giovedì 17 novembre 2011

Melania Rea. Una donna aggredita in provincia di Teramo a coltellate ed una uccisa a Varese da uno spasimante... quanto fa uno più uno?

I viali in cui  è avvenuta l'aggressione
E' accaduto a Pineto, a soli 40 chilometri da Teramo, poco dopo le otto di sera. Un ragazzo di 23 anni, Luca Michelucci, all'apparenza tranquillo e pacato ma di certo non proprio sano, era in auto quando, vedendo una donna fare jogging nella pineta accanto alla strada, improvvisamente si è fermato, ha parcheggiato ed è sceso addentrandosi nei viali fra gli alberi ed arrivandole accanto. Qualche parola, da lei inascoltata, e la rabbia gli è salita a causa della sua insicurezza con le femmine, dice lui, in quanto non riesce mai a trovare il modo di "comunicare" con l'altro sesso. Ancora non si sa sia un pazzo o un savio, anche se la prima opzione sembrerebbe da prediligere (ma guardandolo sul suo profilo facebook non pare avere grossi problemi e risulta strano anche il pensarlo assassino), si sa solo che non la conosceva, che mai l'aveva vista e nonostante questo non ha esitato a darle una botta in testa col manico arrotondato e liscio di una grossa lima (è un falegname), per farla svenire. E dato che lei non è svenuta ha pensato "bene" di prendere il coltello che aveva in tasca, non s'è capito di che dimensioni (s'è detto sia da cucina, ma portarsi appresso un coltello da cucina in tasca, oltre ad essere materialmente problematico, da ad intendere un bisogno impellente di uccidere), e l'ha colpita ripetutamente fino a quando alla dodicesima coltellata la punta della lama non s'è rotta. Ma lui non ha fermato la sua furia per questo, a farlo desistere una donna a passeggio col cane che vedendo la scena ha iniziato ad urlare. E' facile capire che la vittima dell'aggressione, seppur abbia perso sangue e sia piena di ferite, dato che la lama s'è rotta ad un pizzico dal cuore è stata oltremodo fortunata. E facile anche capire che la sua psiche ne risentirà in maniera esponenziale e che non le sarà facile ritrovare l'equilibrio mentale giusto. Come non sarà facile, per chi ha assistito alla scena, superare lo choc in breve tempo.

Ed ora c'è da ragionare, perché il fatto che questo episodio sia capitato nella terra degli omicidi irrisolti può significare nulla ma può significare anche tanto. E' chiaro che si spera ci siano investigatori in gamba capaci di capire che l'auto del ragazzo va analizzata da cima a fondo cercando anche tracce biologiche di Melania Rea, che la sua casa va perquisita da cima a fondo, che i suoi amici e amiche vanno verificati da cima a fondo, che il suo dna va inviato al Ris per fare le dovute comparazioni. Questo perché le attinenze con altre aggressioni avvenute in zona ci sono, eccome se ci sono, e poco importa se quel ragazzo quasi assassino è stato trovato a vagabondare sporco di sangue a Silvì, a dodici chilometri da dove è avvenuta l'aggressione, e non sia andato subito a lavarsi ed a cambiarsi, in quanto oggi non si può sapere se la sera del 18 aprile, ma anche la sera di tante altre date, c'era un pazzo con gli abiti insanguinati che vagava al buio in qualche strada isolata. Al momento nessuno può sapere se sia realmente instabile, se ci sia solo lui mentalmente insano in quei luoghi. Le domande da porsi sono tante e tutte vogliono risposta: "Perché vagava in quel quartiere di Silvi? Stava andando da qualcuno? Ha qualche amico in zona?". Lo hanno arrestato di notte, quindi a diverse ore da quanto accaduto, chi può sapere se lui sia in grado di capire i suoi gesti, se una volta passato il raptus della pazzia possa autonomamente elaborare un depistaggio, tipo quello trovato accanto al chiosco, o necessiti di una mano. Il fatto che sia partito di slancio verso la donna sconosciuta di Pineto, il fatto che avesse con sé un coltello ed una lima da usare a mo' di martello, fanno intendere che il suo era un "bisogno di uccidere", che poco gli importasse di avere rapporti sessuali o verbali. E questo a pensarci fa paura.

Domenico Cascino
Ma non è l'unico caso accaduto ultimamente che si incastra con l'omicidio di Melania Rea, non è l'unico caso che dovrebbe far riflettere chi indaga solo per cercare prove a carico su Salvatore Parolisi. Un altro che pare essere attinente è capitato in provincia di Varese. Qui viveva una donna di 35 anni, Marianna Ricciardi, assieme alla figlia di 7 ed al marito. Anche in questa famiglia era in atto una crisi coniugale, ed anche in questo caso nessun vicino s'era mai accorto ci fosse una crisi. Tutto era perfetto, hanno testimoniato, una coppia felice come poche, ha detto il prete. Eppure la crisi c'era ed infatti, una volta ritrovata la donna massacrata e vista la porta priva dei tipici segni di scasso, il primo ad entrare in caserma e ad essere interrogato è stato il marito. Fortunatamente il suo alibi è parso reggere e così, mentre era in corso la sua audizione, c'è stato chi ha indagato in altre direzioni allargando il raggio agli amici ed ai colleghi di lavoro. E qui occorre dire che ci si è imbattuti in tre colpi di fortuna uno dietro l'altro. Un vicino si è ricordato di aver notato in tarda mattinata una volkswagen scura parcheggiata a poche decine di metri dalla casa, ed uno dei quattro colleghi di lavoro, Domenico Cascino, era proprietario di un'auto simile a quella descritta. Poi si è scoperto che lo stesso personaggio aveva subito una denuncia nel 2009, ed era in attesa del processo, per maltrattamenti e lesioni nei confronti di una conoscente (le aveva puntato un coltello alla gola).

Tre indizi così forti hanno fatto andare gli inquirenti a casa sua. Portato in caserma e messo alle strette durante la notte ha confessato l'omicidio. Non è chiaro se avesse una relazione con la donna, l'unica traccia che porta a questo è un sms inviatole sul cellulare, che l'uomo aveva gettato fra i rovi all'uscita del casello autostradale di Gallarate, in cui vi era scritto "buongiorno amore" e che aveva ricevuto in risposta un generico "buongiorno". Sia il parroco di Samarate, frazione in cui la Ricciardi viveva, sia gli amici, non credono però alla storia dell'amante. Troppo credente Marianna, troppo attiva nel sociale e troppo seria per essere la donna descritta dall'assassino. Assassino che si era premunito di mettere sottosopra la casa, di rubare il portafogli e gli oggetti in oro per far credere ad una rapina finita male. Fortuna ha voluto che la velocità d'esecuzione delle forze dell'ordine abbia evitato l'ennesimo caso insoluto. Infatti l'uomo aveva gettato tutti gli abiti sporchi di sangue, solo la maglietta di salute (comunque pulita) era andata a finire in lavatrice, ed anche, come detto, il cellulare in cui era il suo messaggio compromettente. Fortuna che l'alibi del marito ad un primo esame ha retto, vi immaginate cosa sarebbe potuto accadere se in quella giornata avesse trascorso anche solo quaranta minuti in solitudine? Se le forze dell'ordine non si fossero attivate subito, lasciando passare un paio di giorni, forse il Cascino sarebbe riuscito a dare una ricostruzione valida dei suoi spostamenti o, comunque, sarebbe riuscito, passata l'agitazione delle prime 24 ore, a non cadere in contraddizione davanti a chi lo interrogava.

Ed ora c'è da chiedersi, senza fare illazioni e senza cattiveria alcuna, se davvero fosse da cinque mesi l'amante di Marianna Ricciardi, come da lui dichiarato, o se fosse solo uno spasimante. Sul luogo di lavoro nessuno aveva mai dato peso al suo comportamento, quando i colleghi si trovavano insieme lui la abbracciava chiamandola affettuosamente: "sorellina", e tutti erano certi che le volesse un bene dell'anima, che fossero molto amici. In ogni caso la donna al marito non aveva mai parlato del "collega invadente". Ma ad omicidio avvenuto i pensieri devono modificarsi ed il Cascino, anche non fosse da attribuirgli il ruolo dell'amante scaricato (come s'è definito lui stesso) sarebbe almeno da qualificare quale "spasimante respinto", che è quanto pensano in paese. Uno spasimante a cui è stata aperta la porta di casa perché creduto un amico, nonostante il messaggio "d'amore", uno spasimante che all'ennesimo rifiuto ha preso quanto gli capitava in mano massacrando chi considerava la sua "sorellina". Ora i paragoni sono sempre antipatici, lo ammetto, ma a volte sono da fare perché ogni nuovo crimine fa statistica. Perciò, spostando la storia di Varese a Folignano e provando a togliere dal quadro il Parolisi, pare chiaro non si possa pensare ad un assassino collega di lavoro di Melania, visto che non lavorava. Ma gli spasimanti non si trovano solo "al lavoro", motivo per cui si può pensare ad un conoscente a cui, per amicizia, per pura educazione o per carità cristiana, lei donava spesso un sorriso. Ed il paragone calza a parer mio proprio perché anche Melania era una donna di fede, devota e cristiana, che avrebbe di certo ascoltato chiunque le avesse chiesto un aiuto, anche e specialmente se di tipo morale.

Quindi, dopo aver appurato in altri articoli che le mogli tradite si spostano anche di dodici chilometri per parlare con le amanti dei mariti (qui l'articolo), dopo aver capito che gli spasimanti se anche non sono amanti nella loro mente comunque si credono amanti, e se violenti si comportano di conseguenza, dopo aver capito che la pazzia aleggia in quelle terre fra Ascoli e Teramo, dove basta veder fra gli alberi un solitario viso femminile per far scattare i raptus (Rossella, Magda, Melania, lo scheletro ritrovato a Teramo, e non ancora riconosciuto, ed ora la donna di Pineto salva per miracolo), chiediamoci se non è il caso di porsi domande e di iniziare a fare quelle indagini, alternative al Parolisi, che mai si sono fatte. Non farle sarebbe un prendersi gioco della giustizia, sarebbe una beffa tale e quale a quella che, rivoltandosi la frittata, dovrebbero sopportare le procure di Teramo e di Ascoli dovesse uscir fuori che Melania Rea l'ha uccisa uno psicopatico, magari in concorso con altri pazzi scatenati come lui, o uno spasimante a cui è stato lasciato il tempo di metabolizzare l'omicidio e di occultare quanto lo avrebbe compromesso. In questo caso dovrebbero spiegare il motivo per cui tengono carcerato un uomo, il padre di una figlia senza madre, pur non avendo in mano nulla tranne le menzogne dette, e volendolo capire lo si capisce molto bene, per evitare la vergogna e l'imbarazzo.

Non si ha l'arma, non si ha un suo dna (che possa dirsi cronologicamente decente) sul corpo della moglie, lo stesso dna non lo si ha sul luogo del delitto, non si hanno testimonianze che lo collochino a Ripe, non si ha il punto esatto da cui è partita la prima telefonata fatta alla moglie, non si hanno gli abiti insanguinati (e l'assassino s'era sporcato di certo), le scarpe insanguinate o anche solo un paio di gocce ematiche su un sedile. Non si ha nulla se non la convinzione che Melania non sia mai passata per il Pianoro. E questo seppure in quel colle ci sia un luogo, fra l'altro puntato dai cani, in cui il cellulare della donna poteva agganciare solo la cella telefonica in realtà agganciata. E questo seppure ci sia un testimone che, pur sbagliando gli orari (ma poco importano se non sbaglia gli abiti indossati), colloca una donna delle fattezze di Melania, vestita com'era vestita quel giorno Melania, davanti alle altalene intenta a spingere la bimba.

C'è altro da dire? Sì, ci sarebbe tanto altro perché le piste alternative al Parolisi ci sono e sono tante. Alcune semplici ed altre complicate, forse troppo complicate per chi indaga? Ed allora sarà per questo che i Pm preferiscono perseverare e continuare a trovarsi le mani piene di mosche, che preferiscono adattare l'indizio negativo cercando di farlo credere, con l'aiuto di chi è malleabile perché ragiona solo col dolore, buono da portare un giudice a condannare il marito? Ma davvero serve un giudice per capire che non c'è nulla di buono in ciò che hanno in mano? E' di oggi la notizia che i Pm hanno chiesto il dna alle ultime trenta donne che hanno incontrato Melania, ma lo hanno chiesto per verificare se dando la mano a qualcuno le sia rimasto impresso il suo codice genetico sotto l'unghia. E questo è l'assurdo degli assurdi perché i non mancini porgono la mano destra, ed il dna è sulla sinistra, e perché chi ha una bimba da cambiare lava le mani molto spesso. Ed il pensare che lei in quella mattina abbia potuto incontrare (e porgere a tutte la mano) trenta donne la dice lunga sulle indagini...



Leggi gli ultimi articoli sui casi di:
Annamaria Franzoni


70 commenti:

filippo ha detto...

Bell'articolo Massimo. Decisamente interessante. Nella zona in effetti ci sono stati più casi di donne ammazzate e l'ipotesi del serial killer è senza dubbio da prendere in considerazione. Ci sono troppi Restivo che girano liberi e si è visto cosa sono capaci di fare se non fermati. Molto interessante il fatto che spesso queste personalità disturbate abbiano in comune il forte disagio di relazionarsi con le donne. Non voglio accusare nessuno, ma vi ricordate il caso di Yara? Anche in questo caso c'è una persona che aveva forti difficoltà relazionali con l'altro sesso, persona che si è affrettata a modificare il profilo facebook poco dopo la scomparsa della povera ragazza. Altra persona con profilo similare potrebbe essere nel caso Poggi, Stasi.

Anonimo ha detto...

Mi auguro veramente che gli inquirenti appurino veramente quel che hai messo in luce, Massimo.
Bellissimo articolo.

Tabula

Anonimo ha detto...

MASSIMO
Non credo che il 23enne possa essere l'assassino di Melania, anche se l'aggressione sembra essere analoga.
Dalla descrizione, sia pure sommaria dello stato psichico del "soggetto", non credo nelle sue capacità di freddo calcolo.
L'"altro/a ha cancelato il traffico teleonico, ha praticato un depistaggio, ecc.,ecc..
Il fatto stesso che Melania si sia allontanata per la scusa della pipì, a detta del marito, ed abbia preso una strada diversa da quella per il bagno, fa supporre un appuntamento con qualcuno.
No, per me la cosa non ci sta.
Magari, le cose fossero come si spera: avremmo il colpevole offerto su un piatto..!
Ciao PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
le coltellate inferte alla donna di Teramo sono arrivate a ben 12 prima che la lama si spezzasse.. non sappiamo cosa sarebbe successo dopo: alla faccia di chi diceva che tutte quelle coltellate indicherebbero la rabbia di una persona che la vittima conosceva bene.
E di quelle 12 coltellate, nessuna è risultata mortale, tanto è vero che la vittima dell'aggressione è grave, ma ancora viva perchè immediatamente soccorsa.

Non c'è nessuna ragione per accoltellare una donna appena incontrata, nè per farlo ripetutamente e con ostinazione, se non quella di volere annientare un esponente del sesso femminile.

Una persona con equilibrio psichico instabile potrebbe avere delle sue irragionevoli ragioni per aspettare la morte della propria vittima e poi incidere segni cabalistici sul suo corpo.

E' l'appropriazione di un corpo senza vita, corpo che in vita non sarebbe mai stato suo: e allo stesso modo è plausibile appropriarsi della sfera intima dei pensieri della donna, spiandone lo scambio di sms e cancellandoli, così come ne era stata cancellata la vita fisica.

Io credo sarebbe una buona cosa indagare a fondo su quest'uomo che fatico a definire persona.

Tabula

Unknown ha detto...

Ad inizio articolo Pino ho specificato scrivendo: "Al momento nessuno può sapere se sia realmente instabile, se ci sia solo lui mentalmente insano in quei luoghi. Le domande da porsi sono tante e tutte vogliono risposta: "Perché vagava in quel quartiere di Silvi? Stava andando da qualcuno? Ha qualche amico in zona?". Lo hanno arrestato di notte, quindi a diverse ore da quanto accaduto, chi può sapere se lui sia in grado di capire i suoi gesti, se una volta passato il raptus della pazzia possa autonomamente elaborare un depistaggio, tipo quello trovato accanto al chiosco, o necessiti di una mano".

Quindi non un solo ragazzo instabile ma la probabilità di un gruppo instabile (dna di donna e orma con sangue). Poi ci sta che sia davvero un pazzo isolato, ma se si va sulla sua pagina foto di facebook e si cerca bene tra i particolari... e non insisto perché può essere che travalichi il lecito.

Ciao, Massimo

filippo ha detto...

Poi una cosa assai interessate è che evidentemente come nel caso di Melania, le coltellate siano state date da persona con poca forza oppure la lama del coltello non era così lunga e affilata... Controllerei subito se il coltello usato sia compatibile con il caso Rea.

PINO ha detto...

MASSIMO e TABULA
Naturalmente NULLA è impossibile che accada, ma una psiche malata se è veramente tale, come può freddamente ragionare, subito dopo il momento di crisi, che la sua è stata un'azione fuori legge, e quindi si rendeva necessario deviare sicure indagini di polizia, eseguendo depistaggi come quelli riscontrati intorno al corpo della vittima, compreso l'intelligente lavoro sul cellulare?
E poi, chi ha portato la vittima a Ripe, se si è stabilito che prima era al CSM?
Il 23enne potrebbe entrarci, ma non vedo come, almeno fin'ora.
Ciao PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
Hai ragione, un malato di mente come potrebbe porsi con la lucidità necessaria?
.. difatti il fatto che possa avere a che fare col delitto, sarebbe più che altro una speranza..
Anche se a quanto ho capito dall'articolo, il giovane avrebbe agito lucidamente nello sferrare quei colpi, e altrettanto lucidamente avrebbe spiegato il perchè agli agenti.
Quindi non sarebbe un pazzo riconoscibile, privo di atteggiamenti gesti sproloqui verbali.. hai visto la foto su facebook? Un inquietante bel faccino tranquillo da bravo ragazzo.

Resta la possibilità che il 23enne sia semplicemente un emulo, in fondo tutti i dettagli più oscuri, il numero delle coltellate, addirittura le foto dello sfregio, niente è stato risparmiato, e certe cose potrebbero avere insani effetti su una mente malferma.

Tabula

Manlio Tummolo ha detto...

C'è poco da fare: se un uomo, qualunque sia, pensa bene di stabilire contatti con una donna, che sia estranea oppure una conoscente, estraendo il coltello, minacciandola e anche aggredendola fino ad un passo della morte, sano di mente non è. Che sia lui o un "collega", potrebbe spiegare l'aggressione a Melania Rea. Qualcosa del genere dev'essere successo anche con Yara Gambirasio. Sono quelle persone comunemente chiamate "maniaci sessuali". Condivido con Massimo Prati la necessità di indagare sull'uomo e esaminarne eventualmente tutti i possibili legami col caso Rea. A volte, per individuare un possibile maniaco sessuale che opera in zone determinate, si mandano donne poliziotto, belle, attraenti, vistose, ma ben addestrate, allo scopo di attrarre l'individuo, ma per una cosa del genere occorrono lunghi tentativi e molta abilità per non farsi scoprire immediatamente. Direi che il caso è interessante, anche se non corrisponde a molte delle ipotesi fin qui fatte. Non dimentichiamo che, per il celebre "mostro di Firenze", si disse che era "single", vivente con la madre, misogino violento, e probabilmente chirurgo. Poi risultò, o parve risultare, una cosa del tutto diversa.

Anonimo ha detto...

@Manlio
Il fatto che possa essere quel ragazzo l'assassino di Melania e che la cosa non corrisponda alle ipotesi fin qui fatte, non è importante, se potrà portare in galera il vero colpevole.
Ma, come fa notare Pino, ci sarebbero in effetti delle incongruenze da spiegare.

Tabula

Anonimo ha detto...

Io diffiderei da cio' che afferma chi avrebbe accoltellato per dodici volte aggredendo un'apparente sconosciuta, diffiderei nel senso che se vi era a fondamento dell'odio verso il genere femminile non vi sarebbe stato neppure il tentativo di approccio, secondo me e' molto peggio, ed il problema e' ben piu' profondo, certo fa pensare che ci siano cosi' tanti casi, tra l'altro irrisolti, in cui sono spesso coinvolte donne.
Non sono un analista, ne uno psicologo o psichiatra, semplicemente osservo le sinergie e gli equilibri, che da due millenni purtroppo stagnavano, variare ad una velocita' impressionante.
Se da una parte erano comunque modifiche condivisibili ritengo che si sia accellerato in maniera esponenziale, anche e non senza strumentalizzazioni di classe, al punto da far anche scontare alle ultime generazioni tradizioni e maschilismi in cui poco potevano centrare.
Questo aggiunto ai mille problemi del nostro tempo ci trasformano in una pentola a pressione, purtroppo, per questo secondo il mio modesto parere ci sono origini ben piu' profonde dell'odio alla nuova violenza che avanza.

p.s. Mimosa certamente, le domande che ho posto io le ho poste io e con rispetto degli interessati credo, ma non ho affermato io che il P. sarebbe stato raggiu.to dalla telefonata di Salvatore e si sarebbe recato a casa per cambiarsi e prendere la moglie, mi sembra che lo abbia ribadito tu, e se cosi' e', se si sarebbe cambiato ed alle 17,00 appare in divisa a CSM, secondo te, come poteva essere vestito prima della telefonata se tu stessa mi dici che si sarebbe cambiato??? Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Ciao
Antonello

Manlio Tummolo ha detto...

Il problema è che, di malattie mentali, esistono molti e svariati tipi, tanto che ve ne potrebbe essere una per ciascun individuo malato. Comunque, che sia questo o un suo simile, poco cambia. E' difficile, in casi come questi, trovare delle "congruenze". Vi è chi si limita alla sola violenza carnale, e chi, con tendenze evidentemente necromanìache, arriva ad uccidere la vittima, forse per abusarne nel momento agonico, quando è ancora viva, ma ormai senza capacità alcuna di reazione. Non posso certo sapere nulla del delitto Rea o del tentativo. Nel caso Rea le possibilità, come detto, possono essere estremamente numerose. Ma le verifiche su quest'uomo devono essere giustamente svolte anche relativamente al caso Rea. L'ipotesi di un serial killer era del resto stata fatta ancora prima.

Mimosa ha detto...

Interessante la Panda del Michelucci, però leggendo che è stato arrestato "mentre vagava senza meta" mi fa pensare che, se fosse un Serial Killer non sarebbe stato beccato "vagare senza meta", normalmente i SK sono freddi e lucidi calcolatori e si preparano un alibi prima di entrare in azione ... a meno che costui, dopo l'ennesimo omicidio, non sia definitivamente andato in tilt ... magari fosse lui l'omicida di melania ... e chissà che non lo confessi (se qualche inquisitore gli farà le domande in modo brutale ...).
Tipi squilibrati del genere possono essere anche emeriti mitomani.

Mimosa

PS
@ Antonello:
questo era il mio commento nella notte tra il 12 e il 13 nov. - parola per parola:
"" Ah, scusa Antonello, tu prima mi hai chiesto se Paciolla 'di casa sarebbe uscito già in divisa o se si sarebbe cambiato una volta arrivato a casa per prendere la moglie' ... come ti è venuta questa domanda? che importanza può avere? Non poteva essere passato dall'amante dopo il lavoro, in divisa?""
Un tanto per dovere di precisione.

Anonimo ha detto...

@Mimosa
Anche per me interessante il panda del Michelucci.

p.s. non vorrei tediare, con mille precisazioni su precisazioni, l'intero blog, tanto ho compreso che sfuggono sfumature, non importanti di per se ma, da rilevare, e' infatti anche un tema marginale che lasciava degli interrogativi da chiarire.
Come tu stessa riporti. per precisazione, quello che tu mi rispondevi attesta proprio il contrario di cio' che sostieni.
La mia cioe' era una domanda, un dubbio, una cosa che chiedevo, un interrogativo, come e' noto cosa ben diversa dall'affermazione tout court.
Quindi non vorrei dover tornare a ripostare cose che sono scritte e riscritte, appare chiaro che io non ho proprio affermato nulla, semmai ho chiesto, cosa ben diversa, se segui poi il filo logico della discussione seguita ti accorgerai c he era ben diverso il nodo della stessa, se non il fine.
Trovo anche snervante rispondere, ripostare, ribadire ogni sacrosanta volta cose che sono lapalissiane, che un dubbio sia un dubbio, e non gia' qualcosa di diverso o da interpretare ad uso e consumo a me sembra infatti lapalissiano.
Quanto sopra a mia memoria.
Antonello

Mimosa ha detto...

@ Antonello, lasciamo perdere, evidentemente c'è stato un fraintendimento da entrambe le parti, no problem.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Una riflessione generale sulle macchine dei serial killer: è normale che al primo omicidio uno squilibrato prepari i sacchetti per non sporcare la macchina? sono condizionato dal "silenzio degli innocenti" o la prima volta che colpisce ci si dovrebbe aspettare meno premeditazione?
MarcoPD

Anonimo ha detto...

Non so se son gia' state postate, qui le foto:

http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2011/11/16/tenta-di-uccidere-una-ragazza-su-una-pista-ciclabile-a-pineto-nuovi-agghiaccianti-elementi/

e caso strano anche due armi, un punteruolo ed un coltellaccio da cucina, mah, non centrera' nulla, io cercherei i criteri di esclusione.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonrllo
forse ti sbagli, credo non sia un punteruolo ma quella definita in cronaca come lima che a me sembra un affila coltelli ma quello che importa è che ne ha usato l'impugnatura per colpire in testa la vittima prima di accoltellarla al fine di stordirla..la possiamo definire ferita da corpo rotondeggiante non esattamente rigido?
MarcoPD

Anonimo ha detto...

Ultima suggestione: curiosa anche la simbologia associata a Aleister Crowley
MarcoPD

Anonimo ha detto...

Nell'altro post una certa Bea associa il famoso "stai tranquillo michè" del telefonista al cognome del ragazzo..
direi che è un'interpretazione interessante, tra amici spesso ci si chiama anche per diminutivi del cognome.

Tabula

Anonimo ha detto...

aveva tutto nel bagagliaio: sacchi neri, cavi del telefono, sega.. allucinante

Tabula

Anonimo ha detto...

Massimo
il tuo articolo mi è piaciuto molto.
Penso che ciò che è importante, infatti, vada oltre al semplice verificare se questo 23enne sia anche l'assassino di Melania.
Certo, gli accertamenti dovranno esser fatti ma, anche se non è stato lui ad uccidere Melania, quello che dimostra questo caso è che:
- non occorre avere un legame passionale con la vittima, per colpirla ripetutamente (è sufficiente che il legame, oppure l'odio, sia presente nella mente di chi colpisce);
- le perversioni sessuali sono molteplici, non occorre arrivare alla "vera e propria" violenza sessuale. Il 23enne ha dichiarato che voleva mangiare i piedi della vittima. Melania, come ha ben precisato più volte Annika, è stata incisa in maniera precisa e laboriosa attorno alle parti intime scoperte, anche questa potrebbe essere una forma di perversione sessuale;
- può accadere che l'assassino decida di tramortire la vittima prima di finirla.
Alla luce di tutto ciò, quelle che a una persona qualunque possono sembrare ipotesi assurde e non vagliabili, gli inquirenti DEVONO considerarle. Certo, la maggioranza degli omicidi avviene nell'ambito familiare, ma non la totalità, e dunque ogni strada deve essere percorsa poiché chi indaga non può sapere a priori se il caso che gli si presenta appartiene all'1% dei casi o al 99%.
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Filippo
non so se le coltellate, in entrambi i casi, siano state date da una persona con poca forza, oppure da una persona che non voleva uccidere subito la sua vittima.
Come già detto da Annika, l'assassino di Melania potrebbe esser stato anche un sadico che voleva farla soffrire. Anche il 23enne di questo ultimo caso, non so se è stato "maldestro" o se volutamente ha evitato di colpire subito i centri vitali. Una certa forza c'era se la lama si è spezzata. Chiaramente anche la reazione della vittima gioca un ruolo importante.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Tabula, se vedi il video su facebook di Luca, che è pubblico, nn ho quindi certo invaso alcuna privacy, al minuto 2,03,si sente un nome chiamato da un compagno.
Orecchio.Ma magari è frutto della mia fantasia.
Bea.

filippo ha detto...

Già Tiziana, diciamo che sono stati maldestri entrambi...

PINO ha detto...

TABULA. siccome i fatti li stiamo appurando un pò per volta, siamo costretti, di conseguenza, a cambiare anche le deduzioni di primo acchito.
Avevano scritto dello stato confusionale in cui hanno trovato il Michelucci, e ne hanno sospettato l'infermità mentale.
Ed io in tale prospettiva, avevo escluso che una persona in tali condizioni psichiche, potesse essere correlato con l'assassimno di Melania.
Ora, apprendendo che il Michelucci aveva in macchina i sacchetti neri per l'immondizia, una sega, ed una lima tondeggiante col cui manico ha stordito la vittima, prima di accoltellarla, penso, senza dubbio alcuno, ad una ordinata PREMEDITAZIONE dell'omicidio, anche perchè il reo avrebbe confessato che da vari giorni seguiva la predestinata vittima.
Domanda: una persona in dissesto psichico, può preparare così ordinatamente un'azione qualsiasi da eseguire?
Con questa pagella a pieni voti, il Michelucci potrebbe benissimo essere associato, anche solo ipoteticamente, all'assassinio di Melania Rea.
Molte cose concorrerebbero a tale ipotesi, compreso le tracce dei pneumatici della Panda in suo possesso che, oltre tutto, gli consentiva la facilità di spostamento veloce, dal posto del delitto.
PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
credo di aver letto da qualche parte che si stanno cercando tracce del dna di Melania sulla sua auto. Spero di non essermelo sognato, perchè di maniaci in giro ce ne sono tanti, per carità, ma psicopatici con la stessa identica mania omicida tramite coltellate plurime forse il campo si restringe. Forse.
Certo nel caso di Melania non sono state usate nè sega nè cavo telefonico.

Tabula

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere per un attimo tutti i graffiti necrofili, e Michelucci per un attimo, tanto se e' stato lui lo scopriranno presto.
Io pensavo che il luogo puo' avere un significato forte, nessuno rischierebbe a quella maniera se non per lasciare un chiaro messaggio al caporale.
Mi chiedo se chi ha lasciato li Melania non "gli possa aver fatto fare una continuativa di esattamente due giorni".
Il senso in questo caso sarebbe un oggetto clamoroso sul como', se infatti Parolisi avesse toccato una ragazza sbagliata "sua allieva" durante una continuativa, per ipotesi una Titta con ragazzo in attesa a cui avrebbe potuto raccontare il tutto, ci starebbe una fuga di P. con la figlia dalle altalene e purtroppo "ci avrebbe rimesso Melania" ma non mi tornano "i clienti".
Puo' reggere???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello
da quel che ho letto di questa Titta sembrava una tipetta ben determinata, poco disposta a lasciarsi "toccare" se non in maniera consenziente. Fino ad ora di Parolisi risulta la grande disponibilità verso le donne ma senza violenza, perchè vendicarsi?

Tab

Anonimo ha detto...

@Tabula
Non vorrei correre, intanto secondo me il segnale "potrebbe" essere quello, "la continuativa l'abbiamo fatta fare a tua moglie", vengono i brividi solo a pensarlo.
Titta e' un nome come un altro, quello che intendevo dire io era sottolineare uno scenario ipotetico possibile partendo dal segnale ipotizzato, che comunque a me sembra sufficientemente verosimile.
Riguardo a Titta, vi e' da sottolineare che impedisce ad una sua amica di andare dal boss, veggasi intercettazioni, a portargli qualcosa che doveva servirgli, per evitare che vada gli dice che lui avrebbe potuto essere con la "sua ragazza", era l'autista del boss, insomma chi e cosa impedisce di "ipotizzare" che potesse essere lei la donna del boss??? Ed in quello scenario "ipotetico" cosa avrebbe fatto un boss se un istruttore avesse fatto "ipoteticamente", sempre, delle avances durante una continuativa???
Ripeto, io l'ipotesi la propongo in "generale" ma tutto e' possibile, chiamiamola x, ed il ragazzo y, non centrano nulla i nomi, centrano le diverse implicazioni.
La vedresti gia' piu' possibile???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello, io la vedrei possibile anche se lei fosse direttamente implicata, e parrebbe di no, o se anche lo fosse forse i suoi appoggi sono rimasti comunque tali e tanti che mai salterebbe fuori.
Un conto è stirare le camicie al boss e scarrozzarlo con l'auto, un conto..
capisci?
Tab

Anonimo ha detto...

@Tabula
aggiungiamoci che faceva menare i suoi ex che si erano comportati male da uomini del boss, insomma sembra che se si stira due camicie o si guida il trasporto dell'organizzazione vi era. tralasciamo i nomi, la donna y avverte dell'accaduto il boss x, il boss in persona si fa dare il numero e chiama lui, le due lei ascoltano, ad un certo punto M. vuole capirci di piu', si parla di un altro possibile tradimento dopo quello che aveva scoperto nel gennaio, prende di mano il telefono al marito, come e' noto un boss non le maniere a cuoricino, prende a male parole M., lei vuole vederci chiaro e fissa un appuntamento o con lui o con lei, dal punto di vista femminile ha un senso???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello, è un pò macchinoso.
Sì può essere possibile tutto, ma non ci sono prove o indizi che supportino questa versione.
E poi, la stai vedendo, ripeto, come se la donna Y fosse stata non consenziente. A quel che ho capito Parolisi doveva cacciare le donne, non credo ne avrebbe tampinata una contro la sua volontà, e poi un conto è provarci, un conto.. far qualcosa che gridi una tal vendetta.
Perchè se Parolisi avesse fatto quella tal qualcosa, non sarebbe stato solo, ci sarebbero altri, implicati..

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
Infatti, mi ero riproposto di non correre, il dato del segnale al caporale, da solo, puo' essere l'oggetto del como'???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tabula
Io direi che puo' essere errato cercare ostinatamente prove od indizi, semmai come ci rammarichiamo, le prove dovrebbero trovarle gli inquirenti in sede di indagine, certo se poi si riesce a tavolino a confermare ed addirittura provare un'ipotesi tanto meglio.
Perche' qua, sei dna maschili e due femminili chiedono ancora specifiche attenzioni, allora puo' essere valido tutto ed il contrario di tutto.
Io direi che c'e' ancora da dedurre un filo investigativo logico a partire certamente da dati di fatto ma senza considerarli un recinto logico, ad esempio, necessariamente incoerente nel caso di uno o piu' squilibrati, come nel caso di sette sataniche assolutamente fuori da canoni logici, la stessa cosa in parte e' vera per certi livelli di criminalita' organizzata di un certo spessore.
Un boss nel suo alveare psicologico puo' uccidere per un'offesa, perche' sente stringere un accerchiamento, perche' l'onore discutibile in certi ambienti e' nviolabile, come in certi ambienti militari commistionati con usi e consuetudini particolari.
Non dimenticherei inoltre che il segnale pesante al caporale spiegherebbe il piu' volte cennato "far ritrovare" il corpo il giorno 20, a due giorni quasi esatti dalla scomparsa con una telefonata che sembra piu' una rivendicazione letta a voce estranea.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tabula
Scusa Antonello se ti interrompo un attimo, ma leggendo l'ultimo post di Tabula nell'altro articolo,

"In caso contrario, i riscontri ci direbbero che
- o Melania in quelle 72 ore +/-12 è stata con qualcun altro
- oppure Parolisi ha mentito ancora, e a Ripe con la moglie andò in giorni molto, molto più vicini all'omicidio della stessa, di quanto abbia dichiarato.
Ecco perchè ne fu così scioccato, dal luogo."

mi è venuto in mente, riferendomi alla seconda ipotesi: è così inverosimile che l'individuazione di Melania da parte di un ipotetico Michelucci, o squilibrato affini, sia avvenuta proprio in quell'occasione?
Del resto, se il luogo era così frequentato per incontri "en plein air" come dici tu, e risaputo anche nel mondo militare (ricordate il "Ti porto al poligono" delle inchieste sulla caserma a luci rosse), poteva essere altrettanto ambito da guardoni e simili.
Solo che in qualche caso, c'è chi non si limita a guardare, ma si spinge fino pedinare, appostarsi ed aspettare il momento giusto per colpire la vittima.

Pamba

Anonimo ha detto...

Tra le trenta donne a cui e' stato estratto il dna per compararlo con quello rinvenuto sotto l'unghia dell'anulare sinistro c'e' quello di Ludovica Perrone.
Fonte Tg4.

Mic e'' normale, ma non aveva un alibi di ferro???
L'unico senso potrebbe essere che si cerca un contatto ipotetico avvenuto la sera prima, veggasi intercettazione "mica ho detto nulla della sera prima della scomparsa...", quindi il fatto che la mattina del 18/04/2011 M. si possa logicamente essere lavata puo' non aver cancellato eventuali tracce in un posto nascosto come il sottounghia lasciate la sera prima???
Antonello

Anonimo ha detto...

forse, Antonello, Ludovica ha un alibi di ferro per l'omicidio, non per lo staging.

Comunque sia era un obbligo morale prenderle il dna.

ps: quale sarebbe il segnale al caporale?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Pamba: aperto lo scenario serial killer come plausibile, e lo è, potrebbe assolutamente quadrare un guardone.
Pare che la famosa donna di Teramo fosse seguita da giorni.
A me sa di animale che bracca la preda, in un istinto di caccia fuori contesto fuori epoca e al di là delle necessità basilari di sfamarsi, così come avviene invece nel mondo animale. Una specie di corto circuito della parte rettile del cervello, ingigantito dalla volontà e dalla predeterminazione del resto del cervello. Avrei detto "umana", ma di umano in quella predeterminazione non c'è niente.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
Certo tutto e' possibile, io ho idea che Ludovica dopo aver saputo della scomparsa deve essersi tenuta ben lontana da Ascoli, una volta di piu' dopo le telefonate di Parolisi che seminava il panico, "cancella di qui, cancella di la, metti a posto tutto, cancella tutto cio' che porta a te", ma mai dire mai.

Il segnale al caporale di cui si parlava prima, e cioe' che vuoi vedere che astruse trigonometrie e graffiti necrofili, fra simbologie esoteriche e sanscrite a M. hanno riservato "una continuativa" di due giorni "facendo ritrovare" il corpo esattamente quando si voleva venisse ritrovato???
Hai visto mai la cosa piu' semplice e logica.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello
ciò che fa inorridire noi comuni mortali, come hai detto tu, non considerare i dati di fatto come un recinto logico, calza, l'abbiamo visto con Michelucci e le sue gesta,
- nel caso di uno o piu' squilibrati
- nel caso di sette sataniche
- per certi livelli di criminalita' organizzata di un certo spessore, capaci di efferatezze ben peggiori.

Sul fatto che i due giorni prima di far ritrovare il cadavere possano alludere ad una continuativa.. che dire. due giorni son due giorni, potrebbe essere.

Ma credo che a Melania sarebbe stata fatta la stessa cosa che P. avrebbe dovuto aver fatto verso qualcuno, in una specie di occhio per occhio dente per dente.
E di Melania pare che nessuno abbia abusato: sempre che a compiere il delitto "d'onore" non siano state donne nella chiara impossibilità di fare altrimenti.

Le siringhe? Le svastiche? sono messaggi più forti, che nesso avrebbero con una continuativa e l'aver toccato la ragazza sbagliata?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
io non sottovaluterei la pista delle donne, ma in questo caso ed ipotesi e' molto piu' facile che gia' dall'inizio l'obiettivo avrebbe potuto essere Melania, infatti nessun gruppo manderebbe uomini a vendicarsi di una donna ma appunto donne.
Non sottovaluterei nemmeno lo spettro d'azione della violenza tout court, e sessuale e fine a se stessa, ci sono tanti modi e ben piu' infimi dei fisici per "violentare", c'e' la violenza psicologica a cui troppi si narrano immuni e per questo la si dimentica.
Se chiunque avesse infatti avuto in pugno la bambina penso che avrebbe potuto fare tranquillamente di tutto a M. che non avrebbe avuto in quel caso alternativa e magari proprio davanti al marito per semplice cattiveria, per manifestazione di uno strano potere, come per ricatto o ricerca di un accordo su cose vitali.
Che la violenza peggiore, sebbene inaccettabile, sia quella fisica mi sembra un'ipocrisia, e guarda caso M. non ha subito violenza ma se ha avuto rapporti sarebbero stati consenzienti, mi si deve spiegare allora il limite ed il significato della parola violenza.
Ci sono violenze inaudite, emotive, psicologiche, che giocano sull'assogettamento, alcune sulla sudditanza, altre sul ricatto, come anche viscerali e strumentali al nostro essere umani.
Ma in tutti gli atti le violenze sono fisiche, e questo non e' un enorme recinto mentale???
Antonello

Anonimo ha detto...

Una semplice curiosita', era l'8 marzo 1959 ed una Carmela, questa voltadi cognome Licardo fu' sequestrata per due giorni e rinchiusa in una torre.
Non ne sarebbe uscita sino a che non avesse acconsentito a giacere con i suoi rapitori.
La poveretta non cedette e piuttosto di rimanere segregata a vita si butto' giu' dal bastione che la imprigionava.
Curioso che la vittima si chiamasse Carmela ed uno degli imputati al processo fece di cognome Rea.

http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0007/articleid,0068_02_1959_0064_0007_16491428/

Mi raccomando, ho premesso che e' una semplice "curiosita'", "aneddoto' tragico, "similitudine" , quindi non puo' essere ipotesi, perche' non mi sogno di fare ipotesi d'accostamento e ne fantasia, perche' il dato e' documentato sopra dall'articolo dell'epoca.
Ripeto, il commento, con link al seguito, e' postato solo a scopo consultivo con significato di mera e semplice casistica.
Tanto per anticipare ostinate e curiose richieste di delucidazioni.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello
non so se sia vero che "nessun gruppo manderebbe uomini" per vendicarsi di qualcosa accaduto durante una continuativa.
E tu ipotizzi violenze di vari tipi ed entità subiti da una donna appartenente ad un capo ad un clan o ad un gruppo.. da cui la conseguente vendetta sulla moglie del tormentatore.
Beh, certo che tra nonnismo e gerarchia, sottomissione e punizioni, la vita in caserma la vita deve essere tutt'altro che facile, soprattutto per le donne, generalmente cresciute in un ambiente formalmente e sostanzialmente più ovattato, figurarsi se si è la donna o la figlia o l'amante o la stiratrice di camicie di qualcuno che a modo suo, "conta".
In quest'ottica, non in quella di un tampinamento sessuale indesiderato da parte di Parolisi, quello che ipotizzi potrebbe avere un suo perchè.
Ma credo che in una tale situazione l'assassina dovrebbe anche essere la diretta interessata, magari spalleggiata da complici, però proprio lei.
(anche se mi chiedo perchè non agire direttamente sul "cattivo sergente")

Tabula

Anonimo ha detto...

Penso che gli inquirenti facciano i necessari accertamenti per verificare se questo Michelucci c'entri in qualche modo con quello che è successo a Melania. E' il minimo che possono fare.
In merito all'omicidio di Melania, tra le varie ipotesi, quella del serial killer, non l'ho mai scartata.
Soggetti con tali disturbi sono purtroppo più comuni di quanto possiamo pensare. Certo, uno che viaggia con sacchi di plastica neri, coltelli, lame e fili del telefono qualche sospetto lo crea.

Stella

Anonimo ha detto...

@Tabula
a me sembra che li vi erano giochi che in fondo venivano condivisi, la liberta', aldila' ed aldiqua della deontologia, a me sembra fosse rispettata, gli unici episodi anche risalenti al 2009 erano stati denunciati ed il responsabile punito, vi erano, come nei migliori asili infantili, gli istruttori che consideravano "loro" le allieve, si erano divisi le opportunita' insomma i galli del proprio pollaio.
Ma trovo che vi era del consenso e non solo denunce, lo dimostra il fatto delle luci iniziali sul famoso agriturismo.
Insomma non vedo questo nonnismo esasperato in cui puo' nascere l'omicidio addirittura della moglie "evidentemente non militare" e ne vedo questo orrido cameratismo maschilista in cui le sventurate si sarebbero sentite in balia del pericolo e del panico tanto da giustificare un estemporaneo esterno "non omicidio con connotati necrofili", le allieve certo avevano uno standard. mi sembra di disciplina come, meno male o purtroppo, capita a tutti i militari, mi sembra che avevano e che hanno mille strumenti legali prima di arrivare a confronti fisici, sono tutelate da tutte le leggi di sta terra, civili e militari, se sia o possa essere sbagliato il format od il tipo di istruttori, od il loro sesso su questo son daccordo ma qui han deciso i vertici militari e non sono ne i primi ne gli ultimi che sfuggono a problematiche e responsabilita'.
Io invece ho idea che se donne sono state ci dev'essere una commistione di gelosia schizzoide, sadismo, rabbia, predominanza od affermazione, chiaro che se l'obiettivo era dall'inizio M. e' possibile molto di piu' che le cacciatrici fossero appunto donne.
Va be ma qua magari abbiamo legittime divergenze, il nonnismo so che si nasconde ai civili, so che M. non e' stata finita, so che Parolisi non aveva mi sembra problemi di donne tanto da andare a ricattarle, benche le cercasse sempre, onestamente dai, tu vedresti Parolisi ricattare una donna in divisa??? Sarebbe stato credibile e non denunciabile???
Antonello

Anonimo ha detto...

Buonasera,
Vi scrivo dalla Francia da dove segue con molto interesse, via internet et TV italiana, le indagini relative al caso Rea. Utilizzo lo stesso telefonino SAMSUNG 3° generazione di Melania e volevo informarvi che in questo tipo di telefonino, sono frequenti les "coupures" (interruzioni) del segnale. Mi capita spesso di ricevere l'appello del "répondeur" (segretaria telefonica) indicandomi di aver ricevuto un messaggio à telefonino acceso che si è messo da solo in "off", attivando automaticamente il mio messaggio d'assenza, senza lo squillo della chiamata, comme se fosse spento ! E davvero "bizarre" ! Forse è successo la stessa cosa al telefonino di Melania quando i suoi familiari cercavano di raggiungerla dopo le 19 di quel 18 apprile ?
Ennie da Antibes

Anonimo ha detto...

@Ennie da Antibes,

quando il tuo cellulare va in les "coupures", l'assenza di ricezione dura 24 o più ore, e ai tuoi amici appare come se fosse spento per giornate e nottate intere,
oppure si tratta della mancata ricezione di una chiamata di tanto in tanto?

Tabula

Anonimo ha detto...

Fatal error, pagina illeggibile

Melania Rea: il Dna maschile sul corpo non è di Parolisi. Una svolta?
http://mediterranews.org/2011/11/melania-rea-il-dna-maschile-sul-corpo-non-e-di-parolisi-una-svolta/

Fatal error, pagina illeggibile

Un complotto contro Parolisi? Il caporalmaggiore chiede di essere processato

http://mediterranews.org/2011/11/un-complotto-contro-parolisi-il-caporalmaggiore-chiede-di-essere-processato/

LucaP ha detto...

Lo posto anche qui.

Non so se avete letto questo:

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/11/20/news/teramo-attentato-incendiario-contro-il-giudice-delle-inchieste-sui-rom-e-sull-omicidio-di-melania-5308500

Sicuramente coincidenza casuale. Ma .....

Ciao

Anonimo ha detto...

grazie Luca.
riporto due frasi che mi hanno colpito:
"Le sequenze del doppio attentato sono scritte nelle telefonate arrivate ai vigili del fuoco: la prima alle 5.14, quando in via Brescia le fiamme avvolgono l’Audi A4 del maresciallo De Cicco. L’a uto è parcheggiata proprio sotto casa del sottufficiale, da anni in servizio al comando provinciale operativo. Qualche minuto dopo, alle 5.35, il fuoco rischiara via Colombo. Nel parcheggio interno alla palazzina in cui abita il giudice le fiamme divorano l’Audi A6 bianca del magistrato.
[...]
Una cosa è certa: non c'è nessuna coincidenza, nessuna casualità e nessun atto di vandalismo. Chi ha appiccato il fuoco ha voluto dare un messaggio
"

Inquietante. avran preso il dna alla persona sbagliata?
Tabula

Anonimo ha detto...

E quel vigile urbano carbonizzato a Napoli nello scoppio della sua abitazione? Magari centra pure quello?

LucaP ha detto...

Toh?!

Un altro anonimo a commentare in modo sarcastico semplici considerazioni che non comportavano automaticamente complotti planetari!

Il tribunale che dovrà forse giudicare Parolisi è quello di Teramo. Presso il Tribunale di Teramo la sezione GIP coincide con quella GUP e quindi è altamente probabile che il giudice Tommolini possa presediere l'udienza preliminare che dovrà convalidare il rinvio a giudizio.

L'autorità di Polizia Giudiziaria che attualmente collabora con i PM di Teramo nel caso di Melania Rea è il RONI di Teramo di cui il maresciallo De Cicco fa parte.

Non mi sembra possa essere un fatto trascurabile. Probabilmente si tratterà di una risposta della malavita organizzata in relazione ad indagini particolarmente delicate che si stanno svolgendo a Teramo. Ma tra quelle indagini e tra i casi di cui probabilmente si dovrà occupare la sezione GIP/GUP del tribunale vi è sicuramente quello di Melania Rea.

Sul vigile di Napoli indagheranno, se del caso, i CC ed i PM del tribunale di Napoli.

Un nickname non si nega a nessuno.

Acqua,..., Fuochino,....Fuoco!

Anonimo ha detto...

Rilancio una mia idea che mi sembra appropriata al post: premetto che Luca Michelucci ha monopolizzato la mia attenzione;
La facile idea che possa essere il responsabile dell'omicidio di Melania Rea sta avendo un riscontro tiepido, più in generale il tentato omicidio non ha avuto grande risalto sulle testate nazionali che data la peculairità del soggetto non mi aspettavo.
Semplificando, l'idea di una mano comune viene cestinata adducendo il motivo: a Melania non sono stati mangiati i piedi, alla donna aggredita non sono state fatte incisioni come quelle fatte sulla Rea ergo l'assassino non è lo stesso
continua
MarcoPD

Anonimo ha detto...

segue
Ora sul profilo facebook del Michelucci tra gli interessi uno mi ha colpito particolarmente: Aleister Crowley.
Inizialmente mi ha colpito perchè non sapevo proprio chi fosse, scoperto chi era da wikipedia mi ha colpito perchè era l'unico interesse "impegnativo" se confrontato a tutti gli altri.
Il suddetto Aleister Crowley era un occultista con spiccato interesse per simbologie e cerimoniali.
Ora la mia domanda a tutti e agli esperti di simboli in particolare è: in molti simboli compaiono una serie di tre croci disposte ai vertici di un triangolo, la cosa mi ha colpito perchè le croci sono tre anche se disposte attorno a disegni con quattro spigoli/assi tipo cerchi ed elissi.
Quanto è peculiare questo aspetto? per fortuna questa volta la vittima non è morta quindi non sappiamo se e cosa sarebbe stato inciso sul cadavere, grazie dei suggerimenti che arriveranno
MarcoPD

LucaP ha detto...

@ Wide

Sicuramente l'inserimento di Aleister Crowley (mito immortale di moltissimi occultisti) negli interessi di Michelucci è molto interessante e potrebbe far pensare ad un suo coinvolgimento eventuale.

Se una persona non si fa scrupoli di segare a pezzi un cadavere non vedo quali potrebbe farsene ad incidere simboli esoterici su un corpo privo di vita se per di più l'occultismo costituisce una sua passione.

Sebbene personalmente ritenga che nella vicenda di Melania ci siano coinvolte più persone con moventi o cause scatenanti del delitto da ricondurre alla sfera dei rapporti personali e professionali dei Parolisi, non è da escludere che Michelucci abbia potuto far parte (come appoggio esterno per le fasi dello staging?) del gruppo.
E che poi, suggestionato da quello che aveva potuto vedere e fare, sia stato invogliato a replicare il crimine in prima persona.

Anche le due notizie riportate dai giornali locali relative sia all'accoltellamento sia agli attentati alle due autovetture del GIP di Teramo e del maresciallo del RONI, potrebbero a loro volta essere lette come parte di un unico puzzle.

Ciao

LucaP ha detto...

@ MarcoPD

Scusami, ho scritto Wide al posto del tuo nome.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Marcopd:
il fatto che Michelucci volesse mangiare i piedi della donna LO DICE LUI.
Dato che la donna grazie a Dio è ancora viva, noi non possiamo sapere se effettivamente avrebbe fatto una cosa del genere (anche se la sega nel bagagliaio induce a credergli) o se si sarebbe dilettato ad incidere disegnini cabalistici.
Potrebbe anche tacere e non dire niente affinchè alla sua condanna che sarà per Tentato Omicidio, non si sommi l'omicidio della Rea.
E' un falegname, giusto? dovrebbe avere mano ferma nelle incisioni.
E poi quei legami su Facebook.. se hai una persona del genere come amico, sei sicuramente interessato alla simbologia dell'occulto.

Tabula

Anonimo ha detto...

Sicuramente un altro caso insignificante ma ad onor d'archivio ci sono un po' troppi falegnami, lo dicevo che all'epoca ci voleva il dna di Geppetto per una comparazione.
Antonello

Anonimo ha detto...

tabula, io insisto.
Vai su fb foto e apri la foto della macchina.Guarda a destra sopra:c'è scritto ALIENOR.
Apri poi Alienor e leggi le informazioni.
Magari non centra un tubo,ma i brividi vengon lo stesso.
Bea.

Anonimo ha detto...

Bea
sono sulla sua pagina FB e la scritta alienor proprio non la vedo..

Tabula

Anonimo ha detto...

scusa. Trovato. Ho dato un'occhiata sulla home di alienor.. cosa dovrebbe inquietarmi?

Tab

Anonimo ha detto...

sulle info...leggi le info.


Bea.
Ps.parla di serial killer.

Anonimo ha detto...

esattamente nelle info c'è questo:

"Mettendo ''Mi piace'' non sarete assaliti da un serial killer affetto da sadismo o personalità multipla :3"

Nelle note c'è scritto che è una ragazza di sedici anni.
Ma a me non sembra la pagina di una sedicenne, per quanto pervasa di fumetti manga.
E nelle uniche due foto condivise c'è la stessa foto di Michelucci che avvista un ufo (finto).

Tabula

Anonimo ha detto...

si infatti,Tabula.
Sicuramente son tutte coincidenze, però mi chiedo:ma cosa frulla nella testa di questi ragazzi?
La terminologia fa pensare, non credi?
Cmq volevo solo fartelo notare, grazie.
Bea.

rita ha detto...

Buona lettura!

http://www.oggi.it/posta/lettere/2011/11/23/quello-che-stampa-e-tv-non-dicono-sul-delitto-rea/


r.

Anonimo ha detto...

Trascrivo questo brano di Ferrero
"[...] In particolare è vero che io ho notato una donna talmente tanto simile a Carmela Rea in un orario non d’ufficio nei corridoi della procura di Roma, da farmi affermare ancora oggi che era lei o potrebbe essere una sosia e comunque nessuno mi ha mai detto chi fosse, perché fosse accompagnata ad un colloquio riservato alle 19 di sera. Alcuni articoli su internet lanciavano ipotesi parallele alle mie rilevazioni, in Roma, ma soprattutto su internet venne fatto il nome di un alto Ufficiale dell’Esercito e qui debbo fermarmi.[...]"

Devo dire che trovo particolarmente fumoso tutto l'articolo, difficile capire di cosa si stia parlando se non può essere riferito il chi, cosa, come e perchè.

Tabula

Unknown ha detto...

Ciao Tabula.

Ho il video dell'intervista di Ferraro. Dura un'ora e domani lo taglio lasciando le parti interessanti poi, se riesco, per venerdì inserisco un articolo.

In tutti i casi Paolo Ferraro dice di aver visto una donna in tutto e per tutto somigliante a Melania parlare con un Pm, o un giudice non ricordo ora, che lui teneva d'occhio perché coinvolto nella sua inchiesta su satanismo in caserma. Questo spiegherebbe tante cose, perlomeno il motivo per cui nessuno ha mai detto fosse vero che Melania era in quella procura.

Massimo

Anonimo ha detto...

Grazie Massimo. Sarò felice di leggere il tuo articolo in merito. Spiegherebbe anche il motivo per cui nessuno ha mai detto, se non era Melania, chi altri fosse la donna tanto somigliante quella sera in quella Procura.

Tabula

Unknown ha detto...

Io QG lo vedo purtroppo. Mi sono risorbito un attimo fa le farneticazioni della Palombelli, roba degna di "Congonews" (e mi scuso coi media ed i giornalisti del Congo di certo più preparati della giornalista italiana).

Ciao, Massimo