mercoledì 7 settembre 2011

Sarah Scazzi. Il tacere, il non criticare, in certi casi è la scelta peggiore che si possa fare



Capita che un giudice possa essere attaccato in maniera critica dagli avvocati, è un fatto normale che si verifica frequentemente, e capita anche che gli avvocati chiedano agli organi competenti di verificare l'operato di chi credono abbia usato il suo potere in maniera errata. E' chiaro che c'è modo e modo di usare le parole, a volte si è aspri, a volte pungenti, in ogni caso si dovrebbe sempre cercare di non insultare. Ci sono scritti in cui, invece, per esasperare un concetto, per colpire meglio il bersaglio, per arrivare diretti al punto, i legali usano più volte, ed all'ennesima potenza, l'esagerazione del termine, esagerazione che in questo modo risulta quasi offensiva. Quindi il parlare di "annullamento di capacità critica" di per sé fa poco male ad un giudice, la Cassazione esiste e cassa tutti prima o poi, ma se nello stesso Atto si persevera il concetto, si può pensare che davvero quanto scritto sia inteso come una sorta di insulto. E se è vero che mai si è visto un giudice andare in tivù per difendere ciò che si può difendere in tribunale, basta querelare o avere ragione dalla Cassazione per annullare quanto insinuato (se bene s'è fatto nulla c'è da temere), è anche vero che, almeno io, di "scritti legali" così pungenti non ne avevo mai letti e che, anche la Rimessione non fosse accolta, la "richiesta", divulgata nell'etere da Tgcom, resterà a disposizione degli internauti ancora per diverso tempo. Quindi pare giusto che un uomo, anche se giudice, possa andare a difendere il suo operato se crede di aver fatto un lavoro "in coscienza". Specialmente nel momento mediatico attuale dove ogni persona coinvolta in processi viene più volte cercata dai media.

Ma c'è sempre un retro nella medaglia. Ed in questo caso è il fatto che, essendosi esposto pubblicamente, ha implicitamente autorizzato nuove critiche da parte di chi non si trova in accordo con quanto da lui dichiarato, ed io sono uno di quelli che pensa abbia stonato in diverse affermazioni. Ad esempio ci ha parlato del contadino, allora orco carcerato, che ebbe titubanze nei suoi confronti al momento in cui doveva rispondere di un omicidio aberrante ed inqualificabile. Si badi bene che l'omicidio lo aveva già confessato di fronte ad un Procuratore della Repubblica e non di fronte a un pinco pallino qualsiasi. Inoltre ci ha detto che il povero uomo stava sotto il congelatore, infreddolito e tremante, rischiando una polmonite senza pretendere di cambiar di posto. Ed ancora che il pover'uomo, quando si vide porgere una mano pulita curata e così diversa dalla sua, una mano che mai avrebbe pensato di poter stringere data l'importanza che in lui rivestiva l'uomo che la porgeva, esitò incredulo prima di allungargliene una sporca di sotto le unghie ed incallita nel palmo. E questo comportamento, afferma ora il giudice, gli fu da insegnamento e gli stimolò la crescita di nuove idee. Certo, come dice lo stesso, sono curiosità, da "settimana enigmistica" aggiungo io, ma sono curiosità rimastegli talmente impresse tanto da fargliele esternare ai media, quindi qualcosa davvero gli hanno fatto capire. Cosa? 

Non che il contadino ignorante e carcerato di fronte ad una persona più importante, una persona che aveva potere su di lui, si fosse messo a disposizione ed umilmente accettasse di starsene, senza lamentarsi, seduto dove lo avevano sistemato, non che il contadino ignorante e carcerato dopo aver confessato un omicidio, un occultamento ed un vilipendio di cadavere (e non fatto ai danni di una persona qualunque ma uno scempio compiuto sulla nipote quindicenne che da anni frequentava la sua casa), restasse incredulo e titubante di fronte a una mano che non credeva potesse allungarsi. No, questi sarebbero stati pensieri troppo semplici da accettare, l'atteggiamento del contadino per il giudice meritava una riflessione maggiore. Ed ancora di più la riflessione gli si rese necessaria quando gli fece ammettere le avance sessuali sulla ragazzina perché la storia del trattore, la stessa riproposta ora a più riprese dal contadino libero e che farà parte di un libro ad uso e consumo del morbo mediatico, non lo convinceva affatto. D'altronde perché farsi convincere? Non si uccidono le persone per scatti d'ira, chi mai lo fa? Gli assassini devono seguire una giusta linea di condotta, troppo facile dire "ho ucciso a causa di un raptus improvviso". 

Per cui, scoperto il movente che nell'interrogatorio di due notti prima i Pm avevano solo sfiorato (ma l'argomento pretendeva un approfondimento visto il vilipendio), gli fece simulare un palpeggiamento, parola complessa da capire per l'allora imputato, palpeggiamento che però non gli venne spontaneo come avrebbe dovuto essere. D'altronde chi di noi non sa come si fa a palpeggiare una ragazzina fra le cosce, è un fatto comune che tutti hanno imparato, a forza di pratica, in gioventù, tutti ed anche il contadino che però, al cospetto del giudice, subì una sorta di amnesia o non se la sentì di mettere le mani fra le gambe dei presenti. Ed anche questa titubanza lo lasciò perplesso aumentandogli i dubbi. Ma i dubbi, in realtà lo dice in chiaro nell'intervista, sia a lui che alla procura non vennero in quel momento perché i fari sulla famiglia Misseri li avevano puntati già una settimana prima del ritrovamento del telefonino, quindi verso il 22 settembre. Ohibò, e di chi sospettavano in quel momento? Del contadino dalle mani sporche tutto casa e lavoro, della madre matrona... o della figlia che aveva sparso le sue bugie sul mondo? La risposta ormai la conosciamo tutti.

Ma c'è un altro passaggio che stride e fa sorridere chi lo ha letto in questi mesi, quello in cui dice che lui è stato il primo a non credere al fioraio. E' vero, non ha potuto accettarne la testimonianza in quanto non esiste testimonianza firmata, anche se ad altri giudici è apparsa (forse portata loro da qualche Santo locale), però, per far capire certe cose, serve che qualcuno rinfreschi un suo scritto riportandone almeno una minima parte; si trova a pag. 86 dell'ordinanza di custodia cautelare per Cosima Serrano e Sabrina Misseri e cita così: "E' una allegazione, questa del sogno, offensiva per l'intelligenza degli inquirenti, ma, prima ancora, per la memoria della piccola Sarah e per il dolore dei suoi più stretti congiunti". Quindi non è vero sia stato il primo, come ha detto in questi giorni, a non credere al sogno del fioraio. Ma come se non bastasse, dato che il Buccolieri sosteneva, e sostiene, che erano stati gli inquirenti (i carabinieri inizialmente) a non aver scritto che lui aveva da subito parlato di sogno, affermava che: "Le alternative, invece, alla luce di quella verbalizzazione, possono essere soltanto tre. O che i magistrati abbiano verbalizzato in maniera infedele, o che il fioraio abbia detto il vero, oppure che egli abbia affermato in tutto o in parte il falso. Escludendo la prima, sempre per rispetto alle persone offese, rimane da scegliere fra le altre due". Quindi, per il giudice, non c'era stato uno sbaglio nella verbalizzazione, questo per rispetto alle persone che avevano verbalizzato.

Però è un fatto strano. Ed è strano perché in un altro passaggio dell'intervista il giudice dice di non essersi mai appiattito alla procura e di aver fatto anche gli interessi degli imputati (e cita il Misseri per conto del quale ha fatto indagare la figlia). Ma forse ha dimenticato un'altro passaggio perché a pag.31 della stessa ordinanza, ordinanza scritta di suo pugno, ce n'è uno che cita così: "Ad onore del vero, va detto che Petarra era già stato sentito dai Carabinieri di Avetrana il 21 di settembre, ossia nella fase iniziale delle indagini, e comunque quando si indagava ancora e, soltanto, per sequestro di persona, e, nell'occasione, risulta dal relativo verbale che egli avrebbe visto la ragazzina intorno alle 12.45 e l'avrebbe notata svoltare per via Umberto I e non per viale Kennedy. Egli, però, escusso il 9 dicembre in maniera più circostanziata direttamente dal Pubblico Ministero, ha espressamente escluso di aver reso siffatte dichiarazioni e, comunque, che esse siano conformi a quanto realmente accaduto. Sicché appare verosimile l'ipotesi di una verbalizzazione, non tanto sommaria, quanto, piuttosto, approssimativa ed erronea".

Posso chiedermi il perché di due interpretazioni così diverse? Perché quando si parla di un testimone dell'accusa si possono fare errori nel verbalizzare, senza offendere nessuno, e quando si tratta di smentire una ipotesi della procura si escludono errori perché offenderebbero i verbalizzanti? E posso farmi domande anche a riguardo di un'altra cosa strana, di cui non ho mai scritto, inserita sempre nella suddetta ordinanza? Parlo degli sms fra Ivano e Sabrina. Certo il giudice s'è premunito di scrivere che riportava i più significativi, ma è particolare come, con un abile gioco di "collage", gli sms abbiano formato un discorso ben strutturato utile a fornirgli il modo di poter fare sue considerazioni finali. Perché non è stata inserita la giusta risposta ad ogni domanda inserendo invece risposte che non sono tali dato che provengono da sms di orari antecedenti? Ad esempio a pagina 45 ad un certo punto in un messaggio la Misseri scrive: "Mi sono rotta Ivano, mi dici cosa ti può cambiare la mia risp.". E nell'ordine dato dal giudice nell'ordinanza "pare" che Ivano Russo risponda: "Ke per te nn è un'amicizia e per me sì, Ke tu hai uno scopo io no, ecco cosa cambia". Di certo il discorso fila, peccato che il messaggio della ragazza sia delle 20.05 mentre la risposta del Russo risulti essere antecedente e figuri inviata alle 18.12, quindi due ore prima. Sembra quasi una magia, un gioco di prestigio che si ripete veramente molte volte nell'ordinanza.

Per concludere rilevo un'altra cosa che credo non sia giusta. Il giudice ha dichiarato che non gli importa ci siano persone che di lui pensano male ma gli importa il proteggere la sua funzione pubblica. Non sono d'accordo. Prima di essere giudice è uomo perché nato uomo e non giudice, e non può relegare al secondo posto questa funzione che è una delle più importanti da portare avanti nella vita. Come uomo può fare scelte e sbagliare ma, se non va fuori dalla legge, nessuno lo può e lo deve criticare perché in ogni caso pagherà in prima persona. Da giudice, invece (lui come tutti gli altri), può commettere errori per eccesso di zelo, per convincimenti insinuatisi nel tempo, a causa di sbagli altrui (periti) o per carte non complete e parziali.

Quando chi scrive pensa che questo possa essere accaduto lo deve dire. Il tacere, il non criticare, in certi casi è la scelta peggiore che si possa fare. 




213 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 213 di 213
Marco ha detto...

Intanto la Cassazione ha respinto il ricorso della Procura contro la scarcerazione di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, e ha annullato con rinvio la parte dell'ordinanza che confermava i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due.

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/421471/

lori ha detto...

Sarah Scazzi: la Cassazione accoglie il ricorso dei parenti di Misseri

Una 'debacle' completa per i pm di Taranto!» ha invece replicato l'avvocato Franco Coppi,

http://www.newnotizie.it/2011/09/22/sarah-scazzi-cassazione-accoglie-ricorso-parenti-misseri/

lori

lori ha detto...

ops

non mi ero accorta che Marco aveva già riportato la notizia

lori

Giacomo ha detto...

Anche a Canale 5 una D'Urso con gli occhi sempre più spiritati e con l'espressione inebetita di chi ha preso una legnata sulla zucca ha così commentato la notizia: come vedete è l'ennesimo colpo di scena!
Altri ve ne saranno, cara Barbarella, che ti lasceranno letteralmente senza fiato e senza parole: te e la tua ineffabile inviata, quella che ti portava (presumibilmente dietro un consistente "rimborso spese") i presunti "testimoni" dell'ultima ora, i quali deponevano prima nella tua trasmissione (se tale la vogliamo definire) e poi dai carabinieri, naturalmente rigorosamente contro Sabrina. E te ne sei pure insensatamente vantata, proclamando che la tua trasmissione aveva contribuito alle indagini.
Te ne accorgerai tra qualche giorno di quanto vale il tuo presunto contributo...

Giacomo

Mimosa ha detto...

............. e tutto sempre "IN ESCLUSIVA PER VOI ...!"
seguito dal codazzo del pollaio ::::::::::: .........
..............

Anonimo ha detto...

Ciao Mimosa, mi stai facendo ridere ahahha,che simpatica che sei!
Bea.

Mimosa ha detto...

Ciao Bea, io non la sopporto più quella trasmissione, l'innominata e innominabile (per me) dovrebbe fare solo i suoi show di gossip che le riescono senz'altro bene e lasciare la cronaca seria a giornalisti veri!

... anche se come dice "Stamattina ho letto i giornali, sapete che li leggo sempre per voi ... e ho letto che ..." ma a chi vuol dare ad intendere signora mia ...

mmmh Bea è meglio che mi fermi.

Ciao

Manlio Tummolo ha detto...

Ormai è in corso un'autocritica della Magistratura nel suo complesso: l'intervista di Edoardo Mori ed altri segnali (Salerno - Potenza, Bari - Lecce, Napoli - Bari, Roma - Napoli) fanno ben sperare che finalmente si smetta di ritenere la Magistratura un corpo di Santi e Perfetti Giustizieri. Concordo con gli altri sulla valutazione che la Cassazione ha fatto del tentativo di rimettere in carcere i parenti stretti del Misseri. Siamo ben lontani comunque da giudizi definitivi o, perlomeno, chiarificatori. Continuo a credere che la situazione sia ben più complessa di quella che si è voluto far credere, mentre, partendo da una semplicità solo apparente (semplicismo), la SS. Inquisizione, soprattutto i PM, l'hanno complicata all'inverosimile. Bisognerà avere pazienza: il 26 settembre avremo un'altra risposta sulle procedure "informali" della SS. Inquisizione tarantina relativamente alle due donne Misseri, e in ottobre su tutta la questione. Vedo molto positivamente questo, da tempo atteso, processo di autoanalisi ed autocritica della Magistratura nei propri confronti: solo attraverso questo processo si può sperare in una revisione di metodi e di criteri che porti ad una riforma effettiva e costruttiva, non puramente nominale, dell'intera procedura penale.

Mercutio ha detto...

RIPORTO INTEGRALMENTE dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 22 c.m.:
L'avvocato Raffaele Missere, difensore di Cosimo Cosma così ha dichiarato:" RITENGO CHE LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE SU C. MISSERI E C. COSMA, NON SIA UNA SCONFITTA, NE' UNA DEBACLE (come definita da Coppi) PER I PUBBLICI MINISTERI DI TARANTO.
SEMMAI QUESTA DECISIONE e' UN RICONOSCIMENTO, UN PASSO AVANTI, NEL LAVORO FIN QUI' SVOLTO DALLA DIFESA PER AFFERMARE L'INNOCENZA DEL MIO CLIENTE.
HO IL MASSIMO RISPETTO DEL LAVORO CHE FANNO I P. M., I QUALI AGISCONO SEMPRE NEL RISPETTO DELLA LEGGE E NELL'INTERESSE PUBBLICO.
SAREBBE MEGLIO CHE TUTTE LE PARTI COINVOLTE NELLA VICENDA DI AVETRANA, MODERASSERO I NOTI".
Dpo questo, non vedo cosa possa esserci per tanto giubilo.
Saluti MARCUTIO

Manlio Tummolo ha detto...

Vero è, o risulta, che l'avvocato Missere, ha asserito questo, ma risulterebbe pure, almeno da precedenti dichiarazioni giornalistiche, che anch'egli abbia aderito alla richiesta di rimessione della Procura (alias SS. Inquisizione tarantina), visto che sui giornali avevano asserito che l'intero Collegio difensivo dei numerosi indagati aveva aderito alla richiesta dell'avv. Coppi. Giustamente, l'avv. Missere invita alla cautela e alla diplomazia, ma non credo che possa sentirsi solidale verso coloro contro i quali ha presentato ricorso, ed aprezzarne il lavoro in termini sostanziali oltre che formali.
Come ho detto, per noi la soddisfazione massima sarà in ottobre se, come sembra orientarsi la vicenda, verrà riconosciuta l'esigenza della rimessione, con il conseguente trasferimento di tutto il procedimento in una sede meno faziosa e meno ottusa, come è quella tarantina volta alla costante e grossolana ricerca di colpevoli qualunque, i primi che capitano o i primi indicati dalla solita e ben nota follaccia di giustizieri sanguinari.

Giacomo ha detto...

Cara Marcutio.
Qui non giubila proprio nessuno, soprattuto in considerazione del destino della povera Sarah che nessuno dimentica. Non vedo perché l'avvocato Coppi, al quale dai pm non furono risparmiate umiliazioni illegittime come la pretesa di essere presenti all'interrogatorio difensivo del Misseri e aver proibito a quest'ultimo di rivelare notizie essenziali per la difesa, non debba esprimere la sua soddisfazione per il pronunciato della Cassazione che gli dà indirettamente ragione.
Coppi è meno vincolato nell'esprimere i suoi giudizi perché è del foro di Roma.
L'altro avvocato, essendo del foro di Taranto, ha tenuto una linea di dichiarazioni più prudenti perché in futuro sempre con la stessa procura si dovrà confrontare per il suo lavoro.
Ma l'avv. Missere che ha detto? "La decisione della Cassazione è un riconoscimento del lavoro svolto dalla difesa per affermare l'innocenza del mio cliente."
Ad una parte che vince, in questo caso la difesa, corrisponde una parte che subisce una sconfitta, in questo caso l'accusa.
Se poi invece di "sconfitta" usiamo un termine francese come "débacle" che cosa cambia?

Coppi di proposito ha usato termini chiari ed incisivi. Il 17 maggio aveva ottenuto l'annullamento di un'ordinanza che teneva in galera Sabrina. E i media coprirono in tutti i modi questa prima bocciatura (che sarebbe più appropriato definire disfatta) della magistratura tarantina, al punto che cercarono di farla passare per l'ennesima sconfitta della difesa di Sabrina.
E questo incoraggiò i magistrati di Taranto che, forti dell'appoggio dei media, si comportarono come se la sentenza della Cassazione non fosse esistita, anzi.
La Cassazione aveva detto: non è lecito erretrare gli orari? E loro, mantenendo tale arretramento, non solo tennero in carcere Sabrina, ma arrestarono pure Cosima.
La Cassazione aveva detto: indagate meglio su Michele Misseri?. E loro, per tutta risposta l'hanno rimesso in libertà, addirittura archiviandone la posizione.
la Cassazione aveva annullato l'ordinanza? E il Tribunale di Taranto ha bellamente reiterato l'ordinanza, ripetendo integralmente l'impostazione bocciata dalla Cassazione.

Tutti ad esprimere stima e fiducia nei magistrati di Taranto. Ma perché il prof. avv. Coppi, con una lunga esperienza forense alle spalle e la titolarità di una cattedra universitaria di diritto penale, chi è? Non merita lo stesso rispetto e la stessa stima?

Giacomo

norma ha detto...

@Gaia:
Lei descrive Misseri come persona pacifica e remissiva e potrei anche dirLe che ha ragione perchè anche io ho visto quell'immagine di lui in tv ed anch'io ho sentito il suo ex avvocato che lo descriveva come una "vittima del suo gineceo".Poi la realtà può essere del tutto diversa,non vorrei essere monotona,ma le persone con disturbi di quel tipo non vanno in giro con una targhetta per essere identificati,ricordiamoci anche che quel remissivo ha sepolto il cadavere della nipote e poi lo stesso discorso si può fare su Sabrina,descritta da tutti come una ragazza normale,senza mai un segno di squilibrio che facesse presagire il fatto che avrebbe commesso un omicidio per futili motivi,quasi inesistenti,con un'abilità tale da depistare,da prendersi gioco di tutti,da costruirsi alibi come un criminale incallito,non pensa che anche lei avrebbe dovuto mostrare dei segni di squilibrio?Eppure sarebbe stato difficile nasconderlo.
@Prof. Tummolo:
La ringrazio molto per la mail che mi ha mandato,mi scuso se non ho risposto prima ma sono tornata solo oggi da un breve viaggio.Sono daccordo con Lei circa il fatto che le confessioni di Misseri sono state chiaramente estorte,è per questo che non credo nè alla seconda,nè alla terza e così via fino ad arrivare a quello che racconta lui adesso,ossia il calore alla testa ed il trattore.Sono del parere che Misseri adesso non si sentirebbe a suo agio nell'andare in tv a chiedere che moglie e figlia vengano liberate quando questo significherebbe anche parlare del fatto che ha ucciso Sarah perchè l'ha molestata e ne ha anche violato il cadavere,non a caso subito dopo aver confessato il movente dell'omicidio disse "non ditelo a mia moglie".Tornando alle varie versioni,io noto una netta differenza con la prima,è l'unica in cui Misseri abbia parlato da solo e privo di condizionamenti,sia quelli che ha ora,che quelli che aveva prima("parlà Michè,dilla la verità che a tua figlia non succede niente").

JESSY ha detto...

mi complimento con il prof TUMMOLO per il suo saper guardare oltre le righe

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