domenica 6 febbraio 2011

Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. La coscienza della Bruzzone e la coscienza della stampa.

E' già tempo di considerazioni. Il difensore tarantino, quello che non dice quasi mai nulla ma tanto fa capire, ora parla in tivù, nel suo programma preferito, e, come volevasi dimostrare, fa intendere a tutti che il Misseri non sta ragionando con la sua mente ma con quella dei familiari. Così facendo prende due piccioni con una fava. Da una spinta rilevante ai pregiudizi, in modo che nessuna conclusione difensiva risulti più credibile, e si crea una sorta di scudo da usare se un domani fosse coinvolto quale attore principale nel primo voltafaccia del contadino. Non per niente è un avvocato.

Dello stesso tenore le parole della criminolga Bruzzone che si è arrogata il diritto di parlare anche a nome del professor Umani Ronchi, che ogni qualsivolta parlava del caso di Avetrana non risultava mai convincente, e della dottoressa Marina Baldi, rimasta spesso e volentieri all'ombra. La donna dal monoviso ha rincarato la dose dichiarando che in coscienza, e con questa parola ha fatto credere a tutti ne abbia una non creata artificialmente a scopo di lucro, non se la sentivano di seguire una linea guida diversa da quella tracciata dall'avvocato Daniele Galoppa perché convinti che l'ex orco abbia solo partecipato all'occultamento del cadavere; non contenta ha insistito nel pregiudizio affermando che il clima venutosi a creare ultimamente non permette più un lavoro serio. Con questo ha insinuato anche lei che chi lavorerà da ora in poi per la Difesa lo farà in maniera poco professionale seguendo una traccia non vera e non credibile.

Belle parole se avessero una base pregressa solida. Ciò che intendo dire è che non a tutti è chiaro quanto la criminologa sia una sorta di Michele Misseri al femminile. Questo perché il giorno successivo alla prima confessione fu chiamata dal TG1 ad analizzare i movimenti ed i pianti dell'uomo e, dato che ancora non sapeva di doverlo poi difendere e convogliare verso la linea guida del Galoppa, mise in campo tutta la sua certezza nel dichiarare che si capiva molto bene dai suoi gesti quanto fosse bugiardo e per questo, lo fece chiaramente intuire, assassino. Basta riguardarsi le registrazioni dei telegiornali e di altri talk show di quei giorni per rendersi conto a quale linea fosse propensa la dottoressa Bruzzone. Quando successivamente cambiò sponda, però, modifico la sua coscienza e si presentò sui video, con tutta la faccia tosta possibile, proclamando la sua nuova fede. Quell'uomo non era affatto come tutti credevano e lei l'avrebbe aiutato ad intraprendere il percorso stabilito, quello della nuova purezza spirituale.

Non disse che anche con le sue parole aveva contribuito a farlo credere come tutti ormai lo credevano e che fu l'enorme clamore mediatico a convincerla ad entrare nel collegio difensivo. Per carita, vuoi mai dire ai telespettatori il vero?

Per tornare al discorso iniziale il collegio difensivo ha inserito il tarlo. Questo animaletto lavora nel subconscio e rende difficile ogni nuovo pensiero che non porti alla matrice voluta. Quindi da ora in poi saremo tutti convinti di ascoltare solo menzogne. Ma chiunque di noi avesse voglia di interrogare la propria coscienza, sempre non sia come quella mediatica della criminologa, potrebbe capire come le bugie dalla bocca del Misseri siano partite da tempo e già arrivate dov'erano dirette.  Non possiamo non rendercene conto considerando le tre diverse esposizioni ed i cinque aggiustamenti. Pertanto se un domani sarà bugiardo non si potrà comunque dire in alcun modo che ieri era veritiero. Ed invece il Galoppa e la Bruzzone questo vogliono farci intendere. E non ditemi che l'avete capita in maniera diversa. Speriamo ci sia presto qualche giudice in grado di illuminarci davvero in verità.

Parlando di altre coscienze dobbiamo constatare come quelle che hanno voluto farci dimenticare Yara ci stiano riuscendo. Ormai di lei ne parlano solo i gruppi di Facebook, e non sono numeri che possano interessare molto i media, e qualche giornale locale che a fasi alterne le dedica un articolo. Se questo non è vergognoso significa che io non so cosa sia la vergogna. Tutti i giornalisti stanno cercando di trovare una foto che sostituisca quella della ragazzina di Brembate. Nei giorni scorsi hanno inserito quella di Elisa Benedetti e quella delle gemelline sparite, però non hanno ancora trovato, almeno per il momento, il consenso unanime del pubblico.

Quanto la gente ami la piccola Gambirasio lo si è capito al momento in cui un'altra ragazzina di Bergamo è scomparsa. Tutti sono entrati in apprensione e diversi giornali hanno collegato le due sparizioni. Ma si è tornati nel buio del silenzio quando c'è stata la certezza che l'ultima sparita era andata via volontariamente a causa dei brutti voti in pagella. Questo però dovrebbe far ricredere chi continua imperterrito un silenzio stampa prolungato fuori da ogni buona regola giornalistica. Perché si continua a tacere e non si reinizia a parlare senza aspettare un colpo di scena che senza l'aiuto mediatico difficilmente arriverà?

Nessuno parla più del cantiere, nessuno parla più dei furgoni bianchi, nessuno parla più degli uomini sconosciuti in via Rampinelli, nessuno parla più. Si è relegata la ragazzina in un angolo oscuro obbligando a tacere anche chi ne vorrebbe parlare. La forza della stampa è enorme e smuove coscienze e montagne, perché non viene usata per regalare nuova luce a Yara? Perché non ci si rende conto che è incapibile questa presa di posizione? E la coscienza di chi l'ha voluta oscurare come si sente ora?

Le coscienze non sono tutte uguali. Ci sono quelle volubili, che grazie ai soldi ed alla popolarità cambiano forma e aspetto, e quelle che cercano di metterne altre in naftalina.

Fortunatamente l'opinione pubblica non  vive solo della luce altrui ed ha una coscienza autonoma. Basterà a smuovere ciò che pare inamovibile? Presto lo vedremo.




6 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito della Bruzzone dirò di più. In un'intervista di quei giorni asserì esplicitamente al TG dell'emittente "La 7":
"Misseri è un pedofilo assassino";
"E' assolutamente probabile che abbia commesso tutto da solo";
"E' impossibile non comminargli l'ergastolo";
L'intervista si può trovare su you tube.
Naturalmente non appena l'aria è cambiata, la Bruzzone si è affrettata a virare di 180°, per navigare sempre col vento in poppa.
Cordialmente.
Giovanni

Unknown ha detto...

Grazie Giovanni, questa perla me l'ero proprio persa. Il tuo commento dimostra che gli italiani non sono poi così sprovveduti come crede qualche network nazionale. Ciao, Massimo.

Anonimo ha detto...

Beh, anche a me la Bruzzone non è mai piaciuta, non so' perchè. Ma
Galoppa si, lo trovo onesto (per quanto possa esserlo un avvocato),
e umano. E mi dispiace che sia uscito in questo modo dalla scena di Avetrana, tant'è che mi dà l'impressione che d'ora in poi la verità si allontani ancor di più.
Povera piccola Sarah, povera Signora Concetta, troveranno mai
pace?

lori ha detto...

ma non è la bruzzone che, durante un interrogatorio, intervenne per suggerire al misseri di fare riferimento alla cinta ,con un'intromissione decisamente indebita?

Anonimo ha detto...

Proprio così, Iori. Io non riesco ad accettare come è stata condotta quella deposizione, così tele-guidata. A parte le domande con le risposte incorporate, ho affermato fin dall'inizio (e ho letto che altri hanno la stessa opinione) che il Galoppa, ancora avv. d'ufficio, era in pratica un "aggiunto procuratore".
Inoltre, sia la presenza sia l'intervento della Bruzzone sembrano essere stati "anomali" rispetto alla consueta procedura a cui sottostanno altri indagati italiani. Bene ha fatto Massimo a linkare youtube su di lei. Ma aggiungo anche questo interessante link: http://www.osservatoriopsicologia.it/2010/11/27/chi-ha-paura-di-roberta-bruzzone/.
Ciao. Mimosa

lori ha detto...

ciao minosa, meno male che mi conforti nelle mie tesi .. a parlare con gli altri mi sembra di essere un'extraterrestre..e viva questo blog dove ancora c'è qualcuno che dà segnali di una profonda onestà intellettuale...non credevo ai miei occhi quando l'ho letto per la prima volta!