venerdì 8 gennaio 2016

Firmare la petizione in favore di Massimo Bossetti significa aiutare la vera giustizia e la democrazia, significa volere un futuro migliore per noi e per i nostri figli...


C'è una legge in Italia che puntualmente, quando l'imputato è mediaticamente "famoso" e giudicato colpevole dalla pubblica opinione (aizzata dai soliti media che amano lucrare sulle tragedie), non viene messa in pratica dai giudici che preferiscono aggirarla alla Ponzio Pilato con motivazioni assolutamente fuori da ogni contesto giudiziariamente logico. La presunzione di innocenza già dovrebbe bastare per lasciare in famiglia fino all'ultimo grado di giudizio, minimo agli arresti domiciliari, chi non viene arrestato in flagranza di reato, chi viene accusato in base a ipotesi e indizi che si possono leggere sia in maniera accusatoria che innocentista. Ma oltre a questo diritto garantito dalla legge, ve n'è un altro fondamentale che riguarda la carcerazione preventiva: una piaga soprattutto italiana che oltre a torturare gli imputati incensurati, costretti a vivere in un regime carcerario che psicologicamente debilita sia loro che la loro famiglia (in primis i figli), riempie a dismisura le carceri e costringe a una vita d'inferno anche gli addetti alla sorveglianza e chiunque operi in tali strutture. Senza considerare le enormi spese a carico dei cittadini.

L'imputato italiano più famoso in questo momento storico è senza dubbio Massimo Bossetti, a cui ben nove volte hanno negato un diritto messo invece in pratica dai giudici ogni qualvolta un reo-confesso ammette di aver ucciso... anche in modo atroce. Diritto quindi regalato da troppi giudici nostrani ai sicuri assassini e invece negato a chi urla la propria innocenza, a chi chiede di essere giudicato in base al codice penale e in maniera imparziale... non con indizi fasulli entrati nella mente popolare solo perché sparati a tutto volume da uno schermo e da alcuni settimanali, che urlano per rimpinguare gli introiti, prima ancora che inizi il processo. Questa non è né democrazia né buona giustizia, visto che tanti giudici al momento di giudicare pare siano condizionati da tali urla mediatiche. Nessuno può negare questo plurimo dato di fatto accaduto sia negli anni passati, con altri imputati diventati loro malgrado famosi e ben conosciuti (alcuni riconosciuti innocenti hanno comunque trascorso anni in reclusione), che con Massimo Bossetti, perché la giustizia scritta in tribunale si è spesso cancellata tirando in ballo i soliti tre concetti: la reiterazione del reato, la possibilità di fuga e di inquinare le prove.

Concetti illogici quando si tratta di mettere ai domiciliari una persona oramai ultrafamosa (nel caso in questione Bossetti chiuso nella sua abitazione con un braccialetto elettronico alla caviglia non potrebbe né venire a contatto con ragazze tredicenni né scappare dall'Italia ed essendo terminate le indagini meno che meno inquinare le prove), concetti che svuotano il vaso giustizia del suo contenuto democratico, concetti che prossimamente potrebbero ritorcersi contro altri italiani, contro chiunque venga a contatto con il potere di inquirenti che cercano di imporre la loro verità e non LA VERITA'. Oggi però possiamo fare qualcosa. Una piccola firma basta per aggiungere una goccia a testa, per cercare di riempire e aggiustare il vaso giustizia sempre rattoppato e sempre vuoto.

Per evitare che altri giudici umiglino la legge non onorando né il codice penale né la propria categoria né la propria dignità, firmate la petizione in favore di Massimo Bossetti. Questa non è una gara in cui i fan degli schieramenti opposti si fronteggiano per vincere la medaglia, questa è la vita reale e non importa che pensiate Massimo Bossetti colpevole o innocente, perché una firma in favore del suo arresto domiciliare non cambierebbe il suo destino. Se un domani venisse giudicato colpevole in carcere ci andrebbe comunque e sconterebbe ugualmente la pena.

Per cui è chiaro che una singola firma non cambierà il destino di Massimo Bossetti, come non cambierà quello di altri imputati che si proclamano innocenti e da troppi anni attendono il terzo grado di giudizio in cella. E' chiaro che non cambierà il loro, ma è altrettanto chiaro che potrebbe cambiare il vostro o quello di un vostro familiare. La democrazia vuole che ci siano regole scritte a cui non si può trasgredire. Come le rispettano i cittadini così le devono rispettare i giudici. Chiedere conto agli organi dello stato di come agiscono i suoi dipendenti è il minimo che si prefigge di fare questa petizione. Pensate al vostro futuro e a quello dei vostri figli. Firmate e lasciate cadere la vostra goccia democratica nel vaso giustizia per non dovervi sentire in colpa un domani, quando al posto di Massimo Bossetti in un carcere ci potrebbe essere qualcuno a cui volete bene...

93 commenti:

boboviz ha detto...

A leggere gli articoli di oggi, sembra che il processo non sia solo a Bossetti, ma a tutto il team difensivo.

PINO ha detto...

Ho firmato la petizione: nel dubbio, ( perchè il caso lo contiene interamente) meglio un colpevole libero che...

ENRICO ha detto...

@ boboviz

L'accusa si difende attaccando ! Bello spettacolo.

Quando ha preso la parola il pm Letizia Ruggeri, è esploso uno scontro accesissimo tra lo stesso pm e l’avvocato Claudio Salvagni, legale di Bossetti. Il pm ha chiesto conto a Denti dei suoi titoli di studio. Il criminologo ha risposto che la sua laurea è triennale e l’ha conseguita a Friburgo in Svizzera. In Italia ha il diploma di ragioniere. Il clima è diventato incandescente e, quando il pm Ruggeri ha replicato che a Friburgo con c’è l’Università di Ingegneria, ma soltanto un Istituto tecnico, Salvagni, non si è più trattenuto: «Adesso basta, è un processo al consulente o a Bossetti? Si stanno spendendo i soldi dei contribuenti per fare indagini sui nostri consulenti. A parte che per svolgere il lavoro di consulente non è necessaria una laurea, questa è un’aggressione incredibile. La difesa non ha i soldi infiniti della procure».

Dalla sala si è levato qualche applauso, al che è intervenuto il giudice Antonella Bertoja che , dopo un minaccioso «Fuori tutti», aveva riportato un po’ di calma in aula. Ma la tensione è riesplosa ancora per un pesante battibecco tra l’avvocato Enrico Pelillo, il legale di parte civile della famiglia Gambirasio, e lo stesso Salvagni, cosicché il giudice Bertoja ha preferito sospendere definitivamente l’udienza.


http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/bossetti-la-difesa-contro-le-telecamereerrata-acquisizione-delle-immagini_1159983_11/

e qui il resoconto di Luca Telese

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11865952/processo-yara-gambirasio-seduta-sospesa-bossetti-rissa-avvocati-perito-denti-pm-ruggeri.html


E delle foto scattate dall'architetto Trivella che dimostrano come il 9 dicembre Bossetti lavorasse al rifacimento di un marciapiede , consegnate agli inquirenti senza che la difesa ne fosse a conoscenza e depositate agli atti solo alcuni giorni fa, ne vogliamo parlare ?

ENRICO ha detto...

Massimo Prati

la petizione era già stata inviata via mail ed era stata già firmata da tutti i miei familiari

sorianablu ha detto...

W Salvagni!! E' un mito!! :-)

Bruno ha detto...

Se ci fossero molti Salvagni, la metà della popolazione carceraria sarebbe fuori dalle patrie galere. A Bossetti dovrebbero dare almeno gli arresti domiciliari fino al terzo grado di giudizio. E' un suo e nostro diritto.

boboviz ha detto...

Gli argomenti "ad hominem" si usano quando non si possono contestare i fatti esposti, è il raschiare il fondo del barile (e la Ruggeri non è la prima volta che usa questo metodo).

boboviz ha detto...

"E delle foto scattate dall'architetto Trivella che dimostrano come il 9 dicembre Bossetti lavorasse al rifacimento di un marciapiede , consegnate agli inquirenti senza che la difesa ne fosse a conoscenza e depositate agli atti solo alcuni giorni fa, ne vogliamo parlare ?"

Dove l'hai trovato?
Cosa comportano queste foto?

Anonimo ha detto...

@boboviz

comportano che l'arch. ha testimoniato, con foto acquisite dalla corte, che quella "sabbia mista" è servita per gettare un marciapiede. Quindi non era sabbia per malta, ma misto di varie pezzature per confezionamento di calcestruzzo per appunto un getto.

Anonimo ha detto...

Non riesco a cogliere l'importanza della diversa tipologia di sabbia. Pensavo che lo scopo fosse quello di dimostrare l'uso lecito che si era fatto della sabbia acquistata da Bossetti.

TommyS. ha detto...

Trovo davvero sconcertante il metodo pretestuoso con il quale oggi il PM ha attaccato il consulente della difesa.

Bastava una semplice ricerca internet ragionata e subito sarebbe saltata fuori la Haute école d'ingégnerie et d'architecture Friburg presso la quale Ezio Denti ha conseguito il suo Bachelor Science in Ingegneria, titolo accademico equivalente alla nostra laurea di 1° livello in ingegneria

Questo il sito

https://www.heia-fr.ch/

e questa la brochure in italiano

http://hta-fr.ch/it/eia_cartes_rv.pdf

La sede dell'Ecole è parte integrante del quartiere universitario di Friburgo dove ha sede anche l'Università Albert-Ludwigs.

Certo che se si cerca una facoltà di ingegneria sul sito di questa Università è impossibile trovarla, un po' come cercarla sul sito dell'Università di MIlano e non su quello del Politecnico. Ma forse le capacità di ricerca sul web della dott.ssa Ruggeri sono limitate o forse era ben conscia di voler attaccare Denti con il solo scopo di creare discredito.

Spero che alla prossima udienza i legali di Bossetti possano sput....re apertamente il PM rivelando a tutti qual è la strategia in questo processo dove in teoria la Procura dovrebbe essere certa del successo.

Chiaramente i soliti commentatori prezzolati del Corrierino non hanno neanche fatto lo sforzo di cercare sul web.

Mik ha detto...

Tra l'altro se cerchi su google , viene menzionata al sesto link... ma Denti non avrebbe fatto meglio a menzionarla, rispondendo alla domanda? Avrebbe segnato un punto a suo favore. Sono perplesso.

Dudu' ha detto...

Mik
Il problema non sono i titoli di un consulente, mica è normale questo atteggiamento in un tribunale, se uno pugna costantemente sul fianco è naturale la risposta di riflesso. L'accusa intende indebolire con lo scredito forte del fatto che in ogni modo che vada, ha le spalle coperte. Salvagni sta lottando con i denti anche per un foglio bianco. Per l'accusa perdere questo processo ben sbandierato di certezza davanti al mondo ... capisci ben la portata.
Fantastica la replica di Salvagni!

Anonimo
"Non riesco a cogliere l'importanza della diversa tipologia di sabbia. Pensavo che lo scopo fosse quello di dimostrare l'uso lecito che si era fatto della sabbia acquistata da Bossetti."

Conta conta, è il materiale specifico per l'opera, non si usa sabbia.. Bossetti non acquistò sabbia generica per occultare ma materiale specifico per la gettata in quel cantiere.

ENRICO ha detto...

@ Mik

"ma Denti non avrebbe fatto meglio a menzionarla, rispondendo alla domanda?

Denti ha risposto precisando di aver conseguito la sua laurea triennale a Friburgo in Svizzera

Bene ha fatto ad evitare di cedere alla provocazione rischiando di fare il gioco dell'Accusa ma al contrario reagendo fermamente alla scorrettezza del Pm replicando " «Adesso basta, è un processo al consulente o a Bossetti? Si stanno spendendo i soldi dei contribuenti per fare indagini sui nostri consulenti. A parte che per svolgere il lavoro di consulente non è necessaria una laurea, questa è un’aggressione incredibile. La difesa non ha i soldi infiniti della procure».

@ Anonimo 8 gennaio ore 22:56

Lo scopo è esattamente quello di dimostrare come la sabbia non fosse servita a nascondere il corpo della vittima ( ipotesi sostenuta da sempre dalla Procura nonostante fosse in possesso della testimonianza e delle foto consegnate dall'architetto ma depositate agli atti e dunque mai portate a conoscenza della difesa fino qualche giorno fa)

Che si trattasse di sabbia mista è stata una precisazione a conferma dell'uso che ne venne fatto.

http://urbanpost.it/yara-gambirasio-ultime-notizie-il-giallo-del-furgone-di-massimo-bossetti-e-quello-della-sabbia

ENRICO ha detto...

leggi " MAI depositate agli atti ecc..fino a qualche giorno fa )

Paolo A ha detto...

Quello che è avvenuto ieri in udienza è solo un assaggio di quello che avverrà quando si discuterà di DNA, allora la ne vedremmo delle belle.
Purtroppo la difesa è caduta nel tranello della parte civile che di fatto con il suo comportamento ha impedito la prosecuzione dell'udienza.
Sicuramente accusa e parte civile cercheranno di parare il colpo alla prossima udienza, ma il danno ormai è fatto, di fatto l'indizio della sabbia è stato smontato in maniera clamorosa con foto che ritraggono Bossetti in cantiere, peraltro foto non depositate a fascicolo, inoltre si è giustificato in modo documentato dell'uso fatto di quel tipo di sabbia, insomma una brutta giornata per l'accusa.
Per quanto riguarda i filmati, anche in quel caso la deposizione di Denti è stata clamorosa, di fatto il tribunale potrebbe e secondo me, dovrebbe, richiedere una CTU su quel filmato che verifichi la corrispondenza o meno delle dimensioni del furgone di Bossetti con quello presente nell'immagine.

Dudu' ha detto...

Massimo Prati
Grazie, condivido in generale ma sopratutto
" debilita sia loro che la loro famiglia (in primis i figli)" troppo spesso ci si dimentica di loro, hanno il diritto di crescere nella serenità e deve essere salvaguardata.

Cosa conta questo invece:
:una cameriera di un locale di Merate aveva sostenuto in aula di averlo sentito conversare, un giorno, con l’imputato sui vecchi tempi, quando trascorrevano il sabato sera in una discoteca di Chignolo "

È un reato? Un segno opposto? Dobbiamo guardarci da frequentare locali notturni forse,la prossima volta ci sarà un testimone che l'ha visto respirare.

ENRICO ha detto...

Paolo A

non sono completamente d'accordo sul fatto che la difesa sia caduta in un tranello-

Direi piuttosto che Accusa e parte civile, trovandosi in difficoltà hanno manovrato in modo da scatenare una "rissa verbale" ( a cui la difesa non poteva sottrarsi perchè le osservazioni del PM e dell' avv. Enrico Pelillo entravano nel merito di questioni personali dei componenti il collegio difensivo violando volgarmente e platealmente le regole del corretto contraddittorio processuale ) con il preciso scopo di far sospendere un'udienza che stava prendendo una brutta piega per l'Accusa.

Un ulteriore metodo becero utilizzato dagli inquirenti sia nel corso delle indagini preliminari che nel processo vero e proprio

Gilberto ha detto...

Sono d'accordo con Enrico e aggiungo che probabilmente si tratta di un'anteprima del metodo che verrà utilizzato dall'accusa quando si entrerà nel vivo con il problema del Dna e della paternità. Però l'impressione è che alla fine il castello accusatorio finirà per scricchiolare... e nonostante l'ostruzionismo per crollare.

PINO ha detto...

Certamente non edificante, per la serietà morale e professionale di chi dovrebbe rappresentare la Legge, in nome del popolo italiano, l'inconsueto scontro, sia pure solo dialettico, ma pregno di evidente preconcetto, non molto dissimile dai mezzi "inquisitori" di qualche secolo fa.
Secondo le cronache, si sarebbe avuta la sensazione generale che, da parte del PM, si volessero discreditare le capacità professionali di alcuni periti della difesa, con domande ritenute subdole, prontamente vanificate e respinte con veemenza dall'avvocato Salvagni.
Una udienza dibattimentale, insomma, interrotta per evitare che si sfociasse oltre i limiti consentiti.
Dopo questo episodio, che non depone a favore della nostra GIUSTIZIA, firmerei infinite altre volte la petizione per la libertà di MG. Bossetti.

Anonimo ha detto...





Stralcio del battibecco riportato da Telese:




" Ruggeri: "Non è lei che mi può dettare le domande!"


- Pelillo: "E basta! Basta!"

- Ruggeri: "Giusto".

-Salvagni: "Come ti permetti tu di dirci basta!".

Pelillo: "Che cazzo vuoi!? Non dicevo a te".

Denti: "io vorrei...".

Ruggeri (girandosi): "Cosa vuole quel delinquente?".

"-------------

Penso che l'avv. Pelillo rispondesse a Salvagni, ma in ogni caso ci si esprime così in un tribunale? Nei confronti dell'avvocato di un imputato????

Ed inoltre, il PM, con chiunque ce l'avesse, può dare del delinquente a qualcuno in aula????

Ed infine, la Presidente, oltre al regalo della sospensione (dopo il mese accordato ai due capitani del ris!!) non poteva richiamare all'ordine i due????

Comunque, tra sabbione per il getto del marciapiede, gli otto iveco fantasmi (questa era più facile del DNA cari inquirenti!!) le luci diverse e il mezzo metro in meno di lunghezza usando Autocad (!!!) (avessi detto un software fotoraddrizzatore..., no, Autocad!!!), ...sono proprio curioso di leggere cosa scriveranno nella sentenza di condanna!

paolo

Ivana ha detto...

Penso che la Ruggeri ragioni ESATTAMENTE come ragiona Saverio Fortunato riguardo al problema della “competenza”; nel filmato segnalato da Paolo A
https://www.youtube.com/watch?v=nFPO5PCzRo8
il professore Saverio Fortunato esordisce affermando i propri TITOLI e denigrando il fatto che non esista più la “criminologia clinica” come specializzazione (al suo posto sono state create le lauree brevi) e giunge a evidenziare il problema della “competenza”.
Non sono d’accordo Con Saverio Fortunato (dal momento che si possono citare esempi che smentiscono il suo punto di vista: Martin Gardner NON era laureato in matematica, ma era COMPETENTE in matematica!).
Non sono d’accordo con la Ruggeri, perché (come SEMPRE ho ribadito) va attaccato il ragionamento, non il ragionatore!
Non condivido l'uso di una terminologia volgare da parte dell'avvocato Pelillo (se effettivamente lui ha usato simile terminologia!) perché si possono esprimere la propria irritazione e la propria disapprovazione, senza ricorrere a espressioni volgari diseducative.

Anonimo ha detto...

Non so se avete già letto questo articolo di Telese, entra nei particolari dell'udienza. Mi sembra che il collegio difensivo se la sia cavata egregiamente, anche in risposta alle bordate della Ruggeri. Sono convinta che la PM l'abbia "buttata in caciara" perché non aveva strumenti idonei ad entrare nel merito ed abbia dovuto prendere tempo.

http://156.54.106.174/rubrica-29/cronache/cadono-furgoni-sbarellano-magistrati-processo-bossetti-cade-116339.htm

Sarahkey

Anonimo ha detto...

Comunque sono anch'io sconcertata del tenore del battibecco. E' tollerabile che un PM calunni un consulente e dia del delinquente a non si capisce bene chi, mentre la parte civile si lascia andare ad espressioni volgari? C'è un nuovo codice deontologico forense di recente approvazione, ma non ho ancora avuto tempo di verificare. Per chi fosse interessato, ecco il link.
http://www.consiglionazionaleforense.it/site/home/area-avvocati/codice-deontologico-forense/documento8213.html

Sarahkey

Anonimo ha detto...

Sembra che Denti abbia preannunciato querela alla PM.
http://www.oggi.it/attualita/notizie/2016/01/08/caso-yara-sospeso-il-processo-a-massimo-giuseppe-bossetti-in-aula-e-rissa-tra-accusa-e-difesa/
Sarahkey

Gilberto ha detto...

Comunque quello che è accaduto all'udienza di ieri è un chiaro segnale che l'accusa è in difficoltà (chiari sintomi di nervosismo e insicurezza) e sente già che il peggio deve ancora venire perché la difesa non ha ancora 'tirato fuori' le carte migliori. Sì, credo proprio che ne vedremo delle belle quando l'argomento entrerà nel vivo...

ENRICO ha detto...

Sarahkey

non avevo letto l'articolo integrale di Luca Telese. Incredibile !

Sono sbalordito anche dal comportamento del Giudice il quale, già dopo le prime inammissibili considerazioni sulle competenze del perito della difesa, avrebbe dovuto severamente ammonire il PM richiamandolo ad esercitare il proprio ruolo secondo le regole deontologiche previste da ccp e non lasciare invece che la seduta degenerasse in una rissa da bar indegna dei rappresentanti la Magistratura

Unknown ha detto...

continuazione commento precedente

"Capitolo furgone:
1. La Procura disse che furono esaminati tutti i furgoni del modello di Bossetti immatricolati nelle regioni del Nord Italia. Denti ha dimostrato che non è vero, snocciolando con numeri di targa, proprietari e caratteristiche 8 furgoni della provincia di Bergamo non risultati in nessun elenco e indicando che ve ne sono moltissimi altri appartenenti a varie regioni. Tutti simili o identici in ogni dettaglio a quello di Bossetti.
2. I 13 punti particolari con i quali la Procura affermava di aver individuato quello "unico e irripetibile" di Bossetti, viene dimostrato da Ezio Denti essere assolutamente identici a tutti gli altri furgoni e che nulla consente di affermare che quel furgone ripreso sia di Bossetti.
3. La comparazione fatta con sistema CAD-3D tra il furgone di Bossetti e quello della telecamera Polynt risulta improbabile: Denti fa una dimostrazione in aula proprio col sistema CAD e le proporzioni non quadrano.
4. Anche raffrontando le misure reali del furgone e le misure reali del cancello dell'azienda Polynt il video mostra delle palesi incongruenze! Non quadrano le misure e le proporzioni, né se si prova ad adeguare le dimensioni del cancello al furgone né se si fa la prova inversa.
Testimone che vide un furgone svoltare a tutta velocità in via Morlotti: smontato definitivamente anche questo. Denti dimostra, con un video simulato da una vettura, che se il furgone fosse arrivato anche solo ai 50 all'ora, prima di svoltare in via Morlotti sarebbe saltato per aria affrontando il dosso.
La definizione "mi spaventai per la velocità" (detta dal testimone) risulta palesemente assurda se riferita dalla distanza dalla quale avrebbe visto il furgone: 71 metri!!!....in pratica il furgone era "laggiù"! Dire "spavento" è affermazione credibile se il furgone si trovava a 10, 15, 20 metri dall'auto. Non certo a 71 metri!!!
Che dire di altro: molti dettagli tecnici, costanti conferme alla percezione dell'ennesimo "film fantasy" importo per un anno e mezzo all'opinione pubblica.
Tagliamo corto: nessun furgone è attribuibile a quello di Massimo Bossetti....in ogni caso è una eresia affermare con certezza che il suo furgone fosse li!!
COME HA RISPOSTO A TUTTO CIO' LA PM RUGGERI????
Con il solito ennesimo attacco personale ai consulenti della Difesa!!! Ezio Denti preso di mira sui suoi titoli di studio, accusandolo addirittura di averli preso una Università "fantasma".
Chiaramente Ezio, da gran sornione, era pronto e preparato: ha tirato fuori titoli di studio e attestati reagendo "legittimamente" in modo forte e sentito nei confronti di queste stupide speculazioni!
Che dire???....tanto rammarico: la giustizia massacrata da queste indegnità. La giustizia terza vittima di questo processo dopo Yara e Massimo!!!
Bagarre finale in tutta l'aula con battibecco dell'avvocato della famiglia Gambirasio, Pelillo, chiaramente contro Salvagni e Camporini e non rivolto a chiedere alla PM Ruggeri di esaminare le verità scentifiche dimostrate dal "DOTTOR" Ezio Denti.
Tutto sospeso e rimandato a venerdì 15 gennaio: ben 7 giorni, anziché la sola pausa pranzo, alla PM per studiare la lezione del "DOTTOR" Ezio Denti.
Tattica voluta????"

Fine commento del privato cittadino. Nota a margine del sottoscritto (thetupacshow):
Il Rettore della Facolta' di Friburgo dove ha acquisito i Titoli il Dottor Ezio Denti ha richiesto l'acquisizione del verbale dell'udienza di ieri e ha preannunciato che querelera' la PM Letizia Ruggeri.

Anonimo ha detto...

Giustamente, cosa ci si poteva aspettare? Dopo la bella dama dello specchio chiamata a testimoniare come l'imputato ci ha provato con lei, e dopo il vecchio amico d'infanzia che ha raccontato quanto si divertivano lui e Bossetti in discoteca vent'anni fa, mancava il punteggio mediocre del diploma del consulente della difesa.
Poi chissà, il PM chiederà le pagelle di tutti, compresi i testimoni, e chi ha preso voti bassi a scuola sarà espulso dall'aula come non abbastanza attendibile, di scarso valore e probabilmente pure bugiardo come Pinocchio.
Per la vomitevole e stranota serie 'Io ho preso sessanta e tu trentasei', 'Io ho fatto il classico e tu ragioneria', 'Io sono laureato e tu diplomato', 'Io ho la laurea quinquennale e tu solo la triennale', 'Io ho studiato in Italia e tu all'estero' quindi 'Ma sta' zitto'.
Come se un titolo di studio superiore o conseguito con punteggio più elevato fosse prova di grande intelligenza e competenza. In Italia poi!
E soprattutto, come se fosse garanzia di aver sempre ragione su qualsiasi argomento.
Banale, squallido e molto, molto italico, purtroppo.

Però, a parte il disgustoso teatrino cui i difensori non si sono potuti sottrarre, evitando almeno di usare parolacce, abbiamo appurato che la famosa sabbia serviva a edificare un marciapiede e non a coprire il corpo di Yara.
Veramente questa storia l'avevo letta in un sito già da tempo, solo che i giornali tacevano e tacciono tutt'ora. Inoltre esiste una foto a provare che Bossetti il 9 dicembre 2010 stava lavorando su quel marciapiede, cosa di cui lui non si ricordava perché evidentemente non deve avere una gran memoria, ma per fortuna è agli atti.
Ma ci sta anche dimenticare certi particolari, dopo quattro anni.

Davvero peccato non aver sentito le obiezioni dell'accusa...ma arriveranno, lasciamo loro il tempo che si sono presi.
Nautilina

Bruno ha detto...

L'udienza è stata sospesa e rimandata, poco male se Bossetti fosse stato libero di girare per le strade italiane, invece è in carcere. E' evidente che per chi è fuori un giorno o una settimana di ritardo non cambia la vita, ma per una persona, che si dichiara da sempre innocente, anche un minuto dentro una cella, peraltro con un'accusa terribile, diventa un tempo infinito. dopo quanto stiamo apprendendo, con l'ultima perizia di Denti, sulla sabbia e sulla altezza e lunghezza del Camioncino, Bossetti dovrebbe essere liberato subito.
io ho già firmato la petizione da alcuni giorni.

sorianablu ha detto...


Non so se Ruggeri si rende conto che ha minato la propria credibilità. Se lei non era in grado di informarsi bene NEMMENO su Denti e ha fatto quella figura barbina, allora dobbiamo credere che lei sia capace di condurre le indagini???....

Cmq anch’io penso che far degenerare un dibattito in una rissa poteva essere la sua tattica per guadagnare il tempo…. Non ha la vita facile con Salvagni! :-D :-D

sorianablu ha detto...

adesso non ricordo dove ho sentito, forse a Chi l'ha visto,.... il racconto sulla sabbia comprata da Bossetti era annunciato così: "e ancora un particolare INQUIETANTE..."

Anonimo ha detto...

"inquietante", "incastrato da una bolla" ecc. ecc. per di più notizie reiterate più e più volte a distanza di mesi, spacciate per novità clamorose dell'ultima ora.... e' la stampa bellezza! Anzi è la stampa online che è riuscita a peggiorare quella su carta (certi articoli sembrano scritti da dementi, altroché Ragionieri col 36!)

E pensare che la storia della sabbia testimonia a favore di Bossetti, al di là del fatto specifico: è la dimostrazione che lui pur avendo una giustificazione per quell'acquisto, NON LA RICORDA! Magari tira ad indovinare, come fece quando cercò di giustificare il proprio DNA sugli slip, oppure dice di non saperlo, oppure poteva anche inventarsi una menzogna, sapendo per certo che comunque quella sabbia non era servita per lo scopo ipotizzato dalla accusa....poteva fare tante cose, ma non fa l'unica cosa "giusta" SEMPLICEMENTE PERCHE' NON RICORDA ed è in buona fede!

paolo

Anonimo ha detto...

E sempre parlando di notizie di stampa poi rivelatesi false in dibattimento: si è parlato per mesi e mesi del ciuffo d'erba che la povera Yara stringeva tra le mani; bene, in aula i periti dell'accusa hanno ammesso che non era vero se non sbaglio; ma allora, quando durante una puntata di porta a porta, uno spazientito biavardi si alza e fa vedere a vespa il tablet per dimostrare che il ciuffo d'erba c'era....cosa caxxo ha mostrato????

E dei quattro diversi laboratori superspecializzati che hanno fatto quattro diverse estrazioni e comparazioni del dna giungendo a identiche conclusioni??? Quanti anni è andata avanti questa storia sui giornali??? L'ho sentito solo io l'ufficiale del ris dire chiaramente che tale operazione l'hanno fatta solo loro? E quanti giornali l'hanno riportato facendo ammenda, o viceversa facendone carico a chi tra gli inquirenti l'aveva riferito??

paolo

andres ha detto...

Ho letto i vostri post, gli articoli riportati e mi sembra tutto pazzesco! Questa giustizia italiana fatta da pulcinella, pagati pure da me, mi fa ribrezzo!
Mi sono chiesta da tempo quale sia la posizione dell'avvocato Pelillo. per quali motivi è così apertamente schierato? Dovrebbe essere la persona più interessata alla verità, rappresentando i genitori di Yara.Mi sembra invece che si comporti come un altro membro dell'accusa. I Gambirasio cosa vogliono? Vogliono sapere o vogliono nascondere?
La Ruggeri, è da molto molto tempo che si è giocata la credibilità. E per me l'offesa pronunciata era diretta a Denti: Denti: "io vorrei...".
Ruggeri (girandosi): "Cosa vuole quel delinquente?".
Il comportamento del giudice non mi piace.Chi sta rappresentando? Il popolo italiano o cosa?
Questo processo sta trasformando la giustizia in un abisso di ingiustizia, scorrettezza e fango.
Ho firmato la petizione, sacrosanta.

Anonimo ha detto...

Sono contento che Denti presenti querela contro la PM, è ora che la difesa incominci a picchiare dure come fa l'accusa. Già da molto tempo avrebbero dovuto denunciare certuni giornalisti per le falsità dette sul loro assistito, come la vogliamo mettere con la barista che ha accusato la rivista Giallo di aver taroccato la sua intervista, una denuncia, almeno all'ordine, per questi signore la vogliamo fare?

A ha detto...

C'è una cosa che non capisco: dalle ricostruzione del battibecco sembra che Denti abbai detto di aver con sé il certificato, quindi si immaginava che la pm gli avrebbe fatto delle contestazioni personali. qualcuno lo ha avvisato che facevano delle indagini sul suo conto.
Ma se è così perché non hanno preparato una risposta migliore, insomma se io so che mi stai preparando un colpo basso, io possono riuscire a prepararmi ancora meglio una risposta per uscirne da gran signore; invece gli avvocati della difesa alla fine hanno fatto il gioco della accusa facendo sospendere la sessione.

Unknown ha detto...

Personalmente - e prescindendo dal fatto che il Procuratore Capo di Bergamo dott. Dettori in fine carriera sembra godere dell'indiscussa stima di tutti gli addetti ai lavori - credo che la ruggeri si immedesimi un po' troppo nella figura "Boccassiniana" del Pubblico Ministero...Senza averne requisiti e bravura . Pagherà, per questo . Tra un paio d'anni le pioverà addosso la Legge sulla resp. civile dei Magistrati, poi, a seguire, verrà silenziosamente trasferita in altra sede (ma sarà lei stessa a chiederlo), e finirà pian piano nel dimenticatoio professionale. Qualcuno, fra una decina d'anni, la ricorderà sulla stampa come quei vecchi Magistrati (dott. marmo dott. di persia dott. lucio di pietro) che massacrarono Enzo Tortora . Questo, e nulla di meno, è ciò che le auguro, sentitamente, per un Karma Giusto e Provvidenziale ... :) :) :)

bibi ha detto...

Se non erro i Gambirasio dissero ,a suo tempo,di non volere un colpevole bensì il colpevole.
Dunque l'avvocato Pelillo chi e cosa difende

Dudu' ha detto...

Non sò,
Però il basta basta di Pelillo a me pare diretto alla Ruggeri, la quale, povera vittima sconsolata crede la difendono. Il dialogo :
"" Ruggeri: "Non è lei che mi può dettare le domande!"


- Pelillo: "E basta! Basta!"

- Ruggeri: "Giusto".

-Salvagni: "Come ti permetti tu di dirci basta!".

Pelillo: "Che cazzo vuoi!? Non dicevo a te".

Parrebbe si rivolga alla -Ruggente- ops Ruggeri, mi sbaglio ?

ENRICO ha detto...

@ A

invece gli avvocati della difesa alla fine hanno fatto il gioco della accusa facendo sospendere la sessione.

Beh, direi che sarebbe stato quasi impossibile mantenere la calma in un contraddittorio avvenuto inaspettatamente IN UNA SEDE UFFICIALE come quella dell''aula di un tribunale dove un Pm ed un avvocato di parte civile si comportano in maniera inqualificabile esprimendosi con espressioni come "cazzo" e "delinquente".

Inoltre mi meraviglio della famiglia Gambirasio - tanto riservata, corretta e perbene - che tuttavia si avvale di un legale abituato ad un gergo più consono ad uno scaricatore di porto che ad un serio rappresentante della giustizia

Non dimentichiamo poi che la Procura, per aver acquisito i titoli di studio - pagella compresa - e per aver allestito un dossier ad hoc contro il perito della controparte al fine di raccogliere informazioni tese a screditarlo, ha sicuramente utilizzato danaro pubblico abusivamente

Questo è dossieraggio vero e proprio

Bruno ha detto...

Mi sa che con la Ruggeri la giustizia italiana (con la g minuscola) stà facendo una pessima figura. E pensare che la pago anche io con le mie tasse. Incredibile quanto sta venendo fuori con la perizia di Denti, intanto però Bossetti è ancora dentro.

TommyS. ha detto...

Nell'ultimo articolo di Telese "Il superperito ed i centimetri aiutano Bossetti", pubblicato oggi sull'edizione cartacea e non ancora disponibile online neanche su Dagospia, vi è il racconto dettagliato di come Denti abbia in modo tecnicamente ineccepibile smontato definitivamente la "prova del furgone-autocarro".

Dai rilievi meticolosi dell'autocarro di Bossetti presso il deposito del RIS e di quelli del cancello della Polynt, dei marciapiedi e della strada, e da una ricostruzione rigorosa di quell'autocarro specifico ad Autocad, emergerebbe difatti che l'autocarro ripreso nei due famosi spezzoni video (che per Lago permetterebbero di affermare la compatibilità e quindi affermare che quell'autocarro sia proprio quello di Bossetti) abbia un passo di 3,00 m anziché di 3,45 m come quello di Bossetti. Altri dettagli inoltre lo renderebbero incompatibile come per esempio la traversa di sommità della "campata" (cioè l'intelaiatura verticale che protegge l'abitacolo da eventuali carichi del cassone) troppo alta rispetto a quella del modello reale. Questo lo si poteva già intuire anche guardando proprio il video del RIS dove nell'effetto morphing dall'immagine reale (quella dell'autocarro di Bossetti) al modello 3D stranamente "l'arcata" veniva alzata.

Le anomalie di quel video le avevamo già evidenziate nei nostri commenti e Massimo aveva scritto quest'articolo

http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2015/03/caso-bossetti-un-omicidio-provato-con.html

dove nell'immagine allegata mostrava come il cassone dell'autocarro sembrava troppo lungo ed in grado di contenere un numero di casse per gli attrezzi superiore a quanto sembrava dalle fotografie dal vero dell'autocarro.

Se a queste anomalie sommiamo il fatto che solamente per quegli spezzoni dei video della Polynt2 vi erano strani avanzamenti a scatti (Denti analizzando il video in modo professionale ha verificato come il frame-rate sia troppo basso mancando per di più interi gruppi di frame), viene davvero da domandarsi quali operazioni di video-editing siano state fatte su quei frame per far sì che l'autocarro inquadrato risultasse compatibile con quello di Bossetti e potesse essere divulgato alla stampa. Domande più che legittime considerato che l'intero video del RIS aveva un dichiarato intento propagandistico, come ammesso da Lago.

Domande a questo punto non più eludibili neanche in merito all'ultimo pilastro dell'accusa e cioè il fantomatico DNA nucleare di Ignoto1.

TommyS. ha detto...

P.S.

A questo punto non resta che aspettare la prossima puntata della Sciarelli per vedere se e come cercherà di screditare anche queste risultanze.

Anonimo ha detto...

@Tommys e a chi interessa
L'articolo di Telese è' consultabile on line andando sul sito Libero Quotidiano. Cliccare su cerca ed inserire "Luca telese + yara" verranno mostrati tutta una serie di articolo di Telese sul processo. Quello in argomento è' il terzo o il quarto.
Io lo avevo letto stamani sul sito ed ora è' stato messo in archivio.
Alex

ENRICO ha detto...

Alex

ad onor del vero l'articolo era già stato pubblicato su dagospia e segnalato da Sarahkey ieri
9 gennaio ore 18:24

http://156.54.106.174/rubrica-29/cronache/cadono-furgoni-sbarellano-magistrati-processo-bossetti-cade-116339.htm

( non è per pignoleria, ma solo per dare atto delle ricerche e segnalazioni anche di altri utenti )

ENRICO ha detto...

e anche questo di oggi di Luca Telese non è male

http://156.54.106.174/rubrica-29/cronache/quei-centimetri-che-aiutano-bossetti-ecco-come-investigatore-116384.htm

Unknown ha detto...

Leggete TUTTI l'articolo di Luca Telese uscito su Libero stamattina 10 gennaio, lo posto nel caso non funzioni il link di ENRICO:

"Una delle scene che non si scordano, nella giornata più folle del processo Yara, culminata con la sospensione dell’udienza, è il surreale siparietto di metà mattinata. Sta parlando Ezio Denti, investigatore privato, superconsulente della difesa. È seduto al banco dei testimoni, affiancato dal suo aiutante. Mentre illustra le prove, i filmati, i fotogrammi, le ingegnose misurazioni con cui sta provando a demolire le tesi dell’accusa, compaiono diversi carabinieri. Non quelli di guardia solitamente nel tribunale di Bergamo (sono in uniforme) ma due ufficiali in borghese. Uno si mette proprio dietro di lui, con un taccuino, e prende appunti, guardando direttamente sullo schermo del consulente. Dopo alcuni minuti l’avvocato Claudio Salvagni lo nota e insorge, rivolgendosi alla presidente della Corte, Antonella Bertoja:
- Camporini: «Presidente, scusi, si può evitare che ci siano delle persone dietro il nostro consulente che spiano?».
- Ruggeri: «Ma stiamo scherzando? Adesso per la Difesa un maresciallo dei Ris o un poliziotto che fa il suo lavoro passa per spione?».
- Camporini: «Io non ho mai visto una cosa di questo tipo in Aula!».
- Bertoja: «Scusi, avvocato, ma non posso pensare che ci sia un qualsiasi intento spionistico...».
- Camporini: «Ma perché allora sta proprio lì dietro, scusi?».
- Ruggeri: «Quel che sta dicendo è incredibile!».
- Bertoja (sorridendo): «Credo che, ragionevolmente, sia lì per l’affollamento che oggi c’è in aula. Se c’è un problema, ma solo di questo tipo, si può consigliare al signore che è lì dietro di sedersi più comodamente tra il pubblico».
- Salvagni (sarcastico): «Allora guardi, purché non resti lì dietro gli cediamo volentieri un posto tra i banchi della difesa!».
Qualunque fosse la vera motivazione, il sovraffollamento o la visuale sul computer di Denti, curiosamente, dopo il trambusto che segue a questo scambio di battute, l’ufficiale con il taccuino scompare, e si ritira nella stanza dei testimoni. Ma la tensione che questa ennesima polemica rivela, fotografa bene il momento drammatico di venerdì mattina. Ieri ho raccontato del colpo di scena con cui Denti ha apparentemente smontato i due fotogrammi dei furgoni che fino a ieri erano considerati dalla Pm come attribuibili a Bossetti (non essendoci stato controinterrogatorio nel merito, ma solo sulla biografia di Denti, si deve presumere che la Pm non avesse argomentazioni). Oggi è ancora più interessante entrare nei dettagli di come si è arrivati a questo colpo di scena, mettendo alla prova due inconciliabili ed opposti metodi di indagine, quello della procura e quello dell’investigatore. Per la sua esposizione Denti è partito in modo molto piano, senza effetti speciali. Poi, quando sta parlando della telecamera che secondo la Pm era la più attendibile, quella della Polynt2, spiega che nell'incartamento degli atti, curiosamente, non compare nessuno schema di misurazione del mezzo. Gli inquirenti (stando a queste carte ed alle loro relazioni) pur avendo il mezzo sotto sequestro, non lo hanno usato per un sopralluogo a Brembate, magari per riprodurre la stessa immagine raccolta dalla telecamera. Hanno lavorato «al contrario», con uno schema di questo tipo: se questo è il mezzo di Bossetti, cosa lo identifica come tale? Nel farlo hanno individuato 14 punti distintivi. Denti ha esattamente ribaltato lo schema. Cinque mesi prima della sua udienza ha fatto regolare domanda, ha ottenuto il permesso di accedere al deposito giudiziario, si è messo a misurare e a fotografare ogni minimo particolare, fra l’altro dovendo fare i conti con un limite di tempo dato. È un’operazione inutile? Tutt’altro: come spesso capita, cerchi una cosa e ne trovi un'altra.

continua

Unknown ha detto...

continuazione

"Scattando decine di immagini sulle famose luci di ingombro che sono sul tetto del cassone, l’investigatore (senza ancora sapere che si dimostrerà in indizio decisivo) si trova quasi a cavalcioni della cosiddetta campata: ovvero di quella sbarra che attraversa la larghezza di quasi tutti gli automezzi. La campata serve per proteggere la cabina quando si ha un carico ingombrante, o un pezzo lungo, come ad esempio una scala. I Carabinieri avevano sicuramente notato che nell'immagine del furgone che attribuivano al muratore di Mapello questa sbarra era molto alta, ma non avevano dato una particolare importanza: in moltissimi furgoni, anche per facilitare i diversi carichi, c’è un accessorio molto utile che permette di modificare l’altezza della sbarra a seconda dell’ingombro. Era stato lo stesso colonnello Lago -ironia della sorte- a mostrare proprio quella sequenza e quel frame in Aula. Ed è stato proprio in quel momento, in Tribunale, che Denti aveva fatto un salto sulla sedia. Si era ricordato che mentre armeggiava sopra la cabina del Daily di Bossetti, nel deposito giudiziario, lui e il suo assistente avevano dovuto scavalcare la sbarra per fotografare le luci. Torna in ufficio, prende il file con le foto, le visiona una per una. E poi si illumina: il furgone di Bossetti (fra l’altro comprato usato) non era regolabile. La barra di campata è saldata. Quindi il furgone della foto non può essere quello di Bossetti, anche perché, se si trattasse di una distorsione dovuta alla prospettiva, tutta la cabina dovrebbe risultare "allungata": Andare sul campo, dilungarsi in lunghe operazioni con il metro ha prodotto un risultato insperato. Ma non è il solo. L'ultima videocamera rimasta, l'ultimo fotogramma di furgone che secondo la Ruggeri era «indubitabilmente» di Bossetti è raffigurato nella telecamera2 della ditta Polynt, in veduta laterale. Il cassone appare in tutta la sua lunghezza, ed è quello l'elemento distintivo su cui lavorano i carabinieri. Come fanno a misurarlo? Come stabiliscono che fra le tre lunghezze possibili (3 metri, 3.45 metri e 3.75 metri) si tratti proprio di un 3.45 metri, cioè quello di Bossetti? Ancora una volta, nei fascicoli dell’inchiesta, non risultano prospetti con dati di stima. E nemmeno fotogrammi lavorati con Autocad, il programma che il colonnello Lago, nella sua udienza, ha detto che era stato utilizzato dai periti dell'accusa. Così Denti decide di utilizzarlo lui stesso. Autocad è usato dagli architetti, dai progettisti, dagli inquirenti, persino dagli arredatori quando devono fissare misure certe. Funziona tutto con il calcolo delle proporzioni: in un'immagine con diverse misure o distanze, bisogna avere almeno alcune misure certe, per poter calcolare quelle che non si conoscono. A complicare le cose, anche in questo caso, c'è il problema di quanto possa aver distorto il gioco di prospettiva o l'inclinazione della telecamera. Così l’investigatore della difesa ha una idea: vede che nel fotogramma è inquadrato un cancello di ferro, quello della stessa ditta, che -ovviamente- è parallelo alla carreggiata dove transita il furgone. Lui e i suoi assistenti si armano sia di metro che di misuratore laser."

continua

Unknown ha detto...

continuazione 2

"Vanno sul posto: appurano che il cancello è lungo sette metri, che è composto di 44 sbarre, ognuna larga quattro centimetri, con un intervallo di 10.05 centimetri tra l’una e l’altra. Ogni sbarra è alta 1.25 centimetri, la pianta è larga 35, l’altezza complessiva 1.70 metri. La distanza della telecamera dal cancello è 20.6 metri. La larghezza della carreggiata, l'altezza dei marciapiedi sono tutte misurabili. Tutti questi dati, immessi su Autocad sono un tesoro. Ma per essere sicuro, per abbattere il margine di errore, a Denti serve una misura certa anche a bordo del furgone. Allora ritorna a prendere le famose foto del Daily fatte la mattina di cinque mesi prima a Parma. Si concentra sul dettaglio della cassetta d’acciaio Butti che sta sul cassonato. Sa con certezza che è lunga 55 centimetri. Ripete la misurazione, scattando le foto che mostrerà in aula nella sua esposizione. Immette anche quel dato e quando scopre la misura che Autocad stima per il suo cassone, lui e il suo assistente Marco Biella, finiscono per abbracciarsi. Secondo il programma il cassone del furgone è lungo 3 metri. Ma quello di Bossetti, come sappiamo, è lungo 3.45. Presi dall'entusiasmo i due si concentrano sull’ultimo tema: l’indagine con cui la Pm dice di aver vagliato tutti i furgoni simili a quello di Bossetti in tutta Italia. La procura ha proceduto così: prima ha acquisito tutti i dati sui furgoni immatricolati dalla motorizzazione. Poi ha selezionato cinque regioni del nord dal Veneto al Piemonte (escludendo, non si capisce perché, la Liguria, che pure per distanza chilometrica è molto vicina). Poi, tutte le stazioni dei comandi dei carabinieri sono andate a fare le foto di questi furgoni. Un lavoro titanico. Le hanno divise in simili e diversi. E poi, avendo stabilito che solo cinque erano simili, hanno interrogato i proprietari. Denti, scorrendo immagine per immagine, scopre che tra i furgoni scartati molto sono comunque simili a quello di Bossetti. Ma non si accontenta. Scopre che il criterio di selezione (limitarsi al modello Daily 3.45metri) è sbagliato, e in aula spiega perché: «Anche la Fiat500 è prodotta sia con il motore 1.200 che il 1.600. Ma dal punto di vista estetico è perfettamente identico». Dimostra, con le riprese, che anche la selezione cromatica è sbagliata: «Il furgone di Bossetti è color verde acqua. Ma ripreso dalle telecamere in bianco e nero, quel colore, così come il celeste, diventa bianco. Tant’è vero che quasi tutti quelli che hanno visto le immagini in tv -spiega- sono convinte che sia bianco». Ma anche questo non gli basta. Così ribalta totalmente il criterio apparentemente scientifico (ma astratto) fissato dalla procura. Anziché partire dalla motorizzazione parte dalla strada. E piazzandosi con i suoi collaboratori nei crocevia della bergamasca, si mette a fotografare i Daily che passano. Poi controlla le targhe. Quando arrivano i responsi della motorizzazione, quelli del pool difensivo non credono ai propri occhi.

continua

Unknown ha detto...

Continuazione3

"Ben otto furgoni che hanno proprietari residenti nella provincia di Bergamo non compaiono nella lista della motorizzazione, e nemmeno in quella dei carabinieri. Denti scandirà questo elenco in aula per diversi minuti, esemplare per esemplare, finché la presidente Bertoja, comprendendo l’importanza non gli chiede:«È sicuro che non siano nella lista?». Denti risponde proiettando le immagini. La Ruggeri si oppone: «Ma che lunghezza di cassone hanno? Lei per caso ha compreso anche quelli lunghi 3 metri?». Denti sgrana un sorriso criminale: «Negli otto di cui vi parlo, tutti appartenenti a proprietari residenti a Bergamo, ce ne sono sia lunghi 3 metri che lunghi 3.45 metri». In aula c’è grande brusio. In realtà ne basterebbe uno: se anche un solo furgone fosse sfuggito tutta l’indagine scientifica dei Ros diventerebbe carta per il camino. Però Denti cerca anche il colpo di teatro, e proietta l'immagine di un sito:«Guardate, questo è Autoscout24. Anche qui si trovano furgoni simili». Autoscout è il sito più visitato per il mercato dell’usato. Ma evidentemente la Pm non aveva pensato di visitarlo. Ancora una volta pragmatismo contro teorema. Ancora una volta fiuto contro teoria. Sembra che stavolta abbiano vinto i secondi."

Fine articolo.

Anonimo ha detto...

Allora, tralasciando la descrizione di Autocad che ne fa il giornalista che mi fa venire in mente il caso Marta Russo, dove una "banale" stazione totale (diciamo un goniometro elettronico per capirci, che serve a misurare angoli) veniva descritto dal giornalista come un apparecchiatura che individua le traiettorie dei proiettili, per dire che anche in questo caso l'ausilio "autocad" non ha nulla di miracoloso, ho fatto alcune prove:

1) Foto del furgone di bossetti, quello vero con alla guida un Ris; scalato foto sulla base del portaoggetti: risultato, cassone 3.45

2) varie foto tratte dai famosi fotogrammi, di varia risoluzione: tutte danno risultati attorno ma comunque superiori a 3.45

3) stessa operazione fatta con la foto postata da Massimo qui: http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2015/03/caso-bossetti-un-omicidio-provato-con.html e stesso risultato 3.50 (il circa va aggiunto a tutte le misure effettuate!)

Il problema è che secondo Telese, Denti riferisce di un cassone di bossetti lungo 3.45 mt come in effetti appare (vedi mis. punto 1) e di una misura ricostruita di 3.00 mt! L'autocarro inquadrato non sembra proprio avere un cassone 3.00 mt!

paolo

Bruno ha detto...

Sulla lunghezza del cassone si era già parlato in questo splendido blog di Massimo Prati, grazie TommyS per averlo fatto ricordare, sei sempre attento, meticoloso insomma veramente super, ed aspetto sempre di leggere le tue interessanti considerazioni. Ezio Denti un altro grande, un bel team che onora la verità nelle aule giudiziarie italiane. Intanto sarà il caso che il povero Bossetti venga liberato. Il ministro della giustizia potrebbe e dovrebbe intervenire.

Bruno ha detto...

A Gilberto, poco sopra non ti menzionato per il tuo articolo inerente alla grandezza del furgone. Mi ha fregato la fretta con la paura di perdere la connessione. Gilberto complimenti e Scusami.

TommyS. ha detto...

paolo

Potrebbe anche darsi che mi sbagli, ma credo che Telese abbia fatto un po' di confusione, ampliamente giustificabile in un giornalista che deve quasi stenografare per riportare più dettagli possibili delle udienze.

Ezio Denti nella sua ricostruzione non penso abbia parlato della lunghezza del cassone, bensì del passo, cioè della distanza longitudinale degli assi (ruote). L'IVECO Daily veniva e viene prodotto in tre differenti modelli con passi 3.000 mm, 3.450. mm e 3.750 mm (ne esiste anche una versione con passo 4.100 mm).

Quello di Bossetti, misurato da Denti e come da libretto, ha passo 3.450 mm. Quello dei frame della Polynt2, effettuate le correzioni della distorsione in base alle misure reali del cancello e degli altri elementi fissi della scena, sembrerebbe avere passo 3.000 mm. Una gran bella differenza.

La lunghezza del cassone non è una caratteristica tecnica IVECO in quanto il cassone viene montato da ditte esterne sullo chassis uscito dalla fabbrica. Le dimensioni della cabina e dello chassis sono invece quelle a catalogo IVECO.

Da dove potrebbe venire questa differenza tra i modelli 3D, entrambi costruiti con Autocad? Difficile dirlo, ma quel frame-rate e quei frame mancanti sono molto strani.

Anonimo ha detto...

Capisco che la difesa voglia far credere che quello ripreso dalla Polynt2 non sia l'autocarro di Bossetti per rafforzare la tesi della sua totale estraneità ai fatti, ma il problema è un altro: Bossetti ha ammesso che passava di lì per tornare a casa, quindi il fatto che sia passato una sola volta di per sé non può essere sospetto, anzi dimostra che ha sempre detto la verità. Quello che va smontato è semplicemente la montatura che lui avrebbe girato addirittura per ore attorno alla zona, cosa che poteva essere fatta anche mostrando l'assurdità del filmato dato ai giornali nel quale, se no mi sbaglio, il furgone sarebbe dovuto andare in alcuni tratti alla folle velocità di 190KM/h
Inoltre sempre nel medesimo filmanto si vede prima il furgone in una direzione e dopo una manciata di secondo in un'altra, cosa che altre a dimostrare l'impossibilità di far salire qualcuno sul furgone in così pochi secondi, dimostra come egli non sapeva che quel giorno in quella vita c'erano dei lavori, e che quindi c'è passato una e una volta sola.

Dudu' ha detto...

Anonimo
"Capisco che la difesa voglia far credere che quello ripreso dalla Polynt2 non sia l'autocarro di Bossetti per rafforzare la tesi della sua totale estraneità ai fatti, ma il problema è un altro: Bossetti ha ammesso che passava di lì per tornare a casa.."

A livello generico dice che siccome faceva spesso quella strada provabilmente è passato di li per tornare a casa, dobbiamo pensare gli viene chiesto perché è a causa di un video che lo dimostrava a detta di chi interrogava.

Quello che non ho capito è se risulta una operazione al bancomat coincidente con il passaggio o fermata di quel autocarro e se si a che ora.

TommyS
Ti ricordi se risultava una operazione al bancomat? Non ricordo aver mai letto qualcosa di simile

Ringrazio tutti per il materiale postato, finalmente Ezio Denti ha potuto portare dati a favore di Bossetti.

Anche un ex carabiniere si è prodigato in una petizione online su chance.org inviata alla corte costituzionale

https://www.change.org/p/alla-corte-costituzionale-per-principio-di-legge-massimo-giuseppe-bossetti-ai-domiciliari-a-casa-propria?recruiter=464036110&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

TommyS. ha detto...

Dudù

Dalle notizie apparse sui media sembra che il 4 dicembre 2011, alle ore 18.02, vi sia stato un prelievo di 250 € da parte di Bossetti presso il Bancomat del Credito Valtellinese, che si trova in via Rampinelli all'angolo con via Sorte (non è la Banca di Credito Cooperativo i cui filmati di videosorveglianza sono diventati famosi né tanto meno l'adiacente Banca di Bergamo). Per gli inquirenti sarebbe la prova provata che Bossetti volesse controllare da vicino l'andamento delle indagini (sembra sia stato l'unico prelievo da quel Bancomat), senza chiaramente considerare che Bossetti passava frequentemente in zona (anche solamente per andare al solarium) e che forse il clamore mediatico delle indagini aveva incuriosito anche il carpentiere.

Indizio che chiaramente vale il tempo che trova. Valore probatorio: zero.

Da notare che l'articolo del Corriere che ne parla (a firma della nostra beniamina Ubbiali) è tutto centrato sugli aspetti inquietanti dati da quel metro cubo di sabbia acquistato per, forse, trasportare occultato il cadavere o per avere la scusa di andare a controllare il campo di Chignolo.

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_28/bossetti-yara-ritorno-luogo-delitto-8921040c-bf90-11e4-911e-3d01b106f698.shtml

Peccato che, alla data dell'articolo (28 febbraio 2015, cioé quando era fondamentale parlare il meno possibile del DNA mitocondriale), gli inquirenti erano già perfettamente a conoscenza che l'acquisto di quella sabbia era stato già abbondantemente giustificato, con tanto di documentazione fotografica mai entrata negli atti, dall'arch. Trivella.

Se non fosse per il dramma umano che sta vivendo Bossetti, ci sarebbe da sbellicarsi dalla risa.

boboviz ha detto...

Se non ci fosse Telese!!!
Qualcuno avrà, mercoledì, il coraggio di guardare "Chi l'ha visto?" e riportare qui se parlano di tutto questo e come ne parlano?

Ivana ha detto...

Sì, salute permettendo, io stessa riporterò volentieri ciò che verrà detto (SE verrà presa in considerazione la questione)a "Chi l'ha visto?".

boboviz ha detto...

Ivana, abbiam già visto come son riusciti a rimestare il fango con la questione dei filmati. Chissà cosa si inventeranno adesso. A naso staranno zitti con la loro bella coda di paglia.

TommyS. ha detto...

Non mi ricordavo se l'avevo letto su un articolo o un post social, o se invece l'avevo sentito dire da Denti in un filmato, ma questa intervista al minuto 01.38 (ore 9.44) della puntata odierna de la Vita in Diretta

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b93ae28-9405-4c2b-8fac-4c7983ba3994.html

conferma che la discrepanza tra l'autocarro di Bossetti e quello ritratto nel video Polynt2 sta proprio nel "passo", cioé nella distanza tra asse anteriore e asse posteriore: 3.450 mm quello di Bossetti, 3.000 mm quello Polynt2.

Bruno ha detto...

Una notizia interessante pubblicata in data odierna :
" CAGLIARI. Quasi due anni tra carcere e custodia domiciliare, accusato di aver ucciso un servo pastore diciannovenne con un colpo di pistola in bocca. In realtà l’autore di quel delitto commesso il 24 febbraio 2009 con una tecnica estranea al mondo rurale sardo non era lui, Francesco Baldussu, pastore di Serdiana, ma un pentito di n’drangheta confinato in Sardegna e datore di lavoro della vittima, che anzichè attrarre legittimi sospetti lavorò alle indagini su incarico della Procura di Cagliari.
La strana collaborazione. Una forma di collaborazione bizzarra: tra interrogatori registrati e iniziative personali, Rocco Varacalli (45 anni) di Careri seminò indizi falsi contro Baldussu e il padre. Un caso forse unico nella storia giudiziaria italiana: l’assassino che indaga sul delitto di cui è responsabile, col benestare e al servizio del pubblico ministero. Arrivata l’assoluzione definitiva e la condanna del responsabile, quello di Baldussu rappresenta un caso di errore giudiziario clamoroso che sta per uscire dalle cronache dell’isola per deflagrare a livello nazionale. ... " credo sia sufficiente quanto scritto. Anche qui un caso di errore giudiziario, non oso pensare come può stare in carcere una persona da innocente.

Anonimo ha detto...

@TommyS


Grazie per la precisazione, così tornano le cose e tornano a Bossetti soprattutto!

Meno grazie (scherzo!) per il link dove ho conosciuto questo giornalista di repubblica, che asserisce che grazie all'intercettazione tra bossetti e l'ex moglie (sic) verrà condannato in primo grado. Vorrei dire al giornalista che anch'io penso che verrà condannato in primo grado, ma per ben altri motivi! E che se pensassi che ci sono prove solide, le riterrei solide per tutti e tre i gradi!!

paolo

Dudu' ha detto...

TommyS
" (sembra sia stato l'unico prelievo da quel Bancomat), senza chiaramente considerare che Bossetti passava frequentemente in zona (anche solamente per andare al solarium.."

Questa frase che hai scritto è, secondo il mio punto di vista, ma credo la condividano tutti qui, falsificabile con tanta semplicita come hai fatto, lo stesso vale per la maggioranza degli indizi (indizi?)portati dall'accusa, infarciti di colorite immagini pittoresche allegoriche, il cumulo di sabbia è da iscrivere in un libro di ricordi come uno dei più affascinanti. Effettivamente, al più, dentro quel cumulo poteva esserci parti di giacimenti geologicamente importanti.
Sono riusciti dove nemmeno il film di Werner Herzog con Cuore di vetro avrebbe voluto arrivare - ipnotizzare di spettatori-.

Dudu' ha detto...

Gli, non di,
scusate gli errori da digitazione

Bruno ha detto...

Mi sembra molto strano che un assassino, (Bossetti ???)(tre punti interrogativi), che dopo aver ucciso (la povera bambina Yara!!!) e rischiato in quel momento di essere scoperto, si rechi di nuovo nel campo dove l'aveva abbandonata per seppellirla con la sabbia rischiando nuovamente di essere individuato.

TommyS. ha detto...

paolo

Onestamente sono anch'io pessimista sul processo di primo grado, sebbene sia convinto che già dalle udienze di febbraio anche l'indizio genetico verrà fortemente messo in dubbio se non invalidato dai consulenti della difesa.

Dopo che tutti i raffazzonati indizi messe insieme alla rinfusa al DNA di Ignoto1 sono stati e saranno credibilmente contestati dalla difesa, un giudice corretto e scrupoloso, chiamato a decidere le sorti di una persona e non solamente a vendicare la tragica morte di una bambina, dovrebbe a rigor di logica nominare dei propri periti per dipanare la situazione ed arrivare a maturare quel vero libero convincimento necessario per emettere una sentenza: o quella di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio o quella di assoluzione (se non ex comma 1 almeno ex comma 2 dell'art.530 c.p.p.).

Bisognerà quindi aspettare di vedere se la Bertoja avrà voglia, autonomia e potere, di richiedere queste perizie o se invece accollerà alla Corte l'onere ed il ruolo di Iudex peritus peritorum decidendo, più o meno autonomamente, a quale delle consulenze di parte accreditare la maggiore validità. Nel secondo caso è inutile nascondersi che prevarranno le consulenze tecniche dell'accusa e di conseguenza Bossetti verrà condannato all'ergastolo.

Ma anche in questo caso, quanto emerso durante le udienze e soprattutto dalle testimonianze dei consulenti della difesa, spianerà la strada al ricorso in appello dove la corte non potrà esimersi dal concedere le perizie che già ad oggi si sono dimostrate inderogabili (la Cassazione, anche la prima sezione penale, non potrebbe facilmente sorvolare sulla mancata concessione, rinviando ad un ulteriore appello).

Anonimo ha detto...

Richard Wallace

Altro che petizione per conferire il sig. Bossetti agli arresti domicilari...
Qui ci sarebbe da chiedere l'immediata radiazione dall'albo della Ruggeri, della sua troup di cialtroni, e di tutta compagnia bella di giudicini, giudicette et similia!
Ma ci rendiamo conto in che mani siamo??
Esiste di fatto un apparato statale criminale che in facoltà del potere che gli è stato elargito, si diverte a giocare a guardia e ladri sulle spalle di poveri cristi malcapitati di turno, in nome di una "Giustizia" da santa inquisizione, al fine di motivare la necessità dell'esistenza di siffatto carrozzone e soddisfare le mire di carriera di qualche cinico spregiudicato arrivista.
Cari concittadini dobbiamo muoverci di concerto per cambiare le cose a tutti i livelli...

Anonimo ha detto...

@TommyS c'è veramente da sperare che i giudici popolari contino qualcosa, perché loro almeno non hanno alcun interesse a sposare acriticamente la storie e le pseudoprove dell'accusa, specie dopo come sono stato tutte ridicolizzate durante il dibattimento. Altrimenti vuol dire di fatto la giuria popolare è soltanto un inutile orpello che sequestra inutilmente le vite di sei cittadini per dare una parvenza di democraticità al nostro sistema giudiziario.

Luca Cheli ha detto...

Buona fortuna con i giudici popolari.

Da una parte sono quelli più esposti al bombardamento mediatico colpevolista preprocessuale (in tutti i casi mediatici, non solo in questo).

Dall'altra è più probabile che no che si affidino alla "guida" dei togati, che sono (di solito) per loro figure autorevoli che "conoscono la legge".

Infine, se mai i giudici popolari dovessero ribaltare l'esito del processo contro l'opinione dei togati, credo che andremmo a leggerci una bella motivazione "suicida" che aiuterebbe non poco l'appello della Procura.

Sarò malfidente ma è già successo.

andres ha detto...

@Anonimo
"Cari concittadini dobbiamo muoverci di concerto per cambiare le cose a tutti i livelli..."
Sono d'accordo.Come?
La petizione, che ho prontamente firmato, non sembra raccogliere molti consensi.
Ed è più che scontato,per il semplice motivo che a questa bella compagnia di persone, da cui non acquisterei manco una macchina,si è aggiunta da subito un'altra bella compagnia: i media, che con tutto il peso del loro potere hanno convinto l'opinione pubblica per la colpevolezza.
Ci vorrebbe la voce di autorevoli intellettuali, di coraggiosi "famosi". Ma, a parte Telese e D'Agostino, non si sente alcuna voce discordante. E non è con questi nostri post, seppure straordinariamente interessanti ed intelligenti, che si può avere un peso. Personalmente penso addirittura che il "nodo" dna, conti di meno, sul piatto della bilancia, della pressione di un'informazione volutamente bugiarda.
Bisognerebbe creare un movimento di pressione sulla stampa e sulle tv.
Se qualcuno ha delle idee, le tiri fuori, altrimenti Bossetti è fritto.


Gilberto ha detto...

Andres
Si tratta di smuovere le montagne. Le Alpi e anche gli Appennini. Non c'è neppure il segno che si smuova qualche collinetta. Gli intellettuali? Tutti intruppati. L'italiota non si rende conto che Bossetti (o Stasi) sono solo le sue controfigure. E' convinto che si tratti di un cold case e invece riguarda proprio il suo status di servitù di un sistema feudale. L'informazione fa parte organica dell'organizzazione vassallatico-beneficiaria.

Vanna ha detto...

Ho firmato anche io!
Ho letto i vostri commenti, provo grandissima tristezza per la sorte di Bossetti e dolore per la sua famiglia, ma anche profondissima vergogna per come la Giustizia sta procedendo senza Giustizia: capolavoro dell'efficienza al contrario.
L'Italia non s'è desta e non ha cinto l'elmo di Scipio, l'Italia s'è addormentata cingendo il casco copri orecchie con visiera oscurata: diventando sorda-cieca-pappagalla.

Bruno ha detto...

Anche io ho firmato la petizione per Bossetti a casa, ma se non si muove una associazione, un partito o qualche intellettuale molto importante Bossetti verrà condannato senza dubbio all'ergastolo, a meno che la difesa non dimostri che nell'analisi del dna ci sono elementi sintetici.

Anonimo ha detto...

la difesa non riuscirà a dimostrare nulla di inverosimile come un dna sintetico ovviamente, ma l'avvocato continuerà di tanto in tanto a guadagnare qualche spicciolo fornendo a oggi "commoventi" lettere "di b."

Anonimo ha detto...

Non sappiamo ancora che cosa ci sia nei dati grezzi forniti dalla polizia, però mi chiedo: quali reali possibilità ha la difesa di rovesciare questa prova?

Anonimo ha detto...

Gilberto

E' grottesco associare Stasi a Bossetti, quali CONTROFIGURE dell'italiaota.
I casi sono DIFFERENTI: il primo è un assassino, e quindi, è stato condannato. Del secondo non si hanno prove CERTE per ritenerlo colpevole!!
Allora, di cosa parli???

TommyS. ha detto...

Come c'era da aspettarsi e come preannunciato da giorni, è partito l'attacco al consulente della difesa in vista dell'udienza di domani. E chiaramente la prima mossa è toccata all'house organ e cioé al giornaletto dell'indefesso Biavardi.

http://www.controcopertina.com/omicidio-yara-gambirasio-colpo-di-scena-al-processo-laccusa-ha-lanciato-un-duro-attacco-contro-il-consulente-della-difesa/

Il titolo dell'articolo in realtà, in puro stile giallognolo, è: "Il criminologo non ha i titoli di studio ma contesta il lavoro dei Carabinieri"

Da aspettarsi adesso che perlomeno sui siti online dell'Eco e del Corrierino (con tanto di editoriale dell'Ubbiali forse) domani mattina la polemica venga rilanciata ed amplificata.

Questo processo è una tragica farsa e gli italiani onesti dovrebbero vergognarsi di una magistratura siffatta.

andres ha detto...

La Magistratura tutta dovrebbe vergognarsi!
Dov'è l'ANM? Scappa fuori solo per difendere i propri previlegi? E il CSM?
Noi possiamo solo averne paura ed indignarci.
E dove sono gli organi di controllo perchè la Stampa e i Media si comportino in maniera professonalmente corretta?
Il nostro è ormai un Paese alla deriva con persone indegne di rappresentarci.
Questo processo è una ignobile farsa, in mano a...è meglio che non lo scriva, và!
Ed in mano a gente come Biavardi,il grassone di Chi l'ha visto e la sadomaso di Vespa.
Gente avida di soldi, visibilità e carriera.



andres ha detto...

Mi chiedo: come si regge il giornale di Biavardi?
Come e da chi è finanziato? Con le vendite, in tempo di crisi? Ne dubito.

Luca Cheli ha detto...

Tutto il circuito mediatico-giudiziario ha l'effetto ultimo di privare l'imputato di un giusto processo.

Qualunque ne siano l'origine e il meccanismo, siano essi casuali o meno, quello che di fatto succede è che quantomeno i giudici popolari (poi ci sarebbe un discorso molto lungo da fare sui togati) hanno un'elevata probabilità di essere influenzati da trasmissioni e giornali colpevolisti.

Basta considerare che l'esposizione, per i casi mediatici di particolare importanza, dura almeno un anno prima che si arrivi al processo di primo grado e che i giudici popolari oggi sono scelti tra coloro che ne fanno domanda.

Chi, quantomeno in stragrande maggioranza, fa domanda per essere giudice popolare?

Chi ha interesse per cronaca nera, giudiziaria, delitti e così via.

Come logica conseguenza dei loro interessi è anche più che probabile che queste persone siano abbondanti consumatori di trasmissioni, riviste ed articoli che trattano degli stessi argomenti.

Perciò se c'è una prevalenza mediatica colpevolista ed i futuri giudici popolari vi sono esposti per un anno prima ancora di arrivare a sedersi in aula, ebbene io non ho tutta questa convinzione che nelle loro menti conteranno le carte e solo le carte.

Io credo (e temo) che solo la CEDU, e solo sul lungo periodo, possa porre rimedio (almeno in parte) a tutto ciò, stabilendo che i diritti umani di chi è stato condannato in queste circostanze sono stati violati (c'è già stato qualche precedente fuori dall'Italia) e portando ad una revisione dei processi en masse.

Vanna ha detto...

E' senza senno la gestione di questo processo, se al perito si parte si contesta la preparazione professionale, in base forse, ad un eventuale pezzo di carta proveniente da studio universitario in qualsivoglia italica terra, mi piacerebbe chiedere a chi "gestisce" il processo in oggetto, quale pezzo di carta con relativo concorso, quale normativa di giustiniana memoria, consente di procedere in modo discutibile, ottuso e poco aperto agli studi internazionali da parte di chicchessia chiamato a testimoniare a favore di un condannato in coma come il MGB?
Le frontiere del mondo sono ancora aperte e bisogna confrontarsi con quello che è fuori i confini.
Il curriculum degli studi a Losanna del perito è conosciuto?
E quando anche lo fosse, come si può mettere in dubbio la qualità e la preparazione dell'Istituto e del professionista?
Come?
Questa è l'arroganza della paura di non avere altro in mano che fuoriesce come il raglio dell'asino che non vuole andare avanti con altri pesi.
Veramente spero che qualcuno cominci a querelare.

boboviz ha detto...

Ieri sera qualcuno ha guardato CLV? Hanno parlato del caso o si sono limitati ad un umile silenzio?

andres ha detto...

Vanna, mi sembra che il Rettore di quella Università svizzera abbia già provveduto con una querela. Giustamente.
Io vorrei tanto conoscere i titoli di Biavardi e soprattutto quelli della sadomaso di PaP, quelli veri, intendo, non quelli millantati. D'altronde è una che si auto-compiace parecchio, definendosi una bella con un fisico "lussureggiante"!
Ma invece di bullizzare Denti, perchè non si risponde con misurazioni e fatti ai fatti e misurazioni portate come prove dalla difesa? Mistero.

boboviz,
io l'ho guardato e, a meno che non mi sia addormentata, non hanno trattato questo caso.

Vanna ha detto...

Grazie Andres per la risposta,
spero che la querela possa aggiungersi al resto che non quadra in tutta la vicenda: dall'andamento del processo blindato, dalla partecipazione di testimoni inutili, alle prove accroccate intorno al furgone, alla nobile prova REGINA di quel DNA, ai DNA pieni e sicuri messi lì a occhio nudo appartenenti ad altri personaggi conosciuti che vivono in piena libertà.

Così che, anche l'arroganza di giudizio su chi si è formato all'estero possa indicare che, SOTTO e SOPRA la morte di Yara, la condanna dei Bossetti-Comi-Arzuffi, l'ambiente ginnico della palestra (TUTTO), e quello sociale del bergamasco, il megafono del ministro, possano dimostrare quanto sia importante mandare al macero un modesto muratore con i suoi, pur di salvare i Mastri Muratori e che stanno dietro con le loro perverse costruzioni.

Unknown ha detto...

Incollo qui il resoconto di un cittadino amico dell'avvocato Salvagni presente in Aula ieri:

"PROCESSO YARA: L'ICEBERG EZIO DENTI AFFONDA IL TITANIC RUGGERI!!!
SALVAGNI: "Il risultato di oggi??? 6-0 6-0"!!!
Dopo l'udienza di venerdi scorso nella quale Ezio Denti aveva scientificamente dimostrato che il furgone di Bossetti non era quello dei video, e che l'Accusa buttando l'udienza in rissa aveva guadagnato 7 giorni di tempo per tentare di distruggere la VERITA', ci si aspettava un assalto all'arma bianca che doveva portare alla distruzione anche del perito Ezio Denti.
Invece l'udienza di oggi si e' rivelata una vera e bella udienza: un processo "da film"!!!
Tanta giurisprudenza e diritto, tanti contenuti perizie e controperizie, le Parti (Accusa, Difesa, Parte Civile) attive e protagoniste!! Veramente una giornata indimenticabile per la giustizia e il giusto processo.
E un plauso particolare va alla Presidente della Corte dott.ssa Antonella Bertoja, salita in cattedra con stile, eleganza, padronanza dell'aula e correttezza indiscutibile.
Brava Presidente!!! Lei, dopo tanti anni, ha fatto vivere a noi cittadini, cosa significa la giustizia da Paese civile!!!
Cheapaux!!!
Dell'udienza che dire???
Ezio Denti doveva essere messo sotto torchio, spremuto, umiliato, ridicolizzato! Lo Stato in tutta la sua forza e con tutti i suoi mezzi doveva dimostrare la propria ragione. E il torto del ragioniere.
Invece la PM Letizia Ruggeri, attesa a dimostrare la montagna, ha inesorabilmente partorito il topolino!!!
Poche e deboli domande, nessun elemento per mandare in difficolta' e contraddizione le dimostrazioni di Ezio Denti, una ridicola fotografia del furgone davanti al cancello con le ruote disegnate a mano con un pennarello verde!!!!
Sbalordito, basito, atterritto!!! Non trovo altri aggettivi per descrivere i miei sentimenti!!!
Lo Stato risponde col pennarello verde al cad, alla tecnologia, alla scienza!!!
Sterile tentativo da parte dell'Accusa di portare in aula due tecnici dell'azienda Iveco, giudicati inutili dalla Corte, perche' nulla potevano aggiungere a quanto gia' riferito il 16 dicembre dagli esperti dell'Acccusa.

continua

Unknown ha detto...

continuazione

"E una Difesa fortissima e padrona di sé al punto da proporre essa stessa alla Corte di fare la cosa più semplice e certa: una superperizia indipendente portando il furgone davanti al famoso cancello per riprendere le misure e dimostrare se, come sostiene l'Accusa, quel furgone di Bossetti. Oppure se ha ragione Ezio Denti e la Difesa: per adesso il risultato e' fissato!!!
Quel furgone non e' di Bossetti!!! L'Accusa non e' riuscita a confutare questa verita'! E spettava a lei farlo.
Due principi:
1. La prova si forma nel processo (vado a riprendere le misure)
2. E' l'Accusa che deve dimostrare la colpevolezza (qual'e' la paura di fare questa prova??)
Se come sembra ormai acclamato, il furgone di Bossetti esce dalla scena, tutta la tesi accusatoria salta!!!
Certo, resta da approfondire quel dna, e il 3 febbraio tocchera' finalmente al genetista della Difesa dott.Marzio Capra (ex Vice Comandante dei Ris di Parma).
Ma ricordiamoci sempre che il dna non basta!! Ci vuole una storia, un movente, ci vuole il colpevole!!
E nel processo di Bergamo sta miseramente franando tutto!!!
LE FIBRE DI YARA SUL FURGONE DI BOSSETTI????
Un'altra verita' apparente e' miseramente crollata nel pomeriggio.
Il perito dell'Accusa, dove aver disquisito per un'ora e mezza su tonalita' e intensita' del colore rosso e aver mescolato in un unico pastone la parola "acrilico" come la nuova seta arrivata dall'India a risolvere ogni problema ha dovuto candidamente ammettere: "NESSUNA FIBRA DI YARA E' STATA TROVATA SUL FURGONE DI BOSSETTI"!!!
Le fibre erano tutte diverse!
Laconico Camporini ha seppellito con una perla esilarante il povero "Armani de no antri" con una battuta ai limiti del fantastico: "Faccio l'Avvocato ma in vacanza mi piace fare i giochi della Settimana Enigmistica.
C'e' un gioco dove ci sono due immagini uguali e bisogna trovare le differenze!! Qui sono tutte diverse!!"
Ha aperto la giornata Ezio Denti, la chiusa Paolo Campoini.....e la splendida regione di Claudio Salvagni ha portato al risultato finale: "Risultato di oggi??? 6-0 6-0!!"
Tutti a casa....e Ruggeri a raccogliere le palle in giro per il campo!!!"

Fine resoconto. Gli stessi avvocati Salvagni e Camporini hanno espresso soddisfazione e confermato il tutto davanti alle telecamere dopo l'udienza.
Purtroppo Luca Telese non era in aula quindi non leggeremo il suo consueto articolo a riguardo. Per chi ha visto Quarto Grado ieri sera il dottor Denti presente in trasmissione ha confermato pienamente la bomntà del suo lavoro scientifico, almeno lui, per buona pace degli Abbate ecc.

Vanna ha detto...

@ Thetupac show, Complimenti e grazie per quello che hai riportato!
E' arrivata la segno la querela di Losanna o qualcuno ha provato un po'di vergogna?

V anna ha detto...

Si conoscono i dati della petizione?

Vanna

lalla ha detto...

scusate, non ho letto tutti i commenti, sono troppi, ma ho trovato un video che mi ha scioccato su youtube. si intitola:
Yara è morta in palestra
https://www.youtube.com/watch?v=iVR4vtE_NxM

che giustizia sia...fatta ha detto...

Ezio Denti è un grande, diplomi, lauree, ecc...non servono. Quello che conta è la capacità investigativa e l'intuito che quest'uomo ne ha da vendere.

che giustizia sia...fatta ha detto...

Comunque Denti era stato avvisato molti giorni prima che la PM avrebbe attaccato tutti i consulenti sulle loro capacità professionali. Ricordate la Dott.ssa e Prof.ssa Ranalletta? fu accusata di aver lavorato per l'ASL e quindi...incompetente. Ricordate l'Ing. Cianci? fu accusato di incapacità e messi in dubbio anche i suoi titoli di ingegnere.
Immaginate a Denti che è tra i più noti investigatori del nostro paese cosa avrebbero fatto!!! Bellissima la querela della facoltà universitaria nei confronti del PM, il rettore ha addirittura pubblicato ed allegato nella denuncia, il titolo universitario "Ingègnieur Section Industrielle Balistique Appliquèe à la Criminologie" oltre a tutti gli esami universitari del dott. Denti e i relativi voti conseguiti.