giovedì 16 giugno 2011

Sabrina Misseri. Ogni bugia ha una sua storia


Mentre il Tribunale del Riesame di Taranto ha spostato a domani l'udienza per stabilire se sia giusto o no tenere madre e figlia chiuse in carcere, voglio tornare alle bugie proferite da Sabrina Misseri. Si è tanto discusso delle sue dichiarazioni, del suo essere disinvolta e saper maneggiare i giornalisti e i media a piacimento, del comportamento tenuto in quei cinquanta giorni in cui prima si mostrava per cercare Sarah poi per difendersi dalle accuse infamanti che le stavano per piovere addosso, che forse è giunto il momento di parlarne dato che sono passati mesi e si ha qualcosa di più su cui ragionare. C'è da chiedersi, prima di tutto, se il giorno dell'arresto era corretto descriverla a caso senza avere effettivamente nulla in mano. Di cosa parlo? Ecco cosa scriveva il sedici ottobre, esattamente il giorno in cui la ragazza fu arrestata, quella brava donna, studiosa e scrittrice che vuole educare gli italiani in quanto ha una Laurea in una scienza che probabilmente non ha ancora fatto sua, che è Marida Lombardo Pijola, ospite fissa dei programmi televisivi da Vespa in poi, che partendo dall'Atto di Accusa formulato dalla procura di Taranto diede in pasto all'opinione pubblica il ritratto che a suo parere la stessa opinione pubblica aveva di un'assassina già acclarata e condannata: "Correte, c’è Sabrina alla televisione, Sabrina che cerca di pastorizzare in una melassa commestibile una colpa atroce, una vergogna dissimulata, un sacco di menzogne. Sabrina che cerca di eludere la nomination della strega, quella che va eliminata dal cordoglio popolare, perché chissà che ha fatto, sicuramente c’entra qualcosa con Sarah, si vede dalla faccia".

Questo quanto pensava pensassero, i telespettatori, della Misseri. Ma quale profilo ne aveva tratto lei dopo averla vista parlare, e logicamente cambiare d'aspetto perché chiunque cerca di non sfigurare davanti alle telecamere, quasi giornalmente sui televisori? Le sue parole, scritte sempre in quel giorno sul Messaggero, furono: "Tono lagnoso e monocorde, sguardo obliquo, il trucco pasticciato da lacrime a comando, il corpo che smagrisce, l’acconciatura più rifinita, il piercing al naso che scompare, abiti meno improvvisati di quelli che indossava i primi giorni, più telegenica, meno sgraziata di quanto non sembrasse in quella foto accanto a Sarah. C’è un pubblico da conquistare, una giuria popolare spietata da tenere a bada, un’ondata di odio da placare. Così Sabrina cerca di padroneggiare il gioco delle parti per proteggere se stessa e il suo terribile segreto, esorcizzare la consapevolezza di quello che è accusata di aver fatto, e il ricordo di Sarah mentre ride, mentre le telefona, mentre si confida. Mentre muore".

Scrive bene la Pijola vero? Ma è questo quanto dovrebbe scrivere un laureato serio intelligente e preparato? Questo deve dire agli italiani che la seguono? Davvero la sua professionalità le imponeva di insegnare alle persone che si può giudicare prima che un giudice ed una giuria abbiano giudicato? Io la risposta me la sono già data, ma ho anche capito da cosa derivasse la sua convinzione, una convinzione talmente radicata da portarla a scrivere che la Misseri proteggeva sé stessa e il suo terribile segreto. Erano le tante bugie dette dalla ragazza ed uscite sui media, quelle che per la procura erano sinonimo di colpevolezza, quelle che creavano il movente e l'alibi. Ed allora vediamole queste bugie e, come avrebbe dovuto fare la laureata di cui sopra prima di esternare tali forti parole, analizziamole ad una ad una. Le menzogne per chi l'ha giudicata sono nate dal racconto della sera precedente al giorno del delitto. Lei disse che con Sarah non aveva litigato in auto, smentita da Mariangela, che alla cugina era scesa una lacrima quando l'amica Stefania aveva parlato del fratello che non sarebbe tornato prima di Natale e non per quanto lei aveva detto, "si vende si vende...".

Ma stava realmente mentendo? Proviamo a ragionarci sopra partendo dalla frase inserita nel diario da Sarah. "Ieri sera Sabrina mi ha sgridato... pazienza tanto ci sono abituata". Da questa si evince subito, è lampante, che Sarah non ha pensato ad un litigio ma ad una sgridata, quindi non stavano litigando ma Sabrina, come al solito, la sgridava in maniera brusca e cattiva. Forse come faceva sua madre con lei, ora sappiamo quale aria respirasse in casa e quali esempi avesse. E che sia così lo dimostrano le parole di Mariangela dette all'amica in auto quando le chiese di smettere perché la ragazzina stava piangendo. Quindi in conseguenza a questo neppure al Pub ci fu un litigio ma era sempre Sabrina, adirata certamente per quanto rivelato giorni addietro dalla cugina al fratello sullo spogliarello nell'auto di Ivano, che continuava a sgridarla. Da qui la lacrima e l'umore triste. Ma tutto questo discorso lo si può trasportare anche alla mattina successiva quando la Pisanò capì che in Sarah c'era qualcosa che non andava, probabilmente la sgridata era continuata sullo stesso tenore della sera precedente, e lo si può far arrivare al pomeriggio e comprendere perché, se vera la colpa che si attribuisce il Misseri, la piccola non entrò in casa e preferì andare in garage ed aspettare l'auto di Mariangela lontano dalla cugina che una volta viso a viso forse avrebbe ripreso la ramanzina.

Passando all'arrivo dell'amica dobbiamo registrare il fatto che non dica di trovarsi sulla strada e che non ammetta di essere stata agitata. Per quanto riguarda l'agitazione sul blog c'è la registrazione della prima testimonianza di Mariangela Spagnoletti che dice agli inquirenti che non era agitata quando l'ha caricata in auto, quindi non c'è bugia. Ma l'ex amica dice anche che l'agitazione le è nata successivamente, quando non hanno trovato Sarah in strada, e che le parole "l'hanno presa" le ha dette dieci minuti dopo, quindi erano già passate da Concetta Serrano. Per cui dire che in quel contesto siano state dette bugie mi pare una forzatura. Mentre ne ha di certo confezionate poi, quando ha capito che Sarah poteva essersene andata o essere stata rapita. Ipotizziamo quanto potrebbe aver ipotizzato in quella giornata e chiediamoci il motivo che poteva lei stessa presumere fosse alla base di una eventuale fuga volontaria. Dato che lei l'aveva sgridata violentemente per una sera ed una mattina, e la cugina c'era rimasta male tanto che aveva pianto ed era tristissima, era di certo quello un buon motivo che l'avrebbe potuta convincere ad andarsene. 

Per cui il non voler far sapere che lei poteva essere la causa dell'allontanamento l'ha portata a mentire inizialmente alla zia poi, visto che ormai si sarebbe sputtanata cambiando versione e dicendo la verità, anche ai giornalisti. E potrebbe essere anche il motivo che l'ha spinta a chiedere alla Pisanò di non dire che Sarah quel giorno era triste. Però nello stesso momento in cui lei avrebbe potuto essere la causa dell'allontanamento doveva considerare anche l'ipotesi di un rapimento, Sarah stava crescendo e vestita da mare avrebbe potuto attirare gli sguardi di un malintenzionato. Da qui il cercare di salvare l'apparenza ed il salvaguardare il padre e la madre da eventuali sospetti. Quindi le altre stupide bugie scopribili in meno di un secondo: "Mio padre era davanti al garage quando il telefonino squillava" e "Il babbo e la mamma non sono in casa". Menzogne stupide che non hanno retto al primo confronto e che solo la mente di una ventiduenne che non si rendeva conto di quanto stava realmente accadendo potevano partorire. 

Passiamo alle bugie riguardanti l'Ivano, quelle che la procura ha trasformato in movente. Ora sappiamo che per lei il ragazzo fino a pochi giorni prima dell'omicidio era più di un amico. Si era fatta i suoi sogni e le amiche lo sapevano tanto che cercavano di convincerla che lui non era quello che lei pensava. E si era convinta di questo dato che la sera precedente aveva detto al proprietario del Pub "questa volta è davvero finita". Però il giorno della scomparsa lo cerca innumerevoli volte. Sa che ha il pomeriggio libero e forse sospetta, ed eliminerei il forse, che Sarah sia salita in auto con lui. Quindi fingendo di volere una mano nella ricerca tenta di scoprire se quell'altarino esistesse oppure no. Ma una volta saputo che lui non c'entra, che non ha davvero un debole per la cugina, capisce anche che ci potrebbe essere una nuova possibilità per lei. Da qui nascono le menzogne ed il cercare di proteggerlo per averne un vantaggio in termini di vicinanza ed anche di gratitudine. Quindi lei ripete quanto ripete lui, "Solo amicizia e nessuna cotta". Anche queste sono bugie scopribili in meno di un secondo, ma se non le avesse dette, portando all'attenzione dei carabinieri da subito il suo amato, lo avrebbe di certo perso per sempre. Quindi altre stupide menzogne per salvare la solita e santa apparenza, che nei piccoli paesi è davvero sacra, e per provare a ricucire una storia per lei non chiusa. Bugie che solo una ragazza ventiduenne poteva partorire.

E se le ha partorite per ingenuità e non per depistare, in quanto come ho detto troppo facili da far venire a galla, il pensiero ci dice che difficilmente poteva sapere della morte di Sarah. In caso contrario ci sarebbero state altre versioni e tutte concordanti. 

In ogni caso ognuno può vederla a modo suo, questo è quanto penso io che, lo dico sempre ma lo ripeto, non possiedo il dono della "divina verità".


35 commenti:

Unknown ha detto...

I commenti Anonimi e quelli scritti in maniera offensiva verranno cancellati. Ognuno può esprimere il proprio pensiero, le proprie critiche, se lo fa in modo educato.

stefano ha detto...

Infatti, sicuramente le parole "l'hanno presa" sono state subito pronunciate dalla signora Concetta come lei stessa afferma in questo telegiornale del 1 settembre 2010 (dal minuto 1.34) http://www.youtube.com/watch?v=bkZgf5vPuas

norma ha detto...

Sabrina ha detto meno bugie di tutti coloro che testimoniano contro di lei:Mariangela cambia versione dopo aver parlato con gli inquirenti,Anna Pisanò ha accusato gli operai della scuola quando,fosse stato vero che Sabrina le aveva detto di non dire che Sarah era triste,avrebbe già dovuto sospettare di lei,Concetta anticipa gli orari perchè la procura le ha detto che è necessario ed Ivano,che adesso parla come vorrebbero i pm,ha nascosto il fatto che l'amicizia fosse un pò più intima perchè,come Sabrina,pensava che la vincenda non fosse rilevante ai fini dell'indagine,oltre che per una questione di pudore.La differenza sta nel fatto che Ivano chiede di non essere messo in mezzo e non fa nemmeno una chiamata a Sarah,mentre Sabrina la cerca per mari e monti usando la tv.

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,
ho letto il tuo articolo e tutte le possibili spiegazioni alle bugie di Sabrina, che non portano per forza dritti verso uno scopo, come invece gli inquirenti vogliono far credere.
Sono del tuo parere, ci può essere una spiegazione alternativa a tutto se si usa una chiave di lettura diversa e soprattutto disinteressata.
Avrei il piacere se mi facessi, quando hai tempo e se ti va logicamente, un analisi anche agli stralci di articoli che ti ho incollato qua sotto, ci tengo a sapere il tuo parere.
Il pm: «Senta, ma la sera in cui è avvenuto il fatto, suo padre le ha chiesto di pulire insieme a lei il garage per cercare qualcosa?». E Sabrina nega: «No, mio padre mi aveva parlato in poche parole, non mi ricordo se quella sera o il giorno dopo che c’era pure mia mamma, di aver visto una sim a terra. Non si ricordava se vicino al ristorante La Tavernetta o vicino alla scuola guida. Comunque mi disse: ce l’ho in tasca nel fazzoletto». Ma lui tira fuori il fazzoletto e la simcard non c’è più. Fatto sta che quella sera -o anche la sera dopo- scendono tutti e due in garage a cercarla, «e io con la torcia come una scema, e non c’era niente».
Se Sabrina era ancora a letto quando ha ricevuto lo squillo di Sarah, come ha fatto in soli 14 secondi ad alzarsi, ad andare in bagno e a digitare il messaggino? I pm la invitano a una prova e Sabrina solo per digitare impiega davanti a loro 13 secondi. C’è un altro buco, poi: i 55 secondi tra l’ultimo sms di un’altra amica, Angela, quando è ancora in bagno, e il famoso «Pronta» che Sabrina scrive a Mariangela, fra le 14.38 e le 14.39. «In minuto esce dal bagno e va sulla veranda?»,
«Ho visto papà. No, non l’ho visto». Presa di sorpresa, Sabrina dice di aver visto Michele Misseri dalla veranda di casa «un minuto prima» che arrivasse Mariangela. Ma poi deve correggersi perché dalla veranda del garage non si vede un bel nulla: «Un attimino, allora io ho sentito rumore sotto la veranda e ho parlato dalla veranda alla cantina. Non sono scesa. Quando sono scesa ho visto papà che faceva entra e esci dal garage».

Il messaggio anonimo che riceve Sabrina sul suo telefonino che dice "Mamma nn ti preoccupare sto bene" con la tipica scrittura abbreviata usata dai giovani (vedi non-nn) chi lo manda?

Il giorno seguente, il 27 agosto 2010, dalle 10.26 alle 10.40, i telefonini di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri si trovavano in un'area rurale compresa tra Avetrana (Taranto) e San Pancrazio Salentino, una zona compatibile sia con la contrada Mosca, dove poi fu trovato il cadavere di Sarah, sia con la zona dove c'è l'albero di fico sotto il quale vennero rinvenuti i resti dei vestiti bruciati della vittima.

Grazie Sira

Unknown ha detto...

Ciao Sira, tu mi chiedi di analizzare anche quanto scrive Nino Cirillo quando sarebbe meglio che qualcuno analizzasse lui? Ti avviso che nei suoi articoli ha dato varie volte libere interpretazioni personali. Interpretazioni che spacciava per indiscrezioni della procura e che in seguito si sono rivelate bufale colossali.

Ma in fondo posso farcela perché il "senta ma la sera..." l'ho ascoltato con le mie orecchie e ne ha parlato ai procuratori, mi pare che la domanda la fece addirittura il dottor Sebastio, tutto d'un fiato, quindi risulta veritiero il suo ricordo. Anche perché inserire il particolare del fazzoletto, una furbata per farsi aiutare, non viene facile ed il discorso ha bisogno di fermate.

Che Sabrina Misseri fosse ancora a letto fu una libera interpretazione del Cirillo in quanto si era alzata quando aveva ricevuto la telefonata di Mariangela Spagnoletti. E fa il paio con la contestazione, anche questa fatta dal Sebastio, che voleva la ragazza alle 15.20 fuori da Avetrana, e non in auto con l'amica, perché il cellulare aveva agganciato una cella diversa da quella del paese. Invece poi fu provato che fino alle 15.55 era restata in auto con l'ex amica.

Ed anche il successivo buco è una libera interpretazione del Cirillo e ad oggi sappiamo che non ci sono stati buchi.

Il dire che aveva visto suo padre si può inquadrare in quella menzogna detta quando era con Mariangela, lo voleva proteggere dalle malelingue.

Il messaggino anonimo ancora non si sa chi l'abbia inviato ed ancora una volta è stato il Cirillo il primo ad addebitarlo a Sabrina. Fosse stata lei l'avrebbe spedito a sua madre dato che la parola madre figura nel sms, ma probabilmente il cretino che l'ha inviato il numero di Concetta non l'aveva mentre il suo lei l'aveva distribuito a destra e a manca (anche a tutti i giornalisti ad esempio...)

Per i telefoni del giorno dopo può valere il discorso fatto in precedenza quando insistevano per volerla fuori da Avetrana, la cella era la stessa, ed invece era con la Spagnoletti.

Posso consigliarti di leggere altri giornalisti o quello sunnominato è una parte integrante della tua informazione e non ne puoi fare a meno?

Massimo

Marco ha detto...

Ah giusto, c'è pure il messaggio delle 14:39, completamente dimenticato in uno dei miei precedenti post. Ma quale sarebbe l'ultimo sms di un'altra amica, che sarebbe arrivato 55 secondi prima di "Pronta", e che buco produrrebbe, dato che oltretutto si tratterebbe di un messaggio ricevuto? Non capisco il senso logico di una simile deduzione.

Elvira ha detto...

Massimo mi piacerebbe avere una tua opinione, a proposito di queste ulteriori bugie di Sabrina che mi sovvengono in questo momento:
1) Come mai Sabrina, al primo giro, dice alla zia Concetta che i suoi genitori non sono in casa ?
2)Come mai dice di essere sulla veranda e manda un messoggio a Mariangela con l'epiteto di stronza perchè non conferma tale versione ?
3) Come mai durante la prima intervista rilasciata a Ciccio Casula dice di avere mandato il messaggio a Sarah alle 14,10 quando lei era l'unica che non si poteva sbagliare sul suddetto orario avendolo in memoria nel registro delle chiamate?
Voglio fare, altresì, una precisazione sulle tue spiegazioni relative al fatto di avere visto il padre davanti al garage mentre telefonava a Sarah? Mi dici che senso ha , se Sabrina fosse stata in buona fede, creare un alibi al padre. Se posso capire le sue reticenze nei confronti di Ivano non posso accettare quelle nei confronti della sua famiglia . Come più volte ho sottolineato se le bugie possono non dimostrare che lei è l'assassina dimostrano, senza ombra di dubbio, che lei sapeva fin dal primo momento quanto era successo a Sarah.

Unknown ha detto...

X marco, l'ultimo messaggio non esiste, lo ha incastrato lì il Cirillo perché ancora non c'erano i tabulati.

X Elvira.
Forse non mi sono spiegato bene nell'articolo. Ti chiedo scusa e cerco di allargare il concetto così da rendermi capibile.

Con l'uscita delle registrazioni e dei messaggi fra lei ed Ivano, si è capito bene quanto tenesse all'apparenza, quanto cercasse di nascondere in pubblico ciò che avveniva in famiglia e nella sua vita sentimentale (anche se uno non innamorato capisce che è quasi impossibile nascondere agli amici certe cose) ed in effetti quanto Sarah aveva svelato al fratello l'aveva fatta infuriare perché poi lui era andato in giro a raccontarlo agli altri, anche ad Ivano, e lei non voleva che in paese si sapesse.

Partendo da questa unità di misura per catalogare le sue bugie, e dando anche a tutte le altre lo stesso peso, lei dice a Concetta che i suoi non sono in casa, però sono abbastanza sicuro l'abbia detto al secondo giro e non al primo, per salvaguardare il padre e la madre dai sospetti. Ma non sospetti omicida, sospetti di paese inteso come salvaguardare l'apparenza, non coinvolgerli per fare in modo che la gente non parlasse e non insinuasse sui suoi genitori, per fare in modo che non si scavasse nella sua famiglia chiaramente piena di scheletri.

Questo perché occorre ragionare anche prendendo come ipotesi che lei non sapesse dell'omicidio, in una indagine è così che si deve fare, si vagliano entrambe le possibilità e si sceglie quella che sembra la più reale.

In questa prospettiva ricade anche la frase del punto 2, che integrerei con la richiesta fatta alla Pisanò di dire che Sarah quella mattina era normale o addirittura felice.

Sarebbe stata ben stupida a dire cose in netta contrapposizione, sapendo di poter essere scoperta in un lampo, se la sua non fosse stata una equazione ingenua che prevedeva la complice amicizia di due persone che, nella sua mente, la credevano perché la conoscevano.

Creare un alibi al padre ha un senso ben preciso se la guardi dalla prospettiva opposta, non colpevolista, e se dai lo stesso peso alle bugie. Dire l'ho visto mentre telefonavo ed il cellulare squillava equivaleva a dire non fate chiacchiere perché lui non c'entra con la sparizione.

Ed il castello di sabbia, altro non erano quelle bugie perché molto facili da scoprire, sarebbe rimasto in piedi se Sarah fosse andata via con qualcuno a causa sua e fosse poi tornata. Non sarebbe rimasto in piedi, e non è rimasto in piedi, se uccisa. E sarebbe crollato anche se ad ucciderla fossero stati altri perché in ogni caso avrebbero indagato sulla sua famiglia e parlato coi suoi amici.

Tenendo presente questo e leggendo le bugie al contrario, ripeto non da colpevolista, le sue stupide menzogne, perché è fuor di dubbio che siano state stupide e facili da scoprire, dicono invece che lei non sapeva proprio dell'omicidio. L'avesse saputo si sarebbe accordata col padre e la madre e tutti avrebbero girato lo stesso disco.

L'unica cosa che posso pensare, anche in chiave non colpevolista si può leggere così, è che nel tempo, ragionandoci sopra, dei sospetti anche forti sul padre li abbia avuti. Ma non credo sia mai arrivata ad averne la certezza e probabilmente sperava non fosse vero.

Questo naturalmente è il mio pensiero, prendilo per come è e dagli il valore che vuoi.
Ciao, Massimo

Elvira ha detto...

Massimo ,solo per precisione, bisogna ricordare che se Michele non avesse confessato, Sarah sarebbe rimasta un caso di persona scomparsa come tanti altri e penso che inquadrate in questa ottica le bugie di sabrina possano avere una spiegazione divera.

Unknown ha detto...

Elvira, per la precisione occorre anche ricordare che sono i sensi di colpa a far confessare gli assassini e che Sabrina è figlia di Michele Misseri.

Detto questo lui ha avuto, se vogliamo dirla così, dei sensi di colpa, la sognava che aveva freddo ecc..., mentre lei, che essendo sua figlia dovrebbe somigliare al padre, non ha mai confessato e sensi di colpa non credo ne abbia mai avuti.

Anche se a dire il vero sono otto mesi oggi che non parla in prima persona al pubblico perché in galera...
Ciao, Massimo

Elvira ha detto...

Massimo, consentimi una battuta, non è detto che Sabrina somigli al padre potrebbe essere tutta sua madre.

Marco ha detto...

Elvira, allora bisognerebbe anche chiedersi che senso avrebbe avuto costruirsi un alibi falsificando i tabulati. Come dici tu, se Michele non avesse confessato, sarebbe rimasto un caso di persona scomparsa. Quindi che senso ha costruire un alibi che tale si è rivelato solo a posteriori, cioè quando il padre la ha chiamata in correità e, successivamente, ragionandoci sopra, si è capito che nel lasso di tempo dalle 14:28 alle 14:42 Sabrina non avrebbe potuto commettere l'omicidio, dato che aveva adoperato diverse volte il cellulare? E poi come avrebbe fatto a sapere che Sarah aveva mentito alla madre parlando di sms? Un caso fortuito? E come faceva a sapere che le testimonianze sarebbero state inizialmente a lei favorevoli, e confermavano il suo orario? Un altro caso fortuito? E che nessuno l'aveva vista entrare in casa? Ancora un caso fortuito? A quel punto sarebbe stato più semplice dire che Sarah non era mai arrivata a casa (consapevole di un unico rischio: che qualcuno l'avesse vista arrivare), a prescindere dagli orari e senza falsificare alcunché. Potrei capire se, per assurdo, fosse stato possibile falsificare i tabulati dopo essere stata tirata in ballo, a mente lucida. Ma nel contesto immediatamente successivo all'omicidio io di logico, in un comportamento simile, ci vedo ben poco.

Unknown ha detto...

Battuta accettata anche se in maggiore percentuale, parlane agli psicologi infantili, la figlia prende dal padre ed il figlio dalla madre, e non parlo di somiglianze fisiche.

Inoltre io non conosco Cosima e non so se è una arpia come la si dipinge o una donna che ha sofferto fin dalla giovane età che ad un certo punto ha scoperto il marito diverso da come l'aveva conosciuto ed ha reagito per come reagivano chi le ha dato l'esempio.

Un marito lontano lo si ama perché non c'è e lo si ricorda com'era, un marito in casa 24 ore al giorno lo si odia per come è diventato (non l'ho inventata io la diceva sempre mia zia quando andava via di casa perché non sopportava il marito, ora è morto pace all'anima sua).

Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Per sapere che Tizio ha detto delle bugie, occorrerebbe sapere quale fosse la verità. Ora a me pare che la verità in questi fatti sia l'unica vera assente. Non bisogna confondere ciò che crediamo vero con il vero in assoluto, né confondere gli errori del ricordo con la menzogna intenzionale, né ancora i variabili e contrastanti sentimenti verso qualcuno per qualcosa di stabile. Le eventuali bugie o vuoti di memoria o ricordi rielaborati di Sabrina, o di chiunque altro, poco comunque hanno a che fare col delitto. Essere bugiardi non significa essere assassini, ed essere sinceri, non necessariamente è prova di innocenza. Partendo da preconcetti, pre-giudizi e pre-condanne si dimostra a parole tutto e il suo contrario.

Anonimo ha detto...

Massimooooooooooo!!!!!! Quando parli del Cirillo ti trasformi, il solo parlarne ti irrita e il pensare che qualcuno lo legga, e magari gli creda, ti irrita ancora di più.
Deduco questo da tutte le volte che lo nomini nei tuoi articoli, e soprattutto dalla frase con cui hai chiuso la risposta che mi hai dato:
"Posso consigliarti di leggere altri giornalisti o quello sunnominato è una parte integrante della tua informazione e non ne puoi fare a meno?"
Che vuol dire non ne puoi fare a meno?
A tutto si può fare a meno, soprattutto quando si impara a conoscere una cosa da evitare, e sinceramente io il Cirillo prima di conoscerti non sapevo nemmeno chi fosse.
Ti ho chiesto un parere perchè sai la stima che ho di te, e sono certa che se mi consigli di evitare di leggere i suoi articoli perchè è un cantastorie, vuol dire che lo dici per cognizione di causa.
L'articolo mi aveva lasciato dei dubbi e proprio perchè non prendo per oro colato tutto quello che leggo nei vari quotidiani on line, te li ho esposti perchè volevo conoscere il tuo pensiero e sapere se c'erano delle verità e quante verità.
Cmq detto questo puoi tranquillizzarti, non uso leggere quotidianamente il Cirillo, nè sono sua amica (scherzo....)
però non ho capito come si è saputo che Sabrina è rimasta con Mariangela e come sappiamo che ad oggi non ci sono buchi.
Ciao Sira

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito di bugie, finte verità, e notizie varie, avete letto o sentito che la Procura di Taranto ha posto in stato d'accusa l'intero Foro di Taranto a causa del minacciato sciopero, non effettuato, per le disfunzioni dell'aria condizionata ? A parte il fatto che, a mio parere, l'aria condizionata è nociva per gli chocs termici e la possibilità di dare puzza a temperatura fredda, nonché qualche virus di legionella, piuttosto che aria pura fresca, non vedo come la Procura possa trattare come fossero suoi dipendenti gli avvocati, che semmai avessero commesso atti illeciti, dovevano essere sottoposti al Consiglio dell'Ordine, e non a procedimento penale, visto che l'astensione dall'attività è riconosciuta per essi come per i magistrati. Una dimostrazione ulteriore di quanto quella Procura si senta padrona della città, voglia imporre la propria volontà, e forse voglia regolare qualche conto, visto che il tentativo di eliminare l'avv. Russo dall'Ordine non sembra riuscito. Ora vedremo se gli avvocati si lasceranno intimidire, oppure reagiranno per chiarire a fondo la questione. Fossi in loro mi darei da fare.

Manlio Tummolo ha detto...

Una piccola questione: sembra che si sia certi che Sabrina Misseri abbia passato gran parte del suo tempo con la cugina nel rimproverarla per aver reso di dominio pubblico la vicenda con Ivano Russo. A me la cosa non sembra per nulla logica. Se fosse avvenuto questo, Sabrina non avrebbe promesso di andare al mare con Sarah, e le avrebbe detto, come sembra già fatto una volta, "Vattene a San Pancrazio Salentino, non ti porto più con me, con me hai chiuso, ecc.". Se la cosa non fosse stata presto digerita e magari presa in ridere (noi che ne sappiamo ?), non l'avrebbe più voluta con sé e con la "banda" dei giovani amici. A me sembra ovvio. Sarah dice di essere stata sgridata, un modo un po' infantile, ma non mi pare che lasci alcun messaggio in cui dica di essere stata sgridata, rimproverata, minacciata per aver svelato un intimo segreto della cugina (e sembra logico che una ragazza di ventidue anni vada a dire alla cuginetta di 15 che ha fatto certe cose con il ragazzo ? Era più probabile che lo dicesse alla già adulta Spagnoletti o a qualche altra). E mi pare strano pure che Sarah, dopo averne dato notizia alla pubblica opinione locale con trombe e tamburi (secondo la versione dei Santi Inquisitori), non l'abbia riportato per iscritto sul diario. I motivi, per cui si può sgridare benevolmente o severamente una cugina adolescente, possono essere tanti, anche il fatto che l'attaccarsi troppo ad uno dei giovani adulti del gruppo poteva pure essere per lei pericoloso. Insomma, per credere falsa una versione, devo per forza credere vera l'altra. Ma chi me lo garantisce? Tra due versioni diverse, soltanto una terza versione che confermi una delle due, può darmi una relativa sicurezza che una delle due sia la vera (il che neppure in assoluto).

mercutio ha detto...

Ho l'impressione che molti dei commenti sopra riportati, contengano forzature garantistiche, che si rivelano, qua e là, fra una dissertazione e l'altra.
Il sig. Tummolo, per esempio, di cui seguo i commenti, apparsi anche nelle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, mi è sembrato molto equilibrato nelle sue considerazioni della "verità, contenute nello scritto postato ieri,16, alle ore 22,2o. Nel secondo, tuttavia, ho notato un certo garantismo, nel riportare l'episodio "Ivano-Sabrina".
Sarà una mia impressione, certamente.
Però, se non ricordo male, un fu Sabrina a rivelare alla cuginetta l'imbarazzante episodio.(non sarebbe stato bello parlare di certe cose con una minorenne).
Sarah,sempre se il ricordo non mi tradisce, in compagnia di Ivano e Sabrina, seduti su un gradino di fronte alla birreria che abitualmente frequentavano, assistette, con imbarazzo, ad una discussione, fra u die presunti innamorati, nel corso della quale Sabrina rimproverava Ivano di aver reso pubblica la notizia del "rifiuto" subito.
In questo modo, Sarah seppe della faccenda, e ne trasmise il contenuto al fratello Claudio.
Per concludere, vorrei far notare che le bugie evidenti di Sabrina, prodotte a catena, durante molti mesi, possono essere interpetrate, come dice Prati, in tutti e due i sensi: della colpevolezza o dell'innocenza.
C'è solo un punto fermo, però: se il Misseri non avesse parlato, la sparizione di Sarah sarebbe stata archiviata da un pezzo.
E con questa possibile conclusione del caso, A COSA SAREBBERO SERVITE LE BUGIE DI SABRINA?
Tanti saluti. mercutio

Manlio Tummolo ha detto...

Non dimentichiamo che quelle "bugie" (se tali sono, e chi lo sostiene ?) non sarebbero forse neppure state dette se la ragazzina non fosse stata trovata, perché appartengono al momento successivo. Quanto al garantismo, esso è un dettato costituzionale, di leggi penali internazionali, quindi a che stiamo a ripeterci sempre? In tutta la storia, dovrebbero contare solo ed esclusivamente le menzogne deliberate, atte al puro scopo di depistare cercando capri espiatori: qui ben sappiamo che questa dote, lucidamente condotta e che è dimostrata anche da altri eventi locali (ho citato apposta lo sciopero per l'aria condizionata), appartiene essenzialmente ai Santi Inquisitori tarantini. E basti un semplice dato, altro che le mutande calate di Ivano e sciocchezze del genere, un occultamento o soppressione di cadavere non si fa in una famiglia normale solo perché te lo chiede una figlia scriteriata che ti elimina la nipote, ma si fa quando si ha interesse diretto nel farlo, ovvero coprire un proprio delitto. Per cui non si manda a casa, libero come un grillo (e che lo sia, è dimostrato dalla "sparizione" per quanto provvisoria di ieri, che potrebbe pure essere una prima prova di fuga), chi ha "occultato o soppresso" un cadavere, per cui temo con forti ragioni che tutta la storia (anche il ritrovamento) sia cosa saputa da altre fonti e poi fatta "confessare" a Michele Misseri, anche con successive sconfessioni. Sono queste le "bugie" che dovrebbero interessarci, altro che le sgridate ad una ragazzina (cosa banalissima), le vicende di amoretti (chi non conosce l'"odi et amo" di Catullo e prima di lui di Saffo ?): amore, odio, astio, litigio, riappacifazione, negazione, affermazione, discussione, baruffa, "fare il muso", sono tutte cose tipiche di amori soprattutto giovanili, che - con ottimo gusto della menzogna - il giornalume italiano, sulla scia delle miserie inquisitoriali, ha voluto far passare per "prove" di un delitto. Sono curioso di sapere che cosa pensino (suppongo ridendo sotto il colletto della toga) i magistrati germanici dei "sogni di mezza estate" di Taranto, alla luce del testo del loro grande filosofo Immanuel Kant, intitolato "I sogni di un visionario spiegati con i sogni della metafisica" a proposito di Swedenborg .

Unknown ha detto...

Lo hanno stabilito le successive indagini della procura Sira. Al momento quanto emerso erano solo indizi... ma il Cirillo ci va a nozze con gli indizi.

Tu dici che puoi evitarlo... io ti dico di no. Internet, anche se non c'è firma, è pieno dei suoi articoli sul caso Scazzi e sul caso di Melania Rea. I blog ed i siti affiliati ai Caltagirone li rimbalzano in continuazione, seppur a volte con minime differenze.

Il Messaggero, Il Corriere Adriatico, Il Mattino di Napoli, Leggo e il Quotidiano di Puglia, sono quelli preposti a smistarli, ma a questi si aggiungono quei luoghi internet pieni di pubblicità che non scrivono nulla di loro ma acciuffano gli scritti dei su citati giornali e li propagano per la rete. Quindi rassegnati perché è inevitabile.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,
le notizie le leggo giornalmente su TGCOM; ANSA E IGN, ma mi capita anche, a volte, di entrare in quei siti di cui parli tu, che d'ora in poi cercherò di evitare per ridurre il rischio di leggere bufale.
Quindi dovrei essere al riparo dal Cirillo, o potrei trovarlo anche nei siti suddetti?

Mi spiace se con la domanda di prima ti ho in qualche modo offeso, volevo solo fare un osservazione in tono scherzoso.

Ciao Sira

Unknown ha detto...

Non mi sono affatto offeso Sira.

Ti consiglio però di fare attenzione perché non c'è solo il Cirillo di cirillo in Italia. Comunque una passatina su quei giornali la faccio anch'io, mi serve per gli articoli, ma la faccio una decina di giorni dopo la pubblicazione ed essermi informato meglio, quando so che leggerò almeno il 60% di invenzioni.

Altro discorso per la Lombardo Pijola che scrive bene ma ragiona esattamente nello stesso modo in cui ragionano gli opinionisti del pomeriggio ed insegna il pregiudizio. Va bene da Vespa.

In ogni caso devi essere tu con la tua logica e con il giusto ragionamento a filtrare quanto scrivono, sia loro che altri, non ti venisse di farlo gli crederesti su tutto.

Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Su michele misseri, il mio giudizio è più terra terra, perchè secondo me è una persona semplice, non un genio del crimine.
non essendo nè psicologa nè criminologa, mi metto semplicemente nei suoi panni. lo vedo per quello che è: un contadino, uno zio, un padre di famiglia.
nell'ipotesi in cui avessi commesso il delitto, sul presupposto comunque di un moto passionale, per fine di violenza o per uno scatto d'ira, mi sarei sentita subito in colpa e avrei confessato immediatamente.
sarah era una nipote amata tanto da volerla adottare, trattata come una figlia (e i figli si rimproverano, si sgridano, non si trattano sempre bene, anche ceffoni prendono a volte).
nel caso in cui il movente sia stato lo scopo sessuale, mi pare contraddittorio e assurdo prima uccidere e poi operare un vilipendio di cadavere. perchè?
io parto ovviamente dall'idea che misseri sia una persona normale, con istinti normali, con pensieri comuni, un normale rapporto tra zio e nipote.
e non mi pare che sia emerso in qualche modo un certo "vizio" del misseri, una tendenza preesistente a molestare.
è la famiglia stessa, mi pare, ad escludere una tendenza morbosa di misseri.
il fatto dei soldi regalati, secondo me non dice nulla.
nei paesini, è normale fare questi regali. rientra nelle usanze, nei modi di fare.
il fatto che lui, se colpevole, sia stato in silenzio per tanti giorni e poi abbia iniziato a seminare indizi per essere scoperto, mi pare proprio illogico.
inoltre, se pure avessi pensato all'inizio di togliere di mezzo tutte le tracce, non capisco perchè conservare il telefonino e le chiavi.
sul fatto poi che michele misseri non sia mai stato intervistato all'inizio, mi pare proprio una cosa normalissima.
non è sintomo di cercare di nascondersi per paura di parlare ed essere scoperto (è lui che si fa scoprire!).
nell'azione di cosima che lo spinge all'interno del cancello e lui che ride, ci vedo solo la faccia di uno che viene condotto dalla moglie a rientrare. il suo è un sorrisino di circostanza, come se dicesse: la lascio fare, ma io non sono un pupazzino, sono il marito e se anche lei mi sta spingendo per rientrare non dovete pensare che è lei che comanda.
sorride per sdrammatizzare la figura che la moglie gli sta facendo fare davanti agli occhi della gente.
se invece misseri stesse cercando sin dall'inizio di proteggere qualcun'altro, il vero omicida ovviamente, anche qui ci sono cose che lui ha fatto e che non corrispondono alla normalità delle cose.
lui decide di confessare sotto la spinta incalzante di interrogatori, e di pressioni psicologiche ("ricordati che la bambina non è battezzata" questo secondo me è la spinta più rilevante a parlare per uno come michele misseri, un uomo semplice, e non un genio del male).
ha già fatto ritrovare il telefonino, quindi, è naturale pensare che lui sappia qualcosa, qui non ci vuole grande sforzo investigativo.
quando ritratta la confessione, vere o meno che siano le pressioni in tal senso (se fossero vere, si dovrebbe aprire certamente un fascicolo disciplinare) poteva accusare la moglie anzichè la figlia. e se fosse stato condotto a fare il nome di sabrina piuttosto che quello della moglie, questi determinatori non sapevano che gli indizi raccolti fino ad allora potevano non bastare per sostenere l'accusa in giudizio per entrambe?
e comunque cosa avrebbe garantito gli inquirenti che misseri non avrebbe cercato di ribellarsi dopo e ritrattare di nuovo comunque?
se misseri fosse stato costretto ad accusare la figlia, chi garantiva che lui non potesse nuovamente cambiare le carte in tavola? non penso che si possano fare i processi in questo modo.
e se copriva qualcun'altro che non era della cerchia familiare, perchè non seminare indizi in quel senso?
quando verrà fuori il colpevole forse lui lo dirà?
....
Marika

Marika ha detto...

Grazie Giacomo per la tua risposta.

..... si è parlato poi dell'uso del plurale al maschile "quello che vogliono fare fanno quelli".
quando parlo nel mio dialetto e mi devo riferire a persone al plurale, non distinguo tra femminile e maschile. forse che il pugliese ha una sua grammatica ben precisa!
nel mio dialetto la frase sarebbe stata più o meno così: chi vonnu ma fannu, fannu chiddi!
ciò che sperasse misseri, ciò che era nella sua testa veramente in quei giorni, nessuno lo può sapere, ma è dai comportamenti che si cerca di capire chi è e perchè l'avrebbe dovuto fare.
pur volendo ammettere che michele ha ucciso sarah alle 14.30 circa o ancora più precisamente mentre sabrina faceva squillare il telefonino (14.40 circa)e questo cadeva e si apriva in due, mi chiedo perchè non abbiano sentito nulla nè sabrina nè mariangela, nemmeno un urlo, nulla. eppure penso che per quanto repentina possa essere stata la manovra di strangolamento, sarah avrebbe dovuto gridare, non è possibile che non l'abbia fatto. a meno che non le tappassero la bocca e in questo caso dovevano essere almeno in due a tenerla.
e se sabrina era fuori, i due chi erano?
i miei dubbi su sabrina riguardano alcune cose non logiche sempre secondo il mio personale criterio di normalità delle cose e che si tratti di persone semplici che, trovatesi in guaio, hanno cercato di arrangiarsi il più possibile.
il fatto di aspettare fuori casa la cugina e l'amica mariangela, l'avrebbe resa una testimone del delitto, perchè in concomitanza con l'uccisione del delitto lei doveva sentire necessariamente qualcosa, la porta del garage era aperta e lei è pure entrata e non si è accorta di nulla nemmeno che negli occhi del padre ci poteva essere un segnale che qualcosa era accaduto. sto provando ad immaginarmi la scena: misseri ha appena ucciso l'amata nipote per un motivo futile, dovrebbe essere perso, impaurito, invece è perfettamente normale, tranquillo, nulla è successo, ovviamente il suo viso è disteso e la figlia non si accorge di nulla.
non consegna il diario di sarah per proteggere ivano. ma da cosa? non si parlavano, lei era offesa con lui e poi quando lui le chiede di non metterlo in mezzo, lei lo accontenta subito.
ma cosa contava di più, ritrovare la cugina oppure il suo caro amico?
il padre ritrova il telefonino e lei sa che è quello della sarah.
e poi non capisco perchè ha cercato di far dire alle persone le cose che voleva lei?
non l'ha punita il suo esibizionismo, ma il suo voler prendere la situazione in mano, trovando una risposta per tutto.
forse lei credeva di aiutare gli inquirenti, invece si stava solo complicando la vita.
Marika

Marika ha detto...

sul commento delle 10.36 ho incollato per errore la frase "grazie giacomo per la tua risposta" appartenente ad altro post di altro articolo.
scusatemi
Marika

Unknown ha detto...

Ciao Marika. Il tuo è un buon ragionamento, e di logica dovrebbe essere che uno zio che parla di una nipote come fosse una terza figlia la ragioni come te. Ma in questo puzzle ci sono diversi particolari scivolati via, perché per i media insignificanti e quindi non trattati, che invece ricoprono una grande importanza.

Primo particolare. L'ho scritto in un altro commento ma lo ripeto, lo psichiatra del carcere ha riscontrato nel Misseri una carenza di affetto. Ciò sta a significare che è quasi incapace di amare.

Secondo particolare. In una articolo della Gazzetta del 10 ottobre il Galoppa, uscito da un interrogatorio fatto al suo cliente dai procuratori, parlando ai giornalisti ha detto che c'erano diverse cose che non tornavano tanto che i procuratori per ben due volte avevano alzato la voce esortando il Misseri a fare i nomi dei suoi complici. Ripeto, il 10 ottobre loro gli chiedono i nomi dei complici, non del complice.

Terzo particolare. Il Misseri non è così tonto e semplice come vuol far sembrare. Ha lavorato moltissimi anni in Germania, ha imparato il tedesco, viveva solo e si è rapportato ad altri perché il lavoro glielo imponeva, una volta tornato ha seguito dei corsi di agraria e li ha imparati a meraviglia, ha una manualità eccelsa anche per quanto riguarda la meccanica. Perciò non mi pare sia così terra terra come vuol far credere.

Quarto particolare. Tutti dicono che viene comandato a bacchetta dalla famiglia, ma quando la Rorro gli ha fatto l'intervista urlata, quella in cui ha detto che andrà sulla tomba di Sarah quando uscirà il colpevole, i giornalisti ci hanno raccontato che è intervenuta Valentina per farlo smettere di parlare, ma se guardi il video dopo l'intervento della figlia lui la prende per le braccia e la sposta facendole segno di tornare in casa. E lei torna in casa mentre lui resta all'esterno. Quindi l'essere comandato a bacchetta non s'è fatto comandare ma ha comandato.

Tutto questo per dirti che a mio parere tu avresti ragione se quanto ti hanno raccontato i giornalisti fosse vero, ma dato che hanno spinto solo su certi argomenti, tralasciandone altri molto importanti, il quadro che ti sei fatta è chiaramente incompleto.

Per quanto riguarda il dialetto prova a riscrivere nel tuo non le parole inserite al maschile ma quanto avrebbe dovuto dire se avesse inteso parlare delle donne di casa. Perciò traduci: "Io adesso le scoprirò... cosa vogliono dire dicano quelle... io non le credo" poi fammi sapere che dialetto è il tuo perché che tu debba riferirti al plurale va bene ma che il tuo dialetto non contempli il femminile è alquanto strano.

Nel mio se parlassi al maschile dovrei dire: "me ades ai scupres... si vò dì chi dega qui che le...me agni cred a lou"

Parlando al femminile dovrei invece dire: "Me ades ali scupres... sal vò di cal dega queli che le... me agni cred a luretri".

Due traduzioni ben diverse.
Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Massimo il mio ragionamento è completo e quanto hai detto per controbattere non regge.
tengo a precisare che non ho detto che misseri sia terra terra, ma che faccio un giudizio terra terra, perchè di psicologia non ne capisco, mi sono proposta di ragionare secondo il senso comune.
io non conosco giornalisti, tranne antonino monteleone che si occupa di altro, quello che valuto sono i fatti non le opinioni e da quei fatti ricavo quello che una persona normale avrebbe fatto o meglio che io avrei fatto.
che centrano i giornalisti?
mi meraviglia che tu non sappia che nel l'uso del dialetto non sempre si distingua tra maschile e femminile. ti ripeto nel mio dialetto la parola "chiddi" va bene per entrambi i generi. sono calabrese, sono sicura di quello che dico.
sto seguendo il tuo blog perchè è una delle poche voci che su questo caso vanno controcorrente per cercare, appunto di non farmi influenzare dalla massa. ma tutti ragionamenti e le opinioni lette, seppure stimabilissime e importanti, non hanno fugato i miei dubbi.
che sono quelli sopra detti.
Ciao Marika

Unknown ha detto...

Ed io Marika ho scritto che il tuo ragionamento è buono, mica altro, solo che ti ho fatto notare che lo fai pensandolo al Misseri come fosse una persona normale, come me e te, non che l'hai pensato terra terra. Ho scritto che lui vuol far credere di essere terra terra. E diverso.

I giornalisti sono quelli che riportano le informazioni tramite i giornali e le televisioni, cosa c'entrano gli amici, volevo dire che anche tu hai ascoltato ciò che abbiamo ascoltato tutti. E se le informazioni portate a nostra conoscenza fossero reali al 100% avresti ulteriormente ragione nello scrivere ciò che hai scritto.

Ma dato che il quadro che ci hanno prospettato è notevolmente incompleto anche il tuo per forza di cose lo è. Niente di più niente di meno.

Per quanto riguarda il dialetto tu, essendo calabrese, dovresti sapere che in Calabria i dialetti sono almeno sette e tutti diversi fra loro e che in ogni caso non sono paragonabile agli altri perché hanno accumulato negli anni diverse culture e sono molto diversi anche fra loro stessi. E' vero che che in certe zone "chiddi" è ambivalente e vale sia per quelli che per quelle, ma non puoi dire che nel contesto della frase chi ascolta non si rende conto se si parla al maschile o al femminile. Era quello il motivo per cui volevo mi facessi la traduzione.

Nessuno pretende di fugare i tuoi dubbi, questo lo puoi fare solo tu, però non puoi dire che il mio ragionamento non regge. Non regge per te che hai vedute diverse.

Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Massimo infatti il mio ragionamento non regge per te che la vedi diversamente da me. io non controbatto la tua ottica, sto spiegando la mia e pongo delle domande. se a queste domanda si danno delle risposte allora tutto fila, ma se ogni mia frase deve essere reinterpretata alla luce di un altra angolazione, diventa automaticamente un'altra opinione che non esclude la mia, nè la rende meno convincente, nè la può sostituire.
ciò che non capisco è perchè la mia opinione diventa automaticamente insostenibile perchè basata come dici tu su notizie di parte o parziali, mentre ciò che sono i tuoi ragionamenti hanno una valenza più fedele. correggimi se sbaglio o se non è questo quello che fai.
mi pare che anche io parto dai fatti accertati e non da notizie più o meno veritiere.
potresti indicarmi quali sono "i non fatti" cui io faccio riferimento e che invece tu dici sono notizie raccontate dai giornalisti?
sul senso della mia precisazione in ordine all'uso dei pronomi nel dialetto credo che siamo più o meno in linea, diciamo la stessa cosa. nel contesto della frase la valenza può essere sia riferita a donne che uomini.
la traduzione è: "eu mò i scopru, chi vonnu ma dicianu dicianu chiddi... eu noni i criu"
al maschile è uguale.
ciao Marika

Unknown ha detto...

Ti ripeto Marika, io ho scritto che il tuo era un buon ragionamento, solo dopo aver scritto questo ti ho prospettato la possibilità di farne uno nuovo tenendo in considerazione anche altri elementi. Ma fare un altro ragionamento non significa che quello precedente fosse da buttare. Semmai, per come la vedo io, si poteva completare basandosi anche su quanto avevo inserito. Te lo rielenco e ti aggiungo cosa io penso stiano a significare.

1) Tieni conto che lo psichiatra del carcere ha riscontrato nel Misseri una carenza di affetto. Ciò sta a significare che è quasi incapace di amare e che è probabile pianga solo quando gli fa gioco.

2) Tieni conto che prima di dare versioni diverse nell'interrogatorio del 10 ottobre al Misseri i procuratori chiedevano a più riprese, anche alzando la voce, di fare i nomi dei suoi complici. Significa che gli hanno dato modo di ragionare e che lui ha ragionato sulle conseguenze prima di inserire, sei giorni dopo, la figlia e prima di ritrattare, un mese dopo,la violenza.

3) Tieni conto che il Misseri non è così tonto e semplice come vuol far sembrare. Ha lavorato moltissimi anni in Germania, ha imparato il tedesco, viveva da solo e si è rapportato ad altri perché ha cambiato diversi lavori, una volta tornato ha seguito dei corsi di agraria e li ha imparati a meraviglia, ha una manualità eccelsa anche per quanto riguarda la meccanica. Significa che è intelligente, pur conoscendo poco l'italiano e la grammatica, ed è in grado di imparare, di escogitare e mettere in pratica espedienti per far credere quanto lui vuole che si creda.

4) Tieni conto che tutti dicono viene comandato a bacchetta dalla famiglia, ma quando la Rorro gli ha fatto l'intervista urlata, quella in cui ha detto che andrà sulla tomba di Sarah quando uscirà il colpevole, i giornalisti ci hanno raccontato che è intervenuta Valentina per farlo smettere di parlare, ma se guardi il video dopo l'intervento della figlia lui la prende per le braccia e la sposta facendole segno di tornare in casa. E lei torna in casa mentre lui resta all'esterno. Quindi l'essere che ci dicono comandato a bacchetta non s'è fatto comandare ma ha comandato. Significa che i giornalisti a volte vedono una cosa ma ne raccontano un'altra e che non è affatto automatico che lui faccia quanto gli dicono di fare.

Questi alcune delle cose che a mio parere dovrebbero essere tenute in considerazione. Ma a mio parere. Mai ho detto che i pareri degli altri non valgono nulla. Li rispetto tutti come rispetto i tuoi ma, essendo abituato a cercare di rendere costruttive le discussioni, ti ho aggiunto elementi che avresti potuto, volendo, utilizzare.

Tutto qui, non ti ho mosso nessuna critica su quanto hai scritto.

Pare che io ce l'abbia con te e che ogni volta che entro nei tuoi commenti velatamente ti voglia offendere o li voglia sminuire. Non ce l'ho con te, non ho mai pensato o inteso offenderti, né velatamente né in altro modo, e non intendo sminuire i tuoi commenti. Come ti ho spiegato il mio è sempre un intento costruttivo.

Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Massimo, raggiungo anche grazie ai tuoi suggerimenti, le medesime conclusioni. ritengo che i 4 punti da te precisati non siano sufficienti a chiarire le cose.
sul punto 1) la carenza d'affetto non è un motivo per classificare una persona. quindi, rimane sempre un contadino, un padre, uno zio. la mia domanda è può spiegare il movente?
sul punto 2) il fatto che gli chiedessero il nome dei complici, non giustifica nulla, cosa doveva prepararsi? gli inquirenti pensavano che non avesse potuto fare tutto da solo. inoltre, ripeto, si può veramente pensare che gli inquirenti l'hanno costretto a fare quelle dichiarazioni per avvalorare le loro tesi accusatorie? ho già detto sarebbe gravissimo un fatto del genere. non ha detto tutta la verità, ha cercato di imbrogliare e che c'è di strano, ha commesso un delitto oppure lo ha commesso uno dei suoi familiari, che doveva fare?
punto 3) ho detto che misseri è una persona semplice non stupida. ma tutti siamo un pò stupidi, facciamo stupidaggini, chi non ne fa? ma non è un genio del crimine, mi pare che anche qui non si riesca a trovare un punto fermo.
punto 4) io non penso che lui venisse comandato e non ho detto questo, ho interpretato un immagine che è andata in onda e continua ad essere trasmessa, ho valutato un fatto diretto caduto sotto la percezione di tutti ( fosse stato possibile per tutte le intercettazioni, forse le idee più chiare le avre). non mi ripeto, ho già detto sopra cosa penso. io non sono giornalista, non ho riportato niente di altrui, ma il mio pensiero su ciò che ho visto.
come vedi, non riesco ad arrivare alle tue conclusioni.
tu hai scritto: "Tutto questo per dirti che a mio parere tu avresti ragione se quanto ti hanno raccontato i giornalisti fosse vero, ma dato che hanno spinto solo su certi argomenti, tralasciandone altri molto importanti, il quadro che ti sei fatta è chiaramente incompleto."
chi voleva avere ragione? chi ha tralasciato qualcosa? che cosa mi hanno raccontato?
ho letto con attenzione i tuoi ragionamenti e le informazioni che hai dato sul caso, ma non arrivo alle tue conclusioni, non ci riesco.
Ciao Marika

Unknown ha detto...

Ed io Marika ti ho scritto che nessuno può fugare i tuoi dubbi se non tu. E' chiaro che se ad ogni fatto abbiamo opinioni diverse tu faticherai a capire le mie conclusioni ed io faticherò a capire i tuoi dubbi. E' normale.

Prendiamo ad esempio la carenza d'affetto. Tu dici che rimane pur sempre un contadino, un padre, uno zio, e fin qui non ho nulla da aggiungere, poi mi chiedi se può spiegare un movente, ma io questo particolare non l'ho inteso mettere per classificare la persona o per ricercare un movente, l'ho messo perché tu avevi scritto che se fossi stata al suo posto ti saresti sentita in colpa. Ed anch'io come te mi sarei sentito in colpa. Però inserendolo ho voluto semplicemente provare a farti fare il ragionamento opposto. Tu ti saresti sentita in colpa perché sai amare (grazie a questo credo non avresti neppure ucciso), se lui non sa amare come può sentirsi in colpa?

Tutto qui quello che intendevo, ed anche gli altri non erano intesi a scoprire una verità ma si collegavano a questo e nel mio intento volevo portarti a ragionare su una eventualità, niente di più niente di meno. Nel secondo ad esempio intendevo dirti che gli hanno lasciato diversi giorni per pensare, non che gli inquirenti non dovessero fargli quelle domande, fra l'altro obbligatorie anche se non avessero sospettato di altri.

E lasciargli giorni per pensare, per come la intendo io, vuol dire dargli la possibilità di crearsi una strategia. Questo nell'eventualità che né il suo avvocato né nessun altro lo abbia influenzato.

Ed il terzo punto si allacciava al secondo. Volevo capissi quanto intendevo dire, che non è un genio ma è intelligente e capace di crearsele le strategie. E col quarto chiudevo il cerchio perché tutti fino ad ora l'hanno descritto quasi fosse un burattino in mano alla famiglia ma, a vedere quel filmato, non sembra sia malleabile a tal punto.

Quindi il concetto finale era: "Un uomo del genere, forse non proprio malleabile, in fondo intelligente e scaltro, avendo avuto del tempo a disposizione per cercare una scappatoia può aver messo in mezzo la figlia dato che quanto ad amore sta messo male?"

Ed era inteso a rispondere alla tua ultima domanda, che non proprio lo era ma ne dava l'idea, in cui ti chiedevi per quale motivo non aveva inserito estranei.

Non era nulla di più. In ogni caso ci siamo fatti una bella chiacchierata. Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Perchè solo chi sa amare si sente in colpa? e solo chi non sa amare non ha scrupoli?
ecco, non è questione di dubbi che dici che io non posso superare se non mi "allineo" (concedimi il termine) ai tuoi suggerimenti, ma semplici divergenze di conclusioni.
quando dici "un uomo del genere, forse non proprio malleabile, in fondo intelligente e scaltro" questa definizione che dai si avvicina all'idea di umo semplice che mi sono fatta io.
Ma "avendo avuto del tempo a disposizione per cercare una scappatoia può aver messo in mezzo la figlia dato che quanto ad amore sta messo male?" è una conclusione un pò limitata.
comunque hai ragione ci siamo fatti una bella chiacchierata.
Marika

Unknown ha detto...

Non ho mai chiesto a nessuno di allinearsi alle mie idee, e forse io e te abbiamo quasi le stesse idee ma non riusciamo a capirlo.

Sembra ci sia una guerra fra di noi e non capisco perché. Io non ho armi.
Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Guerra? no assolutamente, perchè????
non vedo perchè debba nascere questo malinteso.
è un dialogo libero il nostro.
Ciao
Marika