martedì 10 febbraio 2015

Massimo Bossetti resta in carcere perché la procura deve cercare i gravi indizi che ha perso durante le indagini e non riesce più a trovare...


Il Gip di Bergamo ha respinto l'istanza di scarcerazione chiesta per Massimo Bossetti dall'avvocato Claudio Salvagni. Motivo per cui il suo assistito resta in carcere in attesa che la procura si decida finalmente a trovare quei gravi indizi di colpevolezza che al momento non trova e non sa più dove cercare. Da qualche parte ci saranno di sicuro, ma dove? Pare di essere tornati a quattro anni fa, a quando il procuratore aggiunto Massimo Meroni, in una conferenza stampa piena di domande ma povera di risposte, ai giornalisti diceva: "Al momento non sono stati acquisiti seri indizi che ragionevolmente permettano di capire cosa sia successo"... ed erano già passate diverse settimane dalla scomparsa di Yara. E già si era arrestato Fikri e spaventato, con quattro interrogatori destinati ad aumentare, il testimone Enrico Tironi che a forza di domande e risposte stava per passare dalla parte degli indagati. In quel periodo non s'erano ancora spesi tanti soldi, si parla di 18 milioni di euro, e non si era neppure trovato il corpo della piccola Gambirasio che pareva sparita, inghiottita da una bolla di fumo. A dire il vero, neppure oggi si sa nulla di quanto sia accaduto a ridosso della palestra di Brembate Sopra quel 26 novembre. Si sa che il centro sportivo, avendo al suo interno numerosi spazi per le tante discipline, era molto frequentato... e poi? E poi pare incredibile che in uno sputo di paese una ragazza possa sparire, se rapita, senza che nessuno senta un urlo, una richiesta d'aiuto. Senza che nessuno veda movimenti strani. Oddio, i movimenti strani qualcuno li aveva visti, ma a chi indagava non parvero convincenti né i movimenti né i testimoni.

E forse è anche per questo che oggi, a quattro anni e tre mesi dalla scomparsa e a pochi giorni dall'anniversario del ritrovamento del cadavere, siamo qui a discutere su chi possa essere o non essere il colpevole. Siamo qui a discutere la decisione di un Gip che sapeva bene quanto per la procura sarebbe stata deleteria la scarcerazione del suo indagato preferito. Che sapeva bene quanto in questi anni si fosse speso e, anche, quanto l'accusa non avesse in mano. I gravi indizi di cui si parla da mesi, infatti, si son mostrati fragili deduzioni senza basi solide. In poche parole, i gravi indizi che dovrebbero sorreggere l'accusa contro Massimo Bossetti non esistono. E quando si dice che non esistono, lo si dice non solo perché i peli trovati sul corpo di Yara non sono di Bossetti, non solo perché nei mezzi di trasporto a disposizione del muratore non c'è la minima traccia della piccola Gambirasio, non solo perché alla fin fine la professoressa Cattaneo non ha trovato calce nei polmoni della ragazzina, non solo perché l'ultima cella telefonica agganciata dal cellulare di Bossetti (alle 17.45) è quella di Mapello mentre il telefonino di Yara alle 18.55 - quindi a quell'ora è ancora sano e con la batteria inserita - manda dati alla cella che copre la palestra, non solo perché il Dna trovato e chiamato ignoto uno è a tre teste anziché due: quindi sarebbe stato meglio battezzarlo tantignoti-pimpiripette-nusa e fare una conta per decidere chi indagare (che qualcuno l'abbia fatta prima di arrestare Bossetti?), non solo perché alle 18.30 del 26 novembre non si vede il suo furgone passare per via Locatelli (forse passa un'ora prima e forse alle 18.00 è pure in via Rampinelli, ma questi passaggi sono in linea con quanto dichiarato dall'indagato)...

E ancora. Se si dice che i gravi indizi non esistono non è solo perché l'uomo descritto dal fratello di Yara è grosso mentre Bossetti è mingherlino, non è solo perché non c'è mai stata alcuna traccia di attività pedofile nella vita del muratore, non è solo perché nei computer sequestrati non c'è nulla che lo incolpi, non è solo perché una sola persona non sarebbe stata in grado di bloccare e sequestrare Yara e guidare allo stesso tempo un furgone fino a Chignolo, non è solo perché a livello giudiziario poco importa se per anni Bossetti s'è fatto lampade in centri bellezza di Brembate Sopra o bustine di figurine in un'edicola dello stesso paese (al limite sarebbe un indizio a favore che spiegherebbe la sua presenza in zona), non è solo perché la signora Marina Abeni, che ultimamente pare ricordare cose diverse (perlomeno questo ha scritto il settimanale Giallo), nell'imminenza della scomparsa non disse di aver visto un uomo basso e magro, qual è Bossetti, ma parlò di due uomini: uno alto e l'altro basso e tarchiato. Essere tarchiato non significa apparire esile e mingherlino, significa essere di corporatura robusta e tozza.

Insomma, alla fin fine se si dice che i gravi indizi non esistono non è neppure per quanto esposto sopra e per quant'altro non ho voluto esporre. C'è un altro motivo molto più pregnante. Riguarda il rinvio a giudizio immediato che la procura non ha chiesto entro il termine dei sei mesi e che le avrebbe permesso di ottenere un processo in tempi brevi saltando alcune procedure giuridiche che ora dovranno essere rispettate. E di certo il rito immediato l'avrebbero chiesto se avessero avuto in mano buone carte. Perciò è l'accusa stessa che ci fa capire di non aver nulla di serio da mostrare ai giudici. Una volta c'erano tante deduzioni, anche se molte apparivano illogiche, e tanti probabili indizi, a partire dal Dna di ignoto uno che si stagliava chiaro e lampante su Bossetti. Ora, morti gli indizi, restano le deduzioni, nel frattempo mostratesi realmente illogiche, e quell'ignoto uno che si è trasformato in quel tantignoti-pimpiripette-musa che presto si userà per fare la conta e decidere se imbastire un processo serio o una nuova commedia giuridica all'italiana.

Lettera di Bossetti scritta dopo la decisione del Gip
E agli italiani non resta che aspettare dando fiducia alle tante iniziative personali di chi lavora all'interno del carcere e spinge giornalmente sulla psiche di Massimo Bossetti per cercare di convincerlo a confessare. Mai dire mai. Magari, visto che chi indaga e perizia fuori dal penitenziario non trova nulla (anzi trova solo prove a discolpa), fra quelle inferiate ci sarà chi in cambio di una pena ridicola, da non scontare neppure, gli chiederà di confessare un omicidio colposo (è accaduto in altri luoghi). 

Che questa esile speranza sia uno dei motivi che ha spinto il Gip a non accettare l'istanza di scarcerazione? Me lo chiedo perché, volendo usare una serena logica giudiziaria, altre giustificazioni non se ne vedono proprio...













58 commenti:

Mario ha detto...

Bravo Massimo P., hai scritto velocemente
Ho sempre apprezzato la tua lucidità di pensiero … e di azione, anche se non sempre mi sento concorde con le tue interpretazioni, ma io sono solo un ospite passeggero
Lupo non mangia lupo, anzi, cane non mangia cane, tali sono i comportamenti tra i magistrati e i colleghi avvocati, è notorio.
Poi, gli “infiltrati” in cella a due sono vecchia storia, sistema arci-usato con la finalità di carpire “confessioni”, spesso poi “artificiali” ma messe a verbale … e guarda caso l’ospite sparisce dopo pochi giorni o settimane … sai bene che ci sono persino poliziotti finti detenuti per estorcere rivelazioni.
Il caso Melania Rea insegna, se non si è già capito con il caso Sarah Scazzi, non c’è nulla da fare contro un castello di indizi montati a ‘prova’ dalle Procure.
Stessa sorte toccherà a MGB, come a VP e a MB, accusati senza prove ma che insistono a gridare la propria innocenza.
Vedrete quanti anni di carcere si faranno tutti, e magari da incolpevoli.
Mario

Kris ha detto...

Il ragazzo si chiama Tironi. Ottimo articolo come sempre. Devo dire che sono stanca di tutta questa ingiustizia, i magistrati continuano a fare i propri comodi e nessuno li contrasta. Nessuno ha un po' di spina dorsale.

Kris

TommyS. ha detto...

Il 10 febbraio 2015 non passerà di sicuro alla storia come una giornata nella quale la Giustizia, intesa come accertamento e persecuzione delle responsabilità penali nel pieno rispetto dei codici vigenti, ha albergato nelle aule dei tribunali di ogni ordine e grado.

A Roma la suprema corte degli ermellini del Palazzaccio ha preferito trovare una soluzione pilatesca pur di non contrastare l'unanime condanna di Parolisi emessa dalle precedenti corti (sebbene ciascuna di queste l'abbia fatto in modo totalmente differente dalle altre). D'altronde in questo caso giudiziario aveva già dato modo di vedere quale era la sua linea di pensiero. Se difatti con la prima sentenza relativa al ricorso contro il Riesame aveva motivato più con le modalità di un normalissimo GIP che con quelle di chi è chiamato a fissare i paletti da rispettare nelle ordinanze di custodia cautelare (e questo in effetti l'hanno fatto a più riprese salvo poi non sanzionare chi le regole non le rispetta mai), cosa ci saremmo dovuti aspettare in questa occasione? Al massimo si poteva sperare nella cassazione della condanna per il vilipendio che nessun giudice ha mai spiegato come Parolisi avrebbe potuto compiere. Ed invece, a fronte di sentenze palesemente contrastanti e motivate in maniera molto dubbia, si è limitata a chiedere un riconteggio degli anni comminati al condannato (Parolisi non si è mai trovato nelle vesti di imputato essendo la sua condanna stata emessa sin dall'inizio) perché non sussistente l'aggravante della crudeltà. Questa è l'ennesima conferma che dietro questa tristissima vicenda è sempre stato presente un disegno ben lucido ed un'orchestrazione perfetta che hanno lasciato ben pochi spazi di manovra ai diversi attori (pubblica accusa, difesa, parte civile e giudici). E Parolisi è sempre stato il capro espiatorio perfetto di un caso giudiziario ben più complesso di come è stato sempre rappresentato. E se il suo dramma personale ha comportato anche quello delle famiglie coinvolte, vuol dire che lo scopo superiore aveva ben superiori priorità.

Ma se il destino di Parolisi era segnato già da tempo, quello di Bossetti non è da meno. Perché a Bergamo ieri è andato in onda il "trailer" di un film del quale si può già immaginare il triste e paradossale finale. Una pellicola dove sembra apparire evidente che anche chi dovrebbe essere super partes in realtà agisce in accordo (spontaneamente od obtorto collo) con i "cattivi". Dove questi ultimi sembrano dire: non vanno bene gli indizi che vi avevamo portato? eccovene degli altri, e nel caso non vi andassero bene anche questi ne possiamo produrre ulteriori (dateci solamente qualche giorno). Nel frattempo però fate finta che quello che vi hanno mostrato quei furbastri che stanno dall'altra parte siano solamente trucchetti da azzeccagarbugli. E questo perché le carte che ci teniamo nel cassetto dimostreranno sicuramente (non appena le avremo sistemate per bene ed in modo tale da potervele far vedere) che noi siamo nel giusto.

Ed allora una GIP che da maggior credito ad una testimone che sembra essere stata presa in prestito da un'altra pellicola (Back to the Future) od ad improvvisate perizie informatiche presentate all'ultimo momento senza possibilità di contraddittorio (il vicino di cella di Bossetti credo se lo tengano come prossima mossa o come coup de theatre finale), arrogandosi anche il ruolo di esperto genetista (che però non sembra ricordarsi i dubbi sulle indagini del DNA già evidenziatigli dal consulente della parte offesa in tempi non sospetti), non può che far sorridere amaramente.

Altrettanto credo che faremo il 25 febbraio quando la Cassazione si esprimerà sul primo ricorso non potendo neanche prendere in considerazione i nuovi sviluppi.

Anonimo ha detto...

oramai si capisce che è un processo mediatico. si condanna in tv, da li arriva il verdetto che danno poi i giudici.
La prova del dna che non combacia non viene presa in considerazione, e si inventano "una reiterazione del reato" ridicoli

Giallo sarà contento con queste sentenze: Parolisi Bossetti Ceste

luca

TommyS. ha detto...

Luca

Certi processi diventano mediatici per logiche intrinseche alle leggi dello spettacolo che seguono la sempre più crescente sete di sangue dei telespettatori e dei lettori. E questo può anche essere compreso sebbene gli eccessi diventino criticabili.

Il problema principale dei recenti casi giudiziari che occupano permanentemente i salotti televisivi è che quasi sempre sono stati alimentati e pilotati dalle sapienti fughe di notizie che immancabilmente avvengono dalle Procure e dalle Forze dell'Ordine se non proprio da manovre palesemente ufficiali delle stesse. Il rischio tangibile ed oramai sempre verificabile è che tali fughe vengano utilizzate come strumento aggiuntivo e totalmente fuori dalle regole del diritto in mano alla pubblica accusa che già di per se gode di poteri spropositati rispetto a quelli delle difese. Queste ultime si trovano poi costrette ad inseguire le prime sullo stesso piano, ma con mezzi e possibilità decisamente minori, pur di limitare almeno la sicura formazione di un pregiudizio diffuso.
Gli unici che ci guadagnano chiaramente sono i media stessi che a loro volta sono tentati di formare autonomamente indizi e sospetti.
Chi ci perde immancabilmente è la Giustizia ed il malcapitato di turno.

Anonimo ha detto...

http://gds.it/2015/02/10/yara-ce-una-testimone-vidi-bossetti-vicino-la-palestra-con-una-ragazzina_310528/

incredibbile... cosa non ci si inventa....

luca

TommyS. ha detto...

Aggiungo un'ulteriore considerazione sull'aspetto mediatico di molti recenti casi giudiziari.

La mia sensazione è che i media sappiano bene come oramai il telespettatore (o lettore) comune si sia assuefatto alla criminalità organizzata, alla corruzione e financo alle trame segrete internazionali e nazionali che hanno a più riprese cambiato il corso della nostra storia. E che sia quindi maggiormente solleticato dal delitto nato all'interno delle mura domestiche od in quelle dei normalissimi vicini di pianerottolo, essendo quindi più disposto a seguire con bramosa sete di novità, anche pruriginose, quelli che schiacciano questi tasti e come un mantra ossessivo ritornano a cadenza giornaliera o periodica su queste linee colpevoliste.

Ed il connubio perfetto si ha quando questi interessi combaciano anche con quelli di chi invece dovrebbe indagare su tutte le piste a 360° (anche se po in effetti lo fanno a soli 180° o meno come da loro spontanee ammissioni).

Anonimo ha detto...

Parolisi è innocente non ha ucciso sua moglie. Se Melania non avesse avuto bisogno di fare pipì, quasi sicuramente non sarebbero andati alle casermette. E' da qui che si deve ripartire con le nuove indagini. Non c'entrano le corna del marito, tanto meno droga, sesso con le soldatesse e quant'altro detto di sproposito sulla morte di Melania. Dunque la coppia con la bambina vanno al parco per far giocare la figlioletta. Ad un certo punto il bisogno di Melania di fare pipì, lei cerca dove è possibile appartarsi, ma non soddisfatta torna indietro chiede al marito di portarla lui da qualche parte. Molto probabilmente Parolisi si ricorda di quel posticino discreto dove un po' di giorni prima si erano appartati per la loro intimità. Quindi tutta la famigliola lascia il parco delle altalene e si reca dove poi viene trovato il corpo di Melania. Ora è logico pensare che Parolisi e la bambina si trovassero nei pressi in attesa che Melania torni, invece è a questo punto che succede l'aggressione a Melania da parte di qualcuno o più persone, più probabile, che si trovavano li per motivi loro, Perciò è da dedurre che Melaniasi arrivata lì nel posto sbagliato al momento sbagliato, da qui l'aggressione, quasi sicuramente per rapinarla. Il Marito si rende conto di cosa stia succedendo a sua moglie dietro il chiosco, ma che può fare con la bambina in mascchina e pure sveglia sicuramente? Vorrebbe reagire ma non può rischiare c'è la bambina insieme a lui e la macchina è li nei pressi. Ecco perché poi tornando al parco delle altalene lui è sconvolto dice farfgliando l'hanno presa...... l'hanno uccisa, ma nessuno sia le TV che gli inquirenti ha recepito questo particolare. tra l'altro inconcepibile per coloro che fanno il mestiere di indagare. Ecco allora spuntare le corna. la droga, la caserma con l'aggiunta di festini, insomma si è detto di tutto., quando è stato subito chiaro cosa fosse successo a Melania dietro il chiosco delle casermette.

Giovanni ha detto...

situazione semplicemente disastrosa, possibile che il sistema giudiziario italiano sia caduto cosi tanto in basso ? possibile che la liberta' e dignita' umana, possano stravolgersi in modalita cosi emblematiche e riluttanti.

Povero Massimo Bossetti ed ancor piu, Yara Gambirasio, due vittime della imbecillita' giudiziaria italiana.

magica ha detto...

mi chiedo come gli inquirenti facciano a dare credibilita' a quella signora che anni fa vide bossetti e una ragazzina appartati in conversazione fuori della palestra .
era un padre che ragionava con la propria figliola?
la yara all'epoca aveva 12 anni è possibile che stesse ragionando con bossetti e di che cosa?
roba da matti ,una ragazzine di quell'eta' non sta in macchina con un 40enne ! era innamorata? aveva ideee di sesso con adulto?
RIDICOLISSIMI ...semmai una ragazzina sportiva con sani principi , certamente ragionava con persone piu' o meno della sua eta'.

inoltre se bossetti avesse avuto mire su yara non sarebbe stato fuori della palestra a chiaccherare del piu' e del meno.
la ragazzina lo avrebbe mandato a fan...mi chiedo ma quali menti tarate ci siano in giro , a credere cosi?vogliono scretitare pure yara?

Anonimo ha detto...

mi chiedo perchè se c'è un'atto violento verso una persona, chi vede il fatto cambia strada o fa finta di non vedere, come testimoniano anche fatti di cronaca "ripresi" da telecamere.
poi però quando c'è da "farsi belli" la gente inizia a "ricordare"....

maledetta televisione....

mirko

Anonimo ha detto...

Sì, ma qui è anche colpa della difesa che non si dà da fare a mostrare le analisi del DNA che sconfessano direttamente quella dei RIS, mostrando che Bossetti è figlio di suo padre.
Lo sapevano fin dall'inizio che questa istanza sarebbe stata rigettata, perché farla? forse volevano vedere che cosa tirava fuori l'accusa, può essere. Però era il caso di fare un tale azzardo a pochi giorni dal ricorso in Cassazione? o sono forse così sicura che quest'ultima darà loro ragione-

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti
come avevo detto una volta, vi seguo da un po' di tempo e devo dire lo faccio con molta ammirazione leggendo un sacco di post ben argomentati. Io non sono niente, solo una che segue i fatti di cronaca sopratutto dai giornali (online), dalla TV, e ora da questo blog (complimenti a Massimo Prati). Oso dire la mia sui casi più eclatanti : per me, Chiara Poggi, Roberta Ragusa, Melania Rea ed Elena Ceste sono state purtroppo ammazzate dai loro “compagni”..mi dico chi mai si sarebbe dovuto affacciare nelle loro vite giusto giusto quando avevano problemi di coppia? Chi mai avrebbe dovuto ammazzarle (ho i brividi) in quei precisi giorni? Non c'è il movente rapina, violenza carnale...niente di niente ! Uno passa...e le ammazza ? Per Yara e Lorys invece ho anch'io moltissimi dubbi... scusate questo post..
dominique

Anonimo ha detto...

intanto scappino, pardon schettino condannato a sedici anni, ma resta libero.
“Non sussistono oltre alla condanna concreti elementi” per il Tribunale che possano far propendere all’ipotesi che l’imputato possa fuggire.

luca

Franco ha detto...

Massimo, permettimi di usufruire di questa tua preziosissima location libera e democratica per lanciare un messaggio all'avvocato Claudio Salvagni (sperando che ci legga).
Innanzi tutto permettimi di fargli i complimenti perchè si è dimostrato davvero uno tosto, grintoso, che difende con la testa ma anche con il cuore. E' l'avvocato che qualsiasi cliente vorrebbe avere.
Ieri a chi l'ha visto si è consumato l'ennesimo scempio, una vergogna nazionale senza precedenti: che l'avvocato si faccia aiutare da qualche collega (lui no, è già super impegnatissimo e sta lavorando anche gratuitamente) e che faccia una denuncia alle competenti Autorità Garanti: mandare in onda i verbali degli interrogatori (che, per giunta, dovrebbero essere secretati) in cui il PM informa Bossetti che sua moglie lo ha tradito con "almeno due uomini" e che hanno come prova le ricevute degli alberghi lo trovo un atto di un'infamia inaudita. Giornalismo spazzatura, che viola la privacy (sciacallaggio allo stato puro) ma che sicuramente crea una forte destabilizzazione anche ai figli minori della coppia. Pensate a quei poveri bambini costretti a sentire in televisione a chi l'ha visto che la loro mamma ha tradito il loro papà con "almeno due uomini" e che se ne andava negli alberghi per farlo. (Pensate anche ai loro compagni di classe che non vedranno loro di riferirglielo, qualora ai figli gli fosse sfuggita la notizia) .Giornalisti al soldo della Procura, che lavorano solo per costruire la figura del mostro (per avallare fino all'inverosimile le tesi delle varie Procure) dando informazioni parziali ma anche non vere e facendo sciacallaggio di questo tipo, liberi, assolutamente liberi di farlo senza che nessuno si indigni e senza che nessuno muova un dito.
Inoltre, se l'avvocato Salvagni non ha dato l'assenso affinchè quella telefonata fosse mandata in onda ha un altro motivo in più per denunciare.
Quanto alle frasi porno che avrebbe digitato Massimo Bossetti: quelle in cui è certa la data di digitalizzazione possono essere state digitate anche dai figli (è stato accertato che quel giorno fossero davvero a scuola?) o dalla moglie (mi pare che la moglie simili ricerche su google in passato abbia già ammesso e dichiarato di averle fatte). Per le altre frasi (in cui non si sa a quando risalirebbe la relativa digitalizzazione) possono anche essere state digitate sempre dai parenti di Massimo Bossetti o dal precedente possessore del pc, visto che quel pc aveva già un passato prima di entrare in possesso della famiglia Bossetti. Sempre ammesso che quelle frasi siano vere (e lo scopriremo solo quando ce lo riferiranno i consulenti dell'indagato o i periti).
Inoltre, mi sembra opportuno informare che sulla pagina facebook di Marina Baldi (accessibile a chiunque, anche ai non amici della genetista, in un post scritto dalla stessa genetista) è pieno di insulti rivolti all'avvocato (insulti fatti da altri utenti ma che la genetista avrebbe dovuto rimuovere e non lo ha fatto), quindi, se c'è voglia e tempo, è un'altra causa vinta con tanto di risarcimento danni e condanna per diffamazione.
Spero solo che Salvagni insista, che non molli, Massimo ha bisogno di lui e di avvocati come lui, non di avvocati come i difensori di Parolisi, assolutamente dimissionari, rinunciatari, demotivati e del tutto estranei alla vicenda umana e giudiziaria del loro assistito.

TommyS. ha detto...

Franco

Concordo pienamente con te.

Pagina davvero ingloriosa per la televisione pubblica. Trasmissione che finalmente, se ce ne fosse stato ancora bisogno, ha svelato il livello pessimo della conduttrice e della sua redazione.
Momento televisivo che ci mostra quali siano effettivamente le caratteristiche di grinta e determinazione dell'avvocato di Bossetti al quale va tutta la mia comprensione ed ammirazione,
Peccato solamente che Umberto Eco prima di scrivere l'ultimo suo romanzo (Numero zero) non abbia aspettato ancora un po', altrimenti avrebbe avuto ulteriori spunti per dipingere le tecniche giornalistiche di formazione della notizia.

magica ha detto...

infatti non avevo considerato la cattiveria gratuita della sciarelli: a testa alta , con alterigia come se lei fosse la datentrice della verita' assoluta.
SPECIFICARE IN DIRETTA TUTTE QUELLE PORCATE CHE I BOSSETTI AVREBBERO NAVIGATO IN RETE, BEH LA MOGLIE NON SI INFORMEREBBE SU VAGINE DI 13ENNI , POSSIBILE CHE NON SAPPIA NEMMENO COSA SIA LA VAGINA?CHE NON PUO' ESSERE PIU' O MENO PELOSA : UNA PORCATA .
LE RICEVUTE DEGLI HOTEL DOVE LA SIGNORA AVREBBE INCONTRATO AMANTI? PERCHè QUESTI UIMINI LE AVREBBERO CONSERVATE? ERANO CERTIFICATE ANCHE CON IL NOME DELL'AMANTE? POSSIBILE CHE FOSSE STATA COSI' INGENUA ..POTREBBE ESSERE UN COLPO BASSO DI CHI INDAGA?

tornando a chi l'ha visto ..
credo che le querele a questa giornalista non la disturbino per nulla ,tanto pagherebbe la rai , la rai si sa da che parte sta , con chi governa l'italia e da quei personaggi che fanno il bello e cattivo tempo .
percio' ci potrebbe essere perfino il padreterno non succederebbe' NULLA ! e la giornalista o chi per essa continueranno con questa linea denigratoria di persone indagate .

N MI CHIEDO MA QUELLA SIGNORA MADRE PERCHè CONTINUA CON LA BUGIA DEL PADRE DEI suoi FIGLI? A QUESTO PUNTO PENSO CHE CI FURONO LE CORNA , ALTRIMENTI SE FOSSI L'AVVOCATO DELLA FAMIGLIA BOSSETTI AVREI SBATTUTO IN FACCIA a tutti IL RISUlTATO DEL D.N .A . UFFICAILE

Anonimo ha detto...

ma sono cose che si sapevano già, i presunti amanti, le ricerche, evidentemente ha fatto bene la sciarelli a rinfrescare a qualcuno la memoria, piuttosto dà fastidio il turpiloquio dello stressato avvocato ma clv ha fatto bene comunque a mandarlo in onda
comunque quà c'è qualcosa in più http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/02/12/news/yara_i_periti_della_procura_dopo_l_analisi_sul_pc_di_bossetti_ossessionato_sul_web_dalle_13enni_rosse-107137068/

magica ha detto...

sara' stato anche un turpiloquio .
ma un altro turpiloqio si è evinto dall'altra parte ,
ahh si? il d.n.a. e di bossetti?
alla fine portera?ha detto : ci sarà stato un piccolo equivoco - se il mitocondrio non è compatibile con il profilo nucleare .. dovrebbero rifarlo ??

Dudu' ha detto...

Yara, "L'assassino potrebbe essere un parente"
Sarah Gino, genetista forense consulente della difesa del muratore spiega dove nascono i dubbi sul dna e suggerisce una possibilità scioccante, ma che la scienza non può escludere
http://www.panorama.it/news/cronaca/bossetti-assassino-parente-yara/

Mimosa ha detto...

Adesso è chiaro perché il dna di Ignoto 1 aveva fatto match con quello della madre di Yara (prima di scovare E.A.)
tutti lo hanno considerato un madornale errore di confronto ...

Anonimo ha detto...

tg1 dice che nell'ordinanza c'è scritto che resta dentro anche perchè nel pc ci sono tracce di ricerca su ragazzine tredicenni.
quel giorno (maggio) era a casa dal lavoro.
nel pc cancellava la cronologia, tranne quella trovata.
Ma siam sicuri che non sia stata messa, visto che appunta usava cancellare la cronologia?
dna che non combacia nulla, su cose serie non ne parliamo..in rai

poi ci si chiede come mai l'Italia nella classifica di libertà di informazione continua a perdere posizioni...
ma sti giornalisti dove sono? boh



luca

magica ha detto...

Un aspetto che non gioca a favore di Bossetti è che l’accusa non sapeva che il profilo di Ignoto 1 appartenesse a lui, quindi è impossibile che abbiano lavorato con un pregiudizio a monte.
mi domando allora il perchè di quell'imboscata- hanno fatto l'alcol test a tutta brembate?

Mimosa ha detto...

Vedete? Ora che la perizia (133 pagine, mi sembrano pochine) sui materiali informatici è stata depositata, ma non data ai legali della difesa, vengono presto svelati dei contenuti ai media.
Contenuti di comodo, giusto per far vibrare i difensori e i loro consulenti, in attesa di contro periziare.
Ma quando? All’inizio del processo.

Quello che mi disgusta, è che poco prima di queste ultimissime rivelazioni sia stato divulgato un altro stralcio di interrogatorio ove l’uomo ha dovuto spiegare cosa andavano a vedere lui e la moglie nelle loro serate intime: siti porno e i dettagli (scommetto che gli avranno poste altre domande intime, che per 'strana' discrezione per nostra fortuna non ce le fanno sapere).
Sono affari loro, cosa c’entra con il delitto?
E cosa c’entra se la moglie abbia avuto amanti o meno? Sono affari loro!
Questa “rivelazione” fa coppia con l’altra sul fatto che neanche il fratello minore è figlio di G.B.

sono modi per far sentire l’imputato isolato, all’oscuro dei segreti nascosti di chi lo circonda, per far vacillare le sue sicurezze, farlo crollare psicologicamente e quindi farlo confessare,
dal momento che non ha nulla da perdere (tranne la propria libertà) e anzi così si libera da un peso e nel contempo sferra una vendetta sui familiari che ha sempre creduto integri.
Bel sistema, purtroppo … all’americana, proprio come CSI!

Solo che a CSI il recalcitrante sospettato alla fine crolla e si dichiara colpevole ... ma forse questa è una favola, i nostri inquirenti hanno ancora molto da imparare in materia di psicologia criminale.

Mimosa

Dudu' ha detto...

Concetti ovvi per un Paese che si dice civile. Concetti che evidentemente non sembrano così ovvi per il Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ministro che si è affrettato ad emettere la sua condanna definitiva nei confronti di un indagato al suo arresto. “Le forze dell’ordine” ha sentenziato Alfano “hanno individuato l’assassino di Yara”. Una frase categorica,capace di superare la necessità di celebrare un processo. Un’affermazione lapidaria che si è sostituita a tre gradi di giudizio: Corte d’Assise, Corte d’Appello e Corte di Cassazione.
Buona Giornata Dudù

franco ha detto...

X Massimo Prati e Tommy: che ne pensate?

O l'avvocato Salvagni controribatte e chiarisce in modo inequivocabile che non è stato Massimo Bossetti a ricercare quelle parole su google o altrimenti Bossetti è spacciatissimo.
In un Paese cattolicissimo e bigottissimo come il nostro, quando un indagato ha un rapporto un po' strano con il sesso (o semplici curiosità perverse), lo stesso indagato è spiccatissimo: non rileva il fatto che non abbia mai fatto nulla di perverso o che non abbia mai frequentato siti porno pedofili o che non abbia mai visto alcun video porno con minori, che non detenga materiale pedopornagrafico e che non abbia mai commesso alcun reato di pedopornografia, agli italiani (e ai giudici) basta e avanza che qualcuno dal suo pc (che prima era in possesso di altre famiglie) abbia digitato quelle parole ("tredicenne vergine" "tredicenne con vagina rasata" "tredicenne rossa con vagina rasata" ecc ecc). Si viene condannati all'ergastolo per molto meno (altro che indizi gravi, precisi e concordanti).
Salvagni deve chiarire subito questi aspetti dicendo (come io penso) che quelle ricerche le hanno fatte i figli o la moglie (se così è andata), altrimenti è fottutissimo e verrà condannato all'ergastolo in tutti i gradi di giudizio

Anonimo ha detto...

ma finora è vero che sono stati spesi 7 milioni di euro per il caso?
grazie

paolo

TommyS. ha detto...

Magica

Hai scritto:

Un aspetto che non gioca a favore di Bossetti è che l’accusa non sapeva che il profilo di Ignoto 1 appartenesse a lui, quindi è impossibile che abbiano lavorato con un pregiudizio a monte.
mi domando allora il perchè di quell'imboscata- hanno fatto l'alcol test a tutta brembate?


Sei proprio sicura sia così?

A Giardina avevano sicuramente dato uno dei due tamponi buccali prelevati alle 532 donne individuate come possibili amanti di Guerinoni. Ma tanto già sapevano di averlo portato su di un binario morto perché gli avevano dato solamente come aplotipo mitocondriale di confronto quello di Yara spacciandoglielo come quello di Ignoto1.

Del secondo tampone buccale cosa avranno mai fatto? Lo avranno tenuto in caserma o distrutto perché non serviva più?

Non è che hanno richiesto al RIS od alla Scientifica di Roma di caratterizzare il genotipo nucleare delle donne e di confrontarlo con quello di Ignoto1?

Io personalmente l'avrei fatto, ma non appartengo al RIS od alla Scientifica della Stefanoni.

TommyS. ha detto...

Franco

Con la perizia informatica sul PC di Bossetti mi sembra di rivivere quanto visto con le perizie sul PC di Parolisi ed anche su quello di Stasi (so che qui Massimo non è forse d'accordo).

Anche lì si parlava di Ccleaner e In-Private Browsing e tutto al fine di gettare su Parolisi, soldato tutto di un pezzo, l'ombra dei rapporti con i transessuali. Ma il perito della difesa ha smontato tutto anche se sui media non è stato dato risalto.

Su Stasi si è parlato a lungo del materiale pedopornografico, per il possesso del quale è stato prima condannato e poi prosciolto sulla base di una perizia della Corte.

In questo caso l'unico evento direttamente ascrivibile a Bossetti (sperando che gli accertamenti sull'assenza dal lavoro e sulla presenza in classe del figlio siano veritieri ed affidabili) è una ricerca Google di qualche giorno prima dell'arresto (lo scopo è quello di far intendere che non abbia avuto il tempo di cancellare anche questo).

Bada che non si parla però di pagine incriminanti visitate a seguito di quella ricerca, bensì unicamente della ricerca e questo è molto significativo. Perché Bossetti avrebbe dovuto saper cancellare molto bene solamente le pagine visitate (anche se in-private browsing) e non invece la ricerca stessa per portare questo come indizio grave al GIP.

Se provi inoltre ad fare ricerche su Google e non hai ripulito recentemente la cache, Google ti propone alcune chiavi di ricerca che il tuo PC aveva recentemente effettuato. Non si può quindi escludere che magari digitando "ragazz..." Google abbia proposto a Bossetti (ammesso fosse lui alla tastiera in quel momento) la ricerca incriminata.

Quanto poi alle altre chiavi di ricerca trovate e non databili come sembra siano state trovate, non sarà difficile per la difesa controbattere visto che già in precedenza aveva dichiarato ufficialmente che il PC era stato acquistato usato. Ma in ogni caso, non potendole datare non potranno essere portate come prova o indizio grave sebbene avranno la loro sicura influenza sul pregiudizio della Corte. In pratica, per la Procura, in questo momento di evidente difficolta ma anche presagendo un processo incerto, tutto fa buon brodo.

Come anche i testimoni dalla memoria inossidabile che in aula potranno dire ben poco ma per il momento sono serviti a giustificare il GIP nel nuovo pronunciamento.

franco ha detto...

In Italia non si viene condannati in base a prove o ad indizi gravi precisi e concordanti, ma in base al pregiudizio che il giudice di turno (anche in seguito al martellamento mediatico) matura nei confronti dell'indagato/imputato.
Sono concorde con te Tommy, infatti da questo punto di vista, sembra di rivivere il processo parolisi o stasi (si tenta di costruire la figura del perverso pedofilo o del perverso e basta) avvalendosi, oltre che di articoli di giornali falsi, anche di consulenze montate su ad arte, ma sono sicuro che se la difesa non controribatte immediatamente su questo punto specifico delle consulenze informatiche, demolendo immediatamente tutte queste idiozie manipolate dalla Procura, Bossetti verrà certamente condannato, prima dai media, poi, quindi, dal popolo e infine, irrimediabilmente, dai giudici.
Subito, immediatamente, Salvagni deve fare chiarezza, altrimenti Bossetti è spacciato (spacciato sulla base del nulla, ovviamente, ma pur sempre spacciato).

magica ha detto...

ciao tommy
mi hai commentato il post del 12 20:42.
le prime righe sono considerazioni di una consulente di bossetti. alle quali affermazioni ho risposto con l'ultima riga.
infatti se bossetti fosse stato per la procura un cittadino qualsiasi non indagato :perchè lo fermarono per fargli l'alcol test.? quella operazione era stata fatta perchè avevano dei sospetti ,figlio di guerinoni e passaggi per brenbate , e compagnia bella che abbiamo saputo , chissa' se bossetti si difendera' da queste ingiurie ,mi pare assai strano comunque , per un uomo religioso . lasciamo stare i pedofili dell clero che sono un'altra storia

Anonimo ha detto...

no, se provi a cercare con google ragazz non viene fuori ragazze tredicenni eccetera, mi dispiace anzi no

TommyS. ha detto...

x Anonimo

Non ho scritto che si deve cercare "ragazz" per far venire fuori quella ricerca. Leggi bene e prova anche tu.

Se qualcuno prima di te (o tu stesso) sul tuo PC ha cercato "ragazze tredicenni" e tu non pulito la cache da un po' di tempo, appena cominci a digitare ragaz Google ti propone delle chiavi di ricerca tra le quali "ragazze tredicenni". E forse ti viene la curiosità di sapere cosa avesse cercato questa ipotetica altra persona, soprattutto se il computer è usato anche dai tuoi figli.

Mi dispiace, anzi si. Per te.

Mimosa ha detto...

Insomma è evidente che frasi del tipo
"Come rimorchiare una ragazza in palestra"
"come far perdere la verginità ad una tredicenne"
(domande a cui sicuro uno dei primi server che le inquadrano è Yahoo.answers)
possono essere state poste solo da un ragazzino curioso

Vi pare che un quarantenne sposato (che guarda filmetti porno con la moglie) abbia bisogno di ricorrere ad Internet per sapere come riuscire in quelle imprese?

Questo mette in ridicolo gli inquirenti stessi

Mimosa

magica ha detto...

anni fa stavo cercando in rete una camicia da notte su un sito di biancheria intima , conosevo la marca , percio' cominciai a descrivere il tipo di camicia. ad un certo punto mentre cliccavo le misure ,colore e modello . mi trovai in una selva oscura.chè la diritta vie era smarrita .. ahah
si apri' una pagina porno , con scene indescrivibili , era l'ora di cena ed erano tutti in casa .
volevo subito eliminare la pagina , ma la pagina non voleva togliersi . se mio marito o mio figlio avessero visto la
scena ?roba da matti. dovetti chiudere il computer .
magari se controllassero il mio pc troverebbero quel sito?

Mimosa ha detto...

Da QG di venerdì:
pare venga ritenuta assolutamente credibile per la Procura la testimonianza della signora Alba, quella signora che, dopo aver visto in tv le immagini dall’alto della zona palestra-parcheggio-stradone e l’altro ampio parcheggio di fronte, a lato del cimitero, è andata a riferire ai carabinieri di aver riconosciuto YG e MGB in quelle due persone che nel settembre di 4 anni prima avevano colpito la sua attenzione.

Il giornalista Tosi (ex poliziotto) di QG ha potuto leggere il verbale della testimonianza cristallizzata il 24 nov. 2014 (concessione privilegiata?) e ora anche noi possiamo sapere altri particolari su come sono andate le cose:
la signora era là perché attendeva la fine della lezione di motocross della figlia, vide arrivare l’auto “simile” a quella di MGB e poco dopo di corsa una ragazzina, tra i 12 e i 15 anni, con i pantaloncini corti, e con l’apparecchio ai denti, che è salita in auto, rimanendo a parlare.

Il criminologo Ezio Denti, consulente della difesa di Bossetti) ha commentato che, se davvero gli inquirenti dessero concreto peso a questa scena, verrebbe messa in discussione la serietà di Y. con danno all’immagine sua e della famiglia.

Anche perché, dico io, la scena come descritta mostrerebbe una certa ‘consuetudine’, non un episodio occasionale bensì preceduto da altri contatti tra i due.
Con tutto il rispetto per la famiglia G., anche le migliori famiglie hanno dei figli che scalpitano per diventare “grandi” e ogni tanto commettono sciocchezze, facendo cose di nascosto, alcuni inoltre ci rimettono la vita.
Io non esprimerei mai un giudizio negativo né sui genitori né sulla ragazzina, mi ricordo bene di come a 13 anni io mi sentissi stufa di essere considerata bambina, tanto che l’innamoramento che a 12 ebbi per un 16enne mi durò fino a quasi 18.
È piuttosto l’uomo sposato quarantenne padre di due figli che si invaghisce di una 13enne che va disapprovato.
E se assassino incarcerato a vita!
È chiaro che MGB, se colpevole, non confesserà mai, perché l’ignominia è troppo grande!


PS
Sì, magica lo troverebbero di certo quel sito

magica ha detto...

buongorno mimosa,
allora devo stare sul chi va la' -ahah se dovesse capitarmi qualcosa di brutto?

sul caso yara . la trovo molto difficile , a 12 anni pensare di incontrare un uomo di 45?
secondo me era un padre figlia che conversavano .
a quell'eta' ci si puo' innamorare di un ragazzo ,e le relazioni sono impostate sul romanticismo . anche al sesso ma ci vuole l'infatuazione .
aparte che mi ricordo quando abbi 13 o14 anni mi innamoravo delle persone strane . magari un po piu' grandi ma mai uomini .
quanto erano brutti mamma mia !
uno era moraccione olivastro sara' perchè era all'opposto di me .uno era bello , ma mi deluse corteggiando mia cugina . una delusion forte , me la ricordo ancora .
dai 16..17.qualche amorazzo di quelli che sono chiamati furori epoi si dissolvono come una bolla di sapone . da maggiorenne uno mi è rimasto per anni .ma c'erano intoppi cosi' ognuno rimase sulle sue .fino a che un giorno lo incontrai assieme al mio attuale e me lo presento' come suo amico . l'amico comincio' a invitarmi a feste io ci andai .. ahah che fregatura!forse per lui ..

Dudu' ha detto...

A Paolo
Chiedevi se risponde a verità spese sostenute per questo caso.
Panorama al 20 settembre 2012 dichiara un costo che si aggira a 4 milioni di euro.
Leggendo questo ulteriore articolo

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2015/1/18/YARA-GAMBIRASIO-La-testimone-l-ho-vista-in-auto-con-Massimo-Bossetti/573515/

sono andati cercare in Marocco un telefonino...
non so se son arrivati a spendere 7/8 milioni di euro,potrebbe essere vero,considerando che ogni analisi chimica costerebbe duecento euro.(Panorama,12/09/12)
A mio avviso i cittadini italiani dovrebbero richiedere un interrogazione parlamentare.
Pur addolorata per Yara e famiglia non credo giustificato un tale esborso della nostra comunita' per un unico caso.
Le indagini sarebbero partite fra mille castronerie ,ora hanno bisogno di giustificare con un colpevole"incerto". Poco importa se hanno rovinato numerose famiglie e relativi figli. Se sto'uomo risultasse innocente?

Non dimentichiamoci che la responsabilità dei magistrati in un referendum del 1987,portò a un risultato votato dal 65% aventi diritto,80% a favore all'estensione della responsabilità civile anche dei giudici,disatteso e tradito l'anno dopo con la legge Vassalli non rendendo esercitabile l'azione risarcitoria da parte dei cittadini.ciao Dudu'

magica ha detto...

non vogliono assolutamente fare brutte figure dinanzi al popolo italiano .
è inutile che ci facciano sapere senza che ci sia un minimo dubbio ..(ma il dubbio c'è grande come una casa )che il D.N.A sia la traccia che incolpa bossetti. e ci dicono che di la' non si fugge: anche gli opinionisti forcaioli lo dicono .. perchè spendere ancora danari per andare in marocco in cerca di un telefonino . ormai i giochi son fatti! abbiamo l'omicida..
ma siccome non ce l'hanno vanno in marocco , sperano di trovare indizi di corrispondenza con yara? vediamo se li trovano . altrimenti sarebbe proprio ora di dire qualcosa , fin'ora hanno sperperato e danneggiato famiglie .

TommyS. ha detto...

Siamo alla stretta finale ed assistiamo alle ultime mosse di una Procura che sa di essere in difficoltà (non adesso ma nella futura udienza preliminare o dibattimenti dove sicuramente verrà fatta una perizia della corte sul DNA, avendo a disposizione tutto il fascicolo del PM e potendo richiedere documentazione integrativa al RIS) ed allora, a distanza di otto mesi dall'arresto, esce con una presunta prova regina per cercare di fiaccare definitivamente la resistenza dell'indagato (credo senza speranza).

Il fatto che lo scoop sia stato lanciato per primo dalla Longo de La Stampa dovrebbe far riflettere molto su questa "indiscrezione" degli ambienti vicini alla Procura di Bergamo. A ruota poi gli altri quotidiani online nazionali e locali, le agenzie di stampa, ed i siti gossipari e tutti a parlare di "prova regina" senza aver avuto alcun modo di analizzare uno straccio di perizia che sicuramente verrà tenuto nel cassetto della Procura per molto.

Vedremo a chiusura delle indagini quale sarà la fondatezza dell'indiscrezione (e quali documenti la supporteranno, documenti che il nostro favoloso RIS è riuscito a mettere insieme dopo così tanti mesi di duro lavoro). Per il momento l'effetto è riuscito e nessun articolo riporta più i dubbi sul DNA, anzi tutti ad esaltare la "scienza" che finalmente è riuscita a trovare l'introvabile.

Anonimo ha detto...

Sui pantaloncini la prova che Yara salì sul furgone di Bossetti
Svolta dopo le ultime analisi dei Ris di Parma: i fili trovati sugli indumenti sono gli stessi dei sedili

17/02/2015
GRAZIA LONGO
ROMA
Oramai anche gli ultimi dubbi starebbero per scomparire. Secondo ricostruzioni più che attendibili, infatti, Yara Gambirasio, il 26 novembre 2010, sarebbe salita sul furgone di Massimo Bossetti per andare incontro alla morte. Sui suoi leggings di tredicenne ingenua e dolce sono stati ritrovati fili del sedile del camioncino del suo presunto assassino.
Nelle aule dei tribunali le chiamano «prove regine», quelle cioè che scrivono la parola fine a dubbi e perplessità. E in questa orribile storia di depravazione sessuale sconfinata in omicidio non ce n’è una sola, bensì due.

Dopo il Dna del muratore di Mapello rinvenuto sugli slip e i leggings di Yara, ci sarebbe ora quest’altro importante, importantissimo elemento che, secondo la pubblica accusa, lo inchioda alle sue responsabilità. E ancora una volta si deve tutto alla tenacia della pm titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri che non ha mai trascurato alcun elemento in un delitto difficile da risolvere come questo. Come già per il Dna, anche per i fili del tessuto dei sedili del furgone, preziosa è stata l’attività svolta dai carabinieri del Ris agli ordini del colonnello Giampietro Lago e del Racis, alla guida del generale Pasquale Angelosanto. Gli 007 di cellule, polveri e particelle infinitesimali ma fondamentali per ricostruire il puzzle di un delitto hanno lavorato sodo, per mesi, dal momento dell’arresto di Bossetti, lo scorso 16 giugno.
Il risultato non si è fatto attendere. La comparazione scientifica - minuziosa, precisa, rigorosa - ha dimostrato che quegli esili fili di stoffa rinvenuti sulla parte esterna dei leggings della ragazzina appartenevano proprio al tessuto delle poltroncine dell’Iveco Daily di Bossetti. Non ci sarebbero dunque esitazioni: gli esami di laboratorio dei Ris, sostenuti anche dalle analisi dell’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, attesterebbero che si tratta dello stesso materiale. La presenza del camioncino bianco cassonato vicino alla palestra di Brembate frequentata da Yara era del resto già suffragata dalle telecamere e dalla testimonianza di un passante....

Anonimo ha detto...

complimenti al PM Rosati e ai RIS per il lavoro certosino anche se con qualche cappella di troppo che ha allungato i tempi, adesso vediamo che s'inventano gli innocentisti che qua abbondano per negare l'ennesima prova tosta, e siamo a 3. Migliorini riposa la mano se puoi, la scienza e' con noi per restare dopo l'era degli sciamani. Fran

TommyS. ha detto...

Per l'Anonimo (che sa fare copia-incolla) e per "fran"

Avete letto per caso la perizia del RIS? L'ha letta la Longo e tutti quelli che si sono accodati?

Perché sembra che quella perizia non sia stata neanche ancora depositata.

"Ancora una volta mi trovo a commentare perizie di cui non ho neppure l'atto di avvenuto deposito e di nuovo ho la sensazione che tutto viene letto contro Massimo Giuseppe Bossetti". Così Claudio Salvagni, legale del 44enne muratore in carcere con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, commenta le ultime indiscrezioni relative a un supplemento d'indagine del Ris di Parma sul furgone dell'indagato: sui leggings della 13enne di Brembate di Sopra, scomparsa il 26 novembre 2010, sarebbero stati ritrovati fili del sedile del camioncino del suo presunto assassino.

Una notizia che il legale non può né confermare né smentire, ma su cui osserva: "Un conto è capire se c'è una compatibilità su quanto trovato sui leggings della vittima e il materiale presente sul furgone di Bossetti, un altro è dire che è compatibile con un tipo di tappezzeria di serie che, in quel caso, indicherebbe solo un modello di furgone. Ma tanto - aggiunge - tutto viene letto contro il mio assistito; ci difenderemo a processo"
.

P.S. Anch'io so fare copy&paste

magica ha detto...

penso che sia l'ennesima trovata . per avvalorarsi di aver fatto indagini certosine .
ma se hanno il D.N.A perchè cercano i fili nei pantaloncini, dopo anni?
ma yara non portava leggins?
mah ! comunque per quello che penso io . la vedo cosi' . intanto nell'aarticolo ho letto un condizionale ..perciò sembrerebbe .
poi se di cotone ,il cotone è uguale ad altri cotoni. oppure hanno analizzao anche l'ordito . inoltre se lana , di pecora ?
. bisognerebbe sapere quale pecora ahaha . se era vergine o no .
mi sa che sono una masnada ridicola!

Etrusco ha detto...

Già non sembra possibile affermare con certezza che il furgone ripreso dalle telecamere sia proprio quello dell'indagato (per me non è il suo), adesso saltano fuori questi sedili in tessuto che sono presenti nella maggioranza dei veicoli. Ma in quel furgone non sono state trovate tracce di Yara.
La prova regina? Mah, tutta la vicenda è fatta di "presunti indizi", messi in elenco perchè facciano peso, ma discussi singolarmente sono tutti smontabili.

magica ha detto...

bisognera' che la difesa si rechi in romania ,
per trovare il fantomatico rumeno
che aveva mire su yara ,i rumeni hanno una cultura diversa dalla nostra , potrebbe essere stato che si fosse invaghito della ragazzina e non avere pensato il fuori luogo di tale condizione . un 35 enne non si sogna d'andare da un padre di una 13 per chiderla in fidanzata .. perchè si prenderebbe un pugno in faccia
dalla testimonianza dell'ultima testimone si evince che il padre della ragazzina lo avesse saputo,per questo licenziato il tagazzo , parole delle testimone .
in romania è normale che cio' avvenga .infatti le rumene diventano madri giovanissime . basta sapere delle badanti ,rumene o dell'est. hanno quasi tutte figli grandi pur essendo loro ancora giovani .
dopo la scomparsa delle ragazzina il rumeno ha lasciato l'italia . perchè è andato via se aveva trovato un appartamento che a suo dire alla signora sarebbe molto piaciuto anche al padre di y .?poi il rumeno non è stato piu' reperibile?.

Anonimo ha detto...

ho trovato molto interessante questo articolo

https://colonnainfame2014.wordpress.com/2015/02/03/la-festa-e-finita-liberate-bossetti/

magda

Anonimo ha detto...

ma gli inquirenti ignorano che i sedili delle auto o dei furgoni li fanno in serie?

magda

TommyS. ha detto...

Magistrati seri, magistrati che meritano il rispetto di tutta una nazione, in un'indagine complicata ed infinita come questa, nel caso fossero entrati in possesso, soprattutto dopo le recenti polemiche non ancora sopite relative ai sospetti sulla prova scientifica del DNA, di un perizia scientifica che confermerebbe ulteriormente il quadro indiziario, avrebbero sicuramente fatto di tutto per evitare l'ennesima "indiscrezione" (chiamiamola anche fuga di notizie sebbene di fuga non credo si tratti quando si lascia il cancello aperto). Avrebbero depositato la perizia informandone subito la difesa. Avrebbero al massimo convocato una conferenza stampa (come quella trionfalistica di giugno) per comunicare l'avanzamento delle indagini e gli ultimi accertamenti svolti.

Non avrebbero sicuramente invece sussurrato all'orecchio della signora Longo (magari telefonandole e concordando il pezzo) che finalmente si era in possesso di un'altra prova o forte indizio a carico dell'indagato. Perché questo in pratica è stato fatto, ben sapendo che nel giro di pochissimo il rumor si sarebbe sparso a macchia d'olio in un battibaleno.
Senza peraltro dare modo alla difesa di controbattere in alcun modo e senza, per dimostrare l'eventuale buona fede, concedere una breve intervista al giornalista fidato di turno (e non ne mancano proprio) con la quale chiarire in modo ufficiale i termini della questione.

Se questo da un lato riflette l'ansia ed il timore della Procura, che sicuramente da mesi stava cercando di arginare la sicura frana che si sarebbe verificata con il deposito della perizia di Previderè (da qui le notizie, nuovamente sussurrate, sulla Abeni che improvvisamente identificava Bossetti, sulle perizie inossidabili degli esperti IVECO, sui video che mostravano il Daily girare all'infinito intorno alla palestra, ma anche i colloqui per niente segreti con i vicini di cella di Bossetti), dall'altro sicuramente il suo effetto l'otterrà eccome. Perché tutti (quasi) in Italia, da stasera avranno la certezza che Yara è salita sul camioncino del muratore di Mapello, e questo perchè l'ha scritto la signora Longo e l'hanno confermato "fonti vicine agli ambienti giudiziari di Bergamo" senza peraltro che nessuno sinora abbia letto questa perizia.

Questa è vera e propria creazione della notizia e del pregiudizio e bisognerebbe che qualcuno intervenisse a fermare questo scempio continuo della democrazia e dei suoi diritti.

Gilberto ha detto...

Tommy
Ti leggo sempre e ammiro la lucidità e il coraggio con cui affronti la problematica. Credo però che alla fine i nodi verranno al pettine e allora si vedrà chi sta bluffando...

TommyS. ha detto...

Gilberto

Grazie per i complimenti.

Bossetti nella disgrazia ha avuto la fortuna di trovare un avvocato agguerrito come Salvagni, oltretutto esperto di indagini e di ambiente giudiziario avendolo visto dall'interno.

Il mio timore però è che quando si arriverà al dibattimento, Salvagni non sia sufficiente per far fronte all'armata corazzata della Procura. Bisognerà controinterrogare consulenti, esperti, testimoni, smascherare eventualmente le misfatte dell'accusa sapendo già in partenza di dover affrontare un pregiudizio consolidato ed abbiamo già visto come nel caso Scazzi anche un principe del foro come Coppi non sia riuscito sinora a scalfire una condanna precostituitasi mediaticamente da tempo.

Gilberto ha detto...

Caro Tommy
Stai dimenticando qualcosa che la difesa potrebbe avere in serbo, un vero asso nella manica da calare al momento opportuno. Non dico cosa per non rovinare la suspense, ma credo che tu sappia benissimo a cosa mi sto riferendo.
Ciao

Anonimo ha detto...

si magica, sicuro sara` stato un rumeno o marocchino,magari filippino come a Cogne, Erba,Castigliole,Anguillara,Sora,Ascoli, Novi Ligure etc....x ogni caso hai il mostro immigrato,noi italiani non facciamo queste cose brutte ,noi facciamo l`estrema destra , la mia dentista rumena e` brava e dolce. fran

Anonimo ha detto...

No fran, gli stranieri non fanno queste cose, i rumeni marocchini e compagnia bella sono tutti bravi. d'altronde chissà perchè il 50 % della popolazione carceraria è composta da stranieri quando la percentuale di stranieri in Italia è solo del 10%. l'estrema destra è l'effetto, non la causa...

Etrusco ha detto...

L'assassino di Yara me lo immagino come un balordo che ha approfittato dell'oscurità e della strada deserta come occasione perfetta. Uno di quelli che, se individuato, gli trovi tutto il contrario di una vita condotta in modo esemplare. Altro che frasi sospette sul computer, casomai elementi eloquenti che descrivono perversione, emarginazione, brutti vizi e squilibrio mentale. Uno che confessa appena lo ammanettano.
Forse anche la procura ha sperato o spera ancora in una confessione.
Bossetti fa un mestiere intenso e faticoso, ne occasionale ne precario, non vive di espedienti, la famiglia e il lavoro.
Per essere stato lui, si doveva ammattire improvvisamente in preda ad un improbabile raptus irrefrenabile.
Cioè, per accusare uno del genere, ci vorrebbero delle prove belle grosse, appunto in virtù della vita che conduce. E anche certi telegiornali dovrebbero farsi qualche domanda prima di definire il fatto dei sedili come un "macigno" che pesa sull'indagato, perchè casomai sono le parole con le quali danno le notizie a pesare sul convincimento dei telespettatori.
Se veramente i fili fossero dei sedili di Bossetti, sarebbe una prova certa, ma ad oggi è ancora solo una presumibile possibilità tutta da esaminare ed eventualmente dibattere.
Macigno, roba da matti...

magica ha detto...

anonimo delle 21:49.
ho forse scritto che sia stato un rumeno l'asassino?poteva essere un americano o svedese non centra la nazionalita' , ma la persona era rumena .
(la butti sul partito
politico ? fatti un esame di coscenza .

anonimo ..il rumeno risulto' irreperibile subito dopo la sparizione di yara .
era un ragazzo che corteggiava la ragazzina ma senza avere il consenso dal padre di lei

Anonimo ha detto...

Etrusco
Ed il DNA è volato da solo sul corpo si Yara?
Ma forse in Etruria questo avveniva.
Peccato per Bossetti che non succede qui.
p,p,

magica ha detto...

anonimo aspetta e spera .