martedì 29 aprile 2014

Elena Ceste e le tante domande che circondano un sempre più intricato mistero fatto di troppe ipotesi plausibili...

I disegni dedicati ad Elena Ceste dai figli
Cosa dire sulla scomparsa di Elena Ceste che già non sia stato detto? Come essere certi di dire qualcosa di sensato e vero, immersi come siamo nel bailamme televisivo senza freni che pare sapere tutto e sentirsi autorizzato a spargere pregiudizi? Personalmente, non avendo nulla si certo in mano, non so cosa pensare e ho mille dubbi che al momento non possono trovare una risposta sicura. Purtroppo siamo ancora nella fase delle mille domande e questo articolo non può che raggrupparne alcune, tutte prese dai commenti scritti sul blog da chi il caso lo segue sin dall'inizio. Ad esempio Mimosa ci fa sapere che: In alcuni recenti pomeriggi, con accurati zapping da un canale all'altro, ho colto un fastello di informazioni che, se non avessi una mente preparata al ragionamento scevro da pregiudizi e appartenessi alla massa a-critica, ora sarei convinta di essere in presenza di un uxoricidio con un cadavere fatto a pezzi e gettato qua e là nei boschi e non mi chiederei nemmeno come il marito abbia potuto farlo. Mi basterebbero i toni delle domande delle conduttrici rivolte subdolamente a sé stesse e alle ospiti in studio e alle giornaliste in collegamento, mi basterebbero le mimiche di una, gli occhi sgranati dell’altra, i sorrisetti della terza, le bocche storte della quarta e via elencando. Insomma, la comunicazione non verbale ancora una volta è regina in un mondo che si autodefinisce “servizio pubblico che fornisce notizie e non interpretazioni”. Le suggestioni che arrivano dallo schermo fanno presa immediata. E chissà non sia una strategia l’affidare a sole donne questo servizio sulla donna scomparsa. Per spingere a una solidarietà femminile a priori costituita contro l’altro genere?

Come non essere d'accordo con lei? Il caso è inquietante e colmo di particolarità che offrono spunti sia colpevolisti che innocentisti: portarlo su un'unica direzione è dunque sbagliato perché ad oggi, nonostante siano passati tre mesi, si può ragionare solo su considerazioni poco vagliate. Kiba ne estrapola una non da poco quando scrive: Secondo l’impressione di Michele, la moglie si è tolta vestiti in maniera veloce e dalla posizione delle ciabatte ipotizza una certa fretta, come una fuga. A mio parere se la donna fuggiva avrebbe prima aperto il cancello e i vestiti sarebbero stati lanciati in vari punti nella foga della corsa. Invece sembra una situazione di calma, i primi vestiti uno dentro l’altro non fanno pensare ad una donna che corre e quelli a ridosso del cancello sembrano una pausa: prima si spoglia e dopo apre. Per questo sarebbe utile sapere dove si trovava e dove è stato ritrovato il telecomando del cancello. Se bastava aprire la macchina del marito e premere un pulsante o se doveva necessariamente avvicinarsi di più a cancello con il telecomando (poi lo ripone in macchina?). Troppe variabili senza le giuste informazioni. Non credo che si sia spogliata sotto minaccia perché non sarebbe avvenuto in giardino ma dentro casa. Non credo che la donna avesse in mente di fuggire quella mattina, perché chiede al marito di non portare i figli a scuola. Non credo che qualcuno sia passato a prenderla perché non sono emerse notizie circa telefonate o contatti su internet quella mattina.

Stefano su questo punto esterna un'ipotesi niente male. Scrive: Certo, un rapimento contro la sua volontà e a sua insaputa non è possibile (io avrei scritto: pare impossibile), però se fosse stata consenziente e connivente quello è probabilmente l'orario migliore che poteva scegliere. Ricordiamo la vicina che l'ha vista in giardino passando con la macchina davanti casa sua per accompagnare i figli a scuola, dunque, appunto, Elena, essendo a conoscenza delle abitudini dei vicini, può aver fissato quell'orario (tipo dalle 8.20 alle 8.30) proprio sapendo che non ci sarebbe stato nessuno a vederla. Per il resto è un attimo. Lei che attende in giardino, macchina che arriva, persona che scende dall'auto con nuovo abito, lei che comincia a togliersi maglione e ciabatte riservandosi di togliersi gli ultimi abiti proprio in prossimità del cancello (dato il freddo). dove ha indossato il nuovo vestiario, è salita in macchina e via. Uno o due minuti al massimo

Pino invece ha delle pruriginose osservazioni da porre e costata che la ricostruzione di base è stata realizzata, per la maggior parte, solo sulle dichiarazioni di Michele Buoniconti. Dice: tolta la sequela del giro in città dopo aver accompagnato i figli a scuola (documentata dalle telecamere disposte lungo il percorso effettuato), le sue parole non sono confortate da alcun riscontro, come il racconto del ritrovamento degli indumenti della scomparsa e l'ora precisa in cui sarebbe avvenuto. C'è inoltre da tener presente che, sempre dalle dichiarazioni del Buoniconti rilasciate a "spizzico" e di volta in volta, sempre più ricche di particolari diversi, se ne è dedotto che egli era a completa conoscenza delle relazioni della moglie. E' cosa strana che non abbia mosso, in tempi utili, i passi necessari per risolvere l'imbarazzante situazione creatasi suo malgrado. Stranezza su stranezza: la sua insistente indicazione di misteriosi personaggi, autori di un rapimento di cui non se ne ravvisano gli estremi. Saprebbe più di quel che dice? Non me la sentirei di definire, per il momento, la figura del marito come quella di una persona ridotta a "dare i numeri" a causa di troppo stress: molte dissonanze lo impedirebbero. 

Mimosa ha una conoscenza del caso davvero di prima fascia e a tante domande dà risposte sempre logiche. Infatti scrive: È vero che solo dalla bocca del marito esce il racconto del ritrovamento degli indumenti, in fondo questi erano a casa sua, ma ora proviamo a metterli da parte e pensare che Elena al momento della scomparsa fosse vestita di tutto punto. Ai fini della scomparsa, volontaria o forzata, cosa cambia? Con i vestiti o senza, lei in quella casa non c’è più e non la si trova da nessuna parte. Voglio dire: se la “spogliazione” e lo sparpagliamento degli indumenti fossero un’invenzione del marito, a che pro l'avrebbe inscenata? Ciò è una “aggiunta” gratuita al dato di fatto della scomparsa: una “messa in scena” per dare più forza all'allarme? Un depistaggio per far orientare le ricerche verso gli spazi dell’occulto (come ha poi realmente pensato un’amica di Elena)? Sinceramente non riesco a darmi una ragione credibile di una simile pensata da parte del marito, per quanto mi sforzi di immaginarlo crudele, insensibile ed eccelso commediante. È vero, inoltre, che solo dalle dichiarazioni del marito si sono scoperte tante cose intime della moglie. Ma proprio perché erano “intime” solo lui poteva raccontarle, nessuno tra amici e famigliari era al corrente. Con il suo carattere “riservato”, Elena aveva tentato di sfogarsi, ma nessuno aveva saputo cogliere un minimo segno del suo disagio. Tante donne si trovano in quella condizione, anche Roberta Ragusa non aveva raccontato alle amiche le insoddisfazioni della propria vita coniugale (solo qualche cenno, inquadrato a posteriori anche nel suo caso).

A questo proposito Vito si inserisce nella sfera privatissima di Elena Ceste: Qualcuno dice che giravano voci in paese di una Elena non proprio soddisfatta della vita che conduceva. Casa chiesa e famiglia, di certo non il massimo per una di appena 37 anni. Casalinga a pieno regime, divertimenti quasi zero anche perché con quattro figli cercare un po di svago non è facile. Il paese è piccolo e la gente mormora... e chissà se qualche "vocina" di questa sua insoddisfazione di vita coniugale non è arrivata all'orecchio di vecchi "amici"? Aspetto con ansia di sapere cosa scrivevano certi "amici" sugli sms indirizzati a Elena, e sopratutto se ce ne uno arrivatole la mattina in cui è scomparsa. Oppure se c'è una telefonata: uno mica va a casa d'altri senza prima avvertire del suo immediato arrivo! E no, è da maleducati e un vecchio "amico" non si comporta cosi: prima avverte e poi passa a prenderti, possibilmente dopo che tuo marito è andato via.

Mimosa ha una risposta logica anche a questi dubbi più che leciti e dice: Se fosse vero che il marito era a conoscenza dei tradimenti virtuali e carnali, non credo le avrebbe permesso di accostarsi ai sacramenti, religioso com'era, l’avrebbe trattata da “svergognata”, avrebbe costantemente controllato il telefonino e forse anche affrontato direttamente quel padre del compagno di scuola di suo figlio. Sul web tale sospetto comunque serpeggia. Tuttavia penso che la base della convinzione di tale conoscenza da parte del marito sia attribuibile alle parole del parroco, quando incalzato dalle domande dei giornalisti ha ricordato che pochi giorni dopo il suo colloquio con Elena - “molto turbata” per qualcosa di “indefinito” (come dice il prete) oppure di concreto ma coperto dal segreto confessionale - il marito lo ringraziò per aver avuto parole di “conforto” che tranquillizzarono la moglie. Da ciò è scaturito il sospetto che ‘il marito già allora sapeva’. Secondo me questo non vuol dimostrare che il marito fosse al corrente dei problemi esistenziali della moglie o delle cause che le creavano malesseri morali, ma semplicemente può indicare che la moglie in casa ad un certo punto aveva palesato una certa inquietudine e disagio, di cui lei non aveva esplicitamente messo al corrente il marito e su cui lui non aveva indagato (magari per pudore, magari per insensibilità, magari perché pochi uomini sono tanto attenti e partecipi ai cambiamenti di umore delle consorti!). Forse è stato egli stesso a consigliarla di rivolgersi al sacerdote. Un modo per: 

a) evitare di approfondire le paturnie muliebri, troppa fatica per un marito 
b) delegare all’esterno la soluzione di problemi di un membro della famiglia che non si ‘vedono’ come scaturiti per dinamiche all’interno del contesto familiare (o si rifiutano essere sgorgate in quest’ambito) 
c) lavarsi le mani riconoscendosi inadeguati a risolvere una situazione non chiara, su cui non si riesce ad avere elementi a causa di un rifiuto o blocco alla confidenza sincera! 

Stefano poi ipotizza che la scomparsa possa addebitarsi a qualcosa di più scabroso: La donna, oppressa dai sensi di colpa, potrebbe essere finita nell'orbita di uno pseudo ordine religioso non troppo ortodosso quando non addirittura di una setta. Se fossero andati a prenderla, l'abbandono dei vestiti potrebbe essere parte di un rituale, la spoliazione dalla vita precedente per abbracciarne una nuova. Seguendo la descrizione fatta dal marito lei si toglie prima il maglione e le ciabatte all'interno del giardino mentre gli ultimi abiti li toglie in prossimità del cancello.Poteva esserci qualcuno con degli abiti particolari (tipo una tunica) che lei ha indossato al posto dei vestiti dai quali si è liberata. Mi rendo conto che è un ipotesi alquanto fantasiosa, però mi sembra altrettanto fantasiosa l'idea che abbia potuto allontanarsi nuda in una mattina di pieno inverno. Deve aver indossato qualche altra cosa. 

Anche Vanna crede che qualcosa di torbido si palesi in questa vicenda, come in altre: A mio parere questa sparizione, con tutte le evidenti contraddizioni che sono emerse, si può inserire in un discorso più grande che coinvolge non poche donne, scomparse, uccise, negli ultimi anni. Il copione sembra lo stesso, ricordando velocemente:
- caso Ragusa e pigiama rosa;
- Sarah, le ciabattine infradito, gli auricolari, le collanine;
- Melania, la borsa e gli occhiali;
- Elena, i vestiti ammucchiati e gli occhiali ritrovati prima o dopo, da verificare.
Gli oggetti attenzionati, vengono ripetuti in tutte le trasmissioni diventandone quasi elementi determinanti per capirci qualcosa di più, quando non si sa che pesci prendere oppure quando si vuole dirottare il sospetto. Forse gli oggetti vengono usati, spostati, messi lì proprio per indicare una pista che invece non c'è. Non credo che Elena se ne sia andata nuda e senza occhiali. Semmai con tale fatto, che sembrerebbe costituire prova o indizio, si tiene la notizia sempre fresca e disponibile per un pubblico affamato e con superficiale raziocinio. Dovremmo chiederci:
- a chi fa comodo soffermarsi su questa mamma e le sue frequentazioni facebook? (Se poi aveva o meno incontri osé, perché scandalizzarsi?)
- A chi fa comodo puntare il dito sul marito? (Che interesse poteva avere il marito a restare senza moglie con 4 figli da crescere e poche possibilità di trovare un'altra per farlo al posto suo). 
- A chi fa comodo distruggere una famiglia e 4 bambini in età fragile?

Mi soffermo proprio sui 4 bambini e su un nucleo familiare che, sembra, vivesse secondo sani principi, ben inserito nella comunità e con rapporti familiari più ampi. I problemi che poteva avere Elena Ceste sono comprensibili e li viviamo tutti nel quotidiano di una vita sempre più affannosa. E' emerso che fosse preoccupata per i suoi bambini sui quali qualcuno aveva puntato. A chi interessa una famiglia pulita, credente, con 4 teneri e ingenui bambini da addottrinare e usare per altro, dopo averla smembrata, confusa, addolorata? A mio modesto parere se Elena è caduta in qualche trappola il motivo era proprio quello di distruggere quella famiglia con ben 4 creature. La zona è piena di sette sataniche che operano proprio per distruggere i sani principi e per creare fango, odio, sofferenza, rabbia, confusione. Per fare il male e nutrirsi di quel dolore.

Ivano non stona quando fa una considerazione azzeccata sugli ultimi eventi di cronaca nera e scrive: A parte il fatto di avere come protagoniste mogli coinvolte in casi di cronaca nera misteriosi e di risalto mediatico, le vicende di Melania Rea, Katia Tondi ed Elena Ceste presentano tutte una particolarità: la vittima è priva della fede nuziale.

Sulla fede nuziale Mimosa ha una sua idea logica: Qualcuno all'inizio disse che la levasse sempre sbrigando le faccende domestiche, il che mi pare assolutamente strano per una persona credente: ci sono donne che non la tolgono da decenni pur avendo aumentato di peso, tanto che la "vera" si è fatta un solco nella carne del dito. Altre che considerano porti sfortuna al matrimonio levarsela. Mi parrebbe davvero strano che una donna religiosa come è descritta Elena si sia tolta la fede... a meno che non si sia considerata indegna di portarla per colpa di quanto aveva fatto. A meno che non si sentisse "sporca" e non più una brava moglie e mamma. Il che ci porterebbe a pensare all'allontanamento volontario (anche indotto) per uno stacco netto e tragico. Il dramma di tutta questa storia pare risieda in una motivazione originata esclusivamente dai suoi fantasmi mentali... una depressione post partum dilazionata? L’ultimo figlio ha 2 anni ho letto, e pare non siano infrequenti i casi di tale depressione materna entro il terzo anno dal parto. 

E Minnie a questo proposito puntualizza: Credo che a novembre 2013 Elena Ceste si sia operata di varici (ecco che si spiega il discorso delle calze contenitive) e due anni fa aveva avuto un aborto che l'aveva molto debilitata, aveva perso moltissimo sangue, come racconta l'amica. Pare che sia stata una cosa pesante sia a livello fisico che psicologico: è opinione, sempre dell'amica, che l'esperienza in sé del ricovero ospedaliero possa aver influito molto negativamente su Elena, che aveva sempre goduto di salute, facendole capire che forse stava un po' sprecando la sua vita...

Mimosa, sicuramente la più attiva del blog, ci dice che Michele racconta di aver avuto subito la percezione di una casa “fredda”, “vuota”. Perché era nel disordine della colazione o perché era perfetta? Certo che questo dato sarebbe molto importante per stabilire (sempre con approssimazione) il lasso di tempo della scomparsa e creare altre ipotesi non meno angoscianti. Se i CC non manifestano sospetti su di lui, potremmo credere che la cucina non fosse a posto e nemmeno i letti rifatti, ecco perché la scomparsa viene collocata durante l’assenza del marito (direi intorno alle 8.25-35 per queste ragioni: alle 8.20 era sicuramente nel cortile, avendola vista un vicina che passava in macchina; lei non sapeva che il marito avrebbe impiegato più tempo per tornare a casa). Ma se la casa fosse stata in disordine si potrebbero aprire altri scenari e far mettere in moto le celluline grigie della nostra fantasia (negli altri casi hanno lavorato alla grande, occupando pagine e pagine di commenti).

Cellule grigie che Kiba non lascia certo in letargo quando scrive: Non so perché il cellulare di Elena sia stato ricaricato, e mi sembra strano che ancora non se ne conosca il motivo, ma è forte il richiamo a internet, alle chat e alle webcam, proprio perché ormai è noto che particolari prestazioni online vengono pagate anche con ricariche telefoniche. D’altra parte, chi osserva da una webcam può anche registrare un video e non sono poche le forme di ricatto nate da questo tipo di incontri (ricordo il caso di una ragazzina che si suicidò). Può darsi che Elena si sia infilata in questo mondo, con tutta l’innocenza delle persone che usano il web senza conoscerne ogni pericolo, e che in uno di questi incontri abbia trovato una persona che l’ha poi minacciata di diffondere il filmato? Potrebbe per questo essersi spaventata a tal punto da voler sparire?

Mica male come ipotesi, specialmente se accomunata al giro di amicizie maschili di Elena che, come scrive Mimosa, è ancora da quantificare perché: non c’è solo il padre del compagnetto di scuola del figlio, il quale le scriveva “ti voglio bene” e “non sono venuto a casa tua, anche se tuo marito mi ha invitato, perché non sapevo se ti faceva piacere”, o il compagno di scuola delle elementari che le ha regalato 30 euro di ricarica al cellulare per il compleanno e l’ha incontrata alcune volte al centro commerciale e prima dice di essersi solo fermato a chiacchierare nei pressi della cava, senza fare nulla di compromettente, mentre poi viene strombazzato ai quattro venti che si è incontrato con Elena alla Sagra di Asti e, almeno 4-5 volte, anche a casa sua arrivandoci in motorino e pure in auto, fino a metà di ottobre (è sempre lui?), o l’ex morosetto del liceo che non è riuscito ad incontrarla ma al quale Elena ha confidato di essere controllata su facebook... ora sembra sia saltato fuori un altro uomo: il tizio-ombra di cui Elena dice “una vecchia conoscenza”, “uno che è tornato all'arrembaggio” e ne parla sia con l’ex fidanzatino sia con l’ex compagno di scuola.

Insomma, sinceramente neanche io ci capisco qualcosa e anche per me c’è da riflettere non poco sulla personalità di Elena Ceste che a questo punto, con tante chiacchiere che girano, fosse viva si guarderebbe bene dal tornare a casa, nonostante le garanzie di perdono da parte di tutti, famigliari e congiunti...

Nello stesso tempo mi rendo conto di quanto sia difficile ragionare e scrivere senza avere carte certe in mano. Non è facile credere a tutte le novità spiattellate dai media. Novità che forse sono vere o forse sono false o forse sono vere solo a metà. In ogni caso è chiaro che al momento, usando le stesse risultanze si possono disegnare scenari contrapposti. Quindi concordo con la frase di Pino: Diceva saggiamente la buonanima di De Filippo di non credere "a nisciuno"

Ed ecco che si torna daccapo. E' difficile scrivere un articolo perché anche solo per ipotizzare, senza atti ufficiali in mano a qualcuno occorre credere.

1.146 commenti:

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Mimosa ha detto...

Infine, è vero che Elena era dimagrita, pare addirittura 10 kg, nel giro di pochi mesi, ma penso anche in ragione dell’intervento alle vene varicose di dicembre; forse era stata messa a dieta prima dell’intervento, tuttavia nessuno della famiglia ha mai espresso preoccupazione per questo calo di peso.
Pertanto sono concorde con Vanna ed altri nell’evidenziare la “anomala” gestione dei sentimenti/emozioni da parte di M. nonché della famiglia intera, inclusa la sorella.

A tale proposito, ad Enrico vorrei dire: tu, fratello maschio di casa, non avresti “mollato” la tua sorellina fin che non avessi scoperto quello che l’angustiava, però, ti assicuro, tra sorelle femmine i rapporti e i legami non funzionano allo stesso modo, anche in considerazione delle età diverse e del tipo di relazione che si aveva fin da piccole: per esempio, tra me maggiore e mia sorella minore (anche noi viviamo in città diverse) mai siamo arrivate al punto di tale confidenza da indagare a fondo i disagi vissuti dall’una o dall’altra, ci si fermava quando una diceva «Ma niente, non ti preoccupare», o altre espressioni simili.
Pertanto, comprendo il comportamento della sorella di Elena, al di là o meglio, ancor più, nell’ottica dell’impostazione della famiglia d’origine poco incline alle confidenze e ai sentimenti.

Mimosa

Vanna ha detto...

Cari amici,per me oggi la giornata si presenta così piena di impegni che non so se riuscirò ad entrare nel dialogo che si va facendo molto interessante, le riflessioni meritano tutte approfondimenti e tra l'altro sono garbate ed equilibrate.

Ora, brevemente, rispondo in merito alla Confessione e al segreto che non deve essere rivelato.

E' vero ciò che avete detto!
Il principio è così, ma...
molto spesso nell'arco del tempo così non è accaduto!

E la Confessione è divenuta come una coperta che si tira di qua e di là a seconda di chi, cosa,come, quando, debba coprire.

Un po' come l'indissolubilità del matrimonio, è indubbio che la Sacra Rota abbia sciolto unioni eccellenti a suon di dobloni, trovando mille scuse e pretesti.
Nomi eccellenti, il primo che mi viene in mente:
Carolina di Monaco per esempio.

Per mia personale ricerca storica,le confessioni sono state utilizzate durante i casi di beatificazione ed hanno avuto il loro peso sia per santificare che non.

Le confessioni, vere, estorte anche con azioni brutali e schifose, hanno portato a condanne o assoluzioni.

Il principio, il dogma vengono applicati dall'uomo che li può
adattare a sua immagine e somiglianza.

A più tardi, buona giornata a tutti.

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

È evidente che le confidenze tra fratelli e/o familiari vari dipendono dai rapporti che intercorrono fra di essi

In ogni caso se io avessi colto il disagio di mia sorella (o della mia compagna o di mia figlia o di mia nipote o di qualsiasi altra persona a me cara) e l’avessi sentita dire “ tanto lo sapete tutti…., sono sulla bocca di tutti ..” certo non mi sarei arroccato dietro la consueta riservatezza che a quanto pare contraddistingue la famiglia di E. Avrei voluto sapere cosa intendesse dire, a cosa si riferisse

Credo che anche tu, nonostante non ci sia fra te e tua sorella una stretta confidenza, non avresti sorvolato se tu, vedendola angosciata, l’avessi sentita pronunciare questa sibillina ed inquietante espressione

Poi è pur vero come non sia mai giusto generalizzare, tuttavia resta il fatto che un tale superficiale comportamento ( anche da parte del marito ) lascia quantomeno stupiti

Con questo non voglio dire che genitori, sorella, cognato e marito non amassero Elena e non siano distrutti da questa enigmatica e drammatica scomparsa

PINO ha detto...

@ ENRICO
I rapporti interfamigliari, non erano, poi, tanto "riservati", come si vuol far credere, perchè nel mese di ottobre MB chiese, al cugino della moglie, di scandagliare in fb ed intercettare con chi era in contatto con EC.
Quanto sopra lo ha dichiarato lo stesso cugino.
Come vedi, i rapporti fra le famiglie erano più che normali, e la notizia, invece, riconferma che il Buoninconti era a conoscenza dei contatti extraconiugali della moglie e del mezzo usato.
La spiava? tutto lo fa pensare.
Il fatto che lui "sapesse", da antica data, quindi, non risulterebbe solo da quanto detto dall prete.
Perchè ha mentito, dichiarando di essere venuto a conoscenza delle imbarazzanti "vivacità" della moglie, solo la notte prima della sua scomparsa e dalla sua viva voce?
Ciao, Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

Come sai ho seguito la vicenda in maniera frammentaria quindi mi mancano numerosi passaggi

Ricordo solo molto esattamente la PRIMA intervista rilasciata da MB ( e poi mai più andata in onda) durante la quale ad una domanda precisa riguardo il rapporto di coppia, lui ammise che forse non aveva dedicato alla moglie le attenzioni necessarie.

Ora il fatto che lui avesse incaricato il nipote di scoprire cosa scrivesse la moglie su fb (lo apprendo ora dal tuo post ) forse poteva essere causato dalla curiosità di sapere se Elena si lamentasse di lui ed esattamente di cosa

Francamente non saprei che pensare .. se quel mercoledì sera fosse stata la prima vera crisi della moglie o se anche altre volte Elena avesse dimostrato al marito analoghi preoccupanti sintomi di inquietudine e lo avesse messo al corrente di sue frequentazioni sconcertanti

Voglio dire : non ho elementi per supporre se MB sapesse o sospettasse da tempo un tradimento da parte di Elena oppure, più semplicemente, se volesse addentrarsi di nascosto in quell’angolo di vita riservato in cui la moglie si rifugiava (e dal quale lui invece era escluso) solo per conoscerne i segreti pensieri

Mi dispiace, mi rendo conto di non essere di grande aiuto !!!

Vanna ha detto...

Tutte le riflessioni importanti della giornata evidenziano una realtà vissuta e impostata su un "fare" non sentito dentro.

Un fare nel quale i valori delle emozioni, della condivisione, del chiedere, dell'ascoltare l'altro, non esistono.

Si fa perché così si deve fare non perché si sente.

Si corre, si va di fretta, forse manco si ascolta tanto si è presi da una miriade di impegni da assolvere.

Lei ha provato ad accennare qualcosa, chi le ha dato la giusta attenzione?

Fb?
Altri uomini, con quali interessi?

Il marito sapeva da tempo di fb e potrebbe anche essere entrato nel dialogo in rete sotto mentite spoglie e forse era proprio lui che le aveva fatto credere di essere oggetto di chiacchiere.

Nella sua apparente modesta semplicità, ha saputo ben ben muovere le cause della scomparsa e ha raccontato con dovizia di particolari una storia surreale.

Immagino che lui da tempo sapesse e osservava se: "di cosa ancora mi deve far vergognare".

IL dialogo doloroso della sera prima potrebbe essere stato un aut aut pieno di valutazioni pesanti e velate minacce da parte di lui se lei ha rivendicato la sua libertà.

Qualcosa di grosso e irreparabile è emerso se lei è sparita poche ore dopo.
E la sparizione potrebbe essere stata voluta da lei.

Tutto è possibile perché lei non parla, parla solo lui e lui può dire ciò che gli pare.

Chissà gli inquirenti cosa hanno verificato, visto come hanno lavorato precedentemente c'è da rabbrividire.

Questo caso ha dei punti di contatto a volte speculare col caso Ragusa e sembra presentarsi quasi più sottile ed imponderabile nello sviluppo e nella costruzione.

Ora vado a dormire, sono molto stanca.
A domani e buonanotte.

Mimosa ha detto...

caro Pino, e caro Enrico,
ancora una volta mi assumo il ruolo dell’avvocato difensore:

se anche fosse vero (è Il Direttore del settimanale ‘Il Giallo’ a fornire la notizia al programma su Rai1 – e ricordiamoci tutti delle ultime bufalate: E.C. sarebbe stata murata in casa e i RIS erano pronti a cercarla col georadar tra le intercapedini …!!) che il nipote campano avesse ricevuto a ottobre da zio Michele la richiesta confidenziale di andare su fb a controllare chi fossero gli “amici” di Elena,
- oltre a significare che Michele era (finalmente) curioso «addentrarsi di nascosto in quell’angolo di vita riservato in cui la moglie si rifugiava (e dal quale lui invece era escluso) solo per conoscerne i segreti pensieri» (come scrive Enrico)
e scrivo “finalmente”, considerando che Elena era da 2 anni su fb (cosa di cui la Perego si era scordata, forse per comodo della presente criminologa), e per 2 anni il marito l’aveva lasciata trastullarsi, tranquillamente e senza sospetto alcuno,
- significa che Michele (come ne sono sicura io) non aveva dimestichezza col pc e tantomeno era in grado di sapere come funziona fb, è assodato non ne fosse iscritto, pertanto non poteva ‘controllarla’ quotidianamente come tanti hanno insinuato, e non credo nemmeno che il nipote riferisse periodicamente allo zio le conversazioni di Elena.

Inoltre, se in parte mi fa strano che altri parenti non avessero interagito con lei su fb, chiedendo l’amicizia, il solo modo di addentrarsi “in quell’angolo di vita” senza farsi riconoscere è inventarsi un profilo falso e spacciarsi per chi non si è.
In quali modalità il nipote è entrato a curiosare?
Visite al profilo pubblico (di spazio limitato) o un ingresso accettato nel gruppo ristretto?
C’è traccia? I Ris hanno appurato?
È anche questo nipote tra i contatti verificati dai Ris?

Se la richiesta è di ottobre, e parrebbe prima della manifestazione di perplessità di Elena (“mi controllano”, “qualcuno è entrato nel mio profilo”), e la conseguente chiusura del profilo (non è avvenuta alla fine di novembre??), si potrebbe supporre che lei abbia percepito qualcosa di anomalo
… e allora la posizione di questo nipote dovrebbe essere scandagliata a fondo. È stato fatto?
O il legame parentale lo giustifica?
Sicuramente gli inquirenti chiederanno a Michele se è vero. Poi forse sapremo.

Credere, in base a queste congetture fomentate da un giornale che si crede serio (megafonate in un talk show poco serio), che «il Buoninconti "sapesse", da antica data», ritengo faccia deviare dalla realtà.

Tant’è vero che proprio la stessa trasmissione ha mandato in onda una rettifica del parroco sulle precedenti dichiarazioni: si è ricordato che è stato il 26 marzo di quest’anno (dopo la messa del mercoledì, suppongo) [ho sentito bene??] che Michele lo ha ringraziato per avergli rasserenata la consorte nella confessione della Vigilia di Natale.

A questo punto mi fermo, le notizie nuove corrono troppo veloci.
Buonanotte, amici.
Mimosa

Ivana ha detto...

A me risulta (dalla fonte "Chi l'ha visto?") che Elena Ceste avesse perso ben 15 Kg...
Credo che tale perdita di peso sia allarmante, a meno che non sia stata una decisione presa inizialmente da Elena stessa intenzionata a seguire una "dieta fai da te"...
Riguardo al cugino di Michele, FORSE gli era stato chiesto di seguire, semplicemente come visitatore, la pagina web di Elena...

PINO ha detto...

Cara Mimosa,
hai ragione, le notizie arrivano numerose e con una certa celerità, ed è difficile analizzarle con calma.
E', comunque, positivo che ci siano, anche se la solfa non le lascia genuine.
Ho notato una differenza ( che mi ha piacevolmente sorpreso) fra l'informazione riportata dalla carta stampata: contenuta nei limiti di una giusta cautela, e quella diffusa da molti pseudo giornalisti a servizio dei vari programmi tv: veemente, tendenziosa e spesso imbeccata dai conduttori dei programmi.
E noi, poverini, ci accapigliamo, sostenendo ora l'una, ora l'altra notizia, false o vere che siano -:).
Saluti cari, Pino



Vanna ha detto...

Mimosa buongiorno!

Premetto che non ho letto riviste né vedo programmi pomeridiani.

Le prime le leggo quando vado dal parrucchiere, ogni tre mesi;
il pomeriggio spesso non sono a casa.

Forse ho azzardato a presumere che il B. sapesse da tempo delle visite su fb, però non credo proprio che lui non lo sapesse e non avesse dimestichezza e pratica di computer.

Sarebbe un caso ben isolato visto che lo stesso è divenuto un elemento necessario e presente non solo a casa, ma portarlo con sé ed anche col cellulare.

Lo aveva a casa quindi da due anni scrivi e lui in due anni non ha mai provato ad entrarci, a curiosare tra i siti visitati dalla moglie?

Francamente non mi sembra credibile.

Lui lavora in un mondo prevalentemente maschile, quello dei Vigili del Fuoco e quindi era sollecitato intorno all'uso del computer, non poteva esserne digiuno.

E non credo neanche che lui sia così semplice, spontaneo, elementare o apparentemente "ruspante" o caduto dal pero.

Lo vedo ben inserito nella gestione delle sue cose che, poiché sono sue, devono girare a modo suo.

La notizia che riporti di lui che ringrazia don Roberto, il 26 marzo, di aver " rasserenato la consorte nella confessione della Vigilia di Natale."
Mi stupisce non poco per i seguenti motivi:

1° Ma come fa il parroco a ricordare la data precisa?
Forse quella data ha un significato particolare oppure lui ha registrato di averlo visto proprio il 26 marzo?

Non si sa, ma fa pensare.

2°Difatti deduco: lui aspetta un paio di mesi dopo la scomparsa della moglie per ringraziare il parroco?
E perché non l'ha fatto prima?

3° Ma non era un parrocchiano assiduo?

4° Perché la moglie non era serena?
E preferisco tacere perché mi viene da dire altro...

5° Dalla confessione di ottobre si arriva a marzo, nel frattempo lui deve gestire i figli dei quali due vanno alla dottrina, chi li accompagna e li va a riprendere?
Non sono stati fatti incontri con i genitori? Le catechiste hanno registrato qualcosa nei figli?

Silenzio!

Anche la dottoressa è muta, forse non sapeva della non serenità di E. o forse l'aveva seguita solo per l'operazione alle varici alla quale si era sottoposta la donna.

E anche a questo non credo, E. potrebbe aver parlato con la sua dottoressa, se non altro perché ha il segreto professionale.
E' stata ascoltata la dottoressa dagli inquirenti?

E' un quadro desolante e privo di memoria se non ci fosse quel 26 marzo a far ricordare qualcuno!

magica ha detto...

buogiorno a tutti
ringraziare un parroco dopo una mia confessione non esiste .
ma non esiste la privacy?
se un parroco deve mantenere il segreto della confessione .,perchè il marito era al corrente di quello che la moglia avrebbe confessato ?questa notizia non mi pare veritiera.
la ceste era talmente cosi' fragile? ed essere trattata come una bambina che fa marachelle ? .
sono sempre del mio parere ma mi posso sbagliare , perchè non conoscendo nel il contesto ne i personaggi si sbaglia di sicuro -
una donna non si allontana da casa :dal nido protettivo verso i piccoli . oppure si allontana se non è in grado di comprendere.. per sue patologie,esaurimento .o sopravvenuta una forma schizzofrenica .. battere la testa e inventarsi cose . .
esistono gli ufo? .

ENRICO ha detto...

@ Vanna

Le indagini su questo”caso” sono state eseguite con il massimo scrupolo e quindi presumo che gli inquirenti si siano posti le tue stesse domande ma che le risposte ottenute non abbiano fornito loro sufficienti elementi né per inviare al marito un avviso di garanzia né, tantomeno, per iscriverlo nel registro degli indagati. Infatti finora è stato sempre interrogato come “persona informata sui fatti”

Poi, naturalmente, ognuno è libero di fare tutte le illazioni che preferisce ma al momento restano illazioni prive di riscontri concreti

A me il marito appare come un uomo solido e concreto con essenziali esigenze di vita il quale, all’improvviso, si trova a dover fare i conti con una moglie che manifesta impulsi e aspirazioni ben diversi da quelli a lui familiari e scontati

Ora se questa “scoperta” ( forse intuita mesi prima ma , senza dubbio, concretizzata dall’ inquietante crisi di panico della moglie seguita poche ore dopo dalla sua enigmatica scomparsa ) lo abbia scosso talmente da non essere più lucido nelle sue dichiarazioni oppure – come alcuni insinuano - lo abbia sconvolto al punto da provocare la morte della propria moglie (e madre dei suoi figli !) è un dubbio non facile da sciogliere

Tuttavia, allo stato dei fatti la seconda ipotesi pare non trovare molto credito fra gli inquirenti

Almeno da quello che dicono attraverso le loro dichiarazioni ufficiali

Mimosa ha detto...

Una novità non di poco conto è affiorata stasera a QG: finalmente si è capito perché Michele “quel giorno” era in ferie. In realtà aveva chiesto ”1 settimana di vacanza”, dice il cognato.

Però, perdonatemi, da quello che hanno fatto sentire (che mi pareva più una chiacchierata di un’intervista vera e propria – il pezzo intero o altri pezzi, ovvio, li manderanno quando farà comodo) non ho capito una cosa fondamentale:
- se è stato Michele a riferirlo al cognato
- o se il cognato e la sorella hanno assistito alla scena,
perché dalla mimica che ha accompagnato il racconto faceva pensare che Danilo fosse presente.

La scena è questa: Michele annuncia alla moglie di aver preso una settimana di ferie per passare più tempo con la famiglia, ed Elena ci resta male («lei è rimasta di stucco, come se avesse programmato qualcosa per conto suo»),
da ciò il cognato deduce che Elena avesse un progetto in testa e che anche il «tira e molla» (porta tu i bambini a scuola, no, non portarli, e il seguito delle frasi) fosse quasi una commedia perché lei già sapeva che sarebbe passato qualcuno o “qualcuna” a prenderla.
È convinto che gli abiti sparpagliati fossero un depistaggio premeditato
(come in effetti avevano già intuito i CC, i quali avevano detto al marito “sono uno schiaffo per te”).
Ci lamentiamo tanto della mancanza del buon fiuto investigativo dei marescialli di un tempo, che per una volta che i CC di un borgo di campagna leggono la dinamica di certi fatti nel modo più semplice e banale, i media ci devono ricamare sopra … e farci impazzire.

Come tanto tempo fa un caro amico commentatore diceva, vogliamo cercare “cosa può stare sul comò”?
In questo caso io sul comò vedo il carillon di Vanna … con dentro la vita di una donna, sposa da 15 anni e madre di 4 figli, a cui una gravidanza interrotta due anni fa ha dato inizio a scompensi esistenziali, una donna che aveva davanti a sé una carriera lavorativa con indipendenza economica in una grande città e per un colpo di fulmine ha intrapreso una vita agreste e casalinga a tempo pieno, una 38enne che più di un “ammiratore” ha fatto sentire femmina desiderabile e che alla fine è caduta vittima del suo stesso desiderio di evasione.
Che la famiglia di Elena si aggrappi al pensiero di lei viva e ribellatasi/liberatasi da un’esistenza troppo stretta, è comprensibile.

Le psicanaliste di turno sostengono che tale pregressi non portano ad un suicidio scontato.
Allora, dove sta Elena?

Mimosa ha detto...

Una precisazione tecnica:
non vorrei avervi fuorviato, infatti ho scritto di non essere sicura di aver sentito bene, ma qualcuno di voi può recuperare la puntata di mercoledì de La vita in diretta, ove viene fatta sentire la rettifica di don Roberto in merito al “ringraziamento” di Michele per aver tranquillizzato la consorte? Io ho scritto che il sacerdote ha citato la data del 26 ‘marzo’, mercoledì, … ma forse era il 26 ‘gennaio’, domenica, due giorni dopo la scomparsa. Stando troppo concentrata, ogni tanto mi perdo dei passi, perché il mio pensiero resta indietro o corre avanti…

Ad ogni modo, come avete rilevato pure voi, è stranissima questa “rettifica” del parroco … e chissà a quando risale … forse nell’immediatezza dei primi servizi mandati in onda? e allora sarebbe più credibile si riferisse alla domenica di gennaio, due giorni dalla scomparsa di Elena.

Svergognato servizio pubblico di informazione!!! Perché non averla fatta sentire prima??
ora si faranno altre pietose sedute salottiere con i nostri soldi.
È per ottenere queste trasmissioni che paghiamo il canone?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Mimosa eccoti la puntata di rai uno di mercoledì 14 maggio 2014.Buona visione.
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-05-14&ch=1&v=364426&vd=2014-05-14&vc=1#day=2014-05-14&ch=1&v=364426&vd=2014-05-14&vc=1

PINO ha detto...

Il cognato di EC, Danilo, nel riferire l'episodio sulle ferie, fa chiaramente capire di essere stato presente, tanto da aver notato l'espressione di disappunto o contrarietà della cognata, alla notizia data dal marito.

Ivana ha detto...

Pare che una negoziante, la quale aveva visto Elena qualche giorno prima della scomparsa, abbia riferito che la donna le appariva depressa, poco curata nell'aspetto, non certamente una "mangiatrice di uomini"...
Non so che cosa intendiate esattamente per "tradimento"; se rapportarsi con altri uomini per cercare amici affettuosamente rassicuranti (conoscenti, ex compagni di scuola dai quali sentirsi "capita e stimata")che potevano rappresentare un "riposo", o un "diversivo" rispetto alla vita stancante che conduceva, allora Elena ha di certo "tradito"; se pensate a rapporti sessuali "alternativi" non sarei altrettanto sicura...Generalmente chi cerca di attrarre altri uomini cura molto il proprio aspetto, la propria immagine; pare, invece, che Elena uscisse da casa in modo...posso dire "trasandato"?
Io stessa continuo ad avere amicizie dell'altro sesso con cui condivido esclusivamente specifici interessi culturali...
Non so se Michele abbia qualche responsabilità, o no, nella scomparsa, ma mi chiedo: continua a cercare la moglie? In che modo?

Vito Vignera da Catania ha detto...

@ Pino.Tutto questo ci fà capire che era tutto programmato,e di certo non mi sbagliavo quando ho detto che dietro questa storia si nascondono uomini "ombra".Michele quella mattina va a controllare gli orari in cui il medico effettua le visite,cosa che certamente non sapeva neanche la moglie,e se stava male che ci voleva ad accompagnare pure lei i figli a scuola e poi andare dal medico? evidentemente il suo malessere era perché appena il marito sarebbe andato via poteva attuare quel piano già programmato.Buona giornata.

Ivana ha detto...

Scusate, ma come si potrebbe scomparire senza denaro, a meno che non si abbia l'intenzione di compiere un gesto estremo?
Una persona che, come casalinga, aveva già fatto l'esperienza della propria mancanza di indipendenza economica, organizzerebbe una fuga senza aver prima messo da parte una considerevole somma di denaro? Avrebbe potuto, Elena, ammucchiare per sé moltissimi euro all'insaputa del marito??!

PINO ha detto...

Si, ma ove sarebbe andata, fra le nuvole?
Non credo che E, nelle condizioni di disagio che, si dice, si trovasse, potesse avere la lucidità di programmare un così complicato piano di fuga.
C'è chi dice che potrebbe essere stata aiutata. Ma da chi?
Dall'uomo-ombra suggerito dal marito?
Infatti, solo un'ombra poteva passare inosservata, ferma davanti al cancello, con un'auto, altrettanto ombra, senza che nessuno, in on'ora di punta, come quella in cui sarebbe avvenuta la sparizione, vedesse qualcosa.
Sarebbe più impossibile che improbabile.
Sembra che il ricorso all'idea dell'intervento di extraterrestri, appaia più credibile.
E chi ci dice, poi, che la mimica espressiva di L, nell'apprendere la permanenza a casa del marito in ferie, non sarebbe stata di disappunto o contrarietà, ma di paura?
Sarei molto cauto nel dare per scontato un rapimento concertato.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Ivana più che gesto estremo a me sembra che Elena sia caduta nella classica "tela del ragno",solo che non sappiamo chi ha messo in atto tutto questo,compresa la messinscena dei vestiti e degli occhiali per far credere a un possibile sequestro,assolutamente un falso depistaggio,Elena sapeva e conosceva chi sarebbe passato a prenderla,altro che consolatore,chissà chi c'è dietro tutta questa storia,e chi ha convinto una povera madre a compiere una cosa del genere.Ciao e buona giornata.

Vito Vignera da Catania ha detto...

@ Pino.In un modo o in un'altro da quella casa è uscita,e se poi c'era qualcuno fuori casa o che l'aspettava seduto comodamente in macchina davanti alla chiesa questo non possiamo saperlo,di certo alle 8.15 è fuori casa con un freddo da tagliare le vene e pure con la nebbia a contorno,ma se non stava bene non era meglio che rientrasse a casa dopo aver salutato marito e figli? Buona giornata.

Ivana ha detto...

Vito, attualmente pare che gli inquirenti non ritengano più attendibile la testimonianza della vicina di casa. Temono che possa aver fatto confusione...; insomma, gli ultimi a vederla sicuramente sarebbero stati il marito e i figli; poi soltanto Michele è tornato a casa e ha consegnato, dopo alcune ore, dei vestiti puliti...
Se li avesse trovati all'esterno (come lui sostiene,) come mai non c'è alcuna traccia del terriccio su cui dice di averli trovati? Capisco che potrebbero aver perso l'umidità in auto, ma almeno minime tracce di terra avrebbero dovuto esserci, o no?

ENRICO ha detto...

Nei 30 /40 min. in cui il marito si è assentato Elena non avrebbe potuto raggiungere il fiume senza essere vista da nessuno.

Il corpo fino ad ora non è stato trovato né nelle zone circostanti l’abitazione né nei laghetti né è stato restituito dal Tanaro.

Il cognato afferma con certezza che Elena non può essersi allontanata a piedi con l’intento di suicidarsi perchélui stesso ha fatto svariate volte tutti i percorsi possibili e non ha mai trovato nessuna traccia della cognata

L’idea che il corpo possa essere stato occultato in casa è fermamente scartata dagli inquirenti i quali dichiarano che “ che la abitazione in cui la Ceste viveva con il marito Michele e con i quattro figli nati dal loro matrimonio è stata analizzata in maniera più che esaustiva e che quindi, non essendo emerso alcun indizio che farebbe pensare a questa agghiacciante ipotesi, non si intende fare alcun altro tipo di indagine nella casa, tantomeno con il georadar, come i giornalisti avevano scritto.”

Resta dunque solo la ferma convinzione dei familiari e del marito i quali ipotizzano che la donna sia stata indotta da “qualcuno” ad abbandonare la propria casa, marito e figli. La fede nuziale lasciata sul tavolo è un particolare eloquente

Del resto - se il marito avesse raccontato la verità ( e al momento non si hanno elementi per credere al contrario) - Elena durante la notte avrebbe avuto un attacco di panico e pronunciato queste frasi deliranti ” “Ho delle voci nella testa”… “Dicono di me che non sono una buona madre… “Mi vogliono portar via, non lasciare che mi portino via. Dove posso mai andare io?”” frasi che accrediterebbero la tesi di una sua fuga pilotata da persone estranee al nucleo familiare ma ben conosciute da Elena stessa

PINO ha detto...

ENRICO
(ct)
"Ho delle voci nella testa”… “Dicono di me che non sono una buona madre… “Mi vogliono portar via, non lasciare che mi portino via. Dove posso mai andare io?"

E' il Buoninconti che riporta le frasi virgolettate; ma chi ci conferma che EC le abbia veramente pronunciate?
Frasi che sembrano foriere di quanto realmente avverrà.
Frasi che, così come riportate, vogliano, a "priori", indicare una direzione investigativa ben determinata, ed allontanarne altre.
Troppe sono le tessere del mosaico che non si incastrano.

Vanna ha detto...

Che dire...ogni riflessione che avete fatto è valida.

Gira e rigira la donna è scomparsa, non si sa che fine ha fatto.

Se fosse uscita nuda, qualcuno l'avrebbe vista.

Se non avesse avuto gli occhiali, non poteva andar lontano.

Se non è stata vista è salita su una macchina.

Se era depressa, stanca, affaticata, sola, lei ne avrebbe parlato con la dottoressa.
Aveva detto qualcosa ad altri e perché non a lei.

Ora è arrivato il CONSOLATORE, una pista nuova, che riporta contenuti che possono essere letti in modi diversi.

Chi potrebbe essere?

Un religioso che la conosce o magari l'ha confessata?

La persona che potrebbe averla aiutata a sparire?

Qualcuno che sa, ha visto, ha udito o magari suggerito con le voci?

Un santone inserito in fb?

Un buontempone che vuole fa perdere tempo?

Questo scritto è una pietra miliare che indica una direzione?

Abbiamo uno scritto e forse ne potrebbero arrivare altri.

E. Non scriveva manco la lista della spesa?
Aveva un'agenda di contabilità quotidiana, un calendario dove appuntare impegni?

Così, per saperne un po' di più visto che le notizie sono scarne e provengono da una sola fonte.



ENRICO ha detto...

@ PINO

Io infatti ho premesso “” se il marito avesse raccontato la verità ecc..ecc.”

Poi nulla vieta di non credergli.

In questo caso però bisognerebbe supporre ( non che l’abbia uccisa perché se no saremmo di fronte ad un ” Parolisi 2 –Il Ritorno + “ Logli ed il mistero del cadavere scomparso “) che il MB al suo rientro, approfittando dell’assenza dei figli, abbia inveito violentemente contro la moglie e che costei abbia reagito in modo sconsiderato strappandosi gli abiti di dosso, gettando la fede sul tavolo e poi in stato confusionale si sia rivestita alla meglio e sia fuggita di casa ….

MB non l’avrebbe trattenuta dopodiché avrebbe telefonato alla vicina compiendo tutte le varie azioni che sappiamo

In qualche post precedente mi sembra di aver accennato ad uno scenario del genere ma non ho trovato niente che potesse ragionevolmente supportarlo
ciao ! E.

PINO ha detto...

ENRICO

Questo l'ho già detto nei miei post precedenti, ma lo ripeto, per completare la sequela delle mie riflessioni: la maggior parte degli episodi di tutto il caso, ci sono pervenuti solo dalle numerose dichiarazioni di MB. Poco, gli inquirenti, hanno potuto aggiungere al suo racconto unidirezionale.
Se, come si dice, la testimonianza della signora vicina di casa è messa in forse dagli investigatori, MB avrebbe (è un dondizionale, si chiaro) avuto tutto il tempo di compiere quello che nessuno di noi si augura, compreso l'eventuale occultamento del corpo, servendosi proprio dell'auto della moglie.
In tal modo, nessuno avrebbe fatto caso a persone e cose che quotidianamente popolavano il luogo.
Inoltre, i discorsi di MB, danno l'impressione di essere strumenti preparatori finalizzati ad escluderlo, da subito, da ogni sospetto.
Naturalmente, è solo una teoria, che non vuole convincere nessuno, e come tale resta, fra le tante prospettate.
Ciao, P

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

grazie per aver riportato gli aggiornamenti forniti nel corso di QG ( non ho visto la puntata)

Quindi risolto il mistero del famoso giorno di permesso che aveva suscitato un'infinità di illazioni!

Unknown ha detto...

oltre alla testimonianza della vicina ci sarebbe anche quella dei figli, che avrebbero confermato di aver fatto colazione insieme alla mamma quella mattina, e che la stessa li avrebbe salutati prima che si recassero a scuola, in quanto alla vicina mi risulta che avesse notato E proprio perchè era lei che solitamente accompagnava i figli a scuola, e che non è questo che è stato messo in forse ma il suo ricordo circa gli orari dichiarati in merito alla visita di M, sempre se non ho capito male

Vito Vignera da Catania ha detto...

@ Anna Masala.Visti i tempi che corrono tra tutti questi delitti e sparizioni misteriose, dubitare dei testimoni è diventata una abitudine.Più facile credere ad uno che non ha visto nulla, che ad una presente ed ha notato la stranezza di quella mattina,ovvero che era Elena ad accompagnare solitamente i figli a scuola.Se gli inquirenti non hanno iscritto MB nel registro degli indagati vuol dire che,non hanno alcun elemento di accusa contro di lui,poi sugli orari ci può stare di sbagliare di alcuni minuti,di certo uno non sta sempre a guardare l'orologio.Nulla di strano che dietro questa storia ci sia la presenza di un'altra "santa" donna,mai far ingelosire troppo le donne,sopratutto quelle dei vecchi compagni o amici d'infanzia,non è cosi difficile dare una sbirciatina ai messaggi scambiati su facebook o quelli sul cellulare.Buona serata.

Mimosa ha detto...

Caro Vito, grazie per la tua disponibilità, ma non è la trasmissione di mercoledì 14 maggio a cui mi riferivo io nel commento del 17 maggio, bensì quella del pomeriggio 16 maggio che è scomparsa da Raitv-replay.
Chissà perché …
Comunque, grazie alla tua segnalazione, ho potuto sentire che il nipote a cui Michele avrebbe chiesto di controllare Elena su fb è di Milano (lo ha precisato la Bruzzone), non abita in Campania. Nulla cambia (?), ma è una precisazione utile al mio archivio.
Mimosa

Mimosa ha detto...

Io non ho sentito da chi e in quale trasmissione si sia alluso al fatto che per gli inquirenti sia discutibile (o messa in discussione) la testimonianza della signora che, accompagnando i figli a scuola, ha detto di aver visto Elena davanti al cancello alle 8.15 (minuto più o meno).
Continuamente questa signora viene definita “la vicina” o “la vicina di casa”, facendola confondere con la vera vicina di casa, quella a cui Michele si è rivolto per prima e che non ha minimamente vista Elena!

Mi potete dare dettagli? Grazie.

Mimosa ha detto...

Vanna,
questa può essere materia tua,
dato che hai citata la comparsa del “Consolatore”, in lettera anonima indirizzata ai CC di Asti, con richiamo al Vangelo di Giovanni.

Il “Consolatore” (Giovanni 15, 26) è il Paraclito (Giovanni 16), lo Spirito Santo, Spirito di Verità, di Giustizia e di Salvezza, che nel linguaggio giuridico assume la veste dell’avvocato Difensore.

(tra parentesi non so da dove il servizio di QG di venerdì abbia tratto le frasi riferite al rogo e all’annientamento del traditore, non credo sia stata una mia allucinazione vederle scritte sullo schermo).

A QG hanno presentato la cosa come buttassero là un’esca a doppia faccia: Elena se ne è andata (citando il passo evangelico “è bene che io me ne vada”) o è stato il marito a farla sparire (“lo spirito di verità mi renderà testimonianza”) in una forzatura interpretativa!

Inoltre, hanno montato un pezzetto sulla pratica religiosa dei genitori e della stessa Elena: frequentatori della Messa domenicale ma niente di più.
Michele, invece, è sempre stato assai più osservante e praticante,
tanto che ultimamente agli insistenti intervistatori risponde con citazioni bibliche (di altro non vuole parlare, l’alias signor Armando Diaz – ironicamente pochi giorni fa definito “cugino” del Consolatore).

Qualcuno, infatti, ha cominciato ad insinuare che Michele, con la simbologia mistica riferita all’Arcangelo dal medesimo nome, “Angelo guerriero di Dio”, possa essersi auto-investito nel ruolo del “giustiziere” contro il male e la ribellione al Divino,
avendo raggiunto la consapevolezza della “deviazione” della donna con cui aveva impostato una unione indissolubile davanti a Dio, e che doveva essere punita “affinché non peccasse più” (secondo i canoni della ortodossia ebraica antica, cfr la lapidazione della adultera).

In merito hai posto svariate domande, a cui è complesso e prematuro rispondere, pertanto concludo citando una tua stessa frase «Abbiamo uno scritto e forse ne potrebbero arrivare altri».

Buonanotte
Mimosa

Ivana ha detto...

Avevo letto qui:
http://www.passionetecno.com/2014/05/17/elena-ceste-gli-inquirenti-indagano-sulla-famiglia-5817
Come ripeto, PARE che la deposizione della vicina traballi.
Riguardo a "il consolatore", se tale "personaggio" non verrà associato a una reale frequentazione di Elena, potrebbe essere semplicemente un mitomane...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona domenica a tutti.Eccovi la puntata del 16.05. 2014 di rai replay. PS cara Mimosa apri la mail che trovi delle novità ciao.

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-05-16&ch=1&v=365326&vd=2014-05-16&vc=1#day=2014-05-16&ch=1&v=365326&vd=2014-05-16&vc=1

Ivana ha detto...

Riguardo al sito "Oggi.it", ho trovato soltanto le seguenti pagine web (che riguardano Elena Ceste):
http://www.oggi.it/video/notizie/2014/03/11/asti-madre-di-4-figlia-sparita-nel-nulla-e-questa-qui-il-video-diffuso-dai-carabinieri/

http://www.oggi.it/posta/lettere/2014/05/07/cosa-succede-in-tv5/

ENRICO ha detto...

@ PINO

Supponendo un uxoricidio piuttosto rocambolesco oltre che rapidissimo ( MB tra l’altro avrebbe dovuto scarrozzarsi il corpo nel bagagliaio dell’auto per diverse ore prima di disfarsene senza essere visto ) ed un altrettanto cervellotico depistaggio per far credere ad una fuga , perché mai allora avrebbe dovuto far ritrovare anche gli occhiali da vista dato che questo particolare avrebbe suggerito agli investigatori che la donna non avrebbe potuto essere andata troppo lontano ? E per giunta completamente nuda ?

Mah.. una tale ipotesi a me sembra piuttosto improbabile

@ Mimosa

Ho letto la novità della lettera del “ consolatore”

Al di là delle interpretazioni più o meno colorite che ne fanno i vari opinionisti, giornalisti, criminologi ecc.. ecc.. ed alle quali non credo, non mi meraviglierei se fosse opera del marito stesso visto che si trova in uno stato di grande stress e di profonda prostrazione

Ivana ha detto...

A mio avviso, la differenza tra Elena Ceste e Roberta Ragusa consiste nel fatto che una fosse dimagrita ben 15 Kg, depressa e confusa, l'altra era una donna tradita, ma non depressa.
Elena innamorata? Di chi?! Gli "amici" erano almeno due!!
La frase, espressa da Michele, "Di che cosa mi deve far vergognare ancora!" può essere intesa anche così:
mi vergogno perché mia moglie risulta introvabile e mi vergogno anche pensando che possa essere andata via da casa nuda... Non escludo l'uxoricidio, ma, almeno per ora, continuo a ritenere più probabile il suicidio eventualmente con occultamento di eventuale cadavere...

PINO ha detto...

ENRICO
Tutte le ipotesi sono aperte, data la scarsità di documentazione in nostro possesso.
Tutte potrebbero essere pure illazioni, ma, nello stesso tempo, qualcuna potrebbe, anche, aver sfiorato la verità: a me pare possibile.
Ciao, Pino
p.s. Ivana ha linkato un articolo, molto interessante. Vallo a leggere. P

ENRICO ha detto...

@ PINO

Avevo già letto l’articolo di Sulas

Per una” sceneggiatura “ ( come quella che tu ed altri non escludereste) bisognerebbe immaginare un individuo cattolico, integralista e barbaramente fanatico al punto da ritenere legittimo punire “il peccatore” cancellandone addirittura la sua presenza fisica

Concetto in evidente contrasto con l’insegnamento cattolico del perdono

Inoltre dovrebbe essere dotato di un formidabile sangue freddo e di un’altrettanta formidabile dote interpretativa tale da permettergli di assumere, nell’arco di pochi istanti e subito dopo aver compiuto un orrendo crimine (peraltro nemmeno perfezionato !) , la parte del marito sbigottito preoccupato ed incredulo così come si sarebbe presentato alla vicina, ai parenti della moglie, ai CC ed infine alle telecamere.

Personalmente ritengo tutto ciò piuttosto inverosimile

Del resto se gli inquirenti avessero in mano elementi sospetti e ritenessero MB potenzialmente pericoloso avrebbero già preso provvedimenti almeno per quel che riguarda la custodia dei figli

A me quest’uomo appare del tutto destabilizzato dallo choc di aver scoperto nella moglie aspetti per lui inimmaginabili

Tanto da negarli caparbiamente ripetendo che la moglie è una “santa”, rapita da malintenzionati figuri

magica ha detto...

buongiorno a tutti
ciao ivana . una considerazine al tuo ultimo intervento ., la ragusa non era sicura dei tradimenti del marito :aveva un dubbio? ma rimase un dubbio perchè abbiamo sempre saputo che la storia con l'amica di famiglia venne fuori presubilmente la sera stessa della sparizione .
. invece la ceste era dimagrita perchè doveva innanzitutto subire un intervento alle vene . poi se era innamorata di qualcun altro era possibile, ma non penso cosi' tanto da dimagrire 15 kg..
piuttosto il dimagrimento poteva essere determinato dai dispiaceri per essersi comportata in modo secondo lei poco serio . la donna aveva un grosso problema, pensava di essere stata ripresa in compagnia di un uomo . quello che aveva raccontato al marito mi sa di patologico .. (mentre ero in macchina con un amico , uno scende dal portabagagli e filma? per quale motivo? nemmeno la ceste fosse stata un personaggio mediatico e il fotografo in cerca di scoop -- con il benestare dell'uomo che era assieme a lei il quale avra' a vuto una famglia sua da rendere conto ... penso che una scena del genere avrebbe avuto risvolti da pugni e calci .e rottura della video .. invece nulla ... la ceste nel contesto era ferma , non disse niente .. questo è un incubo vissuto dalla ceste .. non verita' .. magari pensando agli incontri che aveva con gli amici in quel posto .. ne aveva tratto una scena da incubo .
sono inoltre del parere che un marito si puo' lasciare in qualsiasi momento della vita . anche se una donna religiosa poteva pensare che i figli avevano bisogno di un padre e percio' pensarci bene prima di andarsene : ma tutto per la salvaguardia dei piccoli e non per amore del marito .. mentre sfido le donne a lasciare figlioletti piccoli allo sbaraglio .. sono casi che succedono, pero' quando esiste una particolare situazione mentale ..

Ivana ha detto...

Per magica
Sì, anch'io ritengo probabile che Elena, per motivi di depressione, fosse tormentata da paure NON create da una reale situazione vissuta. A me interessa sottolineare che i dubbi di Roberta nascevano da situazioni realmente vissute (e lei, comunque, non appariva alle amiche come persona depressa, anzi è stata descritta come elegante e curata nell'aspetto, nonostante sospettasse il tradimento da parte del marito); Elena, invece, è stata descritta, da chi aveva avuto occasione d'incontrarla, come una persona tormentata, con le lacrime agli occhi e dall'aspetto dimesso...

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
è da un po' che vi leggo e mi complimento soprattutto per il garbo con cui, quasi sempre, discorrete. Volevo solo fare alcune precisazioni/domande:
- come si fa a dire che Elena fosse depressa? Forse per i fugaci incontri di lei con alcune compaesane? Segnalandolo ex post? Dando quindi per scontato che tutto quello riferito dal marito per quella notte fosse frutto di delirio?
- Ma chi e come ha potuto sostenere che abbia perso 15 kg?!? Il 30% per una persona di 50 kg!
- "Appariva depressa e dismessa!". Perchè in altre occasioni è stata vista "vivace ed elegante"?
Scusate l'intrusione.

Mimosa ha detto...

Ah Anonimo
hai scritto domande che stavo per postare io,
soprattutto trovo eccellente la tuo osservazione che si riferisce al dimagramento di ben 15 kg.

Chi lo sostiene ha un’idea di cosa voglia significare perdere tanto peso e in pochi mesi? Evidentemente no!
Se la donna, alta pare ‘appena’ m. 1.60, avesse pesato sui 70 kg ossia sarebbe stata quasi un palloncino … e le fotografie, per quanto non recenti, non la mostravano certamente grassa, … un po’ in carne ma non grassa!

Inoltre, un calo del genere non sarebbe passato inosservato! Invece *nessuno* ne ha mai accennato, né i famigliari né la maestra di uncinetto!
Il dato lo ha fornito l’eccelsa criminologa... e vorrei vedere lei con 15 kg in più!

All’inizio si leggeva di 10 kg, e un calo graduale da agosto-settembre a dicembre mi può sembrare plausibile, appunto in vista dell’intervento chirurgico: un paio di chili al mese, ... e la silhouette doveva essere davvero perfetta.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Vito,
putroppo da un paio di settimane non riesco ad accedere alla casella di posta, abbi pazienza che devo ricorrere alla mia amica esperta!
Ciao
Mimosa

Ivana ha detto...

Per Anonimo
Ho scritto che ritengo "probabile" che Elena fosse depressa in base a quanto raccontato, nelle interviste (televisive,) da chi la conosceva.
Se non ricordo male, era stata la Sciarelli ad affermare che Elena avesse perso 15 Kg. Credo che se tale notizia non fosse stata veritiera, ma frutto di un semplice "lapsus linguae", sarebbe stata, successivamente, rettificata dalla Sciarelli stessa.
15 Kg rappresentano anche il 20% per una persona di 75 Kg.
Non sappiamo quale fosse il peso iniziale (prima del dimagrimento) di Elena Ceste...
In quali occasioni precise Elena è stata vista (e da chi?) "vivace ed elegante"?
La maestra di uncinetto l'ha vista come una persona tormentata e con le lacrime agli occhi e una commerciante, che ha avuto occasione di parlarle qualche giorno prima della scomparsa, l'ha definita triste e dall'aspetto dimesso...
Nessuna tua "intrusione", anzi per quanto mi riguarda ti ringrazio per il tuo intervento, che mi ha dato l'opportunità di apportare determinate precisazioni...

Anonimo ha detto...

Gent.ma Mimosa,
questo è solo uno degli esempi di come si sia manipolato, inventato ed indirizzato il pensiero comune sul caso. Non meno importante le considerazioni fatte all'inizio sul presunto stato mentale di Elena, considerazioni che ripetute ottusamente all'infinito sono state ritenute vere ed oppugnabili dai più. Il fatto, di per sè, immotivato ed improvvido da un punto di vista scientifico (la psicologia e la psichiatria ahimè non sono ancora affatto scienze esatte, anche quando adoperate con giudizio) ha fatto in modo di condurci ad una logica di ragionamento sul caso probabilmente sbagliata. Infatti, come hanno giustamente sottolineato al. nei commenti precedenti, tale vicenda manca, apparentemente di capo e di coda. Se ne deduce che, forse, le premesse, le tesi iniziali, sono scorrette. La domanda è: ma di proposito o per dilettantismo?
Piacere Guglielmo.

Ivana ha detto...


Anonimo ha scritto: "[...]Non meno importante le considerazioni fatte all'inizio sul presunto stato mentale di Elena, ottusamente all'infinito sono considerazioni che ripetute state ritenute vere ed oppugnabili dai più.[...]"

Chi sarebbero "i più" che hanno ritenuto vere e inoppugnabili le considerazioni fatte sul "presunto stato mentale di Elena"?
C'è una statistica precisa a cui ti sei riferito? Quale?


Ivana ha detto...

Riporto la citazione precisa (il mio copia-incolla risulta impreciso):
"[...] Non meno importante le considerazioni fatte all'inizio sul presunto stato mentale di Elena, considerazioni che ripetute ottusamente all'infinito sono state ritenute vere ed oppugnabili dai più.[...]"
Guglielmo, intendevi scrivere "inoppugnabili"?

Anonimo ha detto...

@Ivana,
scusami per gli errori, sì volevo dire inoppugnabili.
-Prima la mia era una domanda retorica, quella sull'aver mai visto Elena "vivace ed elegante".
-No, non ho statistiche, ma credo che non si possa fare una diagnosi di depressione su una persona che non la si è mai vista e mai si è parlato con lei, neppure i conoscenti, i commercianti o i presunti amici che, probabilmente, non conoscono il vero significato di tale sindrome. Eppure, ai più, cioè noi, ormai si dà per scontato che Elena fosse depressa. Si interpretano i suoi atti, le sue parole, le sue paure, ciò che ha fatto o che non ha fatto sempre sotto la luce del, a volte devastante, male.
Guglielmo

Stefania ha detto...

Vorrei con voi fare un ragionamento ad alta voce, questo senza imputare colpe di sorta a destra ed a manca. Si è detto Roberta Ragusa non sapesse di essere tradita. Al contario lo sapeva benissimo. Semplicemente, sino alla notte della scomparsa, nessuno ha contezza fosse cosciente l'amante del marito fosse Sara. Le due storie sono completamente diverse. Hanno mille caratteristiche che le rendono differenti. RR era donna che comunque, vuoi l'autuscuola, vuoi il fatto seguisse i ragazzi nelle loro attività extrascolastiche, vuoi perchè andava in palestra ... interagiva con l'esterno. Elena Ceste sembra un personaggio da romanzo. Lasciamo per un attimo perdere da dove viene, il suo grado di cultura e l'ambiente nel quale viveva. E' dato di fatto, al sud, dove era stata con il marito, nessuno ha rilasciato su di lei uno straccio di testimonianza circa una sua passione, una passione dei suoi figli, della sua famigliola, niente di niente. Rientrata in Piemonte, in quell'ambiente sembrava essere tutta casa, galline, orto e chiesa ... ma mica tanto. Il marito molto piu' interessato di lei alla vita della parrocchia. Ma non c'è uno straccio di testimonianza di una Elena che accompagna uno dei figli in palestra, al catechismo e che interagisce con altri genitori. Sembra vivere in un limbo. Anzi ... no, vive in un limbo ma l'unico contatto che sembra avere nelle vicinanze di casa è quello con una maestra di uncinetto e con il papà del compagno di scuola di uno dei figli che "le faceva la corte".

Il racconto del marito è assolutamente fuorviante. Con questo non voglio assolutamente dire lui abbia qualche colpa oggettiva nella scomparsa della moglie.

Dico solo che piu' ripenso alle interviste ed ai pochi dati certi (ai parolai per il momento do pochissimo peso) mi risulta una donna che per aver accettato di vivere una vita cosi' borderline .... al punto pare nessuno interagisse con nessuno, doveva avere delle insicurezze grosse come una casa.

Il marito la definisce "una santa" ... MA NON DICE MAI ... io stesso ero e sono un santo. MAI.

Non si mette mai in discussione. Ben inteso, trovo che gli appelli patetici del tipo "torna a casa che tutto si sistema" sono inutili quando non anche ridicoli.

Ma io da quell'uomo non ho mai sentito parole del tipo "non mi sono accorto del disagio che mia moglie viveva" ... "non sono stato in grado di comprenderla" .... NULLA DI NULLA.

Non mette in discussione la moglie? Non mette in discussione se stesso ed il fatto di averla scelta come compagna di vita.

Sembra ripetere come un mantra le sue testimonianze, con aria alluncinata.

Possibile, avendo avuto quattro figli, ci sono matrimoni, battesimi, comunioni in famiglia, nessuno dei due sia mai stato filmato cosi' da comprendere come erano i coniugi davanti alle telecamere quando erano tranquilli?

Non c'è nulla? Stiamo parlando di una famiglia di sei persone!

Di Logli io ricordo quel passaggio ... "Nulla di problematico tra me e mia moglie o meglio, nulla che non si potesse discutere con una donna che ERA intelligente ..."


Michele non parla mai della moglie come essere umano con dei suoi problemi. Ne parla come se fosse un oggetto.

Questo deve far pensare. Perchè Logli è sicuramente un mentitore di quelli brutti e cattivi. Al punto ha umiliato la moglie in modo brutale. Michele?

Non sto parlando di assassini, intendiamoci.

Ci sono due approcci alle telecamere completamente differenti.

Sono due uomini e due donne completamente differenti.

Questa è solo una riflessione ad alta voce. Non tutti gli innocenti sono uguali. Non tutti gli assassini si assomigliano. Altrimenti avrebbero il bollino blu della banana Chiquita.

Mi rimane un senso di assoluto disagio ogni volta che ascolto entrambi i mariti.

Stefania

ENRICO ha detto...

Conosciamo le foto postate da Ivana

Elena mi sembra una donna molto semplice con un volto regolare aggraziato e con un sorriso aperto e sincero.

E’ possibile che Elena con l’’avvicinarsi dei 40anni, con problemi di circolazione venosa, con una vita ripetitiva tutta casa e figli e con un marito – per quanto sembrerebbe – tutto preso dal lavoro, senza grilli per la testa e poco attento alle legittime aspirazioni di una donna ancor giovane, possa aver provato l’umanissima voglia di evasione ed averla trovata attraverso fb.

Capita a moltissime persone, uomini e donne che siano

Infatti non è raro che in un certo momento della vita si abbia il desiderio di un “ritorno al passato” e, quasi a voler riacciuffare la propria giovinezza, si vadano a ricercare le perdute amicizie per riassaporare sensazioni svanite ( operazione a mio avviso spesso deleteria : quando anche a me è stata proposta la famosa cena fra vecchi compagni del liceo ( c’è sempre il tipo che ha mantenuto i contatti con qualcuno e che riappare all'improvviso dal passato !!!) me la sono sempre data a gambe levate. Il rischio di trovarmi di fronte lo scattante brioso compagno di banco , intristito pelato e con la panza non l’avrei sopportato !. .)

Ma evidentemente E. provava simili rimpianti ed ha creduto di trovare nella chat della sua pagina fb una valida alternativa alla monotonia quotidiana .

Questo non implica che la donna fosse depressa e non da diritto a nessuno di spacciare per assodato un simile stato di disagio

Forse, a causa di un suo diffuso stato d’insoddisfazione e della poca dimestichezza con tali subdoli sistemi di “comunicazione”, deve averne sottovalutato i rischi, si sia lasciata andare a qualche confidenza di troppo e sia caduta nella trappola di sconsiderati personaggi

Con tutto ciò che ne è seguito ( incontri, messaggi, paure, sensi di colpa ecc.. ecc. )

Vanna ha detto...

Mi piacerebbe rispondere personalmente ma in questi giorni sono occupata pertanto faccio un mio personale riassunto di quello che è stato postato.

Ho letto le osservazioni sul Consolatore e sulla depressione che possono starci tutte però riguardo lo stato in cui era la donna, secondo me era depressa perché non riusciva più a reggere il ritmo della sua vita: era stanca.

Le sue vene erano sfiancate dalle gravidanze e dallo stare in piedi per questo usava quel tipo di calza elastica e non i collant elastici tradizionali ( esperienza personale).

Non so come abbia fatto a riposarsi nel periodo post operatorio!

E se fosse stata depressa perché aveva scoperto di non avere la vita e il marito che aveva desiderato?

Fin dal primo momento ho pensato che quel qualcuno che credeva amico l'aveva tradita, poteva essere proprio il marito.
Non sappiamo che ruolo lui ha avuto su fb, non sappiamo se i compagni di lavoro e le loro mogli vanno su fb e se ne hanno parlato, né conosciamo le sue reazioni ed eventuali interventi su tale campo.

Conosciamo la sua fonte.

continua...

Vanna ha detto...

...continuo...

Se era dimagrita è probabile che l'angiologo l'avesse messa a dieta,è frequente che lo facciano.

Enrico, anche per me dalle foto E. appare molto carina, con un bel sorriso aperto e uno sguardo pulito.

Anche per me non credo sia stato lui materialmente l'artefice della sparizione, penso e l'ho già detto, che è stata lei ad andare via e, se la storia dei panni è vera, quei panni sono rivolti a lui che dava peso al lindore organizzato che dietro ha una fatica immane non stimata e apprezzata forse solo in quel momento senza l'involucro.

Enrico ha detto che il consolatore potrebbe essere lui, l'ho pensato anche io prima di leggere una notizia che mi fatto cambiare idea.

Sembra che la lettera sia stata consegnata al Comando dei Carabinieri a mano.
(Se avete notizie più precise, scrivetele).

Un posto di polizia ha telecamere?
Qualcuno ha visto?
O è come il cellulare di Sarah che zio M. aveva depositato davanti ai carabinieri e nessuno l'aveva preso o visto.

Se fosse stato il B. avrebbe rischiato, consegnando tale documento di persona o camuffato, di essere riconosciuto e quindi sospettato.

Allora forse è altra persona che sa qualcosa e, perché no, potrebbe essere il parroco che così, pur mantenendo il segreto, traccia e disperde frammenti di Buona Novella per indicare una verità da trovare.

In realtà lui non esprime le sue parole, le prende in prestito nientemeno dall'apostolo Giovanni.

Mimosa è interessante l'interpretazione che fai e il riferimento all'arcangelo Michele sicuramente ci torneremo su.

Devo trovare il testo completo della lettera e poi leggere il versetto al quale fa riferimento, ma non sono ferrata in merito.
Però ognuno di noi può provarci, insieme si può scoprire qualcosa di sensato.

Ci vorrebbe un teologo, uno studioso di simbologia,uno che sa decodificare e giocare con gli indovinelli.

Non ho strumenti per dire come lui vivesse la fede che aveva, penso che invece di andare a messa così spesso, poteva stare a casa vicino alla moglie a sbrigare faccende pure lui per alleggerirla un po'.

Posso scrivere un breve OT?
Senza polemica, così per fare la differenza.

Molti anni fa mi recai in Inghilterra per studio, ero ospite di una famiglia che aveva due bambini piccoli, il marito lavorava come avvocato lei stava a casa a scrivere romanzi gialli di notte perché di giorno dormiva.

Il marito curava i bambini, li portava a scuola e li riportava nel pomeriggio, lei manco cucinava e spesso infilava nel forno il take away consegnato a domicilio.

La sera alle ore 21, dopo che lui aveva messo a letto i bambini,lei era molto stanca e le chiedeva: my dear, do you want a cup of tea? che puntualmente le preparava col latte e i biscottini!

Il sabato pulivano casa insieme con l'aspirapolvere e lui stendeva i panni così pesanti e grandi per lei!

Tra me e me mi dissi che avrei dovuto andare in Inghilterra prima...

Lei è ora una scrittrice di un certo successo lì e lui ha un avviato studio di avvocato.

Vivono ancora insieme: altri mondi e altre sensibilità.
Scusate l'OT e buonanotte.

ENRICO ha detto...

Scusate ma trovo piuttosto azzardato ( per non dire scorretto ) lasciarsi andare a diagnosi psicoanalitiche utilizzando stralci di conversazioni rilasciate da MB in condizioni di forte emotività o peggio ascoltando le elucubrazioni di criminologhe, conduttrici varie o pseudopsicologhe d’accatto

Nessuno di noi ha frequentato questa coppia di coniugi , non li conosce e non può sapere su quali presupposti fosse costruito il loro rapporto.

Del resto se hanno fatto ben 4 figli vuol dire che alla base c’era un legame molto forte e profondo

Certo che se poi si esprimono valutazioni sulla base della nostra personale visione della vita matrimoniale è chiaro che la loro potrebbe non piacerci ma le sensibilità variano da persona a persona così come le realtà, i principi e le abitudini di vita

Mimosa ha detto...

Cara Stefania,
tu dici : «Ma io da quell'uomo non ho mai sentito parole del tipo "non mi sono accorto del disagio che mia moglie viveva" ... "non sono stato in grado di comprenderla"…»
Io invece quelle parole le ho sentite, quasi esattamente le stesse.
E, se non mi sbaglio, nella seconda parte dell’intervista di Gianloreto Carbone, proprio quella in cui raccontava tutto d’accapo, con voce bassa e dolente, sbattendo continuamente le palpebre in ogni tratto in cui ripeteva le parole della moglie, specie le frasi notturne.
Sempre se non mi sbaglio, nella stessa intervista in cui ha detto “la nostra era una vita normale … la sera eravamo entrambi troppo stanchi che a letto ci addormentavamo subito”.
Mi rivedo ancora la scena: lui ripreso a mezza figura, con maglietta chiara e dietro si intravvedeva una porzione di parete e di una porta.

È vero che non ha messo mai in discussione la moglie, dopo averla dichiarata “santa”, almeno nelle interviste del primo mese, ma da allora Michele non si fa più avvicinare dai giornalisti, che ne sappiamo se con i famigliari di lei, anzi oserei immaginare soltanto con il cognato, non si sia fatto un esame di coscienza … che, invece, il cognato ha esternato a nome di tutti, e pertanto anche a nome suo.

Noi spesso discutiamo su quello che ci propinano i media, facendosi concorrenza su chi le spara più grosse!
del resto altro non abbiamo ...

Ciao,
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ tutti

perché non prendere in considerazione l'ipotesi che Michele abbia potuto dire la verità?
Che elementi ci sono per dubitare sulla sua estraneità?
Alcuni di noi hanno ben messo in evidenza l’assurdità “tecnica” di un suo ruolo attivo, sia nel compiere l’uxoricidio sia caricare il corpo nell’auto e scarrozzarselo per le strade (pensate sia andato dai CC alle 10:30 con esso nel baule?) sia scaricarlo da qualche parte (così bene che non si trova? Escluso dal ponte sul Tanaro, per ovvie ragioni, e tantomeno alla diga distante 1 ora di strada).

In base a quali elementi asserire *in modo inconfutabile* che Elena è scomparsa per intervento diretto del marito?

Nel caso di Melania, alla fine, abbiamo tutti concordato (tranne gli ottusi e i ciechi) con cronometro in mano che S.P. non avrebbe potuto fare al chiosco di Ripe tutto quello che gli hanno imputato e comparire a CSM. E sul caso di Sarah idem ci siamo affidati alla cronistoria. Perché qui non è lo stesso?

Infine, perché fare un processo alle condizioni di Elena, se non per sostenere piuttosto la fuga, volontaria/indotta/pilotata? Perché non analizziamo questo, invece di perderci con considerazioni sulla loro vita coniugale?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Gentile Guglielmo,
il piacere è mio ad averti qui, una voce nuova ed educata.
Trovo giuste le tue osservazioni critiche. Spero continuerai ad intervenire.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ancora un commento prima di chiudere.
Mi voglio divertire con le insinuazioni di Sulas, nell’articolo che Ivana ha gentilmente postato.

Un bell’articolo davvero, di alto giornalismo, zeppo di “pare” e di condizionali, e soprattutto di illazioni sue personalissime (come le nostre, ma noi non forniamo un servizio di informazione).

Ne estrapolo dei passi (i grassetti sono miei):
«LA DEPOSIZIONE DELLA VICINA TRABALLA […] pare che, lentamente, il cerchio dei sospetti si stia stringendo proprio attorno a Michele malgrado il suo alibi per quella mattina sia inattaccabile.
[…] Ma su questo avvistamento cominciano i dubbi. Perché in una mattinata così fredda Elena […] se ne stava tranquillamente in cortile? In realtà dopo tre mesi gli inquirenti non ritengono più attendibile la testimonianza della vicina di casa. Temono che faccia confusione, che abbia notato Elena in un altro giorno, non il 24 gennaio. Eppure in quel che l’uomo racconta c’è qualcosa che non convince gli inquirenti. [...] I Carabinieri sospettano che Michele avesse scoperto la doppia vita della madre dei suoi figli, e sapesse che aveva avuto dei cedimenti, che si incontrava con un uomo dietro una cava poco lontano e nel parcheggio di un supermercato».

Repliche:

- Che “lentamente, il cerchio dei sospetti si stia stringendo proprio attorno a Michele malgrado il suo alibi inattaccabile” è una insinuazione del tutto gratuita di cui l’autore si deve assumere la responsabilità: siamo in Piemonte, non a Taranto, dove i PM hanno buttato per aria le carte e le hanno sistemate nell’interesse dell’accusa;
invero, ad ogni piè sospinto le inviate sul posto ribadiscono che gli inquirenti continuano ad affermare “non è emerso nulla che abbia valenza investigativa” sulle responsabilità di M.B. ed “è ingeneroso riversare sospetti sul marito”
(voi credete alle insinuazioni di Sulas o alle dichiarazioni ufficiali del Procuratore?)

- se gli alibi sono “inattaccabili”, non c’è chiacchiera che tenga. Non sono forse inattaccabili gli alibi degli altri due signori che corteggiavano Elena e delle loro consorti? Perché deve essere messo in discussione proprio quello del marito?

- Lo dice Sulas che sull’avvistamento “cominciano i dubbi” e la rete se ne contagia, deliberatamente.
È evidente siano posizioni personali e non dei CC per le seguenti ragioni indiscutibili:
- la vicina ha confermato che era proprio “quel” giorno, perché mai aveva visto Elena altre volte, giacché era sempre lei che accompagnava i figli a scuola, per questo le era rimasta impressa la visione e si era stupita;
- la testimonianza non può essere frutto di confusione o di falso ricordo, giacché è stata resa nell’immediatezza … non mesi dopo, come in altri casi;
- minare la credibilità di questa teste fa comodo alla tesi dell’implicazione del marito nella scomparsa della moglie.

- Infine, l’affermazione “i Carabinieri sospettano” Michele fosse a conoscenza della “doppia vita” della consorte è sempre frutto delle illazioni di molti commentatori dei talk show e dei blog, ma non per questo deve essere vero!
E anche fosse vero, torniamo sempre al punto di partenza: come ha fatto Michele a far sparire il corpo della moglie??

Ivana ha detto...

Per Anonimo (Guglielmo)
Riguardo a “vivace” credo che così (almeno finora!) sia stata definita dagli inquirenti…
Chi di noi dà ( o ha dato) per “scontato” che Elena fosse depressa? Chi di noi ha fatto una diagnosi medica?
Personalmente ho ritenuto PROBABILE ( e ritenere “probabile” non vuol certo dire aver fatto diagnosi mediche!) che Elena fosse depressa sia dopo aver ascoltato la descrizione fatta dai conoscenti, sia dopo aver osservato e confrontato foto (da cui si evince un dimagrimento davvero notevole!), sia dopo aver ricordato le mie esperienze indirette con amiche frequentatrici di analisti e psichiatri…
Mimosa ha scritto: “[…]Nel caso di Melania, alla fine, abbiamo tutti concordato (tranne gli ottusi e i ciechi) con cronometro in mano che S.P. non avrebbe potuto fare al chiosco di Ripe tutto quello che gli hanno imputato e comparire a CSM.[…]”
Com’è possibile giudicare “ottusi e ciechi” chi semplicemente manifesta un punto di vista diverso?!
Com’è possibile concordare, con cronometro in mano, che “S.P. non avrebbe potuto fare al chiosco di Ripe tutto quello che gli hanno imputato e comparire a CSM”?
Alcune VARIABILI, da noi non valutabili, ma da considerare attentamente, sono per esempio:
- la velocità individuale di esecuzione (per una stessa azione alcuni presentano tempi di esecuzione velocissimi, altri lentissimi, in base soprattutto alla forza fisica e mentale individuale da noi non valutabile);
- la concitazione del momento (che potrebbe paralizzare alcuni e rendere altri sicuri, determinati e particolarmente veloci);
- la possibile rabbia (forse repressa a lungo?) che potrebbe scatenare forza e velocità impensabili…

Elena accompagnava SEMPRE i figli a scuola anche durante la convalescenza (dopo l’operazione subita)?


Anonimo ha detto...

In merito alla lettera del "Consolatore" sul quotidiano piemontese on line Nuova Societa' vioene riportato quanto segue:

Nessuno timbro postale, nessun francobollo. È stata consegnata a mano, o da qualcuno del posto o da chi si è recato apposta nel paese dell’astigiano.
«Quando verrà il consolatore che io vi manderò dal padre, lo spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza». Questo il contenuto della lettera, firmato dal “Consolatore” che alla fine benedice anche l’operato dei carabineri. Un passo, tratto dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 15 versetto 26, molto criptico e che il parroco di Motta ha spiegato. Il consolatore sarebbe lo Spirito Santo chiamato a giudicare e a portare il messaggio cristiano. Ma per capire meglio queste parole è necessario leggere un altro versetto di Giovanni: «Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano». Qualcuno avrebbe potuto punire Elena per qualcosa che aveva fatto, quel qualcosa che la tormentava, di cui tutti, secondo lei, parlavano ma di cui nessuno sapeva nulla. Quella stessa persona poi potrebbe essersi sbarazzato del corpo, come per purificarlo. Che si tratti di una setta religiosa? Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Potrebbe essere nuovamente un depistaggio o semplicemente la lettera di un mitomane che vuole far parte di un mistero i cui contorni non si delineano.
Alex

PINO ha detto...

MIMOSA cara, Sulas, ( che apprezzo molto, come giornalista) scrivendo l'articolo al quale ti riferisci, ha avuto l'accortezza di inserire molti "condizionali" e numerosi "pare", appunto per rimarcare vieppiù il carattere puramente ipotetico delle sue considerazioni, e non ha mai scritto, per inciso, che MB fosse responsabile della presunta sparizione della moglie.
Per cui, la legittima domanda, a conclusione dell'ultimo tuo post:
<"E anche fosse vero, torniamo sempre al punto di partenza: come ha fatto Michele a far sparire il corpo della moglie??"> non potrà avere alcuna risposta, se non altrettanto ipotetica.
Ed allo stesso "punto di partenza", ci porterebbe anche "la fuga volontaria/indotta/pilotata".
Dimentichiamo tutto, allora, e diamo inizio ad un diverso modo di approccio. Da dove, proporresti di cominciare?
Sono pronto per un piacevole dialogo, fatto di sereni confronti, come fossimo la rinata "squadra" (nostalgia?) che fu esempio di emulazione intellettuale, apprezzatissimo in gran parte della rete.
Dai il segnale, cara amica, sono certo che l'esito sarà positivo.
Pino

Vanna ha detto...

Pino buongiorno, siamo qui per dialogare, ipotizzare come possiamo, utilizzare personali punti di vista come è già accaduto.
Anche io sono pronta.

Anonimo ha detto...

Grazie Mimosa.
Personalmente ritengo che il termine, l’unico, uscito dalla procura sullo stato emotivo di E. nella imminenza della sua sparizione debba essere inteso come contrario, vivace: “non depressa”. Questo è importante, più di quanto possa sembrare. Un conto sono gli aggettivi o le locuzioni come: pensierosa, giù di morale, dimessa, di poche parole, triste, preoccupata altro è depressa, sebbene nel gergo comune si usi spesso in maniera impropria tale vocabolo. Come è stato sottolineato da Mimosa dalla stampa ci si aspetta una scelta più corretta delle parole affinchè si possa offrire un quadro meglio definito della cronaca e non solo, ricordando che anche la magistratura non è immune dal giudizio della stampa stessa e maggiormente della pubblica opinione. Infatti non a caso chi non ritiene E. affetta da tale patologia opta per una certa linea, altri idealizzano epiloghi sostanzialmente diversi (lo si evince dai commenti presi anche su questo sito). A rafforzare ciò la difficoltà, anche se non insormontabile, di stabilire la presenza di depressione, ricercata attraverso precisi schemi, con idonei percorsi, certamente non comprendenti le “chiacchiere di paese”.
Mi ritrovo particolarmente a mio agio nel modo di vedere la vicenda di ENRICO, asettica quanto basta da non cadere nei luoghi comuni. Del resto l’Italia è fatta di provincia, di piccoli paesini, di case sparse dove milioni di uomini e donne sono gelosi del proprio orto, del proprio pollaio e che conducono una vita semplice, anche senza ufficio, senza le vacanze di weekend, o i balli alla Prefettura, rimanendo tuttavia non esenti da “debolezze” ritenute qualche volta esclusivo appannaggio di persone “affascinanti” e metropolitane. Moltissimi sono contenti così. Sbagliamo noi che complichiamo tutto prendendo, a volte, cantonate.
Infine una cenno al cuore del problema: Mimosa si domanda “Non sono forse inattaccabili gli alibi degli altri due signori che corteggiavano Elena e delle loro consorti? Perché deve essere messo in discussione proprio quello del marito?”
Ps. La lettera del consolatore non contiene altri versetti, nè rimanda ad altro. Il suo significato è molto chiaro "quando lo Spirito Santo, che viene da Dio, dal Parde, egli (e solo egli) mi darà ragione della verità". Null'altro.
Guglielmo

Vanna ha detto...

Mimosa cara, ricordo anche io quello che riporti esattamente riguardo l'intervista di G.L. Carbone a M.
nei primi momenti.

Proprio in riferimento a quello che disse, e come lo disse, che io esclusi la sua estraneità materiale alla sparizione della moglie.

Era palese in lui un vago senso di colpa per non aver curato certi aspetti della loro vita personale, forse frivoli, tanto erano presi dagli impegni quotidiani.

Enrico, dopo i racconti del marito sulle frasi e i comportamenti della moglie la notte prima, e tutto quello che poi è venuto fuori, la depressione è scaturita da sola.

I media svolgono il loro ruolo, ci vivono di questo, il nostro ruolo qui è di cercare di capire a tentoni tra le molte cose che non sappiamo e le minime che vediamo e sentiamo.

Alex,all'inizio ho pensato ad una setta ma questa pista non è stata presa in considerazione e mai affrontata.

Eppure in quel territorio c'è molta vitalità "spirituale", si fa per dire.

Non ne ho fatto menzione direttamente quando ho parlato del parroco che veniva da zone sollecitate come è il Brasile.
E mi chiedevo se stare lì era stata una scelta del parroco o del vescovo.
Ed ho fatto riferimento al vescovo e ai dialoghi col parroco.

Perché in base alle esperienze pastorali vissute i sacerdoti vengono inviati nei greggi più adatti.
Nulla è lasciato al caso, tutto è affidato allo Spirito Santo.

Le mie domande erano erano quindi sollecitate proprio da questa possibilità non esplorata minimamente.


Vanna ha detto...

Guglielmo hai ragione quando riporti la domanda che si pone Mimosa rispetto "gli alibi degli altri due signori che corteggiavano Elena e delle loro consorti" considerati inattaccabili mentre invece si discute e si pongono dubbi sui movimenti e comportamenti del marito.

Tempo fa posi la domanda su quanto si era veramente frugato intorno a questi signori e le loro vite.

Non è emerso nulla e nessuno è indagato il che non vuol dire che qualcosa potrebbe essere stato acquisito e posto sotto silenzio, per il momento.

In un paese il parroco, il dottore,il maresciallo conoscono i fatti di tutti ma sono tenuti
a mantenere il segreto professionale.
Qualcosa sanno più di noi.

Riguardo la lettera, perché per te " è molto chiaro "quando lo Spirito Santo, che viene da Dio, dal Padre, egli (e solo egli) mi darà ragione della verità".
Cosa è chiaro, puoi spiegarlo?
Perché secondo me di chiaro in questa frase c'è che lo Spirito Santo dimostrerà la verità.

E' compito dello Spirito Santo illuminare le zone buie con la Sapienza,quale è la verità?

Quel "mi darà ragione della verità " si riferisce personalmente a chi ha fatto qualcosa che doveva fare per consiglio divino?

Cioè un invasato che si crede ispirato?

Non ho capito, se mi aiuti a capire, ti ringrazio.

PINO ha detto...

Lo stato depressivo è una vera patologia che rientra nel campo della psichiatria, e non ha nulla a che vedere con la preoccupazione, l'ansia, il panico e l'angoscia, particolari e temporanei stati psichici che, sembra, siano stati manifestati da EC, in tempi precedenti la sua sparizione.
Pertanto, parlare ancora di "depressione" è quanto mai improprio.
VANNA cara, la tua disposizione a partecipare al tipo di ricerca da me proposta, sarà gradita, quanto preziosa. Altrettanto dicasi dell'adesione dei veterani, e dei nuovi ospiti, di questo blog.
In attesa che Mimosa (la nostra insostituibile archivista e coordinatrice) dia la sua adesione all'iniziativa, chiunque è libero di proporre suggerimenti e teorie, scevre da quanto è stato sciorinato, fin'ora, da falsa o pseudo informazione
Pino

ENRICO ha detto...

La testimonianza della vicina che dice di ave visto E. alle 8.15 nel cortile è senz’altro riferita al giorno stesso della scomparsa poiché è stata rilasciata immediatamente dopo

Tutt’al più ci si potrebbe chiedere : quella donna in giardino era EFFETTIVAMENTE Elena oppure poteva trattarsi di un’altra persona ?

Non dimentichiamo che quella mattina c’era molta nebbia e che la descrizione dell’abbigliamento mi sembra presentasse qualche incongruenza riguardo i colori

Guglielmo ha detto...


@Vanna,
-Riguardo la lettera, perché per te " è molto chiaro "quando lo Spirito Santo, che viene da Dio, dal Padre, egli (e solo egli) mi darà ragione della verità".
Cosa è chiaro, puoi spiegarlo?
Perché secondo me di chiaro in questa frase c'è che lo Spirito Santo dimostrerà la verità-

Praticamente sintetizzi meglio di me il significato. Bene. Il punto è che a me pare intendersi come "verità" ciò che è "rivelato", ovvero le parole pronunciate e non ascoltate di chi le ha riferite (nella sua ottica). Le piste insomma, quelle pronunciate a gran voce in tv. Va da sè che il mediatore di questa "profezia" o "monito" non potrebbe confondersi fra i tanti.

Ma un ufficio postale che riceve una lettera indirizzata ai Carabinieri di Costigliole non affrancata, che fa, la manda al macero? Potrebbe anche recapitarla! Forse...
Guglielmo

Mimosa ha detto...

Buongiorno a tutti
e grazie per la vostra attenzione nei miei riguardi

io proporrei di cominciare banalmente dalla fine
"Come ha fatto Elena Ceste a sparire di casa senza essere notata?"

stante che dubiterei che fosse 'nuda'
stante una nebbiolina diffusa
(non credete alla Bruzzone & C. quando parla di neve e di temperatura sotto zero, la neve è caduta il giorno dopo e se fosse stato sotto zero non ci sarebbe stata nebbia ma ghiacccio)

A stasera (o più tardi),
Mimosa

ENRICO ha detto...

.

«Quando verrà il consolatore che io vi manderò dal padre, lo spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza»

Questo curioso messaggio esoterico , chiuso però con un manifesto e pratico ringraziamento ai CC per l’accuratezza delle indagini svolte, mi fa pensare che l’autore/ce di queste righe non sia coinvolto nella sparizione della donna ma piuttosto confidi nel fatto che a breve la versione del marito e dei familiari sarà dimostrata veritiera

Almeno io l’interpreto così

Sembrerebbe che gli investigatori, abbiano preso in seria considerazione la missiva addirittura mettendola agli atti

Ma c'è poco da fidarsi delle fonti d'informazione mediatiche impegnate più a combattersi fra di loro per aumentare i rispettivi "audiences" che interessati a fornire al pubblico pochi dati certi astenendosi da pericolose gratuite illazioni

@ Mimosa

Relativamente alla tua domanda "Come ha fatto Elena Ceste a sparire di casa senza essere notata?" e convenendo con te che non poteva essere nuda, bisognerebbe sapere se da quella villetta vi siano altre vie di fuga, diverse dal cancello principale, che potrebbero aver permesso alla donna di sgattaiolare senza essere vista.

Ritengo però improbabile che si sia allontanata a piedi e da sola.

Stefania ha detto...

Intanto, Mimosa, ti ringrazio per avermi fatto tornare alla mente quell'intervista di Michele che avevo cancellato dalla mia mente.

Michele quindi si è messo in discussione ed io non lo avevo notato. Perchè? Forse perchè nel suo atteggiamento c'è qualcosa di distaccato che non riesco a definire meglio.

Degli altri uomini sappiamo ben poco.

Che Elena avesse delle preoccupazioni è evidente: ce lo dice il marito, ce lo dice la mestra di uncinetto, ce lo dice il cognato, ce lo dice il parroco.

Quale fosse il reale motivo di queste preoccupazioni non ci è dato di sapere.

Ma torniamo alla scomparsa. Mimosa: hai posto un ottimo quesito. Ci sono vie di fuga alternative al cancello di casa? Se si, sono meno visibili? Danno sui campi? Io non sono ancora riuscita ad identificare la casa di Elena su una mappa.

Enrico, tu dici ritieni improbabile si sia allontanata a piedi e da sola. Dipende da tanti fattori. Dove voleva andare? Qualcuno la aspettava in luogo diverso in automobile?

Se si fosse avviata verso il paese, qualche telecamera potrebbe averla inquadrata come è accaduto per il marito?

Tornando al "vivaca/depressa" mi è venuto un dubbio: poteva Elena soffrire di un disturbo bipolare non diagnosticato?

Stefania

Mimosa ha detto...

Caro Enrico
mi trovi sulla stessa linea di pensiero.

Ora devo scappare, vi leggerò stasera tardi.
Ciao

Mimosa

Pamba ha detto...

Ciao a tutti, anch'io in questo periodo di lettura silente mi sono arrovellata con la domanda di Mimosa ed ho cercato risposte da Google map e Street View.
Ecco le coordinate che ho usato, portano proprio all'abitazione della donna:

44.806349, 8.159145

La immagino che si allontana a piedi, vestita con stivali ed abiti da lavoro da campagna.
La nebbia, gli abiti non insoliti per una ordinaria giornata di lavoro potrebbe averla in qualche modo mimetizzata? Potrebbe essere, ma escludendo il passaggio per le strade principali.

Uscendo dal cancello verso destra, si sarebbe diretta verso Motta: direzione improbabile, e' la strada percorsa in auto dal marito per portare i figli a scuola e poi per andare verso Govone.

Verso sinistra, a circa un Km si trova la chiesetta in frazione Santa Margherita. Escluderei anche questa direzione, per il probabile passaggio delle auto (dovrebbe essere la strada da cui proviene l'auto della vicina che ha dichiarato di averla vista in giardino con abiti leggeri, mentre stava accompagnando anche lei la figlia a scuola) e per i numerosi cani delle villette vicine.

Dietro casa, non sono riuscita ad arrivarci con Street View. In Google map, comunque, si vede bene che la casa della vicina coinvolta da MB nelle ricerche si trova in posizione soprelevata e "privilegiata" come punto di osservazione su tutto il retro della casa. Escludo anche questa.

Pamba ha detto...

continuo

Invece, in un attimo avrebbe potuto attraversare la strada dritta davanti al cancello, infilarsi a destra della proprietà, protetta da una fitta siepe (riuscite a seguirmi?), per quella stradina che si sviluppa a semicerchio, fino alle serre sul retro della casa opposta alla sua e da qui alla boscaglia vicina.

A questo punto non escludo ne' il suicidio o la disgrazia (avranno guardato bene ovunque, anche in alto tra gli alberi per intenderci o in qualche anfratto roccioso?) ne' un successivo allontanamento dalla strada sottostante la boscaglia (ma questa soluzione avrebbe necessitato di un accordo preventivo con qualcuno motorizzato)
Che ne dite, ipotesi azzardata?

Ciao, Pamba

Stefania ha detto...

Pamba, ti devo un grazie enorme. Non ero davvero mai riuscita a localizzare l'abitazione di Elena. Hai chiaramente anche descritto le tue ipotesi circa le varie direzioni Elena avrebbe potuto prendere. Quindi, non verso Motta, non verso Santa Margherita ma attraverso quel boschetto dietro le serre dei dirimpettai. Ora, se fosse uscita con l'intento di togliersi la vita non avrebbe potuto facilmente raggiungere il fiume Tanaro senza essere vista. Ti domandi giustamente se il boschetto è stato attentamente ispezionato. Penso e mi auguro che si sia fatto il possibile per controllare ogni anfratto di terreno, gli alberi, ecc ...

Se invece qualcuno la stava aspettando, seguendo il tuo ipotetico percorso, Elena avrebbe potuto facilmente raggiungere la Strada Provinciale n. 41 attraverso quel bosco, poi proseguendo in quella strada senza nome (verso sinistra) sino ad incontrare appunto la Provinciale. Un incrocio mi pare un ottimo riferimento per un eventuale appuntamento. Ed allora, se dovessimo pensare che uno degli amici di fb di Elena o la moglie di uno di loro o qualcuno mandato da loro la stesse aspettando, ecco che dobbiamo ben soppesare le parole di Elena ... "Sono sulla bocca di tutti". Se la cosa fosse legata a queste sue frequentazioni ecco che questa faccenda poteva esserle stata riferita da Michele (guarda come ti stai comportando ... finirai sulla bocca di tutti), di uno dei compagni di incontri (non mi frega nulla se ti sei pentita, devi continuare a vedermi o finirai sulla bocca di tutti perchè ho dei video, perchè parlero', ecc ...) oppure di una moglie che si sentiva in pericolo (o la pianti di chattare e di vedere mio marito o sarai sulla bocca di tutti).

Se vogliamo analizzare bene questa cosa c'è da domandarsi se il vecchio compagno di scuola di Elena, quello che se non erro sta a Torino, avrebbe potuto in qualche modo "infangarla" in paese, ovvero a Costigliole.

Idem per l'eventuale compagna, moglie, morosa di questo torinese.

Chi poteva davvero "infangare" Elena, dimostrare "non era una buona madre", se non qualcuno del luogo?

Stefania

Stefania ha detto...

Un'ultima cosa ... giusto per non essere fraintesa, la vorrei aggiungere. Non mi riferisco specificatamente alla famiglia del compagno di classe del figlio di Elena, anzi. Elena era donna di "casa-famiglia-scuola-uncinetto-facebook e chiesa".

Stefania

PINO ha detto...

Nessuna ipotesi può definirsi azzardata, per cui provo anch'io a comporre uno schema:

1° RAPIMENTO FORZATO.
Gli investigatori non hanno riscontrato tracce di violenza (segni di trascinamento, orme non appartenenti agli abitanti e cose del genere, nè in casa, nè fuori, sull'aria recintata che circonda il caseggiato, tranne, a detta di MB, un indumento ed un paio di pantofole che, con il resto, trovato presso il cancelletto, formavano l'abbigliamento di EC quella mattina.

2° ALLONTANAMENTO VOLONTARIO.
Sarebbe stato possibile attuarlo, naturalmente non nuda, solo attraverso l'itinerario descritto da Pamba, attraversando alcune proprietà ed inoltrandosi in una boscaglia ivi adiacente.
Ma anche questa via di fuga è stata perlustrata dalle forze dell'ordine a da una troupe della tv, mostrata in uno dei suoi programmi.

3° ALLONTANAMENTO PILOTATO.
Ma da chi?
Considerato che i due personaggi coinvolti nei contatti con EC sono forniti di un alibi ritenuto valido dagli inquirenti, resterebbe solo un terzo "uomo ombra", autore delle "ansie" di cui la donna avrebbe sofferto.
Ma come tale, avrebbe mai potuto convincerla a seguirlo?

4° SUICIDO OMICIDIO IN CASA.
In tutti e due i casi, dovrà essere affrontato e risolto il problema di come sia scomparso il corpo, il momento della sua rimozione, e quello dell'occultamento.

Quesiti che dovrebbero essere trattati, uno alla volta, a mio modestissimo parere, fino ad esaurimento, prima di andare oltre.

Pamba ha detto...

Pino
ottimo schema da cui partire, concordo!

In merito al punto 2) non sapevo della troupe televisiva, però .....
Anche se tre mesi sono tanti, e mi auguro veramente sia stata fatta una ricerca accuratissima, non dimentichiamo le povere Yara o la Seganfreddo, ritrovate a poca distanza dal luogo della scomparsa e delle ricerche.
Nell'ultima puntata di QG, peraltro, mi sembra che un ricercatore di reperti bellici abbia sostenuto di non aver incontrato nessuna squadra di ricerca nelle zone da lui battute. E si tratta di un'area vicina alla zona di scomparsa, se non ho capito male, piena di nascondigli e vecchi rifugi abbandonati dai partigiani.

Sulle altre ipotesi ci ragiono ancora un po'

Pamba ha detto...

Stefania,
giuste osservazioni le tue, occorre cercare vicino!

In effetti noi conosciamo solo chi si è stato individuato su fb, ma se Elena, poco pratica della rete, in un primo tempo avesse lasciato il suo profilo aperto (con visibile un suo incauto commento) forse la minaccia di infangarla potrebbe venire da altre persone a lei vicine, un anonimo lettore del giro facebook-chiesa, per dire...(diverse da quelle già conosciute dagli inquirenti).

Difficile però sbilanciarsi su queste cose, con i pochi dati a nostra disposizione...e soprattutto la minaccia sarebbe stata tanto grave da convincerla a seguire questo "uomo ombra"?

A più tardi
Pamba

Guglielmo ha detto...

Buono lo schema di Pino, cerco di toccare brevemente, a parer mio, i punti.

Rapimento forzato: a che scopo? Con la crisi che c’è chi rapirebbe, se non per profitto, un adulto con il rischio di passare buona parte della restante vita in galera?
Allontanamento volontario: più possibile del I ma con poche probabilità. E. aveva quello che le serviva e a dirla tutta, come già affermato molti commenti fa, quella mattina voleva mantenere la famiglia riunita (stando a M.).
Suicidio/omicidio in casa: sul suicidio il discorso potrebbe dilungarsi oltre misura. Mancano sia i presupposti psicologici (stato di profonda prostrazione, assenza del hopelessness non mascherabile a chi le stava vicino, vita sostanzialmente attiva, il portare a termine i compiti quotidiani ecc.) che quelli reali: come si sarebbe suicidata? Dove? Le statistiche indicano per le donne la preferenza dell’atto tramite caduta, quando invece sono usati farmaci ve n’è traccia e spesso ci sono precedenti tentativi di s. Per dissanguamento manco a parlarne, sarebbe stato evidente, anche se condotto in vasca da bagno e soprattutto lungo. Armi non ce ne sono, poco sostenibile la tesi dell’annegamento viste le circostanze.
Omicidio (in casa). Possibile se, per esempio, M. avesse agito nella prima mattinata di quel giorno (ancora con il buio), facendo credere tramite stratagemmi ai figli che la mamma fosse presente, che avesse preparato lei la colazione, giocando magari con il fatto che l’abitazione ha più piani. La vicina ed i figli stessi sono però a negarlo. Differentemente i tempi sembra proprio che non ci siano, tenendo presente il fatto che su M. stesso sono stati puntati tutti i riflettori, insieme alle telecamere.
Allontanamento pilotato (complimenti per la diplomazia!). Tale è la via che da tempo io penso debba seguirsi, se non altro a scopo cautelare nei confronti non solo di E. stessa ma di tutti i suoi cari. In questo senso avremmo il supporto delle indicazioni di M. sia nell’immediatezza che dopo, i protagonisti anche (almeno due, ma credo di più). Il movente stesso, peraltro assente ad oggi, sarebbe più facile da individuare senza dover scomodare sette, fantomatici albergatori, conventi, fiumi che non restituiscono, depressione, sindrome bipolare, e chissà, anche la legione straniera.
Buonasera.

Vanna ha detto...

Pamba il tuo percorso è fattibile e non sappiamo se è stato esplorato accuratamente.

Pino,anche il tuo schema è aperto alle indagini:
1° RAPIMENTO FORZATO
Può essere avvenuto fuori del cancello se, come riporti, non ci sono segni di trascinamento.
Dietro la casa c'è uno spazio per far entrare una macchina e non essere visti?
2° ALLONTANAMENTO VOLONTARIO
E quello che penso io, attraverso il tracciato tra i boschi, è stato veramente controllato bene?
3° ALLONTANAMENTO PILOTATO,
suggerito,potrebbe... ma da chi?
Non sappiamo nulla dei controlli telefonici e sul computer.
4° SUICIDO OMICIDIO IN CASA
Ho forti dubbi, se fosse stato lui, la cosa poteva essere accaduta senza la presenza dei figli,i tempi sono molto stretti.
Se non è stato lui, i tempi sono sempre stretti e comunque: chi?
Veramente è difficile, cominciamo magari dal primo punto.

Vanna ha detto...

Pamba il tuo percorso è fattibile e non sappiamo se è stato esplorato accuratamente.

Pino,anche il tuo schema è aperto alle indagini:
1° RAPIMENTO FORZATO
Può essere avvenuto fuori del cancello se, come riporti, non ci sono segni di trascinamento.
Dietro la casa c'è uno spazio per far entrare una macchina e non essere visti?
2° ALLONTANAMENTO VOLONTARIO
E quello che penso io, attraverso il tracciato tra i boschi, è stato veramente controllato bene?
3° ALLONTANAMENTO PILOTATO,
suggerito,potrebbe... ma da chi?
Non sappiamo nulla dei controlli telefonici e sul computer.
4° SUICIDO OMICIDIO IN CASA
Ho forti dubbi, se fosse stato lui, la cosa poteva essere accaduta senza la presenza dei figli,i tempi sono molto stretti.
Se non è stato lui, i tempi sono sempre stretti e comunque: chi?
Veramente è difficile, cominciamo magari dal primo punto.

Ivana ha detto...

Scusa, Guglielmo, ma se per te “mancano i presupposti psicologici” non implica che manchino effettivamente…
Ripeto: determinati conoscenti hanno evidenziato la disperazione di Elena e i familiari stessi si sono scusati apertamente, tramite Danilo (il portavoce della famiglia), per non aver capito il profondo disagio di Elena!
Molto difficilmente i familiari prendono in considerazione l’idea di un possibile suicidio; gli stessi parenti di
Eleonora Gizzi (che, di certo, era caduta in depressione!) hanno scartato tale ipotesi escludendo un “probabile” epilogo drammatico…Per Eleonora sicuramente si tratta di un allontanamento volontario (forse per compiere un gesto estremo?), comunque NON è ancora stata trovata…
Riguardo ai tempi per un eventuale omicidio, non è certamente possibile, per noi, usare, in modo scientifico, il “cronometro”, perché le variabili da prendere in considerazione sono, soprattutto per noi, non valutabili… Gli inquirenti che, sicuramente, avranno (o raccoglieranno) dati precisi e certi potranno, poi, eventualmente, pronunciarsi in merito…

Stefania ha detto...

Ricordiamoci ... c'è un consolatore. C'è chi cita il Vangelo e probabilmente non è il marito. Lo fa per indirizzare le ricerche su un determinato binario. E' evidente. Per scagiorarsi o perchè ha umana pietas verso Elena e la sua famiglia? Ho prima elencato la vita di Elena e volutamente senza voler aggiungere altri dati vi evidenzio ancora una cosa ... "casa-famiglia-scuola-uncinetto-facebook e chiesa".

Proviamo a cercare sul e dentro al como'. Sopprattutto dentro. NESSUNO escluso.

Stefania

Guglielmo ha detto...

@Ivana
-Scusa, Guglielmo, ma se per te “mancano i presupposti psicologici” non implica che manchino effettivamente…-
Ma non implica che non implica. Infatti un noto pensatore del ‘700 scrisse che un uomo può fingere di fingere di fingere di fingere ecc. per 7 volte. Per me non ci sono e basta.
Purtroppo non conosco il caso Gizzi ma i vestiti, i tempi e quanto detto prima mi inducono a pensare che E. non ci sia più e non per sua scelta. Il ruolo svolto dai familiari è effettivamente anomalo, almeno per i miei canoni, ma non giudico. Anzi credo che le loro parole siano più indirizzate a chi davvero le ascolta (il genero, i nipoti) che non ad E. Se fosse così potrei anche, in parte, essere concorde. Potrebbero saperne di più di noi, sicuramente conoscono la figlia meglio di noi.
Per l’omicidio avrei alcuni piccolissimi particolari su cui riflettere ma lo faremo in seguito, dico solo che nei primi giorni apparvero articoli dove si sosteneva che l’operaio edile di Costigliole non avesse “posteggiato” la sua golf in prossimità della casa di E., contrariamente a quanto dichiara a mezzo lettera (dove sostiene che la sua auto fosse nel cantiere dalle 7.50). Poi unanimamente la stampa si è buttata sulla linea che conoscete a capo chino. L’azione non necessariamente si può pensare premeditata e con atto unico, potrebbe anche essere iniziata nei pressi dell’abitazione e poi chi lo sa?

Pamba ha detto...

Guglielmo, provo a rivedere cosa non mi torna nell'alibi dell'uomo della Golf. Non so se ho capito cosa intendi tu.

Ricapitolando quello che so dai media, il suo alibi sarebbe stato confermato ai Carabinieri da tre colleghi che l'avrebbero visto al cantiere alle 7.30, la sua auto posteggiata la'.

http://www.gazzettadasti.it/index.php/cronaca/caso-elena-ceste-rompe-il-silenzio-luomo-accusato-dal-marito-della-donna-scomparsa

C'è però qualcosa che anche a me suona strano. Perché nella sua lettera a QG l'uomo dice:


A me in realtà risulterebbe che MB avesse "creduto" di averla incrociata mentre si dirigeva a casa sua, non ha dichiarato di averla vista "posteggiata".

Un lapsus? C'era un'auto posteggiata vicino alla casa di Elena, quella mattina?
Quanto vicino? Non certo sulla strada li' davanti, da non essere notata, sono tutte villette con spazio all'interno...

Pamba ha detto...

Ops scusate, arrivo al cantiere alle 7.50
Ecco parte della lettera:

http://media.crimeblog.it/b/bdd/02_21_2014_21_43_49-620x350.jpg

PINO ha detto...

GUGLIELMO
E' la prima volta che sento nominare questo operaio edile. Mi sono perso qualche "puntata" del caso?
Potresti gentilmente chiarirmi di chi parli?
Grazie, Pino

PINO ha detto...

p.s. Come non detto. Ero abituato al nomignolo "uomo della Golf"
Scusami Guglielmo. P.

Mimosa ha detto...

Cara Pamba, ciaooo, ben tornata tra di noi!

Sulla Golf bianca c’è un grosso equivoco, io so questo:

- MB non ha *mai* affermato di aver visto l’auto del muratore parcheggiata vicino a casa sua,
- Michele ha detto *sempre* di aver incrociato la macchina di cui ha letto i primi due numeri della targa
- e non ha *mai* detto di aver visto chi era alla guida

Ha pure detto di avergli suonato il clacson (anche perché l’ha incrociato in una curva stretta, verso il paese, presso un bivio – hanno fatto un servizio, con Michele alla guida per tutto il percorso ed sono strade strette e con brutte curve che a più di 40 km non si poteva andare).

Successivamente, i CC hanno fatto ricerche, è emerso che quella Golf bianca incrociata da M. era di una signora che passava di là per andare a lavorare e qual giorno era in ritardo.

Come già è stato osservato, è vero che i colleghi del muratore al lavoro quella mattina hanno testimoniato a favore della sua presenza in cantiere, ma è anche vero che in certi ambiti darsi una mano e favorirsi è connessione di classe … ai fini di un buon rendere … erano del luogo gli altri edili? Mi capite?

ENRICO ha detto...



“Mi vogliono portar via, non lasciare che mi portino via. Dove posso mai andare io?”.

SE durante la notte , in preda ad una crisi di panico, Elena avesse EFFETTIVAMENTE pronunciato questa frase e SE il suo significato fosse stato per lei EFFETTIVAMENTE letterale e concreto ( frase che il marito invece avrebbe interpretato come un drammatico sfogo attribuendo a queste parole una valenza farneticante ed assurda), si potrebbe ipotizzare che la donna fosse tormentata e sconvolta da "qualcosa" di prestabilito che SAPEVA sarebbe potuta accadere la mattina

( sottolineo i “SE” ed i condizionali presenti a scanso di fraintendimenti vari )

Mimosa ha detto...

In anticipo chiedo venia per quanto sto per scrivere, ma è una sollecitazione che arriva dalla mia mente di mancata criminologa (sigh) ma dotata di grande fantasia.

Io ho provato a supporre persino questa situazione, valida sia nel caso di allontanamento “volontario” sia “pilotato” e sempre in forma ipotetica:

Elena potrebbe aver organizzato da alcuni giorni la sua scomparsa (chissà, forse ci pensava da ottobre e in quei famosi giorni di novembre stava preparando tutta la sua famiglia …),
ed aver studiato un piano nei minimi particolari, ipoteticamente con suggerimenti e aiuto da parte di terzi “alleati”.

Per questo è seccata all’annuncio delle ferie del marito, altrimenti, forse, complice quel giorno di nebbia fitta, portati i figli a scuola se ne sarebbe andata con la propria auto per inscenare magari un finto suicidio da qualche parte più lontano (cliché classico).

Il progetto rischiava di saltare o doveva cambiare, ecco allora mettere in scena un nuovo programma, il piano (b): far credere al marito di essere perseguitata, fargli delle ammissioni allucinanti e nello stesso tempo negare ogni proprio coinvolgimento, insinuando nel marito il dubbio non tanto sulle infedeltà bensì sulla sanità mentale.

È strano, infatti, che tutte le confessioni siano avvenute il pomeriggio e la notte e il mattino dopo scompare. Ciò dimostrerebbe che il “frangente” era davvero imminente e ineluttabile/non dilazionabile.

Forse all’ultimo momento Elena è lì lì per mandare a monte tutto intero il progetto di evasione (con quel “tira e molla” come definisce la scena mattutina il cognato “Porta tu i bambini a scuola, no, falli restare a casa, non lasciare che mi portino via, sì, vai e dopo andiamo dal medico”)
o forse anche no, era l’ultimo atto della sceneggiata (evidentemente lei conosceva molto bene il marito).

Cosa può essere successo dopo, come è scomparsa?

Dato che le strade percorribili non erano consigliabili, e qualunque mezzo si fosse fermato davanti al cancello sarebbe stato notato e a posteriori ricordato, il piano (b) si risolve con uno strattagemma: abbandona i propri abiti e tutti gli oggetti personali, inclusi la fede e gli occhiali da vista, e si nasconde. Sa benissimo il marito la cercherà persino nel pollaio, ad ogni modo trova un nascondiglio ove farsi piccola piccola e aspetta che egli si rimetta in auto per cercarla. Poi sgattaiola nella nebbia e attraverso i campi raggiunge il posto dell’appuntamento. Da lì se ne va chissà dove …

Nessuno può escludere che il suo “alleato” le avesse già fornito un cellulare riservatissimo e le comunicazioni siano intercorse con quello.

Mi dispiace aver dipinto Elena così cinicamente, ma dalle ultime riflessioni sullo schema redatto da Pino (grazie Pino, di averlo elaborato e proposto! … che squadra eravamo!!!...) ho “visualizzato” – per ora – questa scenografia, che abbina i punti 2 e 3.

Mimosa

PINO ha detto...

ENRICO
Va bene per i "condizionali" sono necessari, ma quello che non si può rimuovere da un punto di vista logico, nè evitarlo come un ostacolo , è il fatto che è MB a trasmettere scena e frasi attribuite alla moglie; ma chi o cosa potrà renderne testimonianza?
Dobbiamo credere alle sue parole, senza farci domende?

Pamba ha detto...

E' vero Enrico, ma poi la mattina, di fronte all'offerta del marito di andare tutti insieme in paese, per fare un giro insieme dopo aver accompagnato i figli a scuola, avrebbe rifiutato.
Se qualcuno ha paura, non vuole stare da solo.

Nei panni di Michele, sempre con tutti i condizionali del caso, avrei pensato anch'io che mia moglie avesse bisogno di cure...

Pamba

Mimosa
Ciao Cara e grazie per aver rimesso tutte le pedine a posto sulle testimonianze di quella mattina!

per il tuo ultimo post, che leggo solo ora, il dubbio della sceneggiata può starci, ma secondo me più plausibile per indorare la pillola della confessione al marito (non ero in me, mi avevano drogato, altri rispondevano al mio posto).

PINO ha detto...

Dopo aver letto l'ultima ipotesi di Mimosa, circa l'allontanamento "pilotato" e programmato, potrei, per un momento, ritenere veritiero il racconto di MB. per rendere più verosimile la sua ricostruzione.
Ma chi si sarebbe presa la briga di una complicità di simulazione di reato?
E se si trattava solo di sparire per cambiare una vita che gli andava stretta, perchè lasciare gli indumenti fuori della casa, quando, dovendo indossarne di diversi bastava lasciarli là dove si sarebbe cambiata: in casa?

PINO ha detto...

Ora vi saluto, augurandovi una serena notte. A rileggerci domani,

Mimosa ha detto...

Stefania domandava:
«Chi poteva davvero "infangare" Elena, dimostrare "non era una buona madre", se non qualcuno del luogo?».
È davvero un’ottima considerazione,
ammettendo che la frase sia stata pronunciata da Elena in uno stato emotivo di reale angoscia e smarrimento e non nell’ambito di un psicodramma precostituito e a beneficio del credulone consorte e dei fiduciosi parenti, su cui beninteso sopra ho solo “accademicamente” giocato a creare un’ipotesi.

Ad ogni modo, resta vero che Elena ad ottobre, sia all’ex compagno di scuola, sia all’ex fidanzatino, sia al parroco aveva manifestato preoccupazione, e di essere perseguitata da “una vecchia conoscenza” e di essere controllata da estranei sul proprio profilo fb e di aver combinato qualche pasticcio,
tuttavia quelli potevano essere i prodromi della tela di ragno che le veniva tessuta intorno (non si sa da chi e perché) e alla fine ha avuto il sopravvento sulle sue resistenze.

E se la sua paura era di “essere sulla bocca di tutti”, poteva davvero intendere solo quelli del paese, quelli con cui la famiglia aveva dei rapporti quotidiani, al massimo i conoscenti e gli amici di Torino.

La mamma, la sorella, la maestra d’uncinetto non hanno avuto l’insistenza di indagare, per la riservatezza su cui già abbiamo discusso. Io credo Elena non si sia confidata con il marito, altrimenti non avrebbe sentito il bisogno di esternarlo a quelle tre persone, le sarebbe bastato il consorte!

Qui mi posso riallacciare alla domanda di Pino:
«Chi si sarebbe presa la briga di una complicità di simulazione di reato?».
Un compaesano di Costigliole o di Motta? In totale anonimato? Uno che potrebbe essere arrivato colà da Torino negli ultimi due anni? O che vi trascorre le vacanze estive ed invernali? Uno di mezza età? Uno molto più giovane e spregiudicato? Uno che è “insospettabile” ma “navigato”?

Beh, anch’io tiro i remi in barca e vado a dormire.
A domani, Mimosa

Guglielmo ha detto...

Buongiorno,
convengo con ENRICO che nota (dando per buone le dichiarazioni di M.) la coincidenza: “non lasciare che mi portino via”, dopo una notte esasperante e l’immediata sparizione.
Sulle presunte parole ed atteggiamenti di E. si possono fare anche considerazioni diverse. Come ha già affermato Pino (mi pare e scusatemi se sbaglio) E. potrebbe, innocentemente, aver iniziato un viaggio su un s.n. spinta più dall’ingenuità, dall’imperizia che altro. Accidentalmente le sue azioni potrebbero essere state male interpretate da altri che si sono spinti più in là. Ella ha accettato l’effimero e forse, incautamente, a sua volta si è spinta oltre il logico. Infatti E. non pare abbia avuto un amante! I suoi incontri li definirei fugaci, pazzi, inconcludenti. La situazione, specialmente nei piccoli centri, sfugge immediatamente al controllo della discrezione e può indurre… all’emulazione. Resasi conto che le cose erano diventate ingestibili ha cercato una via di uscita. Ha anche tentato di capire quanto della vicenda fosse uscito fuori (dialogo con l’insegnante di uncinetto ad es.) Quindi ha visto in M. l’unico, il solo che potesse darle una mano. Ovviamente essendo questi il marito ed il padre dei loro 4 figli doveva esser reso partecipe ma non più di tanto, rischiare il meno possibile, salvaguardare la sua famiglia. Di qui le frasi apparentemente illogiche: “sono altri a scrivere per me”, “a questi messaggi partecipano altri”, “non ero io”, “un fotomontaggio”. Insomma ha mischiato verità e finzione per offrire una medicina meno amara. E’ probabile che M. abbia, in tale caos, capito meno che nulla, rimandando ai giorni seguenti maggiori approfondimenti. Convengo con Mimosa che forse quella mattina lì qualcosa di prevedibile per E. ci potesse essere. Il fatto che non fosse uscita ad accompagnare i figli ben si accorda con il rimanere in casa, è solo questione di minuti, la notte è passata in bianco e bisogna rifare i letti, pulire i bagni e sparecchiare la colazione. Poi fa freddo. Nel frattempo avrebbe pensato a come riprendere il discorso con M. A questo punto gli eventi precipitano con l’ingresso in scena di altri.
@Pampa,
abbiamo gli stessi dubbi!

Stefania ha detto...

Uno "insospettabile" ma "navigato" .....

- chi puo' essere insospettabile tanto da poterla ricattare (sono sulla bocca di tutti)? Non certo chi sta a chilometri e chilometri di distanza ....

- chi puo' essere cosi' "navigato" da poter essere stato prima un confindente eppoi un ricattatore?

- chi ha navigato? Non solo in senso metaforico, ca va sans dire ...

Stefania

PINO ha detto...

Buongiorno a Guglielmo e tutti gli altri.
La ricostruzione teorica di una sparizione "pilotata", sulla quale stiamo speculando, sia pure con qualche "tocco" positivo, e molto verosimilmente completata da Mimosa, espone anch'essa un fianco scoperto: se il "pilotaggio" fosse stato accettato, quindi anche disposto in precedenza, perchè EC dice, al marito, di aver paura di essere portata via?
Non solo, ma all'invito dello stesso, di salire in macchina assieme ai figli, che saranno accompagnati a scuola, rifiuta, come a ricordato Pamba.
Per cui, o la paura era finta, per addolcire la pillola che dovrà ingoiare il marito al suo ritorno, non trovandola, ( e ciò caldeggia, con il rifiuto di salire in macchina, la tesi del "pilotaggio") oppure, se la paura era vera, anche perchè fu manifestata, sotto altre forme ad altre persone, l'indice indicativo si sposterebbe sulla possibilità di un ratto, vero e proprio.
Dov'è la contraddizione, nelle due facce della stessa medaglia, nella personalità di EC, o piuttosto, nella narrazione dei fatti da parte di MB?

Stefania ha detto...

Ciao caro Pino. Non ho capito la tua domanda. Provi a rispiegarmi il tuo quesito? Ho accese solo le funzioni base a quest'ora ....

Stefania

PINO ha detto...

Ciao STEFANIA
Il quesito è: dove si situa la contraddizione, per avvalorare la tesi di "allontanamento volontario",
nell'atteggiamento di EC o nel racconto infarcito di MB?

Anonimo ha detto...

p.s. correggo "ALLONTANAMENTO PILOTATO" Pino

Stefania ha detto...

Nel fatto MB abbia dei sospetti che non ha esternato, almeno davanti alle telecamere ma non credo neppure con le Forze dell'Ordine?

Pino, puo' essere?

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno a tutti cari amici.Ho un piccolo sospetto,che il mittente della lettera sia un assiduo frequentatore della chiesa di SS Margherita,uno che conosce molto bene Michele ed Elena.Chi meglio di una coppia di vecchie conoscenze uomo/donna, poteva convincere una mamma ad abbandonare tutto? Magari convincendola che da lì a breve sarebbero tornati a casa,e proprio dalla chiesa che i cani molecolari perdono le tracce di Elena.Buona giornata.

ENRICO ha detto...

Si dice che la lettera sia stata consegnata a mano dall'autore e " che il suo volto sia stato registrato dalle telecamere della caserma e che quindi i militari sanno già chi è il mittente." ( trascrivo la frase riportata in questo articolo http://www.nuovasocieta.it/piemonte-2/elena-ceste-il-consolatore-che-rivelera-la-verita-sul-lati-oscuri-del-giallo-di-costigliole-dasti/)

Mi domando come si faccia ad avere la certezza che il mittente e colui che materialmente ha consegnato la lettera siano la stessa persona

Va da sé che gli inquirenti avranno interrogato "il postino " e raccolto elementi preziosi visto che il messaggio non è stato cestinato

Ma di questi sviluppi delle indagini noi non abbiamo alcuna contezza.

Purtroppo temo di dover condividere le parole di Guglielmo " i vestiti, i tempi e quanto detto prima mi inducono a pensare che E. non ci sia più e non per sua scelta." contenute nel suo post del 19 maggio ore 22:04

Mimosa ha detto...

Buongiorno a voi.

Una contraddizione nell’allontanamento “pilotato”?
forse che “pilotato” dall’esterno al 100% non era,
io di proposito ho fatto il binomio con “volontario”, pensando che un minimo di volontà collaborativa ci doveva essere,
altrimenti sarebbe un “ratto” vero e proprio oppure un “plagio” totale, con annientamento della capacità di discernere.

Il che mi porterebbe a trovare un’ulteriore contraddizione nelle frasi “Non lasciare che mi portino via”, “Dove posso andare io?”. E. era, dunque, consapevole e consenziente? All’ultimo minuto si stava pentendo?
Se si stava pentendo, e fosse stato un progetto di fuga “volontaria” al 100%, perché se ne andata per davvero?

Mimosa

PINO ha detto...

@ Stefania,
è possibile, anzi è mia convinzione personale, quindi soggettiva, che non solo MB non abbia detto tutto quello che sa, agli inquirenti ed agli intervistatori, ma che abbia aggiunto, alla versione dei fatti riscontrabili, un altra oltremodo confusa e altrettanto contrastante.
Fermiamoci, per il momento, ad analizzare metodicamente l'ipotesi dell' allontanamento "pilotato", nelle sue varie possibilità, ed una volta stabiliti dei PUNTI FERMI, potremo passare al vaglio delle restanti teorie.
Sospenderei anche, sempre momentaneamente, anche il discorso sul sedicente "consolatore", che potrebbe essere solo opera di sciacallaggio, per portare a termine il primo quesito.
Pino

PINO ha detto...

Ciao Mimosa.
Scusami, ma non ho afferrato il senso del tuo recente post.
Saresti così buona da ripeterlo, facilitandomene la lettura?
Grazie.

Ivana ha detto...

Per Guglielmo
Se ti piacciono i “giochi retorici”, scrivo:
“Ci sono i presupposti psicologici.”
Se per me “ci sono i presupposti psicologici” ciò non implica che ci siano effettivamente, ma non implica che non implichi…(e si potrebbe procedere ad infinutum).
Da una parte ci sono gli abusi retorici (esempio calzante: l’“argumentum ad ignorantiam”), dall’altra ci sono i discorsi “veri”, espressi per cercare di appurare la realtà dei fatti …
Con quali vogliamo procedere?

Riguardo all’auto: c’era o non c’era posto per la famiglia di Michele al completo (marito, moglie e i quattro figli) senza rischiare una contravvenzione? Per procedere in modo scientifico, bisognerebbe controllare il libretto di circolazione specifico dell’auto usata da Michele per accompagnare i figli a scuola…

Guglielmo ha detto...

O.T.
@Ivana
(Che bello poter scrivere spesso ad una persona cui piace discutere. Davvero!)
Non è che a me sia sgradita la retorica, solo che in questo caso non l’ho cercata di proposito e me ne scuso se è apparso diversamente. Il fatto è che dobbiamo, per forza, girare su conoscenze empiriche dei fatti (quei pochi che sappiamo). Io personalmente sul caso EC do per scontato che quello riportato da M sia vero, altrimenti non saprei cosa pensare e scrivere. Per chiarire bene cosa intendo, se ne hai voglia, puoi leggere qui: http://www.meetingrimini.org/detail.asp?c=1&p=6&id=307&key=3&pfix=. Piero Ostellino lo presi ad esempio quando, tanti anni fa, venne a conferenziare ciò al MGDC.

Stefania ha detto...

Benone. Ottime le considerazioni di Pino, di Mimosa, di Vito e degli altri.

Pino: penso Mimosa intendesse un "pilotato ma non troppo" un "volontario ma non troppo". Criptico? Non mi pare. Penso Mimosa stia andando a parare esattamente nella direzione dove io stessa mi sto recando. Ma non voglio aggiungere altro in tal senso perchè non voglio in alcun modo condizionare il pensiero altrui.


Ivana chiede delle dimensioni dell'auto. Quella mattina la vettura usata da Michele era quella normalmente in uso alla moglie. Un'utilitaria o poco piu' per quel che si vede nelle immagini. Non ci è dato di sapere quale automobile abbia Michele. Sappiamo pero' che l'estate precedente uno dei motivi per cui Elena non era scesa al sud con il marito era appunto la mancanza di posto (oltre al problema della cura di orto ed animali). Potrebbe pero' la famigliola, aver successivamente acquistato un mezzo che potesse trasportare sei o piu' persone. Appunto non lo sappiamo.


Allora ritorno al como': abbiamo le dichiarazioni del fidanzatino di Torino e dell'uomo della Golf che narrano di timori da parte di Elena.

Non so se gli inquirenti abbiano o meno già decriptato tutti i contenuti del pc in uso ad Elena. Ci vuole tempo. In ogni caso i due potrebbero venire smentiti da quello che hanno scritto e letto, prima o poi. E se non sono due imbecilli non c'è motivo alcuno per cui avrebbero dovuto mentire in tal senso.

Poi torniamo alla domanda cruciale: chi potrebbe aver indotto Elena a seguirlo/a/i rassegnata? Chi poteva ricattarla? Chi poteva screditarla? Chi poteva averla ridotta a quello stato di angoscia?

Se è vero che verba volant ma scripta manent, dobbiamo tralasciare gioco-forza i due "spasimanti". Perchè potrebbero appunto venire prima o poi smentiti, e perchè uno abita distante e l'altro non puo' trarre alcun vantaggio dal rischiare con un ricatto la moglie venga a conoscienza di questa sua frequentazione.

Puo' essere Michele? Si, perchè lui aveva ricevuto piena "confessione dalla moglie"? No, perchè abbiamo visto non avrebbe avuto il tempo materiale per organizzare una sparizione di Elena se pur "provocata/volontaria".

Rimane chi ha raccontato ma non puo' provare quel che dice?

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania hai interpretato bene, questo intendevo:
un "pilotato ma non troppo" un "volontario ma non troppo"

ora non ho tempo, a più tardi.

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania in quelle poche certezze e tanti dubbi cerchiamo di arrivare ad un minimo di verità,quella verità che qualcuno tende a nascondere,e allora come dice l'amica Mimosa:con un po di fantasia cerchiamo nuovi scenari.

"La fantasia è un'ottima serva, ma una pessima padrona. La spiegazione più semplice quasi sempre si rivela esatta".Agatha Cristie. Buona giornata.

Stefania ha detto...

Benissimo, Vito. Colpita ed affondata. ;-)

Ed allora ci vogliamo aggiungere un carico a questa nostra partita di briscola?

Se vogliamo provare ad analizzare il "pilotato ma non troppo" ed il "volontario ma non troppo" dobbiamo anche valutare un altro aspetto

Ovvero, fatto salvo al momento io tenderei ad escludere un suo coinvolgimento diretto (ed è l'esercizio che stiamo facendo un po' tutti perchè le informazioni che abbiamo ci devono portare in quella direzione) ecco che c'è da chiedersi se anche Michele racconta "Poco ma non troppo, troppo ma troppo poco".

E mi fermo nuovamente.

Stefania

Guglielmo ha detto...

MB possiede una golf grigia, simile a quella dell'amico con la golf.
EC ha una peugeot 106.
Entrambe omologate per 5 persone.

ENRICO ha detto...

@ PINO

Da cosa dedurresti che MB ”abbia aggiunto alla versione dei fatti riscontrabili un altra oltremodo confusa e altrettanto contrastante” ?

A me è sembrato essere lui piuttosto confuso, anzi, fortemente frastornato a causa di ciò che gli stava capitando

E chi non lo sarebbe stato ? Penso che, di fronte ad un evento del genere, chiunque avrebbe perso la trebisonda e non avrebbe avuto la lucidità necessaria per rispondere con freddezza ed esattezza incontrovertibile agli assillanti “interrogatori” informali di giornalisti affamati di notizie ( e soprattutto speranzosi di portare a casa qualche scoop ! )

A proposito delle contraddizioni riguardo il ritrovamento dei vestiti : mi hanno particolarmente colpito due considerazioni assai acute . Una è sicuramente di KIBA, dell’’altra invece non sono riuscito a rintracciarne l’autore

1 - Se l’aver sparpagliato gli abiti di qua e di là fosse stato un depistaggio messo in atto da MB , costui certamente avrebbe riferito SUBITO questa singolare circostanza ai CC. Non lo avrebbe fatto in un secondo tempo come sembra sia avvenuto

2 - MB dichiara di aver rinvenuto più tardi e casualmente gli occhiali, il maglione ed i pantaloni perché erano nascosti fra il muretto e l’anta del cancello aperta. Probabilmente gli indumenti inizialmente si trovavano nel cortile, di fonte al cancello. L’apertura dell’anta li avrebbe poi trascinati in quell’esatto punto ( che infatti coinciderebbe con questa traiettoria ) impedendone a prima vista il rinvenimento

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ottimo caro Guglielmo,quindi nessuna delle due macchine poteva trasportare sei persone,si correva il rischio di prendere un bel verbale dalla polizia.Vuoi per questo motivo o vuoi per l'altro in cui la casa non si poteva abbandonare per via degli animali e orticelli vari, fatto è, che Elena rinuncia la viaggio e resta sola in casa,sola per modo di dire,perché poi si è scoperto che qualcuno degli"amici" è andato a trovarla diverse volte.Quello che succede con queste visite non lo sappiamo,possiamo solo immaginarlo.Buona giornata.

Guglielmo ha detto...

Dici bene Vito Vignera da Catania visto che ti leggo da tempo e sprizzi simpatia da tutti i...bits

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Stefania è bello il gioco della briscola,è un gioco in cui si deve stare molto attenti e a volte rischiare.A me piace il rischio,in fondo come dice il proverbio: chi non risica non rosica.Vuoi un bel"carico"? eccolo: Chi ha scritto la lettera e poi consegnata è Michele Buoninconti.Forse sbaglio o forse no,in seguito vedremo se ho ragione.Buona giornata.

Stefania ha detto...

Se continuo a seguire il mio filo di Arianna, Vito, che se ho ben compreso è lo stesso che segue Mimosa, non è stato Michele a scrivere la lettera e tantomeno a consegnarla.

Volevo invece fare una domanda a Guglielmo: sei della zona? Sempre tu possa e voglia dirmelo.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie caro Guglielmo,nel mio modo semplice di esporre i fatti cerco di dare un piccolo contributo alla causa in questione.Dimmi cosa ne pensi del "carico" che ho buttato.Ti auguro una buona giornata.

Guglielmo ha detto...

@Stefania
mi presento: campano, (non di Angri) 50 y.o., sposato con un'ottima moglie londinese, due figli 18 e 16.
Sono stato in contatto con duo o tre persone della zona (Costigliole) e...non ti dico.
@Vito Vignera da Catania, sentire e non ridire è buon servire. Buona giornata anche a te!

Mimosa ha detto...

Eccola qua una probabile “contraddizione” nelle esternazioni di MB, andando a cercare il pelo nell’uovo.

Come avete appena osservato e io stessa avevo già segnalato un paio di volte ai tempi in cui girava la critica sul fatto che Michele con i figli fosse andato in vacanza lasciando a casa Elena, un’automobile sola non poteva portare tutta intera la famiglia. E aggiungevo un’osservazione sui seggiolini obbligatori per i bambini fino a 10 anni. Ora vi posto il link della normativa: https://www.quixa.it/auto/bambini-in-auto .

Un Michele così ligio al dovere, quella mattina come avrebbe potuto caricare anche la moglie nella medesima automobile, per l'appunto omologata per 5 posti: oltre tutto con l’ingombro dei seggiolini non c’era proprio spazio.

Ma forse, Michele si è espresso male davanti alle telecamere, forse la frase “Vieni anche tu”, voleva intendere “Prendo la mia auto e andiamo assieme ad accompagnare i figli”, affinché non restasse sola a casa.

Del resto, anch’io ribadisco sempre che una cosa è parlare con i giornalisti, un’altra è parlare con i Carabinieri.
Quando Michele si è reso conto che i giornalisti montavano i pezzi delle sue interviste solo a fini sensazionalistici, si trincerato dietro il silenzio.

Mimosa

Stefania ha detto...

Guglielmo, scusami: non volevo essere invadente. Ti ho chiesto dove abiti solo perchè tu fossi stato della zona ti avrei chiesto di fare una verifica che abitando altrove non puoi fare. Peccato tu non sia piu' in contatto con quelle persone di Costigliole.

Mimosa: hai ricevuto la mia mail di qualche giorno fa?

Stefania

Guglielmo ha detto...

Gent.ma Mimosa,
tieni però presente che un conto è andare da casa di MB a scuola (10 min) solo all'andata in 6, altro è farsi il giro di mezza Italia ad agosto. Poi il cane, le galline, l'orto. Se vuoi una contraddizione poco conosciuta di MB è questa: quando prende la vicina e la conduce a casa per controllare insieme l'abitazione e le pertinenze, MB apre anche il baule dell'auto, a mostrare che nemmeno lì vi fosse la moglie nascosta, ma quello della golf! (Ricordo che quella mattina egli porta i figli a scuola con la 106 bianca). Ma per me nemmeno tale episodio è indicativo.

Mimosa ha detto...

Caro Guglielmo
scusa se ti contraddico: Michele porta i figli con l'auto della moglie.

Che abbia aperto il baule della propria macchina parcheggiata all'interno del cortile, a me pare semplicemente una mossa da acuto investigatore ... e se qualcuno l'avesse uccisa e nascosta là nella fretta di scappare?
Anche i CC avrebbero guardato nel bagagliaio!
Lui inoltre ha persino cercato sotto i letti ...

Mimosa

Mimosa ha detto...

Cara Stefania,
come ho detto a Vito, da un paio di settimane ho perso la connessione a quella casella postale.
Sarà uno scherzo del nuovo Windows 7 che ho installato.
Ora guardo con l'altro computer.
Mimosa

Guglielmo ha detto...

Cara Mimosa,
fossero tutti come questi i contraddittori! Io la penso esattamente come te, ma altri, hanno costruito idee ben diverse su tale episodio.

Stefania ha detto...

Io sono convinta che il marito tenda a depistare. Non perchè sia fisicamente il responsabile della scomparsa della moglie ma per quel gioco perverso per cui "se si è allontanata, se è finita in mani pericolose, lo ha fatto perchè chattava e si vedeva con altri uomini". La telefonata fatta alla giornalista Magli spacciandosi come Armando Diaz insiste su questo concetto "Non vanno cercati i luoghi, ma le persone". Addossa la colpa di quanto accaduto a chi "chattava e si messaggiava con una donna sposata .... una donna madre di quattro figli, ecc ....". Ed allora come non pensare alla famiglia Rea? Loro hanno letto tutte le carte processuali sicuramente ma sanno di non poter toccare "gli intoccabili". Melania non sarebbe stata uccisa se Salvatore non l'avesse tradita, ecc .... e poco importa lui non sia responsabile della sua morte. Per i genitori della povera Melania, lui è responsabile di quanto è accaduto. Credete non vorrebbero davvero sapere la verità? Quale genitore non vorrebbe sapere come è stata uccisa la propria figlia? Ma non cercano perchè già sanno.

Ora, fatto salvo per il momento Elena è scomparsa e non possiamo avere certezza sia in vita o meno, Michele potrebbe, a vostro avviso, imputare ai compagni di chat e di messaggi e di incontri della moglie, ogni colpa perchè esistono o esiste un "intoccabile"?

Stefania

magica ha detto...

buonasera .
alcuni si chiedono come mei la ceste abbia rinunciato alla vacanza. secondo me è stato piu' rilassante passare la vacanza a casa da sola . con 4 figli sempre presenti e con tutti i compiti da fare ogni giorno elena era sempre gravata dal lavoro . sara' stato bellissimo farlo ogni giorno. ma un po' di relax era giusto .
poi se ha avuto visite . il relax è stato ancora piu' relax .- purtroppo a volte le cose vanno molto male .. chissa' se verremo mai a conoscerle

PINO ha detto...

Caro ENRICO,
non vorrei che mi sospettassi un colpevolista a tutti i costi, a causa del mio ruolo, di azzeccagarbugli del diavolo, assunto deliberatamente proprio per andare "controvento", indipendentemente dalle mie personali convinzioni, come o già precisato, del tutto soggettive, che collimano in buona parte col ruolo noleggiato.
Il procedimento analitico di ricerca che ho umilmente suggerito, è, per se stesso, una prova della mia disponibilità ad invertire la "rotta", qualora se ne presentassero le ragioni.
Intanto resto in compagnia con le mie riserve.
Cari saluti, Pino

Anonimo ha detto...

OT. @stefania
Mi sembra un po' azzardato dire che i Rea sanno chi ha ucciso la figlia ma non parlano perché' si tratta di un intoccabile!!!! SP ha avuto 2 gradi di processo ed è' stato ritenuto colpevole evidentemente anche i giudici hanno paura degli intoccabili!!! Vediamo cosa succederà' in Cassazione. Chiedo scusa per il fuori tema.

ENRICO ha detto...

PINO carissimo,

non era mia intenzione mettere in discussione le tue ipotesi : ti conosco bene e so con quale onestà intellettuale partecipi alle nostre discussioni alle quali dai sempre la giusta "accelerata" tutte le volte che c'impantaniamo.

Ero solo curioso di sapere quali fossero le contraddizioni da te rilevate nelle dichiarazioni di MB perchè , come ti avevo già accennato , mi sono perso molti passaggi di questo caso

buona serata e.. buon appetito !
Enrico

Guglielmo ha detto...

L'intortamento, come dice un mio amico, continua.
Proprio ora ho fatto una prova con i miei due figli. Ho fatto leggere loro la frase del consolatore, poi hanno visto l'intervista che MB fa quando accusa l'uomo con la golf, e vabbè che fanno il classico, ma entrambi l'hanno intesa senza cripticità ed intervento del vescovo. Questo per dire quanto i media cerchino di mistificare creando enigmi, scoop e casi dove non c'è assolutamente nulla.

Mimosa ha detto...

Cari tutti,
oggi sono riuscita a vedere solo un pezzettino di Pomeriggio5:
l’inviata ha raccontato che il più alto in grado dei CC di Asti le ha confermato che la lettera era arrivata “alcune settimane fa”, ed era stata spedita, con tanto di francobollo!

Capite cosa intendo io quando insisto a non prendere per oro colato le “interpretazioni” fornite dai media??

Pamba ha detto...

Ahaha, altro che oro...una patacca!
dovrebbero trasmettere queste tue precisazioni a QG con dietro le facce di Picozzi, Garofano, Meluzzi e Palombelli!!

@Stefania 16.56
Più che "intoccabile" a me verrebbe da pensare "insospettabile", forse anche Elena fino all'ultimo ha fatto fatica ad inquadrarlo, mentre rimandava ad entrambi i suoi contatti su Fb il sospetto di averla tradita.

Poi non e' detto che Michele (che qualche dubbio su Fb l'avrà avuto anche prima di quella notte) non sia stato incauto ed inconsapevole responsabile di una confidenza di troppo, alla persona sbagliata, sulla moglie...

Mimosa ha detto...

Per fare un primo punto,
mi pare di aver inteso che i pensieri della maggior parte dei membri di questa “squadretta” autoformatasi convergerebbero non più su una improvvisa manifestazione di disturbo mentale della donna, ma su una prostrazione che covava da mesi,
indotta da qualcosa successa a seguito di un incauto “incontro ravvicinato” più che “virtuale”, collocabile dopo l’estate 2013.

Se dicessi più precisamente “da settembre ad ottobre”, tutti voi ricordereste che proprio in quel lungo lasso di tempo l’ex compagno di scuola ed Elena si incontrarono alla Sagra d’Asti e poi più volte anche in casa, assenti figli e marito.

Nello stesso periodo accetta una tresca anche con il padre del compagno di scuola del figliolo.

E guarda caso la cava nei pressi dell’ipermercato entra in entrambe le frequentazioni.

Capisco che Elena abbia cominciato a sentirsi un tantino “confusa” e credo sdoppiata e persino triplicata … e se poi arriva ancora un misterioso individuo che si intromette forse solo “virtualmente”, anche una donna ‘navigata’ farebbe fatica a mimetizzare una certa dose di ansia.

Mimosa

PINO ha detto...

Lo stato di profondo sconforto di EC, deve, probabilmente, avere avuto inizio a fine delle vacanze estive (settembre-ottobre), dopo le ripetute visite, a casa sua, ed in assenza del marito, dell'ex compagno di scuola, del quale si sarebbe seriamente innamorata.
Sentimento che, forse, potrebbe non essere stato reciproco, dando luogo ad una amara e grande disillusione della donna, per aver avuto fiducia nell'uomo e nella continuità di un rapporto passionale creduto sincero e duraturo. Potrebbero essere collegate a tale situazione, le frasi dette, col pianto appena trattenuto, alla maestra di uncinetto, lamentandosi di essere stata tradita da persona a cui aveva concesso la sua fiducia.
A peggiorare la già squallida situazione, potrebbe aver avuto inizio un tentativo di ricatto, con fini che possiamo solo ipotizzare, da parte di chi era al corrente della seconda personalità, quella "vivace" di E., nel piccolo giro di paese, dove tutti sanno tutti e nessuno parla.
Così, una ricostruzione ipotetica come le altre.

Stefania ha detto...

Io continuo a vedere qualcosa sul como'.

Stefania

PINO ha detto...

STEFANIA
Se la cosa sul comò è la stessa, la vedo anch'io, e da molto tempo.
Comunque attenta, potrebbe essere solo un miraggio

Stefania ha detto...

Potrebbe, carissimo Pino. Potrebbe, ma pare in pochi l'abbiano vista.

Per questo non ne parlo, per il momento. Avrei bisogno di qualcuno che possa verificare sul posto un paio di cose prima di esternarla e so sarà difficilmente possibile.

Non ne parlo per non vanificare l'ipotesi in una sterile teoria.

Stefania

PINO ha detto...

STEFANIA
Io non sopporto i peli sulla lingua: li strappo!
Datti coraggio e butta fuori il rospo. Tanto le nostre sono solo ipotesi, e le ipotesi non feriscono nessuno.

Stefania ha detto...

Pino, non questa notte. Sto andando a nanna (ho avuto ospiti graditi a cena), sono cotta.

Domani ne riparliamo. Qualcuno ha voglia di fare una capatina in Piemonte?

Bacio di buon riposo.

Stefania

Pino ha detto...

STEFANIA
Grazie! contraccambio la buonanotte ed il bacio. A domani Pino

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte a tutti cari amici.Tra sette sataniche o religiose,tra lettere spedite in cui si parla del consolatore,vi consiglio di vedere la puntata di pomeriggio cinque,con l'intervento del giornalista Sulas.Puntata molto interessante e con non pochi colpi di scena.A dopo per i commenti.
http://www.video.mediaset.it/video/pomeriggio_5/full/462389/martedi-20-maggio.html

Stefania ha detto...

Anonimello: io continuo a pensare i Rea non cerchino una verità ma un colpevole. Siamo al solo secondo grado di giudizio, e quindi manca a mio avviso il terzo prima di poter dire "Giustizia è stata fatta" ed in ogni caso, questi due primi processi lasciano aperte delle lacune che solo chi è miope o chi vuol far finta di esserlo, riesce a non vedere. E qui davvero mi scuso. Non volevo entrare nel caso Rea ma solo fare un paragone tra il comportamento dei familiari di due scomparse: Melania ed Elena.

Pamba, vedo che hai compreso. Mi fa piacere perchè temevo di aver avuto un'allucinazione.

Qualcuno mente sapendo di mentire. Sicuro di essere tranquillo nelle proprie esternazioni. Deposizioni? Non credo, non si fa, non si puo'.

Notte davvero, altrimenti crollo addormentata sulla tastiera.


Stefania -Ghira notturna-

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Stefania ti ricordo che avevamo una partita di briscola in corso,quindi, domani appena sei sveglia guardati la puntata di pomeriggio cinque che ho linkato,credo che avrai una bella sorpresa sentendo quel che dice il giornalista Sulas.Buona notte a tutti, nottambuli compresi naturalmente.

Mimosa ha detto...

Buonanotte anche dalla nottambula per eccellenza!

Guglielmo ha detto...

Buongiorno,
Caro Vito Vignera,
come consigliato ho cercato di vedere la trasmissione, sono arrivato fino all'interpretazione dell'evangelista sul versetto del consolatore ma poi ho dovuto chiudere. Scusa il termine ma si tratta di ascoltare una vera mentecatta, ma che ci propinano? Intanto Sulas annuiva con sta storia delle sette. Mi auguro che il dibattito sulla vicenda smetta di decadere altrimenti sarà impossibile continuare a seguirla ed allora sì che bisognerà volare controvento!
Saluti

ENRICO ha detto...

Ho appena visto la puntata del talk show da Vito.

Capisco le leggi del mercato, ma tutto ha un limite !

Non ho parole, sono inorridito. Curatore del programma, conduttrice e ospiti vari compresi sarebbero da denunciare
------------
Ps @ Guglielmo

evidentemente abbiamo avuto le stesse reazioni nello stesso momento !

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti. Come al solito le vostre interessanti considerazioni (altro che pomeriggio5) mi portano a nuove riflessioni. Vorrei partire da uno dei punti elencati da Pino, che mettono un poco di ordine a questa storia complessa per i pochi elementi che conosciamo.
Premetto che per me se la pista dei presunti soggetti che importunavano E fosse vera verrà tutto fuori dal pc o dal cellulare, ne sono convinta, ma a mio parere per adesso ruota tutto intorno ai vestiti e a chi li ha “sistemati” in quel modo.

RAPIMENTO FORZATO: parto dal presupposto che in questa ipotesi la storia dei vestiti è più che vera perché il marito non avrebbe avuto alcun motivo per mentire, ma se cosi fosse i vestiti sarebbero stati sistemati dai presunti rapitori, quindi sarebbe piuttosto certa una loro presenza all’interno perlomeno del giardino di casa. Continuo a credere che sia altamente improbabile che un qualsiasi malintenzionato agisca a quell’ora del mattino e in un luogo non protetto da occhi indiscreti. Quindi questa teoria include necessariamente che i rapitori siano entrati nel giardino ed abbiano spostato i vestiti addirittura in punti molto esposti, come quelli vicino al cancello, un’operazione rischiosa e fondamentalmente inutile ai fini di un rapimento.

Se escludiamo l’idea del rapimento forzato, rimane solo Elena stessa che può averli sistemati (o il marito non la racconta giusta, ma qui si aprirebbe tutt’altro scenario).
E se escludiamo anche che E sia uscita nuda(?) finiamo per ottenere due punti fermi: Elena si è cambiata quella mattina ed ha “sistemato” i vestiti nei punti che conosciamo. La domanda è perche’…

In questa circostanza anche l’idea del suicidio avrebbe poco senso, perche’ infatti cambiarsi e sistemare gli abiti in quel modo?
E qui mi fermo, anzi mi blocco, perché come per la Ragusa, anche per Elena non riesco ad immaginare la scelta di fuggire, cambiare vita, sola o con qualcun altro, senza soldi ma soprattutto senza documenti. Come superare questo enorme ostacolo?

Ammetto di iniziare ad avere qualche dubbio su quanto riporta Michele, soprattutto su determinate reazioni…ma forse è presto per parlarne, per ora è meglio andare avanti su altri punti.
Kiba

p.s. Da quello che ricordo è di notte che Elena dice al marito di non mandare i figli a scuola e solo la mattina DECIDE che Michele deve accompagnarli (impostandogli la sveglia). Se cosi fosse, l’ho scritto anche prima, Elena cambia idea nella notte o la mattina stessa. Ma è cosi, oppure ho capito male?

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti. Dopo qualche ora di sonno sono andata a riguardarmi la puntata di Pomeriggio Cinque, come mi aveva invitato a fare Vito.

Ora, lasciamo perdere lo spessore della trasmissione e della sua conduttrice perchè ce lo siamo già raccontati un mucchio di volte e rischiamo solo di essere ripetitivi.

Non buttiamo pero' via anche il bambino, con i panni sporchi.

Proviamo a guardare bene i filmati, ad ascoltare anche le illazioni piu' o meno assurde.

In fondo, se siamo qui a scrivere è perchè sappiamo sgrondare dal pregiudizio ogni informazione.

Mimosa, citando il lavoro fatto per il caso Rea, dove abbiamo lavorato come una vera e propria squadra, ci ha chiamati, coinvolgendosi ovviamente, "squadretta".

Io in questo momento sarei contentissima se solo fossimo un goniometro. Se riuscissimo a guardare la scena a 360°, senza nulla tralasciare.

Ieri ho iniziato con Vito una partita a briscola che desidero continuare.

Una carta importante è il cavallo, in quel gioco di carte. Se torniamo, come stiamo facendo in questi giorni, ad un allontanamento "pilotato ma non troppo" analizzandolo attentamente ci viene di default da pensare ai compagni di chat.

Tendo a scartare un loro coinvolgimento piu' o meno diretto per le motivazioni che ieri ho elencato e che ora non mi pare il caso di dover ripetere.

Quindi scartiamo il cavallo ed il cavaliere, mettiamo per un attimo la carta in fondo al mazzo.

C'è pero' il fante. Il fante che non sembra essere una figura legata all'amore ed all'innamoramento. Il fante è un servitore.

Guardiamo bene questa figura allora.

Cominciando da un particolare che forse è sfuggito a qualcuno.

L'ho notato proprio rivedendo la puntata della D'Urso che fa danni ma anche involontariamente talvolta offre spunti.

(Segue)

Stefania ha detto...

Continuo ..... (Grazie ancora a Vito per avermi segnalato la trasmissione di ieri, che non avevo visto).

Per me Sulas la sa lunga, anzi la sa lunghissima, ma si guarda bene dal esprimere giudizi lapidari.

E' un giornalista e conosce bene le dinamiche del gioco.

Ieri, si è partiti dalla famosa lettera del "Consolatore" e vale ben la pena di rianalizzarla se vogliamo pensare ancora di giocare a carte, mettendo sul tavolo IL FANTE.

Al minuto 6:01 della trasmissione, trovate un'intervista a Don Remo che spiega i passaggi di quella strana lettera anonima.

Il prelato indica con il dito il passaggio che sta leggendo, lo si vede chiaramente, quando viene indicata la bibbia. Parliamo del versetto 26 del Capitolo 15 del Vangelo secondo Giovanni.

Il passaggio che inizialmente legge il prete è il seguente:

---------------------------------
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

---------------------------------

La trasmissione prosegue e Don Remo anche, citando altri passi (probabilmente appunto contenuti nella missiva) che fanno parte del Capitolo 16.

Ma quel dito che scorre sull'ultimo versetto del capitolo 15 (quello che sopra ho citato) induce a leggere poco sotto, l'inizio del famoso Capitolo 16.

Mi ha colpito una parola e quindi sono andata a cercarmi il Vangelo per leggerla.

Penso di aver fatto bene perchè se in trasmissione si dice che la lettera anonima prosegue citando vagamente il Capitolo 16 (tanto che il Don finisce col leggerne una parte) ma tutto si concentra sui primi passi dello scritto, rimangono gli inquirenti che la giudicano interessante.

Quindi mi sono riascoltata Don Remo per la terza volta e mi sono riletta il Vangelo secondo Giovanni, capitolo 15 e 16 andando a leggermi proprio quel che Don Remo ha saltato .... ma che compariva sotto il suo dito all'inizio del collegamento.

Un pezzo del Vangelo che il prete ha saltato perchè probabilmente non è riportato nella missiva anonima.

La parola sotto il dito che mi aveva colpito era VERGOGNA.

Ora che sono andata a recuperarmelo vi trascrivo qui il pezzo del Vangelo non nominato ma che sta esattamente in mezzo a quanto commentato dal Don ed a quanto scritto nella lettera anonima.

Leggete con attenzione, per favore.

(Segue)

Stefania ha detto...

Ecco il testo dell'inizio del Capitolo 16 mai menzionato e quindi presumibilmente omesso nella lettera anonima:

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Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.
Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. 5Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. 6Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.

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Stefania


Stefania ha detto...

Come vedete la parola VERGOGNA non viene citata nel Vangelo.

Ma si parla di scandalo.

E lo si nega nella missiva, omettendolo.

Stefania

Ivana ha detto...

Per Guglielmo
Grazie per la segnalazione, leggerò appena mi sarà possibile…

Avete ascoltato la discussione a “La vita in diretta” di ieri?
La lettera di “Il consolatore” è stata aperta dalla scientifica con tutte le cautele del caso e verranno fatti perizia calligrafica ed esame del DNA, comunque sembrerebbe che gli inquirenti non sospettino ancora che dietro tale lettera si possa nascondere la mano del marito di Elena…
La Bruzzone ipotizza che l’evento traumatico, che ha tanto turbato Elena, coincida con la fine della relazione (o pseudo relazione) avuta a ottobre…
Non so… dovrei prima conoscere dati precisi e certi per capire se e di chi fosse così “innamorata” Elena…


Per Stefania
Reputo determinate affermazioni (non dimostrate!), riguardanti la famiglia Rea, non solo NON rispettose nei confronti di chi ha sofferto e sta ancora soffrendo molto, ma decisamente prive di scientificità e paragonabili a congetture, fantasiose e offensive, senza alcun riscontro oggettivo.

Stefania ha detto...

Ivana, dacci un taglio. Nessuna fantasia, è la menzogna ad essere offensiva non dati scientifici omessi piu' o meno volutamente. Ed ora basta, con questa storia, davvero. Pare ti interessi solo far polemica su questo. Oramai ti conosco, mascherina.

Stefania

Ivana ha detto...

Stefania, riesci perfino a negare l'evidenza! Sei stata tu a esprimere affermazioni polemiche e offensive, prive di qualsiasi dimostrazione, NON io!

Guglielmo ha detto...

Mah, l’esegesi della Bibbia è materia difficile, ancora oggetto di studi, ma non ardua in assoluto se soltanto vi si dedica attenzione. Stefania quello che dici è giusto, le trasmissioni ci danno notizie, è lì che le prendiamo, ma insieme a quelle poche indicazioni forniscono un contorno sproporzionato di illazioni, scemenze e fraintendimenti. Infatti per chi segue tali trasmissioni in maniera saltuaria, priva di ripensamento proprio, i loro servizi appaiono come il Vangelo (sbirciate sui social network e leggete i commenti), in maniera particolare quando si cita addirittura la Bibbia. Chi di noi non ricorda quanto fosse ardua la lettura di alcuni scritti come il Paradiso di Dante per esempio? La mente di solito è pigra ed ottenere una “traduzione” già confezionata è più comodo. Il punto è che a quanto pare se piove a Firenze, se tira vento in Gallura, se ci sono pochi tonni a Messina è colpa di Michele B. Qualsiasi nuovo intervento nella vicenda è interpretato a suo sfavore, sia manifestamente che velatamente. Io, ma cedo anche molti di voi, mi sentirei al suo posto assediato. Sì assediato da una massa di cronisti, streghe, reporters, conduttrici, psicologi, criminologi che danno in pasto al pubblico ciò che loro stessi hanno abituato a fargli mangiare: un colpevole preconfezionato individuato dall’assioma “chi altri se non lui”. Si tralascia senza ritegno (salvo una sola eccezione: l’ultimo IV Grado, ma senza alcun commento) ogni altra strada da seguire, senza dipingere, caratterizzare altri attori che hanno partecipato a tale dramma. E’ stato il moto repulsivo verso questo, insieme a fattori esterni, che mi ha spinto prima a leggervi e poi anche a partecipare alle vostre discussioni, e sono contento di farlo!
Tempo fa leggendo altro venni a sapere che la Bibbia di Re Giacomo fosse diversa da quella che troviamo nelle sagrestie. Quella è più diretta, sia per traduzione che per manipolazione. Ho provato a comparare i versetti tra le due e, sostanzialmente il discorso cambia poco, ma qualche differenza c’è, se non altro è più scorrevole, meno artefatta. Ad ogni modo io non vi leggo alcun mistero svelato ma solo il grido di dolore di qualcuno che benchè abbia dato indicazioni in un senso, le abbia gridate sin dall’inizio, si trova ad oggi con una famiglia monca per la moglie scomparsa, i figli senza mamma ed un’intera nazione che dileggia su di lui, - come se le indicazioni che ha dato fossero esse stesse un elemento di prova a sfavore, d’indicazione del suo coinvolgimento materiale - Per tali motivi e per quel po’ di conoscenza che ho pure io, non andrei avanti o indietro con i versetti del Vangelo di Giovanni, nella convinzione che tale lettera anonima non fosse indirizzata ad un prete di campagna, alle Barbarelle o al direttore di Giallo, ma ai Carabinieri di Asti. Loro, siatene certi, non si fanno aiutare dai programmi pomeridiani per capirne i contenuti, se l’hanno resa pubblica un motivo c’è, potrei ipotizzare che l’abbiano ritenuta coerente, inducendo il consolatore, con la sua pubblicazione, gentilmente a continuare.

PINO ha detto...

@ IVANA
I tuoi interventi in questo blog sono accettati come quelli di chiunque altro, se pertinenti all'articolo che il blogger propone.
Per cui, se il tuo interesse (o mira?) fosse solo quello di creare confusione, ti assicurerei che non troverai terreno fertile in questo spazio, dove hai già esperito, in un passato non molto remoto, l'indisposizione dell'intero forum, nei riguardi di quanto scrivi.
Sono certo che ti regolerai in merito.
PINO

ENRICO ha detto...

Date una scorsa a questo articolo

http://cappella.unical.it/index.php?option=com_content&view=article&id=226:linterpretazione-delle-sacre-scritture&catid=91:imparare-la-fede&Itemid=115

e poi ditemi se sia accettabile che una manciata di incalliti “gossipari “ si possa permettere di affrontare - tra l'altro in contesti da strapazzo - argomenti tali da far tremar le vene e i polsi

Mi meraviglio (o meglio, mi scandalizzo) del prelato che ha accettato di farsi riprendere dagli inviati di una trasmissione di discutibile livello mentre espone la propria sfilacciata interpretazione (!? ) su i versetti del Vangelo di Giovanni recapitati ai CC

Stefania ha detto...

Guglielmo, i Vangeli ufficiali sono quattro eppoi ne esistono tanti di apocrifi, quindi non accreditati dalla Chiesa Cattolica.

Fabrizio De Andrè fece un'intero disco basandosi su un apocrifo:La buona novella.

Dobbiamo cercare di evitare pero' di spostare il problema sui programmi televisivi e su quello che scrivono i giornali.

Sino a quando la gente penderà dalle labbra di certi "giornalai" e conduttori, dovremo farcene una ragione.

L'importante, qui, non è tanto quindi criticare l'operato dei media anche se ce ne sarebbero tutte le ragioni, ma passare oltre, cosi' da dimostrare che sappiamo fare di testa nostra.

Leggendo, altra gente imparerà a farlo, forse. E' quello che mi auguro.

Che le Sacre Scritture siano zeppe di riferimenti di non facile lettura è un dato di fatto.

Peraltro io stessa sono convinta non esista e non possa esistere una lettura univoca di simili testi cosi' simbolici.

Non siamo neppure dei teologi ed anche se lo fossimo ci ritroveremmo sicuramente a non concordare sul significato di alcuni passaggi dei Vangeli.

Rimane pero' un dato di fatto, e qui mi rivolgo anche ad Enrico. Fatto salvo la lettera anonima potrebbe essere stata divulgata non interamente, se invece come penso, si salta volutamente un passaggio del testo del Vangelo di Giacomo, non è che la nostra attenzione dovrebbe proprio incentrarsi su quanto è stato VOLUTAMENTE omesso?

Nel caso, la lettera anonima non sarebbe da considerarsi un depistaggio: tutt'altro.

Da indicazioni circa lo scandalo, e a chi uccide "nel nome di Dio".

Mica pizza e fichi.

Quindi se nel mazzo di carte da briscola, ci sono tre figure ... ovvero il Re (il marito di Elena), il cavallo (il cavalliere che faceva "il filo" ad Elena), chi è il FANTE?

Stefania

Vanna ha detto...

Caro Pino, la ricostruzione ipotetica che fai (20 maggio 2014) intorno al piccolo mondo antico nel quale E. viveva esperienze e sentimenti la condivido.
E condivido anche i dubbi vaghi che qua e là fanno capolino sulla figura del marito.

Stefania ciao, non ho visto la trasmissione pomeridiana sul consolatore e non ho ben capita tutta l’elaborazione che riporti della lettera con la relativa interpretazione del sacerdote.

Però la domanda che fai qualche post prima, e che riporto: “ Michele potrebbe, a vostro avviso, imputare ai compagni di chat e di messaggi e di incontri della moglie, ogni colpa perchè esistono o esiste un "intoccabile"?, la trovo interessante perché sottintende la presenza di altri o altro di cui lui sappia l’esistenza?
Ho capito male Stefania?

ENRICO ha detto...

@ Stefania

uno che usa le Sacre Scritture per mandare sibillini messaggi ai CC non è certo un teologo e, mi permetto di affermare, nemmeno un esemplare cattolico. Tutt’al più potrebbe trattarsi di un esaltato legato più a qualche setta che alla Chiesa.

Pertanto, anche se i CC avessero reso pubbliche solo alcune righe e secretato le eventuali altre, dubito che queste ultime ci potrebbero fornire maggiori informazioni

Penso invece che gli inquirenti ( al di là di ritenere la lettera un depistaggio o meno ) avranno di sicuro, più pragmaticamente interpellato la scientifica ( anziché un vescovo !) per far analizzare la lettera e tentare di risalire all’autore

Non so rispondere alla tua ultima domanda : le carte da gioco sono per me un arcano. Figurati la briscola !
-

Vanna ha detto...


Quello che mi stupisce in questa vicenda è il vuoto di informazioni che, potrebbe invece sottintendere e lo spero proprio, un prudente pieno in mano degli inquirenti.
La parte più misteriosa del fatto però è la mancanza di dati effettivi su E. C. della quale si conosce poco e quel poco ci comunica solo il disagio da lei vissuto negli ultimi mesi della sua vita.
Ma degli anni precedenti non si sa nulla.

Seguendo il filo dei miei pensieri mi sembra che sia vissuta nell’iperuranio, nell’oltre cielo delle idee, a tessere la sua vita formando nuove vite senza lasciare traccia di sé. Infatti, del prima della scomparsa si conosce poco, del dopo la scomparsa non c’è il poco ma il nulla.

E lei che mi incuriosisce, molto più del marito, perché non credo che una donna possa cambiare repentinamente e poi in pochi mesi scomparire, quindi o lei da tempo covava una trasformazione interiore o qualcosa-qualcuno si è presentato a chiedere o a dare sconvolgendola del tutto.

Lei prima viveva in un mondo tutto suo che esprimeva con il suo fare restandovi tuttavia collegata spiritualmente in piena consapevolezza oppure… non aveva vera dimensione spirituale e arrancava passivamente nel quotidiano tra biberon-pannolini-panni da stendere-piatti da lavare-uova da raccogliere, eccetera eccetera e poi è stata illuminata sulla via di Damasco?

Nel fare di tutti i giorni si rispecchiava la sua idea di vita oppure ella subiva quel fare e cercava evasione?
Viveva nella discrezione per scelta oppure per paura, per nascondere altro?

Da quanto tempo lei viveva altri spazi e altri tempi?
Da poco o sempre era stata così?
Aveva sempre avuto atteggiamenti riflessivi e ponderati oppure appariva una dolce, ingenua e insicura ragazza, facile preda d’illusione?

Quel filo dei miei pensieri mi porta necessariamente, in mancanza di dati, a pensare che lei abbia incontrato
qualcuno-qualcosa che l’ha posta di fronte alla realtà, in questo caso dando ascolto a quanto riferisce il marito, lei potrebbe essere stata plagiata fino a sparire volontariamente o prelevata.

M.B. nella sua concretezza tutta maschile, non viveva nell’iperuranio e mai avrebbe immaginato che lei non era altrettanto concreta ma, non avendo forse gli strumenti per capire l’oltre e l’altra, non l’ha potuta aiutare.
Nonostante quattro figli!

Stefania ha detto...

Per Vanna: hai compreso benissimo.

Riguardo la tua richiesta di chiarimento, circa lo scritto del "Consolatore" cerco di spiegarmi meglio. La lettera inviata contiene dei passi di uno stesso Vangelo (quello di Giovanni). Inizia con una citazione della parte finale del capitolo 15 per poi SALTARE A PIE' PARI la primissima parte del capitolo 16 per poi riprenderlo fedelmente.

C'è un'unica parte mancante, che è quella che ho postato, e che è quella che non credo sia stata tralasciata perchè poco attinente con il messaggio che si voleva inviare: anzi .. il contrario.

Per Enrico: no, non è un teologo ma non riesco a comprendere come tu possa dare piu' credito ad un esaltato legato a qualche setta piuttosto che ad un esaltato legato alla Chiesa Cattolica.

Io non ho, ad oggi elementi che mi possano far propendendere per una precisa direzione, in questo senso.

Tu non ami le carte da gioco, io non gioco quasi mai ma le conosco.

E nelle carte da briscola ci sono tre figure, tutte maschili. Re, Cavallo e Fante.

Sia nelle Treviso che nelle Napoli, Re e Cavallo sono raffigurati in modo da esaltarne la potenza.

Il Fante al contrario è figura dimessa, quasi assessuata. Un servo, per intenderci.

Stefania

Stefania ha detto...

A servizio di qualcuno. Tanto nelle carte inglesi il Fante è rappresentato da una J (Jack ... un soldato) quindi servo della patria.

Gli uomini di Chiesa sono servi e soldati del Signore.

Stefania

ENRICO ha detto...

Stefania

ctz ..."ma non riesco a comprendere come tu possa dare piu' credito ad un esaltato legato a qualche setta piuttosto che ad un esaltato legato alla Chiesa Cattolica."

Evidentemente mi sono espresso male

Indubbiamente posso esistere anche degli " esaltati" legati alla Chiesa ma, dal mio punto di vista non li ritengo buoni cattolici

Se poi, per dirla fuori dai denti, si stia supponendo che MB sia un fanatico integralista che va in giro sventolando la Bibbia ed esprimendosi per citazioni evangeliche , è un dato tutto da provare

In ogni caso se quel messaggio fosse opera di MB si tratterebbe di un suo infantile tentativo messo in pratica per convincere gli inquirenti della sua estraneità ai fatti

Se invece si dovesse appurare che MB non ha niente a che fare con la lettera anonima, vorrebbe dire che esiste qualcuno coinvolto direttamente o indirettamente nella sparizione della donna

.

ENRICO ha detto...

@Vanna

la vita di Elena rispecchia la vita semplice di moltissime persone. Non mi sembra fosse una sepolta viva né che il suo quotidiano – probabilmente non coincidente con i nostri schemi ma tuttavia consapevolmente e felicemente da lei scelto - fosse insopportabile

Che poi , ad un certo momento, abbia avvertito il disagio di condurre una vita di coppia poco esaltante e per sfuggirgli si sia ingenuamente infilata in fb senza conoscerne i pericoli è una reazione ormai assai diffusa ma che – come la cronaca c’insegna - ha portato molte persone a fare bruttissime, se non tragiche, esperienze

Vanna ha detto...

Sì Enrico quella vita di mamma rispecchia quella di tantissime altre mamme, stragrande maggioranza; come altrettanto quella di M.

Fortunatamente nella stragrande maggioranza le mamme continuano a fare le mamme bene, male, come possono e altrettanto i papà.

Qui la donna si è volatilizzata lasciando panni puliti accartocciati sulla terra e tracce di incontri virtuali e riservati.

Certamente non è sparita nuda, non l'ho mai creduto e non sono molto sicura della completa sincerità del marito in merito agli indumenti o ai vaneggiamenti notturni delle ultime ore.

Quindi se questa coppia, per ipotesi, portava avanti una relazione stancamente e non poteva, non voleva, non sapeva come affrontare tale stanchezza, lei può aver avuto più disinvoltura a comunicare la sua stanchezza all'esterno con i risultati disastrosi di non essere stata compresa da nessun maschio interessato direttamente o indirettamente.

Può essersi inserito qualcuno che non sappiamo?
Nell'arco degli anni potrebbe aver conosciuto o riveduto qualcuno che aveva un forte ascendente su di lei?

Quanto lei è stata discreta o misteriosa?

Perché gli inquirenti hanno detto che era un po' "vivace"?
Non hanno detto, per esempio, libera, disinvolta, spregiudicata, aperta, altro... ma vivace che vuol dire anche vitale, movimentata.

Conoscere superficialmente la vita di questa donna è facile e certo che dovesse essere "vivace" inteso come vitale, movimentata":
star dietro a quattro figli è laboriosissimo, eppure quel vivace voleva dire altro.

E non credo che questa vivacità si sia manifestata all'improvviso con ben quattro figli!

Quindi o lei aveva sbroccato e umanamente è possibile e comprensibile, oppure forse lo era da tempo e da tempo poteva avere un' amicizia particolare sconosciuta.

Ecco perché tracciare la storia della donna, per quanto se ne possa, può aprire spiragli di vedute.

Il mio non vuole essere un giudizio negativo, cerco di capire come può essere accaduto che lei da vivace diventi scomparsa considerando che molte donne sono così ma non scompaiono.

Forse sono più furbe, più fortunate o più p...e?

E' sicuro che il marito abbia detto tutta la verità sulla sua vita matrimoniale?

Cosa e chi c'è dietro?


ENRICO ha detto...

Vanna

nel mio post del 20 maggio ore14 14:44: ho riportato alcune osservazioni relative al rinvenimento degli indumenti di Elena da parte del marito.

Non ho alcun elemento per supporre che costui menta a proposito della crisi avuta dalla moglie durante le ore notturne precedenti la scomparsa

I suoi movimenti sono stati registrati e controllati dalle telecamere. Gli orari non consentono di sospettare una sua qualsiasi azione criminale nei confronti della moglie.

Mi fermo qui.

Scusami per la fretta ma sono in partenza.
Ci risentiamo a breve

Ciao
Enrico

Vanna ha detto...

Enrico, ho scritto altro mi sembra.

Non ho scritto che mente ma che potrebbe non aver detto tutto.

Ho espresso dei dubbi sul reale contenuto comunicato dal B. in riferimento alla notte e agli indumenti solo perché non c'è un riscontro per ovvi motivi.

Non ho espresso un giudizio di "azione criminale" da parte di lui, mi sono soffermata su di lei.

Le mie riflessioni erano altre.

PINO ha detto...

STEFANIA-VANNA-ENRICO
Ho letto la "caterva" di post che vi siete scambiati nel primo pomeriggio, fino ad un minuto fa.
A parte Enrico, sempre e giustamente molto cauto nel formulare pareri, penso che "l'oggetto sul comò" ( che mi riporta con piacevole nostalgia ai tanti dialoghi intercorsi tra me e la cara Mimosa, per il caso più appassionante trattato in questo blog) Tu, Stefania, lo abbia individuato col "Gioco delle Carte", e tu, Vanna, lo hai intuito, chiedendone confera a Stefania.
Che posso dire?
Viva l'acume femminile.
Ora che l'oggetto "misterioso" ed "insospettabile" è stato decriptato (ma non lo riveleremo, per il momento), proporrei, con infinita circospezione di cercare e mettere assieme, tutti quegli elementi indiziari a suo carico, che confortino l'implicazione ipotizzata.
Io passo all'azione da questo. momento,

Guglielmo ha detto...

@Vito V.,
Caro Vito che ne pensi delle nuove, questi sì carichi a bastone!?
Mi sa che avevi proprio ragione quando affermavi: "sola, sola forse non lo è stata", e "che se a casa non c'è più è pur dovuta andare via, come non si sa". (Perdonami ma ti cito a memoria).

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Guglielmo queste "nuove" da dove arrivano? Non ho avuto modo di vedere nulla come programmi televisivi oggi,quindi illuminami ok. Se ti riferisci ai commenti stavo per leggerli con molta attenzione,e per quel che ho letto fin'ora li trovo molto significativi,a poco a poco troveremo le risposte alle tante domande. Aspetto tue notizie e poi continueremo il dialogo ok ciao.

Vanna ha detto...


Pino caro, mi credi se ti dico che non so cosa voglia dire "l'oggetto sul comò", forse ancora non entravo in "Volando", ogni tanto leggevo ma non capivo bene il suo significato.

E non so giocare a carte difatti non mi sono inserita " nella briscola" perché non ne capisco nulla.

Però ho compreso che qualcosa non quadra:i personaggi non sono tutti, qualcuno non appare, qualcuno non dice tutto.

Il re, il cavaliere, il fante chi veramente rappresentano?
Rileggerò le riflessioni di Stefania sul gioco, per capirci un po' di più.

E' giusto che Enrico sia molto cauto, ma che rispondendomi ribadisca la sua cautela sul M.B. andando, diciamo, fuori tema rispetto a quello che avevo scritto mi sembra fuorviante.

E poiché Enrico oltre ad essere cauto è anche acuto, che poi è l'anagramma di cauto, perchè ha " fuorviato"?

Vanna ha detto...

Ho riletto Pino e Stefania!
Ho capito!

Nelle mie elucubrazioni sono tornata più di una volta a parlare di quello che è chiamato "fante" nel gioco.
Fino a dire che dar voce all'apostolo Giovanni con lo scritto anonimo, rende liberi da ogni giuramento.
Ricordate?

Buona notte!

Stefania ha detto...

Vanna, ti devo delle scuse. Io stessa ho avuto difficoltà nel comprendere il linguaggio di questo forum quando entrai ... Si parlava di Melania e di Salvatore e cera Annika che parlava per me in modo assolutamente criptico. Fui accolta con gentilezza ma talvolta facevo domande da "Vispa Teresa" e fui invitata a rileggermi tutto quanto era stato scritto precedentemente. E' stato un lavorone, non lo nego. Ma ci tenevo e non mi sono mai pentita di averlo fatto. Non era mi si trattasse come una burba, una matricola: lo ero. Poi ho capito.

Il como': è dove tutti noi teniamo gli oggetti di uso comune e talvolta i piu' cari ma non solo. Ed ecco che guardati "gli ori" ovvero gli averi materiali di una persona scomparsa, si comincia a frugare nei cassetti e ci si dimentica di guardare con cura quello che è davanti ai nostri occhi, appunto ... sul como'.

Gli altri facenti parte del goniometro, mi scusino l'OT.

Stefania

Stefania ha detto...

C'era e non cera ... asina di una Stefania. Sorry. :-(

Guglielmo ha detto...

Caro Vito V.,
mi hanno riferito che oggi pomeriggio in RAI, si è intervistato mr. cava, intervista fatta da Giallo (attenzione a usare il filtro talamo-corticale con tale rivista!). Sostiene di aver incontrato E varie volte per circa 1 mese e 1/2. In casa quindi si sarebbero ricevuti altri. Il direttore (che Dio l'illumini) fa il conto ad oggi di almeno 3 uomini in "contatto". Mr. cava aggiunge che E, durante il periodo di frequentazione, non era affatto giù, ha detto, certamente da profano "non era depressa". Sempre lo stesso direttore, tra le rime lascia intendere che ai 3 si potrebbero aggiungere ancora altri...
Nel pc di E sono emersi tantissimi dati, anche quelli cancellati dalla proprietaria che, se non determinanti dal punto di vista giudiziario, sono tuttavia utilissimi per definire il carattere di E, affatto dimesso, introverso o che.
Dico io, poveri figlioli con alibi di ferro, non è che ci potrebbero rimanere con la lingua attaccata a quel metallo?
Saluti

Ivana ha detto...

Pino ha scritto: "I tuoi interventi in questo blog sono accettati come quelli di chiunque altro, se pertinenti all'articolo che il blogger propone.
Per cui, se il tuo interesse (o mira?) fosse solo quello di creare confusione, ti assicurerei che non troverai terreno fertile in questo spazio, dove hai già esperito, in un passato non molto remoto, l'indisposizione dell'intero forum, nei riguardi di quanto scrivi.
Sono certo che ti regolerai in merito."

Anche i messaggi altrui (il tuo compreso!) dovrebbero essere pertinenti, o no? Io mi limito a REPLICARE a determinate frasi non pertinenti (e offensive).
MAI ho avuto intenzione di creare confusione e i miei vari messaggi testimoniano la mia correttezza!
Perché dovrei creare confusione? E in che modo potrei crearla, dal momento che in rete i messaggi non graditi possono essere tranquillamente IGNORATI? Ho SEMPRE espresso educatamente il mio punto di vista e ho sempre detto che considero arricchente il confronto tra idee diverse.
L’ “intero forum”? Sei il portavoce dell’intero forum? Eppure Massimo Prati e Manlio Tummolo si sono dimostrati rispettosi pur nella divergenza dei nostri punti di vista… Altri, in questo stesso “filo”, sono gentilissimi…
Se la salute me lo permetterà, continuerò a intervenire riguardo alla scomparsa di Elena Ceste, usufruendo della “libertà di parola”.
Sì, mi regolerò in merito, ma in base al mio “modus operandi”, senza lasciarmi intimorire dall’ ingiustificata “indisposizione” altrui…

Pare che oltre ai tre “amici” (l’uomo della golf, l’ex compagno di scuola e l’ex fidanzatino) sia stato rintracciato un quarto “confidente” di Elena, già interrogato dagli inquirenti …
Se, il giorno stesso della scomparsa di Elena, l’elicottero dei vigili del fuoco ha sorvolato la zona, probabilmente gli inquirenti avranno a disposizione fotografie specifiche da analizzare attentamente …
Comunque, almeno finora, mi risulta che per la Procura di Asti resti aperto solo un fascicolo contro ignoti per “istigazione al suicidio”.

Stefania ha detto...

Andiamo oltre, che dite?

Guglielmo, al direttore di Giallo do la stessa importanza che ad un due di picche, giusto per continuare a parlare di briscola.

E' un giornalaio ed il fatto abbia già sparato la notiziona del "georadar" fa in modo si commenti da solo.

Non me lo filo. Non da notizie, fa gossip.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie dell'informazione caro amico Guglielmo,spero di rivedere il tutto appena posso.Come vedi sulla base di quello che hai scritto gli alibi cominciano a scricchiolare.Di certo non mi sbagliavo quando facevo riferimento ad un possibile uomo "ombra". A più tardi per ulteriori aggiornamenti,buona serata.

Stefania ha detto...

Vito, non glissare, questa sera, niente briscola?

Stefania

Mimosa ha detto...

Il 29 aprile vi avevo dato la notizia che era saltato fuori un altro uomo,
il tizio-ombra di cui Elena dice “una vecchia conoscenza”, “uno che è tornato all’arrembaggio”
e ne parla sia con l’ex fidanzatino sia con l’ex compagno di scuola.

Il 20 maggio ho ripreso l’accenno, riferendomi ad «Uno che potrebbe essere arrivato colà da Torino negli ultimi due anni? O che vi trascorre le vacanze estive ed invernali? Uno di mezza età? Uno molto più giovane e spregiudicato? Uno che è “insospettabile” ma “navigato”?»

Però non ho avuto coraggio di segnalarvi (perché la fonte era molto ‘spara-gossip’) che recentemente è stato tirato in ballo come “vecchia amicizia” di Elena un suo spasimante giovanile di 15 anni più grande.

La notizia è stata soltanto accennata, ma è stata commentata con tanto di sguardi interrogativi, smorfiette tipo “bocca-mia-taci”.
Certo se lei a 18 anni ha avuto un corteggiatore di anni 32, non mi pare proprio uno scandalo …! Io a 18 anni non guardavo certo i ragazzi della mia età, ma gli universitari prossimi alla laurea!


Stefania: il Re nel gioco dei buttacarte rappresenta di solito una figura autorevole, il padre, o il marito protettivo, o – a seconda del seme – anche l’uomo benestante, uno che comanda, l’uomo di legge, oppure l’uomo cattivo, quello che tradisce, quello che punisce.

Mimosa

Stefania ha detto...

Io, Mimosa, visto che si parla di "allontamento volontario ma non troppo" in questo momento mi concentro su il Fante. Fatto salvo potro' tornare sul Re.

Vorrei poter sviluppare ogni congettura senza per questo voler modellare l'analisi di quel poco che ci è dato conoscere all'ipotesi che sto valutando.

Non mi innamoro mai di una tesi. Se mi balza in testa mi limito a guardare se, fatti salvi i pochi punti cardine che ho in mie mani, puo' o meno essere credibile.

Voglio appunto, volare controvento.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara e dolce Stefania altro che glissare, la partita è appena iniziata(si fa per dire)e le carte da scoprire sono tante.Le verità nascoste ma non troppo,e infatti qualcosa a poco a poco vien fuori.Gli "amici" sembra che stiano aumentando di numero,quanti non è dato saperlo,però le visite a casa di Elena per ritenerle solo di cortesia mi sembrano troppe,ed è probabile che alcuni di questi "amici" non siano usciti a "mani" vuote,anzi, ho il sospetto che qualcuno si sia impossessato della password di Elena,e questo si potrà capire appena si saprà il contenuto di certi messaggi sul suo computer.Altro che delirio quello di Elena,era proprio un grido di allarme,e purtroppo in pochi hanno capito la gravità del suo malessere,del suo stato d'animo e dei pensieri che la tormentavano.Tra versetti religiosi e qualcosa di criptico, mi sa che dovrò fare un salto in libreria e chiedere se hanno qualcosa per tradurre quelli geroglifici.Buona notte cara Stefania,e buona notte alla mia cara amica nottambula per eccellenza.

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti.
Vito, io non so come si possa prendere la password di un altro computer, magari esistono tecniche o si conoscono chiavi per chi è altamente specializzato, in questo caso si può fare direttamente dal proprio pc?

Ho saputo che un ingegnere elettronico di grandissime competenze, telefonava all'estero e le tel. le accreditava al conto di Bill Gates.

Più andiamo avanti e più mi sembra che gli inquirenti abbiano un buon numero di informazioni e se non parlano ancora è perché non solo continuano a raccoglierle, ma devono scoprire altro, forse lei viva o no oppure intorno a lei ruota qualcosa o qualcuno insospettabile o poco chiaro.

Vanna ha detto...

Ancora una riflessione su E.

Se è vero delle frequentazioni.

La donna appare carina, graziosa, dall'aspetto pulito e spontaneo, non sembra che possa essere fortemente appetibile, non sembra una mangiatrice di uomini con quattro figli, le calze elastiche, il rigovernare casa... tutto normale come le compagne di quelli che la frequentavano forse.

Non era mica Sharon Stone o Valeria nostra?

Quindi questi "moschettieri"( tre o quattro o chissà) cosa trovavano in lei, cosa prendevano da lei, cosa facevano con lei se c'era sto movimento.

E allora cosa c'è dietro?
Solo l'insofferenza coniugale di tutti o il desiderio di aiutare una bisognosa di affetto o una grande noia o E. era particolarmente interessante?


Sono sempre più stupita e continuo a dirmi che qualcosa di poco chiaro mi sfugge.

PINO ha detto...

Ciao VANNA
Non sei la sola a porti certe domande. Il caso, la cui trama, all'inizio, sembrava galleggiare su luoghi comuni, è più complicato che mai.
Ad ogni modo, dopo la focalizzazione della figura del "fante", che da ora potremo denominare più semplicemente "X", senza tirare più in ballo le carte, la briscola ed allegati che porterebbero far da mangime per alcuni "ruspanti" in attesa di beccarlo, si potrebbe ridurre, sempre a mio modesto avviso, il campo delle ricerche, a due soli postulati: L'ALLONTANAMENTO PILOTATO e quello della ISTIGAZIONE AL SUICIDIO-OMICIDIO, a cui gli inquirenti hanno intestato il fascicolo ufficiale, che prenderei in considerazione solo dopo aver esaurito, da parte di noi tutti, la ricerca di tutti gli elementi probatori, o meno riguardanti il primo dei due quesiti sopra proposti.
Parto, quindi, dal primo, tornando alle prime ricerche, con i cani, su un possibile percorso fatto da EC, per allontanarsi da casa.
I segugi inforcano la strada che porta alla chiesa parrocchiale di S. Margherita, e si fermano davanti al complesso ecclesiastico.
SEGUE

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Vanna c'è gente che se non stai attenta ti "ruba" anche l'identità.Ieri con un breve giro di telefonate ho chiesto informazioni ad alcuni amici,e sai cosa ho scoperto? Che individui male intenzionati non solo riescono a sapere la tua password e conoscere il tuo profilo,ma mettono cose molto compromettenti,io non ne capisco molto ma, mi hanno assicurato che possono rovinare le vite delle persone,hacker senza scrupoli che possono arrivare al punto di ricattarti,quindi se Elena era preoccupata un po di verità deve pur esserci.Se uno non sta attento facebook può trasformarsi in una "finestra"del terrore.Ieri ho sentito che può essere stata "consegnata" da qualche "buon amico" a qualche setta satanica,naturalmente con molta cautela.Un caro saluto e complimenti per i tuoi commenti di grande spessore educativo e istruttivo,dire che sei un ottima insegnante è poco.Ciao cara e buona giornata a tutti.

PINO ha detto...

SEGUE
Il suggerimento dei cani viene tralasciato, perchè poteva riferirsi alle varie volte che EC l'aveva percorso, per andare a messa.
Perchè non si è considerato che, data la non corta distanza, ed il freddo degli ultimi mesi, la donna, sola o con la famiglia, avrebbe fatto uso dell'auto, e quindi, riducendo scarsa la possibilità di lasciare tracce olfattive, lungo il percorso?
Riterrei più probabile che i cani avessero seguito una scia molecolare ed olfattiva più recente, indicando che la via presa dalla scomparsa fosse proprio quella.
E non esiterei, se fossi nei panni degli investigatori, a cominciare le ricerche proprio dalla chiesa, da chi la frequentava o la gestiva.
Il "consolatore", oppure il fantomatico "pilota", non potrebbe far parte di quel piccolo popolo?
Per ora mi fermo qui.
Pino

Stefania ha detto...

Pino carissimo, avevo già tempo addietro sottolineato come fosse quasi impossibile la famigliola usasse in pieno inverno recarsi a messa a piedi. Vero che anche la figlia piu' piccola se non erro ha oramai sei anni e quindi è in grado di deambulare senza problemi.

Sarebbe interessante scoprire quali fossero le abitudini di Michele e della moglie in tal senso.

Avrei poi un altro quesito da porre: fatto salvo mi pare di aver compreso (smentitemi pure nel caso perchè non ho certezze) che le chiese, le parrocchie frequentate dal gruppo familiare fossero due, ubicate in due frazioni distinte del paese.

Ora, io non so se nel caso si frequentassero due luoghi di culto ce ne fosse in particolare uno preferito, rispetto all'altro ma vorrei sapere se qualcuno ha capito se la traccia rilevata dai cani si reca verso la parrocchia gestita dal sacerdote che si è lasciato intervistare (quello della doppia confessione, quello ringraziato dopo la scomparsa di Elena, dal marito Michele) oppure l'altra.

Qualcuno sa rispondermi?

Intanto, buona giornata a tutti!

Stefania

PINO ha detto...

@ Stefania,
il prete, che era anche confessore di EC, che si è fatto intervistare, dai giornalisti della tv, è quello di S. Margherita, proveniente dal Brasile.

Guglielmo ha detto...

Stefania,
i figli di E hanno un'età compresa tra i 4 ed i 13 anni. La piccola va all'asilo.
Le tracce olfattive seguite dai cani vanno in su, verso la chiesette (chiesa isolata a circa 1 KM, di frazione) in cui curato è il sacerdote intervistato più volte che riferisce di aver avuto in confessione E. mesi prima, di aver avuto i ringraziamenti di M. per le buone parole dette alla moglie, insomma non di avergli certo rivelato segreti sacramentali. I Buonin. avevano le chiavi di detta chiesetta. Il figlio domenica ha fatto la prima comunione nella stessa.

Stefania ha detto...

Grazie Pino, grazie Guglielmo.

Tutte le strade portano a Roma, si dice. Sempre tu non le prenda in senso contrario.

Stefania

Guglielmo ha detto...

Bene Stefania,
il tuo dubbio è avvalorato dal fatto che lì la strada finisce.

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