque ad un simbolo arcano. Si è parlato a lungo, tra contraddizioni e smentite, di un “disegno figurato”, una specie di “uguale” (due linee parallele) intersecato da una lunga X, inciso con un coltello o un punteruolo, del resto in modo lieve perché non giudicato mortale dall’autopsia. È stato inoltre detto che probabilmente l’incisione era stata eseguita dopo che la ragazzina era morta, per quanto ci si domandi come lo si sia potuto capire da un corpo quasi mummificato … Qualcuno ha persino parlato di segni raffiguranti un codice di punteggi della ritmica cosa però immediatamente smentita. Non ci sono stati riscontri certi e nulla si è in seguito saputo, anche perché il perito anatomopatologo Cristina Cattaneo ha tenuto tutto molto ben secretato per mesi … Il particolare agghiacciante sarebbe piuttosto che, per infliggerle, l’omicida le abbia tirato su la maglietta e anche il giubbottino, perché su di essi non ci sono tagli».

Benché ora io sia convinta che anche su una cute mummificata si possa capire se un taglio è stato inferto post mortem (ma Annika ce lo potrebbe dire con la sua competenza), ecco soprattutto l’ultima frase della citazione mi dà ancora da riflettere.
Il taglio a X non può essere “casuale” (quale invece potrebbe essere lo strappo sul gluteo dei leggins, semplicemente accidentale), deve avere un significato.

Non vorrei riportare il discorso nei meandri dell’esoterico … ma piuttosto ad un “segnale” che solo l’aguzzino aveva nella sua mente … e forse anche altri, una volta ritrovato il corpo… anche se ci voleva del tempo …

Sto toccando forse un tasto pericoloso?

Mimosa

m ha detto...

E dunque, dovremmo ragionare sul “perché nel mezzo del campo di Chignolo?”

Mimosa ha detto...

Pamba, a me dci "archivio"? ... il tuo cos'è? Complimenti alla tua pazienza e acutezza!!

Pamba ha detto...

L'assassino o l'occultatore arriva probabilmente dal Lato Nord, la strada asfaltata e poi si addentra nello sterrato.

il posto e' pieno di telecamere, per lo più non funzionanti (lo saprà?).
Fino alle 19.30 c'è la normale attività di una zona industriale, dopo le 21 l'area e' visitata da frequentatori vari (coppiette, prostitute, ragazzi con giri strani).
La sera della scomparsa era un venerdì e fino alle 3 la discoteca poteva attrarre gente. L'indomani sul presto sarebbe ricominciato il giro dei camion. Quando ha agito?

Perché li' ?
Perché era un luogo malfamato e voleva dirottare le ricerche su qualche squilibrato?
Perché frequentava quel posto per lavoro o altro e si poteva muovere meglio, fingendo di esserci per altri motivi?

Stefania ha detto...

Inquietante, ragazze. Vanna aveva fatto un'associazione tra i due decessi, parecchio tempo addietro. Non ho tempo per cercare il suo post ma lo ricordo bene ... i segni, ben descritti all'epoca se non erro da Mimosa. (Ma prendetelo con beneficio d'inventario).

Vorrei aggiungere un particolare circa i presunti amanti di Marita Comi: potrebbe essere questa notizia frutto della volontà degli inquirenti?

O meglio ... potrebbero gli inquirenti aver volontariamente diffuso questa "notizia" (vera o falsa sia poco importa) per istigare nel Bossetti una qualche reazione?

Mettiamo che ... l'indagato legge i giornali, ha probabilmente un televisore in cella, ma non puo' parlare se non con il cappellano, con i secondini, con gli avvocati, con gli inquirenti ... e con i familiari, tra i quali ovviamente la moglie, Marita.

Esce una notizia del genere. Quell'uomo è richiuso in gabbia. Ha poco a cui pensare lungo questi lunghi giorni estivi e piovosi.

Al prossimo incontro con la di lui coniuge (fosse il colpevole ... evidentemente tra chi indaga, qualcuno ci crede) sarebbe meno che strano lui possa chiedere "Ma davvero, moglie mia ... hai avuto degli amanti?" .... "Ma davvero non mi posso fidare delle donne, nè di MIA MADRE nè di te che sei MIA MOGLIE?"

Che sia da parte degli inquirenti, questa "notizia non notizia" una specie di istigazione a delinquere all'uopo diffusa per scatenare nel Bossetti una qualche reazione, visto ad oggi, non hanno cavato una ragnatela da un buco?

Stefania

Anonimo ha detto...

Che questo blog sia diventato classista? Intervengono maschietti e si replicano tra di loro, intervengono femminucce e tra di loro si commentano … che succede? Snobbismo di gender?
M.E.

PINO ha detto...

CARISSIME, indipendentemente dagli "archivi" di Mimosa e le acutezze di Pamba e Stefania, di cui si è spesso apprezzato il valore, riterreste possibile che GMB, così come ce lo hanno descritto amici, famigliari e conoscenti vari, possa essere stato l'autore di tanta cruenta e criminosa fantasia?
Una semplice constatazione, così, terra terra, senza complicarci la ragione, e senza tener conto del dna, come fattore ultraprobante.
Temo che sia piuttosto difficile formulare una risposta che non contenga "ma", "se" e "cioè", che potrebbe, in definitiva condurci a cercare altrove un potenziale "altro" colpevole, come, per esempio, nella immensa folla di operatori del settore dell'edilizia e pavimentazione segnalati giudiziosamente da Stefania.
Ciao, Pino
Pino

Stefania ha detto...

A pelle no, Pino, non credo Bossetti sia il responsabile di tale scempio. Io pero' sono la Stefania, non un essere superiore e non ho certezze e mai potrei dire "secondo me è colpevole perchè ha uno sguardo strano", "secondo me è innocente perchè è un padre di famiglia" ....

Considera poi che Bossetti lo abbiamo conosciuto cosi' come i media ce lo hanno filtrato. Non personalmente.

Peraltro è capitato che proprio le persone piu' vicine ad un criminale non si siano mai accorte di viverci accanto. Madri, figli, fratelli, soci in affari, padri ...

Le persone cattive non hanno il bollino blu come la banana Chiquita. Altrimenti sarebbe troppo facile evitarle, e se malate, farle curare, se semplicemente delinquenti, incarcerarle, e per quanto mi riguarda ... si potrebbe anche buttare via la chiave.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici chi ha portato Yara in quel campo è evidente che l'ho conosceva molto bene,ci si addentra per qualche centinaio di metri e nessuno nota niente,il buio serale fa tutto il resto poi.Magari il suo aguzzino/i ha pensato di far ricadere la colpa su qualcuno che frequentava la discoteca che è li vicino.Nel bene o nel male penso che tanti dei muratori del luogo conoscevano il posto,sia per lavoro o per attraversarlo come scorciatoia per altre vie.Se è il Bossetti l'assassino di Yara non so dirlo,aspetto con ansia il momento in cui ci sarà quella benedetta analisi in cui si potrà finalmente sapere se MGB è il frutto dell'unione tra Ester Arzuffi e Giovanni Bossetti,se questo dato verrebbe confermato per i signori inquirenti sarebbe la più grossa cantonata degli ultimi anni.Buona notte a tutti.

Antonello ha detto...

Poniamo l'esempio piu' strano, in un ritrovamento pilotato e' importante il tempo, sapere cioe' quando il corpo e' stato li e' depistabile sapendo il tempo di registrazione ipotetico (anche se poi vedremo che proprio cosi' non e').
Va premesso che le telecamere viste nei filmati dovrebbero andare a registrare su una centralina dotata di unita' mnemonica, o semplice hard disk, via filo o via etere, per poi, una volta finito lo spazio mnemonico ritornare a registrare dall'inizio, diciamo dopo tre mesi??? 90 giorni, ad esempio???
Beh, vi sono due stratagemmi, in ipotesi o due precauzioni da adottare.
1) passando con un camion chiuso od aperto recarsi in fondo al posteggio con dello zeto, risultanze di edilizia, con il corpo coperto da laminati e una coperta andare a scaricarlo posizionandolo coperto sotto un telone con sopra lo zeto.
Nessuna operazione a vista sospetta e parecchi video hanno mostrato come era all'epoca uso di scaricare li zeto, ergo nessun motivo di trattenere le immagini o di visualizzarle, ma sarebbe in questo caso stato visibile il mezzo eventualmente si fosse trovato il corpo, per eliminare questo pericolo si doveva necessariamente, per far rinvenire il corpo, aspettare il tempo massimo di registrazione, nel caso ipotetico tre mesi, 90 giorni.
2) Passati 90 giorni e sparite le immagini allora si sarebbe potuto recarsi sul posto a piedi dal lato strada vicino, spostare semplicemente il telone con lo zeto ribaltandolo piu' lontano, lasciando il corpo privo anche della coperta, portare via telone e coperta e risparire dal lato strada priva, mi sembra di capire di telecamere.

Risultato:un corpo abbandonato ed assenza totale di immagini registrate sull'hard disk.
Un modo abbastanza rischioso che prevedeva semmai di poter scegliere il giorno in cui far rinvenire il corpo lasciandolo visibile, ma anche rischioso per un semplice motivo, vi sono sistemi di registrazione che seppur registrando sopra immagini gia' registrate in precedenza, nel caso, lasciano la possibilita' con software appositi, di recuperare registrazioni precedenti andando indietro anche di sei, sette, otto mesi.
Servirebbe sapere di piu' su quegli impianti e su quello che necessariamente doveva avere anche la polizia municipale in prossimita' della propria struttura, nonche' se gli inquirenti hanno sequestrato anche gli hard disk di archiviazione dei tre sistemi di registrazione tentando una ricostruzione a posteriori fino al 26 novembre 2010 ed anche giornate precedenti.
Credo che se l'han fatto non possono non avere qualcosa di apparentemente innocuo ma identificatore di qualcuno su cui approfondire.
Mi si dira' che buttare zeto a 100 metri di distanza da un comando municipale sarebbe rischioso ed ammetto che e' rischioso, non piu' credo che depositarci un corpo che comunque in qualche modo li qualcuno deve aver depositato, e comunque se la zona e' piena di zeto non vedo deterrenti.
Un po' di zeto insomma prevede una multa, un cadavere ben qualcosa di piu' grave, e li un corpo e' stato depositato in qualche modo, mai visto per 92 giorni.
(continua)

Antonello ha detto...

(Continua da sopra)
In alternativa, molto piu' macchinoso perche' avrebbe dovuto comprendere il coinvolgimento di qualcuno all'interno delle registranti, l'hard disk potrebbe essere stato sostituito, o la registrazione fermata per il tempo necessario o l'impianto dato per guasto per un tempo fuori dai sospetti.
Ma sono tre impianti, come faceva ignotodepositante ad essere certo che ambetre non avessero registrato targhe, veicoli o persone identificabili poi a posteriori???
C'e' un altro sistema, e cioe' portare li Yara viva a bordo di un semplice ed innocuo scooter con casco in testa o portarla li come passeggera "facendo pensare fosse viva", un po' macchinoso e difficile ma non impossibile, regolandone la postura facendo pensare che guidasse uno scooter con due sopra particolarmente "attaccati ed affezionati", ed infine l'alternativa piu' semplice, nel portabagagli di un'auto o furgone avvolta in una coperta.
Devo dire che pero' il lato meno pensabile opposto a via Bedeschi mi suggerisce meno rischi e piu' facilita', ma anche li, evitare il posteggio perche' a conoscenza delle telecamere??? Eddy Castillo l'ultima sua sera era stato registrato dalle telecamere nel piazzale della discoteca, gli amici dovevano averlo saputo, la notizia doveva essere girata, si sapeva insomma che li vi erano telecamere???
Ma appunto, per Castillo non e' venuta fuori nessuna immagine di uno scempio di un ubriaco avvenuto di notte proprio nel posteggio dove oggi per Yara si dice vi fossero indirizzate le telecamere???
No, perche' il responsabile si dice fosse stato identificato tramite dna e non immagini, eppure si dice che addirittura una telecamera pigliava fino in fondo al posteggio e l'altra inquadrasse tutta la via di fuga.
Ergo, non funzionavano, credo.

Antonello ha detto...

Una cosa in piu' e' appurata, i responsabili della fine di Castillo sapevano benissimo che le telecamere non funzionavano il 16/02/2011, dieci giorni prima del ritrovamento di Yara del 26/02/2011, ma Yara, dicono gli inquirenti, e' rimasta li dal 26/11/2010.
O abbiamo a che fare con un collegamento, o con qualcuno che controlla il funzionamento di tutte le telecamere della zona, o chi ha depositato li il corpo non e' passato da Via Bedeschi, ma dai lati esposti alla campagna e privi di telecamere intuendone o sapendone il pericolo appunto su Via Bedeschi.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Antonello se fosse come dici tu allora siamo in presenza di gente molto preparata, e che sa tanto di come funzionano le telecamere dei vari posti,in più una buona conoscenza dei luoghi.Uno non è che una bella mattina si sveglia e pensa di rapire una ragazzina, o per violentarla o per qualsiasi altro motivo a noi sconosciuto.Sappiamo che in certe cose c'è il passaparola ,quindi, parliamo di soggetti che avevano preparato tutto nei minimi particolari,bisognava aspettare solo il momento giusto per fare un'azione del genere,perché è risaputo i rischi che si corrono in questo caso,ovvero 30 anni per sequestro di persona.Ti auguro una buona giornata.

Massimo M ha detto...

Personalmente ritornerei proprio su queste polveri di calce e su queste microsfere. Per quanto riguarda le microsfere, abbiamo visto che esse riguardano un campo abbastanza ampio e VAGO di impiego che non è definibile di tipo EDILE appunto o comunque non direttamente associabile all'edilizia. Fra le altre cose.................se hanno comparato la calce con quella in uso nel cantiere di Mapello (non perfettamente compatibile) perchè non si parla mai di microsfere identiche usate al cantiere di Mapello? Forse perchè lì non sono state mai utilizzate? Verosimile!
Passiamo alla calce. Non è quella del cantiere di Mapello..........questo non significa che al cantiere di Mapello Yara non ci sia transitata lo stesso (Cani), ma è improbabile che vi sia stata trattenuta a forza perchè le polveri incompatibili porterebbero ad escluderlo.
La Cattaneo è chiara:
a) soggiorno in ambiente saturo di tali polveri
OPPURE
b) contaminazione dovute ad un contatto con parti del corpo (mani) o vestiti imbrattati

La seconda ipotesi, onestamente, mi sembra quantomeno curiosa............non essendoci segni di colluttazione alcuna e lesioni da difesa. A meno che l'uomo si era appena fatto un bagno rigenerante in una piscina di calce........e in questo caso confidiamo che probabilmente qualche residuo sia rintracciabile in tutto l'armamentario sequestrato a MGB.
La prima ipotesi, invece, appare molto più credibile e probabile. Ma ci rendiamo conto della sua genericità? Ambiente saturo di calce!! Perchè dovrebbe significare FURGONE? E' questa maliziosa e maniacale associazione che io non digerisco. Ma che razza di INDIZIO è? E' il nulla cosmico a mio avviso!
Siamo certi al 100% che in tutto il centro sportivo in quel periodo nessuno aveva usato calce anche solo per risistemare un doccione negli spogliatoi o una crepa su qualche muro?
Siamo certi che polveri del cantiere adiacente alla palestra, nella fattispecie Via caduti dell'aereonautica che all'epoca ERA CHIUSA al TRAFFICO per lavori non possano aver contaminato YARA? La calce si usa per la posa in opera dei cordoli del marciapiede. Su quella strada c'è un cancello che conduce al centro sportivo, imbrattato di MURALES (immagino sia un punto di ritrovo per ragazzi).........e guardando molto bene il 3D a 3/4 metri dal cancello (direzione Via Rampitelli) c'è un muretto di confine del centro sportivo, lungo circa 10 metri, che è successivo (più nuovo) rispetto a tutto il muretto di confine della palestra. Quando è stato realizzato? Se fosse stato in realizzazione in quel periodo, significa che in quel punto non c'era recinzione e che si poteva uscire dal centro liberamente in quel punto, senza porsi il problema del cancello chiuso o meno.
Yara tra le 17:45 e le 18:30 (nessuno la vede) si è per caso vista con qualcuno in quel punto, cioè in una uscita secondaria della palestra? Questo qualcuno era in motorino e ha alzato polvere al suo arrivo?
Oppure dopo l'uscita (seguendo il responso dei cani) all'incrocio tra Via Lesina e Via dei Caduti (strada chiusa) Yara aveva un appuntamento con qualcuno che per non dare nell'occhio si trovava appena dentro Via caduti chiusa al traffico e vedendola è partito ed ha alzato un polverone (anche di calce) e Yara è salita sul mezzo respirando polveri e contaminandosi i vestiti?

Ecco, questi sono degli interrogativi che mi sento di porre stamattina, fermo restando che sono INFINITI i casi in cui Yara possa aver respirato polveri di calce e assorbito sugli indumenti le polveri.

Non so se si vede, il link del 3D è questo:
https://www.google.it/maps/place/Brembate+di+Sopra+BG/@45.71213,9.578469,3a,30y,7.42h,78.66t/data=!3m4!1e1!3m2!1siDAH0ekrvj6dlKwOtpFvQQ!2e0!4m2!3m1!1s0x4781536db81a5c8b:0xe46a04c908fd5f2f

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Massimo ci può stare tutto o anche il contrario di tutto ciò,non prendere per oro colato quanto affermato dalla Cattaneo,a volte si fanno solo valutazioni personali.Micro sfere,micro particelle,della calce solo aspirata,e chissà come non si trova in nessuno di quei luoghi o nei mezzi sequestrati,tutto ciò non ti fa dubitare su certe valutazioni su un corpo quasi mummificato? Mi fido di più di chi espone le proprie teorie già confermate e scritte nei vari libri,e sopratutto che non ha alcun interesse nel far credere quello che in realtà probabilmente non è,mica siamo tutti degli esperti in materia analisi? Oppure dobbiamo come sempre sottostare al: io dico che è cosi e quindi dovete credermi. Ciao.

Massimo M ha detto...

Ad Antonello
Ciò che mi sembra inverosimile è che un ipotetico qualcuno che avrebbe preparato il TUTTO possa decidere di lasciare un corpo in determinato CAMPO e per farlo debba accertarsi che le telecamere di quella zona siano fuori uso, o comunque non in grado di registrare, o comunque senza angolo visivo di ripresa.
Voglio dire, una organizzazione in tal senso credo che di logica vada a prevedere un CAMPO isolato e comunque privo da rischi da telecamere. Ce ne sono tanti!
Perchè dovrei accertarmi del fuori uso di certe telecamere quando potrei utilizzare infiniti campi dove non ci sono telecamere?
La sola ragione potrebbe essere quella di FAR RITROVARE il corpo solo e solo in quel CAMPO. Ma per quale ragione?
A prescindere dalle spedizioni di ricerca, NESSUN frequentatore della Discoteca ha mai trovato il corpo.............manco a dire lo metto lì così lo trovano di sicuro visto che c'è una discoteca. C'è voluto un aereoplanino!
Ma ripeto, perchè metterlo lì in un posto "rischioso" per telecamere e anche perchè ci sono industrie?

A meno che sia passato dal lato opposto in campagna, ma anche da lì ci sono inizialmente industrie e telecamere.
Interessante i tuoi contenuti ma personalmente mi sembrano contenuti dai risvolti abbastanza inverosimili.

Massimo M ha detto...

Ad ogni modo, vorrei provare a sintetizzare, nello specifico, la situazione. Il riferimento è purtroppo solo quello che ci è dato sapere dai media, magari dietro c'è dell'altro ma non lo sappiamo.

- DNA di MGB sul corpo. Qui posso dire veramente poco senza approfondite conoscenze scientifiche e competenze in materia. Le nozioni per cui un DNA (due in questo caso) non può resistere a 3 mesi di intemperie hanno senza dubbio supporto scientifico e di grande competenza, direi molto rilevanti, ma si scontrano con l'analisi forense secondo la quale il copro è sempre rimasto lì, dalla sua morte al ritrovamento. Dunque, o la verità sta da una parte piuttosto che dall'altra (e nel primo caso il corpo dopo essere stato conservato in luogo chiuso è stato messo sul campo) oppure quei DNA devono esserci stati messi recentemente alla scomparsa (contaminazione o furto di identità).........ma in questo caso come è possibile contaminare un corpo con un DNA degradato di altra persona e con DNA della istruttrice di atletica contemporaneamente? Insomma, con il rispetto degli assunti scientifici bidirezionali, io direi che ci sono comunque elementi che non supportano nè l'una nè l'altra tesi. Ma resta il fatto che il DNA è stato rilevato ed è di MGB? Errore umano? Errore di laboratorio? Verità assoluta?

- Indizi. Ritengo che (ripeto da ciò che sappiamo) NON VI SIA MEZZO indizio di colpevolezza UNIVOCO, inconfutabile, credibile e non smontabile......dunque non vi è indizio perchè per essere tale deve corrispondere a tali requisiti. Forse forse, l'unico INDIZIO di un certo "peso" potrebbe essere il filmato delle 18:01 del benzinaio (cioè se alle 17:45 aggancia mapello il suo cell. alle 18:01 che ci fa davanti alla palestra?)......ma a patto che si sia in grado di certiticare al 100% che il mezzo sia di MGB, viceversa un mezzo definibile "simile" diventerebbe FUFFA anche qui.
Di contro, ritengo, invece, che ci siano già degli INDIZI UNIVOCI ed INCONFUTABILI, credibili e assolutamente non discutibili a favore di MGB. E li ritengo molto importanti:
- Dichiarazione del fratello di YARA che non riconosce in MGB l'uomo che YARA gli aveva mostrato in chiesa (quello che la pedinava). Il fratello parla anche di "cicciotello" a supporto, quindi, dell'indizio a favore di MGB e di macchina lunga grigia che come vedete diventa INDIZIO non univoco (Cioè quante macchine grigie lunghe ci sono in giro? Che tipo di grigio? Chiaro, Scuro?
- Dichiarazioni UNIVOCHE di tutte le istruttrici di atletica e delle compagne di YARA: "mai visto MGB davanti la palestra e mai visto prima dell'arresto il volto di quest'uomo"
- Se le indiscrezioni sono valide: nessun PELO ritrovato sul copro appartiene a MGB e nessun elemento è stato riscontrato dai RIS nei mezzi di MGB appartenuto a YARA.

Credo che questa sia la reale situazione.

magica ha detto...

BUONGIORNO .
indizi logici e verificabili su bossetti non ce ne sono , l'unico sarebbe il presunto DNA di bossetti trovato sul yara .
ma pure quell'indizio mi sa che sia una prova costruita al bisogno .. tanto sapevano che bossetti èil frutto d'amore fra ester e guerinoni, percio' hanno trovato la prova regina . invece si tratta di una prova provetta ,se ester continua con la sua solfa ,un motivo ci sara' no?

Antonello ha detto...

@Massimo M.
Ogni ipotesi o ricostruzione ha, piu' o meno lati deboli, ed e' vero che il calcolo scientifico del modo e del tempo in cui depositare il corpo di Yara diventa quasi inverosimile, tuttavia, con mille dubbi sul perche' quel corpo e' stato lasciato proprio li in QUEL CAMPO sappiamo dai media e dagli inquirenti che quel corpo li e' stato lasciato, nel bel mezzo di ben tre punti importanti di registrazione immagini, questo non puo' essere considerato inverosimile giacche' purtroppo reale.
Quindi io provavo a compendiare, dal punto di vista meramente analitico, le diverse ipotesi che potrebbero spiegare la via piu' ardua al deposito, cioe' quella che poteva evitare il rischio, non indifferente, di essere ripreso durante il deposito.
Cetto, poi puo' essere passato pinko pallo in duplice personalita' che da una parte crede di essere invisibile, o qualcuno che potrebbe essere passato lato campagna, od ancora qualcuno che li e' arrivato con Yara viva, ho descritto anche questo caso, ed allora conti e macchinazioni perdono certamente di verosimiglianza, questo e' normale e te ne do atto.
Ma li il corpo e' stato depositato, il motivo allora doveva averlo chiunque, per portarla li anche da viva, ancor di piu' perche' non vedo escluso il pericolo delle telecamere.
Che ci siano mille posti in una cittadina dove serenamente aggredire o depositare il corpo di una ragazzina dubito, c'e' il problema di un eventuale mezzo, quindi nella scelta si dovrebbe tenere conto della disponibilita' di un posteggio, non si puo' lasciar il mezzo posteggiato di sbieco, in terza fila, in mezzo alla strada, servirebbe un posto con un POSTEGGIO, abbastanza ISOLATO e privo di TELECAMERE, e qui, se per un criterio assolto due ne sono insoddisfatti, diventa inverosimile cosa e' realmente stato fatto, non le ipotesi obbligatorie conseguenti.
Dovremmo allora dirigerci verso un deposito od aggressione ARTIGIANALE e NON PREMEDITATA piu' di tanto, ma nel caso sicuramente i due non sono arrivati a piedi e, nel caso, le immagini se esistessero sarebbero potute essere ricostruite anche se riregistrate sopra, un gravissimo errore dunque, questo e' verosimile in un corpo pressoche' assente di tracce??? Un aggressore od un depistatore distratto che con un corpo, morto ma ancor meno verosimile vivo, passa proprio di li, con tre stazioni di registrazione alla bisogna, se ne e' inverosimile la PREMEDITAZIONE accurata risulterebbe quantomeno strano l'incrocio fra l'errore grave del soggetto e la non estrazione di funzionali immagini da parte degli inquirenti.

Antonello ha detto...

Aggiungo che gli unici che potevano essere sicuri che le telecamere non funzionassero sarebbero stati gli addetti delle tre stazioni, in via precauzionale inserirei tutti gli operai dei tre enti forniti di stazione di registrazione e, udite udite, ne doveva essere sicuro dal 16 gennaio 2011 pure il Comi, che non si vede arrestato immediatamente dopo il suo capolavoro con tanto di servizio video della sua azione, sempre se era solo e se non vi siano altri da aggiungere al mancato immediato arresto e sempre se quelle immagini esistessero e se non si fosse opposto alla diffusione, per motivi di sicurezza e legali, il titolare di quelle immagini, in quanto sarebbe vietata la registrazione di immagini su suolo pubblico ed in quanto a rischio di ritorsioni.
Ora, per un attimo, alle ipotesi aggiungiamoci, ad esempio, un ipotetico Bossetti, marito reale di una Comi ipoteticamente parente di quel Nicola Comi e l'ipotesi, anche se non definita, risulterebbe meno offuscata.
Parlo di ipotesi perche' Dio non me ne voglia, c'e' anche questa di lontana, un marito che insomma si offre di aiutare un parente della propria moglie, che a posteriori si accorge di aver compiuto un tragico errore rivelatore.
Che gli addetti abbiano potuto vedere le registrazioni notturne e che non abbiano parlato lo escluderei visto che vi sarebbero di mezzo due omicidi/depositi, e' strano pero', se quelle immagini esistessero, che dopo due eventi simili nessuno si sarebbe preso la briga di riavvolgere le bobine dei files andando ad accertarsene di persona, nel caso di Yara giustificatamente in quanto gli eventi erano accaduti a novembre a 10 chilometri di distanza, e vengono scoperti a Chignolo solo a febbraio, nel caso di Eddy invece e' molto piu' strano, se quelle immagini esistono.
Per questi dubbi optavo per telecamere fuori uso, ma ho dei dubbi.

MAGICA ha detto...

buonasera
il mio è un commento fuori luogo .
pero' devo scriverlo .
chi è stato quel figlio di buona donna (si fa per dire) che disse commentando il caso scazzi : come fa un padre ad incolpare la figlia?considerando che se lo fatto vuo dire che è la verita' ../( sempre sostenuto dai figli di buone donne )
invece ci sono padri che incolpano le figlie innocenti e pure

padri buoni, bravi, che amano i figli piu' dei loro stessi , premurosi.e ucciderli a coltellate? come si è verificato in questi giorni? si sentono alla tv considerazioni lusinghiere su queste belle personcine :da vicinanti amici e parenti. se questi padri fossero dei delinquesti cosa farebbero di piu-?un eccidio ?. SORRY .

Vanna ha detto...

Carissima Annika,
non sapevo nulla di te solo che eri esperta, so riconoscere chi possiede la conoscenza nel suo campo proprio dal fluire del discorso.

E tu scrivi e spieghi molto bene i differenti contenuti relativi al tuo settore specifico.

Che dire,ti stimavo e ti apprezzavo anche prima, senza pormi il problema di sapere chi e come tu realmente fossi e dove potessi vivere.

Ho provato tenerezza e simpatia nel leggere il veloce racconto della tua vita con il quale hai voluto rendere pubblica la tua parte umana che comunque già traspariva dalle parole appassionate del tuo dire.

E mi ti fa stimare di più ancora!

Un abbraccio a te e alle tue bambine.

Vanna



Vanna ha detto...

Carissimo Pino, ben ritrovato!

Scrivi: “ Il tuo valido discorso può essere situato in un contesto che esorbita dai ristretti limiti che circoscrivono il caso in esame.”

Questa frase sembra sibillina, perché a tuo parere il mio discorso non sarebbe pertinente nel caso in esame già circoscritto?

Intanto non è solo il mio discorso, ho letto in rete che alcuni approfondimenti sono stati evidenziati da più parti, ma sono rimasti inevasi perché così si vuole nelle sfere degli alti papaveri.

Non è intenzione da parte degli inquirenti prenderli in considerazione, infatti il B. sta dentro calunniato a tutto tondo lui, la madre e la moglie.

Se, come dici, tutto è stato imperniato su quel DNA ben condito, noi che dobbiamo fare?
Accettare per buono quel che passa il convento e girarci intorno oppure prendere piste meno ovvie e parlarne?

Visto come è andato il fatto, sia che la ragazza sia stata accerchiata da un branco, sia che un paio di pedofili l’abbiano usata e gettata, sia che c’entrino poteri forti legati alla mafia, di sicuro dietro c’è il silenzio dell’ omertà che è la pietra tombale.

Per concludere, se ne può parlare o no di quello che non va?

Buona notte Pino!

Vanna

Anonimo ha detto...

OT
@ Annika

sei davvero "notevole" !
E te lo dice uno che se ne intende..

un abbraccio

"Marcello"

Pamba ha detto...

Continuando a seguire il filo del ragionamento di Mimosa (ieri 22.07) e l'analisi delle lesioni sul corpo di Yara, che interessano anche Kiba...

I conti non tornano!

Dall'Ordinanza
"Il cadavere presenta segni di almeno otto lesioni da taglio ed una da punta e da taglio a collo, polsi, torace, dorso e gamba destra"

A casa mia 8+1 fa 9, a meno che con quell'"almeno" si ometta di considerare come lesione la X sulla schiena, forse e' un'escoriazione diversa?

In effetti, nei disegni allegati all'autopsia se ne contano 10, anzi X in numero romano come la X sulla schiena, il bersaglio-obiettivo raggiunto?

Talmente importante per l'intagliatore da comprenderlo tra 2 parallele, una per parte sui lati , del tipo così |X|, come da indiscrezione dei primi tempi sui media ?

Ecco qua, per chi non riesce a vedere l'immagine dal video di SeD, i numeri attribuiti alle ferite in sede autoptica, credo in ordine progressivo man mano che si analizzavano.

- 1 e 2 collo;
- 3 cuore;
- 4 (non si vede ne' legge bene/ credo fianco sx);
- 5 gamba dx (sotto il ginocchio);
- 6 gluteo dx;
- 7 schiena (la X);
- 8 (non si vede ne' legge bene/ credo fianco dx);
- 9 e 10 i polsi (lato interno)

Pamba

Mimosa ha detto...

@ Pamba,
in effetti hai ragione:
“almeno otto lesioni da taglio ed una da punta e da taglio a collo, polsi, torace, dorso e gamba” farebbero ‘almeno’ 8 tagli + 7 punta e taglio (2 al collo, 2 ai polsi, 1 torace, 1 dorso, 1 gamba).

Ma non te la prendere … aspettiamo di leggere il documento originale …!

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Pamba,
tuttavia, pensandoci bene, quei tagli sulle gambe e ginocchio (le n. 4,5,6,8), sembrano dati a casaccio, non per menomare le forze dell'aggredita.
Forse, l’ambiente era buio e l’aguzzino non vedeva bene dove colpiva?
Tanto era preso dal “fervore” di menare fendenti a destra e a sinistra?

A mio parere queste lesioni possono far supporre che il corpo fosse davvero inerte … non c’è alcuna traccia di una sorta di autodifesa da parte della ragazza, molto probabilmente i colpi sul volto e la forte ecchimosi sulla nuca, indicativa di una caduta all’indietro su terreno duro (piuttosto cemento, non certo un prato), le hanno fatto perdere i sensi, per sua fortuna.

E torno a ribadire il mio parere: i tagli sui polsi e sul collo (come per Melania) sono stati fatti nell’intenzione di farla morire almeno dissanguata …
Non per niente secondo la Cattaneo, opinione ripresa dalla Maccora, l’aguzzino “ha adoperato sevizie” ed ha “agito con crudeltà”.

Buonanotte
Mimosa

Pamba ha detto...

Ciao Mimosa, non riuscendo ad addormentarmi (con questi pensieri), sono tornata per postare questa riflessione già pronta.
La incollo di seguito senza modificarla, perché si può ricollegare alle tue ultime frasi, che condivido (soprattutto sul dissanguamento, per un tentativo disperato di dare il colpo di grazia, forse anche con un'arma inadeguata).

Buonanotte anche a te!
----------------

Grazie Kiba del link al video.
In effetti Lavorino usa parole forti, che non mi sembrano corrispondere al profilo di cui PIno chiedeva:

ctz" riterreste possibile che GMB, così come ce lo hanno descritto amici, famigliari e conoscenti vari, possa essere stato l'autore di tanta cruenta e criminosa fantasia?"

Giustamente anche tu fai notare che il criminologo si riferisce alla propria esperienza professionale. Ne avrà conosciute di simili personalità sdoppiate che possono compiere tali atti e poi tornare alla vita normale...

Però la frase finale non mi convince proprio (vado a memoria): "la frequente reiterazione di tali azioni, per l'esigenza di rivivere l'emozione provata".

Non mi sembra proprio che in questi quattro anni B. sia stai in alcun modo sospettato, attenzionato, chiacchierato.

Al limite, considerando il Dna, riesco a pensare ad una situazione eccezionale sfuggita alle intenzioni iniziali, un black out temporaneo, il tramortimento ed il panico successivo, ma avrebbe avuto una mano così ferma?

Fino a prova contraria...ovviamente!

Pamba

PINO ha detto...

@ Buongiorno VANNA!

Non sarò stato abbastanza chiaro io, o tu non hai interpretato il senso che volevo dare a quanto scritto.
Ti rimetto "per intero" il periodo, di cui hai riportato solo la prima parte:
"Difficile che ora si possa riprendere in considerazione, da parte degli inquirenti, l'osservazione di quegli orizzonti da te spesso, inutilmente segnalati."
Come puoi notare, non dicevo che i tuoi suggerimenti non erano "pertinenti"; era, ed è il caso ad essere stato "circoscritto".
Anzi, a tale proposito, devo aggiungere che sei stata tra i pochissimi, se non, forse l'unica, a proporre prospettive varie e non solo su questo caso.
Non amo scrivere lungamente su argomenti che possono essere racchiusi in poche, significative frasi (anche se, sovente, lapidarie). Odio la logorrea e chi ne è affetto.
Cari saluti, Pino









Anonimo ha detto...

Che la contaminazione sia avvenuta tramite un arnese sottratto a Bossetti è una remota possibilità, e questo lo dicono gli esperti. A mio avviso è più probabile che Yara venendo trascinata o comunque costretta al suolo, forse di un cantiere, è venuta a contatto con sostanze organiche, in questo caso proprio di Bossetti, che come quelle di chiunque possono essere presenti su qualunque suolo frequentato.

Certo, è logico credere che il Bossetti sia coinvolto, ma anche se queste tracce riconducibili a lui sono state rinvenute sulla biancheria intima di Yara, non è detto che siano state lasciate da lui durante l'atto di violenza: trascinata per terra gli indumenti si arrotolano e possono raccogliere qualunque sostanza presente sul suolo, anche liquidi ormai secchi, se è il sangue fresco della vittima a fare da "detergente", come fosse l'azione pulente di uno straccio.

Mi stupisco che questo concetto non sia stato espresso dai rappresentanti legali dell'indagato. Ma anche del fatto che vengono chieste allo stesso Bossetti spiegazioni sulla dinamica della contaminazione, come se fosse lui a doverle fornire, quando è invece intuitivo supporre che la stessa contaminazione possa essere avvenuta semplicemente tramite contatto per trascinamento al suolo.

Nei cantieri è solito proteggere i pavimenti anche con scarti di moquette, migliori dei teli di plastica, in quanto offrono un'azione ammortizzante all'urto.

Ciao
Etrusco

«Meno recenti ‹Vecchi   1 – 200 di 301   Nuovi› Più recenti»