venerdì 4 luglio 2014

E' morto Giorgio Faletti, il camaleonte dello spettacolo e della letteratura...


Questa mattina a Torino è morto Giorgio Faletti. Lo ha stroncato un tumore ai polmoni che aveva scoperto solo pochi mesi fa. Di lui si può ben dire che aveva l'indole del camaleonte, indole che lo aveva visto cambiare nel tempo, che lo aveva portato a vivere e a trasportare sul lavoro le sue passioni con una resa unica e altamente professionale. Laureatosi in giurisprudenza, non seguì i suoi studi e nei primi anni '80 preferì dar sfogo alla sua parte comica al "Derby" di Milano. Una vena comica che lo vedrà protagonista fino ai primi anni novanta. Nel frattempo, sempre in movimento, non smise di seguire un'altra sua passione, la musica, tanto che dopo i primi due album pubblicati, partecipò a tre festival di Sanremo (nel '93 con "Rumba di tango" , nel '94 con "Signor tenente e nel '95 con "L'assurdo mestiere"). In totale ha pubblicato sei album e scritto diverse canzoni per altri cantanti. Negli anni '90, fra un impegno e l'altro, avendo una passione per i Rally partecipò a diverse competizioni, classificandosi anche al 15° posto durante il Rally di Sanremo del '92. Ma era appassionato anche di scrittura e negli anni duemila pubblicò il suo primo libro, "Porco mondo", e come tutti si aspettavano lo ispirò al personaggio comico che aveva contribuito a fargli ottenere il "successo": Vito Catozzo. Non è da tutti passare dalla comicità alla canzone al Rally alla scrittura... ma quanto fatto fino ai primi anni del duemila da Giorgio Faletti ancora non era nulla, perché è dal 2002 in poi che stupisce ancor più di quanto non avesse già stupito. E' in quell'anno che pubblica il suo primo thriller, "Io Uccido", che venderà 4 milioni di copie. Il successo è stratosferico e forse lo coglie alla sprovvista, perché pare volerlo stendere al tappeto. Infatti a fine 2002 viene colpito da un ictus. Fortunatamente non gli lascerà conseguenze, né fisiche né mentali, così che già dal 2004 in poi continuerà a dar libero sfogo alla sua vena creativa pubblicando altri thriller e racconti che lo porteranno a diventare uno degli scrittori italiani di maggior successo.

Ed io, caro Giorgio, ora non oso dirti "riposa in pace" perché già immagino che non te ne starai con le mani in mano, che passerai i primi giorni a osservare il tuo nuovo mondo e i giorni successivi a dar libero sfogo alle tue nuove passioni. Caro Giorgio, negli anni '80 allontanavo le giornate tristi coi personaggi che portavi a "Drive In", personaggi che riprendevamo e imitavamo tutti quando eravamo al lavoro o in comitiva. Oggi come allora sono triste e voglio continuare a rivederti e a ricordarti con un sorriso. Ciao.



Entra e clicca mi piace su "La legge del disprezzo"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Faceva tante cose, e tutte bene:era un bravo attore, un bravissimo scrittore,una persona intelligentissima,acuta, di grande spessore umano!!Non sapevo che fosse malato, pensavo che fosse ritirato in campagna, come faceva spesso, per scrivere uno de suoi meravigliosi romanzi!!Vanno via sempre i migliori!!

magica ha detto...

ho sempre pensato che questo signore fosse una persona fuori dall'ordinario . una ironia che ti spiazzava .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Sono sempre i migliori che se ne vanno.Grande comico e grandissimo scrittore,difficilmente ti dimenticheremo,grazie per quello che ci hai dato carissimo Giorgio e che la tua anima riposi in pace.

Minnie ha detto...

Ho letto tutti i suoi libri ... un artista davvero poliedrico.
Dispiace tantissimo :((