venerdì 2 dicembre 2011

Melania Rea. In 22 punti ed in mille domande tutta la stranezza del caso, compresa la carcerazione del Parolisi... chi può rispondere risponda

Articolo di Luca Perrone
Domande sulla scena del delitto 

1) Innanzitutto bisogna chiedersi quali sono gli indizi che portano a dar per certa la presenza sulla scena del delitto di Salvatore Parolisi. Quegli indizi che, occorre dirlo, per essere considerati alla stregua di prova ed usati contro un indagato, ai sensi dell'art.192 c.p.p., devono essere gravi, precisi e concordanti. Se si esclude il DNA ritrovato sulle gengive di Melania Rea che, a differenza degli altri numerosi DNA estratti dai reperti organici riscontrati sul cadavere, completi ed incompleti, non può essere ricondotto, se non con fantasiose ipotesi più pertinenti alla letteratura horror che al reale, ad una probabile dinamica omicida, non se ne trovano. A meno che non si usi una "presunzione colpevolista" asserendo che “Melania” possa essersi abbassata pantaloni ed indumenti intimi unicamente in presenza del marito, questo per apprestarsi ad un presunto rapporto sessuale. Ma se nessuno crede neppure al rapporto di quindici giorni prima, meno che meno le amiche, quest'ultima conclusione pretestuosa è da escludere a priori e da non usare in sede di indagini. Quindi la domanda è: "Esistono vere e proprie prove scientifiche, o anche solo determinate con metodi di indagine tradizionale, che confermino la presenza dell’indagato al Chiosco della Pineta nelle ore in cui presumibilmente (per gli inquirenti) è avvenuto l’omicidio?

2) Esistono testimonianze dirette ed attendibili che confermino la presenza di Salvatore Parolisi sulla scena del delitto nell'arco temporale indicato dall'anatomopatologo Tagliabracci e dagli inquirenti di Ascoli Piceno e Teramo? Ci sono prove che confermino il passaggio sulla Strada Provinciale 53 della Renault Scenic di Parolisi nello stesso arco temporale, tenuto conto che la medesima strada era controllata da alcune vedette del 123° Reggimento Chieti, appositamente collocate al fine di monitorare il traffico civile ed eventualmente arrestarlo in caso di pericolo? Questo anche in base a quanto dichiarato dalla vedetta Colasanti che si trovava nella posizione più idonea per verificare il passaggio di auto dirette al Chiosco di Ripe. Vedetta che ha ripetutamente testimoniato di non aver visto nessuna Scenic salire o scendere. Che senso ha avuto la dubbia testimonianze di un altra vedetta che, affermando di aver visto transitare un'auto non segnalata dallo stesso Colasanti, si è premurato di avvisare unicamente il collega che tale auto non avrebbe mai potuto vedere e non il predetto che, invece, se la sarebbe vista passare di fronte per ben due volte? 

3) In quale momento delle giornate del 18, 19 e 20 aprile 2011, Salvatore Parolisi potrebbe essere tornato al Chiosco della Pineta per compiere il vilipendio di cadavere atteso che, come da referto dell'anatomopatologo, questo non può essere avvenuto nell'arco temporale in cui Melania Rea è morta, ed è probabile sia stato effettuato non molte ore prima del ritrovamento del corpo? Ammettendo anche l’ipotesi ventilata dagli inquirenti, che tale vilipendio sia stato compiuto da un complice dell'indagato, sono state acquisite prove e testimonianze (o anche solamente indizi) che permettano di confermare tale supposto ed individuare la persona probabilmente autrice del vilipendio di cui sopra? 

4) Esistono prove e riscontri che Salvatore Parolisi, nell'ipotesi sia l'autore del delitto, si sia disfatto degli indumenti indossati (non solamente indumenti ma anche calzature e calze) durante l'aggressione e l'accoltellamento? Indumenti che per forza di cose dovevano essere abbondantemente imbrattati del sangue della vittima? Sono mai stati ritrovati tali indumenti? Sono state reperite prove scientifiche che portino a pensare che anche solo eventualmente il Parolisi li abbia occultati all'interno della propria vettura (anche in valigie o contenitori di qualunque tipo) disfacendosene in un secondo tempo (come, dove e quando)? Sono state ritrovate tracce ematiche di “Melania” nell'auto del marito?

5) Dopo le ripetute ed approfondite ricerche effettuate da più corpi di polizia e forestali è stata ritrovata l'arma del delitto? In caso negativo, è stato mai appurato (anche solo in ipotesi) come, dove e quando, l'indagato abbia potuto disfarsene? 

Domanda sull'ora della morte di Melania Rea 

6) Sulla certezza in merito all'ora della morte, la perizia dell’anatomopatologo incaricato dalla procura, alla base delle ordinanze dei GIP di Ascoli Piceno e Teramo, si scontra con quanto riportato nella Memoria Difensiva davanti al Riesame (con annessa controperizia, sommaria considerata la mancata partecipazione di un perito di parte all'autopsia ed il negato incidente probatorio). Senza entrare nel merito dell'aspetto tecnico la determinazione dell'ora della morte, e la successiva ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, si basa essenzialmente sui resti di caffeina riscontrati nello stomaco della vittima, considerando come base di partenza che lo svuotamento gastrico della caffeina avviene in un tempo massimo di un'ora dall'assunzione. Per inciso bisogna segnalare che in un primo momento il suddetto anatomopatologo, dottor Tagliabracci, aveva posizionato l'ora della morte nella notte tra il 18 ed il 19 aprile. Tutto quanto ricostruito nell'ordinanza, sulla dinamica dell'omicidio e sull'accusa a Parolisi, è quindi fondato sull'ipotesi che Melania Rea abbia bevuto una tazzina di caffè prima di uscire di casa ed essere portata a Ripe dal marito. Sono mai state acquisite testimonianze di alcun tipo in merito all'assunzione di caffè, considerato che né il marito né la madre della vittima, che è stata al telefono con la figlia fino alle 13.42, mai hanno detto che l'abbia preparato e bevuto? Dal momento che i Carabinieri sono entrati nell'abitazione dei Parolisi già la sera del 18/04 alla ricerca di indizi utili per agevolare le ricerche, hanno redatto un verbale in cui si parlasse di tazzine sporche nel lavello o una moka con rimanenze, oggetti che potrebbero far pensare effettivamente ad un caffè bevuto nel primo pomeriggio? Come si può basare un’accusa ed una richiesta di custodia cautelare sulla presunzione totalmente priva di alcun riscontro oggettivo? 

Domande sugli spostamenti dell'indagato nel pomeriggio del 18 aprile 2011 

7) Esistono riscontri tecnici certi, al di là dell'asserita “fortuna” dell'indagato, a conferma che il Parolisi abbia tenuto il proprio cellulare spento durante tutta l'azione omicida, riaccendendolo unicamente prima della telefonata inviata all'utenza della moglie sulle 15.26, ad esempio sms di sistema con avvisi di chiamata? 

8) Se gli inquirenti sospettano che Salvatore Parolisi abbia chiamato la moglie alle 15.26, prima ancora di giungere a Colle San Marco, come mai il sigor Ranelli nell'ultima testimonianza, citata nell'ordinanza, asserisce di aver visto Parolisi alle 15.23? E questo senza considerare le precedenti testimonianze, in special modo quella rilasciata nell'immediatezza della scomparsa, in cui dichiarava di averlo visto ben prima di tale orario. 

9) Ammesso che le tempistiche indicate dagli inquirenti siano valide e verificate, e considerato che ai fini della ricostruzione effettuata dagli stessi pochi minuti in più a disposizione dell'indagato sarebbero importantissimi in chiave difensiva, per quale motivo il Gip di Teramo ipotizza un tragitto che passa da Folignano per far arrivare, partendo dal Chiosco della Pineta, l'imputato a Colle San Marco, con un allungamento dei tempi di almeno 10 minuti? 

Domande sulla presenza di Salvatore Parolisi e Melania Rea a Colle San Marco 

10) Per quale motivo non viene dato credito alle prime testimonianze del signor Ranelli (rese sia il 18/04 sia il 19/04 che il 23/04) quando asserisce per certo di aver visto il Parolisi, assieme ad una donna identica per fisionomia ed abiti a Melania Rea, spingere un bimbo sull'altalena in un orario compatibile con quello indicato dal Parolisi stesso (circa le 14.40/14.50) sottolineando di averlo notato a causa dell'abbigliamento “per lui” anomalo considerata la temperatura? Per quale motivo vengono invece considerate attendibili le testimonianze dello stesso, rese molti giorni dopo gli eventi quando davvero avrebbe potuto subire l'influenza mediatica dalla notizia? Quale motivo spinge gli inquirenti ad asserire che tale influenza ci sia stata inizialmente, sebbene sia chiaro a tutti che nei primi giorni i giornali e la televisione non avevano ancora iniziato ad occuparsi del caso a tempo pieno? Che reale motivo c'era per far fare al teste un percorso di aggiustamento? Percorso fermatosi solo quando si è stabilito un orario compatibile con la ricostruzione dei Pm? Sempre che sia giusta dato che nella memoria difensiva si anticipano i tempi di 5 minuti. Ma anche in questo caso come conciliare il fatto che il Ranelli è fermo sulle sue dichiarazioni in merito alla fisionomia ed ai vestiti della donna? Dichiarazioni che non trovano riscontro in nessun altra persona venuta a contatto con il Parolisi in quelle ore? Perché vengono spostati di 5 minuti gli orari dell'impianto di videosorveglianza del chiosco quando, leggendo la Memoria Difensiva (che non inventa nulla dato che cita solamente gli atti di indagine allegati), l'orario stesso risultava essere corretto? 

11) Nella tarda serata del 18/04 il sig. Macciò, del Soccorso Alpino de L'Aquila, accompagnato dal maresciallo dei Carabinieri Maurizio Manzi e dai responsabili del Soccorso Alpino stesso, dopo aver prelevato degli “odori” campione dalle scarpe di Melania, presso la casa di questa, conduce il cane da ricerca molecolare Bloodhound, di nome Piergiorgio (uno dei soli tre all'uopo addestrati su tutto il territorio nazionale e di comprovata esperienza nella ricerca delle tracce di persone scomparse), presso la zona delle altalene. Senza che né il Macciò né altri siano stati in alcun modo informati in merito alla prima testimonianza del Parolisi, il cane procede spedito lungo la strada che secondo il marito sua moglie ha percorso quel pomeriggio per allontanarsi, sino ad arrivare davanti al Mounumento ai Caduti lungo la strada provinciale. E da li cerca di proseguire lungo un appartato sentiero che si addentra nel bosco retrostante. Appurato che il sentiero conduce sino ad una roulotte a prima vista abbandonata, il cane viene portato sul luogo e lì ritrova le tracce “molecolari” di “Melania” cercando persino di entrare con veemenza dentro la roulotte stessa. La roulotte viene quindi sommariamente perquisita. Tale percorso il cane lo segue per ben altre due volte utilizzando altri due campioni di odore. Per quale motivo quindi non viene dato credito al riscontro avuto con Piergiorgio che conferma la parte di ricostruzione effettuata dal Parolisi ad effettiva conoscenza dello stesso? Per quale motivo non sono stati condotti i RIS presso la roulotte, considerato anche che gli stessi sono stati impiegati per l'analisi di quasi 250 reperti (non solo provenienti dalla scena del delitto), tra i quali fantomatiche borse, occhiali, valigie? Per quale motivo i CC del ROS effettuano i test sulla copertura delle "reti" sul cellulare di “Melania” solo in corrispondenza del Monumento, riscontrando lo stesso comportamento evidenziato dai tabulati ed asserendo che quello è l'unico punto di Colle San Marco dove è agganciabile la cella agganciata del telefonino della donna, e non anche in corrispondenza della zona dove si trovava la roulotte che, per caratteristiche ortografiche, è presumibile avrebbe dato lo stesso risultato (considerata l'ubicazione degli impianti Telecom interessati dalle indagini)? Perché dei riscontri avuti con il cane molecolare non vi è traccia nelle due Ordinanze (sebbene gli inquirenti si siano premurati di verificarne l’affidabilità sentendo i responsabili del Progetto Bloohound e del Soccorso Alpino) tanto che il giudice del Riesame de L'Aquila se ne stupisce? Come mai si ventila da più parti che le tracce seguite da Piergiorgio si riferiscano ad una precedente camminata di “Melania” quando in nessuna testimonianza vi è evidenza che la stessa “Melania” abbia mai percorso il tragitto completo (cioè sino alla roulotte) seguito da Piergiorgio? 

12) Alle ore 16.34 del 18/04/2011 dal cellulare di Parolisi parte una chiamata al 112, chiamata fatta da Flammini Giovanna proprietaria del bar “Cacciatore”, durante la quale Parolisi denuncia la scomparsa della moglie. All'incirca al minuto 6’ (in base agli audio pubblicamente diffusi) Parolisi afferma che sul pianoro di Colle San Marco lui, assieme alla moglie e ad alcuni amici, vi era già stato “quindici” giorni prima, quindi presumibilmente la domenica 03/04/2011. Su questo punto il giorno 27/04/2011 Vittoria Garofalo, madre di Melania, testimonia davanti ai Pm che, a seguito di una visita alla figlia ed al genero fatta a Folignano nei giorni dal 26/03 al 03/04, proprio il giorno 03/04/2011 partiva con il marito alla volta di Somma Vesuviana mentre i Parolisi si apprestavano ad una gita a Colle San Marco assieme ai vicini ed amici Sonia Viviani e Alfredo Sirocchi. Precedentemente (23/04) Sonia Viviani aveva dichiarato che a Colle San Marco lei ed il marito vi erano già stati assieme ai Parolisi, ed esattamente il giorno 03/04. Tuttavia il giorno 11/05 Vittoria Garofalo a Castello di Cisterna dichiara ai Carabinieri che quanto da lei precedentemente raccontato andava spostato una settimana avanti e che quindi la gita a Colle San Marco dei Parolisi era avvenuta il 10/04 (il giorno successivo il marito Gennaro Rea confermerà quanto detto dalla moglie). Successivamente il giorno 08/06/2011 il Ten Col. Stanca, Comandante del Battaglione Piceno, si presenta spontaneamente dai Carabinieri consegnando un video e delle fotografie illustranti Parolisi (vestito come il 18/04) dondolare la figlia sull'altalena a Colle San Marco il giorno 10/04/2011. Ed ancora il 14/06 Sonia Viviani a sua volta dichiara di essersi sbagliata sulla data della precedente gita la quale sarebbe stata effettuata in realtà il giorno 10/04. Nessuno però si è mai chiesto come mai nel messaggio Facebook, indirizzato a Ludovica Perrone da “Vecio Alpino” (notoriamente il nome utilizzato dal Parolisi) il giorno 03/04/2011 - ed addotto come comprova a colpevolezza dagli inquirenti, lo stesso Parolisi affermi che al mattino era andato a correre e che con lui vi era il padre di Melania che voleva parlargli, di conseguenza rendendo attendibile la prima testimonianza di Vittoria Garofalo e dubbie tutte le ritrattazioni nonché la testimonianza del Ten. Col. Stanca? Come mai Ludovica Perrone nel messaggio di risposta dice a Parolisi di dire a sua volta agli suoceri che devono andarsene via da Folignano? Quali sono i reali motivi che si nascondono dietro tali incongruenze nelle testimonianze? Possono essere legati al fatto che in tal modo i Pm potrebbero affermare davanti ad un giudice che le tracce lasciate da Melania al Pianoro, e seguite dall'olfatto di Piergiorgio, sarebbero da riferirsi al 10 aprile, giorno più vicino a quello della scomparsa, così da rendere inutilizzabile in giudizio quanto accertato dal cane? 

13) Gli inquirenti hanno allegato alle richieste di custodia cautelare una serie impressionante di testimonianze sulla non presenza al Pianoro del Parolisi e della bambina nell'arco di tempo compreso tra le 14.45 e le 15.23 del 18/04. Come sottolineato dalla Memoria Difensiva, la maggior parte dei testimoni, tutti ascoltati a parecchi giorni di distanza dagli eventi, riferisce di non avere notato la presenza dei coniugi Parolisi nei luoghi da lui indicati ma, allo stesso tempo, essi affermano di non essere sicuri del contrario perché intenti in altre attività. Quindi non si capisce il motivo per cui debbano avere un maggior grado di attendibilità rispetto al Ranelli che inizialmente testimonia di aver notato il Parolisi fra le 14.40 e le 14.50 (da sottolineare che al contrario dei ragazzi e delle altre persone presenti al Pianoro, intente a giocare o a passeggiare, è interesse del Ranelli guardarsi attorno al fine anche di quantificare i possibili clienti). E anche vero che poi i vari interrogatori gli confondono le idee al punto da non farlo più essere sicuro di niente, se non di aver visto il Parolisi assieme ad una donna dondolare un bambino sull'altalena. Tra queste testimonianze forse le uniche che potrebbero avere una valenza effettiva sono quelle dei membri della famiglia Barbizzi (proprietari di un alloggio in un condominio di Colle San Marco, situato davanti al ristorante “Cacciatore”, ed abituali frequentatori del Colle), i quali affermano che passando all'incirca sulle 15.00 nell'area delle altalene non notano nessuno. Tali persone vengono sentite dagli inquirenti il giorno 10/06/2011 (e quindi a distanza di quasi otto settimane dagli eventi). Pur ammettendo la perfetta buona fede di tali testimoni, perché non è possibile immaginare che gli stessi possano essersi anche confusi sul giorno esatto in cui sono andati? Il pensiero viene spontaneo sapendo che comunque erano trascorsi ben sette fine settimana da una data all'altra, ed anche perché loro neppure erano andati dai carabinieri pur se in quel periodo ad Ascoli gli appelli per far sì che si presentasse chi era il 18 aprile al Pianoro erano quotidiani. E’ logico dare maggior credito a tali testimonianze rispetto a quelle rese dal Ranelli, e per ben tre volte consecutive, nell'immediatezza dei fatti? 

Domande sui cellulari dei coniugi Parolisi 

14) Il cellulare di Melania continua a squillare (32 chiamate) e ricevere SMS sino alle 19.10 del 18/04/2011 quando improvvisamente risulta spento. Michele Rea riferisce dell'impressione che sia stato spento da qualcuno durante un suo tentativo di chiamata. Potrebbe anche essere andato fuori copertura per una causa qualsiasi, ma in tal caso, rimanendo comunque acceso, avrebbe continuato a cercare un segnale con insistenza e con un consumo notevole della batteria, aggravato anche dalle basse temperature raggiunte a Ripe nelle notti del 19 e del 20, e tale quasi certamente da esaurire completamente la stessa. Risulta quindi altamente probabile sia stato spento come riferito dal fratello di Melania. Improvvisamente però, alle 07.20 del 20/04 riaggancia un segnale valido e scarica tutti gli sms di sistema che avvisano delle chiamate ricevute. Come potrebbe aver fatto Parolisi a spegnere il cellulare di Melania alle 19.10 del 18/04 (quando era con i Carabinieri e con altre persone intente a cercare sua moglie a Colle San Marco), ed eventualmente a riportarlo all'alba del 20/04 al Chiosco della Pineta e lì riaccenderlo? In quel momento era con i parenti della moglie. 

15) Da quanto emerge dall'ordinanza di arresto, sul cellulare di Melania sono stati ritrovati unicamente 4 sms risalenti al 2010, nessun di più recente. Quindi non erano presenti neppure quelli inviati da Sonia Viviani il 18/04, ed eventualmente altri ancora scritti dai suoi familiari durante le fasi delle ricerca. Nonostante i tentativi effettuati dal RaCIS di Roma, unità dei Carabinieri altamente specializzata che dispone di hardware e software idonei a recuperare dalla memoria di un cellulare quanto cancellato con metodi normali (operando una cancellazione manuale), non si riuscirà mai a sapere cosa vi era scritto e quanti erano gli sms presenti. Come può avere fatto il Parolisi a cancellare tali messaggi, a fare in modo che non rimanesse alcuna traccia sulla memoria del cellulare, visto che una cancellazione del genere abbisogna di tecnici specializzati? Oltre ad aver ipotizzato una fortuna sfacciata, è logico ipotizzare che Parolisi disponga anche delle conoscenze informatiche necessarie ad effettuare tali operazioni di ripulitura... e per di più nell'arco di pochissimi minuti? 

16) Dall'esame dei tabulati del cellulare di Melania emerge che lo stesso nella giornata del 18/04 dalle ore 14.53 alle 19.10 aggancia unicamente (per minimo 32 chiamate e 2 sms) i segnali provenienti dagli impianti Telecom di Castel di Lama (cella 451) e Spinetoli (cella 390). Dai test effettuati al Chiosco della Pineta dal ROS, con un cellulare identico a quello di Melania, emerge che su un campione di 24 chiamate tale cellulare aggancia per ben 2 volte anche il segnale dell’impianto Telecom di Ripatransone (cella 494). Si deve imputare esclusivamente al caso che vi sia tale discordanza statistica tra i comportamenti del cellulare durante i test e quello effettivamente tenuto il pomeriggio del 18/04? Sono state fatte tutte le indagini del caso atte ad appurare tali anomalie? Perché non sono stati fatti dei test anche in corrispondenza del punto, a valle di San Giacomo, in cui il cellulare di Melania la sera del 18/04 è stato georeferenziato mediante la procedura 112 NUE? Si può affermare con assoluta certezza che tale cellulare sia rimasto per tutto il tempo nei pressi del Chiosco della Pineta? E' logico in un’indagine giudiziaria giustificare tale fatto con l'ipotesi che il telefonista anonimo abbia trovato per caso il cellulare (spento), lo abbia quindi accesso ed infine buttato vicino al cadavere di Melania una volta accortosi dello stesso? E dove sono le sue impronte e quelle di Melania? Si è detto che sia stata ritrovato solo materiale biologico della figlia, lasciato con la saliva e rimasto incastrato fra i tasti, ed allora il telefonista ha utilizzato dei guanti ed uno straccio per pulirlo? 

17) Non avendo potuto gli inquirenti appurare quale cella abbia agganciato il cellulare di Parolisi al momento della prima chiamata a Melania alle 15.26, gli stessi hanno ipotizzato che la chiamata potesse averla effettuata durante il ritorno dal luogo del delitto. A spiegazione del comportamento anomalo del cellulare di Parolisi nell'ordinanza viene addotta una spiegazione incomprensibile (manutenzione del sistema Telecom) e totalmente incompatibile con il funzionamento di una rete telefonica mobile cellulare. Come non accorgersi che è solamente il cellulare di Parolisi a presentare tale sospetta (nel senso di sospetto su quale rete cellulare venga realmente agganciata) anomalia, mentre su tutti gli altri cellulari Tim presenti quel giorno al pianoro, la rete telefonica ha funzionato perfettamente? Come non accorgersi che tale funzionamento anomalo si verifica col cellulare di Parolisi per tutte le chiamate effettuate verso Melania (od in generale tutte ad eccezione della chiamata al 112)? Come è possibile ipotizzare, con buona probabilità, che la chiamata incriminata sia potuta avvenire sulla strada da Ripe a Colle San Marco, dato che il cellulare di Parolisi si comporta in modo analogo anche per tutte le chiamate fatte in presenza di testimoni ed in punti differenti del pianoro? 

Domande sui tradimenti del Parolisi e sul suo comportamento 

18) E' ormai risaputo che Salvatore Parolisi ha tradito la moglie ripetutamente, e non con la sola Ludovica Perrone ma anche con altre soldatesse dei plotoni da lui addestrati. Per cui si potrebbe ipotizzare anche con alcune dell'ultimo blocco di reclute (1° VFP 2011). Le telefonate da lui inviate a Ludovica sono state tutte intercettate. Gli inquirenti tramite rogatoria internazionale sono entrati in possesso di tutti i messaggi scambiati mediante Facebook e successivamente cancellati. Parolisi ha fatto di tutto sin dall’inizio per nascondere tale relazione clandestina, occultando persino il cellulare dedicato che utilizzava unicamente per parlare con l’amante. Le conversazioni private tra Parolisi e lo zio di Melania, Gennaro Rea, sono state registrate da quest'ultimo e consegnate agli inquirenti. Dalle intercettazioni di cui sopra e dai messaggi Facebook recuperati è mai emerso qualcosa che possa essere considerato un indizio grave e preciso del fatto che Parolisi abbia ucciso la moglie? Possono essere considerati indizi gravi, precisi e concordanti con gli altri, le menzogne dette da un uomo all'amante in merito all'imminente separazione dalla moglie? Nel caso in questione è davvero rilevante la promessa, poco creduta dalla stessa Ludovica, di trascorrere assieme ad Amalfi il periodo pasquale? Possono essere considerati dubbi e sospetti i comportamenti di un uomo la cui moglie è stata trovata uccisa in tali circostanze e che sino a quel momento ha nascosto la relazione extraconiugale ai familiari? Un uomo che pressato sin dalle prime ore dagli inquirenti si premura di continuare a mantenere nascosta la relazione stessa pur sapendo, si evince dalle testimonianze dei colleghi di caserma, che una volta scoperta le indagini si sarebbero concentrate esclusivamente su di lui? 

19) Le indagini si sono concentrate su Parolisi anche grazie alle sue testimonianze in merito alla conoscenza della scena del delitto. Non è scritto in nessun Atto quali siano state le parole esatte dette dal Parolisi. Quindi quanto scritto su più giornali, sul fatto che abbia descritto la posizione esatta del cadavere, non può considerarsi attendibile. Sarebbe comunque stato sufficiente, per insospettire ugualmente gli inquirenti, il solo riconoscimento del luogo sulla base delle semplici descrizioni fattegli dal Paciolla e da Michele Rea, nonché quanto riferito ad amici, parenti e commilitoni, in merito alla gita effettuata con la moglie ed il rapporto sessuale lì consumato. Appare così incredibile che Parolisi riconosca un luogo per lui molto familiare dalle semplici descrizioni di più persone (un chiosco con annessa area picnic in una stradina laterale a ridosso di Ripe)? Sapendo che probabilmente gli inquirenti avrebbero potuto trovare sue tracce biologiche, risalenti al rapporto avuto con la moglie (o con qualche altra donna), come trovare incomprensibile la sua paura di rimanere incastrato nel delitto?

20) Parolisi partecipa poco alle ricerche di Melania (perlomeno non continuativamente come ci si sarebbe aspettati), preferisce andare in caserma sia il 19/04 sia il 20/04, quest'ultimo giorno con la figlia. Tale atteggiamento, all'apparenza incomprensibile, ha sicuramente contribuito a concentrare su di lui tutti i sospetti. Tuttavia in una delle conversazioni private registrate da Gennaro Rea, ad una domanda di quest'ultimo Parolisi risponde che il 19/04 era il giorno del giuramento del 1° blocco di reclute 2011, e quindi lui avrebbe potuto controllare chi c'era e chi non c'era per poi riferirlo agli inquirenti, e così anche il 20/04 avrebbe potuto condurre sue personali indagini. Emerge infatti, dalle testimonianze dei suoi colleghi, il fatto che Parolisi cerchi di girare solo per la caserma, sebbene su ordine dei superiori sia sempre accompagnato. E' così incredibile che avesse dei sospetti concentrati sull'ambiente militare, considerato che quello era l'unico frequentato dai Parolisi ad Ascoli (escludendo le amicizie condominiali)? Può una persona, se assassino della propria moglie, assumere un atteggiamento così sospetto anziché fingere di collaborare strenuamente alle ricerche? Non è che se avesse collaborato attivamente si sarebbe detto e scritto che "voleva controllare la situazione", così risultando ugualmente colpevole?

Domande sul movente 

21) Tre giudici hanno sinora sentenziato sul caso di Melania Rea, ed ognuno ha indicato tre differenti moventi. Per il Gip di Ascoli Piceno il movente è in ogni caso puramente passionale (sia un omicidio premeditato o meno) in quanto il Parolisi si trovava stretto in un “imbuto”; da un lato Melania dall'altro Ludovica. In tutte le indagini effettuate, quelle i cui esiti sono riportati nelle varie ordinanze, non vi è un solo indizio serio e grave che convalidi il movente ipotizzato dagli inquirenti. Vi sono affermazioni, fatte al telefono dal Parolisi a Ludovica, dalle quali emerga il senso di sollievo a seguito della scomparsa di Melania? Vi sono promesse (successive al delitto) che a breve il loro sogno d'amore si sarebbe potuto finalmente coronare? Il Gip di Teramo sminuisce sensibilmente, ed in modo argomentato e credibile, il movente passionale giungendo ad ipotizzare che Parolisi abbia ucciso la moglie a seguito della scoperta, da parte di quest’ultima, di qualche segreto torbido ed inconfessabile all'interno della caserma. Vi sono indizi di alcun tipo, riportati nelle ordinanze e tratti da atti di indagine, che possano convalidare l'ipotesi avanzata dal dottor Cirillo? Da quanto sinora emerso è mai risultato qualcosa che, seppur minimamente, faccia supporre che il Parolisi sia custode di segreti tali da comportare l'omicidio della moglie per salvaguardarli? Quale atteggiamento, comportamento o riscontro, in quanto fatto o detto dal Parolisi, può convalidare tale ipotesi, ipotesi che accomunata ad altre e diverse, è alla base della carcerazione dell’indagato? Il giudice del Riesame de L'Aquila ipotizza addirittura un terzo movente. Ipotizza che l'omicidio sia stato commesso per la paura che una eventuale separazione potesse intaccargli il patrimonio. Può un simile motivo costituire un valido movente? Ipotizzando quali potessero essere le normali spese mensili di Parolisi per mantenere la famiglia (considerato che Melania non aveva una propria fonte di reddito), quale maggior onere gli avrebbe potuto recare un divorzio stante l'attuale legislazione in materia? Per qualche centinaia di euro può Parolisi essere giunto sino a tanto?

22) Quanto scritto dal GIP di Teramo in merito alla non essenzialità dell'esistenza di un movente nel momento in cui è comprovata la attribuibilità del delitto all'imputato è vero, ma considerato che tale attribuibilità è basata unicamente su una serie di indizi contrastanti con tanti altri riscontri di indagine (come anche il mancato ritrovamento dell'arma), come si potrà condannarlo in assenza di un movente valido ed attendibile?



269 commenti:

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Anonimo ha detto...

Si può commentare questo articolo?
Volevo fare i miei complimenti a Luca, un documento chiaro e scritto in maniera assolutamente comprensibile e ben puntualizzante.

Vorrei mettere il punto su un solo elemento che non hai considerato, Luca: le famose 72+/-12 h dell'ultimo rapporto sessuale avuto dalla defunta.
Corrisponderebbero ad un arco temporale di 2 giorni e 1/2 o 3 giorni e 1/2 di distanza dall'omicidio.
Parolisi ha mai confermato di avere avuto il suo ultimo rapporto sessuale con la moglie in quei due/tre giorni precedenti la morte della stessa?
Se non sbaglio, lui indicò due rapporti sessuali con la stessa, uno in automobile tornando da Somma Vesuviana verso gennaio, se non sbaglio, e l'altro en plein air indicato dall'uomo come risalente ad una settimana prima circa.
Si sta parlando dello stesso le cui tracce sono state riscontrate sul cadavere?
Quel rapporto sessuale risalente a pochissimi giorni prima fu lo stesso consumato all'aperto proprio nella zona del Chiosco di Ripe?
Sarebbe stato questo il motivo della preoccupazione dell'uomo relativo a possibili sue tracce organiche sul luogo del delitto?
Mentì ulteriormente agli inquirenti raccontando che la cosa accadde diversi giorni prima rispetto al giorno effettivo?

Oppure Parolisi circostanziò correttamente la data del fatto e le tracce del famoso 72+/-12 h non sono riferibili a lui?

Tabula

LucaP ha detto...

Tabula

Nel mio articolo, per la redazione del quale ringrazio anche Massimo che ha volenterosamente corretto alcuni miei errori formali dettati dalla concitazione con la quale l'avevo scritto, non ho voluto appositamente inserire ciò che non è espressamente indicato negli atti ufficiali a nostra disposizione (che sono poi quelli sulla base dei quali Parolisi continua a stare in carcere).

Si potevano anche aggiungere altri elementi probanti riscontrati dagli inquirenti sulla scena del crimine che, taciuti nelle ordinanze, dovevano indirizzare le indagini in altre direzioni oltre all'unica seguita dai PM (orma insanguinata sull'assito, formazioni pilifere, tracce di pneumatici, ecc.., reperti tutti che non sono riconducibili a Parolisi), ma lo scopo primario dell'articolo era ed è: come si può affermare che Parolisi è il colpevole del delitto sulla base di "tutto" il lavoro di indagine sinora svolto? Come si può aver rinchiuso in carcere un uomo e continuare a tenercelo considerando solamente gli indizi a suo sfavore e trascurando volontariamente tutti gli altri che lo discolperebbero?

Se invece avessi voluto scrivere espressamente che gli inquirenti devono seguire altre piste, allora avrei dovuto fare un trattato decisamente più ampio esponendomi però anche a giuste critiche.

Speriamo che comunque qualcuno si prenda la briga di leggere quanto scritto.

Ciao

Anonimo ha detto...

pubblicizziamolo!

Tabula

LucaP ha detto...

Tabula

La questione del rapporto sessuale non protetto avuto da Melania nelle 72+/-12 h precedenti l'autopsia è abbastanza delicata da trattare non disponendo di tutti gli atti di indagine e dei verbali delle testimonianze.

Quanto scritto sull'Ordinanza potrebbe effettivamente essere letto in due modi differenti senza sapere cosa abbia effettivamente testimoniato Parolisi. Melania quel rapporto potrebbe averlo avuto con lui ma anche con un altro uomo.

Non è chiaro difatti se quanto riferito da Parolisi in merito ai rapporti sessuali avuti con Melania dopo l'intervento si riferisca unicamente a quelli al di fuori del "talamo nuziale" o comprenda anche questi ultimi.

Dal momento che il riferire di avere fatto sesso con la moglie solamente 3 giorni prima del delitto avrebbe testimoniato a suo favore, il fatto che non venga citato nulla del genere mi fa pensare che non sia stato lui. Inoltre l'episodio intimo avuto con la moglie al Chiosco della Pineta mi sembra alquanto dubbio (considerata anche l'ernia inguinale di Melania) e sono più propenso a pensare ad un'ulteriore avventura dongiovannesca con una recluta in occasione dell'ultima esercitazione notturna del 12/04.

Purtroppo non disponiamo di nessun elemento di conferma nè dell'una nè dell'altra ipotesi (che sappiamo bene aprirebbe molti spiragli all'indagine e porterebbe a conclusioni non così fantascientifiche come quelle fatte dagli inquirenti).

Ciao

Anonimo ha detto...

Beh. Se Melania fosse morta intorno alle tre del pomeriggio, quel 72+/-12 h si arriverebbe indietro al massimo alla notte tra il 14 ed il 15 aprile, due giorni dopo la continuativa del 12.
Detto così, tanto per la cronaca.

Tabula

LucaP ha detto...

Sarebbe interessante sapere se nei primi colloqui con Parolisi, "in qualità di informato dei fatti", i Carabinieri gli abbiano chiesto qual'è stata l'ultima volta in cui ha avuto un rapporto sessuale con la moglie. Considerato che Parolisi è stato "interrogato" ancor prima che fossero noti i primi risultati dell'autopsia non escludo che i CC, visto il tono inquisitorio anche delle altre domande nonché la durata del colloquio, gli abbiano posto tale domanda anche in considerazione del fatto che non era stata ancora esclusa l'ipotesi della violenza carnale.

Chissà se qualcuno tra le persone che "ci seguono" e che dispongono di "TUTTI gli atti" (come l'anonimo alias Mauro Gionni di ieri) può darci una mano in tal senso.

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto e apprezzato lo scritto di Luca, mi concentrerei sulla perizia di tagliabbracci relativamente al pregresso rapporto sessuale emerso durante l'autopsia.Direi che un rapporto sessuale tra i due coniugi avuto due o tre giorni prima dalla morte di lei smonterebbe tutte le insinuazioni finora fatte sulla crisi che negli ultimi tempi i due stavano vivendo. Se invece detta crisi era in pieno essere come da altri pareri espressi da talune persone, dimostrerebbe che M. poteva avere una relazione. Chissa?
Marilia

LucaP ha detto...

Marilia

Quanto hai detto mi trova perfettamente in sintonia.

Ha valore tuttavia unicamente nell'ambito delle ipotesi alternative che stiamo facendo su questo blog, ma sicuramente gli inquirenti troverebbero il modo di girare il tutto a loro favore dicendo:

"Il Parolisi ha diabolicamente premeditato l'omicidio ingannando la moglie sulle sue reali intenzioni avendo con lei un rapporto sessuale solamente tre giorni prima del tragico epilogo .... Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce 'o passato, simmo 'o Napule paisà! .... Parolisi marcisca in carcere!".

Anonimo ha detto...

Dimenticavo di esprimere un altra convinzione alla quale sono giunta da tempo.L'avevo già espressa in precedenza ma non avuto un vs. riscontro. Questo delitto a mio parere per le modalità di esecuzione e l'arma utilizzata non può essere premeditato. L'esecutore può essere solo una persona sotto l'effetto di droghe o un semplice balordo. Propendo più per la prima ipotesi in considerazione del depostaggio fatto a distanza di tempo e a mente lucida.
Marilia

filippo ha detto...

Una cosa non capisco: come mai Parolisi è in carcere e il marito della Manca è ancora fuori. I casi sono pressochè identici, anzi a sfavore di quest'ultimo ci sono molti più indizi a carico. Mah misteri della giustizia italiota. Intanto volevo sottolineare il fatto che a New York ci hanno messo 2 giorni per risolvere il caso della ragazza assassinata, due giorni. Fosse successo in Italia?

LucaP ha detto...

Anche per me sicuramente non vi è stata premeditazione. Cioè l'assassino, assieme alle altre persone eventualmente presenti sulla scena del crimine, non è partito con la determinazione di uccidere.

Forse si può anche pensare ad un'alterazione dovuta a cocaina o eccitanti in genere, ma non vorrei essere troppo influenzato da quanto detto dalla sensitiva americana.

E' probabile comunque che gli eventi abbiano avuto uno sviluppo ed una durata non preventivati, che l'assassino si sia trovato in una situazione progressivamente coinvolgente dalla quale non ha più saputo uscire e da qui l'aumento di adrenalina sino ad un punto tale da arrivare all'aggressione con il coltello (portato forse solamente per minacciare o sentirsi maggiormente sicuro e spavaldo, in quanto sicuramente non un'arma idonea per uccidere con pochissimi fendenti) ed allo scatenarsi della furia cieca.

Poi lo sgomento, il sangue ovunque, l'incredulità di essere arrivato sino a tanto e quindi la fuga a gambe levate dal luogo (per arrestarsi solamente dove? a Villa Lempa dove quasi obbligatoriamente doveva passare?).

Allora a mente più fredda il dubbio di aver lasciato troppe tracce, la necessità di tornare sul posto e controllare (anche se la vittima fosse ancora viva) magari nella notte stessa (traffico insolito a San Giacomo). Il cellulare della vittima.... bisogna spegnerlo, portarlo via..... ma forse meglio anche ripulirlo. E poi? Nessuno passa di lì. Nessuno la trova. Se solamente la trovassero, così passerebbe questa lunghissima attesa.... Perché non tornare di nuovo lì, alle prime luci dell'alba. Facciamo credere sia un serial killer .... o qualcuno con la mania dell'occultismo... oppure un drogato. Riportiamo il cellulare altrimenti sembrerà troppo strano... Ma perché alla radio non dicono niente?... perché nessuno passa di lì, perchè non ci sono auto dei carabinieri a sirene spiegate? .... Forse è meglio far telefonare da qualcuno .... magari un vecchio a cui dare cento euro?

Anonimo ha detto...

conosco pochi vecchi che per cento euro farebbero una chiamata del genere.
Comunque sia, hai sfiorato un argomento che mi solletica: omicidio non premeditato, quindi coltellino in tasca.
Probabilmente la questione è già stata posta in passato, ma a che tipo di categoria potrebbe appartenere una persona che sia abituata a girare con un coltellino in tasca?
- i giocatori di soft air
- i militari veri e propri
- sicuramente i cercatori di funghi
- alcune donne, per autodifesa (e non strabuzzate gli occhi, sono molte più di quanto crediate)

... e poi?

I criminali, parlo del mondo dello spaccio, quello vero, vanno in giro con dotazione del genere o è più tipico risolverla a proiettili?

Tabula

Mimosa ha detto...

Eccezionale lavoro, LucaP, complimenti per la chiarezza dell'esposizione e l'accuratezza dei particolari!
Ottima memoria difensiva da consegnare dritta dritta al collegio di difesa!

Mimosa

LucaP ha detto...

Mimosa

Grazie per i complimenti (che estendo anche a Massimo per la correzione formale della bozza).

PINO ha detto...

LUCA

Ho letto or ora il tuo "pezzo". OTTIMO da ogni punto di vista!
Condivido tutto.
Una stretta di mano, PINO

LucaP ha detto...

@ Tabula

Purtroppo i personaggi che sono entrati a vario modo nella scena non possiamo noi individuarli.

Tuttavia possiamo, a seconda della ipotesi ricostruttiva fatta e basata su spunti anche differenti, inserire di volta in volta personaggi differenti e cercare di capire se il tutto diventa verosimile e credibile e regga il confronto con i riscontri e le prove che a noi è dato sapere.

Anche se il GIP di Teramo ritiene credibile aver individuato il colpevole in assenza di un movente valido, noi dobbiamo muoverci partendo dal movente e cercare nei limiti del possibile di individuare i/il colpevoli/e.

Il possesso al momento del delitto del coltello monolama utilizzato (è comunque da provare che fosse di un tipo corto oppure anche al limite un coltello da cucina in quanto la profondità delle ferite dipende dalla forza con la quale sono state inflitte e quindi anche dal fisico dell'assassino) può adattarsi a tantissimi personaggi tra i quali quelli da te elencati.

Io personalmente continuo a credere che la dinamica iniziale del delitto sia da imputare a motivi legati alla sfera personale di Melania e vedo come figura più probabile quella di una donna.

Il movente passionale, perlomeno in senso lato, è la soluzione più semplice e convincente e molto probabilmente, come la maggior parte delle volte succede, la più realistica. Quando gli inquirenti hanno fatto simili ipotesi hanno secondo me solamente sbagliato gli attori.

Ciao

Anonimo ha detto...

Si sicuramente se deciso, e quindi premeditato un proiettile sparato magari con una pistola a silenziatore. L'assassino si sarebbe potuto poi allontanare in maniera pulita e soprattutto senza timore di aver lasciato tracce.
Si potrebbe lasciare per un attimo i dubbi su un coinvolgimento della caserma e tornare all'ipotesi di un maniaco che seguiva da tempo Melania e che l'ha riportata li dove l'aveva già vista pochi giorni prima fare sesso con salvatore, magari con l'idea di ripetere l'atto sostituendosi al marito. Quindi l'ha seguita fino al monumento, spinta dietro minaccia in un posto isolato (nei pressi della roulotte, forse Melania ha cercato di reagire, ha urlato, temendo di essere scoperto l'ha colpita caricata sulla sua auto che era nei pressi e trasportata a Ripe, dove l'aveva vista in precedenza consumare un rapporto sessuale con il marito. Giunti sul posto, sempre sotto minaccia del coltello, potrebbe averla obbligata ad abbassarsi i pantaloni, forse voleva ripetere l'atto sessuale sostituendosi al marito.In seguito qualcosa è andato storto, magari melania ha reagito ulteriormente e quasi senza rendersi conto ha iniziato a sferrare i colpi con rabbia fino ad ucciderla.
Ma poi non mi convince lo spostamento a Ripe, o meglio i motivi per cui l'ha trasportata proprio li.
Marilia

Anonimo ha detto...

Luca P (stesso cognome di Ludovica?)
bellissimo articolo.
C'era proprio la necessità di mettere in evidenza la totale mancanza di indizi nei confronti di Parolisi. Chissà se qualcuno ti risponderà per dimostrare il contrario.
Anch'io lo chiedo da mesi (in modo molto più semplice e sicuramente non così ben articolato come hai fatto tu, Luca), qualcuno ci dica quali sono il movente, gli indizi e le possibilità che conducono a Parolisi. Non si è ancora capito perché si trovi in prigione.
Hai fatto molto bene, Luca, a raccogliere in modo così organico tutti questi interrogativi.
Ciao, Tiziana

Mimosa ha detto...

Potremmo rispolverare (per la terza volta) un po’ di teorie che nei mesi scorsi la SQUADRA elaborò e io – su incarico – sintetizzai?
Prima tra tutte questa, ve la ricordate?

PERCHE’ PAROLISI NON PARLA?
1)potrebbe non sapere niente
2)o non aver ancora capito niente
3)perché sa e ha paura di fare dei nomi per salvaguardare altri membri della famiglia o del parentado
4)perché sa molte altre cose e ha subito “pressioni” per tacere
5)perché sa solo una parte e ha capito che il resto è troppo al di sopra di lui e che verrebbe schiacciato come un sassolino
6)perché che comunque nessuno gli crederebbe

In merito ora io chiedo: può c’entrare qualcosa col silenzio il fatto che SP abbia un fratello e una sorella guardia carceraria?

Altro rispolvero:
Analizzare la PISTA DELLA CASERMA cosa può portare a scoprire?
Forse che al suo interno si verificavano:
1)infrazioni al Regolamento di una certa gravità per l’onore della Caserma stessa nonché globalmente dell’Esercito (sesso facile, intrallazzi amorosi, soprusi, tresche varie, sottrazioni indebite di materiali vari, uso a fini privati di materiali e attrezzature, ecc. o reati più che altro “amministrativi”)
2)infrazioni di una alta gravità per la credibilità delle Istituzioni dello Stato (traffici droga o armi, operazioni di intelligence, o chi sa altro … di più alto livello)
3)un qualcosa che abbia a che fare con segreti di Stato o meglio segreti militari che magari neanche i vertici istituzionali “devono” sapere.

Quando postai questo, erano i tempi in cui il nome del dott. Ferraro fu appena citato (e la discussione su di lui e le sue affermazioni non ancora aperta), ma la mia elaborazione era addirittura precedente, tanto che ci tremavano i polsi a prendere quella direzione (ricordate?).

Enrico scrisse che probabilmente tali "insospettabili" «potrebbero anche NON essere "insospettabili" nel senso che potrebbero essere BEN CONOSCIUTI e sospettabilissimi e per questo pericolosi».

Ti può aiutare intanto questo, LucaP, nel completare la tua ricostruzione?

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sì Mimosa
ricordo benissimo quando abbiamo avuto un brivido pensando quali avrebbero potuto essere i segreti nascosti.
Ora capisco che c'è poco da temere, se ci fosse stato qualcosa ormai l'avranno abbondantemente insabbiato.
Tiziana

Mimosa ha detto...

Ci sarebbe anche questo:

«... senza contare che fu fatto trasferire il Gip di Teramo Cirillo, "forse" per aver affermato che la morte di Melania poteva essere correlata a moventi diversi da quello passionale, ed a qualcosa che poteva "nuocere gravemente" ad appartenenti alle classi privilegiate».

Basta rileggere l’intervista con l’ex GIP di Teramo Cirillo : http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/08/09/melania-rea-ultime-notizie-salvatore-parolisi-delitto-gip del 9 agosto 2011

«Melania è stata uccisa perché aveva scoperto un segreto inconfessabile, forse legato alla caserma dove Parolisi lavorava. In tutta l'indagine resta un margine di dubbio sul fatto che Parolisi abbia accompagnato la moglie nel boschetto e lì sia intervenuta una persona che, però, non ha lasciato tracce di sé. Il che sposterebbe tutto su un piano di premeditazione a aprirebbe scenari inquietanti, se Parolisi stava rendendo conto a qualcuno di qualcosa che non sappiamo, se la moglie aveva scoperto qualcosa e lui è stato costretto a portarla lì. Ma noi non abbiamo elementi, al momento, per confermare questa pista».

Anonimo ha detto...

E' più lineare la ricostruzione tenendo in considerazione la testimonianza del Colasanti, che dichiara di aver notato un fuoristrada con due persone accucciate sotto il sedile posteriore. Melania contattata telefonicamente e attizzata da promesse di rivelazione sulla relazione che il marito continuava ad avere con L., organizza l'appuntamento con X al monumento del Pianoro. Senza svelare nulla al marito, lo convince a fare una gita a C.S.M., giunti a destinazione, con la scusa di aver necessità di andare in bagno, si allontana dal marito e si reca sul posto stabilito, li trova ad aspettarla una soldatessa si allontana con lei per non essere notata. Nei pressi della roulotte il complice della S. la stordisce con un colpo alla testa. Caricata in macchina, e spinta sotto il sedile posteriore, arriva a Ripe. Giunta nei pressi del chiosco, viene trasportata fuori dall'auto, costretta ad abbassarsi i pantaloni ed aggredita. .L'intenzione era quella di volerle dare una lezione, ma probabilmente ai suoi carnefici, probabilmente sotto effetto di droghe, la situazione è sfuggita di mano e si è arrivati inconsapevolmente ad ucciderla.Alla vista dello scempio commesso sono fuggiti per poi a mente lucida ritornare sul luogo del delitto e depistare anche per cancellare eventuali tracce lasciate. In questo modo tutte le azioni sembrerebbe meno macchinose e quindi più verosimili e reali. Passiamo al movente. Potrebbe essere stata una punizione punitiva nei confronti del marito sciupafemmine. Potrebbe essere stata attuata da qualche allieva che si è sentita usata da P.(sedotta e abbandonata)o chi per lei, che magari ha scelto come luogo della punizione il chiosco, dove aveva avuto un rapporto con P. magari in occasione dell'ultimo pernottamento con le allieve che è stato proprio in quella zona e poco tempo prima dell'omicidio. Con questo episodio combacerebbe anche la confessione spontanea e strana, fatta da P. agli inquirenti del rapporto avuto con la moglie dietro il chiosco, per giustificare il ritrovamento di sue eventuali tracce organiche.
Marilia

Anonimo ha detto...

Sono diversi gli spunti che stanno venendo fuori, bravi tutti.
Mi soffermerò sul più recente di Marilia, mi ha colpito molto la sua frase

"Colasanti, che dichiara di aver notato un fuoristrada con due persone accucciate sotto il sedile posteriore"

Nella strada di accesso alla zona di ritrovamento del cadavere e in orario compatibile con le analisi dell'anatomopatologo relative allomicidio, viene notato un fuoristrada "con due persone accucciate sotto il sedile posteriore".

Più tardi lo stesso fuoristrada ripasserà con la carrozzeria ammaccata.

Ma nessuno si è mai preso la briga di cercare di chi fosse quel fuoristrada, nè sembra che nessuno si sia preoccupato di controllare tra i militari e le conoscenze di Melania e Parolisi chi possieda un fuoristrada, ed eventualmente se lo stesso sia ammaccato o portato da un carrozziere di recente. Parimenti nessuna indagine sul perchè le due persone sul sedile posteriore fossero accucciate,
nè sul perchè quell'auto transitò in quel tratto di strada a quell'ora ed in quel giorno.

Praticamente l'assassino potrebbe essere passato con la propria automobile mettendosi sul volto la mascherina di zorro, e nessuno lo è mai neppure andato a cercare.

Sì vabbè vien detto.. un fuoristrada è passato.. prima intero e poi ammaccato.. i due dietro si nascondevano per non essere riconosciuti.. ma che c'entra con l'omicidio?
Del resto Parolisi non possiede un fuoristrada, quindi è lo-gi-co che quest'ultimo non c'entri con l'omicidio!!!

Bravi! Chissà che risate si saran fatti gli assassini!

Tabula

Mimosa ha detto...

Un suv o un fuoristrada non fu notato quella sera stessa a villa lempa?
http://www.youtube.com/watch?v=kvuem1yxizi&feature=relmfu si tratta della puntata del 04/05/2011 chi l'ha visto? (parte 3) – dopo il primo minuto c’è l’intervista di quel signore che racconta di 2 donne e 1 uomo tutti vestiti da militare la sera tardi a villa lempa e poi la testimonianza di un albergatore che racconta di un “enorme” traffico di auto che andavano e venivano nella notte tra 18 e 19 aprile.

Mimosa

PS. Per i nuovi del blog: tutte queste informazioni non sono altro che "rispolveri" di argomenti già discussi (per la precisione a fine di ottobre).

Anonimo ha detto...

Ci puoi contare che se la ridono!
Pensa che se le indagini fossero scattate subito sicuramente su quella vettura si sarebbero trovate tracce di Melania. Perchè mi sai spiegare che ci faceva un fuoristrada sulla strada che porta al luogo dell'omicidio durante l'orario compatibile con la morte di M. e con due persone imboscate sotto il sedile? Per essere una coincidenza mi sembra alquanto strano!
Marilia

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'articolo.

Ho letto ad agosto le motivazioni della carcerazione e successivamente quelle dell'appello.

Un vero scandalo, non c'è nulla.

Finalmente una ricerca approfondita, poi potrà essere stato anche lui ma nessuna, dico nessuna, delle motivazioni addotte per la sua colpevolezza regge, anzi è il contrario non c'è niente di logico.

Gianluca

Anonimo ha detto...

Tabula
eccezionale come sempre, gli unici spunti che hanno interessato gli inquirenti, così sembra, sono stati quelli che potevano portare alla colpevolezza di Parolisi. Neanche così facendo, però sono riusciti a mettere insieme degli indizi contro di lui (quantomeno non ci è dato di saperli).
L'accusa nei confronti di Parolisi, quella per cui eventualmente sarà rinviato a giudizio, continua ad essere oltre all'assassinio, anche il vilipendio del cadavere (e per questo, sembrerebbe, lo tengono in prigione). Ma almeno su questo punto persino lo zio Gennaro capisce che i conti non tornano. Forse, non so come, Parolisi avrebbe potuto uccidere la moglie, ma sul luogo del delitto non mi sembra assolutamente ci siano i tempi perché sia potuto tornarvi.
Ora, ammettendo quantomeno un complice, che anche gli inquirenti devono immaginare per far quadrare i conti, non bisognerebbe cercarlo? E forse, trovando il presunto complice, troverebbero anche l'assassino.
Probabilmente tutto questo cercare però diventerebbe faticoso, ci sarebbe il rischio di ritrovarsi a confrontare molti DNA, come nel caso di Yara, e dunque si lascia perdere.

MARILLA
concordo perfettamente con la tua ricostruzione. La dinamica degli eventi che tu proponi mi è sempre sembrata la più plausibile. Si può poi discutere sul movente, quelli che tu hai elencato o anche l'idea di un segreto scoperto da Melania, ma continuo a credere che Melania avesse un appuntamento presso il Monumento (Ranelli, cane, celle telefoniche) e che da lì sia partito il tutto secondo quanto da te ipotizzato.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Può trovare riscontro anche il fatto
che gli assassini potessero essere sotto l'effetto di droghe e terrorizzati della conclusione, e magari fuggendo alterati com'erano possono aver bozzato la macchia.
Marilia

Anonimo ha detto...

Gianluca
d'accordissimo con te, lo diciamo da tempo. Parolisi forse sarà anche colpevole, ma così come la questione viene posta dalla procura, non regge, per questo mi meraviglio e mi scandalizzo che nessun giornalista voglia uscire dal coro, nessuno coglie la mancanza di logicità della ricostruzione?
Qualche anonimo tempo fa diceva che siamo dei pazzi visionari e immaginiamo complotti in ogni dove. Ma come ci si può spiegare queste voci unanimi in tutte le televisioni e sui giornali?
Il consenso "bulgaro" è sempre stato sospetto.
Tiziana

Anonimo ha detto...

errata corrige: bozzato la macchina durante la fuga. sono stati controllati nei dintorni del luogo dell'omicidio alberi, muretti e quant'altro?
Marilia

Anonimo ha detto...

@Marilia
sarebbe da ridere
Gli assassini, tre, abbordano Melania, che forse li aspettava, al Monumento, la convincono ad andare a parlare in un posto più tranquillo o comunque ce la trascinano, alla roulotte, lì nella stradina è parcheggiato il fuoristrada, moontano su, magari dandole una botta in testa la mettono ai piedi dei sedili posteriori (e le due persone accucciate dietro la tengono giù).
Non era un taxi, se il conducente era il solo ad essere seduto davanti, una ragione c'era, come quella di tenere fermo qualcuno sdraiato e forse svenuto.
Si dirigono verso Ripe, passano, loro e solo loro, forse su un'auto sola (conducente + 2 persone accucciate dietro), forse su due auto (almeno un conducente sulla stilo= 1 + almeno 3 persone sul fuoristrada) sulla strada verso il luogo dell'omicidio.
Fanno quel che fanno, promesse, minacce, scatto d'ira del più impulsivo o testa calda o chi lo sa, comunque Melania muore malamente, guarda caso in un orario perfettamente compatibile con le analisi.
Questi tizi, forse sconvolti da qualche droga assunta, i tre sconvoltoni afferrano il cellulare perchè contiene messaggi compromettenti oppure se lo ritrovano nel fondo dell'auto, scivolato fuori da una tasca della donna, bozzano l'auto (contro una fiat stilo anch'essa vista passare, o forse il conducente della fiat stilo faceva parte del gruppo), e ripassano davanti alla guardia, sempre tenendosi accucciati (ma anche il conducente?)
Sconvoltissimi arrivano a Villa Lempa e lì si fermano, una delle ragazze ha una crisi isterica (e vorrei vedere se voi non l'avreste ad essere coinvolta in un pasticcio del genere) la gente si allarma, decidono di andare tutti in un posto più tranquillo a riprendersi.
Si rifugiano in una cascina a riprendere fiato, a fare il punto della situazione, a decidere come cammuffare quel pasticcio, il cellulare di Melania continua a squillare il wakawaka, forse lo ritrovano proprio in quell'occasione, e il più irritato ad un certo punto lo spegne.
Parlano, diventano via via più lucidi, uno di loro ha conoscenze di informatica e potrebbe cancellare i messaggi con cui ci si era accordati per l'appuntamento, un'altro tornerà a compiere lo staging, forse quello con la fiat stilo (i segni dei pneumatici?) e dopo la messainscena si fa la telefonata da un posto lontano.

Finito. Tutto normale, tutto a posto, nessuno li ha mai cercati.

Chissà chi erano.

E dire che a mente fresca dei "villalempani" se ne sarebbe potuto tranquillamente avere l'identikit!!!

Tabula

Anonimo ha detto...

Tabula ma se il diavolo non fa le pentole e la procura fa i coperchi resta sempre il DNA che ancora non è stato considerato e con serie indagini si potrebbe sempre risalire. Sempre se lo si vuole togliere sto coperchio.
Marilia

Mimosa ha detto...

Brava Tabula! l'identikit!!

Fai bene a riproporre l'ipotesi di ricostruzione di ciò che alcuni membri della Squadra hanno pensato possa essere accaduto quel giorno!
Bisognerebbe riproporla ogni settimana!

Ho ritrovato questo: http://www.youtube.com/watch?v=p0Qk4o7mFl8
vi si dice che il giorno 18 aprile 4 uomini e 1 donna vestiti da militari sono arrivati e si sono messi a mangiare ai tavolini del chiosco di Ripe, rimanendovi circa fino alle ore 14, lì inoltre viene trovato uno scontrino per un panino e una bibita acquistati alle 12.30 in una panetteria di Villa Lempa.

Allora:
1) il 18 aprile erano in corso esercitazioni della Caserma di Chieti conclusesi verso le ore 17 – definitivamente smobilitate il 19 mattina (mentre alla Caserma di Ascoli si svolgeva il Giuramento), quelli che erano là il 19 mattina sono stati interrogati per sapere se hanno visto qualche movimento?

2) non era stato detto che alla Caserma di Chieti non ci sono donne?

3) è stata chiesta al gestore del chiosco la descrizione di quegli individui? ossia: costui è stato sufficientemente tartassato dagli investigatori magari per sapere se sono arrivati lì a piedi o con qualche mezzo, se ha sentito di cosa parlavano, che atteggiamenti avevano? Se erano solo loro 4 in mezzo al silenzio della pineta anche un sospiro si sarà udito a cento metri di distanza …

4) sono stati individuati questi personaggi?

Mimosa

Anonimo ha detto...

Michele Rea si e' detto ''deluso e sorpreso per l'iniziativa della famiglia Parolisi'' (di Franca Parolisi) di chiedere l'affidamento di Vittoria.
Il termine "deluso" mi sembra del tutto fuori luogo, perché i Parolisi non dovrebbero aver diritto di chiedere l'affidamento della bambina?
Questo considerare, da parte della famiglia Rea, un loro diritto esclusivo la "gestione" della bambina mi sembra morboso.
Certo che Salvatore aveva lasciato temporaneamente la bambina con i nonni materni, ma è probabile che sia rimasto deluso dal loro atteggiamento.
Con la zia paterna, Vittoria sentirebbe parlare sia della madre che del padre, con i nonni materni lo dubito.
Tiziana

Mimosa ha detto...

Non solo, Tiziana, ma la zia Francesca è anche la madrina di battesimo e la funzione delle "madrine" è anticamente e sempre quella di sostituire la madre qualora impossibilitata (per una serie di ragioni, compresa la prematura morte).
Tanto più che Francesca può esibire una lettera in cui Melania esprimeva il desiderio che fosse lei ad occuparsi della piccola "qualora le fosse successo qualcosa" - una sorta di presentimento e di testamento (da avere i brividi, a ben pensarci ... bisognerebbe sapere a che data risale la lettera anche per inquadrarla in una serie di cose che stiamo esaminando).
E inoltre la zia Francesca ha due figli piccoli a cui Vittoria è molto affezionata, mentre da parte della famiglia Rea non ci sono bambini (lo zio Michele non ha figli).
A questo punto, il T. per i M. o i giudici affidano la bimba alla zia Francesca o – per tagliare la testa al toro – fanno intervenire i servizi sociali i quali la affidano ad un’altra famiglia estranea (non sarebbe il primo caso, come ben illustra un altro articolo di Massimo).
I servizi sociali e i giudici minorili dicono che questi provvedimenti vengono presi “per il bene dei minori”!
Sarebbe un vero trauma per tutti, in primis per la piccola.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Mimosa, per l'identikit è troppo tardi.
Per chiarirci credo poco alle testimonianze di seconda battuta, secondo me quando si fa una dichiarazione agli inquirenti, salvo gravissime eccezioni e opportunamente motivate, dovrebbe essere mantenuta la regola del "buona la prima".
La prima dichiarazione che si rende agli inquirenti è a mente fresca, con il ricordo vivido di fatti e antefatti.
Certo, ci sta anche il sopraggiungere di un "flash" tardivo, riguardante un dettaglio, un colore, una precisazione, quel qualcosa che stava sulla punta della lingua e che improvvisamente prende forma.
Però il ricordo reso nell'immediatezza del fatto è meno inquinato da considerazioni riflessioni e convincimenti personali ed altrui.
Figurati un identikit..

Tabula

Anonimo ha detto...

@mimosa
le domande che fai sono molto importanti.
Mi sembra di ricordare, ma non saprei dire dove potrei averlo letto, riguardo quei militari tra i quali almeno una donna avvistati a Villa Lempa, che non ci fosse collegamento con l'omicidio poichè accertato che la donna avesse altre ragioni per la sua crisi isterica.
Accertato da chi perchè e quali fossero queste ragioni, non si sa.
Chi fossero queste persone, saranno state individuate? NON SI SA.
Butto tutto nel calderone insieme alle tue domande alle quali nessuno darà mai una risposta.
del resto, NOI non abbiamo accesso alle carte.

Tabula

Anonimo ha detto...

@Tiziana
sì, ho letto anche io della delusione di Michele Rea per l'iniziativa della famiglia Parolisi: la inserisco nel quadro del loro desiderio di avere la piccola ANCHE (e non solo, ovviamente) in una sorta di "compensazione affettiva" per la perdita di Melania.
Ritengo però che Franca abbia fatto la scelta migliore a farsi avanti: è ovvio che la situazione sia già difficile, e i Rea non si sono dimostrati finora troppo elastici.
Comprensibilissimo, ma mi domando se tutte le sclte fatte, come l'impedirle di rivedere il padre, siano state fatte veramente il bene della piccola.
Credo che Franca sarebbe un'ottima figura di tutrice "super partes", e sicuramente permetterebbe ai Rea di vedere la bambina.
---
Mi fa ridere nell'intervista la dichiarazione di Michele Rea che dice di avere cercato di incrociare gli occhi di Salvatore all'udienza, ma che quest'ultimo non l'abbia degnato di uno sguardo:
ma secondo voi, se davvero Salvatore fosse innocente, a vedersi davanti i tizi che lo stanno sputtanando giorno dopo giorno in tivù, che lo stanno mandando in galera, che si sono presi la figlia impedendogli di vederla, e ne stanno chiedendo la tutela, avrebbe voglia di guardarli negli occhi?
Io come minimo, perso per perso, gli avrei sputato in faccia e gli avrei detto: denunciatemi anche pr questo!
ma io sono una testa calda, una che si fa prendere dagli scatti d'ira.
Parolisi.. forse no.
Tabula

Anonimo ha detto...

LucaP
comincio con te perche' veramente ti devo fare i complimenti per l'articolo. Bravissimo! Speriamo che lo leggano coloro che devono leggerlo. Eccezionale davvero.

Pino
Grazie per avermi indirizzato (nell'ultimo articolo di Massimo) verso l'oggetto sul como'. Sei stato gentile.

Tabula
Sai, le parole "sorpreso e deluso" davvero stonano con i sentimenti che Michele Rea avrebbe potuto provare verso la richiesta di affido di Vittoria. Incavolato, forse, sarebbe stato il termine appropriato, e forse anche comprensibile dato che finora NESSUNO si e' mai PERMESSO di contraddire i Rea. Dei due, e' "deluso" il termine piu' cacofonico. Deluso da che? Non e' che Franca gli avesse promesso di non chiedere l'affidamento di Vittoria e non sia poi stata ai patti. Deluso dal fatto che i Parolisi non si fidino forse delle sue capacita' genitoriali? Ma lui genitore non e'. O forse deluso dall'intralcio creato. Ed ecco che anche Franca diventa un'altra mosca fastidiosa, come Salvatore, ma che purtroppo non si puo' mettere in gabbia ne' schiacciare, privatamente o pubblicamente?

Dato che l'italiano e' una lingua bellissima e piena zeppa di parole, ognuna con sfumature diverse, e che presenta un arcobaleno di descrizioni come forse nessuna altra lingua al mondo (compresa la mia), mi sento io, che l'italiano l'ho studiato, "sorpresa e delusa" dall'uso improprio di due termini che di certo non descivono cio' che chi li ha pronunciati intendeva dire. Magari impietrito ed frustrato rendono meglio l'idea?

Infine, vi pongo una domanda, da mamma. Quante di voi, pensando che vi possa succedere qualcosa, chiederebbero alla sorella del marito di prendersi cura della propria bambina (o bambino?). Ve lo chiedo perche' Melania, nonostante la grande famiglia unita intorno a lei, quella con la quale stava SEMPRE, di tutte le persone tra cui avrebbe potuto scegliere per una possibile sostituta (la mamma per prima, ma poi la moglie di Michele, la moglie di zio Gennaro, chissa' quante altre parenti, e poi Imma, Valentina, Sonia, Stefania), sceglie Franca Parolisi. Sceglie Franca come testimone di matrimonio. Mimosa ha scritto anche come madrina di battesimo. Perche'? Perche' donna in gamba e coi piedi per terra, come crediamo tutti. O forse perche' voleva che Vittoria restasse accanto a Salvatore proprio tramite la sorella, sapendo che i Rea non gliela avrebbero, invece, fatta vedere?

Annika

Anonimo ha detto...

@Annika
forse Melania conosceva i suoi polli, per quanto fossero "polli" che amava immensamente.
Dall'esterno e arbitrariamente, mi sembra che fosse una donna che non rifiutava la compagnia di nessuno, festosa e socievole disse qualcuno, ma con le idee molte chiare.
Ecco, a parte l'abbaglio nei confronti della scelta del marito, verso tutti gli altri riservava attenzioni ma aveva capito cosa fare con chi, e cosa non fare e con chi.
Come testimone di nozze avrebbe potuto scegliere Franca come cortesia, ma non era costretta a scegliere sempre Franca come madrina della figlia, avendo assolto l'obbligo di impegno familiare rendendola testimone di nozze.
Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra delle sue amiche come madrina: se scelse proprio Franca è perchè evidentemente ne nutriva immensa stima ed affetto.
Non conosciamo Franca, ma l'atteggiamento della famiglia Parolisi in questa disgrazia è sempre stato dignitosamente di basso profilo, e nessuna brutta parola è mai stata spesa verso la povera Melania: ho idea che la amassero veramente.
Tu dici: "Ed ecco che anche Franca diventa un'altra mosca fastidiosa, come Salvatore, ma che purtroppo non si puo' mettere in gabbia ne' schiacciare, privatamente o pubblicamente?"
Ecco, mi auguro che questo non accada. La faccenda diventerebbe veramente squallida.
Come squallidi sono alcuni articoli assolutamente di parte che già descrivono la notizia come se richiedere l'affidamento di Vittoria fosse una pretesa priva di fondamento da parte di Franca, come se volesse strappare la bambina dalle braccia amorevoli dei nonni, quando è evidente che gli stessi nonni si stiano dando ben bene da fare per strappare la bambina dalle amorevoli braccia del suo legittimo padre.
Lo sospettano di omicidio, è vero, ma non spetta a loro nè punire nè accusare: invece la battaglia che stanno combattendo sui media è scandalosa.
I Rea evidentemente hanno DAVVERO amicizie potenti, e non mi meraviglierei affatto se la battaglia di screditamento adesso si spostasse sulla figura di Franca.

La meraviglia di Michele è comprensibile, la delusione no: dovrebbe essere da un lato anche felice che la famiglia Parolisi ami anch'essa la piccola e desideri prendersene cura.

Tutti insieme dovrebbero collaborare affinchè la bimba cresca serenamente, mettendo da parte le ripicche personali: non facile con il padre della bambina imputato di omicidio della madre della stessa. Non facile quando ti stai occupando della bambina del carnefice di tua figlia.
Non sono così sicura che la bambina crescerebbe in un ambiente psicologicamente sano, restando con i Rea, che pure la amano moltissimo e sicuramente fanno del loro meglio per accudirla.

Molto sgradevole anche il commento di Michele alle lacrime di Salvatore, sbottato a piangere più volte chiedendo di avere la bambina. "pianto un pò finto".
UN PO'?
Un pianto o è finto o non lo è: un pò non esiste.
Forse Michele, non essendo mai stato padre, non sa che se qualcuno vuole toglierti tua figlia, le tue lacrime potrebbero essere definibili in molti modi, tranne finte.
E poi, chi è lui per giudicare il pianto di un padre?
Ma come si permette?
E' forse laureato in psicologia?
Ha forse qualche titolo di studio per potere valutare la falsità di un pianto?
Ma come glielo permettono i legali di Salvatore?

Tabula

Anonimo ha detto...

ANNIKA
"Deluso" forse ci stà, perchè M R ha creduto nella passività della controparte.
Passività che si è tramutata in una giusta, pacifica reazione, dopo le assurde ed assolute pretese dei Rea, di fare della bambina una proprietà privata, come se fosse un aggetto.
Tutto ciò, senza tener presente la dichiarata intenzione di V. G., di non farla più incontrare con il suo papà, che avrebbe dovuto perdere definitivamente la figlia, così come lei aveva perduto la sua.
Il dolore è comprensibile e giustificato. La vendetta no!
Ciao, PINO







sperava che nessun

LucaP ha detto...

Ciao a tutti

Oggi sarò assente e potrò postare commenti forse solamente domani pomeriggio.

@ Tiziana
L'omonimia del mio cognome con quello di Ludovica forse potrebbe attirare qualche commento interessante. Con Massimo ci siamo posti il dubbio se pubblicarlo con il nickname o con il cognome completo e forse quest'ultima è stata la decisione più giusta.

Non penso però che nessuno degli eventuali visitatori "interessati" possa fare ironie su questo, altrimenti si potrebbe parlare anche di omonimie ben più inquietanti.

Ciao a domani

Anonimo ha detto...

Luca P
infatti, nella tua omonimia non c'è nulla di "inquietante". Ti ho chiamato a rispondere sulla questione volutamente, perché altri non lo facessero implicitamente.
Ciao, Tiziana

Anonimo ha detto...

@Pino, hai detto efficacemente in tre parole quello che ho cercato di dire io spendendone mille.

Tabula

Anonimo ha detto...

Leggo da una settimana quando posso i vostri commenti su questo blog,c'e una domanda a cui non trovo una risposta circa il punto 15 dell'articolo di perrone, ma perche' qualcuno si e' impegnato a cancellare tutti gli sms di melania lasciandone solo 4 del 2010, se fosse stato Parolisi non avrebbe forse cancellato tutto ?abbiamo visto quanto non sia capace di destreggiarsi tra occultamento del cellulare dedicato all'amante , profilo FB ed anche chat, invio di foto compromettenti dal pc del suocero, insomma, francamente SP e' un disastro, tempo fa su un altro blog c'era qualcuno che si chiedeva, SP una settimana prima della morte di MR dichiara alla sua amante che in una settimana si liberera' della moglie, se crediamo ancora al progetto Monarch di cui ha parlato il magistrato Ferraro, non e' forse possibile che Melania e Salvatore fossero monitorati ? intendo controllati? ed e' per questo che la regia , chiamiamola cosi', di questo caso ha provveduto cosi' minuziosamente ed anche comodamente a che tutti gli indizi indichino Parolisi come responsabile?
Ninette

Anonimo ha detto...

Ninette
Monitorati? Bella domanda!!!

Pino e Tabula
Glielo riconosco: Michele l'intenditore di parlato figurato non sbaglia un colpo. "Lacrime un po' finte" e' indubbiamente il miglior esempio di ossimoro degli ultimi tempi (meglio anche di "fuoco amico" e "copia originale") e "sorpreso e deluso" un'egregia dimostrazione di eufemismo per "sbigottito e spiazzato".

Ci raccontano da mesi che Melania (al contrario del fratello che si trastulla con giochetti linguistici) fosse schietta e diretta e andasse al sodo. Ora, se Melania in vita ha espresso una volonta' chiara e precisa, ovvero che in caso le fosse successo qualcosa fosse Franca Parolisi ad occuparsi di Vittoria, in nome di cosa, esattamente, i Rea si dichiarano sorpresi e delusi nel momento in cui costei depone una richiesta di affido? Sorpresi e delusi che Franca sia una donna con una coscenza che le impedisce, nonostante un attacco mediatico violentissimo, di non scansare tale volonta' come bruscolini? Sorpresi e delusi che Franca non si pieghi, non si venda, non si faccia scalfire dalle critiche di qualche bulletto botulino ambulante televisivo e porti avanti, da vera donna, una linea di condotta limpida e lineare? Sorpresi e delusi che cio' che voleva Melania si potrebbe verificare? O forse sorpresi e delusi che Melania, nonostante la presenza asfissiante della famiglia d'origine, avesse eletto a tutrice della figlia un membro della famiglia Parolisi (e non uno solo dei Rea)? Vedremo se anche il tribunale dei minori di Napoli ha seguito troppa televisione spazzatura, o se e' tra i pochi ancora capaci di giudicare in maniera imparziale. Speriamo solo di non rimanere noi "delusi e sorpresi".

Annika

Anonimo ha detto...

Annika
si e per monitorati intendo che qualcuno avesse accesso alle loro conversazioni telefoniche per esempio , per sapere esattamente quando intervenire ed anche fare in modo che degli indizi si incastrassero e calzassero perfettamente ad una storia che si e' sviluppata come tutti sappiamo o crediamo di sapere ma che in realta' e' stata decisa a tavolino?ho letto da qualche parte che anche a scapito della nostra privacy esistono mezzi tecnologici per sapere esattamente dove si trova un telefono che chiameremo A e se questo e' vero , si puo' sapere anche quali sono altri telefoni vicini al telefono A, ora se le verifiche che sicuramente sono state effettuate hanno escluso la vicinanza di altri telefoni non dovremmo chiederci se chi ha agito fosse stato a conoscenza di questo ed abbia pertanto evitato di accendere il suo o di portarselo dietro.Cosa significa questo? A mio avviso che e' stato tutto scheduled si dice, non un evento improvviso, di impeto , occasionale , ma invece un evento che non ha lasciato nulla al caso, tranne pochissime traccie (dna,siringhe, lacci) che tutte insieme non portano assolutamente a nulla.Inquadrate SP come soggetto cosi' scaltro e preparato da poter portare avanti un simile piano?faccio fatica a crederlo e ritengo che i partecipanti al delitto non siano 1 o 2,mettiamo che il monitoraggio fosse reale, avremo almeno un paio di persone dedicate a quest'attivita' , da 2 a 4 quelle che materialmente hanno eseguito, dalle 2 alle 4 quelle che in qualche modo hanno contribuito a pulire tutte le prove qualunque esse fossero.Un mucchio di gente, e nessuno ha visto nulla?
Ninette

Anonimo ha detto...

Ninette
Se leggi questo blog solo da una settimana, in caso non lo avessi ancora fatto, dai un'occhiata agli altri articoli di Massimo e ai commenti della squadra. Credo che troverai del materiale interessante.

Annika

PINO ha detto...

@ NINETTE

La tua ipotesi non è assurda, in quanto potrebbe far parte della strategia posta in opera da quell'arcana "potenza" da me postulata, contro cui molti paventano scontrarsi.

@ TABULA

Grazie per il complimento, ma sono i tuoi scritti che dimostrano chiarezza e precisione. Essi colpiscono come un dardo di balestra, gli obbiettivi mirati.
Sono io che mi complimento con te.
PINO

Mimosa ha detto...

@ LucaP
ieri (venerdì 2 dicembre ore 16:33) dicevi di essere alla ricerca di chi per primo avesse parlato delle reti GSM “fantasma” ... Me la ricordavo bene la questione (perché di una rete fantasma che coprisse le chiamate del cell di Parolisi mi era già frullata in testa), ho fatto una ricerchina nel mio archivio e…, beh, mi sembra sei stato proprio tu che ne hai disquisito in quel lunghissimo trattato in più puntate che hai intitolato: «I Cellulari del caso Melania Rea», e precisamente nomini il “fantasma” nella «Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi» del 15 novembre 2011 ore 20:17 e 20:19. E poi c’è la «Parte Terza – La RAM aziendale dell’Esercito», del 16 nov dalle 8 di mattina in avanti.

Era questo che cercavi?

Mimosa

Anonimo ha detto...

MASSIMO

IN SERATA O DOMANI, CI DARAI QUALCOSA DA "MASTICARE"?
GRAZIE,CIAO, PINO

Mimosa ha detto...

Il caporalmaggiore e la moglie avevano cellulari “convenzionati con l’Esercito”, lo dice SP stesso nella telefonata al 112 quando gli chiedono sia il numero del telefono da cui chiama sia quello della moglie. E’ tanto agitato e scosso che in quel momento non riesce nemmeno a ricordare il proprio numero (capita anche a me, e in circostanze molto meno gravi, grazie a Dio!). Alla fine dice che la prima parte dei numeri sono identici, e poi riesce a dare gli ultimi tre o quattro della moglie.

Questa “convenzione” riguardava presumibilmente una riduzione della tariffa.

Ma potrebbe benissimo essere che il cellulare in sua dotazione fosse anche “coperto”, ossia in una “rete fantasma”, in fondo era un graduato e con certe responsabilità, forse era un benefit di sicurezza che si portava dietro dalla prima missione all’estero. Non ci sarebbe nulla di strano!

Altrimenti non mi spiego come mai il gestore TIM non abbia potuto fornire i tabulati.
Non so se qualcuno di voi si ricorda che io insistetti molto sulle chiamate che S. disse di aver effettuato a M. prima di quella delle 15,26, registrata nei tabulati del numero di M.
Allora io mi stupii alquanto che il duo B&G continuasse a dare per scontata quella come “prima” telefonata.
Se loro danno quella come “prima” mentre lui dice che è stata la quarta o la quinta, già dipingono SP come “bugiardo” invece di difenderlo sollevando dubbi sulla “anomalia” dei tabulati.

Ricordo bene quello che mi fu replicato. Però, alla luce del trattato di LucaP del 15 novembre, voglio riproporre le mie perplessità.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Ninette

Mi unisco alla tua domanda, rivolgiamola a LucaP
-"esistono mezzi tecnologici per sapere esattamente dove si trova un telefono che chiameremo A?
- e se questo e' vero , si puo' sapere anche quali sono altri telefoni vicini al telefono A.."?

Non sono nemmeno sicura che sia vero che le verifiche abbiano escluso la vicinanza di altri telefoni...

Saranno state fatte queste verifiche, o è finita come l'analisi dei dna sul corpo?

Nella mia agonizzante conoscenza della telefonia mobile, ero convinta di aver capito che i cellulari sarebbero captabili solo nel momento in cui si aggancino ad una cella o ad un'altra, così come quando vieni chiamato o chiami o scambi sms.

non dovremmo chiederci se chi ha agito fosse stato a conoscenza di questo ed abbia pertanto evitato di accendere il suo o di portarselo dietro.Cosa significa questo? A mio avviso che e' stato tutto scheduled si dice, non un evento improvviso...

Frena.
Può essere sia accaduto come dici tu: cellulari tutti spenti, via la batteria, un gruppo di gente non rintracciabile che compie la missione.

Oppure.. questa sarebbe la conferma che si tratta di militari, TUTTI dotati dello stesso identico tipo di contratto telefonico di Parolisi che trasforma comuni cellulari in cellulari fantasma.

In quanto a tutti i dna sul corpo, ho una mia teoria: tutti gli astanti furono costretti a toccare/sfiorare Melania in una sorta di protezione reciproca. Affinchè nessuno parlasse, insomma.

Tabula

Mimosa ha detto...

@ Taula
c'è la storia dell'anello sfilato che stava all'anulare sinistro, quallo del/dei DNA, anche per questa operazione dovevano essere in due o più ad agire ...

Mimosa

Anonimo ha detto...

Luca, ottimo lavoro. Hai messo insieme, in modo chiaro e preciso tutti gli elementi da noi analizzati in questi mesi.
Ottima memoria difensiva!!!!

Stella

Anonimo ha detto...

E non dimentichiamo che l'anello di fidanzamento trovato a terra, era infilato prima della fede nuziale, che faceva da fermanello.
Lo stesso è stato rimesso al dito. Ma perchè?
PINO

Mimosa ha detto...

Caro Pino, quello è forse il primo dei misteri ...
sempre ammesso che quel giorno Melania li avesse nella sequenza che dici, pare non fosse una regola fissa, nonostante le differenti larghezze dei due anelli.

Mimosa

Anonimo ha detto...

MIMOSA
A questo proposito fu pubblicata una foto della mano sinistra di M, dove gli anelli erano nell'ordine che ho precisato.
Si seppe anche, dai famigliari, che la disposizione degli anelli era dovuto al fatto che, quello di fidanzamento era piuttosto largo, ed era "fermato" appunto dalla fede.
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

p.s. é un mistero o...un depistaggio? P

Mimosa ha detto...

Pino, lo so.
Ne avevamo già discusso, proprio io e te. Io ho visto un'altra foto in cui erano all'inverso e il fratello stesso ha detto che non era una regola.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Pino, scusa, ho dimenticato di salutarti.
Ora devo proprio dirti Ciao perché vado a far cena.

CiAO
Mimosa

Anonimo ha detto...

MIMOSA
E' certamente come dici: "occasionale".
P

Anonimo ha detto...

La fede nuziale era più stretta, giusto?
Ipotizzo che levare gli anelli facesse parte dello staging..
evidentemente quel giorno Melania indossava gli anelli al contrario e i depistatori riuscirono a sfilare solo quello di fidanzamento, tirando un pò troppo, difatti quest'ultimo schizzò via e forse per l'alba non ancora sopraggiunta non riuscirono a ritrovarlo.
Cercarono di levare anche la fede, ma tra anello stretto e rigor mortis non riuscirono.
Tutto qua.
Per questo sono importanti quei dna

Tabula

Anonimo ha detto...

ps: intendevo dire che volessero simulare un furto, naturalmente.
La collanina fu sganciata con delicatezza.
Ma un anello sfuggì e l'altro non si tolse.

Tabula

Anonimo ha detto...

Mimosa
grazie della tua risposta delle 18.41,non ero a conoscenza di quella parte in riferimento ai cellulari fantasma dei militari.
Quello che non mi e' chiaro e': il gestore (tim) non puo' fornire i tabulati, o sui tabulati non c'e' traccia del traffico di quei cellulari quindi e' inutile richiederli?
Ninette

Mimosa ha detto...

@ Ninette
intanto benvenuta!
pare che il gestore, già richiesto, “non sia in grado” di fornire tabulati in cui ci sia traccia delle telefonate di Parolisi. Ambigua no? come espressione …

Se vuoi documentarti meglio, dovresti andare a leggere, con gran pazienza, la Ordinanza d’arresto Gip Teramo 2°parte che puoi scaricare (è pdf) e trovi in questa page, colonna a sinistra, in fondo sotto ATTI SALVATORE Parolisi (SCRITTO IN ROSSO).
Ovviamente scarica anche le altre!
E’ un’esposizione un po’ intricata, e non basterà una lettura veloce … siamo da mesi su quelle cartee ogni volta scopriamo qualche cosa…

Ciao,Mimosa

Anonimo ha detto...

@Mimosa
grazie ,cerchero' di leggere il materiale suggerito.
Per la risposta che ha fornito il gestore mi sembra evidente che non 'possa/voglia ' fornire informazioni sui tabulati e neanche insistendo si cavera' un ragno dal buco.Sono convinta che se crolla l'anello debole della storia allora una piccola possibilita' che la verita' salti fuori potrebbe materializzarsi.C'e' sempre un anello debole, qualcuno piu' fragile e sensibile (per non dire perbene ed onesto)che non regge ed in quel caso la sceneggiata cadra' rovinosamente.
Ninette

Anonimo ha detto...

TELEFONO MELANIA

C'è un dato tecnico importante da conoscere. Se qualcuno ha cancellato gli sms dal cellulare ritrovato di M. e sopratutto non si riesce a ritrovare nulla riguardo lo storico facendo analizare il cellulare,non la si racconta giusta.

Non il testo dei messaggi, ma tutti il resto lo si recupera contattando gli operatori telefonici di competenza.

Visto che i tabulati sono stati richiesti per indagare sulla vita della REA qualcosa di più si sarebbe dovuto scoprire.

Credo che siano trapelate informazioni parziali ed inesatte, ritengo strano che non ci siano presenti nei tabulati tracce delle telefonate oppure ci siano messaggi del 2010 e non più recenti, cosa che tra l'altro può scoprirsi tramite la richiestad ei tabulati.

Certo se vera questa notiza, è assai strano che dal 2010 non ci siano stati più sms ricevuti su quell'utenza, ed allo stsso tempo chi ha cancellato gli sms avrebbe perso tempo, risalire ugualmente alle utenze che avevano telefonato o mandato sms è possibile.

Gianluca

Anonimo ha detto...

Buonasera,
Mi (vi)pongo 2 quesiti:
1. C'è une spiegazione all'assenza totale di traccie di DNA del assasino sul corpo di Melania e nelle vicinanze ? Chi ha aggredito Melania l'ha, per forza, "toccata" o è stato "tocato" dalla vittima durante l'agressione e forse, anche procurato delle ferite.
2. Perchè non trasmettere in continuo, su siti internet, a CLV o 4°GRADO, la voce della telefonata anonima che ha fatto ritrovare il corpo, come si fa in America, afinche qualcuno la riconosca ?
Ennie

Mimosa ha detto...

Ottima osservazione, Gianluca, è stato detto mille volte qui: gli inquirenti dovrebbero scomodarsi a chiedere i tabulati di TUTTE le persone conosciute dai coniugi. Roba lunga, non ti pare?
Eppure, come hanno lavorato a Brembate???

Ciao, Mimosa

Mimosa ha detto...

Ciao, Ennie,
spero che qualcun raccolga le tue domande...


Ora io sto preparando un lavoro lunghetto che spero di postare entro stanotte ...

Mimosa

ENRICO ha detto...

Ciao a TUTTI
( bravissmo Luca !)

Mi è venuta in mente una cosa ...
Che fine ha fatto questa "notizia" e COME SI SPIEGA il numero ABNORME ma anche ANOMALO (1.170 chiamate da Salvatore a Ludovica e 63 da Ludovica a lui. )

Sarò vero o c'è sotto qualcosa di molto "strano" ?


"... La verità sulla morte di Melania Rea è, secondo gli inquirenti, negli sms scambiati tra Salvatore e Ludovica. In particolare, per capire come può maturare un delitto, gli inquirenti si rifanno ai numeri: nella settimana fra il 12 e il 19 aprile, cioè nei giorni che hanno preceduto l’omicidio di Melania Rea, trovata morta lo scorso 20 aprile nel bosco di Ripe di Civitella, da suo marito Salvatore verso l’amante Ludovica che lo aspettava per Pasqua (24 aprile), sono partiti 904 sms, al contrario invece, da Ludovica a Salvatore addirittura 1.597. Come abbiamo visto, nell'ultimo periodo Ludovica era diventata sempre più insistente, come si vede dai messaggi di chat su Facebook tra Parolisi e l'amante. E poi le chiamate: 1.170 da Salvatore a Ludovica e 63 da Ludovica a lui.

Anonimo ha detto...

Ennie
Azzardo:
quesito 1, la scena e' stata ripulita.
quesito 2, in quei giorni e' successo qualcosa di inconsueto rispetto agli altri periodi , qualcosa di cui ragionare in modo continuativo , che ovviamente riguardava MR , SP e chissa' chi altri.Un fatto anomalo che ha generato un flusso continuo di contatti.
Ninette

Anonimo ha detto...

Da un messaggio di Tabula del 02 dicembre 2011 21:43 :

"[...] il cellulare di Melania continua a squillare il wakawaka [...]"

È detto così per dire o la suoneria del cell. di Melania era davvero il wakawaka?

Manuela

p.s.: semplice curiosità... ;)

Mimosa ha detto...

@ Manuela
Rispondo io: he la suoneria sia stata proprio quella è scritto negli atti!
Mi colpì molto, perché io son diventata pazza dietro a Wakawaka ...

Tranquilla, di solito scriviamo cose documentabili ...
Ciao
Mimosa

Anonimo ha detto...

Ciao Mimosa e ciao a tutti ovviamente. Il mio tempo è sempre molto limitato e perciò vi seguo spesso con giorni di ritardo per potermi inserire a meno che non lo faccia con forzatura, ma lo faccio sempre con molto interesse e ammirazione per tutti. Siete dei grandi! :)

Grazie per la risposta. Come anticipato, mi aveva colpita ed ero curiosa.

Mimosa ha detto...

Manuela, grazie a nome di tutti (dove sono stasera? a divertirsi con altro spero) per la stima e la considerazione verso questo blog.
Seguici sempre e intervieni quando puoi, ti aspettiamo!
C'è tanto spazio per le forze nuove!

Mimosa

Anonimo ha detto...

MIMOSA
Mi dici, per favore, cos'è questo wakawaka?
E' uno squillo particolare?
PINO

Mimosa ha detto...

Wakawaka è la sigla dei campionati mondiali di calcio dello scorso anno, cantata e ballata da Shakira ... una bomba!!!

Il cosiddetto "tormentone" dell'estate!

Mimosa

PINO ha detto...

MIMOSA Grazie.

Rileggendo alcuni post, ne ho trovato uno tuo, con una proposta interessante: quella di riprendere alcuni argomenti delle nostre conversazioni, per trarci delle idee definitive (nei limiti del possibile), con l'intera SQUADRA
Perchè non riparlare, per esempio delle "brutte cose" accennate da M, e da me ritenute il nocciolo di tutta la faccenda?
Lo stesso dr. Meluzzi li ha tirate in ballo, durante QG, attribuendole molta importanza.
Ne vogliamo riparlare, dopo essere stati più edotti da quanto abbiamo appreso nelle ultime settimane?
ciao PINO

Anonimo ha detto...

@Pino
perchè sei tu, e solo a scopo "scientifico":
http://www.youtube.com/watch?v=pRpeEdMmmQ0

Tabula

Mimosa ha detto...

Caro Pino, ci possiamo provare, ma come concordano Tiziana e Tabula, allora ci hanno fatto tremare i polsi ...
Penso che dovremo affronatarli prima o poi, proprio per arrivare ai 360° di cui parlavo.

Ora sto ultimando quel compitino sulle prove e indizi "inconfutabili" che sono state considerate la mia "memoria difensiva", e che potrebbero completare le argomentazioni esposte da Luca nell'articolo.
Sto ampliando e irrobustendo quello che avevo già scritto.
Tra poco lo dovrei postare.
Gli ultimi punti lasciano il varco a quanto tu auspichi.
Speriamo bene.

Mimosa

Anonimo ha detto...

GRAZIE TABULA,

vado subito a leggerlo. Ti dirò dopo.
PINO

Mimosa ha detto...

GRANDEEEE! Tabula, grazie!!!
Mimosa

Anonimo ha detto...

BENISSIMO MIMOSA-PINO

Mimosa ha detto...

PINoooo sei sopravvissutooo???

Kiss a te!
Mimosa

Anonimo ha detto...

@Pino, suvvia, era solo a scopo di studio :-)
Tanto per far capire che una simile suoneria non passerebbe inosservata..
Mimosa, sono contenta di averti reso felice, certe volte mi sembri una ragazzina, altre una saggissima centenaria.

Tabula

Mimosa ha detto...

@ Tabula, detto inter nos, sono proprio così e felice di esserlo ... saggia fin da piccola e ragazzina da ... diciamo adulta, è la formula per non invecchiare mai ed essere sempre fresca mentalmente.

Che carica di energia mi ha dato il video!!!!!

Tra poco completo il lavoretto e lo posto.

Ciaooo!

Mimosa

Anonimo ha detto...

TABULA, ho capito, udito e ricreato.
Grazie.
MIMOSA, sopravvissuto a...che?

La vostra goliardia mi... infetta. Siate sempre così ed avrete vita lunga e serena.
PINO

Anonimo ha detto...

Eccomi con voi,
il tempo per leggervi velocemente, magari il post promesso da Mimosa, e poi... a nanna.
Ciao, Tiziana

Mimosa ha detto...

Tornando seri (ahimè),
ALLA SQUADRA
Mi avete chiesto di riproporre il “compitino” con la lista di tutto ciò che esclude Parolisi dall’omicidio della moglie. Ora ho ampliato quello precedente rinforzando alcuni punti.
Tranquillizzo Luca che non mi ha “rubato” niente. Con questo lavoro io integro molti dei ragionamenti di tanti commentatori. Se qualcuno vuole aggiungere qualcosa, è ben accetto!
Devo per ragioni di spazio suddividere in più post.
Parto!

1)Manca un movente che regga alla logica né pare consistente il movente passionale che avrebbe indotto il marito ad eliminare la moglie in modo così teatrale al solo fine di trascorrere il resto della vita con l’amante per di più accollando a costei, militare in carriera, la propria prole (tutte le testimonianze iniziali rese pubblicamente dalle reti familiari e amicali convergono sull’esistenza di un rapporto coniugale solido, cementato dalla nascita di una figlia a cui entrambi erano molto legati, rapporto che non dimostrava di essere pericolosamente intaccato dalla relazione extra-coniugale del marito – A NULLA INFERISCONO le successive e recenti dichiarazioni di parenti e amiche miranti a screditare tale situazione anche influenzate dai media e da suggestioni emotive, giacché per equità si dovrebbe tener conto della costante, reciprocamente affettuosa, condotta sociale dei coniugi quale appariva platealmente a tutti, in tempi non sospetti, anche provata da fatti e dichiarazioni di parenti che il legame matrimoniale era ben lungi da quella rottura dall’amante auspicata e a lei promessa per leggerezza e della quale dubitava essa stessa)

2)non c’è prova materiale che Parolisi avesse avuto reale intenzione di recarsi ad Amalfi, nonostante la prenotazione della camera d’albergo fatta dai genitori della ragazza (l’uomo aveva già più volte disatteso le aspettative della amante e tale comportamento è dimostrato anche dalle menzogne sulla separazione coniugale, pertanto la vacanza ad Amalfi proprio il Venerdì Santo, giornata molto importante per le tradizioni delle religiosissime famiglie Rea e Parolisi, scade di credito, l’assenza avrebbe ipso facto sancito la rottura del matrimonio, mentre nelle intenzioni di Salvatore Parolisi quella sarebbe l’occasione della definitiva rottura della relazione extra-coniugale)

3)non c’è prova della premeditazione (Parolisi non si è preparato un preventivo alibi, non ha cancellato per tempo le tracce dei tradimenti, non ha interrotto preventivamente la relazione con l’amante, non ha indossato un abbigliamento consono a nascondere un’arma da taglio e nessuno ha potuto “inconfutabilmente” affermare che avesse un ricambio d’abito e un contenitore all’uopo, non ci sono testimonianze che indichino che possedeva quel tipo di arma mentre ci sono fonti che egli non sapesse usare armi bianche e avesse sempre rifiutato quel tipo di regalo che le allieve usano fare al loro istruttore a fine corso)

4)non ci sono indizi né prove per affermare che abbia agito in preda ad un “raptus” dopo un litigio e in special modo con l’aggravante di aver infierito sulla moglie nel momento in cui essa era più indifesa (ovvero nel momento in cui si apprestassero ad avere un rapporto sessuale o che lei fosse nell’atto di urinare, considerato l’abbassamento dei pantaloni e degli indumenti intimi), tanto più che a bordo dell’automobile c’era la piccola Vittoria e ammesso che questa lungo il tragitto si fosse addormentata, non si poteva escludere che all’alterco dei genitori non si potesse svegliare e assistere agli eventi, né è credibile che egli possa agire d’impeto essendo un militare ben addestrato a situazioni di emergenza (come mostra il suo curriculum di servizio)

(continua)

Mimosa ha detto...

(continua)

5)se fosse reale il litigio scaturito durante il tragitto verso Colle San Marco non era certo la Pineta di Ripe il luogo in cui appartarsi a parlare o a discutere con la moglie (giacché colà erano in corso esercitazioni militari con accesso interdetto ai privati e comunque sotto controllo, pertanto egli per primo, essendo militare, sapeva benissimo che non poteva passare e non essere notato)

6)non c’è alcuna prova della sua presenza nella Pineta e nemmeno indizi (le vedette escludono avvistamenti della sua automobile, non c’è tracciabilità né localizzazione del suo telefonino, mancano sue impronte e tracce, p.e. non ci sono sue impronte sulla fontanella che avrebbe dovuto usare per lavarsi dal sangue, sull’auto non sono stati rilevati aghi di pino o frammenti di corteccia o altri elementi vegetativi riconducibili a quel determinato sito,), mentre ci sono infiniti reperti in loco che portano in tutt’altra direzione, tra cui avvistamenti di altre vetture alcune delle quali sospette

7)non c’è certezza inconfutabile sull’orario dell’aggressione né della morte (non è assodato che Melania abbia bevuto caffè prima di uscire di casa, è discutibile l’affermazione del medico legale sui tempi dell’assorbimento/metabolizzazione della caffeina) né del deturpamento del corpo di Melania, né della manomissione del cellulare di lei (anzi, i tempi indicati dai periti e dagli inquirenti non sono compatibili con gli spostamenti di Parolisi, tutti documentati attraverso varie testimonianze)

8)non può essere provato il tempo di deposito e di permanenza del DNA di Parolisi sulle mucose orali del cadavere, stante l’abitudine dei coniugi di baciarsi intensamente con frequenza (del resto non può essere escluso che tali tracce non siano adducibili ad un oggetto appartenente al marito e in possesso dell’aggressore, messo in bocca alla donna in segno di dispregio)

9)non c’è prova certa anzi è da escludere con prove cronometriche alla mano che in 20 minuti (14.10-15 partenza da Folignano + 20 minuti per giungere a Ripe di Civitella, + 20 minuti per arrivare a Colle San Marco e farsi vedere da Ranelli alle ore 15.23 alle altalene con la figlia, dopo aver parcheggiato, agganciato e sganciato la figlioletta dal seggiolino, attraversare il prato, dondolarla sull’altalena ecc.) si possa litigare, assalire una persona, sferrarle pugnalate, rincorrerla, stenderla, lavarsi, cambiarsi, fermarsi lungo la strada per gettare il coltello e nascondere i vestiti intrisi di sangue (mai ritrovati nonostante le meticolose ricerche)

10)non c’è alcuna prova e nemmeno indizi (solo una fantasia ricostruttiva) che possano corroborare le tesi che egli abbia condotto la moglie ad un appuntamento proprio alla Pineta di Ripe durante un’esercitazione militare in corso e traffico interdetto, o che si sia avvalso di un complice per attirare la moglie in un agguato e per effettuare un depistaggio

11)non c’è prova che il Parolisi stesso si sia recato alla Pineta per deturpare il corpo, anzi, ci sono prove inconfutabili che lo collocano in presenza di persone in ogni momento dalle ore 15.40 del 18 aprile fino al ritrovamento del cadavere il pomeriggio del giorno 20 aprile, e, ove ci fossero dei “buchi” di orari essi sono talmente esigui che escludono di fatto la possibilità

12)non c’è alcun senso logico che un eventuale complice mettesse in atto uno staging di quel tipo riscontrato su e intorno al corpo della donna (con l’adozione di elementi solo apparentemente indirizzati a dimostrare il coinvolgimento del marito, mentre, a ben leggerli, potrebbero essere attribuibili a chi aveva avuto interesse a sopprimere Melania, compresa la manipolazione del telefonino cancellando gli ultimi sms e in particolare quello dell’amica Sonia – due o uno? quale era il vero testo?, spegnendolo ad una certa ora e riattivandolo ad un’altra ora)

(continua)

Mimosa ha detto...

continua)

13)non c’è stata mai alcuna contraddizione nei racconti di Parolisi sullo svolgimento dei fatti né nell’immediato né in ogni successiva occasione, la versione ripetuta più e più volte è sempre la stessa riferita nella telefonata al 112 il 18 aprile e messa a verbale la sera stessa (nonostante sia stato “tartassato” per ben più delle 30 ore di “audizione” quando ancora “persona informata dei fatti” e quindi in assenza di un legale, ed è stato intervistato anche in diretta da diversi giornalisti) e questo dovrebbe essere l’elemento portante assoluto di prova della sua sincerità al pari dell’evidente stato d’animo con reazioni psicosomatiche attestate sia dai gestori del Bar Segà al suo arrivo, sia dall'operatore del 112, sia dal Paciolla)

14)non c’è alcun collegamento tra la reticenza a voler nascondere una relazione extrafamiliare (stante soprattutto il pactum familiae, dal suocero proposto ma poi infranto dal cognato, di non divulgare all’esterno la situazione) e la sincerità con cui ha sempre ripetuto l’esposizione degli avvenimenti (gli inquirenti commettono un grossolano errore di valutazione psicologica non volendo scremare tra gli atteggiamenti auto difensivi dettati da orgoglio e vergogna e quelli manifesti di dolore e sofferenza – è ottusità e pregiudizio farsi condizionare da una sola “bugia” a loro detta per applicare l’intenzionalità a mentire su tutto!)

15)non sono state sufficientemente valutate le prove e gli indizi che collocano la famiglia Parolisi a Colle San Marco, da cui la donna si è poi allontanata da sola

16)non sono stati presi provvedimenti per accertare la veridicità delle mutate dichiarazioni riguardo alla scampagnata del 3 invece che del 10 aprile

17)non si è indagato in direzione né della individuazione dei proprietari delle vetture avvistate dalle vedette il giorno 18 aprile né di quelle transitanti la notte tra il 18 e il 19 e del “traffico strano” la mattina seguente secondo la dichiarazione di Giuseppe Corsini gestore del Ristorante Panorama, né delle fisionomie delle due donne e un uomo in tuta militare e in orario non compatibile con la vita di caserma avvistate da più persone a Villa Lempa la sera stessa del 18 aprile

18)non sono stati esplorati orizzonti e motivazioni alternativi che possano aver al centro la figura di Melania (e/o la sua famiglia) invece che Ludovica, ad esempio situazioni particolari nelle relazioni amicali della coppia a Folignano o altrove

19)oppure quelli che potrebbero indirizzare verso “segreti” da tutelare “ad altissimi costi”, all’interno del mondo militare.

Forse sarà da aggiungere qualcos'altro.
Mimosa

Mimosa ha detto...

(continua)

20)Non si è voluto prendere in seria considerazione il fiuto del cane Piergiorgio che …
e rimando a domani il resto…

Buonanotte.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa bravisssima,
un po' troppi elementi perché nessuno se ne accorga...attendo domani per il resto,
intanto buona notte
Tiziana

Mimosa ha detto...

Grazie Tiziana
a domani pomeriggio (vi avverto!) il resto.

Buona notte
Mimosa

Anonimo ha detto...

Mi piace molto, Mimosa.
Sarebbe da pubblicare.

@Pino: sono innocente!

Tabula

Anonimo ha detto...

Bravissima Mimosa. Hai un modo di esprimerti talmente chiaro che la tua logica fa impallidire "quelli dell'accusa". Aspetto il proseguo, ma intanto mi permetto gia' di aggiungere un punto che sarai libera di ampliare e rielaborare come desideri nella tua memoria difensiva.

Parolisi e' stato in due missioni all'estero: Kosovo e Afganistan. Parolisi e' un graduato. Un militare prima di recarsi in una missione all'estero viene preparato a puntino. Ora, non so se Parolisi facesse parte delle "special forces" dell'esercito italiano, ma in qualunque veste e funzione, e' stato ritenuto abbastanza preparato da recarsi, anche ad uccidere o a morire, in Afganistan. In caso di cattura l'esercito si sara' salvaguardato abbastanza affinche' Salvatore non parlasse, neanche sotto tortura. Avra' anche fatto si che sapesse difendersi (diciamola per cio' che e': uccidere), non solo con un'arma vera e propria, ma anche con un'arma impropria - ai militari pronti a recarsi in certe missioni viene insegnato ad adoperare qualunque oggetto, affilato, appuntito o contundente, a portata di mano. Dati tutti questi presupposti, ritengo non improbabile ma impossibile che Parolisi, seppur con un coltelletto di 8cm, non sia riuscito a sgozzare Melania in un sol colpo, o a spezzarle il collo, o a colpirla efficacemente, ripetutamente e rapidamente in un punto vitale (che doveva ben conoscere dato che si tratta di un graduato militare che insegna alle reclute proprio le tecniche di cui lo si accusa implicitamente di non avere conoscenza alcuna). Si accusa Parolisi di omicidio con 35 coltellate, nessuna letale, e di aver lasciato che la moglie si dissanguasse per "decine di minuti". E dato il lavoro "specialistico" dell'individuo a cui questa accusa viene rivolta, si tratta di una contraddizione in termini, ovvero di un paradosso. A meno che, naturalmente, l'esercito sia disposto ad ammettere pubblicamente di non saper preparare i propri militari in maniera neanche superficiale, e di non fornire loro elementi di conoscenza adeguati a difendersi quando li manda in missioni speciali. Se l'esercito ammettesse che i militari sono solo carne da macello, le accuse a Parolisi potrebbero essere considerate semplicemente infondate; senza tale ammissione sono da considerarsi gravemente offensive all'intero impianto militare dell'esercito italiano.

Per quanto riguarda la possibilita' di un complice, ma chi mai conosceva Parolisi da poter compiere un omicidio talmente da incompetenti. Un militare, per il discorso di cui sopra, e' da escludersi (a meno che non si tratti di una recluta al primo giorno di traqining). Ludovica ha un'alibi inoppugnabile, ed anche lei e' un caporal maggiore. Ma chiunque altro sappia uccidere e' comunque da escludersi perche' Merlania e' morta di ferite, non di pugnalate. Inoltre, se il delitto fosse stato premeditato (un complice sa ben prima dell'omicidio di dover uccidere), non ci si sarebbe premuniti forse di una vera arma? Dico, quale sicario o anche solo complice di un tale delitto, si presenta all'omicidio con un coltelletto multiuso?

Lo staging poi: quale essere umano, per quanto ricattabile, si recherebbe ad intagliare un cadavere? Quanto costa un'operazione del genere? Perche' non e' una cosettina da niente da chiedere, e dato che costui o costei potrebbe parlare in qualunque momento, non basta qualche migliaio di euro. Bisogna avere un ricatto fortissimo in mano. Parolisi stava forse ricattando qualcuno? Direi che €100.000 comprese 2 missioni all'estero, siano una cifretta piuttosto bassina per poter affermare che Parolisi il taccagno ricattasse qualcuno - che sia tirchio non lo dico io, lo dicono i Rea! Soprattutto, dato che Salvatore e' stato rivoltato come un calzino, quando e in che modo esattamente avrebbe comunicato col/coi complici? Mai e in nessun modo dal 18/4???

Annika

PINO ha detto...

@ MIMOSA

Il lavoro che hai pubblicato in questo blog, è degno di una super tesi di criminologia, e se ti fossi vicino, non potrei trattenermi di stringerti in un forte abbraccio.
Non potendolo fare, lo affido all'etere!!!
Sinceramente, PINO

Anonimo ha detto...

TABULA

Gli... "innocenti", vengono sempre perdonati.
Ciaoissimo, PINO

Anonimo ha detto...

Bravissima Mimosa! Grazie per il tuo un lavoro, che ho trovato "ricco" in tutti i sensi, logico, comunicativo ed ottimo spunto di riflessione per tutti.

Buona domenica
Pamba

Anonimo ha detto...

@Annika. Hai detto delle cose importanti.
le riassumo
1) M. è morta di ferite, non di pugnalate
2) Chi avesse premeditato un omicidio avrebbe portato con sè un'arma più adatta allo scopo
3) quale essere umano si presterebbe ad intagliare un cadavere?

Vedi, io sono sempre più convinta della tesi sopra esposta, altre volte enunciata, e sebbene intagliare un cadavere non fosse necessario, credo che la fase dello staging sia stata studiata a tavolino.
La ricattabilità la vedo nella concitazione del momento, in cui UNO pugnala, ma gli altri presenti, volenti o nolenti vengono costretti "dal gruppo" a sfiorare il corpo di Melania affinchè il loro dna li leghi indissolubilmente al silenzio: in questo vedo il ricatto e la ragione per cui nessuno "crolla".
In questo vedo la ragione di numerose tracce di dna estraneo sul corpo.
Sono anche convinta che l'omicidio non sia stato compiuto da persone perfettamente in sè, la cocaina esalta, e tanta cocaina è servita all'"incisore" per mantenere la lucidità di compiere quel lavoretto depistante deciso dal "gruppo".

Tabula

Anonimo ha detto...

Il "segreto" non potrebbe essere il traffico di droga dall'oriente, che coinvolgerebbe alti gradi militari "nflusntissimi"?
PINO
p.s. dal momento che il delitto NON può essere passionale, come si vuol far credere.

Anonimo ha detto...

@PINO
sì, il segreto potrebbe tranquillamente essere quello: un segreto di pulcinella, come si suol dire, ma pur sempre nel vago se non ci sono nomi e cognomi ai quali riferirlo.

Tabula

Anonimo ha detto...

I motivi per cui è ipotizzabile la pista militare sono a mio avviso i seguenti:
- mancanza di rintracciabilità di utenze telefoniche nella zona del delitto alle ore in cui è avvenuto, così come fatto notare da Ninette: sempre SE la ricerca di aggancio di cellulari estranei alle celle quel giorno in quelle ore è stata fatta o se è possibile risalire (vorrei un parere di Luca in tal senso)
- Questo potrebbe poter dire che i colpevoli potrebbero avere lo stesso genere di convenzione telefonica di Parolisi, che li rende cellulari fantasma Oppure
- indicherebbe la premeditazione dell'omicidio
Ma la premeditazione dell'omicidio è da escludere poichè gli assassini si sarebbero dotati di arma più efficace.
-L'arma del delitto. Un coltellino tipo quelli che le reclute regalavano agli istruttori: se l'arma adoperata non era efficace significa che l'oggetto è il primo a portata di mano, quindi era già in possesso dell'assassino.
- La conoscenza del luogo:
CHI avrebbe avuto la malizia di abbassarsi nei sedili posteriori?
Qualcuno che già sapesse che la zona era monitorata da sentinelle.
- La conoscenza del luogo: CHI avrebbe potuto sapere che il chiosco era chiuso in quel periodo? Qualcuno che abitualmente lo frequentasse o che vi fosse stato di recente.
- La conoscenza del luogo: CHI avrebbe potuto sapere che al chiosco di Ripe, dopo l'orario del pranzo, non si sarebbero trovati militari impegnati in esercitazioni?
Qualcuno che sapeva dove e come sarebbero stati impegnati i militari.

sto usando uno straccio per la polvere su quel comò, Pino, e finalmente si intuisce qualche venatura del legno.

Tabula

Anonimo ha detto...

Mimosa
mi e' piaciuto molto il tuo lavoro.Sei estremamente precisa ed informata sui dettagli di ogni aspetto per questo riesci a coinvolgere nei ragionamenti chi ti ascolta , come me.
c'e' sempre pero' nella mia testa un dubbio , cioe' che M e S fossero monitorati,quel giorno correggimi se sbaglio, avevano deciso all'improvviso di andare a CSM, lo sapeva M , S e la madre di M perche' lo aveva appreso al telefono dalla figlia.Lo sapevano solo loro in teoria cosa dovevano fare.Questo non quadra con il numero di auto passate accanto il luogo del delitto (ammesso che quello sia il luogo del delitto) quel giorno ,almeno 2 con persone a bordo sembra accucciate.
Per non parlare della notte del 18, ho letto traffico di auto anomalo
in quei luoghi.

E'vero, delle persone addestrate riuscirebbero in un sol colpo ad eliminare una ragazza, se volessero quello.
..................................
..................................
la precisione con la quale e' stato ripulito il cellulare di M di tracce e di traffico stride con le modalita' dell'uccisione.
Quello che credo e' che Parolisi non sia l'esecutore ma sappia o immagini almeno all 80% cosa sia accaduto ,ha pero degli affetti familiari che sono per lui un ottim motivo per tacere ed eventualmente prendersi qualunque colpa perche' la morte assurda di M nasconde fatti 'eventualmente'
considerati di gravita' maggiore
(se fossero resi pubblici)
della morte stessa della moglie, a suo avviso.

Ninette

Anonimo ha detto...

@Ninette
Lo sapevano solo loro in teoria cosa dovevano fare.
NO, se è vero che fu Melania a spingere a fare quella gita quel giorno in quell'orario inconsueto, in cui teoricamente i bimbi piccoli esigono di far la nanna, e dopo quella mattinata di visite così impegnativa.
NO, se è vero che Melania incontrò un vicino di casa sulle scale mentre si attardava a chiudere la porta con Salvatore ancora in garage.
NO, perchè non possiamo escludere che Melania abbia inviato a qualcuno un sms o che qualcuno l'abbia inviato a lei per invitarla ad un appuntamento, dato che gli sms sono stati cancellati.
E' appunto in quegli sms che c'è la chiave del delitto.
E non sarebbe stato male farsi consegnare tutti i cellulari delle persone che mandarono/ricevettero sms da Melania nella settimana precedente l'omicidio per cercare di recuperare quei testi, e dato che dal cellulare di Melania sono stati cancellati così bene, significa che quei testi sono importanti.

Tabula

PINO ha detto...

@ TABULA

Se Parolisi dice: "me l'hanno presa" e poi: " mi dispiace che ci ha rimesso Melania", ed ancora: "non vedranno mai i miei occhi piangere", a chi si riferisce? a quei nomi che possiamo solo intuire, e che LUI conosce, ma non può rivelare, per i motivi che ho già evidenziati.
L'"oggetto" è lì pronto, solo che per prenderlo ci vogliono delle molle particolari, altro che venature del legno!
Non nascondiamoci dietro il famoso dito. Tutti noi "sappiamo", subconsciamente di avere intravisto la verità, ma una sorta di ipocrito razionalismo ci frena dal palesarla apertamente.
Ecco il segreto che è di Pulcinella, ma...di un Pulcinella particolare.
PINO

Mimosa ha detto...

Buongiorno a tutti!
Grazie per i complimenti e per gli ulteriori spunti. Cercherò di completare l’elenco oggi pomeriggio.
Mi piacerebbe un altro lavoro simile sul tema “chi sapeva dei tradimenti di Salvatore Parolisi?”, qualcuno di voi se la sente? perché, guardate, dovremmo ben girare per la caserma ...

A Ninette e a Tabula : all’elenco di “chi sapeva della gita” si può aggiungere (senza tema di smentita, chi lo può smentire?) “colui/colei/coloro che li hanno pedinati o monitorati”.

A PINO: grazie professore, mi hai fatto un gran bel complimento!

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Pino
penso anch'io che il motivo non sia passionale e che i responsabili siano da individuare in uno specifico ambiente che comunque fa da sfondo a questa brutta storia.
Tabula
si , la pulizia del cellulare era fondamentale ed occorreva almeno un giorno per eliminare le tracce che conteneva e che avrebbero segnalato un percorso da seguire, come per i PC forse anche al cellulare e' stato applicato una sorta di aggiornamento dati , quello che di solito ai pc fanno la sera perche' sia operativo al mattino.
un tecnico informatico una volta mi disse che se per sbaglio cancellavo delle emails e volevo recuperarle bisognava che glielo dicessi prima del Backup.
*Backup, copia di sicurezza o copia di riserva si indica la conservazione di materiale atta a prevenire la perdita totale dei dati .
Diversamente non ci sarebbe stato modo di recuperare le emails.
Allora mi spiego il telefono spento dalla sera del 18 fino al mattino del 20.Azzeramento memoria e dati.
Se questo e' avvenuto , e' stato eliminato il 2011 , quasi 4 mesi ed anche parzialmente il 2010 ,forse non era un sms soltanto (di quel giorno) a dover essere eliminato ma diversi, un'intera corrispondenza.
Questo e' un lavoro da professionista,nessuno puo' improvvisarsi esperto.
Per questo io faccio fatica a credere al caso, all'occasione ma
al contrario penso al follow up dei due Parolisi ed allo scheduling delle azioni da compiere e la loro sequenza.
Aggiungiamo a questo l'abnorme traffico telefonico tra Parolisi e la sua amante a partire da circa una settimana prima.
Cosa e' potutto accadere tra il 12 aprile e la morte di M?
6 giorni circa, possono essere sufficienti a pianificare un azione specie se hanno gia' gli obiettivi monitorati da chissa quanto tempo?

Ninette

Anonimo ha detto...

NINETTE

Il lavoro di cancellazione del traffico tel. di M., è stato fatto ad arte da persona esperta.
Il fatto che i Parolisi fossero "monitorati", rientra con molta logica nella strategia degli "innominati", assieme a tutto il resto.
Che la coppia dovesse andare a CSM, non era a conoscenza solo della madre di M, oltre che dagli interessati, ma ne erano informati anche S V e marito, in quanto il Parolisi ebbe a dire che avrebbero aspettato SV, per "scendere dal colle ed andare, insieme, a fare una visita da parenti di SV, per la nascita di un bimbo.
Come vedi, altri sapevano della strana gita (strana data l'ora).
Ciao, PINO

Anonimo ha detto...

Pino
tu dici:
"Se Parolisi dice: "me l'hanno presa" e poi: " mi dispiace che ci ha rimesso Melania", ed ancora: "non vedranno mai i miei occhi piangere", a chi si riferisce? a quei nomi che possiamo solo intuire, e che LUI conosce, ma non può rivelare".
Alle tue frasi aggiungerei che il 19/4 Parolisi lo trascorse in caserma, forse per verificare chi ci fosse e chi no.
Direi dunque che Parolisi sia convinto che i colpevoli siano da individuarsi in caserma, ma non ha la certezza sui nomi (o almeno non ce l'aveva fino al 19-20/4). Che ne dite?
Tiziana

Anonimo ha detto...

Premessa: mi sono innamorato della storia Luca Michelucci, ma siccome ritengo che il lavoro da voi svolto sia egreggio, non voglio deviare il discorso tuttavia ho una domanda che vorrei proporvi;
la settimana successiva alla vicenda di Michelucci è uscita la notizia che sul corpo di Melania era presente un DNA maschile non di Salvatore Parolisi;
domanda: è possibile che il DNA di Michelucci non sia neanche stato confrontato con quello ritrovato sul corpo di Melania perchè è necessario prima di confrontare il DNA trovare un collegamento e indagare il Michelucci per l'omicidio di Melania?
MarcoPD

Anonimo ha detto...

marco
e' singolare che sia successo questo fatto nelle vicinanze dei luoghi che hanno visto la fine della vita di Melania, e' anche singolare che abbiano messo Il LM
nella cella accanto al Parolisi,sarebbe pero' 'incredibile' se saltasse fuori dopo 7 mesi che MR ha addosso il DNA di LM.
Pare che LM sia affetto da cannibalismo,ha 23 anni,non so se abbia conoscenze avanzate sulla tecnologia gsm od informatica in generale e comunque non credo che avesse interesse a cancellare tracce telefoniche sul cellulare di M che non credo neanche lo avesse mai visto.
Non guardo la Tv da circa due anni per scelta, leggo quotidiani e mi informo su internet , alcune notizie mi danno sempre il sapore del prefabbricato , sapore che a molti invece piace e ad altri addirittura salva.
Ninette

Anonimo ha detto...

RNo, il delitto rea non ha niente a che vedere con l'opera di un folle e quindi LM non c'entra nulla. Cadrebbero altrimenti troppi particolari, come quello della cancellazione degli SMS dal cellulare di M. che se attuata in maniera quasi completa (manca parte dello scorso anno e tutto quello in corso sino al giorno della morte M). Eliminare i mess di tutto quest'arco di tempo potrebbe significare che M ha avuto con il suo carnefice più di un contatto.Il fatto che la coppia P M possa essere stata monitorata è ininfluente ai fini dell'incontro al colle fra M e l'assassino. Per forza tale incontro deve essere stato pianificato, non può essere casuale.Per quanto riguarda il presunto "segreto appreso da M., non credo sia un segreto relativo a fatti importanti", penso che M. fosse a conoscenza dei tradimenti non solo del marito ma anche di qualche altro collega del marito o graduato della caserma. Le modalità del delitto, secondo la nostra ricostuzione, non fanno pensare ad un'esecuzione programmata ma ad un incidente di percorso. Se si fosse trattato di un grosso segreto militare i fatti si sarebbero svolti diversamente. L'esecutore materiale del delitto a mio avviso è una donna. Qualiu sono i motivi che hanno spinto una donna a minacciare M. per imporle il silenzio? Un silenzio come ho già detto non su un grosso segreto ma su una tresca amorosa mi sembra possa calzare meglio.
Aspetto i vs pareri in merito.
Marilia

Anonimo ha detto...

D'altronde M. non aveva minacciato il marito e Ludovica di rovinargli la carriera. Chi alti potrebbe avere minacciato. Altri nomi magari fattigli da S. per giustificarsi. Badate che tutto questo ragionamento calza a pennello con l'intercettazione fatta a S e la sorella che parla di tradimenti e di rapporti con reclute dove lui dice che a avrebbero tutti pagato per quello che avevano fatto ma che non trovava giusto che a rimettersi fosse stata Melania.
Marilia

Anonimo ha detto...

@mimosa
mi spieghi il punto numero 20 se puoi? Grazie

gerico

Anonimo ha detto...

Gerico
in attesa che Mimosa completi il sio lavoro, posso risponderti io sul punto 20:
"20)Non si è voluto prendere in seria considerazione il fiuto del cane Piergiorgio che … "
ha rilevato la presenza a CSM di Melania, individuando la sua traccia dalle altalene fino al Monumento, e da lì fino alla roulotte.
Tiziana

PINO ha detto...

CARA TIZIANA,
La tua aggiunta completa un segmento importate dello scenario.
Infatti P avrebbe intuito subito di cosa si trattava, e da dove poteva pronenire la "punizione", ma gli mancavano i nomi degli esecutori della stessa, che sapeva avrebbe scoperto solo cercando in caserma, fra quelle entità collegate ad un eventuale "giro" di cui avrebbe conosciuto l'esistenza, senza, pertanto, farne parte.
Si è voluto interpretare diversamente, la sua assenza dalle ricerche, per colpirlo ulteriormente.
Pino

LucaP ha detto...

I giorni scorsi qualcuno mi aveva chiesto di ripostare le mie considerazioni sui misteri dei cellulari coinvolti nel caso.

Mi scuso quindi di occupare nuovamente così tanto spazio del blog, ma ritengo la questione una delle più importanti per cercare di capire qualcosa.

Di seguito i post.

Ciao

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Prima - Come può essere stato "ripulito" il cellulare di Melania



Il cellulare di Melania era un Samsung SGH-F480 come scritto nell'Ordinanza. Tale modello è stato proposto da Samsung a partire circa dal 2008 (e venduto anche con brand TIM) ma nel 2010 sono usciti altri modelli quali il SGH-F480i, SGH-F480 Tocco e SGH-F480G. La scocca esterna di tutti i modelli è identica e dalle fotografie disponibili non è possibile appurare quale fosse il modello esatto.
Sulle caratteristiche tecniche del cellulare vi rimando al sito Samsung (dovete cercare non fra i modelli attualmente in commercio ma inserendo il modello nella casella di ricerca).

Oramai si è discusso a lungo del fatto che il cellulare sia stato quasi sicuramente spento alla 19.00 circa del 18/04 dopo ben quattro ore dalla scomparsa e dopo aver ricevuto ben 32 chiamate senza risposta (ed a quanto pare senza aver effettuato alcuna chiamata). Non siamo, tutti noi, arrivati a fornire una giustificazione plausibile di tale fatto, ma dobbiamo comunque considerare quasi un dato di fatto che "qualcuno" l'abbia fisicamente spento (Michele Rea, in una testimonianza, afferma di aver avuto la sensazione sia stato spento durante un suo tentativo di chiamata).

Dal momento che è impossibile sia rimasto fuori copertura per 36 ore consecutive (nell'ipotesi sia stato tutto il tempo al Chiosco di Ripe) come dimostrato dai test effettuati dai CC (in qualsiasi punto nell'intorno del chiosco vi è copertura di segnale proveniente da più celle), dobbiamo considerare come un ulteriore dato di fatto che sia stato fisicamente riacceso alle ore 07.20 del 20/04 quando è appurato che scarica il traffico SMS rimasto in sospeso (notifiche di chiamate ricevute ed effettivi SMS). Dopo un certo intervallo di tempo (a noi non noto) si spegne per esaurimento della batteria (o viene spento) e così viene ritrovato dai CC.

Continua ....

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Prima - Come può essere stato "ripulito" il cellulare di Melania



... Continua

In un primo momento ho ipotizzato e scritto che questa operazione di “ripulitura” fosse stata fatta da un esperto informatico veramente in gamba. Ma poi, cercando su internet ho scoperto una realta finora a me sconosciuta. In particolare è emerso il fatto che vi è una moltitudine di persone che aggiornano i firmware (cioè le versioni del sistema operativo e del software che controlla la grafica e le funzioni) dei cellulari. In particolare ho trovato su più siti le procedure specifiche da seguire per fare tali aggiornamenti che comportano automaticamente la cancellazione totale e profonda della memoria interna (potete vedere p.e. http://www.cellularmagazine.it/forum/how-to-aggiornare-o-fare-un-de-brand-dell-f480-vt34297.html).

Nel caso di un cellulare Samsung SGH-F480 (indipendetemente dalla versione) sono necessari unicamente il cavetto USB (o la connessione infrared/bluetooth), il software Samsung PC Studio o New PC Studio ed un software specifico scaricabile da internet con facilità. Se lo scopo è solamente quello di aggiornare il firmware (o togliere il brand) è consigliato fare il back-up di SMS, rubrica, foto, filmati mediante PC Studio che poi ad operazione avvenuta si possono nuovamente ricaricare (tutti o solamente alcuni) tramite il medesimo software. Non sono necessarie conoscenze specifiche di informatica, basta unicamente sapersi destreggiare con il PC ed il cellulare e magari già conoscere i modelli di cellulare Samsung.

Continua ....

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Prima - Come può essere stato "ripulito" il cellulare di Melania


... continua


E’ questo il motivo per cui il cellulare è stato lasciato acceso? Chi ha “ripuito” il cellulare, può aver seguito tale procedura? Forse si, anzi è anche probabile che tale ricostruzione sia abbastanza aderente a quanto realmente accaduto.

Ma tutto questo perché?

Se il motivo fosse stato solamente di cancellare gli SMS di cui vi è traccia sui tabulati di Melania, bisognerebbe indagare allora tra gli intestatari delle SIM associate a tali SMS. E questo certamente sarebbe doveroso per gli inquirenti.

Ma se sulla memoria del cellulare di Melania vi fosse qualcosa che non compare su alcun tabulato e quindi non più rintracciabile (perlomeno facilmente)? Penso ad esempio a fotografie e filmati. Ma se ci fossero stati anche SMS e chiamate che stranamente non compaiono sui tabulati come quelle che Parolisi ha fatto il giorno 18 (per tale ipotesi vi rimando ad un mio futuro commento)?

Consideriamo infine il fatto che il cellulare è stato riacceso il giorno 20. Sicuramente, nell’ipotesi che sia stata fatta la ripulitura con una metodologia analoga a quanto sopra descritto, sarebbe stata la prima volta che il cellulare con il nuovo firmware (quindi nuovo di zecca), sarebbe stato associato alla SIM di Melania. Questa operazione può lasciare traccia? Molto probabilmente si e da qui la necessità di accenderlo (si può usare il termine specifico per i PC e cioè quello di bootstrap) e fargli scaricare un po’ di traffico.

Ciao

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


Sin dalla prima lettura dell’Ordinanza GIP Teramo mi era sembrato strano che non fosse stato possibile determinare quale cella avesse agganciato il cellulare di Parolisi per le chiamate verso Melania. Nell’Ordinanza veniva inoltre scritto che la Telecom dichiarava che tali informazioni non erano disponibili nei loro sistemi e veniva citata la nota KS235061-Mobile. Il primo sospetto che mi era venuto in mente era che trattandosi di un soldato ci potesse essere di mezzo un segreto militare od eventualmente il servizio segreto militare.
L’altro giorno ho invece approfondito l’argomento esponendolo in un alcuni commenti e facendo delle ipotesi che ho poi cercato di verificare.

Bisogna prima di tutto considerare che i tabulati forniti dai gestori sono conservati dagli stessi ai soli fini della fatturazione e sono messi a disposizione della Polizia Giudiziaria dietro esplicita richiesta (anche il privato può richiederli, parziali, solamente per motivi penali).

Tra i vari dati in essi contenuti (sovente non cosegnati integralmente neanche alla PG in quanto non interessanti) vi sono:
-numero chiamante
-numero chiamato
-numero al quale viene addebitato il costo
-tipo di evento (chiamata voce, chiamata senza risposa, connessione dati, SMS)
-data e ora dell’evento, nonché durata dello stesso
-il percorso seguito dalla chiamata in ingresso
-il percorso seguito dalla chiamata in uscita

Continua …..

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


… Continua

Nel caso di una chiamata su/da un cellulare, le indicazioni della cella agganciata (codice CGI) sono contenute in questi ultimi due campi.

Se una chiamata proviene p.e. da rete fissa o da un altro operatore mobile, il percorso in ingresso è quello relativo alla MSC di zona, cioè alla centrale di zona di interscambio con la rete fissa. Quindi, se un cellulare Vodafone chiama un cellulare TIM, sul tabulato TIM non può esserci il codice CGI della cella Vodafone agganciata, ma solamente il codice della MSC. Dubito anche possa esserci indicato il codice nel caso di una chaiamata da un cellulare TIM che però si trova sotto un’altra MSC. Nel caso in questione non si porrebbe neanche il problema perché una MSC controlla una vasta area del territorio solitamente corrispondente ad una regione (ho verificato inoltre che tutta le celle che coprono la zona oggetto di interesse dipendono dalla stessa MSC).
Per ottenere le tabelle riportate nell’Ordinanza (come per esempio quelle relative alla telefonate e SMS tra Sonia e Melania), i Carabinieri hanno dovuto utilizzare un apposito software (chiamato Sfera) per interpolare il tabulato TIM dell’utenza di Melania con quello Wind dell’utenza di Sonia.
Nella tabella relativa invece alla chiamate fatte da Parolisi alla moglie (a partire dalle 14.26) invece non viene riportato il codice CGI della cella agganciata dal marito. L’ora della chiamata è stata quasi sicuramente estrapolata dal tabulato di Melania dove sicuramente compariva il numero chiamante di Salvatore.
Se nel tabulato della SIM di Parolisi fossero risultate quelle chiamate in uscita, ci sarebbe stato sicuramente associato anche il codice CGI in quanto è un parametro fondamentale del sistema GSM senza il quale non potrebbe funzionare niente.

Continua …..

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


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Siccome, inoltre sia il cellulare di Salvatore sia quello di Melania si trovavano all’interno della zona di competenza della stessa MSC, le chiamate non sarebbero passate da rete fissa e nei tabulati di Melania comparirebbero anche le celle agganciate dal celllare del marito.
Ho quindi la sufficiente certezza che tali chiamate siano entrate nello scambio dalla rete fissa tramite la MSC di zona.
Bisogna quindi domandarsi perché un cellulare TIM fa delle chiamate che per i sistemi di Telecom risultano fatte o da rete fissa od eventualmente da altro gestore.
La seconda ipotesi è subito da scartare in quanto il roaming tra gestori non esiste più se non nel caso tra 3 e TIM e solamente per poche aree isolate di montagna. Ma anche la prima sembra incompatibile con quanto normalmente noto a chi è a conoscenza delle tecnologia della telefonia cellulare. E difatti sia il RaCIS sia Andrisano si sono scontrati con questa anomalia e non sono riusciti a dare risposte ai questi dei PM.

L’altro giorno avevo già esposto la mia teoria, ma successivamente ho avuto modo di verificarle ulteriormente.

Continua …..

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


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E’ già una realtà sia in campo militare sia in quello business (ma non ancora in Italia) la possibilità di realizzare una rete mobile privata GSM (Private Mobile Network). Per averne una conferma potete andare al sito http://www.privatemobilenetworks.com/ e visionare la documentazione relativa.
I sistemi sono pensati sia per applicazioni militari, ma sono anche rivolti p.es. ai servizi di protezione civile per poter garantire una copertura del segnale GSM in aree oggetto di disastri ambientali dove tutte le infrastrutture di telecomunicazioni sono inservibili.
L’applicazione più importante però per il caso in questione è quella rivolta al settore business dove la creazione di tale rete privata permette alla società una sensibile riduzione di costi in quanto tutte le comunicazioni che avvengono all’interno della rete sono a costo zero, mentre quelle in uscita vengono gestite da apposito hardware che le instrada su rete fissa a costi quindi decisamente più bassi rispetto alle tariffe della telefonia cellulare.
Dal punto di vista installativo, oltre all’harware specifico che non è nient’altro che quello di una rete di telefonia come quella TIM o Vodafone su scala molto più piccola, è da prevedere l’installazione di una o più antenne ricetrasmittenti che a seconda della potenza e dell’ubicazione possono coprire aree più o meno ampie.
All’interno di tali reti si possono utilizzare i normali cellulari con le SIM degli operatori pubblici. Sui telefoni di nuova generaione (sistemi operativi Window mobile o Symbian) è possibile scaricare e installare appositi software che fanno riconoscere automaticamente al cellulare la presenza della rete privata che quindi viene agganciata scavalcando quella dell’operatore. Nel caso dei telefoni con sistemi operativi meno recenti la chiamata, per essere instradata sulla rete privata, prevede l’inserimento di appositi codici numerici prima del numero che si intende chiamare.
Il software del sistema permette di mantenere la visibilità del numero chiamante in modo tale che appaia sul display del cellulare o telefono fisso chiamato. Ma se tale telefono è esterno alla rete privata (o anche interno ma non autorizzato), la chiamta stessa viene instradata sulla rete fissa.

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LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


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Ho detto prima che tale realtà non è ancora attuabile in Italia. Ma questo per una società od un privato qualsiasi in quanto non ammesso dalla normativa (D.Lgs. 259/2003), Le autorità militari derogano da tali vincoli e non sono soggette ad alcun controllo.
E’ appurato che l’Esercito disponga già di tali tecnologie soprattutto da dispiegare sugli scenari di guerra o nelle missioni di pace all’estero (come anche tutte le forze NATO e probabilmente con degli standard uguali), ma se volesse, considerata anche l’assenza di controlli, potrebbe implementarle presso le proprie installazioni sul territorio italiano.

Ammettendo quindi che ad Ascoli, presso la Caserma Clementi, sia stato installato tale sistema di telefonia mobile privata (l’antenna potrebbe anche essere installata altrove come p.s. a Colle San Marco dove vi sono diversi tralicci), una chiamata fatta da una persona abilitata ad utilizzare tale sistema, non comparirebbe assolutamente sui tabulati ufficiali Telecom ed al massimo se ne potrebbe avere riscontro sul tabulato del numero chiamato ma senza indicazione precisa da dove provenga.

E’ questo il caso delle telefonate fantasma di Parolisi? Credo proprio potrebbe essere una delle pochissime spiegazioni plausibili all’enigma (a me non ne sono venute altre).

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LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Seconda – Il Cellulare fantasma di Parolisi


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La riprova potrebbe venire dal fatto che l’unica telefonata tracciata sia quella fatta al 112. Che il numero l’abbia digitato Parolisi o che l’abbia fatto la proprietaria del bar poco cambia in quanto lo stesso Parolisi potrebbe per velocità aver digitato unicamente quei tre numeri (ma magari le altre chiamate potrebbe averle fatte utilizzando la rubrica dove il numero memorizzato avrebbe potuto gia comprendere il codice di accesso).

Se gli inquirenti ed i loro consulenti volessero veramente indagare anziché accanirsi unicamente su Parolisi utilizzando le testimonianze poco attendibili degli studenti e della altre persone presenti il 18/04 a CSM e le loro deduzioni non basate assolutamente su alcuna prova, credo potrebbero giungere senza particolari difficoltà alla soluzione dell’enigma.
Basterebbe fare delle misure di campo a banda stretta a CSM, e controllare bene i tabulati di Parolisi e di Melania (quante telefonate fatte da Salvatore e presenti sui tabulati di Melania non si trovano su quelli del marito? E le telefonate fatte ai colleghi?). E’ mai stato sequestrato il cellulare di Parolisi e sono mai state fatte delle verifiche tecniche sullo stesso (incrociando telefonate ed SMS con quanto appare sui tabulati TIM)?

D’altro canto temo che i difensori di Parolisi conoscano già la risposta a tali quesiti, ma allo stesso tempo sia interesse loro e del proprio assistito non sollecitare ulteriori accertamenti tecnici (tramite anche il loro perito che è una delle massime autorità nel campo) lasciando che gli inquirentti ci sbattano il muso. Anche se la conferma che la risposta all’enigma sia quella ipotizzata da me potrebbe rivelarsi fondamentale per scagionare Parolisi in quanto difficilmente la copertura potrebbe essere estesa sino a San Giacomo ed a Ripe.

Mi viene anche da sospettare che gli stessi Carabinieri possano essere giunti a tali conclusioni, ma essendo un corpo militare non vogliano sollevare un polverone che potrebbe comportare per l’esercito ripercussioni con il gestore telefonico e con le autorità preposte al controllo (p.e. l’ARPA e la Regione Marche).

Ciao

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Terza – La RAM aziendale dell’Esercito


E’ espressamente scritto nell’Ordinanza del GIP di Teramo. Le SIM TIM (Telecom Italia) in uso ai coniugi Parolisi sono intestate al 235° Reggimento di Fanteria Piceno, via XII settembre n°2, Ascoli Piceno.

I numeri (IMSI) delle due SIM sono i seguenti:
333810277 in uso a Salvtore Parolisi
333810280 in uso a Carmela Rea

Sin dalla prima lettura dell’Ordinanza se da un lato mi è parso naturale che Parolisi disponesse di una SIM dell’Esercito, dall’altro ho trovato singolare che anche Melania ne disponesse di una ed ho subito pensato “Guarda come vengono spesi i soldi dei contribuenti!”

Per chi è solito a che fare con società medio/grosse e quindi è in contatto con i dipendenti delle stesse, apparirà subito chiaro che tali utenza fanno parte di una RAM aziendale, cioè di un abbonamento con il gestore telefonico che garantisce costi ridotti per le telefonate tra dipendenti e le proprie sedi, stipulato direttamente dall’ufficio acqusti della società medesima.

Se per Parolisi è normale che il cellulare fosse un benefit garantito in virtù dell’uso aziendale che poteva farne, per Melania la cosa mi suona un po’ strana. Si fosse trattato di una semplice convenzione avrei anche capito (basti pensare alle agevolazioni che hanno per esempio i familiari dei dipendenti FIAT per acquistare un’auto del gruppo), ma di un telefonino (perlomeno della SIM ma mi viene il dubbio che anche il cellulare potesse essere stato pagato dal reggimento. A tal proposito si potrebbe cercare di capire se anche Parolisi, come altri commilitoni, disponesse di un Samsung SGH-F480 aziendale; in caso positivo si potrebbero fare ulteriori considerazioni su chi possa aver ripulito il cellulare di Melania disponendo già dell’hardware e sotware necessario) aziendale mi sembra eccessivo.

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LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Terza – La RAM aziendale dell’Esercito


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Se però seguiamo l’ipotesi (che ritengo sufficientemente verosimile) che avevo esposto nei commenti precedenti di ieri, tale benefit ulteriore concesso a Parolisi ed alla moglie potrebbe anche essere giustificato dal fatto che il Reggimento per tutte le telefonate tra SIM abilitate ad agganciare la rete privata non spenderebbe un euro, mentre per le telefonate verso l’esterno (ma anche verso SIM abilitate e fuori copertura) i costi sarebbero estremamente ridotti in quanto telefonate su rete fissa (magari con particolari vantaggiose convenzioni con Telecom o altro gestore, tipo contratti all-inclusive).

Come già anticipato da qualcuno ieri sera, è logico pensare che anche Melania utilizzasse la rete privata mobile del Reggimento quando si trovava in una zona coperta. In un primo momento avevo pensato fosse legato alla nota tirchieria di Salvatore, ma poi ho realizzato che potrebbe essere direttamente imposto dal Reggimento al fine di non spendere quasi nulla per le telefonate tra utenze abilitate.
Folignano poteva essere coperta da tale rete per esempio? Se supponiamo che l’antenna ricetrasmittente potrebbe essere installata anche su uno dei tanti tralicci presenti a CSM, sicuramente si. Ma anche nel caso l’antenna sia installata presso la caserma è probabile che Folignano possa trovarsi in zona coperta dal segnale.

Come nel caso di Parolisi, un’attenta lettura incrociata dei tabulati di Melania con quelli del marito ma anche con gli altri tabulati acquisiti dalla PG, potrebbe far emergere la presenza di chiamate ricevute da altre persone ed effettuate da Melania ma non risultanti sui suoi tabulati. Penso per esempio ad eventuali chiamate fatte a Sonia ma anche agli altri vicini di casa ed eventuali amici di Folignano e Ascoli non dipendenti dell’esercito.
Mii viene in mente anche l’affermazione, per me strana, fatta da Sonia in merito al fatto che Melania utilizzasse pochissimoi il cellulare Wind, mentre risulta che per tutte le, credo, numerose telefonate ai parenti il cellulare usato fosse proprio quello Wind (è vero che chiamava utenze Wind, ma forse poteva essere anche per scrupolo di non utilizzare troppo l’agevolazione garantita dal Reggimento, usufruendo magari opzioni tariffarie speciali tipo Super Noi Wind).
Ed anche ripenso alla stranezza di aver lasciato a casa lo stesso cellulare Wind quel pomeriggio del 18 da parte di una persona che, da quanto capito, era in strettissimo e continuo contatto con i propri genitori, come a voler significare che per quello che doveva fare a CSM era sufficiente il TIM ed anzi il Wind poteva essere di disturbo.

Continua …..

LucaP ha detto...

I Cellulari del caso Melania Rea
Parte Terza – La RAM aziendale dell’Esercito


…. Continua

Ma se delle telefonate fatte con il cellulare TIM (mentre ad Ascoli o Folignano) non esiste traccia sui tabulati come possiamo essere sicuri che Melania il giorno 18 non abbia chiamato qualche utenza non controllata dai PM o anche interna alla RAM aziendale del Reggimento? E questo sia prima delle 14.53 sia dopo.

Le chiamate (ed SMS inviati) ad utenze facenti parte della RAM aziendale sarebbero state presenti solamente sul registro chiamate (e SMS inviati) del cellulare di Melania (quelle fatte quando sotto copertura della rete privata). Erano forse proprio queste che si è voluto cancellare?

Molto probabilmente la Rete Privata Mobile (presunta) del Reggimento registra su file LOG gli eventi telefonici che avvengono all’interno della rete. Ma come possono arrivarci gli inquirenti? E si è poi sicuri che qualcuno non possa aver cancellato proprio quei file LOG che potrebbero portare ai colpevoli (come per esempio sembra essere stato fatto con i registri presenze e pernottamenti di personale dell’esrcito esterno presso il Reggimento)?

Per concludere, credo che la possibile soluzione al giallo possa trovarsi nella risposta a questi quesiti che però sicuramente saranno difficilissimi da risolvere.

La conseguenza tuttavia è che la probabile pista da seguire sia nuovamente dentro la caserma, senza con questo tirare in ballo festini, sette, prostituzioine delle reclute, ecc… ma cercando qualcosa di più semplice e legato alla sfera dei rapporti dei coniugi Parolisi con altri militari e familiari (nonché amici di militari) di militari.

Ciao

Anonimo ha detto...

@Pino
se è per questo si è voluto approfittare di qualsiasi cosa per colpire Parolisi, se da un lato sono mancate le occasioni per farlo, dall'altro si sono tranquillamente "aggiustate" tutte le tracce che portavano da altre parti, al fine di colpire sempre comunque e soltanto Parolisi.
@Marilia: non so se il segreto possa essere un grosso traffico di droga o un piccolo scambio di favori sessuali tra "pezzi grossi" e reclute. Sicuramente il traditore Parolisi aveva la moglie relativamente informata, altri traditori forse no, tipo la moglie del Paciolla. (non che voglia indicare lei, è un esempio)
Credo sia un movente sufficiente per fare nascere una discussione o per far compiere un gesto violento inconsulto, come uno schiaffo, che potrebbe degenerare in qualcosa di peggio, sì.
Certo, a seconda del soggetto schiaffeggiato/schiaffeggiante.
Però un bel gruppetto che vada ad intimare a Melania di tacere dicendole di farsi gli affari suoi sugli scandali sessuali in caserma, why not?
In fondo la foto compromettente con alcuni soggetti della caserma trovata sul pc di casa Rea,
(a proposito, che fine ha fatto?)
era su un pc accessibile a Melania, chi ci dice che l'avesse custodita lì dentro Salvatore e non Melania stessa?

Tabula

LucaP ha detto...

Scusate di nuovo per la lunghezza dei post precedenti.

E' stato chiesto ieri se è possibile individuare la posizione dei cellulari. Effettivamente si, ma unicamente nel caso venga fatta richiesta da parte di un PM o della Polizia Giudiziaria in genere in quanto è una procedura che occupa risorse di sistema e impegna personale della compagnia telefonica.
Chiaramente può essere fatto solamente per individuare la posizione a partire dal momento dell'attivazione della procedura e quindi non può essere fatto a posteriori.

I gestori telefonici conservano per motivi strettamente legati alla fatturazione i dati che poi confluiscono nei tabulati CDR (Call Data Records) relativi quindi unicamente agli eventi telefonici (ma anche di trasmissione dati) effettivamente avvenuti all'interno dell'area di competenza delle centrali di commutazione regionali MSC. Se un telefono si trova anche per più giorni all'interno di tale area (che comprende alcune BSC e moltissime Stazioni Radio Base) ma non effettua nè riceve chiamate, dello stesso non rimane traccia nei server. Cioè, sul momento chiaramente il sistema è a conoscenza che il cellulare si trova nell'area (per gli esperti del settore si parla di HLR e VLR), ma non registra in modo permanente tale informazione.

Bisogna però dire che se un cellulare (p.e. TIM) effettua o riceve una talefonata, tale evento viene "sempre" associato alla cella agganciata altrimenti non sarebbe possibile che la telefonata venga inoltrata in alcun modo. Quindi è assolutamente impossibile che le telefonate fatte da Parolisi a Melania il 18/04 non siano riportate nei tabulati TIM dell'utenza in uso a Parolisi con indicate le rispettive celle agganciata. A meno che, come ho cercato di spiegare prima, tali telefonate non abbiano agganciato la rete TIM ma quella di un "altro operatore". L'ipotesi di una rete mobile privata dell'Esercito (ed in particolare del 235° Piceno di stanza ad Ascoli) è forse l'unica soluzione possibile a spiegazione di tale anomalia.

Se, come scritto nell'Ordinanza, la Telecom stesse in quel pomeriggio effettuando una manutenzione del sistema, non sarebbe stato possibile effettuare e ricevere chiamate a Colle San Marco da parte di nessun cellulare/SIM TIM.

Anonimo ha detto...

Vi faccio un esempio concreto, perchè parlare di corna generiche sembra non possa essere un movente.
e badate bene è un esempio, un parto della mia fantasia e non intende assurgere al valore di ipotesi.
Voi ve lo immaginate, un generale che va a letto con una recluta?
E se non una, due, o tre alla volta?
Sapete che scandalo di proporzioni apocalittiche sarebbe in una caserma, l'unica in Italia che addestri militari femminili?
Sapete che guaio sarebbe, che degradazione comporterebbe, quale svilimento delle alte cariche militari?
Ebbene.
Immaginate un pezzo molto, molto grosso, che sia caduto in tentazione, e c'è questa moglie di un caporalmaggiore che rompe le scatole perchè lo sa, ed è una che parla troppo.
Magari conserva anche una foto sul computer di casa dei genitori.
Senza tirare in ballo Ferrero, nè tecniche psicologiche subliminali, nè sette transreligiose, ma nella banalità testosteronica di alcuni uomini, questa donna, già ferita dai tradimenti del marito, sa che questi verrà comunque indotto a "peccare", perchè l'ambiente è quello, e non le sta bene.
Non si manda un pò di manovalanza a farla ragioanre, a indurla, con le buone o con le cattive, a capire che tacere sarebbe per il suo bene, e spaventarla, minacciarla o finanche picchiarla, però le cose sfuggono di mano perchè Melania non è tipa che si convinca facilmente e..
E allora bisogna coprire, e il patto è di sangue tra i quattro carnefici che davvero non pensavano, eppure uno di loro.. sotto cocaina, per prendere coraggio e affrontare quella donna.
E il marito anch'egli SA anzi SOSPETTA ma non parla, chè se parlasse dovrebbe spiegare, e si perderebbe il posto, in un futuro, oltre alla libertà, senza contare che una figlia comunque gli rimane e va protetta.. perchè le "bestie", una volta assaggiata carne umana, poi non hanno più rispetto.
Sono state trasferite molte donne da quella caserma, nell'immediatezza del fatto. Alcune non saranno più rintracciabili, altri saranno stati promossi, altri chissà.
E anche Cirillo in fondo è stato promosso, quando si è avvicinato a nominare segreti di caserma..

Meglio, molto meglio che Parolisi resti in carcere.
Se poi venisse assolto con formula piena, la caserma lo riaccoglierebbe "a braccia aperte", gli è stato promesso.

Tabula

LucaP ha detto...

Se veramente gli inquirenti volessero aprirsi verso ipotesi investigative alternative, potrebbero richiedere ai differenti gestori telefonici (TIM, Vodafone, Wind e 3) i tabulati completi di tutte le celle che potevano al momento degli eventi coprire l'area che va da Colle San Marco a Ripe di Civitella (ottenibili raggruppando in un unico file tutti gli eventi telefonici che hanno impegnato le celle medesime).

Si tratterebbe di un lavoro ciclopico e certosino, ma si potrebbe appurare se alcune utenze telefoniche intestate a personaggi legati alla vicenda o comunque collegabili ad essa (militari delle caserma Clementi p.es.) si trovavano nell'area mentre magari avrebbero dovuto essere altrove. Questo, credo, è il lavoro fatto dagli investigatori a Brembate per il caso Yara. Probabilmente non porterebbe da nessuna parte, ma varrebbe la pena tentare.

PINO ha detto...

TABULA

"..chi ci dice che l'avesse custodita lì dentro Salvatore e non Melania stessa?"
Buona questa.
Vedi, come pezzo per pezzo, si possa ricostruire molto e, forse, tutto?
Questa tua osservazione e quella di tiziana, alla quale ho risposto, sono le tessere giuste del mosaico che vogliamo ricostruire.
Questi sono gli apparentementi piccoli, ma preziosi apporti di cui la SQUADRA ha bisogno. E questi sono i tasselli che dovrà unire, in una raffigurazione verosimile Mimosa, con la sua comprovata capacità di sintesi.
SIETE D'ACCORDO?
PINO

LucaP ha detto...

Massimo

Come può succedere che un commento, una volta postato con il Blogger, venga visualizzato sulla pagina web dopo averla aggiornata, ma dopo un ulteriore aggiornamento della pagina stessa risulti scomparso?

Ciao

Anonimo ha detto...

Tabula
lo scenario è quello che avevamo delineato un po' di tempo fa, con qualche particolare in più:
- Melania, perennemente gelosa del marito da quando sa della sua storia con Ludovica, indaga sull'ambiente che frequenta il marito.
Recandosi spesso in caserma (giuramenti delle reclute, scampagnate con ufficiali a CSM, ecc.), non riesce ad avere ulteriori notizie su Salvatore, ma scopre che esiste un qualche segreto (la cui natura è relativa: festini, droga o altro. Ciò che conta è che ha messo il naso dove non avrebbe dovuto).

- Prende dunque appuntamento con qualcuno legato all'ambiente militare, per avere ulteriori informazioni sul marito (ma usando forse come merce di scambio i segreti che ha carpito). L'appuntamento dev'essere prima del viaggio a Somma Vesuviana (Melania deve decidere del suo futuro) e in un momento in cui non ha la bambina con sé: da qui l'idea della gita a CSM, infatti sa che lì, come ere già successo il 3 o 10/4, potrà lasciare Salvatore e la bambina alle altalene, allontanandosi.

- La famiglia arriva a CSM, Melania dice di dover andare in bagno e si allontana. Salvatore la segue con lo sguardo e si domanda: come mai non ha preso la strada più breve per il bar? Dopo un po' (quindici minuti?) si allontana dalle altalene, incomincia a guardarsi intorno, va verso la macchina dove si attarda (forse ancora 10 minuti?) pensando a cosa fare (se Melania torna e lui non è lì, orgogliosamente non la chiama, non vuole farle capire che è preoccupato), decide di fare un giro in macchina ripercorrendo la strada fatta a piedi dalla moglie. Fa un giro in macchina ma non la vede. Ora è preoccupato e la chiama, ma non riceve risposta, si reca allora al bar per chiedere notizie...

-Melania dopo essersi allontanata arriva al Monumento, incontra X che la invita a percorrere il sentiero fino alla roulotte, le dice che è meglio non farsi vedere sulla strada (sono le 15, il cellulare di Melania suona, ma lei decide di non rispondere, rischia di dover dare spiegazioni e in quel momento non ha tempo). Qui ci sono anche Y e Z che la costringono (colpendola alla testa?) fino all'auto (il fuoristrada?) e tenendola abbassata sotto il sedile la trasportano fino a Ripe, luogo appartato e in quel momento senza esercitazioni (ci sono solo le sentinelle di vedetta). Oppure, altra versione, le dicono che le faranno vedere dove il marito si intrattiene con le amanti e lei accetta di salire in auto, le chiedono di abbassarsi per non farsi vedere dalle vedette.

- Giunti a Ripe X e Y si intrattengono con Melania, inizia la discussione che finirà tragicamente, mentre Z per non insospettire le sentinelle torna immediatamente indietro con il fuoristrada (ovviamente il numero delle incognite è variabile, si possono aggiungere anche j e w...).

-X e Y si allontanano a piedi dal luogo del delitto, sporchi e sconvolti e raggiungono il complice nel luogo stabilito.

-Z più lucido degli altri capisce che il telefono, rimasto sul luogo del delitto (oppure in auto), costituisce un problema. Decidono di recuperarlo in serata, smontate le sentinelle. Alle 19 recuperano il telefono e lo spengono. Successivamente l'idea dello staging e del riposizionamento del cellulare...

- Il 18 iniziano le ricerche, il cane segue la pista di Melania fino al Monumento e poi alla roulotte, Salvatore immagina che la Melania avesse preso un appuntamento con qualcuno (sa della sua gelosia e delle sue continue indagini sui suoi tradimenti), pensa che la scomparsa di Melania possa essere legata all'ambiente della caserma, spera ancora di trovare la moglie viva e trascorre il 19/4 in caserma per vedere chi c'è e chi potrebbe essere implicato.

- Il 20 viene trovato il corpo, a Ripe. Salvatore ora ha la certezza che tutto porti alla caserma.
Tiziana

Anonimo ha detto...

Tabula
in linea di massima potrebbe andare benissimo come ricostruzione. 2 problemi: il numero di coltellate (realmente troppe per un militare che ha ricevuto un benche' minimo training) e il decesso avvenuto in "decine di minuti". A quel punto, se si fosse trattato di ferite per darle una lezione, l'avrebbero necessariamente dovuta finire, e non lasciarla dissanguare con la paura che potesse sopravvivere e parlare.

Invece potrebbe essere che il delitto, che sappiamo si compie in due atti, sia frutto di due 2 storie quasi parallele che ad un certo punto si incastrano e poi riprendono ognuna la propria strada. Ovvero, come dice MarcoPD,
Melania puo' essere morta ad opera di un pazzo e allo stesso tempo (aggiungo io) essere coinvolta in "un'altra storia".

Annika

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Quando ho detto che qualcuno aveva scritto prima di me un commento sui sistemi GSM usati dai militari p.es. in Afghanistan, mi riferivo proprio ad un commento non mio che mi aveva stimolato l'interesse ad approfondire l'argomento. Ho cercato tale post a lungo sul blog non trovandolo. E' forse probabile che l'abbia letto su qualche altro sito.

Trovo invece interessantissimo quanto tu hai scritto in merito a telefonate (tentativi) fatte da Salvatore a Melania prima delle 15.26 e non risultanti sui tabulati nè di Parolisi nè della moglie.

Mi era veramente sfuggito, ma quando ho scritto quei posti sui cellulari mi sono concentrato su quanto riportato dalle Ordinanze.

Che non compaiano sui tabulati di Parolisi non mi stupirebbe assolutamente in quanto sono sicuro che anche le altre chiamate non compaiano e siano state estrapolate unicamente dai tabulati di Melania.

Ma il fatto fondamentale sarebbe che non risultino neanche sui tabulati di Melania.

L'ipotesi difatti che la SIM di Parolisi abbia agganciato la cella della rete privata dell'esercito per tutte le chiamate fatte dal pianoro, comporta il fatto che tale cella "copra" anche l'area di Colle San Marco.

Se tali chiamate però non compaiono neanche sul tabulato di Melania potrebbe significare che il cellulare in quei momenti si trovasse ancora in una zona coperta da tale cella.

Infatti, nelle reti private mobili GSM le telefonate tra SIM autenticate che si trovano sotto copertura della stessa rete non escono assolutamente dal sistema e quindi non ve ne può essere traccia nei tabulati dei gestori pubblici.

Non so sicuramente ipotizzare quanto ampia possa essere l'area coperta senza sapere con certezza dove si trovi l'antenna, ma sicuramente il Chiosco della Pineta si trova al di fuori. E quindi il cellulare si sarebbe dovuto trovare in un luogo più vicino all'antenna di copertura, non potendo escludere quindi lo stesso Colle San Marco, come anche la frazione Colle (dove è stato ispezionato un casolare fiutato dai cani della Finanza), e forse anche San Giacomo (dove era stato georeferenziato il cellulare di Melania e dove le chiamate erano state originate dalla procedura 112 NUE).

Tale considerazione convaliderebbe l'ipotesi che il delitto non sia stato commesso negli orari indicati da Tagliabracci e dai PM, bensì più tardi. Inoltre significherebbe che perlomeno il solo cellulare sia stato spostato dalla zona di Colle San Marco ad un'altra area poco prima delle 15.26 (quando è appurato che lo stesso cellulare aggancia una cella TIM).

Se sei così gentile da fornirmi un link di una pagina web dove sono riportate tali testimonianza, te ne sarei veramente grato.

Ciao

P.S. Complimenti sinceri anche per il tuo lavoro

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Quando ho detto che qualcuno aveva scritto prima di me un commento sui sistemi GSM usati dai militari p.es. in Afghanistan, mi riferivo proprio ad un commento non mio che mi aveva stimolato l'interesse ad approfondire l'argomento. Ho cercato tale post a lungo sul blog non trovandolo. E' forse probabile che l'abbia letto su qualche altro sito.

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Trovo invece interessantissimo quanto tu hai scritto in merito a telefonate (tentativi) fatte da Salvatore a Melania prima delle 15.26 e non risultanti sui tabulati nè di Parolisi nè della moglie.

Mi era veramente sfuggito, ma quando ho scritto quei posti sui cellulari mi sono concentrato su quanto riportato dalle Ordinanze.

Che non compaiano sui tabulati di Parolisi non mi stupirebbe assolutamente in quanto sono sicuro che anche le altre chiamate non compaiano e siano state estrapolate unicamente dai tabulati di Melania.

Ma il fatto fondamentale sarebbe che non risultino neanche sui tabulati di Melania.

L'ipotesi difatti che la SIM di Parolisi abbia agganciato la cella della rete privata dell'esercito per tutte le chiamate fatte dal pianoro, comporta il fatto che tale cella "copra" anche l'area di Colle San Marco.

Se tali chiamate però non compaiono neanche sul tabulato di Melania potrebbe significare che il cellulare in quei momenti si trovasse ancora in una zona coperta da tale cella.

Infatti, nelle reti private mobili GSM le telefonate tra SIM autenticate che si trovano sotto copertura della stessa rete non escono assolutamente dal sistema e quindi non ve ne può essere traccia nei tabulati dei gestori pubblici.

Non so sicuramente ipotizzare quanto ampia possa essere l'area coperta senza sapere con certezza dove si trovi l'antenna, ma sicuramente il Chiosco della Pineta si trova al di fuori. E quindi il cellulare si sarebbe dovuto trovare in un luogo più vicino all'antenna di copertura, non potendo escludere quindi lo stesso Colle San Marco, come anche la frazione Colle (dove è stato ispezionato un casolare fiutato dai cani della Finanza), e forse anche San Giacomo (dove era stato georeferenziato il cellulare di Melania e dove le chiamate erano state originate dalla procedura 112 NUE).

Tale considerazione convaliderebbe l'ipotesi che il delitto non sia stato commesso negli orari indicati da Tagliabracci e dai PM, bensì più tardi. Inoltre significherebbe che perlomeno il solo cellulare sia stato spostato dalla zona di Colle San Marco ad un'altra area poco prima delle 15.26 (quando è appurato che lo stesso cellulare aggancia una cella TIM).

Se sei così gentile da fornirmi un link di una pagina web dove sono riportate tali testimonianza, te ne sarei veramente grato.

Ciao

P.S. Complimenti sinceri anche per il tuo lavoro

Anonimo ha detto...

Tiziana
Ho scritto Tabula perche' rispondevo al suo commento precedente al tuo, ma credo che cio' che ho scritto sia applicabile anche alla tua ipotesi.

Un'ipotesi alternativa (che forse non piacera' a nessuno, ma credo sia plausibile):

Melania il 3/4 (dato che il 10/4 il tempo era brutto e faceva freddo) va a CSM. Mentre Salvatore spinge Vittoria sull'altalena e si guarda intorno, e Sonia sembra apparire nel video, Melania dov'e', dato che la stessa Sonia dichiara che alle altalene Melania non c'era andata? Diciamo che Melania, proprio allora, era alla roulotte e che li' succeda qualcosa per cui deve tornare sul posto. Diciamo per esempio che sul posto le e' caduto qualcosa di importante e che deve tornare a prenderlo; oppure che qualcuno l'ha vista in una situazione "particolare". Il 18/4 Salvatore e' a casa e, nonostante Melania abbia inviato un fax per il rinnovo della patente, lei non guida. Cosi' approfitta del "passaggio" e, con la scusa della pipi', si allontana intorno alle 14.45. Arrivata alla roulotte le si avvicina qualcuno, ovvero il primo SI; un balordo maniaco (e abbiamo visto che non ce l'hanno scritto in faccia!). Questo la vede e, eleggendola a preda, la tramortisce dandole un pugno forte o una botta alla testa. Sono le 14.53 e il cellulare di Melania squilla all'improvviso. Waka-waka spaventa il maniaco, che lascia il telefonino li' alla roulotte e porta via Melania in macchina lungo la stradina che porta a Ripe. Li' lei rinviene e lui la fa spogliare. Melania pero' reagisce. Magari il coltelletto ce l'aveva gia' da CSM per costringere l'eventuale preda a sottomettersi. L'omicidio forse non era in programma ma il SI1, alla reazione di Melania, reagisce a sua volta e la ferisce ripetutamente. Quando Melania si accascia, il SI1 si spaventa e scappa via, lasciandola morire dissanguata. In fondo cio' che voleva era violentarla, non ucciderla. Nel frattempo Salvatore, non vedendo Melania e forse insospettito da qualcosa che gli torna in mente della gita precedente, prende la macchina e cerca Melania intorno al pianoro. Al bar con nonchalance ordina un caffe', tanto per non far vedere, nel caso Melania appaia all'improvviso, di essere un ometto geloso e sospettoso. Quando poi pero' non trova Melania in bagno, con un sospetto fisso e crescente, comincia ad allarmarsi. Qualcosa che lui associa al suo mondo, forse "una cosa brutta", lo spaventa moltissimo ("me l'hanno presa") e dopo un'oretta di panico cieco, da' l'allarme. Intanto il cellulare continua a squillare, gli amici vengono a sapere che Melania e' scomparsa, e tra questi anche qualcuno coinvolto nella gita del 3. Questo qualcuno (SI2) si reca dritto dritto alla roulotte e, chiamando Melania sul cellulare, trova il suo telefonino. Lo prende e comincia a cercarla. Nella ricerca si allontana lungo la strada che conduce a Ripe, e il cellulare, che il SI2 non spegne e non tocca, aggancia la cella di Ripe. Quando eventualmente trova Melania e' troppo tardi. In panico spegne il telefonino, troppo compromettente dati i tanti sms e le tante telefonate intercorse tra lui e Melania. Melania morta inoltre rappresenta un problema immenso, dovesse mai scoprirsi il loro segreto (qualunque esso sia). Il cellulare viene cosi' allontanato dalla scena per essere ripulito. Lo staging, nel frattempo, potrebbe essere opera del SI2 da solo, perche' personalmente coinvolto con Melania in una storia a 2; oppure del SI2 con altri, tutti coinvolti nella "cosa brutta", eventualmente il delitto dovesse ricondurre ai loro traffici; o infine puo' essere opera del pazzo sadico che torna sul luogo del delitto. Il telefonino invece, sapientemente ripulito dal SI2, viene riacceso e posto accanto al cadavere nelle prime ore dell'alba del 20/4.

Annika

Mimosa ha detto...

Interessantissimo il nuovo sviluppo, Pino! Mi dovete concedere un po' di tempo per masticare questa roba nuova, avete visto come sono lenta, perché sono una precisina e devo elaborare prima di tutto dentro la testa...

Nel frattempo sono andata a rileggermi l'Ordinanza di Teramo dove (p. 69) si parla dei tabulati ed ho scoperto intanto questo: le due utenze TIM di Salvatore e la moglie erano intestate al 235° Reggimento Fanteria, quindi forse la Caserma qualche veto può averlo messo.

Poi è scritto che sono stati acquisiti i loro traffici telefonici dal 1 gennaio 2010 al 22 aprile 2011 e che tale documentazione è conservata "in formato elettronico" allegato all'Ordinanza.
Mentre avevo già riscontrato che essi costituivano "Allegato n. 79" dell'Ordinanza di Ascoli.
Non potendovi accedere è ovvio che non possiamo sapere se i due telefoni intestati alla Caserma ed in uso ai coniugi Parolisi hanno fornito traffico telefonico "rintracciabile" lungo quel tempo considerato.

A p. 80 sta scritto che *venivano registrate sul tabulato del traffico telefonico soltanto le celle telefoniche riferite ai telefoni (riceventi) di Carmela Rea, ma non quelle del telefono (chiamante) del Parolisi*, perché *purtroppo, la società TELECOM,..., ha comunicato che non è possibile conoscere la cella di aggancio del telefono chiamante, in quanto L'INFORMAZIONE NON E' DISPONIBILE ALL'INTERNO DEI SUOI SISTEMI*

Ma allora le celle che si trovano nella Tab di p.81, ultima colonna a destra, con le chiamate di Parolisi sono quelle di aggancio del telefono di Melania??
Non capisco più niente ... che un esperto interpreti urgentemente, perché altrimenti mi par di dover pensare proprio così (se capisco quello che leggo).
Mimosa

ENRICO ha detto...

TABULA

... ci vado a nozze con uno scenario del genere ! E’ dal mio primo post che ipotizzo quello che tu hai APERTAMENTE descritto... ma che io non ho mai avuto il coraggio di esporre A CHIARE LETTERE

“l’incontro di M con qualcuno” ( a CSM o altrove non avrebbe capitale importanza) "il segreto inconfessabile", il silenzio di Salvatore, "il chiosco delle casermette",( lì in loco c'è proprio la manovalanza adatta alla bisogna) "l'aggressione finita tragicamente" ( e NON l'UCCISIONE tout court come tutti i media continuano a ripetere...) "il dozzinale depistaggio " , "la manipolazione del cellulare", "il VOLUTO ritrovamento" a due giorni di distanza ( probabilmente per avere il tempo di effettuare le operazioni di ripulitura del telefono di M.) del corpo della donna , "la modifica della data della gita a CSM e la conseguente eliminazione della pista seguita da Piergiorgio", che, giocando a favore di Parolisi, avrebbe potuto mandare tutto all'aria, "l'arresto di Salvatore", l'accanimento dei REA e soprattutto dei MEDIA nell'accreditare a testa bassa e acriticamente la tesi di colpevolezza del caporalmaggiore" ( FORZE MAGGIORI lo impongono !) la DEBOLISSIMA attività difensiva ( anche B&G tengono famiglia, sai com'è...) sono tutte tessere che avrebbero trovato il loro posto giusto in una realistica ricostruzione come quella da te riassunta.

)

Mimosa ha detto...

Qui oggi appaiono e scompaiono i commenti già "visualizzati" ... che succede?

Avevo scritto anch'io uno a Luca, beh, non era importante.

Mimosa

ENRICO ha detto...

A TUTTI,
mi scuso se i miei interventi sono "fuori fase" ma non riesco a inserirmi nel discorso come vorrei perchè ho un PC che funziona malissimo. ( e in più sono all'estero...)

Anonimo ha detto...

Enrico
Ci sono un paio di problemi che pero' non trovano spiegazione:
1. la suoneria del telefono non viene mai abbassata, e il telefono viene spento solo alle 19. Quale aggressore e' disposto a sopportare, e perche', tale suoneria, diciamo nella propria macchina, per ben 3 ore e mezza? E perche' fino alle 19? Alternativamente, perche' lasciarlo accanto a Melania fino alle 19 a volume altissimo? Va ricordato che il cellulare da quella zona non si sposta fino almeno alle 19, ma in caso di aggressione gli aggressori si.
2. Gli aggressori si perche' senno' non si spiega che, per darle una lezione finita male, gli aggressori lascino Melania dissanguarsi ma ancora viva, con la pura che non muoia e racconti tutto a tutti, insomma che faccia nomi.
3. Perche' quindi lasciare Melania dissanguarsi e non finirla?
4. Melania e' morta, o meglio l'aggressione e' cominciata, con Melania con pantaloni e mutandine calati, ma non vi sono segni di legature, di calci, di ferite di altro genere oltre ad una botta alla testa e ad un mucchio di ferite.
5. Possibile che per darle una lezione non l'abbiano picchiata affatto e abbiano direttamente tirato un coltellino multiuso? O pesti, o uccidi, soprattutto se il SI in realta' e' un branco.

Annika

LucaP ha detto...

Mimosa

Ero io e non Pino ammesso che tu ti riferisca al commento sulle chiamate di Parolisi a Melania prima delle 15.26.

Tutte le mie considerazioni sono basate sul fatto che sono pressoché sicuro che i tabulati dell'utenza di Parolisi non riportino nessuna delle chiamate fatte a Melania quel pomeriggio (sarebbe anche interessante sapere quante chiamate a Melania siano riportate nel periodo dal 01/01/2011 al 22/04/2011 per vedere se il tabulato sia attendibile).
Le celle indicate nella tabella alla pag. 80 sono unicamente quelle agganciata dal cellulare ricevente (Melania).
Ma se Parolisi afferma di averne fatte delle altre prima delle 15.26 e queste non compaiono sul tabulato di Melania, questo fatto comporta le ipotesi che ho fatto prima: il cellulare di Melania ha ricevuto quelle chiamate quando ancora sotto copertura della rete "fantasma" dell'esercito e quindi più vicino a Colle San Marco che a Ripe di Civitella.

Anonimo ha detto...

Lucap delle 17:42
non ho capito se il tuo sia dubbio o affermazione

Tabula

Anonimo ha detto...

fosse affermazione sarebbe uan bomba

Tab

ps. scusate, vorrei risp ad altri ma ho problemi col bimbo oggi

Anonimo ha detto...

Penso che il cellulare di Melania sia rimasto a CSM piu' a lungo che Melania stessa, e che sia stato trovato da chi la cercava in un "certo posto" proprio provando a telefonarle, e che poi sia stato portato in luogo sicuro vicino a CSM, sulla strada per Ripe. Se fosse stato portato a Ripe da subito, con quella suoneria e a quel volume, avrebbe dato l'allarme da solo. Tra coloro che conosceva Melania, chi vive da quelle parti?

Annika

Mimosa ha detto...

@ LucaP (era a Pino a cui mi rivolgevo, al suo post delle 16:57 – non avevo ancora letto i tuoi successivi, perché ero intenta a scrivere e poi perché stasera c’è stata una certa lentezza nella visualizzazione, tanto che poi ho perso anche un mio commento indirizzato a te, ma non era importante)
Ricominciamo.
Anche le mie considerazioni sono basate sul fatto che sono pressoché sicura che i tabulati dell'utenza di Parolisi non riportino nessuna delle chiamate fatte a Melania quel pomeriggio!
La Tabella che ti ho citato (p. 81 dell’Ordinanza di Teramo, ultima colonna a destra) l’avevo commentata già ai primi di ottobre, ma su questa mia osservazione ci sono state obiezioni del tipo “figuriamoci che il duo B&G e i periti non abbiano controllato bene”. Pertantomi ero arresa, di fronte a questa logica.
Ma scusa, non ti pare strano che le celle indicate nella tabella “sono unicamente quelle agganciata dal cellulare ricevente (Melania)”? Non ti pare che siano indicate più celle, come se il telefono di Melania si fosse spostato avanti e indietro per quelle strade?
Insomma, questo vorrebbe dire che fino alle 16.40 era ancora da quelle parti!!!
Come mai i tabulati inseriti nell’Ordinanza (e dati in pasto a noi) si bloccano a quell’ora?
Mi sa tanto che non ce la raccontano giusta. Ma come hanno interpretato questo fatto i bravi periti della difesa?
Non vorrei aver scoperto l’uovo di Colombo, ma ciò reggerebbe l’ipotesi che molti interventi stanno sostenendo sullo spostamento del decesso e anche che Melania sia rimasta un bel po’ in mano ai suoi “sequestratori”.

Mimosa

@ Tabula, altroché bomba!

LucaP ha detto...

@ Tabula

Il mo dubbio riguarda unicamente il fatto che Parolisi abbia effettuato altre chiamate a Melania prima delle 15.26 in quanto personalmente non ricordo di averlo letto. Mi fido comunque della memoria di Mimosa.

Le conseguenze di ciò per me non sono dubbi ma unicamente conferme su quanto ho ipotizzato in merito alla "rete fantasma" nonché ulteriore sospetto che l'ora della morte indicata nelle Ordinanze sia sbagliata grossolanamente con conseguente crollo rovinoso della ricostruzione dei PM.

Mimosa ha detto...

@ LucaP
non ti devi fidare solo della mia memoria ma della mia "documentazione" (spesso cito le fonti, ti sei accorto?).
:-)
Ciau

Mimosa

Anonimo ha detto...

Conoscendo Parolisi, avrebbe approfittato sicuramente dell'assenza della moglie per andare in bagno per scostarsi dalle altalene con la bimba e appartarsi per telefonare "all'altra".
Dai tabulati di lui non risulterebbe.
Quelli di Ludovica chissà se son stati guardati. forse sì?

era un piccolo dubbio

Tab

Anonimo ha detto...

LucaP
se hai certezze documentabili, è una prova e va portata a chi di dovere, non basta discuterne qui.

tabula

Anonimo ha detto...

Mimosa
il corpo di Melania non presenta segni che sia stata "sequestrata" in alcun modo. Ne' si sarebbe allontanata a tempo indeterminato, senza neanche un cambio per la bimba in macchina, senza mai rispondere alle chiamate di Salvatore.

In caso di "lezione", perche' aggredirla ma non picchiarla? In cosa consisteva la lezione allora? Nel farle 35 ferite con un coltellino ma poi darsela a gambe levate lasciandola ancora viva per decine di minuti a gridare aiuto? Davvero, non ci sta. E perche' pantaloni e mutandine scesi? Cosa c'entrano con una "lezione" di gruppo?

Annika

Mimosa ha detto...

@ Tabula, ti sollevo subito il dubbio: non si sono proprio sentiti quel giorno, lo dice lei in una delle telefonate intercettate, dice pressapoco così "non ti ho chiamato perché eri impegnato" (con la sua famiglia).

Ciao, Mimosa

lori ha detto...

Tra qualche giorno i pm teramani Davide Rosati e Greta Aloisi (che indagano sul caso dopo il passaggio dell'inchiesta da Ascoli a Teramo per competenza territoriale) avranno la perizia assegnata sul telefonino di Melania, che resta uno degli indizi più importanti.

nel frattempo è arrivata la perizia sulle suole delle scarpe di melania e, purtroppo, non è propriamente a favore di parolisi

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/12/04/news/parolisi-altro-indizio-dal-polline-trovato-sulle-scarpe-di-melania-5372087

lori

Mimosa ha detto...

@ Annika, il termine l'ho virgolettato, non si trattava di un vero e proprio sequestro ... ma come si può altrimenti definire il trattenere una persona oltre un "tempo ragionevole" per una semplice discussione o successivamente "contro la sua volontà"?

Per le altre tue domande, dovresti andare a leggere i commenti di settembre e ottobre - per conto della SQUADRA io avevo ricostruito anche la ipotesi "punizione", ma penso che a breve dovremo riproporla. Abbi pazienza.

Ciao, Mimosa

LucaP ha detto...

@ Mimosa

Onestamente non sono un ingegnere delle telecomunicazioni ma per lavoro mi occupo quotidianamente delle infrastrutture per le reti cellulari mobili ed ho quindi nel tempo acquisito ampie conoscenze anche sugli aspetti di radiofrequenza.

Non oso credere di essere arrivato unicamente io ad ipotizzare che vi sia una rete privata mobile (che definirò d'ora in poi "rete fantasma") facente capo al 235° Piceno che permette di rendere "invisibili" le telefonate e lo scambio di SMS tra le utenze abilitate (quelle di M e S erano intestate al 235° Piceno che ne pagava le fatture a TIM) in quanto tale ipotesi è forse l'unica che permette di spiegare l'anomalia del funzionamento del cellulare di Parolisi (e quindi anche di Melania).

Non voglio credere che nè il RaCIS, né il prof. Andrisano e tantomeno il prof. Cusani, non possano essere arrivati a tali conclusioni che tecnicamente sono perfettamente realistiche.

Mi stupisco però che nè i PM con i loro periti nè B&G con Cusani non abbiano voluto rendere pubbliche le loro conclusioni sulle analisi fatte in merito. Non è accettabile che non venga data alcuna spiegazione tecnica attendibile (le celle intelligenti e la manutenzione della rete sono delle panzane assolute che non reggono nessuna verifica da parte di chi un minimo se ne intende).

Ciò è forse dovuto al fatto che ufficialmente tale rete privata sulle frequenze del GSM non è legale realizzarla neanche da parte delle forze armate (una cosa è su uno scenario di guerra un'altra è sul territorio nazionale)? Forse l'Esercito verrebbe querelato da Telecom?
O forse vi sono state così forti pressioni da parte dell'Esercito a far sì che tale notizia non uscisse per altri motivi?

Ma se anche il cellulare di Melania era abilitato ad agganciare tale rete fantasma, cosa poteva esserci sulla propria memoria che non comparirebbe in nessun modo nei tabulati Telecom e che quindi una volta cancellato sarebbe diventato quasi impossibile recuperarlo (bisognerebbe sequestrare il server della caserma che funge da MSC/VLR e sperare che anche quello non sia stato ripulito in qualche modo)?

Anonimo ha detto...

MIMOSA, in definitiva, cosa cambierebbe la "bomba" ?
Fin dall'inizio abbiamo supposto che l'ora del dcesso di M fosse posticipata, rispeto a quella data dal Tagliabracci.
PINO

LucaP ha detto...

@ Tabula

Anch'io ho più volte pensato che Parolisi abbia approfittato dell'assenza della moglie per telefonare a Ludovica.

Se l'avesse fatto con il telefono dedicato (che Parolisi ogni tanto teneva nascosto nel bagagliaio dell'auto) tale telefonata comparirebbe sui tabulati sia di Parolisi sia di Ludovica.

L'avesse fatto con il cellulare dell'esercito sfruttandone la rete fantasma, sul cellulare di Parolisi la chiamata non comparirebbe ma vi sarebbe traccia della stessa su quelli di Ludovica che non appartiene al 235° Piceno e che non mi sembra sia intestato in alcun modo alle forze armate.

LucaP ha detto...

@ lori

Continuano a ripetere che anche i periti incaricati dai PM (prof. Andrisano) hanno appurato che il cellulare di Melania non ha mai agganciato la cella di Colle San Marco. Questo è scontato e non necessita di professori universitari se le verifiche le hanno fatte solamente sui tabulati di Melania (come hanno fatto già da subito i Carabinieri). Escludo comunque che abbiano potuto fare altri tipi di verifiche affidandosi ai database della MSC di Telecom in quanto tali informazioni (immagazzinate temporaneamente in un'area del server chiamata VLR) non vengono archiviate a meno che vi siano specifiche motivazioni da parte dell'Autorità Giudiziaria (sicuramente non a posteriori).

Altri sistemi di verifica non esistono e quindi quanto viene scritto dai giornali è sempre la vecchia e trita solfa.

LucaP ha detto...

@ lori

In merito alla questione del polline, non essendo anche un botanico, non commento ma registro unicamente che nell'articolo non vengono espresse certezze ma solamente valutazioni suscettibili di obiezioni.

Anonimo ha detto...

Mimosa
anch'io ho virgolettato il termine nel mio post, come te. Per quel poco che conosco l'italiano direi che "sequestro" sia la parola esatta. Il problema, pero', e' che non vi sono prove che Melania sia stata trattenuta ne' con la forza, ne' oltre un tempo ragionevole e/o contro la propria volonta'. Era una mamma, e la mamma di una bimba piccola non si allontana a tempo indeterminato, ne' reagisce pacificamente e senza lottare quando dovesse accorgesi di non poter tornare da lei. Segni di lotta, oltre a quelli per difendersi dalle pugnalate, o segni di lacci o legacci non ve ne sono. Ne deduco che Melania non sia mai stata "sequestrata".

Ciao. Annika

lori ha detto...

io non so cosa diranno i periti . certo sarebbe auspicabile che possano aver ricostruito il traffico telefonico di melania che è stato cancellato..

lori

Mimosa ha detto...

Grazie Lori per l'articolo.

Però, che vuol dire «secondo alcune indiscrezioni anche i periti, così come i carabinieri del Ros, avrebbero accertato che l'apparecchio della vittima il giorno del delitto abbia agganciato solo la cella di Ripe di Civitella».
Non stiamo qui dicendo che al momento delle telefonate di SV è stata agganciata la cella 451? e che dopo la chiamata di SP delle 15:26 il telefono di Melania era dove dicono le celle della tabella a p. 81 dell’Ordinanza di Teramo?

Sarebbe questa la “prova” che al momento del delitto era in compagnia del marito?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Caro Pino
hai ragione,ma la bomba la potremmo forse far scoppiare noi, provando a comporre le tesserine di un nuovo mosaico.

Ciao
Mimosa

lori ha detto...

ciao mimosa, io volevo solo condividere l'articolo con voi..tutto qui

buona serata a tutti

Anonimo ha detto...

Stiamo sbandando come cavalli senza redini. Impossibile ogni coordinamento. VI SALUTO.
PINO

LucaP ha detto...

Mimosa

Le celle agganciate dal cellulare di Melania non dimostrano con certezza che lo stesso sia stato al Chiosco di Ripe prima dello spegnimento avvenuto alle 19.10 (anzi, i test effettuati fanno al massimo sospettare il contrario).

Sono le ipotesi ricostruttive fatte dai PM che lo collocano lì.

Ma se l'orario della morte diventa dubbio, di conseguenza la posizione del cellulare poteva essere ovunque nella zona compresa tra Colle San Marco e Ripe di Civitella.

Anonimo ha detto...

@LucaP
Nell'ipotesi che i messaggi del 2010 siano nella sim, è possibile ottenere la cancellazione definitiva ripetendo più volte l'operazione di formattazione sulla memoria del telefono?
visto che hai riproposto "I Cellulari del caso Melania Rea" colgo l'occasione per farti i complimenti
MarcoPD

Anonimo ha detto...

Annika
forse la parola non e' esattamente quella anche se poi nei fatti lo e', comunque sia, se e' stato chiarito chi sapesse quel giorno della gita a CSM c'e' un aspetto che non lo e' stato abbastanza forse.
Mi spiego, se e' stata M ad insistere per fare quella gita a quell'ora, con una bimba piccina, senza borsa , dopo una mattinata faticosa, dopo neanche 1 ora doveva andare ancora a fare una visita da amici per la nascita di un bimbo credo, se e' stata lei ad insistere e' ipotizzabile un appuntamento, ma normalmente se avete qualcosa di importante da dire a qualcuno voi organizzate un appuntamento complicato , con marito e figlia a seguito oppure semplicemente telefonate a qualcuno e gli parlate? La presenza fisica e' quasi sempre associata anche oltre ad uno scambio verbale anche a scambio o visione di qualcosa di materialmente tangibile , cosa non saprei , ma l'appuntamento deve esserci stato non solo per parlare , lo trovo assurdo.Ma che Parolisi non sappia che ci fosse un appuntamento quel giorno ,a questo non credo.Per tornare al 'sequestro' forse non e' nato cosi', cioe' M e' stata trattenuta con qualche scusa inizialmente, poiche' c'erano persone che conosceva lei si e' sentita tranquilla , non escludo neanche che una delle persone accucciate in quel suv fosse lei che e' stata convinta a nascondersi, potete escludere del tutto l'ipotesi che lei sia arrivata di sua volonta', convinta da qualcuno, nel posto deve poi e' stata uccisa?(non necessariamente Ripe)

Quello che mi sento di dare per quasi certo e' che ci e' arrivata in macchina e non a piedi.Arrivata all'appuntamento con la morte.

Che il point-breack di questa storia si e' verificato tra 11 aprile e il 18 aprile, generato da un evento non previsto che ha fatto precipitare ogni cosa.

Che anche l'appuntamento appunto e' stato per lei imprevisto ed improvviso, chiunque altro quel giorno 18/4 avrebbe trovato una scusa per rimandare ad un giorno in cui si avevano meno cose da fare, probabilmente non poteva rifiutare.Ci sono persone o amici a cui chiunque di noi fa fatica a dire no.no?

La'ppuntamento era fissato sotto forma di sms o chiamata sul cellulare di M che e' stato per questo ripulito.

Parolisi aspetta che la mancanza di prove lo faccia uscire dal carcere e pensa cosi di riprendere il suo lavoro e le sue abitudini, magari anche una promozione chissa',sarebbe davvero il colmo.


Ninette

ENRICO ha detto...

A TUTTI,

TROPPA CARNE AL FUOCO.
Urge una sintesi con elenco degli elementi CERTI ( o molto molto probabili) dei quali siamo in possesso e sui quali siamo tutti d'accordo.

Altrimenti rischiamo di andare fuori strada....

Mimosa ha detto...

@ Sono d'accordo Enrico e Pino!

@ LucaP, scusa, ma ogni tanto stra-capisci! Tu segui solo la tua via telefonica e non rifletti sui discorsi altrui. Ma quando mai Parolisi sarebbe collocabile a Ripe alle 19.10. Chi lo ha mai detto! Hai letto che lui a quell'ora era dai Carabinieri a deporre?

Facciamo tutti un bel respiro e prendiamoci un caffè!
Poi riprenderemo, ci sono 3 porte aperte e tanto giro d'aria!

A più tardi, per quanto mi riguarda!

Mimosa

Anonimo ha detto...

ci sono persone a cui si fa fatica a dire di no ma ci sono anche questioni non rimandabili da affrontare, se si deve partire il giorno dopo.

Sì Pino, sì Enrico. Troppa carne al fuoco.
ci vorrebbe Mimosa a fare il punto.

Tabula

Anonimo ha detto...

tanto per la cronaca:
E' un altro indizio. La perizia sui pollini non consegna la prova certa che il 18 aprile Melania Rea non sia stata a Colle San Marco, ma consente alla procura di puntellare ulteriormente l'impianto accusatorio contro Salvatore Parolisi
una NON prova certa NON puntella.
E poi mi sono stufata di leggere che nessuno vide Melania a San Marco.
A meno che qual signore dalla memoria così scarsa che permise di rintracciare tutta la gente presente al pianoro quel dato giorno, faccia Nessuno di nome e Ranelli di cognome.

Tabula

LucaP ha detto...

Mimosa

Forse noi tutti in questo momento abbiamo le menti un po' confuse. Non mi sembra assolutamente di aver detto che Parolisi sia collocabile a Ripe alle 19.10 nè tantomeno di aver replicato a qualcuno che affermasse ciò. So benissimo che Salvatore a quell'ora o era ancora a CSM con i carabinieri o era già con loro in caserma per la denuncia.

La via telefonica che seguo è uno degli elementi fondamentali della vicenda. Quello che tu in un post precedente avevi affermato (ricordando sicuramente una notizia giornalistica apparsa all'inizio) in merito alle telefonate di Parolisi a Melania precedenti le 15.26 è un ulteriore elemento che, oltre ad essere ad evidente discolpa di Parolisi ci permetterebbe forse di ipotizzare delle ricostruzioni non vincolate all'orario della morte indicato dalle Ordinanze.

Ciao

Anonimo ha detto...

Avevo provato a rispondere a Pino ed Enrico, ma credo che il mio commento sia andato perso.
Ci riprovo.
Alle 17.33 avevo tentato una sintesi ricostruttiva che comprendeva gli elementi certi di cui disponiamo.
Siccome nessuno mi aveva risposto (se non Annika parzialmente), provo a postarla nuovamente. Ditemi se vi sembra plausibile, parzialmente accettabile o totalmente da buttare:
- Melania, perennemente gelosa del marito da quando sa della sua storia con Ludovica, indaga sull'ambiente che frequenta il marito.
Recandosi spesso in caserma (giuramenti delle reclute, scampagnate con ufficiali a CSM, ecc.), non riesce ad avere ulteriori notizie su Salvatore, ma scopre che esiste un qualche segreto (la cui natura è relativa: festini, droga o altro. Ciò che conta è che ha messo il naso dove non avrebbe dovuto).

- Prende dunque appuntamento con qualcuno legato all'ambiente militare, per avere ulteriori informazioni sul marito (ma usando forse come merce di scambio i segreti che ha carpito). L'appuntamento dev'essere prima del viaggio a Somma Vesuviana (Melania deve decidere del suo futuro) e in un momento in cui non ha la bambina con sé: da qui l'idea della gita a CSM, infatti sa che lì, come ere già successo il 3 o 10/4, potrà lasciare Salvatore e la bambina alle altalene, allontanandosi.

- La famiglia arriva a CSM, Melania dice di dover andare in bagno e si allontana. Salvatore la segue con lo sguardo e si domanda: come mai non ha preso la strada più breve per il bar? Dopo un po' (quindici minuti?) si allontana dalle altalene, incomincia a guardarsi intorno, va verso la macchina dove si attarda (forse ancora 10 minuti?) pensando a cosa fare (se Melania torna e lui non è lì, orgogliosamente non la chiama, non vuole farle capire che è preoccupato), decide di fare un giro in macchina ripercorrendo la strada fatta a piedi dalla moglie. Fa un giro in macchina ma non la vede. Ora è preoccupato e la chiama, ma non riceve risposta, si reca allora al bar per chiedere notizie...

-Melania dopo essersi allontanata arriva al Monumento, incontra X che la invita a percorrere il sentiero fino alla roulotte, le dice che è meglio non farsi vedere sulla strada (sono le 15, il cellulare di Melania suona, ma lei decide di non rispondere, rischia di dover dare spiegazioni e in quel momento non ha tempo). Qui ci sono anche Y e Z che la costringono (colpendola alla testa?) fino all'auto (il fuoristrada?) e tenendola abbassata sotto il sedile la trasportano fino a Ripe, luogo appartato e in quel momento senza esercitazioni (ci sono solo le sentinelle di vedetta). Oppure, altra versione, le dicono che le faranno vedere dove il marito si intrattiene con le amanti e lei accetta di salire in auto, le chiedono di abbassarsi per non farsi vedere dalle vedette.

- Giunti a Ripe X e Y si intrattengono con Melania, inizia la discussione che finirà tragicamente, mentre Z per non insospettire le sentinelle torna immediatamente indietro con il fuoristrada (ovviamente il numero delle incognite è variabile, si possono aggiungere anche j e w...).

-X e Y si allontanano a piedi dal luogo del delitto, sporchi e sconvolti e raggiungono il complice nel luogo stabilito.
....continua...
Tiziana

LucaP ha detto...

@ MarcoPD

Scusa se ti rispondo solo ora.

In merito alla presenza dei 4 SMS del 2010 i casi sono due:

o erano effettivamente sulla SIM e non nella memoria interna e quindi l'operazione di pulitura non li ha interessati

o erano anch'essi nella memoria del cellulare e chi ha ripulito il cellulare (dopo aver fatto un backup e formattato la memoria) li ha riscaricati in quanto potevano essere per lui un ulteriore depistaggio o anche solamente perché non si voleva far trovare la memoria troppo vuota.

Non so onestamente quale sia la risposta più plausibile.

Anonimo ha detto...

....continua...

-Z più lucido degli altri capisce che il telefono, rimasto sul luogo del delitto (oppure in auto), costituisce un problema. Decidono di recuperarlo in serata, smontate le sentinelle. Alle 19 recuperano il telefono e lo spengono. Successivamente l'idea dello staging e del riposizionamento del cellulare...

- Il 18 iniziano le ricerche, il cane segue la pista di Melania fino al Monumento e poi alla roulotte, Salvatore immagina che la Melania avesse preso un appuntamento con qualcuno (sa della sua gelosia e delle sue continue indagini sui suoi tradimenti), pensa che la scomparsa di Melania possa essere legata all'ambiente della caserma, spera ancora di trovare la moglie viva e trascorre il 19/4 in caserma per vedere chi c'è e chi potrebbe essere implicato.

- Il 20 viene trovato il corpo, a Ripe. Salvatore ora ha la certezza che tutto porti alla caserma.
Tiziana

LucaP ha detto...

@ Tiziana

La tua ricostruzione è sufficientemente plausibile anche se trovo difficile pensare che Melania incontri X al Monumento e lo segua sino alla roulotte senza insospettirsi e voler tornare indietro. Se avessero voluto parlare senza essere visti, sarebbe bastato entrare di poco nel sentiero.
Ho la sensazione invece sia più probabile che l'appuntamento fosse in realtà alla roulotte, luogo che Melania probabilmente già conosceva o che qualcuno le aveva indicato (p.es. SV con i due SMS di cui non si sa nulla).

Quanto è possibile ipotizzare a seguito dell'arrivo di Melania alla roulotte dipende essenzialmente dai due filoni di pensiero:

- movente legato alla sfera personale di Melania (o anche al limite di Salvatore e di riflesso di Melania) e quindi configurabile come "passionale"

- movente legato a presunti "segreti" (di qualsiasi natura) scoperti da Melania all'interno della caserma

Io personalmente trovo ancora più verosimile quello passionale, ma non mi sento in alcun modo di escludere l'altro. Che poi all'origine "privata" del delitto si siano intrecciati altri fattori non può essere parimenti escluso.

E' comunque la questione della gita precedente al pianoro che mi fa propendere per la prima soluzione, mentre al momento indizi che puntino direttamente al "segreto" non ne vedo al di fuori del fatto che Parolisi sospetti sin da subito che in caserma vi sia qualcuno responsabile dei fatti.

Ciao

Anonimo ha detto...

Luca P
intanto grazie per la risposta.
Io parlavo di "segreto" legato alla caserma, ricomprendendo anche le relazioni tra ufficiali-reclute-mogli e mariti vari (dunque diciamo aspetti passionali).
Quanto alla pista puramente passionale (donna gelosa o amante abbandonato) non riesco a capire il perché del trasferimento a Ripe, cercavo invece di far quadrare tutti gli elementi.
Quanto all'appuntamento direttamente alla roulotte, sì, ci può stare ugualmente.
Ciao, Tiziana

Mimosa ha detto...

Cara Tiziana
ho presente questo post, me l'ero salvato e lo stavo studiando per la sintesi globale, in un mio file ho anche l'altra tua ricostruzione che stavo proprio riguardando poco fa.
Hai fatto bene a riproporre il tutto (che si era perso in mezzo alle linee telefoniche), penso che la ricostruzione, basata sui nostri precedenti ragionamenti, possa ritenersi perfetta!

Da lì si dovrà continuare!

Mimosa

ENRICO ha detto...

Proporrei di redigere una sintesi - SENZA ENTRARE NEI DETTAGLI CON RICOSTRUZIONI IPOTETICHE - unicamente composta da tutti gli elementi APPARENTEMENTE “ignorati” o “trascurati”dallo schema investigativo UFFICIALE e contenuti nelle eccellenti relazioni di MIMOSA e di LucaP

Dopodichè manderei il tutto a MELUZZI (l’unico che sembra essere in sintonia con quanto stiamo discutendo in questo blog)

LucaP ha detto...

Vorrei tornare un attimo sulla questione delle autovetture "civili" avvistate da Colasanti il 18/04 in quanto ci ho riflettutto sopra ulteriormente.

Premetto una cosa fondamentale: a noi purtroppo non è dato sapere quale fosse l'esatta collocazione delle vedette del 123° Chieti quel giorno, anche se sicuramente negli allegati agli atti tale informazione è riportata.
E’ solamente riportato che Colasanti (vedetta n°6) si trovava lungo la SP53 a monte del bivio con la stradina che porta al chiosco, mentre probabilmente Peregrino (vedetta n°5) si trovava a valle del bivio. Le altre vedette (tra le quali vengono citate nei vari atti la n°4 Mascia, la n°3 Arrica, nonché il maresciallo Santo che forse era la pù lontana dal bivio) si trovavano sicuramente molto più a valle sino al bivio con la strada sterrata che porta al poligono e forse anche oltre.
Stranamente nell’Ordinanza del GIP di Ascoli viene detto che dalla postazione di Colasanti si poteva vedere la stradina che porta al chiosco, mentre nell’Ordinanza del GIP di Teramo si afferma che sono stati condotti esperimenti empirici dai risultati dei quali si è appurato che dalla postazione di Colasanti non si poteva udire rumori relativi al transito veicolare nella zona attigua al chiosco. Delle due affermazioni sono propenso a dar credito soprattutto alla prima considerato la vicinanza in pianta della SP53 alla stradina per un lungo tratto anche se quest’ultima si trova più in basso. Credo quindi Colasanti fosse nella condizione non solo di vedere le auto transitanti lungo la provinciale ma anche quelle percorrenti la stradina. Difatti nell’articolo di Vanity Fair (http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/09/07/melania-rea,-interrogato-il-militare-che-scagiona-parolisi#?refresh=ce) viene riportata (non sono sicuro totalmente dell’affidabilità del servizio) la testimonianza di Colasanti del 24/05/2011 dove lo stesso ad un certo punto aggiunge: «Ricordo di aver notato scendere (verso il boschetto, ndr) una sola autovettura della Forestale di Stato, ma non posso escludere che sia passata anche in direzione opposta» (ma la Forestale ha cercato Melania al chiosco il giorno 19/04?????).

Continua .....

LucaP ha detto...

... Continua


In ogni caso è agli atti che tutte le vedette abbiano visto transitare, oltre al traffico militare, un fuoristrada grigio ed una Fiat Stilo grigia.

Qui bisogna fare molta attenzione. Nelle Ordinanze e nella memoria difensiva non si parla molto del fuoristrada non dicendo neanche se lo si è visto transitare in direzione Ripe od in direzione San Giacomo oppure in entrambre. La testimonianza relativa ad un fuoristrada visto passare a velocità sostenuta (tanto da sbandare) con due persone accucciate a bordo è stata riportata dai giornali all’inizio di settembre ed è riferita, sembra, ad un maresciallo della Caserma Clementi, quindi del 235° Piceno e non del 123° Chieti che stava svolgendo le esercitazioni al poligono. Non si tratterebbe allora di una delle vedette e tantomeno di Colasanti. Il collegamento tra l’ammaccatura del fuoristrada e quella della Stilo (vista si dalle vedette) è stato fatto unicamente dai giornali, ed io personalmente in assenza di riscontri effettivi non ci farei tanto affidamento.

Veniamo invece alla questione vera e propria.

Già ad ottobre avevo fatto delle ricerche su internet trovando riscontri alla notizia che la SP53 risultava bloccata. Effettivamente a seguito dell’alluvione dell’inizio di marzo diverse strade del teramano risultavano bloccate e tra queste la SP53 a causa di uno smottamento poco prima dell’ingresso dell’abitato della frazione di Ripe. La strada è infine stata riaperta proprio pochi giorni dopo il ritrovamento di Melania (credo il 22/04/2011). In ogni caso all’epoca dei fatti la zona del chiosco e del poligono costituiva un vero e proprio cul-de-sac dove quasi sicuramente non passava nessuno. La presenza dei militari (sia di Chieti sia di Ascoli) costituiva l’eccezione e probabilmente gli stessi militari ne erano ben consci.

Trattandosi di una strada provinciale (che collega San Giacomo a Ripe di Civitella), in corrispondenza del bivio con la SP56 che scende a Cerqueto e da lì a Villa Lempa c’era sicuramente una evidente segnaletica con l’indicazione di strada interrotta e quella del percorso alternativo per arrivare a Ripe. Gli abituali utilizzatori di tale strada inoltre dovevano sapere benissimo dell’interruzione che si prolungava da più di un mese e quindi è sicuramente da escludere che le macchine viste fossero di locali. Tra chi non poteva conoscere di tale interruzione vi era sicuramente qualche autista di passaggio nonché i militari della Clementi di Ascoli che per raggiungere il poligono già in precedenza probabilmente passavano da Cerqueto. I militari di Chieti invece passavano abitualmente da Ripe e solamente in quella occasione saranno passati da Villa Lempa e Cerqueto.

Continua ....

LucaP ha detto...

.... Continua


In ogni caso mi sembra estremamente strano, al punto da ritenerlo incredibile, che gli autisti del fuoristrada e della Stilo non abbiano visto la segnaletica di deviazione ed interruzione della strada se la loro intenzione era quella di arrivare perlomeno a Ripe. Quindi affermare, in quanto l’orario di passaggio della Stilo è successivo a quello della morte presunta dai PM di Melania, ciò che si dice nell’Ordinanza che la Stilo non ha nulla a che fare con i fatti è assolutamente sbagliato. E’ invece altamente probabile che le due auto abbiano veramente a che fare con i fatti.
Della Stilo si dice che dopo pochi minuti viene vista ritornare indietro da tutte le vedette che vanno per di più a controllare se abbia perso qualche pezzo in giro vista l’evidente ammaccatura. Ragion per cui è da ipotizzare che, nell’ipotesti abbia a che fare con il delitto, l’autista, accortosi delle vedette abbia provato a tirare dritto ad alta velocità (per non essere identificato?) fino all’interruzione della strada dove è probabile abbia avuto l’incidente. E di conseguenza sia tornato indietro fino sicuramente al bivio con la SP56. Pur ammesso che l’autista fosse solo è difficile pensare che abbia potuto scaricare a piedi qualcuno in corrispondenza del bivio. Se davvero coinvolto nei fatti, tale auto potrebbe essere considerata come una specie di perlustratore che poteva precedere il veicolo veramente importante.
Del fuoristrada invece, come già detto, si parla poco. Potrebbe essere lo stesso dell’altra testimonianza ma non possiamo affermarlo con certezza. Non sappiamo nemmeno se sia stato visto transitare al ritorno (c’è un stradina sterrata che passando in mezzo ai campi conduce sino all’abitato di Piano Risteccio e quindi da lì ovunque e forse all’epoca era transitabile da un fuoristrada).
Potrebbe aver svoltato lungo la stradina che conduce al chiosco senza essere vista da Colasanti? Credo di no e comunque il rischio sarebbe stato troppo (molto probabilmente il conducente deve aver visto Colasanti o potrebbe anche essere stato avvisato per telefono dall’autista della Stilo).
Potrebbe aver scaricato al bivio Melania con i suoi assassini? Anche qui credo di no se ipotizziamo che Melania avesse già a quel momento (non sappiamo neanche a che ora passa il fuoristrada) realizzato di essere in pericolo (o perlomeno avesse realizzato di essere lontana dalla figlia già da tanto tempo), in quanto il tragitto a piedi dal bivio al chiosco non è proprio di alcune decine di metri. Credo invece più probabile il fuoristrada abbia proseguito lungo la SP53, che arrivato all’interruzione sia tornato indietro oppure abbia preso la stradina sterrata.

Continua .....

ENRICO ha detto...

Ps ...MELUZZI, con il quale sarebbe interesssante riuscire a stabilire un contatto

LucaP ha detto...

.... Continua


Ma allora cosa ci facevano il fuoristrada e la Stilo sulla SP53 il 18/04 sempre nell’ipotesi (plausibile) che fossero coinvolte nei fatti. Sono propenso a pensare che quello sia stato un tentativo, andato a vuoto, di raggiungere il Chiosco e che lo stesso tentativo sia stato rimandato a più tardi. Probabilmente gli autisti delle due auto non sapevano dell’esercitazione in corso e sono rimasti sorpresi dalla presenza delle vedette.

A questo aggiungo che dalla testimonianza di Colasanti riportata su Vanity Fair, emerge un altro fatto importante. Colasanti afferma di essere stato di vedetta sino alle ore 22.30 del 18/04. Ma allora il traffico anomalo notturno di auto testimoniato dal proprietario del bar di San Giacomo non combacerebbe con il tentativo finale riuscito di portare Melania al Chiosco e lì ucciderla? Chiaramente sarebbe quindi da spiegare perché così tanta ostinazione di arrivare al Chiosco della Pineta ed i dubbi sul fatto che Melania non sia stata effettivamente uccisa lì potrebbero di nuovo sorgere.

Ciao

Mimosa ha detto...

Un momento: un autista di passaggio e quindi non del luogo, davanti ai cartelli di avvertimento sarebbe tornato indietro. Solo uno del luogo poteva sapere che non era difficile proseguire e andare dove voleva andare ...
Come sarebbe altrimenti arrivato lì il "telefonista"?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Uff, troppo veloce LucaP, posso ritirare il mio commento?

Mi pare buona l'ultima parte della tua ipotesi ricostruttiva.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa, ottimo lavoro anche il tuo.
Insieme a Luca, avete sottolineato tutti i punti fermi di questo caso. Sono proprio quest'ultimi la nostra ricchezza; valutandoli in modo imparziale potremmo avvicinarci alle modalità dell'accaduto.

@ Luca, in merito a telefonini, celle telefoniche e tutto ciò che vi gira intorno sei imbattibile.
Penso che, non sarà difficile appurare se in tal caso abbiamo a che fare con una cella fantasma.


Se qualcuno ha cancellato sms o altro dal telefonino di Melania, lo ha fatto per un motivo specifico.
Si potrebbe pensare, che, chi ha compiuto il delitto, piuttosto che manomettere il telefonino, avrebbe fatto prima a gettarlo. Probabilmente, non l'ha fatto per non far cadere l'attenzione su tale oggetto. L'autore del delitto , avrà pensato che gli inquirenti, non sarebbero stati in grado, di scoprire che del materiale era stato cancellato dal telefonino della vittima.
Il telefonino, era in uso a Melania, ma non è escluso che anche Salvatore, potesse "controllarlo", per cui troppo rischioso da parte di Melania conservare del materiale all'insaputa del marito. Quindi o entrambi, ne conoscevano e "condividevano" il contenuto (quindi in tal caso Salvatore conosce quanto di compromittente contenuto sul cellulare), oppure quel materiale, è "entrato" nel telefonino della vittima nelle ultime ore. Subito, mi viene da pensare a quei due sms.... di cui neanche l'autrice ne parlò; forse perchè convinta di aver fatto un buon lavoro nel cancellarli?

Per quanto riguarda il polline, sappiamo che Melania, anche pochi giorni prima del 18 Aprile andò a Colle San Marco, ora non sappiamo se indossò lo stesso paio di calzature ( non difficile da ipotizzare, visto il luogo, non è andata di certo con un paio di ballerine, stivali o sandali), per cui in tal caso del polline vi doveva essere lo stesso.
Se le scarpre indossate erano invece un altro paio, Salvatore potrebbe indicarle. Certo il 18 Aprile, Melania sarebbe stata a Colle San Marco pochissimo tempo, per cui non è detto che il polline si sia depositato sulle suole.

Stella

Anonimo ha detto...

Mimosa
grazie per la tua risposta. A te ora la sintesi finale, quella chiesta da Enrico.
Ciao, Tiziana

ENRICO ha detto...

Scusate, non ve ne abbiate a male, ma se si continua a postare interventi chilometrici non facciamo altro che incartarci neile nostre stesse svariate ed ipotetiche ricostruzioni senza cavare un ragno dal buco..
Almeno io non riesco più a seguire i vostri ragionamenti ( pc scassato a parte !)

LucaP ha detto...

Mimosa

Il Telefonista afferma, per quanto poco credibile in assoluto, di essere passato dal Chiosco durante una passeggiata nei boschi. Non dice assolutamente di esservi arrivato con l'auto. Poteva quindi provenire da ogni parte.

La stradina sterrata, unica possibile alternativa per non trovarsi imbottigliato prima di Ripe, non sono assolutamente sicuro si possa percorrere. E' visibile sulle foto aeree e da quanto si vede invece mediante Google StreetView non invoglia assolutamente ad essere presa. L'ho tenuta in considerazione unicamente nell'ipotesi che il fuoristrada sia stato visto passare solamente in andata. Case lungo la strada che giustifichino in altro modo il passaggio del fuoristrada non ve ne sono.

LucaP ha detto...

Enrico

Mi scuso per la lungaggine dei commenti, ma gli ultimi ragionamenti fatti sulla questione delle due auto erano anche fondamentali per mettere i puntini sulle "i". Siamo troppo bombardati dalle finte notizie giornalistiche che poi non trovano riscontro in nulla.

Quanto tempo siamo andati anche noi dietro la notizia del DNA di Sonia trovato sugli slip di Melania? Fosse mai stato vero, non credi che B&G ci avrebbero marciato sopra?

Stessa cosa sul fuoristrada con due persone accucciate. Possiamo in alcun modo affermare che sia lo stesso avvistato da Colasanti e dalle altre vedette? Per di più questo maresciallo di Ascoli dove avrebbe visto il fuoristrada? Non credo proprio nel tratto di strada dal bivio con la SP56 e quello con il chiosco perché non aveva assolutamente motivo di essere lì.

Se riuscissimo invece a chiarire in modo definitivo alcuni dei fatti, non ci troveremmo più volte a tornare indietro e potremmo unicamente concentrarci sugli altri elementi che forse sono fondamentali.

Ciao

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