giovedì 13 ottobre 2011

Sarah Scazzi. Mentre la Cassazione lascia il processo a Taranto in procura ci si interroga per capire qual è il sogno migliore


Volevate il processo a Potenza? Per quale motivo visto che a Taranto, a parte il tribunale invivibile in estate (ma le udienze sono iniziate e siamo solo in autunno), si sta benissimo? E vero, a Potenza l'aria è  fresca e si è meno ossessionati, ma vuoi mettere il gustarsi il mare in inverno? Quindi si resta a Taranto, tutti se ne facciano una ragione perché, come ha detto il procuratore Franco Sebastio, anche fosse cambiata la sede il quadro accusatorio sarebbe rimasto invariato. Per cui, dato che il quadro rimarrà invariato ed il processo si celebrerà nel luogo di origine, dobbiamo aspettarci prima una condanna a 30 anni e poi un'assoluzione in Appello (ultimamente capitano queste cose in Italia)? Può sembrare io vada controcorrente dato che tutti i giornalisti ieri e ieri l'altro hanno scritto di una nuova vittoria delle Misseri (tutti tranne il solito noto che ha scambiato i giudici di Cassazione con quelli di Assise). E questo perché nel Palazzaccio romano si è stabilito che le decisioni dei giudici di Taranto devono essere riviste in quanto fallaci in quasi ogni punto. Ed è vero, la Cassazione ha cassato per l'ennesima volta i giudici di Taranto e, per essere onesti, li ha pure bacchettati di brutto. Ma a guardare bene il tutto non sono io ad andare controcorrente in quanto nella stessa sentenza si accreditano un sogno, basta decidersi e dire quale dei tre portati dagli inquirenti ai giudici si ritiene giusto, le testimonianze ex novo di chi in prima ed in seconda battuta aveva dato orari differenti, ed un range cronologico all'interno del quale Sarah sarebbe morta. Per lo meno si accredita la formula ed il metodo usati dai giudici nell'accettarli.

E non può essere che così dato che non è compito della Cassazione andare nel dettaglio e decidere se quanto portato dalla procura ha basi solide, e ci sarà tempo e modo per l'Accusa di ribadirle a processo, le testimonianze, e cercare di farle diventare verità definitive, e ci sarà tempo e modo per la Difesa di provare a tornare alla prima tesi. Ed io credo non sia così complicato, perché se non paiono fallaci quattro testimonianze che cambiano nel tempo, inizialmente concordanti in tutto e per tutto, anticipando o spostando gli orari in modo da tornare ad essere concordanti per affrancare una nuova ricostruzione, significa che il modo di fare chiarezza è ambiguo e non idoneo ad entrare in un processo. Significa che nessun alibi portato a discolpa potrà mai ritenersi valido. E non solo a Taranto ma ovunque ed in qualsiasi processo lo si porti. Significa che ai procuratori basterà convincere chi indirettamente l'alibi l'ha fornito, meglio ancora se assecondato da chi fa tele-disinformazione, specialmente nei più seguiti programmi pomeridiani (vanno bene sia la D'Urso con gli onnipresenti avetranesi, a partire da Anna Pisanò, sia la Venier coi suoi opinionisti e psicanalisti tascabili, buoni per tutte le occasioni, escluso il Marazzita), per poter disporre di una diversa ricostruzione dei fatti, per poter disporre di un maggiore spazio temporale e di un alleato in più. E questo non è ciò che voleva chi ha scritto le tavole della legge. Non lo voleva ma è quanto avviene in Italia, ed è già avvenuto, da quando le indagini sono seguite ossessivamente dai media. Tanto che pare quasi un fatto normale, nei giorni o nei mesi, il cambiare le testimonianze acquisite.

E che i giudici credano che il tempo agevoli il ricordo a me pare una presa per i fondelli bella e buona. Come può la mia mente, fra due tre o quattro mesi, ricordare meglio ciò che ha visto ieri o una settimana fa? Come può la mia mente dopo essere stata il bersaglio continuo dei programmi televisivi pregiudizievoli, programmi in cui mi hanno detto e ripetuto che i magistrati "hanno una montagna di prove così" e che quella determinata persona è un'assassina, programmi che mi hanno fatto cambiare idea sull'uomo che inizialmente ritenevo un orco ed ora ritengo manipolato, perché ha "solo" gettato il corpo della nipote in una cisterna piena d'acqua (è stato costretto il poverino)... ripeto, come può la mia mente essere tranquilla e neutrale ad ogni interrogatorio in cui mi si dice che quanto ho dichiarato precedentemente non ci sta nel quadro accusatorio già sistemato e concordante? Come può la mia mente non credere di essersi sbagliata visto che il tam tam mediatico mi continua a dire che non è quello l'orario in cui ho visto e che per essere giusto deve spostarsi di, addirittura, 35/40 minuti?

Ma i giudici di Cassazione, oltre ad aver concordato con quelli di Taranto che le procedure giuridiche adottate per anticipare o spostare gli orari erano nelle regole, in un certo senso hanno reso valido, anche se in modo del tutto particolare, uno dei sogni del fioraio. Certo è che in procura devono decidere quale sogno e quale ricostruzione vogliano portare al processo, visto che al momento ne stanno utilizzando tre, ed è ora che optino per la ricostruzione che ritengono migliore. Ma qual'è la migliore? Quella della coppia Cerra/Pisanò che parla di un sequestro avvenuto in via Deledda con Sarah presa per i capelli e trascinata in casa, racconto che si dice fatto dal fiorista alla Cerra poi da questa a sua madre e da quest'ultima ai magistrati? Oppure la migliore è quella delle sorelle Scredo? In questa si è parlato di un sogno dove si diceva ci fosse stato uno strangolamento avvenuto in auto da parte di un ombra robusta dai capelli neri chiamata Sabrina Misseri. Anche nel caso in questione il tutto è partito dalle parole del fiorista, stavolta però da quelle dette alla moglie, che passando di bocca in bocca sono arrivate alla Giuseppina Scredo e sono state scoperte dagli inquirenti, grazie alle intercettazioni telefoniche, mentre la stessa le riportava alla sorella Anna. Ma non sarà che dopo averlo tolto dagli imputati del processo principale, ed averlo messo in stand-by in attesa di decisioni, verrà accettata la ricostruzione dello stesso Buccolieri che, sempre in via onirica, ha semplicemente detto di aver visto la Serrano intimare alla nipote di salire in auto? Perché c'è una enorme differenza fra una testimonianza e l'altra, è innegabile, ed a mio modo di vedere pare che nei giorni, anzi nei mesi, il racconto del fioraio sia stato ripreso da più persone e sia stato, in base a chi lo ha ascoltato e ripetuto, modificato più volte e da più bocche (il solito telefono senza fili).

Ma forse la mia è una mente troppo pessimista e condizionata da quanto visto e letto nel tempo, perché la sentenza è sostanzialmente davvero favorevole alle donne ora in carcere. I giudici di Cassazione hanno scoperto quali trucchi sono stati usati da chi continuamente metteva in scena nuovi giochi di prestigio. Hanno scoperto che sarebbe potuto accadere (ma il mio è uno scrivere per assurdo) che Sabrina Misseri fosse processata e condannata due volte, visto che ha due imputazioni diverse per la stessa accusa. Hanno scoperto che non ci sono indizi validi a pronosticare una certa condanna e che, quindi, la ragazza sta in carcere da un anno in base al nulla. Hanno scoperto che non si sa ancora quale sia il luogo in cui i magistrati di Taranto vogliano collocare l'omicidio, in auto, in casa, in garage, sotto il fico, in piazza, dal fiorista? Hanno scoperto che al tribunale di Taranto dal 1987 non amano aggiornarsi sulle Leggi che periodicamente entrano a far parte del Codice Penale italiano. Hanno scoperto che non si è dato spazio alla perizia della Difesa, quella sulla localizzazione dei cellulari, preferendo non aprirla neppure e continuare con la perizia che più li agevolava. Hanno scoperto che a Taranto ci si è dimenticati di ascoltare il Misseri quando ne ha fatto richiesta ed anche dopo, sia quando ha cambiato versione che quando si è inserito agli atti un suo soliloquio, dando di questo un'interpretazione parziale senza chiedere all'occultatore cosa volesse significare in realtà con quelle parole. Hanno scoperto che non si è cercato di capire cosa intendesse dire Sabrina Misseri quando "confessava" la sua colpevolezza ad Anna Pisanò, preferendo accettare le dichiarazioni di quest'ultima senza approfondirne il significato. Hanno scoperto che non esiste motivo alcuno, i giudici di Taranto non l'hanno scritto, che spieghi la carcerazione di Cosima Serrano. Hanno scoperto che i magistrati pugliesi non sanno se questa fosse a conoscenza dello "sfrenato amore" di sua figlia nei confronti di Ivano, non ci sono risultanze che lo provino, hanno scoperto che la si è inserita nel delitto, sia avvenuto in auto oppure in casa o in qualsiasi altra parte, senza giustificarne i motivi. Perché Cosima Serrano avrebbe dovuto aiutare sua figlia ad uccidere la nipote? Per "amore di mamma"? Ed inoltre a Roma hanno capito, salvo poi chiedere ai giudici tarantini di decidere quale ricostruzione accettare (come ho scritto sopra), che non si può ascrivere alle indagate il "sequestro di persona" in base a tre modus operandi onirici differenti e difficilmente provabili.

Insomma, il caos continua in quel di Taranto. Però, seppure ora i magistrati debbano mettersi in riga, studiare ed aggiornarsi maggiormente, dopo la sentenza che li ha cassati all'80% nell'animo hanno qualche speranza di condanna in più. Una nasce dai cellulari delle due arpie che il giorno successivo la scomparsa non stavano, come detto dai loro difensori, alla ricerca della nipote ma stazionavano nei pressi di una cisterna. Questo la Cassazione non l'ha cassato, ma per renderlo credibile dovranno trovare il modo di restringere il raggio d'azione della cella che ha agganciato i cellulari, al momento di una ventina di chilometri. Un'altra nasce dal fatto che a Roma non si sono permessi di entrare nello specifico, guardando solo la forma e la scrittura, ed hanno lasciato passare liscia l'affermazione che vuole l'omicidio avvenuto fra le 14.00 e le 14.40. Ciò però non significa che il delitto si sia compiuto fra le 14.05 e le 14.15 (come ha scritto il patologo e come affermano i procuratori) perché potrebbe essere avvenuto anche 25 minuti dopo e restare ugualmente in questo lasso di tempo. Perciò il dire che si possono accettare le ricostruzioni degli orari accertati dalla procura, a riguardo di quanto fatto da Sarah prima della sua morte, anche se pare una forzatura per via delle testimonianze postume, in realtà non è sbagliato. Per capirlo basta fare un ragionamento logico (come ho scritto non toccava alla Cassazione farlo o spiegarlo ma lo si farà in Assise... chi lo spiega questo al giornalista pugliese?).

Gli inquirenti tarantini danno credito al dottor Strada che in perizia scrive la morte essere giunta ad un'ora dall'aver mangiato il cordon bleu. E tutto andrebbe a posto se Sarah l'avesse mangiato alle 13.10. Ma le nuove testimonianze della madre e della badante vogliono che la ragazzina lo abbia mangiato alle 13.30, dopo aver ricevuto (a suo dire) il messaggio della cugina e poco prima di prepararsi per uscire di casa (l'orario è agli Atti). Ebbene, in base a questo è capibile da tutti che l'aggressione non può essere iniziata che attorno alle 14.30, e non fra le 14.05 e le 14.15 come si ipotizza nella ricostruzione della procura (che ha inserito appositamente un sms ed una telefonata dell'amica, a cui Sarah non ha risposto, per far credere che alle 14.18 fosse già cadavere). E se l'aggressione si posiziona sulle 14,30, e con quanto portato in Cassazione (pur non volendolo dire) lo dicono i Pm che prendono come base la perizia di Luigi Strada e non io, i minuti disponibili per l'omicidio, parlo di quelli necessari a Sabrina Misseri, tornano ad essere insufficienti per lei ma sufficienti per altri.

O vogliamo credere che mentre la figlia spediva e riceveva messaggi la madre faceva il "lavoro sporco"? Perché o crediamo questo o siamo bloccati dalla ricostruzione della procura. Ed a meno che i Pm non tornino da Concetta Serrano e dalla badante romena per cercare un diverso orario del pasto grazie ad altri sforzi mnemonici...



241 commenti:

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Giacomo ha detto...

Sira.
Non ho ben compreso a quale dei miei commenti ti riferivi.
Per quanto riguarda Misseri sono d'accordo con te sulle valutazioni negative circa la sua figura.
Ma almeno, per il momento bisogna accettare per buona l'importantissima sostanza delle sue attuali esternazioni, che consiste nel dichiarare di essere lui l'autore dell'omicidio e che Sabrina non c'entra niente.
Tutti gli altri dettagli, se c'è la volontà da parte degl'inquirenti e di Misseri stesso, possono sempre venire chiariti, ammesso che tali dettagli servano davvero a PROVARE MEGLIO che sia lui l'autore dell'omicidio e non servire a trovare compiacimenti in particolari macabri.

Misseri può essere bugiardo finché si vuole, ma intuitivamente, mentre è lecito essere estremamente scettici per quanto riguarda le dichiarazioni eteroaccusatorie, minore scetticismo meritano le dichiarazioni autoaccusatorie. Ed è evidente il motivo. Mentre la dichiarazione eteroaccusatoria si spiega facilmente con lo scopo di scaricare su altri la responsabilità del delitto, bisognerebbe trovare degli elementi forti e PLAUSIBILI per spiegare il PERCHE' il Misseri si dichiari unico autore, al fine di disconescere l'attribuzione al Misseri dell'omicidio.

Giacomo

Anonimo ha detto...

E' vero, ne ha 60: trae in inganno da quando è rifiorito ;)

Rupe Tarpea

Giacomo ha detto...

Rupe Tarpea.
CRITICARE non vuol dire OFFENDERE. Dimmi dove ho usato parole OFFENSIVE nei confronti di Galoppa.

Per quanto riguarda la citazione completa di Marseglia, te ne ho datto atto, dicendo che hai fatto una cosa opportuna.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Vero, ne ha 60: in effetti da quando è rifiorito trae in inganno ;)

R.T.

Anonimo ha detto...

" Per me è un professionista dalla condotta molto criticabile.
Aveva cominciato bene, chiedendo la perizia psichiatrica per il suo assistito.
Poi ha trovato più conveniente distruggere una famiglia, cambiando strategia difensiva in modo che fosse tirata dentro Sabrina, la persona a cui il mite padre voleva tanto bene, al punto da sacrificarsi per lei. Non solo ma andò nei salotti televisivi ad annunciare a puntate le tappe di questo sofferto percorso di ravvedimento. Una favola edificante, ma appunto una favola"

Sono parole tue, offensive, Giacomo.

Ma se è per questo offendi anche me e altri che contraddicono, è già successo almeno due volte, l'ultima delle quali proprio dove poi ti ho risposto


"Adesso mi si ribatterà di nuovo. Per cui a chi mi ribatterà rispondo fin d'ora:

AVETE RAGIONE

naturalmente quella ragione che si dà a chi tutti sappiamo."

Il fatto che io lasci perdere e non ti offenda a mia volta, non significa che quanto hai detto sia invisibile

Rupe Tarpea

Anonimo ha detto...

Sabrina si dichiara innocente e il padre accusa Galoppa e Bruzzone. Anche questo studiato a tavolino. Comunque così consente all'avvocato e alla criminologa di entrare nel processo....e di difendersi da tale infamia. Tra l'altro la confessione di Misseri è stata filmata e registrata...

Manlio Tummolo ha detto...

Misseri avrebbe, se l'anno scorso ne aveva 57, attualmente 58. E' pazzo o non è pazzo ? Di quale turba mentale soffre? Lo stesso Galoppa, che poi si è accodato armi e bagagli alle tesi della SS. Inquisizione tarantina per motivi tutti da vedere, aveva fatto richiesta di una perizia psichiatrica giustamente, perché uccidere la nipote non è proprio cosa del tutto normale, né confessare di averne fatto ludibrio. La richiesta venne rigettata dalla SS. Inquisizione. Galoppa era un semplice avvocato d'ufficio, poi confermato di fiducia, quindi ricusato, com'è di diritto fare a ciascun indagato/imputato, per propria libera decisione. Già si erano lamentati quando fu affiancato da De Cristofaro, che è cassazionista, poi tolto di mezzo con quella infame sottoposizione ad indagini con motivazione ridicola, da cui la sempre dimenticata DENUNCIA DELLA CAMERA PENALE ROMANA, che già da sola sarebbe dovuta bastare per la rimessione, investendo l'intero Tribunale, e non la semplice località in cui si trova. Ma gli stessi avvocati, poco adusi a lottare contro magistrati di controparte, non hanno avuto il coraggio di segnalarlo (il che è stato uno dei principali motivi del fallimento della richiesta). Tornando alla perizia essa era necessaria per meglio individuare responsabilità e situazioni: se è pazzo, perché appunto è pazzo; se è un savio astuto per scoprirne i trucchi, Certamente, resto fermo nell'idea che, quando non si vuol cercare la verità ma intenzionalmente, volutamente e scopertamente il falso, lo si fa per interesse diretto e per distogliere chi la cerca dal giusto obiettivo. Nei suoi grovigli ora la SS. Inquisizione stessa si trova imbrigliata, e non so se potrà uscirne.
La regola generale, che deve valere per tutti gli indagati ed imputati (compreso Michele Misseri, pur reo confesso, ma per oscuri motivi, tutti da individuare) è quella di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

Giacomo ha detto...

Rupe Tarpea.
Insisto. Non trovo offensive quelle parole su Galoppa. Sono solo fortemente critiche rispetto al suo modo d'impostare la strategia difensiva.
Che siano offensive è solo una tua opinione. La rispetto, ma non la condivido.

Per quanto riguarda il fatto della ragione, le mie parole sono solo fortemente polemiche, ma non offensive.
Il fatto che tu ti reputi offeso fa parte del tuo carattere, ma non trova riscontri oggettivi.
Non ti ho diminuito, non ti ho attaccato come persona.

Ma sono in netto contrasto con le tue idee. E questo me lo devi concedere.

Giacomo

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Norma, hai ragione, avevo letto su un agenzia giornalistica solo della consegna del memoriale, che, se hai una buona vista, e tempo a disposizione, lo puoi trovare qui:
http://www.tgcom.mediaset.it/documento/70.$plit/C_2_documento_83_file.pdf

Io ci sto provando, ma non è un impresa facile....

Sira

Mimosa ha detto...

Certamente, si può concordare, non concordare, si esprimono le proprie opinioni ma non è accettabile che qualcuno cerchi di modificare i singoli convincimenti né di trattarli come spazzatura!

Giacomo non è uno sprovveduto, concordo con lui dandogli completamente ragione su De Jaco con la sua allusione al Galoppa, che ho colto in pieno anch’io …

ed è proprio inutile -come Lei Signor Rupe Tarpea dice (e non fa) - «continuare il giochino del "vuole l'ultima parola, cicca cicca"» … che livello di argomentazioni …!

Caro Giacomo, nemmeno sprecarsi a rispondere … per me sei nel giusto e questo è quanto ti basti! non devi convincere nessuno e nemmeno difenderti, e come ho già detto altre volte riguardo a costui spara sentenze: “dalle rupi è facile cadere e farsi male … molto male”, basta aspettare che si espongano un po’ di più con la loro sicumera … e giù …
E se qualcuno gli va dietro … peggio per loro …

ORA ATTACCAMI pure, gentiluomo, sfogati, ma io da gentildonna non ti degnerò di replica …
Se sarai offensivo con me e con altri, sarà Massimo Prati a rimetterti in riga.

Mimosa

Giacomo ha detto...

Grazie, Mimosa

Giacomo

Anonimo ha detto...

Certamente, si può concordare, non concordare, si esprimono le proprie opinioni ma non è accettabile che qualcuno cerchi di modificare i singoli convincimenti né di trattarli come spazzatura come fai tu, Mimosa!

Prima di replicare come una forsennata dovresti capire di cosa si stia parlando e cioè non delle allusioni di De Jaco bensì degli insulti a Galoppa

ed è proprio inutile che usi il tuo basso livello di argomentazioni …!

E mentre spari sentenze ricordati che “dalle rupi è facile cadere e farsi male … molto male”, con tutta la tua sicumera … e giù …
E se qualcuno ti va dietro … peggio per loro …

ORA sfogati, ma io da Rupe quale sono non ti degnerò di replica e infatti vedo che giusto giusto utilizzo gli stessi tuoi bla bla, ché non meriti nemmeno il più piccolo sforzo …
Se sarai offensiva con me , sarà Massimo Prati a rimetterti in riga cuccumello cagnobello

Il giallo ti si addice ♠

Rupe Tarpea

Sira Fonzi ha detto...

Giacomo, il tuo post era quello delle 16,47 di ieri, con il quale rispondevi al mio precedente delle 16.36
Comunque per me le opzioni sono solo due:
o che sta coprendo moglie e figlia, e che abbia infranto il patto del silenzio nel momento in cui ha fatto ritrovare il cellulare di Sarah.

o come già hai sostenuto tu e Norma, che l'autoaccusa sia reale, ma il motivo sia sessuale.

Se quest'ultima ipotesi però fosse vera, perché avrebbe vergogna oggi di mostrarsi il violentatore che è, mentre nelle prime dichiarazioni, quando confermava la violenza, della vergogna non se ne vedeva nemmeno l'ombra?

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Il movente sessuale non regge, non si capisce perchè Sarah continuasse a frequentare tranquillamente la casa dopo avere subito pesanti molestie dallo zio, perchè in 60 anni nessuno si è mai accorto che fosse un molestatore mentre chi compie questi crimini è solitamente recidivo, se non avesse fatto avances prima di allora non avrebbe senso uccidere qualcuno per coprire qualcosa di molto meno grave, e poi in 10 minuti non c'era il tempo

Anonimo ha detto...

Cara Rupe io ho smesso da tempo di scrivere . Lasciamo che si dicano bravo tra loro .... Rispondendo diamo loro cibo ....Non hai notato per quanto tempo si e' ripetuto qui il mantra dello squillo delle 14:28, omettendo che sarah non aveva gia' risposto alle precedenti chiamate, ora da quando la suprema corte di cassazione ( come scrivono qui per dare una valenza) ha stabilito che l'evento omicidio e' intervallato tra le 14 e le 14:42 opla'....
Boicottiamo i Misseri, le trasmissioni che gli dedicano spazio, e non rispondiamo più' e diciamo AVETE RAGIONE
Almeno tu Rupe ogni tanto un po' di ironia ...ciao!
MIKI

Anonimo ha detto...

Ma miki! Io sono una fonte inesauribile di ironia ✍


Rupe Tarpea

Giacomo ha detto...

Grazie, Sira per la precisazione. Spero comunque di aver risposto alla tua domanda.
In sostanza ho detto: se un indagato accusa un'altra persona, l'inquirente avrebbe motivo di essere molto scettico e di cercare puntuali riscontri obiettivi.
Molto meno scettico dovrebbe essere su una confessione autoaccusatoria e non pretendere, per credere in essa, che il tutto gli sia spiegato nei minimi dettagli, pena inficiare dalle fondamenta l'INTERA confessione.
E' questa l'anomalia da cui è affetta quest'inchiesta.
In fondo Michele Misseri, oltre ad indicare il luogo del seppellimento, le modalità, i tempi, aveva anche indicato il luogo del delitto, l'orario con buona approssimazione, l'arma e, checché se ne dica, anche le modalità essenziali (strangolamento), oltretutto confermate dall'autopsia. E aveva indicato anche il movente, dal suo punto di vista.
Che l'inquirente non creda al movente e constati che l'indagato mostri delle incertezze nel ripetere esattamente le modalità, questo non lo autorizza a considerare COMPLETAMENTE falsa tutta la confessione.
E' una conclusione assolutamente sbagliata da un punto di vista logico.
La constatazione che "NON TUTTO è vero" non mi autorizza a concludere che "TUTTO NON è vero".
Soprattutto se l'inquirente ha difficoltà gravissime a procedere ad una ricostruzione alternativa, plausibile e fondata su prove certe, e non su semplici congetture.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Rupe lo so!!! Ti leggo sempre volentieri.
MIKI

Anonimo ha detto...

Ah si??? L'inquirente, di fronte ad un atuaccusa, dovrebbe essere meno scettico??? Però! Mi si rivoluziona il Diritto!

Rupe Tarpea attonita

(ciao Miki.)

Giacomo ha detto...

Al solito è stata volutamente distorta la dichiarazione di Sabrina.
Sabrina non ha detto sic et simpliciter, "mio padre è un vigliacco". Ha detto, come riportato da qualche cronista più preciso, "se non dice la verità, è un vigliacco".
Che è un concetto molto diverso.
La prima frase è un insulto (peraltro giustificabile), la seconda frase è una deduzione.

E Michele Misseri le ha dato ragione davanti a tutti. Ditemi ancora che l'ha fatto per paura.

Ma poi volete mettere la soddisfazione che si è preso quando alla solita domanda capziosa della giornalista (mi sembrava fosse la voce della Rorro, ma potrei sbagliare) le ha detto a chiare lettere
"TU SEI UNA STUPIDA!"

Giacomo

Giacomo ha detto...

RUPE TARPEA.
E' un principio di diritto fissato dalla Cassazione.
Ah già. Ma a te la Cassazione piace solo se rinvia.

Giacomo

Anonimo ha detto...

No, non le ha detto sei una stupida ma "sei una cretina", e non era riferito alla domanda che le stava facendo, bensì a quanto accaduto giorni addietro, quando la Rorro, con telecamera nascosta, ha dialogato con lui ed è venuta fuori la storia della cinghia dello zainetto.
Misseri senza telecamere in vista non entra nel copione :))
Dopo il "cretina" lui ha affermato che la Rorro non avesse riportato fedelmente quanto da lui detto, la Rorro gli ha risposto che invece erano le sue esatte parole. Era registrato, infatti, e lo si può vedere recuperando la puntata di 4° Grado.

Rupe Tarpea

Giacomo ha detto...

Rai1. La vita in diretta.
In studio il Giudice Imposimato, Magistrato di Cassazione, dice in parole semplicissime che era la prima confessione quella cui conferire attendibilità, anche perché ampiamente riscontrata, e che il Gip, archiviando la posizione di Misseri, ha compiuto un errore.
E ha aggiunto che anche i giudici possono sbagliare.

lori ha detto...

Hai capito la Rorro..lo riprendeva di nascosto con la telecamera!! questa mi mancava

lori

Anonimo ha detto...

Sì certo, e dell'incidente probatorio ne facciamo strame a favore della prima confessione. L'autoaccusa ha lo stesso valore dell'accusa: va vagliata, riscontrata, non accettata passivamente, minuziosamente dettagliata.
Vorrei leggerle o sentirle, le parole di Imposimato
E certo che i giudici possono sbagliare, chi ha mai detto il contrario? Compreso Imposimato, ovviamente.
La Cassazione, a differenza di molti qua, a me non fa sollevare un sopracciglio nè nel bene nè nel male: sbaglia anche lei, e tanto, e in ogni caso le sentenze si accettano, anche quando le riteniamo errate, perchè diversamente sarebbe l'anarchia. Ma si criticano, visto che non è il dettato di Dio

Rupe Tarpea

Giacomo ha detto...

Rupe Tarea
Vabbè, cretina. Che suona pure meglio. Rende meglio l'idea.
Si dia il caso che quella puntata l'ho vista anch'io. A parte che la Rorro, (che a te non so, ma a me sta molto antipatica) ha fatto una cosa sleale perché l'ha ripreso di nascosto.
Misseri ha detto di aver usato una corda. E la Rorro: "ma l'autopsia dice cinghia". E Misseri: "FORSE, nella corda si sarà impigliata la cinghia dello zainetto. Ma è una mia supposizione, perché io sono sicuro di aver usato una corda". E la Rorro: "allora cambi ancora versione, hai usato la cinghia dello zainetto!".
Quindi la Rorro non ha capito quello che aveva detto Misseri. Adesso se una non capisce, vuol dire che è cretina, almeno secondo la logica di Misseri.

Giacomo

Giacomo ha detto...

E.G.
Rupe Tarpea, ovviamente. Adesso dimmi che ti ho storpiato il nome apposta.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Dell'incidente probatorio hanno fatto strame gli stessi magistrati.
Che hanno cambiato dopo di quello più e più volte tutta la ricostruzione del delitto: luoghi tempi e perfino protagonisti del delitto.
Vogliamo continuare a giocare a ping pong? Quando mi sarò stancato, ti avvertirò.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Rupe Tarpea
Ma chi ha detto che l'autoaccusa deve essere accettata passivamente?
Ho solo detto che i riscontri per l'eteroaccusa devono essere esterni e severissimi.
Anche l'autoaccusa dev'essere riscontrata, ma con canoni meno severi rispetto all'autoaccusa.
Io l'avevo già detto con chiarezza. Ma tu ti diverti a distorcermi i concetti. Contento tu.

Giacomo

lori ha detto...

Hai ragione Giacomo, proprio antipatica la Rorro...e pure sleale..il suo unico scopo è prendere in castagna Misseri;mi ricordo quando cercava di intervistarlo oltre il giardino cercando di fargli dire che non era lui l'assassino e anche quella volte misseri chiarì che aveva frainteso le sue parole.

lori

Manlio Tummolo ha detto...

L'ironia si distingue per affermare una cosa, intendendo un'altra, e suscitando il sorriso, non il ghigno o lo sghignazzo. Socrate (chi era costui ?) fu un maestro nell'ironia. Non meno Gorgia, quando irrise il pensiero di Parmenide, in merito all'essere e al non essere. Di sicuro scrivere "bla bla", e "cicca cicca" non è ironia, è il tipico berteggiare infantile, quando si fa la baia al compagno più debole. L'ironia è per gente che pensa, non per gente che digita facendo cadere sassolini sulla tastiera.

Anonimo ha detto...

E chi ha mai detto niente sulle storpiature vere o accidentali del mio nome? Ho detto tempo fa, viste le lamentele nel merito, che con me è stato fatto e che non mi può interessare di meno. Ma così come ho ricevuto cafonerie e insulti, più o meno velati, e non mi pare di aver alzato alti lai come invece hanno fatto altri per molto meno.
Infine non ho motivo di pensare che tu storpi volutamente un nome
Avessi un po' di manie di persecuzione? :)

La Rorro: no, a me non sta antipatica ed è vero che non è leale riprendere di nascosto. Ma, à la guerre comme à la guerre, e visto come si comportano certe giornaliste avvinghiate a questo caso, al confronto mi pare un peccato veniale.
Ma lei non ha aggiunto nulla di suo, perchè la conversazione è andata in onda, non è che la Rorro ce l'abbia riassunta distorcendo, quindi Michele Misseri era furioso per la sua gaffe, non per quello che aveva detto la Rorro.
Sull'autoaccusa non distorco proprio nulla: tu affermi che i canoni debbano essere meno severi, io dico di no. E per fortuna, visto che da che mondo è mondo viene usata per coprire altro. Pessimo il magistrato che la tratta con meno rigore rispetto all'accusa.

Rupe Tarpea

Manlio Tummolo ha detto...

Di sicuro comunque, e prescindendo anche dal caso specifico, la confessione, considerata in Diritto "prova regina", va sempre, in un processo che abbia regole democratiche, verificata sia nei fatti, sia soprattutto nelle motivazioni, potendo essere estorta, attraverso sofferenze fisiche, e/o attraverso sofferenze morali, ricatti, minacce ed anche talvolta lusinghe (restare pochi anni in carcere, invece che avere l'ergastolo, ad es.). Ora, a proposito di strame e di incidenti probatori, non bisogna mai dimenticare l'"incipit" dell'incidente probatorio dove i SS. Inquisitori prevengono l'eccezione degli avvocati in merito al metodo "suggestivo", che essi dicono lecito con gli indagati, cosa negata dall'art. 61 CPP che dichiara apertamente che i diritti dell'indagato sono gli stessi di quelli del'imputato. Quindi, ogni metodo suggestivo è vietato anche con l'indagato. Uno dei problemi del processo sarà capire fin dove la confessione di Misseri sia sincera e spontanea, e dove cominci ad essere condizionata dai SS. Inquisitori.

Anonimo ha detto...

Le domande suggestive sono sempre ammesse nelle indagini preliminari. Amen

Tummolo carissimo, spiacente ma continuo a non raccogliere la tua ennesima provocazione
Prometto che la raccoglierò quando esprimerai qualcosa di intelligente e senza il fegato in mano... quindi mai :))

Salutoni

Rupe Tarpea

norma ha detto...

@Sira:
durante il periodo in cui Misseri si accusava anche della violenza sessuale non è mai andato in tv,conosciamo queste sue parole solo dall'audio della sua prima confessione.Egli ha continuato a ribadire questo concetto anche dopo il risultato autptico che constatava l'impossibilità di provare tale corconstanza fino a quando,almeno lui così dice in un'intercettazione in carcere con la moglie,Galoppa e la Bruzzone gli dicono "ma perchè devi dire c...ate se non è vero?e così mi hanno fatto smettere".
@Rupe Tarpea:
Per quanto riguarda le domande suggestive,ma io direi che qui si tratta di vere e proprie frasi pronunciate da altri alle quali Misseri si è limitato a rispondere solo si e no,ricordo che la Cassazione si è pronunciata in tal senso criticando la modalità con cui sono avvenuti gli interrogatori,sopratutto tenendo presente il soggetto con cui gli inquirenti avevano a che fare e nei confronti del quale,o meglio nei confronti dei suoi continui cambi di versione,sono stati molto poco critici. Va ricordato che le continue versioni a cui la Cassazione fa riferimento sono quelle in cui il contadino si allontanava man mano fuori dalla scena del crimine,versioni incompatibili tra loro e che avevano il chiaro intento di scagionarsi.

Sira Fonzi ha detto...

Norma
La storia della violenza, se ci basiamo sulle intercettazioni può avere diverse chiavi di lettura.
Quella che segue io la interpreto al contrario ad esempio.
Qui non sembra anche colpevole della della violenza sessuale, e si evince soprattutto dalle prime righe.

MICHELE: … solo che mi ha fatto capire una cosa … che per essere credibile, ha detto: “pure che non c’è stata la violenza, tu hai detto che è stata violentata che l’hai fatta eh … nuda, devi dire lo stesso, e poi quando dicono: “perché hai detto così e poi dopo non l’ha detto più?”… che me lo ha detto l’avvocato e fa criminologa, di non dirlo più che non è vero.

COSIMA: Ah, è vero allora?

MICHELE: No, non è vero, che l’avevo violentata.., loro dicono che … hanno detto che

COSIMA: Ma la prima sera perché dicesti che l’hai fatta

MICHELE: Ah? -

COSIMA: … ma la prima sera perché dicesti che lo hai fatto?

MICHELE: No, siccome che io l’ho fatta trovare nuda, io non sapevo se era vergine o no… la Sabrina, diceva che si faceva con tutti … si baciava con tutti, si sedeva.

COSIMA: Va be’ si abbracciava così…

MICHELE: Eh, eh … però una volta che io l’ho fatta trovare nuda, chi mi poteva dire a me se era stata violentata o no … poi la criminologa mi disse: “ma se il tampone non si ficcava, ma perché dici queste puttanate?” eh!

Anonimo ha detto...

A Rupe Tarpea
lei mi dice che ha controllato e che nella citazione dell'avv. De Jaco c'è anche il riferimento a "qualcuno", mi era sfuggito e allora dico :peggio ancora! Se nn è allusione provocatoria quella quale lo è? Pessimo!

Manlio Tummolo ha detto...

IL FIUME IN PIENA

Penso che tutti dovrebbero ricordare l'episodio nel quale l'avv. Galoppa e la dott.ssa Bruzzone chiamarono d'urgenza tutta la SS. Inquisizione tarantina per assistere ad una "confessione" paragonata a un fiume in piena (notoriamente travolgente). E' quella sorta di interrogatorio in cui poi l'accusa di omicidio si spostò su Sabrina Misseri. Era un comportamento assai anomalo da parte di un avvocato e la sua consulente, non ho mai sentito di casi in cui l'avvocato chiami d'urgenza i pubblici ministeri o chi altro a sentire una nuova verità. La cosa puzzava e puzza, evidentemente, di concordato. L'avv. De Cristofaro venne accusato di "Infedele patrocinio" del tutto abusivamente perché raccoglieva o depositava quella che sembra essere, o quasi, la versione finale di Michele Misseri. Stranamente la SS. Inquisizione non fece lo stesso verso l'avv. Galoppa, che all'inizio della storia ebbe anche lui problemi per la "mediatizzazione" degli eventi e la violazione della riservatezza, ma il tutto fu sommerso, evidentemente per ragioni di facile intuibilità: la collaborazione con la SS. Inquisizione venne premiata, e la sua ricusazione poi vendicata con l'aggressione agli avvocati Russo e Velletri, più il loro collega, sulla base del principio "democratico": "Quod licet Jovi, non licet bovi" (ciò che è permesso a Giove, non è permesso al bove). Fatto pure assai curioso, e per nulla legittimo, è la partecipazione diretta di un consulente (nel caso, la dott.ssa Bruzzone) al'incidente probatorio, dove suggerisce frasi al Misseri, ovvero interpretazione delle sue frasi. Compito dei consulenti è quello di esprimere considerazioni tecniche su una certa situazione materiale o psicologica, e per il resto tacere.

Quanto alla provocazione, io mi sono limitato a dire che cosa è l'ironia, e che cosa non lo è. a Trieste esiste un efficace proverbio, che Mimosa può confermarmi: "La prima gallina che canta ha fatto l'uovo". Sentirsi toccati da un'affermazione di natura storica e generale, vuol dire che ci si identifica nella situazione descritta.

Anonimo ha detto...

Carissimo Tummolo, figurati se la Rupe può sentirsi toccata da ciò che scrivi, ma che la tua sia stata una maldestra provocazione nei miei confronti lo dimostra la frase finale " L'ironia è per gente che pensa, non per gente che digita facendo cadere sassolini sulla tastiera".
Ma puoi continuare tranquillamente, é perfino divertente rilevare la tua smania di attenzioni da parte mia :)
Ogni tre o quattro provocazioni prometto che mi sforzerò di risponderti, seppur blandamente, e così sarà anche per Mimosa: cercate lo scontro, da me non l'avrete

Salutoni

Rupe Tarpea

Anonimo ha detto...

PS: Però puoi sempre dire che i sassolini non erano riferiti a me
Sarai di sicuro convincente :))

Salutoni reiterati

Rupe Tarpea

Manlio Tummolo ha detto...

AI PROVOCATORI CHE SI SENTONO PROVOCATI .

Esistono in INTERNET folletti spiritati che si credono al centro dell'universo, tanto da pensare che ciascuno dei propri interlocutori li consideri altrettanto, pur essendo assolute nullità virtuali, impulsi elettrici a bassa intensità, tanto è vero che non hanno neppure il coraggio almeno una volta di firmarsi con nome e cognome integrali ed autentici, di dire con precisione quale sia il loro ruolo, la loro funzione sociale, per non dire dei propri titoli culturali (pur vantandosi di possederli tutti), ma concionano, in parte riecheggiando ciò che viene detto, in parte mettendo emoticons, in parte sbeffeggiando come macachi sull'albero, ed infine, il più delle volte, attribuendo agli altri, mentre si guardano allo specchio, i propri difetti, anzi la propria insussistenza o se si preferisce la loro ombra.
Nel caso concreto, oltre a ripetere ossessivamente "Le donne Misseri sono le assassine di Sarah Scazzi, e Michele il soppressore del cadavere nel pozzo", ovvero la SS. Tesi della SS. Inquisizione, non hanno espresso un argomento che sia frutto di quei pochi gangli elettronici che si ritrovano nella protuberanza che sta sopra il collo. Sono ancora automi allo stadio primitivo, tra il meccanico e l'elettrico: funzionano un po' a molle e un po' ad elettricità.

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