Comunicato Stampa Gruppo Promotore dell'Unione Politico Sociale dei Contribuenti:
Di tutte le misure del Gran Contabile professore bocconiano Mario Monti, già tristo commissario europeo e commissario attuale della BCE in Italia, fatto nominare tramite una curiosa triangolazione Francoforte - New York/Washington - Bruxelles - Roma (probabilmente unica al mondo nel suo genere) quale presidente del Consiglio italiano, con presunto ruolo tecnico ma in realtà di puro ed astratto accademico di economia liberista, della quale non voglio qui trattare in quanto già largamente confutata in altre sedi (in sintesi il liberismo è anti-statalista, salvo far pagare ai cittadini la difesa, anche a mano armata, del capitale contro i lavoratori, oltre ai finanziamenti d'ogni genere alle proprie imprese), la più noobile è il voler tagliare i finanziamenti alla stampa. Ritengo la cosa molto utile proprio alla libertà di stampa e di critica vera e seria (non manfrine mistificatorie), in quanto non si critica mai come si dovrebbe chi si riempie la bocca, la mano e il portafoglio, di denaro. Sarebbe ed è illogico. Finanziare la stampa vuol dire avere editori sempre favorevoli al Regime vigente, che comprende del resto ogni maggioranza (provvisoria) ed ogni opposizione (provvisoria), le quali poi si scambiano le parti quando le posizioni del balletto - stile quadriglia - si modificano.
Di tutte le misure del Gran Contabile professore bocconiano Mario Monti, già tristo commissario europeo e commissario attuale della BCE in Italia, fatto nominare tramite una curiosa triangolazione Francoforte - New York/Washington - Bruxelles - Roma (probabilmente unica al mondo nel suo genere) quale presidente del Consiglio italiano, con presunto ruolo tecnico ma in realtà di puro ed astratto accademico di economia liberista, della quale non voglio qui trattare in quanto già largamente confutata in altre sedi (in sintesi il liberismo è anti-statalista, salvo far pagare ai cittadini la difesa, anche a mano armata, del capitale contro i lavoratori, oltre ai finanziamenti d'ogni genere alle proprie imprese), la più noobile è il voler tagliare i finanziamenti alla stampa. Ritengo la cosa molto utile proprio alla libertà di stampa e di critica vera e seria (non manfrine mistificatorie), in quanto non si critica mai come si dovrebbe chi si riempie la bocca, la mano e il portafoglio, di denaro. Sarebbe ed è illogico. Finanziare la stampa vuol dire avere editori sempre favorevoli al Regime vigente, che comprende del resto ogni maggioranza (provvisoria) ed ogni opposizione (provvisoria), le quali poi si scambiano le parti quando le posizioni del balletto - stile quadriglia - si modificano.
Ma una cosa dovrebbe, a differenza delle teorie montiane, essere chiara: "Ha meno bisogno di finanziamento il giornale che ha molti lettori, molto potere e molti finanziatori privati, piuttosto che il piccolo giornale con pochi lettori, pochi finanziamenti privati e, in proporzione, costi ben più alti". Chiunque abbia qualche esperienza di stampa sa che il costo maggiore sta nella prima copia, o bozza o matrice che dir si voglia, che il resto si stempera vendendo molte copie. Quindi, più si riesce a vendere più si è avvantaggiati rispetto a chi vende meno. Il che è evidente e non confutabile. Questo sul piano puramente economico. Sul piano politico va detto che è auspicabile una stampa libera da finanziamenti, siano pubblici siano di grosse lobbies, in modo da poter esprimere proprie considerazioni del tutto autonomamente e scevre da interessi pubblici o di congregazioni corporative di vario tipo. Un giornale dovrebbe vivere regolarmente con i propri abbonamenti e con la quota versata dagli acquirenti regolari. Null'altro. Anche la pubblicità è condizionante la stessa libertà di stampa, in quanto può ricattare il giornale non rivolgendosi più ad esso per l'acquisto di spazi dove scrivere le solite fesserie che i giuristi definiscono "dolus bonus". Potrebbero essere ammissibili solo mecenati, se esistono, che versino contributi di sostegno senza interesse diretto (questo è soprattutto il caso di riviste scientifiche e culturali in genere).
Viceversa, lo Stato potrebbe detassare, in forma diretta o indiretta, parziale o totale, secondo le necessità, tutte le spese "vive e dirette" di stampa (personale tecnico, carta, inchiostro, ecc.). Il punto dolente sono i lauti stipendi di molti, se non tutti, i giornalisti, il cui numero andrebbe drasticamente ridotto, utilizzando maggiormente i collaboratori, specialmente tra i migliori abbonati che avrebbero diritto, grazie ai contributi versati, alla pubblicazione gratuita sul giornale o rivista. Privilegiare la qualità dello scritto piuttosto che il prestigio formale e accademico del collaboratore: si dà troppa importanza al professore universitario quasi sempre troppo settoriale ed ignorante sotto ogni altro aspetto, che non all'uomo generalmente e variamente colto. Da eliminare altresì la fascista figura del "direttore responsabile", creando viceversa una Redazione coordinatrice, libera da ogni condizionamento a parte la Legge stessa, che decida a maggioranza che cosa e quando possa essere pubblicato, ma senza censure, tagli e modifiche, e rispettando anche il titolo dato dai collaboratori. Il diritto morale dell'Autore vieta che "censori asini" mettano le loro zampe, più o meno adunche e pelose, sui testi dati. Se si pubblica, lo si deve fare integralmente. Altrimenti non si pubblica o si fa solo una citazione indiretta, riassuntiva ma precisa.
Auspico, pertanto, che il taglio di finanziamenti ai giornali sia effettuato a svantaggio di tutti, e non solo dei minori e più deboli (viva la Democrazia Illustre Professore Bocconiano!); auspico altresì che l'assenza di finanziamenti possa portare ad un libero giornalismo, meno ricco forse di soldi ma più ricco di idee, di audacia e di spirito critico, nei confronti di questo Regime che si spaccia per "Repubblicano" quando "Repubblicano" non lo è mai stato. Non è un caso che l'illuminista Montesquieu definisse la Repubblica come "Governo della Virtù" e Mazzini, più rudemente e concretamente, come "il Governo dove nessuno possa impunemente rubare".
Distinti Ossequi,
Prof. Manlio Tummolo
dr. in Pedagogia ed in Giurisprudenza
Coordinatore del Gruppo Promotore dell'Unione Politico Sociale dei Contribuenti
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4 commenti:
TUMMOLO, grazie per aver reso pubblica una:
"CORAGGIOSA ED INCONTESTABILE VERITA'!"
Tutta la mia solidarietà
PINO
Molte grazie a Massimo Prati per la cortese e coraggiosa pubblicazione integrale, ed un grazie anche a Pino per la sua osservazione.
Che il 2012 segni la resurrezione di questo popolo italiano, compresso, deriso e schiavizzato dai "tiranni stranieri e domestici", come scritto nell'antico Giuramento della Giovine Italia (1832).
Manlio Tummolo
Condivido tutto e sottoscrivo.
ma sottoscrivo soprattutto questo
"Auspico, pertanto, che il taglio di finanziamenti ai giornali sia effettuato a svantaggio di tutti, e non solo dei minori e più deboli (viva la Democrazia Illustre Professore Bocconiano!); auspico altresì che l'assenza..etc etc.."
Complimenti per l'articolo signor Tummolo
lori
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