sabato 13 maggio 2017

Caso Bossetti. Li vedete anche voi i vestiti nuovi dell’imperatore?

Di Gilberto Migliorini


La celebre favola di Andersen - forse ispirata da una storia spagnola - evoca immagini e interpretazioni nell’attualità della cronaca. La letteratura talvolta ci offre dei suggerimenti insperati e ci illumina riguardo alla realtà in cui viviamo ancor meglio di un trattato di sociologia.

La storia è nota. Due imbroglioni fanno credere ad un sovrano di possedere un nuovo tessuto dalle sorprendenti caratteristiche, oltre ad essere sottile e leggero è invisibile agli uomini che non sono all’altezza della carica (nobiliare e professionale). Si tratta dunque di una stoffa che risulta impercettibile agli stolti e agli indegni. Di fatto nessuno riesce a vedere il mirabolante tessuto. Tutti, compresi i cortigiani, per non essere giudicati degli stolti, fanno le lodi della stoffa e ne esaltano la magnificenza. L’imperatore immagina che con abiti indosso confezionati con tale stoffa gli sarebbe stato facile distinguere gli stupidi dagli svegli tra i suoi sudditi e cortigiani.

Il sovrano fa dunque confezionare un abito ai due sarti utilizzando il tessuto impalpabile come seta e dai caratteri sorprendenti. Sia il ministro e sia il funzionario incaricati di visionare e relazionare il lavoro, pur di non passare per stupidi, fanno gli elogi della creazione sartoriale anche se sui telai non vedono un bel niente. I due truffatori invece descrivono la loro creazione con enfasi facendo notare colori e disegno di pantaloni, giacchetta, mantellina… Quando al sovrano viene presentato il superbo lavoro di sartoria neppure lui riesce a vederlo ma finge di mostrarsi estasiato e compiaciuto per il nuovo vestito con il quale darà sfoggio della sua augusta persona.

L’imperatore sfila dunque in abito adamitico, nudo come mamma l’ha fatto, di fronte a una folla di cittadini che applaudono e lodano l’eleganza della mise dai colori e dal disegno davvero originali, vedendo sì la nudità del sovrano, ma preoccupati di non dover confessare di essere indegni. I sudditi finiscono dunque per convincersi della bellezza e maestosità dell’abito, fingono di non vedere che il re è nudo. L’autoinganno talvolta rende ciechi, sordi… bravi sudditi e ottimi spettatori di un reality... Ovviamente se lo dice l’autorità che per vedere l’abito occorre essere intelligenti… non c’è dubbio che tutti finiranno per vedere anche quello che non c’è. Cortigiani, supporter, cicisbei, perbenisti e farisei finiranno per far le lodi sperticate del magnifico vestito nuovo dell’imperatore anche se nessuno lo vede… anche se il sovrano ha solo gli slip, e magari non indossa neanche le mutande. Solo un bambino (la voce dell’innocenza) osa rompere l’ipocrisia, gridando “il sovrano è nudo”, rendendo palese che l’imperatore non ha niente addosso.

Per carità, niente di scandaloso, si vive in società dove siamo monitorati e scannerizzati, dalla carta fedeltà fino alle telecamere che ci seguono anche al cesso e probabilmente abbiamo un chip in quel posto senza saperlo, per lo screening del colon-retto a scopo preventivo... Ma la nudità del sovrano… oibò… un fatto da coprire immediatamente, se non con un vero vestito almeno con una informazione ad hoc che ci racconti come lo strascico, retto dai ciambellani, cade bene, le tinte sono appropriate e il disegno impeccabile, insomma una toilette inoppugnabilmente bella e aggraziata.

Solo una favola? Non proprio. Sono state pubblicate varie fotografie di Massimo Bossetti e di Guerinoni, ci hanno detto che quello è il suo vero padre e che la genetica lo ha dimostrato in modo inequivocabile. Tra le due persone non esiste la ben che minima somiglianza, niente richiama i due volti. Inoltre la signora Arzuffi già da tempo, molto prima del concepimento, si era trasferita. Eppure, visto che lo dice una fonte autorevole, nessuno osa passare per stolto... anzi, tutti si dimostrano ben informati riguardo ad alleli, mitocondri, nucleotidi e quant’altro... motivo per cui i media informati dal palazzo danno la notizia come fatto acquisito perché ai piani alti si considera la cosa già archiviata. 

Guardando le fotografie del padre legale Giovanni Bossetti si nota invece la somiglianza con il figlio Massimo. È palese che non può essere di natura casuale, per chi vuol vedere è del tutto evidente che il padre legale è anche padre biologico sulla semplice logica del fenotipo. È pur vero che l’abito invisibile fatto di mitocondri ed alleli è riservato allo specialista di genetica molecolare, nessuno osa contraddire la sovranità della scienza e l’aura di infallibilità decantata da cultori, esegeti, ermeneuti e sacerdoti dell’episteme, anche se in realtà la fantomatica prova non esiste o non è visibile proprio come la stoffa del vestito nuovo dell’imperatore.

E poi con quel mantra sparato a gran voce, la scienza non sbaglia, chi mai oserebbe fare la figura dello sprovveduto e dello sciocco? Proprio come i sudditi di sua maestà, quelli della favola, son tutti concordi a ritenere che per l’evangelo della scienza mediatico-forense il carpentiere è figlio di un autista e la signora Arzuffi per il bene del Bel Paese, per preservare la castità e la fedeltà, non sua ma quella delle sacre istituzioni, deve adattarsi a figurare come fedifraga e immolarsi come adultera... ah, se invece di ribellarsi stesse al gioco! Perché continuare a contrastare la scienza quando tacendo potrebbe sperare di ricevere, nel giorno in cui tutti si saranno dimenticati di lei, una benemerenza o un riconoscimento?

Certo, nel caso malaugurato che con un test genetico uscisse fuori che per disgrazia Massimo è figlio di Giovanni... insomma, sarebbe un poco imbarazzante per il sistema. 

Comunque le promozioni non si negano a nessuno nel Bel Paese. Il problema sarebbe per le ipostasi come Giustizia e Verità. Nel caso ipotetico la credibilità della Dea bendata si troverebbe in affanno e il prestigio delle istituzioni verrebbe un tantino appannato.

I documenti depositati servono a poter procedere a una verifica da parte di chiunque ne abbia interesse. Non è solo questione di trasparenza, quando un ricercatore pubblica un suo esperimento su una rivista scientifica è perché un suo collega lo possa replicare. Questo perché capita che molti risultati scientifici, pubblicati anche dalle maggiori riviste, una volta verificati da altri scienziati siano smentiti. E ciò significa che i risultati non sono riproducibili. Riprodurre un risultato significa controllarne fattualmente i metodi utilizzati e interpretarne i dati alla luce delle procedure più accreditate. Spesso i risultati che con successo superano il test di riproducibilità sono inferiori al 70%. 

No, la scienza non è una fede che si accetta ad occhi chiusi dato che comporta sempre la possibilità di una verifica e l’esistenza di potenziali falsificatori. L’errore fa parte dei suoi protocolli in una situazione controllata delle variabili, dipendenti e indipendenti. Può anche accadere che vengano rilevati refusi, vuoi nella metodologia o vuoi nell'interpretazione dei dati. In assenza di un documento, le parole anche di un illustre genetista vanno prese con beneficio di inventario. Nella storia della biologia abbiamo tante controversie scientifiche relative al metodo e alla interpretazione dei risultati. In mancanza di documentazione replicata nulla ha valore e dargliene significa fare atto di fede verso il santone di turno. Ci saranno carte visibili prima o poi, dato che anche un qualsiasi disconoscimento di paternità prevede il deposito di un documento con tutte le informazioni analitiche relative all'esecuzione del test?

Perché l’accusa non ha effettuato un test di raffronto col padre legale come auspicato dal Gip? E se l’ha fatto, perché non risulta agli atti? Siamo di fronte a una versione aggiornata della famosa fiaba danese? La spesa di milioni di euro può essere una spiegazione al mancato deposito della prova di paternità? Quello che colpisce è la reazione dell’opinione pubblica, del tutto analoga con la folla di cittadini che applaudono l’eleganza del re col suo vestito nuovo. Oggi per i media la scienza è diventata un atto di fede, anche quando viene solo evocata dai media. Eppure siamo agli ultimi posti nella libertà e obiettività dell’informazione in Europa.

Ci raccontano una favola, altro che il favola! Non esiste agli atti alcuna prova di paternità (un test analitico, documentato e riproducibile eventualmente da un altro laboratorio) che dimostri che Massimo Bossetti non è figlio biologico del padre legale Giovanni Bossetti. Nulla ci è stato mostrato, però ci viene decantato il tessuto invisibile sotto forma di una prova di paternità accertata che dimostrerebbe in modo inequivocabile l’adulterio della signora Arzuffi... o in alternativa che Massimo Bossetti in un modo o in un altro è figlio di un altro uomo. La premessa della paternità Guerinoni viene affermata come un assioma senza essere provata e documentata. È inutile che ci dicano che la prova a disconferma è stata fatta e che il risultato è che il carpentiere non è figlio di Giovanni. Le prove sono documenti da allegare agli atti altrimenti sono solo dichiarazioni, affermazioni senza riscontri, entità immaginifiche come l’araba fenice.

La favola mediatica così ben ispirata con il nuovo tessuto genetico possiede caratteri organolettici che hanno ispirato una digressione puramente letteraria? Una spesa colossale è ben servita a confezionare le vicende della famiglia Guerinoni in una saga familiare dove realtà e fantasia si mescolano in un vestito confezionato con alleli e mitocondri? L’abito nuovo dell’imperatore assomiglia molto al presunto padre di Massimo Bossetti. I romanzi d’appendice piacciono al lettore, come i reality e le telenovele piacciono allo spettatore amante di qualche isola dei famosi. Il target deve aver considerato eccitante la divagazione ricca di pathos e intrisa di tradimenti, trame oscure, coup de théâtre. Gli ingredienti piccanti e morbosi piacciono all’audience, soprattutto quando ci raccontano che la paternità è acclarata, che esiste prova che Massimo non è figlio di Giovanni. La prova però è invisibile proprio come il vestito nuovo dell’imperatore

L’effetto scenico e la sorpresa per l’improvvisa rivelazione stupefacente del figlio illegittimo, fa perfino dimenticare l’omissis che agli atti il documento non c’è, c’è solo uno sponsor pubblicitario come la vendita di una saponetta con lo sconto e il premio fedeltà. Il capitolo Guerinoni ha spessore letterario… la storia è così coinvolgente che si è pronti a seguire le istruzioni per l’uso a scatola chiusa…

Peccato che nel caso non ci sia il documento, la controprova, la riproducibilità come in ogni esperimento pubblicato su una rivista scientifica o depositato agli atti in un processo. La resa letteraria è comunque suggestiva, un romanzo con quelle belle vicende tra il pittoresco e il fantastico, intrisa di folclore e mistero. La vicenda con tradimenti e figli illegittimi potrebbe essere solo una digressione letteraria, un reality che c’entra come i cavoli a merenda col delitto?


Che Massimo non è figlio di Giovanni è senza riscontri. Tutta la vicenda del vero padre potrebbe risultare solo un espediente narrativo, bello e suggestivo proprio come quel Dna sopravvissuto per mesi alle intemperie nel campo dei miracoli. 

Il re è nudo? Con le mutande confezionate con quella stoffa di cui è fatto il vestito nuovo dell’imperatore?

Articoli e Saggi di Gilberto Migliorini

436 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   401 – 436 di 436
Sandro ha detto...

impossibile non quotare il post di Tommy S.
+ 1

Fosse mai un giorno possibile aver accesso realmente a tutte le scartoffie, sarebbe veramente molto interessante stilare l'organica scaletta dei quando dei chi dei cosa.

Ci tocca invece -purtroppo- continuare a limitarci a "sapere pasoliniamente".

Sarebbe interessante anche un bel dì sapere quali elementi (e scoperti quando!!!), oplà, così di punto in bianco screditano a tal punto la pista "cantiere" da far tutto di un colpo tabula rasa degli sforzi investigativi compiuti in quella direzione.... perché, diciamocelo, "il sesto senso", "il fiuto" o "il parere personale": sono tutto fuorché elementi.

Sandro

Dudu' ha detto...

Se la difesa
riuscisse trovare un ulteriore consulente fuori dal coro Italia
potrebbe risultare ulteriormente interessante il confronto processuale.
Senza nulla togliere alla capacità dei suoi che a botte al cerchio e alla botte sono riusciti ottenere i raw data e oggi sono consapevoli dell'assenza di un trenta per cento (avevo letto o sentito),se vero sarebbe un tentare di ricostruire un pazzle da 100pz con 30 mancanti.. Verosimilmente vero perché in aula la pm dichiarò (a suo dire) impossibile trovarli tutti..insomma,le difficoltà non mancano. Tuttavia già le incongruenze emerse sarebbero sufficienti rivalutare il valore probatorio delle tracce; ma poi
perché non sono stati valutati i riscontri oggettivi delle anomalie? Le stesse che Biologo ha cercato di ricostruire?
forse la difesa potrebbe migliorare?qualcosa può essere esposto diversamente, la gente non può comprendere alleli geni e implicazioni perciò messaggi piú chiari aiuterebbero. Ma poi, é in tribunale che si ottengono risultati e l"'ambiente é ostico assai. Avevano già condannato Bossetti prima del processo. La loro lotta é a smantellare anche ciò che si é radicato nelle menti e quando tutti in coro oltreggiano oltre misura un uomo, é difficile poi dimostrare che non é cosí.

Qui una descrizione fatta dalla consulente Ranelletta sulla ferita al gluteo.

http://www.dailymotion.com/video/x5oi68s_l-arma-del-delitto-l-ora-del-decesso-le-fibre-dei-tessuti_creation

Sul video "ignoto2 seconda parte" del stesso sito sopra citato, quella sul seno sx che si prolunga verticalmente in direzione dell'ombelico con una interruzione
all'altezza della fascietta cx che collega le due coppe del reggiseno; l'interruzione sembra sia data dall'ostacolo del reggiseno senonché il suo non riportava tagli.
Potrebbe essere stata data con i vestiti sollevati? Quale evidenza lo conforterebbe nel caso.. sarebbero finite sotto gli indumenti molte contaminazioni,da tracce vegetali terriccio semi..cosa avvalora l'ipotesi dell'aggressione in campo aperto..ricordo che quando vidi la foto della mano (sx) non piú disponibile notai due cose: una la cute era molto rossa traslucida molto ben conservata (non disidratata,non biancore cadaverico,apparentemente intatta e socchiusa in direzione del palmo che conteneva pagliuzze spezzate,impressione mia:cannuccie spezzettate scomposte di sorgo.
Nel dire scomposte intendo poste li come fa il vento quando porta pagliuzze in un angolo,oppure, altro esempio, quando un uccellino inizia fare un nido. Questa l'impressione che ebbi.
L'accusa indica invece che avrebbe stretto un ciuffo d'erba, forse con l'altra mano che non fu pubblicata. Comunque se stringo un ciuffo nella mano rimane un mazzetto di fili d'erba, a pensare alla posizione in cui é stata trovata la vittima difficilmente avrebbe potuto raccogliere ma potrebbe essere successo istanti o minuti prima che decedesse.
Il fatto di non conoscere la dinamica porta alle interpretazioni piú suggestive, ma se avesse davvero corso in quel campo perché le suole riportano solo 8 particelle compatibili su 20 con il terreno di Chignolo , con sferule non presenti sul terreno..

Dudu' ha detto...

Vedo ora gli ultimi post.. Aprono a tante domande . vi leggo piú tardi ciao.

Ivana ha detto...

Condivido le perplessità di Pino anche se spero nella determinazione del presidente della Corte d’appello di Brescia, Enrico Fischetti, per una ricerca trasparente della verità.
Continuo a non nutrire dubbi sulla questione paternità e la ritengo ininfluente, ma sulla questione del mtDNA mitocondriale mi mancano le informazioni necessarie per avere un quadro completo della situazione.
Anch’io, come Pino, credo che non sarà facile, comunque, demolire l’affidabilità di quella corrispondenza tra il profilo del DNA nucleare denominato Ignoto1 e il profilo del DNA nucleare dell’imputato “evidente dal confronto tra i marcatori autosomici ”, corrispondenza confermata non solo dal consulente della parte civile, dott. Portera, ma, in base a quanto risulta scritto nelle motivazioni, confermata anche dalla stessa consulente della difesa, dott.ssa Gino.
La difesa insiste sul fatto che il mitocondriale esclude Bossetti , ma Previderè e Giardina, riguardo a quel mitocondriale minoritario del campione 31-G20, estrapolato dal col. Lago, hanno sottolineato che “si trattava di una sequenza parziale, il cui tracciato elettroforetico che Previderè ha analizzato, era tutt’altro che univocamente interpretabile ”. Previderè si è anche spinto oltre e, infatti, nella nota 148 delle motivazioni della sentenza di primo grado si legge quanto da lui dichiarato nell’udienza del 20/11/2015: “Io personalmente non avrei dato questa componente, però ho visto la relazione di un consulente e mi sono posto il problema: evidentemente il colonnello che ha analizzato questa traccia (quindi a lui dovete riferirvi per gli esiti di questa traccia, ovviamente enucleare questo contributo era sicuramente difficile, minoritario, particolarmente complesso), non ha voluto sottrarre elementi di valutazione, posto il fatto che in quel momento il profilo mitocondriale del soggetto Ignoto 1 o l’identificazione del soggetto Ignoto non era conosciuta. Quindi, non ha voluto sottrarre, ritengo, elementi, ma io personalmente non l’avrei considerata ”.
(continua)

Ivana ha detto...

A mio avviso, nelle motivazioni non è stato, però, spiegato in modo completo l’utilizzo fatto dal col. Lago di quel mtDNA minoritario: quale utilizzo effettivo (all’interno della sperimentazione) è stato fatto di tale DNA mitocondriale minoritario? con quali e quanti altri DNA mitocondriali è stato confrontato (se effettivamente è stato confrontato)? Non è stata fatta piena luce né sull’uso effettivo di quel mtDNA minoritario, né sulle effettive intenzioni del col. Lago riguardo a quel mtDNA minoritario. Se era nelle intenzioni inviarlo al dott. Giardina per il confronto con il mtDNA delle 532 potenziali amanti di G. B. Guerinoni, vuol dire che era stato considerato dal col. Lago univocamente interpretabile, o no? Se poi il col. Lago si fosse, invece, convinto di aver commesso un errore di interpretazione, avrebbe capito, o no, il perché dell’eventuale errore commesso? Quando e come si sarebbe accorto dell’eventuale errore commesso? L'errore è stato commesso, invece, da Previderè e da Giardina nel ritenerlo "tutt'altro che univocamente interpretabile"?
Gli errori esistono, l’errore è qualcosa con cui ogni operatore scientifico deve fare i conti; gli errori si fanno, bisogna, sì, saperli quantificare ed è grazie al riconoscimento e al superamento degli errori che procede ogni conoscenza umana. (Basta pensare alla metafora di Einstein e l’ameba…)
Gli eventuali errori vanno, prima, evidenziati spiegando in che modo sono potuti accadere e in che modo si è riusciti, a porvi il corretto rimedio (e ciò sarebbe necessario sia per chiarire ogni dubbio sia per indicare a sé stessi e agli altri il modus operandi così da evitare, nel futuro, di continuare a ripetere gli stessi errori).
Spero, quindi, che la Corte d’Appello voglia agire in modo trasparente chiarendo non solo a sé stessa, ma anche al popolo, quei passaggi che sono rimasti in ombra nelle motivazioni della sentenza di primo grado, in modo che si dissolva ogni “mistero ”nell’iter tecnico scientifico seguito dai genetisti dell’accusa.

Biologo ha detto...

@Sandro

-scrive: Eppure nel caso alcuni dubbi rimangono:
1- ...
2- ...
3- ...


Anche questi potrebbero avere una spiegazione: se una persona è convinta dell'assoluta infallibilità della prova genetica e viene a sapere che un certo muratore "ha lasciato" la sua traccia sugli slip di una vittima, potrebbe convincersi che è giusto trovare il modo di incastrarlo a tutti i costi. Non che questo tipo di comportamento sia accettabile o giustificabile, però è comprensibile che qualcuno assolutamente convinto di aver individuato il colpevole possa decidere di non seguire più le regole pur di farlo finire in prigione.

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: Il motivo per quell'incarico a Lago potrebbe benissimo essere legato all'esigenza di aumentare le informazioni su Ignoto1 per facilitarne la ricerca così come raccontato a processo. Ma se per l'analisi degli SNP relativi ai principali fenotipi questo è sicuramente valido

In realtà la ricerca volta ad individuare il colore degli occhi è proprio uno degli elementi che mi fa sorgere i maggiori dubbi.
Che senso ha fare un esame che mi da una risposta assai incerta (la probabilità degli occhi chiari era il 94,5%; pag. 56 delle motivazioni) se sto ancora considerando un campione di migliaia di individui? Il rischio di escludere per errore il soggetto che si sta cercando è elevatissimo. E se invece sono concentrato su un piccolo numero di sospettati, che senso ha verificare il colore degli occhi rischiando comunque di escludere per errore quando posso fare analisi ben più dettagliate?
Per questo mi colpì molto l'esperto americano che ha lavorato al caso che quando venne intervistato disse che l'utilità dell'esame era dato dalla possibilità di confrontare il risultato con i dati riportati sulle "patenti di guida". Disse proprio "patenti di guida" non "carta d'identità". Questo è uno degli elementi che mi spinge a credere che l'analisi per individuare il colore degli occhi era stata fatta perchè, avendo avuto a disposizione i filmati, si erano già allora concentrati sui proprietari dei veicoli ripresi a transitare in zona, Massimo Bossetti compreso...



-scrive: Ed è qui che viene fuori la prima stranezza relativa al mitocondriale: se non fosse stato per l'insistenza della famiglia Gambirasio e del suo consulente Portera, questa analisi non sarebbe mai stata fatta. Il PM la concesse difatti solamente dietro espressa richiesta del GIP. Quali furono i reali motivi per i quali il PM era così restio?

Interessante questa domanda.


-scrive: fu trasmesso come aplotipo di confronto unicamente quello maggioritario che Lago non poteva non sapere che coincidesse con quello della vittima

Magari il dott. Lago non escludeva che l'assassino potesse avere lo stesso aplotipo della vittima. Infatti è solo dopo aver arrestato Massimo Bossetti che abbiamo assistito alla corsa a "sminuire" i dati ottenuti dal DNA mitocondriale, perchè a quel punto si sono accorti che ovviamente il DNA mitocondriale del muratore non corrispondeva con quello della piccola Yara.



-scrive: Tieni inoltre in conto che la faraonica indagine lungo la pista genetica non l'ha condotta e voluta il RIS, bensì la Polizia di Stato. I RIS e l'Arma in genere avrebbero fatto altrettanto? Onestamente questa volta ho io i miei dubbi, visto che all'epoca i CC spingevano invece sulla pista del cantiere

I reparti dei Carabinieri che portavano avanti le indagini sul territorio però non erano gli stessi che poi si sono occupati degli aspetti scientifici. I carabinieri sul posto giustamente stavano portando avanti le indagini tradizionali e forse erano sulla pista giusta, poi quando sono subentrati i colleghi dei laboratori non è che i carabinieri sul territorio potevano trascurare i dati emersi e andarsene per la loro strada.

Paolo A ha detto...

L'incriminazione di Bossetti è un complotto su questo non ho dubbi.

Le cose vanno chiamate col loro nome e la Polizia di Stato in questo caso non c'entra niente.

Chi trova il DNA di Ignoto1, i RIS.

Dichiarazione di Bigoni ad Oggi: "Sono stati quattro carabinieri che sono venuti ad interrogarmi prima dell'arresto di Bossetti, a fare il nome della Ester. E io non l'ho confermato. Anche perché non è vero."

https://www.pressreader.com/italy/oggi/20170223/281848643372054

Quindi, se Bigoni ha detto il vero, i carabinieri conoscevano Ester Arzuffi prima del famoso match del marcatore 26 di SE33, molto probabilmente l'avevano sotto la loro attenzione dalla seconda metà del 2013, epoca del servizio di Chi L'ha Visto sui compagni di lavoro di Guerinoni.

Il mio dubbio è che a Previderé abbiano trasmesso il DNA di Bossetti e non quello di Ignoto1 per il confronto con quello di Ester Arzuffi e poi gli è stato consegnato il campione del boccaglio dell'etilometro.

Previderé deve essersi accorto della stranezza dell'assenza del mitocondriale e qualche domanda deve essersela posta, ma il mitocondriale di Bossetti non poteva esserci nella traccia di Ignoto1 consegnata a Pavia, perché era già stato testato da Giardina a Tor Vergata e non potevano contraddire in maniera plateale Giardina e le indagini precedenti, sarebbe stato troppo evidente l'imbroglio.

Questo è un complotto vero e proprio.








Gilberto ha detto...

Paolo A
Considerazioni molto interessanti. Direi una in particolare, illuminante...

Paolo A ha detto...

Biologo

In America non esistono documenti di identità come le carte di identità, l'esperto americano ha solo tratto delle deduzioni in base alle proprie conoscenze su questi documenti identificativi: la patente probabilmente è l'unico documento che riporta il colore degli occhi negli USA, oltre al passaporto naturalmente.

Sandro ha detto...

@Biologo
scrivi: "Anche questi potrebbero avere una spiegazione: se una persona è convinta dell'assoluta infallibilità della prova genetica e viene a sapere che un certo muratore "ha lasciato" la sua traccia sugli slip di una vittima, potrebbe convincersi che è giusto trovare il modo di incastrarlo a tutti i costi....snip..."

che poi non è così dissimile dal mio citato "innamoramento della propria tesi".
Ma come "possibile spiegazione" la tua sarebbe decisamente molto più amara e "del picchio" (permettimi).... ed il cui filone è poi lo stesso che "autorizza" e spaccia per democratiche la tortura, i 41bis, i Guantanamo, i CIE e le guerre preventive (ops! Operazioni internazionali di pace!).
Roba da voltastomaco che giusto le beoti anime fascistoidi inside, accettano e giustificano.

In un caso o nell'altro, SE così fosse, il/i responsabili andrebbero arrestati e licenziati in tronco.
Ma queste son aspettative che -a prescindere- non possono accadere: nella Repubblica Italiana i portatori di distintivo sono immuni alle comuni leggi [vedasi genova2001, giusto per fare un palese esempio tra i tantissimi, di violazioni palesi e ancor più palesi coperture, immunità ed impunità].

Sandro


Sandro ha detto...

@Biologo
scrivi: "Non che questo tipo di comportamento sia accettabile o giustificabile, però è comprensibile che qualcuno assolutamente convinto di aver individuato il colpevole possa decidere di non seguire più le regole pur di farlo finire in prigione."

I Love il Far west della Giustizia Fai da te :) :) :)

ma quetsa, non sarebbe nemmeno "giustizia fai da te"; perché una siffatta "giustizia"(sic) permetterebbe a chiunque di porla in essere.
Nella possibilità da te elencata invece, si avrebbe, sì, una "giustizia fai da te", ma comunque sempre e solo "delegata" a soli alcuni fortunatelli ;).
Nulla di peggio e di più schifoso di ciò può essere né immaginato né consentito in una società civile (e purtroppo invece è ciò che sempre più quotidianamente, spesso nascosto dietro lo slogan della "guerra al terrorismo", è ciò in cui hanno trasformato le nostre attuali società. Non che prima certe cose non accadessero... basti ricordarsi delle famose "squadrette" tipo quella del "Detormentis", come testimoniato da molti e acclarato dai Tribunali della Repubblica italiana)

Sandro

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: In America non esistono documenti di identità come le carte di identità, l'esperto americano ha solo tratto delle deduzioni in base alle proprie conoscenze su questi documenti identificativi

Hai ragione!

Però ora il fatto che probabilmente l'esame è stato effettuato per ottenere un dato da confrontare con le carte d'identità allarga ancora di più il campione. Rimane da capire che senso ha fare una ricerca che restituisce un dato che può prestarsi così facilmente all'errore: escludo 1000 persone perchè non presentano occhi chiari, però la probabilità del dato usato per escludere è solo del 94,5%, potrei aver scartato parecchie persone erroneamente. Se non ottengo risultati cosa faccio? Mi metto a fare un'ulteriore analisi su tutti quelli scartati per vedere dove ho sbagliato? Direi che è un modo piuttosto incerto di procedere...

Biologo ha detto...

@Sandro

-scrive: Roba da voltastomaco che giusto le beoti anime fascistoidi inside, accettano e giustificano.

Ho scritto chiaramente "Non che questo tipo di comportamento sia accettabile o giustificabile, però è comprensibile".

Quindi non lo ritengo accettabile nè giustificabile. Ho scritto che lo "comprendo", nel senso che capisco le motivazioni che possono spingere una persona a fare una cosa del genere, non che ne approvo la messa in pratica.

Non era certo mia intenzione trascinare il discorso su questioni storiche, politiche o morali. Era più un discorso di logica, cioè di quale logica poteva aver spinto a certi comportamenti. E si trattava comunque di un'ipotesi.

antrag ha detto...

gugly e Maria dove sono andate?

Paolo A ha detto...

Dudù

Se il taglio al seno presenta un'interruzione e il reggiseno non presenta tagli, ma aggiungo non presenta neppure tracce di sangue compatibili con un simile taglio, l'unica spiegazione forse la si trova in quello che disse la madre sul colore del reggiseno, Yara indossava un reggiseno rosa, mentre quello trovato addosso al cadavere è viola, quindi..

La mano con l'erba è proprio quella sinistra, l'altra era per metà all'interno della manica, ma la questione dell'erba radicata o meno, è un dettaglio insignificante, infatti il polso sinistro era rotto da una coltellata(?), quel pugno non poteva essere serrato in quanto presentava una frattura ossea scomposta e probabilmente anche i legamenti erano tagliati; la Cattaneo non si è esposta sulla questione dell'erba radicata, in quanto sapeva che una simile lesione porta all'immobilità totale della mano.

Biologo

Sulla questione colore degli occhi, patente ecc, condivido le tue considerazioni sull'utilità di una simile ricerca, ma una ricerca di quel tipo implica che sia prodotta una relazione scritta da parte del soggetto che la effettua, relazione che dovrebbe contenere in modo analitico come si è giunti ad un simile risultato; ora la domanda che faccio è se esiste una simile relazione agli atti con una data certa, con l'indicazione della probabilità del colore degli occhi, oppure anche in questo caso c'è solo un responso orale che passa per Lago.

Sandro ha detto...

@Biologo
non intendevo minimamente dire che Tu approvassi. la tua frase l'avevo letta e compresa già in prima battuta, dont worry.
Purtroppo, invece, "questioni storiche, politiche o morali" incidono eccome su certi comportamenti; anche (e soprattutto) quelli che possono essere "oltre le righe".


Sandro

Dudu' ha detto...

Ivana ha scritto:
".. Se poi il col. Lago si fosse, invece, convinto di aver commesso un errore di interpretazione, .."

Personalmente la story dell'interpretazione mi lascia molto perplessa.

Biologo,
Se si trova una traccia dò per scontato si parta alla cieca.
Partiamo da qui con la considerazione che la traccia era vecchia almeno di tre mesi, dico almeno perché nessuno può dire fosse li da 4 mesi(dal ritrovamento) oppure da un mese,oltrettutto non é nemmeno corretto dire da almeno tre mesi perché venne scoperta ad aprile 2011(i leggings addirittura a luglio del 2011).

A settembre dell'anno in questione (TommyS, non vorrei sbagliarmi ma da qualche parte venne riportato il 3 settembre) il CAPO del Ris,e la dott.Pilli(non l'ultima arrivata, ma una bravissima e molto preparata sul dna antico, non sentita a processo chissà perché) estraggono dal campione di Staiti e Gentile il mtdna.

Allora, il CAPO del Ris e Pilli fanno questa analisi, (mi chiedo se possano avere rifatto il dna), davanti un elettroferogramma con due mtdna, quali domande potrebbero essersi posti ? Uno é un X(per dire,non conosco l'aplogruppo della vittima, e l'altro era un ROa). Cioé, qui abbiamo due sommi che si trovano davanti tali risultati... Inutile dire che riconoscono in ROa le specifiche..
I "soli" due dna mtDna avrebbero tratto in inganno pure loro?

Se ignoto 1 ha il 40% , la vittima pure, possibile che del 20% mancante (mtDna)non abbiano supposto una contaminazione?

Dudu' ha detto...

Scusate, non ho completato la frase : " Se ignoto 1 ha il 40% , la vittima pure, possibile che del 20% mancante (mtDna + nDna )non abbiano supposto una contaminazione?

Sandro,
Apprezzo i tuoi interventi.

Paolo A,scrivi :
".. infatti il polso sinistro era rotto da una coltellata(?), quel pugno non poteva essere serrato in quanto presentava una frattura ossea scomposta e probabilmente anche i legamenti erano tagliati; la Cattaneo non si è esposta sulla questione dell'erba radicata, in quanto sapeva che una simile lesione porta all'immobilità totale della mano. "

Su questo ti dò completa ragione,benché non sappiamo come era precisamente la ferita, ma se l'arma ha intaccato l'osso o era precisa al millimetro o ha fatto danni seri, La mano non chiudeva in sé stessa, le dita rimasero socchiuse verso il palmo( portate la mano davanti il vostro volto, chiudete verso il palmo tutte le dite senza che esse tocchino il palmo, lasciandole abbandonate e parallele a esso , guardate le unghie : il pollice risulterà verso. Quella era la posizione; immaginateci delle paliuzze secche colore *BEIGE* poggiate sul concavo.

O potete contattare Chisigma , era pubblicata nel suo blog in un articolo.

Ho tentato vedere la ferita al polso ma era in zona d'ombra e semicoperto dal polsino credo, impossibile vederla purtroppo.

Dopo avere visionato la mano, incuriosita dalla cuta rossa traslucida feci delle ricerche. Mi portarono trovare foto di corpi dissanguati oramai cadaveri (o che avevano perso molta sostanza ematica).
Io non credo sia tutto scritto in quella relazione autoptica. A mio umile parere si sono tenuti dei riscontri che solo il colpevole (o colpevoli)può conoscere.

Sandro ha detto...

una domanda a chi ha migliore memoria (e/o conoscenze) della mia...

Che cosa, esattamente, è noto e documentato (ossia messo agli atti presentati in tribunale) della catena di repertazione (ed estrazione, conservazione ed analisi) degli elementi raccolti sulla scena del crimine?

Chiedo perché, a mio parere e per quanto si sa (es.: invio del dna sbagliato; documentazioni conservate non in modo organico come dichiarato in tribunale; analisi non filmate; etc. etc . etc.), anche questo è un serio punto che deve essere tenuto in considerazione: sia da un punto di vista formale e giuridico, sia da un punto di vista di possibilità di errore umano (al quale poi porre rimedio con "interpretazioni" e forzature".

La catena di repertazione e conservazione delle prove (sic), è da sempre un cavallo di battaglia nelle aule di tribunale. E non per uno sfizio di questa o di quella parte, ma perché una errata o maldestra gestione di quelle, aumenta in maniera esponenziale le possibilità di errori umani, con il conseguente esponenziale aumento di possibilità di errori di giustizia.

Anche in questo caso, la Difesa, dovrebbe dedicare (almeno almeno nella sua arringa) qualche minuto per presentare a giurati e giudici l'elenco, su scansione temporale, di tutte le anomalie intervenute in detta catena di conservazione.
O, in mancanza anche loro di dati, far ben presente la cosa (e l'arroganza della cosa).

Lo dico perché al momento, oltre le varie anomalie note (riportate succintamente tra gli esempi su citati), mi pare che nemmeno sia disponibile grazie al lavoro degli utenti una chiara e certa scaletta "dei chi, dei quando e dei cosa" vennero, e come, repertati, conservati, analizzati.

Sandro

antrag ha detto...

Il sussiego del potere è strapotere.
Contro questo si deve condurre una battaglia acerrima e senza soste.

TommyS. ha detto...

Dudù

Allora, il CAPO del Ris e Pilli fanno questa analisi, (mi chiedo se possano avere rifatto il dna), davanti un elettroferogramma con due mtdna, quali domande potrebbero essersi posti ? Uno é un X(per dire,non conosco l'aplogruppo della vittima, e l'altro era un ROa). Cioé, qui abbiamo due sommi che si trovano davanti tali risultati... Inutile dire che riconoscono in ROa le specifiche..
I "soli" due dna mtDna avrebbero tratto in inganno pure loro?


Solo per chiarimento, l'aplogruppo mitocondriale di Yara era I4. Anche per questo aplogruppo le frequenze nella popolazione italiana, ed ancor di più in quella della Bergamasca, non sono alte tanto che nel campione delle 532 donne non ne è stata trovata una con lo stesso aplotipo e forse neanche con lo stesso aplogruppo.

Sebbene a processo tutti i consulenti dell'accusa abbiano spinto sulla difficoltà di analizzare il mtDNA da tracce miste, bisogna dire che anche con il sequenziamento tradizionale (non sappiamo che tecnica abbia utilizzato la Pilli nel 2011) è possibile separare i due contribuenti ammesso che almeno uno sia noto o assunto come noto come nel caso della traccia 31 dove era sicuro che si sarebbe trovato il mtDNA della vittima.

Per cui la scusa della difficoltà di analisi delle tracce miste non regge in alcun modo in quanto Lago e Pilli erano sicuramente obbligati a conoscere in partenza l'aplotipo di Yara. Ma anche nelle motivazioni è scritto esplicitamente questo (emergeva un'unica sequenza identica a quella estratta dal campione di confronto contenente unicamente il DNA nucleare di Yara).

Ammesso che a Firenze abbiano utilizzato il sequenziamento di Sanger (se non tecniche più innovative per il 2011), se è stata rilevata la presenza di R0a (la "stringa" di quell'aplotipo è decisamente inconfondibile) vuol dire che la componente minoritaria era almeno pari al 10%, soglia inferiore per la tecnica di sequenziamento specifica in caso di tracce miste. Ed il 10% minimo di contributo su una traccia fortemente contaminata post mortem dal mtDNA della vittima non è poca cosa.

Dudu' ha detto...

TommyS,
Ti chiedo una delucidazione su:

"..vuol dire che la componente minoritaria era almeno pari al 10%, soglia inferiore per la tecnica di sequenziamento specifica in caso di tracce miste. .."

Intendi dire che se il mtDna minoritario ignoto non fosse stato quantificato in almeno 10% come presenza, il test non avrebbe permesso una futura attribuzione?

Cioé in una traccia (esempio pratico, mi aiuta spiegarmi e chiederti) con 100 mitocondri dei quali 90 erano attribuibili al campione di riferimento (di Yara o di sua madre? Da dove trae origine il campione noto...mi chiedo) rimanevano 10 mitocondri sconosciuti, giusto? Che in termini percentuali rappresentano una soglia (giusto?) = una soglia minima per .. attribuirla intendi ?
Oppure che il 10% contaminante mette a rischio il risultato...


Non riesco cogliere quel 10% cosa indicherebbe, grazie :)

Qualche giorno fà discutevamo sul processo equo sancito dalla Costituzione.

https://www.google.it/amp/milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_maggio_24/delitto-garlasco-chiara-poggi-stasi-ricorso-straordinario-cassazione-695a803c-407e-11e7-89fb-db87d2424a4b_amp.html

(Ti ricordi TommyS quante discussioni sul fatto non si erano risentite molte testimonianze pregiudicando gli esiti... Condannato su base pedofila e nel contempo era già assolto, dna animale sui pedali ma i periti non vennero sentiti, bici diverse diventate uguali eliminando la teste...) 5 gradi di errori! Ma tanto...paga Pantalone.. E i media si arricchiscono..

Bruno ha detto...

da Tiscali un artcolo su Lorenzo Bianchi. Ricordate ha scritto i commenti anche qui. : "Ha mentito, sempre, è un mitomane. Cambia il suo cognome sui profili social che usa. Le condanne per pedofilia le ha già avute ed è la stessa persona, lo stesso Lorenzo B.S. che fu indagato per l'assassinio di Yara Gambirasio nel 2013. Lo stesso che è andato a minacciare i superstiti del sisma di Amatrice e a fare da predatore sessuale dei loro figli minorenni."

Anonimo ha detto...

In TV Laura Letizia Bossetti CONFERMA di essere figlia di GUERINONI.
Di essere andata a trovare la moglie del defunto padre ed i " fratelli" e di essere dispiaciuta di non
averlo potuto conoscere. Anche se ovviamente conferma l'amore per il
padre che l'ha cresciuta.
Dopo che mr Peggiorini ci ha smerigliato gli zebedei per mesi mesi mesi sulla paternità di Bossetti .
Che dire? Sarà servito a procurare ossigeno alla dentiera

Dudu' ha detto...

Di sicuro la tua di dentiera l'hai ossigenata senza prove.
Posta qui i risultati del test paternità se li trovi. Chiedi all'accusa li fornisca.

Bruno ha detto...

@anonimo come al solito non capisci niente, e la tua dentiera sai bene dove ficcartela non c'è bisogno che te lo dicano gli altri.

Sandro ha detto...

@anonimo
un caro saluto alla tua mamma.
Per il "tuo padre"... boh. chissà chi in realtà sia.
Se un giorno lo scopri, salutami anche lui.

Sandro

Vanna ha detto...

Buongiorno!
Gli ultimi tre commenti postati sono esilaranti e simpaticissimi!
D'accordo con tutti e tre.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Un paio di considerazioni sulla vicenda della ricerca tramite mitocondriale...

1. Se non l'avessero fatta e avessero fatto invece prima il nucleare alle 532 donne Bossetti sarebbe stato individuato 2 anni prima ed ora non ci sarebbe uno degli elementi fondamentali di chi supporta la sua innocenza. Visto a posteriori quel test lo ha più favorito che no.

2. Non potrebbe essere che quella ricerca fatta solo col mitocondriale fosse stata pensata per cercare una conferma autonoma ad un profilo nucleare su cui magari qualcuno aveva qualche dubbio? Se hai una ragionevole possibilità che la madre o il mtdna stia in quel gruppo di donne e lo trovi allora spazzi via ogni dubbio sul nucleare (e trovi Ignoto1): non fai prima il nucleare, e ancor meno dopo non aver trovato riscontri col mtdna, perché in caso di match nucleare positivo corri il rischio che, se il profilo nucleare fosse sbagliato, individui uno che potrebbe discolparsi in fretta (per tutta una serie di motivi facilmente immaginabili). Come tante cose è un'operazione dal duplice volto: garantista da un lato e per pararsi il culo dall'altra. E infatti dopo quel test senza esiti si andava verso l'archiviazione non fosse stato per l'insistenza di famiglia Gambirasio e parte civile ad indagare sulle tracce dando quindi l'incarico a Previderè che si accorge di un errore ecc.
Anche qui è paradossale che se avessero fatto il test sulle donne con il R0a e non con quello di Yara è assai probabile che Previderè, non notando errori, non avrebbe mai confrontato i nucleari continuando invece il lavoro sulle formazioni pilifere ed il tutto si sarebbe concluso in un nulla di fatto.
Se il test favorisce Bossetti l'errore dello scambio dei mtdna lo ha certamente sfavorito!

Il tutto comunque, tra ambiguità, errori e colpi di fortuna, porta all'arresto ed al processo di uno che ha le possibilità di aver commesso il crimine e nulla da portare di concreto a sua discolpa. Anche questo è interessante...

Dudu' ha detto...

Dubbi dubbi dubbi... "Se" a cavallo dell'Adige , é morto dalla sè(sete) diceva un proverbio...

Eppure é lampante perché l'hanno condannato...verità scomoda eh...

Dudu' ha detto...

...quel mtdna che spaiò le carte..é indigesto propio a tutti... Dà proprio fastidio ci sia una prova schiacciante pro verità.

Vanna ha detto...

Difatti Dudù,
quel mtdna ha scompigliato le carte e, invece di favorirlo, lo si è considerato in modo così alterato che è finito dentro... con l'ignominia familiare.
Ora dà fastidio quel mtdna e si gira intorno a l fatto che B. " ha la possibilità di aver commesso il fatto e non ha nulla da portare a sua discolpa."
NULLA? E il dna farlocco, dimezzato?E Altri dna integri?

Anonimo ha detto...

...tutti li sogni cascheno, resta solo la prigioneeeeeeee, ecc. ecc.

TommyS. ha detto...

Dudù

Scusa se ti rispondo in ritardo.

Intendi dire che se il mtDna minoritario ignoto non fosse stato quantificato in almeno 10% come presenza, il test non avrebbe permesso una futura attribuzione?

Con il sequenziamento di Sanger, cioè la tecnica "classica" di sequenziamento del mtDNA, è possibile determinare la presenza di due o più contribuenti di una traccia mista. Tuttavia, le procedure utilizzate per l'attribuzione dei contributi individuali nel caso dei marcatori STR non forniscono risultati attendibili con il mtDNA in quanto l'analisi dei picchi non restituisce la reale percentuale dei singoli contribuenti. Inoltre, secondo alcuni studi il sequenziamento Sanger non è in grado di determinare la presenza di un secondo contribuente se la percentuale relativa è inferiore al 10% (per altri il 5%).

Su questo paper

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4500979/

trovi un'analisi approfondita e mirata a dimostrare come invece le tecniche NGS siano in grado di fornire strumenti idonei a tale scopo.

Interessante ai fini della discussione il passaggio

I marcatori del mtDNA sono bersagli ideali per individuare la presenza di profili misiti dal momento che, con poche eccezioni, una singola sequenza è il risultato aspettato per ciascun contribuente grazie alla natura aploide del mtDNA.

Maggiori approfondimenti sull'interpretazione dei profili mitocondriali misti li puoi trovare qui

https://www.researchgate.net/profile/Terry_Melton/publication/230596464_Forensic_Mitochondrial_DNA_Current_Practice_and_Future_Potential/links/0fcfd501bcdafac808000000.pdf

dove a pag.106 è trattato proprio questo tema. Tieni però conto che il paper risale al 2012 e molti passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni checché abbia dichiarato in aula Giardina (il paragone dei vecchi telefoni con gli smartphone).

Un altro aspetto interessante del paper di cui al primo link è quello relativo al fatto che la tecnica NGS descritta è applicabile sia per il sequenziamento di interi genomi sia per il sequenziamento diretto di segmenti di DNA amplificati con PCR. Da domandarsi quindi come mai Casari non sia riuscito nell'incarico conferitogli di sequenziare parti del DNA (di Ignoto1, ma anche di Yara ammesso che il campione in suo possesso presentasse una traccia mista) trasmessogli a causa del degrado e della ridotta percentuale di DNA umano sul DNA totale che risultava fortemente contaminato da batteri ed altro, arrivando anche a dichiarare che altri esami con la NGS sarebbero stati infruttuosi ed inutili sebbene le tecniche di sequenziamento siano ulteriormente migliorate negli ultimi anni. Se la NGS si può applicare anche con prodotti di PCR, perché non studiare appositi primer per isolare i segmenti di DNA umano di interesse e quindi amplificarli con PCR per poi sottoporli a sequenziamento?

Che i reali motivi del suo insuccesso come consulente in questo caso siano alla base del diniego da parte del PM a rilasciare l'intervista a QG?

E poi, come sarebbero riusciti gli amici americani di Lago a determinare il probabile colore degli occhi? Che tecnica hanno utilizzato?

Dudu' ha detto...

Gentilissimo TommyS,ho compreso, mi dedico allo studio degli articoli che indichi.

Biologo,
TommyS scrive :
" ..Se la NGS si può applicare anche con prodotti di PCR, perché non studiare appositi primer per isolare i segmenti di DNA umano di interesse e quindi amplificarli con PCR per poi sottoporli a sequenziamento?.."

Fattibilità?

Per i nostri carissimi affezzionati anonimi che pensano venire qui prenderci in giro con la convinzione di sapere ( ma dimostrate non conoscere 'na mazza - che per voi sarà una clava-.
Gilberto potete tentare di sminuirlo a vostro piacimento , ma non avete i mezzi e forse un titolo di studio :) ma vi amiamo per quel poco che rappresentate ;
per voi:

https://www.google.it/amp/www.repubblica.it/esteri/2017/06/03/news/olanda_fanno_causa_contro_banca_del_seme_il_direttore_uso_il_suo_sperma_-167107869/amp/

chissà se comprenderete perché ve lo segnalo.

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