sabato 7 marzo 2015

Nove mesi fa uccise la moglie. Ora vive in una casa protetta e anche grazie alla legge che sequestra chi si dichiara innocente e liberà gli assassini non tornerà in carcere

Ospedale psichiatrico maschile di Montelupo fiorentino
Il signor Roberto Barbieri nove mesi fa uccise la moglie in modo barbaro, infierendo nove coltellate sulla parte anteriore del corpo e due sulla schiena. Usò due coltelli diversi, perché il primo si ruppe e dovette prenderne un altro. L'omicidio maturò e si compì nel soggiorno di casa, mentre il figlio dei coniugi, sedicenne, si trovava in camera sua. L'uomo confessò il delitto sia al figlio che a un'amica della moglie; fu quest'ultima che chiamò i carabinieri e lo fece arrestare. La lite che originò l'omicidio riguardava la separazione che lui pensava sua moglie avrebbe intentato di lì a poco. Lo avrete capito, da qualche tempo non c'era armonia fra i due. Come, d'altronde, non c'è armonia in tantissime coppie italiane che invece di uccidersi a vicenda scelgono o accettano di divorziare. Il crimine che si compì in provincia di Pisa fu squallido e crudele, uno di quei crimini che negli anni duemila non dovrebbero più esistere. Un crimine da punire con una pena esemplare per dimostrare a tutti i coniugi d'Italia che la giustizia non accetta simili omicidi. Un crimine da punire per dare una mano a quelle donne, troppe, che vengono uccise dai mariti o dai compagni gelosi o troppo irosi. Punirne uno per educarne cento, si dice, se quell'uno è giusto punirlo. Anche per questo la logica vorrebbe che l'assassino si prendesse 30 anni di carcere senza alternative e con la certezza della pena. Roberto Barbieri non è un ragazzino di 18 anni da recuperare alla società o un disadattato vissuto in una famiglia disadattata. Lui è un uomo di 55 anni che aveva una bellissima famiglia. Ma la logica della legge italiana, come ho spesso scritto, incentiva gli omicidi e dà una mano ai sicuri assassini facendo loro regali a go go.

Nel caso in questione, è bastata la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa e accettata dal giudice per dimostrare che al momento del crimine l'uomo era affetto da un disturbo delirante. Un disturbo delirante che la magistratura ha accettato in silenzio visto che, a soli sei mesi dal delitto, l'assassino ha lasciato il carcere di Pisa per entrare in una struttura psichiatrica. Una bella villa del '500 immersa nel verde (foto sopra) con le celle aperte dalle otto di mattina alle sei di sera. E nella struttura non è restato neppure molto, dato che il 28 febbraio, a meno di nove mesi dall'omicidio, Roberto Barbieri, assassino reo confesso, ha lasciato la villa medicea e ora attende il processo in una "casa protetta". E non sarà l'unica agevolazione, dato che è stato considerato anche non pericoloso per la società. In pratica, una donna è stata uccisa con undici coltellate dal marito e nessuno sconterà la pena. Nessuno condannerà all'ergastolo il sicuro assassino e nessuno potrà più obbligarlo ad andare in carcere.

La perizia, che ha stabilito quanto fosse agitato Roberto Barbieri già prima dell'omicidio, che dice l'assassinio essere avvenuto al culmine di un processo esistenziale in cui il marito omicida viveva la crisi coniugale come frutto di un complotto che lo aveva portato a un vissuto persecutorio incontenibile, avrà l'effetto di attenuare la condanna e permettere a chi ha ucciso di non entrare mai in carcere. In pratica, la stessa cosa che capitò a Francesco Antonio Quinci. Anche lui nel 2010 pensava che sua moglie volesse lasciarlo e decise di ucciderla dopo averla ascoltata parlare al telefono con un amico. Neppure a lui è toccata una pena esemplare, ma almeno non è libero perché affetto da disturbi mentali e per altri cinque anni in carcere ci resterà.

Alla fine della fiera e dell'iter processuale, accadrà che Roberto Barbieri resterà nella casa protetta e sarà seguito da psicologi e assistenti sociali fino a quando (massimo cinque anni come accaduto a Giampietro Prato che nel 2009 uccise con 71 coltellate la ex moglie e fu condannato a 12 anni) uno psichiatra non lo dichiarerà nuovamente sano di mente e un giudice si adeguerà alla legge riportandolo allo stato di uomo libero. Così Roberto Barbieri potrà tornare a scrivere sulla sua pagina facebook (questa), a gustarsi l'arte, ad andare in vacanza, a vergognarsi di quanto combina la destra politica italiana e a non accettare che Erich Priebke, pluri-assassino durante la seconda guerra mondiale, dai giudici italiani sia stato lasciato libero di girare per Roma (poco prima della sua morte). So che lo stato italiano glielo consente e forse sono un pazzo se mi auguro che una volta tornato "sano di mente" sia lui stesso a chiedere a un giudice di porre rimedio a una legge sbagliata chiedendogli di espiare una vera pena per l'omicidio commesso. Esattamente come fatto da Ivan Forte, un uomo di Reggio Emilia che dopo aver ucciso la moglie venne condannato a vent'anni (fu scarcerato per errore prima del processo - capita anche questo alla magistratura italiana). Un uomo che scrisse al suo avvocato per chiedergli di non appellarsi e di fargli scontare la pena che credeva di meritare. Lo farà anche Roberto Barbieri? Vedremo.

Forse è vero che non era sua intenzione uccidere la moglie, forse è vero che è stato un disturbo delirante ad armargli la mano con due coltelli diversi. Ma la maggioranza di chi uccide, in stato d'ira o in momenti particolari della propria vita, non vuole in realtà uccidere. Sono tutti malati? L'ira e la gelosia possono essere considerate attenuanti in grado di tranciare drasticamente la pena grazie alla confessione e ai riti che agevolano gli assassini? A parer mio l'ira e la gelosia non tolgono nulla al gesto. Barbieri poteva sbattere la sua testa nel muro, per sfogarsi, poteva uscire di casa e chiedere aiuto. Poteva andare in ospedale e dire: ho voglia di uccidere mia moglie, aiutatemi. Lui non è uno dei tanti che vivono ai margini della società. Non è uno dei tanti a cui difetta l'intelligenza, parlo di chi non ragiona sulle conseguenze e segue l'istinto come gli animali. E' davvero malato? Allora deve essere rinchiuso per ancora più tempo, perché lo stesso gesto meccanico dell'accoltellamento con più coltelli, gesto messo in atto senza considerare che a pochi metri si trovava il figlio sedicenne e che era sua madre quella che stava uccidendo, un domani potrebbe ripeterlo a discapito di una nuova compagna che dopo qualche anno si stanchi di stargli accanto.

Woody Allen inventò e disse tante battute. Una delle più famose riguarda le persone stupide che non possono diventare intelligenti e le intelligenti che possono fingere di essere stupide. Allen disse: "Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile". Ora, tutto si può dire tranne che gli avvocati siano stupidi e che non sappiano consigliare i loro assistiti, se questi ultimi non sono stupidi. Tutto si può dire tranne che una parte della legge italiana sia intelligente e aiuti la giustizia a funzionare. Lo dimostrano le condanne di Marco Malabarba, che per aver ucciso la moglie a coltellate in primo grado è stato condannato a soli 16 anni (in pratica dopo nove anni sarà libero), come Giampietro Prato che uccise la moglie con 71 coltellate e fu condannato a 12 anni perché ritenuto un po' malato di mente e un po' no (è già libero perché da poco uno psichiatra ha sancito che è tornato un uomo mentalmente sano). Diverso l'iter che ha portato, nel 2010, Leopoldo Ferrucci ad uccidere Anna Maria Tarantino, ma identico il risultato: una condanna a 14 anni che, per come è posta la nostra legge, lo vedrà fra quattro anni al massimo fuori dal carcere. Insomma, gli esempi sono tantissimi e dimostrano come nel nostro paese convenga confessare un delitto, dirsi pentiti e chiedere una perizia psichiatrica per vedersi comminare una pena ridicola. In fondo se ci guardano bene dentro siamo tutti un po' malati. Lo sanno bene i media che nei vizi e nei difetti di chi è indagato e si dichiara innocente ci sguazzano mattina e sera.

In Italia solo chi si dichiara innocente viene perseguitato dalle postazioni fisse dei media, quelle con pulmini e parabole che si piazzano di fronte all'abitazione del sospettato e vangano la sua vita per raccontare alla massa, ma anche giudici togati e ai futuri giudici popolari, quante volte l'indagato è stato in bagno e se ha fischiettato sotto la doccia (quest'ultimo un certo grave indizio di colpevolezza). In Italia solo chi si dichiara innocente resta in custodia cautelare per oltre quattro anni in attesa della sentenza... perché la pericolosità, anche se si parla di una ragazza incensurata, permette di fermare i termini di custodia e di allungarli a dismisura. E purtroppo capita spesso che la custodia cautelare di chi si proclama innocente superi la pena effettiva di chi dichiara colpevole (pena effettiva di molto inferiore a quella in sentenza grazie alle agevolazioni dovute alla confessione, al pentimento, alle perizie e alla buona condotta in carcere). In Italia l'opinione pubblica aizzata dai giornalisti d'assalto (alla diligenza dei soldi) si accanisce e sbraita contro chi si dichiara innocente e viene additato ad assassino da una procura che pretende di essere creduta... a prescindere dalla logica. La stessa opinione pubblica che non fa nulla per cambiare una legge scandalosa che permette a tanti certi assassini di girare liberi per strada e tentare di uccidere ancora.

Come, ad esempio, l'assassino Daniele Toselli che nel 2004, dopo una banale lite da bar, seguì fino al suo camper il musicista Tony Mazzucato per poi ucciderlo nel sonno e bruciarlo. Non era in sé a causa dell'alcool, il povero assassino, per questo la condanna del giudice fu lieve: solo undici anni che nella realtà si tramutarono in meno di otto. Peccato per la nostra giustizia che una volta fuori, alla prima ubriacatura abbia accoltellato la sorella che lo aveva ospitato in casa sua. E fortuna per tutti che la donna si sia difesa con tutte le sue forze e che la polizia sia giunta in tempo e l'abbia trovata ancora viva fra mobili fracassati e schizzi di sangue alle pareti. Che ci sia qualcosa di sbagliato in una legge che permette questi avvenimenti e tante sentenze ridicole è certo. Che ci sia qualcuno che voglia cambiarla per migliorare il sistema giustizia è molto meno sicuro...

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3 commenti:

Mimosa ha detto...

Che vuoi che ti dica Massimo, ne sono rimasta allibita,
mentre nella stessa giornata un GUP di Pisa sancisce il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste e manda a casa un marito, rimasto libero, su cui pesano molti indizi concordanti

e dall'altra parte vengono sbattute in carcere "preventivo" molte altre persone ancora prima che si chiudano le indagini.

Non so proprio che dire ... solo che spero che a mia figlia non capiti un marito del genere ...

Massimo, sono veramente disgustata.
C'è troppa barbarie in giro, gli innocenti perseguitati e i rei confessi premiati, non è questo il mio mondo!

Ciao, Mimosa

PINO ha detto...

Il "non luogo a procedere" emesso dal Gup di Pisa, per A. Loglio, ha disgustato gran parte dell'opinione pubblica e di moltissimi operatori del settore giudiziario stesso.
Non è, dunque, sempre vero che i "salotti" televisivi, e tutto il mondo massmediale abbiano quell'effetto negativo ben determinato, discutendo i casi di cronaca nera più eclatanti, schierati, quasi sempre, in favore delle Procure e dei PM.
Di fronte alle scandalose decisioni giudiziarie da te riportate, caro Massimo, sarei decisamente portato a osannare il "salotto", che considererei il male minore,
al confronto.
Pino

magica ha detto...

interventi sempre ovvii.
questo incentrato sulla violenza alle donne è opportuno dato il prossimo 8 marzo.
per quello che ne so di legge:poco ma,non occorre avere la laurea in giurisprudenza basterebbe usare il
buonsenso . e si capiscono gli errori fatti : condannare prima del dovuto, e mettere in pubblico la privacy delle persone . per questo detesto gli opinionisti , sono la rovina della persone , piace a molti criticare svergognare ingannare il pubblico , con falsita'. l'importante è vendere giornali .. ho intravisto in rete una pagina del giornalaccio giallognolo :una porcheria per cafoni .
(cosima non si pente?)vigliacco .lazzarone e molto altro , che in questo blog non posso dire.

peccato che le folla sia rimasta per ora a bocca asciutta , logli libero ? sara' colpevole? puo' darsi , ma per una volta la legge è stata seguita ,la quale dice che in mancanza del corpo del reato non si puo' condannare.
perchè le gogna mediatica non si inalbera quando ci sono innocenti che marciscono in carcere ? è perchè sono forcaioli a prescindere?
?
(che significa la destra politica italiana) che ho letto nel tuo post .. ma la politica è di destra o di sinistra? secondo me la magistratura italiana è per la gran parte di sinistra .
p.