Di Gilberto Migliorini
I segnali ci sono, eppure si finge di non vedere. Quando sembra che l’uomo sia al massimo della sua potenza (con la scienza e la tecnologia all'apice del suo sviluppo) c’è il segno del declino, l’indizio di una fine imminente, un destino che incombe catastrofico e surreale, definitivo e ineludibile. Lo sappiamo, ma fingiamo di non capire che il nostro è un Titanic che sta per affondare, un’umanità che tanti profughi sui barconi simboleggiano... è il nostro destino, il mondo che verrà molto presto, prima ancora di quanto immaginiamo. Quando? Questo secolo. Lo so, verrò chiamato profeta di sventure, menagramo, uccello del malaugurio. Ma è la follia di un’umana progenie che ha perso l’orientamento, che è preda dei suoi istinti anche quando utilizza la sua razionalità con l’intento del progresso, quando sa computare e calcolare con le sue straordinarie macchine, quando divide lo spazio e il tempo come i ritmi dell’orologio, come se non fossero il luogo e la durata della vita, i nostri vissuti. I fedeli compagni d’avventura, il mondo animale, sta a guardare la nostra follia e incredulo e sconvolto sente nell'aria che tutto sta franando... e vede quel grande cambiamento nell'orizzonte spettrale che noi ci sforziamo di non vedere. Le altre creature della terra guardano impotenti il signore del creato crescere a dismisura. Un cancro che si diffonde velocemente, un bubbone ipertrofico che impone ovunque la sua legge: sfruttare tutto e tutti senza ritegno e senza pietà, sconvolgere ogni equilibrio, fare erba bruciata di ogni cosa, considerare la terra un caravanserraglio, proprietà esclusiva e luogo d’arbitrio delle proprie voglie.
Quale rivoluzione mentale e concettuale può fermare la creatura prediletta da Dio e sciagura per l’orbe terracqueo? In Suo nome quanti soprusi e quante ingiustizie, quante sciagure! Esiste la possibilità di guardare il mondo con occhi nuovi? Cosa pensare di diverso che non sia uno stereotipo vecchio e stantio, con le retoriche ambientaliste delle domeniche in bicicletta, dei parchi ecologici, delle raccolte differenziate? Ormai sembra che l’umanità non possa far altro che ripetere i modelli che l’hanno condotta qui, sull’orlo della catastrofe. Nell’aria c’è il sentore della morte, sinistri scricchiolii, presagi di dissoluzione. Si finge di non sentire, di non vedere i segnali di sventura… che la nostra casa presto reclamerà un grande risarcimento e presenterà il conto senza più differire il suo credito. Tutto avverrà all’improvviso, un ribaltamento che forse gli altri animali, ancora in sintonia con la natura, fedeli abitatori della terra del mare e del cielo, avvertiranno in anticipo, che forse già avvertono, una repentina inquietudine che anticipa e sente l’apocalisse, con un grido di dolore e la nostalgia di un mondo irrimediabilmente perduto, per sempre.
Le società come le conosciamo scompariranno con velocità repentina, i sopravvissuti si sentiranno all'improvviso in uno scenario alieno e sconosciuto: tutto apparirà ostile e incomprensibile. I nostri strumenti tecnologici e concettuali saranno solo dei ruderi inutili e obsoleti. Una nuova cacciata da un eden ridotto a discarica, un esodo definitivo e senza speranza, nessun altro luogo dove andare. Profughi senza più meta, fantasmi in un deserto senza fine. Crescete e moltiplicatevi, un imperativo dal sapore lugubre e beffardo: un’umanità brulicante e vorace a divorare perfino se stessa.
Possiamo ancora fermare la macchina infernale che abbiamo costruito e che presto ci porterà nel girone dei dannati della terra? Quale metamorfosi nel modo di pensare radicalmente diverso potrebbe, se non è già troppo tardi, salvarci dalla catastrofe? E soprattutto, come non utilizzare i soliti vecchi stereotipi, ricadere nelle consuete retoriche, ripetere tutti i cliché e gli schemi che ci hanno condotto qui, in attesa della fine, ma con internet, il tablet e lo smartphone sempre connessi in una pedissequa ripetizione di tutti i luoghi comuni di una cultura vuota e ridondante? Forse un gruppo di audaci abiterà un altro pianeta, sarà il seme di una nuova sopravvivenza o solo l’illusione dell’ultimo gruppo di disperati nelle desolate lande marziane, più abitabili di quello che presto la Terra diventerà, una mela arida e rinsecchita?
Quale il problema? La demografia? Una scienza fuori controllo? La cultura della sopraffazione e della intolleranza? Gli egoismi individuali e nazionali? Quale la profonda contraddizione e soprattutto quale il vero elemento all'origine di un'umanità folle e sconsiderata?
Un mondo animale sfruttato, maltrattato e un uomo perso nella repressione di sé in nome del progresso. Il senso dell’esistere relegato nei cicli iterativi, nelle serialità, nelle folle oceaniche a reclamare i simboli di un benessere epidermico e di una forma mentis standardizzata.
Il provino c’è già e il film è in avanzata fase di montaggio. La sceneggiatura, completa in ogni sua parte, si può già trovare on-line. I barconi dei disperati, da visionare nei tg, con qualche centinaio di morti nelle stive serve solo come anteprima del prodotto. Figuranti e accattoni agli angoli delle strade sono solo un assaggio.
Prove generali per il lancio definitivo del colossal: l’apocalisse con miliardi di comparse, anzi… con tutti noi attori protagonisti. L’umanità proverà finalmente l’ebrezza di una regia senza ipocrisie e senza reticenze. Sarà davvero la pellicola più coinvolgente e realistica mai realizzata…
Homepage volandocontrovento
4 commenti:
Le analogie con la fine dell'Impero Romano d'Occidente sono molte. Mi chiedo tuttavia: se inevece di barconi con tanti scudi umani, arrivassero armati come le antiche flotte dei saraceni o le orde di Attila, che faremmo ? Forse un qualche tentativo di reazione vi sarebbe, Invece, in questa melliflua faccenda. sembriamo, noi e loro, mosche che annegano nel miele, credendo di trovare la dolcezza desiderata.
buongiorno signor TUMMOLO .
penso che abbia deDotto la mmia considerazione sul momento perticolare che stiamo affrontando in tutta ITALIA .
chi piu' chi meno, siamo tutti nelle stessa barca , tuttavia , hanno scelto d i non discutere , come fosse un argomento tabu' .
avevo espresso un cenno di considerazione . risultato? invece di ragionare anche dissentendo , sono arrivati commenti .offensivi ,
come sa in VENETO HA VINTO UN partito che ad alcuni non piace ,ma siamo im DEMO ? non ci piace l'altro ! . ZAIA un goveranatore poco serio?? un uomo coinvolto con la mafia? un uomo che si comporta male? beh comunque volendo tirano fuori gli scheletri di altri personaggi: vecchie vicende dove magari non centrano con lui - come vediamo, SALVINI è UN RAGAZZOTTO ESUBERANTE che sa volte le spara , ma è per la sua esuberanza giovanile , ho letto che .. sono anni che lo manteniamo..( teste di ccccc) la lega non puo ' avere un suo rappresentante ? dobbiamo pagare solo quelli degli altri partiti? perchè pure quelli li paghiamo noi, anche se non ci piacciono. le tasse le paghiamo profumatamente anche al nord .
a volte trovo che questo ragazzo abbia toni un po' esagerati , comunque li trovo anche dall'altra parte .
anch'io mi domando : ma che lavoro fa quella? tutto i giorni in giro per il mondo a conferenze a seminari . ma che valore hanno per il popolo italiano - eppure dovremmo chiederci perchè la paghiamo ?? ma silenzio . perchè è dell'altra sponda . il mio intervento forse centra poco con il suo che avvaloro alla grande , ma avevo voglia di scrivere questo .
Carissima Magica,
sono stato sempre un simpatizzante della Lega Nord, salvo quel "nord" che ci indebolisce tutti. L'Italia è stata divisa per secoli e i suoi problemi sono proprio quelli di chi ha conquistato recentemente (in termini storici) una traballante unità, ed inoltre ha dal 1946 alla propria direzione partiti che hanno subdolamente messo gli Italiani uno contro l'altro, invocando poi ogni giorno l'arrivo di ospiti sempre meno gradevoli, come se dovessimo imparare quialcosa da loro. Vorrei che esistesse, invece, una Lega Federalista, sul modello cattaneano, ma ITALIANA. Allora la voterei e spenderei le mie ultime forze di vecchietto per sostenerla. Chi grida allo scandalo, alti prelati compresi, dovrebbero guardarsi allo specchio e tenere la bocca chiusa, anche a proposito di voti raccattati e raccattabili. Se siamo ridotti al livello in cui siamo, lo dobbiamo allo spirito compromissorio che ha caratterizzato tutti i partiti, sempre pronti a svendersi per qualche "carega" ben retribuita o per quei voti tanto deprecati quando riguardano gli altri. Non ha recentemente l'avv,. Serracchiani, signora emiliana ora presidente del F-VG, detto che va bene raccattare voti fra i cattolici di "CL"?
Io, da mazziniano, ho sempre guardato con dolore e sofferenza al partito che mi era più vicino e che, per raccattare voti e "careghe" si è svenduto alla DC, poi allo Spartito Sdemocratico, con i bei risultati che a oltre 100 anni dalla sua fondazione si è sbriciolato. Ben vengano i Salvini se non si svenderanno a nessuno !
dissero SALVINI UNA MERDA .. IO DICO CHE I LORO BENIAMINI SONO DEGLI (((EMERITI STRONZI )),, A PARTIRE DAL SINDACO E IL LORO PREMIER .
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