mercoledì 6 febbraio 2013

Roberta Ragusa. Difficile credere che un procuratore esperto come Ugo Adinolfi continui a indagare solo il marito...


Il procuratore di Pisa ha detto ai giornalisti una cosa saggia. Le sue parole: "Sarebbe stato meglio cercarla prima con questo spiegamento di forze, forse avremmo ottenuto migliori risultati...", sono condivisibili perché è logico che per ottenere risultati che possano aiutare le indagini, non si deve aspettare un anno a fare una maxi-battuta che faccia capire se davvero un probabile assassino ha occultato il cadavere della sua vittima. Negli ultimi 13 mesi le ricerche sono partite e si sono fermate decine di volte. Negli ultimi 12 mesi, una task force formata da centinaia di investigatori ha lavorato senza tregua seguendo l'indirizzo investigativo scelto dal pregiudizio di alcuni, fra cui diversi organi d'informazione, senza curarsi del fatto che gli indizi a disposizione erano scarni per decidere di verificare un solo indagato. Si è proceduto a forza di pressioni mediatiche, cercando di cavalcare l'onda (ha colpito anche l'opinione pubblica che non cambierà più la sua idea colpevolista) e dando per scontato quanto scontato non era affatto. Probabilmente si è sperato in una intercettazione, telefonica o ambientale, e si è creduto che nel tempo il Logli si sarebbe tradito. Così facendo si sono forzate le indagini portandole ad essere, nonostante l'enormità di mezzi e uomini impegnati, scarse e unidirezionali.

Grazie a questo modo di procedere, ora che l'ultima immensa battuta non ha avuto esiti con cosa resta in mano chi ha indagato? Poche mosche, e guai ad aprire il pugno, che devono far riflettere... perché il risultato, anche se Roberta Ragusa la si fosse cercata un anno fa, non sarebbe stato diverso dall'attuale. Se un cadavere lo si cerca dove non è, diventa impossibile da trovare anche se nell'immediatezza della scomparsa si impiegano centomila persone. Di certo, l'anno intero passato a puntare il dito rafforzerà le convinzioni mentali di chi pretende vi sia un assassino in casa Logli. Di certo, pur di poter parlare ancora sullo stesso tono, si tirerà in ballo il lago di Massaciuccoli e i suoi fondali, le grotte inesplorabili (come se l'indagato fosse un geologo), altri luoghi impervi e i cinghiali. In questo modo si continuerà a dare per assodato che il marito è una bestia schifosa che ha ucciso sua moglie. Lo si farà perché chi ha scelto la direzione investigativa, ha lasciato che il virus colpevolista si propagasse in tivù e si è dato risposte unidirezionali, quindi probabilmente sbagliate. C'è, ad esempio, chi si è chiesto il motivo per cui Roberta ha lasciato una lista della spesa incompleta. Addirittura, per avere più risposte colpevoliste, si sono scomodati dei grafologi che hanno appurato il cambio di velocità usato fra le prime e le ultime parole. Così, grazie a quel foglio mezzo scritto, si è potuto additare il Logli dicendo che Roberta non l'ha completata perché distratta da un qualcosa capitato all'improvviso ed ipotizzando, come causa, un litigio col marito per via delle telefonate inviate da quest'ultimo all'amante.

Ma i motivi per cui potrebbe aver scelto di accellerare la scrittura possono essere altri: a partire dalla bimba che mentre il padre è in autoscuola o in soffitta inizia a frignare o fa un brutto sogno, per arrivare a dei fanali abbaglianti che si accendono e spengono davanti al portone (un segnale convenzionale). E che il marito poco c'entri con quel cambio di scrittura, lo dimostrano i suoi comportamenti successivi. Se si suppone l'esistenza di un Antonio Logli assassino animale che pensa a tutto, tanto che il cadavere di sua moglie non si trova nel raggio di oltre cento chilometri, bisogna supporre anche che, concedendogli una buona mente criminale visto che ha resistito per un anno alle pressioni, di quella lista non ne avrebbe parlato a nessuno. Perché mostrarla invece di bruciarla o gettarla nel water? Ha avuto una notte intera per pensare al dopo e poteva tranquillamente affermare di aver lasciato sua moglie davanti al televisore... per quale motivo mettere in mano ai carabinieri una lista? Non c'era motivo, per questo è strano che lui stesso la mostri ai giornalisti e agli inquirenti. Come è strano che, volendo far pensare a una fuga volontaria, abbia lasciato in casa gli effetti personali della moglie, il bancomat, lo spazzolino da denti, il pettine gli abiti e quant'altro serve a chi decide di andarsene. Perché non ha seppellito tutto assieme al cadavere ed ha lasciato agli inquirenti una scena che sa di incredibile? E' un assassino che premedita a fasi alterne? Intelligentissimo quando deve occultare e stupidissimo quando deve depistare?

C'è anche chi si è chiesto perché il marito abbia chiamato l'amante chiedendole di far sparire il telefonino che dimostrava la loro relazione. Perché a poche ore dalla scomparsa di sua moglie chiama la giovane concubina e le impone di gettare il cellulare? Ecco, se vogliamo fare un appunto che possa spiegare l'attaccamento della Procura a una unica teoria, lo dobbiamo fare in relazione alla distruzione dei telefonini. Ma come ogni indizio colpevolista considerato a carico di un indagato, anche questo non deve restare unidirezionale e per risultare determinante va provato con una valutazione contraria che dimostri l'impossibilità di altre spiegazioni logiche. Le valutazioni deve farle, ad inizio indagine, chi ha in mano e coordina il pool investigativo. Motivo per cui, se da un lato la scelta di nascondere l'amante ai carabinieri può apparire compromettente e aprire giuste piste investigative, dall'altro lo si può considerare un normale atto di autodifesa. Chiunque si trovi ad avere a che fare con chi fa indagini sulla propria famiglia, in maniera particolare se queste partono da una denuncia di scomparsa, cerca di tenersi a lato e non parlare a tutti di quegli scheletri che fino a quel momento ha murato negli armadi. A questo proposito c'è da dire che è giusto verificare quanto una storia extraconiugale intrattenuta da un marito possa aver influito sugli eventi, visto che un'amante è uno scheletro ingombrante se relazionato a una moglie sparita nel nulla. Però c'è da dire anche che a volte una pista del genere è pure giusto accantonarla, specialmente se le verifiche non portano a un movente o a una complicità criminale fra gli amanti.

Che non ci sia stata complicità fra i due lo dimostrano proprio le telefonate. Fossero stati insieme tutta la notte, a causa di un cadavere da occultare, avrebbero parlato vis a vis e non sarebbero servite altre chiamate per accordarsi sul da farsi. In tutti i casi, anche non volendo accantonare completamente la pista intrapresa, la si poteva comunque lasciare in sospeso e mentre qualcuno cercava terra smossa sul monte Amiata (per dire un nome a caso), provare a ragionare in maniera contraria. E non volendo ipotizzare una fuga volontaria, fermi nella convinzione di un omicidio perpetrato nella notte del 13 gennaio, per non rischiare di veder volare via le quattro mosche che si avevano già allora in mano, serviva di cercare nell'immediatezza piste alternative. Piste che ad oggi paiono difficili da seguire. Vogliamo ragionare come se Roberta Ragusa fosse davvero morta? Facciamolo, tenendo però nel debito conto che la battuta colossale effettuata la settimana scorsa, ha refertato la mancanza del suo cadavere negli spazi aperti e nei luoghi pubblici della provincia pisana. Questo, senza ombra di dubbio, significa che nessun cadavere è stato occultato nelle zone in cui tutti possono avventurarsi o frequentare, dai campi, colti o incolti, ai laghi, ai boschi e alle grotte. Ora, considerando che il giardino di casa Logli è stato oggetto di svariati controlli, che l'inceneritore di cui s'è tanto parlato ha un sistema di sicurezza che lo blocca in presenza di carne, sia umana che animale, che anche i furgoncini dell'azienda in cui il marito di Roberta lavorava sono stati oggetto di rilevamenti da parte del Ris, non subito ma a inizio estate, che la zona attorno alla suddetta azienda è stata battuta palmo a palmo, dobbiamo giungere all'unica conclusione che non piace né ai media né alla procura di Pisa. In poche parole: è assai complicato additare Antonio Logli ad assassino e affibiargli un omicidio premeditato.

Però, sempre volendo considerare Roberta Ragusa defunta, il fatto che il cadavere non sia né nei luoghi a disposizione del marito né in quelli aperti e pubblici, può offrire alla Procura, nei sei mesi di proroga (che di certo diventeranno almeno un anno intero), l'occasione del riscatto. Questo perché il procuratore Adinolfi è uomo di legge da sempre, perché ha un'enorme esperienza e risulta difficile credere non sia giunto ad altri spunti investigativi e ad altre probabili soluzioni, quelle che nessuno ha cercato nei primi giorni in quanto, grazie ai cellulari distrutti, tutti si sono convinti che la donna fosse stata uccisa e occultata dal marito. Il discorso è semplice. Per non rischiare di fare un buco nell'acqua e non riuscire a ottenere la condanna futura del Logli, la richiesta di proroga dimostra che al momento non ci sono prove che lo possano far dichiarare assassino, bisogna adattarsi agli eventi e fare anche ragionamenti scomodi e diversi. Insomma, a questo punto è chiaro che un corpo morto non c'è... come è chiaro che se un cadavere davvero esiste, ma non si trova in una zona dove tutti possono andare, lo si dovrà cercare nelle proprietà private mai battute durante le ricerche. Al limite qualcuno potrebbe averlo nascosto in un anfratto o in un luogo sicuro, anche lontano da Pisa. Ma deve essere un anfratto o un luogo in cui non tutti possono entrare. E chi può averlo occultato? Il marito, che per sospettarlo occorre ipotizzare conosca la terra toscana a menadito, o chi di quell'anfratto o luogo sa praticamente tutto perché lo frequenta o lo ha frequentato?

Per cui la domanda è: il procuratore reitererà le sue convinzioni o farà anche scelte contrarie al suo credo e attenzionerà i vicini di casa, diciamo chi abita nel raggio di un chilometro dall'autoscuola, gli amici e i clienti della scuola guida... o escluderà tutti a priori perché influenzato dalla apparente mancanza di un movente? Ma chi dice che per uccidere una donna, specialmente se sola all'una di notte, serve un movente extra lusso? Il suo curriculum non mi fa credere che si ancorerà a un'idea fissa. Magari lo farà senza parlarne, ma a parer mio cercherà di dipanare la matassa anche partendo da altri capi scoperti. Per questo non mi risulta difficile ipotizzare che possa indagare al di fuori dalla idea colpevolista del Logli. Immedesimiamoci ed ipotizziamo: fossimo in lui da dove partiremmo? Di sicuro dal naso del cane molecolare che pare sia arrivato ai binari della ferrovia e ad un passaggio a livello. Ma visto che i treni passando a velocità sostenuta disperdono gli odori che si trovano nel loro raggio di azione, non pare assurdo credere che si debbano considerare più passaggi a livello e non solo quello in cui il cane si è fermato. A poche centinaia di metri da casa Logli ce ne sono tre, uno è in una strada traversa alla destra, uno in una strada traversa alla sinistra e l'ultimo taglia la stessa via Dini.

Ora, senza additare nessuno e parlando su una linea generale basata su un omicidio e sulla mancanza di un cadavere negli spazi aperti e nei luoghi pubblici (quindi un eventuale corpo privo di vita può essere solo in spazi privati), dobbiamo constatare che a ridosso dei binari di Gello vi sono case con grandi giardini e che, oltre a due geologi, persone che conoscono bene gli anfratti della Toscana (uno è proprietario di un agriturismo), vi abita anche chi ha ottenuto un 'posto barca', e sono pochi, di quelli che si trovano alla foce di un fiume della zona (di solito all'attracco vi è un capanno). Ok, di certo queste persone non c'entrano nulla e gli spunti investigativi non sono di prim'ordine, ma se al tutto aggiungiamo il fatto che da subito si era parlato di 500 euro prelevati il pomeriggio del 13 gennaio, soldi scomparsi dalla casa e dalle discussioni mediatiche, possiamo ben dire che potrebbero nascere idee investigative diverse da quella consolidata. Non seguire altro che la linea già tracciata, potrebbe portare la procura a una debacle (e il procuratore Ugo Adinolfi non è abituato a perdere). Per questi motivi, sempre che Roberta Ragusa sia davvero morta, io credo che nel prossimo anno ci saranno iniziative importanti... e non tutte riguarderanno Antonio Logli.

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1.114 commenti:

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Anonimo ha detto...

premessa: come in tutti i casi di cronaca, ciò che noi sappiamo circa indizi e mica indizi è solo ciò che ci riporta la stampa; nulla esclude che la procura abbia ben altro, non lasciato trapelare; ancora: non sento più parlare della questione del Logli visto a "grattare" la soglia per ripulirla da non si sa cosa nè degli stracci bagnati trovati dalla colf la mattina dopo; ultimo: concordo che sia scellerato "innamorarsi" di una tesi e cercare riscontri ad essa senza mettere in parallelo una squadra a vagliare tempestivamente ipotesi diverse, così perdendo occasioni magari irripetibili e creando l'humus ideale al "caso irrisolto" o alla condanna discutibile.
Tanto premesso, mi permetto di farti un appunto Massimo: tu compi lo stesso errore che imputi agli investigatori, ossia assolutizzare delle valutazioni opinabili confinandole nell'inopinabile (il massimo errore investigativo: una mamma non abbandona i figli. balle: le variabili sono talmente tante che non considerarle significa stroncare le gambe al caso). Tu sottolinei la questione della lista della spesa e dei documenti personali ritrovati a casa. Ebbene, io ti dico con affermazione che, teoria per teoria, credo abbia la medesima dignità, che una persona intelligente qual è sicuramente il Logli: 1-considera che la lista della spesa alla fin fine non potrà dire nulla di certo contro di lui ma in compenso lo metterà in buona luce quanto a collaborazione: che succede se poi salta fuori e io non l'ho riferito? (diversa la questione dei telefoni, che ha una spiegazione alternativa buona che è quella che hai riferito tu); 2- idem per i documenti e altri effetti: se poi il cadavere lo scoprono, chi altri può avere raccolto quegli effetti personali custoditi in casa se non io che sono il marito? che vantaggio dà ad un assassino estraneo depistare ne senso dell'allontanamento volontario? è un collegamento difficile da eliminare e un depistaggio in piena regola che pesa non poco in caso di condanna; quindi, se lui è stato, bene ha fatto a manipolare il meno possibile, sia aggiungendo che sottraendo; difatti se e ripeto SE è colpevole, la realtà ci dimostra che ha fatto benissimo a non alterare nulla, visto che siamo tutti qui con un palmo di naso.
La pista del cane, poi, non è così "blindata": nel caso Rea ci hanno spiegato che la pista olfattiva può permanere per diverse settimane, quindi giusto indagarla ma non necessariamente riconducendola alla sera della scomparsa; anche questo sarebbe un limite investigativo pericoloso.
Da ultimo ma forse più importante di tutti: il cadavere non si è trovato quindi non c'è. Il caso Gambirasio insegna che un cadavere esposto (non sepolto) in mezzo ad un campo brullo (non in anfratti angusti) e frequentato è sfuggito alla battuta "a griglia" ed è stato ritrovato solo fortuitamente. Morale: con le certezze assiomatiche non si rende mai giustizia, nè agli indagati nè alle vittime.
Ribadisco comunque, che non stigmatizzo la sostanza del discorso (pessimo modus procedendi degli investigatori) ma il metodo che tu contrapponi a quello investigativo, in sostanza ne riproduce gli errori pur per condurli a risultati opposti.
Spero tu ne abbia a male, non intendo fare sterile critica ma contribuire al discorso.
- chiara -

Unknown ha detto...

Ottima logica Chiara. Ciò che tu hai captato è esattamente quanto io volevo passasse, pessime indagini condizionate dalla unidirezionalità delle valutazioni. Ma pessime indagini che dopo la battuta, non guardare l'eccezione del caso Yara perché solo uno su mille non viene ritrovato in ricerche del genere, potrebbero dirigersi in direzioni migliori.

Per quanto riguarda la colf pare appurato che non lavorasse più a casa Logli da un anno (potere dei media?). Questo mi hanno detto.

Per il fiuto del cane, invece, prima di parlarne ho cercato di ragionare su quanto tu hai esposto. E tu hai ragione, perché mi sono risposto che è certamente possibile sia passata per i campi ed arrivata alla ferrovia in altre giornate. Chiaro che nell'articolo non ho scritto il resto del mio pensiero, che forse mi avrebbe reso antipatico, limitandomi ad indicare alcuni possibili luoghi di arrivo.

Seguimi. Se durante il giorno nessuno l'ha mai vista scavalcare la ringhiera, ma il suo odore c'è ed è possibile vi sia passata altre volte, non solo una intendo... a questo punto credo che tu riesca a capire quale pensiero non ho scritto e non scriverò.

Massimo

Anonimo ha detto...

allora non lo scrivo e non lo scriverò nemmeno io, ma vedo che siamo in sintonia sul punto....

e tanto per capirsi con chi si appiglia alle affermazioni di mamme/amiche/conoscenti di vittime o presunte tali su cosa avrebbe/non avrebbe fatto/detto/pensato la protagonista: considerate che la gente media ha la scelleratezza di voler tutelare un qualche presunto onore o decoro (del tutto personale) del congiunto anche costasse l'irrisolutezza del caso o la condanna di un non colpevole.
Al di là della bontà o meno delle ipotesi accusatorie o della differenza tra ragionevolezza di un assunto e prova necessaria a fondare una condanna, tra i casi recenti mi vengono in mente la madre della Cesaroni [che di fronte alla nazione - per un proprio personale e frainteso senso di pudicizia - nega che la figlia potesse indossare il reggiseno o la canottiera di uno o due giorni prima (come in realtà fa il 98% delle donne anche se non lo ammetterebbero in pubblico pur non essendoci nulla di strano o di criticabile) col risultato di trovarsi un Busco a processo trent'anni dopo per questa stupidaggine] o la mamma della Rea [che nega recisamente che la figlia umiliata e cornificata potesse rispondere per le rime al marito e sputargli in faccia tutta la sua nullità - tesi Tommolini sostenuta da intercettazioni del Parolisi - preferendo farla passare da donnetta priva di orgoglio e amor proprio e dunque a mio personale sentire rendendole un servizio del tutto opposto alle intenzioni] o sempre nel caso Rea tutte le conoscenti e amiche e perfino le Palombelle qualunque [a dire che una donna non esce mai senza borsetta e men che meno - orrore! - senza la borsa della bimba....sapeste le volte che ho mendicato latte o pannolini per semplice dimenticanza o imprevisti di programma, eppure chi si azzarda a dire che non amo e non curo i miei figli si scontrerebbe con mille testimonianze contrarie...e le volte che sono dovuta ripassare a pagare il tabacchino dimenticandomi che quei 5 euro che pensavo di avere in tasca in realtà li avevo già spesi (questione spiccioli per il caffè nel caso Rea) eppure non sono deficiente nè parassita....semplicemente sono una persona e come tale fallace. E lo sono anche le vittime di omicidio, senza che ciò tolga nulla al loro essere persone splendide. La donna tradita e umiliata non si troverebbe mai un amante a propria volta o lo sbandiererebbe ai quattro venti perchè "è una brava persona e non dice mai bugie"? una Ragusa in preda al disordine emotivo dato non solo dal tradimento ma dalla presa di coscienza che l'altra è una che i figli adorano, entra in una spirale paranoide che glieli fa vedere già persi e pur amandoli con tutto il cuore - anzi proprio per questo - decide di "togliersi di mezzo" per non complicare loro la vita?...nooooo, impossibile! li amava! ci rendiamo conto di quanto complicata sia la mente umana? di quanto poco lineare sia l'emotività? quanto un'azione non si identifichi con un giudizio di valore? Diamoci un taglio coi buonismi ipocriti, che nei casi di omicidio queste cose - esternate per un mslinteso senso di giustizia morale - conducono a non rendere giustizia effettiva alle vittime stesse! Alla faccia della buona fede.
- chiara -

Anonimo ha detto...

ah, scusate, dimenticavo la più bella di tutte: marito e figli conoscono il guardaroba di una donna tanto da dirti per certo se manca o no qualcosa.....hahahahahahaha!!!! no, seriamente: manco io saprei dire a colpo d'occhio se manca qualcosa nel mio finchè non mi viene in mente di indossarlo e non lo trovo, figurati mio marito, poraccio! ma per favore....
un marito normale secondo me ti risponde, ma che ne so, boh, non credo, forse sì...ma che ti dica "decisamente no" francamente non mi sconfiffera, o non l'ha detto così o la riposta non mi piace granchè, per quel che vale...
- chiara -

PINO ha detto...

Una "chiara" che conferma il suo nik nell'analisi di quanto hai scritto, caro Massimo, fino a riportarti a quel pensiero che NON hai messo per iscritto, e che "mai scriveresti".
Apprezzo l'acuta, stimolante giostra di "chiara", ma apprezzo ancora di più il tuo serio riserbo professionale!
Ti abbraccio, Pino

Anonimo ha detto...

io continuo ad avere le mie riserve.
Una coppia in cui il marito si imboschi in soffitta per telefonare, e la moglie scavalchi più o meno regolarmente staccionate nottetempo per andare non si sa dove e non si sa da chi, per quanto poi? mezzora?
giusto il tempo prima che la figlia piccola si infili nel lettone?
continuo a ribadire che non ho dati a disposizione per propendere da una parte o dall'altra, e quei pochi non mi fanno essere ottimista.
Logisticamente, vorrei sapere se il punto il cui la pista fiutata dai cani si interrompe incrociando il percorso visto fare in automobile dal Logli, sempre che sia vero l'abbia fatto.

Comunque è tardi per far fiutare i giardini delle case vicine, troppo tardi, e ad ogni modo non è a ridosso di un ingresso altrui che si fermano le tracce, ma nei pressi di un passaggio a livello, ovvero là dove le automobili sostano aspettando che la barra del passaggio a livello si alzi.
Un ottimo posto, a parer mio, per tendere un agguato a qualcuno che si sapeva avrebbe preso quella strada, e il percorso fatto a piedi da RR mi fa ritenere abbia preso una scorciatoia, dopo aver visto un'auto partire, per arrivare in tempo a quel passaggio a livello al quale necessariamente l'auto si sarebbe fermata.
Lì potrebbe essere salita a bordo, per poi scomparire nel nulla.
Ma, ribadisco, è pura speculazione.

Tabula

Manlio Tummolo ha detto...

L'uscita del magistrato è solo una banalità ovvia: peccato che per dirla, ha atteso un anno. Se questi sono gli inquirenti, spariamoci.

Inviterei tutti a guardare (su "You Tube" si trova intero) il film di Fritz Lang del 1931, ambientato nella Germania di Weimar, "M: il Mostro di Duesseldorf". Io lo vidi, ragazzino ancora, a Caserta. Mi ricordavo solo dell'inizio, dimenticamdo tutto il resto: è la storia di un pedofilo assassino, il che sembra anche fatto storico, ma non ne sono sicuro. Tutta la tematica di un'indagine di natura criminale e, soprattutto, alla fine del film la scena del "processo popolare" (condotto dai criminali che erano riusciti a catturarlo), le motivazioni del "difensore", ecc., sono tuttora di grande attualità. Un vero trattato di criminologia e di Diritto penale risulta quel film, svolto col classico "rigore" tedesco. Ha molto da insegnare anche a certi magistrati moderni che, pur avendo molti più mezzi tecnologici a disposizione, non riescono per nulla ad esercitare l'analisi induttiva dei fatti e cercano, viceversa, un qualunque fesso da incastrare con fatica poca o minima.

Manlio Tummolo ha detto...

Una nota aggiuntiva.

Allo stato attuale, invece di dire frasi inutili, ovvie e banali, si deve distinguere l'indagine sulla sorte (qualunque sia) di Roberta Ragusa, in quanto "sparita" dal resto. Poi, se trovata cadavere o simile, appena allora si deve cominciare a vedere chi e come sia stato l'autore del delitto. Non si può cercare l'assassino senza sapere se c'è un assassinato.

Perfino con una persona ultraottantenne, che certo non ha le energie di una signora quarantenne, non riescono a trovarla viva o morta (lo vedo bene con la mamma della mia amica, a Pordenone), figuriamoci sul resto. Poi dicono: "Ah, se fossimo riusciti ad intervenire prima che fosse uccisa, a quest'ora certo sarebbe viva" (edizione criminologica di La Palisse).

Mimosa ha detto...

Sono stata assente per un bel po’ e oggi ho impiegato ore a leggere tutto, mi sono piaciuti molto i ragionamenti di Vanna e Stefania e anche di Stefano in particolare sull’abbigliamento.
Dimentichiamoci una buona volta e per sempre il pigiama e le ciabatte!!! Nessuno ha mai detto che RR è uscita in pigiama. Il marito racconta che l’ha vista vestita con maglia scura e pantaloni da tuta. Pochi giorni dopo è stato lui a dire in un intervista che la figlioletta, dopo la scomparsa, “si era ricordata del pigiama rosa della mamma che non era nel cesto della biancheria sporca”, parole di L. e sempre lui dice che “la bimba si è accorta mancavano da casa le ciabatte”.
Lo ribadisco pure io: che ne sa un uomo cosa manca dal guardaroba della moglie???
La bambina allora aveva 10 anni, il primogenito 17, e non sono mai stati interrogati, ora hanno entrambi un anno di più, il maschio già maggiorenne potrebbe essere interrogato, perché non lo interrogano?
C’è un bisbiglio che i figli fossero molto affezionati alla loro ex tata, che peraltro passava ancora con loro anche le vacanze estive (i Logli avevano una casa all’Isola del Giglio, se non sbaglio), è normalissimo… ma i bisbigli dicono che i ragazzi senza dubbio hanno assistito alle liti tra i genitori, è normalissimo anche questo… e poi i figli percepiscono le tensioni tra i genitori, non sono mica stupidi o tonti, hanno le antenne ben tese anche più piccoli d’età, se essi hanno accettato la donzella in casa a sostituzione della mamma forse qualche parte hanno l’hanno avuta nella vicenda, ammettendo l’ipotesi che RR se ne sia andata nottetempo piantando tutti, magari prendendo le difese del papà tartassato da una mamma fatta passare per isterica ... (parlo per esperienza personale, non in merito alla gelosia ma alla coerenza educativa che pretendevo).

Se invece RR non se ne andata spontaneamente, il maschietto qualcosa deve aver capito …
Ma ve lo immaginate il loro stato d’animo ad assistere in tv ai servizi sul caso della madre, e specialmente alle cose che si scrivono sul web e in blog come questo? Sono protetti? Ah, indubbiamente con un lavaggio del cervello, anche da parte dei nonni! Altroché clan Rea!

Domandiamoci invece perché A.L. racconta alla giornalista che è scomparso il cavo del cellulare.

Mimosa

Manlio Tummolo ha detto...

Altra coincidenza dunque: l'isola del Giglio è pure l'isola della Concordia, incagliatasi proprio la stessa notte. Mi pare che qualche dubbietto dovrebbe nascere.

Mimosa ha detto...

@ Manlio
lo so, non vedevo l'ora di fartelo sapere ...
ma non crederci troppo
non coincidono gli orari

Mimosa

Mimosa ha detto...

Posto ora la mia ae la vostra ttenzione sul “pigiama”.
Vi ricordate che nel mese di maggio 2012 è stato dato ampio risalto al rinvenimento, in un bosco una quarantina di chilometri da Gello, di un pigiama rosa “simile a quello indossato dalla donna” di cui poi non si è saputo nulla?
In verità c’erano più oggetti: un pigiama bianco a disegnetti rosa, un paio di mutande a culotte che sembravano di seta color violaceo, un reggiseno del tipo imbottito color ciclamino scuro, un paio di scarpe tipo “ballerine” nere apparentemente di lacca.
A suo tempo avevo postato anche un dettagliato commento. Ora rilevo questo: non si è mai saputo nulla in merito, nemmeno è mai affiorata la supposizione (del resto i media non dicono nulla quando non ‘devono’ dire) che sia stata una messa in scena, un bel depistaggio …!
Quando Roberta è scomparsa c’era neve e ghiaccio ovunque, specie in quella località di collina.
Come mai quegli indumenti non erano macerati dalle intemperie?
Come mai erano tutti assieme in spazio circoscritto?
Nemmeno una volpe o un cinghiale (per non elencare tutti la microfauna di un bosco) in 4 mesi li ha scompigliati?
Come mai solo le scarpette, pulitissime e lucidissime, apparentemente nuove, contenevano foglie secche mentre sopra a tutto il resto non c’era niente?
Di chi erano tutti quegli indumenti???
un bel depistaggio o no?

Mimosa

Manlio Tummolo ha detto...

Non sarà per caso anche che questi ormai celebri "inchini" servano a far salire o scendere determinate persone, forse ospiti clandestini ?

Se il marito avesse fatto premeditazioni di uxoricidio, presumo che avrebbe ritardato al massimo possibile la notizia della scomparsa, o avrebbe cercato di far credere che la moglie fosse andata da qualche parente, amica ecc., magari all'estero.

Viceversa, al momento della scomparsa, hanno mai interrogato i frequentatori della Scuola-guida per capire se potesse essere scappata con qualcuno o rapita da qualcuno ? Avevano indagato in quell'ambiente ?

A me dà l'impressione che certi tardivi pentimenti della Magistratura sulle omissioni nelle ricerche dimostrino solo la scarsa capacità di ricerca delle persone, perché ripeto: anche quando si tratta di persone piuttosto anziane, non pienamente consapevoli, che non possono fare grandiose distanze con i propri mezzi, ecc. ecc., che di sicuro non hanno amanti oppure mariti violenti, nondimeno non riescono a trovarle. C'è dunque un'effettiva disfunzione nelle metodologie di ricerca o semplicemente minimo impegno.

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie Mimosa,
ma la storia degli orari è legata alla memoria (sincera ?) dei familiari. Non vi sono state testimonianze di terzi per corroborare quelle dei familiari. Una coincidenza può ben capitare, ma due o tre insieme pare di no.
Una donna scompare esattamente la notte stessa in cui, a distanze non inarrivabili, si incaglia una nave con 30 morti e due dispersi determinati (e i clandestini?), presso l'Isola del Giglio. L'isola del Giglio risulta sede di una seconda casa dei Logli.

Vediamo anche con Sarah Scazzi, come l'arco di dubbio cronologico sia arrivato ad un'ora intera, se diamo per buona la testimonianza della studentessa Erasmus in merito ad un secondo incontro ldella madre con la ragazza.

Che sia morta, o no, nella nave, potremmo saperlo solo dopo che la nave, disincagliata, potrà essere ispezionata a fondo.

Mimosa ha detto...

@ Manlio
una volta sola sono stata in crociera (sulla SMC) e l'inchino è stato fatto presso Sorrento (con spettacolari suoni di sirene e fuochi d'artificio dalla costa), ma mai la nave si ferma per far salire qualcuno ... La Concordia ha fatto il precedente imbarco di passeggeri da Civitaveccia alle ore 20.30 circa ... non ci siamo con i tempi
e poi a che? troppa fantascienza ...
Mimosa

Mimosa ha detto...

Civitavecchia ... ovvio ...la triestinità ha contagiato le mie dita sulla tastiera?

Mimosa ha detto...

Ultimo mio intervento: la notte della scomparsa di Roberta era tutto innevato e ghiacciato (ve lo siete dimenticato che aveva nevicato in Toscana e in mezza Italia?), c’erano 8 gradi sotto zero in quella zona! Se da qualche parte intorno alla casa e oltre al muretto c’erano delle orme, purtroppo le ricerche (blande), cominciate ben giorni dopo la denuncia della scomparsa fatta solo il pomeriggio, quali impronte di scarpe o di gomme d’automobile avrebbero potuto rilevare?
il sole dei giorni successivi ha sciolto la neve e fatto scomparire qualsiasi traccia intorno alla casa e nel percorso fato dai cani.

A proposito dei cani: non avrebbero potuto annusare percorsi di Roberta in giorni precedenti, se nel frattempo era caduta la neve che ha ricoperto il terreno … ragion per cui hanno annusato tracce più recenti … quelle dalla neve in poi … non so se mi spiego …

Mimosa

Unknown ha detto...

Ciao Mimosa.

Tre precisazioni:
1)I figli sono stati interrogati, la bimba alla presenza di uno psicologo.
2)Il pigiama ora pare assodato che non fosse un pigiama ma una tuta da ginnastica color rosa. Mancano anche le scarpe da ginnastica.
3)La neve non c'era il 13 gennaio, è nevicato a fine mese.

Massimo

Stefania ha detto...

Ciao Mimosa, Ciao a tutti.

Vorrei fare una premessa: sono convinta nei confronti di Logli ci siano diversi indizi. Quell'uomo non mi piace, non lo nego (si tratta di onestà intellettuale) ma ad oggi, per quel poco che mi è dato di sapere, se fossi un giudice non potrei mai dichiararlo colpevole. Proprio perchè quel poco che si ha in mano (il famoso pugno di mosche citato da Massimo) è davvero troppo poco.

Rimane il mio personale convincimento sia atto dovuto verificare e studiare ogni possibile motivazione alla scomparsa di Roberta Ragusa, non tralasciare alcun particolare.

Se gli inquirenti si sono concentrati sul Logli un motivo ci deve essere.

Non trovo giusto dire che da subito si è puntato il dito su quell'uomo: certo, è stato sentito perchè è normale che il marito, la persona che per ultima ha visto Roberta prima della scomparsa, colui che con lei ha diviso o fatto finta di dividere un gran bel pezzo della sua esistenza possa essere d'aiuto alle indagini.

Quando il Procuratore Adinolfi lamenta il fatto che certe indagini andavano compiute un anno prima a mio avviso dice proprio questo: abbiamo creduto per troppo tempo alla tesi di una scomparsa volontaria, ed abbiamo perso la possibilità di fare rilievi che oggi risultano piu' complicati se non impossibili.

Vi ricordate degli avvistamenti? Vi ricordate di quell'uomo proprietario di una Fiat Panda che dichiaro' di aver dato un passaggio quella notte ad una donna che poteva essere Roberta?

Quella macchina è stata sottoposta ad indagini, si è scoperto non ha mai trasportato la donna.

Tutti noi ed anche gli inquirenti a mio avviso, hanno sperato, hanno creduto Roberta fosse scomparsa. Magari confusa a causa del trauma dovuto "all'incidente domestico" dei giorni precedenti.

Non è quindi vero che subito si è puntato il dito sul Logli, che subito si è pensato all'omicidio come unica soluzione del giallo.

Non è corretto dichiararlo.

Senza preclusioni di sorta, gli inquirenti hanno studiato il caso.

Senza preclusioni di sorta noi tutti abbiamo sperato Roberta si fosse allontanata volontariamente e che magari confusa e sconvolta sarebbe tornata o sarebbe stata rintracciata in una struttura ospedaliera.

Ma proprio perchè gli inquirenti devono agire senza preconcetti, hanno ANCHE valutato l'ipotesi Roberta sia stata vittima di un omicidio.

Cosa dovevano fare? Non considerare questa eventualità perchè non si accusa senza prove? Il Logli è indagato, non è stato (ancora) accusato di nulla ed è probabile non verrà mai rinviato a giudizio se non interverranno nuovi elementi.

Rimane un uomo che ha attirato l'attenzione degli inquirenti come possibile omicida, questo è quanto.

(Segue)

Stefania ha detto...

Ma ci sono altri elementi che vorrei con voi valutare:

- la casa vacanza dei Logli è all'Elba e non all'Isola del Giglio;

- Che sulla Concordia viaggiasse Domnika, del Capitano amica, non vuole dire sulle navi da crociera ci siano clandestini, a meno che non si voglia con quel termine indicare chi è ospite di un membro dell'equipaggio (non chiaramente un inserviente ma qualcuno con incarico di prestigio) e che per questo non abbia una cabina assegnata. La Concordia ha lasciato Civitavecchia a ora di cena, a quell'ora Roberta era con i figli, per far salire a bordo clandestini al Giglio si deve attraccare, avvicinarsi agli scogli non serve allo scopo ma solo a distruggere vite e nave, lo sappiamo. Quindi valutare la possibilità Roberta sia nascosta in una cabina mi pare un'idea balzana;

- Se vogliamo buttare un corpo in una forra, in un anfratto, lo facciamo .... non ci caliamo all'intenrno. Non serve essere speleologi;

- Il fatto gli inquirenti si siano "affidati" ai sensitivi, la dice lunga: voi davvero credete Adinolfi creda che qualcuno possa avere visioni? Nein. Molto piu' prosaicamente spera che questi personaggi possano avere avuto informazioni riservate e che le possano comunicare agli inquirenti cammuffandole da "incontri con l'aldilà". Si è già visto nel caso di quella povera ragazza ritrovata dopo anni nel lago di Lecco con la sua autovettura;

(Segue)

Antonello ha detto...

Si impara sempre un po', ad esempio io non sapevo e non immaginavo che il passaggio dei treni corrompe le piste di raft e questo, se e' come dice Massimo e non mi sembra di avere elementi per non pensare che se ne sia accertato, dovrebbe riconsegnarci altri elementi logici.
Ripetiamo, R.R. esce ipoteticamente e con il conforto dei molecolari dal lato ringhiera davanti al quale il L. pronuncia quella strana ed interrotta allocuzione "a quell'ora", attraversa il prato disordinato della xampagna alle spalle del comprensorio, passa un piccolo ruscello e si innesta sulla parallela della linea ferroviaria, forse potrebbe atteaversarla, nella ipotetica speranza di sfuggire meglio a qualcuno, ma non lo fa, non attraversa, prosegue parallela al lato dei binari ed i cani ci dicono che se la pista non e' detto sia l'ultima di sicuro e' la piu' intensa, cammina o corre lungo quel parallelo su un costone che da googlearth sembra essere non leggermente piu' alto della proprieta' L., e' buio, il freddo e' importante, non cade, non devia, il tragitto non ha fronzoli, che avremmo saputo, la pista non e' confondibile, continua per circa duecento metri per giungere prima ad una frazioncina di pochissime case, la pista continua e va a perdersi vicino alle case ed in prossimita' di un passaggio a livello, non e' dato sapere se gia' sull'asfalto o se ancora in zona di terra.
Nella linea seguente quindi nessuna pista, tutto si interrompe, ed un treno che fosse passato dopo avrebbe cancellato anche la pista fiutata sin li, quindi o non sono passati treni dal passaggio di R.R. per quel tragitto al momento di ricerca dei cani, e quindi la pista sarebbe confortato fosse proprio della sera della scomparsa, o la pista e' un depistaggio dell'ultima ora.
A questo punto servirebbe conoscere quale e' stato l'oggetto/indumento appartenuto a R.R. che avrebbe fatto da traccia olfattiva di riferimento data ai cani prima di iniziare le loro ricerche.
Rimane la ragione inconfessabile di un eventuale fuga od allontanamento, rimane che se la pista e' accreditata e che se il testimone pure non si capisce perche' dopo aver trasportato ipoteticamente il corpo sin dal passaggio a livello il L. avrebbe poi dovuto inscenare l'uscita in auto, o ha fatto l'uno o l'altro, a logica (che non sempre ci azzecca), per questo a mio parere potrebbe sapere o potrebbe depistare un orario di uscita di R.R. ben preciso, le variabili sono rappresentate da terzi ed appunto da ragioni pubblicamente inconfessabili.
Trovo che la "via naturale" di Tabula possa avere linee di fondamento tolto che pero' riterrebbe ininfluente e casuale l'uomo che verso l'una e mezza sbuca sulla strada per Pisa, a 500 metri circa dal luogo di scomparsa, rischiando di essere investito.
Tale strana presenza, se non ricordo male, fu' testimoniata da piu' di un guidatore che quella notte percorreva quel tratto di strada, chi ha visto la scena e chi materialmente ha evitato di investire la figura in soprabito, si diceva, lungo.
Riterrei quindi il fatto oggettivo visto che riportato da piu' testimoni, e statisticamente impossibile da annoverare ad eventi paralleli di una certa portata negli stessi momenti ed in luoghi un po' troppo vicini.
Per il resto, l'ipotesi di Tabula avrebbe pure una sua verosimiglianza e semplicita' sorprendenti a mio avviso.

@Chiara
concordo a pieno con molti concetti da te espressi, non Chiara, di piu', Chiarissima.

Anonimo ha detto...

@Mimosa
I Logli hanno una casa all'isola d'Elba dove passavano le vacanze non all'isola del Giglio.
I figli sono stati interrogati.
Alex

Stefania ha detto...

Vi ho rubato troppo tempo, quindi aggiungo solo una cosa, dopo aver letto Chiara, Mimosa, Pino e gli altri:

Chiara, è vero .... se vogliamo pensare ad una Roberta che vestita di tuta rosa e scarpe da ginnastica infila il primo giaccone che trova nell'armadio per coprirsi dal gelo, è assolutamente credibile nessuno dei familiari si sia accorto della mancanza di quell'indumento ed il fatto AL sostenga risoluto non manchi nulla non è plausibile, se non vogliamo giustificare questa sua dichiarazione come cartina tornasole del suo essere preda di sentimento di onnipotenza e di arroganza;

Mimosa .... già .... manca IL CAVO DEL CELLULARE. Per rispondere a tua precisa domanda, casa Logli da su Via Dini, per giungere al passaggio a livello in auto, si deve uscire dal passo carraio, svoltare a dx proprio su Via Dini e dopo pochi metri ancora a dx su via Gigli. L'autovettura deve quindi compiere un percorso ad "L".

I cani hanno rilevato tracce di Roberta sino a quelle sbarre. Il percorso è inverso. Si esce, si svolta a sinistra ed ancora a sinistra. Basta immaginarsi un rettangolo, a piedi Roberta dovrebbe aver percorso due lati, chi era in automobile i due lati opposti, giungendo allo stesso angolo rappresentato dal passaggio a livello.

Ora, se vogliamo dirci che E' IMPOSSIBILE Logli sia uscito di casa correndo il rischio di essere visto, non possiamo pensare ad una Roberta Ragusa che nottetempo se ne andava in giro per la campagna circostante .... o per lei non vale lo stesso assioma?

Ricordiamoci che mezzo paese sapeva dell'infedeltà del Logli ma pare nessuno abbia dichiarato Roberta avesse una qualsivoglia relazione o frequentazione particolare. Nessuno.

Dove porta Via Gigli? Perchè arrivare al passaggio a livello attraverso i campi? E' il percorso piu' breve per chi è appiedato per raggiungere una località: Metato.

Vi dice niente?

Stefania

Antonello ha detto...

@Stefania
Scusa, non avevo visto che stavi frazionando tre parti diverse, gia' che ci sono pero' mi sembra sia importante precisare che l'uomo della Panda non ha mai dichiarato di aver trasportato R.R. , era ad un autogrill e ne usci' con persona che assomigliava ad R.R. e che poco prima era entrata nei bagni per uscirne vestita visibilmente diversa.
Il fatto fu' notato dalle addette dell'autogrill che poco tempo dopo la scomparsa lo fecero presente, altro che supposto depistaggio, a quanto poi e' risultato appunto, in auto non vi erano tracce di R.R. ma un coltellaccio poi costato una denuncia allo sventurato.
Credo che, a parer mio, tralasci di considerare in giusto valore determinati elementi oggettivi che invece non possono essere ininfluenti per come li citi, certo la tua ipotesi non e' escludibile ed a dire il vero ne avrei pure fatto una possibile, ipotetica, non escludibile ricostruzione.
Ad esempio, nessuno ha ancora verificato, detto e diffuso se nel comprensorio vi era un benedetto servizio di registrazione videosorveglianza benche' vi fossero almeno tre strutture di un certo rilievo ed un comprensorio appetibile sopratutto di notte.
Voglio intendere che un comprensorio del genere, e ville anche meno ostentate o distribuite, possono nel nostro tempo essere pure diventare obbiettivi di bande, malintenzionati, furtaioli, come escludere che R.R. scesa in autoscuola per prendere una semplice penna abbia potuto vedere e riprendere o seguire qualcuno che ivi avrebbe potuto introdursi???
Si puo' escludere anche questa ipotesi??? Benissimo ma a partire da tue sensazioni generiche e generalizzate perche' di elementi oggettivi per ora se ne vedono pochi.
Quindi io credo che subito dopo e forse per atto dovuto gli inquirenti hanno anche condivisibilmente puntato il dito ma da subito la schiera di accusatrici non ha perso di certo tempo dato che tutti i media ne facevano cassa risonante, intendiamoci non dico che non puo' essere cosi', hai detto tu stessa che non vi sono pero' elementi per dire con certezza che invece sarebbe cosi', quindi perche' accusare pubblicamente un uomo, padre, pur se con una storia extraconiugale in un primo tempo nascosta senza lo straccio di un elemento perlomeno corroborante??? E perche' anche accusare, come di fatto e' accaduto, od insinuare che il figlioletto sappia qualcosa senza anche qui dati oggettivi???
Quelli che tu elenchi non sono indizi, secondo me e scusa se te lo dico confondi e segui gia' cio' che forse percepisci senza porti piu' di tanto domande, ma sono "sospetti" che nascono da eventi strani ma che ci possono stare in una vita dinamica sentimentale, non per quello c'e' di sicuro un assassinio visto che un corpo non si trova, non per quello il L. deve "per forza" essere lui, e tantomeno per ora, un assassino??? Direi che bisogna ancora attendere e che secondo me bene fa Massimo a prospettare scenari diversi a 360 gradi, per ora non vedo altre logiche alternative.

Antonello ha detto...

@Stefania
tu dici, ed impliciramente ammetti, che il L. non puo' aver premeditato un omicidio inscenato da scomparsa dichiarando che era andato a dormire ben sapendo che invece, a sentire il testimone, era uscito in bella vista con auto propria ma che per la stessa stranezza che ti porta tuttora a negare perlomeno una "originale ed improbabile" premeditazione di un errore tanto grossolano in genio del male ritieni impossibile che R.R. sia quella notte uscita dal lato ringhiera, che a me non risulta essere quello che tu indichi, benche' vi sia dei cani molecolari che lo certificano come tragitto percorso con certezza dalla donna almeno negli ultimi dieci giorni di sua permanenza nel comprensorio e quindi anche nella sera delka scomparsa.
Ma allora in base a cosa escludi che quel tragitto sia stato effettuato da R.R. la notte della scomparsa???
Se puo' essere stato fatto da R.R., in modalita' quantomeno singolari, ad esempio dueci giorni prima potrebbe per le stesse ragioni essere stato compiuto proprio la sera della scomparsa, il problema e' che te lo escludi a priori senza un elemento discriminante oggettivo.

Manlio Tummolo ha detto...

Piccolo dettaglio: avvicinarsi alla costa per far arrivare una barca, è tanto difficile ? Avvicinarsi alla costs per ridicoli salutini e "inchini" a chi serve, a chi interessa ? Agli asili infanitli del luogo (alla tarda sera di un giorno d'inverno)? Comunque la mia è un'ipotesi, ma il comportamento di coloro che dovrebbero ricercare una persona (e non esiste solo Roberta Ragusa, ripeto) è spesso di un'inqualificabile pigrizia. Ci si perde sempre in particolari inutili, come il pigiama e le ciabatte (che si possono togliere e sostituire con altro), perché non anche le mutande e la canottiera?

Il punto cruciale resta: finché non c'è il corpo dell'assassinato (presunto) non c'è l'assassino, salvo che lui stesso o chi per lui non testimoni di averlo sciolto in acido solforico o averlo eliminato in un modo altrettanto radicale. Ma finora questo non risulta. Le indagini, da quel che si capisce a questo punto, non sono state adeguate nella ricerca della persona, viva, morta o morente che fosse.

Manlio Tummolo ha detto...

La cosa più rapida dall'interno per giungere al mare è recrasi a Livorno. Ci sono linee marittime per la Corsica ? Se ci sono, e nessuno ha cercato eventualmente di verificare un eventuale passaggio della donna, raggiungere la Corsica non è per nulla difficile; da lì, come cittadina europea arrivare in Francia altrettanto; da lì con altrettanta facilità in ogni Stato dell'Unione Europea.

Una cosa che non ho capito: dall'effettiva scomparsa (13 gennaio) alla denuncia di questa quanto tempo è passato ? Perlomeno 24 ore: quanto spazio si può attraversare con i mezzi moderni in 24 ore ? Poi iniziata l'indagine effettiva, quanto altro tempo ancora ?

Ripeto: se non si riesce a trovare una signora anziana di 83 anni, come volete che trovino una 43.enne ?

ENRICO ha detto...

Se è stata uccisa dovrebbe trattarsi di un "complotto di famiglia" : il marito da solo non avrebbe avuto nè il tempo nè il modo per occultare il corpo nelle 12 ore dalla scomparsa ( la donna sparisce a mezzanotte e il giorno seguente a mezzogiorno viene fatta la denuncia).In questo arco di tempo, mi pare di ricordare, che il Logli sia stato in compagnia dei figli e comunque nei paraggi.

Il fratello invece ? e i genitori ?

Comunque l'idea che RR abbia deciso di allontanarsi di sua spontanea volontà la ritengo più probabile.
Sarà perchè preferisco il lieto fine ...

Stefania ha detto...

Il proprietario della Panda non avrebbe dato alcun passaggio alla "presunta Roberta", che poi Roberta non era? Mica vero.

Prima di scrivere inesattezze sarebbe bene informarsi:

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/4-aprile-2012/roberta-spunta-testimone-auto-2003955501173.shtml

PINO ha detto...

Forse si sta mettendo troppa carne a cuocere con un nutrito, libero "portateco".
Non sarebbe male se ci fermassimo a considerare la possibilità di individuare qualche PUNTO FERMO da cui ripartire con raziocinio, cernendo tutte le notizie a nostra disposizione, che sono tante e di diversa natura.
Gli inquirenti, che certamente ne sanno più di noi, in quanto in probabile possesso di notizie non diffuse, hanno dichiarato di essere ad un punto di stallo, per quanto concerne le indagini sul caso, e che solo l'eventuale ritrovamento di RR viva, o morta, potrebbe dare una svolta decisiva, o quanto meno significativa, alle indagini stesse.
E' evidente, quindi, che così come noi avanziamo ipotesi varie, ciò l'abbiano fatto, e lo stanno facendo anche in ambito investigativo, e non meno intelligentemente, anche se alcune iniziative siano state adottate con molto ritardo.
Noi siamo liberi di formulare delle teorie, ma se vogliamo che siano verosimili, è necessario partano da basi concrete.
Noi le abbiamo queste basi?
Ci sarebbe la traccia segnata dai cani, ma anch'essa discutibile, per le ragioni che abbiamo addotte.
Ed allora?
Allora resta la sensazione che ognuno di noi ha percepito ed elaborata in proprio; ed è quella dalla quale si può partire, evitando voli pindarici, fino a quando, nei reciproci confronti si concretizzi un PUNTO ben definito, da cui sviluppare un vero e proprio discorso ragionato.
Pino

Anonimo ha detto...

Diciamo così, Manlio: quella notte, per la Concordia, la preoccupazione era quella di far scendere i passeggeri, più che farceli salire.
La tua è un'ipotesi interessante ma di fatto non ci sono ancora riscontri in quella direzione, salvo una concomitanza di date.

@Stefania: e bella informazione.
Ripeto io sono una persona visiva, avrei bisogno di una mappa dei luoghi, di uno schema.
Ma il fatto che la direzione presa dalla pista olfattiva fiutata dai cani ed il presumibile percorso fatto dall'automobile di Logli, che si incrociano al passaggio a livello, vadano in direzione di Pisa ma soprattutto di metato, aggiunge un ulteriore interessante tassello.
Ultima telefonata del Logli con l'amante: finisce a mezzanotte e dieci?
Avvistamento del Logli sotto casa in automobile: una di notte?

Compatibile, compatibilissimo con un successivo litigio con la moglie, litigio continuato in strada a dire di alcune testimonianze, anche se non vi è certezza fosse partecipe la moglie.

L'avvistamento della macchina di Roberta e dell'auto del Logli.

Dopodichè non si sa per quali ragioni sembrerebbe che la macchina di Roberta sia rimasta a casa.

Quella del Logli, a sentire le testimonianze, no.

Senza prove e non volendo accusare nessuno, una moglie che abbia finalmente scoperto CHI è la misteriosa amante del marito, nel colmo della rabbia potrebbe anche decidere, se privata delle chiavi della propria auto con la quale intenderebbe andare a "far fuori la questione" con la sopracitata amante, di andarci a piedi per campi.
"no tu non ci vai!"
"e invece ci vado, ci vado io a parlare con quella.. (epiteti vari ed assortiti"
Lui le strappa di mano le chiavi dell'auto e lei prende la via dei campi, per non essere raggiunta dall'auto di lui.
Ma il marito, più veloce poichè motorizzato, potrebbe averla aspettata al passaggio a livello.

O il contrario: lui che decide di partire in auto per andare dall'altra dopo il litigio, e la di lui moglie che prende per campi al fine di intercettarlo al passaggio a livello.

Ma, dopo la spiegazione di Stefania che ricostruisce i due percorsi come i lati di un rettangolo, e non come un triangolo che immaginavo io, (strada corta=percorso di RR che corrisponde ad una scorciatoia casa/passaggio a livello verso strada lunga=tratto percorribile in automobile da casa Logli al passaggio a livello)

La mia un'ipotesi, una teoria, una ricostruzione campata per aria e non vuole essere un'accusa.

I personaggi in causa, fermo restante Roberta, potrebbero anche essere altri.

Ma il tutto compatibile con i pochi ma confusi dati a disposizione, o almeno credo.

Se solo Mimosa chiarisse la faccenda con i suoi mitici schemini..

Tabula

Antonello ha detto...

@Stefania
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/4-aprile-2012/roberta-spunta-testimone-auto-2003955501173.shtml

guarda che credo tu ti stia sbagliando, e l'articolo che citi spiega proprio il contrario di cio' che dici.
Non solo ma miriadi di articoli dell'epoca raccontarono che il Fusi PORTO' la "presunta R.R." dall'autogrill all'uscita autostradale di Pontedera, ma forse ricordo male il paese, dove dichiaro' di averla potuta vedere "SALIRE SU UN'ALTRA AUTOMOBILE".
Semmai quindi le inesattezze le avrebbero scritte tutti i media comprese televisioni ma francamente lo trovo difficile visto che vi furono corposi servizi ed interviste in merito.
Capita, ci si puo' sbagliare, sono comunque particolari insignificanti, il Fusi comunque non dichiaro' un bel niente, semplicemente fu' segnalato con a bordo una persona somigliante ad R.R. dalle addette dell'autogrill e quindi non si capisce come avrebbe, e perche' visto che gli costo' pure una denuncia, depistato.

PINO ha detto...

TABULA
Tu non hai sbagliato. Il percorso segnato dai cani, infatti, sarebbe la diagonale del rettangolo. O sbaglio anch'io?

Stefania ha detto...

Tabula, se vai su Google Map e digiti Autoscuola Futura vedrai il tutto ...... vedrai anche Via Gigli, dove insiste l'ormai famoso passaggio a livello. Ma sono convinta tu abbia perfettamente la faccenda del tracciato a rettangolo.

Hai fatto bene a sottolineare la tua è solo un'ipotesi. Una delle tante, ben inteso. A me pare "POSSIBILE e CREDIBILE". Questo non significa io mi voglia fossilizzare nel ritenere il marito di Roberta colpevole di omicidio. Ho dubbi, nessuna certezza, figuriamoci prove che non hanno neppure gli inquirenti.

Ma torniamo allo scenario da te prospettato:

Antonio nega le chiavi dell'auto alla moglie che inviperita, dopo aver scoperto l'identità della rivale la vuole raggiungere per un chiarimento.

Allora decide di andarci a piedi e si avvia al cancelletto pedonale per uscire dalla proprietà.

Logli chiude anche quello. (Ecco la discussione animata).

A quel punto Roberta scavalca e comincia a camminare verso il passaggio a livello.

Qui si aprono diversi scenari:

- Il Logli la raggiunge per convincerla a tornare a casam promettendole per l'indomani un chiarimento e la fa salire sulla propria auto;

- Il Logli la raggiunge e le chiede di andare da Sara assieme;

- Lei rifiuta e prosegue da sola a piedi oppure accetta il passaggio di uno sconosciuto;

- Il Logli la fa salire ma non la porta nè da Sara nè a casa.

Come vedete ritorna plausibile il fatto Roberta sia sparita non ad opera del coniuge come rimane non da scartarsi l'eventualità sia scomparsa con lui.

Trovate delle criticità in queste ipotesi?

Stefania

Antonello ha detto...

@Stefania
no secondo me non ci sono particolari escludibilita', lo ripeto, se ritornate indietro c'era anche questa fra le ipotesi che prospettavo,Tabula ha secondo me incastrato meglio le combinazioni.
Rimane il fatto segnalato da piu' testimoni dell'uomo che teafelato sbuca sulla strada dalla campagna a ridosso dei fatti che si ipotizzano.
Rimane che e' un'ipotesi aleatoria come altre che pero' tiene conto dei pochi dati in possesso.
Molto verosimile comunque, complimenti Tabula.
Per la precisione, ma posso sbagliarmi anche io, dal filmato dell'internista si inquadra il punto preciso dove, secondo i cani, sarebbe uscita R.R., benissimo, io ricordo nitidamente che la linea ferroviaria veniva raggiunta dall'operatore in diagonale e non girando ulteriori angoli, quindi il lato, che oltretutto sarebbe proprio a fianco dell'uscita dell'autoscuola o dell'officina e' parallelo alla linea e dalla parte opposta a Via Dini.

PINO ha detto...

@Tabula e Stefania

E' possibile che dalle vostre concetture nasca un PUNTO, ma è indispensabile definire più nitidamente tutta l'eventuale dinamica; nettandola, cioè, da quegli accavallamenti sequenziali, che ne offuscano l'ordine scenico.
Non lasciatevi distrarre da altre idee; continuate metodicamente a disporre i particolari ipotizzati, in modo da realizzare un risultato il più verosimile possibile.
Dopodichè potremo più concretamente ragionarci su.
Sono con voi e con le vostre deduzioni.
Pino

Antonello ha detto...

Penso che la sequenza ipotizzata sia questa:
1) 00,17 R.R. interrompe la telefonata fra gli amanti, poteva aver ascoltato e capito con chi parlasse il marito.
2) 00/20-0045 discussione fra i coniugi, il marito messo alle strette confessa, R.R. e' arrabbiatissima con la baby sitter amica.
3) 00,50 L. riesce a prendere le chiavi dell'auto ad R.R.
4) 00,55 R.R. allora va verso il cancello di entrata per recarsi a piedi a Metato, ma il L. glielo impedisce.
5) 01,00 R.R. con qualche stratagemma riesce a sviare l'attenzione del L. e si avventa dalla parte opposta scavalcando la ringhiera.
6) 01,15 ill L. prova ad inseguirla ma al buio non riesce, allora ritorna sul piazzale e prende l'auto.
7) 01,18 Il L. e' dall'entrata che imbocca Via Dini, viene visto dal testimone.
8) 01,20 R.R. nel frattempo e' quasi giunta dalle case camminando parallela alla linea ferroviaria.
9) 01,30 Il L. arriva dal passaggio a livello ed incrocia R.R. che:
a)Sale in auto del marito.
b)Fa in tempo a chiedere un passaggio a qualcuno oltre il passaggio a livello.
c)Sale in auto con persona con cui aveva appuntamento.
10)In questa ipotesi i possibili responsabili potrebbero essere tre: il marito, un terzo sconosciuto che gli ha dato un passaggio, un terzo conosciuto con cui R.R. avrebbe potuto avere un appuntamento con la modifica o l'ininfluenza delle prime fasi della nottata.
A questo punto riemerge il controllo dei Ris sull'auto del L. e che avrebbe dato esito negativo.
L'ha portata verso Pisa o in aperta campagna??? Nell'ipotesi tutto e' possibile.

@Manlio Tummolo
da San Vincenzo, Capraria, Elba ed Isola del Giglio e' un giochetto andare in Corsica.
http://www.aquavision.it/

Anonimo ha detto...

Mi fa piacere che molti di voi la pensino come me sugli indumenti di Roberta. Una domanda: se ci fosse stato sangue all'interno della casa, non sarebbe stato rilevato dagli inquirenti?

Saluti, Stefano

Anonimo ha detto...

@Antonello
non abbiamo, o almeno non ho io, informazioni relative al fatto che RR abbia necessariamente interrotto la telefonata del marito.

Difatti è necessario e sufficiente averla ascoltata, una telefonata compromettente.

Penso che dopo sette anni AL fosse diventato bravo a non pronunciare nomi propri di persona,
però era da poco morto il padre di Sara, e sarebbe bastato un accenno alla recente perdita subita dalla ragazza con un saluto del tipo "buonanotte amore" per far capire tutto di colpo alla moglie.

Ma anche questo rimane confinato nell'illazione.

Per il resto, la tua ricostruzione mi sembra pertinente e plausibile.

Però va inserito il particolare del vicino che intravede sia l'automobile del Logli che un'automobile dal colore compatibile con quella di RR.
Lui difatti la descrive come grigia e questa sarebbe di fatto verdina, ma al buio confondibile con il colore grigio.

Mi sembra strano insomma che due coniugi che congiuntamente decidano di uscire a quell'ora utilizzino due automobili diverse, quando abbiamo il dato della pista fiutata dai cani che vede RR allontanarsi lungo un percorso non carrabile.

Questo è il motivo per il quale ci sarebbe da considerare la coppia in litigio sul fatto di recarsi da qualche parte, ma non insieme.

Data la direzione presa, non è effimera l'ipotesi che entrambi volessero dirigersi a Metato.

L'una per accusare e per fare la sceneggiata notturna all'amante traditrice, l'altro per proteggere la ragazza, avvertirla, blandire la questione, fermare la moglie per impedirle lo scandalo,
o addirittura per prendere nettamente posizione "amo lei, me ne vado da lei".

La macchina di RR è comunque rimasta in casa, e Antonello fa giustamente notare il cancelletto chiuso: da qui la possibilità che AL sia riuscito a far scendere la moglie dall'automobile ed a sottrarle le chiavi della sua auto.
Da qui la possibilità che la rabbia della moglie si sia trasformata in cieca ostinazione decidendo di fare quella stessa strada con le proprie gambe.

Credo che il testimone parlasse anche di un litigio sotto casa Logli.

A meno di clamorose rivelazioni, rimane l'altissima probabilità che il litigio di AL sotto casa fosse proprio con la moglie scomparsa, che decide alla fine di andare, comunque e con le sua gambe, là dove un'improvvisa urgenza di andare la conduceva "senza se e senza ma", una faccenda talmente pressante da volerci andare ad ogni costo anche senza automobile.

@Antonello. Il fatto che RR sia potuta salire sull'automobile di un'estraneo potrebbe anche essere accaduto, ma francamente quante probabilità ci sono che una donna presumibilmente furente accetti il passaggio di uno sconosciuto ad un passaggio a livello?

E quante possibilità ci sono di incontrare un malintenzionato che ti conduca a sparire dalla faccia della terra, subito dopo avere avuto un alterco con il marito che disponeva della sua automobile già sotto casa e pronta a partire?

Tutto questo, a dar conto ai testimoni, ovviamente.

Tabula











Antonello ha detto...

http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=costaconcordia

Ok, qui c'e' una cronistoria ufficiale, la nave e'partita alle 19,00 da Civitavecchia e sembra da alcuni articoli di indagine recenti con ben 2 ore di ritardo per una avaria riscontrata gia' in partenza a bordo.
Il passaggio davanti al Giglio era si un uso e costume ma di fatto era stato gia' deciso a Civitavecchia.

Direi che gli orari non danno scampo all'ipotesi a meno che non si indaghino tutti coloro che hanno dichiarato di averla vista a Gello almeno dopo le 20,00.
Un motivo inconfessabile avrebbe, secondo l'ipotesi, portato R.R. a salire, (forse in corsa con una pilotina di manovra???) a bordo della nave che, ricordiamolo pero', non andava in Corsica ma a Savona, per capirci uno dei luoghi di successivi supposti avvistamenti.
Certo che da Savona espatriare a Ventimiglia dalle 23,00 ipotetiche sino alle 06,00 del mattino sarebbe un giochetto con un documento d'identita'.
Peccato che invece il Concordia non e' mai arrivato a Savona.
Sono forse relative alle murate di acciaio le due sottili pareti che vede il sensitivo racchiusa dentro i quali avrebbe visto R.R. immersa nell'acqua???
Domanda, e se il corpo fosse stato messo apposta li dentro dopo il naufragio???
Un bel casino di ipotesi, un po' fantasiose ed un po' bizzarre ma escludibili???

Antonello ha detto...

@Tabula
si, dovremmo tenere conto del fatto che in Procura il famoso Supertestimone non sembra avere tutti questi accrediti altrimenti diventerebbe strano, anche se fin garantista, credere a quel testimone e non aver ancora sentito di interrogatori urgenti o incriminazioni.
Insomma tutta l'ipotesi poggia su una non del tutto confermata testimonianza che spunta ad un anno dai fatti da parte di un vicino.
Intorno a quella villa durante le prime ricerche vi era il mondo di giornalisti, telecamere, agenti, pattuglie, non capisco che paura potesse avere il vicino a dichiarare subito quanto visto, daltronde perche' invece dichiararlo dopo un anno e che motivo avrebbe di mentire???
La testimonianza e' sempre una brutta gatta da pelare, perche' va comunque anche verificata alla luce di altri elementi ipotetici.
Invece Tabula, te credi onestamente che una coppia possa per sette anni far finta di non accorgersi di essere una storia finita con uno in soffitta e l'altra a pregarne l'immaginetta incapace di architettare e realizzare, donna avvenente e con risorse, una sua nuova vita???
Insomma credi verosimile e quanto questo scenario da "trasciniamo e salviamo la storia".???

Anonimo ha detto...

Rimango dell'idea che il L.non sia un innocente né un imbranato a causa di evidenti incongruenze.
Anzi, in una premeditazione accurata anche alcune evidenti stranezze o incongruenze possono essere messe in campo apposta con metodologia accurata.
Sicuramente il procuratore di Pisa ha in mano qualcosa e su questo qualcosa lui sta lavorando.
Non oso pensare che si sia organizzata una ricerca con 1000 uomini dopo un anno, così, giusto per scrupolo o per non farsi dire che non si fa niente.
C'è un motivo chiaro sul perché ha spiegato tutte queste forze e speso denaro pubblico.
Il nuovo eccellente articolo di Massimo, mi fa pensare.
Egli giustamente dice che " è complicato additare il L. come assassino "da omicidio premeditato, perché non c'è corpo.
Egli si sofferma sulle 3 case vicine a quella dei L.
( Anche qui come per il caso Rea,i vicini potrebbero avere un ruolo e dare significato al fatto).
Le case sono grandi con giardini ampi,una ha un agriturismo,1 ha un posto barca al fiume. 2 sono abitate da geologi ( ma guarda che coincidenza, avranno partecipato alla ricerca ? come si sono comportati nell' ultimo anno?)
Quindi potenzialmente ci sono spazi per far scomparire: terra, acqua e le grotte e rocce sono materia geologica.
L'agriturismo mi ha fatto ricordare che nel dialogo che seguiva l'articolo di Massimo del 16 aprile 2012, si era inserito qualcuno che parlava di un agriturismo, chiamato Leopoldino a Pugnano, vicino Gello, ed ancora una Cascina il Corvo.
Se non ricordo male, ho letto che a Pugnano c'è Villa Roncioni luogo nominato da una medium nel programma Mistero.
Ma vado avanti,se si ipotizza che R.fosse stata attenzionata da qualche vicino, era bella non si deve scartare questa possibilità, lei potrebbe essersi aperta ad un eventuale incontro e potrebbe anche averlo detto al marito quella sera stessa: - E che, solo tu, anche io potrei...-
Questa cosa potrebbe averlo spiazzato, stupito e preoccupato e forse per questo si vede gelido, sfuggente quasi seccato, confuso nelle prime interviste.
Forse lei è uscita inseguita da lui... e qui mi fermo poiché c'è il buio.
Massimo, chi è quel vicino che dice di aver visto i L. litigare quella sera?
Forse è per questo motivo che si è detto che quella testimonianza poteva inquinare ?
Penso che il procuratore abbia fiutato materiale magmatico ed ora, dopo un anno, a freddo, può riuscire a maneggiarlo.
Vanna



Anonimo ha detto...

mah, tutto può essere.
certo che quel che non si dispone in una direzione di sopravvivenza è la totale inspiegabile mancanza di segnali di esistenza in vita da parte della donna.

Ovviamente, non posso che augurarmi abbiate ragione.

ps: i geologi/speleologi oltre a poter partecipare alle ricerche conoscono anche molto bene gli anfratti inaccessibili.

Tab

PINO ha detto...

Mentre la tragedia aveva il suo epilogo, cosa facevano i genitori di Logli, ed il resto del clan?
Nessuno a visto e sentito niente?
Se la relazione extraconiugale di AL era il segreto di pulcinella, anche l'anziana coppia doveva esserne a conoscenza. Ed il fatto che la loro abitazione era situata nella stessa area recintata, proprio di fronte a quella del figlio, sarebbe quasi assurdo che fossero ignari della scabrosa situazione matrimoniale fra Antonio e Roberta.
L'anziana coppia L potrebbe saperla lunga, e pertanto questa possibilità spiegherebbe la loro posizione piuttosto schiva, e la scontrosa indifferenza di L sen. durante una breve intervista concessa ad un giornalista, nei primi giorni, dopo la scomparsa della nuora.
Chi ci dice che la donna vista litigare presso il cancelletto fosse Roberta, e non la madre di AL che discuteva animatamente con lui, a proposito di quanto stava succedendo? Era buio, ed il testimone avrebbe non potuto identificare con precisione la donna.
Si, perchè mal si coniuga la "fuga" attraverso i campi e l'eventuale presenza di R presso il gruppo di case adiacenti al passaggio a livello ferroviario, e, quasi contemporaneamente, essere anche al cancelletto della propria abitazione, non avendo il dono dell'ubiquità.
Avevo già suggerito, nel mio precedente post, la necessità di sistemare la cronologia delle supposte sequenze, in modo che l'una si incastrasse logicamente nell'altra.
Tabula, Stefania e Vanna, che si è fermata...a "quel buio", hanno abbozzato uno scenario che potrebbe essere molto verosimile; andrebbe solo limato, rimodellandone alcuni dettagli.
Nessuno di noi adopera i tarocchi, ma si può sempre tentare di costruire qualcosa di utile, senza farneticare.
Pino

Anonimo ha detto...

i Logli seniores sono, a rigore, coloro che avrebbero nutrito maggior timore e maggior nervosismo circa le sorti del matrimonio del figlio, in quanto molti dei frutti dei loro sacrifici erano stati intestati a Roberta. E un'intestazione ad una moglie tradita è molto, molto....sdruciolevole. E' da escludere che, nello scenario ipotetico di lei che scopre definitivamente il tradimento di lui, lo scavalca e va direttamente dai suoceri a chiedere "aiuto"? E che tale "aiuto" - caparbia e ingenua - chiede minacciando "o intervenite voi o dite addio a tutto ciò che avete intestato a me"? Quale stato d'animo poteva provocare nel vecchio L. questa mina vagante? Fino a che punto può spingersi un figlio consapevole di essere la causa della disgrazia in cui ha gettato la famiglia? potrebbe attirare su di sè l'attenzione con piccole e tutto sommato innocue "scivolate" per distoglierla da chi davvero ha perso il controllo di fronte ad una Roberta "disposta a tutto"?
- chiara -

Anonimo ha detto...

...ecco che allora, uscirtene in piagiama/tuta, ciabatte/scarpe da casa, senza giubbotto, telefono e documenti non risulta più così anomalo....in fondo stai solo attraversando un cortile per recarti da persone con cui sei in confidenza; e nemmeno stai "attirando" il marito, che eventualmente ti corresse dietro, lontano da quella casa dove i tuoi figli dormono incustoditi...non c'è pericolo per loro e allora vai avanti nel tuo intento; cosa che - da mamma - forse non faresti se lo "inseguimento" si svolgesse fuori dalle mura di cinta....ed ecco anche che, eventualmente presa tra due fuochi, pigli l'unica via libera, la famosa "diagonale"....
- chiara -

Anonimo ha detto...

...ed ecco, ancora, che - sollevata di peso da due o più persone - le tue tracce olfattive svaniscono...
al cane furono date altre tracce da seguire lungo quella recinzione?
- chiara -

Stefania ha detto...

No, Chiara. La tua tesi è, a mio avviso, poco o per nulla probabile.

Risulta (l'ho letto) i nonni Logli fossero fuori casa, probabilmente in vacanza.

Hai ragione quando scrivi che probabilmente sapevano ma, per esperienza ti posso dire che solo eccezionalmente ci sono genitori che vedendo un figlio sbagliare, interverrebbero in favore della nuora.

Per l'amor del cielo, puo' capitare, ma non in una famiglia dove ai citofoni di casa i nomi delle componenti donne sono scritti in corsivo, quelli dei Logli in maiuscolo (interamente in maiuscolo) e persino le dimensioni dei caratteri sono inferiori se paragonati a quelli dei "maschi" di casa.

Se Roberta fosse stata una giovinetta poteva pensare di trovare conforto e supporto nei suoceri. Ma trattandosi di donna adulta credo che no, che sapesse bene che persino la suocera che presumibilmente era stata a sua volta una donna dei Logli, quindi una figura secondaria om famiglia non sarebbe corsa in suo aiuto.

Un po' come quando c'era in Italia il servizio miliare di leva: esisteva il nonnismo ..... chi era stato oggetto di tale pratica diventava poi aguzzino. In pochi tentavano di bloccare la spirale dicendo che no, che anche se erano stati vittima di sopprusi non volevano cio' accadesse alle nuove reclute.

(Segue)

Stefania ha detto...

Voglio ancora sottolineare, perchè a mio avviso è davvero inportante, che Roberta, ha percorso la strada che la divide dalla proprietà Logli al passaggio a livello non in diagonale. I cani dicono sia andata sino alla ferrovia e senza oltrepassare i binari l'abbia seguita sino a giungere al passaggio a livello di via dei Gigli. Spero davvero Mimosa ci legga e sappia farvi uno schema. I cani dicono che il percorso è parallelo ai binari. Nessunissima diagonale. E questo fa il paio con chi non sta fuggendo ma raggiungendo senza inzaccherarsi un luogo ..... il paese dove viveva Sara? Potrebbe essere. Ecco perchè fermarla. Con le buone oppure con le cattive ma fermarla. Perchè diamine ... valgono i denari che la famiglia clan ha negli anni risparmiato ma anche l'onore. E poco importa se tzttu sanno. Tanto tutti tacciono e ci riepiono di ossequi perchè in apparenza siamo persone per bene.

E non si va contro un figlio, anche se sbaglia, anche se sta tradendo la mamma dei suoi stessi flgli, dei propri nipoti. Tanto c'è subito pronta all'uso un'altra femmina pronta a sostituirla con buona pace per il buon nome ed il patrimonio di famiglia.

Sottolineo ... trattasi di mera ipotesi. Ma se ci sta che l'abbiano rapita i marziani e sia stata nascosta sulla Concordia ....

Stefania

Anonimo ha detto...

In vacanza era il fratello di AL che abita al pianterreno, non i "nonni".

Manlio Tummolo ha detto...

Quando c'è una persona scomparsa, in primo lugo si deve cercare la persona, poi se la si trova morta per omicidio, si cerca l'assassino. Ora pare si faccia il contrario. E vorrei capire, al di là di tutte le legittime ipotesi, perché ci sia tanta difficoltà a trovare persone, anche se hanno compiuto un bel po' di anni e di certo non abbiano amanti e rapitori, né mariti fedifraghi, né babysitter, ma semmai badanti. Ciò significa solo che le tecniche di ricerca oggi utilizzate evidentemente sono troppo vaghe, imprecise, discontinue, quando non colposamente trascurate.

Mimosa ha detto...

Cara Stefania, pretendi troppo da me, fare uno schema? del percorso fiutato dai cani? L’avete ben descritto in tanti.
Ho rivisto la mappa del luogo, la strada ferroviaria mi pare abbastanza distante dalla casa e assai lungo il tragitto dei binari prima di arrivare ad una strada intersecante.

Ad ogni modo per arrivare alla ferrovia dall’angolo del cortile a cui hanno condotto i cani (il punto del lampione, per intenderci), si deve percorrere un tratto in diagonale, ossia, per meglio essere precisi, un tratto perpendicolare allo spigolo del complesso delle abitazioni.
E io mi ricordo il video in cui veniva mostrata la direzione presa dai cani: in diagonale o in perpendicolare che dir si voglia e mi perdoni l’architetto per l’imprecisione tecnica … ma l’idea è resa, spero.

Però mi ricordo anche che alcuni abitanti del luogo dissero che quella notte faceva freddissimo (abbondantemente sotto zero) e che la campagna era gelata e che una persona in pigiama/tutina avrebbe potuto resistere all’aperto neanche una decina di minuti (poco più se di corsa, dico io).

È molto affascinante l’idea che Roberta avesse voluto recarsi a casa dell’amante a piedi, dopo che il marito l’avrebbe bloccata prima che prendesse la propria auto, confesso che ci crederei in pieno se i cani non avessero fiutato lungo la ferrovia, perché secondo me avrebbe potuto solo aggirare la casa e buttarsi sulla strada principale sperando di fare l’autostop.

In preda ad una folle smania di una resa dei conti si può anche avere questo impulso … senza pensare “poi, come torno a casa?”.
In conclusione, o è stato il marito a rincorrerla, intercettarla e a farle fare una brutta fine o è stato un automobilista killer passato per caso lungo quella strada così poco frequentata di notte …

Domanda: quei solchi scuri che si vedono nella mappa, specie quello largo che finisce sotto la ferrovia ed è bordato da alberi, sono corsi d’acqua?

Mimosa

Antonello ha detto...

@Stefania
So gia' che non mi risponderai ma ritengo che vada chiarita anche ai lettori la questione punto indicato dai cani, io ho citato l'intervista di L. senior e junior a sostegno del fatto che R.R. secondo l'olfatto dei cani molecolari, ha potuto scavalcare il punto della recinzione corrispondente all'esatto lato opposto della Via Dini, dalla recinzione (tanto per fare chiarezza) che e' esattamente parallela alla linea ferroviaria.
Da quel punto indicato nel servizio, che intitolerei "a quell'ora" e confermato dall'inviata e dai L. presenti, perche' intervistati, i cani hanno semplicemente seguito una pista obliqua che si sarebbe innestata poi sulla traccia che segue parallelamente la linea ferroviaria a pochi metri sino al gruppo di case ed al passaggio a livello.
Dicevo io ho indicato una fonte riscontrabile, posso sicuramente sbagliare anche io, ma io questo ho visto e capito dal servizio ampiamente spiegato dall'inviata.
Posso invece cortesemente avere un link che citi il tragitto che descrivi tu??? E che partirebbe, se non ho capito male dal lato di recinzione perpendicolare alla Via Dini costringendo R.R. a compiere una circunavigazione di un angolo in piu' per poi dirigersi verso la linea ferroviaria decantando una "diagonale", a mio sapere del tutto errata e non corrispondente???????????????
O ci si deve fidare a scatola chiusa di cio' che affermi tu???

Mimosa ha detto...

Caro Manlio,
è roba d’altri tempi che se non c’è il “corpo del reato” non c’è reato, è roba d’altri tempi che se non si trova l’arma del delitto un sospettato non può diventare imputato, è roba d’altri tempi che se non ci sono prove “certe” o gravi indizi “precisi e concordanti” non si condanna nessuno! O che se non si riesce a determinare chi di due o più imputati sia l’esecutore materiale del delitto andavano entrambi assolti …
Vedremo nel caso Novacco a Trieste, quanti anni beccheranno quei due disgraziati di Consoli e Cavalli che si scaricano le responsabilità a vicenda (caso aggravato dalla non perfetta lucidità mentale di entrambi e dal loro comportamento antisociale)

Mimosa

PINO ha detto...

@ Stefania
I Logli sen, erano in casa, e non fuori
E se le cose stanno come tu dici: il nonnismo casereccio, si rafforza l'idea di "chiara" che vede RR stretta tra due fuochi, imbocca la via dei campi, per metà diagonale, e per il resto parallela ai binari, che in fin
dei conti ha poca importanza, come tracciato geometrico.
Altra buona constatazione, sarebbe l'ipotesi, sempre di "chiara", che "un figlio consapevole di essere la causa della disgrazia in cui ha gettato la famiglia, potrebbe attirare su di sè l'attenzione con piccole e tutto sommato innocue "scivolate" per distoglierla da chi davvero ha perso il controllo?"
Ipotesi di un certo valore probante, che l'unidirezionalità delle indagini avrebbe trascurato.
Ipotesi che io stesso non ho avanzata, allorche ho accennato, nel post precedente, sulla presenza della coppia sen. nella sessa area circiscritta, perchè mi era parsa un poco forzata.
Dovremmo ponderiamo meglio le cose, ed i risultati non saranno deludenti.
Buona notte, Pino

Anonimo ha detto...

p.s. Scusate gli errori. E' evidente che ho sonno. Pino

Mimosa ha detto...

I Logli sen, come li chiama Pino, dalle interviste che mi sono rivisitate oggi, inclusa quella della suocera, che mi ero dimenticata, palesano chiaramente che c'era dell'attrito con Roberta
addirittura la suocera dice che non entrava mai in casa del figlio "loro stavano là, noi qua".

Non c'è dubbio, almeno per me, con le ultime riflessioni, che loro sapessero della relazione del figlio e che su di loro la povera Roberta non poteva fare alcun affidamento ...

Quasi 7 anni di relazione (e neanche tanto clandestina) … solo una moglie fedele può essere così cieca …
D’altronde penso che lei avesse rinunciato da tempo a sperare che i suoceri la sostenessero, per questo i loro rapporti erano solo formali …

Ho sentito che Roberta era in comunione di beni col marito, pertanto è ovvio che in caso di separazione si doveva fare a metà di tutto … forse lei cercava le prove del tradimento per addebitare al marito la colpa … vi figurate che guadagno per lei (con i figli di minore età) e che smacco per i suoceri?
Come è stato già ben evidenziato le questioni economiche hanno un gran peso nella maggioranza dei delitti tra coniugi, abbinato agli “imbuti” derivati dalle corna.

Mimosa

Antonello ha detto...

@Mimosa
mi stupisci anche te, cioe' spero che sei ironica quando affermi che "solo una moglie fedele puo' essere cosi' cieca", ragazzi ma scherziamo??? Una relazione di sette anni sapete benissimo che comporta degli equilibri fisiologici all'interno di una coppia, e mentre si da per certo che tutti sapessero alla perfezione, mentre si dice che le amiche ed il paese sapesse, mentre si afferma che persino i senior non potessero non sapere SI CONTINUA A NEGARE CHE R.R. NEL TALAMO INVECE ERA CON CERTEZZA CIECA???
Va beh, ma che ve lo dico a fare, poi dice che guardo i peli nelle uova, mah.

Mimosa ha detto...

@ Antonello
ammetto, sono stata un pochino ironica con quella affermazione
però ti assicuro, mettendo anche la mano sul braciere come Muzio Scevola, che l'ultima a sapere è la moglie o rispettivamente il marito dei due interessati alle corna ...
Di solito tutti sanno, che sia paese o città o gruppo di amici ...
ma tu ti rendi conto che è molto difficile andare a dire ad una moglie che il marito la tradisce?
Ti assumeresti tu un ruolo tale?
c'erano dei figli di mezzo e anche un bel po' di interessi economici ...

Antonello ha detto...

@Mimosa
mi rendo perfettamente conto ma io sto parlando d'altro, c'e' un marito che lampantamente se ne strafrega, si chiude in soffitta e senza nemmeno, dite voi, creare dei minimi sospetti, c'e' una comunita' dei TdG che pure si accorge di qualcosa che proprio non va e R.R., secondo voi, non si sarebbe accorta di nulla placidamente???
Io mi rendo conto ma voi vi rendete conto che state dicendo nientemeno che era per R.R. totalmente ininfluente vivere una storia per sette anni "non credibile" al suo cuore???
Parlo di coppia dal punto di vista affettivo se non si e' capito, un punto di vista che nessun altro al mondo viveva, solo lei, non la viveva il paesello, ne le amiche e ne i senior, in quel letto vi era lei e non parlo di volgarita' ma di equilibri affettivi che R.R. deve aver visto mutare, non puo' non essersi accorta di una sua storia che si trascinava, che finiva.
Se accettassimo questa, per me falsa, convinzione staremmo dicendo nientedimeno che pure lei se ne strafregava e che aveva anche lei diversi equilibri, io me ne rendo conto ma voi???

Mimosa ha detto...

Antonello, abbi pazienza, ora rifletto e poi ti so replicare.
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Antonello,
da anni i coniugi dividono solo le coperte, ok, non è cosa anomala credimi, specie con figli cresciuti, è più normale routine di quanto utopicamente si pensi o si sogni … o si aspiri da single o giovane coppietta
da anni il marito si chiude in soffitta, dice che deve lavorare al pc, fatture, etc … una moglie non sospettosa di natura, e fiduciosa di natura, non va a controllare …
… finché non subodora qualcosa, lui è sempre più nervoso e distaccato, alza le mani o è preda di isterismi e insofferenze ad ogni rimostranza nella quotidianità casalinga, molti w.e. se li va a trascorrere all’Elba, dice da solo, ma una moglie si domanda (dopo un po’) “perché non vuole che ci andiamo tutti”?
Magari qualche buona amica getta il seme del dubbio (magari per scherzo, magari una ingenua che non è al corrente delle chiacchiere del borgo).
Infatti la cugina racconta che Roberta aveva escluso Sara dalle possibili relazioni extraconiugali … eppure ce l’aveva in casa quella donzella... ma forse dopo qualche scambio di ragionamenti con la cugina (o chissà con chi, esperto delle cose di vita) e qualche consiglio ben mirato, lei comincia a porre più attenzione …
Ma che fa? Combina una vacanza di un mese con la famiglia, e guarda caso, per avere un po’ di tempo per stare col maritino, si tira dietro l’impiegata babysitter …
Ancora non si accorge di nulla e racconta alle amiche di palestra che la vacanza è stato un fallimento, e beate loro le divorziate, lei non sa come por fine alla sua sofferenza con tutti i sospetti che ormai stanno per diventare una convinzione.
Mancano le prove. Le può trovare solo lei. E, benedetta donna, ci è vicino, ma fa l’errore di avanzare accuse senza di esse e si becca uno scatolone in testa, piombando rovinosamente a terra … Ci è vicino, allora, alla verità, quindi antenne tese … la notte del 13 gennaio 2012, mentre lui, sfacciatamente incurante di lei distante pochi metri, cala la scala e sale in soffitta a bisbigliare fitto fitto con l’amante, lei quatta sale qualche gradino e lo sente in maniera inequivocabile ….
Cose può essere successo dopo?
Anche la persona più garantista di questo mondo non può in coscienza puntare sul marito un dito di sospetto … o ha agito lui in prima persona o ha provocato la sua fuga … in ogni modo è responsabile della sua scomparsa.
E qui ci sono molti più indizi che su Parolisi … indizi, certo, almeno sulla responsabilità morale della scomparsa o della fine di Roberta.

Così ho chiarito il mio pensiero
non so se l'ho chiarito a te.

Mimosa

Mimosa ha detto...

pardon: "non può NON puntare un dito"

Anonimo ha detto...

@ Mimosa
Buongiorno!
Sì è chiarissimo ciò che dici e lo condivido.
Se pure lei aveva capito da tempo che il rapporto col marito languiva o si era estinto, tirava avanti per i figli,per 'attività,per capire e cumulare prove, per interesse economico, per l'immagine pubblica.
Se i suoceri non erano accoglienti, se i figli erano molto, troppo, affezionati alla fanciulla, se il marito era un ghiacciolo,lei doveva sentirsi disperata.
Tutte le ricostruzioni dei movimenti di quella notte ipotizzati da Tabula, Stefania, Antonello, sono possibili ma non verificabili.
I figli intanto erano a casa e dormivano, ma potevano svegliarsi, dunque i genitori potevano perdere tempo a litigare all'aperto, quando avevano i locali sotto casa per discutere?
Dormivano anche i L. senior?
Quella coppia non mi è mai piaciuta.
La mamma distaccata e gelida come il figlio, il padre autoritario e freddo anche lui.
Genitori asettici,privi di emozioni.
Quello spazio di vita nel quale si muoveva R. mi fa pensare a un deserto di ghiaccio nel quale si muoveva con disinvoltura forse anche per comodità perché circondata da una solida economia.
Sì Pino, i L. senior sapevano e coprivano: l'importante è mantenere gli interessi economici e l'immagine.
Anche i senior sono responsabili, L. senior perché è tanto rispettato in quel luogo? Come mai ha amicizie che lo proteggono?Non è per nulla estraneo neanche lui, se non altro per acer coperto il figlio e la fanciulla.
Per finire, il vicino che ha raccontato del litigio notturno è un geologo?
Si può sapere o è tabù?
Penso che tutto sia accaduto in autoscuola.
Mi fermo qui e comunque accolgo le ipotesi dell'ultimo articolo di Massimo: guardare fuori, oltre il giardino.
Vanna

Anonimo ha detto...

guarda stefania che io non ho parlato di buon cuore dei suoceri disposti ad aiutare la nuora contro il figlio nè ho detto che lei nutrisse speranze d'aiuto sincero, bensì l'esatto contrario (perciò le virgolette su aiuto e l'espressione di una minaccia...la roba non era di Antonio, in fin dei conti, ma dei genitori e le amiche continuano a insistere che R. avrebbe fatto qualunque cosa per tenersi il marito; la minima intelligenza ti dice che precipitarti come una pazza, per i campi, dimessa e isterica, per dirne quattro a Sara è il modo migliore per perdere per indurre il marito a non desiderare nemmeno più mantenere la facciata). Se i "vecchi" non c'erano addirittura per giorni (probabilmente in vacanza dici? non l'avevo sentito) e R. ne era consapevole è chiaro che ogni loro coinvolgimento è escluso così come l'intera ipotesi che ho fatto, ma la spinta psicologica "mò vedi, che se non lo capisci da te e sono sola in questa battaglia, so ben io come "smuovere gli animi" dei tuoi affinchè tu cominci a blindarti le mutande", ipotesi per ipotesi, la trovo in teoria molto più rispondente ad una donna incazzata ma matura e posata per natura quale pare fosse Roberta, rispetto ad un preteso desiderio isterico di confronto con l'amante del marito, in piena notte, per via campestre, in tenuta dimessa (aspettarla al varco sul lavoro la mattina dopo con una lettera di licenziamento e una sputtanata davanti a tutti sarebbe stato senz'altro più efficace)...non mi pare che questa reazione si addica alla Ragusa, almeno per come ce l'hanno descritta. Se è "impazzita" per il dolore e scartiamo l'ipotesi che ho fatto, mi pare più verosimile che abbia deciso di "levarsi di mezzo" sentendosi un peso inutile e non voluto, piuttosto che sia diventata all'improvviso un personaggio da sceneggiata napoletana...
- chiara -

Stefania ha detto...

Intanto chiedo sucsa per l'inesattezza: avevo compreso che tutti i parenti fossero lontano dal comprensorio, invece mancava solo il fratello di AL con la sua famiglia, ma i nonni erano in casa, quella notte.

Vero anche che se discussione c'è stata, in cortile intendo, le voci non si devono essere alzate oltremodo altrimenti oltre ai nonni si sarebbero svegliati anche in figli, cosa che non è accaduto, per quanto io sappia.

Riguardo la L o diagonale, come dice Pino ha ben poca importanza. Inizialmente il percorso fiutato dai cani è diagonale ma poi finisce col correre lungo la ferrovia. Per questo ho sottolineato una specie di L. Solo per dire che, sempre Roberta abbia compiuto quei passi quella notte, lo scopo non poteva di certo essere quello di arrivare al passaggio a livello prima del Logli ma solo quello di abbreviare la strada verso appunto verso le sbarre per poi raggiungere quella che nella sua mente doveva essere la destinazione di quella strana passeggiata notturna.

Mimosa, mi piace il tuo ragionamento. Mi pare credibile.

Stefania

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Mimosa,
non so se ci sono mai stati quegli "altri tempi" a cui accenni. A me pare doversi cominciare appena ora. Ripeto: non trovano, perché non hanno cercato, oppure perché hanno cercato male. Un'altra cosa che non ho capito: questa Roberta,infuriata per la consapevolezza del tradimento, se ne sarebbe andata alle 22 di sera o più tardi per sbaruffare con l'amica sua-amante del marito-babysitter per i figli (quanti ruoli ha una persona sola !)? Ma la ragazza viveva da sola o stava con i genitori ? E sembrerebbe logico andare fare baruffa in casa d'altri a quell'ora, col rischio di farsi arrestare dalla polizia per violazione di domicilio, schimazzi notturni, aggressione o che altro? Capisco l'ira, ma negli esseri umani non c'è qualche traccia di ragionamento ? Non è (era) una ragazzina gelosa, in cui gli ormoni ed altre secrezioni ribollono scuotendo il sistema neurovegetativo, ma una signora di oltre 40 anni madre di quasi un maggiorenne...

Ma chi è che si inventa queste versioni da caricatura di romanzi d'appendice, frutto di un tardo romanticismo di terz'ordine ?

Anonimo ha detto...

@Manlio

Io ho proposto questa versione.

E l'ho proposta perchè, nonostante io stessa appaia tranquilla posata e serena ed equilibrata, sarei capacissima di fare una cosa del genere.

Chiamatela sceneggiata napoletana, chiamatela come vi pare, a Brescia si dice "sono buona, buona ma non co... ona".

mica bisogna per forza aderire pedissequamente ad un ruolo, un'etichetta, un modo, un atteggiamento, uno status.

Quando la gente crede di sapere tutto su di te e di poter prevedere ogni tua reazione, ti mette i piedi in testa.

E tra marito e amante, erano anni che le passeggiavano tranquillamente sulla capoccia.

Ma se c'è una cosa da temere è l'ira dei giusti.

se è vero che la donna può aver scoperto un'enormità del genere proprio quella sera, vedi un pò se se ne poteva stare zitta buona e tranquilla e andare a letto per aspettare il mattino dopo, anzi no: avrebbe dovuto aspettare addirittura il lunedì mattina.

Nà strage, io avrei fatto.
E ci sarei andata in macchina, in bici, a piedi, in carriola o a cavallo.
E poi denunciatemi.

Antonello ha detto...

@Mimosa
vedi, il tuo quadro piace purtroppo a molte di voi, non e' una critica di per se ma e' un segnale che dovresti forse decifrare o cercare di decifrare, hai descritto forse aspettative, cose che inconsciamente una donna vedrebbe, molto naturalmente, piu' con desideri ed istinto che non con visioni a 360 gradi e scevre.
In questo senso forse, ma forse, un uomo rimane un po' fuori dal vostro mondo legati a proiezioni e personalismi, non te la prendere, non e' una critica aspra e ne intendo addebitare nulla, io ho solo l'obiettivo di pulire lo scenario, di averlo raso per ragionarci senza prese di parte o di rivalse o comunque di accostamenti ma vedo che non e' semplice.
Allora se dovete per forza proiettare le vostre sensazioni nel ragionamento vi propongo di andare sino in fondo, calatevi ahime' nella parte, immaginatevi di vedere dei labili cambiamenti, non mi prende piu' la mano, non cerca il contatto, devo sempre io stuzzicarlo, non mi da mai un bacino, tantomeno si avvicina a letto, non mi da piu' affetto, per poi notare cose sempre piu' anomale, uscite fuori orario, incostanza, allontanamento, per mesi e per anni sempre peggio, sino ad arrivare a sette anni.
Sono non piccoli cambiamenti che una donna per natura vede piu' di noi uomini anche perche' forse noi siamo piu' grezzi, non ci badiamo, riteniamo giustamente che il cuore ha i suoi diritti e che se se ne frega ha i suoi motivi e piu' di tanto non sappiamo mentire ne forse ci interessa mentire.
Se sei costretto a stare con una donna per i figli puo' accadere, non dico di no, ma con il tempo inizi ad odiarla, non sei piu' indifferente come accade ad un sentimento smesso, diventa una presenza negativa, non so se mi spiego, obbliga e vorrebbe obbligare perche' ha un'aspettativa completamente diversa e divergente anche il tuo cuore ad un equilibrio sentimentale che invece tu rifiuti perche' il cuore ti dice di rifiutarlo.
Non tutti decidono di essere coerenti sino in fondo con il cuore, alcuni non sanno o forse hanno paura di crescere i figli in uno scenario di separazione dalla madre, per cultura, per limitatezza di vedute, per tanti motivi, e non che siano alibi perche' sono il primo che non approvo la mancanza di limpidezza.
Di tutte queste enormi anomalie una donna non se ne puo' non accorgere, non puo' decidere che e' meglio trascinare piu' che vivere, non esiste, forse vi sopravvaluto io ma e' impossibile.
Se non se ne accorge e' semplicemente perche' non prova piu' nulla nemmeno lei, significa che la coppia non esiste da ambo i lati, significa che e' lampante ed evidente che quella storia non ha piu' possibilita' ed a me vien da stupirmi a vedervi ancora ragionare su un possibile recupero, su un affetto che a tanti sembra un marito "debba" altrimenti diventerebbe un viscido od un debosciato, non esiste, state sbulaccando, non si comanda al cuore, non basta un pezzo di carta per decretare "il diritto e la pretesa" di certe cose, e' proprio un controsenso enorme.
Una crisi ci sta e non e' nemmeno corretto lasciare per un problema che obiettivamente in una vita ci sta, non ci sta non accorgersene, e non mi sembra normale pensare che possa essere stata una donna fedele, innamorata ma cieca, proprio il contrario.
Tu Mimosa se vedi tuo marito che si chiude in soffitta ogni due per tre, che parlotta per ore al telefono, che non ha piu' affetto o quei piccoli gesti, se vedi che continua per anni a farti passare serate e capodanni malsani non ti poni un problema??? Non ti chiedi che diavolo sta succedendo e se ti va o meno???

Anonimo ha detto...

@Manlio: lieta che qualcun altro trovi l'ipotesi su cui tutti stanno filando poco più di una sceneggiata da feuilleton, rispetto alla quale nulla nell'ambiente e nella personalità della R. (come della maggioranza delle persone normoacculturate) offre appigli.

@Vanna: il distacco e la freddezza dei "vecchi" può non essere una natura, ma semplicemente le "antenne tese" di chi nella vita ne ha viste a sufficienza da sapere che certe cose non portano mai nulla di buono....e non potendo far altro, rischiando di precipitare gli eventi con qualunque azione, stanno a guardare, pronti a captare il distacco della valanga, a fronteggiare quanto già si aspettano come naturale conclusione delle mutande allegre del figlio.

In definitiva, credo sia un errore fossilizzarsi su un'idea priva di agganci con l'id quod plerumque accidit, che sia invece doveroso spaziare in altre ipotesi privilegiando le meno arzigogolate
e quelle che seguono il "consueto corso di analoghi eventi"....la storia umana ci dice che il mondo si ripete sempre uguale a se stesso e che il male è di una sconfortante banalità.
Con ciò non intendo dire che la mia ipotesi sia "scienza" (da parte di una signora Nessuno su un bolg, figurarsi!) ma intendo mostrare che dinamiche molto più piantate per terra vengono trascurate senza reale motivo...

pensateci, Lucia Manca docet: mi prendo tutto e a te un bel calcio nel didietro! con l'aggiunta - già vista - di: vediamo quanto dura questo graaaande ammmore della sbarbina, con le pezze al c. e due ragazzini da rancurare (tanto sono grandi, di sicuro non mi puoi cancellare dal loro cuore neanche volendo); e vediamo pure se per i tuoi sono ancora affari che non li riguardano, 'sti str...
io così la vedo una donna matura, arcistufa e con un minimo amor proprio.
in seconda battuta, in presenza di un carattere labile che non vede vie d'uscita (la psicosi "hanno pure avuto il tempo di conquistarsi i ragazzi sotto il mio naso, sono rimasta sola") penso al "sparisco dalla vostra vita, tanto nessuno qui mi vuole".

poi magari sbaglio, eh, ma al rumor di zoccoli prima di cercare la zebra mi hanno inegnato di cercare il cavallo...
- chiara -

Anonimo ha detto...

@Stefania: scusa, mentre scrivevo non c'era ancora il tuo ultimo commento, diversamente non avrei certo usato il termine "normoacculturato" col rischio di offendere qualcuno.
rispetto a quanto dici, trovo limitante l'alternativa che poni: la spiezzo VS sono una co@liona. esiste abbondanza di genere femminile che non si sognerebbe mai di abbassarsi a mostrasi perdente con la rivale, spettinata, discinta e isterica (perciò debole); che quella notte non avrebbe certo dormito ma l'avrebbe passata cercando il modo di farla pagare a lei, lui e pure ai suoceri (e/o ai falsi amici che già sapevano) o che semplicemente se ne sarebbe strasbattuta dell'altra e se la sarebbe pigliata di brutto con chi le ha giurato fedeltà (il marito, mica la stronzetta) e che è così patetico, ridicolo e debosciato da essersi messo con una ragazzetta che gli girava in casa quando ancora aveva i brufoli della pubertà.
E' chiaro che ognuno tende a proiettare sugli altri il proprio modo di pensare (tu il tuo, io il mio) e chiaro anche che tra il dire e il fare passa il mondo (alla prova dei fatti ci sorprendiamo per quanto lontani dalla realtà di noi stessi credevamo d'essere) ma un minimo appiglio con CHI siamo nella quotidianità credo rimanga sempre: io pur essendo fumantina e irruente [tanto che ad una che occasionalmente si affacciasse nella mia vita matrimoniale mischierei volentieri malleoli con scapole prima che s'allargasse...ma a una già solidamente piantata tra te e tuo marito che je voi fà?!] ma avendo anche superato abbondatemente la ventina, prima di mostrarmi vinta, sfigata e malmessa alla sbarba che mi ciulla il marito e che ci godrebbe come una nutria, c'è da aspettare che volino gli asini...
e francamente credo siano più quelle come me che coloro che si butterebbero a capofitto in ciabatte lungo una ferrovia di notte per andare a cantarle a una zoccoletta
- chiara -
p.s. la teoria non è tua, la stanno propinando un po' ovunque, per questo mi accaloro: fosse tua opinione amen, ma qui ci sono fior di media che ci filano su...

PINO ha detto...

Per quanto possibili le ipotesi di Mimosa (buone per tutto il resto, che condivido), e le altre gentili commentatrici, non ritengo nè logica, nè pratica, l'idea che R abbia maturata la decisione di affrontare la rivale, di notte, semivestita, e con tanto freddo, per discutere un faccenda tuttaltro che semplice.
Se R ha percorso quel tragitto segnalato dai cani, nelle condizioni sopradette, potrebbe essere, molto probabilmente, per sfuggire a qualche pericolo imminente, non potendo contare in un aiuto, da parte del resto del clan dei L; ANZI.
Non dimentichiamo che, a detta di chi la conosceva bene, la giovane mamma si sentiva una estranea all'interno di un clan cementificato, ed isolata come un oggetto fuori uso.
Un scontro con il marito, nella tarda serata, provocato da ragioni che possiamo facilmente immaginare, potrebbe essere degenerato in un tentativo di aggressione vera e propria, da costringere la donna a fuggire, impaurita, nella prima direzione, non scelta di proposito, senza una meta precisa.
Suppongo, ma non vi sono indizi confortanti, che la coppia L sen., sia stata attratta ( se già non erano in guardia), dal trambusto piuttosto sommesso, provocato dalla vivace discussione fra A e R, ed abbiano assistito alla precipitosa fuga di R.
La mia ipotesi, anche se sembra estrema, vedrebbe la fuga di R terminare nella sua tragica morte e soppressione del corpo.
Ho ritenuto inutile fare giri di parole, per dire, in definitiva, come la penso teoricamente.
Dispostissimo, in ogni caso, a cambiare le mie concetture, di fronte a differenti ipotetiche deduzioni, derivate da riscontri di matrice concreta.
Pino

Anonimo ha detto...

Pino, sto con te.
se quella via fu battuta da Roberta quella notte in quelle condizioni, si trattò di una fuga in stato di pericolo - manifestatosi probabilmente in casa propria ma non da escludere anche in quella altrui (verosimilmente nel sottrarti al pericolo un grido lo fai e in casa i figli forse l'avrebbero udito) - via presa o per caso nel panico o per necessità perchè qualcuno sbarrava la via maestra. per questo, pur potendoci stare l'intervento fortuitamente tempestivo di terzi, nella mia opinione è più probabile ipotizzare in capo a tali terzi la piena consapevolezza circa quanto stesse accadendo (con relative ricadute) che avrebbe loro consentito la prontezza necessaria a sostenere questo scenario.
la fine che tu ipotizzi - arresto della donna lungo i binari e successiva o contestuale soppressione - secondo me fila meglio ponendo sulla scena due o più agenti, dato che il trasporto di una donna recalcitrante od esanime da parte di un solo individuo, al buio, su terreno accidentato, mal si concilia con la mancanza di traccia olfattiva a terra oltre al punto d'arresto.
- chiara -

ENRICO ha detto...

Se delitto c'è stato è opera di più persone tutte riconducibili all'ambito familiare

Antonello ha detto...

@- Chiara -
Concorderei con te su praticamente tutto, e se non esageri cadendo nel criptico mi piace anche molto il tuo modo di esporre i concetti, molto anche realistico.
Essendo curioso di conoscere la tua ipotesi in merito ti sottoporrei quella famosa frase che il L.A. pronuncio' mordendosi dopo le labbra in una intervista in "duplo" con L. sen.
Se quel "a quell'ora" ha un senso e rappresenta un istintivo errore:
1) Il L. saprebbe a che ora sarebbe uscita R.R.
2) R.R. sarebbe uscita veramente da quel punto della recinzione.
3) Se sei un'inviata ma hai nel sangue la perspicacia dovresti fare l'investigatrice.
4) I cani se ne fregano dei soldi e se non vedono "osso" non dicono "cammello".
5) A giudicare anche, con immensa imprudenza, dalla reazione del sen. parrebbe aver compreso troppo presto l'errore ipotetico del figliuolo divergendo immediatamente sull'ipotesi R.R. uscita bellamente senza memoria da portone principale.

Se l'hai vista anche te, cosa pensi di quella intervista alquanto particolare???

Anonimo ha detto...

vabè.
non me la prendo per le scuse normoacculturate rivolte esclusivamente a Stefania, echissene, come si suol dire.

A me non importa se siete della mia idea oppure no, rispondevo a Manlio che trova l'ipotesi della scena eccessiva, con una personale obiezione che vede la possibilità di affrontare subito l'altra, così amica, così affidabile essendo testimone di Geova, così falsa.

Una reazione eccessiva ma non di mio esclusivo appannaggio, nè delle persone sottoacculturate che evidentemente conosco e frequento..
:-)
A proposito, prima di muovere obiezioni in questi termini bisognerebbe essere certi che Roberta Ragusa fosse normoacculturata secondo i (vostri) canoni.

E poi, fosse questione di cultura non so, casomai di educazione, o forse di luoghi comuni per i quali "una signora" certe cose non le fa.
E allora parliamone, di questa educazione, e di che cosa può far tracalicarne i confini mandando all'aria anche il bon ton.

Di sicuro non è educato escludere dal club dei normoacculturati chicchessia solo perchè ha reazioni emotive differenti dalle proprie, poco ma sicuro.

Detto questo, la vostra opzione B non è neanche male.
Ma, a parte il fatto che non è certo che RR sia uscita in pigiama, pare fosse in tuta, nè in pantofole, senza indossare nemmeno un giaccone, uno non di certo indimenticabile ma pratico, il fatto che possa avere scavalcato la recinzione fuggendo da un pericolo.. su cosa si basa?

Perchè se si basa esclusivamente sul gesto di avere scavalcato, e su un abbigliamento probabile ma non certo, va specificato che non abbiamo testimonianze nè indizi che riescano a definire un pericolo all'interno del cortile di casa Logli.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Antonello
lo so che è automatico pensare ad un talamo coniugale freddo.
Ma non diamolo per scontato.
Ci sono situazioni e situazioni.
E ci sono uomini (e donne) che non disdegnavo avere l'una e l'altra a disposizione.
Insomma, gli harem non sono un'invenzione dell'altro ieri, sono sempre esistiti, e anche se nel nostro territorio non sono socialmente accettati, questo non esclude che taluni coltivino relazioni plurime con molta nonchalance.
Insomma, non è detto che il rapporto fosse completamente freddo, e la vacanza per recuperare il matrimonio significa che RR coltivava qualche speranza a riguardo, se solo non avesse avuto la malaugurata idea di portarsi dietro anche l'amante del marito, la cui presenza di sicuro non ha favorito i suoi piani.

Tabula

Stefania ha detto...

Lascio volutamente cadere l'infelice uscita circa i normoacculturati perché non trovo sia neppure il caso di commentare.

Vorrei invece tornare su una serie di ipotesi che avevo fatto a seguito dell'articolo precedentemente postato da Massimo Prati:

Fuga volontaria: si e perché/no é perché.

Soppressione: si e perché/no é perché.

Ci avete fatto caso? Chi qui sta ragionando cercando di liberare la mente da qualsivoglia pregiudizio non è certo chi dice che è impossibile che Roberta, che Logli, che i suoceri, che chiunque possa aver agito in modo a suo esclusivo giudizio, irrazionale.

Se leggo volentieri chi dice ... io agirei cosi', no ... io non lo farei, non trovo che chi sostiene che il proprio modus vivendi ed operandi sia identico a quello di qualsivoglia altra persona, compresa Roberta Ragusa della quale intelligenza, indole, solidità psicologica conosciamo davvero poco o nulla dovendoci in realtà basare su quello che si è letto o visto in tv.

E' da arroganti a mio avviso, pensare che tutti si agisca nel medesimo modo, a fronte di un problema identico.

Quel che non torna è che, piaccia o meno, Roberta sapeva da un po' di tempo (non certo da anni) che il suo matrimonio era in crisi.

Ma vogliamo dirci che le storie evolvono negli anni? Ad esempio, ma appunto è solo un banalissimo esempio, possiamo immaginare l'eventualità che almeno inizialmente i genitori di Sara, almeno inizialmente non sapessero affatto della relazione della figlia con il Logli e che quindi i due non si chiamassero cosi' frequentemente dopo l'orario di lavoro?

Possiamo tollerare che non è affatto detto che negli anni Logli chiamasse sempre dalla soffitta ma magari quando la sera, dopo cena scendeva in autoscuola, magari con la scusa di voler fare un po' d'ordine?

Possiamo tollerare che Roberta pur cosciente il suo matrimonio non fosse felice abbia nutrito per qualche tempo la speranza di poter ricomporre i cocci della sua unione con il marito?

Io penso che si, e questo non ce lo dice il chiacchiericcio di paese oppure i giornali ma il fatto lei nutrisse speranze di riconciliazione con il coniuge e per questo moooooolto recentemente avesse deciso per quella vacanza, dalla quale era tornata delusa e sfiduciata.

Quella a mio avviso puo' essere la linea di demarcazione tra il prima (Roberta che spera e che ama) ed il dopo ((Roberta incavolata e determinata ad andare in fondo alla questione).

Non ho certezze, ma mi pare che questo dato non sia da trascurare.

Parliamo di poco tempo prima.

Ora, se vogliamo valutare l'idea di una fuga volontaria, cosi' come prospettata da Chiara e da altri, una fuga tesa a non tornare sui propri passi perchè "tanto qui nessuno mi vuole bene", ci sarebbe traccia della stessa. Prelievi di denaro consistenti, comportamenti strani con uscite in orari non usuali per la donna, magari per incontrare chi le stava organizzando la fuga, chi le stava procurando nuovi documenti, ecc ....

Non risulta nulla di tutto cio'. Lo stesso Logli, quando ipotizza la moglie si sia allontanata volontariamente parla di uno stato confusionale dovuta al trauma subito durante "l'incidente domestico".

I figli sono stati sentiti: se avessero notato la mamma si era comportata in modo strano o almeno desueto lo avrebbero detto.

Ma gli inquirenti parlano di omicidio e gli stessi inquirenti hanno sentito i figlioli.

(Segue)



Stefania ha detto...

Inoltre, sarebbe strano che una persona che aveva la possibilità di andare ad esempio in palestra, e quindi di far perdere le proprie tracce in pieno giorno, lo faccia invece di notte, attraverso i campi in un orario dove marito e figli sono in casa e quindi potrebbero piu' facilmente notare la sua assenza e dare l'allarme.

Dico che vado a fare la spesa oppure in palestra, ed ho qualche ora di margine su chi mi cerca .... o sbaglio?

Torniamo quindi all'ipotesi della scomparsa NON volontaria: sia l'ipotesi di un'aggressione avvenuta in cortile, che al passaggio a livello, che nell'autoscuola, escludendo l'abitazione dove i figli avrebbero sentito, fa pensare che non possa esserci la famosa premeditazione di cui invece sono convinti gli inquirenti.

Perchè tutti gli scenari che abbiamo valutato non trovano corrispondenza con questa eventualità.

Mi trovo poi d'accordo con Tabula: chi ci dice che una volta giunta a casa di Sara, Roberta si sarebbe prodotta in una scenata isterica? E' cosi' strano credere che voleva solo vedere in faccia quella che prima di averla tradita con suo marito aveva tradito la sua fiducia di amica? E' cosi ridicolo pensare la volesse solo guardare negli occhi per dirle "Mi fai davvero schifo ..... non sei solo una facilotta ma sei proprio uno schifo di persona"?
E' impensabile che Roberta volesse parlare con i genitori di Sara pensando gli stessi non fossero al corrente della relazione tra la figlia e suo marito, per rendere alla ragazza la vita difficile?
O magari, davvero le avrebbe fatto una scenata con i controfiocchi.
Chi puo' saperlo? Chi puo' escludere questa eventualità?

Ricordo infine che per prima cosa io ho valutato che le tracce di Roberta lungo il percorso campestre che porta al passaggio a livello, potessero essere dei giorni precedenti.

Non è un'ipotesi scartabile ed in questo caso la sparizione di Roberta non sarebbe sicuramente da legarsi al suo voler andare da Sara in piena notte.

Quel che in questi giorni ho scritto è stato il mio ragionare ad alta voce, valutando con voi elementi pro e contro ogni valutazione anche quella che puo' sembrare agli occhi di chi è razionale, intelligente, normoacculturato, single, sposato, felice oppure arrabbiato nero con il mondo intero. Proprio perchè nella sparizione di una donna qualcosa che normale non è ci deve essere stato ... eccome se c'è stato.

Stefania

Anonimo ha detto...

@Tabula (che non temo di chiamare per nome, anzi nick): le mie scuse per l'espressione "normoacculturate" sono sopraggiunte nel momento in cui mi sono resa conto che l'ipotesi di cui si stava trattando non fosse un semplice riprendere una teoria nata nei media e riferita al caso di R.R., ma rischiava di assumere i toni di una questione personale. Mi pareva chiaro il concetto da cui erano nate le scuse, ma repetita non solo juvant ma proprio occurrunt evidentemente, onde non ledere il senso dell'onore di intere cerchie amicali ;-) quindi ribadisco: credevo si parlasse in via teorica di R.R. che agisce nel proprio contesto (per come emerso) ma evidentemente sbagliavo: si parla e basta. Ora, prima che si allunghi dietro a te la fila delle signore offese, mi rimangio l'infelice espressione ed evito anche di raccogliere la questione "signora bon-ton" che c'entra come i cavoli a merenda con il mio discorso (nonchè con le mie stesse espressioni verbali non proprio principesche): chi l'ha voluto cogliere e contestualizzare (ed eventualmente criticare) l'ha colto e contestualizzato (ed eventualmente criticato), chi vuol tirarla su altri piani può cominciare a trattenere il fiato in attesa che anch'io su tale piano mi ponga...
:-)

dunque rewind & reset e torniamo a noi: perchè, ll'allontanarsi per cavare gli occhi alla rivale da cosa lo si deriva? anzi ancora prima, da cosa si deriva la scoperta dell'identità dell'amante che vi sta a monte?
non è che forse-ma-forse stiamo facendo TUTTI ipotesi più o meno campate, su mere base logiche o d'esperienza, avendo il nulla di fatto come dato concreto di partenza? E forse non è più intelettualmente onesto, rebus sic stantibus, fermarsi a quanto si sa per certo (R. sapeva del tradimento e stava pensando ad una separazione) anzichè spingersi ad ipotizzare fatti tutt'ora ignoti quale la consapevolezza dell'identità dell'amante?
- chiara -
p.s. che forse fosse in tuta e in scarpe da casa l'avevo messa anche io come alternativa, sostenzialmente ininfluente occorre dirlo, nel mio commento di ieri alle 20:30

Anonimo ha detto...

@Antonello: no, in effetti non ho visto quell'intervista...volevo cercarla prima di risponderti ma non l'ho trovata....
- chiara -

Anonimo ha detto...

@Stefania: se ti astrai per un momento da quella cosa che ti ha colpita più di quanto vorresti lasciar trasparire con quel "lascio cadere" che non lascia cadere un bel niente (tanto che torni a "frecciarmi" fino alla fine) e che ti condiziona al punto da ignorare la mia retromarcia, allora puoi accogliere serenamente - e spero tu lo faccia - quanto segue: anch'io penso che lo spartiacque tra il prima e il dopo (nello sconforto della Ragusa) sia il famoso viaggio [e francamente non capisco perchè la poni come cosa che qualcuno esclude]. Per questo sono molto prudente prima di mettere in gioco un fatto ignoto quale la ipotetica scoperta dell'identità dell'amante e, fermandomi ai soli fatti noti, ipotizzo il movente classico dell'omicidio in corso di crisi coniugale, ossia i soldi. Dico anche che, volendo invece il secondo scenario, un confronto con la tizia ci sta tutto, solo trovo improbabile che la modalità sia in piena notte per la via dei campi senza nemmeno il cellulare o le chiavi di casa [e vedo che anche tu fai retromarcia sul punto]. Infine, anche io ho ventilato la possibilità che la traccia sulla ferrovia non sia di quella notte e allora bisogna ipotizzare altre teorie per cui la R. se la sia data alla chetichella in precedenza (incontrare qualcuno? pedinare non vista il marito?).
Tutto qui, ogni elemento porta ad una certa ipotesi e ciascuna è valida di per sè; è fare un "mischiotto" tra certezze investigative e mere ipotesi date per praticamente assodate e dunque da inserire a tutti i costi nel discorso, che conduce a risultati che a me paiono inverosimili.
Infine, l'allontanamento volontario, precipitoso e disorganizzato - evidentemente finito male dato che non si sono trovate tracce - è una mera ipotesi residuale sull'onda di uno sconvolgimento emotivo riconducibile a quella precisa notte. Insomma, anche questa per stare in piedi necessita di un quid pluris che l'indagine ufficiale pare non avere e dunque è tirata per i capelli. Difatti per questo l'ho nominata: per mostrare come distaccandosi dai meri dati di fatto si possa giungere ovunque. Allo stato, nella mia opinione, l'unica ricostruzione ipotetica che non richiede l'inserimento di elementi ignoti "tirati" è l'ultima su cui stavamo ragionando (aggressione e fuga).
- chiara -

Stefania ha detto...

No, Chiara, forse non ci siamo intese.

Ho sottolineato lo spartiacque che mi pare tu condivida, proprio perchè qui c'è chi non si capacita che Roberta possa aver vissuto per anni senza sapere, senza immaginare di essere tradita in quel modo (dal marito con una persona che considerava amica). Se leggi bene poco piu' sopra i tuoi interventi si è giunti ad ipotizzare che la stessa Ragusa potesse a sua volta avere una vita affettiva parallela e che per questo tacesse pur sapendo. Io non credo, come tu non credi, una donna che non desideri sinceramente ricomporre i cocci di un matrimonio che vedeva e sentiva in crisi (questo si ... è evidente ne fosse cosciente) organizzi una vacanza a quello scopo, peraltro dichiarato.

Riguardo il denaro è abbastanza chiaro sia il reale movente della scomparsa. Ma una cosa non esclude l'altra, anzi .... tende ad avvalolarla.

Presumo tu non abbia avuto modo di leggere della mia analisi su Antonio Logli. L'ho etichettato come un anaffettivo. E non certo perchè tradiva la moglie (quanti uomini e donne tradiscono?) quanto perchè se era evidente non amasse piu' Roberta è altrettanto evidente amasse poco o nulla anche Sara, al punto da relegare una ragazzetta (ricordiamoci che era davvero piccola quando inizio' la loro relazione) ad un ruolo di amante clandestina, un oggetto magari caro, da custodire nascosto in un cassetto da aprirsi all'occorrenza. Disonesto con la moglie ma egoista anche con una giovane donna che se lasciata avrebbe potuto trovare una sua diversa strada. E poco amore il Logli lo ha dimostrato anche nei confronti della prole. Comprendo gli ormoni, ma iniziare una storia clandestina con la baby sitter dei tuoi figli non è forse destabilizzante per questi ultimi?

Pero' non risulta Logli corresse dietro alle gonnelle di defalut. Era Sara la sua vera compagna eppure non ha saputo negli anni scegliere. O non ha voluto? E se no ... perchè non ha voluto? Per il dio denaro, mi viene da pensare.

Ed è ipotizzabile Logli abbia cercato di fermare Roberta, sia avesse deciso per una separazione che ai suoi occhi sarebbe stata costosa, maledettamente costosa, perchè il portafogli non vale la propria felicità, nè quella di Sara, nè quella della moglie, sia nel caso Roberta volesse andare da Sara.

Questo risvolto è importante proprio perchè è evidente che Logli non volesse affatto separarsi altrimenti durante quegli anni di relazione extraconiugale lo avrebbe fatto.

Mi spiace tu non riesca a trovare l'intervista di cui ti ha parlato Antonello.

Neppure io sono riuscita a scovarla altrimenti te l'avrei postata. E' importante e non solo per quella mezza frase "A quell'ora ....". Ricordo altre cose dette dal Logli (forse proprio in quell'intervista ma non ne ho certezza ....). Cose che mi rimasero impresse nella mente. Un cronista chiese se c'erano problemi in famiglia. Lui minimizzo' ..... "cosa vuole .... come in tutte le famiglie .... ma nulla di cui non si potesse parlare ... che non potesse essere risolto .... discutendo pacatamente tra persone intelligenti" .....

Perchè quella precisazione, a tuo avviso?

Stefania

PINO ha detto...

Voglio ragionare un poco "terra-terra", senza filosofeggiare, che, forse, mi è più congeniale, causa la mia microacculturazione: Cosa o chi spingerebbe di notte, con un clima inclemete, semivestita, senza documenti, senza cellulare e senza danaro, una donna ad abbandonare la propria casa, scavalcandone la recinzione ed attraversare campi semi ghiacciati, per dirigersi verso un punto che non può definirsi una meta?
Non certamente (anche se ipotizzabile) per andare a fare una chiacchierata, bonaria o violenta, con l'amante del marito, che aveva sottomano in qualsiasi momento della giornata nell'autoscuola.
Quella di RR non sarebbe stata un "allontanamento volontario", come alcuni vorrebbero farla passare, ma una PRECIPITOSA FUGA: e tutte le circostanze in cui si verificò la confermerebbero.
FUGA da un pericolo reale.
Riterrei solo speculatori tentativi di addurre altre cause per spiegare quella FUGA.
L'ipotesi parte da due PUNTI FERMI: l'anomalo percorso, (segnalato dai cani) e l'ora non ortodossa, per un semplice " allontanamento volontario"
Pino

Mimosa ha detto...

Stefania ha detto: «Pero' non risulta Logli corresse dietro alle gonnelle di defalut». Io, invece, ho sentito un suo ex collega, autista di corriere, raccontare del suddetto come di uno che fin da giovane non si faceva scrupoli a elargire complimenti anche pesantucci e allusivi a tutte le belle ragazze e ragazzine che erano a bordo.

Ho trovato queste puntate di CLV:
http://www.youtube.com/watch?v=Q-u-ptG_LfM
(puntata 29/02/2012)comincia con mostrare la perquisizione notturna dei RIS, e poi ci sono molti frammenti di una lunga intervista in cui il marito racconta. Qui c’è anche il pezzo in cui dice “Il nostro, secondo me, è un rapporto normale…Non ci sono mai state discussioni accese … sì ce lo siamo chiesti" (alla domanda se Roberta parlava di sospetti di un’amante) Sono andato a dormire io per primo. Poi me ne ero andato, in autoscuola a mettere a posto (ore 23 circa) e alle 23.30 salgo in soffitta …eccetera
contraddicendosi un paio di volte sugli orari.
C’è pure l’intervista ad un’amica che dice Roberta si sentiva sola, era infelice, molti litigi, una volta ha sentito il marito parlare al telefono in soffitta, sospettava che avesse un’amante.

Qui: http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=txBruQbN_CM
puntata di CLV del 5 dicembre 2012 – dopo i commenti sulla notizia che l’amante è andata a vivere a Logli – ci sono i vecchi ma anche altri spezzoni dell’intervista del 16 gennaio – tutta la storia secondo il marito … ma dove viene rilevato che il marito è stato al telefono con Sara per un’ora, tra le 23 e le 24.

Qui: http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=0oEBkdKhJvo
CLV del 12 Dicembre 2012 è interessante dal minuto 6.48 in poi.

Non sono riuscita nemmeno io a trovare l’intervista a cui si richiama Antonello, però mi sono salvata un commento in cui
Maria Rosaria aveva scritto:
«Riporto ancora il dialogo tra Logli padre, Logli figlio e la giornalista di chi l'ha visto.
Logli padre: " Roberta non avrebbe mai scavalcato perché in quel punto non si vedeva niente"
Logli figlio: " ma c'è da dire che a quell'ora poteva..."
Giornalista: "Che cosa?"
Logli figlio: "Ah, no,no, a mezzanotte no, perché c'è la luce."
Mi sembra che il "no,no" si riferisca all'affermazione di Logli padre:"Roberta non avrebbe mai scavalcato etc...".
Quindi Antonio Logli suggerisce volutamente un'ora precisa, la mezzanotte, e lega quest'ora al momento dell' allontanamento della moglie. Perché lo fa?»

Anonimo ha detto...

Ok, Pino.
continuo a non ritenere nè strana nè improbabile la possibilità di volere avere un confronto immediato e ad ogni costo con colei che fino a poco prima considerava amica.
E non sono neanche napoletana.
Ho solo messo insieme le testimonianze del vicino e quel poco che si sa cercando una soluzione.
Mi sta bene considerare la tua ipotesi, Pino, ovvero considerare che Roberta possa essere fuggita.
Ma da cosa? e da chi?
Come potrebbe legarsi questa teoria
- alle telefonate terminate intorno alle 12,10
- alle testimonianze del vicino relativamente all'auto di Logli sotto casa intorno all'una

Se intendi legare la fuga volontaria ad un pericolo immediato, ammesso e non concesso che davvero RR fosse in pigiama e pantofole, tu credi che il pericolo potesse essere costituito dal marito?

Implicare la possibilità dell'intervento dei suoceri che possano averla terrorizzata a tal punto da vederla fuggire scavalcando una recinzione, non ha nessi causa-effetto automatici, e bisognerebbe introdurre ulteriori variabili delle quali non vi è alcun riscontro indiziario nè testimoniale.

Antonello ha detto...

E' chiaro che sono tutte ipotesi, ma quando si dice che lui sarebbe un viscido e lei un'ingenua vorrei capire da dove si prendono, come scontati, quei dati diffondendoli come oggettivi e pure di partenza, oppure vorrei semplicemente, ed ancora aspetto, avere la fonte sulla base della quale si tentano di dare come diversi elementi che invece di fonti ne avrebbero a iosa.
Che poi legga che pure sarebbero gli altri a dare per scontati scenari di partenza sarebbe pure da accettare come un discorso coerente, e magari sembra strano ci si stupisca.
Con i pochi dati che abbiamo, PER ORA, dovremmo fruttuosamente adoperarci per ESCLUDERE piu' che INCLUDERE perche' sono piu' i rischi di sbagliare che quelli di azzeccare a caso la ricostruzione piu' verosimile.
E allora se i cani possono aver fiutato tracce di dieci giorni prima e' tanto da equilibristi immaginare che allora niente esclude che invece quella pista puo' tranquillamente essere anche della sera della scomparsa??? Non credo, ed oramai sono cose trite e ritrite ma si insiste a cuocere le frittate dal lato conveniente ed a rigirarle a seconda appunto di propri SOGGETTIVI assunti che non hanno nessun basamento OGGETTIVO di fondo, prova ne sia che quando si chiedono cala il sipario del silenzio.
Sono daccordo con - Chiara -, si possono e si devono fare tutte le ipotesi del mondo cercando di farle combaciare possibilmente con i zero elementi oggettivi, l'importante e' non darle in pasto come linee investigative fondate ed addirittura certe ridimensionando, nel proprio mondo, ipotesi altrettanto non escludibili, sempre a parer mio.
E' poi tanto lontano dalla realta' credere che per POCO MENO di sette anni una moglie non possa non essersi accorta di una storia finita con il di lei marito quando invece si afferma chiaramente che invece sarebbe per un viscido normale scegliersi la "carne fresca" al posto di una "minestra" che non gli sarebbe piu' andata bene??? Non credo, credo che sia costruire dei castelli in aria senza sapere veramente nulla, e mi sembra che finalmente si riesca almeno ad accettare, di quella storia e di quella coppia.
E' tanto fuori dalla necessaria visione a 360 gradi chiedersi chi era e quale vita viveva invece la vittima, per ora, di una scomparsa "d'altri tempi"??? Non credo, sarebbe da allucinati mettere in discussione una ricostruzione di una premeditazione, perlomeno originale, che non prevede un "semplice alibi" per chi a monte si sapeva come, a valle, il primo sospettato??? Non credo, e' cosi' difficile pensare che se esco tutta la notte facendomi vedere in giro con la mia auto conosciuta in un paesello di poche anime e' quantomeno aleatorio aver premeditato invece di sostenere davanti a tutta l'Italia che invece dormivo pacifico nel mio lettone??? Non credo, e potrei andare avanti per pagine e pagine, mi fermo qui.
Intendo che dovremmo differenziare a monte ed una volta per tutte quelli che sono dati OGGETTIVI con criteri condivisi per poi partire da quelli e definire le varie versioni per quello che sono e cioe' ipotesi NON ESCLUDIBILI, sempre se e' un lavoro di "squadra" che interessa, se viceversa interessa la solita solfa impastata di pregiudizi e ridda di rivalse con proiezioni singolari di concetti propri addosso a persone di cui invece nulla si sa agli effetti reali che lo si dica chiaramente in modo che ognuno possa trarne le proprie conclusioni.

Anonimo ha detto...

Pino: se la traccia è di quella notte, la fuga precipitosa in stato di pericolo imminente è l'unica spiegazione plausibile (ed a sostenerla, oltre alla logica, c'è la precedente situazione di pericolo di vita in cui si trovò R. poco tempo addietro cioè la caduta dalla scala...non credo che una moglie, per quanto becca, sospetterebbe il marito di tentato omicidio se non avesse colto in lui, in quel frangente, un "qualcosa" di inquietante).
Non ricondurre la traccia a quella notte significa arzigogolare il discorso e quindi, secondo la regola "de minimis" allontanarsi dalla realtà più probabile. Ergo, anche secondo me questa è la dinamica. Ciò fermo, resta da determinare perchè quella via e non il cancello di casa (c'è il panico, certo, ma tirarlo in ballo senza cercare altre spiegazioni è limitante per la ricostruzione) ed in effetti basterebbe verificare se lo stesso abbia un'apertura rapida dall'interno o meno: in caso negativo è ovvio il motivo per cui non abbia preso quella via, in caso positivo bisogna ipotizzare un impedimento.
Dopo di questo, faccio anche un altro passetto, perchè quella traccia scompare, quindi R. è stata prelevata...e allora mi domando se al cane fossero state date da sniffare anche tracce di L. lungo il percorso di Roberta, perchè saperlo taglierebbe la testa al toro, mentre così rimane un vulnus non da poco per sostenere in giudizio l'accusa al marito. Infine, anche dando questa per buona, si potrebbe proseguire nel ragionamento domandandosi se sia possibile che L. che lì l'uccise, si sia caricato il corpo senza farlo mai cadere nemmeno ri-scavalcando la rete? verosimile che abbia percorso col fardello in groppa una strada più lunga o a rischio d'avvistamento? io credo di no (ma magari sbaglio e il cane non distingue una traccia singola - andata - da una sovrapposta - ritorno con caduta del corpo) e per questo ipotizzo l'intervento di qualcun altro nella fase terminale della soppressione del corpo.
- chiara -

Anonimo ha detto...

Scusa Stefania, ma per Logli padre e Logli figlio intendi il suocero e Al, oppure AL ed il pargolo minorenne?


" Roberta non avrebbe mai scavalcato perché in quel punto non si vedeva niente"

Logli figlio: " ma c'è da dire che a quell'ora poteva..."

chi sarebbe il figlio? Antonio Logli? O il ragazzino?
Ad ogni modo, mi chiedo come faccia a determinare a quale ora Roberta avrebbe scavalcato la barriera.

Giornalista: "Che cosa?"
Logli figlio: "Ah, no,no, a mezzanotte no, perché c'è la luce."

Se a mezzanotte in quel punto preciso c'è la luce, immagino che Logli figlio, chiunque sia, abbia legato la possibilità che la recinzione fosse scavalcata da Roberta alla luce, che potrebbe essere temporizzata.

Ma se ha scavalcato nelle condizioni in cui sembrerebbe aver scavalcato, anche il discorso luce o non luce è un dettaglio trascurabile.

Tabula

Anonimo ha detto...

Stefania: d'accordo al 2.000% tanto su R. (solo una donna sa quanto ha investito, materialmente ed emotivamente, nel proprio matrimonio e quanto spererebbe fino all'ultimo di rimediarlo) quanto sul marito (io avrei detto smidollato egocentrico, ma anafettivo in effetti è più tecnico :-))
La frase che riferisci sa tanto di "mani avanti" su un'idea che ci si potrebbe fare dell'esito di una possibile discussione con la moglie (esattamente quella che ci siamo comunque fatti) non ci piove; mentre sulla questione dell'ora non mi esprimo senza l'intervista perchè potrei anche pensare ad un condizionamento contenuto nella domanda postagli dal giornalista, ma se in molti puntate il dito sulla cosa immagino che avesse anch'essa un valore indiziante.
- chiara -

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Tabula, non so se è Lei l'Anonimo delle ore 10.26 in rispista al mio scritto. Comunque, non personalizziamo le questioni, perché altrimenti ogni minimo termine adoperato diverrebbe un dramma per l'altro. Credo che Chiara, col suo termine, indtendesse dire "persona razionale" quale è e quale dovrebbe essere ogni ente umano (uomo o donna, o per dirla con Antonello, con pisellino o con patatina, fatto che ci accomuna a qualunque vivente sessuato non ermafrodita, mentre la Ragione è ciò che caratterizza l'Uomo come specie veramente speciale tra le altre.

Personalmente nella mia vita non ho avuto esperienza di "tradimenti", né come marito, né ancor meno come "moglie". Ho avuto qualcosa del genere da "fidanzato", e vi assicuro che la voglia di strangolare la traditrice non mancava. Ma l'Uomo, essere logico e morale, non deve asoslutamente lasciarsi prendere da questi istinti di morte. Un bel respiro fondo, due se uno non basta, e si pensa. Ricordo un dialogo sul treno che Concetto Marchesi riporta nel suo "Il Cane di Terracotta": in realtà il "tradimento" non esiste, in quanto se si ama, non si tradisce; se si tradisce, vuol dire che non si ama più, che un legame affettivo è interrotto. Ho espresso in sintesi un ragionamento che condivido, e che è stato espresso in modo più complicato (segue).

Antonello ha detto...

Ad esempio, chiedo, lasciando da parte per un attimino le considerazioni vojeristiche sulla coppia, vi era un impianto di registrazione videosorvegliata nel comprensorio L.???
Sembrerebbe di no altrimenti vi sarebbero le immagini di quella notte, nel caso il mistero avrebbe soluzioni credo, oppure provviddamente quella notte l'impianto era fuori uso??? Oppure su quel punto specifico della recinzione segnalato dai cani non vi erano telecamere puntate??? Se l'impianto vi era, come si potrebbe spiegare che R.R. quella notte non e' mai stata inquadrata visto che diversamente avremmo qualche soluzione in piu'??? Se non vi era impianto di videosorveglianza come mai??? E' normale??? Nessuno li aveva potuto pensare ad un rischio esterno per delle strutture e per delle villette???
Come mai??? C'era o no questo, neanche troppo illogico, impianto di videosorveglianza??? Chi poteva sapere che non vi fosse o che quella notte, se vi era, era stato reso inattivo??? La lampadina del lampione corrispondente al punto della recinzione segnalato dai cani risulta manipolata??? Era stranamente nuova di zecca??? Vale la pena porsi delle domande??? Dipende, se si ha in tasca la verita' assoluta no di certo.

Manlio Tummolo ha detto...

Proseguo: un Codice etico-giuridico ben antico impone nel rapporto tra coniugi, amanti e altro, il principio di Fedeltà, principio che fa supporre che l'altro sia un oggetto di proprietà, senza una volontà personale. Nel senso attuale la "proprietà" sarebbe reciproca, con diritto di esclusione dell'organo sessuale dell'altro. Il "tradimento" infatti viene visto, non come la cessazione di un sentimento (cessazione che non dipende da noi, ma a vari eventi), bensì come un uso da parte di altri dell'organo sessuale del coniuge, amante, ecc..

Ebbene questo senso di proprietà è assolutamente errato, anche se confermato da una tradizione giuridica arcaica, che derivava dal fatto che il marito voleva avere figlii propri e non altrui, per ragioni essenzialmente economiche. Despoti vari, soprattutto orientali, nei loro "harems", di cui si è accennato qui, non vietavano infatti un uso nnn esclusivo del rapporto sessuale, ma si preoccupavano essenzialmente del divieto di paternità altrui e di certezza della propria (erano tempi in cui non si sapeva nulla di DNA e simili). Di qui l'uso di eunuchi, i quali pur disponendo di doti maschili (se non evirati prima della pubertà) e capaci del coito, non potevano metter incinta una delle tante mogli e concubine del despota.

Né si vietavano rapporti sessuali tra le varie concubine che, altrimenti, nell'attesa di occupare il talamo del despota, si sarebbero annoiate e infastidite o avrebbero cercato di fuggire. Il principio del "divieto di tradimento" nasce dunque dal principio di proprietà dell'uomo sull'uomo e dal divieto di gravidanza da parte altrui. Infatti, se un uomo teoricamente fertile fosse riuscito a penetrare nell'harem, avrebbe fatto una fine orrenda. (segue).

Manlio Tummolo ha detto...

Noi siamo nell'epoca dell'Assurdità: mentre nel '700 e nell'800, le menti più rivoluzionarie o avanzate proponevano il libero amore tra tutti gli uomini e tutte le donne. Noi oggi, malgrado la legalizzazione del divorzio (e prima ancora della separazione), vorremmo matrimoni tra gays, figli di gays, ed altre aberrazioni, che potrebbero portarci poi a matrimoni incestuosi (come nell'antico Egitto), con risultati a lungo andare del tutto devastanti nella società.

La Fedeltà è concetto giuridico arcaico, presente tuttora nel nostro Codice Civile, che dovrebbe essere del tutto sostituito da quello della Lealtà dei rapporti. Quando uno dei coniugi si rende conto di non amare più l'altro, quando si rende conto di non desiderarlo più fisicamente, quando si innamora di un terzo o terza, dovrebbe essere sincero e leale, spiegandolo col maggior tatto possibile al coniuge, il quale a sua volta dovrebbe reagire reprimendo i suoi stinti omicidi ed affrontando il problema (specie se con figli) nel modo più razionale possibile. Non dico con freddezza ed indifferenza, impossibili per chi ama ancora, ma come constatazione di un fatto, come se il coniuge fosse morto o disperso in guerra.
Non pretendo che restino amici, come pur a volte succede, ma non come nemici che si odino.

Ora un discorso, quale il mio, fatto a qualche adolescente ardente, sarebbe come gettare benzina sul fuoco e mi tirerebbe qualche pietra in testa, ma tra persone di una certa età e con una certa esperienza, dovrebbe filare.

Torno al caso specifico: a parole tutti noi andremmo di notte in casa della o del rivale, per farlo a brandelli. Di fatto dobbiamo calmarci. Suoniamo alla porta, parliamo al citofono, quelli non ci aprono. Ammettiamo che ci facciamo aprire da altri, faremmo un bello schiamazzo, gridando "putxxx" oppure "rapitore di donne, ladro, ecc.". Bene tutto il condominio, se è un condominio, ci prenderebbe e ci sbatterebbe sulla strada, chiamando pure i carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza, l'Esercito e pure l'Aviazione (a Pisa ci sono pure i paracadutisti).

Infine, ma tutte queste storie che fonte hanno: il marito ? la baby-sitter fedifraga ? i figli ? i vicini ? gente di passaggio ?
Credo di aver capito trattarsi solo delle illazioni di giornalisti TV o di carta, i quali devono pur vendere copie oppure ottenere pubblicità.

E un magistrato corre, dopo un intero anno, dietro a queste storie da romanzo d'appendice, invece di ricercare sistematicamente una persona "dispersa" (morta, morente o viva che sia).

Anonimo ha detto...

Ricapitolando : R. aveva scoperto un po' troppo tardi che il marito la tradiva con quella fanciulla e doveva essere inferocita.
Non credo che sarebbe andata in piena notte magari a piedi, a fare lo scalpo a S.
Credo invece che avesse tirato fuori le unghie con il marito e che avesse seriamente pensato alla separazione,se hai dignità e rispetto di te non puoi più tollerare un simile comportamento.
Credo ancora che R. gli abbia dipinto a tinte forti quello che avrebbe preteso e il L. ne sarebbe uscito impoverito.
Forse ha potuto pensare ad una separazione giudiziale anche se questa avrebbe aperto aspetti difficili, poiché se un matrimonio finisce per tradimento, chi tradisce può dire ad esempio: " Se tu non mi dai affettività, attenzione, serenità...bla bla bla, io ho dovuto cercarmele".
E magari si cercano testimonianze per avvalorare le cose che non sono andate. i figli nel frattempo crescono a pane e lacrime.
Il L. non voleva separarsi,non ama neanche S., mi sembra lo dica Stefania,altrimenti avrebbe lasciato casa e se ne sarebbe andato a vivere con lei.
Stava bene così da sette anni, aveva la donzella che lo assecondava e la moglie che lo stirava e lavava, preparava i piatti caldi e pure il letto la sera era caldo.
Viveva pienamente realizzato!
Quella sera si è litigato di brutto,giù in autoscuola, si sono minacciati a vicenda ed è lì che è intervenuto il senior quello che aveva costruito un patrimonio e non poteva certo vederlo crollare per una isterica nuora.
Vanna

continua...

Antonello ha detto...

@Manlio Tummolo
molto interessante l'analisi tecnica, trovo sia anche coincidente con l'interesse ipotetico femminile, non mi sembra del tutto fuori dai tempi, se due si sposano quale "moderno" motivo potrebbe portarli a desiderare "figli altrui o comunque scambiati"???
"la proprieta' dell'uomo sull'uomo" coinciderebbe, a parer mio, con "la proprieta' della donna sulla donna", non e' infatti scontato che il padre si possa sconoscere mentre la madre sarebbe certa, ricordo che esiste anche lo scambio di nascituri che. potrebbe costringere la donna a crescere figli altrui inibendo la donna al crescere un figlio proprio nella serenita' ipoteticamente scelta di una famiglia cistruita con il marito scelto.
Trovo molto coerente e corretto il diritto ad avere figli della e dalla persona scelta e che sia giuridicamente da censurare il "dare" figli altrui, anche scambiandoli con propri, ad ignari conviventi o coniugi, sia di sesso femminile che maschile.
A Bari, inoltre un tribunale si e' coerentemente rifiutato di considerare ed entrare nel merito di un "tradimento" nella fattispecie di separazione richiesta per colpa, in rispetto forse di quel concetto di lealta' che si richiamava e dichiarandosi non competente a stabilire la questione ma dando atto della semplice separazione.
Ecco puo' sembrare strana come decisione ma a me pare giuridicamente ineccepibile, diverso forse il lato umano davanti al quale ognuno e' sentenziato dalla propria coscienza e dalle responsabilita' a cui dover rispondere decise, si presume liberamente, a monte.
Certo che chissa' cosa ne uscira' tirando fuori un argomento del genere, Manlio sei pronto all'accerchiamento???

Antonello ha detto...

Riguardo alle ipotetiche motivazioni che avrebbero potuto trascinare R.R. ad uscire con le proprie gambe dalla recinzione quella sera vorrei riprenderne un elenco "non escludibile" ad oggi ed a nostra conoscenza:

1) Per fuga da qualcuno o qualcosa.
2) Per inseguire o seguire qualcuno.
3) Per recarsi, vestita come mi sembra non si possa immaginare, ad un misterioso appuntamento.
4) Per disillusione e mancanza di alternative.
5) Per libera scelta.

Ogni esclusione di una sola di queste possibilita' a me pare forzatura infondata.
Un dato oggettivo da considerare a me sembra sia la verifica dei RIS all'interno delle auto, nel comprensorio e casa coniugale, e nelle auto che avrebbe escluso versamento ematico.nelle zone ispezionate.

Anonimo ha detto...

Riprendo Antonello delle 19:05 e comincio a mettere sul tavolo gli elementi del caso a noi noti.

elementi oggettivi:
- lui aveva un'amante fissa da molti anni.
- lei aveva subito da poco un incidente sulla scala della soffitta.
- la coppia viveva e lavorava in un comprensorio di proprietà Valdemaro Logli.
- lei non aveva stretti congiunti propri nelle vicinanze.
- lei è intestataria di una quota dell'autoscuola e ci lavorava.
- il cane segue la sua pista olfattiva attraverso il cortile, oltre la recinzione, lungo un tratto di ferrovia fino ad un punto di arresto.
- non conosciamo l'ora della scomparsa.

dicono le amiche:
- il matrimonio era in crisi.
- lei sospettava che il marito avesse un'amante ma fino al viaggio "fallimentare" sperava di riavvicinare il marito a sè (le testimonianze sul punto sono plurime e immediatamente successive alla scomparsa).
- lei prendeva in considerazione una separazione (le testimonianze trovano riscontro oggettivo nell'analisi del p.c. con diverse ricerche sul tema).
- lei sospettava che l'incidente sulla scala fosse stato architettato ad arte dal marito.

un testimone isolato e tardivo riferisce:
- il marito sarebbe uscito quella sera ed avrebbe discusso con una donna; sempre con una donna si sarebbe allontanato in auto [difficoltà relative a questa testimonianza: nulla è meno affidabile di un testimone oculare, per di più tardivo, per di più di notte, per di più in un caso avente ampia risonanza nei media; elementi interessanti in caso di riscontro: il marito mente sui propri spostamenti; nulla su R.]

- chiara -

Anonimo ha detto...

@Manlio
ammiro molto la tua smisurata cultura che non è nella norma, ma ben superiore.

Potrei essere d'accordo con te nell'uso del raziocinio in prospettiva di un tradimento in via generale, ma, a parte il fatto che una prevedibile reazione tanto prevedibile non è, poichè dipende dal rapporto con quella ben determinata persona e dal momento che si attraversa, questo caso è molto particolare.

Non si tratta, nel caso in esame, di un tradimento consueto e dei più auspicabili in una scala di valori del pessimo, quello con una perfetta sconosciuta.

La donna scomparsa nel nulla già subodorava una terza incomoda, ma non si sa se ci fossero state quelle che tu chiamasti "sceneggiate napoletane", e spero che non ci siano napoletani in collegamento che potrebbero risentirsene.

Prendiamo atto del fatto che non ne abbiamo menzione.

Però questo è un caso molto particolare, dicevo, poichè la terza incomoda non è una perfetta estranea o una comune conoscenza: è la donna alla quale Roberta aveva affidato i suoi figli, la donna con cui condivideva l'ufficio, la persona che si era portata dietro nella famosa vacanza per recuperare il matrimonio.

Ora, perdonare un marito è possibile, moderare i toni anche.

Ma capire di essere stata presa per il naso proprio da colei che ritenevamo una persona al di sopra di ogni sospetto, da una ragazza che per l'appartenenza ad un gruppo religioso assolutamente rigido dal punto di vista morale, lo stesso della propria madre, è più di quanto una persona raziocinante e di buon carattere possa sopportare.

Poi io che io personalmente tenda all'esercizio della razionalità oppure no, è ininfluente.

Di fatto, e a quelle condizioni, da quella donna io sarei andata subito, e non credo proprio sarei riuscita ad aspettare per ben due giorni il riaprirsi dell'autoscuola per una sottile raffinata e raziocinante vendetta, ma io se posso dico le cose in faccia e subito, e se non posso cerco il modo di farlo lo stesso.
E credimi, anche questo è un esercizio di raziocinio, perchè trattenere la rabbia fa male al corpo ed alla mente, e chi si permette di arrabbiarsi fa del bene a se stesso: ci sono fior di pubblicazioni scientifiche in merito..
:-)

A parte le teorie comportamentali soggettive, rimane il fatto che non sappiamo:

a) se Roberta abbia sentito le telefonate del marito di quella sera
b) se davvero Roberta quella sera avesse scoperto chi fosse l'amante
c) se si sia allontanata da casa alle 11, a mezzanotte, all'una o più tardi, e non piuttosto all'alba del giorno dopo
d) perchè è andata via da quella casa
e) non sappiamo se la sua è stata una scelta volontaria o è stata indotta o costretta
f) non sappiamo nemmeno come era davvero vestita e se era coperta in maniera adeguata al clima

Abbiamo:
- le dichiarazioni dei figli e del marito
- una rilevazione della mancanza del pigiama e delle pantofole
- un'osservazione sulla scomparsa del cavo del suo telefonino
- un orario delle telefonate fatte dal Logli alla sua amante
- le dichiarazioni del vicino che, se verificate, smentirebbero la versione del Logli relativamente al fatto di essere andato subito a dormire
- un nuovo quadro indiziario che vede l'auto del Logli e forse inizialmente quella della moglie, sotto casa
- una traccia odorosa lasciata da Roberta lungo un percorso, e terminante ad un passaggio a livello.
- una coerenza tra il percorso effettuato da Roberta e quello dichiarato dal vicino riguardo alla direzione presa dall'auto del Logli, che vanno nella stessa direzione, incrociandosi.
- una direzione precisa che va verso Pisa, raggiungendo prima Metato, che è luogo di residenza dell'amante del marito
- un dichiarato sospetto della stessa Roberta sulla volontà del marito di colpirla con uno scatolone lanciato dalla soffitta solo una settimana prima
Inoltre:
- Abbiamo notizia del fatto che Roberta solo fino a pochi giorni prima non sapesse con certezza chi fosse l'amante del marito

Io, non ho altri dati a disposizione. Ma di sicuro vi è molto altro.

Tabula

Anonimo ha detto...

...continua
Chiara tu affermi che il distacco e la freddezza dei L.sen.dipendono dal fatto che chi ne ha viste tante,teme che può accadere qualcosa che è nulla di buono.
Cioè vuoi dire che tu genitore vedi come tuo figlio vive il legame matrimoniale e ti distacchi con freddezza? Stai a guardare per fronteggiare cosa?
Se io vedessi che i miei figli conducono una vita di apparenza, senza principi morali e non danno esempio ai miei nipoti io non sarei distaccata e fredda, me li sbranerei, specialmente se avessi una nuora che fa il suo dovere e ama i figli.
Diciamo che sarei un po' invadente se non altro per ricordare loro che li ho cresciuti secondo usi e costumi etici.
Anche loro sapevano e temevano le eventuali rivalse di lei per questo erano distaccati.
A loro interessava solo il patrimonio e l'immagine e che immagine aveva R.!
Una donna del genere che mollava il loro figliolo certo offuscava il loro nome! Nei piccoli centri ancora si può pensare così.
Sì Pino,quella sera se R. è scappata, lo ha fatto perché si è sentita in pericolo non per andare da S.
Stefania presenta una R. prima e una R. dopo e la R. dopo deve essere stata piuttosto decisa e minacciosa.
Tutto si è giocato sulla economia
familiare.
La chiave per capire che c'è la premeditazione è proprio nella decisione di R. di separarsi e i L.
non volevano che questo accadesse.
Difatti da loro non è venuta voce di screzi di coppia,il poco che sappiamo lo ha detto lei alle amiche.
Tutto è accaduto in autoscuola e L. è stato aiutato in famiglia.
Per quanto riguarda i telefoni collegati, penso sia possibile lasciarli accesi ed andare da un'altra parte.
Se il clan non ha partecipato ai cortei ed ha accettato la presenza stabile di S. vuol dire non solo che hanno "cattivo gusto" e nessun rispetto verso la memoria di R. ma che sanno che non tornerà più.
Se il procuratore ha altre piste e può sbirciare negli spazi esterni la proprietà L. non è dato sapere.
Per quanto ci riguarda qui stiamo tentando di trovare un significato alla scomparsa di una madre e di una donna con tutti i nostri limiti e le nostre diverse interpretazioni dei fatti, ma sempre con coscienza intellettuale.
Vanna

Anonimo ha detto...

Antonello 20:53

eh già, il versamento ematico...questo "bastardo"! perchè se ammazzi senza sangue tua moglie, delle sue tracce in casa, ufficio, auto, non sappiamo che farcene!
Se Roberta è stata uccisa e Logli è l'assassino, chiaramente parliamo di uno strangolamento o un soffocamento e buonanotte ai suonatori (del r.i.s.). Se poi Dekleva ha fatto scuola, manco la speranza di trovar tracce di lei nel bagagliaio, che solo potrebbe denunciare un contatto anomalo...
- chiara -

Anonimo ha detto...

Vanna: no, vanna, io volevo dire esattamente quello che hai detto tu e cioè "Anche loro sapevano e temevano le eventuali rivalse di lei per questo erano distaccati. A loro interessava solo il patrimonio e l'immagine".
Esattamente questo. L'avevo detto più chiaramente nel commento precedente a quello a cui fai riferimento.
- chiara -

Anonimo ha detto...

Chiara scusa, ho fatto riferimento al post successivo, senza tenere presente quello precedente.
Perdonami.
Vanna

Antonello ha detto...

@ - poco chiara -
scusa ma qualcosa ti fa pensare che io non la pensi come te???
Io elencavo un dato che a me sembra, e spero che le verifiche siano state fatte ad arte, oggettivo.
Non vi sono versamenti ematici, e di questo devi aggredire me??? E' un dato oggettivo o no??? Ed allora sottindende di suo che se fosse staremmo parlando di soffocamento, avvelenamento, sonniferi ecc.,
Ma, e riscusa se te lo dico, dimentichi il dato sopra che sarebbe stato segnalato dai cani, cioe' che la pista olfattiva "piu' intensa" porta ad una R.R. che sarebbe uscita, come anche tu piu' volte leggo che ipotizzi, difficilmente sulle spalle di qualcuno o "portata e trasportata" per il tragitto segnalato.
Allora l'incrocio dei due ragionamenti, tuttaltro che invulnerabili da critiche, porterebbero ad una illogica avvelenata, soffocata, insonnirizzata ecc. che puta caso e per miracolo avrebbe scavalcato con le sue gambe la recinzione per seguire un preciso percorso che e' inutile ripetere.
Allora decidiamoci:
1) Io non ho mai asserito che il L. sarebbe da escludere come responsabile.
2) Il dato del non versamento non sottende per forza che il L. sia colpevole o innocente, e' un dato PUNTO.
3) Qui non serve il bipolarismo investigativo, se una sostiene un'ipotesi non e' mica scritto da nessuna parte che l'altro, se ne cerca i punti deboli la debba "da copione" per forza pensare opposta.
4) Oltre ai colpevolisti ed innocentisti esisterebbero i garantisti ed i ricostruisti.
5) Varie ed eventuali.
6) Nemmeno aggressiva riesci a non far stimare un tuo realismo che ti ho gia' detto condivido.
7) Ripeto, se si parla di premeditazione a tavolino trovo anche singolare che il L. abbia architettato un'azione a due passi dai figli, in un'ora ed in un luogo in cui non solo sarebbe stato difficile, stante le brillanti novelle giudiziarie, dimostrare di non poter essere il colpevole ma in cui sarebbe stato visibile ed arduo far sparire il "corpo" di reato, ma sono cosciente e do atto che sono solo mie convinzioni, ed io sono solo uno.

Spero di aver soddisfatto la tua osservazione

Anonimo ha detto...

Antonello frena, frena!!! :-)
guarda che non intendevo mica attaccarti eh? giurin giurello! semplicemente "mi son persa un attimo" :-)
bene hai fatto a richiamarmi al "dovere": avevamo intrapreso un'opera di ricostruzione di fatti oggettivi ed io mi sono lasciata andare al "bipolarismo" non investigativo ma proprio personale ;-) che non smette di dirmi "sii garantista fino alla morte e non mancare di obiettività, ma...non raccontiamocela su! sei umana e un'idea precisa te la sei fatta".
In buona sostanza, Antonello: io ritengo che il caso Ragusa offra ben più spunti per puntare il dito sulla famiglia L. e sul marito in particolare, di quanti ce ne fossero ad esempio nel caso Parolisi, ma sono pienamente consapevole che con essi non si imbastisce un processo. E siccome a noi quello deve importare, la verità processuale, è corretto analizzare i fatti col massimo distacco possibile come farebbe un bravo investigatore....ogni tanto però Mr. Hide emerge e io quel L. lì proprio non riesco a farmelo andare giù...
scusa la digressione e l'uscita dal seminato; succederà altre volte, temo, ma ciò non significa che non riconosca l'essenzialità del lavoro a cui hai dato il "la" e tantomeno che intenda attaccare chi lo fa meglio di me. :-)
- chiara -

Manlio Tummolo ha detto...

Di tutte le testimonianze di cui si parla, risultano persone vive, non morte o morenti. Siamo sempre lì. Tutto il resto è supposizione giornalistica, anche l'idea, negata qui anche da altri, che Roberta sia andata fuori per prendere per i capelli la rivale, metterle le unghie appuntite negli occhi, e urlare come oche starnazzanti (nota metodologia femminile di lotta).

Caro Antonello, il mio discorso sul "tradimento" null'altro vuol spiegare che la necessità di vedere le cose con una certa freddezza. Sul rapporto di "proprietà" dell'uomo sull'uomo (uomo come essere umano, nei suoi ormai innumerevoli sessi, tra etero, omo-, trans-, ecc.), ci sarebbe molto da dire: penso al celebre contratto matrimoniale tra il filosofo inglese John Stuart Mill e sua moglie,
nell'"arretrato" '800.

Perlomeno, siamo arrivati a capire che anche tra i coniugi, quando il marito forza la moglie ad avere un rapporto sessuale, in quel momento per qualunque ragione non desiderato, è "stupro". Pian piano ci si rende conto che la persona non può essere oggetto di proprietà, né nel complesso, né in singole sue funzioni biologiche.

Ci si arriva anche ridefinendo l'amore, non per semplice attrazione fisica, ma per una reciproca identificazione ideale di desideri, di volontà, di progetti. Quando questa reciprocità cessa, cessa anche la ragion d'essere di una relazione. Il problema però si complica quando di mezzo ci sono i figli, specie se in tenera età, o in momenti d transizione come l'adolescenza. Ma anche in tal caso, o si sa stare insieme pacificamente come "fratelli", oppure è meglio comunque dividersi, ma senza far ricadere sui figli ire, odi, vendette.

Anonimo ha detto...

p.s. per Antonello: ho riletto l'incipit della tua replica e davvero mi dispiace averti dato l'impressione di averti contrastato....la foga era una cosa tutta mia e fine a se stessa, non una aggressività espressa nei tuoi confronti, davvero! io certamente non mi esprimo al meglio (vedi "incidente diplomatico" precedente....due in un giorno, non male! grazie a Manlio per l'interpretazione autentica, io continuavo a non uscirne ma lui ha azzeccato in pieno la questione) ma sempre più mi accorgo che la comunicazione scritta ha davvero degli enooooormi limiti!
ch. (ex - chiara -....così faccio prima)

Antonello ha detto...

@ - chiara -
non mi dare questa enorme responsabilita', io non faccio meglio niente di nessuno, cerco di fare e non pensare che io sia immune da mie personali convinzioni, l'ho detto: tento disperatamente di non innamorarmi delle mie tesi, le tento sempre di scardinare, poi magari sfugge anche a me un particolare, riprendo e ripercorro.
Bello ricostruire, insegna a perdonarsi gli umani errori senza nemmeno accorgersene.
L. se vuoi e' una delle persone piu' sprovvedute che ho mai visto e me ne sono accorto in quella intervista "stranamente" sparita o non immessa dal e nel circuito.
Ci sara' un motivo??? Non so, so che per ora abbiamo una scomparsa da decriptare.
Non intendevo nemmeno riprenderti, ci mancherebbe, l'ho detto, sono uno PUNTO e non mi permetterei mai, certo mi piange il cuore a veder svolazzare a destra ed a manca pregiudizi o simpatie ed antipatie in un serio tentativo in overinvestigating.
Ho anche io i miei splendidi limiti di cui sono geloso e di questo non me ne volere, ti consoli che se viene appurato che e' come pensi tu sarei il primo a dire che le chiavi vanno fuse, per ora pero' il L. e' solo un indagato e per ora non vi sono oggettivamente elementi, e lo sai anche tu, per incriminarlo.
Una sola obiezione personale, io non cerco la verita' processuale, domani il L. per quanto mi riguarda potrebbe pure confessare o potrebbe spuntare un terzo, questo non mi permetterebbe, per come son fatto io, di dirmi certo "di aver trovato la verita'".
Un esimio Avvocato diceva "in Tribunale e' vero solo cio' che si puo' provare" con i rilievi che il nuovo processo ha poi successivamente e giustamente introdotto.
Quindi, e Manlio Tummolo potra' illuminare l'argomento meglio di me, chi e cosa di oggettivo mi dice che la Franz. a Cogne era colpevole, chi e cosa mi dice che il Parol. ad Ascoli era colpevole, chi e cosa mi dice che il L. a Gello sarebbe colpevole??? Una sentenza od un forte sospetto sono verita' assolute???

Anonimo ha detto...

Antonello:....eh, antonello, qui qualunque cosa si scopra o ipotizzi bisogna portarla a un processo per cui tanto vale fare subito i conti con le sue regole....altrimenti va bene anche la qualunque opinione di ciascuno di noi ma allora fermiamoci qui e tutti contenti! :-)
Comunque per comprendere l'espressione che ho usata devi partire da un presupposto: per deformazione personale, io di Verità e Giustizia - con le iniziali maiuscole e valenze assolute - non parlo mai quando mi riferisco alle cose umane.
La verità e la giustizia sono da noi percepibili solo in quanto approssimazioni umane; tale approssimazione passa per l'elaborazione di strumenti del pensiero che si è visto garantiscano la migliore approssimazione possibile. Nel processo penale questa approssimazione (cioè la verità processuale) passa imprescindibilmente per il rispetto ferreo di regole di reperimento e catalogazione delle informazioni e d'uso preciso degli strumenti del pensiero e dell'argomentazione. Se anche uno solo di questi parametri non viene rispettato nei minimi dettagli, non è più corretto nemmeno parlare di verità processuale (seppure ne abbia l'apparenza). Per questo motivo le sentenze Franzoni e Parolisi, per quanto mi riguarda, NON hanno stabilito una verità processuale. Ciò detto, se nemmeno con un processo si ha certezza di pervenire alla migliore approssimazione possibile della verità, figurarsi quando ancora stiamo ad un livello prodromico e magari come noi su un blog a ragionare su elementi di seconda-terza-quarta mano. Ma se ci areniamo su questa spiaggia (nessuno possiede nè potrà mai possedere la verità assoluta) allora diventa del tutto sterile ragionare anche un minuto soltanto di qualunque cosa.
Insomma, antonello, le cose stanno così: o mangiamo la minestra (poniamo un limite al "sì ma puoi affermare che la tua sia verità assoluta?") o saltiamo dalla finestra (andiamo a mangiarci un gelato che è tempo impiegato meglio). :-)
ch.

Mimosa ha detto...

Vi ho ascoltato
vi ho letto e registrato, ecco lo Schemino di che cosa abbiamo, seguirà uno schemino con dati “soggettivi”, risultanti da dichiarazioni e/o indiscrezioni:

DATI OGGETTIVI:
- Una lista della spesa ancora sul tavolo, compilata ordinatamente con la penna blu fino ad un certo punto e poi un "yogurt Muller" a lettere scomposte vergato con penna nera
- Un caricabatterie per cellulare scomparso dal bagno dove di solito stava (è stato poi trovato?)
- Cellulare e documenti in casa, nessun prelievo bancario
- Niente sangue in casa né nell’auto, nemmeno una goccia di saliva nel portabagagli (come viceversa nel caso di Lucia Manca) (però pare che poco dopo la denuncia di scomparsa il L. sia andato a lavare l’auto)
- Una pista seguita dai cani sulla traccia odorosa lasciata da Roberta, dal portone di casa, attraverso il cortile, oltre un muretto e lungo un preciso percorso tra i campi, terminante ad un passaggio a livello.
- I tabulati delle telefonate fatte dal Logli alla sua amante, da cui si scopre che i due sono stati in conversazione tre le 23 e le 24, 1h intera (dato che smentisce inconfutabilmente i racconti sugli orari fatto dal L. ai giornalisti e anche agli inquirenti)
- E poi una chiamata di pochi secondi alle 00.12
- La distruzione dei telefonini dei due amanti e la cancellazione di tutta la messaggistica intercorsa dai pc di entrambi
- Menzogne del marito sulla realtà della vita coniugale, negazione della relazione extraconiugale, contraddizioni plurime sugli orari di quella notte (contraddizioni che ora si scopre erano mere menzogne, fatte emergere dai tabulati, come sopra ho detto)
- Assenza di audizioni formali di Antonio Logli dopo che il 7 febbraio è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio (nessuna convocazione da parte degli inquirenti per fargli rendere conto delle menzogne e contraddizioni che via via emergevano dalle inchieste giornalistiche … che nel caso Parolisi sono stati considerati fin da subito “depistaggi”)
- Iniziali superficiali battute dei territori, una accurata ispezione notturna della casa e dell’area circostante il 29 febbraio, spiegamento di forze nei campi a primavera con l’erba alta, nei boschi, nelle grotte, nei canali, eccetera fino alle ricerche attuali anche con le immersioni nel lago di Massaciuccoli.
- Falsi avvistamenti di Roberta nei paraggi
- Assenza del marito (ma si può comprendere) e dei figli e dei suoceri (meno giustificabile) alla fiaccolata organizzata dalle amiche della palestra
- Un referto di “contusioni ed ecchimosi” dopo una visita di Roberta al medico di fiducia e al Pronto Soccorso (e un dichiarato sospetto della stessa Roberta sulla volontà del marito di colpirla con uno scatolone lanciato dalla scala che porta alla soffitta solo un paio di giorni prima)
- La parola “TRAGEDIA” in caratteri maiuscoli sul diario di casa alla data dell’incidente

Mimosa

Mimosa ha detto...

segue
ho dimenticato di aggiungere questo pezzetto di Chiara:

elementi oggettivi:
- lui aveva un'amante fissa da molti anni.
- lei aveva subito da poco un incidente sulla scala della soffitta.
- la coppia viveva e lavorava in un comprensorio di proprietà Valdemaro Logli.
- lei non aveva stretti congiunti propri nelle vicinanze.
- lei è intestataria di una quota dell'autoscuola e ci lavorava.
- non conosciamo l'ora della scomparsa.

e in più avevano un conto corrente in comune ed erano in regime di comunione dei beni.

Mimosa

Antonello ha detto...

@ -chiara -
mi fai venire in mente una discussione che ebbi con un Professore del Diritto, parlando della filosofia del Diritto in generale lui sosteneva esattamente cio' che sostieni tu, la via della ricerca del minor errore, che la verita' assoluta non esiste e via di seguito.
Non gli risposi mai che in un omicidio non c'e' niente di piu' "vero" di un cadavere e che, tornando a noi, non c'e' niente di piu' vero in una scomparsa che una tangibile assenza e niente e' piu' vero del non avere alcuna "verita'".
Certo sono risposte che dette cosi' avrebbero poco senso ma sono step che costringono al ragionamento, non credere alla verita' costringerebbe ad andare ad ascoltarsi buona musica impiegando meglio il tempo, ammettere a se stessi ed alla disciplina che la verita' esiste ed e' una sola invece apre uno scenario umano di vittorie e sconfitte, di ricostruzioni riuscite e di granchi pazzeschi, apre pero' la ricerca che e' mica detto a priori sia infruttuosa.
Sul caso Parol. ad esempio abbiamo, io in parziale parte, fatto un lavoro credo enorme ma scevro, abbiamo analizzato ogni singola ipotesi ricostruttiva, ogni tempistica, ogni supposta modalita', senza un motivo particolare, per spirito di passione, per amore di Giustizia e Verita'.
Servito a nulla??? Punti di vista, doveva servire per forza a qualcosa??? Punti di vista, potevamo giocarci delle partitelle fra scapoli ed ammogliati??? Sarebbe stato tempo impiegato meglio??? Punti di vista.
Secondo me dopo aver visto come impiega il tempo "meglio" tanta gente credo che sono contento di impiegarlo "peggio", perdippiu' noi non si fa del male a nessuno, viceversa tanti che pensano di impiegarlo "meglio" finiscono per cedere a molte schiavitu' ed egoismi, non tutti certo ma chi segue innocenti passioni ha gia' i suoi buoni motivi o sbaglio??? Perche' dovrebbe avere il bisogno di proiettare il proprio essere sul telo del ragionamento spersonalizzato per "sentire" di avere impiegato bene il proprio tempo???
Poi per carita', non voglio insegnare niente a nessuno, per l'amor di Dio, ecco io do un mio punto di vista descrivendolo come tale, poi ognuno spero esprima il proprio perche' anche mi piace ascoltare, riguardo al tempo direi che i medici dovrebbero prescrivere a molti di rieducarsi a farlo passare nella piu' profonda inutilita', alla fine pure il tempo e l'utilita' c'e' il rischio diventino recinti mentali. O sbaglio???

PINO ha detto...

Si è usato abbondantemente dell'appellativo di bugiardo per Parolisi, e nessuno a mai calcolato il numero delle grosse bugie di Logli.
Si sono spese parolone infinite, per un cellulare nascosto dal caporalmaggiore, e si accena solo di passaggio alla distruzione totale di due, da parte di AL.
Si è scavato freneticamente nella vita della Perrone, e si sa molto poco di Sara.
Si sono effettuate mille e più intercettazioni, telefoniche ed ambientali per il caso Parolisi, e non sappiamo se siano state mai applicate nel caso Logli.
E noi quì stiamo a parlare di "garantismo"?
Quali sono i limiti ed il significato di questa parola, quando il "convincimento" di un giudice può prevaricarla?
Mi sembra che per il caso che stiamo discutendo si paventi di esprimere pareri di colpevolezza, come ciò fosse un reato contro l'umanità.
Il garantismo equivale ad una giusta ed imparziale valutazione di fatti e circostanze, nella stessa misura e qualità richieste per colpevolizzare.
Mi pare mera ipocrisia iniformarsi ad un orientamento prestabilito, quando la propria coscienza non ne condivide l'idea.
E la disparità di gestione dei casi Parolisi-Logli, da parte delle Autorità inquirenti, me ne da la conferma.
Pino

Anonimo ha detto...

Antonello: quel professore ti avrebbe risposto che il fatto è che in un processo o in una indagine la verità che si indaga non è quella fenomenologica dell'esistenza di un cadavere o dell'assenza di una persona, bensì quella delle dinamiche che hanno prodotto quel cadavere o quell'assenza che certamente esistono; dinamiche che si presentano in partenza ignote in quanto ne manca la percezione diretta condivisa da più individui (a differenza del cadavere o dell'assenza). Allora subentrano tecniche di rinvenimento e di ordinazione logica, cronologica e spaziale, di elementi atti ad approssimare la ricostruzione dell'ignoto alla Verità (assoluta) delle dinamiche indagate. In questo senso, ti piaccia o no, a meno che tu non abbia cognizione diretta di un fenomeno in divenire (e preferibilmente tu ne abbia ulteriore riscontro in sovrapponibili congnizioni dirette altrui) allora tutta la conoscenza che raggiungi di un fenomeno è inevitabilmente approssimativa. Pessima, sufficiente, buona, ottima....ma pur sempre approssimazione.
ch.

Mimosa ha detto...

DATI SOGGETTIVI, da dichiarazioni e/o indiscrezioni:
- Mancanza di una tuta rosa e scarpe da ginnastica bianche ma di nessun altro capo d’abbigliamento di RR (è un puro dato “soggettivo” perché non esiste l’elenco del guardaroba, è solo l’impressione della figlia, il L. ha ammesso di non sapere “nemmeno” quali pigiami usasse la moglie e mi fa molto strano che si fosse accorto come era vestita a cena)
- Confidenze delle amiche di palestra che il matrimonio era in crisi, il marito aveva più volte alzato le mani, isterico, freddo, spesso assente per lavoro e in molti fine settimana, lei si sentiva sola, avrebbe desiderato separarsi (le testimonianze trovano riscontro “oggettivo” nell'analisi del p.c. con diverse ricerche sul tema e dal consulto con una amica avvocato).
- Confidenza delle cugine a cui Roberta raccontò del sospetto di un'amante ma fino al viaggio "fallimentare" sperava di riavvicinare il marito a sé
- Confidenze sul sospetto che l'incidente sulla scala fosse stato architettato ad arte dal marito.
- Dichiarazione del suocero su una discussione con RR avvenuto il giorno stesso della scomparsa, «Sei stanca, dovresti riposare», le aveva detto il suocero.
- 3 mesi di aspettativa dal lavoro di AL (non una settimana, non 2, non 1 mese, come tanti avrebbero fatto in una situazione simile, confidando nella pronta risoluzione della vicenda, come il ritorno a casa o il rintraccio rapido della donna, magari in qualche città d’Italia), come se prima dei tre mesi sarebbe stato difficile trovare Roberta … viva o morta.
- Secondo voci raccolte dai giornalisti, mentre gli investigatori eseguivano un sopralluogo in casa dopo la denuncia di scomparsa, AL si è allontanato con l'auto, diretto verso il cimitero
- Il 13 giugno 2012 esce la notizia che il gruppo degli amici di Roberta consegnano in Procura un “dossier” con “indizi” che suffragano la richiesta di cercare il corpo al Cimitero di Gello, a tre minuti d'auto da casa Logli, perché raccontano di aver notato molte cose strane in quel camposanto dopo la scomparsa della donna.
- Un amico di Sara C. (di spalle) dice che tutto il paese sapeva ‘e anche Roberta sapeva’ della relazione, e che di sicuro lo sapeva fin da quando la ragazza è stata assunta all'autoscuola. Il ragazzo, tra le altre cose, dice che Sara era rimasta incinta e poi ha abortito. Dopo l'aborto è tornata a lavorare e Roberta se la portava anche alle feste con i figli.
- Nel mezzo dell’estate 2012 l'impiegata per oltre un mese e mezzo lascia il lavoro e sta rintanata in casa, per evitare i giornalisti dissero, ma serpeggiava un segreto coperto dalla privacy … che la ragazza fosse di nuovo incinta.
- Ai primi di dicembre 2012 secondo altre voci, la ragazza entra spesso in casa Logli dopo le ore lavorative e che anche vi dorme, l’avvocato di lui smentisce, ma una decina di giorni dopo esce l’indiscrezione che lei vi si è trasferita stabilmente.
- Dichiarazioni del vicino che, se verificate, smentirebbero la versione del Logli relativamente al fatto di essere andato subito a dormire quella notte.
- Un nuovo quadro indiziario che vede l'auto del Logli e forse inizialmente quella della moglie, sotto casa.
- Una coerenza tra il percorso effettuato da Roberta secondo i cani e quello dichiarato dal vicino riguardo alla direzione presa dall'auto del Logli, che vanno nella stessa direzione, incrociandosi.
- Una direzione precisa che va verso Pisa, raggiungendo prima Metato, luogo di residenza dell'amante.
- Una testimonianza isolata e tardiva riferisce che il marito sarebbe uscito quella sera ed avrebbe discusso con una donna; sempre con una donna si sarebbe allontanato in auto [in caso di riscontro: il marito mente sui propri spostamenti; nulla su R.] , ma risulta strano che l’uomo sia visto in viso e la donna di spalle, tanto da non poterla riconoscere per Roberta.

Se manca qualcosa, chiedo venia, a quest’ora … Mimosa

Mimosa ha detto...

Come avete visto, l’unico possibile indizio di colpevolezza per AL è l’imbuto in cui la moglie (o l’amante?) l’aveva messo.
Ma per noi reduci dalla maratona sul caso Parolisi, andiamo con i piedi di piombo.
Se anche il corpo venisse ritrovato, non ci sarebbero “prove” contro il marito.
Anche se lei fosse trovata con la testa fracassata e/o strangolata, come si farebbe a dimostrare che è stato il marito?
Gli inquirenti di Pisa stanno ben attenti a non fare l’errore macroscopico delle Procure di Ascoli e Teramo.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa,
mi è piaciuta la tua divisione in elementi oggettivi e soggettivi.

Gli elementi oggettivi sono punti imprescindibili per una discussione,
anche se non hai aggiunto il prelievo di 500 euro di quel giorno, credo proprio Massimo lo pose tra gli elementi.

Nei dati soggettivi, mi ha impressionato sia il fatto che il guardaroba della madre sia stato ispezionato dalla figlioletta di dieci anni, che la richiesta di ben tre mesi di aspettativa da parte del marito.

Evidentemente nell'immediatezza della scomparsa non si aspettava tornasse prima, dopodichè se lo è aspettato ancor meno prendendosi la giovane amante a vivere in casa.

E' pur vero che, anche trovando un cadavere, chissà in che condizioni sarebbe dopo un anno.
Attribuirne a chicchessia la responsabilità sarebbe difficile anche ritrovando il corpo di Roberta: diventerebbe quasi impossibile capire la dinamica omicida a meno di segni evidenti, figurarsi quella suicida.

@Pino, condivido pienamente il tuo post sul garantismo, con applausi scroscianti.

Affidarsi a priori ad un orientamento prestabilito sarebbe intellettualmente disonesto nei confronti di una giusta ed imparziale valutazione di fatti e circostanze.

Tabula

Antonello ha detto...

@- chiara -
la ricerca della verita' non parte da un generico ordine mentale filosofico ma da qualcosa di piu' vero, tangibile e reale, l'accertamento di una morte, di una scomparsa o di un qualcosa di reale cge non si conosce ma che bisogna accettare come tale e' gia' verita' e da la certezza matematica che un'altra parte di verita' l'ha provocata.
La disciplina si dedica forse troppo alla tendenza e modalita' di ricerca, fenomenologica o meno, dal reale, con il reale e gia' dal reale si e' nella verita', quindi esiste, quindi puo' essere una sola ma la verita' esiste.
La risposta ipotetica che mi avrebbe dato il Professore che tu citi tende, come tutte le discipline tantomeglio filosofiche, a rubare terreno all'umano eleggendo la teoria stessa a verita'.
E se da una parte non mi sento di contraddire dall'altro dico che ad esempio allora nemmeno un medico legale in autopsia allora dovrebbe pensare di aver a che fare con una qualche verita'??? Eppure anche lui e' parte della ricerca della verita'.
Non si cerca qualcosa che si nega esistere in partenza e che invece si presenta a noi tragicamente, tattilmente e visibilmente anche perche' ad esempio, un corpo parla e dice verita' relative, da qui a riuscire ad estrarre verita' assolute ci passa il mare ma, almeno io, mica per questo penso sia giusto e proficuo negarne l'esistenza.
La verita', giochetto di parole, e' che quel professore parla casomai di una filosofia gia' giudiziaria mentre a me interessa la verita' assoluta proprio perche' le storture di una via che si nega esista hanno portato a qualcosa che di fatto si e' cancellato o liberamente ricostruito a fantasia.
La verita' esiste ed e' una sola e questo sul campo segna una differenza siderale dalla filosofia, crea stimoli, profuma di umano, consegna dati chiaramente poi da ordinare, interpretare oggettivamente, definire, incrociare, far lievitare, verificare, e' un lavoro un po' certosino ed un po' istintivo, abbisogna anche di fantasia, cosa che in filosofia sarebbe deprecabile se parlassimo di verita', eppure la fantasia e' legata a doppio filo con la realta'.
Poi certo sono solo mie personali idee che non hanno nessuna presunzione, forse anche bizzarre ma mie, vorrei sapere l'idea del Professore ipotetico di chi sarebbe.

Anonimo ha detto...

@Mimosa:
la rilettura dei tuoi dati sono un'ottima base di lavoro e adesso che sono elencati uno ad uno all'occhio l'incompatibilità tra alcuni di essi.

Un tale denominato per comodità "Tizio" raccontò che Roberta sapeva della relazione di Sara col marito fin dai tempi dell'assunzione alla scuolaguida.
Ebbene: come si concilierebbe tutto questo con la vacanza per recuperare il matrimonio, portandosi dietro anche Sara?
A meno che la stessa Roberta desiderasse e caldeggiasse un Ménage à trois più che il recupero del matrimonio canonico, sarebbe molto strano essersi portata appresso un'amante di cui si era a conoscenza.
La dichiarazione di consapevolezza da parte di Roberta rispetto alla storia del marito con Sara sarebbe anche in contrasto con quanto dichiarato dalle amiche, ovvero che la stessa si domandava chi fosse l'amante di Antonio.
Ed è in contrasto con quella famosa scenetta, raccontata da un'altra amica, nella quale entrando in autoscuola sentì Antonio e Sara schernire il suo sospetto che loro due avessero una relazione.
Insomma, delle due l'una: o Roberta sapeva, e poteva anche starle bene così, ma allora non si spiega il successivo comportamento, oppure non sapeva, e ciò che non torna è la dichiarazione dell'amico "Tizio".
Tra l'altro, se la stessa avesse saputo, non avrebbe avuto problemi nell'ottenere una separazione, e probabilmente ne avrebbe parlato con l'avvocatessa che consultò.

Leggendo i tuoi appunti, Mimosa l'elemento estraneo ed incoerente con i successivi dati parrebbe la dichiarazione di Tizio.

Bisognerebbe capire in che relazione fosse Tizio con la famiglia Logli, perchè disse che Roberta sapeva, sulla base di quali elementi in sua conoscenza si è permesso di fare un'osservazione del genere, o se si trattava di una sua opinione espressa pubblicamente per qualche imponderabile motivo.

Tabula

Antonello ha detto...

@Pino
non esiste "orientamento prestabilito" per tutti, mica solo per taluni, quindi se nessuno ha vissuto quella coppia mi si spiega una buonissima volta perche' tutti si arrogano l'orientamento prestabilito di saperla a memoria???
Forse non ci rendiamo conto che se il L. amava sarebbe stato indizio di colpevolezza ancira piu' viscida mentre se non ama un'idea dittatoriale di orientamento prestabilito afferma che per questo sarebbe un viscido tendendo pure a colpevolizzare meschinamente i sentimenti in generale ed entrando nel merito di essi.
Io dico una cosa, bisognerebbe prima sooravvivere alke proprie leggi per poterle poi ritenere umane perche' che appunto non siano orientamento prestabilito e' e dovrebbe essere dato come sacrosanto.
E credo di aver soddisfatto l'argomento.

Antonello ha detto...

@Tabula
concordo con le osservazioni di contrasto fra le dichiarazioni di Tizio e quelle delle amiche ed altro, ma credo che Tizio abbia proprio ragione, od almeno e' per me verosimile che possa avere avuto segnali in tal senso.
Daltronde ci si ostina a dire che R.R. sapesse di una non precisata tresca solo a dicembre mentre il marito era sette anni che aveva una soffitta mentale ed allora sin che non ho elementi che mi convincono del contrario mi ostino anche io a sostenere la mia idea e vedremo chi avra', nel caso riuscissimo a saperlo, ragione.
Secondo me, come dice Tizio, R.R. sapeva e da moltissimo della relazione, le amiche fanno le furbe perche' si sa, a molte piace passare per ingenue, vorrei capire cosa hanno prodotto in questa storia se non casini, scava di qua e scava di la, lui e' un viscido e non e' un viscido, lei occhi di cielo e lui occhi di terra, lui tradiva e lei pregava, ma se sapevano qualcosa di tangibile ma perche' non sono andate subito dal magistrato a denunciare mettendoci la faccia e la responsabilita' legale anziche' insinuare e sottendere per mezzo dei media nascoste nella penombra??? E questo sarebbe un comportamento leale e chiaro???

Anonimo ha detto...

Pino, condivido pienamente tutto quello che hai scritto.
Il L. ha avuto un trattamento di riguardo, e questo pone un insieme di domande.
I 500 euro prelevati a cosa potevano servire?
Certo non a fare una vacanza,R. restava nel " suo " territorio a vigilare, mi viene da ipotizzare che potessero servire per una consulenza legale.
Secondo me aveva prelevato una cifra compatibile per una consulenza o un avvio di qualcosa.
Se sul computer, come dice Mimosa nella sua eccellente cronistoria, c'è il nome di una legale amica, questa è stata interrogata?
Se era "amica" R. le avrà detto qualcosa, negli ultimi tempi si apriva un po' di più e non credo non l'abbia fatto con lei che era avvocato.
Ha comunicato qualcosa questa " amica o conoscente"?
E' stata rintracciata?
Nei dialoghi dei due blog da me letti, a Gello si teme W.L. che ha rapporti di amicizia con le forze dell'ordine del luogo.
Perché questo timore?
Chi è?
Quindi, nello stesso giorno della sua scomparsa, R. aveva avuto una discussione col suocero W., al quale aveva comunicato un incontro legale? R.potrebbe anche averne detto il nome e questo potrebbe spiegare il silenzio della eventuale consultata.
Quell'incontro era forse avvenuto
nel pomeriggio?
Cosa ha fatto il 13 gennaio Roberta?
Il diverbio non sta nell'aver scoperto la verità su S., sta nell'aver deciso di separarsi e di aver parlato con un avvocato.
La risposta a queste domande potrebbe essere nelle mani degli inquirenti che invece hanno riservato alla famiglia L.un trattamento vellutato.
Per il P. non è stato così ed è vergognoso.
Vanna

Stefania ha detto...

Aggiungerei ai dati soggettivi:

- AL parlando con i giornalisti davanti casa, mostra il palo della luce e dice "A quell'ora" ... potrebbe essersi confuso oppure potrebbe trattarsi di un lapsus ....

- WL cambia repentinamente discorso;

- La frase pronunciata da WL a Roberta "sei stanca, dovresti riposare", alla luce di quanto accaduto sembra voler essere offensiva ... "Non stai bene (di testa) e mio figlio non c'entra meno che nulla con i TUOI problemi".

Ma torniamo ai cinquecento euro "scomparsi".

Si possono fare delle ipotesi:

- R li ha spesi per una consulenza legale. Risulta pero' si fosse rivolta informalmente ad un'amica avvocato. Quest'ultima confermo' il fatto davanti alle telecamere. Me lo ricordo. Aggiunse anche che non si era dato il via a nessunissima pratica ed ancora non era chiaro se R volesse o meno procedere: l'avvocato amica non aveva insomma chiaro se R volesse effettivamente separarsi o solo sfogarsi. Ma a quel punto perchè spendere denaro per una consulenza presso altro legale? Mi risulta che quando si hanno problemi e si decide di rivolgersi ad un avvocato, se non se ne ha già uno di fiducia, ci si rivolge appunto a chi si conosce. E chi meglio dell'avvocato amica?

- R puo' aver usato quel denaro per fuggire? Mi pare poco credibile perchè la somma è davvero di poco conto per un simile progetto.

Ora la sparo .... e se R avesse pagato un investigatore privato per avere certezza di cosa stesse combinando il marito?

Ben inteso, è solo un'ipotesi, ma nell'epoca della moneta elettronica, potrebbe essere R non avesse piacere sull'estratto conto della sua carta di credito potesse comparire la riga relativa a quella consulenza. Si parla di un conto cointestato e AL avrebbe potuto facilmente scoprire di essere stato attenzionato da un investigatore.

Stefania

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Antonello,
grazie per la fiducia. I risultati giudiziari e la verità dei fatti non necessariamente coincidono; anzi il più delle volte non coincidono affatto. Però è inevitabile che il risultato giudiziario (o giudicato) sia prevalente, perché non ne abbiamo, né possiamo averne altri, altrimenti ognuno dovrebbe e potrebbe farsi giustizia da solo, con ben minori garanzie per tutti.

Perché il risultato giudiziario e la verità dei fatti si approssimino per quanto possibile, occorre:
1) che vi siano leggi corrispondenti alla ragione logica ed etica, rispettose del livello di progresso morale raggiunto;
2) che tali leggi siano chiare, espresse in maniera comprensibile da ciascuno, che abbia almeno un titolo obbligatorio di Scuola;
3) che siano attuate in modo rigoroso e non contraddittorio;
4) che le procedure di indagine e di giudizio corrispondano a criteri scientifici e utilizzino metodi scientifici, lasciando da parte pettegolezzi o altro. Il gossip può andar bene in televisione e nei vari spettacolazzi studiati per l'abbassamento del quoziente intellettivo generale (che ci riescano sempre, è un altro discorso, ma lo scopo è solo quello, oltre alla "compravendita" di notizie); sicuramente non in un Tribunale seriamente inteso.

Nel film che avevo citato "Il Mostro di Duesseldorf", soprattutto verso la fine, quando il mostro viene catturato da bande di delinquenti e popolani ansiosi di vedetta, il tema viene posto in modo assai efficace, anche per la potenza delle immagini. Quale pena merita un assassino, soprattutto manìaco e quindi soggetto ad impulsi che egli non può dominare ? Per il senso comune, la pena di morte che così libera la società da un pericolo; per la Legge, egli merita la pena proporzionale alla serie dei reati e relativamente al grado di controllabilità delle sue azioni. Anche nei vari blogs sui vari omicidi o tentati omicidi, si sente parla spesso di "pena di morte", ma la pena di morte è qualcosa a cui qualunque vivente è soggetto. Può dunque essere una pena giuridica ciò che anticipa in modo più o meno crudele un fatto naturale ed obbligatorio ?

PINO ha detto...

@ Antonello
Mi dispiace dirtelo ma tu non "hai soddisfatto" un bel niente.
A parte il fatto che per me sia un arduo compito capire quello scrivi, ma ne traggo, solo intuendola, la tua costante passione a svisare il significato di un argomento.
Ti chiedo, quindi, la cortesia di non commentare i miei scritti, se non sei sicuro della loro chiarezza.
Non offenderti, ti prego, ma ti sarei grato se mi ignorassi.
Sempre cordialmente, Pino

Anonimo ha detto...


p.s.c.c. "quello CHE scrivi Pino

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Stefania,
penso che 500 euro, oggi come oggi, non valgano più nemmeno quale anticipo per qualcosa che riguardiu cause civili o indagini private. Per ben che vada ci vorrà almeno il doppio.

Egregio Pino,
devo "contestarLa" su un punto: riguardo alla nota signorina in carriera militare, per lungo tempo fu talmente protetta (anche per il ben noto spirito di corpo militare che, per quanto può, lava i panni in casa e li mette ad asciugare all'interno) da metter il suo cognome solo con iniziale; idem per la faccia mascherata. Non dimentichiamo che qui, malgrado si largheggi con i morti, un morto ancora non c'è, ma semmai una persona dispersa e per colpa di gente che ha pochissima voglia di lavorare con criterio; poi perché vede alla Televisione "Chi l'ha svisto", "Quarto Grado" oppure "La minestra bolle in pentola" decide ad un anno di distanza di fare quello che doveva fare un anno prima, e non a senso unico.

La differenza, per ora enorme, tra i due casi è che nel caso P. un cadavere è stato trovato nel giro di tre giorni; nel caso L. non si è trovato un accidente. E non mi pare differenza da poco. Ecco anche perché tra le due donne c'è una qualche differenza di trattamento, anche se si tratta di tradimenti e cose varie in ambedue i casi. Ma il "tradimento" coniugale non è più un reato (per i mariti addirittura non lo era neppure prima, e un marito "tradito", alias becco o cornuto, si concedeva anche il diritto di causa di giustificazione ad un uxoricidio).

Stefania ha detto...

Manlio, guarda che io ho tenuto in scarsa considerazione la possibilità R abbia speso 500 euro quale acconto per un avvvocato. Non ne aveva bisogno e so bene che anche per un parere, una simile somma è davvero esigua. Peraltro ch'io sappia viene emessa dal professionista una notula. Il cliente paga e gli viene a questo punto fatto il documento giustificativo (la parcella) comprendente anche il 2% per la Cassa Avvocati. Quindi non avrebbe avuto alcun senso pagarli "in nero".

Come sopra ho detto, faccenda differente potrebbe essere se R avesse speso quei cinquecento euro per pagare un investigatore privato. Lo scopo sarebbe stato quello di pagare "in nero" per non lasciare traccia del movimento sugli estratti conto.

E' solo un'eventualità ma io non la escluderei a priori.

Stefania

Anonimo ha detto...

Mimosa
tra gli elementi soggettivi che hai enunciato io non sono d'accordo con l'interpretazione di alcuni (non perchè non sia possibile ma perchè è tutt'altro che univoca); in particolare:
- tre mesi di aspettativa sono compatibili in teoria anche con un marito che, confidando nel ritorno/rintraccio della moglie, desideri dedicarsi al sostegno e cura della stessa relativamente al disagio psicologico che l'aveva indotta all'allontanamento (lo so, lo so....Logli??? figuriamoci! ma in teoria e fino a prova contraria fila benissimo);
- le voci sulle gravidanze di Sara, oltre ad essere quanto di più banale e aspettato circoli in ogni paesello di benpensanti e malparlanti, sono sostanzialmente ininfluenti nella nostra storia;
- l'accasamento di Sara dai Logli a distanza di poco meno di un anno dalla scomparsa (è orrendamente fuori luogo ma) non è di per sè univocamente significativo: anche persone che davvero pensino ad un allontanamento volontario, a questa distanza di tempo senza tracce della donna in vita, avrebbero potuto ragionevolmente rinunciare alla speranza di un suo ritorno anche senza centrare nulla con la scomparsa;
- io da google maps trovo Pisa all'ovest di Gello a un tiro di schioppo mentre Metato la trovo al nord lontanuccia e quindi questa "direzione ben precisa" proprio non la vedo;
- il testimone di quella notte ha visto l'auto dirigersi lungo la via Dini uscendo sulla dx da casa, ma non mi risulta che l'abbia vista svoltare nella laterale che conduce al passaggio a livello, o sbaglio? (questo punto non mi è proprio chiaro)

Stefania: l'incarico all'investigatore secondo me ci sta tutto.

Vanna: secondo me la procura di pisa si autoconfronta con quella dell'aquila e vuol essere più realista del re: come la seconda abusò delle regole processuali interrogando un uomo di fatto già sospettato come semplice persona informata e dunque priva di garanzie, così la prima ha ecceduto nelle garanzie iscrivendolo immediatamente come indagato ed omettendo del tutto di interrogarlo in seguito, probabilmente consapevole che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Diciamo comunque, che tra i due atteggiamenti, quello di Pisa è certamente più corretto di quello di Teramo/L'Aquila...peccato che lo sia fin troppo, così sterilizzando da subito l'indagine.
ch.

PINO ha detto...

@ MANLIO caro, non dobbiamo dimenticare che la Perroni fu sottoposta a lunghi interrogatori, riportati anche sugli schermi tv, e le telefonate fra lei e SP, intercettate, furono ugualmente trasmesse pubblicamente, e non una volta, tanto che molti di noi li sanno a memoria.
Non si sa nulla, invece, se la Sara C. sia mai stata "sentita" od interrogata, sia pure solo come persona informata.
Lo stesso A. Logli, nonostante fosse indagato, non è stato, fin'ora, formalmente interrogato.
Secondo il mio parere le differenze di "trattamento", o, se vogliamo, di "scelta investigativa" sono avidenti.
Per quanto riguarda il ritrovamento del corpo, lei mi insegna che nulla potrebbe aggiungere o togliere per un verdetto di colpevolezza del Logli, in merito alla morte della moglie, che potrebbe essere attribuita ad ignoti, senza prove o indizi gravi a carico dell'indagato, tecnica che non è stata adottata per Parolisi.
Cordiali saluti, Pino

Anonimo ha detto...

@ Manlio

E' vero che nel caso Rea c'era il cadavere e nel caso Ragusa manca; è vero ancora che in ambedue i casi i mariti tradivano.
Accade frequentemente e non mi sembra che ci scappi sempre il morto. A mio modesto parere,il tradimento fa scoperchiare la pentola e fa fuoriuscire ciò che non va, ma il tradire è umanamente comprensibile se è passeggero, diventa più problematico quando è perpetuato nel tempo.
I tradimenti dei due sono differenti,come differenti sono i personaggi.
IL P. è stato subito attenzionato, era con la moglie al parco,era evidente che ciò accadesse.
Il L. no, eppure era a casa con lei, ci aveva cenato, non ricordava neanche se era andata a letto!
Non solo, ma il giorno dopo è andato in giro con la macchina. Quando le forze dell'ordine controllavano casa, lui non era presente, era al cimitero? Non ricordo.
Il P. era a casa e da subito è stato rintracciabile.
I Rea hanno parlato tanto,sono stati in televisione, i L. hanno usato un linguaggio minimo e controllato come la loro mimica. Carattere diverso?
Se anche fosse che la nuova massiccia ricerca sia stata fatta perché le trasmissioni televisive continuano a parlare della scomparsa, ed anche perché aggiungo " Le amiche di R.R." continuano a fare notizia,ben venga!
Parliamo allora di come sono state gestite le indagini fin dall'inizio: avvistamenti,ipotesi di allontanamento volontario,perquisizioni, esplorazioni nel territorio, indagini nei pozzi, grotte ecc.ecc.
E interrogatori a tappeto.
Avranno anche controllato i movimenti bancari,telefonici.
Sembra che sia stato fatto tutto ma
cosa è emerso? Nulla R. Non si trova.
Nel frattempo il clan è barricato,è temuto e A.L.vive con la fanciulla e i figli serenamente a casa.
Nessuno è stato torchiato a dovere, si sa pochissimo di tutto e allora ben vengano quelli che ne parlano e puntano il dito sul dubbio.
E' vero che la parcella degli avvocati è salata,
ma 500 euro possono anche andare bene per un colloquio.
Idem per un investigatore privato.
C'è il libero mercato e quando si
fiuta la possibilità di un guadagno certo e duraturo nel tempo,si va incontro al cliente, si può spolpare un po' alla volta: il reddito è assicurato.
Il procuratore in mano ha qualche elemento in più di noi e, se qui abbiamo fatto le pulci a tutto, chi doveva indagare subito veramente lo ha fatto con lo stesso scrupolo che abbiamo avuto qui?
Non credo proprio e gli strumenti che potevano avere in mano gli inquirenti erano ben diversi dei nostri, parlo delle intercettazioni telefoniche ( le hanno fatte ? A P. sì ); dei controlli bancari di tutto il clan e della fanciulla;controlli telefonici di tutti, anche della famiglia di S.
E' possibile che avessero altri telefonini, magari schede e apparecchi vecchi.
Forse il procuratore si è accorto troppo tardi che si poteva fare di più.
@ Stefania
Sono sempre d'accordo con te, è probabile che i 500 servissero per una delle ipotesi fatte.
Vanna

Anonimo ha detto...

Manlio e Stefania: ammazza, ma che avvocati conoscete?? quelli che conosco io un anticipo di 500 per valutare le carte (dicesi anticipo perchè poi segue il resto) lo accettano eccome (anche considerando che la materia familiare non sconta spese vive processuali se non minimissime) e inoltre spesso non chiedono compenso per il primo incontro....almeno nella mia città.
o siete rimasti a tempi andati in cui non esisteva gran concorrenza, o pensate che tutti siano esosi principi del foro per luogo comune....
piuttosto gli investigatori chiedono normalmente di più per cominciare l'incarico avendo spese vive da sostenere sin da subito.
quanto alla fattura....che dire Stefania....a parte che anche le agenzie investigative sono ovviamente tenute a fatturare (un conto è la tracciabilità un altro la fatturazione) non so da cosa derivi la tua cieca fiducia nell'antievasività fiscale degli avvocati...
ciò detto, sappiamo per certo che i 500 non siano stati ritrovati in casa o no?
ch.

Antonello ha detto...

@Pino
mi spiace non poterti accontentare, io fin che liberamente decido di partecipare alla discussione mi riservo il diritto, peraltro di tutti in un blog ad accesso pubblico, sempre in accordo con il vero padrone di casa, di commentare qualsiasi commento io ritenga opportuno, nei limiti dell'educazione e rispetto, commentare.
E siccome io non penso di averti offeso, semmai dovresti spiegarmi in quale termini e dove, ne penso di averti mancato di rispetto, altrettanto, e ne penso di aver personalizzato la mia risposta ai tuoi concetti direzionandola specificatamente a te nella sostanza mi spiace che tu la prenda in questo strano modo, ancye perche' la mia risposta in fin dei conti si schierava proprio dal tuo punto di vista.
Provero' a spiegare meglio il mio punto di vista, se un orientamento precostituito viene citato come elemento negativo nella discussione sono completamente daccordo e forse non si accorgono in troppi che e' proprio questo il mio approccio, rifiuto per diffidenza, natura, strategia, cautela ogni qualsivoglia "orientamento precostituito", quindi ripongo la strabenedetta domanda: se nessuno ha mai vissuto quella storia e quella coppia perche' in molti hanno un "orientamento precostotuito" che lascerebbe intendere, neppure velatamente, di conoscerla a menadito e con convinzione???
Casomai carissimo Pino puoi sempre, come tutti del resto, girare la rotellina ed evitare di leggermi se ti risulta cosi' indigesto che commenti i tuoi commenti, come mi sembra quelli di tutti senza remore ma anche senza maleducazione mi sembra.
Mi spiace veramente ma prendo atto della tua posizione, pazienza, liberissimo di gestire le tue risposte, non le mie.

Anonimo ha detto...

Manlio e Pino: non trascuriamo la possibilità che questi investigatori (e loro ausiliari in particolare) siano semplicemente più abbottonati (cioè ligi alle norme sul segreto investigativo) di quelli del caso Rea....non è che sia prescritto che noi "comuni mortali" conosciamo ogni pelo delle indagini; anzi, è una deformazione tutta italiana incredibilmente tollerata che sconvolge la maggior parte degli osservatori stranieri! ricordo nel caso Kertcher gli u.s.a. increduli di fronte alle fughe di notizie trattate come diritto all'informazione.
Vorrei sperare che ci troviamo dinnanzi ad una Procura e ad una P.G. conscie del dovere di riservatezza....diversamente addio Roberta, mettiamoci una pietra sopra se davvero non hanno fatto nulla (intercettazioni, audizioni, indagini sul contesto familiare)
ch.

Anonimo ha detto...

@Antonello

Non so Pino, per stemperare posso dire che effettivamente la tua risposta al suo post è rimasta nebulosa anche a me, e l'ho riletta più volte senza capire il significato.
Il bello è che chiudi l'intervento con "e credo di avere soddisfatto l'argomento" :-)

What? cosa? ma che ha detto?

io ho pensato questo.

Non ci ho capito niente, ti assicuro!

Lo so, non è carino dirlo, ma lo sai che io le cose le dico in faccia: mi succede spesso con i tuoi interventi, e più volte in passato ti ho domandato di semplificare soggetto-verbo-complemento.
Credo ti piaccia arricchire il discorso, e sfoderi spesso neologismi accattivanti, ma mi capita spesso di dovere saltare interi tuoi paragrafi perchè mi perdo nella profusione di parole.
Eppure li leggo, arrivo alla fine.
E dico "boh, vediamo se in fondo a quest'altra frase capisco cosa intendeva."

Forse è colpa del mezzo che non consente di percepire l'intonazione, quella che dà risalto a periodi del discorso e ne minimizza altri, non si può dire certo che tu non sappia esprimerti, anzi lo fai in maniera assolutamente personale e forbita.

Quindi non offenderti, e se puoi, talvolta ricordati di semplificare per noi poveri sottoacculturati.
:-)

Con la solita stima di sempre

Tabula


Antonello ha detto...

Ecco, credo di condividere l'ipotesi di una moglie che puo' aver avuto il bisogno di saperne di piu', contattando quindi un investigatore privato, anche secondo me ci potrebbe stare sempre nell'eventualita' che R.R. avesse, apriti cielo, avuto il sentore dopo sette anni o poco meno di una tresca extramatrimoniale.
Riguardo alle risorse credo che non fosse cosi' segregata e controllata, le stesse amiche descrivono alcune feste che in autonomia R.R. organizzava e gestiva nel comprensorio e trivo improbabile che accettasse di dare singolo resoconto su ogni singola spesa effettuata, inoltre mi sembra gestisse i figli con tutto quel che ne consegue e 500 euro non sono poi cosi pochi contando che alla mano e volendo cose semplici, pedinamenti e foto, si puo' benissimo contattare chiunque e non solo un investigatore con i crismi.
Tornando alla sera della scomparsa, quindi chi era l'uomo che sbuca trafelato sulla strada principale, a 500 metri circa dalla casa dei L./R. direzione Pisa, rischiando di essere investito???

Anonimo ha detto...

@Vanna, Manlio

500 euro sono una bella cifretta, ma non abbastanza per programmi impegnativi come una fuga.

Certo sarebbero abbastanza per acquistare un abbigliamento completo ignoto alla famiglia per darsi alla fuga volontaria.

Ma non credo ci sarebbe stato bisogno, dato che il marito ignorava i suoi capi d'abbigliamento, e la responsabilità di annotare mancanze è stata lasciata ad una bambina di soli dieci anni.

Ritirare 500 euro in contanti può servire per fare spese delle quali non si intendono lasciare tracce, quali pagamenti in nero che non debbano passare dall'estratto conto.
Va anche detto che è comoda l'abitudine di avere soldi in contanti a disposizione senza dovere ogni volta attingere al bancomat, che non è sempre nei pressi, quindi tanto vale ritirare una cifra più consistente.

Al bar, dal panettiere, dal fruttivendolo e nelle spese spicciole, non hanno di certo la macchinetta per pagare con la carta o il bancomat, ed essere sprovvisti di contanti è sempre un disagio, per non parlare della paghetta settimanale per i ragazzi.

Bisognerebbe capire, e non possiamo farlo qui, se Roberta avesse l'abitudine di ritirare ogni tanto una somma mediamente consistente per le piccole necessità quotidiane.

Se il portafogli è rimasto a casa e i soldi non c'erano, ci sono tre opzioni possibili:

- RR li aveva già spesi in giornata
- li ha portati con sè
- qualcuno glieli ha presi

Tabula

Antonello ha detto...

@Tabula
ma il problema per me non sussiste, te me lo dici ed io accetto la critica e la richiesta di specifici chiarimenti, ci mancherebbe altro.
Quello che non accetto e come condivisibile e' che mi si dica "io non ti ho capito e quindi fammi il favore di non commentare piu' i miei commenti", un bell'interrogativo li no??? Quella e' invece una posizione chiara???
Delle volte allora credo, senza offesa per nessuno, che sia meglio essere macchinosi e forbiti nella dialettica sempre spiegabile, nel rischio di essere anche mal interpretati, che apparire criptici nel ragionamento.
E' semplicissimo quello che ho scritto, rifiuto anche io a priori "orientamenti precostituiti" e te lo sai benissimo, penso che oramai ci si conosce aldila' delle singole frasi, poi ho posto una domanda che a me sembrava importante ma che vedo passa inosservata come tante altre.
Cosa vi sarebbe di cosi' misterioso??? Lo "spero di aver soddisfatto l'argomento"??? Semmai che prima mi si provi a dare delle semplici risposte a domande mica poi cosi' scontate, ecco pero' proprio non ci si puo' ritenere offesi dal mio commento, non vedo in base a quale nesso logico.
Ed e' un bel po' che si evita stranamente l'argomento, mentre da subito io ho notato molti "orientamenti precostituiti" di cui francamente non vedevo il senno ed il senso, saranno miei limiti, certamente.
Mi ha invece un po' deluso ed amareggiato questa posizione di Pino, forse si preferisce parlare di una coppia reale solo nella fantasia, forse sono un po' io fuori posto, forse aldila' ed oltre Pino devo rivalutare la mia partecipazione alla discussione, certe cose non scherzo a me spiacciono veramente.
Noto che altri si fanno meno problemi di me, ognuno e' libero, non serve stemperare Tabula, io sono serenissimo, forsel la maggioranza del blog ha scopi diversi dai miei, ci sta, non tutti i blog sono per uno ed uno non e' per tutti i blog.

Anonimo ha detto...

Tabula: sì è ragionevolissimo un prelievo ricorrente per le normali spese quotidiane.
sappiamo che effettivamente furono prelevati dal conto personale e non da quello dell'autoscuola (penso all'aci che chiede contanti per i passaggi di proprietà, almeno qui da me)?

comunque, come metodo d'approccio, ho già notato che la stampa quando gli investigatori trovano una spiegazione a qualcosa che i media hanno segnalato come "mistero", si guarda bene da sbandierare l'esito del controllo...ricordate la borsa di melania, gli occhiali da sole, la valigia ecc? quando parlo con la gente, per molti quelli sono rimasti misteri irrisolti, mentre sappiamo che si sono rivelati niente di che...
ch.

Anonimo ha detto...

Antonello: se il commento "conteso" è quello che credo (di cui pure io non ho capito nulla) ti chiederei di ripetere l'interrogativo che ponevi e che abbiamo "ignorato"; tutto è interessante ed è spiacevole aver perso qualcosa per strada.
thanks! :-)
ch.

Anonimo ha detto...

@ Tabula

Non ho mai pensato che R. sia potuta fuggire con 500 euro, ho scritto che poteva averli utilizzati per una consulenza legale.
Se gli inquirenti hanno investigato, dovrebbero conoscere la portata delle entrate e uscite del C.C. di R. e marito.
Presumo che avranno anche visualizzato i movimenti Bancomat.
Quel venerdì R. aveva fatto la spesa della settimana?
Come era gestita l'economia di casa?
Aveva autonomia R. o era controllata?
se si potesse accedere a queste informazioni si potrebbe ipotizzare di più sull'eventuale utilizzo dei 500 e.
Se per esempio dall'estratto conto viene fuori che a scadenza settimanale si ritira moneta vuol dire che è utilizzata per le spese di casa.
Se hanno fatto i controlli e hanno letto bene qualche cosa dovrebbe uscire.
Vanna

Antonello ha detto...

@Ch.
Non volevo farne neppure una questione da imporre, pero' se me lo chiedi e' giusto spiegare un minimo, questo e' il commento, mio, incriminato:
" *
@Pino
non esiste "orientamento prestabilito" per tutti, mica solo per taluni, quindi se nessuno ha vissuto quella coppia mi si spiega una buonissima volta perche' tutti si arrogano l'orientamento prestabilito di saperla a memoria??? 
Forse non ci rendiamo conto che se il L. amava sarebbe stato indizio di colpevolezza ancira piu' viscida mentre se non ama un'idea dittatoriale di orientamento prestabilito afferma che per questo sarebbe un viscido tendendo pure a colpevolizzare meschinamente i sentimenti in generale ed entrando nel merito di essi.
Io dico una cosa, bisognerebbe prima sooravvivere alke proprie leggi per poterle poi ritenere umane perche' che appunto non siano orientamento prestabilito e' e dovrebbe essere dato come sacrosanto.
E credo di aver soddisfatto l'argomento."

La domanda e' tuttora in bella mostra in attesa di disinteressate risposte, ma e' li, mi sembra chiara e non lascia spazio a doppie, triple interpretazioni, e' scritta in italiano, non offende nessuno, non manca di rispetto, non e' indirizzata a nessuno in particolare, come del resto tutto il resto del commento, riprendeva sempkicemente il confettk di "orientamento precostituito" citato da Pino sviluppandolo con idee chiaramente diverse e prospettiva differente, spero che non si voglia sostenere che dovremmo pure avere ottiche identiche per non offenderci o non mancare di rispetto.
Entrare nel merito di sentimenti per il mio modo di vedere e' "sempre e comunque" un'attivita' inutile e meschina, parlo comunque di attivita' e non di persone od utenti in particolare, sono mie idee e non vedo perche' e come possano offendere, stigmatizzare invece sentimenti non dovrebbe essere offensivo di concetti sin troppo scontati per cui ognuno vive e percorre "i propri" sentimenti, ritenuti legittimi o illeciti, viscidi od asciutti da una corrente di pensiero piuttosto che da un'altra.
Comunque era stucchevole pensare ad una polemica del genere prima di scrivere quel commento, mai avrei immaginato.

Anonimo ha detto...

Antonello: grazie della risposta, avevo sbagliato commento. ho riletto sia il tuo che quello di pino a cui rispondevi e....mi sento cretina ma manco quello ho capito; anzi, diciamo che non avendo capito il primo necessariamente non ho capito la tua replica: di cosa state parlando? domanda sincera eh, non ho capito un'acca...vi spiace semplificare al massimo l'oggetto del discorso: a cosa si riferisce quello "orientamento prestabilito"? di chi è la "coscienza che non lo condivide"? cos'è sta cosa dell'indagine sui sentimenti e il viscidume? de che state a parlà?? perchè ve siete mozzicati?? mi sento tanto tanto tonta :-(.....help me please...
ch.

Mimosa ha detto...

L’intuizione di Vanna mi è piaciuta molto: «Il diverbio col suocero W. non sta nell'aver scoperto la verità su S., sta nell'aver deciso di separarsi e di aver parlato con un avvocato

Tabula: non mi ricordavo del prelievo di 500 euro
Ragazze: meno male che alla fine vi è venuto in mente: può benissimo averle ritirate per fare la spesa alimentare per l’intero fine settimana! anche semplicemente perché i liquidi in casa erano agli sgoccioli. Anch’io prelevo dal bancomat di settimana in settimana, per non avere troppi soldi in casa … in fondo era lei che si occupava delle faccende non solo domestiche, faceva lei i pagamenti, lui aveva orario di lavoro fisso.

Mimosa

Antonello ha detto...

@ch
perche' dovrei "non risponderti"??? Figurati.
Lasciamo perdere, non mi sento di riaprire una polemica che e' rifiutata a priori e vista come un personalismo, non mi va la polemica, spero di aver chiarito cosa intendevo dire e passo oltre.
Non ci siamo mozzicati, lui ha la sua prospettiva, io pensavo di sostenerla completandola pure con il mio punto di vista, facevo notare anche quali erano stati, secondo me, gli "orientamenti ptecostituiti" che IO continuo a non capire, spero solo che si renda conto di aver capito male perche' assolutamente non avevo intenzione di prendermela con lui, perche' avrei dovuto poi???
Quindi, lasciamo perdere, chiudiamo sta cosa ed andiamo avanti.

Mimosa ha detto...

@ Tabula
hai osservato che «l'elemento estraneo ed incoerente con i successivi dati parrebbe la dichiarazione di Tizio», hai perfettamente ragione, l’ho inserito apposta, proprio per dare un altro spunto alle discussioni che si stavano facendo sul fatto se R sapeva o no e da quando, e come altrettanto giustamente “perché se la portava sempre dietro?” …
Chissà se ne fosse “obbligata” dal marito? Non vedo nemmeno io un Ménage à trois, ma piuttosto una supina accettazione …
Ora la sparo io: e se le voci di una gravidanza fossero state realistiche e che questa sia stata per lei la grande rivelazione? la goccia che ha fatto straboccare il vaso della sopportazione?
In fondo la confidenza di Roberta alla cugina riguardo al sospetto di un’amante, non è stata “datata” (mi pare), la cugina ha detto “una volta mi disse…”, non “quindici giorni fa mi disse”.

@ Chiara
io invece non sono d’accordo con le tue obiezioni sulla aspettativa dal lavoro, sulle voci di gravidanza, sull’accasamento di Sara dai Logli, tre elementi che ritieni «sostanzialmente ininfluenti nella nostra storia». Non me lo sarei aspettato proprio da te che alle volte spazi molto controvento con la fantasia, dove invece non sei precisissima con linguaggio altamente professionale. Non sono “ininfluenti”, tutt’altro, sono perfettamente interpretabili nel quadro generale, quali “indizi” di una situazione poco chiara intorno ai protagonisti.
Ovvio che l’interpretazione di molti elementi soggettivi è “tutt'altro che univoca”, ma non solo dei punti da te sottolineati, guarda un po’ le interpretazioni svariate che avete dato al dato “oggettivo” del prelievo bancario…
Inoltre, tutti quei punti del mio elenchino attinenti alla "direzione ben precisa", io li ho copiati pari pari da chi li aveva così scritti, in fondo il mio elenco non deve mica finire sul tavolo di un esaminatore che mi boccia se non sono “ben precisa” sulle coordinate geografiche …

@ Stefania
come si fa inserire tra i dati “soggettivi” con un circonlocuzione sostantivante quei comportamenti e conversazioni sotto al palo? Come sintetizzare "A quell'ora"? Ci penso e poi lo scrivo.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Save a tutti, è un pò che non posto commenti sul blog, lo facevo per lo più sul caso Scazzi che ultimamente è un pò meno trattato, sono comunque interessato a tutti i casi di cronaca dove ci sia un mistero e quello di Roberta è bello grosso.
La mia opinione è simile a quella di Massimo, non si possono non considerare piste alternative oltre a quella che vorrebbe il marito colpevole.
Una di queste piste a mio avviso è quella che Roberta, pur non avendo affatto una relazione extraconiugale, potrebbe comunque
non aver dissuaso con sufficiente fermezza le attenzioni di qualcuno che lei magari vedeva solo come un amico, un confidente maschile con cui sfogare la propria insoddisfazione coniugale e la frustrazione di sapere il marito fedifrago.
Questa persona potrebbe averla indotta non tanto ad una fuga quanto piuttosto ad un temporaneo allontanamento, almeno nelle
intenzioni, situazione che potrebbe essere poi sfociata in tragedia nel momento in cui le ha rivelato propositi e sentimenti che andavano oltre l'amicizia e che Roberta invece non corrispondeva.
Ci sono due elementi oggettivi che mi portano a considerare questa teoria come una possibiltà concreta:

1) La sparizione del solo carcabatteria ma non del cellulare.
2) Il prelievo di 500 euro proprio il venerdi pomeriggio.

1) L'unica ragione plausibile che riesco ad individuare perchè sparisca solo il caricabatteria è l'esistenza di un secondo cellulare. Potrebbe averglielo regalato il "confidente" con una sim intestata a lui e quindi non risultare dalle indagini. Va da se che dovendo regalarle un cellulare segreto abbia scelto un modello identico a quello che gia possedeva in modo sia da consentirle di poterlo "mascherare" con il cellulare ufficiale in caso fosse visto da qualcuno della famiglia, sia per non dover farle perdere tempo a leggere un nuovo libretto di istruzioni per un diverso modello sia, appunto, per poterle dare solo il telefonino, senza confezione e soprattutto senza un secondo caricabatteria da dover nascondere, potendo così Roberta utilizzare lo stesso caricabatteria per entrambi i cellulari.

2) Il prelievo di 500 euro fatto il venerdi pomeriggio a banche chiuse. 500 euro sono il massimo giornaliero consentito dalla stragrande maggioranza dei bancomat. Roberta quel giorno non poteva prelevare di più e il fatto che abbia fatto il prelievo massimo possibile mi rende plausibile la possibilità che proprio quel pomeriggio abbia preso la decisione e necessitasse di tutti i contanti possibili. Altrimenti perchè effettuare quel prelievo così ingente in un mondo dove tutti gli accquisti ortodossi possono essere effettuati direttamente pagando col bancomat e perchè farlo gia il venerdi e non il sabato o la domenica? Magari perchè aveva intenzione di prelevare più contanti possibili ma dovendo fare i conti col limite giornaliero ha iniziato gia dal venerdi riservandosi di prelevarne altri 500 il sabato, poi la domenica ecc. Prelievi che non è mai arrivata a fare perchè quella notte gli eventi sono precipitati.

Stefano

Manlio Tummolo ha detto...

E' difficile discutere con chi ha già un assassino in tasca, ancor prima di avere l'assassinato. 500 euro sono una cifra ridicola per l'anticidpo di un avvocato (nemmeno il ragazzo di studio si fa pagare oggi così poco); quanto ad un investigatore privato, pare necessario averlo quando si hanno in casa il marito e l'amante. Ma dove avevano i rapporti sessuali i due prima che la moglie li scoprisse: sotto il letto, nell'armadio, in soffitta oppure all'isola d'Elba ? Forse in casa dei genitori di lei (esistono o è orfana ?)?
E per scoprirlo, invece dell'amica di turno, o dei figli stessi, aveva bisogno di un investigatore privato ? Quanti abitanti ha questo paese ? Inoltre, sembrerebbe saggio, con la coscienza sporca di un uxoricidio, portarsi a casa l'amante o anche tenerla per il solo tempo necessario al soddisfacimento delle bramosie erotiche ? In un paesetto, dove comari/uomini e comari/donne sanno di più dei nostri affari, che noi stessi ?

Ripeto caro Pino, non è ammissibile mettere sullo stesso piano due amanti senza morto, e due amanti col morto. Avere un amante non è reato. Avere un amante quando il coniuge muore in modo violento, potrebbe esserlo.
La differenza cronoligica nel nostro caso è che per il caso P. ci sono voluti tre giorni; per il caso L. un anno ma senza morto. Le pare poco, Le pare lo stesso ?

Ma che cosa volete torchiare per carità ? Prima bisogna trovare questa Roberta, viva, morta o morente, e poi si comincerà a "torchiare" qualcuno. Intanto si indaghi su eventuali allontanamenti volontari o forzati della persona, se ha preso qualche traghetto, se è andata via a nuoto o con un aereo, se si è trasferita in macchina o a piedi. Ma stiamo scherzando ? Non trovano vecchietti di 80 e passa anni, e dovebbero trovare una signora di 40 o poco più ? Torchiate, torchiate, qualcosa se ne ricaverà. Mi pare che certi princìpi costituzionali nella pubblica informazione prima, nei suoi ripetitori privati amanti del giallo poi, sono lettera morta !

Comunque, sinceramente, andate pure avanti con queste storie: qualcuno prima o poi si prenderà una bella querela per diffamazione.

Stefania ha detto...

Mimosa, perdonami, ma non ho compreso il tuo quesito. Potresti ripropormelo in modo diverso?

Grasssssie! (faccina rossissima).

Stefania

Mimosa ha detto...

Perdonami tu, Stefania, alle volte resto contagiata da Antonello ...
intendevo dire: se leggi il mio elenco, ad ogni punto comincio sempre con un sostantivo, proprio perché è un elenco di dati, elementi, fattori.

Riguardo alle tue frasi:
- AL parlando con i giornalisti davanti casa, mostra il palo della luce e dice "A quell'ora" ... potrebbe essersi confuso oppure potrebbe trattarsi di un lapsus ....
- WL cambia repentinamente discorso

dovrei trasformare il tutto in una tipologia simile a questa:
"conversazione quasi criptata tra WL e AL durante l'intervista sotto il lampione ... ecc."
capisci? una roba simile, ma in una sequenza logica e in lingua italiana ... e non mi viene ancora ...

questo ti volevo comunicare.

Ciao
Mimosa

Stefania ha detto...

Querele? E perchè mai Manlio? Sono state fatte supposizioni, valutandole come piu' o meno credibili rispetto alla scomparsa ed alle sue motivazioni.

Non mi pare nessuno qui abbia detto "Logli è sicuramente colpevole": almeno io non l'ho scritto.

Continui a riproporci la storia della mamma della tua amica, scoparsa oramai ottantenne. Certamente non si è lanciata da un Piper con il paracadute canticchiando "Nuvenia Pocket, sicura e vai!" ma è indubbio che nel caso di questa nonnetta non ci fossero storie di tradimenti, di scatoloni che volano, di scritte allarmanti sull'agenda personale della scomparsa.

Questa persona anziana probabilmente come ben dici è stata cercata poco e male. Ma qui il corpo, sempre Roberta sia morta per mano altrui, è stato ben occultato.

Sono due storie differenti.

Peraltro, mi pare di ricordare che per l'omicidio di Marina Di Modica (il cui corpo non fu MAI trovato) è stato condannato un dipendente della Bolaffi, ed in via definitiva.

O ricordo io male?

Stefania

Stefania ha detto...

Hai ragione Mimosa: quindi imposto la cosa in modo differente usando in primis il sostantivo!!!! (Ora mi è chiaro, scusami).

- Mezza frase pronunciata da AL davanti al lampione sul quale a suo avviso Roberta si sarebbe potuta aggrappare per scavalcare la recinzione che lascia intendere lo stesso conosca l'orario preciso della scomparsa della moglie;

- Testimoninanza che cita il padre di AL, Waldemaro, che avrebbe invitato Roberta al riposo, inducendo la stessa a pensare il suo nervosismo fosse dovuto solo a stanchezza ed a nulla piu'.

Spero cosi' vada meglio. ;-)

Stefania

Mimosa ha detto...

Stefania, hai capito perfettamente

e quindi la prima frase va meglio, grazie

ma riguardo la seconda, veramente è già presente nell'elenco

inoltre non mi pare sia una testimonianza "indiretta", bensì è una parte di un discorso fatto dallo stesso WL ad una giornalista e mandato in onda (non vorrei sbagliarmi, ma me lo vedo ancora davanti agli occhi quando la pronunciava).

Mimosa

Stefania ha detto...

Io non l'avevo sentita e pensavo fosse qualcosa di riportato. Scusami, correggila tu se puoi.

Stefania

Mimosa ha detto...

Non ti preoccupare Stefania, è tutto a posto
beh, ormai chi vuole può copiarsi i miei elenchini, aggiungere le integrazioni e farsi il quadro personale
io ho già integrato il mio
credo che l'elenco in sé non serva più
il lavoro richiesto è stato eseguito ;)

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ PINO
In un tuo intervento di stamani (11:30) scrivi:
«Non si sa nulla, invece, se la Sara C. sia mai stata "sentita" od interrogata, sia pure solo come persona informata.
Lo stesso A. Logli, nonostante fosse indagato, non è stato, fin'ora, formalmente interrogato
».
A quanto è dato sapere, la signorina è stata “sentita” un paio di giorni dopo la scomparsa, come sono stati sentiti tutti coloro che ruotavano intorno a casa Logli, tutti quelli che all’interno del comprensorio avevano motivi di lavoro, incluso il personale dell’officina.
La signorina, forse memore del caso Parolisi, ha ammesso subito la sua relazione col padrone, è stata lei a raccontare che i cellulari erano già stati distrutti.

A.L. è stato sicuramente “risentito” dopo la confessione della ragazza, e infatti ha condotto i poliziotti sul posto dove aveva gettato il cellulare smembrato.
Dopo ciò pare non sia stato mai più interrogato (altroché Parolisi …), anche perché lui si è subito munito di avvocato, pertanto non potevano strapazzarlo come Parolisi …

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Stefano
per ora qui non ho visto che qualcuno abbia cercato di fare una ricostruzione del delitto, se di delitto si tratta.
Qui tutti hanno/abbiamo solo girato attorno all’ora presunta della scomparsa valutando solo i dati di fatto e interpretandoli, senza puntare mai il dito verso il marito.
Nominando quest’ultimo e la sua relazione extraconiugale, abbiamo solo provato a ricostruire il clima entro cui attribuire le motivazioni della scomparsa, sia volontaria sia forzata.
Abbiamo poi assemblato l’iter delle indagini con le ultime novità, mi riferisco al recente risalto dato dai media sulle testimonianze di avvistamenti notturni.
Non ci siamo mai lanciati a ipotizzare le modalità di un omicidio, di trasferimento del corpo e di occultamento.

Tu nel tuo intervento proponi, invece, una “ricostruzione” di ciò che può essere accaduto, cercando di individuare un esecutore materiale.
Ebbene, in sostanza ci stai aprendo una via.
Da questo momento ognuno di noi potrà dare briglia sciolta alla propria immaginazione e lavorare sui 360° partendo dalla soglia di casa varcata da Roberta.
Non più ricerca spasmodica di un movente, ma investigazione criminologica.
Mi sta bene.

Una noticina sadica sul filo del caricabatteria (se manca davvero): potrebbe essere una plausibile arma per strangolare una persona … qui lo dico e qui per ora lo nego …

Mimosa

ENRICO ha detto...

Se il Logli si è preso in casa l'amante stabilmente con il consenso dei figli , le cose sono due :

- o il Logli è matematicamente certo che il corpo della moglie non verrà mai trovato in quanto SA che è stato "distrutto" fin da subito in maniera radicale
- o il Logli SA che la moglie si è allontanata spontaneamente

In entrambi i casi, se non si trova RR viva o morta, è del tutto impossibile cercare di dare un volto all’assassino o risalire alle modalità con le quali la donna potrebbe aver deciso di abbandonare il tetto coniugale .

Ps: mi sembra di ricordare che fu iniziativa del figlio contattare Chi l’ha visto ? perché cercassero la madre. Il padre non mi è mai apparso né preoccupato né tantomeno disperato. Il che mi fa pensare che fosse molto tranquillo relativamente ai futuri sviluppi delle ricerche della moglie da parte degli investigatori .
C’è da chiedersi il perché di questa sua “sicurezza”

Anonimo ha detto...

Mimosa: se rileggi il mio commento vedrai che solo sulle voci di gravidanza ho detto che sono sostanzialmente ininfluenti [e lo ribadisco: non vedo tutta questa differenza tra aver saputo che mio marito si trastulla con la fanciulla e aggiungerci il dato che era rimasta incinta e ha abortito; il problema è che si trastulla, il resto è una conseguenza non così improbabile; diverso se ci fosse un figlio, ma così non è; e se invece non ho alba di chi sia la sua amante o anche se sospetto che sia lei ma non ne ho certezza, non vedo perchè la gravidanza di una ventotenne mi debba indirizzare su una relazione con mio marito o sulla sua paternità del figlio di lei...ce l'avrà una vita sessuale 'sta donna no?] questa la mia opinione; perchè invece per te farebbe tanta differenza?.
Sugli altri due punti non ho detto siano ininfluenti; semplicemente ritengo che, non puntando gli stessi in una direzione nettamente preponderante rispetto ad altre, sarebbe saggio non filarci troppo su fino a che non sia ragionevole inquadrarle in uno piuttosto che in altro scenario: dovendo leggere ogni cosa nel contesto temporale in cui avviene, l'aspettativa di tre mesi quando sparisce la moglie e l'accasamento con l'amante dopo un anno dalla scomparsa non hanno affatto una lettura univoca o anche solo una più o meno probabile dell'altra a meno di non leggerle con filtri precostituiti (=lui è colpevole e quindi il significato è univoco).
Insomma, se l'intento che ci siamo dichiarati è di esaminare gli elementi certi o prossimi alla certezza per vagliare eventuali alternative, sarebbe doveroso accantonare per il momento (e ribadisco "per il momento") tutto ciò che è passibile di letture alternative che se la giocano alla pari se prese di per sè, scevre da scelte direzionali di partenza.
ch.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Stefania,
apprezzo molto lo humour su una donna ultraottantenne sparita. Oltre a questa ve ne sono molti altri, ma chi se ne importa, ovviamente. Basta occuparsi di coniugi traditi e traditori. Non accusiamo nessuno di omicidio, però siamo certi che il corpo della donna sia stato "ben occultato" (da chi ?). Una logica perfetta. certe suppsizioni sono fuori luogo, finché non si sa con certezza se è morta, e poi su chi sia l'assassino (lo ricordo sempre a tutti: DOPO SENTENZA DEFINITIVA).

Se cito la madre di quella mia amica o altri casi, non è per turbare i vostri ragionamenti, gentile interlocutrice, ma solo per dire che questi ricercatori non sanno ricercare, tutto là. Altro che NUVENIA !!

Anonimo ha detto...

Enrico:
io continuo a fare l'avvocato del diavolo e ti do altre 2 letture:
- il marito considera che se è morta, come potrebbe indicare il lungo tempo trascorso senza tracce di vita senza ipotizzare che lui ne sappia qualcosa per certo, egli non fa nulla di male a continuare la sua vita, ormai tutti sanno e nascondersi ancora soddisferebbe solo un falso perbenismo di cui lui (ora) si strasbatte: deve rendere conto solo ai figli di quel che fa del proprio talamo nuziale e se a loro va bene non vedo altre istanze da soddisfare. O deve fare il vedovo bianco a vita? o deve cambiare compagna solo per far contenti noi?
- il marito, considerandola ancora in vita e allontanata spontaneamente, se ne frega se lei dovesse tornare: ha abbandonato il tetto coniugale per lungo tempo e tanto gli basta per non renderle conto della sua condotta, sia moralmente che giuridicamente.

Non compiamo l'errore di attribuire a chiunque un perbenistico sentire diffuso o pensare che a ciascuno interessi non scandalizzare i consociati o camminare sulle uova per non sollevare polveroni: c'è chi se ne sbatte del giudizio e sospetti altrui e si fa la sua vita alla facciaccia di chi eventualmente arrossisca per lui.
ch.

Manlio Tummolo ha detto...

Condanne per omicidio, senza una qualche testimonianza o altri elementi probatori adeguati, senza il corpo o resti dell'assassinato, senza confessioni, ecc., non possono sussistere legalmente. Che poi pazzoidi di cassazione (ve ne sono anche là) lo facciano, questo è un altro discorso. Non so i dettagli di quel delitto, e non dedico la mia vita alla memorizzazione di ogni delitto di sangue in questa penisola. Starei fresco e non potrei farmi quella "vasta cultura" che mi viene attribuita.

Per la povera madre barbaramente torturata e assassinata, poi bruciata (mi pare che sia stata smentita la sua distruzione mediante acido solforico), il discorso è diverso in quanto c'era una collaborazione con gli inquirenti, e poi perché la donna era "protetta" in quanto informatrice della Polizia, senza contare le molte minacce ricevute. Ma non penso che il caso di Roberta Ragusa sia analogo. Quindi dovreste aspettare almeno il ritrovamento per parlare di omicidio ed occultamento.

ENRICO ha detto...

@ Ch

la tua lettura è molto simile alla mia.
solo che il Logli non "continua la sua vita" dopo un anno di ricerche infruttuose : il Logli non ha mai interrotto il suo stile di vita fin dal primo momento della scomparsa della moglie

Anonimo ha detto...

Manlio:
che in un blog in cui ogni due per tre si dà sostanzialmente dei cretini a giudici e investigatori di tutto il Paese senza che nessuno sia mai stato querelato per diffamazione, tu arrivi a paventare tale conseguenza nei confronti di persone che ragionano coi propri mezzi su un'ipotesi investigativa ufficializzata da una iscrizione nel registro degli indagati, scusami ma fa tanto sorridere....povera Stefania che ora ha perfino il timore di dire che il cavo potrebbe essere l'arma del delitto se delitto vi è stato! :-))
Dài, Manlio, il fastidio che provi a vedere ignorato il tuo invito a concentrarsi sui deficit investigativi nei casi di scomparsa lo comprendo (ma al di là di convenirne che facciamo? ci giriamo a loop?); comprendo meno il "pippozzo" sul silenzio fino a sentenza definitiva da parte di chi giornalmente scrive in un blog che parla in massima parte di casi non giunti a tale approdo...scusa la franchezza, spero tu non te la prenda, Manlio, anche perchè sostanzialmente approvo il punto di vista che esprimi ma....a 'sto punto diciamo a Massimo di tenersi per sè gli spunti di riflessione o di chiudere i commenti, chè è di questi ragionamenti che vive questo blog, almeno a quanto ho letto nelle sue centinaia di pagine.
ch.

Anonimo ha detto...

errata corrige: Mimosa, non Stefania, ha nominato il cavo.

Enrico: sì certo, però la fanciulla se l'è portata a vivere in casa solo a dicembre a quanto ho capito.
e proprio qui casca l'asino del perbenismo: finchè non l'ha ufficializzato a nessuno fregava se continuava la relazione o meno (che poi, l'ha protratta per sette anni sotto il naso della moglie e proprio mò che la moglie non c'è dovrebbe interromperla?) ma così, "sbattuta in faccia" al Paese...eh no eh....apriti cielo e sprofonda mare....ipocrisia e perbenismo regnino sovrani!! :-)) [non mi riferisco a te nè a questo blog, dico in generale di chi si scandalizza]
ch.

Mimosa ha detto...

Bene, allora proviamo a seguire la pista dell’allontanamento volontario,
ma in una versione alternativa da quella fornita da Stefano. Così tanto per seguire il suo esempio e continuare a riempire l’arco dei trecentosessanta gradi.

In aprile dello scorso anno su questo blog si parlava già dei Testimoni di Geova, in effetti tra le persone ascoltate dagli investigatori, e cercate/intervistate dai giornalisti c‘erano anche i frequentanti la comunità locale dei TdG, che poco gradivano rilasciare interviste.
Qui un articolo del 18 febbraio 2012:
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2012/02/18/news/caso-roberta-parlano-i-testimoni-di-geova-1.3196410
Sulla base delle quali notizie Stefania recentemente crede non possibile alcun legame (ndr: Stefania, ti cito per dovere di cronaca, mostrando che ignoro i pareri altrui), dato il tempo trascorso dall’ultima “visita” alla chiesa.

Il 7 aprile 2012 io scrissi questo commento che riporto adattandolo come se fosse mio pensiero odierno:
dopo aver letto quello che la commentatrice J. ha scritto, mi viene da pensare all’ipotesi che Roberta si sia rifugiata nella comunità dei Testimoni di Geova, i quali la tengono ben segreta (segregata), avendo i loro motivi di rivalsa.

Come ci è arrivata in quella notte di gelo?
Forse sono stati loro stessi che le hanno aperto gli occhi su Sara, forse aveva già dei contatti con loro, forse quella sera nel momento stesso della scoperta/conferma di un “qualcosa” riguardo all’amante (non era la prima volta che lo spiava in soffitta) aveva concordato con loro la fuga, ha finto di compilare la lista della spesa, ha aspettato che lui andasse a letto ed è uscita di casa.
Era attesa all’esterno (con un cappottone di ripiego), da dove i cani hanno seguito le sue tracce, ha attraversato in compagnia il prato e al di là della linea ferroviaria un’auto l’ha presa a bordo. Al passaggio a livello, lontano, per non destare sospetti … anche perché il cancello che dà sulla strada era chiuso e forse c’era un allarme innescato).
La comunità sicuramente ha già trasferito Roberta negli USA e le ha procurato una nuova identità.

Altro elemento per credere che il collegamento con la Chiesa di Cristo non è proprio tanto campato in aria.
La signora organizzatrice della fiaccolata si è lamentata della latitanza del Parroco alla marcia e anche dell'assenza di una sua parola di "conforto" alla famiglia o perlomeno di un minimo di vicinanza a chi la sta cercando. Mi sembra evidente che sarebbe stato fuori luogo pretendere che il Parroco andasse a confortare un marito pubblicamente adultero. E forse neanche la famiglia nel suo complesso doveva essere tanto vicina alla Chiesa Cattolica ... e oltretutto c’era la questione della "vicinanza" di Roberta ai Testimoni di Geova. Non basta?
E’ credibile come ipotesi?
Per lo meno è una diversa dall’uxoricidio.

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ Ch


Il Logli è stato sempre coerente a se stesso.
Il fatto che adesso abbia ufficializzato una situazione fino a poco tempo prima vissuta giocoforza ufficiosamente non significa niente dal punto di vista morale.

Mentre mi dà da pensare il fatto di come quest’uomo, prendendo tale decisione, abbia definitivamente archiviato la scomparsa della propria moglie
Vuoi perché è sicurissimo che il corpo non verrà mai più trovato, vuoi perché è certo che la moglie abbia “ preso il volo” di sua spontanea volontà
Fatto sta che dal suo punto di vista il “caso è chiuso”
Mi piacerebbe sapere come i figli stanno vivendo la misteriosa scomparsa della propria madre e come vivano la sua sostituzione con la nuova compagna del padre

Anonimo ha detto...

Premetto che non ho seguito il caso. Comunque per intuito ho sempre pensato che si tratti di allontanamento volontario (preparato e organizzato). L'ipotesi di Mimosa su una Comunità religiosa mi sembra molto interessante. Gilberto

ENRICO ha detto...

Ps :

In questa vicenda l’atteggiamento del marito, dei figli e di tutti i componenti la famiglia Logli è a dir poco singolare : ora non voglio dire che avrebbero dovuto occupare giorno e notte tutti i canali Tv (come fatto da altri di nostra conoscenza) ma nemmeno muovere un muscolo, quasi avessero perso un oggetto di irrilevante valore, mi sembra davvero eccessivo e fuori da ogni parametro comportamentale
C’è qualcosa che non quadra.
Io continuo a pensare che tutta la combriccola SAPPIA che fine abbia fatto RR. Viva o morta che sia.
Certo è che, se dovesse essere stata uccisa , sulla scena del crimine ci sta solo o un componente la famiglia o tutto il clan al completo

E comunque se non si troveranno i resti della povera Roberta ( cosa che adesso ad un anno di distanza non vedo come gli investigatori potranno riuscire in ciò che non sono stati capaci di fare nell’immediatezza) questo mistero resterà per sempre tale.

Mimosa ha detto...

@ Gilberto
guarda caso la stessa comunità della mamma di Sarah Scazzi e di molti altri personaggi di Avetrana che "testimoniano" anche il falso ... eh?
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
Sì, sono d’accordo, anche se è scappata loro sanno perché e per come … e tacciono ….
Vergogna? Disonore?

Mimosa

Anonimo ha detto...

Enrico: la sconcertante condotta della famiglia (figli compresi? anche a me piacerebbe sapere come se la passano con 'sta "sostituzione"....il maggiore è grande, non è che gli tarpi le ali tanto facilmente....) è ciò che mi ha fatto fantasticare di una sconvolgimento emotivo di R. che ad un certo punto abbia preso coscienza di quanto poco si sarebbero versate lacrime per la sua scomparsa e che l'avrebbe indotta a gettare la spugna anche nei confronti degli amati figli, lentamente e sommessamente "condizionati" dall'hiterland parentale, nel tempo, in una sorta di subdolo gioco psicologico (il "sei stanca..." di Valdemaro) a non rimanere scioccati per la piega che avrebbero potuto prendere gli eventi (di qualunque natura essi siano)...è poi così difficile fare "impazzire di dolore" una persona?


Mimosa: ipotesi per ipotesi pure quest'ultima tua ci sta....da sfegatata della cara vecchia Agatha mi affascinano sempre le soluzioni nelle quali ciò che appare importante non lo è e ciò che lambisce lo sfondo si rivela essere la chiave del mistero....
ch.

Anonimo ha detto...

Mimosa:
"Vergona? Disonore?"

...colpito e affondato?...

ch.

Anonimo ha detto...

Mah
io mi offenderei se dopo mie rimostranze mi venisse risposto "sei stanca devi riposare".
A parte l'infelice frase alla quale mancherebbe solo il finale "per sempre"... per rientrare in una sibillina promessa da filmografia dell'orrore di serie B.
A parte ciò, intendo, di cosa mai avrebbe avuto da discutere Roberta col suocero?

Questo potrebb essere importante e in questo può esserci il movente per quel qualsiasi cosa possa esserle accaduto.

Tabula

Anonimo ha detto...

O meglio: la goccia
(che ha fatto traboccare quel vaso)

perchè un vaso è traboccato per forza, ed io credo pochissimo ad un intervento estraneo alla famiglia nella sparizione.
Insomma, nessuno sconosciuto è entrato in casa a tirarla fuori in ciabatte tirandola per i capelli.

Tabula

PINO ha detto...

@ VANNA...riprendendo il discorso, dopo aver letto i numerosi commenti postati da ieri sera a questo momento, compreso quello di Mimosa, sulla aventualità di un "allontanamento volontario", ritengo quasi doveroso tornare ad argomentare sulla frase che Massimo "NON AVREBBE MAI SCRITTO".
Decisione che io approvai, in quanto la sua decisione onorava la condotta di un serio professionista dell'informazione.
Ma il nostro caro amico pur frenando l'impulso di mettere nero su bianco, non ha potuto eclissare il proprio pensiero funzionente come un'antenna captante, intercettando qualcosa che nell'etere pure esisteva.
Vogliamo aggiungere, alle tante motivazioni di questo eventuale "allontanamento", quelle pensate, ma che mai avrebbe scritte il nostro Massimo?
Se ho male interpretato il tutto, chiedo umilmente scusa.
Pino


ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

"Vergogna? Disonore?"

non saprei davvero cosa rispondere

Concordo però con quanto dice MANLIO : finchè non si trovano i resti non è possibile parlare di omicidio (o quantomeno di suicidio) sebbene il sospetto che questa donna sia stata eliminata sia molto forte.

L'idea da te suggerita che RR si possa essere rifugiata in qualche comunità religiosa con ampie diramazioni in tutto il mondo è piuttosto suggestiva ma anche in questo caso non ne avremmo mai la controprova .

Fin dal primo momento le indagini si sono concentrate verso la tesi della scomparsa volontaria perchè è in quella direzione che la famiglia Logli ha spinto gli investigatori.

Così si è perso tempo prezioso e adesso - anche ammettendo che venisse ritrovato qualche resto del povero corpo - non credo sarebbe possibile risalire alle responsabilità di qualcuno : si chiuderebbe il caso come "suicidio"

PINO ha detto...

@ ENRICO
Pur condividento quello che supponi, resta sia pure al limite, l'ipotesi sopraesposta, a cui potrebbero richiamarsi la "vergogna e disonore" teorizzate da Mimosa.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

Tabula:
considerata la probabile concretizzazione dell'idea di separarsi dal marito, un'ipotetica discussione tra R. e il suocero avrebbe potuto avere ad oggetto la liquidazione della sua quota sociale; ignoriamo poi il contenuto dei patti sociali, ad esempio se R. fosse socia lavoratrice con uno stipendio (magari arretrato) e un tfr, dei quali avrebbe ulteriormente potuto domandare la liquidazione; ovvero se fossero stati accantonati utili non spartiti; ancora, ignoriamo se per ragioni di convenienza fiscale le fossero stati intestati alcuni investimenti che avrebbe avuto intenzione di liquidare o se avesse voluto chiedere una nuova sistemazione abitativa per sè ed i figli, considerato che ricevendo in assegnazione la casa coniugale (intestata al suocero se non erro) avrebbe potuto tenerla per sè fino all'indipendenza economica dei figli (e considerando che la minore aveva 10 anni, nel caso avesse continuato a studiare anche dopo la maggiore età gli anni avrebbero potuti essere davvero molti)...insomma, una serie di richieste economiche "sull'unghia" che avrebbero potuto mettere in difficoltà la famiglia Logli.
ch.

Anonimo ha detto...

Pino:
concretizziamo ciò di cui stai parlando: R. aveva un amante? se sì, la famiglia L. ne avrebbe potuto ricavare "vergogna e disonore"?

di questa cosa se n'è parlato perchè qualcuno avrebbe captato un "venticello" di questo tipo in paese (io non ne ho cognizione essendomi persa gran parte delle fonti dei vostri discorsi, ma mi fido) e perchè la traccia olfattiva di roberta in quella uscita anomala dal cortile di casa (quella notte o nei giorni precedenti) potrebbe essere spiegata da un incontro clandestino (anche se secondo me la spiegherebbe fino ad un certo punto: risulta che R. fosse libera ed autonoma negli spostamenti quotidiani quindi non vedo perchè darsela alla chetichella quando verosimilmente il marito infoiato per un'altra manco si sarebbe accorto di spostamenti sospetti della moglie alla luce del giorno e per vie canoniche).
per poterci ragionare su, diamolo comunque per buono. Sappiamo che il fatto che A.L. avesse un'amante era di pubblico dominio. Davvero possiamo pensare che i L. sen. si scandalizzassero o si sentissero offesi o minacciati nell'immagine pubblica da una eventuale relazione - ben più discreta dato che c'è appena un venticello - della nuora?
Oppure la relazione stava assumendo i contorni di un tradimento plateale e diffamante? Improbabile, altrimento avremmo ben più di un timido venticello.
Infine, tutto ci sta per carità, ma una relazione extraconiugale di un certo spessore (giacchè non pare possibile riscontrare nell'indole e nella condotta di R. la propensione a relazioni fugaci di tipo sessuale) non avrebbe dovuto appagare l'abbandonata Roberta e ripagarla di tanta indifferenza coniugale? Insomma, se davvero avesse trovato l'amore fuori casa, possiamo ancora immaginare una R. tutta protesa a tentar di salvare il suo matrimonio fino a poco tempo addietro? Mah....
ch.

Manlio Tummolo ha detto...

Illustre "CH" (parlo con la Svizzera ?),
intanto va distinto ciò che si dice di un cittadino qualunque, da ciò che si dice su chi, pagato a caro prezzo a spese pubbliche, dovrebbe svolgere la sua professione con il massimo rigore e serietà possibili. Del privato, sulla cui esistenza e il cui lavoro non grava il pubblico onere, a cui non spettano pubbliche responsabilità, non possiamo fare valutazioni negative o diffamatorie (qui non si scherza: un tizio o una tizia dichiarati senza remore, col pretesto di "ipotesi", assassini, e con tanto di nome e cognome, a cui facilmente aggiungere un indirizzo, visto che non abita in una metropoli, ma in un villaggio: bazzecole direste voi), per un'infinità di ragioni. Su un funzionario pubblico che svolga inadeguatamente le sue funzioni, possiamo e dobbiamo notare pubblicamente tali disfunzioni, tra l'altro non facendo né nomi né cognomi, perché una cosa è il procuratore generale o procuratore capo, che dà le informazioni del caso, altro il PM o "pool" di PM che si occupano del caso stesso.

Ovviamente questo "pippozzo" (termine elegantissimo: mi compiaccio per l'alto stile e la ricercatezza) l'ho scritto varie volte, costringendomi a fare ciò che non amo: ripetizioni, ma evidentemente è più forte di voi (sulla scìa di trasmissioni illegittime), lanciarvi alla caccia dell'assassino, con tanto di nomi e cognomi, invece che di vedere la cosa nei suoi aspetti rigorosamente etici e giuridici, tra l'altro internazionalmente e costituzionalmente imposti (segue).

Anonimo ha detto...

Posso capire che le questioni economiche siano importanti per quella famiglia, e che il signor W.L. pare sia molto temuto non so per quale motivo, ma ritengo che gli investigatori dovrebbero avere informazioni sui motivi reali del litigio di quel giorno col suocero.
Difatti nessuna discussione di carattere economico può avere una chiusura logica del tipo "sei stanca, dovresti riposarti", a meno che Roberta abbia alzato i toni.
Del resto penso sarebbe stato poco furbo da parte sua, e lo è in assoluto, andare a dirimere certe questioni in prima persona.
Tutto ciò che riguarda le questioni economiche va trattato dagli avvocati, il suo contro quello del coniuge, e non è con i suoceri che ci si accapiglia,
nè in qesto caso nè in assoluto, nemmeno se continuano a detenere il borsello di monete.
Mi chiedo quindi se la discussione potesse essere riguardo a questioni economiche alternative, ovvero relativamente a certe cifre che non passino attraverso la dimostrazione fiscale, e per litigare debbono essere consistenti, oppure riguardo ad altro che esuli da questioni relative all'aspetto economico.
I musi della famiglia riguardo la sparizione potrebbero nascondere l'ultima impressione ricevuta dalla donna scomparsa, della quale si giustifica una fuga volontaria legata a qualche precisa questione inconfessabile ai media ed anche agli inquirenti.
Se, insomma, Roberta fosse fuggita con 300.000 in contanti, od intestandosi un conto segreto, sarebbero più comprensibili i musi l'anaffettività la mancanza di preoccupazione e le reticenze a parlare.

Non credo potessero essere 500 euro l'oggetto del contendere, per quanto chi è taccagno lo è fino all'osso.

Chissà se quella cifra sarebbe bastata per acquistare documenti di identità contraffatti come nelle migliori tradizioni dei films di spionaggio.

In fondo, si favoleggia esistano siti online che garantiscono una nuova vita, e so per certo di una persona che ha inscenato la propria morte fuggendo all'estero con i figli ed i portafogli bancari di tutti i suoi clienti.

Ma si trattava di cifre molto, molto consistenti.

Non credo sia questo il caso.

Manlio Tummolo ha detto...

Io direi, viceversa, a coloro che tanto si entusiasmano per queste cose, dedicandovi gran parte della vita quotidiana (spesso dimenticando che certe tragedie o anche molto minori possono capitare a tutti, come a tutti può capitare di essere sbattuti in carcere per anni prima che si riconosca l'innocenza o almeno una minore clpevolezza), di utilizzare dei metodi ben diversi:
ad esempio, mettersi nella prospettiva di un assassino che deve liberarsi del corpo tra S. Giuliano Terme, Pisa e il resto del mondo; oppure dal punto di vista di una ipotetica vittima, come fare a scappare da un marito fedifrago, e creargli dei guai (a proposito: Massimo Prati non aveva scritto un articolo su due fratelli litigiosi, di cui uno si è eclissato e si è fatto credere morto per alcuni anni? Chissà perché simili vicende suscitano molto meno interesse). Una raffinata vendetta.

Ebbene, da un punto di vista logistico, Gello, ancorché piccolo centro, è molto vicino sia al capoluogo comunale S. Giuliano Terme, tipica località di cure termali, come varie altre in Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, ecc.) è estremamente comodo perché da lì si raggiunge in pochi minuti di macchina Pisa, e quindi ci si può rapidamene allontanare sia verso sud (Aurelia), sia verso la Liguria (idem), sia verso nord-est. Teoricamente si potrebbe anche arrivare in Puglia e lì scaricare il corpo in qualche pozzo presso Avetrana (tanto un noto occultatore di corpi c'è già: è facle dire che è stato lui). Oppure, nel caso della moglie fuggitiva, raggiungere Viareggio o la costa ligure, oppure Livorno, Orbetello, Civitavecchia, eclissarsi in Francia, previo sbarco in Corsica, o, più difficilmente, attraverso la Liguria.

Fate voi: quali probabilità vi sono in maggioranza tra un marito che sopprima la moglie e una moglie che punisca il marito con la propria sparizione ?

Ma non fate nomi, per carità: i sopravvissuti legittimamente potrebbero querelarvi anche se vi firmate con la sigla della Svizzera.

Infine, ho visto su Google una foto di questa Roberta, col viso piuttosto grassoccio, somigliante come una sorella, piuttosto che come la stessa persona. Ora se circolano foto così diverse, mi immagino che vi sia confusione in chi dovrebbe dire se l' ha vista oppure se l'ha "svista".

Pino ha detto...

@ CHIARA
Il "pensiero", sarebbe quello che i cani avessero fiutato una traccia forse ripetuta più volte, e non solo quella lasciata la notte della scomparsa, da RR, per incontrare persone che l'avrebbero aiutata a preparare la fuga. Tutto quì.
Non possiamo ipotizzare "altro", senza sfociare in illazioni.
Pino

ENRICO ha detto...

@ PINO

Vogliamo aggiungere, alle tante motivazioni di questo eventuale "allontanamento", quelle pensate, ma che mai avrebbe scritte il nostro Massimo?

Non ho la più pallida idea di quello che avrebbe pensato Massimo ma che non ha scritto...

La mia fantasia potrebbe scavalcare anche i confini della realtà, immaginando persino che RR sia stata "allontanata forzatamente" e che adesso si trovi in uno sperduto villaggio della Namibia prigioniera di qualche oscuro personaggio privo di scrupoli che su lauto compenso ha "provveduto" a farla scomparire, senza torcerle un capello, nel bel mezzo della notte

Non credo che servirebbe a qualcosa, ovviamete

Manlio Tummolo ha detto...

Ah, mi risulta che la "ragazzina" a sentire certi discorsi, "fanciulla", abbia allo stato attuale 28 anni e che, per forza di cose, sette anni fa ne avesse 21. Non proprio uscita dal grembo materno, direi.

Quanto ai Testimoni di Geova, cerchiamo di restare nei limiti, sebbene possano essere antipatici a molti, soprattutto cattolici. E' un gruppo religioso di circa 7 milioni di aderenti nel mondo, molto rigorosi all'interno dei suoi "associati", piuttosto severi verso chi, notoriamente, sgarra dalle regole (secondo il termine biblico, va "fornicando"). Essi usano il termine "disassociare", quando qualche aderente si dà al peccato in modo notorio, crea scandalo, vive nel concubinato o si dà a rapporti omosessuali. Ma, e questo lo so direttamente da uno di loro che ha avuto diverse questioni, non sono per niente solidali sul piano dei problemi giudiziari civili e penali (che non siano di natura religiosa, ossia persecuzioni), che lasciano alla piena cura del diretto interessato. Ammettono per una separazione solo l'adulterio e decantano la subordinazione della moglie alla volontà del marito, secondo le indicazioni di S. Paolo.

Per il resto sono persone normalissime, non sono una setta segreta (tanto è vero che invitano tutti ad assistere alle loro celebrazioni ed alla Commemorazione dell'Ultima Cena), con tutte le differenze individuali tipiche degli esseri umani.

Anonimo ha detto...

Manlio:
avrei potuto usare il termine "filippica" e non sarebbe cambiata la sostanza, il Suo era un pippozzo privo di fondamento, ma non credo sia il lessico il punto o sbaglio? il punto è aver messo in dubbio la bontà delle Sue affermazioni - cosa che non Le è consueta ma che quando capita La fa immancabilmente inalberare...l'ho già incontrata in altri luoghi del web) ma qui, Tummolo, Ella potrà insegnarmi storia e filosofia (tranne filosofia del diritto che è la mia materia di tesi e di ricerca) e non lo metto in dubbio, ma nel momento in cui confonde una aggravante (la funzione pubblica esplicata dal soggetto eventualmente diffamato) con una scriminante del reato di diffamazione e sottace come anche in mancanza di nomi propri (che comunque abbondano in tutti gli articoli del bolg, non neghiamo l'evidenza per favore) è sufficiente la sola qualifica e collocazione per identificare univocamente la persona eventualmente diffamata affinchè sia integrato il reato, mi scusi il ritornarLe l'arroganza, Manlio, che infastidisce più lei di me mi creda, le faccio scuola io che col codice penale ci lavoro quotidianamente.
Noto infine ch'Ella ha glissato sulla circostanza, tutt'altro che trascurabile, che il nome e cognome ed il titolo d'incolpazione del soggetto di cui discutiamo è formalizzato da una Procura della Repubblica e non è invenzione degli internauti, che in piena libertà e con le debite cautele ne discutono attorno, attingendo da notizie di pubblico dominio.

Tornando al punto del discorso, la Sua ipotesi è certamente valida tanto quanto le altre, allo stato. Ho ben presente il caso cui fa accenno e la teoria è aleggiata anche nella mia mente.
la donna non la farei subdola, per quanto noto, ma non è escluso che un malo consigliere abbia potuta indurla a ciò (resta da inquadrare la crudeltà nei confronti dei figli, comunque).
ch.
(che sta per Chiara, come ho detto quando per comodità ho accorciato il nick)

ENRICO ha detto...

@ Chiara

io credo che in mancanza del corpo della vittima non sia possibile avanzare alcuna ipotesi di reato e di conseguenza non sia possibile individuare un eventuale responsabile di un crimine che a tutt’oggi risulterebbe non commesso .

Certo, possiamo ragionare in via teorica supponendo che RR sia stata uccisa nel qual caso i sospetti si concentrerebbero inevitabilmente nel nucleo familiare ma siccome non si ha contezza della morte della donna tutte le argomentazioni finora esposte ipotizzando un tale evento potrebbero effettivamente essere considerate arbitrarie a tutti gli effetti
E francamente non so quanto questo sia lecito oltre che utile

Stefania ha detto...

Manlio, ch sta per chiara, che c'entra con la Svizzera, avec la Suisse, mit der Schweiz? ;-)

Mimosa, riguardo i TdG ho chiesto ancora lumi. Mi è stato spiegato che chi qualche volta "studia" la Bibbia, ma non è stato battezzato, non viene considerato fratello o sorella.

Esiste tra di loro una fortissima unione, questo è vero, ma nessuno si metterebbe "nei guai" per aiutare una persona a scomparire.

Non mi pare inoltre di ricordare, a memoria, di persona che siano fuggite per entrare in quella congregazione in passato.

L'espulsione di Sara è altra cosa: lei era battezzata, credente e praticante.

Mi è stato ancora spiegato che quando un fratello sbaglia, prima di espellerlo dalla comunità lo si aiuta a non perpetrare la propria colpa. Non lo si mette alla porta e stop. Solo se chi sbaglia non si pente e continua a reiterare un comportamento non consono ai dettami di Dio viene infine esplulso.

Sarebbe interessante comprendere da quanto tempo Sara fosse uscita dalla congregazione, in tal senso.

Stefania

Stefania ha detto...

Enrico, pensare, studiare il caso valutando tutte le possibili soluzioni penso sia consentito. Potrebbe anche rivelarsi utile perchè tante teste sono meglio d'una ed il confronto potrebbe finanche essere produttivo nel caso che ragionando assieme si finisca col valutare elementi che di primo acchito possono essere sembrati insignificanti.

Riguardo quanto sia lecito parlare di un'eventuale coinvolgimento in un ipotetico omicidio del marito di Roberta, non mi risulta non ci siano precedenti in merito.

Ho già citato la vicenda della scomparsa di Marina Di Modica: è vero è accaduto a quindici anni dai fatti ma la Cassazione nel 2011 ha condannato in via definitiva Paolo Stroppiana a 14 anni di carcere per omicidio ed occultamento di cadavere.

Il corpo a tutt'oggi non è stato rinvenuto.

Come poi non ricordare l'ingiusta detenzione a cui fu sottoposto il padre dei fratellini Pappalardi? Quando quell'uomo fu chiuso in carcere, dei suoi figli non c'era nessuna traccia. Erano scomparsi ma nessuno poteva sapere si trovassero da tempo cadaveri in una casa diroccata di Gravina di Puglia.

Quell'uomo rimase per mesi tra le sbarre. In quel caso si tratto' di carcerazione preventiva.

Come vedi non sempre gli inquirenti hanno ragione. Nel caso di Marina di Modica l'assassino è rimasto libero per quindici anni.

Nel caso Pappalardi un uomo fu ingiustamente incarcerato.

Ma il comun denominatore di queste due tristi vicende è il carcere in assenza di un cadavere.

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Stefania

Manlio, ch sta per chiara, che c'entra con la Svizzera, avec la Suisse, mit der Schweiz? ;-)


Quella di Manlio era una battuta ! mi sembrava talmente evidente...
Mah ! si vede che il senso dell'umorismo latita in questo saccheggiato paese ( tranne che nella nostra ineffabile classe "politica" dove ogni giorno le barzellette si sprecano senza soluzione di continuità )

ENRICO ha detto...

@ Stefania

nel caso in discussione non esiste a carico del Logli nessun indizio che possa vagamente farlo ritenere responsabile di uxoricidio ( a parte la relazione extraconiugale che di per sé non è una "prova" di colpevolezza).

Nel caso Modica la personalità e la posizione dell'indagato era ben diversa

Il caso di Gravina di Puglia è un esempio in più di quanto possa essere pericoloso condannare in mancanza del cadavere .

Stefania ha detto...

Enrico, ma nessuno (io men che meno) desidera condannare AL nè fisicamente nè umanamente. Penso sia legittimo sia stato attenzionato e non solo per via del fatto tradisse la moglie ma per quella serie di dati oggettivi/soggettivi che almeno parzialmente fanno di lui una persona su cui è giusto indagare.

Non ho certo auspicato la cella per lui, stante cosi' le cose.

Stefania

P.S. E' vero, l'umorismo latita se neppure si comprende io stessa abbia scherzato con Manlio, tanto che dopo la mia frase ho messo anche una faccina sorridente.

Anonimo ha detto...

Enrico:
in realtà la nostra legislazione penale non richiede nè il ritrovamento di un corpo nè dell'arma del delitto, essendo utile all'incriminazione un qualunque altro elemento - purchè avente valenza probatoria - ad indicare che omicidio fu commesso (ad esempio una confessione o testimonianze convergenti, entrambe corroborate da riscontri oggettivi). Anche diversi Paesi di common law - in cui l'impostazione che tu riferisci, denominata "corpus delicti rule", è stata adottata per secoli - hanno dismesso tale impostazione negli ultimi 50 anni.
La finalità è evidente: la soppressione di un cadavere (modalità tipica in particolare degli omicidi di mafia cioè i più socialmente allarmanti) comporterebbe sempre l'impossibilità di processare l'assassino [senza considerare che anche il rinvenimento di un corpo che "non possa parlare" condurrebbe allo stesso esito se il suo "parlare" fosse considerato essenziale a prescindere dal resto degli elementi raccolti].
Ciò a cui occorre prestare attenzione in realtà (ed è ciò che giustamente viene sottolineato e ribadito in queste pagine) è una regola di buon operare che sconsiglia - in mancanza di elementi ferrei - di adagiare l'indagine su tale assunto senza spaziare in parallelo verso altre spiegazioni della scomparsa di un individuo.
Precisiamo allora un'altra cosa: il fatto che il L. sia stato iscritto molto presto nel registro degli indagati non significa che ipotesi alternative non fossero o non siano al vaglio ma che gli inquirenti necessitavano di un titolo di reato che consentisse l'uso di tutti gli strumenti investigativi anche i più invasivi (perquisizioni, sopralluoghi, intercettazioni ecc.). Il fatto che la presunta notizia di reato non sia stata iscritta a carico di ignoti ma a carico del marito è - processualmente parlando - un "trattamento di riguardo" verso il marito stesso (negato a molti altri) il quale fin da subito avrebbe potuto giovarsi della facoltà di non rispondere e di rimanere impunito per le eventuali menzogne [senza considerare l'inutilizzabilità in giudizio di eventuali prove raccolte senza il suo contraddittorio laddove la difesa riuscisse a dimostrare che già al tempo della raccolta medesima egli fosse sostanzialmente indagato. Vedasi in proposito il caso Parolisi e le sue prime audizioni quale "persona informata" ma in realtà veri e propri interrogatori di persona sospettata e molti degli atti investigativi compiuti contestualmente senza la sua partecipazione, elemento sul quale a mio parere la difesa non batte a sufficienza...anche se dalle motivazioni della sentenza mi par di arguire che la difesa stessa non intenda in fondo avvalersene perchè delle risultanze di tali atti conta di giovarsene a discolpa].
ch.

Mimosa ha detto...

@ EBRICO,
è vero, come anch’io ho detto fin dall'inizio della storia, non ci sono indizi evidenti di colpevolezza uxoricida, nessuno dei dati *oggettivi* può essere considerato un indizio, tuttavia moltissimi dei dati *soggettivi* lo potrebbero essere, perché lì si radicano le eventuali motivazioni.
Motivazioni, che a mio vedere, si ridurrebbero ai canoni classici: molto forti interessi economici messi in pericolo – questioni amorose nelle loro molteplici sfumature (imbuti, rivalse, punizioni, ecc).

In fondo si stanno valutando elementi di colpevolezza per primi, come abbiamo fatto per Salvatore Parolisi, quando si vedrà che sono inconsistenti e non stanno in piedi, passeremo a valutare quelli che scagionano.
Mi sembra che seguire un metodo sia la cosa migliore.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Enrico: segue [1]

ogni ipotesi, poi, va riguardata alla luce della regola "movente-opportunità-mezzi", oltre che nel divenire: se in un arco temporale ridotto le alternative ad una scomparsa tra a) allontanamento volontario, b) suicidio/incidente, c) omicidio se la giocano alla pari, col trascorrere del tempo la b) tendenzialmente viene esclusa, la a) si affievolisce o per permanere deve arricchirsi di elementi particolari (di cui parlerò dopo), la c) si rafforza; questo sulla base di regole d'esperienza che, se non esauriscono certo lo spettro delle variabili, comunque danno indicazioni che sarebbe scellerato ignorare].
Allora tralasciamo l'ipotesi b) [perchè a distanza di un anno è inverosimile non avere trovato il corpo di un suicida o della vittima di un incidente] e vediamo le ipotesi a) e c) alla luce della regola di cui in incipit.
Movente: sia nella a) che nella c) possiamo trovare non solo uno ma più moventi (e in questi post li abbiamo elencati più o meno tutti in entrambe le direzioni, quindi non li ripeto).
Opportunità: sia R. - per un allontanamento volontario - che un convivente - per l'omicidio - hanno avuto un'intera notte quindi opportunità "autosufficienti" alla pari. Un omicida estraneo, invece, per la propria opportunità necessitava di un fatto pregresso "eteroprodotto" ossia la fuoriuscita della Ragusa dalla casa, per cui su detta ipotesi si tornerà solo dopo avere accertato la probabilità che, in virtù di scelta personale o di necessità indotta, la stessa ne sia effettivamente fuoriuscita viva.
ch.

Anonimo ha detto...

Enrico: segue [2]

Mezzi: i mezzi per un omicidio "intramurario" di un convivente si sprecano, quindi non mi ci soffermo. i mezzi per un omicidio da parte di estraneo alla cerchia familiare ci risultano ignoti non potendo individuare un tempo ed un luogo in cui si sarebbe mosso l'agente per cui ci tocca accantonarla per il momento. sui mezzi per la scomparsa c'è molto da discutere: certamente R. aveva libertà ed autonomia di movimento nonchè disponibilità economica "ufficiale" per cui astrattamente i mezzi c'erano. Ora però, a distanza di tempo, la faccenda si complica. L'assenza di tracce (avvistamenti, spese) può condurre a due sole alternative: 1) l'allontanamento volontario (che può essere tanto programmato quanto improvvisato) è finito male per mano ignota;
2) l'allontanamento è stato programmato per risultare definitivo.
Parto dal 2) perchè in parte ci serve anche nel caso 1) sub "programmato": sappiamo che R. è priva del proprio documento d'identità. per muoversi "non vista" sul territorio nazionale e tanto più per espatriare avrebbe dovuto dotarsi di documenti contraffatti, giovarsi di appoggi logistici, disporre di discrete risorse economiche. aveva le conoscenze necessarie per procurarsu documenti contraffatti? poteva farlo senza lasciare traccia, ad esempio, di un contatto internet o di una spedizione? risultano contatti idonei a fornirle supporto logistico? abbiamo un profilo psicologico compatibile con tale programmazione? abbiamo opportunità di tempo e modo per tale programmazione, risalendo a ritroso nel tempo? possiamo ampliare i mezzi a disponibilità economiche ufficiose? su quest'ultima direi di sì (come ha detto qualcuno, se ha sottratto del "nero" non ce lo vengono a dire), sul profilo psicologico, le conocenze, le opportunità nel tempo ho perplessità e quanto meno i dati che ci vengono forniti dalle investigazioni (oggettive e per audizione di persone informate) non ci vengono in aiuto a sostegno.
ch.

Anonimo ha detto...

Enrico: segue [3]

Allora rimaniamo sull'allontanamento - improvvisato o programmato per non essere definitivo - e finito male per mano ignota. Per questo abbiamo bisogno di molte cose: o di un motivo di fuga improvvisa + incontro sbagliato casuale + buona dose di fortuna/bravura dell'omicida nel far sparire il corpo; oppure di una opportunità di allontanamento in compagnia + degenerazione del rapporto con tale compagnia + buona dose ecc. come sopra.
Insomma, tirando le fila, se gli spunti investigativi non hanno fornito dati utili a sostenere la marea di elementi necessari allo scenario dell'allontanamento volontario ben programmato o finito male, mentre al contrario hanno fornito spunti sufficienti a rendere lo scenario "omicidio intramurario" la soluzione più semplice e verosimile (ma non perciò necessariamente vera) credo non si possa biasimare gli inquirenti per il fatto di perseguire ora come ora questa pista. Ciò che resta in mano a tutti noi, assieme alle mosche, è la consapevolezza che questo, a meno di svolte insperate, rimarrà un caso irrisolto.
ch.
[ho scritto di getto per cui vi prego di segnalarmi, e non volermene, eventuali sviste in "pensieri parole opere ed omissioni" ;-)]

Anonimo ha detto...

Che succede? si vuole creare una atmosfera di paura? non si può esporre liberamente il proprio pensiero a livello teorico, senza urtare la sinsibilità di qualcono?
Ma dove c...o siamo arrivati?
Nel caso Parolisi ci sono arrivate minacce di querele dall'esterno, ma quì si cerca di metterci la museruola dall'interno, forse?
Andiamo avanti, amici, che in questo blog non abbiamo mai giudicato, nè si intende giudicare alcuno.
Quì si costruiscono solo possibili scenari, come fanno gli archeologhi, che, partendo da un rudere ricostruiscono "idealmete" un palazzo o un tempio.
Poi, se la ricostruzione sia fedele o no, non se ne fregano niente, perchè tanto è solo IDEALE, IPOTETICA, ESTROSA, e nessuno ha l'obligo di accettarli.
Ho dobbiamo pensare che la creatività sia un reato?
FALCE

Manlio Tummolo ha detto...

Chiara, Chiara, con un nome così bello, che sembra quello di una pura sorgente di montagna, che bisogno c'è di ridurlo in sigla (evidentemente qua solo Enrico, ha capito la mia battuta sul gusto del mistero, che regna anche in vantati operatori del Diritto penale)? Peccato, perché mi sembrava, se la persona è la stessa, che Lei fosse una legalitaria, non una dei tanti donatori di patenti d'"assassino" al prossimo. Per il resto, mi perdoni, ma non concordo affatto e vorrei proprio vedere in un'aula di Tribunale da pari a pari una scriminante, o meglio un non-delitto, trasformato in un delitto.

Il dramma è che in Italia, ancorché tra presunti o pretesi operatori del Diritto, il senso democratico manca del tutto. Ci si inchina ad una qualunque autorità, fornita di potenza materiale, e si disprezzano i comuni cittadini. E' il classico comportamento da polli di Renzo, pronti a beccarsi reciprocamente, ma ci si lascia scuotere brutalmente dalla mano dell'Uomo, in quanto potente.

Il reato di diffamazione presuppone l'esistenza di una persona diffamata in modo determinato, non la critica ad una funzione, altrimenti sarebbe anche impossibile ogni critica al pubblico fumzionario. Oltre che il penale, Si studi il Diritto pubblico, costituzionale soprattutto. Semmai il mio sarebbe "offesa alle pubbliche istituzioni". Quanto ai nomi citati dagli altri, riguardano gli altri visto che il reato dev'essere riferito a chi lo compie, non ad altri, per una situazione determinata (ciò che dico io, non ciò che dicono gli altri).

Art. 595: "Chiunque... comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione [evidentemente con nome e cognome o con dati precisi], è punito con la reclusione fino ad un anno...
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario [ecco il caso nostro], o ad una sua rapresentanza o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate".

Ma non dimentichiamo l'origine autoritaria e fascista di quest'ultimo comma, che oggi va riletto e reintepretato secondo i termini costituzionali, altrimenti facciamo apologia di fascismo, gentilissima Chiara.

E sarebbe auspicabile a questo punto allora anche dire il cognome e il ruolo quotidiano, così facciamo, magari in sede diversa (es. altro articolo), una bella discussione sui diritti di critica della pubblica funzione, della Pubblica amministrazione, dell'Autorità Giudiziaria, quando siano svolte in modo per nulla consono ai doveri di tali funzioni, doveri segnalati appunto nei Codici di procedura, nelle norme amministrative ed in ogni altra norma speciale. Su questo vi è pure stata una recente entenza della Cassazione.

Non L'ho pur letta nel brillante saggio di Gilberto M oppure in quelli miei a proposito di abusi del Diritto e della pubblica funzione. Sono ancora in attesa di vedere uno di questi signori fare l'apologia di tali abusi, e quanto a loro convenga farla .

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