martedì 7 luglio 2015

Letizia Ruggeri ha capito che Massimo Bossetti sarà condannato solo se i media impareranno a tacere sulle stranezze...


Venerdì, durante la prima udienza del processo contro Massimo Bossetti, la dottoressa Letizia Ruggeri per motivare il suo veto alle telecamere si è lamentata dei media lanciando segnali chiari. Dopo aver ribadito di non volere "una spettacolarizzazione della tragedia", ha detto di aver rilevato che organi di informazione non si sono comportati correttamente - diffondendo notizie che non dovevano essere diffuse - e che pochi media hanno tenuto un atteggiamento corretto. Dopo le sue parole, immaginare chi per la procura lo abbia tenuto, l'atteggiamento corretto, è facile. Basti pensare a quei giornalisti che hanno diffuso il pregiudizio coi loro scoop (in primis i filmati - dei furgoni e dell'arresto - e le varie certezze sul dna) nonostante tutto fosse secretato, tanto che la difesa per mesi non ha avuto nulla in mano per poter lavorare. Io ad esempio non sapevo dove si trovavano i filmati, ma la procura sapeva e sa ancora oggi i nomi di chi li doveva conservare. Come sono finiti sugli schermi dei media e sulle tavole degli italiani? I giornalisti li hanno acquistati e pagati a qualcuno... o erano semplici omaggi, come le vacanze che le case farmaceutiche offrono ai dottori che prescrivono molti dei loro prodotti ai pazienti? Che quegli scoop colpevolisti usciti durante le indagini, dopo l'arresto di Massimo Bossetti, fossero graditi alla procura ci appare certo, perché in caso contrario qualche procuratore avrebbe potuto facilmente aprire un fascicolo contro i giornalai scoppettari e in pochi giorni smascherare gli infedeli e farli condannare.

Indagini simili non risultano, per cui non sono state né le indiscrezioni né i filmati del famoso giornalista di Mediaset (per citarne uno) né gli articoli né le esternazioni mediatiche su impensabili incontri estivi della ora famosa colpevolista de La Stampa (per citarne un'altra) la molla che hanno portato la dottoressa Ruggeri a parlare in tribunale di un atteggiamento poco corretto dell'informazione. I due cooperanti sono stati corretti nei confronti della procura, visto che l'hanno aiutata a spargere il verbo arruolando proseliti e inondando l'etere di pregiudizio. Non li si può incolpare di niente. Poverini, cosa potevano fare di più?

Ed allora chi ha infastidito la procura? Che sia stato il finto buonismo e l'ipocrisia di chi da tempo spaia le carte e cerca di confondere la mente dei garantisti? Che siano state le parole e gli scritti del fraticello che dal bosco mediatico scrive sul panorama? Lui è chi ha detto ai suoi fans che non esternerà mai accuse basandosi sul proprio pensiero, che non esprimerà mai un'opinione sull'innocenza o sulla colpevolezza di un imputato se non paragonando quanto dice la procura a quanto afferma la difesa. Beh, se esprimesse opinioni basate sul proprio pensiero nessuno avrebbe critiche da muovergli. Ognuno può pensarla e vederla per come vuole. Ma visto che ha detto che non si basa sul pensiero personale, quando muove certe accuse e dice certe cose è criticabile perché è facile notare che una parte del suo corpo, precisamente la sua lingua, si comporta in maniera autonoma e incoerente. O ha una lingua ipocrita che non ascolta la mente e dice quel che le pare, ed allora tutto è spiegabile, o per convincere i suoi fans della colpevolezza di Massimo Bossetti cerca di far credere che ha letto gli atti di accusa chiusi nei 60 faldoni della procura di Bergamo. Che non li abbia letti è pacifico, quindi c'è da chiedersi se non sia stato il suo modo di fare a infastidire la dottoressa Ruggeri.

Il buon fraticello, che da qualche tempo risponde in video alle domande dei suoi amici (quindi tasta con mano il termometro della pubblica opinione e sa da che parte conviene volare), passa di giallo in giallo usando logiche mentali diversamente valide per attirare a sé gli innocentisti di un caso e i colpevolisti di un altro. E gli sembra pure giusto dichiararsi, a parità di illogicità e accanimento giudiziario, favorevole alla ricostruzione di una procura e contrario a quella di un'altra Per lui ci sono imputati e imputati. Qualcuno è innocente fino a sentenza definitiva e altri sono colpevoli ancor prima del processo.

Ma non fateci caso, è lo stesso personaggio che ancor prima del processo di Bergamo si è dichiarato certo della condanna di Massimo Bossetti e del solo fumo che ha in mano la difesa. E' lo stesso che a volte servono prove per mettere in carcerare un imputato e la procura va denunciata a Roma per come ha condotto l'interrogatorio, ad esempio quando parla di Veronica Panarello, mentre altre volte si può interrogare una ragazza (e tanti altri) a muso duro senza avvocati e accusare chiunque anche in mancanza di prove perché la procura ha lavorato bene e, anzi, deve essere l'imputato a portare prove ai giudici per discolparsi dalle accuse. Parole incoerenti della sua lingua dette a proposito di Sabrina Misseri che senza prova alcuna, come ammesso qualche settimana fa anche dal pubblico ministero, da quasi cinque anni è in carcere a causa di un sogno e di un accanimento senza precedenti. Ma dato che la pubblica opinione è felice della carcerazione preventiva della ragazza e di sua madre, dato che ha una cara amica coinvolta nel caso in questione, la lingua del fraticello sporca il panorama e poco gli importa di aver contribuito, e contribuisce ancora, alla rovina di più persone... innocenti fino a sentenza definitiva e non colpevoli a prescindere perché lo dicono lui e la sua amica.

Ma pur se i poveri fraticelli che nel bosco mediatico saltellano a destra e a manca alla lunga possono apparire per quello che in realtà sono e stancare, non credo che un ipocrita in cerca di nuovi consensi sia un problema per la dottoressa. Anzi, credo che il discorso fatto da Letizia Ruggeri in aula vertesse ad altro e che il cartellino giallo l'abbia sbandierato sotto il naso di quegli stupidi idioti che non si fidano delle ipotesi accusatorie e danno troppo spazio alla difesa (anche su internet). In poche parole, anche se non l'ha detto chiaramente, fra le pieghe del suo discorso la pubblica accusa ha forse ammonito chi in pubblico esterna dubbi sulle conclusioni delle indagini diffondendo notizie vere ma scorrette, ad esempio sul dna, che non l'aiutano. Forse spera di avere tutti i media e i vantaggi per sé, come già accaduto ai procuratori di Taranto e Teramo dopo gli arresti di Sabrina Misseri e Salvatore Parolisi. Forse spera che lo schieramento colpevolista si allarghi a dismisura e l'aiuti a portare avanti una battaglia ancora tutta da combattere.

Non ci può essere altra ragione logica, perché puntare il dito sulla correttezza dei giornalisti mentre si chiede di non far entrare le telecamere in aula è un po' come chiudere il bagno a chiave per impedire ai figli di fare la doccia... salvo poi sgridarli quando sporcano il divano perché non si sono lavati. Insomma, siamo in presenza di una contraddizione bella e buona anche se la sua frase fosse riferita ai giornalisti cattivi, quelli dallo scoop facile, e non ai soliti stupidi idioti che chiedono giusti processi. La dottoressa si lamenta di come si è fatto informazione, però impedendo alle telecamere di entrare in aula incentiva gli stessi giornalisti a perseverare nel loro modo di informare. Di fatto impedendo all'utente finale, la pubblica opinione, di farsi un'idea personale basata su quanto vede e ascolta coi propri occhi e con le proprie orecchie. Di fatto costringendo la massa ad ascoltare i soliti riassunti di parte.

In ogni caso, soffermandosi sui giornalisti la dottoressa ha fatto capire (anche a chi non l'aveva capito finora) che i media hanno un ruolo importante, determinante e ben definito sui processi indiziari. Sono loro che aizzano o calmano il popolo. Sono loro che aiutano o non aiutano a capire. Sono loro che troppo spesso decidono chi è colpevole e chi è innocente influenzando giudici e giurie popolari. Ci ha fatto capire che in Italia manca la vera cultura giuridica perché agli editori, multinazionali del sistema economico di cui sono il megafono, conviene che il popolo pecora bruchi dove i loro tanti pastori vogliono che bruchi.

Tutto è perfetto e sugli schermi troverete sempre servitori ben pagati che offrono notizie in piatti d'argento apparendo sotto le sembianze del bravo pastore. Fra i tanti troverete sempre chi urla contro la parte avversa perché sa che lo stanno ascoltando persone influenzabili dal tono di voce. Troverete chi parandosi dietro indiscrezioni della procura (che solo a posteriori e solo quando il pregiudizio avrà contaminato tante teste si riveleranno false) vi convincerà di sapere che l'imputato è colpevole... e con le sue parole sicure influenzerà la massaia che potrebbe finire in una giuria popolare. Ma troverete anche chi, calmo suadente e sorridente, vi convincerà del suo pensiero col suo tono alla "volemose tutti bene". Ed avendo il polso della situazione ben chiaro, grazie alla frequentazione facebook deciderà in anticipo se protestare con chi protesta o ripetere la tiritera colpevolista da altri già ripetuta più volte.

Mi spiace dirvelo, ma i pastori mediatici sono in grado di raggirarvi come e quando vogliono e siatene certi... se vi comanderanno di chiudere gli occhi e credere ciecamente, al momento opportuno voi ubbidirete e chiudendo gli occhi crederete. Vi hanno convinto che tutto sia un gioco, che gli imputati sono solo virtuali e che sparare cazzate contro di loro non danneggerà nessuno... e questo è il miglior modo antidemocratico per non fare vera giustizia a processo. Lo si usa perché quando si parla in termini economici gli scrupoli scompaiono e prende il sopravvento il guadagno di chi influenza la vostra mente fidelizzandovi.

So che la memoria del popolo è corta e che l'informazione moderna non permette di elaborare i troppi input che arrivano al cervello. So che una mente "plagiata" è predisposta dal pregiudizio mediatico a seguire una direzione e ad elaborare meglio ciò che è stata convinta ad elaborare. So che solo pochi eletti dopo aver ascoltato le certezze illogiche sparate da alcuni media sono in grado di fare quel "backup mentale" capace di eliminare i virus e far tornare la mente alla forma originale, quella che ricorda chi comanda e detta legge dopo un omicidio.

E' la procura che comanda indagando a modo suo chi più le appare sospetto, arrestando e accusando chi crede assassino. Molto spesso i procuratori si inseriscono sulla pista giusta e arrestano il colpevole, ma qualche volta la pista giusta viene scartata o non vista in fase preliminare e nel tritacarne ci finisce lo "sfigato" che mai avrebbe pensato di trovarsi in una simile situazione. E se la storia criminale riguarda una ragazza, una madre o un bambino, c'è da star certi che assieme alle procure balleranno anche i giornalisti che devono muovere la macchina mediatica che per guadagnare deve tenere conto degli sponsor e dell'audience, quindi schierarsi con la maggioranza per avere più ascolti...

A questo proposito serve capire che i media non lavorano gratis, anzi, e che hanno bisogno dell'appoggio del potere per continuare a guadagnare. In caserma e in procura si setacciano le notizie. Non certo dall'indagato di turno che in nulla potrà aiutarli al successivo crimine. Basterebbe capire che anche per questo i media amplificano quanto la procura vuole che si amplifichi. Che i soliti noti opinionisti hanno imparato l'arte e l'han messa da parte... e per questo ultimamente si spartiscono i copyright delle opinioni mediatiche (io stavolta faccio l'innocentista e tu il colpevolista). Non lo fanno per aiutare la gente a capire, ma per evitare che si spenga il faro che li illumina e li fa guadagnare.

Loro sono l'informazione e loro decidono come informare. Conta qualcosa se io, piccolo blogger idealista che ama le indagini professionali e la logica, vi dico che non c'è niente di più sbagliato che seguire la cronaca nera ascoltando chi vuol farsi credere garantista ma dimostra in troppe occasioni di non esserlo? Che è sbagliato credere in tutto e per tutto ai media e ai settimanali dedicati? Cambia qualcosa se vi dico di non fidarvi ciecamente dei giornalisti ma di valutare ogni notizia usando la logica?

Ve lo dico io. Conta poco o nulla se alle mie parole non aggiungete il vostro sale rifiutando di immergervi nuovamente nella melma degli scoop. Sì, qualcuno per qualche secondo rifletterà su quanto ho scritto, ma una volta uscito dal blog e tornato nella tranquillizzante placenta mediatica, grazie alla "app" del pregiudizio ormai installata nella mente tornerà ad essere facile preda degli opinionisti, degli scrittori, dei giornalisti, dei criminologi, degli ex ufficiali o giudici o biologi (tutti personaggi nati, voluti ed esaltati negli anni dai media che li fa credere infallibili) che frequentano i media e influenzano il cervello. Loro lo sanno che dopo qualche trasmissione non sarete più in grado di scegliere liberamente. Lo sanno che saranno loro a dirvi quale imputato, nonostante non vi siano prove, è colpevole e va condannato... aiutando così quelle procure che dai primi anni novanta comandano le indagini e che, dati di rimborso per ingiusta detenzione alla mano, non sono infallibili e andrebbero, nel caso di illogiche ricostruzioni, criticate.

Ma gli editori certe istituzioni non vogliono siano criticate. Non sarebbe conveniente e per questo pagano i loro servi perché facciano dimenticare che l'accusa è solo una delle parti coinvolte nei casi di omicidio. E' grazie a loro se i procuratori che coordinano le indagini, che accusano e arrestano, nel pensiero popolare sono come la bocca della verità. E questo capita quando invece di fare informazione si dà spazio a opinionisti e scooperisti schierati che per vocazione prendono il posto dei procuratori e assicurano alla pubblica opinione, eletta a giudice popolare mediatico, che c'è un nuovo assassino fra di noi.

Il caso che ha visto la morte della piccola Yara Gambirasio è l'emblema di quanto l'informazione colpevolista sia capace di fare. La dottoressa Ruggeri venerdì si è lamentata senza considerare che da quando è apparso sulla scena Massimo Bossetti nessun media ha rivangato le prime indagini. Quelle decisive e più importanti che servivano a trovare la giusta pista da seguire. Infatti la pubblica opinione oggi non ricorda che le forze dell'ordine nel 2010 e 2011 non interagivano fra loro, che la procura di Bergamo fino a febbraio 2012 è rimasta senza un capo e ha perso tempo in inutili indagini nate da perizie sballate (perizie sballate? Ma va!) e poi, dopo il ritrovamento del cadavere, si è affidata solo ed esclusivamente alla biologia genetica dimenticando i diritti della controparte. Come se non ci fosse altro modo per trovare il colpevole, come non si conoscessero metodi investigativi da usare, come non si conoscessero le regole del codice penale (che fanno diventare un processo un giusto processo), a Bergamo si è usato un proprio metodo senza mai considerare la difesa di chi era iscritto nel registro degli indagati. Questa basilare regola giudiziaria è stata disattesa completamente, dato che i difensori di Mohamed Fikri non sono mai stati invitati a nominare dei consulenti che presenziassero alle fasi di analisi e perizie.

Anche in questo caso, grazie ai media, il pensiero popolare non si sofferma su questa mancanza che crede un'inezia, una dimenticanza di poco conto che non c'entra con Massimo Bossetti. Ma chi ha questo pensiero, che nasce dal pregiudizio sparso da un anno a questa parte, mostra tutta la sua mancanza di cultura giuridica e di esperienza (se non la propria malafede). Ma scusate, è la legge che impone alla procura di avvisare la difesa per permetterle di partecipare alle analisi e fare in modo che nessuno bari e cambi le carte in tavola... e la procura disattende la legge? Per quale motivo lo fa quando è lampante che se tutte le parti sono presenti al momento di estrapolare e periziare, a processo nessuno avrà nulla da ridire sul risultato ottenuto? E se al momento di estrapolare il Dna dai leggings fosse uscito anche quello di Fikri? Sapete che il non avvisare il suo avvocato avrebbe comportato l'esclusione della prova in tribunale? Sapete che invece la presenza del consulente di chi era in quegli anni indagato - con tanto di fascicolo a suo nome depositato dalla procura - avrebbe tagliato la testa al toro e ora la difesa di Bossetti avrebbe, sul Dna, le mani legate e non potrebbe chiedere, nel suo pieno diritto giuridico, di rifare le analisi per vedere se davvero nessuno ha barato o sbagliato?

Stranezze, dimenticanze, mancanze, errori. Che siano queste le parole che i media devono smettere di usare per non essere accusati di aver tenuto un atteggiamento scorretto? Visto che gli scoop hanno agevolato l'accusa, forse sì.

Ora per agevolare la procura e dar ragione al fraticello convinto della condanna di Massimo Bossetti, non ci resta che zittire quei pochissimi che ancora quelle parole le usano. Anche se non sarà facile perché c'è gente che quando si accorge di stranezze e vede differenze (ad esempio sul furgone che la procura vuole sia di Massimo Bossetti) non riesce proprio a tacerle.

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430 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   401 – 430 di 430
Anonimo ha detto...

Massimo, la difesa non ha mai chiesto l'incidente probatorio sul DNA. Lo ha fatto solo una volta quando era evidente che non poteva essere accolto, ad Aprile di quest'anno durante l'udienza di rinvio a giudizio.
Informati e vedrai che è così. Non mi sto inventando niente e tantomeno voglio imporre le mie idee. Mi baso sui fatti e i fatti sono questi. Chiedilo allo stesso Salvagni se non ci credi, non so cos'altro dirti.

Unknown ha detto...

No, fermati un attimo...

Quanto ti intendi di processi, incidenti probatori, Difese e Accuse?

Scusa, ma ti pare possibile che una difesa degna di tal nome chieda l'incidente probatorio quando ha a sua disposizione solo due fascicoli su sessanta?

Forse hai dimenticato che la procura le ha dato tutti i fascicoli quando ha chiuso le indagini e chiesto il processo... lasciando alla difesa una trentina di giorni per leggere quasi centomila pagine e prepararsi al processo.

Per cui, usando la logica, chiediti: chi non voleva fare la verifica del dna? La Difesa, che per nove e più mesi ha lavorato al buio e fatto indagini per proprio conto, a Brembate e dintorni, anche grazie a chi l'ha contattata per dirle che la procura se n'era fregata di quanto avevano notato di molto strano e riferito ai carabinieri e testimoniato alla procura stessa), o la procura che (per stare sul leggero si può dire: furbescamente) ha lasciato al buio la difesa cercando di riempire i fascicoli su Bossetti, relativamente vuoti, con nuovi indizi che potesse fortificare il dna e l'impianto accusatorio?

Eddai, sù...

Anonimo ha detto...

Massimo. No sbagli. La difesa aveva tutto da subito sul DNA. Se ci pensi un attimo è anche logico che sia così. E' stato arrestato in base al DNA no? E vuoi che non abbia da subito la prova che ha condotto in carcere il suo cliente? Non esiste proprio. Le indagini sono proseguite poi su altri reperti, peli, autocarro, casa, computer, cellulari ecc. ma per quanto riguarda il DNA era disponibile da subito. L'esame probatorio poteva essere richiesto benissimo già dal giorno dopo il fermo. Se non è stato richiesto lo si è fatto solo per opportunismo. O strategia processuale o chiamala come vuoi.

Unknown ha detto...

Ma per favore! Magari fosse stato così. Magari avessero avuto tutti i fascicoli sul Dna. La Gino si è lamentata in tutte le salse, soprattutto dopo la perizia di Previderè che le faceva capire molto ma cvhe non poteva sviscerare perché non in possesso di tutti gli elementi utili (questo il link di verifica:www.panorama.it/news/cronaca/bossetti-assassino-parente-yara/), Salvagni alla procura ne ha dette di tutti i colori (a ragione) anche quando gli hanno dato tutti i fascicoli (compresi quelli relativi alle perizie sul dna del Ris e di Roma) perché era chiaro l'intento di non permettere una buona difesa.

Ti immagini in che inferno srebbe ora Bossetti se invece di Salvagni che è riuscito a creare un pool che lavora gratis, fosse rimasto con un misero avvocato d'ufficio che al massimo avrebbe potuto chiedere "la clemenza della corte"?

Massimo

Se sei in buonafede, credo che dovresti criticare anche quei procuratori che col loro modo di fare invece di chiedere subito il processo (questo inizialmente avevano detto di voler fare) si sono ritagliati un altro anno per indagare e poter creare un vestito di indizi attorno a Bossetti.

ENRICO ha detto...

a Anonimo

http://video.repubblica.it/dossier/yara-brembate/yara-rinvio-a-giudizio-per-bossetti-respinto-l-incidente-probatorio-sul-dna/199095/198138

http://video.repubblica.it/dossier/yara-brembate/bossetti-a-processo-il-perito-abbiamo-smontato-ogni-ipotesi-della-procura/199055/198098?ref=vd-auto
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Yara, l'avvocato Salvagni: ecco lo sporco gioco contro Bossetti

http://www.panorama.it/news/cronaca/yara-bossetti-avvocato/

Giornalista. Lei contesta il Dna, sostiene anche che non ci sia la possibilità di ripetere l’estrazione della traccia e l’attribuzione del profilo genetico. Perché non chiede l’incidente probatorio?

Salvagni : Perché non lo chiede la procura?

Giornalista : Perché la procura ha già stabilito che quel profilo appartiene a Bossetti

Salvagni :Ma se è così certa del risultato perché non procede all’incidente probatorio?

Gornalista Perché?

Salvagni : Perché verrebbe fuori che il profilo del Dna non è quello di Bossetti.

ecc..ecc.

ENRICO ha detto...

a Anonimo

Ps: ovviamente dovresti consultare tutti i link che ti ho segnalato (per evitare di postare un commento troppo lungo) a parte il fatto che già, se sei in buonafede, basterebbe e avanzerebbe quello che ti ha fatto notare Massimo Prati

Anonimo ha detto...

Se si chiede l'incidente probatorio sulla prova che ha portato Bossetti in carcere, cioè il DNA, la procura è obbligata a fornire tutto quello che ha. Proprio per legge. Il fatto è che non è stato mai chiesto questo incidente probatorio da parte della difesa ed era un suo diritto sacrosanto. Se non aveva tutta la documentazione non li giustifica dal non chiederlo. Cos'è hanno paura? Temo di sì.

Anonimo ha detto...

Da ogk

@ emax

Senza contare che ad Aprile il gup ha respinto la richiesta di un nuovo test adducendo la scusa che ci sarebbe voluto troppo tempo per rifarlo rischiando così di dover scarcerare nel frattempo Bossetti per scadenza dei termini di custodia cautelare! Ma ci rendiamo conto cos'è l'apparato giudiziario in Italia? Intanto ti tengo in galera, poi me la prendo comoda il più possibile e poi, quando devo decidere il rinvio a giudizio escludo la possibilità di rifare il test della prova fondamentale perché se no altrimenti rischio che ti debbo scarcerare! Ma come si può andare avanti così!? Poi ci si lamenta perché in tutte le classifiche internazionali su competitività, efficienza e affidabilità stiamo scivolando sempre più indietro! Vedi ad esempio il reportage 2014 - 2015 del World Economic Forum sulla cosiddetta "competitiveness":

http://reports.weforum.org/global-competitiveness-report-2014-2015/

dove nel ranking che riguarda l'indipendenza del sistema giudiziario siamo 78^ su 144 e nel ranking della capacità di risolvere dispute legali di tipo commerciale siamo 143^! Dopo di noi solo il Venezuela. E siamo 139^ su 144 nell'efficienza della spesa pubblica, di cui la parte per la Giustizia non è poca: sono prima di noi anche Burundi, Mongolia, Albania e tanti altri paesi a cui di solito guardiamo dall'alto in basso e con sufficienza!

E le enormi spese per le indagini sulla morte di Yara sono un esempio lampante di questa "efficiente inefficienza" considerando il punto in cui siamo e tutti gli errori fatti e noti.

Trascuriamo per un attimo il DNA e dintorni poniamo l'attenzione su una cosa marginale: quanto è costato l'uso dei cani molecolari? Tre o quattro, non ricordo, uno dei quali fatto venire dalla Svizzera, che hanno tutti segnalato la stessa pista che però è stata subito lasciata cadere: ma se sono inaffidabili perché utilizzarli, mantenerli, addestrarli e addirittura farne venire uno dall'estero? Non è un po' come decidere di acquistare e usare un'arma che si sa che fa cilecca il più delle volte? Tanto paga qualcun altro.... Se uso una risorsa pagata da tutti deve essere una risorsa valida e di cui mi fido e l'affidabilità dev'essere certificata altrimenti potrei anche ingaggiare un esercito di paragnosti!

Saluti, ogk (@ostrogotiko)

Anonimo ha detto...

Salvagni all'udienza di Aprile ha fatto il furbo, lo sapeva benissimo anche lui che non poteva essere accolta la sua richiesta. Per questo l'ha fatta. Perché non la rifà ora, subito. Seee mica scemo :)

Paolo A ha detto...

Per anonimo del 14 luglio 2015 16:46:00
Giusto per ricordartelo, in tribunale tutto deve essere dimostrato, perciò le spiegazioni da trasmissione televisiva non basteranno, affermare che l'assenza del DNA mitocondriale di Bossetti ha delle spiegazioni plausibili mi pare più un atto di fede sulle tesi divulgate dai corifei televisivi della Procura, lo stesso Garofalo per giustificare la presenza di un DNA mitocondriale di un altro individuo diversi da Bossetti parla di eteroplasmia, senza tener conto che questa anomalia genetica provoca dei seri problemi di salute, problemi che evidentemente Bossetti non ha.
Paolo A

Anonimo ha detto...

Paolo A
Infatti si dimostrerà in tribunale; qui nessuno è un genetista quindi attendiamo.

Anonimo ha detto...

Ps

c'è chi va a radio padania per difendere l'ariano...

Anonimo ha detto...

Da ogk

Poi ci sono sempre quelli che, avendo introiettato una mentalità autoritaria, ribaltano inconsapevolmente i principi di base del diritto: cioè non si dice che l'accusa ha tirato per le lunghe fino ad arrivare ad una richiesta di rinvio a giudizio così in là nel tempo che ha permesso al gup (non lo ha costretto) di addurre la scusa della scadenza dei termini di custodia cautelare per rigettare la richiesta di un nuovo test, no, non si dice questo, si dice che la difesa ha fatto una furbata perché ha richiesto un nuovo test appena ha avuto le carte per poterlo fare! Intanto l'imputato, innocente sino a prova contraria, continua a stare in carcere.

Siamo alle solite con la stantia vecchia mentalità popolar/totalitaria secondo cui gli avvocati sono tutti azzeccagarbugli, furbi di quattro cotte, avidi di soldi ecc. I sostituti procuratori invece si accontentano del misero stipendio statale pagato con le tasse di tutti, anche degli avvocati, di qualche velina concessa alla stampa amica e non pensano minimamente alla carriera: il tutto con un aureola di santità sulla testa.

Anche la vicenda Bossetti, del quale, ripeto, non so se sia colpevole o innocente, fa vedere come nel nostro paese, per gran parte della gente, risulta ancora difficile pensare ad un avvocato come ad una parte essenziale del sistema giudiziario ritenendolo invece una sorta d'intralcio. Un paese per Judge Dredd, appunto... https://it.wikipedia.org/wiki/Giudice_Dredd

Saluti, ogk (@ostrogotiko)

Anonimo ha detto...

Da ogk

Certe considerazioni si commentano da sole e fanno capire quanto poco sia gradita la libertà d'informazione quando non è allineata col proprio pensiero -- anzi, i propri pre-giudizi.

Saluti e buonanotte, ogk (@ostrogotiko)

ENRICO ha detto...

ogk

"quanto poco sia gradita la libertà d'informazione quando non è allineata col proprio pensiero -- anzi, i propri pre-giudizi.

direi anche "quando gli ANONIMI di turno s'imbattono in una informazione libera non allineata al mainstream della comunicazione di massa a cui sono ormai acriticamente assuefatti"

Anonimo ha detto...

Auguri! Ne avete proprio bisogno.
Per voi Bossetti sarà sempre innocente anche se verrà condannato in Cassazione, non è così?
E allora a che serve scrivere qui per uno come me che può vederla diversamente?
Per me se hanno sbagliato con Bossetti o ci hanno visto giusto poco cambia. Ma sono sicuro di una cosa, la verità alla fine verrà fuori. Mentre per voi la verità è una sola, l'innocenza di Bossetti.

Non è per niente libero questo posto.

Anonimo ha detto...

Bene e quindi in tutte queste tracce il mitocondriale è sempre estraneo a bossetti?

Massimo M ha detto...

Ad Anonimo
Questo e' un caso decisamente strano. Paradossalmente, la testimone potrebbe pure raccontare la realtà dei fatti con Bossetti e Yara che si vedevano............come ritiene sottovoce la procura............e questo potrebbe giustificare anche la presenza del suo DNA (ammesso fosse il suo)........e paradossalmente il furgone (ammesso fosse il suo) si aggirava e rigirava intorno alla palestra per incontrarla appunto..........in uscita dopo averla vista entrare. In questo paradosso Bossetti potrebbe non entrarci nulla con l'omicidio........e essersi visto rapire (senza vedere nulla) una ragazzina con cui aveva rapporti..........e dover mantenere il segreto (raccontare una cosa del genere equivale ad ammissione visti i dati che abbiamo).
A me pare che il quadro accusatorio sia molto labile. Non e' una questione di pregiudizio a favore dell'innocenza.

magica ha detto...

L'HANNO POI TROVATA LA PALLA DI VETRO che BOSSETTI teneva nel furgone? mentre aspettava che la ragazzina seducente uscisse dalla palestra ...
la consultva freneticamente ?
BOSSETTI si era avvalso della famosa palla di vetro . aveva lasciato perdere qualsiasi tecnologia , e con fiducia aspettava e girava avanti e indietro , anche YARA aveva escogitato una furbizia : si era avvalsa della telepatia .
se continuano con la teoria che YARA e BOSSETTI fossero in confidenza.
come avvenivano i loro incontri clandestini ?
non capisco come certe persone non facciano uso della logica.
vanno avanti con le loro fantasie , tralasciando i riscontri : vanno avanti per inerzia .

PINO ha detto...

ENRICO caro, come fai, con questo caldo asfissiante a tenere banco con chi non sa neanche quello che scrive (ammesso che ne sappia leggere il significato) ripetendo una filastrocca senza costrutto?
Io, in compagnia di un grosso ventilatore, mi sto ricreando lo spirito rileggendo passi degli scrittori che formarono il nostro bagaglio letterario, degli anni verdi (i miei naturalmente), come Fucini, Palazzeschi, Bontempelli ed altri.
Ti esorto, quindi, a non buttar via il tuo tempo, in discussioni che meriterebbero altra sorta di interlecutori.
Un saluto caro, ed auguri di buone vacanze. Pino

ENRICO ha detto...

Carissimo PINO

hai ragione da vendere!

il fatto è che da 10 gg sono bloccato da uno stramaledettissimo colpo della strega per via di un' ancor più stramaledettissima aria condizionata alla quale non potevo sottrarmi se non buttandomi giù dal treno che mi riconduceva a ROMA
Con qualcuno dovevo pur prendermela, non ti pare ?
buone vacanze anche a te e buona lettura
Enrico

Anonimo ha detto...

Bene, e tutto sto Dna era tutto uguale, con mitocondriale non di bossetti?

Anonimo ha detto...

Da ogk

Riguardo il DNA basta avere la pazienza e l'umiltà di leggere, con l'intenzione di voler capire, anche solo quello che è stato scritto in questi 400 e passa commenti, link consigliati inclusi.

Saluti, ogk (@ostrogotiko)

TommyS. ha detto...

Difficile capire esattamente la notizia che sta rimbalzando sui media e sulle agenzia in questi minuti. A quanto pare Bossetti sabato scorso avrebbe tentato di impiccarsi in cella con una cintura (l'ANSA però parla di un tentativo di ferimento autolesionista)

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/yara-avvocato-bossetti-ha-tentato-il-suicidio-in-carcere-_2123913-201502a.shtml

Una cosa è certa. Se fosse riuscito nel suo intento (ma le cinture non vengono sequestrate ai detenuti?) molti avrebbero tirato un sospiro di sollievo.

Per fortuna di Bossetti (e per sfortuna di tanti altri) le guardie carcerarie sono riuscite ad intervenire in tempo. Ma l'aria che si respira è davvero non piacevole.

Anonimo ha detto...

da "IL GIORNALE" 22-07

Massimo Bossetti, unico imputato nel processo Yara con l'accusa di aver ucciso la 13enne di Brembate (Bergamo), avrebbe tentato il suicidio.


La vicenda è venuta fuori dal racconto della moglie del muratore di Mapello, Marita Comi, a uno degli avvocati di Bossetti. L'episodio risale a sabato scorso, il giorno successivo alla prima udienza del processo: secondo la donna, il marito avrebbe cercato di ferirsi, non si sa se in modo dimostrativo, ma gli agenti di polizia penitenziaria, sollecitati tra le altre cose dai legali a prestargli particolare attenzione, l’avrebbero fermato. Il legale è in attesa di una relazione da parte dell’Amministrazione dell’Istituto penitenziario. Il gesto, a quanto si è saputo, potrebbe essere stato
determinato dalle ultime vicende accadute nel corso dell’udienza.

Ci fa o... ci è?

ENRICO ha detto...

ANONIMO 07:48

Ci fa o... ci è?

Tu, SICURAMENTE, "ci sei" e pure di brutto, caro mio !

Tiziano ha detto...

Vorrei vedere la situazione psicologica di una persona innocente in carcere da un anno, senza contare tutti i raggi x che hanno fatto alla famiglia ed alla moglie. Se questa si chiama giustizia.

magica ha detto...

ignobile anonimo delle 07:48.
auguroni " tante belle cose ."

Anonimo ha detto...

Da ogk

In una situazione così degradata forse sarebbe moralmente doveroso fare i raggi X non solo agli accusati ma anche agli accusatori...

Ai tempi delle grane berlusconiane alle pagine che cercavano di distruggere Berlusconi prima di ogni sentenza si contrabbatteva non solo "in re" ma anche buttando in prima pagina notizie più o meno importanti che accusavano o ironizzavano su molti magistrati (oltre che avversari politici): dal giudice coi calzini viola, ai flirt della Boccassini, alla Mercedes di Di Pietro (e tanto altro che adesso non ricordo) ma, appunto, c'era di mezzo Berlusconi, qui c'è di mezzo solo un Bossetti qualunque. Purtroppo di quella stagione mediatico/giudiziario, iniziata con Mani Pulite, è rimasto solo l'accanimento mediatico contro gli imputati, innocenti sino a prova contraria, e rare voci piuttosto isolate, di vera impronta liberale (qualunque sia il loro credo politico), a difendere un concezione appunto liberale della Giustizia e non totalitaria.

Saluti, ogk (@ostrogotiko)

Anonimo ha detto...

Giorgio Bocca allora scriveva: "Che importa se Di Pietro ha un'amante in Lombardia." Sì, il vizietto è vecchio e paga bene...almeno presso il grande pubblico che segue i processi come fossero serie tivù.
E in effetti, per quello che appare sui media...mica c'è tutta questa gran differenza fra la Saga di Brembate e Tempesta d'amore, per dire solo un titolo a caso.
Ciao Ogk, mi stai diventando simpatico con queste osservazioni argute.
Nautilina

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