venerdì 2 marzo 2018

Per la Cancelliera Angela, tedesca nata col cognome polacco Kazmierczak, non appena sposata cambiato in Merkel perché più teutonico, l'Italia è una nazione irrilevante


Questa arrivista neppure tanto tedesca, figlia di un pastore luterano, da giovane membro della gioventù hitleriana, con probabili relazioni comuniste, visto le auto che poteva permettersi e che in presenza del muro di Berlino si spostava tranquillamente dalla Germania Est (dove viveva arroccato fra i comunisti) alla Germania Ovest, e di una madre polacca, coi nonni materni prussiani.

Questa buona donna dalle mille identità che ha scelto di tenersi il cognome di un marito che da decenni non è più suo marito, cognome migliore del suo - Kazmierczak - che dimostra la sua origine polacca, marito da cui è scappata dopo quattro anni di matrimonio portandosi via, oltre al cognome, pure la lavatrice...

Questo essere che da anni comanda l'Europa come fosse terra sua, e la comanda chiedendo austerità e puntualità nei pagamenti nonostante sia stata la pioniera dei "non pagamenti", visto che per anni ha vissuto abusivamente a Berlino Est occupando case non sue senza mai pagare l'affitto.

Questa strana capitana dell'economia europea che presta soldi a chi glieli deve dare solo per farseli ridare subito indietro, grazie agli interessi maturati (in pratica si tratta di strozzinaggio). Questa capitana che per anni ha frequentato i russi ed è stata la segretaria dell'Agit-Prop, l'organizzazione della propaganda comunista.

Questa abitudinaria voltagabbana al suo terzo mandato da Cancelliera, di sicuro ha scordato le mazzate che i nostri avi han dato ai suoi e dichiara che il Bel Paese è irrilevante in Europa e, quindi, poco importa chi lo governerà.

Detto quanto sopra, voglio concordare con la signora Angela Sauer (cognome del suo attuale marito) facendo però un "distinguo"...

Non è l'Italia irrilevante per l'Europa, perché volendo il nostro Stato e il suo popolo potrebbero campare di rendita se solo ci fossero politici in grado di valorizzare e sostenere i suoi prodotti (invece di vendersi anche alla cancelliera accettando importazioni assurde da nazioni assurde), perché volendo potrebbe campare solo di turismo se ci fossero politici in grado di aiutare a valorizzare le bellezze delle coste italiche, perché volendo potrebbe campare di rendita anche se solo ci fossero politici che invece di chiedere di distruggerli sapessero valorizzare i monumenti di una storia millenaria che nessun popolo mondiale può vantare...

Per cui, cara Cancelliera che prima o poi verrà cancellata e dimenticata, non è l'Italia che è irrilevante per l'Europa! Irrilevanti per l'Europa sono i politici italiani supportati dai tanti seguaci italioti coi paraocchi che neppure sanno chi era Giulio Cesare. 

Personaggi che solo all'interno dei nostri confini riescono a sopravvivere e solo perché ancora esistono troppi media amici abituatisi, più che per voglia per convenienza, a leccare i cogl...

Stia serena cancelliera che non ha a cuore il suo cognome (visto che cambiandolo ha dimostrato di disprezzarlo) e quindi le sue origini. Stia serena e continui a credere che mai esisterà una classe politica unita composta di italiani veri capaci di chiudere i confini alla sua continua boria, politici che invece di inginocchiarsi siano in grado di mandarla a far la calza nei paesi che l'hanno vista crescere e formarsi. 

Paesi con cittadini che molto probabilmente lei crede irrilevanti.


21 commenti:

Manlio Tummolo ha detto...

Apprezzo tantissimo quanto scrivi, carissimo Massimo, e condivido. Ma il punto più doloroso della nostra storia (trimillenaria...) è che siamo noi stessi Italiani a non apprezzarci come dovuto. Se lo sapessimo, certo nessuna Merkel-Saurer o come si chiama in polacco, si permetterebbe di dire, o anche solo di pensare, certe cose. Ad ogni modo, la coppia in foto è perfetta: viene alla mente il detto latino risus abundat in ore stultorum.

Vanna ha detto...

Ottimo quello che scrivi Massimo!
Estrapolo:
"...Per cui, cara Cancelliera che prima o poi verrà cancellata e dimenticata, non è l'Italia che è irrilevante per l'Europa! Irrilevanti per l'Europa sono i politici italiani supportati dai tanti seguaci italioti coi paraocchi che neppure sanno chi era Giulio Cesare...."
Secondo me i politici italiani sono marionette nelle mani del paese col quale abbiamo il patto atlantico, sono dunque funzionali a mantenere qui una situazione di servilismo, oltre le testate nucleari.
Ricordi probabilmente come Renzi è stato osannato con la sua bella moglie da Obama che, quando lo ospitò alla Casa Bianca, le prime parole le espresse in italiano:" Patti chiari, amicizia lunga!" e lo avvisò, ci avvisò.
Quante volte Renzi, e gli altri prima di lui, sono andati negli States?
e Napolitano nobile e autorevole italiano " comunista", si fa per dire, fu accolto come un re.
Hanno gestito la nostra politica, muovendo le pedine giuste, l'unica cosa di riievo che ha fatto Berlusconi è stata quella di diventare amico di Putin!
Ora Berlusconi sembrerebbe diventato il salvatore della patria, tutte le accuse su di lui si sono dissolte come neve al sole!
Chissà se anche questo non è stato pilotato pur di non dar voce al popolo.
Pare che perfino l'elezione di Bergoglio sia partita da lontano
Tutti gli arrivi sulle nostre coste seguono piani precisi.
Quindi gli italiani da più di 1500 anni arrancano nel quotidiano mentre sono spolpati da chi sta al potere.
Basta alzare lo spread, far fare bancarotta, e l'Italia e gli italiani fanno la fine dei greci. intanto le nostre riserve auree, le terze nel mondo, non si sa dove siano andate a finire.

Manlio Tummolo ha detto...

La questione europea d'oggi si fonda su un furbesco equivoco: si confonde intenzionalmente il condividere una comune sovranità europea con il rinunciare alla propria sovranità nazionale per subire la volontà della grande finanza internazionale e dei subordinati sgoverno franco-tedeschi, alle dipendenze della prima (il nostro comunque non conta un fico secco). Ecco il punto della questione: e le intenzioni per un esercito europeo che sarebbe alle dipendenze degli sgoverni di due Stati principali e della Commissione europea sono funzionali al dominio sugli Stati che non accettino con "le buone" tali pretese internazionali. Ora, i popoli d'Europa non devono farsi menare per il naso, o altro organo posteriore del corpo, da questo evidente equivoco: sollecitare l'unico organo che democraticamente lo rappresenta, ad assumersi l'integrale responsabilità di fare in modo serio le cose, e non alla maniera "caco-ropea", oggi vigente ("caco" come in "cacofonia", ovvero "cattiva, brutta"). E se il Parlamento Europeo dorme, il prossimo anno lo si risvegli votando in modo del tutto nuovo, o scegliendo partiti non "europeisti", o non votando, o annullando le schede, ecc., in modo da indicare precisi obiettivi di rinnovamento rivoluzionario. Dobbiamo liberarci dall'infame, ancorché subdola, dittatura plutocratica e finanziaria, anti-nazionale, anti-popolare, che rischia di trasformarci in automi e in schiavi, viventi miseramente di erbacce e di insetti .

Anonimo ha detto...

Chi disprezza compra,si sa, sappiamo che la mezza polacca viene o veniva a Capri o costa amalfitana in vacanza!!! I tedeschi sono così..tanti anni fa in una città tedesca tra i tanti stranieri conobbi un vero cittadino doc tedesco che per la sua attrazione/invidia per l'Italia (ci aveva vissuto,frequentava italiani nella sua nazione ,cucinava italiano, ecc ecc) avrebbe poi sposato un'italiana e si sarebbe trasferito proprio in Italia,...però testuale per una sua paranoia da accerchiamento mi disse "torna nel tuo paese di merda" non ho mai capito se intendesse per paese la Nazione o la mia città, che ovviamente al confronto con la sua era un paese,non glielo chiesi,bastò....ora vive in una città italiana tipo la mia.
La morale è che a tutti questi che minimizzano l'Italia bisognerebbe dare come cibo quotidiano i loro cetrioli sott'aceto o i crauti acidi a vita e basta,lasciarli al loro mediocre concetto di vita.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimi,

la tanto reclamizzata Europa, in realtà, è solo un'aggregazione di affaristi, di truffatori e di imbroglioni. I più giovani non sanno che fin dagli anni '60, questa aggregazione era in costante lotta interna, vuoi per il latte, per il vino, per i frigoriferi, e per ogni attività economica, in cui si era in concorrenza. Dandole il "Nobel della pace" che, semmai sarebbe stato meritato da NATO e Patto di Varsavia (entità ed alleanze, da cui poteva dipendere un'eventuale guerra, non certo da un'entità doganale, che militarmente era inesistente), si è esercitata una dele tante truffe propagandistiche di questi decenni, delle quali la più importante è stata quella dell'euro. Chiunque conosca un po' di finanza, sa che, per emettere una moneta, occorre vi sia uno Stato unico, unitario o federale, ma unico, non una semplice aggregazione di Stati. E' una questione antica. La moneta, come avvenne anche per l'Italia e la Germania nel XIX secolo, nasce dopo la creazione dello Stato, non prima. Con l'euro si è creata una moneta di latta, che regge solo per convenzione e per sostenere le speculazioni internazionali alle spalle dei poveretti e dei miserabili, che devono crepare per mantenerla viva e vegeta nell'uso, non nell'intrinseco apprezzamento. E' infatti essa manifesta le varie diversità con simboletti diversi, secondo lo Stato di coniazione o di stampa, facilitando così forme di falsificazione della moneta stessa.

E' servita a qualcuno o a qualcosa ? Certo, indubbiamente ha consentito (finché dura) di ridurre non il debito pubblico, ma gli interessi del debito pubblico, i quali, però, seppure ridotti, vengono pagati con una moneta nominalmente più forte. Questo funziona finché la moneta di latta viene scambiata per moneta d'oro, ma quando ci si accorge che dietro ad essa c'è il nulla, allora può crollare da un momento all'altro. Di qui la ferocia sanguinaria con cui le autorità finanziarie europee la difendono, a spese ovviamente dei normali cittadini. (segue)

Manlio Tummolo ha detto...

LA UE, ex-MEC, ex CEE, è una truffa fin dalla nascita, formando anche territorialmente una sorta di copia economica dell'ex-Impero carolingio. Nasce sulla base di progetti di predominio tedesco in campo economico e politico, formulati, comne si può leggere in "Assalto al Potere Mondiale" di Fritz Fischer, fin dai tempi di Guglielmo II (a cavallo tra XIX e XX secolo), con vantaggi soprattutto per i Tedeschi, e in parte per i Francesi, assai poco per l'Italia che, grazie alla sua classe politica di xenofili e xenomani, servi di ogni straniero a disposizione, è il vaso di coccio tra vasi di ferro. Una simile "Europa" non merita rispetto alcuno, e il suo "europeismo" è solo di facciata. Il modello carolingio a cui si ispira nulla ha a che vedere con l'europeismo autentico, che nasce con il progetto di Charles Irénée Castel, abate di Saint-Pierre nel XVIII secolo, con finalità per una pace continentale (riesaminato criticamente da Rousseau e da Kant): progetto in certa misura repubblicano, non monarchico, e tanto meno assolutista, sebbene abbia avuto una sua prima realizzazione con la celebre Santa Alleanza del XIX secolo che mirava alla pace e all'abrogazione della schiavitù Pace non diede, ma ottenne per l'Europa occidentale e centrale l'abrogazione della schiavitù, sia legale, sia sostanziale (un merito non da poco). Un modello reale, ma piccolo, fu ed è la Svizzera che, unficando tre popoli di lingua e cultura diversa, può segnare un'idea di come deve essere la futura Europa unita: uno Stato federale, repubblicano, a condizione sociale avanzata e progressiva, che superi egoismi di classe e di popolo.

Manlio Tummolo ha detto...

A costo di annoiarvi, proseguo con la mia disamina dell'attuale dramma farsesco dell'Unione Europea. E' un dramma perché finirà negli orrori, è farsesco per la pessima qualità dei guitti che recitano il tutto. Come, dopo le guerre con Sparta, Atene fu dominata dai 30 tiranni che, spadroneggiando nella città, obbedivano però agli ordini dei re e dei geronti di Sparta, così nella UE vi sono 27 o 28 tiranni che spadroneggiano sui popoli d'Europa, sotto gli ordini dei grandi finanzieri internazionali e tecnocratici, imponendo norme di natura ambientale, economica e finanziaria, nell'esclusivo interesse di tali finanzieri e plutocrati.
Il Parlamento, pur eletto dai popoli d'Europa a suffragio universale, diretto e proporzionale, non conta un accidente, se non per confermare gli ordini dei gerarchi, dei tirannucci e dei capetti europei, con la connivenza dei singoli sgoverni statali. Qui, a differenza di quanto asserito dai soliti propagandisti, non si tratta di avere "più o meno Europa" (fino a prova contraria o immani rivolgimenti tettonici, apparteniamo all'Europa per ragioni geografiche, geologiche e storiche, ben più solide di comuni, ma contraddittorie istituzioni parassitarie), oppure di entrare o uscire dall'Europa, ma di appartenere ad uno Stato federale serio, che contempli e rispetti le esigenze vitali, i diritti soggettivi e collettivi dei popoli, e i legittimi interessi di gruppi e di persone, che ne fanno parte (soprattutto di quelli). (segue)

Manlio Tummolo ha detto...

Chi, ormai dall'800, parlava e parla di "Stati Uniti d'Europa", una formula che indica solo sfrenata ammirazione per la prima potenza mondiale, alla quale adeguarsi copiandola in tutto, dimentica alcuni elementi essenziali che distinguono l'Europa da tale Unione Americana, che non ha neppure un nome proprio, ma che usurpa il nome di un intero continente:
1) per divenire ciò che è diventata quell'Unione, ha dovuto subire tra il 1861 e il 1865 una feroce Guerra di Secessione o Civile, né nulla garantisce che in essa non si ripresentino cause di nuove future scissioni;
2) l'unità di quell'insieme di Stati si fonda sull'unicità della lingua e sulla cultura tecnocratica e tecnolatrica, che la caratterizza, anche attraverso travestimenti religiosi, spesso tendenzialmente fanatici;
3) la sua politica economica estera è caratterizzata, come un pendolo, da posizioni linberiste e protezioniste, in tutti i casi sempre in funzione degli interesi delle proprie classi dirigenti, e certo non in funzione dei propri cittadini;
4) che in tale Unione la schiavitù, sociale ed economica, persiste in forme subdole e surrettizie, e che fino al 1960 ha pure mantenuto leggi razziali, tanto deprecate qui in Italia, quando riguardavano noi.
5) Viceversa, l'Europa fu ed è caratterizzata da pluralità di lingue, di culture, di tradizioni, in parte unificate come un organismo complesso dalla civiltà greco-romana, ereditata dal Cristianesimo, dall'Umanesimo, dal Rinascimento, dall'Illuminismo, e da filosofie derivate . (segue)

Manlio Tummolo ha detto...

6) che l'unità europea non può affermarsi con la sopraffazione di uno Stato sugli altri, ma con la proporzionale e qualitativa parità tra i popoli, minoranze comprese, con istituzioni politiche aperte alla soluzione non formale, ma sostanziale e profonda dei problemi sociali ed economici, con il riequilibrio ragionevole e solidaristico tra le punte inferiori e quelle massime del reddito, attraverso forme di coordinazione, e non di subordinazione, nel lavoro, nonché con la proprietà per tutti quale frutto di lavoro diretto e indiretto (per eredità), premiando quantità, qualità e responsabilità per ciascuna singola professione.
E ancora: quanto al debito pubblico degli Stati, se vi fosse autentica unità monetaria, i debiti pubblici degli Stati si fonderebbero in un unico debito pubblico europeo, come avvenne nell'800 e inizi '900 per i debiti dei singoli Stati autonomi e perfino per lo Stato absburgico, seppure straniero, quando si fusero nel Debito pubblico nazionale italiano.

Il punto è che i governi germanici ben vogliono che altri paghino il loro debito pubblico (cfr. fusione con la DDR negli anni '90), ma non pagare almeno in parte il debito pubblico altrui.

Per ottenere quindi uno Stato federale serio, o almeno tentar di ottenerlo, non si può procedere come vuole la UE, pretendendo che il PIL sia a un pel dal PAL, POL o PUL, ed altre baggianate analoghe. Occorre che un popolo possa aderire con un voto al futuro Stato federale con un'alta partecipazione (almeno il 70 % dell'elettorato complessivo), e di questo con un favore netto del 51 % (segue domani).

Manlio Tummolo ha detto...

Oggi sappiamo che la UE è soddisfatta se partecipa solo il 30 % dell'elettorato e di questo voti a favore solo il 50 + 1 %, il che significa un complessivo 15 % + 1 a favore, con una popolazione contraria o indifferente dell'85 % - 1. Il che non offre poi garanzia di durata di quell'adesione, in quanto parziale, insincera, fittizia. Cosa che potrebbe produrre in futuro secessioni e, addirittura, guerre civili (soprattutto se passasse uno stolto progetto di creare un esercito, come si è creata la moneta).

Vediamo altresì che a noi Italiani, per norma costituzionale, si impedisce di votare su questioni economiche e di politica estera, per cui si capisce che veniamo considerati meno di una cicca nel consesso europeo .

Tutto ciò deve finire: le elezioni europee del prossimo anno sono forse l'ultima occasione per una soluzione pacifica e legale delle questioni interne e internazionali (vedi ad es. recenti problemi con la Russia..). Occorre svegliare il Parlamento, che è unico a rappresentare la volontà politica delle popolazioni in forma democratica, anche se inapplicata, togliendo finalmente ogni autorità agli Organismi dittatoriali vigenti (Commissione e Consiglio Europeo), creando un Governo Provvisorio Europeo e indicendo elezioni per un'Assemblea Costituente europea. Occorre in sostanza rispettare la storia di popoli e civiltà che contano millenni; fondare qualcosa di serio che corrisponda a queste antiche civiltà che, seppure a volte diverse ed opposte, hanno però molti denominatori comuni. Ancghe se, per ipotesi, inizialmente solo tre Stati nazionali fossero concordi per creare una tale Federazione, ciò potrebbe inizialmente bastare. Dai risultati poi ottenuti, si stimolerebbero altri Paesi ad aderire successivamente. Ciò che conta è comunque che il baraccone targato UE, e creato solo per favorire la speculazione internazionale sui capitali, sul lavoro e sulle persone, si dissolva finalmente, liberandoci dall'incubo.

Nautilina ha detto...

Eh, le antiche civiltà millenarie...ho l'impressione che non gliene importi più niente a nessuno. Un tempo invece erano sicuramente molto rispettate dai popoli che oggi comandano.
All'epoca in cui i Greci dominavano il mondo occidentale con la loro cultura avanzatissima in ogni settore dello scibile umano, i Galli scorrazzavano ancora per le foreste irsuti e vestiti rozzamente, ma poi è impressionante la rapidità con cui si sono evoluti venendo in contatto con i Romani, tanto da accogliere (inizialmente costretti con la forza) la loro civiltà, imitandola e diventandone testimoni.
Certo i loro capi hanno dimostrato di rispettare i vincitori e di imparare dai propri errori, specialmente in campo bellico.
E intanto, negli stessi millenni e secoli, mentre i popoli d'oltralpe si evolvevano a gran velocità e molto prima di Frau Merkel o di Juncker, dove sono finite Atene e Roma? E' stata tutta colpa dei barbaroi, dei tedeschi cattivoni e mangiacrauti, oppure c'è qualche altra causa da mettere in conto?
Si dice che i nordeuropei stiano meglio dei mediterranei per essersi liberati del cattolicesimo. Però questo non sembra completamente vero, dato che Francia, Belgio, Austria, Irlanda e Spagna sono paesi in maggioranza cattolici ma senza gli stessi annosi e disastrosi problemi dell'Italia.
E la Grecia, poi, non è neppure cattolica.
In ogni caso ciò mi ricorda l'uroboro, il serpente che si morde la coda: è la religione, anzi il potere della Chiesa di Roma ad aver condizionato e soggiogato il popolo italiano, frenandone lo sviluppo, oppure sono gli italiani ad essere più inclini dei nordeuropei a un certo tipo di religiosità passiva, di sottomissione ai potenti, di amore del quieto vivere per via delle loro tradizioni e dell'educazione ricevuta? Trovo difficile rispondere a questa domanda.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Nautilina,

nella lingua tedesca vivono una grammatica ed una sintassi che altro non sono che l'irrigidimento di quella latina e, in parte, greca, comunque classica. I Tedeschi, ben più dei Britannici, hanno sempre apprezzato la nostra culura classica (anche in pieno Romanticismo la metrica delle loro poesie è null'altro che quella classica, simile alla "barbarica" carducciana). A chi attribuire la colpa? intanto distinguiamo i popoli, le rispettive classi intellettuali dalle rispettive classi politiche: quelle nordiche hanno per costume di dominare, di imporsi alle altre anche con la forza, se necessario; quelle del sud, a causa delle dominazioni straniere (fa eccezione la Spagna che si è liberata dagli stranieri, con qualche eccezione, fin dalla "reconquista" di Granada, 1492, l'anno stesso della scoperta dell'America che essa colonizzò per prima). La colpa è dell'essere umano "homo homini lupus" o meglio, come ho riletto oggi in "Notre Dame" di Victor Hugo "homo homini monstrum", che in latino vale come "uono meraviglia verso l'uomo", ma per noi "l'uomo mostro verso l'uomo". Tutti gli individui, gruppi e popoli dovrebbero farsi un'analisi di coscienza, guardarsi bene allo specchio, segnalare pregi e difetti, aumentare i primi e ridurre gli altri. Questo non avviene in poco tempo, ma occorre studio, studio, studio, autoanalisi e volontà di miglioramento, in tutti e per tutti. Viviamo, invece, in un'epoca di contraddizioni folli, di presunzione, di grandi pretese, con l'illusione tecnolatrica di rifare il mondo delegando la nostra intelligenza agli automi, invece di alimentarla in noi stessi.

Manlio Tummolo ha detto...

Erratat Corrige: ho dimenticato un pezzo, con la mia solita inguarbile distrazione: quelle del sud, in specie Italia e Grecia (proprio le più antiche), liberatesi più tardi dal dominio straniero, sono tendenti ad obbedire, piegarsi, subire. In Italia, poi peggio ancora della Grecia, abbiamo una classe politica discendente diretta dai servitori, maggiordomi e, soprattutto, giullari delle antiche Corti .

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito, carissima Nautilina, dovevo ancora esaminare la questione da Lei posta sugli Italiani e il Cattolicesimo. Giustamente, Lei affronta un tema che Piero Gobetti, per spiegare il "fenomeno" fascista, aveva cercato di vedere nella presenza del Cattolicesimo la causa dell'arretratezza politico-culturale italiana, che appunto aveva condotto al fascismo, quasi una nostra malattia congenita. Ora, giustamente Lei osserva che cattolica non è solo l'Italia, ma tra le Nazioni neolatine, possiamo metterci Francia e Spagna che pure hanno atteggiamenti molto diversi rispetto a noi, in termini di tradizione politica, sia interna che verso l'estero. Ora, anch'io condivido la Sua osservazione: va però storicamente distinto, nella storia italiana, il Cattolicesimo come pura istituzione e fede religiosa (per cui non c'è gran differenza tra noi ed altri Stati cattolici: oltre Francia e Spagna, la Polonia, l'Austria, la Cecoslovacchia, in parte la Germania e la Svizzera), con l'esistenza millenaria di un vero e proprio Stato Pontificio, durato dall' VIII fino al XIX secolo, che ha terribilmente influenzato l'Italia sul piano politico; ma non solo: il papa in Italia si è sempre considerato capo universale e capo "italiano", ben oltre ai semplici limiti territoriali dello Stato Pontificio, tanto è vero che ha chiamato i Franchi, ha donato territori ai Normanni, ha richiamato i francesi (gli Angiò) per finire, senza farla tanto lunga, al 1849 - 1870, con la lunga resistenza e l'aiuto straniero alla nostra unificazione. E, una volta abbattuto lo Stato Pontificio, con Mussolini si è fatto riammettere come Stato politico internazionalmente riconosciuto che, per quanto limitatissimo territorialmente, ha pesato e pesa terribilmente nel condizionarci attraverso la nostra classe politica (basti pensare che la prima cosa che fa chi vuole insediarsi al potere, è quella di correre a farsi benedire in ginocchio dal papa). In questo, non si può dare torto al Gobetti, salvo la sua superficialità nel non distinguere l'istituzione religiosa dall'istituzione politica e statuale .

La Francia ebbe pur presente fino alla Rivoluxzione Francese, lo tatarello di Avignone (di cui de sade parla nel romanzo "La marchesa du gange"), ma che non ha mai avuto, anche per la relativamente breve durata come sede papale (durante gli scismi d'occidente) la stessa importanza di Roma nell'influenzare in un modo o nell'altro i Francesi.

Manlio Tummolo ha detto...

Se pensiamo, viceversa alla Francia, esempio fondamentale, essa fu governata da re, che tennero sempre nalla loro indipendenza dalla Chiesa, a cominciare dallo stesso Carlo Magno, che pur si fece incoronare imperatore, istituendo con la Chiesa un vero e proprio rapporto feudale, che poi darà origine alla lotta per le investiture e al dibattito sanguinoso tra Guelfi e Ghibellini, per vari secoli. Pensiamo a Filippo il Bello, che non esita a imprigionare Bonifacio VIII e a deportare ad Avignone gli stessi papi suoi sucessori. Così per arrivare a Napoleone, il quale si fa sì incoronare in presenza del papa, ma si pone da solo la corona, per non rivivere il rischio di Carlo Magno. Nulla di paragonabile vi è con i nostri governanti storici, se si eccettuano i poco durevoli Stati repubblicani del 1848 / 49. Il Regno d'Italia avrebbe potuto dare origine ad un vero concetto di Stato laico, se nel 1929, Musoslini, per ingraziarsi i cattolici e farli aderire al regime anche in funzione di lotta all'ateismo comunista, non avesse condotto a quella conciliazione che, con la nostra Costituzione, ha riportato la subordinazione di fatto della repubblica al Vaticano, e il cui prodromo va ritrovato in occasione del bombardamento di Porta S. Lorenzo a Roma (luglio 1943), quando la popolazione si è inginocchiata a pregare insieme al papa Pio XII: un gesto "religioso", ma con una forte carica politica: il papa veniva reinvestito in Italia cone il vero Capo dello Stato, mentre quelli formali sono solo comparse al suo servizio.

magica ha detto...

ride bene chi ride ultimo

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Magica,

, nello specifico caso, chi è che ride bene o male ? Se intende i due scagnozzi della foto, penso che ormai ridano molto meno, sia la signora teutonica che l'ex-rottamatore rottamato a puntate .

Manlio Tummolo ha detto...

Chiedo cortesemente a quegli "europeisti", che contrabbandano la UE per l'Europa, di spiegarci perché i cittadini della UE devono dimostrare solidarietà nella dubbia questione degli avvelenamenti "putiniani", nei confronti della signora May, quando questa con tulla la Gran Bretagna ha divorziato dalla UE, e poi in particolare come Italiani, che solidarietà ci ha dimostrato con il caso Regeni e l'ultimo della ragazzina italo-egiziana massacrata da fanciulle di pura stirpe britannica (giusto perché solo i maschiacci sono tanto cattivi...)?

Ora con la faccenda dell'ex-spia russa presuntamente avvelenata con gas nervino (?), che trovavasi nella valigia della figlia (!!!), rischiamo sanzioni, controsanzioni e, magari perché no visto che 100 anni fa una guerra mondiale scoppiò per "solidarietà" fra alleati, di trovarci tra bombe atomiche americane e bombe atomiche russe .

Ad ogni modo, Auguri a tutti per una Pasqua e Festività annesse, del tutto pacifiche se non del tutto Felici. Vostro, Manlio

MAGICA ha detto...

signor TUMMOLO HA SCRITTO : ragazzina italo-egiziana massacrata da (fanciulle di pura stirpe britannica )?
ERANO cittadine inglesi si nuova generazione ..( molto integrate) se si da loro la corda ti impiccano . altro che integrazione ,,
buona PASQUA SIGNOR TUMMOLO !

Manlio Tummolo ha detto...

Negli scorsi giorni, a conferma di quanto poco sinceri e solidi siano i rapporti tra sgoverni europei, c'è il caso della donna africana incinta e respinta dalla Francia, quindi fatta partorire in Italia, e poi quello ancora più farsesco della gendarmeria francese che invade il nostro territorio mnazionale, così "gelosamente" difeso dai nostri sgovernanti(quando fa comodo... agli invasori africani...).

Nel primo caso, nessuno ha notato che, se una coppia italia, di cui una donna in gravidanza avanzata e due bambini, attraversasse a piedi le Alpi piemontesi (che sono le più alte montagne d'Europa), d'inverno e con la neve abbondante, quella coppia perderebbe subito la potestà genitoriale (basta molto meno...)

Nel secondo caso, non si nota che un'organizzazione non governativa riceve in uso un ambiente che dovrebbe essere ad uso pubblico, nell'interesse di tutti i passeggeri, e non soltanto degli invasori africani, aiutati da società umanitarie ovviamente per puro amore dell'umanità. Chissà perché gli Italiani, però, non rientrano mai in questi grandi progetti, e possono pure morire di fame, se non vogliono umiliarsi a chiedere pasti alla Charitas o simili istituzioni clerico-marxiste .

Di oggi, la notizia è che la cara solidale UE si prepara a bastonarci con nuove sanzioni, se non obbediamo agli ordini senza fiatare e senza ritardi .

magica ha detto...

li aspetteremo al varco