martedì 14 giugno 2011

Sarah Scazzi. La verità sta nelle piccole cose... basta saperle cogliere e non creare un muro fra noi e loro



Rileggendo la storia degli avvenimenti succedutisi ad Avetrana nel mese di settembre emergono prepotenti diversi particolari che in un primo momento potevano sembrare insignificanti e che invece ora appaiono molto significativi. Il primo ci viene da una intervista, rilasciata dall'allora "solo testimone" Misseri, in cui lui stesso faceva riferimento a contrada Mosca. Le parole sono state registrate la sera in cui lo zio Michele aveva ritrovato il telefonino e, rimandate in onda mesi dopo, parvero quasi una confessione alla conduttrice di Chi l'ha Visto, Federica Sciarrelli, perché si riferivano al luogo dove era stato occultato il corpo di Sarah che, in quel particolare momento, ancora non si sapeva fosse viva o morta. Lui aveva dichiarato di essere andato da solo in quella contrada a cercare la nipote, in quel pomeriggio del 26 agosto, mentre gli altri, ad iniziare da sua figlia Sabrina, giravano zone diverse. Ma gli altri la cercavano viva, nessuno ancora pensava ad un omicidio dato che la scomparsa era avvenuta da circa un'ora. Lui però, nello stesso momento in cui diceva di essere andato a cercare la nipote in quei posti, affermava che contrada Mosca era il luogo dove una volta abitavano quelli del paese e che aveva passato tutte le vecchie case ad una ad una.

Ed allora c'era da chiedersi per quale motivo la cercava nei casolari abbandonati dato che ancora la si pensava viva. Nello stesso momento in cui pronunciava queste frasi il Misseri faceva intendere che lui sapesse che la piccola fosse morta, e credo che anche a causa di queste frasi i procuratori lo torchiarono fino al punto di farlo confessare. Fra l'altro nella stessa intervista, parlando del trattore che non partiva, ad un certo punto disse che uscì per "aggiustare" la macchina in modo da andare in campagna con quella. Che senso aveva quell'affermazione? Perché doveva aggiustare la macchina? La parola "aggiustare" di logica non era riferibile ad una manutenzione meccanica ma ad altro, probabilmente era stata detta al posto della parola "sistemare".

Per cui il sistemare la macchina, che al periodo era una espressione che poteva scivolare via senza sospetti, ai procuratori disse che invece a qualcosa in particolare si riferiva, ed esattamente al trasporto del corpo ormai privo di vita. Per cui il fatto che il Misseri ci fosse dentro fino al collo era lampante ed è stato capito al volo dagli inquirenti che facendolo confessare hanno mostrato una grande capacità intuitiva ed investigativa. Poi, però, qualcosa è cambiato, la polvere si è alzata e si sono decise altre strategie che ad oggi non paiono coerenti. Ad esempio si è deciso di inserire la figlia quale autrice del delitto addebitandole un movente labile, molto labile, ed inoltre si è stabilito che la ragazzina non è andata a casa della cugina alle 14.30 ma in precedenza. Per arrivare a questa conclusione hanno usato la testimonianza del signor Petarra che mesi prima ben altro aveva dichiarato.

Ma perché scomodare il Petarra quando con un semplice tabulato telefonico avrebbero potuto stabilire con estrema precisione l'esatto momento dell'uscita di Sarah dalla casa di via Verdi? Ora tutti noi disquisiamo dei dettagli, dei minimi particolari o delle diverse intonazioni nella voce del Misseri. E' colpa nostra? No, è il caos mediatico ed investigativo che ci ha portati a questo. E cercando nel cavillo ci siamo dimenticati dei momenti precedenti il ritrovamento del corpo. Ad esempio abbiamo dimenticato le frasi di Concetta Serrano (nel videi Rai dal minuto 28 in poi) quando, nel tentativo di coinvolgere maggiormente l'opinione pubblica e le forze dell'ordine affinché non si smettesse di cercare, parlava del giorno in cui sua figlia era sparita e chiedeva di indagare su chi sapeva di quella gita al mare. Uno dei suoi sospetti andava in direzione della badante romena che in quella giornata aveva fatto e ricevuto moltissime telefonate. L'ultima, in particolare, la insospettì non poco in quanto ricevuta subito dopo l'uscita della figlia poi scomparsa.

Partendo da questa testimonianza, confermata anche dalla badante che disse fu sua zia a chiamarla e che lei andò a risponderle sul terrazzo mentre i coniugi Scazzi stavano pranzando, non sarebbe stato dunque facile scoprire da subito a che ora esatta fosse uscita la piccola? Bastavano i tabulati delle  utenze telefoniche della donna. Che in procura li abbiano i suddetti tabulati e che siano stati quelli ad indicare l'orario confermato poi dal Petarra? Magari fosse vero! Ma purtroppo non è possibile perché questa certezza verificabile e provabile, che se portata ai giudici di Cassazione avrebbe ribaltato completamente le carte, non è uscita e non si trova in alcun Atto formale. Ed allora si possono ipotizzare solo due cose. O che i Pm non hanno ritenuto importante richiedere i tabulati della badante, assolutamente inverosimile, o che dai tabulati risulta un orario incompatibile con quello da loro pensato e messo alla base della ricostruzione accusatoria.

Però, arrivati a questo punto, io credo che la procura debba fare un po' d'ordine fra le sue carte e debba mettere dei paletti iniziali fissi ed inamovibili che portino riscontri e li aiutino a capire la giusta successione degli eventi. E lo devono fare se vogliono davvero arrivare alla verità perché ultimamente si sta tornando a tergiversare citando elementi inutili e superati che creano solo confusione. Gli unici dati seri, ed i procuratori lo sanno, da che esistono i processi sono quelli che possono avere conferma. Pertanto che il Misseri il 26 agosto sapesse della morte di sua nipote è assodato e provato non solo dalle parole auto-accusatorie attuali ma anche da quanto aveva dichiarato in precedenza, dichiarazioni intese in maniera corretta dagli inquirenti tanto che l'hanno costretto a confessare, ma anche che Sarah sia uscita pochi minuti prima della telefonata ricevuta dalla badante è un dato serio e confermato dalle testimonianze di Concetta, di Giacomo e della badante stessa. Da queste certezze, che nessuno può negare,  occorre partire per stabilire chi ha ucciso Sarah. E' stato lo stesso Misseri? E' stata sua figlia? Oppure è stato qualcun altro, una persona incontrata dopo le 15 di quel 26 agosto fra le "case vecchie" e molto ben conosciuta dal contadino?

Gli orari come abbiamo visto sono importanti, perché se Sarah è uscita venti minuti prima degli sms inviati dalla cugina al suo cellulare non può essere altri che Sabrina Misseri l'assassina, a meno che non copra il padre e non li abbia spediti per salvaguardare lui e non sé stessa. Se invece la piccola è uscita dopo i messaggini l'assassino può essere lo zio, se arrivata in via Deledda come lui dice, in quanto la cugina non avrebbe avuto materialmente il tempo per compiere l'omicidio.

Quindi è ora di smetterla di girare intorno alla verità cercando di creare fumo e false piste, è ora di entrarci dentro alla verità. Qualcuno si faccia mandare i tabulati della romena, se già non sono in mano alla procura, e tutto si chiarirà. Non pare un caso complicato, non pare un intrigo internazionale come lo si è dipinto e trasformato fra ottobre e novembre. Basta eliminare il fumo gettato a piene mani e pulire l'aria. La verità a volte sta nelle piccole cose... basta saperle cogliere e non creare un muro fra noi e loro.



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Sarah Scazzi




37 commenti:

Giacomo ha detto...

Massimo, come al solito non posso che essere totalmente d'accordo.
Specie su questo dato della telefonata della badante. Però qualcosa mi dice, che se il dato si trovasse e fosse incompatibile con l'attuale ricostruzione, la badante e gli altri di casa Scazzi, sarebbero riascoltati ancora e "affinerebbero" ulteriormente i loro ricordi...
Ciao.

Giacomo

Giacomo

Unknown ha detto...

Un orario scritto su un tabulato è come una firma, non si può non tenerne conto, e se hai schiacciato sul link inserito sulle parole: "le frasi di Concetta Serrano" e ti sei collegato a Chi l'ha Visto guardando il video, ti sarai accorto, verso il trentesimo minuto, che non c'è equivoco di sorta, lì non c'è ma e non c'è se.

Era il 29 settembre, la badante aveva una memoria di ferro per i particolari e nel mese trascorso dopo la sparizione ai voglia quante volte sono state sentite e quante volte avranno fatto mente locale con la memoria per ricordarsi quanto avvenuto il 26 agosto.

Se in procura non ne hanno tenuto conto un motivo c'è, è fuor di dubbio, e potrebbe voler dire che non combacia con la loro ricostruzione... ma non è detto che invece combaci alla perfezione e non lo tirino fuori al momento giusto, quando ci sarà il processo.
Ciao Giacomo, Massimo

mercutio ha detto...

Caro Massimo
Tutto l'atteggiamento del Misseri, valutato a posteriori, indicava che lui sapesse della morte della povera Sarah, era ovvio: ma tale atteggiamento non VOLEVA essere un segnale per gli inquirenti ma, assommato alle consecutive dichiarazioni ( il motore che non partiva, il posizionamento della macchina e la citazione dei posti in cui disse di aver effettuato le ricerche)avevano lo scopo di giustificare le "mosse" stesse, nel caso qualcuno glie ne avesse reso conto. Insomma "metteva le mani avanti" come è d'uso dire.
Furbo, il contadino.
Per quanto riguarda gli orari dei tabulati, il tuo ragionamento scorre. Ma è strano che gli investigatori non abbiano tratto le tue stesse conclusioni.
Forse le tabelle pubblicate, dalle quali noi traiamo le somme, erano false?
La confusione del caso che, come dici tu, all'inizio era piuttosto chiaro, è stata prodotta dallo stesso Misseri, ma a quale scopo?
Ciao, mercutio

Giacomo ha detto...

Ciao, Massimo. Condivido.
Comunque non credo che l'orario della telefonata della badante combaci con la loro ricostruzione: si sarebbero fiondati a proclamarlo ai quattro venti, naturalmente tramite i loro "portavoce". A mio parere lo tengono nascosto proprio perché non combacia.

Ma i difensori non possono chiedere loro stessi il tabulato, nell'ambito di indagini difensive?

Comunque l'avv. Coppi è stato più diretto. Ha osservato che è proprio Concetta che nella denuncia effettuata due ore dopo la scomparsa, ha dichiarato ai Carabinieri che Sarah era uscita alle 14,30.
Ma il Gip nell'ultima ordinanza ha detto che Concetta era sconvolta, poi dopo alcuni mesi ha "affinato" il ricordo e "dopo essere stata più puntualmente escussa alla luce delle nuove acquisizioni istruttorie" ha cambiato testimonianza, arretrando l'orario.
Senonché la Cassazione gli aveva già dato torto annullando l'ordinanza confermativa del Riesame, perché, oltre alle altre censure, secondo la Suprema Corte vale la prima testimonianza di Concetta, cioè l'orario delle 14,30 dichiarato nella denuncia ai Carabinieri.
E siccome il Gip, malgrado ciò, nell'ultima ordinanza ha reiterato le sue convinzioni che Sarah è uscita alle 13,55, è facile prevedere, che se il Riesame il 30 giugno gli darà ancora ragione, la Cassazione annullerà di nuovo e stavolta senza rinvio.
Ciao

Giacomo

Unknown ha detto...

A mio modo di vedere quella del tabulato della badante è una carta che qualcuno tirerà fuori, ed immagino lo farà chi sa di averne vantaggio, quindi o la Procura o l'avvocato Coppi. La procura ha il vantaggio di non dover dare per forza tutto quanto scoperto alla Difesa, almeno sino alla fine delle indagini ha questa facoltà. Presto però dovrebbero finirle, se è vero, e tutto sarà disponibile.

Fra l'altro a me la Difesa sembra molto sicura sui punti cruciali degli orari, anche perché Concetta nel video, se lo hai visto te ne sarai reso conto, non pare sconvolta e delle 14.30 non ha parlato solo ai carabinieri ma nel primo mese ad ogni intervista, fosse Rai o fosse Mediaset, lo ha sempre ribadito. E non solo lei ma anche la badante lo ha affermato fino a metà settembre quando è morto il padre di Concetta. Era sconvolta anche lei?

Per quanto riguarda la confusione siamo sicuri che il Misseri fosse in grado di produrne senza l'aiuto di nessuno? Come hai detto tu Mercutio, metteva le mani avanti, anche se in modo maldestro, e son convinto che lasciando il telefono non volesse essere scoperto ma semplicemente affrancare il rapimento o la fuga volontaria facendo credere che l'auto in cui era salita fosse andata verso il mare.

Ma i benpensanti, ricordati, ci dissero che si stava ravvedendo...
Ciao a tutti, Massimo

ionico56 ha detto...

Premetto che,più passa il tempo e più mi convinco,l’unica versione dei fatti possibile sia quella originaria resa da Michele Misseri al momento della confessione contemporanea alla conferma del ritrovamento del corpo. L’unica versione in cui tutte le tessere del mosaico si incastrano perfettamente,le circostanze il movente persino…i riscontri autoptici.
Suggerisco a Massimo,attento lettore di tutti gli Atti e documenti,di soffermarsi sulla descrizione delle lesioni riscontrate sul collo della povera ragazza (pag 6 dell’ultima Ordinanza del GIP), quando afferma (al secondo punto) che ”….sempre sulla parte posteriore del collo,sul versante destro,sembrava percepirsi la convergenza di due (due!!!) solchi piani,di cui quello superiore,dopo essersi incrociato,tendeva a sfumare dopo un breve tratto,mentre quello inferiore si interrompeva sul primo con un’immagine a becco di flauto;”. Da come la leggo io,ci sta dicendo e descrivendo una lesione assolutamente compatibile con l’affermazione del Misseri di aver utilizzato una cordicella per avviamento trattore simile a quella mostrata, e di aver “fatto” 2 giri intorno al collo.Evidentemente in tutti i tratti in cui i due giri erano appaiati ne risultava un solco piano unico di ca 2,6 cm,mentre nel tratto laterale i due segmenti di corda erano distanziati…incrociandosi!!!Il perché il professore dopo aver fatto quella descrizione propenda per la cintura….boh,un mistero!!!!(le cuciture laterali….sic!?!?!?!?). Capisco che in una delle varianti la cintura l’abbia citata Michele ma….non è che qualcuno glielo ha suggerito perché questo aiutava a spostare il delitto…al piano superiore?!? Così come il venire a conoscenza dell’impossibilità di riscontro autoptico dell’avvenuta violenza sessuale faceva venir meno la necessità di insistere a confermarla ,con conseguente ritrattazione (ma chi è che ha informato Michele che all’autopsia era risultato impossibile stabilirlo?!?!?!). Il fatto è che ritrattando la violenza successiva…cancella anche la precedente fase delle molestie in garage,sposando la tesi del raptus da iperstress da trattore recalcitrante a funzionare, assolutamente incompatibile con i tempi dell’omicidio,visto che in questo caso l’azione verrebbe a coincidere con la telefonata di Sabrina delle 14 e 42!Nella versione originaria invece la fase delle molestie giustifica il tempo intercorrente tra l’arrivo nel garage…il volersi sottrarre da parte della ragazza con conseguente ricorso alla corda per evitare che la nipote corresse fuori dal garage richiamando l’attenzione della cugina che,dalla veranda cercava di richiamare l’attenzione del padre (che dai rumori sapeva essere presente giù nel garage) chiedendogli se aveva visto arrivare Sara. Ecco perché Michele non può dire di aver visto e/o sentito Sabrina in quella circostanza (come in tutte le maniere cerca di convincerlo Cosima nell’intercettazione del colloquio in carcere così ampiamente riportata nell’ordinanza).In quel momento lui stava trattenendo disperatamente la nipote…protraendo la “stretta” fino a quando,con la chiamata di Sabrina effettuata mentre sale nella macchina di Mariangela,contestualmente agli squilli del telefono la bimba si accascia,il telefono cade e perde la batteria…ecc ecc..
Perdonatemi se mi sono….dilungato,un’ultima cosa io ho come l’impressione che,a causa del marasma investigativo degli inquirenti,ognuno abbia potuto scegliersi una propria verità.Probabilmente rimuovere dal racconto l’oltraggio e la violenza sessuale è di maggior conforto,aiuta a meglio accettare il dolore per la tragedia e la terribile perdita.Ma tutto sommato credo che il modo migliore non possa prescindere dalla verità “vera”,per quanto questa accessibile agli umani…

lori ha detto...

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: allora, signor Misseri, adesso mi segua: quella cinghia ha detto che era una cinghia sua. Si trovava in garage già oppure stava sopra in casa?

MICHELE MISSERI: cinghia?

C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: la cintura.

AVVOCATO GALOPPA: la cintura.

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: la cintura.

C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: quella che ha usato...

MICHELE MISSERI: no, quella stava in garage.

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: in garage.

MICHELE MISSERI: sì, quella...

PROC. AGG. DOTT. PIETRO ARGENTINO: e a cosa le serviva?

MICHELE MISSERI: quella era vecchia. Quella, quando era, facevo qualche lavoretto che mi mettevo il mantile e lo agganciavo così.

C.T. DOTT.SSA BRUZZONE ROBERTA: cioè roba da contadino.

P.M. DOTT. MARIANO BUCCOLIERO: ma era una cintura che aveva una fibbia?

MICHELE MISSERI: sì, sì.

P.M. DOTT. MARIANO BUCCOLIERO: quindi aveva la fibbia con i buchi normali.

MICHELE MISSERI: sì, sì.

P.M. DOTT. MARIANO BUCCOLIERO: una cintura normale.

Uff. P.G.: che colore era?

MICHELE MISSERI: mah, mo il colore non me lo dire che là c’è polvere, c’è tutto...

lori

a me sembra che misseri sia stato molto incoraggiato dal galoppa e dalla bruzzone, che, tra l'altro non sarebbero dovuti intervenire, o sbaglio?

lori ha detto...

e cmq sempre nello stesso interrogatorio poco prima aveva sostenuto che invece si trattava di una corda

Pm: Ma era una corda o un altro oggetto?
Misseri: No, una corda era, era troppo stretta perché non poteva respirare… solo che al togliere che ho
fatto io. ..perchè aveva tanti nodi, a toglierla le ho fatto qualche cicatrice al collo, poi prima che venisse
qualcuno l’ho presa e l’ho portata via dove l’abbiamo trovata (…) Ha detto: Papà è successa una cosa
che stavamo giocando ed è scivolata ed è caduta Sarah. Secondo me, per far vedere che è stato un
suicidio gli ha messo la corda.

ecco ma subito dopo, cambia versione quando la Bruzzone lo invita a parlare perchè sarebbe arrivato il momento giusto

lori

Manlio Tummolo ha detto...

Certo, cara Iori che non ti sbagli: i due non dovevano intervenire né fare i traduttori; ma anche i magistrati dovevano lasciarlo parlare, e non suggerire al Misseri. Il problema di fondo è che tutta la storia ormai è stata ingarbugliata fin dall'inizio, e forse gli stessi ingarbugliatori non sanno come uscirne. Sono presi nelle loro ricostruzioni, come il gatto nel gomitolo con cui giocava e che ora lo strangola. Per questo resto convinto che tutto dovrà essere trasportato altrove: ormai lì la situazione è del tutto falsata. Forse proprio certi atteggiamenti del tutto irrituali non sono che l'invocazione a qualcuno perché li liberi dalla responsabilità di indagini che essi non sanno più gestire. Avete sentito della nuova intervista a Michele Misseri, che minaccia di uccidersi se non liberano moglie e figlia ? E intanto se ne va a lavorare all'alba: accompagnato, guardato a vista ? Non ha torto la figlia Valentina a temere per lui, non perché si uccida realmente (potrebbe farlo anche in casa), ma perché qualcuno potrebbe togliere di mezzo un testimone ormai scomodo per troppa gente: un po' come il portiere di Via Poma che, vedi caso, anche lui era pugliese.

ionico56 ha detto...

Il loro lavoro era quello di fare gli interessi del loro assistito.Hanno preso in carico un "orco pedofilo assassino" reo confesso e abbandonato da tutti,moglie e figlie comprese..ne hanno di fatto ottenuto la scarcerazione e una sorta di pubblica riabilitazione!!!!!Sono stati bravi no?!?!?!?Non spettava certo loro scoprire la "verità"!Quello è mestiere dei giudici,o sbaglio?!?Certo,Galloppa c'è capitato per caso ma la Bruzzone?Pensate, ci aveva provato qualche tempo fa a infilarsi in un caso (il suicidio(forse?!?!?!),anche lì....autopsie...enigmatiche!!!, di Pietrino Vanacore avvenuto al mare a una ventina di km da quelle parti!).Le era andata male in quella circostanza,stavolta invece ci s'è infilata in pieno..dimostrando tutte le sue capacità,e professionalità!!!Magari finirà per essere lei quella che sostituirà Santoro e Annozero!!!!..

Alberto ha detto...

Ciao Massimo,

a proposito della telefonata ricevuta dalla badante romena la Pietracalvina alcuni mesi fa ha detto che non risultava traccia nei tabulati e secondo la spiegazione ufficiale (o ufficiosa) ciò era dovuto a un malfunzionamento del sistema di raccolta dati del gestore... Spiegazione a dir poco sorprendente. In ogni caso, per un collegamento vengono attivati svariati sistemi e una traccia dovrebbe pur essere rimasta, basta saperla cercare.

Anonimo ha detto...

salve che michele sapesse che sarah era morta pare scontato a tutti visto che lui è stato quello che ha occultato il corpo ma ce una differenza tra occultare e saper di aver occultato a essere esecutore materiale del delitto..
tai tabulati della romena non si potra' mai verificare l orario dell uscita di casa della ragazzina perchè il tel della romena non l aveva dietro la ragazzina e ne tanto meno le chiamate le ha fatte sarah da quell telefono ...mi dite la tecnica che dal tel della romena si risalirebbe all orario??
limitatevi solo a scrivere che è meglio...

Unknown ha detto...

Di solito gli anonimi li tolgo ma tu sei l'esempio lampante di tante cose, per questo ti lascio in bella evidenza così che possano leggerti tutti e giudicarti per quanto hai dimostrato di essere... tenerissimo. Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

In riferimento a quanto ho scritto in risposta a Iori, devo parzialmente correggermi. In un interrogatorio a chi è indagato, l'avvocato della difesa può intervenire, sia per consigliare il silenzio, sia per chiarire un qualche punto o per fare un'obiezione alla domanda, certamente non per sostituirsi all'indagato. La difesa è "tecnica", ovvero su aspetti tecnici e procedurali; la difesa sostanziale spetta, nei limiti delle sue possibilità (ove non vi siano, ci si avvale della facoltà di non rispiondere), all'indagato stesso. Quanto all'esperto, perito o altro, non deve affatto intervenire nell'interrogatorio, ma semmai esprimere il proprio parere di tecnico quando è interrogato sulle modalità di un delitto. Il perito non è avvocato, quindi non assume alcuna delle facoltà che spettano al difensore, all'indagato/imputato stesso, al pubblico ministero oppure all'avvocato della parte offesa o civile.

norma ha detto...

Grazie Massimo per non aver rimosso il commento dell'anonimo delle 3,27,perchè è il chiaro esempio di chi si è fatto un'idea dei fatti solo perchè qualche volta ha acceso la tv sintonizzandola su Rai 2 di pomeriggio.Mio caro anonimo delle 3,27,la telefonata della badante è fondamentale perchè tutti i presenti in casa Scazzi hanno sempre detto che immediatamente dopo che la povera Sarah uscì da casa per recarsi dalla cugina,la badante si spostò sul balcone per rispondere o fare una telefonata,circostanza per la quale fu anche sospettata.Dato che ti ho dato modo per riflettere,chiediti anche perchè gli inquirenti hanno impiegato tre volte la consulenza dei Ros per verificare sempre le stesse circostanze che poi non hanno portato a niente,mentre non si sono presi il disturbo di rintracciare i tabulati della famosa telefonata che potrebbe chiarire tutto.

Giacomo ha detto...

Sì, questo dei tabulati della badante che non si trovano è uno dei tanti gialli che circondano queste indagini, le quali preferiscono affidarsi ad improbabili sogni e fuggono i riscontri oggettivi come il diavolo fugge l'acquasanta.

Giacomo

Elvira ha detto...

Massimo, io condivido sempre i tuoi articoli eccetto quelli su Sarah,orrendo delitto, sul quale, come avrai avuto modo di appurare, siamo su due posizioni apparentemente diverse perchè anch'io sono d'accordo sul fatto che lo strumento della custodia cautelare deve essere utilizzato con grandissima cautela perchè il subire anche solo un giorno di carcere da innocente per me è una negazione dello stato di diritto.Però in questo caso condivido pienamente l'operato della procura perche siamo di fronte a personaggi particolarissimi che non hanno coscienza dell'orrore che è successo e continuano impunemente ad esternalizzare credendo di prendere in giro il mondo intero.Salvo, da ultimo, le esternalizzazioni attuali di Michele, che a mio modo di vedere sta prendendo in giro consapevolmente solamente la sua famiglia e i loro consigliori.
Sono d'accordo con te che basta il piccolo elemento della telefonata della badante per avere una prova certa ma solo nel caso in cui tale prova sia contro Sabrina.Perchè se si dovesse appurare che Sarah è uscita da casa alle 14,30 , e qui dissento da te, ad uccidere Sarah non è stato nè Sabrina nè Michele perchè oggettivamente mancano i tempi tecnici. Ad ogni buon fine, anche se non ne sono certa perchè non sono riuscita a ritrovare il commento ed essendo un commento come tu mi insegni lascia il tempo che trova, su facebook qualche mese fa ho letto da parte di una persona, che da quello che scriveva sembrava ben informata sui fatti come ho avuto modo di riscontrare con l'evolversi della situazione, che il tabulato esiste e segna le 13,45.

Elvira ha detto...

Massimo, scusa ma non so cosa sia successo ma il mio commento è stato postato tantissime volte, penso a causa della mia imbranataggine con il computer.

Michele M. ha detto...

Caro Massimo sono d' accrdo con te come al solito tranne però su una cosa: anche se si provasse che Sarah è uscita da casa molto prima delle 14.28 non sarebbe prova della colpevolezza di Sabrina. Non sappiamo infatti a che ora Misseri sia effettivamente sceso in garage. Dal filone di indagine su Cosimo Csoma pare che sia sceso in garace già alle 13.42 quando Cosimo non rispose ad una chimata della moglie e si suppone fosse in via Deledda ad aiutare lo zio a far partire il trattore, ipotesi confermata da un testimone che lo avrebe visto. Ma c'è di più: Misseri nell' intercettazione del 2 maggio scorso dice alla moglie che qual giorno mentre era in garage avrebbe fatto una chimata al suo medico poco prima dell' arrivo di Sarah: dovrebbe essere nei tabuli e dalla mappatura dei Ros si dovrebbe sapere quale cella abbi agganciato. Gli inquirenti però aggirano volutamante tutto ciò possa andare a favore di Sabrina in qanto sospettata di omicidio fin da quando ha consegnato i diari. Che si pensasee a Sarah morta e Sabrina assassina affermana lo stesso Pietro Argentino nell' intarrogatorio a carico di Sabrina il 1° ottobre scorso. Ovvio quindi che su certi particolari abbiano glissato sebbene per legge non avrebbe dovuto.

Michele M. ha detto...

http://giornaleitaliano.info/sarah-scazzi-nuovo-testimone-sarah-insieme-ad-un-gruppo-di-ragazzi-a-san-pancrazio-10057

Ti segnalo ques' articolo interessante. Pare che 2-3 giorni prima della morte di Sarah mentre questa era a San Pancrazio con altri ragazzi, un auto scura li caricò.
Che la sia la stessa auto vista da un testimone ad Avetrana? Mi sà che la pista di San Pancrazio ha un senso. Ricordo che prima del ritroavamanto del cadavere una amica di Sarah ne parlò a Studio Aperto.

lori ha detto...

Ha ragione Alberto , questa cosa della telefonata di cui non risultava traccia nei tabulati è stata detta più volte, non solo dalla pietracalvina, ma anche da altri giornalisti e , se non sbaglio, è stata ribadita anche a chi l'ha visto
lori

Unknown ha detto...

L'ho letto Michele, ma mi pare che il salumiere sia in linea con fioraio. L'ho vista forse si o forse l'ho sognato o forse l'ho solo pensato.

Credo che siano divagazioni per aumentare le tirature dei giornali ed i contatti internet. Poi se il salumiere verbalizzerà, e soprattutto firmerà il verbale, ne parleremo, ma ora siamo nel campo del nulla.

Per quanto riguarda Cosimo Cosma, che fosse nel garage non è affatto provato ed il testimone parlava dei giorni precedenti e successivi, al momento non mi risulta abbia mai detto di averlo visto il 26 agosto. Però non si può escludere ci siano verbali che confermino e che io non conosco.

Per quanto riguarda la telefonata arrivata alla badante, se davvero fosse antecedente alle 14.00 cambierebbe tutto perché si allineerebbe alla testimonianza del Petarra e la rafforzerebbe. A quel punto tutto l'impianto accusatorio ne gioverebbe e gli indizi avrebbero una valenza maggiore.

Per quanto riguarda le altre telefonate non uscite ci penserà il Coppi a tirarle fuori, noi possiamo parlare solo in base a ciò che conosciamo fino ad ora, e di queste ne ha parlato solo il Misseri alla moglie e non sono menzionate in nessun altro verbale.

Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

Elvira, trovo il tuo commento intinsecamente contraddittorio. Asserisci di essere contraria alla carcerazione preventiva, ma non nel caso di Sabrina perché "siamo di fronte a personaggi particolarissimi che non hanno coscienza dell'orrore che è successo e continuano impunemente ad esternare credendo di prendere in giro il mondo intero".
Una legge ad personam, quindi.
Anche se non lo vuoi ammettere, il tuo giudizio l'hai già dato: Sabrina è colpevole, comunque vada il processo.

Giacomo

Unknown ha detto...

Ciao Elvira. Il fatto che lo strumento di custodia cautelare debba essere usato con grande cautela significa che condividi i miei pensieri. Se però la differenza fra l'usarlo con tutti e l'usarlo anche con le donne di Casa Misseri sta nel cognome di queste ultime e nell'orrore delle interviste, concordo pure sull'orrore nelle interviste, c'è qualcosa che non va, qualcosa che sa di pregiudizio. Neppure a me certa gente sta simpatica, ma non per questo pretendo due trattamenti diversi.

Per quanto riguarda la telefonata e i tempi tecnici non concordo, perché non considerando la testimonianza di Sabrina Misseri, per quanto riguarda la partenza da casa, e prendendo in considerazione quella di Mariangela Spagnoletti e di Michele Misseri, le cose si possono scoprire lineari. Sarah sarebbe arrivata sulle 14.35 e sarebbe morta sulle 14.42. Quando Sabrina la chiama cade e quindi l'azione omicida finisce. E' chiaro che si dovrebbero aggiustare altre cose e capire quali testimonianze accettare per vere, ma nei tempi tecnici ci si sta comodi.

Per quanto riguarda poi le telefonate della badante, Concetta ha asserito ne abbia fatte tante prima di mangiare ed altre nel tardo pomeriggio, ma solo quella citata alle 14.30 fu ricevuta mentre erano a tavola.

Massimo

Elvira ha detto...

No Giacomo, io non so se Sabrina è colpevole o innocente. Invece ho riscontrato dalle sue interviste un sacco di bugie, ho constatato che si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ho avvertito che nelle interviste non ha dimostrato nessun coinvolgimento emotivo per la scomparsa della cuginetta proprio come adesso sta facendo il padre, sono convinta che non può essere stato il padre a uccidere Sarah per impossibilità oggettiva della sua ricostruzione . Tutti questi elementi mi inducono a pensare che le donne Misseri stanno cercando di porre in essere una messinscena che non depone a loro favore neanche giudizialmente . Ho la netta sensazione che Sabrina verrà condannata con una imputazione molto più grave di quella per omicidio preterintenzionale che io ritengo sia ciò che nella realtà sia accaduto. Comunque chi è causa dei suoi mali.........

Giacomo ha detto...

Confermo. Il tuo sembra più un giudizio moralistico, stretto parente del pregiudizio, che un giudizio giuridico, basato su risultanze oggettive.
Invece io penso che Sabrina, seppure si arriverà per lei al rinvio a giudizio, sarà necessariamente assolta.
E per dirla completa, penso che sarà meritatamente assolta, in quanto con la morte della cugina non c'entra assolutamente niente.

Giacomo

lori ha detto...

Ammettiamo pure che la piccola Sarah sia uscita di casa prima delle 14.00, si dovrebbe provare, senza ombra di dubbio , che lei sia andata subito a casa Misseri, e che ci sia entrata. Quando Sabrina aveva comunicato a Concetta che sarah non era ancora arrivata, lei non se ne era preoccupata perchè aveva pensato che fosse andata a farsi un giro prima di arrivare a casa della cugina..quindi dovrebbe esserci un testimone che l'abbia vista entrare, altrimenti siamo sempre nel campo delle supposizioni
lori

lori ha detto...

Scusa Elvira tu prima dici che non sai se sabrina sia innocente o colpevole, poi concludi dicendo
"Ho la netta sensazione che Sabrina verrà condannata con una imputazione molto più grave di quella per omicidio preterintenzionale che io ritengo sia ciò che nella realtà sia accaduto. Comunque chi è causa dei suoi mali.........

Non ti sembra di essere un tantino contraddittoria? Evidentemente tu dai per assodato che la ragazza sia colpevole , ma allora la tua premessa non ha senso

lori

Elvira ha detto...

Hai ragione, lori,la mia premessa non ha senso e forse l'ho fatta perchè nonostante tutto non voglio credere che Sabrina sia colpevole perchè se così fosse ci troveremmo di fronte un mostro con le sembianze di una ragazza di 23 anni.E' qualcosa che ripugna alla mia coscienza pensare che possa esistere una ragazza che di fronte ad un tragico evento come quello della morte della cugina non dimostri un minimo di sensibilità e riesca così bene a dissimulare davanti le telecamere. Ma credimi per quanto mi sforzi a cercare logicamente soluzioni alternative per spiegarmi quello che è successo non ne riesco a trovare alcuna che lasci fuori Sabrina almeno a livello di conoscenza dei fatti fin dal primo momento. E basta solo questo per me, bacchettona moralista che mette al di sopra di tutto la lealtà, perchè una persona la considero pericolosa socialmente cioè capace di tutto. Del resto non ho letto da parte di nessuno dei sostenitori dell'innocenza di Sabrina una spiegazione logica di quello che è potuto succedere e del perchè delle sue bugie che non riguardano solo Ivano.

Giacomo ha detto...

Io invece sono sicuro che Sarah sia uscita alle 14,30. Sposo in pieno la linea difensiva dei legali di Sabrina, che oltretutto ha superato il vaglio della Cassazione. Di questo FONDAMENTALE passaggio nessuno ne parla. Ma ne cominceremo a vedere gli effetti già da domani.
Domani, e più ancora il 30, si vedrà se i Giudici del Riesame andranno ancora a rimorchio della procura e del Gip, o se adegueranno le loro valutazioni ai criteri fissati dalla Cassazione.

Per tornare al giudizio di Elvira e di tante altre persone, soprattutto di genere femminile, sulle donne di casa Misseri, non si spiega razionalmente perché ne abbiano una considerazione tanto negativa. Cosima si sta dimostrando una roccia, altro che fortino o matrona. Sabrina, se si salverà, lo dovrà al suo carattere e all'intima consapevolezza della propria innocenza. Valentina è una leonessa, che ha raggiunto una sua ragionata convinzione e la dichiara al mondo intero. Ci vuole coraggio a convivere con un padre molto probabilmente assassino e chiaramente in difficoltà dal punto di vista dell'equilibrio psichico. Ma lei sa che al momento è quello il suo posto e, se ha dei timori, se li tiene per sé.
Dovrebbero essere oggetto di ammirazione da parte delle loro consimili. Invece le loro consimili sono le loro prime accanite denigratrici.
E si ricordi che sono Cosima e le figlie che hanno protetto Michele nella sua vita, fin quando è stato possibile. Cosima l'ha sposato e gli ha dato due figlie. E tutte insieme gli hanno creato uno stato sociale di padre di famiglia, rispettato e considerato nel suo ambiente.
In realtà la considerazione negativa sulle donne di casa Misseri è conseguenza dell'irrazionale pregiudizio favorevole al Misseri, che si è impadronito di molti, senza escludere gl'inquirenti.
Fin quando tutti non si renderanno conto che Michele Misseri è una persona che ha agito in preda ad un grave disagio mentale che probabilmente lo turba tuttora, le cose non saranno valutate nella loro giusta dimensione.

Un'ultima considerazione. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere in un particolare passaggio processuale è stata dettata dalla difesa e comunque non può essere considerata un indice di colpevolezza. Non c'è niente da rispondere ad un magistrato che come unica risposta alle sue domande accetta solo la frase: "Sì, sono colpevole".

Giacomo

lori ha detto...

La spiegazione logica la deve dare la procura, ma finora, di logico io vedo ben poco. Io personalmente non conosco i fatti, quindi mi astengo, ma Sabrina è in galera da otto mesi;ha avuto 40 giorni, nel caso avesse voluto inquinare le prove; sicuramente non potrebbe reiterare il reato nè tantomeno fuggire via e allora perchè tenerla in carcere , in base soltanto ad indizi, e ad un movente bocciato perfino dalla Cassazione? Se Sabrina è colpevole lo stabilirà un regolare processo in cui finalmente accusa e difesa potranno muoversi alla pari.Dopo di ciò sconti la sua colpa e buttiamo pure la chiave. Ma non si può condannare una persona a prescindere, perchè " non dimostra un minimo di sensibilità" Io non sono abituata a giudicare dalle apparenze, tant'è vero che mi sono indignata quando ho sentito criticare concetta per la sua freddezza .Chi sono io per giudicare una persona pericolosa socialmente se nemmeno la conosco?
Vedi in un paese democratico prima si fanno i processi e poi si condannano i colpevoli. Allora spiegami a cosa servono i processi?
io non considero colpevole una persona perchè è una bugiarda patentata. E forse ti è sfuggito che delle bugie di sabrina se ne è parlato in questo blog; credo lo abbia fatto anche massimo
Comunque per cortesia vuoi ricordarmele tutte queste bugie? Forse non sono una lettrice così attenta e , sicuramente, me ne deve essere sfuggita qualcuna
lori

Claudia ha detto...

PER MANLIO TUMMOLO.
Con il massimo rispetto signor Tummolo devo dissentire da Lei a proposito della collocazione che trova il "concorso morale" all'interno del nostro ordinamento penalistico. L'articolo 110 del codice penale recita "Quando puù persone concorrono nello stesso reato ciascuna di esse soggiace alla pena per questo prevista". Ora dal punto di vista letterale il legislatore non ha parlato nè di concorso materiale nè di concorso morale per cui le due tipologie di concorrenza nella consumazione del delitto sono frutto di attività ermeneutica da parte dei giuristi. Se il legislatore avesse voluto circoscrivere la condotta punibile al solo concorso materiale avrebbe scritto "quando più persone concorrono materialmente nel medesimo reato ecc..". Ritengo che la rilevanza penale del concorso morale sia pacifica e che non costituisca affatto categoria astratta anzi trova spesso applicazione in numerosi casi pratici. La dottrina ma anche la giurisprudenza della cassazione hanno in molte occasioni sostenuto che il concorso morale rappresenta un contributo di carattere psicologico teso a rafforzare l'altrui proposito criminoso agevolandone la consumazione.Poi chiaramente dovrà dimostrarsi l'effettività del concorso morale soprattutto considerando altri elementi per così dire collaterali. Non entro nel merito della posizione di cosima serrano però volevo soltanto specificare che questa tipologia di concorso non l'hanno inventata a taranto. Guardi a tal proposito anche una sentenza della cassazione che lei considera dea dike per cui se non vuole credere a me creda a ciò che scrive la suprema corte:
“in tema di concorso morale nel reato, quando il concorso venga prospettato soltanto sotto la forma del rafforzamento dell'altrui proposito criminoso, non può pretendersi la prova positiva, obiettivamente impossibile, che senza di esso quel proposito non sarebbe stato attuato, dovendosi invece considerare sufficiente la prova della obiettiva idoneità, in base alle regole della comune esperienza, della condotta consapevolmente posta in essere dal concorrente a produrre, sia pure in misura modesta, il suddetto rafforzamento. (Fattispecie in cui nonostante non fosse certa la provenienza del colpo mortale dall'uno o dall'altro degli imputati è stato ritenuto il concorso in omicidio, essendosi accertato il reciproco incitamento all'azione).
Cassazione penale, sez. I, 17 febbraio 1999, n. 8763.
Peraltro, il giudice di merito dovrà, in ogni caso, indicare gli elementi di prova riguardanti la specifica forma nella quale l'asserito concorso morale s'è manifestato:
“in tema di concorso morale, la partecipazione psichica può estrinsecarsi sotto forma o di istigazione, col provocare o rafforzare deliberatamente l'altrui proposito criminoso, o di agevolazione, facilitando la preparazione o la consumazione del crimine, ed il giudice di merito, nel ritenere tale tipo di concorso nel reato, deve precisare sotto quale forma esso si sia manifestato, indicando gli elementi di prova al riguardo".

Manlio Tummolo ha detto...

Gentile Claudia,
se Lei ha letto ciò che ho scritto, ho accennato al fatto che la dizione "concorso morale", che non vuole dir nulla di concreto e generalizzabile, si trova in qualche sentenza. Forse a Lei non è chiaro che lo stesso concetto di "moralità" nulla ha a che vedere col fatto giuridico. Il giudizio concerne la legge vigente, che potrebbe anche essere del tutto immorale. Se domani la maggioranza parlamentare decide che il "bunga bunga" è una pratica legittima, anzi doverosa per i politici, automaticamente diventa una norma giuridica (tralascio un'eventuale bocciatura della Corte Costituzionale o tramite referendum, ma questo è altro discorso). Nel 1938 vennero stabilite leggi razziali: esse erano atti giuridici, quantunque del tutto immorali, ma erano atti vigenti ed imperativi. Ora, che possa esistere un "concorso morale", possiamo pure accettarlo in sede morale e pure giuridica, ma nel caso concreto in che cosa consistette ? Se Lei ha letto quanto da me scritto, ho fatto notare, e a Lei non deve sfuggire, che, se non vi è stata partecipazione materiale, se non vi stata istigazione al delitto, la semplice presenza materiale della madre all'eventuale delitto (parliamo di ipotesi, ovvio), potrebbe anche far pensare all'impossibilità fisica della stessa di impedirlo. Del resto, il brano stesso che Lei pazientemente mi cita, dice pressappoco ciò che avevo detto io: il cosiddetto "concorso morale" deve essere esplicitato nelle sue modalità. Quanto al denunciare il delitto, Le ricordo che un parente non ha alcun obbligo di farlo. Dunque, non può essere condannata per ciò che la legge ritiene lecito.
Così del pari confermo quanto detto da Giacomo: la facoltà di non rispondere è prevista dalla legge per tutelare l'indagato/imputato da domande subdole, da interrogatori violenti ed intimidatori, ed è di norma lo stesso avvocato che, quando si rende conto delle difficoltà intellettuali o verbali dell'indagato/imputato, ad invitarlo a non rispondere. Malgrado ciò, l'indagato/imputato può ugualmente intervenire con proprie "dichiarazioni spontanee" o rispondere a singole domande. Ora, se la legge lo consente a chiunque, Berlusconi compreso, perché non dovrebbe consentirlo alle donne Misseri ? Perché si dovrebbe accusarle del delitto solo perché silenti ?

Manlio Tummolo ha detto...

PS: SEMPRE PER CLAUDIA:

Ho parlato nel precedente articolo in tre commenti, uno quello centrale, più lungo e specifico con tanto di titolo maiuscolo, del "concorso morale". Vedrà, se Lei è obiettiva, che in quanto ho scritto io e in quanto osserva la sentenza da Lei citata, diciamo la medesima cosa. Il "concorso morale" deve essere determinato nelle sue modalità di fatto e di intenzione per avere un qualche significato giuridico, altrimenti non sussiste. Il fatto morale stesso potrebbe avvenire anche in altre forme, che non richiedono presenza fisica: per es., via telefono, via posta tradizionale, via e-mail, via frasi allusive o esplicite. ecc. Di fatto deve esprimere apertamente solidarietà col delitto, oppure complicità diretta e materiale, incitamento o istigazione al delitto: ovviamente, tutte cose da dimostrare. Se la Procura avesse un qualche documento nel quale la madre Cosima Serrano dicesse alla figlia Sabrina Misseri una delle seguenti frasi "Fai bene ad uccidere Sarah" "Uccidi Sarah" "Lìberati da Sarah" "Strangola sarah" "Sono contenta che tu abbia eliminato Sarah" "Ti pago se uccidi Sarah", e simili, allora il concorso "morale" (o piuttosto "immorale") sarebbe istigazione, apologia, appoggio, ecc., e sarebbe qualcosa di penalmente rilevante. Altrimenti, al solito, siamo alle chiacchiere, alle illazioni, alle ipotesi, ai pregiudizi o che altro. Comunque la si giri, dove non c'è il rispetto della legge e delle procedure, tanto più da parte di chi per obbligo professionale deve applicarla, lì siamo di fronte ad un grave reato, che perlomeno si chiama "abuso d'ufficio".

lori ha detto...

preciso: io non reputo sabrina persona pericolosa socialmente, non solo perchè non la conosco ma soprattutto perchè nessuno me lo ha dimostrato, se dopo tre gradi di giudizio, sarà ritenuta colpevole, allora potrò esprimermi, per ora ritengo che la presunzione d'innocenza debba valere anche per lei
lori

Manlio Tummolo ha detto...

L'art. 133 del Codice Penale suggerisce agli inquirenti e ai giudici di valutare il passato di un indagato o imputato che sia, per considerarlo "persona socialmente pericolosa". Ora, a quanto ci risulta, nessuno della famiglia Misseri e del parentado ha avuto, prima del 26 agosto 2010, a che fare con la giustizia o qualsivoglia indagine. Il curioso è che nessuno ha scandagliato il passato perlomeno dei membri più anziani della famiglia. Bisognerebbe capire e spiegare quindi come mai un'intera famiglia sia diventata "improvvisamente" delinquente, se lo è diventata, non solo commettendo uno o iù reati, ma soprattutto sapendo tenere in scacco gli illustri e abilissimi inquirenti, che tanta appassionata ed ardente ammirazione suscitano in molti normali cittadini. Per saper delinquere, occorre frequentare una "scuola" di delinquenza soprattutto per la parte concernente i "depistaggi". Non basta uccidere o saper uccidere (a ciascuno potrebbe capitare di doverlo fare o per difesa, o in un momento di aberrazione: il problema resta poi quello del "dopo", del come sviare le indagini, del come far sparire un corpo, ecc.). In sostanza, per definire Sabrina Misseri, la madre Cosima Serrano e perfino lo stesso Michele (che pure gli inquirenti hanno praticamente inviato a casa libero anche di scappare volendo, come se nulla avesse commesso) "socialmente pericolosi" si dovrebbe dimostrare che hanno frequentato una "scuola del crimine" e che siano associati ad organizzazioni criminali, o che abbiano già commesso più reati della stessa natura.

Marika ha detto...

Mi piace questa lunga parte sulle problematiche legate al concorso morale e alla sua prova.
questo nel processo sarà un duro scoglio.
mi pare di ricordare, ma senza presunzione, che il concorso morale inteso quale rafforzamento dell'altrui proposito criminoso è riconosciuto al partecipe che si trova sul luogo del delitto, rilevando la sua mera presenza. la mera presenza in silenzio non esclude un rafforzamento, quando la persona in questione rappresenti per l'altro concorrente un consistente appoggio psicologico. gli da sicurezza per il fatto di esserci.
del resto anche uno sguardo d'intesa tra due persone rendono possibile in linea teoria il concorso nel reato.
la difficoltà sta appunto nella prova.
di un simile apporto.
vi è poi da considerare il contributo di minima importanza che comporta solo l'applicazione di una pena minore.
sul problema del tabulato telefonico della badante rumena penso che se la procura non avesse valutato questo dato e non ne avesse trovato conforto, non avrebbe avuto senso teorizzare lo spostamento dell'ora del delitto.
questo come è stato sottolineato è un dato importantissimo.
Marika