giovedì 3 gennaio 2013

Melania Rea. La palla di cristallo di Marina Tommolini ribalta ogni tesi accusatoria e svela una nuova verità...

Unisci i puntini per scoprire cosa dice la palla di cristallo
C'è chi crede ai petali delle margherite e per amore li sfoglia ripetendo all'infinito: m'ama, non m'ama, m'ama. C'è chi usa un pendolino e snocciola veggenze che si adattano alle probabilità statistiche. Ci sono poi maghi col turbante che dentro le famose palle di cristallo vedono il passato e il futuro. Si sa che la legge vieta agli imbonitori di praticare un mestiere creato ad arte per imbrogliare i creduloni, ciò che non si sapeva, ma ora pare esistere, è che una nuova categoria di giudici ha deciso di far emettere sentenze, e motivarle, a margherite sfogliate, a pendolini veggenti e palle di cristallo che riportano, direbbero gli imbonitori, quanto di vero accaduto. E' senz'altro questo il motivo per cui il Gup Marina Tommolini ha creato una ricostruzione terza che non combacia in alcun modo con quanto affermato dall'Accusa e dalla Parte Civile. Probabilmente indecisa a causa di perizie scritte e firmate dai moderni discepoli di Ponzio Pilato, quelli che non hanno neppure le palline di cristallo in cui osservare e mordono il pane della Casta sperando di sfamarsi anche il domani, ha acquistato per corrispondenza una margherita, un pendolino, una palla di cristallo, ed in una sorta di "fai da te" giudiziario, ha scoperto quanto nessuno prima di lei aveva mai scoperto.

La palla le ha svelato l'arcano in maniera chiara e le ha dettato le motivazioni. Non può essere stata la mente della Tommolini a scrivere quanto si è detto vi sia scritto, a meno che il giudice in questione non sia virtuale e non viaggi in un'altra dimensione, perché nella realtà nulla risulta credibile. Insomma, la sfera le ha detto che Melania al pianoro c'è stata, alla faccia dell'avvocato Gionni e di tutti i procuratori che lo negavano, il Ranelli l'ha vista e pure la palla, ma per poco, perché le altalene erano sporche e, igienista come nessuna altra donna, invece di pulire il seggiolino con un fazzoletto ha preferito farsi accompagnare dal marito su, per quasi diciotto chilometri, fino al chiosco di Ripe. Il cristallo qui era unto e non è stato chiaro. Non si è capito, infatti, per quale motivo Melania, visto che alla madre pochi minuti prima aveva detto che voleva far giocare la bimba, abbia cambiato idea e, fregandosene dei desideri di sua figlia ormai col sederino sui giochi, abbia deciso per una destinazione che non prevedeva né scivoli né altalene... la sfera ci dice che forse la donna era curiosa di rivisitare la zona in cui il marito passava parte del suo tempo, o forse che voleva trovare un altro ramo della cuccagna da donare alla madre. Anche questa una virtualità che nel mondo reale risulta poco credibile, dato che la Pasqua era a un passo e l'addobbo in questione va fatto diverse settimane prima, dato che neppure la volta precedente l'avevano trovato sto benedetto ramo da addobbare, dato che essendo in una zona protetta rami non se ne potevano tagliare perché si rischiava anche una multa. In ogni caso, è sempre la palla a parlare, al suo arrivo, avvenuto dopo non aver risposto alle telefonate ed ai messaggi dell'amica (era in auto ma ci possono essere svariati motivi per non rispondere al cellulare), il freddo le ha stimolato la pipì. 

E qui si dimostra come anche le sfere di cristallo soffrano di deviazioni sessuali, perché dopo essere arrivati, alle quindici dice ancora la palla, nel vedere la moglie pisciare il sesso del Parolisi s'è fatto turgido... mi sa che le hanno inviato la stessa sfera mandata alla Sciarelli, quella che ha fatto di tutto per convincerla a mostrare ai telespettatori il pene dell'imputato. Però Melania mica ne aveva voglia di far sesso! Anzi, non solo non ne aveva voglia, ma senza neppure rialzarsi gli slip e i pantaloni, non voleva perdere tempo, ha sbattuto sulla faccia di quel degenerato del marito, considerato la parte debole della coppia, tutti i rimproveri e le invettive che le sono venute alla mente. E lui? Lui che nel frattempo si era bardato contro il freddo con un tutone militare, completo di coltello per tagliare il ramo di pesco fra i pini, non ha resistito ed ha iniziato a punzecchiare il corpo della moglie. Certo, i coltelli militari non sono monolama come quello che ha ucciso Melania, ma la sfera cristallina non lo sapeva e la perdoniamo. Comunque a questo punto, dopo aver ucciso la moglie, il marito ha iniziato il depistaggio ed è tornato al pianoro. Non fate caso agli orari che non combaciano, le palle, intendo quelle magiche, non hanno cervello e non conoscono il funzionamento degli orologi. Per loro le lancette ed i minuti sono un optional da incastonarsi addosso, mica da saper decifrare. 

Motivo per cui nulla di quanto reale conta per un giudizio cristallizzato da una sfera, perché come detto, le motivazioni di cui stiamo parlando non può averle scritte la Tommolini, non può averle scritte un giudice. Ed allora ci sono tre possibilità: "O sono uno scherzo dei media burloni, o i giornalisti non hanno letto bene ed hanno riassunto peggio... o sono di un'entità virtuale e fiabesca. Per quest'ultima le uniche cose che contano e valgono per un giudizio, sono i personaggi inventati: come Mary Poppins, col suo ombrello aperto a scivolar sul corrimano, il Pifferaio magico, col suo seguito di topi e bambini, la Fatina dai capelli turchini che cresce, diventa Fata e trasforma un burattino di legno in un bimbo in carne ed ossa. Oddio, qualcosa di suo può averlo scritto anche un qualche sceneggiatore pazzo a cui piacciono i film di "Pierino".

Vabbè. In attesa di avere motivazioni più vere si può pensare qualsiasi cosa, anche che il Parolisi se ne stia in carcere per motivi fantasiosi che ci sfuggono...

Gli articoli in prima pagina:
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E così è Natale... Buon Natale a tutti noi e un pensiero a chi sta male...
Il 21-12-2012 alle ore 11.11 finisce la quinta era ed il Sole si allineerà con il centro della...
Anche il Gip Marina Tommolini condannò a sedici anni un assassino reo confesso. 
Massimo Parlanti. Un brutale omicida che fra dieci anni sarà di nuovo libero...
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Caso Scazzi... ovvero: la commedia degli equivoci
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Salvatore Parolisi. Colpevole o innocente? Analisi delle ricostruzioni portate dai Pm
Famiglia uccisa dai funghi. Perché il 118 non ha inviato un'ambulanza dai Di Ruscio?
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Sarah Scazzi. La metamorfosi dei media... da 'processo-reality' a format garantista?
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Yara Gambirasio
Livia ed Alessia
Amori criminali
Violenza sulle donne
Giustizia: Fatti e misfatti

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896 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   801 – 896 di 896
Mimosa ha detto...

Scusa cara Annika se mi permetto, mi sembra piuttosto infantile il giochino che ti sei messa a fare, sono settimne che ogni tanto torni fuori con l’indovinello e quattro poverine si stanno spaccando il cervello e si sorbiscono immagini non proprio edificanti per farti contenta.
Tu senza aver compassione di loro, addirittura rispondi:
«Perche' non voglio influenzare nessuno anticipando le conclusioni.»
Ma chi ti dice che influenzeresti qualcuno, ossia qualcuno di noi “vecchi”, abbondantemente vaccinati da due anni di discussioni, valutazioni, ragionamenti, confronti, noi che abbiamo già sviscerato almeno 5-6 alternative di ipotesi sulla dinamica dell’evento?

Tu offri la tua “conclusione” e noi la valuteremo!
E se invece pensi che la tua sia l’UNICA possibile, allora a che serve il mistero? Imponiti, come con la Sg!

Ciao, Mimosa

Anonimo ha detto...

A TUTTI
non so a chi si fa riferimento parlando di "pettegolezzi da comare" ma vi posso garantire che qui si sta cercando di capire qualcosa che sono convinta sia alla base della soluzione di questo delitto inquietante.
Annika ci ha invitati a fare la mimica dell'aggressione subita da M. in modo da capire cosa c'è e cosa invece manca sulla scena del crimine.
Io intuisco qualcosa ma non posso avere certezze perchè non mi sento di fare quanto mi chiede. Sono però sicura che Melania sia durante la prigionia che nel corso dell'atto omicidiario non era in se per l'effetto di qualcosa che sto tentando di capire. Non so se questo possa essere letto dall'espressione del suo viso nelle foto della perizia Bruno o dalla posizione del corpo.
A dire il vero, sempre secondo le indicazioni di Annika, se pure ci fossi andata vicino non so se e in quali termini le "alcune decine di minuti di agonia possano modificare in qualche modo quel qualcosa a cui fa riferimento Annika ancorchè la vittima non è capace di intendere e volere.
Marilia


Anonimo ha detto...

State parlando di una tragedia immane e ci giocate sopra, con una disinvoltura raccapricciante. Per cortesia, per rispetto di Melania e della famiglia se dovete parlare dell'argomento fatelo in maniera seria e rispettosa o provvedo a segnalare all'autorità preposta quessto blog affinchè venga chiuso quanto prima. Avrei dovuto farlo già tempo fa.

Anonimo ha detto...

"PROGRAMMA MONARCH".
Lo schema è semplice: vengono prese civili che hanno sofferto o stanno soffrendo, si drogano o gli vengono fatte torture psicologiche da psichiatri e tramite un codice questa persona andrà ad esempio a consegnare droga. Il dottor Ferraro si è detto certo che Melania Rea sia stata vittima del "PROGRAMMA MONARCH". Stessa esperienza che proprio il Magistrato aveva trovato nella sua esperienza del 2008 con l'amica fissa e permanente che alla Cecchignola fungeva da controllo e condizionamento.

Il Gip Giovanni Cirillo ha ipotizzato che Melania Rea avesse scoperto che in caserma si stavano conducendo questo tipo di esperimenti e che ne fosse stata vittima prima della gravidanza. Dopo la nascita della figlia, sempre secondo il Gip, pare ne stesse elaborando il ricordo. Paolo Ferraro, intervistato dalla nostra redazione, ha confermato le sue teorie mai contestate fornendoci dati e ricostruzioni a nostro giudizio inoppugnabili. Chissà se il Magistrato potrà veramente combattere questa battaglia e risolvere i casi più brutti della storia d'Italia.

Annika ha detto...

@ Mimosa

Excuse me? Infantile la ricostruzione pratica (alla lontanissima) della reazione al dolore da attacco omicidiario??? E per non risultare infantile dovrei impormi solo perche' nessuno se la sente di mettersi alla prova?!

Lasciamo perdere che e' meglio.

Annika ha detto...

@ anonimo 15.48

Non e' stato nessun utente che scrive nel blog a "sensazionalizzare" (se esiste in italiano, ma sai cosa intendo) l'omicidio di Melania. Prima lo si vuole sparato ai 4 venti ma poi, appena qualcosa sgarra dall'unica versione-disco-rotto che ci viene propinata a tamburo battente da quasi due anni ("Parolisi e' colpevole! Parolisi e'colpevole! Parolisi e' colpevole!"), scatta la caccia alle streghe e "qualcuno" grida all'untore?

L'untore e' il vero assassino di Melania. Non ti interessa sapere come sono andate realmente le cose?

Mimosa ha detto...


Appunto, Annika, excuse me, perché non ce lo dici tu?

Anonimo ha detto...

Dai Mimosa credo che ormai devi esserti avvicinata anche tu. Se Melania fosse stata in sé durante la fase omicidaria, sul suo volto si sarebbe dovuto leggere il dolore e il terrore. Quantomeno i segni del pianto che non si riscontrano nel visionare le foto.
Marilia

Annika ha detto...

OHI!!! Ma che e'? Il tiro alla fune?

Non ho gia' rivelato abbastanza? Sg, PMI delle larve, rigor family, umor vitreo, livelli di caffeina... Pure citando referenze, btw..., e pure in inglese che ho abbondantemente tradotto, btw no.2!

OK, vincila tu MIMOSA perche' io mi sono semplicemente stufata. Non si trattava ne' di forensica ne' di inglese. Bastava solo un pizzico di logica...

LE MANI! Quando qualcuno soffre un dolore lancinante, primo si porta automaticamente le mani alla ferita e poi si accascia perche' il sistema nervoso fa percepire la fitta sia alla ferita che al centro del petto. Ma non solo i palmi delle mani di Melania sono puliti. Si vedono anche molto nitidamente le colature del sangue dalle ferite stesse, il che significa che nessuna mano ha mai spalmato quel sangue toccando il punto dolorante (e se uno stecco di gelato fa parecchio male, una lama che ti entra nella carne e' piu' che dolorosa: ti stronca).

E se a qualcuno dovesse saltare in mente lo schiribizzo di dire "magari era stordita dal colpo in testa", anticipo: se fosse stata stordita dal colpo in testa prima di essere accoltellata, un tale stordimento avrebbe portato all'accasciamento a terra e non sarebbe stato possibile colpirla prima alla gola (niente dolore) e poi alla schiena con lei in piedi. E se fosse stata stordita e colpita a terra, sdraiata prima prona e poi rivoltata e supina, il viso e la parte frontale del corpo, vestiti compresi, sarebbero sporchi di terra, aghi di pino, polline, tracce di legno di rametti, ecc ecc. Insomma, la ricostruzione non regge e Melania non soffre.

LA POSIZIONE FETALE! Melania non muore subito ma dopo decine di minuti di lento dissanguamento. Il dolore da 29 ferite, di cui due profonde, e' lancinante. La posizione spontanea che si assume se ancora in vita e in agonia (l'agonia non provoca un collasso automatico e di certo non il coma!), accoltellati per ultimo su petto/ventre con forza e poi lasciati li' a morire, e' quella fetale. Non quella supina a braccia aperte perche' acuisce la fitta al petto! Cosa che se qualcuno si fosse degnato di provare cosa significa soffrire alla cieca, potrebbe solo confermare.

Conclusione? GHB a iosa o altro. Qualunque ipotesi sarebbe comunque non provabile e totalmente personale e soggettiva. Quanto sopra e' invece puramente oggettivo.

MANCA IL DOLORE.

Happy now?

Mimosa ha detto...

Benedetta ragazza, non era stato detto fin dal principio, quando si discuteva sulla dose da cavallo di caffeina, che poteva essere stata indotta ad essere “docile” perché era drogata? E tu insistevi sul fatto che sarebbe stata opportuna la riesumazione per ricontrollare il capello? non è una “prova” quella che indichi, è un altro “indizio”.
L’avevo fatto notare anch’io quando ho citato il fermaglio tra i capelli, che le teneva salda la ciocca sulla sommità del capo, evidenziando che proprio colluttazione non c’è stata (anche per le scarse ferite “da difesa”).

In verità, come ti ricorderai, il corpo non era supino quando è intervenuto l’intagliatore, era reclinato sul fianco destro, lui ha cominciato ad incidere in quella posizione la coscia sinistra, per ultimo l’addome, l’ho descritto nel mio articolo.

Grazie, comunque per aver finalmente svelato la tua scoperta misteriosa.
Così il tira e molla è finito.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Ragazzi, ma non capite niente! Annika sa già tutto, vi sta conducendo verso la verità, possibile che non ci arriviate? Dai: piano, piano. Un pò alla volta. Io già lo sapevo fin dall'inizio che Annika vale per mille giudici e per mille consulenti. A cosa servono anni di studio per approdare nelle aule di giustizia o nelle università? Basta chiedere ad Annika e lei nei blog vi svelerà la verità! Dai su, siete quasi vicini. Vediamo che cosa ci dirà alla prossima puntata. Annika, tienili un pò sulle spine: la verità è un dono che va dispensato con cautela e non elargito con approssimatività e qualunquismo!
Renato

Annika ha detto...

No MIMOSA, ovviamente non hai letto attentamente.

A me della ricostruzione degli eventi interessa poco e niente. GHB, ipnosi, ecc ecc sono pure illazioni fino a priva contraria NON PROVABILI. Quello che io ho evidenziato e'un semplice dato oggettivo, l'assenza di dolore, che fa crollare la ricostruzione degli eventi come descritta dall'accusa. Punto.

E' la Sg il piatto forte perche' parla di una verita' che l'anonimo qui sopra non vorrebbe uscisse fuori. 19 pomeriggio! Tutto il resto ci gira intorno.

Ciao. Benedetta. E pure ragazza!

Tiziana ha detto...

Il dato oggettivo dell'assenza di dolore c'è, citato pure in ordinanza, delineato lì solo limitatamente all'assenza di pianto. L'avrebbero voluto ascrivere all'azione omicidiaria compiuta dal marito.
Invece qualunque medico o infermiere, soprattutto chi lavora nei pronto soccorsi, dove arrivano vittime di incidenti stradali, sa che:
"Il dolore è un sintomo soggettivo, difficilmente codificabile, legato a reazioni psicologiche individuali molto variabili. Esso assume caratteristiche diverse da persona a persona, e anche per lo stesso individuo in momenti diversi, potendo essere influenzato dal tono affettivo, dall'umore, dalle esperienze passate, dalla personalità di base nonché dall'interpretazione sociale che ne viene data. Il dolore si accentua se l'attenzione è diretta su di esso, decresce quando ne è distolta. ... In particolari condizioni la soglia psicologica del dolore si innalza o, più propriamente, viene ridotto lo stato di vigilanza somatica. Ciò accade, per esempio, durante l'azione in battaglia o altre condizioni di pericolo di vita, ove l'attenzione è rivolta totalmente agli avvenimenti esterni, tanto da rendere trascurabile qualsiasi informazione interna, e in particolare la trasmissione del dolore".
Ho citato da un sito qualunque, ma chiunque può trovarne riscontro, anche se immagino che la maggioranza di voi conosca già la questione.

Mimosa ha detto...


Parole tue: Lasciamo perdere che e' meglio.

Anonimo ha detto...

@Annika,

Probabilmente tu sei in possesso di altre foto, ma in quelle che si trovano nella Perizia Bruno, le mani di M. che si vedono sono già state lavate insieme al resto del corpo. Era un po' difficile tentare di individuare il tuo quesito...

Kris ha detto...

Sì però Melania è distesa con le braccia lungo i fianchi, a palmi in giù.

Mimosa ha detto...

@ Kris
ma mi hai letto bene? hai letto il mio articolo sulle incisioni?
il cadavere è stato disteso e manipolato.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Kris,
oh, scusa Kris
forse tu non sai che l'autrice dell'articolo sulle incisioni e Mimosa sono la stessa persona ...

Mimosa ha detto...

@ Kris,
oh, scusa Kris
forse tu non sai che l'autrice dell'articolo sulle incisioni e Mimosa sono la stessa persona ...

Kris ha detto...

Ehm, sorry.
Sì Mimosa, l'avevo letto ma al momento non ci pensavo. Qualche particolare ogni tanto può sfuggire
Chiedo scusa.

Annika ha detto...

@ Tiziana

E' vero che la soglia di resistenza al dolore e' soggettiva. Credo pero' che una lama di coltello che penetra con forza la carne ben 29 volte, di cui tre alla gola, una al fegato ed una al polmone, possa non fare male o fare solo un pochino male.

Riguardo alle foto, ma che volete dire: che il mio italiano non e' abbastanza chiaro? Sono le colature ematiche evidenti che parlano del fatto che Melania non si e' portata le mani sulle ferite! Infatti, se lo avesse fatto, invece che colature vedremmo macchie ed imbrattamenti indistinti. Chiaro ora? Palmi puliti o imbrattati poco conta in fondo! LE MANI NON VANNO SULLE FERITE. E LE FERITE IN QUESTIONE NON SONO AGHI DA AGOPUNTURA: SONO 29 COLTELLATE BEN ASSESTATE TANTO CHE UNA DONNA NE E' MORTA. OK, ORA?

Se poi volete contestare anche questo, comincio a pensar male...

Mimosa ha detto...

@ Kris, non c'è problema, tante cose possono sfuggire.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Annika scrive che " si porta automaticamente le mani alla ferita " .....che ca...ata. Le prime ferite di melania erano sul retro . E' un po' difficile portarsi le mani alla schiena...
o forse annika conosce qualcuno che con braccia estensibili mani allunagabili ci riesce. ovviamente rigorosamente english mother tongue of course !
ma ci faccia il piacere...

Annika ha detto...

Infatti ho parlato della gola e del petto/ventre. La schiena non ha colature! Melania ci poggiava sopra, su sangue non coagulato. O non hai letto la perizia?

Riguardo al sangue non coagulato: un conto e' trovarne di liquido all'interno del corpo in sede autoptica, un conto di fresco su ferite, indipendentemente che il cadavere ci poggi sopra.

Tiziana ha detto...

@ Annika
io ovviamente non parlavo di soglia di sopportazione del dolere, ma di shock da trauma. Per questo motivo citavo le vittime di incidenti stradali: ci sono addirittura vittime che perdono gli arti senza accorgersene nell'immediato. Comunque il discorso sarebbe troppo ampio e tralascio.

Walter e Lola ha detto...

L'evoluzione della discussione sul caso Rea/Parolisi su questo blog, fino a poco tempo fa libera e per questo unica ed interessante, ha creato un'atmosfera asfissiante ed irrespirabile i miasmi della quale soffocano qualsiasi libero pensiero. Le continue minacce, l'intervento reiterato e continuo dei trolls, le doppie e triple identità degli anonimi e non, i sussurri sotto banco e le cattiverie private ci hanno decisamente stancato. E' ora di cambiare aria, di tornare a respirare. Quello che c'era da dire crediamo di averlo detto e ridetto. Le nostre considerazioni ed analisi, che riteniamo professionali, le abbiamo fatte. Se qualcuno vorrà farne uso, senza distorcerle, ben venga. Soprattutto per continuare ad avere la speranza che la giustizia prevalga e gli innocenti non paghino per le colpe degli altri, dei potenti e di chi ti può schiacciare senza sforzo.
Speriamo di poter rincontrare in un altro luogo libero le poche persone genuine che hanno condiviso con noi quest'ultimo anno e mezzo appassionante.

The Avengers

ENRICO ha detto...

Beh, al fatto che avrebbe dovuto istintivamente portarsi le mani sulla ferita al collo è stata la prima risposta che avrei dato al quesito di Annika ma l’ho scartata in quanto mi sembrava ovvia.
Il fatto è che non avendo visto le foto non sapevo che sulle mani non ci fossero tracce del sangue di M. !
Così come la posizione innaturale del corpo per una persona aggredita in quel modo è stato uno dei molti elementi che mi hanno sempre di più convinto che il delitto non sia avvenuto al chiosco ma che il corpo sia stato ricomposto lì in un secondo tempo .

Dunque le osservazioni di Annika sono assai pertinenti e, per quel che mi riguarda. mi trovano perfettamente d’accordo

Non capisco però perché si debba sempre puntualizzare facendo sorgere polemiche sterili con il solo risultato di avvelenare un clima di appassionata collaborazione come raramente è dato riscontrare in un forum

Anonimo ha detto...

Dott.ssa Settergreen quello che lei afferma nel suo articolo non sta né in cielo né in terra. Glielo hanno ribadito i tecnici competenti: Bruzzone(ctp REA), VAretto e Vasino(consulenti di PAROLISI) se vuole glielo faccio ribadire anche da Bruno, Giardina o da chiunque altro lei voglia. gli studi da lei citati sono veri, sacrosanti, ma a livello teorico, nella pratica, ad ogni caso sottoposto al vaglio degli scienziati di turno(che non passano giornate intere nei blog...non ne hanno proprio il tempo) giocano tanti altri fattori(livello di semenogelina riscontrata mediante tampone vaginale, temperatura del corpo, eventuali contaminazioni...ecc ecc. Tutti fattori(variabili) che fanno venir meno quanto a livello teorico è sacrosanto. In questo caso TUTTI E RIPETO ANCORA TUTTI(NESSUNO ESCLUSO) concordano perfettamente che la questione semenogelina sia pacifica: il rapporto sessuale è avvenuto 4 giorni prima del fatto delittuoso e quindi per i fattori che le ho anzi rammentato è normalissimo che sia stata riscontrata in bassissime quantità tale sostanza. I professionisti che le ho elencato mi confermano che danno la loro disponibilità a chiarire il punto(per cui qualora lo voglia li contatti e le spiegheranno il tutto in termini scientificamente esatti così avrà modo di fare pratica che le potrà senza dubbio giovare) in modo tale che lei possa evitare di diffondere nel web informazioni FALSE che non fanno altro che non rendere giustizia alcuna al ricordo di Melania(e in taluni casi arrivano anche ad essere ignobili...). Lei è in mala fede, altrimenti anziché continuare a diffondere informazioni FALSE, si confronterebbe sul punto(per carità anche in modalità anonime). Ma sfugge ad ogni dialogo con i tecnici competenti e preferisce continuare in questa assurda farsa imbonendo i suoi ingenui lettori dispensando notizie non veritiere e spacciandole per chissà quali certezze scientifiche.

Anonimo ha detto...

Dott.ssa Settergreen quello che lei afferma nel suo articolo non sta né in cielo né in terra. Glielo hanno ribadito i tecnici competenti: Bruzzone(ctp REA), VAretto e Vasino(consulenti di PAROLISI) se vuole glielo faccio ribadire anche da Bruno, Giardina o da chiunque altro lei voglia. gli studi da lei citati sono veri, sacrosanti, ma a livello teorico, nella pratica, ad ogni caso sottoposto al vaglio degli scienziati di turno(che non passano giornate intere nei blog...non ne hanno proprio il tempo) giocano tanti altri fattori(livello di semenogelina riscontrata mediante tampone vaginale, temperatura del corpo, eventuali contaminazioni...ecc ecc. Tutti fattori(variabili) che fanno venir meno quanto a livello teorico è sacrosanto. In questo caso TUTTI E RIPETO ANCORA TUTTI(NESSUNO ESCLUSO) concordano perfettamente che la questione semenogelina sia pacifica: il rapporto sessuale è avvenuto 4 giorni prima del fatto delittuoso e quindi per i fattori che le ho anzi rammentato è normalissimo che sia stata riscontrata in bassissime quantità tale sostanza. I professionisti che le ho elencato mi confermano che danno la loro disponibilità a chiarire il punto(per cui qualora lo voglia li contatti e le spiegheranno il tutto in termini scientificamente esatti così avrà modo di fare pratica che le potrà senza dubbio giovare) in modo tale che lei possa evitare di diffondere nel web informazioni FALSE che non fanno altro che non rendere giustizia alcuna al ricordo di Melania(e in taluni casi arrivano anche ad essere ignobili...). Lei è in mala fede, altrimenti anziché continuare a diffondere informazioni FALSE, si confronterebbe sul punto(per carità anche in modalità anonime). Ma sfugge ad ogni dialogo con i tecnici competenti e preferisce continuare in questa assurda farsa imbonendo i suoi ingenui lettori dispensando notizie non veritiere e spacciandole per chissà quali certezze scientifiche.

Unknown ha detto...

Devo essere sincero, mi piacerebbe molto che lei me lo facesse dire da Emiliano Giardina, gli altri non importano non essendo ferrati...

In attesa di un suo pronto riscontro la saluto.

Massimo Prati

Tiziana ha detto...

The Avengers
potrei sottoscrivere il vostro commento:
- sono perfettamente d'accordo che le doppie, triple, quadruple ecc. identità siano state piuttosto snervanti ed abbiano inquinato il clima del blog;

- sono anche perfettamente d'accordo sul fatto che, all'inizio, ciascuno potesse liberamente esprimere la propria opinione su ogni questione che veniva posta sul tappeto: qualcuno concordava altri, magari portando la loro esperienza personale e/o professionale, dissentivano. Ricordo le discussioni fatte su chi di noi usasse uscire sempre con la borsa e chi invece la lasciasse a casa anche in presenza di bimbi piccoli; sulle tipologie di mascara utilizzate (waterproof o meno), su come si osserva chi ci sta intorno mentre si è in altre faccende affacendati e se dunque le famose 52 testimonianze potessero essere attendibili. Tutto ciò poteva servire a "correggere il tiro" piuttosto che, volendo, a rimanere sulle proprie posizioni. C'erano tante diverse opinioni ed ipotesi, ogni tanto Mimosa ne faceva un sunto e indicava quello che poteva essere l'orientamento della squadra, con gli eventuali distinguo. Da parecchi mesi questo invece è diventato pressoché impossibile.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 20.37/20.38..

La storia insegna che c'era pure un certo Galileo Galilei che diceva: "eppur si muove" e nessuno gli credeva.

Lei e tutti gli altri periti così vogliosi e generosi di insegnare la materia ad Annika, pur avendo tanto altro da fare tutto il giorno, se siete così certi che quanto dice Annika non possa essere sicuro perchè soggetto ad altri fattori, che ci state a fare sempre qui?

Occupatevi del vostro "altro da fare" e lasciate noi comuni mortali ad ascoltare quanto di interessante Annika abbia da raccontarci.

Io 'sto seduta da un anno e mezzo su una poltrona con i piedini rivolti verso il caminetto acceso poggiati su un puff, la copertina addosso e la ciotola dei pop corn in grembo a gustarmi quanto viene scritto di volta in volta su questo blog e le assicuro che l'interesse non è mai scemato oltre al fatto che quanto è stato detto di volta in volta qui è molto più coerente di tante altre ricostruzioni.
O dovrei forse andarmi a vedere i vari programmi tra cui quello citato dalla Giudice Tommolini nella propria sentenza, che a quanto pare di 3 periti di parte da lei stessa nominati e altre perizie che si sono susseguite nel periodo, non ne ha avute abbastanza da dover ricostruire la propria sceneggiatura, ops, sentenza, documentandosi con programma assolutamente colpevolista quale Quarto Grado?

Su, su, si tolga di mezzo e lasci chi di dovere, da bravi blogging, portare avanti la "farsa", per citare il termine dal lei usato, che a noi ci piace tanto.

monic@ ha detto...

Peccato che sui blog nn si possa mettere "mi piace" come su fb. Perchè a me l'intervento di chi mi ha preceduto è piaciuto proprio tanto!

Tiziana ha detto...

Anonimo delle 20.37
vedo che concordi abbastanza con quanto sostenuto da Annika. Solo che mentre per lei il giorno dell'omicidio sarebbe il 19, per te è il 20/4.
Infatti: Parolisi dice d'aver avuto un rapporto con la moglie il giorno 16/4.
Tu scrivi che : "TUTTI E RIPETO ANCORA TUTTI(NESSUNO ESCLUSO) concordano perfettamente che la questione semenogelina sia pacifica: il rapporto sessuale è avvenuto 4 giorni prima del fatto delittuoso".
16+4=20. Dunque tu ritieni che Melania sia morta il 20/4?

Mimosa ha detto...

Gentile Anonima delle 20:37/38

A me non sta proprio bene essere considerata una “ingenua lettrice” di questo blog e dei commenti che si susseguono, né mi sento “imbonita” da chicchessia, azione che subisce piuttosto la platea televisiva quando nel riquadro dello schermo compaiono certe facce e faccine fatte e rifatte, a ripetere i copioni studiati a memoria, e replicati ovunque si possano replicare per suggestionare i suggestionabili, con tanto di pubblico paludente o meno.
E se vuole saperlo io stessa, come una buona parte di noi, ho letto tutto quello che c’era da leggere , anche le sciocchezze di certi periti e ctp (certo forse lei di più), ma io le ho lette anche cinque volte, analizzando parola per parola, riga per riga, e anche "tra" le righe … lei forse una sola e/o quanto le bastava.
Io pertanto un’idea me la sono fatta chiarissima, da un bel pezzo: Melania non è stata assassinata dal marito, dell’aggressione a Melania sono responsabili più persone, il deturpatore del suo corpo ha lasciato segni inequivocabili per essere rintracciato.

Cordiali saluti.
Mimosa, non un’anonima qualsiasi

Mimosa ha detto...

@ Tiziana, figuriamoci se risponde di persona
forse tra poco manderà un sostituto...

ENRICO ha detto...

eh eh ! E' piaciuto proprio tanto anche a me !

Già che ci sono chiederei al doppio anonimo minaccioso delle 20:38 , di chiarirmi questa sua affermazione "gli studi da lei citati sono veri, sacrosanti, ma a livello teorico"

Gli studi citati sono il risultato di numerosissime osservazioni empiriche che – se non vado errato – significa essere state effettuate nella pratica su campioni prelevati a soggetti reali, in carne ed ossa.

Quindi non hanno nulla di teorico

Pamba ha detto...

Ciao a tutti,
sono un po’ in arretrato con i commenti e prima di leggere il resto volevo complimentarmi con Stella, per il commento di ieri alle 15.37. Condivido tutto…dalla Q..alle e.


Anonimo ha detto...

Tranquillo non perdi niente.
Tutto come sempre.

Anonimo ha detto...

Sapete che vi dico?
Credo che ormai siamo arrivati molto vicini alla verità e questo a qualcuno evidentemente disturba tanto. L'unica scelta da fare a questo punto è quella di ignorare qualsiasi intervento atto ad offendere, denigrare, beffare, insomma a distoglierci da quello che sono le nostre considerazioni e argomentazioni per arrivare a far chiarezza su questo triste fatto di cronaca che ha scioccato tutti. Questo non può e non deve essere inteso da nessuno come una mancanza di rispetto alla memoria di Melania. Melania era una di noi, una figlia, una madre, una sorella e il/i suoi carnefici non possono e non devono farla franca. E se questo blogger, seguito anche da alcuni addetti ai lavori, può servire a mettere delle pulci nelle orecchie di chi se le vuole lasciar mettere al diavolo quelli che vorrebbero tapparci la bocca.
Marilia

ENRICO ha detto...

@ Tiziana

no, guarda che "l'anonimo delle 20:37/38 da per scontato che il fatto delittuoso sia avvenuto il 18 aprile tra le 14:40 e le 15:10" pricise, pricise"! ( mai sentito che un anatomopatologo potesse stabilire l'ora della morte in un arco di tempo così minimo e così esatto esaminando un cadavere a due giorni dal decesso ! )

@ Mimosa

l'anonimo, lascialo pendere dalle labbra della sua Bruzzone (la quale non risulta essere ctp dei Rea) chè da lì, una volta aggrappato, non c'è pericolo che precipiti :-))

Anonimo ha detto...



Ho letto stasera un pò di commenti ,ero rimasto indietro di qualche giorno...
@Mimosa ed Annika
piantatela , sicuramente tra di voi è sorto un equivoco, risolvetela tra di voi perchè noi si capisce poco quale sia il problema.Per favore.Non è bello leggere "attrito" nelle vostre parole che a volte ci appassionano a volte ci strappano un sorriso.

@Falce
e basta fare il moralizzatore sempre li' a diffidare,contestare, i trolls e i ninjia e la figlia della schifosa, ognuna dice la sua , si legge , si pensa , se Annika vuole rispondere che risponda, se un altro dice la sua e che la dica ---e basta.
@tutti compresi sempre e comunque

Andate forte!
Anonimo, ma solo per questa volta.

ENRICO ha detto...

@ ANNIKA

Non interverrò più nella discussione se mi accorgerò che non interverrai anche tu !

Non t'azzardare a sparire, CHIARO ? ;-)

Mimosa ha detto...

Hei Anonimo temporaneo
nessun equivoco da risolvere in privato tra me ed Annika, né attrito, ma cosa ti viene in mente?
Solo perché mi ero stufata dei giochi enigmistici?
Ma ti prego ...
per me attriti sono altri ...
e gli equivoci cerco di risolverli subito
non mi conosci?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Orbene, ragazzi e ragazze del blog, amici o non amici, vecchi e nuovi,
da troppo tempo ci siamo arenati in quisquiglie anche per interventi a volte intimidatori a volte insolenti a volte insulsi di diversi Anonimi/Anonime o non tali,
vogliamo far vedere che non siamo “imboniti” e restiamo compatti sulla inconsistenza di “prove” a carico della colpevolezza di Salvatore Parolisi?
Ognuno in questo percorso ha avuto il suo proprio intimo dubbio, guai non fosse così, solo valutando a fondo, sviscerando ogni elemento, analizzando ogni particolare, anche i minimi, e banali per chi ne sottovaluta l’importanza, si può arrivare a dimostrare una teoria e la teoria si chiama innocenza.

La impossibilità materiale (non ci sono tracce di sangue su lui) e tempistica (non poteva essere in due posti contemporaneamente né non essere visto colà), i dna maschili, femminili, misti riscontrati sugli indumenti di Melania (giubbotto e cintura), sulla siringa, sulle mani (per quanto pochini, ovvio se qualcuno usa i guanti e sa quello che deve fare), la traccia seppur debole di un avvenuto rapporto sessuale che non ha riscontri con il coniuge, lo stato del corpo al momento del vilipendio e le sue condizioni all’atto della prima ispezione alle ore 19:16 del 20 aprile 2011, depongono TUTTI a favore dell’estraneità di Salvatore Parolisi, checché sostengano i periti di parte (ovvio) e *non dicano* alcuni degli incaricati del Gup (intimiditi dall’aggressività in udienza dei periti della parte civile, ricordate?).

Per esempio, c’è un fattore alquanto importante che Pamba citando un commento di Stella mi ha fatto recuperare e di cui riporto il passo, interessantissimo: «La difesa potrebbe inoltre contestare il fatto che Ripe sia riconducibile soltanto a Salvatore, sottolineando che la procedura di localizzazione, nell'ora in cui il giudice dà per "certo" che Melania sia già morta a Ripe, localizza il cellulare della vittima in un altro luogo. A questo punto dovrebbe essere qualcun altro a dimostrare che la procedura di localizzazione non è da considerarsi un dato attendibile.».
Ottimo Pamba, grazie, e ottima Stella, cosa risponderebbero ora gli “avversari”.

O nel nostro diritto costituzionale (come nel processuale, civile e penale) è ammessa la “dualità”, la “simultanea identità”, “la bilocazione”, lo “sdoppiamento” (tutte doti dei Santi)?

Tiremm innanz come disse colui

Mimosa

Tiziana ha detto...

Mimosa,
hai riassunto in maniera mirabile, com'è nel tuo stile, la strada che abbiamo fin qui percorso.
Tiremm innanz potrebbe essere un bella frase per ripartire, certo che non vorrei fare la fine di colui che viene ricordato per averla pronunciata :-)

Anonimo ha detto...

Beh, l'aiutino è stato dato.
E' vero, tutto partito da un tentativo di sgozzamento dal quale si è difesa con una mano, e poi?
Non è il sangue che manca sulle mani, sono le colature indisturbate sul corpo.
Quando ti colpiscono ripetutamente non credo si riesca neanche a piangere, a parlare: diventa difficile respirare, ovvero diventa complicatissimo rilassare il diaframma per espirare/inspirare.
Proteggersi le zone sensibili o appena colpite affinchè non si ripeta il colpo in quel punto è istintivo, ci sarebbero dovute essere coltellate sulle mani o macchie di sangue sulle ferite: non rivoli sereni di scorrere senza ostacoli.
colei che ha fatto una specie di quel test.

Antonello ha detto...

Da parte mia rabbrividisco al solo pensiero che la ricerca costruttiva e rispettosa della verita', seppure condotta su un blog ma anche in un qualsiasi scantinato di mazziniana memoria, possa anche lontanamente offendere chicchessia.
Una vittima ed un fatto criminoso si rispetta anzi con la ricerca della verita' e non con depistamenti e minacce, ipocrisie e falsita'.
Niente di piu' incredibilmente sbagliato anche dal punto di vista concettuale e quindi teorico.
La teoria nella scienza, CHE IO PROFANO SAPPIA, e' pubblicata e pubblica proprio perche' possa essere pubblicamente discussa e se del caso contestata con altre pubblicazioni, strano non mi risulta che i vari periti intervenuti abbiano scritto pubblicazioni che smentiscono la teoria pubblica citandola come lontana dalla realta'.
Le parole di Annika a parer mio e' vero che non stanno ne in cielo e ne in terra, infatti stanno scritte a cubitali nelle piu' accreditate pubblicazioni scientifiche coerenti.
Non vedo quindi il substrato e la sostanza di determinati interventi, che prima cirano come false certe dichiarazioni e poi, un attimo dopo, ammettono che sono la verita' riconosciuta universalmente a livello mondiale.
Io, ecco, non sono un dottore ma mi sembra che certi comportamenti possono rientrare fra standard di problematiche gravi e serie, come possano infatti essere determinati concetti essere facezie e falsita ed allo stesso tempo verita' riconosciute a livello mondiale dalla comunita' scientifica e' una cosa abbastanza contraddittoria e scientificamente schizzoide.
No problem, ognuno pensa cio' che ritiene piu' opportuno pensare, a patto che lasci la stessa liberta' agli altri rispettandola.
Quindi??? Quindi dalle 14,15 alle 15,23 (orari agli atti) dobbiamo accettare che l'uomo invisibile ed ubiquo sia sceso sulla terra , questo invece sarebbe pure piu' rispettoso della tematica, ohibo'.

Rita ha detto...

@Annika

Dalle foto che ho potuto visionare io, le mani non si vedono.
Ho trovato però questa descrizione negli atti:
il palmo di entrambe le mani,
con dita in semiflessione, poggiava sul terreno. In particolare all’’intorno della mano destra, il cui dorso
era imbrattato, sia a livello della cute sia delle unghie da materiale brunastro verosimilmente terroso, il
terreno appariva ““ripulito”” dagli aghi di pino e fogliame presente all’’intorno formando una sorta di
cerchio del diametro di circa 20-30 cm costituito da sola terra; in tale area era presente un cappuccio di
siringa monouso.


Le mani di Melania potrebbero essere state pulite/lavate durante l'azione di depistaggio - io lo chiamerei sacrilegio - per togliere eventuali tracce?

r.

Anonimo ha detto...

Buongiorno.
Non posso che condividere tutti gli interventi fin qui postati a difesa del blog e di tutto l'immane lavoro che è stato fatto alla ricerca della Verità.
Questa è una ricerca di conoscenza con tutti i suoi limiti, con tutti i suoi meriti e per affrontarla ci siamo equipaggiati. Ognuno come ha potuto, ha contribuito.
E la prova che la ricerca ha prodotto i suoi frutti di conoscenza è data proprio dagli insulti petulanti che continuano ad essere lanciati.
Bisogna continuare e non abbassare la guardia.
Vanna

PINO ha detto...

@ MIMOSA
Prima che passi a quel che voglio dirti, devo precisare di essere d'accordo con quanto espresso da WALTER e LOLA nel loro unico post, indignazione compresa, per tutto il resto: non potevo esimermi dal farlo pubblicamente.

Il tuo ultimo intervento è stato utilissimo, per aver puntualizzato, alcune cose importanti, tra cui una di estremo valore: la geolocalizzazione del cellulare di MR nei pressi della località San Giacomo, già verso le ore 17 del 18 aprile, mentre le note accusatorie danno, per certo, la presenza della stessa MR, giacente già morta, presso il casotto di Ripe di Civitella, e con lei il proprio cellulare.
E' oltremodo evidente che una, delle due affermazioni, riportate dagli atti E' FALSA!
Ma quale?
La logica ci dice che mentre la geolocalizzazione del cellulare è una REALTA' stabilita da fredda strumentazione in possesso dei CC, la presenza di MR a Ripe, già morta, sarebbe solo una SUPPOSIZIONE, in quanto indimostrabile. Da quì la valutazione delle due versioni.
E "non è finita quì" diceva l'indimenticato Corrado.
Ovviando alle "fantasiose" motivazioni, così definite dal dr. Meluzzi, presentate dal gup, resterebbe un castello accusatorio fatto di cartapesta, se consideriamo che di contraddizioni come quella sopra riportata ve ne sarebbero tante altre, non meno importanti, semenogelina compresa, "TUTTI in favore della estraneità del Parolisi, all'omicidio della moglie" come tu hai scritto cara Mimosa.
Nessuno ci può "inbonire", certo.
Le provocazioni, le arbitrarie minacce, e tutto il pattume che alcuni anonimi hanno cercato di scaricare su questo blog ed i suoi collaboratori, ha sortito l'effetto contrario a quanto sperato: ha rafforzato la compattezza fra tutti noi, e la convinzione che, prima o poi, la verità sarà vincente.
Pino

ENRICO ha detto...

Ricapitolando per sommi capi ( da quello che ho capito ..)

1) - C'E' l' aggressione. MANCA la reazione.

2) - la LOCALIZZAZIONE del cellulare indica una località diversa da quella in cui è stato trovato il corpo.

Di conseguenza si potrebbe suppore :

a) - la vittima è stata colpita in stato d'incoscienza

b) - l'aggressione è avvenuta il giorno 18 aprile ma in una località DIVERSA da quella in cui poi è stato fatto rinvenire il corpo

OPPURE

l'aggressione ed il susseguente decesso sono avvenuti nello stesso luogo in cui è stata trovata la vittima ma l'azione criminosa è avvenuta il giorno 19 aprile poco prima della scoperta

Antonello ha detto...

Ma ripetiamola la versione sentenziata con nuovi aggiornamenti e tempistica.

18/04/2011
14,10/15 La coppia parte da Folugnano diretta a Colle San Marco.
14,40 La coppia e' dalle altalene che parlotta vista dal Ranelli (gli orari delle videosorveglianza adesso sono ritornati corretti.
14,50 M. parte a piedi e si dirige verso il monumento secondo P. mentre secondo la sentenza la coppia riparte improvvisamente in direzione Ripe.
14,53 Prima chiamata di Son. che aggancia in entrata nella reteil ripetitore denominato "Colle San Marco" del gestore Wind che contatta inoltre il cellulare di M. per mezzo del famoso ripetitore 451.
14,56 Seconda chuamata di Son., idem esattamente come sopra, M. non risponde a nessuna delle due chiamate mentre il cellulare sembra fosse in auto con la coppia.
15,10 La coppia, non vista da ben sei sentinelle e da tutti gli autisti che nel frattempo avevano finito di pranzare proprio vicino al chiosco, riesce a penetrare le difese di un'esercitazione militare in corso con autovettura Scenic scura e figlia al seguito e giunge miracolosamente al chiosco.
15,30 Dal ristorante "Il Cacciatore" di Colle San Marco esce un rappresentante di nome Alex a cui squilla il cellulare e sta uscendo appunto per rispondere, uscendo incrocia P. che finalmente visibile per poter costruirsi l'alibi, entra in quel momento al ristorante.
Gli inquirenti per ricostruire l'ora tracciano la telefonata di Alex ed ottengono un orario strabiliante (e non dite che non puo' essere un guinness mondiale perche' altrimenti pigluate in giro la tematica).
Cosa sia accaduto a Ripe in 5/10 minuti non e' dato di sapere, sempre a nessuno visibili, approcci ma coltellate, rifiuti ma denudamenti, nessun rapporto ma presenza di Sg a tampone Rdsemen, cellulare svuotato, messinscenadi tutto il resto, P. restringe la distanza dei pneumatici della propria auto e decide di sgommare in velocita' non senza essersi prima svestito ed aver messo il tutto sporco, arma compresa, in un sacchetto che verra' custodito in luogo sconosciuto, ripassa davanti alle sentinelle lasciando ancora viva la moglie appena accoltellata, fregandosene che possa ancora accusarlo se trovata da qualcuno con vista extrastrong, ed arriverebbe a Colle San Marco alle 15,30.
In qualche tratto sembra conoscesse talmente i luoghi che avrebbe lasciato l'auto e con bambina in spalla abbia percorso sentieri in minor tempo addirittura che in auto, tornando infine si ferma e lancia il cellulare della vittima in un bosco isolato di San Giacomo per dirottare le ricerche da Ripe dimenticando che l'errore approssimativo di una geolocalizzazione in Italia viaggia a mille oltre i 3,2 chilometri di distanza, se ne dimenticano tutti, l'unico che tiene a mente il dato ed e' capace di ricondurre ben quattro geolocalizzazioni errate nello stesso punto come attratte da nutella e' proprio chi incrocia a posteriori i dati ed arresta il P. con la prova provata che il cellulare di M. per tutto il pomeriggio era gia' quel giorno a Ripe.
Poca importanza hanno diversi dna rinvenuti come da atti e mai identificati, formazioni pilifere ed altri dati esterni alla copia.
Poco importa che di P., a parte la proprieta' dell'accendino ed un dna non tipizzato sull'arcata dentaria di sua moglie, non vi siano sostanzialmente tracce sul luogo del delitto e che addosso a P. non via siano accenni di tracce del luogo del delitto.
Sono strano io ed in molti qui cominciamo a chiederci chi e' che sminuisce e manca di rispetto alla tematica.
E' una domanda nodale ed a dire il vero splendida.

Anonimo ha detto...

siete quattro malati di mente!!!Dovreste solo pensare a curarvi!!!!

Antonello ha detto...

@Anonimo Dottore delle 12,39
E quale medicina curerebbe la passione per la ricerca delle verita'????
Forse le deviazioni o gli insulti di anonimi che non riescono manco a trovarsi una identita' fittizzia in un mondo virtuale come internet????
E di grazia, quale facolta' riconsegnerebbe queste perspicaci cure a questo nostro insanabile malanno???
No, cosi' chiediamo consulenza di massa ad opportuno esperto.

Anonimo ha detto...

Ma se Alex vede Parolisi entrare alle 15:30 al bar il cacciatore, come fa il gup tommolini ad ipotizzare che egli sia partito da ripe verso san marco alle 15:30?
da ripe a san marco ci vogliono 15 minuti in macchina, quindi o era a ripe o era a san marco.
Questa sarebbe un'altra clamorosa gaffe della tommolini!!
Siete sicuri che risulta provato che alex vede entrare Parolisi e la figlia alle 15:30 al bar il cacciatore? Cioè esiste agli atti un verbale in cui alex dichiara di averli visti entrare al bar il cacciatore in un orario che(tabulati alla mano) risulti essere le 15:30?
Franco

Anonimo ha detto...

Non ho parole....
dal settimanale oggi del giorno 29 giugno 2011

"L'ARRIVO A SAN MARCO - Il 18 aprile quando Parolisi entra per la prima volta al ristorante Cacciatore con la bambina in braccio, incrocia Alex, uno stagista che in quel momento sta uscendo per una chiamata. La circostanza ha permesso di stabilire con estrema precisione la prima apparizione del caporale a San Marco. Il tabulato spacca il secondo. Gli inquirenti bloccano il cronometro alle 15.30, 80 minuti dopo la partenza dalla casa di Folignano....."
Franco

Tiziana ha detto...

@Franco,
quando hai posto la domanda sono andata a rileggermi la memoria difensiva, poiché ricordavo che di questo episodio non veniva fatta menzione nelle ordinanze d'arresto.
Devo dire che, purtroppo, tale episodio non viene citato neanche nella memoria difensiva. Perché? Alla luce della nuova ricostruzione della Tommolini sarebbe ancora più importante recuperare questo dato, anche se comunque pure le testimonianze della Sirocchi e della Sturba, confermerebbero sostanzialmente l'orario.
Sarei curiosa di chiedere ai difensori che fine abbia fatto la testimonianza del ragazzo.

Anonimo ha detto...

Per Annika, Massimo prati e per tutti

In relazione ai miei due precedenti messaggi, io credo che questa testimonianza di Alex sia fondamentale...E' vero che ci sono gli altri due test, ma con Alex si anticipa ancora di qualche minuto(10 minuti) l'avvistamento di Parolisi a San MArco e in questo caso OGNI MINUTO GUADAGNATO E' UN ETERNITA'.
Come si può fare per venirne a capo? Dove è finito il verbale a sommarie informazioni di tale stagista Alex? Come fare per saperlo? Se il settimanale oggi all'epoca(29 giugno 2011) riportò la notizia, io credo che quest'ultima non possa che essere fondata.
Franco

Anonimo ha detto...

i difensori credo che all'epoca non abbiano preso in considerazione la testimonianza di Alex perchè nell'agosto 2011(mese in cui fu depositata la memoria) non era molto importante: quei pochi minuti(dieci) che separavano l'avvisstamento di alex a quello degli altri due test non avevano una così grossa importanza, visto che c'era già Ranelli che secondo la ricostruzione dei due gip e del Tribunale del Riesame, li avrebbe visti alle 15:26 a CSM. Ora, visto che la ricostruzione di questo nuovo giudice è completamente diversa, questa nuova testimonianza riaquisterebbe un'incredibile fascino e potrebbe concorrere a scagionare PArolisi.

ENRICO ha detto...

Anche io sono andato a rileggermi gli atti

Non ho trovato trascrizione di questa testimonianza eppure sono certo di aver letto a suo tempo che la dichiarazione dello stagista fosse stata acquisita dagli inquirenti e che l'arrivo di Parolisi al bar il Cacciatore fosse proprio stato stabilito dal tabulato del cellulare dello stagista il quale incrocia Salvatore proprio nel momento in cui riceve la chiamata alle 15.30

strano che questo particolare sia scompaso ( assieme al testimone ? )

Anonimo ha detto...

Vedi che brutto non poter disporre d tutte le carte processuali. FOssimo una delle parti, sarebe gioco facile allungare la mano nel fascicolo, prendere il verbale per poi ulteriormente ribadire: cara GUP, ci sei o ci fai?
Franco

Anonimo ha detto...

Meno male che non siete una delle parti!

Anonimo ha detto...

L'articolo di Annika settergreen è stato rimosso da questo blog. Ma al contempo è parimenti necessario che non abbia più a ripetersi il diffondersi di informazioni non veritiere spacciate per certezze scientificamente provate. Una corretta informazione è sempre garanzia di civiltà e verità.

Anonimo ha detto...

ANONIMO delle 16,46

QUI' NON E' STATO RIMOSSO NIENTE.

L'ARTICOLO DELLA SETTERGREN E' AL LATO DESTRO DELLA PAGINA, CON TUTTI GLI ALTRI ARTICOLI SCRITTI, GIA' RESTATI A DISPOSIZIONE DEI COMMENTATORI PER UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO.

MI DISPIACE DARTI QUESTA DELUSIONE!!

ENRICO ha detto...

.
Spiacente, Anonimo delle 16,46 l’articolo è sempre al suo posto: sei tu che sei un incapace e non lo trovi !

In ogni caso se vuoi tentare di far rimuovere l'articolo di Annika sbrigati a mettere in pratica la minaccia fatta dal tuo clone ieri alle 15:48 il quale blaterava di voler " segnalare all'autorità preposta quessto blog affinchè venga chiuso quanto prima".

Ci faresti un favore perché in questo modo "il mistero della Sg scomparsa " otterrebbe il sacrosanto diritto di cronaca e finalmente sarebbe discussa in un aula di Tribunale dove avrebbe già da tempo dovuto essere oggetto di attenta analisi da parte dei periti

E le spese procedurali sarebbero ovviamente a tuo carico

Antonello ha detto...

Non scherziamo, Alex sarebbe solo uno dei testimoni eventualmente da indagare per falso oltre al suo gestore, quando entra al bar del Cacciatore infatti P. e' visto innanzi tutto dai proprietari a cui rivolge la parola per chiedere se avevano visto sua moglie, ritengo poi che sia stato visto anche da alcuni avventori che potevano essere presenti ma non dimentichiamo che ordina un caffe' che presumibilmente deve aver pagato, vi e' quindi anche uno scontrino che dovrebbe essere stato emesso con l'ora, ma mica finisce qui.
P. guarda nei bagni, si accerta e poi rispiega, insieme alla figlia del titolare esce dal locale e si recano entrambi dalle altalene.
Non e' un orario preciso che spacca il secondo, benche' quello della telefonata di Alex se verificato anche a posteriori potrebbe proprio spaccare il secondo.
E' tutto un susseguirsi di azioni che P. compie sempre accompagnato che proverebbe lo step delle 15,30.
Senza contare che con i testimoni si potrebbe ricostruire ogni singolo passo fatto da P. dopo il suo arrivo al Cacciatore sino alla telefonata alle Forze dell'Ordine effettuata proprio dalla titolare con il cellulare di P.
Certo che determinate verifiche non le dobbiamo certo fare noi, poveri malati mentali da curare in quanto vili appassionati alla ricerca della ricostruzione piu' fedele.
Vi sono istituzioni preposte, non scherziamo.

Antonello ha detto...

Ma ciliegina delle ciliegine se un minuto giudiziario fa nessuno aveva visto P. a Colle San Marco dei migliaia di testimoni che, senza ombra di dubbio provavano la sua assenza ed il suo alibi cosidetto finto, li stazionavano non si sa piu' a che ora:
COME MAI ORA NESSUNO SI CHIEDE COME MAI NON L'AVREBBERO VISTO NONOSTANTE ORA VI SIA PURE UN GIUDICE CHE ASSERISCE, NIENTEMENO CHE NELLE MOTIVAZIONI DI UN ERGASTOLO, CHE INVECE A COLLE SAN MARCO P. QUEL POMERIGGIO VI ERA????
TROPPO FATICOSO SPIEGARE???? PIU' FACILE SEGUIRE LE CORRENTI SENZA USARE LA PROPRIA TESTA PER RAGIONARE?????

Antonello ha detto...

E poi "dice che" si e' malati, ma dai, se rispetti le vittime ed ami poco poco la giustizia e la giustezza come fai a non ammalarti di "ricerca viscerale di ricostruzioni verosimili".
Certe malattie non le puo' prendere certo il dottore, cioe' colui che la "verita' la sa" perche' colpevole e chi presume che di "possedere la verita'.
Sara' che le medicine sono amare ma a partire dai dottori a me non piace nulla di certi modi di porsi.
Questo blog, salvo rari casi nel novero di alcune decine di migliaia di commenti e pagine, ha sempre rispettato il dolore dei familiari seppur nella non condivisione di certe linee e strategie, la vittima seppur nella ricerca a 360 gradi di una qualche verosimile verita', la tematica che solo per evitarne la stagnazione ogni tanto si cerca di alleggerire.
Mi sa che in questo blog gli anonimi che ogni tanto trollano sono l'unica nota veramente stonata ma anch'essi sono un segnale ormai conosciuto dai frequentatori assidui.
Ciclicamente ci si avvicina a particolari scomodi e come le stagioni seguono la terra loro seguono i cicli, paiono rondine quando esce primavera, peccato cantino sempre l'inverno.

Anonimo ha detto...

Visto che si fa riferimento a possibili interventi dell’autorità preposta, che la stessa venga a confermarci l’identità di quanti facendosi forza dell’anonimato, fanno interventi dal contenuto minatorio, pensando così di intimorire e mettere a tacere chi si rifiuta di far parte del gregge. Le intimidazioni non funzionano con chi ha fatto della libertà, il principio ispiratore della propria vita.
In questo spazio, il contraddittorio non è negato, il poter palesare il proprio pensiero e punto di vista non è prerogativa solo di qualcuno; qui le campane hanno lo stesso diritto di suonare e se le nostre fanno troppo rumore, tappatevi le orecchie, anzi gli occhi. Il che non dovrebbe risultare troppo difficile, considerato il paraocchi del quale siete dotati. La leggerezza non ci appartiene, considerata la profondità con la quale analizziamo ogni elemento ed approfondiamo i vari temi. Non siamo noi quelli ad essere andati a lavare i panni sporchi in televisione, accaparrandoci quella fetta di pubblico ingenua, che con il proprio comportamento ha fatto sì che si pronunciasse una sentenza mediatica; d’altronde lo si era capito che al giudice la mediatizzazione del caso pesasse, per questo aveva inutilmente invitato al silenzio. Ci penseranno i giudici di secondo grado a riportare il tutto sul piano giuridico, non sentiranno il peso di una decisione che soddisfi la casalinga di Voghera, anche perché per allora i mezzi di informazione avranno cambiato disco (la difesa ha capito che bisogna cambiare musica) ed i telespettatori si porranno qualche domanda in più.

Mimosa e Pamba, mi fa piacere che abbiate apprezzato il mio precedente intervento, è la motivazione che va sviscerata e contestata punto per punto. Tutto ciò che riguarda la perizia medico legale, sarà oggetto dell’Appello.

Stella

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Stella,
un altro ottimo intervento, di cui apprezzo forma e contenuto. L'intimidazione, effettiva o tentata, è pure un reato di una certa gravità, e non lo si evita certo col puro anonimato o con lo psudonimato.

Anonimo ha detto...

Melania Rea, parla il legale di Parolisi: “Non ci sono prove contro di lui”
Federica Benguardato, uno dei legali di Salvatore Parolisi, torna a parlare del caso dell’omicidio della moglie Melania in una trasmissione televisiva. E afferma: “La prova della sua innocenza è che non c’è niente che lo colleghi alla scena del crimine".
Parla di “nulla totale” uno dei componenti della difesa di Salvatore Parolisi, l’ex caporalmaggiore condannato all’ergastolo per l’omicidio di sua moglie Melania Rea. Il nulla totale corrisponde al fatto che non c’è niente, secondo Federica Benguardato, che colleghi Parolisi alla scena del crimine. Ed è questa, a suo dire, la vera prova della sua innocenza. L’avvocato del marito di Melania è tornato a parlare del caso nella trasmissione televisiva “Attualità” su Vero, ha parlato delle tanto discusse motivazioni della sentenza di condanna e del ricorso in appello. Un ricorso che, ha spiegato, spingerà sulla mancanza di prove sulla scena del crimine: “Non c’è una sola goccia di sangue o solo un capello che leghi Parolisi alla scena del crimine, la sentenza ha ancora molti dubbi aperti e le interpretazioni sono contraddittorie”.
I dubbi della traccia di Dna sulla bocca di Melania - Per questi motivi il lavoro della difesa di Salvatore Parolisi, come avevano già annunciato nei giorni scorsi gli avvocati, si muoverà su due fronti: il ricorso in appello per la sentenza di condanna all’ergastolo e l’azione legale per far incontrare il loro assistito con la figlia Vittoria. Secondo l’avvocato Benguardato, infatti, è importante che i due possano vedersi perché la bimba è stata tenuta lontana dal padre anche prima del processo. A proposito della mancanza di prove nell’omicidio, l’avvocato parla in televisione della questione del Dna rinvenuto sulla bocca di Melania e appartenente a Parolisi. Quella traccia è stata considerata per l’accusa una prova schiacciante ma l’avvocato ha affermato che “non ci sono studi che determinano il tempo di permanenza del Dna all’interno della bocca, quindi nessuno è in grado di stabilire quanto tempo prima è avvenuto il contatto”.
La scoperta della relazione extraconiugale di Parolisi - Per la difesa di Parolisi, inoltre, ci sono molte incongruenze da chiarire anche riguardo al luogo in cui si trovava Melania Rea il giorno della sua uccisione e, infine, non manca in televisione il riferimento al rapporto tra l’ex caporalmaggiore e la sua amante Ludovica Perrone. “Il giudice ritiene la relazione fra i due non forte, è vero Parolisi tenta nell’immediato di depistare le indagini, ma si giustifica come un tentativo di protezione nei confronti della famiglia e della figlia. Gli indizi a suo carico in questo caso non sono stati, infatti, ritenuti sufficienti dal giudice”, ha affermato l’avvocato. Insomma, sia per la sua difesa che per il giudice che ha emesso la sentenza, l’atteggiamento di Parolisi non può far supporre direttamente un coinvolgimento nell’omicidio.

Tiziana ha detto...

Stella,
hai ragione: parole precise e dirette. La spettacolarizzazione del caso non siamo stati di certo noi a crearla. Spero anch'io che finalmente, alla televisione, si incominci a dare spazio anche alla difesa, solo in questo modo "i telespettatori si porranno qualche domanda in più".

Gabridget ha detto...

Condivido in pieno l'ultimo intervento di Stella!

Mimosa ha detto...

In merito alla testimonianza di Alex che stupisce qualcuno perché non è stata ripresa dai difensori di Parolisi, volevo segnalare che i difensori all'epoca non hanno ‘potuto’ prenderla in considerazione semplicemente perché non faceva parte del documento processuale ufficiale a cui dovevano attenersi per la memoria difensiva, cioè l'Ordinanza di arresto e rinvio a giudizio. Infatti è quella sola che è stata analizzata per le contestazioni difensive.

Inoltre le indagini non erano ancora concluse e la Difesa non poteva accedere a tutti i documenti.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Grazie Manlio e Tiziana per aver apprezzato il mio scritto.

Mimosa, infatti alla fine delle indagini preliminari il P.M., il quale ritenga di non chiedere l'archiviazione, deve prima della scadenza del termine di durata delle indagini preliminari, far notificare alla persona sottoposta alle indagini ed al suo difensore un avviso che deve contenere anche l'avvertimento che la documentazione delle indagini è depositata nella segreteria del P.M. e l'indagato ed il suo difensore hanno facoltà di prenderne visione e di estrarne copia.

Stella

ENRICO ha detto...

@ Stella

dopo il tuo impeccabile e deciso intervento si spera che questo periodico invio di stucchevoli lettere minatorie anonime si interrompa definitivamente

se così non fosse non resta che cestinarle senza nemmeno leggerle e basta

Anonimo ha detto...

scusate.
Ferite dappertutto, ma non mortali.
sono state quelle al FEGATO a provocare l'emorragia interna il dissanguamento e la morte, è corretto?

Anonimo ha detto...

fiore
ma che è successo?
non si legge più niente
fiore

Anonimo ha detto...

mettiti gli occhiali, fiore
si legge benissimo.

Anonimo ha detto...

ma come mai tanto silenzio, lo chiedo anche a Massimo?

Anonimo ha detto...

Leggete il primo commento.
Non ricordo nulla del genere, qualcuno di voi?


http://www.leggo.it/news/cronaca/melania_i_giudici_parolisi_uccise_la_moglie_per_un_rapporto_sessuale_negato_/notizie/208767.shtml

Simona ha detto...

Anonimo...
assolutamente no,è la prima volta che lo sento!

Anonimo ha detto...

DITEMI SU CHE BASI PAROLISI POTREBBE AVER COMMESSO L'OMICIDIO:
Ranelli:
"Dopodiché, dopo un’ora e mezzo circa, il signore sopra citato tornava nuovamente al mio bar in compagnia d un altro uomo che indossava una divisa, credo, della Polizia Penitenziaria."
MA PACIOLLA NON ERA TORNATO A CASA PER CAMBIARSI?
"[...]si trattava proprio dell’uomo che avevo notato al parco qualche ora prima perché indossava appunto i pantaloncini corti. Lo stesso piangeva ed era disperato tant’è che mi chiedeva un bicchiere d’acqua.” S.I.T. del 19.04.2011 (All. 3).

02.05.2011 (All. 4).
“Ho notato (…) la presenza di un uomo che indossava una maglietta a maniche corte ed un pantaloncino corto sopra il ginocchio, e tra me e me pensavo: “come fa ad essere vestito così con questo
freddo?”. Lui stava vicino alle altalene con un bimbo in tenera età, non so dire se maschio o femmina. Accanto a loro c’era una donna, posso tranquillamente dire che distinguevo perfettamente la presenza di una donna, che indossava un giubbotto scuro e dei pantaloni chiari. Questa donna l’ho vista sia di spalle che di fianco. La distanza era tale da non poter distinguere il suo volto. Tutti e due tenevano l’altalena con il bimbo in mezzo e la facevano dondolare. (…) Ricordo di aver notato tali persone anche quando stavano sedute sulla panca posta vicino alle altalene. Non ricordo se prima hanno giocato con l’altalena e dopo si sono seduti, ma queste immagini le ricordo perfettamente

“Lui è venuto con la sua macchina, l’avevo subito riconosciuto come l’uomo che stava al parco giochi” (…) “Ho avuto la conferma che si trattava dell’uomo che stava al parco giochi proprio per come era vestito”.
“Mi sono stati esibiti (nda i vestiti di Salvatore Parolisi) e in quella occasione li riconoscevo senza dubbio anche per il fatto che erano di marca “Lotto”, simbolo che memorizzavo. Lui si è fermato ad una distanza di circa tre metri; effettivamente non potevo vedere i suoi pantaloni in quella circostanza, ma la maglietta sì. E’ pertanto da questo particolare che ho riconosciuto quell’uomo in quello che prima stava al parco giochi, avendone maggiore conferma nei suoi successivi passaggi, quando potevo notarlo meglio”

14.05.2011 (All. 5).
“Diana la conosco, non potevo confondermi con lei. Io ribadisco con fermezza di aver visto una donna accanto all’uomo che stava con i pantaloncini corti al parco giochi che assieme facevano dondolare sull’altalena una bimba. (…) Io questa scena, purtroppo me la ripenso tutte le notti e non riesco più a dormire. Sono sicuro di aver visto una figura femminile accanto a quell’uomo, che oggi possiamo dire è Parolisi."

Alle ore 15:30 nel bar il cacciatore lo vede Alex, uno stagista, così come nel settimanale OGGI del 29 giugno 2011: “…L’ARRIVO A SAN MARCO – Il 18 aprile quando Parolisi entra per la prima volta al ristorante Cacciatore con la bambina in braccio, incrocia Alex, uno stagista che in quel momento sta uscendo per una chiamata. La circostanza ha permesso di stabilire con estrema precisione la prima apparizione del caporale a San Marco. Il tabulato spacca il secondo. Gli inquirenti bloccano il cronometro alle 15.30, 80 minuti dopo la partenza dalla casa di Folignano…..”

Simona ha detto...

Avete sentito di Roberta Ragusa?Pare ci sia un testimone che dice di aver visto il marito Antonio Logli all'una di notte in giro con la macchina...altro che dormire...che schifo...perchè non lo mettono sotto torchio lui e l'amante???

Perchè con Parolisi si è accaniti fin da subito mentre per Logli e il marito di Lucia Manca no???

me lo sono sempre chiesta...eppure tutte e 3 le storie hanno in comune l'amante!

Anonimo ha detto...

Anche qui il dibattito è sempre più acceso, ma tale Ivana(che secondo molti è Teresa Capone) non demorde...

http://www.oggi.it/posta/lettere/2012/11/27/omicidio-rea-quattro-tracce-non-fanno-un-assassino-risponde-giangavino-sulas/

Anonimo ha detto...

Ivana (quella che per molti è Teresa Capone)non perde una virgola dei vostri commenti in questo blog.

Simona ha detto...

Che sia Teresa Capone non lo so ma comunque è sempre onnipresente e commenta in continuazione...ma per fortuna c'è qualcuno che le tiene testa...

Anonimo ha detto...

non è la zi' teresa, questa ivana è più colta e anche più vecchia

Simona ha detto...

ma siete spariti tutti?????????????

Anonimo ha detto...

no, è lei, è la zia teresa. La zia Teresa è colta. Poi tale Ivana fa finta di non capire, fa finta di non comprendere e abbraccia a priori l'assioma della colpevolezza.
Ma come si fa a stabilere come provvisionale per il risarcimento danni 2.000.000 di euro? Solo come provvisionale, per giunta. E l'ergastolo? Io non ho parole... Con questa giustizia potrebbe capitare a tutti di finire dentro....

http://www.oggi.it/posta/lettere/2012/11/27/omicidio-rea-quattro-tracce-non-fanno-un-assassino-risponde-giangavino-sulas/

Anonimo ha detto...

La zia Teresa non sembrerebbe una persona colta, quella su Oggi è una lunga mano.

Anonimo ha detto...

Per chiunque sia interessato c'è in ondA, con anticipo di un guiorno Quarto Grado. parlano i parenti di Melania sulle motivazioni del giudice
Marilia

Anonimo ha detto...

In ogni caso credo che IVANA sia qualcuno coinvolto nel processo. Troppo interesse nel difendere a priori una certa linea

Anonimo ha detto...

io ho visto in una foto una persona che ara a san Benedetto tronto nella piazza vicino a ripe Civitella era nella cabina telefonica che stava telefonando

Anonimo ha detto...

per me salvatore parolisi è innocente

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