mercoledì 7 gennaio 2015

Uccideteci tutti, perché anche chi non condivide la satira blasfema ora è un Charlie: meglio morire che tacere per paura di morire...

Je suis Charlie
Non ci sono parole per descrivere il crimine che ha insanguinato Parigi. Tre personaggi armati sino ai denti si sono divertiti a sparare contro chi non poteva difendersi. Prima hanno costretto Corinne Rey, disegnatrice della rivista Charlie Hebdom, a digitare il codice che permette di entrare nella sede del giornale satirico, poi, una volta all'interno, hanno iniziato a sparare nella "sala accoglienza" (stranamente lasciando in vita Corinne) per finire l'attacco nella redazione e nei vari uffici. Durante la mattanza e anche dopo, nei momenti della fuga, dodici persone sono state uccise in maniera barbara: "E questa non è civiltà, è razzismo". Nei paesi civili si discute, si parla e se non si è d'accordo si chiede a uno o più giudici di sentenziare l'errore altrui. Perché lasciare spazio all'odio e incitare alla morte? Perché chiedere a qualche affiliato cretino senza mente propria di uccidere chi usa l'ironia e il sarcasmo? Perché, piuttosto che spargere sangue, non censurare il giornale che si considera offensivo e blasfemo? Non ci sono associazioni islamiche schierate contro la rivista perché offese da fumetti a volte anche troppo volgari? Perché non si sono rivolte alla magistratura, perché invece di dare rilevanza a qualche vignetta che in pochi consideravano, non emarginare? Inoltre, a livello planetario che male può mai fare una rivista che vende solo centomila copie e solo in una nazione? Una rivista che non aveva alcun seguito mondiale fino a quando non sono stati i "suoi nemici" a farla conoscere al mondo?

Fra l'altro, che impressionante pericolo pubblico può mai rivestire una rivista che non fa sconti a nessuno e tratta le notizie allo stesso modo, provengano dall'America, dalla Russia, dalla Francia, dal Vaticano, dall'Italia o dal Medio Oriente? Per Charlie Hebdo non esistevano né lingue né religioni, per questo sotto la sua forca erano passati tutti i personaggi pubblici e i politici mondiali. Non solo i mussulmani ma anche i cristiani, compresi i vari Papa che si sono susseguiti, le monarchie e i presidenti francesi, russi e americani. Davvero serviva ucciderli? C'è qualche persona intelligente che capisca quanto sia stata controproducente questa strage senza senso? Solo persone plagiate e senza mente propria potevano ideare una simile assurdità, perché già da domani altri vignettisti prenderanno il posto di chi è stato ucciso. E le offese si moltiplicheranno e continueranno a riprodursi in caso di nuove stragi. Così è sempre stato e così sarà ancora. Pare di essere tornati a mille anni fa, quando in nome della religione e aizzati dai Papa, tanti integralisti cristiani partirono e massacrarono altri esseri umani perché lo "voleva il loro Dio". Ma di quale Dio si sta parlando? Quale vero Dio chiede al suo popolo di uccidere un altro essere umano? La "Parola", non quella cristiana ma intesa come mero mezzo di scambio, di arricchimento personale e culturale, di trasmissione di concetti e idee, di insegnamenti e di accordi per arrivare alla Pace, è stata la conquista più importante dell'uomo. E' manipolabile dai mezzi di informazione che spesso la usano in favore di chi ha il potere, questo è vero, ma Carlie Hebdo non la manipolava in favore del potere perché, al contrario, attaccava chi deteneva il potere, di qualunque potere si trattasse, con vignette sarcastiche e a volte offensive come quelle che hanno scatenato l'odio.

Facile uccidere persone così...
Non tutti li appoggiavano, anzi, in molti li osteggiavano. Ma lasciarli parlare, anche se a tanti non piacevano, era segno di democrazia, quella scritta nella storia col sangue dei nostri antenati. E se c'è qualcuno che vuole far morire la democrazia uccidendo la libertà di parola si rassegni, perché la morte fisica fa meno paura della schiavitù e della morte mentale. Ha già perso chi con le stragi cerca di iniettare la paura di morire. Ed ora, prima di ammazzarvi fra voi (perché la storia insegna e dice che vi ucciderete fra voi quando non ci sarà più nessuno da far assassinare), plagiate altri cretini e ammazzateci tutti... perché in nome della democrazia ci siamo uniti e da oggi ci chiamiamo Charlie.




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21 commenti:

Luca Cheli ha detto...

Non vorrei però che si generasse una spirale di opposti estremismi che si alimentano l'un l'altro. Una reazione sicuramente ci vuole, ma non indiscriminata. E' abbastanza chiaro che questi sono voti per la Le Pen e forse chi sta dietro gli attentati potrebbe persino desiderarlo.

ENRICO ha detto...

Luca

sono pienamente d'accordo. E se i Francesi e tutta la Comunità europea non affrontano con le dovute cautele e con grande senso di responsabilità ed obiettività lo spietato attacco terroristico, si rischia di vedere il FN all'80% seguito a ruota dalla Lega Nord che già sta approfittando dell’attentato per alimentare campagne politiche contro l’immigrazione e i clandestini.

Inoltre condivido l'editoriale del FT

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/07/charlie-hebdo-attentato-parigi-financial-times-giornalisti-stupidi/1321704/

Luca Cheli ha detto...

In riferimento all'editoriale del FT, si potrebbe però altrettanto bene dire a tutto il mondo islamico che se avesse fatto finta di niente a partire dalla pubblicazione dei Versetti Satanici di Salman Rushdie (1989 se non sbaglio), molto probabilmente non ci sarebbero nemmeno state vignette sempre più irriverenti dal punto di vista dei credenti islamici.

filippo ha detto...

BRAVO MASSIMO CONDIVIDO IN TOTO. dovremo tutti avere coraggio di fronte ad un nemico oramai impazzito e senza più alcun controllo di condannare fermamete e senza ma queste bestie. Ma come si legge già in questi tristi commenti (che addirittura paventano un complotto assurdo per acaparrarsi voti, da non credere)... e come si è visto anche ieri sera su La7, gli unìci che hanno, almeno a parole, coraggio nel condannare fermamente simili terroristi, sono i politici che vengono tacciati di populismo. Gli intellettualodi parlano ancora di fermare questi mostri tramite "un confronto serio", parole della Quartapelle. Che Dio ce ne liberi!

sorianablu ha detto...

In questa storia molte cose non quadrano....In primis, mi sembra strano che assassini si preoccupino di lasciare le carte di identità.... Ma adesso colpevoli risultano morti? Con questa sospetta velocità.... Le mie ipotesi sono due: 1) morti sono solo una specie di kamikaze che coprono i veri assassini; 2) tutto è architettato dai radicali francesi, no da islamici, per poter fare repressioni, promuovere le leggi più severi, ottenere voti, etc,etc.....
In tutte simili vicende la prima domanda che si deve porre " CUI PRODEST?"
Quanto a Charlie, non condivido assolutamente la loro "satira", che non è una satira. A me non sarebbe piaciuto vedere il Papa ridicolizzato, e non sarebbe piaciuto vedere una vignetta dove scritto " La Bibbia è un libro di merda, fa passare le pallottole" Certo, non ci andrei a sparare, è chiaro, ma avrei capito che disegnatori sono solo dei poveri idioti, questo NON è satira.

sorianablu ha detto...

Filippo, cerca prima di tutti individuare bene il nemico, non è sempre facile. Eccovi due articoli, che fanno riflettere..... con alcune ipotesi,.... Voi le sentite escludere? Io no.

http://adessobasta-blog.blogspot.it/2015/01/un-altro-false-flag-della-cia.html

http://comunicati.russia.it/politologo-l-attentato-di-parigi-organizzato-dai-servizi-americani.html

Anonimo ha detto...

grazieeee x questo articolo

Anonimo ha detto...

da poco lettrice di questo blog voglio dire un GRAZIE commosso a Massimo Prati per questo articolo. lo faccio prima da cittadina francese, perché cresciuta con Charlie Hebdo...poi da italiana perché in questo paese la satira non ha il successo che merita né ha la stessa sorte che in altri paesi, penso a Fo, Luttazzi ed altri.. comunque vorrei allegare questo commento pescato non ricordo dove :Una guerra serve sempre e solo ai Potenti.
Rileggete Trilussa che proprio nel 1914 scriveva la sua Ninna Ninna ancora oggi attualissima...
"...Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro."
ancora grazie a Massimo, meditate gente meditate
dominique

Anonimo ha detto...

Mi dispiace, ma io non sono Charlie!

"In questo momento l'uccisione delle undici persone e in modo particolare dei giornalisti/artisti nella sede del periodico satirico Charlie Hebdo, sta prendendo le pieghe di un nuovo, mini 11 settembre. E fioccano ovunque messaggi di sgomento, di cordoglio, di solidarietà, di condanna... Anche io sono sgomento, lo sono per ogni persona che muore nel modo in cui sono morti questi ultimi. Sono solidale e feroce sostenitore della libertà di espressione. Sono triste perché alcuni dei vignettisti di Charlie Hebdo (Wolinski in modo particolare, che ho anche conosciuto ad Algeri un secolo fa) mi appassionavano e hanno accompagnato con loro feroce e dissacrante satira tutta la mia adolescenza e i miei desideri di allora (ma anche di oggi) di mandare tutto il mondo a farsi f...

Ma mi dispiace, io non scriverò che sono Charlie Hebdo. Non metterò una bandiera nera sul mio profilo Facebook e non posterò nessun disegno di Charb e nemmeno di Wolinski che mi piace tanto... E se avete tempo di leggere il mio lungo ragionamento vi spiego il perché ...
( segue nel link).

http://karim-metref.over-blog.org/2015/01/mi-dispiace-ma-io-non-sono-charlie.html

Anonimo ha detto...

grazie anche a te per questo schietto e lucido commento !
d'accordo con te per i neo-cons e ex sinistra..che tristezza, il maggio parigino è lontano..
come vedi neanch'io ho scritto je suis Charlie,ma intanto mi commuovono le migliaia che sono scesi per strada silenziosi. La manifestazione di questo pomeriggio con parecchi "grandi" la guarderò con molta rabbia e distacco. penso che bisognerà contare quanti "Charlie" rimarranno fra un mese, un anno. Ma è anche il momento di sperare che da questo orrore nascerà qualcosa di buono. si sa che la storia fa due passi avanti e uno indietro, piano piano spero si vada un pochino avanti.sennò, guarderò sempre di più il mio nipotino con grande preoccupazione per lui. Non voglio sombrare nel più cupo pessimismo.
(alcuni redattori di Charlie sopravissuti "vomitano" su quell'unanime solidarietà !)
Tragiques balles à Paris..
dom

magica ha detto...

condivido DOM

ENRICO ha detto...

A Dominique

"Io non sono Charlie. Io sono Ahmed, il poliziotto morto. Charlie Hebdo metteva in ridicolo la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto di farlo".

Parola di Voltaire

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Sono-poliziotto-Ahmed-Charlie-Hebdo-ridicolizzava-la-mia-fede-Io-sono-morto-per-difendere-questo-diritto-db76e6a2-051d-4a7a-930d-d2baa1c5c1cc.html

con ciò non voglio assolutamente innescare polemiche ma vorrei, al contrario, esortare a riflettere analizzando questi tragici momenti con sguardo obiettivo, responsabile privo dell’’emotività e della retorica suscitate “a caldo” nella speranza che la libertà d’espressione si dedichi più alla divulgazione della conoscenza ed alla cooperazione tra culture diverse piuttosto che ad alimentare, anche se in buonafede , il distruttivo gioco al massacro dello scontro di civiltà di cui si nutrono purtroppo i grandi interessi economici mondiali

Anonimo ha detto...

si Enrico...
se leggi bene sul link, sono Charlie ma anche Ahmed.. Charlie hebdo ridicolizzava tutte le cose religiose dette "sacre", per me di sacro c'è solo la vita, la libertà e l'uguaglianza (so che è un'utopia). Le religioni sono l'oppio dei popoli. Charlie (un suo correttore era musulmano ed è morto anche lui) voleva farci riflettere facendoci ridere, altri giornali di "opinione" hanno il dovere di consegnarci analisi più approfondite dicendoci la verità senzza essere asserviti, ognuno la sua specialità. Charlie vendeva 60.000 copie ora quante ne venderà?
non posso farci niente se l'emotività è stata grande, come lo è stata quando ho letto di quella bimba kamikaze di dieci anni e quando leggo di tantissimissime vittime ogni giorno...
certo non dimentichiamo il dannatissimo dio danaro !
dom

Anonimo ha detto...

Perché non scrivere anche
"Io sono un giudeo"? visto che 4 ebrei sono morti per la medesima ragione?
oppure "Io sono nigeriano"
dove 2000 persone, donne, bambini, giovani, anziani, sono stati trucidati in otto villaggi della Nigeria e dove una bambina di 9 anni è stata fatta kamikaze al mercato?
(oggi c'è la notizia che altre 2 bambine sono state fatte saltare in aria per colpire nel mucchio ... si può tollerare?)

magica ha detto...

noi siamo cristiani ed
i giudei meritano solidarieta'. ne hanno passate anche troppe e ora sono diventati battaglieri .
io li condivido al massimo .
pero' ne ho conosciuti di
ebrei , non è che siano proprio degli angioletti, anzi:hanno quel che di superiorita', almeno da quello che ho percepito tuttavia, a parte questa particolarita'., se non hai conflitti con loro sono persone innocue .

Anonimo ha detto...

https://pbs.twimg.com/media/B7OiqEEIgAITfsO.jpg

sorianablu ha detto...

ma daieee.....
Se questa squallida produzione di Charlie è la satira allora la libertà d'espressione è cagare sulla piazza centrale.
Le offese pesanti e gratuite NON sono la satira, NON fanno riflettere nessuno, ma SOLO offendono.
E infatti, Charlie era sull'orlo di bancarotta molte volte e non è difficile informarsi chi l'ha ideato e finanziato sto giornaluncolo.
Se la loro è la satira, allora è anche la satire dare alla Kyenge del orango?? E' la stessa cosa.

Del resto, è ovvio che non meritavano morire! Figuriamoci, se spariamo tutti idioti il facebook dovrebbe chiudere battenti.
Se io fossi stata a Parigi in questi giorni, anch'io sarei scesa sulla piazza per ricordarli, contro la violenza e contro terrorismo.
E' ovvio che gli assassini e organizzatori dello strage devono essere condannati, ma ho forte sospetto che erano uccisi le persone che non c'entravano. Troppe cose in queusta vicenda non quadrano.

Sono stata unica (sembra) a premere su NON mi piace sotto questo articolo di Massimo Prati, e NON perchè sono contro quello che ha scritto, contro il suo pathos, non perchè non lo capisco, ma perchè mi hanno stupito l'ingenuità delle sue domande. Da una persona che indaga sui casi di cronaca nera e abbia questo blog mi sarei aspettata la visione più profonda dell'accaduto, cioè forse mi sono espressa male: mi sarei aspettata meno fiduccia nella versione ufficiale dei fatti, meno fiduccia nei mass media.
Sono contro la violenza, ma NON sono Charlie.

Anonimo ha detto...

per me soriana non ha capito l'articolo,non credo che prati sia convinto della versione ufficiale o che la appoggi.lo dimostra l'articolo di migliorini pubblicato ieri

ENRICO ha detto...

a Soniablu

sono perfettamente d'accordo.

Inoltre , dato per scontato che anche io ho manifestato contro la barbara uccisione dei vignettisti di charlie hebdo, devo purtroppo segnalare la mancata stigmatizzazione della irresponsabile linea editoriale scelta da settimanale contro il quale – all’epoca in cui si chiamava Hara-Kiri - il ministero dell' Interno non esitò ad applicare la censura vietandone la pubblicazione per via di una oltraggiosa vignetta apparsa in occasione della morte di Charles De Gaulle

Vignetta che non solo colpiva l’ uomo simbolo della Repubblica francese del secondo dopoguerra ( qualunque siano i giudizi che si possono avere sul suo operato) ma che utilizzava cinicamente, ai fini della “battuta”, il tragico evento del rogo della discoteca "Cinq - Sept" di Saint Laurent avvenuto alcuni giorni prima e nel quale morirono arsi vivi 146 ragazzi.

Non mi risulta che in quella circostanza la popolazione francese si sia sollevata, indignata a difesa della libertà d’espressione

ENRICO ha detto...

a sorianablu


scusami, nel mio ultimo post ho sbagliato a trascrivere il tuo nick

E.

Gilberto ha detto...

@ Sorianablu

L'immagine che Massimo ha scelto per il mio articolo, un fotogramma che non ricordavo del film 'the Truman Show', mi ha lasciato di stucco. Massimo mi stupisce sempre perché riesce a tradurre un'idea, talora anche difficile e complessa, con un'immagine folgorante e incisiva. Non è da tutti e dimostra come riesce a sintonizzarsi e a mostrare empatia con l'interlocutore valorizzandone le idee.