martedì 1 ottobre 2013

Salvatore Parolisi condannato senza alcuna vera prova a 30 anni di carcere. Quando la giustizia si basa sulle convinzioni personali fa davvero paura...



Una condanna da paura che dovrebbe far rumore e invece non ne farà affatto. Una condanna pubblicizzata in ogni angolo della nazione, sin da prima dell'arresto del Parolisi, con insinuazioni e parole che hanno assunto le sembianze di un mantra, di un esperimento portato avanti sulla pelle degli spettatori contenti di partecipare al reality e di aggiungere un "mi piace" sulla pagina colpevolista. Spettatori convinti da quel rullo che sullo schermo continua a mandare in onda le stesse facce e lo stesso ritornello. Una condanna da tanti attesa, bramata, voluta ad ogni costo e arrivata perché la convinzione inculcata nella mente da chi insistentemente parla di colpevolezza certa, la si può sentire, vedere e toccare con mano. Aleggia nello spirito del presentatore, nell'essenza dell'articolo di giornale, nell'aria che si respira in quei "salotti buoni".

La convinzione personale è una brutta bestia che nel tempo si è evoluta e ha preso forma diventando un essere vivente che annulla le titubanze e azzera i dubbi, un'amica che si ha piacere di ospitare e ascoltare, che sussurra nell'orecchio di chi sistema casa, di chi spolvera o riassetta i letti, di chi si sposta in auto, di chi fa il cambio abiti negli armadi. Si siede al fianco di chi stira una gonna o un paio di pantaloni, ha un posto nella nostra tavola e uno spazio riservato sul divano che usiamo per rilassarci o per fare all'amore. Lei c'è quando prepariamo la merenda ai nostri figli: con loro parla fra un cartone animato e l'altro. E' una "tata", una maestra che da decenni insegna la "sua analisi logica" alle generazioni future. Non serve a nulla studiare e aprire i libri, non serve a nulla fare due più due con la propria testa visto che già c'è chi lo fa e suggerisce la sua giusta risposta. E' una calcolatrice che trasforma e cambia i numeri, un'insegnante, una professoressa che adatta a sé il profilo di ogni filosofo della Terra e fa leggere ogni pagina per come vuole che si legga. Non è istruita, ma nessuno se ne accorge perché con la sua propaganda decide il nuovo modo di ragionare, la nuova linea da seguire. La sua verità si trova ovunque, non ha costi esagerati ed è venduta sottoprezzo in tivù, sui giornali, su internet e in ogni supermercato italiano. 

La convinzione personale: ecco il nuovo che avanza, l'ultima moda nel campo della giustizia. In fondo a che servono gli atti che non danno certezze? A che servono le mancanze investigative e peritali? A che servono i testimoni che non si trovano e le tracce inesistenti sul luogo del delitto? A che servono i mille dubbi mai risolti: la mancanza di abiti insanguinati, di un giusto orario dell'aggressione e della morte, di una autopsia che dia vere certezze mancante anche del primo rilievo basilare: la temperatura del cadavere? In fondo chi se ne frega se il tempo a disposizione del marito non era sufficiente, se ancora non si sa quando potrebbe essere andato a comporre e incidere il corpo. Saranno mica particolari importanti questi? La Legge dice che chi viene chiamato a giudicare in situazioni simili deve favorire l'imputato e assolverlo perché non v'è certezza della colpa... ma in fondo a che serve seguire la Legge quando per condannare un uomo già rovinato dalle sue bugie e dal pregiudizio basta il ragionamento inculcato dalla "convinzione", il famoso "chi se non lui" che tanto ci è stato sussurrato negli ultimi decenni e che finalmente ha preso piede?

Salvatore Parolisi è stato condannato a trent'anni di carcere. Una condanna inaspettata solo per chi sperava di trovare in appello giudici e giurati popolari scevri da pregiudizi, giudici e giurati che si basassero sui fatti e sulla logica reale, giudici e giurati che riuscissero a leggere le carte in maniera distaccata. Ma davvero è possibile, dopo l'esponenziale avvento dei media che hanno dilatato lo spazio dell'informazione copia-incolla, che a giudicare ci siano giudici e giurati popolari privi di convinzioni personali pregresse? Questo prevede la Legge. Ma credete davvero che i giudici e i giurati nella loro esistenza quotidiana mai abbiano parlato con colleghi e amici di quanto capitato nel nostro paese, mai si siano confrontati coi familiari, mai abbiano guardato i vari programmi televisivi, mai si siano formati un'idea leggendo giornali o entrando in internet? 

Rassegnatevi voi che ancora credete alla giustizia scevra da pregiudizi. Rassegnatevi perché il cervello umano verrà sempre più intasato dal ciclico chiacchiericcio mediatico e grazie a questo accumulerà nuovi bit, nuovi pregiudizi, e si abituerà a vedere nere anche quelle situazioni variopinte che di nero non ne contengono affatto. Rassegnatevi a un futuro sempre peggiore, a una giustizia sempre più simile a quella politica che per sopravvivere vive di compromessi e propaganda. Rassegnatevi a quegli "avvocati e giudici mediatici" che in televisione vi porteranno sul loro luogo del delitto e vi mostreranno il "loro delitto"... fra facce di parenti e opinionisti compiaciuti. Rassegnatevi ai plastici e alle ricostruzioni video in cui gli attori mostreranno ghigni e coltelli degni del miglior pregiudizio. Rassegnatevi e pregate Dio che mai vi capiti nulla, che mai veniate coinvolti, voi o i vostri figli, in qualche situazione scomoda... perché di una giustizia che non segue punti fissi e va per fatti suoi c'è d'aver paura. Può una persona subire la stessa condanna anche in presenza di motivazioni e ricostruzioni diverse? Le contraddizioni non sono un chiaro sintomo di grandi incertezze e di enormi dubbi? 

Arrendetevi! Questo paiono urlare quelle toghe che abbracciate alle procure giudicano gli imputati senza considerare e valutare nel modo migliore i mille dubbi. Arrendetevi e smettete di criticare perché tanto noi facciamo quel che vogliamo. E l'Europa dica ciò che vuole sulle nostre responsabilità! Arrendetevi e fra qualche mese, quando usciranno le motivazioni, non spalancate la bocca per lo stupore. Adagiatevi alle nostre convinzioni personali e smettete di verificare di persona perdendo tempo a leggere atti di cui non ci capite nulla. Noi siamo la legge e per la legge Salvatore Parolisi ha ucciso sua moglie e deve marcire in carcere. Smettetela di fare gli idealisti e adeguatevi alla massa... tanto fra qualche giorno i media non ne parleranno più e lo dimenticherete. Voi non avete visto la video-chat erotica, quella che l'avvocato di parte civile ci ha mostrato a processo. Non avete idea di cosa i due amanti si dicessero, si mostrassero. Fate come gli altri, azzerate lo stress e siate felici perché la giustizia finalmente ha trionfato. Lo dicono tutti e in fondo chi ha ucciso Melania? Chi se non il marito?

481 commenti:

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Anonimo ha detto...

Ipotizziamo che in futuro (prossimo o no) si scopra il vero colpevole. Al povero Parolisi andrà un risarcimento milionario (pagato dai cittadini)e al Pm ed il magistrato diamo una promozione o li cacciamo a calci nel didietro?

Unknown ha detto...

Finora chi ha sbagliato è sempre stato promosso...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Massimo,sai che non so tanto su Parolisi,e allora mi astengo dai commenti.Però qualcosa la debbo dire; Hanno chiesto il rito abbreviato e gli è andata male,in appello non hanno portato nulla di rilevante a discolpare il povero Parolisi,poi il loro atteggiamento quasi remissivo cercando almeno una riduzione di condanna e già tutto un dire,ma che razza di Avvocati si è scelto questo disgraziato? Don Abbondio credo che fosse più in gamba di loro,almeno cosi il Manzoni ci ha fatto credere nel suo romanzo.Ciao caro amico e buon pranzo.PS scusa per la mia intrusione su un argomento in cui non conosco tanti particolari.

Anonimo ha detto...

Complimeni Massimo per l'articolo, che condivido in pieno.
Un'altra tristissima pagina per la giustizia italiana!
Mentre vi scrivo, statisticamente, in carcere, su circa 66.000 detenuti, circa 13.500 sono sicuramente innocenti(cioè saranno riconosciuti tali con sentenza definitiva), oltre quelli definitvamente condannati(ma tra cui vi potrebbero essere altri innocenti).
Tra questi 13.500(o forse più) innocenti, è molto probabile che vi sia anche Salvatore Parolisi.
Il sistema giustizia italiano?
Una vergogna che ci umilia in Europa e nel mondo!

Chiara ha detto...

Io rimango schifata dall'informazione che, riprendendo la porcheria detta dell'avv. Gionni, commenta così "30 anni a Parolisi: la riduzione in virtù dell'applicazione del rito abbreviato". (in primo grado non c'era???)

Francamente non le capisco queste cose...già è una vittoria sicuramente, per chi lo ritiene colpevole, avere confermato sostanzialmente tutta la condanna, che volere anche stra-vincere negando la rideterminazione della pena, che evidentemente era eccessiva in primo grado anche non cambiando di una virgola i fatti, è davvero vergognoso.

Stefania ha detto...

Chiara, è evidente che "lo sconto di pena" (sic!) sarà imputato al rito abbreviato, visto che in primo grado si era preso l'ergastolo, sempre con rito abbreviato! Non fa una grinza, no?

E se cominciassimo a dirci a chiare lettere che siccome Parolisi "è colpevole, ma non troppo" si cerca di edulcorare la pillola al condannato dando pero' il contentino ai Rea?

Se cominciassimo a dirci che questo processo, come quello di primo grado è stato una vera e propria farsa?

Se ci raccontassimo finalmente che Parolisi è stato condannato per un delitto che non ha commesso, al solo scopo di coprire i veri responsabili che hanno ucciso per coprire le loro nefandezze, e per proteggere il "loro buon nome" e le loro "carriere"?

Parolisi ha paura, di questo direi ne siamo tutti certi.

Ha paura di fare la stessa fine di Melania ed ha paura per la sua bambina.

Accetta di passare un pezzo della sua vita in carcere, pregando non gli accada nulla tra le sbarre ....

Accetta di sapere che la bambina venga cresciuta nell'odio verso un padre assassino, che assassino non è, con buona pace di quelle gran brave personcine che rispondono al nome di assistenti sociali che tronfie del loro incarico, saranno felici di dire che cresce serena e felice tra le braccia dei nonni materni ....

Accetta, il Parolisi, che questi espertoni del mondo dei fanciulli, non siano stati in grado (almeno sino ad oggi) di trovare un luogo adeguato, un momento adatto ad un abbraccio tra papà e figlioletta.

Accetta, il Parolisi, di sapere già che se mai potrà incontrare gli occhi della piccola Vittoria, una volta diventata donna, vedrà solo rancore, schifo e ribrezzo per un padre che non riconoscerà piu' come tale ma solo come l'assassino della sua adorata (e mai dimenticata) mamma.

Perchè? Noi oramai lo sappiamo, vero, il perchè?

Ed ecco vorrei chiedere a Massimo una cortesia, a livello personale, sempre tutti voi siate d'accordo.

Vorrei trovasse prima o poi il tempo di scrivere un libro sulla vicenda.

Non so se posso sperarci, ma se non fosse possibile, vorrei almeno Massimo raccogliesse tutto quanto abbiamo scritto in questo lungo periodo. Magari attendendo la sentenza di Cassazione ed i prossimi nostri interventi.

E che donasse il tutto a Salvatore Parolisi.

Per fargli comprendere che anche se lui ha scelto di tacere, noi abbiamo capito, abbiamo compreso fottendocene bellamente di quello che tv e giornali, opinionisti da strapazzo pagati a gettone, giudici troppo fifoni per nulla disposti a dimostrare che non ci si piega davanti a minacce ed avvertimenti, a periti incampaci che dimenticano termometri e letteratura scentifica per favoleggiare risultanze improbabili quando non anche assolutamente false ...

Che saremo anche in pochi, ma che qualcuno ha capito.

Poi Salvatore potrà fare di queste nostre pagine quello che riterrà oportuno farne .... io ci spero, come spero un giorno lui stesso possa avvicinare una Vittoria Rea ormai adulta e consegnarle il tutto .... "Tieni, bambina mia!"

Stefania

Gino ha detto...

Stefania,
secondo me dal carcere Parolisi legge questo blog.
Infatti, basta scrivere su google Parolisi ed esce subito il blog di Massimo Prati.
Questa è la sede in cui, in assoluto, si sono spese le più avvertite riflessioni(anche con notevoli, approfonditi, competenti e pregiatissimi commenti.
Se Parolisi ci legge, lo inviterei ad intervenire in queste discussioni e, comunque, spero che egli sappia che molti di noi sono propensi a consdierarlo estraneo ai fatti omicidiari.
Salvatore, fatti coraggio, se sei davvero innocente(come crediamo tu sia), ce la devi fare! Resisti
Gino

Stefania ha detto...

Gino, non credo affatto Parolisi possa connettersi ad internet ....

Stefania

filippo ha detto...

questa giustizia è decisamente preoccupante, segue la logica forcaiola dell'opinione pubblica e dei media anche contro ogni prova o riscontro certo. scommetto che anche la Knox e Sollecito verranno condannati anche senza uno straccio di prova, ne sono certo.

PINO ha detto...

@ MASSIMO caro, condivido il tuo sdegno, che non poteva essere espresso in modo più completo.
Una grandissima parte, però, del pubblico italiano, sono certo, abbiano avvertito lo stesso sentimento accompagnato da decisa ripulsa di una sottospecie di giustizia (per fortuna non consuetudinaria) che umilia profondamente la storica configurazione giurisprudenziale della nostra terra, patria del Diritto.
Diritto negletto dalle sempre più invadenti "convinzioni personali" di alcuni collegi giudicanti.
Dobbiamo rassegnarci a questa proditoria metamorfosi? Non credo sia possibile, nè facile, per un cittadino che ha creduto, e crede ancora di essere tutelato dalle leggi del suo Paese.
Una calorosa stretta di mano, Pino

Vanna ha detto...

Stefania bello quello che scrivi nel post delle 15,37 di oggi.
Condivido tutto.

Anonimo ha detto...

Io spero che Salvatore, appena riuscira’ a parlare con la figlioletta al telefono (una volta alla settimana), le dica “Amo’, a papa’ lo hanno messo in carcere, non tornera’ a casa per tanto tempo … Dicono che ho fatto una cosa brutta … che sono stato io a mandare in cielo la tua mamma, ma non e’ vero, non credere a chi te lo dira’ … Papa’ voleva bene a te e alla mamma … i cattivi sono altri”.
Spero glielo dica lui stesso alla bimba, prima che gliene parlino i nonni o lo zio ... Al diavolo i pareri di “psicologi”, la bambina e’ gia’ in grado di capire! Deve sapere ORA, non “quando sara’ grande” … “grande” quanto?

Anonimo ha detto...

si beh. L'idea è fantastica ma non scordiamoci che qualsiasi cosa faccia quell'uomo viene usata contro di lui, quindi raccontare alla bambina la SUA verità forse gli negherebbe anche quelle sparute telefonate fino ad oggi tollerate.

Bella l'idea di stefania.

Ps: non ho idea se in carcere ci sia internet

Tab

Anonimo ha detto...

mi domando com'è mai l'avv Gionni abbia aspettato il processo d'appello per mostrare questa scabrosissima "videochat hard tra l'ex caporalmaggiore e la sua amante Ludovica Perrone, in cui si vedono i due che si mostrano l'un l'altra le parti intime"

...mi piacerebbe sapere se si vedono ANCHE i volti dei due esibizionisti

ENRICO

Anonimo ha detto...

Ps : lo dico perchè se per caso dovesse essere riconoscibile il volto della Perrone ho idea che una denuncia per gravissima violazione della privacy sarebbe immediata e piuttosto.. dolorosa economicamente e non !

ENRICO

Anonimo ha detto...

A questo punto mi chiedo una cosa.
Il primo incontro in carcere stabilito fra Salvatore e la figlia fu sospeso poiché la famiglia Rea chiedeva una preparazione psicologica per loro e per la bambina e un luogo protetto in cui svolgere tali incontri.
Ora, nel carcere di Teramo è stata creata una zona ad hoc all'aperto, un piccolo parco attrezzato con giochi per permettere i colloqui tra genitori carcerati e figli minorenni, inoltre, la Ctu che aveva ricevuto l'incarico dal Tribunale dei Minorenni di Nola di redigere una consulenza che verificasse la possibilità che la piccola Vittoria incontrasse il padre, ha concluso auspicando che tali incontri vi siano. La prossima udienza ci sarà a gennaio e mi chiedo: come si comporterà la famiglia Rea nell'eventualità che tali incontri vengano autorizzati? Quale altra gogna mediatica verrà messa su? Faranno vedere anche alla bambina le chat del padre con l'amante? Le diranno che il padre è l'orco cattivo? Io capisco il rancore nei confronti di Salvatore, però tutto il dolore del mondo non giustifica un comportamento del genere, soprattutto se loro stessi non sono poi così convinti della sua colpevolezza, perché non lo sono, ma cercano solo "un colpevole" per poter alleviare in qualche modo la loro sofferenza, non importa poi che a rimetterci sia la piccola Vittoria, la bambina ormai è loro.
Mi dispiace dire una cosa del genere, ma è quello che penso.

Anonimo ha detto...

Ieri appena dopo la sentenza, ho visto un video sul messaggero, dove i giornalisti intervistavano Michele
Rea, quasi alla fine dell intervista
una gionalista gli chiede se la famiglia avesse avuto la paura di una eventuale assuluzione di Parolisi. A questo punto lui risponde: si abbiamo avuto questa paura, se Parolisi fosse stato assolto, la bambina sarebbe dovuta tornare dal padre e non sarebbe stato giusto che la bambina andasse a vivere con un tipo del genere. Oggi ho ricercato quel video, c´é l intervista, ma quando arriva a quella specifica domanda non si sente piú, é stato tolto il sonoro. Questo dice tutto!!!
Luna

Chiara ha detto...

[Mezzo O.T.

Massimo, la foto d'apertura è semplicemente GENIALE!!! :-D ]

Anonimo ha detto...

Luna non le hai sentite solo tu quelle parole! Inutile togliere l'audio, qui a noi non ci cancella nessuno....

Anonimo ha detto...

Sono contenta che nessuno vi cancelli. Io vi leggo da 2 anni dalla germania ma non commento perché il mio italiano non é molto corretto.... ma continueró a leggervi sperando che non vi arrendiate!
Un saluto a tutti Luna.

Anonimo ha detto...

Mi sto chiendo se .....

dato anche l'odierno comunicato del CSM
(Consiglio Superiore della Magistratura)
,
che di seguito riportato per la parte
di possiblle interesse in questa discussione

<< "La mera ipotesi" di condizionamenti
denota [... omissis ...] "visione distorta delle
istituzioni" e "inammissibile disconoscimento della
correttezza e della terzietà dell'attività giudiziaria"
>>


e dato lo sconcerto che alcune decisioni
hanno determinato, non potrebbe essere il caso (quando una sentenza, specie di grado successivo
al primo, lascia profondamente turbati, preoccupati e sfiduciati sull'operato del sistema Giustizia) di prendere in considerazione ANCHE l'inoltro di un ESPOSTO al CSM (oltre che
un esposto all'Ufficio Giudiziario di competenza
per i procedimenti relativi ai magistrati) ?


So che la seconda ipotesi è possibile (conosco casi in cui ciò è stato fatto da parte di cittadini turbati
da sentenze che 'mescolavano' e ignoravano prove).

Cosa ne dite circa un esposto al CSM ?
Conoscete dei precedenti ?


In certe circostanze esiste inoltre anche la possibilità, esaurite tutti i gradi di difesa in ambito nazionale, di fare ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

Ques'ultima via è prematura per il caso di cui stiamo discutendo, ma potrebbe tornare utile nel futuro, se praticabile, qualora le circostanze continueranno a lasciare gravi perplessità.

@K

Anonimo ha detto...

@ENRICO carissimissimo
se per caso dovesse essere riconoscibile il volto della Perrone ho idea che una denuncia per gravissima violazione della privacy sarebbe immediata
ORA? Ma se son due anni che violano la privacy della Perrone!
Per non parlare di Parolisi, dimmi, io non me ne intendo, ma un imputato del quale vengano mostrate le parti intime in televisione non può più fare una denuncia per gravissima violazione della privacy?

Anonimo ha detto...

Adesso nella trasmissione linea gialla il caso Parolisi, seguitelo magari finalmente capirete qualcosa.

Manlio Tummolo ha detto...

Qualunque cosa venga messa in circolazione (specie se su Facebook o simili), diventa qualcosa di pubblico. Il problema sarebbe poi quello di dimostrare che l'organo messo in mostra sia di Tizio e l'altro di Caia.

In un processo si mettono anche cadaveri in mostra, gente fatta a pezzi, e quindi se diventa elemento di prova, anche l'organo genitale potrebbe essere mostrato. Questo però solo nell'aula, e non sui giornali, salvo ripeto che la cosa non circolasse ancora prima.
Il giornale potrebbe essere denunciato sia per diffamazione a mezzo stampa, sia per pubblicazione di foto oscene.

Tra l'altro, leggendo la legge sulla riservatezza (potete digitare su Google), è espressamente asserito che questa cade di fronte a fatti penali.

Comunque, scusatemi, ma se tali foto furono pubblicate su Facebook, chi lo fa, per esibizionismo o altro, non denota molta intelligenza. Se viceversa furono inviate solo per posta elettronica, il discorso e ben diverso, e in quel caso una denuncia per violazione delle norme sarebbe ancora più giustificata.

Anonimo ha detto...

Non sono presenti i Rea e senza loro in studio ti sarà difficile capirci qualcosa, rischi di vedere Sottile che mette in dubbio il verdetto. Continua a guardare la partita, è meglio

Anonimo ha detto...

@ Anonimo

" ma un imputato del quale vengano mostrate le parti intime in televisione non può più fare una denuncia per gravissima violazione della privacy?

é esattamente quello che mi sono chiesto anch'io ( post delle 19:34) ma soprattutto mi chiedo se possono essere mostrate anche "quelle" di chi imputato NON E' senza incorrere in immediata denuncia da parte della persona in questione !!!

Quindi : la Perrone è riconoscibile in quel video ? e anche se fosse stato oscurato il volto sarebbe ugualmente "riconoscibile" in base ai dialoghi ?

Qualcuno di coloro che ci legge sa come stanno le cose ?

ENRICO

Ps ( chiarisco) : perchè se "l'interlocutrice" NON fosse INEQUIVOCABILMENTE riconoscibile , le parti intime potrebbero appartenere ad una qualsiasi altra figura femminile...(moglie compresa)

Se, viceversa "l'interlocutrice" fosse INEQUIVOCABILMENTE riconoscibile scatterebbe immediatamente una denuncia al Garante della Privacy con tutte le conseguenze del caso

Mi sembra quindi assai strano che la videochat mostrata contenga elementi tali da far compiere al legale in una cos' grave violazione.

Quindi COSA mostra questo video ?

Manlio Tummolo ha detto...

Si possono fare tutti gli esposti al CSM, ma se non si è ricchi, potenti, e con l'ausilio di avvocati di grido, il ricorso non viene neppure letto, ma cestinato senza risposta.

Provare per credere.

Sira Fonzi ha detto...

@Enrico

Ciao, mi sono chiesta anch'io perchè solo ora questa chat.
Il Gionni ha dichiarato che è stata mostrata poiché il duo ha reso nota, durante l'udienza, una lettera di Parolisi indirizzata a Melania con la quale si voleva dimostrare che lui la moglie l'amava, anche se la tradiva.
E quella chat risale a 4 gg prima della lettera.
Per noi è una cosa senza importanza, ma proiettata in un aula di tribunale e dopo una dichiarazione d'amore, credo che abbia sortito l'effetto sperato dalla difesa.

Il duo puntando sull'amore di Salvatore per Melania ha segnato un autogol.
Un conto è leggere degli sms, altro è toccare con mano l'adulterio.
E l'imbuto è prepotentemente riemerso in coloro, semmai ce ne fossero, che lo avevano nel frattempo rimosso o messo in discussione.
L'amore di Salvatore per Melania era a mio avviso una carta da non giocare, ma a quanto pare il Duo non era dello stesso avviso, e a nulla gli è servita la dimostrazione del peso che ha avuto Ludovica nel destino giudiziario di Salvatore:
Tradimento-imbuto-omicidio.

Sira

@Massimo
Non potevi descrivere meglio la nascita di quella che molti pensano sia convinzione Personale e non Altrui convinzione.
Ciao

Anonimo ha detto...

x Tummulo (messaggio ore 21:44):

lo affermi per sfiducia visto l'andazzo generale o per casi conosciuti ?

Io credo che in un caso come questo il silenzio sia ipeggio che il trovare, nel caso, porte chiuse. Il ns paese è particolarmente 'ammalato' (anche rispetto ad altre nazioni) proprio perché la sfiducia (di solito ''ben riposta'' nel ns suolo) blocca l'azione. Azioni ''non prevedibili'' (ossia al di fuori dell'andazzo maggioritario) possono invece aprire
spiragli e/o porte.

Tacere di sicuro non cambia le cose, e dunque
non serve.
Mettere nero su bianco, diffondere e dare 'pubblicità' può invece portare a dei risultati, come anche a fare rete.

Né mi è chiaro se un esposto al CSM da parte di cittadini, nel caso sia contemplato, possa essere cestinato sena risposta.

E forse potrebbe essere indirizzato in cc anche, nel caso, ad organizzazioni umanitarie

@K

Sira Fonzi ha detto...

Incredibile!!!!

Linea gialla passa la telefonata di uno spettatore che si presenta come criminologo ed espone la sua idea sull'omicidio.
Parla del traffico di armi e droga e di possibili minacce che Salvatore può aver subito.

Sottile lo blocca perchè, in un certo senso, sta anticipando quello che sarà il servizio trasmesso immediatamente dopo.

Anticipa poi che la caserma sarà un argomento che tratteranno nelle puntate successive, e chiude dando la parola al Gionni, che tenta di inquinare ciò che è stato detto, ed afferma che per loro, se fosse così, sarebbe concorso in omicidio e quindi non cambia poi un granchè.

Ed anche se l'opinione del telespettatore era ben diversa,
lui insiste e dice che la pista è stata battuta dagli inaquirenti, che sono stati controllati i conto correnti, eventuale droga ed armi, e che non è uscito nulla.

Sira

Anonimo ha detto...

E cosa c'è di incredibile scusa ?

Anonimo ha detto...

Sulle video chat

mi sto ponendo la seguente questione:
in genere le chat sono costituite da scambi di
informazioni istantanee. Sono video chat quelle
in cui una telecamera permette di chattare vedensosi. Le informazioni scambiate, come le immagini, sono visibili a schermo sul momento.

Domande:
COME è stato possibile trovare immagini da video chat su computer?
COME sono state memorizzate (in modo esplicito o da parte del sistema software) ?
DOVE sono state trovate (in quale computer, dov'era il computer, in quale memoria del computer) ?
DA CHI
sono state trovate ?
Come è stata provata, nel caso, con certezza la DATA di tali immagini per poterla esibire come prova attestante il frangente dei 4 giorni per 'dimostrare' il mentire? (e come è stata provata la data senza un contradditorio con periti di parte dell'imputato/condannato ??)

Dato che le ''immagini intime'' da video chat sembrerebbero aver rappresentato una ''novità'' portata nel processo di appello (non erano agli atti se introdotte alla corte dopo le difese svolte dai legali di SP; oppure erano state ritenute in precedenza, nell'iniziale processo, del tutto irrilevanti), si potrebbe assumere (ma non lo sappiamo con certezza) che siano state trovate proprio da parte civile.

Mi pare di ricordare che un certo zio avesse operato su un computere a casa della famiglia della vittima, e che avesse asserito di aver trovato cose ''brutte'' (scambi di messaggi con trans, esibizione di organo sessuale maschile; forse anche altro - ora non ricordo -).

Gli scambi di messaggi tra trans non sembra che abbiano poi avuto particolari riscontri a livello processuale (o ricordo male ?)
Dell'esibizione a computer dell'organo sessuale
non ricordo se l'immagine sia stata acquisita agli atti del processo o se ne abbia parlato la sentenza di primo grado.

Ulteriori domande:
4 giorni prima di scrivere la lettera di cui si è riferito lunedì 30 settembre da parte delle parti civili nel processo di appello , dove si trovava SP?
E quale computer stava utilizzando in quella data (ossia, era a casa dei parenti della vittima, a casa sua, o in caserma o altro)?
Come mai, nel caso, un computer di SP, se di sua proprietà, dopo essere stato dissequestrato è finito (prima o dopo l'arresto di SP) nelle mani dell'odierna parte civile invece che nelle mani di familiari di SP? Oppure le ricerche sul computer sono state già fatte da subito, mentra ancora si cercava la vittima, a casa di SP stesso ?
Come mai, nel caso, questo precipitarsi, da parte di un parente della vittima, a cercare nelle memoria di un computer usato da SP ? Come mai, nel caso, non ci si preoccupava di cercare la vittima ma si cercava su un (o più?) computer da parte di familiari della stessa? (si era per caso a conoscenza di qualcosa successo a Roma ?? O si aveva anche, per caso, accompagnato a Roma??
si cercavano prove di che cosa ??)


@K

Anonimo ha detto...

@ Sira

certo, Gionni ha risposto alla mossa delle "lettere d'amore" con la "chat hard" del Parolisi per dimostrare ancora una volta quanto il caporalmaggiore fosse bugiardo , ma quello che mi domandavo è se davvero Gionni abbia fatto proiettare in aula un video con immagini oscene

Io a questo non credo perchè il rischio di una denuncia sarebbe stato inevitabile

Penso piuttosto si tratti della solita enfatizzazione giornalistica.

Mi sono perso Linea Gialla perchè sono stato catturato dal match Sallusti/Cicchitto che, quanto a menzogne e depistaggi non ha niente da invidiare ai "casi" enigmatici di cui ci stiamo occupando ! ;-)

un caro saluto

ENRICO

Anonimo ha detto...

I messaggi chat erano agli atti molti mesi fa, sarebbero stati trovati dallo zio-cugino "informatico" (anche lui di nome Gennaro) scartabellando nel pc rimasto a casa del suocero

a suo tempo si era molto discusso sulle ricerche dell'apprendista investigatore

Anonimo ha detto...

Che domandoni, comunque per sicurezza dopo le vostre porcate usate Ccleaner.

Anonimo ha detto...

@K

leggo ora il tuo intervento

Mi hai evitato ( grazie infinite ! ) di terminare un analogo post che stavo appunto iniziando a scrivere

Le domande che poni sono le stesse che sono venute in mente anche a me... assieme a quelle sullo "zio informatico" !

Comunque ripeto : dubito fortemente che vi siano immagini hard : se ci dovessero essere dubito siano "autentiche"

ENRICO

PINO ha detto...

@ SIRA,
se il caso Rea, fosse velato da un ipotizzato, misterioso retroscena, lo stesso dovrebbe supporsi sorreto potentemente. Per cui, ogni tentativo di scrutarne la struttura sarebbe mera illusione.
Se le cose stessero in questi termini, si potrebbe, di conseguenza, immaginare una fitta e penetrante rete di comunicazioni direzionali.
Una cementificazione, insomma, di quanto pogettato, che nulla può modificare, se non quello stabilito da un programma predisposto.
Tutto doveva svolgersi, presumibilmente, nel modo che si è svolto.
il tempo ci dirà se tale ipotesi era più o meno verosimile.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

A "Linea Gialla" si e' fatta trapelare la pista della caserma (droga e anche altro ..), peccato che ora non serva.

Manlio Tummolo ha detto...

Il CSM è organo disciplinare della Magistratura, può ben ricevere esposti (io ne ho mandati diversi nel decennio 1997 - 2007: mai ricevuto, non dico risposte, ma appunto un semplice "ricevuto", a parte le cartoline AR), ma solo a determinate condizioni ufficiali agisce.

Ho pur detto: provate e crederete.

Gabridget ha detto...

Concordo con Stefania! Salvatore deve sapere che non tutti ragionano con la testa infilata nella tv, ma c'è chi ha ragionato, chi ha capito, chi non si è fatto infinocchiare dai sorrisini, da chi gioiva come se fosse una partita di calcio dimenticando che in gioco ci sono persone e non coppe dorate da sollevare! Da subito si è capito che c'era qualcosa di grosso sotto, qualcosa che, bastava guardarlo negli occhi e traspariva perché in quello sguardo c'era orrore, paura, tristezza e un briciolo di rassegnazione... ma era più facile dargli addosso per le bugie dette per non far trapelare la storia con Ludovica, dargli addosso e sfogare i propri problemi di corna facendone il capro espiatorio!
Forza Salvatore... se un giorno ci leggerai sappi che c'è chi ha capito...

Anonimo ha detto...

Ma che c’entravano le missive d’amore del 2010, di un anno prima?! Ma come ha ragionato la difesa???

Sira Fonzi ha detto...

@Enrico e @k

Gionni sostiene che la video chat era agli atti, ma che hanno deciso di mostrarla solo ora, in risposta alla lettera di Salvatore.

La video chat è a questo indirizzo:

http://www.youtube.com/watch?v=qeb7fiOCgj8

Logicamente non si vedono le immagini, ma si legge, tra una riga e l'altra, che l'interlocutore accetta di avviare il video.

Credo proprio che siano state trasmesse, magari con l'effetto flou, tipo quando riprendono il volto di chi non autorizza la ripresa-

Un caro saluto anche a te Enrico!

@Pino

Hai ragione Pino, ma anche solo che si accenni a questa ipotesi, dopo il secondo grado di giudizio, in una trasmissione dove lo scontato e l'audience la fà da padrone, è già qualcosa.
Non servirà a livello processuale, ma il dubbio che sia stato condannato per due volte ingiustamente lo genera, ed è già un piccolo passo.

Una serena notte
Sira

Anonimo ha detto...

@ Sira

Presa visione : classica “roba da caserma” (è il caso di dirlo ! ) così come lo è il linguaggio di alcuni telegrafici post che denuncerebbe la frequentazione del medesimo ambiente da parte dell’autore/i. Soprattutto uno – tra quelli cancellati da Massimo - rivolto non al Parolisi “uxoricida” ma al Parolisi “ pezzo di m….”

Particolare non proprio insignificante come potrebbe sembrare

Buona giornata

ENRICO

Chiara ha detto...

Secondo me la proiezione della videochat non era proprio ammissibile.
In senso rituale intendo: il giudice non può ammettere la diffusione di testi e immagini contrari alla pubblica decenza (nemmeno a porte chiuse) se non indispensabili ai fini del processo e del momento processuale cui afferiscono....figuriamoci poi se ledono il diritto alla riservatezza della sfera sessuale di una persona estranea al processo oltre ad essere palesemente diretti univocamente alla umiliazione morale dell'imputato, non aggiungendo nulla al quadro probatorio già esistente!
Un giudice serio, che sa quello che fa mentre dirige un'udienza, avrebbe sì e no ammesso anche solo la replica verbale della parte civile alla diffusione delle lettere d'amore tra la vittima e l'imputato: dico "sì e no" perchè TUTTI erano a conoscenza della "vita parallela" dell'imputato mentre professava amore alla moglie, per cui un'aggiunta gratuitamente propalatoria delle abitudini sessuali dello stesso con l'amante si prestava unicamente a trasformare il processo nello spazio dello scandalo e della ripicca privata, quindi il giudice - che è il massimo tutore del processo e della sua funzione pubblica - avrebbe dovuto proprio non ammettere alcuna replica non strettamente diretta alla controargomentazione sulla colpevolezza rispetto all’imputazione.
Peraltro il personale sentire dell’imputato verso la vittima non c’entra proprio nulla in un delitto che non sia premeditato, quindi che egli professasse amore alla consorte mentre la tradiva (e lo sapevamo già!) non è dirimente ai fini dell’accusa e a dirla tutta non sono certo le manifestazioni esteriori di una condotta a poter dare una certezza matematica dell’intimo sentire di una persona: le dissociazioni esistono e sono scientificamente riconosciute, quindi nulla consente di dire che siccome la tradiva non l’amava: o meglio, non credesse di amarla.
Ad ogni modo, ripeto, ai fini del processo questa circostanza era del tutto non significativa (chè i raptus possono cogliere anche chi ama o ha amato fino a un attimo prima) e quindi la difesa stessa del Parolisi con quel mezzo era del tutto sterile, ma all'imputato è consentito dire anche cose inutili! Non può essere consentito invece alle altre parti soffermarsi su un punto non determinante per il processo, tanto meno se per farlo deve essere superato i limite della pubblica decenza, della tutela morale dell'imputato e soprattutto di una persona estranea al processo.
Questa è la mia opinione da un punto di vista “tecnico” e vorrei sapere se (anche) da questo punto di vista sia condiviso da altri…

PINO ha detto...

@ CHIARA,
questa volta condivido non solo il tuo punto di vista tecnico, ma anche quello riguardante la tutela della pubblica decenza. Il resto delle considerazioni, le ritengo abbastanza valide, anche se il mio parere non conti molto.
Questo proditorio abuso di libertà, non confutato,conforta, se ce ne fosse ancora bisogno, la mia ipotesi circa possibili interventi protettivi dall'esterno.
Verosimile o no, l'ipotesi resta nell'aria.
Buona giornata, Pino

Anonimo ha detto...

@ Chiara

d'accordissimo ! Mi sono infatti domandato subito come sia stato possibile ammettere quella proiezione
A parte la gravissima evidente violazione della privacy di una persona estranea processo, non ne vedo l'attinenza ai fini della dimostrazione della colpevolezza dell'imputato come giustamente tu hai ben argomentato

ENRICO

Anonimo ha detto...

Il problema non è la pubblica decenza ma la dignità di chiunque, anche del più bieco assassino. Siamo un paese sessuofobo dove l’adulterio è pratica diffusa. Eppure ancora oggi, dopo lo sdoganamento del sesso come attività fisiologica, sembra che nei tribunali esso rappresenti ancora l’elemento in grado di spiegare qualunque delitto. Non i sentimenti, le passioni, gli amori e gli odi, le gelosie… ma semplicemente l’attività connessa all’uso degli apparati sessuali. Come se l’avvocato di Otello per spiegare la gelosia che ha accecato il suo cliente richiedesse un controllo direttamente agli organi genitali di Desdemona. Il sesso è parte integrante della sfera intima dell’io, nulla ha a che vedere con un delitto che richiama ben altro di un organo genitale o di una chat di natura squisitamente sessuale che nulla attiene all’eventuale movente di un delitto. Si sta assistendo a una sistematica violazione della dignità della persona. Anche ammesso e non concesso che Parolisi sia l’assassino, in un paese che rispetti i diritti umani, non è ammissibile un’indagine che tocchi la sfera intima e che nulla ha a che vedere con qualche elemento di prova. Che Parolisi avesse o non avesse chattato non aggiunge e non toglie niente rispetto a quanto era già risaputo. Si tratta di una indagine sulla sfera corporea che ricorda l’inquisizione, con i suoi apparati di tortura. Gilberto

Stefania ha detto...

Faccio l'avvocato del diavolo, ben inteso, sono d'accordo con tutti voi.

Ma immagino che se si facesse appello alla violazione della privacy (non solo quella del Parolisi ma anche e soprattutto quella della ragazza) ecco che ci sarebbe sicuramente un'anima bella di giudice che giustificherebbe l'ammissione del filmato/chat in aula, con l'interesse primario ... quindi sulla necessità di fare chiarezza circa un delitto efferato. E quindi è evidente che se cosi' fosse, la violazione della privacy sarebbe considerata legittima.

Noi sappiamo bene che quella "prova" non ha provato un bel niente. Se non, ancora una volta, che il Parolisi è un bugiardo seriale.

Ma non ho la memoria corta: una certa Sciarelli ha mostrato in tv il pene di Parolisi. Non si era neppure nell'aula di un tribunale e non credo la "signora" abbia per questo ricevuto neppure un richiamo.

Direi che non c'è altro da aggiungere sull'argomento.

La privacy è una bella balla che ci è stata propinata come a garanzia del cittadino. Ma ci sono alcuni cittadini italiani che sono piu' cittadini degli altri.

Questo è evidente.

Stefania

Anonimo ha detto...

@Stefania
La Sciarelli, citando una vecchia pubblicità, "con quella bocca può dire ciò che vuole".
Il che fa a pugni con il far parte lei stessa della commissione di vigilanza della stampa, ecco perchè non è stata sanzionata, ma ricordiamo che il duo minacciò a mezzo stampa (blandamente) ritorsioni legali ed il fenomeno puff! smise.

@ENRICO
Comunque ripeto : dubito fortemente che vi siano immagini hard : se ci dovessero essere dubito siano "autentiche"

Io no, io non dubito, se quella era l'amante significa che mostrarsi i corpi nudi non era un problema, quindi può darsi chattassero mostrandosi, e quindi?
Se ci vai a letto è un'amante e basta, se invece le mandi foto del tuo apparato riproduttivo diventa per caso un'amante un pò più amante di tutte le amanti analogiche del pianeta?

Vere o no che siano quelle foto conversazioni video eccetera, chi se ne frega.
Se una è l'amante è l'amante, mica necessita di pudore, anzi: se l'obiettivo è strapparlo alla consorte le carte se le gioca tutte..
SPECIE se il fedifrago non trova il tempo di vederla da tre mesi e neanche si industria particolarmente per farlo davvero, no?

Il punto è che tutte queste belle robine qua non costituiscono in se stesse prova di omicidio.

Anonimo ha detto...

ps: Manlio. Può darsi che quel che afferma sul Csm che snobberebbe gli oscuri cittadini sia anche vero, e non so se lo sia.
Però in questo caso, se anche fosse vero quanto affermi, Parolisi è un caso mediatico notissimo, e se i suoi avvocati, soldi o non soldi, annunciassero di rivolgersi al CSM, lo stesso ente non farebbe di certo la pubblica figura barbina di ignorarli, ti pare?

Vanna ha detto...

Condivido in pieno tutte le osservazioni derivanti dalla trasmissione di ieri sera che volutamente non ho voluto terminare di vedere.

Nel momento in cui la linea è stata data al fratello di Melania, ho preferito andare su Focus.
Non so quello che ha detto, mi sono chiesta il perché i Rea siano sempre presenti a sputtanare il padre della bimba che stanno crescendo.

Mi sono sempre chiesta perché Parolisi pur avendo famiglia, sembra che non ce l'abbia.
Anche lui ha una madre per la quale quel figlio è come morto e per di più è un morto che cammina, che studia, che soffre, che non può parlare per dire il vero... sennò...?

Parolisi ha un padre e dei fratelli e una sorella, quella sorella alla quale Melania aveva affidato la figlia qualora le fosse successo qualcosa.

Strana 'sta cosa non vi sembra?

E ancor più strano che la bimba ora è cresciuta da un altro zio, non scelto dalla mamma, in quasi affidamento preadottivo...

Dove sono i parenti di Salvatore?
Perché non parlano?
Perché non mostrano una fraterna attenzione?

Sono proprio ignorati dai mezzi di comunicazione oppure è stato loro intimato di sparire dalla scena familiare del caporale?

Oppure è talmente grande la vergogna che ne viene che si sono ritirati in buon ordine.

Oppure sono talmente umili che temono ritorsioni dai più forti?

Già basta la sovraesposizione dei Rea e il silenzio dei Parolisi a dire che c'è una grande ingiustizia in questo caso.

Se lui non fosse stato soldato, forse non avrebbe subito quella condanna pesante.

C'è qualcosa di grosso dietro, per questo i Parolisi stanno zitti. Nella caserma ci sono stati gli spostamenti in massa e lui non dice tutto.

Parlano i Rea e gli invitati nelle trasmissioni TV, che di sicuro erano presenti all'omicidio.

Salvatore voleva le porte aperte,
di aperto in questo caso sono stati i computer con immagini vergognose che non è sicuro di chi sono né, eventualmente, chi ce le ha messe.

Quando la bambina diventerà adulta e saprà il fatto, si vergognerà del cognome che porta, a meno che non lo cambierà.

E se il giudice Ferraro avesse ragione?
E se noi non sappiamo nulla di Melania è perché potrebbe esserci altro dietro la sua morte?


Anonimo ha detto...

Qualcuno ha sbagliato d'accordo ed è giusto cancellare i suoi post, ma lasciate quelli offensivi verso gli altri utenti di ENRICO, vi raccomando.

Unknown ha detto...

Il problema non passa solo dall'offensività o meno, ma anche dal fatto che tu posti sempre commenti ineducati sia sotto gli articoli di Sarah Scazzi che sotto quelli di Parolisi. E ciò che non mi piace, è che lo fai con un Ip anonimo credendoti sicuro di poter fare quello che ti pare nel mio blog.

Collegati direttamente, metti un nick e scrivi educatamente. Vedrai che nessuno eliminerà i tuoi pensieri... ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

riguardo la video chat:
non è stato affatto mostrato un filmato, ma in un video è stata mostrata la normale chat che si fa con con le scritte dei relativi ed una icona (quelle piccole immagini che si mandano tipo faccine che non ricordo come si chiamano in gergo)rappresentante l'organo genitale maschile: una sorta di fumetto, sul quale scherzavano i due amanti. L'organo genitale mostrato in realtà è un disegnino come quello che i ragazzetti tracciano sui muri! Di hard non c'è proprio niente! Non ricordo dove l'ho trovata, ma l'ho vista fotografata sul web.

Anonimo ha detto...

Va bene, d'ora in poi mi firmerò Giorgio il mio vero Ip è 31.172.30.1 e in quanto all'educazione cercherò di fare del mio meglio.
Scherzo, ma comunque hai una grande pazienza, seriamente.
Cercherò in tutti i modi di non darvi più fastidio.
Ciao, Giorgio.

Unknown ha detto...

Sarei più contento se tu inserissi qualche commento basandoti sui tuoi pensieri e cercando di dialogare con gli altri... ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Fra tutto mi torna sempre in mente quella foto, dove l'auto di Parolisi c'è.
Ogni mezzo fotografico digitale riproduce colori dai toni diversi a seconda della tecnologia usata,per questo la saturazione del rosso in quella foto è accentuata, tutto è rossiccio: la testa del ragazzo ed anche i tronchi degli alberi. Se si abbassa la saturazione del rosso con un programma per correggere le foto, gli alberi tornano marroni, il prato torna verde, la testa del ragazzo e l'automobile tornano nere! Anche nella vecchia fotografia su pellicola, ne ho studiato un pò, si sa come aumentare la saturazione ed il contrasto dell'immagine sia nello scatto che nello sviluppo e tutti sanno bene, che si hanno oggi come ieri, colori differenti dell'immagine a seconda della fotocamera usata. Mi son perduto qualcosa del blog o forse hanno trovato, se non in Parolisi, il proprietario dell'auto? E' stato mai cercato? Di chi fosse quell'auto risulta agli atti? Incredibili gli avvocati!!!
Un cadavere sfigurato resta per due giorni a terra in un posto pieno di militari e nessuno lo vede, ma ripartiti i militari il cadavere appare! Chi sa perché?

Unknown ha detto...

Per completare il tuo ragionamento:

la foto è stata scaricata da facebook, dove l'aveva postata il ragazzo, perché il suo cellulare nel frattempo si era rotto; i colori dei computer non sono proprio il massimoo, nessuno ha mai trovato il proprietario dell'auto e, in ultimo, Melania è scomparsa il 18 aprile, il 19 in caserma c'era una grande festa per il giuramento (quindi vuoi far trovare un cadavere proprio quel giorno?) e il 20, quando le allieve già se ne sono andate da Ascoli, il corpo si ritrova... singolare

Massimo

Annika ha detto...

Ho letto i commenti del precente articolo e mi sento costretta ad intervenire nuovamente, mio malgrado. Mi auguro che quanto segue non scateni polemiche. Inoltre mi scuso in anticipo con chiunque abbia dubbi e/o domande in seguito alla lettura (noiosissima, lo ammetto io per prima) del mio post. Non intendo affatto intervenire nuovamente ma sento di dover chiarire in maniera definitiva alcuni punti riguardo a cose scritte nei giorni precedenti. Non che quanto segue possa cambiare i futuri 30 anni di vita carceraria di Parolisi, ma vi sono fatti che, in quanto tali, meritano di essere ribaditi anche di fronte
alla loro totale, assoluta negazione.

Innanzi tutto, ciao ANTONELLO. Come gia' ripetuto piu' volte, non sappiamo se vi fossero o meno cellule epiteliali all'interno (e/o intorno all'area) del canale vaginale di Melania. Le cellule epiteliali si rilevano con un test specifico chiamato FISH (fluorescence in situ hybridisation), del quale non vi e' menzione ne' nella relazione autoptica, ne' nelle altre carte riguardanti il caso. Se anche cellule epiteliali ve ne fossero state, non sono state cercate con l'unico metodo in grado di rilevarle.

Proseguendo, ciao ALEX. Qualche giorno fa hai postato un passaggio del primo paragrafo, p. 41, della perizia Gino. Passaggio in cui la genetista, per dare una spennellata di negativita' alla positiva Sg, parla dell’esame di foto di 6 tamponi tra cui 3 mai nominati ne' nella Tabella 2 della perizia di Tagliabracci, ne' altrove in nessuna altra carta ufficiale sul caso. Tamponi, a suo unico dire (nel senso che di quanto la Dr Gino scrive, ahime', non esiste riscontro in, ripeto, NESSUNA ALTRA CARTA del caso), dimostrerebbero che Tagliabracci ha fatto confusione tra i risultati dei test.

Osservate attentamente gli RSID stick tests: http://www.galantos.eu/images/rsid_all.jpg

Come potete vedere, grazie al colour code, non esiste alcun margine di errore nell'attribuzione del risultato di un determinato test stick rispetto ad un altro.

Le foto "incriminanti" dei "6" campioni di cui a p. 41 della rel. Gino - foto volte a dimostrare l'invalidita' della Tabella 2 della
relazione autoptica -, secondo la Gino le sarebbero state consegnate proprio da Tagliabracci stesso "nel corso delle operazioni peritali" (ultima riga, p. 40). Ma perche' non "in occasione dell'inizio delle operazioni peritali", insieme al materiale elencato dalla genetista a p. 15-16 della sua perizia...?

Ora, non solo e' IMPOSSIBILE, grazie al colour code degli RSID test, fare confusione tra tamponi. Cio' che stupisce di piu' e' che, per dimostrare tale abissale confusione tra le foto "nuove" dei tamponi ed i risultati dei test della Tabella 2 della relazione autoptica, ed in ultimo creare dubbi sulla positivita' della Sg, nel primo paragrafo di p.41 la Gino descrive con totale nonchalance:

a. o tamponi dal comportamento FANTASCIENTIFICO
b. o tamponi CHE PROPRIO NON SI EFFETTUANO.

MA QUANDO MAI in sede autoptica si effettua un tampone lingua per testarlo per presenza di saliva? Il tampone lingua risulta SEMPRE positivo alla saliva, non occorre un test per determinare cio'. Sarebbe come testare l’acqua per vedere se contiene H2O!

QUANDO MAI si testa un tampone rettale per RSID-Saliva quando proprio la Validation Paper del RSID-Saliva specifica chiaramente (p.15) che il tampone rettale risulta SEMPRE debolmente positivo alla saliva (l'alpha amilase lo ingoiamo e fa il suo percorso... ecc ecc)?

continua...

Annika ha detto...

SOPRATTUTTO, QUANDO MAI mai un RSID test puo' risultare positivo alla saliva nel canale vaginale in un intervallo successivo alle 24-48 ore dal deposito? MAI LETTA LA VALIDATION PAPER DEL RSID-SALIVA??? MAI MAI MAI??? Magari bisognerebbe farlo, e' online, accessibilissima a chiunque, ma per facilitare i lettori del blog basta dare un’occhiata
a Forensic Exhibits, "RSID-Saliva detects saliva from post-coital vaginal swabs” di questo link:
http://www.galantos.eu/pdf/RSID-Saliva_Poster.pdf

Come si puo' notare ad occhio nudo, non solo gia' dopo 48 ore dal deposito il risultato e' negativo. Addirittura poi la Gino non parla di semplice positivita', ma di "marcata positivita'" del RSID-Saliva in vagina! Eppure un risultato "marcatamente positivo" si ottiene massimo 8-12 ore dopo il deposito e l'unica test line definibile come "marcata" nelle foto del link qui sopra e' quella ottenuta ad 1 sola ora dal deposito... A che ora dunque tra il 20 e il 21 aprile - piu' il 21 che il 20 in realta', intorno all'alba o giu' di li' - sarebbe avvenuto questo deposito di saliva nel canale vaginale di Melania? O bisogna interpellare di nuovo i genetisti dell'IFI per farsi ribadire che ante/peri/post mortem non importa e il risultato dei tamponi nel canale vaginale ha gli stessi tempi di decorrenza whatever the weather? Anzi, post mortem, e’ un tantino accelerato...

Basterebbe dunque un IN-CREDIBILE CD di foto per smontare la positivita' della Sg inducendo altri a credere in un ben poco
credibile pasticcio tra tamponi? In teoria basterebbe e avanzerebbe pure, giusto? E allora perche' forzare ulteriormente la mano con robe tipo:

a. la “difficile interpretazione”

b. la parentesi esplicatoria con punto interrogativo – “debolissima
positivita’ o semplice effetto fotografico?”

(Qui pero' la parentesi esplicatoria l’aggiungo io: “debolissima positivita’ o semplice effetto fotografico” e' ESATTAMENTE cio’ che appare ad occhio nudo ed in fotografie di tamponi positivi a 24-48h dal deposito!!! Fonte: Validation Paper RSID-Semen e, per scorrevolezza di questo post ed immediato riscontro, basti guardare le foto di Forensic Exhibits – “RSID-Semen detects semen from post-coital vaginal swabs”) http://www.galantos.eu/pdf/RSID-Semen_Poster.pdf c. Laffan et al 2011, articolo in cui gli autori stessi si tengono molto sul vago rispetto all’UNICO campione mai testato positivo alla Sg in un non meglio identificato arco temporale di 48-72h TSI, ovvero un anomalo “repeat”, tra l’altro con PSA negativo!!!!!!!

continua...

Annika ha detto...

Ed ora vorrei passare a parlare dei campioni 4493 e 4494, la cui origine e' quanto mai misteriosa.

a. Sia la Gino (p.41) che Tagliabracci (Tabella 2, p.52) concordano che non si tratta di sperma.

b. Senza FISH non potremmo escludere l'origine epiteliale, ma grazie alla Baldi possiamo farlo senza porci dubbi. Infatti e' stata proprio la genetista a testare sia i tempi di persistenza della saliva
che quelli delle cellule epiteliali dopo un bacio profondo e rilevare che queste ultime consistono persistono post-kiss al massimo in un paio di minuti.

c. Sempre grazie alla Dr Baldi, ma soprattutto grazie a Prevalence and persistence of male DNA identified in mixed saliva samples after intense kissing, N.Kamodiova' et al 2012, possiamo infine escludere l'origine salivare per via di tempi risibili di persistenza e permanenza della stessa una volta a contatto con le
mucose presenti nella bocca delle volontarie.

Va aggiunto che non solo la saliva continua il suo effetto-killer di cellule estranee al corpo per ore post mortem - e' un enzima: quella ancora presente nel cadavere non abbisogna di stimoli del corpo per svolgere la propria funzione digerente di qualunque corpo estraneo. Poiche', stando all'autopsia, Melania avrebbe agonizzato per diverse decine di minuti prima di spirare definitivamente, anche l'ignorante in materia che crede che i tempi dei tamponi decorrano a ritroso dall'istante del decesso, dovra' concordare che "decine di minuti" di agonia equivalgano a funzioni ancora attive, comprese quelle della capacita' digerente da parte della saliva endogena nei confronti di saliva o cellule epiteliali estranee. E diverse decine di minuti di corpo agonizzante ma ancora in vita sono piu' che abbondanti per eliminare saliva e cellule epiteliali post-bacio o post-contatto bocca-pelle.

Quindi possiamo escludere che che le tracce di DNA del marito sulla e nella bocca di Melania originino sia da sperma, che da saliva, che da cellule epiteliali. Quelle tracce anomale se ne restano li', rinvenute ma assolutamente inspiegabili da qualunque perito, e dato il grande alone di mistero che le circonda, NON FANNO ALCUN TESTO.

Vorrei infine esprimere un mio parere, personale ma sentito. Non basta nascondersi dietro un dito e far parlare altri a nome proprio; non basta screditare il lavoro di altri con prove "assolutamente non provabili"; non basta referenziare le proprie conclusioni personali con l'unico articolo mai pubblicato che nomini quell'unico risultato anomalo che, secondo un parere totalmente soggettivo non supportato, tra l'altro, neanche dagli autori dell'articolo stesso, proverebbe che le nostre conclusioni sono esatte ed inappuntabili; e non basta di certo giungere a conclusioni personalissime e non documentabili, non
riscontrabili ed al di fuori di qualunque logica scientifica... solo per far cambiare colore ad un test! Se e' positivo, e' e resta
positivo!


Che poi Parolisi debba marcire in prigione per motivi oscuri, pur senza prova alcuna e nonostante i tempi della Sg lo scagionino completamente, be’, questa e’ un’altra storia che lascia allibiti e a bocca aperta proprio come la foto del bimbo sgomento dell’articolo di Massimo.

Take care everyone. Annika

Stefania ha detto...

Grazie, Annika, ancora una volta.

In bocca al lupo per tutto!

Stefania

Chiara ha detto...

Annika:

Ciao e piacere di "conoscerti"...sei una specie di leggenda del caso Parolisi per i nuovi accoliti del blog! ;-)

Ti chiederei di fare uno strappo all'intento di non aggiungere altro solo per chiarirmi una cosa (che, specifico!, non mette in dubbio quanto hai detto ma è una cosa che mi ha colpita):

hai detto "grazie al colour code, non esiste alcun margine di errore nell'attribuzione del risultato di un determinato test stick rispetto ad un altro".
Ho visto la foto che hai indicato e che riporta su ogni stick il relativo "oggetto" con un colore specifico (verde per saliva, blu per sperma ecc) e ho trovato le foto delle confezioni con le relative labels di colore specifico. ok.

Poi però ho trovato questa foto (http://www.forensicscience.ie/Services/Forensic-Areas/Biology/Saliva/) di un test usato e vedo che sul supporto non c'è alcun colore che lo identifichi.

Quindi ti chiedo come funziona: chi lo usa ci scrive sopra cos'era? o ci attacca un bollino colorato? o lo rimette nella confezione?
Insomma: davvero una volta estratti dalla confezione i tests sono tutti uguali e occorre affidarsi alla diligenza di chi li impiega per sapere di quale test si tratta? (non è magari a questo che si riferiva la Gino?)

Ti ringrazio fin d'ora se ti andrà di rispondermi.

Chiara ha detto...

p.s. già che ci siamo...sai mica dirmi se non ci sia un protocollo che obblighi il medico legale a conservare questi sticks? perchè leggevo qui (http://www.galantos.eu/pdf/Develp_Validation_Saliva.pdf) che si conservano abbastanza tranquillamente [O.T....perchè un anno a 37° simula un mese a temperatura ambiente?]...immagino che alla Gino siano arrivate solo le foto perchè sono stati gettati da Tagliabracci e mi chiedo: possibile che non sia previsto conservarli (oltre che fotografarli) in vista di nuove perizie? Altrimenti ci vuole effettivamente poco a dire "effetto ottico", foto manipolata ecc....no?

Anonimo ha detto...

uhhh quanta roba hanno buttato.. perchè non serviva alle indagini.. su Parolisi.
E il test se non l'aveva buttato glielo hanno fatto buttare.

Ma quelle quattro righe sulla debole possitività alla semenogelina parlano chiaro, timbrate e firmate. Non serve alcuna fotografia se è vero che un documento timbrato e firmato da un medico ha validità ufficiale ovunque.

Chiara ha detto...

Anonimo 18:59

"un documento timbrato e firmato da un medico ha validità ufficiale ovunque"...fino a querela di falso.
Nel processo a Restivo per l'omicidio della Claps il suo perito è finito a processo per avere certificato che sui resti degli abiti della vittima non vi fosse DNA

Manlio Tummolo ha detto...

PS All'Anonimo ore 11.44:

ho pur scritto, provate e crederete. Bussate e (forse) vi sarà aperto. Può anche darsi che la Vostra firma sia più autorevole della mia. Mi pare di aver già scritto, su comunicazioni agli Organi competenti, in questo blog uno o due anni fa. Non mi pare che nessuno allora tentò un passo del genere. Io ho espresso il mio parere sulla base della mia esperienza personale, ma non vieto ad alcuno di tentare (né potrei farlo).

Manlio Tummolo ha detto...

Per chi è interessato ad approfondire la normativa vigente sulla privacy o riservatezza, sul piano generale e penale, può cercare su Google:

Decreto Legislativo n. 196 del 30 / 06/ 2003, in quanto integrazione della legge del 1996. In particolare per la questione qui discussa:

art. 8 sull'esercizio dei diritti di riservatezza), c. 2, punto g (relativamente al dibattito in sede penale).

Inoltre l'art. 21 su princìpi applicabili al trattamento di dati giudiziari, l'art. 22 (trattamento dei dati sensibili, compresi i sessuali, e giudiziari), l'art. 27 garanzie per i dati giudiziari.

Ora, a mio avviso vanno separate le questioni mediatiche (INTERNET, televisione) dove si siano mostrati questi dati sensibili privati e non direttamente concernenti il delitto, dalla sede giudiziaria, tra l'altro non aperta al pubblico come nel rito abbreviato, se quelle immagini potevano oppure no dimostrare qualcosa in sede penale su rapporti personali ed intimi tra diversi soggetti. Ripeto: se si è mostrato il corpo squarciato di una donna, non mi pare che sia particolarmente impressionante un membro virile o una vulva femminile, in pieno stato di salute. Il problema è capire se per il giudice (si vedrà forse dalle motivazionni) era cosa utile o necessaria la messa in mostra di tali immagini. Se non lo fosse stata, tra i motivi di ricorso in Cassazione potrebbe essere anche quello, sostenendo che è servito solo a condizionare maggiormente giudici togati e giurati, senza alcuna connessione col processo in corso.

Per quanto riguarda l'aspetto mediatico della questione, non mi pare in discussione: per molteplici motivi, dignità della persona, non oscenità di immagini, ecc., una tale trasmissione non doveva rendere pubblico tale materiale, peggio ancora se in prima serata (presenza di telespettatori minorenni).

A me personalmente pare strano che in sede processuale, da un lato, si sia esclusa una corresponsabilità della terza persona, dall'altro però si mostrino dati intimi e sensibili. C'è un dato tecnico contraddittorio molto evidente.

Naturalmente mi aspetto molte obiezioni, di cui sarò grato, se non offensive ed aggressive, ma esorto gli eventuali interlocutori a consultare, prima, gli articoli citati o l'intera norma.

Anonimo ha detto...

ovviamente sì, un documento timbrato e firmato da un medico ha validità ufficiale ovunque fino a querela di falso.
Ma che il medico abbia scritto il falso va provato, eccome se va provato, e non saranno quei tamponi malamente fotografati a provare abbia scritto il falso.
O sbaglio?

Chiara ha detto...

Ma chiaro, anonimo, il mio non era un riferimento a fatti specifici; mi era sembrato che la tua fosse una provocazione e ho solo detto che a rigore non è un valore assoluto, niente più.

Chiara ha detto...

La mia opinione alla luce dei nuovi input.

Guardare la questione alla luce della normativa citata da Tummolo è interessante, in quanto andiamo a considerare la fase extra-processuale, ossia la diffusione di quei contenuti ai media.
E questo riguarda senz'altro, secondo me, tanto la Perrone quanto il Parolisi, i quali a mio avviso sono stati lesi nella sfera della riservatezza sulla vita sessuale (qualificato "dato sensibile"), senza che vi fosse un "rilevante interesse pubblico" a giustificare la lesione. Il problema qui sta nell'individuare con certezza oggettiva il soggetto che ha operato la diffusione alla stampa e che quindi deve risponderne (per quanto riguarda l'astratta riconducibilità del dovere legale di tutela dei dati sensibili, direi che tutti i soggetti processuali - e i rispettivi uffici - assumono la qualifica di soggetti "titolari" del trattamento e quindi tenuti al rispetto delle relative prescrizioni).

Per quanto attiene invece la fase strettamente processuale, non essendoci stata (come ha rilevato l'anonimo ed ho verificato) diffusione di immagini ma di meri dialoghi, per quanto riguarda la posizione di Parolisi direi che rientriamo nella continenza rispetto all'oggetto della replica ed alla più ampia libertà, rispetto ad altre situazioni e soggetti, consentita al difensore nell'esercizio del mandato in giudizio. Per la Perrone, viceversa, secondo me il problema permane e riguarda tanto il giudice che non abbia ordinato l'oscuramento della parte di dialoghi provenente da lei (e idonei a propalarne particolari della vita sessuale) e altrettanto l'avvocato, il quale a mio avviso dovrebbe rispondere anche disciplinarmente per la violazione del dovere di lealtà e correttezza, dovere che la giurisprudenza ha più volte affermato non riguardare unicamente i soggetti direttamente interessati dal giudizio ma anche i terzi.

Queste sono le riflessioni che mi vengono "di getto", ma ci rifletterò ulteriormente...

Vanna ha detto...

Chiara,quoto il tuo dire nel post delle 21,56 di ieri.

Alcune riflessioni sul tema F.P.

Se da gennaio non la vedeva, come aveva potuto lei fidarsi di fare prenotazioni in albergo?

Ancor più i genitori come avevano potuto credere a questa storia?

Non penso per la fluida e aulica dialettica del Parolisi a far credere alla figlia ciò che voleva.

Se è vero che Melania l'avesse contattata con anche svariati avvisi,perché lei continuava ad ascoltare, ad illudersi.
Come hanno potuto questi genitori fare la prenotazione di due camere matrimoniali.

Stravedevano per la figlia oppure...
All'oppure si può rispondere con molte ipotesi.

Ne dico una:
chi è il padre della F.P.?
Cosa fa?
Ha a che fare con le forze dell'ordine?

Ho detto molto tempo fa che lei è stata blindata da subito, come mai?
La responsabilità della storia è di ambedue.
Lei è blindata e lui sta dentro ecc.ecc.

E se fosse stata una trappola per Salvatore quella prenotazione di un viaggio mai avvenuto ma che prova indiscutibilmente che la storia andava avanti, anche se non si vedevano spesso?

E se erano d'accordo a tendergli quella trappola per far ragionare la figlia?

Perché scegliere la costa amalfitana, i P. da quale zona provengono?
Sarebbe interessante saperlo.
Conoscevano i Rea?

L'accanimento che hanno i Rea verso il Parolisi deriva solo dal dolore
oppure quell'accanimento è finalizzato ad altro, a coprire altro di cui è vietato parlare.

Perché Melania temeva per la sua vita e lasciava la figlia alla cognata?

Non adorava i genitori che la tenevano sotto controllo, perché?
Cosa sapeva il padre che doveva essere sempre presente?

Come mai Melania era una burrosa sovrappeso e poi è divenuta una magra dal look curato al massimo?

A cosa si deve questo cambiamento?
Alla fede nuziale?

E' possibile che ambedue fossero pedine di un gioco troppo grande che lei in un modo e lui in un altro non erano in grado di controllare?

E che ambedue avevano parlato ( lei a Roma, come dice Ferraro) e lui con chi?

Gli amici " lavanderia-stireria" appartenevano a manovalanza dei poteri forti per eseguire un ruolo?

Difatti sono stati blindati anche loro.

E' rimasto solo Salvatore come
"Cristo in croce" che sta dentro con accusa infamante avulsa da altre cause neanche considerate.
Rimane in piedi l'impulso sessuale mostrato anche in immagini.

Ebbene, proprio per la tessitura pornografica data al caso, ritengo che dietro ci sia ben altro oltre il sesso.

Come fa Salvatore a parlare, verrebbe smentito da tutti, gli metterebbero, per dire, gli aghi elettrici al cervello, e i familiari subirebbero...
cosa?

Antonello ha detto...

@Massimo
Condivo in toto ogni parola del tuo articolo.

@Chiara
so che IlBravo ha altri blog e collabora con diversi investigatori nonche' scrive anche sul Forum del Mostro, non ho neanche io letto piu' suoi articoli, sembra sparito ma sapevo che non puo' aggiornare periodicamente essendo molto impegnato con la sua occupazione.
E' vero anche che a me risulta essere di Pisa o dintorni, possibile stia cercando di studiare il caso di R.R. a lui molto vicino rispetto ad altri, o che addirittura sia stato precettato in ausilio, onestamente pero' non so.

@Vanna
molto sostanzioso ed interessante il tuo commento con le domande che ti poni a cui anche a me interesserebbe avere una risposta.

PINO ha detto...

@ VANNA
Con l'ultimo intervento di Annika, e la relativa indicazione scientifica della "prova regina" sul caso Rea, che l'autrice, e non solo lei, ritiene incontstabile, ritengo esaurito il dibattito sul caso stesso.
Mi sembra doveroso, almeno da parte mia, porgere alla dott/ssa infiniti ringraziamenti per suoi preziosi suggerimenti generosamente fornitici, nel corso dei lunghi mesi di ricerca, effettuati da molti di noi, nelle pagine di questo blog.
Parolisi dovrà affrontare e superare altri ostacoli, prima che gli verrà concessa quella libertà che gli spettava da subito: dovrà essere rispettato quel protocollo che la "sorte" gli aveva preparato, con o senza bugie; con o senza amante; con o senza alibi.
Attenderò, con fiducia, i risultati che perverrano dalla Corte di Cassazione, solo per conoscere di quanto gli verrà ancora ridotta la pena.
Fino ad allora, mi sembra inutile ogni ulteriore intervento su questa tragedia. Ci saranno altri casi su cui discutere, e, forse, con rirultati meno deludenti.
Saluti cari, Pino

Tabula ha detto...

si anche io ringrazio Annika che ci ha creduto fortemente ed ha messo a conoscenza di tutti i fatti scientifici inoppugnabili.
purtroppo nemmeno questo è servito a scarcerare un uomo che avrebbe dovuto essere considerato innocente fino a prova contraria.
e invece è stato pesantemente condannato due volte pur avendo tutte le prove scientifiche a suo discarico.

quindi c'è qualche altra ragione di cui l'imbuto è uno specchietto per le allodole.

saluti a tutti.

Gino ha detto...

Ciao Massimo Prati, ho grande stima di te e il tuo blog mi piace molto.
Leggo cose interessantissime(commenti anche molto acuti) soprattutto in relazione al caso PArolisi. Propendo anche io per l'innocenza di Parolisi.
Ma, perdonami Massimo, se tale Annika continua con questa minchiata della semenogelina(sciocchezza propinata da oltre un anno), a malincuore, sono costretto a non leggervi più.
Con queste fantasie fantascientifiche(nemmeno minimamente prese in considerazione da nessun scienzato intervenuto nel processo..), perde credibilità anche il tuo blog, Massimo! Poi qualcuno potrebbe anche concludere che qui si scrivono solo minchiate, quando invece sappiamo benissimo che così non è!
Con stima,
Gino

Manlio Tummolo ha detto...

Per dire che cosa sia "minchiata" o "non michiata", occorrerebbe motivare un tale pesante giudizio che, invece, non pare suffragato da qualcosa. Certo è strano che gli avvocati difensori non abbiano esaminato la questione (mentre molti punti del loro ricorso sembrano essere stati ricalcati su interventi in questo blog), ma ciò potrebbe solo dimostrare che non erano culturalmente formati per recepirne l'importanza sul piano del merito difensivo.

Anonimo ha detto...

@ Gino

"con questa minchiata della semenogelina(sciocchezza propinata da oltre un anno)

Ecco, appunto a tal proposito per oltre UN ANNO ( a parte la scadente contestazione di cui sopra !) non c'è stato NESSUNO che sia intervenuto a DIMOSTRARE con argomentazioni scientifiche contrarie e altrettanto riconosciute dalla Società Internazionale di
Genetica Forense, l'inattendibilità di quanto sostenuto dalla dott.ssa Annika che saluto calorosamente e ringrazio per il suo prezioso professionale contributo

ENRICO

Anonimo ha detto...

X GINO (?)
Sono costretto, mio malgrado, e nonostante la mia buona, atavica educazione, ad affermare che se c'è un uomo di minchia, quello sei tu, perchè di crasse minchiate di nutri.
In Calabria sai come li chiamiamo quelli come te? ....meglio non dirlo, per rispetto di chi leggerà
A ritrovarco, MINCHIONE
Carmelo FALCE.

Anonimo ha detto...

@ Gino

Bel nome. Mi ricorda qualcosa. Forse Sarah Gino?
Perché c'è una bella differenza tra una cag..a detta da un Gino qualunque ed un detta da una genetista così esperta (che per assioma dice sempre cose scientificamente ineccepibili.
Ma vi fa ancora così tanta paura?
Dopo che tutti quanti si sono messi d'accordo per non parlarne assolutamente. ..

Unknown ha detto...

Caro Gino, minchiate ne stai scrivendo tu, con tutto rispetto per la parola che oramai è in uso abituale in certi luoghi d'Italia, se credi che nel blog abbia inserito articoli non verificati in tutti i sensi (altri usano questo sistema, non io)... specialmente in questo caso specifico.

La semenogelina c'è ed è presente anche nelle perizie. Quindi perché contestarla o dire che è una minchiata per sminuirla? Prova a fare come ho fatto io prima di inserire gli articoli sull'argomento, chiama chi l'ha testata (ho anche inserito una sua mail in un paio di miei commenti di qualche mese fa) e chiedi se a 72 ore da un rapporto sessuale lo stick posta positivo o negativo: ti risponderà che posta negativo e che comunque, una volta trovata la positività, professionalità vorrebbe che si eseguissero altri test per eliminare i dubbi e capire a quando risale il rapporto.

Invece il patologo che ha firmato la perizia fatta ad Ascoli, ha scritto che la semenogelina confermava l'incontro sessuale avvenuto fra Melania e suo marito prima della scomparsa, a cinque o più giorni dal ritrovamento (leggila se non l'hai letta o leggila meglio in ogni sua parte se l'hai letta in fretta).

Ma puoi pure telefonare a tutti i periti italiani che hanno seguito la causa e chiedere conferma a loro; non potendo negarla perché in perizia, ti risponderanno come hanno risposto a me: che anche se il Rsid semen era positivo, non si è tenuto in considerazione perché nessun altro dato autoptico faceva supporre a un rapporto consenziente o a una violenza carnale, quindi non si aveva un riscontro che facesse diventare il test positivo una prova.

Ma un'autopsia fatta ad oltre 72 ore dalla morte, sempre ammesso che Melania sia stata aggredita alle quindici del 18 aprile, ad un corpo conservato in obitorio a 20-22 gradi e non in una cella frigorifera (lasciato quindi ad una temperatura ottimale per far aumentare la misura delle larve, larve che con quella dimensione hanno permesso poi al patologo di dare la data bramata dai carabinieri e dai Pm), senza neppure fare altri test a conferma (ne bastava uno), che sicurezze può dare?

Non per niente la Tommolini ha voluto verificare chiamando altri periti. Ma ne ha scelti di poca personalità, visto che a processo di fronte al prof. Introna hanno calato il capo e concordato su ciò che nella loro perizia risultava avere un senso opposto.

Motivo per cui, prima di scrivere altre minchiate senza portare nulla che dimostri la non positività o la possibilità che lo stick testi positivo a 120 e passa ore da un rapporto (scientificamente impossibile), fai quanto ho fatto io: perdi tempo e chiedi a chi il prodotto lo conosce meglio di chiunque altro.

Capisco che dopo non potresti più scrivere in questo blog la parola "minchiate". Ma guarda il lato positivo e rallegrati: potresti andarla a scrivere in migliaia di altri siti...

Ciao
Massimo Prati

PINO ha detto...

BRAVO MASSIMO!
Ci voleva la lezione, ma sarà stata capita?
Ho i miei dubbi.
Ciao, Pino

Unknown ha detto...

Non è una lezione Pino, è una precisazione per far capire a tutti che mai ho inserito e mai inserirò nel blog articoli (specialmente su argomenti del genere) senza priva averli verificati alla fonte.

Massimo

PINO ha detto...

@ MASSIMO
Su questo punto ne siamo sicuri.
Anzi, talvolta sei stato addirittura "puntiglioso". Ma che tanto tuo apparente, superfluo zelo, ci abbia molto giovato, lo abbiamo capito dopo.
Grazie, per non avere ascoltato le nostre lamentele. Pino

Gino ha detto...

Va bene, giocate tutti a fare gli entomologi. Come se chiunque di noi avesse la preparazione o le capacità tecniche per affrontare tali discussioni.
Ma siate seri, in quanto l'argomento è serio!
Giardina(nonchè gli altri CTP del collegio difensivo) nulla ha contestato o rilevato sul punto specifico della semenogelina, nè, per giunta, se ne parla altrove se non in questo spazio.
Quindi, ragazzi, è inutile che vi addentriate in spiegazioni di cui non avete alcuna competenza tecnica,ovviamente.
Lo stesso discorso vale per tale Annika che nessuno conosce e nessuno sa chi sia.
Purtroppo, mio mlagrado, visto che continuate a propinare lezioni di entomologia, sono costretto a salutarvi e lo dico con un briciolo di delusione.
Buona prosecuzione

Manlio Tummolo ha detto...

Capisco la "gravissima" delusione del sig. Gino nei nostri confronti. Ma se egli è certo e ben informato sulla questione perché non ci illumina in che cosa consista il difetto di quanto spiegato da Annika e verificato da Massimo Prati ?
Io personalmente non ho cognizioni adeguate per discutere di quanto asserito dalle parti e, dunque, salvo quel poco che ne ho capito, taccio. Come insegnò Wittengenstein con un assioma che parrebbe banale (ma non lo è, vedendo quanti parlano e sbraitano su cose ignorate), "di ciò su cui non si può parlare [in quanto si ignora], occorre tacere". Anch'io non apprezzo persone anonime o semianonime, ma quando argomentano con dati scientifici che vanno confutati con controdati altrettanto precisi, occorre almeno far attenzione e tesoro di quanto viene spiegato. Annika aveva sostenuto discussioni di notevole peso con altri, senza che mai si sia potuto dire, nemmeno in parte, "aveva torto su questo o su quest'altro punto".

Quindi, o si riesce a farlo, o come consigliava Wittgenstein, è meglio tacere.

Certo, è giusto cercare di capire perché queste argomentazioni tecniche siano state fortemente eluse durante il processo, ma questo non dipende dall'errabilità di Annika, ma dalla scarsa cultura biologica e anatomo-patologica dei giuristi in campo, che evidentemnete assai poco hanno capito di questa problematica.

Anonimo ha detto...

x Gino

Lo stesso discorso vale per tale Annika che nessuno conosce e nessuno sa chi sia.


Scusa, ma che ragionamento fai ?

Lascia perdere il fatto che nessuno conosca Annika e nessuno sappia chi sia : a te CHI ti dice che si sia addentrata" in spiegazioni di cui non ha conoscenza tecnica" ?

Hai per caso un riscontro scientifico certificato sull'inconsistenza delle affermazioni da lei dettagliatamente argomentate ?

Se ne sei in possesso POSTALE !
Così avremo modo di discuterle insieme

Se invece non hai la possibilità di confutarle ti dispiacerebbe spiegare quale sarebbe il senso di questa tua sparata a zero ?

ENRICO

Unknown ha detto...

Caro Gino ti ringrazio perché mi pare un complimento l'essere chiamato ragazzo, visto che ho 55 anni.

Però, dopo i convenevoli, vorrei che tu capissi che nessuno si diverte a fare niente e che nessuno gioca. Se ti dicessi che sotto il nome Annika si cela Karl Reich, o un suo collaboratore a cui piace la privacy, saresti più propenso a credere a quanto scritto sulla semenogelina? In fondo chi ha scritto usando Annika come nick ha dimostrato di essere del settore e ha ripreso esattamente quanto inserito nei test di convalida dell'IFI senza aggiungere nulla che non fosse scientificamente provato da chi il Rsid semen lo ha testato.

Tutti vogliono sapere chi è Annika, spostando quindi il problema a un mero fatto di nome, quasi che avesse scritto sciocchezze. Mesi fa ho postato la mail inviatami da Karl Reich (l'unico che può parlare del Rsid semen senza che nessuno lo possa smentire) che come da test effettuati mi conferma le 48 ore di permanenza (fra 48 e 72 in un unico caso) e il bisogno di ulteriori accertamenti quando capitano casi particolari, e nonostante questo ancora mi si continua a dire che quanto scritto da Annika non vale nulla perché non si sa chi è e i periti non hanno parlato di semenogelina.

Con me ne hanno parlato, quanto dettomi l'ho scritto nel commento sopra, e in perizia figura... quindi.... qual è la minchiata?

Tu entri a piedi uniti nel blog e dopo averci informati del fatto che ritieni Salvatore Parolisi innocente ci dici che stiamo scrivendo fantasie fantascientifiche e minchiate: classico atteggiamento di chi è infastidito dall'argomento, di chi via mail già da un anno mi chiede fra le righe di non parlare di semenogelina.

Ma vista la mia indipendenza, dopo aver fatto le dovute verifiche da chi ne sa più di tutti (non alla sagra del porcello), ne parlo perché l'informazione libera vuole che tutto sia messo sul piatto, non solo quanto si vuole far vedere. Naturalmente c'è il diritto di replica... che però nessuno ha ancora esercitato perché, vista la sostanza, forse non c'è modo di esercitare.

Ma non c'è da meravigliarsene, visto che in questi anni nessuno ha mai risposto in realtà coi fatti alle nostre domande serie e logiche (e non mi riferisco solo alla semenogelima che è solo uno dei tanti argomenti che lasciano grossi dubbi, ma ai dieci e più punti che smentiscono l'accusa, quelli che solo ora vengono ripresi anche dai media - penso a Fiore de Rienzo nell'ultima puntata di Linea Gialla) preferendo glissare e accusare un uomo in base alle sue bugie, alla sua moralità e a convinzioni personali che lasciano il tempo che trovano.

Che l'argomento sia serio è fuori discussione, e credo che questo sia uno dei pochi spazi internet in cui davvero lo si è preso seriamente sin dall'inizio. Al contrario in tanti altri luoghi, internet e non, compresa la maggioranza dei media, negli ultimi due anni abbiamo assistito alla disfatta della logica ed all'esaltazione del pregiudizio. Per inciso si continua nei luoghi più strani, visto che oggi la presentatrice di "verdetto finale" ha detto: c'è un uomo che ha ucciso la moglie e senza vergogna a processo ha detto che l'amava.

continua...

Unknown ha detto...

Lascia quindi ad altri la poca serietà, visto quanto si sente dire sugli schermi da chi non ha letto neppure un atto, visto che un uomo è in carcere da ottocento giorni senza che vi sia una minima prova scientifica che lo collochi sul luogo del delitto. Senza che si possa dimostrare materialmente che abbia compiuto l'omicidio, per mancanza di tempo, e il successivo depistaggio.

Visto che in questi anni chi ha provato a ribattere ai nostri quesiti in nome della colpevolezza, altro non è riuscito a fare se non a tirare fuori la sbadataggine dei militari di guardia (recidiva perché avvenuta sia all'andata che al ritorno... dopo una mezz'ora circa), la non presenza al pianoro in base anche a testimoni che, ora si sa, han detto di essere arrivati alle 14.40 quando i loro cellulari in effetti li collocavano ancora in centro ad Ascoli ben dopo le 15.00, le celle telefoniche che in quella zona prendono sia in un luogo che nell'altro, le intercettazioni che nulla portano (se non pregiudizi) e la vitalità sessuale del militare... anche se negli ultimi quattro mesi fra lui e l'amante non c'erano stati incontri fisici.

E non mi si parli del bacio e del dna sui denti, perché la stessa prova fatta dalla Baldi, i tre o cinque minuti di permanenza della saliva in bocca, è smentita dal Tagliabracci che parla di una agonia di Melania durata decine di minuti (un tempo più che quadruplo rispetto ai cinque minuti in questione e quindi più che sufficiente a far svanire la saliva prima della morte).

Un uomo quindi è in carcere accusato di aver ucciso la moglie, questo è un fatto serio e merita quelle attenzioni serie che noi gli abbiamo riservato (al contrario della maggioranza che ha trattato un omicidio come fosse un fatto di gossip), e la sua condanna la si è ottenuta usando di volta in volta scenari diversi e diversi moventi... e questo anche a causa dei dati scientifici che non hanno portato altro che incertezze (e noi dovremmo riverire i periti e starcene zitti?).

E, guarda com'è il mondo, gli unici (quasi) che sin dall'inizio si pongono domande, cioè chi segue volandocontrovento e sul blog scrive, sono additati a propinatori di lezioni di entomologia. Bizzarro... non ti pare?

Comunque e in ogni caso, sviscerando le perizie e le foto agli atti, portando domande logiche e fatti incontestabili, criticando sia chi ha fatto le indagini sia chi ha giudicato sia i media portatori del pregiudizio colpevolista, anche se al Parolisi in cassazione dovessero confermare i 30 anni, anche se dovessero togliergli la figlia e non fargliela più vedere, noi tutti in questo blog avremo la coscienza pulita perché non abbiamo accettato di far crescere la massa colpevolista adagiandoci sulle convinzioni altrui.

Buona vita caro Gino

Anonimo ha detto...

Ci rendiamo conto?
Le ultime salottiere, Eleonora Giorgi e l’altra bionda con i dentoni di cui non mi ricordo il nome, ex soubrette invitate non ho capito in base a quale titolo di esperte, l’altro pomeriggio le ho viste affermare (in salotti diversi) che loro hanno sentito parlare del caso nella trasmissione stessa, non hanno letto nulla, anzi “sanno quello che tutti sanno (quello che è stato detto in tv”), però “a pelle” e “subito” si sono dette: l’assassino è il marito ….
Ma siamo seri!!!
Qui noi abbiamo impiegato mesi di letture dei documenti e di confronti su opinioni e ipotesi, anche ascoltando Massimo Prati che si è documentato anche meglio di noi.

Questa è la realtà degli "opinionisti" ... e i giuristi invitati non erano da meno ignoranti sulle carte ... solo Fusaro ha cercato di fino all'ultimo di far ragionare la gente ...

Ah, Anonimo a mio malgrado

Anonimo ha detto...

la bionda coi dentoni: Enrica Buonaccorsi

Chiara ha detto...

Per Gino:
io non ho i contatti di Massimo, ma ho il pc, internet e conosco l'inglese. Se anche tu hai tale bagaglio in dotazione ti consiglio la lettura della "validation paper" del RSID-Semen:

http://www.galantos.eu/pdf/validation_semen_rsid.pdf

vedi in particolare le tabelle alle pagine 15,17,19,32 (post-coital vaginal swab) e vedi fino a che giorno post-coito la ditta produttrice ha verificato che il tester rileva la semenogelina.

se poi l'inglese lo capisci benino, leggendo i testi ti spiega anche molte delle cosette riferiteci da Annika (che non per niente dice: ma le specifiche del kit le ha mai lette la Gino??).

Chiara ha detto...

E.C. Anonimo: Enrica Bonaccorti

Chiara ha detto...

Posso auto-citarmi nell'aggiungere una riflessione per Gino?
All'utente Ivana, sotto altro articolo:
"- su Annika più che le generalità (che difficilmente dicono qualcosa) potrebbe tutt'al più interessarti la qualifica...ma se non sai riconoscere una persona competente dai suoi discorsi, allora qualunque altra informazione non ti occorre perchè non sapresti che fartene non essendo del suo settore; se invece sei del suo settore non puoi non riconoscerne la competenza, anche se magari contesti il contenuto delle sue affermazioni; quindi anche in tale caso dei suoi dati anagrafici o professionali non te ne fai nulla"

Anonimo ha detto...

Gino

ENTOMOLOGIA?!

Ma che, stai babbiando?

Delle due una: o non hai capito una beneamata m..... di quello di cui si è parlato a lungo su questo blog, o con il tuo intervento avevi altri scopi (IP seeking?).
Ma se in ogni caso vuoi uscire dalla tua ignoranza, scrivi a Vanin e chiedigli se la semenogelina è il suo campo.

Bye Bye

Manlio Tummolo ha detto...

Voglio sperare che,quando accennava all'entomologia, Gino alludesse alle larve di mosca, e non alla semino-(o semeno-)gelina.

Vanna ha detto...

Anche io voglio ringraziare Annika per la preparazione,professionalità e pazienza a spiegare e rispiegare come funziona un diverso modo di eseguire perizie su un cadavere, in questo caso, assassinato barbaramente.

Gino,
il tuo "minchiare" non è dovuto proprio a ignoranza sul tema in questione, il tuo "minchiare" mi sembra un modo per evitare di affrontare scenari diversamente possibili e il modo migliore, secondo te e non solo te, è quello di cancellare la parola semenogelina e così si
sistemano le tesserine come da ordini superiori.

Perché è evidente che qualcuno lì ce l'ha messa 'sta semenogelina e siccome il marito non è stato causa tempi,chi è stato?
Giammai porsi domande simili!

E basta questo che porta tutti a escludere questa sostanza.

Però la saliva sì che è vera, importante come prova perché ricondurrebbe a Parolisi per aggravare la sua crudeltà: la bacia in punto di morte oppure prima la bacia e poi la uccide.

Ecco, questo modo di procedere, di non affrontare la verità non è dovuto tanto a imperizia, pigrizia, accidia, ignoranza, mancanza di risorse, superficialità, è un modo scientifico, e sì che è scientifico, perché anche a non volere lavorare bene, ci vuole intenzione, capacità, metodo.

E ciò che mi fa adirare è che sta massa di lavoratori, lavora senza impegno, tanto...

...tanto paghiamo sempre noi, sia le analisi fatte bene che quelle fatte male.

In questo caso c'è stata mancanza di Carità, quella carità cantata da Paolo di Tarso.

Si è voluto punire Parolisi sotto i punti di vista così da impedirgli di parlare e far capire ad altri che potrebbero fare la stessa fine.

Altro che il codice di Hammurabi!

A non rileggerti.

Anonimo ha detto...

@ Vanna,

non sono d'accordo con il tuo " A non rileggerti." rivolto a GINO

A me invece piacerebbe molto che l'utente in questione si riaffacciasse qui nel forum per chiarirci meglio il suo pensiero

Immagino che ne avrà senz'altro uno e sarei curioso di conoscerlo per discuterlo insieme ( sempre che non sia una "minchiata" ben inteso !)

ENRICO

Gino ha detto...

Un ultimo intervento, teso ad una maggior chiarezza.
Il CTP del collegio difensivo è il mio referente, ovviamente.
Ma la stessa cosa vi fù confermata tempo fa dalla dott.ssa Bruzzone(tramite la dott.ssa Baldi).
In estrema sintesi, non vi è alcuna certezza scientifica sui tempi da voi indicati.
Più nel dettaglio, in astratto(teoricamente) quello che voi rilevate(cioè quello che sostiene tale Annika) è validissimo: i tempi sono esattamente quelli, i test da voi indicati sono certi e scientificamente inoppugnabili.
Ma chi lavora sul campo(e non si limita solo a studiare come ricercatore all'università) sa benissimo che ogni caso pratico rappresenta un caso a se: il dato statistico(fornito dalla legge scientifica di copertura) va sempre calato nella realtà processuale onde verificare che esso venga corroborato o frustrato dalle ulteriori evidenze probatorie e che non vi sia l'interferenza di decorsi causali alternativi. La scienza, purtroppo, non offre quasi mai certezze, magari le potesse fornire ad ogni piè sospinto!
Sarà forse un caso che il 90% dei processi abbiano natura indiziaria e che non vi si possa basare, pertanto, su alcuna prova scientifica certa?
Ed infatti, la quantità di SG, riscontrata mediante tampone vaginale, è minimale(irrisoria) ed, inoltre, non è esclusa la possibilità che si sia verificata una sorta di contaminazione( i reperti sono stati distrutti dai RIS: episodio gravissimo).
Quindi, il riscontro minimo della sostanza in questione, nonchè la possibile contaminazione, lasciano dedurre che il rilascio di quella sostanza(SG), e quindi il rapporto sessuale, sia avvenuto proprio il giorno indicato da Salvatore(cioè 4-5 giorni prima della scomparsa).
Del resto, a supporto di tale tesi, vi sono ulteriori emergenze processuali: il DNA di P. riscontrato nella bocca di Melania(salivare o meno), la questione delle larve, il contenuto gastrico nonché ulteriori molteplici fattori di natura scientifica, che sono stati indicati(con dovizia di particolari) anche nell'atto di Appello depositato presso la Corte di Assise e diAppello dell'Aquila.
Tutti questi elementi di natura scientifica(ma anche ulteriori risultanze processuali) non lasciano alcun dubbio sul giorno del decesso: 18 aprile 2011.
Controversa, tra le parti processuali, è solo l'ora della morte.
Ma, ribadisco a caratteri cubitali, non vi è mai stata(e mai vi sarà) contestazione di sorta in ordine al giorno dell'avvenuto decesso.
Su tale punto specifico siamo tutti d'accordo, quindi, Massimo, ti prego ancora una volta di non insistere, altrimenti perde totalmente di credibilità questo tuo spazio.
Spazio in cui, lo ribadisco, ho, per converso, letto cose molto intelligenti e acute.
Ma non perdetevi dietro questo aspetto della SG, altrimenti poi, chi vi legge, pensa che questo non sia un angolo informativo serio e che "giochiate" a fare i piccoli chimici, ad onta dell'avvenuta tragedia.
In conclusione, Nè Giardina, Nè i CTU, Nè tanto meno i CTP della parte civile hanno mai avuto(e mai ne avranno) dubbi: la morte è avvenuta il 18 aprile 2011.
Questo dato è scientificamente provato, incontestabile(nonchè incontestato).
Ora, però, vi devo salutare sul serio.
Vi continuerò a leggere, sperando che il vs contributo continui ad essere prezioso come sempre, ma scevro da preconcetti scientificamente e logicamente infondati.
Gino

Anonimo ha detto...

Ma allora continua a farvi paura questo blog!

State pure tranquilli. Se quanto qui discusso non è mai entrato a processo, vuol dire che non ci entrerà mai più. Siete in una botte di ferro oramai.

Antonello ha detto...

@Gino
il decesso sarebbe "con certezza" avvenuto il 18 aprile in base a cosa??? Parlo della certezza ovviamente, perche' nei limiti della probabilita' tutto e' possibile, i Ris hanno detto che quello e' il posto dell'aggressione ma si suppone anche li sia stato Parolisi perche' se ad esempio fosse stato il Prof. Brinkmann, esperto in BPA, avrebbe potuto far credere esattamente cio' che voleva lui a qualsiasi esperto italiano in BPA, scienza nata da poco in Italia.
Forse dal contenuto gastrico??? Perche' esiste un esperto che puo' stabilire quanto tempo prima, dalle analisi, M.R. avesse mangiato trovandosi davanti tre analisi completamente diverse ed un rimasuglio forse cancellato, diminuito di peso, di colore, di sostanze??? Mi dica, carissimo/a Gino, forse che lei o qualche perito era prese.te quando M.R. ha bevuto quel triste ultimo caffe'??? Forse qualcuno puo' escludere senza poterle conoscere le caratteristiche ed i criteri di conservazione del corpo diversi dagli immaginati o dobbiamo tutti essere certi che il corpo e' stato li per due giorni a Ripe di Civitella ad aria aperta senza che nessun animale abbia lasciato le sue tracce, i propri dna??? Ha mai ragionato sul fatto che un chiosco, mi risulta dalle foto allacciato alla rete elettrica, in una due giorni di esercitazione rimane stranamente chiuso con il piu' vicino locale a chilometri??? Hanno fatto il carotaggio per stabilire il tempo di assorbimento ematico nel terreno??? Le larve??? Prima del tramonto, si vede che sono poco romantiche, le chiedo se le condizioni climatiche, di luce ed aria possono o no essere state depistate e se il 19 sera c'e' stato o no un tramonto o ce lo siamo persi.
Come mai i medici legali intervenuti nei primi rilievi dicono cose completamente diverse nell'immediatezza dei fatti???
Ha per caso menzione se e' stato effettuato il test Umor Vitreo che poteva stabilire con margine scientifico da quando quel corpo aveva perso la vita???
Certezze??? Forse abbiamo idee diverse in merito alle certezze, e poi lei stesso dice che non vi era certezza per poi invece dirci che e' certo che il decesso sia avvenuto il 18, e Dio mio, chi glielo ha detto??? Dove lo ha letto a chiare e limpide lettere??? E lei, se glielo dicesse persino Maga Mago', dal punto di vista logico veramente non riuscirebbe ad avere nemmeno un piccolo dubbio???
Io tutte queste certezze non le ho lette, non le ho e francamente vedo talmente torbido che sospetterei proprio se le avessi.
Le e' poi stato appena risposto da Massimo che sono stati contattati coloro che hanno testato lo specifico rdsemen, che hanno confermato in pieno quanto riferitoci da Annika, e che diamine, va bene la Tommolini per certe cose ma per altre non vi basta manco Dio in persona se vi dice che Lui avrebbe visto che in troppi in questa storia hanno fatto errori strani???

Antonello ha detto...

@Gino
dimenticavo, forse lo dicono le temperature mai prese, quella corporea perche' mancava il termometro, ma secondo la D.ssa Bruzzone era una procedura inutile per un corpo conservato e deposto li per due giorni, quindi una procedura universalmente accettata da tutti i medici legali tale, credo, da far parte degli standard di perizia sarebbe inutile perche' il luminare che lei cira parte gia' da un'assunto non si capisce bene fuoriuscito da quali standard se quelli medici planetari sono inutili.
Oppure la temperatura ambientale prima ricostruita dai periti a partire dai centri climatici, poi sconfessata dal fatto che non si sa bene a quale temperatura e' stato conservato il corpo una volta mosso dalla scena, ma non una scena del delitto normale, una scena del delitto COMPLETAMENTE DEPISTATA, ma lei Signor/a Gino ha delle certezze, ed addirittura le mette a fondamento dell'accredito altrui che pensa tuttaltro, "io penso cosi' e non dite diverso altrimenti perdete accredito", io la vedo e la traduco cosi' e mi perdoni l'ironia "io sono omosessuale ma uso il didietro degli altri", stesso assioma.
Dimostri Lei, la D.ssa Bruzzone o chi pensa di averne le competenze quanto detto da Annika altrimenti carissimo Gino perde lei la faccia che mai ha avuto il coraggio di metterci, dice che sono minchiate??? Va bene, allora se la sara' estremamente semplice indicarci a quali testi invece lei si rifa', ha qualche link, qualche idea??? Ha qualche ragionamento scientifico da sottoporre o solo offese e presagi di accredito che non Le fanno onore???

Anonimo ha detto...

Caro/a Gino

hai scatenato Antonello !!!

Ho idea che la discussione si farà molto interessante

Manlio Tummolo ha detto...

Criminologa e forse psicologa (dallo sguardo di maga, sicuramente), la dott.ssa Bruzzone è tecnicamente esperta in sede biologica ed anatomopatologica ? Ne dubito. Comunque, che ogni caso stia a sé, può anche essere, ma che sia il caso che fa comodo all'accusa, questo è tutto da vedere. Inoltre, orari e giorni a parte, mi pare che il punto più interessante di quanto scrisse Annika, era che tale materiale biologico sia caratteristico di persone assolutamente sterili. Ora basterebbe verificare se, dal concepimento della figlia, Parolisi lo sia diventato, oppure no. Perché se fosse nel pieno della "potentia generandi" non potrebbe essere stato lui ad eiaculare quella proteina.Una semplice analisi lo confermerebbe.

Unknown ha detto...

Ricevo da Annika e per lei posto il commento:

Ciao CHIARA
Benche’ decisa a non intervenire piu’, la tua domanda sul labelling dei colour coded RSID test sticks, lasciata cosi’
senza risposta, potrebbe insinuare un piccolo dubbio; dubbio che penso sia il caso di troncare sul nascere. Ritenendo pero’ di aver coperto l’argomento Sg in maniera esaustiva, chiedo gentilmente, nel caso di ulteriori dubbi, di rivolgersi direttamente all’IFI. Grazie.

Il copyright del sito irlandese - http://www.forensicscience.ie/Services/Forensic-Areas/Biology/Saliva/ - e’ datato 2011. Si tratta del sito di un laboratorio di analisi ben fiero di darsi, appunto nel 2011, un total revamp dopo aver cambiato il nome
dall’inglese al gaelico. Presumibilmente quindi le immagini dei 2 RSID-Saliva tests da te segnalati nella pagina dei biology
services (pagina di natura esclusivamente esplicativa dei servizi offerti dal lab in questione, leggi pubblicita’) illustrano test
precedenti la creazione delle nuove pagine e sottopagine.

Online girano molte altre foto di RSID stick di prima generazione simili a quelli da te segnalati, senza labelling di alcun
genere visibile sul fronte dello stick. Infatti il colour coding e’ stato lanciato in Europa da Galantos Germania solo a marzo 2010: http://galantos.blogspot.de/2010/03/rsids-spurenschnelltests-fur-but-sperma.html

Gli stick di ultima generazione invece, al contrario per esempio di questo http://galantos.eu/galantos_newsletter.html del 2011, si presentano embossed, ossia con scritta a rilievo, come ad esempio quelli che si possono ordinare online in questo sito di equipment per analisi forensiche: http://www.sirchie.com/Assets/Cat_12_13/13%20forensic%20analysis.pdf
Sito in cui tra l’altro la legenda del RSID-Semen ricorda: “results of the Semen, Saliva & Blood Detection Field Tests are
fleeting and should be photographed immediately for documentation purposes”. In parole povere, E’ ESSENZIALE FOTOGRAFARE I RISULTATI DEGLI TEST IMMEDIATAMENTE, DATO CHE SBIADISCONO RAPIDAMENTE, ma questa e’
un’altra storia... Per vedere i 4 tipi di test stick di ultima generazione invece, basta aprire http://www.mdpi.com/2076-3417/3/3/624 e cliccare su “Download PDF Full-Text”. Si tratta dell’ultimo articolo del team dell’IFI, Dr Reich compreso, dove
appaiono gli RSID test sticks nelle cassettes di recente distribuzione: rispettivamente -Blood (p. 629), -Saliva (p. 630), -Semen (631) e –Urine(632).

Ma quali RSID test stick ha usato Tagliabracci il 21 aprile 2011? La shelf-life dei test, ovvero la data di scadenza, e’ di 18 mesi (1.5 mesi se conservati in ambiente a temperatura superiore i 37˚C). Ascoli non e’ ai tropici, ma quando erano stati acquistati quegli stick? E presso quale distributore erano stati ordinati? L’unica via per sapere con certezza se i test utilizzati per Melania erano o non erano quelli colour coded lanciati in Europa nel marzo 2010, consisterebbe nel poter accedere alle
foto dei campioni del caso. Dubito che cio’ avverra’ MAI... Ma vedi, CHIARA, indipendentemente dal tipo di test stick usato da
Tagliabracci - colour coded, embossed o plain and simple - il problema della possibile confusione comunque non sussiste. Infatti esiste una prassi, parte del DNA professionale di chiunque esegua test di sierologia, ed in particolare un RSID test, per
cui APPENA scartato il test, questo va contrassegnare con numero di caso e numero di campione PRIMA di eseguire il test.
Esempio: punti 1-8, e specificamente 3-5, della sezione 6.7.3.Procedure, p. 25 di questo link: http://www.crime-scene-investigator.net/ARserologyqualitymanual.pdf

continua...

Unknown ha detto...

Accusare un anatomopatologo di aver contravvenuto tale procedura ed aver fatto confusione tra i risultati dei tamponi in un
caso di omicidio e’ molto serio e molto grave, ma molto poco credibile. Se realmente errore vi fosse stato, documentato e provabile, oggi tra le carte del caso ne leggeremmo una di rettifica dei risultati della Tabella 2. Nelle famose “4 righe” Tagliabracci ha sbagliato come nessuno mai prima o dopo nel campo della Sg. A questo punto della sua professione, avendo
eseguito determinate azioni automaticamente e in autopilot per anni e sempre ammesso che gli RSID sticks da lui usati
fossero realmente privi di qualsivoglia label, il che e’ altamente improbabile, un errore nella procedura dei test da parte
di Tagliabracci semplicemente non regge.

Per concludere, cosa scrive esattamente la Dr Gino? Scrive forse che il RSID-Semen test e’ negativo? No, non puo’, sebbene
sembra proprio quello lo scopo di p. 40-42 della sua perizia. Parla invece di una vaga “discrepanza tra quanto riportato in
relazione e quanto e’ possibile dedurre dalla fotografia consegnata”. Peccato che la “discrepanza” consisterebbe in un
tampone lingua positivo alla saliva (talmente ovvio!), in un tampone rettale debolmente positivo alla saliva (lo e’ sempre!) ed
infine in un tampone marcatamente positivo alla saliva a presunte 72h PMI (yeah, right, in her dreams!!!). Peccato anche per
quel farsi forte nel nominare Laffan et al 2011, come se quell’articolo potesse cambiare da solo il colore della test line
del RSID-Semen da rosa a inesistente quando invece, con le non meglio specificate 48-72h TSI per un unico tampone, nulla
cambia e nulla aggiunge alle 48h TSI della Sg. E allora, che ne e’ della Sg nella superperizia Gino? Anche se definita
“debolissima positivita’ o effetto ottico”, ancora la Dr Gino NON PUO’ E NON RIESCE a scrivere che il RSID-Semen del
tampone vaginale e’ negativo. E se, nonostante l’arrampicarsi sugli specchi di 3 intere pagine, il termine “negativo”proprio non
lo puo’scrivere, e’ perche’, ovviamente, il tampone vaginale di Melania per Sg e’ e resta POSITIVO
. Tanto visibile,
probabilmente, quanto l’invisibile tampone fotografato tra 24 e 48 ore post coito, corrispondente al terzo test da sinistra
dell’immagine di destra sotto Forensic Exhibits, RSID-Semen detects semen from post-coital vaginal swabs di
www.galantos.eu/pdf/RSID-Semen_Poster.pdf‎

Peace, everyone. Annika

Anonimo ha detto...

Gino

semenogelina positiva 4-5 giorni prima della scomparsa?
7-8 giorni prima del tampone?

il Dott Reich sa quello che dice la Bruzzone?



Chiara ha detto...

Ringrazio Annika per la risposta.

Gino:
bada bene Gino, magari hai ragione tu (e il processo) ma vorrei farti notare un paio di cose:

- "sarà forse un caso che il 90% dei processi abbiano natura indiziaria e che non vi si possa basare, pertanto, su alcuna prova scientifica certa?"

questo è un problema eminentemente nostro, italiano, Gino; la scienza ha la sua fallacia intrinseca, ma quando ad aumentarla a dismisura vi è l'impreparazione dei primi intervenienti sulla scena del crimine (gente che calpesta, che sposta, che non congela la scena in attesa degli specialisti) già abbiamo un problema; quando poi intervengono i cosiddetti "specialisti" ed esaminano il cadavere senza le precauzioni per esaminarlo (vedi capelli, bracciali, lembi di pelle scoperti) e partendo da un assunto che invece è da dimostrare appunto anche col loro intervento (non serve la temperatura perchè il corpo è lì da due giorni) siamo sull'orlo dell'irrisolvibilità scientifica del caso; quando infine i sopralluoghi devono venire ripetuti n volte prima che tutto sia repertato (prassi classica da noi) e alla decima ti trovi pure con gli "specialisti" che manipolano per infiniti minuti e in tutti i modi un gancetto di reggiseno con le mani guantate degli stessi guanti coi quali hanno frugato la stanza (caso Perugia), allora Gino nel baratro ci siamo precipitati con un bel salto carpiato.
In definitiva, se già la scienza ha i suoi ovvi limiti, quando le si aggiungono quelli di esseri umani presunti "specialisti" impreparati e raffazzonati, poi non incolpiamo la prima degli errori dei secondi.

- "la quantità di SG, riscontrata mediante tampone vaginale, è minimale(irrisoria)"

io non sono un'esperta ma vorrei chiedessi a tuoi se questo non abbia a che fare con quanto ho letto nella validation paper del RSID-Semen, ossia che per evitare l'"effetto hook" il campione va molto diluito prima dell'esame in quanto marcherà comunque l'eventuale positività reale ma eviterà i falsi positivi.

- "ed, inoltre, non è esclusa la possibilità che si sia verificata una sorta di contaminazione( i reperti sono stati distrutti dai RIS: episodio gravissimo)"

appunto, vedi sopra: non è tanto il limite scientifico quanto quello umano ad essere il problema. Posto un tanto, non solo nel dubbio questo tampone non deve venire considerato, ma TUTTI i tamponi non possono venir considerati ai fini del processo, compresi "il DNA di P. riscontrato nella bocca di Melania(salivare o meno), la questione delle larve, il contenuto gastrico nonché ulteriori molteplici fattori di natura scientifica" perchè quando la scienza deve ricorrere a ragionamenti induttivi e deduttivi per colmare i difetti della repertazione allora vale quanto i ragionamenti puri e semplici che un giudice può fare da solo! Ti invito in proposito a rileggere la perizia Vanin con tutta l'incazzatura che il perito esprime verso chi ha non-conservato il corpo come scienza comanda e l'ha costretto a dedurre, indurre ecc.

continua

Chiara ha detto...


- "Tutti questi elementi di natura scientifica(ma anche ulteriori risultanze processuali) non lasciano alcun dubbio sul giorno del decesso"

Allora, Gino, capiamoci: "non lasciano alcun dubbio" è una emerita putt.ta. Tutt'al più una persona seria (scienziato o giudice) dice "consente di ricavare con margine di approssimazione prossimo alla certezza che". QUESTO e non altro è quanto si legge in tutte le perizie e tutti gli atti processuali da gente che sa che in presenza di meri indizi certezze non ve ne sono mai, ma solo approssimazioni: che poi queste siano scarse, buone od ottime, è lasciato al contraddittorio tra le parti, in quanto Gino, non dimenticarlo mai, un processo non giunge mai ad affermare una verità mteriale ma unicamente una VERITA' PROCESSUALE, che si spera essere parente stretta della prima ma non lo è necessariamente. Di ciò sono consapevoli TUTTI gli operatori forensi, da quelli giuridici a quelli scientifici. La maggiore o minore consapevolezza di tale inconfutabile realtà ti dà l'esatta misura della serietà e quindi credibilità di chi hai di fronte: chiunque ti dica che assommando un po' di dubbie risultanze scientifiche e ricavandone una astratta compatibilità con una tesi che sta a monte, ottieni una verità materiale incontrovertibile, è un CIARLATANO.

p.s. a proposito di ciarlatani: un criminologo NON E' un genetista; NON E' un entomologo; NON E' un esperto di BPA; NON E' un anatomopatologo forense.
Gira in Italia un criminologo che crede di essere tutto ciò e si fa fotografare con tute bianche e kit scientifici e pretende di sostenere confronti tecnici con gente che DAVVERO è genetista, entomologo, esperto di BPA, biologo, anatomopatologo forense. Ebbene per quanto telegenico quel criminologo, per le persone serie che sanno di cosa parlano, può farsi un giro da qui a pechino e ritorno tutto in volata con una scarpata nel didietro. ok? Se di esperti VERI si avvale nelle sue consulenze, che mandi quelli ad interloquire con gli altri esperti veri, perchè con la mera aggressività che sa contrapporre all'altrui competenza potrà forse ingannare la signora Pina che butta un occhio alla tv mentre prepara gli agnolotti, ma a chi davvero sa di cosa si sta parlano e della differenza che corre tra quel criminologo e gli esperti coi quali interloquisce vengono solo dei grandi mal di pancia a vedere come siamo ridotti!

PINO ha detto...

@ MASSIMO
Con la pubblicazione di questa ulteriore precisazione dell'autrice, a te inviata, hai compiuto un atto di grande onestà professionale, che rasenta la temerarietà, se si tiene conto quali muri di gomma si tenta di penetrare.
La tenace negazione della presenza della scomoda proteina, rafforza teorie già proposte, e che è ovvio ripetere.
Lo scrittore della trama di questo giallo, aveva ben disposto, fin dall'inizio, tutte le fasi del racconto, ma... l'inattesa apparizione di quella dannata presenza biologica, rischiava di compromettere il liscio scorrere della narrazione.
Ed allora?
Allora, la cosa più conveniente da fare era quella di farla sparire, e porre la parola fine, in fondo alle pagine.
Saluti cari, Pino

Unknown ha detto...

Caro Gino, il punto Sg non è stato trattato in modo esaustivo perché il patologo non ha seguito la sua solita linea professionale. Come scrittomi dal dottor Reich, ma non serviva che lo scrivesse perché dovrebbe essere così nella normalità, una volta constatata la positività sullo stick, a più di 72 ore dalla scomparsa, si devono fare altre analisi specifiche che possono confermare o smentire. Il patologo non le ha fatte (o, perlomeno non ne ha scritto in perizia)

Ed è strano che non esistano, perché il Tagliabracci è un esperto nel campo e nel suo libro "Introduzione alla Genetica Forense. Indagini di identificazione personali e di paternità", nel capitolo in cui si sofferma sulla violenza sessuale scrive:

"Poiché in rari casi l'assenza di spermatozoi all'analisi citologica potrebbe non escludere la presenza di sperma (ad esempio in soggetti oligo - o azoospermici) i test confermativi più specifici sono rappresentati dalla ricerca della proteina specifica dello sperma umano (PSA) o della semenogelina (Sg) secreta dalle vescicole seminali".

Quindi l'argomento Sg lo conosce bene e se usa il Rsid semen per le sue analisi, come scritto dallo stesso in perizia e in altri scritti, conosce anche le ricerche correlate al prodotto e il risultato che i test eseguiti su centinaia di campioni hanno dato. Possibile che non si sia sentito obbligato a fare un test alternativo che avallasse o smentisse il precedente?

A parte questa precisazione, che se capita non fa assolutamente perdere credibilità al blog (anzi), tu hai sicuramente ragione su più punti. Primo: oramai stiamo parlando del nulla, visto che non si tornerà indietro e non si faranno altre analisi specifiche (a meno di un colpo di coda in cassazione) e che l'innocenza del Parolisi si evince anche senza l'ausilio della Sg... questo lo aggiungo io.

Secondo: la scienza purtroppo non offre quasi mai certezze. E questa realtà la conosce chiunque lavori sul campo, dai periti dell'accusa (Tagliabracci), a quelli della difesa (Giardina) e della parte civile (Introna-Arcudi), dai giudici di primo grado ai giudici d'appello.

Ed è qui che sta la stranezza: come è possibile che un'autopsia, con tutti gli errori e le manchevolezze accertate (la temperatura mancante e il corpo non messo in una cella frigorifera, per citarne solo due), abbia dato ad Introna e Arcudi, alla Tommolini e al Catelli, alla famiglia Rea e a tutti i suoi collaboratori, la certezza scientifica che la morte di Melania sia giunta alle 15.30 del 18 aprile e non, per dire, alle 15.45 o alle 16.00 (orario che non consentiva di colpevolizzare il Parolisi)?

Il range che la scienza deve necessariamente usare in casi del genere (ed è giusto, ogni caso pratico rappresenta un caso a sé), col Parolisi è stato accantonato e si è deciso di fare una scelta basata sulle convinzioni dei periti più famosi (quelli della parte civile) e non sui dubbi che si devono sempre nutrire quando si parla di un omicidio e di un ergastolo da comminare.

E' stato la caffeina a convincerli? Ma non v'è prova che Melania abbia bevuto un caffè o una coca cola a casa, e il caffè e le bevande che contengono caffeina sono reperibili ovunque: sia al bar, dove vendono anche caffè da asporto (vedi macedone presente al pianoro che alle 15.00 va al bar Segà a prenderne tre), sia in una qualsiasi abitazione italiana (il caffè è la bevanda più offerta agli ospiti).

continua...

Unknown ha detto...

Ma passando oltre, devo convenire che hai ragione quando dici che i dati scientifici devono essere sempre calati nella realtà processuale. Però, parlando con logica, in quale realtà si sono inserite le ipotesi scientifiche? Non c'erano realtà logiche in cui inserirle, c'erano solo ipotesi colorate dal pregiudizio nato a causa delle bugie del militare. C'erano ricostruzioni nate da indagini partite dalle risultanze dell'autopsia, quindi da un dato scientifico che non dava certezze.

Ed ecco che il gatto si morde la coda, dato che dalle ipotesi della scienza è nata la vera indagine (prima si è scelto un orario della morte, che come anche tu in pratica hai scritto è scientifico quindi non certo) poi si è costruito il vestito da cucire addosso al Parolisi. Ed ecco che a processo si è inserita la scienza ipotetica, già usata come base di partenza per le indagini, nella stessa medesima scienza ipotetica che ha cercato in un secondo tempo di stabilire il giusto orario della morte: perciò si è mischiato l'incerto con l'incerto e da questo intruglio, com'è possibile?, è nata una condanna certa.

Non è il massimo da mostrare ai posteri e una parte di "colpa" l'hanno quei periti che a pagamento hanno insistito, in aula, su un dato certo, l'orario della morte, che come loro stessi hanno scritto in altre perizie, in altri processi che li vedevano lavorare per la parte opposta, non può mai essere dato per certo.

Beh, a questo punto devo dire che chi si firma col nick Annika, al contrario di periti che oggi appoggiano uno e domani appoggiano l'altro, non viene remunerato in alcun modo. E basta questo motivo a farmela preferire a chi si lega a un'asta e sventola a favore di vento...

Buona vita, Massim

Antonello ha detto...

Volevo chiarire se possibile, se Annika approva, la semantica logica del dato da lei portato a galla inerente la semenogelina.
La presenza della semenogelina, atteso che e' in perizia autoptica ufficiale e nelle varie perizie successive, incontrovertito ed incontrovertibile tampone positivo rdsemen e che qua nessuno ha mai, con uguale competenza, ragionamenti scientifici, documenti e link nonche' conferme delle uniche personalita' competenti a livello di ricerca ad esprimere un parere piu' che accreditato come chi ha testato quel test pubblicandone i risultati mai confutati da nessun altro, che ci risulti, ma dalla comunita' riconosciuti, dicevo, la presenza della semenogelina chiaramente poi va contestualizzata, letta, forse prima dal punto di vista analitico ed deduttivo per poi, casomai, cercare di interpretarla, nel consapevole e trasparente rischio, anche con metodo induttivo.
Allora, vediamo se abbiamo colto tutte le possibilita' su scenari ipotetici: partendo dai dati fornitici da Annika.
1) La semenogelina e' rilevabile a tampone rdsemen non oltre le 48 ore da un rapporto, consenziente o meno, mentre la parte identificabile dello sperma, gli spermatozoi, sono rilevabili, qualora facessero parte della "donazione", non oltre le 36 ore dallo stesso rapporto, inoltre, ci dice Annika, che in perizia non sono stati cercati. o non sono comunque presenti o diffusi riscontri epiteliali che potevano confermare od escludere, salvo riserve inerenti eventuali ripuliture nelle parti intime esterne della vittima, dato logico che in presenza di rapporto "a logica" avrebbe dovuto essere cercato, presente o diffuso, infine un ultimo dato, negli slip non sarebbero stati rinvenuti altri dna diversi dal parente maschio della vicina mentre sappiamo, sempre da Annika, che tutte le componenti, tranne quelle generandi logicamente, dello sperma vengono rese inerti dall'acidita' delle componenti vaginali e poi espulse dovendo andarsi a depositare giocoforza negli aderenti indumenti intimi, gli slip.
L'incrocio di tutti questi dati non e' proprio semplice ed anzi risulta complesso sopratutto a persone profane che non hanno dimestichezza con la materia come invece ha Annika, resta la possibilita' di incrociare i dati solo dal punto di vista logico per estrarne una analitica e chiara decodificazione appunto semantica e logica utentizzando (Annika perdonami il termine) cosi' le diverse possibili ipotesi.

Continua

Antonello ha detto...

Direi che, correggetemi se sbaglio per favore o aggiungete se manca, le ipotesi che emergono sarebbero:
1) Il donatore e' "potenzialmente" dotato, in questo caso dal rapporto al tampone erano passate sicuramente 36 ore ma non 48 dato che non si sono rilevati spermatozoi ma semenogelina si, sicuramente quindi dall'ora e giorno del tampone bisogna andare a ritroso di almeno 36 ore ma senza oltrepassare le 48, la possibilita' combacerebbe con l'assenza di liquidi o componenti spermatici negli slip della vittima o con il fatto che dopo il rapporto non sono state piu' ricalzati gli slip o con il fatto che la donna potrebbe essere stata "rivestita" sempre non calzando gli slip, in quanto comunque al ritrovamento gli slip non erano proprio calzati.
2) Il donatore non era "potenzialmente" dotato, in questo caso semplicemente il rapporto potrebbe essere avvenuto in qualsiasi delle 48 ore precedenti il tampone visto che solo semenogelina ci si poteva aspettare di ritrovare e solo quella e' stata rinvenuta positiva, per gli slip e l'assenza di liquidi o componenti spermatiche vale lo stesso discorso fatto sopra.
3) Vi e' poi un incrocio che elenco ad onor di archivio e che potrebbe vedere uno scenario di depistaggio inoculato e non eiaculato, forse anche sfuggito di mano all'autore/autrice.
L'ipotesi combacia con la presenza di una siringa sul luogo del delitto e con l'assenza di componenti spermatiche sugli slip atteso che valgono egualmente le argomentazioni inerenti elencate sopra.
In questo caso l'inoculazione non prevede di certo un piacere o movente sessuale ma di fine e professionale depistaggio, l'inoculato eventualmente poteva contenere degli spermatozoi della persona da incolpare ma sarebbero passate involontariamente le 36 ore fatidiche utili al rinvenimento degli spermatozoi o il donatore inconsapevole poteva esserne addirittura privo, identificandone indi, ad esempio nel caso ipotetico di Parolisi, un ennesimo forte e finto indizio di responsabilita'.
Non vedo dati rinvenuti incompatibili con nessuna delle tre opzioni, alle umili mie conoscenze scientifiche.
In ogni caso, stante a quanto la documentata e mai confutata Annika ci dice, la semenogelina potrebbe essere stata immessa nelle pareti intime oltre le 48 ore, nel massimo, dal tampone.
E poco interessa se la ricevente sia viva o priva alla sostanza del discorso, ma anzi vi sono accrediti scientifici che conforterebbero un'accellerazione della scomparsa della semenogelina in corpi privi piuttosto che in corpi vivi, il tempo in questo caso indi dal tampone a ritroso sarebbe 48 ore ma anche nella realta' contestualizzata di un corpo privo anche minore.
Rimangono due dati avulsi, non e' spero consueto rinvenire dna di un parente maschio di una vicina sugli slip di una donna, le cosidette "perline" potrebbero far parte del carrier dei pantaloni manipolati in una ipotetica rivestitura o svestitura parziale, l'annodo delle scarpe innaturale fa propendere per l'ipotesi che siano state allacciate da persona davanti alle scarpe e non da chi eventualmente le indossava, l'assenza di tracce animali o dna eguali pone seri dubbi sul fatto che il corpo sia rimasto li per due giorni oltre al fatto che la miriade di persone che presenziavano i luoghi non lo hanno mai "potuto" notare dove e' stato rinvenuto, l'inusuale e casuale chiusura di un chiosco in zona isolata in una due giorni di esercitazioni militari che commercialmente resta una scelta perlomeno particolare.
Spero di aver interpretato bene quanto ci aveva detto e ci dice Annika senza aver fatto strafalcioni.

Vanna ha detto...

Massimo complimenti per le tue risposte che hai dato a chi mette in dubbio la semenogelina.

Sì Antonello, "l'inusuale e casuale chiusura di un chiosco in zona isolata in una due giorni di esercitazioni militari che commercialmente resta una scelta perlomeno particolare."

Che mi fa ricordare il caso Ragusa: la donna scompare nei momenti in cui l'appartamento sottostante del dentista Logli è chiuso.

Casualità?

Chiara ha detto...

Antonello

su due cose che hai detto a me mancano dati:

- il DNA animale venne cercato ed escluso?
lo chiedo perchè nei validation papers dei vari test RSID ho letto che non rilevano le componenti biologiche animali (non c'è quindi il rischio di risultati aberranti a causa della contaminazione tra tracce umane e biologiche).

- è stato accertato che anche prima della stagione estiva il chiosco della pineta restasse aperto e in particolare di regola lo fosse in concomitanza con le esercitazioni? in mancanza, ogni diversa considerazione non ha valore.

Anonimo ha detto...

Avete assistito allo show di ieri fatto dalla signora Teresa Capone?

Anonimo ha detto...

normalmente a mezzanotte gli studi dentistici sono chiusi ..
le solite trovate ridicole .

Antonello ha detto...

@Chiara
Gli ungulati ma anche falchi, acquile o lupi di notte non sono da considerare inconsueti, la differenza fra una beccata di falco o di acquila ed un taglierino che avrebbe disegnato spero che non li abbia confusi, sta di fatto che "non sono stati diffusi dati che realizzavano nell'arco di due giorni e due notti presenze animali su una scena del delitto sanguinolento in una zona con vicino una fontanella, con presumo bacinella d'acqua sotto, in quei due giorni era frequentata da esseri umani ma anche da spari, da trambusto, di notte???
Non sono solo io ad aver notato quell'assenza di dna che "a logica" avrebbe invece dovuto rinvenirsi se il corpo si ipotizza sia stato deposto li in bella vista ed in bel fiuto per due giorni.
Molte testate riportarono il parere del Prof. Lavorino che era rimasto anch'egli colpito dall'assenza di tracce e dna animale, egli spiego' il fatto con la copertura del corpo con un telone militare idrorepellente.
Questione chiosco, lo ribadisco, "casualmente" chiuso in una due giorni di esercitazioni, il chiosco era in concessione da pochi anni ad un signore collegabile alla proprieta' di un altro locale di ristorazione a pochi chilometri dalle casermette.
So che il chiosco apriva nei periodi estivi ma ad esempio anche quando si esercitava il reggimento di Ascoli, lo stesso Parolisi era un assiduo "conoscente", quando si recava li lui preparava la carne facendosela prenotare prima dagli istruttori.
Il chioschista venne ripreso solo una volta da una telecamera nascosta e collaboro' in quel frangente alle risposte che un inviato fece finta di porgli a telecamere spente, in sostanza sembro' un'intervista ad un pericoloso pentito fuggito alle cosche, non me ne voglia ma e' questa l'impressione che ha dato a me.
Ora, Parolisi era ossessionato da M.R. che lo chiamava in continuazione durante le serate e nottate di esercitazione, lui era insomma in una tenda, si presume, accanto aveva un centinaio di belle ragazzotte, la paura della moglie poteva avere un senso, mi dirai che centra???
Centra per valutare sino a quale ipotetico punto poteva essersi spinta la conoscenza con il chioschista, poteva il caporale avergli chiesto le chiavi del chiosco, che non trovarono gli inquirenti dovendo letteralmente smontare la porta per controllarlo all'interno, per rinchiudervi il cellulare e fare finta che vi fosse assenza di campo??? Poteva richiederle per entrare nella disponibilita' di una struttura da usare poi stuariamente per fini diversi????
A Ripe il campo vi era viste anche le acrobazie fatte fare al cellulare di M.R. per dimostrare che agganciava in determinati punti, dietro il chiosco, la famosa cella 451 che stranamente ci si dimentica che aggancia anche varie zone di Colle San Marco???
La disquisizione su chiosco aperto o chiosco chiuso era prettamente commerciale, l'amico del chioschista doveva sapere benissimo i giorni in cui si effettuavano le esercitazioni, sapeva che le bibite, i panini ed i caffe' sarebbero in quei due giorni andati a ruba, salvo chi risparmiando si portava da mangiare, appare quindi commercialmente perlomeno strana la decisione di tenere chiuso, costringendo chi voleva spuntinare o solo prendersi un caffe' a farsi chilometri in piu' per andare al primo locale aperto.
C'e' poi un altro particolare che potrebbe destare piu' di un legittimo dubbio, la telefonata anonima: ad un certo punto l'operatore pone al telefonista una semplice domanda "ma dove??? Dentro il chiosco???" cui lo stesso risponde trafelato quasi giustificandosi, se non ricordo male, "no, io stavo facendo un giro", lasciando aperta l'ipotesi che lui "dentro al chiosco" avrebbe persino potuto vedere, anche se il corpo era fuori.

Chiara ha detto...

mah, Antonello, sai quanto ti apprezzi ma a volte i tuoi salti logici sono un po' troppo lunghi per le mie gambe (vedi ultima frase)

Anonimo ha detto...

morale della favola : NESSUNO ( nè l'Accusa nè la Difesa nè i Giudici) si è mai posto UNA soltanto delle domande che qui da oltre un anno stiamo riproponendo all'infinito

in modo particolare : com'è possibile che un cadavere - in bellavista da due giorni, a 500 metri dalla postazione della sentinella, quasi sul ciglio della strada, già localizzabile il giorno stesso della scomparsa grazie cellulare acceso fino alle 19h 10 - sia stato "rinvenuto" dopo due giorni di ricerche con cani elicotteri e squadre di soccorso UNICAMENTE grazie alla segnalazione anonima di un tizio che ci è inciampato sopra mentre "stava facendo una camminata"

Se non fosse successo davvero sembrerebbe una macabra barzelletta

ENRICO

Antonello ha detto...

@Chiara
si, il ragionamento ammetto che e' leggermente pindarico, salvo il premettere che non e' che illustra una certezza benche' i toni sarebbero da risentire.
Il tentativo era quello di estrarre dal "niente" di una telefonata, credo determinante per la verita', un qualcosa, forse ho spinto troppo finendo per inventarmi qualcosa, forse la via segnata potrebbe essere proficua anche se impervia, daltronde l'alternativa e' il sentire una rivendicazione di uno che si da per passeggiatore per conto terzi, ben altro si poteva estrarre analizzando le monete o le schede all'interno di quella gettoniera.
E si che si rimane stupiti a sentire dei 25.000 dna verificati nel caso Yara e le oltre 14.000 comparizioni a conoscenza di fatti attinenti.
Lasciando perdere i fatti la mia sensazione e' che quel corpo sia stato rinvenuto ben prima del 20 aprile e che poi si sia preparata la inscenata ufficiale con gli incredibili errori e le inutilita' degli standard, non si puo' spiegare altrimenti che, ad esempio, sia stato rinvenuto un capello di 22 cm, non della coppia, intriso di tracce ematiche sul corpo e che nessuno si sia preoccupato di dargli un benedetto nome, come del resto i rimanenti peli mai analizzati.
A parita' di tracce se il caso Yara avesse visto un'impronta tracciata di sangue e tutti i dati a disposizione in questo caso credo che avrebbero da quel di acciuffato il responsabile.

Stefania ha detto...

Scusate, se ancora una volta ... "volo controvento". Ho impressione, ho la sensazione che la verità non sia stata cercata da nessuna delle Parti coinvolte. Nè dall'accusa, nè dalla Parte Civile, nè tantomeno dall'indagato.

Abbiamo, in questi anni, sviscerato, soprattutto grazie ad "Annika", ma non solo, argomenti tali per i quali i due gradi di processo sino ad oggi intentati, potevano prendere tutt'altra piega. Sembra nessuno, NESSUNO, abbia voluto accettare questa sfida. So che quel che sto scrivendo pare eresia, ma quando mi si dice che gli avvocati del Parolisi hanno letto queste pagine, mi suona strano non sia stato usato un elemento incontrovertibile per smontare tutte le illazioni che sono state sicuramente alla base della sentenza di primo grado e che sicuramente saranno, anche se differenti, alla base delle motivazioni del secondo. Ed allora, siccome a pensar male si fa sempre peccato ma quasi sempre ci si azzecca, mi viene da temere quello che sarebbe un "patteggiamento" occulto. Provate a pensarci. Ovviamente non ho strumenti nè di natura forense nè tantomeno di natura psicoanalistica per comprendere perchè mai entrambe le parti accettino di soccombere. O forse si. Io mi salvo e tu bimba mia ... puoi salvarti, anche se mi schiferai per il resto della tua vita.

Stefania

Stefania ha detto...

Psicoanalitica, scusate.

Stefania

Manlio Tummolo ha detto...

Tra caserma e corpo di Carmela Rea, quanta distanza ? Era possibile, oltre che non vedere (magari impedito da piante o cespugli), non si fosse udito nulla? Urli, rumori ?

Quando c'è un assassinio, chissà perché la sordità collettiva aumenta in modo esponenziale.

Gabridget ha detto...

Ma nessuno sa se c'è modo di fare un esposto alla magistratura per rimarcare come sono andate queste indagini indecenti?

Anonimo ha detto...

Manlio carissimo

non è tanto la distanza fra la caserma ed il corpo di Carmela Rea ma LA DISTANZA (500 m) tra la postazione della sentinella ed il chiosco dove giaceva il corpo !

Inoltre quel giorno ( il 18 aprile) i militari devono per forza aver battuto la zona perchè hanno concluso le esercitazioni alle 22,30 e se, le ricerche erano già iniziate alle 17h ca, mi sembra impossibile che le forze dell'ordine non si siano avvalse anche del contributo di quei militari considerando che il cellulare bene o male aveva indicato un'area circostante a quella delle esercitazioni

Mah anch'io penso come la maggior parte di noi che ci sia stato qualche compromesso sotterraneo

ENRICO

Sira Fonzi ha detto...

@ Massimo
@Gino

Leggo con amarezza l'attacco poco elegante che Gino/a fà all'autore del blog, anzichè indignarsi per la mancanza di professionalità e di responsabilità dei professionisti che ruotano intorno al caso Parolisi, i quali, con le loro dichiarazioni, diffondono pregiudizio in chi crede nel ruolo che rivestono, in chi crede nella loro imparzialità ed onestà intellettuale.

Ultima dimostrazione l'ha data Introna rilasciando a mio avviso SOMMARIE informazioni, a suo dire prove scientifiche che dimostrerebbero che Parolisi mente.

In un intervista su "Giallo" intitolata: "Parolisi mente: ecco le 3 prove" Introna rilascia le seguenti dichiarazi:

Il DNA di Parolisi viene trovato sugli incisivi anteriori e sulle labbra di Melania-
Se fosse stato conseguenza di un rapporto orale, sarebbe stato ritrovato anche nel cavo orale.
Mentre se fosse stato un bacio, si domanda: perchè sarebbe stato trovato solo lì?"
Ne deduce quindi che il dna POTREBBE essere stato lasciato tramite compressione violenta della mano sulla bocca.

E questa sarebbe la prova scientifica nr. 1 che viene proposta come tale, ma liquidata con un POTREBBE ESSERE ANDATA COSI'.

La prova scientifica nr. 2, sempre secondo Introna, è l'ora della morte, che viene determinata dal fatto che lo stomaco non fosse svuotato e ciò permette di fissare l'ora della morte intorno alle TRE E MEZZO.

Avete letto bene, le TRE E MEZZA.
Ma lo sa Introna dov'era Parolisi alle tre e mezza?

Ma la chicca è il terzo motivo che Introna ritiene siano i ditteri.

Le mosche, sostiene, in base agli studi effettuati, hanno lasciato le loro uova entro le quattro e mezza del pomeriggio, e poichè DI SOLITO colonizzano il cadavere entro UN ORA, UN ORA E MEZZA dalla morte, ritorniamo all'ora determinata al punto due.

Quello che intende dimostrare è che Melania non sia morta al tramonto, ma con le sue dichiarazioni non fà altro che confermare che potrebbe essere deceduta alle 15,30 e non certo per mano di Parolisi.

Chiude la sua intervista affermando che l'arma utilizzata durante il vilipendio POTREBBE essere- ma guarda un pò- una medaglietta militare.

La Bruzzone invece dice nella stessa pagina testuali parole:
" Non c'è nessun elemento che porti in una direzione diversa da quella secondo cui il colpevole sarebbe Parolisi: è tutto COERENTE"

Non credo serva aggiungere altro, ha già detto tutto Massimo rispondendo con il suo ultimo post a Gino.
La differenza è che in questo blog nulla viene trattato superficialmente o non verificato, altrove non si può dire altrettanto.

Ciao Massimo
Sira

Anonimo ha detto...

@Sira

prevengo l'obiezione che verrà fatta da qualcuno a ciò che ha detto Introna nell'intervista

Ha detto che ""..ciò permette di fissare l'ora della morte intorno alle TRE E MEZZO.".

Lui parla del DECESSO, non parla dell'ACCOLTELLAMENTO e siccome la morte sarebbe sopraggiunta per dissanguamento "alcune decine di minuti" dopo l'aggressione, ecco che Introna "ritaglia" il tempo necessario a Parolisi per raggiungere CSM !!!

Tout se tient secondo il ragionamento del grande luminare

Sia chiaro che io non condivido ( come ben sai) la tesi accusatoria ma , nell'assoluta mancanza di una linea difensiva degna di questo nome, la controparte ha avuto campo libero per fare" il suo lavoro" in totale discesa e senza dover rendere alcun conto delle macroscopiche incongruenze ( Sg , vilipendio, ecc..) di cui "il caso" trabocca e che sono evidenti anche agli occhi dell'ultimo degli inesperti

buona giornata

ENRICO

Anonimo ha detto...

La spiegazione del perchè non si è notato il corpo di Melania e non si sono udite le sue urla l'aveva data a suo tempo Annika.
1- M. è morta la notte prima del ritrovamento del suo corpo
2- non ha urlato in quanto non del tutto coscente (drogata, ipnotizzata ......)
Questo spiegherebbe sia il rapporto sessuale consensiente sia il fatto che le sue mani, che per effetto del riflesso naturale all'azione di accoltellamento avrebbe dovuto in condizioni normali pressare sulle ferite, non erano imbrattate di sangue, come si evince dalle foto.
Marilia

Anonimo ha detto...

Non solo M è morta la notte prima del ritrovamento, come stabilito dalla dott.ssa Canestraro, che ne visitò il corpo per prima, ma fu uccisa altrove, e portata, adagiata e composta a Ripe, nelle prime ore del giorno del ritrovamento.
E questo spiega perchè sul posto, non siano state trovate tracce di colluttazione, ma un cadavere intatto e pulito.
Roberto

Anonimo ha detto...

@ Roberto

..e spiega anche il perchè i soccorritori non abbiano trovato il corpo AL CHIOSCO già lo stesso giorno della scomparsa nonostante la località fosse stata individuata attraverso il cellulare attivo

Unknown ha detto...

Purtroppo stanno entrando nei commenti troppe false informazioni.

Ad esempio: il cellulare di Melania non è stato per nulla localizzato al chiosco di Ripe, ma a metà strada fra il Pianoro di Colle San Marco e il Chiosco di Ripe.

Per sapere dove fu localizzato e tanto altro, spiegato con foto e mappe, vi consiglio di leggere il mio articolo del 15 settembre 2012

Questo è il link:

albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2012/09/melania-rea-si-poteva-salvare-fra.html

Un consiglio a chi non è veramente informato: Perdete un po' di tempo e leggetevi i miei articoli su Melania Rea.

Da ora in avanti le false informazioni verranno eliminate.

Massimo

Anonimo ha detto...

@ Massimo

sì d'accordo il cellulare non fu localizzato ESATTAMENTE al chiosco , ma la zona circostante era stata individuata e delimitata e non si è mai capito perchè le squadre di soccorso non si siano mai addentrate anche nell'area del bosco delle casermette

Mi sembra che questa domanda ce la siamo posta svariate volte, e anche nel tuo articolo tu stesso sottolinei il dubbio di un incomprensibile superficialità nel compiere le ricerche dato che il punto indicato dal NUE avrebbe suggerito di estenderle anche nel raggio dei ca 3 km circostanti

Buona domenica

ENRICO

Unknown ha detto...

A parer mio, Enrico, il 18 i carabinieri non avrebbero dovuto recarsi alle casermette... ma andare nel punto indicato dal NUE sì. Invece il 19, giorno in cui per professionalità investigativa avrebbero dovuto passare con la foto di Melania in tutti gli esercizi commerciali della zona per chiedere notizie e sequestrare eventuali filmati di probabili videocamere esterne (quindi si sarebbero dovuti recare anche dal ristoratore di San Giacomo venendo così a conoscenza dell'insolito e fitto traffico notturno che quella notte andava e tornava dalle casermette), il controllo di cui abbiamo spesso discusso diventava d'obbligo.

Per questo io da tempo mi chiedo se davvero si deve parlare solo di superficialità.

Possibile che per cinque volte si sia fatta la localizzazione NUE e per cinque volte nessuna pattuglia si sia avvicinata al punto localizzato? Eppure in tanti altri casi, ho inserito qualche link nell'articolo del 12 settembre 2012, nel volgere di poco i Carabinieri o la Polizia sono giunti nei punti localizzati tramite la procedura...

Quel 18 aprile nessuno è andato e - toh la sfiga quando ci si mette - alle 19 o poco più (dieci minuti dopo l'ultima procedura NUE) il cellulare di Melania perde il segnale... così nessuno può rifare la geo-localizzazione (posso pensar male e chiedermi se di lì a poco ci fosse un cambio turno...).

Io credo che la superficialità sia una norma in certe zone e per certe persone, ma credo anche che quanto si sbaglia inizialmente si può recuperare il senso dell'indagine comportandosi e ragionando in maniera professionale nel proseguo della stessa. Credo che senza aver fatto controlli mirati non si possa scrivere nelle informative che il punto localizzato dalla NUE, vista la zona montuosa, è compatibile col luogo del ritrovamento (questo hanno scritto e questo è stato accettato dalla procura e dal Gip seppure in linea d'aria ci fossero 3,2 Km di differenza).

Nel caso di cui si parla, infatti, per avere qualche certezza in più si sarebbe potuto fare una procedura NUE il mattino del 20 aprile, quando il cellulare è ripartito (possibile che i carabinieri o i parenti non abbiano riprovato a chiamare il numero di Melania almeno una volta ogni ora?), però andava bene anche se si faceva nel pomeriggio, dopo la telefonata anonima. Nessuno ha pensato di fare una simile verifica per capire se il cellulare in quei due giorni si fosse spostato dal punto segnalato il 18 aprile dalla NUE?

In ogni caso e comunque, pensando si sia trattato di superficialità dei carabinieri, i Pm che hanno ordinato la perizia sulle celle agganciate dovevano chiedere che venissero anche eseguite più prove basate sulla procedura NUE. Solo così potevano capire, riscontrando le stesse coordinate (o comunque simili o compatibili), se il telefonino si trovasse a Ripe sin dalle 15.00 del 19 aprile (come vuole la loro ricostruzione) o, riscontrando coordinate completamente diverse, se vi fosse arrivato in un secondo tempo.

Un'indagine degna di chiamarsi investigativa questo doveva fare e non ha fatto. Perché?

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Il soldato di vedetta Colasanti disse di non aver udito grida quel 18 aprile e di ciò non si capacitava. Successivamente fu sottoposto alla prova uditiva riproducendo in loco le eventuali grida di Melania e disse di poter udire, anche se lontane ma nitide, tali grida. Possibile che quel 18 aprile fosse sordo oltre che cieco?
Sarahkey

Anonimo ha detto...

Giusto Massimo solo superficialità in queste indagini, e fin dall'inizio. Quello che è grave è che tutto ciò può essere stato determinante nel far morire una persona che forse si poteva salvare. Solo per negligenza o perchà così era scritto? Non ci voglio nrppure pensare
Marilia

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Enrico,
ti ringrazio per aver prevenuto l'obiezione e ti rispondo secondo il mio punto di vista.

Tra le Casermette e il Pianoro ci sono 15 km di distanza, percorribili in una ventina di minuti.

Se Parolisi fosse l'omicida si sarebbe dovuto imbrattare dalla testa ai piedi, visto che alcuni schizzi di sangue hanno raggiunto addirittura il chiosco, e questo avrebbe dovuto necessariamente comportare un lavaggio accurato, dato che poi Parolisi si sarebbe dovuto trovare lindo e pinto di fronte agli inquirenti.
Pensa ad un lavaggio veloce: come prevedere che non ci si sia sporcati sul retro della testa e/o in parti non visibili senza uno specchio che rifletta l'intera figura di spalle?
Quanto tempo vogliamo dare alla ricerca di una fontana(che sappiamo non essere quella vicino al luogo di ritrovamento perchè ispezionata) e al lavaggio stesso?
10 minuti? Mi sembra il minimo

Si presume abbia occultato i suoi abiti e l'arma del delitto. Ora, considerando l'importanza che avrebbe avuto il ritrovamento degli stessi, pensa quanto debba essere stato sicuro l'occultamento degli stessi.
Avrebbe scavato una buca? Avrebbe ricercato un incavo?
Quanto tempo vogliamo dargli a quest'altra azione? Minimo altri 10minuti?

Arriviamo a 40 indispensabili minuti, e se Introna dice che potrebbe essere deceduta anche alle 15,30, considerando alcune decine di minuti di agonia e facendo partire l'azione omicidiaria addirittura alle 15,00, con conseguente decesso alle 15,30, Parolisi a mio avviso ne rimane fuori-

Il mio post era comunque volto ad evidenziare il modo in cui molti professionisti di parte conducono il proprio lavoro.
Criminologi, avvocati, medici legali e consulenti vari, ospiti di programmi televisivi che passano dal matrimonio di Belen Rodriguez, a fatti di cronaca nera, logicamente quella più in auge al momento, con una leggerezza che rasenta l'incredibile. Programmi che a volte impediscono il contraddittorio per volontà-essendo di parte- o perchè il tempo per quel servizio sta scadendo. Ma ciò che viene asserito dai professionisti che vi partecipano, rimane nella mente di chi si ciba di questi mezzi di comunicazione per costruirsi un idea e che spesso oltre ad essere un parere di parte non si è manco riusciti ad esprimerlo nella sua interezza, perchè c'è il servizio successivo- magari di Emma e la nuova fiamma che incombe.

Stessa cosa viene fatta nelle interviste, sui giornali, alla radio etc....

Ogni professionista dichiara, spazi permettendo, la propria verità, ma una verità per essere tale non deve contenere verbi condizionali-quello lo lascino fare ai giornalai- ma soprattutto va dichiarata in altre sedi, più consone ed opportune, nel rispetto della vittima e di tutte le persone coinvolte.

Prova Enrico, a fare un giro sulle pagine facebook di noti personaggi coinvolti e ti renderai conto della mancanza di serietà, di responsabilità e della leggerezza con cui si danno risposte riguardo un fatto di cronaca tanto delicato.

E poi si vengono a fare le pulci a ciò che permette di scrivere Massimo ad Annika, che saluto e stimo, mettendo in discussione la veridicità di quanto da lei asserito, debitamente verificato...

Ecco Enrico, mi hai dato modo di spiegarmi meglio e ti ringrazio per questo.

Cmq mentre qui si viene accusati di giocare al piccolo chimico, in una pagina faceebok a me nota, chi è di parere contrario al proprietario della pagina, viene accusato di giocare al piccolo investigatore.
Quando a volte si dice le coincidenze!!!!

Ti auguro una buona domenica e ti mando un caro saluto.
Sira

loryStella ha detto...

buongiorno, chiedo: per quali motivi ed, e' possibile chiedere la revisione del processo? Praticamente un bel TUTTO DA RIFARE??? Mi parrebbe piu' che logico...

Anonimo ha detto...

@ Massimo

certamente : le ricerche se ben condotte avrebbero dovuto necessariamente far ritrovare il corpo il 18 stesso o al max il 19 se quel corpo FOSSE STATO SEMPRE al chiosco

Io, infatti, ho parlato di "superficialità" tanto per usare un eufemismo

@ Sira

non frequento FB ma sono più che convinto di quello che asserisci

devo però registrare - almeno da ciò che è stato detto la settimana scorsa a Quarto Grado - che, su questo specifico caso, l'opinione pubblica ha fatto una decisissima inversione a U orientandosi a favore della tesi innocentista


non so se questa modifica di "umore" sia riscontrabile anche nel social network di cui sopra

ENRICO

Stefania ha detto...

E' sparito un mio commento oppure non si è proprio caricato?

Stefania

Manlio Tummolo ha detto...

Per poter rivedere un processo, occorre che sia primo concluso fino a sentenza defintiva, se vi sono elementi considerati sufficienti per tale revisione. E' possibile, ove siano violati i diritti previsti dalla Convenzione di Strasburgo, alla Corte Europea per la Salvaguardia dei Diritti, sempre di Strasburgo (Consiglio d'Europa, da non confondersi con la Corte di Giustizia della UE a Bruxelles, appellabile solo da Stati ed organizzazioni pubbliche, aziende ecc.).

Quanto a denunce contro i magistrati e le Corti che hanno indagato male e giudicato peggio, il compito dovrebbe spettare agli avvocati dell'imputato, quali che siano nel momento conclusivo. I singoli cittadini possono, eventualmente, organizzare campagne di stampa, ma senza efficacia giudiziaria diretta.

Unknown ha detto...

Non ho tuoi commenti in spam, Stefania. L'unico presente nella cartella e non pubblicato era quello di Sarahkey, ora visibile. Scusa, mi sa che dovrai riscriverlo (forse era troppo lungo e dovevi dividerlo in due parti. Ciao, Massimo

Vanna ha detto...

Anonimo hai detto...
"normalmente a mezzanotte gli studi dentistici sono chiusi ..
le solite trovate ridicole."

05 ottobre 2013 14:35:00

Non è per nulla "ridicolo" quello che ho detto, poiché potrebbe essere scomparsa a mezzanotte, ma potrebbe essere stata nascosta lì e fatta scomparire successivamente.

Considerato che in questa storia nulla è sicuro, tutto è possibile.

Il compito che abbiamo in questo blog è quello di portare ogni idea e di evidenziare ciò che può far pensare.

Ogni idea nuova e non ripetuta in continuazione può aiutare a pensare e dunque non può essere ridicolo.


Vanna ha detto...

Ciao Stefania, post del 5 ottobre 2013 ore 21,26.

Dici:

"Ed allora, siccome a pensar male si fa sempre peccato ma quasi sempre ci si azzecca, mi viene da temere quello che sarebbe un "patteggiamento" occulto. Provate a pensarci..."

E' possibile sia accaduto proprio come ipotizzi.


Anonimo ha detto...

Perchè, Pino cosa aveva ripetutamente detto?
Roberto

Sira Fonzi ha detto...

Mah Enrico, veramente su facebook ci sono delle pagine a favore e contro Parolisi che non seguo, perchè nelle pagine a favore, non si approfondisce abbastanza, ma si esprimono spesso opinioni commentando articoli di giornali, mentre, nelle pagine contro, si leggono commenti volgari conditi da slogan irripetibili. Sembra essere il ritrovo di persone frustrate, che canalizzano così la propria rabbia.
E quindi le pagine facebook non le riterrei valide per testare la conversione ad U (che anche io ho avvertito), tranne quelle pagine di professionisti coinvolti nella vicenda, nelle quali inizia si, a serpeggiare il dubbio.

I giornali, alcune trasmissioni televisive, e testate on line, che prima seguivano la scia, sembra comincino a mettere in dubbio le tante certezze fin'ora propinate. Ma forse siamo ottimisti Enrico, potrebbe essere solo una mossa tattica per poter parlare più a lungo di questa storia, che tanti soldini porta.
Della serie: "Nel bene o nel male, purchè se ne parli"
In fondo come parlare ancora del Parolisi nei mesi che ci separano dalle motivazioni, se non si creano nuovi spunti?

Ma va bene anche così, più di qualcuno non potrà che mettere in discussione ciò che fin'ora ha creduto "ciecamente".

Buona serata Sira

Anonimo ha detto...

@Vanna
Il fratello di Logli abita nel palazzetto dell'autoscuola e quel giorno era fuori in vacanza.
Alex.

Vanna ha detto...

La mia risposta
all'anonimo del g.5 ottobre 2013
14,35 era riferita al caso Ragusa.



Vanna ha detto...

Grazie Alex della notizia,che tu sappia il fratello del L. il venerdì sera, in genere è presente in quella casa o vive altrove?

Stefania ha detto...

Grazie, Massimo. Probabilmente si, il mio intervento era troppo lungo e non me ne sono resa conto. Ma la faccio breve: se fossi nella famiglia Rea io non sarei mica tanto contenta di leggere tra le righe delle motivazioni della sentenza di condanna nei confronti di Salvatore, tanti svarioni. Io ho idea che alcuni errori condotti nelle indagini siano dovute solo all'inadeguatezza di chi chiamato ad investigare.

Ad esempio ... chi non ha circoscritto la zona quando il segnale del cellulare della vittima indicava un luogo che poteva essere importante per ritrovarla in vita ma impossibilitata a deambulare a seguito di un malore, chi non ha bloccato qualsiasi accesso a quella zona nel caso la scomparsa di Melania fosse dovuta ad un evento criminale, per ispezionare a cerchi concentrici il territorio .... ecc ....

Una volta trovato il corpo della vittima, si è permesso l'accesso al luogo ad "esperti" piuttosto inesperti ... tanto hanno contaminato in modo importante il luogo.

Si è dimenticato un termometro a casa ....

(Segue) ....

Stefania

Stefania ha detto...

Poi si è passati a quelli che io chiamo "svarioni controllati".

Stick che rilevano la semenogelina fotografati e che poi cambiano colore, cosi' come il contenuto dello stomaco, sentinelle che poverette sono al loro primo turno di guardia e quindi possono distrarsi, gestori di bar che dopo essere stati sentiti tante volte, si sono "sicuramente" sbagliati, amiche con telefonini cellulari volanti, amici che condannano perchè uno che fa la moglie cornuta non puo' che essere colpevole (mentre a loro volta tradiscono e ingravidano l'amante), ecc ....


Segue ....

Stefania

Stefania ha detto...

Poi arriviamo alla Tommolini che dopo aver sentenziando frignando, presenta le sue motivazioni ... ed anche quelle contengono svarioni non da poco.

A prescindere queste "distrazioni" (quelle delle sentinelle, quelle di chi dimentica termometri, quelle di chi doveva circoscrivere la zona, ecc ...) possano dare certezza di un'assoluzione del Parolisi o darci un Parolisi assolutamente colpevole ... io, da cittadina italiana mi rifiuto di accettare una sentenza di colpevolezza costgruita da "esperti" cosi' impreparati quando non anche corrotti.

Oppure sono solo errori accidentali?

Stefania

Stefania ha detto...

Morale della storia: "Gli si voleva bene, ma eravamo certissimi fosse lui ....... non si avevano le prove della sua colpevolezza ... ma che volete ... mi è scappato il pedale del freno ...."

CHE SCHIFO

Stefania

Anonimo ha detto...

@ Sira

di fronte ad un "caso" in cui la fanno da padrone incoerenze ed illogicità macroscopiche sulle dinamiche e sulla scena del crimine accompagnate da forzature clamorose nelle interpretazioni delle risultanze autoptiche, i primi e più accaniti innocentisti dovrebbero essere proprio i familiari stessi della vittima i quali dovrebbero pretendere che sia fatto tutto ciò che è umanamente possibile per individuare il VERO colpevole, non solo per il puro senso di giustizia ma soprattutto per amore verso la nipotina al fine di evitarle una doppia insostenibile tragedia

Invece assistiamo ( ed abbiamo assistito) increduli all’esatto contrario

Mi domando il perché di un simile accanimento fondato solo su fragili sospetti privi di riscontri concreti e comprovati dalla realtà dei fatti

Io non sono affatto ottimista : l’”opinione pubblica”, purtroppo viene presa in considerazione solo quando è in sintonia con l”’opinione occulta”

Buona serata

ENRICO

Ps : Biscotti dice che in Cassazione ”le cose” andranno diversamente…

Sarà… ma se in primo e secondo grado i DUE hanno dato il meglio di loro stessi m’immagino quello che potranno fare in Cassazione dove ci vogliono degli” attributi” che nemmeno il famosissimo cassazionista Coppi , a quanto pare , ha dimostrato di possedere !

Stefania ha detto...

Enrico, hai ragione: fossi nei Rea non mi accontenterei affatto di chi ha deciso per la dentenzione di chi loro reputano colpevoli. Non cosi'. Cosa mai potranno spiegare alla piccola Vittoria un giorno? Coloro che si accontentano di una storiellina che non sta in piedi, piena di errori, di inesattezze ma soprattutto di omissioni, come potranno raccontare alla bambina una verità che non sia la loro verità di comodo? Quella di genitori che si sono visti ammazzare in modo crudele la loro figlia e per sete di vendetta verso quello che loro a tutti gli effetti considerano la causa di tutto, hanno accettato una o piu' sentenze emesse in modo leggero e per nulla serio?

Stefania

Anonimo ha detto...

@Vanna
Il fratello di Antonio Logli abita nello stesso complesso dei Logli cioè' il padre ed i due fratelli abitano nello stesso stabile e qui Giovanni ha anche lo studio dentistico. Dovrei controllare ma mi sembra di ricordare che quel venerdì' erano in montagna sulla neve.
Alex

Chiara ha detto...

LoryStella:

ti copio-incollo l'art. 630 cpp che disciplina la REVISIONE, semplificato togliendo le parti che possono creare confusione.


"La revisione puo` essere richiesta:

a) se i fatti stabiliti a fondamento della sentenza non possono conciliarsi con quelli stabiliti in un`altra sentenza penale irrevocabile;

b)se la sentenza ha ritenuto la sussistenza del reato a carico del condannato in conseguenza di una sentenza del giudice civile o amministrativo, successivamente revocata, che abbia deciso una questione pregiudiziale dalla quale dipenda l'esistenza del reato;

c) se dopo la condanna sono sopravvenute o si scoprono nuove prove che, sole o unite a quelle gia` valutate, dimostrano che il condannato deve essere prosciolto;
[Secondo la giurisprudenza della Suprema Corte, per «nuove prove» deve intendersi qualsiasi elemento probatorio, preesistente o sopravvenuto alla sentenza di condanna, che, anche se acquisito agli atti, non sia stato oggetto di espressa valutazione ad opera del giudice di merito, per mancata deduzione della parte ovvero per omesso utilizzo dei poteri istruttori officiosi. Non rileva, a tal fine, la circostanza che la parte istante pur avendo conoscenza, all'epoca del giudizio di merito, della prova, non l'abbia dedotta per negligenza o per altro motivo. Deve tuttavia trattarsi di prove, e non già di semplici mezzi di prova (quale, ad esempio, una perizia), o di nuove valutazioni tecnico scientifiche di dati già noti al giudice.]

d) se e` dimostrato che la condanna venne pronunciata in conseguenza di falsita` in atti o in giudizio o di un altro fatto previsto dalla legge come reato."

Nota di chiusura:
E' costituzionalmente illegittimo l'art. 630 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede un diverso caso di revisione della sentenza al fine di conseguire la riapertura del processo, quando ciò sia necessario, ai sensi dell'art. 46, paragrafo 1, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi ad una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti dell'uomo (C.cost. 04.04.2011, n. 113). [ questo è il caso a cui faceva riferimento Tummolo]


Sira Fonzi ha detto...

E' vero Enrico, la famiglia di Melania dovrebbe essere la prima a pretendere ulteriori indagini, ma questo potrebbe portare a scoprire ciò che, inconsciamente o meno, non si vuole scoprire.

Potrebbe riportare la piccola accanto al padre e lontano dal loro quotidiano, e questo credo che per loro sarebbe insostenibile.

La presenza di Vittoria li sta aiutando a non sprofondare, in quella bambina credo che rivedano la loro piccola, che non potrà mai più tornare.

Questo, sommato ai vari condizionamenti a cui sono sottoposti da più parti,
rende impossibile capire qual'è la via da seguire e quale la cosa più giusta per Vittoria.

Il fatto che Parolisi non sia mai riuscito ad incontrare la piccola è la dimostrazione che non hanno mai avuto bisogno di nessun'altra certezza che non fosse quella da loro già acquisita e metabolizzata.

Una serena notte
Sira

Anonimo ha detto...

UN ULTIMO APPUNTO:

Molti sanno TUTTO, e si vuole che sia il parolisi a "parlare" (richiesta ossessiva dei Rea). Perchè, se sono convinti che sia lui il colpevole?

La semenogelina?
Anche di questa, molti sanno TUTTO, ma individuare il generoso "donatore" porterebbe agli/all'autore dell'omicidio, agli intoccabili mandanti, ed al suo
movente: grosso TABU'

Ed allora?

Allora ci sarebbe il "compromesso", da alcuni di voi intuito e proposto.

Possibile?

Ma no, è solo mera teoria!

P.

Vanna ha detto...

Alex grazie, non sapevo che abitasse lì, avevo letto che abitava a Pisa.
Ma sono le solite notizie fasulle.
Ciao

Antonello ha detto...

Nel caso di accordo ci sarebbe da decifrare l'oltransismo con cui la famiglia continua ad accusare spietatamente il sentenziato ben sapendo che in quei termini non puo' essere stato lui il colpevole ed il momento fatidico in cui tale accordo potrebbe essere stato stipulato.
Chiaramente le reiterate accuse per la verita' poco convincenti e senza alcuna prova sono esattamente l'opposto dell'accordo, sarebbe una finzione perfetta davanti al mondo mediatico, i tempi ed i luoghi potrebbero tornare utili al sentenziato ma anche all'accordo ipotetico.
Il quando e' un pochino complesso immaginarlo con un briciolo di verosimiglianza, io propendo per il prima del rinvenimento.
Insomma anche secondo me e' un'ipotesi tuttaltro che chiusa, troppo strano il comportamento dei familiari.
Intanto sembra che dalla descrizione, che ha fatto il Dr. Ferraro a Teramo, dell'uomo che il 23 marzo alle 19,00 accompagnava M.R. negli uffici chiusi della Procura di Roma qualcuno ha potuto riconoscere un parente di Parolisi.
http://www.zonedombratv.it/news/1158-omicidio-melania-rea-occultamento-e-indignazione-collettiva.
Nell'articolo anche qualche informazione sulla carriera pregressa del Dr. Pesci, il magistrato che il Dr. Ferraro ha riferito di aver indagato e che sarebbe, da lui, stato visto parlare con M.R. il 23 marzo.

Anonimo ha detto...

I nomi che riporti sono stati chiusi e blindati. Ogni tentativo di andare oltre, è illusione.
Il caprio c'è, la sentenza pure, ed è tutto finito.
Il generoso donatore di sg, può fare sonni tranquilli.
Quando, fra qualche anno, l'ex militare sarà libero, della faccenda non si parlerà più perchè sarà tutto....sistemato.
Ma è solo teoria, l'ho detto.
P.

Anonimo ha detto...


Sul sito indicatoci da Antonello
http://www.zonedombratv.it/news/1158-omicidio-melania-rea-occultamento-e-indignazione-collettiva

è riportato, fra l'altro, quanto segue:

«Dottor Ferraro sulla vicenda della Cecchignola ha qualcosa da dire» chiede il giudice tutelare di Roma e il magistrato risponde che, oltre a fare nuove dichiarazioni, allega anche materiale audio sulla vicenda. «Mi conferma che lei vide la signora Melania Rea dal collega Pesci?» e Ferraro risponde:«Dalle mie carte risulta che il giorno 23 marzo del 2011, dopo vari giorni di verifica della condotta grave del dottor Pesci, dopo aver notato vari colloqui anomali e dopo che, il 14 e 15 marzo del 2011 ci fu un tentativo di intrusione nella mia stanza, alle 19 di sera vidi e sentii, il 23 marzo del 2009, all'esterno della mia porta un uomo di altezza 1,69 cm. La corporatura era tipicamente meridionale e campana, vestito con un vestito grigio gessato a cui chiesi cosa stesse facendo. L'uomo rispose in maniera imbarazzata "sto aspettando mia moglie che sta lì dentro". Poi io andai via e entrai nel mio studio» racconta Ferraro.

Dopo 5 minuti Ferraro si riaffaccia perché sente dei rumori e vede ancora l'ometto ma anche una donna con stivali neri, gonna nera e con giubbotto scuro alta circa 1,82 cm. Una bellissima donna scura. «Cosa ci fa questa bellissima donna alle 7 di sera nella procura romana?» si chiese Ferraro.

Dell'uomo che quella sera si trovava in procura si sapeva poco ma, a quanto pare, ora si sa molto di più al punto che qualcuno sia a conoscenza della sua identità. Uno dei due autori del libro “Il caso Parolisi, sesso droga e Afghanistan” avrebbe riconosciuto la descrizione dell'uomo fatta da Paolo Ferraro durante la deposizione. L'ometto sarebbe un parente di Salvatore Parolisi.

@K

Manlio Tummolo ha detto...

Massimo, ci sono folli in circolazione ? A questo si sta arrivando, anche ai messaggi intimidatori? Una dimostrazione in più di quanto poco ci si sia avvicinati alla verità in sede ufficiale in questa brutta storia, e di quanto dia fastidio chi dà una diversa interpretazione dei fatti.

Anonimo ha detto...

@MANLIO caro, di quali messaggi stai parlando?
Puoi essere più chiaro, per gentilezza?
Cordialità, Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

Manlio si stava riferendo ad una serie di messaggi minacciosi nei confronti di Massimo che ora sono stati cancellati.( mi spiace non averli salvati ma sicuramente qualcuno lo avrà fatto )

Personalmente leggendoli non ho capito il motivo del contendere fatto sta che erano piuttosto inquietanti.

Se Massimo ha deciso di eliminarli vuol dire che aveva le sue buone ragioni.

Ciò che invece mi lascia molto sorpreso è quanto ho letto nel post delle 20:15 di @Ka di cui ti trascrivo l'ultima periodo :

" ...avrebbe riconosciuto la descrizione dell'uomo fatta da Paolo Ferraro durante la deposizione. L'ometto sarebbe un parente di Salvatore Parolisi.

Come se non bastasse , ci mancava pure quest'ultima ciliegina sulla torta per rendere ancora più misteriosa ed equivoca questa incomprensibile vicenda !

ciao

ENRICO

PINO ha detto...

@ ENRICO
In verità non ho letto i messaggi incriminati, per cui prego l'amico Manlio di ritenere "nulla" la mia domanda.
Ma tu, non puoi riassumermi il loro contenuto?
Per quanto riguarda l'accompagnatore di MR a Roma, dovrebbe trattarsi di suoi parenti, non di Parolisi, perchè non avrebbe senso, e poi per il fatto che i Parolisi sono tutti alti.
E poi, chi può affermare che si sia trattato di un parente?
Ciao, Pino
p.s. leggi le mail?

Chiara ha detto...

Pino:

cose del tipo so dove abiti, dovresti essere più prudente dato che non vivi solo ecc ecc, roba pesantuccia che mi auguro fosse l'idiozia di un brufoloso buontempone.

sul resto concordo con te, mi pare davvero inverosimile; appena si profila qualcosa di "appetibile" c'è sempre qualcuno che la straccia esagerando...un po' come con gli ufo...resta da capire se sia per togliere credibilità al tutto.

ciao e buona giornata

PINO ha detto...

Grazie CHIARA.

Il mondo è pieno di complessati che, appunto per essere tali, assumono la maschera del "duro" a difesa della propria meschinità.
Lasciamoli cuocere nel proprio brodo, finchè non siano ben lessi.
Ciao, Pino

Vanna ha detto...

Anche io non ho letto i messaggi a Massimo.

Mi sembra che si sta continuando a
portare avanti il discorso.

Forse stiamo percorrendo la pista giusta?

Con coraggio si sta cominciando a parlare più apertamente del giudice Ferraro, di quello che lui disse nei primi momenti e che ha continuato ad affermare.

Ferraro è un giudice, si sta difendendo come può e lo stanno punendo duramente.

Parolisi non ha gli stessi strumenti, ha chiesto le porte aperte e non gliele hanno concesse, può solo fare silenzio.

La famiglia Rea accusa Parolisi per molti motivi.
Devono coprire un segreto militare.

Chi accompagnava a Roma quella che sembra fosse Melania?

Una persona di famiglia forse, ma non un parente di Parolisi se, come dice Pino sono tutti alti.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Pino,

vedo stamattina la tua domanda e vedo che Enrico e la signora Chiara hanno già risposto. A dire il vero ne ho letto due, ma facevano capire che vi erano stati altri. Noi tutti siamo solidali con Massimo Prati e ricordiamo che la minaccia, anche in forma scherzosa, è un reato abbastanza grave, tanto è vero che, se succedesse qualcosa a lui, certamente sarebbero indagati coloro che hanno mandato quei messaggi. Molte persone scrivono solo perché qualche sventurato maestro o sfortunata maestra ha insegnato loro a scrivere, visto che, non essendo capaci di una qualche seria obiezione, o offendono, oppure addirittura minacciano, sperando di intimidire il gestore del blog che non è certo persona da farsi impressionare per questo. Nondimeno si tratta pur sempre di azione criminosa.

Manlio Tummolo ha detto...

A me la chiave di volta di questa vicenda pare la questione militare: se qualcuno ha seguito l'altro articolo, vi ho riportato norme di legge e regolamentari sul servizio di sentinella e sui doveri dei militari anche relativamente a fatti esterni che succedono. Ora, come mai nessuno dei militari non solo ha visto ma sentito nulla, e come mai una sentinella dice di essersi "distratta" in servizio senza che sia stata indagata e, almeno disciplinarmente punita? Come mai dell'indagine della Procura Militare nulla si è poi saputo ?

Ecco questi sono determinati punti che modificherebbero largamente la tesi dominante nel processo in corso contro Parolisi. Pur con la massima comprensione per le esigenze militari di riservatezza, ecc., va però detto che, se qualcosa succede di poco regolare all'interno dell'ambiente militare, bisogna non nasconderlo, ma ripulirlo. Il silenzio fa sospettare cose anche forse peggiori della realtà.

Tornando all'ipotesi Ferraro, andrebbe rilevato che donne alte e brune e uomini di circa m 1,70 di altezza (mi fa un po' ridere l'esatto calcolo di 1,69: con scarpe o senza, con tacchi o senza ?) ve ne sono parecchi. Pare un po' poco per poterla identificare con Carmela Rea. Occorrerebbe interrogare il magistrato che li ricevette per sapere con esattezza chi fossero i due. Ovviamente, se non si tratta di segreti di Stato.

Tabula ha detto...

veramente la donna bruna sarebbe dovuta essere ben più alta di 1,70, se non sbaglio 1,80 circa. Il che con o senza tacchi potrebbe avvicinarsi maggiormente ad una Melania descritta come alta, atletica, piuttosto che a tutta la sua corte di conoscenze femminili.
Il che non significa e non prova fosse lei, abbiamo solo la testimonianza di un magistrato screditato da più parti, nemmeno un video di sorveglianza che lo certifichi.
Ma anche se fosse dimostrabile, prendendolo per certezza, indimostrabile sarebbe sostenere cosa là fosse andata a fare o a dire e perchè.
Nessuno ha udito la conversazione, il fatto sarebbe archiviato come tutti gli altri fatti di questo caso.

PINO ha detto...

@ Cara TABULA,
non essere, poi, così "rasa" nel definire l'episodio non credibile.
Il giudice Ferraro (messo in quarantena perchè scomodo per alcuni) cita fatti sostenuti da riscontri.
Anche se la donna notata dal magistrato presso la Procura romana non fosse MR, non si può negare che le circostanze, il momento ed il luogo, non suggeriscano coincidenze strane che, col "senno di poi" si rapportino facilmente col ritenere possibili le indicazioni di Ferraro.
Ciao, Pino

Tabula ha detto...

si Pino.
Quello che intendo dire è che fatti assai più sospetti per non dire prove certe sono stati accantonate in questo caso di cronaca.
non so dove potrebbe condurre l'ipotesi Ferraro, ma ovunque conduca sarebbe molto più difficile da provare della confermata presenza di melania Rea a Colle san Marco.
Se si è fatto di tutto per negare quella evidentissima certezza, figurati queste illazioni tutte da verificare.
Casomai andrei a cercare le prove che hanno condotto il Gip Cirillo ad affermare che P. nascondesse gli assassini ma non fosse lui stesso l'esecutore materiale, ecco, essendo stato rimosso e promosso ad altro incarico proprio colui che individuava altri bandoli della matassa, ed essendo stato il suo trasferimento una mossa che ha penalizzato le indagini in altre direzioni che non fossero quelle del marito e dell'imbuto, direi che lì potrebbe annidarsi qualche risvolto.
Però francamente, e te lo dico in confidenza, un conto è dire chi non è stato, e Parolisi non è stato di sicuro perchè ci sono prove oggettive ad escluderlo, una per tutte la semenogelina, l'impossibilità di effettuare lo staging, la localizzazione del cellulare ed il suo spegnimento alle ore 19 del 18 aprile con la cancellazione perfino dell'ultimo sms ricevuto da Melania alle ore 18.52!
un altro conto sarebbe ipotizzare altri colpevoli ed altri scenari.

Ho letto sul forum del mostro di firenze che proprio lì vicino è stata trovata morta su un'auto una donna che aveva un macchinario che duplicava le sim telefoniche, lo sapevate ad esempio? io no.

strano vero? Ma trovare un collegamento concreto è superiore alle mie facoltà intuitive, francamente me ne asterrò.

Stefania ha detto...

Brava, Tabula. Non dimentichiamoci che chi indagato, condannato ha provato a fare altri nomi di possibili sospetti, si è visto incriminare per diffamazione. Ad esempio Annamaria Franzoni.

Non è compito dell'imputato cercare strade alternative.

Quando scrivo che l'impronta dell'omicidio di Melania Rea è di stampo mafioso, non mi riferisco alla mafia napoletana. Ma al gioco delle tre scimmiette dipico di chi vive in realtà mafiose, che è tutt'altra cosa.

Stefania

Simona ha detto...

Nonostante i 30 anni in appello stasera si parlerà di Melania Rea a Porta a Porta con le solite facce e con la presenza della Natalia Escolpio del Resto del Carlino...

Ps Non so se ci sono anche i Rea


Si continua con i teatrini.

Antonello ha detto...

@Tabula
Si, ne avevamo anche parlato cercando punti in comunione possibili con la storia di M.R.
L'auto, se non erro, fu rinvenuta nei posteggi della Prefettura di Ancona, a bordo un dispositivo per clonare carte, non si era capito se telefoniche, bankomat od altro.
http://www.crimeblog.it/post/6371/test-dna-conferma-cadavere-trovato-sul-colle-san-marco-e-di-rossella-goffo
Si era giunti ad articoli che davano il principale indagato, per cui hanno chiesto il rinvio a giudizio, il funzionario della Prefettura A. Binni presente a Colle San Marco poco tempo prima, se non decine di giorni prima, della scomparsa di M.R.
Anche li l'autopsia fu eseguita da Tagliabracci, il corpo fu rinvenuto in un bosco vicino al pianoro, aveva ossa disgregate e segni visibili di segni animali sui resti, in un primo tempo fu accertato che la causa della morte fu strangolamento ma poi non so.
La donna era originaria del Veneto, se non erro, dove risiedeva il marito noto professionista, fece l'ultima telefonata la sera in autostrada, contatto' il marito rassicurandolo che il viaggio verso Ancona stava procedendo senza problemi.
Si era separata dal marito ed aveva chiesto il trasferimento ad Ancona, si dice, proprio perche' avesse instaurato un rapporto con l'indagato che lavorava appunto nella Prefettura di Ancona.
In rete c'e' pure il blog del Binni che spiega le argomentazioni sulla storia, ora non so se e' ancora attivo.
La donna e' stata ritrovara a gennaio 2011, a circa un anno dalla scomparsa.

Chiara ha detto...

Tabula:

quoto ogni singola parola del tuo commento delle 12.40.

Simona:

e figurati se non ci saranno i Rea!
con la zia Teresa che, con immensa faccia di tolla, a quarto grado si è lamentata telefonicamente che "non si parla senza invitare tutte le parti" dopo tre anni che loro imperversano in ogni dove televisivo senza mai certamente invocare il contraddittorio con chi sostenga Parolisi! Che sfacciataggine!
Già dopo la mezza sfuriata dello zio Gennaro (che a Linea Gialla fece in modo di stroncare Sulas, che evidenziava le note ombre sul processo, con la scusa del "rispetto del dolore" da concedersi ai parenti della vittima) e ancor più ora col "carico" della zia Teresa, con nessuno dei due che è genitore/fratello della vittima, fossi stata nei conduttori di quelle trasmissioni li avrei ben rimessi al loro posto.
Troppo comodo così: una famiglia tentacolare che vuole monopolizzare l'informazione...e con tanto di tacita acquiescenza dell'informazione stessa, pergiunta!
Per quanto mi riguarda sono già molto oltre la tolleranza per questa gente: faccio salvi i genitori e il fratello per ovvie ragioni di "correttezza politica" ma il resto del parentado deve veramente farsi un giro a passi lunghi e ben distesi!

maura ha detto...

Ho l"impressione che si parli del caso PAROLISI non del caso MELANIA REA LA VITTIMA,innanzitutto banalizzare un movente di queste dimensioni è scusatemi molto ingenuo,purtroppo uccidono le donne per molto meno,perchè vedete non è avere l"amante ed essere additati o messi alla gogna il movente,è un omicidio che nasce da una sedimentazioe dell"inconcilibilità tra la sua storia con Ludovica e la sua difficoltà a dover lasciare la sua famiglia,e la consapevolezza di non aver fatto niente di quello che aveva promesso all"amante,non aveva più tempo già dal giorno dopo avrebbe dovuto affrontare le famiglie(compresa la sua)e soprattutto no c"era nessun accordo sulla separazione non si sarebbe potuto presentare ad Amalfi come uomo libero,pensate che sia morta per caso quel pomeriggio la REA?Questo omicidio purtroppo è molto più semplice di quello che potete pensare voi,maledettamente semplice e crudele.

maura ha detto...

@ Vanna Melania Rea una monarch in tranche? no,semplicemente una donna che lottava per tenere unita la sua famiglia come ce e sono tante,ma anche se l"avesse lasciata prima o poi se ne sarebbe fatta una ragione,il problema è solo di parolisi,il movete è la ragione per cui non poteva lasciarla e questa la conosce solo parolisi,che può essere anche semplice o legata a qualche segreto che la moglie conosceva e una volta lasciata avrebbe parlato,io propendo per il semplice,cresciuto in una società arcaica il divorzio non faceva parte del suo vocabolario,vile lasciare una moglie devota e una bambina piccola,le famiglie compresa la sua avrebbero alzato le barricate e lui lo sapeva,altrimenti non si sarebbe mai trovato in quel labirinto rossiniano.

Anonimo ha detto...

brava Maura, hai dato forma ad un movente che non fa una piega, sicuramente più convincente di quello della procura e più verosimile di quello della Tommolini. Ora, per convincermi del tutto sulla colpevolezza di Parolisi, ricostruisci anche le modalità e i tempi dell'esecuzione dell'omicidio.
Marilia

Anonimo ha detto...

X MAURA
Vogliamo parlare del CASO REA? Benissimo, facciamolo, ma intanto dovresti cercare di essere più chiara su quello che vorresti dire. Comunque, se sei a conoscenza di quelle cose SEMPLICI sull'omicidio, perchè non ce le scrivi? Noi non siamo riusciti a trovarle queste semplicità, per cui ti sarei grato se ce le facessi conoscere.
Attendo con ansia.
C. FALCE

Anonimo ha detto...

@ Maura

queste che riporti sono congetture del tutto personali delle quali non hai possibilità di riscontro

Io, per esempio, non credo affatto ad un legame con la soldatessa talmente passionale ( roba da film con Michael Douglas !) al punto di spingere il Parolisi a concepire una soluzione finale così atroce e definitiva : basta prendere visione di quelle cretinissime chat più congeniali ad un adolescente che ad un uomo "fatto e finito"

Il caporalmaggiore - me ne scuso con lui in anticipo - è, a mio avviso, solo un emerito co...one che si era infilato in qualche "impiccio" e che adesso sta pagando amaramente le conseguenze di qualche "sgarro" ipotesi da lui stesso confermata nella famosa intercettazione in cui dice " mi dispiace che ci abbia rimesso Melania"

in ogni caso - a parte tutte le incongruenze più volte sottolineate in questo forum - dimmi : CHI ha compiuto il vilipendio del cadavere e PERCHE ' ?

ENRICO

Anonimo ha detto...

@ Maura

Ps : CHI ha compiuto il vilipendio del cadavere e PERCHE ' ?

ma soprattutto : QUANDO ?

Enrico

Anonimo ha detto...

MAURA DOVE SEI?

Chiara ha detto...

maura

però il copione del "vile dalla mentalità arcaica che non lascia la famiglia" prevede che tutt'al più uccida l'amante non certo la moglie!

difatti lo scenario che porti tu è quello di un omicidio premeditato - e di certo questo premeditato non è stato (anche solo per il fatto che ad Amalfi non ci sarebbe andato con le "ricerche" della moglie in corso).
oppure parla di un impeto seguito alla comunicazione di volersi separare per l'amante (così da poter essere ad Amalfi), con conseguente minaccia della consorte di rovinarlo; ma in questo caso sarebbe stata la comunicazione della decisione ad essere in programma e certo la gita al parco giochi con a bimba non è l'occasione che uno sceglierebbe.

Ad ogni modo anche questa mi sembra da accantonare perchè tutto in Parolisi e nella sua condotta precedente e successiva ci dice che non tenteva minimamente in conto le relazioni causa-effetto e che improvvisava quotidianamente la riuscita della propria doppia vita. Ad Amalfi non ci sarebbe andato, avrebbe detto che la moglie, in cambio della separazione "pacifica", gli aveva chiesto la pasqua in famiglia per non metterla in condizione d'umiliazione col parentado riunito in una situazione che doveva essere di festa anche per la bambina. Questo avrebbe fatto quel viscido e vile, non avrebbe mai preso una decisione, sia pure estemporanea, proprio perchè viscido e vile. Dalle altre amanti era stato piantato e lui era passato ad una nuova; Ludovica è durata tanto solo perchè rimbecillita da quello che credeva un gran figo; ma se l'avesse mollato, dopo un po' di piagnistei sarebbe passato innanzi con una nuova avventura.

Chiara ha detto...

Enrico

totalmente d'accordo con te: tutto ci dice che P. - ci perdoni - è un cog...ncello che vuol fare il figo e s'impesta che metà basta perchè non è capace; nulla di più facile che abbia sputt.to qualcosa di peggio che un matrimonio con quel suo fare. E non tutti sprizzano cuoricini come una moglie, delusa sì, ma innamorata.
Parolisi era un bluff, poteva cavarsela con due ragazze un po' ingenuotte e affascinate dalla divisa, ma altra gente le bolle di sapone e i palloni gonfiati li sa riconoscere e ci mette niente a farli scoppiare.

Antonello ha detto...

@Maura
Perdonami l'ironia su una storia seria, e quindi il vile avrebbe mangiato due arachidi e si sarebbe trasformato in superparol, presa l'auto, la moglie e la figlia le avrebbe tirate su con un braccio solo per poi volare libero verso Ripe da Colle San Marco, giusto per arrivare ed andare via da un posto senza essere visto.
Ma ahime', o ahilui, le arachidi erano rancide e stantie, era almeno un decennio che le teneva in tasca, e quindi con 35 coltellate sarebbe riuscito, lui superparol militare decorato, a lasciare viva la moglie per alcune decine di minuti, tanto quanto bastava perche' confessasse che era stato superparol il responsabile, certo che chi l'avrebbe potuta ascoltare l'avrebbe certamente presa per pazza.
Ma vd lo volete o no mettere in testa che se e' stato alle 15,30 a Colle San Marco, a voler essere benevoli con l'accusa, e se l'ultimo cieco militare e' andato via da Ripe alle 14,40 E' PER LUI IMPOSSIBILE aver soddisfatto le segrete desidera di giudici, avvocati, accusatori, rivalse personali di corna scaricate su storie altrui????
Gia' qualcuno ha dovuto ammettere, per COLPA, di due anziani testardi, di Ranelli e di una telefonata di un certo Alex che Parol. era a Colle San Marco, pur intendendo condannare chi aveva osato sfidare le ripicche personali di chi gli aveva prenotato il pomeriggio, gia' la buona figura di tutti gli elementi trascurati sulla scena del delitto ha proporzioni abnormi, ora che desiderate??? Che diventino ciechi tutti gli altri per potervi chiamare speciali autocelebrando un'impiccagione all'albero maestro??? Ma vi rendete o no conto del punto a cui siete voluti arrivare???

Anonimo ha detto...

C’è un’altra cosa che mi frulla in mente da sempre e che regolarmente dimentico di sottoporre alla vostra attenzione

Questo Porfirio Rubirosa in sedicesima – oltre alle attività “amatorie” a latere - si dice ( parole del fratello Rocco http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/08/31/572287-rocco_parolisi_salvatore_povero_cristo_lavorava_sempre.shtml) che sia

”' un povero Cristo che lavorava da sempre, che è andato fino in Afghanistan per aiutare la famiglia”.

Ora ci sarà pure qualche commilitone che avrà condiviso con lui questa esperienza .

Beh, mi piacerebbe tanto sapere da qualcuno di questi che razza di “ruolo” svolgesse il caporalmaggiore in quelle zone di guerra.

Perché, parte la tenuta da” rambo “, non so se mettere in mano a questo “campione” un’arma qualsiasi ( anche un moschetto arrugginito della 1° guerra mondiale) sarebbe stata una buona idea.

Al massimo lo vedo come addetto alla distribuzione del rancio

Quindi possibile che nessuno dei militari assegnati assieme a lui a queste missioni abbia mai rilasciato valutazioni sulla preparazione e sulla personalità del caporalmaggiore, così tanto per aggiungere qualche elemento in più nella definizione del carattere del personaggio in questione ?

Saluti e baci ( alle signore !)

ENRICO

PINO ha detto...

@ ENRY
In zone di guerra, come l'Afghanistan, i militari, che oggi sono tutti volontari, devono obbligatoriamente conoscere l'uso delle armi in dotazione al reparto di appartenenza, le varie forme di difesa e quelle di attacco, indipendentemente dalle funzioni a cui ogni unità è preposta.
Per cui, anche gli addetti ai servizi (cucina, magazzino, armeria ecc.) hanno seguito il relativo, necessario corso di addestramento.
Il Parolisi, come graduato di truppa, ha seguito e superato un corso da "istruttore" per reclute, per aver potuto esercitare tale funzione nella caserma di Ascoli.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

X Antonello

Tutto giustissimo tranne che le arachidi le ha mangiate Melania, non Salvatore. Mai dimenticare il contenuto gastrico!

maura ha detto...

Innanzitutto non sono opinioni personali,questo movente ahi voglia se si può provare!basterebbero solo le migliaia di telefonate fatte da parolisi negli ultimi sette giorni,migliaia di messaggi dell"ultima settima che dicevano solo una cosa:"Se questa volta non mantieni la promessa metto la parola fine!",vedete vi sembreràbanale e le spiegazioni semplici molte volte lo sono,ma quale uomo che come dite voi se ne fregava dell"amante compone il suo numero per ben duecento volte al giorno per sette giorni consecutivi?c"è una sola spiegazione:voleva rassicurarla e aveva paura di perderla,Marilia io non voglio convincere nessuno,ma vedi il filmino non ce l"hanno,lui ha avuto i primi giorni tutto il tempo per far sparire le prove quelle dirette sai perchè?perchè gli hanno creduto,tant"è vero che l"inchiesta da Teramo passa ad Ascoli proprio perchè pensanoad un allontanamento volontario o ad un rapimento,il depistaggio?parolisi ha buchi temporali in quei due giorni dove no sa dire dove si trovasse ed era solo.

maura ha detto...

Antonello non ho capito una cippa di quello che vuoi dire,se io sono ingenua come tanti colpevolisti che non vedono in questo caso un complotto da narcotraffico voi cosa siete?perdona la mia ironia ma che prove avete per fare queste supposizioni?E fosse solo questo!fatemi capire,lui è vittima di una ritorsione e ne fa le spese la moglie,perchè dovrebbero lasciare vivere lui?non avrebbero mica la certezza che stia per sempre zitto,e il depistaggio?lo fanno per farsi prendere meglio lasciando le loro firme?invece di fare sparire tutto?e hanno bisogno di sferrare trentacinque coltellate loro?l"arma era inadatta per questo gli ha sferrato trentacinque coltellate,in quei complotti non partono con un coltellino da campeggio e prima della moglie avrebbero ucciso lui,datemi una spiegazione logica a tutto questo.

Anonimo ha detto...

X MAURA
Nonostante alcune anime gentili di questo blog si siano armate di pazienza per spiegarti perchè le tue convinzioni non abbiano nessuna base logica, continui noiosamente, e maldestramente a ripetere la stessa favola.
In questa prospettiva, non credo che potrai affrontare un dialogo costruttivo con interlocutori che esigono fatti riscontrbili, e non banali e sterili fantasie.
Fattene una ragione.
C. FALCE

Anonimo ha detto...

@ Maura

se avessero ucciso lui si sarebbe subito indagato nell'ambiente della caserma...e allora sì che sarebbero stati dolori !

e poi non è ancora detto che in carcere non gli succeda "qualcosa" al Parolisi.

Questa leggenda metropolitana delle 200 telefonate al giorno per sette giorni consecutivi è una bufala del web

Chiara ha detto...

"lui ha avuto i primi giorni tutto il tempo per far sparire le prove quelle dirette sai perchè?perchè gli hanno creduto"

Maura, ma che dici?!
Melania è scompasa il 18 aprile e il 21 Parolisi era già sotto intercettazione! E lo sai come viene disposta una intercettazione? Con la richiesta della p.g. al p.m. in seguito ad osservazioni che fanno ritenere che la sorveglianza vada allargata alle comunicazioni: questo significa che almeno dal 19 Parolisi era sotto stretta osservazione e che in due giorni hanno deciso di trovare altre fonti di prova! Altro che "gli hanno creduto", "per giorni è stato libero di agire".....cara Maura, basta informarsi bene per non continuare a filare su topiche pazzesche!


E la competenza territoriale, Maura, non ha nulla a che fare col sospettato, ma col luogo di avvenimento del fatto/commissione del reato: in prima battuta era la scomparsa (Colle San Marco - Ascoli) successivamente è stato omicidio (Ripe - Teramo); poi si è ritenuto che SICCOME ERA STATO IL MARITO (tesi) e il marito diceva ch'erano stati a S.Marco (Ascoli) gli atti tornarono lì; ma poi l'autopsia dichiarò che la morte era avvenuta nel luogo di ritrovamento (Teramo) e lì tornò il fascicolo! Altro che "gli credettero"! Già ti ho dimostrato che dopo due giorni dalla scomparsa era intercettato, segno che già nei due giorni precedenti era sotto sorveglianza; in più ora ti do ulteriore conferma, perchè avere ri-spostato ad Ascoli il fascicolo per una morte avvenuta a Teramo è dipeso PROPRIO dal fatto che si sospettava il marito, il quale aveva collocato se stesso e la moglie uccisa in quel di Ascoli!

Ripeto: informarsi bene e chiedere delucidazioni se qualcosa sfugge. Allora poi si parla volentieri tutti assieme.

Tabula ha detto...

Beh. In una cosa il punto di vista di Maura ha un riscontro: la sua risposta è esattamente l'opinione che i media hanno caldeggiato in lunghi mesi di trasmissioni colpevoliste a senso unico.
Questo non significa che la figura morale di Parolisi come marito ne esca pulita, si è comportato malissimo sia con la moglie che con l'amante.
Però cara Maura, onestamente, ti sei domandata COME una relazione portata avanti ormai solo telefonicamente possa portare all'omicidio?
Ti sei domandata perchè quell'uomo non incontrasse più Ludovica da tre mesi?
Ti sei domandata se una passione bruciante possa coesistere con la mancanza di voglia di crearsi un'occasione qualunque ritagliata tra i vari impegni di incontrare la donna amata anche solo per un caffè da gennaio ad aprile?
Se un uomo ti ama, ti ama, e il tempo per te lo trova.
Non sarebbe stato certo un problema per Salvatore dire palle alla moglie, inventarsi un turno, prendere la macchina e farsi una corsa disperata da Ludovica per darle un solo bacio.

Hai letto i loro dialoghi? e allora rileggi la parte in cui lei lo insulta perchè le stava tirando bidoni su bidoni.
Rileggi le recriminazioni di Ludovica quando lui le prometteva di incontrarsi.. per poi passare i weekend con la famiglia festeggiando i san Valentini a cuoricini.

Rileggi le parole di entrambi nell'ottica di un'amante che si illude e del marito di un'altra donna che NEI FATTI continua a vivere il proprio matrimonio, ma allo stesso tempo A PAROLE cerca di tenere buona quell'altra.

è possibile affermare che un uomo che per ben tre mesi ti tira bidoni su bidoni, un uomo che non si fa vedere da gennaio, un uomo che ti racconta palle su palle su una separazione che non ha mai affrontato nè con i fatti nè con le parole, ti stia bellamente prendendo per i fondelli.

Anche il Giudice Tommolini ha reputato insulso ed improbabile il movente dell'imbuto psicologico, non sono io anonima irrilevante utente del web a sostenere che non ci sia un nesso causale provato o provabile.

E se la conversazione più recente tra Parolisi e Ludovica ha avuto la responsabilità di comminargli trent'anni a questo giro, beh direi che forse è il caso di mettersi d'accordo ALMENO sul movente, perchè sul COME Parolisi abbia potuto uccidere la moglie non ci sono prove scientifiche, anzi rileggiti la perizia della Gino, la genetista, che ne esclude qualsiasi possibilità che sia lui il responsabile materiale della morte della moglie.

Gino ha detto...

Buon giorno a tutti,
una domanda per gli acuti frequentatori di questo spazio(iniziando, qualora lo voglia, dallo stesso padrone di casa).
Voi come la spiegata la circostanza che, nelle fotografie poste in essere da taluni soggetti presenti a CSM all'ora e nel giorno incriminato, non risultino immortalati nè Salvatore con moglie e figlia nè, comunque, Salvatore intento a dondolare la bimba? In altri termini, perchè da queste foto non si evince la presenza di Salvatore a CSM nonostante egli abbia dichiarato di essere stato là proprio nell'orario in cui le foto sono state scattate? Come lo giustificate questo dato fattuale?

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