martedì 29 aprile 2014

Elena Ceste e le tante domande che circondano un sempre più intricato mistero fatto di troppe ipotesi plausibili...

I disegni dedicati ad Elena Ceste dai figli
Cosa dire sulla scomparsa di Elena Ceste che già non sia stato detto? Come essere certi di dire qualcosa di sensato e vero, immersi come siamo nel bailamme televisivo senza freni che pare sapere tutto e sentirsi autorizzato a spargere pregiudizi? Personalmente, non avendo nulla si certo in mano, non so cosa pensare e ho mille dubbi che al momento non possono trovare una risposta sicura. Purtroppo siamo ancora nella fase delle mille domande e questo articolo non può che raggrupparne alcune, tutte prese dai commenti scritti sul blog da chi il caso lo segue sin dall'inizio. Ad esempio Mimosa ci fa sapere che: In alcuni recenti pomeriggi, con accurati zapping da un canale all'altro, ho colto un fastello di informazioni che, se non avessi una mente preparata al ragionamento scevro da pregiudizi e appartenessi alla massa a-critica, ora sarei convinta di essere in presenza di un uxoricidio con un cadavere fatto a pezzi e gettato qua e là nei boschi e non mi chiederei nemmeno come il marito abbia potuto farlo. Mi basterebbero i toni delle domande delle conduttrici rivolte subdolamente a sé stesse e alle ospiti in studio e alle giornaliste in collegamento, mi basterebbero le mimiche di una, gli occhi sgranati dell’altra, i sorrisetti della terza, le bocche storte della quarta e via elencando. Insomma, la comunicazione non verbale ancora una volta è regina in un mondo che si autodefinisce “servizio pubblico che fornisce notizie e non interpretazioni”. Le suggestioni che arrivano dallo schermo fanno presa immediata. E chissà non sia una strategia l’affidare a sole donne questo servizio sulla donna scomparsa. Per spingere a una solidarietà femminile a priori costituita contro l’altro genere?

Come non essere d'accordo con lei? Il caso è inquietante e colmo di particolarità che offrono spunti sia colpevolisti che innocentisti: portarlo su un'unica direzione è dunque sbagliato perché ad oggi, nonostante siano passati tre mesi, si può ragionare solo su considerazioni poco vagliate. Kiba ne estrapola una non da poco quando scrive: Secondo l’impressione di Michele, la moglie si è tolta vestiti in maniera veloce e dalla posizione delle ciabatte ipotizza una certa fretta, come una fuga. A mio parere se la donna fuggiva avrebbe prima aperto il cancello e i vestiti sarebbero stati lanciati in vari punti nella foga della corsa. Invece sembra una situazione di calma, i primi vestiti uno dentro l’altro non fanno pensare ad una donna che corre e quelli a ridosso del cancello sembrano una pausa: prima si spoglia e dopo apre. Per questo sarebbe utile sapere dove si trovava e dove è stato ritrovato il telecomando del cancello. Se bastava aprire la macchina del marito e premere un pulsante o se doveva necessariamente avvicinarsi di più a cancello con il telecomando (poi lo ripone in macchina?). Troppe variabili senza le giuste informazioni. Non credo che si sia spogliata sotto minaccia perché non sarebbe avvenuto in giardino ma dentro casa. Non credo che la donna avesse in mente di fuggire quella mattina, perché chiede al marito di non portare i figli a scuola. Non credo che qualcuno sia passato a prenderla perché non sono emerse notizie circa telefonate o contatti su internet quella mattina.

Stefano su questo punto esterna un'ipotesi niente male. Scrive: Certo, un rapimento contro la sua volontà e a sua insaputa non è possibile (io avrei scritto: pare impossibile), però se fosse stata consenziente e connivente quello è probabilmente l'orario migliore che poteva scegliere. Ricordiamo la vicina che l'ha vista in giardino passando con la macchina davanti casa sua per accompagnare i figli a scuola, dunque, appunto, Elena, essendo a conoscenza delle abitudini dei vicini, può aver fissato quell'orario (tipo dalle 8.20 alle 8.30) proprio sapendo che non ci sarebbe stato nessuno a vederla. Per il resto è un attimo. Lei che attende in giardino, macchina che arriva, persona che scende dall'auto con nuovo abito, lei che comincia a togliersi maglione e ciabatte riservandosi di togliersi gli ultimi abiti proprio in prossimità del cancello (dato il freddo). dove ha indossato il nuovo vestiario, è salita in macchina e via. Uno o due minuti al massimo

Pino invece ha delle pruriginose osservazioni da porre e costata che la ricostruzione di base è stata realizzata, per la maggior parte, solo sulle dichiarazioni di Michele Buoniconti. Dice: tolta la sequela del giro in città dopo aver accompagnato i figli a scuola (documentata dalle telecamere disposte lungo il percorso effettuato), le sue parole non sono confortate da alcun riscontro, come il racconto del ritrovamento degli indumenti della scomparsa e l'ora precisa in cui sarebbe avvenuto. C'è inoltre da tener presente che, sempre dalle dichiarazioni del Buoniconti rilasciate a "spizzico" e di volta in volta, sempre più ricche di particolari diversi, se ne è dedotto che egli era a completa conoscenza delle relazioni della moglie. E' cosa strana che non abbia mosso, in tempi utili, i passi necessari per risolvere l'imbarazzante situazione creatasi suo malgrado. Stranezza su stranezza: la sua insistente indicazione di misteriosi personaggi, autori di un rapimento di cui non se ne ravvisano gli estremi. Saprebbe più di quel che dice? Non me la sentirei di definire, per il momento, la figura del marito come quella di una persona ridotta a "dare i numeri" a causa di troppo stress: molte dissonanze lo impedirebbero. 

Mimosa ha una conoscenza del caso davvero di prima fascia e a tante domande dà risposte sempre logiche. Infatti scrive: È vero che solo dalla bocca del marito esce il racconto del ritrovamento degli indumenti, in fondo questi erano a casa sua, ma ora proviamo a metterli da parte e pensare che Elena al momento della scomparsa fosse vestita di tutto punto. Ai fini della scomparsa, volontaria o forzata, cosa cambia? Con i vestiti o senza, lei in quella casa non c’è più e non la si trova da nessuna parte. Voglio dire: se la “spogliazione” e lo sparpagliamento degli indumenti fossero un’invenzione del marito, a che pro l'avrebbe inscenata? Ciò è una “aggiunta” gratuita al dato di fatto della scomparsa: una “messa in scena” per dare più forza all'allarme? Un depistaggio per far orientare le ricerche verso gli spazi dell’occulto (come ha poi realmente pensato un’amica di Elena)? Sinceramente non riesco a darmi una ragione credibile di una simile pensata da parte del marito, per quanto mi sforzi di immaginarlo crudele, insensibile ed eccelso commediante. È vero, inoltre, che solo dalle dichiarazioni del marito si sono scoperte tante cose intime della moglie. Ma proprio perché erano “intime” solo lui poteva raccontarle, nessuno tra amici e famigliari era al corrente. Con il suo carattere “riservato”, Elena aveva tentato di sfogarsi, ma nessuno aveva saputo cogliere un minimo segno del suo disagio. Tante donne si trovano in quella condizione, anche Roberta Ragusa non aveva raccontato alle amiche le insoddisfazioni della propria vita coniugale (solo qualche cenno, inquadrato a posteriori anche nel suo caso).

A questo proposito Vito si inserisce nella sfera privatissima di Elena Ceste: Qualcuno dice che giravano voci in paese di una Elena non proprio soddisfatta della vita che conduceva. Casa chiesa e famiglia, di certo non il massimo per una di appena 37 anni. Casalinga a pieno regime, divertimenti quasi zero anche perché con quattro figli cercare un po di svago non è facile. Il paese è piccolo e la gente mormora... e chissà se qualche "vocina" di questa sua insoddisfazione di vita coniugale non è arrivata all'orecchio di vecchi "amici"? Aspetto con ansia di sapere cosa scrivevano certi "amici" sugli sms indirizzati a Elena, e sopratutto se ce ne uno arrivatole la mattina in cui è scomparsa. Oppure se c'è una telefonata: uno mica va a casa d'altri senza prima avvertire del suo immediato arrivo! E no, è da maleducati e un vecchio "amico" non si comporta cosi: prima avverte e poi passa a prenderti, possibilmente dopo che tuo marito è andato via.

Mimosa ha una risposta logica anche a questi dubbi più che leciti e dice: Se fosse vero che il marito era a conoscenza dei tradimenti virtuali e carnali, non credo le avrebbe permesso di accostarsi ai sacramenti, religioso com'era, l’avrebbe trattata da “svergognata”, avrebbe costantemente controllato il telefonino e forse anche affrontato direttamente quel padre del compagno di scuola di suo figlio. Sul web tale sospetto comunque serpeggia. Tuttavia penso che la base della convinzione di tale conoscenza da parte del marito sia attribuibile alle parole del parroco, quando incalzato dalle domande dei giornalisti ha ricordato che pochi giorni dopo il suo colloquio con Elena - “molto turbata” per qualcosa di “indefinito” (come dice il prete) oppure di concreto ma coperto dal segreto confessionale - il marito lo ringraziò per aver avuto parole di “conforto” che tranquillizzarono la moglie. Da ciò è scaturito il sospetto che ‘il marito già allora sapeva’. Secondo me questo non vuol dimostrare che il marito fosse al corrente dei problemi esistenziali della moglie o delle cause che le creavano malesseri morali, ma semplicemente può indicare che la moglie in casa ad un certo punto aveva palesato una certa inquietudine e disagio, di cui lei non aveva esplicitamente messo al corrente il marito e su cui lui non aveva indagato (magari per pudore, magari per insensibilità, magari perché pochi uomini sono tanto attenti e partecipi ai cambiamenti di umore delle consorti!). Forse è stato egli stesso a consigliarla di rivolgersi al sacerdote. Un modo per: 

a) evitare di approfondire le paturnie muliebri, troppa fatica per un marito 
b) delegare all’esterno la soluzione di problemi di un membro della famiglia che non si ‘vedono’ come scaturiti per dinamiche all’interno del contesto familiare (o si rifiutano essere sgorgate in quest’ambito) 
c) lavarsi le mani riconoscendosi inadeguati a risolvere una situazione non chiara, su cui non si riesce ad avere elementi a causa di un rifiuto o blocco alla confidenza sincera! 

Stefano poi ipotizza che la scomparsa possa addebitarsi a qualcosa di più scabroso: La donna, oppressa dai sensi di colpa, potrebbe essere finita nell'orbita di uno pseudo ordine religioso non troppo ortodosso quando non addirittura di una setta. Se fossero andati a prenderla, l'abbandono dei vestiti potrebbe essere parte di un rituale, la spoliazione dalla vita precedente per abbracciarne una nuova. Seguendo la descrizione fatta dal marito lei si toglie prima il maglione e le ciabatte all'interno del giardino mentre gli ultimi abiti li toglie in prossimità del cancello.Poteva esserci qualcuno con degli abiti particolari (tipo una tunica) che lei ha indossato al posto dei vestiti dai quali si è liberata. Mi rendo conto che è un ipotesi alquanto fantasiosa, però mi sembra altrettanto fantasiosa l'idea che abbia potuto allontanarsi nuda in una mattina di pieno inverno. Deve aver indossato qualche altra cosa. 

Anche Vanna crede che qualcosa di torbido si palesi in questa vicenda, come in altre: A mio parere questa sparizione, con tutte le evidenti contraddizioni che sono emerse, si può inserire in un discorso più grande che coinvolge non poche donne, scomparse, uccise, negli ultimi anni. Il copione sembra lo stesso, ricordando velocemente:
- caso Ragusa e pigiama rosa;
- Sarah, le ciabattine infradito, gli auricolari, le collanine;
- Melania, la borsa e gli occhiali;
- Elena, i vestiti ammucchiati e gli occhiali ritrovati prima o dopo, da verificare.
Gli oggetti attenzionati, vengono ripetuti in tutte le trasmissioni diventandone quasi elementi determinanti per capirci qualcosa di più, quando non si sa che pesci prendere oppure quando si vuole dirottare il sospetto. Forse gli oggetti vengono usati, spostati, messi lì proprio per indicare una pista che invece non c'è. Non credo che Elena se ne sia andata nuda e senza occhiali. Semmai con tale fatto, che sembrerebbe costituire prova o indizio, si tiene la notizia sempre fresca e disponibile per un pubblico affamato e con superficiale raziocinio. Dovremmo chiederci:
- a chi fa comodo soffermarsi su questa mamma e le sue frequentazioni facebook? (Se poi aveva o meno incontri osé, perché scandalizzarsi?)
- A chi fa comodo puntare il dito sul marito? (Che interesse poteva avere il marito a restare senza moglie con 4 figli da crescere e poche possibilità di trovare un'altra per farlo al posto suo). 
- A chi fa comodo distruggere una famiglia e 4 bambini in età fragile?

Mi soffermo proprio sui 4 bambini e su un nucleo familiare che, sembra, vivesse secondo sani principi, ben inserito nella comunità e con rapporti familiari più ampi. I problemi che poteva avere Elena Ceste sono comprensibili e li viviamo tutti nel quotidiano di una vita sempre più affannosa. E' emerso che fosse preoccupata per i suoi bambini sui quali qualcuno aveva puntato. A chi interessa una famiglia pulita, credente, con 4 teneri e ingenui bambini da addottrinare e usare per altro, dopo averla smembrata, confusa, addolorata? A mio modesto parere se Elena è caduta in qualche trappola il motivo era proprio quello di distruggere quella famiglia con ben 4 creature. La zona è piena di sette sataniche che operano proprio per distruggere i sani principi e per creare fango, odio, sofferenza, rabbia, confusione. Per fare il male e nutrirsi di quel dolore.

Ivano non stona quando fa una considerazione azzeccata sugli ultimi eventi di cronaca nera e scrive: A parte il fatto di avere come protagoniste mogli coinvolte in casi di cronaca nera misteriosi e di risalto mediatico, le vicende di Melania Rea, Katia Tondi ed Elena Ceste presentano tutte una particolarità: la vittima è priva della fede nuziale.

Sulla fede nuziale Mimosa ha una sua idea logica: Qualcuno all'inizio disse che la levasse sempre sbrigando le faccende domestiche, il che mi pare assolutamente strano per una persona credente: ci sono donne che non la tolgono da decenni pur avendo aumentato di peso, tanto che la "vera" si è fatta un solco nella carne del dito. Altre che considerano porti sfortuna al matrimonio levarsela. Mi parrebbe davvero strano che una donna religiosa come è descritta Elena si sia tolta la fede... a meno che non si sia considerata indegna di portarla per colpa di quanto aveva fatto. A meno che non si sentisse "sporca" e non più una brava moglie e mamma. Il che ci porterebbe a pensare all'allontanamento volontario (anche indotto) per uno stacco netto e tragico. Il dramma di tutta questa storia pare risieda in una motivazione originata esclusivamente dai suoi fantasmi mentali... una depressione post partum dilazionata? L’ultimo figlio ha 2 anni ho letto, e pare non siano infrequenti i casi di tale depressione materna entro il terzo anno dal parto. 

E Minnie a questo proposito puntualizza: Credo che a novembre 2013 Elena Ceste si sia operata di varici (ecco che si spiega il discorso delle calze contenitive) e due anni fa aveva avuto un aborto che l'aveva molto debilitata, aveva perso moltissimo sangue, come racconta l'amica. Pare che sia stata una cosa pesante sia a livello fisico che psicologico: è opinione, sempre dell'amica, che l'esperienza in sé del ricovero ospedaliero possa aver influito molto negativamente su Elena, che aveva sempre goduto di salute, facendole capire che forse stava un po' sprecando la sua vita...

Mimosa, sicuramente la più attiva del blog, ci dice che Michele racconta di aver avuto subito la percezione di una casa “fredda”, “vuota”. Perché era nel disordine della colazione o perché era perfetta? Certo che questo dato sarebbe molto importante per stabilire (sempre con approssimazione) il lasso di tempo della scomparsa e creare altre ipotesi non meno angoscianti. Se i CC non manifestano sospetti su di lui, potremmo credere che la cucina non fosse a posto e nemmeno i letti rifatti, ecco perché la scomparsa viene collocata durante l’assenza del marito (direi intorno alle 8.25-35 per queste ragioni: alle 8.20 era sicuramente nel cortile, avendola vista un vicina che passava in macchina; lei non sapeva che il marito avrebbe impiegato più tempo per tornare a casa). Ma se la casa fosse stata in disordine si potrebbero aprire altri scenari e far mettere in moto le celluline grigie della nostra fantasia (negli altri casi hanno lavorato alla grande, occupando pagine e pagine di commenti).

Cellule grigie che Kiba non lascia certo in letargo quando scrive: Non so perché il cellulare di Elena sia stato ricaricato, e mi sembra strano che ancora non se ne conosca il motivo, ma è forte il richiamo a internet, alle chat e alle webcam, proprio perché ormai è noto che particolari prestazioni online vengono pagate anche con ricariche telefoniche. D’altra parte, chi osserva da una webcam può anche registrare un video e non sono poche le forme di ricatto nate da questo tipo di incontri (ricordo il caso di una ragazzina che si suicidò). Può darsi che Elena si sia infilata in questo mondo, con tutta l’innocenza delle persone che usano il web senza conoscerne ogni pericolo, e che in uno di questi incontri abbia trovato una persona che l’ha poi minacciata di diffondere il filmato? Potrebbe per questo essersi spaventata a tal punto da voler sparire?

Mica male come ipotesi, specialmente se accomunata al giro di amicizie maschili di Elena che, come scrive Mimosa, è ancora da quantificare perché: non c’è solo il padre del compagnetto di scuola del figlio, il quale le scriveva “ti voglio bene” e “non sono venuto a casa tua, anche se tuo marito mi ha invitato, perché non sapevo se ti faceva piacere”, o il compagno di scuola delle elementari che le ha regalato 30 euro di ricarica al cellulare per il compleanno e l’ha incontrata alcune volte al centro commerciale e prima dice di essersi solo fermato a chiacchierare nei pressi della cava, senza fare nulla di compromettente, mentre poi viene strombazzato ai quattro venti che si è incontrato con Elena alla Sagra di Asti e, almeno 4-5 volte, anche a casa sua arrivandoci in motorino e pure in auto, fino a metà di ottobre (è sempre lui?), o l’ex morosetto del liceo che non è riuscito ad incontrarla ma al quale Elena ha confidato di essere controllata su facebook... ora sembra sia saltato fuori un altro uomo: il tizio-ombra di cui Elena dice “una vecchia conoscenza”, “uno che è tornato all'arrembaggio” e ne parla sia con l’ex fidanzatino sia con l’ex compagno di scuola.

Insomma, sinceramente neanche io ci capisco qualcosa e anche per me c’è da riflettere non poco sulla personalità di Elena Ceste che a questo punto, con tante chiacchiere che girano, fosse viva si guarderebbe bene dal tornare a casa, nonostante le garanzie di perdono da parte di tutti, famigliari e congiunti...

Nello stesso tempo mi rendo conto di quanto sia difficile ragionare e scrivere senza avere carte certe in mano. Non è facile credere a tutte le novità spiattellate dai media. Novità che forse sono vere o forse sono false o forse sono vere solo a metà. In ogni caso è chiaro che al momento, usando le stesse risultanze si possono disegnare scenari contrapposti. Quindi concordo con la frase di Pino: Diceva saggiamente la buonanima di De Filippo di non credere "a nisciuno"

Ed ecco che si torna daccapo. E' difficile scrivere un articolo perché anche solo per ipotizzare, senza atti ufficiali in mano a qualcuno occorre credere.

1.146 commenti:

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Guglielmo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefania ha detto...

Un disco di Francesco Guccini di qualche anno fa, si intitola "D'amore, di morte e di altre sciocchezze".

Contiene un brano, molto particolare, che termina dicendo

"Io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è..."

Anonimo ha detto...

Molto appropriata.
Sembra una canzone fatta apposta da un cantastorie ambulante, per narrare il dramma di E. C.

Stefania ha detto...

Anonimo, se la trovi, leggi altre parole di quel brano.

Povero Michele: sopra al cassettone di casa lui avrà visto la carta da gioco del Fante?

Stefania

Anonimo ha detto...

L'avrà certamete intuita, ma la rifiuta destardamente

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Stefania un modo come un'altro per addolcire la giornata,eccoti un piccolo pensiero.
Quando apri gli occhi al mattino, siediti tranquilla per un attimo e apprezza il dono di un nuovo giorno, crea un pensiero sereno per portarlo nei momenti del giorno che stai attraversando. Trasforma questo mattino in opportunità di affrontare al meglio la giornata, con un sorriso, forza e desiderio di fare. Ora alzati e vai grande della tua serenità forte della tua grinta.
Stephen Littleword

Stefania ha detto...

Ma come sei carino e gentile! Grazie Vito!

Stefania

Vanna ha detto...

Grazie Vito, sempre cortese!
Insomma il pc bisogna usarlo con
criterio a quanto pare.

Pino andiamo alle due ipotesi:
- Allontanamento pilotato o
- istigazione al suicidio-omicidio.

Ambedue possono essere collegate perché tra di loro compatibili.

Va da sé che una mamma di 4 figli non credo si allontanerebbe da loro se non per breve tempo.

Deve essere stata portata a farlo e non a piedi ma in macchina da un pilota.
Le tracce fiutate non dicono nulla se lei era andata a piedi alla chiesa di S. Margherita (di Cortona?)in precedenza.

Se fosse questa santa,è una singolare coincidenza perché S. Margherita ha una vita vissuta al femminile in tutti i sensi.
Il suo culto sbocciò e si sviluppò tra il XIV e il XV secolo insieme ad altre sante: S. Orsola, S. Caterina di Alessandria,S. Chiara,S. Lucia, S. Agata, la beata Angelina, per dire le più gettonate all'epoca.
Per essere sintetica,queste donne
scelsero la via della Fede e dell'autonomia, invece che quella imposta dalla famiglia.

Non accettarono matrimoni di convenienza e, prima di consacrarsi, scelsero di portare avanti la loro vita al servizio degli altri e senza marito.

Nobilitarono il nubilato chiamato il terzo stato, gli altri due sono: il matrimonio e la monacazione.

Questo culto su quelle colline mi fa pensare un po'
Scusate l'OT.

Le sue tracce si fermano lì ma, di quella chiesa M.B. ha le chiavi!

Quale altro parrocchiano ha la chiave di quella chiesa?

E' strano, sparisce una parrocchiana le cui tracce arrivano al piazzale della chiesa e le chiavi della stessa ce l'ha il marito!

Casualità o coincidenza?
Non mi soffermo ma registro.

Qualcuno ricorda le mie elucubrazioni sul parroco venuto da lontano?
Chiedevo se aveva scelto lui di stare lì o era stato imposto.

Chiedevo se era voluto tornare, e se qualcuno aveva notizie della sua esperienza brasiliana...

Subito ho notato qualcosa che strideva, non era un parroco venuto da paesi limitrofi o da una grande città del Nord, veniva dal Brasile terra piena di contrasti e attività religiose disparate.

Mi ponevo domande su di lui perché nell'umanità di un sacerdote, l'esperienza lontana in mezzo a realtà differenti dalle colline astigiate, me lo rendeva interessante.

Insomma perché ha scelto il B. per consegnargli le chiavi?
Solo perché è una brava persona e svolge un mestiere di aiuto?

Aveva fiducia in lui e conosceva la coppia, forse.

continuo...

Vanna ha detto...

...continuo...

Se il suo allontanamento è " pilotato", l'istigazione al suicidio-omicidio presuppone che chi
ha pilotato, può anche spingere a fare ancora altro...

Comunque tra il pilotato e l'istigazione c'è un insieme di azioni che presuppongono l'uso di potere a fare fisicamente e mentalmente: le voci in testa.

Mimosa ricordo la tua riflessione sulla sincerità del marito nel racconto notturno.

Non so giocare a carte ma il re, il cavaliere, il fante, nei diversi semi possono scambiare i loro ruoli.

Il re ha lo scettro del potere;
il cavaliere si muove viaggia porta notizie, riferisce fatti, è veloce;
il fante è un servitore,
segretario, esegue ordini.

Per me Stefania il servitore non è l'uomo di chiesa è il M.B.

Il re è chi detiene il potere superiore che ha ricevuto tramite un rituale cerimoniale che può essere apertamente uomo di chiesa

Mi fermo qui.

Stefania ha detto...

Vi do qualche dato sul prete. Si chiama Don Roberto Zappino. Deve essere da sempre stato sacerdote della Diocesi di Asti. Non so in che parrocchia operasse prima dell'esperienza brasiliana.

E' stato in Sud America per circa dieci anni ed è tornato ad Asti, assumendo l'incarico di Parroco della chiesa frequentata dalla famiglia B. nel 2013.

Un ritorno piuttosto recente, quindi.

Perchè ando' in Brasile? Ho trovato informazioni contrastanti o che non ho saputo io ben comprendere.

Ad esempio, questa lettera fa presupporre fosse qualcosa di "imposto": http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/diocesi/pagine/2943/zappin.pdf

Mentre in altro scritto mi è sembrato di comprendere avesse chiesto lui di fare esperienza missionaria:

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=6873

Da quanto Elena ed il marito conoscessero il Don, non ci è dato di sapere.

Dobbiamo tenere conto di almeno tre possibilità:

- Non avessero mai sentito neppure nominare Don Zappino sino a quando non si è trasferito a Costigliole;

- Essendo la diocesi brasiliana "sorella di quella astigiana" come si evince da diversi articoli, ed essendo quella a tutti gli effetti quasi una missione, potevano essere entrati in contatto con il Don anche prima del suo ritorno, pur non avendolo mai conosciuto personalmente sino a quando non è diventato Parroco;

- Potevano conoscerlo da prima della sua missione (in particolare Elena essendo piemontese).

Io non so quanto la donna fosse parrocchiana devota prima di conoscere il marito.

Posso aggiungere che al ritorno dal Brasile, Don Roberto venne accolto con tutti gli onori del caso:

http://www.atnews.it/notizie/religione/item/8692-costigliole-d-asti-saluta-il-nuovo-parroco-don-roberto-zappino.html

http://www.lanuovaprovincia.it/stories/diocesi/25385_don_roberto_dal_brasile_a_motta/


Stefania

P.S. Non confondiamo le acqua Vanna. Il Re è il marito, il capofamiglia.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Vanna su una decisione presa in quei pochi istanti ne dubito molto,pensa se capitava un previsto e Michele era costretto a tornare a casa,un imprevisto qualsiasi,un malore di un figlio,aver dimenticato qualcosa a casa,un guasto alla macchina,e allora cosa sarebbe accaduto? Nessuno può dirlo con certezza.Fuga pilotata? credo che sia la strada giusta da percorrere,e non credo che c'era solamente una persona ad aspettarla,ho la sensazione che dietro questa storia ci sia un "bel" lavoro di gruppo.Buon pomeriggio a tutti.

Vanna ha detto...

Stefania cara, non gioco a carte, ma ricordando i simboli, lo scettro e la corona le porta il re che ha ricevuto un'investitura, il marito non ha un 'investitura,non riceve poteri.

Il marito riceve una benedizione in base ad una decisione personale di dire "sì".

Posso sbagliare certo, puoi dirmi perché secondo te il re è il marito e non altra autorità?

Per quanto riguarda il fante non è solo servitore ha anche il ruolo di annunciare, di custodire segreti,di riferire cose.

Una abbraccio

Stefania ha detto...

Vanna, l'ho spiegato parecchi post sopra.

In ogni caso, io mi sto concentrando sul Fante.

Stefania

PINO ha detto...

AMICHE CARE
Proprio per evitare inutili confusioni su individuali ed effimere "investiture" ed attribuzioni varie a semplici figure di carte da gioco, avevo timidamente suggerito di indicare con "X", la figura che più ci interessa analizzare: il fante.
Per le altre, possiamo utilizzare i nomi, senza che per questo si pecchi.
Vi prego di ritenere quanto scritto, solo una amichevole segnalazione.
Cari saluti, Pino

Stefania ha detto...

Ok, chiamiamolo Jack.
Hai ragione, Pino. Mr. X potrebbe essere chiunque ma Jack è diverso.

Se a tutti va bene.

Stefania

Anonimo ha detto...

Stefania
Va benissimo Jack, ma, ti prego, non tiriamo in ballo altro.
Pino

Anonimo ha detto...

Per quello che puo' valere, se avete tempo, leggete questo articolo:
http://www.direttanews.it/2014/05/21/giallo-elena-ceste-spunta-una-nuova-pista-sulla-scomparsa-della-mamma-di-costigliole/
Alex

Stefania ha detto...

Ciao, Alex. Penso le sette possano essere escluse. Non altro: per fare il lavaggio del cervello ad una persona, ci vuole del tempo. Tempo che Elena non aveva. Non certo in presenza del marito che avrebbe fatto sicuramente ostruzionismo se avesse scoperto la moglie frequentava qualche adepto di qualsivoglia altro credo, non fosse quello condiviso dalla coppia.

Un articolo raffazzonato e per nulla indicativo.


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Rimane un dato di fatto:

08:10 – Michele esce di casa per accompagnare i figli a scuola a Costigliole d’Asti.

08:15 – Una vicina, mentre era al volante, vede Elena nel cortile della sua abitazione.

08:18 – Michele arriva nel piazzale davanti alla scuola e fa scendere i tre figli più grandi.

08:20 – Michele parcheggia la sua auto in via Roma ed accompagna la figlia più piccola all’asilo.

08:26 – Michele esce dall’asilo e si avvia verso l’auto.

08:30 – Michele transita davanti al comune.

08:33 – Michele si ferma presso un ufficio comunale a chiedere delle informazioni.

08:38 – Michele ripercorre via Roma al contrario, questa volta per uscire dal paese.

08:40 – Michele accosta la macchina e si ferma a guardare gli orari di apertura dello studio medico.

08:47 – Michele arriva a casa e apre il cancello.

08:48 – Dopo aver parcheggiato l’auto, Michele nota il maglione e le pantofole della moglie nel cortile di casa. Poi fa un giro attorno all’abitazione, cerca Elena anche dentro casa, ma la moglie non c’è.

08:52 – Michele telefona a Marilena, sua vicina di casa, per avere notizie su Elena.

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Mi fa pensare e parecchio quanto accade alle 08:33. Chiedere informazioni presso un ufficio comunale non è prioritario quando hai a casa una moglie che sta male.

Lo puo' essere quanto fatto da Michele alle ore 08:40, ovvero controllare gli orari in cui potrà recarsi dal medico con la moglie.

Ma ognuno di noi ha la propria scala di priorità.

Rimane il dubbio Michele volesse lasciare alla moglie il tempo per allontanarsi. Per andare dove?

Con Jack?

Stefania

Mimosa ha detto...

Non capisco, perché avrebbe dovuto “darle il tempo di allontanarsi”? in fondo le avrebbe dato “solo” 10 minuti, Stefania.

Stefania ha detto...

Non ho mai detto questo, Mimosa. Chi mai ha parlato di un tempo studiato affinchè lei si allontanasse?

Siamo sicuri Jack non fosse persona fidata?

Stefania

ENRICO ha detto...

“Mi fa pensare e parecchio quanto accade alle 08:33. Chiedere informazioni presso un ufficio comunale non è prioritario quando hai a casa una moglie che sta male.”

@ Stefania,

la moglie non era moribonda né in preda a grave stato confusionale come durante la notte.

Se Elena quella mattina avesse mostrato un evidente stato di malessere i figli lo avrebbero notato e l’ avrebbero riferito agli inquirenti quando sono stati interrogati

Inoltre Michele aveva anche insistito perché Elena uscisse con lui

Per finire : l’assenza da casa prevista da Michele era talmente breve( ca mezz’ora) da non provocargli particolare preoccupazione quindi anche se ha perso 5 min. per chiedere un’informazione al Comune non penso si possa sospettarlo di negligenza o addirittura teorizzare che “Michele volesse lasciare alla moglie il tempo per allontanarsi. Per andare dove? Con Jack?

Come ben sai vi seguo sempre con grande interesse però,dato che al momento ho problemi di connessione con il mio pc...non vorrei averne anche con le vostre congetture :-))

Ciao, carissima !
Enrico

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania sei stata più precisa di un orologio Svizzero,una tempistica molto esauriente per quanto riguarda la primissima parte mattiniera ok.Ai colpi di fulmine di chi si innamora ci credo,alle fughe improvvise e senza premeditazione no,mi dispiace dirlo ma,il fuoco covava sotto la cenere,e qualcuno vuol farci credere che era spento.Tanti e forse troppi uomini volevano consolare, non una vedova, ma una povera casalinga che ci ha messo del suo per far credere che era "disperata"forse per quella solita vita di tutti i giorni in un paesino con poche distrazioni come vita sociale.Tra quello che hai riportato e tutto quello che fino ad'ora si è scoperto, questa storia sembra avere ne un capo e ne una coda.Eppure la soluzione deve esserci,non serve avere fretta,con calma rimettiamo a posto i vari tasselli.Un famoso detective ha detto:
§ Like Sherlock Holmes ..... "Quando hai eliminato l'impossibile,qualsiasi cosa resti, per quanto impossibile deve essere la Verita'" § ................................................... E L E M E N T A R E .......... W A T S O N .................................................. ......

Mimosa ha detto...

Perdonami Stefania,
io ho letto questa frase
"Rimane il dubbio Michele volesse lasciare alla moglie il tempo per allontanarsi. Per andare dove?"

come devo interpretarla?

Ciao, Mimosa

Stefania ha detto...

Allontanarsi da lui, in senso figurato, ragazzi. Vito, hai parlato di quanto sono svizzera ... e la cosa mi fa sorridere, un giorno magari ti raccontero' ... so c'è qui già Pino e Mimosa pronti a farsi una grande risata a tal proposito.

Mimosa, forse ho usato parole improprie ma penso sia da valutarsi, quindi non necessariamente da considerarsi come strada percorribile ma senza dubbio analizzabile, l'idea che Michele, per tranquillizzare la moglie abbia lasciato alla stessa la possibilità di rimanere calma e sola con se stessa ... allontanandola da se stesso.

Come lei ha usato quel tempo è quanto noi dobbiamo studiare. Puo' aver pianto, pregato, chiamato qualcuno con un telefonino che ora non si trova e che neppure si cerca perchè non intestato a lei, anche solo per sfogarsi ....

Non è facile vomitare addosso ad un marito tutto quello che è stato detto quella notte.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici anch'io l'ho interpretata come voi,per cui sono convinto che Stefania volesse far intendere tutt'altro,altrimenti sarebbe una condanna per quel povero marito.A dopo cari amici.

magica ha detto...

buonasera a tutti
potrebbe essere stato un gesto simblico quello di E.. lasciare i vestiti messi in quel modo fuori casa quel mattino del 26?
mi sovviene che anche le ragazze che si fanno suore devono spogliarsi di tutti i vestiti per indossarne altri di appropriati .
era forse un segnale?
mah ! chissa', da una persone religiosa ., qualche volta credulona , che sia stata convinta ad espiare i peccati entrando in convento, forse di clausura . ma credo che per legge non si possa fare ... sparire dalla circolazione e indurre la polizia è carabinieri a lavorare con costi e compagnia bella.. .

Stefania ha detto...


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Vito Vignera da Catania wrote:

Cari amici anch'io l'ho interpretata come voi,per cui sono convinto che Stefania volesse far intendere tutt'altro,altrimenti sarebbe una condanna per quel povero marito.A dopo cari amici.

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Parole sante, Vito.

Stefania

Mimosa ha detto...

Cara Stefania, grazie per la precisazione,
ora è condivisibile.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ho letto attentamente ogni commento e vorrei rispondere a Vanna, andando un po’ a zig zag tra gli appunti che mi sono presa. Mi scuso se non posso essere lineare.

Cara Vanna, ricordo bene l’esca che hai gettato qualche giorno fa sulla figura del sacerdote proveniente da un periodo trascorso in Brasile, conosco un pochino il tipo di religiosità degli indigeni sudamericani, anche attraverso l’esperienza diretta fatta da mia figlia in Bolivia (laureanda in antropologia culturale, specializzazione nelle civiltà andine).
Mi pare di leggere tra le righe un tuo sottile sospetto. Ma sembra i CC, forti del caso Claps, siano andati a cercare in ogni anfratto della Chiesa, da ogni sgabuzzino al sottotetto, persino nei pozzi circostanti, accuratamente.

Forse MB aveva le chiavi fin dal parroco precedente, essendosi dimostrata la persona più ‘dinamica’ e collaborativa nelle attività pastorali, tra tutti i paesani.

Inoltre, per rispondere non ricordo più a chi, Elena (a detta del marito) non si muoveva mai da casa a piedi, anche per percorrere quel chilometrino fino alla chiesetta prendeva l’automobile … come del resto è la moderna mentalità della gente di paese e oltretutto era più prudente che andare a piedi per quelle stradine strette!


Riguardo alle figure, che sono 4 per ogni tipologia, bisogna tenere presente che i semi delle carte cambiano di non poco i significati relativi: tolgono o aggiungono sfumature. Il fante o Jack è di solito un uomo giovane, dinamico, un innamorato, un amico, anche furbetto, malizioso, anche latore di notizie non piacevoli, un messaggero, un “postino”.
Mentre il Re, oltre che a rappresentare come ho precedentemente scritto una figura protettiva, autorevole ed autoritaria, e come dici tu “lo scettro del potere”, rappresenta anche la legge, il giudicante, ha il potere di piegare la volontà, ha un carisma che affascina e ammalia.

Riguardo nello specifico il Cavaliere o la Donna, a seconda delle caratteristiche del mazzo, ci sarebbe molto da dire per comprendere nelle differenze di questa carta.
Senza parlare delle carte dei Tarocchi.

Mi sto complicando la vita a “buttare” le carte, scusatemi, sto “al gioco” ma aspetto il giro finisca prima che tocchi a me!

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Magica più che giusto quello che dici,non è possibile rifugiarsi in un qualsiasi convento senza prima avvertire ed avere l'autorizzazione dai capi superiori,si rischiano pene molto severe da parte della chiesa e naturalmente dalla polizia giudiziaria. Ciao cara amica.

Stefania ha detto...

"Quando hai eliminato l'impossibile,qualsiasi cosa resti, per quanto impossibile deve essere la Verita'"

Aggiungiamo un tassello: nel film Shining, uno dei protagonisti (che è un po' fuori di testa e si è rintanato in un hotel chiuso per la stagione invernale dove pensa nella tranquillità di poter scrivere il suo prossimo romanzo) scrive ossessivamente pigiando i tasti della sua macchina da scrivere, la seguente frase (nella versione italiana): IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA.

La scrive e la ripete alla tastiera ... una due tre dieci venti cento mille volte.

La frase in inglese? E' quella che Kubrick alla regia, ha deciso basandosi sul romanzo di King.

Cosa dice? "All work and no play makes Jack a dull boy"

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Stefania è solito durante le partite a carte stuzzicare qualcosa di dolce,che ne dici di un buon cioccolato? Svizzero naturalmente,ah ah ah. Ciaooooo furbetta....ma non troppo.

Pamba ha detto...

Buonasera a tutti,
se possono essere utili a riflettere su questo percorso casa-Chiesa...
riprendo qui alcune informazioni

1) La chiesa della Fraz. S. Margherita fa parte di un'unica parrocchia di Motta, dunque stesso parroco, ma viene aperta solo per le funzioni religiose (Messa la Domenica, Rosario in occasioni speciali);
(dunque non dovrebbe abitarci nessuno)

2) Mb e' un parrocchiano molto devoto, mi sembra sia anche un laico che amministra la Comunione, e
dispone delle chiavi ;
(capita spesso che le chiesette rurali siano affidate a parrocchiani devoti, che possano aiutare nella gestione, ne disponeva anche Elena?);

3) Mb ha chiesto alla vicina Marilena di andare a fare un giro e la vicina ha riferito di essere andata verso (o dentro) la Chiesa;
(le ha dato anche le chiavi o le ha fatto fare un giro li' intorno?)

4) i cani (mi sembra della Protezione civile) hanno fiutato tracce attorno ad una panchina vicino alla Chiesa, mentre quelli molecolari si sono fermati appena fuori dal cancello (o viceversa);
(un passaggio in auto, con sosta solo alla panchina e dileguamento ....oppure le tracce fiutate lì sono di giorni precedenti, qualcuno ha parlato di un Rosario il mercoledì'?)

5) a piedi, lunghi la strada principale sarebbe stata notata (sia MB che una troupe che ha fatto il percorso ha parlato di tanti cani che dalle case avrebbero abbaiato verso la strada);
(ma una macchina sarebbe stata notata davanti casa, e poi Elena si aspettava il ritorno del marito da un momento all'altro!)

Bel rompicapo!
Ciao, Pamba

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici oggi con l'amica Vanna abbiamo chiarito i vari aspetti e trappole in cui si può cadere a messagiare con facebook. Durante il mese di ottobre(mi sembra) il computer di Elena fa i capricci e serve ripararlo,inviare o ricevere messaggi è diventato un problema.Come fai a capire il problema "facebook" senza avere la password per provare?Non è che questa password è finita in mani sbagliate? Come aiuto l'hanno chiesto ad un nipote,e poi.... a pensar male si fa peccato però....a volte uno indovina.Buona serata a tutti.

PINO ha detto...

Ho l'impressione che ci stiamo complicando le cose, inoltrandoci in un labirinto così perfetto da rischiare di non uscirne più.
Ora per uscirne, e trovare il giusto orientamento, ci vorrebbe più che una bussola.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Pino purtroppo le notizie arrivano con il contagocce e gli inquirenti a tutt'ora stanno ancora controllando cosa esce fuori da quel computer,per cui noi comuni mortali possiamo solamente ipotizzare.Chissà se prima o poi verrà fuori il nome di qualche insospettabile,(quattro già si conoscono) si aspetta di sapere se ne verranno fuori altri di "amici".Buona notte.

PINO ha detto...

Vignera, buonanotte anche a te

Mimosa ha detto...

Pamba, hai fatto bene a ricordare che Michele era investito del mandato di somministrare l’ostia consacrata. Conosco tanti laici che lo fanno e sono persone valutate più che degne e moralmente integre. Ci mancherebbe!
Già solo questo dovrebbe fugare ogni dubbio residuo sulla credibilità dell’uomo … al di là dei tempi tecnici della mattina che non lasciano spazio ad alcuna azione delittuosa (come peraltro qui più volte è stato riconosciuto).

Inoltre è un Vigile del Fuoco addestrato anche nelle ricerche, per questo si è mosso subito con modalità strategiche, lasciando poi spazio alle ricerche ufficiali, ritirandosi in buon ordine.

Della macchina che sarebbe stata notata davanti casa, non so nulla, ho perso qualche puntata salottiera, un gossip da Il Giallo?

Ciao, Mimosa
e buonotte a chi va a dormire

Mimosa ha detto...

Cari Amici
con domani sarò via 2 giorni per lavoro
(e mi perderò QG, sigh!)
potrò leggervi solo sabato sera

ve lo comunico affinché non vi preoccupiate se non interverrò
...
chissà quanto avrò da leggere al mio ritorno!

Mimosa

Pamba ha detto...

Ops Mimosa, niente Giallo ;-)
voleva essere una frase ipotetica!!

"Se si fosse fermata una macchina a quell'ora, davanti casa, avremmo avuto qualche testimonianza o sarebbe stato un rischio troppo grande per Elena dare appuntamento a qualcuno li' .

Sulla prontezza di MB rispetto alle ricerche, nonostante il suo coinvolgimento emotivo, ti do ragione.

Secondo me mentalmente ha fatto un calcolo dei tempi e del raggio d'azione da controllare (circa 2,5 Km in una mezz'ora?) e si è fatto aiutare dalla persona più vicina che aveva la migliore visuale sulla sua casa.

Anche la visita a Govone ha un suo perché, secondo me, più istintivo, se vuoi.
Credeva di aver incrociato il suo rivale dirigersi verso casa sua, la gelosia poteva fargli anche venire in mente che gli "amanti" si fossero recati a casa dei suoi, no!!

Buonanotte e Buon viaggio Mimosa!
Pamba


Mimosa ha detto...

Ah, Pamba,
stasera si vede che non so leggere le "intonazioni"
scusami se ho stracapito,
ho la testa divisa in più scomparti ma oggi poco collegati ;-)
è meglio che chiudo qui

Grazie
Un bacione
A presto!
Mimosa

vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

Ho letto le riflessione notturne e sono qui ad aggiungere le mie che forse non sono di aiuto perché tendono a rendere lo scenario meno chiaro, ma in mancanza di dati certi si può usare solo l'intreccio tra logica e fantasia.

Grazie Stefania per le notizie sul parroco che mi hanno fatto riflettere non poco e mi hanno permesso di rivedere le tre carte in altra ottica.

Sì Mimosa, i semi delle carte danno significati diversi che cambiano ulteriormente quando sono accanto alle altre e possono narrare qualcosa se si sanno interpretare.

Le domande sull'esperienza brasiliana del parroco erano necessarie visto il ruolo che lui svolge nella comunità.
Avere un parroco che è stato pastore in luoghi lontani può solo arricchire i parrocchiani dell'umanità che si porta dietro.

Chissà perché nella mia mente credevo fosse stato in una città, ho scoperto invece che per dieci anni ha vissuto in zona amazzonica e l'ottica mia cambia.

Un conto è una città con le sollecitazioni multiculturali provenienti da influssi molteplici e un conto è l'Amazzonia, altro mondo in via di estinzione!

Le ricchezze delle tradizioni dei popoli amazzonici e di tutto l'eco sistema nel quale questi vivono sono straordinarie e la globalizzazione sta depredando e uccidendo memorie, usi e costumi, flora, fauna, corsi d'acqua.

Il mondo dipende dall'ossigeno amazzonico e il mondo è suicida se non preserva la regione.

Il parroco non può essere rimasto inerte di fronte alla religiosità alternativa, agli usi e costumi, alla sofferenza del popolo dove viveva.

Quindi è tornato con gli echi di un mondo perduto che di sicuro lui porterà con sé per sempre e che non possono non averlo segnato umanamente.

Sfido chiunque a vivere per breve o lungo tempo in realtà diverse e tornare a casa uguale a prima.
Ciò non accade.

E' con questo sentire affinato da altri contatti umani ricchi di tradizioni arcane che egli si è avvicinato al suo gregge di Costigliole, lo ha ascoltato nella preghiera, nella confessione,lo ha consigliato, lo ha aiutato?

Potrebbe essere accaduto questo.
Potrebbe aver avuto nel ruolo di confessore-consigliere un atteggiamento di condanna, giudizio, perdizione più o meno eterna, vergogna...

No, non lo credo e non voglio immaginarlo neanche con quei 10 anni alle spalle a contatto con altre religiosità che permangono. Anche se gli indigeni vanno a messa, poi vanno dai loro medici guaritori che di sicuro parlano e spiegano anche ai sacerdoti la loro sapienza.

Si crea un'osmosi tra quello che ognuno è e che ognuno ha.

Sono a questo punto non più sicura che il parroco sia il consolatore, non si conosce lo svolgimento della lettera al completo, ma da quello che è venuto fuori tendo ad escludere sia un suo scritto.

A più tardi.

Ma potrebbe aver avuto un ruolo attivo di sollecitazione alla consapevolezza, nell'innescare la crisi spirituale nella donna.






PINO ha detto...

Buone le tue osservazioni VANNA, ma non ci tirano fuori dal labirinto dove ci siamo cacciatiti, per non aver usato un metodo preciso, nella ricerca e nelle proposte, altrettanto metodiche, che da esso potevano derivare.
Saluti cari, Pino

Guglielmo ha detto...

Dice bene Pino quando indica la mancanza di linearità nelle considerazioni, ma ciò è difficile da ottenersi su di una pagina pubblica e con gli orari di ciascuno. Ad ogni modo mi permetterei di invitarvi ad uscire dalla metafora ludica del gioco, oltretutto la cartomanzia non ha mai svelato alcunchè. Faccio solo notare che il cancello è dotato di fotocellule montate sui pilastri in ferro, esterne alla casa. Dette fotocellule si attivano interrompendo il raggio di luce che le unisce quando non vi sono pedoni, auto o....indumenti, o anche con la posa di una semplice mano. Per quanto riguarda i cani, più sopra citati, è stato correttamente individuato il diverso comportamento fra le varie razze. I vestiti, depositati in due punti ben diversi, potrebbero indurre a ritenere che, sebbene il loro sfilarsi, sia avvenuto in casa o nelle immediate vicinanze, come ad esempio il cemento perimetrale della casa, parte di essi si son ritrovati nella zona interna della proprietà a fine anta sx del cancello, all'interno. Probabilmente hanno influito anche a marcare forte l'odore in un punto preciso, tanto da stoppare i molecolari solo su quel punto. Si dirà che possa essere stata E stessa a deporveli, in quanto una macchina o una terza persona sarebbero state notate? No! Infatti non è stata notata E stessa depositarveli, e certo non è stato il vento, c'era la nebbia.Gli stessi molecolari ed altri da ricerca non hanno individuato alcuna altra via di uscita se non il varco del cancello. Per tali motivi è ragionevole supporre che ella sia scomparsa in auto via cancello, in ogni caso, viva o morta (ovviamente io, purtroppo, propendo per la seconda).
Saluti

Stefania ha detto...

Guglielmo, io non trovo nulla nel tuo racconto possa avvalorare la tesi dell'allontanamento in auto attraverso il cortile di casa.

Se infatti è vero che alcuni cani si sono fermati in prossimità del cancello (ma tu hai già dato una possibile spiegazione .... l'odore degli abiti appena gettati puo' aver preso la prelazione su altra traccia) c'è di contro da spiegare come altri cani siano usciti dalla proprietà e si siano recati in direzione della chiesetta, per poi fermarvisi proprio dove termina la strada.

Inoltre, se è vero che nessuno ha visto Elena allontanarsi a piedi c'è da dire che questa cosa non avrebbe destato sospetto alcuno nei vicini.

Invece, un eventuale uomo/donna che entra nella proprietà con un'autovettura poteva essere visto.

E poco o nulla importa non sia accuduto. Il rischio c'era e non credo nessuno si volesse far trovare con le mani nella marmellata.

Stefania

Vanna ha detto...

Pino, ho scritto quello che sentivo senza nessuna pretesa di trovare il filo per uscire dal labirinto.

Per quanta riguarda "il metodo preciso nella ricerca e nelle proposte, altrettanto metodiche che da esso potevano derivare".

Non capisco cosa vuoi dire.

Con gli elementi in mano che si hanno si può ipotizzare il tutto o il nulla.

Guglielmo per quanto riguarda la " mancanza di linearità" rilevata bisogna vedere da quale punto di vista si tira la linea e verso quale direzione.

Analisi e considerazioni su cancelli, cani, non sono in grado di farne: argomenti a me sconosciuti.

Orologi e spostamenti già trattati.

I tracciati casa-chiesa boschetti,
movimenti del marito, sono stati seguiti.
La metafora delle tre carte dietro le quali sono i personaggi di Stefania può andare bene, perché no?
Non gioco a carte ma dietro i personaggi ci sono gli uomini che comunque qualcosa comunicano.
Cercare di capire le persone interessate al fatto con un minimo di dati può far capire il contesto nel quale il fatto si è verificato.

Contesto che non è solo geografico è anche umano.

La donna è scomparsa in quel contesto e dunque quale metodo usare se non pescare nell'umano sentire.

Stefania, Pamba, Mimosa, ho appreso che M.B. era stato autorizzato a distribuire l'eucarestia dal parroco precedente o dal nuovo?

E anche questo mi apre spiragli riflessivi, questo può essere fatto solo se il sacerdote su mandato del vescovo viene autorizzato e formato per farlo.

Il B. aveva ricevuto una formazione religiosa per distribuire l'eucarestia ed eventualmente avere un ruolo nella gestione degli affari parrocchiali? Era anche diacono o soltanto un collaboratore saltuario?

Il B. anche uomo di chiesa oltre che padre, marito, pompiere, quale figura può essere oltre il re.

Sembra che conosca bene le Sacre Scritture.

Manca il cavaliere, chi è?
Uno che viaggia o viene da lontano a portare nuove o a riceverle.

Uno che porta da lontano o che prende per portar lontano?

Ma anche il parroco ha viaggiato, viene da lontano...

Le tre carte nei loro ruoli si possono scambiare ed ognuna delle tre può significare potere di fare, di muovere, di dire.

Elena in che rapporto stava con le tre carte era considerata un jolly oppure si intercambiava con gli altri e, restando nel tema delle figure delle carte, era l'angelo dell'asso di denari?

magica ha detto...

sono d'accordo con guglielmo..
quasi subito, dopo la sparizione di E , ho avuto il presemtimento che la donna, non ci fosse piu'........... in vita .
è passato troppo tempo ormai ,, se la signora, fosse ancora in vita si sarebbe fatta sentire. con i 4 figli piccoli sono suoi , si sarebbe informata magari per vie traverse .oppure attraverso i notiziari tv. oppure nei talk show.. ch ogni giorno ci propinano .
la notizia che il marito si prestasse a dare la comunione . mi pare abbastanza forte .. infatti .,un caso mediatico come questo, svaluterebbe i coniugi B ..
chissa' la signora che brutti momenti ha vissuto , sentendosi stritolare nell'ingranaggio dei pettegolezzi . la gente su un caso cosi' si diverte a sfottere
se è vero che la signora frequentasse uomini in casa sua...
per il marito una onta incacellabile, per un paesetto come il loro . il marito mi da' l'impressione che pure lui non capisca piu' nulla .

Anonimo ha detto...

Sinceramente credo di non aver capito affatto la metafora delle carte e l'identità del cosidetto fante, e non riesco a seguirvi nei vostri ragionamenti. Mi auguro che venga fuori qualcosa dalle analisi sul pc e cellulare, perchè se E era realmente minacciata da qualcuno in carne ed ossa qualcosa dovrà pur saltare fuori.Ma perchè quella notte Michele ha pensato che il problema era solo nella testa di Elena nonostante oltre le preoccupanti "voci nella testa" ci fossero anche dei fatti veri e propri come i messaggi e le mancate risposte di E? Perchè il medico e non i carabinieri se oltre ai messaggi lei diceva di sentirsi minacciata da qualcuno?
Kiba

Anonimo ha detto...

Scusate ma è necessaria una precisazione perchè ho letto qualcosa di non corretto.
Don Roberto, quello delle confessioni, sta nella chiesa più grande, quella del paese.
Nella chiesa di S.Margherita, che dista 800 mt. da casa di Elena, ci sta don Remo, un parroco più anziano, anch'egli intervistato più volte.

Stefano

Stefania ha detto...

Confermo dopo una verifica che Dono Roberto è parroco della chiesa di Motta ed anche di quella in Fraz. Sant'Anna. Non ho invece trovato notizie certe circa sia Don Remo il parroco di Fraz. S. Margherita.

Stefania

PINO ha detto...

@ GUGLIELMO
Hai compreso perfettamente a cosa mi riferivo. E proprio per evitare facili confusioni di percorso, preparai quel semplice prospetto sulle 4 possibilità che potevano essere prese in considerazione, per la scomparsa di EC, da analizzare una alla volta sino ad esaurimento, segnando eventuali "punti fermi, oltre ad eventuali "costanti", presenti in tutte e quattro le possibilità
E' evidente che non mi sono spiegato sufficientemente.
Condivido pienamente la parte conclusiva del tuo post:

@ VANNA
Non credo nelle carte nè nel loro significato. Se abbiamo concordato con Stefania, di adottare la figura del "Jack", lo abbiamo fatto solo per evitare di nominare, per ovvi motivi, la persona corrispondente.
Ciao, Pino




ENRICO ha detto...

.

Spero che nessuno se ne abbia a male ma devo confessarvi che sono d'accordo con PINO, GUGLIELMO e KIBA : anche io ho difficoltà a seguire la discussione

Pamba ha detto...

Stefania
Per il parroco di Santa Margherita, ha ragione Stefano: e' Don Remo (ma non l'ho mai sentito parlare, che diceva, Stefano?).

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario.singolo_ente?id_pagina=1839&id_dioc=61&id_en=76&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1

Vanna
MB non mi risulta nell'elenco dei diaconi
http://www.diaconatodiocesiasti.com/public/modules/mysections/viewcat.php?cid=7&min=0&orderby=titleA&show=15


Pamba ha detto...

Approfitto di questo momento di pausa nella discussione per aggiornarvi da QG.

Si parla ancora della lettera del Consolatore; stasera hanno scovato addirittura questa coincidenza: il 15 marzo e' stata trasmessa una puntata di Criminal Intent, dal Titolo "Il Consolatore" (trama: omicidio di una donna, che aveva una tormentata relazione con un prete e che veniva ricattata, inscenato da suicidio).
Alla faccia delle illazioni! Per me potrebbe essere un mitomane, ispirato dalla Tv!

Più interessante (se vero), la scoperta di un secondo pc, all'analisi degli investigatori.

Infine, sembra essere stata consegnata la perizia con il profilo psicologico della donna: si ipotizza un suo crollo mentale dovuto al senso di isolamento e solitudine che l'ha portata a relazioni sentimentali extra familiari non appaganti ed ai conseguenti sensi di colpa.

Buona serata
Pamba

PINO ha detto...

STASERA A "QG" si è parlato del "consolatore" autore della lettera inviata ai CC.
Ebbene, qualche giorno fa, e andato in onda un "giallo" intestato: !
La trama: un prete che diventa l'amante di una sua parrocchiana. Dopo un certo tempo, la donna, innamoratissima, diventa un peso, un pericolo, per lui, che veste la tunica sacerdotale.
La gente, cosa direbbe, se la tresca venisse scoperta?
Allora cosa fa il prete; uccide la donna, e dispone le cose in modo che gli investigatori possano interpretare il reato come suicidio o comme allontanamento della donna.
Una trama CHE SEMBRA indicare, oltre al titolo, una via da seguire, per il mistero di Elena Ceste?
Perchè firmare la lettera pervenuta ai CC, proprio con l'attributo IL CONSOLATORE?
Sconvolgente, amici del blog.
Che ne pensate, anche in relazione all'amicizia della coppia BUONINCONTI e l'ambiente ecclesiastico.
Pino

P ha detto...

p.s. il titolo del giallo è IL CONSOLATORE!!!

Pamba ha detto...

Caro Pino,
i miei dubbi sul Consolatore li ho espressi nel post poco sopra.
Sarebbe interessante sapere quando e' stata spedita la lettera. Se dopo la messa in onda della puntata, sa un po' di "telefonata"....

Piuttosto non escluderei una parola di troppo di qualche bigotto/a, che possa aver minacciato lo scandalo, anche con riferimento ai figli di E., e contribuito all'angoscia della donna.

Ciao
Pamba

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Pino sconvolgente veramente,e l'intuito che vi ha portato a puntare su questa figura del servitore di Dio può essere la chiave del mistero.Gli "amici",la lettera del consolatore,l'assidua frequentazione della parrocchia dei Buoninconti,gli abiti buttati in giardino insieme agli occhiali,beh, se questo quadro prima era a tinte scure ora sembra un po più chiaro,e che potrebbe essere una clamorosa svolta per le indagini.Tutto premeditato? probabilmente si,nessun estraneo passa a prenderti o ad aspettarti vicino la parrocchia se non ti conosce molto bene,solo un "amico" può arrivare a tanto,uno di cui ti fidi ciecamente.Se non è stata uccisa allora è ben"custodita" da qualche parte.Buona giornata e complimenti per l'intuizione.

PINO ha detto...

@ Pamba carissima,
Per quanto abbia potuto capire, il "giallo" intitolato "IL CONSOLATORE", fu trasmesso PRIMA della lettera indirizzata ai CC.
Ora, siccome, stranamente, la trama ricalca le orme del caso Ceste, mi pongo quattro domande:

1 La lettera inviata ai CC è solo sciacallaggio, ispirato dalla trama del "giallo?

2 Ha lo scopo di disorientare le indagini, per misteriosi fini?

3 Potrebbe essere opera di un fanatico religioso, frequentatore assiduo, della chiesa dove abitualmente si recava la coppia B?

4 Vuole essere un suggerimento agli inquirenti, sulla direzione che dovranno assumere le investigazioni?

Se l'ultima ipotesi, la n°4, fosse quella giusta, il caso sarebbe sconvolgente, per la implicazione di un preciso settore: quello ecclesiastico, già minato a causa di diffusa pedofilia, che ha allarmato e sdegnato gli ultimi due Pontefici; sospetti, illeciti movimenti bancari in seno alla IOR (la banca vaticana).
Tutta la faccenda, potrebbe assumere un diversa configurazione, da quelle prese in esame dal nostro forum.
Buona giornata, Pino

PINO ha detto...

Caro Vignera,
Ho già postato una risposta per Pamba, che è valida anche per te, che hai anticipato acutamente dove condurrebbe, un aventuale, effettivo riscontro dell'ipotesi.
Buon dì anche a te, Pino

Ivana ha detto...

Per ora la mancanza di chiarezza e di dati inconfutabili, mi inducono a porre soltanto interrogativi:
Qual è il profilo psicologico di Elena, emerso dalle indagini?
Elena era depressa, o no? Per alcuni conoscenti, sì, lei stava vivendo un forte disagio sottovalutato, per altri no...
Trovando difficoltà ad accedere al proprio profilo facebook, aveva davvero chiesto aiuto al marito (che si era rivolto a un cugino esperto in informatica)? Però, se c'erano "segreti" da custodire, perché rivolgersi al marito? Elena, prima, potrebbe potuto cancellare accuratamente eventuali messaggi compromettenti, sì, ma perché rischiare un eventuale possibile successivo controllo, nel proprio profilo facebook, da parte dei parenti?
Come avrebbe potuto usufruire di un secondo computer segreto? Eventualmente regalatole da chi? Dubito possa essere stato comprato con i propri soldi (non avendo lei l'indipendenza economica necessaria).
Pare non ci sia alcuna traccia dell'eventuale video su cui insisteva il marito...
Torno alle significative parole iniziali dell'articolo:
"Credere, o non credere a TUTTO il racconto fatto da Michele Buoninconti? Questo è il dilemma."

Ivana ha detto...

Errata corrige
Leggasi: Elena, prima, avrebbe potuto cancellare

PINO ha detto...

E' stato scoperto un secondo computer, appartenente a EC, ora al vaglio degli esperti dell'Arma.
Sarà importante conoscerne il contenuto, ma non speriamolo.
Gli investigatori sono strettamente abbottonati.

Stefania ha detto...

Ciao a tutti, ciao carissimi!

Ieri sera dopo la parte di QG che si è occupata del caso, ho preferito tacermi e ragionare un po' con calma.

Riguardo il secondo pc, se ne è ipotizzata l'esistenza ma non vi è certezza sia mai esistito.

Almeno gli inquirenti non hanno mai dato questa notizia.

Puo' essere trapelata ed essere assolutamente vera come puo' essere una mega-bufala.

Riguardo il primo pc, mio marito, che è un informatico, quando ieri gli ho chiesto informazioni circa gli accessi, mi ha semplicemente spiegato che nel paese dei ciechi, l'orbo è un re.

Il cugino di Michele puo' aver solo deflaggato l'opzione "richiedimi la password ad ogni collegamento" senza appuntare altre modifiche di sorta.

Come potrebbe al contrario aver salvato per se stesso la password della cognata (ma Elana avrebbe avuto modo di modificarla subito dopo ...) oppure aver fatto ben altro.

Riguardo il Consolatore, sono convinta la lettera non possa essere stata spedita da Michele.

Rimangono quindi tre possibilità:

- il mitomane;
- colui che crede di sapere ed invece non sa un tubo ma vuole indirizzare le indagini in un determinato senso, ed in assoluta buona fede;
- chi sa davvero cosa è accaduto e vuole dare il suo contributo senza esporsi.

Nei prossimi giorni vedremo l'atteggiamento che le varie persone entrate in causa in questa vicenda, andranno assumendo.

Stefania

Stefania ha detto...

Ora, so vi chiedo uno sforzo che comporta una "perdita di tempo" notevole, ma vorrei tutti noi si rileggessero i nostri scambi qui sul blog, a far data dal giorno 19 maggio ....

Fatelo, per piacere. Fatelo perchè alla luce di quanto ora stiamo commentando, vedrete che quanto in quei giorni abbiamo scritto (dal 19 non il giorno 19, attenzione ...) puo' assumere un altro significato.

Come mi chiamo' Vito Vignera? Furbetta svizzera?

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania se ritieni di dover rileggere i commenti vuol dire che alcuni indizi importanti possano avere un certo significato,un po di pazienza e rivedo il tutto ok.Non ho visto la puntata di QG quindi debbo rivedere anche quella, a dopo cara amica.Ciaooooo

Pamba ha detto...

Carissimo Pino,
pur essendo intrigante la questione del Consolatore e pertinenti le tue domande, sono andata a leggere l'effettiva trama dell'episodio, trovandola differente da quanto raccontato da QG:

"10×02 – IL CONSOLATORE (The Consoler)

Prima visione USA: USA Network, 8.5.2011
Prima visione Italia: Premium Crime, 31.10.2011
La trama: Una giovane donna, Theresa, viene trovata cadavere nel suo appartamento, apparentemente suicida; ma Goren ed Eames credono possa trattarsi di omicidio. Le indagini si concentrano sul rapporto tra Theresa e un alto prelato con cui la donna si era incontrata in un hotel la notte prima di morire. Il Monsignore, interrogato, sostiene che l’incontro era strettamente professionale: Theresa, che lavorava in una banca che si occupava del risarcimento alle vittime degli abusi dei preti pedofili, aveva sottratto 2,7 milioni di dollari destinati a una delle vittime, e il prelato l’aveva invitata a restituire la somma entro 5 giorni. Un’amica di Theresa, invece, afferma che l’uomo aveva pretesoun rapporto sessuale con lei per non rivelare l’appropriazione indebita. Interrogato nuovamente, il Monsignore ammette di non rispettare il voto di castità ma afferma di non avere abusato di Theresa e di non averla uccisa. E infatti, il colpevole è un altro…."

Scusandomi per lo scetticismo (non rivolto a te, beninteso, ma ai media..) mi permetto di aggiungere alle tue una quinta domanda

5) non è che QG ci ha marciato ed ha forzato la trama per renderla più allusiva al caso Ceste ?

Buon pomeriggio
Pamba

Vanna ha detto...

Ciao Stefania, rileggerò gli scritti dal 19 come suggerisci.

Carissimi, per quanto riguarda la lettera del Consolatore datata 15 marzo, stesso giorno in cui è stata trasmessa la puntata di Criminal Intent col titolo "Il Consolatore",la cui trama dagli intrecci a dir poco inquietanti, ricalca un episodio simile accaduto nel caso Scazzi.

Nei miei articoli sulle coincidenze significative rilevate nella morte di Sarah non ne parlai perchè ritenevo che non fossero coincidenze ma veri e propri segnali di quello che sarebbe accaduto e di quello che può stare dietro a ciò che appare.

Me lo sono ricordato subito quando è venuto fuori questo documento e per questo sono andata per le mie riflessioni che possono essere o meno condivise ma seguivano un percorso che mi faceva capire che dietro quella lettera c'era altro e fuori sarebbe venuto altro.

Nel marzo 2010 fu trasmesso il telefilm della serie "Ris Roma" con una storia il cui intreccio, i personaggi anche fisicamente erano molto, molto somiglianti alla storia di Sarah.

Addirittura lo stesso nome dell'assassina, coperta inizialmente da padre che si era addossata la colpa, era Raffaella Messeri.

Lo stesso nome del luogo dove si svolgeva la storia era Altomonte che si trova davanti Avetrana.

Per finire, anche in quella puntata, se non ricordo male, c'era una lettera anonima firmata " L'angelo della morte" arrivata alla polizia, scritta dall'assassino.

Anche allora si parlò delle suggestioni malate della televisione, di mitomania e il fatto non so se è stato solo rilevato da Franceschetti Paolo nel suo blog o se ne è parlato anche a Volando prima che cominciassi a partecipare al dialogo.

Quindi, dietro la sparizione di Elena c'è ben altro oltre fb.

Come scrissi all'inizio: chi aveva interesse a rovinare una famiglia esemplare con 4 figli piccoli?

Stefania secondo te il Consolatore chi potrebbe essere tra le tre carte?

Potrei averlo capito, ma taccio perché dietro potrebbe esserci una sala di bottoni allestita alla grande che dirige i movimenti.

Buona domenica a tutti.

Stefania ha detto...

Vanna, Pamba, vi invito nuovamente a rileggere i messaggi che ci siamo scambiati a far data dal giorno 19.

La trama della puntata intitolata "Il Consolatore" puo' essere servita da spunto a chi ha scritto la lettera anonima.

Poco importa se quanto accaduto in quell'episodio della serie sia piu' o meno riproducibile nel caso in esame.

Noi sappiamo bene che chi ha scritto quella lettera doveva essere un conoscitore dei Vangeli perchè altrimenti mai e poi mai, nonostante possa essere un appassonato di Criminal Intent, si sarebbe avventurato a citare passi precisi degli Scritti Sacri.

Questo al momento ci deve bastare ed anche avvanzare.

Non dobbiamo mica prendere per oro colato quel che dicono nelle varie trasmissioni, ce lo siamo detti miliardi di volte.

Dovremmo essere noi i primi a non cadere nell'inganno della facile audience.

Per questo vi chiedo di rileggervi e di rileggermi, di aprire i link che abbiamo segnalato e di fare una bella analisi collettiva di questi ultimi giorni.

Forse dopo aver letto rimarrete stupiti.

Stefania

ENRICO ha detto...

Stavo riflettendo su un altro particolare… MB si domanda perché il tizio della golf ( non mi ricordo se sia lui od un altro.) abbia ricaricato il telefonino di Elena sul quale c’era già un credito di 50 euro ( evidentemente da poco effettuato dato che nell’intervista MB si esprime in maniera tale da far comprendere come il cellulare non fosse “ a secco” )

I casi sono 2:

- o Elena aveva esaurito il credito ( cosa che farebbe supporre un traffico telefonico piuttosto intenso ) e non poteva rivolgersi al marito senza insospettirlo , visto che costui le aveva appena ricaricato il cellulare :

- oppure la ricarica è stata fatta ( chiaramente da chi ne aveva interesse ) su un altro cellulare che Elena possedeva all’insaputa del marito e con il quale effettuava le conversazioni “private” con alcuni interlocutori suoi amici.

Va da sé che in questo caso, per la ricarica, non poteva certo rivolgersi a MB senza insospettirlo e senza che costui le chiedesse come mai avesse già effettuato 50 euro di telefonate.

Non so voi ma, meno di non far parte di coloro che vivono con il cellulare attaccato all'orecchio giorno e notte perchè fanno interminabili conversazioni, di solito 50 euro durano piuttosto a lungo

Presumo che gli inquirenti sappiano chi sia la persona in questione, quale cellulare abbia ricaricato e soprattutto PERCHE’

ENRICO ha detto...

EC :

ho riscritto questo periodo " senza insospettirlo e senza che costui le chiedesse come mai avesse già effettuato 50 euro di telefonate" nel contesto sbagliato, ossia di seguito alla conclusione "Va da sé che in questo caso, per la ricarica, non poteva certo rivolgersi a MB "

PINO ha detto...

@ PAMBA cara,
ct)

E' evidente!
Dal riassunto della trama de "il Consolatore" che hai precisato, si rilevano numerose differenze.
Resta la possibilità che l'autore della lettera, possa essersi ispirato al filmato in parola (pura supposizione, ovvio), come, per esempio, visto come e cosa ha scritto, possa essere una persona religiosamente fanatica, che sappia, però, qualcosa, in merito alla sparizione di EC.
Quest'ultima idea, nasce da una domanda: perchè l'ha scritta?
Ciao, Pino

PINO ha detto...

p.s.
E' sparita la tua ct) alla quale ho risposto.
La riporto: < non è che QG ci ha marciato ed ha forzato la trama per renderla più allusiva al caso Ceste ?> Pino

PINO ha detto...

@ ENRICO,
così come EC sarebbe stata in possesso di un secondo pc, ritrovato di recente, ed ora presso gli esperti dell'Arma, potrebbe anche aver avuto due cellulari, visto su quello "ufficiale", risultano solo recapiti e conversazioni di carattere famigliare, e nulla, per quanto riguarda i numerosi sms, e tutto il traffico dichiarato dal marito.
Ciao, e buona domenica, Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

Ricapitoliamo : MB riferisce per filo e per segno il contenuto dei messaggi ricevuti sul cellulare e che la moglie stessa gli avrebbe fatto leggere

Ora, deve per forza aver consegnato il telefonino che li conteneva agli inquirenti altrimenti questa sua affermazione, così fondamentale ( tra l’altro più volte ripetuta anche davanti alle telecamere !) se non fosse stata verificabile, gli sarebbe costata cara !

Inoltre se la moglie avesse ricevuto quei messaggi su un suo telefono "privato" di cui il marito ignorava l'esistenza,MB se ne sarebbe accorto che l'apparecchio era DIVERSO da quello abituale in uso alla moglie
.
Si dice che lui abbia continuato a chiamare Elena nonostante sapesse che la donna aveva lasciato a casa il proprio cellulare

Ma di quale cellulare si tratterebbe ?

( ho l’impressione di non essermi spiegato bene Cerca di rimediare con l’intuito ! )

Vanna ha detto...

Caro Pino buonasera, interessante la tua seguente ipotesi di questa mattina dopo le ore 8:

"4 Vuole essere un suggerimento agli inquirenti, sulla direzione che dovranno assumere le investigazioni?

Se l'ultima ipotesi, la n°4, fosse quella giusta, il caso sarebbe sconvolgente, per la implicazione di un preciso settore: quello ecclesiastico, già minato a causa di diffusa pedofilia, che ha allarmato e sdegnato gli ultimi due Pontefici; sospetti, illeciti movimenti bancari in seno alla IOR (la banca vaticana).
Tutta la faccenda, potrebbe assumere un diversa configurazione, da quelle prese in esame dal nostro forum. "

Infatti, potrebbe...

Stefania ha detto...

Vanna, Enrico, avete letto quel che abbiamo scritto in passato?

Per Enrico: la tua ipotesi sul doppio telefonino puo' avere anche ragione d'essere ma ora provo a ragionare da "femmina" ed a smontare la tua tesi.

Se io avessi un unico telefonino e mio marito non sapesse intrattengo conversazioni che gli tengo nascoste, gli nasconderei anche una eventuale ricarica offerta dall'amico. E per non destare sospetti, pur avendo il telefono "carichissimo" se ho abitudine diciamo, di caricare 50 euro ogni 15 gg. chiederei al marito di farmi una ricarica ogni 15 gg.

Per evitare mi domandi perchè non gli reclamo una ricarica.

Ci sta anche questo, giusto?

Quindi nulla ci dice Elena avesse due cellulari.

Ma appunto ti invito a rileggere quanto è stato scritto in passato perchè ancora una volta stiamo ragionando a macchia di leopardo e rischiamo di perdere di vista l'oggetto del contendere. Ovvero la scomparsa di Elena.

Si è parlato di "volontaria ma non troppo". Dopo aver letto nuovamente i dialoghi 19/24 maggio, potremo a mio personalissimo avviso, provare a tirare qualche conclusione o meglio a fare delle ipotesi suffragate da qualcosa che sia differente dalla pura casualità.

Vi attendo fiduciosa.

Stefania

PINO ha detto...

ENRICO,
io so quello che è stato detto nelle varie trasmissioni tv.
Si, si è detto che MB chiamava spesso la moglie, ma al numero del cellulare CHE EGLI AVEVA CONSEGNATO AI CC, quello su cui NON risultano, dopo accurate ricerche degli esperti dell'Arma, gli sms e le chiamate di cui MB parlava.
Altro non saprei dirti a tale proposito, anche perchè sto elaborando una ipotesi sull'allontanamento, al quale, comunque, credo solo marginalmente.

ENRICO ha detto...

Stefania

io non ho avanzato nessuna tesi. Ho semplicemente ( in maniera assai maldestra, lo ammetto ) cercato di interpretare le dichiarazioni di MB riguardo i messaggi, la ricarica - che da ciò che ho capito l' avrebbe appreso per vie traverse - e le sue incomprensibili chiamate ad un cellulare che sapeva non essere nelle mani della moglie.

Riguardo il tuo ragionamento da "femmina" non saprei cosa risponderti .
Ritengo però che le "persone" si comportino in modi differenti a seconda delle proprie sensibilità, formazioni caratteriali, abitudini , circostanze ecc.. a prescindere dal sesso di appartenenza .

Di conseguenza applicare i nostri personali comportamenti agli altri presumendo di trarne effetti similari, mi sembra una forzatura

Mi spiace ma non ho nessuna intenzione di rileggermi la sfilza di commenti da te segnalati. Se hai scoperto qualcosa d'interessante, dillo : eviteresti a noi tutti di fracassarci le meningi ! :-)

con simpatia
Enrico

ENRICO ha detto...

PINO

però non risulta nemmeno che i CC abbiano contestato le dichiarazioni di MB riguardo quei messaggi !
Anzi a me pare che in una trasmissione ( "Chi l'ha visto", forse?) ne sono state più volte mandate in onda le trascrizioni
ciao

Mimosa ha detto...

Heilà, sono tornata e ho letto tutti i messaggi vi siete scambiati.
Ho visto l’esortazione di Stefania, ma anche rileggendo il pregresso non ho capito l’allusione!

So solo una cosa (che avevo precisato in data 29 aprile 2014 03:23): la ricarica di 30 euro fu fatta dall’ex compagnuccio delle elementari alias Mister Cava ovverossia l’uomo che visitò Elena più volte in assenza del marito, l’uomo disse di averle mandato un regalo per il compleanno, come era solito fare con gli amici.

Effettivamente come ha fatto Michele a saperlo? Quando Elena glielo aveva confidato? Quando cade la data di nascita di Elena? Mi pare in dicembre … chi di voi lo sa?

Inoltre, anche a me è suonata “strana” la frase che sul telefonino di Elena c’erano ancora 50 euro. Gliele aveva ricaricate lui? Come mai è andato a verificare? Glielo hanno detto i CC, dopo che lo ha consegnato quella mattina stessa?

Per precisare altro: Michele ha consegnato ai CC il cellulare della moglie (trovato, a suo dire, sul comò, dove sempre stavano entrambi – non erano ossessionati dall’averlo sempre con sé, lo dice sempre lui, ovvio), e come ho già scritto (il 30 aprile 2014 15:23) mi pare ridicola l’insinuazione tv-salottiera che “continui a telefonare e a mandare messaggi, sapendo che il telefono è “in deposito”.

In merito pongo la domanda: ma quanto dura la carica della batteria? I CC lo tengono sempre acceso? Chi sarebbe la talpa che diffonde queste “veline”: il carabiniere addetto alla custodia dell’oggetto?

Se Elena avesse avuto 2 cellulari, di cui uno segreto non intestato a lei, come non supporre che le ricariche gliele facesse la persona ombra?
In fondo, ragazzi, non servono più di pochi spiccioli (il minimo dai 5-10-15 euro dipende dal gestore) per tenere attiva la scheda, quando il cellulare serve solo per ricevere le telefonate (con costi a carico di chi le manda). Io faccio così con il telefonino di mia madre, serve solo affinché io la possa chiamare.

Per il resto oggetto dei vostri scambi intellettuali, mi metto alla finestra,
anche io aspetto da Stefania altri input.

Mimosa

Pamba ha detto...

Bentornata Mimosa,
ecco la data di nascita di E.
25 ottobre 1976

Pino 17.54
Bella domanda, la tua ! Non sono molto lucida ora, ma credo che l'enigma sia in quella frase finale
"Dio benedica l'operato dei Carabinieri".
A domani!


Buonanotte
Pamba

Mimosa ha detto...

OK, siete tutti a nanna o immersi nelle riflessioni

però, c'è ancora da capire come Elena abbia fatto a scomparire senza dare nell'occhio nel quarto d'ora che lei supponeva il marito avrebbe impiegato per tornare dopo aver accompagnato i figli a scuola!
... prima di cercare i Jack o gli Assi
scusatemi

Mimosa

Mimosa ha detto...

Grazie Pamba,
mi pareva di ricordare la data …
dunque siamo sempre nel mese di ottobre!

Dormi bene, cara amica
a domani!

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti.Ne ho riletti parecchi di post precedenti cara Stefania, e memorizzare tutto non è facile,per il semplice fatto che di ipotesi ne abbiamo fatte tante.Se prima avevo intrapreso la via per Damasco,riflettendoci un po ho pensato che era meglio tornare indietro e percorrere altre strade.Sto provando a togliere l'impossibile,quindi di quel che mi resta per quanto impossibile deve esserci la verità,non c'è scampo,la soluzione sta tra casa Buoninconti e la parrocchia.Se non è opera di un mitomane la lettera inviata(e non è un caso) vuol proprio farci capire che Elena sta rinchiusa da qualche parte ad espiare le sue colpe.Dubito che sia morta Elena,altrimenti invece di spedire la lettera con versetti sul "consolatore"era meglio inviare qualcosa sui defunti.Che storia cari amici,speriamo che questa sia a lieto fine.
"Che gli angeli sorveglino questa notte per donarti un sonno sereno e un lieto risveglio".
Buonanotte a tutti cari amici.

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti, cari.

Ho appena letto le vostre considerazioni notturne ed eccomi a rispondere ed a spiegare.

- Enrico, riguardo il discorso ricarica, ho scritto quello da "femmina" per segnalarti che il fatto Elena avesse accettato una eventuale ricarica dal marito pur avendo già denaro nella scheda grazie ad un regalo del compagno di scuola potrebbe avere altre motivazioni che non avevi elencato arrivando a dare per quasi scontato la donna avesse due apparecchi. Ho fatto quel ragionamento non tanto perchè sono convinta sia andata come ho scritto ma solo per sottolineare appunto ci possono essere altre giustificazioni al fatto. Peraltro io spesso pur essendo una donna ho l'attitudine di ragionare in modo molto maschile. Amo seguire molti sport di cui le donne spesso non conoscono neppure l'esistenza, ad esempio. Quindi non farti fuorviare dal "da femmina". Non era questo l'intento ma solo quello di sottolineare che non è necessario pensare ad un doppio telefonino in caso di doppia ricarica. Pero' siamo andati ancora avanti nell'analisi di quella faccenda e c'è da domandarsi se una ricarica di 30 euro fatta ad ottobre possa essere stata spesa in diversi mesi, cosa che io ritengo abbastanza logica. Quindi quando Michele dice "aveva cinquanta euro sul telefonino" si riferisce, presumo alla data della scomparsa e non è significativa la ricarica del compagno se non nella sua testa di uomo deluso dalla moglie.

(Segue)

Stefania ha detto...

Torniamo infine a chi si è preso la briga di leggere le pagine che abbiamo scritto nell'ultima settimana e non ci ha trovato nulla di particolare. Sono stata esortata a dire quel che penso senza troppi giri di parole e di carte da gioco.

Intanto vi devo delle scuse: non era mia intenzione giocare a nascondino. Non era quello l'intento. Avevo notato nei ragionamenti fatti, un segnale, qualcosa che mi aveva convinto poco o nulla.

Non volendo fare come i vari giornalai che sparano parole in libertà ho voluto provare a vedere se ritornando e ritornando su quei passaggi, anche a voi fosse balzato all'attenzione qualche particolare.

Cosi' evidentemente non è stato quindi puo' tranquillamente essere che la mia sia stata solo una suggestione.

Per questo e solo per questo motivo non ve ne ho parlato apertamente: non volevo condizionare nessuno.

E difatti, almeno in questo, sono riuscita nel mio intento.

Rimane una cosa: in questo modo io faccio una gran fatica a seguirvi perchè nonostante varie esortazioni e considerato che noi abbiamo in mano solo una piccola parte di quanto hanno in mano gli inquirenti, piccola parte che sicuramente contiene anche delle inesattezze perchè sono cose divulgate dai media, leggere queste poche informazioni in modo sparso, concentrandoci a macchia di leopardo ora su questo particolare (il cancello ed i vestiti), ora sull'altro (il telefono cellulare), ora sull'altro ancora (l'autovettura) sembra non dare alcun frutto.

Mi sembrava in tal senso molto ben strutturata la richiesta di Mimosa di prendere ad analizzare questa scomparsa, in modo differente, ovvero partendo dal perchè e non dal come.

Si è parlato di allontanamento volontario ma non troppo. E li' ho tentato di concentrarmi arrivando ad avere i dubbi verso i quali vi ho in maniera poco fruttuosa indirizzato (scusate ancora).

Ma nuovamente si è tornati a ragionare in modo che mi crea confusione.

E' un mio personalissimo limite, ben inteso.

Buona domenica a tutti.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania non hai nulla di che scusarti,hai fatto una richiesta ed ognuno è libero di agire per come gli pare e piace,stop discussione chiusa.Riordiniamo le idee e probabilmente riusciremo a collocare i tasselli mancanti al loro posto.Due computer, due cellulari,amici di cui è meglio guardarsi le spalle,una parrocchia e un piccolo paese,beh, per essere una persona schiva e di poche parole qualcosa non torna,e infatti non credo che avesse due computer e due cellulari,i giornalisti quasi "sempre" esagerano un po.Non avere fretta cara Stefania,fai un bel respiro e riordina le idee.Sono sempre più convinto che questa storia ci riserverà parecchie sorprese,fidati, difficilmente sbaglio.
"Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi, possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente".
Johann Wolfgang von Goethe.Buona Domenica a tutti.

PINO ha detto...

STEFANIA carissima,
anche se non era necessario, per me, rileggere quei post da te indicati, l'ho fatto comunque, nonostante avessi già capito il risultato delle tue deduzioni, che ritengo possa essere allargato a tutto il forum, per delle valutazioni collettive.
Ferme restando le mie personali convinzioni, fin'ora non ancora demolite da nuovi "fatti", nel vero significato del sostantivo, collaborerò, senza riserve, ad analizzare, la tua non peregrina ipotesi.
Buona domenica, Pino

ENRICO ha detto...

Scusate, ma io sono “ lento di comprendonio”. Cosa avremmo dovuto individuare rileggendo i commenti dal 19 in poi ?

Un indizio nascosto nel “disco di Francesco Guccini di qualche anno fa, si intitola "D'amore, di morte e di altre sciocchezze". “ ?

Oppure nel significato delle carte da gioco ?

NON CREDO si tratti della “pista ecclesiastica” perché fra consolatori, preti vari, chiesette private, sensi di colpa, parrocchiani integralisti e via dicendo, mi sembra sia chiaro a tutti come l’aspetto religioso giuochi un ruolo di rilievo nell’intera vicenda

Mi rivolgo a te, PINO che, da quanto leggo, hai scoperto l’arcano.

Vanna ha detto...

Stefania ho riletto nuovamente anche io, mi sembra di rilevare che:

1° la Chiesa( addetti esterni e interni e Sacre Scritture ) potrebbero non essere estranei;
2° che il marito possa essere a conoscenza dell' insospettabile ma non può parlare?
Ho capito male?

Sono molto interessanti le considerazioni sui telefoni e le ricariche.

Comincio a considerare che E. avesse un altro telefonino e non solo lei.

ENRICO ha detto...

OT

è da un po' che volevo segnalare un’ inesattezza

Ho notato che è stata riportata la famosa frase di Holmes in questi termini "« Quando hai eliminato l'impossibile,qualsiasi cosa resti, per quanto impossibile deve essere la Verita »

Si tratta di un refuso ( ?!) piuttosto vistoso

La frase corretta è "« Eliminato l'impossibile,qualsiasi cosa resti, per quanto IMPROBABILE deve essere la Verita »

Difatti quando ciò che rimane, alla fine di un’accurata indagine, è tale da poter apparire anche assurdamente improbabile ( ma non IMPOSSIBILE !!!) l'unica interpretazione razionale sarà necessariamente quella giusta ( che però dovrà essere dimostrata)

Scusatemi per la mia insopportabile pedanteria

Stefania ha detto...

Ho già scritto che ho deciso di lasciare in stand-by quel che ho per un istante intravisto sul como'.

Non me ne vogliate, preferisco attendere per i motivi che sopra ho tentato di spiegare.

Grazie a chi mi ha spronato a continuare ma davvero non è il caso perchè potrei diventare fuorviante e non è mia intenzione esserlo.

Stefania

ENRICO ha detto...

Secondo il servizio ( Chi l’ha visto ? )

https://www.youtube.com/watch?v=z_EzeOcI0mQ

se Elena avesse ricevuto questa telefonata gli inquirenti , attraverso i tabulati, avrebbero potuto risalire agevolmente al numero chiamante

Invece sembrerebbe che dalle analisi fatte sul cellulare di EC lasciato in casa non sia emerso nulla di significativo per le indagini

Se quanto dichiarato dall’amico di EC fosse vero ( e viceversa : se fosse vero quanto EC dichiara all’amico !) di quale numero telefonico sarebbe stato in possesso lo sconosciuto minaccioso interlocutore ?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Enrico cosi l'avevo trovata e cosi l'ho copiata,e devo ammettere che hai ragione,la frase corretta è per come l'hai riportata.
« Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità. »

In pratica anche se ciò che rimane in una indagine svolta per esclusione può sembrare assurdo, se è l'unica spiegazione logica deve per forza di cose essere quella corretta e solo accurati controlli potranno verificare quanto dedotto. Arthur Conan Doyle

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Enrico tu puoi avere tutte le ragioni di questo mondo ma,siamo sicuri che quello di cui ci viene riferito sia la verità? Qualcosa la dicono gli inquirenti per accontentare i giornalisti,altre cose se ne guardano bene dal divulgarle,mai avvantaggiare il "nemico".A noi quindi cosa rimane? solamente ipotizzare.Uno che è stato parecchie ore a parlare con gli inquirenti è il giornalista Sulas,e non credo che dopo diverse ore di dialogo non gli hanno dato qualche"dritta",solo che sta molto attento nel divulgare qualcosa se prima non ha una certa sicurezza,bravo si,ma non stupido.Buona giornata.

Mimosa ha detto...

Stefania ha detto: «Mi sembrava in tal senso molto ben strutturata la richiesta di Mimosa di prendere ad analizzare questa scomparsa, in modo differente, ovvero partendo dal perchè e non dal come». Veramente, io proponevo proprio l’opposto: analizzare il “come” sia uscita di casa senza essere notata da alcuno,
tanto che l’ho ribadito nell’ultimo post di stanotte.

Sul perché ci eravamo fin troppo soffermati.

Stefania ha detto...

Mimosa, stiamo dicendo due cose differenti. Tu parli dell'allontanamento io dalla scomparsa.

Quando parlammo della scomparsa abbiamo entrambe concordato sul partire dal "pilotata ma non troppo".

Da qui io mi sono spinta oltre ovvero a chiedermi chi avrebbe mai corso il rischio di andarla a prendere al cancello di casa.

Poi mi sono invece chiesta con chi potesse avere un appuntamento in altro luogo.

Ma poi è sparita, a prescindere da tutto ed ecco che mi domando il perchè.

E se penso ad un allontanamento pilotato ma non troppo devo ipotizzare gioco-forza che almeno inizialmente se pur magari con riluttanza Elena abbia seguito qualcuno oppure avesse con qualcuno un appuntamento e ci si sia recata da sola.

Da qui, la scomparsa.

Ecco, il mio perchè si riferiva a questa fase (quindi quella successiva all'allontanamento).

Stefania

PINO ha detto...

ENRICO carissimo,
l'ipotesi di Stefania, che conosco perfettamente, ma non sono autorizzato a rivelare, poggia su basi realistiche che ritengo di una certa consistenza.
Certo, la nostra amica, come tutti noi, non è in possesso della famosa sfera di cristallo, ma ha cercato di guardare la misteriosa faccenda, da un punto di vista particolare, che nessuno di noi aveva preso in considerazione. Tutto qui!
Se non avessi le mie personali convinzioni, non ancora contraddette dai fatti, avrei adottato senza esitare la sua teoria che ritengo, però, molto verosimile.
E qui, che la frase dello scrittore sir Conan Doyle troverebbe il suo sito più confacente.
Ciao, Pino

Stefania ha detto...

Grazie carissimo Pino.

Proviamo assieme a scompigliare un po' le carte?

Facendo "nostre" due verità ovvero che gli inquirenti sono parecchio abbottonati e che i giornalisti e gli opinionisti si dividono in due categorie, ovvero quelli che giocano a chi la spara piu' grossa e quelli che pur avendo ricevuto confidenze, come ci ricorda il buon Vito, rimangono abbottonati rimane il fatto noi si abbia ben pochi dati certi per poter fare grossi percorsi.

Ed allora, forse possiamo adottare quanto detto da Doyle, ovvero che è meglio noi si sfrondi e si guardi, ipotesi per ipotesi, quali possano essere o meno credibili e possano comunque reggere in base alle poche certezze che abbiamo su questo caso.

Io inviterei, se possibile e se gli garba, Pino a provare a fare una sua ipotesi. Quella che al momento sembra piu' incuriosirlo se non a convincerlo.

Su quella ipotesi assieme potremo fare un ragionamento circa il "come, quando, dove e perchè".

Poi procederemo con lo stesso sistema su qualsiasi ipotesi potrà venirci alla mente.

Vi sembra una strada praticabile?

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

A proposito di come potrebbe essere avvenuta “ la fuga”

1° scenario

- dal momento in cui è stata vista nel cortile alle ore 08,15 ( forse rientrando dopo aver salutato i figli che andavano a scuola) dalla tizia che transitava in auto, al momento del rientro del marito (ore 8.45 ca ) Elena sapeva di avere una buona mezz’ora a disposizione

Superato l’attacco di panico notturno deve aver preso la decisione drastica ( allontanamento suggerito, progettato e pianificato fin nei minimi particolari da qualcuno o desiderio di togliersi la vita secondo un rituale atipico, ma significativo ? )

Quindi si deve essere cambiata gli indumenti, aver indossato un paio di occhiali di riserva ( è impossibile che non ne avesse almeno uno !!!) si è tolta la fede depositandola in bellavista sul tavolo assieme al cellulare, è uscita, ha velocemente disseminato pantofole maglione pantaloni calze occhiali biancheria intima ecc.. nel cortile e – a mio parere - deve essersi diretta a piedi verso la chiesetta dove , probabilmente , qualcuno l’attendeva oppure, nella seconda ipotesi, aver compiuto un folle gesto

Quella mattina c’era molta nebbia, non sappiamo come fosse vestita ma di certo non in modo tale da essere riconosciuta

Lascio a te il piacere di procedere con gli altri scenari :-)
Ciao !

PINO ha detto...

@ STEFANIA, non ringraziarmi. Ho scritto quello che dovevo.
Vuoi una mia ipotesi? eccola:
dal momento che NESSUNO ha visto EC uscire di casa; NESSUNO è stato visto/a nei pressi della sua casa per prelevarla (forzatamente o volontariamente) con auto o altro mezzo, ho dedotto che la donna, dopo la partenza del marito, per accompagnare i figli a scuola, sia rimasta in casa, per accudire alle faccende domestiche, tanto che si era vestita con indumenti leggeri: una maglietta e pantaloni "CHIARI" così come è stata notata e descritta dalla signora vicina di casa che, passata di là in macchina, a sua volta, per accompagnare anch'essa i figli a scuola.
Ipotetica deduzione?
EC non sarebbe mai uscita di casa VIVA.
Il suo corpo?
Occultato momentaneamente nei pressi della casa e trasportato altrove, durante le ricerche del marito, e della vicina di casa, alla quale NB aveva chiesto di percorrere itinerari diversi.
Fai o fate voi la somma.

PINO ha detto...

p.s. Da tener presente che non c'era nebbia ma solo foschia molto trasparente, e gli indumenti consegnati da MB ai CC non sono quelli che EC indossava quella mattina, a detta di chi la vide nel recinto. Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

"trasportato altrove"

ALTROVE dove ? e da CHI ? Dal marito ?

Un altro caso Ragusa ? Con relativa distruzione di cadavere ?

Perché solo distruggendo il corpo in modo che non se ne ritrovi più nemmeno un millimetro quadrato l’uxoricida potrebbe sperare di farla franca

E quando, il consorte, avrebbe potuto compiere ( non l ‘eliminazione fisica della moglie : per quella sarebbero bastati pochi minuti !) l’occultamento temporaneo, il successivo trasporto e poi la definitiva disintegrazione del cadavere ?

Sono operazioni che richiedono tempo ma soprattutto sono operazioni che non si fanno agevolmente con i CC fra i piedi già un’ora dopo la scomparsa ( nel caso Ragusa il crimine sarebbe avvenuto durante la notte e solo alle 12 del giorno dopo il marito denuncia la scomparsa della moglie . Inoltre familiari ed amante non credo siano mai stati all’oscuro dei fatti. Anzi !)

E’ stato un “estraneo” ? Dove avrebbe temporaneamente nascosto il cadavere e quando avrebbe potuto andarlo a riprenderlo senza essere visto mai da nessuno ?

Tu dici come Holmes “improbabile ma non IMPOSSIBILE “

D’accordo ma che un tale scenario sia POSSIBILE è tutto da dimostrare e mi sembra che le indagini non siano orientate in questa direzione.

Una ragione ci sarà, credo.

Stefania ha detto...

Enrico, stai a tua volta tirando fuori altre ipotesi, quando parli di un estraneo. Te lo chiedo PER FAVORE ... una cosa per volta.

Proviamo ad analizzare l'ipotesi di Pino e limitiamoci a quella. Poi passiamo a quella successiva, ed a quella ancora successiva ...

Quindi ...

Pino wrote:

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12 Vuoi una mia ipotesi? eccola:
dal momento che NESSUNO ha visto EC uscire di casa; NESSUNO è stato visto/a nei pressi della sua casa per prelevarla (forzatamente o volontariamente) con auto o altro mezzo, ho dedotto che la donna, dopo la partenza del marito, per accompagnare i figli a scuola, sia rimasta in casa, per accudire alle faccende domestiche, tanto che si era vestita con indumenti leggeri: una maglietta e pantaloni "CHIARI" così come è stata notata e descritta dalla signora vicina di casa che, passata di là in macchina, a sua volta, per accompagnare anch'essa i figli a scuola.
Ipotetica deduzione?
EC non sarebbe mai uscita di casa VIVA.

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Risposta di Stefania: l'unica testimonianza circa i vestiti indossati la si deve alla vicina di casa che vista la sicura fretta che ogni donna ha il mattino quando deve accompagnare i figli a scuola puo' aver visto distrattamente gli abiti. Peraltro i pantaloni scuri, nella nebbiolina del mattino possono sembrare piu' chiari di quello che in realtà sono.

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Pino wrote: Il suo corpo?
Occultato momentaneamente nei pressi della casa e trasportato altrove, durante le ricerche del marito, e della vicina di casa, alla quale NB aveva chiesto di percorrere itinerari diversi.
Fai o fate voi la somma.

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Risposta di Stefania: effettivamente questo è possibile perchè l'uomo potrebbe aver gettato il corpo della donna nel Tanaro. Il fatto non sia stato ancora trovato non esclude non sia effettivamente in quel luogo. Non è un fiume facile e gli stessi "giornalai" ci hanno fatto sapere che sino al periodo delle secche non sarà da escludere che quel corso d'acqua nasconda il cadavere della donna.
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Stefania

Stefania ha detto...

Quindi proviamo a vedere se il cerchio si chiude:

Dove? In casa.

Quando? Al ritorno dal marito dopo aver accompagnato i figli a scuola.

Perchè? Perchè il marito ha "sbroccato" dopo aver saputo che la moglie non era cosi pia come lui si aspettava.

Come? Attraverso arma bianca. Non sono state trovate tracce in casa.

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Considerazioni di Stefania: puo' essere, rimane il fatto la moglie ha detto "non voglio mi portino via" proprio per bocca del suo presunto assassino.

Rimane gli inquirenti hanno sicuramente controllato il cofano delle autovetture. In altri casi è stato trovato dna del cadavere (es. caso Lucia Manca).

Rimane il marito avrebbe corso un grossissimo rischio non tanto nel caricare in automobile il cadavere della moglie, quanto a sbarazzarsene nell'unico momento in cui è stato in grado di farlo, ovvero quando ha attraversato il Tanaro per andare ad accendere il riscaldamento a casa dei suoceri.

A meno di non voler ipotizzare tutt'altro tipo di omicidio: ovvero quello premeditato.

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Stefania

ENRICO ha detto...

OT x Stefania

Chiarisco : io ho risposto a questa ipotesi

“EC non sarebbe mai uscita di casa VIVA.
Il suo corpo?
Occultato momentaneamente nei pressi della casa e trasportato altrove, durante le ricerche del marito, e della vicina di casa, alla quale NB aveva chiesto di percorrere itinerari diversi.”


nella quale non viene specificato CHI possa aver compiuto tali azioni : infatti non si accenna né al marito né a persona diversa . Le mie controdeduzioni sono pertanto del tutto legittime ed adeguate a quanto scritto da PINO

Infine lasciami dire che sono piuttosto stupito per questa tua uscita ” Enrico, stai a tua volta tirando fuori altre ipotesi, quando parli di un estraneo. Te lo chiedo PER FAVORE ... una cosa per volta.” la quale, oltre ad essere piuttosto fastidiosa è del tutto inappropriata alla circostanza

Quanto a suggerire di evitare di essere dispersivi, di cimentarsi in considerazioni scontate e di postare interventi verbosi utili solo a creare confusione non credo sia a me che tu debba rivolgerti

Pamba ha detto...

Stefania

Per ribattere al "Quando" riprendo un tuo schema:

ct
08:47 – Michele arriva a casa e apre il cancello.

08:48 – Dopo aver parcheggiato l’auto, Michele ( ...)

08:52 – Michele telefona a Marilena, sua vicina di casa, per avere notizie su Elena."

5 minuti per uccidere senza lasciare tracce (strangolamento?) e prontamente improvvisare un depistaggio?
E poi la vicina sarebbe potuta piombare da lui per aiutarlo e trovarlo proprio mentre cercava di nascondere il corpo!

p.s. le armi bianche lasciano tracce (coltelli, corpi contundenti, esclusi armi da sparo). O volevi intendere altro?

Pamba

Stefania ha detto...

Enrico, mi spiace per la tua risposta piccata. Evidentemente non sono riuscita a spiegarmi e me ne scuso.

Stefania

Stefania ha detto...

Pamba cara, stiamo rischiando di litigare per nulla. Ti ringrazio per aver spiegato ad Enrico che non era l'oggetto del suo intervento ad essere sbagliato ma il fatto si stesse seguendo le macchie di leopardo.

Tu hai compreso quanto intendevo: proviamo a prendere un'ipotesi per volta, giusta o sbagliata sia, ed analizziamola assieme. Eppoi passiamo a quella successiva senza "ma tu hai detto", "io ho scritto", ecc ...

Stefania

Stefania ha detto...

Enrico, sei d'accordo o meno che l'ipotesi di Pino fosse un omicidio da parte del marito oppure stiamo parlando di cose differenti?

Pino, puoi darmi conferma se ben ho compreso cosa intedessi quando hai fatto la tua descrizione di cosa puo' essere accaduto?

Ho avuto un abbaglio?

Stefania

Stefania ha detto...

Pamba, le tue deduzioni circa il rischio di essere scoperto dalla vicina ed i tempi "di esecuzione" per un omicidio che non sarebbe stato programmato, giocano a sfavore dell'ipotesi di Pino. Ma mettiamola sulla bacheca per poi eventualmente rivalutarla. E proviamo a proseguire ... finalmente abbiamo trovato "un metodo" .... ;-)

Pino? Ti vengono in mente risposte alle quali non abbiamo pensato ai quesiti sopra espressi?

Stefania

Pamba ha detto...

Aggiungo solo un'obiezione sul "Perché'"

ct Stefania
"Perchè il marito ha "sbroccato" dopo aver saputo che la moglie non era cosi pia come lui si aspettava."

L'uomo non ha mai dato segnali di carattere violento, impulsivo. Tutt'altro..la fede profonda, il legame di 4 figli, il concetto stesso di perdono in senso cristiano; nel caso, potrebbe sembrare più plausibile cercare l'intermediazione di qualche religioso per superare la crisi.

Pamba

p.s. grazie per i ringraziamenti (h21.51) ma mentre scrivevo non avevo neanche letto il post di Enrico (al quale non ho rivolto nessuna risposta in quel frangente). Con simpatia per entrambi;-)

Stefania ha detto...

Quindi, a tuo avviso, Pamba, MB non avrebbe mai saputo uccidere la moglie, neppure se molto arrabbiato e davanti a quanto non si aspettava?

Io dico che no, di primo acchito risponderei che no. Ma stiamo parlando (nel caso) di un delitto d'impeto e quindi non programmato ed assolutamente non "nelle corde" di Michele, almeno del Michele che "abbiamo conosciuto".

Quindi, questa tesi puo essere analizzata come segue:

- Michele avrebbe agito in preda all'ira e non prammando certamente di uccidere la moglie;

- Michele avrebbe studiato subito dopo un omicidio di impeto, la chiamata alla vicina;

- Michele avrebbe caricato la moglie in automobile (la sua o quella della donna) senza avere nè una coperta, un lenzuolo, un sacco, dove richiuderla e sarebbe stato cosi' fortunato che la donna, nonostante deceduta, non abbia rilasciato nella vettura nessun tipo di traccia;

- Michele avrebbe gettato la moglie nel Tanaro oppure in un altro posto dove non è stata sino ad oggi trovata, sperando nella fortuna di non essere visto e che il corpo non venisse ritrovato per tanto, tanto tempo. Sono passati mesi.

Le mie conclusioni: se cosi' dovesse essere andata, Michele non ha solo agito d'impeto ma è stato molto fortunato. Oppure tanti hanno visto ma nessuno ha parlato. Perchè? Per proteggere "un foresto"? Mi pare ancora meno probabile. Se pur devoto.

Stefania

ENRICO ha detto...

Stefania,

Pino, nel passo che ho riportato nel mio post delle 19:48: ed al quale rispondevo, non nomina il marito.

Quindi dove avresti colto che " si stesse seguendo le macchie di leopardo" ?

Sono d'accordo con l'obiezione di PAMBA la quale giustamente fa notare che "L'uomo non ha mai dato segnali di carattere violento, impulsivo. Tutt'altro..la fede profonda, il legame di 4 figli, il concetto stesso di perdono in senso cristiano; nel caso, potrebbe sembrare più plausibile cercare l'intermediazione di qualche religioso per superare la crisi."

ENRICO ha detto...

Stefania

scusami ma il tuo post delle 22:28: mi sembra un po' confuso oltrechè costruito su illazioni tue proprie piuttosto aleatorie e delle quali non possiedi il minimo riscontro...

Se vogliamo procedere con ordine e razionalità consiglio di essere meno emotivi e più riflessivi

Pamba ha detto...

Stefania

ct Quindi, a tuo avviso, Pamba, MB non avrebbe mai saputo uccidere la moglie, neppure se molto arrabbiato e davanti a quanto non si aspettava?

Beh, non sono una "profiler" ;-) ma se proprio dovessimo addebitargli un delitto d'impeto, le mani al collo gliele avrebbe messe al momento della presunta confessione, nel cuore della notte.

Ci manca comunque un particolare, la testimonianza dei ragazzi la mattina.

Pamba

Mimosa ha detto...

Carissima Pamba

"Sembra" che i ragazzi abbiano raccontato che la mamma appariva tranquilla come tutte le mattine.

Bisogna pensare che sono quattro (!) ragazzi da svegliare, preparare, sollecitare affinché non facciano tardi, non dimentichino quaderni o altro, etc. ... cose in ogni mamma è indaffarata a curare per un figlio solo e figuriamoci per 4.

Forse, nella concitazione dei preparativi, non si sono accorti degli scambi di frasi tra i genitori.

Piuttosto solo dai figli potrebbe essere venuta la conferma di come era vestita, e mi pare di ricordare che quegli indumenti sono stati confermati: pantaloni marrone e maglione chiaro.

Mimosa

PS - per quanto riguarda il resto oggetto delle ultime discussioni, sto molto riflettendo.

Mimosa ha detto...

Prima di continuare, domando:
in questo quadro di scomparsa, secondo voi, qual è la ragione strategica del disseminamento degli abiti in due punti diversi del cortile (domanda che già Kiba il 21 maggio, poneva)? Perché non in un punto solo, in un’unica pila tutti quanti?

Pamba ha detto...

Ciao Mimosa, grazie per il chiarimento sulla testimonianza dei ragazzi.
Per i vestiti, che è veramente l'enigma per eccellenza, devo andare a rivedere bene; purtroppo non ricordo le discussioni che avevate fatto in precedenza.

Alla prossima
Pamba

PINO ha detto...

MIMOSA, posso risponderti io:
1° La disposizione sparsa degli indumenti, è stata precisata dal marito. Ma noi come facciamo a sapere se sia vero? quali riscontri abbiamo? NESSUNO
2°La "ragione strategica"? sarebbe proprio nel racconto stesso: disorientare le indagini.

ENRICO, se sapessi dove il corpo di EC sarebbe stato trasportato sarei un mago, ma non lo sono
Per quando riguarda la testimonianza della vicina che avrebbe notato EC, passando in auto, entro il recinto di casa sua, e con l'abbigliamento descritto ( pantaloni CHIARI) gli inquirenti l'hanno ritenuta valida.
A parte voglio assicurarti che la foschia o nebbia, non altera i colori di un oggetto. Ed io lo posso confermare per esperienza diretta. E se la testimone ha riconosciuto EC, nonostante la foschia, non poteva sbagliare sul colore dei pantaloni.
PAMBA, la finzione è una caratteristica innata nell'uomo. Non possiamo mai sapere quando qualcuno finge od è sincero. questo lo si può capire solo a posteriore, quando lo si scopre.
Ultima precisazione: per Enrico e Stefania: è vero che io non abbia mai nominato MB nè altri, ma non era difficile desumerlo.

PINO ha detto...

p.s. Domani postero una seconda ipotesi, non meno scabrosa della prima. P

Mimosa ha detto...

Caro Pino, amico mio,
per essere proprio precisissimi: la signora, in un’intervista rilasciata al citofono di casa (quella mandata nei servizi tv), ha detto che Elena era vestita “con pantaloni e un maglione …(piccola pausa) chiari”.

Anch’io sono del parere di Enrico e Stefania che la foschia del mattino non le abbia potuto far riconoscere distintamente il colore dei pantaloni
(l’avevo scritto già il 10 maggio: «Del resto, la signora ha potuto vedere Elena quasi con la coda dell’occhio, visto che è passata in automobile (a 50 km/h, vista la fretta?) e che c’era una coltre di nebbia che “sbiancava” tutto. Se i testimoni stessero più attenti a come parlano ai giornalisti, alle decine da cui vengono assillati in casi di cronaca nera, prima di rilasciare dichiarazioni, dovrebbero mettere per iscritto tutto e leggere il testo».

Inoltre, e lo dico per la prima volta, a me non sembrava proprio che i pantaloni mostrati fossero “freschi di bucato”, anzi! Erano ben “vissuti”, con lo sgualcimento tipico delle braghe indossate.

Ciao, a rileggerti all'ora di pranzo, purtroppo!

Mimosa

Mimosa ha detto...

Torno a porre in evidenza la figura di M.B. perché vedo di nuovo vacillanti convinzioni sulla sua estraneità, nonostante le tempistiche più volte evidenziate.

Ammesso che tutti, per quanto educati e ligi all’osservanza delle leggi, possiamo essere soggetti ad impeti di furore e almeno una volta nella nostra esistenza ci facciamo accecare dall’ira, quanti di noi, religiosi e osservanti, dediti alla vita della parrocchia, chiamati a salire sull’altare per leggere le Sacre Letture, tanto pii e praticanti da essere investiti dall’autorità ecclesiale di impartire la comunione (come ad es. le insegnanti di catechismo, e non occorre essere diaconi, di cui molti peraltro sono sposati), appartenenti per vocazione ad un corpo benemerito quali i Vigili del Fuoco, quanti così, ripeto, potremmo mai farci prendere la mano dal demonio e ammazzare (per disonore o vergogna o vendetta) un nostro prossimo, o addirittura la persona con la quale abbiamo stretto un patto indissolubile davanti a Dio e abbiamo generato dei figli fondendoci “in un’anima sola”?? Persone così, possono all’improvviso perdere il senno e dannarsi l’anima in eterno, anche continuando a condurre la vita di sempre, salendo sull’altare, leggendo le Sacre Scritture, impartendo la comunione?

Spero conveniate con me che un uomo, come Michele era prima della scomparsa della moglie, da un momento all’altro non può trasformarsi in un viscido serpe demoniaco … soprattutto senza che ben due parroci si siano mai accorti di un cambiamento!

A mio spassionato parere è fuori di ogni logica ipotizzare qualunque cosa lo consideri coinvolto.

Mimosa ha detto...

Per concludere, ci sono un paio di frasi di Stefania che vorrei considerare, risalenti al 20 maggio.

Stefania scrive: «Michele racconta "Poco ma non troppo, troppo ma troppo poco”».
Forse è vero, ma l’abbiamo riconosciuto, si tratta di quello che i giornalai ci hanno fatto vedere, mandandoci in onda spezzoni ritagliati ad arte.
Del resto non è male che lui ai giornalisti racconti certe cose ed altre le riservi agli inquirenti, giacché sono loro ad occuparsi delle indagini e non il pubblico seduto a casa davanti al teleschermo né quelle pettegole sulle poltrone dei talk show né noi davanti alle nostre tastiere.

Tuttavia è interessante il commento successivo, in cui Stefania poneva l’interrogativo: «Michele potrebbe, a vostro avviso, imputare ai compagni di chat e di messaggi e di incontri della moglie, ogni colpa perchè esistono o esiste un "intoccabile"?».

Se Michele, alias Armando Diaz, insiste a dirigere l’attenzione sulle “persone e non sui luoghi”, non per questo dobbiamo pensare egli :
1. sappia qualcosa di più di quanto non raccontato ai CC (Michele mi sembra un marito che voglia capire – come noi – “chi” ha aiutato Elena a scomparire da casa, per comprendere “come ha fatto”, non tanto dove è andata a finire, e si affida con fiducia agli investigatori … più che ai giornalisti gossipari)
2. insistendo sui compagni di chat & C, voglia deviare l’attenzione investigativa da qualcuno di “intoccabile”.
A che motivo? Farsi giustizia da sé … o perché ‘troppo pericoloso’ per l’incolumità dei figli? Siamo nel labirinto del caso Rea, con le congetture di Paolo Ferraro sui condizionamenti mentali?

Elena è “scomparsa” senza tracce, non si trova, nonostante le oltre 700 segnalazioni, lo scandagliamento dei pozzi della zona, dei 5 laghetti e del Tanaro (mancano le griglie della diga), le perquisizioni in casa e nella chiesetta, le analisi del cellulare e del pc, gli alibi dei corrispondenti amicali, e via dicendo.

Sepolta sotto terra non può essere stata in quei giorni invernali, col terreno gelato (replica del caso Ragusa), pertanto o la ritroveranno nel Tanaro o in un altro fiume (poi si vedrà come procedere con l’accusa di “istigazione al suicidio”) o è viva e vegeta da qualche parte ben occultata contro la sua volontà.
Oppure consenziente.

A tale proposito, mi è venuta in mente un’ipotesi agghiacciante: e se Elena fosse rimasta incinta di uno dei due o di un terzo ma non del marito (che da mesi si addormentava di colpo) e per questo ricattata?

Guglielmo ha detto...

Cara Mimosa,
sono particolarmente interessato al tuo ultimo commento che lascia ben intendere le tue idee che condivido nella sostanza. In effetti l'analisi dovrebbe sempre seguire la sintesi. Intrigante l'ipotesi sui motivi di ricatto spiegherebbe, in parte, la "cura" con la quale è stata fatta sparire E. Da mesi si investiga più o meno apertamente sul marito e nè moventi sono usciti nè possibilità. Il tempo che passa gioca a sfavore della verità, credo che almeno su questo non si possa essere in disaccordo, perchè allora non guardare più in là?
E' esemplare lo schermo che hanno posto su se stessi "gli altri" ma, soprattutto, la fede data da tutti
ai loro (scarni) racconti sui loro rapporti con E, francamente improponibili.
PS
Di solito, eccezion fatta per la brina superficiale, il terreno ghiaccia dopo che si solidifica l'acqua. Ma i laghetti ed il Tanaro erano pattinabili? La "buca" poteva anche essere stata scavata prima.
Saluti

PINO ha detto...

MIMOSA cara,
considerato il fatto che quanto ho scritto sia solo ipotetico, basato, però, su constatazioni di fatti e dichiarazioni varie, non esclude che possa essere oggetto di discussioni e critiche di chi ha maturato punti di vista differenti: guai se non fosse così.
Il motivo principale che ha generato la mia ipotesi affonda le sue radici nelle numerose dichiarazioni, NON RISCONTRABILI, di MB che, se fossero stati dei mattoni si sarebbe potuto costruire un effimero castello.
1 Chi potrebbe confermare che gli indumenti siano stati rinvenuti nel posto, e nella disposizione che MB ha indicato?
2 Chi ci confermerebbe che fu la notte precedente alla sparizione, di EC, che la stessa avrebbe palesato al marito i suoi timori e le sue ansie?
3 Quale riscontro avremmo, per ritenere veritiere tutto il resto delle altre dichiarazioni di MB?
La risposta che si impone alle tre domande è:NULLA
Stando a quando sopra, come si potrebbero formulare ipotesi, più o meno plausibili, se non si tiene conto dei tre cruciali quesiti sopra esposti?
Ti saluto, sempre con stima ed affetto, Pino

PINO ha detto...

MIMOSA,
La tua ultima ipotesi che ritieni "agghiacciante", e lo condivido, avvalorerebbe quanto ho proposto.
MB l'avrebbe scoperto?
Possiamo solo immaginare l'ira di un marito sentitosi tradito sino a tal punto, religioso o meno, ma sempre con il sangue bollente che circola nelle vene di ogni buon meridionale, come lo scrivente.
Naturalmente è solo una teoria, ma chissà.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Pino il discorso del malessere di Elena manifestato durante la notte potrebbe starci se non fosse che il marito passa dal medico per controllare a che ora iniziavano le visite,di certo non passo dal medico se non ho alcun motivo di farmi visitare.Sappiamo poi, che Elena aveva confidato pochi giorni prima ad una amica di essere stata tradita da un "amico".Chi ha avuto l'incarico di dover "pulire"i peccati di Elena? A dopo e buona giornata.

Guglielmo ha detto...

@Pino, ma un po' a tutti,
vero su quelle 3 domande e sul NULLA, però...
Chi ci ha informato, immediatamente, delle particolari amicizie della moglie?
Chi ci ha informato degli insistenti messaggi - ti voglio tanto tanto, tanto bene - vediamoci al solito posto - sei stata tu a cercarmi ?
Chi si è presentato con i vestiti nella busta?
Chi ha parlato circa la confessione al prete, e del relativo ringraziamento?
Chi ha detto della crisi notturna?
P.Q.M.
MB è da ritenersi uno spudorato mentitore? Non va dato alcun credito, almeno temporaneo, al suo dire?
Ad esclusione dei sordi e dei ciechi direi di no!

PINO ha detto...

Guglielo,
Rispondo alle tue domande, non nell'ordine che le hai poste:


MB, lo sappiamo tutti. Ma sono i vestiti che LUI SOSTIENE di aver trovato. E come lo proverebbe?



Lo ha fatto il prete. MB non aveva mai fatto accenno al suo "ringraziamento" per l'intervento consolatorio del sacerdote. Perchè?

La risposta alle altre due domande, inerenti alle sue rivelazioni, senza essere nè sordi nè ciechi,devi convenire, che le stesse possono essere interpretate come il tentativo di allontanare da se, ogni sospetto di implicazione nella sparizione della moglie, e se non bastasse, colpevolizzando altri.
Naturalmente, molto di quanto ipotizzato, potrebbe essere vanificato da risultati investigativi futuri.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno cari amici."Elena Ceste aveva un altro personal computer, gli inquirenti lo analizzeranno"
24-05-2014

Si è scoperto che Elena Ceste utilizzava anche un secondo personal computer.
Non è detto che già nei prossimi giorni non sapremo qualcosa di più concreto sulla vicenda, dato che l'analisi del secondo personal computer di Elena Ceste è già cominciata e potrebbe svelare dei dettagli importanti per scoprire la verità sul giallo.Se la notizia fosse vera nei prossimi giorni ne sapremo di più di quel che fin'ora ci è dato sapere,e qualche buon "amico" (come è solito dire) ha le ore o i giorni contati.Buona giornata a tutti.

PINO ha detto...

p.s. Scusami, Guglielmo, per non aver scritto correttamente il tuo nome, in testa al post. P

PINO ha detto...

VIGNERA
Il fatto che fosse stato scoperto un secondo pc in possesso di EC, l'avevo già segnalato qualche giorno fa, ma quasi nessuno ha ato peso alla notizia.
Grazie, ad ogni modo, per averlo confermato

Anonimo ha detto...

Ha perfettamente ragione Pino nel sostenere che il racconto dei vestiti è dato solo ed esclusivamente dal marito ed infatti continuo a dire che la storia dei vestiti o esiste (e in quel caso la posizione dei vestiti descritta dal marito deve essere corretta, sei d’accordo Pino?) o non esiste (il marito mente). Non ci sono alternative.

SE la storia è vera, continuo a credere che nessuno, a parte Elena stessa può averli sistemati in quel modo perché nessun’altro avrebbe avuto interesse a farlo.
Per me il cerchio si restringe ad Elena e al marito. Uno dei due ha simulato.

Se anche E avesse avuto un appuntamento esterno alla casa, i vestiti li sistema prima di uscire, decidendo già di non farvi ritorno. I vestiti sono l’atto finale. Da escludere quindi anche l’ipotesi di uscita temporanea dove poi accade qualcosa di brutto.

E di nuovo se la storia degli abiti è vera, la testimonianza della vicina ci serve a poco, ci sono i figli ad averla vista con quegli abiti che poi sono stati abbandonati. In questo caso Elena si cambia, non ci sono se,ma o però. Al massimo la vicina può suggerirci quando inizia a spogliarsi/cambiarsi (poteva essersi tolta solo il maglione?), ma forse serve a poco.

Ad essere onesta inizio anche io ad avere dei dubbi e a sostenere per alcuni versi l’ipotesi di Pino, o meglio a non escluderla del tutto. Più che altro, se è vero che non ritengo plausibile un omicidio (più per i tempi e i modi che per la “fedina pulita”), non posso certo escludere a priori che non sia stato lui stesso a farla allontanare. Si cercano o no persone che avrebbero INDOTTO Elena a fuggire?

Uno dei tanti dubbi sul racconto della sera precedente è la preoccupazione del marito verso un problema da risolvere esclusivamente attraverso il medico, nonostante E avesse mostrato dei messaggi ed avesse parlato di gente che non la lasciava in pace. Solo i giorno dopo, quando E sparisce, sputano i presunti colpevoli, ossia coloro che l’avrebbero indotta ad abbandonare la casa (diventano tutto ad un tratto persone reali?).

Altro dubbio è sulla pacatissima reazione di un uomo che legge dei messaggi sul cellulare della moglie ed accetta l’assurda giustificazione che altri risponderebbero al suo posto. Oltre a questo c’è anche la mancata spiegazione di cosa stesse facendo mentre era bloccata ed altri (chi, chiederebbe chiunque) la riprendevano in video.
Ammetto che tutto ciò è piuttosto strano.
Kiba

Guglielmo ha detto...

Le parti uguali sono scambiabili

Proviamo per un attimo a pensare alla vicenda ritenendo MB colpevole. La storia recente ha dimostrato che i mariti colpevoli, o presunti tali, negavano ogni dissidio all’interno della coppia, anche essendoci amanti – a volte più di una – da anni. Sempre loro sono più o meno fisicamente vicini alla moglie al momento della scomparsa, a volte nel loro letto matrimoniale. Quasi mai (il quasi avrei potuto ometterlo) loro hanno fornito indicazioni, men che mai nomi, su presunti responsabili. Spesso, ciò che non è noto, appare specularmente dal comportamento della famiglia di lei, inizia con incredulità, si passa a domande esplicite, ai sospetti poi alle accuse vere e proprie fino a costituirsi parte civile.

Di solito gli uxoricidi agiscono d’impeto, lasciando evidenti tracce, diversamente possono beneficiare di complicità se non altro morali.

Io nella vicenda non vedo tutto questo, conservo dubbi di base viste le pochissime notizie trapelate, e proprio perché scarse non bastanti ad insaponare la corda. Certo è che dietro ad un’assurda scomparsa (evito solo per scrupolo la parola omicidio) non mi aspetto di trovare rose e fiori, non credo che vi sia una storia molto semplice che possa capitare a chiunque.

Spero che il silenzio quasi totale non sia dovuto all’insipienza delle indagini, materiale ne hanno in abbondanza per poter ipotizzare qualcosa, voglio credere che sia strumentale alle ricerche che per prima sono rivolte al ritrovamento di EC o di quel che ne rimane.

Dimeticavo, gli abiti!
Il fatto di averli ritrovati lì, di averli portati in auto per ore, di averli consegnati ai CC dopo averli fatti vedere alla vicina, è solo una zappata sui piedi che il presunto colpevole tanto scaltro ed abile si sarebbe dato da solo.

Stefania ha detto...

Intanto Guglielmo, condivido le tue considerazioni. Ricordo la mamma della povera Chiara Poggi, stringere a se Stasi, quasi a volerlo proteggere, il giorno del funerale della figlia.

Salvo poi prendere una strada completamente differente.

E questo vuole essere solo un esempio. Nel caso di Garlasco la fiducia dei Poggi nei confronti del ragazzo duro' quanto un gatto sull'Aurelia.

Qui, la famiglia di Elena sembra descrivere un marito incapace di qualsiasi gesto di violenza e tutt'ora amato e rispettato.

Vero ci sono al mondo tante persone dalla doppia personalità e che quindi il fatto "I Ceste" escludano qualsiasi tipo di coinvolgimento di Michele nella scomparsa della moglie non puo' fornirci garanzia assoluta.

Vero anche che loro lo conoscevano. Bene? Non credo. Non conoscevano evidentemente troppo nemmeno Elena.

Spero che la storia del secondo computer in uso alla donna non sia una bufala. Spero possa dare indicazioni circa una persona che alla fine non conosciamo per nulla bene per non dire peggio.

Stefania

PINO ha detto...

Non dico che la mia ipotesi abbia gli estremi per farsi ritenere unica, ma penso sia degna di essere discussa ed analizzata senza apriorismi.
Essa è una, fra le molte che si possono sviluppare, ma non manca di verosimiglianza, tenuto conto del materiale informativo in nostro possesso.

Stefania ha detto...

Pino, hai ragione. Quello che non mi riesce a convincere della tua ipotesi è in particolare la tempistica.

Stefy

PINO ha detto...

Stefania,
la tempistica c'è e come. Essa andrebbe dal ritorno di MB a casa, 08,47, fino a dopo le ore 10,30 circa. In questo lasso di tempo potrebbe avere avuto l'agio non solo di uccidere, ma anche quello di occultare il corpo.
La sequela cronologia: 8,48 MB entra in casa, affronta la moglie e la strangola (la telefonata alla signora accanto, potrebbe essere solo un depistaggio, per crearsi un alibi). Sistema il corpo nell'auto di lei, ed invita la signora accanto a raggiungerlo a casa, per aiutarlo nella ricerca della donna. Era proprio necessario quest'aiuto? si perchè avrebbe rafforzato il suo alibi. Infatti, alla sua presenza apre il bagagliaio della SUA MACCHINA, nell'eventualità che E vi si sia nascosta, e NON IL BAGAGLIAIO DELLA MACCHINA DI E. che sta usando fin dal mattino, e dove si troverebbe il suo corpo.
Subito dopo, invita la vicina a cercare E nei dintorni, usando due auto: lui con quella della moglie e la vicina con la propria auto, suggerendo, per ognuno dei due ITINERARI DIVERSI. E questo per essere libero di occultare il corpo di E, in piena solitudine, nei mille anfratti, buchi e dirupi, che caratterizzano la zona, oltre al fiume Tanaro, che raggiunge nel frattempo.
Ti pare soddisfacente questa spiegazione? TEORICA, si intende!
Ciao

Stefania ha detto...

Pino, effettivamente, hai fatto un quadro di questa ipotesi che la rende possibile anche dal punto di vista tempistico.

Solo una cosa, che avevo già scritto tempo addietro: nel caso il marito si fosse disfato del corpo di Elena in occasione della "finta" a questo punto ricerca della consorte, si deve valutare una cosa non da poco:

non potrebbe trattarsi di delitto d'impeto perchè per caricare un cadavere nel bagagliaio di una qualsiasi autovettura senza lasciare traccia alcuna devi avere a disposizione teli, coperte, qualcosa che possa preservare il bagagliaio stesso da tracce che potrebbero essere successivamente scoperte.

Avevo fatto, all'epoca l'esempio del trasporto del corpo di Lucia Manca.

Stefania

Vanna ha detto...

Pino buon pomeriggio.

Nella tua ipotesi accurata, credibile nella ricostruzione pur nei tempi stretti, come si colloca secondo te, la lettera del "Consolatore" potrebbe averla scritta lui che sembra preparato nel campo biblico?
O un'altra persona che sa cosa è accaduto?

Altrimenti l'unica traccia scritta viene ad essere vanificata come depistaggio ad opera di un mitomane mentre invece gli inquirenti l'hanno ritenuta interessante.

Mimosa ha recentemente ipotizzato che lei potesse essere incinta,
l'avevo pensato anche io,
certamente il marito non avrebbe reagito tranquillamente e questo spiegherebbe il " perché".

Lei e lui potrebbero essere diversi da come ci è stato raccontato e da come lui si presenta.

Questa storia, continuo a pensare, non è così come appare, troppi elementi concorrono a renderla poco chiara.

Un saluto.


Siccome però il corpo non si trova, se fosse stato lui dovrebbe aver premeditato il fatto con tale cura ("come") da non tralasciare nulla.
Lavora nel territorio che conosce bene.

Vanna ha detto...

Chiedo scusa, l'ultima riflessione precedeva il saluto!

Vanna

Anonimo ha detto...

Caro Guglielmo, mi è piaciuta l’espressione “insaponare la corda” e forse come dici tu è presto per farlo, soprattutto se non sappiamo ancora gli esiti dell’esame sul pc che a mio parere dovranno far saltare fuori qualcosa se Elena era realmente minacciata/ricattata da qualcuno.

Per adesso rimangono solo tante stranezze come i vestiti lasciati a terra, la ricarica telefonica, i vari contatti, ma tra queste per me rientra anche il racconto di M sulla notte precedente la scomparsa di E.

Inoltre se proprio vogliamo dar retta a tutti gli indizi c’è un uomo, non ricordo se l’ex fidanzato, che parla della gelosia di Michele raccontatagli da E stessa. D’altronde è ormai palese che Elena comunicasse con altri uomini all’insaputa del marito, un motivo evidentemente c’era.

Questo a mio parere contrasta con la personalità di un uomo(ma diciamo tranquillamente di tutti) che di notte viene a sapere di messaggini sul telefono e di gente che riprende la moglie in video a fare non si sa bene cosa, e che si accontenta di rimandare il chi,dove,quando ad un altro giorno.

Non si arrabbia per i messaggi e non si preoccupa quando E gli parla di persone che la tormentano(e che la riprendono in video!). Non si rivolge infatti ai carabinieri ma va a cercare il medico…che dirti, a me è un passaggio che non convince affatto.

Non mi accontento però di dire che il marito avrà sicuramente raccontato tutta la verità perché non aveva il tempo per uccidere ed occultare il corpo o perche' la famiglia di lei gli crede. Preferisco non prendere alcuna posizione ma valutare ogni dettaglio e quando ci sono quelle che a me paiono come stranezze farle notare per sapere anche le vostre opinioni.

Anzi, a favore di Michele, rispetto ai tempi di un omicidio aggiungiamo anche quelli per svestire la donna, visto che si suppone fosse vestita proprio cosi (i figli l’hanno vista la mattina).

La storia dei vestiti mostrati alla vicina la facevo notare a Pino molti post fa proprio per contrastare il suo dubbio, ora però ragionandoci su capisco anche che mancano molte informazioni basilari e che le ipotesi potrebbero essere diverse (la più banale? Dimenticarsi la busta in un punto della casa visibile tanto da rendere inutile un tentativo di nasconderla).
Kiba

Vanna ha detto...

Credo che M.B. da tempo sapesse dei contatti della moglie.

Si è già detto: sappiamo quello che riporta lui che potrebbe non riferire al completo ciò che è successo.

Racconta subito delle ricariche, dei messaggi d'affetto alla moglie puntando il dito su altri uomini.

Almeno nei primi tempi, certe notizie poteva darle solo alla polizia, perché raccontarlo in tv?

PINO ha detto...

STEFANIA
No! non si tratterebbe di delitto d'impeto, ma di uno premeditato.
Ciò sarebbe dimostrato dalla stessa sequela delle varie fasi della realizzazione omicidiaria ipotizzata

Guglielmo ha detto...

Certo dopo 4 mesi la memoria può scricchiolare, specialmente verso quei ricordi non omogenei alle proprie idee.
MB nelle primissime interviste sostiene che i CC non gli credano, sospettino di lui, manco tanto velatamente. Egli telefona con il viva voce, il primo giorno, all'amico della golf innanzi a due dell'Arma, uno esce sul balcone per non sentire, l'altro riceve una telefonata urgente. Nel frattempo gli dicono che i vestiti lasciati in terra sono un affronto a lui, sì proprio a lui.
Sfido chiunque a tacere visti i casi Re* e Ragu**.

Stefania ha detto...

Attenzione Guglielmo: rischiamo di confondere un assassino con un uomo impreparato ad affrontare qualcosa piu' grande di lui.

Michele chiede al cugino di aiutare la moglie a modificare il profilo facebook della stessa che si sente controllata al punto di pensare qualcuno puo' essere entrato nel suo account.

Questo accade ad ottobre, non certo negli ultimi giorni.

Questa cosa mi fa pensare che l'ipotesi di Pino non sia peregrina per niente.

Ma c'è dell'altro. Potrebbe essere a vostro avviso che un marito geloso cerchi mesi prima della scomparsa, di aiutare la moglie ad avere un profilo facebook piu' sicuro se non per gelosia?

A mio avviso, davanti alle lamentele della moglie, le stesse che lo hanno indotto a chiedere l'aiuto del parente milanese, avrebbe potuto prendere la palla al balzo e dire "Elena .... chiudilo 'sto cavolo di profilo facebook che ti crea tanti problemi ..." ed invece pare l'abbia aiutata attraverso il parente.

Siamo sicuri che il problema fossero le chat?

Stefania

Ivana ha detto...

Credo che ogni indagine approfondita necessiti di tempi lunghi. Reputo indispensabile la cautela...
Per ora, se è vero quanto riportato da "Quarto Grado", sarebbe stato consegnato alla Procura il profilo psicologico di Elena, da cui emergerebbe un "crollo mentale della donna dovuto al suo senso di isolamento e solitudine, al vuoto delle relazioni ambientali".
Sinceramente non capisco come tale profilo psicologico possa conciliarsi con la "vivacità" a cui avevano dapprima accennato gli inquirenti stessi...
"Senso di isolamento e solitudine"? Come può una madre di quattro figli sentirsi "sola"?
"Vuoto delle relazioni ambientali"? Oltre ai genitori, alla sorella, alla maestra di uncinetto c'erano, o no, le relazioni amicali, o pseudo-amicali con cui intrattenere rapporti virtuali e reali?
Perché da alcuni Elena è stata descritta come persona che vivesse un forte disagio personale, mentre da altri (per esempio dal cosiddetto "uomo delle cave")non viene evidenziato tale disagio?
Personalmente, almeno finora, continuo a escludere che si sia allontanata con qualcuno, perché, come ripeto, credo che chi ha già sperimentato la mancanza d'indipendenza economica non voglia ripetere un simile errore, non dimenticando "come sa di sale lo pane altrui..."

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona sera a tutti.Ho letto con attenzione i vostri commenti e vedo che iniziate a dubitare del "buon" Michele,nulla di male per carità,in fondo tante cose da chi le abbiamo apprese? da lui,dai suoi racconti un po strani, che a volte tornano altre invece no.Però io dubito che sia stato lui ad uccidere e far sparire il corpo della moglie,per un motivo che magari vi potrà sembrare banale,ma che invece non lo è.Gli uomini normalmente siamo impegnati con il lavoro sia la mattina che il pomeriggio.Le brave mamme oltre ad occuparsi dei lavori domestici stanno molto attente alla salute dei figli,raffreddori,influenze,febbre e altro ancora,quindi chi è che normalmente va dal medico a far visitare i figli? le mamme,e chi è che sà molto bene gli orari delle visite? sempre le mamme,gli uomini fanno un po di fatica a ricordare queste cose.Perché Elena non segue il marito per accompagnare i figli a scuola visto il suo stato d'animo che tanta preoccupazione ha suscitato nel "buon Michele durante la notte e le prime ore del giorno? Semplice,sapeva benissimo che il medico a quell'ora non faceva visite,ed è pur vero che è Michele a controllare gli orari in cui il medico riceveva i suoi pazienti,quindi Elena volutamente è rimasta a casa,o perché aspettava visite,oppure perché aveva un appuntamento, non al buio, ma, alla luce del sole.C'è qualcosa di vero in quello che ho detto o mi sbaglio? Accetto tutto cari amici anche le critiche,in fondo cos'è la mia, solo un ipotesi,forse plausibile e forse no.Un abbraccio a tutti e buona notte.

Anonimo ha detto...

@Vito

Trovo molta plausibilità nella tua ultima ipotesi.

Stefano

Anonimo ha detto...

@ Mimosa

Sai che trovo la tua ipotesi di una gravidanza veramente da tenere in considerazione e su cui riflettere?

Saluti a tutti.

Stefano

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

Stefania hai ragione, forse il problema non erano le chat.

Vito, può essere come dici: lei rimane a casa per aspettare visite o avere un appuntamento,però ciò che sappiamo è frutto dei racconti del marito il cui comportamento non appare in linea con la richiesta da lei fattagli di stare a casa con i bambini.
Lo abbiamo già detto.

Ivana, condivido le domande che ti fai riguardo la "vivacità" di E. che non si concilia con un suo, eventuale per me, disagio psicologico.
E giustamente come dici, come fa una donna con quattro figli a sentirsi sola?
Mi chiedo, forse si sentiva sola nella gestione quotidiana?
In che modo lui l'aiutava nella gestione della prole: dando regole rigide da seguire e basta?
Oppure con un sostegno affettuoso, magari senza giudizi.

Questa coppia viveva una fede imposta da un io categorico oppure una fede-fiducia aperta all'altro?

Sembra che da fb venga fuori un'altra Elena,altra persona.

Che lei avesse un disagio è sempre lui che, nel suo racconto iniziale, ce la rappresenta agitata e che si batteva la fronte, che vaneggiava di riprese a luci rosse.

Se gli inquirenti stanno cercando di fare un quadro psicologico della donna è perché qualcosa non quadra neanche a loro.

Riguardo l'assenza delle relazioni ambientali, appare strana anche a me,aveva i genitori,la sorella, quanto li frequentava se alla maestra di uncinetto aveva confidato qualcosa e alla sorella no.

Lo abbiamo già detto e giriamo e rigiriamo intorno al poco che è emerso di cui una parte è frutto del racconto del marito.

I computer e i telefoni hanno la loro voce che per il momento, speriamo, è ascoltata dagli inquirenti.

Stefania ha detto...

Una donna con quattro figli, puo' sentirsi sola? Non certo come madre, ma come compagna di vita questo è possibile. Presi, marito e moglie, dai propri doveri lavorativi (lui come Vigile del Fuoco, lei come casalinga) e dall'accudire i figli, ci si dimentica di essere coppia.

E' lo stesso Michele a darci questa chiave di lettura, quando dice che la sera si addormentavano stanchi.

E' verosimile che Elena si sentisse appagata come madre ma non piu' come compagna di vita.

Capita sovente che presi dalla frenesia della vita quotidiana ci si scordi di scegliersi ogni giorno, magari anche solo con uno sguardo complice o un bacio che non sia quello distratto che ci si scambia il mattino prima di darsi appuntamento la sera.

Ed il mondo virtuale che Elena aveva cercato e trovato era proprio questo mondo di affetti differenti da quelli domestici.

E' stata definita donna "vivace". Spesso a chi intreccia relazioni extra-coniugali contemporanee si usa dare epiteti di tipo differente.

Elena no. Elena non è stata considerata donna "facile" ma solo vivace. Proprio perchè si percepisce nel suo comportamento una ricerca spasmodica della coccola, dell'attenzione, fors'anche dell'amore che nulla ha a che vedere con il piacere sessuale di un incontro fugace e clandestino.

Si era illusa, Elena. E probabilmente ha poi compreso che per chi frequentava lei era solo un oggetto di desiderio non certo una donna da corteggiare alla luce del sole.

Qualche piccola "civetteria", traspare anche dai suoi scritti davanti al computer, quando a domanda diretta "Marito geloso?" risponde .... "Rompe" .....

In questo suo desiderio di affetto, Elena appare ai miei occhi anche un po' infantile. Ha un atteggiamento desideroso di attenzione e di coccola anche nelle sue micro-confidenze alla maestra di uncinetto. Cerca una guida, una maestra, un maestro, non un uomo maldestro che la possa irretire.

Per questo sono convinta che con il suo atteggiamento poco cauto e fanciullesco, Elena possa essersi imbattuta in ben altro che un uomo che la portava in gita alle cave.

Che poi, questa persona sia direttamente responsabile della scomparsa della donna (per il timore di venir scoperto) oppure semplicemente il "perchè" della scomparsa, ancora non l'ho ben chiaro anche se dopo che la cara Pamba mi ha dato le coordinate google della casa di EC, ho compreso che attraverso i campi davanti casa avrebbe potuto raggiungere la provinciale in breve tempo e li' potrebbe aver avuto effettivamente un appuntamento con qualcuno.

Stefania

Anonimo ha detto...

L'ipotesi di gravidanza da adulterio si incastrerebbe ottimamente con gli stravolgimenti emotivi (ed in questo caso anche perché ormonali) della donna, con conseguenze difficili da gestire da chi già scollata dal suo alveo familiare, che guardava al futuro in maniera traumatica ed angosciante, con sensi di colpa a livelli intollerabili. Forse la gravidanza stessa avrebbe potuto essere la leva del ricatto a cui E era sottoposta, con minacce verso i figli già avuti, dalla situazione matrimoniale sentita come impedimento al "nuovo corso", o motivo di scandalo (per il presunto padre) da soffocare a tutti i costi. Un possibile "aut aut" poteva concernere aborto o minacce di far del male agli altri bambini... Comunque la si giri, il contributo di dolore e sofferenza che E scontava è gigantesco, disumano. Gli abiti forse erano stati posizionati in quel modo a interrompere la movimentazione del cancello elettrico, mentre il loro cambio era necessario semplicemente per rendere E meno visibile in un breve tratto da percorrere a piedi? Non ricordo di aver sentito\letto notizie sui documenti personali (carta d'identità, patente, passaporto...); gli occhiali cambiati non fanno che confermare il distacco volontario e\o condizionato (da una persona e\o dai rimorsi) dalla vita familiare con M.
MRita.

Vanna ha detto...

Maria Rita, sei nuova?
Benvenuta tra di noi!

Sì penso anche io che un'eventuale gravidanza sia stata oggetto di ricatto con minacce di ritorsione verso i bambini e verso di lei che avrebbe potuto perderli come madre " cattiva" e lei ingenua come dice Stefania, ci ha creduto.

Eppure non credo si sia suicidata, 4 figli ed eventualmente uno in arrivo,avrebbero dovuto tenerla attaccata alla vita.

O è stata uccisa o è scomparsa con l'aiuto di qualcuno, potrebbe essere in un monastero di clausura?
Tali luoghi di culto sono invalicabili ai controlli.

In quest'ultima ipotesi gli abiti
davanti al cancello, gli occhiali, potrebbero significare un abbandono volontario, altrimenti sono un depistaggio volto a dimostrare che lei era in crisi ed è andata via nuda.

PINO ha detto...

Lo sconforto di EC, non esente da pentimento, vergogna e la delusione per essere stata "tradita" da "COLUI" nel quale aveva riposta la sua fiducia", confessate alla sua maestra di uncinetto, non erano tali da condurla al suicidio. Per cui si tornerebbe a ridiscutere dell'ALLONTANAMENTO PILOTATO o meno.
Bene. Ora accettandolo come ipotesi alternativa, riterrei opportuno focalizzare l'attenzione sul "COLUI", che, sembra avrebbe causato in EC, rabbia e forte delusione.
E chi potrebbe essere?
Fra le persone che godevano la sua fiducia, troviamo in primo posto il prete, confessore e consolatore delle pene della donna, al secondo posto vedrei un uomo del quale EC si sarebbe perdutamente innamorata.
Per il primo, se fosse il "COLUI" sarebbe una notizia sconvolgente (ma non tanto, se teniamo presente i vari sacerdoti pedofili o implicati in strane operazioni della banca vaticana).
Il secondo, resterebbe ancora misterioso, fin'ora. Altri non ne vedo, per il momento.
Riguardo l'ipotesi della presunta gravidanza, avanzata da Mimosa, posso solo dichiarami concorde, proprio perchè tale possibilità, scoperta dal marito, avvalorerebbe l'ipotesi dell'omicidio, da me avanza.



ENRICO ha detto...

L’ipotesi avanzata da MIMOSA ( gravidanza) non sarebbe peregrina.
In questo caso il messaggio del “consolatore” potrebbe anche essere interpretabile in tal senso

Vi trascrivo parte di questo articolo

http://www.nuovasocieta.it/piemonte-2/la-lettera-del-consolatore-la-chiave-del-mistero-di-elena-ceste-e-nel-vangelo-di-giovanni/

«Quando verrà il consolatore che io vi manderò dal padre, lo spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza». Questo il contenuto della lettera, firmato dal “Consolatore” che alla fine benedice anche l’operato dei carabineri. Un passo, tratto dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 15 versetto 26, molto criptico e che il parroco di Motta ha spiegato. Il consolatore sarebbe lo Spirito Santo chiamato a giudicare e a portare il messaggio cristiano. Ma per capire meglio queste parole è necessario leggere un altro versetto di Giovanni: «Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano».

Ps : è stato accertato che fra gli indumenti abbandonati ci fossero anche le mutandine con l’ assorbente intimo ? Oppure è l’’ennesima bufala giornalistica ?

PINO ha detto...

ENRICO,
e chi potrebbe essere questo "consolatore"?
Potremmo ipotizzare, per esempio, il prete stesso, un parrocchiano fanatico, uno che vorrebbe depistare, per scopi reconditi, oppure lo stesso MB, che andrebbe in giro con la Bibbia in tasca.
Tutto sarebbe probabile, nella stessa percentuale, dell'inconsistenza della stessa ipotesi.
Ciao, Pino



Vanna ha detto...

La lettera del Consolatore o almeno quello che è venuto fuori, l'ho letta più volte senza riuscire a decodificarla, ne ho ricevuto impressioni sempre diverse, esprime la sicurezza che sia morta nel fuoco eterno o fuoco fisico?

Chi potrebbe averla scritta e perché.
Un prelato?
Al primo approccio sembrerebbe, ma
rileggendola lo escludo, perché tra le parole prese e riportate io leggo orgoglio e giudizio morale.

Chi è che può dare giudizi quando nella parabola dell'adultera, Gesù esorta a non scagliare la prima pietra?

La lettera è una pietra scagliata e solo chi si è fatta giustizia da sé può averla scritta.

Chi? Gli inquirenti dovrebbero avere in mano i nomi di chi ha contattato la donna e dovrebbero aver indagato la loro vita, sapere se hanno dimestichezza di letture sacre.

E se fosse stato qualcuno un po' sacrestano, un po' invasato dal Signore che si è fatto giustizia da sé?

Il ringraziamento poi al lavoro dei carabinieri è un rebus.

O li conosce e sa come stanno lavorando oppure sta provando a lucidarli.
Difatti dopo 4 mesi non ci sono indagati.

Se la donna fosse scomparsa per libera scelta, potrebbe essere stata aiutata da chi può entrare in istituti religiosi come confessore o guida spirituale.

Vanna ha detto...

Continuando a seguire l'idea che il consolatore non può essere un sacerdote ma un laico che non sa distinguere tra il Dio punitivo dell'Antico Testamento e il Dio del Perdono del nuovo Testamento.
Un sacerdote con i suoi studi biblici non avrebbe strutturato il documento in quel modo.

Solo per un motivo potrebbe aver gettato quel sasso...per indicare altro.
Potrebbe essere lui l' uomo misterioso e il M.B. lo sa?
Potrebbe E. essersi innamorata di lui ed avergli chiesto aiuto?

Mimosa ha detto...

ieri pomeriggio nel salotto della Perego è stato detto che nella lettera firmata "Il Consolatore" era di 2 pagine molto fitte sul cui contenuto non è stato rivelato nulla da parte degli inquirenti.

Quindi, di nuovo si è costretti ad arroventare i cervelli sul poco.

l'unica cosa che a me salta all'occhio è che se è scritta a mano, seppure in stampatello, l'autore non ha alcun timore di essere riconosciuto né rintracciato
e pertanto non sarebbe nel giro del paese,
né preti né parenti né Michele

certo si potrà pensare come Cinzia Tani : "Beh, il marito può aver dettato il testo a qualcuno"
... a qualcuno che abita dove?

cosa sta scritto nelle 2 pagine fitte?
secondo me c'è scritto abbastanza affinché gli inquirenti ricavino prezione informazioni.

Staremo a vedere nei prossimi giorni

Mimosa

Vanna ha detto...

Il M.B. ha già scritto una lunga lettera: due pagine fitte quando è morta la madre.

Non sarà difficile per un grafologo e uno psicologo individuarne il profilo attraverso lo studio della calligrafia in corsivo di questa lettera.
Anche lo stile, la scelta e il senso delle parole, possono dare indicazioni.

Nella lettera ricordava i tanti pregi della madre che ringraziava e, qualcuno in una trasmissione televisiva,registrò che non nominava la moglie sparita da poco.

Se qualcuno di voi può confermare o sa qualcosa di più potrebbe essere di aiuto.

Se pure il documento del consolatore è scritto in stampatello, si può analizzare il tracciato sul foglio,il tipo di carta utilizzati, il peso della penna sul foglio e sulle parole, la regolarità degli spazi, l'equilibrio nella pagina delle lettere.

Vanna ha detto...

Ciao Mimosa, scrivi "...seppure in stampatello, l'autore non ha alcun timore di essere riconosciuto né rintracciato e pertanto non sarebbe nel giro del paese,
né preti né parenti né Michele..."

Sì è vero quanto affermi, andando per ipotesi, se fosse stato lui a scrivere quel documento prendendo l'immagine dello Spirito Santo e le parole dall'apostolo Giovanni potrebbe aver lui lanciato un sasso su un religioso.

Avrebbe così aperto uno scenario
di sospetto nei confronti di un ministro della chiesa, non è poco.

La benedizione ai carabinieri è una specie di timbro.

Più passa il tempo e più penso che l'eclettico M. non sia uno sprovveduto.

ENRICO ha detto...

Pino e Vanna

volevo dire che il messaggio potrebbe anche essere interpretabile come un grossolano riferimento all’annunciazione di una gravidanza….

In ogni caso colui/ei che ha utilizzato questi versetti allo scopo di indirizzare le indagine verso un obiettivo solo a lui/lei conosciuto, non è di certo un serio teologo nè uno studioso delle Sacre Scritture perché chi si dedica alla decifrazione di tali complessi testi esoterici MAI avrebbe osato profanarli per utilizzarli a questo scopo

La persona che lo ha redatto denuncia più una sorta di rudimentale confessione religiosa che autentica devozione

Un prete? Il seguace di qualche congregazione evangelica ? Qualcuno che ha accolto E. in un convento? Il marito ?

Per quest’ultimo mi pare di aver letto da qualche parte che gli inquirenti abbiano escluso esserne l’autore.

ENRICO ha detto...

Ps :

Ho inviato il mio post senza aver prima letto i vostri

Se ho ripetuto concetti già espressi me ne scuso ma vuol dire che siamo in sintonia

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

"certo si potrà pensare come Cinzia Tani : "Beh, il marito può aver dettato il testo a qualcuno"


Mi meraviglio della scrittrice criminologa !

Secondo la Tani Michele detta la lettera ad una persona rischiando così un ricatto a vita ?

Lasciamola perdere 'ta Tani, và che è meglio !

Pamba ha detto...

Cara Vanna,
se ti può interessare, ecco una perizia sulla lettera che MB ha scritto in ricordo della madre.

http://grafologiaforenseecriminologica.blogspot.it/2014/04/la-grafia-di-michele.html

Ciao, Pamba

PINO ha detto...

Mi sorge un dubbio di notevole importanza, su qualcosa che non si colloca nel ricco mosaico delle nostre ipotesi, compresa la mia, che se fosse reale, darebbe vita ad uno scenario nuovo e diverso, da quelli che fino ad ora abbiamo teorizzato.
Vengo al punto, senza altri preamboli:
E se la donna vista nel recinto di casa Buoninconti, non era EC?, dal momento che la vicina di casa l'ha vista solo di spalle, e con abbigliamento diverso, dando per scontato che fosse la padrona di casa?
Se un errore di riconoscimento ci sarebbe stato, sia pure in buona fede, chi poteva essere la donna scambiata per EC?
Una risposta l'avrei sulla sua identità. Ma dovrò prima completare lo scenario che la vedrebbe prima attrice.

ENRICO ha detto...

PINO

Questo tuo dubbio era venuto anche a me

Infatti nel post del 19 maggio ore 11:15 avevo scritto

...Tutt’al più ci si potrebbe chiedere : quella donna in giardino era EFFETTIVAMENTE Elena oppure poteva trattarsi di un’altra persona ?

Non dimentichiamo che quella mattina c’era molta nebbia e che la descrizione dell’abbigliamento mi sembra presentasse qualche incongruenza riguardo i colori


Ma pare che gli inquirenti non abbiano contestato questa testimonianza

Evidentemente la vicina ha dichiarato essere certa trattarsi di Elena...

Vanna ha detto...

Grazie di cuore Pamba, non sapevo che la calligrafia di Michele fosse stata analizzata e questo mi fa pensare che gli inquirenti stanno lavorando.
Il sito però non si è aperto!
Saluti cari

Pamba ha detto...

Concordo con Enrico.
La vicina sembra la conosca bene;
abitando a circa 300 metri verso la chiesetta ed accompagnando i figli a scuola nella stessa direzione di E forse la incontrava spesso;
il ricordo e' fresco e rafforzato dalla casualità di quell'incontro mattutino in giardino, dato che solitamente era E. che accompagnava i figli.

Pino
Se così non fosse, io penserei a qualcuna che avrebbe potuto farle una "piazzata", forse davanti ai figli a scuola (dove Elena non aveva voluto andare), una (moglie gelosa? ) che accortasi della partenza di MB in auto con i figli , si è fiondata li' e....
Ma non dovremmo starci con i tempi, a meno che non avesse posteggiato proprio li' vicino.

Vanna
strano non si sia aperto, ricontrollo e poi ti dico; il profilo psicologico di MB è interessante!

Pamba

vanna ha detto...

Enrico, un sacerdote avrebbe curato di più l'uso delle fonti religiose.

L'impatto iniziale ti suggerisce che l'autore sia un religioso, successivamente rileggendo lo scritto appare grossolano e carico di pregiudizi.

Mi chiedo, se è stato scritto da qualcuno che sa, perché utilizzare brani della Bibbia?

Poteva scrivere con chiarezza senza fare riferimento nientemeno che al Paraclito, tanto era anonimo.

Oltre che pieno di orgoglio è anche pieno della sua " preparazione" biblica.

Un sacerdote non lo avrebbe fatto, con il rischio di essere scoperto, quindi deve necessariamente essere uno che sa e di preparazione culturale scadente e che usa la Bibbia per accusare qualcuno e scagionare altri o se stesso.

Gli inquirenti registrano tutto:non ci sono indagati ancora, non c'è il corpo ancora, invece ci sono 4 figlioli che non sappiamo come stanno vivendo.

Pamba ha detto...

Vanna

Mi dispiace, ma link della perizia grafologica non mi da' problemi. Ti consiglio di riprovare, digitando semmai su google "perizia grafologica buoninconti"

Alla prossima, Pamba

ENRICO ha detto...

Pamba

ho letto l'interessante analisi grafologica sugli scritti di Michele

Mi ha colpito il fatto di quanto fosse in perfetta sintonia con l'impressione che mi ha trasmesso il personaggio in questione attraverso le interviste da lui rilasciate

Poi, è chiaro : un conto è la percezione un conto è la conoscenza profonda del carattere di una persona


( copiare ed incollare l'url per visualizzare l'articolo

http://grafologiaforenseecriminologica.blogspot.it/2014/04/la-grafia-di-michele.html )

Minnie ha detto...

Ho "fagocitato" in un sol colpo tutti i vostri commenti (e da un po' che non riesco a seguirvi, purtroppo) spero di non ripetere cose già dette, nel caso me ne scuso..
Trovo molto interessante il discorso dell'ipotesi di gravidanza e del fatto che uno dei due ha simulato: a tal proposito mi riferisco alla tormentata notte precedente la scomparsa, in cui E. sta male e si dispera, ecc ... E se fosse stato tutto calcolato per NON andare a portare i figli a scuola (come sua abitudine) e di conseguenza potersi allontanare (o aver organizzato con qualcuno la fuga) liberamente? Si diceva che E. avrebbe potuto fuggire mille altre volte quando MB era al lavoro, ma potrebbe essere stata costretta ad inventarsi un "diversivo" dato che lui aveva preso le ferie a sua insaputa ??
Riguardo alla versione dei bambini sugli abiti di E. di quel mattino non saprei che valenza dare a questa cosa ... avrebbe potuto tranquillamente rimanere in pigiama, in fondo "non era stata bene quella notte" e non sarebbe dovuta uscire per portarli a scuola (io stessa, ad esempio, quando non devo uscire indugio prima di vestirmi).

Mimosa ha detto...

Ringraziando Pamba che continua ad essere la “nostra” documentalista (lei sa cosa intendo)
devo fare la mia obiezione:

scusate, ma quella “perizia” non è ufficiale, è una lettura di non ho ben compreso chi e a me non dice nulla, l’avremmo potuta scrivere anche noi … e persino molto più accurata, non tanto dalla grafia ma dall’impressione visiva che abbiamo ricevuto analizzando sia gli atteggiamenti di Michele nelle interviste sia deducendolo dai comportamenti, come in effetti abbiamo fatto!

E inoltre mi sembra più infarcita di informazioni sul “vissuto” di Michele, che sul suo carattere quale dovrebbe essere evidenziato dallo studio grafologico dello scritto, e ciò non depone a favore della asetticità del giudizio peritale (ove viene analizzato lo scritto senza il pregiudizio/condizionamento generato dalla conoscenza del suo autore) né della professionalità di chi lo ha redatto!

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici la notizia di oggi pomeriggio è: gli inquirenti hanno trovato il secondo computer in garage.Il tempo di controllare e sapremo(si spera) cosa riusciranno a tirare fuori da questo computer fuori uso(da quanto tempo non lo sappiamo).E poi c'è la storia della password che non mi convince,chi ha cercato di riparare il computer sicuramente l'ha saputa,e probabilmente dalla stessa Elena. Speriamo che il "COLUI" indicato da Pino venga fuori nel secondo computer, visto che nel primo hanno trovato ben poco,ed è strano per una che da tanto tempo messaggiava su facebook.Il sospetto è se qualcuno ha cancellato qualcosa di compromettente.Buona notte a tutti.

Mimosa ha detto...

Caro Vito, non ho potuto vedere la tv oggi pomeriggio, ma il fatto che il secondo computer sia stato prelevato dal garage (= cantina) mi fa solo supporre che il pc sia del tipo vecchio, anche io ancora lo conservo perché dovrei portarlo in discarica per la "differenziata"

Elena ha aperto un profilo fb solo 2 anni fa, quindi (suppongo) con un pc di più recenti prestazioni (un portatile, mi pare)
cosa vogliono (i gossipari) che si trovi sul vecchio?

Che prestazioni poteva avere un pc di antica generazione?

Balle, solo balle ... di fieno!

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao cara Mimosa, probabilmente è come dici tu comunque aspettiamo gli eventi,hai visto mai che dal vecchio esce fuori qualcosa di nuovo.Quella della gravidanza è un colpo di genio cara amica,e come è da considerare il "COLUI" dell'amico Pino,quell'uomo "ombra" di cui abbiamo discusso,ovvero l'insospettabile,l'artefice che ha diretto tutta l'operazione per far sparire la povera Elena.Ciao cara amica.

PINO ha detto...

Pamba.
cito): "una (moglie gelosa? ) che accortasi della partenza di MB in auto con i figli , si è fiondata li' e...."
Hai intuito molto velocemente, quello che volevo dire: forse, l'avevi sospettata anche tu tale possibilità?
Ed è proprio sui tempi che mi sto arrovellando il cervello, oltre che alle modalità con cui il corpo sarebbe stato portato via, e questo è il rebus più ostico fra i tanti di cui il caso è ricco.

Mimosa ha detto...

Ciao Minnie,
dici bene : Elena «avrebbe potuto tranquillamente rimanere in pigiama, in fondo "non era stata bene quella notte" e non sarebbe dovuta uscire per portarli a scuola».
Anch’io, quando lavoravo, facevo colazione in vestaglia e dopo mi preparavo, invece da quando ho smesso di lavorare mi cambio subito e poi faccio colazione. Io abito in condominio e non ho idea come si comportino le casalinghe che vivono in villette … ma
suppongo Elena si sia tolta gli indumenti da notte indossando (del resto) un abbigliamento assai “casalingo”, forse usuale in campagna per salire in macchina e far ritorno a casa (un maglione e un pantalone, non da tuta!), comunque decente.

Aveva ancora le pantofole ai piedi, mentre “contrattava” con il marito l’accompagnamento dei figli a scuola, e con esse li aveva seguiti in cortile fin che sono saliti in auto e partiti.
Ciò mi induce a pensare che proprio non aveva tanta voglia di mettersi al volante. Anche per questo motivo avrebbe ragione il cognato Danilo a ipotizzare come finto il tira e molla (“Porta tu i bambini a scuola, no, falli restare a casa”).

Il quesito è: se si aspettava una visita (con fuga programmata), perché non si è infilata delle scarpe? La risposta verrebbe spontanea: perché, comunque, era programmata una “svestizione” con “rivestimento” diverso (consegnato al momento).

Eh, già, ciò non combacerebbe con il fatto che in quei 20 minuti non sono stati notati veicoli di sorta nei pressi dell’abitazione,
c’è però qualche possibilità che un mezzo qualsiasi sia passato, abbia lanciato un foglio con istruzioni, e si sia appostato in un punto d’appuntamento che Pamba e Stefania hanno individuato in un incrocio di strade nei pressi del bosco (cfr ultima parte del mio commento del 19 maggio 2014 23:39)?
Elena esegue in fretta le istruzioni e scompare nella nebbia … con indumenti prestati.

Una commedia recitata meglio che a teatro!

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Minnie

argute le tue considerazioni.

A voler andare oltre si potrebbe aggungere che Elena ha pianificato o deciso di dare seguito ad una pianificazione fatta in precedenza, proprio dopo che Michele ha preso una settimana di ferie, perchè COSI' sapeva che sarebbe andato lui a prendere i bambini nel pomeriggio.

Non sarebbe fuggita con il marito al lavoro perchè NESSUNO l'avrebbe saputo (Michele fa turni di 12 ore) e i bambini all'uscita di scuola, sarebbero rimasti soli.

Stefano

Anonimo ha detto...

Sembrerà assurdo, ma con la teoria della gravidanza forse ho trovato una spiegazione anche all'abbandono dei vestiti !!!

Non per i vestiti in se ma per il particolare in più.
Oltre ai vestiti e alla biancheria intima, vicino al cancello è stato trovato anche un assorbente.

L'abbandono degli abiti può essere stato solo il contorno proprio perchè insieme a loro non risultasse sospetto anche un assorbente.

Quale miglior modo per fugare ogni dubbio agli occhi del marito e in chi indagherà e continuare a tenere nascosta un eventuale gravidanza?

Stefano


Anonimo ha detto...

Ecco anche perchè gli abiti freschi di bucato, probabilmente era pulito anche l'assorbente!

Tutta la mess'in scena degli abiti al solo scopo di non far nemmeno sospettare una gravidanza!

Stefano

Guglielmo ha detto...

Scusa Stefano,
ma se non vuoi far trovare un assorbente la maniera più facile è lasciarlo all'aria aperta con tutti i vestiti? In una villetta lo puoi bruciare nel camino, gettare sotto il sacchetto della differenziata, affogarlo nel wc.
Gravidanza:
a parte che vi sono delle tecniche che riescono a trovare la presenza di bhcg anche in microquantità di liquidi biologici (assorbente), oggi interromperla è di una facilità allarmante. Al 194 lo si può fare anche in mattinata ed andar via (se si ha una qualche conoscenza). Non solo, con già 6 gravidanze - di cui 2 non portate a termine - non è che ci si allarmi più di tanto, evidentemente non usavano anticoncezionali.
Piuttosto sono pensieroso sulle dichiarazioni dell'uomo delle cave che sostiene, e non vi è motivo di dubitare, che EC si sia imbarcata nella relazione con lui come una 15enne al suo primo innamoramento. L'uomo lo ha fatto con la consapevolezza dell'incontro mentre lei con fervore e passione che presto diventano delusione ed amarezza. Ma che donna è EC? Ma non è che fosse (scusatemi) eccessivamente frivola, fanciullesca, troppo sognatrice? O cos'altro? Torno a ripetere: il bandolo della matassa è negli incontri. Infatti più è elevato il numero di questi più vi sono possibilità che ci si faccia male, specialmente quando avvengono in sordina.

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti! Il fatto sia stato rinvenuto in cantina un vecchio computer potrà temo concedere agli inquirenti ben poche novità. E' uso, quando se ne acquista uno nuovo, trasferire tutto quanto ci puo' interessare sul nuovo apparecchio. Di "cadaveri" informatici in casa ne ho piu' di qualcuno ma la vita continua ed il navigare pure.

Riguardo il fatto Elena fosse vestita, dobbiamo pensare che in una villetta con orto e pollaio annesso, ci sono tante incombenze da svolgere che chi vive in appartamento non ha uso fare. Raccogliere le uova, dare da mangiare ai polli, portare fuori dal cancello l'immondizia, spazzare il cortile, raccogliere le foglie ... ecc ... quindi è normale ci si vesta in modo differente. Perchè le mansioni da svolgere all'aperto possono essere durante il giorno, molteplici. Poco importa quella mattina Elena non stesse bene. Certi automatismi sono un classico nella vita abitudinaria di chi si divide tra famiglia, casa e parrocchia.

Riguardo la lettera del "Consolatore", penso noi si possa collocarla secondo tre teorie differenti:

- La missiva di un mitomane. E se cosi' fosse non credo nessun tipo di analisi possa portarci a scoprirne l'identità;

- Lo scritto di chi vuole depistare sia questo il responsabile della scomparsa o comunque chi vuole allontanare i sospetti dalla propria persona o dal proprio mondo (ed allora saranno state prese tutte le precauzioni del caso, come ad esempio l'uso di carta comune, l'utilizzo di guanti in lattice durante la scrittura per evitare di lasciare impronte di sorta, come anche l'apposizione del francobollo sulla busta senza utilizzare saliva, ecc ....);

- La lettera di chi sa qualcosa ma non vuole esporsi in prima persona nel denunciare qualche elemento e quindi cerca di mettere gli inquirenti sulla buona strada. Potrebbe essere opera di Michele? Di qualcuno a lui vicino? Di un cittadino di Costigliole che non vuole "passare guai"? Se cosi' fosse penso attraverso il controllo di eventuali impronte, saliva, ecc ... sia piu' semplice un giorno si arrivi a scoprirne l'autore.

Elena triste e vivace ma non donna facile. Questo è il quadro che continua a colpirmi.

Una donna che voleva sognare e lo ha fatto nel modo e con le persone sbagliate.

Non sono convinta l'uomo delle cave e l'uomo della Golf siano stati gli unici ad essersi resi conto Elena fosse una facile preda.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Guglielmo ottime considerazioni.Da due anni a questa parte la vita di questa povera mamma è cambiata radicalmente,dalla comunicazione virtuale è passata ai fatti,vecchi amici,vecchi compagni,il vecchio fidanzatino,e probabilmente qualcuno che ancora non conosciamo.Capisco che magari qualcosa a casa non andava più per il suo verso,però credo che lei abbia esagerato,non è possibile che con un marito e quattro figli si sia fatta illudere da qualcuno,possibile che non abbia capito la gravità della situazione e a che cosa andava incontro? Se era una ragazzina potevo capirla,ma qui siamo in presenza di una donna matura,non una sprovveduta qualsiasi.La tua domanda è legittima(che donna é EC),io aggiungerei che donna è diventata,ed ecco che poi certi sbagli li paghi a caro prezzo.Che fine abbia fatto resta un mistero.Buona giornata.

Anonimo ha detto...

@ Guglielmo e tutti.

chiedo scusa, evidentemente non ho spiegato bene la mia ipotesi.

Chiunque abbia messo li' i vestiti VOLEVA far trovare l'assorbente, anzi HA MESSO LI' I VESTITI PROPRIO APPOSTA!

Ha creato di proposito il mistero dei vestiti abbandonati "puliti" (maglione e ciabatte all'interno del giardino, maglietta, pantaloni, calze, reggiseno e mutandine vicino al cancello) proprio perchè trovando insieme ad essi anche un assorbente pulito, tutti si sarebbero stati a chiedere il "perchè" MA nello stesso tempo tutti avrebbero dato per scontato che ESSENDOCI ANCHE UN ASSORBENTE era evidente che Elena non fosse incinta scartando aprioristicamente questa ipotesi.
E se l'assorbente era pulito come i vestiti non hanno trovato nessun liquido biologico da analizzare.

Solo maglione, pantaloni e ciabatte (vestiti visibili e visti) erano quelli indossati da Elena. Calze, biancheria intima e assorbente ipotizzo siano stati messi li puliti (da qui l'assenza di smagliature o sporcizia che le calze avrebbero dovuto avere se lei vi avesse camminato e l'odore di fresco di bucato che avevano gli indumenti.

Quanto all'aborto non dimentichiamoci quanto cattolica fosse E.C.

Stefano

Anonimo ha detto...

Scusate ho scritto male una frase, intendevo "tutti si sarebbero chiesti il perchè di quei vestiti abbandonati lì". La riscrivo correttamente:

Ha creato di proposito il mistero dei vestiti abbandonati "puliti" (maglione e ciabatte all'interno del giardino, maglietta, pantaloni, calze, reggiseno e mutandine vicino al cancello) proprio perchè trovando insieme ad essi anche un assorbente pulito, tutti si sarebbero stati a chiedere ilPERCHE' DI QUEI VESTITI ABBANDONATI LI' MA nello stesso tempo tutti avrebbero dato per scontato che ESSENDOCI ANCHE UN ASSORBENTE era evidente che Elena non fosse incinta scartando aprioristicamente questa ipotesi.

Stefano

ENRICO ha detto...

@ Mimosa e Minnie

A noi mancano molti elementi che sicuramente gli inquirenti conoscono ( durante le 9 ore d’interrogatorio dovranno pur aver chiesto qualcosa al marito, o no ?)

Per esempio :

- PERCHE’ Michele decide di chiedere un permesso al lavoro ?
- QUANDO ne informa la moglie ? Secondo ciò che dichiara il cognato, MB l’avrebbe annunciato durante l’incontro con i familiari di Elena avvenuto il fine settimana precedente e, sempre da ciò che dice il cognato, Elena , a questa notizia, avrebbe avuto un sobbalzo di contrarietà. . Va bene che fra marito e moglie si era creato un certo distacco ( più da parte di lei che di lui ) ma PERCHE’ non averne parlato già in precedenza con la moglie di questa sua decisione?
- In ogni caso, se questo imprevisto avesse compromesso il piano di fuga organizzato e suggerito da altra persona/e

- PER QUALE MOTIVO non è stato rimandato ad un momento più propizio ?
- Se quella mattina fosse stato atteso l’arrivo di “qualcuno” PERCHE’ Elena avrebbe esitato riguardo i figli ( scuola si, scuola no ) ? Una finta ? Mi sembra strano…A me da più l’idea di una persona in stato confusionale indecisa se seguire una certa strada ( fuga organizzata da altri ) o meno…

@ Stefano
-
- Di che tipo di assorbente si tratterebbe ? Di un cosiddetto salvaslip o cosa ? Questo particolare potrebbe essere significativo

I CC lo sanno certamente. Noi no.

Anonimo ha detto...

Ma quindi fatemi capire…sono terminate le analisi sul primo pc senza che uscisse fuori nulla di rilevante? Mi sembra molto molto strano che dopo tutte quelle frasi di Elena non esca fuori nemmeno un sospettato. Dove sono le persone che non la “lasciavano in pace”? Elena da quel che sappiamo non usciva molto di casa e credo che qualsiasi persona si fosse avvicinata più volte a lei, tanto da farla sentire perseguitata, sarebbe stata notata in paese, per questo credevo che le sue paure derivassero più da contatti virtuali.

Per quanto riguarda i vestiti, solo due persone possono aver simulato. Escludendone una, vorrei capire cosa volesse comunicare E con quegli abiti sistemati in quella maniera. E perché non dentro casa ma in giardino? Non credo volesse simulare un rapimento(che in effetti non sembra), anche per la fede lasciata a casa. Ora mi dite che c’era anche un’assorbente? Mi auguro che Michel e non abbia messo anche quello in busta…

Forse l’unica è che E volesse far credere di aver perso davvero la testa, ma c’è quel paio di occhiali con cui si dice, non sarebbe potuta andare molto lontano senza, ed anche qui dobbiamo forzare di non poco le ipotesi per aggiungerne un paio nuovo. Il punto è che se anche E avesse fatto tutto questo, non escono fuori delle motivazioni per ora. Un messaggio per Michele? Cosi criptico? Senza un biglietto? Mah!
Kiba
p.s Questa storia della fede che si ripete in altri casi (rea, ragusa) è inquietante.

Anonimo ha detto...

Se qualcuno gentilmente può chiarirmi questo punto gliene sarei grata: scuola si scuola no. Quando E dice di non portare i bimbi a scuola è durante la notte dei “vaneggiamenti” o la mattina successiva? Avevo capito che fosse di notte e che solo la mattina E imposta la sveglia al marito dicendo che dovrà accompagnare lui i bambini. Ragion per cui, nell'ipotesi di un appuntamento, credevo che qualsiasi cambio di programma fosse stato modificato di notte (o la mattina presto) attraverso un pc o un cellulare.
Kiba

Stefania ha detto...

Non necessariamente, Kiba. Elena potrebbe essere stata titubante nell'accettare o meno un presunto appuntamento. Vuoi perchè non si fidava di chi doveva incontrare, vuoi perchè poteva avere paura questa persona la facesse poi "scomparire".

Emblematica la frase: "Non lasciare che mi portino via".

Stefania

Anonimo ha detto...

@ Enrico

Purtroppo sullo specifico dell'assorbente non ho informazioni più specifiche e ovviamente la mia è solo un ipotesi tramite la quale mi spiegherei il perchè dei vestiti lasciati lì.

Per quanto riguarda i permessi di Michele dovrebbe funzionare così:
Lui fa turni di 12 ore dunque lavorando 4 o 5 giorni a settimana fa molte più ore rispetto al contratto sindacale.
Non venendogli retribuite come straordinario (di questi tempi), le ore in più si cumulano e quando raggiungono un certo ammontare devono essere smaltite come giorni di permesso. Può aver chiesto lui l'esatto periodo ma può essere stata anche un esigenza di servizio impostagli quella di fargliele smaltire a gennaio quando per i vigili del fuoco c'è meno lavoro.

Stefano

PINO ha detto...

Una domanda a TUTTI:
Da quale scritto o dichiarazione pubblica sarebbe uscita fuori la notizia del ritrovamento, fra gli indumenti di EC, del tanto discusso ASSORBENTE?
Io non l'ho sentita o letta da nessuna parte.
Potrebbe, gentilmente indicarmelo qualcuno?
Grazie, Pino

Anonimo ha detto...

@Pino

http://www.leggo.it/index.php?p=articolo&id=501245

(trascrivo il passo saliente per comodità di tutti)

Mercoledì 5 Febbraio 2014

​ASTI - È una sparizione surreale quella di Elena Ceste che la mattina del 24 gennaio, intorno alle 8.45, è letteralmente sparita nel nulla, come evaporata, lasciando per terra, nel giardino di casa sua a Costigliole d'Asti, i vestiti, gli occhiali dai quali non si separava mai perché miope, e persino le mutandine con l'assorbente.

Stefano

Anonimo ha detto...

@Stefania
E' vero, ma c'è sempre un cambio di programma. Elena doveva accompagnare i figli, la notte cambia idea e dice di lasciarli a casa e il giorno dopo cambia di nuovo idea e decide che li deve portare lui. In tutto questo la terza persona come verrebbe avvisata?
Ammettiamo che l'appuntamento fosse stato stabilito dopo che E avesse accompagnato i figli a scuola(quella è la normale routine). E' ammissibile pensare che tale appuntamento fosse lontano dall'abitazione in quanto il marito era in ferie.In quel caso sarebbe andata direttamente li con la sua auto e non ci sarebbe stata alcuna simulazione dei vestiti (come poteva farlo visto che il marito era in casa). Ma Elena la notte cambia idea, forse come dici tu è titubate ed anche spaventata e preferisce che tutti rimangano a casa con lei. La mattina invece fa uscire il marito, ma non prende più l'auto(altro cambio di programma)e si reca a piedi. Semina vestiti per...non si sa quale motivo...e sparisce. Qui ha già deciso che il suo appuntamento è definitivo e che non farà più rientro, lo decide sistemando i vestiti, quindi più che appuntamento temporaneo parlerei proprio di fuga. Credo solo che tutti questi cambi di programma (prima in auto, poi a piedi, marito in ferie, vestiti prima non necessari e poi si…) mi sembra strano che non vi sia una sola comunicazione attraverso pc o cellulare.
Kiba

PINO ha detto...

Grazie STEFANO.
Comunque il link non deve essere esatto, perchè, sotto lo stesso appare una sottolineatura rossa, e non conduce a nulla.
Oltre a questa fonte informativa ne conosci qualche altra, che riporta la stessa, particolare descrizione degli indumenti di EC?

Anonimo ha detto...

PINO
Se metti su google "Elena Ceste assorbente" spuntano diversi link. Non vedo quello di chi l'ha visto, generalmente molto precisi nel dare le descrizioni. Non riesco a capire se è una notizia accertata o meno.
Kiba

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