martedì 29 aprile 2014

Elena Ceste e le tante domande che circondano un sempre più intricato mistero fatto di troppe ipotesi plausibili...

I disegni dedicati ad Elena Ceste dai figli
Cosa dire sulla scomparsa di Elena Ceste che già non sia stato detto? Come essere certi di dire qualcosa di sensato e vero, immersi come siamo nel bailamme televisivo senza freni che pare sapere tutto e sentirsi autorizzato a spargere pregiudizi? Personalmente, non avendo nulla si certo in mano, non so cosa pensare e ho mille dubbi che al momento non possono trovare una risposta sicura. Purtroppo siamo ancora nella fase delle mille domande e questo articolo non può che raggrupparne alcune, tutte prese dai commenti scritti sul blog da chi il caso lo segue sin dall'inizio. Ad esempio Mimosa ci fa sapere che: In alcuni recenti pomeriggi, con accurati zapping da un canale all'altro, ho colto un fastello di informazioni che, se non avessi una mente preparata al ragionamento scevro da pregiudizi e appartenessi alla massa a-critica, ora sarei convinta di essere in presenza di un uxoricidio con un cadavere fatto a pezzi e gettato qua e là nei boschi e non mi chiederei nemmeno come il marito abbia potuto farlo. Mi basterebbero i toni delle domande delle conduttrici rivolte subdolamente a sé stesse e alle ospiti in studio e alle giornaliste in collegamento, mi basterebbero le mimiche di una, gli occhi sgranati dell’altra, i sorrisetti della terza, le bocche storte della quarta e via elencando. Insomma, la comunicazione non verbale ancora una volta è regina in un mondo che si autodefinisce “servizio pubblico che fornisce notizie e non interpretazioni”. Le suggestioni che arrivano dallo schermo fanno presa immediata. E chissà non sia una strategia l’affidare a sole donne questo servizio sulla donna scomparsa. Per spingere a una solidarietà femminile a priori costituita contro l’altro genere?

Come non essere d'accordo con lei? Il caso è inquietante e colmo di particolarità che offrono spunti sia colpevolisti che innocentisti: portarlo su un'unica direzione è dunque sbagliato perché ad oggi, nonostante siano passati tre mesi, si può ragionare solo su considerazioni poco vagliate. Kiba ne estrapola una non da poco quando scrive: Secondo l’impressione di Michele, la moglie si è tolta vestiti in maniera veloce e dalla posizione delle ciabatte ipotizza una certa fretta, come una fuga. A mio parere se la donna fuggiva avrebbe prima aperto il cancello e i vestiti sarebbero stati lanciati in vari punti nella foga della corsa. Invece sembra una situazione di calma, i primi vestiti uno dentro l’altro non fanno pensare ad una donna che corre e quelli a ridosso del cancello sembrano una pausa: prima si spoglia e dopo apre. Per questo sarebbe utile sapere dove si trovava e dove è stato ritrovato il telecomando del cancello. Se bastava aprire la macchina del marito e premere un pulsante o se doveva necessariamente avvicinarsi di più a cancello con il telecomando (poi lo ripone in macchina?). Troppe variabili senza le giuste informazioni. Non credo che si sia spogliata sotto minaccia perché non sarebbe avvenuto in giardino ma dentro casa. Non credo che la donna avesse in mente di fuggire quella mattina, perché chiede al marito di non portare i figli a scuola. Non credo che qualcuno sia passato a prenderla perché non sono emerse notizie circa telefonate o contatti su internet quella mattina.

Stefano su questo punto esterna un'ipotesi niente male. Scrive: Certo, un rapimento contro la sua volontà e a sua insaputa non è possibile (io avrei scritto: pare impossibile), però se fosse stata consenziente e connivente quello è probabilmente l'orario migliore che poteva scegliere. Ricordiamo la vicina che l'ha vista in giardino passando con la macchina davanti casa sua per accompagnare i figli a scuola, dunque, appunto, Elena, essendo a conoscenza delle abitudini dei vicini, può aver fissato quell'orario (tipo dalle 8.20 alle 8.30) proprio sapendo che non ci sarebbe stato nessuno a vederla. Per il resto è un attimo. Lei che attende in giardino, macchina che arriva, persona che scende dall'auto con nuovo abito, lei che comincia a togliersi maglione e ciabatte riservandosi di togliersi gli ultimi abiti proprio in prossimità del cancello (dato il freddo). dove ha indossato il nuovo vestiario, è salita in macchina e via. Uno o due minuti al massimo

Pino invece ha delle pruriginose osservazioni da porre e costata che la ricostruzione di base è stata realizzata, per la maggior parte, solo sulle dichiarazioni di Michele Buoniconti. Dice: tolta la sequela del giro in città dopo aver accompagnato i figli a scuola (documentata dalle telecamere disposte lungo il percorso effettuato), le sue parole non sono confortate da alcun riscontro, come il racconto del ritrovamento degli indumenti della scomparsa e l'ora precisa in cui sarebbe avvenuto. C'è inoltre da tener presente che, sempre dalle dichiarazioni del Buoniconti rilasciate a "spizzico" e di volta in volta, sempre più ricche di particolari diversi, se ne è dedotto che egli era a completa conoscenza delle relazioni della moglie. E' cosa strana che non abbia mosso, in tempi utili, i passi necessari per risolvere l'imbarazzante situazione creatasi suo malgrado. Stranezza su stranezza: la sua insistente indicazione di misteriosi personaggi, autori di un rapimento di cui non se ne ravvisano gli estremi. Saprebbe più di quel che dice? Non me la sentirei di definire, per il momento, la figura del marito come quella di una persona ridotta a "dare i numeri" a causa di troppo stress: molte dissonanze lo impedirebbero. 

Mimosa ha una conoscenza del caso davvero di prima fascia e a tante domande dà risposte sempre logiche. Infatti scrive: È vero che solo dalla bocca del marito esce il racconto del ritrovamento degli indumenti, in fondo questi erano a casa sua, ma ora proviamo a metterli da parte e pensare che Elena al momento della scomparsa fosse vestita di tutto punto. Ai fini della scomparsa, volontaria o forzata, cosa cambia? Con i vestiti o senza, lei in quella casa non c’è più e non la si trova da nessuna parte. Voglio dire: se la “spogliazione” e lo sparpagliamento degli indumenti fossero un’invenzione del marito, a che pro l'avrebbe inscenata? Ciò è una “aggiunta” gratuita al dato di fatto della scomparsa: una “messa in scena” per dare più forza all'allarme? Un depistaggio per far orientare le ricerche verso gli spazi dell’occulto (come ha poi realmente pensato un’amica di Elena)? Sinceramente non riesco a darmi una ragione credibile di una simile pensata da parte del marito, per quanto mi sforzi di immaginarlo crudele, insensibile ed eccelso commediante. È vero, inoltre, che solo dalle dichiarazioni del marito si sono scoperte tante cose intime della moglie. Ma proprio perché erano “intime” solo lui poteva raccontarle, nessuno tra amici e famigliari era al corrente. Con il suo carattere “riservato”, Elena aveva tentato di sfogarsi, ma nessuno aveva saputo cogliere un minimo segno del suo disagio. Tante donne si trovano in quella condizione, anche Roberta Ragusa non aveva raccontato alle amiche le insoddisfazioni della propria vita coniugale (solo qualche cenno, inquadrato a posteriori anche nel suo caso).

A questo proposito Vito si inserisce nella sfera privatissima di Elena Ceste: Qualcuno dice che giravano voci in paese di una Elena non proprio soddisfatta della vita che conduceva. Casa chiesa e famiglia, di certo non il massimo per una di appena 37 anni. Casalinga a pieno regime, divertimenti quasi zero anche perché con quattro figli cercare un po di svago non è facile. Il paese è piccolo e la gente mormora... e chissà se qualche "vocina" di questa sua insoddisfazione di vita coniugale non è arrivata all'orecchio di vecchi "amici"? Aspetto con ansia di sapere cosa scrivevano certi "amici" sugli sms indirizzati a Elena, e sopratutto se ce ne uno arrivatole la mattina in cui è scomparsa. Oppure se c'è una telefonata: uno mica va a casa d'altri senza prima avvertire del suo immediato arrivo! E no, è da maleducati e un vecchio "amico" non si comporta cosi: prima avverte e poi passa a prenderti, possibilmente dopo che tuo marito è andato via.

Mimosa ha una risposta logica anche a questi dubbi più che leciti e dice: Se fosse vero che il marito era a conoscenza dei tradimenti virtuali e carnali, non credo le avrebbe permesso di accostarsi ai sacramenti, religioso com'era, l’avrebbe trattata da “svergognata”, avrebbe costantemente controllato il telefonino e forse anche affrontato direttamente quel padre del compagno di scuola di suo figlio. Sul web tale sospetto comunque serpeggia. Tuttavia penso che la base della convinzione di tale conoscenza da parte del marito sia attribuibile alle parole del parroco, quando incalzato dalle domande dei giornalisti ha ricordato che pochi giorni dopo il suo colloquio con Elena - “molto turbata” per qualcosa di “indefinito” (come dice il prete) oppure di concreto ma coperto dal segreto confessionale - il marito lo ringraziò per aver avuto parole di “conforto” che tranquillizzarono la moglie. Da ciò è scaturito il sospetto che ‘il marito già allora sapeva’. Secondo me questo non vuol dimostrare che il marito fosse al corrente dei problemi esistenziali della moglie o delle cause che le creavano malesseri morali, ma semplicemente può indicare che la moglie in casa ad un certo punto aveva palesato una certa inquietudine e disagio, di cui lei non aveva esplicitamente messo al corrente il marito e su cui lui non aveva indagato (magari per pudore, magari per insensibilità, magari perché pochi uomini sono tanto attenti e partecipi ai cambiamenti di umore delle consorti!). Forse è stato egli stesso a consigliarla di rivolgersi al sacerdote. Un modo per: 

a) evitare di approfondire le paturnie muliebri, troppa fatica per un marito 
b) delegare all’esterno la soluzione di problemi di un membro della famiglia che non si ‘vedono’ come scaturiti per dinamiche all’interno del contesto familiare (o si rifiutano essere sgorgate in quest’ambito) 
c) lavarsi le mani riconoscendosi inadeguati a risolvere una situazione non chiara, su cui non si riesce ad avere elementi a causa di un rifiuto o blocco alla confidenza sincera! 

Stefano poi ipotizza che la scomparsa possa addebitarsi a qualcosa di più scabroso: La donna, oppressa dai sensi di colpa, potrebbe essere finita nell'orbita di uno pseudo ordine religioso non troppo ortodosso quando non addirittura di una setta. Se fossero andati a prenderla, l'abbandono dei vestiti potrebbe essere parte di un rituale, la spoliazione dalla vita precedente per abbracciarne una nuova. Seguendo la descrizione fatta dal marito lei si toglie prima il maglione e le ciabatte all'interno del giardino mentre gli ultimi abiti li toglie in prossimità del cancello.Poteva esserci qualcuno con degli abiti particolari (tipo una tunica) che lei ha indossato al posto dei vestiti dai quali si è liberata. Mi rendo conto che è un ipotesi alquanto fantasiosa, però mi sembra altrettanto fantasiosa l'idea che abbia potuto allontanarsi nuda in una mattina di pieno inverno. Deve aver indossato qualche altra cosa. 

Anche Vanna crede che qualcosa di torbido si palesi in questa vicenda, come in altre: A mio parere questa sparizione, con tutte le evidenti contraddizioni che sono emerse, si può inserire in un discorso più grande che coinvolge non poche donne, scomparse, uccise, negli ultimi anni. Il copione sembra lo stesso, ricordando velocemente:
- caso Ragusa e pigiama rosa;
- Sarah, le ciabattine infradito, gli auricolari, le collanine;
- Melania, la borsa e gli occhiali;
- Elena, i vestiti ammucchiati e gli occhiali ritrovati prima o dopo, da verificare.
Gli oggetti attenzionati, vengono ripetuti in tutte le trasmissioni diventandone quasi elementi determinanti per capirci qualcosa di più, quando non si sa che pesci prendere oppure quando si vuole dirottare il sospetto. Forse gli oggetti vengono usati, spostati, messi lì proprio per indicare una pista che invece non c'è. Non credo che Elena se ne sia andata nuda e senza occhiali. Semmai con tale fatto, che sembrerebbe costituire prova o indizio, si tiene la notizia sempre fresca e disponibile per un pubblico affamato e con superficiale raziocinio. Dovremmo chiederci:
- a chi fa comodo soffermarsi su questa mamma e le sue frequentazioni facebook? (Se poi aveva o meno incontri osé, perché scandalizzarsi?)
- A chi fa comodo puntare il dito sul marito? (Che interesse poteva avere il marito a restare senza moglie con 4 figli da crescere e poche possibilità di trovare un'altra per farlo al posto suo). 
- A chi fa comodo distruggere una famiglia e 4 bambini in età fragile?

Mi soffermo proprio sui 4 bambini e su un nucleo familiare che, sembra, vivesse secondo sani principi, ben inserito nella comunità e con rapporti familiari più ampi. I problemi che poteva avere Elena Ceste sono comprensibili e li viviamo tutti nel quotidiano di una vita sempre più affannosa. E' emerso che fosse preoccupata per i suoi bambini sui quali qualcuno aveva puntato. A chi interessa una famiglia pulita, credente, con 4 teneri e ingenui bambini da addottrinare e usare per altro, dopo averla smembrata, confusa, addolorata? A mio modesto parere se Elena è caduta in qualche trappola il motivo era proprio quello di distruggere quella famiglia con ben 4 creature. La zona è piena di sette sataniche che operano proprio per distruggere i sani principi e per creare fango, odio, sofferenza, rabbia, confusione. Per fare il male e nutrirsi di quel dolore.

Ivano non stona quando fa una considerazione azzeccata sugli ultimi eventi di cronaca nera e scrive: A parte il fatto di avere come protagoniste mogli coinvolte in casi di cronaca nera misteriosi e di risalto mediatico, le vicende di Melania Rea, Katia Tondi ed Elena Ceste presentano tutte una particolarità: la vittima è priva della fede nuziale.

Sulla fede nuziale Mimosa ha una sua idea logica: Qualcuno all'inizio disse che la levasse sempre sbrigando le faccende domestiche, il che mi pare assolutamente strano per una persona credente: ci sono donne che non la tolgono da decenni pur avendo aumentato di peso, tanto che la "vera" si è fatta un solco nella carne del dito. Altre che considerano porti sfortuna al matrimonio levarsela. Mi parrebbe davvero strano che una donna religiosa come è descritta Elena si sia tolta la fede... a meno che non si sia considerata indegna di portarla per colpa di quanto aveva fatto. A meno che non si sentisse "sporca" e non più una brava moglie e mamma. Il che ci porterebbe a pensare all'allontanamento volontario (anche indotto) per uno stacco netto e tragico. Il dramma di tutta questa storia pare risieda in una motivazione originata esclusivamente dai suoi fantasmi mentali... una depressione post partum dilazionata? L’ultimo figlio ha 2 anni ho letto, e pare non siano infrequenti i casi di tale depressione materna entro il terzo anno dal parto. 

E Minnie a questo proposito puntualizza: Credo che a novembre 2013 Elena Ceste si sia operata di varici (ecco che si spiega il discorso delle calze contenitive) e due anni fa aveva avuto un aborto che l'aveva molto debilitata, aveva perso moltissimo sangue, come racconta l'amica. Pare che sia stata una cosa pesante sia a livello fisico che psicologico: è opinione, sempre dell'amica, che l'esperienza in sé del ricovero ospedaliero possa aver influito molto negativamente su Elena, che aveva sempre goduto di salute, facendole capire che forse stava un po' sprecando la sua vita...

Mimosa, sicuramente la più attiva del blog, ci dice che Michele racconta di aver avuto subito la percezione di una casa “fredda”, “vuota”. Perché era nel disordine della colazione o perché era perfetta? Certo che questo dato sarebbe molto importante per stabilire (sempre con approssimazione) il lasso di tempo della scomparsa e creare altre ipotesi non meno angoscianti. Se i CC non manifestano sospetti su di lui, potremmo credere che la cucina non fosse a posto e nemmeno i letti rifatti, ecco perché la scomparsa viene collocata durante l’assenza del marito (direi intorno alle 8.25-35 per queste ragioni: alle 8.20 era sicuramente nel cortile, avendola vista un vicina che passava in macchina; lei non sapeva che il marito avrebbe impiegato più tempo per tornare a casa). Ma se la casa fosse stata in disordine si potrebbero aprire altri scenari e far mettere in moto le celluline grigie della nostra fantasia (negli altri casi hanno lavorato alla grande, occupando pagine e pagine di commenti).

Cellule grigie che Kiba non lascia certo in letargo quando scrive: Non so perché il cellulare di Elena sia stato ricaricato, e mi sembra strano che ancora non se ne conosca il motivo, ma è forte il richiamo a internet, alle chat e alle webcam, proprio perché ormai è noto che particolari prestazioni online vengono pagate anche con ricariche telefoniche. D’altra parte, chi osserva da una webcam può anche registrare un video e non sono poche le forme di ricatto nate da questo tipo di incontri (ricordo il caso di una ragazzina che si suicidò). Può darsi che Elena si sia infilata in questo mondo, con tutta l’innocenza delle persone che usano il web senza conoscerne ogni pericolo, e che in uno di questi incontri abbia trovato una persona che l’ha poi minacciata di diffondere il filmato? Potrebbe per questo essersi spaventata a tal punto da voler sparire?

Mica male come ipotesi, specialmente se accomunata al giro di amicizie maschili di Elena che, come scrive Mimosa, è ancora da quantificare perché: non c’è solo il padre del compagnetto di scuola del figlio, il quale le scriveva “ti voglio bene” e “non sono venuto a casa tua, anche se tuo marito mi ha invitato, perché non sapevo se ti faceva piacere”, o il compagno di scuola delle elementari che le ha regalato 30 euro di ricarica al cellulare per il compleanno e l’ha incontrata alcune volte al centro commerciale e prima dice di essersi solo fermato a chiacchierare nei pressi della cava, senza fare nulla di compromettente, mentre poi viene strombazzato ai quattro venti che si è incontrato con Elena alla Sagra di Asti e, almeno 4-5 volte, anche a casa sua arrivandoci in motorino e pure in auto, fino a metà di ottobre (è sempre lui?), o l’ex morosetto del liceo che non è riuscito ad incontrarla ma al quale Elena ha confidato di essere controllata su facebook... ora sembra sia saltato fuori un altro uomo: il tizio-ombra di cui Elena dice “una vecchia conoscenza”, “uno che è tornato all'arrembaggio” e ne parla sia con l’ex fidanzatino sia con l’ex compagno di scuola.

Insomma, sinceramente neanche io ci capisco qualcosa e anche per me c’è da riflettere non poco sulla personalità di Elena Ceste che a questo punto, con tante chiacchiere che girano, fosse viva si guarderebbe bene dal tornare a casa, nonostante le garanzie di perdono da parte di tutti, famigliari e congiunti...

Nello stesso tempo mi rendo conto di quanto sia difficile ragionare e scrivere senza avere carte certe in mano. Non è facile credere a tutte le novità spiattellate dai media. Novità che forse sono vere o forse sono false o forse sono vere solo a metà. In ogni caso è chiaro che al momento, usando le stesse risultanze si possono disegnare scenari contrapposti. Quindi concordo con la frase di Pino: Diceva saggiamente la buonanima di De Filippo di non credere "a nisciuno"

Ed ecco che si torna daccapo. E' difficile scrivere un articolo perché anche solo per ipotizzare, senza atti ufficiali in mano a qualcuno occorre credere.

1.146 commenti:

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PINO ha detto...

Ciao ZOMPETTONE!
Mi fa molto piacere che stai meglio, e possa berti, tutti i caffè che vuoi, dritto, su tutte e due le gambe.
A questo pomeriggio.
@ STEFANIA, ti scriverò nel pomeriggio dopo...la siesta. Ciao

ENRICO ha detto...

OT
x STEFANIA

Accidenti, ti sei fatta male parecchio, allora ! ma com’è successo ?
Io invece sono scivolato sul classico gradino smozzicato del marciapiede… naturalmente non ho dato alcun segno di disappunto … un signorile “parbleu !” e via…
Non credi che sia stato così controllato ? E fai bene ! :-))
Tra l’altro per pura combinazione c’era il sindaco spaparanzato al bar di fronte intento a leggere il giornale ed a godersi il suo aperitivo. Me lo sono letteralmente “mangiato”
Conclusione : stamattina il marciapiede era riparato.. eh sì che io sono “ un nessuno” qualunque!
Ma questi sono miracoli che non avvengono in Italia : infatti attualmente mi trovo all’estero

Stefania ha detto...

Sono stata davanti al pc, domenica, per circa mezz'ora ed in modo molto naturale, tenevo le gambe accavallate. Quando mi sono alzata il piede destro mi ha retto mentre la gamba sinistra era completamente addormentata ed ha ceduto di schianto. Stavo volando "di faccia" su un tavolino di cristallo. Quindi per evitare guai peggiori ho dato una torsione impossibile al corpo, ruotando ovviamente la caviglia. Et voilà! Ora ho uno scarpone rigido che se incontro Jeeg Robot d'Acciaio gli faccio un'invidia che levati!!! Ahhahha!

Tornando seri, sono curiosa di vedere cosa accadrà nei prossimi giorni e nel prossimo mese.

A mio avviso ci sono due possibilità: o di Elena non si verrà piu' a sapere nulla oppure altrimenti si scopriranno cose molto lontane dalle teorie iniziali.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici io voglio essere ottimista, e spero con tutto il cuore che ovunque si trovi questa povera mamma dia notizie e che possa ritornare a casa.I problemi giudiziari sono ben poca cosa in confronto alla gioia di rivedere i propri figli,il marito e parenti vari. Chi sa e ora che parli,che si liberi la coscienza di questa tragica sparizione.Possibile che dopo quattro mesi di indagini da quei maledetti computer e cellulare non si è scoperto nulla? Tutti santi in quel piccolo paese? non credo proprio,e servirà ben poco a nascondersi dietro a confessioni segrete o alibi di ferro,perché il problema sta li,in quel piccolo paese dove in tanti si conoscono e in tanti sapevano di questi malesseri esternati da Elena,sia all'amica nei giorni precedenti,e sia attraverso facebook.Chi sapeva il suo numero di cellulare vuol dire che la conosceva bene,molto bene direi.Non butto via gli abiti,occhiali e pannolini in giardino per poi uscire e andare a suicidarmi,ma non scherziamo per favore,questa é una sparizione pilotata e ideata da qualcuno del luogo.Proviamo a togliere l'impossibile,e dall'improbabile deve esserci la verità,non c'è scampo.Buona serata a tutti cari amici.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Vanna vedo che hai afferrato bene il concetto,loro sanno se Elena è viva oppure morta(cosa di cui dubito)ma,gli servirà a ben poco approfittarsi "dell'immunità" ecclesiale o di altre diavolerie,un cavillo,basti che esca fuori un indizio contro e sono spacciati,loro o chi per loro ha ideato questa fuga senza ritorno.sicuramente "padre zappetta" qualcosa aveva nella sua bella carpetta,e non credo che, tra le tante relazioni trimestrali non avesse qualcosa su Elena e che riguardava la sua sparizione,un buon prete fa di tutto per riportare a casa la "pecorella smarrita" non credi?
"La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli".
Aristotele. Buona notte cara amica.

Mimosa ha detto...

Se don Roberto ha ricevuto in confessione il vero motivo delle angosce di Elena, ovverossia il nome di colui che lei temeva (secondo i sospetti lanciati attraverso le parole di certi personaggi incluso il buon Sulas), non si dovrebbe pensare che il sacerdote avrebbe – con tutte le cautele della riservatezza del Sacramento penitenziale – messo sull’avviso il marito? Magari sollecitandolo a non trascurare i doveri coniugali (anche lui si sarà confessato e anche con maggiore frequenza visto che doveva essere “puro” per somministrare l’ostia sacra).

E se fosse stato il marito la persona di cui Elena temeva, il buon sacerdote (sempre senza violare il vincolo sacro della Confessione, che nemmeno il Papa può sciogliere!!! senza “se” e senza “ma”) non avrebbe trovato il tempo, il modo e le parole per stimolare costui a rimettersi nella retta via? E ad impedirgli di dare la Comunione?
Un sacerdote non può rendersi complice di un sacrilegio!

Secondo me Elena, in confessionale, NON ha raccontato nulla di preciso che implicasse il marito.
Chi è abituato ad accostarsi a questo sacramento sa sicuramente che esso serve principalmente per trovare la pace del cuore e conforto nel Verbo di Dio che giunge sempre preciso e chiaro in chi si mette profondamente in ascolto, in qualunque momento della giornata, ma non è obbligato a descrivere per filo e per segno il proprio “peccato” (sono finiti quei tempi inquisitori!).

Tuttavia, se Elena si è confessata a metà ottobre, potrebbe aver chiesto il perdono per le infedeltà commesse in settembre (strano il cedimento concomitante con i due o tre personaggi ad oggi emersi, non credete?).


Oppure si è solo confidata “genericamente” su una situazione che l’angustiava, per “errori” commessi in buona fede e in circostanze sfuggite al suo controllo.
A questo punto viene da pensare che Elena:
1. sia improvvisamente andata in confusione esistenziale e caduta preda di individui “marpioni” che hanno approfittato della sua fragilità temporanea per i propri comodi (troppi avvoltoi, a mio avviso, nello stesso lasso di tempo!)
2. fosse da tempo insofferente della situazione coniugale e casalinga e cercasse deliberatamente sfogo altrove (a che pro, tanti nello stesso lasso di tempo?), per poi pentirsene, correre a confessarsi in chiesa, stare zitta con il marito e continuare la vita di sempre, tranne a mostrare segni di cedimento psicologico in un paio di occasioni con i parenti
Forse Elena ha tentato di aprirsi con il marito, ma questi si è mostrato ottuso, come tanti mariti che ritengono i problemi delle proprie mogli solo “fissazioni”, mentre loro sì che devono risolvere ‘grossi’ e ‘reali’ problemi sul lavoro … tanto che alla fine le “fissazioni” di lei si sono dimostrate problemi reali!

Cari Amici, stiamo ancora brancolando nel buio, o meglio nelle nebbie di quel mattino del 24 gennaio.
Ancora non abbiamo capito con quali mezzi Elena si sia allontanata da casa!
Non certo nuda e non a piedi!

Buonanotte
Mimosa

Anonimo ha detto...

Ammesso, e non concesso, che SI FOSSE ALLONTANATA

Vanna ha detto...

Carissimo Vito, buongiorno.
Hai perfettamente ragione!

Mimosa cara, buongiorno anche a te.

Se don Roberto, come dici,ascoltate le confessioni di E. deve aver confessato M., proprio per il ruolo di "quasi diacono" che lui aveva, e magari potrebbe aver evidenziato discrepanze tra le due?

Parlo al femminile:
E. doveva essere stanca e, da quel che risulta ne ha parlato velatamente alla sorella?
Alla maestra di uncinetto,
a mister Golf,
all'ex fidanzato,
al 3° uomo,
alla negoziante, a maggior ragione ha parlato con il sacerdote al quale deve aver raccontato tutti i suoi disagi, non può non averlo fatto.
Indagherei anche sul medico di famiglia, poiché anche a lui o a lei ha raccontato, se non altro perché questi ultimi devono rispettare il segreto professionale.

Scrivi una riflessione che condivido:
"Un sacerdote non può rendersi complice di un sacrilegio!"
Ma, nella Storia, c'è una folla di sacrilegi commessi da uomini che non sempre sono stati Santi per debolezza, convenienza, potere.

A modo suo E. chiedeva aiuto a tutte queste persone e non credo che quei tre uomini si siano approfittati di lei.
Tra questi chi m'insospettisce è la coppia Golf ma non più di tanto.

continuo...

Vanna ha detto...

...continuo...

Chi invece m'insospettisce non poco è il B. che aveva ragione da vendere a tenersi la moglie secondo i suoi conti fatti anni prima e per questo l'aveva mantenuta nella naftalina.

Se, come ipotizzo e sembra apparire dalle foto, lei era semplice, spontanea, fiduciosa, responsabile e intelligente, a un certo punto della sua vita ha fatto lei i suoi conti.

Lei voleva vivere con maggiore respiro e lui ha dovuto fare i conti con la spontaneità di E.

Una persona spontanea la puoi ingabbiare quanto vuoi, prima o poi viene fuori la voglia di essere spontanea e di vivere con maggiore libertà.

Lui è un rigido programmatore che nel sistema della sua vita riproduceva schemi sempre uguali:
puoi chiedere ad un fuco di fare l'ape operaia?
No, perché è programmato per altro ruolo che è ripetitivo e basta.

Quindi lui nella sua rigidità non concepiva cambiamenti: tutto doveva essere uguale giorno dopo giorno e così aveva programmato.

Quando si è accorto che non riusciva a controllare la spontaneità, il cambiamento, lui è andato in delirio non lei.

E da quel momento è iniziato un insistente controllo martellante che è servito soltanto a farle credere che qualcuno l'aveva tradita, che le avrebbero tolto i figli, che chiacchieravano, che era indegna...

E lei è caduta nella sua trama non in quella di altri.

Questa storia la vedo come una coppia che scoppia, tanto per cambiare, a causa dell'uomo che è inadeguato ad accettare spiragli di autonomia in una donna e bada bene non parlo di autonomia sessuale, perché faccio un po' fatica a pensarla arrapata di sesso tra pesanti calze elastiche, pannolini, galline,grembiuli, canestri e abiti dimessi!

E, se si è presa qualche "libertà" lo ha fatto per desiderio di affrancazione dal giogo, quasi per provocazione che per desiderio sessuale.

E caro le è costato.





concetti astratti che sceglie


Fossi negli inquirenti, cercherei un colloquio anche con il sacerdote precedente, per quanto si può sapere da tali colloqui, e con il comandante dei vigili del fuoco, perché è la personalità di lui da indagare.



Quando si è accorto

Vanna ha detto...

Chiedo scusa, non ho cancellato le frasi spezzettate!

Anonimo ha detto...

Ha ragione Mimosa, brancoliamo nel buio. A parer mio perché questa storia si divide estremizzando in due possibilità: o Elena era realmente perseguitata da qualcuno, che si tratti di corteggiatori o altri che nulla hanno a che vedere con risvolti sentimentali, oppure no.
O esistevano le voci nella testa, la paura che i figli fossero controllati, il timore di un video mentre lei era bloccata…oppure no.

Se quindi esistevano figure che hanno intimorito Elena fino a al punto di suicidarsi o fuggire sola,oppure con altri, queste persone a parer mio dovranno prima o poi saltare fuori, che si tratti di una minaccia vicina (intendo nel paese) o virtuale. In entrambe i casi un’attenta ricerca sugli ultimi giorni di Elena deve far emergere qualcosa.
Se Elena è “esplosa” la notte precedente alla scomparsa, deve essere accaduto un evento in quei giorni.
A parer mio o bisogna attendere maggiori ricerche (non tanto del corpo, che comunque va cercato, quanto di questi fantomatici personaggi), oppure le alternative non sono molte.
Kiba

PINO ha detto...

KIBA
ctz)"Se Elena è “esplosa” la notte precedente alla scomparsa, deve essere accaduto un evento in quei giorni.
Involontariamente torniamo sempre al punto di partenza.
Chi ci racconta della fantastica e confusa confessione di quella notte, che attriuisci ad una
possibile "esplosione" di E, come l'hai ben definita? il marito M
Non possiamo assolutamente essere certi che ciò sia realmente avvenuto.
Sarebbe più logico supporre che la narrazione stessa, costituisse un prodromo, di quanto MB avrebbe continuato a sostenere in seguito.
Non vorrei sembrare ripetitivo, ma è importante tener presente, che circa il 70% della base di partenza ed indirizzo delle indagini è costituito dalle numerose dichiarazioni di MB.

ENRICO ha detto...

@PINO

Ctz” Non vorrei sembrare ripetitivo, ma è importante tener presente, che circa il 70% della base di partenza ed indirizzo delle indagini è costituito dalle numerose dichiarazioni di MB.”

Sì. Ma bisogna anche tener presente che le “informazioni” date da MB sullo stato ansioso della moglie concordano perfettamente con i malesseri, che Elena stessa aveva manifestato disseminando qua e là , realmente o virtualmente, palesemente o meno (nella chat, alla sorella, al parroco all’amica d’uncinetto …) i propri disagi

Posso convenire che la faccenda degli indumenti potrebbe dar adito a sospetti dato che solo il marito li avrebbe rinvenuti sparpagli nel cortile senza che ciò possa essere stato confermato da nessun altro testimone oculare.
Tuttavia – e qui anch’io mi ripeto ! - mi riesce molto difficile immaginare un MB in grado di concepire una tale messinscena che ci porterebbe inevitabilmente a considerare l’uxoricidio premeditato.
(cosa peraltro non impossibile ) ma soprattutto dovrebbe contemplare una operazione di occultamento del corpo di altissima “competenza” ( cosa secondo me assai improbabile e comunque, dato il ristrettissimo, e super-verificato - arco temporale, non effettuabile se non con il concorso di un complice )

PINO ha detto...

ENRICO
Forse si è partiti col piede sbagliato, nella valutazione delle possibilità intellettuali di MB, basandosi sulle sensazioni che l'aspetto esteriore del soggetto avrebbe suggerito.
MB ha conseguito un diploma di scuola media superiore, ed ha frequentato corsi universitari, per qualche anno: non è uno sprovveduto.
Per cui, l'ipotesi di un suo coinvolgimento nella sparizione della moglie, non sarebbe affatto peregrina (anche se si spera il contrario, per il risultato, il quale sarebbe devastante per i suoi bambini).
Restiamo con i piedi per terra, caro Enrico; non lasciamoci distrarre dal tumulto dei sentimenti che in ognuno di noi infieriscono sulla ragione.
La donna non si riesce a trovare da nessuna parte, fin'ora, tanto meno sarebbe sperabile che si sia rifugiata in qualche convento, come ventilato, perchè, oltre alle difficoltà insite in tale ipotesi, resterebbe da spiegare come EC sia uscita dal complesso di casa, aiutata o no, nuda e scalza, senza essere stata notata.
Come vedi, non se ne esce senza ferirsi.
Ciò nonostante, le ipotesi restano l'unico strumento in nostro possesso, con le quali possiamo pugnare contro il mistero.
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Cara Vanna, nel tuo intervento delle 09:38 hai lanciato un’ipotesi agghiacciante sulla personalità di quest’uomo.
Mi ha, infatti, molto colpita la frase «è iniziato un insistente controllo martellante che è servito soltanto a farle credere che qualcuno l'aveva tradita, che le avrebbero tolto i figli, che chiacchieravano, che era indegna».
Ci starebbe, sarebbe in linea con tutto

… ma come conciliamo le sue manovre occulte per far scappottare la moglie, farla uscire di senno e indurla al suicidio (togliendosela d’attorno senza sporcarsi le mani), sì da punirla atrocemente, in sottile programmata vendetta, con la costruzione di una messa in scena (vestiti e occhiali in giardino) che agli occhi del mondo disonora non solo Elena ma pure lui stesso, i figli, la famiglia di lei?

Che cosa avrebbe voluto dimostrare o ottenere con l’esibizione della nudità?
Per quale meccanismo autolesionistico, masochistico, B. avrebbe costruito uno scenario dove la moglie appare nuda come un verme, spogliata di tutto, il massimo della vergogna, poi spiattellando a tutti le sue nefandezze,e nel medesimo tempo negandole per mantenere pulita l’immagine della moglie?
Io vedo un controsenso o meglio un non-senso.

Insomma: io faccio impazzire mio marito, con tecniche mentali lo programmo a uscire di casa proprio alla mezz’oretta della mia assenza, e ad andare ad impiccarsi nel bosco (poco mi importa a quel punto che lo ritrovino subito o dopo mesi fatto a brandelli dai cinghiali), ma mai mi sognerei di sparpagliare gli abiti che indossava … e tanto meno andrei a raccontare che la notte prima farneticava sulle sue infedeltà, dichiarandosi vittima di raggiri e ricatti, … sarei subito sospettata e mi terrebbero sotto torchio per ore, e credo a nulla servirebbe io sostenga di averlo consolato e coccolato credendo più al ricatto di donne respinte che ad un suo vero e proprio tradimento. Aggraverei soltanto la mia posizione e mi farebbero subito una perizia psichiatrica.
Se gli investigatori hanno creduto a Michele, significa che hanno valutato quelle incongruenze.

Che scopo avrebbe avuto a esporsi così tanto?

Lo chiedo anche a Pino che ha postato un attimo prima di me.

Mimosa

PS: sono pienamente d’accordo che B. è un uomo “programmato per un ruolo ripetitivo”,
ma sono anche in pieno accordo con Enrico delle 11:31, di cui trascrivo la frase finale riferita alla messinscena, la quale «soprattutto dovrebbe contemplare una operazione di occultamento del corpo di altissima “competenza” ( cosa secondo me assai improbabile e comunque, dato il ristrettissimo, e super-verificato - arco temporale, non effettuabile se non con il concorso di un complice )».

Vanna ha detto...

Buon pomeriggio Enrico, scrivi:

"Sì. Ma bisogna anche tener presente che le “informazioni” date da MB sullo stato ansioso della moglie concordano perfettamente con i malesseri, che Elena stessa aveva manifestato disseminando qua e là , realmente o virtualmente, palesemente o meno (nella chat, alla sorella, al parroco all’amica d’uncinetto …) i propri disagi"

Secondo te la manifestazione dei disagi che E. " disseminava" confermerebbe che il B. ha dato informazioni vere?

Stai vedendo con un'ottica sola: quella del B. che comunica il suo accordo musicale, non la melodia che è fatta di più accordi.

Poiché il parlare a mezza voce dei suoi disagi e malesseri, a me comunica che qualcosa non andava tra di loro, non che lui è sincero.

Se lei parlava, aveva una ragione per farlo oppure lo faceva perché era in uno stato di disagio psicologico-emotivo nonché di pentimento per i peccati numerosi commessi da toccare addirittura la sfera psichiatrica?

Infatti è uscita nuda e nessuno l'ha vista e quindi in una fase acuta di malattia mentale o di crisi mistica, come indirettamente racconta lui, fino a dare la colpa ai lupi cattivi.

Vedi, la costruzione offerta dal B. si può smontare mattoncino dopo mattoncino per costruire altro, come se fosse un gioco Lego.

Per terminare, e penso che non scriverò più se veramente non esce qualche novità, mi soffermo su quel poco che hanno detto gli inquirenti nei primi momenti.

Per loro E. "era stata indotta al suicidio" e successivamente l'hanno definita " vivace".

Stranamente sembra quasi che subito si siano accorti che qualcosa non andava nel verso giusto ed avevano anche visto cosa.

E' evidente che avevano già attenzionato la coppia e definirla "vivace" mi fa capire che lei non era considerata facile, leggera, disponibile solo, ma vivace cioè vitale, espressiva, mossa ad agire.
Tale qualità scelta dagli inquirenti, la trovo positiva non negativa.

Il nodo che rimane in questa storia, è il nodo che fa capo alla vita religiosa della Parrocchia, al ruolo che lui ha all'interno della stessa, se è stato scelto per dare la comunione!
Il silenzio derivante dal cosiddetto "segreto confessionale" che si può infrangere eccome, se ci sono situazioni di pericolo nuove.

E mi chiedo: con il cuore e senza polemica, come si possa mantenere il silenzio quando c'è un assassino in giro!

A meno che è stata costretta a sparire per indossare qualche saio, di questi tempi c'è bisogno di suore.

PINO ha detto...

MIMOSA cara,
chi potrebbe mai dire che gli inquirenti abbiano creduto a MB?
Il fatto che non sia ancora iscritto nel registro degli indagati?
E' ben poca cosa.
Parolisi non lo fu per mesi, e poi...
Spero tanto che la mia ipotesi (una delle tante) possa essere eliminata da fatti dimostrabili, non ipotetici anch'essi, per amore di giustizia.
Intanto potresti leggere il mio post che ha preceduto il tuo, che non ti è stato possibile fare, in quanto intenda a scrivere nello stesso tempo.
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

L'ho letto, Pino carissimo, proprio nell'attimo che stavo postando il mio.
Capisco le tue perplessità, e capisco che non tutte le Procure si comportano allo stesso modo con i latenti sospettati,
ma le stesse giornaliste che parlano di continuo con i vertici dell'inchiesta hanno ribadito più volte che essi non dubitano delle parole di M.B.

Parolisi è stato interrogato molte volte e fino a 11 ore alla volta, si era ben presto capito che era seriamente "attenzionato".

Vedremo cosa succederà se verrà ritrovato il corpo.

Ciao, Mimosa

ENRICO ha detto...

@ PINO

ctz " MB ha conseguito un diploma di scuola media superiore, ed ha frequentato corsi universitari, per qualche anno: non è uno sprovveduto."

Ma cosa c'entrano 'intelligenza e gli studi superiori con la capacità di ideare e concepire un uxoricidio quasi perfetto?

Con questo ragionamento allora chissà cosa avrebbe potuto architettare Enstein nel caso la moglie gli avesse messo le corna !

Scusa, ma questa tua considerazione non mi sembra pertinente

PINO ha detto...

ENRY?
non è l'informazione didattica di MB che volevo farti notare, ma che il soggetto, non manca di quei requisiti intellettivi che gli hanno permesso di frequentare non facili corsi di studio, così come gli avrebbero consentito di architettare un altro eventuale progetto, sia pure di carattere inconsueto.
Che "ci azzecca" Enstein o Fermi?
Vuoi divertirti?
A stasera tardi, Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

"così come gli avrebbero consentito di architettare un altro eventuale progetto, sia pure di carattere inconsueto.

ma secondo te uno deve avere un titolo di studio e possedere "requisiti intellettivi" adeguati per elaborare un piano omicidiario complicato "fuori norma" ?

Secondo me, no . Anzi, direi che per escogitare un simile diabolico progetto sarebbe più adatta la mente contorta di un analfabeta dotato di gravi e turbe caratteriali .facilmente riscontrabili già dal primo interrogatorio

Vanna ha detto...

Mimosa cara, avevo deciso di non scrivere,ma per la tua cortesia
mi sento di farlo.

Le domande che ti poni sono sacrosante: perché costruire la messa in scena con vestiti,occhiali all'aperto che agli occhi del mondo disonora tutta la famiglia?

Rispondo, a mio parere non disonora nessuno se:
lei era una santa, irretita da qualcuno con il quale chattava, parlava, riceveva ricariche, si appartava, ospitava a casa,veniva ripresa ed era confusa... per droga? Perché stressata?
Non si sa.

Questi episodi all'inizio della sparizione non doveva raccontarli in tv! E' esecrabile che lo abbia fatto a meno che servisse a pilotare le informazioni.

Perché secondo te lo ha fatto?
Per ingenuità o rabbia?

Che cosa avrebbe voluto dimostrare o ottenere con l’esibizione della nudità, dici.

Intanto era l'occasione per esprimere " di cosa ancora mi deve far vergognare questa qua", poi dimostrare che lei era fuori di testa a causa dei complessi di colpa, così aveva scelto di vagare nella brughiera vestita solo di nebbia...

Nessun " meccanismo autolesionistico, masochistico " dietro lo scenario anzi,con tale scenografia B. avrebbe costruito la sua solitudine col cilicio della sofferenza per essere rimasto solo a gestire 4 figli minorenni con grande bravura e dedizione, nonostante il dolore e lo scandalo di siffatta scomparsa.

E la colpa della moglie era quella di essere caduta nel peccato perché spinta da altri.

Tu vedi un controsenso e un non-senso, io ci vedo la trama per capire la vicenda.
L'unica che si può ipotizzare con logica senza avere altre notizie, beninteso.

E' evidente che tu non faresti mai una cosa del genere, né tanto mento io lo farei io, perché viviamo altre realtà, ma anche in questa storia gli interessi in campo non sono solo riferiti alla proprietà della casa, ci sono quelli più "elevati" di una morale legata all'immagine del senso religioso nella quale il peccato, la comunione, la confessione, la sacra scrittura sono viste a tutela di principi, di per sé giusti, ma vissuti con rigidità e paura di perdere le sicurezze acquisite.

Un uomo di altri tempi, coperto di una corazza che ha visto in fb
il nemico da abbattere.
Un uomo fragile e impaurito che mi fa un po' di tenerezza proprio come lei.

Se è colpevole, lo è stato per difesa, perché per lui forse quel "nuovo mondo e quel nuovo modo" era pericoloso e incontrollabile.

Ovviamente si cercano motivi, potrebbe essere tutto sbagliato quello che ho scritto e francamente vorrei che lo fosse.

Un abbraccio

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona sera a tutti cari amici.Una cosa di cui bisogna tenere in considerazione é,Don Zappino non riceveva solo Elena nel confessionale ma, anche altre parrocchiane,e non può essere che qualcuna abbia esternato le proprie preoccupazioni riguardo al comportamento del proprio marito da alcuni mesi? Se una buona moglie nota qualcosa di strano su certe abitudini del proprio marito,statene certi che farà di tutto per scoprire cosa sta succedendo. Non è che ci vuole cosi tanto ad aprire la pagina di FB o il cellulare e vedere con chi è in contatto il proprio coniuge,una controllatina ai messaggi o telefonate in uscita e scopre tutto."La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano". Buona serata a tutti.

ENRICO ha detto...

VANNA

il marito non ha mai detto " di cosa ancora mi deve far vergognare questa qua"
Ha detto : "Da CHI mi deve far vergognare ?"».

Non capisco come abbia fatto ad uscir fuori quell'avverbio di tempo ( ancora) che da un senso del tutto diverso alla frase

Per questo, ogni volta che è stato mandato in onda il video in cui MB, indicando il luogo dove avrebbe trovato gli occhiali e i pantaloni, pronuncia questa frase sono stato particolarmente attento alle sue parole

se tu mi segnali un video in cui MB dice: "di cosa ANCORA mi deve far vergognare questa qua" non avrò difficoltà ad ammettere di essermi sbagliato

ENRICO ha detto...

@ VANNA

Ps: ma queste tue analisi psicologiche particolareggiate sulla personalità di MB su quali dati poggerebbero se non lo conosci personalmente nè hai mai scambiato con lui nemmeno mezza parola ?

Mimosa ha detto...

@ Enrico, perdonami, anch’io credo di aver sentito la frase riportata da Vanna (la cita anche Massimo nel primo articolo), con l’avverbio che mi era rimasto impresso e mi ha dato una specie di brivido la prima volta che l’ho sentita.
Stasera “Segreti e Delitti” su Canale5 hanno riproposto il pezzo di Michele con la medesima frase (se non ho avuto le traveggole).

Ciao, Mimosa

Mimosa ha detto...

EC
no, nell'articolo di Massimo non c'è, lho letto da qualche altra parte

Stefania ha detto...

Mimosa, confermo, ieri sera si è fatto sentire in trasmissione poco quella frase e non era riportata: la voce era proprio quella di MB anche se onestamente non ricordo fosse inquadrato o meno.

Insisto su questo punto da sempre: a prescindere il marito di Elena possa essere completamente estraneo alla scomparsa della moglie, esserne coinvolto oppure aver anche solo intuito chi ne possa essere il responsabile, lui, da uomo di fede, vede ogni cosa da un punto di vista estremamente particolare: quello del peccato originale. Non si stupisce la donna partorisca con dolore: c'è scritto sulla Bibbia, nella Genesi. Se Eva non avesse mangiato del frutto proibito, non sarebbe accaduto. Questo gli basta. Ed è cosi' anche per lo stato di prostrazione di Elena: colpa di quegli uomini che l'avevano avvicinato. La scomparsa? Idem.


Stefania

Stefania ha detto...

C'è da sottolineare che ieri, la trasmissione "Segreti e Delitti" ha, penso non volutamente, trasmesso diverse interviste a Michele mischiandole agli eventi narrati, quindi creando confusione spazio-temporale.

Infatti, ad un certo punto l'uomo si lamenta del fatto che nè il compagno di classe di Torino, nè l'uomo della Golf, si sono fatti avanti per dargli spiegazioni di quei messaggi, per chiarire il "chi-che cosa".

In realtà poi sappiamo che mentre il torinese "si è effettivamente dato", il compaesano ha poi parlato collaborando sia con Michele che con gli inquirenti.

Un'ultima cosa: cercasi mancino disperatamentente!

Stefania

Vanna ha detto...

Enrico buongiorno, mi chiedi:

"ma queste tue analisi psicologiche particolareggiate sulla personalità di MB su quali dati poggerebbero se non lo conosci personalmente nè hai mai scambiato con lui nemmeno mezza parola?"

Ti rispondo semplicemente che ricavo certi dati dal dubbio che scaturisce:
dalle curiosità emerse,
dalla mancanza di dati sicuri,
dal vedere le cose da altri punti di vista.

Non ho la pretesa di essere nel giusto,ma non avendo in mano dati certi si può ipotizzare quasi tutto, altrimenti qui cosa ci raccontiamo?

Guarda, se disgraziatamente fosse vero che c'entra il marito, lui può avere delle attenuanti e può anche essere umanamente compreso esattamente come lei.

La coppia è stata sola a gestire una montagna di responsabilità, non so se intorno aveva una rete di rapporti sociali e familiari concretamente vitali e continui, e non so se la loro solitudine era autoimposta per mancanza di tempo.

Secondo me la solitudine e i doveri hanno fatto il resto.
All'orizzonte potrebbe esserci anche la chiesa...

Un caro saluto.

Anonimo ha detto...

PINO
E’ proprio per le ragioni che hai esposto (non abbiamo la certezza che quello raccontato da M sia vero), che insisto sulle uniche due possibilità: o tutto ciò è reale, ossia le preoccupazioni di Elena al punto da spingerla via lontano,oppure no (e in questo caso va da sè che il marito mente). E’ però fondamentale indagare in entrambe le direzioni, anzi, mi sembra più che opportuno che in questi casi il marito venga ascoltato e creduto senza troppe ombre di sospetti (altrimenti si deve sospettare di tutti i famigliari che denunciano scomparse dei propri cari) e cosi mi sembra si sia proseguito, ossia cercando quei personaggi che avrebbero spinto Elena, con la forza o meno, ad allontanarsi. Nessuno però sembra venir fuori. Sarà il momento di indagare su altro?

Credo comunque che se M fosse in qualche modo responsabile la mossa dei vestiti è stata studiata per avvalorare la teoria della donna impazzita, insieme alle voci nella testa della sera precedente ed alla ricerca degli orari del medico.

Come credo che i disagi di Elena, riportati da amici, paesani o altri, non portino necessariamente a credere che la donna vivesse un malessere vero e proprio, o perlomeno non cosi grave da giustificare una sparizione. Possono anche essere comunissimi segnali di stanchezza e noia che ognuno di noi nella vita esprime in un modo o nell’altro. Disagi si, ma fino a che punto?

Va però ricordato che la stessa fortuna che avrebbe avuto un M per far sparire la moglie senza essere visto, sarebbe da attribuire anche ad eventuali personaggi che potrebbero averla portata via quella mattina, cosi come alla stessa Elena se davvero ha camminato da sola per chissà dove senza essere vista.
Kiba

PINO ha detto...

@ KIBA
Concordo con te circa la "fortuna", che avrebbe aiutato, nella stessa misura, tutti e tre i casi che hai proposto. Però, per due di essi, dovremmo risolvere il problema di come avrebbero potuto lasciare l'abitato, senza essere visti o uditi dai vicini o da passanti occasionali od abituali.
Mi dici: " Sarà il momento di indagare su altro?
Penso proprio di si. E comincerei dall'ambiente ecclesiastico, senza falsi pudori o inutili reticenze.
Ciao, Pino

Guglielmo ha detto...

Credo che il non voler cambiare idea, o allargarle le proprie idee, sia pratica sconsigliabile. Specialmente se si portano a supporto delle proprie tesi luoghi comuni, particolari episodi marginali, disconoscenza di fatti reali e sì, anche detti o proverbi. Il dover sospettare di MB è d'obbligo, non foss'altro che per le statistiche che indicano in 6 su 10 i partner maschili che sopprimono le proprie compagne. Ma insistere ad oltranza senza pure guardare oltre può risultare inefficace. A tale fine si possono fare diverse riflessioni.
Una donna, madre di 4 figli, a sua volta figlia con una sorella ed un cognato, che vive nel suo territorio possibile che non "denunci" ad alcuno dei suoi familiari rapporti via via deteriori con il marito? Possibile che non ne faccia cenno alla mamma, alla sorella?
Possibile che EC, con il suo diletto (comunicazione virtuale) non accenni a conflitti o paure sul marito? Anzi, a ben leggere quel po' che viene fornito, sembra che ella non abbia alcuna paura o timore nei confronti del marito. Possibile che costui, di punto in bianco, la uccida e faccia sparire il cadavere in barba a tutti, senza tempo e mezzi? Egli dovrebbe aver compiuto tale atrocità senza mai prima averla percossa, intimidita, minacciata, in qualche modo umiliata?
Ascoltare i resoconti di MB con spirito guardingo è una cosa ma negare che in questo caso non vi sia altra via, fatta di messaggi, conversazioni virtuali ed incontri reali di una donna che scaltra non era è ben altro. E quando mi riferisco a quest'altro non intendo attribuire giudizi sulla vita privata di EC, ma a quei rancori, invidie, asti e magari vendette o ricatti che tale vita privata ha potuto far nascere.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Guglielmo tutte le vie sono percorribili, il difficile è imboccare quella giusta.Se non hanno molto gli inquirenti figuriamoci noi a cosa possiamo attaccarci.Da dove si è partiti di strada ne abbiamo fatta ben poca,perché pochi sono gli indizi e poche le prove.Prova ad immaginare cosa avremmo potuto dire, se il buon Michele alle 8.40 non fosse stato ripreso dalle telecamere del comune? sicuramente avremmo detto che era stato lui ad uccidere la moglie subito dopo aver lasciato i figli a scuola e fa ritorno a casa.Invece abbiamo le prove che il suo ritorno a casa avviene verso le 8.50,abiti buttati quà e la in giardino,occhiali e pannolini buttati per quale motivo sinceramente non so spiegarmelo,lui che cerca la moglie per tutta la casa,la cerca dai vicini,la chiama al telefono pur sapendo di averlo lui in tasca,poi chiama parenti e amici vari,ma di Elena non c'è traccia,sparita nel nulla nel giro di mezzora.Si è partiti che era una famiglia tranquilla,e ora si è scoperto che tanto tranquilla non era,qualcuna era un po agitata in quella casa,la moglie che all'apparenza sembrava casa, chiesa e uncinetto, invece nascondeva dei segreti su certi "amici" che volevano "consolarla".Ti ricordi che mi davi ragione sugli alibi degli "amici"? beh,nel frattempo il numero e cresciuto,e non credere che sia finito,altri ne usciranno fuori,e non vecchi,ma nuovi amici ancora sconosciuti.Poi caro Guglielmo c'è la solita "variante impazzita",colui che è al di sopra di ogni sospetto.Ti auguro una buona giornata.

Guglielmo ha detto...

Caro Vito,
come non essere d'accordo con te anche stavolta?

Saluto te e la tua meravigliosa terra.

Stefania ha detto...

Ciao a tutti, carissimi. Ho l'impressione che gli inquirenti, pur trovandosi davanti ad un vero e proprio giallo, stiano lavorando davvero con scrupolo.

Poche le notizie che trapelano, quasi con il contagocce. Ed è bene sia cosi'.

L'interrogatorio della moglie dell'uomo della Golf, le ricerche nel Tanaro e nei pozzi, il marito di Elena sentito piu' volte come è stata sentita la figlia maggiore danno l'idea chi indaga non stia lasciando nulla di intentato.

Poi, è evidente, ci vuole anche un pizzico di fortuna, quando si svolgono delle indagini di questo tipo.

Qualcuno che si tradisce, qualcuno che si contraddice, qualcuno che ha visto.

In questo senso la lettera del Consolatore va a mio avviso vista.

Non come un depistaggio ma come lo scritto di qualcuno che si vuole liberare del peso di aver compreso oppure di qualcuno direttamente coinvolto nella scomparsa della donna.

Il fatto in televisione sia stato fatto vedere un mancino che impugna la penna per scrivere la lettera o per firmarsi, non deve passare inosservato.

Non è a mio avviso frutto di casualità.

Ha ragione il buon Vito: se mai si arriverà ad una svolta, potrebbe davvero sorprenderci.

Tutto ruota attorno a quel paesino, ai pochi amici ed alle poche frequentazioni della coppia.

Di li' non si scappa.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona serata cari amici.Un grazie sincero all'amico Guglielmo.Cara e dolce Stefania come stai innanzitutto? Spero che hai ricevuto notizie confortanti dai medici.Cara Stefania se siamo ancora in stand by è perché la "SANTA" Elena ha osato più di quel che osano le aquile,non le bastava più stare con i piedi per terra e condurre una vita tranquilla con marito e figli,no, è andata alla ricerca di nuovi "mondi",pensando di ritrovare quella felicità che aveva lasciato da giovane ragazza,vecchi amici,vecchi compagni, contatti su FB, e non aver compreso che fuori ci sono i "lupi" pronti a sbranare la povera "pecorella" smarrita e in cerca di nuove avventure.Credo che ci sarà tanto da scoprire nei due volti di questa povera mamma,che Dio la benedica ovunque si trovi.
"Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, e l'invisibil fa vedere Amore". Buona serata carissima amica.

Stefania ha detto...

Lasciando per un momento perdere il mio stato di salute (sgrunt!) sono convinta non abbia, Elena, volato piu' in alto delle aquile. Temo invece che dopo lo "sbandamento" dell'estate abbia cercato di rammendare quello che aveva strappato, fidandosi dei suoi sogni. In Veneto si dice che, talvolta, la pezza è peggiore del buco.

Stefania

ENRICO ha detto...

Sono riuscito a vedere in streaming la puntata di “segreti e delitti”

http://www.video.mediaset.it/video/segreti_e_delitti/full/466296/prima-puntata-6-giugno.html

vi riporto un breve stralcio del’introduzione alla prima puntata del programma” ”Dagli studi di Cologno Monzese si provvederà a commentare immagini e fatti, e si continuerà analizzando in modo professionale e preciso gli indizi chiave con il supporto di alcuni esperti di criminologia, scienziati, tecnici specializzati e giornalisti.”
C’è qualcuno di voi che saprebbe dirmi quali competenze in “ criminologia “avrebbe maturato una certa Elenoire Casalegno ospite in studio ?
E dei “contributi “ di Carmelo Abbate e Maria Corbi, due giornalisti sconosciuti ai più, che ve ne pare ? Per non parlare di Vladimir Luxuria….

Ps @ MIMOSA

Il video in cui MB indica il punto in cui ha ritrovato gli occhiali e pronuncia la frase “Da CHI mi deve far vergognare ?" non è stato mandato in onda nel corso della puntata ed non sono riuscito a rintracciarlo in internet. Comunque sono certo che non abbia aggiunto l'avverbio : “ancora”

Stefania ha detto...

Enrico, non farne una questione di lana caprina. Hai scritto "con il supporto di alcuni esperti di criminologia" ...

Questo non significa fossero ospiti SOLO esperti di questo o di quello.

Ben inteso, di Luxuria come della Casalegno ne avrei fatto volentierissimo a meno.

Ma servono per dare "colore" a quelle trasmissioni che tanto abberriamo ma che ci permettono di vedere piu' volte le stesse interviste ai protagonisti.

Talvolta montate e rimontate alla pene di segugio, al punto ci possono confondere.

Ma noi dobbiamo sfrondare un programma costruito per fare audience da tutti gli orpelli del caso.

Vediamo di non farci condizionare come gran parte del pubblico pagante e quindi cerchiamo di dimenticarci delle "opinioni" dell'invitato truccato di turno.

Non ci deve proprio fregare nulla e non è neppure il caso se ne parli.

Proprio perchè cerco di tapparmi le orecchie mentre recito un "lalalallalla" ogni volta che parla l'imbecille di turno e quindi cerco di concentrarmi solo su quello che non è spettacolarizzazione io "l'ancora" di Michele lo ricordo benissimo. Ben inteso, allo stato attuale delle cose mi sposta meno che nulla anche se la considero una frase quantomeno infelice.

Ma diamine, dobbiamo cercare non solo nei cassetti di questo cavolo di como'!

Stefania

Mimosa ha detto...

Caro Enrico,
prima di tutto grazie per aver trovato il link della trasmissione, è sempre utile (io non ho più la pazienza di far ricerche come avevo tre anni fa, sigh)
e per il poco tempo da dedicare al blog che ormai ho, non vado a riguardarmi la puntata, pertanto mi affido a te e alla memoria degli altri commentatori.

Alla tua domanda sulle presenze “qualificate” della serata vorresti davvero una risposta sincera? Io te la darei ma non vorrei essere querelata … caso mai un domani, visto che tutto quello che si scrive in rete rimane in eterno …
Vorresti aggiungere un’altra ospite? Quella giornalista(?) statunitense bionda e bella documentatissima sui processi ad Amanda? Al tentativo maldestro del conduttore di farle esprimere un parere sul caso Ragusa, in evidente imbarazzo ha confessato di non conoscere la questione e si è limitata a balbettare un “concordo con quello che è stato detto”, ossia Corbi e Abbate.

Insomma, se queste sono le premesse, la trasmissione non arriverà a settembre.

Ciao, Mimosa

ENRICO ha detto...

@ Stefania

Non si tratta di non far caso alle esternazioni dell'ospite di turno.

io trovo GRAVISSIMO! che in Italia siano permessi programmi giornalieri a go-go che si occupano di delicatissime questioni giudiziarie in maniera così becera ed approssimativa condizionando l'opinione pubblica e creando danni a volte irreparabili nel pronunciamento delle sentenze

Il tutto ad uso e consumo dei profitti delle emittenti televisive

Negli altri Paesi un fenomeno del genere è semplicemente INCONCEPIBILE

Te lo dico con cognizione di causa.

Mimosa ha detto...

E va bene, mi sono decisa, mi cimento in un esercizio, sullo stile del caso Parolisi.

Sospettiamo pure che il fervente cattolico Michele B., programmatore inflessibile della vita propria e familiare, toltasi la maschera angelica per indossare quella di satana, abbia costruito con freddezza e determinazione l’annientamento sulla faccia della terra della mogliettina corrotta.

Proviamo a mettere di nuovo in fila – una volta per sempre – tutti gli orari CERTI, come DATI DI FATTO.

-Ripartiamo dalle ore 8:38 come segnalano le telecamere del Municipio che hanno immortalato l’auto di Michele in uscita dalla piazza
-10 minuti circa per tornare a casa li mettiamo (gli stessi dell’andata)?
-Quindi sono le ore 8:48 circa. Arriva a casa e … X
-Alle ore 8:52 telefona alla vicina Marilena, chiedendole se Elena è da lei, ma non fornisce spiegazioni.
-Circa alle 9-9:10, come attestato dai tabulati, giacché una coppia anziana ha aperto solo dopo la chiamata telefonica, passa da altre due abitazioni limitrofe, parla con loro un paio di minuti, poi ritorna a casa
-ci mettiamo ulteriori 10 minuti di tempo trascorso tra una chiacchiera e il tragitto?
-siamo alle 9:20, ora in cui telefona ai suoceri per avvisare della scomparsa di Elena
-Alle ore 9:30, circa, sempre a piedi, bussa alla porta della stessa Marilena, pochi minuti distante, invitandola ad accompagnarlo a cercare in casa (mettiamo altri 10 minuti trascorsi insieme a cercare nelle stanze?),
-quindi circa alle ore 9:40-45 escono assieme dal cancello e M.B. si rimette in auto, mentre la vicina va a prendersi la propria per fare il giro in una direzione secondo le indicazioni ricevute da Michele,
-Michele si reca a Govone (dove il cugino dice sia arrivato tra 10-10:15 – 15 minuti di strada), previa telefonata nel contempo (attestata dai tabulati telefonici), scambia con il parente due parole, apre la porta, accende la caldaia, verifica qualche minuto se tutto è a posto, richiude la porta e riparte,
-per trovarsi dai CC alle 10:30, e rimanervi sino alle 11:30 circa.
- Indi corre (più o meno 10 minuti di strada) a prendere la piccola all’asilo, la cambia, la carica in auto e
-torna dai CC alle ore 12:00,
-alle 13 circa rincasa e prepara il pranzo per tutti.

Purtroppo da quel momento in poi non ho altri dati d’orologio per descrivere il resto del pomeriggio, ma possiamo tutti immaginare l’abbia trascorso con i bambini, per spiegare cosa era successo e confortarli.
Non sappiamo se sia uscito in qualche momento.

Ora ditemi voi (mi riferisco alla frase di PINO che il 26 maggio 2014, ore 17:33, ha detto a Stefania «la tempistica c'è e come»), con i vostri dati,
come infilare nella tempistica un attacco d’ira con strangolamento della consorte, il denudamento (un corpo inerte da spogliare richiede non poco tempo e fatica), la sistemazione degli indumenti in giardino?

Infilatemi voi gli step delle azioni nelle frazioni di manciate di minuti che vi ho elencato.
Datemi la descrizione delle azioni inserendole nel quadro (l’ho già chiesto una volta senza riscontro dettagliato!)

Fin che non si vede nero su bianco lo svolgimento omicidiario, si può solo lavorare per emozioni.
(continuo)

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti. E vero che cercava di ricucire lo strappo ma,è pur vero che non le hanno dato il tempo,probabilmente con telefonate insistenti,con minacce ai figli, oppure di divulgare notizie compromettenti. Se era agitata,preoccupata per i figli,o in uno stato di depressione,nulla di strano che possa essere tutto vero,qualcuno è in grado di dimostrare il contrario? non credo.Il più delle volte chi scompare non da alcun segno di squilibrio mentale,stato di agitazione o altro,e nella maggior parte dei casi i testimoni dichiarano che era tranquillo/a.Ecco perché non credo ad una sua fuga solitaria ma organizzata da qualcuno,da chi per ora non lo sappiamo. Buona notte a tutti.

Mimosa ha detto...

(continuo e finisco)

Dopo che avrete elencato tutte le azioni (omicidio, denudamento, depistaggio, occultamento) inserite tra le manciate di minuti di vuoto cronologico, potreste solo sostenere che intorno alle 10 di mattina, in pieno giorno e in pieno traffico, passando sul ponte si sia fermato in mezzo alla carreggiata e abbia gettato nel Tanaro un involucro di 55 kg, oltrepassando con esso la spalletta pedonale per sollevarlo oltre la ringhiera e farlo precipitare nell’acqua.

In alternativa sosterreste che quel diavolo d’uomo si è portato un cadavere in giro per tutto il giorno, e anche nel cortile dei CC dove si recò due volte, lasciandolo incustodito, e che con la mamma defunta nel bagagliaio abbia imbarcato la bimbetta …

Va bene, sospettare dei mariti, ma trasformare tutti in diavoli è un po’ troppo!
Che poi i diavoli fanno le pentole e non i coperchi … e se la verità non è venuta a galla in questi quattro mesi, forse Elena nel fiume non c’è proprio.

Abbiate cura degli orari che ho esposto, non ci tornerò più sopra!

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ben detto, caro Vito: "fuga" organizzata, anch'io lo credo.
Buonanotte dolce amico

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Mimosa scusa se ho interrotto la tua crono storia di quel che accadde nelle prime ore.Una ricostruzione da perfetta investigatrice, e sopratutto con cognizione di logica.Occhio,non vorrei che ti arrivi una chiamata dalla Bruzzone per darle una mano. Per forza che è organizzata cara amica,da decidere o da capire se per scopi punitivi o di sparizione per andare in qualche posto e tenerla ben nascosta.Piccolo pensiero per te mia cara e dolce nottambula"“Da a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita”.
Mark Twain....... Buona notte e sogni d'oro.

Stefania ha detto...

Carissimi, ben svegliati!

Provo, alla spicciolata a riassumere le importanti cose che sono state scritte ieri sera e nella scorsa notte.

- Enrico: certo che è vergognosa la strumentalizzazione che alcun trasmissioni pomeridiane e serali fanno di alcuni gialli non ancora risolti. Quando io scrivo che noi siamo capaci di sfrondare dalle chiacchiere le informazioni so anche bene non tutti lo fanno. E' grave ad esempio, come tu scrivi, non ne siano in grado quegli uomini e donne che devono poi giudicare, in caso si arrivi a processare qualcuno. Il pregiudizio è quanto contesta ogni giorno Massimo Prati, concedendoci questo spazio. Ero "tutta presa" dall'analizzare quel poco che si sa di Elena Ceste che sinceramente avevo frainteso le tue parole. Mea culpa!

- Carissimi Pino e Mimosa: intanto grazie alla precisione meticolosa della nostra amica, penso allo stato attuale del nostro conoscere si possa affermare che i tempi per un eventuale delitto ad opera di Michele possono esserci, se vogliamo considerare quell'uomo diabolico tanto da riuscire a nascondere per diverso tempo la rabbia che covava nei confronti della consorte, cosi' da potersi concedere il tempo per premeditare un omicidio ed un occultamento senza destare sospetto alcuno. L'acquisto di una cerata dove avvolgere il corpo della moglie, ad esempio. Il calcolo millimetrico dei tempi e dei modi necessari per caricare il cadavere in auto senza essere visto dai vicini, idem per lo spargimento degli abiti. Non ultimo, lo scavalcamento del parapetto per raggiungere la ringhiera posta a protezione del Tanaro sul ponte. Poteva essere visto, notato, eccome!

Quindi staremmo parlando di uomo diabolico vista la premeditazione, fortunato visto nessuno lo ha notato, e tremendamente sfacciato, tanto da scarrozzarsi la moglie nel bagagliaio sino alla stazione dei CC.

- Vito, come te, propendo, oramai penso si sia capito, per un allontanamento volontario ma non troppo. Credo in ogni caso che Elena, per quanto disturbata mentalmente, avesse preso coscienza non sarebbe tornata presto tra le mura domestiche. Questo lo deduco dallo spargimento di abiti (fossero o meno stati precedentemente idossati).

Non è uscita di casa senza abiti: impossibile percorrere al freddo piu' di qualche metro, escluderei chilometri.

Aveva comunque la speranza di tornare, prima o poi, altrimenti almeno ai figli avrebbe lasciato un biglietto.

E' invece evidente oramai che è andata incontro ad un destino che lei non aveva programmato. Si è consegnata di sua sponta ma non per scomparire per sempre.

Buona domenica a tutti!

Stefania

PINO ha detto...

MIMOSA cara,
avevo deciso di non intervenire più nel dialogo, fino a quanto non si fossero verificate delle novità, ma siccome mi hai chiamato in causa, sento doverosa una chiarificazione.
Premesso l'impossibilità di tenerti testa, in considerazione delle tue qualità ( forse meglio definirle virtù, quali l'intelligenza, la logica, la precisione ed anche una certa lungimiranza), prendo il coraggio a due mani, per cercare, non di tenerti fronte (giammai, povero me), ma di lenire il disagio del tuo affondo di fioretto, ad un presuntuoso come me, incline ad adoperare solo lo spadone.
Dove sarebbe, però, il "lenimento"?
Negli orari, ovviamente.
La telefonata alla vicina Marilena, con la quale MB chiedeva notizie della moglie, avvenne alle ore 09, come da tabulati. Quindi, dalle ore 8,48, arrivo di M a casa alle 09, ci sarebbero 12 minuti, durante i quali sarebbe stato possibile sopprimere una persona, e nasconderne il corpo, in via provvisoria, proprio nell'auto della vittima, mai aperta, nè sottoposta ad esami scientifici.
Il disfacimento del corpo?
Durante il vizioso, largo giro effettuato da BM, dopo essere andato a Govone, e non necessariamente nelle acque de Tanaro.
Ora, cara amica, quanto da me formulato in via meramente ipotetica, non è vangelo.
E' certamente suscettibile di valutazioni e controversie, come qualsiasi altra.
Infatti, ho notato la differenza degli orari da te indicati e quelli che ho riportato.
Se un errore c'è, da parte mia, sono pronto ad accettarlo, come per consuetudine abbiamo sempre fatto fra di noi: il nostro dialogo non è mai stata una gara; è servito sempre e solo, per dare spazio alla ragionevolezza.
Saluti cari, Pino

ENRICO ha detto...

PINO

il vizioso, largo giro effettuato da BM, dopo essere andato a Govone

Non capisco : perché “vizioso” ?

MB è partito da casa alle 09,30/40 ca ed è rientrato alle 10.00/15 ca percorrendo in totale ( A/R) una ventina di km.
Ti riporto Il post di Stefano del 30 maggio ore 21:54 con i dettagli del percorso secondo una ricostruzione che tiene conto delle verifiche fatte dai CC
-----

…”a "La vita in diretta", proprio a causa dei dubbi generati dagli orari di "Giallo" hanno fatto un servizio dove ripercorrono in maniera più circostanziata e precisa gli spostamenti di Michele.

Li trascrivo così come riportati dalla giornalista:

8.48 torna a casa

8.55 telefona alla vicina Marilena

Subito dopo si reca dagli altri vicini, i genitori dell'amica Fiorenza.

Poi, percorre due volte in macchina l'anello Isola d'Asti - Motta di Costigliole.

Alle ore 9.30 va dalla vicina Marilena, questa volta di persona, chiedendole aiuto nelle ricerche. "Tu vai alla chiesa di S.Margerita", le dice. Io a Govone.

Lungo la strada si ferma sul ponte sul fiume Tanaro, scende dall'auto e controlla che la moglie non sia sula riva o nei dintorni.

Risale in macchina e raggiunge casa dei genitori di Elena, nonostante lo zio, che abita nella casa a fianco, gli abbia gia detto al telefono di non aver visto, quella mattina, la nipote.

Km percorsi 7,3.

Michele Entra, la cerca, accende il riscaldamento per il previsto arrivo da Torino dei suoceri, poi, torna a Motta, scendendo per il lato opposto della collina, lungo la provinciale e riattraversando il fiume.

Prima di ritornare, si ferma in chiesa dal parroco Don Roberto (nota mia: il giorno prima la stessa giornalista aveva detto che da Don Roberto c'era andato prima che dalla vicina, per cui prendiamo tutto con beneficio d'inventario).

Durante questo tempo, dai tabulati telefonici, risulterebbe aver agganciato le celle di Govone, San Martino Alfieri e Guarene, gia provincia di Cuneo, prima di quella, di nuovo, di Costigliole.

Distanza totale percorsa 17 chilometri e 6.

In realtà trovandosi Govone in cima ad un colle dove il segnale è per'altro scarso, potrebbe esserci una non chiara definizione tra le celle dei comuni vicini, ancor più, nel tratto della strada ed all'incrocio dove confinano province diverse. Lì forse potrebbe essere risultata agganciata la cella di Guarene

Infine, sappiamo che verso le 10 Michele si incontra nuovamente con Marilena, che solo allora fa entrare in casa. Poi, ormai convinto che la moglie sia ricoverata in qualche ospedale, chiama il 118 e verso le 10.15 risale in macchina per la terza volta, diretto finalmente alla caserma di Costigliole, dove arriverà alle 10.30 per la denuncia di scomparsa.

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"Lungo la strada si ferma sul ponte sul fiume Tanaro, scende dall'auto e controlla che la moglie non sia sula riva o nei dintorni.

Ecco : solo in questa circostanza potrebbe aver scaricato il turpe fardello nel fiume.
Ma per far questo ( come sottolinea MIMOSA) ci vuole del tempo ed una buona dose di fortuna

Infatti dovrebbe aver posteggiato, tirato fuori il corpo dal portabagagli, averlo caricato sulle spalle o trascinato fino al greto del fiume e qui concluso l'operazione.

Il tutto tra le 09.40 e le 10.00 del mattino senza dare nell'occhio ?
A me sembra inverosimile

Ma forse tu hai un'altra ipotesi...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona Domenica a tutti.Tabulati e vari percorsi sono stati analizzati in tutto e per tutto,direi quasi in maniera maniacale minuto per minuto.Direi che non sarebbe da scartare la presenza di una donna in questa scena del "crimine/sparizione". Leggendo vari articoli su internet si accenna che l'assorbente trovato per terra in giardino era macchiato di sangue,ora, se il tutto è confermato può essere che siamo in presenza di un probabile aborto? può essere,e questo potrebbe essere un buon motivo per allontanarsi. Se poi non c'è nulla di vero il motivo va ricercato in altre direzioni,magari su qualche moglie un po gelosa e un po vivace che inviava telefonate anonime.Buon pranzo cari amici

Vanna ha detto...

Buon pomeriggio Pino!

"...E comincerei dall'ambiente ecclesiastico, senza falsi pudori o inutili reticenze..."

Sono d'accordo, questa pista potrebbe portarci a scoprire cosa è successo a E.
Ricordi che già tempo fa mi soffermai sul sacerdote tornato da lontano, don Roberto?
Poi ne è uscito fuori un altro: don Remo.

( Mentre scrivo vedo una strana assonanza tra i due nomi: Ro.. e Re..romolo e remo,la mia fantasia comincia a viaggiare...)

Scherzo,non si conosce molto sui due prelati, né su quello che ha preceduto don Roberto.

Sono convinta che il dialogo tra i sacerdoti e il quasi "diacono" fosse continuo se non altro perché condividevano la cerimonia della Messa.
Da quanto tempo il B. distribuiva ostie e aveva la chiave della chiesa?
Dal vecchio parroco o dal nuovo?

Cosa è cambiato nella gestione parrocchiale dopo l'arrivo del prete tornato da lontano?

Rimembrando il caso Claps,quale è la storia di quella chiesina?
Quando è stata costruita?
Quale committente l'ha pagata?
Quale architetto l'ha disegnata?
Ci sono sotterranei, cuniculi, grotte, soffitte, sottoscale, nicchie, ecc.?
Se risale al XVIII sec.,( prima della disposizione di Napoleone di non dare sepoltura in chiesa ma fuori dell'abitato) ci sono tombe dei signori del luogo?

Qualcuno che qui legge ed è della zona, può recarsi all'archivio vescovile e leggere le visite pastorali dalle quali ricavare notizie?

Chi è il vescovo?
Da quanto tempo è nella zona?

Non penso possa uscire qualcosa dall' ambiente religioso.

Se andiamo nell'antropologico sociale, mi viene di chiedere se
si raccontano storie strane, leggende nel territorio, usi, costumi, festività particolari, attività culturali, sportive?

Insomma, che aria tira lì: accoglienza o chiusura?

Non può sparire una donna nuda o vestita e nessuno sa.

L'ambiente ecclesiastico è inserito nella società proprio perché vi amministra e somministra i sacramenti, è importante conoscere anche l'ambiente sociale nel quale tale famiglia si è sviluppata.

Chissà se qualcuno della zona, come anonimo, vuole entrare in "volando" e spiegare come si vive,cosa si racconta lì di questa famiglia, prima-durante-dopo.

Cosa ne pensi Pino per cominciare?

Un carissimo saluto.

Vanna ha detto...

Carissima Mimosa, il tuo eccellente riepilogo col cronometro m'impone la risposta.

Condivido il seguente parere di Pino:

"Quindi, dalle ore 8,48, arrivo di M a casa alle 09, ci sarebbero 12 minuti, durante i quali sarebbe stato possibile sopprimere una persona, e nasconderne il corpo, in via provvisoria, proprio nell'auto della vittima, mai aperta, nè sottoposta ad esami scientifici.
Il disfacimento del corpo?
Durante il vizioso, largo giro effettuato da BM, dopo essere andato a Govone, e non necessariamente nelle acque de Tanaro."

Tu riporti che alle ore 8:38
è ripreso dalle telecamere del Municipio e aggiungi altri 10 minuti circa per tornare a casa approssimativamente alle ore 8:48 circa.

MI CHIEDO:
se è vero, come lui riferisce,il "non lasciare che mi portino via",che la moglie gli ha detto la notte precedente, mi sembra strano che lui se ne vada in giro con la scusa delle tasse da pagare.
Se aveva preso una settimana di ferie, lo poteva fare in un altro momento e non lasciare la moglie sola in quei 30-35 minuti circa.

DOVEVA andare subito a casa, invece prende tempo e si fa riprendere dalle telecamere.

Questa scelta di movimenti la vedo sospetta non necessaria, tanto più che la moglie era in piena crisi, da come la racconta.

Quindi se i suoi racconti notturni hanno credito e si ritengono veritieri, i suoi movimenti il giorno dopo dicono altro.

O si tende a giustificarli solo perché i minuti sono quelli che non possono permettere un concorso di sparizione?

Ed inizia il conto dei minuti cronometrato dalle telefonate, dagli spostamenti, dalle richieste, minuti tracciati con una precisione che non convince se non perché deve costituire prova.

Dalle 9 alle 9,30: telefona ai vicini,li va a trovare, telefona ai genitori di E. va di persona da Marilena
Movimenti privi di significato a meno che fossero oggetto di un alibi.

E perché le suggerisce di andare alla chiesetta, chiedendole aiuto nelle ricerche.
COSA doveva fare senza che dall'alto M. vedesse?

MI CHIEDO:
perché invece di percorrere due volte il giro Isola d'Asti - Motta di Costigliole, a vuoto tra le ore 9 e le 9,30, non è andato lui alla chiesetta, dista 1 km circa e ci impiegava un secondo, perché ha mandato M.?
MI CHIEDO:
se la moglie era nuda, senza occhiali, ha avuto la premura di prendere un cappotto e gli occhiali mentre è andato a cercarla?
MI CHIEDO: come mai non ha tel. alla sorella di E. e al cognato?
Vivono lontani o lui non aveva rapporti con loro?
La sorella poteva in un primo momento dargli una mano nella ricerca o no?

Lui va a Govone: ad accendere la caldaia o va a verificare se la moglie sta lì?
Perché sembra che lei ci andasse per incontrare i suoi amici.

Poi alle ore 10 incontra M. che fa entrare in casa.
MI CHIEDO:
il semplice e poco acculturato M., come qualcuno ha scritto,perché avrebbe fatto il padrone di casa con M. se questa non era mai andata alla loro casa precedentemente?
0 è il pretesto per farle vedere anche il bagagliaio vuoto della macchina?

continuo...


Vanna ha detto...


Mimosa, ...continuo...
Tra le 09.40 e le 10.00 del mattino
M.si ferma sul Tanaro a guardare se ci sono tracce della moglie,senza dare nell'occhio, poi va da don Roberto,riporti che forse ci è andato prima.

Questa visita al parroco la trovo interessante.
MI CHIEDO:
dove avviene l'incontro?
In chiesa o nella casa parrocchiale?
Quale chiesa?
Quindi lui sente la necessità di parlare prima col sacerdote e poi con i carabinieri.

Perché fa questa scelta?
I motivi possono essere tanti e tutti pieni di significati.
MI CHIEDO:
il primo motivo che mi viene in mente è che don Roberto era a conoscenza dei problemi di coppia che stava vivendo la famiglia.

Me ne vengono altri,legati alla pista ecclesiastica, ma non li esprimo.

Tu hai chiesto di inserire nel tuo orario le azioni:" un attacco d’ira con strangolamento della consorte, il denudamento (un corpo inerte da spogliare richiede non poco tempo e fatica), la sistemazione degli indumenti in giardino?"
Inoltre chiedi di infilare "gli step delle azioni nelle frazioni di manciate di minuti che vi ho elencato."
E continui con " Datemi la descrizione delle azioni inserendole nel quadro (l’ho già chiesto una volta senza riscontro dettagliato!)
E concludi:
"Fin che non si vede nero su bianco lo svolgimento omicidiario, si può solo lavorare per emozioni".

I compiti che chiedi è impossibile eseguirli perché non so quanto tempo ci voglia per strangolare una persona, per metterla in un sacco nero,riporla in bagagliaio e gettarla o nasconderla.

Ma posso dire che queste fasi si possono eseguire con i tempi spezzettati tra una telefonata e una visita.

Esistono buchi di minuti e in quei buchi si può fare l'opera.

Ovviamente un'opera studiata a tavolino ed eseguita con velocità quasi cronometrica e movimenti adeguati con i quali trasportare in un certo modo pesi e corpi.

Quando c'è un incendio da domare e qualcuno da salvare i pompieri sanno il fatto loro e si addestrano per questo.


...continuo...








PINO ha detto...

@ VANNA
Condivido la tua iniziativa, e le domande che poni e ti poni.
Ogni ipotesi e sempre alternativa ad un altra, per cui tutte anche se contrastanti tra loro, possono apportare qualcosa di positivo, nel campo delle nostre modeste ricerche.
Trovo pertinenti i quesiti che poni alla nostra Mimosa.
Per esempio, alla tua domanda: "se la moglie era nuda, senza occhiali, ha avuto la premura di prendere un cappotto e gli occhiali mentre è andato a cercarla?", aggiungerei: se era nuda e scalza, come B ha sempre sostenuto perentoriamente, perchè andarla a cercare così lontano da casa, dove, nelle condizioni in cui era, non sarebbe mai potuta arrivare? Un itinerario che ho definito "vizioso", perchè non pertinente ai motivi addotti, dando spazio ad altre congetture, come il disfacimento, per esempio, di un imbarazzante fardello, non utilizzando, necessariamente, il Tanaro. (risposta per Enrico)
2):
"Poi alle ore 10 incontra M. che fa entrare in casa.
MI CHIEDO:
il semplice e poco acculturato M., come qualcuno ha scritto,perché avrebbe fatto il padrone di casa con M. se questa non era mai andata alla loro casa precedentemente?
0 è il pretesto per farle vedere anche il bagagliaio vuoto della macchina?

Si, ma della SUA macchina, non quella della moglie, che aveva usato per tutta la mattinata.
Voleva, forse crearsi una testimonianza? ma perchè non ha chiamato, invece, i CC?
Tutte nostre fantasie, mia cara Vanna, e come tali senza alcun valore.
Un passatempo come un altro, giusto per tenere in esercizio la mente.
Saluti cari, Pino




ENRICO ha detto...

@ VANNA
Ctz “I compiti che chiedi è impossibile eseguirli perché non so quanto tempo ci voglia per strangolare una persona, per metterla in un sacco nero,riporla in bagagliaio e gettarla o nasconderla.

Ma posso dire che queste fasi si possono eseguire con i tempi spezzettati tra una telefonata e una visita.”


Ma stai dicendo sul serio o cosa ?!?!

ENRICO ha detto...

@ PINO

se queste "fantasie" devono essere come tu dici " Un passatempo come un altro, giusto per tenere in esercizio la mente." beh che almeno si abbia il buon gusto di essere consapevoli che si sta affrontando un argomento drammatico e non un passatempo da salotto.

Naturalmente non mi riferisco a te chè ti conosco e so quanto tu sia sempre cauto ed accorto nell' esprimere i tuoi punti di vista

Vanna ha detto...

Mimosa …continuo…

La sollecitazione che poni sui tempi delle azioni è importante e stimolante anche,poiché la Storia, come in questa vicenda, si basa sul tempo e i fatti ruotano intorno al tempo.

Il tempo è suddiviso in minuti, ore, giorni, ecc. pertanto è soggetto a delle variabili a dei cambiamenti e convieni con me che i fatti incanalati in quel preciso momento possono influenzarsi tra di loro perché il tempo incontra l’esperienza e l’esperienza rivela i motivi.

Mi dispiace se la mia risposta non è adeguata alle tue domande, il metodo con il quale mi approccio alle cose e ai fatti è quello di trovare le motivazioni ponendomi domande e spiegandole con logica mai avulsa dal lato umano che è ovviamente, anche emozionale.

Mi pongo domande semplici, parto dalla ricerca di quello che non va e comincio a cercare le origini del fatto che spesso racchiudono le cause, senza tralasciare il "contesto" .

L’esperienza mi ha insegnato che speculare sui motivi mi permette di trovare la risposta più aderente alla realtà.

E ripeto, in questa vicenda della quale non si conosce, forse, che la punta dell’iceberg, è solo possibile speculare intorno alla figura di M.B., ai suoi tempi, ai suoi movimenti, al suo dire perché lui ha parlato e ha fatto.

Si possono solo ipotizzare le dinamiche dei cambiamenti dietro i tempi, confutandole con le motivazioni che ne derivano.

Se avessimo più dati forse il quadro sarebbe diverso.
Se conoscessimo di più il mondo che ruota intorno alla parrocchia anche, ma con quello che sappiamo il comportamento di M.B. fa muovere l’intelletto.
Chiedo scusa per il lungo dire.

Un caro saluto

Vanna ha detto...

C'è stata umanità, comprensione e qualità di comunicazione.

C'è stata la ricerca delle motivazioni che ovviamente vuol dire che si ragiona passo passo e non ci si abbevera al pour parler.

E' con la speculazione del pensiero che si comprende il mondo e si fanno le scoperte.

C' è stato eccome, il buon gusto di essere consapevoli che si sta affrontando un argomento drammatico, infatti i miei discorsi non hanno seguito per nulla le chiacchiere salottiere.

Io mi assumo la responsabilità di essere cauta secondo il mio metodo di vedere le cose e non giudico chi ripete sempre gli stessi pensieri e soprattutto, io rispetto i pensieri altrui.

E non critico, né tanto meno interrogo pretendendo risposte
che tendono seguire un solo binario secondo un percorso prestabilito.

Io ho i miei percorsi che, se non sono condivisi, per lo meno siano rispettati.

Ognuno si tenga la propria cautela, ma non si permetta di giudicare la cautela di esprimere la libertà del pensiero altrui argomentata, sempre, come si deve.

Vanna ha detto...

E chiudo riaffermando che le
argomentazioni portate avanti sono sempre e comunque ipotesi.

ENRICO ha detto...

Mi dissocio fermamente da chiunque, in questa fase delle indagini, si eserciti a fare “il tiro al piccione” formulando illazioni accusatorie ed immaginando ipotetici scenari senza averne né il titolo ufficiale né gli elementi concreti a disposizione e nemmeno quel minimo di fondatezza che consentirebbe di poterlo fare senza incorrere in qualche spiacevole inconveniente

Infatti, vorrei ricordare che "il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" sancito dall' art 21 della Costituzione è sacrosanto, ma non lo è più qualora si spinga fino a rischiare di ledere l'altrui reputazione ed onore in mancanza di fatti tangibili, circostanziati e resi noti pubblicamente dagli organi competenti

Stefania ha detto...

Proviamo a mantenere la calma ed evitiamo di alzare i toni, ragazzi. Ho imparato nel tempo, se me lo permettete, a volere un po' bene a tanti di voi e spiace si finisca col discutere per inutili malintesi.

Vanna: è legittimo ci si basi quando si analizza un fatto come questo sul proprio sentire.

Enrico: non c'è bisogno di dissociarsi anche perchè nessuno sino ad oggi ha usato parole trancianti nei confronti di Michele.

Perchè è lui l'oggetto del contendere, vero?

Volete sapere una cosa? Noi gli stiamo contando i minuti. Facciamo ragionamenti che talvolta sfiorano l'essere illazioni perchè è l'unica persona che, in questo caso di scomparsa, ha parlato davanti alle telecamere, raccontando qualcosa che non fossero banalità.

Il rischio (e su questo sono d'accordo con Enrico) è che si finisca in un cunicolo cieco .... a contare di quell'uomo anche i peli che ha sul sedere (scusate il francesismo ...).

Quando Vanna ad esempio, si domanda perchè il buon Michele non ha chiamato la sorella di Elena ed il cognato per farsi aiutare nelle ricerche dimentica di domandare (credo non lo sappia) se la sorella abita o meno in zona. La risposta è NO.

In ogni caso avvisa i genitori della moglie. Ci manca solo si metta ad avvisare il parentado al completo ... a quello penseranno papà e mamma di Elena. Lui la deve cercare, quella è la priorità.

Poi, per dircela tutta, se si fosse messo ad avvisare la sorella, ora saremmo a chiederci perchè invece che vagare con una coperta in auto (come ha detto di aver fatto ... voleva coprire le nudità nel caso fosse fuggita senza abiti) perchè avrebbe perso tempo a fare qualcosa che potevano al suo posto fare altri.

La verità è che ci si è aggrappati a Michele. Non per quel gioco perverso per cui nelle trasmissioni si finisce col chiedersi "Se non lui, chi?" ma perchè non ci sono stati divulgati altri dati su cui lavorare, altre persone da attenzionare.

Vanna non ha diffamato il marito di Elena. Ha posto delle domande. Pero' il gioco sta diventando simile all'accanimento, almeno dal punto di vista dello scrivere.

Comprendo quindi entrambi.

Proviamo a calmarci ed a chiederci seriamente se non ci sono altre persone da attenzionare con lo stesso scrupolo con cui abbiamo analizzato la figura di MB.

Proviamoci. Non ferimiamoci. E forse, troveremo che ci sentiremo tutti un po' meglio se proveremo a guardare anche altrove.

Stefania

ENRICO ha detto...

@ STEFANIA

Ho apprezzato moltissimo il tuo pacato e saggio richiamo “all’ ordine “

Tuttavia vorrei precisare che un conto è esprimere legittimi sospetti generici altro è spingersi in valutazioni arbitrarie e del tutto soggettive sulla personalità, sui comportamenti, sulle responsabilità dei protagonisti senza averne conoscenza diretta ( MB in primo luogo) ma basandosi unicamente su stralci di interviste rilasciate in evidente stato emozionale e su informazioni generiche peraltro superficialmente acquisite ( come hai fatto ben notare relativamente ad alcuni interrogativi ai quali hai dato una logica e convincente risposta)

PINO ha detto...

@ ENRICO,
formulare concetti personali su un determinato evento, tragico o lieto, ed assegnare ai personaggi coinvolti un altrettanto ipotetico ruolo, suggerito dagli stessi fatti che li vedono attori importanti in quello specifico scenario, non credo possa essere lesivo, in alcun modo per i personaggi stessi, in quanto i concetti, per la loro stessa natura vanno considerati pura astrazione; ed una mera astrazione, non è mai collocabile in un contesto reale.
L'immaginazione non è reato perseguibile ai sensi di quanto stabilito dal legislatore, nè può essere relegata entro determinati confini.
Altro discorso sarebbe indirizzare precise accuse diffamatorie, quindi lesive, puntando l'indice in una ben determinata direzione
Questo, non mi risulta sia mai accaduto, in questo blog, nè, penso, accadrà mai, e per il livello dei commentatori, e per il rispetto dovuto prossimo.
Mi viene il sospetto che il caso Ceste ci abbia coinvolti emotivamente un poco tutti: non si può restare insensibili, di fronte a certe tragedie.
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Rieccomi
Carissima Vanna,
ho molto apprezzato i tuoi interventi, tenendo conto che non volevi più intervenire,
e devo dire era scontato tu e Pino avreste infilato l’omicidio e l’occultamento del cadavere nei “ tempi spezzettati tra una telefonata e una visita”, sulla base che “Esistono buchi di minuti e in quei buchi si può fare l'opera”.
Speravo vi rendeste conto della “irrazionalità”, ora che l’avete messo nero su bianco, ci credete ancora, davvero?

Inoltre sulla frase condivisa: “Il disfacimento del corpo? Durante il vizioso, largo giro effettuato da BM, dopo essere andato a Govone, e non necessariamente nelle acque de Tanaro”, e allora DOVE?
In uno dei cinque laghetti, dalle sponde scivolose, dove i sommozzatori hanno cercato invano?
Non è facile ‘lanciare’ un fagotto di circa 55 kg x 160 cm, oltretutto senza inzaccherarsi, … o per voi M. è sufficientemente muscoloso?

Giustamente non siamo qui per controbatterci sulle opinioni, perché nemmeno io sono il “Vangelo”, per usare un’espressione di Pino,
però un paio di cose devo dire:

- Come fai ad affermare “minuti tracciati con una precisione che non convince se non perché deve costituire prova, e che cosa debbono essere se non una “PROVA”? a cosa altro servono i tabulati se non a provare i suoi spostamenti, passo dopo passo? vuoi trasformare Michele in un altro Speedy Gonzales e pure invisibile?

- ti ricordo che la chiesetta è stata perlustrata in tutti i suoi vani e sottoscale, dagli sgabuzzini al sottotetto, proprio scottati dal caso Claps (come ti ho scritto il 22 maggio) e pure i pozzi dei dintorni

- io non ho citata la visita a don Roberto, non me ne ricordavo, ma

- come ha scritto Stefano, ed Enrico ha ricordato, Michele da Govone “torna a Motta, scendendo per il lato opposto della collina, lungo la provinciale e riattraversando il fiume. Prima di ritornare, si ferma in chiesa dal parroco Don Roberto e poi va dai CC di Costigliole. Che c’è di male: era tutto lungo la strada!
E di sicuro da don Roberto si è fermato pochissimo visti i tempi: 10-10,15 a Govone – 10,30 in Caserma.

- Ah, giusto, ora che rileggo il commento di Stefano, ci sono da inserire nella mia cronostoria le telefonate al 118 (un paio e con i tempi di attesa della linea durate non meno di 3-5 minuti, se la mia esperienza diretta può far testo, non so se a voi può essere andata meglio)

- e non mi ricordavo “che verso le 10 Michele si incontra nuovamente con Marilena, che solo allora fa entrare in casa”, ma ora mi sovviene che la stessa Marilena era presente mentre Michele concitato telefonava al 118 per sapere se la moglie fosse ricoverata in qualche ospedale.

QUINDI, in pratica resterebbe solo la manciata di 12 minuti messa in rilievo da Pino, che dovrebbero essere stati impiegati per sopprimere la moglie e nasconderla nel bagagliaio,
invece di andarla a cercare – secondo la sua parola – in tutti i vani della casa, nel perimetro, nell’orto e fino al pollaio.
OK, il delitto è stato compiuto, tutto il resto è finzione, non sarebbe la prima volta,

e allora ripeto la domanda: DOVE è stato scaricato in modo così accuratamente occultato (in qualche altra manciata di minuti, con la fortuna sfacciata di non essere visto in piena mattinata) e dopo 4 mesi non trovato?

Si possono fare ipotesi “serie”?
Vogliamo provarci?

Carissimo Pino, non “temermi”, le mie qualità non sono superiori alle tue ed è sempre stato per me un onore, ed una sfida, a confrontarmi con esse.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ops: Pino mi ha ipnotizzata:
tra le 8:47 e le 8:52 o 55 (come riporta Stefano) CI SONO SOLO 5-7 minuti, non 12!!

Vanna ha detto...

Ho dato il mio tempo, il mio sentire,la mia esperienza, la mia professionale creatività, il mio approccio metodologico per spiegare quello che non si spiega, per portare con le IPOTESI, un contributo alla comprensione delle cose inspiegabili ripetutamente elencate sempre uguali.

Quale è stato il risultato?

Quello di sempre:
quando si toccano i tasti del verosimile, del possibile, del sacrosanto dubbio,l'unica certezza che rimane è puntare il dito contro chi si è azzardato a percorrere con rigore e, permettetemelo, con qualità, onestà e coraggio intellettuale, la strada di una ipotetica quasi verità!

Si intende ammutolire il pensiero,
si ha paura di chi lo mette in movimento e prova a smontare pezzo per pezzo ciò che non va, perché quel qualcosa che non va fa capolino, eccome, volente o nolente, per quanto ci è dato sapere.

Io mi fermo qui, non continuo a misurare parole e fatti svoltisi in tempi e spazi immersi nelle nebbie i cui riscontri non vengono dagli inquirenti direttamente con conferenze stampa, ma riferiti dai giornalisti e dai salotti televisivi che lasciano il tempo che trova, come qui è stato puntualizzato.


Vanna

Anonimo ha detto...

Mimosa, aspettavo da tempo un tuo post sugli orari per fare chiarezza. Non saprei rispondere alle tue domande ed effettivamente il tempo rimasto a Michele sembra veramente scarso, però ammetto di non avere la più pallida idea di quanto tempo ci voglia ad uccidere una persona.Per quanto ne so potrebbero bastare 3 minuti come 20, realmente non ne ho idea. Il problema del disfacimento del corpo però vale per Michele quanto per qualsiasi altra persona. E’ vero che un estraneo, non direttamente coinvolto nella ricerca di E, avrebbe forse avuto più tempo e una situazione più calma, ma ci vuole sempre un mezzo di trasporto.

Mi faccio domande, come Vanna e mi chiedo, ma chiedo soprattutto a chi ipotizza terze persone coinvolte (d’altronde Elena da sola non credo potesse andare molto lontano): come spiegare il fatto che fino ad ora, analizzati pc e cellulari non spunti fuori una sola persona a cui venga perlomeno sequestrata l’auto?

Non che io escluda a priori un allontanamento pilotato, ma per ora mi sembra che possibilità ed incongruenze ci siano per ogni ipotesi formulata, il problema è che per formulare proprio questa non abbiamo nemmeno una base se non il famoso racconto riportato dal marito che per ora non ha portato a nulla. Superati infatti gli amici di infanzia, i signori con una Golf, il parroco, gli amici su face book non rimane altro. Quindi da dove partire? Bisogna necessariamente aggiungere, di nostra fantasia, un secondo cellulare? Delle comunicazioni avvenute solamente di persona (quindi necessariamente con qualcuno del luogo)?

Insomma Elena è spaventata e parla di “altre persone”, cosi dice il marito e molti di voi da qui vogliono partire. Bene, ma dove vanno cercate queste persone che sono riuscite a spaventare una donna che da quanto sappiamo non usciva nemmeno spesso di casa e non frequentava luoghi o altre persone abitualmente?

Una curiosità: in quale orario Michele effettua la telefonata alla moglie(prima o dopo la vicina)? E la vicina che viene chiamata da Michele per sapere se la moglie fosse li da lei frequentava Elena ed Elena frequentava casa sua?
Rispondo invece a chi chiedeva come il marito si fosse preoccupato di coprire la moglie una volta ritrovata. Michele dice di portare con sé i vestiti che trova (quando dice di trovarli e quando decide di metterli in una busta e quando li mostra alla vicina?Domande fondamentali di cui non abbiamo risposta) proprio perché immaginava la moglie nuda in giro.
Kiba
p.s.Oltre al Tanaro non vi era anche una fitta boscaglia?

Stefania ha detto...

Dai Vanna, non prenderla in questo modo. Hai dato sicuramente un ottimo contributo sino ad oggi, perchè non continuare a farlo?

Pino, concordi con me che se avessimo a che fare con un marito Speedy Gonzales sarebbe comunque necessario pensare ad una forma di premeditazione?

Kiba: tutto giusto quel che dici ma a mio avviso ci si è un po' troppo fissati con questa faccenda dei messaggini e delle chat. Sicuramente, facebook e le nuove tecnologie hanno trasformato nel tempo Elena. Ma non è detto che eventuali ricatti le giungessero attraverso quegli apparecchi. Non solo perchè potrebbe come hai giustamente sottolineato aver avuto altri telefonini, magari a lei non intestati ma perchè tutto potrebbe essere avvenuto "a voce" o avere carattere epistolare.

Per intenderci per bene, Elena durante il giorno rimaneva spesso a casa da sola. Soprattutto quando i figli erano a scuola. Ora, eventuale lettera ricattatoria potrebbe essere stata anche spedita ad Elena. Un esempio banale "ti ho vista alla cava, con questo o con quello ... ora o fai lo stesso con me oppure racconto tutto a tuo marito" ....

E' un'ipotesi, ben inteso. Ma sicuramente, spaventata, avrebbe gettato tutto nel camino prima del ritorno del marito.

Ed oggi non vi sarebbe traccia alcuna di chi "non lasciava stare" Elena e che la spaventava a tal punto da non riuscire neppure quella notte a fare al marito il suo nome.

Stefania

PINO ha detto...

@ STEFANIA, concordo con te sull'apporto molto positivo degli interventi di VANNA su queste pagine, ma non ritengo inopportuni gli inviti cautelativi di ENRICO che, se ascoltati dalla sua viva voce avrebbero assunto un carattere ed un significato diverso.
Non posso sbagliarmi, conoscendo abbastanza il suo pensiero.
Per quanto concerne "Speedy Gonzales" l'ipotesi della premeditazione sarebbe la più plausibile; diversamente non avrebbe motivo di esistere.

Stefania ha detto...

Difatti, Pino. Come sai io e te si è quasi sempre sulla stessa lunghezza d'onda. Ho ben compreso il discorso di Enrico.

Pino, buongiorno! Mi mancavi ... oramai scrivi solo la sera e mi "tradisci" con Mimosa! Sgrunt!


Solo che Vanna ed Enrico non si conoscono bene. Putroppo la tastiera talvolta porta a travisare i contenuti proprio perchè ci immaginiamo chi scrive lo faccia con un determinato tono che poi non gli è proprio.

Poi io tengo ad entrambi, se non si capito. :-)

Stefania

Anonimo ha detto...

Cara Stefania
Ci vorrebbe uno dei precisi riepiloghi di Mimosa anche sulle frasi riportate da Elena al marito la sera precedente e ad altre persone, amici se non sbaglio.
Racconta tutto e niente Elena, perché parla di persone che non la lasciano stare ma mostra anche il suo telefonino con dei messaggi di persone che non c’entrano nulla, parla di video ma non fa nomi, si dice preoccupata per i suoi figli ma poi sparisce, parla di face book ma su face book non c’è nulla.
Insomma, ripeto la domanda, da dove partire per individuare queste persone se sul pc e cellulare personale non emerge nulla?

Ritorno anche a fare una mia precedente riflessione. Se esistono queste persone, molto probabilmente è Elena stessa a sistemare i vestiti (che immagino saranno comunque stati analizzati), per poi uscire (non nuda). Se sistema i vestiti è per non tornare indietro e quindi non avrebbe senso un semplice appuntamento per poi tornare a casa. E se la decisione è stata presa ed Elena vuole allontanarsi per sempre, dove pensa di andare senza i preziosi documenti? Qui si ritorna al dubbio della Ragusa: si, molte mamme abbandonano i propri figli, ma quante si allontanano senza cellulare, soldi e documenti?
Kiba

PINO ha detto...

@KIBA
Scusa se mi intrometto, circa la tua affermazione; "Ci vorrebbe uno dei precisi riepiloghi di Mimosa anche sulle frasi riportate da Elena al marito la sera precedente..."
I riepiloghi che Mimosa potrebbe fare, non avrebbero alcun valore probante, perchè sarebbero formulati su quanto raccontato da MB. Racconto che nessuno potrebbe mai assicurare corrispondere al vero, ammesso e non concesso che fra i coniugi fosse veramente avvenuto tale confessione liberatoria da parte di EC.
Quindi saremmo sempre nella condizione di desumere fatti che poggerebbero, in gran parte dalle affermazioni di MB, che potrebbero essere vere, ma anche false.
Non abbiamo a disposizione nulla che ci possa far decidere per una tesi o l'altra.

Anonimo ha detto...

Caro Pino, hai ragione e su questo punto ci siamo tornati entrambe più volte. Ora però per seguire anche i ragionamenti di chi vede responsabilità da attribuire a terze persone, dobbiamo necessariamente prendere per buono il racconto di Michele il quale riporta le preoccupazioni di Elena della sera precedente. Motivo per cui, se Elena era realmente spaventata da qualcuno ed ha esternato parte delle sue paure al marito, andrebbe valutata attentamente ogni sua frase. Fermo restando però il fatto che da quel preoccupante racconto non è emerso nulla.
Kiba

Stefania ha detto...

Per sgomberare il dubbio da qualsiasi incertezza, possiamo affermare che:

- non sappiamo dei timori di Elena solo dai racconti di MB che come dice Pino potrebbero essere veri come falsi. Difatti conosciamo il disagio di Elena anche da quanto raccontato alla sorella ed alla maestra di uncinetto. Entrambe le persone (la sorella attraverso il marito, cognato di Elena) affermano che lei aveva detto anche a loro che "tutti oramai sapevano" e che "era sulla bocca di tutti". Sia la sorella che la maestra di uncinetto non approfondiscono piu' di tanto il discorso, ovvero lasciano Elena si sfoghi ma senza pungolarla per sapere di piu' magari non per disinteresse ma per disattenzione o per rispettare il disagio di Elena.

- E' quindi certo che la base della confessione di Elena cosi' come raccontata da MB ha un suo fondamento. L'uomo poteva sapere la moglie si fosse "parzialmente aperta" con la sorella ma mai e poi mai poteva sapere l'avesse fatto anche con la maestra di uncinetto.

Da tutto cio' possiamo desumere che quanto riferito da Michele puo' essere magari esasperato ma non sicuramente falso. Il disagio di Elena era esistente e noto anche ad altre persone. Non l'entità del disagio, cosi' come non era noto e non lo è a tutt'oggi se le sue paure avessero un qualche fondamento, ovvero una ragione di esistere, se fossero solo frutto della sua mente in crisi oppure fossero state usate contro Elena come arma di ricatto a prescindere fossero vere o meno.

Mi spiego meglio: "so che esistono dei filmati, se non fai come dico io, se non ti comporti come dico io, faccio si vengano diffusi", ad esempio. Oppure "Ti ho visto di persona con questo o quello e se non mi ubbidisci posso ricattarti".

Ovviamente se cosi' fosse andata, chi ha "incastrato" Elena non deve essere stato cosi' stupido da mettere per iscritto i propri ricatti.

Penso possa essere una strada percorribile perchè il fatto Elena chiedesse anche ai suoi contatti internet chi era che la molestava, lascia intendere che qualcuno le ha fatto comprendere sapeva ....

Infine, per rispondere a Kiba: gli abiti possono essere stati lasciati da Elena sia per scomparire per sempre, sia per scomparire magari solo per qualche mese.

Non certo per andare incontro alla morte. Avrebbe fatto di tutto non tanto per salvarsi quanto per salvare la madre dei suoi figli.

Stefania

ENRICO ha detto...

Solo se si ipotizza un atto criminale premeditato a lungo in ogni minimo dettaglio e con il determinante concorso di un complice sarebbe possibile sospettare che MB possa aver mentito ed essere in qualche modo coinvolto nella scomparsa della moglie il cui corpo sarebbe stato occultato in maniera magistrale
Ma il marito, sottoposto a scrupolosi interrogatori, a tutt’oggi non è stato “attenzionato” e gli inquirenti non sembra abbiano messo in dubbio la veridicità delle sue dichiarazioni
Almeno da quello che mi risulta
Quindi, mi scuso se dovessi aver ferito la sensibilità di qualcuno ma gli esercizi di stile sulla base di creative illazioni non sono mai state il mio forte e non riesco a seguirle.
Con ciò non intendo limitare la libertà di nessuno. Dico solo di non esagerare perché anche in questo spazio siamo tenuti a rispettare i diritti di chi malauguratamente si trova ad essere sbattuto in prima pagina oggetto di speculazioni e strumentalizzazioni di ogni tipo

Per contro, trovo interessante ed appropriato il metodo con il quale Stefania ripercorre ed interpreta razionalmente i dati più significativi a nostra disposizione

Pamba ha detto...

Spero di non urtare la sensibilità di nessuno, se rispondo alla domanda di Mimosa

ctz "DOVE è stato scaricato in modo così accuratamente occultato (in qualche altra manciata di minuti, con la fortuna sfacciata di non essere visto in piena mattinata) e dopo 4 mesi non trovato?"

Secondo me, se gli inquirenti continuano a cercare nell'acqua, hanno buoni motivi!
Altri metodi di occultamento da parte di chiunque (ma MB avrebbe ancor meno tempo di altri) sarebbero più complicati.
L'occultamento peraltro e' la fase più laboriosa. Lo dimostrano i casi di cronaca.
A parte la criminalità organizzata, quanti assassini vengono sorpresi mentre cercano di disfarsi del corpo?
Da non esperta (ci mancherebbe:-) mi vengono in mente questi metodi:

- scavo di una buca della giusta dimensione: ore, non manciate di minuti e problema nel tempo dovuto alla decomposizione, cattivi odori ed affioramento del corpo, senza opportune e premeditate precauzioni (pesi, sostanze chimiche);

- carbonizzazione: oltre all'evidente problema della visibilità, un corpo umano non si distrugge così velocemente, come avviene diversamente alle altissime temperature di incenerimento rifiuti/cremazione;

- occultamento in anfratti, depositi ecc, a cui pensavo in un primo tempo, considerando la boscaglia vicino alla casa: valgono gli stessi discorsi della buca. Se il posto non e' veramente irraggiungibile (tipo inghiottitoi, forre), con il tempo e con ricerche accurate il cadavere si sarebbe trovato;

- pozzi: sarebbero il primo luogo dove si fanno ricerche e trattandosi di beni nella disponibilità personale, occorrerebbe essere arcisicuri che non siano censiti...

(segue...)

Pamba ha detto...

continua)

Torniamo all'acqua.
Nonostante la retorica del "Tanaro che non restituisce i corpi" prima o poi un cadavere riaffiora (ahimè per il fenomeno putrefattivo ben noto).

A meno che non siano stati adottati metodi che ne possono ritardare il ritrovamento, ossia il corpo e' stato gettato in un posto con acque profonde, corrente fluente e mancanza di ostacoli oppure e' stato zavorrato.

Nel primo caso, siamo a zone più visibili se presenti (ad es. dall'alto di un ponte), con il problema anche del sollevamento di un corpo oltre un parapetto...nel secondo allunghiamo i tempi.

Per far scivolare il corpo in acqua, si dovrebbe trovare uno sterrato ben nascosto (quello che vedo io da Gmap sul ponte del Tanaro, verso Govone, vicino alle cave di sabbia mi sembra visibilissimo, ed è stato subito controllato ), essere dotati di corde, zavorre e forza fisica (un corpo inerte, che potrebbe essere già in fase di rigor, non si manipola così facilmente).

Le mie personali conclusioni, se il corpo verrà trovato nel Tanaro ed indipendentemente da CHI lo ha occultato, sono che i fatti non si sono svolti nei tempi ipotizzati a carico del marito ne' , azzardo, di giorno, da una sola persona o nei pressi dei luoghi di maggiore visibilità'.

Mimosa ha detto...

Grazie, Pamba carissima
è molto utile quello che scrivi
e soprattutto le tue "personali conclusioni"
che io condivido.

Un abbraccio
Mimosa

Mimosa ha detto...

Stefania stamattina ha fatto riferimento in più commenti ad un modo attraverso cui ad Elena possono essere arrivati eventuali ricatti: a voce o per via epistolare.

Concreto suggerimento
- per non focalizzarci né sull’esistenza di segreti e misteriosi attacchi di un “corteggiatore”, respinto o meno, esperto di informatica, che violando la sua pagina fb riesca a cancellare le proprie tracce, in barba agli esperti dei Ris,
- né sull’esistenza di altrettanto misteriosi sms arrivati e cancellati alla radice (tema di cui abbiamo discusso anche in merito al telefonino di Melania, ricordate vero?),
- e nemmeno sull’esistenza di un secondo cellulare riservato di cui il segreto e misterioso “abbindolatore” di casalinghe insoddisfatte abbia dotato la nostra scomparsa.

Effettivamente, perché non l’abbiamo valutato prima?

Mister X poteva avere con Elena un canale “privilegiato” di incontro, parlarsi di persona, anche lasciarle bigliettini con l’imposizione di distruggerli immediatamente.

Una donna talmente plagiata o sottomessa esegue alla lettera, pertanto ogni traccia è facilmente scomparsa.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti.Per quel che può valere,per me MB non ha ucciso la moglie,poi ognuno è libero di pensarla come vuole.La fortuna aiuta gli audaci,beh,in questo caso al buon Michele ne serviva tanta,forse troppa per poter commettere questo delitto in casa e senza lasciare alcuna traccia.Tra le tante stupidate o banalità dette e fatte in quei minuti,una é quella giusta,ed é quella di aver chiamato la vicina di casa,perché deve aver pensato: dove può essere andata mia moglie con un freddo simile , senza macchina e che oltretutto non stava tanto bene? appunto,da nessuna parte, se non dalla vicina per un qualsiasi motivo.E quanta fortuna doveva avere per non essere visto da qualcuno di passaggio, nel mentre che apriva il bagagliaio della macchina prendere il corpo senza vita della moglie,sollevarlo,metterlo sulle spalle,avvicinarsi al parapetto e poi buttarlo giù.Tutto questo richiede tanta fortuna e tanta forza, proprio tanta credetemi.Buona notte a tutti,e un abbraccio alla cara Mimosa.

Mimosa ha detto...

@ Kiba, ti ringrazio di cuore per la stima

Ma Pino ha ragione:
CTZ: “I riepiloghi che Mimosa potrebbe fare, non avrebbero alcun valore probante, perchè sarebbero formulati su quanto raccontato da MB. Racconto che nessuno potrebbe mai assicurare corrispondere al vero, ammesso e non concesso che fra i coniugi fosse veramente avvenuto tale confessione liberatoria da parte di EC. Quindi saremmo sempre nella condizione di desumere fatti che poggerebbero, in gran parte dalle affermazioni di MB, che potrebbero essere vere, ma anche false.”
Infatti me ne guardo bene dal fare ricostruzioni sulle “affermazioni” di chicchessia , posso solo discuterle o rinforzarle secondo il mio “sentire” o con certi dati in possesso di tutti.
Infatti, ho solo messo assieme una cronologia, come ho fatto per il caso Rea, e ho provato a fare uno schema al solo fine di far riflettere chi la pensa “facile”.

Un caro saluto,
Mimosa

Mimosa ha detto...

Un abbraccio caro Vito

Mimosa ha detto...

Ci sono diverse frasi che mi ritornano in mente, per concludere i miei notturni.

La giudiziosa Stefania tempo fa (precisamente il 19 maggio) domandava «Chi poteva davvero "infangare" Elena, dimostrare "non era una buona madre", se non qualcuno del luogo?» e chiedeva se ci fosse qualcuno “intoccabile”.
Ci abbiamo girato intorno, divagando per giorni e giorni, anche discutendo di figure di carte.
Nel mio commento del 20 maggio 2014 01:07 (a cui vi rimando anche per altre considerazioni, se volete), ho preso in considerazione l’esistenza di un tizio “insospettabile” ma “navigato”, scegliendo di proposito il termine ossia intendendo per “navigato” non solo un frequentatore di social network bensì una persona che conosce il mondo, che conosce le donne, che conosce certi meccanismi della mente, specie femminile.

Ad ogni modo, resta vero che Elena ad ottobre, aveva espresso il timore, per lei quasi una certezza, di essere perseguitata da “una vecchia conoscenza”.
Una bugia? Poteva trattarsi di una “nuova” conoscenza?

Nella sua paura di “essere sulla bocca di tutti” (frase riferita ANCHE dalla sorella e dalla maestra di uncinetto), poteva per davvero intendere quelli del paese, quelli con cui la famiglia aveva dei rapporti quotidiani, al massimo tra i conoscenti e gli amici di Torino.
“Uno del luogo” come disse Stefania.
Un compaesano di Costigliole o di Motta?
In quel commento del 20 maggio io scrissi, riflettendoci, «Uno che potrebbe essere arrivato colà da Torino negli ultimi due anni? O che vi trascorre le vacanze estive ed invernali? Uno di mezza età? Uno molto più giovane e spregiudicato?».
Perché, effettivamente, solo uno stanziante nel luogo poteva indurre Elena a credere di essere sulla bocca di tutti i compaesani (mica del vasto mondo!).

Lo vogliamo cercare noi?

Mimosa

PS. Info che può essere utile ad ulteriori riflessioni.
Ho trovato in Internet che don Roberto ha preso possesso della Parrocchia di Motta, assai ricca di iniziative e di rinnovate strutture grazie al suo predecessore don Mario che l’ha retta per 43 anni, agli inizi di settembre 2013 e che il 27 ottobre si è svolta la solenne Festa dell'inizio del servizio pastorale, festeggiato da tutta la popolazione.
Questo significa che lo “sbandamento” di Elena, vissuto tra settembre e ottobre, era stato da lei confidato ad un sacerdote che da poco la conosceva, come don Roberto ha effettivamente dichiarato, e che da poco conosceva il marito, qualunque incarico avesse egli avuto con il precedente parroco titolare.
Credo proprio che è di questa Chiesa che Michele aveva le chiavi. Ma è ininfluente!

Buonanotte a tutti!

PINO ha detto...

@ MIMOSA cara, mi hai chiamato in causa nel tuo post delle 0,48. Grazie per l'attenzione che mi dedichi, ogni tanto. (e non potrebbe essere diversamente, questa volta, causa alcune divergenze di ordinaria amministrazione, sulle quali non intendo assolutamente tornare, in quanto facenti parte di evidente punto di vista speculatorio [ma scambiato, da alcuni come un assunto]) Questa volta, colgo a volo quanto constati in chiusura del tuo notturno delle 01,26:
ct) "Questo significa che lo “sbandamento” di Elena, vissuto tra settembre e ottobre, era stato da lei confidato ad un sacerdote che da poco la conosceva, come don Roberto ha effettivamente dichiarato, e che da poco conosceva il marito, qualunque incarico avesse egli avuto con il precedente parroco titolare.
Una constatazione che ha la parvenza di essere stata buttata lì, come per caso, tanto per chiudere il post, ma che per me, che sono sempre, malignamente in guardia, è abbastanza acuta, da meritare un'attenzione particolare.
Non sbagliavo, quindi, quando ti ho definita "lungimirante": una dote che solo la mia "malignità" interpretativa poteva rilevare -:)
Si è scritto, ma solo in modo superficiale, sulla mia, altra proposta, di guardare tra le pieghe del vasto tessuto ecclesiastico. Ma ora, alla luce di quanto hai posto in evidenza, mi auguro che il quesito venga analizzato appropriatamente.
Perchè EC avrebbe confidato le sue ansie e timori ad un sacerdote da poco giunto in loco, e certamente non ben conosciuto?
Leggerai questo mio post, cara amica, solo quando lascerai la dolce compagnia di Morfeo, che ti ripaga delle tue energie, generosamente spese per comporre i tuoi, ormai consueti "notturni
Buona giornata, Pino

Stefania ha detto...

Pino, i sacerdoti sono prima di tutto degli esseri umani come tutti gli altri. E' indubbio molte persone facciano fatica ad accostarsi al Sacramento della Confessione proprio per questo motivo, tanto che se provi a chiedere in giro, scoprirai tuo malgrato che molte delle persone che si accostano alla Comunione non si confessano da anni. Puo' essere che quando si hanno grossi rospi da tirare fuori si riesca meglio a farlo davanti ad un sacerdote estraneo che ad uno che si conosce molto bene. Certo, non vale per tutti, la cosa è estremamente soggettiva, ma non possiamo escludere a priori che Elena avrebbe magari avuto piu' problemi nell'aprirsi con il vecchio parroco che la conosceva da tempo piuttosto che con un nuovo arrivato che essendo poi giovane poteva essere piu' incline acomprendere sia il suo "peccato" che a riconoscere in lei il vero pentimento e quindi ad assolverla.

Poi, sappiamo tutti che quanto rivelato in confessione deve rimanere privato e che quindi in linea di massima non dovrebbe esserci differenza alcuna nel confessarsi con uno piuttosto che con un altro sacerdote.

Ma cosi' non è, scusami se mi ripeto, proprio perchè i preti sono per prima cosa uomini, poi Servi del Signore. E come uomini, fallibili.

Per Mimosa, quando chiedevo se Elena si recasse a piedi nelle chiesette della zona andavo domandandomelo per via della traccia fiutata dai cani.

Se quel percorso fosse stato sempre e solo effettuato in automobile i cani avrebbero potuto riconoscere il passaggio di Elena sino alla panchina ma non certo il tragitto.

Puo' essere che chiunque abbia dato appuntamento ad Elena, si sia con lei accordato per trovarsi proprio in quel punto preciso?

Quela mattina in quella chiesetta (che non è quella di Don Roberto) c'erano funzioni religiose a quell'ora? C'è accanto magari un cimitero dove le vecchine si recano spesso presto il mattino?

Essendo inverno, l'orario di apertura della cappella o dell'eventuale cimitero (l'ho buttata li' eh? Non ho assolutamente certezza ci sia un Campo Santo) puo' essere posticipata rispetto all'orario estivo e quindi essere ancora "tutto chiuso"?

Stefania

Stefania ha detto...

P.S. Scusatemi, nella fretta ho scritto in turcasso di sotto e non in italiano!

Stefania

Stefania ha detto...

Ciao a tutti, ragazzi.

Ora provo a giocare a carte scoperte, e spero vorrete con me analizzare la carta del Jack, che rimaneva in bella vista sul como' senza nessuno di noi (io per prima) inizialmente ci badasse piu' di tanto.

E' inutile farene mistero: ho attenzionato la figura di Don Roberto. Perchè? Ci sono state una serie di analisi che insieme abbiamo fatto che mi hanno portato a dirmi che spesso si danno per assodati valori che non sempre le persone hanno.

Piccola premessa: non voglio in alcun modo accusare, con queste mie parole, chicchessia. Non l'ho fatto con Michele, non lo faro' con Don Roberto.

(Segue)

Stefania ha detto...

Cerco solo di comprendere assieme a voi, cosa ci è sfuggito o sembrato talmente banale o talmente impossibile da essere stato da noi tralasciato.

Io iniziai a ragionare sul dove Elena poteva essere andata in poco tempo, a piedi, in una mattinata di inverno, se pur vestita.

Chiesi a Pamba, la gentilissima Pamba, di fornirmi le coordinate per poter visualizzare casa Buoninconti/Ceste su Google maps.

Con lei concordammo che non essendo stata vista sulla strada, se non era stata prelevata direttamente davanti casa poteva essersi innoltrata nei campi prospicenti la loro proprietà sino a raggiungere la Provinciale.

Mi sono anche detta che se chi le puo' aver dato "un passaggio" ha preferito non avvicinarsi alla casa di Elena, probabilmente temeva di essere RICONOSCIUTO.

Attraverso i campi e le serre si giunge ad un boschetto, oltrepassato il quale si arriva ad una Provinciale, la n. 41. Questa strada collega gran parte delle frazioni di Costigliole d'Asti.

Chiunque della zona avrebbe potuto percorre la Provinciale e far salire in auto Elena in pochi secondi. In quel punto, la strada non ha abitazioni che si affacciano direttamente sulla carreggiata.

Peraltro, prima di arrivarci Elena avrebbe potuto tagliare una strada senza nome che si interseca proprio con la Prov. 41.

Sappiamo che Elena era inquieta. Ora porro' a tutti voi una serie di domande che mi sono fatta in questi giorni per vedere se l'idea fosse il caso di comprendere qualche cosa in piu' su Don Roberto fosse semplicementa balzana o meno.

- Puo' "un foresto" diffamare Elena in paese?

- Puo' una persona che abita lontano importunare ripetutamente Elena sino a farla andare nel panico, senza lasciare traccia nel telefonino e sul pc della donna?

- Puo' il compagno di scuola che l'ha bellamente scaricata, avere desiderio di importunarla?

- Puo' Elena non aver coraggio di svelare a nessuno chi la sta importunando?

- Puo' Elena, nonostante il crollo, parlare in modo vago anche al marito, pur accennando a quello che ha fatto alla cava?

- Puo' Elena sentirsi costretta a rivelare al marito qualcosa (peraltro edulcorando la pillola ... non ero io ..... mi hanno ripreso a mia insaputa, ecc ...) proprio perchè oppressa da qualcuno che ha saputo e vuole approffitarsi della situazione?

- Puo' Michele avere talmente rispetto per la Chiesa ed i suoi Pastori da precludere ad Elena qualsiasi possibilità di poter fare il nome di un prete?

- Puo' il prete del paese sapere che esistono delle telecamere ed essere stato lui a dirlo ad Elena?

- Puo' Elena aver detto "un amico di vecchia data" ed anche "una persona che credevo amica e che mi ha tradita" per confondere le acque non potendo fare un nome specifico?

- Puo' aver avuto Elena timore di fare un determinato nome, pur avendo fatto leggere al marito i messaggini, tanto che lui arriva a comprendere la moglie si è incontrata con il compagno di scuola e con l'uomo della Golf, tanto da stopparsi dopo aver fatto due nomi? Perchè aver timore di farne un terzo? La frittata era già fatta o no?

- Puo' essere un caso che la lettera del Consolatore tratti due passi del Vangelo secondo Giovanni, dove si tralascia apparentemente in modo casuale, l'unica frase che parla di vergogna?

- Puo' quindi quella lettera anonima essere opera di chi puo' aver intuito e vuole indirizzare gli inquirenti?

- Il taglio del passaggio relativo alla "vergogna" puo' essere casuale?

Per il momento qui mi fermo.

Pensiamoci assieme.

Stefania

Mimosa ha detto...

Acc… Stefania mi ha battuta sul tempo mentre stavo per postare il mio commento, e non so, o lo metto così come l’ho impostato sui commenti di stamane o lo cambio e lo adatto a questo intervento di Stefania … e siccome sono lunga nello scrivere, chissà quanti interventi nel frattempo.
Lasciatemi pensare … non so, molte cose si perderanno, pazienza.

Stefania ha detto...

Postalo cosi' come lo avevi preparato, Mimosa.

Sarà utilissimo eppoi, diciamocelo, quando ne avremo parlato con calma e scrupolo, vedrai sarà comunque necessario preparare un successivo sunto.

Stefania

Mimosa ha detto...

Ok Stefania, anche perché non ho molto tempo.
Cominciva così:

Carissimo Pino, mi conosci molto bene, ed è bello avere ogni tanto divergenze di pensiero altrimenti il blog sarebbe una sequenza di “concordo”,”quoto”, “hai ragione” e non ci sarebbe arricchimento di dialogo.
Sì, io lancio spesso delle frasi da cui spero qualcuno colga degli spunti, ma non sempre accade.

Ho provato a cominciare ad esplorare nella cerchia delle persone più vicine ad Elena e marito.

Non mi andava giù la stima tua e di Vito sul “buon Sulas”, specie in relazione agli ammiccamenti nei confronti del sacerdote (vedi come sono sincera?).

Ieri sera, prima di scrivere qui, sono andata a cercarmi un po’ di cose sul parroco e devo dire che ho trovato tanto: ogni suo passo viene esaltato dal giornale di Asti. Ciò mi ha incuriosito ancora di più.
E poi c’è spesso la foto del mezzo primo piano con faccione sorridente (dei tempi del suo periodo amazzonico, penso).
Sul sacerdote anche Vanna è spesso ritornata (ed ora Stefania è stata esplicita - nota aggiunta a posteriori). Ma come si fa a mettere sotto la lente di ingrandimento un uomo di chiesa?

Anche per il caso di Melania sono stati “sfiorati” gli ambienti ruotanti attorno alla parrocchia, con un nulla di fatto, anche perché non conoscevamo direttamente nessuno.
Qui abbiamo una figura che si è lasciata intervistare più volte e mi ha dato da riflettere.

Non vorrei dire, ma mi è sembrato un po’ troppo “narcisista”.

Domandi “Perchè EC avrebbe confidato le sue ansie e timori ad un sacerdote da poco giunto in loco, e certamente non ben conosciuto?

A parte quanto pensato da Stefania (9:30) Ctz : “non possiamo escludere a priori che Elena avrebbe magari avuto piu' problemi nell'aprirsi con il vecchio parroco che la conosceva da tempo piuttosto che con un nuovo arrivato che essendo poi giovane poteva essere piu' incline a comprendere sia il suo ‘peccato’ che a riconoscere in lei il vero pentimento e quindi ad assolverla”,
a me verrebbe di risponderti che forse “non c’erano altri sacerdoti disponibili” in quel momento e che quella era la chiesa più frequentata dalla famiglia.

Don Roberto celebra la sua prima Messa nella Parrocchia di Motta agli inizi di settembre 2013 e il 27 ottobre si è svolta ‘la solenne Festa dell'inizio del servizio pastorale’ (cito il quotidiano locale), proprio nei mesi più brutti vissuti da Elena.

Immagino che il marito, da membro attivo della comunità, sicuramente membro del consiglio pastorale, sarà stato presissimo con le faccende dell’insediamento, e avrà trascurato non poco la mogliettina,
la quale aveva tutto il tempo per annoiarsi e/o divertirsi come voleva … infatti, forse non a caso, sono proprio i mesi delle sue plurime frequentazioni “dal vivo”, tranquillamente “ospitando” in casa.

Ogni medaglia ha il suo rovescio, e ho provato a studiarmi un altro punto di vista.
Non so dove si può andare a parare, ma confrontando le date, qualche altro ragionamento si può tirar fuori.

Buon pomeriggio
e ciao Stefania carissima

Mimosa

Stefania ha detto...

Certo, Mimosa. Come sempre, tra quanto hai scritto si possono trovare spunti interessanti.

Nel periodo settembre/ottobre Elena si svaga con il compagno di scuola (che poi la scarica) e non solo.

Il compagno di Torino sparisce (ha già ottenuto quel che desiderava).

Lei lo cerca, cerca informazioni su questo uomo chiedendo ad altri compagni notizie sul suo conto.

Poi pentita si confessa (la confessione di ottobre) e sparisce a sua volta da facebook.

Si ricollega molto dopo, con un profilo meno "giocoso": poche foto, pochi post, ecc ....

Puo' aver chiuso il primo periodo di connessioni ed incontri perchè è pentita oppure perchè si rende conto che la situazione le sta sfuggendo di mano. I suoi dubbi sono sinceri tanto che chiede al compagno di scuola ed anche all'uomo della Golf se sono loro ad importunarla.

Entrambi negano e pare i controlli sul pc diano loro ragione.

Come scrissi proprio attorno al giorno 21 maggio (l'epoca in cui cominciai a cercare di scoprire quale fosse l'oggetto sul como') c'era qualcun altro che importunava Elena, magari per ottenere da lei lo stesso "servizio" o solo per ammonirla, questo non lo sappiamo.

Sappiamo pero' che la donna entra nel panico. Sente di essere sulla bocca di tutti, se ne esce con frasi del tipo "tanto oramai ...."

Cosa ci poteva essere di tanto ineluttabile se non un ricatto?

Aveva tradito il marito? Si era sentita usata? Si era pentita? Si era confessata?

Ed allora perchè crollare mesi dopo se non proprio perchè ricattata?

Il "non lasciare che mi portino via" se valutato secondo questa nuova luce puo' assumere ben altro significato, o sbaglio?

E torniamo alla domanda scabrosa che ci siamo rivolti piu' volte? Che senso ha quell'assorbente abbandonato in giardino con gli abiti?

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania
non mi pronuncio sull'assorbente, perché non sono sicura che c'era.

Chi lo ha detto?
L'ha detto Michele?
Come mai l'ha raccontato? non è un oggetto di cui si parla facilmente, specie un uomo riservato come lui ... poteva toglierlo e buttarlo via ...

Mimosa

Stefania ha detto...

Hai ragione, Mimosa. Dell'assorbente si trova scritto in diversi articoli on-line ma non se ne conosce la fonte, nè se il fatto sia vero o frutto di chiacchiericcio.

Provate invece a seguire questa intervista a Michele, in particolare al min. 05:50 ed a seguire ....

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ee3f8b31-16f0-4f1b-afe7-ce29299502f5.html?refresh_ce

ENRICO ha detto...

@ Stefania

ctz"Puo' essere un caso che la lettera del Consolatore tratti due passi del Vangelo secondo Giovanni, dove si tralascia apparentemente in modo casuale, l'unica frase che parla di vergogna?"

Scusami se mi ripeto ma da quel che so la lettera riporta solo un passo, tratto dal capitolo 15 versetto 26 del Vangelo secondo Giovanni ( Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza )

Quindi mi sfugge il motivo per cui tu scrivi che la lettera "tratta DUE passi" e che tralascia una parte in cui si farebbe riferimento alla " vergogna" . A quale “parte” ti riferisci ?

te lo chiedo perché probabilmente ho seguito in modo approssimativo la notizia del messaggio anonimo

Già che ci sono , visto che hai esposto varie ipotesi, te ne aggiungo un’altra : non è detto che Elena sia “fuggita” fra le 08.15 e le 08,47 . Potrebbe anche essersi temporaneamente nascosta nei campi circostanti ed essersi poi definitivamente allontanata nell’arco di tempo in cui il marito e la vicina erano assenti in quanto impegnati entrambi a cercarla. O persino in seguito
Inoltre,vorrei far notare che se nessuno ha visto Elena camminare lungo la strada o salire in auto, non vuol dire che cio non possa essere avvenuto : potrebbe semplicemente darsi il caso che in quei momenti non sia passato di lì alcun testimone oculare,
oppure che l’episodio sia verificato in un altro orario ed in un altro punto e che non abbia colpito l’attenzione di chi transitava da quelle parti
Comunque queste ultime sono tutte considerazioni prive di riscontro che non aiutano a far luce sull’enigma

S ha detto...

Per Enrico:

Non c'è solo il versetto 26 .... ascolta bene Don Remo dal minuto 06:01 e segui bene il suo dito ...

http://www.video.mediaset.it/video/pomeriggio_5/full/462389/martedi-20-maggio.html

Per tua comodità, Enrico ti faccio notare una cosa: Don Remo spiega la lettera del consolatore ed indica il versetto 26 del Capitolo 15 del Vangelo di Giovanni (segui il dito del Sacerdote) …… Subito dopo c’è un passaggio che se non erro nella lettera anonima non viene citato … si passa infatti al versetto successivo.

----------------------------------Il versetto omesso, recita: Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.
Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.

-------------------------------

Stefania

PINO ha detto...

CARISSIME, dopo aver letto le vostre argute, ma castigate argomentazioni, sento che la mia stima per il giornalista sardo sia aumentata di molto.
Quando da noi si cercava timidamente di accennare ad un eventuale, collaterale coinvolgimento del sacerdote in parola, sia pure solo sul mero piano spirituale, il Sulas, ospite a "pomeriggio 5", quando il discorso generale cadde sul prete, in relazione alla lettera del "consolatore", ebbe a richiamare l'attenzione del "salotto" su uno dei fantomatici sms, ricattatori, che accusava EC di non essere una buona madre, non già una traditrice. Frase che poteva essere attribuita, più che ad un ricattatore-sciacallo, ad una personalità severa ed intransigente, che sentenziava senza indulgenza.
Si potrebbe dedurre, quindi, che il giornalista sin da allora aveva attenzionato l'uomo di chiesa, senza, per'altro, per esperienza professionale, fare ulteriori commenti, ma assumendo nel volto una espressione, che diceva più delle parole.
Continuate pure il vostro dialogo.
Buon pomeriggio, Pino

Stefania ha detto...

Enrico, viene omessa una parte, te ne sei reso conto? Ora non so se Don Remo abbia omesso di leggere quel passaggio semplicemente perchè nella lettera anonima non compare oppure perchè lo vuole saltare lui deliberatamente.

Ma è un brano "a singhiozzo".

Riguardo il fatto Elena possa essersi nascosta, per allontanarsi volontariamente non fa il paio con il fatto avrebbe rischiato di farsi trovare durante il suo nascondersi.

Inoltre in questo caso, ammesso e non concesso che una donna che dice "non lasciare mi portino via" si nasconda al marito, dovremmo dedurne sia scomparsa volontariamente.

Mentre stiamo analizzando una scomparsa volontaria ma non troppo.

Ovvero parliamo di una Elena che ha incontrato qualcuno che sicuramente non voleva farsi vedere (tanto lei teme addirittura di farne il nome, vediamo un po' ....) e che quindi non aveva nessunissima intenzione di rischiare di essere visto al cancello di casa. Perchè mai sfidare la sorte?

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania cara
mi spiace contraddirti: nessuno ancora conosce il testo della lettera firmata Il Consolatore!
Don Remo ha letto il versetto che la giornalista gli ha indicato, e poi è andato avanti solo perché lei gli chiedeva di interpretare.

Mimosa

Stefania ha detto...

Mimosa, cara, ho effettivamente specificato anche ad Enrico che:

"viene omessa una parte, te ne sei reso conto? Ora non so se Don Remo abbia omesso di leggere quel passaggio semplicemente perchè nella lettera anonima non compare oppure perchè lo vuole saltare lui deliberatamente....."

Rimane, Mimosa cara, quello che mi ha colpito: che Don Remo, come tu dici incalzato da chi lo stava intervistando, legge un pezzo successivo per dare una spiegazione, saltando a piè pari il testo che ho riportato e che mi pare invece importante perchè parla di colpa, di scomparsa, ecc ....

Mi spiego meglio: non ha grande importanza se il pezzo che ho pubblicato sia o meno nell'originale della lettera anonima. L'importante è che fa parte del testo che riguarda il Consolatore cosi' come narrato da Giovanni Evangelista ed allora se vogliamo interpretare la missiva anonima non come un depistaggio nè come opera di un mitomane ma come invece una segnalazione ecco che è importante eccome prendere il Testo Sacro e guardare immediatamente cosa sta prima e dopo di quanto scritto .....

Mi spiego ancora meglio .... Io anonimo vi indico ma non vi accompagno.

Un po' come la telefonata che ha fatto ritrovare il corpo della povera Melania Rea.

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Stefania

don Remo legge il versetto 26 ( quello riportato nella lettera) poi cerca spiegazioni leggendo il seguente versetto 27 ed infine passa ai primi 4 versetti del cap 16 . com’è logico che sia. Non ci vedo niente di strano. Non c’è alcuna omissione

In ogni caso quando avrai un po’ di tempo dài un’occhiata qui al cap 15 e poi vai alla pagina seguente cap 16 . Ci sono spunti interessanti a mio parere
http://www.parrocchie.it/roma/sgboscocine/Messaggi/Giovanni/Gv_Capitolo%2015.htm

Evito invece qualunque commento pesante riguardo l' "esegesi" (!?) della cosiddetta “evangelista” in collegamento esterno in compagnia della la giornalista !!! Mi limito ad osservare che secondo questa “esperta” il consolatore sarebbe “una persona molto astuta”... Al di là di quelle che potrebbero essere le nostre personali posizioni religiose o meno , secondo costei lo Spirito Santo sarebbe un furbacchione ? Ma che castronerie dice ? vogliamo scherzare ?!
Da dove l'hanno tirata fuori questa specie di “santona” da strapazzo ? Mi meraviglio di Sulas che si presta ad interloquire con certi squallidi personaggi…

Tra l’altro , non si sa niente della fantomatica lettera ricevuta da MB una decina di giorni dopo la scomparsa intitolata “consolanti notizie” ( come quelle inviate alla redazione di CLV e relative ad altri casi ) scritta a macchina e contenente anch’essa versetti del Vangelo ?

Infine, riguardo le varie modalità dell'allontanamento da casa, forse mi sono espresso male :ipotizzando che Elena avesse un appuntamento OBBLIGATO con un “qualcuno”, o costui da tempo era già appostato ben nascosto nei pressi dell’abitazione pronto ad entrar in azione non appena il marito fosse uscito con i figli, oppure Elena ha dovuto nascondersi da qualche parte in attesa di avere via libera per incontrarlo senza rischiare di essere visti

Basta. Mi fermo qui : il mio contributo al momento è esaurito ( assieme ai miei neuroni -)) !

ENRICO ha detto...

@ Stefania

Forse ho capito quello che vuoi dire . Don Remo legge il versetto 26 poi passa al seguente. La telecamera inquadra i versetti del cap 16 ( quelli con le parole da te riportate) ma lui non li legge ..o almeno questo è quanto risulta dal servizio che a me pare mandato in onda con un montaggio spezzettato

E’ impossibile attribuire a queste immagini e alle parole del sacerdote una qualsiasi volontà di omissione.
Del resto mi sembra evidente come non sia quella la sede per intraprendere una disputatio theologica ad uso e consumo di Barbara D’Urso e del suo pubblico…

Stefania ha detto...

Bingo, Enrico! Stavo sottolineando proprio questo. Hai ragione: potrebbe il montaggio aver evitato una spiegazione da parte del prete, assai piu' prolissa.

Quindi è possibile ed anche probabile che Don Remo sia stato "tagliato".

Ma mi ha colpito, magari inutilmente, ben inteso, che quel passaggio che parlava di colpa e di giudizio, fosse stato tralasciato.

A prescindere da quanto è stato mandato in onda, sarebbe interessante poter conoscere nella sua interezza la lettera anonima.

Io, sinceramente, magari sbagliando, non riesco dare la stessa valenza alle lettere che possiamo chiamare "consolanti notizie". Quelle sono roba differente, magari opera di un piccolo ometto che cerca gloria, ma non costruttive: tant'è vengono spedite a diversi soggetti e riferite a diversi casi.

LA LETTERA, è a mio avviso una sola. Le altre, fuffa.

Ho pensato a Michele che si impunta e chiede di investigare i comportamenti dell'uomo della Golf ..... evindentemente lui non sapeva del compagno di scuola di Torino ma umanamente si scaglia verso chi le ha importunato la moglie.

E' essere semplice e l'assioma è il seguente: se non avessero importunato mia moglie, una "santa", mamma di quattro figli, lei non sarebbe andata fuori di testa.

L'inquietudine di Elena invece temo nasconda ben altro. Se è arrivata a confessare un tradimento al marito e non è riuscita ad aggiungere altro (proviamo a credere a Michele ... dobbiamo ... magari sbagliando ma è un nostro dovere) temeva cose molto peggiori. Forse a ragione. Forse no.

Ma proviamo a pensare ad un orco aprofittatore. Proviamo a non lasciare nulla di intentato.

Stefania



magica ha detto...

buonasera a tutti
la stranezza piu' grande sono i vestiti di elena trovati fuori casa quel mattino . fu una cosa talmente illogica, ma che potrebbe anche essere il bandolo della matassa .
mimosa dice che far trovare un assorbente è piuttosto imbarazzante .. io penso che sono state sdoganate talmente tante di quelle cose che ormai abbiamo fatto il callo.su tutto . quell'assorbente pulito poteva essere messo in attesa che il tanto bramato ciclo arrivasse ma non arrivava ? la signora dopo 4 figli forse aveva accorgimenti con il marito .. ma per disgrazia non li ebbe in altre occasioni? si fanno tante congetture .pero' si sa che le bugie al giorno d'oggi hanno le gambe corte .prima o poi verra' a galla la verita' .la trama di questa vicenda è molto nebulosa . ma qualcosa di grosso deve essere successo. a volte penso ad una mente malata che esagera le situazioni . poi vedo un marito che pare un cane bastonato . fa tenerezza ,, poveraccio ..oppure che sia piu' furbo che santo .?

tabula ha detto...

quattro figli, un marito che va avanti a testa bassa, brav'uomo ma rigido nei suoi clichè, tante cose da fare, troppe, zero amicizie, una figura non distrutta dalle gravidanze ma una bellezza che sfiorisce giorno dopo giorno.. amanti, amici equivoci, emozioni nuove e qualche trappola, ma la trappola più grande era quella in cui viveva e se l'era costruita da sola..
ci sarebbe mai stata la possibilità di un nuovo futuro per Elena Ceste? o quei pochi attimi di spensieratezza doveva ritagliarseli alla cava, per poi sentirsi in colpa, forse fotografata e raggirata, perchè il suo comportamento non corrispondeva al ruolo?
una cosa sola mi auguro: che tra le uniche due vie di fuga possibili o escogitabili, lei abbia seguito quella che invece che in un fosso l'abbia condotta su una spiaggia esotica.

Mimosa ha detto...

Tabulaaa?
sogno o son desta?
Ben trovata!!!
Un bacio
Mimosa

PINO ha detto...

@ TABULA...RASA, bentornata carissima!!!
Accusavi, forse, il rimorso per averci "sganciato"...senza preavviso?:-)
Sono certo che non ci farai mancare le tue geniali intuizioni, su questo caso tanto particolare.
Tanti cari saluti, Pino

Mimosa ha detto...

Ora, prima di notte fonda, elencherei senza fronzoli un paio di ipotesi nuove emerse dalle nostre conversazioni degli ultimi tempi:

- Elena poteva essere incinta di qualcuno che non era il marito (per esserne certi bastano 2-3 salti di mestruazioni – 25-26 giorni x 3)

- Sarebbe stato trovato anche un assorbente assieme alle mutandine (attendeva speranzosa il mestruo?)

- Potrebbe essere una bugia di Elena l’affermazione che “una vecchia conoscenza” la tormentava, poteva trattarsi di “una nuova”

- Elena non aveva coraggio di dirlo al marito e si è avvalsa delle persone più scontate

- Michele sapeva chi era la “nuova conoscenza”, intoccabile, e depista l’attenzione sulle vecchie (ben sapendo avere alibi solidi)

- Elena tra settembre e ottobre si incontra più volte alle cave e in casa, con almeno due uomini, e poi si confessa
- Elena tra settembre e ottobre trascorre i momenti più brutti della sua esistenza e lo racconta a tutti, tranne al marito

- Tra settembre e ottobre si insedia il nuovo parroco, rientrato dal Brasile, il quale accoglie una confessione di Elena

- Elena si confessa con don Roberto di nuovo alla vigilia di Natale

- Il Parroco, intervistato più volte, prima dice che conosceva “poco” Elena, essendo appena arrivato, ma di più il marito, poi si ricorda di averla confessata anche a dicembre; e alla fine non sa a quale periodo inserire il ringraziamento di Michele per aver consolata, dato conforto alla moglie, senza spiegare altro, ma lanciando un sospetto sul marito, che pesa ancora oggi su molte opinioni

- Elena, plagiata/ricattata, poteva essere stata dotata da Mister X di un telefonino dedicato (ben nascosto al marito) e con quello comunicare, oppure ricevere le minacce e i ricatti a voce, avendo occasione di incontrare di persona Mister X

- Mister X può essere una persona del luogo, che conosce bene la famiglia, ed ha motivi validissimi, buone carte in mano, per spaventare Elena e farle temere di rovinarla

- Elena ha più paura di essere considerata una “cattiva madre” che “cattiva moglie”

- “Un orco approfittatore” è sull’orizzonte, insospettabile, cinico, “navigato” (non solo un frequentatore di social network bensì una persona che conosce il mondo)

- Elena ha eseguito ordini altrui, si è spogliata di tutto, si è vestita con indumenti nuovi (lanciati attraverso il cancello?), si è nascosta, e poi attraverso i campi ha raggiunto un incrocio di strade per salire su un’auto di qualcuno (Mister X?) che l’ha convinta di essere in potere di salvare la sua anima

- Giungono due lettere, una al marito un mese dopo la scomparsa, e una ai CC di Costigliole, zeppe di citazioni bibliche, ben documentate con le fonti, e la trasmissione CLV trova nell’archivio altre due simili, se non quasi identiche nel testo e nella grafia a mano dell’indirizzo sulle buste, forse originate dal medesimo autore.

- Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio”,

- ma nello stesso tempo (come si dice nella ultima trasmissione di CLV) sono convinti “nessuno ha aiutato Elena ad allontanarsi”, ossia Elena non si è allontanata con alcun ‘complice’, il che parrebbe sostenere l’ipotesi che ha fatto tutto da sola, fino a sopprimersi da sé, istigata a scomparire ma non materialmente aiutata.

C’è altro da aggiungere? Segnalatemelo.

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima Magica.Hai ragione cara amica,troppe cose buttate li in giardino senza alcun significato,oppure possono averlo e non riusciamo a decifrare da cosa è scaturito tutto.Vedi tu le stranezze di questa donna,in paese la conoscevano come un tipo che dava poche confidenze,parlava poco e pochi erano gli amici,forse meno delle dita di una mano.Con facebook tutto cambia,e per lei quello che sembrava il meglio della comunicazione in realtà si è trasformato nel suo peggior nemico.Il buon Michele per ora mettiamolo da parte,se c'entrava qualcosa in questa sparizione dopo ore ed ore di interrogatori avrebbe già confessato,e se non è stato indagato vuol dire che, dati alla mano hanno pochi elementi per poterlo accusare della sparizione.Sono altri gli organizzatori di questa sparizione,gente che ha iniziato ad avvertire che la terra gli tremava sotto i piedi,che la situazione gli stava sfuggendo di mano e che serviva un'azione rapida.Dopo aver controllato gli alibi degli amici,controllato il fiume e i vari laghetti credo che, sarebbe ora di controllare i tabulati telefonici di chi transitava da quelle parti e nelle prime ore di quella gelida giornata,e forse di qualcuno l'alibi risulterà non proprio di ferro.Ti auguro una buona serata cara amica.

PINO ha detto...

@ MIMOSA,
mancherebbe un ipotetico intervento del misterioso "Jack", cavaliere...intoccabile, segnalato da Stefania.

Mimosa ha detto...

@PINO,
alludendo alla "nuova conoscenza" ho citato l'"intoccabile"

anche il mio "Mister X" può essere colui.

Non ho nominato il "Jack", per il semplice fatto che quella è una questione più complessa che solo Stefania ha esposto e non tutti condividevano,
bisognerebbe rifletterci alla luce delle nuovi riflessioni.

Un abbraccio
Mimosa

Mimosa ha detto...

ah, si vede che ho scritto di getto ... direttamente sul blog
per far presto,
scusate

Pamba ha detto...

Mimosa, sintesi perfetta!
Ti comunico anche queste informazioni, tratte da un'intervista al sacerdote che non conoscevo, e qualche mio dubbio:

http://www.gazzettadasti.it/index.php/cronaca/dopo-due-mesi-nessuna-traccia-di-elena-ceste

Non e' Michele a recarsi per primo dal sacerdote a Motta, ma la vicina (dunque Marilena era stata mandata verso questa Chiesa, non verso quella in Frazione S. Margherita, raggiungibile anche a piedi dalla donna). Perché?
L'orario dovrebbe essere quello delle prime ricerche in auto, verso le 9.30. Il sacerdote e' in Chiesa. Michele passera' in auto più tardi a chiedere nuovamente al sacerdote.
Perché MB insiste con questa chiesa (non raggiungibile senza mezzi) piuttosto che verso la chiesetta di S. Margherita distante soltanto 1km?

Il sacerdote rimarca, come hai fatto notare anche tu, la scarsa conoscenza della donna, a differenza del marito. Aggiunge un particolare nuovo.
"Elena però non sempre si vedeva nella parrocchia di Motta. Spesso a causa di impegni di gestione familiare, sceglieva di partecipare alla funzione di Santa Margherita, lasciando andare da soli marito e figli alla messa grande in paese."

Ipotizzo. Cosa può voler dire? Che la messa domenicale a S. Margherita per la donna potesse essere l'occasione per una nuova conoscenza?

Vengo all'interpretazione finale.
“Nessuno sa cosa sia successo – commenta -. Forse Elena, donna particolarmente sensibile, ha dato retta a voci di paese o insistenze da parte di qualcuno che un’altra persona avrebbe ignorato. Magari, ma è solo un’ipotesi, per proteggere la reputazione della sua famiglia si è lasciata convincere ad allontanarsi”.

Dunque queste voci di paese erano esistenti? Il sacerdote era a conoscenza di una persona insistente?

p.s. in qualche passaggio, mi ricorda il frate di SP...

pp.ss. Bentornata Tabula!

Mimosa ha detto...

Riporto: “Forse Elena, donna particolarmente sensibile, ha dato retta a voci di paese”, ma di quali voci era al corrente il parroco?

Allora sarebbe vero che Elena si sentiva “sulla bocca di tutti”?

La casalinga senza amicizie né frequentazioni di paese, come era venuta a saperlo?

L’aveva messa in guardia lui, don Roberto? E quando? maaveva poche occasioni di vederla, a suo dire...
Forse la domenica prima della sua scomparsa quando ha preso un caffè a casa loro?

Ma loro non erano andati a Messa alla chiesetta di Santa Margherita, o perlomeno Elena con i figli, da quanto era stato detto ai primi tempi, per giustificare i cani che hanno sentito l’odore di Elena accanto alla panchina dove, si diceva, si era seduta mentre i bambini scorrazzavano, finita la funzione religiosa?

Pamba, hai scovato una bella notizia su cui discutere!

'Notte
Mimosa

Pamba ha detto...

Buonanotte carissima
( e grazie per i tuoi "notturni")

Pamba

Stefania ha detto...

Pino, lo possiamo chiamare Jack o Mr. X, poco importa.

Quello che sta emergendo, a mio avviso, è che c'eravamo tutti un po' fissati su due dei tanti elementi che potevamo analizzare, ovvero le stranezze del marito e le frequentazioni internet.

Come vedi, stanno emergendo altri particolari che ci stanno portando a valutare altre ipotesi.

Ovviamente, allo stato attuale non abbiamo elementi tali per poter prediligere un percorso, una pista piuttosto che un'altra.

Rimane il fatto sia doveroso e finalmente lo stiamo facendo, analizzare ogni strada percorribile.

Anch'io sono a domandarmi come Pamba, per quale motivo Michele cerchi notizie immediate della moglie da Don Roberto e non da Don Bruno.

P.S. Tabula ... bentornata!

Stefania

Stefania ha detto...

Ottima l'analisi di Mimosa, quindi.

Analisi alla quale vorrei aggiungere un altro particolare, cosi' che non si rischi nuovamente di infilarci in un vicolo cieco.

Direi possiamo affermare senza timore di venire smentiti che Elena provava disagio ed aveva paura.

Altrimenti non si comprendere quell'aprirsi ma non aprirsi non solo e non tanto con il marito quanto con la sorella e la maestra di uncinetto.

Si lamenta, ma non fa nè nomi nè tantomeno cognomi.

Ora, direi che Mr. X (o Mrs. Y) potrebbe essere un ricattatore oppure una ricattatrice.

Il ricatto rappresentato dai presunti filmati delle telecamere e il fatto di poterla in un qualche modo far sentire una cattiva mamma.

Per portarla a questo grado di prostrazione, il ricattatore-la ricattatrice doveva godere di carisma non solo nei confronti di Elena ma nei confronti di gran parte della comunità gravitante attorno alla donna.

Il ricatto: potrebbe anche non essere di natura "sessuale" ma cosa altrimenti? Potrebbe qualcuno aver chiesto del denaro ad Elena per tacersi?

Stefania

PINO ha detto...

@ MIMOSA, i tuoi "notturni" che, come tali dovrebbero essere un tantino sognanti, si rivelano, invece, fecondi, secondo una mia valutazione non meno sognante, ma di matrice più intrigante.
il tuo mister X, potrebbe comodamente essere identificato nel Jack...cavaliere "intoccabile" (fino a quando non potremo "toccarlo/a" dargli/le il nome, che pure intuiamo).
Per ora, però, possiamo prendere in esame tutti i suoi possibili movimenti, le sue frasi, registrate durante il corso di varie interviste, ed ogni altra possibilità che X avrebbe avuto, di agire nell'ambito della vita quotidiana di EC.

@ STEFANIA, il presunto ricatto, non credo, in questo caso e con le premesse di cui sopra, possa identificarsi in richieste di carattere sessuale od economiche, ma più probabilmente sul piano morale e religioso, ugualmente sferzante e doloroso, tenuto conto della religiosità della famiglia B.
Ci accingiamo a muoverci su un campo minato, per cui dovremo usare molta attenzione per non saltare in aria, per aver schiacciato una di quelle mine "antiuomo"
p.s. ho scritto senza leggere gli ultimi post che hanno preceduto questo mio. P.

Stefania ha detto...

Pino, posso convenire ma mi pongo un quesito: un ricatto di ordine morale, tu dici. Ma quale vantaggio ne avrebbe mai tratto Mr. X?

Stefania

PINO ha detto...

Stefania
La soddisfazione richiesta da un fanatismo fondamentalista senza limiti, non scevro da eventuale puro sadismo.

PONI ha detto...

p.s.
Naturalmente ciò non esclude automaticamente le altre due possibilità. Tutto possiamo aspettarci da individui fuori dalla grazia di Dio.

Stefania ha detto...

Vero, Pino. Certo che il rischio di aiutare a sparire quando non anche di far sparire una persona è piuttosto elevato. Hai ragione, dobbiamo valutare anche questa possibilità.

Stefania

Vanna ha detto...

A notizie nuove risposte nuove.
Pamba buongiorno.

1a.
Riporti: "Non e' Michele a recarsi per primo dal sacerdote a Motta, ma la vicina (dunque Marilena era stata mandata verso questa Chiesa, non verso quella in Frazione S. Margherita, raggiungibile anche a piedi dalla donna)."
E ti chiedi un perché che condivido.
2a
Il sacerdote e' in Chiesa, Michele, da come riporti, "insiste con questa chiesa (non raggiungibile senza mezzi) piuttosto che verso la chiesetta di S. Margherita distante soltanto 1km?"
Perché c'è da chiedersi.
3a
Il sacerdote conosceva poco la donna, a differenza del marito, perché E. frequentava poco la parrocchia di Motta.
Certamente come affermi e forse a causa dei suoi impegni, preferiva recarsi alla chiesa più vicina.
E certo tale scelta fa riflettere
non poco.
Tu ipotizzi che in quella chiesa poteva aver trovato una nuova conoscenza?
E condivido, perché non andare tutti insieme alla messa della domenica?

Ma potrebbe anche essere una scelta, una semplice occasione di stare mezz'ora da sola senza avere il carico della prole.

Comunque appare strano che la famiglia non andasse insieme a messa la domenica.

Chi potrebbe essere la nuova conoscenza?
Il parroco venuto da lontano, ricco di esperienze umane e antropologiche?

Poiché in questa storia si conoscono i seguenti personaggi che ruotano intorno alla vita di E. :
-il marito,
-i parroci, quale dei due è più presente a s. Margherita?
-mister Golf,
-ex fidanzato,
-3° uomo.

Ipotetici altri uomini non ce ne sono altrimenti sarebbero venuti fuori.
C'è il consolatore è vero, ma potrebbe essere tra i cinque?
Sì potrebbe essere uno del luogo vicino alla coppia o alla chiesa che sapeva?
Potrebbe, ma non si sa e non si può ipotizzare se non si hanno coordinate ti tipo sociale.

4a.
La riflessione del sacerdote che riporti è come una lente d'in grandimento che uso per scomporre il dire del don (?):
“Nessuno sa cosa sia successo – commenta -. Forse Elena, donna
particolarmente sensibile,( la conosceva?) ha dato retta a voci di paese o insistenze da parte di qualcuno che un’altra persona avrebbe ignorato.

Egli dal "nessuno sa cosa è successo," ipotizza chiacchiere di paese "insistenti"?

Quindi qualcuno sapeva cosa?
E ti chiedi se il sacerdote aveva conoscenza di una persona insistente?
Me lo chiedo anche io.

Il parroco continua.
"Magari, ma è solo un’ipotesi, per proteggere la reputazione della sua famiglia si è lasciata convincere ad allontanarsi”.

Allontanarsi, per dove e perché?
Per le chiacchiere insistenti?
Può una mamma allontanarsi per le chiacchiere?
Può una mamma aver fatto tali peccati da macchiare la reputazione della famiglia, facendo il sacrificio di andarsene,offrendo se stessa al ludibrio di tutti e con tale comportamento la famiglia è fuori dallo scandalo e mantiene pulizia?

Questa ipotesi non sta in piedi nel 2014 in Piemonte.
Questo modo di ragionare così superficiale, non può essere espresso da un ministro del Signore, o anche lui vaga tra le nebbie, o ripete ciò che qualcuno ha detto, o sa ma non può dire.

Rimane il nodo ecclesiastico come pista alternativa che si può esplorare solo leggendo brani come quello riportato dalla cara Pamba.

Vanna ha detto...

Pino, il tuo dire di questa mattina alle ore 9,16 in risposta a Mimosa e Stefania, lo condivido.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Vanna, come al solito dai degli ottimi motivi su cui poter riflettere e analizzare tutto con più attenzione."Allontanarsi per andare dove?Difficile credere che sapesse dove andare".
"Va via per le chiacchiere di paese?Non scherziamo per favore,quattro chiacchiere non hanno mai fatto una prova".
" Si è sacrificata andandosene via per il bene della famiglia? Non credo proprio cara Vanna,c'è gente che fa di peggio e non va da nessuna parte.Nessuna mamma al mondo abbandona i propri figli per quattro chiacchiere da cortile e presunti rapporti extra coniugali. Come vedi le tue perplessità li condivido in pieno,cosa che tu stessa dubiti dandoti le relative risposte,e come dici siamo nel 2014 e in Piemonte, non nel medioevo. Una famiglia tenuta sotto controllo,aspettavano solo il momento buono per effettuare questo sequestro di persona.Tutto calcolato nei minimi particolari,e che dietro le "quinte" c'è la regia di qualcuno per ora insospettabile.Riguardo al mondo ecclesiastico non mi pronuncio,aspetto che siano gli inquirenti a fare le relative mosse. Ti auguro una buona serata.

Stefania ha detto...

Vito wrote: Una famiglia tenuta sotto controllo,aspettavano solo il momento buono per effettuare questo sequestro di persona.Tutto calcolato nei minimi particolari,e che dietro le "quinte" c'è la regia di qualcuno per ora insospettabile.Riguardo al mondo ecclesiastico non mi pronuncio,aspetto che siano gli inquirenti a fare le relative mosse.

Vito, puoi per piacere spiegarti meglio? Non credo di aver bene compreso il tuo pensiero.

(Segue)

Stefania

Stefania ha detto...

Dietro le quinte c'è qualcuno di insospettabile, dici. Ebbene, proviamo ad analizzare anche chi è insospettabile. Nessuno sta accusando nessuno, ben inteso, ma se vogliamo provare a vedere di arrivare da qualche parte, è evidente che di chiunque, come abbiamo fatto per il marito Michele Buoninconti, dobbiamo comprendere:

- se poteva avere interesse Elena sparisse;
- se poteva avere il tempo per farla sparire o per aiutarla a sparire;
- se ha un alibi;
- se la sua vita precedente ed attuale ha delle ombre o meno.

Lo abbiamo ben fatto con il marito di Elena, come sopra ho scritto, abbiamo valutato potessero avere o meno alibi ed un qualche interesse le persone che chattavano con Elena.

Come è giusto che sia, con delicatezza ma con precisione.

Ora non comprendo perchè riguardo il mondo che ruota attorno alla Chiesa (quindi parrocchiani e sacerdoti, giusto per fare nomi e cognomi) ci si debba stoppare e dire "lasciamo fare agli inquirenti. Perchè non pronunciarsi?

Se siamo stati cosi' precisi nello scandagliare la vita di Michele e come ha speso le ore precedenti e successive alla scomparsa della moglie lo abbiamo fatto o per accusarlo, oppure per amore della verità.

Direi per la seconda ipotesi. Ed allora, perchè giudicare il mondo religioso "intoccabile"?

Non sarei onesta intellettualmente se usassi due metri di misura a seconda di chi voglio attenzionare.

Mi sembrerebbe di accettare una specie di codice mafioso per cui di alcune persone non si parla e non si deve parlare, tanto ci sono gli inquirenti ...

Ma sono sicura di aver male compreso quindi ti chiedo se mi puoi spiegare nuovamente il tuo pensiero .....

Grazie, Caro Vito, grazie in anticipo.

Stefania

PINO ha detto...

STEFANIA
Pertinente e coraggiosa la tua richiesta avanzata a Vignera, di essere più chiaro, su quanto ha scritto, scacciando la sensazione di "accettare una specie di codice mafioso".
A tale proposito, così rispondevo a Kiba, che mi chiedeva se avessi ritenuto opportuno rivolgere, ad altra ipotesi, la nostra attenzione:
"Penso proprio di si. E comincerei dall'ambiente ecclesiastico, senza falsi pudori o inutili reticenze".
Ma aggiungo anche, con adeguata oculatezza
Ciao, Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

che vuol dire " con adeguata oculatezza" ?

O si espone esplicitamente quello che si pensa a cominciare " dall’ambiente ecclesiastico senza falsi pudori o inutili reticenze" oppure è inevitabile che la doverosa prudenza ( e aggiungo : consigliabile ! ) impedirà di farlo a chiare lettere e senza peli sulla lingua

Anche perchè - a parte solleticanti illazioni - non ci sono al momento indizi validi che possano giustificare una tale "pista" investigativa

Scusate l'intrusione :-)

Stefania ha detto...

Certo, Pino. La stessa che DOBBIAMO ad ogni persona che attenzioniamo, ci mancherebbe altro! Ma do per scontato i guanti bianchi vadano usati con chiunque finisca sotto la nostra lente. Perchè siamo corretti e non ricamiamo l'impossibile, perchè non giudichiamo, perchè è legittimo ed anche doveroso non fermarsi. Lo facessimo, saremmo scorretti nei confronti di chi invece da noi si è visto contare pure i minuti. Saremmo scorretti verso noi stessi e verso chi ci legge e contribuisce. Se non abbiamo trovato nulla di male nell'attenzionare Michele (al punto il buon Enrico ci ha persino un po' tutti richiamati all'ordine) perchè mai non dovremmo usare uguali pesi e misure nei confronti di chiunque avesse a che fare con Elena Ceste?

Ma sono SICURA, Vito si sia espresso male e non intedesse porre alcun veto. Infatti aspetto paziente legga e ci dica cosa pensa ANCHE del prete, della chiesa e dei parrocchiani. So che lo farà.


Stefania

Stefania ha detto...

Enrico, non rimanere seduto sul divano a sgranocchiare pop-corn! Non serve cautela se vogliamo analizzare la posizione di chiunque per quanto conosciamo, sia entrato in contatto con Elena. Visto che facebook ed i telefonini ci hanno offerto UN TUBO, ecco che cercare di comprendere con chi altro avesse a che fare quella donna mi sembra esercizio legittimo. Se non ho nulla da nascondere, collaboro e non mi sento per nulla offeso se mi si chiede, se si scandaglia la mia vita in cerca di particolari.

Non è che chiedere e soffermarsi su un prete sia motivo per gridare alla "lesa maestà". Ci mancherebbe altro. Sono servi del Signore ma sempre uomini .... e donne, quindi esseri umani talvolta fallibili.

Peli sulla lingua? Non ne ho, mai ne ho avuti e le persone che piu' ho rispettato nella mia vita sono proprio quelle che nei miei confronti non ne hanno avuti. Chi ho incontrato sulla mia strada e non mi ha mai domandato di me guardandomi negli occhi, magari giudicandomi sul pianerottolo di casa, non ha ricevuto da me altro che disprezzo.

Ho rispetto dell'essere umano, di tutti gli esseri umani. Non lo dimentico mai. E se dico e scrivo, guardiamo alla Chiesa, al sacerdote ed ai parrocchiani lo dico e lo scrivo a chiare lettere perchè so faro' le mie considerazioni in modo trasparente e non come si farebbe al mercato rionale o sul ballatoio delle case di ringhiera tra comari.

Stefania

Stefania ha detto...

Solleticanti illazioni ... mi cadono le braccia! :-(

Vanna ha detto...

Grazie Vito caro, io ho commentato quello che ha detto Pamba ( post 11 giugno 00,35).
E' il parroco che ipotizza che E. si è allontanata per " proteggere la reputazione della sua famiglia",infatti non è credibile tale ipotesi.

Se c'è o meno una regia di un insospettabile dietro la sparizione, non si può sapere perché nulla viene fuori.

A cominciare dalla Confessione che è tabù.

Tutti coloro che sono stati a contatto con la donna non sono indagati, da chi ricevesse messaggi ancora non si sa.

Con queste premesse come si può "scandagliare" cara Stefania, la vita dei tre se di loro si conosce poco.
Nei programmi si fa vedere sempre il B. non gli altri.

Ho già spiegato due giorni fa che, se si è vivisezionato il B., per quanto mi riguarda,si è fatto perché lui ha raccontato e si è esposto e quindi c'era la possibilità di provare a farlo non per accusarlo ma, come dici, "per amore della verità".

Il mondo ecclesiastico è "intoccabile" solo perché dei personaggi ivi inseriti, si conosce pochissimo, quello che è stato espresso da loro è minimo
e quindi cosa dire?
E soprattutto come e da chi cominciare?

Con i dati che abbiamo ci possiamo avvicinare a questo mondo non solo con "adeguata oculatezza", ma addirittura come nel gioco mosca cieca, tu tocchi e sfiori ma non sai chi.

Sarebbe inoltre opportuno avere conoscenza dell'ambiente sociale che ruota o meno intorno alla parrocchia, le notizie possono essere raccontate da chi vi partecipa.

Se ci sono notizie, chi le sa può scriverle e si possono analizzare "senza falsi pudori o inutili reticenze", altrimenti si brancola nel buio.




ENRICO ha detto...

@ Stefana

e allora, se hai elementi tangibili che vadano oltre le semplici "solleticanti illazioni", dài, spara ! Sono tutt'... occhi !!!

( suggerisco di puntar l'obiettivo anche sulla maestra d'uncinetto... non si sa mai !)

Ps : dolce Stefania abbi pazienza, se mancasse l'inevitabile rompiballe ( che sarei io) la discussione perderebbe di sapore, non ti pare?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania eccomi.Quale interesse poteva avere l'insospettabile a far sparire Elena in una gelida mattina di gennaio? Un enorme interesse cara Stefania,perché ha o avranno capito che Elena stava per cedere,e probabilmente alla base di tutto deve esserci qualcosa di ben più grave,qualcosa o qualcuno che Elena non ha fatto in tempo a riferire al marito, o forse non ha voluto riferire per paura di quel qualcuno che è fuori dalla nostra portata,qualcuno che non parlerà mai,anzi, ha tutto l'interesse a non parlare. Guardare sul comò non basta,devi aprire anche i cassetti.Il "buon" Don Zappino con quel suo sorrisino ammiccante, sa, però non può dire nulla,perché non è solo di Elena che ha ricevuto certe confessioni ma,anche di altri parrocchiani.Il "buon" Sulas questo l'ha capito, ma,si guarda bene a divulgare quello che ha saputo in diverse ore di colloquio con gli inquirenti,mica c'è andato per prendersi un caffè negli uffici in cui hanno il malloppo di tutta l'inchiesta. Con il mondo ecclesiastico bisogna andarci con i piedi di piombo, o come dice l'amico Pino con adeguata oculatezza. Ti auguro una buona serata cara Stefania.

Stefania ha detto...

So Enrico, di poter parlare in modo semplice e costruttivo, con te.

Quello che mi ha fatto attenzionare la Parrocchia e quindi per assioma chiunque vi ruoti attorno, quindi sacerdoti e parrocchiani, è questo:

- si è cercato in modo piuttosto scrupoloso, come era dovuto ben inteso, tra le pieghe familiari: il risultato è stato un marito devoto (alla moglie ed alla Chiesa). Uomo forse un po' noioso ma che si è dimostrato semplice. Certo, potrebbe nascondere ben altro. Ma quel "ben altro" non è stato trovato;

- si è cercato tra le frequentazioni di Elena che risultano dalle chat e dai contatti telefonici: si è scoperto un mondo parallelo di Elena e di altre persone che come lei avevano voglia di incontrare e di conoscere altre persone. Che comunque si frequentavano di nascosto. Quindi non un principe su un cavallo bianco per la donna ma solo frequentazioni che per lei potevano avere un peso differente da quello che gli uomini hanno dimostrato avere per lei. Alibi sicuramente controllati. Facevano cose e mandavano messaggi di nascosto quegli uomini. Non avevano interesse alcuno venisse fuori il casino che ineluttabilmente segue la scomparsa di una mamma di famiglia;

- E' stata interrogata una moglie gelosa;

- E' stata sentita la figlia maggiore della famiglia Buoninconti per comprendere se papà picchiava la mamma.

Fatte queste dovute premesse è evidente sia doveroso, a prescindere possa o meno portare frutti, scandagliare la vita non scritta di Elena.

Quella verbale. Quella degli incontri non saltuari ma ripetuti nel tempo.

Cosa mi ha fatto attenzionare la Chiesa (e tutto cio' che vi è a corollario)?

- la traccia seguita da un cane che porta ad una chiesina;

- il fatto Elena frequentasse quella chiesina ed anche un'altra parrocchia;

- il fatto non credo un parroco, per quanto da poco insediato in un nuovo ambiente, non riconosca una sua parrocchiana in confessione;

- il fatto il marito mandi prima la vicina di casa da Don Roberto eppoi ci vada a distanza di poche ore a sua volta a cercare la moglie;

- il fatto il prete che non puo' infrangere il segreto confessionale, decida che solo perchè Michele lo ha ringraziato, sappia delle infedeltà della moglie. E qui mi spiego meglio ... se io sto male, sono una credente e tornata a casa da mio marito dico "sai caro, oggi mi sono confessata con Don Pippo, con Don Topolino ed ora mi sento meglio" non è detto io sveli a mio marito l'oggetto della mia confessione. Eppure è legittimo mio marito ringrazi il prete perchè sua moglie si è sentita meglio dopo la confessione. Io lo chiamo "scaricare" ... soprattutto se si fa riferimento ad una confessione del mese di ottobre eppoi si scopre che Elena si è confessata con lo stesso sacerdote sotto Natale.

Tutto questo, caro Enrico, non mi porta a puntare il dito su un prete che non conosco e che non posso e non voglio condannare. Da qui a non poter valutare la sua posizione, penso ne corra.

Altrimenti, appunto, lasciamo fare agli inquirenti, non commentiamo, non ragioniamo e ci mangiamo un bel sacchetto di pop-corn in attesa di vedere se esce qualcosa e l'effetto che fa ... come allo zoo comunale di Jannacci.

Tolto lo scontato va valutato l'imponderabile. Senza nessuno si possa sentire per questo offeso.

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Stefania

Seriamente. Non vorrei essermi spiegato male : che un prete possa essere coinvolto in vicende scabrose non mi stupirebbe affatto dopo tutti gli scandali a cui ci hanno abituati, né avrei alcuna difficoltà a condannarlo spietatamente
Quello che volevo dire è che allo stato delle indagini e dei fatti a noi noti , al di là di suggestioni meramente personali ed aleatorie non c’è nulla di validamente consistente AL MOMENTO per pendere in considerazione una supposizione alternativa di questo tipo “senza falsi pudori o inutili reticenze" come propone PINO
E’ ovvio che rispetto la vostra libertà ad esporre tutti gli scenari possibili ed immaginabili ma, per quello che ormai mi conoscete, raramente, per non dire mai , ho partecipato a questo genere di ricerca
Quindi chiedo venia, continuo a mangiarmi le mie adorate frites ( i pop corn non mi piacciono ) e spero di essere cristianamente perdonato ( tanto per restare in tema !)

PINO ha detto...

ENRICO, se cominci a ragionare nel modo consuetudinario che conoscevo, e segno che lo..."zoppicamento" ed allegati sono spariti:-).
Aggiungevo "l'oculatezza" nello scandagliare le profondità dell'oceano ecclesiastico, a causa del suo secolare ermetismo e la severa difesa della sua integrità.
Come puoi notare, la mia raccomandazione era motivata da tali peculiarità della immensa istituzione. Altro atteggiamento, invece, suggerivo in relazione alle ricerche, che dovevano essere aliene da falsi pudori ed inutili reticenze
Spero di essere stato più chiaro.
Dormi bene, Pino

Guglielmo ha detto...

Siccome sono solo pensieri, espressi in forma pacata, senza violenza o ingiuria, anche il desiderio di Stefania et al. è lecito. Sì, è lecito porsi delle domande anche sul ruolo di un uomo che tanto è stato presente nella quotidianità della povera EC e della sua famiglia. In questo caso non importa che egli sia un sacerdote, anche se per contro, nemmeno il fatto che sia tale deve renderlo sospettabile a priori.
A tal proposito credo sia da rimarcare il quartultimo comma di Stefania nel post più su. Infatti tali congetture, se fossero davvero state fatte da don Roberto, sarebbero davvero inusuali. Non meno importante il commento di Vanna ad una affermazione di Pampa quando dice: ” E' il parroco che ipotizza che E. si è allontanata per " proteggere la reputazione della sua famiglia",infatti non è credibile tale ipotesi”.
Su tutto ciò direi che, sebbene non si prospettino coinvolgimenti di alcun tipo nei riguardi di don Roberto, sia altrettanto vero che egli mostri ed affermi più del dovuto e cioè sue personalissime impressioni “umane” che mal si adattano ad una figura istituzionale della Chiesa Cattolica che si avvale, nello stesso momento, del sacrosanto diritto del segreto confessionale.
Ma a ben guardare, in un paesino di 4000 anime, vi sono molti che propendono ed indirizzano in una ben precisa direzione, quella dell’allontanamento volontario. Proprio così, inizia il maresciallo della locale stazione dei CC quando dice con tono burbero (ma potrei dire insolente) a MB che gli abiti lasciati lì sono un affronto per lui – sottintendendo una fuga volontaria - Poi il prete sulla stessa linea, il padre, la madre e soprattutto il cognato (stranamente amico sia dell’ex fidanzatino che dell’uomo delle cave ed ora portavoce della famiglia) che dà l’inizio ad una serie di appelli, francamente stucchevoli, a cui vengono indirizzati i familiari tutti, palesemente indotti dalle trasmissioni televisive.
Insomma ho l’impressione che in una piccola comunità possa prevalere più il desiderio di non svelare gli inciuci, dare la colpa al destino o tuttalpiù alla perdita dell’intelletto piuttosto che aiutare chi sia in grave difficoltà, se ciò dovesse in qualche modo turbare la tranquillità paesana.

Vanna ha detto...

Guglielmo,con l'ultima tua riflessione, che riporto, dai una lettura del sociale che condivido in pieno: "Insomma ho l’impressione che in una piccola comunità possa prevalere più il desiderio di non svelare gli inciuci, dare la colpa al destino o tuttalpiù alla perdita dell’intelletto piuttosto che aiutare chi sia in grave difficoltà, se ciò dovesse in qualche modo turbare la tranquillità paesana."

Infatti, pochi sono comparsi a ricordare qualcosa della coppia.

Vanna ha detto...

Per quanto riguarda le sollecitazioni a mettere sotto il riflettore la chiesa e i parroci, trovo che ci sia una velata intenzione a spostare l'attenzione oltre il B., anche per mancanza di dati oggettivi nuovi.

Ho scoperto dagli ultimi post, che il cognato di E. è amico del fidanzato della scomparsa e di un altro.

Questa è nuova e se è vera, attizza la mia inguaribile curiosità.
Oso pensare, pur se si dirà che sono suggestioni aleatorie, che tale signore doveva sapere delle frequentazioni di E.
Come faccio ad affermarlo?

Semplicemente perché un amico di gioventù (?) con il quale si sono condivisi momenti di vita, si tende a parlare di più perché non è uno sconosciuto.
Anche gli uomini parlano non solo le donne, con la differenza che gli uomini sono tra di loro d'accordo e solidali, quindi sapeva anche il cognato.
E non ha detto nulla alla moglie?
Non ci metterei la mano sul fuoco.

Se la moglie di mister Golf era gelosa, non lo ha detto a nessuno?
Non credo a qualche amica lo ha detto.

E così a catena l'uno, sottovoce, ha raccontato all'altro e Costigliole lo sapeva e come, eppure questa coppia è stata lasciata sola a gestire il suo dramma, il timore dello scandalo ha fatto il resto.

Quale ruolo hanno avuto i parroci, non si può dire, non si sa e non si può neanche ipotizzare perché non sappiamo nulla.

Se ipotizzare colpevole M.B. è stato valutato "fare il tiro al piccione", ipotizzare un qualsiasi scenario con ruolo diretto o indiretto del parroco è come catturare pesci con le mani sotto una cascata.

E come si può allora sollecitare a prendere in considerazione altro che, eventualmente, è intoccabile proprio perché non lo puoi toccare, non lo puoi vedere, non lo conosci, eppure è un uomo in carne e ossa ma di lui non sai nulla, chi sa non parla.

E' opportuno andare alla ricerca di documenti che, come ami, possono prendere piccoli pesci.

Guglielmo ha detto...

Vanna,
la notizia che il cognato sia amico, a tutt'oggi dell'ex e del cavernicolo è vera e pubblica (la vita in diretta per bocca dell'ex) ed in più ti dico la professione del cognato: esperto in informatica!
Sempre perchè non ci piace la caccia, di oggi altra notizia è che il golfista ha inviato, non si sa bene se sul smart. o su fb, ad EC una foto ritraente il figlio, il figlio di EC e lui al bowling.
Quando?
ad ottobre! (Giallo)

magica ha detto...

buongiorno a tutti
mettiamo che ci fossero state delle corna e l'avesse confidate al confessore - nemmeno quel paesetto fosse in mano a dei talebani . una donna preoccupata fin che si vuole ma sparire e lasciare i figlioletti in balia al loro destino mi pare troppo -
il cofessore che arriva da paesi arcaici . puo' averle trasmesso paure e vergogna :roba di 50 anni fa .. un posto nel quale espiare? mah.. ma se poi ritorna son cavoli amari . non lo sapremo mai quello ch successe .

Anonimo ha detto...

Stefania wrote: il fatto il marito mandi prima la vicina di casa da Don Roberto eppoi ci vada a distanza di poche ore a sua volta a cercare la moglie.

Scusa la precisazione ma in realtà il marito manda la vicina alla chiesetta di S.Margherita (quella delle tracce dei cani, a 800 mt da casa B) e lì ci sta Don Remo.
Don Roberto sta nella parrocchia più grande, quella del paese.

Stefano

Stefania ha detto...

Stefano, infatti sia la vicina che Michele vanno da Don Roberto e non a Santa Margherita.

Stefania

Stefania ha detto...

Errata corrige: ho trovato notizie discordanti. In ogni caso Michele va da Don Roberto mentre non è chiaro se la vicina vada alla parrocchia di S. Margherita (la chiesina vicino a casa, dove poi sono state fiutate le tracce) oppure a Motta da Don Roberto.

Stefania

PINO ha detto...

Siccome non si hanno, fin'ora, elementi che confermino od alludano a una EC ancora in vita, e disposta a tornare dai suoi cari, non sarebbe opportuno ricercare, fra vari e diversi motivi ipotizzabili che avrebbero determinato la sua sparizione?
Accantonata, momentaneamente, l'ipotesi dell'uxoricidio, perchè non ben circostanziata; scartata, su decisione degli investigatori, quella del coinvolgimento degli "amici"; Abbandonata, provvisoriamente, per assenza di indicazioni probanti, la pista ecclesiastica, non resterebbe che cercare un diverso movente di tanta severa gravità, tale da aver determinato una tragedia del genere.
1) Stato di profondo disagio psichico, generatosi nella mente di EC, per esagerazione nella valutazione delle divagazioni che si era concesso, e di cui vedeva la soluzione definitiva solo annullando se stessa
2) Oppure, ci sarebbe stato qualcuno capace di plagiare la sua già fragile personalità, accusandola di azioni (vere o meno) di tale gravità (come l'essere in gravidanza colposa), per esempio, per cui non poteva essere una buona madre, e tutto il resto.
Sono convinto, ad ogni modo, che il motivo che avrebbe determinato la scomparsa di CE, non sarebbe da ricercarsi nelle dicerie di paese, o di parrocchia. Bisognerebbe inoltrarsi al di là della siepe.
Pino

Guglielmo ha detto...

@Pino
si potrebbe anche dire: al di qua.

PINO ha detto...

Guglielmo,
dicevo "aldilà", per significare "oltre il comune immaginario", per il fatto che la "causa" dell'accaduto, non sia stato nemmeno sfiorato.
Il tuo "al di qua" voleva significare, forse, che non ci sarebbe bisogno di scavalcare la siepe, per trovare la possibile soluzione?

Guglielmo ha detto...

Pino,
hai perfettamente inteso.

Guglielmo ha detto...

Per meglio spiegarmi: potrebbe, se ho bene inteso te condividendo, che la soluzione, benchè non oltre la siepe, potrebbe essere non immaginata o vista, da ricercarsi sempre tra gruppi omogenei di persone.

PINO ha detto...

Guglielmo,
ho inteso perfettamente e concordo, ma anche filtrando la cinta da te indicata, saremmo costretti, prima o poi, ad affrontare l'eventuale "inimmaginabile" che, pur se intuito, da alcuni di noi, sarebbe imbarazzante il segnalarlo, sia pure metaforicamente.
Ne convieni?
Intanto cerchiamo, se possibile, di circoscriverlo, poi si vedrà.

Guglielmo ha detto...

Pino,
la parsimonia (di parole in questo caso) è una virtù per i ricchi e un dovere dei poveri.

PINO ha detto...

Guglielmo

Inteso!

A dopo.

Stefania ha detto...

Pensiamoci. Vedo già sguardi fissarsi altrove e persone che fischiettano occhi al cielo.

Stefania

ENRICO ha detto...

Se Elena ha detto a svariate persone “sono sulla bocca di tutti” è impossibile che sia coloro che sono stati interrogati sia la gente del luogo abbia fatto finta di essere caduta dal pero

Pamba ha detto...

Stefano 16.44

Si, ho capito, Don Roberto sta nella chiesa grande del paese, ma è QUI che riceve la notizia della scomparsa di Elena dalla VICINA e poi più tardi anche da Michele.

L'ho letto qui, nell'intervista a Don Roberto.

http://www.gazzettadasti.it/index.php/cronaca/dopo-due-mesi-nessuna-traccia-di-elena-ceste

Resta aperta l'opzione che la vicina sia andata in entrambe le chiese, ma questa fonte mi sembra sicura.
Fa sapere se sei d'accordo o meno...che aggiorniamo le informazioni :-)

Pamba

Anonimo ha detto...

@Pamba

sono d'accordissimo, d'altronde anch'io mi baso su notizie mediatiche.

Le parole di Don Roberto nell'intervista che hai citato col link che hai postato sembrano inequivocabili.

La vicina è stata sia alla parrocchia di S.Margherita che a quella di Motta e Don Roberto le prime notizie circa la scomparsa le riceve da lei.

Stefano

Mimosa ha detto...

Scusatemi,
a mio parere l’espressione “una vicina di casa” non è detto che identifichi la signora Marilena, quella mandata alla chiesetta di Santa Margherita.

Ci sono state altre volte incomprensioni su “la/una vicina di casa”.

Potrebbe anche essere un’altra vicina informata, per esempio la moglie del signore anziano da cui Michele ha bussato circa alle 9, e che si è recata in chiesa perché c’erano “le celebrazioni del nostro Francesco di Sales”.

Anche il resto delle frasi attribuite a don Roberto confezionate nel pezzo giornalistico non mi convincono molto. Sembrano pezzi attaccati a caso.

Ad ogni modo, dimostrerebbe che non è stato Michele ad andare a cercare don Roberto, ma è stato il parroco ad averlo visto "fermo in auto" e nel piazzale, e ad avvicinarlo.

Sogni d'oro
Mimosa

Vanna ha detto...

Al flautato dialogo intercorso tra Guglielmo e Pino a considerare di andare non oltre la siepe ma dentro la stessa, "al di qua" che però non deve essere ipotizzato o tracciato neanche metaforicamente, (al contrario di altri blog e dei media), mi permetto di aggiungere che, al momento attuale,dopo le "solleticanti" sollecitazioni a esplorare l'inesplorabile oltre benedetto dal Signore, rimane il ben poco fuori la siepe.

Mentre il dentro la siepe è e rimane l'unico spazio che dà significati, compresa l'ultima notizia riportata da Guglielmo secondo la quale il cognato-amico è un esperto di computer.

Pino ha rilevato che E. era stata tacciata di "essere una cattiva madre", non una traditrice e dunque chi poteva avere un interesse a dare tale giudizio morale sulla donna?

A parte qualche talebano che all'uopo è sempre nascosto nel mondo pronto a colpire, se si rimane in quel nebbioso spazio geografico, oltre all'assistente sociale che ha il ruolo di osservazione dei minorenni, se segnalati,a parte i parroci che nel chiuso del confessionale ogni giorno ricevono confessioni di tradimenti da donne timorate di Dio chi, secondo voi, poteva preoccuparsi di quei bambini?

Buona giornata.

PINO ha detto...

@ VANNA carissima,
Tutta la faccenda potrebbe articolarsi su un fulcro disatteso quanto impensabile, che solo le autorità inquirenti possono localizzare e sottoporre a serie verifiche.
Noi, per amore della verità, possiamo solo sperare che ciò avvenga al più presto.
Pavento, a buona ragione, che ogni nostro tentativo di teorizzarne operatori e dinamica, sfocerebbe in pure illazioni, o in proposte che assumerebbero configurazioni lesive.
Ritengo opportuno, secondo il mio modesto punto di vista, restare alla finestra, ed attendere.
Nel frattempo, si possono sempre scambiare opinioni di carattere più generale, sul panorama paesaggistico di quella rigogliosa parte del nostro Paese.
Saluti cari, Pino

Guglielmo ha detto...

Beh, credo che non solo noi saremmo estasiati dalla bellezza delle colline in questione. Tanto ne canta Paolo Conte illustre ed invidiato all'estero astigiano.
Ma non è che anche gli inviati in quella regione, tra un vecchio nebbiolo che diventa barolo ed una pennetta al tartufo d'Alba abbiano fatto confusione con i legami parentali, ad esempio cugino con altro?

PINO ha detto...

Evidentemente sei un buongustaio, e da questo punto di vista ti seguo al passo.
Evidentemente i "rossi" del Monferrato hanno fatto la loro parte. E se no, come la spiegheresti la...confusione?

Guglielmo ha detto...

Pino,
qui, per ora, siamo in zone umide. E' solo una supposizione!

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

molto appropriate le tue osservazione del 13 giugno ore 02:15

buona giornata

PINO ha detto...

Guglielmo,
certo, solo supposizioni di difficile trasposizioni in altra veste, perciò mi sono proposto di appoggiare i gomiti sul davanzale, e godermi il panorama, e non solo quello paesaggistico.
Chissà, se tra i nostri forumisti ci sia qualche impavido che, munito di machete, voglia prendere l'iniziativa di creare un varco nella virtuale... "siepe"?
Io, per il momento, sono privo anche di un temperino:-)

Guglielmo ha detto...

Pino,
negli anni ho accumulato un po' di acciaio che espongo sul muro in alto al camino.
L'esemplare di cui mi vanto di più è una katana, tieni però presente (forse lo hai già intuito) che lavoro su due fronti.

PINO ha detto...

Guglielmo,
no! onestamente non lo avevo neanche pensato. Ero io che mi sentivo sleale, per non averti manifestato che ero, e resto, con un piede in due scarpe. Comunque siamo pari.
Peccato che in questa sede non possiamo essere più espliciti.
Ma le occasioni non mancheranno.

Tabula ha detto...

siete alle Chiese, leggo. (Grazie per i bentornata vari ;-* )

ma sulla panchina di una chiesa, specie se si indossa solo una maglietta, non si incontra solo un prete, si può incontrare un sagrestano, un fedele, qualcuno che passava di lì.. e che vedendola mezzo nuda e in cerca di conforto potrebbe averle offerto un passaggio...

Mimosa ha detto...

Visto che ho ancora energie da spendere, per riempire il silenzio, vado controvento e provo a delineare l’immagine del Parroco.

Ho trovato molte cose su di lui, anche una lettera del vescovo di Asti in cui lodava il giovane coraggioso sacerdote che, trentenne, chiede di andare in “missio fidei” (fidei donum) in una zona sperduta del Mato Grosso, ad occuparsi di una parrocchia più estesa della Diocesi astigiana, 36 villaggi e 45 mila persone da raggiungere (ho trovato scritto), assieme ad altri due confratelli.
Lo stesso Vescovo, nell'agosto 2013, dopo 9 anni è andato a riprenderlo e lo ha accompagnato nel viaggio di ritorno.

Prima di partire, il sacerdote, classe 1969, era vice parroco a San Pietro in Asti (tra 1998-2003).

Giornalini della Curia, della Parrocchia, la Gazzetta di Asti hanno pubblicato diversi articoli in cui compare il suo nome, sia nei primi anni di sacerdozio, giacché si è sempre occupato dei giovani dell’Oratorio, anche accompagnando gruppi in gita, o giocando a calcio (era tifoso del Torino), sia nei tempi in cui era stata ufficializzata la sua partenza per la missione, sia ancora dopo, avendo un suo blog attraverso cui dal Brasile comunicava e relazionava i suoi “diari di bordo”.
Infine, molti articoli sul giornale locale che annunciavano il suo ritorno e la nomina a parroco di Motta, con notizie dettagliate sulle solenni funzioni religiose di insediamento a Motta di Costigliole d’Asti e a Sant’Anna (frazione di Motta).

Da quello che ho letto, ho avuto l’impressione di un sacerdote dinamico e benvoluto da tutti, per doti del suo carattere, “socievole” e “disponibile”.

Certo che 10 anni sono tanti, immersi in un mondo così diverso. Ha sicuramente accentuato quei lati del carattere, e forse – benché felice di essere ritornato in patria – una parrocchia di qualche migliaio di anime gli sarà sembrata stretta … o forse no, la vita di un paese assomiglia molto (in piccolo) alla località brasiliana di provenienza. Sarebbe stato traumatico ripiombare in una vera città. Forse ci andrà presto.

Ad ogni modo ho capito che deve essere un pupillo del Vescovo.
Non credo su di lui pesi alcuna ombra, altrimenti non sarebbe così nelle grazie curiali.

Nelle Parrocchie di cui è responsabile, ci sono altri sacerdoti, lui non è solo, e ci sono tantissime attività da seguire, ben impostate nei 40 anni del Parroco precedente, andato a riposo a 83 anni.

E sicuramente i primi mesi (da settembre a novembre) del suo insediamento aveva tanto da imparare a gestire, non credo abbia avuto né tempo né modo per intrallazzarsi con le parrocchiane. Ma forse per ascoltare chiacchiere di paese sì.

Riguardo al suo aspetto fisico, devo dire è sempre stato così, lo vedo dalle fotografie che lo ritraggono da giovane. Un “pacioccone”. Deve essere anche molto calmo e, pur avendo mostrato nelle interviste sul caso che trattiamo, un sorrisetto a volte sardonico, mi fa pensare sia alquanto astuto, un volpino.
Ciò, tuttavia, non vuol dire che sia un approfittatore, mette in pratica quello che ha imparato nel Mato Grosso, pochi princìpi ma salutari: “andar d’accordo con tutti”, “non fidarsi è bene”, “dire agli altri quello che vogliono sentirsi dire”.

Peccato che qualche volta ha parlato troppo!

Buona giornata
Mimosa

Pamba ha detto...

Si, peccato...ma vedrai che sarà già stato richiamato ad una maggiore prudenza!

Riguardando l'intervista, mi ha colpito l'espressione che il parroco ha fatto, con gli occhi sgranati, quando ha riferito di una Elena "spaventata",
per poi dire subito dopo che non si capiva quanto i suoi timori fossero reali o immaginari...

Se avesse avuto la percezione di una minaccia proveniente dall'esterno, non credo proprio si sarebbe limitato ad incoraggiarla, le avrebbe detto di rivolgersi alla Fdo!

Torniamo sempre li' , qual era questa voce che serpeggiava?
Guglielmo ci ha riferito di quella foto inviata dall'uomo della golf. Se fosse vero quanto scrive il settimanale Giallo:

"Quell'uomo, infatti, proprio lo scorso ottobre, le invio' dal cellulare - non e' chiaro se sul telefono o su Facebook - un'immagine che ritraeva lui, suo figlio e il figlio di Elena durante una gita. Come se si trattasse di una vera famiglia. Una famiglia che non doveva e non poteva esistere".

Pamba ha detto...

Certo che ad una madre può non far piacere, soprattutto se l'immagine è circolata, ed anche quest'uomo...incauto e' dir poco!
Mi sembra un ottimo motivo per non rispondere più ai suoi messaggi. Chi se non lui può essere definito insistente?

Mi viene da immaginare, ma senza riuscire ad individuare una figura, un intermediario che quella mattina ha convinto Elena ad allontanarsi, per risolvere (o fingere di voler risolvere) una situazione diventata pericolosa.
Non lo ha fatto entrare in casa, che il tempo previsto per il ritorno del marito era poco, e' rientrata giusto il tempo per prendere un ricambio, ma sul cancello, convinta che non sarebbe servito, la' dove sarebbero andati, lo ha abbandonato prima di salire in vettura. (non mi convince, ma ci ho provato;-)

p.s Ricordo anche di un sms inviato ad Elena dall'uomo della Golf, che la informava del passaggio di suo marito a casa sua, ma non trovo più a fonte. Ne sapete qualcosa?

PINO ha detto...

Buongiorno a te MIMOSA!
Ho letto la piccola "saga" di don Zappino, che hai saputo riassumere con chiarezza.

Ma, mi chiedo e ti chiedo, spinto da mera curiosità: cosa ti ha sollecitato a ricercare su tale personaggio?
Il fatto che:"
qualche volta ha parlato troppo!
. oppure c'è dell'altro
Pino

Mimosa ha detto...

Ciao, Pino
semplicemente il fatto che una certa attenzione si era riversata su di lui, e volevo capire bene,
ho voluto inquadrare la sua figura
così come abbiamo fatto per tanti altri personaggi in questi anni

non posso non scindere il rifugiarsi di E. in fb e le sue strette frequentazioni (da donna sbandata) dall'arrivo del nuovo parroco.

Come ho già messo in rilievo precedentemente, settembre e ottobre sono due mesi che mi colpiscono:
lo sbandamento di E. per tre uomini contemporaneamente, con conseguente rifugio nel conforto della fede
l'attività frenetica della parrocchia per l'insediamento del nuovo pastore.

C'è qualcosa di quel periodo che mi disturba il sonno.

Mimosa

Mimosa ha detto...

EC, scusatemi
la frase centrale, così come apapre è incomprensibile:
la riscrivo

"" non posso scindere l'arrivo del nuovo parroco dal rifugiarsi di E. in fb e le sue strette frequentazioni ""

Stefania ha detto...

Comprendo benissimo le sensazioni di Mimosa perchè sono identiche a quelle da me provate.

Non so se la "pista amici di facebook", la "pista marito" possano portare a scoprire quale è stato il destino di Elena.

Allo stato attuale temo che no, che anche gli inquirenti non abbiano trovato tracce cosi' importanti da poter diventare il cardine di una presa di posizione ben specifica nello svolgimento delle indagini.

Auspicando quello che è stato pubblicato sia solo una piccola parte di quanto scoperto da chi indaga, rimane il dubbio, confortato dal trascorrere inesorabile del tempo, prima giorni, poi settimane, oramai mesi. che non si è riusciti a trovare il bandolo della matassa.

Per questo motivo ho pensato fosse opportuno provare a valutare altre opportunità slegate parzialmente o totalmente da quanto puo' essere scoperto da uno studio scrupoloso delle tecnologie di comunicazione che usava Elena.

Senza voler putare il dito verso nessuno, trovo sia importante provare a pensare a tutte quelle persone che avevano modo di colloquiare con Elena alla luce del sole, verbalmente, quindi senza lasciare dietro di se, tracce particolari.

Non solo il prete (che invero mi ha incuriosito per l'eccessiva chiacchiera e non solo) ma anche i paesani, i parrocchiani.

Mi ha colpito il fatto Michele sostiene "Elena era benvoluta da tutti" ... chi sono questi tutti? Sembra fosse poco conosciuta sia in meridione dove aveva vissuto con il marito i primi anni di matrimonio, sia a Costigliole.

Sono uscite brevi descrizioni di una donna piuttosto discreta, la classica "tappezzeria per i muri".

Una persona che non si nota, che vive in un suo mondo fatto di piccole cose.

Ma diamine, avrà mai parlato con le altre mamme che accompagnavano i figli a scuola? Conosceva il proprio medico? Gli altri parrocchiani? Ed al supermarket? Aveva una sua cassiera "preferita"?
Andava al mercato?

Non riesco davvero a comprendere dove sia necessario infilare la chiave per aprire ed espugnare questa fortezza.

Stefania

Pamba ha detto...


Stefania, hai ragione.
Anch'io mi stupisco di questa mancanza di interazioni dirette, ma credo che sia una precisa volontà di un'Elena, già riservata, in piena crisi. Un contrasto tra essere e dover essere...

Immagino. Più aumenta l'impegno del marito in parrocchia per l'arrivo del nuovo parroco, più lei si ritrae e si rifugia nel mondo dei contatti virtuali.

Senza alcun intento denigratorio, mi ha stupito un particolare (sempre se confermato dagli spezzoni dell'intervista al sacerdote che ho postato giorni fa). Uno dei suoi figli si prepara per la Comunione (un momento in cui qualsiasi parrocchia ti "sta addosso"per coinvolgere anche i meno religiosi come me ;-); e lei porta velocemente i figli al catechismo e se ne va. Va a Messa in un altra chiesa, con tutta l'enfasi che c'è per il primo ingresso nella comunità dei cristiani. E così via.

Più che cercare tra i parrocchiani, sembrerebbe dover cercare i parrocchiani da cui la donna volesse allontanarsi, per non dover essere giudicata soltanto "moglie di".
Ecco l'ho detto. Ed è anche quello che visto tra i sottintesi dell'intervista che vi ho citato.

Per inciso, Michele non e' un diacono, ma guarda cosa si dice delle mogli dei diaconi.
"Una certa attenzione viene dedicata anche alle mogli dei diaconi, seguendone ed incoraggiandone la formazione spirituale, quale elemento indispensabile per una collaborazione di entrambi alla “diaconia”.
http://www.diaconatodiocesiasti.com/public/modules/mysections/article.php?lid=106

Buon pomeriggio
Pamba

Unknown ha detto...

Buon pomeriggio a tutti, in risposta a Pamba, per quel che mi risulta ci sarebbe un sms inviato a EC in cui l uomo della Golf le dice " Tuo marito mi ha invitato a casa tua ma io non ho accettato perchè non sapevo se volevi vedermi". Non sono a conoscenza di un altro sms in cui l uomo avrebbe messo al corrente EC del passaggio di MB a casa sua

Pamba ha detto...

Grazie, Anna, di aver corretto i miei ricordi confusi.

Così mi appare diverso. Più che un MB furioso, deciso ad un regolamento dei conti, sembrerebbe l'ennesima conferma che l'uomo della Golf non volesse proprio rassegnarsi a sparire...

Altro particolare, la foto dell'uomo con uno dei figli di EC sarebbe stata inviata ad Elena sempre in ottobre.
Che periodaccio, poveretta!

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buon pomeriggio a tutti.Più che fare salti oltre la siepe credo che sia più utile arrampicarsi sui tralicci che sostengono le tante antenne dei vari operatori di telefonia mobile.Sembra che gli inquirenti dopo aver letto questo commento hanno deciso di verificare cosa dicono i vari tabulati telefonici.Il 10 giugno scrivevo"Dopo aver controllato gli alibi degli amici,controllato il fiume e i vari laghetti credo che, sarebbe ora di controllare i tabulati telefonici di chi transitava da quelle parti e nelle prime ore di quella gelida giornata,e forse di qualcuno l'alibi risulterà non proprio di ferro. 10 giugno 2014 23:57:00 CEST.


La notizia è di ieri sera durante la puntata di"delitti e segreti".Controlli minuziosi su tutti gli abitanti per verificare gli spostamenti,abiti inviati ai R.I.S per eventuali tracce di DNA,e naturalmente prosegue il controllo dei computer.Giusto guardare oltre la siepe ma,ancora meglio è sapere chi c'era oltre il giardino,perché è indubbio che Elena dopo essere stata vista alle 8.15 fuori casa è rientrata per prendere gli abiti e tutto il resto per poi buttarli come se non gli servivano più,e forse su consiglio di qualcuno che lei conosceva molto bene.Altro che "insistente" l'uomo della golf grigia,per me dovrebbe essere denunciato per STALKING. Buona giornata a tutti.

Guglielmo ha detto...

Ben detto Vito, almeno questo!

ENRICO ha detto...

Ho visto qui :

http://www.video.mediaset.it/video/segreti_e_delitti/full/467533/puntata-del-13-giugno.html

la puntata di “segreti e delitti” di ieri 13 giugno Mi ha colpito Ilaria Mura quando afferma…(1, 19 ca.) “ l svolta potrebbe arrivare la prossima settimana perché i CC hanno individuato una porzione di territorio attorno alla casa di Michele in cui ci sono pozzi non censiti. E la prossima settimana si caleranno i sommozzatori ……”

Domanda : a ca 5 mesi di distanza dalla scomparsa e dopo aver effettuato ricerche a tappeto in tutti gli anfratti , i CC si accorgono solo ora che ci sono pozzi non censiti sotto il loro naso ?

Mi sembra impossibile. A meno che non sia un espediente mediatico escogitato dai curatori della trasmissione per assicurarsi l'audience della prossima puntata
Mah !

Stefania ha detto...

A meno che Enrico, non sia una richiesta fatta da parte degli inquirenti ai giornalist: "Dite abbiamo individuato pozzi non censiti" .... cosi' che chi sa di averli, per non essere scovato con le mani nella marmellata, si faccia avanti.

Cosa analoga è accaduta tre settimane fa (se non erro) a "Chi l'ha visto?": la Sciarelli fece un appello a chi ha pozzi abusivi ..... dicendo a chiare lettere "meglio vi auto-denunciate ..."

Stefania

ENRICO ha detto...

@Stefania,

non capisco. Un conto è la richiesta della Sciarelli ad invitare chi non avesse dichiarato al catasto il / i pozzi di farsi avanti per permettere ai CC di individuarli.
In questo caso si tratta di pozzi ben individuati quindi il proprietario che c’entra ? Al massimo si vedrà recapitare una multa.
Non so.. forse ho mal compreso il tuo pensiero

Anonimo ha detto...

Già, così qualcuno ha anche il tempo di correre a ricoprirli con rigogliosa vegetazione, mimetizzarli e/o a cementarli ... specie quello in cui potrebbe esserci un corpo ...

Mimosa ha detto...

Scusate,
ma non era stato già esplorato il territorio, fino al boschetto e pure la collina? Certo, mancavano le proprietà private

e si vede che ora con i droni hanno cuccato dei pozzi
("occhio" agli strani uccelli che volano sopra i vostri giardini!)

... però, chiedo ancora scusa,
nel caso Ragusa non era stato detto che i CC non potevano entrare nelle proprietà private per cercare nei loro pozzi e giardini senza un permesso motivato da non so che di cavilloso?

Come la metteranno qui?

Mimosa

Stefania ha detto...

Enrico, hai ragione, forse mi sono espressa male ..... quello che è stato detto ieri su Canale 5 potrebbe anche suonare da ammonimento e non essere vero.

Io sento in tv che hanno individuato dei pozzi non censiti "nelle vicinanze di casa Buoninconti" e che controlleranno quei pozzi e siccome ho anch'io un pozzo non censito in zona mi dico che orpo, domani potrebbe toccare a me e quindi vado ad autodenunciare il mio pozzo abusivo.

Forse cosi' suona meglio .... buon week end, e forza azzurri e forza rossocrociati! :-)

Stefania

ENRICO ha detto...

@Anonimo

Eh già ! chi avesse eventualmente utilizzato un pozzo per nascondervi il corpo, si sveglierebbe adesso per andare a mimetizzarlo meglio ?! In questi 5 mesi cosa ha fatto : si è girato i pollici ?….

PINO ha detto...

@ Guglielmo
Certe volte, ed in casi particolari, mi viene in mente il significativo racconto di un vecchio filosofo. Ne cito il testo: "Fra una stirata ed uno sbadiglio, chiese l'allievo, al precettor canuto: maestro, che tempo è questo?
Il precettor rispose: TEMPO PERDUTO!

Mimosa ha detto...

Hai ragione ENRICO
temo anch'io sarà tempo perso cercare nei pozzetti dei campi
l'eventuale pozzo non censito che nasconda un corpo sarà da quel dì ben cementato e ora con sopra una bella aiuola!

Sicuramente i proprietari saranno stati "censiti" ... chissà non abbiano scoperto che qualcuno di loro abbia qualche parentela con gli uomini che ruotavano attorno ad Elena?

Mimosa

Guglielmo ha detto...

@Pino,
e controbattè l'astigiano Conte:
"mi trovan duro?
Anch’io lo so
pensar li fo".



Stefania ha detto...

Mimosa, i pozzi, in particolare quelli artesiani, non sono di facile ispezione. Per assurdo uno di quei pozzi potrebbe nascondere un corpo senza che i proprietari del fondo se ne possano accorgere.

Ti ricordi la tristissima storia di Alfredino Rampi? Lo individuarono solo perchè ne sentirono le grida di richiamo.

Stefania

Guglielmo ha detto...

@Pino,
in riferimento al nostro dubbio, volevo conoscere la tua impressione sul programma di ieri sera in ordine all'intervista. Io non ho potuto seguirla, la vedrò domani.
Grazie, in ogni caso.

PINO ha detto...

Guglielmo
Dopo aver trattato lungamente il caso "Biondo", il conduttore ha avvertito, con tono esultante, poco prima di mandare la pubblicità: " Ci rivedremo fra poco, con una grande novità: Elena Ceste è viva.
Con trepidazione, ho atteso che si esaurisse la pubblicità:
Alla ripresa del programma, il conduttore candidamente comunicava che i famigliari ritengono che Elena sia viva, da qualche parte...e poi la solita solfa.
Ecco il grande rospo per tenere costante l'audience.
Di particolare interesse, una ulteriore intervista al cognato "informatico" che a recitato uno spartito lievemente diverso, e più coerente col contenuto "entro la siepe.
Se cerchi il programma e lo ascolti, mi darai ragione.
Non c'è di chè

Minnie ha detto...

Seguendo il programma di Nuzzi ieri sera, sono venuta a conoscenza di un fatto che non avrà certo rilevanza per le indagini ma che mi ha fatto rimanere veramente male: è stato detto che poco dopo la scomparsa di Elena, MB ha dato via il cagnolino che si è visto qualche volta nelle riprese televisive ... Mi è sembrato un comportamento veramente anaffettivo, un cane per me è un componente della famiglia, un compagno di giochi per i bambini... Non so, per me è stata mossa inspiegabile .. :(

Mimosa ha detto...

Ciao Minnie,
volevo anch'io citare il cagnolino:
io ho capito che lo avevano "in prestito", non era loro, lo hanno restituito ai proprietari

e con questo mi spiego lo strano atteggiamento "passivo", "disinteressato" della bestiola quale si notava nelle riprese di cui parli

infatti, mi domandavo come mai non si mostrasse "disperato" per l'assenza della padrona

Mimosa ha detto...

Stefania, mi hai suscitato uno straziante ricordo facendo il nome di Alfredino, ho seguito tutto il pomeriggio e tutta la notte in diretta i disperati tentativi dei soccorritori e degli eroici volontari che si sono fatti calare testa in giù e soprattutto del minuscolo tipografo sardo Angelo Licheri che ha rischiato di perdere la vita anche lui a 60 metri di profondità … non sono ancora riuscita a dimenticare, e sono esattamente 33 anni, il 13 giugno!

Tornando ai pozzi, artesiani o meno, io non credo Elena vi sia stata occultata dentro, a meno che non vi sia caduta nella fuga …
e nemmeno credo abbia raggiunto un pozzo di proprietà altrui in pieno giorno per tuffarcisi.

Poche conoscenze aveva nel borgo e ancora meno nei dintorni della sua proprietà, tanto che con la confinante signora Marilena si erano scambiate solo il minimo delle frasi di cortesia.

Però una cosa ho pensato: se in un pozzo si trova il suo corpo, sono certa che è privo di vestiti, altrimenti questi “prima o poi riaffiorano”, come ha detto il contadino di Avetrana.

E se mai E. fosse ritrovata morta, chi l’ha fatta sparire e poi soppressa l’avrà liberata di indumenti, per far credere quello che invece dubitiamo.

Ripeto la domanda che ho posto prima delle ultime battute del siparietto Guglielmo-Pino:
sicuramente i proprietari saranno stati "censiti" ... chissà non abbiano scoperto che qualcuno di loro non abbia qualche parentela con gli uomini che ruotavano attorno ad Elena?
Sarebbe uno scenario interessante …
Resterebbe la domanda: che motivazione avevano?
Senza un briciolo di motivazione a carico, le indagini si arenano.
Per questo rimane in piedi solo l’ipotesi dell’istigazione al suicidio,
a parte la gelosia (o l’invidia) , ma sono solidi gli alibi di chi poteva essere interessato.

Mimosa

Minnie ha detto...

@ Mimosa
Grazie per il chiarimento! Non sapevo che lo avessero solo in custodia, adesso si spiega la decisione, vista la situazione ..

Mimosa ha detto...

@ Minnie
di nulla cara,
era doveroso
per levarti un dispiacere

un caro saluto

Mimosa

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