Rosa Bassi e Olindo Romano |
Un turbillon settimanale che poco a poco modifica le menti e costringe il pensiero sulla via desiderata, la più consona alla cultura popolare incentrata sulle soap opera e sui telefilm americani.
Ed allora i colpi di scena si sprecano, gli attori aumentano e le bugie si incastrano alle verità. La regia difensiva lima ed aggiusta, il protagonista recepisce e fa suo il copione entrando nella parte, la consulente s'infila coi tempi giusti, portandosi appresso il suo "scodazzo televisivo", e psicanalizza anche i telespettatori, la coprotagonista resta piangente a lato, senza invadere la scena, e lascia che gli applausi scroscino per interminabili minuti all'indirizzo di chi presto vincerà l'Oscar. Tutto bello, tutto programmato nei minimi dettagli, tutto come come previsto ma...
Michele Misseri |
Ora il film collima con la realtà. La bimba è restata con la sua assassina tutta la mattina e lei verso le undici, o poco più, l'ha uccisa, poi ha atteso l'arrivo del padre e l'ha convinto a seppellirla nel pozzo. Finalmente ci siamo! Tutti hanno mentito, per visibilità televisiva, e nessuno aveva visto quei bei capelli biondi fare rientro a casa né allontanarsi e svolazzare per strada al caldo sole pomeridiano. Con un colpo di coda gli inquirenti sono riusciti ad addattare il set alla volontà popolare ed a creare il finale giusto per il film.
Ora però facciamo giudicare loro anche Olindo e Rosa. All'incirca il copione è lo stesso e basterebbe inserire un coprotagonista, che già aleggia con la sua ombra nel buio della sera lombarda, per ottenere un identico risultato. E dato che la Difesa ha già anticipato la richiesta di arresti domiciliari per l'ex orco, che vorrebbe entrare in convento, predisponiamo nello stesso Monastero anche una camera per i coniugi di Erba e cambiamo il finale anche al loro film.
Suvvia che ci vuole? Registi giudiziari ce ne sono tanti e la fantasia non manca di certo in Italia!
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