Articolo di Antonio Giangrande
Io, Dr. Antonio Giangrande, scrittore e presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, aborro l’uso spregiudicato delle manette. Tintinnio di manette che distrugge l’esistenza degli individui e dei loro incolpevoli familiari. E proprio perché la vita di Florido e Conserva ormai è distrutta, così come per tutti gli altri malcapitati, esprimo il mio pensiero nel pieno diritto di critica, pur nel rispetto della magistratura e senza alcun intento diffamatorio nei confronti dell’ufficio della procura e del giudice per le indagini preliminari. Lo manifesto in un contesto ambientale ed ideologico dove nessuno ha il coraggio di farlo, attraverso l’utilizzo di domande in apparenza retoriche, ma fondamentalmente legittime.
L’arresto del Presidente della Provincia di Taranto, il dr. Gianni Florido, sembrerebbe avere tutta l’aria di una ripicca. Se non lo è come si spiega lo strano tempismo adottato? Va da se che la fondatezza delle accuse vanno vagliate in dibattimento, ma c'è da chiedersi: era necessaria la carcerazione preventiva di un presunto innocente, con il paradosso che in carcere troverà Sabrina Misseri e Cosima Serrano, entrambe detenute con tutti i dubbi del caso? E poi perché ora una misura cautelare in carcere solo per Gianni Florido e non per Stefàno o per Vendola, per il quale non vi è nemmeno un procedimento aperto? Dall'ordinanza emerge che le fiamme gialle, il quotidiano “Il Giornale” riporta parte di una loro informativa, ipotizzano un episodio di concussione anche per Nichi Vendola. Ed ancora: perchè le manette non sono scattate anche per Filippo Penati, per la presunta mazzetta da 2 milioni di euro ricevuta dal costruttore Pasini, per l'ex area Falk di Sesto San Giovanni (di cui Penati è stato sindaco), e dall'imprenditore Pino di Caterina, per l'affare Milano - Serravalle?
Qualcuno mi chiederà di quale tempismo io parli in riferimento all’arresto di Florido effettuato il 15 maggio. Quale tempismo?
Il tempismo nasce dal fatto che il 14 maggio 2013 la battaglia giudiziaria sulle merci dell'Ilva è finita... e da qui la cronologia è presto spiegata!
26 luglio 2012. I sigilli scattano nell'area produttiva.
26 novembre. Il sequestro delle merci prodotte.
24 dicembre 2012. Il decreto, numero 171 del 4 dicembre 2012, è stato convertito nella legge 231. Legge approvata a grande maggioranza dal Parlamento e che ha appunto confermato la doppia impostazione: via libera alla produzione e alla commercializzazione.
Approvata la legge, l'Ilva ha subito cercato di riottenere la disponibilità delle merci, ma qui è cominciato uno scontro durato cinque mesi che ha visto tutte le istanze dell'azienda respinte dai giudici. Dai pm al gip, dal Tribunale del Riesame a quello dell'Appello, ogni qualvolta che l'Ilva ha chiesto di "liberare" semilavorati e prodotti ha collezionato solo no. Accanimento giudiziario tanto da indurre il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a denunciare in procura a Potenza i magistrati tarantini che si stanno occupando del siderurgico. Il presidente del siderurgico ha chiesto ai magistrati potentini di verificare se sono ravvisabili reati nei loro confronti: oggetto del contendere è l'atteggiamento avuto nel corso della diatriba giudiziaria, dal sequestro dell'impianto sino al blocco dell'acciaio prodotto. Procura e giudice hanno fatto sempre muro creando grave danno all'azienda e di conseguenza minato i diritti dei lavoratori.
Si arriva così al 9 aprile 2013, quando la Corte Costituzionale respinge, perché in parte infondate e in parte inammissibili, le eccezioni contro la legge 231 avanzate dai giudici e dice che la 231 è costituzionale. L'Ilva torna quindi alla carica e richiede il dissequestro delle merci: nulla da fare. E per più volte. Nessun dissequestro sin quando le motivazioni della Consulta sulla costituzionalità della legge non saranno state rese note, dicono i magistrati di Taranto. Le motivazioni arrivano il 9 maggio.
14 maggio 2013 il verdetto favorevole del gip. Il valore delle merci dissequestrate è compreso fra gli 800 milioni di euro e un miliardo.
15 maggio 2013 arresto di Gianni Florido.
Perché l’arresto di Florido, ove non sussistesse la condizione necessaria della reiterazione del reato e/o dell’inquinamento delle prove e/o del pericolo di fuga? Perché? Perché i magistrati devono avere sempre e comunque l’ultima parola e se ignominia deve essere, ignominia sia per il malcapitato di turno.
I magistrati, tutti, fanno quadrato. A tirarla per le lunghe è inevitabile riportare quanto scritto sui giornali: Il presidente della Corte d'appello di Lecce, Mario Buffa, lancia l'allarme sulla possibilità che "grazie ad una legge di dubbia costituzionalità tutto resti come prima". Ed ancora “Sull’Ilva si è registrato negli anni un fragoroso silenzio da parte dei sindacati e una disattenzione dei governi che si sono succeduti a livello locale e nazionale (...) il sindacato ha mantenuto il silenzio nonostante la gravità di una situazione visibile a tutti”. Parole come pietre, le parole del procuratore generale Vignola. “Un attacco pesante di cui non si sentiva la necessità”, è quanto dichiarato da Antonio Talò, leader della Uilm ionica, il sindacato più rappresentativo nel Siderurgico al centro della bufera giudiziaria ormai da mesi. “Abbiamo sempre denunciato quello che potevamo e dovevamo, certo i controlli sul benzo(a)pirene non spettavano a noi, che non siamo mai stati nè silenti nè conniventi. Se volessi fare polemica, chiederei a Vignola dove è stato sino al 2012” - è la chiosa del capo tarantino dei metalmeccanici della Uil. La chiosa vale anche per tutti i magistrati di Taranto?
A volte però non c'è molto spazio per l'interpretazione. Il sostituto procuratore generale Gabriele Mazzotta è chiarissimo: «Una serie di indicatori consentono di individuare un'emotività ambientale tale da contribuire all'alterazione delle attività di acquisizione della prova». Mazzotta parla davanti alla prima sezione penale della Cassazione dove si sta discutendo la richiesta di rimessione del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi: i difensori di Sabrina Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, chiedono di spostare tutto a Potenza perché il clima che si respira sull'asse Avetrana-Taranto «pregiudica la libera determinazione delle persone che partecipano al processo». Ed a sorpresa il sostituto pg che rappresenta la pubblica accusa sostiene le ragioni della difesa e chiede lui stesso che il caso venga trasferito a Potenza per legittima suspicione. A Taranto, in sostanza, non c'è la tranquillità necessaria per giudicare le indagate.
Stante, appunto, la situazione ambientale, non pare che sia necessario ed urgente che le Difese si attivino a chiedere la rimessione dei processi anche sul caso Ilva per legittimo sospetto che non vi sia serenità di giudizio, specie con la contrapposizione di piazza tra le rispettive parti, anche politiche? Sempre che gli avvocati in causa abbiano il coraggio di Franco Coppi, che ai magistrati tarantini ha prima presentato l’istanza di rimessione e poi alla Cesarina Trunfio ed alla Fulvia Misserini (giudici togati del caso Scazzi) ha paventato l’ipotesi di una ricusazione: perché parafrasando Don Abbondio "se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare"
Dr Antonio Giangrande
Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
L’arresto del Presidente della Provincia di Taranto, il dr. Gianni Florido, sembrerebbe avere tutta l’aria di una ripicca. Se non lo è come si spiega lo strano tempismo adottato? Va da se che la fondatezza delle accuse vanno vagliate in dibattimento, ma c'è da chiedersi: era necessaria la carcerazione preventiva di un presunto innocente, con il paradosso che in carcere troverà Sabrina Misseri e Cosima Serrano, entrambe detenute con tutti i dubbi del caso? E poi perché ora una misura cautelare in carcere solo per Gianni Florido e non per Stefàno o per Vendola, per il quale non vi è nemmeno un procedimento aperto? Dall'ordinanza emerge che le fiamme gialle, il quotidiano “Il Giornale” riporta parte di una loro informativa, ipotizzano un episodio di concussione anche per Nichi Vendola. Ed ancora: perchè le manette non sono scattate anche per Filippo Penati, per la presunta mazzetta da 2 milioni di euro ricevuta dal costruttore Pasini, per l'ex area Falk di Sesto San Giovanni (di cui Penati è stato sindaco), e dall'imprenditore Pino di Caterina, per l'affare Milano - Serravalle?
Qualcuno mi chiederà di quale tempismo io parli in riferimento all’arresto di Florido effettuato il 15 maggio. Quale tempismo?
Il tempismo nasce dal fatto che il 14 maggio 2013 la battaglia giudiziaria sulle merci dell'Ilva è finita... e da qui la cronologia è presto spiegata!
26 luglio 2012. I sigilli scattano nell'area produttiva.
26 novembre. Il sequestro delle merci prodotte.
24 dicembre 2012. Il decreto, numero 171 del 4 dicembre 2012, è stato convertito nella legge 231. Legge approvata a grande maggioranza dal Parlamento e che ha appunto confermato la doppia impostazione: via libera alla produzione e alla commercializzazione.
Approvata la legge, l'Ilva ha subito cercato di riottenere la disponibilità delle merci, ma qui è cominciato uno scontro durato cinque mesi che ha visto tutte le istanze dell'azienda respinte dai giudici. Dai pm al gip, dal Tribunale del Riesame a quello dell'Appello, ogni qualvolta che l'Ilva ha chiesto di "liberare" semilavorati e prodotti ha collezionato solo no. Accanimento giudiziario tanto da indurre il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a denunciare in procura a Potenza i magistrati tarantini che si stanno occupando del siderurgico. Il presidente del siderurgico ha chiesto ai magistrati potentini di verificare se sono ravvisabili reati nei loro confronti: oggetto del contendere è l'atteggiamento avuto nel corso della diatriba giudiziaria, dal sequestro dell'impianto sino al blocco dell'acciaio prodotto. Procura e giudice hanno fatto sempre muro creando grave danno all'azienda e di conseguenza minato i diritti dei lavoratori.
Si arriva così al 9 aprile 2013, quando la Corte Costituzionale respinge, perché in parte infondate e in parte inammissibili, le eccezioni contro la legge 231 avanzate dai giudici e dice che la 231 è costituzionale. L'Ilva torna quindi alla carica e richiede il dissequestro delle merci: nulla da fare. E per più volte. Nessun dissequestro sin quando le motivazioni della Consulta sulla costituzionalità della legge non saranno state rese note, dicono i magistrati di Taranto. Le motivazioni arrivano il 9 maggio.
14 maggio 2013 il verdetto favorevole del gip. Il valore delle merci dissequestrate è compreso fra gli 800 milioni di euro e un miliardo.
15 maggio 2013 arresto di Gianni Florido.
Perché l’arresto di Florido, ove non sussistesse la condizione necessaria della reiterazione del reato e/o dell’inquinamento delle prove e/o del pericolo di fuga? Perché? Perché i magistrati devono avere sempre e comunque l’ultima parola e se ignominia deve essere, ignominia sia per il malcapitato di turno.
I magistrati, tutti, fanno quadrato. A tirarla per le lunghe è inevitabile riportare quanto scritto sui giornali: Il presidente della Corte d'appello di Lecce, Mario Buffa, lancia l'allarme sulla possibilità che "grazie ad una legge di dubbia costituzionalità tutto resti come prima". Ed ancora “Sull’Ilva si è registrato negli anni un fragoroso silenzio da parte dei sindacati e una disattenzione dei governi che si sono succeduti a livello locale e nazionale (...) il sindacato ha mantenuto il silenzio nonostante la gravità di una situazione visibile a tutti”. Parole come pietre, le parole del procuratore generale Vignola. “Un attacco pesante di cui non si sentiva la necessità”, è quanto dichiarato da Antonio Talò, leader della Uilm ionica, il sindacato più rappresentativo nel Siderurgico al centro della bufera giudiziaria ormai da mesi. “Abbiamo sempre denunciato quello che potevamo e dovevamo, certo i controlli sul benzo(a)pirene non spettavano a noi, che non siamo mai stati nè silenti nè conniventi. Se volessi fare polemica, chiederei a Vignola dove è stato sino al 2012” - è la chiosa del capo tarantino dei metalmeccanici della Uil. La chiosa vale anche per tutti i magistrati di Taranto?
A volte però non c'è molto spazio per l'interpretazione. Il sostituto procuratore generale Gabriele Mazzotta è chiarissimo: «Una serie di indicatori consentono di individuare un'emotività ambientale tale da contribuire all'alterazione delle attività di acquisizione della prova». Mazzotta parla davanti alla prima sezione penale della Cassazione dove si sta discutendo la richiesta di rimessione del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi: i difensori di Sabrina Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, chiedono di spostare tutto a Potenza perché il clima che si respira sull'asse Avetrana-Taranto «pregiudica la libera determinazione delle persone che partecipano al processo». Ed a sorpresa il sostituto pg che rappresenta la pubblica accusa sostiene le ragioni della difesa e chiede lui stesso che il caso venga trasferito a Potenza per legittima suspicione. A Taranto, in sostanza, non c'è la tranquillità necessaria per giudicare le indagate.
Stante, appunto, la situazione ambientale, non pare che sia necessario ed urgente che le Difese si attivino a chiedere la rimessione dei processi anche sul caso Ilva per legittimo sospetto che non vi sia serenità di giudizio, specie con la contrapposizione di piazza tra le rispettive parti, anche politiche? Sempre che gli avvocati in causa abbiano il coraggio di Franco Coppi, che ai magistrati tarantini ha prima presentato l’istanza di rimessione e poi alla Cesarina Trunfio ed alla Fulvia Misserini (giudici togati del caso Scazzi) ha paventato l’ipotesi di una ricusazione: perché parafrasando Don Abbondio "se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare"
Dr Antonio Giangrande
Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
18 commenti:
non capisco la considerazione :
il coraggio di coppi .
eppure c'è qualcosa che mi convince sempre più che i stessi giudici che hanno condannato le misseri abbiano voluto giocare con il fuoco ....e fuoco sia!.....
come già espressi su un altro articolo:-il diavolo non potrà mai essere perfetto.......
capita sempre di mettere il piede di traverso....
il pensare di farla franca è una illusione che proviene da una falsa luce della nostra mente contorta = lucifero.....
Veramente io non capisco tutto l'articolo, credo che i magistrati li siano gli unici che hanno agito per il bene di Taranto, l'unica cosa e' che secondo me dovevano sequestrare tutto e tutti i beni, decretando lo stato di Amministrazione Controllata e dando il via a quel risanamento che nessun proprietario o manager ha mai avviato a Taranto nonostante si siano presi tutte le agevolazioni e quindi soldi statali e pubblici di tutti per farli.
E' una vergogna quello che han fatto e che continuano a fare, a parer mio, con un Governo che ha voluto fare da passpartu' ai vincoli ambientali DI BASE nel tarantino con leggi ad fabbricam, non molto onorevole poi il referendum con il quale si voleva far decidere ad un tarantino se voleva morire di fame per disoccupazione o se preferiva morire di salute per gli evidenti danni ambientali che la dirigenza e la proprieta' aveva causato, e si ostinava a causare, nel territorio.
Mi spiace ma di questo articolo io condivido poco o niente, forse sul tempismo sarei daccordo, secondo me andavano arrestati gia' all'accertamento dei fatti, proprieta' e dirigenza connivente, certo di prove ve ne saranno a bizzeffe fra bilanci, supposti riordini ambientali e l'assenza di strutture che invece dovevano esserci, come ad esempio un semplicissimo filtro agli impianti.
Per inciso, pero' tutti gli italiani devono avere il filtro antiparticolato perche' oramai senza e nelle grandi citta' e vietata pure la circolazione, poi invece uno che ha non so quanti tubi di scappamento verso il cielo di proporzioni ben mastodontiche puo' liberamente spendersi in patatine i soldi pubblici praticamente datigli per mettere i filtri.
Spero di non aver capito male l'articolo ma se e' pro fabbrica e pro dirigenza e proprieta' mi sembra assolutamente non condivisibile ed anzi, vorrei leggere un articolo di qualche Comitato di tarantini, madri e figli, di chi veramente vede il padre partire il mattino aspettando che il padre non veda piu' lui/lei.
L'articolo, Antonello, non è pro fabbrica o pro proprietà o dirigenza, ma va contro il modus operandi del magistrati tarantini. Certo, per capire quanto vuol dire Giangrande occorre conoscere quanto avvenuto negli ultimi due decenni a Taranto, quale modo abbiano usato i Pm con gli imputati (basterebbe vedere gli atti stilati per mantenere in carcere il Morrone e le Misseri per capire qualcosa in più).
L'Ilva non inquina da un anno a questa parte e i soldi statali pare gliene siano arrivati, ma non poi così tanti. Certo è che da anni deve migliorare gli impianti e la proprietà ha sempre continuato coi palliativi inutili, ma questa è un'altra storia e non riguarda un indagato messo in carcere (per quale motivo non indagarlo a piede libero?) nonostante non vi sia più il pericolo d'inquinamento delle prove. Credo che la legge sia chiara su questo punto. Una persona è colpevole solo dopo il terzo grado di giudizio e, se non c'è pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, può attendere il processo a casa sua. In carcere ci andrà dopo la condanna, se becca dieci anni dieci anni si farà ugualmente... non cambia nulla in questo caso, mentre cambia se l'imputato si fa mesi o anni di carcere preventivo e poi viene assolto. In questo caso, oltre ad andargli in pappa il cervello, sarà comunque sputtanato (perché il clamore mediatico lo si fa al momento dell'arresto, non in quello della liberazione)
Ma, mentre con Penati, in un'altra procura, per gli stessi reati si agisce in un modo, per Florido, qui la procura è quella di Taranto, si agisce in un altro. Quello a cui ci hanno abituati i magistrati tarantini. Ecco il problema: i procuratori e i giudici di Taranto, come sempre amano fare a braccio di ferro, sia con lo Stato che con gli indagati.
A questa maniera di operare si riferiva l'articolo. L'Ilva è sullo sfondo e sullo sfondo resta, coi suoi problemi e i suoi fumi.
Ciao, Massimo
Ps. Tanto per la cronaca, lo Stato sta pagando milioni di euro a causa delle facili carcerazioni in quel di Taranto. I procuratori che hanno sbagliato e i giudici che hanno condannato senza prove, invece, non pagano nulla...
le misseri sono pericolose . la reiterazione del reato dove la mettiamo?. il pericolo di fuga era nell'aria .
quindi .. in gattabuia !
l' hanno fatto per sfiancarle . in modo che confessassero un omicidio . ma non l'hanno fatto . allora si da' un ergastolo . un'altra volta imparano .
è solo da sperare che le misseri riescano avere abbastanza lucidità,a capire, se cedono a loro ricatto, è come dare vinta a loro facendogli un favore e di sicuro non le assicura la libertà......che possano incontrare delle persone che le sanno consigliare,se devo essere singera ,che dei avvocati mi fido ben poco che spesso ti inducono al compromesso.....
non credo che confesseranno un delitto non commesso .
i loro avv difensori sono sicuri dell'innocenza delle imputate . ma se avessero il dubbio che fosse stato un incidente ,le avrebbero consigliate di dirlo .
magica,
non vorrei contradirti oppure non vorrei che consideri tale.....
purtroppo tanti innocenti considerati tali, dopo anni,sono finiti in galera proprio per un compromesso suggeriteli......
speriamo che non sia in questo caso......
Ti ringrazio dellla risposta Massimo, dovrai ammettere pero' che il fatto Ilva a Taranto tocca da vicinissimo quel dono o bene pubblico che e' la Salute, e di un'intero comprensorio e citta', ancora di piu' poi quando la proprieta' e la dirigenza si sono pubblicamente esposti non mettendo mai filtri alle fabbriche neppure dopo che era emerso lo scandalo della contrapposizione Salute/Lavoro continuando a sostenere e speculare sull'indispensabile bisogno di produzione aizzando tutte le componenti operaie proprio contro i Magistrati.
Diverso e totalmente credo io sarebbe stato se la proprieta' avesse subito mostrato la volonta' aggiornando immediatamente i sistemi di protezione, voglio dire all'Ilva vi era un contingente pericolo accertato per la Salute Pubblica e un totale rifiuto di aderire alle leggi che imponevano quelle stesse protezioni anteponendo, dopo decenni e tu lo hai ricordato, la priorita' ennesima della produzione, ricordo dichiarazioni veramente allucinanti, a parer mio, anche da parte di esponenti di vertice istituzionali, addirittura poi ricordo la vergogna di un referendum straziante.
Ecco, direi che la diversita' di modus e' sconcertante in tante Procure ed anche all'interno di molti stessi uffici, perche' pure le altre storie citate erano anch'esse di porzioni emblematiche non indifferenti, forse una non escludeva l'altra e nessuno vuole difendere i "due pesi e due misure", ci mancherebbe.
Quello che volevo sottolineare io era la differenza anche delle dimensioni epocali fra due fascicoli lontani anni luce anche se ambedue legati dall'obbligatorieta' penale, non sono daccordo con influenze politiche in atti giudiziari ed appunto li si inserivano le varie leggi pro proprieta' e le immaginabili pressioni che possiamo ipotizzare vi siano stati in altri casi.
Trovo che pero', a mio umile parere, la Salute pubblica, e se vogliamo i valori ambientali di una Nazione che dovrebbe vivere sul turismo senza nessun pericolo di crisi, vanno anteposti a qualsiasi mangiatoia, tantopiu' se messa in pericolo reiteratamente, ostinatamente ed arrogantemente da gente che ha ricevuto quei, anche pochi, soldi per preservarla.
Sono in completa sinfonia con te, Antonello, tanto che sul degrado creato dall'Ilva ho pubblicato mesi fa un articolo di Iacopina che davanti all'Ilva ci passava da bimba con la famiglia. Per come la vedo ogni fabbrica mondiale, anche quelle cinesi che tanto petrolio acquistano per le loro produzioni (che in definitiva sono europee e americane viste le industrie coinvolte), deve funzionare ad energia alternativa. Non basta il Sole? Costruisciti un impianto di bio-energia e fai lavorare 10.000 operai con quella!
Per quanto riguarda l'Ilva: credo che sarebbe stato meglio se la procura si fosse mossa dieci anni fa, quando la crisi del lavoro era meno evidente e si poteva pure bloccare, a fin di bene, la fabbrica più grossa d'Europa.
Ora il problema lavoro ingigantisce ogni provvedimento. Gli operai dell'Ilva, quelli ancora vivi visto che ogni tanto ne muore qualcuno, hanno famiglie e paura. E come dicono loro: i rischi a Taranto si corrono oggi come si correvano vari decenni fa... anzi vent'anni fa erano maggiori. Chi ora cerca e trova l'appoggio mediatico per poter arrestare persone e sequestrare prodotti da consegnare (se no scatta la penale), dove stava quindici anni fa? Te lo dico io: Esattamente dov'è oggi.
Ed allora: non è che c'è sotto un qualcosa di diverso, un motivo non solo "ambientalista"? Non è che ci stanno facendo vedere uno specchietto e noi siamo allodole?
Ciao, Massimo
carla non vedo benefici nel caso che le imputate dovessero confessare un delitto non commesso,
le condanne sono state emesse sebbene non abbiano confessato figurati se confessassero avrebbero la pena ancora piu' sicura on l'gnomigna della falsita' e sarebbero caricate ancore di piu' di insulti .
@Massimo
Capisco il tuo interrogativo di chiosa, stiamo parlando di una delle piu' grandi aziende europee pero' e non di uno specchietto delle allodole ipotetico solamente, vi sono un bel po' di interessi sull'aspetto mediatico della vicenda, oltreche' anche interessi d'investimento, bancari forse, borsistici, di macroeconomia.
Eppure non e' la piu' grande operazione di quel temporaneo tecnicismo di facciata, vi sono boiate ancora piu' gravi e che potrebbero ridefinire il futuro italiano che sono passate in sordina, un immenso scenario di fondo per quale opera teatrale???
Un'azienda in crisi profonda, nei casini con l'odiata magistratura, un Governo che addirittura si espone in completo disaccordo con la logica comune che gestisce il consenso, che mostra di fregarsene della Salute di un'intera citta' quando avrebbe il pieno potere di obbligare l'azienda a sanare con un'Amministrazione piu' che controllata, che strano che per il tecnicismo non valesse la pena risolvere capra ma anche cavoli.
Si, un pochettino di cose strane direi, si decide di chiudere lo stesso tipo di reparto a Genova, a proposito, perche' citta' troppo poco aperta al potere esterno, troppo al nord forse, troppo pericoloso insomma, bisognava cambiare, portarlo a Taranto avra' pure i suoi motivi, forse c'era chi nelle istituzioni aveva intuito il grado di pericolosita' dell'operazione in un territorio gia' flagellato dall'oro nero di Cornigliano, dalle raffinerie poi trasferite in Sicilia di un'altra famosa firma.
Certa gente forse preferisce pagare altra gente che puo' proteggerne gli interessi, puo' aprirgli le frontiere del liberismo delle autorizzazioni, in certi posti si puo' fare cio' che si ritiene piacevole anche sulla pelle altrui, in altri forse si e' troppo al microscopio, troppo vicini ad altri potentati che a certe cose ci stanno ancora attenti.
Meglio analizzare da lontano certi ambienti, sono imprevedibili e concordo, tutto e' possibile, compreso che sia vero l'opposto di quello che ci fanno vedere, troppi interessi in gioco.
Io non ho la soluzione per un sistema marcio, per tempistiche strane, ed alla fine le rigide regole delle criminalita' rischiano di diventare un similcollante per una comunita' impazzita e governata dalla legge della jungla, posso solo vederla, analizzarla, cercare di capire ed intuire, a volte pure sbagliando.
Penso ai giovani, a quale mondo gli lasciamo, a quanto debba costare l'onesta', sino a che punto arrivera' certa gente, che progetti hanno, perche' non capiscono e continuano ad accumulare cio' che li sotterrera'.
cara magica ,tu non immagini quanto sono bravi certa gente di mandarti in pappa il cervello.....e farti dire quello che vogliono loro senza nemmeno che te ne accorgi......
tutto sta' quanto regge un individuo e quanto sono pronti,di affrontare questa prova.....
non c'è che dire che fino adesso hanno retto le donne misseri...
non so' in quanti sarebbero in grado di tenere botta più di 2 anni in galera ,con più volte respinto la richiesta dei suoi avvocati e in più ergastolo ....se non è tortura mentale questo?......
i dubbi in questi circostanze ti vengono e come.....in più avendo un padre gran bugiardo che ha tutti i benifici.....
l'insidia che ti può capitare è quello di provare di dire bugie pure tu così forse ci si aspetta che non ti capiti la stessa cosa ....
c'è già la mamma concetta che più volte che ha lanciato il messaggio "se sabrina e cosima dicono la verità, - la loro verità - almeno saranno lasciate in pace"......buonanotte
carla ne abbiamo avute le prove , misseri a misseri è capitato questo ,
gli hanno fatto dire quello che volevano senza che lui si accorgesse di nuocere alla sua famiglia .
il suo cervello si fece in pappa molla ,, sentendosi dire che era bravo e buono . si fece infinocchaire dalla nipote cicciona e ancora di piu' da chi sappiamo . '
nah non so che dire ,, parole doppie .., oppure sono io che vedo doppio?
ciao Magica,un saluto veloce è appena incominciato QG e ho appeno sentito un caso che tratteranno stasera di un altro reo confesso lasciato libero.....e vorrei sentire di che si tratti.....
dici bene di queste prove ne abbiamo avute e se n' è sentito in più casi,se no come si spiega che dopo anni si scopre dei innocenti in galera?.....perfino Giuseppe gulotta disse a un intervista,che alla fine si era convinto di essere un assassino.....
per a quello che credo spero che queste donne misseri abbiano fede onde di non cedere nelle lore trappole ......a dopo
intervengo un attimo,Magica non so' se hai sentito bene stasera sul caso scazzi,secondo me è stato un skecc,perchè sanno che guarderanno la tv ed è stato lanciato un messaggio che devono cambiare versione......ahi !ahi! stiamo entrando nel compromesso....
poi ridicolo quel giornalista,che ora si fa' scrupoli ,perchè è una giovane ragazza e ora esiste una costituzione!....quando appena dopo emesso la condanna che condvideva in pieno.....
e un altra cosa che Garofano dica che le auto non siano state esaminate,balle mi riccordo che si parlò di una macchia dietro il sedile che ci aveva tenuto fiato sospeso per una settimana circa e in fine non c'era nulla che portava a sarah.....
mi sorge un dubbio non è che si inventino una prova e si voglia che si prenda tutta la colpa cosima e garatendo la libertà a sabrina?......e così sperano di poter mettere a tacere il caso e sperando di fare sogni tranquilli.....
come rifiutare un offerta del genere?....
mi viene in mente quelle famose intercettazione,che fecero i giudici.....quello di incolparsi una contro l'altra e "se dopo negheranno fino alla radice".....
le famose trappole che ti feci presente sopra......buonaserata
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