martedì 28 aprile 2015

Massimo Bossetti. Dopo mesi trascorsi a incensare biologi e laboratori, la procura rifiuta nuove analisi sul Dna e il giudice l'accontenta... coda di paglia?


Il Gup Ciro Iacomino ha negato nuove analisi sul Dna rivenuto sugli slip di Yara. Quel Dna chiamato ignotouno che tiene in carcere Massimo Bossetti nonostante sia "particolare" causa mitocondriale, che non è di Bossetti, e del fatto che la componente maggioritaria che si trovava nella traccia mista aumenti o diminuisca a seconda di chi la analizza. A volte la parte maggioritaria è dell'imputato... altre è della vittima. Ma il Gup Iacomino è da capire. Come può un giudice di 45 anni prendere decisioni così importanti, quando i media stanno in agguato e sono pronti a colpire? Come prendere una decisione normale, che per legge andava presa, quando la procura si oppone e c'è il rischio che nel frattempo il "muratore assassino" possa uscire dal carcere per scadenza dei termini? No, troppo rischioso sia per lui che per chi ha negato il consenso. Quindi per la dottoressa Letizia Ruggeri. Ed è qui che casca l'asino e rischia di spaccarsi il muso! Perché la procuratrice si è opposta a una nuova analisi, dato che è certa della bontà del lavoro svolto da più laboratori e di non aver sbagliato persona? Forse che dopo i milioni spesi in questi anni le scocciava di far spendere qualche altro euro allo stato? Dopo tanti mesi passati a pubblicizzare la professionalità di tanti biologi e laboratori va a negare una verifica che quei laboratori e quei biologi li avrebbe incensati rendendoli lustri come nessun altro laboratorio e biologo al mondo?

E il giudice perché l'ha seguita negando l'analisi? Sì, sono tanti i giudici che preferiscono l'accusa alla difesa, ma poi devono motivare e spiegare come l'hanno ragionata perché altri giudici controlleranno il loro lavoro. Il Gup Iacomino come l'ha ragionata? Non sapeva nulla del caso che si presentava di fronte a lui (questo vorrebbe la buona giustizia) o grazie ai media era già a conoscenza di ogni piccolo particolare? Anche per lui, come per tantissimi altri compreso il ministro Alfano, il nucleare basta e avanza per dire in tutta certezza che sugli slip di Yara, dopo tre mesi trascorsi all'aperto sotto acqua e neve, a poche decine di metri dal sentiero sterrato che collega via Bedeschi a via Paganini (che ancora in zona c'è chi chiama via Bedeschi perché anni fa era il proseguimento della stessa via Bedeschi), non notato da nessuno (e sì che ne sono passate di persone su quel campo, fra giardinieri, smaltitori di rifiuti anonimi, frequentatori della discoteca, accompagnatori di cani - compresi di cani - piloti d'aereo, aeromodellisti, puttanieri e giovani in scooter), c'era il Dna di Massimo Bossetti? Anche per lui vale il discorso di certi giornalisti e biologi che non danno importanza al mitocondriale (perché oramai obsoleto) e dicono che anche in mancanza della parte più resistente del Dna (il mitocondriale, appunto) l'unica analisi che conta è quella che ha "scoperto" il nome di ignotouno grazie al nucleare che dopo tre mesi sotto le intemperie non doveva neppure più esistere?

Questa è l'unica verita che conosce chi cerca di aggiustare il cappio attorno al collo dell'imputato. Verita senza l'accento, perché se il mitocondriale non serve per stabilire l'origine di un Dna neppure l'accento serve per identificare la parola verità... tanto il termine va bene comunque, dato che per certuni l'accento non serve a nulla e non cambia il significato alle parole.

Motivo per cui, visto il nucleare che aumenta o diminuisce a seconda di dove si trovi, per tanti faciloni dell'informazione parziale - che hanno un osso gratis e un posto fisso nelle procure (o che non ne hanno un'idea di cosa significhi quanto gli viene dettato) - con la parola ignotouno si deve identificare Massimo Bossetti. E questo senza fare ulteriori analisi, quelle che la legge vorrebbe fatte alla presenza dei periti della difesa a garanzia della bontà del lavoro svolto dall'accusa, perché è chiaro che se anche ci sono piccole differenze la sostanza non cambia. E questo dimostra come per certuni il "pero" e il "però" siano la stessa cosa. Senza ombra di dubbio, per loro entrambi i termini identificano un albero che "sforna" frutti conici. Frutti che se paragonati a una testa, col gambo a distinguere il capello, fanno capire quanto scarso possa essere il posto riservato alla materia grigia su una capa tosta. E a questo proposito oggi qualcuno ha scritto che le chiacchiere stanno a zero. Che contro il Bossetti ci sono il Dna nucleare e le fibre dei suoi sedili. Due prove regina circondate da una serie di indizi gravi e concordanti che insieme formano un quadro accusatorio senza vuoti e senza incongruenze

Eh già! Un quadro accusatorio senza vuoti e senza incongruenze... ed allora, se il quadro è più che sicuro, per quale motivo la dottoressa Ruggeri non vuol rifare l'analisi del Dna? Quell'analisi "sicura" che senza ombra di dubbio, anche se rifatta, certificherebbe che Massimo Bossetti è ignotouno? E qui mi sovvengono alcune riflessioni. Ad esempio: "Come dice sempre chi si insospettisce quando viene a sapere che un indagato si è rifiutato di rispondere alle domande del procuratore?" 

"Se fosse stato innocente avrebbe risposto. Se non ha risposto significa che ha la coda di paglia ed è colpevole". 

Quante volte abbiamo letto simili commenti? Per cui, rapportando il tutto a quanto non ha voluto oggi la procuratrice, le stesse persone, se coerenti, adesso devono per forza pensare, di conseguenza: 

"Se la pubblica accusa fosse stata sicura del Dna l'incidente probatorio l'avrebbe accordato. Se non l'ha voluto significa che ha la coda di paglia e non è sicura che quel Dna sia di Massimo Bossetti". 

E allo stesso modo si deve pensare del giudice che l'incidente probatorio l'ha negato. Perché l'ha negato? Un buon processo non dovrebbe appurare una verità e cristallizzarla in maniera definitiva? Perché restare coi dubbi quando si potrebbero sciogliere in un paio di mesi? Forse perché cadendo la prova del Dna, a seguire cadrebbero come birilli anche le fibre (identiche su tutta la serie Iveco che monta quel tipo di sedili, anche sui pullman che portano a scuola) e tutti quegli indizi che possono apparire indizi solo se il Dna è certamente di Massimo Bossetti?

Questo è un caso strano contornato da tante cose strane. A iniziare dall'arresto in grande stile messo in atto in un cantiere di lavoro da una decina di carabinieri in borghese. Il filmato, ormai l'avrete visto, ci mostra Massimo Bossetti che dopo aver lavorato alla soletta del tetto, quindi stando piegato per più ore, si mostra agli agenti e ancora con la schiena bloccata dalla fatica si sposta per andare nel punto in cui l'impalcatura alta permette di scendere. In pratica dove si trova la scala a pioli che porta dall'impalcatura alta a quella bassa. I carabinieri, che già molto bene conoscono il suo volto e l'hanno riconosciuto, iniziano a innervosirsi e a gridare che vuol scappare. Alcuni corrono, altri si aggrappano alle impalcature, altri ancora vagano fra sabbia e ciottoli di quello che per loro è un "bordello" (e qui vien da pensare a quanto Dna raccoglierebbero gli indumenti intimi di una ragazzina stesa a terra in un luogo del genere). Poi la videocamera arriva all'impalcatura bassa, dove il muratore è in ginocchio ed è bloccato da quattro agenti senza manette. Fortunatamente si fa avanti chi le manette le ha, così lo si può ammanettare e far scendere in maniera scomposta ma con tutte le cautele. Solo a questo punto gli chiedono i documenti. Ed è a questo punto che Bossetti a sua volta chiede, prima agli agenti poi al capocantiere: "Si può sapere cosa è successo?". Il capocantiere non lo sa e i carabinieri non glielo dicono anche se le norme europee prevedono che la persona fermata dev'essere informata dei motivi dell'arresto, salvo che una sua reazione violenta lo impedisca.

Ma questo con Bossetti non si è fatto. Lui è stato ammanettato, poi circondato da una decina di poliziotti che gli hanno chiesto dove fossero i suoi documenti e le chiavi del furgone verde (segno che ben conoscevano anche il furgone). E' stato prima perquisito poi, dopo aver chiamato il capocantiere con le mani sporche per fare il cambio stivali-scarpe, dissetato mentre una sirena sulla strada informava tutti i residenti che qualcosa stava accadendo. E quando è stata l'ora di partire, circondato dal nugolo di carabinieri e osservato dai colleghi di lavoro e dagli abitanti del luogo, neppure gli hanno detto dove andavano. Alla fine, in pompa magna e a sirene spiegate come nelle migliori tradizioni, l'hanno portato in caserma e fatto fermare nel cortile dove, fra foto e video, è stato osservato con cura dal comandante finché, avvolto dal sottofondo musicale del Fernet Branca, è stato accompagnato nella cella di sicurezza. E mi chiedo: fargli una telefonata per chiamarlo in caserma dove arrestarlo dopo avergli detto il motivo dell'arresto no? Se l'avevano fermato trenta ore prima per fargli l'etilometro, e lui si era sottoposto all'analisi senza far problemi, se era andato a lavorare dopo aver dormito a casa con la sua famiglia, senza cercare nessuna fuga, se era controllato (dato che si conosceva sia il suo volto che dove lavorava che quale furgone avesse) dove mai poteva scappare? E con cosa avrebbe potuto tentare la fuga? Col furgoncino Iveco? Perché non fargli una telefonata per vedere se davvero cercava di scappare, così da capire di non sbagliare nell'arrestarlo?

E poi, perché arrestarlo visto che oramai gli anni erano trascorsi, che trenta giorni in più non cambiavano nulla e in quel mese si poteva metterlo in allarme e intercettarlo per sentire quali parole avrebbe detto?

Questo è un caso strano contornato da troppe cose strane. Bossetti, ormai s'è capito, in primo grado verrà condannato all'ergastolo nonostante abbia dalla sua una Difesa più che agguerrita e le tavole della legge. Rifiutare di tutelare la verità con un incidente probatorio che certifichi la provenienza di quel Dna non può che significare che la mente di chi lo deve giudicare ha già emesso la sua sentenza. E questo non è ciò che vuole uno stato di diritto.

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238 commenti:

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Anonimo ha detto...

Ovviamente grazie a TommyS. per le sue preziose delucidazioni, qui e dall'altra parte dove si parla di Loris. Veramente instancabile e meticoloso!
Saluti
Nautilina

Ivana ha detto...

Anonimo,
continuo a ritenere donne meravigliosamente coraggiose entrambe le madri; mai ho avvertito acidità e rancore nelle parole di Vittoria Rea! Ho percepito tanto dolore in ognuna di loro! Tutte e due hanno cercato la verità e finora sono riuscite a essere tenaci, pur esprimendo la loro forza interiore in modi diversi (meno loquace la madre di Chiara, più aperta nell' esternare i propri sentimenti la madre di Melania).

TommyS. ha detto...

Peppe

Fintanto che si continuerà a parlare delle intercettazioni video ed audio in carcere portandole come l'ennesima prova della colpevolezza di Bossetti, mi sentirò in diritto di parlare di DNA.

Nel caso poi dicessi delle emerite sciocchezze, sarei pronto a chiedere scusa a tutti, a patto che mi si spieghi perché sono sciocchezze.

Fintanto che mi verrà detto di lasciar la questione del DNA agli esperti, mi sentirò in diritto di continuare a parlarne. Anzi, sarò ancor più spronato a farlo ed ad approfondire.

Ciao

TommyS. ha detto...

Ivana

Porto estremo rispetto al dolore di Vittoria Rea. Se però è vero che ha cercato la verità, un giorno dovrà spiegare perché ha retrodatato la visita ad Ascoli alla figlia. Quello ancora oggi mi fa dubitare della sua totale buona fede.

magica ha detto...

l'ipotesi degli occhi marrone, come tratto somatico, di un possibile asassino nel caso gambirasio lo ricordo bene . bossetti li ha invece azzurri, ma molto azzurri.
guerinoni li ha marroni , era il classico uomo scuro di capelli e carnagione. mentre bossetti è tutt'altro tipo d'uomo .
e lo dice il DNA ...sara'vero che massimo sia figlio di guerinoni ?? ma fra i due non trovo somiglianza

Anonimo ha detto...

TommyS, secondo me sbagli a parlare di DNA. Cioè, non dico che non apprezzo il tuo sforzo per rendere più chiaro il tutto. Ma i tuoi dati si basano su quel poco che è uscito nella varie ordinanze e su quello che dicono i giornali, e sai meglio di me di quante fregnacce si leggono. Ecco, puoi facilmente incorrere in sbagli ma solo perché ti rifai a sbagli altrui (giornali). Sono convinto che la Gino se c'è qualcosa tra le carte che non la convince saprà farsi valere. Ma lei ha tutti i dati, noi no. Poi fai come vuoi, non sarò certo io a fermarti. ;)

Mimosa ha detto...


TommyS. 23:14 sottoscrivo

Anonimo ha detto...

quoto, fai bene ad approfondire ma perchè non provi a chiedere lumi direttamente agli esperti o a proporre le tue teorie alla difesa di b. invece di domandare a noi utenti di spiegarti perchè sono sciocchezze ?

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
Tommys vai pure avanti con le ricerche, hai pure il mio plauso personale, per quello che può valere...
visto che le autorità ce le RACCONTANO come pare a loro, tramite i media fanfaronistici; ad esempio ieri è stata rispolverata la storia dei due coltellini: buttali, buttali!!!
penoso...
MAx sEmpliciotto.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.

per il dna, qualcuno ci spieghi SERIAMENTE perchè a suo tempo è stato prelevato alla MADRE ed al COGNATO di bossetti e NON a lui... 18000 eppiù prelievi, controlli mirati ecc-ecc.... pfui.

masempliciotto.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
tornando all'exoterico..
questo è lo stemma di brembate di sopra:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/4a/Brembate_di_Sopra-Stemma.png
eh, non dite che rappresenta la zona del ritrovamento del corpo?
guardate bene l'immagine satellitare:
https://www.google.it/maps/place/Brembate+di+Sopra+BG/@45.6560788,9.5331711,2031m/data=!3m1!1e3!4m2!3m1!1s0x4781536db81a5c8b:0xe46a04c908fd5f2f!6m1!1e1
provate ad ingrandire un pochetto...mah!

inoltre, provate su una cartina a tracciare una retta da brembate al luogo del ritrovamento, e proseguite la retta... raddoppiando la distanza vi troverete alle porte di...
TREzzano ROSA.
sapete quanti comuni in italia si chiamano ROSA?
TRE... precisamente:
fratte ROSA
ROSA'
TREzzano ROSA

curiuose coincidenze, vero?

max semplici-otto.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
chicchina finale exoterica...
il tratto nord della stradina che porta al campo famoso si chiama via niccolò paganini (ex via bedeschi).
niccolò paganini, chi era costui? qui un bell'articolo:
http://paganininiccolo.blogspot.it/p/la-vita.html
ovvero: niccolò paganini, valentissimo musicista, anche MASSONE, nato a GENOVA. BATTEZZATO il 28 OTTOBRE (1782).
la CASA ove nacque e abitò venne DEMOLITA nel 1970.
28 OTTOBRE 1970
data di nascita di bossetti.
curiuose coincidenze, nevvero?

maxSEMPLICI8.



Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
torniamo coi piedi per terra.
personalmente sono abbastanza in sintonia con denti per quanto riguarda l'ipotesi giovani. almeno per la parte iniziale, ovvero la trappola-adescamento. questo perchè ho fiducia nel fiuto dei bloodhound, soprattutto in joker, quello svizzero, esperto, 6 anni di età. leggete bene questo articolo:
http://claudiomanginicanieaffini.blogspot.it/2011/06/il-cane-molecolare.html
seguono le tracce depositate a terra.
ergo, più facilmente tracce di persone a piedi, bici, motorino, motocicletta. molto più complicate se in auto, camioncino, furgone...
inoltre se il percorso dei cani è questo:
https://lh4.googleusercontent.com/-HPK2lYGq5eE/TWrRyQNgqPI/AAAAAAAAALU/2E50V_X4LGg/s1600/segugi+vs+google.jpg
si nota che viene fatto per evitare le telecamere,
MA se fossero passati per via caduti aeronautica, le telecamere polynt... hanno ripreso o no passare motorini con due ragazzi sopra nel breve lasso di tempo 18.30--19.00?
i cani segugi sono affidabili...
http://www.lettera43.it/cronaca/3703/cacciatori-di-tracce.htm
dopotutto li hanno usati entro il tempo limite (per colpa del traffico, curiosi, clima) di quattro giorni.
per il gup inaffidabili perchè
i cagnoni NON avevano trovato la povera laura winkler, caduta in un crepaccio in montagna (ma i cani erano gli stessi??)
e per il gup una specie.. perchè la traccia di yara era una possibile pregressa presenza della ragazzina.... siiii, ceeertoooo, ovvvvio, al cantiere di mapello poi.. ci si va tutti i giorni nevvero?
per rinfrescarvi la memoria, rileggetevi la parte finale di una intercettazione di fikri, non ancora arrestato, con la fidanzata:
http://www.bergamonews.it/il-giallo-di-yara-e-fikri-ecco-lintercettazione-telefonica-uccisa-davanti-al-cancello-151299
poi sarà stato bossetti da solo in preda ad un raptus sessuale....
siii, certoooo, come no, ovvvviooo... il dna non vola, vale solo quello nucleare, e poi resiste secoli, no millenni, no fino all'età della pietra, quindi...
siamo a posto così.
max sempliciotto...

TommyS. ha detto...

max sempliciotto

Anche la questione dei cani molecolari in questo caso presenta alcuni aspetti dubbi e mai chiariti.

Su più fonti, quelle che ne hanno parlato con maggiori dettagli, sembra che i cani, incluso Jocker, abbiano "perso" la pista di Yara in corrispondenza della rotonda di via Caduti, ma poi inspiegabilmente è stato sempre riportato che hanno in seguito condotto al cantiere del centro commerciale di Mapello.

Ma se hanno perso la pista alla rotonda, come hanno fatto ad arrivare sino al cantiere? Ce li hanno portati a caso? Forse provando tutte le strade della zona?

Inoltre, un particolare curioso: mentre i Carabinieri assistevano i conduttori dei cani molecolari (Soccorso Alpino), c'era un macchina, mi sembra "civetta", della Polizia che li seguiva a distanza.

Ivana ha detto...

TommyS., hai scritto:

Porto estremo rispetto al dolore di Vittoria Rea. Se però è vero che ha
cercato la verità, un giorno dovrà spiegare perché ha retrodatato la visita ad
Ascoli alla figlia.


Non so a quale episodio tu abbia voluto alludere; per favore, fammi sapere qual è il documento a cui fare riferimento; se è possibile, inserisci il link specifico.
Grazie

Anonimo ha detto...

TommyS & il sempliciotto :D

Guardate che la storia del cantiere di Mapello con tutti gli annessi non verrà portata a processo, quindi non se ne parlerà... è ininfluente :) come lo sono i tre testimoni: Tironi, la guardia giurata e la sig.ra Abeni. Anche loro fuori dal processo che ci sarà tra poco.
Quindi di che parliamo?

Anonimo ha detto...

Chissà che non sia stato MGB a depistare i cani prima che arrivassero il Lunedì successivo. Se fossi negli inquirenti controllerei quelle telecamere su via Caduti anche per la giornata si Sabato, Domenica e Lunedì mattino. Forse avranno una sorpresa ;)

TommyS. ha detto...

Ivana

Mi hai chiesto chiarimenti ed allora ti consiglio di leggere:

Ordinanza GIP Cirillo - Teramo 2 agosto 2011 - Pag.147 (pag.23 di 61 della Parte terza) - Messaggi Facebook di domenica 3 aprile 2011

E' chiaro che quella domenica 03/04/2011 i genitori di Melania si trovavano ad Ascoli.

E così difatti entrambi dichiarano nelle prime SIT del 27 aprile 2011 specificando, Vittoria Rea, di essere ripartita per Somma Vesuviana proprio la domenica mattina 3 aprile mentre Melania e Salvatore si stavano preparando per un gita a Colle San Marco.

La data (3 aprile) di questa gita al Colle San Marco viene anche confermata da Sonia Viviani nella SIT del 23 aprile 2011 dove dichiarò di essere stata a lungo con Melania facendo una lunga camminata anche lungo la stradina che secondo Parolisi Melania avrebbe preso prima di scomparire.

Poi improvvisamente, l'11 maggio 2011 sia Vittoria sia Gennaro Rea vengono risentiti a SIT. Ed antrambi dichiarano di essersi sbagliati relativamente alla data della visita a Folignano, trattandosi effettivamente del 10 aprile e non del 3 il giorno in cui ripartirono per Somma Vesuviana (come conferma portano anche una contravvenzione stradale con la data del 10/04).

Inoltre, il 14 giugno 2011 anche Sonia Viviani corregge la data della gita a Colle San Marco spostandola al 10 aprile (solo una settimana prima della scomparsa di Melania).

E per ultimo si aggiunge il ten.col. Stanca, comandante della caserma, che produce agli inquirenti un video di quella gita al Colle dichiarando che era stato ripreso proprio il 10 aprile. Video nel quale si vede Parolisi, vestito come il giorno della scomparsa di Melania, dondolare sull'altalena del parco giochi la piccola Vittoria.

Questi spostamenti di date suonano troppo strani in quanto la data del 10 aprile rende ancora credibile che il cane molecolare abbia fiutato l'odore di Melania riferentesi a quel giorno e non a quello della scomparsa, ed allo stesso tempo permette di mettere in dubbio le dichiarazioni di Ranelli che aveva riferito di ricordarsi Parolisi nella zona delle altalene proprio il giorno della scomparsa e nelle ore dichiarate da Parolisi stesso, per di più vestito nello stesso modo.

Non ci fossero stati quei messaggi FB a confermare che la data era proprio il 3 e non il 10, avrei considerato le ritrattazioni strane e sospette ma mi sarei fermato lì. Invece proprio quei messaggi confermano che le ritrattazioni (sia quelle dei Rea sia quelle di Sonia e del colonnello) fanno pensare ad un disegno specifico con la complicità della Procura e dei CC.

Probabilmente Vittoria Rea si è prestata a tutto ciò in piena buona fede e nella convinzione della colpevolezza di Parolisi, ma la cosa rimane pur sempre un'ombra difficilmente smacchiabile.

TommyS. ha detto...

Ivana

Sempre in merito a Vittoria Rea, mi sono accorto di aver fatto un errore.

Ho scritto retrodatato anziché postdatato che è corretto (dal 3 al 10 aprile).

Bruno ha detto...

Inerente alla fisionomia di Bossetti, che in quel periodo il settimanale Panorama pubblicando due foto una di Guerinoni ed una del Bossetti cercava di convincere i lettori che si assomigliavano molto. Personalmente non trovavo nessuna somiglianza, poi qualche settimana dopo in questo blog, Massimo Prati ha publicato la foto di Bossetti e del vero Padre Bossetti, se andate a rivederla, li si che ci trovo una bella somiglianza, in barba a tutti i 18000 dna. aspetto un Vostro parere, da Tommy e da tutti, grazie.

TommyS. ha detto...

Bruno

Onestamente su questi aspetti non sono riuscito a farmi un'opinione precisa.

Credo che in certe aree geografiche vi siano frequenti somiglianze fisiche anche tra individui non imparentati tra di loro. Quest'estate a Gardaland ho parlato con uomo proprio della Valseriana che avrebbe potuto benissimo essere parente di Guerinoni. Basarsi solamente sulla fisiognomica per affermare che Massimo Bossetti è figlio di Guerinoni o di Giovanni Bossetti lo ritengo sbagliato anche se le immagini postate da Massimo in ogni caso smentiscono l'assioma mediatico di Bossetti figlio di Guerinoni basato su alcune fotografie sapientemente scelte.

Inoltre, basandomi sulla mia personale esperienza, le persone possono assomigliare ad uno dei genitori per certi periodi della propria vita e poi progressivamente mostrare caratteristiche somatiche dell'altro genitore.

In ogni caso, le mie possibili ricostruzioni sul DNA di Ignoto1 porterebbero a concludere che Bossetti sia davvero figlio naturale di Guerinoni. Temo però che la questione sia abbastanza complessa e per il momento volutamente non spiegata dalla difesa. Lo scopriremo probabilmente solo in dibattimento.

Al momento constato solamente che sul caso giudiziario sta calando una cappa di silenzio irreale, fatta eccezione per i video delle intercettazioni passati dalla Procura ai media amici (o per i quali è stato consigliato l'acquisto della copia).

Quasi totalmente inosservata è passata la notizia del servizio di QG sulle analisi condotte sulla SIM di Yara. Che la cancellazione di un contatto specifico dalla rubrica possa avere a che fare con il delitto forse è solamente una congettura senza riscontro alcuno. Ma in ogni caso la questione della SIM (e batteria) e dell'iPOD ritrovati nella tasca del giubbotto è sempre stato uno dei più indecifrabili aspetti di quest'omicidio.

Se per la SIM (e batteria) si possono fare diverse supposizioni, personalmente ho sempre trovato alquanto sorprendente che sull'iPOD vi fossero evidenti tracce di sangue della vittima. Trovo cioè strano che Yara abbia riposto personalmente nella tasca l'iPOD dopo essere già stata aggredita fisicamente tanto da farla sanguinare o nelle mani o nella zona auricolare e mandibolare.

Credo che se si riuscisse a fornire una spiegazione plausibile a questi indizi si potrebbe fare un ulteriore passettino verso la verità.

Ivana ha detto...

TommyS., ti ringrazio per i riferimenti precisi…
Ritengo che si tratti di una delle innumerevoli bugie di Salvatore, che, molto probabilmente, non voleva ammettere, con Ludovica, che a tenerlo sotto controllo, quando era libero dal lavoro, fosse la moglie.
Per me era ed è attendibile che il video sia stato ripreso il 10 aprile 2011.
Mi ricordo di aver pensato che proprio il 10 aprile la giornata era calda ed era giustificatissimo l’abbigliamento del Parolisi, mentre mi ero stupita che lo stesso avesse indossato indumenti leggeri anche il 18 aprile, giorno in cui la temperatura era meno “primaverile”. (A Salvatore era, poi, stata imprestata una giacca…)
Penso che sia facile confondere le date nell’immediatezza di eventi tragici (probabilmente qualcuno/a per primo/a avrà parlato del giorno 3 e gli/le altri/e avranno confermato senza pensarci; poi, riflettendo con attenzione, qualcuno/a avrà ricordato la data effettiva e ne avranno discusso tutti insieme.
Riguardo al Ranelli ritengo che, dapprima, abbia fatto confusione essendosi affacciata alla sua mente proprio l’immagine del 10 aprile.
Non credo che Melania potesse aver scoperto qualche terribile segreto della caserma, perché non penso che potesse essere interessata a eventuali misteri della caserma, c’era una bimba piccola da accudire e mancava, quindi, il tempo per effettuare eventuali indagini che avrebbero richiesto notevole impegno, ma ritengo le importasse esclusivamente di non essere più tradita; la “cosa brutta”, che reputo plausibile avesse scoperto (ascoltando una telefonata tra i due amanti?), era che la relazione con Ludovica stava continuando, non si trattava di quella che lei pensava fosse stata una “scappatella” irripetibile, “scappatella” causata dal fatto di aver lasciato da solo il marito durante i mesi della gravidanza…

Riguardo al DNA di Bossetti, mi dispiace che non sia stata data al Novani la possibilità di replica dopo che il generale Garofano gli ha detto che quando si riferiscono le cose, vanno riferite tutte; non si può estrapolare dalla relazione del Previderè soltanto il discorso del DNA mitocondriale; l'analisi di tale DNA fu fatta perché va considerato che al Bossetti si giunse in un momento successivo; tutti i tentativi si fecero perché quando si cerca una persona, si cerca di individuarla attraverso tutte le informazioni possibili.
Insomma, per Garofano si cercò di esplorare l'albero genealogico di Yara, prima di arrivare a identificare Ignoto 1 con il Bossetti.
Previderè non avrebbe dubbi: il DNA nucleare è di Bossetti.

TommyS ha detto...

Ivana

Purtroppo la tua risposta mi conforta nell'opinione che mi sono fatto di te. Non ci può essere alcum dialogo tra noi due. Mi dispiace ma è così

Anonimo ha detto...

OT
Non sembra anche a voi che la vicenda giudiziaria di Parolisi per rivedere sua figlia abbia dell'incredibile?
Il Giudice dei minori, al terzo rinvio, ha stabilito l'archiviazione del ricorso per "mancanza di interesse"! Le infamanti informazioni circolate questi giorni sulla presunta relazione dal carcere di Parolisi con una giornalista, non mi avevano fatto ben sperare.

http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/ricorso-parolisi-figlia-vittoria-1.972885

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/salvatore-parolisi-quarto-grado-ha-una-storia-con-una-giornalista-2185439/

Tommy S
Concordo perfettamente con quanto affermi nel tuo post delle 11.42 di oggi.

Sarahkey

Anonimo ha detto...

e io concordo con il post 19 maggio 2015 21:23
in ultra pienissimo!

Ivana ha detto...

Tommy S., almeno finora abbiamo constatato di avere punti di vista differenti… Perché escludi la possibilità di dialogo inter nos? Personalmente rispetto il punto di vista altrui anche se non lo condivido e, come continuo a sostenere, ritengo possa essere arricchente il confronto, educato e sereno, tra posizioni opposte perché credo ci sia sempre la possibilità che si rivedano le proprie idee alla luce del confronto con le idee altrui…

Riguardo agli incontri con la figlia, mi e vi chiedo: perché Salvatore non ha ancora cercato di contattare i suoceri, in modo che tutti insieme (Salvatore e i suoceri!) seguano un percorso psicologico formativo affinché l’incontro con la bambina possa diventare fattibile? Talvolta ho il dubbio che Salvatore non provveda economicamente a contribuire al mantenimento della propria figlia e ho il dubbio che a lui interessi soltanto cercare di salvare la propria immagine di padre affettuoso.
Ho letto che “[…]Il giudice ha constatato che per la terza volta si sono verificate delle anomalie procedurali in merito alla notifica degli atti alle controparti.
Aveva già avvisato, nelle precedenti due occasioni, che qualora il problema si fosse ripresentato avrebbe annullato il procedimento, perché riteneva palesemente assente la volontà di continuare nella richiesta. E questo è quello che è successo all'ultima udienza.
L'incontro, sulla cui opportunità si era espressa la consulente d'ufficio, la psicologa Giuseppina Bencivenga, doveva tenersi in carcere, con i dovuti accorgimenti e un adeguato percorso psicologico per il padre, la figlia e i nonni materni, attualmente tutori della piccola.”
Ripeto: perché Salvatore non scrive ai genitori di Melania manifestando loro la propria volontà di seguire tutti insieme il percorso necessario perché vengano accordati gli incontri con la piccola Vittoria?
Se io fossi in lui, e ritenessi indispensabile incontrare la bambina, soprattutto per il bene della piccola, mi metterei in contatto con i miei suoceri scrivendo loro, anche quotidianamente se necessario… Ho il dubbio che le priorità di Salvatore siano altre: pensare al proprio aspetto fisico andando in palestra, mantenere l’anello matrimoniale al dito per cercare di dare l’immagine del vedovo ancora innamorato e chiedere al giudice di poter vedere la figlia, senza effettivamente sentirne la necessità, ma per cercare di salvaguardare l’immagine di padre disperato…

Se effettivamente desiderasse il bene di sua figlia e volesse vederla, dovrebbe cercare, in tutti i modi, di mettersi in contatto con i genitori di Melania, dimostrando che è disposto a seguire INSIEME con loro un percorso PREPARATORIO per il bene PRIORITARIO della piccina!

Anonimo ha detto...

@Ivana
e chi ti dice che Salvatore non l'abbia fatto?

Ivana ha detto...

Per Anonimo
Credo che se Salvatore avesse cercato di contattare i genitori di Melania, le lettere sarebbero state rese pubbliche dalla sua Difesa stessa(se non nel contenuto, almeno nel fatto che Salvatore continuava a cercare la collaborazione dei suoceri per il bene della figlia!)
Inoltre il giudice non avrebbe constatato PER LA TERZA VOLTA le anomalie procedurali in merito alla notifica degli atti alle controparti e SOPRATTUTTO non avrebbe ritenuto che fosse “palesemente assente” la volontà di continuare nella richiesta.

Anonimo ha detto...

TommyS.
Perché l'aggressore di Yara avrebbe fatto una cosa del genere con la Sim? Non era più veloce e sicuro portarsela via e poi farla sparire? Sembra quasi che volesse farla ritrovare.
Ovviamente tutti stanno pensando che il trentunesimo numero cancellato fosse quello di Bossetti. Era anche sotto la B. :)
Mah...al posto di Yara, con un amico adulto e sposato, avreste memorizzato il suo vero cognome e nome, oppure un nick di fantasia?
L'assassino, certo, nel caso abbia perso la testa e aggredito la bambina per un rifiuto, potrebbe aver cancellato il suo nome e i messaggi compromettenti dopo il delitto per non essere riconosciuto.
Ma come faceva ad accedere alle funzioni di modifica senza il Pin? Solo lei poteva averlo...
Il problema è che Yara è stata stordita con un colpo in testa mentre fuggiva, prima delle sevizie...quindi lui gliel'avrà chiesto ancora prima, in macchina; l'ha obbligata a cancellare i messaggi e a modificare il Pin, dopo di che le ha fatto togliere la scheda e la batteria.
Questo a me dice – non so a voi - che l'amico aveva brutte intenzioni già in partenza.
Nel caso di Bossetti, non riesco a capacitarmi. Che motivo aveva di far questo a Yara?
A parte i tempi ristretti a sua disposizione, solo una quarantina di minuti escluso il tragitto.
Non mi sembrano modi e tempi da incensurato al suo primo delitto (imprevisto).
Nautilina

Anonimo ha detto...

Ivana
per una ultima buona volta puoi esimerti di infilare le tue scontate opinioni su Parolisi?, te lo chiedo in ginocchio, tutto il mondo già conosce la tua opinione in merito, ma qui non incanti nessuno!

Anonimo ha detto...

OT
(Scusate la nuova intrusione, ma non so dove altro intervenire!)
Cara Ivana, mi spiace constatare che sul caso Parolisi abbiamo opinioni diametralmente opposte.
Tu parti dal principio che Parolisi sia un egocentrico narcisista che pensa solo a se stesso e si disinteressa completamente della figlia, fingendo un attaccamento che non sente. E avrai le tue ragioni per aver maturato questa idea. Di contro però, io potrei addurre molti esempi di un comportamento bonario e affettuoso, ricambiato dalla piccola.
Tu credi che Parolisi avrebbe dovuto tentare l’impossibile con i genitori di Melania (e l’idea sarebbe concettualmente giusta, vista l’importanza dell’argomento) ma, a parte il fatto che non possiamo sapere se lo abbia fatto, sei veramente convinta che Salvatore avrebbe avuto la meglio o sarebbe anche soltanto riuscito a fare una proposta di collaborazione ai nonni, aprendo una breccia in quell’inviolabile fortezza che la grande famiglia Rea ha costruito intorno alla bambina? Io ricordo benissimo una delle tante interviste alla signora Vittoria Rea in cui lei, con forte risentimento, giurava che così come Salvatore, con il suo comportamento, le aveva negato per sempre la possibilità di rivedere sua figlia Melania, allo stesso modo lui non avrebbe più rivisto sua figlia Vittoria. Questa frase allora mi lasciò sconcertata e non capisco come non abbia avuto un peso nella decisione dell’affidamento della bambina ai nonni, quando invece sarebbe stato fondamentale per la piccola continuare a coltivare tutti gli affetti che fino ad allora l’avevano circondata.
“L'incontro, sulla cui opportunità si era espressa la consulente d'ufficio, la psicologa Giuseppina Bencivenga, doveva tenersi in carcere, con i dovuti accorgimenti e un adeguato percorso psicologico per il padre, la figlia e i nonni materni, attualmente tutori della piccola” ma non c'è mai stato, ti sei chiesta perché non si sia dato seguito alle conclusioni della psicologa e non si sia avviato il percorso psicologico suggerito?
Purtroppo non credo di sbagliarmi dicendo che la famiglia Rea stia facendo di tutto perché la parola di nonna Vittoria sia mantenuta. Potresti obiettare che quelle infelici parole uscirono dalla bocca di una madre affranta e disperata e pertanto non sono da tenere in considerazione, la cosa potrebbe starci ma, se fosse questa la giusta interpretazione, dopo oltre quattro anni sarebbe pur dovuto arrivare il momento di usare la ragione e pensare al bene della bambina trovando il modo (più graduale e protetto possibile, certo) di farle riabbracciare il padre, così come riconosciuto necessario dalla consulente del tribunale.
Purtroppo, anche la costatazione da parte del Giudice delle anomalie procedurali in merito alla notifica degli atti alle controparti per ben la terza volta, anomalie che avrebbero fatto ritenere palesemente assente la volontà di continuare la richiesta, mi lascia fortemente perplessa, anzi ti confesso che mi assale il tremendo sospetto che sia tutto un pretesto per mandare a monte il ricorso. Mi sembra un voler per forza cavillare su questioni formali superabili, ammesso che siano reali. Farò peccato a pensar male ma è così.
Tu possiedi una fiducia nella giustizia che io purtroppo non ho più.
Ciao e a presto
Sarahkey


Vittoria ha detto...

Chi aveva interesse a che fosse ritrovata la SIM aveva interesse perché fosse letto l'ultimo messaggio della bambina che rispondeva all'amica per fare credere che a quell'ora fosse ancora in vita.
Probabilmente già non lo era più e chi ha inviato il messaggio era a conoscenza dell'orario di inizio gara.

Ivana ha detto...

Per l’Anonimo del “21 maggio 2015 01:35:00”
Avevo risposto all’Anonimo del “20 maggio 2015 13:26:00” che mi aveva rivolto una precisa domanda…
Comunque, come avevo già avuto occasione di dire, è il lettore a scegliere quando e che cosa leggere, per cui chi non è interessato (o è prevenuto/a) riguardo al mio punto di vista può semplicemente ignorare i miei messaggi.
Qui, nessuno/a è obbligato/a a leggere ciò che non gradisce.

Per Sarahkey
Ho letto volentieri il tuo messaggio e ti rispondo scusandomi anch'io per l'OT...
Non ho visto l’intervista, a cui tu hai accennato, inerente a determinate affermazioni di Vittoria Rea (avrei capito, ma non avrei condiviso!); dove avrebbe espresso tale esternazione?
Sono convinta che Salvatore non abbia provato a contattare direttamente i suoceri, perché se lo avesse fatto avrebbe potuto dimostrare al giudice la propria buona volontà di collaborare per il bene della bambina. Ai genitori di Melania non è arrivato (per la terza volta!) neanche l’avviso dell’azione legale intrapresa dal genero (lo afferma il giudice che è super partes e che non è stato smentito dalla Difesa).
Sì, credo che se Salvatore avesse scritto (anche quotidianamente, se necessario!) ai propri suoceri, questi ultimi, consigliati da chi segue psicologicamente la piccola, avrebbero dovuto accettare un percorso preparatorio insieme (la prima volta almeno, senza la bimba), in modo da poter guardare negli occhi il genero e ascoltare le sue parole, per capire se effettivamente il suo scopo prioritario è il bene della bambina.
Se i genitori di Melania non sono stati coinvolti da Salvatore che, a quanto risulta dalla decisione motivata del giudice, non sono stati formalmente avvisati dell’azione legale da lui intrapresa, come avrebbero potuto seguire il percorso preparatorio insieme con Salvatore che neanche ha cercato un contatto diretto con loro?
Tu parli di “questioni formali”, ma io le ritengo questioni fondamentali: se Salvatore non cercherà un contatto vero, sentito, scrivendo e/o telefonando ai propri suoceri, giustamente il giudice dovrà continuare a ritenere “palesemente assente” la volontà di continuare la richiesta.
Per me non si tratta di aver fiducia, o no, nella giustizia, ma si tratta di considerare i fatti: nessun avviso è giunto ai genitori di Melania, come non è giunta loro, in modo diretto, alcuna lettera da parte di Salvatore.
Cari saluti
Ivana

Anonimo ha detto...

Ivana
Approfondirò la questione della mancata volontà di continuare la richiesta. Per quanto riguarda l'intervista alla madre di Melania, mi sembra di ricordare di aver visto il servizio in cui la donna si lasciava andare a questo sfogo, alla Vita in diretta, allora condotto da Mara Venier.
Ora tolgo il disturbo e mi scuso nuovamente con tutti per l'OT.
Sarahkey

Anonimo ha detto...

Vittoria,
non è possibile che sia andata come tu dici. Un genitore la sera del 26 novembre ha visto Yara vicino all'uscita della palestra alle 18:40. A meno che il testimone non si sia sbagliato, ma pare sia una persona seria e affidabile, lei era ancora viva a quell'ora. Il messaggio in risposta all'amica è partito dal cellulare di Yara dopo una decina di minuti, per cui solo un supereroe poteva prelevare la bambina, colpirla e attuare il depistaggio al cellulare in così poco tempo...
Tra l'altro, Yara mentre rispondeva agganciava la cella di Mapello (Via Natta) e non quella di Brembate; se questo conta qualcosa, lei doveva trovarsi lontano dalla palestra, su un automezzo (perché a piedi non ne avrebbe avuto il tempo)e in compagnia di un "amico" o conoscente.
Qualsiasi altra ipotesi, secondo me, conduce solo a un delitto freddamente programmato, che poteva nascere da gelosia, invidia, odio covati a lungo.
Quindi non so.
Nautilina

Vittoria ha detto...

Sicuramente il testimone è una persona affidabile.
Solo credo possa essersi confuso in quanto si è ricordato di aver visto la bambina all'uscita della palestra dopo un mese quindi potrebbe ricordare di un venerdì in particolare che potrebbe essere invece il precedente.
Io per esempio non sarei in grado di ricordare con esattezza il giorno perché quando aspetto mia figlia fuori dalla palestra e vedo uscire le sue compagne non sono in grado di associarle ad un giorno preciso perchè con allenamenti fatti anche più volte a settimana il rischio di confondersi credo sia normale.

Anonimo ha detto...


@ Vittoria
Normalmente sì, succede come dici tu. Ma tieni presente che non parliamo di una data qualsiasi: quella era la sera della scomparsa di Yara. Noi su quella sera ci possiamo confondere, ma chi conosceva la bambina non può. Specialmente chi l'ha vista pochi minuti prima della sparizione non può sbagliarsi a ricordare. La mattina dopo, sentendo la notizia alla radio o in televisione, quel signore avrà fissato il ricordo e poi, col proseguire delle informazioni, avrà realizzato che si trattava di un particolare molto importante per le indagini.
Poi va be', c'è voluto un mese per andare a testimoniare, ma si sa che questa non è mai una decisione facile da prendere.
Intanto il mio pensiero va alla piccola Yara che ieri avrebbe compiuto diciotto anni.
Da ieri ho in mente i suoi occhietti vispi e allegri e il suo sorriso così spontaneo, da ragazzina senza complessi che immagina quanto sia bello il mondo.

Nautilina

ANNA ha detto...

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