sabato 21 settembre 2013

Sarah Scazzi: Coincidenze significative a-causali: messaggi in codice?

Articolo di Vanna


Nel primo articolo scritto su Sarah Scazzi mi chiedevo, evidenziando le strane coincidenze incontrate, se si poteva prevedere quello che le sarebbe accaduto. Erano tracce, frammenti di vita molto particolari che si prestavano ad essere letti da un nuovo punto di vista: quello della Teoria della Sincronicità, termine introdotto nel 1950 dallo psicologo e psichiatra svizzero Carl Gustav Jung ( 1875-1961). Torno a farne cenno, soprattutto per chi non ha letto il mio articolo precedente, cercando di integrare brevemente l’argomento “sincronicità”, anche se non sarà facile riassumere in poche frasi il complesso studio che portò Jung ad indagare molteplici campi dello scibile per costruire il suo pensiero.

Jung descrive “il concetto" generale di sincronicità nel senso specifico di corrispondenza tra due o più eventi, senza una relazione causale, che hanno lo stesso contenuto significativo o un senso simile”. Quindi, quando si ritrova una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto, ma una evidente comunanza di significato, scatta la sincronicità che permette di trovarne il significato nascosto nelle coincidenze significative. La sincronicità appartiene all'esperienza soggettiva, trovare il nesso a-causale di un fatto, e può essere oggetto di riflessione personale. Tale principio, se applicato a un evento, permette di aprire altre possibilità di comprensione che non solo spiegano l’accaduto, ma aiutano ad integrare quell'aspetto oscuro della realtà che è inconscio e che non è fisicamente spiegabile.

Per lo studioso, nella nostra coscienza personale non si ritrovano solo le tracce di esperienze rimosse, dimenticate, ma anche, in uno strato più profondo, un secondo sistema psichico ereditato dall'umanità che chiama inconscio collettivo. Nell'inconscio collettivo risiedono principi arcaici, simbolici, che egli chiama Archetipi (dal greco: archè=immagine e tipòs=modello), immagini primordiali che si ritrovano in tutte le civiltà, anche nelle più primitive. Gli archetipi sono il frutto delle esperienze, del lungo viaggio dell’umanità attraverso miti, favole, leggende, sogni, emozioni, visioni, che raccolgono la lotta dell’uomo per affermare la propria coscienza individuale fin dai tempi più antichi.

Gli archetipi dell’inconscio collettivo sono dentro di noi e fissano modelli di comportamento inconsci che tendono a ripetersi e a riproporsi con forza.

Sono potenti, anche se non se ne ha consapevolezza, esercitano pressioni sull'individuo, vengono fuori nell'arco della vita se non si è capaci di controllarli. Nel momento in cui l’uomo riesce a prendere consapevolezza e integrare i messaggi simbolici che l'archetipo invia alla coscienza, inizia il Processo di individuazione con il quale l’Io, coscienza individuale, si salda al : all'inconscio. La ricerca di Jung fu tutta incentrata sul valore dell’esperienza religiosa e spirituale. In quell'ottica interpretò il simbolo delle origini come una questione fondamentale nella quale il bene e il male acquistavano nuove vitalità e importanza; lui diceva: "si tratta di essere o non essere spiritualmente".

L'individuazione allarga gli orizzonti conoscitivi, promuove lo sviluppo successivo di elevazione spirituale perché porta a cercare domande sul senso della vita e a chiedersi del proprio destino. La realizzazione del è lo scopo della individuazione che passa attraverso l’esperienza del dolore e della sofferenza: non c’è consapevolezza senza dolore.

Ancora stupisce la risposta che Jung fece in una intervista alla BBC nel 1958; al giornalista che gli chiese se credeva in Dio e nella sopravvivenza dell’anima, lui rispose: "Non credo né all'uno né all’altra. So che entrambi esistono".

I fenomeni di sincronicità si presentano in relazione ad eventi importanti nei quali si vivono grandi emozioni: morte, nascita, malattie, paura, sofferenza, affetti intensi, perché nella tensione che Jung chiama “costellazione“ si trova un archetipo; in questo caso egli dice: "Se è costellato un archetipo, allora si manifestano spesso delle coincidenze inattese che il soggetto avverte come significative". I vari elementi che compaiono devono essere ricondotti al momento vissuto da Sarah, le coincidenze incontrate possono aiutarci a comprendere meglio l’accaduto sincronico che non vuol dire “nello stesso momento”, vuol dire “con lo stesso senso-con lo stesso significato”; ovvero: "evento accaduto nello stesso momento = evento accaduto con lo stesso significato".

Sarah poteva sapere o sentire il suo sacrificio?

Con grande cautela e rispetto si può cercare di interpretare quei suoi scritti che potrebbero essere elaborati da chiunque in un momento di tristezza, ma che inquadrati in ciò che accadde il 26 agosto 2010 diventano pietre miliari che sembrano indicare il percorso già scritto dal destino.

Era sensibile e intuitiva Sarah, ma anche suggestionata e confusa. Di sicuro aveva una certa attitudine riflessiva, non si spiegano altrimenti alcune espressioni che fanno rabbrividire e che sembrano accompagnare la sua fine come rintocchi di campane.

Sarah manifesta riflessioni di grande intensità. Su un foglio scrisse: "Ormai non si possono più cambiare gli errori del passato", mentre su un poster della cameretta si trova la frase: "Essere allegri non significa essere felici. Spesso si ride e spesso si scherza per dimenticare che si ha voglia di piangere". E’ una frase presa da Jim Morrison, il “Re lucertola“ simbolo della rivoluzione dei costumi degli anni '60 morto come gli altri del suo gruppo in circostanze misteriose.

La frase completa di Morrison recita: "Essere allegri non significa essere felici. Spesso si ride e spesso si scherza per dimenticare, per non sentire che dentro si ha voglia di piangere ".

Quella espressione Sarah la fece sua e insieme all'altra comunica un sentire sofferenza: quali errori aveva fatto o le avevano fatto fare, vista l’età? Rideva per dimenticarli e per non farsi vedere, aveva voglia di piangere... sono evidenti rimpianti, paura, morte, scomparsa, che se inquadrati nel contesto della sua vita, in quello poi accaduto, ce le rendono più comprensibili.

In un sogno, in un tema scolastico (una storia inventata) e nei suoi diari, si riverbera il mondo interiore della ragazzina. Nel tema, scritto i primi di maggio 2010, racconta che un misterioso personaggio rapina e uccide prostitute, se ne ciba e mette il resto nel congelatore per rivenderne la carne; in altri temi parla di persone scomparse. E ancora: nel diario narra di una donna che ha incubi e riceve apparizioni notturne che la spaventano. Un’amica di questa, chiamata Camille, riceve un talismano che la protegge, ma sparisce nel nulla ugualmente. Se dunque facciamo nostra l'ipotesi di Jung, i fatti, i sogni, le visioni, i temi e le frasi comunicate da Sarah, interpretati secondo le coincidenze significative possono assumere, nel valore metaforico o letterale, una connessione con gli avvenimenti della vita al momento dello scritto. Ma possono anche trasmettere i contenuti inconsci costellati di archetipi. In Sarah era iniziato il processo di individuazione alla ricerca del senso della vita, in quei nove mesi aveva cominciato il suo viaggio interiore incontrando i mostri dell'inconscio, l’aspetto oscuro del : l’Ombra si stava confrontando col Male.

Chi è quel personaggio oscuro che si ciba di carne umana, la congela e la rivende? Il suo inconscio le comunicava che lei, e non solo lei, sarebbe stata data in pasto a tutti attraverso il mostro Leviatano: mostro biblico che si cibava di carne umana per vivere. Un personaggio oscuro come il Leviatano potrebbe simboleggiare i mezzi di comunicazione che si nutrono di tali notizie, ma potrebbe anche simboleggiare un qualcuno che si nutriva di lei spiritualmente.

L’archetipo ha la forza di indicare il fine ultimo, quasi di scandire il destino, di portare a termine il suo significato; come attraverso l'inconscio l'uomo nutre la propria consapevolezza, così fisicamente si nutre di cibi differenti... e nel sogno di Sarah il cibo viene anche congelato.

Questi incubi sono contenuti inconsci che affondano nelle paure più antiche dell’uomo. Quante fiabe e miti presentano personaggi che mangiano carne umana: la strega di Hansel e Gretel, Medea...

In Sarah il sogno e le storie inventate sembravano dipanarsi sul nastro trasportatore dell’inconscio collettivo, comunicando con la sua interiorità che sceglieva simboli adatti alla comprensione. Simboli che le incutevano paura e le facevano desiderare di scomparire? Non era in grado di affrontare le forze archetipiche, non era in grado di superare gli opposti "bene - male" / "luce - buio" / "coscienza - inconscio", e provava dolore, tristezza per gli errori fatti?

Le tappe del suo viaggio sono come messaggi in codice con i quali chiedeva aiuto, chiedeva risposte che non aveva, chiedeva quel nutrimento che però restava congelato; tutti quei messaggi portavano al dolore e alla morte.

A posteriori, visto come è andata a finire, si può dire che bisognava avere maggiore accortezza e, per quanto riguarda i testi scolastici, che era opportuno informare la madre. Lei, quale Testimone di Geova sapeva dell’importanza dei sogni e delle visioni, parlo dei tanti fatti dai profeti nella Bibbia, e forse avrebbe avuto meno fiducia nelle amicizie della figlia.

Sarah nei suoi testi raccontava di non andare d’accordo con la mamma; la considerava troppo rigida e avendo il papà e il fratello lontani si sentiva sola. Nelle interviste Concetta dice che Sarah voleva la sua autonomia, che si ribellava come tutte le ragazze della sua età. La mamma era in difficoltà e forse ripensava a quando anche lei da ragazza si ribellò alla sua famiglia, a quando scappò con Giacomo e fece il matrimonio riparatore. La mamma aveva i problemi che hanno tutte le mamme nel momento delicato dell’adolescenza dei figli; lei si fidava ciecamente di Sabrina e approvava che andasse in comitiva coi più grandi perché credeva che essendo più maturi potessero vigilare su quella ragazzina vivace ed estrosa.

Il processo d’identificazione per Jung passa anche attraverso l’elaborazione dell’archetipo della madre, che rappresenta l’unico archetipo che trova il suo campo specifico nelle religioni del mondo come Dea Madre. L’autorità del femminile, della saggezza e dell'elevatezza spirituale, dell’amore, dell’accoglienza, del rifiuto, della vendetta.

Il simbolo della Madre possiede la doppia forza, una positiva e una negativa: è la saggezza e l’amore, è la creazione della vita ma anche il contrario. Per integrare in sé questo archetipo bisogna scontrarsi con la duplice forza. Sono frequenti quindi gli scontri tra madre e figlia, tra sorelle, tra suocera e nuora, tra le donne nei nuclei familiari. La forza del femminile Sarah non ha fatto in tempo ad integrarla nella sua personalità e ne ha conosciuto la duplice valenza in modo frammentario e ambivalente, poiché erano molte le donne della famiglia con le quali era in contatto e che avevano, a loro volta, una storia familiare di cui non è possibile sapere quale lato femminile fosse prevalente.

All'inizio dell’estate 2010, la ragazzina si scattò delle foto e disse: "Le useranno quelli di "Chi l’ha Visto?". Accadde poi che Chi l’ha visto trattò il caso fin da subito e che la sera del ritrovamento, in diretta, fosse presente come tutti noi davanti al pozzo. Un’altra coincidenza oppure un vero e proprio presagio?

Una frase in codice? Indirizzata a chi?

Cosa la ragazzina aveva captato, visto, ascoltato, immaginato, sognato, sentito... oppure: chi aveva incontrato, da chi era stata contattata... anche in rete?

Apriamo una parentesi: L'espressione: "Le useranno quelli di Chi l'ha Visto", venne riportata nel novembre del 2010 al giornalista Giuseppe Fumagalli da Valentino Castriota, “portavoce“ degli Scazzi nei primi tempi della scomparsa, poi allontanato e finito nel mirino degli inquirenti romani per millantato credito e truffa (condannato in primo grado, pochi mesi fa, a un anno di carcere). La frase in questione la riferì Sabrina stessa di fronte al Castriota, ma anche ai giornalisti, al fratello di Sarah, a mamma Concetta e ad altri amici, che poi la inserì nel suo elenco sui depistaggi messi in atto, a suo parere, da Sabrina stessa. Anche se per lui fu lei la causa primaria del suo allontanamento da casa Scazzi, c'è comunque da chiedersi per quale motivo il Castriota, che iniziò a far da portavoce già due giorni dopo la scomparsa della bimba, non sia stato chiamato dai Pm a testimoniare; eppure, come scrisse il dottor Antonio Giangrande in un suo articolo, ne doveva avere di cose da dire su quei primi tempi! Non venne chiamato perché poco credibile? Non è plausibile visto che anche ai pentiti mafiosi è permesso di testimoniare.

Andiamo oltre: Arrivò il mese di agosto: sul calendario appeso nella camera di Sarah tutti i giorni di quel mese sono stati cancellati con un pennarello nero... eccetto il 26 agosto: un conto alla rovescia? Resta un mistero il motivo per cui lo abbia fatto. Dal 23 al 25 agosto andò a casa della cugina Antonella Spinelli, a S. Pancrazio Salentino; lì pare l'abbiano vista, abbigliata di nero, telefonare lungamente e salire su una macchina scura.

Messaggio in codice: “Uccidere per professione è un lavoro senza tempo

Le coincidenze in questo caso sono tante, scandiscono con precisione messaggi simbolici in codice che, a seconda di come si leggono, non parlano solo di morte e possono indicare altro. Il 26 novembre (in quella data un anno dopo sarebbe scomparsa Yara Gambirasio) del 2009, Sarah prese in biblioteca il libro: Segreti di morte. L’ultimo messaggino di Sarah, scritto alle ore 10,45 del 26 agosto, mai inviato per mancanza di credito, fu: "Uccidere per professione è un lavoro senza tempo", citazione presa da: L’arte di uccidere un uomo - primo libro di narrativa del professore universitario Andrea Giaime Alonge, pubblicato nel novembre 2009... casualmente.

L’autore del libro, Andrea Giaime Alonge, è un giovane docente dell’Università di Torino esperto in sceneggiature cinematografiche. Il suo curriculum è interessante, si forma in Italia e poi si aggiorna in Canada e negli States.

L’arte di uccidere un uomo è un romanzo bellico che si svolge al termine del XX secolo in Russia: il comunismo è crollato e l’ex colonnello dell’Armata Rossa, Sergej Orlov, eroe in Afghanistan, finirà come mercenario in Iraq. E’ una storia di guerra recente che ha a che fare con il Medio Oriente, tema quanto mai attuale; ma il prof. Alonge ha sviluppato fatti e personaggi prendendo spunto da un’opera dello storico Senofonte scritta nel lontano IV sec. A.C - Le Anabasi - che racconta dei 10.000 soldati mercenari incalzati dai persiani. Con chi condivideva Sarah le sue curiosità culturali e le sue letture originali... vista l’età. Con Sabrina? Con Antonella, con Francesca o altre amiche giovani come lei? Aveva scoperto Alonge a scuola? Sembra improbabile visto che il professore insegna Storia del Cinema all’Università ed è scrittore di sceneggiature, mentre la scuola frequentata da Sarah era un Istituto Alberghiero nel quale, forse, certi temi non si trattano in modo specifico. Aveva interessi di sceneggiature cinematografiche? Perché il professor Alonge questo fa. Oppure lo aveva scoperto su facebook, dove il professore ha un fan club con i suoi studenti? Sarah aspirava a diventare "famosa": è un sogno comune a tanti adolescenti e giovani della sua generazione.

Conosceva qualche studente universitario che studiava al Dams? Chi tra le sue conoscenze aveva questi interessi? 

Mancano dei tasselli per rispondere a queste domande, si può solo ipotizzare che quasi tutti i giovani hanno interesse verso l’uso dei mezzi di comunicazione e i loro linguaggi.

Rilevo quindi coincidenze-a causali.

1a coincidenza: nove mesi prima di morire - il 26 novembre 2009 - prese in biblioteca Segreti di morte.

2a coincidenza: nello stesso periodo - 2009 - fu pubblicato "L’arte di uccidere un uomo".

3a coincidenza: nove mesi dopo Sarah scrisse l’ultimo messaggino estrapolato proprio da "L’arte di uccidere un uomo".

Torna sempre la durata della gestazione: nell’articolo precedente avevo ipotizzato che in quei nove mesi Sarah si stava formando e nella sua formazione erano pulsanti i presagi di misteri oscuri. Confermo tale ipotesi: ambedue i libri raccontano la morte

Il filo che unisce Segreti di morte e L’arte di uccidere un uomo, sembra il filo della vita che, secondo la mitologia greca, tessevano le Moire mentre Atropo, la più anziana, a breve, troppo a breve, avrebbe tagliato quel filo.

Tre coincidenze a-causali, ma ce ne saranno altre, secondo la Legge di Sincronicità iunghiana ci confermano che la morte della splendida ragazzina era già scritta nel libro del destino e ci consentono di ipotizzare che Sarah poteva sapere o sentire il suo Sacrificio: perché altrimenti scrivere il messaggio, uccidere per professione è un lavoro senza tempo, proprio la mattina del 26 agosto? Vedo un’intenzionalità sottesa; quella frase non indirizzata a qualcuno in particolare potrebbe racchiudere un significato: e se fosse un messaggio in codice rivolto a chi lo avrebbe letto dopo la sua morte?

Sarah comunica, in modo letterale, che qualcuno viene pagato per uccider(la): ne scaturisce una mancanza di morale, se ne ricava denaro non pulito, oppure non si ha scrupoli e per danaro si può fare tutto. Chissà se gli inquirenti hanno verificato i movimenti bancari avvenuti in zona nell'estate del 2009.

Il mostro Leviatano: i Mass Media

Se quella frase è in codice può nascondere un significato metaforico: chi avrebbe potuto riscuotere moneta? Sarah sapeva che ci sarebbe stata un'enorme risonanza mediatica dopo la sua uccisione, che tutto della sua vita sarebbe stato esposto alle luci della ribalta, come in un reality show? 

Il mostro Leviatano del suo sogno avrebbe continuato ad alimentarsi e ad alimentare i bisogni di una società che ha sempre più fame di orride emozioni; quei corpi congelati rappresentavano bene il continuare a mantenere la notizia sempre “fresca“ per l’utilizzazione antropofaga che si rinnovava ogni volta facendo salire lo share. “Uccidere per professione è un lavoro senza tempo” potrebbe anche voler dire che l’uccisione e lo smembramento sarebbero continuate e ripetute come accade nella ritualità del cibo. 

Già nelle prime ore della scomparsa cominciò il tam-tam televisivo che andò crescendo sempre più: Avetrana divenne il centro mediatico più affollato d’Italia.

La sceneggiatura era aggiornata quotidianamente dai colpi di scena e molti personaggi divennero attori che si muovevano con disinvoltura davanti alle telecamere: come Sabrina che parve divenire anche la regista, che dava i tempi e gli spazi a una folla di giornalisti oramai di casa.

Sembrò quasi che trovare l’assassino fosse meno importante di scoprire l’intreccio misterioso che c’era dietro; perché quell'intreccio non faceva solo audience, ma era anche un salvadanaio per tutti gli addetti ai lavori.

Il 10 novembre 2010 Claudio Scazzi andò da Lele Mora e gli chiese di fare qualcosa nel campo dello spettacolo. Poi portò Giovanni Conversano ad Avetrana a presentare il calendario ideato per costruire un canile in ricordo della sorella.

Anche Fabrizio Corona, ex amico di Lele Mora, si era interessato al caso Scazzi; il 26 febbraio 2011, alle 13,30, il fotografo s’introdusse in casa della madre di Sarah attraverso una finestra del retro della casa, spaventando non poco Concetta che successivamente denunciò Corona per violazione di domicilio. In quel mentre (del tutto casualmente?) suonò alla porta Filomena Rorro, una giornalista che doveva intervistare Concetta (a quell'ora?). Le aprì Fabrizio Corona... al posto della padrona di casa! Sempre Casualmente... Non si comprende ancora oggi il perché dell'intrusione, né come facesse il Corona a sapere dell’esistenza di quella finestra. Sembra che il fotografo volesse offrire una cifra importante per fare un’intervista da trasmettere in una rete televisiva e pubblicare sui settimanali. Perché allora non avvisare prima la signora Concetta? Cercava qualcosa in particolare, oppure con quel gesto plateale voleva mantenere i riflettori accesi su Avetrana, creare altri colpi di scena?

Perché Fabrizio Corona scelse proprio il 26 febbraio per introdursi in casa Scazzi?

Yara era sparita il 26 novembre, esattamente tre mesi dopo Sarah, e quel 26 febbraio, altri tre mesi dopo, a poche ore dall'intrusione in casa di Concetta sarebbe stato ritrovato il suo corpo... le storie delle due ragazzine sarebbero tornare a collegarsi per una strana coincidenza? Se fosse così potrebbe essere la 4a coincidenza significativa a-causale: qualcuno sapeva che sarebbe stato scoperto il corpo di Yara proprio quel giorno?

L’agente fotografico continuò ad essere presente ad Avetrana e "adescò" Ivano Russo promettendogli alcune migliaia di euro. Il giornalista Nazareno Dinoi - sul Corriere del Mezzogiorno - riferendosi ai fatti in questione scrisse: "Dalle carte processuali, intanto, emergono fatti che mettono in luce uno spaccato che non dà lustro ad alcuni protagonisti del giallo. Si parla di un mercato di foto e interviste che ha attirato il famosissimo Fabrizio Corona" (...) "Esistono oltre cinquemila pagine di intercettazioni telefoniche, in una di queste, intercettata il 14 aprile del 2011, Corona disse a Ivano: "Solo un ricordo su Sarah, dirai che era una ragazza dolce, una ragazza bella, che Sarah era una ragazza meravigliosa e sensibile". Perché il Corona dovesse suggerirgli tali qualità non solo non si comprende, ma fa insospettire. C’entra sempre e solo il tam-tam mediatico e il guadagno che ne deriva?

Il prof. Alonge, da quel che si vede in rete, ha una vaga somiglianza con Ivano Russo. 

Chi poteva sapere cosa stava per accadere?

2° Messaggio in codice: Manichino Regen

Antonella Spinelli il 23 agosto andò a trovare la cugina ad Avetrana e passò a casa sua un paio d'ore; in quell'occasione Sarah le disse che le avrebbe fatto piacere stare ancora con lei. Così Dora Serrano, madre di Antonella, telefonò alla sorella Concetta e dopo la sua approvazione portò la ragazza con sé a San Pancrazio. Era la prima volta che Sarah dormiva dalla cugina restando da lei due giorni completi. Il 25 agosto, verso sera, fece ritorno a casa sua e il 26 - alle dieci di mattina - inviò uno squillo al cellulare della cugina. Voleva essere richiamata ma lei non la richiamò (non ne ricorda il motivo). Antonella, disse a processo, venne a sapere della scomparsa di Sarah fra le cinque e le sei di sera e nonostante questa brutta notizia, alle 21.26 postò sul profilo Regen la foto di un manichino legato con corde...

Questa fu la 5a coincidenza ed era portatrice di un altro messaggio in codice.

Il profilo in verità fu immediatamente controllato dalle forze dell’ordine che vi trovarono messaggi normali per l’età. Successivamente, però, si disse che altri si collegavano... ma di questo particolare a processo non se n'è parlato. Si è solo accennato al manichino con le corde che Antonella Spinelli ha detto essere riferito a sé stessa perché in quel periodo si sentiva usata dalle sue amiche (con le quali aveva litigato). Sarah forse non sapeva inserire foto o fare cose complicate al computer, ma non aveva bisogno di aiuto per chattare. Questo anche se non possedeva un computer e tre suoi profili erano stati creati quando andava a casa di un'amica che, è uscito a processo, a volte chattava a suo nome con chi le chiedeva l'amicizia (il quarto profilo, Sarah Buffy, fu creato a casa di sua cugina Antonella quando si trovava a San Pancrazio).

Sarah negli ultimi mesi faceva troppo riferimento a scomparse, alla voglia di andarsene, per non pensare che questa sua “ossessione “ non fosse conosciuta da chi la seguiva in internet. Facebook è una specie di piazza nella quale c’è il libero scambio di opinioni; si può incontrare di tutto, chiunque si può inserire sotto mentite spoglie. E visto che questo spesso accadde, c'è da chiedersi se si è indagato a fondo sui dialoghi presenti sui suoi profili.

Ho letto in rete che Antonella Spinelli aveva scaricato le foto da un sito chiamato DeviantArt.

A questa voce risponde una comunità di artisti, o aspiranti tali, a cui il sito offre la possibilità di pubblicare proprie opere (di ogni genere siano) e di scambiarsi opinioni tramite forum creati dagli utenti stessi. Questo fa sì che fra pagine di una banale normalità adolescenziale (basta cercare) si trovino immagini suggestive, surreali, inquietanti, di un’arte deviante che può ricondurre all'arte dell’orrido gotico che aveva a che fare col concetto di “sublime” nel periodo romantico, argomento dibattuto dall’Estetica dell’epoca. Rilevo casualmente che anche nell'azione dell’uccidere è insito il concetto di arte.

La parola Regen si trova anche in Deviant Art. E' tedesca e in italiano significa "pioggia". Ma andando in rete il suo significato cambia e può diventare "regen-eretion", aprendosi ad altri significati che rimandano a pubblicazioni, concerti, immagini anche demoniache, argomenti diversissimi tra loro, ma tutti visti con ottica deviante: la parola manichino per esempio, è molto gettonata. 

Insomma, Regen ha più significati in diversi campi comunicativi e, detto semplicemente, per me nel web significa tutto tranne che "pioggia". C'erano altri che potevano postare sul profilo Regen? Chi lo amministrava era consapevole della portata culturale di quegli argomenti e condivideva gli stessi panorami? Perché fu scelto quel nome? A chi venne l’idea?

Le foto postate su Regen, ancora casualmente, furono pubblicate sui giornali soltanto nove mesi dopo, a fine maggio 2011. Rilevo la 6a Coincidenza a-causale: torna di nuovo la durata della gestazione, i nove mesi, che sembrano voler dire, a prima vista: “accogliete e prendete cura di questo nuovo dato che esce alla luce”.

Ciò che appare strano è che il concetto “morte “ palleggiava indirettamente con il concetto “vita” attraverso il battito del tempo dei 9 mesi di gestazione. Ma quel messaggio in codice non fu oggetto di un controllo davvero approfondito né prima né dopo, che se ne sappia. Perché a me appare chiaro che se un controllo approfondito lo avessero fatto sarebbero, forse, potuti arrivare alle fonti che dovevano torchiare per capire meglio la situazione.

Chi mise le immagini su Regen? Fu davvero la Spinelli? Non uno del gruppo di amici, o altri rimasti sconosciuti che si potevano inserire: ad esempio un qualcuno incontrato da poco? Ho letto che in zona oltre il grano, le viti, gli ulivi e gli orti, si coltiva anche l’occulto. Qualcuno infiltrato "nel nero" aveva sottilmente suggerito o fatto girare quelle immagini non volendo apparire?

Possibile che gli investigatori non si siano fatti domande, visto che Sarah era scomparsa da un pugno di ore, su come qualcuno potesse condividere quei contenuti di paura, di un accaduto ancora da scoprire? Non era casuale: già si sapeva?

Così come l’ultimo messaggio di Sarah era rivolto a tutti quelli che lo avrebbero letto a posteriori, così le immagini "Regen" mi portano a ipotizzare che indichino un gruppo di amici. Ma quali amici: quelli maturi, che se la portavano appresso di notte, o quelli ancora adolescenti come lei? Tutti in sede di indagini furono vaghi, confusi, inutili per Sarah e per la ricerca della verità; poi a un certo punto non ci fu più bisogno di loro, visto che apparve un assassino pronto ad auto-immolarsi sull'altare del martirio. A quel punto entrarono in ballo i verbali. E qui gli interrogatori, quelli pubblicati sul web (specialmente dei cosiddetti “amici” maggiorenni), furono un capolavoro di balbettii, di non detto, di ovvietà: eppure si può dire che Sarah stesse più con loro che in casa sua.

Lei era estroversa, ma riflessiva. Raccontava tutto di sé o aveva iniziato a tenersi dentro qualcosa? Personalmente ho una mia convinzione: credo che gli “amici”, le cugine, il fratello, tanti abitanti del paese e persino gli inquirenti, sappiano molto più di quello che noi tutti possiamo immaginare.

C'erano notti in cui gli amici passavano ore a vagare nei luoghi del non senso... e questo ci permette di definire uno spazio decisamente vissuto in modo non chiaro e per nulla adatto a una ragazzina di 15 anni. Il loro andare notturno non era quello del pastore errante delle steppe dell’Asia, colui che parlava alla luna, al firmamento, e chiedeva risposte spirituali.

Così avviene nella generazione attuale.

Il lungo condividere il nulla del gruppo, ciò che emerge dal balbettio, può far pensare (ipotizzo) al pieno di un tutto che non si deve dire e che invece apre alla curiosità di capire quali tipologie di esperienze venivano fatte davanti a Sarah. E mi chiedo sottovoce: anche con Sarah?

E quegli amici adulti non avevano fatto nulla per capire la ragazzina, per aiutarla a discernere nelle sue curiosità; abbondantemente maggiorenni se la portavano dietro a scrutare gli orizzonti del nulla. La "coccolavano", ma non era più una bambina e giocava a fare la giovane donna precocemente cresciuta: questo mi dicono quelle letture, le frequentazioni con i più grandi, lo sguardo bistrato di nero.

E gli amici della sua età? C'era nulla che Sarah aveva saputo o vissuto con loro... magari in quegli ultimi giorni trascorsi dalla cugina vestita di scuro col trucco pesante? Di chi avevano parlato in quelle due giornate trascorse assieme? Chi avevano incontrato? Con chi avevano chattato? C'era un qualcosa di torbido che doveva restare un segreto? 

Quanti amici telefonarono in quel tragico pomeriggio a Sarah?

Sabrina quel 26 agosto qualche telefonata la fece verso il cellulare di Sarah, Ivano invece, che sempre la coccolava, non ne fece neppure nei giorni a seguire. E questo è inqualificabile per un amico. Sabrina nel gruppo appare preponderante, il rapporto tra lei e Ivano era di complicità, condividevano amicizie ed esperienze... anche particolari? Solo loro due del gruppo? C'erano interessi e "amicizie" che i due avevano condiviso senza che altri lo sapessero? Poteva saperlo Sarah e averlo scritto in qualche diario? Ripeto: qualche segreto non doveva venir fuori? Se sì: era nascosto fra gli adulti di quel gruppo o fra gli amici adolescenti?

Claudio chiamò l’agenzia investigativa "Aldo Tarricone" che rilevò una squallida concentrazione di particolari pratiche sessuali in Avetrana, come avviene in tutto il mondo frequentemente. Ma fece di più, ipotizzò giochi erotici fra cugine... e lo fece pur sapendo di infangare, agli occhi di Claudio Scazzi e di tutti gli italiani, anche Sarah. Perché?

In quei nove mesi Sarah stava cambiando, emergono una ricerca interiore, un atteggiamento pensoso e profondo. Viveva contatti diversi su tre piani contemporaneamente: il mondo coetaneo con la scuola e le amiche di Avetrana, il mondo dei grandi e il mondo virtuale, nel quale si rifugiava quando poteva visto che non aveva un suo computer.

Passava dai peluches alle curiosità culturali particolari verso le quali forse veniva “indirizzata”.

Potrebbe intravedersi lo scenario di altri che praticano i rituali di cose segrete che possono sedurre gli adolescenti e farli cadere nella trappola, soprattutto quelli che hanno particolari qualità e si sentono soli. Era stata catturata da qualcuno su facebook? Aveva cominciato a staccarsi emotivamente da Sabrina? Le persone vicino a lei non avevano più troppo accesso alla sua vita e si auto-invitò a S. Pancrazio per comunicare cose segrete ad Antonella, figlia di Dora, a sua volta sorella di Cosima, di Emma e Concetta? I contatti Regen, approfonditi, cosa hanno comunicato?

Sabrina commentò i due giorni trascorsi a San Pancrazio da Sarah dicendo che si era fatta riconoscere anche lì. In che senso? Pare quasi che chi credeva di conoscerla in realtà Sarah non la conoscesse molto bene... pare evidente che nessuno l’ha aiutata .

Sarah non era né stupida né immatura, ma era comunque ingenua, suggestionabile, molto molto carina, tanto confusa, sola, lasciata allo sbando tra curiosità che non poteva controllare. Era sola e non capìta. Un po’ come tutte le ragazze della sua età, eppure per lei questo mix di componenti fu fatale. Si sentiva proiettata in altri luoghi e spazi culturali e per questo il territorio le andava stretto, talmente stretto da soffocarla?

La corda e il cane

Nella pantomima della narrazione di Michele si parlò prima di una corda che poi magicamente, come nelle fiabe delle Mille e una Notte, si trasformò in 49 cinture nel momento in cui Emma e Concetta, zia e madre di Sarah, tenevano in una busta una corda pronta da analizzare. Emma aveva visto un cane con una corda in bocca che seguiva altri cani, fra sui Saetta. Prese la corda, la portò a Concetta e decisero di metterla in una busta in attesa di eventi. Perché non darla subito agli inquirenti? Perché non darla neppure quando vi fu la prima confessione e si parlò di una corda quale arma del delitto? Perché aspettare che una giornalista dicesse loro che sarebbe stato meglio consegnarla?

Concetta a metà settembre riferì il fatto ad Anna Pisanò che era andata a trovarla (anche se fra loro non correva buon sangue a causa di quanto detto a Sarah tre anni prima erano comunque sorelle di fede). La Pisanò, come sempre da fine ottobre in poi, fece ciò che si sentì di fare: dopo aver parlato ai carabinieri e ai procuratori di quanto dettole da Sabrina la sera dell'arresto di Michele Misseri, sempre abbia riferito le giuste frasi, e prima di riferire agli stessi del sogno del fioraio, parlò anche di Emma, del cane e della corda "nascosta" in una busta. I carabinieri si attivarono e andarono a casa di Emma, cercarono la busta con la corda e la sequestrarono. Per la cronaca è stata analizzata e non ha portato a nulla. Ma questo non è importante e non toglie forza alla domanda: perché Emma pensò che quella corda potesse essere collegata alla scomparsa della nipote? Era dotata anche lei di una certa ipersensibilità? Tutti stavano cercando Sarah viva e solo in seguito si seppe che era morta strangolata con una corda. Fu casuale l’incontro col cane o invece in quel pomeriggio le ricerche degli amici vennero attivate proprio per trovare "una corda", forse non quella ma una simile che costituiva, sempre parlando al condizionale, la prova in quanto arma del delitto?

Michele in due deposizioni la descrisse così: "Era lunga un metro... era una corda fine di quelle che si mettono alla motosega... più grossa dello spago, di colore grigio... la tenevo sopra al trattore. Dopo l’ho fatta sparire". Non si comprende, tuttavia, se l’abbia buttata tra i rifiuti, se l'abbia invece conservata o bruciata. Anzi, allo psichiatra del carcere disse che se i Pm lo avessero portato in garage forse l'avrebbe ritrovata. Lui restò sul vago e gli inquirenti glissarono avvinghiandosi a una cinta.

Quella corda, comunque, innescò strani comportamenti all'interno della famiglia Serrano, visto che le sorelle la rimossero dalla memoria e se ne ricordarono solo grazie alla giornalista; visto che Michele nelle sue visioni molteplici la trasformò in una cintura...

Per concludere:

Ad oggi si aspettano le motivazioni ed è in piedi una condanna pesante e a suo modo originale e nuova: chi insiste e scrive memoriali di colpevolezza può coltivare i suoi campi all'aria aperta mentre chi ripete in modo ossessivo di essere innocente sta in carcere.

Le ragioni, le emozioni, i motivi, i segreti, sono raccolti nell'anima e tutti hanno significati che noi non sappiamo. Prendo in prestito la frase ormai famosa di Agatha Christie: "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza... ma tre indizi fanno una prova", per affermare che le coincidenze significative a-causali possono costituire solo prova per raccontare il rapporto di interazione esistente tra la realtà materiale e il mondo sovrasensibile. Che le coincidenze a-causali risuonano e rintoccano nel tempo permettendo la realizzazione di un sogno, di un pensiero. E l’esperienza del vivere e del morire, negli ultimi mesi di Sarah è un insieme di sincronicità tra natura e spirito. 

Non ho verità da esternare, solo tanti dubbi. Con umiltà e prudenza ho letto l’accaduto razionalmente e sempre con umiltà e prudenza ho preso in prestito la Teoria della Sincronicità per comprendere ciò che con la ragione non appare spiegabile.

Altri articoli di Vanna:
Sarah Scazzi: il mistero delle strane e significative coincidenze

Homepage volandocontrovento

698 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   601 – 698 di 698
Manlio Tummolo ha detto...

PS) "a gratis" è scorretto. In latino l'avverbio gratis corrisponde a "gratuitamente" "senza pagare" "per grazia", per cui l'"a" precedente è superfluo, anche se di uso popolare.

Anonimo ha detto...

Salve, Tummolo. Pur non condividendo il suo pensiero sul caso in questione, apprezzo la sua coerenza e chiaroveggenza nel non contraddirsi mai.

Uno e non "trino" elevato a potenza.

Vanna ha detto...

Chiara questa frase:SONO CONSAPEVOLE CHE NON C'E' RISCHIO DI ALCUN CAMBIAMENTO DI ROTTA, non mi sento di sottoscriverla perché è una frase dal significato ambiguo.

Si può essere consapevoli anche dei rischi nei cambiamenti di rotta eppure fare quei cambiamenti.

Cambiamenti che potrebbero non essere rischiosi.

E altro ancora,ma mi fermo qui.

Che giornata!
Pace e Bene a tutti.

Anonimo ha detto...

X TUMMOLO
TUTTE LE FONTI STORICHE: Enc. Treccani, Wikipedia, e tutti i libri di storia del tardo medioevo.
F

Mimosa ha detto...

@ Vanna,
sono stata impegnata tutta la giornata e stasera mi sono letta tutti i post odierni,
grazie per la gentile risposta delle 10:23,
tuttavia non posso non notare che il tono è mutato nel secondo commento (10:54).

Poiché non mi interessa polemizzare, se pure alcune mie domande o affermazioni possono essere lette come provocatorie, il solo fatto che tu abbia fatto un’analisi del testo ai miei commenti, frase per frase, parola per parola, opinione per opinione … mi fa desistere da ogni replica, troppa fatica! E oltretutto veramente inutile!
Sono passati i tempi in cui mi divertivo a fare pelo e contropelo agli altri, anche usando la spada, ora lascio il campo a te e il mio apparato digerente ne è contento.

Buonanotte a te e agli Amici.
Mimosa

Mimosa ha detto...

INTEGRAZIONE al mio post precedente:

"...analisi del testo ai miei commenti (recuperando persino gli antichi a cui già avevi dato seguito) ...


il che è davvero stupefacente!

Unknown ha detto...

Credo che per me sia giunta l'ora di andare a riposare... non vorrei ritrovarmi domani mattina con un altro "agosto rosso"...

Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Come si vede, la vera natura delle persone salta fuori sempre, basta premere il tasto giusto. Aspetta il suo referendum.

*********************************

Caro F (Falce ?),

spero che abbia notato che Le ho dato ragione citando io stesso la Treccani, ma non tutti i testi riportano il luogo di Castel Fiorentino, che non credo poi notissimo.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Massimo,

non temere: non vi saranno "agosti rossi", soprattutto se rivolti ai "compagni del blog". Oggi gli unici "compagni" che si conoscano, sono quelli con cui si convive a casa propria, talvolta anche di uguale sesso. Mi basta aver dimostrato ancora una volta la vera natura di certi pretesi giuristi.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buona notte,credo nella sua parola di persona intelligente,e oltretutto il caro amico Massimo domattina non avrebbe un brutto risveglio.Fino a poco tempo fa mamma Concetta era sicura che la sentenza aveva dato giustizia verso la figlia,da un po vedo e sento strane voci,una su tutte è la parola perdono,oppure pentimento.Cosa ne pensa di queste parole dette e rivolte verso chi crede che le abbiano ucciso la figlia,non solo verso la nipote e la sorella,ora pure verso il cognato,a cui vuole inviare una lettera per un incontro.Un bel dialogo per chiarire certi aspetti della vicenda che secondo il mio punto di vista non la convincono,non è cosi sicura come prima,la vedo un po titubante,strani pensieri affiorano nella sua mente.Vuole incontrare Sabrina in carcere,crede che possa servire questo dialogo chiarificatore tra zia e nipote? Lo stesso dicasi con il cognato,si potrà sapere finalmente quella verità che lei sta cercando da tanto tempo? oppure sarà solo una pia illusione? mah,speriamo che il Signore illumini,e spazzi via quelle nubi di incertezza,una è la verità,o si accetta,o si rimane nel dubbio.Le auguro una serena e tranquilla buona notte.Buona notte alla mia dolce amica e nottambula Mimosa. E buona notte a tutti gli amici del blog.

Mimosa ha detto...

Ahia, dopo le parole di Massimo mi sono fermata …
Tuttavia spero che questo mio intervento sia sufficientemente “innocuo” e non fomentatore di un altro “agosto rosso”, confido nella parte gentile della personalità del caro Manlio.

Caro Manlio, non ho ricevuto recentemente tue e-mail, pertanto non comprendo a quale data risalga questo consiglio racchiuso nel tuo post 20 ottobre 2013 12:33:
Come ti ho consigliato anche con mail, per non restare delusi, non bisogna mai illudersi, bensì porsi solo interrogativi.

Del resto “per non restare delusi, non bisogna mai illudersi” è talmente lapalissiana come verità di vita che – ti ringrazio per la raccomandazione – ti assicuro mai è stato nel mio costume “illudermi” e nel caso specifico del delitto di Sarah non mi sono nemmeno un momento illusa che le due donne sarebbero state considerate innocenti (pur essendo evidente che lo sono).
Ho sempre condiviso con te l’espressione “SS Inquisizione” anche se poi tra te e me i pareri sul colpevole e in generale sull’omicidio si sono divaricati notevolmente, e io continuo “a tenermi stretto il mio colpevoluzzo”… finché non salta fuori un reo confesso (!!).

Infine, se nel corso di questi ultimi mesi tu hai trovato “indigeste” alcune mie esternazioni, ora ne ho una io che da rimandare al mittente, ossi la frase del 20 ottobre 2013 12:33 mi pare che, a volte, tu abbia la tendenza a metterti in mezzo, anche dove non c'entri nulla.

Leggerò serenamente domani sera la tua replica e, giacché ho imparato che ti prendi sempre l’ultima parola, come sempre cavallerescamente te la lascerò.

Buonanotte anche a te.
Mimosa

Mimosa ha detto...

Caro Vito, buonanotte definitivamente!
Mimosa

Chiara ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Chiara ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Chiara ha detto...

Non so, tummolo, se davvero non si renda conto di quanta miseria umana denuncino - in un uomo che anagraficamente dovrebbe avere superato la fase "bimbominkia", come la chiamano oggi - i due obiettivi che ha espressamente dichiarato:
a) non rischiare che qualcuno la pensi pacificato con me se non mi insulta da qualche giorno. atteggiamento tipico del bambino che quando gli dicono "ti piace la tua amichetta eh?" allora per ripicca le tira i codini. beh, tummolo, le rivelo l'impensabile: nel mondo degli adulti e dei sani, lo smettere di insultare gratuitamente qualcuno è interpretato come educazione e maturità, nulla più.

b) comunicare al mondo la scoperta del secolo, ossia che tormentando una persona alla centesima volta finisce che si incazza.
se vuole, ho pronto un mongolino d'oro da mettere in cima al monumento che si è eretto per questa geniale illuminazione.

ma mi creda, è più utile che si faccia un amico, un cane, qualsiasi cosa possa restituirle un decente senso dell'essere e del relazionarsi; perchè questa cosa che le rode dentro è il segno di una povertà umana davvero sconfortante. non ne fossi lo sventurato bersaglio, le giuro che riuscirei a riservarle tutta la pena che merita.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buon giorno a tutti.Confidando nella comprensione e nell'intelligenza di tutti spero si ritorni a un pacifico e tranquillo dialogo,il mio è solamente un invito e nulla più,grazie anticipatamente.Ho scritto dei commenti su certi dubbi di mamma Concetta,che ultimamente non mi sembra cosi sicura della verità processuale,vuole sentire la verità dai diretti interessati.Spero possa servire come inizio di un bel dialogo,grazie a tutti e buona giornata.Grazie alla cara Vanna del pensiero su mia moglie,molto gentile da parte tua averla pensata,purtroppo nulla di nuovo cara Vanna il tumore è sempre la,e non si riduce di un millimetro,che il buon Dio ci aiuti,grazie.

Manlio Tummolo ha detto...

La cosa che mi meraviglia in questo luogo, è che quando litigano altri, nessuno raccomanda la pace; quando litigo io, allora c'è un coro di pacifisti che si eleva. Chissà perché...

Cara Mimosa,

siccome la cavalleria appartiene agli uomini, con le signore (non con le donnette isteriche, per le quali non basta pure una cancellazione né il fallimento del loro referendum mi aspettavo milioni di firme contro di me, uomo senza cuore), ti lascio pure la parola. Rimanderò la mail, sperando che stavolta tu la riceva. Ricordo solo che sul caso Scazzi, come su quello Parolisi, eravate certi di assoluzioni, che poi non vi sono state.

Manlio Tummolo ha detto...

Avete presenti, cari "compagni del blog" (dopo i bolscevichi, abbiamo pure i blogscevichi), quando, andando alla velocità massima consentita dai cartelli, c'è qualcuno che vi tallona senza rispetto delle distanze di sicurezza e, se per caso, per un qualunque motivo, dovete rallentare o fermarvi, vi tamponano ? Non basta: scendono dalla macchina, inveendo contro di voi, perché non correvate di più e vi siete fatti tamponare "apposta".
Ebbene, qui ci troviamo di fronte a caso analogo.

Anonimo ha detto...

@@@ MASSIMO, DOBBIAMO ABBANDONARE IL BLOG?
DECIDI TU!
NON POSSIAMO ASSISTERE AD UN DUETTO CHE DEGENERA QUESTE PAGINE E CHI SU DI ESSE SCRIVE!!!

magica ha detto...

bungiorno vituccio - penso che concetta non cambiera' mai la sua idea di colpevolezza., per le imputate - lo disse anche picozzi . che concetta ormai si è fissata su un suo convicimento . .
lei ingenuamente pensa che sabrina o la sorella vedendola aprirebbero il loro cuore, dicendole la verita' . pero' la verita' che intende lei .
se il cognato dovesse incontrarala . anche per lui avrebbe quella considerazione . che finalmente dica e si confessi.. . non accadra' mai . che persone innocenti le dicano il falso per farla felice e contenta . lo stesso vale per miche' , continuera' con la sua verita'

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima Magica.Lo so che c'è questo rischio,purtroppo dobbiamo so lo attendere che il suo dolore a poco a poco le dia quella forza necessaria di poter reagire e svincolarsi da chi in maniera subdola gli fa credere nella colpevolezza della sorella e di sua nipote.Mai dire mai,tutto è possibile,e se ultimamente sta chiedendo di incontrare nipote e cognato vuol dire che una piccola fessurina si è aperta nel suo cuore,non sarà molto,però qualcosa mi dice che un piccolo spiraglio per sapere la verità c'è,altrimenti non direbbe che vuole vederli per avere dei chiarimenti,la verità processuale non le basta,si rimane sempre nel dubbio,e lei vuole certezze,per mettere la parola fine a questa storia,e dare giustizia alla piccola Sarah.Ciao cara e dolce amica ti abbraccio.

Vanna ha detto...

Ho letto ora, grazie per la buona notte Mimosa.
Buona serata a te.

Chiara ha detto...

Vito

nessuna fessurina per come ho capito io.
semplicemente concetta non crede affatto nel movente della gelosia e ne cerca un altro, che desidera sapere dalla nipote o dal cognato. non è nemeno una novità, anche durante il processo diceva di non credere in quel movente.

di buono e nuovo c'è che ha cominciato a reagire alle strumentalizzazioni che della sua persona fanno alcuni giornalacci: pochi giorni fa ha smentito categoricamente di avere mai parlato di sette sataniche, cosa che pure il solito giornalaio tarantino aveva addirittura virgolettato come citazione di parole dette da lei.

secondo me concetta non torna indietro: è convita non si sappia il perchè, ma di avere le giuste colpevoli è del tutto certa.
non per niente lo spiraglio di redenzione a sabrina l'ha aperto solo perchè giovane, mentre ha ribadito che la sorella in quanto adulta e vaccinata non avrà nessuna possibilità di redimersi ai suoi occhi. e sempre per questo continua a riferirsi al cognato come colui che poveretto quasi non ha colpe....che per averle gettato la figlia nuda nel pozzo a marcire ce ne vuole davvero tanta di confusione in testa per liquidarlo così bonariamente.
infatti non ci credo: secondo me lo blandisce credendo sia più debole e canterino delle donne, per raggiungere il suo scopo di conoscere il vero movente. tutto qui.

Manlio Tummolo ha detto...

Cari Magica e Vito,

avevo, tempo addietro, segnalato un articolo, mi pare sul "Nuovo Quotidiano di Puglia" di questa "conversione" di Concetta Serrano Spagnolo, verso sorella e nipote. Penso che sia dovuta all'influenza moderatrice della sua Congregazione, alla quale non dovrebbe teoricamente far piacere una "sorella" così invelenita, prima ancora di avere certezze giudiziarie sulle responsabilità nel delitto. Se ben si ricorda, poco prima della sentenza, aveva chiesto pene esemplari, quasi una rappresaglia, e il suo commento ad ergastoli irrogati fu certo di soddisfazione. Ora è probabile che qualcuno l'abbia consigliata a moderarsi, a cercare di capire meglio i fatti. Speriamo che la cosa duri, perché l'effetto del rimbombo tra minacce, rivalse, vendette, potrebbe avere una distorta e negativa influenza sul prossimo grado di giudizio, come già nel primo, in cui si è condannato senza neppure sapere perché.

**********************************
Gentile Anonimo delle ore 13.05 del corrente 22 ottobre 2013, vuol forse far parte, invece, di un trio ?. Mi chiedo perché tanto sdegno su polemiche, che personalmente ho cercato di ridurre al minimo sempre, neppure citando il destinatario, e poi vengono spettri informatici a volere una pace, che non vedo interrotta. Non vi è nessun duetto in corso, ma solo scambi di valutazione reciprocamente negativi, contro cui si alza talvolta un coro di proteste, chissà perché soltanto quando sono io a reagire. Anche Lei appartiene al gruppo dei blogscevichi ?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima Chiara e grazie per aver accolto il mio invito,lo so che non c'è molto da dire,ma non per questo non si possa continuare ad avere un certo dialogo.Dopo aver visto quarto grado e letto il giornale "giallo" ho avuto l'impressione che le sue sicurezze inizino un po a scricchiolare,magari è una mia impressione,però qualcosa mi fa pensare a questo.Non ha mai creduto che il movente fosse la gelosia,non crede che possa centrare qualcosa il satanismo,primo perché non sapeva nulla,e secondo credo che parlando con il figlio Claudio le avrà riferito di non essersi accorto di nulla e di non aver visto ne masserie e ne ruderi che potessero attirare il lui qualche sospetto sui luoghi frequentati o di passaggio dal gruppo di amici della comitiva.Ripeto forse è una mia impressione,è può essere mi sbagli.allora provo a far questo ragionamento: se il movente non è la gelosia e nulla centra il satanismo,o problemi di soldi ed eredità,qual'è il movente, tale da poter uccidere una bambina? Di un sequestro non c'è traccia,di criminali che hanno seguito i suoi movimenti neanche,di pazzi in giro per il paese non c'è traccia,allora il movente dove va ricercato? non si vuol credere al raptus dello zio Michele perché non ha mai fatto del male a nessuno e non ha mai molestato ne ragazzine ne donne adulte.Allora c'è qualcosa che noi non sappiamo,e che forse neanche i P.M. sanno.Una logica a tutto ciò si deve poter dare,non si possono condannare due persone basandosi su sms e sogni di mezza estate.Come dici tu,che sta cercando di reagire a certe strumentalizzazioni,credo che non sia un pensiero malvagio,e possibilmente si sta accorgendo di essere "usata",cosa che la chiesa da lei frequentata non vuol vedere,troppi avvoltoi volano sulla sua casa cercando lo scoop della settimana.Se avrà un bel dialogo con la nipote e con il cognato,qualcosa mi dice che potrebbe cambiare idea,anche se non del tutto,però... Ciao cara e buona serata.

Manlio Tummolo ha detto...

COME LA TESI DI VANNA NOn SIA POI COSI' CAMPATA PER ARIA.

Ovviamente non è detto esserci un qualche rapporto diretto col caso Scazzi, pur tuttavia dimostra come le cose siano un tantino più complesse in Puglia di quello che si vuole far sembrare.

La Gazzetta del Mezzogiorno.it

Martedì, 22 Ottobre 2013 21:03

Lecce, 12enne circuita
da una setta masochista
di MONICA SERRA

LECCE - Entra a far parte di un gruppo di fans di una nota band internazionale su facebook e viene indotta a compiere atti di autolesionismo. La vittima è una ragazzina di 12 anni che si è procurati tagli sulle gambe e sul diario ha espresso propositi suicidi. Sulla scorta della denuncia del padre, la Procura ha aperto un’inchiesta"
.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buona sera.C'è tanta verità in quello che Lei dice,è ho letto qualcosa in un giornale su come i testimoni di Geova la pensino sia sul perdono che sul pentimento.Il loro "credo" si basa su antiche scritture.Per i Testimoni, Geova, è il Creatore, l'Onnipotente, il solo unico e vero Dio. Negano la dottrina della Trinità, Gesù è 'Figlio di Dio' ma creato, non generato.E quindi come dice Lei non è accettato questo suo inveire contro la sorella e la nipote.Non era vendetta che cercava,ma giustizia. A più tardi per ulteriori approfondimenti. Buona serata caro Prof.

Giacomo ha detto...

E' il 26 ottobre 2010. Oltre al Misseri reo confesso, Sabrina è in carcere in custodia CAUTELARE perché chiamata in correità dal padre nell'omicidio di Sarah, e Cosima Serrano, nemmeno indagata, è già indicata nelle varie trasmissioni colpevoliste, come la matriarca asserragliata nel fortino da espugnare.
La trasmissione Matrix su Canale 5 trasmette la seguente lettera di Concetta Serrano. In essa tra l'altro è scritto:

"AI COLPEVOLI
...Geova è al mio fianco e ho fiduca in lui quando dice "FATE POSTO ALL'IRA, LA VENDETTA E' MIA"...
Concetta."


Di giustizia non si parla.

Un saluto a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Già a quei tempi avevo sottolineato sul "Nuovo Quotidiano di Puglia" o sul "Messaggero" di Roma, che si trattava di una citazione biblica, come sogliono fare i Testimoni di Geova. Certamente aveva voluto dire che la resa dei conti sarebbe venuta da Geova, e non dagli uomini.

La Bibbia poi dice anche molte altre cose, soprattutto se si legge il Nuovo Testamento. Citai più volte versetti evangelici, ricevendo anche rimproveri dai forumisti del "Nuovo Quotidiano", che ricordano che non si deve accusare senza ragione il proprio fratello (sia in senso familiare, sia come "prossimo").

Vito Vignera da Catania ha detto...

Un grazie all'amico Giacomo per aver riportato quelle parole è per certi versi un po inquietanti.Concetta chiede che implorino il perdono al proprio Dio(Geova),di far posto all'ira e per poi esserci una possibile vendetta.Caro Prof Tummolo questa donna non parla di giustizia se si vuol parlare di termini biblici.Professano la loro fede in luoghi chiusi o all'aperto,è vanno in giro bussando di porta in porta per distribuire opuscoli e chiedendo pareri su cosa ci sarà dopo probabili catastrofi o la fine del mondo.A essere sincero non è che sono tanto convinto,anzi ho più dubbi di prima.Se nella nostra sono tante le cose che non tornano,di certo non si può dire che la loro sia migliore è in grado di manifestare una certa fede.Meglio non addentrarci su questi temi,ci sarebbe tanto da leggere per capirli o comprenderli.Buona notte a tutti cari amici.

magica ha detto...

signor tummolo
conosco una coppia dei t.g.
una sola volta abbiamo parlato del caso,
secondo loro è stata la gelosia .
lo dicono con convinzione.
siccome so come pensa la gente . non tocco mai l'argomento con nessuno
hanno visto la tv .percio' sono arrabbiati .
i T.G mi hanno messo un opuscolo nella buca delle lettere .
la fine è vicina secondo loro .
anche concetta spera di vedere la sua sarh-.. magari a spasso con sabrina .. una bella prospettiva
buonanotte . .

Vanna ha detto...

Giacomo,22 ottobre 2013 ore23,07
buongiorno.

Riporti:
"E' il 26 ottobre 2010... lettera di Concetta Serrano. In essa tra l'altro è scritto:
"AI COLPEVOLI
...Geova è al mio fianco e ho fiduca in lui quando dice "FATE POSTO ALL'IRA, LA VENDETTA E' MIA"...
Di giustizia non si parla."

Sappiamo che nell' Antico Testamento Dio applica la "giustizia" come in quella frase riportata da Concetta.
E' il concetto dell'occhio per occhio, dente per dente.

Ed è per questo che Gesù annunciò la Buona Novella tessuta di perdono e fu crocefisso.

Che i T.d G. non brillino per spessore culturale e una certa rigidità di idee è risaputo, ma quella frase di Concetta a me racconta la sofferenza di una madre che in quel momento, in quel contesto si rifà a un Dio che è punitivo, ben altro dal Cristo che volgeva l'altra guancia, non giudicava ed accoglieva gente anche" poco raccomandabile" in nome dell'amore.

Poniamoci nei panni di quella madre, in quei momenti con i suoi limiti anche di cultura religiosa,
è normale abbia reagito così.

Forse lo avremmo fatto tutti anche quelli non T.d G.

Ora, che il dolore è stato lucidato da tutte le lacrime possibili, forse vede altri significati, forse ha capito che è giunto il momento di perdonare.


Manlio Tummolo ha detto...

Cara Vanna,

e nulla mi dici di quanto ho riportato dalla "Gazzetta del Mezzogiorno", e che era dedicato proprio a te ?

*******************************

Relativamente a Concetta, non credo che voglia perdonare nessuno, ma forse comincia a capire che le cose sono tutt'altro che chiare in quello che finora è stato detto.

Cara Magica,

ho avuto modo per interesse culturale, non per condivisione, di seguire, e sto seguendo, quanto insegnano e spiegano. Non sono così chiusi quanto sembrano, anzi invitano tutti alle loro assemblee. Non vogliono apparire in dibattiti televisivi o radiofonici, questa è una caratteristica che tutto sommato me li fa più apprezzare che denigrare, visto il livello delle trasmissioni. Certo, promettono la "fine del sistema di cose" da quando sono nati in America nei tardi anni del XIX secolo, riprendendo, non so quanto consapevolmente, dottrine ariane ed unitariane (ovvero, quelle di cristiani non trinitari). Intuiscono come possiamo intuire tutti che ci sarà una fine materiale di qualcosa, ma ritengono che quel mondo materiale, dominato da Cristo, sarà fatto di un ambiente ideale e da uomini meritevoli resi fisicamente immortali. Una fede che risale agli antichi Ebrei e che del resto anche i Cattolici condividono (la resurrezione dei corpi), anche se assolutamente immpensabile sul piano razionale e scientifico.

Per il resto, credo che siano persone normalissime, spesso anche simpatiche ed allegre, che non si vietano molti piaceri della vita, purché regolati dalle "leggi di Geova".

Geova, del resto, non è che la pronuncia all'inglese del termine ebraico Jehovàh, oppure Jahvèh (in realtà, in ebraico scritto solo con il tetragramma, ovvero le quattro consonanti JHWH).

magica ha detto...

buongiorno tummolo
li conosco benissimo.la coppia che ho citato nel commento sebbene io non la ritenghi amici assidui . ci connfrontiamo spesso , anzi ci si offre volentieri un caffe'.
è come dice lei a volte sono simpaticamente ironici..
io non cambio la mia idea di cattolica . e loro rimangono sulla loro . senza antipatie .
comunque hanno segui
to anche loro il caso alla tv e la pensano come concetta .
non tocco piu' l'argomento con questa coppia :
una bella coppia .

magica ha detto...

tummolo volevo scrivere( sebbene io non la ritenga una coppia di amici assidua o assidui) che ne dice? .. )
un professore come lei dovrebbe bacchettarmi se sbaglio il congiuntivo?

Vanna ha detto...

Manlio caro ciao!!!
Non ho fatto in tempo questa mattina a rispondere, sono uscita subito alla ricerca di antiche carte.

Ma certo che ho capito che la frase
"campata per aria" era rivolta alla mia tesi variopinta e vaporosa delle " parole al vento".

Sempre aria è.

Ti ringrazio per la condivisione sul caso e su tutte le ricerche che fai, compresa quella di Castel Fiorentino e Federico II.
Ringrazio anche Falce per aver precisato il luogo di morte dell'imperatore.

Riguardo la tua analisi sui TdG la trovo veritiera.
Ho parenti che lo sono e posso assicurarti che sono sempre pronti al dono, alla partecipazione familiare con affetto.

Anche sul tuo parere su Concetta mi trovo d'accordo, forse comincia a capire che dietro c'è altro.

Un buon pomeriggio.

Manlio Tummolo ha detto...

Magica Carissima,

io in genere bacchetto solo chi va bacchettando gli altri, oppure per cose che, storicamente parlando sono notoriamente erronee. Del resto, errori ne commettiamo tutti, o nella digitazione (io per primo, che sono un dattilografo di infima categoria: mi avevano pure licenziato dalla fureria della caserma della Compagnia Mista Fotoelettricisti e Mascheratori di Trento nel lontano 1968, mandandomi a lavorare allo spaccio-truppa), oppure perché non sempre ci si ricorda tutto alla perfezione.

Ma ciò che dà fastidio sono i correttori di professione, sempre pronti ad azzannare gli altri, vantandosi di essere ciò che non sono.

Cara Vanna, spero che avrai notato che il "campata in aria" era preceduto dalla negazione "non del tutto".

magica ha detto...

grazie signor tummolo .
di aver nominato i correttori .
mi sovvengono frasi cafonesche.
perchè non essendo laureati siamo stati definiti analfabeti a piu' non posso .
nella vita esistono mille altre cose importanti e interessanti .
viaggi : la cosa piu' bella del mondo ,, si impara di tutto ogni volta che si parte ..
la geografia prima di tutto,. che si studiava a grandi linee -- usi e costumi , difficolta' che si superano essendo vulnerabili lontani da casa .
questa è secondo me la cultura interessante., almeno per me .

grazie tummolo .

Manlio Tummolo ha detto...

Tutto è importante, carissima Magica, anche lo scrivere correttamente, anche perché ci si capisce meglio. Ma non va dimenticato che questi blogs, seppure scritti, sono anche un dialogo scritto alla svelta, e quindi con quelle caratteristiche di maggior erroneità, tipiche del linguaggio parlato. Personalmente cerco sempre di rileggere una o più volte, e nondimeno, al momento della pubblicazione, mi accorgo che qualcosa sfugge sempre. Ad esempio, per distinguere se si tratta di errore di battitura o di non conoscenza, si può vedere se è sistematicamente ripetuto, oppure se è occasionale. Quanto alle lauree, sappiamo bene che perfino personaggi celebri si dicevano uni- o plurilaureati, e poi non lo erano per niente. Celebre quel giornalista calvo, ma con il barbone, che tentava pure di darsi all'alta politica.

Anonimo ha detto...

Pacche sulle spalle.
Vissero tutti complessati e contenti.
Sipario.
Speriamo!

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito di errori, riguardo a Vanna, la mia negazione nel titolo era più esattamente :

...NON SIA POI COSI'....

Nel senso che le notizie, successivamente circolate, dimostrano largamente che l'ambiente pugliese (ovviamente non è l'unico) non è un paradiso terrestre, e che - su affermazione del procuratore antimafia locale dr. Motta - vi sussisteva una "pax mafiosa", il che implica anche relazioni di reciproca "non belligeranza" tra forze politiche, forze giudiziarie e le organizzazioni criminose. Questo, teoricamente, potrebbe spiegare perché si siano cercati e trovati tre capri espiatori, con i loro circostanti, da sacrificare sul patibolo, tra gli applausi di una folla sanguinaria, tra cui magari i più festanti proprio gli autori del delitto.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo e Gentile Anonimo delle ore 22.23 del corrente 23 ottobre 2013, potrebbe essere più esplicito, o anche Lei teme il mio cuore di pietra, odiatore delle donne, dei bambini e dei vecchietti ?

Vanna ha detto...

Manlio, lascia perdere quelle parole senza un senno, non farti provocare inutilmente.

Anonimo ha detto...

Ma chi era quel sapiente che ne diceva tante a chi si sentiva toccato personalmente da osservazioni "fatte in generale"?
Ah che brutta cosa la memoria corta, cosa darei per ricordare chi era!

Manlio Tummolo ha detto...

Mi pare, gentilissimo e smemorato Anonimo delle ore 00.02 del 24 corrente dell'ottobre 2013, che io, a differenza d'altri, mi sono limitato a chiedere una maggior esplicitazione della frase in generale, ovvero che tutti (quali ?) vissero contenti e complessati con pacche sulle spalle. Tutto lì, il resto poi dipenderebbe dalla mancata esplicitazione. Detto fra di noi, mi pare che più complessati degli Anonimi assoluti, non vi possano essere, ma è ovviamente soltanto un'opinione personale, in più sedi ribadita.

Cara Vanna, non preoccuparti anche tu di un possibile "Ottobre Rosso": ne conosco solo due, quello del 1917, che segnò per decenni la fine della speranza di una Russia democratica e socialmente avanzata; e il famoso sommergibile, guidato da Sean Connery, in un interessantissimo film che in quel sommergibile atomico profetizzava l'imminente crollo del regime sovietico.

Un Ottobre Rosso su un blog è solo un'illusione per blogscevichi telematici, un war game del tutto innocuo.

Anonimo ha detto...

"o anche Lei teme il mio cuore di pietra, odiatore delle donne, dei bambini e dei vecchietti?"


E Lei non si è accorto che quando c'è il rischio di indispettirLa con un richiamo è sempre un utente "Anonimo" a farlo?
Crede sia o siano estranei che pur non partecipando al blog entrano casualmente in quel momento e si premurano di riportare l'ordine?
Ho l'impressione che più di qualcuno ne può trarre spunti di riflessione.

Anonimo ha detto...

Non c'entra un "ottobre rosso,
Massimo Prati ha parlato di un "agosto" rosso ... il mese in cui sono stati cancellati quasi 100 post e poi pian piano rimessi, dopo accurata revisione, il 2 settembre.

Anonimo ha detto...

e gia' che ci siamo, per la correttezza della lingua italiana le parole straniere non assumono la desinenza del plurale, ovvero si scrive sempre "blog" e non "blogs", "fan" e non "fans"

Anonimo ha detto...

Secondo l'Accademia della Crusca non è proprio così:
"Si tratta quindi di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell'italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora è consigliabile utilizzare il plurale della lingua d'origine.

A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

Anonimo ha detto...

p.s. tra le "parole straniere acquisite da tempo" vengono riportate a titolo d'esempio: film, bar, tram.
Confrontando queste parole d'uso centenario con altre d'uso decennale come "blog" e "fan", questi li assoggetterei al consiglio di rispettare la forma plurale della lingua originale.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo del 24 ottobre 2013 02:01:0

"E Lei non si è accorto che quando c'è il rischio di indispettirLa con un richiamo è sempre un utente "Anonimo" a farlo?"

"Ancora" continua? Ci mancava solo l'Accademia della Crusca!E basta!

Vanna ha detto...

Buongiorno.

A che punto eravamo arrivati sul caso Scazzi?

Giacomo ha detto...

Off Topic = Fuori dell'argomento principale.

A proposito della "vexata quaestio" se sia opportuno o no aggiungere una "s" al plurale dei nomi stranieri di origine inglese usati nella lingua italiana, vorrei esprimere la mia opinione.

Con tutto il rispetto per Raffaella Setti, non sarei d'accordo sul declinare al plurale i nomi stranieri, ancorché limitando tale declinazione alle parole meno note e non acquisite in italiano, anche perché si tratterebbe di caricare sul singolo l'onere di conoscere tali plurali.
E' bensì vero che la stragrande maggioranza di tali nomi deriva dall'inglese, ma ce ne sono alcuni che potrebbero trarre in inganno. E' il caso, per esempio, del termine "leitmotif". Esso significa "tema ricorrente" di una composizione musicale e, per esteso, tema ricorrente in una discussione e simili. Ebbene in questo caso declinare al plurale "leitmotif" aggiungendo una s e facendolo diventare leitmotifs sarebbe un errore, perché "leitmotif" è un termine tedesco e come tale al plurale fa "leitmotive".
Inoltre, mentre ad esempio in inglese l'articolo "the" è indeclinabile e quindi il riconoscimento del singolare e del plurale è demandato al sostantivo, in italiano abbiamo "il" o "lo" per il singolare ed "i" o "gli" per il plurale. Sicché per esempio se dico "i vip", è evidente che mi riferisco ad una pluralità di personaggi, e quindi aggiungere una "s" al sostantivo sarebbe del tutto superfluo, nulla apportando alla comprensione del testo.
Secondo me bisognerebbe ricorrere il meno possibile ai termini stranieri e nel caso lasciarli invariati, tutt'al più virgolettandoli.

Beninteso, aggiungere la famosa "s" ai termini di origine inglese o francese o spagnola non è da considerare un errore. Ma se si potesse evitare, secondo me, sarebbe meglio.

Chiedo scusa per questa intromissione o digressione, ma ho voluto esprimere una semplice opinione da amatore, approfittando dell'occasione offerta dalla dotta discussione che si è sviluppata sull'argomento.

Un saluto a tutti gli amici del blog, qualunque sia la loro opinione sulla "s" enclitica.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Vanna,
Sul caso Scazzi siamo sempre allo stesso punto: aspettiamo le motivazioni, sperando che non siano come il Signor Godot di Beckettiana memoria...

Buongiorno a te e a tutti

Giacomo

Anonimo ha detto...

Caro Giacomo
Riguardo ai termini stranieri per convenzione non si forma il plurale quando non sono segnalati come tali perché ormai entrati nell'uso della nostra lingua. Se però si ricorre al corsivo generalmente si forma il plurale (maschile e femminile se la lingua li possiede). Generalmente comunque si considerano invariabili quelli che hanno larga diffusione. Io generalmente mi attengo a queste indicazioni e eventualmente a quelle date da un buon dizionario. (Mi trovo d'accordo con l'anonimo)
Saluti
Gilberto
P.S.
Naturalmente in fatto di lingua c'è un'ampia latitudine interpretativa, soprattutto in un contesto come quello internettiano.

magiaca ha detto...

buongiorno giacomo .
eppure i giudici sono stati abbastanza celeri nel confermare l'argastolo alle misseri ..
non hanno avuto remore .. era tutto lampante ??.
come mai ora si trovano in difficolta?
a quarto grado ..l'avv.. gentile disse con tranquillita' e come fosse tutto normale ..le motivazioni verso natale ..con questi tempi cosi' lunghi..
nemmeno vivessimo nella repubblica delle banane . dove il piu' forte dei fuori legge., detta le leggi..

Vito Vignera da Catania ha detto...

buon pomeriggio cari amici.Anche il caro zietto usava il plurale quando parlava,il suo però era un plurale maiestatis,ed usava molto l'espressione "abbiamo fatto",in realtà faceva tutto lui,poi dopo aver saputo approfondendo gli studi,che aggiungendo una "S" si passava dal singolare al plurale,ha sbagliato o si è confuso e la "S" la messa come prima lettera,purtroppo a causa di questo errore chi ci è andata di mezzo è la povera figlia,il cui nome disgraziatamente inizia per "S",ovvero la povera Sabrina.L'amica Vanna chiede dove eravamo rimasti sul caso Scazzi.Cara Vanna eravamo sul perdono,il pentimento,l'ira e la vendetta,cose di vita quotidiane,a cui da aggiungere ci sarebbero le lacrime,e che naturalmente non sono per tutti uguali,a Sabrina uscivano di plastica in aula,altri piangevano dal dolore ed erano normali,al caro zietto il giorno in cui faceva ritrovare il cellulare avendo avuto il classico colpo di fortuna,(detto tra noi colpo di C..o)le lacrime scorrevano a dirotto,è infatti il brigadiere Blaiotta era un po preoccupato per possibili allagamenti nei terreni adiacenti contrada mosca.Le lacrime sono importanti,si può piangere per tanti motivi,in questo caso erano per un rimorso di coscienza.Se leggendo il mio commento vi è scappata una lacrimuccia,tranquilli,non è nulla di grave.A più tardi cari amici.

Vanna ha detto...

Ciao Vito,oltre al perdono,pentimento,ira,vendetta, ecc.ecc.ci sono l'attesa e la riflessione su tutto.
Il perché tardino le motivazioni è un mistero foriero di nuovo.
No news good news dicono gli inglesi.
Sarà così?

Giacomo ha detto...

Caro Gilberto,
Mi trovi d'accordo. Tutto sta a vedere quali termini si considerino largamente usati e quali no. Chi lo stabilisce?
Sono d'accordo: un buon dizionario potrebbe soccorrere in caso di dubbio.
Per es, lo Zingarelli li definisce tutti invariabili, ma ad ogni buon conto nella flessione dà anche il plurale della lingua originale.
In fondo è una questione di sensibilità linguistica individuale.

Mi riprometto di leggere il tuo nuovo articolo al più presto. Ma già dal titolo, esso si preannuncia interessante come al solito.

Ciao.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Magica,
Eppure i soliti colpevolisti dicono che il ritardo delle motivazioni è un segno di serietà. Il giudice non vuol tralasciare nessun risvolto.
Peccato che il giudice sia in grave difetto: la legge è tassativa. La regola era che le motivazioni andavano depositate il 20 aprile, il giorno stesso della lettura della sentenza o al più 15 giorni dopo. In caso di processo complesso, il giudice si può prendere tre mesi. Se in tre mesi non ce la fa, deve chiedere il permesso al suo superiore di avere una proroga di tre mesi, giustificando il perché dell'ulteriore ritardo. Il superiore, in questo caso il presidente del tribunale, se gli concede la proroga, deve però segnalare il fatto al csm che ha poteri disciplinari. Superati i sei mesi, l'unico termine con cui si può qualificare il comportamento del giudice ritardatario è che egli è un violatore di norme precise. E non ha nessuna giustificazione per questo.

Si potrebbe parlare di comportamento scandaloso dei giudici, ma questo sarebbe compito di quella stessa stampa che invece li fiancheggia e li protegge. E per coprire questi comportamenti dice che Sabrina in carcere si bisticcia con la mamma e che tre anni fa fece una telefonata fredda al padre e che è una bugiarda perché ha detto che non è uscita quella mattina, mentre c'è un vecchio che si è convinto che quella mattina ha visto Sarah e Sabrina insieme.

Penso che la sentenza non dirà niente di nuovo. Sarà una specie di "copia e incolla" dei dossier dell'accusa. Non mi meraviglierei se parlasse di lacrime di plastica, di massacri e quant'altro.

Saluti a te, a Vito ed a tutti

Giacomo

Chiara ha detto...

Vito, mi è piaciuto un sacco il tuo commento delle 15:21, mi hai fatta ridere (anche se era amaro)!

Manlio Tummolo ha detto...

Arrivo solo a quest'ora, perché ero via tutto il giorno. Non ha importanza: siamo in ottobre o siamo in agosto? Se Massimo Prati ha parlato di un nuovo "agosto rosso", lo intendeva nel senso di un "ottobre" rosso, come lo scorso agosto (che poi fosse "rosso" è solo un modo per dire che era polemicamente caldo, bollente, ma forse si è un po' drammatizzato su questo aspetto, da parte di altri personaggi, che sembrano svenire quando sono io a polemizzare con qualcuno, mentre rimangono del tutto indifferenti - ripeto - quando polemizzano altri: francamente non ne capisco la ragione ). Sinceramente non sono le discussioni scritte a spaventarmi, c'è ben altro nella vita di cui avere paura.

Quanto alle parole straniere, particolarmente britanniche, al plurale richiedono spesso la "s" finale. E io cerco il più possibile di attenermi da "purista", se le uso, alla forma originaria, onde non creare maccheronismi, sempre brutti da leggere o da sentire. La forma inglese non va italianizzata. Per cui, piaccia o no, i "blogs" li scriverò così, e delle opinioni avverse non mi curo affatto, "more solito". Se poi, come potrebbe capitare, aggiungo una "s" che gli Inglesi non usano, allora avete perfettamente ragione nel correggermi ed io correggerò.

magica ha detto...

ciao giacomo
quei giudici si stanno aggrappando ad un risvolto ., come affermi te? e ci voglio mesi e mesi per trovare questo maledetto risvolto .
vergogna , aggrapparsi ad un risvolto , per far fare l'ergastolo a madre a figlia innocenti ,
se avessero motivi seri e verificabili senza il minimo dubbio le motivazioni sarebbero uscite subito senza tanti ritardi ,
se si ha la certezza di una colpevolezza , con dati , prove . non occorre cercare un ago nel pagliaio per condannare , sopratutto se si sta dando un ergastolo ad una ragazza.. ventenne .

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimi Interlocutori,

il ritardo nella pubblicazione o deposito delle motivazioni è solo segno che si sono condannate diverse persone, "in primis" madre e figlia, senza alcuna consapevolezza del motivo, se non lo spirito di vendetta o di rappresaglia. Un processo, con precedenti indagini, interamente sgangherato e fondato sul Nulla. Del resto, fu solo l''Illuminismo giuridico ad imporre progressivamente l'esigenza di formulare motivazioni per ciascuna sentenza, ma ciò non è mai garbato ai giuristi, particolarmente magistrati, che preferirebbero sentenziare senza doverne spiegare la ragione, sulla base di ispirazioni celesti calate dall'Alto tramite angeli o messaggeri divini. Non per nulla la Giustizia è rappresentata come un Angelo alato, con spada e bilancia. Questo spirito rivelazionistico domina tuttora in larga parte dell'insegnamento nella Facoltà di Giurisprudenza, escluse poche discipline come Filosofia del Diritto, Scienza del Diritto, Sociologia del Diritto, e poche altre di natura critico-razionale.

Vanna ha detto...

Eppure guardate, se stanno tardando deve esserci qualcosa che non sappiamo e prendono tempo.

Quel prendere tempo forse non parla di riconferma di quella condanna, forse quel "qualcosa" potrà alleggerire la pena.

Forse.

Manlio Tummolo ha detto...

ALTRE TRISTI NOVITA' DALLA PUGLIA

TARANTO

■ Taranto, blitz antidroga: 14 arresti Coinvolte anche Milano, Napoli e Brindisi

Scomparso dal 7 ottobre
Mistero su un operaio di Grottaglie

TARANTO - Un operaio edile, Diego Trivisano, 26enne di Grottaglie, è scomparso dal 7 ottobre scorso. Quel giorno il giovane ha salutato la sua compagna e i due figli, di 4 anni e 9 mesi, ed è uscito da casa senza farvi più rientro. I familiari si sono rivolti alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" e hanno lanciato appelli tramite gli organi di informazione per cercare di avere notizie sul proprio congiunto.


Salentina morta dopo il rave party
le lacrime degli amici al funerale
Sul suo cellulare le foto di quella notte

LECCE - Dalila Coluccia, la giovane salentina morta dopo quattro giorni di coma per un mix di droga e alcol assunto durante un rave party clandestino organizzato la notte tra il 12 e il 13 ottobre scorsi in una masseria nel Salento aveva scattato alcune foto e fatto un filmino della serata
.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Vanna,

l'appello soltanto potrebbe alleggerire la pena, sicuramente non le motivazioni che devono solo spiegarla. Ma per far ricorso in appello e/o in Cassazione occorrono appunto le motivazioni.

Manlio Tummolo ha detto...

PS) Mi ero dimenticato di segnalare che i riferimenti si trovano sul "Nuovo Quotidiano di Puglias" on-line di oggi.

Anonimo ha detto...

Ma non sono ancora passati 6 mesi.
Forse il ritardo è dovuto solo al fatto che i giudici giustamente, come tutti, sono stati in vacanza.

Anonimo ha detto...

Si scusate sono passati, è colpa del sonno.
Fa lo stesso, non c'è niente di scandaloso nel ritardo, secondo me.
Buonanotte.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici vicini è lontani buona notte a tutti.Mi fa piacere che l'amica Chiara si è divertita,ogni tanto cerco di sdrammatizzare per farvi rilassare un po,altrimenti state tesi come corde di violino,e in attesa di chissà quale evento drammatico.Tranquilli, prima o poi le motivazioni usciranno,debbono uscire,magari saranno sotto forma di leitmotiv di fine anno,il dramma sotto forma di regalo natalizio per due povere innocenti ormai chiuse in una cella da diversi anni.Il carissimo Prof Tummolo ci riporta notizie tragiche dai giornali pugliesi,ed è giusto ammetterlo che in Puglia la criminalità è sempre attiva su tutti i fronti,dalle rapine,alla droga,la prostituzione,gente che scompare nel nulla,uccisioni,insomma in Puglia non manca nulla,e nulla si fanno mancare.Però non c'è solo in Puglia la criminalità,è ovunque oramai la delinquenza minorile e non,tempi difficili stiamo attraversando,e magari per una cosa banale si uccide una persona.Purtroppo il più delle vittime sono donne,oltre cento dall'inizio dell'anno.Io dico basta al femminicidio,basta ai maltrattamenti di donne e ragazzine indifese,basta agli abusi su mogli e figli,BASTA.Auguro a tutti una serena e tranquilla notte,e che domani ci sia un lieto risveglio.

Chiara ha detto...

"non c'è niente di scandaloso nel ritardo, secondo me."

secondo me se non ti scandalizza una violazione di legge da parte di un magistrato, forse devi rivedere un po' di dei tuoi concetti.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno carissima Chiara,infatti cosa c'è di cosi scandaloso di detenuti che non sanno il motivo per cui sono state condannate? cosa sono anni di galera da innocenti,e sei mesi e passa senza motivazioni,tanto non sono loro che stanno in galera,ma poveri vittime di una certa giustizia,se si vuol chiamare cosi,personalmente la chiamerei ingiustizia ai massimi livelli,a quando un intervento del CSM per questi abusi? Buona giornata a te e tutti gli amici,ciaooooo

Anonimo ha detto...

TUMMOLO

Il suo continuo riporto di notizie "nere" dalla Puglia, spulciate dai giornali locali, sta assumendo carattere tendenzioso.
Cosa vorrebbe significare, che la Puglia sia la terra promessa della delinquenza italiana?
Vuole cortesemente spiegare questa sua particolare scelta divulgativa?
Falce

Manlio Tummolo ha detto...

Falce Carissimo,

a dire il vero ho specificato più e più volte che il problema non è solo pugliese o meridionale, tanto è vero che il fenomeno si è ben allargato anche al nord, dove perfino un piccolo Comune vicino Milano (Sedriano, se non erro) è stato commissariato e messo sotto accusa.

Perché riporto notizie da giornali pugliesi: per il semplicissimo motivo, caro Falce, che quando si è prospettata l'ipotesi, o meglio teoria, dell'assassinio di Sarah da parte della criminalità organizzata o simile, molti,pur di attribuire il delitto, alla sola famiglia Misseri ed aggregati, hanno negato che fenomeni criminosi di un certo tipo fossero presenti in Puglia (mentre sappiamo, fin dai tempi di Salvemini e di Giovanni Giolitti, che la Puglia non è affatto esente dalla criminalità organizzata: nel caso di Salvemini, si parlava di "mazzieri" che orientavano le elezioni locali con modi alquanto maneschi).

Già a suo tempo mi era stato fatto questo rimprovero o questa critica da Darpi, ma ho sempre ricordato casi di violenza anche nella regione dove vivo, e - tanto per completare - oltre una decina d'anni fai segnalai alla Procura di Trieste l'esistenza di fenomeni "protomafiosi" a Trieste, ricevendone come risposta che si trattava di fantasie. Infatti, si crede che senza morti non vi sia mafia o camorra, ma questo è solo una certa forma di rappresaglia, non la sostanza del fenomeno, che è legata a strutture fortemente gerarchiche, quasi militari, con forte disciplina interna ricambiata da favori materiali.

Siccome qui si parla del caso Scazzi, avvenuto in Avetrana (Taranto) di Puglia, devo limitarmi a casi pugliesi o al massimo lucani, per confermare queta mia teoria che il crimine è stato commesso da organizzazione di quel tipo, sia a soli scopi di libidine, sia come vendetta con aggiunta di "sfregio" con violenza sessuale.

Manlio Tummolo ha detto...

All'egregio Anonimo che parla di "sei mesi" (relativi invece a periodo minimo di indagine preliminare) come tempo per una motivazione a sentenza, ricordo che il termine minimo fissato dalla legge per tale pubblicazione è di un mese, prorogabile a tre mesi in casi complessi, e di lì ulteriormente prorogabili, anche se - come si era già detto - non essendoci sanzioni salvo gravissimi casi, otto anni per una sentenza di condanna a mafiosi allora il Consiglio Superiore della Magistratura si è degnato di intervenire, e giusto perché i mafiosi sono usciti dal carcere.

Ora, Lei caro Anomimo, amerebbe finire in carcere anche per sole 24 ore senza saperne il motivo ? Penso di no, anche per il fatto che, senza una motivazione resa esplicita, non ci si può difendere da un'accusa o da una calunnia. La motivazione è una garanzia prevista dalla Legge, ma prima ancora dalla logica e deve essere adempiuta n modo serio e coerente.

Il mio parere è che una qualsivoglia condanna, o assoluzione, debba essere inflitta contestualmente alla motivazione di tale sentenza, perché è impensabile che si sentenzi senza saperne il perché. Ciò dovrebbe richiedere una specifica udienza finale destinata a questo solo scopo. Nondimeno la legge procedurale facilita l'ozio dei magistrati e consente di rimandare la motivazione (che è poi condizionante del ricorso: senza di questa in che termini ricorrere?) alle calende greche, così l'imputato, anche se poi risulta innocente, si fa una bella vacanza in carcere per mesi ed anni senza perché: cosa di antica origine, presente nelle monarchie assolute.

Quindi, è una vera indecenza e un esempio dello schifo che suscitano tutte queste cose il fatto che ci si permetta di rinviare ad libitum il deposito e pubblicazione di queste motivazioni, sia che l'imputato sia in carcere, sia agli arresti domiciliari, sia a piede libero, perché qualunque decisione deve essere motivata e in modo serio, non superficiale, quando riguarda la vita ed il futuro altrui, i suoi beni morali e materiali, quello della sua famiglia, quello anche di chi è stato vittima di un certo reato, per cui a maggior ragione ha bisogno di verificare se le sue esigenze, i suoi diritti siano siati rispettati.

Così, senza fissare termini che, come le gride spagnole, non vengano rispettati, la Corte dovrebbe dire: "Essendo il caso complesso, ecc. ecc., fissiamo il termine di tempo per il deposito delle motivazioni alla data perentoria del....". Ovviamente al legge potrebbe fissare un termine comunque massimo di un anno per reati di particolare complessità, ma nel frattempo rinviare agli arresti domiciliari il provvisoriamente condannato.

In caso di ritardi, oltre i tre giorni dalla data prevista, i magistrati dovrebbero essere imputati del reato di grave omissione d'atti d'ufficio, processati e destituiti.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno a tutti.Ecco alcuni articoli cosa dicono in proposito.
Capo III
Atti successivi alla deliberazione

Art. 544.
Redazione della sentenza.

1. Conclusa la deliberazione, il presidente redige e sottoscrive il dispositivo. Subito dopo è redatta una concisa esposizione dei motivi di fatto e di diritto su cui la sentenza è fondata.

2. Qualora non sia possibile procedere alla redazione immediata dei motivi in camera di consiglio, vi si provvede non oltre il quindicesimo giorno da quello della pronuncia.

3. Quando la stesura della motivazione è particolarmente complessa per il numero delle parti o per il numero e la gravità delle imputazioni, il giudice, se ritiene di non poter depositare la sentenza nel termine previsto dal comma 2, può indicare nel dispositivo un termine più lungo, non eccedente comunque il novantesimo giorno da quello della pronuncia.

3-bis. Nelle ipotesi previste dall'articolo 533, comma 3-bis, il giudice provvede alla stesura della motivazione per ciascuno dei procedimenti separati, accordando precedenza alla motivazione della condanna degli imputati in stato di custodia cautelare. In tal caso il termine di cui al comma 3 è raddoppiato per la motivazione della sentenza cui non si è accordata precedenza.

Art. 545.
Pubblicazione della sentenza.

1. La sentenza è pubblicata in udienza dal presidente o da un giudice del collegio mediante la lettura del dispositivo.

2. La lettura della motivazione redatta a norma dell'articolo 544 comma 1, segue quella del dispositivo e può essere sostituita con un'esposizione riassuntiva.

3. La pubblicazione prevista dal comma 2 equivale a notificazione della sentenza per le parti che sono o devono considerarsi presenti all'udienza. Oltre a non aver rispetto per gli imputati,non hanno nessun rispetto della legge in vigore,vergogna.

Vanna ha detto...

Manlio ho letto la cronaca aggiornata sui fatti in zona pugliese ed evidenzio una cosa strana a livello di coincidenze.

Certamente sono corbellerie ma scrivo lo stesso anche se rischio lo sberleffo.

Il 7 ottobre l'operaio è sparito.
(giorno della Madonna del Rosario di Pompei).
Nella stessa giornata fu ritrovata Sarah.

La notte tra il 12 e il e il 13 ottobre una ragazza entra in coma durante una festa notturna.

Anche il 13 ottobre è dedicato alla Madonna di Fatima, fu l'ultima sua apparizione?

Perché questa riflessione?

Perché non si sa cosa c'è dietro questi fatti e se ci sono esserci ragioni oscure?

Puoi anche rimproverarmi, non mi offendo.

Vanna ha detto...

E.C.
c'è un "esserci" di troppo.
Mi scuso.

Anonimo ha detto...

CHISSA' CHI LO SA.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Vanna,

nella questione Madonna di Fatima, non entro. Sarebbe complesso e delicato. Su altro può pure trattarsi di coincidenze, come ad esempio che proprio in quel giorno altri facevano chissà cosa. Pure, la questione non può e non deve essere posta in termini puramente familiari, non tanto perché non possa avvenire un delitto in casa propria o d'altri, quanto per la tecnica, pressoché perfetta, di occultamento che non può essere un bricolage di un qualunque bricoleur funebre, ma l'azione, meditata, organizzata di almeno tre persone, delle quali uno occulta, gli altri due fanno da "pali" o da osservatori, nel timore che qualcuno possa arrivare sul posto e cogliere gli occultatori in flagranza. Per esempio, procedendo in colonna, la prima macchina segnala a quella o quelle che seguono in qualche modo già concordato, se c'è un posto di blocco, un nucleo di vigilanza, in modo da fermarsi o deviare, senza dare nel'occhio. Come ribadisco da tempo, la cosa più difficile di un delitto non è uccidere, ma far sparire il corpo senza rischio e in modo possibilmente "perfetto", evitando occhi ed orecchie indiscreti, che potrebbero domani testimoniare l'occultamento (cosa che, invece, è forse avvenuta a completa insaputa degli occultatori).

Manlio Tummolo ha detto...

dal "Corriere della Sera" on-line.

Non arrabbiatevi, ma io sono testardo e pertinace :


CORRIERE DELLA SERA.it

Argentario, cadavere di donna in un dirupo

SCOPERTO DA TRE CACCIATORI

Argentario, cadavere di donna in un dirupo

Il corpo era privo di vestiti e di monili. L’ipotesi di un delitto

Il cadavere è stato rinvenuto a Punta Ciana, nei pressi di Porto ErcoleIl cadavere è stato rinvenuto a Punta Ciana, nei pressi di Porto ErcoleGROSSETO – Sembrava un manichino, abbandonato nel luogo che non ti aspetti, non lontano dalle ville dei vip e da alcuni agriturismi, in un dirupo che costeggia la macchia e poi precipita verso il mare dell’Argentario. Ma quando tre cacciatori si sono avvicinati e hanno visto quel volto in parte divorato dagli animali e i capelli rossi, hanno capito che quei resti appartenevano a una donna. Era completamente nuda e non indossava alcun monile. Nessuno riesce a capire come sia finita lì, a Punta Ciana, una delle zone più impervie di Porto Ercole. «Probabilmente è stata trasportata in questo luogo già morta da qualcuno che ha tentato di rotolare il corpo nel precipizio sperando che finesse in mare», ipotizzano gli investigatori.

L’IPOTESI DLE DELITTO - Vicino alla donna, apparentemente di giovane età, non è stato trovato alcun vestito o oggetti. Un indizio che farebbe pensare a un delitto (che solo l’autopsia potrà accertare) avvenuto altrove con la decisione degli assassini di trasportare il cadavere in una zona impervia. Killer che dovevano conoscere molto bene quella zona. Ci si arriva, non troppo facilmente, percorrendo la strada Panoramica in direzione della frazione Cannelle; poi bisogna riconoscere una stradina sterrata che sfiora alcune ville e s’interrompe nella macchie e nel dirupo. La seconda ipotesi, che ad ora sembra improbabile, è che la donna possa aver raggiunta da sola il luogo dove avrebbe tentato di uccidersi completamente nuda. Solo l’esame autoptico svelerà il giallo. Non lontano del ritrovamento si trova Torre Ciana, una fortificazione senese del Quattrocento, diventato poi presidio napoleonico.

25 ottobre 2013



Manlio Tummolo ha detto...

PAX MAFIOSA - Come volevasi dimostrare

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia on-line


Brindisi, la criminalità alza il tiro
Buste con proiettili al pm De Nozza
al capo della Mobile e a due poliziotti


I plichi bloccati a Modugno: all'interno lettere con riferimenti
alla macchina della giustizia. Motta: è criminalità organizzata




BRINDISI - Un inquietante segnale, ben circostanziato. E con destinatari chiari. Due......



BRINDISI

■ Brindisi, la criminalità alza il tiro Buste con proiettili al pm De Nozza al capo della Mobile e a due poliziotti

TARANTO

■ Scomparso dal 7 ottobre Mistero su un operaio di Grottaglie

BRINDISI

■ Lecce, aggredito e picchiato il direttore amministrativo Asl Brindisi
.

magica ha detto...

ciao a tutti
ancora non sanno cosa avvenne quel 26 agosto ?.,l'ho sentito dire alla tv dalla trasmissione quarto grado .
eppure ci sono 2 persone da tre anni dietro le sbarre.
concetta vuole convincere michè a dire la verita' .
lei crede che il cognato sia malleabile e confessi quello che vuole lei . ce ne saranno persone con la testa dura ma cosi' non ne ho mai viste ..
non c'è nulla da fare.. concetta ormai si è incancrenita verso le parenti . una persona logica potrebbe avere quelche dubbio ..? non ci sono le prove.
i motivi per un omicidio nemmeno .
è un tira e molla . stanno giocando con le vite altrui -
.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Magica,

lo vediamo anche qui tra noi, pur non direttamente interessati alla vicenda, se non come spettatori e commentatori, è difficile che si cambino le proprie posizioni una volta stabilite. Per questo è utile non limitarsi mai ad analizzare e riesaminare sempre gli stessi eventi, ma vedere che cosa succede dopo. Il processo storico è sempre fondato sul questo principio: dal poi risaliamo al prima, per poterlo capire meglio, se non del tutto. E gli eventi di questi giorni in Puglia spiegano abbastanza ragionevolmente che cosa successe allora, perché quasi tutte le indagini furono deviate con la fiaba del delitto "intrafamiliare", orientandole soprattutto contro Sabrina Misseri, in quanto di fatto più vicina alla cugina, utilizzando il padre come cavalluccio di Troia, e la madre, come ultima forma di pressione per estorcere confessioni. Peccato per loro che non vi sono riusciti: di qui gli ergastoli, di qui l'incapacità a motivarli in modo almeno sufficiente.

La signora Concetta, che evidentemente non ricorda bene quel versetto evangenico, dove Gesù ammonisce : "Non dire 'raca' a tuo fratello", continua a macerarsi nell'odio e nel dolore, mentre falsi amici e forse veri autori o complici del delitto sguazzano nella gioia dell'impunità.

Chiara ha detto...

"Il perdono, in qualità di Testimone di Geova, Concetta non lo esclude. Riferisce anche che i suoi fratelli vanno regolarmente a trovare Sabrina in carcere e che lei al momento non rifiuta il messaggio biblico che portano".

Anonimo ha detto...

Quarto grado è un programma così stupido che sta facendo un grande favore agli innocentisti, non trattatelo male.
Michele da stasera non si fa più vedere in tv.

Anonimo ha detto...

Resta da vedere se alla fine le due saranno giudicate innocenti, un po di carcere non gli farà male vedi Sabrina che è pure dimagrita.
Peccato per Valentina e per Ivano.

Anonimo ha detto...

Ho mandato un commento a qurto grado e li ho mandati a f...... ma non credo che lo pubblicano.

carla ha detto...

buonasera a tutti ,
quello che denoto dalla trasmissione del QG che si voglia ancora orchestrare e si vuole a tutti costi colpevoli le donne misseri ....altro che avvalorare altre piste!.....buonanotte

Anonimo ha detto...

Bò, non hanno pubblicato il commento eppure era scritto in maniera educata, se volete provateci voi ma non esagerate con le parolacce per favore.
Nome utente: giorgio321 password: cipullona

Giacomo ha detto...

Siamo sicuri che questo nuzzi sia un giornalista? A me, più che altro sembra un imbonitore: Vènghino, siore e siori!

Intanto siamo già ad una settimana di ritardo per le motivazioni.

Buon sabato a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Ormai, caro Giacomo, tutti i giornalisti, particolarmente televisivi, sono degli imbonitori e per giunta di pessima qualità. Non riesco a capire come si possano seguire i loro spettacolazzi.

Vittorio Alfieri già nel XVIII secolo ne aveva indovinato la natura in un celebre epigramma:

"Dare e tor ciò che non s'ha,
è la grande novità.

Chi dà fama ?
i giornalisti .

Chi diffama ?
I giornalisti.

Chi s'infama ?
i Giornalisti.

Ma chi sfama i giornalisti ?
gli oziosi, ignoranti,
invìdi e tristi! "
.

Pensate a che cosa avrebbe scritto oggi ascoltando i programmi televisivi .

Manlio Tummolo ha detto...

MEA CULPA:

Ieri mi sono fatto tradire dall'entusiasmo, citando il caso dell'Argentario e del cadavere di donna ritrovato, che ora è stao individuato, come la convivente di un tizio lì abitante, che aveva simulato una sua sparizione. Ad ogni modo dimostra cone una persona "comune" non riesca a compiere occultamenti perfetti e, malgrado le sue manfrine, sembra essere già stato individuato. Poi si vedrà.

Vanna ha detto...

Manlio, l'epigramma postato è come una miniatura preziosa attraverso la quale s'intravedono mascherine di un tempo sempre attuale.

magica ha detto...

buongiorno giacomo .
noi non ci inventiamo scenari fantastici ,
abbiamo capito subito la situazione percio' aspettimo le motivazioni , alla fine sara' quel che sara' purtroppo non abbiamo poteri ,
mi sa che sono tutte furbizie , sono colpevolisti ma non vogliono dirlo perchè siamo in un blog soprattutto innocentista .
allora fingono . ma sotto sotto sono colpevolisti .

Giacomo ha detto...

Chiara 25 ottobre 22:35

Temo che quella notizia dei "fratelli" che vanno in carcere da Sabrina sia l'ennesima bufala mediatica.
Concetta Serrano non ha fatto una simile affermazione durante quarto grado, né nella lettera che lei ha scritto alla redazione di quarto grado.
Né mi sembra che i carcerati possono ricevere visite da estranei, che non abbiano nessun legame di parentela. Né si capisce a che titolo il giudice di sorveglianza avrebbe concesso i colloqui.
E poi penso che il cappellano del carcere si sarebbe ribellato, dal momento che Sabrina e Cosima sono cattoliche.
E lui sta lì proprio per curare le anime dei detenuti.

Non si capisce perché i media insistano tanto sul fatto che Sabrina dovrebbe abiurare alla fede cattolica, per convertirsi ad una religione settaria ed oggettivamente eretica dal punto di vista dei cattolici.

Questo fatto non è per niente chiaro.

Buona notte a tutti gli amici del blog

Giacomo

Vanna ha detto...

Giacomo buongiorno.
Dici che che il cappellano sarebbe ribellato perché le donne cattoliche.

Esiste il libero arbitrio e se le donne vogliono l'incontro, lui non può farci nulla.

Se i media insistono su una possibile conversione a Geova è solo perché non hanno nulla da scrivere.

Comunque, se questa traccia di contatti è vera, potrebbe nascondere cosa?

Ho letto che gli ultimi fatti misteriosi hanno quasi tutti un contatto con i TdG.


Questo fatto non è per niente chiaro.

«Meno recenti ‹Vecchi   601 – 698 di 698   Nuovi› Più recenti»