venerdì 14 gennaio 2011

Yara Gambirasio. Finalmente si sa dove e come è stata sequestrata.

La sequenza del rapimento immortalata dalle parole dei testimoni. Tutto si è svolto in pochi secondi sotto gli occhi di Mario Toracco che non aspettandosi di assistere ad un sequestro di persona ha pensato ad un litigio fra fidanzati.



Mario Toracco
Il capo della Polizia, il dottor Antonio Manganelli, ha ostentato fiducia dopo l'incontro di ieri mattina (giovedì) con il Questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, ed il Prefetto Camillo Andreana. Uno strano ottimismo che tutti sperano sia il frutto di qualche indagine segreta non trapelata. Gran parte del suo discorso era imperneata sulla speranza che, ha detto, non deve venire mai meno.
"Credo che chi indaga abbia il dovere di sperare, gli investigatori hanno l'obbligo di individuare la causa di questa scomparsa, colui o coloro che hanno sottratto questa ragazza, devono raccogliere un quadro indiziario per consentire uno sviluppo processuale".
Insomma, chi indaga deve continuare sulla strada intrapresa. Non per niente il Questore martedì ha ribadito, dopo dieci giorni di silenzio, la certezza che Yara è viva. Speriamolo anche noi e fidiamoci delle loro parole anche se le tessere del mosaico non collimano perfettamente.

Ad oggi la confusione, checché ne dicano gli inquirenti, regna sovrana e le strade si sono moltiplicate così che seguirle tutte sarà molto difficoltoso. Ed allora perché continuare ad aprirne di nuove anziché scegliere la più logica e seguirla fino in fondo? Prendere la più logica significa fidarsi delle indicazioni emerse dalle parole dei testimoni. Perché, a dispetto dei santi, sono le uniche cose certe che hanno, e ad osservarle con fiducia, e nella giusta maniera, di indicazioni ne danno! Come ha spiegato bene la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" i tre testimoni, quindi anche Enrico Tironi, non mentono, motivo per cui dalle loro parole si può estrapolare in maniera quasi perfetta la dinamica del sequestro. 

Se alla questura non lo fanno lo faccio io sperando che ne tengano conto. La sequenza che scaturisce dalle testimonianze è questa:

Ore 18.30 o poco più. Enrico Tironi esce dalla casa dell'amico per tornare alla sua a prendere un videogame. La distanza a quell'ora si percorre in circa 10 minuti ma il ragazzo, come testimoniato dallo stesso amico, va sempre piano in auto e potrebbe avercene messi anche di più.
Ore 18.35. La signora Abeni, che abita nella casa di fronte a quella della famiglia Gambirasio, è uscita coi cani. Il piccolo ringhia a due uomini, uno sulla strada l'altro sul marciapiede, che stanno camminando sulla via Rampinelli in direzione di via Morlotti. In quella zona non ci sono negozi o uffici e di solito è frequentata solo dai residenti. Quei due signori non li ha mai visti nessuno.
Ore 18.38. Il padre di una ragazzina che frequenta il centro sportivo incrocia Yara che sta uscendo dalla porta principale. Sta bene e risponde al saluto dell'uomo con un sorriso.
Ore 18.43. Yara mentre torna verso casa spedisce un sms alla amica che doveva andare assieme a lei alla gara in programma per la domenica. Ha gia fatto tutta la via Morlotti e si è infilata in via Rampinelli, tre minuti al massimo e sarà all'incrocio di via Ravasio, dove abita il Tironi.
Ore 18.45. Tironi in auto arriva alla stessa via e supera i due uomini che hanno affiancato la ragazza, probabilmente le dicono qualcosa di simpatico perché lei sorride, dopo duecento metri gira verso casa e la perde di vista.
Ore 18.48. Il signor Toracco è fuori col cane, a 150 metri da via Ravasio, quando sente due persone litigare. Erano un uomo ed una donna, dice, lui la prendeva per le braccia e la strattonava; parlava a voce alta in maniera prepotente mentre lei urlava parole che non ho capito. Ho pensato fossero due fidanzati che litigavano, però, a pensarci bene, la voce che ho sentito era fine come quella di una ragazzina.
Ore 18.50. Il signor Toracco si distrae qualche secondo, per via del cane, e quando si gira nuovamente non vede più nessuno.

La sequenza è questa; logicamente non è stata letta subito nella maniera migliore perché se la mente non sa che qualcosa di grave sta accadendo può elaborare quanto gli occhi vedono in modo diverso da quello reale. Ciò che intendo dire è che il signor Toracco ha creduto di assistere ad un litigio fra fidanzati perché la donna non voleva farsi stringere ed inveiva contro l'uomo che la strattonava ed alzava la voce.

In realtà ha assistito al rapimento di Yara e non se ne è accorto perché mai in vita sua si sarebbe aspettato di assistere ad un sequestro di persona.

Le varie fasi coincidono perfettamente ed anche la presenza del Tironi è spiegabile se si pensa che possa aver lasciato il cellulare dall'amico o che questo non abbia agganciato la nuova cellula, rimanendo inserito alla precedente, perché forse spento.

Tutto si snoda in piena linearità e pertanto la ragazzina non è stata rapita a caso, come sembrava osservando le altre piste investigative, ma è stata scelta perché vista, e probabilmente seguita nei giorni precedenti, ed aspettata in quanto si sapeva che di lì sarebbe passata. E' difficile credere che due persone sconosciute lascino l'auto al lato di una via e passeggino su una strada residenziale senza motivo.

Ma ipotizziamo i loro successivi spostamenti. Abbiamo detto che la signora Abeni li ha visti all'altezza della casa di Yara mentre andavano in direzione della palestra. Abbiamo saputo dal Tironi che erano al fianco della ragazza che percorreva la strada in direzione opposta. Quindi nei dieci minuti intercorsi fra i due avvistamenti loro sono andati fino alla fine di via Rampinelli, ad aspettare che Yara arrivasse, e sono tornati indietro camminando accanto a lei. Molto probabilmente avevano un'auto parcheggiata all'altezza di via Ravasio. Una volta arrivati al mezzo uno è salito accendendo il motore e l'altro ha preso la ragazza.

E qui entra in scena il signor Toracco che vede un uomo strattonare una donna che non vuole farsi strattonare e urla. Mentre lui si gira per controllare il cane la ragazza viene caricata e la macchina parte a fari spenti in direzione di via Morlotti. Per arrivarci servono pochi secondi perché ci sono appena duecento metri. Quando il Toracco rialza la testa, quindi, non vede più nessuno. L'auto non gira a sinistra, in direzione della palestra, ma a destra dove neppure cento metri dopo c'è un sottopassaggio che sbuca in via Tresolzio. Altri duecentocinquanta metri ed è alla rotonda che porta a Mapello. La stessa rotonda nella quale i cani molecolari hanno ritrovato la pista di Yara portando gli agenti al cantiere del nuovo centro commerciale (è probabile sia stata scaricata e messa in un altro mezzo di trasporto), più esattamente all'interno del container in cui dormivano i pavimentisti.

A mio modesto parere è questa la strada che dev'essere esplorata in maniera minuziosa e maniacale. Non vi sto a spiegare bene tutta la situazione che si aprirebbe addentrandosi per questa via, vi dico solo che il padre di Yara ha testimoniato al processo che ha condannato per traffico internazionale di droga il padre dei proprietari della ditta appaltatrice che costruisce le pavimentazioni del nuovo centro commerciale Mapello. E torniamo sempre in quel cantiere. Non penso alla ditta in cui lavorava il marocchino arrestato e subito scarcerato, che ha probabilmente il lavoro in subappalto, ma a qualcuno che in quel posto lavorava sì. Ed allora mi chiedo il motivo per cui, anziché sentire e risentire le persone che erano al centro sportivo, non siano stati interrogati gli operai che quel giorno, e parlo di tutto il giorno e non solo dei momenti antecedenti e successivi al sequestro, erano al lavoro in quell'enorme struttura. E mi chiedo perché le loro foto non siano state mostrate ai testimoni di via Rampinelli, in special modo alla signora Abeni che i due uomini li ha avuti a due metri da sé.

Voglio essere anch'io fiducioso e sperare. Ma alla fiducia devono corrispondere indagini e movimenti adeguati. Il Questore dichiara di essere certo la ragazza sia viva ma poi manda i volontari a controllare i boschi e i laghi. Manda le squadre speciali a sondare il terreno col georadar e da ascolto a pseudo maghe veggenti che sognano chissà quali spiriti. Io voglio essere fiducioso e sperare sia una vendetta progettata da chi è in galera e portata avanti da qualche drogato in combutta con loro che preveda la liberazione di Yara una volta assoggettata alle droghe e quindi tossicodipendente.

Io voglio essere fiducioso, ma più passano i giorni e più mi inquieto e più divento pessimista. Anche perché non vedo uno sbocco nelle indagini. Controllare quindicimila numeri telefonici può portare a scoprire qualcosa in più, non lo discuto, ma solo se chi era in zona ha telefonato col cellulare. E se invece non ha telefonato cosa faranno e diranno il Questore ed il Capo della Polizia? Aspetteranno ancora un altro mese prima di seguire la pista più logica?

13 commenti:

Francesca ha detto...

Se i cani hanno fiutato l'uscita secondaria della palestra e il percorso fino al centro commerciale, gli avvistamenti nell'altra via non sono compatibili

Unknown ha detto...

La ricostruzione è testimoniale, quindi significa che ci sono testimoni che l'hanno vista uscire dall'uscita principale e prendere la via Morlotti. Qui ho citato un uomo all'uscita della palestra perché al tempo non si poteva parlare del ragazzo di 17 anni (lo ha fatto, sbagliando, un programma televisivo). I cani hanno fiutato una strada fatta da Yara nei giorni precedenti, non quella sera. Ciao.

nico ha detto...

Da poco conosco il tuo blog, mi piace come ci si parla in modo civile e approfondito. In merito a questo tuo articolo, non pensi che se é vero che si puo' non dare la giusta iportanza a quanto si vede, é altrettanto facile caricare di significato - a posteriori - una cosa normalissima? Per suggestione, per dare una mano, tanti potrebbero essere i motivi. Non mi sembra credibile che due ''rapitori'' in agguato si facciano tanto notare, e proprio a due passi dalla casa della loro vittima. Soprattutto se sono due professionisti che hanno progettato una punizione nei confronti del padre. Non potrebbe invece essere tutto frutto di casualita' terribili? Balordi che l'hanno vista? E che hanno avuto dalla loro parte un po' di fortuna purtroppo? Ciao

Unknown ha detto...

D'accordissimo con te. Si può credere di aver visto e sentito e si può ingigantire il tutto a livello inconscio. Ma in questo caso credo funzioni all'inverso.

Per il Toracco quella scena, in quel determinato momento, non era importante e sicuramente già al ritorno a casa l'aveva rimossa. Solo in un secondo tempo, dopo aver saputo del rapimento di Yara, l'ha ricostruita.

Lo sbaglio che ha fatto è stato quello di collegarla da subito con l'avvistamento della signora Abeni, la donna che abita di fronte ai Gambirasio ed aveva detto di aver incontrato due uomini. Da lì il collegamento mnemonico ed il pensiero di aver visto gli stessi personaggi. Solo quando ha rielaborato il tutto in modo autonomo, e successivamente con l'ausilio degli esperti della questura, s'è reso conto di aver assistito ad una scena che non comprendeva esattamente le stesse persone perché una non era un uomo ma una donna. Ed infatti è in quel momento che ha ricordato la voce femminile da ragazza.

Che fossero balordi è probabile, ma erano stranamente istruiti sul da farsi e di certo l'hanno passata ad altri nel giro di poco (forse nei pressi della rotonda dove i cani hanno ritrovato il suo odore. Come ritrovarlo se non fosse scesa dall'auto?). Ed è questo fondamentalmente il motivo per cui si controllano le 15000 telefonate partite ed arrivate da e in quella zona. Per scoprire se numeri collegabili ad una azienda o a persone malavitose si sono contattati nei quindici minuti che vanno dalle 18.45 alle 19.00.

Si è detto da più parti che non era un rapimento organizzato, o che comunque non volevano rapire Yara, perché quella sera non aveva allenamento e non doveva essere per strada.

A parer mio, invece, è altamente probabile che l'avessero già seguita, magari anche nei giorni precedenti, e non l'avessero rapita perché impossibilitati dalla presenza di qualcuno. Che si siano riappostati anche quella sera, trovandola sfortunatamente per strada da sola, senza realmente sapere di incontrarla. Da qui il non restare in auto, come forse fatto nei giorni precedenti per non dare nell'occhio (in quella strada i parcheggi sono tanti) e passare a piedi davanti alla sua casa dove hanno incrociato la signora Abeni.

Per quanto riguarda l'essere notati occorre pensare al fatto che le luci non sono proprio il massimo in quella strada e che un uomo anziano con un cane, a centocinquanta metri da te, non è poi così pericoloso. Infatti lui aveva pensato ad un litigio.

Per quanto riguarda gli altri due vecchietti che avevano forato ed erano fermi nei pressi di una delle banche della strada, quelli che hanno fatto dire agli inquirenti che è stata rapita duecento metri prima quando ancora si trovava in via Morlotti (praticamente stava per girare in via Rampinelli), non li ho inseriti perché hanno detto di non aver visto nulla. Stavano aspettando il nipote, perché gli cambiasse la ruota, ed erano all'interno dell'auto in una posizione più avanzata rispetto al punto del rapimento. Infatti non li ha visti neppure il Toracco.

Data l'ora spero di essere stato chiaro, sono in un momento di stanchezza, se no mandami un commento domani, di certo sarò più riposato. Ciao e grazie dei complimenti, Massimo.

nico ha detto...

Grazie Massimo sei stato chiarissimo. Certo tutti vorremmo dare una ragione a cose tanto terribili, e forse se il rapimento di Yara é stato organizzato c'é una speranza di ritrovarla, e magari anche una spiegazione al silenzio dei genitori e all'appello di ''aprire quella porta, quel cancello''. Come se fossero sicuri che lei é tenuta da qualcuno, come se esistessero indagini che non conosciamo ma che esigono la massima discrezione. Succede nei sequestri a scopo di estorsione, per esempio. Anche io comunque credo che Yara sia stata presa da qualcuna che l'aveva gia' vista, ma non riesco a non pensare a uno o piu' pazzi invaghiti di lei, o decisi a prendersi una delle ragazzine della palestra. Qualcuno che le vedeva entrare e uscire, e forse Yara si é trovata nel momento sbagliato al posto sbagliato. Questo ragionamento filerebbe pero' solo se lei fosse scomparsa su via Morlotti, mentre se é stata prelevata in via Rampinelli vicino a casa allora é piu' improbabile che sia stata scelta per caso. Non so, o é una faccenda complicatissima, oppure di una semplicita' terribile e disarmante.

nico ha detto...

p.s. Per quanto riguarda la tua convinzione di dover continuare a cercare nel cantiere, sono assolutamente d'accordo. Impossibile che da lì non sia passata, o non voglia Dio che lì sia rimasta. Vedi Massimo, cerco di capire perché la mia figlia piu' grande ha 13 anni... E vorrei che quel cantiere fosse raso al suolo, fosse anche per un semplice scrupolo. Ricordo un fatto di molti anni fa ripreso da Chi l'ha visto, un bimbo sparito a Roma da un oratorio, i genitori che insistevano sul fatto che mai da lì si fosse mosso, le indagini chiuse. E quel che restava del bimbo trovato dopo vent'anni durante lavori di ristrutturazione. Lì, all'oratorio

Unknown ha detto...

Anche Elisa Claps era rimasta in chiesa. Tanti sono stati i casi del genere. Anch'io speravo in un sequestro quando ho scritto l'articolo, poi, dieci giorni dopo, è arrivata la lettera del pregiudicato che quasi implorava la Questura di tornare al cantiere offrendo in cambio il ritrovamento del militare scomparso anni prima ed i nomi dei suoi assassini.

Conoscendo il modo di agire dei cosidetti border line, quelli che vivono al limite fra legalità ed illegalità, non mi sono stupito affatto del tono usato nella lettera ed ho pensato che anche il questore avrebbe dato ascolto all'uomo. Quando ho scoperto che invece di cercare Yara cercavano chi l'avesse scritta, tramite i computer del quotidiano Bergamonews a cui era stata mandata una copia via mail, ho pensato che qualcosa non andasse come doveva andare.

I testimoni bistrattati nonostante gli appelli a parlare, le lettere inevase nonostante gli appelli a scrivere in anonimato e la garanzia di non ricercare chi le avesse scritte (invece non è così, li cercano eccome), il seguire piste strampalate, quelle indicate dalle veggenti, il silenzio stampa senza una data di scadenza, gli strani scritti della famiglia, sicuramente dettati dalla Questura, sono indizi che portano, in presenza di una richiesta di silenzio stampa, a due conclusioni (chiaramente a parere mio).

1) L'inchiesta si è intrecciata con un'altra ben più grave non ancora completata, quindi le persone coinvolte col rapimento potrebbero essere al centro di altre indagini che abbisognano di qualche mese per essere concluse ed i media potevano arrivarci e rovinare eventuali "coperture".

2)E' stata rapita da un "branco" di cani sciolti che poi l'hanno venduta ad una organizzazione che sfutta all'estero la prostituzione minorile (e una piaga molto più vasta di quanto noi ne possiamo sapere perché non informati in maniera corretta)

Nel primo caso Yara sarebbe morta e non si potrebbe cercare dove eventualmente è sepolta perché si rischierebbe di avvicinarsi troppo ai personaggi coinvolti che al momento devono restare liberi
Nel secondo sarebbe viva ed eliminare la stampa potrebbe significare dare tranquillità all'organizzazione per impedire che la uccidano a causa del clamore. Inoltre, in questo modo, la ragazza potrebbe essere spostata da una nazione all'altra e diventerebbe nuovamente visibile. Non da noi ma da eventuali agganci all'interno della banda da parte dell'interpool.

Però c'è una terza ipotesi che sembra tengano in considerazione mandando i volontari a scavare e controllare (perché ancora ne mandano) ma, a quanto pare, non seguono al 100%.
Ed è la possibilità che sia morta dopo una violenza e sia stata sepolta da qualche parte nel raggio di un centinaio di chilometri da casa sua, come avvenuto spesso in Germania negli ultimi anni (oppure l'hanno sepolta la sera stessa a Mappello)
Potrebbe anche darsi, per finire, che non vadano al cantiere perché quello è il fulcro dell'altra indagine ben più grave, la prima che ho prospettato.

Mi raccomando, non leggermi come fossi l'oracolo. Tieni presente che sto facendo illazioni e forse non c'ho capito nulla di nulla. Ciao Nico, Massimo.

nico ha detto...

Te l'ho scritto e lo ripeto: non sono molti i blog seri come questo, trovo che per la gran parte siano luoghi in cui fare gossip anche parecchio macabro. Qui sento la voglia di capire, quindi no, non ti prendo per un oracolo ma ho trovato un interlocutore preparato e non preso dal vortice del sensazionalismo. Dici una cosa che mi spaventa, quando parli della pedoprostituzione, sembra così lontana. Ma ho vissuto diversi anni a Parigi e i casi sono due: o tutti i pazzi sono concentrati in Francia, o da loro se ne parla e da noi si nasconde il problema. Da madre di una ragazzina di 13 anni e un bimbo di 9 sono piuttosto arrabbiata, certe inforazioni sono di importanza vitale. Ciao,

nico ha detto...

p.s. ho inserito un commento al tuo articolo ''una storia gia' scritta?'' e mi farebbe piacere tu lo leggessi quando hai tempo. grazie

sally brown ha detto...

nico, non ricordavo questa storia di roma, col bambino sepolto nell'oratorio che ha delle analogie tremende col caso di elisa claps: evidentemente certe cose sono un classico...però se le indagini vengono fatte così!

sally brown ha detto...

ciao max ho dato un occhiata al tuo blog, mi piace. ma se tra gli indimenticabili ci mettessi anche senna?
scherzo ovviamente, l'avresti già fatto
ole/.)

Anonimo ha detto...

Mi spiace dire che yara e' la vittima in primis di sua madre che ha permesso a una bambina di 13 anni di uscire da sola in una strada di periferia , alle sei di sera che d'inverno e' come se fosse notte . Mi domando se queste madri tutte famiglia chiesa ecc, non debbano fare meno figli ma poi accudirli e proteggerli, e se questo non e' un caso di abbandono di minori. So che le mie parole saranno impopolari e che qualcuno mi insulterà ,ma lo penso da quando e' scomparsa. E forse e' stata questa consapevolezza a far si che la famiglia non abbia mai fatto dichiarazioni, perche' avrebbe anche dovuto ammettere una imperdonabile superficialita'. Ma come si puo' essere cosi' sprovveduti davvero e' incomprensibile e solo alle sette di sera si preoccupa e le telefona . Ripeto i figli se si fanno poi si devono accudire e non lasciarli andare incontro ai mostri come qiuelli o quello che trovato quella povera bambina. Comportamento ignobile.

Anonimo ha detto...

L'unica strada per trovare il colpevole di Yara è il cantiere di Mapello. Subito allora emersero tre dati certi. La testimonianza di un giovane che vede Yara parlare con due parsone mentre torna a casa, i cani che portano Yara al cantiere, dalla porta secondaria della palestra e non dall'uscita principale, da cui era uscita poco prima, e la famosa frase detta da Fikri: L'hanno uccisa davanti al cancello. con questi elementi è possibilissimo ricostruire la probabile dinamica dei fatti. La ricostruzione L'ho esposta prima di questo commento, ma è saltato tutto e siccome è piuttosto lunga riscriverla, mi fermo qui comunque la pista pedofila non c'entra niente con la morte di Yar. Alla prossima occasione.