mercoledì 29 gennaio 2014

Buon Capodanno Cina... quando chiuderai i Laogai e libererai Zhang Lin e tutti quelli che come lui vogliono parlare liberamente di democrazia?


Fra pochi giorni anche in Italia si festeggerà il capodanno cinese. Anche da noi come in Cina fervono i preparativi e a pochissimi frega qualcosa di Zhang Lin. Chi è Zhang Lin? Zhang Lin è un blogger, o se preferite uno scrittore, che ha trascorso in totale quasi 12 anni della sua vita nei campi di lavoro (Laogai) cinesi. La prima per sette anni nel 1989, la seconda per cinque nel 2004. Perché? Perché parla di democrazia e per i suoi scritti pubblicati in siti internet esteri, sei esattamente, in cui criticava la politica comunista (una poesia fu musicata da un gruppo rock). Liberato nel 2009 ha avuto altre vicissitudini a causa del governo cinese che si è accanito anche contro i suoi figli (da settembre 2013 rifugiati in America). L'ultima gli è capitata un anno fa, a febbraio 2013, quando, dopo aver traslocato in un altra cittadina in cerca di tranquillità e di un nuovo inizio, i bravi e potenti cinesi hanno impedito a sua figlia Anne di frequentare la scuola e l'hanno carcerata per una giornata intera al freddo, senza coperte e senza nulla da mangiare. Dimenticavo di dirvi che la figlia di cui parlo ha solo 10 anni e da quel giorno ha il record del carcerato cinese più giovane. Le proteste seguite all'assurdo provvedimento sono state condivise da altri genitori. Ma purtroppo ancora oggi questo comportamento democratico in Cina risulta intollerabile, quindi si è pensato bene di arrestare il padre e processarlo per aver parlato a una folla radunata attorno a lui e per questo turbato l'ordine pubblico. A quanto pare il 20 dicembre scorso un giudice lo ha condannato e ora è in attesa di sapere a quanto ammonterà la sua pena.

Anne, la figlia di dieci anni di Zhang Lin, il 17 dicembre scorso ha inviato una supplica, in cui chiede la liberazione del padre, al presidente americano Obama, al presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, ai parlamenti canadese, britannico ed europeo. Ma nulla si è mosso in questi 40 giorni, giorni in cui il popolo cinese si prepara al capodanno cercando la ricchezza e il benessere, motto coniato da chi li governava negli anni '80 quando il comunismo si aprì al capitalismo delle multinazionali mondiali. In fondo è davvero importante che un blogger, uno scrittore, venga rinchiuso per la terza volta in un Laogai? Cosa sono i Laogai per i prigionieri politici? Avete presente i campi di concentramento dove la gente veniva mandata a morire? Sapete che c'era una industria chimico-farmaceutica che pagava per poter condurre esperimenti sui prigionieri sani? Bene, i Laogai sono paragonabili a tali luoghi. Scusate, non vi ho detto dove queste prigioni governative sono disloccate.

In Cina esistono oltre 1000 Laogai, ma non sono catalogabili perché cambiano di anno in anno la loro ubicazione. Mettiamo che l'America protesti per le condizioni inumane in cui versano i detenuti di una delle tante strutture presenti nelle città del nord, il governo cinese che fa? Non fa una piega, chiede scusa e ne chiude dieci. Il problema è che in quindici giorni li riapre tutti in altri quartieri! Ma a cosa servono questi pseudo-carceri? Ufficialmente sono istituti di correzione (si prefiggono di correggere la mente di chi non la pensa per come vuole il partito) e lavoro (anche 18 ore al giorno... altro che i nostri straordinari!) che dovrebbero fungere da ricovero a pagamento per chi viene trovato in clandestinità: ad esempio le ragazze abbandonate dalla famiglia proprio perché femmine. Realmente sono lager in cui viene recluso, oltre a chi vagabonda e delinque, anche chi esprime opinioni contrarie al regime (oltre ai tanti praticanti del Falun Dafa). All'interno di questi luoghi vige un controllo totale da parte delle forze del partito comunista cinese. I reclusi vengono mandati a lavorare e il ricavato va all'istituto di pena (serve per pagare l'alloggio). Se c'è chi muore e non si sa a chi dare il corpo, prima della cremazione tutti i suoi organi vengono venduti per ripagare il Laogai dell'ospitalità, perché tutto di un essere umano è utilizzabile: in primis nel mercato degli organi da trapiantare, poi in campo farmaceutico e cosmetico.

I lager cinesi ingoiano al loro interno anche le realtà culturali che hanno passato anni e anni a leggere e a scrivere. E ritorniamo a Zhang Lin. In Cina c'è una regola da rispettare, una regola che vuole obbedienza assoluta al pensiero di regime. Come da noi e in Germania negli anni '30 e '40 e come in tante altre nazioni dittatoriali del mondo. Chi viola questa regola viene punito senza processo. Oddio no, un processo ci dovrebbe essere. Il problema è che agli avvocati dei dissidenti viene regolarmente revocata la licenza prima che il dibattito in aula abbia inizio. Per cui gli scrittori che vengono incarcerati non hanno la possibiltà di difendersi e restano isolati in stanze studiate per loro in balia di psichiatri e bellimbusti di vario genere che hanno il compito di fare un vero e proprio lavaggio del cervello.

L'uomo di cui parlo era conosciuto e aveva lavorato anche all'estero come collaboratore di diversi siti internet. La sua opinione era chiara già da tempo. Al suo avvocato è stata revocata la licenza e lui ha vissuto senza avere contatti col mondo esterno per anni. Leggiamo cosa ha scritto sui Laogai.

"Vivere in un campo di lavoro è stato terribile, come un viaggio nell'inferno della Divina Commedia. Dentro i Laogai c'è tutto ciò che ha dipinto Dante, la sola eccezione è la mancanza dei politici. Oltre alla vita dura, alla tortura fisica, alle malattie, alla distruzione, c'è lo spirito del dolore, della sofferenza dell'anima, l'anima della tragedia. Non ci sono amici e neppure compagni. Solo rifiuti umani e la nuda brutalità della dittatura degli animali che toglie all'essere la normale natura umana. La razza più infame del mondo, la più offensiva, non è altro la Cina continentale. Lupi al potere in questo tipo di ambiente in cui la belva si mostra come non è, pura ed elegante. Mi serviranno anni per ricominciare perché quella esperienza, dopo essere stato torturato, mi ha lasciato complicazioni e complessi. Il primo è l'ansia. Sembra impossibile ma il campo di lavoro cinese non è una prigione sudafricana; Nelson Mandela ha sempre ricevuto un trattamento umano, poteva leggere i giornali e le riviste di tutto il mondo, poteva comunicare con gli amici al telefono, gli era possibile incontrarli, lui e sua moglie potevano vedersi più volte ogni settimana, una pura e semplice reclusione. Nel campo di lavoro cinese si è completamente schiavi, senza alcun diritto, il vivere quotidiano è la minaccia del terrore. Come non soffrire di disturbi d'ansia nel corso del tempo a causa della depressione, dell'ingiustizia, dell'odio degli altri. Si è immersi nella passione che a nessuno interessa. Ai processi nessuno ha pietà di noi, nessuno ci aiuta, e veniamo condannati quali spie o ladri e ogni occasione è buona per attaccarci di fronte al popolo. La detenzione rende schiavi assoluti e non si può decidere nulla per se stessi o per altri; peggio ancora non ti permette neppure il pensiero perché in ogni minuto, per tutte le ore del giorno, c'è una disposizione che ti riguarda e che occorre rispettare perché si è soggetti ad approvazione. Praticamente si vive come bestie da soma, si diventa una macchina che esegue i comandi sulla linea, in caso contrario sai che ti spetta la morte. Ti abitui a resistere a tutto, a tutto ciò che è ostile, e diventi un monaco di clausura che medita solo seduto in un angolo. Col tempo sviluppi l'abitudine del solitario che non vuole sentire ciò che dicono gli altri, che non vuole interagire con la gente; ed è questo ciò che si vuole. In tale stato come si potrebbe, una volta liberi, esercitare una qualsiasi attività politica? Persone così ne ho incontrate tante nei Laogai. Uomini che potevano essere leader politici e che ora non riescono a concentrarsi, bevono alcolici in continuazione e non mettono insieme più di cento parole, scrittori che non riescono più a finire un articolo. Persone che erano filosofi che ora passano le ore su una sedia rotta fumando e bevendo, persone che erano riuscite a toccare il punto cruciale del governo cinese e che in un colpo solo potevano rovesciare il Partito comunista. Altre, dopo più di un anno, hanno avuto un discreto recupero; in primo luogo hanno recuperato molti dati della loro memoria, hanno ristabilito un pensiero coerente e non intermittente; prima dormivano in piedi, perché abituati dai torturatori dei Laogai, ora riescono a sedersi ed a leggere un intero articolo di giornale."

Che dire? La Cina è immensa, ma nessuno può esternare i propri pensieri in pubblico perché, nonostante un miliardo e passa di esseri umani, vive sottomessa ai funzionari di partito e a un regime che intimidisce i politici di tutte le nazioni, quando non è colluso, grazie alle enormi possibilità economiche che fanno gola alla totalità dell'economia mondiale. Per questo non pare esistere un reale interesse nell'imporre sanzioni che servano a modificare le ingiustizie che minuto dopo minuto si verificano nel paese del sol levante. Per questo i capi di Stato esteri sussurrano, anziché urlarla, la rabbia della parte civile del mondo. Gli altri, cioè noi blogger, non possono far altro che parlare di quanto vengono a conoscenza quasi di nascosto, come i carbonari, visto che l'informazione mondiale non si spende per notizie che al consumista moderno non interessano: lui preferisce la vita (anche la sua in fondo sottomessa ai voleri del suo Stato) che gli fa acquistare un iPod prodotto in Cina. Per cui speriamo di restare visibili e non venire inseriti nella lista gialla del governo di Pechino: lo stesso che ha oscurato i siti che dalla Cina ci parlavano dei Laogai. E meno male che ne esistono in tante altre nazioni del mondo (qui il link di quello italiano). Buon capodanno Cina...

1 commento:

magica ha detto...

buongiorno a tutti
ho letto il post .sulla cina .
fra i tanti aggettivi del blog uno le si addice in modo definitivo e giusto ( "PURA ED ELEGANTE")ma in realta' una (belva)
la cina l'ho visitata abbastanza bene da pechino a nanchino a shanghai E in tutte le citta' piu' importanti.. ho visto meraviglie cinesi .. un'arte raffinata( ELEGANTE) nei costumi antichi al tempo degli imperatori.giardini, incantevoli,romantici laghetti con ninfee, paesaggi talvolta da favola . ma la BELVA NON SI NOTAVA ..
pero' la vistai una 15 di anni fa ,ora è cambiata dicono
la gente era affabile con noi italiani molto . ' .tuttavia sempre accompagnati da una guardia militare e diverse persone del luogo.
mi accorsi del rigore perchè dovevamo misurare le parole ..
gente allegra nonostante tutto ., molto spartana . tutto sommato bella gente .la BELVA ERA , il rovescio della medaglia: lo scopre chi non riga diritto .. .