Ci sono giorni della vita che non si vorrebbe esistessero, giorni in cui anche il sole non illumina, giorni in cui il caldo non scalda, giorni in cui alzarsi è complicato, difficile, impossibile. Ci sono giorni nella vita che stringono il cuore come fosse uno straccio, giorni che spremono fino all'ultima lacrima e impediscono il sorriso, che fanno stringere le mani a pugno e gridare al cielo. Ci sono giorni nella vita che sembrano non avere senso, che obbligano la mente a porsi domande, mille domande tutte senza risposta. Ci sono giorni in cui si è costretti a dire addio. E non è facile dire addio a chi hai amato, a chi hai cresciuto, a chi ti ha chiesto aiuto, a chi hai accarezzato, a chi ti ha sorriso. Ci sono giorni in cui il dolore toglie le forze, le energie, giorni che paiono non finire mai e quando finiscono finiscono sempre troppo in fretta. Ci sono giorni allucinanti, assurdi, inconcepibili ed inaffrontabili. Giorni così esistono, sono in agguato e ti aspettano dietro quel solito maledetto angolo, giorni che si nascondono ed escono dall'ombra nei momenti più felici.
Ci sono giorni che accendono i ricordi, che li rendono struggenti, che fanno toccare con mano il passato. Ci sono giorni che ti sbattono in faccia la crudeltà del destino, la crudeltà dell'essere umano, la crudeltà della vita. Ci sono giorni che schiacciano l'anima, la frantumano, la sbriciolano, la umiliano. Ci sono giorni in cui si vorrebbe morire o non essere mai esistiti. Ci sono giorni in cui il vento porta la voce di chi ci ha lasciato, voce che entra dai pori o buca la pelle, voce che resterà in eterno fra gli occhi e la mente, incancellabile. Ci sono giorni in cui il silenzio lo si ascolta come fosse baccano, come fosse linfa vitale, come fosse la parte mancante, quella che ci ha lasciato e non tornerà più. Ci sono giorni in cui si posa la foto di una parte di noi su una bara, giorni sbagliati in cui c'è un'inversione delle parti. Ci sono giorni che avrebbero dovuto vivere altri e non chi li vive.
Ci sono giorni orribili come è orribile la tragedia che colpisce il bimbo che rimane, il bimbo che non sa che il suo futuro è destinato a cambiare, il bimbo che attende il ritorno di chi non potrà tornare. Ma niente finisce quando tutto finisce.
Ci saranno giorni in cui il sorriso di chi non c'è più si stamperà prepotente nel buio, giorni che si vivranno solo di notte, giorni fatti di singhiozzi e richieste d'aiuto a mani giunte. Ci saranno giorni che non daranno pace perché non ne avranno, giorni che svuoteranno l'otre del dolore e riempiranno l'anfora della tristezza. Ci saranno giorni in cui la parola mamma avrà un altro significato, molto più profondo, molto più intimo. Ci saranno giorni in cui una mano infantile si appoggerà sulle gote accarezzandole piano, dolcemente. Ci saranno giorni in cui in casa si udrà la parola "mamma" ed una bimba piangerà credendosi abbandonata senza motivo. Ci saranno giorni in cui il sorriso di chi non tornerà più riprenderà a vivere illuminandosi sul volto di chi da quel sorriso è nato... e da quel sorriso rinascerà chi ora si crede perduto.
Ci sono giorni in cui si è costretti a dire addio, addio a chi si è amato e si ama ancora.
Melania ora è salita in cielo, come acqua diventerà vapore nuvola e pioggia, come acqua accentrerà su di se i colori della luce e trasformerà il suo sorriso in arcobaleno. Perché la morte non cancella mai il sorriso... lo ravviva.
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4 commenti:
Cosa si può scrivere dopo aver letto un post come questo:
GRAZIE DI ESISTERE,Max!
Bea.
Grazie sig Prati per questo articolo e per quello, del 10/05/2011, sulle gemelline perchè, dimostrando il suo grande spessore, ha saputo esprimere le emozioni che trovo dentro di me ma che non riesco a esprimere in maniera così coinvolgente con le parole .
Elvira
E ci sono volte in cui qualcuno trasforma il dolore in poesia. Ciao Massimo e grazie.
grazie.grazie.grazie.
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