Si potrebbe pensare che lo smantellamento delle tesi accusatorie sia opera di qualche avvocato difensore, ma a pensarci bene non è così perché i primi a non credere a quanto da loro scritto sono stati loro stessi. Una confessione, due confessioni, tre confessioni e poi il cambio di rotta repentino, un cambio registrato sulla carta il 19 novembre, nell'incidente probatorio, ma non perseverato. Un cambio che già venti giorni dopo veniva minato da lettere e frasi a strafalcione che, anziché essere valutate ed eventualmente scartate (cosa forse fatta in privato ma mai sugli atti con giustificazioni plausibili), sono state volutamente ignorate e nascoste per un mese a quell'opinione pubblica a cui nel periodo, seppure la realtà (ora lo sappiamo) fosse diversa, si dava ad intendere che finalmente l'ex orco si sentisse libero dall'inferno vissuto in casa. Tutto smentito anche dai carcerati che gli vivevano accanto e che dovevano subire le sue piagnucolose autoaccuse 24 ore al giorno. E da qui, seppure ancora inconsapevoli, i procuratori hanno iniziato il declino che li ha visti eliminare in toto il primo accusatore e cercare in situazioni oniriche la chiave che aprisse altre porte. Chiave che desse la possibilità di non tener conto di chi ora, nonostante le sue ancora continue lagnanze, è libero di poter costruire altarini, di rilasciare interviste a destra e a manca proclamando la sua colpevolezza.
E che questo sia anomalo lo dimostrano anche gli Atti. Il contadino, pur scagionato dai Pm e da un giudice dall'accusa di omicidio, ha continuato imperterrito a dichiararsi colpevole, lo ha ribadito continuamente nei mesi contestando quanto portato dagli inquirenti e cercando di influenzare la pubblica opinione a discapito della loro tesi. Ed allora come minimo al Misseri c'era da contestare da subito l'autocalunnia, c'era da contestare l'interferenza continua nelle indagini. Il Gip ha detto che mai il contadino è andato da lui o dai procuratori a portare la propria versione. Non l'avrà portata personalmente ma l'ha spiegata e mimata più volte in televisione, non è possibile che le interviste televisive possano essere inserite come prova solo quando vengono da una voce femminile e non considerate quanto la voce è maschile. Se le parole riferite ad un giornalista sono prove valide sono prove valide sempre e vanno usate quando devono essere usate non quando fa comodo usarle. Ma nessuno s'è posto il problema o s'è chiesto il motivo per cui zio Miché continuasse a sparlare e il tutto è proseguito "barra a dritta". L'ultimo atto, di pochi giorni fa, è quello firmato dal giudice che in Misseri ha visto un mite contadino, povero uomo, incapace di uccidere ma capacissimo di denudare una nipote e gettarla in un pozzo. E neanche questa azione sarebbe stata da lui pensata perché, ha scritto il Gip, la colpa è delle arpie che lo comandavano a bacchetta. Sono state loro a dirgli di occultare il corpo e lui, anima irrequieta e paurosa, sapendo di non poter tornare a casa, se non dopo averlo nascosto, ha chiamato in soccorso i parenti ed insieme hanno ubbidito alla "matrona" ed alla piccola erede.
Insomma una ricostruzione, se non al limite della fantasia, di certo al limite della ragionevolezza e certificata dai Pm e dal Gip senza l'avvallo di uno specialista psichiatrico in grado di confermare o smentire la supposta sottomissione familiare del contadino e dei suoi fidi parenti. E questa è solo una delle tante stranezze portate alla ribalta nell'ultimo anno. Così, stranezza dopo stranezza, non ci si è accorti che si andava verso la scogliera... e di scogli ce n'erano all'orizzonte. Scogli che a guardarli ora, e non c'è bisogno del cannocchiale, si mostrano grandi e spigolosi, scogli notati dallo stesso fratello di Sarah che, dando dimostrazione a tutti di quanto non abbia mai fatto qualcosa per la sorella pensando prima al denaro, sta cercando la maniera di superarli per avere un quadro più chiaro perché, è inutile negarlo, a distanza di un anno la nebbia che pareva essersi diradata nel mese di ottobre 2010 è tornata fitta più di prima. Una nebbia che copre Avetrana dove tutti sono stati considerati omertosi. Una nebbia che nasconde la via da seguire modificandola di volta in volta, una nebbia che si abbassa impetuosa e pesante sulle indagini.
E così, dato che a Taranto non sono stati in grado di alzarla, l'avvocato Coppi anche oggi si sta assumendo l'onere di inserire dei fari antinebbia sulla pista che lui ritiene essere migliore. Per far questo non ha risparmiato bacchettate ai Pm ed ai giudici che lo hanno sempre ostacolato infierendo anche sui suoi colleghi di Difesa. Da qui il parlare di "debacle" e di "accanimento miope", in riferimento ai Pm tarantini, ed il cercare nella sentenza favorevole ai parenti una nuova sponda che possa essergli utile lunedì prossimo quando sarà lui, in nome e per conto della sua assistita, a confrontarsi con la Cassazione. E mentre l'avvocato della Misseri alza i toni, cercando di rompere i vetri, c'è chi stranamente chiede di abbassarli. E' l'avvocato di Mimino Cosma, Raffaele Missere, che finge di voler far tornare il sereno fra chi accusa e chi difende. In fondo sarebbe davvero il modo migliore per cercare quella collaborazione che da sempre si è negata e che ora, se si vuol trovare il colpevole dell'omicidio della piccola Sarah, sarebbe indispensabile dato il grave rischio che incombe sull'inchiesta. E non è un rischio da poco perché ci potremmo svegliare un giorno ed accorgerci, come ho scritto diversi mesi fa, che tutti sono liberi e nessuno è colpevole.
Ma chissà se qualcuno in procura accoglierà l'invito del legale ed abbasserà il livello della discordia. Chissà se le indagini, che sono ancora in corso, cercheranno di appurare altre verità. Difficile da credere visti i precedenti ed il comportamento unidirezionale che nulla ha mai concesso, non solo a Sabrina Misseri ed a sua madre, a tutti quelli impigliatisi nella rete. Difficile credere ci siano ora concessioni che portino le parti ad accordi per evitare che Sarah resti senza colpevole. Lo scontro è stato troppo cruento per pensare che chi un giorno si troverà in vantaggio sull'avversario decida di non affondare il colpo. Ed il gioco da domani si farà ancora più duro e l'avvocato del nipote sa che dovrà combattere perché niente fa presagire un aggiustamento in corsa, neppure per il suo cliente nonostante la sentenza di Cassazione favorevole. Dovrà munirsi di una torcia a luce gialla dato che la strada non è affatto visibile e la nebbia stagna bagnando il viale. E chi vi passa in mezzo dovrà avere cento occhi perché potrebbe capitare che qualcuno sbuchi all'improvviso per cercare di ristabilire il proprio dominio.
Una ventina di indagati, di cui undici a processo assieme alle "arpie assassine", fanno capire che a Taranto non è il problema dei toni smorzati quello primario, nessuno li ha mai smorzati e l'avvocato Missere dicendo, nella stessa intervista, che i Pm hanno accusato il suo assistito senza avere neppure gli indizi per poterlo fare è il primo a non smorzarli. In ogni caso ci sarà tempo per far riappacificare gli avvocati e gli inquirenti, ora la vera priorità è stabilire se quanto fatto in questi mesi rientra nelle regole.
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E che questo sia anomalo lo dimostrano anche gli Atti. Il contadino, pur scagionato dai Pm e da un giudice dall'accusa di omicidio, ha continuato imperterrito a dichiararsi colpevole, lo ha ribadito continuamente nei mesi contestando quanto portato dagli inquirenti e cercando di influenzare la pubblica opinione a discapito della loro tesi. Ed allora come minimo al Misseri c'era da contestare da subito l'autocalunnia, c'era da contestare l'interferenza continua nelle indagini. Il Gip ha detto che mai il contadino è andato da lui o dai procuratori a portare la propria versione. Non l'avrà portata personalmente ma l'ha spiegata e mimata più volte in televisione, non è possibile che le interviste televisive possano essere inserite come prova solo quando vengono da una voce femminile e non considerate quanto la voce è maschile. Se le parole riferite ad un giornalista sono prove valide sono prove valide sempre e vanno usate quando devono essere usate non quando fa comodo usarle. Ma nessuno s'è posto il problema o s'è chiesto il motivo per cui zio Miché continuasse a sparlare e il tutto è proseguito "barra a dritta". L'ultimo atto, di pochi giorni fa, è quello firmato dal giudice che in Misseri ha visto un mite contadino, povero uomo, incapace di uccidere ma capacissimo di denudare una nipote e gettarla in un pozzo. E neanche questa azione sarebbe stata da lui pensata perché, ha scritto il Gip, la colpa è delle arpie che lo comandavano a bacchetta. Sono state loro a dirgli di occultare il corpo e lui, anima irrequieta e paurosa, sapendo di non poter tornare a casa, se non dopo averlo nascosto, ha chiamato in soccorso i parenti ed insieme hanno ubbidito alla "matrona" ed alla piccola erede.
Insomma una ricostruzione, se non al limite della fantasia, di certo al limite della ragionevolezza e certificata dai Pm e dal Gip senza l'avvallo di uno specialista psichiatrico in grado di confermare o smentire la supposta sottomissione familiare del contadino e dei suoi fidi parenti. E questa è solo una delle tante stranezze portate alla ribalta nell'ultimo anno. Così, stranezza dopo stranezza, non ci si è accorti che si andava verso la scogliera... e di scogli ce n'erano all'orizzonte. Scogli che a guardarli ora, e non c'è bisogno del cannocchiale, si mostrano grandi e spigolosi, scogli notati dallo stesso fratello di Sarah che, dando dimostrazione a tutti di quanto non abbia mai fatto qualcosa per la sorella pensando prima al denaro, sta cercando la maniera di superarli per avere un quadro più chiaro perché, è inutile negarlo, a distanza di un anno la nebbia che pareva essersi diradata nel mese di ottobre 2010 è tornata fitta più di prima. Una nebbia che copre Avetrana dove tutti sono stati considerati omertosi. Una nebbia che nasconde la via da seguire modificandola di volta in volta, una nebbia che si abbassa impetuosa e pesante sulle indagini.
E così, dato che a Taranto non sono stati in grado di alzarla, l'avvocato Coppi anche oggi si sta assumendo l'onere di inserire dei fari antinebbia sulla pista che lui ritiene essere migliore. Per far questo non ha risparmiato bacchettate ai Pm ed ai giudici che lo hanno sempre ostacolato infierendo anche sui suoi colleghi di Difesa. Da qui il parlare di "debacle" e di "accanimento miope", in riferimento ai Pm tarantini, ed il cercare nella sentenza favorevole ai parenti una nuova sponda che possa essergli utile lunedì prossimo quando sarà lui, in nome e per conto della sua assistita, a confrontarsi con la Cassazione. E mentre l'avvocato della Misseri alza i toni, cercando di rompere i vetri, c'è chi stranamente chiede di abbassarli. E' l'avvocato di Mimino Cosma, Raffaele Missere, che finge di voler far tornare il sereno fra chi accusa e chi difende. In fondo sarebbe davvero il modo migliore per cercare quella collaborazione che da sempre si è negata e che ora, se si vuol trovare il colpevole dell'omicidio della piccola Sarah, sarebbe indispensabile dato il grave rischio che incombe sull'inchiesta. E non è un rischio da poco perché ci potremmo svegliare un giorno ed accorgerci, come ho scritto diversi mesi fa, che tutti sono liberi e nessuno è colpevole.
Ma chissà se qualcuno in procura accoglierà l'invito del legale ed abbasserà il livello della discordia. Chissà se le indagini, che sono ancora in corso, cercheranno di appurare altre verità. Difficile da credere visti i precedenti ed il comportamento unidirezionale che nulla ha mai concesso, non solo a Sabrina Misseri ed a sua madre, a tutti quelli impigliatisi nella rete. Difficile credere ci siano ora concessioni che portino le parti ad accordi per evitare che Sarah resti senza colpevole. Lo scontro è stato troppo cruento per pensare che chi un giorno si troverà in vantaggio sull'avversario decida di non affondare il colpo. Ed il gioco da domani si farà ancora più duro e l'avvocato del nipote sa che dovrà combattere perché niente fa presagire un aggiustamento in corsa, neppure per il suo cliente nonostante la sentenza di Cassazione favorevole. Dovrà munirsi di una torcia a luce gialla dato che la strada non è affatto visibile e la nebbia stagna bagnando il viale. E chi vi passa in mezzo dovrà avere cento occhi perché potrebbe capitare che qualcuno sbuchi all'improvviso per cercare di ristabilire il proprio dominio.
Una ventina di indagati, di cui undici a processo assieme alle "arpie assassine", fanno capire che a Taranto non è il problema dei toni smorzati quello primario, nessuno li ha mai smorzati e l'avvocato Missere dicendo, nella stessa intervista, che i Pm hanno accusato il suo assistito senza avere neppure gli indizi per poterlo fare è il primo a non smorzarli. In ogni caso ci sarà tempo per far riappacificare gli avvocati e gli inquirenti, ora la vera priorità è stabilire se quanto fatto in questi mesi rientra nelle regole.
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216 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 216 di 216Mi sembra di aver capito che nella trasmissione 4° Grado il Misseri abbia detto che lui ha usato una corda e che, probabilmente questa si è avvoltolata insieme con una cinghia dello zaino.
Non mi pare abbia detto che lui ha usato direttamente la cinghia dello zaino.
Naturalmente per quel che possono valere le esternazioni del Misseri.
Giacomo
Ciao Giacomo..mi è sfuggita questa parte , ma se è come hai riportato, ALLORA MISSERI è TORNATO ALLE ORIGINI.....quando sosteneva di aver usato una corda..;purtroppo dopo l'intervento a gamba tesa della Bruzzone, la corda diventò una cinta con tutto quello che segue..
lori
Grazie Sira sei stata molto gentile a rispondermi !
Tuttavia .
Quando ho postato in questo stesso blog
il 28sett 2011 il commento delle ore 01:36, riguardo a un' intervista ,dell'avv Galoppa (Una falsa intervista a telecamere spente ,ma di fatto accesissime )realizzato dalla tramissione "La vita in diretta"il 21/10 /2010 in cui Un'avv .Galoppa pensando di fare quattro chiacchere private ,rivela gli altarini e la corruzione del carcere di Taranto..
Pensavo che fosse uno scoop piuttosto grave
Perche'era probabile ,che Il Michele Misseri ,che si trovava in regime di isolamento solo in apparenza , come diceva lo stesso Galoppa ,poteva essere stato informato da varie gole profonde ,presenti nel carcere, proprio dopo che Sabrina e Cosima fecero quelle dichiarazioni lapidarie su Michele :_
" qui non ci tornerà neanche da morto" e "un mostro"; E che il motivo della chiamatà in correità ,poteva anche spiegarsi, come atto di "rivalsa del misseri vendicativo" nei confronti delle due donne.
Ma mi fu spiegato che trattandosi di televisione ..l'intervista non aveva grande importanza ...
Quindi suppongo che dovrebbe ritenersi altrettanto innocua questa nuova arma del delitto !
Anche perche' mi sembra ormai tristemente chiaro ,come le trasmissioni come 4 grado ,stiano centelinando le uniche nuove notizie
che hanno, distribuendole nel corso di quante piu' puntate possibli !
( in sostanza, cercano di allungare il brodo gia' allungato di suo .)
Ilaria Cavo poi ..mi lascia alquanto perplesso, nel suo cambiamento di rotta .
Visto che l'anno scorso era convintissima, della colpevolezza di Sabrina e Cosima e in netto contrasto con la garantista Maria Corbi,l'unica che secondo me ha dimostrato finora piu' capacita' di obbiettivita'
Mi chiedo?? ,visto che ho buttato via il televisore da Dicembre disgustato dalla speculazione mediatica di questo omicidio .
La Barbara PALOMBELLI ,HA FATTO ANCHE LEI un cosi' drastico cambiamento di rotta? Visto che l'anno scorso assieme a Meluzzi,era una delle piu' accanite massacratrici di Sabrina Misseri ?? ( come si puo' vedere dalle numerosissime prove video ?)
Lori.
E' proprio così. Nell'intervista rubata, Misseri dice alla Rorro che ha preso la corda dal trattore. Allora la Rorro dice: "Ma c'è il solco di una cinta" e Misseri, per non contraddirla, "allora PUO' DARSI che una cinghia dello zaino si è impigliata nella corda, e si è stretta anch'essa in modo da lasciare i segni. Ma è una supposizione mia, di adesso! (sottinteso, solo per non contraddirti)"
Naturalmente in studio tutti a stracciarsi le vesti: ha cambiato ancora versione!
In realtà, nella famosa intervista ad Ilaria Cavo, disse che era una corda e ne fece vedere una simile.
E ieri ha di nuovo parlato di un pezzo di corda a portata di mano sul trattore.
Ovviamente tutto quello che dice Misseri va preso con le molle, ma almeno va riportato esattamente.
Giacomo
Sì, Lori. La corda è diventata una cinta il 5 novembre ed il 19 novembre. Ma entrambe le volte con moltissima resistenza da parte di Misseri. La prima volta l'interrogatorio, a cui presenziò ed INTERVENNE indebitamente la Bruzzone, iniziò con una corda e dopo un'interruzione di un'ora finalmente divenne una cinta. Ed anche all'incidente probatorio questa cinta aveva caratteristiche cangianti.
Prima del 5 novembre e dopo il 19 fu corda e solo corda.
Giacomo
Mi chiedo come fate a prendere sul serio queste trasmissioni e quello che vi viene detto. A me pare un continuo rimescolare le stesse cose, senza capo né coda. In quella casa non è successo niente di particolare, perché nulla vi hanno trovato di particolare. Ne è convinta la stessa SS. Inquisizione perché non ha mai sottoposto a sequestro giudiziario l'intera abitazione (il che sarebbe altrimenti omissione, e grave, d'atti d'ufficio), salvo per un periodo assai limitato il garage, buttandone fuori i proprietari. Continuare ad elaborare fantasie su come sia stata ammazzata in quella casa Sarah, non serve assolutamente a nulla. L'assassinio è avvenuto in altro luogo previo rapimento (per capire come possa ad es. essere avvenuto, ci si rilegga nei "Promessi Sposi" quello di Lucia, da parte dei bravi dell'Innominato che la fermano con la scusa di farsi dare un'indicazione). Michele Misseri continua a dare versioni diverse, solo perché non conosce la vera e si arrampica sugli specchi nella speranza che liberino moglie e figlia. Se la SS. Inquisizione avesse il sospetto che è lui l'assassino o che copra per altre ragioni la famiglia, lo denuncerebbero per autocalunnia e/o lo metterebbero dentro per complicità nell'assassinio. Tutta questa storia non sta in piedi e se confrontiamo le cose dette dai vari soggetti e i comportamenti effettivi dei SS. Inquisitori, si vede bene che non vi è alcuna coerenza tra gli uni e gli altri.
Ti ringrazio Sira ..non ho capito perche' non trovo piu' il mio lungo commento che avevo messo come risposta , ma siccome non l'avevo copiato e incollato ,e non lo sto a riscrivere
lascio perdere perche' cosi' e' solo uno spreco di tempo !
Mi limito a scrivere ,che siccome in uno di questi Blog di Prati ,esiste un video ( dell'interrogatorio di Michele Misseri, nel Garage )
dove sul finale del video stesso, dalla viva voce di Mariangela nel suo interrogatorio e' Mariangela stessa, a definire Sabrina Misseri tranquilla quando sale sulla sua macchina..senza mai proferire la frase :-" l'hanno presa! hanno presa!" E siccome Sabrina, non aveva in quel momento nessuno dei sintomi ,quali:- Sudore,tremore alle mani, e tanto altro , che si hanno dopo aver strozzato una persona, per la prima volta ,in tutta la vita !
(l'adrenalina infatti , non si spegne come se si avesse un'interruttore ,e chi uccide per la prima volta ha bisogno di tempo per entrare in modalita' normale ) ritengo, veramente improbabile, per non dire impossibile ,il suo coinvolgimento nel delitto di Sarah Scazzi . E siccome l'unico ad avere parlato di una nuova arma del delitto , a quanto pare ancora piu' compatibile, tra quelle gia' enunciate nelle precedenti confessioni e' ancora una volta ,il fantasioso Zio Miche'! Ritengo anche che sia abbastanza evidente il risultato finale !!
perche' due piu' due ,non fa diciotto ..ma solamente quattro !!
Mario Tummolo ...e' possibile che dietro, ci siano anche dei loschi figuri ,pero' nessuno li ha visti.
E nemmeno a quanto pare il famoso fioraio . E' possibile che il fioraio, sia stato spinto, da questi loschi figuri ,a dichiarare quello che volevano .
(sostanzialmente balle )
Ma se Michele fosse stato minacciato da questi ,per te possibili loschi figuri ( stile Bravi dei Promessi Sposi )
Non credi, che sarebbe stato pericolosissimo , per non dire incosciente, da parte di zio Miche' rivelare dopo la scomparsa di Sarah Scazzi, di aver sentito e visto, una macchina scura, allontanarsi dalla via a tutta velocita''?? ..
Sarebbe come fare la spia !! E tradire la loro fiducia !
E non credo che da quelle parti la gente, prenda le minacce di queste
"ORGANIZZAZIONI ", poco sul serio .
Anche a giudicare ,da come Cosima, si e' affrettata ( da quella che era stata la sua frase, lapidaria " MAI ") a perdonare il marito Miche', non appena ha proferito la parola Mafia (o simil Organizzazione) ! NO ??
Incuriosita da questo ennesimo cambio di Misseri,ho guardato la puntata di Quarto Grado e mi chiedo:come si fa a travisare in questo modo quello che ha detto?La Rorro lo ha intervistato di nascosto (ho apprezzato molto il dissenso dell'avv.Amendolito) e gli ha chiesto come mai lui continui a parlare di corda quando il referto autoptico ha stabilito che fosse una cinta (in realtà l'autopsia inizialmente confermò la corda,quando poi si cominciò a sospettare di Sabrina,per fare in modo che le tessere andassero tutte al loro posto,il prof. Strada cambiò versione perchè la cinta era di più facile accesso e compatibile con l'omicidio avvenuto in casa).Ebbene,Misseri risponde che questo si può spiegare con il fatto che la cintura dello zainetto che aveva Sarah potrebbe essersi inserita sotto,MENTRE GIRAVA LA CORDA attorno al suo collo.Ora potrei anche capire se ad interpretare male fosse stata la sola Rorro che sembra davvero in ansia da scoop perchè il fatto della Cavo non le è andato proprio giù,ma che poi in studio se ne parli pure e nessuno interviene a dire che è tutto un errore, non si può proprio accettare!
Illustre DEEE:
intanto, mi chiamo MANLIO, NON MARIO: giusto per la precisione e per evitare possibili equivoci. A ciascuno il proprio nome, almeno se ce l'ha. Mi pare infatti che Michele Misseri abbia avuto il suo brutto quarto d'ora con l'arresto, oppure no ? Ci sarà poi qualche motivo per cui "loschi figuri" gli abbiano poi fatto cambiare le varie versioni in un "lungo, doloroso e misterioso percorso di ravvedimento" ? Il problema è capire chi fossero i "loschi figuri" del possibile rapimento e al servizio di quali altri "loschi figuri": probabilmente non si tratta di violentatori di mezza tacca, ma di qualcuno che ha un certo peso nell'intera provincia. Non per nulla ho citato Manzoni, l'Innominato, e i vari potenti del tempo, non poi tanto dissimili da quelli oggi vigenti e dominanti. Se teniamo a mente ciò che è avvenuto col caso Claps, forse riusciremo a capirci qualcosa di più, su quello che si è mosso, e continua a muoversi, dietro le quinte, e su certi strani rapporti che non dovrebbero, per principio, sussistere.
Poniamo il caso che Sarah Scazzi venga rapita intorno alle 14,30 del 26 agosto da alcuni potenti e viziosi del luogo.Il rapimento avviene in via Deledda perchè i fidanzati la vedono in via Kennedy mentre sta per girare l'angolo,ma non notano automobili nè sentono nulla,così come gli stessi abitanti della via.Strano eppure deve aver gridato...Ma andiamo avanti,il Misseri si reca in c.da Mosca intorno alle 15,00 e fa a anche delle telefonate per fare in modo che non si sospettasse che fosse lì, in quanto i loschi figuri gli hanno ordinato di seppellire il cadavere della nipote che loro avevano rapito mezz'ora prima.Ma dove l'hanno portata e perchè se ne sono schifosamente approfittati per così poco tempo e come hanno fatto a fare tutto in quel tempo limitatissimo?Non è dato sapere,cmq lasciano a lui il cadavere o forse la poveretta era ancora viva,magari non la seppellisce da subito,aspetta qualche giorno e "loro" incautamente consegnano anche alcuni oggetti di Sarah incaricandolo,sotto la minaccia di un terribile ricatto per conti in sospeso tra di loro,di smaltire anche quelli.Ma non si sa perchè il Misseri non lo faccia anzi,dopo aver fatto in modo che Sarah davvero non potesse essere mai ritrovata,fa ritrovare il suo telefonino.Ma perchè fa una cosa così sciocca se è stato capace di compiere un gesto così orrendo pur di non subire le conseguenze di ciò che gli avrebbero fatto?Forse era pentito,ma allora perchè confessa dopo ben nove ore?Ma andiamo avanti,il tutto poteva finire con la confessione,avrebbe fatto anche comodo agli inquisitori che probabilmente hanno legami con i veri mandanti,invece no,loro lo costringono a fare il nome della figlia e lui obbedisce,ma perchè?La cosa importante era che non pagassero loro!Cmq Misseri non solo fa in modo che a pagare sia lui al posto di qualcun altro,ma coinvolge anche Sabrina,forse gli avevano promesso che sarebbe uscito presto se non avesse fatto quei nomi e allora perchè adesso si dispera se prima aveva accusato la figlia in cambio della sua libertà?Non si sa e non si riesce nemmeno a capire perchè quest'uomo non parli indicando,almeno nelle intercettazioni,di essere stato vittima di un qualcosa di losco,che almeno ne avesse parlato con l'avvocato,che almeno in paese,con i telefoni di tutti messi sotto controllo,ci fosse stata una sola parola.Eppure questa è un'organizzazione potente,esiste da tempo e non è la loro prima volta,si divertono con le ragazzine e qualche vittima c'è già stata.Invece nulla di nulla.Se è vero che esistono omertà e corruzione,non esiste nessuno che rischia un ergastolo per ciò che non ha fatto,forse solo un genitore e questo non è il caso di Misseri perchè sua figlia è chiaramente innocente.
Norma.
Proprio così. Oggi comunque a pomeriggio 5 l' "equivoco" è stato chiarito.
La Cavo ha spiegato bene il punto.
Per quanto riguarda la perizia di Strada, nell'istanza di remissione, alle pagg. 12-14 la Difesa di Sabrina l'ha duramente criticata, esordendo con la frase: "Singolarissima è l'evoluzione delle considerazioni del Consulente Prof. Strada." e finendo con la frase:
"S'innesca a partire da tale inedita evoluzione uno schema di approccio agli elementi di prova via via raccolti che costituirà una costante durante tutto il corso delle indagini: uno schema in base al quale non è la ricostruzione dei fatti a modellarsi in base alle prove raccolte, ma sono le prove a doversi adeguare alla ricostruzione dei fatti".
E la difesa prosegue dimostrando che proprio seguendo questo assurdo e aprioristico criterio, si è variata l'individuazione dell'ora e del luogo del delitto:
Dall'intervallo temporale 14,28-14,42 all'interno del garage, all'intervallo 14,00-14,20 all'interno dell'abitazione.
Giacomo
Norma.
Proprio così. Oggi comunque a pomeriggio 5 l' "equivoco" è stato chiarito.
La Cavo ha spiegato bene il punto.
Per quanto riguarda la perizia di Strada, nell'istanza di remissione, alle pagg. 12-14 la Difesa di Sabrina l'ha duramente criticata, esordendo con la frase: "Singolarissima è l'evoluzione delle considerazioni del Consulente Prof. Strada." e finendo con la frase:
"S'innesca a partire da tale inedita evoluzione uno schema di approccio agli elementi di prova via via raccolti che costituirà una costante durante tutto il corso delle indagini: uno schema in base al quale non è la ricostruzione dei fatti a modellarsi in base alle prove raccolte, ma sono le prove a doversi adeguare alla ricostruzione dei fatti".
E la difesa prosegue dimostrando che proprio seguendo questo assurdo e aprioristico criterio, si è variata l'individuazione dell'ora e del luogo del delitto:
Dall'intervallo temporale 14,28-14,42 all'interno del garage, all'intervallo 14,00-14,20 all'interno dell'abitazione.
Giacomo
Norma.
il mio commento si riferisce al penultimo intervento di Norma
Giacomo
Cara Norma, Lei ha fuso due versioni diverse. Quella mia non contempla (sempre in via ipotetica) alcun seppellimento da parte del Misseri. La presenza del corpo era già nota per altre vie ai nostri SS. Inquisitori, e glielo hanno fatto ritrovare nella loro fiction televisiva. Leggendo quanto essi stessi "confessano", anche la prima versione è stata "forzata" o "condizionata", non solo le altre 6 o 7. Comunque, l'infinita discussione dei dettagli non serve a nessuno, quello che forse molti non capiscono, sempre alla perenne ricerca di scoprire l'assassino. Solo i presenti al delitto potrebbero dircelo: le fantasie e le supposizioni valgono poco. Saranno i fatti prossimi e venturi a dire, forse, ciò che è realmente successo. Per il momento, verifichiamo solo che prove effettive della presenza di Sarah in casa Misseri - garage compreso -dopo le 14, non ve ne sono; che il brav'uomo così ben stimolato, non ha saputo dire, cellulare a parte, dove e come siano finiti tutti gli altri oggetti di Sarah, dallo zainetto ai vestiti. Non vedo, in sostanza, perché dovremmo credere ad una versione, anziché ad un'altra di quel santo e "doloroso percorso di ravvedimento", che qualcuno gli ha fatto fare con i noti metodi di Gletkin in "Buio a Mezzogiorno" romanzo storico di Arthur Koestler oppure, se si preferisce, dell'inquisitore Bernardo Gui, ne "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco. Non vi vanno i personaggi da romanzo? bene allora, ricorderò lo storico procuratore dei tribunali staliniani Viscinskij. Anche in quei casi i presunti "colpevoli" confessavano integralmente i loro "delitti". Con questa differenza, una sola versione e senza mandare per giunta in galera i loro avvocati.
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