venerdì 28 gennaio 2011

Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. L'avvocato di Misseri sta per gettare la spugna ed a Bergamo hanno capito tutto.

Mentre la Procura di Taranto continua il suo lavoro lontano dai fari mediatici, l'avvocato storico di Michele Misseri, il legale Daniele Galoppa, si è detto amareggiato. "Il mio cliente mi ha tenuto all'oscuro delle lettere inviate alle figlie Sabrina e Valentina e, cosa assai peggiore, mi ha tenuto all'oscuro del contenuto di quelle missive. Ormai non comprendo più il Misseri e, dopo il prossimo incontro chiarificatore, potrei decidere di lasciare l'incarico".

Queste le parole pronunciate in un breve incontro con i giornalisti pugliesi. Volendo essere buonisti si potrebbe pensare che abbia capito quanto non ci si possa fidare del suo assistito. E che non ci si possa fidare dalla data del suo arresto e non solo dopo il 18 di Gennaio, data in cui ha confermato di aver scritto le lettere. Perché solitamente quando si tratta di procedimenti penali se uno è bugiardo è bugiardo e mente sempre, non solo quando fa comodo, e se dice il vero lo dice sempre, non solo quando è scomodo.

A voler essere invece cattivi si può pensare alla sua ultima apparizione televisiva, quella di domenica 23 su Rai 1 all'Arena di Giletti, quando tutti si sono resi conto che si arrampicava sugli specchi ed alle domande incalzanti di alcuni ospiti, fra cui il più equilibrato era senza ombra di dubbio Lamberto Sposini, non sapeva che dire e continuava a ripetere di aver trovato il Misseri agitatissimo e che non ne sapeva il motivo. Così dicendo si esponeva ad altre domande, che difatti arrivavano, alle quali non rispondeva tricerandosi dietro la famosa frase, a questa domanda preferisco non rispondere, senza giustificati motivi. Insomma, il legale in questione potrebbe aver capito che non c'è più latte nella mucca del contadino, almeno per lui, ed aver deciso di mettere le mani avanti dichiarando che il suo assistito è in un momento agitato e farneticante. Questo perchè se dovesse affibiargli la colpa delle sue confessioni potrebbe comunque dire che l'imputato non era più in sé già da tempo e lui lo aveva capito.

Altro di veramente rilevante a Taranto non è accaduto. Il giudice ha ulteriormente spostato in avanti il giorno delle sue decisioni, che comunque non dovrebbero tardare, e l'avvocato Coppi ha obbligato al silenzio più che assoluto i legali tarantini della Misseri. Questa nuova e più professionale impostazione è servita a calmare parzialmente gli iscritti ai forum pugliesi che, non trovando sbocchi pregiudizievoli data la mancanza di indiscrezioni, hanno cominciato a disertare i comizi a sfondo dispregiativo riguardanti la cugina di Sarah Scazzi.

A Bergamo invece qualcosa di più è trapelato e, dopo giorni di silenzio assoluto, si è venuti a sapere che gli inquirenti dal 22 Dicembre starebbero lavorando su un'ipotesi di sequestro avvenuto prima che Yara prendesse la via Rampinelli, quella di casa sua, o al massimo nell'angolo che via Rampinelli forma con via Morlotti. Ma è una teoria che solo parzialmente poggia sulla terraferma perché dal centro sportivo a dove loro pensano sia stata rapita ci sono meno di 200 metri e, visto che hanno dato per sicura la testimonianza del diciasettenne dettosi certo di averla vista andare verso quella strada a ridosso delle 18.40, significa che Yara prima di essere portata via ha camminato per almeno cinque minuti, dato il messaggio inviato all'amica alle 18.44; possibile che in cinque minuti una ragazzina di tredici anni faccia meno di 200 metri?

Ma lasciamo stare perché poco importa se l'hanno caricata in via Morlotti o in via Rampinelli o nell'angolo fra le due strade, non sono i duecento metri che che mancano per arrivare in via Ravasio a fare la differenza; ciò che conta è che da quel punto, dato che la via Morlotti è a senso unico, i rapitori non potevano far altro che andare verso il tunnel e svoltare per la rotonda che porta al cantiere.

Ma al cantiere non ci si va perché gli operai stanno lavorando e si è già in ritardo di due mesi sulla data di consegna. Ed ognuno la ragioni a modo suo.

Un'altra piccola indiscrezione dice che la pista più gettonata in questura sia quella che porta a credere si tratti di un sequestro a scopo intimidatorio. Un rapimento fatto da professionisti che volevano mandare un segnale forte e chiaro a qualcuno. Chi sia quel qualcuno probabilmente lo sappiamo... ma sapendo questo non dovrebbe essere abbastanza facile anche capire chi ha voluto dare il segnale?

E il silenzio continua... e domani è un altro giorno senza Yara...


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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Per la precisione ed abitando in zona..
Via Morlotti non è a senso unico,
in merito al tunnel non capisco a cosa si riferisca Lei, propabilmente intende il tratto di strada che sul finale di Via Morlotti svoltando a sinistra è a senso unico e ci sono dei limitatori di dimensione per l'ingresso degli automezzi, ma non è un tunnel; quel senso unico porta poi ad una rotonda che si svincola su due strade che possono portare al cantiere di Mapello.

Unknown ha detto...

Grazie del chiarimento. Tunnel è una parola inserita per semplificare e far capire il concetto senza aggrovigliarsi con troppe parole. Il mio discorso partiva dal presupposto che chi eventualmente l'ha caricata in auto non è tornato verso la palestra, per ovvi motivi (ci poteva essere gente che avrebbe potuto vederla e vedere i rapitori), e non può aver preso la via Rampinelli per gli stessi ovvi motivi. Quindi la base del ragionamento era che in tutti i casi, intendo in qualunque strada si trovasse al momento del rapimento, quella dove sono presenti i limitatori di dimensione e che porta alla rotonda dove i cani molecolari avevano ritrovato le tracce della ragazza, era una via obbligata. Grazie ancora della precisazione che mi ha permesso di spiegare ciò che in un articolo di solito non si scrive perché si pensa sia sottinteso. Massimo Prati

Anonimo ha detto...

Trovo (come al solito) davvero interessante la Sua tesi riguardo all'atteggiamento dell'avv. Galoppa, è plausibile infatti la circostanza secondo la quale si stia preparando il terreno per poter affossare le accuse che probabilmente gli verranno rivolte da suo quasi ex cliente. Bella chiave di lettura.
Norma

Unknown ha detto...

Non so se sia la giusta ma so per certo che lui ieri sapeva che l'avvocato Coppi stava andando da Alessio Vinci, Matrix, per registrare la puntata che andrà in onda questa sera. Quindi non sapendo quali parole contenga l'ultima lettera inviata a Sabrina, perché quel Coppi li sa fare bene il suo mestiere, ha messo le mani avanti...

Può essere anche una deduzione sbagliata ma io l'ho pensata così. Ciao

Unknown ha detto...

Dimenticanza. Galoppa sapeva che Coppi andava a Matrix perché era stato invitato anche lui e non ha accettato di andare. Chiediamoci il perché.

Anonimo ha detto...

Non solo Galoppa,ma anche la Bruzzone che si è tirata indietro all'ultimo minuto.Paura?
Norma