martedì 7 ottobre 2014

Non è che l'Ebola è una nuova falsa pandemia pubblicizzata dagli scienziati e dagli accademici per far guadagnare i soliti noti?


Il 17 settembre la Banca Mondiale ha pubblicato un rapporto annunciando che il potenziale collasso economico in Africa occidentale non è causato dal virus Ebola in sé, ma piuttosto dalla campagna frenetica, confinante con la paranoia, orchestrata dai media occidentali che impauriscono i popoli ipotizzando una diffusione incontrollata del virus. A conferma cita una quantità astronomica di potenziali costi economici (miliardi di dollari) in zone già povere. Gli effetti di queste campagne mediatiche sull'Ebola sono già visibili e hanno già prodotto una catastrofe in Guinea, Sierra Leone e Liberia. Si parla di perdita di produzione, di disavanzi di bilancio, di inflazione e di maggior aumento della povertà. Tutte cose che non aiutano a isolare l'epidemia... anzi!

Nel rapporto è scritto che i maggiori effetti economici della crisi non sono i costi diretti (mortalità, morbilità, cure mediche e giornate lavorative perse), ma quelli causati da cambiamenti nel comportamento derivati dalla paura. Il rischio è che, come durante le recenti epidemie di SARS e H1N1, gli effetti comportamentali portino a una perdita economica addirittura del 80-90 per cento.

Quindi a una carenza di cibo e alle interruzioni dei trasporti. Infatti già ora nessuno osa più raggiungere le città colpite dalla malattia (le assicurazioni per le navi che viaggiano in zona sono aumentate e i voli commerciali si stanno azzerando). Questa paura non aiuta le popolazioni colpite, che restando isolate non hanno possibilità di miglioramenti, ma aiuta enormemente l'economia occidentale: in primis le multinazionali farmaceutiche, che sfornano vaccini costosissimi e non controllati, e le organizzazioni internazionali agevolate nel trovare ulteriori finanziamenti. 

Tutto questo movimento potrebbe essere giustificato se l'epidemia di Ebola continuasse ad essere gestita in maniera avulsa, non lo è nel caso di una gestione calma e razionale. Perché allarmarsi ed allarmare gli occidentali, visto che negli ultimi sei mesi l'epidemia ha ucciso 2.900 malati (meno del numero annuale dei morti per incidenti stradali di una singola nazione europea)? Ciò significa che la probabilità di essere colpiti da Ebola è estremamente bassa. Bassa come lo è per un europeo la probabilità di avere un familiare ucciso in un incidente stradale.

Eppure la televisione spettacolarizza l'epidemia mostrando immagini impossibili da mostrare (semplicemente perché gli effetti della malattia sull'uomo non possono essere osservati nella vita quotidiana) e spiegando con voce teatrale che "il virus sta imperversando" e uccidendo tutti. Forse è anche per questo che le misure repressive adottate per combattere la malattia stanno attualmente avendo un impatto terribile. Il danno più grande, come detto, deriva dalla paura, e la cosa più urgente, quindi, è quella di far cessare la campagna mediatica che punta solo sugli aspetti emozionali. Occorre annullare la psicosi che ormai nasce in ognuno di noi alla parola "Ebola" e usare le misure della logica e del buon senso. E' impossibile che gli occidentali vengano colpiti dal virus. Solo i medici e i volontari possono contrarre la malattia tramite i fluidi corporei di persone malate. Ma anche loro sanno bene che possono salvarsi se si accorgono subito di essere stati contagiati e vengono poi ben nutriti (con infusioni) e ben idratati (possibilmente con trasfusioni). 

Il problema non riguarda quindi l'occidente e l'uomo occidentale, ma alcune nazioni dell'Africa dove ad oggi il tasso di mortalità è del 70% dei contagiati. E questo è sinceramente troppo, dato che il sospetto maggiore di tutti gli addetti ai lavori è che la grave situazione sia causata dalla cattiva alimentazione dei pazienti, dalle loro deficienze immunitarie legate, anche, alla mancanza di vitamine e minerali... oltre alla cattiva gestione del virus. Il problema è che l'eccesso di mortalità continuerà a salire se i media si ostineranno a diffondere la paura smisurata di questa malattia, così da isolare i territori colpiti invece di farli migliorare a livello alimentare e strutturale. Inoltre c'è il rischio che se i media non comunicheranno ai popoli occidentali che il virus non si trasmette per via aerea, ma solo attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei (urina, sangue, vomito, sperma), si decida di far diventare obbligatorio un vaccino (negli Stati Uniti già si parla di una vaccinazione obbligatoria entro fine anno) che può arrecare più danni che altro. 

Ricordate i vaccini contro l'infezione suina acquistati a suon di milioni nel 2009 dai vari governi e poi non usati e gettati perché pericolosi? L'infezione suina non è stata debellata, esiste oggi come esisteva allora e come allora uccide molto meno delle normali influenze di stagione. Non fa più paura perché dimenticata dai media che non ne parlano più... oggi va di moda l'Ebola. 

E' chiaro che la malattia va contrastata, non c'è dubbio, ma nella maniera migliore e senza creare il panico nelle popolazioni. In caso contrario sorge spontaneo il dubbio che anche in questa occasione qualcuno sparga i propri denari per creare il panico e trarne un personale vantaggio economico... come nel 2009 quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità elevò a livello 6 (il massimo) il rischio di pandemia influenzale (considerata la prima del XXI° secolo). Questa presa di posizione, aiutata dagli accademici mondiali che avevano interazioni con le multinazionali farmaceutiche (tutte persone stimate), fece guadagnare tantissimi soldi a chi si trova a non avere peli sullo stomaco.

Nessun media in Italia ha pubblicizzato al meglio i "criminali della medicina mondiale" e pochi di noi sanno cosa sia davvero avvenuto cinque anni fa. Per cui, tanto per fare libera informazione, lo scrivo io che nel 2010 l'OMS fu costretta ad ammettere, lo fece davanti all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, di essere stata influenzata dai laboratori farmaceutici quando nel 2009 dichiarò lo stato di pandemia. Ma questa ammissione, mai fatta nei dodici mesi precedenti, la fece solo quando alcuni veri giornalisti, non italiani ma del quotidiano francese Le Parisien, dopo una scrupolosa inchiesta scrissero articoli in cui dimostravano le "relazioni di interesse tra sei esperti dell'OMS e alcune case farmaceutiche".

A seguito di questa ammissione, il presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa parlò di una "falsa pandemia", accusando esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per farle dichiarare il massimo livello di allarme, così da promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza. Il presidente (Wolfang Wodarg) dichiarò esplicitamente che le case farmaceutiche influenzarono (e come se non con aiuti in contanti?) scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, così allarmando i governi di tutto il mondo che furono spinti a sperperare le ristrette risorse finanziarie per strategie di vaccinazione inefficaci che esposero inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati.

Cosa dire ancora? Siamo nell'epoca in cui, per convenienze proprie o di categoria, anche il professionista più conosciuto, sia uno scienziato stimato a livello mondiale o un accademico di fama, se scremato della sua popolarità può risultare un farabutto capace di mentire (senza problema alcuno di coscienza) ad ognuno di noi. Inoltre siamo nell'epoca in cui i media possono influenzare l'opinione pubblica con un semplice buh!. Basta una parola della nel modo giusto dalle persone giuste per assicurare un lauto guadagno, a nostre spese, ai soliti noti...










Novità: Presto potrai ordinare e leggere "Outrage of Law", la versione americana de "La legge del Disprezzo".











4 commenti:

Gilberto ha detto...

Il vaso di Pandora dei vaccini e degli enormi interessi delle multinazionali del farmaco... Un discorso complesso che si lega a una scienza immanicata agli interessi economici. C'è poi tutto il discorso di una crescita demografica africana incontrollata, della povertà e dello sfruttamento con le connesse problematiche dell'igiene, della promiscuità e delle carenze alimentari, le vere cause di tante epidemie.

Vanna ha detto...

Massimo bene hai fatto a parlare dell'Ebola e della pubblicità intorno ad una sua espansione incontrollata.

Il terzo mondo e la sua prolificità incutono paura.
La globalizzazione è inarrestabile, non si muove solo l'Ebola ma milioni di persone si spostano ogni giorno per sopravvivere.

Il controllo delle masse passa anche attraverso la distribuzione farmaceutica.

Per chi vive nelle grandi società
industrializzate, il controllo passa attraverso un'economia spietata e ingiusta.

Tutti siamo nelle maglie di un sistema corrotto che controlla tutti.

PINO ha detto...

Bene, Massimo! E' una lezione che ci voleva.
Ciao, Pino

PINO ha detto...

p.s. Ma dove l'hai pescata la figura apposta a lato dell'articolo?
Non ce ne sarebbe stata altra più significativa, a configurare lo scritto.
Un abbraccio, Pino