venerdì 24 novembre 2017

La scomparsa di Maelys: in Francia si fanno le cose all'italiana...

Maelis nel riquadro alto e Nordahl Lelandais
coi pantaloni bianchi alla festa di matrimonio
Il procuratore di Grenoble ha aperto un fascicolo di indagine e bacchettato i giornalisti francesi per la continua pubblicazione di atti secretati usciti dagli uffici locali e da quelli dell'istituto investigativo criminale della gendarmeria nazionale di Parigi. Insomma, anche in Francia le tragedie che colpiscono i bambini "trainano" l'economia editoriale. 

Soprattutto il procuratore si è infastidito a causa della pubblicazione di una foto in cui pare esserci una sagoma bianca dentro l'auto dell'indagato - foto che la difesa non sapeva esistere perché la procura non le ha consegnato il faldone delle indagini per intero come avrebbe dovuto (tutto il mondo è paese) e che assieme alla mancata registrazione audio e video del primo interrogatorio è costata la richiesta di libertà per l'imputato (il 30 novembre ci sarà la decisione del giudice). Il procuratore ha comunque anche ribadito a voce alta che in Francia esiste la presunzione di innocenza e che gli organi di informazione devono assolutamente rispettarla e attendere i processi prima di scrivere o parlare di certa colpevolezza.

Ha più che ragione. Anche perché l'indagato Nordahl Lelandais, in carcere da tre mesi, non ha confessato di aver rapito la bambina.

Però i media su certe notizie ci sguazzano anche oltralpe. E in questo caso anche perché gli indizi sono gravi e Lelandais non è stato convincente durante gli interrogatori.

Lui ha dichiarato di essere arrivato alla festa giusto in tempo per mangiare la torta, che mentre erano a tavola ha aperto la galleria del cellulare e mostrato le foto dei suoi cani a Maelys e sua madre, che c'è stata una specie di discussione e che la bambina e un suo amichetto sarebbero andati alla sua auto per vedere se teneva i cani nel baule. Ha poi dichiarato di essersi allontanato per cambiarsi i pantaloni bianchi macchiati di vino. Di averli gettati in un cassonetto perché irrecuperabili e di essere tornato quando Maelys era già scomparsa e di avere quindi partecipato alle ricerche. Solo nel secondo interrogatorio ha ammesso di essere andato anche a recuperare della cocaina che "serviva" alla festa. Parlando dei graffi trovati sul suo corpo ha detto di esserseli procurati mentre sistemava i rovi di more di casa sua, e per quanto riguarda l'auto lavata e "tirata" a nuovo il giorno dopo la scomparsa, ha detto di averlo fatto perché doverla consegnarla a un suo amico che l'aveva acquistata. Il suo amico ha confermato l'acquisto.

Ma è proprio da queste dichiarazioni che nascono i problemi per Nordahl Lelandais. Per prima cosa, solo quando la scientifica ha trovato il dna della bimba in auto ha parlato dei cani e dei bambini che volevano vederli. Però, a questo proposito, non ha saputo spiegare il motivo per cui il dna fosse dalla parte del guidatore mentre lui ha detto di aver fatto salire i bimbi dietro alzando il sedile essendo l'auto una "tre porte". E sempre parlando di bimbi, nessuno di quelli presenti alla festa ha ammesso di essere andato con Maelys nell'auto di Lelandais per vedere se c'erano i cani.

E non c'è solo questo. Ci sono le dichiarazioni della madre di Maelys che quella notte, dopo la scomparsa della figlia, lo cercò subito perché lo aveva "visto strano" quando parlava con Maelys e le mostrava le foto, e che lo ha visto anche tornare alla festa ma non darsi da fare nelle ricerche... anzi, mentre tutti cercavano sua figlia lui restava in disparte. E per finire, c'è un secondo cellulare che l'uomo usava ma che si è guardato bene da dichiararlo ai gendarmi.

In più, e non sono cose da sottovalutare, ci sono le dichiarazione della madre dell'imputato che ha detto di non averlo mai visto né sistemare i rovi né fare lavori di giardinaggio.

Oltre a questo c'è da dire che in Francia divampano le polemiche per come si sono svolte le indagini iniziali, da tutti considerate dilettantesche. Indagini che dopo tre mesi non hanno permesso di trovare Maelys ,che se davvero rapita da Lelandais dovrebbe essere morta e rintracciabile visto che grazie ai cellulari in suo possesso si conosce il percorso fatto dall'uomo quella notte.

I punti in cui si svolgevano le tre feste
Ma di Maelys, nonostante le imponenti ricerche, non c'è traccia alcuna. E il giallo è ancora fitto perché in quel paesino della Savoia quella sera c'erano ben tre feste organizzate a poche centinaia di metri l'una dall'altra. Ed è chiaro che il vino è sceso a fiumi e che, forse, anche la cocaina ha strisciato su tavoli e cruscotti.

Come andrà a finire già lo sappiamo: Nordahl Lelandais verrà portato a processo e condannato per il rapimento di Maelys perché le sue dichiarazioni al momento sembrano poco credibili. E se non dovesse c'entrare nulla col rapimento, sarà comunque tardivo ogni suo chiarimento quando si sentirà alle strette e spiegherà meglio in cosa consiste il suo secondo lavoro da spacciatore.

Certo, c'è sempre la possibilità che a qualche pensionato appassionato cada un modellino d'aereo accanto al cadavere della bimba e che il corpo dia risposte scientifiche grazie a una mezza traccia di dna sulle mutandine che inguaierà un qualche carpentiere francese che verrà incarcerato al posto di Lelandais con tutti gli onori del caso.

Ma oltre a questa, c'è anche la possibilità che la bimba approfittando della confusione sia scesa in strada e salita sull'auto di qualcuno, che non conosceva, in maniera coercitiva. Ci sono testimonianze che dicono che quella sera il portone d'ingresso non è mai stato chiuso. E questa possibilità esiste e resta aperta anche di fronte alle dichiarazioni poco credibili dell'indagato, e resterà aperta, se la gendarmeria non si fermerà perché convinta di avere già catturato il colpevole, fin quando non si troverà un cadavere che la smentirà.

13 commenti:

PINO ha detto...

Ciao MASSIMO!
Il caso non lo vedo complicato come quello della piccola Celentano: la tua succinta, ma chiara descrizione dei fatti, farebbe convergere molti sospetti su Nordahl, soprattutto per le sue contraddittorie deposizioni.
Ed in questo caso, le tracce biologiche della bimba, rilevate all'interno dell'auto dell'indagato, non restano "uniche" prove o indizi a suo carico: vi sarebbero altri significativi segnali apportati dal lavoro investigativo, a supportarli.
Spero che il corpo della piccola vittima venga ritrovato al più presto.

Anonimo ha detto...

Bravo Massimo, grazie perché continui a parlarne

Anonimo ha detto...

Bravo Massimo, a parte qualche piccolo dettaglio il tuo riassunto è fedele al caso, anche la tua impressione, e ti ringrazio di continuare a parlarne. Io seguo gli eventi e non si muove foglia.. La foto della figura bianca nella macchina del sospettato non è mai stata pubblicata, se n'è solo parlato ma è bastato a far scoppiare una guerra, il procuratore di Grenoble Coquillat ha apertamente accusato la gendarmeria di essere all'origine del 'leak'.
Tuttavia i media in Francia agiscono in modo diverso da quelli italiani, sembra esserci più riserbo.. o forse più 'allineamento' al volere delle autorità, non so ancora bene discernere. Intanto, nella scia della polemica, questi ultimi giorni si è aperto un dibattito nazionale su segreto istruttorio VS segreto delle fonti di informazione. Staremo a vedere...
Siamo intanto pessimisti quanto all'esito e alla scoperta della verità, non perché sicuri che la bambina non sia più viva - anche se è purtroppo statisticamente molto probabile - ma perché si capisce, dopo tre mesi, che non si sta cavando un ragno dal buco. Come hai giustamente valutato, se fosse stato NL ad averla presa e considerate le massicce ricerche messe in campo, avrebbero dovuto ritrovarla.
In ogni caso è successo un fatto grave che la difesa sta per sfruttare : i due giorni in cui il sospettato è stato messo in 'garde à vue' ed è stato interrogato, i gendarmi si sono 'dimenticati' di filmare i colloqui (cosa obbligatoria dal 2007 per gli affari criminali), sicché tutto ciò che è stato acquisito, dichiarazioni ed eventuali contraddizioni di NL, sono ad oggi invalidate. La difesa presenterà richiesta di nullità delle procedure il 30 novembre.
Visto che non hai accennato agli attori di questa vicenda, preciso che a difendere Nordahl Lelandais è subentrato un 'tenore della sbarra' come dicono i francesi, ossia un vero principe del Foro, potente ma anche controverso (oltre ad avere un prestigioso studio a Lione è anche presidente della Licra, dai un'occhiata), l'avv. Alain Jakubowicz. Non si è ancora capito il perché di questa 'entry' a gamba tesa, e siccome lui stesso ha in passato dichiarato che mai difenderebbe un delinquente o un pedofilo le domande sono tante, al limite dell'inquietudine.
Non sbagli molto a pensare al caso Yara. C'è da chiedersi se NL sia il Fikri di turno, oppure già Bossetti.. Buon lavoro a te. J.

Unknown ha detto...

Grazie delle precisazioni e delle aggiunte importanti J. Se ce ne saranno altre faccele sapere. Ciao

Anonimo ha detto...

Oggi 30 novembre i giudici hanno deciso per la nullità delle prime 4 audizioni del sospettato svolte durante i due giorni di custodia.
Nordahl Lelandais sarà comunque interrogato in giornata.

Quanto all'immagine di una figura con vestito bianco seduta accanto al conduttore di una macchina che sembra essere del sospettato e ripresa da una telecamera di sorveglianza privata in centro del paese 'verso le 3 di mattina' la notte della scomparsa, viene per la prima volta confermata oggi da BFMtv. Sotto il video c'è l'articolo che descrive bene tutti gli elementi. J.


http://www.bfmtv.com/police-justice/affaire-maelys-les-photos-qui-accablent-le-principal-suspect-1315471.html

Anonimo ha detto...

Questa sera 30 novembre si è appena sciolta una giornata intensa e dolorosa, pensando all'oscura sorte della piccola Maelys.
Presto questa mattina i giudici hanno esaminato la richiesta di annullamento degli atti acquisiti in sede di custodia cautelare presentata dall'avv. di Nordhal Lelandais e deciso per la nullità dei 4 primi interrogatori, per 'vizio di forma' visto che i gendarmi si erano dimenticati di filmare i colloqui.

Poi verso le 10.30 (che sincronia!) è iniziato l'interrogatorio dell'indagato, con interruzione all'ora di pranzo e ripresa per altre 6 ore. Conclusosi alle 19 e seguito da una conferenza stampa del procuratore di Grenoble Jean-Yves Coquillat, che ha annunciato la MEM (messa in esame) di Nordahl Lelandais per 'omicidio preceduto da rapimento', decisa dai tutti e tre i giudici incaricati del fascicolo.
NL ha negato ogni coinvolgimento, anche davanti alla fotografia tratta dalle riprese di una telecamera privata, che cattura il passaggio della sua Audi A3 alle 2.47 del 27 agosto nel centro di Pont-de-Beauvoisin, con sul sedile passeggero una forma gracile dai capelli scuri con vestito bianco.
Il procuratore ha inoltre fornito una cronologia precisa degli agganci di celle dei suoi telefoni, con descrizione dettagliata dei suoi movimenti (3 andate/ritorni dalla sala polivalente al suo domicilio, più, per ultimo, 'una sola andata' al suo domicilio. Dopo di che i suoi telefoni ripassano in 'modalità aereo'.
La conferenza si è terminata anche con una nota amara poiché Coquillat ha precisato che non è dato sapere se si ritroverà mai la piccola Maelys.
J.

https://www.francetvinfo.fr/faits-divers/disparition-de-la-petite-maelys/disparition-de-maelys-la-justice-annule-les-premieres-auditions-du-principal-suspect-et-va-l-entendre-a-nouveau-suivez-notre-direct_2492333.html

Anonimo ha detto...

Torno con piacere a leggere questo interessante blog dopo tanto tempo e continuo a trovare spunti e riflessioni altamente stimolanti.
Mi chiedevo: se i due telefoni del NL sono stati tracciati durante ogni suo spostamento, si avrà evidenza anche di eventuali soste.
Sugli articoli pubblicati dai siti francesi ho letto che è stato setacciato a fondo tutto il percorso dal luogo del matrimonio a casa, ma non ho mai trovato informazioni in merito alla zona della cella agganciata per più tempo del dovuto (quello di un passaggio in auto a velocità media) e/o alla zona immediatamente successiva (dove potrebbe aver abbandonato il corpo).
Francesca

Anonimo ha detto...

Francesca : No il telefono, anzi i due telefoni di NL erano inaccessibili dalle ultime notizie. Uno di sicuro era in modalità aereo dalle 4.00 alle 7.06 della mattina del 27 agosto.. Non ha quindi agganciato alcuna cella. È tuttavia vero che fu detto che il suo secondo tel fosse rimasto acceso a sua insaputa nel cruscotto e avrebbe quindi agganciato le celle attraversate. Ma per ora sembra che non abbiano nessuna pista quanto ai luoghi da lui raggiunti.
Ora peró il secondo omicidio di cui è accusato, quello del caporale Arthur Noyer, 24 anni, il cui cranio è stato rinvenuto il 7 settembre scorso su un sentiero di montagna vicino a Chambéry (a Montmélian per l'esattezza) potrebbe dare spunti riguardo alle sue zone "predilette". Il caso si annuncia complessissimo. E macabro. J.

Pleiades ha detto...

E' probabile che sia la morte di Maelys che quella di Noyer possano essere legate alla sua attività di spaccio.

http://www.valeursactuelles.com/faits-divers/affaire-maelys-le-suspect-vendait-de-la-drogue-au-mariage-88693

Nel caso del caporale (in una discoteca di Chambery) probabilmente si tratta di cocaina tagliata male,nel caso di Maelys molto probabilmente qualcosa del genere:

http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_31/brasile_cocaina_muore_bambino_1c700d92-7741-11dd-841f-00144f02aabc.shtml

In esntrambe i casi le vittime vanno fatte sparire con ogni probabilita con la complicità di altre persone e lui la prelevi gia cadavere.

Anonimo ha detto...

Sul corriere di oggi e’ Riportato che l’indagato ha chiesto di parlare ed ha confessato l’omicidio portando la polizia nel luogo in cui aveva nascosto il corpo.

Chiara ha detto...

https://m.ilgazzettino.it/esteri/articolo-3548760.html

Chiara ha detto...

"Orrore nelle Alpi francesi: dopo quasi sei mesi arriva finalmente la svolta nell'inchiesta sulla piccola Maelys, la bimba scomparsa fra il 26 e il 27 agosto ad una festa di matrimonio nella regione di Grenoble. Nordahl Lelandais, il trentaquattrenne finora maggior indiziato nonché sospetto serial-killer, ha confessato di aver ucciso «involontariamente» la bimba di 9 anni la cui tragica vicenda ha lasciato la Francia per mesi col fiato sospeso. Ad accelerare il lavoro degli inquirenti dopo mesi di stallo è stata una micro traccia di sangue rinvenuta durante una seconda (e accuratissima) ispezione dell'automobile del sospetto e che corrisponde, secondo la scientifica, a quello di Maelys. Dinanzi ad una prova così schiacciante, l'uomo che aveva sempre negato tutto ha cominciato a collaborare. Poco prima delle otto di questa mattina, è stato preso in consegna dalla sua cella di Saint-Quentin-Fallavier, nel dipartimento dell'Isère.

Dopo una breve sosta al palazzo di giustizia di Grenoble, ha guidato magistrati e gendarmi fino al luogo in cui aveva seppellito la piccola, nel mezzo di un bosco del Massif de la Chartreuse. Dopo ore di ricerche, grazie anche all'ausilio di mezzi spalaneve e cani specializzati, gli inquirenti hanno rinvenuto «il cranio e alcune ossa» di Maelys, ha riferito il procuratore di Grenoble, Jean-Yves Coquillat, nella conferenza stampa che ha seguito la confessione shock dell'assassino. Ancora ignare le circostanze della morte che il diretto interessato è chiamato a chiarire nei prossimo giorni. Prima di nascondere il corpicino della vittima in quel luogo remoto delle Prealpi, Lelandais l'aveva depositato nelle vicinanze di casa, tornando come se nulla fosse al matrimonio. Un minuto dopo la scomparsa di Maelys, durante la festa di nozze, il suo cellulare veniva messo in 'modalità aereò, poi una videocamera filmava la sua auto che lasciava il parcheggio del locale. Al fianco del guidatore, disse a suo tempo il procuratore, si «vedeva una persona dalla forma sottile, in un abito bianco».

Poco meno di un'ora dopo, la stessa videocamera riprendeva l'auto di ritorno verso la festa, in senso inverso, ma al posto del passeggero la sottile silhouette non c'era più. Nella sua confessione, l'uomo ha evocato una morte «involontaria», presentando improbabili «scuse» alla piccola uccisa e ai genitori. Il trentaquatrenne appassionato cinofilo sospettato di omicidi seriali è indagato anche per la scomparsa di Arthur Noyer, un caporale di 23 anni sparito e di cui è stato ritrovato il cranio lo scorso settembre a Montmelian, a 15 chilometri da Chambery, al confine con l'Italia. Nelle ultime ore, era stato lui stesso a chiedere di potersi esprimere su Maelys in presenza del suo avvocato e dei giudici incaricati dell'inchiesta dopo un primo interrogatorio il 30 novembre scorso. Visibilmente commosso, il procuratore ha chiesto ai giornalisti presenti il massimo riserbo per la vittima e i suoi genitori distrutti dal dolore."

Pleiades ha detto...

Pare che il tipo non sia colto da improvviso ravvedimento quanto fortunatamente inchiodato da tracce di sangue della bimba nel suo bagagliaio.
Rimane ancora un mistero su come lui l'abbia uccisa "involontariamente" in piena notte dopo che la bimba era stata messa a dormire in una stanza con altri bambini e personalmente continuo a propendere per una morte accidentale nell'ambito di un "festino" a base di coca.
I fogli da 500 che sbandiera la madre sembrerebbero indicare che lui per questo sia stato anche pagato.
Ovviamente di droga non potrà mai parlare..come tanti...