sabato 17 agosto 2013

Caso Scazzi - Un nuovo format: dissoluzione dello spazio scenico. Mnemotecnica e allestimento...




Articolo di Gilberto M.

In genere un format richiede un apparato di regole per sviluppare un programma televisivo. Le idee possono partire dall’attualità, dalla storia e da qualunque input la realtà e l’esperienza possono offrire fino a tradursi in un prodotto finito,  strutturato in trasmissioni come ad esempio i talk show, varietà, giochi e quant’altro. Il format rimane fondamentalmente un fiction, per quanto possa attingere alla realtà e alla cronaca. Il contenitore strutturato secondo un copione resta pur sempre ancorato a una distinzione irriducibile tra ‘realtà’ e ‘finzione’, anche quando vengono presentati casi umani dal vero, vicende più o meno credibili, più o meno imbellettate e alterate per dare il massimo di drammaticità alla storia, o per renderla esteticamente più attraente per un pubblico assetato di eventi eclatanti. L’audience è sempre più desiderosa che venga alzata la posta per non cadere preda della noia, un pubblico che vorrebbe entrare a far parte della narrazione e lo può fare solo per interposta persona, attraverso meccanismi di identificazione e di proiezione con i personaggi.

La linea di demarcazione rimane lo studio televisivo nel quale si fa accadere l’evento (la descrizione con le informazioni generali sul programma e i concetti che lo esplicitano attraverso gli apparati scenografici). Le immagini di repertorio rimangono soltanto documenti che, per quanto montati ad arte, conservano quella separazione tra rievocazione di un fatto attraverso i suoi protagonisti (i loro vissuti) e i documenti che in qualche modo ne attestano il carattere drammatico, edificante, emblematico, educativo… Perfino i collegamenti in diretta rimangono distinti dalla realtà che viene evocata, con il crisma dell’intervista o lo stratagemma asettico del ‘secondo indiscrezioni’, delle ‘notizie non confermate’, del ‘corre voce’. Il dibattito intorno a un caso rimane separato dal suo oggetto anche quando tra gli ospiti ci sono gli stessi protagonisti della vicenda, perfino quando le deformazioni appaiono grossolanamente evidenti.

Due fatti di cronaca hanno però introdotto un nuovo paradigma nell’ambito del prodotto televisivo e più in generale massmediatico: il caso Cogne e soprattutto il caso Scazzi. Nei due eventi il format ha spezzato l’involucro del contenitore dei media per trasferire la fiction direttamente nel contesto di cui vuole essere interprete. La linea di separazione tra ‘realtà’ e ‘documento interpretativo’ si è come frantumata e dissolta: il cronista-commentatore è entrato a far parte attiva di quanto va descrivendo, non più solo mero testimone che racconta una realtà ricostruita oggettivamente in forza di una documentazione più o meno esaustiva ed approfondita. Anche il cronista fa parte della fiction. Non si tratta di una mero resoconto obiettivo e disincantato per il quale la ‘realtà’ emerge, sia pure enfaticamente e retoricamente, nei suoi tratti oggettivi, per quanto sempre incompleti e parziali, sempre rettificabili ed emendabili, perfino arbitrariamente interpretabili. L’osservatore si trova ormai sulla ‘scena del delitto’ come vero e proprio sceneggiatore della storia. Una fisica applicata ad un quantum sociale. L’accaduto è soltanto un pretesto per inventare una trama, una delle infinite storie che si possono raccontare partendo da alcuni elementi ‘reali’: un cadavere, un’inchiesta, alcuni fatti (forse) incontrovertibili. L’accaduto è soltanto un’occasione per costruire la fiction, qualcosa che giace in un limbo oscuro e incomprensibile fino a quando l’immaginazione produttiva di un interprete non crei la storia ex-novo, una ricostruzione che diventa ‘vera’ e ‘acclarata’ quando un occhio la osserva. Non si tratta per inciso della legittima interpretazione, di ipotesi con lo scopo di mettere alla prova scenari e finzioni, per sperimentare nuovi strumenti di indagine.

La transizione - preceduta in modo episodico da altre performance cine-televisive – rappresenta quella trasformazione che con l’avvento degli effetti speciali e delle simulazioni viene chiamata realtà virtuale o con termine più immediato semplicemente un’invenzione. Il paradigma in verità è molto più antico degli elaboratori elettronici, affonda le sue radici nell’utopia, da Tommaso Moro fino alla fantascienza passando attraverso le distopie e il finzionalismo. La stessa scienza moderna si è avventurata spesso in teorie esotiche oltre l’osservazione e la possibilità di verificare l’attendibilità dei dati mediante la riproducibilità e la ripetizione dell’esperimento (violando così un suo assunto metodologico). In campo biologico si stanno facendo strada virtualità ( e virtuosismi) che richiamano in auge il protagonista del celebre romanzo di Mary Shelley, il moderno Prometeo, Frankenstein o ancora l’attore biomeccanico come Terminator.

Nell’ambito sociologico e più propriamente della psicologia sociale bisogna riconoscere che l’impatto del virtuale è più sfumato e meno riconoscibile per via di una lenta assimilazione da parte dell’utenza (il target o audience come dir si voglia) di alcuni meccanismi di interazione sociale dove i mass-media non rappresentano più un mero processo di influenza (termine equivoco per una sorta di illusoria neutralità scientifica) ma costituiscono un procedimento creativo, una sceneggiatura in fieri nella quale il pubblico non è più solo spettatore ma comparsa, personaggio e protagonista, e dove il cronista stesso diviene parte organica della storia. Il fatto potrebbe scandalizzare i benpensanti e gli aficionados del realismo scientifico, se non fosse che il paradigma riceve conferma in quella profezia che si autoadempie soprattutto nell’ambito della psicologia sociale...

C’è un’immagine emblematica nel caso Scazzi che più di mille dissertazioni esemplifica la trasformazione del virtuale in reale. Quei fiori amorevolmente deposti accanto al garage-cantina della casa di via Deledda. Quel mazzo di fiori non rappresenta tanto un atto di pietas quanto un elemento del copione con il quale si dà alla storia un suo orientamento, si provvede a incanalarla in un alveo, un allestimento che costituisce non solo un’interpretazione, ma proprio un’indicazione sulla trama, che prefigura e suggerisce con elementi scenografici di immediato impatto emozionale. Non importa dove sia morta Sarah veramente, importa costruire uno script, approntare una scenografia, dare alla realtà inconoscibile, una ricostruzione che solleciti l’emozione, la collera, la commozione... Una ricostruzione che per quanto arbitraria trascelga tra mille altre fiction quella che appare più spettacolarmente interessante, più verosimile se rapportata al senso comune, più appetibile se riferita agli indici di ascolto.

Quei fiori valgono più di centomila prove che lì sia avvenuto un delitto. Nella memoria dell’audience costituiscono un teorema di certezze, rappresentano un imprinting, sono il frame assoluto nel quale incorniciare qualsiasi altro elemento della storia. Non si tratta di una ipotesi finzionale, di un guscio vuoto come mera ipotesi da approfondire. L’iconografia del nuovo format ha la pretesa di un dato reale e incontrovertibile. L’impressione, la suggestione, l’allestimento... sono conferma di una scena che commuove e promuove una costruzione immaginifica. L’emozione che provocano quei fiori nel telespettatore costituisce un’icona, una sintesi, un’immagine emblematica. Quel bouquet virtualmente vale più di un atto di compassione, costituisce una prova, rappresenta e allude a una scenario proprio come una quinta teatrale. L’elemento scenografico è però soltanto un fatto accidentale, sia pure emblematico, di come sia stato costruito lo script: un po’ per caso e un po’ seguendo le regole ormai interiorizzate della narrazione mediatica. Un copione senza regista se non quel dispiegarsi di automatismi e inferenze emotive, una sceneggiatura costruita mediante processi retroattivi (spesso di natura inconscia) tra protagonisti, comprimari, comparse e… quel pubblico che ormai è sul proscenio insieme agli attori, un audience niente affatto passiva che si muove virtualmente con loro, se ne fa interprete e suggeritore. La regola è lo spettacolo, l’immagine che muove a compassione, la trovata ad effetto, quello che fa piangere o che suscita sdegno. Lo script si dipana seguendo l’estro dell’improvvisazione, una regia collettiva prodotta mediante un processo interattivo nel circo mediatico. Note di regia al margine di un copione dove gli attori recitano a soggetto (pirandellianamente), quell’alterco dietro il sipario tra una regia teutonica e un profluvio di attori e comparse che rivendicano la loro totale autonomia per quel Leonora addio!. Il quadro delle scene risulta alterato in forza di una anarchia creativa, di una libertà dal canovaccio: un copione che appare solo in filigrana.

Come nei Sei personaggi in cerca di autore non c’è più la separazione, il teatro con i posti a sedere e il palcoscenico. Il vecchio spazio scenico è un rudere del passato. Nel nuovo format, c’è qualcosa di ancor più radicale… non è più l’attore in mezzo al pubblico in platea (il teatro nel teatro), qui è il pubblico sul proscenio, recita con gli attori, ne influenza le battute, ne dirige i dialoghi, è perfino in grado di modificare gli esiti della storia. I fiori sulla porta del garage-cantina sono l’intrusione dell’inconscio e anche un elemento ermeneutico della vicenda. La loro neutralità è solo apparente, prefigurano già una interpretazione: che proprio lì sia stato compiuto un delitto, non più un’ipotesi investigativa, un’inferenza criminologica del tutto arbitraria e/o convenzionale su cui riflettere, ma un dato fondante, una certezza.
Il mondo ipogeo della casa di via Deledda (il garage-cantina) solleva fantasie, immagini, ricordi. Si tratta di un luogo onirico, il locus proverbiale senza tempo dove ciascuno può proiettare i fantasmi della sua vicenda esistenziale, proprio come Michele. Il garage cantina è come uno spazio teatrale dove tutti possono liberamente rappresentare le proprie paure, le angosce, perfino i desideri inconfessabili. Si tratta di quel luogo sotterraneo dell’infanzia, quel teatro oscuro e inquietante dei nostri desideri proibiti.
Nel teatro moderno già si assiste alla eliminazione dello spazio artistico. Lo spazio teatrale viene disintegrato attraverso l’uso di scenografie ‘immateriali’ o trasformando il teatro in un locus mobilis che ne dissolve la cornice, oltre l’happening e la performance in un metateatro che ne scompone le strutture drammatiche. Il superamento tra luogo teatrale e luogo reale è però soprattutto in quella realtà virtuale dove l’immagine la fa da padrone. La parola e la scrittura possono davvero poco di fronte a quei fiori posati accanto alla porta del garage, un allestimento che suggerisce più di quanto si possa inferire logicamente. L’erosione dei confini del teatro non è tanto in uno spazio reale quanto in uno spazio e in un tempo immaginari. Ad ulteriore conferma di una metapsicologia del subconscio si è immaginato perfino che i due spazi, quello dell’io cosciente e quello dell’es, fossero in realtà intercomunicanti attraverso quella porta di transito un po’ impolverata. E’ la rappresentazione freudiana con tutti gli stratagemmi di una rimozione a far da barriera, tanto effimera quanto tenace, al ritorno del rimosso. La casa, con i suoi spazi occulti e misteriosi - quegli accumuli di oggetti alla rinfusa, di cose senza tempo – è diventata il teatro delle fantasie di Michele (fantasie un po’ oniriche e un po’ ad occhi aperti, ma solo e sempre fantasie, null’altro di quella materia impalpabile di cui son fatti i sogni). Quella casa è diventata anche il teatro di tutti coloro che si sono addentrati fisicamente (o con l’occhio elettronico di una telecamera) in quel mondo ipogeo che il contadino di Avetrana ha così arditamente descritto attraverso le immagini fantasmatiche che lo hanno elevato prima al rango di assassino e poi solo a quello di necroforo (senza avere le physique du rôle ne dell’uno né dell’altro). 
Le suggestioni della casa che il protagonista ha saputo così efficacemente risvegliare nei suoi interlocutori (tutto quel vasto pubblico con o senza nome) rappresentano topologicamente la struttura es, io, super-ego, quella metafora per la quale esiste uno schema dell’interiorità che può essere rappresentata topologicamente, in uno spazio scenico dove visualizzare la natura degli istinti e la loro derivazione. Michele non ha fatto altro che rappresentare nel garage-cantina le sue fantasie che proprio per la loro natura inconscia sono allegoriche. Una metafora delle fantasie infantili con quell’albero del fico che si perde nella notte dei tempi, in quel giardino onirico nel quale tutti abbiamo abitato. L’albero del fico è la rappresentazione e l’emblema di una mera fantasia, null’altro, insieme a quelle immagini incestuose dell’inconscio collettivo, quel luogo dell’anima e del rimorso di tante colpe infantili immaginarie (quei mostri dell’id che talvolta si riaffacciano minacciosi alla coscienza). Si sa che l’inconscio è per sua natura atemporale, il tempo non ha una scansione oggettiva come quello di un orologio, quella scansione che Michele rappresenta con quel viaggio verso contrada Mosca dove dice di aver occultato il cadavere. Fantasie che si perdono nel ricordo di quel mondo sepolto da sempre nell’anima: il pozzo che è dentro di noi prima ancora di trovarsi realmente accanto a un vigneto.
Il tempo è l’altro elemento che insieme alla memoria loci (la posizione del corpo in uno spazio scenico) costituisce la base per costruire una storia. Lo spazio nel suo allestimento ha creato una suggestione per l’osservatore che si aggira (metaforicamente) tra gli oggetti di scena (il trattore, la zappa, il cartone…). Nella teatralità gli oggetti sono altrettanto importanti dei personaggi, evocano suggestioni e stimolano la memoria: conoscere è ricordare, platonicamente. L’osservatore ha aggiunto dei fiori, e tutte quelle fantasie che il racconto di Michele ha saputo risvegliare nei suoi interlocutori. Il suo mondo ipogeo (quello concreto della cantina e quello illusorio della caverna della sua interiorità) ha improvvisamente risvegliato la memoria nei suoi osservatori: un gioco speculare ha creato una storia: proiezioni fantasmatiche, immaginarie, senza riferimenti e senza parvenza di realtà, senza il ben che minimo riscontro, eppure così vivide e così evocative da disegnare un mondo e una storia nella mente dell’osservatore, di quel pubblico così avvezzo sia ai cinegiornali e sia alle fiction. Una regia invisibile che ha dato consistenza di realtà ai sogni, come nella migliore letteratura e ha risvegliato il fantasma dell’anamnesi nel pubblico del format.
Il cinema, a partire dalla sua nascita coi fratelli Lumière, ha conosciuto via via nella rappresentazione delle scene (scene numerate) dal Fade in al Fade out quella trasformazione dei fotogrammi atemporali nella finzione del fluire del tempo, un tempo inizialmente accelerato, alla ridolini, e poi via via cadenzato secondo quello che crediamo essere il tempo reale (quel tempo inconoscibile che non sappiamo mai bene cosa sia e che fa riferimento alla nostra esperienza di durata, il tempo vero, il tempo vissuto, non quello dell’orologio). Le storie che il cinema ha saputo raccontare, da quel treno che sembrava davvero investire i poveri spettatori terrorizzati, sono andate via via dipanando sceneggiature complesse, talvolta lunghe una vita con protagonisti che invecchiavano in meno di un’ora. E’ quella magia del cinema che ci fa credere che nella durata di un film - immedesimandoci, soffrendo e gioendo con i protagonisti - sono trascorse ore, giorni, mesi, anni... un’intera esistenza. E’ la bellezza del cinema che sa raccontare storie ed emozionarci, che sa creare l’illusione del trascorrere del tempo. In poco più di un’ora facciamo esperienza di una vita...

Lo stratagemma è in quelle pause che nella sceneggiatura vengono indicate con le cosiddette ellissi temporali, stacchi e dissolvenze, che lo spettatore ha imparato a riconoscere e a decodificare come il trascorrere del tempo (un tempo non sempre ben quantificabile e che talvolta può accadere che crei un certo disorientamento se non sono stati aggiunti alcuni indicatori: il protagonista adesso ha i capelli bianchi, la figlia è incinta, il vecchio padre è morto…). In alcuni casi il film è talmente veloce - virtualmente accelerato e parossistico - che uno spettatore degli anni ‘50 che vedesse certi film d’azione attuali forse non riuscirebbe a capirli non avendo ancora quelle competenze di decodifica costruite attraverso l’evoluzione del linguaggio del cinema. Di certo quello spettatore non riuscirebbe a capire come sia possibile che alla 14,30 Sarah sia viva e vegeta, cammini verso la casa degli zii, serenamente in uno splendido giorno di fine agosto pregustando il bagno al mare, il sole, la brezza marina sulla pelle... e un’ora dopo si trovi in fondo a un pozzo ben ricoperto e distante diversi chilometri in aperta campagna... Oppure che la signora Franzoni in sei-otto minuti abbia potuto scatenare la sua ira, ‘martellare’ la testa del figlio, ucciderlo, ripulirsi, ricomporsi, cancellare gli elementi compromettenti, le tracce del sangue sul suo corpo e… andare ad accompagnare l’altro figlio a scuola come se niente fosse. L’assuefazione al cinema con i suoi tempi velocissimi per far stare tutta una vita in novanta minuti ci ha abituato a rendere plausibili delle scansioni temporali troppo contratte, come se di fatto, allo stesso modo di un film, esistessero delle ellissi, degli stacchi e delle dissolvenze per indicare che intanto il tempo è trascorso e che dunque, come nella pellicola cinematografica, il protagonista in realtà ha avuto un supplemento di tempo a disposizione in quelle pause senza durata... Il cinema e la fiction televisiva ci hanno abituato a considerare credibili fatti nei quali il tempo risulta troppo ristretto per dare all’azione lo spazio necessario...

Forse nemmeno un’ora può bastare (se non in un cinema alla ridolini) per rendere credibile il tempo reale, neppure per un attore biomeccanico per il quale non esistono processi motivazionali, non esiste sconforto o afflizione, non esiste paura e conflitto, non esiste emozione e rimorso, dove dopo un delitto può perfino sorridere sereno ai suoi interlocutori: un cyborg appunto o un professionista del crimine o uno psicopatico. Il contesto di un delitto è appunto quell’alone al contorno che non riguarda soltanto gli attori, ma anche gli spettatori. La realtà virtuale ha fatto il suo ingresso perfino nelle aule di giustizia. Ma a ben vedere quello dei tempi è perfino un aspetto marginale, ben più sostanziale è la suggestione narrativa che rappresenta, al di là delle ellissi temporali, quell’immaginario che in un film costituisce la parte immersa dell’iceberg, quel contenuto latente che indossa panni metaforici, quel mondo invisibile senza tempo. Si tratta della capacità dello spettatore di completare, integrare e riempire quelle ellissi temporali (le parti mancanti) che rappresentano il vero immaginario della storia, quel teatro invisibile dentro la mente, quelle fantasie, quei ricordi e quelle rappresentazioni che si proiettano su uno schermo virtuale: l’anima dello spettatore con le sue emozioni, i suoi vissuti, le sue fantasie e le sue proiezioni fantasmatiche. Senza questa attività dell’occhio interiore il film rimarrebbe solo una collezione di scene, un canovaccio senza lievito e senza direzione. 

Nel nuovo format c’è però qualcosa di sostanzialmente innovativo. Nel vecchio paradigma la separazione tra osservatore e realtà osservata comporta una attività del primo per rendere il suo oggetto conoscibile e assimilabile attraverso l’esperienza del mezzo narrativo e delle sue convenzioni: l’uso delle luci, del suono e di tutti quegli effetti sensoriali e percettivi che creano l’illusione del film e danno al montaggio delle scene una coloritura emotiva e una direzione alla storia. Nel nuovo format la sceneggiatura è in fiori: quei fiori non fanno parte di un copione, rappresentano non solo la dissoluzione dello spazio scenico, rappresentano l’irruzione del pubblico nella storia. I cronisti non sono più soltanto reporter di una registrazione cronologica e di una descrizione dettagliata di un fatto, sono sceneggiatori di una storia che si rinnova giornalmente, di un film che trae ispirazione e si alimenta proprio attraverso gli input narrativi che il pubblico (tutto il mondo al contorno) riesce ad imprimere al montaggio che pian piano acquista un suo profilo, una sua immagine, una sua cadenza e una sua ‘verità’.

Nella fenomenologia del caso Scazzi gli elementi obiettivi (mancanza di qualsiasi evidenza che nella casa di via Deledda sia avvenuto un delitto, mancanza di qualsiasi evidenza che un’auto della famiglia Misseri abbia trasportato un cadavere, mancanza di qualsiasi evidenza che Sarah abbia raggiunto la casa degli zii) vengono via via sostituiti da semiofori, indicatori posticci aggiunti alla scena: i fiori accanto all’ingresso del garage, il cane che aspetta Sarah (immagine evocativa e suggestiva), le impressioni dei testimoni nelle suggestioni dei sogni e delle voci che corrono: i vissuti emozionali, esistenziali, immaginifici... divengono elementi della storia, la innervano e, in una reazione a catena, innescano illazioni, requisitorie, fantasie, sospetti... La suggestione la fa da padrone, una storia si crea dal nulla, quasi per magia, la magia del cinema, la magia dell’osservatore.

E’ la narrazione di Michele a dare improvvisamente lievito al copione, senza quella la storia sarebbe rimasta nell’alveo sonnolento di un delitto insolubile, senza un cadavere e senza nemmeno il volto (virtuale) dell’assassino.

Le sue narrazioni hanno quella strana caratteristica di risultare confuse, contraddittorie, pluridirezionali, senza mai un riscontro se non il possesso del telefonino che (dice) ha tolto dal fuoco e l’indicazione del luogo di sepoltura della vittima (il mistero dei misteri). Narrazioni che ai più paiono confessioni nonostante quell’atmosfera onirica e surreale... C’è di più nella sua narrazione, un supplemento che non riguarda i fatti che lui ricostruisce in modo sempre un po’ diverso e cambiando il copione, sempre approssimativi e come in attesa di un suggerimento dal suo interlocutore. In un racconto non ci sono solo i fatti, c’è anche il modo di raccontare, lo stile di una sceneggiatura, gli elementi estetici, sensoriali, quella forma che crea un’atmosfera al racconto e che suggerisce al lettore molto di più del suo mero contenuto informativo, quel contenuto narrativo sul quale il pubblico e gli inquirenti si sono pedissequamente uniformati come se non esistesse anche l’aspetto formale.

In primo luogo quella incapacità di provare emozioni che va sotto il nome di anaffettività. I sentimenti per definizione si sottraggono al controllo della volontà, per loro natura anche quando si tenta di dominarli riemergono con mille modalità, ‘tradiscono’ chi li prova per il fatto che non siamo automi, che siamo macchine desideranti. Nella persona anaffettiva invece sembra che le emozioni siano come ridotte a surrogati, pietrificate e cristallizzate sotto forma di lontananza emotiva e impassibilità emozionale, salvo un pianto artificiale e risposte stereotipate. Al fondo c’è quasi sempre un meccanismo di difesa, la paura di essere feriti, di rievocare esperienze dolorose e traumatiche, un ripiegamento emotivo. Il distacco emozionale nell’anaffettività è dunque una barriera di protezione, una raggelante e anestetizzante apatia per sopportare il dolore e l’angoscia, un ripiegarsi dentro di sé per non soffrire o per non ricordare.

La sindrome postraumatica da stress ha cominciato ad essere studiata dopo il primo conflitto mondiale, anche se già nell’800 erano stati catalogati alcuni casi nella guerra di secessione americana. Lo studio si è poi sviluppato nella seconda guerra mondiale, nella guerra del Vietnam fino agli attuali conflitti su scala planetaria. Salvo estenderlo non solo ai casi di guerra ma a tutti quegli eventi catastrofici e/o drammatici e di grande impatto emotivo vissuti sia come vittime, sia come testimoni (e in alcuni casi come soccorritori). E’ da notare che molto spesso la sindrome compare in modo differito, a poche settimane dall’evento. Tra i sintomi spiccano uno stato di coscienza in cui regna la confusione unitamente a uno stordimento associato ad insonnia, aggressività, ansia, irritabilità, pianto. Da segnalare inoltre la caratteristica del soggetto in PTSD a non parlare solo in prima persona (Io) ma anche in prima persona plurale (Noi).

Va da sé che Michele potrebbe non soffrire di nessun disturbo comportamentale e come qualcuno asserisce stia solo cercando di proteggere la sua famiglia con delle autoaccuse. Anche in questo caso il suo comportamento sarebbe piuttosto strano e controproducente visto la continua modifica delle versioni, constatato il cambio di avvocati, considerato uno stato di confusione e di sofferenza che difficilmente può essere simulato senza tradirsi. Quello che emerge a più riprese è che Michele non sappia come Sarah sia morta, non sappia chi sia responsabile della sua morte e che probabilmente abbia conosciuto solo il luogo dell’occultamento e (forse) la o le persone che hanno infilato il corpo della nipote nel pozzo. L’obiezione che nessuno accuserebbe falsamente se stesso e/o la famiglia non tiene conto degli innumerevoli casi di false confessioni  e falsi ricordi di cui è piena la letteratura giudiziaria di tutti i paesi del mondo.

Il nuovo format recepisce e trasforma una storia recuperando una vecchia e inossidabile modalità di abreazione: la caccia alle streghe. Proprio nel momento in cui si parla molto astrattamente di femminicidio e si propone una legge ai limiti della costituzionalità sparando dei numeri a casaccio (statistiche che non si sa bene con quali strumenti siano state cucinate) due donne stanno in carcere senza riscontri, con indizi vaghi per non dire inconsistenti e con motivazioni pretestuose per il carcere preventivo prima di aver esperito i tre gradi di giudizio (quel mondo politico che si dice così sensibile ai diritti delle donne non fa una piega, non si levano voci di protesta). Ma si sa... le due donne dispongono di ampi mezzi per inquinare le prove, di appoggi e protezioni per fuggire alle isole Cayman, di una rete di connivenze che possano sottrarle alla giustizia…

Nel nuovo format viene recuperato anche l’occhio giustiziere dell’opinione prevalente. Un tempo era quel pubblico assiepato attorno al patibolo, lo spettacolo delle teste rotolanti nella cesta, dei cristiani spellati vivi, degli indios impalati, di povere donne bruciate sul rogo, degli untori fatti a pezzi sulla ruota, di quella umanità che spia la sofferenza e ne gode, che fa ressa attorno alla forca per poter recuperare un souvenir, che lecca il sangue e gli umori che colano giù dalla louisette come fossero aromi e fragranze...

Oggi, in un clima di disagio sociale è il web che rappresenta il surrogato del sangue e dei tormenti. Si deride il presunto colpevole prima ancora che la giustizia abbia compiuto per intero il suo corso, si gode per una giudizio sommario da parte di spettatori eccitati dal sangue (sia pure virtuale), dal momento che è assai poco importante comprendere, valutare, riflettere… E’ più importante la gogna, quel capro espiatorio che rappresenta lo sfogo di tante delusioni e il sollazzo di un pubblico sempre più annoiato e sfiduciato, sempre più demotivato e avvilito nel contesto di una protratta crisi economica. Lo sberleffo che un tempo gli spettatori riservavano al condannato che incespicava mentre saliva il patibolo, ora è riservato alla sua icona. Distruggere l’immagine di qualcuno, soprattutto se innocente, significa fare a pezzi tutto quello in cui crede, annientarlo, trasformarlo in un io diviso, smembrato e umiliato. Alla tortura fisica si sostituisce quella mediatica. Alla Vedova di Norimberga, alla garrota, alla ghigliottina, alla ruota, alla sega, al ceppo, alla mordacchia, al letto di stiramento, al cilicio, alla pera rettale orale e vaginale... si sono sostituiti metodi di tortura che infliggono la sofferenza direttamente nell’anima. 

Si tratta di distruggere la credibilità e la reputazione di una persona. Si tratta di frantumarne l’immagine, di togliere ogni speranza anche a chi è in attesa di giudizio e si proclama innocente. Un pubblico che non vuole tanto la giustizia quanto un capro espiatorio sul quale sfogare le sue frustrazioni e la sua rabbia.        Gilberto M.

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865 commenti:

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magica ha detto...

x RRR
caro anonimo i tuoi post sono molto chiari . mi sa che se saetta cambiasse versione venga indagata e posizionata nel canile a vita .
i miei post sono comprensibili., sono i tuoi che non lo sono ,
se scrivi che il cane saetta sia un testimone attendibile ..

Unknown ha detto...

R - sono d'accordo sul fatto di non sottovalutare i cani, molto d'accordo, ma Saetta (che nessuno sa che fine abbia fatto dopo le rimostranze della Pisanò che si diceva spiaciuta di non poterlo più tenere perché non ci stava dentro coi costi) viveva davanti casa dei Misseri anche quando Sarah era a casa sua, in via Vico Verdi, o a scuola. Mai Saetta l'ha seguita fino ad arrivare in via Kennedy. I vicini possono testimoniarlo, ma se non bastano basta andare su Google Maps, scrivere via Deledda Avetrana e inserire Street View.

Nell'ottobre del 2009 (in tempo di scuola) l'auto google passò per via Deledda e via Kennedy e si vede bene sia la Marbella del Misseri che il cane sdraiato a un passo dal cancello.

Chi vuole può fare anche un ripasso e approfittare di street view per fare il percorso che Sarah compiva ogni volta che andava dalla cugina. Nel contempo si potrebbero contare le abitazioni che incrociava nel suo cammino... una decina solo in via Deledda e tutte a ridosso della strada (le immagini di via Verdi sono del 2012).

Da notare che la via Raffaello Sanzio non finisce alla sinistra come può apparire, ma è collegata alla via Verga tramite un tratto di strada bianca che passa a lato della Protezione Civile.

Massimo

Anonimo ha detto...

Forse Saetta stava sempre lì perchè la dolce Sabrina gli dava i biscottini.
Quel figuro di Claudio Scazzi voleva dare vita ad un canile o qualcosa del genere, poteva adottarla lui.

Unknown ha detto...

Non si possono dare biscotti o dolci vari ai cani... se gli si vuole bene; comunque non so chi gli desse il cibo, ma di certo, visto che si era fermato in via Deledda, qualcuno (o più famiglie) che abitava in quella strada glielo dava.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon pomeriggio a tutti cari amici.Un grazie all'amico Massimo per essere intervenuto nel dibattito ed aver messo a disposizione i video che dimostrano in maniera inequivocabile lo stato d'animo e psicofisico di Michele Misseri quel giorno in garage,il tutto confermato da un ufficiale dei carabinieri che affermava di aver visto Michele Misseri sentirsi male e di averlo fatto riposare per un'ora,e di avergli dato qualcosa da mangiare.Sarah non entrava mai in garage,beh,questo è tutto da dimostrare,cos'era il garage dell'orrore quello degli zii? non credo,un garage come tanti altri,ne più e ne meno.Michele Misseri dite che mente! bene,allora ditemi è una menzogna quando afferma che,la criminologa era in possesso delle foto fatta al corpo di Sarah all'obitorio? da chi li ha avute quelle foto? come mai i P.M. fanno cambiare l'oggetto dello strangolamento durante l'incidente probatorio da corda a cintura e perché? Semplice,la criminologa aveva fatto vedere le foto,e fatto notare che il solco sul collo di Sarah era compatibile con una cintura,da donna naturalmente e presa in garage,il colore non si è mai capito per la troppa polvere,e si,chissà da quanto tempo non veniva usata,però è stata utilizzata da Sabrina per strangolare la cugina,strano che non ne abbia presa una a casa,ne aveva cosi tante da poter aprire un negozio di cinture,mah,non ho parole.Durante la sparizione Michele Misseri fa due sole visite a casa della cognata,però sapeva che in caserma avevano la scatola del cellulare di sua nipote,quante cose sapeva Misseri,però è inattendibile,o vogliono farcelo credere? Vedo che Massimo non ha smentito quello che ho fatto rilevare in un post precedente,almeno che, non l'abbia letto,aspetto notizie in merito.Buona serata a tutti.

magica ha detto...

ciao vito
questo processo è tutto una confusione ,, ma la confusione l'hanno fatta diventare chi doveva indagare , invece si sono lasciati prendere da chissa' quali scenari.
l'inganno del secolo .
allora , dicono che l'omicidio sia stato fatto in casa ..l'arma del delitto una cintura polverosa che era appesa in garage.
quando vide arrinare la cugina .
.
sabrina fece di corsa il tragitto, passando per la veranda attraversare il giardino , uscire in strada far akcuni passi nel marciapiede entrare in garage prendere una cintura appesa e correre in casa per strangolare la cugina. misseri ha sempre detto che l'arma era una corda ma si lascio' convincere che era una cinta . appesa in garage .
scrive vito ..poteva prenderne una in casa no?.
misseri era in garage ? quando vide la figlia che trafelata prendeva la cintura chissa' perchè non le chiese .. che fai con la cintura ?ma era una corda . non poteva dire alla figlia : che fai con la cinta corda?

Unknown ha detto...

L'ho letto il tuo commento Vito e se vuoi entro nello specifico e ti confermo i 3000 euro a partecipazione televisiva (ammesse dallo stesso a telecamere abbassate ma con microfoni accesi). Come ti confermo tutte le interruzioni di un'ora che hai citato e il fatto che dopo ogni interruzione il Misseri ha aggiunto un qualcuno o un qualcosa alla sua testimonianza (Sabrina e la cintura).

Nulla posso confermarti sui medicinali. Ma non c'è nulla di chiaro e non è vietato fare supposizioni. A processo si è detto che non aveva assunto nulla la sera precedente all'interrogatorio in garage (c'è chi ha testimoniato dicendo che non volle assumere nulla per avere la mente a posto). Ma il fatto che il testimone presentatosi all'udienza per parlare della non assunzione non fosse chi avrebbe materialmente dato i farmaci al Misseri, che parlò di un altro infermiere, unito alla testimonianza farfugliata visibile sul video (oltre a quella del carabiniere che lo ha aiutato quando era in difficoltà), fa dubitare della mancata assunzione e credere ci sia stata.

Su Luigi Strada non ho le tue certezze. Lui poteva in completa autonomia fare di più (molto di più): tipo la TAC per verificare se vi fossero ossa rotte, nelle dita, nei polsi e nelle braccia in primis (se presenti garantivano una strenua difesa), per arrivare alle costole, alle ossa delle gambe e del bacino; tipo non fermarsi allo stomaco ma cercare i residui del pasto nell'intestino, ecc...

Ma il fatto che in un congresso del 2011 sia stato criticato dai suoi colleghi per come da sempre opera nel suo lavoro, mi pare confermi la non ingerenza della procura.

Per parlare di foto e cinte... non è inusuale che il perito in certe indagini, quando si brancola nel buio o si cercano conferme alla propria tesi, qualche anticipazione la invii, non parlo solo di Strada, in procura o, se esiste una conoscenza, sul tavolo di qualche avvocato ancor prima del referto finale.

Per quanto riguarda i dialoghi coi parenti, la barriera fra padre e figlia nell'incidente probatorio, il bene paterno fra legale e cliente, chi influenzava il Misseri e tutto il resto... o si crede all'uno o si crede all'altro.

Di sicuro, come ho già scritto oggi, a tutti i carcerati e ai dipendenti della prigione il Misseri ha sempre detto di aver ucciso la nipote da solo in garage...

Ciao, Massimo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Massimo ti ringrazio per avermi risposto.Spero che altri possano meditare su quello che fai rilevare,ovvio che su qualcosa uno ci deve andare per immaginazione,ma,sempre analizzando i fatti,le parole hanno un loro significato,si può mentire o si può dire la verità,ma,tutti sappiamo che le bugie hanno le gambe corte.Ciao Massimo e un caloroso abbraccio alla tua splendida famiglia.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima magicuccia,tutto esatto quello che dici,strano che su tanti altri delitti tutto si è svolto in maniera regolare,invece su questo è stato creato un kolossal dai contorni incredibili. il tempo di cenare e poi ritorno ok,ciao bella e cara amica.

Sira Fonzi ha detto...

Per Vito, Massimo e Mimosa.

Ciao a tutti,

Massimo chiude il suo post dicendo:"Per quanto riguarda i dialoghi coi parenti, la barriera fra padre e figlia nell'incidente probatorio, il bene paterno fra legale e cliente, chi influenzava il Misseri e tutto il resto... o si crede all'uno o si crede all'altro."

Non aggiungerei altro, si tratta di credere, di dare fiducia, (perchè è di fiducia che si tratta) alle parole di una o a quelle dell'altra parte, ma non si può dare per certo ciò che non è suffragato da fatti ma solo da indizi.

Il duo Galoppa e Bruzzone, che personalmente non stimo a causa della loro sovraesposizione mediatica, ma verso i quali non ho comunque certezze riguardo il ruolo sostenuto, hanno affermato che, dopo due giorni di permanenza in carcere, il Misseri si sarebbe confessato con Don Saverio al quale avrebbe detto che lui non era il colpevole dell'omicidio.

In seguito al suggerimento del confessore il Misseri avrebbe maturato l'idea
di dire come si erano realmente svolti i fatti e i primi a saperlo furono proprio Galoppa e Bruzzone.

La Bruzzone afferma che il Misseri ad un certo punto dice:
: « Non l’ho uccisa io, quel giorno io dormivo in cucina
sulla sdraia, è stata Sabrina »

Appena appreso la notizia il duo avrebbe chiesto a Misseri se si sentiva pronto a cristallizzare le dichiarazioni con l'incidente probatorio.


Segue

Anonimo ha detto...

Sig. Prati, non conosco con esattezza le abitudini di Saetta, ma so che seguiva Sarah ovunque andasse, e l'impressione che ebbi, vedendolo così a lungo fuori dal cancello dei Misseri, fu di "disperata, inutile attesa". Confesso di aver provato tanta compassione per questo randagio, quasi ne percepissi la sofferenza.
Penso che, con tutto il trambusto che si era venuto a creare in via Deledda in quei giorni, non sarebbe rimasto impalato là se non avesse avuto i suoi buoni motivi. E un buon motivo, per un cane, è l'attesa del suo "padrone" (che brutta espressione!). Per Saetta Sarah era importantissima e, ribadisco, secondo me attendeva di vederla uscire (o forse sarà stato il primo ad intuire l'amara verità...chissà...).
Per quanto riguarda la foto di google maps non saprei....probabilmente anche quel giorno la presenza di Saetta in quel luogo era motivata, ma come possiamo saperlo?
Ovviamente le mie parole contengono i miei pensieri, che non significano "certezze".
La ringrazio per l'attenzione e Le auguro una serena notte. R




Sira Fonzi ha detto...

FR: Lei è tenuto al segreto confessionale anche di fronte ai giudici?

DS: Sì, sì sì sì. Anche di fronte ai magistrati io devo mantenere il segreto della confessione.

Avrei delle sanzioni canoniche per aver svelato l'interiorità di una persona.

FR: Michele ha detto che lei ha influito molto insomma nella voglia poi di liberarsi di un peso...

DS: Misseri lo ha rivelato, detto... da parte di Sabrina almeno a me non consta che abbia fatto una dichiarazione del genere.

Sira Fonzi ha detto...

Segue...

Scusate ho postato prima la seconda parte

INTERVISTA A DON SAVERIO.

DS: Ho detto sia a Misseri che alla signorina Sabrina:

"Mettetevi davanti a Dio e alla vostra coscienza e dite tutta la verità".

Non ho stimolato nessuno se non un itineraio di fede e di cammino, nulla di più, nulla di meno.

Essendo lì il cappellano delle carceri, quando loro fanno richiesta, vado a incontrarli e ho incontrato 4 volte il signor Misseri e 3 volte la Sabrina.

Io distinguo sempre due momenti:

c'è una verità oggettiva che è il riscontro tra le affermazioni che vengono dette e i riscontri oggettivi e questa è la verità processuale...

e la verità personale di conversione che va verificata nel cambiamento della propria vita che può coincidere anche con la conversione...

FR: Sabrina ha qualcosa da dire secondo lei?

DS: Ribadisco che dal punto di vista spirituale ho dato degli input e vedrà lei come e quando farli fruttificare e mettersi in questo itinerario di remissione di vita.

Dal punto di vista medico, psicologico, criminologico lascio la libertà ai responsabili e ai competenti, non voglio sconfinare in atteggiamenti che non mi competono.

Secondo, c'è tutta una riservatezza spirituale che va certamente garantita.

carla ha detto...

scusa Sira , io ho presente un altra cosa che a riguardo di don Saverio che seguì a porta a porta che parlava di un percorso che dovrà fare Michele che sarà lui stesso che dovrà dirlo, perché vincolato dal segreto confessionale e non ha fatto intendere ne che è si e ne che è no.... e sottolineo si parlava di un " percorso "...per cui la dice tutta che non è un detto e fatto....anzi , a casa mia significa, che si devono maturare alcuni passaggi per arrivare al dunque......buonanotte

magica ha detto...

quel 26 agosto misseri era nello sdraio a dormire? sono solo frasi dette da una persona , pensando di essere superiore ad un contadino .la mia parola contro la sua. .. la mia ha piu' importanza di quella di un contadino impaurito e timido di fronte a me che sono una persona istruita .
questa è una invenzione ..
ALLORA
.
che vuol dire ?.. che sabrina non stava preparandosi per il mare, non era in bagno , non stava inviando sms all'amica ?
guarda un po' .. invece era in garage a fare il cavalluccio con la cugina.. la cugina sotto e sabrina sopra .. con le redini in mano . tipo cintura .
se uno ha seguito abbastanza il caso certe affermazioni non le considera .

magica ha detto...

quel prete è stato ambiguo .
circunavigando con parole incomprensibili .. naturalmente non puo' divulgare una confessione . pero' poteva fare ameno di tante manfrine . che si possono interpretare in modo poco chiaro .
per caso aveva timore di fare la fine della psicologa?.

carla ha detto...

magica , non dimentichiamo sms con lo smil, intanto che una la teneva e l'altra strangolava.....è pazzesco che ci sia ancora qualcuno che accetti una costruzione del genere.....vuol dire proprio farsi prendere per imbecille.....oppure che vuoi ci sarà sempre quel imbecille che ci crederà e magari se la sghignazzano pure per le cavolate dette , ne dubito perfino che lori stessi di quello che dicono che ci credano.....tutto è possibile a questo punto.....

magica ha detto...

gli imputati stavano dicendo tutta la verita' .
come mai il prete fa quella affermazione :mettevi davanti a dio e dite tutta la verita? se la stavano dicendo . come dovevano dirla.. in latino?
è figlio pure lui di quel contesto sospettoso? forse pensava che mentissero?.

magica ha detto...

ciao carla
oppure sono convinti di essere furbi . tirare fuori conigli dal cappello nel bel mezzo di un discorso per farci ritornare sui nostri passi.. infine ci considerano creduloni .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Scusami cara Sira,una domanda:A quante persone dai la tua fiducia non avendo di loro nessuna stima?Io non ho nulla da guadagnare e nulla da perdere,chi ci deve guadagnare è la giustizia Italiana,non chi opera per interessi,chi imbroglia probabilmente vincerà,ma,sarà una persona sconfitta in tutti quei valori che la vita ci insegna,in primis l'onestà.Michele Misseri ha sempre detto che,sia al psichiatra, alla psicologa e a don Saverio di essere lui l'assassino della nipote,la stessa cosa a detto agli altri detenuti e compagno di cella,quindi non è assolutamente vero che al suo avvocato e alla criminologa abbia detto il contrario.Non ti fidare di chi non stimi,riversa la tua fiducia su chi crede in certi valori.Nel commento che hai letto di Mimosa c'è tutto quello che volevi sapere,una sola cosa manca:la pietà verso una ragazza innocente,ma,sappiamo che qualcuno ammazzerebbe la madre per i soldi,e non credo di sbagliarmi. Buona notte e grazie per il tuo interessamento su quello che commento.

magica ha detto...

carla questo caso è come una matassa ingarbugliata .
una la teneva e l'altra strangolava .. misseri era nello sdraio . come mai non è intervenuto? per uccidere con le mani ci vuole del tempo .
ad un certo punto sabrina è corsa dal padre che era in casa ((l'omixidio è stato trasferito in casa) e ha detto vieni che è successa una cosa , misseri aveva un sonno profondo e non si è accorto di nulla .?.
vogliono credere a tutte le opportunita' , sia che siano avvenute in garage oppure in casa .

carla ha detto...

scusa magica, forse mi sono persa una parte, al momento ho presente l'intervista a porta a porta e quando Michele si rivolse, al processo , verso il sacerdote autoaccusandosi aspettando la conferma da parte sua e invece rispose con un sorriso....cioè per quello che a me risulta che ne allora e ne adesso avesse fatto trapelare nulla.....
ora non mi ricordo bene se avesse detto " un percorso di ravvedimento" ma la parola "percorso" sono certa di averla sentita.....farò un tentativo cercare quel intervista se lo trovo , se mai te la farò sapere.....

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissime magica e Carla buona notte.E si,mentre lui dormiva il garage stava aperto a disposizione di chiunque volesse commettere un delitto,poi ci pensava il caro zietto per l'occultamento,agricoltore di giorno,becchino di notte,più lavori fai più entrano soldi,dormiva quel giorno,ma per favore.Ciao belle amiche.

Mimosa ha detto...

Insomma, davvero c’è grande confusione qui dentro:
se qualcuno dà credito all’incidente probatorio come la verità di MM, allora accetti che Sarah era andata più volte anche da sola in garage a dar da mangiare ai gattini, come riferisce Miche, appunto, nell’IP.

Perdonate la mia irruenza, ma a seguire i commenti mi stresso, vedo che alle volte qui ci si arrampica sugli specchi, non c’è un minimo di coerenza, a volte si accettano come vere solo parzialmente le dichiarazioni di uno o dell’altro dei protagonisti solo per fare voli di fantasia con ricostruzioni che in terra non hanno fondamento, altre volte per confutare il falso si nega l’evidenza, per confutare l’evidenza si accetta il falso, per sperare di trovare una contraddizione ci si contraddice, si fanno deduzioni partendo da fatti accertati e si ingarbugliano orari e testimonianze per averla vinta, si piegano le parole di certi personaggi come fa più comodo.


Ha ragione Magica, quel prete è stato ambiguo, era evidentemente confuso ed imbarazzato, biascicava in uno stentato italiano, si barcamenava e pasticciava, ho letto e visto spezzoni della sua deposizione, e si capiva benissimo che era carico di pre-giudizio, appariva convinto della colpevolezza di Misseri e di Sabrina, tanto che gli aveva detto (più o meno) “finchè non sari disposto a dire la verità non verrò a parlare con te, non chiamarmi più”. Michele lo cercò alcune altre volte ma lui non si degnò, e Michele non andò nemmeno più a Messa. Fu l’altro cappellano che gli credette e lo ascoltò, ma non mi risulta sia stato in udienza.

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Bella nottambula Mimosa buona notte.Hai letto il commento di Massimo in risposta alle mie dichiarazioni? Beh se a quelle aggiungi le altre cose che ti avevo detto di tenere a mento il "quadro2 incomincia ad assumere un certo significato,e i vari pezzi iniziano ad incastrarsi correttamente,la verità non è mai nella confusione,ma nella semplicità.Ciao cara amica.

Mimosa ha detto...

Caro Vito nottambulo, ho letto tutto e attentamente.

E aggiungo un'altra nota critica: si fanno domande e non si leggono le risposte date, o meglio si leggono male e poi si dimenticano, quindi si rifanno le medesime domande o le medesime obiezioni ... quasi per fiaccare gli spiriti o per allungare il brodo.

Buonanotte caro!
Mimosa

carla ha detto...

ho provato cercare quel' intervista con senza risultato ....ho presente che è stato in ottobre 2010 appena dopo che Michele aveva chiamata in correità Sabrina ....
ora vi lascio riprenderò il discorso in un altro momento domani ho un alzata all'alba e mi aspetta una giornata pesante....vi abbraccio nella buonanotte.....

Sira Fonzi ha detto...

@Magica e Carla

Io vorrei che voi rileggeste ciò che scrivete per vedere a mente fredda il modo che avete di rapportarvi agli altri.

Molti altri vostri interventi mi avevano lasciato di stucco, ma sinceramente non ho tempo di andare a ricercarli per mostrarveli, però ci tengo sinceramnente affinchè rileggiate questi di pochi minuti fà.

"se uno ha seguito abbastanza il caso certe affermazioni non le considera ."

"pazzesco che ci sia ancora qualcuno che accetti una costruzione del genere.....vuol dire proprio farsi prendere per imbecille.....oppure che vuoi ci sarà sempre quel imbecille che ci crederà e magari se la sghignazzano pure per le cavolate dette , ne dubito perfino che lori stessi di quello che dicono che ci credano.....tutto è possibile a questo punto....."

"oppure sono convinti di essere furbi . tirare fuori conigli dal cappello nel bel mezzo di un discorso per farci ritornare sui nostri passi.. infine ci considerano creduloni ."

Non avete minimamente pensato di chiedere il mio punto di vista, come penso sia avvenuto l'omicidio ed ad opera di chi, neppure di chiedermi se ritengo che sia avvenuto nell'ora in cui c'è lo scambio dei messaggi, o magari prima, o perchè no, dopo
quello scambio.


Ma a chi vuoi che interessi,Magica,far tornare te o Carla sui vostri passi e per quale motivo? Non stiamo facendo propaganda politica, cercando voti per aggiudicarsi seggi, stiamo esponendo delle idee, ci stiamo confrontando.

Purtroppo alcuni ci riescono, pur avendo punti di vista diversi, ed altri no.

Io credo di rapportarmi con educazione e rispetto per le idee altrui, voi ritenete di poter dire altrettanto?
Io sono certa di no e quindi per quanto possa interessarvi vi pregherei di evitare di dialogare con me.

Non replicherò a nessun ulteriore commento, per me si chiude qui.

Sira

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Mimosa,

se ti riferivi a me dicendo: si fanno domande e non si leggono le risposte date, o meglio si leggono male e poi si dimenticano, quindi si rifanno le medesime domande o le medesime obiezioni ... quasi per fiaccare gli spiriti o per allungare il brodo"
forse non hai visto la mia risposta delle 23,55.

Tu dei 7 punti che ho segnalato a Vito come "non certezze suffragate da prove" mi hai dato risposta su 2ma come dice Massimo il resto è opinabile:

"Per quanto riguarda i dialoghi coi parenti (1), la barriera fra padre e figlia nell'incidente probatorio (2), il bene paterno fra legale e cliente (3), chi influenzava il Misseri(4) e tutto il resto.(5).. o si crede all'uno o si crede all'altro."

La differenza tra me, te e Vito è che voi avete già deciso a chi credere, io no.
Lo farò quando avrò almeno qualche certezza, che al momento non intravedo.

Riguardo per esempio le influenze degli avvocati c'è un intercettazione che è abbastanza chiara e parla del Di Cristofano:

Michele: « [. . . ] Hanno detto pure l’avvocato non dire nemmeno che è stato
quello, altrimenti dicono che i carabinieri queste cose non le fanno »
Cosima: « Ah, che lo prendano così? »
Michele: « Esatto, e mi devo stare zitto, che si arrangino loro. . . »
Cosima: « Eh, ma una volta. . . »
Michele: « . . . Solo che mi ha fatto capire una cosa. . . che per essere credibile,
ha detto: “pure che non c’è stata la violenza, tu hai detto che è stata
violentata che l’hai fatta eh. . . nuda, devi dire lo stesso”, e poi quando dicono:
“perché hai detto così e poi dopo non l’hai detto più?”. . . che me lo ha detto
l’avvocato e la criminologa di non dirlo più che non è vero »
Cosima: « Ah, è vero allora? »
Michele: « No, non è vero che l’avevo violentata. . . »
Cosima: « Ma la prima sera perché dicesti che l’hai fatta. . . »
Michele: « No, siccome che io l’ho fatta trovare nuda, io non sapevo se era
vergine o no. . . Sabrina diceva che si faceva con tutti. . . si baciava con tutti,
si sedeva »
Cosima: « Va bè si abbracciava così. . . »
Michele: « Però una volta che io l’ho fatta trovare nuda, chi mi poteva dire
a me se era stata violentata o no. . . poi la criminologa mi disse: “ma se il
tampone non si ficcava, ma perché dici queste cazzate?” »

Io tutta questa chiarezza sui ruoli di ognuno non la vedo.

Una buona notte
Sira

Mimosa ha detto...

Ciao Sira,
solo in parte mi riferivo a te con quelle parole, solo sovvenendomi che il mio commento del 21 agosto ore 23:22 destinato espressamente a dare risposta ad una tua domanda (ricopiando un mio post di luglio, sic!), non mi risultava essere stato recepito,
nel complesso facevo considerazioni riassuntive di quanto sto leggendo negli ultimi due-tre mesi, una riflessione generale su tutto l’andamento.

Ad ogni modo, stai tranquilla che non mi sfugge nemmeno 1 intervento (e infatti non ne posso più)
e ho letto il tuo delle 23,55, però devo ammettere, scusa, che non avevo capito la connessione con i miei interventi,
non c’era nulla che ricordasse quello che avevo inteso esprimere io, ma ho lasciato correre.

Io non ho "deciso" a chi credere, tutto è conseguenza "ragionata" di tante letture, visioni di trasmissioni, dei verbali e delle udienze,


Buonanotte anche a te e a tutti
Mimosa

Chiara ha detto...

Michele: « Però una volta che io l’ho fatta trovare nuda, chi mi poteva dire
a me se
era stata violentata o no»

curiose scelte lessicali

Anonimo ha detto...

Censura, perche signor Massimo?
Qualche mio post era un po maleducato, lo ammetto, ma non era questo il blog dove libera è l'informazione e libera è l'opinione.
Che tristezza.

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!
Ecco il "nuovo" nel caso Scazzi riferito ai suoi scritti anche scolastici, non certo "normali" per l'intensità macabra dei temi.
Emerge il mondo interiore di Sarah pieno di oscuri presagi di morte.
C'è da chiedersi: la ragazzina " sentiva" ciò che sarebbe accaduto o questi interessi raccapriccianti le erano sottilmente suggeriti?
Perché la sua fantasia si soffermava su certi particolari?
Se la famiglia non aveva strumenti culturali per arginare tali curiosità,la scuola che faceva?
E' possibile che l'insegnante di Lettere non sia intervenuta con garbo e discrezione per capirci qualcosa di più?
O il compito degli insegnanti è solo quello di correggere e basta?
Una volta una collega mi disse: -Io non sono un'assistente sociale, non è mio compito!-
Non so se la scuola poteva far qualcosa,ma visto che ha il mandato culturale aveva il compito forse di cercare di capire: era una minorenne!
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/5/9/SARAH-SCAZZI-Gli-incubi-della-ragazza-di-Avetrana-pensava-a-persone-scomparse/391591/

Marco ha detto...

Io sinceramente in questi presunti scritti non ci vedo nulla di ricollegabile al caso. Probabilmente aveva un certo interesse per quelle tematiche, che non possiamo sapere se in seguito sarebbe scemato o sarebbe stato coltivato (ad esempio gli scrittori, sceneggiatori ecc. credo che inizino a formarsi proprio in quella fascia d'età, con i primi scritti: seguendo un punto di vista allarmistico sarebbero da bloccare subito). Inoltre qui in Italia credo che vi sia l'errore di fondo di considerare "bambini" ragazzi di 15 anni. Insomma, tenendo anche conto che il tutto può essere stato gonfiato per "creare" la notizia, non gli darei eccessiva importanza.

Unknown ha detto...

Mi dispiace ti sia intristito, ma hai letto bene e poi commentato male...

nel mio blog l'opinione è libera, è la mancanza di educazione che viene censurata.

Tu non sei abituato a portare qualcosa di tuo... a te piace attaccare le persone che non conosci con termini offensivi. Questo non è un comportamento da persona matura, anzi.

Inizia a scrivere opinioni che si possano criticare, non chiedo quindi nessuna verità ma solo fatti e idee logiche, ed usa un linguaggio appropriato con gli altri commentatori... non è difficile e vedrai che nessuno ti censurerà.

Massimo

Vanna ha detto...

Marco, sì sono "presunti" punti di S-vista

Giacomo ha detto...

Nessuno ha mai considerato che la piccola Sarah viveva in casa con un moribondo in casa, cioè il nonno adottivo?
Ragion per cui è facile dedurre che i pensieri di morte le venissero proprio da questa triste circostanza.

Buona giornata a tutti!

Giacomo.

Chiara ha detto...

O.T. su un vecchio discorso di verbalizzazione delle denunce e verbalizzanti "lancia in resta e sentenza in tasca": a 20 anni, 20 giorni di carcere preventivo per atti osceni (!). Ipotizzato il falso per i verbalizzanti. La denunciante dovette rettificare la denuncia; lo fece il giorno seguente ma la rettifica non venne trasmessa in Procura. Per chi pensa che certe cose non accadano....

http://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/23/nessun-atto-osceno-solo-sabbia-nel-costume-arrestato-un-21enne/

Anonimo ha detto...

Caspita, c'è una bella differenza fra pensare alla morte naturale di una persona anziana, oltretutto sofferente, e l'uccisione di prostitute e congelamento di carne umana!
Perfino l'ultimo sms di Sarah, rimasto nel suo cellulare, parlava di morte, e non come naturale epilogo di una vita
vissuta. Non direi affatto che l'ossessione di Sarah per morti violente e scomparse fosse nata così, per caso e senza un motivo ben preciso, per cui, come Vanna, credo che sarebbe stato saggio cercare di indagare su questi scritti per comprenderne l'origine e inquadrare meglio la personalità di Sarah e il suo modo di vivere...
R.

magica ha detto...

conosco bambine di 4 o5 anni che alla domanda . cosa vorresti che babbo natale ti portasse?
qualcuna ancora le barbie, ma i preferiti sono i mostriciattoli di tutte la fogge . piu' brutti e inquietanti sono: piu' piacciono..
alcuni ragazzini sono propensi al macabro ma allo stesso tempo lo temono .come fosse una sorta di prova di coraggio. o una paura da sfatare. sfido chiuque ragazzino che non abbia paure . soprattutto dell'orrore ,del macabro . ma tuttavia . lo seguono .
questo tipo di filone macabro., immaginario ,, era forse una predilezione di sarh . non trovo nulla di sospettabile che si potesse verificare in futuro .io la vedo cosi' ..poi altri vedranno altro

Anonimo ha detto...

Sarebbe più interessante leggere, se esistono, degli scritti di Santa Sabrina.
@23/08 10:55 Chiedo scusa a tutti e prometto che farò il bravo.

magica ha detto...

la sabrina non era una santa. anzi è una ragazza se si vuole anche anticonformista .. lo fa e lo dice . dunque .. io non avrei mai detto a nessuno quello che successe quella notte con ivano .
ma ci sono ragazze e ragazzi che non ossersvano la privacy.
il sesso è un fatto privato .non mi è mai piaciuto raccontare i fatti miei a nessuno ..tantomeno all'amica del cuore ..
comunque ognuno fa come crede .
tuttavia . bando le ciance ..sabrina non è una santa, ma una ragazza come tante che è incappata in un ingranaggio perverso .

magica ha detto...

ciao vituccio..
la notizia che misseri si sarebbe confessato dicendo al prete che non era colpevole? .
il sacerdote lo disse alla B.o in procura...
questa non l'ho mai sentita .
il sacerdote ha sempre sostenuto che non poteva svelare i particolari delle confessioni .. invece lo disse?
ne sai qualcosa ?

..
e

Chiara ha detto...

non credo possano esserci grandi dubbi che sarah avesse problemi ad elaborare un "lutto bianco": lo sradicamento dalla città natia (e con molta più offerta di futuro; e di rischi e deviazioni, ma da giovane non capisci e non apprezzi), lo smembramento della famiglia, l'allontanamento dal padre e soprattutto dal fratello, la sensazione di morte incombente che aleggiava in casa.

ma credo che questo sia solo uno dei fattori e precisamente quello che l'ha portata ad esternare tali interessi per attirare l'attenzione; l'altro ritengo sia solo "fisiologica" curiosità per cose che cominci a scoprire solo a quell'età in cui esci dall'ovatta dell'infanzia e l'intenzione di uscire dagli schemi, dai panni della ragazzina di paese.

moltissimi giovani si interessano a temi gialli, neri o misterici senza che ciò sia morboso o patologico; di certo non si interrogano sul pentametro giambico e non tutte si chiedono solo quale sia la migliore tecnica per lo shatush ai capelli. sarah era intelligente, curiosa e annoiata da vite che considerava banali e questo è quanto nella mia opinione.

è lecito domandarsi se questa "porta" aperta sul suo mondo interiore sia stata il varco per l'ingresso di malintenzionati, ma dai dati a nostra disposizione direi che si possa escludere che vi sia stato un tempo di maturazione per frequentazioni sconsigliabili o condizionamenti esterni dei suoi interessi. Tutt'al più quelle sue passioni e curiosità avrebbero potuto costituire il pretesto per un avvicinamento, ma allo stesso modo in cui avrebbe potuto esserlo una offerta da modella o una bella bambola per una bimba.

Anonimo ha detto...

Magica, dove hai letto che il sacerdote avrebbe "confessato" che Misseri gli avrebbe confessato di non essere il colpevole? Nei post inviati da Sira si intuisce chiaramente che fu Michele a dire al suo collegio difensivo di essersi confessato con don Saverio e di essersi tolto un peso dalla coscienza, aggiungendo poi di essere intenzionato a seguire il consiglio del sacerdote a dire la veritá (fu così che iniziò ad aprirsi con loro, raccontando quello che sappiamo).
Don Saverio ha mantenuto SEMPRE il segreto della confessione (e io aggiungo: purtroppo!).
Non so dove tu abbia letto la notizia riportata nel tuo post ma, qualora fosse vera, ti prego di citarne la fonte così che anch'io possa leggerla. Grazie, ciao.
R.

Unknown ha detto...

Don Saverio venne chiamato a testimoniare dal Gup Pompeo Carriere alla fine del 2011. Lì, di fronte alle domande su quanto dettogli da Michele Misseri in confessione, si avvalse del segreto confessionale. A quel punto il Misseri, presente in aula e di fronte al prete, disse che era disposto lui a dire cosa gli aveva confessato, cioè di aver ucciso lui Sarah senza la complicità di nessuno.

Nell'intervista di Filomena Rorro, del dicembre 2010 (di un anno antecedente l'interrogatorio e a meno di due mesi dall'arresto del Misseri), lo stesso don Saverio dice semplicemente di aver stimolato padre e figlia a fare un percorso verso la spiritualità e che il Misseri con lui si era liberato di un peso mentre Sabrina no (in poche parole è questo il concetto che prende la mente).

Ed allora chiedo: confessare a un prete di avere ucciso qualcuno non è liberarsi di un peso? E' spiritualmente più pesante confessare un omicidio o confessare di non aver ucciso?

In pratica: chi deve spiritualmente liberarsi di un peso, l'assassino o chi non c'entra nulla? Se la risposta è "l'assassino" e il Misseri si è liberato del peso... non servono altre parole per capire il vero senso dell'intervista (chiaramente recepita, al contrario, per come voluto dai media in quel periodo).

Massimo

Giacomo ha detto...

Misseri, secondo la sua prima e veritiera confessione del 6 ottobre 2010, durante la quale "svuotò completamente il sacco", uccise la povera Sarah, strangolandola con una corda, nel garage dove l'aveva attirata a scopo di libidine. Il fatto avvenne fra le 14,30 e le 14,40 del 26 agosto 2013. Il Misseri poi provvide ad occultare il corpo nel pozzo di contrada Mosca dove lo trasportò dopo averlo caricato in macchina, partendo alle 14,48-14,50 dal garage e recandosi poi con gravissimo ritardo verso le 16,00 dal cognato con cui aveva un appuntamento alle 15,00.
Il tutto fu ampiamente riscontrato e convinse a tal punto gl'inquirenti, che essi si affrettarono ad indire immediatamente una conferenza stampa in cui dichiararono che il caso era praticamente risolto: Misseri unico e solitario responsabile.

Tutto quello che è venuto dopo, tendente a deviare da questa lampante semplice e dolorosa verità, è qualcosa di fortemente anomalo che ancora non ha trovato una spiegazione ragionevole.

Alla fine il cerchio si chiuderà e si dovrà ritornare alla verità dichiarata ufficialmente da alti magistrati in quella conferenza stampa, con buona pace dell'aberrante sentenza di primo grado e di tutte le discussioni sul caso nel frattempo intervenute, compresa da ultima quella sul cappellano del carcere, ambigua figura di prete che dice e non dice e presta il fianco ad interpetrazioni opposte delle sue dichiarazioni.
E comunque, come molti forumisti hanno ben rilevato, a partire da Massimo, è noto a tutti che Misseri disse a tutti quelli del carcere con cui ebbe l'occasione di parlare che lui era il solo ed unico responsabile, e su questa dichiarazione nessuno mai l'ha smentito. Anzi tale dichiarazione ha trovato IN DIBATTIMENTO autorevoli e disinteressate conferme, come quelle dello psichiatra del carcere.

E così sia.

Aspettando Godot...


Buon pomeriggio a tutti!

Giacomo

Marco ha detto...

Sì Massimo, ma penso che chi ritiene che la colpevole sia la figlia interpreti il "liberarsi di un peso" nel senso di rivelazione di una verità ancora più dolorosa per lui (dimostrato dal fatto che si sacrificava al posto della figlia), dato che fino ad allora si era accusato del delitto e quindi, nel caso fosse stato lui, il peso se lo sarebbe già levato in precedenza.

OT
Chiara 23 agosto 2013 13:46:00
Incredibile.
Ma quindi, a prescindere dalla fedeltà o meno del verbale, per mandare in carcere una persona basta una semplice testimonianza senza ulteriori verifiche? Che so, metti il caso che uno voglia calunniare qualcun altro... come può quest'ultimo difendersi, dato che sarebbe la sua parola contro quella del denunciante?

Anonimo ha detto...

Anche chi non uccide materialmente ma, in un modo o nell'altro, si rende complice dell'omicidio si ritrova a portarsi un grosso peso sulla coscienza. La differenza sta nel fatto che non tutti avvertono la necessità di sgravarsi di quel peso confessando le proprie colpe.
R.

Anonimo ha detto...

A ritrovarsi con un grosso peso sulla coscienza non è solo l'assassino materiale, ma anche chi, in un modo o nell'altro, si è reso complice del delitto. La differenza sta nel fatto che non tutti (assassini o complici) avvertono l'esigenza di sgravarsi spiritualmente di questo peso confessando le proprie colpe. R.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per aver inviato un doppione, ma sembrava che il primo non fosse partito. Sorry R

magica ha detto...

post di sira ... il Misseri si sarebbe confessato con Don Saverio al quale avrebbe detto che lui non era il colpevole dell'omicidio.

In seguito al suggerimento del confessore il Misseri avrebbe maturato l'idea
di dire come si erano realmente svolti i fatti e i primi a saperlo furono proprio Galoppa e Bruzzone.
che vuol dire? mentre misseri si autoaccusava con il sacerdote lo stesso gli aVrebbe detto di dire come REALMENTE SI ERANO SVOLTI I FATTI .. (.un controsenso )...
misseri la stava dicendo la verita'
La Bruzzone afferma che il Misseri ad un certo punto dice:
: « Non l’ho uccisa io, quel giorno io dormivo in cucina
sulla sdraia, è stata Sabrina..
------------------------------
.. »
ciao anonimo . se misseri aveva confessato la sua colpevolezza . al sacerdote che gli disse di dire la verita.. perchè poi misseri ne dice un'altra? incolpando la figlia?.ancora l'inc prob mi pare dovesse ancora avvenire ..
la storia della sdraia è una invenzione bella a buona .. è quello che il duo voleva che lui dicesse .
.. pero' non sono stati accorti in procura .. perchè se danno beneficio che misseri fosse nella sdraia in casa e non in garage ,perchè non si è accorto di nulla? .. ?(era sullo sdraio oppure in garage? )dovrebbero spiegarlo ..dov'era . -- -

Unknown ha detto...

Premetto che non ho intenzione di insistere su una tesi o far cambiare idea a nessuno. Detto questo cerco di spiegarmi usando la logica e non l'emotività o le mie idee personali sull'accaduto.

Liberarsi di un peso in confessionale potrebbe, in teoria, sia significare il tirarsi fuori da una storia losca, non voluta ma in cui si è rimasti incastrati (Sabrina assassina e Michele occultatore che cerca di intraprendere un percorso spirituale di ravvedimento), come potrebbe, in antitesi, significare il confessare di avere ucciso qualcuno ed averne gettato il corpo in una cisterna (Michele unico assassino e unico occultatore che si pente di fronte a Dio del gesto scellerato).

Ora che abbiamo due tesi dobbiamo però trovare conferme logiche e provabili affinché una delle due risulti più vera dell'altra.

Per cui le domande, ragionando in base al fatto specifico e quindi sulle parole di Don Saverio, sono:

Cosa ci conferma che Misseri sia solo l'occultatore che ha intrapreso un percorso di ravvedimento accusando la figlia in confessionale, come vuole la procura?

Cosa ci conferma che Misseri ha ucciso e occultato, non aiutato da nessuno, e per questo ha intrapreso un percorso di ravvedimento accusandosi in confessionale e cercando il perdono di Dio tramite il prete?

Alla prima domanda non è facile dar risposta logica, visto che a pochi giorni dall'incidente probatorio il Misseri iniziò a scrivere lettere in cui chiedeva ai familiari di perdonarlo. Inoltre: Don Saverio ha forse rilasciato interviste in cui diceva che il contadino da dicembre 2010 aveva abbandonato il percorso di ravvedimento? No, neppure in tribunale ha detto una cosa simile... eppure è rimasto in carcere per più di sei mesi, anche nel 2011, e negli ultimi cinque ha sempre insistito sulla sua unica colpevolezza.

Alla seconda domanda è più facile rispondere, visti i cinque mesi in cui è rimasto a contatto col prete, pur addossandosi la colpa, e che da quasi tre anni si proclama unico colpevole.

Quindi la logica, togliendo l'emotività e i pregiudizi inseriti dai media, dovrebbe portare a pensare che la seconda ipotesi sia migliore della prima anche nel caso si pensi ad un Misseri bugiardo a fasi alterne. In quali fasi lo è stato davvero e in quali fasi no? Quali certezze abbiamo visto che le indagini e le perizie, sia della procura che del patologo, non ci danno reali certezze mancando di prove e riprove?

Ognuno la pensi come vuole, so che non si possono cambiare i pensieri radicati e non voglio cambiarli, mi basta lanciare l'input che porta il mio interlocutore a fare un ragionamento in più. Fatto questo non ha importanza l'esito e poco importa se ognuno continuerà a pensarla come meglio crede...

Massimo

Anonimo ha detto...

Magica, spesso i tuoi post sembrano delle prese in giro.
Nel post di Sira si legge che Misseri disse al suo legale di aver confessato a don Saverio di NON essere l'autore dell'omicidio. Confermò poi la stessa cosa a Galoppa, Bruzzone e ai magistrati. Dove trovi una discordanza fra le due versioni? R

magica ha detto...

x anonimo
in seguito al suggerimento del confessore il Misseri avrebbe maturato l'idea
di dire come si erano( realmente) svolti i fatti e i( primi)?? a saperlo) furono proprio Galoppa e Bruzzone.
che seppero anonimo.?. che michele finalmente aveva vuotato il sacco?stimolato dal prete? e dire realmente come successero i fatti?..POVERINO ERA SULLO SDRAIO .PERCIO' FECE TUTTO SABRINA .. E LA COSIMA? CHE CENTRA LA COSIMA? SE VOLEVA LIBERARSI LA COSCENZA PERCHè NON LA METTE IN MEZZO pure lei?. infine , avra'avuto piu' amore per la figlia che per la moglie .. con la quale non andava d'accordo
anonimo lo so che ti piacerebbero messaggi o notizie estrappolate da tv a dal gossip .. infatti sei aggressivo .,.

Sira Fonzi ha detto...

@Massimo
Ciao, quello che mi suona strano nell'intervista di don Saverio è quando la Rorro gli chiede:

FR: Sabrina ha qualcosa da dire secondo lei?

E lui anzichè chiarire i dubbi di chi ascolta , butta là una frase che si presta a più inteppretazioni.

DS: Ribadisco che dal punto di vista spirituale ho dato degli input e vedrà lei come e quando farli fruttificare e mettersi in questo itinerario di remissione di vita.

Che imput si possono dare ad un innocente che sta scontando ingiustamente una condanna?

Inoltre vorrei conoscere il tuo parere riguardo l'intercettazione in cui si palesa la pressione del De Cristofano e l'ammissione di Michele di non aver violentato Sarah, fatta alla moglie
La conoscerai, ma se vuoi te la riposto e ti evito di perdere tempo ed andarla a cercare:

Michele: « [. . . ] Hanno detto pure l’avvocato non dire nemmeno che è stato
quello, altrimenti dicono che i carabinieri queste cose non le fanno »
Cosima: « Ah, che lo prendano così? »
Michele: « Esatto, e mi devo stare zitto, che si arrangino loro. . . »
Cosima: « Eh, ma una volta. . . »
Michele: « . . . Solo che mi ha fatto capire una cosa. . . che per essere credibile,
ha detto: “pure che non c’è stata la violenza, tu hai detto che è stata
violentata che l’hai fatta eh. . . nuda, devi dire lo stesso”, e poi quando dicono:
“perché hai detto così e poi dopo non l’hai detto più?”. . . che me lo ha detto
l’avvocato e la criminologa di non dirlo più che non è vero »
Cosima: « Ah, è vero allora? »
Michele: « No, non è vero che l’avevo violentata. . . »
Cosima: « Ma la prima sera perché dicesti che l’hai fatta. . . »
Michele: « No, siccome che io l’ho fatta trovare nuda, io non sapevo se era
vergine o no. . . Sabrina diceva che si faceva con tutti. . . si baciava con tutti,
si sedeva »
Cosima: « Va bè si abbracciava così. . . »
Michele: « Però una volta che io l’ho fatta trovare nuda, chi mi poteva dire
a me se era stata violentata o no. . . poi la criminologa mi disse: “ma se il
tampone non si ficcava, ma perché dici queste cazzate?” »
Sira

Mimosa ha detto...

Sira, ti “suona strano”?
hai avuto modo di riflettere sul mio parere espresso nella seconda parte del post delle 01:34?
Credo di sì, infatti ammetti che don S.: butta là una frase che si presta a più intepretazioni.

Proprio come avevo scritto: “”quel prete è stato ambiguo, era evidentemente confuso ed imbarazzato, biascicava …, si barcamenava e pasticciava, … si capiva benissimo che era carico di pre-giudizio, appariva convinto della colpevolezza di Misseri e di Sabrina””.

Ma quale verità Michele e Sabrina dovevano confessare (dietro i suoi ”input”, o quelli del legale?)?
Quella “verità” che lui, il prete, voleva sentirsi dire, affinché quadrasse con la propria convinzione?

Eppure Misseri – come dice Massimo – gliela aveva detta la verità e continuava a ripeterla a tutti in carcere, solo questo prete non gli credeva.
Perché secondo te?
Semplice per me: perché si era fatto influenzare dai media.
A proposito, come mai si è prestato a comparire in tv? Quando mai un sacerdote si fa intervistare per dire che non può dire nulla di una confessione?

Poco sincera quella figura, pur se trincerato dietro il segreto professionale, che anzi avrebbe dovuto dargli più forza per restare in silenzio, invece di barcamenarsi tra frasi ambigue e sorrisetti.
E come sacerdote poco seguace dell’esempio di Cristo che all’adultera disse “neanch’io io ti condanno”. Papa Francesco riguardo alla tendenza gay disse “Chi sono io per giudicare?”. Il messaggio universale della chiesa è “Misericordia”, non giudizio e condanna tra uomini e specialmente tra sacerdoti e penitenti.
Invece don S. giudicò e condannò il penitente MM ancora prima di ogni tempo.

Non ti basta Sira, per essere convinta almeno un po’ che quelle ambigue parole del cappellano sono servite solo a far travisare le cose?
Perché perder tempo rievocandolo?

E allora che mi dici del memoriale dell’ora ex detenuto Clemente che fin dai primi giorni stette tanto vicino a Michele da ricevere le sue prime immediate calde confidenze e scrisse che lo zio sempre in carcere ha proclamato la propria colpevolezza della morte della nipotina, nonostante gli interrogatori del 5 e 19 novembre? Perché non sarebbe credibile quest’uomo?
Perché non sarebbero credibili psichiatri e psicologa? E altro personale carcerario?
Vorrei proprio saperlo.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

@Mimosa

Ciao Mimosa nel tuo post dici:
"Ciao Sira,
solo in parte mi riferivo a te con quelle parole, solo sovvenendomi che il mio commento del 21 agosto ore 23:22 destinato espressamente a dare risposta ad una tua domanda (ricopiando un mio post di luglio, sic!), non mi risultava essere stato recepito, " E poi aggiungi:
" ho letto il tuo delle 23,55, però devo ammettere, scusa, che non avevo capito la connessione con i miei interventi, non c’era nulla che ricordasse quello che avevo inteso esprimere io, ma ho lasciato correre."

Allora forse non sono riuscita ad esprimermi bene. Quello che volevo dire era che nel tuo post tocchi solo il punto 4 e 5 ma le domande poste a Vito erano 7.
Che poi di domande non si può parlare, diciamo che ho estrapolato da un discorso di Vito 7 punti nei quali lui dava per certo ciò che era invece solo una sua opinione,seppure dedotta, come fai notare giustamente tu,dalla lettura degli atti, delle testimonianze, delle intercettazioni.

Ma anche io ho letto, in questi 3 anni quanto sopra, e non stavo cercando risposte, so bene cosa è certo e cosa è dedotto. Volevo solo far notare a Vito che le risposte che cercavo io, quelle che contenessero prove, non avrebbe mai potuto darmele, proprio perchè non esistono.
Ma forse anche con lui non mi sono spiegata e approfitto per farlo qui. Massimo per esempio gli risponde:

"Ti confermo i 3000 euro a partecipazione televisiva (ammesse dallo stesso a telecamere abbassate ma con microfoni accesi). "

E fino qui ci siamo, dico io.

"Come ti confermo tutte le interruzioni di un'ora che hai citato e il fatto che dopo ogni interruzione il Misseri ha aggiunto un qualcuno o un qualcosa alla sua testimonianza (Sabrina e la cintura). "

E qui Massimo gli conferma le interruzioni, ma non cosa si siano detti o cosa abbiano suggerito il duo o gli inquirenti al Misseri.

"Nulla posso confermarti sui medicinali anche se.......................fa dubitare della mancata assunzione e credere ci sia stata."

"Su Luigi Strada non ho le tue certezze."

"Per quanto riguarda i dialoghi coi parenti, la barriera fra padre e figlia nell'incidente probatorio, il bene paterno fra legale e cliente, chi influenzava il Misseri e tutto il resto... o si crede all'uno o si crede all'altro."

E chiude il post dicendo:

"Di sicuro, come ho già scritto oggi, a tutti i carcerati e ai dipendenti della prigione il Misseri ha sempre detto di aver ucciso la nipote da solo in garage..."

Ed io dico, tante cose ha detto Misseri e a tante persone. Il problema è sapere a chi e perchè ha detto menzogne, e viceversa, a chi e perchè verità.

Comunque io non esprimo certezze, non le ho, come potrei? Esprimo impressioni, dubbi,
e quando il mio interlocutore fa confusione fra ciò che deduce e ciò che è avvenuto realmente lo faccio solo notare. Tutto qui!

Un caro saluto
Sira

Mimosa ha detto...

Sira, ora aspetto la replica al mio ultimo post,
poi ne riparliamo
ciao carissima

Mimosa

Unknown ha detto...

Cara Sira, i bimbi sono a letto, le valigie sono pronte e questo sarà l'ultimo commento che inserirò per qualche giorno. Domattina vado in vacanza con la famiglia e mi collegherò solo per eliminare eventuali commenti offensivi (anche se la mia fiducia nelle persone mi stimola a pensare che non ce ne saranno).

Per risponderti su Don Saverio, nonostante si parli di una intervista messa in atto con sicuro pregiudizio, credo sia normale che quando una persona entra in carcere, sempre sia credente, incontri il prete per avere un conforto spirituale, specialmente se si è giovani e mai si è stati in galera (vedi Focherini). Come credo sia normale che un prete cerchi di inviare input spirituali affinché ci sia una nuova concezione di vita (quando sei in carcere non vivi e un prete serve a cercare una strada per non morire) e dica, per prima cosa, ad ogni carcerato, quindi non solo ai Misseri: "Mettetevi davanti a Dio e alla vostra coscienza e dite tutta la verità".

Don Saverio nell'intervista non parla di remissione dei peccati, che avrebbe un senso logico in caso di colpevolezza, ma rivolgendosi a entrambi, logicamente visti separatamente (ma noi ragioniamo non conoscendo l'ordine cronologico delle visite e quando il Misseri ha deciso di confessarsi... non credo già al primo incontro) parla di un itinerario di fede e cammino, e riferendosi a Sabrina di un "itinerario di remissione di vita".

L'intervista va presa nella sua globalità, unendo le frasi esistenti per giungere a un pensiero. Il problema è che il pregiudizio fa sì che solo un paio di frasi restino impresse e solo su quelle si ragioni, mentre dovrebbe rimanere anche ciò che il prete dice quando parla in generale. Ad esempio dice tanto la frase: "Io distinguo sempre due momenti: c'è una verità oggettiva che è il riscontro tra le affermazioni che vengono dette e i riscontri oggettivi e questa è la verità processuale... e la verità personale di conversione che va verificata nel cambiamento della propria vita che può coincidere anche con la conversione...".

Ora è chiaro che non tutti i carcerati verranno poi giudicati colpevoli, è chiaro che quella frase non può riferirsi a Sabrina Misseri perché la Rorro la inserisce subito dopo, è chiaro che il cambiamento di vita a cui si riferisce è dovuto alla privazione della libertà personale che da una cella fa vedere tutto in maniera diversa e più cupa.

Per finire questo argomento, per me è anche chiaro che manca una parte di intervista (forse non faceva gioco alla trasmissione), lo si capisce da quel "Ribadisco" detto da Don Saverio che da ad intendere ci sia stato in precedenza uno scambio di opinioni fra lui e la giornalista su Sabrina Misseri (cosa doveva ribadire se no?).

continua...

Unknown ha detto...

Ora passo all'intercettazione, chiaramente l'hai presa da una parte dello schieramento e chiaramente l'hai letta per come ti è stata presentata... vabbè.

Inizio col ricordarti che l'avvocato sul punto è stato assolto perché il fatto non sussiste, quindi che il Misseri si riferisse al De Cristofaro è una pura illazione di chi lo scrive; ma anche ammettendo che non sia una illazione ma la verità, c'è da porsi qualche domanda in più, guardare l'insieme del periodo e non ragionare solo su una singola frase. Quando il De Cristofaro è entrato a far parte dello staff difensivo, l'avvocato di Taranto non entrava in sala colloqui se c'era quello di Roma preferendo entrare in un secondo momento da solo: perché? Perché al De Cristofaro il contadino aveva confessato il delitto per come confessato nel primo interrogatorio, quindi senza i cambi versione? Per cui sarebbe risultato più credibile se fosse tornato all'originale in cui parlava di vilipendio di cadavere? Vilipendio da inserire senza tirare in ballo i carabinieri (che forse avendo trovato il cadavere nudo lo avevano spinto a confessarlo) perché poi dicono che i carabinieri queste cose non le fanno?

Probabilmente sì, visto che poi il contadino a lui ha chiesto di inviare una sua lettera in procura. Da quella sono nati i suoi incredibili guai (indagato dalla procura per infedele patrocinio quando deve essere il cliente a decidere se il patrocinio non è come lui lo vuole) e non dall'intercettazione.

Se invece di guardare il periodo vogliamo leggere l'intercettazione a spizzichi e bocconi, allora dobbiamo registrare anche il particolare che ci fa capire come fossero la criminologa e l'avvocato a decidere le mosse del Misseri. La frase: "...e poi quando dicono:
“perché hai detto così e poi dopo non l’hai detto più?”... che me lo ha detto l’avvocato e la criminologa di non dirlo più che non è vero", non lascia spazio a dubbi visto che il Galoppa già il 19 ottobre aveva anticipato ai giornalisti che il Misseri avrebbe ritrattato il vilipendio (però ritrattato solo un mese dopo durante l'incidente probatorio).

Ragionando quindi a spezzoni... questo lascia dubbi sul fatto che le parole in bocca al Misseri venissero messe da altri e non fossero tutte sue...

Insomma Sira, per te stona una cosa mentre per me ne stona un'altra... non per questo perderemo la nostra amicizia. Un abbraccio, Massimo

Mimosa ha detto...

Ottimo l’intervento di Massimo a cui auguro buone vacanze!

Vedi Sira, nonostante molti anni fa mi avessero detto che io ho istintivamente una visione dei “particolari” mentre altri osservano un quadro generale, ultimamente, forse con l’età (sic!), non mi perdo più nei particolari, non vado più ad analizzare le frange. Partecipando a questo blog ho imparato che non è produttivo ribattere punto per punto le affermazioni e le singole frasi (sia dei commentatori sia dei documenti che in questi anni ho visionato come voi, su tutti i casi a cui mi sono avvicinata).
Per questo nella prima parte del post delle 01:34 mi sono sfogata esprimendo la mia riflessione generale su tutto l’andamento degli interventi negli ultimi lunghi mesi.

E, mi dispiace, non mi interessa riprendere i 7 punti che tu hai elencato, quando puoi leggere tra le righe dei passi che ho citato.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

@Mimosa

"Perché non sarebbero credibili psichiatri e psicologa? E altro personale carcerario?
Vorrei proprio saperlo"

E chi dice che non siano credibili?
Loro hanno riferito probabilmente ciò che Michele gli ha detto, e il cappellano potrebbe essere l'unica persona che abbia ascoltato una versione diversa.

"Perché perder tempo rievocandolo?"
Per me non è una perdita di tempo, Mimosa.
Non è che con il percorso fatto nel tempo da te ed altri, si sia stabilito quale sia la verità e non si possa tornare su determinati argomenti.
Leggendo tra l'altro le cose con un altra ottica-dato che alcuni interlocutori sono cambiati e dato che con il loro arrivo hanno creato nuovi spunti, si sono usate delle chiavi di lettura diverse- quella che prima ci sembrava l'interpretazione più adatta di un certo evento, adesso potrebbe non esserla più.

Pamba, Lori, Tiziana, Paola, Enrico, sono solo alcuni dei commentatori che si sono persi per strada, o che continuano a leggere ma che non sono attivi (a proposito, Lori se ci sei batti un colpo, mi mancano i tuoi ermetici e lapidari interventi).
Oggi ci confrontiamo con altre persone. Ce ne sono alcune, che personalmente stimo: Gilberto, Vanna, Enrico,che insieme a Pino e Manlio hanno usato chiavi di lettura completamente nuove e quindi io non trovo sia una perdita di tempo usarle.

Per finire dici:
"E, mi dispiace, non mi interessa riprendere i 7 punti che tu hai elencato, quando puoi leggere tra le righe dei passi che ho citato."

Ma io non ti ho chiesto di riprendere i 7 punti. Il dialogo era tra me e Vito che sosteneva di dire cose vere e non sue ipotesi, ed io gli ho riscritto dicendogli di dirmi da quali atti aveva tratto le informazioni che passava come verità.
Al che tu sei intervenuta ed hai trattato due punti. Ma la mia era una "provocazione" rivolta a Vito.

Comunque Mimosa, si è fatta 'na certa, si dice a Roma, e mi si chiudono le palpebre, quindi ti auguro una serena notte e a te Massimo un augurio di passare vacanze rilassanti e ti rispondo domani.

Ciaooooo

Anonimo ha detto...

QUALCHE DOMANDA a Massimo e Mimosa:

1 Perchè la trasmissione tv con l'intervento di don Saverio sarebbe stata di tenore "pregiudiziale"?
Quale interesse avrebbe un ente informativo ufficiale a scegliere una posizione di parte?

2 Perchè ritenere "subdole" e "biascicate" le espressioni del confessore, piuttosto che quelle rilasciate dall'inveterato bugiardo Michele Misseri?

3 Perchè Sira, per aver riportato il contenuto dell'intercettazione, il cui contenuto NON si presta a forzate "interpretazioni", perchè molto chiaro, dovrebbe essere ritenuta "parte dello SCHIERAMENTO"? Di quale "schieramento" si parla?
Esporre onestamente le proprie opinioni non è un legittimo diritto, senza, per questo, essere ritenuti degli "schierati"?

Forse si acceterebbe più volentieri chi sventola il vessillo della resa, ad idee diverse pur non condividendole?
Saluti a tutti!

Unknown ha detto...

Mi risulta strano essere tirato in ballo dopo aver detto che per qualche giorno non avrei commentato, specialmente da un anonimo. Ma questa volta, tra una pausa e l'altra del viaggio rispondo...

Primo: per quanto mi riguarda, su quarto grado chi l'ha visto e sulle trasmissioni pregiudizievoli in genere, ho scritto lunghi articoli, basta leggerli perché presenti nel blog sia sotto Sarah Scazzi che sotto Melania Rea (quindi non aggiungo altro perché ciò che penso è fissato su internet da anni).

Secondo: non ho mai scritto che quanto detto da Don Saverio sia subdolo o biasicato e sulle bugie del Misseri e su quanto penso di lui ho scritto decine di articoli (anche questi sono nel blog e basta leggerseli). Anche in questo caso non aggiungo altro.

Terzo: Non ho mai detto che Sira sia schierata ed ancora una volta basta essersi letto quanto scrivo per sapere che ognuno in questo blog può scrivere tranquillamente le proprie opinioni e che il vessillo della resa non è pane che mi riguardi (quindi non riguarda il mio blog).

Quarto: Che il contenuto delle intercettazioni (che andrebbero sempre pubblicate per intero e non in parte o tagliate, come le interviste) non si presti a forzate interpretazioni è giusto: le varie interpretazioni non hanno bisogno di forzature, ci entrano lisce come l'olio.

Tutto questo per dire che non c'è polvere da alzare, che per capire il senso di un commento (anche qui si guarda solo il particolare dimenticandosi del totale) è meglio leggersi il pensiero dell'autore tramite i suoi articoli o altri suoi commenti.

Massimo

Giacomo ha detto...

QUALCHE RISPOSTA ad Anonimo 7:18
1. La Rorro è una giornalista smaccatamente colpevolista ed era in cerca di scoop clamorosi. Un confessore serio non avrebbe rilasciato nessuna intervista. Non ha nessun senso rilasciare un'intervista rispondendo alle varie domande: "non posso rispondere"?. Questo prete si è palesato piuttosto istrione quando, interrogato al processo, ha risposto: "sono disposto a subire il martirio, pur di non rivelare il segreto confessionale!" Ma nessuno ha mai minacciato di ucciderlo. Il martirio è una cosa seria!
Quale interesse avrebbe la tv ad assumere una posizione di parte? Risposta: l'interesse dell'audience e del conseguente ritorno economico. La conosci la poesiola satirica al DIO DENARO, che inizia in maniera un po' blasfema: "Io credo nella Zecca Onnipotente e nel figliolo suo, detto Zecchino"?

2. Le espressioni del confessore, subdole o no, non avrebbero dovuto mai essere pronunciate. "Un bel tacer non fu mai espresso".

3. Il contenuto dell'intercettazione. Quale intercettazione? Quella tra Cosima e Misseri, in cui quest'ultimo dice: non sapevo se Sarah era vergine? Lo trovi chiaro? Ma se Massimo te l'ha appena analizzato parola per parola! Ed ha dimostrato che, anche se appare chiaro che Misseri è l'autore dell'omicidio, chi come te è convinto del contrario, si aggrapperà a qualsiasi pretesto per asserire che è chiaro il contrario.

Infine, ho l'impressione che se ci sono alcuni che desiderano l'altrui resa, costoro sono proprio i colpevolisti, pregiudizialmente convinti che Sabrina e Cosima siano due spietate assassine e che il mite michelino sia un povero martire.

Chiedo scusa per l'interferenza e saluto tutti gli amici del blog.

Prima di pubblicare ho visto che Massimo, che saluto, ha già risposto da par suo. Meglio così: repetita iuvant.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Giacomo
Non hai mai pensato che, al contrario di quanto credi, siano le tue risposte ad esse ritenute pure illazioni?
Perchè la Rorro sarebbe una colpevolista? Quali prove avresti per tale azzardata affermazione, se non le tue convinzioni, che rasentano il fanatismo?
E lascia perdere quello che ha scritto il blogger con pacatezza e spirito libertario, alle quali fai riferimento: esse non hanno nulla a che vedere con quanto pretenziosamente affermi, tergiversando sulle parole e sul significato delle opinioni espresse da altri, non collimanti con le tue.
Chi, e cosa ti abbia convinto di essere assoluto detentore di verità ad altri precluse, resta un mistero.
Perchè, infine, definisci colpevolisti quelli che guardano il caso Scazzi con ottica differente dalla tua?
Puoi anche non rispondere, perchè come tu resterai, anche legittimamente, legato alle tue convinzioni, la stessa legittimità è riservata anche a qiunque non la pensi come te!

ENRICO ha detto...

Giacomo,

scusami ma sei un massimalista intransigente. Con te è impossibile intavolare un ragionevole e produttivo confronto in un “caso” come questo dove l’AMBIGUITA’ è la cifra dominante

ENRICO ha detto...

( mi è sfuggito il resto della frase )

" dove l’AMBIGUITA’ è la cifra dominante e l'UNICO elemento CERTO "

magica ha detto...

non è obbligatorio essere innocentisti.. si potrebbe benissimo essere colpevolisti .
la differenza sta' nel dar credito al quello che è emerso senza pregiudizi ., aver vagliato per bene tutto.

. confrontarsi con altri forumisti .ragionare con la logica senza andare acercare fantasie .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Magica io non obbligo nessuno ne a stare da una parte e ne dall'altra,i verbali , le dichiarazioni,i video,le interviste credo che li abbiano letti e visti tutti più o meno,poi ognuno e libero di interpretarli come vuole,non impongo nulla a nessuno,ho letto, ho visto e sentito abbastanza per poter esprimere la mia opinione,di certo non sarò io a decidere chi è il colpevole e chi no,i giudici ci sono per questo. Ps,ultimamente non riesco più ad aprire i verbali,elencati sul: La voce di Manduria,qualcuno sa darmi spiegazioni su come fare per leggerli,grazie. Ciao Magica,e un caro saluto a tutti gli amici. All'amico Massimo auguro buone vacanze,e se mette piede in Sicilia e si trova nelle vicinanze di Catania un bel aperitivo ci può stare,divertitevi caro Massimo ciao.

Mimosa ha detto...


@ Anonimo 07:18
Citazione: 2 Perchè ritenere "subdole" e "biascicate" le espressioni del confessore, piuttosto che quelle rilasciate dall'inveterato bugiardo Michele Misseri?

Non hai letto bene, scusa, io ho scritto:
quel prete è stato AMBIGUO, era evidentemente confuso ed imbarazzato, biascicava …, si barcamenava e pasticciava …”
e alla fine ho scritto : “parole AMBIGUE del cappellano”.
Dove hai letto la parola “subdole” nel mio intervento?

Inoltre:
quando mai ho ritenuta Sira "parte dello SCHIERAMENTO"? Di quale "schieramento" si parla?.
Appunto, di quale schieramento?
Nemmeno lei si sente “schierata” e lo dice limpidamente, e io apprezzo la sua ricerca continua di appigli per poter farsi un’opinione.

Anch’io come tutti “espongo onestamente le mie opinioni”, tuttavia senza la pretesa di trattare da 'minus quam' chi non la pensa come me, mi concederai, però, di poter fare dei tentativi di chiarire le cose a chi esprime dubbi. Se uno ha dei dubbi, è evidente che non sa a cosa credere e ben vengano le varie interpretazioni.

Infine mi ripeto : Io non ho "deciso" a chi credere, tutto è conseguenza "ragionata" di tante letture, visioni di trasmissioni, dei verbali e delle udienze. Come del resto sono convinta la stessa conseguenza ragionata l’hanno tratta Giacomo e a suo tempo anche Norma e ora Vito. Siamo mosche bianche? Ebbene, meglio che appiattirsi nella massa.

Mimosa

Giacomo ha detto...

Ritengo opportuno puntualizzare alcuni concetti di base.
Sono tre anni circa che scrivo su questo blog ed ho sempre ampiamente documentato la mia posizione e le mie affermazioni, facendo puntuale riferimento agli atti del processo e delle udienze dibattimentali di cui ho sempre riportato ampi stralci.
La conferenza stampa del 6 ottobre 2010 in cui il procuratore capo di Taranto affermava: "Il caso è praticamente risolto. Misseri è il solitario responsabile dell'omicidio e dell'occultamento", NON ME LA SONO INVENTATA IO. E' un dato storico incontrovertibile, di cui solo in un paese come l'Italia si è creduto di poter fare a meno. I media poi si sono impadroniti del caso ed hanno fatto quello che hanno voluto, per meschini interessi di bottega e per input ricevuti dall'alto tesi a coprire col clamore mediatico di Avetrana lo scandalo dell'Ilva.
Adesso, se molti sono banderuole che vanno dietro a vuoti vessilli giustizialisti e colpevolisti agitati dai media, questo non è un buon motivo perché si uniscano a loro quelli come me, e sono molti, che pensano che tutto quello che è venuto dopo il 6 ottobre 2010 è qualcosa di inaudito ed indegno di un paese civile.
Potrei stare qui a ripetere tutte le argomentazioni della tesi innocentista, ma a questo punto chi vuol seriamente documentarsi, potrebbe rileggersi tutti gli articoli che Massimo ha scritto sul caso e partire da quelli per muovere le sue critiche.

I punti cardine della tesi innocentista sono tre:
1) I TABULATI delle comunicazioni intercorse tra Sarah, Mariangela, Sabrina e la Cimino sono VERI e descrivono una situazione reale e non fittizia.
2) Le testimonianze della prima ora dei genitori di Sarah e della badante confermate nella denuncia ai carabinieri, nonché quella dei due fidanzati che avvistarono Sarah dirigersi con passo spedito verso la villetta, sono quelle che descrivono la realtà. Sono quelle VERE.
3) La confessione del 6 ottobre del Misseri, durante la quale egli confessò di essere l'unico e solitario responsabile, è VERA.

Sinteticamente la ricostruzione è questa. Sarah, ricevuto l'sms di sollecito da Sabrina alle 14,28, risponde con uno squillo mentre si avvia o si è appena avviata. Alle 14,30 è avvistata dai fidanzati a mezza strada, alle 14,31-14,32 arriva alla villetta. Qui viene attratta con un pretesto nel garage dal Misseri che la insidia ed al rifiuto l'aggredisce e la strangola. Alle 14,39-14,40 è tutto finito.
Sabrina non può essere stata, perché alle 14,35 risponde ad un sms della Cimino. tra le 14,32 e le 14,35 passano tre minuti: un tempo troppo breve per commettere l'omicidio.

Se tutto quello che ho testé scritto a certuni sembra apodittico, li inviterei ad ARGOMENTARE la loro diversa convinzione. In ogni caso, come loro sono liberi di esprimere le loro vaghe sensazioni rispetto a questo caso, anch'io sono libero di ribadire la mia RAGIONATA e DOCUMENTATA opinione.
Non capisco quindi di che cosa si lamentano.

Buon pomeriggio a tutti.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Ciao Mimosa! Ciao Vito!
Lo sapevo che sarei stato in buona compagnia, nel ribadire la posizione innocentista. Il fatto che ognuno di noi sia arrivato separatamente alle stesse conclusioni è una ricchezza che conferisce un valore aggiunto alla tesi innocentista.

Di nuovo tanti cordiali saluti a voi ed agli altri amici del blog.

Giacomo

ENRICO ha detto...

Tanto per darci un taglio e finirla qui, il termine “schieramento” l’ha usato Massimo nel suo post del 23 agosto ore 13 23:37 in risposta a quello di Sira :

“…chiaramente l'hai presa da una parte dello schieramento e chiaramente l'hai letta per come ti è stata presentata ... vabbè. ”

Forse Massimo avrebbe fatto meglio a scrivere “punto di vista” evitando così una “distinzione “ che sa tanto di partigianeria e non invece di onesta e approfondita ricerca intellettuale quale a tutti gli effetti è l ‘intenzione degli interventi di Sira con i suoi dubbi e le sue domande

Manlio Tummolo ha detto...

L'unico delinquente in Puglia è solo Misseri Michele. Segue articolo della "Gazzetta del Mezzogiorno":


Puglia

La Gazzetta del Mezzogiorno.it

Sabato, 24 Agosto 2013 17:22






Sei in: La Gazzetta del Mezzogiorno.it >> Puglia >> Duplice omicidio a Apricena trovata l'auto usata ...
Duplice omicidio a Apricena
trovata l'auto usata da killer




FOGGIA – E' stata trovata completamente bruciata l’auto di grossa cilindrata (una Bmw x5), utilizzata dai killer che hanno freddato Michele e Giuseppe Padula, allevatori, nipote e zio, di 28 e 45 anni, inseguiti e uccisi ieri pomeriggio a colpi di fucile cal.12, mentre, a bordo di un fuoristrada Nissan, stavano andando alla loro masseria, sulla strada provinciale n.36 che collega Apricena a San Paolo di Civitate, nel foggiano.



Non si riporta il resto per ragioni di spazio

Vanna ha detto...

Manlio, bentornato con le nuove notizie che possono lumeggiare il territorio.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof.Tummolo dove è stato? la sua sparizione era già sintomo di preoccupazione,ogni tanto quì nel blog qualcuno scompare,fortunatamente poi ritorna a dialogare ed esprimere le sue opinioni. No caro Prof,non abbiamo mai detto che Michele è un delinquente,un killer spietato o quant'altro possa affiliarlo a una cosca mafiosa o camorristica. Lui dice di essere l'assassino della nipote, bene,lui dice che figlia e moglie non c'entrano nulla,ok,io lei e tanti altri abbiamo letto e sentito molte dichiarazioni,molte ritrattazioni,assistito a dei sporchi giochi di potere dei P.M. e giudici già convinti in tempi antecedenti che i colpevoli erano quelli da loro condannati. Il primo grado è andato,aspettiamo le motivazioni e poi rivediamo il tutto,ci sono altri due gradi di giudizio e poi si saprà chi è l'omicida di Sarah Scazzi. Buona serata Prof.

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Signor Vignera,

ho detto, ma voi leggete un po' come vi pare, che vi lascio andare a gonfie vele verso il naufragio. Nauralmente, non faccia anche Lei quel giochetto per cui Michele Misseri ammazza la nipote e la occulta (tutto da solo), ma non è un delinquente. Perché in lingua italiana, chiunque conmpia un delitto è un delinquente, se poi sia seriale o no, questo è tutto da vedere. Stando alle vostre dottrine, è l'unico che occulta e sopprime corpi nell'intera Puglia (non esplicitamente, ma implicitamente, è ovvio), e magari anche nella Basilicata.

Leggete quell'articolo e vedrete che già nel 2009, un anno prima del caso Scazzi, funzionava la "lupara bianca", ma ovviamente è tutta colpa di Michele Misseri (visto che escludete a priori che Sarah Scazzi sia stata uccisa da "terzi" per vendetta trasversale o per violenza carnale).

Per rientrare nella discussione attendo l'appello, visto che le motivazioni saranno semplicemente il riassunto del già noto.

Manlio Tummolo ha detto...

PS.)

Per il momento nessuno mi ha ancora gettato in un pozzo. Se dovesse succedere, ve lo annuncerò con le tre iniziali del mio cognome sulla testiera dei vostri letti:

"TUM, TUM, TUM". Seguirà poi mia apparizione con lenzuolo bianco, e classico "UUUUHHHHHHH".

Così poi verrete a ripescarmi. Ma per ora non so dirvi dove.

ENRICO ha detto...

@ anonimo delle 17:28

se dovesse usare il criterio di demarcazione di Massimo Prati non avrei difficoltà ad indovinare quali siano le tue indubitabili talebane convinzioni di “appartenenza”

Anonimo ha detto...

BRAVO TUMMOLO!
Il Suo umorismo alleggerisce tutto quanto ammorba, in questo momento, l'atmosfera.
Il Suo fantasma dovrebbe spaventare tutti quelli che leggono male, o non leggono affatto quello che scrivono gli altri.

Manlio Tummolo ha detto...

II PS)

Per farmi meglio riconoscere, vi anticipo anche le modalità del contatto spiritico. Intanto sentirete il classico stridore di catene, ma non quelle dei prigionieri, bensì quelle tipiche dei pozzi, che servono ad abbassare il secchio tramite carrucola. Poi sentirete sulla spalla destra una mano gelida, umida e viscida (quella tipica dei pozzi, con alghe e musco che crescono sul muro circolare interno). Poi emetterò una voce lamentosa e cavernosa (tipica di quelle che provengono dai pozzi), con vocali strascicate e prolungate, con cui vi spiegherò le modalità del mio occultamento, così potrete serenamente discuterne in questo blog.

Per ora.... aaaaaaddddiiiooooo....

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof certo che chi commette un delitto è un delinquente(assassino),poi ci sono altri modi di delinquere,rubare,scippare una borsa,rapina a mano armata e molte altre cose.Io intendevo delinquente nel senso che avesse già commesso altri reati più o meno gravi,non certo un delitto.Per quello che ne sappiamo la fedina penale di Misseri era pulita,poi per il seguito saranno dei giudici a stabilirlo,noi possiamo supporlo,di certo non condannarlo.Anche Lei in un primo momento ne era convinto,poi a ritrattato avendo letto l'incidente probatorio,una autentica farsa.Perché dice che andiamo verso il naufragio? Non mi sembra corretto da parte sua,visto che ancora mancano due gradi di giudizio.E se poi venisse riconosciuto colpevole lui solo del delitto e moglie e figlia assolte o in appello o in cassazione verso quale naufragio siamo andati? Buona serata Prof,e cerchi di non metterci paura con catene o rumori vari,se no inizio ad avere gli incubi e cado dal letto,non vogliamo che muoia,anzi, lunga vita caro Prof,ok scherziamoci un po,l'umorismo allunga la vita.Un abbraccio a tutti cari amici.

Manlio Tummolo ha detto...

Veramente l'anonimo, che come tutti gli anonimi e pseudonimi, non rivela grande coraggio (l'ho ripetuto in infinite maniere e in infinite polemiche), vuol solo tirare l'acqua al suo mulino. Allora, prima di lasciarvi in attesa del processo in secondo grado (perché sono alquanto stanco di dover ribattere su cose ormai vecchie e pure superate, visto che c'è stato un processo in primo grado concluso in qualche modo, bello o brutto che sia), vedo di spiegare meglio la questione.

In Puglia e altrove siamo davanti a ripetuti casi di assassinio con occultamento in pozzi, cisterne e simili. Pare che di tutti questi (sette dopo la morte di Sarah se non faccio male i conti), l'unico in cui si abbia un presunto colpevole certo (o una presunta colpevole certa) è Michele Misseri ovvero la sua famiglia. Di nessun altro si sa nulla. Si dice poi che la criminalità organizzata nulla c'entra col delitto Scazzi. Ne devo dedurre che appunto i colpevoli o il colpevole si trovano in quella famiglia. Studiando poi la modalità dell'occultamento / soppressione, fa pensare che la mano sia la stessa. Se non è la criminalità organizzata l'operatrice in tutti questi casi, ne devo dedurre per esclusione logica che i colpevoli siano sempre e solo un Misseri singolo oppure la sua famiglia.

Qui non si tratta di "cretinismo", come vorrebbe far credere l'anonimo eroico, ma di pura unilateralità di valutazione, che è tipica di tutti coloro che non vedono il delitto Scazzi come uno fra i tanti con modalità simili, ma lo vedono come l'unico e solo di tutta la Puglia (in Basilicata abbiamo il caso analogo di Elisa Claps, in Lombardia quello di Yara). Uno crede certa la prima confessione, altri credono certe la seconda con la terza e con la quarta, altri ancora al sogno del fioraio.

Invece la cosa più evidente, ma meno studiata perchè scomoda, è quello dello strangolamento avvenuto durante un atto di violenza carnale (sesso "hard", per dirla modernamente), il che è dimostrato dalla nudità assoluta, che non avrebbe senso alcuno in un assassinio per puro scopo di vendetta (potrebbe però esserci la vendetta anche con violenza carnale, per umiliare maggiormente la vittima).

Sostenere che un semplice contadinotto, assassino bricoleur, riesca ad essere occultatore migliore di tanti altri (ad esempio, l'avvocato stalker ed assasino) è una tesi perlomeno improbabile.

Per il resto, continuate pure. Torno al mio pozzo.

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Anch'io, come Vito, Mimosa ed altri, ancora una volta mi trovo a condividere punto per punto il pensiero e le lucide argomentazioni di Giacomo (post delle 16.12). Al momento, da parte mia, nient'altro da aggiungere. Grazie, Giacomo, per la chiarissima sintesi.

ENRICO ha detto...

Non so.. ma ho l’impressione che qui ancora ci sia chi non ha afferrato che :

1 - Michele Misseri, al momento , risulta prosciolto dall’accusa di omicidio ed è stato condannato per il solo reato di soppressione di cadavere
Di conseguenza attualmente è ESTROMESSO dal processo in corso per la morte della nipote

2 - Se viceversa si è convinti che sia lui l’autore unico del crimine, bisogna attendere la conclusione dei 3 gradi di giudizio a carico delle due donne (che invece sono state condannate in primo grado all’ergastolo) pertanto è INUTILE insistere ORA, IN QUESTA FASE, sulla colpevolezza del Misseri padre, marito e zio.
Questa potrà essere dimostrata o meno SOLO in futuro - se e quando verrà inoltrata una potenziale richiesta di riapertura di un nuovo processo a carico di MM con l’imputazione di omicidio - qualora le due donne venissero assolte da questa accusa grazie alla convalida della tesi difensiva che vedrebbe nel contadino l’UNICO e SOLO responsabile del crimine

Eventualità che tuttavia difficilmente le considererebbe del tutto estranee all’azione delittuosa se dovessero essere riconfermati il luogo e gli orari del delitto come stabiliti dagli atti ufficiali già esistenti

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Sira riporto questo tuo commento in risposta a quello che avevo già detto.Massimo ti ha dato certe risposte,Mimosa ne ha date altre,ora cerchiamo di completare il quadro e vediamo ciò che è vero e ciò che può non esserlo. "Volevo solo far notare a Vito che le risposte che cercavo io, quelle che contenessero prove, non avrebbe mai potuto darmele, proprio perché non esistono.
Ma forse anche con lui non mi sono spiegata e approfitto per farlo qui. Massimo per esempio gli risponde:

"Ti confermo i 3000 euro a partecipazione televisiva (ammesse dallo stesso a telecamere abbassate ma con microfoni accesi). "

E fino qui ci siamo, dico io.

"Come ti confermo tutte le interruzioni di un'ora che hai citato e il fatto che dopo ogni interruzione il Misseri ha aggiunto un qualcuno o un qualcosa alla sua testimonianza (Sabrina e la cintura). "

E qui Massimo gli conferma le interruzioni, ma non cosa si siano detti o cosa abbiano suggerito il duo o gli inquirenti al Misseri."Scusami Sira,come faccio a sapere cosa gli hanno detto in un'ora di dialogo avuto con lui? Aveva parlato per un'ora raccontando falsità,e gli inquirenti dicono che se non diceva la verità il verbale veniva chiuso,poi interviene la criminologa e gli dice:Ora devi dirla Michele questo è il momento".Ora io ti chiedo:come mai prima non la detta la verità e dopo l'interruzione a iniziato a ricordarla?Mi fai cosi stupido da non saper interpretate quella frase?

"Nulla posso confermarti sui medicinali anche se.......................fa dubitare della mancata assunzione e credere ci sia stata." Certo che c'è stata,altrimenti il malore che ha accusato da cosa derivava da mal di pancia o da febbre a 40? in aula l'infermiere molto astutamente l'hanno sostituito con un'altro(furbi)

"Su Luigi Strada non ho le tue certezze." Ma come non hai le mie certezze caro Massimo?Non posso credere che abbia interrotto l'analisi di sua spontanea volontà,è inconcepibile una cosa del genere,qualcuno gli ha detto di chiudere la analisi perché Michele aveva confessato il delitto e la sua confessione era veritiera,se no come avrebbe potuto dire il Procuratore Sebastio che il caso era praticamente chiuso?

"Per quanto riguarda i dialoghi coi parenti, la barriera fra padre e figlia nell'incidente probatorio, il bene paterno fra legale e cliente, chi influenzava il Misseri e tutto il resto... o si crede all'uno o si crede all'altro."Perché,non è forse vero che gli hanno vietato di vedere i parenti,di mettere dei poliziotti per non far vedere la figlia in aula.Io tutto questo bene da parte del suo Avvocato non lo visto,e neanche da parte della criminologa.
E chiude il post dicendo:

"Di sicuro, come ho già scritto oggi, a tutti i carcerati e ai dipendenti della prigione il Misseri ha sempre detto di aver ucciso la nipote da solo in garage..."

Ed io dico, tante cose ha detto Misseri e a tante persone. Il problema è sapere a chi e perchè ha detto menzogne, e viceversa, a chi e perchè verità.

Comunque io non esprimo certezze, non le ho, come potrei? Esprimo impressioni, dubbi,
e quando il mio interlocutore fa confusione fra ciò che deduce e ciò che è avvenuto realmente lo faccio solo notare. Tutto qui! " Ti assicuro che non sono per niente confuso di quello che dico,anzi,ne sono certo,tu stessa hai detto di non aver nessuna stima verso il duo G e B,o rinneghi quello che hai detto? Certo che Misseri ha detto tante cose,come è certo che altri ne hanno dette molte di più di lui,e soprattutto false. Buona notte.

carla ha detto...

proprio x l'appunto Vito ,come mai hanno sostituito l'infermiere e che fine ha fatto l'altro? ....non c'è nessuno che si possa interessare chi poteva essere compreso i legali di Sabrina e Cosima?....
e che è non l' hanno potuto infinocchiarlo!.....buonanotte

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Carla il fatto è che si vuol negare anche l'evidenza di quello che è emerso in questo processo,te ne rendi conto? Per ora le cose stanno cosi,in seguito vedremo.Per ora il caro zietto non può essere condannato per il delitto,vedremo se in seguito dei giudici avranno degli "attributi", in modo da poter ribaltare i fatti per come si sono svolti, perché quelli servono,altrimenti la nostra cara giustizia continuerà a commettere errori madornali,tenendo innocenti in galera e colpevoli a spasso.Ciao cara amica,e un affettuoso saluto a Annamaria Cotrozzi. Messaggio per Giacomo,mi sai dire come debbo fare per leggere i verbali sul giornale la voce di Manduria? hanno messo dei codici che non so aprire,puoi vedere? Aspetto tue notizie ciao.Le nottambule dove so che stanotte non scrivono? comunque le saluto ugualmente.Buona notte a tutti.

Anonimo ha detto...

Il commento postato da ENRICO alle ore 0,27 di stanotte è chiaro e lineare. Non si presta a malintesi.
Voler rifare la cronistoria del caso, con l'assurda certezza di avere in tasca PROVE diverse, che in realtà non vi sono, è solo presunzione.
Unica cosa ragionevole è quella di attendere il processo di appello.
Se quelle PROVE tanto millantate esistono davvero, sia per la colpevolezza di MM, quanto per l'innocenza delle donne M, non potranno essere eluse per la seconda volta.

Anonimo ha detto...

E' da provare l'" innocenza delle donne", in particolare quella di Sabrina, è da rivedere la posizione del dio Ivano e di Alessio Pisello.
Le indagini non sono finite.
La Procura ha in mano molti elementi per tenere dentro le due donne altrimenti non avrebbe messo il Michele in libertà vigilata.
Il vostro è un vuoto chiacchiericcio.

Anonimo ha detto...

D'altra parte se nemmeno un noto "avvocato del diavolo" della stazza dell'illustre difensore di Sabrina è riuscito ad ottenere la libertà provvisoria per la propria assistita, un motivo ci sarà.

O sono tutti d'accordo ?

carla ha detto...

anonimo delle 7.47, tu dici che la procura hanno elementi tenerli dentro le misseri ....e dove sono? come mai non li espongono?!.....
loro finora hanno solo parlato del movente possibili e di ipotesi di come avvenne il delitto ,ribaltando le testimonianze senza tenendo conto i tabulati ...ah! già mentre Sabrina uccideva Sarah, teneva in mano 2 cellulari e mandava sms a Mariangela con lo smil....certo un ipotesi molto plausibile questo!....aaah! per me puoi essere libero farti prendere per i fondelli ed essere una marionetta nella mani loro ,credere senza una ragione....
se a te basta, se le persone stanno in carcere sono tutti colpevoli.....vai a dire a quelli che hanno la vita rovinata per causa dei errori giudiziari e per quelli come te hanno dato man forte per violare la vita altrui e tu dai del assassino ad altri senza un ragionevole motivo, pensi di essere da meno?......ciao

Anonimo ha detto...

@ Carla

come TI PERMETTI di scrivere quanto segue :

" "come te hanno dato man forte per violare la vita altrui e tu dai del assassino ad altri senza un ragionevole motivo, pensi di essere da meno? "

accusando a vanvera chi espone un legittimo pensiero senza aver capito un tubo di quello che leggi ?

Vacci piano con le parole, anche se sei convinta di essere protetta dallo schermo di un pc

carla ha detto...

x anonimo, e tu hai capito di quello che leggi?.....più volte ti abbiamo chiesto dacci una spiegazione di quello che dici per cui non fai altro che ripetere le stesse cose.....accusare, accusare e accusare ,perché lo dice la procura ,solo perché le donne M. stanno in galera.....
c'è tanti modi di uccidere le persone ,non solo materialmente, che ti piaccia o no......
e l'ultima affermazione che fai" vacci piano con le parole,anche se sei convinta di essere protetta dallo schermo di un pc", pensi che non valga anche per te?......nella vita non si può mai sapere a cosa si va incontro ....(male non fare , paura non avere), siamo sicuri che quello che dici lo dici con la coscienza pulita ?.....se è vero, allora cosa temi?.....

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Carla Buona Domenica,non aggiungo altro a quello che hai scritto,e già sufficiente la risposta che hai dato,vedi quanti amici hanno i procuratori! questo perché non sono mai incappati nella loro rete.Ciao cara.

Sira Fonzi ha detto...

@Massimo

Caro Massimo, se mi leggi rispondimi pure al tuo rientro.

Con la tanto tua discussa frase:

"Ora passo all'intercettazione, chiaramente l'hai presa da una parte dello schieramento e chiaramente l'hai letta per come ti è stata presentata... vabbè."

io credo che tu intendessi parlare dello schieramento colpevolista che si trova fuori dal tuo blog, mi sbaglio??

L'unico forum al quale ho dedicato del tempo per leggere i post e i documenti pubblicati sul caso Scazzi, è stata la pagina facebook chiamata "Verità e giustizia per Sarah Scazzi".

Ma dopo qualche tempo mi hanno bannato senza che ne conoscessi il motivo. Forse hanno visto la mia attiva partecipazione al tuo blog, o forse i miei commenti erano troppo neutri e non colpevolisti, come sperava fossero l'amministratore della pagina.

Non so, ma poco mi importa, non fosse per il piacere di leggere commenti di alcune persone che ritenevo equilibrate, di un certo spessore e sufficientemente libere da condizionamenti massmediali.

Comunque l'intercettazione l'ho ripresa dall'Ordinanza di custodia cautelare di Rosati del 26 Maggio a pagina 60 e l'ho postata così come trascritta.

Io credo che le frasi di MM siano di tre tipi:

1) totalmente inventate
2) vere ma arrichite da particolari falsi
3) vere in parte, ossia private di alcune verità.

L'intercettazione in questione riporta un dialogo con la moglie, alla quale dice esplicitamente di non aver violentato Sarah, infatti
alla domanda di Cosima:" Ah,è vero allora?"
MM risponde" No, non è vero che l'avevo violentata"

Sarà stato sincero del tutto? O forse no, perchè si vergognava di confessare alla moglie il villipendio?

Nessuno può dircelo, ma non possiamo nemmeno far finta che questa affermazione non ci sia stata, perchè è alla base della ricostruzione di chi vuole Misseri unico omicida, preso da raptus sessuale.

Hai ragione, Massimo, MM non fa il nome di De Criatofaro e quindi non si può affermare con certezza che l'avvocato, citato nella frase iniziale, fosse lui, ma la frase:
"...e poi quando dicono (gli inquirenti):
“perché hai detto così (che l'avevi violentata) e poi dopo non l’hai detto più?”... che me lo ha detto l’avvocato e la criminologa di non dirlo più che non è vero"

per me sta a significare che
era stato consigliato, da un avvocato non nominato, di dire che Sarah l'aveva effettivamente violentata, per essere maggiormente creduto e che qualora gli inquirenti gli avessero chiesto il motivo per cui poi successivamente lo aveva ritrattato, di sostenere che lo aveva fatto su indicazione di Galoppa e Bruzzone.

E questa può essere anche verità, ma la frase successiva dove dice a Cosima di non averla violentata, starebbe a significare che il Duo non avrebbe fatto altro che spingerlo a dire la verità e cioè che la violenza non c'era stata.

Segue stasera.......

Ciao

Inoltre la

Vanna ha detto...

Sira buona domenica!
Ho passato le ultime ore a rileggere articoli e documenti su questa tragedia e non lo avevo mai fatto, le mie conoscenze si fermavano agli incontri televisivi sul tema, mi sembrava di averne abbastanza.
Ho scoperto invece qualche novità e, tra queste, quella che tu riporti e che dentro di me ho interpretato esattamente come lo hai fatto tu.

carla ha detto...

caro Vito , tu dici che codesti "amici" del procuratore , non sono incappati nella loro reti....nella vita non si può dire "mai"....ancor peggio per chi se ne vanta del male altrui.....e questo non lo dico solo io , ne è pieno di questi raccomandazioni ,espressi da partire dal Vangelo ai vari Saggi.....ma quanto pare si rimane sordi, si preferisca dare sfogo i proprio piaceri.....
ed guarda caso ed è il brano del Vangelo che ne viene trattata oggi :- quello della porta stretta....- una buona festa anche per te e famiglia questa settimana vedrò di chiamarti.....

x anonimo "la curiosità si paga di sabato", per come scrivo non ti deve riguardare , se uno vuole capire capisce , se no si domanda.....

buona domenica a tutti amici del blog

Giacomo ha detto...

Ciao Vito.
In questo periodo non sono a casa e quindi purtroppo non ho a disposizione tutta la documentazione e non posso controllare i link alla voce di Manduria. Il mio consiglio è di scaricare la documentazione sul proprio computer appena si è in grado di farlo, perché la documentazione online va e viene e certe volte è raggiungibile e certe volte no.

Comunque appena sarò in grado, cercherò di dare una risposta alla tua richiesta.

Saluti a te e a tutti gli amici del blog.

A Carla dico di non preoccuparsi. Il suo pensiero si capisce benissimo, come si capisce benissimo che lei non è mai aggressiva, ma semplicemente afferma con decisione le proprie idee.

Ringrazio Annamaria per l'apprezzamento di quello che scrivo. Il suo apprezzamento lo ricambio e condivido il suo pensiero, come condivido quello di tutti gli amici, che si sono accostati a questa vicenda con l'animo sgombro da pregiudizi ed hanno colto tutte le contraddizioni dell'accusa e soprattutto hanno condannato l'atteggiamento di preventiva condanna verso le imputate ed il gratuito ed incivile linciaggio a cui sono state sottoposte in questi anni.

Buon pomeriggio a tutti!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Anonimo 7:47 dice:

E' da provare l'" innocenza delle donne", in particolare quella di Sabrina

La regola nel nostro processo penale è che E' L'ACCUSA CHE DEVE PROVARE LA COLPEVOLEZZA DELL'IMPUTATO

In ogni caso le prove dell'innocenza di Sabrina ci sono tutte ed evidenti:
1) TABULATI
2) TESTIMONIANZE DELLA PRIMA ORA
3) CONFESSIONE DI MISSERI DEL 6 OTTOBRE 2010.

L'accusa finora si è limitata ad asserire,SENZA PROVARE NIENTE, che i tabulati, le testimonianze della prima ora e la confessione di Misseri del 6 ottobre sono falsi.
Troppo comodo e troppo irrituale. L'iter processuale futuro metterà a posto molte cose.

Giacomo

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie carissimo amico Giacomo,appena puoi fammi sapere qualcosa,buone vacanze.

Anonimo ha detto...

Giacomo dice lapidarmente:
"La regola nel nostro processo penale è che E' L'ACCUSA CHE DEVE PROVARE LA COLPEVOLEZZA DELL'IMPUTATO", in risposta all'anonimo delle 7:47 che dice:
E' da provare l'" innocenza delle donne", in particolare quella di Sabrina"
Ebbene, caro Giacomino, Gli inquirenti prima, ed una CORTE DASSISE dopo, L'HANNO PROVATA LA COLPEVOLEZZA, condannando le imputate alla pena massima.
Quindi, come dice l'anonimo citato: ora è la controparte a dover PROVARE L'INNOCENZA DELLE CONDANNATE, nel prossimo giudizio d'appello.
E' evidente che pensi, con palese presunzione, di essere sempre nel giusto, mentre il resto del mondo è formato da sadici e malpensanti.

Anonimo ha detto...

p.s. err.corr. Primo rigo leggasi: "in modo lapidario" nn.

Mimosa ha detto...

Ah, una cosa vera l'ha detta l’Anonimo/a delle 17:17 : “ora è la controparte a dover PROVARE L'INNOCENZA DELLE CONDANNATE.
Ebbene, in primo grado è andata male nonostante tutti gli sforzi in aula dell’avv. Marseglia per smontare in forma ‘tecnica’ il castello accusatorio, le giudichesse hanno accettato in pieno la posizione dei PM, i quali si erano limitati ”ad asserire, SENZA PROVARE NIENTE, che i tabulati, le testimonianze della prima ora e la confessione di Misseri del 6 ottobre sono falsi” (come detto da Giacomo),
allora, ricominciamo d’accapo e lasciamo da parte l’equaglianza zio Michele=assassino della nipote e la confessione del 6 ottobre nonché le ultimissime.
Ignoriamo le intercettazioni, che offrono solo facili o arzigogolate interpretazioni.
Lasciamo da parte qualunque ricerca di responsabili sozzoni e/o abituali occultatori pugliesi di cadaveri nei pozzi (che poi non nessuno ancora mi ha detto quante ragazzine ne sono state vittime negli ultimi anni).
Restiamo sui punti 1) e 2) di Giacomo.

Considerato che la maggior parte degli educati commentatori qui credono all’innocenza di Sabrina e Cosima, mettiamoci nei panni del collegio di Difesa delle due donne, riprendiamo ogni sfumatura del comportamento di figlia e madre, come se Michele Misseri non esistesse.
Che ne verrebbe fuori?


Oppure facciamo un’altra cosa, come abbiamo fatto per Melania Rea: proviamo a delineare la personalità e la vita di Sarah. La criminologia non deve mai trascurare tutti i trascorsi della vittima, quasi sempre l’omicida si nasconde nel suo passato lontano o recente.
Chi se la sente?

Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Mimosa i tabulati ci dicono che Mariangela manda il primo sms a Sabrina alle 14.23 facendo intendere che si andava al mare,dopo seguono gli altri messaggi,fino allo squillo di Sarah alle 14.28. Alle 14.31 Sabrina riceve un messaggio,alle 14.35 gli risponde,14.39 c'è l'arrivo di Mariangela e la sorellina a casa di Sabrina,14.42,c'è la chiamata di Sabrina a Sarah,il cellulare squilla ma non risponde nessuno,dopo qualche minuto richiama e il cellulare era spento o non raggiungibile,questi sono i tabulati di quel'ora. Passiamo alle testimonianze. A casa Scazzi hanno dichiarato che Sarah è uscita verso le 14.30 dopo il messaggio di Sabrina,durante il tragitto c'è il signor La stella che dice di aver notato una figura passargli accanto con passo svelto,poi i fidanzati che dichiarano di averla vista alle 14.30 avendo guardato l'orologio,poi non la vista nessuno.E arrivata non è arrivata a casa di Sabrina? Diverse circostanze fanno presumere che sia arrivata,in primis la macchina che Misseri sposta e che Mariangela nota,poi la sua scomparsa verso le 15.00,e il suo ritorno verso le 16.15 ad Avetrana,e che poi va dietro casa per raccogliere fagiolini insieme al cognato,che l'aspettava almeno un'ora e passa prima,tanto è vero che aveva quasi finito di raccoglierli.Inspiegabile è la telefonata al fratello delle 15.09 piu o meno,e il suo allontanamento dalla scena della sparizione verso le 15.00,se qualcuno mi trova dei validi motivi su questi fatti gli dico bravo.Poi c'è il ritrovamento del cellulare dopo 35 giorni fatto molto strano,perchè non si è mai visto che un assassino chiami i carabinieri dicendo di aver trovato gli oggetti della sua vittima,due sono le ipotesi,o gli ha dato di volta il cervello oppure vuol far capire di essere l'assassino,altre spiegazioni non ne trovo.A voi per altri fatti che forse mi sono sfuggiti. Cara Mimosa,come vedi la confessione non mi è servita,può essere vera come può essere falsa,mi basta quello che ho scritto per ora, in seguito vedremo altri dettagli.Ciao e Buonanotte carissima nottambula.

magica ha detto...

ciao vituccio
secondo me misseri non è stao in grado di sostenere il rimorso nonostante non l'avesse uccisa con odio . '. d'aver ucciso la nipote . aveva la faccia terrorizzata quando lo si vide in tv le prime volte : occhi spalancati .. sospettabile ..
ha giocato la sua ultima carta facendo trovere il cell.. per depistare un'altra volta . credendo di fare fessi i carabinieri - il resto lo sappiamo ciao vituccio

Mimosa ha detto...

Caro Vito, grazie, concordo con al prima parte del tuo scritto (i tabulati e gli orari degli avvistamenti sono chiarissimi),
ma avevo chiesto di lasciare fuori dalla scena Michele (MAGICA, hai presente?),
dobbiamo seguire i passi di Sabrina e dei suoi amici, e di Cosima e di Concetta, per dimostrare l’innocenza delle due donne.
Lo so che al riguardo tutto è stato detto, ma solo questa per il momento è la pista da ri-battere.

Certo qualcuno tornerà a discutere se Sabrina era in veranda o al cancello quando è arrivata Mariangela, ossia ritornerà a tirar fuori quisquiglie intorno ai minuti secondi, come quelli passati al gabinetto digitando sms, … o insisterà che si può strozzare una cuginetta/sorellina maneggiando due telefoni contemporaneamente …

Beh, che dire, io spererei che un po’ di sana autocritica sui propri pregiudizi qualcuno la possa fare, ripercorrendo quella tabella oraria, e che altri ricevano un input in più per dipanare i propri dubbi …

magica ha detto...

per la posizione di sabrina in strada o in giardino ..
puo' essere benissimo che sabrina fosse uscita dal cancello quando senti' arrivare la macchina di mariangela , perchè sabrina avrebbe dovuto trincerarsi dietro al cancello? sara' uscita in strada .
la mariangela puo averla vista in strada mentre sabrina si ricorda il momento dell'arrivo e usci'
durante il processo sabrina disse che dall'interno del cancello si vede un pezzo di strada . vide la macchina e usci' fuori ..
questo particolare ha funzionato come colpa per sabrina . non ne ha fatta una di giusta . perfino in bagno hanno avuto da ridire

Mimosa ha detto...

OK Magica,
intanto registriamo questo tuo commento, che è anche la mia opinione.

Quattro passi in più (sopra o sotto i gradini) non possono essere assunti come “prova” di niente: sono solo personali punti di osservazione.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Al suo arrivo aveva dichiarato Mariangela che Sabrina era tranquilla,poi vanno da Concetta e il marito dice a Sabrina: ore 14.45 ,ma se e andata poco fa a casa tua,poco fa non significa un'ora prima,ma pochi minuti prima se non erro. Poi allarmata della sparizione Concetta e il marito vanno dai carabinieri per la prima denuncia formale,verso le 17.00 fanno ritorno e denunciano la scomparsa,e danno tutte le descrizioni riguardo a Sarah,compreso l'abbigliamento e l'ora di uscita da casa.Contemporaneamente Sabrina invia messaggi e chiamate agli amici piu stretti e iniziano le ricerche nei luoghi vicino al mare.Buona notte a tutti

Mimosa ha detto...

Buonanotte caro Vito
e a tutti
qui c'è un temporale in corso con tuoni e fulmini, devo chiudere il pc

speriamo di riparlarne domani

carla ha detto...

buonanotte ragazzi , ho voluto andare indietro nel tempo alla ricerca di notizie che si è fatto nel mese di agosto e settembre 2010...vedo che è rimasto poco niente sul web , se nonché cose riportate, ma c'è un punto che ho letto che mi ha fatto ricordare , la famosa intervista ,fatta a Michele ,dopo ritrovamento del cellulare, quando lui diceva:- ....me la sento sarò io quello che troverò Sarah....- poi naturalmente a 6 ottobre 2010 confessò delitto....
ora in questo mi fa pensare che qualcosa lui sapesse già , che ne sia lui il responsabile o che avesse visto qualcosa cioè testimone di un fatto come alcuni sostiene è da vedere....
non nego tutto fa pensare che sia stato lui compreso a questo elemento , però c'è sempre un però che la vita mi ha insegnato di non fermarmi all' apparenza.....
ma escludo categoricamente coinvolgimento delle donne misseri, non me la so spiegare bene il perché ,può essere che mi fugga qualcosa ,
1- sarà sicuramente per la tesi che la procura ha messo in piedi ,come più volte feci cenno e appena fatto presente qui sopra la Mimosa....
2- che finora non è saltato fuori dei elementi contro le donne misseri ed ho notato in tutte le interviste rilasciate da Sabrina, sia prima della confessione del padre e dopo , dice sempre la stessa cosa come orari delle telefonate ed uscite di casa....c'è perfino intervista fatta a settembre da chi l'ha visto che c'era Sabrina assieme Pisello che discutevano i orari che poteva essere ....dopo aver percorso le possibile strade che poteva aver fatto Sarah ,Pisello invitò Sabrina di rivolgersi subito ai carabinieri e così loro fecero.....
ora mi domando ed è giusta osservazione che fece Vito uno che è colpevole temporeggia, infatti dove ne avrebbero avuto il tempo studiare a tavolino per inscenare tutto?....
e come dice papa Francesco:- è più facile puntare il dito , che riflettere....- ed io aggiungo che chi punta il dito , sono dell'idea che abbia qualcosa di suo da nascondere.....
onde evitare il fraintendimento un è essere liberi di credere o no, se uno ti confessa il delitto , ma non è mai partire a ruota libera di colpevolizzare una persona usandolo come carpio espiatorio ....
le chiacchere di paese sui amori e invidie si sono sempre sentito parlarne, non vi dico pure qui succede...non per questo è necessariamente è un motivo di omicidio , dopotutto va comunque dimostrato che questo ne sia la causa per cui finora non è stato fatto.....buonanotte miei cari amici, Giacomo, Matteo, Magica, Mimosa e quell'anonimo delle 23.04 e delle 23.45 grazie per l'appoggio....

e un caro saluto a Vito come mi piacerebbe fare 2 chiacchere privatamente per dimostrarle che sono vera , ma che cerco di usare un pizzico di prudenza per problemi personali, in modo che tu ne sia testimone ,poi dopotutto avere un amico in più non mi farebbe male....in fiducia Carla

Anonimo ha detto...

Intercettazione: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6848bdbc-395f-4421-99a3-29db4def9272.html
"la mariangela puo averla vista in strada mentre sabrina si ricorda il momento dell'arrivo e usci'" , si con il piffero.

Anonimo ha detto...

A proposito, qualcuno aveva descritto come era vestita Sarah perchè gli era stato riferito da Sabrina, però ammetto che non so come andò a finire.

Anonimo ha detto...

Mimosa:
post 25 agosto 2013 22:51:00
" Lasciamo da parte qualunque ricerca di responsabili sozzoni e/o abituali occultatori pugliesi di cadaveri nei pozzi (che poi non nessuno ancora mi ha detto quante ragazzine ne sono state vittime negli ultimi anni)."
Perché mai un " non nessuno " dovrebbe dirti quante sono le ragazzine vittime in questi anni?
Ricordi spesso che hai molti appunti...
AGGIORNALI, FALLI TU I CONTI,non dipendere dai dati altrui, i tuoi sono di sicuro più completi.

Anonimo ha detto...

Oggi ricorre il terzo anniversario dell'ASSURDA e INGIUSTA morte di SARAH SCAZZI. Dopo aver perso la VITA, auguriamoci che non perda anche il DIRITTO di avere una VERA e COMPLETA GIUSTIZIA.
Un pensiero per lei.....
R

Manlio Tummolo ha detto...

Anche il mostro di Firenze non compiva i propri crimini ogni giorno oppure ogni settimana, ma secondo certi suoi ritmi interiori. Così ancor prima i mostri del Circeo. Non è poi detto, visti i mezzi di trasporto moderni, che i delitti debbano avvenire sempre nello stesso luogo. Di adolescenti e preadolescenti, tra il 1993 e i giorni nostri risultano uccise : Elisa Claps (Potenza), Sarah Scazzi (Avetrana), Yara Gambirasio (Bergamo). Non è poi detto che i "sozzoni" si sfoghino sempre e solo con ragazzine, le quali, per la loro stessa età, sono controllate da persone adulte, il che non avviene con maggiorenni.
Si potrebbero mettere nel conto anche donne giovani e piacevoli, e qui, cara Mimosa, il conto potrebbe essere lungo, molto lungo. Ciò che dovrebbe essere significativo è la modalità di occultamento, non necessariamente la stessa, ma tale da risultare sempre efficace al fine della difficoltà di ritrovamento. Anche qui il conto potrebbe essere lungo, molto lungo.

Infine, saggezza imporrebbe a tutti, non di vangare e rivangare le stesse storie, ma di attendere queste motivazioni (almeno), perché è sulle motivazioni che gli avvocati principi del foro ripartiranno per la confutazione nel ricorso, e quindi la ripresa del dibattimento, sul merito e sulle procedure, in appello.

Di Sarah Scazzi e delle sue adolescenziali ambizioni, le sue simpatie, i suoi interessi, mi pare che si sia detto abbastanza. La verità è che nessuno di questi porta necessariamente alla sua morte, per il semplicissimo fatto che le sue frequentazioni prevalenti erano con la cugina e gruppo di amici, non certo con orge sataniche o simili.

Del resto, se fosse vera la storiella di Michele sozzone-assassino-occultatore, che senso avrebbe cercare in Sarah aspetti che ne spieghino la morte ?

Anonimo ha detto...

Un appello a tutti i commentatori del blog che davvero vogliono fare una disamina del caso mettendo per un po’ in stand-by i loro convincimenti. Per far questo bisogna però lasciare tra parentesi le narrazioni di Michele. Lo so, resta poco o niente. Però c’è un indizio che tutti hanno trascurato, qualcosa che davvero è un elemento importante, forse determinante, probabilmente un errore fatto da chi ha occultato il cadavere. Si tratta di quelle due collanine che sono state rinvenute da chi era stato incaricato di ripulire il pozzo dopo il ritrovamento. Invito tutti i commentatori che vogliono contribuire a cercare la verità sulla morte di Sarah, qualunque essa sia, a cercare notizie e riscontri su quei due monili, per rispondere a una serie di quesiti:
- Appartenevano a Sarah?
- Se sì, li aveva con sé quando è uscita da casa?
- La famiglia li ha riconosciuti ?
- Hanno qualche relazione con chi ha occultato il corpo?
- Costituiscono un errore per l’occultatore che forse credeva che il corpo non sarebbe mai più stato ritrovato?
- Hanno una relazione simbolica o affettiva con l’occultatore?
- Possono conservare qualche traccia utile alle indagini?
- Sono coevi all’occultamento?
- I due monili sono ancora in mano agli investigatori?
- Se ne è parlato in modo approfondito nel processo?
E’ ovvio che il tipo di risposta a ciascuna di queste domande ne produce altre ad effetto cascata e molto probabilmente apre scenari prima inimmaginabili. Quei due monili rappresentano davvero l’unica traccia utile e l’unico elemento oggettivo che può orientare le indagini eventualmente in altre direzioni. Pertanto invito i commentatori di buona volontà a portare nel blog tutte le informazioni a riguardo e a produrre inferenze senza pregiudiziali di innocenza o di colpevolezza, in un’ottica provvisoriamente neutrale.
Gilberto

Giacomo ha detto...

Per l'amico Gilberto.
Dei monili di Sarah se n'è parlato al processo. La madre ne era a conoscenza.
Nessuno ha attribuito a quei monili particolari significati.
Penso che Massimo ti saprà dire di più al suo ritorno per le vacanze.

Il mio pensiero sulla vicenda, lo conosci. Anche mettendo tra parentesi quelle che definisci "narrazioni" di Misseri, secondo me l'analisi dei tabulati, messaggio per messaggio, ci dice molto sulla vicenda, come ci dicono molto le prime testimonianze, per stabilire cronologia degli eventi e collocazione spazio-temporale dei personaggi nei momenti topici degli accadimenti.
Secondo me, mentre l'innocenza delle due imputate risulta chiara da tabulati e prime testimonianze, non altrettanto da queste risulta chiara l'estraneità di Misseri.
Approfitto per complimentarmi con te per i tuoi articoli e l'ampia cultura che da essi traspare.
A proposito del tuo ultimo articolo, sono dell'opinione che il caso di Avetrana sia un caso di FEMMINICIDIO.

Tanti saluti a te ed agli amici del blog.

Giacomo

PINO ha detto...

@ Caro GILBERTO,
avevo deciso ogni mio eventuale intervento a dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza ma, questo tuo invito, e suo relativo quesito, mi è di sprono a non mantenere la promessa fatta a me stesso.
Quindi, eccomi quì ad esporre il mio modesto parere, in relazione alla tua domanda n°7, nell'ordine scritto.
Il soppressore del corpo senza vita della giovanissima Sarah (secondo la mia teorica ricostruzione della dinamica omicidiaria, già resa nota su questo blog) distrusse sistematicamente, e con molta accortezza, bruciandoli, tutto quanto la ragazza aveva con se: leggero abbigliamento, infradito da mare, e lo zainetto, con tutto il suo contenuto, trattenendo solo il suo cellulre, il cui scopo l'ho rivelato nella ricostruzione suddetta.
Ma perchè tanto scupolo nell'eseguire il macabro rito?
Risposta: PER DISTRUGGERE OGNI EVENTUALE TRACCIA BIOLOGICA E TATTILI, che potevano condurre all'assassino.
Ha sbagliato, e continua a farlo, chi ha sempre sottovalutato la furbizia, perchè di questa si tratta, del becchino incaricato.
E se la farina non era tutta del suo sacco, opportune aggiunte potrebbero essere state fatte dal "circondario".
Il punto cruciale da te proposto, consiste proprio in una severa verifica dell'esistenza di quei monili appartenuti alla ragazza, e se si, dove sarebbero stati riposti, se siano stati sottoposti agli opportuni esami chimici, e se abbiano rivelato segni particolari.
Se questi oggetti esistono realmente, IL BECCHINO AVREBBE COMMESSO UN GRAVE SBAGLIO, nella sua strategia.
Una ricerca accurata, ed il ritrovamento, di questi presunti monili personali, sarebbe decisivo per determinare un più verosimile profilo di tutta la faccenda.
Pino

PINO ha detto...

p.s.Secondo i dati ufficiali, Sarah sarebbe stata uccisa fra le 14,18 e le 14,23, cinque lunghi minuti di agonia.
Sarah uscì da casa sua alle ore 14 circa, secondo testimonianze dati formali stabiliti dalle autoità inquirenti.. Quindi, non in armonia con quelli riportati ufficiosamente.
Pino

Sira Fonzi ha detto...


@Vanna

Ciao Vanna, nel tuo post dici:
"Ho scoperto invece qualche novità e, tra queste, quella che tu riporti e che dentro di me ho interpretato esattamente come lo hai fatto tu. "
Mi piacerebbe conoscere quali sono le altre novità, ma soprattutto che chiave di lettura hai usato.

Buona giornata
Sira

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@Vito

Ciao Vito, nel tuo post dici:

."Scusami Sira,come faccio a sapere cosa gli hanno detto in un'ora di dialogo avuto con lui? Aveva parlato per un'ora raccontando falsità,e gli inquirenti dicono che se non diceva la verità il verbale veniva chiuso,poi interviene la criminologa e gli dice:Ora devi dirla Michele questo è il momento".Ora io ti chiedo:come mai prima non la detta la verità e dopo l'interruzione a iniziato a ricordarla?Mi fai cosi stupido da non saper interpretate quella frase?"

Come puoi parlare di stupidità Vito -tra l'altro lungi da me l'averti pensato un uomo stupido- quando si tratta esclusivamente, come fai ben notare tu, di interpretazione?

Ciò che ha indotto MM ad aggiungere particolari, soggetti ed a cambiare versione, secondo me è stata l'insistenza dei presenti, esercitata sicuramente in modo più marcato durante la pausa, ma credo anche che tale pressione sia stata fatta per cercare di arrivare alla verità, visto che le dichiarazioni di MM continuavano ad essere confuse e lacunose.

Quindi la differenza dei nostri punti di vista, è che tu credi che MM sia stato "imboccato" con tanto di nomi ed oggetti da inserire, io credo invece, che sia stato oggetto di pressioni effettuate nella speranza di arrivare alla verità, ma che quello che poi ha affermato sia tutta farina del suo sacco.

Ne sono scaturite dichiarazioni che contengono parti di verità, cose inventate e verità distorte, che andrebbero analizzate e confrontate con gli elementi in nostro possesso (intercettazioni, dichiarazioni, prese esclusivamente da atti processuali)

Quindi potremmo parlare in eterno, caro Vito, di questo frangente, ma se tu rimani fermo nelle tue impressioni, che vedono il Duo e gli inquirenti, suggeritori di dichiarazioni, non potremo mai incontrarci.

Spero di essere riuscita a spiegare il mio punto di vista, che sono certa rispetterai come io faccio con il tuo.

Ciao Sira

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno a tutti cari amici.Ho fatto alcune ricerche in vecchi articoli di Massimo,ebbene la collanina è depositata presso il tribunale di Taranto,era stata trovata nel pozzo e la procura ha depositato tutto quello che è stato trovato ed appartenente a Sarah.Il resto l'ha fatto ritrovare Misseri,cellulare,batteria, chiavi di casa e luogo dove ha bruciato i vestiti.Michele Misseri non ha fatto ritrovare solo il corpo della nipote,ma tutto ciò che le apparteneva.La ricostruzione fatta dalla Procura sull'ipotetico orario di uscita da casa di Sarah è falsa,e vi spiego il perché: Il 9 dicembre non è il signor Petarra, che di sua spontanea volontà va dai carabinieri perché si è ricordato della moglie che doveva andare al lavoro è doveva essere puntuale,ma tutta una ricostruzione basandosi su quello che lui stava svolgendo quel giorno e sul lavoro che faceva la moglie,ovvero un'ora di pulizie in un negozio(chiuso) quel giorno,e che normalmente il lavoro si faceva di sabato.Quindi non è lui a ricordarsi cosa aveva fatto la moglie quel giorno,ma è il magistrato che gli fa modificare la giornata lavorativa(giovedi) e l'ipotetico orario di uscita intorno alle 13.50 più o meno.Però,il 21 settembre aveva dichiarato di aver visto Sarah alle 12.45.Ora ditemi quanto può essere attendibile un personaggio del genere,quando lui stesso dichiara di non aver guardato l'orologio? buna giornata a tutti,da oggi è iniziato il lavoro in ufficio,quindi vacanze finite,si ritorna a faticare. PS,oggi sono tre anni che Sarah è stata assassinata,speriamo che da lassù mentre ci guarda abbia perdonato chi è stato.

Anonimo ha detto...

No Pino
C'è un equivoco, i monili sono stati trovati e sono agli atti, si tratta di una collana con ciondolo e un'altra collana credo d'argento. Il problema è che non se ne sa più niente. Ritengo il ritrovamento di detti oggetti molto interessante e importante. Spiace che nessuno possa avere altre informazioni a riguardo per rispondere ai quesiti che ho posto precedentemente.
Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao Sira,mi fa piacere che hai risposto,certo che rispetto il tuo punto di vista.Io ti ho riportato quella frase,ma ti assicuro che durante l'interrogatorio c'è ne sono tante altre da far dubitare sull'attendibilità e la paternità delle sue dichiarazioni,dammi il tempo di cercarle e li elenco.Tanto per curiosità, lo hai letto tutto quel verbale del 5 novembre? Buona giornata,ed è sempre con piacere avere un dialogo con te,e quando vuoi sapere qualcosa basta che tu lo chieda,un dubbio o altre cose,ciao.

Chiara ha detto...

Gilberto

in effetti il particolare può essere significativo.
ciò che ricordo io è che si è parlato praticamente solo della collanina col ciondolo a forma di scoiattolo. La madre, se ben ricordo, negò che appartenesse alla figlia, di sicuro disse, concordemente con la badante, che quel giorno Sarah indossava solo il braccialetto di cotone ritrovato al polso. Curioso: se su Concetta, la sua memoria e la sua attenzione alla figlia non necessitano ulteriori commenti, la Pantir pareva un asso della memoria visiva. Recenti fotografie di Sarah dimostrarono che il ciondolo era suo mentre nulla più si è saputo sull'altra catenina; nemmeno se ne reperiscono le fotografie. Curioso.

La collanina dello scoiattolo aveva un legaccio in cuoio e non è stato possibile stabilire se esso, rinvenuto lacero, si fosse spezzato al momento del delitto o se fosse stato l'effetto della macerazione in acqua. La stessa incertezza immagino non possa applicarsi alla collanina d'argento (e al braccialetto di cotone?) poichè non credo che il metallo si consumi al punto di spezzarsi con una permanenza in acqua di soli 40 giorni; ma nemmeno so se sia stata rinvenuta spezzata o meno nè se anch'essa sia stata attribuita con certezza a Sarah come l'altra. Se qualcuno sa queste cose, per favore ce lo riferisca.

In questo caso avrebbe potuto spezzarsi già nell'atto dello strangolamento o successivamente in quello dell'occultamento e rimanere impigliata nella chioma, non visibile all'omicida; più difficile ipotizzarlo non per uno ma per due monili, di cui uno con cordino nero; errore dell'assassino/occultatore? può darsi, ma certo era più facile trovare impronte su un ciondolo a superficie liscia e o tracce biologiche sui legacci al collo coi quali lo strangolatore era senz'altro venuto in contatto. Quindi fa davvero strano che uno si premuri di disfarsi dei tessuti e non di queste cose, doveva proprio essere "in oca" e questo contrasta però con la lucidità di tutto il resto dell'operazione.

Quindi mi vedrei propensa a ritenere che non fosse prioritaria preoccupazione dell'omicida disfarsi di tracce ad esso riconducibili e questo sarebbe ipotizzabile solo se non esistesse un collegamento diretto ed evidente tra lui e la vittima; rimarrebbe allora da interrogarsi sui motivi che l'indussero a disfarsi di abiti e zaino e financo se questo sia realmente avvenuto...

p.s. in tema di collane e ciondoli ricordo che nulla più si è saputo di quella con ciondolo a forma di teschio acquistata con la cugina al mercato di S.Pancrazio e vista dalla madre; parrebbe che non sia stata ritrovata, ma teniamoci pure nell'incerto.

Anonimo ha detto...

Cara Chiara
Sì, quello che dici è vero. I quesiti che mi sono posto credo siano importanti. Ancora una volta rimango perplesso non solo per la mancanza di una indagine adeguata, ma anche per il fatto che la difesa non abbia fatto oggetto di disamina uno dei pochi indizi veramente di rilievo (con implicazioni impensabili a seconda delle risposte). Sembra che molti siano più interessati a ribadire i propri convincimenti che a mettere in campo quei falsificatori che sono il vero motore di un'indagine.
Gilberto

PINO ha detto...

@ GILBERTO
Non credo di aver equivocato, perchè se i monili ci sono, (io non ne ero informato), e SONO QUELLI appartenuti a Sarah, è evidente che il soppressore del corpo, scrupoloso nel distruggere ogni altro oggetto, abbia commesso un errore a lasciarne in giro altri, che potrebbero ANCORA contenere tracce indicative.
Quindi, la domanda è: si sa nulla di eventuali esami scientifici eseguiti sugli oggetti in parola? (ammesso che il loro deterioramento non fosse stato completo)
Sono stati divulgati gli esiti?
Oppure si è ritenuto più utile, da parte di tutto lo schieramento giudiziario porre in un tiretto
quei pochi, modesti reperti, a perenne ricordo di una giovane vita stroncata barbaramente?
Pino

Anonimo ha detto...

Il problema Pino è che sembra che quei monili Sarah non li avesse proprio con sé quel giorno(per quanto se ne può sapere e per quanto è stato detto). Nel caso la domanda sarebbe: Chi li aveva? Chi li ha buttati nel pozzo? Uso il condizionale perché di quel ritrovamento non se ne è più parlato per quanto ne sappia. Inoltre Michele non ha mai neppure accennato a quelle collane.
Gilberto

Chiara ha detto...

Pino

ecco le notizie che ho reperito in merito:
- la collana con lo scoiattolo è stata attribuita a sarah pechè compare in diverse foto, la famiglia pare non la conoscesse (...);
- sono pubblicate in rete le foto di tale collana al momento del ritrovamento e dopo ripulita: il cordone è deteriorato ma il ciondolo è perfettamente integro;
- dell'altra collana non si sa NULLA: nessuno ha affermato essere di Sarah e non vi sono in rete fotografie del reperto, nemmeno una;
- sul fatto che indossasse almeno la prima collanina (ciondolo) quel pomeriggio non c'è certezza, anzi i familiari si dicono certi del contrario;
- gli articoli di stampa riferiscono di avere appreso dell'esistenza delle collanine solo quando vennero proiettate in aula le foto del ritrovamento (...);
- riferiscono che non vi sarebbe in atti alcun accertamento scientifico riconducibile a questi monili;
- riferiscono che il monile con lo scoiattolo ritrovato dai dipendenti della ditta incaricata di scandagliare il fondo del pozzo venne ripulito prima di consegnarlo alla procura (procedura regolare? il ciondolo è stato strofinato per essere ripulito? perchè le impronte delle creste papillari sopravvivono al contatto con l'acqua essendo formate da lipidi, ma lo strofinamento cancella tutto)

Anonimo ha detto...

A mio giudizio quelle collane confermano ancora una volta l'estraneità di tutta la famiglia Misseri al delitto, compreso l'occultamento del cadavere attribuito a Michele. Mi aspetterei che gli amici del Blog per un po' cessassero di parlare delle narrazioni di Michele per occuparsi di queste collane, sempre che l'interesse non sia solo quello di riaffermare i soliti punti di vista.
Gilberto
P.S.
Se Sarah non aveva con sé le collane e se la famiglia non ne conosceva l'esistenza, allora si aprono altri scenari, considerando che risultano delle foto che la ritraggono che indossa la collana con lo scoiattolo.

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Gilberto,
aderisco volentieri alla tua iniziativa e ti posto una dichiarazione della Bruzzone
sull'argomento:

"Altro mistero legato alla permanenza di Sarah a San Pancrazio èl’a cquisto da parte di entrambe le cuginette di una catenina con un ciondolo raffigurante un teschio. A riferirlo è proprio la madre di
Sarah che, quando vede il ciondolo la sera del 25 agosto, redarguisce la ragazzina nel modo seguente: « Ma che gusti che hai, sempre le solite schifezze ».
Questo ciondolo, a differenza dell’altro che Sarah aveva al collo
raffigurante uno scoiattolo, non è mai stato ritrovato né in casa Scazzi, né in fondo al pozzo di contrada Mosca, né tra i resti del rogo appiccato da Misseri per bruciare i vestiti e gli effetti personali di Sarah dopo averne gettato il corpo nel pozzo–cisterna.

È andato perduto nella
(presumibile) colluttazione che ha preceduto il delitto? O è stato smarrito durante le operazioni di occultamento (prima) e di soppressione (poi) del cadavere della piccolina?"

Inoltre ho trovato un articolo dove c'è la foto della collanina ritrovata, con il laccio spezzato ed in parte assottogliato.

Sotto ci sono i post dei lettori, ed uno di loro si domanda:
"Può quel laccio spezzato essere compatibile con i segni sul collo?"

http://www.lavocedimanduria.it/wp/lultimo-giallo-su-sarah-le-due-collane-trovate-nel-pozzo.html

Buona cena a tutti!!

Sira

magica ha detto...

x mimosa
gli interventi che ci eravamo promesse ieri sera era di vagliare i punti 1 e 2 sul post di giacomo. .
allora gli accadiamenti della prima ora .
appena dopo la sparizione di sarah..gli avvenimenti portano a domandarci sull'allontanamento di misseri da casa.
.. tutti erano in suspanse per la mancanza di sarah , come mai il caro e tenero angioletto zi miche' . non si preoccupo' per la mancanza di sarh ? niente .. lui continuo' come se non fosse successo nulla , anzi avviso' ' la moglie , affinchè non si chiedesse della sua mancanza con la frase .: sono scappati.i C. percio' ecco spiegata la sua mancanza . percio' tranquilla cosima . .
alla fine raggiunase il fratello alla raccolta degli ortaggi ( in ritardo) pero' anche il fratello era stato avvisato che erano scappati .
dove poteve essere andato..misseri in quell'ora . qualcuno saprebbe rispondere .

magica ha detto...

x gilberto
mi sono soffermata con curiosta' nella tua affermazione .

A mio giudizio quelle collane confermano ancora una volta l'estraneità di tutta la famiglia Misseri al delitto, compreso l'occultamento del cadavere attribuito a Michele. .
gilberto , ben vengano le tue intuizioni . ma le collanine che ruolo avrebbero? tutto porta a ragionare sulle possibili verita'

Vanna ha detto...

Ciao Sira!
Questa è la frase che condivido con te:
"Hai ragione, Massimo, MM non fa il nome di De Criatofaro e quindi non si può affermare con certezza che l'avvocato, citato nella frase iniziale, fosse lui, ma la frase:
"...e poi quando dicono (gli inquirenti):
“perché hai detto così (che l'avevi violentata) e poi dopo non l’hai detto più?”... che me lo ha detto l’avvocato e la criminologa di non dirlo più che non è vero"

per me sta a significare che
era stato consigliato, da un avvocato non nominato, di dire che Sarah l'aveva effettivamente violentata, per essere maggiormente creduto e che qualora gli inquirenti gli avessero chiesto il motivo per cui poi successivamente lo aveva ritrattato, di sostenere che lo aveva fatto su indicazione di Galoppa e Bruzzone.

E questa può essere anche verità, ma la frase successiva dove dice a Cosima di non averla violentata, starebbe a significare che il Duo non avrebbe fatto altro che spingerlo a dire la verità e cioè che la violenza non c'era stata."

Ti rispondo:
Le "novità", si fa per dire, che ho trovato le sto mettendo su in un bell'elenco, la chiave di lettura è quasi la stessa che ho già usato.
Salutoni.


Anonimo ha detto...

@ magica
Se Sarah quando è uscita da casa non aveva le collanine allora vuol dire che qualcun altro ce le ha messe nel pozzo, non certo Michele, qualcuno che ha a che fare con l'occultamento del cadavere dal momento che quelle collanine non si trovavano già nel pozzo ma vi sono state messe contestualmente col cadavere. Elementare Watson.
Gilberto

Vanna ha detto...

Sira e Gilberto ho letto or ora gli ultimi post sulle collanine e i relativi ciondoli che ho trovato importanti perché aggiungono qualcosa di nuovo.
Il significato dei teschi al collo è inquietante e che lo condividessero insieme vuol dire complicità a condividere il noir.
Tutto è buono per capire di più, mai scartare e minimizzare specialmente davanti a casi di minorenni.
Ciao.

magica ha detto...

x gilberto .
grazie della risposta.
allora le collanine potrebbero avere un significato ? se chi occulto' si premuro' di gettarle nel pozzo assieme al corpo ,
è una ipotesi ,infatti ho usato il condizionale...
oppure se sarh fosse uscita senza le collane puo' essere che le aveva lasciate a qualcuno la sera prima ?
un'altra ipotesi :concetta disse che sarh usci' di casa senza la collana , ma se non vide nemmeno com'era vestita , come mai noto' che la figlia era uscita senza?

PINO ha detto...

Una cosa sensata la dice MAGICA: se Concetta non seppe descrivere gli indumenti che sua foglia indossava, quel pomeriggio del tragico 26 agosto, e che, invece, furono elencati dalla badante, come si può credere che avesse fatto attenzione ad un laccettino attorno al collo della ragazza, nascosto, almento per metà dai capelli?
A me sembra assurdo!
Pino

magica ha detto...

quando misseri fu condotto in caserma per l'interrogatorio disse di aver ucciso e violentato .
misseri ancora non aveva a avuto nessun avvocato , percio' quello che disse misseri lo disse senza suggerimenti .
i primi consulenti di misseri erano la bruzzone e galoppa mi pare.
misseri ha sempre sostenuto che gli dissero di non dire piu' cazzate perchè non era vero
misseri aveva gia negato il vilipendio . prima che entrasse de cristoforo .
i . .

PINO ha detto...

p.s. In relazione a quanto sopra, suggerirei UNA CONSIDERAZIONE che sembra paradossale ed ironica, ma possibile oltre misura.
Sto maturando il sospetto che moltissime, delle notizie in circolazione sul casi in discussione, anche quelle che appaiono insignificanti, andrebbero prese con pinze, non solo lunghe, ma anche isolate da corrente elettrica.
E non ridete!!
Pino

ENRICO ha detto...

@ Vanna e Sira

la vostra interpretazione dell'intercettazione di M.M. mi trova d'accordo , soprattutto riguardo l'ulteriore conclusione intuita da Vanna

" la frase successiva dove dice a Cosima di non averla violentata, starebbe a significare che il Duo non avrebbe fatto altro che spingerlo a dire la verità e cioè che la violenza non c'era stata."

Alla collanina con il teschio invece non darei proprio alcun significato inquietante. E' una banale scelta per essere al passo con una moda superata ma ancora dilagante in provincia

http://seidimoda.repubblica.it/dettaglio/linvasione-degli-ultra-teschi/57168

@ Pino e Gilberto

la collanina con lo scoiattolo ritrovata nel pozzo è certamente di Sarah.

che la madre od altri dicano che quel giorno la ragazza non la indossasse potrebbe anche essere frutto di un errato ricordo perchè, a meno che Sarah non se ne fosse privata di recente per regalarla o prestarla a qualcuno, la collanina avrebbe dovuto essere ritrovata in casa fra i suoi oggetti personali

magica ha detto...

infati signor pino .
la concetta ha agito con poca onesta' , irrigidita, soprattutto dal dolore .(beh vorrei vedere) pensare che delle parenti le avevano ucciso la figlia ., l'hanno fatta diventare irragionevole nei loro confronti .. .. non aver avuto il minimo dubbio, sulla nipote e sorella esternando astio verso di loro .

ENRICO ha detto...

ps x Pino

quando ho inviato il post non avevo ancora letto la tua osservazione ( coincidente con la mia) sulla collanina indossata o no da Sarah ...

PINO ha detto...

@ ENRICO, sono d'accordo. Il laccetto col teshio Sarah doveva averlo al collo, quel giorno. Evidentemente Concetta doveva essere molto confusa in quel momento.
Da questo momento, e per tutto il tempo che passeremo a valutare notizie e fatti, non mi separerò neanche per un attimo dalle "pinze" accennate, anzi...infilerò anche un paio di guanti :-)
Ciao.

ENRICO ha detto...

@ PINO,

se è per questo io ho indossato anche le scarpe isolanti con suola ad alta resistenza elettrica fino a 18000V !!!
ciao

magica ha detto...

ognuno la pensa a modo proprio ,
io se devo dire la mia la dico senza sotterfugi. ormai ho la mia isea e non me la toglie nessuno. ma non per noncuranza ,la mia ipotesi è stata ponderata da subito .
percio' . sono limpida .

Anonimo ha detto...

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/5-gennaio-2012/due-collane-fondo-pozzo-sarah-1902752093717.shtml
Le collane, una di metallo e l’altra di cuoio consumato con lo scoiattolo pendulo perfettamente integro, furono ripulite, repertate e consegnate agli investigatori. Almeno dalle carte non si deduce che tipo di approfondimento investigativo è stato fatto (né se è stato mai fatto), su quei monili che potrebbero essere stati gettati nel pozzo prima del 26 agosto 2010 (…) Quell’antico manufatto (…) da almeno quattro anni era stato chiuso perché non più utile. La relativa attualità delle collane, soprattutto del ciondolo di scoiattolo legato al laccio di cuoio, farebbe pensare ad una perdita più o meno recente. Ancora più suggestiva, ma priva di riscontri, la possibilità che una delle due collane possa essere stata perduta nel momento della soppressione del cadavere da parte di chi l’ha fatto oppure caduta dal corpo della ragazza stessa. L’unico ornamento, almeno di quelli conosciuti dai familiari, indossato quel giorno da Sarah, era un braccialetto di cotone nero che è stato trovato al polso. (…)

Articolo di Nazareno Dinoi, 5 gennaio 2012

magica ha detto...

beh anonimo .
almeno quella con il teschio era nuova . acquistata da sarh nei giorni precedenti ,
quella con lo scoiattolo l'aveva sempre al collo si vede dalle foto.
certo che puo'essere caduta quando la ragazza fu uccisa ,oppure qundo fu spogliata . dopo .. comunque questo indizio non è stao valutato per bene .
buonanotte . .

Mimosa ha detto...

Mi allaccio all’intervento di Anonimo delle 00:25
"braccialetto di cotone nero trovato al polso".

Si era parlato, qualche tempo fa senza approfondire, di una fotografia che ritraeva un dichiarato polso di Sarah asseritamente scattata al momento del recupero del corpo dal pozzo (foto che pochi hanno avuto il coraggio di guardare).
Il polso mostrato risultava privo di braccialetti.
Allora, su quale lato Sarah portava il braccialetto (di cotone nero)? Sul destro o sinistro?
Quello che viene mostrato dovrebbe essere l’avambraccio destro, invece la Voce di Manduria (articolo del 27 ottobre 2011) nomina il sinistro:
http://www.lavocedimanduria.it/wp/ce-unaltra-verita-nelle-foto-di-sarah.html
(VERIFICATE VOI STESSI e ditemi se sbaglio)

Addirittura “il Giallo”, nell’agosto di quest’anno,
http://www.news-24h.it/2013/08/sarah-scazzi-immobilizzata-la-tenevano-per-i-polsi/
costruisce la notizia attestando che «Sul polso si vede ancora il bracciale di cuoio nero che la ragazzina indossava quando fu uccisa. Subito al disopra del bracciale si nota un segno netto, di colore viola, molto più scuro rispetto al resto della pelle bianca.».
Ma dove vedete il monile? E dove vedete il “segno netto”?
Eventualmente, non potrebbe essere che il “segno netto” sia dovuto al segno di un braccialetto rimosso?

All’articolo della Voce di M. c’è il commento di una Fabiana molto scettica sul fatto che dopo 42 giorni di macerazione nell’acqua la pelle sia rimasta così rosea. Io sono d’accordo con lei.

Non per complicare le cose, ma secondo me quello non è l’avanbraccio di Sarah nell’momento dell’estrazione dal pozzo. Falsa foto, erronee congetture.

Chiara ha detto...

"Sira e Gilberto"...."Pino e Gilberto"..."Enrico"..."Magica"..."Anonimo"..."ho trovato una notizia sul ciondolo a teschio"...."concetta nemmeno aveva notato l'abbigliamento"...."ci sono le foto"...."il cordone è liso e lo scoiattolo in piena forma"....e via così.
mi chiedo se sono diventata trasparente o se i miei commenti compaiono solo sul mio schermo. tutti si riferiscono a tutti, anonimi compresi, danno conto di aver letto i reciproci commenti e di proseguirli, invece "chiara" pare l'unico utente che passa inosservato tanto da non rivolgerle la parola di striscio, commentarne il commento, darle conto di aver detto qualcosa che si riprende, darle un feedback sull'avere risposto ad una richiesta di informazioni per cui almeno un "'zzo vuoi non dicevo a te", se non un "grazie", già sarebbe carino...

...ora, per carità, non è che io debba essere nei pensieri altrui, nè bisogna per forza darmi un minimo di spago o chissà cosa, però di ignorarmi radicalmente non mi pare proprio educatissimo e soprattutto non mi pare che sia nella "linea" che continua a tenersi tra gli altri utenti. Evidentemente godo di un cordiale privilegio...forse qualcuno vuole dirmi qualcosa ESPRESSAMENTE?

p.s. Gilberto, se tu non avessi avuto la cortesia di replicare almeno di striscio al mio primo commento avrei avuto bisogno di una termocamera per confermare a me stessa di non essere un fantasma. Quindi grazie, meglio di niente.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte a tutti cari amici.Dal giornale LA VOCE DI MANDURIA:03 11 2010. La giornata di ieri ha segnato un importante tappa dal punto di vista delle indagini.Dai laboratori del RIS di Roma, continuano le indiscrezioni circa l'esito degli esami tecnici.Ieri è toccato all'impronta biologica prelevata sul cofano della Seat Marbella utilizzata da Michele Misseri per il trasporto del corpo della nipote. Gli specialisti avrebbero accertato che la traccia appartiene proprio a Sarah,dando cosi conferma alla versione di Michele Misseri. Credo che non ci sia da aggiungere altro quando uno riceve determinate conferme non credete? Una serena notte a tutti,inclusa la carissima nottambula Mimosa,ciao Carla e ciao a Magica che è curiosa di sapere come sono,semplice,basta che mi chiami in ufficio come ha fatto la dolcissima amica Carla.Un caro abbraccio dal tuo amico vituccio.

Mimosa ha detto...

@ chiara,
ti assicuro che io volevo nominarti richiamando un paio di tuoi interventi, ma mi sono concentrata sul braccialetto.
Rguardo alla collana e al segno sul collo ho molto apprezzato il tuo collage di informazioni.

Ho imparato a mie spese che ogni volta si centra un obiettivo o qualcuno ti porta via la primigenitura o sei ignorata del tutto. Non te la prendere…

Sereno riposo
Mimosa

Anonimo ha detto...

@ Chiara
Davo assolutamente per scontato che le tue osservazioni e informazioni erano davvero interessanti e tempestive, e speravo che altri entrassero nel discorso con altrettanta sagacia. Devo dire però che il contributo è ancora un po' deludente, sono convinto che si può fare di meglio. Aggiungo che le informazioni riportate le conoscevo(avevo fatto una ricerca sul web). Non ho voluto orientare il discorso proprio per capire come gli altri utenti potessero interpretarle. Rimango convinto che in una ricerca in qualsiasi ambito sia più importante il risultato del riconoscimento del contributo del singolo. Comunque per riconoscere l'apporto di Chiara dico che mi compiaccio senz'altro per la sua notevole perspicacia e il suo indubbio acume nel riportare informazioni e nel produrre deduzioni consequenziali.
Gilberto

Anonimo ha detto...

@ Vito
Vedo che qualcuno al quale gli si indica la luna con un dito, guarda il dito piuttosto della luna. Peccato.
Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

carissimo Gilberto se hai letto i miei commenti ho scritto che,la collanina era stata depositata dalla procura in tribunale, e poi nell'ultimo commento ho riportato quello che i RIS avevano rilevato nell'auto di michele,come vedi non scrivo chiacchiere da cortile ma, fatti di una certa importanza.Ciao caro Gilberto e un saluto alla nottambula Chiara,cosa che tante volte ho fatto,buona notte a tutti.

Anonimo ha detto...

@ Vito
Un'impronta sul cofano? Allora ha trasportato il cadavere sul cofano? Non nel bagagliaio?
Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Gilberto che fai mi prendi in giro o parli sul serio? Sia il cofano o il bagagliaio hanno lo stesso significato,al sud usiamo dire metti tutto nel cofano della macchina,ma è la stessa cosa di dire metti tutto nel bagagliaio,ci puoi scommettere. Ciao furbacchione.

PINO ha detto...

@ CHIARA,
Il tuo disappunto, giustamente manifestato, richiede le mie scuse.
Sento di essere io il maggiore colpevole da punire, per non aver nè ringraziato, nè dato riscontro al tuo post con il quale mi trasmettevi, direttamente, notizie sui monili in discussione.
Bacchettami pure, lo merito.
Ad ogni modo, non ritengo, ancora, sufficientemente esaurito il discorso su questi reperti.
Perchè si siano lasciati "pulire"
dagli incaricati alle ricerche sul fondo del pozzo, pare una negligenza incomprensibile: chiunque, oggigiorno, è a conoscenza che qualsiasi oggetto rinvenuto sul luogo di un delitto, deve essere accuratamente manipolato con guanti, e conservato in contenitori sterili.
Una anomala procedura, non c'è che dire, come quella di aver proditoriamente sconvolto la superfice del terreno intorno all'imboccatura del pozzo, di notte, con poca luce e con pale meccaniche, senza aver prima, e con la luce del giorno, averlo meticolosamente ispezionato.
Tutto questo è stato ritenuto inutile, forse, perchè gli inquirenti erano già sicuri di aver risolto il caso?
Ciao, Pino

Giacomo ha detto...

Propongo che, parallelamente all'indagine sui monili della povera Sarah, ciascuno dei partecipanti al forum, specie quelli che sostengono una tesi che presuppone la falsità dei tabulati, spieghi a sé stesso prima che agli altri, da chi e perché furono spediti i seguenti sms e squilli, specificando PER CIASCUNO DI ESSI:
- Vero autore
- Posizione PRECISA dell'autore e del ricevente
- Scopo

Questa è la ricostruzione in base alle dichiarazioni, mai variate, dei protagonisti:
1) 14,23 da Mariangela a Sabrina: Mi metto il costume e vengo.
Mariangela è appena rientrata a casa sua, Sabrina è nel letto grande dove si trova dalle 13,30 circa, raggiunta verso le 13,45 dalla madre.
2) 14,24 da Sabrina a Mariangela: Avviso Sarah?
3) 14,25 da Mariangela a Sabrina: Ok
4) 14,25 da Sabrina a Sarah: mettiti il costume e vieni
5) 14,28 da Sabrina a Sarah: Hai ricevuto il mio sms?
A questo punto Sabrina si alza e mentre si reca in bagno riceve alle:
6) 14,28 lo squillo di Sarah a Sabrina (Ho ricevuto).
Sarah, è appena uscita di casa (prima testimonianza dei fidanzati e testimonianza di La Stella).
7) 14,28 da Sabrina a Mariangela: Sto tentando in bagno :-)
Sabrina è in bagno. Qui avviene lo scambio dei seguenti sms:
8) 14,31 da Cimino a Sabrina: Allora, il trattamento si fa o non si fa?
9) 14,35 da Sabrina a Cimino: Non si fa per oggi.
10) 14,38 da Cimino a Sabrina: Ok, ci sentiremo.
Sabrina esce dal bagno e, appena uscita sulla veranda, manda l'sms:
11) 14,39 27" da Sabrina a Mariangela: Sono pronta.
14,40-14,41 Mariangela arriva alla villetta.
Sabrina, mentre sale in macchina manda l'sms:
12) 14,42 da Sabrina a Sarah: squilli senza risposta
Subito dopo che la macchina è partita c'è:
13) 14,43 chiamata da Sabrina a Sarah: il telefono di Sarah risulta spento. Non si riattiverà più.

Tanti saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo



Anonimo ha detto...

Caro Giacomo
Piove sul bagnato. Che Sabrina sia innocente sono d'accordo non solo quelli che credono (a mio giudizio erroneamente) che Michele sia l'assassino, ma anche quelli che come me sono convinti che Sarah non sia mai giunta alla casa degli zii e che dunque tutta la famiglia è estranea al delitto. Aggiungo però che sono attento a valutare ogni fatto con mente sgombra da pregiudizi, non sentendomi sminuito se dovessi essere costretto a rivedere le mie conclusioni. Mi piacerebbe però che tutti tenessero un atteggiamento di analoga apertura nei confronti di qualsiasi nuovo elemento che possa falsificare le sue di conclusioni.
Gilberto

Anonimo ha detto...

Infatti, alle 14,23 Sarah era già morta, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Tutte le telefonate registrate DOPO quell'ora, non hanno nessun valore testimoniale.

magica ha detto...

ciao giacomo
hai postato con serieta' e verita' la cronologia degli eventi di quel 26 agosto e di quei pochi minuti che segnarono alcune vite per sempre .
tuttavia se uno non crede che gli eventi si succedettero in quegli orari , non cambieranno mai la loro idea ,infatti.
---------------------------------
.Secondo i dati ufficiali, Sarah sarebbe stata uccisa fra le 14,18 e le 14,23, cinque lunghi minuti di agonia.
Sarah uscì da casa sua alle ore 14 circa, secondo testimonianze dati formali stabiliti dalle autoità inquirenti.. Quindi, non in armonia con quelli riportati ufficiosamente.
-------------------------------------
percio' giacomo lo sai come la penso ..esattamente come te ..
la cronologia degli eventi che tu hai postato ainizio pagina . è la lampante prova e indizio dell'innocenza delle misseri ..
pero' volendo sospettare ,, una falsita' per un alibi . allora si dovrebbe pensare ad un patto fra le dua amiche --

carla ha detto...

caro Gilberto, una cosa che mi rende dubbiosa se Sarah è arrivata in quella casa o no?.....quell'intervista fatta a Michele, appena dopo ritrovamento del cellulare, e, prima dell'interrogatorio, come me la spieghi che lui disse :-....me la sento che Sarah me la devo trovare io...- e c'è un' altra intervista fatta a Sabrina fatta giorno dopo della confessione del padre che ribadisce tale cosa, solo che lei afferma che non s' immaginava , fino a quella notte cosa lui si alludeva.... attendo una tua risposta....grazie

Anonimo ha detto...

DA UN GIORNALE
Il pm Mariano Buccoliero ha presentato una serie di documenti che ritengono inchiodare Sabrina al di là delle dichiarazioni del padre: ci sono gli scontrini della spesa e sei testimonianze che dimostrano, secondo l´accusa, che Sarah è uscita di casa alle 13,45 e quindi è stata uccisa alle 14. e in casa e non nel garage.
Tutto quello che è avvenuto dopo - l´sms di Sabrina per invitarla al mare, lo squillo fatto con il telefonino di Sarah per segnalare che fosse arrivata - sarebbe stata semplicemente una messa in scena per depistare le indagini e coprire l´omicidio.

Anonimo ha detto...

@ Carla
E' l'attenzione sulle dichiarazioni di Michele che porta fuori strada. L'ho detto e lo ripeto, bisogna mettere tra parentesi tutte le sue narrazioni, creano solo quelle suggestioni che conducono a immaginare uno scenario inesistente. Le parole talvolta sono fatti e altre volte solo fantasie... Michele voleva non solo far ritrovare il cadavere della nipote, voleva anche ritrovare la sua memoria.
Gilberto

Chiara ha detto...

Anonimo delle 18:30

ecco, hai trovato la prova lampante di quanto il procuratore intendesse attraverso i media CONDIZIONARE l'opinione pubblica: a dibattito esaurito SAPPIAMO
- che gli scontrini dimostrano che nel momento in cui Petarra-prima-versione dichiarava di avere visto Sarah (avvistamento 12.45) ella era invece a fare la spesa col padre = Petarra inattendibile: come minimo confonde il giorno;
- i sei testimoni che dimostrerebbero ecc ecc in realtà si riducono ai negozianti che confermano lo stato d'animo sereno di Sarah smentendo la Pisanò, ed i fidanzati e La Stella che avvistando Sarah attorno alle 14.30 (e comunque non prima delle 14) smentiscono Petarra-seconda-versione (avvistamento 13.45).

In definitiva il tempo e il processo ci hanno mostrato che quelli che dovevano essere elementi a carico si sono rivelati elementi a DISCARICO; ma l'operazione-condizionamento era già così consolidata che in pochi hanno l'onestà intellettuale di ammetterlo.


p.s. O.T. ringrazio gli amici che hanno voluto rassicurarmi sulla mia paranoia di ieri notte :-)

Chiara ha detto...

p.s. anonimo: sicuro che sia l'articolo di giornale a dire che gli scontrini e sei testimoni dimostrano che l'omicidio sia avvenuto in casa e non nel garage? scusa se dubito, sai, ma non c'è alcuna correlazione tra queste cose!

Manlio Tummolo ha detto...

Ragazza goriziana, della minoranza slovena, Ziva Srebrnic, diciassettenne è scomparsa da domenica scorsa. Auguriamoci che sia solo una semplice "fuga" da casa, e non qualcosa di peggio. Giusto per ricordare che i "mostri" non si trovano solo ad Avetrana a casa Misseri, come sembrano credere vari forumisti.

Sira Fonzi ha detto...

@Chiara

Ciao, mi spiace che tu ci sia rimasta male, davvero, ma a volte si legge, si condivide e non si replica, perchè si è presi a rispondere ad un altro interlocutore, al quale, per un ics motivo, diamo la precedenza.

@Gilberto

Ciao, rispondendo al posi di Giacomo dici:

"Piove sul bagnato. Che Sabrina sia innocente sono d'accordo non solo quelli che credono (a mio giudizio erroneamente) che Michele sia l'assassino, ma anche quelli che come me sono convinti che Sarah non sia mai giunta alla casa degli zii e che dunque tutta la famiglia è estranea al delitto."

E poi caro Gilberto ci sono quelli come me che non riescono, con tutta la buona volontà, ad aver la certezza che Sabrina sia completamente innocente.

Ad oggi sono molti ancora i tasselli del puzzle che non si incastrano e che vorrei poter elencare in tutta tranquillità, così come Giacomo elenca da tempo i suoi, senza che si crei la solita atmosfera tesa, senza che parte dei lettori si risentano quasi ricevessero delle offese personali.

Stasera dopo cena ci proverò, e se l'aria si farà pesante, la cambierò.
*.*
Buona cena a tutti, a dopo...

Sira

Manlio Tummolo ha detto...



" La Gazzetta del Mezzogiorno.it

Martedì, 27 Agosto 2013 19:46



Bitonto, prostituta
romena uccisa
con tre coltellate
Cadavere di un uomo nel Foggiano
BITONTO - E' stata uccisa con due coltellate, una al collo e l’altra al fianco destro, la prostituta di circa 25 anni, probabilmente romena, il cui cadavere è stato trovato stamani da un contadino nelle campagne di Bitonto. Lo si apprende da fonti investigative. Nei prossimi giorni il medico legale, Alessandro Dell’Erba, compierà l’autopsia. La vittima indossava abiti succinti e non possedeva documenti di identità. (Foto Luca Turi)"


A commento: ovviamente, altri criminali oltre Michele Misseri in Puglia non esistono.

Anonimo ha detto...

Ho trovato interessante lo spunto di Gilberto ed i successivi commenti.
Sulle collanine.
Quella con lo scoiattolo è presente in molte foto di Sarah, strano che la madre non la riconosca.
Difficile comunque stabilire dai ricordi della mamma se Sarah uscì con delle collane o meno. Potrei pensare che al mare si va senza lacci e collanine proprio per non lasciare il segno del sole, ma per quanto ne sappiamo Sarah poteva anche portarle in tasca per poi indossarle nuovamente. Curiosa la seconda collana di cui non si sa nulla.

Alla domanda di Mimosa su dove Sarah portasse il braccialetto di cotone (polso destro o sinistro) non saprei rispondere. C’è però l’ultimo video girato da Sarah (la cronista dice il giorno prima della scomparsa) dove indossa sia una collanina (si vede male ma è visibile un cordoncino scuro, forse quella dello scoiattolo?), sia un bracciale fino e scuro al polso sinistro. Per sapere con certezza quali monili indossasse Sarah recentemente avrebbero dovuto interpellare più persone, Misseri compresi (o forse lo hanno fatto?).

Per mia ignoranza invece, credevo bastasse l’acqua del pozzo a cancellare eventuali tracce sui vestiti ecc. Apprendo da voi che invece bruciare i vestiti può essere la prova di una certa furbizia dell’occultatore. Però quella collanina, come evidenziato da Chiara, fa di nuovo pensare che l’assassino/occ. non si interessasse troppo di tracce. E non credo che di fronte ad un corpo totalmente nudo non fosse ben visibile la collana.

A mio parere credo sia poco furbo occultare il corpo in un pozzo e bruciare il resto a cosi poca distanza da esso. E’ una probabile traccia esterna che se trovata porterebbe ad una maggiore ricerca nella zona.
Il fatto di bruciare il tutto io lo intendevo come un passaggio obbligato DOPO l’occultamento del corpo, proprio per non perdere tempo nel riaprire il pozzo. Insomma pensavo più ad un errore che ad un gesto furbo.

Kiba

Chiara ha detto...

Kiba:

"E’ una probabile traccia esterna che se trovata porterebbe ad una maggiore ricerca nella zona"

giustissima osservazione, è vero.
anche perchè è difficile, come già dissi, che in un rogo di breve durata (come sarebbe a seguire le dichiarazioni di M.) si sarebbero consumati completamente elementi come i ganci di plastica e il cursore di metallo della zip dello zaino, quindi quel mucchietto di cenere avrebbe ricondotto ad uno zainetto e di lì alla ragazzina scomparsa con tale sacca il passo era breve.

rimanendo in tema, chi mi ripete cosa disse M. riguardo alle ciabatte e perchè non finirono anch'esse nel rogo? non ricordo bene dove fossero rimaste.

Chiara ha detto...

voglio dare il mio piccolo contributo alla rassegna di Tummolo con un caso più risalente (1999) di ragazza scomparsa una sera d'agosto e mai ritrovata, zona Salento, sospetti di festini con sesso e droga, amicizie reticenti, sospetti di depistaggio:

http://www.lecceprima.it/cronaca/casi-irrisolti-roberta-e-le-sue-amiche-storia-di-misteri-e-relazioni-pericolose.html

intrigante il commento di un utente:

"che tristezza! spesso succede che pochi momenti dopo che accade il fatto, proprio i momenti decisivi in cui bisogna intraprendere la direzione giusta delle indagini, interviene qualcuno che "provvidenzialmente" si trova lì ad hoc per depistare, e... arrivederci roma! e ciò si verifica spesso nei summit delle autorità competenti...“

..."e ciò si verifica spesso nei summit delle autorità competenti"...precisazione singolare no? come se vi fosse consapevolezza che se il giro è quello di festini "al limite", ad essere coinvolte sono persone di un certo livello...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimi amici guardate con attenzione questo video,serve anche per ricordare che sono passati 3 anni dalla sua morte orribile.http://www.youtube.com/watch?v=VdoAHYZItno

ENRICO ha detto...

Per le ciabattine infradito vi posso dare un piccolo spunto
.
Ricordo BENISSIMO che durante la famosa puntata di “chi l’ha visto?” del 6 ottobre 2010 ( quella del ritrovamento in diretta per intenderci) ad inizio di trasmissione e ad inizio del collegamento in casa di Sabrina, presenti la giornalista, Concetta , Ivano Russo e Alessio Pisello , la Sciarelli chiese ai due ragazzi cosa avessero fatto nel pomeriggio della scomparsa e , ricordo BENISSIMO che Ivano tra le altre cose disse che avevano cercato i sandaletti INFRADITO guardando anche nei cassonetti.
Questo particolare mi è rimasto impresso perché mi sono chiesto il motivo per il quale si fossero preoccupati di ritrovare i sandaletti e non , per esempio l’asciugamano o lo zainetto. Sono mesi e mesi che cerco la puntata integrale ma purtroppo c’è in giro solo la drammatica parte finale del collegamento con la notizia in diretta della confessione del Misseri
Se qualcuno riuscisse a trovarla sarebbe interessante riascoltare le dichiarazioni di Ivano e Alessio a questo proposito

Chiara ha detto...

Grazie Enrico.
Potrebbe interessarti allora l’articolo di cui al punto 2 che segue in cui c’è qualche info sull’amico Alessio.

Posto un piccolo elenco di notizie reperite nel web e che forse possono aiutarci in qualche riflessione (VANNA, se d’interesse prendine nota tu: come ormai certo io sono negligente sul punto! ;-))

1- “Il Bravo”, blogger di “Fatti di Cronaca Nera”, nel settembre 2010 appuntava: “Indossa una maglietta rosa con disegnato il coniglietto di Playboy, pantaloncini rosa, infradito nere. Al collo ha un laccio nero con un ciondolo d'argento a forma di scoiattolo e una collanina con un teschio di strass rosa”.

Nota mia: Eureka (?) o è questa la famosa collanina d’argento? Ma parlando di reperti dal pozzo perché non identificarla come “quella col teschio” come si fa con “quella con lo scoiattolo”?

2- qualche info su due amici (Ivano e Carlo Alessio): http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_04/buccini-sarah-rapita-amici-ora-morta_af75abd2-b7fa-11df-927f-00144f02aabe.shtml

Nota mia: “uscivano a quattro”? Sabrina&Ivano e Sarah&Carlo? Un po’ diversa da come detta finora.

3- Articolo di Diliberto-Foschini: “AVETRANA - Si chiama Antonio. Ha 31 anni e fa il pasticciere […] «Io quella ragazzina - spiega, la voce tesa, le parole misurate - l´ho incontrata quasi per caso, un mese fa su una chat. Ci sono arrivato da Facebook dove siamo iscritti tutti e due. Abbiamo chattato qualche volta, per una settimana in tutto […] Io sono sicuro che fosse lei non tanto per il nome quanto perché l´ho vista: qualche volta ho avuto l´impressione di chattare con due persone diverse che usavano lo stesso nome, per questo un paio di volte le ho chiesto di usare la webcam anche perché volevo accertarmi che fosse una donna. Era Sarah, sono sicuro, era in una stanzetta con l´umido sul muro alle spalle. Non so dove fosse».
Non lo sanno nemmeno i carabinieri che ora stanno provando a cercare quel posto.”

Nota mia: indentificato poi quel posto?

4- dal tema «La mia famiglia e io» pubblicato sul sito del Tgcom: «[…] si chiama Concetta e ha circa 49 anni. Ci litigo ogni giorno, anche per stupidaggini. Ma su una cosa siamo uguali: tutte e due amiamo molto gli animali. Infatti abbiamo un cane e sei gatti: tre stanno a casa ad Avetrana e tre a casa al mare».

Nota mia: quella casa al mare in cui vennero repertate tracce di cocaina, certamente lasciate da intrusi poiché la famiglia l’aveva dismessa da tempo (ultima visita, un salto a Pasqua)? Poveri gatti! O piuttosto la nostra piccola amante degli animali usava farcisi accompagnare da qualcuno per accudirli, quei gatti? Qualcuno con un debole per le polverine? E/o qualcuno con un notebook? Chissà se c’era la muffa alle pareti in quella casa sempre chiusa…

continua

Chiara ha detto...

segue

5- un tal Goffredo Buccini (Corriere della Sera) il 6/9/2010 si prende la briga di fare domande nel vicinato:
"Sul lato sinistro, all'angolo, sbuca via Pirandello, e al 2 c'è la villetta di una vedova, «niente nomi, nossignore!», che non si dà pace: «La vedevo tutti i giorni, a quest'ora, ma quel giorno ero a Grottelle per un matrimonio, non ho potuto sentirla, il Signore ci aiuti». Sempre sul lato sinistro di via Sanzio, al 7, due garage con le serrande grigie chiuse sul marciapiede: i garage appartengono al civico 9, dove ci sono lavori di ristrutturazione. Una voce dall'alto chiede: «Che volete?», è seccato, il padrone della palazzina. Fa l'architetto, si chiama Giuseppe, dice. «Quel giorno? No, non c'ero». Poi ci ripensa: «Forse c'ero, ma cos'è? Un interrogatorio? Vi ho già detto troppo». Giuseppe, Nigro di cognome, ha 45 anni, lo descrivono come un bell'uomo dai lunghi capelli «da scienziato», insegna in una scuola geometri di Manduria: «Vivo qui da solo», dice. I vicini dicono abbia una compagna greca.
Suo fratello Cosimo, al civico 11 con moglie e figli, è molto più disponibile: «Siamo andati al mare, quel giorno. Eravamo qui fuori fino alle due meno dieci; certo, la vedevamo passare sempre, stessa ora e percorso».

Nota mia: espressamente dedicato a chi dubita che nella controra si sarebbe recata da Sabrina senza convocazione per il mare (eh Giacomo?); a chi vuole ulteriore conferma che alle "due meno dieci" Petarra al massimo ha visto suo figlio dormire; a chi si chiede "ma quanto la gente si tira indietro quando vi sono fatti strani?" (vedi risposta del Giuseppe Nigro);

6- il sempiterno mistero di che fine abbia fatto il testimone di Erchie, l'ultimo ad avere avvistato Sarah dopo i fidanzati in via Kennedy intorno alle 14.30: "Il testimone è considerato attendibile dai carabinieri. Combaciano gli orari, i tempi di percorrenza del tragitto a piedi tra le due abitazioni, le indicazioni sull'abbigliamento della quindicenne" (Corriere della Sera).

Nota mia: ma la processo, alla fine, c'è stato o no questo testimone??

ENRICO ha detto...

@ Chiara,

ormai dovresti conoscermi ed aver capito che, nel caso Scazzi, non ho mai preso in considerazione la valanga di dichiarazioni, controdichiarazioni , smentite, affermazioni , messaggini ecc.. ecc.. di cui si pasce l’informazione mediatica e non mi sono mai avventurato in interpretazioni pro o contro al riguardo TRANNE in due o tre sporadici casi ( la raccolta dei fagiolini, le 7 versioni di MM e quest’ultima che riporto nel post precedente perché mi colpì il fatto che i due ragazzi fossero stati sollecitati a ricercare SOLO le ciabattine )

Non me ne volere quindi se non posso esserti di grande aiuto

Chiara ha detto...

Gilberto 21:41

o forse "fuochino fuochino"?
era Vanna che notava come a toccare certi tasti si scateni l'Apocalisse tra certi anonimi, mentre nessun altro tasto ha questo effetto? a suon di ripetersi, la cosa comincia ad essere qualcosa più di una mera coincidenza, forse....

Manlio Tummolo ha detto...

Per quello che possono contare i ciondoli nella vicenda (a mio avviso, non molto), le ragazzine usano portarli anche appesi allo zainetto come portafortuna o simili, non solo al collo. E se la memoria non mi tradisce, uno di questi era non al collo, ma proprio sullo zainetto di Sarah. Però sul fatto non mi sono mai soffermato. Chiunque sia stato l'assassino/occultatore poteva avere gettato Sarah completamente nuda, ma anche i suoi ciondoli, che non erano al suo collo, ma, da quanto ho capito, separati e caduti sul fondo della cisterna.

Quanto ai soliti anonimi, è un fatto incurabile. Il Codice Penale considera nulle le denunce anonime, salvo che come corpi di reato (es. diffamazione).

L'avv. De Jaco aveva minacciato di denuncia chiunque diffamasse Cosima Serrano Misseri. Sarà anche per questo che tutti i mezzi d'informazione tacciono dopo tante chiacchiere.

Anonimo ha detto...

@ Chiara
Il panorama è ancora oscuro, ma qualcosa potrebbe effettivamente covare sotto la cenere. Allusioni, focherelli, quelle strane coincidenze di cui parla Vanna. Sì comincio a pensare che forse qualcuno si stia preoccupando. Non passiamo inosservati? Allora vuol dire che non stiamo arrancando. Ci sono tasti che hanno un effetto soporifero e altri che mettono in agitazione qualche anonimo insonne...
Gilberto

magica ha detto...

buonasera .
chiara. è una domanda che mi sono fatta pure io, su quel testimone di erchie . che vide la sarh alle14,30.
poi non comprendo come mai la difesa non lo abbia convocato .
. oppure lo ha fatto?..

Anonimo ha detto...

Va bene intrigarsi nella vita della vittima, i ciondolini perbacco, gli orari degli sms che sono strani ecc., ma ammettiamo che non sia stata Sabrina, come si può interpretare il fatto che a un certo punto Michele Misseri accusa la figlia, la figlia lo capite?, ma senza dire le solite scempiaggini come: era drogato da tre goccine o è stato travisato dalla Bruzzone, oppure è furbacchione, o protegge i mafiosi o peggio ancora, è pazzo.

Vanna ha detto...

Buongiorno a tutti!

Giacomo in risposta al tuo del
27 agosto 2013 16:57:00
" 1) 14,23 da Mariangela a Sabrina: Mi metto il costume e vengo.
Mariangela è appena rientrata a casa sua, Sabrina è nel letto grande dove si trova dalle 13,30 circa, raggiunta verso le 13,45 dalla madre."
Ti chiedo:
Come fai a dire che S. era sul letto grande...? Perché lo dice lei, e le credi?
" 2) 14,24 da Sabrina a Mariangela: Avviso Sarah?"
Mi sembra di ricordare che Sarah era uscita prima delle ore 14 per andare al mare.
Quindi perché avvisare Sarah.
C'è qualcosa che non torna.
Inoltre.
C'è un testimone accreditato e "protetto" dalle autorità che dichiara di aver visto la ragazzina prima delle ore 14 lungo la via per andare dai Misseri.
Quel testimone fornisce alcuni dati interessanti mai emersi.
Gli inquirenti se li tengono stretti, perché secondo te?
Continui:
"4) 14,25 da Sabrina a Sarah: mettiti il costume e vieni
5) 14,28 da Sabrina a Sarah: Hai ricevuto il mio sms?"
Sbaglio o un'ora prima Sarah si era preparata per il mare?
Continui:
"A questo punto Sabrina si alza e mentre si reca in bagno riceve alle:
6) 14,28 lo squillo di Sarah a Sabrina (Ho ricevuto).
Sarah, è appena uscita di casa (prima testimonianza dei fidanzati e testimonianza di La Stella)."
Questa ricostruzione che fai parte da due dati falsati.
1° Gli orari sono diversi e ci sono i testimoni con tanto di orologi alla mano e testimonianze scritte.
2° Non si può a priori credere a quello che dice Sabrina perché mi sembra che in questa famiglia c'è chi racconta, mistifica e ritratta a "loro" comodo, c'è chi non parla, ma se deve andare nelle case degli altri e al posto di lavoro a suggerire quello che devono dire, allora è querula.
Ancora:
"7) 14,28 da Sabrina a Mariangela: Sto tentando in bagno :-)
Sabrina è in bagno. Qui avviene lo scambio dei seguenti sms:
8) 14,31 da Cimino a Sabrina: Allora, il trattamento si fa o non si fa?
9) 14,35 da Sabrina a Cimino: Non si fa per oggi.
10) 14,38 da Cimino a Sabrina: Ok, ci sentiremo.
Sabrina esce dal bagno e, appena uscita sulla veranda, manda l'sms:
11) 14,39 27" da Sabrina a Mariangela: Sono pronta.
14,40-14,41 Mariangela arriva alla villetta.
Sabrina, mentre sale in macchina manda l'sms:
12) 14,42 da Sabrina a Sarah: squilli senza risposta
Subito dopo che la macchina è partita c'è:
13) 14,43 chiamata da Sabrina a Sarah: il telefono di Sarah risulta spento. Non si riattiverà più."
3° Questa teoria di dati che riporti la vedo costruita, non è sincera. Ciò che me lo fa pensare è il racconto del vissuto di quei momenti troppo incentrato su quello che lei fa: riposino accanto alla mamma...la pausa gabinetto...tel di lavoro alla contr'ora...
Fin quando qui si continua a recitare sempre lo stesso copione, con dati siffatti che possono essere smontati come le costruzioni,non si va avanti per capire cosa è veramente successo.
Francamente, se si vogliono aiutare le donne con questi elementi, non si va da nessuna parte.
A meno che, presentando certe " prove documentate", non si voglia accusare soltanto l'umile,scaltro, coscienzioso agricoltore signorsì.
E' troppo, troppo comodo!
Tanti saluti







27 agosto 2013 16:57:00 CEST

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara!
I tuoi interventi di esplorazioni nelle banche dati è interessantissimo!
Rispondo al tuo post del
27 agosto 2013 22:04:00.
Sai che non avevo trovato questo Carlo nelle mie esplorazioni?
E' un nome nuovo!
Però ho trovato un riferimento a una macchia di umido sul muro e non ricordo, dovrei trascrivermi le curiosità che incontro, se era nella sua camera o a S. Pancrazio, c'entra comunque S. Pancrazio.
Ricordo anche che si parlava che quella macchia veniva tolta ma si rifaceva.
In riferimento a questo articolo che riporti:
" Articolo di Diliberto-Foschini: “AVETRANA - Si chiama Antonio. Ha 31 anni e fa il pasticciere […] «Io quella ragazzina - spiega, la voce tesa, le parole misurate - l´ho incontrata quasi per caso, un mese fa su una chat. Ci sono arrivato da Facebook dove siamo iscritti tutti e due. Abbiamo chattato qualche volta, per una settimana in tutto […] Io sono sicuro che fosse lei non tanto per il nome quanto perché l´ho vista: qualche volta ho avuto l´impressione di chattare con due persone diverse che usavano lo stesso nome, per questo un paio di volte le ho chiesto di usare la webcam anche perché volevo accertarmi che fosse una donna. Era Sarah, sono sicuro, era in una stanzetta con l´umido sul muro alle spalle. Non so dove fosse».
Non lo sanno nemmeno i carabinieri che ora stanno provando a cercare quel posto.”
Mi soffermo sul particolare che a questo pasticciere sembrava di chattare con due donne.
Interessante!
Se si fossero fatti a dovere i controlli fb, sarebbe venuto fuori da quali computer partivano questi dialoghi.
Considerando che lei era una appendice di Sabrina, non aveva computer, Sabrina leggeva i suoi diari e uno lo pure requisì per difendere Ivano, non escludo che lo abbia fatto lei visto che aveva l'attrezzo per farlo.
Riguardo il ciondolo teschio, questo simbolo romantico oggi va di moda: foulard, stoffe, oggettini hanno questo graziosissimo ritratto! Anni fa lessi da qualche parte, che ciondoli e anelli venivano donati tra persone della stessa congrega.
Qualcuno li dona come soprammobili anche perché si dice che portino fortuna!
Non è normale questa cosa è aberrante.
Nel XVIII secolo era normale fare ritratti di persone morte in odore di santità che avevano in mano un crocefisso e su un tavolo un teschio. In quel caso era sottinteso il messaggio del sacrificio del Cristo per salvarci, il teschio ci ricordava che ci attendeva una fine così.
Saluti.

Manlio Tummolo ha detto...

Uno dei motivi della lungaggine nello stilare la motivazione, oltre alle consuete pigrizia, scarsa inventività ed minima intelligenza delle cose nei magistrati, è dovuto proprio al fatto di dover giustificare due ergastoli irrogati senza prova alcuna, ma solo sulla base di indagini pilotate unilateralmente su una famiglia di contadini, la cui unica "colpevolezza" accertabile è la vicinanza affettiva e logistica alla vittima (dunque, vittime essi stessi in quanto familiari).

Anche volendo dare per buona la ridicola "vulgata" dell'assassinio compiuto in quella casa (cosa che comunque li coinvolgerebbe tutti e tre, se avvenuto in compresenza), la pena non dovrebbe superare i trent'anni, e già dico troppo, perché altrimenti che cosa si darebbe se gli assassinati fossero stati due o tre ?

La Corte d'Assise d'Appello, comunque, dovrà abbassare la pena se vuol rispettare criteri di proporzione, e non incorrere in partenza nel rinvìo della Cassazione. L'ergastolo è, nel nostro Ordinamento penale e penitenziario, il massimo livello di pena, da irrogare solo in caso di strage o di genocidio, perché al di là della funzione rieducativa prevista per le pene, vi è appunto la misura proporzionale che non deve essere stravolta, altrimenti cadrebbe anche l'aspetto deterrente ed esemplare della pena stessa. Infatti, se ricevo l'ergastolo per un solo omicidio, mi conviene ammazzare un sacco di altre persone, tanto oltre a quello non possono darmi.

Chiara ha detto...

Anonimo

leggendoti ho avuto un flash di avere sentito anch'io la questione della macchia che si rifaceva ma se non prendo un granchio l'ha riferito la cugina Antonella di S.Pancrazio e allora tutto torna: ella ha infatti confermato che quando Sarah andava da lei si mettevano al pc per andare su facebook; la cugina le aveva anche creato profili nuovi perchè Sarah non ricordava la pwd di quello creatole da altre amiche: lei non aveva pc e anche a scrivere con la tastiera non era un drago, quindi nulla di più facile che scrivesse Antonella ed ecco le due persone diverse percepite dal ragazzo.
Certamente Giacomo che ricorda bene tutto ci saprà dire se fu effettivamente Antonella a dire ciò al processo.

Sul teschio a me colpisce una cosa: era rosa con gli strass. Un oggettino a suo modo vezzoso, quindi; l'espressione di un gusto civettuolo, sia pure discutibile ma in linea con la tendenza della moda e non invece l'espressione dell'anima dark o tendente all'alternativo che si pensava prima.

Chiara ha detto...

Se certamente la Corte avrà avuto il suo bel daffare a stedere la motivazione per gli ergastoli, cercando di cambiare le parole della memoria del p.m. per una parvenza di decenza (salvo sorprese tipo sentenza Parolisi). Per onestà è però doveroso ricordare che le Misseri non sono le uniche condannate e che la Corte deve stilare motivazioni anche per le altre 7 condanne.

Sempre e solo per correttezza dell'informazione, senza voler in alcun modo contestare le riflessioni a margine e gli auspici (che venga riservato alla strage e al genocido) va precisato che l'ergastolo è la pena prevista dal vigente codice anche per gli omicidi "singoli" purchè aggravati. Infine, l'ergastolo è temperato proprio dal principio della finalità rieducativa della pena e così l'ergastolano può accedere a permessi premio, semilibertà e libertà condizionale, in caso di buona condotta, trascorsi i termini rispettivamente stabiliti dalla legge (se non erro 10-20-26 anni) ed anche ad esso si applica lo "sconto" di 45 giorni ogni 6 mesi (per consentire il calcolo si considera la pena come se fosse di 30 anni). L'unico problema di costituzionalità - e di aderenza ai principi sovranazionali - riguarda l'ergastolo cosiddetto "ostativo" (ossia che "osta" alla concessione di benefici concretando un "fine pena mai" anche di fatto) che è riservato a gravissimi delitti commessi da esponenti di organizzazioni mafiose.

Sira Fonzi ha detto...

Chiara ed Anonimo delle 9.55

Ciao, copio e incollo:

".....non possedeva
un computer personale ma aveva aperto ben quattro profili Facebook. Due di quei
profili risultano inattivi da tempo. L’unico attivo e utilizzato sino a poche ore prima della scomparsa
era quello corrispondente al nickname di Sarah “Buffy”, l’ammazzavampiri.
Come era già emerso in precedenza, Sarah era appassionata
di film e telefilm horror. A ulteriore riprova di ciò arriva anche una
firma piuttosto eloquente con cui aveva scelto d’identificarsi: “Devil95”
(Diavolo95).
Vengono sequestrati i telefonini di alcune persone che conoscevano
la ragazzina e consegnati ai carabinieri del ROS (Raggruppamento
Operativo Speciale) di Roma, specializzati nell’analisi tecnica dei tabulati
e delle celle telefoniche, per verificare sms, traffico telefonico
e vengono sequestrati i personal computer e gli hard disk dell’amica
di Sarah, Francesca Massari, della cugina di Sarah, Antonella Spinelli,
del pasticciere di Mottola, Antonio Lisi e di un ragazzo che aveva
violato uno dei profili Facebook di Sarah, Fabian Alessio.

Ciao a dopo
Sira

Vanna ha detto...

Ciao Manlio!
Riporto il tuo del 27 agosto 2013 23:32:00 :

"Quanto ai soliti anonimi, è un fatto incurabile. Il Codice Penale considera nulle le denunce anonime, salvo che come corpi di reato (es. diffamazione).

L'avv. De Jaco aveva minacciato di denuncia chiunque diffamasse Cosima Serrano Misseri. Sarà anche per questo che tutti i mezzi d'informazione tacciono dopo tante chiacchiere."

Che vuol dire che nessuno, dico nessuno, in ogni dove deve nominare " il nome invano" della signora?
E invece chi nomina la figlia con parole poco tenere può farlo?
Spiegami per favore questa cosa.

Ritengo che: nel momento in cui
accade qualcosa di grave, di poco chiaro e ci si cominci a ragionare, a fare domande, a commentare articoli, fatti, immagini televisive poco edificanti... non si può commentare, andare a fondo, analizzare questa persona che scattano procedimenti?
Sta cosa è molto strana, esempio: cosa avrebbe dovuto fare il Berlusca quando in rete gira una sua foto in Sardegna in abito adamitico attrezzato di tutto punto? E tutto il resto che sentiamo e ascoltiamo in politica, in economia, in altri campi,
non è mica tenero. Eppure stanno tutti lì, non denunciano e continuano a farsi gli affari loro
Quando si è nell'occhio del ciclone
e tutti guardano, non si può tappare la bocca a tutti, non si può impedire di parlare, commentare, viviamo in una società!
A meno che in questo modo, si tappa la bocca a quelli della zona ed è per questo che chi ha visto qualcosa e lo dice, ha solo sognato, mentre invece chi ha visto, ha scritto numeri di targa, lo ha detto agli inquirenti è sconosciuto e protetto?
Ci sono anche quelli che hanno ricevuto visite e sollecitazioni a smentire quello che avevano subito e lo hanno raccontato ai giornalisti: sono stati denunciati?
Anche la Madonna fu calunniata dagli Ebrei nel Talmud, successivamente riabilitata alla grande dai cattolici e dai mussulmani.
E chi è costei in confronto, è una che si è trovata in quella situazione.
Non mi sembra che Filomena la madre di Elisa Claps sia stata denunciata, eppure per anni ha espresso pubblicamente giudizi pesantissimi anche sui potenti del luogo.
A meno che c'è qualcosa di veramente grosso da nascondere e si vuole impedire che qualcosa debordi del tutto.
Guarda, già basta questo a circoscrivere quell'ambiente:
Sofocle, Eschilo, Euripide con le loro tragedie e i loro miti ancora sono presenti come gli Archetipi di Jung che aleggiano e si concretizzano nelle coincidenze significative con forze potenti e ataviche.

Vanna ha detto...

Chiara, ti chiedo scusa per non aver messo il nome,mi sembrava di averlo fatto, sono io l'anonimo delle 9,04: Vanna.

Chiara ha detto...

Vanna:

la tua risposta a Giacomo mi lascia francamente perplessa. Vado per punti:

- "come fai a dire che S. era sul letto grande...? Perché lo dice lei e le credi?". Qui concordo con te e volevo appunto farglielo notare: per fare un ragionamento asettico come vuole fare lui, bisogna sfrondare tutto ciò che non sia accertato al di là delle parole degli interessati;

- "Mi sembra di ricordare che Sarah era uscita prima delle ore 14 per andare al mare.
Quindi perché avvisare Sarah.
C'è qualcosa che non torna." Un attimo, Vanna. Quella dell'uscita prima delle 14 è la tesi dell'accusa, indispensabile per coinvolgere sabrina e mammma nella commissione nel delitto, a cui è giunta facendo "ragionare" i familiari che per un lungo tempo, affidandosi alla memoria spontanea, l'avevano fatta uscire alle 14.30. Questa "eterodirezione" della nuova dichiarazione è esplicita nelle parole dei genitori e continua a contrastare con la sensazione, che ritorna nelle loro parole, che Sarah "fosse uscita da poco" quando giunse Sabrina a cercarla;

- "C'è un testimone accreditato e "protetto" dalle autorità che dichiara di aver visto la ragazzina prima delle ore 14 lungo la via per andare dai Misseri.
Quel testimone fornisce alcuni dati interessanti mai emersi.
Gli inquirenti se li tengono stretti, perché secondo te?" A chi ti riferisci?? L'unico testimone che la colloca prima delle 14 mi risulta essere Petarra, anch'egli dopo che "aveva ragionato" con gli inquirenti dato che in prima battuta aveva riferito tre avvistamenti di sarah di cui l'ultimo alle 12.45 incompatibile con l'accertamento degli spostamenti della ragazzina (a quell'ora era col padre a fare la spesa e si spostavano in auto; il teste verosimilmente si riferiva ad un altro giorno). Considera poi che questo stesso teste che ha dichiarato di aver visto sarah perchè si trovava a ridosso del marciapiede antistante casa sua, non è però stato visto da alcuno, compresa Mariangela che proprio lì davanti è passata per tre volte in orari in cui Petarra afferma di essere stato ancora lì. Tu ti riferisci ad un altro testimone? E poi, che ne sai di "dati interessanti mai emersi" se non sono mai emersi?? questa cosa proprio mi sfugge, spiegami;

- "Sbaglio o un'ora prima Sarah si era preparata per il mare?". Anche su questo concordo e già lo dissi a Giacomo: Sarah si era preparata all'evenienza (quasi certa) di andare al mare mangiando con largo anticipo così da potere fare il bagno e secondo me alle 14.25 era anche già pronta col costume e lo zaino. Resta però che la ricerca del telo da mare la compie dichiarando alla madre "ho ricevuto il msg di Sabrina" e subito dopo esce, quindi nulla ci consente di escludere che la realtà sia quella suggerita dal tabulato, ossia che (sia pure già pronta) sia uscita dopo l'sms delle 14.25;

continua

Chiara ha detto...

segue


- "Gli orari sono diversi e ci sono i testimoni con tanto di orologi alla mano e testimonianze scritte". Scusa Vanna ma di testimone con orologio che colloca l'uscita di Sarah prima delle 14 c'è solo Petarra con tutte le osservazioni che ho fatto prima; gli altri testimoni sono La Stella che la colloca attorno alla mezza e i fidanzati che al netto di ritrattazione sull'orario visto sull'orologio comunque collocano l'avvistamento "certamente dopo le 2"; c'è poi il famoso e "scomparso" testimone di Erchie che anch'esso concordava sulle 14.30. A chi ti riferisci invece tu?

- sui messaggi dalle 14.28 alle 14.39 dici "Questa teoria di dati che riporti la vedo costruita, non è sincera. Ciò che me lo fa pensare è il racconto del vissuto di quei momenti troppo incentrato su quello che lei fa". Ma è proprio questo lo scopo degli accertamenti Vanna: sapere cosa sta facendo l'indiziato in un dato momento! Cosa c'è di anomalo secondo te? Chi doveva dire cosa stesse facendo in casa mentre messaggiava, un estraneo?? Scusa ma la tua è una questione di "sensazione" o di "fede", non ha nulla di obiettivo. Mi sa che non è chiaro quanto va dicendo Giacomo. Il punto è: gli orari degli sms ci dicono una certa cosa, ossia che in quegli orari qualcuno stava inviando messaggi col telefono di Sabrina. Logica vuole che, fino a prova contraria, quel qualcuno sia Sabrina stessa e che se stava messaggiando non stava uccidendo od organizzando l'occultamento. Quindi è la "prova contraria" che bisogna offrire, non "opinioni contrarie" al dato apparente.

- "Francamente, se si vogliono aiutare le donne con questi elementi, non si va da nessuna parte". Anche qui non concordo: sai perfettamente quanto io non abbia alcuna certezza sul delitto e relative responsabilità, ma se c'è un elemento che può portare all'assoluzione di Sabrina sono proprio i dati dei tabulati telefonici che costituiscono il suo alibi fino a prova contraria. La prova contraria non esiste; esiste solo una ricostruzione alternativa del tutto apodittica, lacunosa e fonata su dati contrastanti. Quindi per il principio del favor rei, quei tabulati sono ESATTAMENTE la principale ancora di salvezza di Sabrina; quando a quest'ancora si agganciassero le osservazioni sulla impossibilità di collocare il delitto in quella casa in quell'ora (com'è) e all'impossibilità di escludere la responsabilità del padre o di estranei, allora la difesa sarebbe davvero "blindata". Ma che siano un dato irrilevante o trascurabile questo no, non mi trova per nulla d'accordo.

Vanna ha detto...

Ciao Sira!
Questa mattina mi piace dialogare, d'altra parte quando si leggono pensieri intelligenti ed espressi con garbo non si può non ignorarli.
Il tuo post del 28 agosto 2013 10:36,al quale rispondevi a Chiara e a anonimo, quell'anonimo ero io, ho sbagliato a cliccare chiedo scusa.
Le informazioni che riporti non le sapevo e sono interessantissime.
Ho scoperto da poco andando in rete, che gli inquirenti hanno indagato numerose persone, compresi alcuni anziani sporcaccioni.
Ma non sapevo che anche i telefonini sono stati "sequestrati e sottoposti ad analisi tecnica dei tabulati e delle celle telefoniche, per verificare sms, traffico telefonico
e vengono sequestrati i personal computer e gli hard disk dell’amica
di Sarah, Francesca Massari, della cugina di Sarah, Antonella Spinelli,del pasticciere di Mottola, Antonio Lisi e di un ragazzo che aveva violato uno dei profili Facebook di Sarah, Fabian Alessio."

Quelli di Sabrina, di Alessio P. di Ivano R., ne sai qualcosa?
L'interesse che lei provava verso certi temi inquietanti può averla messa in contatto con gente del settore.
Questo è un argomento molto delicato e difficile da ingoiare poiché le famiglie dovevano vigilare e prendere gli opportuni provvedimenti.
Chissà chi altro con lei condivideva questi temi.
I "maturi del gruppo" che dicevano?
Non sapevano nulla?
Avevano consapevolezza che la ragazzina aveva solo 15 anni oppure anche per loro era normale firmarsi come "Devil 95"?
Era nata nel '95, si considerava così?Perché non chiamarsi Angel 95, ne aveva l'aspetto.
Un caro saluto.

Vanna ha detto...

Chiara quel testimone di cui ho letto in rete non so se è Petara, perché il nome non è riportato, non si sa nulla, ha consegnato dati su targhe automobilistiche passate in quel percorso.
Il suo nome è segregato.
l'Ho letto in rete, forse bisognerà allargare il campo d'indagine e verificarlo.
Riguardo le telefonate rispetto il tuo punto di vista che non è lo stesso mio.
Non credo che l'ergastolo sia stato dato per i tabulati telefonici, c'è sicuramente altro che non sappiamo.
Se le motivazioni tardano forse è perché potrebbero avere qualcosa di nuovo e, visti i controlli fatti, devono essere verificati e riscontrati.
Sanno bene che l'Italia li guarda.
Saluti.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Vanna mi dici chi sarebbe questo testimone "protetto" dalle autorità e che al processo non si è visto? Se è un testimone doveva essere in aula è interrogato,io non so chi sia.Poi dici che ci sono dei testimoni con orologio alla mano che hanno visto Sarah prima delle 14.00,chi sono? Poi dici che Sabrina quando arriva Mariangela manda un sms,(non è vero) chiama a Sarah e il cellulare squilla diverse volte,poi si attiva la segreteria telefonica,sale in macchina preme il tasto verde del cellulare e la richiama,ma il cellulare è spento o non raggiungibile.Cambiando discorso,ti ricordo che al tribunale del riesame erano convinti che Cosima quel giorno non fosse andata al lavoro per il semplice motivo che era in banca(ore 12.00) a versare degli assegni,niente di più falso,in banca è andato Michele e ha falsificato la firma della moglie.Cambiando ancora discorso,l'impronta biologica trovata sul cofano della seat marbella di Michele,è risultata appartenere a Sarah,vorrei un tuo chiarimento.Quando avrebbe lasciato Sarah quell'impronta nella macchina dello zio? per tre giorni Sarah è stata a S.Pancrazio,e quindi la macchina non l'ha toccata,nei giorni precedenti lo zio tutte le mattine si alzava presto e andava nei campi a lavorare,e quindi Sarah la macchina non la vedeva.Sarah non entrava mai nella macchina dello zio.Per esserci l'impronta nel cofano Sarah lo avrà toccato,ecco,quando ha toccato il cofano? e per quanti giorni dura un impronta biologica su una macchina che viene utilizzata tutti i giorni per andare al lavoro e sopratutto in luoghi in cui la polvere copre gran parte della macchina e sporcandola? Ti auguro una buona giornata.

Marco ha detto...

Ma infatti questa storia del testimone secretato non può che essere l'ennesima bufala del web, a processo di primo grado concluso. Come può esistere un testimone sconosciuto se tutti gli atti devono essere messi a disposizione della difesa, proprio per fare in modo che questa possa difendersi dalle accuse?

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