lunedì 13 luglio 2015

Il processo a Massimo Bossetti si trasformerà in un boomerang pronto a colpire il sistema investigativo giudiziario?

Di Gilberto Migliorini

Squavallo: animale ottenuto incrociando
il dna nucleare del cavallo e il mitocondriale dello squalo
Quello che si è aperto al tribunale di Bergamo potrebbe avere tutti i requisiti per diventare un processo alla Giustizia italiana. Il caso di Massimo Bossetti potrebbe trasformarsi in un boomerang nei confronti di un sistema giudiziario che ha intrapreso con leggerezza e sicumera una strada a fondo cieco portando un innocente a processo. Troppe cose continuano a non tornare, a iniziare dai complimenti inviati alla Hacking Team dai funzionari del Ros il giorno successivo all'arresto in pompa magna del muratore per passare alle cremazioni di chi poteva dare risposte e non potrà più darle e finire con la presenza di un nucleare sicuro al 99,99% che la scienza dice non poter esistere dopo tre mesi all'aperto in balia di intemperie e liquidi corporali. Nucleare che invece esiste, con grande stupore del Ris, ma è completato da un mitocondriale al 100% diverso da quello di Bossetti. Come se aprendo un uovo trovassimo un tuorlo circondato da piume anziché di albume. Come se andassimo all'ippodromo per veder correre dei quadrupedi con la faccia da pesce cane: gli squavalli! Animali ottenuti aggiungendo al nucleare di un cavallo il mitocondriale di uno squalo.

Complotto, errore, malafede, inefficienza o chissà cos'altro? Niente di tutto questo, tutto si può spiegare... dicono i biologi pagati dalla procura. E tanto basta alla pubblica opinione per non pensare di fino al dna e ai virus che possono spiare o modificare i dati di uno o più computer.. (anche quelli dei laboratori genetici?). I media urlano che oltre al dna c'è ben altro, e il popolo si infervora e fa da supporto a un teorema con l’indizio quotidiano spacciato per certezza colpevolista buona a inchiodare il carpentiere di Mapello alle sue responsabilità. La palude mediatica afferra col suo fango e avvinghia le menti. A quel punto tutto si dà per assodato e sicuro, anche la serie di fatti tutti da dimostrare. Per i più infangati, i più convinti e impressionati dal clamore, il processo che si sta per celebrare è una formalità per un colpevole già condannato a furor di popolo...

Nessuno pensa da cosa si è partiti. Una marca da bollo ha fatto da innesco a una filiera investigativa davvero avveniristica. La storia del Dna dietro a un francobollo ricorda le favole con l’immancabile sortilegio, ma in chiave moderna e con tanto di acido desossiribonucleico, un impianto avvincente, con il retroscena di adulteri e figli illegittimi che fanno della vicenda una sceneggiatura boccaccesca, un racconto alla Guy de Maupassant. C’è anche il lupo mannaro. Un dèjà vu che ci riporta a Barbablù di Perrault e a Pinocchio di Collodi.

L’audience si è persuasa della colpevolezza di Bossetti sulla base di indizi estemporanei gridati con la grancassa dei media. La telenovela è stata costruita con tanti personaggi immaginifici come fossero veri, un film stravagante e scapigliato. C’è una domanda preliminare che sembra tutti abbiano dato per assodata (colpevolisti e innocentisti) che però non riesce a trovare risposta. Perché a tutt’oggi la procura non ha voluto fare il raffronto genetico tra Massimo Bossetti e il padre Giovanni? Naturalmente con la partecipazione dei consulenti della difesa?

Il procuratore capo Francesco Dettori si era espresso fin dal giugno 2014 come se fosse qualcosa di superfluo: 

«Disporre il dna per il padre anagrafico del presunto assassino? In prospettiva non può essere escluso nulla, ma al momento la Procura ritiene non necessario e superfluo il test. Quanto raccolto finora in termini di comparazione genetica è più che sufficiente: il raffronto fra il codice genetico di Ignoto 1 e di Massimo Bossetti è stato compiuto dagli specialisti dell’Università di Pavia e credo che in termini di certezza scientifica non ci sia margine di errore. Poi, col tempo, si vedrà. Non è escluso che si possa fare». 

Non è escluso che si possa fare, aveva detto il procuratore, come se una controprova fosse davvero qualcosa di assai poco importante.

Ma la domanda è d’obbligo: perché quell’unico esame da eseguire in contraddittorio con la difesa (e dopo diciottomila reperti già catalogati) non s’ha da fare?, considerando poi che la signora Arzuffi è categorica nel proclamare che Massimo Bossetti è figlio del padre Giovanni e che nessun adulterio c’è mai stato? 

Parrebbe normale offrire - dopo migliaia di prelievi - quello in più che garantirebbe in via preliminare (e indipendentemente da tutte le contraddizioni sul Dna: nucleare vs mitocondriale) a un imputato di un grave delitto una eventuale prova risolutiva a suo favore o sfavore e che nel caso favorevole eviterebbe ulteriore spreco di denaro pubblico. Di sicuro dovranno ammettere anche i genetisti dell’accusa che una prova sul padre vivente metterebbe la parola fine a qualsiasi dubbio rispetto a quella fatta su un francobollo e su un cadavere senza nessun controllo da parte dei consulenti della difesa. 

Nessuno dubita della genuinità dei reperti (almeno di quelli che esistono ancora e possono essere ricontrollati), ma si sa che nel diritto gli aspetti formali sono importanti.

Non so il perché della mancata prova sul padre legale, che tanti sono certi ci sia stata ma come l’araba fenice (che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa) ricorda quel manzoniano matrimonio che non s’ha da fare - con il povero Don Abbondio che farfuglia spaventato: Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c'entra: fanno i loro pasticci tra loro, e poi... e poi, vengon da noi, come s'anderebbe a un banco a riscotere… 

Certo, nel caso si tratta, per gli inquirenti, di qualcosa di inutile perché già celebrato  nei santuari dei laboratori scientifici con tanto di certificazione di infallibilità. Però far la classica prova del nove potrebbe dimostrare che non c’è pregiudizio e non c’è sospetto di ostacolare in alcun modo i diritti inviolabili della difesa. Non come il bravo manzoniano che all'orecchio dello spaventatissimo Don Abbondio minaccia: questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai. E il povero curato replica come tanti italiani spaventati dall'arroganza del potere: se mi sapessero suggerire...

Suggerire è parola sospetta: - Oh! suggerire a lei che sa di latino! direbbe il bravo al curato che di fronte al nome dell’illustrissimo... risponde come ci si aspetta da un povero servo spaventato: il mio rispetto

No non siamo più in un sistema dove si suole intimidire un imputato, dove si cerca di estorcergli una confessione. Fortunatamente non siamo più nel 1628. Alla difesa sono assicurate tutte le garanzie di imparzialità e correttezza, di uguaglianza e di presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, o almeno credo sia così on Italia...

C’è però un altro aspetto nella vicenda Bossetti che dovrebbe mettere paura agli italiani proprio come la metterebbe al povero Don Abbondio (il Bel Paese non cambia davvero mai). L’opinione pubblica non sembra davvero rendersi conto che chiunque potrebbe diventare come il carpentiere di Mapello: un tiro al bersaglio. L'opinione pubblica non si rende conto che il sistema mediatico è in grado di creare colpevoli dal nulla, di mantecare le bazzecole e le quisquiglie e di farle diventare indizi e prove che inchiodano, creare surrettizie allusioni e pregiudizi in grado di fare di chicchessia, una volta individuato come soggetto che fa alle bisogna, un capro espiatorio da immolare sulla pubblica piazza. Nella vita di ciascuno di noi, volendo, si può reperire materiale per imbastire un thrilling. Ciascuno di noi - evidenziando e accostando in modo opportuno anche i fatti più insignificanti - può diventare un serial killer, un pedofilo, un violentatore e un torturatore. 

I metodi sono quelli dove si mescolano fatti banali creando collegamenti allusivi con ipotesi e scenari del tutto arbitrari e fantasmatici che in forza del pregiudizio instillato, e con un lavoro meticoloso di indottrinamento, acquistano la consistenza di realtà anche se sono soltanto nessi senza fondamento. Il meccanismo è noto, studiato da sempre dalla Psicologia Sociale, utilizzato variamente dai sistemi totalitari per creare l’immagine del nemico e alimentare l’odio contro di lui. Basta mettere sotto i riflettori anche la quotidianità più insignificante e inquadrarla con luci livide e spettrali, proporla da prospettive sinistre e allusive per trasformare il nulla del quotidiano mestiere di vivere in un inquietante, perverso e dissoluto teatro del crimine.

Nelle cosiddette società democratiche il fenomeno è diventato invisibile in forza di quei formalismi che danno l’apparenza che tutto si svolga con procedure democratiche e garanzie nei confronti di un indagato. La realtà è purtroppo quella di un sistema dove si vende un colpevole o un innocente proprio come se si trattasse di un detersivo, a seconda di quale sia più conveniente dal punto di vista editoriale - e non - senza tener conto di equilibri e connivenze con il potere (in tutte le sue forme) che la scelta comporta.

Si tratta di strategie di marketing applicate senza nessun criterio morale a delle persone comuni con campagne mediatiche pianificate a tavolino e utilizzando le retoriche e gli stratagemmi tipici della vendita, come se si trattasse di un qualsiasi altro prodotto: dalle saponette alle automobili. Il fatto che in un caso ipotetico ci sia implicata la vita di uomini e donne in carne e ossa con sentimenti ed esperienze gioiose e dolorose - non avatar o burattini di legno - non fa alcuna differenza per un sistema mediatico del tutto amorale che considera le persone come semplici prodotti editoriali con le connesse ricadute di share, prestigio, potere e... non senza un eventuale sostegno politico per ulteriori strategie commerciali.

Il marketing sa impostare tutti gli stratagemmi utili a creare nell’audience un terreno adatto a farle credere che a certe conclusioni è giunta in perfetta autonomia sulla base di argomentazioni razionali e sillogismi deduttivi coerenti e consequenziali. La realtà è quella di una strategia di vendita nella quale ci si serve di tutte quelle figure retoriche in grado di persuadere surrettiziamente, di prendere per mano il consumatore senza che questi se ne avveda per condurlo dove si vuole. 

Le pubblicità e le propagande più efficaci sono proprio quelle che non si vedono, che si rendono invisibili formulando il messaggio in modo da dargli l’apparenza di un mero dato informativo.

Si vendono i colpevoli come se si trattasse del lancio di qualche nuovo prodotto con tutti i plus e i benefit idonei a far pendere l’ago della bilancia. Il consumatore è condotto là dove ti porta il cuore, in quel luogo dove la mente agisce d’impulso sull'onda dell’emozione o dove l’aspetto razionale è solo quello inculcato da una concatenazione di sillogismi apparenti. 

Il colpevole giudiziario in fondo è come un prodotto del supermercato dove la giustizia è soltanto un’opzione come tante, l’importante è che lo slogan sia quello giusto, che il mio di colpevole lavi più bianco del tuo innocente...

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60 commenti:

Unknown ha detto...

Gilberto in questo momento si gode la serenità di una delle isole più belle d'Italia e non ha portato con sé protesi elettroniche (Ipad cellulari e quant'altro). Tornerà il 20 luglio e pertanto non potrà commentare fino a quella data.

Bruno ha detto...

Gilberto, Massimo i vostri articoli fanno riflettere. Potessero essere letti anche da chi ci propina le notizie su Bossetti, forse avremo una giustizia più sana e giusta. Certo che è stato scaltro e abile chi ha dato l'ordine di far cremare o meglio distruggere i corpi della povera Yara e di Guerinoni. Ha fatto terra bruciata per una eventuale difesa.
Chi sarà mai questo piromane della giustizia. sarebbe interessante conoscere i nomi di chi ha fatto la richiesta e di chi ha autirizzato a far sparire le prove che avrebbero potuto assolvere un innocente.

Dudu' ha detto...

A Gilberto
buone vacanze e serene giornate.
A Bossetti si illumini il cielo plumbeo,si accendino i riflettori sul come si è decomposto il corpo di quella povera ragazza,siano forte coloro che han certezza che in quel campo il corpo non c'era nei primi mesi delle ricerche. La ragazza fu provabilmente rapita e tenuto nascosto il suo corpo ,forse in mezzo alla calce, il tel gli fú sottratto perché non potesse tel, o fosse rintracciato, poi fu séviziata e abbandonata al suo destino .Il contorno attuale è un tentativo criminale di avere un colpevole. Mie personali ristrette deduzioni. Ciao Dudù

Remo ha detto...

Beh per al questione dell'esame del DNA con quello paterno, pare a confermarlo siano comunque stati i suoi famigliari indirettamente.

Anonimo ha detto...

Oggi la procura ha rigettato tutte le eccezioni presentate dalla difesa (un paio delle quali, a mio avviso, fondate).
L'invito, poi, della Ruggeri "la presenza in aula delle tv possa influire negativamente sulla serenità del dibattimento" è veramente patetico.

Tiziano ha detto...

Prima hanno messo l'immagine del Bossetti e della sua famiglia dentro una centrifuga mediatica, adesso pretendono che le telecamere non siano presenti in aula. Ma in che mondo viviamo.

Anonimo ha detto...


Scusate, ma che cavolo gliene frega al giudice di quello che faceva la moglie di Bossetti che niente c'entrano con l'omicidio di Yara. Matteo.

magica ha detto...

MATTEO sai perchè? perchè secondo la loro natura becera e sospettosa pensa che la moglie abbia ftto le corna al marito perchè il marito preferiva le 13 enni . ecco perchè.. inoltre hanno messo nella testa del popolo bue . tutte queste notizie che non centrano , ma sperano che il popolo le usi per colpevolizzare infine è un aiuto . per sbrigare la faccenda . senza tanti preamboli . hanno decisO
tutto ormai( BOSSETTI DEVE MORIRE)

Anonimo ha detto...


Grazie Magica.

Tiziano ha detto...

Povero Bossetti e povera Italia nostra. Siamo messi proprio bene. La prova regina del dna che avrebbe potuto mandare un colpevole in galera o un innocente fuori, non si può fare perchè non esiste, tutta consumata a fare prove e riprove. E adesso dopo averci fatto conoscere tutto ma proprio tutto della famiglia Bossetti, adesso le televisioni non possono trasmettere l'udienza. In questo modo il popolo non verrà a sapere come stanno veramente le cose, e poterle udire con le proprie orecchie, senza prima che fossero amplificate e distorte dai soliti giornalisti senza scupoli.

magica ha detto...

appunto i giornlisti .
sento spesso la pubblicita' alla tv, penso sia del
giornlaio giallognolo .
BOSSETTI SI DILETTAVA SUL WEB A CERCARE FOTO DI 13ENNI .
COME SI FA AD ESSERE SCIACALLI FINO A QUESTO PUNTO?
INUTILE CHE L'IMPUTATO E CHI HA CONTROLLATO . CHE LA STORIACCIA NON SIA VERITIERA ,, NON IMPORTA SI CONTINUA , BISOGNA VENDERE A CHI SI INGRASSA DI COMPIACIMENTO . PENSANDO A BOSSETTI COME AD UN PERVERSO . MI CHIEDO MA è POSSIBILE CHE CIO' ACCADA? SENZA CHE NON SUCCEDA NULLA?

Anonimo ha detto...

Data la qualità del forum, qualcuno che ha competenze giuridiche potrebbe magari illuminarmi sulla questione delle eccezioni chieste dalla difesa di Bossetti e, come potevamo immaginare, rigettate dal giudice all udienza di oggi..
Tra altre cose è stato chiesto : il fascicolo di Fikri, il fascicolo della povera ragazza indiana Sarbjit Kaur, il fascicolo relativo al "suicidio" del brigadiere Gambirasio, una perizia sul furgone di Fikri, a quanto pare comprato da un suo cugino e che si trova ora a Treviso (si mormora che i sedili abbiano lo stesso tessuto dell iveco di Bossetti), l ammissione di testi oculari ecc. Tutto rigettato.
La mia domanda è :: di norma si possono richiedere fascicoli estranei al processo in atto? (Eh si, perché è stata una mossa interessante fare un fascicolo separato per Fikri, che rappresenta niente meno che i primi mesi d'indagine sulla scomparsa....). GRAZIE.

Unknown ha detto...

Alcune eccezioni erano di carattere giuridico e puntavano a far vacillare la "omnipotenza" e la ricostruzione di una procura che per anni ha fatto tutto a modo suo. Ad esempio nei fascicoli portati dalla Pm a processo si trovano due luoghi in cui sarebbe avvenuto l'omicidio (uno Brembate Sopra l'altro Chignolo d'Isola) e questo non solo è impossibile in base all'ultima ricostruzione accusatoria che vuole Yara fuggire dal suo assalitore proprio nel campo di Chignolo, ma non permette alla difesa di fare una sola controdeduzione e dichiarare un alibi certo in un lasso di tempo certo per il suo assistito. Per fare un esempio: se Yara fosse stata portata subito a Chignolo e fosse stata aggredita e accoltellata sulle 19.10 i difensori dovrebbero fornire un alibi che copra al massimo un'ora. In caso contrario, se invece Yara fosse stata portata prima in un cantiere e solo successivamente a Chignolo, i tempi si dilaterebbero e l'alibi dovrebbe coprire finanche due ore.

E' un cavillo legale importante, anche se sottovalutato dalla stampa, perché dimostra che il metodo investigativo usato a Bergamo non ha prodotto una ricostruzione sicura. Inoltre fa capire come i Pm abbiano disatteso la legge... e non solo in questo caso perché la legge vuole anche che i procuratori dopo il primo anno di indagini facciano una richiesta al giudice se vogliono continuare a indagare e non archiviare. Invece a Bergamo non s'è fatta alcuna richiesta a nessun giudice. In pratica, per la legge scritta sul codice penale le indagini successive al 2011 sono illegittime (ma il giudice di assise l'ha pensata diversamente).

Un'altra richiesta tecnica a carattere di garanzia, riguardava il metodo usato per prelevare il dna a Bossetti (preso dal boccaglio di un etilometro senza garanzie processuali). Questa richiesta, seppure i giornalisti scrivano il contrario, è stata invece accolta e l'analisi fatta in quella maniera è stata esclusa dal fascicolo del processo (quindi è probabile che a settembre la corte chieda una nuova analisi per avere un dna di Bossetti giuridicamente valido).

La richiesta che riguardava Fikri verteva a dimostrare che anche il suo furgone (trovato dagli investigatori della difesa a Treviso) ha sedili ricoperti con lo stesso tessuto di cui si son trovate minuscole tracce sui leggings. Stessi colori seppure di disegno leggermente diverso (ma contano i colori non il disegno). Per cui le indagini fatte sul ragazzo non erano buone indagini, visto che non si è neppure analizzato il tessuto del furgone che voleva portare in Marocco e che invece fecero tornare in Italia. Da qui la richiesta di analizzare il tessuto dei sedili (che per forza sono compatibili con quanto trovato sui leggings). In questo caso la legge non consentiva l'accoglimento della richiesta perché la posizione di Fikri è stata archiviata. E il giudice non ha accolto l'eccezione.

Le altre richieste erano intese a unificare tre fascicoli di altrettanti casi di cronaca nera avvenuti tutti nella stessa zona. E sarebbe stato interessante unificarli, perché si sarebbe potuto comparare i vari dna trovati sulle tre vittime per capire se almeno un dna identico figurasse, se non in tutti tre i casi, almeno in due (come a dire che almeno in due omicidi potrebbe aver partecipato la stessa persona).

continua...

Unknown ha detto...

Ma il giudice i fascicoli non li ha voluti a processo anche se il buonsenso li avrebbe voluti unire perché a novembre scomparve Yara, a dicembre la ragazza indiana trovata poi morta (caso archiviato come suicidio anche se i suoi abiti erano distanti dal corpo e i parenti della ragazza si sono opposti e continuano a negare che volesse suicidarsi) e a gennaio venne trovato un ragazzo massacrato accanto alla cabina enel della discoteca Sabbie Mobili, quindi a poco più di 150 metri da dove ancora si trovava il cadavere di Yara.

Quest'ultimo (che ha già un colpevole in carcere) sarebbe stato il fascicolo più interessante di tutti, perché il corpo del ragazzo venne trovato a 150 metri dal cadavere di Yara. Sarebbe stato interessante perché un siffatto omicidio deve per forza aver fatto usare ai carabinieri la prassi standard. Quindi devono per forza aver transennato la zona e setacciano i dintorni per capire se ci fossero, e dove si trovassero, altre macchie di sangue o oggetti che potessero aver contribuito (armi improprie) all'omicidio. Fatta questa lunga ricerca, che se l'omicidio avviene in un luogo aperto parte dal cadavere e si allarga a cerchio per centinaia di metri, si numerano i reperti e si fotografano sul luogo in cui son stati trovati.

Ma oltre al sangue e ai reperti, la ricerca dev'essere accurata perché quando si trova un cadavere (specialmente se vicino a un locale molto frequentato) non si può a priori escludere che non ce ne sia un altro di cadavere (magari l'aggressore colpito a sua volta dalla vittima, o dagli amici della vittima, che muore a qualche centinaia di metri). Quindi è facile che i carabinieri abbiano girato il campo in cui si dice ci fosse Yara in lungo e in largo. Quindi è facile che in quel fascicolo ci siano molte fotografie del campo... capisci che se ce n'è anche una sola che mostra il punto in cui è stata trovata Yara, senza Yara, la ricostruzione accusatoria va a gambe all'aria.

Massimo

Aldo ha detto...

Ma realisticamente c'è probabilità che a processo gli argomenti della difesa vengano presi in considerazione visto che qui sembra che tutti i giudici facciano come le tre scimmiette quando tocca alla difesa?

Anonimo ha detto...

Interessante!!! Leggo da mesi il blog e non finisce di stupirmi la vostra competenza e i vostri interessanti commenti. Mi chiedevo invece chi è il Gambirasio presunto suicida. Grazie Gerta

Unknown ha detto...

Aldo, guarda che il giudice gli argomenti in pratica li ha ammessi senza dirlo. Lo dimostra il fatto che ha lasciato quasi intatta la lista dei testimoni (700 per la difesa), anzi ha eliminato quelli che la procura voleva portare per dimostrare il tradimento della moglie di Bossetti (compresa la ricevuta dell'albergo).

700 testimoni non sarebbero stati ammessi se si fosse deciso di seguire una sola linea accusatoria e un solo argomento. Saranno quindi 700 persone che parleranno di argomenti diversi e di ciò che sanno e hanno visto nel periodo della scomparsa e del ritrovamento e serviranno a far capire al giudice e alla giuria che c'erano piste investigative più pregnanti di quella che ha portato a Bossetti. Piste non seguite e accantonate dalla procura, nonostante avesse l'obbligo di seguirle senza adagiarsi al Ris e alle analisi biologiche lasciando, di fatto, ai tecnici l'onere di cercare un colpevole.

E qui mi dilungo e apro una parentesi, perché i tecnici, i biologi in primis ma anche chi seziona e controlla i reperti, non sono infallibili - come tantissimi casi giudiziari al mondo hanno dimostrato - e che, come in Italia dimostra il caso Zornitta, hanno al loro interno anche chi si convince che un sospettato sia colpevole e crea prove idonee ad incastrarlo per rivendicare il merito di aver chiuso il cerchio (quindi avere dei vantaggi in termine di carriera). Quello è uno dei casi da portare a paragone, visto il nucleare non degradato che ha stupito persino gli analisti del Ris e il tanto tempo trascorso per trovare Ester Arzuffi.

Il paragone calza a pennello, e c'è da chiedersi: "per una prova creata nei laboratori scoperta a processo, quante si sono validate nei processi perché non c'era una difesa adeguata (magari l'imputato non aveva soldi ed era difeso da un avvocato d'ufficio)?

Lavorando in questo modo, cioè lasciando in mano ad altri il pallino, checché ne dica la procura che dice di aver indagato a 360° (ma le molte piste non seguite stanno a dimostrare che i gradi sono tanti di meno), si è fatto il contrario di quanto vogliono le linee guida delle indagini, che da sempre pretendono, per trovare un giusto colpevole, che prima si cerchi una persona sospettabile e poi si dia forza al sospetto di colpevolezza usando il dna e quant'altro si sia trovato in fase di repertazione e analisi.

Se si parte a rovescio e si prende un dna per cercare uno da sospettare per poi creargli addosso un vestito colpevolista (a quel punto facile da creare perché anche un cellulare scarico può essere portato a diventare indizio di colpevolezza imputabile a chiunque di noi), basta un piccolissimo sbaglio durante le analisi (dettato magari dalla voglia di farsi notare) per combinare guai e allontanarsi dalla missione primaria per cui esistono istituzioni come la Polizia, i Carabinieri e la Procura.

Per fare un esempio parliamo della dottoressa Grignani, chi si è accorta dell'allele "strano" e grazie a quello è giunta a Ester Arzuffi già controllata e scartata dalle analisi precedenti. La dottoressa in questione nel 2010, proprio l'anno della scomparsa di Yara, era una studente di dottorato in patologia e genetica medica a Pavia, dove ha sempre lavorato (dal '99) grazie a borse di studio messe a disposizione dall'università della città. Scaduta l'ultima borsa di studio, nel 2014, stava lavorando gratis per aiutare a cercare la madre di ignoto uno.

Ora confrontando le date che ci hanno fornito e senza voler accusare la dottoressa di niente (sia chiaro per carità) si nota subito che (grazie alla dottoressa) Ester Arzuffi è diventata la madre di ignoto uno il 13 giugno 2014. La stranezza sta nel fatto che lo stesso 13 giugno alla dottoressa Grignani - che prima lavorava gratis - è stato conferito un nuovo incarico pagato (anche se in tossicologia). sotto il link di conferma.

file:///C:/Documents%20and%20Settings/ThinkCentre/Documenti/Downloads/4677DeterminaDG-0825.pdf

Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda Pierluigi Gambirasio, brigadiere che da 20 anni operava sul territorio "suicidatosi" nel suo ufficio il giorno prima della scomparsa di Yara e trovato non da altri carabinieri ma da una persona che nulla ha a che fare coi carabinieri (e questo è ben strano), si deve tener conto che le indagini furono affidate alla stessa Ruggeri che aprì un fascicolo contro ignoti per "istigazione al suicidio" - visto che il Gambirasio era in procinto di sposarsi e non aveva mai dato adito a pensare che potesse suicidarsi.

Sarebbe davvero interessante avere il suo fascicolo da leggere, specialmente il rapporto su quanto trovato nel suo computer personale. Chissà quali indagini seguiva in quelle settimane lui, chiamato il Serpico della Val Brembana perché non era quasi mai in ufficio e indagava stando a contatto coi delinquenti...

Purtroppo non abbiamo alcun fascicolo e, pertanto, non si può dir nulla di preciso..

Ora devo uscire. Ciao, Massimo

Paolo A ha detto...

Per Massimo Prati

Se ho ben capito il tribunale non ha ammesso la prova del prelievo del DNA effettuato con l'escamotage dell'etilometro, in questo modo però, non esiste prova dell'individuazione dei Ignoto1 con Bossetti, in pratica l'individuazione sarebbe avvenuta solo con la comparazione del DNA della madre senza una comparazione diretta. Non vorrei apparire troppo ottimista, ma a me pare che la corte abbia di fatto emesso un "pregiudizio" di non colpevolezza, se manca la comparazione diretta tra il DNA di Ignoto1 con Bossetti cade tutto il castello accusatorio, che poi è quello che ha portato in carcere Bossetti e lo ha tenuto dentro per oltre un anno.
Paolo A

Paolo A ha detto...

Per Massimo Prati

Vorrei capire se l'allele raro con cui è stata individuata Ester Arzuffi è lo stesso allele presente nel DNA di Ignoto1, particolarmente diffuso nelle popolazioni nordafricane e che il consulente della parte civile voleva che fosse studiato meglio prima di archiviare la posizione di Fikri, oppure è un allele diverso e specialmente vorrei sapere se Bossetti presenta questo allele o questi alleli nel proprio DNA.
Paolo A

Bruno ha detto...

Massimo Prati scrivi: "Per quanto riguarda Pierluigi Gambirasio, brigadiere che da 20 anni operava sul territorio "suicidatosi" nel suo ufficio il giorno prima della scomparsa di Yara.." e.... se avesse scoperto che stavano preparando il sequestro di Yara? Ma il brigadiere è parente del padre di Yara?

Anonimo ha detto...

Grazie Massimo. Tutto giusto, ma il problema è proprio l'accanimento che ci fu a chiudere il fascicolo Fikri, "perdendo" cosí la pista più evidente.
I colori del suo furgone, ritrovato poco tempo fa dalla difesa, a mio avviso devono portare ad un "reset". Volente o nolente. I sedili erano per di più ricoperti, quindi si può ipotizzare un'intenzione di nascondere il tessuto originale, il furgone è stato venduto a basso prezzo, meno di 1000 euro, in zona Benozzo. Io ritengo questa scoperta fondamentale, oltre, naturalmente, al pasticcio DNA e al pastticcio Hacking Team.

Bruno ha detto...

Meno male che Bossetti ha trovato esperti come Ezio Denti e gli altri del pool. Sono riusciti a rintracciare il furgone. Quel furgone dovrebbero analizzarlo per bene, oltre ad eventuale dna anche nelle fibre.

Unknown ha detto...

No Bruno. Da quanto hanno detto non c'è parentela tra Gianluigi e Fulvio Gambirasio.

Paolo A, la prova dell'etilometro non ha valore in tribunale e non è più nel fascicolo di corte, ma è nel fascicolo della procura e già altri giudici l'hanno valutata "buona" per tenere in carcere Bossetti. Quindi la corte dovrà, a settembre, ordinare una analisi sul dna degna di questo nome e giuridicamente valida, ma Bossetti resta comunque in carcere perché ritenuta buona da altri giudici.

Inoltre non è Bossetti che possiede l'allele raro, perlomeno fin quando la cassazione non lo avrà condannato. A quanto ha verificato la Grignani c'era un allele raro per via materna nel dna di ignoto uno e quell'allele era anche nel dna di Ester Arzuffi. In pratica, solo nel 2014 - dopo essere stato sotto gli occhi di tantissimi genetisti e biologi, la Grignani (che lavorava gratis al fianco di Previderè e che ora lavora a pagamento in un'altra sezione) ha scoperto quanto altri neppure avevano notato.

A questo proposito vale la pena ricordare quanto ha detto il dottor Capra. In pratica, parlando della traccia rinvenuta sui leggings e sulle mutandine all'altezza del taglio, il profilo genetico di Yara era degradato (come doveva essere visti i tre mesi trascorsi) mentre quello di ignoto uno era buono. Questo può solo significare che il profilo di ignoto uno è stato depositato molto dopo quello di Yara. Quindi non essendo contemporanei (come dovrebbero essere se ignoto uno ha ucciso Yara nel momento in cui ha lasciato il suo dna) si può dire che il dna di ignoto uno si è aggiunto in un secondo momento sui leggings. Altra spiegazione non c'è. Ma Capra dice un'altra cosa molto importante che riguarda un allele presente sulla traccia ma scartato dal Ris. Dice che sulla traccia mista i suoi ex colleghi del Ris hanno trovato l'allele di Yara, l'allele di ignoto uno, l'allele della madre di Yara, l'allele presumibilmente della madre di ignoto uno e un altro allele. A quel punto hanno scartati i due alleli riferibili a Yara (e questo va bene) ed anche l'allele che per gli analisti era estraneo. Poi per giungere a ignoto uno hanno preso i due alleli che hanno deciso essere riferibili all'assassino. Ma se invece di quello riferito (per loro) alla madre di ignoto uno avessero preso quello considerato estraneo (senza specificarne il motivo), il dna sarebbe completamente cambiato e ignoto uno non sarebbe Bossetti ma un altro individuo.

Per quanto riguarda il furgone, ripeto che purtroppo dopo l'archiviazione di Fikri non entrerà mai in un laboratorio per essere analizzato. Questa è la legge che può cambiare solo se contro il ragazzo marocchino si trova qualcosa di molto grave mai trovato e mai valutato durante la prima indagine.

Ciao, Massimo

Bruno ha detto...

Massimo Prati, grazie per il chiarimento, quando ho letto su Grignani : "(che lavorava gratis al fianco di Previderè e che ora lavora a pagamento in un'altra sezione) ha scoperto quanto altri neppure avevano notato.". Mi domando e se invece la scoperta fosse di Previderé ma non voleva esporsi personalmente ed ha dato in "regalo" alla Grignani questa scoperta?.

Unknown ha detto...

Se fosse come dici, Bruno, Previderè non avrebbe fatto saltare il banco con la sua perizia sui peli trovati sul corpo di Yara in cui parla di un dna mitocondriale non di bossetti. No, lui il lavoro ce l'ha: è un luminare e guadagna tanto.

Bruno ha detto...

Grazie Massimo per la risposta, anche quanto scrivi rientra nella logica, ma più mi sforzo di capire e meno riesco a darmi spiegazioni.

andres ha detto...

Massimo Prati grazie!

Mi ha colpito molto questo fatto:"si nota subito che (grazie alla dottoressa) Ester Arzuffi è diventata la madre di ignoto uno il 13 giugno 2014. La stranezza sta nel fatto che lo stesso 13 giugno alla dottoressa Grignani - che prima lavorava gratis - è stato conferito un nuovo incarico pagato" Ma guarda un pò che coincidenza straordinaria!

Anonimo ha detto...

Ci sono diverse persone che meritano di essere ringraziate in questo caso.
Tornando alla storia di Hacking Team, quando avrebbe collaborato a scoprire il colpevole, nei due giorni prima dell'arresto? O il giorno prima, appena ottenuto l'esito del finto test alcolimetrico su Bossetti? Immagino che anche per emanare l'ordine di fermo ci voglia del tempo. Insomma, qualcosa non mi torna...
Nautilina

Anonimo ha detto...

Ad anomimo nautilina, non sei l'unica :)

il 17 giugno 2014 i complimenti dei cc del Ros ad Hacking Team... quindi molto chiaro che il successo dell'operazione era, almeno in parte, dovuta a loro.
E viene da chiedersi "ma perché esattamente?"

Si può andare per deduzioni.

- HT ha fornito agli inquirenti il suo spyware (in altre mail su wikileaks si scopre che si tratta dei ros di Roma) e questi ultimi l'hanno usato nel caso Yara Gambirasio, visto che la mail interna di HT si intitola "diamoci una pacca sulla spalla" e parla di Yara.

- quindi nell'affare Gambirasio qualcuno è stato spiato. Chi, cosa e come hanno spiato? La contiguità della fase arresto e della fase ringraziamenti le lega senza dubbio all'arresto di Bossetti, e visto che non ci sn altri indagati si è "tentati" di pensare che spiavano proprio lui.
A rinforzo (di questa evidenza) Marta Comi dichiara che Bossetti era spiato da circa due mesi, fisicamente, da agenti in borghese.

Ora, questi due aspetti rivelano che Bossetti, l'abbiamo capito tutti, era attenzionato da molto più tempo di ciò che dovrebbe essere.

Il punto del discorso HT è di capire che bisogno c'era di spiare informaticamente Bossetti, e che cosa significhi esattamente una certa frase nella mail di HT : "quindi qual'è la backdoor del mese? :)"

Senza dimenticare che fin da quel periodo i media già "rivelavano" le stringhe cercate da Bossetti, e che il suo pc è stato esaminato senza la difesa, molto prima dell'incidente probatorio sul materale informatico, che si sarebbe svolto ad ottobre 2014.
J.

Wolf ha detto...

Butto giu velocemente come potrebbe essere andata.
Considerando che per aprire una backdoor o cavallo di troia, o si và in casa della vittima a rifilarglielo nel Pc o lo si induce ad installarselo.
La storia secondo me parte da almeno un anno prima dell'arresto, forse anche 2 anni prima.

Inizio la mia ricostruzione:

Nel 2012 abbiamo una PM che dopo due anni di indagine non cava un ragno dal buco.
Un politico le dà dell'incapace raccogliendo le firme per farla destituire dall'incarico.
La PM offesa deve assolutamente trovare un colpevole, ne và di mezzo l'orgoglio e la sua immagine assolutamente da proteggere..
Quindi indossa il casco ed a cavallo della sua moto gironzola per le strade in cerca di un muratore con la barbetta (quello segnalato dal fratello di Yara e muratore per via dei cani fermatisi di fronte al cantiere).
Dopo diverse scorribande nei pressi dei cantieri della zona individua in Bossetti l'uomo ideale .
A questo punto l'indagine prosegue in via privata ingaggiando per vie traverse l'HakingTeam che deve dei favori personali a persone di rilievo nell'ambito della Presidenza del consiglio.

Leggere qui in merito al CEO della HT: http://www.lastampa.it/2015/07/11/tecnologia/i-segreti-di-vince-luomo-che-aiutava-le-spie-Q7hBePpxXtEwGKGmOpo9GM/pagina.html
(Come è riuscito a stabilire un rapporto di stima con palazzo Chigi tanto da scrivere in un messaggio al generale Antonello Vitale della presidenza del Consiglio, che si era prodigato per Hacking team, «G. le sono profondamente grato. Ho un ulteriore debito verso di lei e verso il governo. Spero mi chieda presto cosa posso fare per lei»?)


Viene intercettato su Faceboock il Bossetti e con un po di ingegneria sociale lo si induce a scaricarsi inconsapevolmente il cavallo di troia che permette ad HT di accedere al suo Pc.
Gli si infilano molto discretamente degli indizi che saranno scoperti in seguito dopo l'arresto ed il sequestro del materiale informatico.
Tramite la backdoor si scoprono vita e miracoli su MGB che saranno di aiuto per imbastire una inchiesta ufficiale laboriosa ed intricata al punto da giustificare gli anni trascorsi senza risultati.
Nel frattempo si lavora su una prova fisica, il Dna che dovrà coincidere con quello del muratore.
Il resto che averrà in seguito lo conosciamo tutti e si puo anche comprendere perchè Alfano ha dato con assoluta sicurezza che è stato arrestato l'assassino.

Troppo fantasiosa questa ricostruzione?.... beh una in piu o una in meno non guasta.

Anonimo ha detto...

Per installare il prog non serve instalLarlo fisicamente Wolf. Serve installare il dispositivo di spionaggio presso chi spia ma lo spiato viene infettato via adsl. È un virus che si "attacca" a Adobe Flash. J.

Wolf ha detto...

Si certo, ma immagina di voler installare il troian a me, non conosci nemmeno il mio Ip per tentare una intrusione.
L'unico modo che hai è contattarmi qui in questo blog oppure su FB, con un po di parlantina acquisisci la mia fiducia e mi inviti a visitare una certa pagina Web dove lo script, in questo caso Adobe Flash mi apre la backdoor.

Senza il mio involantario aiutino non mi troverai mai.

giulia ha detto...

Bossetti è figlio illegittimo.
La pm ha trovato lui, gli ha fatto prelevare il dna, lo ha prelevato a madre e padre, ha capito che non era figlio di Giovanni, ha cercato il vero padre ( dove?), lo ha trovato (come?) e ha inscenato la ricerca di un figlio di Guerinoni...
In più ha verificato che quel pomeriggio non avesse alibi, che non avesse effettuato telefonate e che fosse in giro a Brembate.

Scusa Wolf, ma è fantascienza.

Anonimo ha detto...

Giulia, potrebbe essere andata davvero così come hai scritto, solo devi leggerlo in un altro ordine, diciamo al contrario... ;)
Forse, eh.

Nautilina

Anonimo ha detto...

Wolf la mia domanda sulla "backdoor del mese" riguardava il fatto che nonostante la missione fosse teoricamente compiuta, uno dei membri di HT fa questa domanda agli altri con l'aggiunta di uno smile. Certo, poteva essere una battuta, ma chissà.


Cambiando argomento, ho appena risentito l'intervista di Radio Radicale all'Avv, Salvagni linkata sulla home di questo blog.

Tra le varie anomalie che riporta, c'è la risaputa coesistenza di due fascicoli, uno contro Fikri e uno contro ignoti, che la pm aprì subito, cosa che non è secondo lui e l'intervistatore un modus operandi ortodosso. In ogni caso, essendo Fikri all'epoca dell'autopsia ancora indagato, avrebbe dovuto essere reso dotto delle varie perizie, cosa mai accaduta poiché svolte nel fascicolo contro ignoti. Mi sembra un punto da ribadire..

Sempre secondo Salvagni, nelle carte c'è anche qualcosa di particolare riguardo alla polvere di cemento trovata nei bronchi della ragazzina. Dice aver notato che nella relazione della Cattaneo sull'autopsia, divisa in parte scientifica e parte descrittiva, non è riportata la presenza di questa polvere nella parte scientifica, ma solo nella parte descrittiva.

La lista si allunga..
J.

Anonimo ha detto...

J,
non si parlava di calce? Comunque sia, quello del cemento nei bronchi è un dettaglio molto importante, perché indicherebbe che la bambina ha respirato polvere di origine edile prima di morire. Dove? Non certo nel campo di Chignolo. Non credo che all'interno dell'Iveco di Bossetti ce ne fossero chili e nemmeno che ce l'avesse addosso lui...aveva smontato dal lavoro presto quel giorno, sicuramente si sarà lavato se non proprio cambiato prima di andare dal fiscalista e dal meccanico (testimoni dicono che Bossetti non aveva l'abitudine di presentarsi impolverato di calcina, era sempre ordinato).
La cosa non è chiara. Che novità! Comincio a farci l'abitudine.

Nautilina

Anonimo ha detto...

Secondo me Salvagni sa benissimo come Yara abbia aspirato quella polvere,e questo lo denota anche la richiesta di acquisire le cartelle di pronto soccorso di quella sera..ricordate,lembo di pelle,pelo pubico.
Una cosa che mi lascia perplesso è il passaggio di Boss alle 18,00 in Via Rampinelli;tra i tanti sembra essere piuttosto significativo..
Io ancora non riesco a capire le rilevazioni delle telecamere delle banche..18,05 o 18,12 ?? Quale banca? Li ce ne sono due.
Incredibile che non si tengano in considerazione 3 testimonianze (Abeni,Torracco,Tironi) che identificano 2 personaggi sospetti intorno alle 18,45.
La pista di Mapello completamente ignorata,cosi come la testimonianza della signora di Ambivere delle 19,00.
E' un pò troppo..

Anonimo ha detto...

Bravo Anonimo, del pelo pubico (o peli o lembo di pelle) incastarto nell'apparecchio dentale di Yara non se ne e' piu' parlato ... che strano! M.

pleiades ha detto...

L'aggressione sessuale di quel tipo spiega anche i tagli sulla schiena e sulle braccia(i primi x cercare di farla smettere di mordere,i secondi quando lei rialzata si difende con le braccia)peraltro spiegherebbe in linea teorica anche il degenerare di una dinamica che fino a quel momento sembra essere piuttosto amichevole.
Non spiega perché boss se colpevole invece di imboccare una strada di patteggiamento che secondo me gli farebbe scampare l'omicidio volontario (lui la riveste,non porta neppure a termine la violenza) si avventura in un dibattimento assai pericoloso e pieno di insidie x lui

Tiziano ha detto...

Semplice perchè è innocente. Pleiades quanto scrivi sarebbe interessante da approfondire. La pm. avrà indagato fino in fondo su questo?

pleiades ha detto...

Tiziano..la PM si è fatta dall'inizio un film inesistente..ovvero le coltellate sulla schiena di yara nel campo di Chignolo,dove peraltro è buio come il peccato. Più o meno al pari di Mignini che fotografò la stanza di Meredith e si figurò l'orgia di Sollecito,Amanda e Guede (scena del tutto inesistente).
Da allora tutto ciò che da fastidio a questa immagine viene semplicemente IGNORATO E CANCELLATO; la scenetta dell'inseguimento di Chignolo x ogni essere pensante è un offesa all'intelligenza umana.
Se Yara raggiunge la porta del furgone sparisce nel buio senza che Boss faccia in tempo neppure a scendere.
In quel campo cosi infangato lei è una libellula,lui con gli scarponi da muratore è un elefante, non potrebbe mai e poi mai raggiungerla.Figuriamoci poi colpirla ripetutamente...

Anonimo ha detto...

La pm un ex poliziotta in effetti, in Sicilia se ho letto bene, e là già aveva collaborato con Ricciardi, il questore di Bergamo al momento della scomparsa di Yara. J.

Anonimo ha detto...

Pleiades,
c'è un particolare però, Yara è stata ritrovata con le scarpe slacciate. Come poteva correre veloce al buio e in un campo fangoso?
Poi è interessante chiedersi perché avrebbe dovuto slacciarsi le scarpe dentro un furgone che l'accusa definisce sporco di cemento e sferette metalliche.
E manca la sciarpa.
A me sembra più probabile che l'aggressore l'abbia rivestita male e in fretta prima di portarla nel campo di Chignolo, già morta o morente.

Per le ferite, sembra accertato che la povera Yara non si sia difesa, quindi mentre la colpivano era già incosciente, stordita dalla contusione cranica.
D'altra parte sarebbe anche difficile colpire qualcuno sulla schiena dal davanti, incidendo a croce...soprattutto se le pugnalate nascono da una reazione difensiva per dolore o rabbia...insomma, mi pare un'ipotesi irreale.
Ma che brutta cosa da pensare, povera bambina. Davvero macabra.

Nautilina

pleiades ha detto...

Nautilina

Anche con le scarpe slacciate volava via nel buio,Bossetti non
l'avrebbe mai potuta raggiungere,anzi dopo qualche metro sarebbe inciampato sicuramente in qualche arbusto.
Si Yara è stata rivestita,non particolarmente in maniera frettolosa,la violenza (nei termini che ti ho detto) la subisce seminuda,il che ti fa pensare che a) o lei è consenziente (e direi di no) b) Ci sono almeno due persone vicino a lei.
I colpi sulla schiena sono naturali..figurati la violenza cui lei è sottoposta..l'uomo seduto con un taglierino in mano,lei seduta sulla sua destra (non davanti) accanto e piegata (in pratica sdraiata) su di lui tra le sue gambe (lui potrebbe essere al posto di guida e lei sul sedile passeggero..anche se secondo me non è cosi), il bersaglio naturale è proprio la sua schiena mentre lei morde,peraltro in quella posizione ci sta benissimo che arrivi anche un fendente sullo stinco,in piedi è impossibile.
Poi mentre si rialza arrivano i fendenti sulle braccia con le quali lei cerca di colpire l'aggressore.
I fendenti sono quasi tutti di taglio,questo denota un corpo quasi fermo,non certo in movimento,se lo fosse stato almeno uno di questi
avrebbe dovuto essere molto piu lungo...peraltro ritorna l'impossibilità di quei colpi praticamente al buio.

Le sferette metalliche non appartengono nè al posto nè al furgone;
ci sono due posti significativi dove può averle attirate;uno è la fonderia Mazzucconi di Ambivere (che fu setacciata il 6 dicembre alla ricerca del corpo,non si sa perchè,forse una soffiata).
Oppure l'altro si trova a 100 mt. dall'ultimo fotogramma del suo furgone sulla Locatelli delle 18,48.anche quello molto interessante perchè quella sera Bossetti ci si reca ben 3 volte..e secondo me non è un caso.Ah ovviamente il fatto che lui faccia dei giri non solo precisi ma anche molto lontani dalla palestra ci fa capire che lui non ha alcun atteggiamento "predatorio" ,quindi L'UNICO MODO per cui loro alle 18,45 riescano ad incontrarsi è solo dietro appuntamento;ma la cosa è assurda per principio perchè appunto avrebbero tranquillamente potuto incontrarsi un'ora prima,alle 17,45,avendo a disposizione poi tutto il tempo che volevano.




pleiades ha detto...

Dimenticavo un particolare..secondo la mia ricostruzione il corpo di Yara finisce nel campo di Chignolo solo il 9 Dicembre.
Se vi ricordate il famoso camion di sabbia ordinato da Bossetti con destinazione Chignolo non serviva certo per ricoprire il cadavere,piuttosto per trasportarlo li in condizioni di sicurezza,avvolto probabilmente in un telo di plastica o di juta.
Il suo corpo viene caricato sotto la sabbia dal punto sin cui sino a quel momento era stato e scaricato li; probabilmente è in quel momento che B si ferisce,tagliando il sacco e liberando il corpo.
Questa dinamica perlatro spiega la posizione innaturale del corpo con le braccia all'indietro ed i polsini tirati; un movimento che non avrebbe senso altrimenti.
E' il movimento che B. fa per scostare via il corpo dal sacco e poterlo portare via dalla scena.
E' una ricostruzione ipotetica eh..però mi sembra abbastanza logica.

magica ha detto...

sul corpo di YARA non è stata trovata nessuna traccia di sabbia.
PLEIEDAS secondo te BOSSETTI dove lo teneva il corpo di YARA...? mentre aspettava il momento giusto per metterlo nel campo...
dunque dal 26 novembre al 9 dicembre sarebbero passati vari giorni . penso che qualcuno avrebbe sentito l'odore .o forse nel congelatore di casa?

Bruno ha detto...

Pleiades, sappi e considera che sul corpo della povera Yara non è stato trovato un granello di sabbia.

pleiades ha detto...

Ho già detto che il corpo di Yara è avvolto in un sacco o una busta.
Quel pò di sabbia che rimane attaccata alla busta in tre mesi sparisce.
Ho già detto che Bossetti non agisce da solo ma ci sono più persone.
Si probabilmente in un congelatore,o una cella frigorifera ma non quella di casa...
Non dovete più seguire la traccia del mostro che ha sempre seguito la Ruggeri e che ha fatto sparire dalle indagini persone sicuramente coinvolte nell'azione. Non c'è nessun mostro,c'è un rapimento organizzato cui partecipano piu persone,Yara non doveva morire,probabilmente questo viene deciso all'improvviso,non è pianificato.

Wolf ha detto...

Anonimo pleiades ha detto...

Dimenticavo un particolare..secondo la mia ricostruzione il corpo di Yara finisce nel campo di Chignolo solo il 9 Dicembre.
Se vi ricordate il famoso camion di sabbia ordinato da Bossetti con destinazione Chignolo non serviva certo per ricoprire il cadavere,piuttosto per trasportarlo li in condizioni di sicurezza,avvolto probabilmente in un telo di plastica o di juta.
Il suo corpo viene caricato sotto la sabbia dal punto sin cui sino a quel momento era stato e scaricato li; probabilmente è in quel momento che B si ferisce,tagliando il sacco e liberando il corpo.
Questa dinamica perlatro spiega la posizione innaturale del corpo con le braccia all'indietro ed i polsini tirati; un movimento che non avrebbe senso altrimenti.
E' il movimento che B. fa per scostare via il corpo dal sacco e poterlo portare via dalla scena.
E' una ricostruzione ipotetica eh..però mi sembra abbastanza logica.

23 luglio 2015 18:24:00 CEST



In pratica il B và a comperare 1 metro cubo di sabbia (circa 1500 Kg) caricata sul suo camioncino, si reca nel nascondiglio e butta il sacco con il cadavere a lato del mucchio e con la pala lo copre. Oppure per non circolare con il Daily inclinato su un lato (1500 Kg) con la pala sposta la sabbia ai lati e ci infila il cadavere al centro e poi lo copre.
Tutto questo quando avrebbe a disposizione il cassone porta attrezzi che ha sulla parte anteriore del ponte di carico,lungo 1.90 metri e alto 50 cm dove poterci infilare comodamente il corpo dopo averlo preventivamente svuotato dagli attrezzi.

Per quanto riguarda la posizione delle braccia di un cadavere stecchito, le braccia rimangono nella posizione in cui è morto. Non cambiano posizione togliendolo da un sacco e nemmeno volendo con la forza, a meno che glie li spezzi.

La storia della sabbia acquistata per trasportare un cadavere occultato non regge.

Wolf ha detto...

Però a pensarci bene, considerando che sia morta con le braccia all'indietro e dato il rigor mortis non è piu possibile piegargliele verso il basso. Quindi la lunghezza totale del cadavere potrebbe superare il metro e novanta della lunghezza del cassone attrezzi (dipende dalla statura della ragazza)
Quindi trasportare un corpo stecchito in queste condizioni il naconderlo sotto un mucchio di sabbia potrebbe anche essere logico.

magica ha detto...

wolf
un corpo stecchito?.. dopo 15 giorni un corpo potrebbe essere che non sia stecchito ma putrefatto.. dalla'autopsia se ne sarebbero accorti .
i casi di cronaca li ho seguiti solo su questo blog di PRATI-
basterebbe avere solo un po' di buon senso logico .
non buttare ipotesi strampalate tanto per partecipare .
quando siamo al corrente della cronologia degli eventi - fornuìiteci dai media e sopratutto da chi ci informa senza leccaggi alle procure .. si dovrebbe ragionare con la logica .

Wolf ha detto...

Và bene Magica, tolgo il disturbo.
Continuerò a leggervi senza buttare ulteriori ipotesi strampalate tanto per partecipare.

pleiades ha detto...

Magica quindi secondo te quale senso logico potrebbe avere comprare tutta quella terra se non trasportare il cadavere. Il cadavere è in una busta di plastica e potrebbe anche essere conservato in una cella frigorifera..tu che ne sai? Io non lo so ma la logica mi dice che quella ragazza potrebbe essere morta in un luogo molto freddo non certo in due ore all'aperto.se segui la logica arrivi a queste conclusioni,nessun'altra..ciao

magica ha detto...

fatto sta che sul corpo della ragazza non è stato trovato nessun residuo di sabbia . :è impossibile che nessun granello di sabbia si sia intrufolato da qualche parte sul corpo di YARA.
per la sabbia ,, capita che BOSSETTI sia un muratore percio' è plausibile che acquisti della sabbia . il delitto è avvenuto in paesi piccoli e la gente normora . risalire all'acquisto della sabbia è stato un gioco da ragazzi .all'aquirente a alla data e chi l'ha acquistata percio' la tesi della sabbia è stata accantonata come un dato che non centra .
naturalmente si possono fare ipotesi di tutti i tipi . ma se non combaciano con i riscontri , sono solo ipotesi.


per la morte non si sa quanto tempo si cia voluto . un corpo ferito, impossibitato a muoversi, puo' metterci poco o tanto. è stato riscontrato il tempo che ci è voluto??.

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Ma da dove arriva questa/o nuovo/a affabulatore/trice che si autodenomina "pleiades"?
Forse da quel gruppo stellare, lontano anni luce, del quale ne adotta proditoriamente il sostantivo con il quale viene indicato?
Non risulta, però, che quelle gigantesche formazioni siano composte da sabbia; elemento tanto amato dalla minuscola "pleiade" terrestre, da farne l'attuale tormentone di questo blog.
Della fantasia di certe, piccole, insistenti "star", nostrane, se ne sentiva proprio la mancanza.
Saluti a tutti,
fr.

Anonimo ha detto...

E' un'ipotesi fantasiosa, valida per un episodio di CSI ma inconsistente nel caso in questione. Non capisco l'insistenza e nemmeno l'atteggiamento di chi la propone.
Bossetti poteva far sparire Yara nei boschi, nel fiume, perché portarla proprio nel campo di Chignolo? Non aveva nessun interesse che trovassero il corpo.
Inoltre, perché lasciarle addosso i vestiti, sapendo che portavano le sue tracce? Se si era tagliato ferendo la bambina sarebbe stato stupidissimo a lasciare in giro le prove, quando poteva eliminarle facilmente.
Il metodo della sabbia nel furgone, a parte la rintracciabilità evidente, lo costringeva ad agire di giorno, dato che trasportare di sera un carico di sabbia avrebbe creato più sospetti in caso di controllo dei carabinieri. Dove si porta la sabbia a cantieri chiusi?
Ma alla luce del sole rischiava di essere visto.
Un furgone verdino come il suo che entra ed esce da un campo si fa notare.

Infine il 9 dicembre è troppo distante dal ritrovamento di Yara, non è credibile che la bambina sia rimasta lì per un mese e mezzo senza essere vista da nessuno, se lo scopo era farla ritrovare.

Non convince nemmeno la coincidenza che sia stata trovata “per caso” proprio il 26, tre mesi dopo la scomparsa.
Nautilina

magica ha detto...

ahahahah ! infatti la tua osservazione è talmente ironica che è perfino risibile .. ciao

pleiades ha detto...

Ancora nessuno spiega il significato di quella sabbia,il fatto di attaccare
la mia ipotesi senza spiegazioni alternative dimostra che ho ragione.
Quella sabbia è tanta,li non ha nessun lavoro,e neppure a Palazzago;neppure lui
è in grado di dare spiegazioni,secondo voi perchè?

Ripeto,il taglio sullo slip di yara è dal basso verso l'alto,guardacaso il movimento che lui fa per tagliare il sacco partendo dal basso; l'anatomia ci insegna che il fianco di una donna è la parte più larga,quindi lui si "inceppa" proprio in quel punto guardacaso. E' buio pesto,si taglia,lui neppure se ne accorge.

Nautilina,che sia rimasta li dal 26 Novembre o dal 9 Dicembre alla fine non fa molta differenza nei processi di decomposizione.
Il fatto che il cadavere vada fatto ritrovare vicino alle "Sabbie Mobili" deriva da altri fattori della vicenda (ricordatevi l'omicidio Castillo,sono legati,come ben sa Salvagni),in ogni caso fosse stato anche il 26 lui poteva caricarlo e farlo sparire in 2000 modi,se non lo fa è appunto perchè quel cadavere deve essere ritrovato.
Si il 26 è una mera coincidenza.

fr. delle tue obiezioni banali e senza argomentazione l'intelligenza umana intera può farne a meno.

pleiades ha detto...

Dimenticavo sull'ora della morte.
Yara consuma la merenda alle 17,15;ora in condizioni normali io,Nautilina ed anche fr.
alle 20,15 abbiamo terminato la digestione,il cibo abbandona lo stomaco e abbiamo di nuovo fame ok ?

Ora durante l'esame autoptico viene ritrovato il pasto di Yara non digerito,quindi l'anatomopatologa dice ok Yara muore un'ora,un'ora e mezzo dopo l'aggressione (che si presume alle 18,45).
In condizioni normali quindi,anche rallentando il processo digestivo la morte non può superare le 21,00,se volete mettiamoci anche un'altra ora.alle 22,00
Ma anche in questo caso che una ragazza ben coperta e ferita superficialmente muoia di freddo in due o tre ore in un campo dove comunque la temperatura è bassa ma non è l'Alaska NON CI STA...poi se la Ruggeri o qualcun altro dice il contrario,la sua opinione vale quanto la mia.