sabato 7 marzo 2015

Antonio Logli per il momento non andrà a processo, ma la procura non demorde e continuerà a lavorare per cercare di mandarlo in carcere...


Antonio Logli non andrà a processo perché il quadro accusatorio portato dalla procura in tribunale ha troppe lacune e offre il fianco ad altre possibilità, diverse da un omicidio commesso in casa o nella strada adiacente all'abitazione del "supertestimone" - che non si sono scalfite in fase di indagine. Il marito potrebbe aver ucciso Roberta Ragusa? Forse sì, ma si deve dimostrare in maniera non lacunosa e con "testimonianze sicure e perizie che accusino e non scagionino", non con marchingegni costruiti a posteriori basati su chiacchiere e dicerie uscite a mesi e mesi di distanza. Anche perché, allo stesso tempo, Roberta potrebbe averla uccisa un altro uomo o, anche, un'altra donna. Magari persone cui pensava di potersi fidare e da cui s'era rifugiata dopo aver scoperto la relazione extraconiugale del marito. Non viveva in un luogo proprio isolato, come hanno tentato di farci più volte credere, ma in una zona abitata da centinaia e centinaia di persone in cui, nel raggio di 400 metri, si trovano oltre cento case e proprietà con giardini e terreni privati. E ripropongo la domanda già proposta in vari miei articoli: la procura ha mai controllato, col georadar, i terreni privati e recintati della zona in cui la donna abitava? La risposta ancora oggi è no. Non li ha controllati preferendo puntare tutto il banco sul marito omicida e occultatore, preferendo battere le proprietà dei Logli, i campi aperti e i canali... oltre a colline, laghi e spiagge che si trovano in zone lontane dall'abitazione della famiglia e troppo spesso consigliate da sensitivi che si dichiaravano certi di sapere.

Ma quale assassino uccide dopo la mezzanotte e decide di fare trenta o quaranta chilometri per occultare un corpo? Quale assassino porterebbe il cadavere della sua vittima in luoghi che non conosce lasciando i suoi figli a dormire in casa da soli, per ore, col rischio che si possano svegliare e, non trovando né il padre né la madre, lanciare un allarme che risulterebbe un'accusa di omicidio buona a garantire l'ergastolo a chi dei due coniugi resta vivo? Quale assassino correrebbe il rischio, spostandosi in auto di notte per troppi chilometri e in luoghi isolati, di essere fermato da una pattuglia in servizio sulle strade o alla ricerca di spacciatori? Quale assassino ha a disposizione un nascondiglio che nessuno conosce, un nascondiglio talmente segreto da risultare impossibile da trovare nonostante due e passa anni di ricerche?

Quelle sopra sono sicuramente alcune delle domande che il giudice Giuseppe Larghezza si è posto prima di sentenziare. Domande a cui, vista la decisione, non ha trovato risposta nelle carte portategli dalla procura. Procura che dopo il tam tam mediatico degli ultimi anni, di sicuro non si aspettava di trovare un giudice coraggioso che decidesse in base alla legge, ma anche alla logica e al buonsenso, senza affidarsi totalmente al giudizio - al pregiudizio - popolare. Quello inserito negli italiani dai giornalisti appiattiti alla procura. Procura che anche dopo la sentenza non ha rinunciato ai microfoni. Infatti il procuratore Antonio Giaconi, seppur la sua linea accusatoria sia stata respinta da un giudice, ha insistito sulle sue convinzioni e di fronte a milioni di persone ha continuato ad accusare il marito di Roberta Ragusa di omicidio, insistendo sulle sue menzogne come se tutti i bugiardi italiani, come se tutti gli uomini che hanno un'amante, fossero anche assassini. E non assassini qualunque, ma assassini capaci di far sparire, in pochissime ore, il cadavere della persona ormai indesiderata.

Il procuratore ha insistito anche sul movente, sul fatto per lui certo che se Logli non avesse ucciso la moglie avrebbe perso tutto: casa, figli e forse anche il lavoro. Ma se questa è la linea che intende proseguire e coltivare, la procura dovrà rassegnarsi a perdere anche in appello e persino in cassazione. La tenuta della famiglia Logli, infatti, consentiva tranquillamente una separazione e un successivo divorzio. E chi veniva messa in buca e restava fregata, al limite, non era Antonio Logli ma sicuramente, sempre e comunque, Roberta Ragusa. Se anche un divorzio avesse assegnato a lei la casa coniugale, infatti, cosa cambiava per il marito e la sua amante? Nulla, visto che essendo lui per la procura una persona malefica e insensibile, una persona capace solo di mentire, di certo sarebbe andato a vivere coi genitori, nella stessa tenuta e a soli venti metri dall'abitazione della sua ex moglie e dei figli, magari portando a vivere con sé anche l'amante. Lui per i primi mesi, ma forse anche per anni, sarebbe tornato a fare il ragazzo di casa che deve solo mangiare lavorare e divertirsi con la fidanzata, mentre Roberta avrebbe iniziato una vita complicata che comunque si sarebbe snodata in maniera stressante accanto alle stesse figure che l'avevano presa in giro fino a quel giorno.

Insomma, la procura deve cambiare registro se davvero vuole mandare a processo Antonio Logli. E per prima cosa sarebbe il caso che lasciasse perdere quei media che in questi anni ci hanno bersagliati con dicerie e testimonianze postume prive di vero significato processuale, vista la decisione presa dal giudice, ma buone a creare quei pregiudizi in grado di convincere la pubblica opinione. Il procuratore ai microfoni ha detto che continueranno a indagare e cercare il corpo di Roberta Ragusa, che Logli resterà il loro principale obiettivo e che cercheranno nuovi elementi anche sotto il profilo testimoniale.

Con queste parole ha dimostrato di non aver ancora né metabolizzato né accettato la sentenza, perché trovare ora, a tre anni dalla scomparsa, nuovi elementi sotto il profilo testimoniale, non significa indagare ma solo accanirsi su una convinzione che fin quando non sarà elaborata in maniera diversa porterà solo sconfitte (a meno che prossimamente non trovino un giudice poco coraggioso e accondiscendente). Ma quali nuovi elementi validi si possono cercare dopo tre anni di martellamento mediatico impostato solo su toni accusatori? Non sarebbe il caso di valutare il tutto anche usando ottiche differenti? Antonio Logli è un bugiardo patentato e potrebbe essere un assassino. Va bene, ma come lui ce ne son tanti al mondo. Si è fatta una cernita testimoniale a Gello, a San Giuliano (basata sulle parole che testimoni e conoscenti hanno usato in risposta alla stessa domanda fissa di cui si conosce la risposta), per capire quanti siano, fra i tantissimi che conoscevano Roberta Ragusa, i possibili bugiardi patentati con cui negli anni, a causa del suo lavoro, è entrata in contatto?

I bugiardi al mondo son tanti, ma non si può accusare un persona e imbastire un'indagine mirata sulla solita e classica domanda del "chi se non lui". Perché se un corpo non si trova dove "lui" avrebbe potuto portarlo - o in luoghi pubblici che "lui" poteva conoscere e frequentare - bisogna iniziare a chiedersi se in qualche proprietà privata non riconducibile a "lui" - e magari neppure troppo lontana da casa - non ci siano tracce che portino a pensare a un omicidio e a un occultamento...  sempre che Roberta Ragusa sia stata uccisa.

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73 commenti:

PINO ha detto...

MASSIMO
Leggendo questo articolo (anche come risposta al mio post), non trovo argomenti per contrastarlo, in virtù dei suggerimenti sulle indagini e le motivazioni, che hai addotti.
Che dirti ancora?
Spero che la verità venga fuori, prima o poi, e che la povera Roberta abbia giustizia.
Ti abbraccio, Pino

Gilberto ha detto...

Un giudice di bon senso e coraggio, che sa far valere davvero l'autonomia della magistratura di fronte ai tentativi di condizionamento del circo mediatico.

Luca Cheli ha detto...

E finalmente qualcuno ha battuto un colpo. Ad essere sincero non ci speravo proprio.
Ora però, reso al GUP Larghezza il tributo che merita, dobbiamo renderci conto che se ha fatto qualcosa che ci appare eccezionale è solo perché la situazione al contorno la rende tale.
Andare contro la canea mediatica che condanna in fase di indagini preliminari è sì atto coraggioso, ma solo in un paese in cui la giustizia è affetta da gravi patologie come il nostro.
La pubblica accusa chiedva (e chiederà ancora) che si mandasse a giudizio e poi condannasse un uomo per omicidio in una situazione in cui si deve ancora provare non chi l'ha commesso, ma perfino che il fatto sussista.
Giusta quindi la decisione, e per il nostro paese anche coraggiosa, ma altrove non si sarebbe nemmeno arrivati davanti ad un giudice.

Kris ha detto...

Concordo un giudice coraggioso che si è attenuto ai fatti. È un bello stop al "potere mediatico"...mi auguro che altri seguano l'esempio.

Kris

Unknown ha detto...

La scena della pseudo-giornalista Carollo, di Quarto Grado, la quale, nonostante il proscioglimento di Antonio Logli, gridava in faccia a quest'ultimo "dov'è sua moglie, dov'è sua moglie?!", resterà negli annali della tv spazzatura. Se in Italia il diritto fosse rispettato a tutti i livelli, a questa gentaglia andrebbe inibito di professare un mestiere di cui sono indegni.

Anonimo ha detto...

vogliamo scommettere che da lunedi i soliti programmini gli daranno contro?

basta vedere l'utile idiota della vita in diretta che aveva fatto un pedinamento per vedere come si sarebbe comportato il Logli dopo la sentenza.

luca

Mimosa ha detto...

Scusa Massimo,
non riesco a capire, sei stato ironico (e provocatorio) o pensi davvero profondamente quello che hai scritto?

Al di là che mi sarei aspettata un Logli in manette alla fine della giornata, per quanto io mi sia convinta giorno dopo giorno a furia di vedere la sua impassibilità nelle interviste in tv nei primi mesi e abbia io stessa fatto un conto delle sue contraddizioni, ancora prima che comparisse un Gozi a testimoniare e fossero diffuse le testimonianze di altre 3 persone in merito a quanto visto e sentito quella notte,
devo dare atto al magistrato (nomen est omen, anche in questo caso) che, con ampia larghezza di vedute, assai rara nei nostri tribunali di ogni ordine e grado, ha preso una decisione così “impopolare”, aggettivo azzeccato vs i tribunali popolari da salotto.

Ribadisco che siamo stufi di carcerazioni preventive, laddove gli indizi siano scarsi.
Molte persone sono state mandate a giudizio anche in assenza del corpo e/o dell’arma del delitto, e “per fortuna” nella stramaggioranza dei casi erano davvero colpevoli.

Probabilmente questa decisione farà storia.Forse l’inizio di un nuovo corso,

ma mai più io mi sarei aspettata un proscioglimento, con sentenza che "il fatto non sussiste".
Aspetto come tutti di leggere le Motivazioni.

Però azzarderei un’interpretazione: il fatto non sussiste, ossia “l’omicidio volontario”, capo d’accusa nelle carte della Procura, non è la ragione della scomparsa di Roberta Ragusa.
La ragione della sua scomparsa è dovuta alla distruzione del cadavere a seguito di panico/obnubilamento mentale a seguito di morte accidentale, al limite “preterintenzionale”.

Secondo me, la Procura è meglio non ricorra in Cassazione.

Mimosa

Unknown ha detto...

Mimosa, sono stato realista e come il giudice ho scartato il materiale che senza minime certezze non è inutilizzabile (gli indizi non si mostrano univoci e concordanti senza una base).

Infatti la legge, quella vera, vuole che per imbastire un processo si rispettino tre condizioni: che ci sia un cadavere, un movente e delle prove.

Queste condizioni mancano tutte.

Lasciando perdere il cadavere che non c'è, perché altri sono stati condannati anche in assenza di un cadavere ma in presenza delle altre due condizioni, prima di tutto nel caso Ragusa mancano conferme dalle analisi del Ris che non ha trovato nulla né in casa di Logli né nell'autoscuola, né nella sua proprietà né sulle auto a sua disposizione. Se l'ha uccisa lui di notte l'avrà pur anche occultata caricandola da qualche parte... dove?

Per seconda cosa mancano testimonianze valide che aprano veri dubbi e confermino che un omicidio ci sia stato.

Anche volendo considerare valida quella di Gozi, e processualmente non è che sia una persona attendibile al 100% (anche perché non ha senso portare i cani in una stradina asfaltata buia e pericolosa quando si ha una strada privata lunga 300 metri di fronte a casa), lui non ha detto di aver assistito a un omicidio, ha detto di aver solo sentito una discussione, un urlo, una botta e uno sportello chiudersi (e a me pare quasi che la procura abbia cercato di duplicare il sogno del fiorista di Avetrana).

E a proposito della botta che a forza di parlare ha detto che addirittura potrebbe aver spaccato la testa di Roberta (che non si sa sia Roberta perché non la donna non l'ha vista), come mai almeno nel montante dell'auto il Ris non ha trovato tracce di sangue? Inoltre che l'auto fosse di Logli e che ci fosse lui dentro non è certo. Il testimone ha detto di aver visto Logli in auto mentre tornava a casa, ma prima di uscire coi cani sono passati altri minuti: come può dichiarare sotto giuramento che quando è tornato in strada c'era ancora l'auto di Logli e non quella di qualcun altro? E perché di aver ascoltato (assistito è troppo) quella scena lo ha detto quasi otto mesi dopo. Perché aveva paura? Ma di chi?

In pratica, la mancanza di prove che confermino un delitto è lampante.

Un altro elemento che serve come il pane è il movente. Ma quale interesse serio aveva Logli ad uccidere la moglie? Anche lui era stretto in un imbuto perché l'amante lo pressava? E qui mi pare di rileggere quanto scritto dalla procura di Teramo sul movente di Parolisi.

Come ho spiegato nell'articolo, chi si trovava in buca nel caso di un divorzio era sempre e comunque Roberta, non il marito che da anni aveva un'amante e non si era mai fatto scrupoli a farla soffrire. La loro relazione non funzionava da tanto tempo e neppure la vacanza di qualche mese prima (interrotta a causa dell'incompatibilità) aveva risolto il problema. Ormai era chiaro a tutti che a lui andava bene di vivere con la donna delle pulizie in casa e con l'amante all'esterno.

E' per queste mancanze che gli indizi (e a chiamare indizi le allusioni mediatiche di questi anni non è facile) non hanno preso il sopravvento e sono rimasti ai margini.

Antonio Logli può aver ucciso sua moglie? Certo che sì, ma per dimostrarlo la procura doveva eliminare altre possibilità che invece, indagando in modo unilaterale, non ha eliminato.

Perché se è vero che il marito può aver ucciso, è anche vero che chi ha indagato non ha cercato di scoprire se c'erano altri che potevano uccidere Roberta che quotidianamente era a contatto con tantissime persone (di certo col marito aveva minori contatti che con altri).

Forse il tam tam mediatico del "chi se non lui" li ha convinti a seguire una pista e li ha distratti da altre. Forse pensavano che Il Ris una piccola traccia la trovasse. Forse hanno puntato troppo sul supertestimone.

Ma non è coi forse che si imbastiscono processi. Se vorranno imbastirne uno dovranno eliminare qualche forse e dare al giudice almeno una minima certezza...

Ciao, Massimo

Ivana ha detto...

Reputo altamente improbabile che Roberta Ragusa si sia allontanata volontariamente per fuggire (senza una meta prestabilita? senza i propri figli? senza denaro? senza documenti? in pigiama?) È un’ipotesi a cui assolutamente non riesco a credere, apparendomi priva di logica.


Ritengo MENO improbabile che Roberta potesse essere sconvolta: ha pensato a un gesto estremo dopo una scoperta per lei sconvolgente? Forse, non lo escludo.


Antonio Logli mi sembra un uomo abituato a mentire, freddo, sornione, insensibile e imperturbabile; potrebbe aver ucciso, occultato il cadavere e cancellato ogni traccia, ma gli indizi raccolti finora non sono stati considerati sufficienti per istituire un processo; sarò curiosa di leggere le motivazioni per capire il ragionamento del gup.
Il non ritrovamento del corpo esclude l’eventuale responsabilità del coniuge?
Eppure, se non ricordo male, nel caso di Mariella Cimò si è proceduto, infine, all’arresto del marito…
Di certo credo che il Logli sia colpevole di tutto il bene che, per vari anni, NON ha fatto nei confronti della moglie.


Meglio un colpevole libero? Ho alcuni dubbi:
Potrebbe uccidere ancora! (come nel caso di Danilo Restivo e non solo di lui!)
Potrebbe rappresentare un esempio negativo, inducendo altri a commettere un delitto con la spavalda convinzione di rimanere impuniti…
Potrebbe sentirsi invulnerabile e così onnipotente da continuare a trattare l’umanità sempre come “mezzo” e mai come “fine”!

Spero, quindi, che la Procura non demorda, è meglio che le indagini proseguano, è indispensabile sia chiaro che chi indaga continuerà a raccogliere elementi necessari a giungere alla soluzione del caso per scoprire, prima o poi, la verità dei fatti.
Non si tratta di “accanimento terapeutico”, ma di usare ogni mezzo e ogni forza disponibile per dare un chiaro messaggio: la giustizia esiste e si muove, non è un’utopia…
Solo così, per i parenti di Roberta Ragusa (e non soltanto per loro!) la festa dell’8 marzo potrà acquistare senso condivisibile…
L’eventuale assassino (se di delitto si è trattato) dovrà essere consapevole che la macchina della giustizia proseguirà (lenta, ma implacabile) nel suo tragitto, senza soste, fino a giungere, prima o poi, alla verità…

ENRICO ha detto...

Massimo,

d’accordo, in mancanza del corpo ed anche considerazione dei ragionamenti sviluppati nel tuo articolo circa l’eventuale problematica messa in atto di un uxoricidio nei modi in cui la rappresenterebbe la versione del Gozi, il GUP non poteva far altro che prosciogliere il Logli

Tuttavia, a meno di non immaginare una Roberta intenta a prendere il sole in qualche isola caraibica , sta di fatto che questa donna è svanita nel nulla durante una notte glaciale in vestaglia senza danaro né documenti, pertanto, volendo supporre un suicidio oppure, una disgrazia o ancora l’azione di un balordo di passaggio (il quale però non avrebbe avuto alcun interesse ad occultare il cadavere), i suoi resti prima o poi avrebbero dovuto essere trovati.

Quindi, a mio avviso , è proprio la mancanza del corpo, a far sospettare che il crimine sia stato perpetrato a causa di circostanze interpersonali NOTORIAMENTE deteriorate ed in ambienti con alta possibilità di procedere alla distruzione definitiva del corpo attraverso l’ incenerimento


Ps:

Chissà cosa c’è di vero in queste voci di paese “Si racconta di Valdemaro, il suocero di Roberta, e di come fu suo malgrado protagonista dell’incidente che costò la vita a suo fratello, oltre 50 anni fa: viaggiavano su un camion, il portellone dal lato del fratello si apri di colpo e lui fu sbalzato in strada. Dopo le indagini di rito, però Valdemaro fu prosciolto da ogni accusa. Una quindicina d’anni fa, invece, la tragedia toccò a Giovanni, dentista, fratello minore di Antonio. Innamoratissimo di una giovane calabrese dì umili origini, aspettava da lei un figlio. Si dice che, in seguito a una violenta lite in famiglia, la ragazza si tolse la vita avvelenandosi. C’è una “maledizione” insomma che sembra pendere sulla lesta degli uomini di casa Logli, così uniti da condividere da sempre anche l’abitazione. Almeno finora.: Giovanni, che ha espresso più volte in privato il massimo sostegno a chi sta cercando Roberta, starebbe traslocando. Per la prima volta, in disaccordo con il fratello Antonio.”

http://mentiinformatiche.com/2013/03/roberta-ragusa-ipotesi-sconvolgente-e-stata-cremata-dal-suo-assassino.html

Anonimo ha detto...

Interessante questo articolo pubblicato sul Tirreno di oggi:

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/03/08/news/cosi-la-difesa-ha-demolito-il-superteste-1.10998939

Alex

Vanna ha detto...

Buon 8 marzo amiche!

E' una giornata frenetica, non ho tempo di dilungarmi, nonostante questa sentenza continuo a fidarmi della procura che potrebbe averla emessa non solo perché non ci sono prove provate ma anche per continuare a seguire le sue mosse.

Non sono prove: l'amante in casa dopo qualche mese dalla scomparsa, la distruzione dei telefonini, la macchina al cimitero,la testimonianza del Gozi, l'esperienza familiare del fratello, l'andare di notte in giro vestita di un pigiama rosa con le pantofole senza documenti, telefono...?

No, non ci sono prove per dimostrare la crudeltà di quest'uomo che basta guardarlo e sprizza il controllo e la freddezza segaligna del calcolatore e programmatore di computer.

Enrico, son d'accordo con te e anche con le riflessioni di Mimosa e Ivana.

Vanna

Unknown ha detto...

Forse Enrico, nonostante l'abbia scritto diverse volte anche in altri articoli, non ho spiegato bene il mio pensiero.

Dato del fatto certo che l'inceneritore è stato accuratamente controllato e analizzato, che risulta non essere stato usato per incenerire Roberta, tu scrivi:

Tuttavia, a meno di non immaginare una Roberta intenta a prendere il sole in qualche isola caraibica , sta di fatto che questa donna è svanita nel nulla durante una notte glaciale in vestaglia senza danaro né documenti, pertanto, volendo supporre un suicidio oppure, una disgrazia o ancora l’azione di un balordo di passaggio (il quale però non avrebbe avuto alcun interesse ad occultare il cadavere), i suoi resti prima o poi avrebbero dovuto essere trovati

E io sono d'accordo con te, ma hai dimenticato di aggiungere che i suoi resti non si sono cercati nei terreni, nei pozzi, nei giardini e nelle proprietà private, anche lontane da Gello, nella disponibilità dei vicini di casa. Senza voler fare accuse, qualche indagine sui cellulari di chi abita a Gello, tanto per vedere gli spostamenti di quella notte, si dovevano fare e, se nulla era accaduto di rilevante, farlo presente al gip...

La parola è sempre quella: indagini unilaterali.

Ciao, Massimo

Ivana ha detto...

Massimo, quali elementi concreti avevano in mano gli inquirenti per cercare nei terreni privati dei vicini di casa? Perché immaginare un coinvolgimento degli abitanti di Gello? Erano terreni aperti? Se sì, allora aveva senso, a mio avviso, effettuare ricerche minuziosissime, altrimenti quale pista specifica poteva condurre gli inquirenti a indagare su persone di cui non era logico sospettare un coinvolgimento?

Luca Cheli ha detto...

@ Vanna

Anche io per professione mi occupo di computer: quanti ne ho ammazzati secondo lei?

Non voglio far polemiche, però se si inizia con i "mmm quello ha uno sguardo che...", ma anche solo "mi sembra freddo, imperturbabile" quali premesse alla colpevolezza, allora poi non stupiamoci se ci tocca fare la conta degli errori giudiziari, né se impazzano certe trasmissioni.
La mia opinione è che determinati principi di diritto vadano seguiti in ogni caso, anche se ci sembra che il sospettato/imputato sia colpevole come il peccato. Anzi, mi verrebbe da dire soprattutto in quest'ultimo caso.

Ivana ha detto...

Luca, perché consideri le parole "mi sembra freddo, imperturbabile" come "premesse alla colpevolezza"?
Anche riguardo ad altri sospettati posso esprimere come mi appaiono senza, per questo, voler alludere che un determinato modo, in cui mi appaiono, sia da considerarsi “premessa alla colpevolezza”; si tratta, semplicemente, di una "premessa a manifestare un dubbio, che non consente di escludere una determinata ipotesi"; riguardo al caso di Roberta Ragusa, come penso di non escludere la possibilità del suicidio, così ritengo di non escludere l’ipotesi dell’ uxoricidio avanzata dalla Procura.

sorianablu ha detto...

Beh….. io in caso di Logli sono una colpevolista.

Quale assassino uccide dopo la mezzanotte? Se la litigata accade dopo la mezzanotte ed era l’omicidio d’impeto allora può succedere, niente di strano.

Si, figli si potrebbero svegliarsi, è vero, ma in caso dell’omicidio d’impeto l’assassino deve rischiare per forza. Poi, essendo furbissimo, ritornando a casa e aver trovato i figli svegli sempre poteva dire che se ne accorto che non c’è Roberta ed è andato a cercarla. Il suo rischio quindi era che a questo punto le ricerche sarebbero scattate subito. Poi, le prime ore del sonno sono cmq più profonde, perciò poteva anche rischiare ….

Ovviamente, non poteva andare molto lontano a distruggere il cadavere. Però non è escluso che aveva già qualche idea sull’occultamento. Ci sono due testimonianze, una di un suo vecchio conoscente che ha ricordato un suo discorso con Logli molti anni fa, dove lui diceva che saprebbe bene occultare il cadavere. La sua domestica all’inizio delle indagini ha detto che se è stato lui nessuno mai troverà il cadavere. Poi, era accertato che Logli non è una persona onesta e perbene…. come per esempio si è dimostrato nel caso dell’incidente stradale. Ovviamente, bugiardi e disonesti non sono per forza anche assassini.

Sarebbe interessante leggere le motivazioni di Giuseppe Larghezza, ma l’opinione che leggo più spesso sul web è “con i soldi si può tutto” e grande amarezza. Contro Logli ci sono un quadro indiziario serio e concordante, ma cmq io personalmente non so se questo basta…. Però ci sono i testimoni, c’è il comportamento di Logli che lo tradisce, …. Il giudice veramente era coraggioso oppure ha messo solo in dubbio la buona fede e onesta di Loris Gozzi? Forse per lui è sembrato più attendibile un uomo posato come Logli, che un ragazzo senza arte ne parte? Forse si è immedesimato in Logli e incoscientemente ha preso la sua parte? Se Antonio Giaconi insiste sulle sue convinzioni FA SOLO BENE, perché esattamente come possiamo ipotizzare che Larghezza è onesto possiamo ipotizzare che sia disonesto.

sorianablu ha detto...

Non credo che nel caso di separazione e divorzio la perdente sarebbe stata Roberta, non Logli. Certo, Logli non avrebbe perso tutto, ma per una persona tirchia non è sopportabile perdere nemmeno 10 euro. E sicuramente Logli non sarebbe mai andato a vivere insieme con genitori, non sarebbe ridotto a tale povertà, e nn avrebbe mai portato con se l’amante, la quale non è ben vista dai suoi genitori. Loro disapprovano che Sara vive insieme con i nipoti e non la vogliono nemmeno vedere, figuriamoci che l’avrebbero accolta a casa loro!

Non escluderei che potrebbero essere anche altri testimoni, però sarebbe poco probabile che parlino. Tutti dicono che in zona la famiglia Logli è potente, molti hanno paura e anche Gozzi per via della sua testimonianza ha perso il lavoro, …. Se dire il vero, se il gup sarebbe stato non di Lucca, ma di Torino, io avrei molta più fiducia nella sua decisione …. A proposito Gozzi ha spiegato mille volte perché non ha testimoniato subito, e le sue spiegazioni sono credibili.

Dici che per un processo deve essere il cadavere, un movente e delle prove e che mancano tutte? Non sono assolutamente d’accordo. Manca il cadavere, c’è il movente e molto serio, c’è quadro indiziario concordante. Il giudice ha deciso che questo non basta per processo.

Dici che la botta doveva spaccare la testa di Roberta e siccome non c’è sangue ….. Ma la botta poteva tramortire Roberta e l’omicidio poteva accadere in un posto più isolato. Forse la litigata è degenerata e Logli , anche non volendo uccidere, voleva solo portarla via per non litigare davanti a casa. Poi, cmq sia Gozzi che l’altra testimone hanno visto le macchie di sangue sul asfalto.

Ovviamente Logli non era stretto in nessun imbuto per le pressioni dell’amante, ma un certo nervosismo questo sicuramente aggiunge. Io ho fatto l’idea che era l’omicidio d’impeto durante la litigata, forse perché Roberta ha capito chi è l’amante e voleva andare da lei per chiarirsi subito e ha minacciato con divorzio. Questo poteva scatenare l’ira di Logli, cioè non le pressioni dell’amante, ma tutt’insieme delle cose.

Poi, sinceramente a non è sembrato che la procura nel caso di Logli ha indagato solo in una direzione, anzi, all’inizio tutti credevano che lei era scomparsa perdendo la memoria e la cercavano viva.

Certo, Roberta poteva fare anche un gesto estremo , ma allora il suo corpo avrebbero trovato. Più probabile che lei voleva andare subito dall’amante e tirarla per capelli e qui è successa la discussione con marito.

Sono d’accordo con Ivana quando dice che un assassino libero potrebbe uccidere ancora . Però Danilo Restivo era poco normale e quindi qu’ la situazione è diversa. Logli, anche se volesse uccidere qualcuno nel futuro non credo che lo farebbe, visto l’esposizione mediatica che ha avuto, perché la seconda volta potrebbe non andare così bene…. Però cmq Logli si sente onnipotente, e il suo sorrisetto beffardo è la conferma. Anch’io come Ivana spero che la procura non demorda.

ENRICO ha detto...

MASSIMO

Allora : una donna fugge di casa verso la mezzanotte in pigiama e senza documenti mentre fuori la temperatura è sottozero.

a) Fugge perché colta da una crisi di disturbo della personalità associato a perdita di memoria dovuto all’incidente della scala come ipotizzato dal marito ? in questo caso non avrebbe potuto andare troppo lontano e sarebbe stata ritrovata viva o morta.

b) Fugge, sempre in stato confusionale, ma sarebbe stata raccolta lungo la strada da un automobilista non del luogo che poi l’avrebbe uccisa non si sa bene perché ? In questo caso i resti di Roberta sarebbero stati individuati dato che l’assassino improvvisato e sconosciuto non si sarebbe preoccupato di nasconderne il cadavere

c) Fugge, sempre in stato confusionale e per una straordinaria fortuita coincidenza viene intercettata da qualcuno del luogo che nutriva rancore nei suoi confronti.?. Solo in quest’ultimo improbabile oltre che inverosimile caso l’assassino/a avrebbe avuto interesse ad occultarne il corpo nelle zone circostanti non controllate dalle FdO. Ed anche altrove

d) Fugge in piena facoltà d’intendere e di volere perché aveva un appuntamento con qualcuno già organizzato da tempo ? Allora sta ai Caraibi

Resta comunque un dato imprescindibile al quale non sarebbe possibile sottrarsi se si volesse sostenere ognuno dei casi suesposti ( tranne l’ultimo) : Roberta avrebbe dovuto essere preda di una incontrollabile improvvisa crisi d’identità.

E questo gravissimo stato di malessere psicofisico, mi sembra, non sia stato mai rilevato da nessuno nemmeno dai figli ai quali aveva amorevolmente dato il bacio della buonanotte qualche minuto prima della scomparsa

Ps : ho ipotizzato l’inceneritore ma il corpo avrebbe potuto essere distrutto con altre modalità
Non dimentichiamo che il Logli tergiversò diverse ore prima di decidersi a denunciare la scomparsa ai CC .

Ivana ha detto...

Ciao, Sorianablu!
Credo che non sempre sia così facile ritrovare una persona che ha voluto compiere un gesto estremo, o che sia caduta in qualche eventuale precipizio…
Ricordo, per esempio, che una trentina di anni fa, il nonno paterno (di un bambino che conoscevo solo perché lo incontravo durante determinate gare di nuoto a cui partecipava anche mia figlia) sparì durante una delle sue solite passeggiate nel bosco e nonostante si fossero mobilitati in tantissimi (soprattutto volontari!) per cercarlo, non venne mai trovato…


Enrico, credo non si possa escludere che l'imprevista sconvolgente scoperta dell'identità dell'amante del marito (una persona di cui Roberta si fidava ciecamente e a cui voleva molto bene!) l'abbia resa talmente fragile e vulnerabile da procurarle uno stato d'ansia incontenibile...

ENRICO ha detto...

Ivana

Se Roberta avesse avuto una crisi del genere non è pensabile che dopo la scoperta non abbia avuto una lite violenta con il marito. Il quale invece, stando alla sua versione, se ne sarebbe tranquillamente andato a letto addormentandosi di colpo così come conviene ai giusti e alle anime innocenti

Ivana ha detto...

Sì, Enrico, Roberta potrebbe aver avuto una lite violenta e aver chiesto al marito di voler incontrare immediatamente Sara per porre fine a una situazione insostenibile (ipotesi che reputo molto prababile), ma non posso escludere che potrebbe, invece, essere rimasta esterrefatta, ammutolita (schiacciata dal tradimento di chi credeva amica!) incapace di una reazione contro chi ha indossato per anni la maschera dell' ipocrisia inimmaginabile ed essere fuggita da casa in preda a un vero e proprio attacco di panico, a una vera e propria crisi d’identità…

Unknown ha detto...

Su tutti i punti che hai inserito, Enrico, ho detto che sono d'accordo con te, ma, lo ripeto, le indagini sono state unidirezionali e sono partite in ritardo.

Prima si è cercata una donna viva, perché si era certi che fosse stata vista in vari luoghi, poi si è puntato il marito (perché è giusto che si inizi a indagare dalle persone più vicine) e dopo essere stati informati della crisi coniugale, dell'amante ecc..., ci si è fermati iniziando a cercare una donna morta e indagando solo in maniera unidirezionale.

Io non dico che Roberta abbia fatto la fine di Francesca Tarca, dato che il corpo non si è trovato, e non dico che Antonio Logli non possa aver ucciso la moglie (ma deve aver avuto un complice), dico che la procura non ha trovato nulla ed è andata di fronte a un giudice senza avere riscontri positivi né dalle analisi del Ris né dalle perizie, senza avere né buoni testimoni né testimonianze valide.

Come fai a mandare a processo una persona senza avere nulla in mano? Se non illazioni? Da anni Logli è giudicato colpevole dalla massa solo perché è una persona presentata come bugiarda e senza scrupoli, ma anche queste sono parole unidirezionali. Io Logli non lo conosco, e nemmeno chi lo sputtana in televisione grazie a un testimone che prima non esisteva poi era ovunque e ad ogni apparizione aggiungeva un nuovo particolare (salvo poi confondersi in fase di incidente probatorio).

E' giusto rinviare a giudizio una persona solo perché si sono create associazioni che mediaticamente hanno monopolizzato i media? Pochissime le parole a favore, la difesa ha preferito il silenzio e ha fatto più che bene.

Invece la procura ha sovvenzionato la mediaticità e chi spingeva per la colpevolezza.

Ma prima di fermarsi su un unico indagato, io l'avevo scritto in un paio di articoli di febbraio 2013, non sarebbe stato meglio controllare le proprietà private della zona? Ora, per spiegarlo anche a Ivana, è logico che servano elementi che portino un giudice a dare l'ok per una perquisizione in luoghi privati. Per questo ho scritto che si dovevano controllare i cellulari di chi abita a Gello e vedere che viaggi avessero fatto quella notte.

Insomma, se Roberta stava male (e lo scrivo perché mi è capitato più volte di aprire la porta di notte a un'amica che abitava a 300 metri da casa mia e stava soffrendo a causa del marito e aveva bisogno di sfogarsi), non è così improbabile che si sia messa un qualcosa addosso e si sia recata a piedi da chi conosceva. Poi vai a capire se questa può essere una ipotesi giusta, vai a capire chi ha incontrato o cosa è accaduto in casa d'altri. In ogni caso, nella criminologia mondiale non è infrequente che una vittima venga trovata dopo anni sepolta in casa d'altri a pochi metri da casa.

Come non è più una cosa infrequente che sia l'amante del marito, aiutata da qualcuno, ad uccidere la donna che si pone fra lei e il suo traguardo d'amore. Maria Teresa Crivellari seppellì Marina nel suo giardino. Manuela Scantamburlo non riuscì ad uccidere la moglie del suo amante perché il suo complice si pentì e la denunciò. Ciò che voglio dire, è che di ipotesi ce n'è più di una e che per far accettare l'unica che si è scelto di seguire bisognava almeno portare qualcosa di concreto, non solo le chiacchiere mediatiche e la testimonianza poco credibile di chi ha cercato, grazie ai media, di risultare credibile...

Ciao, Massimo

Mimosa ha detto...

“Per questo ho scritto che si dovevano controllare i cellulari di chi abita a Gello e vedere che viaggi avessero fatto quella notte”

già, Massimo, l’esempio di Brembate non ha insegnato nulla … o i soldi a disposizione delle Pocure di tutta Italia sono andate a Bergamo e non ce n’erano più?

Mimosa ha detto...

Chi si interroga sui tempi vicini o lontani in cui MGB è stato attenzionato e sulle registrazioni che oggi vengono sdoganate dei passaggi del suo furgoncino sullo stradone davanti alla palestra e paraggi, rifletta su questo articolo che ho recuperato nel mio archivio, lo aveva segnalato la mitica Pamba il 4 luglio 2014 (dove sei? mi manchi…)

http://www.bergamosera.com/cms/2011/03/17/yara-e-il-mistero-delluomo-di-40-anni-visto-nei-dintorni-della-palestra/

l’informazione soffiata al giornalista è caduta lì.

Non vi sembra ci sono state due linee d’indagine?
Una “sul territorio”, come si dice, e una “scientifica”, da molti investigatori criticata quando non è di semplice supporto alla prima.
La linea scientifica ha prevalso, con i risultati che abbiamo visto e discusso.

Se la linea d’indagine tradizionale fosse stata seguita subito, dopo la scrematura tra i proprietari di furgoni chiari, forse si sarebbe arrivati 4 anni fa allo stato di ora: un GMB in carcere con l’accusa infamante
o suo fratello, visto che dalle notizie del tempo il furgone era intestato a costui, seppure in uso all’altro.

Mimosa

Mimosa ha detto...

OPS
scusate ho sbagliato articolo

vado a riscrivere sotto quello giusto

ENRICO ha detto...

MASSIMO

"E' giusto rinviare a giudizio una persona solo perché si sono create associazioni che mediaticamente hanno monopolizzato i media?

Certo che NON è giusto ! Infatti è con questa premessa che ho iniziato il mio post dell' 8 marzo ore 10:44.

Per il resto concordo sul fatto che le indagini siano partite in ritardo e con altre finalità a causa della versione del Logli. E concordo anche sul fatto che le testimonianze( o cd. supertestimonianze !) siano quantomeno aleatorie. Sulle quali, fin dal primo momento, ho avuto dubbi come risulta da molti dei miei pregressi commenti pubblicati al riguardo

ciao e grazie per lo scambio di opinioni sempre utilissimo e gradito.

Enrico

Minnie ha detto...

Buonasera,
Forse il gup ha prosciolto l'imputato proprio perché pur ritenendolo colpevole ha ritenuto deboli gli indizi e le testimonianze portate dalla procura ... E nei tre gradi di giudizio tutto ciò avrebbe portato ad una assoluzione ..
Forse continuando ad indagare e cercare emergerà una prova o qualcosa che non impedirà di poterlo processare per lo stesso reato ...

Minnie

Luca Cheli ha detto...

Quoto l'ultimo post di Massimo in toto. Il punto è proprio quello: ipotesi di colpevolezza se ne possono fare a iosa, ma senza sufficiente supporto probatorio non possono portare a processo.
E sinceramente a me pare che quello ceh si ha oggi sia un quadro concordante di gravi SOSPETTI, non indizi. Gli indizi devono essere certi nella loro sussistenza. I sospetti possono essere verosimili, magari probabili, ma non certi.
Poi a tanti sospetti si possono anche contrapporre considerazioni di senso opposto.
Perché il freddo Logli non ha fatto sparire anche degli abiti e magari pure una valigia oltre al cadavere, in modo da rafforzare la tesi dell'allontanamento volontario?
Non è stato lui a confermare che la moglie praticamente era sparita con addosso il solo pigiama?

Vanna ha detto...

Luca,risposta al tuo di ieri ore 15,15.

Ho premesso nel mio post che avevo poco tempo, pertanto ho riassunto al minimo quello che si è scritto ed ho scritto negli anni precedenti, durante i quali abbiamo analizzato in tutti i modi possibili il Logli e le sue molteplici qualità di lavoratore instancabile, preparato a condurre diverse esperienze in campo con indubbia capacità gestionale.

E condivido comunque la tua conclusione: “ La mia opinione è che determinati principi di diritto vadano seguiti in ogni caso, anche se ci sembra che il sospettato/imputato sia colpevole come il peccato. Anzi, mi verrebbe da dire soprattutto in quest'ultimo caso.”


Vanna

Vanna ha detto...

Sorianablu, sono d'accordo con te.

Mimosa, è vero che per il Bossetti si è fatto di tutto per incastrarlo e qui invece si è cercato in molte direzioni...Condivido.

Vanna

PINO ha detto...

MASSIMO
Hai scritto, fra l'altro :"dico che la procura non ha trovato nulla ed è andata di fronte a un giudice senza avere riscontri positivi né dalle analisi del Ris né dalle perizie, senza avere né buoni testimoni né testimonianze valide. ed io ne ho convenuto, e te l'ho scritto. Ma valuterei con molta attenzione anche le ipotesi esposte di Enrico, ed in particolar modo quella formulata al punto "c", che rafforzerebbe tantissimo la teoria, da te da sempre sostenuta, della mancata perlustrazione dei territori delle proprietà private adiacenti a quella dei Logli.
Al punto critico in cui si trovano, oggi, la Procura ed il dossier accusatorio da essa formulato, sembrerebbe irrinunciabile la radicale attuazione di questa operazione, che, per motivi che non conosciamo, sia stata ignorata dagli inquirenti, in tempo utile.
Pur essendo, fin dall'inizio, convinto "a pelle" della colpevolezza del Logli, altrettanto lo sono per la parziale deficienza della documentazione accusatoria fornita al Gup, da parte del Pm.
Intelligenti e ragionevoli trovo tutte le varie ipotesi avanzate dai collaboratori del blog, ma non sono riuscito, malgrado tutta la mia buona volontà, ad alienare la mia convinzione, che resta, sia chiaro, strettamente personale.
Ciao, Pino

Ivana ha detto...

Massimo, non so se gli inquirenti abbiano indagato e abbiano escluso la presenza, nei paraggi, di abitazioni di amiche di Roberta; inoltre credo che se Roberta avesse voluto cercare conforto in casa di un’amica, non sarebbe fuggita in pigiama, senza neanche infilarsi un giaccone!
L’ipotesi di un predatore notturno che coglie l’occasione per stuprare e uccidere Roberta mi sembra altamente improbabile (e, poi, tra la popolazione di Gello ci sarebbe stato almeno un sospettato); nel caso (che, comunque, ritengo poco probabile!) di un eventuale predatore notturno è più facile che provenisse da un altro paese (non da Gello!) per cui non credo che sarebbe stato utile alle indagini controllare i cellulari degli abitanti di Gello.

Mimosa ha detto...

Ribadisco quanto ho scritto due giorni fa:
siamo stufi di carcerazioni preventive, laddove gli indizi siano scarsi. Probabilmente questa decisione farà storia.Forse l’inizio di un nuovo corso.

Ora aggiungo: siamo stufi di Processi indiziari solo per accontentare l’opinione pubblica.
Siamo stufi di questa giustizia che butta al vento milioni di soldi solo per la vanagloria dei magistrati, di processi inutili imbastiti solo per la superbia e l’orgoglio di pm senza anima né coscienza.

Come è stato ribadito da persone del settore, il verdetto del giudice Larghezza non toglie la possibilità di continuare le indagini e di mandare anche AL in aula a rispondere delle accuse.
Ovviamente, trovando solidi elementi a suo carico.

Aspetto come tutti di leggere le Motivazioni.
Però azzarderei un’interpretazione: il fatto non sussiste, ossia “l’omicidio volontario”, capo d’accusa nelle carte della Procura, non è la ragione della scomparsa di Roberta Ragusa.
La ragione della sua scomparsa è dovuta alla distruzione del cadavere a seguito di panico/obnubilamento mentale a seguito di morte accidentale, al limite “preterintenzionale”.

Secondo me, la Procura è meglio non ricorra in Cassazione
e faccia come il detto cinese: si sieda sulla sponda del fiume ...

Mimosa

Deborah ha detto...

sorianablu ha detto...

"Ovviamente, non poteva andare molto lontano a distruggere il cadavere. Però non è escluso che aveva già qualche idea sull’occultamento. Ci sono due testimonianze, una di un suo vecchio conoscente che ha ricordato un suo discorso con Logli molti anni fa, dove lui diceva che saprebbe bene occultare il cadavere. La sua domestica all’inizio delle indagini ha detto che se è stato lui nessuno mai troverà il cadavere"
E' vero che il giorno dopo la sparizione di Roberta Logli si recò al cimitero? E se l'avesse sepolta lì?

Unknown ha detto...

Il cimitero, come l'inceneritore, è stato controllato, tanto che in quei giorni circolava una battuta, una freddura, perché gli inquirenti erano andati con i cani da cadavere a cercare il cadavere di Roberta in un cimitero... dove è notorio ci siano più cadaveri.

Comunque hanno verificato ogni angolo.

Massimo

ENRICO ha detto...

Sono d'accordo con chi ha interpretato la decisione del GUP di non rinviare a giudizio il Logli come la volontà di far proseguire le indagini evitando il rischio - sulla base degli attuali sospetti aleatori - di una definitiva sentenza di assoluzione

Ivana ha detto...

Sono d'accordo con Enrico: forse per il gup necessitano altre indagini, per evitare il rischio di una definitiva sentenza di assoluzione.
Temo che il punto debole dell'impianto accusatorio siano le poche testimonianze (non precise e non perfettamente concordanti).

PINO ha detto...

Stando così le cose, il ritrovamento (ammesso fosse possibile) dei resti di Roberta cosa potrebbero "dire" nelle condizioni in cui saranno?
Si ripeterebbe solo l'esperienza del caso Ceste.
Pare che si prospetti un vicolo senza uscita per gli investigatori.

ENRICO ha detto...

PINO

" il ritrovamento (ammesso fosse possibile) dei resti di Roberta cosa potrebbero "dire" nelle condizioni in cui saranno?

beh, intanto si sarebbe CERTI dell'effettivo decesso di RR e poi , se i resti non potranno certamente "parlare" potrebbe invece farlo l'eventuale luogo del ritrovamento.

PINO ha detto...

ENRICO
Penso che il corpo della povera RR sia stato distrutto, così come assunto dagli inquirenti. Ad ogni modo resterebbe ancora una risorsada non lasciare incompiuta: quella di cercare nei terreni privati adiacenti alla casa dei Logli, come ripetutamente suggerito da Massimo, e menzionata da te al punto "c", del post del giorno 8, alle ore 19,16.
Chissà se la fortuna non abbandoni improvvisamente l'assassino/a.

Ivana ha detto...

Pino, dove e come potrebbe essere stato distrutto il corpo?

Perché cercare nei terreni privati e inaccessibili agli estranei? Ritengo troppo improbabile che un vicino possa aver approfittato del momento opportuno per uccidere e occultare il cadavere (sarebbero stati noti agli inquirenti eventuali dissapori di vicinato, perché li avrebbe raccontati il Logli stesso); reputo ancora meno probabile che un vicino, per quanto amico, possa aver aiutato il marito di Roberta a nascondere il cadavere nel proprio terreno! Il Logli stesso non avrebbe rischiato di coinvolgere un amico con il dubbio di creare un testimone del delitto...

P. S. Qualcuno/a sa come procedono le indagini riguardo al caso di Katia Tondi?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Massimo Prati. Però amareggia vedere come alcuni sospettati sono trattati subito da orchi e altri passano quasi indenni, con i familiari neppure sfiorati da una maldicenza. Intendo dire che sarebbe giusto non infierire contro nessuno.
Poi c'è una disparità enorme per i mezzi dispiegati e la mole delle indagini tra un caso e l'altro. Prendiamo ad esempio quello di Yara, paragonato a questo di Roberta come ad altri meno noti si vede una differenza schiacciante. Mi dispiace molto per Roberta Ragusa, ma non è ancora detta l'ultima parola.

Ludovico Galbiati ha detto...

Il Gozi non è credibile ! Ecco tutti i punti che lo sbugiardano -
1) Davanti al GIp, durante l'Incidente Probatorio, ha modificato le sue dichiarazioni rese in precedenza davanti ai CC e alla Procura. Per maggiori dettagli, vi rimando a questo articolo de il Tirreno (http://iltirreno.gelocal.it/


…/cosi-la-difesa-ha-demolito-il…
);
2) In una strada priva di illuminazione, con foschia e condizioni di visibilità pari a zero, ha riconosciuto una persona che stava seduta dentro un'auto al buio. - "Questo è impossibile che si verifichi, perché di sera, anche in condizione di illuminazione artificiale,è molto difficile riuscire a vedere i volti delle persone che stanno dentro un autoveicolo";
3) Dice che dopo aver abbagliato l'auto SW del Logli, questo lo abbia riconosciuto, e per questo il giorno dopo sia andato a casa sua a chiedere informazioni sulla moglie scomparsa - "Questo è impossibile da verificarsi, perché chi viene abbagliato da un'altra auto che incrocia, non riesce a vedere il conducente del mezzo - e quindi il Logli non poteva averlo riconosciuto";
4) La moglie di Loris Gozi, Anita Gombi, dice di riconoscere l'auto del Logli da dietro - "Altra affermazione impossibile - primo perché la strada era al buio, e secondo perché una volta che le luci dell'auto guidata dal marito passa quella del Logli, lei, voltandosi indietro non la può più vedere;
5) Ha detto di aver visto al buio a 70m di distanza un uomo ed una donna litigare. Ha riconosciuto solo il Logli ma non la moglie(lo stesso come riporta la Piampiani, descrivendo R.Ragusa come una donna con tuta rosa). Se riconosce il marito, deve riconoscere pure la moglie, visto che dice di riconoscere anche la C3 della moglie di Logli.
6) Vede una donna in difficoltà e che urla e non si preoccupa nemmeno di intervenire, ma neanche di allertare il pronto intervento del 112/113, facendo la segnalazione del caso che avrebbe potuto cogliere in flagranza di reato il Logli, visto che lui lo riconosce all'80%.
7) Nei giorni dopo, non si preoccupa nemmeno di fare segnalazioni anonime agli investigatori, sapendo di aver assistito ad una scena violenta, di aver visto macchie di sangue sull'asfalto(fatto che dirà dopo 2 anni), e sapendo che Roberta Ragusa è scomparsa e lui ha visto il marito e una "donna" litigare:


prima parte

Ludovico Galbiati ha detto...

seconda parte

8) Come faceva a percorrere la strada che dista da casa sua al punto (200m) della lite se era buio pesto e lui non aveva nemmeno un torcia? E sua mogli perché lavava i piatti all'una di notte con le finestre aperte se fuori vi erano -4°?
Al Tirreno disse che al ritorno, dopo aver preso la moglie al lavoro, entrò in casa e si mise il pigiama per andare a dormire, ma poi i cani dovevano uscire, e lui con quel freddo si fece 200m con -4° solo per far fare i bisogni ai cani? Alquanto inverosimile, visto che i cani sono di piccola taglia e soffrono il freddo;
9) Disse che il Logli andò a casa sua con una foto incorniciata di 20 anni fa della moglie, quando l'avv. Cavani ha smentito questo fatto, dicendo che quella foto non era mai stata stampata prima di quella mattina;
9 ) Disse che il Logli era solo a bussare alla porta di casa sua verso le 11 del 14-1-12 - ma dopo l'incidente probatorio riferì che vi fosse anche un altro uomo ad accompagnare il Logli. Fatti confermati anche dalla suocera, che ripetette la stessa versione del Gozi. Non seppe mai riconoscere chi fosse quest'uomo, ne' descriverlo e ne' riconobbe la sua auto che lui vide a non più di 4m dal cancello di casa sua. "Ora, è ai credibile uno che vede di notte al buio e senza illuminazione un'auto a 70m, e non ricorda e riconosce un'auto di giorno a 4m???" ;
10) Durante una diretta televisiva disse di aver visto nell'ufficio dei CC tutti i verbali dell'indagine che stavano davanti a lui, salvo poi ritrattare su consiglio del suo nuovo avvocato, visto che il primo lo aveva lasciato per troppa esposizione mediatica, visto che ha accumulato più di 300 apparizioni in video e sui giornali;
11) Ha testimoniato dopo 8 mesi dall'accaduto, fatti visti e rivisti - Ha raccontato tutto al suo amico meccanico, che a sua volta ha confidenziato tutto ai CC, che a loro volto sono andati a casa sua per interrogarlo. Inoltre il suo amico riferì ad una giornalista di QG, in data 5/10/12, dell'esistenza di un testimone che passeggiava per via Gigli con un cane, e che avrebbe visto una donna su di un'auto piccola e chiara. Rivelazione che esce fuori molto prima di quella di Chi l'ha visto del gennaio 2013, quando dissero che il Logli andò a fare il sopralluogo in Via Gigli per vedere cosa si vedesse;
12) In tv ha sempre detto di aver trovato lui gli altri testimoni dell'inchiesta, tanto che si vantava di conoscere la Piampiani con cui discusse del caso più volte, confrontandosi sui vari punti. Ma uno gli deve essere sfuggito, visto che la Piampiani disse di essere passata da via Gigli e di averlo visto con il cane, mentre lui smentì di averla mai vista passare durante la sua uscita notturna con il cane;
13) Ha offeso molte volte il Logli in tv, accusandolo apertamente di aver ucciso la moglie, a QG ha detto che il giudice Laghezza non ha avuto le palle per fare quello che doveva fare...

ENRICO ha detto...

@ Ludovico Galbiati

" E sua moglie perché lavava i piatti all'una di notte con le finestre aperte se fuori vi erano -4°? questa assieme a quest'altra " poi i cani dovevano uscire, e con quel freddo si fece 200m con -4° solo per far fare i bisogni ai cani?

Queste due obiezioni furono LE PRIME che mi vennero subito in mente quando, a suo tempo, ascoltai le dichiarazioni del Gozi e che mi fecero dubitare dell' attendibilità della sua versione .

Anche se non ho elementi per mettere in discussione la sua buonafede, il personaggio mi ha sempre lasciato molto perplesso, soprattutto per la sua eccessiva e quasi narcisistica esposizione mediatica

Anonimo ha detto...

e ora trema di paura ...
ha ragione, immagino cosa si aspetta che gli cada sulla testa ... sarebbe meglio per lui e la sua famiglia cambiare aria

Anonimo ha detto...

Non è che dobbiamo coniare una medaglia particolare da assegnare, unita ad un paio di alette angeliche, al Logli, come il più esemplare degli innocenti dell'anno?
Freniamoci un poco!

sorianablu ha detto...

Ricordo di un'ipotesi di Giangavino Sulas. Lui ha detto, che se dovesse occultare un cadavere in quella zona, lo avrebbe semplicemente lasciato nel bosco. Siccome là ci sono moltissimi cinghiali, dal corpo in arco di pochi giorni non sarebbe rimasto niente. Secondo voi?

magica ha detto...

io mi ricordo il sorriso BEFFARDO di logli .

Vanna ha detto...

Enrico rispondo al tuo di ieri ore 15,49 riferito al perché lavare i piatti a notte fonda con la finestra spalancata...

Intanto poteva non avere la lavapiatti e comunque anche in quel caso il lavello andava liberato dalle stoviglie.

Quando si lavora e si torna tardi, è meglio rigovernare subito per non trovarsi il mattino dopo ingolfate da altre pulizie da fare.

Cambiare aria in cucina è igienico prima di dormire ed è necessario portare il cane fuori se deve fare bisogni.

Ma non escludo che queste operazioni notturne potessero essere state sollecitate da qualcosa di strano visto mentre tornavano.

Il G. purtroppo non ha molto credito per la sua modesta appartenenza sociale che gli ha permesso di testimoniare la sua esperienza di quella notte.

Se invece di essere sinti e giostraio fosse stato di altra estrazione sociale forse non avrebbe raccontato un bel nulla.

Unknown ha detto...

Come ci si poteva aspettare, continua a "Chi l'ha visto" la persecuzione mediatica ai danni di Antonio Logli. Un lungo servizio dai toni surreali. Per la Sciarelli & company il servizio pubblico si interpreta demonizzando oltre ogni misura un uomo che per sua fortuna ha trovato sulla sua strada un giudice veramente terzo.

Anonimo ha detto...

Ah, sì?
quando Sara si lamenta che in un minuto e mezzo il tribunale dei TdG hanno deliberato la sua espulsione per la colpa di adulterio, AL le dice "eh già, perché tu dici sempre la verità, invece la verità non va mai detta"

bello no?

Unknown ha detto...

Non tutti lo sanno, ma più a chi l'ha visto si parla male di Logli e meglio è per Logli.

Insomma, capisco la nebulosità in cui è avvolta la scomparsa, e forse la morte, di Roberta Ragusa, ma a fronte di una sentenza si dovrebbero attendere nuovi sviluppi prima di rincarare la dose su chi è indagato e mettere in onda certe cose.

Ciò che infastidisce, è che tutto quel che viene detto e mostrato andrà a gonfiare il fascicolo della querela che Logli ha intentato un anno fa contro Chi l'ha Visto la Sciarelli e la Grauso... e dato che un giudice non l'ha mandato a processo, la querela non potrà che entrare in un tribunale e Logli potrà chiedere alla conduttrice e alla giornalista, ma pure alla Rai (quindi anche a chi paga l'abbonamento) di pagare al posto suo la parcella dell'avvocato... e di certo più lo trattano male più è sicuro che gli resteranno anche gli euro necessari per una dependance nella sua proprietà e per farsi un paio di vacanze ai tropici...

Massimo

Anonimo ha detto...

@ magica
Cara magica, penso che nessuno se lo dimenticherà...all'andata e al ritorno, prima ancora di sapere l'esito lui già sorrideva beato.
Purtroppo però le impressioni contano meno dei fatti.
Non si può condannare uno perché ha il ghigno beffardo oppure l'occhietto inquietante, il pizzetto ossigenato o il tatuaggio da vampiro.
Non ci sono prove concrete contro di lui, la testimonianza è fragile e tardiva...Diciamo che il sig. Logli ha avuto fortuna.
Ciao
Nautilina

magica ha detto...

ciao nautilina
ho sottolineato il sorriso befferdo di logli , non per essere a mia volta sarcastica nel vedere tale sorriso . ho considerato quel sorriso una rivalsa , su chi in questi anni lo ha voluto colpevole a tutti i costi (potrebbe anche esserlo eh!)
comunque fin'ora la fortuna lo ha sostenuto . buon per lui .
non azzardo colpevolezze su logli , certo che a sentire i testimoni che lo accusano si potrebbe cadere nelle trappola del colpevolismo . la ragusa non i trova .. e allora la legge fa il suo dovere.. e finalmente lo fa .

PINO ha detto...

MAGICA
Il "sorriso beffardo" sulle labbra di Logli c'era. L'averlo osservato e registrato non vuol dire essere colpevolisti.
Stattene tranquilla, anche moltissimi altri, me compreso, lo hanno rilevato e non è piaciuto.
Questo è poco, ma certo.

sorianablu ha detto...

Lui sorrideva ancora prima dell'udienza, forse sapeva già come sarebbe andata a finire....

Quanto alla causa verso CLV, non penso che la vincerà, qualsiasi trasmissione deve informare il suo pubblico sui casi di cronaca e possa sposare l'opinione della procura e portarla avanti. Adesso Logli farà la causa anche alla procura di Pisa? Ridicolo

Unknown ha detto...


Un servizio pubblico che si rispetti, visto che si finanzia coi quattrini di tutti -compresi quello che non pagano il canone, visto che la Rai è sempre in grave deficit di bilancio-, dovrebbe rigorosamente dare spazio alle due parti in causa, dato che la procura non è il giudice. Ma in un Paese in cui gente come la Sciarelli a chiamato i pubblici ministeri giudici per decenni, certa mentalità burocratica porta questi indegni giornalisti a prendere per oro colato le accuse di qualsiasi procura. Nella fattispecie, i sorrisini, le impressioni personali e le cialtronesche intuizioni investigative non dovrebbero entrare. Contano solo le prove. E quando queste non esistono siamo tutti innocenti, senza se e senza ma.

magica ha detto...

claudio.
se non bastasse non pagare il canone rai, certi non pagano nemmeno le tasse .lavorano in nero poi quando sara' l'ora della pensione i nodi verranno al pattine. e dovranno pagare ancora i figli di chi versarono le tasse
adirittura ho evinto che bisognerebbe eliminare un partito perchè secondo una extracomunitaria miracolata . li considera razzisti solo perchè è contraria all'invasione senza regole .
pensa che dove vige quel partito per fortuna lavorano e pagano profumatamente ,le tasse che servono pure per pagare lo stipendio alla signora .
alcuno si sono lamentati perchè al titolare di questo partito viene pagato un stipendio . davvveroo? che significa? che dobbiamo pagare le tasse anche per quelli che lavorano in nero e non avere voce in capitolo?

Anonimo ha detto...


" una extracomunitaria miracolata " !?!?!? O_O

magica ha detto...

anonimo pensa un po' .
venire da clandestina e diventare ministra : ora ex .
tanto di cappello . comunque non alzare troppo la cresta ce lo hanno insegnato i nostri genitori? i miei si .

Unknown ha detto...

Cara magica, la questione è completamente fuori tema, tuttavia -da vecchio liberale- vorrei svelarti che gli evasori non esistono e non sono mai esistiti. Al massimo ci sono quelli che riescono a sfuggire a qualche pagamento. Tuttavia la griglia fiscale è talmente ampia e capillare che in un modo o nell'altro ti raggiunge. L'evasione viene usata dalla politica che si compra i voti con la spesa pubblica per giustificare ulteriori inasprimenti delle aliquote.

Anonimo ha detto...

buona visione. magica !

https://www.youtube.com/watch?v=Ld9-MZ_gwsk

Anonimo ha detto...

e che cosa dice di sbagliato salvini?

magda

Anonimo ha detto...

la kyenge, quella che zittiva salvini perchè non laureato?

magda

magica ha detto...

si proprio lei.
lei si è laureata ma con le finanze italiane .
allora bisognerebbe zittire la gran parte della popolazione.
si impara sopratutto vivendo .
ognuno sa a modo suo.
conosco laureati giovani che hanno studiato fino a sfinirsi :
conoscono solo quella materia .
poi vivendo e lavorando si aquista cultura

magica ha detto...

lasciamo perdere le considerazioni che non sono atinenti al caso di cui si sta discutendo
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ho seguito per un pò,Q.G..
ho rivisto logli soddisfatto . CON sorriso alla mona lisa.
tuttavia a volte dubito dell'intelligenza degli inquirenti . i quali trovano interessante un testimone che vede logli il giorno dopo dalla sparizione della maglie ,spazzar davanti alla porta di casa
mancando la moglie avra' provveduto a scopare il marciapiedi . purtroppo fu VISTO : chissa' per quale motivo avra' spazzato davanti casa .
.. roberta dopo aver udito la telefonata fra il marito e l'amante ,presa dall'ira usci' di casa come si trovava :con il pigiama e ciabatte.? logli la rincorse quando lei era gia' lungo la strda.( ipotesi))quali tracce dovevano essere fuori della porta di casa? per far si che logli si affrettasse a pulire il marciapiede?.
un dilemma insormontabile - che siano poco furbi quelli che indagano?

Deborah ha detto...

x Massimo Prati
riporto di nuovo il commento di sorianablu che ha detto...

"Ovviamente, non poteva andare molto lontano a distruggere il cadavere."Domanda:"Dov'è l'ultimo posto dove il nemico guarda?"
I cani molecolari sono stati portati anche nell'abitazione di Roberta?
E se Roberta fosse sepolta a casa sua?

Unknown ha detto...

Ciao Deborah

Io non avrei cercato così lontano e, soprattutto, non sarei stato a sentire le sensitive che un giorno sì e l'altro pure si presentavano e venivano accolte con speranza. Io avrei cercato a Gello (al massimo a San Giuliano), perché chi uccide la moglie non rischia di essere beccato col cadavere in auto percorrendo troppi chilometri di notte (le pattuglie di notte in quella zona giravano e controllavano, dati i tanti furti e le tante rapine che in orari notturni si consumavano nella provincia di Pisa).

Invece si è cercato dappertutto, in ogni luogo che potesse essere idoneo, anche a trenta/quaranta chilometri da Gello. Si è cercato nei laghi, nei canali, nelle pinete, in spiaggia, in collina e in montagna.

Gli inquirenti sono andati più volte nelle proprietà dei Logli, anche coi tecnici del Ris, coi cani molecolari e coi georadar. Hanno analizzato tutte le auto di cui Logli poteva disporre (anche quella dell'azienda che funzionava e quella dell'azienda che non funzionava). Se Roberta fosse stata sepolta in una delle proprietà di famiglia l'avrebbero trovata.

Se fosse stata trasportata su un'auto riferibile a Logli avrebbero trovato una qualche traccia di Roberta nei bauli o sui sedili posteriori (tracce difficilmente spiegabili in quei punti), nel caso l'avesse occultata infilandone il cadavere in un sacco di plastica (da pelliccia o similare), i carabinieri avrebbero notato la mancanza del sacco durante le perquisizioni o la presenza di altri sacchi simili che li avrebbero indotti a chiedere a tutti i familiari, così da notare eventuali differenze nelle risposte, quanti sacchi simili ci fossero in casa.

Insomma, gli unici posti dove Roberta non si è cercata, sono le proprietà private di chi abita nei dintorni. Né in quelle di via Dini, né in quelle di via Gigli...

E il giudice, che in tanti hanno criticato, anche visto quanto sopra, non poteva far altro che non processare Logli. Le domande a cui la procura non ha dato risposte sono troppe. Se vuole un processo deve iniziare a cercare qualche risposta, non affidarsi alla sola pubblicità mediatica.

Massimo

magica ha detto...

mi è venuto in mente LOGLI
CON QUEL SORRISO beffardo .
secondo me quel sorriso era rivolto alla moglie .
altrimenti per chi poteva essere quel s sorriso ^?
LOGLI crede che la moglie abbia innalzato su di lui una commedia per fargliela pagare d'averla tradita ??.
anche questa tesi potrebbe considerata.. infatti non si trova il corpo.

Emanuela ha detto...

Buonasera Massimo, cosa ne pensi delle ultime notizie portate alla ribalta da un giornalista di nome Fabrizio Peronaci? Riferisce notizie inedite... il ritrovamento dell'anello di Roberta dietro casa e il ritrovamento nella zona denominata boschetto di due piccoli attrezzi atti a tagliare. Il boschetto sarebbe la zona nei pressi della stazione ferroviaria di S. Giuliano Terme dove le ultime testimonianze segnalarono strani movimenti e la presenza di un sacco nero.

Mimosa ha detto...

10 luglio 2019 h 21:30
la Cassazione ha considerato “non ammissibile” il ricorso alla Corte dei difensori di Antonio Logli.
Pertanto la Cassazione ha confermato i precedenti 2 gradi di giudizio che hanno comminato a Logli la pena di 20 anni per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa.
E' già in carcere.