lunedì 24 settembre 2018

Massimo Bossetti: Chissà se i giudici di Cassazione si accorgeranno di aver a che fare con due processi dell'orrore in cui si è creduto alla favola della "grande indagine"

Peccato che in Cassazione non giudichino le indagini ma i processi, perché qualsiasi giudice scevro da condizionamenti può capire che seguendo la "prima pista investigativa", la più semplice e quindi sempre la migliore, si sarebbe giunti presto a una conclusione del caso e all'arresto dei veri colpevoli.


Fra meno di venti giorni i giudici di Cassazione decideranno della vita di Massimo Bossetti. Non lo faranno avendo tutte le carte in mano, perché loro giudicheranno i processi antecedenti e non le indagini della procura. 

Le indagini furono buone indagini? Questa domanda non se la porranno in Cassazione, ma è la domanda cardine che dovremmo farci tutti, perché gli investigatori sanno che per cercare gli assassini è sempre meglio indagare usando le testimonianze attendibili, mentre per sbagliare assassino basta fare il contrario e ignorare o credere inattendibili le testimonianze dei testimoni oculari che giurano di aver visto qualcosa.

Gli investigatori lo sanno che le indagini semplici sono le migliori e le seguono sempre, tranne quando il marasma generale colpisce la mente e fa vedere orchi e draghi in giro per strada. In questo caso vince la confusione.

E quando la confusione prende la mente le favole immaginate sembrano reali. Se poi diventano la base per condannare, i procuratori colpiti dal marasma sanno di rischiare la figura barbina e, quindi, di dover inserire agli atti del processo solo ciò che serve a far condannare "il proprio colpevole". Insomma, per evitare una debacle processuale alla procura basta escludere dagli atti gli interrogatori scomodi resi da testimoni in sede di prime indagini. In questo modo nessun giudice potrà mai sentirli parlare.

Questo accade perché è la procura che decide quali carte portare a processo e quali no! Ed è con le carte portate dalla procura che si giocherà in tribunale sulla vita di un imputato! E c'è da dire, purtroppo, che il giudice non sa nulla di come si siano svolte le indagini e quelle carte le accetterà perché frutto di un lavoro durato anni.

Qualcosa deve essere cambiato nel nostro "sistema giustizia", perché è indubbio che troppo spesso vengono portate al giudice carte parziali frutto di una teoria di indagine elaborata dalla procura a proprio piacimento senza l'ausilio di alcuna vera testimonianza visiva. Il dio prova è l'indizio che se unito ad altri uccide la verità! Ma tutti sappiamo che ci sono indizi che si possono accollare a chiunque, non solo all'imputato. Ma tutti sappiamo che ci sono indizi che possono essere letti in vari modi, non solo in maniera colpevolista.

Dico io: se i testimoni oculari ci sono usali per le tue indagini! Se li escludi a priori l'indagine può cambiare volto e tutto diventa possibile, anche l'impossibile!

Prendiamo la scomparsa di una ragazzina qualunque, quale potrebbe essere Yara, e come nel suo caso mettiamo che il ritrovamento del cadavere avvenga a mesi di distanza dal sequestro, quando anche il più esperto anatomopatologo dovrà per forza basare la propria perizia solo su mere ipotesi. 

Le mere ipotesi non aiutano le indagini ma le complicano, perché è grazie a queste mere ipotesi che a un procuratore viene messa in mano la sorte di chiunque, e avendo una popolazione a sua disposizione spesso ha solo l'imbarazzo della scelta.

In questo caso tutte le persone che vivono nella provincia sconvolta da un omicidio sono passibili di condanna, e visto che nulla verrà dato per certo il procuratore potrà ipotizzare qualunque cosa e cambiare anche gli orari della morte... se non sono compatibili con la sua teoria... perché l'arco di tempo che indicherà il patologo in perizia sarà per forza molto ma molto ampio. Si parla di ore. E visto che chi ha un alibi alle sette di sera non è detto lo abbia anche a mezzanotte, nell'omicidio si possono coinvolgere migliaia di persone. 

Questo è un sistema tragico di indagare, una abominio che grazie al processo indiziario permette all'accusa di fare come vuole perché basta una ricostruzione quasi plausibile per avere sempre ragione di fronte a un giudice e ottenere una condanna.

Quindi ogni procuratore, anche il più bravo al di sopra di ogni sospetto, col sistema giudiziario attuale può sbagliare la sua indagine e nonostante questo arrivare a una convinzione colpevolista personale per incolpare di omicidio chiunque sia anche solo semi-compatibile con quanto da lui immaginato e ricostruito. 

Nel caso di Yara un Massimo Bossetti qualunque è andato benissimo alla procura. Ma poteva andare bene anche un signor Rossi qualunque. Perché se è vero che Bossetti aveva un furgone e che in zona sono transitati diversi furgoni, è vero anche che il signor Rossi aveva un'auto e che in zona sono transitate migliaia di auto. Perché se a Bossetti si è arrivati spulciando fra i dna in modo poco ortodosso per trovarne un mezzo compatibile col suo, c'è anche da considerare che i dna presenti sui vestiti di Yara erano tantissimi e, volendo, bastava isolarne un altro per trovare un nuovo mezzo dna compatibile con un parente del signor Rossi.

Ma torniamo a quanto scritto all'inizio, alle testimonianze non ascoltate da chi aveva l'obbligo di indagare su tutte le piste possibili. Prendiamo quella della signora Abeni ad esempio, che in via Rampinelli la sera del 26 novembre ha visto, in un orario compatibile col rapimento di Yara, passarle accanto due uomini "strani". O, meglio ancora, prendiamo la testimonianza della ex guardia giurata signor Toracco che chiamato più volte per essere interrogato ha continuato a fornire la stessa versione nonostante chi lo interrogava cercasse ogni volta di mettergli in testa mille dubbi. Lui poco dopo la signora Abeni ha visto una scena davvero particolare. Lui ha assistito a un sequestro di persona! Ma la sua vista non è bastata agli investigatori... loro mettevano tutto in dubbio.

Ad esempio, gli dissero che di fronte a una banca di via Rampinelli c'erano due signori che cambiavano una ruota bucata in un'auto. Che loro stessi si erano presentati per dire che si trovavano di fronte alla banca a cambiare la ruota. Il signor Toracco non li aveva visti quei due uomini e non li aveva inseriti nel verbale, quindi per gli investigatori non poteva essere attendibile e per questo i suoi interrogatori vennero abbandonati in un cassetto. Ma quei due uomini non li aveva visti neppure la telecamera della banca. E se erano dove avevano detto di essere nei fotogrammi del filmato dovevano comparire. In quel punto quindi i due non c'erano, per questo Toracco non li aveva visti, e quando vennero chiamati per dare spiegazioni dissero che forse erano nel garage interno e non all'esterno.

Ma nonostante questo chiarimento la testimonianza resa dal signor Toracco rimase lettera morta e la pista da lui suggerita fu abbandonata.

Vediamola un attimo la sua testimonianza. A dicembre 2010, fu il suo ultimo interrogatorio, dichiarò:

"La sera del 26 novembre 2010, alle 18.30 sono uscito di casa, in via don Gotti, con il mio cagnolino. Raggiunta via Sorte la percorrevo fino a via Rampinelli lungo la quale mi dirigevo verso via Morlotti. Superavo di una decina di metri la traversa nella quale abitava Yara e mi sono fermato davanti a una casa abbandonata perché c’erano dei gattini ai quali portavo da mangiare. In quel momento udivo un urlo, probabilmente di una ragazza per il timbro della voce. Subito dopo delle parole pronunciate con un tono alto ma con un timbro di voce tipicamente maschile. Voltatomi in quella direzione scorgevo, a una distanza di circa 100 metri, all’incrocio fra via Rampinelli e via Ravasio, un uomo che aveva sollevato da terra, dopo averla cinta con le braccia, un’altra persona di statura più piccola. Riferisco che lo sconosciuto aveva sollevato l’altra persona in quanto io vedevo solo due piedi toccare in terra mentre gli altri due li vedevo fluttuare in aria come nel tentativo di divincolarsi dalla presa. La prima impressione fu quella di due fidanzati che giocavano ma avendo subito dopo udito, ad alta voce, “Stai zitta”, ho pensato che stessero litigando, tanto che ho pensato: “Ma proprio in mezzo alla strada”. Mi distolse il cane tirando il guinzaglio. Quando tornai a guardare verso via Morlotti i due erano spariti. Incuriosito sono rimasto fermo per alcuni minuti per capire cosa accadeva. Ma non li ho più visti e in via Rampinelli, dove ero io, non è transitata alcuna macchina. Le due persone erano entrambe vestite di scuro. Sono sicuro che una fosse una donna per il timbro della voce e perché vedevo dietro la sua testa qualcosa muoversi, credo fossero dei capelli lunghi. Indossava un giubbino corto di quelli che arrivano fino alla cintola. Sono sicuro di essere uscito di casa alle 18.30 perché avevo visto l’inizio del telegiornale di Studio Aperto. E sono sicuro di essere rientrato dopo le 19 perché era già iniziato il Tg4 che sono solito vedere. Non ho altro da aggiungere o modificare a quanto dichiarato se non che, con il passare dei giorni, sono sempre più convinto di aver assistito a un momento del rapimento di Yara e mi rammarico di non aver visto altri particolari".

Io in base ai suoi interrogatori e a quelli della signora Abeni, a gennaio 2011 scrissi un articolo in cui formulai l'ipotesi più plausibile, completa della cronologia visiva del probabile sequestro di persona avvenuto a pochi metri dalla casa di Yara (l'articolo lo trovate qui). Era la soluzione più semplice su cui indagare e si sa che sono le indagini semplici che portano a scoprire i veri assassini.

In fondo, anche statisticamente parlando, quante possibilità ci sono che la ragazza presa con la forza tra via Rampinelli e via Ravasio non fosse Yara? Considerando che in quei momenti Yara fu veramente sequestrata e che per andare a casa passava da via Rampinelli, i dubbi sono davvero minimi, se non nulli. Anche perché nessuna coppia si è presentata, o ha telefonato, per dire agli investigatori che quella sera a quell'ora c'era stato un litigio in quella via. Anche perché nessun altro sequestro ci fu in quel di Brembate di Sopra.

Insomma, un uomo ti dice di aver assistito a una scena particolare scambiata inizialmente per un litigio ma che poteva in effetti essere un sequestro, e dopo la scomparsa di una ragazza tu investigatore invece di dar credito al testimone stracci il suo verbale? Questo fecero a Bergamo. A dicembre stralciarono i verbali dei testimoni visivi per affidarsi ad arzigogolati ragionamenti privi anche dei fondamenti basilari che li rendessero credibili. Yara è viva, disse a gennaio l'allora capo della Polizia, e la riporteremo a casa.

Ma per favore! Chiunque avesse un minimo di esperienza, e soprattutto la mente libera dall'emotività che porta confusione, già sapeva che la piccola Gambirasio non sarebbe più tornata a casa sua.

Poi, dopo il ritrovamento della ragazzina sappiamo tutti come è andata a finire e oggi sappiamo che anche solo arzigogolando e favoleggiando le Procure possono ottenere condanne a go go dai giudici.

Massimo Bossetti grazie agli arzigogolamenti e alle favole ipotetiche di un insieme di persone convinte della sua colpevolezza a prescindere da ogni buona eccezione difensiva, il 12 ottobre otterrà un giudizio dai giudici di Cassazione. Questi potranno stabilire in maniera seria e ponderata che qualcuno ha sbagliato strada procedurale o che qualcun altro ha mancato nel suo dovere processuale (ad esempio non tenendo conto dei diritti difensivi dell'imputato), e così ordinare un nuovo e migliore processo. Oppure quei giudici potranno adeguarsi supinamente alle carte processuali, che tengono conto solo di ciò che la procura vuole si tenga conto, e confermare la condanna in appello.

Qualsiasi cosa decidano, è fin troppo chiaro che da troppi anni siamo in balia di teorie giudiziarie arzigololate e favoleggianti che escludendo i testimoni visivi hanno complicato la vita a poliziotti e carabinieri e stracciato indagini che in fondo potevano essere facili da chiudere presto.

Come in altri casi di malagiustizia, se nel sequestro di Yara avessero scelto la pista più semplice sicuramente ci saremmo risparmiati di dover guardare l'inguardabile. Di dover vedere quei giornalisti schiavi che hanno coscientemente, forse alcuni di loro anche convinti a prescindere della colpevolezza dell'imputato, fornito ai magistrati l'aiuto dei media per convincere gli italiani e i giudici che le favole non sono favole, che Biancaneve esiste a prescindere e che nei nostri tribunali sono ben accette e considerate dai giudici tutte quelle "storie vere" partorite dall'immaginario mentale creato dal marasma investigativo confusionale.

Anche Alice e la Bella addormentata nel bosco, se trattate a modo, possono andare bene per convincere a condannare un incensurato al carcere a vita e la sua famiglia alla gogna mediatica perpetua...


945 commenti:

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Chiara ha detto...

Nel caso specifico, la difesa di Bossetti ha adottato uno stile mediatico tutto suo, che ciascuno giudica come vuole e può; MA il LA, il via alla follia di popolo, l'hanno data proprio gli inquirenti cercando la sponda, di quel popolo, come ne avessero bisogno o fosse opportuno: chi ben lavora attende il vaglio del giudice, non cerca di comprarsi consensi anticipati, contando sul vantaggio che le tempistiche procedurali gli assegnano. Senza quell'arresto-spettacolo, senza quel disgraziato ministro, senza quell'indegno filmato...senza il NOME di Bossetti, mesi prima che le indagini si chiudessero, tutto avrebbe preso un'altra piega. Il grosso dell'indignazione e della sfiducia è stato originato da quello e una volta compromessa l'immagine pubblica delle istituzioni, hai voglia a riguadagnarsi la fiducia!

Io però purtroppo non sento affatto parlare di ciò...sento vaghe reprimende per questo corso storico, ma MAI precise accuse a chi le merita e tantomeno SANZIONI per chi ingenera e fomenta tale corso. Evidentemente, contrariamente a quanto si dice, fa comodo insuriare il popolo, dirigerlo come una mandria verso un recinto già costruito. Per poi però lamentarsi se la mandria si ammutina e prende tutt'altra direzione.

Ivana ha detto...

(continua)

E torno a quanto ho affermato all'inizio: secondo me la strategia difensiva va rispettata.

D’accordo, però se io, professionista, avessi letto frasi (che coinvolgevano il mio comportamento) quale, per es. questa: “[…]non ha saputo nemmeno indicare i tracciati (gli elettroferogrammi ) per i quali sarebbero stati utilizzati kit scaduti e nei quali avrebbe rilevato problemi (artefatti) tecnici, pur avendo avuto i dati grezzi da più di due mesi” so di certo che mi sarei impegnata a replicare educatamente e fermamente, motivando ogni mio modo di lavorare, cercando di eliminare eventuali fraintendimenti, nelle pagine del ricorso dedicate alla parte genetica.

Una sola cosa è sempre rimasta chiara e immutabile, nella strategia difensiva: le analisi (rectius estrazioni ED analisi) sono irripetibili.
E di quanto ciò pesi o non pesi, si occuperà la Cassazione (unitamente all'altra questione sul valore da attribuire a questa specifica prova).


Come ripeto:saranno ancora considerati sufficienti i raw data per non ledere alcun diritto dell'imputato?
Io auspico che il corposissimo ricorso contenga sostanza ben dettagliata (o almeno firmata) da parte del dott. Capra o di un eventuale altro genetista.


Guglielma Vaccaro ha detto...

Ivana, Casari a domanda ha risposto, peccato che chi abbia diffuso le dichiarazioni non abbia riportato anche la domanda relativa, perché lui risponde alle richieste di qualcuno; per quanto riguarda la perizia firmata da Capra, ANCORA??? La perizia se c'era andava depositata in primo grado, adesso sarebbe irricevibile! Ragazzi, quello che vi rifiutate di vedere è che a parole "Ci rifiutano questo quello!" Nei fatti qualcuno si è comportato in modo da farsi rifiutare le richieste (È gridare allo scandalo per farsi appoggiare da chi non è pratico della materia).
Hanno fatto bene? Qui entriamo nell'etica mentre il discorso è un altro, ovvero è stato fatto l'interesse del cliente? Probabilmente sì, siete voi che vi ostinate a non vedere quale sia IL VERO INTERESSE dell'assistito.
Questo sul piano giuridico, sul piano mediatico la situazione sfuggita al controllo ha creato un danno aggiuntivo, di cui ovviamente anche gente qui dentro è corresponsabile.

PINO ha detto...

Non credo che una mia replica, sia pur breve, possa sortire ulteriori risultati, circa le "convinzioni" che non colliminino con le mie, espresse in questa sede.
Mi riservo il piacere di ridiscutere con voi, dopo le deduzioni della Corte di Cassazione.
I miei saluti a TUTTI.

Ivana ha detto...

Gugly,
nel "ricorso" si replica, o no, a quanto scritto nelle motivazioni???
Per quanto riguarda la parte genetica, il dott. Capra (o un altro genetista) potrebbe, o no, replicare, o almeno sottoscrivere il ricorso?

Chiara ha detto...

Grazie Ivana, per i chiarimenti che avevo chiesto e mi hai fornito....non ricordavo male che la questione "significanza della specifica traccia" non fosse stata oggetto di discussione...o quantomeno non se ne ravvisa traccia nelle sentenze, che pur danno conto di tutte le altre diatribe.

Sì, su Capra concordo con te: non dev'essergli costato poco ingoiare quei rospi, se li ha ingoiati. Gioverebbe al suo assistito - ancor più che a lui, ma almeno sperare che gli interessi se stesso - porre rimedio a quelle mancanze, se correttamente riferite.
Per inciso, bella figura non l'hanno fatta neppure Ranalletta (alla quale praticamente si imputa un sostanziale accordo con la cattaneo sui punti dirimenti) e Gino (definita come sostanzialmente eclissatasi nel processo d'appello dopo essersi totalmente lavata le mani rispetto ai dati grezzi nella fase precedente). Attendiamo di vedere queste eventuali emenda, ma in caso contrario io credo che giocoforza occorra arrendersi alle conseguenze logico-argomentative che si possono trarre da condotte tanto anomale da parte di consulenti ben avvezzi alle procedure ed usi, consapevoli delle conseguenze processuali delle scelte portate avanti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ivana: NOOOOOOO.
Ti è chiaro adesso? La Cassazione giudica solo se il processo è stato celebrato con tutti i crismi, discussioni nel merito, perizie e simili si formano nei gradi precedenti.

Chiara ha detto...

Ivana
no, oramai il treno del "merito" è passato: si giudica ormai SOLO in punto di legittimità e SOLO su atti e documenti acquisiti. Questo già in secondo grado, veramente, a parte ipotesi particolari di sopravvenienza della prova (vige il principio di completezza dell'istruttoria e la sua ripetizione è ipotesi eccezionale). Ma diciamo che ancora in appello si sarebbe potuto rimediare, le Corti si sono mostrate piuttosto elastiche e benevolenti, finchè hanno potuto.
Però nulla osta che quel ricorso contenga quelle emenda che chiedi, sarebbe quantomeno pacificante sotto altri profili, pur se non incidenti per quello processuale.

Chiara ha detto...

p.s. nel precedente quando dico "già in secondo grado" mi riferisco unicamente all'osservazione sugli atti e documenti acquisiti, non chiaramente al sindacato nel merito (che è esattamente il suo scopo.....ma da come l'ho scritto può sembrare il contrario, me ne scuso)

Ivana ha detto...

Grazie anche a te, Chiara, per essere sempre molto precisa nelle tue argomentazioni tecniche.

antrag ha detto...

Chiara ha detto...

… contra reo …

2 ottobre 2018 15:34:00 CEST

Forse l'Azzeccagarbugli di Manzoni sapeva che la preposizione "contra" va usata con l'accusativo e non con l'ablativo!

Oppure nel linguaggio giuridico, per questioni filosofiche o procedurali sconosciute ai non addetti, non valgono le regole della grammatica latina?

Anonimo ha detto...

Vi denuncio io per schiamazzi, o quel cacchio che mi viene in testa, avete rotto i coglioni.
Vi avverto, alla prossima cazzata scatta la denuncia, finocchi, donne, gruppi e avvocati, cazzoni di ogni specie.

Antonello ha detto...

Commento precedente:
"...a chi fantastica ancora di giubbino della cugina indossato per la prima volta quella sera (evidentemente rimanendo agganciato a fonti quali di tabloid di cinque anni fa, quando uscivano pretesi "scoop" su tutto e il contrario di tutto);

https://www.google.it/amp/s/www.notizie.it/novita-sul-caso-yara-la-rivelazione-sul-dna-della-giacca/amp/

Credo debba bastare per quanto attiene al giubbotto, a me almeno basta ma semmai invito alle controdeduzioni argute, ma qui le fonti sono proprio estraibili dalle udienze.

La traccia sul giubbotto di Yara era abbondante e visibile ad occhio nudo come dice Staiti in udienza (a tre mesi di esposizione del corpo e dei vestiti, come citano le sentenze, alle intemperie) e non era saliva, o per caso strani liquidi biologici diversi dall'ematico, la macchia appariva visibile come vasto alone di sostanza scura ed ha dato positivita' all'ematico.

Dovrebbe bastare, certo per persone che sono capaci, nonostante non detengano Laurea, ne nome e cognome, di ragionare su cio' che si e' tralasciato e si continua a tralasciare.

Ergo, quella rinvenuta sulla manica del giubbotto (anche fosse stato di Yara anzi sarebbe stato anche peggio) non era una traccia depositabile dal primo che passa, di abbondante quantita', scordandosene poi alla bisogna.

Se io perdo sangue almeno credo di ricordarmene e di sapere quando piu' o meno e dove, sicuramente se poi viene rinvenuto su un giubbotto indossato da una mia allieva priva, scomparsa e rinvenuta a tre mesi di distanza direi che se ne dovrebbe a naso ricordare chiunque.

Non ci sono parole per definire gli scenari che ipotizza da solo tale rinvenimento benche' il tentativo di fuorviare e' abbastanza inconcludente sulla logica e molto funzionale agli armadi ed ai presunti scoob di presunti tabloid.

A riprova del fatto che sui dati bisogna ragionare e non prenderli per come ce li vorrebbero imbeccare nel nido.

Io non parlo dei due dna rinvenuti sull'indice e sul pollice dei guanti, come si vorrebbe fuorviare non avendo capito ne letto nulla su cosa effettivamente un commentatore ha scritto ed intende, dna peraltro che dovevano essere intitolati in quanto i guanti di uso e costume si svestono intervenendo proprio su quelle due propaggini ed a volte sul mignolo.

Io sto parlando del dna rinvenuto in quantita' abbondante sulla manica del giubbotto, circa 8.000 picogrammi/ml (l'unica traccia sostanziale e maggioritaria sul dna della vittima inerente il dna di Ignoto 1 era di 1.400 su 2.000, un decimo di quantita').

Ed essendo positiva al materiale ematico insomma due domandine credo sia abbastanza da sani di mente porsele, poi Dio mio ognuno ha il proprio criterio in base al quale ritenersi o meno capace di domande da sano di mente standard.

(Continua sotto)

Antonello ha detto...

(Continua da sopra)

Non capita tutti i giorni spero ad una istruttrice insomma di perdere abbondante materiale ematico sulla manica del giubbotto indossato da una allieva, e di chi fosse quel giubbotto a questo punto credo sia uno specchietto per le alloddole atteso che a fuorviare le notizie trapelate molto spesso non sono i giornalisti ma le fonti per la maggior parte interne ai palazzi.

Ma appunto, uno specchietto per le allodole, di chiunque fosse quel giubbotto, mettiamola cosi' se piu' piace ed aggrada, non credo Yara sia uscita di casa quella sera con la manica del giubbotto abbondantemente e visibilmente ricolma di materiale ematico dell'istruttrice, non sta ne in cielo e ne in terra a logica, a logica la composizione origina forti dubbi di per se, ma insomma adesso non sottovalutiamo la pulizia della ragazza per accomodare lo stufato arcistufo, sarebbe bastata una passata ben data con una spugnetta semmai la donazione fosse stata precedente ed incolpevole, e se fosse l'istruttrice avrebbe ricordato e chiarito.

Quindi, Yara e' andata in palestra senza vistose macchie di sangue sulle maniche del giubbotto di Peter Pan, ci siamo? Possiamo concedere questa piccola avvertenza a Yara? Si? Bene, l'Istruttrice pero' mi dichiara che quella sera non ha avuto contatti con Yara, l'ha dichiarato lei, non io, magari fosse sfuggito, ed insomma in base agli incroci dei dati sembra lapalissiano che e' irrilevante se quella macchia fosse stata donata prima, molto primo o poco prima di quel giorno, l'importante e' che se quella traccia fosse stata rilasciata prima di quel giorno ed in maniera cosi' abbondante e visibile, come minimo, l'istruttrice si sarebbe piombata in Procura a dichiararlo.

E quindi? E quindi se Yara e' uscita quella sera alle 17,20 da casa senza abbondanti macchie di sangue addosso, come spero si speri di poter presumere senza offendere nessuna intelligenza, e se l'Istruttrice quella sera, come lei dichiara, NON HA AVUTO CONTATTI con Yara stessa e mi risulta non dice manco di aver perso sostanza ematica in tempi precedenti sulla manica del giubbotto di Pinko Pallo.

E se e' vero come appare a Fatima che quella stessa sera la povera Yara scompare, la normale logica non ossessionata manco da particolari innocentismi, chissa' da quali motivi ipoteticamente adducibile, porta a dedurre che quella traccia non potendo essere stata presente quella sera fino almeno alle 18,45 sul giubbotto per come a tre mesi fu rinvenuta (ed anzi ci si stupisce che fu ancora rinvenuta) deve giocoforza essere stata depositata dopo la sparizione di Yara che coincide fra le 18,50 (ipotetica uscita dalla palestra) e le 19,11 (telefonata della madre a Yara).

Ci sono spiegazioni a questo elemento che di per se lascia inebettiti?

Spero, ci siano, a sentenza non se ne ritrova traccia, ma naturalmente la sentenza non riguardava l'Istruttrice, si dice solo vagamente che essendo uan persona della cerchia conoscitiva di Yara tale dato poteva trovare (ben reperibile?) motivazione.

A fronte dei 15 "Non ricordo, non so" dell'istruttrice in udienza.

No ma poi uno che legge queste cose e, per naturale passione alle umane e terrene ricostruzioni, non dovrebbe avere alcun dubbio di sorta in merito.

Io non ho titoli, ne nome e ne cognome,"Ma un cervello ancora mi par che anneghi", disse il contadino dopo una vendemmia.

antrag ha detto...

Ottimo Antonello!

Guglielma Vaccaro ha detto...

Niente titoli, niente nomi, che parli a fare? Denuncia se sei convinto della bontà dei tuoi assunti. O hai paura?
Vale anche per. Migliorini, antrag & co.

Gilberto ha detto...

Ottimo Antonello. Chiaro che in quella direzione non si voleva indagare, e chiaro che qualcuno continua a non voler capire.

Gilberto ha detto...

La Guglielma se ne esce con le sue solite tirate estemporanee che c'entrano come i cavoli a merenda. Ma vieni giù dalla luna!

Antonello ha detto...

@Vaccaro

Ti sfugge che ci sono degli enti deputati a gestire la cosiddetta Giustizia in Italia, non so in Gambia, ed enti che hanno indagato e sentenziato, e sentenze che creano dei forti dubbi, sentenze sulla base delle quali ogni due per tre vorreste pure strumentalmente deviare gli argomenti, spostandola sui tecnicismi e tentando di confusionare e mettere in secondo piano la logica naturale delle cose, rasoio di Occam si diceva?

Io poi non devo denunciare nessuno, giacche' ho specificato piu' volte che il dato di per se non e' da me estrapolato in chiave accusatoria e ne tantomeno in chiave innocentista.

Ma siamo sempre li, te, voi, siete convinte di essere sempre in Tribunale, anche quando a casa preparate da mangiare girando le frittate, ed invece ne siete uscite a sera e spesso, convincetevene.

Io ho una ipotesi che chiaramente mi tengo per me fino a che non ho elementi oggettivi su cui avere soddisfatto i miei criteri di oggettivita', non quelli evidentemente dei Tribunali con il rispetto per gli stessi ma anche per me, ma proprio un'ipotesi come tutti liberamente e responsabilmente possiamo avere, solo tale, e non ha la presunzione di essere null'altro nel pieno rispetto (io lo ho) di persone che possono essere perfettamente innocenti eppure malgrado coinvolte come presenti ed informate parzialmente sui fatti.

Per come l'Istruttrice, pur non ricordando a me risulta sia stata e sia.

Cosa dovrei semmai denunciare?
E perche'? Ci sono fior fior di Laureati Vaccaro, qua noi siamo umili ma convinti e genuini appassionati dell'arte di ricostruire quanto a monte qualcuno/a continua a dimostrare di voler, anche davanti alle evidenze, distruggere.

Semmai se te la senti denunciami tu perche' ho snocciolato semplicemente i dati in possesso sfortunatamente di tutti, udite udite, pubblicati da pubbliche sentenze ed inerenti pubblici atti giudiziari.

Perche' io posso derogare alla imprenscindibile Trasparenza criterio fondamentale di un'apparato Statale che cosi' si vorrebbe definire, (e stranamente su questo sarei daccordo con Chiara, preoccupante) solo per i dati inerenti eventuali indagini IN CORSO, e quindi non fino a processo ma fino a conclusione appunto delle indagini, finite le quali non si capisce il senso di secretare e nascondere, ed anche se poi non ci fosse alcun rinvio a Giudizio.

Sempre atteso che continua a mancare una figura di garanzia poi sulla rispondenza fra procedure ed intenti come appare luccicante in questo come in altri casi.

Ma sono argomenti questi snocciolati ampiamente sui processi indiziari e sui dubbi, legittimi, che i non Laureati possono avere in merito pur dovendone pagare sempre le tasse e lo scotto.

Gilberto ha detto...


Qui possiamo ripetere tutto l’ambaradan. Chi ha voluto intendere ha inteso quali sono davvero le evidenze. Io non ho la sfera di cristallo per sapere come finirà con la sentenza della Cassazione.

Può anche darsi che Pino abbia ragione, che verrà riconfermato tutto.
Però di una cosa sono persuaso, non finirà lì. In gioco non ci sono solo le sorti del muratore di Mapello, c’è in gioco la credibilità della giustizia italiana…

Dal momento che è evidente a molti, per tutti i motivi esplicitati, non certo soltanto in questo blog, che Bossetti è completamente estraneo alla vicenda e che sono stati più volte violati i suoi diritti (non solo con il filmato farlocco del furgone), se nuovi fatti dovessero poi dimostrare in modo inequivocabile la sua innocenza… sarebbe un disastro per l’immagine della giustizia, diventerebbe il nuovo caso Enzo Tortora con gravi ripercussioni di reputazione e di affidabilità.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Quindi parlate parlate ma nei fatti nessun aiuto concreto...Quindi parlate per esclusivo piacere vostro.
In altre della giustizia, del diritto e di Bossetti non vi interessa nulla.
Questo già si sapeva, è meglio ricordarlo ogni tanto.
Parole al vento, per lo più fesserie, perle comiche che un giorno verranno ricordate con larghi sorrisi.
L'unico a piangere è chi un giorno ha scelto una sciagurata strategia mediatica, ma almeno sono emersi tanti fessacchiotti che diversamente non avrebbero deliziato con le loro castronerie.

Gilberto ha detto...

Proviamo a immaginarie uno scenario:

Bossetti viene condannato in via definitiva. La famiglia disperata decide di tentare altre vie. Decide di rifare la prova di paternità.

Immaginiamo che dal nuovo test risulti in modo inequivocabile che Massimo Bossetti è figlio genetico del padre legale. Chiedo a Chiara cosa accadrebbe a Bossetti (rimarrebbe in galera?) e chiedo a tutti cosa penserebbe la gente dei tribunali italiani?

Pensate la mia sia una ipotesi fantascientifica? Non è la prima volta che un test di paternità è stato ribaltato da analisi più precise e approfondite.

Se Bossetti non verrà assolto la famiglia potrebbe percorrere quella strada perché del tutto convinta che il padre di Massimo sia quello legale, il marito della signora Arzuffi.

Nel caso malaugurato di una disconferma la giustizia diventerebbe una barzelletta sulla bocca di tutti. Altro che perdita di reputazione…

Per quanto mi si dileggi, sono convinto che è proprio lì che si giocherà la partita….

Wolf ha detto...

@Gilberto
Però di una cosa sono persuaso, non finirà lì. In gioco non ci sono solo le sorti del muratore di Mapello, c’è in gioco la credibilità della giustizia italiana

In gioco c'è anche la sicurezza del comune cittadino.
Venir condannati all'ergastolo per un dna trovato addosso ad un morto ammazzato è un rischio che possono correre tutti anche senza aver fatto nulla..

Gilberto ha detto...

Ovviamente ho detto disconferma in senso metaforico, dal momento che sugli esiti della supposta prova di paternità abbiamo solo una sinossi criptica (figlio di un altro uomo)

Gilberto ha detto...

Sì Wolf

Lo davo per scontato. Ovvio, siamo tutti in pericolo...

antrag ha detto...

Fare il test di paternità a giudizio di condanna definitiva avvenuto è uno scenario che non avevo mai immaginato …

Wolf ha detto...

È bene dirlo, perchè non tutti se ne rendono conto. :-)

Gilberto ha detto...

La grande indagine partita dal 1700 in una profusione di prelievi e di indagini avveniristiche nel caso risultasse che il muratore di Mapello non c'entra un fico secco con il Guerinoni perché figlio di Giovanni Bossetti… finirebbe nel più incredibile flop, in una figuraccia squalificante le varie istituzioni coinvolte. La Cassazione vorrà correre il rischio? Ho l'impressione che qualcuno non ha ancora ben capito quale sia la posta in gioco...

Gilberto ha detto...

Di sicuro non l'ha capito chi se ne sta lassù sfogliando il manuale di diritto penale. Guglielma… vieni giù dalla luna tra noi mortali.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Basta con le fesserie Gilberto, ma sei giustificato: adesso su Telelombardia
Denti ha detto che nel ricorso in Cassazione hanno INFILATO le piste alternative...peccato che detto così sono tutte fesserie.
E chi continua a ripeterle appare un fesso.

Bruno ha detto...

@Gilberto, scrivi:".... Se Bossetti non verrà assolto la famiglia potrebbe percorrere quella strada perché del tutto convinta che il padre di Massimo sia quello legale, il marito della signora Arzuffi". Gilberto ti domando ma come mai non lo hanno fatto subito o per lo meno in secondo grado, cosa li vietava.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Bellissima perla del consulente: non avendo i soldi per chiamare Peter Gill si sono accontentati di Capra...al posto del secondo mi offenderei.

Roberta ha detto...

E tu Guglielma continua ad accontentarti di Ezio Denti e di quello che dicono in TV.
Interpretandolo ovviamente a tuo uso e consumo, come se fossi l'unica ad aver visto e sentito la trasmissione di questa sera.
Metti in bocca alle persone parole che non dicono e mi stupisco come ancora qualcuno possa darti credito.
Il ricorso lo hanno scritto e firmato due persone.
Gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni.
Smettila di strumentalizzare tutto quello che vedi e senti a tuo uso e consumo.
Ezio Denti è un consulente della difesa.
Punto.
Ci sono arrivata io, e non ci arrivi tu che lo fai di mestiere?

Roberta ha detto...

Gilberto, non posso che darti ragione.
esiste un test fatto dalla famiglia che dimostrerebbe che tutti e tre i figli di Ester Arzuffi non sono figli di Giovanni Bossetti, ma non esiste un test che dimostri che Laura e Massimo siano figli di Giuseppe Guerinoni.
Un test diretto (prelievo con prelievo) non esiste. Non è stato fatto (il DNA di Guerinoni è blindato).
Sul DNA di Giovanni Bossetti prelevato in quel periodo io ho le mie perplessità ma me le tengo per me, perchè non ho ancora trovato nulla che possa confermarle.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Bruno stai sereno che non avrai risposta alla tua logica domanda, in compenso le fesserie imparano, purtroppo dobbiamo sorbirci della gente che vive per litigare e alla fine sbrocca regalando comicità suo malgrado.
Almeno ridiamo.
Il consulente investigatore non sa di cosa parla in tv, anche questo danneggia.
Un saluto ai poveri di spirito pieni di livore.

Roberta ha detto...

Grazie Antonello!

magica ha detto...

il fattto è che .probabilmente la cassazione fara' come al solito:
confermera' l'ergastolo a BOSSETTI. con la soddisfaziome di chi lo ritiene colpevole : ma sospettoso, indeciso , su BOSSETTI: .perchè, anche il meno furbo capirebbe, che le cose non tornano del tutto
ma intanto si predica la colpevolezza , la cassazione confermara' l'ergastolo . cosi la credibilita di chi è del mestiere non va a farsi friggere , bisogna essere compatti e confermare cio' che dicono i superiori .

Anonimo ha detto...

magica, sono con ragione sicuro, senza esitazioni, della colpevolezza di Bossetti, prima di tutto per istinto ma è stato sostanzioso anche il contributo dato da questo blog, con commenti e informazioni, alla mia persuasione.
"il fattto è che .probabilmente la cassazione fara' come al solito:
confermera' l'ergastolo a BOSSETTI. con la soddisfaziome di chi lo ritiene colpevole"
Anche se questo è scontato mette lo stesso di buonumore, sarà una grande gioia, vado a bermi un caffè.

Anonimo ha detto...

Ovviamente tutto il mio rispetto per la ragazzina.
Questo caso ti fa perdere la ragione.
Maledetto B.

Gilberto ha detto...

Caro Bruno tu scrivi citandomi

“Se Bossetti non verrà assolto la famiglia potrebbe percorrere quella strada perché del tutto convinta che il padre di Massimo sia quello legale, il marito della signora Arzuffi". Gilberto ti domando ma come mai non lo hanno fatto subito o per lo meno in secondo grado, cosa li vietava.”

Davvero Bruno non possiedo la sfera di cristallo. Però non possiamo neppure escludere che quella prova di paternità sia già stata fatta (o rifatta) chissà quando…. Magari qualche mese fa o qualche giorno fa… Lo possono sapere solo gli interessati (che magari già sanno…).

Non possiamo escludere che anche la difesa già sappia… Non possiamo escludere che in qualche modo già faccia parte del ricorso…

Ma se non fosse così, se tale prova non fosse stata fatta o rifatta… troverei comunque strano che in Cassazione non si voglia conoscere nel dettaglio l’esito di quella prova asserita che dimostrerebbe che Massimo non è figlio di Giovanni.

Se putta caso, come ho detto, la famiglia, in caso di condanna, si prendesse poi la briga di un approfondimento sulla vexata quaestio… e se i risultati fossero di pieno conforto per la stessa famiglia… sai che casino per l’indagine del secolo… sai che sberleffi… e sai che accelerazione per quelle riforme della giustizia che questo nuovo governo sembra avere in animo…

Il caso Bossetti - forse - ha fondi e doppi fondi…

antrag ha detto...

@ Bruno, @ Gilberto, @ Antonello, @ Roberta …

Se il condannato e la sorella sono "indiscutibilmente" figli del defunto camionista (!), hanno il diritto, a sipario calato sul processo, di poter confrontare a regola d'arte e direttamente il loro DNA con quello del padre affibbiato loro nel corso delle indagini e del processo (!), sempre che la cremazione del corpo del 'padre' non abbia distrutto tutto?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Imputato e sorella si sono già confrontati, lo ha detto la seconda più volte in televisione, con buona pace di Gilberto che ancora una volta offende gli avvocati che avendo una prova BOMBA a discarico non l'avrebbero usata e avrebbero aspettato pazientemente la Cassazione dove non si discute più nel merito...chi è più pazzo? Chi scrive queste castronerie o gli avvocati che eventualmente si sarebbero tenuti in saccoccia la prova dirimente per vincere la causa?
Gilberto, sei un pazzo se ancora ti ostini ancora a scrivere ste cose oppure sei malato di narcisismo ad un livello molto grave se ti compiaci di farti seguire da chi appoggia le tue teorie completamente campate in aria per non dire di peggio.
Guarda, i contatti degli avvocati si possono reperire facilmente, vuoi essere messo in contatto con loro per avere la risposta diretta ai tuoi dubbi sulla paternità? Rispondi, SI O NO?

Per quanto riguarda la presenza di Denti ieri sera nel programma di Telelombardia: è andato in rappresentanza della difesa, quindi affermare che il ricorso della Cassazione contiene anche le ipotesi alternative non fa ben sperare (come sapete la Cassazione non giudica nel merito ma solo se il processo si è svolto a norma di legge); dire che non avendo soldi per chiamare Gill sta dicendo che non fa parte della difesa, e poi non lavorano tutti gratis per amore della scienza e della verità? In secondo luogo "accontentarsi" di Capra mi sembra offensivo nei confronti di quest'ultimo.
Parole in libertà...

Gilberto ha detto...

Guglielma

Sai leggere quello che ho scritto? Tu sei solita mettere in bocca all'interlocutore quello che ti aggrada. Le mie parole sono lì scritte nero su bianco… sia pure in forma elettronica.

Già Roberta e altri te l'hanno detto.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto ha detto...

Caro Bruno tu scrivi citandomi

“Se Bossetti non verrà assolto la famiglia potrebbe percorrere quella strada perché del tutto convinta che il padre di Massimo sia quello legale, il marito della signora Arzuffi". Gilberto ti domando ma come mai non lo hanno fatto subito o per lo meno in secondo grado, cosa li vietava.”

Davvero Bruno non possiedo la sfera di cristallo. Però non possiamo neppure escludere che quella prova di paternità sia già stata fatta (o rifatta) chissà quando…. Magari qualche mese fa o qualche giorno fa… Lo possono sapere solo gli interessati (che magari già sanno…).

Non possiamo escludere che anche la difesa già sappia… Non possiamo escludere che in qualche modo già faccia parte del ricorso…

Ma se non fosse così, se tale prova non fosse stata fatta o rifatta… troverei comunque strano che in Cassazione non si voglia conoscere nel dettaglio l’esito di quella prova asserita che dimostrerebbe che Massimo non è figlio di Giovanni.

Se putta caso, come ho detto, la famiglia, in caso di condanna, si prendesse poi la briga di un approfondimento sulla vexata quaestio… e se i risultati fossero di pieno conforto per la stessa famiglia… sai che casino per l’indagine del secolo… sai che sberleffi… e sai che accelerazione per quelle riforme della giustizia che questo nuovo governo sembra avere in animo…

Il caso Bossetti - forse - ha fondi e doppi fondi…

E se nel ricorso in Cassazione non c'è? E se dopo non fanno nulla? Scrivi a Bossetti e gli dici di denunciare gli avvocati per responsabilità professionale?

Se la difesa già sa perchè non si attiva? Lo vedi che fai la figura dello sciocco di fronte alla gente che ha capito come Pino e tutti gli altri che non si affacciano più sconsolati per le castronerie che impazzano?

Vanna ha detto...

Buongiorno Pino,
prima ancora di leggere il nuovo postato riporto da te:
"Anonimo PINO ha detto...
Non credo che una mia replica, sia pur breve, possa sortire ulteriori risultati, circa le "convinzioni" che non colliminino con le mie, espresse in questa sede.
Mi riservo il piacere di ridiscutere con voi, dopo le deduzioni della Corte di Cassazione.
I miei saluti a TUTTI.
2 ottobre 2018 17:26:00"

Rispondo:
ogni tua replica è sempre gradita e da prendere in considerazione.

Possibile che la Cassazione possa confermare la condanna, NON perché lui sia colpevole, ma per i seguenti motivi che la sottoscritta umilmente ipotizza.

1° Il panorama giudiziario ultimamente è stato riconfermato opponendo ad un governo colorato di giallo e verde, il colore delle toghe precedenti.
E non a caso: si sono votati tra di loro, era opportuno fare così e non permettere ad ignoranti sovversivi di entrare anche lì.
Per ricordare il vero bastone di comando chi lo porta: sempre gli stessi!

2°Lo spread sbandierato per mettere paura ai nuovi che vogliono portare avanti l'aiuto per la povera gente e, pure, mettere alla luce il marcio che c'era. Sia mai!
L'economia italiana è ammanettata e le chiavi sono altrove.
Che i Giallo-Verdi se ne facciano una ragione, altrimenti... La fame aumenta!

Quindi, il sistema Giustizia si salda col sistema Economia per impedire gestioni più libere e più aperte, per impedire altresì che si scopra ancora il coperto che c'è.
Quel gentiluomo di Savona ha spiegato concretamente quanto l'Italia non sia in debito, quanto ha pagato, quanto non le è stato consentito di fare.

Ora che si vuole metter mano rialzano lo spread.

Quindi il SISTEMA sta boicottando il nuovo sotto tutti i punti di vista.
Ma oramai si è scoperto dopo essere stato scoperto e dipinto di nuovi colori.

Il povero MGB è stato condannato con il vecchio modo di mettere dentro la persona sbagliata (quante volte è successo ultimamente e qui lo abbiamo discusso) mentre si continuano a gestire denaro sporco, a prendere ai poveri per mantenere le caste, a rimescolare sempre le solite carte e a tenere coperte le altre.

Quanto è stato realmente fatto per la camorra e compagnia?

Se MGB fosse stato colpevole oltre ogni dubbio significava che la Giustizia e l'Investigazione avevano lavorato correttamente.
Purtroppo non è stato così.

Il caso MGB è emblematico per questo motivo: Non si condanna in quel modo ( comprese le calunnie familiari usate come corollario) senza vere prove.
E questo nasconde qualcosa.
Un caro saluto.
Vanna

Vanna ha detto...

La qualità del blog si basa sul linguaggio.
Da evidenziare che i termini "fesseria" e "fessi" qui usati per complimentare gli innocentisti, sono arbitrari ed offensivi e sono espressi da chi ha la laurea a significare l'uso di grande qualità che si fa della laurea.
Ed è strano che si conosca la laurea nelle materie giudiziarie e non, ad esempio eventuali altre lauree di chi qui scrive e che mantiene la riservatezza del proprio vissuto.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Vanna, esci dal blog e denuncia, ancora qui dentro?
Per me molte cose che leggo qui dentro sono fesserie, per te sono elementi rilevanti, c'è un complotto? Chiama i giornalisti, fai una conferenza stampa.
Illuminaci.

"Ed è strano che si conosca la laurea nelle materie giudiziarie e non, ad esempio eventuali altre lauree di chi qui scrive e che mantiene la riservatezza del proprio vissuto."

Come faccio a saperlo se chi scrive mantiene la riservatezza sul proprio vissuto?

Gilberto ha detto...

Guglielma

Forse non l'hai capito, ma qui nel blog molti entrano non per sbandierare lauree ma per argomentare. Se poi chi argomenta ha la quinta elementare ma ci dà degli spunti interessanti e geniali ben venga. Se invece il tedioso laureato ci propina la solita tiritera della vispa Teresa… sai che pizza…

Ti rileggi Guglielma qualche volta? Potresti finalmente venir giù dalla luna qui tra noi poveri comuni mortali, derelitti e analfabeti.

antrag ha detto...

a me la signora Vaccaro suscita un sentimento di pietà profonda … e non d'immensa invidia …

antrag ha detto...

perché una persona che critica un partito dovrebbe fondarne un altro per essere coerente?

perché una persona che critica lo svolgimento di un processo penale dovrebbe coinvolgersi e denunciare, telefonare, importunare etc. ?



antrag ha detto...

alla prefata signora dà fastidio (si prende una strizza ogni volta) che si parla di aspetti particolari del caso giudiziario a tema in questo blog.
Perché?
Non credo che la Luna c'entri qualcosa.
E questo che mi muove a compassione.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Che pauraaaaaaaaaaaaaaaaa

La paura che evidentemente ancora manca a chi pubblica documenti con dati sensibili come nomi, indirizzi e numeri di cellulare...

Gilberto ha detto...

Vedi Antrag

Si tratta di un classico, si cerca di zittire l'interlocutore colpevolizzandolo. Qualunque cosa dica l'interlocutore deve farsene carico in prima persona, un po' come nella prova del fuoco di Girolamo Savonarola.

All'argomentazione deve seguire il contrappasso per colpa o per analogia. Secondo la Guglielma se esprimo l'opinione che viviamo in un paese pieno di squilibri citando magari alcuni esempi, lei subito ti dice che per essere credibile dovresti farne immediatamente denuncia all'autorità giudiziaria.

Se tutti coloro che esprimono opinioni dovessero fare quello che la Guglielma auspica tutti i problemi del Bel Paese verrebbero risolti per incanto…

Forse alla Guglielma sfugge che prima ancora che nei tribunali è nella società e nelle interazioni sociali che si sviluppa la consapevolezza e si promuovono i cambiamenti. In uno spazio di discussione come quello di un blog ci si confronta e ci si dovrebbe arricchire, sempre che i propri pregiudizi non siano un ostacolo insormontabile al confronto.

Vanna ha detto...

Gilberto scrivi:
""Si tratta di un classico, si cerca di zittire l'interlocutore colpevolizzandolo. Qualunque cosa dica l'interlocutore deve farsene carico in prima persona, un po' come nella prova del fuoco di Girolamo Savonarola."

L'interlocutore non lo fa zittire, ci può provare ma come vedi bene non ci riesce.
Il Savonarola, infatti, metteva paura perché indicava i peccati della Chiesa, faceva più comodo metterlo a tacere come eretico.

La tecnica non funziona: Savonarola aveva ragione da vendere ( vedi papa Borgia). La Storia lo ha rivalutato, la Chiesa ha molte ombre.

Vanna ha detto...

Che spessore, che acume, che qualità oratoria, che retorica!!!

Una comune mortale in conferenza stampa per dire Cosa?
Quello che è stato detto, ridetto, letto e riletto, sentito, dibattuto con convegni di esperti in tutta Italia... e i colpevolisti non ne hanno tenuto conto!

E perché di grazia si dovrebbe sbandierare la propria realtà di vita?
Tu sbandiera le tue competenze ognuno lo fa per sé.
Adeguati piuttosto al codice altrui, piantala di esprimere parole insulse al vento: lo inquini.

antrag ha detto...

Se sapeste chi fu educato dal Savonarola …

Guglielma Vaccaro ha detto...

Paura eh?

Roberta ha detto...

ma veramente non ti senti ridicola?
nemmeno un poco?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma come? Fuoco e fiamme, complotti da tutte le parti, giustizia da riformare nell'universo e poi al dunque vi ritirate sdegnosamente invocando il diritto alla riservatezza...capisco, la paura di querela fa 90...

antrag ha detto...

Signora Vaccaro!
La prego!

Vanna ha detto...

Paura di querela?

Querela per cosa?

Perché si difende un condannato pieno di dubbi?

Non si possono esprimere i dubbi?

Se tutto fosse filato giusto i dubbi non venivano a nessuno.
Fattene una ragione, questo sito non è pane per i tuoi denti.

Porta avanti una comunicazione seria e matura piuttosto.

Anonimo ha detto...

Cosa ci si aspetta da gente che cerca disperatamente di difendere Bossetti ?
Niente, all'inizio è divertente umiliarli un pò, poi ci si accorge che è ancora meglio lasciarli perdere, non li ascolta nessuno, chi se ne frega dei loro dubbi.

Wolf ha detto...

Credo che difendere Bossetti sia un effetto collaterale.
Prima di tutto si vuol difendere se stessi dalla presa per il culo da parte di una certa magistratura .
Difendere Bossetti vuol dire difendere noi stessi (o meglio voi stessi perchè nel mio paese le cose non funzionano come in Italia).
Se la cassazione riconferma l'ergastolo, nessuno sarà mai piu al sicuro.
Basta una caccola appiccicata su una vittima che non si è mai vista ne conosciuta, per rischiare un ergastolo.

Wolf ha detto...

Un ergastolo allargato alla cerchia di famigliari e figli innocenti, sputtanati e messi alla gogna da un sistema giudiziario osceno, per non dir altro.

Anonimo ha detto...

Quando succederà che qualcuno appiccicherà intenzionalmente una "caccola" di sangue di qualcun altro su una vittima lo verremo sicuramente a sapere.
Sulla faccenda dello sputtanamento sono parzialmente d'accordo, a parte la mamma per cui era necessario, non c'era bisogno di sapere che anche la moglie è una zoccola ma è anche vero che indirettamente è colpa sua, perchè ha sfruttato i media e altro per far felici il team di avvocati e consulenti.

MAGICA ha detto...

davvero ,,ho la sensazione di essere impantanata nel fango. quanta cattiverie , maldicenze , offese .
i superdotati di cultura scrivono . come se fossero gli unici padroni del mondo , rammentando che ci sono persone poco dotate di cultura , ma che possono scrivere nonostante questo handicap.
vi è mai passato per la mente che ci possono essere culture diverse? l'ignoranza la possiedono tutti , anche i LAUREATI .

Wolf ha detto...

Anonimo ha detto:
non c'era bisogno di sapere che anche la moglie è una zoccola ma è anche vero che indirettamente è colpa sua, perchè ha sfruttato i media e altro per far felici il team di avvocati e consulenti.

https://youtu.be/j-QVhBPDRKY

Chi ha sfruttato i media prima di lei?
Chi ha dato in pasto al pubblico questo osceno ed inutile interrogatorio?.
E tu dai della zoccola solo alla moglie di Bossetti?.

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

I colpevolisti sono calunniatori seriali, come se l'essere "zoccola" costituisse una prova per l'assassinio.
Tutte le zoccole che vanno in giro, oramai il termine è così affollato che è quasi una colpa non esserlo, potrebbero procurare una guerra o un'ecatombe in tutto il mondo.

In quel territorio c'è una sola famiglia "zoccola" il resto vive in una comunità conventuale di vergini e frati in perfetta castità.
In quella zona dunque si respirerebbe il profumo di santità.

Peccato che qui invece, da certi appunti "zoccolati" ed insultanti, provengono esalazioni infernali e puzzolente.

Chissà cosa nascondono certi anonimi nelle loro case, nelle loro mutande, nelle loro teste per essere così stupidamente venefici.

( mi faccio un caffè, è meglio)

antrag ha detto...

Deduzioni logiche, queste di Vanna.

Roberta ha detto...

Guglielma,
continua a rimanere per me incomprensibile il motivo per cui tu stia qui.

Gestisci un forum da dove gli innocentisti sono dovuti scappare a gambe levate perchè bistrattati in continuazione e da dove pontifichi su questo caso senza lasciarti scappare il più piccolo gossip senza contraddittorio.

Hai un blog da dove invece hai cacciato innocentisti che volevano confrontarsi sul tema e da dove pontifichi senza contraddittorio.

Hai i tuoi regni, dove puoi spargere le tue perle di saggezza e verità.

Perchè, nonostante questo, senti il bisogno di venire qui a pontificare?
Perchè con ogni intervento tenti di distruggere la discussione e il confronto tra persone che la pensano diversamente da te e che riescono a parlarsi senza "litigare" ?

Perchè? Perchè? Perchè?

Anonimo ha detto...

Che si tratti di un mercenario?
Ma al servizio di chi?

Anonimo ha detto...

Sono troppe le figuracce …

Come le faceva Occhetto ai tempi dell'abbattimento del muro di Berlino.
Veniva pagato dal partito …

Guglielma Vaccaro ha detto...

Robertina, la tua voglia di litigare con me non funziona, sfogati con altri che ti danno spago...non devo giustificare la mia presenza nè a te nè a chicchessia, altrimenti ognuno di quelli che scrive fesserie qui dentro (che tali sono, chiedete pure conferma) dovrebbe spiegare con dovizia le medesime violando l'invocatissimo diritto alla riservatezza.

ciaooooooooooooooo

Roberta ha detto...

Guglielma Vaccaro ha detto...
Robertina, la tua voglia di litigare con me non funziona, sfogati con altri che ti danno spago...non devo giustificare la mia presenza nè a te nè a chicchessia, altrimenti ognuno di quelli che scrive fesserie qui dentro (che tali sono, chiedete pure conferma) dovrebbe spiegare con dovizia le medesime violando l'invocatissimo diritto alla riservatezza.

ciaooooooooooooooo

La mia voglia di litigare? eheheh te la canti e te la suoni da sola, senza nemmeno pensare che tutti leggono quello che scrivo e che tutti vedono le tue incursioni.
E' anche vero che una a forza di dirsele le cose finisce anche per crederci, ma pare abbastanza evidente a tutti che chi entra solo per fare casino, creare scompiglio e litigare con tutti, sei tu. :-)

per il resto, perdona... a chi dovrei chiedere conferma che qui si dicono fesserie (tranne le tue ovviamente)?

Rilassati Guglielmina.
Hai un forum, hai un blog. Puoi parlare e scrivere "fesserie" senza che nessuno ti contraddica.
Rilassati.

Anonimo ha detto...

La presenza non ha bisogno di giustificazione ma gli scritti inconcludenti sì.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Chiedete conferme in giro, vediamo quanti ritengono fesserie i principi da me affermati.

Ma soprattutto, visto che ci credete tanto, perchè non lanciate un appello pubblico sulla questione paternità? Non è una fesseria? Allora forza! Che aspettate?

Gilberto ha detto...

Se putta caso quella prova di paternità sul padre legale asserita dalla Procura (secondo la quale tutti i figli della signora Arzuffi sono concepiti fuori dal matrimonio) non esistesse o non fosse come ci viene detto?

Nel caso venga fatta una nuova verifica e risultasse che al contrario tutti i figli della signora Arzuffi (compreso Massimo Bossetti) sono geneticamente figli del padre legale? Cosa ci direbbero?

Ci direbbero - come per il collage di immagini montate ad arte, NEMMENO DEPOSITATE AL DIBATTIMENTO, che mostrano l’Iveco del muratore di Mapello - che tutto è stato fatto solo per esigenze comunicative?

Roberta ha detto...

E io di questo non mi capacito Gilberto!
Com'è possibile come un fatto così grave come creare un montaggio ad hoc con un furgone che passa 10 volte anzichè due (avanti, trova la strada chiusa e torna indietro) per rafforzare nell'opinione pubblica l'idea che Bossetti si aggirasse come un pazzo intorno alla palestra in cerca della sua preda, possano aver avuto così poca indignazione da parte degli addetti ai lavori.
Qualche giornalista ha protestato (la Sciarelli invece si è limitata a riportare trionfante che no, il video che avevano trasmesso NON era tarocco, senza vergognarsene nemmeno un pochino).
Ma gli avvocati in generale? Nessuna indignazione. Come? La Procura consegna ai media un video artatamente montato (non voglio pronunciare la parola tarocco) per dare l'idea di un fatto che non è avvenuto, e nessuno si indigna.
Quel furgone (sempre che sia di Bossetti, visto che era uno dei forti indizi che si è notevolmente ridimensionato nel corso dei processi risultando compatibile, ma senza certezze) è passato DUE volte sotto quelle telecamere.
Una volta in un senso e pochi secondi dopo nell'altro senso.
Solo due volte, non dieci.
Ma veramente tutto questo non indigna i colpevolisti? Essere stati presi in giro non vi preoccupa?

Gilberto ha detto...

L'ho detto… bastava quello per invalidare tutto il processo… e invece non è accaduto nulla, come se fosse tutto normale. Siamo davvero in un Paese 'elastico' in tutto. I principi costituzionali sono solo un 'flatus vocis'.

Roberta ha detto...

In questa tristissima vicenda ci sono troppe domande che sono rimaste senza risposta.
Nonostante due processi con rito ordinario, rimangono troppe domande senza risposta.
E questo non è accettabile a fronte di una "indagine monumentale" durata quasi 5 anni e costata milioni di euro.
Non è accettabile che ancora non si sappia cosa è successo realmente quella sera.
Non è accettabile che ancora non si sappia perchè e come è morta Yara.
E non venitemi a raccontare la storiella del muratore che in lite e distante dalla moglie sfoga le sue perversioni rapendo (caso di imputazione inesistente, pare non l'abbia rapita) una piccolina, caricandola su un furgone (senza che questa emetta un grido), scaricandola ai bordi di un campo a 15 chilomentri dove lei (invece di scappare gridando verso la zona illuminata delle ditte) si mette a correre verso il campo, completamente al buio. Lui la rincorre, l'afferra e sempre al buio la spoglia, la ferisce con due armi da taglio diverse, e dopo averla ferita in varie parti del corpo, prenda il telefono, tolga la SIM e la metta nella sua tasca, tagli lo slip e lo posizioni bene in vista.
Mi taccio che non abbia lasciato nessuna traccia tranne quella infinitesimale sugli slip.
Poi torni tranquillo al suo furgone (che nessuno ha visto), si dia una spazzolata veloce e torni a casa sua a cenare con la famiglia.
Chi può accettare una versione simile pensando così di rendere giustizia alla povera vittima?
Non è accettabile, perchè NON c'è nessuna prova che questo rocambolesco rapimento sia avvenuto.
NESSUNA PROVA.

Roberta ha detto...

Scusate gli errori, ho scritto di getto.

Guglielma Vaccaro ha detto...

E sulla paternità? Chiedete pubblicamente, perchè non lo fate? Una risposta vi sarà data; se non esiste vi viene detto "Non esiste"...poi ci sarebbe da domandarsi perchè un elemento così importante non sarebbe stato valorizzato da chi ne avrebbe avuto tutto l'interesse.

O non volete chiedere? C'è la difesa,un sacco di gente vicina o che dice di esserlo decine di testate giornalistiche...allora? A chi decidere di chiedere?

Invece di tergiversare con manfrine inverosimili e ammorbare la gente, UNA VOLTA PER TUTTE, chi ha fatto di questo interrogativo la sua battaglia personale perchè non si attiva per avere una risposta?

Paura di qualcosa? Potrebbe accadere che qualcuno diventi l'eroe liberatore...

Roberta ha detto...

Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
(Bertrand Russell)

Altra cosa che hanno fatto passare (e ci sono ancora persone che pensano sia così) è il fatto che Bossetti potesse essere "pedofilo".
E infatti (a parte la foto con cui è stata ricercata inizialmente con il volantinaggio) tutte le foto di Yara sono foto che la ritraggono ancora bambina.
Il tutto legato alla famosa ricerca sulle "tredicenni" ha nutrito la credenza popolare.

In realtà la ricerca era una sola, in un orario in cui Bossetti non lavorava (ma non c'è prova che fosse a casa).
La ricerca (l'unica di quel tipo) era del maggio 2014. Più di tre anni dopo la morte di Yara, quando in casa viveva anche un ragazzino di quell'età che sentito in udienza ha confermato il fatto che anche lui (cosa assolutamente normale per un adolescente alle prese con le prime curiosità) ricerche di tipo porno al computer.

Bene, visto quindi che la storia della pedofilia non reggeva (Bossetti non è un pedofilo), al processo di secondo grado, Yara si è improvvisamente trasformata in una giovane donna (parole del PG Martano). Quindi il presunto omicidio ora poteva essere giustificato in questo modo. La perversione di un uomo fino all'ora tranquillo trasformatosi improvvisamente in un mostro assatanato, per tornare poi ad essere l'uomo tranquillo che è sempre stato.



Anonimo ha detto...

Signora Vaccaro ma lei presidia questo blog?
Chi la ha incaricata di farlo?
Oppure si tratta di una sua iniziativa assolutamente spontanea?


Lei muore dalla voglia di sapere se qualcuno si è mosso riguardo alle ipotesi congetturate in questo blog.

Deve riferire a qualcuno oppure si tratta di una sua curiosità?

Roberta ha detto...

In poche parole, se non ci fosse stata quella traccia infinitesimale di DNA di Ignoto1 sul corpo della vittima, Bossetti sarebbe ancora a casetta sua e avrebbe visto crescere i suoi figli.
Perchè una cosa è certa. Non ci sono indizi gravi, precisi e concordanti.
Ci sono una serie di suggestioni a contorno di una traccia "raffazzonata".

Guglielma Vaccaro ha detto...

Vedo che si svicola alla domanda che pone sempre una "colonna" di questo spazio che, guardacaso, non risponde...

Gilby, ci sei? Sei andato a cercare i contatti per la tua domanda?
Credo sia lecito sapere se finalmente qualcuno si sta muovendo per un interrogativo che pone appena per 12345678 volta compresi anche gli interventi a questo ultimo post...qualcun altro non è curioso di sviscerare finalmente l'interrogativo che attanaglia il vostro eroe che celo ripropone ad ogni piè sospinto?

Migliorini, forza!!!

Vanna ha detto...

Ma di quale paternità parli?

La paternità di chi?

Cadaveri cremati, analisi fatte senza presenza di avvocati e con Kit scaduti, boccagli presi con stratagemma, saliva sì, sperma no, vomito forse, mitocondrio di chi? Traccia abbondante, traccia, minima, esaurita.

Migliaia di dna in giro per l'Italia, e la prova non rifatta!

Viaggi in America, orari di treni da Milano ed arrivo in palestra non si sa come: quei potenziali dna sono spariti nell'ombra come se non avessero contato nulla.
Quanti Guerinoni ci sono?

I cani vanno al cantiere, i cani si sono sbagliati e tornano al canile.
Il cantiere non c'entra.

Il furgone di Fikri rimane in Tunisia, lui torna in Italia per fare il palo forse, .
Giubbotto fresco di lavanderia indossato senza aver toccato l' allenatrice.


Quelli che a quell'ora hanno visto o sentito qualcosa non sono contati nulla.

E poi le amnesie....a quelle giovanili età... hanno raccontato quanto tutti fossero affezionati a quella ragazzina e a quella famiglia.
Ragazzina che andava leggendo testi sul bullismo!

Questo caso è una cascata di perché senza fine.






Roberta ha detto...

Brava Vanna!
Confusione, confusione, confusione.
Ma si vive meglio evidentemente senza porsi domande che fanno riflettere :-(

Guglielma Vaccaro ha detto...

La paternità non corredata è un cavallo di battaglia di Migliorini, non più di tre post fa, vedasi...

Per caso qualcuno si è accorto di essere finito in un vicolo cieco e sta cercado di svicolare all'imbarazzante stallo?

Vi ripropongo quanto scritto dal vostro eroe

" Gilberto ha detto...

Se putta caso quella prova di paternità sul padre legale asserita dalla Procura (secondo la quale tutti i figli della signora Arzuffi sono concepiti fuori dal matrimonio) non esistesse o non fosse come ci viene detto?

Nel caso venga fatta una nuova verifica e risultasse che al contrario tutti i figli della signora Arzuffi (compreso Massimo Bossetti) sono geneticamente figli del padre legale? Cosa ci direbbero?

Ci direbbero - come per il collage di immagini montate ad arte, NEMMENO DEPOSITATE AL DIBATTIMENTO, che mostrano l’Iveco del muratore di Mapello - che tutto è stato fatto solo per esigenze comunicative?

4 ottobre 2018 13:40:00 CEST


Gilberto ha detto...

Proviamo a immaginarie uno scenario:

Bossetti viene condannato in via definitiva. La famiglia disperata decide di tentare altre vie. Decide di rifare la prova di paternità.

Immaginiamo che dal nuovo test risulti in modo inequivocabile che Massimo Bossetti è figlio genetico del padre legale. Chiedo a Chiara cosa accadrebbe a Bossetti (rimarrebbe in galera?) e chiedo a tutti cosa penserebbe la gente dei tribunali italiani?

Pensate la mia sia una ipotesi fantascientifica? Non è la prima volta che un test di paternità è stato ribaltato da analisi più precise e approfondite.

Se Bossetti non verrà assolto la famiglia potrebbe percorrere quella strada perché del tutto convinta che il padre di Massimo sia quello legale, il marito della signora Arzuffi.

Nel caso malaugurato di una disconferma la giustizia diventerebbe una barzelletta sulla bocca di tutti. Altro che perdita di reputazione…

Per quanto mi si dileggi, sono convinto che è proprio lì che si giocherà la partita….

2 ottobre 2018 20:58:00 CEST

Solo gli ultimi due...chi parla di paternità?

Roberta ha detto...

Guglielma, e quindi?

Quelle di Gilberto sono domande. Si è posto dei dubbi e pone delle domande su eventuali scenari.
dove è il problema?
Lo hai capito che siamo in un blog dove ci stiamo confrontando?
Dubbi, domande, perplessità (per chi ha la fortuna di avere l'intelligenza necessaria per porsi delle domande).

Stiamo parlando di un fatto di cronaca di cui nessuno di noi è parte in causa.
Cos'è ? Non si può esprimere un dubbio che questo deve essere corredato da denuncia in questura da sottoporre al tuo vaglio?

Ti rendi conto che sei noiosa? petulante?
Stai facendo opera di disturbo continua. Se hai un contributo relativo al post, al processo, fallo.
Ma ti prego, lo faccio in ginocchio.
Ritrova un minimo di dignità o mettiti a fare altro.
Lo dico per te.

Gilberto ha detto...

Ormai siamo a livello di stalking. La signora Vaccaro vede nel blog un nemico da fare oggetto di molestie assillanti, in un ininterrotto appostamento, con pedinamenti virtuali con l’intento di delegittimare e bollare tutto quello che viene detto e che non trova la sua approvazione.

La caccia persecutoria con agguati è ormai diventata il suo gioco assillante, ripetitivo e ossessivo. Ci fa oggetto di una posta ininterrotta allo scopo di ridicolizzare qualunque argomentazione che lei non condivide, ma senza mai entrare in argomento, in una indefesso inseguimento, una intrusione relazionale che ha come unico scopo quello di sabotare il normale scambio di idee in un’area di discussione.

Perché?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sono domande utili? A sentire lui la chiave di tutto è la paternità, ma se è così importante perchè nessuna delle parti interessate fa come prospetta lui?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilbè, perchè non rispondi tu? Se la tua questione che ci proponi ad ogni piè sospinto nel caso è dirimente perchè nessuno ti da retta? Tutti pazzi?

Io traggo semplicemente le conclusioni: tante le volte che tu poni la questione paternità, tante volte ti chiedo perchè nessuno arriva alle tue stesse conclusioni.

Vanna ha detto...

Roberta:
"Confusione, confusione, confusione."
Ad hoc! Pilotata da strombazzamenti quotidiani.
I media sono stati complici.

"Ma si vive meglio evidentemente senza porsi domande che fanno riflettere :-(

Roberta, fa comodo non porsi domande, la riflessione potrebbe chiudere porte utili.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Va beh, aspettiamo la prossima riproposizione del quesito importante per il vostro eroe...

Scommetto che per un po' non ne parlerà, poi sarà più forte di lui...chissà, attendiamo

Vanna ha detto...

Condivido in toto Gilberto!

ma c'è chi non vuole capire e fa finta di essere scema.

Quella "paternità" affibbiata con un dna farlocco, dimezzato nel quale non ci sarebbe né padre e né madre è una paternità passata al vaglio di corna affibbiate pure se i potenziali amanti non hanno " prove" provate dei loro amplessi.
Tutto chiacchiere di pollai.
( Difatti la ragazzina aveva tracce di essere stata in un pollaio, non considerato)

Quel DNA non può portare alla condanna,
le corna non sono prove,
il furgone non è prova e questa è provata e detta pubblicamente!.

Le altre prove di dna affollato ( chissà se quei due dna dello stesso nome sono stati analizzati e ci hanno fatto la ricerca archivistica dal 17oo e passa!
Erano due eh, mica uno dimezzato.

Roberta ha detto...

Gilberto,
io vorrei vedere un confronto diretto tra il DNA di Bossetti e il DNA di Giuseppe Guerinoni.
Ma non dalle carte. Di Guerinoni esiste ancora il femore se non erro.
Ecco, questo vorrei vedere. Perchè questo non è stato fatto.
Il confronto è stato fatto tra il DNA di Ignoto1 (la stringa) e Guerinoni e tra il DNA di Ignoto1 (la stringa) e il DNA di Bossetti.
Mai tra i due DNA "vergini".
Io non credo che Bossetti sia figlio di Guerinoni.
Credo anche io che sia figlio di Giovanni Bossetti, ma quando hanno fatto gli esami di confronto a Torino Giovanni era già malato e già si sottoponeva a chemioterapia.
Ma ovviamente il mio è un convincimento personale di cui non sono ancora riuscita a trovare riscontro in letteratura.

Gilberto ha detto...

C'è anche un altro modo per escludere una paternità, ma solo per alcuni gruppi sanguigni, non tutti. Conoscendo il gruppo sanguigno di Massimo Bossetti e di Giuseppe Guerinoni (da dei documenti medici) se appartengono ad alcuni gruppi si può escludere la paternità anche senza bisogno di effettuare la prova del Dna.

Se per esempio il gruppo sanguigno del padre è 0 e quello della madre è B, il figlio avrà gruppo sanguigno B o 0.

In altri casi (madre con gruppo sanguigno A e padre con gruppo B) la capacità del test di stabilire la paternità è molto bassa (il figlio potrà avere ognuno dei 4 possibili gruppi sanguigni).

Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/gruppo-sanguigno-figlio.html

Come giustamente hai fatto notare non è stata effettuata una prova diretta. Aggiungo io che non sappiamo niente anche di come è stato effettuato il raffronto tra l'imputato (in carcere) e il padre legale e quali sono stati analiticamente i risultati. Abbiamo solo la frase criptica "figlio di un altro uomo".

Inoltre come ho già detto non è raro che da una successiva verifica i risultati vengono ribaltati

Gilberto ha detto...

Aggiungo che naturalmente è valida solo l'esclusione nel caso dei gruppi sanguigni

K secondo certi gruppi non è figlio di Z ma in caso contrario non significa che sia figlio di Z

Gilberto ha detto...

In altri termini il gruppo sanguigno, ma solo per alcuni gruppi, può solo escludere una paternità, non già dimostrarla… Questo vale sia in rapporto al padre legale e sia in rapporto a Guerinoni.

Wolf ha detto...

Mercoledì 18 Giugno 2014

E sul dna è scontro tra i giudici sul prelievo al padre di Bossetti

https://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/ma-sul-dna-e-scontro-tra-i-giudici-sul-prelievo-al-padre-di-bossetti_1063608_11/

Perchè non è stato fatto?.

Gilberto ha detto...

Bravissimo Wolf quell'articolo ci dice molte cose, alcune già si sapevano. Quello della paternità è un buco nero

dall'articolo cito

"Anche stavolta, secondo indiscrezioni, parrebbe riproporsi la contrapposizione tra la Maccora e la Ruggeri. Il giudice sarebbe intenzionato a invitare il pm ad un prelievo del codice genetico nei confronti del padre legittimo del presunto omicida, per fugare qualsiasi dubbio. Il pm, forse memore dei precedenti attriti, avrebbe vissuto la richiesta come un affronto, considerando il nuovo test un orpello investigativo e fors’anche un’ulteriore umiliazione a un uomo che sta vivendo un periodo delicato.."

non commento

Gilberto ha detto...

Però ti viene il dubbio

Ma quel test di paternità di raffronto tra Giovanni Bossetti e Massimo Bossetti è stato fatto dall'accusa o non è stato fatto in quanto considerato un orpello investigativo?

Gilberto ha detto...

Così a naso direi che quel test di paternità è come l'araba fenice: "Che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa…"

antrag ha detto...

Ribadisco il diritto inalienabile del condannato di confrontare il proprio DNA, da estrargli appositamente, con il DNA, da estrarre dal femore non cremato, del padre naturale, disvelatogli nel corso del processo.


Questa richiesta potrebbe essere fatta dopo la sentenza definitiva (qualsiasi essa possa essere), con l'intento di ottenere risarcimenti per sé e i suoi familiari in caso di assoluzione o dimostrare all'opinione pubblica i livelli di fantasmagoria raggiunti nel corso delle indagini e del processo conclusisi con una condanna definitiva.


antrag ha detto...

Se il confronto fosse positivo, il condannato è figlio del camionista, continuerebbero a valere tutte le altre gravissime critiche rivolte all'operato giudiziario anche dalle righe di questo blog. E la partita giudiziaria e culturale non sarebbe comunque da considerarsi chiusa.

Anonimo ha detto...

Penso che Bossetti sia un testa di c.... ,
Perchè non confessa una volta per tutte ?, pensa di farla franca e purtroppo così sarà nel suo cervellino.
Io lo condannerei all'esilio permanente da ogni rapporto sociale.
Ma non è così, purtroppo troverà qualche delinquente forse anche peggio di lui con cui fare comunella.
Che mondo di m....

Anonimo ha detto...

Buongiorno.
La mamma è sempre la mamma anche se buttana ma i figli al paparino speriamo che gli sputino in faccia.
Il caffè stamattina mi è riuscito benissimo, sono pronto, ciao Vanna.

Wolf ha detto...

Gilberto ha detto...

Però ti viene il dubbio

Ma quel test di paternità di raffronto tra Giovanni Bossetti e Massimo Bossetti è stato fatto dall'accusa o non è stato fatto in quanto considerato un orpello investigativo?

4 ottobre 2018 20:54:00 CEST


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Se non è stato fatto il raffronto è palese che alla Ruggeri non interessava la verità e fugare ogni dubbio, ma difendere a tutti i costi l'assurda trama che ha montato ai danni di Bossetti.

Gilberto ha detto...

Credo che il ricorso della difesa sarà corposo, molto corposo, tanto da farmi sperare in una assoluzione nonostante tutti i gufi che remano contro. In ogni caso come dice antrag in caso di condanna definitiva non credo che la famiglia si darà per vinta. Quella paternità potrebbe ancora riservare sorprese.

Risulta sempre più evidente che un documento agli atti non c'è…

Gilberto ha detto...

Le ultime riflessioni e ipotesi qui nel blog hanno incrementato i 'no non mi è piaciuto' riferito all'articolo di Prati. Segno che qualcuno comincia a irritarsi perché le cose potrebbero non andare come spera?

Gilberto ha detto...

… e davvero commovente l'impegno profuso dai colpevolisti più o meno anonimi, per stile e per contenuti da veri tifosi allo stadio (manca solo il logo e i simboli). Per qualcuno che condanna, 'per istinto' (detto da lui), non c'è bisogno di argomenti, di documenti, di inferenze… basta la fede nella propria squadra...

Vanna ha detto...

Condivido i tuoi ultimi post.
A proposito chi fu il maestro del Savonarola?
Non lo so!
Grazie!

Vanna ha detto...

"Il caffè stamattina mi è riuscito benissimo, sono pronto, ciao Vanna."

Già preso grazie.

Vanna ha detto...

E si condanna sulle strisce, senza la presenza di legali, senza nuove analisi, senza ulteriori confronti, senza prove vere!
(Le prove ci sono ma al contrario)

Ma di cosa stiamo parlando?

Altro che un "vulnus", questa è un'artiglieria!

Bruno ha detto...

Sono certo che Bossetti in ogni caso non mollerà mai e griderà fino alla morte la sua innocenza. Diamogli la possibilità di rifare una nuova prova del dna, chiede solo questo. Si è speso 10 spendiamone ancora 30 euro ma almeno gli sia questa possibilità.

magica ha detto...

ho notato anch'io i (NO) sotto l'articolo attinente a questo caso . bisogna proprio essere dei malfidenti , di quelli che condannano senza riserve , tanto a pagare è un muratore qualsisi , tanto a loro non frega, nemmeno se venisse giu' GESU' CRISTO A INFORMARCI SUL VERO COLPEVOLE . BOSSETTI dovrebbe e marcire in carcere . io sono convinta invece che BOSSETTI sia innocente , non perchè BOSSETTI , deve essere per forza innocente.
ma, avendo seguito il caso, visto i protagonisti ,lo stupore di una famiglia , incastrata nella vicenda di un omicidio .
un omicidio fattibile da persone abituate a omicidi seriali ,come quelli dell'est .
.secondo me i colpeoli , sono quelli della macchina che la fermarono la ragazzina , forse a chiedere una informazione .l'hanno vista parlare con due persone , le quali avevano la macchina in funzione , pronta alla partenza .

Antonello ha detto...

Credo che ci sia una differenza fondamentale in questa storia che probabilmente in certe facoota' non riescono a spiegare ai propri sordi allievi, forse dovendo impiegare le ore di lezione in laboratorio ad interpretare a modo proprio l'ininterpretabile.

Allora, la scienza ti dovrebbe saper dire, ed a volte sbaglia pure lei (anche a questo servono le prove del nove), quali Dna vengono rinvenuti in un corpo e se sono identificabili, quali "sequenze" avrebbero, quindi sanno dire se li c'e' un Dna o no, ovvio? Non so, forse e' ovvio doverlo rieptere, so che e' cosi', poi il dato mero e freddo passa nei meandri dei Tribunali (giusto per spiegare qualcosa a chi accusa gli altri di castronerie proprie), cosa succede poi nei Tribunali?

Che domande, per Procedutale i dati oggettivi si portano agli atti, ed in dibattimento con il contraddittorio, si formano le prove ed i liberi convincimenti degli stessi Giudici.

Ma se un Giudice ha un Dna ed un suo presunto titolare, non ha ancora gli elementi per cinvincersi liberamente se condannare o meno oltre ogni ragionevole dubbio, non li ha, anche quel Dna fosse identificato, e perche' non li ha? Cosa diavolo gli manca ancora dicono le schiere di quelli con la maglietta tutta colored di difesa del colpevolismo e non della verita'?

Semplice, Signori/e manca IL NESSO DI CAUSALITA' fra il ritrovato Dna ed anche solo la presenza del suo titolare durante l'ipotizzata scena aggressoria.

Molto semplicemente, ed a monte senza contraddittorio non si forma nessuna accademica "prova" ne tantomeno si ricompone qualche straccio di verita' per forza.

E questa e' la mia analisi in coscienza, se dovessi io avere un qualche libero convincimento cercherei di fare per primo, ed in conþaddittorio, la PROVA DEL NOVE (idonea anche a scongiurare sempre possibili errori) ed IL NESSO CAUSALE fra il Dna rinvenuto, il suo titolare e la sua riconducibilita' agli eventi di cui trattasi.

E' cosi' difficile comprendere questo elementare passaggio?

Antonello ha detto...

(Continua da sopra)

Ed e' quello che qua manca, aldila' di vizi procedurali sulla formazione della cosidenominata "prova", che qualsiasi NON LAUREATO sa che si forma in dibattimento e con il contraddittorio fra le parti.

Quindi, il test sul Dna e' fondamentale alla dignita' del Procedurale, non alla libera interpretazione delle diverse idee (a parte che potrebbe tale test sconvolgerne ad alcune) e non al lato Sostanziale (la ricerca della verita' non sembra sia un'esclusiva recintabile e titolabile) ben anche e meno male diverso da quello del processo.

Ed e' li che anche oramai noiosamente i continui interventi di chi sappiamo vorrebbero ridurre il discorso senza mai prendersi poi la sacrosanta responsabilita' di affrontarne alcuno, e quindi non la conferma del test e della prova del nove su quanto assunto, e ne il fatto che quanto si assume espone alla piu' grave crisi del Diritto dopo "Il caso Tortora".

Perche' un Dna rinvenuto a tre mesi su un corpo esposto alle intemperie, di cui non si e' manco sicuri del motivo della sua dipartita, di cui non si conosce ne il luogo ne il tempo della sola aggressione che si presume, di cui non si sa se si e' attinto o se sarebbe stato attinto, ne da quale arma, dimostra SOLO CHE LI UN DNA CI SAREBBE PUNTO.

Ed eccolo qui il motivo dei grossolani errori e degli interventi a capocchia di chi invece non vuole si affronti ne questo vero nodo sostanziale e ne il nodo procedurale della formazione dell "prova" andando invece di corsa, per onesta' ed umilta' intellettuale, a fare alla presenza della difesa tutte le prove del nove coscienziali di questa terra.

E lasciando perdere che se vedi una marmotta in Val Camonica dovresti correre a denunciare i tuoi occhi che guardano invece di ridere di chi sfodandoti te lo chiede quando nessuna marmotta vive invisibile, che denunci? Cio' che liberamente i tuoi occhi vedono di diverso da altri?

Chiedo scusa, ma perche' certe kazzate qualcuno/a non se le va a sparare nel cortile davanti ad una birra con gli sventurati amici piuttosto che esporle qui alla pubblica ilarita'?

Ma e' incredibile, svii la sostanza dei fatti, eviti che si possa fare la prova del nove su come tu arbitrariamente, senza contraddittorio, pensi siano andati, riconsegni discrezionalmente la patente di "prova" senza voler infilarti in testa che solo tu la definisci e crei tale e senza fondamenti causali indispensabili vederla tale, e vieni qui a raccontare barzellette elemosinando a chi pensa e discute di orizzonti diversi semmai di denunciare l'orizzonte che ha visto?

E no, troppo semplice, adesso se vuoi la verita' te la vai a cercare, con qualcuno che costantemente ti ricorda di guardare il dito.

Ma neanche la misura del ridicolo, quando si dice il terrore che anche solo in un innocente blog si possano affrontare argomentazioni differenti e scomode.

Mah, e di nuovo si confondono sentenze con idee, deduzioni anche semplici con induzioni alquanto artigiane, personalismi con concetti generici, casi giudiziari con forse rivalse del tutto personali, la ricerca dell verita' con partite monotematiche fra splendidi bimbi contrapposti da due bicamerali colori.

Dove non c'e' infantile bicameralismo politico conveniente lo si vorrebbe portare ad ogni costo nel Paese buttandolo nel cestino del giudiziario facendolo passare dalla finestra una volta uscito dalla porta, sempre questa continua offesa all'intelligenza delle persone ed alla propria misera ricchezza di strategie sempre piu' in bella mostra.

Non so se e' chiaro ma ciascuno si autocertifica per i comportamenti che assume senza che nessuno debba perder tempo ogni volta a prestare opera di assistenza sociale ricordandoli.

(Continua sotto)

Antonello ha detto...

(Continua da sopra)

Manca il NESSO DI CAUSALITA' e la PROVA DEL NOVE, in base ai quali quel Dna diventerebbe la conferma o la smentita della tesi accusatoria, ma badando bene che non si ha l'anello al naso, non si puo' risolvere uno e l'altro no, ambedue i criteri indispensabili sono ancora tutti li da assolvere, cosa? Io dovrei denunciare cio' che vedo mentre chi e' deputato a vedere non denuncia e non cambia rotta?

E dai, e smettetela di offendere sempre l'intelligenza e la pazienza educata degli/delle interlocutori/e, che non vi fa onore e ne vi chiama a nessun tipo di premio.

Rispettare la verita' che si ricerca e' qualcosa di diverso, e' affermare una convinzione anche spiegando ed argomentandola i criteri del proprio convincimento, ed una Toga non credo esuli.

E chiudo con una citazione di E. Tortora attinente in se "Io sono innocente Signor Giudice, spero lo siate anche Voi".

Roberta ha detto...

Comunque per chi fosse interessato stasera a Quarto Grado saranno presenti, oltre agli avvocati di Bossetti, anche tutti i consulenti della difesa, Bassetti e Nicotera compresi.

Ivana ha detto...

Il fatto è che, nel processo, Bossetti (almeno finora!) non ha chiesto la ripetizione del test di paternità.
Gli avvocati difensori hanno contestato (e ancora contestano) l’utilizzabilità e l’affidabilità, dal punto di vista scientifico, del profilo di Ignoto1.
Nel processo, finora, nessuno ha messo in discussione la questione paternità e non sono state fatte richieste specifiche su tale argomento. La richiesta di perizia, da parte della difesa, riguardava, infatti, richieste esplorative e generiche, non mirate, chiedendo cioè l’ispezione degli indumenti della vittima, onde verificare se su tali indumenti fosse possibile trovare ulteriori tracce biologiche attribuibili all’imputato o ad altri eventuali contributori.

Sulla questione paternità ognuno di noi, giustamente, ha tratto una propria personale e ininfluente opinione, da rispettare doverosamente.

Inoltre, non mi permetto di esprimere il mio parere riguardo alle scelte strategiche della difesa, semplicemente dico che, da tempo, sono giunta a maturare la mia conclusione riguardo alla “vexata quaestio” della paternità, conclusione che diverge da quella di Gilberto e di altri.

Anch’io, se posso comunque esprimere un’opinione da inesperta in ambito giuridico-forense, avrei preferito, come aveva già detto Luca Cheli, che la difesa si fosse concentrata su pochi punti ben chiari e mirati, ma poiché ha agito come, appunto, ha fatto, penso che i difensori , da professionisti in ambito forense quali sono, avranno avuto i loro più che validi motivi. Da profana non mi risulta facile condividerli, tanto più che, finora, hanno condotto a due pesanti condanne, ma, comunque, correttamente mi astengo dal giudicare e mi limito a ripetere che ormai ho tratto la mia personale e ininfluente conclusione, come ognuno di noi ha tratto la propria.
La mia personale e ininfluente conclusione è derivata dalla superficiale e incompleta conoscenza degli atti del processo, come credo sia per tutti noi.
So che agli atti del processo ci sono tutti i documenti scritti e firmati dai genetisti dell’accusa e della parte civile. Insomma, la Corte avrebbe giudicato considerando che l’effettivo contrasto è stato tra le valutazioni (anche scritte e firmate) dei consulenti dell’accusa e della parte civile e le semplici opinioni dei difensori dell’imputato…
Mi risulta che agli atti ci siano tra gli altri:
1) La relazione del Reparto Investigazioni scientifiche di Parma (R.I.S.) sugli accertamenti biologici effettuati sugli indumenti indossati da Yara Gambirasio con allegati gli elettroferogrammi in formato pdf dei campioni di DNA prelevati dai reperti 31 (slip) e 62 (leggings)
2)La consulenza genetico –forense dei prof. Cristina Cattaneo e Andrea Piccinini sulla relazione di parentela tra Giuseppe Benedetto Guerinoni e l’individuo convenzionalmente denominato “Ignoto1”
3) La relazione preliminare dei dott. Carlo Previderè e Pierangela Grignani sulle analisi genetico-forensi sul campione di DNA di Ester Arzuffi e il verbale di prelievo salivare di Ester Arzuffi in data 27.7.2012
4)La relazione preliminare sugli esiti delle analisi genetico-forensi, su substrato biologico presente sul boccaglio per alcoltest usato da Massimo Giuseppe Bossetti, dei dott. Previderè e Grignani.
5)La relazione del prof. Casari e la relazione dei dott. Previderè e Grignani autori, questi ultimi, della caratterizzazione del profilo genetico dell’imputato e dei suoi familiari e della comparazione tra il profilo denominato “Ignoto1” e quello di Massimo Giuseppe Bossetti.
(continua)

Ivana ha detto...

(continua)

A tali documenti si aggiunge che:
a) La dott. Gino ha confermato, durante la sua testimonianza in aula, che, sulla base del test di paternità da lei eseguito a Torino, Massimo Giuseppe Bossetti non è figlio del padre legale. Infatti all’avvocato della parte civile, Andrea Pezzotta, che le aveva chiesto conto di alcuni esami di paternità, fatti eseguire dai Bossetti dopo l’arresto del 16 giugno 2014, la dott.ssa Gino, consulente della difesa, aveva affermato che nell’estate del 2014 era stata incaricata dall’Università di Torino, a cui si era rivolta la famiglia Bossetti, di verificare se Giovanni Bossetti era il padre biologico di Massimo e che l’esito di tale test era stato negativo. Era risultato, quindi, che Massimo è figlio di un altro uomo, quindi non figlio biologico del padre legale.
b) La madre e il fratello di Massimo Bossetti hanno scelto, in aula, di avvalersi della facoltà di non rispondere.
d)Come scritto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, “vi è stato un contrasto tra numerosi contributi tecnici, sostanzialmente concordi tra loro da parte dei genetisti Lago, Staiti, Gentile, Previderè, Giardina, Casari e Portera) e alcune sporadiche affermazioni prive di organicità, in quanto neppure organizzate in apposite relazioni scritte (senza riferimenti bibliografici e di letteratura scientifica a sostegno) rese da uno solo dei due consulenti della difesa (dott. Capra) posto che l’altro (dott.ssa Gino) non ha formulato effettive obiezioni a tali consulenze. L’unico che ha formulato alcune sporadiche obiezioni agli elaborati consulenziali dell’accusa pubblica e privata, il dott. Capra, ha mostrato criticità nella propria attività professionale in quanto non sempre svolgeva i controlli positivi e negativi.
Il dott. Capra ha finito per fornire alcune ammissioni che convalidano la fondatezza delle valutazioni dei consulenti dell’accusa pubblica e privata e quando, con la produzione da parte del RIS dei dati grezzi, è stato messo in condizioni di dimostrare la fondatezza delle sue obiezioni, non ha formulato alcuna valutazione, diversamente dal dott. Portera che ha mostrato di aver avuto tempo e modo per commentare quei dati grezzi.

Dopo simili affermazioni, il genetista della difesa (che si era assunto l’incarico di visionare i dati grezzi) avrà tranquillamente continuato, per la parte genetica, a non sottoscrivere neanche il ricorso in Cassazione della difesa?
Spero che stasera, a Quarto Grado sia presente soprattutto il dott. Capra e che ci possa illuminare riguardo all'incarico da lui assunto e all'effettivo contrasto (con la tesi dei consulenti dell'accusa e della parte civile) da lui sostenuto nel processo.

Ivana ha detto...

Dimenticanza

Leggasi: (da parte dei genetisti Lago, Staiti, Gentile, Previderè, Giardina, Casari e Portera)

Scusate

Ivana ha detto...

Ulteriore dimenticanza

Leggasi:
Dopo simili affermazioni da parte del giudice estensore delle motivazioni della sentenza di secondo grado,

Mi scuso nuovamente

Anonimo ha detto...

Calmati Antonello, respira.
Io non li dò 30 euro per quel pezzente e comunque non si chiama prova del nove.

Gilberto ha detto...

Quindi Ivana

Mi stai confermando che agli atti non esiste nessun documento in merito al test di paternità Massimo e Giovanni Bossetti.
Esiste solo la dichiarazione della dottoressa Gino "figlio di un altro uomo". Non c'è altro riguardo a quella verifica richiesta dal Gip

o sbaglio?

Gilberto ha detto...

Vedi Ivana
Tu dici che ognuno ha le sue opinioni, ma un conto sono i fatti e un conto le opinioni. Dici che

"Sulla questione paternità ognuno di noi, giustamente, ha tratto una propria personale e ininfluente opinione, da rispettare doverosamente."

Ma agli atti non c'è alcun documento questo è un fatto non è un'opinione. O no? Mi sembra che stai confondendo i fatti con le opinioni. Il fatto è che se non esiste un documento come si può asserire che Massimo non è figlio di Giovanni? Perché lo dice la dottoressa Gino? Ma se non sappiamo nemmeno su quali reperti è stato effettuato il test. Ivana ti ritieni una persona concreta e razionale, eppure mi sembra che il tuo è più che altro un atto di fede.

Ivana ha detto...

Gilberto,
per me sono significative sia la chiara testimonianza della dott.ssa Gino sia la relazione dei dott. Previderè e Grignani autori, questi ultimi, della caratterizzazione del profilo genetico dell’imputato e dei suoi familiari ...
Essendo stata fatta dai dott. Previderè e Grignani la caratterizzazione del profilo genetico dell'imputato e dei suoi familiari, ciò spiega (almeno per me!) che i risultati di una tale caratterizzazione, non contestata dalla difesa, hanno permesso a due Corti giudicanti di mettere nero su bianco che era assolutamente pacifico, e non contestato, che G. B. Guerinoni fosse il padre naturale di M. G. Bossetti dal momento che la dottoressa Gino (consulente della difesa) aveva confermato che Massimo Bossetti era figlio illegittimo.

Gilberto ha detto...

Ivana

Ti aggrappi ai metodi quantitativi e ai numeri… ma in fondo in fondo ti leghi all'autorità del momento. Se tu fossi vissuta ai tempi di Galileo ti saresti schierata con gli aristotelici.

Gilberto ha detto...

Vedi Ivana
Si tratta proprio dell'ipse dixit, la detto un'autorità (e indiscutibilmente Aristotele lo era). Però bastava guardare nel cannocchiale (una prova documentale) cosa che non era necessaria perché l'autorità doveva bastare. Si tratta proprio di fede Ivana, non di ragione, fede nell'autorità.

Ivana ha detto...

Gilberto,
non posso sapere con certezza come mi sarei comportata all’epoca di Galileo Galilei; so solo che avrei seguito soprattutto la mia capacità logica.
Galileo contestava in modo chiaro e preciso, mentre la difesa non ha contestato in alcun modo la questione paternità e neanche ha chiesto la ripetizione del test specifico tra padre legale e figlio.

Gilberto ha detto...

Ivana

Il problema non è la difesa o l'accusa. E' un tribunale che deve autonomamente offrire tutte le garanzie a un imputato in quanto la sentenza è emessa nel nome del popolo italiano.

C'era una specifica richiesta del Gip che non è stata soddisfatta e c'era una attribuzione di paternità sulla base di pochi nanogrammi di materiale genetico rimasti per mesi in balia di tutto.

Sembrerebbe normale - a prescindere dal valore probatorio di un Dna miracolosamente sopravvissuto e senza altri indizi - procedere a una verifica di paternità sul padre legale espressa in un documento.

Poco importa se non c'è stata contestazione, era compito del tribunale verificare quello che veniva dichiarato dall'accusa, senza riscontri documentali, con un proprio consulente, tenuto conto che nessun documento era agli atti e pure si dichiarava che nessuno dei figli della signora Arzuffi era figlio genetico del marito.

Vedi Ivana, il problema non è né l'accusa e né la difesa, è la garanzia dei diritti costituzionali dell'imputato più volte violati (vedi i filmati del furgone).

Gilberto ha detto...

Ivana
Aggiungo che la capacità logica di una persona, non dico la tua, è quasi sempre influenzata da un contesto sociale. Le emozioni giocano un ruolo anche quando non ne siamo consapevoli. Sono davvero poche le persone che riescono a non farsi influenzare.

A quei tempi c'era la tortura. Oggi c'è ancora, in versione mediatica, colpevolizzando e mettendo alla berlina chi osa contraddire il comune sentire...

Gilberto ha detto...

Un'ultima notazione

Le mie osservazioni per dire che a mio parere la Cassazione ne avrebbe di elementi (quelli che ho indicato sono solo due dei tanti) per giudicare severamente (e annullare) i due processi che hanno condannato il muratore di Mapello...

antrag ha detto...

@Antonello
Condivido tutto quello che scrivi.
Ma ripeto inascoltato da mesi che, al di là delle diciture attecchite nella letteratura giuridica, in dibattimento NON PUO' FORMARSI LA PROVA bensì SI ACCERTANO FATTI SOTTO IL RECIPROCO CONTROLLO DI ACCUSA E DIFESA.

Il LIBERO CONVINCIMENTO del anzi dei giudici trova maturazione ed espressione finale in camera di consiglio quando ciascun giudice deve convincersi che quel o quei fatti accertati in dibattimento COSTITUISCONO PROVE DI COLPEVOLEZZA O DI INNOCENZA dell'imputato,


Per evitare equivoci, la mia laurea non gioca alcun ruolo in questo discorso, perché la lode riguarda una ramo dell'ingegneria.

antrag ha detto...

@Ivana

Parli spesso di tue opinioni personali e ininfluenti.

Per quanto riguarda le opinioni "personali" ti mostri irriconoscente verso chi o che cosa ha potuto fartele maturare.

Per quanto riguarda le opinioni "ininfluenti" ti mostri come dominatrice del futuro che non ci appartiene ancora.

antrag ha detto...

Dopo ore e ore di dibattimento, indagini durate qualche anno, grossi investimenti di danaro pubblico basta che qualcuno abbia sussurrato " … è figlio di un altro uomo … ",
perché una persona comune di intelligenza media possa rimanere convinta che il condannato è davvero figlio del camionista e quindi le indagini si sono svolte per il giusto verso?

Antonello ha detto...

@Antrag

Concordo, ed andavo anche oltre, nel senso che dietro il concetto di "libero convincimento" di un Giudice, e se lo fossi io ancora di piu', non ci possono essere assenze di fondamento oggettive.

Mi spiego meglio, si che io Giudice ho la facolta' di "libero convincimento", ma io uomo per condannare chiunque all'ergastolo, in una situazione specifica, ho bisogno di una motivazione che mi spinga a condannare "oltre il ragionevole dubbio".

Quindi in questo caso, prima chiederei all'Accusa di argomentarmi l'indispensabile NESSO CAUSALE fra il rinvenuto Dna e la responsabilita' del titolare negli accadimenti, e nel mio mondo se l'Accusa non me ne da semplicemente io in coscienza non mi sento di poter far altro che assolvere.

Ergo dopo aver chiesto il NESSO CAUSALE ed essendone stato eventualmente da esso convinto nel "libero MA RESPONSABILE convincimento" chiederei per primo il test di Dna della PROVA DEL NOVE di cui si sta discutendo, proprio per non avere remore dopo.

Quindi non so in altri mondi, ma nel mio mondo e' proprio il Tribunale che doveva fare quel test a tutela della prorpia coscienza se a monte ad esempio ci fosse stato veramente un forte NESSO CAUSALE, e cosi' non e', e doveva farlo senza che nessuno lo richiedesse, tanto piu' che dopo averne elargiti per mezza Italia 25.000 si trattava di fare 25.001.

In questo modo IN OGNI CASO avrei la coscienza tranquilla di aver tutelato tutte le istanze, sia quelle della Difesa che quelle dell'Accusa prendendo poi la mia decisione in base a quel punto ad un COSCIENTE, LIBERO E RESPONSABILE CONVINCIMENTO.

Ma per arrivare a questo le indagini devono essere svincolate da ambedue le parti in contraddittorio e cosi' non e', la verita' e' che abbiamo ancora tanta strada da fare per arrivare a capire che TUTTE LE LIBERTA' SONO TALI SOLO SE COSCIENTI E RESPONSABILI.

Ivana ha detto...

C'era una specifica richiesta del Gip che non è stata soddisfatta
Gilberto,
a quale gip alludi?
Io ricordo che il Tribunale del riesame di Brescia aveva sottolineato come l’”aporia” del DNA mitocondriale avrebbe dovuto essere chiarita durante il dibattimento.
Penso che il tribunale di Bergamo non abbia accettato la richiesta di perizia da parte della difesa , essendo una richiesta generica (di esame esplorativo di tutti i reperti ) e non specifica.


antrag,
per quanto riguarda le opinioni “personali” ognuno di noi ha le proprie (maturate attraverso le fonti scelte da ognuno e in base ai propri percorsi mentali) e dovrebbe rispettare quelle altrui.

Per quanto riguarda le opinioni “ininfluenti” siamo consapevoli del presente che stiamo vivendo e che non saremo noi a esprimere, in tribunale, alcuna sentenza nei riguardi dell’imputato Bossetti.

Per tutti/e
Come torno a ripetere, sono d'accordo con coloro (per primo l'avvocato Bonomo!) che ritengono ininfluente la questione paternità. Credo che ciò che si debba prendere in considerazione è, in particolare, l'affidabilità (o la non affidabilità) del profilo genetico detto "Ignoto 1".

antrag ha detto...

Data la elevata esposizione mediatica di questo caso giudiziario,
qualcuno di voi sa se i filmati di giudici, accusatori, difensori, imputato, familiari, intervistati e testimoni anche in situazioni extra-dibattimentali sono stati sottoposti ai test di PAUL EKMA?


Qualche anno fa lessi il suo libro "Emotions Revealed. Understanding Faces and Feelings."

antrag ha detto...

PAUL EKMAN

Gilberto ha detto...

Se dobbiamo por mente locale su due condanne dobbiamo constatare qualcosa di sorprendente e... terribile. Le 'prove', si fa per dire, stanno sulla punta di uno spillo, è proprio il caso di dirlo

a) una traccia infima e improbabile, monca, sopravvissuta contro la logica biologica per mesi alle intemperie e senza sapere se sia coeva al delitto.
b) un'analisi non replicabile
c) una prova di paternità riassunta in una locuzione "figlio di un altro uomo"
d) shampoo color, figurine e sabbia per marciapiedi

Altro non c'è neppure tirandolo per i capelli

La Cassazione riuscirà a confermare la condanna?

Gilberto ha detto...

Ivana
Invece di analizzare i fatti continui a riferirti a qualche autorità, alle opinioni di qualcuno. Seguiti a confondere i fatti nella loro nuda essenza (la mancanza di documentazione o la sua inadeguatezza) con il corollario di opinioni. In questo modo continui a smarrirti in dettagli insignificanti, perdi continuamente di vista quello che è l'essenziale, quello che al di là di tante chiacchere e infingimenti c'è o non c'è...

Gilberto ha detto...

Antrag

Vedi anche il test di Voight-Kampff (Blade runner) androidi o umani? Alias test di Turing. Credo che il test di Ekman (poligrafo) venga usato in alcuni tribunali americani.

Anonimo ha detto...

E poi ci si mette anche sto cazzo di paul ekman, obbligate a cercare sti coglioni ma state attenti al conto alla rovescia, meno 7.

antrag ha detto...

Gilberto mi riferivo alla lettura delle emozione (dire la verità o una bugia, per esempio)dall'atteggiarsi del viso mentre si parla.

c'è stata anche una fortunata serie di telefilm che poggiava su queste ricerche di Ekman e mi pare che il titolo fosse 'Lie to me' (!).
Certo che non parlo di prove giudiziarie …

Ivana ha detto...

Gilberto, hai scritto:
Invece di analizzare i fatti continui a riferirti a qualche autorità, alle opinioni di qualcuno. Seguiti a confondere i fatti nella loro nuda essenza (la mancanza di documentazione o la sua inadeguatezza) con il corollario di opinioni. In questo modo continui a smarrirti in dettagli insignificanti, perdi continuamente di vista quello che è l'essenziale, quello che al di là di tante chiacchere e infingimenti c'è o non c'è...

No, Gilberto! Ho analizzato sinteticamente i fatti processuali e ho citato i nomi coinvolti. Non si può prescindere da tale realtà!
Per esprimermi sull’adeguatezza, o non adeguatezza, dei documenti, dovrei ALMENO averli letti tutti!
Ciò che per te sono dettagli insignificanti, per me non lo sono e per me sono chiacchiere quelle inerenti alla questione paternità. Come ho già ribadito molte volte, ritengo che la questione DNA mitocondriale, non trovato, dell’imputato, unita alle varie interpretazioni non univoche dei genetisti sul DNA mitocondriale minoritario, rappresenti la questione essenziale su cui i miei dubbi sono finora rimasti irrisolti.

Ivana ha detto...

antrag,
se non ricordo male, esistono almeno tre tipi di errore che, durante l'osservazione, un “cacciatore di bugie” può commettere: l’effetto Otello, l’effetto Pigmalione e l’effetto Brokaw.

A domani

Anonimo ha detto...

A te la Ruggeri se potesse ti spella vivo, con chi credi di avere a che fare ?, siete tutti da denunciare ma mi hanno detto che non si può e quindi divertitevi ancora un poco.

Anonimo ha detto...

Io stavo scherzando, non mi ricordo come si fa la faccina che ride, dove siete scappati tutti ?

Anonimo ha detto...

:)

Anonimo ha detto...

Buongiorno, :)
Cavolo, Pluto stai fermo

Guglielma Vaccaro ha detto...

Beh, tutti silenti? Non avete sentito le mirabolanti novità di tutto il pool riunito?
Sturlese Tosi ha perfino abbozzato la teoria tanto cara a Gilby (non c'è prova della paternità di Guerinoni,gli avvocati non hanno potuto verificare ecc.), PECCATO CHE 1) La Gino non fosse presente a dire la sua (si è capito che non fa più parte del gruppo e soprattutto 2) Camporini ha detto più o meno che " Non ce ne frega niente di Guerinoni, la questione è tutta su Bossetti".

Ma soprattutto Marzio Capra ha certificato che IL DNA VOLA! Caspita, chiamate tutte le università, organizzate a strettissimo giro convegni in tutto il mondo! Piccolo dettaglio, come mai ha fatto questa uscita? Temo ci sia un solo motivo, se vola è perchè sulla vittima è planato il dna del suo assistito, se no perchè affermare un dato simile?

Ma lo ha detto da qualche parte in tribunale, in qualche perizia? A me non risulta, ma probabilmente mi sbaglio.

Ah, quasi dimenticavo: Salvagni ha detto che Gill NON è un consulente della difesa.

Se non vi fidate di me ci sono le registrazioni, care e cari.

Illuminatemi.

Anonimo ha detto...

Si illumini da sola, Signora Vaccaro!
Con una lampada abbronzante casomai…
Cosa cerca qui ?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma insomma, nessuno che risponde ai miei quesiti? Perizie, tracce della Gino, eliche roteanti?

antrag ha detto...

La questione della paternità non c'entrerebbe, se tutte le altre cose portate come "prove" avrebbero almeno un grado minimo d'incontrovertibilità.


Indicherebbe comunque, in caso non fosse confermata, la fresconeria con cui sono state concluse le indagini e portati avanti due processi, a spese dei cittadini italiani.


E potrebbero interessare anche i giudici di cassazione, che pur non entrando nel merito contrapponendosi al libero convincimento dei giudici, potrebbero avere "qualche perplessità" di tipo formale su come siano stati accertati presunti fatti.

antrag ha detto...

secondo rigo…
avessero

antrag ha detto...

@Bruno
auguri di buon onomastico!

Guglielma Vaccaro ha detto...

Oh, l'ha detto Camporini che Guerinoni non interessa, chiedete lumi a lui.

Gli altri che dicono?

Vanna ha detto...

Ivana:
"Il fatto è che, nel processo, Bossetti (almeno finora!) non ha chiesto la ripetizione del test di paternità."

Ricordo che lo ha chiesto come lo hanno chiesto gli avvocati.

Roberta ha detto...

Sbarluscichi già di tuo, non hai bisogno di essere illuminata.
Ti sei fatta domande e ti sei data risposte!
Ma come spesso succede dimostri di aver capito poco di quello che si è detto ieri sera.
Non voglio pensare sia la malafede che ti spinge ad estrapolare due parole da un contesto e strumentalizzarle a tuo piacimento.

Camporini è stato chiaro.
"non ci interessa Guerinoni" (ha ragione, che sia figlio o meno suo poco importa ai fini della risoluzione del caso).
Ha detto: lasciamo stare Guerinoni. Vogliamo un confronto diretto tra il DNA di Bossetti e quello trovato sulla traccia.

La cosa che chiede Bossetti da anni. Quello che tutti ormai hanno capito, tranne te.

Difficile che la luce arrivi fino a te. Ha ragione chi dice che stai sulla luna.

Wolf ha detto...

A pagina 40 della sentenza di appello:

È acquisita la certezza che Giuseppe Guerinoni fosse il padre biologico di ignoto1, un dato che non era in discussione essendo stato confermato anche dalla consulente della difesa Sara Gino.

Cara Guglielma, se pure nelle sentenze ci infilano menzogne, ti toccherà difendere la corte che le ha sottoscritte. Sarebbe un bell'incarico da non lasciarsi sfuggire.
Ti aspettano fama e denaro. :-)

Sara Gino come avrebbe potuto fare una tale conferma se neppure ha visto il Dna di Ignoto1?

roberta ha detto...

Tornando a Capra e alla sua dichiarazione: "il DNA vola" voglio sperare che almeno sulle parole di un genetista affermato tu non abbia da dire dall'alto della tua laurea in giurisprudenza.
Guarda, l'ho capita io la frase di Capra... non strumentalizzarla anche tu mettendoti al livello di quelli che strepitano su FB dopo una laurea triennale in biologia.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Grazie, mi servivano i commenti ;-)

roberta ha detto...

Bravo WOLF!
Sarah Gino non ha confermato un tubo.
ha detto che la striscia di Ignoto1 corrispondeva a Bossetti.
E' vero. Infatti è in carcere per questo motivo.
Poteva mai mentire in aula? No, perchè è una persona seria a differenza di altri che non cito.

Il problema è e rimane uno solo.
Quel risultato (Ignoto1) è reale? Perchè se togli un allele al posto di un altro, la musica cambia. E visto che è stato fatto (togliere l'allele in più), visto che sono stati utilizzati kit scaduti, visto che manca il mitocondriale, ecc ecc, dobbiamo continuare a prendere quella striscia come riferimento o ci decidiamo una volta per tutte a fare un confronto diretto???

Guglielma Vaccaro ha detto...

P.s. la Altea ha smentito Il suo caro Migliorini, praticamente gli ha dato del deficiente (lo so, vuole colpire me, in realtà ha appena scritto che le questioni da lui sollevate con 123456789 post sono irrilevanti).

Peccato, nei post precedenti diceva il contrario.

Vi adoro, siete divertentissimi....e come accorrete appena scrivo!

Ciaoooooooooooo

Vanna ha detto...

Condivido in toto: Antonello, antrag, Gilberto.
Non condivido:
"...No, Gilberto! Ho analizzato sinteticamente i fatti processuali e ho citato i nomi coinvolti. Non si può prescindere da tale realtà!...

Esiste altra realtà dalla quale non si può prescindere ed è quella piena di problematiche che conosciamo, senza ripetere.

Vi sono molti vulnus che vanno oltre quel dna.

Il dna da solo ed integro non dà colpevolezza da ergastolo, questo è per tutti i paesi civili.

A meno che non si consideri la ragazzina completamente condiscentente senza altri toccamenti e tracce in altre parti del corpo.
E questo è impensabile e aprirebbe altri scenari.

Non mi fido di nessuna specie di "prova" che hanno presentato poiché se sono "prove", accusano chi le ritiene prove non MGB.

Ivana ha detto...

Ricordo che lo ha chiesto come lo hanno chiesto gli avvocati.

No, Vanna, durante il processo il test specifico di paternità non è stato chiesto né da Bossetti né dalla difesa.
I familiari di Bossetti, privatamente, si erano rivolti, nell'estate del 2014, all’Università di Torino che aveva incaricato la dott.ssa Gino di eseguire il test di paternità per verificare se il padre legale fosse anche il padre biologico, ma il test aveva dato esito negativo: Massimo Bossetti, in base al risultato del test, non è figlio biologico del padre legale.

Gugly,
l’avvocato Camporini ha detto ciò che ho continuato a ribadire, affermandolo in modo ancora più perentorio: è inutile pensare a Guerinoni Insomma, come ripeto, è ininfluente la questione paternità.
Ribadisco che ciò su cui la difesa continua a insistere sono, in particolare, due punti:
1) la non affidabilità del profilo nucleare di Ignoto1 (e il dott. Capra ha spiegato che “non c’è niente di più trasmissibile del DNA” e ha aggiunto che “la più grossa anomalia di questo caso è trovare sopra il corpo di una povera ragazzina, che è rimasta per tre mesi all’aperto, le tracce biologiche del presunto assassino perfettamente integre, perfettamente leggibili e le tracce della povera ragazza completamente illeggibili o deteriorate. Se due tracce sono state depositate contestualmente, una al momento della ferita e l’altra contestualmente alle ferite (perché anche il disgraziato, che ha fatto questo, si è ferito) devono avere la stessa degradazione”; non è possibile pensare che sulla stessa traccia, sullo stesso identico punto, si abbiano una traccia presente a livello di DNA mitocondriale e l’altra, invece, completamente assente a livello mitocondriale.
Capisco che il dott. Capra, sapendo di dover esprimersi a livello divulgativo abbia detto, riguardo al DNA , che “non c’è niente di più volatile del DNA” intendendo, come ha subito precisato lui stesso, “di più trasmissibile del DNA”, ma non capisco perché non abbia fatto alcun cenno riguardo a quel famoso DNA mitocondriale minoritario (non appartenente né a Yara né all’imputato) presente “contestualmente” nella traccia 31-G20.
Comunque credo che il dott. Capra abbia avuto troppo poco tempo a disposizione per poter fare un discorso completo.
2) La perizia (con il confronto diretto tra il DNA di Bossetti e il DNA di Ignoto1) Secondo l’avvocato Camporini, se non ci fosse più materiale, e non si potesse ripetere l’esame, l’imputato dovrebbe essere assolto. Come Camporini stesso dice di sapere, ci sarebbero campioni anche della 31-G20 e allora si dovrebbe fare il confronto “con il rischio che venga positivo”.
Nella puntata del 21 settembre 2018 l’avvocato Camporini aveva detto che necessitava partire dall’estrazione, quindi dai reperti. Ora diventerebbe sufficiente un eventuale campione della 31-G20?
Credo che il campione 31-G20 sia completamente esaurito e credo che la difesa punterà, quindi, soprattutto sul diritto di difesa leso.
Concordo comunque con l’avvocato Camporini sul fatto che la Cassazione possa valutare in astratto la necessità di un accertamento genetico di cui si dovrebbe dotare un giudice perché credo anch’io (come avevo già sostenuto) che un giudice non abbia conoscenze tecniche specifiche in materia.

Ivana ha detto...

Precisazione (per cercare di essere chiara)

Credo che per "campioni della 31-G20" (parole usate dall'avvocato Camporini e che io ho riportato), si intenda "provette del campione 31-G20"). Così,almeno, interpreto io.
Quando ho scritto "un eventuale campione della 31-G20" intendevo, quindi, intendere "un eventuale residuo di provetta del campione 31-G20"

Ivana ha detto...

E.C.

Leggasi:
intendevo, quindi, riferirmi a "un eventuale residuo di provetta del campione 31-G20.

Scusate

Wolf ha detto...

Gigi Moncalvo - Giornalista

https://youtu.be/lGT8nXDAKrU

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sul punto ha già risposto millemila volte Chiara, siete voi che non volete vedere.

Anonimo ha detto...

Nel video c'è un punto che ho trovato davvero molto interessante, ma non riguarda le indagini. Bossetti avrebbe dovuto scegliere degli avvocati fuori zona. Il motivo è stato espresso in modo chiaro...

Vanna ha detto...

Ivana scrivi ad antrag:
"...per quanto riguarda le opinioni “personali” ognuno di noi ha le proprie (maturate attraverso le fonti scelte da ognuno e in base ai propri percorsi mentali) e dovrebbe rispettare quelle altrui..."

Mi permetto di aggiungere:

le opinioni non sono " maturate attraverso le fonti scelte da ognuno e in base ai propri percorsi mentali..."

Per me: le opinioni maturano attraverso la lettura delle fonti, sempre ad ampio raggio nel tempo e nello spazio,che ognuno fa in base alla propria capacità di valutare,al proprio cammino culturale, alla propria sensibilità, al personale accorgersi di ciò che non va.
Dopo di che, in autonomia e liberamente, sa leggere la qualità delle fonti,con scrupolo e con logica; sa valutare l' uso che se ne è fatto di quelle fonti, se di parte per liberare o accusare, e la veridicità delle stesse.
E questo si può fare anche leggendo ciò che è stato fatto in questo caso.
Che tizio o caio abbiano detto questo e quello, non significa sia vero.
Se è vero deve essere documentato in tutti i modi e per tutti " gli addetti ai lavori". Ciò non è accaduto ed è evidente!
Non credo proprio che qui, da quel che si va leggendo da anni, si stia portando avanti la tesi innocentista in base ai "propri percorsi mentali", e basta.
Questa frase, buttata giù quasi a mettere il sigillo del capriccio, della superficialità, delle elucubrazioni mentali di ognuno, sa di valutazione riduttiva e poco rispettosa per lo spessore analitico ed umano con i quali si va "difendendo" MGB e famiglia.
Qui si vedono le cose con la logica del cuore che sempre è legata alle meningi.
Qui non ridiamo, non insultiamo, qui affermiamo il diritto a credere nella Giustizia equa che dovrebbe vedere anche i suoi limiti con umiltà e non in base alla scienza applicata e alla lettura del codice e basta.
Se sono ignoranti di dna, accettino confronti no che per fare prova che MGB passa di lì e carica la ragazzina, montano un filmato ad hoc!
Questo è gravissimo, come credere che quella traccia a metà indichi un assassino figlio di...

Personalmente ciò che è stato affermato in quella sentenza è frutto di interpretazione riduttiva, rigida, se non frettolosa dei fatti, e che a quel dna è stato dato un peso abnorme per condannare o per liberare.

Ci sono voluti 20 anni affinché la famiglia Mollicone avesse giustizia.
Subito le strade portavano alla caserma, chi stava lì si disse, era imparentato con l'assassino seriale della Liguria. Si parlava di traffico di droga, di un altro carabiniere morto passato per suicida.

Dopo 20 anni si è avuto il coraggio di dire la verità ufficialmente.
Vedremo le condanne.
Anche per MGB e la sua famiglia arriverà la giustizia.

antrag ha detto...

ok a Vanna, con la speranza che Ivana comprenderà…

Bruno ha detto...

@Antrag grazie per gli auguri.

Ivana ha detto...

Non credo proprio che qui, da quel che si va leggendo da anni, si stia portando avanti la tesi innocentista in base ai "propri percorsi mentali", e basta.
Questa frase, buttata giù quasi a mettere il sigillo del capriccio, della superficialità, delle elucubrazioni mentali di ognuno, sa di valutazione riduttiva e poco rispettosa per lo spessore analitico ed umano con i quali si va "difendendo" MGB e famiglia.


Vanna, la mia frase (che mi appare inequivocabile) è a carattere generale (e infatti ho scritto: “ognuno di noi” e, quindi, in quel “noi” sono compresa io stessa!).
Che cosa c’entra “il sigillo del capriccio, della superficialità, delle elucubrazioni mentali di ciascuno”?

Sì, invece, riguardo alla seguente tua precisazione, anche se io riterrei opportuno venissero effettuate alcune piccole modifiche, per cui direi (posso? Se, però, preferisci come avevi detto tu, scusami, ma premetto che la mia intenzione vorrebbe essere puramente collaborativa): “Le opinioni maturano attraverso la lettura delle fonti, sempre ad ampio raggio nel tempo e nello spazio, che ognuno fa in base alla propria capacità di valutare, al proprio cammino culturale, alla propria sensibilità” e, direi, al proprio vissuto e al soggettivo ritenere di accorgersi di ciò che non va.
“Dopo di che, in autonomia e liberamente”, si fida della propria capacità “di saper leggere la qualità delle fonti, con scrupolo e con logica”; valuta con attenzione l' uso che reputa sia stato fatto “di quelle fonti, se di parte per liberare o accusare”, e la “veridicità”, o non veridicità, “delle stesse”.

magica ha detto...

“Le opinioni maturano attraverso la lettura delle fonti, sempre ad ampio raggio nel tempo e nello spazio, che ognuno fa in base alla propria capacità di valutare, al proprio cammino culturale, alla propria sensibilità” e, direi, al proprio vissuto e al soggettivo ritenere di accorgersi di ciò che non va.
“Dopo di che, in autonomia e liberamente”, si fida della propria capacità “di saper leggere la qualità delle fonti, con scrupolo e con logica”; valuta con attenzione l' uso che reputa sia stato fatto “di quelle fonti, se di parte per liberare o accusare”, e la “veridicità”, o non veridicità, “delle stesse”.
CONSIDERAZIONE DI IVANA ,
Dopo di che, in autonomia e liberamente”, si fida della propria capacità “di saper leggere la qualità delle fonti, con scrupolo e con logica”; valuta con attenzione l' uso che reputa sia stato fatto “di quelle fonti, se di parte per liberare o accusare”, e la “veridicità”, o non veridicità, “delle stesse”.
--------------------------------------------------------------------- SE bossetti divesse essere scagionato che significherebbe? che ognuno di noi non sa valutare con scrupolo o logica ? ciao

magica ha detto...


scusate .non sono in grado di correggere lo scritto postato sopra : il post è di IVANA ,
il mio dopo la riga ok?
buonaserata. da magica

Gilberto ha detto...

Ivana e il cannocchiale di Galileo

Vedi Ivana
Quando Galileo invitò i suoi 'detrattori' a guardare nel cannocchiale e pronunciò il celebre 'eppur si muove' loro non vollero guardare

Tu dici di guardare alle fonti

La fonte Ivana non è quello che dice la dottoressa Gino, è il documento al quale la dottoressa si riferisce. Quello è il cannocchiale. Ma non siamo in grado di guardare.

La verifica della paternità non è costituita da una dichiarazione, è il documento che agli atti non si trova, che non è stato allegato né dall'accusa e né dalla difesa.

Mi chiedo: non troverà strano la Cassazione che si dichiari che Massimo Bossetti non è figlio di Giovanni Bossetti senza che ben due tribunali non abbiano proceduto a una verifica (guardando nel cannocchiale di Galileo e invece accettando semplicemente, in modo aristotelico, l'ipse dixit?)

Una prova di paternità (disconoscimento e non) presuppone sempre una documentazione.
C'è poi un altro aspetto da considerare. Non è in gioco solo la sorte dell'imputato, è in gioco anche la reputazione della signora Arzuffi e della sua famiglia.

Chiedo a tutti i partecipanti a questo blog "è mai possibile che si dica che tutti i figli sono illegittimi, che la stampa lo ripeta e agli atti non compare la documentazione bio-genetica che lo attesta con l'indicazione dei reperti utilizzati, delle procedure adottate, dei risultati analitici?



Bruno ha detto...

@Gilberto la penso come te e da tanto tempo.Inizialmente in modo completamente diverso. Poi ho iniziato a documentarmi meglio ad ascoltare e leggere molto sul caso Bossetti. Sono giunto alla conclusione che Bossetti, almeno per me potrebbe essere innocente, per questo mi aggiungo anche io a tutti gli altri che vorrebbero sia fatta una nuova perizia. L'esempio che hai fatto del cannocchiale di Galileo è lampante, se una persona non lo capisce o non vuole capirlo non si può fare niente. Ritengo che questo sia un caso emblematico per poter credere oppure no nella vera giustizia.

antrag ha detto...

Chiedo a tutti i partecipanti a questo blog "è mai possibile che si dica che tutti i figli sono illegittimi, che la stampa lo ripeta e agli atti non compare la documentazione bio-genetica che lo attesta con l'indicazione dei reperti utilizzati, delle procedure adottate, dei risultati analitici?
ottobre 2018 21:39:00 CEST

Gilberto, il meccanismo è questo:
«Dico ego, tu dicis, sed denique dixit et ille: dicta post toties, nil nisi dicta vides»
già vituperato da Goethe e Schopenhauer.




Gilberto ha detto...

Sì antrag

Lo dico io, lo dici tu, ma, infine, lo dice anche quello. Dopo che lo si è detto molte volte, nulla vedi se non quello che è stato detto...

Si tratta delle voci che corrono, quello che in psicologia sociale è detto effetto Pigmalione o profezia che si autoadempie.

Un fattoide diviene fatto per il fatto (scusate il bisticcio) che si da per scontato che quello che è stato detto è vero in quanto è stato detto.

La realtà è che non sappiamo neppure, se esiste quella prova di paternità in quel di Torino, chi abbia effettuato le analisi e di chi sia la firma del genetista che ha firmato.


Ivana ha detto...

Gilberto, il paragone da te addotto non mi appare calzante.
Galileo contestava in modo chiaro e preciso, scatenando le ottuse reazioni dei teologi ancorati a quanto era scritto nella Bibbia (documento da loro ritenuto sacro).
Nel processo a M. G. Bossetti nessuno ha contestato la questione paternità e, quindi, a che cosa sarebbe servito far indossare (parlando metaforicamente) la “lettera scarlatta” alla signora Arzuffi??
Il processo a M. G. Bossetti non riguarda il rapporto di filiazione (biologica, o non biologica) tra il padre legale e quel determinato figlio. In aula la questione paternità non è stata contestata in alcun modo, neanche dalla difesa! Perché i giudici avrebbero dovuto interessarsene? Credo che in un processo si prenda in esame ciò che è oggetto di contestazione. Se nessuno contesta un determinato dato dell’accusa, dato su cui c’è agli atti la relazione scritta e firmata dai dott. Previderè e Grignani, perché metterlo in discussione?
L’avvocato Bonomo, che aveva assunto l’incarico di salvaguardare l’immagine della propria assistita, aveva scelto la strategia della riservatezza e aveva affermato, in un’ intervista televisiva di anni fa, che non era corretto pretendere che la signora Arzuffi ammettesse ciò che lei non si sentiva di ammettere, tanto più che al processo importava soltanto stabilire se quel profilo di Ignoto1, corrispondesse, o no, al profilo genetico di M.G. Bossetti e soprattutto se tale profilo di Ignoto1 fosse, o no, affidabile.
Naturalmente, Gilberto, rispetto il tuo punto di vista, anche se non lo condivido.

Gilberto ha detto...

Ivana
Un dialogo tra sordi… è evidente che non vuoi o non riesci a capire

Comunque voglio fare una previsione, col rischio di venir clamorosamente smentito.

1) Se Bossetti verrà assolto non sentiremo più parlare di paternità. La famiglia del carpentiere si terrà un padre farlocco ben sapendo che il signor Giovanni è il vero padre biologico

2) Se Bossetti verrà condannato non credo che la famiglia si metterà l'anima in pace. La questione paternità ritornerà prepotentemente alla ribalta… e ne vedremo delle belle…

Ed è inutile dirti Ivana che se si dimostrasse che Bossetti è figlio biologico di Giovanni non solo sarebbe del tutto evidente la sua innocenza, ma sarebbe uno scandalo per la giustizia italiana, molto più grave del caso Tortora

Wolf ha detto...

Vi invito a vedere questo video intervista a Carlo Infanti, autore del libro "In nome del popolo italiano"

https://youtu.be/OJHHIK92Lb4

Ci sono diverse rivelazioni che ha estrapolato leggendo gli atti.
Ma senza nulla togliere l'importanza alle altre, mi ha colpito quella a partire dal minuto 20.25.

In merito alle nodifiche degli esami sui reperti,alla famiglia Gambirasio sono stati notificati tutti i reperti tranne quelli degli slip e dei leggins.
Come mai?. A me viene il sospetto che questa mancanza sia voluta per mantenere in seguito la possibilità di aggiungere a questi 2 reperti il Dna di ignoto1.

Vi prego di ascoltare attentamente le parole di Carlo Infanti e se del caso riascoltarle.

Gradirei da parte vostra un vostro parere.

Ivana ha detto...

è evidente che non vuoi o non riesci a capire

Gilberto, pare proprio che non riusciamo a capirci, o, forse, ognuno di noi due segue il proprio ragionamento e, semplicemente, non condivide il ragionamento dell’altro.

antrag ha detto...

@Ivana
" Galileo contestava in modo chiaro e preciso, scatenando le ottuse reazioni dei teologi ancorati a quanto era scritto nella Bibbia (documento da loro ritenuto sacro)."

Cara Ivana, è successo esattamente il contrario almeno nel 1616. Nel vero processo del 1633 le questioni scientifiche furono sotto tono.
I teologi, San Roberto Bellarmino, contestavano a Galileo che non esistessero prove sperimentali della rotazione della Terra intorno al proprio asse e quindi il sistema copernicano potesse trattarsi solo come un'ipotesi. Leggiti la lettera del grande cardinale al Foscarini, amico di Galileo, sull'argomento. Ma leggila tutta e non fare come ha fatto nel suo libro "Hai vinto Galileo" il professor Piergiorgio Odifreddi, che riporta tale lettera solo in parte troncandola quando il cardinale espone l'inaccettabilità a livello scientifico sperimentale del sistema copernicano.


@Gilberto

La frase "Eppur si muove" non sarebbe stata mai pronunziata da Galileo.
Frutto del mito illuminista, laicista, marxista, fu messa in bocca al Pisano dal brillante giornalista italiano operante a Londra, Giuseppe Baretti alla fine del 1700, in una sorta di biografia dello scienziato.

Gilberto ha detto...

Sì hai ragione antrag, anche se nessuno di noi era presente… Se anche non l'ha detto (c'era la possibilità della tortura) di sicuro e per forza l'ha pensato...

Ivana ha detto...

Antrag, non ho nominato il cardinale Bellarmino.
Ho scritto "dei teologi" non ho scritto "da tutti i teologi dell'epoca"!

Galileo Galilei fu condannato dall’Inquizione (che era costituita, o no, da teologi?) La sentenza era stata sottoscritta da ben sette inquisitori su dieci.
I due processi, presso il Santo Uffizio, avvennero perché la teoria eliocentrica era ritenuta eretica dai teologi. La teoria più gettonata all’epoca era che l’infallibilità della Bibbia fosse non solo simbolica, ma anche letterale!

Ivana ha detto...

E.C.
Leggasi: "di tutti i teologi dell'epoca"

Scusate

antrag ha detto...

@ Ivana
potrei smontare ciascuna delle affermazioni che hai fatto sul caso Galileo, rileggendo soltanto documenti storici dell'epoca.
Ma non posso farlo in questo blog, che si occupa di un altro caso.
Le tue parole, rappresentando bene il mito costruito e da abbattere, sminuiscono Galileo come uomo, come scienziato e come credente.

Gilberto ha detto...

E non a caso ho detto l'ha pensato (riferendomi a Galileo). Non sempre si dice tutto quello che si pensa. Allora c'era in gioco l'inquisizione come ricorda Ivana. Oggi il potere si serve di altri modi…

Ivana
Non si trattava solo di teologia, era anche la scienza tolemaico-aristotelica. Ogni epoca ritiene di possedere le chiavi vere per interpretare il mondo. Solo nell'800 la meccanica quantistica (e il dualismo onda particella) sarebbe sembrata un'eresia (e non a caso perfino uno dei più illustri scienziati ancora nel novecento dichiarava che 'dio non gioca a dadi'

In base al principio di autorità la scienza non avrebbe mai fatto alcun progresso

Ivana ha detto...

antrag,
proprio nella sentenza di condanna dell'epoca si legge:
[...]Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura [...]

Ivana ha detto...

In che modo avrei sminuito Galileo??!

Wolf ha detto...

Va bè.... avrei voluto sentire qualche commento a questo video dal minuto 20.25.
Ma siete passati a Galileo :-)

Gilberto ha detto...

Wolf

Sì… ti riferisci alla mancata notifica a Fikri e soprattutto alla mancata notifica di slip e leggins?

In realtà nell'intervista ci sono almeno altri due punti di rilievo dove però il consulente accenna senza approfondire, mi riferisco a Natan e a un altro punto che riguarda i familiari di Yara.

L'ho ascoltato in fretta facendo dell'altro, lo riascolterò con più calma.

Gilberto ha detto...

Non so come si debba intendere l'osservazione sulla mancata notifica di slip e leggins (Esami irripetibili art.360). Un argomento per invalidare quelle prove? Nel caso sembrerebbe strana una tale omissione.

A puro livello di grammatica dei processi e formalismi giuridici capiremo di più con la sentenza della Cassazione dove si potrà valutare quanto è risultato di una precisa programmazione (nel caso non si potrebbe neppure escludere la volontà di far naufragare tutto) e quanto sembrerebbe accidentale e del tutto irrilevante, o al contrario un omissis strategico.

Molto più emblematico il caso del Dna di Natan che se non capito male dall'analisi non risulterebbe figlio della signora Panarese…
Questo per dire dell'affidabilità di analisi che andrebbero sempre rifatte.

Ma qui siamo nei formalismi

Comunque lo si guarda il caso sembra sempre più singolare...

Wolf ha detto...

In poche parole la notifica per gli esami dei reperti deve essere trasmessa alle parti in causa che hanno entrambe la facoltà di nominare e far assistere dei periti all'estrazione dei Dna.

Sorvoliamo la mancata notifica a Fikri, Bossetti non esisteva e quindi rimaneva la famiglia Gambirasio.
Ai Gambirasio sono stati notificati tutti i reperti da esaminare tranne slip e leggins. Il fatto è bizzarro o no?. Sopratutto che questi reperti a distanza di anni sono serviti a condannare il Bossetti.

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