giovedì 27 gennaio 2011

Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Le due facce del silenzio.


Avvocato Franco Coppi
Tutti siamo in trepida attesa come se da un momento all'altro qualcosa dovesse accadere. Non sappiamo quale porta si aprità per prima e non ci interessa, l'importante è che alla fine si aprano entrambe. Ma questo crea problemi ai giornali che non sanno più che scrivere. Ed allora giù che il redattore capo vuole un articolo, correre, muoversi, sbizzarrire la fantasia e farsi venire un'idea. E dove la trovi l'idea se non in internet? E tutti a cercare la notizia eclatante ed a pensare: "No, non ci credo, non me l'aspettavo che Snai quotasse la morte e lo stupro di qualcuno!". E giù a far l'articolo in velocità. E quando il giorno dopo ti dicono che la Snai non quota eventi del genere sei costretto anche tu al silenzio. E tutti a dire che dai ascolto alle bufale e ne scrivi senza controllare. Ed infatti nulla è vero ma qualche giornalista ha aperto la bocca ed è stato preso all'amo e ne ha scritto. Perchè anche i giornali prendono pesci fuori stagione quando pescano dalla rete. In internet non c'è silenzio, c'è tutto ciò che vuoi tranne il silenzio. Bufale, gossip, siti che ti promettono lo scoop e quandro vi entri scopri che la notizia è già finita perché da leggere c'era rimasta solo l'ultima riga, riga che conteneva quel pare o quel sembra che fan capire che quanto letto non è la realtà.

Cosa diversa capita a Taranto dove da quattro giorni si vive nel silenzio di una probabile vera indagine. Tutti son tornati ad essere i professionisti che conoscevamo prima dell'omicidio di Sarah Scazzi ed ai portoni della Procura non si presentano più gli uscieri, ora relegati dai procuratori all'interno dei loro stanzini. Sabrina Misseri e suo padre sono in carcere e la Difesa sta sulle sue ed aspetta il momento giusto,come ha fatto con le lettere portate a riconoscere al loro scrivano. Il giudice Rosati, a sua volta, studia le carte, la Legge e tace. Probabilmente parlerà domani, ma per intanto in questi giorni non c'è stata acrimonia e gli animi hanno potuto rilassarsi in attesa di nuovi scontri. Speriamo basati sulla realtà dei fatti. L'unica a rimetterci, al momento, pare proprio Sabrina Misseri che resta chiusa in una cella senza un vero motivo. Ma se questo silenzio potesse servire a ridarle la libertà in attesa del processo sarebbe un silenzio benedetto.

Altra aria ed altro silenzio si respira a Brembate Sopra. Lì il cielo è cupo e con un tempo così meglio non fare foto. Infatti tutti hanno riposto le macchine fotografiche in soffitta... d'altronde c'è un ordine del Sindaco che le vieta. Non ha torto pover'uomo. Per quale ragione c'è gente che va a fotografare e filmare le strutture appartenenti al Comune? Non lo sapete che i flash a lungo andare possono rovinare le facciate? In paese c'è scoramento e chi si dice convinto che presto ne farà un'altra di ordinanza. Un ordinanza con cui obbligherà chi passa di fronte ai luoghi pubblici e comunali ad indossare gli occhiali da sole. Per questo gli ottici hanno già esposto la nuova linea estiva.

Sul fronte delle indagini altro silenzio, il rumore è fatto solo dai volontari che ogni giorno vanno in luoghi diversi a cercare le tracce di Yara. Chissà come e per quale motivo li scelgono quei luoghi. La questura tace ed anche il questore, che si è saputo essere indagato a Caltanisetta per una vicenda del '94 che riguardava un depistaggio. E non un depistaggio da poco, un depistaggio perpretato per non far risalire a chi realmente ha messo la bomba che ha ucciso il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Ma dato che ancora le indagini sono in corso lasciamolo perdere questo strano ed inquietante fatto e non colleghiamolo al cantiere Mapello dove, lo ricordo perché è stato nuovamente ribadito, non entrerà nessun carabiniere a controllare.

I silenzi non sono tutti uguali. A Taranto c'è una ragazza che riposa al cimitero, ed attende giustizia, ed un'altra che riposa in una cella e non sa se mai ne uscirà. In questo caso il silenzio serve per non sbagliare le indagini e non farsi influenzare dai pregiudizi e dalla maggioranza dell'opinione pubblica. A Bergamo un ragazza manca da casa da oltre due mesi, e qui il silenzio è dannoso perché aiuta il popolo a dimenticare e gli inquirenti ad abbassare il livello delle indagini. In ogni caso è un silenzio che fa male e che obbliga i giornalisti a cercare strade nuove e forse sbagliate, strade che possono anche creare problemi a chi indaga. Ma non pare che in quei luoghi lo vogliano capire.

Ed ecco, quindi, che in mancanza di novità si fanno statistiche e si scoprono particolari mediatici incredibili. Sapete quali sono stati i delitti più trattati dai telegiornali, Rai e Mediaset, negli ultimi dieci anni? No? Eccovi la classifica dei primi posti, tra parentesi quanti spazi sono stati riservati ai vari casi (non sono stati considerati gli speciali andati in onda in seconda serata o promeridiani).

1) Delitto Samuele Lorenzi, Cogne (2.032)
2) Delitto Meredith Kercher, Perugia (988)  
3) Delitto Sarah Scazzi, Avetrana (867)
4) Delitto Chiara Poggi, Garlasco (761)  
5) Delitto Tommaso Onofri, Parma (543)  
6) Strage di Erba (505)


Chissà mai perche è stata inserita all'ottavo posto anche Yara Gambirasio, Brembate (317). Ma il questore non era fiducioso e ad ogni intervista diceva che era viva e che l'avrebbero riportata a casa? Nessuno più gli crede anche se tutti in cuor loro si augurano abbia ragione lui.

In attesa di nuovi sviluppi restiamo tutti ad osservare il silenzio che ci circonda facendo attenzione alle bufale e sperando che qualcosa di positivo accada. Fino alla prossima notizia sicura non ci resta altro.



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