venerdì 4 novembre 2011

Melania Rea. Quando ad uccidere la moglie è l'ex amante del marito

Rina Fort
La cronaca nera ultimamente ci ha proposto una serie di delitti in cui sullo sfondo troneggiano in bella vista le amanti dei mariti. Ora si parla con molta insistenza di Lucia Manca, il cui uomo pare avesse già scelto di vivere il suo futuro con un'altra, e di Vittoria Orlandi, che ha accoltellato la moglie del suo ex amante in un parcheggio di Milano. E questi sono solo quelli attuali, quelli che al momento hanno visibilità mediatica. Ve ne furono altri del 2010 che fecero scalpore ma che, vista la rapida risoluzione degli inquirenti, non riuscirono ad entrare nelle case degli italiani in maniera continua. Sto parlando di Manuela Scantamburlo, che non riuscì ad uccidere la moglie dell'amante a causa del pentimento di un suo complice, e di Maria Teresa Crivellari, che invece uccise e seppellì nel giardino di casa la moglie del suo ex amante. Non è affatto strano quindi trovare una mano estranea alla coppia nei moderni omicidi passionali. Lo si capisce bene unendo le cronache che parlano di mariti assassini, di mogli assassine (e negli ultimi dieci anni questi omicidi sono aumentati), che fanno capire come nel 90% dei casi questi delitti si risolvono con piene confessioni o con suicidi. E' così che funziona la mente umana, perché uccidere chi ti ha vissuto accanto per anni non è facile, a meno che non vi siano motivi economici di grosso spessore, ed i mariti che uccidono non riescono a restare impassibili, per questo il più delle volte decidono di farla finita o di pagare la loro colpa. Il tutto è frutto del dolore che, specialmente chi ha figli piccoli, prova immediatamente dopo l'ultima coltellata, dopo l'ultimo colpo di arma da fuoco, dopo l'ultimo respiro esalato dalla moglie. Vediamo alcuni casi degli ultimi anni.


Quindi, nella maggioranza, se l'omicidio nasce in famiglia difficilmente l'assassino resta vivo o riesce a fingere la propria innocenza nell'immediatezza dell'evento, più facile si suicidi. Chi invece prova una sorta di sollievo per una rivale che non c'è più è l'amante. Una donna che con la presenza ingombrante della moglie si trova a dover vivere una storia a metà ed a volte si convince, o viene convinta da chi mente, che la compagna ufficiale del "suo uomo" non vuol lasciarle campo libero. L'amante è una donna che otto volte su dieci viene lasciata da chi le aveva fatto mille promesse, da chi fa rientro all'ovile familiare attirato dalle sirene della moglie disposta a perdonare, per questo cova rancore.

Potremmo discutere anni dei motivi per cui gli uomini, comprese nel termine anche le donne, tradiscono, e potremmo discutere per anni dell'odio che una moglie prova per l'amante del marito, se sa che esiste, e che l'amante prova per quella moglie che non si vuol fare da parte. Potremmo discutere addirittura per millenni di ciò che i mariti dicono alle amanti, discorsi quasi sempre falsi che una volta iniziati si gonfiano di giorno in giorno fino a diventare "balle tornado" incontrollabili.

Quando si parla di amanti assassine non si può non parlare di Rina Fort. Lei uccise, oltre alla moglie dell'uomo che l'aveva lasciata, anche i suoi tre figli. Questo crimine avvenne a Milano nel '46, quindi è quasi dimenticato, ma val la pena ricordarlo perché ha un qualcosa di particolare nella dinamica, sia fisica che mentale, che torna anche nei delitti moderni. La Fort, ragazza dalla vita travagliata, aveva conosciuto Giuseppe Ricciardi nel '45, quando fu assunta come commessa nel suo negozio di stoffe. La moglie di quest'ultimo viveva in Sicilia, assieme ai figli, e lui iniziò una convivenza con lei presentandola agli altri come fosse la sua compagna ufficiale. Ma le voci giravano anche allora e la vera moglie, saputo quanto stava accadendo, partì alla volta di Milano decisa a riprendersi il marito. Così nell'ottobre del '46 la commessa fu licenziata, ma era talmente brava che trovò subito un altro lavoro, ed il Ricciardi ricominciò a vivere con la famiglia. Ciò che accadde la sera del 29 novembre di quell'anno, mentre il Ricciardi si trovava in toscana per acquistare stoffe, è quasi "una rivelazione" che spiega come una ex amante possa fare cose strane e particolarmente cruente al momento in cui uccide la rivale perché capisce che è impossibile da sconfiggere in altra maniera. Quanto avvenne lo raccontò la stessa Fort nell'unica confessione che fece ai carabinieri. Leggiamo una parte del suo verbale.

"Quella sera vagavo senza meta quando, all'altezza di via Tenca, automaticamente voltai a destra ed entrai nello stabile numero 40 di via San Gregorio, attraversai l'interno dell'andito, salii al primo piano e bussai alla porta d'ingresso della famiglia Ricciardi. La signora chiese chi fosse, poi aprì la porta. Entrai porgendole la mano ed ella mi salutò cordialmente. Ricordo che reggeva in braccio il piccolo Antoniuccio. Mi introdusse in cucina facendomi sedere, mentre gli altri due bambini giocavano fra loro. Appena seduta avvertii un lieve malessere, tanto che la signora Pappalardo, la moglie, mi diede un bicchiere con acqua e limone. Quindi ella volle chiarire la stranezza della mia visita: 'Cara signora' disse 'lei si deve metter l'animo in pace e non portarmi via Pippo, che ha una famiglia con bambini. La cosa deve assolutamente finire, perché sono cara e buona, ma se lei mi fa girare la testa finirò per mandarla al suo paese'. Preciso che prima di porgermi il bicchiere la signora depose il bambino sul seggiolone e dopo aver parlato mi portò dalla cucina una bottiglia di liquore allo scopo di offrirmi da bere. Quindi ritornò nella camera da pranzo per prendere un cavatappi, non avendolo trovato in cucina. A questo punto, mentre la Pappalardo era nella stanza da pranzo, ruppi il collo della bottiglia di liquore e ne versai in abbondanza. Accecata dalla gelosia dalle parole poco prima rivoltemi dalla Pappalardo, oltre che eccitata dal liquore, mi alzai andandole incontro. Giunta nell'anticamera l'incontrai mentre tentava di venire in cucina. Alla mia vista essa si spaventò, indietreggiando, mi avventai sopra di lei e la colpii ripetutamente alla testa con un ferro che avevo preso in cucina e di cui non sono in grado di precisare le dimensioni. La Pappalardo cadde tramortita sul pavimento, io continuai a colpirla. Il piccolo Giovannino, mentre colpivo la madre, si era lanciato in difesa di lei afferrandomi le gambe. Con uno scrollone lo scaraventai nell'angolo destro dell'anticamera e alzai il ferro su di lui. Alcuni colpi andarono a vuoto e colpirono il muro, altri lo raggiunsero al capo. Preciso di aver abbatutto prima Giovannino poi, entrata in cucina, colpii la Pinuccia; ad Antoniuccio, seduto sul seggiolone, infersi un solo colpo in testa. Frattanto Giovannino si era alzato dall'angolo dove giaceva per cui calai su di lui altri colpi, facendolo stramazzare al suolo esanime con la testa presso la porta della cucina. La Pinuccia, colpita in cucina, era caduta riversa accanto al tavolo. Terrorizzata dal macabro spettacolo che io stessa avevo creato scesi le scale e mi portai davanti alla porta del retrostante negozio, subito a destra della scala. Dall'interno il cane abbaiava rabbiosamente. Avrei voluto tornare sul luogo dell'eccidio ma sbagliai strada e mi ritrovai sui gradini che portano alla cantina. Rimasi seduta sul primo gradino pochi attimi, per riprendere fiato, poi risalii le scale dell'appartamento, nel quale le luci erano accese come le avevo lasciate. La signora Pappalardo e i suoi tre figli non avevano esalato l'ultimo respiro. Entrai nella camera da letto, mi tolsi le scarpe e ne calzai un paio del Ricciardi, quelle dalle sette suole. Sulle spalle, sopra il cappotto, mi gettai una giacca, poi aprii diversi cassetti asportando una somma imprecisata di denaro e alcuni gioielli d'oro. Misi a soqquadro la casa intera, non so a quale scopo. Non era ancora morto nessuno, il piccolo respirava, la signora si dimenava, la Pinuccia rantolava. La Pappalardo fissandomi con occhi sbarrati diceva sommessamente: 'Disgraziata! Disgraziata! Ti perdono perché Giuseppe ti vuol tanto bene.' Poi soggiunse 'Ti raccomando i bambini, i bambini...'. Mi chiese aiuto la signora, mentre continuava a dimenarsi. Singhiozzava, poi si mise bocconi. Mi diressi verso la camera da letto e passai su di lei con tutto il peso del mio corpo. Ella non parlava più ma respirava ancora. Senza rendermi conto di ciò che facevo rovesciai sul viso delle vittime un liquido, e prima di allontanarmi definitivamente ficcai loro in bocca dei pannolini imbevuti dello stesso liquido. Rimisi quindi le scarpe nel comodino e la giacca al posto in cui l'avevo trovata. Le vittime agonizzavano ancora quando accostai la porta e discesi le scale. Andai a casa, mangiai due uova fritte con grissini. La notte non potei dormire. Il giorno seguente mi recai normalmente al lavoro in pasticceria".

C'è da notare la crudeltà che scatta solo al momento in cui la moglie la apostrofa e la minaccia. C'è da notare che la Fort esce dall'appartamento quando ancora tutti sono vivi, anche se agonizzanti, che perde per qualche minuto la cognizione del luogo e che vi torna in un secondo tempo per mettere in scena un depistaggio. Infatti prende ed indossa gli abiti e le scarpe dell'ex amante, ruba i gioielli, versa del liquido sui corpi, li calpesta e mette dei pannolini imbevuti nella bocca di chi ormai, dopo lunga agonia, è morto. Vi ricorda qualcosa di attuale? Certo in quel caso tutto avvenne in un appartamento, al chiuso, ma erano gli anni in cui le donne per spostarsi dovevano usare le loro gambe o, al massimo, una bicicletta. Diversa risulta la ricostruzione dell'omicidio di Patrizia Reguzelli, uccisa pochi giorni fa a Milano da Vittoria Orlandi, anche lei ex amante del marito. In questo caso le due donne si parlarono al telefono il 28 ottobre e si dettero appuntamento per il 2 novembre in piazzale Loreto. E non è solo l'aver fissato con largo anticipo la data in cui incontrarsi che risulta strano, cinque giorni non son pochi, c'è anche il fatto che la Orlandi, al momento in cui incontra la rivale, la invita a seguirla e lei tranquillamente la segue ed insieme, ognuna con la propria auto, si sposteranno dal luogo fissato per l'incontro di ben dodici chilometri, fino ad arrivare in un parcheggio appartato dove il tutto degenererà a causa di una frase di troppo detta dalla moglie (sempre il delitto non fosse premeditato) e dove, dopo essere stata spostata di qualche metro, la Reguzelli morirà a causa delle coltellate inferte su di lei dall'ex amante del marito.

Ora c'è da dire che fino al 3 novembre, giorno della confessione della Orlandi, era difficile supporre che una moglie potesse accettare di spostarsi di diversi chilometri, seguendo fra l'altro l'ex amante del marito solo per avere un chiarimento, ma questo fino al tre novembre perché ora è supponibile. Inoltre era difficile supporre che un appuntamento fra moglie e rivale si potesse prendere con così largo anticipo. Poi c'è da dire che il depistaggio messo in atto dalla Fort fu alquanto strano e forse neppure lei sapeva cosa voleva fare, cosa volesse significare con il liquido sui corpi, coi pannolini in bocca, con il furto simulato, con le impronte di scarpe maschili sul pavimento. Forse stava cercando di far ricadere la colpa sul marito della donna? Sul suo ex amante? Io non lo so, so solo che queste sono esperienze da usare quando capitano omicidi strani. So solo che unendo questi particolari, essendo reali fanno statistica, si potrebbero supporre nuovi scenari, scenari semplici in fondo che per essere scoperti necessiterebbero solo di buona volontà.


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Annamaria Franzoni

229 commenti:

1 – 200 di 229   Nuovi›   Più recenti»
Anonimo ha detto...

nel caso di Melania?
l'amante in carica pare abbia un alibi di ferro.
hai notizia forse una precedente amante di cui si sono perse le tracce?
quanto tempo cova il racore, un'amante? Non avrebbe dovuto ammazzare anche Ludovica, a questo punto, che l'aveva soppiantata?
tabula

Unknown ha detto...

Non sempre il "termine" fa la persona Tabula. Amante è chi dimostra passione per qualcuno, ed un'amante può esistere anche se quel qualcuno non sa di avere un'amante. Eppure forse è lì, fra chi conosce... ma quando la passione non viene corrisposta questa diventa ugualmente una ex amante.

Ma anche una ex amante "reale" non sarebbe stata obbligata a sapere di Ludovica. Bastava non dirglielo come non lo si diceva alla moglie.

Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Ma, quando si parla di alibi "di ferro", si dimenticano due cose: che i delitti possono essere compiuti su mandato: secondo, che in caserma, prima di rivelare che una certa persona non sia stata presente dove doveva esserlo, ci mettono molto tempo. La legge del silenzio nelle caserme è più forte che in altri ambienti, per ragioni gerarchiche e di disciplina.
Quanto al grado di simpatia tra le due donne, amando o adorando lo stesso uomo, non deve essere stato molto alto.

Anonimo ha detto...

mah...nel caso di Parolisi, leggendo le intercettazioni tra i due risalenti ai giorni immediatamente successivi al delitto, direi che la Perrone mi è sembrata non solo estranea ma quasi un'altra vittima.
A meno che non sia un'attrice da oscar.
Ma presentava tutte le dinamiche tipiche dell'amante che scopre improvvisamente che il film era completamento diverso
Rosy

Mimosa ha detto...

Cara Tabula, non ricordi che abbiamo valutato l’ipotesi di una “soldatessa” ex amante e respinta, alla cui figura io ho aggiunto che forse era una letteralmente fuori di testa che voleva a tutti i costi frantumare quel matrimonio e anche il sogno della seconda rivale, cioè di Ludovica?
Donne che capitano agli uomini che fanno i galletti con più femmine … poi si trovano qualcuna di troppo tra i piedi, anzi alle spalle … che li colpiscono quando meno se lo aspettano, e non sempre sono loro a rimetterci in prima persona.

Caro Massimo il depistaggio messo in atto dalla Fort (caso che tu hai così eccezionalmente scovato … sei troppo bravo!) certamente mi ricorda quello “strano” messo in atto sul corpo di Melania, tuttavia c’è una piccola differenza, purtroppo, ossia che quello avvenne poco dopo l’efferata strage e questo altro a molte ore di distanza … se la mente intorpidita e scombussolata fa fare certe cose apparentemente non logiche (come quella della Fort e come quella della Orlandi che dopo la confessione chiede “Adesso posso andare a casa?”), non è altrettanto facilmente spiegabile lo staging operato sul corpo della povera Melania a mente fredda …
Qui c’è qualcosa altro sotto che sfugge … almeno a noi … e forse non per molto!

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sì. hai ragione Massimo. E dire che dovrei saperlo.
Ragionavo per definizioni, per titolo in carica, e invece non avviene sempre così. Ci sono casi di amiche, o amici, sempre molto cari, molto vicini, molto presenti, e molto innamorati, che mai e poi mai saranno ricambiati. E ci sono uomini, o donne, che un pò se ne approfittano, di tanta sollecitudine. Chiedono favori, ricevono regali, preferenze, appoggi, vicinanza, compagnia quando non c'è niente di meglio all'orizzonte. Ma quando coloro che cercano amore finalmente capiscono che non avranno mai niente, a volte esplode la loro rabbia. A scuola lo chiamavamo aver lo "spirito da crocerossina". "Accudire" qualcuno al fine di estorcerne l'amore.
Chi accudiva Salvatore?
ma la domanda potrebbe anche essere:
Qualcuno per caso "accudiva" Melania?

Tabula

Anonimo ha detto...

...e gira che ti rigira sempre a quei due/tre personaggi si torna!

Buonanotte a tutti.
Manuela

Anonimo ha detto...

Sempre in tema cherchez la femme, perché non farsi aiutare dal diretto interessato, cioè Parolisi?
Ricordiamo che il più bugiardo d’Italia secondo mass media ed inquirenti, ''sollecitato a sforzarsi di ricordare qualsiasi dettaglio potenzialmente utile'', ha indicato ai carabinieri alcuni possibili 'sospetti' ( Il Resto del carlino Ascoli del 22 luglio) e tra questi, oltre al marito dell’amica, soldatesse o ex soldatesse.
Ma non è mai stato creduto.
Oppure gli inquirenti ne hanno verificato gli alibi, sempre e tutti alibi di ferro?

Pamba

isa ha detto...

Anche io penso che Parolisi possa avere agito in concomitanza con qualche soldatessa con cui si era dato appuntamento alle casermette; a quanto ho capito i superiori esercitavano una influenza molto forte, se a questo ci aggiungiamo che Parolisi era solito intrattenere relazioni sessuali con esse, qualche ragazza più psicolabile, ma comuqnue ben dotata fisicamente avrebbe potuto aiutarlo, difficile però credere che la soldatessa abbia agito a sua insaputa

PINO ha detto...

@ MASSIMO

Hai realizzato una panoramica chiara e significativa, su accadimenti poggianti su una comune motivazione di base: la passionalità.
Non potevi essere più coerente di così.
L'omicidio di Melania Rea, pur rientrando nel diorama da te esposto, potrebbe essere stato provocato anche da ragioni diverse da quelle passionali, pur essendo, tale sentimento, una delle componenti determinanti la tragedia.
Tale possibile ipotesi, nasce dall'analisi di sequenze discordanti fra loro.
Una discordaza che per se stessa è indicativa di un movente che andrebbe ricercato oltre a quello più semplice al quale si aggrappa tenacemente l'accusa.
L'ipotesi a cui mi riferisco, segnala un diverso colpevole/i ed una diversa motivazione del delitto, che è superfluo ripetere, in quanto già esposti in precedenti commenti.
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

Questo vivido racconto mi ha molto impressionato, e stanotte ho davvero faticato a prendere sonno. Continuavo a pensare a quella donna che si illudeva di essere nel diritto di salvare il proprio matrimonio, a quei bambini, e, anche se la cosa è lontana nel tempo, le dinamiche di odio e rabbia cieca sono terribili sentimenti umani che non sono certo diventati obsoleti. Anzi.
I recenti casi di cronaca ci raccontano tutto il contrario. Una donna giovane e bellissima come quella Orlandi, avviata verso una luminosa carriera professionale, che cede agli istinti più meschini dell'animo umano. succede.
E tu stai puntando il dito sul fatto che possa accadere, Massimo. Sul fatto che il mistero di uno spostamento di chilometri non sia una faccenda così inspiegabile come viene presentata. Si deve parlare? Si prende e si va: niente di misterioso.
Sul fatto che un appuntamento tra due donne possa essere preso con largo anticipo. Quando affrontiamo la questione? Lunedì prossimo. ok.
Hai fatto proprio bene, Massimo, a riportarci con i piedi per terra. Perchè a volte gli enigmi sono meno complicati di quel che si vorrebbe.

Tabula

LucaP ha detto...

@ Manuela

Leggendo l'articolo di Massimo è più che logico che vengano in mente quei due/tre personaggi che ormai sono già stati messi sotto la lente di ingrandimento da noi tutti.

Tuttavia le questioni dei tempi e delle testimonianze (p.e. quella della vedetta Colasanti) tenderebbero ad escludere la partecipazione diretta dei medesimi personaggi all'omicidio.

Se difatti per Ludovica si è già detto che ha un alibi solido e le trascrizioni delle intercettazioni non danno la minima sensazione che possa aver svolto un ruolo diretto, per Stefania Dorinzi e Sonia Viviani vi sono riscontri che a partire dalle 17:30 circa le stesse si trovano a Colle San Marco e partecipano alle ricerche.
Chiaramente si potrebbe sempre ipotizzare il concorso all'omicidio di più persone (cosa plausibilissima) e che quindi un eventuale complice tenesse Melania prigioniera in attesa del ritorno della/e donne e che l'omicidio sia stato compiuto a sera/notte inoltrata (se non nel giorno successivo). Ma tale ipotesti non combacia con le motivazioni esposte da Massimo nell'articolo che presuppongono la partecipazione a tutte le fasi del delitto da parte dell'"amante.

Ciao

LucaP ha detto...

Proseguendo il commento precedente, è necessario però domandarsi se qualcuno dei personaggi sospetti sinora evidenziati possa avere comunque svolto un ruolo indiretto.

Di Stefania Dorinzi, moglie di Paciolla, sinora si è detto poco in termini concreti. Tuttavia bisogna considerare che:
- è effettivamente una dirimpettaia dei Parolisi ed ha avuto sicuramente confidenza con la coppia (come affermato dallo stesso Salvatore);
- come Melania, è stata tradita dal marito e non è da escludere che vedendo anche nella coppia Salvatore/Melania vistose crepe, non possa essersi invaghita di Salvatore cercando eventualmente conforto nel militare che magari può anche averla illusa;
- nel mese di giugno, è testimoniato da Paciolla, rompe i buoni rapporti con Salvatore; per quale motivo? perchè Parolisi ha messo nei guai il marito con la storia della foto (a questo riguardo più passa il tempo, avendo rivisto le interviste di Paciolla e le sue testimonianze, ho sempre più la convinzione che Paciolla abbia mostrato davvero a Salvatore una foto; non capisco perché mai Parolisi non potesse dire che Paciolla gli aveva descritto minuziosamente la scena del crimine anziché raccontare della foto. Si è poi sicuri che Paciolla non avesse con se un'altro telefono dotato di fotocamera, magari quello della moglie?)? potrebbe essere che Salvatore abbia avuto dei sospetti? che Stefania, a morte di Melania avvenuta, non si sia fatta avanti?

Ciononostante, come detto prima, tenderei ad escludere che sia la sua la mano omicida.

Potrebbe però aver svolto un ruolo di legame con chi si è realmente incontrato con Melania? E se si come avrebbe potuto averne modo?

Se ricordate, in un mio post precedente avevo riportato che nel blocco di reclute che hanno giurato il 19/04 vi erano quattro marchigiane delle quali una di Folignano, una di Castel di Lama ed una di Ascoli.

Fra tutte le ipotesi sinora fatte, non mi sembrerebbe del tutto astrusa quella di una ragazza che quotidianamente vede qual "bel guaglione" di Salvatore, sempre in divisa (e quante donne ne subiscono il fascino?), se ne invaghisce, decide di arruolarsi sapendo che lo avrebbe reincontrato in caserma e che poi (che vi sia stato qualcosa o meno non importa) se ne senta tradita?

Stefania Dorinzi poteva eventualmente conoscere quelle reclute? (magari anche al supermercato: "Ma tu sei quella che abita nel palazzo di Parolisi? Ma hai visto che figo che è?....)

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca
non ho mai considerato attraente Parolisi, ma devo dire che mi basavo sui video e le fotografie dopo la morte della moglie: scarno, grigiastro, con quel nasone, quelle smorfie, quella bocca con gli angoli perennemente all'ingiù.. brutto. Per non parlare degli scatti dopo il carcere: il viso ormai deformato in una smorfia atroce, un'espressione di patimento e sofferenza, lo sguardo vuoto, lacrimevole, incupito, rassegnato.
Ma riguardando alcune foto di quando era felice, in particolare quello scatto con la bimba e con Melania, appare tutt'altra persone: bel colorito, occhi verdi e luminosi, viso proporzionato, un fisico da nuotatore. Notevole.
Allora sì, l'uomo che era ha sicuramente attratto molti pesci nella rete.
E le donne sanno essere molto più cattive, competitive, crudeli degli uomini.

LucaP ha detto...

Su Sonia Viviani vi sono fiumi di post in questo blog. Tantissimo è stato già detto e sono state minuziosamente analizzate le incongruenze delle testimonianze e delle interviste.

Secondo me vale la pena però riassumerne alcune:

- abita di fronte ai Parolisi ed è, assieme al marito, in confidenza con la coppia; anzi sia Parolisi sia la stessa Sonia affermano che quest'ultima era sicuramente l'amica più intima che Melania avesse a Folignano/Ascoli
- sebbene quanto affermato nelle interviste TV, è impossibile che Sonia non fosse a conoscenza del rapporto difficoltoso che esisteva tra Salvatore e Melania; si sarà sicuramente accorta della lunga assenza di Melania nel 2009/2010 e, ammesso che l'intimità fosse reale, non vedo come non potesse sapere della crisi tra i due (tradimenti inclusi; ma anche eventualmente dell'intervento di Melania per il probabile Papillomavirus - a tal riguardo aspetto incuriosito l'ulteriore approfondimento di Wide)
- l'ha affermato Parolisi e non vedo perché non possa essere vero, che il marito di Sonia (Alfredo Sirocchi) aveva tentato un approccio con Melania; magari non era occasionale e l'infatuazione di Alfredo durava da molto e Sonia lo sapeva;
- si può anche ipotizzare che si fosse invaghita di Salvatore e che magari lui in qualche modo le avesse dato corda per poi respingerla. A tal proposito, tutti hanno in mente l'aspetto attuale di Sonia (si potrebbe dire di tutto, ma affermare che sia bella mi sembrerebbe un azzardo), ma se cercate su Google le immagini si Sonia ne trovate una (probabilmente estratta dal profilo di Facebook che ora non esiste più) nella quale la stessa è sensibilmente più magra e potrebbe essere definita carina (se si considera che Melania negli ultimi tempi era sensibilmente dimagrita, sembra su desiderio del marito, mentre lei si era imbolsita, si potrebbe anche ipotizzare una forma di gelosia/astio nei confronti dell'amica)
- dei possibili contatti con le reclute marchigiane delle quali ho parlato nel post precedente, quanto detto per Stafania vale anche per Sonia
- ha (probabilmente) mentito davanti ai PM sulla data della gita precedente al Colle, ma sono sempre più convinto che tale "aggiustamento" sia stato fatto su suggerimento dei PM/CC. Se in ogni caso fosse coinvolta nei fatti, ne ha sicuramente tratto giovamento.
- anche per le ultime evidenti incongruenze emerse durante l'intervista a QG, tenderei a sospettare che siano frutto di suggerimenti da parte dei PM/CC che in questo modo si potevano preparare alle obiezioni della Difesa in merito a Piergiorgio (ed anche in questo caso potrebbe averne tratto un giovamento diretto e personale)
- ha sempre fornito (a differenza di Stefania Dorinzi) un quadro (per me falso) idilliaco dei rapporti di coppia tra Salvatore e Melania in linea con i Rea con i quali si dice avesse un buon rapporto di amicizia
- ha, in modo sospetto, integrato le sue dichiarazioni precedenti con la notizia che la sera prima lei e Mely avevano stirato assieme, ma questo forse l'ha fatto quando già circolavano voci (bufala giornalistica non verificata da Tagliabracci) sul suo DNA trovato sugli slip

Continua .....

LucaP ha detto...

.... Continua

Ma soprattutto ha destato sospetti in tutti con le sue telefonate e SMS negli orari più importanti della vicenda.
In merito a questo aspetto vorrei ricordare quanto già riportato in un mio post precedente, e cioè che durante l'intervista a CLV del 25/04 parla esclusivamente del SMS inviato (con la SIM intestata alla madre ma non si sa bene in utilizzo a chi) sul cellulare Wind di Melania tra le due telefonate invece fatte sul cellulare TIM (reazione allibita di Parolisi).
La stessa cosa aveva fatto nella testimonianza resa ai CC il 23/04 (cfr Ordinanza). Non parla invece dei due SMS inviati poco dopo a loro volta sul TIM e non fornisce alcuna indicazione su cosa abbia fatto dopo (sembra che nessuno glielo voglia chiedere ufficialmente!).
Oltre al fatto, che successivamente emergerà, che sono state agganciate celle non pefettamente compatibili con la dichiarazione che le telefonate sono state fatte da Folignano, bisogna considerare che sia l'SMS sul Wind sia le telefonate sul TIM sicuramente erano state già trovate dai CC senza bisogno di disporre dei tabulati (credo non avessero ancora ottenuto dalla TIM i tabulati completi chiamati Call Detail Record), ma se gli stessi non sentono il dovere di chiedere spiegazioni sui due SMS vuol dire che gli stessi erano stati cancellati dal cellulare di Melania. Siccome erano passati solamente 5 girni mi sembra molto strano che Sonia non ne abbia assolutamente parlato.

Se la sua presenza al Colle farebbe escludere in linea di principio il suo coinvolgimento diretto (perlomeno nelle prime fasi degli eventi e cioé quelle del pomeriggio/sera del 18), mi sembra invece non improbabile un suo eventuale ruolo comprimario fosse anche solamente di collegamento.

Ciao

lori ha detto...

ciao Massimo

ma anche nel caso di Rita Fort sono rimaste zone d'ombra..nessuno ha mai saputo spiegare a chi appartenessero il mazzo di chiavi e la stilografica trovate nell'appartamento e che non erano della famiglia Ricciardi...e secondo la donna dovevano appartenere ad un complice ..versione che ha continuato a sostenere fino alla morte dopo la scarcerazione

lori

Anonimo ha detto...

@Luca p
Su Hp HPV ho postato sul precedente articolo....
Ciao

Wide

Anonimo ha detto...

@Luca
tu scrivi alle 16.49
"ha, in modo sospetto, integrato le sue dichiarazioni precedenti con la notizia che la sera prima lei e Mely avevano stirato assieme"
Ha integrato le sue dichiarazioni precedenti, cioè non è una cosa che disse da subito alla domanda sull'ultima volta che aveva visto viva M.?
e poi aggiungi:
".. ma questo forse l'ha fatto quando già circolavano voci (bufala giornalistica non verificata da Tagliabracci) sul suo DNA trovato sugli slip"..

Stai dicendo che la dichiarazione sulla serata di stiro con Melania avvenne DOPO le voci sui giornali che riportavano la notizia del DNA sulle mutande della stessa.
Questo è strano. Ovvio che sia Salvatore che il marito di Sonia confermeranno della serata precedente l'omicidio in cui le donne stiravano insieme,
ma è una cosa che mi auguro sia stata raccontata subito da S. agli inquirenti.
Spiegare questa circostanza solo DOPO che è stata resa pubblica la notizia della presenza del proprio dna sulle mutande di M., significa volersi giustificare in qualche modo.

Spiegare questa circostanza a prescindere dagli esami del dna che Tagliabracci ha tralasciato, significa che tu, Sonia, sei certa che il tuo dna sia su quelle mutande.
Perchè le hai toccate.
E quando le avresti toccate?
La sera prima, stirandole? Giocando a "io stiro le tue mutande e tu stiri le mie?"
Oppure, quando?

Ma Tagliabracci non ha mai analizzato nessun dna, peccato.

Tabula

Unknown ha detto...

La conosco la storia lori. Al tempo il difensore non Aveva poteri e lei confessò, senza poter avere un legale accanto (non era previsto dalla legge) dopo quasi venti ore di interrogatorio e a schiaffoni (disse a processo). Ma le chiavi e la stilografica potevano benissimo essere di uno dei tanti fotografi entrati nella stanza la mattina dopo prima dei carabinieri (un paio per ogni giornale... ridicolo che siano arrivati prima loro dei carabinieri, non credi?), fotografi che si spintonarono e litigarono anche per fare le foto migliori. Ma c'erano anche tre bicchieri con dentro del brandy, e se lei era sola doveva essercene solo uno.

In ogni caso lei accusò un probabile cugino del Ricciardi di averle dato una sigaretta drogata, disse che andarono per simulare una rapina così che il Ricciardi non dovesse pagare i fornitori con la scusa che gli avevano rubato tutto, ma era una teoria improponibile perché lei non si era affatto lasciata bene con l'amante e sia anche perché il cugino non lo riconobbe quando lo guardò da dietro uno specchio, lui lo misero fra altri due carabinieri, infatti indicò il maresciallo. Quando seppe di non averlo riconosciuto volle riprovare ed i militi acconsentirono, e così questo sfigato di cugino (che poi non era cugino e manco si chiamava Carmelo come aveva detto lei), come il Ricciardi si fece un anno e mezzo di carcere prima che i carabinieri si accorgessero che non c'era alcuna prova. Neppure il ragazzo che l'ha incontrò poco prima che entrasse nell'androne del palazzo la vide con qualcuno, era sola e sola era entrata e aveva ucciso.

La penna, le chiavi erano in più, sempre non fossero di un fotografo, come erano in più i due bicchieri di troppo, le impronte delle scarpe da uomo, le giacche e i cappotti macchiati di sangue, i pannolini in bocca ed il liquido da cucina versato sulle facce di tutti, compresi i bambini. Inoltre lei stessa a processo, pur continuando ad insistere sul fatto che non era sola, disse che nonostante la sigaretta drogata s'era accorta di aver infierito sui bambini, pur non volendolo fare. Ma doveva dirlo perché c'erano le sue impronte in casa.

Alla fine della fiera, lori, lei si è avviata verso casa Ricciardi, era sola (il testimone era un ragazzo), lei è entrata (lo ha ammesso), lei ha ucciso e lei ha depistato dopo quasi un'ora quando s'è resa conto che tutto avrebbe portato solo a lei. Poi che nella sua mente vedesse un uomo accanto, che si fosse sentita costretta a farlo, questa è un'altra storia che riguarda la sua malattia (era già stata in cura psichiatrica anni prima).

Ciao, Massimo

lori ha detto...

si, ho letto , però il ragazzo non fu molto convincente nelle sue dichiarazioni ...ma come dici tu non si era lasciata bene con il Ricciardi..e poi una cosa è simulare un furto, un'altra infierire con tanta crudeltà contro dei poveri innocenti

ciao

lori

LucaP ha detto...

@ Wide

Ricordavo anch'io dell'operazione di Melania ma non sapevo dove l'avevo letto. Ho provato ad inserire delle parole di ricerca nei file PDF ma non ho inserito quelle giuste. E pensare che era il primo msg FB riportato in ordinanza!

Onestamente non so come inquadrare esattamente tale fondamentale particolare nella vicenda omicidiaria. Sicuramente però è la conferma esplicita che i rapporti tra S e M dovevano essere necessariamente tesi (ammesso che l'appunto sull'HPV lasciato da Melania sia genuino) con una probabile ipotesi di separazione che spiegherebbe le troppo frequenti visite sia a Somma Vesuviana sia a Folignano.
Ne risulterebbe quindi anche un accordo tra Sonia ed i Rea a raccontare un quadro familiare totalmente falso e fuorviante (sia i Paciolla sia le amiche di Melania, in prima battuta per poi smentire, descrivono un'altra situazione).

In un altro post avevo anche ipotizzato, quasi per provocazione, che Salvatore mantenesse viva la promessa fatta a Ludovica di separarsi da Melania in quanto molto probabile, ma a parti invertite cioé con lui che lasciava la moglie anziché quest'ultima ad andarsene di casa.

Inserendo quindi negli eventi degli ultimi mesi tale fattore, presunto ma molto probabile, sicuramente si ha una forte distorsione come quando si getta un sasso in uno stagno e non si può non tenerne conto.

LucaP ha detto...

Se consideriamo allora il temperamento di Melania, già mostrato quando aveva chiamato Ludovica minacciandola, si potrebbe ipotizzare che anche in questo caso, oltre a minacciare di andarsene da casa per sempre, abbia in qualche modo reagito.

Sicuramente, oltre ad "umiliare continuamente" Salvatore (ma lo zio Gennaro sapeva già le motivazioni, visto che non ne chiede i motivi?) avrà chiesto spiegazioni al marito.

Chi è che ti sei fatto stavolta tra le tue allieve? Voglio vederle in faccia quelle p....! Dimmi chi è (chi sono)!

Potrebbe aver reagito così?

Ma se il 18/04 era il giorno concordato per "vedere in faccia" le "amanti" del marito, è più probabile che abbia concordato personalmente l'incontro senza dire niente al marito o che sia stato Parolisi a fissarne i dettagli?

Nel secondo caso si spiegherebbero anche le incongruenze del racconto di Parolisi che dice di essere stato tutto il tempo alle altalene senza essere visto da nessuno dopo aver visto la moglie partire per la stradina. Anche Ranelli dice che dopo aver osservato la famiglia non si ricorda se Parolisi fosse ancora alle altalene. Sarebbe quindi stato probabile che avesse voluto attendere in macchina pronto ad intervenire se del caso.

Se questa fosse allora una possibile ricostruzione (sia nella prima opzione sia nella seconda), Parolisi dovrebbe sapere esattamente chi sono state le persone a prendere Melania. E nel caso si trattasse di semplici soldatesse non capisco perché non avrebbe sinora denunciato i nomi.

Si ritorna allora nell'incertezza totale o perlomeno mancherebbe ancora un tassello fondamentale per farci vedere la possibile verità.

santy ha detto...

@ Tabula

e se il DNA di sonia sulle mutandine di Melania fosse stato lasciato nel momento del depistaggio cioè del vivipendio??? comunque non capisco come Tagliabbracci fa un'autopsia su un corpo senza approfondire varie tracce di DNA di capelli e quello trovato sotto le unghie di melania.

LucaP ha detto...

@ Tabula, Santy

La notizia del DNA di Sonia sugli slip è una bufala vera e propria.
E' comparsa anche sulla stampa nazionale a metà luglio e da quel punto su tutti i blog si è incominciato a parlare della sera prima dell'omicidio e del fatto che avessero stirato assieme.
Tuttavia tale informazione Sonia la da in un'intervista del 01/05 quindi in un periodo teoricamente non sospetto (io ho solamente ipotizzato che la notizia fosse già in circolo, ma considerato il gap temporale, ne dubito).

L'intervista completa di Sonia (non sono riuscito a trovarne l'originale) è
Intanto ieri per smentire le voci su una crisi matrimoniale di Melania e Salvatore, è intervenuta una cara amica della donna uccisa, Sonia Viviani. “Abito a Folignano proprio di fronte ai Parolisi – ha detto Sonia- e non ho mai sentito un litigio. Melania è sempre stata felice e innamoratissima del marito. Sono stati nostri ospiti la sera prima di quel tragico lunedì 18. Abbiamo mangiato insieme, mio marito e Salvatore hanno visto la partita in televisione. Io e Melania abbiamo anche stirato, fino alle 23. Era contentissima. E abbiamo anche fatto progetti per il primo maggio, saremmo dovuti andare al Santuario dell’Ambro. Mely per me era una sorella, ci scambiavamo le confidenze, ma mai mi ha riferito di tensioni con il marito. Insieme eravamo già state la prima domenica di aprile sul pianoro di San Marco con le famiglie”.

A meno di ipotizzare un volontaria omissione colposa da parte di Tagliabracci e dei CC, del DNA di Sonia o di quello eventuale sugli slip non se ne parla assolutamente in alcuna perizia.

E' possibile però che a seguito della prima autopsia siano circolate voci non confermate relative ad eventuali tracce di DNA oltre a quelle poi documentate.

Da notare inoltre la affermazione relativa alla "prima domenica di aprile" per la gita al Colle! (Vittoria Garofalo ritratta la sua deposizione nei giorni successivi)

Ciao

Anonimo ha detto...

Ipotizzando che il SI sia un'ex amante del marito, si deve trovare una spiegazione plausibile anche per pantaloni e mutandine calati prima dell'omicidio, ovvero quando Melania era ancora viva.

Ritengo improbabile che Melania abbia deciso di allontanarsi spontaneamente fino a Ripe con un'ex amante di S, lasciando il marito e la propria bambina di soli 18 mesi ad aspettarla alle altalene per un tempo indefinito. Quale mamma lo farebbe? Non direbbe piuttosto alla rivale "chiariamoci qui e subito", o meglio, come gia' precedentemente fatto, "stai lontana da mio marito o ti spacco la faccia"? Volendo ipotizzare che il SI sia un'ex amante di S, e partendo dal presupposto che S non menta sulla dinamica a CSM, M deve essere stata colta di sorpresa lungo la stradina che porta al ristorante Il Cacciatore, colpita alla testa, trasportata a Ripe (con possibile aiuto di complice/i), e li' fatta spogliare. Ma perche' mai una donna farebbe spogliare un'altra donna? Per non farla scappare dalla trappola mortale? Bene, allora perche' poi colpirla ripetute volte ma mai a morte? Forse, in questo ipotetico scenario, pantaloni e mutandine calati potrebbero costituire semplicemente una violenza gratuita, ovvero un'umiliazione estrema volta all'annientamento psicologico di Melania prima ancora che fisico.

Annika

LucaP ha detto...

@ Annika

Un'altra delle cose difficilmente inquadrabili della scena del delitto che mi ha sempre lasciato interdetto è:
- sono stati trovati due orecchini di cui uno (travato subito) vicino al cadavere ed uno (trovato qualche giorno dopo) a circa 4 m dal cadavere stesso. Non mi sembra sia mai stato detto in qualche atto ufficiale che fossero di Melania. (qualcuno ne sa qualcosa in più?)
- sotto il cadavere di Melania è stato trovato l'anello di fidanzamento (la Difesa di Parolisi asserisce che le macchie di sangue sull'anulare sinistro si riferiscano al sangue lasciato dalla mano dell'assassino/complice nell'atto di sfilare l'anello). E' stato detto che Melania usava l'anello di fidanzamento per fermare le fede manche il contrario
- in ogni caso la fede sembra essere stata ritrovata al suo posto cioè sull'anulare sinistro di Melania (la Difesa di Parolisi si basa esclusivamente sulle foto del cadavere non avendo potuto partecipare all'autopsia in quanto non ancora incaricata)
- manca tra i reperti la catenina con ciondolo e dedica che Parolisi afferma Melania avesse al collo (se anche quel giorno non ne sembra sicuro)

Tutti questi indizi messi insieme farebbero effettivamente pensare ad un gesto di odio/gelosia da parte di una possibile amante (o ex) di Salvatore che (sia prima, per quanto riguarda la collanina mancante, sia durante ed anche dopo l'omicidio, orecchini ed anello) abbia voluto privare Melania di quegli oggetti simbolo dell'amore tra Salvatore e Melania stessa. Ma allora perché non anche la fede, simbolo per eccellenza dell'unione in matrimonio? Forse non è stato possibile sfilarla perché stretta (sebbene alcune testimonianze affermassero il contrario)?

Bisogna tenere conto che, sebbene per gli orecchini non sia possibile stimare il momento in cui sono stati tolti (ma erano di Melania? erano stati persi al chiosco da un'altra donna in periodi precedenti e quindi non c'entrano niente? o possono essere anche della probabile assassina? Sono mai stati fatti controlli su eventuali tracce di DNA che nel caso di un orecchino mi sembrano probabili?), per quanto riguarda l'anello, se vero quanto ipotizzato da Biscotti, è stato sfilato subito dopo l'omicidio (o durante) in quanto il sangue lasciato sull'anulare doveva essere fresco. Non fanno quindi parte dello staging. E' possibile che l'assassino si sia fermato perché accortosi che stava lasciando troppe tracce?

Qualcuno potrebbe controbattere che sia stata Melania stessa a disfarsene (come ad affermare che non ne volesse sapere più nulla del marito, ma può averlo fatto quando era già stata accoltellata considerate le tracce di sangue sul dito?). Ma allora perché non anche la fede che, come detto, è simbolo del giuramento di fedeltà del matrimonio? Se fosse stata Melania, sicuramente non avrebbe avuto difficoltà a sfilarla.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca
è interessante la tua teoria sullo sfilamento dell'anello successivo all'aggressione.
Prendendo la tua giusta considerazine sulle macchie di sangue fresco, se fosse stata Melania, nell'agonia e nel dolore, a volersi liberare dei simboli del legame col proprio marito, ma anche come a voler lasciare una traccia accusatoria, dato non credo l'assassina/o avrebbe mai lasciato il cellulare nei pressi di una vittima agonizzante, non solo avrebbe levato l'anello di fidanzamento, ma giustamente e come dici tu, si sarebbe levata soprattutto la fede.
Avesse voluto liberarsi di tutti i simboli del legame, sarebbe stata lei stessa a disfarsi della catenina, quindi quest'ultima sarebbe stata ritrovata nei pressi.
Invece la catenina non è stata ritrovata: ne consegue che sia stata portata via, ovvero è l'assassino che l'ha levata dal collo di Melania: perchè?
Come prova verso "qualcuno" del delitto compiuto?
Come souvenir?
Perchè era d'impaccio nel tentativo di sgozzamento della ragazza, è stata strappata ed essendo contaminata dal dna dell'assassina/o è stato preferibile non lasciarla sul luogo del delitto?
E' stata asportata per far pensare ad un furto?
Oppure l'assassina odiava Melania ed odiava il fatto che portasse al collo quella determinata collana come simbolo del legame con Parolisi, legame che si voleva spezzare?
E in questo caso, l'assassina era già a conoscenza di ciò che vi fosse scritto sul medaglione, quindi aveva avuto modo precedentemente di parlare con Melania della collana, oppure se ne rese conto solo durante lo staging e volle portare via questo simbolo del legame d'amore della coppia, in una sorta di negazione della stessa?

Tabula

PINO ha detto...

LUCA e TABULA
Una necessaria precisazione: Melania, all'anulare aveva infilato, prima l'anello di fidanzamento che, standole un pò largo, lo teneva fermo con la fede, sistemata davanti, come fermanello.(fu pubblitata una foto dove era chiaramente visibile la mano e la posizione degli anelli infilati all'anulare sinistro)
Di conseguenza, per togliere quell'anello di fidanzamento, X AVREBBE DOVUTO PRIMA TOGLIERE LA FEDE, E POI SFILARLO.
Ma poi, perchè rimettere al suo posto solo la fede?
NON HA SENSO!
Ciao, PINO

LucaP ha detto...

@ Pino

In altre interviste (mi sembra anche di Parolisi) viene detto anche il contrario cioé che Melania soleva cambiare posizione degli anelli.

Non credo proprio che quel giorno l'anello di fidanzamento fosse dietro alla fede, perché se vero quanto riferito dalla difesa vi sono solamente tracce di sangue che fanno pensare al semplice sfilamento del solo anello. Nel caso la fede fosse stata prima sfilata e poi rimessa a posto ci dovrebbero essere segni molto evidenti.

@ Tabula

La questione della collanina a me sembra abbastanza complessa. Prima di tutto ho provato a cercare immagini di Melania dove si potesse vedere tale collanina e non ne ho trovate (forse voi sapete meglio dove cercare e potreste aiutarmi).
Dalla descrizione che ne fa Parolisi (pag.9 ordinanza parte 1) la sera stessa del 18 durante la denuncia della scomparsa, se ne deduce che fosse un regalo fattole personalmente (con una piccola medaglietta con la dicitura "con te sarà sempre un nuovo giorno d'amore").
Se Parolisi ne parla dobbiamo pensare che lui si ricordasse che Melania effettivamente ce l'aveva al collo quel giorno (se sospettiamo invece di Parolisi come mandante rientramo nella logica del giallo della borsa gialla) a differenza di quanto la moglie fosse abituata a fare.
Se fosse stata strappata dall'omicida (durante o dopo) molto probabilmente se ne avrebbe un riscontro dall'autopsia (non sarebbe un particolare insignificante soprattutto nell'ipotesi accusatoria sinora formulata). Se fosse stata sganciata durante lo staging nuovamente se ne avrebbe un riscontro dalle tracce ematiche secche ed interrotte.
Invece sembra scomparsa (a meno che si sia appurato che fosse in casa ma che tale notizia non sia mai uscita perché insignificante).
Sicuramente era un oggetto evidente, ma anche l'anello di fidanzamento che invece è stato lasciato sul posto.
Sinceramente non me lo spiegare.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca P
Il ciondolo della collanina in questione, era uno di quelli che presenta due metà uguali: l'una la portava Parolisi e l'altra Melania, Parolisi la menziona fin da subito, e dunque è probabile che la moglie la portasse sempre (non so darti però immagini di riferimento). Ciò di cui invece non parla, invece, sono gli orecchini che tu hai giustamente menzionato, che sarebbe veramente interessante sapere di chi sono.
Se la collanina fosse stata strappata durante l'azione omicidiaria, prima della presenza del sangue, credo che non necessariamente ne sarebbe rimasta traccia.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
per gli interessati, l'immagine della catenina gemella di quella scomparsa è nel sito di Alessandro:
www.crimescene.altervista.org

Immagini di Melania che indossava questo ciondolo (veramente di cattivo gusto, scusate il personalismo) non ne ho trovate.

Buona domenica

Pamba

Unknown ha detto...

X lucaP e per tutti.

Prima di questi commenti, praticamente in fondo a questo articolo, ho inserito un collage di foto che riguardano Melania. La userò prossimamente in un nuovo articolo. Basta cliccare sulla foto ed ingrandire per vedere la collanina al collo, il bracciale (che aveva la mattina della morte) e tutto ciò che, a meno non sia al Ris, risulta mancante.

Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

Una precisazione. Per ingrandire al massimo l'immagine cliccate a sinistra su show original ed avrete la foto in originale. A questo punto potrete ingrandire ancora una volta ogni particolare.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

@Pamba
Il fatto che la catenina fosse di cattivo gusto non è rilevante, ma lo sarebbe il fatto che Melania la indossasse sempre.

@Tiziana
non sono d'accordo con la frase: "Se la collanina fosse stata strappata durante l'azione omicidiaria, prima della presenza del sangue, credo che non necessariamente ne sarebbe rimasta traccia." Ti hanno mai strappato dal collo una catenina? Non è esattamente una procedura indolore, anzi, rischi di soffocare e dubito non lasci segni, a meno che la collana fosse sottilissima e dai legami labili tra gli anellini formanti la catena.

Piuttosto, non sapevo o non ricordavo che l'oggetto in questione fosse uno di quei pegni d'amore doppi ed incastrabili: molto romantico, nonostante le vicende della coppia, e molto fastidioso per una eventuale amante di lui vedergli perennemente addosso quest'oggetto simbolico che rappresenti perennemente ai suoi occhi l'avere a che fare con un uomo che rimane sempre e comunque la metà di una mela.
Immaginate un'amante, a letto con quest'uomo, in un momento in cui lui si assopisca lei esamina la catenina e vede la scritta. Capisce che quell'oggetto è uno di quei tipici pegni d'more doppi, capisce che l'altra metà di quel ciondolo appartiene alla sua rivale: la moglie.
Moglie che già sapeva esistere, ma non è la fede a disturbarla, andando con un uomo sposato la si mette in preventivo, quanto lo scoprire, dopo le mille fandonie di lui sul non amare la propria moglie, che lui conservi sempre sul petto QUEL pegno.
Niente di meno il fatto che, in un momento così atroce e rivelatorio come quello di un omicidio, si compia anche il gesto dell'eliminazione simbolica del pegno tra i coniugi.
Quello, e via anche l'anello di fidanzamento. Forse la fede non è riuscita a strappargliela, era dietro, il rigor mortis l'ha impedito..
O forse la fede non era così fastidiosa come quegli altri segni esteriori così appariscenti.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Massimo, io non le trovo queste foto..
ps: Quel giorno sparì anche un bracciale? non lo sapevo.

Tabula

Anonimo ha detto...

Ho visto l'immagine.
perchè è messa in evidenza la fibbia della cintura di M.? sparì anche quella?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
ho scritto che probabilmente non sarebbe rimasta traccia, nel caso la collanina fosse stata strappata, proprio ricordandomi di alcune collanine che portavo da ragazzina e che un paio di volte, impigliandosi, si sono strappate. Ti assicuro che l'unico dolore era quello di dover portare la collana a riparare.
Dipende ovviamente, come giustamente scrivi, dal tipo di colllana (già il fatto però che quella di Melania la chiamino collanina, e che sopra ci fosse uno di quei ciondoli che Pamba definisce, a ragione, "di cattivo gusto", mi ricorda molto da vicino i monili della mia adolescenza).
D'altra parte in che altro modo l'assassino/a avrebbe potuto portare via la collana a Melania?
Ciao, Tiziana

Anonimo ha detto...

@Tiziana
Ho sempre pensato l'assassina avesse sganciato la collana a morte avvenuta,
però può darsi che come dici tu i legami tra gli anelli della stessa fossero fragili, e che, trattandosi di collan-ina, nell'afferrarla per trattenere Melania si sia spezzata.
Ma quel che mi chiedo io è perchè sia stata portata via e non lasciata dov'era caduta durante l'aggressione.
Per questo mi viene da pensare non fosse un oggetto casuale da portar via, e quindi che sia stata intenzionalmente levata al collo della vittima.

Però, forse era semplicemente venuta a contatto con tracce biologiche dell'assassino/a.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
condivido quello che scrivi, penso anch'io cioè che l'assassino/a possa aver deliberatamente strappato la collana dal collo di Melania. Ci sta benissimo l'ipotesi di simbolo d'amore portato via (magari per conservarlo!).
Secondo me addirittura, il fatto che quella mattina ce l'avesse o meno, può essere il discrimine tra Parolisi colpevole-Parolisi innocente. Se Melania l'avesse portata, un Parolisi colpevole mai ne avrebbe messo in luce la mancanza sulla scena del delitto (e non avrebbe avuto motivo di portarla via), bisognerebbe dunque propendere per l'innocenza di Parolisi.

Questione orecchini sulla scena del delitto, messa in evidenza da LUCA P. Ho notato che nelle foto proposte da Massimo Melania NON porta orecchini.

Infine il bracciale: più che bracciale mi sembra un orologio (l'orologio portato o meno da Melania, di cui Antonello ha chiesto notizia più volte).
Tiziana

LucaP ha detto...

Grazie Massimo per aver pubblicato quelle immagini (ne avevo trovate diverse copie ma di dimensioni troppo piccole per poter osservare il particolare della collanina). Quello che mi domando è se l'ingrandimento della medaglietta (riportato anche sul sito indicato da Pamba) sia da riferirsi alla copia di Parolisi oppure provenga da una fotografia di dettaglio di quello di Melania.

Osservando però la collanina si può notare che o è di tipo rigido (tipo girocollo) o presenta eventualmente degli snodi che non si vedono. In ogni caso ritengo che se fosse stata strappata dal collo si avrebbero delle tracce (alla base del collo posteriormente o lateralmente) che non vengono assolutamente menzionate nella perizia. Considerato inoltre che diverse delle ferite da coltello inferte a Melania si trovano sulla zona toracica, è quasi impossibile sia stata sganciata e portata via durante lo staging in quanto si sarebbero sicuramente create delle zone mancanti nelle tracce ematiche oramai essiccate. Propenderei invece sull'ipotesi (sempre ammesso che Melania l'avesse al collo quel pomeriggio) che sia stata sganciata in modo più o meno delicato prima dell'omicidio.

Tiziana ha evidenziato che nelle foto pubblicate da Massimo, Melania non indossa orecchini. Tuttavia ho trovato diverse foto della donna con orecchini, anche vistosi, a pendaglio (chiaramente non so dire se con clips o aghi passanti).

Le ipotesi riguardo agli orecchini sono due: o Parolisi, ed eventualmente i Rea, hanno riconosciuto quegli orecchini come appartenenti a Melania (e quindi se non vengono citati tra i reperti sui quali è stato trovato DNA estraneo vuol dire che se li è tolti Melania da sola); oppure sono orecchini non appartenenti a Melania in vita e quindi come è possibile escludere che possano essere di una probabile assassina donna o di un complice (in tal caso magari sarebbe possibile disporre del DNA dell'omicida)?

Nell'ordinanza GIP Teramo, il giudice (influenzato sicuramente da quanto scritto nella richiesta dei PM) si lascia andare a ricostruzioni fantasiose in merito ad orecchini che volano via con traiettorie ben precise (per uno di questi, ma l'altro?) e che si sfilano da soli (e di nuovo non si parla di che tipo di fermo). Questo a mio parere può voler dire che è stato appurato appartenessero a Melania. Sono comunque ipotesi del GIP e dei PM, perché a quanto sembra Tagliabracci non parla di ferite o ematomi ai lobi delle orecchie come ci si sarebbe dovuti aspettare nel caso gli orecchini si siano sfilati durante la dinamica dell'omicidio.

Continua ......

LucaP ha detto...

.... Continua

Facendo seguito a quanto detto prima io propenderei sul fatto che sia stata Melania a togliersi da sola sia l'eventuale collanina sia gli orecchini.

Lasciando, purtroppo perché in assenza di dati sicuri, volare un po' la fantasia, proviamo ad immaginarci Melania davanti alla sua assassina che, per restare in tema, assumiamo essere un'amante (o ex o autonominatasi) di Salvatore.
Melania si trova con i pantaloni e gli slip abbassati (per me o per impedirle di muoversi agevolmente od anche per umiliarla; sembra sia stato escluso che M abbia urinato nelle vicinanze, ma non sappiamo assolutamente quali strumenti di indagine scientifica siano stati utilizzati per determinare tale assunto investigativo).
Riprendendo quindi quanto scritto da altri, è possibile che l'assassina, presa dalla dinamica degli eventi (che non saranno stati sicuramente pacifici) abbia intimato, minacciandola anche con il coltello, di togliersi tutti quegli oggetti simbolici che per lei significavano un tradimento nei suoi confronti da parte di Salvatore (che quindi continuava ancora ad essere amato dalla moglie)?
Potrebbe essere che Melania abbia prima acconsentito, togliendosi gli orecchini e gettandoli a terra, sfilandosi la collana, ma che giunta agli anelli abbia detto no, basta? E che quindi in seguito a ciò sia scattato l'impulso omicida?

Allora che, passata la furia omicida, cessati i colpi, l'assassina abbia (con le mani insanguinate) sfilato l'anello di fidanzamento e non sia riuscita a fare altrettanto con la fede (o perché Melania, ancora viva sebbene agonizzante, abbia in qualche modo reagito, o perché accortasi di lasciare troppo tracce sul cadavere, o perché un eventuale complice le abbia detto "ma cosa fai! sei impazzita! filiamo via ....)?

Sono mere e semplici elucubrazioni basate su nulla di concreto, ma sicuramente gli orecchini, come l'anello e come la collana , sicuramente hanno un loro significato nella dinamica degli eventi. Non credo che sulla base di questi elementi si possa risalire all'omicida, ma in qualche modo forse possono permettono di tracciarne un possibile profilo (che nell'ipotesi fatta ben rientra nel tema dell'articolo pubblicato da Massimo).

Ciao

Manlio Tummolo ha detto...

Ma, scusatemi tanto se vado fuori da queste preziose ipotesi, delle nove ore di "intervista" alla signorina caporale con l'alibi di ferro, è trapelato qualcosa, o tutto è custodito come segreto di Stato, a differenza del resto ? Noto ancora una volta come il celebre principio di Orwell (tutti gli uomini sono uguali, ma vi è qualcuno "più uguale" degli altri) sia largamente applicato nelle Procure italiane. Anche ora, le gelosia vale per tutte le donne, da Rina Fort a Sabrina Misseri, ma per quelle in uniforme, la gelosia non raggiunge mai livelli di omicidio. E poi, ha un "alibi di ferro"...

Anonimo ha detto...

http://www.mondonews24.com/wp-content/uploads/Melania-Rea-festini-hard.jpg

Spiace dover insistere ma sembra che in questa foto al polso sinistro Melania non porti un braccialetto, sbagliero' a me sembra un orologio.
Se non sono mai stati trovati orologi e se Parolisi ben sapeva che Melania ne portasse perche' ha denunciato solo la sparizione della catenina???
Forse, fantasticando, perche' ben sapendo che l'orologio era il centro della disputa e dell'appuntamento trappola "non conosciuto da chi ha aggredito Melania" e' stato opportunamente ripreso prima di far ritrovare il corpo???
Sempre fantasticando e pensando alla tesi Ferraro non poteva essere che gli audio a sua disposizione fossero stati registrati da M. per mezzo di un casuale microregistratore inserito in un orologio???
Per questo dunque Parolisi, fantasticando, sarebbe ancora vivo??? Perche' potrebbe sbandierare altre prove che i geni del male non avrebbero ritrovato???
Se qualcuno interessato ha potuto sentire le registrazioni del Dr. Ferraro, e se sono state fatte con un orologio, ha potuto intuire che ipoteticamente, dalla direzione delle voci, era un orologio che stava registrando e di chi???
Sta di fatto che M. a me sembra che, anche dalla foto sopra nel link, invece portasse un orologio.
Si accettano smentite.
Antonello

Anonimo ha detto...

Poi magari l'hanno trovato sto benedetto orologio, io non ne trovo traccia, anche nel video del supermercato della mattina del 18/04/2011 pero', a me sembra anche se non si vede bene, che vi sia qualcosa al polso di M., anche il vezzo della posizione della mano sinistra proprio mentre entra sembra faccia pandan con un orologio, sbaglio???

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/multimedia/2011/04/30/video/melania-nel-video-la-borsa-sparita-nel-nulla-29403653/1

Antonello

Anonimo ha detto...

Antonello,
se leggi il post che ho scritto questo pomeriggio (tre post prima del tuo), vedi che ti avevo anticipato parlando di orologio, e chiamandoti anche in causa.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Era un orologio. Con cinturino a bracciale . Non e' stata denunciata la scomparsa perché sara' stato trovato a casa. I rea non avrebbero certo perso l'occasione per farci sapere dell'orologio sparito . Mi sembra un volo ma tanto tanto alto ' sta storia del microfono inserito nell'orologio...
Scusa senza offesa ma Le tue fantasie sono al di la' di ogni ragionevole logica....
Ferraro ....le registrazioni....l'orologio di Melania....
Ma daiiii. Ti direbbe Mughini

Ma

Anonimo ha detto...

Dopo aver guardato attentamente, con una lente, sono sicuro che al polso sinistro di Melamia c'era un orologio tondo, con cinturino che pare grigio, ed un bracciale a catenina.
PINO

Anonimo ha detto...

@Ma
Evidentemente scrivo arabo e non me ne accorgo, avro' scritto tre volte in un commento che stavo fantasticando, devo dedurre che non sai leggere o che sei in cattiva fede???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tiziana
grazie, non capivo, quindi ci sarebbe un bracciale con orologio di cui non si sa nulla???
Si ho letto anche quelli sopra di Massimo.
Beh finalmente qualche notizia, pensavo che M. portasse una clessidra alla fine.
Quindi non utilizzava il cellulare come orologio.
Daltronde con una borsa da 250 neuri che non avesse un orologio stonava un pochettino.
Ne piglio atto, c'e' da comprendere i perche', collanina e bracciale con orologio, bisognerebbe comprendere se ambedue fossero regali di Parolisi, se qualcosa avessero in comune.
Certo che non e' mica normale come storia.
Riguardo a Ferraro forse non si e' compreso bene di cosa si parla, il primo media che diffuse questa notizia fu' il fantasioso mondo di corsera.it, Corsini il redattore forse meritandoselo per altri articoli fu' tempestato di pressioni militari perche' non ne scrivesse piu', il giorno dopo del tso stabilito dal Csm senza lo straccio di un conforto medico l Dr.Ferraro narra che entrato nel suo ufficio, evidentemente non sapendo ancora nulla, lo trovo' gia' completamente svuotato, dopodiche' raccontando ha anche fatto riferimenti a "rosa rossa" ed organizzazioni militari infiltrate di componenti in tutto il mondo.
Antonello

Anonimo ha detto...

Riguardo alla catenina, siamo davvero sicuri che non si sia semplicemente rotta o spezzata durante la colluttazione, e che, magari calpestata da qualcuno (durante l'omicidio o anche in seguito), si trovi ancora a Ripe, solo un paio di centimetri sotto terra? Durante le indagini, che si sappia, e' stato fatto uso anche di un metal detector?

Annika

Anonimo ha detto...

Annika,
non ne siamo sicuri, certo che se è sparita, e posto che Tagliabracci dice che Ripe è il luogo della collutazione e dell'omicidio, quanto meno dovrebbero cercarla, perché la sua sparizione potrebbe avere un significato (d'altra parte gli orecchini, pur distanti l'uno dall'altro, li hanno ritrovati, come pure l'anello).
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Annika. giusta osservazione la tua. Me l'ero chiesto anche io.
del resto gli inquirenti esclusero l'omicidio ad opera di più persone perchè a parer loro non c'erano evidenti segni di collutazione sul terreno.
quindi forse il terreno era compatto e non smosso.
Me lo auguro, abbiano cercato con un metal detector.
Tabula

Anonimo ha detto...

@Antonello
Rileggiti il tuo post delle 00.....
Io non sono in mala fede ....e perche' mai scusa??
quello che tu scrivi in fantasia CHE SENSO HA ?
Fare delle ipotesi e' certo plausibile ma il tuo post delle 00 non lo classificherei proprio in questa categoria...
Ma

LucaP ha detto...

Vorrei soffermarmi su due punti relativi alla dinamica dell'omicidio e che possono essere attinenti a quanto discusso qui.

Il primo, già accennato precedentemente, è relativo alle coltellate che Melania riceve quando già si ritrova supina o comunque girata sul fianco destro. Sono tutte concentrare sulla parte alta del busto e prevalentemente sul fianco sinistro ma anche, come dice la perizia, in zona sternale.
Se Melania avesse avuto ancora al collo la collana, quasi sicuramente una di queste coltellate l'avrebbe intercettata con evidenti segni rilevabili nel corso dell'autopsia.

L'altro aspetto è relativo all'ematoma sulla fronte. La ricostruzione fatta da Tagliabracci ipotizza che l'assassino abbia agito d'impeto impugnando, in quanto destrimane, il coltello con la mano destra. Inoltre dall'esame delle ferite sembra che l'impugnatura del coltello sia stata la stessa per tutti i colpi inferti. Allora è ancora possibile che l'assassino abbia sferrato un pugno alla testa con la sinistra? Io non faccio riferimento in quanto mancino e forse dovessi usare un coltello in quel modo lo impugnerei per abitudine con la destra avendo quindi possibilità di sferrare un pugno con la sinistra. Ma un destrimane?
Se non è stato un pugno e Melania ha sbattuto la testa cadendo? Vi sono nelle vicinanze di dove è stato trovato il cadavere delle pietre grosse senza asperità (dalle foto non mi sembra)? Se ha sbattuto la testa sul tavolato in legno del camminamento a lato del chiosco o contro una pianta, non si sarebbero dovuti trovare perlomeno minuscole tracce di fibre di legno?

Mi verrebbe quindi da pensare si sia trattato proprio di un pugno ma non sferrato durante l'azione omicida bensì in un momento precedente (al Colle? al Chiosco?)

Cosa ne pensate?

Ciao

Anonimo ha detto...

@ Antonello
io ho una borsa da 250 euro e non porto l'orologio, sai perchè?
ero stufa di metterlo/toglierlo quando devo cambiare il bambino, per non graffiarlo. stessa età di Vittoria.
Inoltre, la storia del registratore dentro l'orologio, esisterà pure in commercio ma ne ho sentito poco parlare, ma che una donna abbia un modello di orologio con registratore incorporato è una fantasia alla James Bond.
Casomai l'esistenza del registratore vocale è di prassi all'interno dei cellulari.
Se vuoi attenerti al filone della registrazione di un dialogo compromettente, spero non vorrai innamorarti dell'ipotesi dell'orologio da spy/story.
Tra l'altro il cellulare è uno di quegli oggetti che sono stati presumibilmente manomessi.
Anche se io propenderei per l'ipotesi che potesse contenere assai più banalmente alcuni sms compromettenti, più che registrazioni vocali.
A proposito, il recupero degli sms del cellulare di Melania a che punto è?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Luca

il Tagliabracci collocò il colpo inferto in fronte a M. all'interno dell'azione omicidiaria e non precedentemente al fatto.
In passato discutemmo della possibilità che il colpo fosse stato inferto al fine di caricare Melania in auto.
Ma pare che per compiere un'azione del genere fossero necessarie più persone, delle quali non sono state ritrovate tracce a Ripe.
Strano comunque, in quel luogo dovrebbero esserci tracce del passaggio di più persone a prescindere dal delitto, dato che veniva adoperato come area di picnic.
Tabula

Anonimo ha detto...

LUCA
Penso anch'io che il colpo alla testa sia stato sferrato per intontire M.
Non so come abbia fatto il tagliabracci a stabilire il momento in cui è partito il colpo se lo stesso non presentava lacerazione sanguinante, ma solo contusione e relativo ematoma.
Ma io non sono un anatomopatologo.
PINO

Anonimo ha detto...

@Tabula
Per chi ha in uso una rete vi sono miriadi di videoregistratori piu' o meno camuffati, su ebay con una quarantina di euro io stesso ho acquistato un due ore di videoregistrazione e circa 200 fotografie racchiuse in una usb camuffata, tanto per sfatare questo mito delle spy story oramai superate.
Tolto quanto sopra non mi sono di certo innamorato di una fantasia che avevo premesso come tale, ho voluto fantasticare sentendo vicina l'ipotesi del Dr. Ferraro che lascia aperti spazi smisurati per altro che spy story.
Certo che se non si vogliono trovare i collegamenti capisco le critiche, sono anche poche.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tabula
Condivido il neanche piccolo dubbio dei segni di calpestio assenti a Ripe, se hanno distinto solo i segni dei pneumatici e l'impronta di donna puo' forse significare che non ci sarebbero segni di scarponi, di sicuro bisogna osservare due cose:
1) Parolisi e' un genio velocissimo che ama baciare in bocca le sue vittime dopo averle sposate e prima di accoltellarle, tramutatosiimmediatamente in stolto ha suscitato e calamitato le invidie di chi non ha certi poteri.
2) Non e' sicuro ma sembra anche abbia tradito la moglie, e qui che il genio si e' fregato.
Antonello

Anonimo ha detto...

@ANtonello.
Non è che non voglia vedere i collegamenti, io stessa ho voluto riproporre più volte l'attenzione su quel che aveva da dire il magistrato Ferraro, che a mio avviso andava perlomeno ascoltato.
è che l'orologio di Melania, se era un orologio e non un bracciale, è uno di quei tipici oggettini leziosi che al massimo se proprio ce la fanno segnano l'ora, e bisogna pure ringraziarli.
Non vedo perchè condire di inutili voli pindarici un fatto che potrebbe essere più semplicemente spiegato
una semplicissima e banale registrazione vocale tramite cellulare ti farebbe proprio schifo?
La cancellazione di sms compromettenti non ti è già sufficiente?
Vogliamo proprio sminuire l'impegno che in tanti stiamo mettendo scervellandoci per trovare la via più semplice, buttandola in vacca favoleggiando di chiavette usb nella falsa collana pegno d'amore, liquido paralizzante nell'anello, e orologi-fotocamera registratori?
Antonello, tu sei una persona molto intelligente il tuo apporto è prezioso e ti riconosco molti meriti, ma certe volte mi fai davvero cascare le braccia.
Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
Comincio a non capire nemmeno te, l'esempio della chiavetta usb era unicamente un esempio per sfatare il mito della spy story che non esiste piu', come diceva l'esempio, il microregistratore inserito nell'orologio era appunto una fantasia che ho premesso come tale e che legavo, come un palloncino all'ipotesi Ferraro non senza motivo.
Il Dr. Ferraro sarebbe in possesso di ben 40 registrazioni audio di incontri satanici di sesso e droga, si suppone quindi che di certo non possano essere stati effettuati con cellulari, se posso essere sarcastico non penso neppure che il D. Ferraro in persona abbia partecipato con un Kenwood perla nera, se ci vogliamo pensare un attimo, giusto per comprendere le tue critiche, chi e con che diavoleria pensi possano essere state registrate quelle cataste di orgasmi incocainati??? Una troupe di Tinto Brass in estemporanea prestazione??? Forse non ci capiamo, mi sembra che solo te Tabula, ed Ma, parliate di una ipotesi, quando ho specificato alla noia che erano fantasie, ed allora perche non pigliarle per come sono state da me premesse senza dimenticare che Ferraro avanza una tesi ricolma di microspie e spy story???
In un commento sfuggito ai lettori di giornalismo un'amica del Dr. Ferraro raccontava le vicissitudini del povero Magistrato e riferi' che lui stesso gli confido' che cio' che avrebbe reso pubblico non era nemmeno un decimo di quanto aveva indagato, parlava di Cia, di Rose Rosse "non passionali", di controllo della mente e di un progetto specifico americano, di ketamina e mille altre fantasticherie.
Per quanto sopra ed in sola relazione a questa ipotesi e' cosi' lontano dalla realta' fantasticare su un orologio contenitore???
Preso atto che ipotizzare e' diverso da fantasticare.
Antonello

Anonimo ha detto...

Allora Melania , che non aveva mai incontrato Ferraro, ha un orologio e fors'anche un anello dotati di videoregistratore. Prende appuntamento con gli alieni a CSM : la roulotte arrugginita e' effettivamente una navicella camuffata. Giunge a Ripe con il teletrasporto....
Mi fermo qui
Si rende noto che ipotizzare significa tenere conto di alcuni dati certi e fantasticare significa escluderli. Non e' difficile...
Ma

Anonimo ha detto...

Alle signore del forum: vi e' mai capitato di uscire di casa per la seconda volta nella giornata senza cambiarvi, e di sentirvi all'improvviso a disagio o impacciate a causa di quello stesso abbigliamento indossato nell'uscita precedente con estrema nonchalance?

Nelle foto pubblicate da Massimo in fondo all'articolo, Melania appare vestita e accessoriata per diverse occasioni (una passeggiata, le spese, quella che sembra una cena). Ora, sappiamo che per una semplice gita di un'oretta alle altalene Melania ha preferito lasciare la borsa a casa. Ma se, dato il ritmo serrato della giornata, solo in macchina e gia' alla volta di CSM si fosse accorta di indossare ancora tutta la parure di gioielli della mattina? E se li avesse ritenuti, come la borsa, eccessivi, fastidiosi e fuori luogo? Essendo gia' fuori casa, e non avendo la borsa dove riporli, che farne? Magari avrebbe potuto sfilarseli ed esserseli messi momentaneamente in tasca (dalla quale poi sarebbero caduti durante l'attacco). Si spiegherebbero cosi' sia l'ordine sparso dei vari gioielli sul terreno e non addosso alla vittima, sia la mancanza di segni di lacerazione ai lobi e di tagli/escoriazioni da catenina intorno al collo.

Annika

Anonimo ha detto...

sì annika, mi è capitato.
ma quando levo un anello che per me ha valore, una catenina che per me ha un valore, non li infilo in tasca a casaccio, ma li fermo insieme con un elastico, li metto in una tasca con zip, dalla quale mi assicuro sia difficile io possa perderli.
Al massimo potrei mettere la collana nella tasca dei jeans, se quel giorno ho indossato jeans aderenti è difficile perderla.

Però con un anello per me così prezioso, non lo farei mai.

Naturalmente escludo solo me stessa: non è detto che altre donne non lo farebbero.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Antonello
Ferraro è un magistrato che conduceva un'indagine, e che quest'ultima sia fondata o meno gli strumenti per condurla giustificano l'uso di microspie e registratori vocali o quant'altro sia in dotazione ad un magistrato o voglia procurarsi.
La signora Carmela Rea, nemmeno lo conosceva. Era una casalinga, non un magistrato: il suo campo di indagine si riferiva esclusivamente ai tradimenti perpetrati dal marito a suo danno. Questo non toglie sia possibile che a tale scopo si fornisse di materiale di spionaggio sofisticato ordinato via internet, e che in questo modo abbia potuto scoprire qualcosa che non avrebbe dovuto sapere, per carità, tutto è possibile nella vita, ma nella perquisizioni in casa Parolisi non si parlò di cimici o apparecchiature strane da spionaggio nascoste.
Molto più semplicemente e banalmente, il marito era stato abbastanza fesso da chiamare la moglie con il cellulare dedicato alla propria amante, e da lì Melania aveva scoperto tutto.
Se proprio vogliamo ipotizzare che M. abbia scoperto qualcosa, piuttosto vorrei sapere se quella famosa foto molto compromettente per alcuni appartenenti alla caserma trovata nel computer a casa Rea, di cui nessuno ha più parlato e gli inquirenti si guardano bene dal farlo, potesse essere il famoso segreto che Melania aveva scoperto.
Tabula

Anonimo ha detto...

Mi ricollego a quanto ha ricordato tabula della foto trovata sul pc a casa Rea : inizialmente avevo capito fossero foto un po' easy di Ludovica. Se invece si trattasse di altro e presumibilmente qualcosa di hot...mi ricollegherei a quello che ha ipotizzato Wide sulla promiscuità sessuale e le sue conseguenze..
Ma

Anonimo ha detto...

Tabula
non mi ricordo si fosse parlato di foto compromettenti per alcuni appartenenti alla caserma. Quando è emerso questo dato?
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Ma
penso che esista una differenza fra il fantasticare premettendolo e il fantasticare con sarcasmo per escludere qualcosa che solo tu supponi.
Non e' difficile nemmeno riuscire a leggere se proprio non si riesce ad immaginare una fantasia senza appunto legarla a dati certi credendola pacchianamente ipotesi, come per l'altro ci sta scrivendo da tre ore lo sfortunato interlocutore di turno.
Ma se vogliamo proprio scomodare gli alieni:
1) Il Dr. Ferraro e' un magistrato oggettivo od un ufo a due gambe???
2) E' un dato oggettivo che ha portato avanti una indagine particolare su ambienti militari e che sarebbe in possesso di 40 registrazioni audio di incontri multipartecipati con sesso e droga o la sua e' un'avversione da bambino per i militari tout court perche' gli fregavano le caramelle???
3) Che livello toccava l'indagine del Dr. Ferraro??? Fino alla navicella spaziale madre???
4) La Cia e le rose rosse vanno sempre di pari passo o solo se spariscono dei fili logici???
5) E' normale che per tre ore un magistrato abbia riferito su un incontro fra due persone che manco lo riguardavano???
6) E' da pianeta alieno un tso decretato da nessun medico???
7) E se poi due perizie dimostrano la sanita' di mente dello sfortunato non dovrebbe essere reimpiantato, con scuse e danni???
8) Visto lo scenario inquietante, ripeto, e' da paradiso dei bimbi "FANTASTICARE" di un orologio che sparisce da una scena del delitto se dobbiamo collegare quel delitto all'IPOTESI del Dr. Ferraro???
E si che di dati oggettivi per IPOTIZZARE non ve ne sono molti ma e' anche vero che ci si ostina a veder capre e cavoli dove non ci sono, perche' nessuno ha mai scritto che la volonta' sarebbe quella di IPOTIZZARE, cosa e termine ben diverso dal FANTASTICARE.
Spero di non dover fare i disegnini multilingue.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello
1) ferraro e' un magistrato
2) ha fatto un ' indagine sulle caserme di cui ne' io ne' te conosciamo i contenuti
3) il livello ...come sopra
4) CIA rose rosse segue il livello
5) ha chiesto lui di essere ascoltato e quello che ha detto non lo sappiamo .
6) il Tso puo' essere proposto solo da uno psichiatra quindi quello che scrivi non lo capisco. O c'e stato o non c'e stato
7) ti rimando al post di Wide che e' un medico sul TSO . E vedrai che il concetto sanita' mentale non c'entra nulla.
Per il reintegro dello stesso rivolgiti al CSM che lo ha sospeso : io non conosco i motivi dell'allontanamento se non le solite cose di 3 e 4 mano
Last but not least : secondo me Melania Rea e il suo omicidio NON c'azzecca nulla con 'sta storia. (A sentire Ferraro anche Yara ed altri omicidi farebbero parte dello
stesso giro ). Tu sei convinto del contrario ?Va bene.
Io non sono nessuno per impedirtelo . Solo che alcune cose che tu scrivi sono un po' troppo FANTASIOSE ...sempre secondo me.
Ma

Anonimo ha detto...

@Tabula
Lo so, anche a me l'idea di un anello di valore in tasca sembra improbabile. Per quanto riguarda gli orecchini, non sappiamo neanche se fossero d'oro o di bigiotteria. La
possibilita' che se li sia tolti e messi in tasca lei stessa spiegherebbe anche il loro ritrovamento a distanza di 4 metri l'uno dall'altro (caduti dalla tasca) e la mancanza di ferite ai lobi.

Annika

Anonimo ha detto...

@annika
una donna potrebbe infilarsi in tasca degli orecchini di bigiotteria, magari anche una collana se i jeans sono stretti così come in tante foto li indossava Melania, ma l'anello?
Secondo me o nella tua ipotesi rientra tutto, o non rientra niente.
O Melania si è levata tutti gli ammennicoli vari che indossava, li ha messi in tasca, e durante l'omicidio sono volati fuori, oppure non riesco a credere all'ipotesi che gli orecchini fossero in tasca la collana anche e l'anello sia volato via, delle due l'una.
Tabula

LucaP ha detto...

Ho ricontrollato tra le immagini disponibili di Melania su Google e ne ho trovate diverse dove la donna indossa orecchini molto grandi a forma di anello ed anche con pendagli. Ve ne è poi una dove gli anelli sembrano di diametro più piccolo e forse non proprio di bigiotteria.

Considerata la tipologia di orecchini credo che non fossero con ago passante nel lobo (le donne mi correggano se sbaglio; credo sia troppo grande il ricschio di strapparsi i lobi stessi). In ogni caso per poter "volare" via entrambi durante l'aggressione avrebbero dovuto essere rimasti impigliati nelle mani di Melania o dell'assassino con la conseguenza che si sarebbe comunque creata una piccola ferita sui lobi.
Propendo quindi sull'ipotesi che se li sia tolti lei, ma non per metterli in tasca, bensì per poi gettarli a terra ("prenditeli se proprio li vuoi ....!").
Il perchè l'assassino non se li sia portati via non lo so. Suppongo al massimo che l'oscurità (non credo Melania sia stata assassinata nell'orario indicato dai PM bensì più tardi quando ormai le vedette avevano smontato, altrimenti avrebbero visto la macchina) e la concitazione degli eventi abbiano impedito all'assassino di cercarli.
La collana, ammesso la portasse al collo, credo se la sia sfilata prima e sia stata portata via, altrimenti gli inquirenti l'avrebbero sicuramente trovata.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Tabula 17:18
forse dalla tasca è volato via tutto ma solo la collana era chiaramente visibile sul terreno ed è stata portata via dall'assasino/a/i/e
MarcoPD

Anonimo ha detto...

@Tabula post 15.02
@Tiziana post 15.52
@LucaP post 17.25

Vi ringrazio per avermi fatto riflettere sul simbolismo della collana, che io avevo frettolosamente e superficialmente liquidato, non essendo proprio amante di preziosi e monili che testimoniano materialmente il senso di appartenenza sentimentale.

Invece vorrei riconsiderare l’importanza di questo oggetto per Melania, e in particolare della medaglietta che mi sembra ricordare avesse inciso sul retro il nome SALVATORE, mentre quella di Parolisi aveva il nome di Melania (da Quarto Grado o Estate in diretta?). Così come la fede, che naturalmente aveva il nome di SALVATORE e la data del matrimonio (ordinanza Teramo pag. 9).

E dunque anche l’importanza di questi oggetti per il SI che ipotizziamo, come ha ben descritto Massimo, amante o auto-denominatasi tale.

A questo punto personalmente concorderei con LucaP, con il quale mi complimento per la capacità di delineare ipotesi allo stesso tempo logiche e fantasiose, con queste varianti:

a Melania viene intimato di spogliarsi degli abiti e dei preziosi. La collana viene trattenuta dal SI, gli orecchini, che non hanno lo stesso significato simbolico, gettati. L’anello viene fatto sfilare per arrivare alla fede, che il SI non riesce a togliere (ma rimarranno tracce femminili sotto l’unghia dell’anulare sinistro di Melania) per i motivi già ipotizzati da LucaP (gonfiore del dito, Melania si ribella, una terza persona presente la invita a desistere?).

Ciao
Pamba

Anonimo ha detto...

L'anulare di Melania non poteva essere gonfio, almeno non nella fase di depistaggio. Il gonfiore e' dovuto alla ritenzione dei liquidi e ad un abbondante afflusso sanguineo. Ma Melania e' morta dissanguata! Se una cosa e' praticamente certa, scusatemi la crudezza, e' che Melania da morta fosse "sgonfia".

Il SI, se e' anche l'autore (o uno degli autori) del depistaggio, di simboli ne sa qualcosina. Dovrebbe quindi sapere che una fede nuziale, che tra l'altro porta incisi nome e data dell'unione eterna, e che simboleggia il cerchio perpetuo, e' l'emblema ultimo della continuita', del rinascere e del ricrearsi, e che il cerchio delimita la zona di confine tra la coppia unitasi, all'interno, e il resto del mondo, all'esterno. Diciamo pero' che il SI tutto questo, e molto altro ancora, non lo sapesse. Ma doveva pur immaginare che una fede rappresenta molto di piu' di un ciondolo. Qualcuno ha scritto che quel ciondolo l'ex-amante doveva averlo notato appeso al collo di Salvatore, ed averlo preso da Melania in quanto si trattava dell'altra "meta'". Ma perche' fissarsi sul ciondolo? Salvatore non portava ANCHE E SOPRATTUTTO la fede nuziale? E non e' proprio il matrimonio l'ostacolo ultimo di un'amante?

Annika

Anonimo ha detto...

hai ragione annika.
Ho interpretato il lasciare la fede poichè P. non nascondeva il matrimonio alle sue amanti, casomai poteva nascondere il fatto che questo matrimonio bene o male stesse a galla. Che data aveva incisa la collana?
Dato che ti occupi di simboli, potresti darci una breve lettura dei simboli presenti sul luogo del delitto,a tuo parere?
Tabula

Alessandro ha detto...

questa è una foto di Sonia qualche tempo fa...il profilo di Facebook esiste ancora

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=147340452009406&set=a.101130803297038.1825.100002003554446&type=1&theater

Anonimo ha detto...

ho visto la foto, Alessandro.
Una ragazza abbastanza graziosa.
A che scopo l'hai messa in evidenza?

Tabula

LucaP ha detto...

Se per questo vi è anche questa immagine:
http://www.crimescene.altervista.org/Sonia%20Viviani.jpg

Credo che Alessandro abbia fatto considerazioni analoghe alle mie evidenziando il fatto che Sonia non è sempre stata così paffutella e bolsa come appare nelle interviste TV.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca
in questa foto è molto più affascinante.
Però non si può correre il rischio di dire che una donna che mette su qualche kg debba necessariamente vedere aumentare i sospetti a proprio carico..
La questione peso-forma in sè non è dirimente.
E' per questo che domando a che scopo mettere il punto sul fatto che sonia in passato fosse più piacevole esteticamente.

A parte il fatto che Melania sarebbe stata comunque molto più bella, anche a pari peso.

Tabula

LucaP ha detto...

Se hai letto attentamente i miei precedenti commenti, ti sarai accorta che per SV al massimo ipotizzo un qualche ruolo di link tra Melania e la/le persona/e che Melania ha poi incontrato e che l'hanno uccisa.

L'evidenziare il fatto che mentre prima Melania era decisamente cicciottella ma negli ultimi tempi era sensibilmente dimagrita (mi fanno ridere le iptesi di anoressia della madre) ed effettivamente in alcune foto appare molto più bella (perlomeno per i canoni estetici ora di moda), ma per Sonia sembra essere accaduto il contrario (senza mai essere bella, intendiamoci), vuole al massimo dire che non è da escludere una certa forma di invidia/gelosia di Sonia nei confronti di Melania (anche la descrizione falsa dell'idillio tra S e M, come detto da qualcuno, sembrerebbe essere stata fatta anche per nascondere tale invidia/gelosia).

Se poi questo possa avere un qualche significato nella dinamica degli eventi, non so assolutamente dirlo. Sicuramente è l'ennesima stonatura del personaggio.

Ciao

Anonimo ha detto...

ciao Luca.
Ieri ho sostenuto la stessa tesi, rifacendomi anche a quel particolare riferito da Parolisi del marito di Sonia che mise una mano sul ginocchio di Melania, sono stata duramente attaccata e mi è stato detto che stavo accusando una persona intorno alla quale sicuramente gli inquirenti avranno già fatto approfondite analisi escludendone il coinvolgimento nella dinamica delittuale.
Dato che io personalmente, che sono nessuno, non ho elementi a conferma nè a smentita delle eventuali già avvenute indagini intorno a questa persona, mi è stato consigliato di tacere sull'argomento e di cercare di essere garantista nei confronti di questa donna.

Quindi, a questo punto non saprei esattamente cosa risponderti.
In un'ottica garantista, dovrei risponderti quel che ti ho risposto, ovvero che l'imbruttimento di una donna non ne pregiudica necessariamente la posizione nei confronti della vittima di un delitto,
in un'ottica di coerenza con i miei dubbi riguardo al ruolo di questa donna, sia riguardo le stranezze avvenute telefonicamente nella giornata del delitto, sia riguardo le stranezze delle sue dichiarazioni, sia dando per buono, e mi è stato ribadito che potrebbe non esserlo, l'accenno di Parolisi alla mano del marito della signora sulla gamba di M., ti direi che sì, in effetti è possibile che il contemporaneo vedersi sfiorire in relazione alle attenzioni del proprio marito verso una donna più attraente, potrebbe essere molto fastidioso. Bisogna vedere poi fino a che punto possa esserlo stato, fastidioso.

Tabula

Anonimo ha detto...

Che una donna dimagrisca drasticamente a soli un anno e mezzo da un parto, soprattutto il primo parto, stona un po'. 20kg sono davvero tantissimi, ma comunque...

@ Tabula
Se i tagli dovessero realmente corrispondere ai simboli specifici descritti nell'ordinanza, eccone una possibile spiegazione scheletrica.

1. Coscia sinistra: la svastica e' un simbolo antichissimo, usato da svariate culture fin dalla notte dei tempi - ha assunto connotati orrifici solo con Hitler. Sanscrito per "buona fortuna", simboleggia sole e fuoco. Nel culto massonico di Osiride rappresenta il viaggio del sole nel cielo.

2. Coscia destra: la croce di Gerusalemme e' il simbolo cristiano delle crociate. Nel culto alchemico di Iside, invece, le 4 croci piccole simboleggiano i gradi di crescita spirituale dell'adepto, mentre la croce centrale si forma a purificazione completata. La croce e' completata al centro da una rosa che sboccia lentamente (simbolo femminile), e tutt'intorno da un triangolo equilatero, che cresce dal basso verso l'alto fino a racchiudere la croce ad iniziazione raggiunta (simbolo del fuoco racchiuso nell'alchimista stesso).

3. Ventre: la croce di Sant'Andrea e' anch'essa un simbolo cristiano. I primi cristiani in particolare la ritennero idonea a rappresentare l'immagine di Cristo in quanto emblema del sole.

Ora, tra le gambe di Melania non e' stato trovato l'accendino? Creerebbe, sempre ipoteticamente, il quarto fuoco o sole, e il quarto apice di una grande croce, con al centro si puo' solo immaginare cosa come simbolo femminile. Ma anche le tre croci incise da sole formano un triangolo, figura geometrica dal simbolismo svariato (piramide, il fuoco alchemico, unita' e trinita', interezza, verita'...)

Ciao

Annika

LucaP ha detto...

@ Annika

Che lo staging sia stato operato da qualcuno che aveva conoscenza di simbologie esoteriche mi sembra probabile (ma è talmente pieno di gente dedita o semplicemente attirata da tali pratiche). Che tale simbologia nel caso di Melania significhi qualcosa di utile alle indagini lo escluderei perché altrimenti non avrebbe alcun significato mescolare tali indizi con la siringa ed il laccio emostatico (passi la siringa conficcata nel petto a mo' di lancia nel costato di Cristo, ma il laccio emostatico è veramente di troppo, come forse le salviettine di cui non si è saputo più nulla).

Mancano inoltre altri indizi che avrebbero condotto con maggior vigore verso una pista satanica (p.e. intorno al corpo non è stato ritrovato nulla che faccia pensare ad una qualche sorta di rito).

Secondo me, anche lo staging è opera di un pasticcione (che però non ha remore ad avvicinarsi ed oltraggiare un cadavere magari nelle prime ore dell'alba), non contiene alcun indizio che possa far cadere la colpa sul marito (quindi non sapeva delle lacune nelle testimonianze di Parolisi, secondo me escludendo molti dei famosi sospettabili), non fa pensare ad un ladro (oggetti anche di valore non portati via), tende al massimo a nascondere la vera natura impulsiva ed improvvisa dell'omicidio cercando di darne un qualche recondito significato.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Annika..
non so da quanto tu segua il blog, Massimo già scrisse un post di riferimento che trattava dei simboli sul corpo e sebbene non l'abbia recentemente riletto, mi colpì molto e mi colpiscono molto le coincidenze con quello che tu stessa scrivi.
Non so a che livello tu abbia a che fare con lo studio dei simboli.
Quel che mi verrebbe da dire, è che se sono vere le cose che hai scritto, quelli sul corpo non sembrano affatto simboli casuali.
A questo punto e sulla base delle conoscenze che ci metti a disposizione, non sembra molto strano che un balordo qualsiasi che si accinga a sfregiare il corpo della vittima allo scopo di depistare, azzecchi la simbologia inserendola casualmente in un quadro perfettamente compatibile con un omicidio di tipo rituale?

L'interrogativo che mi e ti sto ponendo assai confusamente, è se in base a quanto visibile, i segni incisi siano sufficienti e necessari a rientrare nella simbologia da te esplicata, o se ne esistano ulteriori in più, che possano far pensare che le corrispondenze di significato siano casuali?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Luca
Il fatto che io abbia delle lacune in questo campo è irrilevante, perchè se mi stai dicendo che la conoscenza della simbologia esoterica appartiene ad un bagaglio culturale se non comune, molto diffuso, ne prendo atto.

- chi ha lasciato quei segni, essendo una persona con una certa conoscenza della simbologia esoterica, secondo te avrebbe semplicemente approfittato della circostanza che M. avesse i pantaloni già calati, per inserire quei simboli depistanti?

- dato si è escluso che Melania avesse urinato nei pressi del luogo dell'omicidio, dato che sul corpo della stessa sono state trovate un certo numero di differenti dna maschili, è completamente escludibile che sia stata forzata ad abbassarsi i pantaloni esattamente allo scopo di usare il suo corpo per tracciare quei ben determinati segni?

Tabula

Anonimo ha detto...

Leggo il blog con grande interesse dalla meta' di agosto. Avevo letto l'articolo di Massimo e, proprio partendo dalle croci descritte nel suo articolo ho potuto fornirne un possibile significato. Il problema pero' e' che esistono decine e decine di croci, ognuna col suo simbolismo, uso e storia, e purtroppo basta una sola linea a cambiare tipo di croce. Per esempio, la stessa svastica puo' essere orientata in senso orario o, capovolta su se stessa, in senso antiorario. E se si inclina la croce uncinata (le linee verticali, pur restando parallele tra loro, diventano oblique), o se vi si aggiunge un braccio orizzontale, si ottiene la croce massonica di salem. Insomma, ho basato la mia lettura realmente sterile e semplicistica esclusivamente partendo dal presupposto che le tre croci descritte nell'ordinanza, e poi discusse da Massimo, corrispondessero perfettamente ai tagli sul corpo di Melania. Se pero' nell'ordinanza ne fosse stata data una descrizione solo approssimativa e si dovesse trattare di altro, allora non saprei.

Annika

LucaP ha detto...

@ Tabula

Non ho mai detto tu abbia lacune in quel campo, anzi ammetto la mia quasi totale ignoranza.

Ritengo solamente che gli indizi lasciati durante lo staging siano da un lato un po' contraddittori e ridondanti (simbologia esoterica con siringa, laccio emostatico e salviettine) dall'altro un po' lacunosi. Se difatti si fosse voluto far sembrare la scena dell'omicidio quella di un rito satanico, mi sarei aspettato qualcosa in più oltre ai simboli sul corpo (da profano penso però per esempio a qualcosa da far pensare ad un cerchio magico, ad un uso del sangue di Melania, a resti di cera e candele ...).

Dicendo che è pieno di gente dedita ed attratta da tali pratiche volevo solamente significare che probabilmente l'autore dello staging poteva conoscere il significato dei simboli ed una loro possibile disposizione (recuperandoli magari su internet), ma allo stesso tempo escludevo che fosse un vero e proprio satanista.

Ritengo invece probabile che gli assassini (penso fossero almeno due persone la mattina del 20, perlomeno per farsi coraggio) siano tornati sul posto per riportarvi il cellulare e riaccenderlo (in modo da accelerare il ritrovamento e comunque per motivi a loro importanti), in quanto mi è venuto il sospetto che lo stesso cellulare sia rimasto da qualche altra parte (p.e. sulla macchina degli assassini) ed intorno alle 19.10 del 18/04 spento dopo aver avuto modo di cancellare quanto vi poteva essere di compromettente.

Se difatti supponiamo, come i PM di Ascoli, che l'omicidio sia avvenuto prima di quell'ora, ne conseguirebbe che gli assassini si sono fermati al chiosco a lungo dopo aver commesso il delitto e per di più con il cellulare che squillava in continuazione con una suoneria assordante (soprattutto in un bosco), cosa che per me appare inverosimile. Come lo sarebbe altrettanto ipotizzare siano tornati sul luogo alle 19.10 del 18/04 per spegnerlo (in quanto sembra sia accertato sia stato spento a quell'ora).

Questa difatti è una delle cose che finora è stata poco o per niente analizzata. Chi avrebbe potuto spegnere il cellulare alle 19.10 se fosse sempre rimasto vicino al cadavere? (altra domanda che si dovrebbero porre Biscotti e Gentile per smontare l'ipotesi dei PM). Le celle agganciate dalle chiamate in arrivo sembra anche possano indicare che il cellulare non si trovasse al Chiosco ma in una località a più bassa quota ma pur sempre nelle vicinanze (perlomeno sino alle 19.10) come ho già scritto.

Se quindi è stato riportato e riacceso, questa cosa deve per forza avere un significato. E quindi lo staging assume un rilevanza secondaria.

Qualcuno potrebbe obiettare che l'omicidio sia stato compiuto proprio alle 19.00 (dopo la fine del turno delle vedette). Ma allora Melania sino all'incirca a quell'ora avrebbe dovuto trovarsi in condizioni tali da non farle sospettare di essere in pericolo di vita. E allora perché non rispondere perlomeno ad una delle 30 e più chiamate in arrivo? Se in qualche modo tenuta sotto minaccia, quale motivo avrebbero avuto i sequestratori per non spegnere, o farle spegnere, il cellulare (credo sia sufficientemente noto che un cellulare può essere localizzato)?

Se qualcuno ha delle ipotesi alternative, è gradito il suo commento.

Ciao

LucaP ha detto...

Riprendo il tema del commento precedente perché era qualcosa che mi girava per la testa senza che mi potessi accorgere veramente della sua presenza.

Bisogna prima di tutto rileggere interamente le Ordinanze e la memoria difensiva.

Dalle 14.53.24 alle 19.10.16 del 18/04 il cellulare di Melania riceve 32 chiamate senza risposta, poi più niente. Da qualche parte sono sicuro sia stato scritto in modo ufficiale che il telefono da quel momento viene spento (se qualcuno può aiutarmi), ma non l'ho più trovato.

In ogni caso viene riacceso la mattina del 20 come si deduce dall'Ordinanza GIP Teramo

"[....]
se questi sia lo stesso che, intorno alle ore 07.00 del mattino del 20 aprile, ha acceso il telefono cellulare, determinando lo "scaricamento" del traffico dati [vale a dire la registrazione delle chiamate e degli sms in entrata rimasti in sospeso]
[......]


Un cellulare va in stand-by a seconda delle impostazioni, ma sicuramente non si spegne da solo se non a batteria esausta (ed il mattino del 20 la batteria era ancora sicuramente carica). Se in stand-by, quando arriva una chiamata si riattiva. Quindi, anche se non troviamo da nessuna parte scritto che è stato spento, è assolutamente certo che qualcuno in un momento molto prossimo alle 19.10 lo spegne fisicamente.

Se il cellulare è sempre rimasto vicino al cadavere, o il delitto è stato compiuto in un momento prossimo alle 19.00 ed allora non si capisce perché o Melania non abbia risposto perlomeno ad una delle 32 chiamate o gli assassini non lo abbiano spento (per non correre il rischio di essere localizzati) o non lo abbia spento la stessa Melania (magari sotto minaccia), oppure deve essere rimasto in un posto lontano dal Chiosco fintanto che, a memoria cancellata, è stato spento.

Nel caso il delitto sia stato invece compiuto dopo le 19 del 18/04 si possono ugualmente fare analoghe considerazioni in quanto non è comprensibile perché non sia stato spento prima.

Come già detto prima non è verosimile che l'assassino(i) sia tornato sul luogo del delitto per spegnere il telefono (correndo ulteriori rischi) o si sia attardato sullo stesso luogo a lungo dopo aver ucciso Melania.

Secondo me pare più verosimile sia rimasto nelle mani dell'assassino(i) sino alla mattina del 20, quando lo stesso(i) lo ha riportato al Chiosco e riacceso.

Agli inizi la Procura di Ascoli aveva ipotizzato che il telefono fosse rimasto in un punto dove non vi era presenza di campo (improvvisa e così a lungo), ma i risultati dei test condotti dimostrano che in qualsiasi arte intorno al chiosco vi è segnale proveniente da una o più celle. Ed in ogni caso vi assicuro che se un cellulare rimane per più di un giorno all'aperto (e con temperatura bassa) in assenza di campo, la batteria crolla a terra.

LucaP ha detto...

Le considerazioni sopra riportate cosa comportano:
- che quasi sicuramente le persone presenti a CSM nella seconda metà del pomeriggio del 18 non possono essere gli assassini (avrebbero rischiato di tenere il cellulare acceso nel bagagliaio della macchina?)
- se anche si ipotizza che una di queste persone possa essere andata in un certo momento del pomeriggio a recuperare il cellulare in un posto nascosto (Colle San Giacomo?) per poi portarlo al Chiosco, sarebbero stati troppo grossi i rischi di incontrare qualcuno intento alle ricerche e dover fornire spiegazioni difficili
- al massimo si potrebbe cercare se qualcuno fra di essi si sia assentato dal colle sufficientemente a lungo all'incirca intorno alle 19 (è vero che gli orari coincidono, ma Parolisi se ne va via con i Carabinieri)
- è molto più probabile che il cellulare ce l'avesse qualcuno che non ha avuto nulla a che fare con le ricerche
- se il cellulare è stato riportato al Chiosco il 20 e riacceso ci deve essere un significato ben preciso

Ciao

Anonimo ha detto...

Luca P
credo non sia mai stato detto che il telefono fosse stato spento. Come scrivi alla fine del tuo commento, quello che si disse era che il telefono poteva essere rimasto senza copertura dalle ore 19 del 18/4 fino alla mattina del 20/4 (strano vero?).
A questo punto l'ipotesi più verosimile mi sembra che il telefono sia stato lasciato sul luogo del delitto fino alle 19, e poi spento nel momento in cui l'assassino è tornato per effettuare lo staging.
La mattina del 20/4, non essendo ancora stato ritrovato il corpo, l'assassino torna una terza volta, torna per accendere il cellulare per farla ritrovare (questo non era rischioso, avrebbe sempre potuto dire che passando di là aveva scoperto il corpo). Poi non pago, decide che è meglio telefonare (far telefonare) per indicare la posizione di Melania.
Tiziana

PINO ha detto...

LUCA
di ipotesi alternative ne sono state proposte tante e diverse, ne accenno solo una, per es.: la morte di M potrebbe essere avvenuta, con molte probalità, anche assai dopo le 19. E tale ipotesi sarebbe confortata dalle dichiarazioni del medico legale, che per primo si recò sul luogo del ritrovamento del corpo.
Il M. L. affermò, infatti, che la morte di M poteva risalire a non oltre le 12 ore. Quindi, molto più vicino all'ora supposta.
E le ottime condizioni del corpo stesso avallavano tale dichiarazzioni: non poteva essere stato esposto, per molte ore, all'azione degli agenti atmosferici,
E si potrebbe continuare ancora, ma sembra inutile, dopo aver considerato la volontà di molti di noi di girare e rigirare intorno ad un epicentro, per tornare sempre al punto di prima, e ricominciare ancora.
PINO

Anonimo ha detto...

Luca P,
secondo la mia precedente ricostruzione l'assassino potrebbe: aver ucciso Melania alle 15.15-15.45 (Melania si allontana alle 14.40, ci vogliono almeno 20 minuti per raggiungere Ripe, perciò non credo vi sia arrivata prima delle 15.10), in due ore ha il tempo per ripulirsi, cambiarsi ed essere al Colle per le ricerche alle 17.30. Alle 18.45 lascia il luogo delle ricerche ed alle 19.10 è nuovamente a Ripe dove spegne il telefono ed attua lo staging. E' tranquillo perché sa esattamente dove sono tutti gli altri protagonisti della vicenda. Il 20/4 torna e riaccende il cellulare.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Anch'io, come Pino, tra le diverse ipotesi avevo considerato l'eventualità che Melania fosse stata uccisa tra il 18 ed il 19/4, in base alle prime dichiarazioni del medico legale. Avevo fatto una ricostruzione (che nessuno aveva commentato né ripreso) in cui dicevo che Melania avrebbe potuto esser stata portata in quel famoso casale vicino a S. Giacomo (che corrispondeva alla cella intercettata, mi rifacevo alle indicazioni fornite da Luca P), quello al quale arrivano anche i cani (non quelli molecolari, ma gli altri impiegati nelle ricerche). Qui le sarebbe stato dato da mangiare e bere (in linea con l'autopsia). Poi alle 19 il telefono viene spento per non essere individuato; a mezzanotte Melania viene uccisa (perché? In questo tipo di ricostruzione l'unica ipotesi plausibile mi sembra quella della setta satanica).
Questa ipotesi, se pur possibile, mi sembra un po' arzigogolata. C'era il rischio che Melania venisse ritrovata, perciò NON doveva conoscere i suoi sequestratori.
Che ne pensate?
Tiziana

Anonimo ha detto...

@Tiziana
e se M non fosse rimasta nascosta nel casale di S. Giacomo in cattività?
non ci credo neanche io ma allora mi chiedo com'è possibile che non ci siano segni di costrizione tipo legatura ai polsi/caviglie?
com'è possibile che nel casolare non siano stati riscontrati segni della sua presenza (una sigaratta dalle 15 alle 19 l'avrà pur fumata se ha bevuto un caffè)?
MarcoPD

LucaP ha detto...

@ Tiziana

Vedo che nel secondo commento hai corretto. Il telefono è stato riacceso il 20 ed ha scaricato molte chiamate ed sms. Quindi era spento da molte ore.

Se come dici tu, l'assassino ha già corso troppi rischi di essere scoperto durante l'omicidio. Non credo proprio torni lo stesso 18/04 al Chiosco, troppo rischioso. E difatti vi torna all'alba del 20/04 quando è quasi sicuro di non trovare nessuno. Perché tornarvi due volte? Solamente per andare a spegnere il cellulare e poi riaccenderlo il 20/04? Non è credibile. Ma allora perché non portarselo via spento che era molto meglio (per poi buttarlo in un cassonetto ad Ascoli)?
Lo staging è provato sia stato effettuato all'alba o nella mattinata del 20 dagli esiti dell'autopsia.

@ Pino

Ho anche ipotizzato l'assassinio sia stato compiuto dopo le 19 del 18/04. Questo però non spiega perché il cellulare sia stato tenuto acceso sino a tale ora senza rispondere alle chiamate (se Melania al momento non temeva per se) o con il rischio di essere localizzati (la procedura 112 NUE prevede la chiamata dalla Questura. Non so che numero possa comparire sul display, ma se io fossi stato l'assassino sicuramente mi sarei preoccupato in quanto le chiamate sono state numerose, e l'avrei spento o avrei imposto a Melania di spegnerlo. Però in quest'ultimo caso dai controlli effettuati non risulta essere stato spento due volte in quanto se ne sarebbero sicuramente accorti) Stiamo difatti parlando di un intervallo di quattro ore. Troppo lungo perché una mamma che ha lasciato sua figlia non risponda in qualche modo (non avesse voluto rispondere, avrebbe comunque potuto mandare un SMS del tipo "arrivo fra dieci minuti, non ti preoccupare, poi ti spiego.... la bimba? tutto bene? e questo anche nell'ipotesi più remota fosse con un amante).

E' vero che giriamo sempre intorno agli stessi argomenti, ma mi sembra che questo aspetto non sia mai stato tratto in modo analitico

Vi chiedo gentilmente di ragionarci su e non rispondermi solamente con quanto sinora ipotizzato (che ho ben presente avendo partecipato anch'io). Secondo me il problema esiste e non vi si è ancora data una risposta logica.

Il quesito, ripeto è questo: perché il cellulare è rimasto acceso sino alle 19.10 e poi è stato spento (se è rimasto vicino al chiosco non può assolutamente essere rimasto fuori copertura per 36 ore consecutive)? Da chi?

Grazie

Anonimo ha detto...

MarcoPD
so che l'ipotesi del casolare è un po', come ho detto arzigogolata.
Tu dici "non in cattività" e dunque consenziente? Non credo si sarebbe allontanata volontariamente, per tante ore, dalla figlia senza dare sue notizie e senza rispondere al telefono.
Per quanto tempo permangono i segni di costrizione? Siamo così sicuri che non potesse essere legata?
Tiziana

LucaP ha detto...

Segni di costrizione sul cadavere di Melania sono stati esplicitamente esclusi da Tagliabracci. Non vi sono segni di legature ai polsi ed alle caviglie, tracce di bende agli occhi ed alla bocca, non viene assolutamente detto che le unghie fossero rovinate da eventuali raschiature su muri o altro,... Al massimo vi è l'ematoma alla fronte che viene spiegato in modo a mio parere non convincente e credibile.
E quindi Melania in quelle quattro ore in cui il telefono è rimasto accesso o era cosciente e consenziente o tenuta sotto minaccia o era stata tramortita/narcotizzata o era stata già uccisa. In tutti questi casi non vi è una spiegazione logica e semplice al perché il telefono sia stato spento solamente alle 19 (sicuramente da una persona fisica) ed allo stesso tempo Melania non abbia mai risposto.
Questo naturalmente se non si ipotizza che il telefono non fosse vicino a Melania (viva o cadavere) e che nel luogo dove si trovava non vi fosse pericolo che qualcuno lo sentisse.

Ciao

PINO ha detto...

TIZIANA
Ci sei. M è, forse, stata trattenuta nel casolare, indicato dai cani diversi da pier giorgio, e se non ci sono segni di corda ai polsi ed alle caviglie, può darsi che sia stata trattenuta in stato di incoscienza. Non sappiamo se sono stati eseguiti esami tossicologici, nel corso dell'autopsia, quindi bobbiamo andare a tentoni, ma potrebbe anche essere andata così
Che ne pensi?

Anonimo ha detto...

@Tiziana
si hai ragione sulla non verosimiglianza dell'allontanamento volaontario dalla figlia;
credo però che i segni restino e siano evidenti su una pelle chiara da primavera perchè dalle 15 alle 19 si sarà pur divincolarta e se anche i segni non restano almeno tracce delle fibre di corda dovrebbero esserci(e questo gli investigatori lo avranno pur verificato).
Potrebbe starci drogata con il caffè/poketcoffè o stordita con una botta (però mi pare troppo tempo);
mi sembra che tutte queste supposizioni ci servano a eludere la domanda riproposta da LucaP perchè per l'asssasino/a/i/e spegnere il cell alle 19 avrà avuto un suo senso che a noi sfugge,
MarcoPD

Mimosa ha detto...

Il telefonino di M. aveva per suoneria Waka Waka, il “tormentone dell’estate” sulla scia dei campionati mondiali di calcio (canzone e ballo che peraltro io adoro) ed è stato trovato con il volume “all’aperto”.
- siamo sicuri che quel volume sia stato impostato da Melania, come sua abitudine?
- può essere stato impostato da chi ha manipolato il cell in modo da far ritrovare il corpo a tempo debito qualora avesse suonato
- in tal caso penso che gli autori dello staging (anch’io penso siano andati in due sul posto, anzi lo scrissi già e credo anch’io all’alba del 20/4), avendo visto che nessun allarme ancora veniva dato da zona Chiosco di Ripe, si è deciso a fare la telefonata. (come dice Tiziana)
Sono convinta che il corpo doveva essere fatto ritrovare e – tanto per restare nei misteri – ripeto un’espressione che vi sarà sfuggita: IL TERZO GIORNO … vi dice niente “Cristo resuscitò da morte il terzo giorno e ascese al cielo”?
Riguardo al fatto che il telefonino di M. fosse rimasto acceso o perlomeno raggiungibile fino alle ore 19 del 18/4, una soneria simile (WakaWaka) avrebbe mandato fuori di testa il gruppetto che deteneva M., perciò suppongo che durante quelle ore del pomeriggio sia rimasto in uno dei posti (casolare per es.) in cui avevano trattenuto la giovane (magari semicosciente) mentre essi la stavano portando al bosco dove l’hanno lasciata morire. In questa ipotesi dovrei supporre che alle ore 19 almeno uno di loro sia tornato al casolare per es. (forse là si sono ripuliti).
Mimosa

PINO ha detto...

LUCA E se i rapitori non avessero pensato immediatamente che M poteva avere con se il cellulare? e una volta accortisi l'hanno spento?
Per tutto il resto ho esposto la mia ipotesi completa in altri post precedenti, ( non so se tu li abbia letti) e non ancora ottengo risposte idonee a farmi cambiare idea.
PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
vorrei poter provare a rispondere alla tua domanda.

"perché il cellulare è rimasto acceso sino alle 19.10 e poi è stato spento?"

Mi verrebbe da rispondere che l'assassino non abbia POTUTO spegnere il cellulare prima delle 19, poichè presumibilmente impegnato altrove.

Tabula

Anonimo ha detto...

Luca P,
non mi sono corretta riguardo allo spegnimento del telefonino: nel primo post rispondevo alla tua domanda, dove dicevi che non ti ricordavi dove fosse scritto che il telefono era stato spento. Ti dicevo allora che mai era stato detto UFFICIALMENTE che il telefono fosse stato spento (questa non è la mia ipotesi). Poi invece ho fatto le mie ipotesi:
-in una, come hai letto, ho ipotizzato che Melania sia stata uccisa dopo un periodo di sequestro (ma questa strada non mi convince molto perché non ne capisco la logica, almeno di non supporre, come dicevo, l'ipotesi della setta satanica);
-nell'altra, in cui dico che è stata uccisa tra le 15.15 15.45 ho inserito anche lo spegnimento del telefonino alle 19.10.
Tu però dici che lo staging è stato effettuato la mattina del 20/4, ne sei sicuro? E' scritto nell'ordinanza.? Te lo chiedo perché a me sembrava invece che gli inquirenti, per cercare di attribuire a Parolisi anche lo staging, ipotizzassero qualunque momento come buono, dicendo che c'erano dei momenti in cui Parolisi era rimasto libero per quei 20-30 minuti che secondo loro sarebbero stati sufficienti per villipendere il cadavere.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tabula

La tua risposta è plausibile e comunque bisogna anche considerare in quell'arco di quattro ore il tempo di cancellare gli SMS (credo non sia stato fatto il 20 a riaccensione del telefono perchè ipotizzo, non per primo, sia stata effettuata una cancellazione globale di tutti gli SMS sulla memoria dei telefonino, ad eccezione solo di quelli conservati sulla SIM, altrimenti sarebbero stati cancellati anche quelli scaricati il 20 e si sarebbe saputo).
Ma continuando a ritenere improbabile che l'assassino sia tornato sul luogo il 18 alle ore 19 in quanto troppo rischioso con tutti che cercavano Melania anche nella zona di San Giacomo (e sempre ammesso M non sia stata uccisa il giorno dopo), vuol dire che è molto probabile il telefono sia rimasto nelle mani dell'assassino dalle 19 del 18/04 alle 07 del 20/04.
Perché allora è stato riportato al Chiosco? Ha un significato preciso? E più probabile che il motivo di ritorno sul luogo del delitto sia stato quello di riportare il telefonino e riaccenderlo o che invece il motivo fosse quello di uno staging arruffato e pasticciato?
Io, per assurdo, fossi stato l'assassino avrei buttato via il cellulare (separatamente dalla SIM) ed avrei dato fuoco al chiosco tanto per essere sicuro, altro che staging con simboli esoterici!

Ciao

LucaP ha detto...

@ Tiziana

La perizia di Tagliabracci colloca lo staging con sicurezza non molte ore dal ritrovamento (presenza di batteri solamente sugli strati superficiali dei tessuti lesi dopo la morte).

@ Pino

Il cellulare suonava all'impazzata (32 chiamate in quattro ore), impossibile non accorgersene se fosse stato con Melania, considerata anche la suoneria Waka-Waka a massimo volume (che una perizia tecnica, della quale non ho motivo di dubitare, ha appurato non essere stata modificata nelle giornate interessate dagli eventi).

@ Mimosa

La tua ipotesi mi sembra già più plausibile e comunque comporta il fatto che il cellulare l'abbiano riportato sul posto solamente il 20/04.

Il casolare di cui parlate si trova a frazione Colle (quello controllato dalla Finanza con i cani; a tal proposito ne avrei individuati da Google perlomeno tre di cui uno proprio a ridosso della strada che porta a CSM che combacerebbe anche con le testimonianze relative ad una donna vista correre lungo tale strada) mentre il cellulare era stato georeferenziato a Colle San Giacomo, due posti nettamente distinti e distanti tra di loro.

A frazione Colle sembra ci siano andati il 19/04 e quindi il cellulare poteva non essere più lì. Io comunque non avrei lasciato un cellulare acceso con quella suoneria da nessuna parte dove non fossi sicuro al 100% che non venisse sentito (è per questo che ipotizzo la macchina).

A San Giacomo i Carabinieri ci vanno già il 18 sera e non trovano niente. Da nessuna parte si parla di un casolare isolato a San Giacomo. Invece si parla del traffico anomalo di macchine che potrebbe anche inquadrarsi nell'ipotesi dell'omicidio compiuto dopo le 19.

Ripeto ancora. Quale motivo c'era per riportare sul luogo del delitto il cellulare per di più manomesso (messaggi cancellati)? Meglio farlo sparire, anche solamente la SIM (da bruciare), nell'ipotesi errata di essere rintracciabili anche a telefono spento.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca
asserisci che siaprobabile il telefono sia rimasto nelle mani dell'assassino dalle 19 del 18/04 alle 07 del 20/04.
Perchè proprio dalle 19?
Se mi dici che è improbabile che l'assassino sia tornato a Ripe alle 19, allora
-o l'assassino è sempre rimasto nei pressi di Ripe
-oppure il cellulare è stato in suo possesso da subito dopo la morte di Melania, che non sappiamo temporalmente collocare.

A tal proposito, prima tu hai inserito una considerazione molto importante passata quasi inosservata, ovvero il fatto che il cellulare di Melania abbia agganciato altre celle oltre quella di Ripe quel pomeriggio.
Se non sbaglio, parlasti di San Giacomo.
Potresti per cortesia avere la pazienza di spiegarmi meglio questo particolare sicuramente già noto a tutti gli altri commentatori?

Tabula

Anonimo ha detto...

@Luca
scusa, mi hai già risposto proprio mentre formulavo la domanda.
e riproponi il quesito:
"Quale motivo c'era per riportare sul luogo del delitto il cellulare per di più manomesso (messaggi cancellati)? "

- molto banalmente, per far ritrovare il cadavere?
(questo potrebbe escludere il coinvolgimento del telefonista)
- per effettuare lo staging, come dici tu, viene colta l'occasione per riportare il cellulare del quale non si sa cosa farne

e ipotizzo anche una spiegazione un pò troppo macchinosa per i miei gusti, dicendo che:
- Melania potrebbe essere stata riportata là dove è stata uccisa, organizzando lo staging e riportando nel luogo tutte le sue cose, quella mattina stessa.

Tabula

LucaP ha detto...

@ Tabula

Dagli accertamenti tecnici fatti a Ripe risulta che il cellulare di Melania poteva agganciare indifferentemente tre differenti celle (per la precisione i settori delle medesime celle orientati a Sud-SudOvest). In particolare quelle di Castel di Lama, Spinetoli e Ripatransone (a pag. 45 della memoria difensiva puoi vedere dove si trovano), mentre tutte le chiamate fatte sul cellulare di Melania dalle 14.53 alle 19.10 del 18/04 agganciano solamente le celle dei primi due impianti (chiamati Stazioni Radio Base o SRB).
Che in quei luoghi (lungo tutto il versante della montagna) un cellulare agganci le SRB sia di Spinetoli sia di Castel di Lama è alquanto probabile in quanto si trovano abbastanza affiancate e quindi il cellulare può scegliere quale in quel momento sia il segnale più potente o quale la cella con minor traffico. Differente è per la SRB di Ripatransone, molto più distante e "dietro" le altre due SRB.
Per quanto ne so io che non sono un esperto di RF ma comunque mi occupo di argomenti connessi, è molto più probabile che venga agganciata la cella della SRB di Ripatransone se si sale di quota come nel caso del chiosco di Ripe dove in termini semplici c'è maggiore visibilità della SRB stessa (la preferenza viene data alle prime due, però e possibile agganciarla come riserva come dimostrato dai test).
Se il cellulare di Melania non aggancia mai la cella di Ripatransone a me sembrerebbe una conferma del fatto che sino alla mattina del 20, lo stesso cellulare non si trovasse al Chiosco bensì in una località (comunque sempre vicina a Colle San Giacomo) a quota più bassa e poi, dopo lo spegnimento, chissà dove (la frazione Colle mi sembrerebbe già più probabile).
Si ritornerebbe quindi al quesito di perché riportare il cellulare al Chiosco e non farlo sparire.

Spero di essere stato chiaro

Ciao

LucaP ha detto...

@ Tabula

Mi dimenticavo di Colle San Giacomo. L'Ordinanza indica esattamente le coordinate geografiche del punto georeferenziato dalla procedura NUE. Se le inserisci in Googlemaps (dopo averle convertite da gradi/minuti/secondi a gradi sessadecimali) ti ritrovi proprio vicino a Colle San Giacomo (dove dice l'Ordinanza).

Ho visto poi la tua ipotesi del corpo di Melania riportata sul luogo delitto il giorno 20. Non mi ricordo se ne sia mai parlato approfonditamente, ma non mi sembrerebbe totalmente campata in aria, considerato lo stato di conservazione del cadavere e l'assenza di segni animali ed il fatto che il 19 nessuno abbia notato niente (e come ho già detto è molto probabile che la Forestale sia passata da lì durante le ricerche).
Allora anche il cellulare riportato sul posto troverebbe una spiegazione abbastanza plausibile (ma sarebbe comunque stato meglio farlo sparire in ogni caso).

Credo che tale ipotesi comporterebbe anche il fatto che nell'assassinio siano coninvolte direttamente più di una persona tra le quali anche un uomo (o donna per non risultare sessista) robusto. Si ritorna quindi alle percezioni della sensitiva? E quindi di nuovo alle soldatesse (o pseudo tali) di Villa Lempa?

Ciao

Anonimo ha detto...

@Luca
sei stato esaustivo, grazie: finalmente ci ho capito qualcosa.

quindi è possibile ipotizzare che Melania, che avrebbe avuto il cellulare con sè almeno fino al momento della sua sparizione,
potrebbe essere transitata dal luogo in cui vengono agganciate esclusivamente, solo e soltanto le celle Castel di Lama e Spinetoli, ad eccezione della terza cella che diventa agganciabile solo nel luogo del ritrovamento del cadavere, a partire dalla mattina del 20.

- Se è vero che fu avvistata una donna correre proprio nelle vicinanze di dove avrebbe potuto essere il cellulare,
ammesso e non concesso quella donna potesse essere Melania, potrebbe averlo perso proprio in quel frangente,
e potrebbe essere stato ritrovato da qualcuno e spento solo alle 19,10.

Che senso potrebbe avere portarlo a Ripe la mattina del 20, non saprei:
- forse fa parte dello staging, affinchè si pensasse che tutto sia avvenuto solo ed esclusivamente a Ripe?

Tabula

Mimosa ha detto...

@ Luca P. In effetti non sono stata per niente chiara: sottointendevo che il posizionamento del cell accanto al corpo e la sua riaccensione la mattina del 20/4 fosse finalizzata a far ritrovare Melania proprio quel giorno (se avesse suonato con Waka-Waka e volume "all'aperto" si sarebbe sentito ad un km di distanza), infatti ad un certo punto io ho scritto: “avendo visto che nessun allarme ancora veniva dato da zona Chiosco di Ripe, si è deciso a fare la telefonata”.

Stavo scrivendo altro quando ho avuto un lampo: scusa, tu scrivi «che una perizia tecnica, della quale non ho motivo di dubitare, ha appurato non essere stata modificata nelle giornate interessate dagli eventi» riferendoti al volume della suoneria (che computer questi telefonini …) e mi hai fatto ricordare di averlo letto … ma allora si potrà con la stessa tecnica appurare il momento esatto di quando sono stati cancellati i messaggini???
Se così fosse, e non avrei motivo di dubitare, che stiamo a romperci la testa?

Per rispondere ad una tua ultima domanda ti posto un passo che scrissi il 28 ottobre (nel romanzo a 4 puntate sul gruppetto di softair con a capo la ex-soldatessa respinta, che aveva dei conti da far pagare colcaporalmaggiore):
«Il piano prevede un’azione di diversivo alle sentinelle di guardia mimetizzate tra gli alberi: far arrivate un’auto (o due) lungo la strada per distogliere l’attenzione e concentrarla sul veicolo, mentre il resto del clan con la prigioniera (o sulle spalle del più forzuto e più deficiente del gruppo o fatta camminare inebetita da quel caffè drogato) scendono dal bosco. Arrivare al chiosco è facile e via telefono gli amici assicurano che la strada è libera, una parte del reparto di Chieti si è già smobilitato. Missione compiuta. Ora si passa a umiliare l’ostaggio con le ultime “prove” sulle infedeltà del coniuge e le ultime minacce “ora sparisci e non farti più vedere, lui sarà mio!”. L’effetto della sostanza nascosta sta svanendo mentre la rabbia del Soggetto X sta rimontando, rinforzata da altra polverina che viene distribuita. La donna si sta ribellando, li insulta, forse comincia ad urlare al ché la Rambessa lancia il grido di attacco e comincia la fine … Una immobilizza la povera donna con un braccio, sfodera il coltellino e colpisce, l’altra davanti le slaccia i pantaloni, la ferita non è mortale e la donne fa qualche passo in avanti ma viene raggiunta da colpi alla schiena, eccetera eccetera».
Puoi prendere ispirazione? Non c’è un sentiero di montagna che da S.Giacomo porta al Chiosco di Ripe?

Mimosa

LucaP ha detto...

@ Tabula

E' una sottigliezza, ma la cella di Ripatransone non è agganciabile solamente al Chiosco bensì in una zona più ampia lungo il versante della montagna purché, secondo il mio parere, ad una quota sufficientemente alta per avere "visibilità" dell'impianto. Ed analogamente le celle di Castel di Lama e Spinetoli (loro e non altre) sono agganciabili in un'area abbastanza ampia che potrebbe andare da Folignano a Civitella passando per Villa Lempa. Se ho detto che frazione Colle è probabile è perché sufficientemente vicina al punto in cui è stato georeferenziato il cellulare il 18.

Ho continuato a ragionare sulla tua ipotesi "macchinosa" che presenta anche risvolti suggestivi (ma che comporta il fatto che qualcuno si è tenuto il cadavere di Melania in garage per un giorno abbondante). Tuttavia mi sono ricordato delle impronte dei pneumatici trovate vicino al corpo aventi scarto, cioè distanza di 1,60 m l'uno dall'altro. Avevo già controllato e tale dimensione potrebbe coincidere con una macchina tipo FIAT 500 o Panda o similare. Non credo sia allora stato possibile trasportare Melania morta o agonizzante nel bagagliaio di un'utilitaria così senza che il cadavere presentasse delle tracce di tale passaggio.
Piuttosto penso che le tracce di pneumatici possano indicare che sia stata condotta una piccola vettura vicino al corpo il giorno 20 magari per illuminare con i fari la zona e poter effettuare le incisioni dello staging.
Invece, ammesso che Melania sia stata uccisa il 18 e prima della fine del turno di vedetta di Colasanti (tardo pomeriggio), sono sempre più dell'opinione che possa essere arrivata sul luogo solamente a bordo di un veicolo militare o facilmente confondibile come tale, in quanto credo che il fuoristrada e la Stilo non c'entrino niente.

Ciao

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Credo che a quest'ora gli inquirenti di Teramo ed i Carabinieri del Ra.C.I.S. di Roma abbiano già appurato a che ora sono stati cancellati gli SMS e si tengano ben stretta questa informazione. Non credo possano recuperare gli SMS cancellati dal telefonino e sicuramente non dalla TIM, che per la legge sulla privacy (vedi il mio commento di qualche giorno fa) non può conservarne il contenuto.

La tua ricostruzione, sebbene, come da te detto, fantasiosa, potrebbe avere anche molti elementi verosimili con quanto probabilmente successo.

Da San Giacomo al Chiosco della Pineta ci sarà sicuramente un sentiero però è più comoda la strada e ci si può fermare leggermente più a nord del bivio con il chiosco per poi scendere a piedi sino alla stradina (che dal Chiosco mi sembra proseguire un po' più a nord fino ad una piccola radura (come si può vedere da Googlemaps e da alcune fotografie scattate durante i sopralluoghi).

Ma questo presuppone che ci fosse un bisogno concreto e preciso per portare ed uccidere Melania al Chiosco. Escludo fosse per incastrare Salvatore visto che sul luogo non è stato rinvenuto alcun indizio reale o posticcio che riconducesse a lui. Il reale motivo credo ancora ci sfugga, anche se tra le mille ipotesi fatte forse c'è ne è una simile alla verità.

Ciao

Mimosa ha detto...

@ Luca P, a proposito degli pneumatici: ottima la tua intuizione dei fari per illuminare il luogo!!!
tuttavia c'è da tenere in considerazione che le auto lasciano segni sgommando per ripartire e ci sono macchina a trazione anteriore o posteriore ... ora sono queste le ruote che lasciano i segni, mi pare che la Panda sia 4x4 (scusa non sono precisa perché la scuola guida l'ho fatta decenni fa).
Tu hai presente dove erano orientati questi segni? Ovvero dove era puntata l'auto?

Ciao
Mimosa

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Non ne ho assolutamente idea di come fossero disposti i segni lasciati dai pneumatici. L'Ordinanza dice unicamente che erano vicini alla testa del cadavere.

Che poi fosse un Panda 4x4 od una Panda normale od un'altra utilitaria con la stessa larghezza, non ho assolutamente alcuno strumento per stabilirlo (magari i RIS in base alla scultura dei pneumatici potrebbero dire qualcosa di più ma al momento non si è saputo ancora niente).

Sicuramente non era una berlina (Scenic o Stilo per intenderci), né una Station Wagon od un SUV e tantomeno un fuoristrada.

L'accesso al luogo con la macchina (la stradina dalla provinciale è l'unica percorribile) non era impossibile per nessun tipo di veicolo e tantomeno il muoversi nelle vicinanze del chiosco.

Credo in ogni caso le tracce siano state lasciate il giorno 20 in occasione del ritorno sul luogo per lo staging e per il cellulare.

Ciao

Anonimo ha detto...

Luca P
se il cellulare è stato riportato sul luogo del delitto in un secondo momento, sarebbe logico ipotizzare (come già facemmo tempo fa) che, durante il trasporto da CSM a Ripe il cellulare fosse rimasto nell'auto dell'assassino, il quale non se ne sarebbe accorto subito. Lo ritrova alle 19.10 (forse quando interrompe le "ricerche" a CSM?) e a questo punto lo chiude.
Perché però non gettarlo semplicemente assieme ad abiti ed arma? L'unica cosa che mi viene in mente è: per far ritrovare il corpo.
Tenere il cellulare per due giorni era rischioso, ma un assassino che torna il 20 per effettuare lo staging evidentemente non è uno che tema di correre qualche rischio.
Questi spostamenti che ho ipotizzato sono compatibili con le celle agganciate?
E ancora, la mia idea era che Melania avesse la suoneria del cellulare impostata sul "vibrato", in maniera da poter ricevere un eventuale segnale dalla persona con cui aveva un appuntamento, senza che il marito se ne accorgesse. Questo giustificherebbe il fatto che l'assassino non abbia notato il telefono fino alle 19.10. Avrebbe impostato l'altra suoneria al momento in cui l'ha riacceso.
Io non credo assolutamente che gli inquirenti abbiano la certezza che la suoneria non sia stata modificata:
- non credo sia un dato utile da conservare da parte del gestore telefonico;
- il gestore impiega un sacco di tempo per dare le informazioni utili e invece è velocissimo a fornire informazioni sulla suoneria?
- oppure ancora, il dato sulla suoneria è conservato all'interno del cellulare stesso? (ho chiesto a mio marito, che è ingegnere elettronico, e lui dice che è assurdo, non so se voi avete altre conoscenze per sostenere il contrario, fatemi sapere).
Tiziana

Anonimo ha detto...

Io vorrei fare un'altra domanda.
Come mai è stato possibile risalire agli sms tra Sabrina Misseri ed Ivano, ma non è ancora stato possibile recuperare gli sms cancellati dal cellulare di Melania?
C'è così tanta differenza nel rispetto della legge sulla privacy da un gestore all'altro?
Tabula

Unknown ha detto...

Ciao Tabula.

Credo non dipenda dal gestore ma dalla memoria del cellulare. Sarah ne aveva uno di ultima generazione, Melania no. La diversità dovrebbe essere nella memory card. Nel primo restano in memoria anche se cancellati, nel secondo sembra di no.

Questo fa pensare che chi ha cancellato i messaggi sapesse, visto che ha lasciato il telefonino a Ripe non facendolo sparire, che non si potevano ritrovare. Quindi o è un tecnico o è un appassionato che si è informato molto bene su internet (oppure ne ha uno identico).

Massimo

Anonimo ha detto...

Quindi non resterebbe memoria degli sms spediti, perdonami se adopererò un termine improprio, su un "server" telefonico esterno dal quale siano recuerabili ad opera del gestore, ma solo sulla memoria fisica della sim?

Tabula

Anonimo ha detto...

Quindi non resterebbe memoria degli sms spediti, perdonami se adopererò un termine improprio, su un "server" telefonico esterno dal quale siano recuerabili ad opera del gestore, ma solo sulla memoria fisica della sim?

Tabula

Unknown ha detto...

Per recuperare quelli di Sabrina Misseri lavorarono sul suo telefono, sulla memoria del suo telefono, questo dissero quelli del Ros, ma era un telefono (un anno fa) di ultima generazione. La memory card in quelli ha più spazio e quando cancella un messaggio questo resta in memoria fino a quando un'altro non prende il suo posto, proprio perché può permettersi, avendo più spazio, di non cancellarlo definitivamente (è come il dvd delle telecamere di sorveglianza, ogni 24 ore registra sopra le immagini che sta cancellando).

Melania aveva un telefono Gsm vecchio di almeno due anni e con una memory card incorporata nella memoria dello stesso, non a parte e quindi meno capiente. Per cui il cellulare per avere più spazio a disposizione non teneva in memoria i dati cancellati ma li eliminava. Come esempio prendi il tuo computer. Tu cancelli e mandi nel cestino dove puoi recuperare, e questo è il cellulare di Sabrina Misseri. A questo punto fai conto che il cellulare di Melania non avesse il cestino e capisci perché non si può recuperare.

Era un cellulare semplice, ed anche per questo i risultati delle perizie sulle celle non possono essere certi. Se le rifacessero domani, con lo stesso telefono posizionato negli stessi posti, i risultati sarebbero diversi, questo è sicuro.

Ma c'è sempre un ma, perché forse nei laboratori italiani non si può far nulla ma nei laboratori dove le memory card sono state create, come per il satellitare del padre di Livia ed Alessia, hanno il modo di riuscire ad estrarre i file mancanti. In ogni caso credo costi una cifra...

Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Luca P,
era Lei che ieri o l'altro eri chiedeva l'intervento di un avvocato nel merito della legge da Lei stesso citata, ovvero il Decreto Leg.vo 196/ 2003 ? Beninteso, non sono avvocato, ma come dottore in Giurisprudenza particolarmente interessato agli aspetti penali e di Diritto pubblico in generale, Le posso dare una qualche risposta. Ebbene, se Lei legge anche gli artt. 8 c. 2/h, 21 e 22, vedrà che, per ragioni di procedura penale, la riservatezza cade, almeno entro certi limiti. L'articolo sul segreto istruttorio del C.P., del resto, consente ad un P.M. di diffondere notizie ed informazioni, purché finalizzate all'ampliamento ed approfondimento delle indagini (art. 329, c. 2 C.P.P.).

Anonimo ha detto...

Per lo stesso motivo non possono essere stati conservati i dati relativi al tipo di suoneria, come già dicevo nel mio commento precedente.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tabula e Tiziana

I gestori telefonici in Italia non possono conservare il contenuto dei messaggi (come anche delle comunicazioni elettroniche in genere) secondo quanto prevede il Testo Unico sulla Privacy.

Per quanto riguarda ciò che è recuperabile dalla memoria del telefono credo abbia ragione Massimo. Tuttavia sembra che il Ra.C.I.S. sia riuscito ad appurare che le impostazioni di suoneria non sono state cambiate (Relazione Tecnica RIS CC Roma del 24.5.2011), quindi non perderei completamente le speranza. Di sicuro se gli hanno recuperati non ce lo vengono a dire a noi adesso.

Se volete a questo indirizzo
http://www.marcomattiucci.it/mobileforensicsarea.php
come anche su tutto il sito, potete approfondire le tematiche sul Mobile Forencsics (è un sito a cura di un maggiore del RaCIS).

Tenderei ad escludere categoricamente che il cellulare sia rimasto nella macchina dell'assassino che si è quindi recato a CSM per partecipare alle ricerche. Rientreremmo di nuovo nella problematica che ha fino adesso tenuto in carcere Parolisi. Se il telefono fosse stato a CSM prima delle 19.10 almeno una delle 32 chiamate senza risposta avrebbe agganciato la cella 6390 della SRB Telecom che si trova a CSM poco più avanti del Sacrario ai Caduti (a meno che l'assassino abbia parcheggiato l'auto lungo la strada di arrivo al colle nelle vicinanze del Monumento ai caduti, cosa che ritengo altamente improbabile con tutto lo spazio disponibile soprattutto a quell'ora.

Io sono abbastanza convinto che il telefono sia stato lontano dal cadavere di Melania (se uccisa prima delle 19.00) molto probabilmente in un'auto. Ma l'assassino avrebbe comunque dovuto essere ben conscio del fatto che fosse acceso vista la suoneria).

Visto che Massimo ci segue, non mi dispiacerebbe sentire la sua opinione in merito.

Ciao

Anonimo ha detto...

Scusate, il mio commento si ricollegava a quello di Massimo
Tiziana

Anonimo ha detto...

Ma LucaP
perché mai l'assassino avrebbe dovuto mantenere acceso il telefono per tutte quelle ore e con tutte quelle telefonate che arrivavano? la cosa non mi convince.
Tiziana

Mimosa ha detto...

Tiziana, come ho scritto io più su, forse perché era stato "dimenticato" in un altro posto mentre loro erano a Ripe a massacrare Melania.

Ciao

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa
dimenticato dove per quattro ore e con la suoneria Waka waka. E come sarebbe stato ritrovato, appositamente per portarlo a Ripe. Continuo a non essere convinta...
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Manlio Tummolo

Grazie per la risposta. Mi sono letto gli articoli citati nonché quelli del C.P. e C.P.P.

Tuttavia tali articoli trattano temi generali di accesso e diffusione di dati sensibili e giudiziari.

L'argomento in questione è invece trattato esplicitamente all'articolo 132 "Conservazione di dati di traffico per altre finalità" dove si stabiliscono i tempi di conservazione da parte dei gestori dei dati di traffico telefonico (inclusi quelli concernenti le chiamate senza risposta), escludendo comunque i contenuti delle comunicazioni.
In pratica, nel caso della telefonia cellulare vengono conservati i dati di cui al termine Call Detail Record (CDR) che sono in sintesi (scusate se sono in inglese):
- the number making the call (calling party)
- the number receiving the call (called party)
- when the call started (date and time)
- how long the call was (duration)
- the phone number charged for the call
- the identifier of the telephone exchange writing the record
- a sequence number identifying the record
- additional digits on the called number used to route or charge the call
- the result of the call (whether it was answered, busy etc)
- the route by which the call entered the exchange
- the route by which the call left the exchange
- call type (voice, SMS, etc)
- any fault condition encountered

Questi sono i dati che vengono forniti all'Autorità Giudiziaria previo decreto del PM e costituiscono in sintesi i cosidetti "tabulati telefonici" utilizzati nelle indagini.

Gli inquirenti poi, come nel caso di questa indagine, mettono assieme più CDR (di più utenze) utilizzando software appositi tipo Sfera (http://www.rcslab.it/) per poter arrivare a quei tabulati che potete leggere nell'Ordinanza.

Chiaramente, se nel corso di un indagine il PM decreta l'intercettazione di un'utenza, può richiedere che vengano mantenute le registrazioni delle comunicazioni ed i contenuti degli SMS, ma solamente a partire da quella data e non antecedentemente.

Se avete presente il clamore suscitato dalle presunte "intercettazioni" effettuate sulle utenze presenti a Villa San Martino ad Arcore, che secondo il PCM sono iniziate dal gennaio 2010, in quel caso gli investigatori non hanno fatto altro che consultare numerosi CDR di più utenze nonché i dati della cella telefonica che copre Villa San Martino. Non vi sono difatti intercettazioni (telefonate e SMS) effettive prima della data di inizio indagine (e relativi decreti PM).

Ciao

Mimosa ha detto...

Tiziana, ti riassumo il mio pensiero, però ci sono state altre persone questo pomeriggio che hanno ampliato o ristretto le ipotesi. Se hai la pazienza e il tempo di salire a leggere ...

Io supponevo che il tel sia stato lasciato o di proposito, per non far rintracciare il tragitto, o perché scivolato dalle mani (o tasca) di Melania in un posto chiuso dove l'hanno convinta a seguirli.
Dicevo che poi, quando a fine di tutto, sono tornati nel luogo chiuso (per ripulirsi o cambiarsi o per far sparire certe tracce della loro presenza), trovando il cell che intanto suonava, l'hanno spento non prima di cancellare i messaggini ... una teoria come un'altra.

Questa è stata la mia ipotesi.
Ciao
Mimosa

(anch'io stasera ho, di nuovo, difficoltà a "pubblicare", spero non si perda)

Anonimo ha detto...

Luca P
Nell'elenco che hai fatto, nulla si dice delle impostazioni di suoneria, che effettivamente non avrebbe nessun senso conservare e credo nessuno conservi.
Quella Relazione Tecnica del RIS CC Roma del 24.5.2011 mi sembra molto strana, mi puoi dare il link che vado a leggermela?
Grazie Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tiziana (ore 23.18)

Quella è proprio la domanda alla quale non so rispondermi.

Anonimo ha detto...

Mimosa
i commenti li avevo già letti tutti, ma volevo sapere la tua opinione alla luce dello svolgersi della discussione; anch'io infatti ho già scritto del casolare e di quant'altro. Comunque: se Melania è stata uccisa alle 15.00, i suoi assassini alle 16 ormai erano rientrati per cambiarsi e dunque, trovato il cellulare, e ammettendo pure il tempo necessario per cancellare i messaggi, perché lasciarlo acceso altre 3 ore e soprattutto, perché riportarlo a Ripe. Faccio queste domande solo per aggiustare meglio la ricostruzione, non per escluderla del tutto, sia ben chiaro!
Tiziana

LucaP ha detto...

Aiuto Massimo, scompaiono troppi messaggi! (ho scoperto che scompaiono anche solamente se uno inserisce il nome del PCM)

Ti avevo scritto per contraddirti (e mi dispiace).

Il cellulare di Melani non era assolutamente un cellulare antiquato e solo GSM. Anzi è un modello ultima generazione touch-screen, telecamera da 5 Megapixel, triband, con memoria interna da 240 MB (espandibile con microSD sino a 8 GB). E' disponibile sia con coperchio apribile (come si vede nelle foto della scena del crimine) sia senza. Prova a vedere sul sito della Samsung (il modello è SGH-F480).

Sicuramente, se non acquistato negli ultimi giorni, avrà contenuto anche fotografie (p.e. della figlia Vittoria) e forse filmati.

Se gli assassini sono riusciti a cancellare definitivamente tutti gli SMS o sono esperti di informatica (non voglio assolutamente fare allusioni nei riguardi di alcuno) o si sono rivolti ad una terza persona che ne capiva sicuramente.

Ma allora di nuovo la mia domanda. Perché non disfarsene definitivamente? Peché riportarlo sulla scena del crimine? Solamente perché suonando avrebbe attirato qualcuno e fatto scoprire il corpo? A me non sembra così semplice.

Oppure sarò smentito presto quando verranno diffusi in qualche modo i contenuti degli SMS recuperati.

Ciao

Anonimo ha detto...

In merito al fatto che il telefonino di Melania sia stato spento verso le 19:00 del 18 Aprile, potrei pensare che l'esigenza di farlo, sia nata da parte dell'assassino che magari è intervenuto nella fase delle ricerche, dall'essere venuto a conoscenza che i soccorritori stessero tentando di localizzare dove Melania si trovasse, tramite il suo telefonino. Visto che il depistaggio non era ancora stato posto in essere, è nata l'esigenza di spegnerlo, affinchè non si giungesse a ritrovare Melania prima di aver tolto ogni traccia.

Stella

LucaP ha detto...

@ Tiziana

Il riferimento della perizia si trova nell'Ordinanza GIP Ascoli alla pag.14

Ritengo che il RIS (in questo caso specificatamente il RaCIS) di Roma sia altamente attendibile e quindi penso che se è stato scritto che è stato fatto quell'accertamento, sono sicuro sia vero.

Se hai letto il mio post precedente vi è la speranza effettiva di ritrovare gli SMS sul cellulare. In caso contrario significa che hanno fatto un lavoro eccellente dal punto di vista informatico (loro od un loro tecnico di fiducia).

E quindi, di nuovo, il rebus sul perché sia stato riportato sulla scena del crimine. La spiegazione non credo sia troppo semplice.

Ciao

Mimosa ha detto...

@ Massimo
a quale scopo i telefonini di "ultima" generazione (da che anno?) conserverebbero i testi di tutti gli sms inviati e ricevuti?

E se il cell di Melania era così "vecchio" in quale memoria hanno scovato che la suoneria non era stata modificata in quei giorni?

Un'altra cosa mi ha sconvolta sui telefonini: come hanno fatto a trovare sul cell di Sarah la data di un sms in bozze ... io ho guardato sul mio (diciamo nuova generazione dell'anno scorso) e date non ce ne sono nelle bozze ...
Mah,
Grazie.

Mimosa

LucaP ha detto...

Ciao Stella

Ma questo presuppone che gli assassini siano anche un po' sordi e che non si siano accorti delle numerosissime telefonate che arrivavano sul cellulare proprio mentre stavano uccidendo Melania.
In tal caso l'avrebbero sicuramente preso per vedere chi chiamava ed in ogni caso l'avrebbero spento (l'eco in un bosco isolato e silenzioso è sicuramente un pericolo per un assassino che non vuole essere scoperto).
Se portato a CSM si avrebbero altri riscontri sulle celle agganciate (come già detto)

Ciao

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Ma l'hai letto il mio post precedente? Il cellulare di Melania era un vero e proprio computer.

Ciao

Anonimo ha detto...

@LucaP
trovo che la deduzione della posizione dell'auto correlata all'ipotetico bisogno di illuminare la scena con le luci e quindi alla possibilita' di orari notturni possa essere importante.
Vi sono delle varianti insomma importanti e verosimili, intanto vedrei la luce bianca della retromarcia piu' utile alla bisogna, vi e' poi da considerare quale paia di gomme abbia lasciato i segni e quale sia la loro iniziale distanza da corpo, questo e' un elemento che potrebbe restituire la lunghezza approssimativa della macchina considerandone la distanza utile alle incisioni, perche' io ritengo che l'operazione sia resasi utile allo staging e non all'aggressione.
Se non sbaglio avevo letto di tre metri di distanza dalla testa di M., in questo senso i segni dovrebbero corrispondere alle ruote anteriori, a ritroso e' chiaro che stiamo parlando di una piccola utilitaria come confermerebbe anche la distanza di 1,60 da un pneumatico all'altro.
Molto interessante il particolare ed anche valutare la posizione delle salviette, con non meglio specificate sostanze biologiche della vittima, rispetto alla dedotta posizione dell'auto e vicino a quale finestrino corrispondano.
Chapeau LucaP.
Antonello

Mimosa ha detto...

@ Tiziana, la tua ricostruzione (molto dettagliata e mi è piaciuta la precisione) fa terminare il tutto alle ore 16 perché tu supponi che sia implicato qualcuno che si è cambiato in tutta fretta e poi si sia fatto trovare presente al Colle alle 17.30.

Ma se così non fosse?

Tu mi hai letto, ne sono certa, e allora ti puoi ben ricordare a chi io attribuivo l'omicidio. Se tu non concordi, come io non concordo con questo pezzetto della tua opinione, non c'è niente di male, però non domandarmi "perché" quando lo illustro già nella mia "opinione" ... nell'esprimere la mia opinione io già fornisco le spiegazioni ...
scusa se forse sono un po' arzigogolata ... non riesco a fare "copia-incolla" già da ieri e non ho modo di visionare per bene quello che scrivo.
In ogni caso, ti prego, non vedere polemiche nella mia risposta ...
Tu hai sempre delle idee fantastiche e un bel modo di porti e sei nella mia stima.
Ciao
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Luca, ho letto il tuo post solo dopo aver scritto e spedito il mio, scusa ... ero rimasta a quanto commentato da Massimo...

stasera è dura pubblicare ... c'è una lentezza pazzesca nel blog ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

Che si sappia, i telefoni di ultima generazione sono in grado di registrare un'eventuale modifica al volume della suoneria anche se questa e' stata apportata non dalle impostazioni, ma manualmente premendo in su o in giu' i pulsantini al lato del telefono stesso?

Annika

Anonimo ha detto...

@LucaP
la ricerca di dati sulla memotia di un pc puo' avvenire tranquillamente anche se un dato e' stato cancellato e formattato con risultati piu' o meno ottimali.
Gli inquirenti hanno a disposizione software che rintracciano dati formattati sino a sette volte, penso pero' che la tecnologia abbia nel frattempo migliorato.
Tecnicamente agganciando un cellulare ad un pc munito di apposito software, lo stesso viene visualizzato come semplice unita' di memoria, questo permette, con qualche difficolta' in piu' ma agevolmente, di compiere le stesse operazioni sul cellulare corrispondenti a quelle possibili su unita' di memoria del pc.
Ne consegue che hanno sicuramente gia' i testi ed i dati degli sms inviati nonche le chiamate effettuate, altrimenti stiamo parlando di gente veramente esperta ma non vorrei fantasticare troppo, poi mi riprendono.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tiziana
concordo con la tua ricostruzione, non e' difficile individuare chi aveva bisogno di trovarsi alle 17,30, non penso di aver bisogno di specificare.
Suggerisco che i cani della finanza possono anche aver individuato le tracce olfattive del cellulare al casolare senza per questo prevederne che vi si stato obbligatoriamente il corpo (o le scarpe) di M., e' vero infatti che le scarpe a volte si calzano aiutandole con le mani o le dita (non so se era uso di M.), che si utilizzano in maniera esclusiva per i cellulari.
Se quindi qualcuno doveva trovarsi al pianoro alle 17,30 puo' aver lasciato nascosto il cellulare di M. in modalita' vibrazione dal casolare per tornare allo stesso casolare alle 19,00 spegnendolo prima di portarlo via (il 19 dobbiamo supporre che non vi fosse gia').
L'ipotesi corrisponderebbe con il ragionevole errore della N.U.E., rimarrebbe da comprendere, le analisi li non so se son state fatte, il comportamento di aggancio delle celle dal casolare.
Antonello

Anonimo ha detto...

trovo molto verosimile l'ipotesi di Mimosa espressa alle ore 23,30 (credo) ma non riesco a copiarne il testo.

Avevo ipotizzato anche io qualcosa del genere, ma restringendo il campo alla perdita del cellulare durante una fuga di Melania, e poi ritrovato solo verso le sette.

Effettivamente però l'ipotesi del luogo chiuso ipotizzato da Mimosa(una cascina a San Giacomo?) se collima con le celle telefoniche, può essere il luogo in cui il cellulare può essere stato dimenticato, conducendo Melania a Ripe.

Il motivo per il quale il cellulare sia stato spento può determinarsi secondo me entro due filoni di ipotesi:
-perchè è stato ritrovato solo alle 19 (e quindi era in auto, o in un luogo chiuso, o perduto nel bosco)
-perchè l'assassino, come suggerito da Tiziana, ne ha abbassato il volume della suoneria mentre cancellava tutti i messaggi in entrata/uscita
-perchè solo alle 19 l'assassino si è potuto liberare da un impegno ed è potuto tornare (alla macchina, al casale, nel bosco, a Ripe, ovunque fosse quel benedetto cellulare) per spegnerlo.

una cosa si può affermare: su quei messaggi è molto probabile ci fosse una traccia che può indicare l'assassino.

E agganciandomi a quel che disse Mimosa, ripeterò la mia ipotesi sul fatto che il cellulare sia stato riportato a Ripe il 20 come parte dello staging: forse il/gli assassini non volevano far capire che l'omicidio era avvenuto altrove.

Difatti se Mimosa avesse ragione sul cellulare lasciato in un luogo chiuso (compatibile con le celle telefoniche agganciate dallo stesso) può darsi che quel luogo sia una specie di "base" (di qualsiasi genere) che non si vuole far collegare all'omicidio.

Tabula

Anonimo ha detto...

Mi sembra che il discrimine di questa storia sia la volonta' o meno ed in liberta' di M. di spostarsi per come risulta.
In merito e dando per scontata la veridicita' delle dichiarazioni dei ciclisti c'e' un interrogativo che diventa sempre meno risolvibile e sempre piu' pesante.
Melania dobbiamo presumrre avesse il cellulare al pianoro e quindi anche nelle fasi di fuga viste dai ciclisti, perche' quindi fiutando il pericolo tanto da fuggire per i boschi a piedi non ha mai utilizzato il cellulare per chiedere aiuto???
E perche' vedendo i ciclisti non ne avrebbe voluto richiamarne esplicitamente l'attenzione??? Sarebbe bastato un segnale, un richiamo, o fermarli direttamente chiedendo aiuto, perche' non ha mai chiesto aiuto pur avendone diverse opportunita'???
Antonello

Anonimo ha detto...

bravo antonello. giusta osservazione. perchè?
perchè erano troppo lontani/troppo veloci?
perchè loro hanno visto lei, ma lei non ha visto loro?
non ha usato il cellulare perchè chi la stava chiamando.. nella migliore delle ipotesi non avrebbe potuto aiutarla?
Perchè proprio grazie al cellulare e alla suoneria waka waka a volume altissimo, Melania è stata individuata quando credeva di essere al sicuro e a quel punto ha deciso di disfarsi del cellulare lanciandolo da qualche parte?

Tabula

Anonimo ha detto...

a proposito: di CHI sono le ultime telefonate fatte al cellulare di Melania intorno alle ore 19?
E' possibile ipotizzare che potrebbero essere servite all'assassino per ritrovare il cellulare e spegnerlo, sempre grazie al waka waka?

Tabula

Mimosa ha detto...

Le ultime telefonate mi pare di ricordare siano state fatte dalla mamma e dal fratello di Melania mentre accorrevano ad Ascoli.

Anonimo ha detto...

beh. magari all'assassino non è stato necessario chiamare per ritrovare il cellulare.
cade l'opzione cellulare nel bosco.

se è valida la tua ipotesi, chi ha spento il cellulare può essersi semplicemente accorto intorno alle 19 di un cellulare che squillava nel "luogo chiuso".

Tabula

Anonimo ha detto...

In merito al fatto che M. non abbia mai apparentemente richiesto aiuto pur avendone la possibilita':
1) Non centra l'eventuale assenza di credito sulla sua scheda perche', se non erro, le chiamate di emergenza possono essere inviate anche senza credito.
2) Il fatto che non abbia fermato i ciclisti puo' significare che si puo' trattare di fatti di cui nessuno doveva sapere, oppure componenti di azioni compiute da M. sforando leggi gravemente sanzionate, oppure per difendere la facciata come e' uso e tradizione della famiglia d'origine su fatti sentomentali o che avrebbero coinvolto il marito ed il suo lavoro.
3) Melania in realta' ha chiesto aiuto via cellulare, per questo poi sono stati cancellati tutti gli sms e le chiamate dal suo cellulare.
4) Melania non aveva gia' il cellulare durante la sua fuga, gia' estortogli dagli aggressori.
5) Tramite persone terze il cellulare della persona che doveva incontrare Melania e quello di Melania sono stati scambiati per agevolare l'incontro senza riferimenti fisici, anche se questa e', lo premetto, fantasiosa.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Tabula
se posso approfondire, mi fa pensare che l'amico di Parolisi durante l'intervista oramai famosa e parlando del momento in cui avrebbe avvisato la famiglia non parla mai del cellulare di M. benche' ritengo logico che la madre di M. gli abbia chiesto se avevano cercato di contattarla via cellulare appunto.
Eppure la madre di M. la prima cosa che fa e' attaccarsi al proprio di cellulare cercando ostinatamente invano di comunicare con la figlia.
E' chiaro che in quei momenti la madre deve aver compiuto tutte quelle chiamate nella convinzione che la figlia fosse ancora viva.
Ma perche' se nella comunicazione gli viene lasciato intendere che M. fosse viva gli si chiede di "farsi un giretto" da Somma ad Ascoli??? Abbiamo visto che Parolisi credeva, od almeno cosi' disse a Ludovica, ad un allontanamento volontario di M? ma se e' cosi' perche' avvisa i genitori tramite l'amico facendoli preoccupare e spostare da Somma ad Ascoli nell'immediatezza ed ad un paio di ore dalla semplice scomparsa???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Antonello


"2) Il fatto che non abbia fermato i ciclisti puo' significare che si puo' trattare di fatti di cui nessuno doveva sapere.."
vabè che possono esistere fatti che nessuno dovrebbe sapere, ma quando ti rincorrono con un coltello per farti fuori, i segreti perdono gran parte del loro deterrente a parlare.

"3) Melania in realta' ha chiesto aiuto via cellulare, per questo poi sono stati cancellati tutti gli sms e le chiamate dal suo cellulare."
ecco. questa mi è piaciuta, anche se direi più "TENTA di chiedere aiuto", più che "ha chiesto aiuto".
potrebbe aver cercato di scrivere un sms per non farsi sentire parlare, che non è stato inviato perchè gli assassini si sono accorti, ed a quel punto le avrebbero sottratto e controllato minuziosamente il cellulare.

"4) Melania non aveva gia' il cellulare durante la sua fuga, gia' estortogli dagli aggressori."

e lasciato in un posto preciso dove ha agganciato le celle..

Il punto cinque invece non l'ho capito.
Tabula

Anonimo ha detto...

.. e non ho capito perchè mai l'amico di Parolisi che chiamò i Rea, avrebbe dovuto telefonare lui stesso a Melania, dato che lo stava già facendo Salvatore là presente, non mi sembra sospetto.
Probabilmente non aveva nemmeno il numero di Melania.
Una chiamata ai genitori di lei così sollecita, per un ritardo di qualche ora, forse è eccessivamente precoce, forse no.
Però tu calcola che quella era una mamma, che si era allontanata per pochi minuti, e che non hai mai più fatto ritorno nè risposto alle telefonate di nessuno.
Anche io mi sarei preoccupata, e anche tanto.

Quel che mi sorprende è che siano cominciate le indagini molto prima delle famose 24.. o 48(?non ricordo) ore dall'allontanamento di una persona maggiorenne.

Tabula

Anonimo ha detto...

http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/11/08/melania-rea,-per-i-carabinieri-parolisi-colpevole-dal-primo-giorno

<<Rosa Immacolata», si legge nella richiesta, «nelle sue dichiarazioni sottolinea inoltre che il Parolisi Salvatore negli ultimi tempi era diventato molto geloso, al punto di non permetterle (a Melania, ndr) di aprire un suo profilo su Facebook».

Anonimo ha detto...

@LucaP
Per il cellulare di Melania tu dici "Perché riportarlo sulla scena del crimine? Solamente perché suonando avrebbe attirato qualcuno e fatto scoprire il corpo? A me non sembra così semplice"
E neanche a me, ma se è stata accertata la presenza di istruttori della Caserma di Ascoli al poligono il giorno 20, della quale ci aveva raccontato Massimo, sorprendendoci un po' tutti, qualche articolo fa, quel "qualcuno" non mi sembra poi così generico.
Il cellulare sarebbe stato proprio una bella letterina, con l'indirizzo del destinatario "Caserma di Ascoli" ben in evidenza. E mi tornerebbero, se ipotizziamo perfino una scoperta del corpo prima del telefonista, anche quelle foto, che personalmente ritenevo potessero essere state viste da SP non sul telefonino di Paciolla, ma in caserma.
Forse ho esagerato. Scusate, nel caso, di prima mattina la fantasia ancora non è ben incanalata.

Pamba

Unknown ha detto...

A Tutti.

Google sta cambiando diverse interfaccia, mail blog ecc..., pare sia quello il motivo per cui alcuni messaggi restano in rete e non arrivano a destinazione. Dovrebbe finire a metà novembre, sempre la comunicazione sia esatta.

Mi scuso con chi non è riuscito a postare o ha avuto difficoltà, portate pazienza e riprovate.

Massimo

Anonimo ha detto...

ciao Massimo!
ne approfitto per domandarti se e come sia possibile inviare un'email ad ad un altro commentatore - anonimo firmato come me - senza dover arrivare a pubblicare online gli estremi della stessa.
Potrei ad esempio inviare a te il mio indirizzo email e chiederti se puoi mettermi in contatto con quell'altra persona che potrebbe fare altrettanto?
o come si potrebbe fare senza disturbare proprio te?
Nel caso specifico, vorrei conferire privatamente con Pino per esporgli un mio piccolo dilemma che allo stato attuale delle cose non mi sembra ancora il caso di condividere.
Scusate l'O.T.
Tabula

Unknown ha detto...

LucaP, non ti devi dispiacere perché nella contraddizione c'è il miglioramento.

Per quanto riguarda il telefono di Melania c'è da dire che è fuori produzione (credo basti controllare nel sito Samsung), questo mi ha detto un tecnico che lavora per una catena di distribuzione con negozi in tutta Italia (gliel'ho chiesto quando è uscita l'ordinanza in cui si citava),) e che è stato sostituito in quanto molte funzioni che aveva non riusciva a supportarle per questione di memoria.

Ora se tu mi dici che non è così quando lo rivedo, l'ho incontro spesso al bar, lo infamo! Naturalmente sto scherzando.

Quindi ora io non so se comunque si potranno estrapolare i messaggi o no, so che Cusani (il consulente per la Difesa) dice di no e mi pare d'aver capito che i motivi che adduce siano gli stessi che ho portato io.

Poi se qualcosa m'è sfuggito e non è così sarò grato a chi mi darà delucidazioni in merito.

Ciao, Massimo

LucaP ha detto...

Come avevo detto stanotte, il cellulare di Melania era un modello di ultima generazione completo di fotocamera (5 Megapixel) in grado quindi di scattare fotografie e riprendere filmati. La memoria interna era di 240 MB.
Un SMS, per standard internazionale, ha lunghezza fissa di 140 byte.
Questo significa che in un solo Megabyte (pari a 1.048.576 byte) possono essere contenuti poco meno di 1500 SMS.
Per esempio io ho un cellulare Samsung Vodafone 360 M1 che è leggermente più capace dell'SGH-F480 come memoria interna ma che è una dannazione dal punto di vista del software e della gestione del database degli SMS e delle telefonate (inviate e ricevute).
Se per esempio uno non è metodico e non ha molto tempo a disposizione per cancellare quotidianamente tutto, viene conservata sulla memoria del telefono una quantità gigantesca di SMS e di registri chiamate (risalenti anche ad un anno fa). Si possono anche effettuare delle operazioni di cancellazione collettiva ma quasi sempre uno ha alcuni SMS/MMS che vuole conservare e quindi tale cancellazione non viene mai fatta.
Non so se il software dell'SGH-F480 sia analogo ma sospetto di si.
La memoria interna del cellulare viene inoltre utilizzata per salvare filmati e fotografie che sicuramente occupano molta più memoria ma a me non è mai capitato di trovarmi con la memoria satura.
Non so dirvi se effettivamente, come nei casi delle memorie di massa dei PC (hard-disk), quando vengono effettuate delle cancellazioni da parte dell'utente e tramite il software interno, i dati cancellati rimangano per un certo periodo interno nelle tracce profonde e siano quindi recuperabili con appositi sofisticati software esterni. Propendo per il si ma non ne sono sicuro.

Continua ......

LucaP ha detto...

.... Continua

Tutto questo per dire cosa?

Si è sempre parlato degli SMS cancellati ma mai di eventuali fotografie e filmati che considerato il modello di telefono potevano certamente essere nella memoria.

Sul sito Mobile Forencsics che vi avevo consigliato, vi era anche una annotazione relativa al repertamento legata al buon senso. Quando si ritrova un cellulare su una scena del crimine è buona norma isolarlo radioelettricamente e non spegnerlo. Tale operazione difatti potrebbe comportare la modifica dei dati (che in questo caso non interessa) ma anche la difficoltà (impossibilità per i comuni mortali) di riaccenderlo nel caso venga richiesto un PIN.
Alla SIM di Melania era sicuramente associato un contratto (pagato dall'esercito?) e quindi non era una ricaricabile. E' quindi possibile ipotizzare che la SIM stessa fosse protetta da PIN (perlomeno per gli assassini poteva non essere sicuro).

Premesso che per me sarebbe stato molto meglio distruggere e far scomparire SIM e telefono in ogni caso (ed ancora mi stupisce non sia stato fatto), ammettiamo allora che fosse importante per gli assassini sia cancellare gli SMS sia cercare di capire se vi fossero delle fotografie/filmati fondamentali, sia eventualmente appurare se gli stessi non fossero stati inviati tramite MMS a qualcuno (ma anche se negli SMS inviati vi fossero riferimenti a qualcosa di importante).
Escludiamo per semplicità che tra gli assassini non vi fosse un esperto informatico (ma anche tra questi è difficile trovare qualcuno veramente esperto in tale specifico campo).
Cosa avrebbero dovuto fare per essere sicuri?
Per me, ammessa tale ipotesi (che chiaramente non è suffragata da alcun riscontro certo), sarebbe stato necessario contattare qualcuno veramente in gamba ed estremamente fidato. In attesa di questa persona (che probabilmente avrebbe consigliato loro di non spegnere il cellulare e di non muoversi troppo per non fornire tracce sulle celle agganciate), sarebbe stato sicuramente meglio non toccare nulla. Solamente appurato che fosse possibile operare a telefono spento (perché magari in possesso di tutto l'hardware e software necessario), si sarebbe potuto procedere allo spegnimento stesso.

Mi accorgo anch'io che è un'ipotesi veramente complessa, ma è sicuramente una tra le tante che giustificherebbe il telefono acceso sino alle 19.10.

Chiaramente continua a stupirmi che il telefono sia stato fatto trovare sul luogo del delitto.

Se non fosse stato trovato, sarebbe stato più facile per gli inquirenti risalire agli assassini, cioé avrebbe aumentato i sospetti su qualcuno in particolare? Non credo, ma non si sa mai.

Ciao

Unknown ha detto...

X Tabula.

Se Pino è d'accordo a me va bene.

X Luca P.

Ho dimenticato di dirti dove ho letto che funziona a GSM, rimedio subito (è la pagina americana di Wikipedia)

"Il Samsung F480 (noto anche come Tocco (in molti paesi inglese parlata) o Stile Player (in Francia).) è un telefono cellulare touch screen annunciato nel febbraio 2008 e pubblicato nel maggio 2008 da Samsung Mobile. [ 1 ] La F480 è disponibile da cellulare carrier arancione , T-Mobile , 3 , Virgin Mobile , Telstra , Optus e O2 sia sotto contratto e piani prepagati. Modelli senza blocco SIM sono inoltre disponibili. È disponibile in tre colori: nero, rosa e oro. Esso utilizza un 2,8 in (7,1 cm) HAPTIC schermo TFT touch che può rendere 256 mila colori.
Il telefono funziona in GSM e BORDO standard a 900, 1.800, e 1.900 megahertz (MHz).
L'F480 supporta 3G HSDPA dati a 7,2 megabit al secondo sulla banda 850 MHz. Offre un 2.0-compliant browser web WAP, e utilizza Mobile Information Device Profile 2.0 come il suo Java piattaforma di supporto"

Come vedi non parla di UMTS ma di Bordo (è una evoluzione del GSM).

Ciao ancora, Massimo

LucaP ha detto...

Ciao Massimo

Hai forse ragione tu quando dici che è stato ritirato dal mercato in quanto sul sito della Samsung non è compreso nella lista dei telefoni cellulari. E probabilmente lo hanno fatto per problemi tecnici.

Si riesce a risalire comunque alla pagina del sito con tutte le caratteristiche se si fa una ricerca su Google (selezionando proprio il link che rimanda al sito Samsung - ieri sera avevo postato il link ma Google mi ha bloccato il messaggio non pubblicandolo e quindi ho dovuto toglierlo).

Bisogna tenere conto che comunque, se sono stati ritrovati degli SMS risalenti al 2010, è probabile fossero salvati sulla SIM che Melania deve aver trasferito da un vecchio cellulare al nuovo, e quindi quest'ultimo deve essere stato acquistato nell'ultimo trimestre del 2010 (o comunque prima che venisse ritirato).

Volevo inoltre aggiungere un ulteriore dato. Il cellulare in questione, come detto, è triband cioé GSM/DCS/UMTS. E' stato scritto da qualche parte sugli atti ufficiali noti che nella zona del ritrovamento di Melania (estendola però a tutta l'area) non vi è copertura UMTS. Non è completamente vero.
La TIM/Telecom dichiara che tutti i comuni dell'area (provincia di Ascoli e Teramo) vi è la copertura UMTS, perlomeno dei centri abitati, ed occupandomi per lavoro anche di questo, ne sono abbastanza certo (sono quasi sicuro inoltre che anche la SRB di Colle San Marco fornisca tale copertura nella cella di sua competenza).
Ciononostante il cellulare di Melania sembra agganciare solamente celle GSM (ammesso sia vero quello che è stato detto). Questo fatto comporta una serie di ipotesi tecniche.
La prima è che il cellulare di Melania, fintanto che è rimasto acceso, è rimasto in un'area coperta solamente dalle SRB di Castel di Lama e Spinetoli e sufficientemente distante dalle stesse tanto da far sì che il segnale UMTS (che si attenua con la distanza molto di più del GSM) avesse una potenza insufficiente.
La seconda è che tale aspetto tecnico sia stato maggiormente amplificato dal fatto che il cellulare si sia trovato in un ambiente chiuso (edificio, macchina, ...) con quindi un'ulteriore attenuazione del segnale UMTS.
Naturalmente potrebbe essere anche che Melania (o qualcuno per essa) avesse forzato il cellulare ad operare eclusivamente sul GSM (a me è capitato per esempio di doverlo fare alcuni anni fa perché il cellulare per default cerca di agganciare celle UMTS anche con segnale molto debole e questo comporta talvolta scadenti qualità della comunicazione).

Ciao

LucaP ha detto...

Massimo

Ho letto il tuo commento con riportate le caratteristiche tecniche.

Hai specificato che la pagina Wikipedia è quella americana. E questo spiega perché non si parla di UMTS, perché vi sono delle differenze tra i modelli venduti in america e quelli venduti in Europa a causa delle tecnologie delle reti disponibili.
In Europa non vi sono reti Bordo bensì reti UMTS 1900 MHz (per il momento e solamente da poco è anche l'UMTS 900 MHz in quanto sono state liberate le necessarie frequenze).
Il modello venduto in Europa (e specificatamente in Italia) era un modello triband GSM900/GSM1800/UMTS1900 con anche connettività HSDPA (la Telecom/TIM dichiara che sia in provincia di Ascoli sia in quella di Teramo vi è copertura HDPA).

Come detto prima è anche probabile che il cellulare di Melania fosse stato forzato ad agganciare solamente il GSM per problemi di cattivo segnale nella zona.

Credimi, non voglio fare polemiche. Quello che volevo sottolineare è che il cellulare di Melania era sufficientemente di nuova tecnologia da poter essere considerato un piccolo computer con fotocamera/telecamera e tutto quanto ad esso connesso.

Ciao

Anonimo ha detto...

@LucaP
Anch'io, come te, non riesco a capacitarmi del fatto che il SI non abbia semplicemente distrutto il cellulare di Melania e la sim. Ho dato un'occhiata al sito di mobile forensics e non trovo la sezione dedicata al repertamento. Nel tuo post (8.52) tu parli di isolamento radioelettronico. Si tratta per caso della stessa cosa che riporre il telefonino in una busta con scudo metallico descritta nel case study di http://spectrum.ieee.org/computing/software/cellphone-crime-solvers/0L'autore dell'articolo scrive che, almeno nel caso della bustina con scudo metallico, si cancellerebbero informazioni vitali di localizzazione dopo una ricerca spasmodica del segnale ecc ecc. Nello stesso sito si parla anche di pin, e si sconsiglia di spegnere il telefonino trovato nel caso il proprietario avesse optato, per l'appunto, per la richiesta di una password, o pin, all'accensione.

Ora, ammettiamo che il SI non se ne intenda quanto te e Massimo di telefonini ed elettronica. Non si sarebbe comunque posto il dubbio, una volta spento il telefonino, di non poterlo riaccendere in quanto bloccato, per l'appunto, da un pin? Considerando accertato che la suoneria non e' stata abbassata, e ritenendo plausibile che il telefono sia stato spento e poi riacceso, propendo a ritenere che il SI conoscesse Melania abbastanza bene da sapere o che il suo cellulare non richiedeva un pin all'accensione, o addirittura il pin stesso. Inoltre, con quale criterio una persona sconosciuta a Melania avrebbe potuto decidere di cancellare alcuni sms, ma non altri? Come decidere di cancellare un anno di sms, e lasciarne uno risalente ad un anno prima? Un sms, tra l'altro, di Salvatore? Credo che dovesse necessariamente sapere chi era Salvatore, ovvero il marito della vittima, e o scegliere di incastrarlo, o ritenere il messaggio abbastanza innoquo da lasciarlo nel cellulare.

Annika

PINO ha detto...

LUCA
Il tuo discorso tecnico è certamente preciso e chiaro, almeno nei termini generali che uno come me, non esperto in materia, possa assimilare.
Ma, una domanda alla quale non so rispondere, perchè fuori dalla mia logica, è: perchè l'assassino/i, ad evitare eventuali complicazioni di ogni tipo, non ha distrutto l'apparecchio, bruciandone la sim?
E' vero che tutta la dinamica dell'omicidio si è rivelata disordinata. Ma, un disordine che pare voluto, compreso la NON distruzione del cellulare.
C'è, forse, in questo pseudo disordine un segnale particolare che VUOLE essere inteso?
Intanto, resta insoluto il mistero dello spegnimento del cellulare alle 19
Ciao, PINO

LucaP ha detto...

@ Pino

La domanda che hai fatto è la stessa che sto facendomi da ieri. Non ha senso apparente. Come ho già detto, scherzando, io avrei distrutto SIM e cellulare ed avrei dato fuoco al chiosco ed alla zona picnic.
Lo staging era vistosamente non credibile ed in ogni caso, essendo quasi tutti noi convinti che il telefonista/cercatore di funghi (ma che funghi ci possono essere a 1.000 m a fine aprile?) sia coinvolto nei fatti (o perlomeno un complice secondario), e quindi bisognerebbe aggiungere anche l'altra fondamentale questione: perché si è voluto che fosse ritrovato il cadavere proprio quel giorno?

Ciao

LucaP ha detto...

Siamo proprio al far-west!

Nelle anticipazioni della puntata di stasera di CLV, Michele Rea dice
"Spero che respingano la richiesta di scarcerazione di Salvatore Parolisi. Ha mentito e deve rimanere in carcere perche' potrebbe compromettere la ricerca della verità".

Ma quale concetto di giustizia hanno? Siccome ha mentito teniamolo in carcere!? Ma hanno idea di cosa deve essere la giustizia in un paese civile e democratico?

Se Parolisi è innocente rispetto alle accuse per le quali è stato incarcerato, deve tornare libero!
Se poi ha intralciato le indagini, reso false testimonianze ed informazioni al PM, gli stessi magistrati dovranno al massimo riformulare un'altra richiesta di custodia cautelare (ammesso che ne sussistano i requisiti) totalmente differente con altri capi d'accusa.

Secondo me i Rea hanno sentore che Parolisi verrà scarcerato dalla Cassazione e che i PM si stiano muovendo in altre direzioni. Ed allora vogliono vendicarsi togliendogli la figlia.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Tabula
2) Strano perche' i ciclisti non riferirono di aver visto nessun coltello, e ben che meglio se ci fosse stato od anche nascosto dalle inseguitrici alla vista dei ciclisti ancora maggiore doveva essere il grado di pericolo che avrebbe dovuto percepire M., quindi a maggior ragione perche' non fermare i ciclisti??? I ciclisti riferiscono che le tre donne uscite dal bosco presero tutte a camminare velocemente, SENZA SCAPPARE O RINCORRERSI, quindi ripeto, quella fuga poteva essere naturale chevenisse nascosta dalle inseguitrici ma perche' l'avrebbe nascosta pure M.???
Capitolo amico di Parolisi, siamo ai particolari lo capisco, ma io mi riferivo all'intervista concessa alle tv dall'amico del Parolisi, l'intervistatore gli chiede di raccontare la telefonata con la mamma di M., lui non ha mai riferito alla madre se avessero o meno provato a chiamarla via cellulare mentre poteva benissimo essere una cosa che la madre stessa avrebbe potuto chiedergli con un semplice "ma avete provato a chiamarla al cellulare???", e' la cosa a dire il vero piu' logica per lei in un caso di scomparsa, tant'e' vero che tempesta subito di chiamate il cellulare della figlia.
E' un minuscolo e forse insignificante particolare che potrebbe anche far presagire che la madre di M. possa essere stata usata per far squillare il cellulare e ipoteticamente ritrovarlo come sopra qualcuno diceva.
Antonello

Anonimo ha detto...

Avevo postato prima ma il post e' sparito. Ci riprovo.

LucaP, cercando il sito da te consigliato (mobile forensics) ho trovato http://spectrum.ieee.org/computing/software/cellphone-crime-solvers/0 E' un case study molto interessante in cui l'autore parla anche di pin.

Mi chiedo anch'io perche' il SI non abbia distrutto cellulare e sim di M. Non ha senso. Credo pero' che il SI dovesse conoscere Melania abbastanza bene da sapere:

1. o il pin richiesto all'accensione, se c'era, o che M non aveva attivato nessun pin/password
2. chi era Salvatore. Infatti, perche' cancellare un anno di sms, ma lasciarne solo alcuni proprio del marito della vittima. Come avrebbe fatto uno sconosciuto a distinguere tra i tanti contatti quale sms lasciare e quale cancellare?

Perche' quindi far ritrovare il cellulare solo con gli sms di Salvatore? Forse perche' ritenuti innoqui, avendo cancellato cio' che interessava cancellare, oppure semplicemente per incastrare il marito. Lo stesso ragionamento mi sembra sia stato fatto con la fede: via gli orpelli, ma la fede resta al dito.

Infine, cambiando discorso, escluderei totalmente l'omicidio rituale. L'arma e' un coltellino di 8cm - credo si sarebbe usato qualcosa di piu' "efficace" - la morte sarebbe stato il fine/obiettivo principale, e non la consequenza di ben 35 coltellate con agonia di decine di minuti. Inoltre le coltellate sono superficiali, manca quella mortale e tanti piccoli tagli indicano che l'assassino esita.

Non esita invece nello staging. Si vuole che M sia ritrovata presto, e circondata da una determinata scenografia. Anche qui, le croci, a parte essere croci e simboleggiere sole o fuoco (se in contesto pagano), non hanno altro in comune. Ma le parti intime esposte, inquadrate da ventre e cosce tagliate, e siringa al petto enfatizzano un aspetto sessuale in cui manca pero' la violenza. Chi sapeva che M e S erano stati a Ripe qualche giorno prima? Chi tenta di inquadrare S a tutti i costi e conosceva M tanto bene al punto che M non chiede aiuto ne' col cellulare, ne' urlando a squarciagola? Se waka waka si sarebbe sentito lontano centinaia di metri sia a Ripe, con le sentinelle, sia a CSM, invasa dai testimoni, figuriamoci le grida di una donna accoltellata.

Annika

LucaP ha detto...

@ Annika

L'ho già scritto in un altro commento. Il cellulare di Melania conteneva probabilmente un archivio di centinaia fra chiamate (ricevute, fatte, senza risposta) e SMS/MMS (ricevuti ed inviati). Su quel tipo di cellulare tutto quanto viene archiviato sulla memoria del telefono, mentre nei telefoni meno recenti (senza memoria propria), la rubrica, gli SMS e l'archivio delle chiamate (poche) si trovavano sulla SIM. Ritengo che quei messaggi, che risalgono al 2010 (non mi ricordo a quando esattamente se l'ho letto) fossero sulla SIM che era stata spostata da un vecchio al nuovo cellulare. Cancellare centinaia di record lasciando solamente quei pochi SMS è un lavoro molto lungo e paziente soprattutto per qualcuno che ha appena ucciso una donna. Credo piuttosto non se ne sia accorto in quanto non visibili sul cellulare. Ed inoltre non sembra fossero particolarmente indicativi di un possibile movente.

Per quanto riguarda la scena del delitto non vi è nessun indizio inserito apposta per incastrare Parolisi (la questione del DNA nella bocca non è qualcosa che puoi facilmente inscenare). Ne dedurrei che chi ha ucciso Melania ed inscenato il depistaggio tutto voleva indicare al di fuori di incastrare il marito. Questo perché forse non poteva assolutamente sapere se Parolisi potesse avere un alibi inattaccabile e forse perché proprio non gli interessava.

Lo staging, ripeto, è pasticciato e confuso. O incidi i simboli esoterici per far pensare a dei satanisti o lasci sul posto siringa e laccio emostatico. Delle due una. Ma satanisti tossicodipendenti mi sembra troppo.

Piuttosto mi fa pensare a come è stato trovato il telefonino cioé con lo sportellino aperto quasi a far pensare che qualcuno l'abbia buttato a terra impaurito. Ed invece sappiamo che l'autore dello staging ha lavorato con estremo sangue freddo (anche la dinamica delle coltellate che denotano uno slancio impulsivo e rabbioso mal si combinano con la freddezza dello staging, elemento che confermerebbe ancor di più il coinvolgimento di più persone).

Ciao

LucaP ha detto...

Massimo

Non mi ricordo se hai scritto qualcosa del caso Goffo ed in tal caso cosa.

Ho cercato un po' su internet e non sono riuscito a trovare molto come nel caso di Melania.

In particolare sai dirmi dove si trovi esattamente il Bosco dell'Impero e cosa si intende per "Tecnico della Questura" in merito ad Alvaro Binni?

Sicuramente non c'entra niente, ma mi è venuta la curiosità di saperne qualcosa in più.

Grazie

Unknown ha detto...

Posso dirti che siamo malati entrambi e dovremmo toglierci certe idee dalla testa?

Comunque il bosco dell'impero è a pochissimi chilometri dal pianoro, la Goffo è stata strangolata e poi seppellita ma le piogge e gli animali l'hanno portata alla luce. Alvaro Binni è un tecnico informatico (volevi questo vero?).

Dato che ci sei, vedi a pagina tre di questo giornale di quattro anni fa

http://www.paesemiowebtv.com/public/magazine/23giugno.pdf

non si sa mai, magari trovi qualcosa di interessante.

Ciao Luca, Massimo

LucaP ha detto...

Massimo

O ci dividiamo i compiti oppure controlliamo le stesse cose (già letto la settimana scorsa quando ho anche sorvolato sul nome del clan camorristico).

Controlla, visto che ci sei, la data approssimativa del trasferimento con gli arresti di quel periodo.

Senza saperlo, ero quasi sicuro del mestiere di AB

Grazie

LucaP ha detto...

Massimo

Soltanto per mostrarti il grado di paranoia, hai provato a controllare il cognome delle soldatesse ascolane associandolo ad altro grado militare?

Ci sono due riscontri interessanti, ma come si sa con internet puoi arrivare dovunque ed in nessun luogo.

Ciao

Unknown ha detto...

Fatti un giro su facebook, vedi che c'è una foto strana postata il 19 aprile. Si tratta di un bacio ma...

Ora vado a prendermi una camomilla, sto scrivendo un articolo che ha di base il telefonino e vorrei finirlo ma devo andare in due posti prima di sera.

Ciao, Massimo

LucaP ha detto...

Massimo

Le amicizie le hai controllate? C'era comunque da aspettarselo e sicuramente non vuole dire niente dal momento che erano compagne di corso.

Il 19 era il giorno del giuramento (ma il ragazzo l'hai per caso visto da qualche altra parte ....?)

E' proprio paranoia.

Ciao, non vedo l'ora di leggere cosa stai scrivendo (considerato che non sei intervenuto nella discussione)

Anonimo ha detto...

Ciao LucaP,
è certo che il telefonino di Melania non fosse impostato come silenzioso e che solo successivamente tale impostazione sia stata modificata?
Può essere anche, che mentre avveniva l'azione delittuosa il cellulare non abbia squillato e che l'assassino sia rimasto sul posto solo il tempo necessario per compiere tale azione.
Certo il telefonino poteva anche essere rimasto in un altro posto, magari nel casolare o all'interno di un'auto.
Invece da tanto tempo mi frulla una domanda in testa, che voglio condividere con te! Ammesso che sia vero che S abbia inviato due sms uno distante 20 secondi dall'altro e che non si trattasse di un unico sms diviso in due, mi chiedo in 20 secondi cosa avrà fatto in tempo a scrivere a Melania? Trovo difficile, se non impossibile che le abbia scritto frasi del tipo: Ciao Mely, sono io con il telefono di mamma. Volevo sapere come è andata la visita. Ciao....
Penso che fosse possibile solo se si trattasse di un sms già salvato in rubrica. Che S, si sia accorta dell'errore e per questo abbia dovuto cancellare? Mi piacerebbe sapere il tuo pensiero.
Ciao
Stella

Anonimo ha detto...

Buon tardo pomeriggio a tutti.
Ho visto che la discussione verte su telefonini, celle radiofrequenze etc. Essendo praticamente in inedia totale da un punto di vista tecnico non intervengo.
Vorrei però solo dire che 2 anni fa un mio assistente ha avuto una causa di lavoro ed io avevo la necessità di recuperare degli sms che lo stesso mi aveva inviato .
La vodafone mi ha fornito gli sms richiesti avendo indicato una finestra temporale, dopo 6 mesi, a pagamento. Dimostrando la buona fede del mio assistente e vincendo la causa.
Buone ricerche a Luca P e Massimo : ma che criptici che siete !!!

Wide

Mimosa ha detto...

@ Stella,
Sonia per telefonare a Melania e per mandare sms usò il telefonino della mamma, in quanto il proprio era senza credito (così disse lei) e sembra che Melania non conoscesse quel numero, infatti - a dire di Sonia - fu la necessità di spiegare che era stata lei a fare le chiamate che la indusse a scrivere.

Anonimo ha detto...

Buonasera a tutti, volevo aggiungere alcune notizie relative al telefono che utilizzo abitualmente e che è dello stesso modello di quello in uso a melania. Gli sms venono archiviati unicamente sulla memoria telefono per un numero massimo di 201 dopodichè o si cancella qualche sms o non vengono recapitati i messaggi in arrivo; per eliminarli lasciandone solo alcuni l'operazione è semplice: si sceglie l'opzione elimina tutto ma, siccome a scorrimento si vedono tutti i mittenti, si deselezionano gli sms che si intende tenere ancora sul cellulare. Le chiamate invece vengono salvate fino ad un numero massimo di 30 contatti/numeri telefonici diversi tra loro per ogni tipologia(perse,ricevute, effettuate), per ogni contatto/numero telefonico vengono memorizzate le ultime 30 operazioni ( un numero che si utilizza spesso appare una sola volta nella lista, ad esempio delle chiamate ricevute, ma selezionandolo appaiono data-ora-durata delle ultime 30 chiamate provenienti da quel numero).
grazia

LucaP ha detto...

@ Stella

Brava. Onestamente non mi ero mai accorto della distanza di soli 20 secondi tra i due SMS e questo vuole dire sicuramente qualche cosa.

Come ho già scritto in un precedente commento, le tabelle riportate nell'Ordinanza sono state ottenute combinando due differenti tabulati (CDR) mediante un apposito software chiamato Sfera. Se gli orari sono quindi riferiti, come mi sembra possibile, al tabulato del traffico del cellulare di Melania, è probabile che l'orario si riferisca a quando sono stati "consegnati" e quindi l'ipotesi di un unico SMS suddiviso in due potrebbe essere probabile.
SI tratterebbe allora di un elemento sinora non considerato (ma forse mi sbaglio). Non poteva essere un semplice messaggino (il testo che Sonia recita a CLV si riferisce all'SMS inviato sul Wind confondendo rubriche, telefoni, e noi tutti). Avrebbe dovuto essere qualcosa di più complesso e particolare che sicuramente Sonia non può fingere di aver dimenticato (ma gli inquirenti glielo avranno chiesto?).

Se invece gli orari si riferissero al momento dell'invio (secondo me meno probabile) allora ci ritroveremmo agli stessi quesiti sinora posti da noi tutti.

Ciao

Mimosa ha detto...

Completo il post prec (che ho dovuto interrompere):
quella è la giustificazione di Sonia, presa per buona ... ma se invece non era vero e il suo telefono credito ce l'aveva, si potrebbe maliziosamente sospettare di questa chiamata "anonima" e "sconosciuta" per Melania, quale era l’urgenza di farla, visto che si sarebbero visti alle ore 16?
E se invece S. avesse usato altre volte il tel di mamma per contattare M., cosa che ritengo plausibile in due anni di intensa amicizia, certamente M. aveva nella memoria tale numero, cosa altrettanto plausibile, e allora perché mentire, perché “fingere”.
Sarà stato sicuramente accertato quanti numeri erano in memoria al cell di M., sarei proprio curiosa di sapere se c’era anche quello della mamma di S.

Inoltre, sull'unico messaggino diviso in due, di cui io stessa avevo posto il dubbio in una lunga discussione tra più commentatori sui tabulati contenuti nell'ordinanza, è lecito domandarsi ancora quale testo così lungo potesse mai contenere, oltre alle parole citate da Stella.

Insomma anche solo su queste chiamate c'è ancora motivo di riflettere.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sonia in una intervista disse di avere scritto nel primo : "mely sono io " e nel secondo rendendosi conto che forse melania non conoscendo il telefono non avesse risposto , "e' il telefono di mamma...."
In ogni caso le avranno certamente chiesto il testo dei messaggi e mentire su questo una volta in possesso del testo ...potrebbe avere delle conseguenze non proprio marginali
Non darei grande importanza accusatoria a questa telefonata nel senso di chiedere informazioni se poi si sarebbero viste più tardi.. magari non avrebbe voluto chiedere informazioni sull'esito della visita davanti ad altre persone. La difesa ci dice che melania fosse preoccupata per il suo stato di salute...e quindi una certa sollecitudine dell'amica io non la vedo così sospetta. A prescindere da Sonia.
Wide

Anonimo ha detto...

Mimosa, ricordo bene la tiritera che racconta S. Le mie perplessità riguardano il contenuto del secondo sms. Mi chiedo come sia possibile che in venti secondi (questa è la differenza tra l'invio del primo e del secondo sms, S abbia fatto in tempo a scrivere quello da me in precedenza riportato. Tutto questo senza tener conto dei secondi necessari per impostare il telefonino affinchè potesse inviare il messaggio e dei secondi necessari per digitare il numero a cui inviarlo, visto che secondo quanto detto da S, il cellulare della mamma non avrebbe dovuto avere in memoria il numero di Melania.

LucaP
E' possibile che in realtà l'sms sia uno diviso in due, ma ritengo che venti secondi di differenza in tal caso siano troppi. Penso tra l'altro che l'orario di ricevimento di entrambi, se fossero in realtà il contenuto di uno soltanto, dovrebbe essere lo stesso.


Wide, scrivere "Mely sono io" nel primo sms, senza specificare chi in realtà fosse non ha senso. Così come non ha senso inviarne un altro con scritto " è il telefono di mamma".
La mia attenzione non è posta tanto sul fatto che si sarebbero viste dopo un'ora, anche se penso che invece di inviarle un sms, sia stato preferibile una volta che Melania fosse rientrata dalla visita, sempre se possibile per S, che quest'ultima le avesse suonato. Non c'è bisogno di chiedere davanti agli altri, si trova facilmente un momento per scambiare due parole; sarebbe bastato che S le chiedesse: com'è andata? Melania, le avrebbe risposto: è un'ernia che sarebbe meglio togliere. Tutto qui.

Stella

Anonimo ha detto...

@LucaP
Devio un attimo dalla discussione sul telefonino per chiederti una cosa che mi frulla in testa da un po'.
SP all'inizio del videointerrogatorio al chiosco di Ripe disse di essere stato lì l'ultima volta il 12 aprile (en passant, data ricorrente per altre questioni già discusse dal gruppo), per un'esercitazione notturna con il nuovo plotone.
Secondo te, è quel plotone che avrebbe poi giurato il 19?

Pamba

LucaP ha detto...

@ Wide

Noto con piacere che sei ricomparso.

Per quanto riguarda gli SMS recuperati da Vodafone, sono stati recuperati da un telefonino aziendale? In tal caso è difatti probabile che al momento della consegna del telefonino e della SIM ti abbiano chiesto di firmare una liberatoria con la quali autorizzavi il gestore a conservare presso i propri server ulteriori informazioni quali gli SMS (non credo anche la registrazione delle telefonate, ma non è da escludere). Molte aziende, soprattutto all'estero, stipulano apposite convenzioni (avevo proprio letto un articolo in merito e relativo a Vodafone UK) con i gestori al fine di poter controllare ed eventualmente sanzionare l'uso illecito di uno strumento aziendale (come anche la comunicazione di informazioni sensibili o segretate). In tal caso, venendo meno i vincoli di privacy, capirei il fatto che sia stato possibile recuperarli.
Se fosse invece possibile in ogni caso recuperarli, dietro anche specifico decreto del PM, cosa sarebbe mai venuto fuori nel caso delle indagini sui festini di Arcore (avevo fatto proprio questo paragone, dove effettivamente tali informazioni sarebbero state utilissime alle indagini ma non sono mai state recuperate).

Per quanto riguarda l'SMS di Sonia, nell'unica intervista in cui parla delle telefonate e di SMS (Chi l'ha visto del 27/05 mi sembra), la stessa Sonia dice quelle frasi che tu hai riportato ma riferendosi esclusivamente ad un unico messaggio mandato, a differenza delle chiamate, sul cellulare Wind che si trovava a Folignano in carica. Da una spiegazione confusa e assolutamente non credibile sul perché tale SMS fosse stato inviato sul Wind mentre le telefonate le aveva fatte sul TIM. Ma soprattutto non parla degli altri due SMS inviati sul TIM subito dopo le due chiamate e che probabilmente sono stati cancellati (assieme a molti altri credo) dal cellulare di Melania prima del ritrovamento del cadavere.
La spiegazione che mi sono dato è che i Carabinieri le avessero chiesto spiegazioni in merito ai soli SMS e telefonate che conoscevano al momento della deposizione (23/04) in quanto recuperati sui due cellulari di Melania (non disponendo forse ancora dei tabulati completi CDR). Non so cosa le abbiano chiesto in seguito soprattutto i PM di Teramo e cosa lei abbia risposto.
Ma sicuramente l'aspetto che mi insospettisce di più è proprio quest'ultimo.
Se poi si aggiunge, come discusso prima tra me e Stella, che i due SMS sul TIM appartenessero ad un unico messaggio suddiviso in due perché troppo lungo, il mistero risulta ancor più sospetto.

Ciao

Anonimo ha detto...

Scusate se cambio momentaneamente argomento, sono stata fuori sede tutto il giorno e mi sono letta adesso tutti i vostri interventi.

Volevo rispondere relativamente alla questione dello spegnimento del cellulare, che mi sembra un falso problema.

scusate se non mi riferisco alla persona che ne parlò, non ricordo più chi fosse, abbiate pazienza, non riesco a copiare il testo ultimamente per riportarlo e non fare errori.
Forse Annika?

Comunque sia, quando io ho il cellulare acceso, ho la possibilità di cambiarne le impostazioni di avvio, ovvero posso modificare l'opzione di richiesta PIN al momento dell'accensione.

Quindi io, presunto assassino, mi impossesso del cellulare,
- cancello i messaggi scomodi (perchè anche quelli di Sonia sarebbero stati scomodi non è dato saperlo)
- oppure cancello tutti i messaggi e basta così non sbaglio, ma ne restano alcuni incorporati nella memoria del telefono e non nella SIM,
- dopodichè vado su impostazioni ed elimino la richiesta di PIN all'accensione del cellulare,
sempre che ci fosse un PIN, tanti non lo mettono
o se proprio voglio farla complicata inserisco un PIN a me congeniale, che io possa ricordarmi nel caso mi servisse riaccenderlo in seguito (e nel caso mi auguro sia la data di nascita dell'assassino).
- Accensione che viene puntualmente fatta la mattina del 20

Tabula

Anonimo ha detto...

@Wide
beh discutibile, si dovevano vedere alle 16,00 e non e' proprio normale chiamarla e mandargli sms solo per chiedergli della visita, ma ammettiamo che abbia una sua logica come effettivamente potrebbe avere, quello che ancora di piu' allora emerge come dubbio e' perche' non le sembra allora normale contattare ne M. e ne P. quando non li vede arrivare all'appuntamento concordato per informarsi sui motivi di tale ritardo???
Delle due l'una, se e' normale una non puo' non risaltare inspiegabile l'altra.
Antonello

Anonimo ha detto...

@Massimo (O.T.)
ti ho scritto all'email indicata qui a fianco vicino alle foto dei tuoi bimbi, spero sia sempre valida. Se Pino vorrà fare altrettanto per la cosa di cui volevo parlargli ok, altrimenti nessun problema. :-)

Tabula

LucaP ha detto...

@ Stella

Quando si ricevono due SMS concatenati non sempre arrivano assieme. A me capita sovente che passino diversi secondi uno dall'altro. Credo inoltre che l'orario indicato sia proprio quello di consegna dell'SMS. Certamente sarebbe bello disporre di tutti i tabulati di Sonia. Chissà cosa ci potrebbero dire (a me piacerebbe inoltre dare una sbirciata su quelli dei coniugi Paciolla e naturalmente in primo luogo su quelli di Melania a partire dallo 01/01/2011).

@ Pamba

Certamente. Si tratta del 2° Blocco 2011, che ha giurato il 19/04 e del quale facevano parte le soldatesse ascolane da me citate in un precedente post. Avevo anche inserito un link di un sito sul quale vi erano più di mille foto di quella giornata (come anche del giuramente del blocco precedente).
A me personalmente era sfuggito che Parolisi avesse detto di essere stato lì il 12/04 per le esercitazioni (la data incriminata per la gita precedente a CSM è quella della domenica 10/04 o di quella del 03/04). Avendo ora tale informazione appare chiaro come mai Parolisi si sia inventata la storia del sesso con Melania al Chiosco. Chissà quale soldatessa avrà portato lì il 12? (certo che scendere nei particolari di come abbiano fatto sesso, specificando anche una delle poche posizioni compatibili con jeans calati, mi sembra proprio darsi una mazzata sui ....).

Ciao

LucaP ha detto...

@ Tabula

Se hai letto tutti i post, non ti sarà sfuggito che la questione non è tanto il PIN (aspetto secondario e forse assolutamente ininfluente), quanto il fatto che il cellulare sia rimasto acceso per 4 ore (con 32 chiamate entranti) e poi spento alle 19.10 (o poco dopo). Da chi? e dove è stato il cellulare dopo le 19.10 del 18 sino alle 07.20 del 20?

Massimo ci ha detto che sta preparando un articolo proprio sul tema cellulare. Aspettiamo di sentire cosa ne pansa lui.

Ciao

Anonimo ha detto...

Antonello, ci hai preso in pieno.

Io piuttosto mi domando quanto sia strano scrivere in un messaggio: "Mely sono IO".

Quando io o mio fratello suonavamo il citofono di casa, (non c'era il videocitofono) alla domanda "Chi è?" avevamo il vizio di rispondere: "sono IO!"
al che l'interlocutore, mio padre o mia madre, rispondeva puntualmente "Io CHI?" e non perchè non ci avesse riconosciuto, ma per farci capire che con questo gioco si poteva prima o poi correre il rischio di aprire a qualche malintenzionato.

Ebbene, Sonia non era ad un citofono. Non ha senso scrivere "sono IO" quando stai chiamando da un numero sconosciuto a chi lo riceve.
Nè, se fosse invece già in rubrica del ricevente, avrebbe alcun senso specificare "chiamo dal telefono di mamma", perchè sarebbe già archiviato sotto la voce mammadisonia.

Quando, vi domando, potrebbe avere senso scrivere SONO IO, senza specificare IO CHI, perchè per il ricevente dovrebbe essere OVVIO sapere chi stia chiamando?

ta-dààà...

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tabula
2) Se parlassimo di un'inseguimento coltello alla mano doveva allora essere ancora maggiore il grado di pericolo percepito da M., a maggior ragione allora perche' non avrebbe fermato i ciclisti se sapeva che poteva significare la sua sopravvivenza fermarli???
In verita' pero' i ciclisti, e diversamente non era possibile, non riferirono mai di aver visto coltelli ne tre donne CORRERE, ma ben si tre donne uscire dal bosco ad andatura sostenuta, ne cinsegue che tutte e tre, M. compresa, alla vista dei ciclisti nascosero, le une inseguitrici di inseguire e M. inseguita appunto di essere inseguita.
Da qui il dubbio, perche' Melania nascose di essere inseguita se il fermare i ciclisti gli avrebbe facilmente "salvato la vita"???
Antonello

Anonimo ha detto...

@Luca
abbi pietà, sapevo di non potermi misurare sul terreno tecnico con te e Massimo :-)
ho dato il mio piccolo apporto dato che mi sembrava che la domanda fosse rimasta aperta, ovvero nessuno aveva risposto.
Forse perchè la risposta era proprio ovvia, ma tanto valeva metterla nero su bianco.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Antonello
non lo so.. dato che stasera rimango nei confini dell'ovvietà, forse potrei ipotizzare che in realtà le inseguitrici non stessero inseguendo.
Almeno non in quella circostanza.
Se stessero solo SEGUENDO una donna che sapeva, a passo svelto, dove condurle, però, mi domando come mai i ciclisti siano stati così tanto colpiti dalla vicenda da riferirla.

Tabula

LucaP ha detto...

Ci risiamo!

GLI OCCHIALIIIII !

Fra un po salteranno fuori i finti fazzoletti, le babbucce troppo vecchie, la crema per i brufoli troppo consumata in quanto Melania non poteva avere i brufoli!

Ma quando la smetteranno? Se hanno dei dubbi, suffragati da prove, chiedano al loro avvocato di parlare con i PM (che prima o poi li manderanno a stendere e magari incrimineranno la madre per false informazioni rese). Ne hanno tutto il diritto in quanto parte civile, ma la smettano di impegnare l'etere e la TV a loro piacimento!

E la Sciarelli, quando verrà scarcerato Parolisi, cosa racconterà ai suoi spettatori per spiegare il fatto? Sarebbe meglio preparasse un po' il campo, anche solamente per non rischiare di fare brutte figure. Ma sono sicuro che anche in quel caso si griderà a qualche scandalo.

Per non parlare del trequartista Salvo Sottile.

Ciao

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