lunedì 18 giugno 2012

Melania Rea. La tortura mediatica e lo strano gioco delle coincidenze che avrebbero potuto cambiare indagini e torturati

Sistemi di tortura usati secoli fa
Salvatore Parolisi dovrà passare la sua estate in cella ed attendere il prossimo anno per avere un verdetto che lo condanni o lo scagioni. Infatti il processo vero e proprio inizierà non prima di ottobre. Il 29 settembre, giorno fissato per la prossima udienza, si consegneranno i risultati peritali, questo significa che la piccola Vittoria sarà costretta ad andare al mare coi parenti della madre, non con suo babbo, ed a mangiare la torta del terzo compleanno allo stesso modo in cui ha mangiato quella del secondo. Ci sarà una bellissima festa per lei, ne parleranno i giornali e le televisioni, le invieranno regali da ogni parte d'Italia ma... non sarà suo padre ad accendere le candeline. Bella la giustizia italiana per chi, pur da incensurato, viene additato a colpevole perché più facile da mettere sotto il mirino investigativo. Non che sia l'unico caso di strana-giustizia presente nel Belpaese, dato che ultimamente pare quasi di essere tornati indietro nei secoli. Anche se, ad essere realisti, non è cosa inedita. Da sempre c'è stata la necessità di dare uno sfogo al popolo rabbioso perché vessato da mille balzelli. E come distrarlo dai problemi peggiori, se non pompandogli adrenalina marcia nella psiche dei suoi risvolti più contorti e dandogli quale contentino la testa di un popolano moralmente insano?

Duemila anni fa a Roma il popolo lo si aizzava contro il cristiano. Poi, dopo averlo convinto e riempito d'odio, lo si radunava al Colosseo e, per fargli sbollire la rabbia e nel contempo intimidirlo, gli si mostrava il "pasto dei leoni". Ma, almeno questo, un tempo (anche recentissimo) chi si professava innocente raramente veniva torturato in pubblico, si preferiva far restare le sue urla nel segreto dei sotterranei. Certo è che nessuno riusciva a non ammettere la propria colpevolezza, neppure gli innocenti, e che le teste volavano ugualmente sotto la scure del boia. Certo è pure che anche allora prima dell'esecuzione si chiamava il popolo a raccolta sulla pubblica piazza. Si voleva desse l'ultimo saluto al condannato, un saluto fatto di sputi e insulti liberatori. Oggi l'avvento del piccolo schermo dovrebbe permettere di capire, a chi ha occhi per vedere ed orecchie per sentire, come si fa ad aizzare un popolo ed a torturare un popolano immorale. Si prende una notizia di cronaca nera e la si mescola col dolore dei familiari, si condisce con le opinioni dei soliti noti e si sputa ogni tipo di nefandezza sull'indagato di turno creando la cosiddetta "puntata zero". Se lo share è alto e il pubblico gradisce si inizia a riproporre all'infinito il medesimo piatto, che diventa la specialità della casa, e si serve pari pari nei vari orari del giorno e della notte.

Le amiche della vittima diventano così "ospiti fissi", il parente di turno non si fa mai attendere e le parole seguono una linea logorroica tipo "tormentone estivo". Un: "vamos a la playa" che raggiunge ogni orecchio, non per niente si chiamano "brani orecchiabili", e resta in eterna memoria pronto a farci ballare non appena inizia la musica colpevolista, pronto a farci arrabbiare non appena si fa il nome del "sicuro reo". Non serve dire la verità, basta ci sia un appiglio per far sembrare logico ogni indizio. Ciò che ne scaturisce è una tortura continua messa in atto per rovinare psicologicamente le persone indagate o chiamate a giudizio. Una specie di vendetta, senza capo né coda, chiesta a gran voce e tenuta in vita perché alimentata dalla parte civile che, da quando ne ha facoltà, non pone limiti al suo incarico ed assume il ruolo del secondo accusatore. Così spaiando le carte in gioco, visto che la bilancia della giustizia si trova ad avere due pesi sul piatto dell'Accusa ed uno solo su quello della Difesa.

Eppure si dice che in democrazia l'imputato dovrebbe essere considerato innocente fino a prova contraria. E dovrebbe essere considerato innocente a maggior ragione se chi indaga lo fa "all'incirca" e non riesce a trovarla la prova contraria. Se la procura rimestola in un pentolone riempito a metà con stupide ed inverosimili ambiguità, come gli indizi e le testimonianze da gossip che aumentano di mese in mese ma non portano alcun contributo alla verità, che tipo di minestra può uscir fuori? Possibile esca un buon minestrone dall'acqua scipida messa a bollire senza quegli ingredienti difficili da mettere in luce? Un esempio lo sono il corpo di Melania Rea, disegnato post mortem con un punteruolo, e tutta la cornice di oggetti trovati a Ripe, ad iniziare dalla siringa sul petto. Visto che risultava troppo complicato cercare di capire per quale motivo si fosse perso tempo a completare tre disegni sulla pelle di un cadavere, visto che risultava difficile il cercare di capire perché si fossero lasciati tanti oggetti sul luogo del ritrovamento, l'evento è stato declassato a depistaggio e lo si è addossato all'unico imputato o, al limite, ad un amico di caserma a cui avrebbe chiesto a voce il favore di andare a fare disegni vari sul corpo di sua moglie.

Questo non lo dico io ma lo scrive un gip per convalidare l'arresto del Parolisi. E lo scrive perché non riesce a trovare un buco di un'ora in cui inserire un viaggio depistatore dell'imputato, perché nei giorni precedenti il ritrovamento lo stesso, tabulati alla mano, non ha indirizzato telefonate di aiuto a nessun personaggio particolare. L'unica cosa che ha fatto di strano è lo stare in caserma e parlare coi commilitoni (a tutti ha chiesto di non parlare di amanti). Quindi: "o è così o è pomì". Altro esempio di ingrediente mancante ci viene dal telefonista anonimo mai rintracciato. Com'è possibile che un uomo telefoni da una cabina con una scheda a pagamento, da qualche parte acquistata, e nessuno riesca ad azzeccarne il volto? Troppo complicato? Se è complicato significa: o che chi indaga deve cambiare lavoro, o che quella scheda la si è acquistata solo per fare quella unica telefonata alla polizia, che chi l'ha comprata non ha contattato altre utenze né prima né dopo la chiamata che voleva, o doveva, fare. E non è da sospettare chi mette in atto un simile comportamento? Davvero gli inquirenti hanno fatto il loro dovere abbandonando la pista dell'anonimo telefonista quando hanno capito che non si poteva collegare al loro indagato preferito? Ne siamo sicuri?

Un ingrediente da gossip che nessuno ha mai considerato, ed è strano che le televisioni del gossip non ne abbiano parlato, sta nei nomi che contornano l'inchiesta. Ve n'è uno che si trova in triplice copia. Rosa si chiama l'allieva che tre anni fa ha passato due notti di sesso in auto col Parolisi, Rosa si chiama un Bead & Breakfast situato a 250 metri dalla caserma, Rosa si chiama Imma, l'amica di Melania che ha telefonato ai carabinieri ancor prima del ritrovamento del corpo per parlare dei tradimenti di Salvatore. La stessa Imma che a maggio 2011 diceva nei salotti buoni della televisione che se avesse saputo di un Salvatore traditore gli sarebbe crollato un mito. La stessa Imma che interrogata in procura mesi dopo ha detto di ritenere che il Parolisi avrebbe potuto essere l'assassino. La stessa Imma che pochi giorni fa gli ha inviato una lettera in carcere, lettera ben reclamizzata e subito letta al popolo da aizzare. Un bel andirivieni di idee e movimenti ha avuto la signorina Imma Rosa in questo ultimo anno. Certo conosce molto bene il marito dell'amica, visto che ha dichiarato di sapere di tradimenti avvenuti anche durante il fidanzamento (e le sarebbe crollato un mito?).

Ma altri nomi si incrociano fra il territorio ascolano e l'omicidio, entrando in circolo in maniera strana con quanto accaduto ma non nell'inchiesta. Ed allora, visto che né i carabinieri né la procura hanno mai fatto accostamenti fra gli abitanti di Folignano e l'assassinio di Melania Rea, proviamo noi a fare un gioco ragionando sui contrari. Per farlo basta chiedersi: "Se il militare fosse stato accantonato, se non avesse raccontato balle sulle sue storie extraconiugali, partite in gioventù e continuate negli anni (e conosciute da tutti/e), dove avrebbero cercato l'assassino gli inquirenti?"- Di logica, al contrario di quanto fatto, avrebbero scavato a fondo negli ambienti in cui la vittima viveva, sul territorio appunto, avrebbero cercato un probabile conoscente di Melania, oltre il marito, che potesse trovarsi al Pianoro in quel pomeriggio del 18 aprile dalle 14.30 in poi. Per cui grande attenzione sarebbe toccata a chi frequentava la caserma ed a chi abitava a Folignano. Dato questo ragionamento, contrario all'attualità ma possibile in futuro, passiamo a pensare chi avrebbero torturato in questo caso i media dei "salotti in" e dove sarebbero andati a cercar notizie i giornalisti bisognosi di scoop. Visto il silenzio che circonda la caserma Clementi è facile il pensare che l'attenzione si sarebbe incentrata su Folignano. Se lo avessero fatto avrebbero scoperto che la cittadina di Folignano è composta da sette frazioni, che in queste abitano, in totale, poco meno di diecimila persone, che fra le attive, sono quelle che restano sospettabili di un delitto dopo aver tolto i minorenni e gli anziani, ve ne sono di arrestate per spaccio e consumo di droga. Birichini birichini a Folignano...

Faccio un unico esempio, ma ce ne sono di svariati e tanti anche finiti sui giornali, e parlo di quello capitato nel 2008 a causa della droga proveniente da Napoli e smerciata nelle Marche (si parla di tanta droga). In quell'anno ci sono stati motissimi arresti e moltissime denunce. Fra questi un ragazzo di circa vent'anni di nome Alessio Giorgi (operazione record e gas), tanto per raddoppiare un nome già citato quale indizio di accusa contro il Parolisi. Non è lo stesso ragazzo presente al Pianoro quando Melania è scomparsa, forse è solo un omonomia ed il figlio di Serafino Giorgi, il padre anche lui citato dai Pm perché andato a San Marco alla ricerca del suo ragazzo (non è facile capire il motivo per cui invece di telefonare da casa ha deciso di farsi tanti chilometri in auto per controllare se il figlio fosse presente al colle), non c'entra nulla. Di certo niente hanno a che vedere i Giorgi con la scomparsa e l'omicidio, ma c'è una coincidenza che disturba. Serafino Giorgi, colui che per i Pm è passato nello stesso orario in cui Melania si è allontanata, colui che avrebbe dovuto incrociarla al suo arrivo al Colle ed ha detto di non averla vista, colui che ha dichiarato d'essersi perso e non essere riuscito a trovare subito la strada giusta, abita a Villa Pigna, quindi a Folignano.

Ohibò! Cosa avrebbero pensato i media di lui e di suo figlio se non avessero potuto torturare il Parolisi fedifrago? Come ne avrebbero parlato? Si sarebbero chiesti se padre e figlio conoscevano Melania? E cosa avrebbero pensato i giornalisti di Antonella Sirocchi? Lei è la sorella del marito di Sonia Viviani, l'amica di Melania che ha inviato gli sms prima delle quindici e che ha lasciato il suo dna nelle mutandine della stessa Melania. Lei è la ragazza che assieme a Giorgia Sturba e ad altri è andata al pianoro giusto in tempo per veder il Parolisi entrare al bar Segà con la figlia in braccio. Ed anche lei, guarda il mondo com'è strano e piccolo a volte, come pure un paio degli amici che la accompagnavano, abita a Villa Pigna, quindi a Folignano. Certo che se il Parolisi fosse stato escluso dall'inchiesta la stampa si sarebbe divertita nel trovare continue coincidenze strane. Continue perché a Villa Pigna abita anche Corradetti Daniele, l'uomo che ha testimoniato di aver visto giorni prima dell'omicidio, portava a spasso il cane, il Parolisi in via Cosenza intento a telefonare. Cosa c'è di strano? C'è che via Cosenza è una strada molto isolata, una strada usata dai tossicodipendenti bisognosi di una dose, una strada in cui è facile trovare siringhe a terra. C'è che la sua testimonianza la si vorrebbe utile per dimostrare che il militare aveva il modo di trovare una siringa da infilare nel petto di sua moglie.

Ma se il marito di Melania fosse stato estromesso dall'inchiesta? Come l'avrebbero ragionata i media visto che in via Cosenza, la strada prediletta dai tossicodipendenti, vi abitano una sessantina di famiglie e fra queste ve ne sono che portano il cognome dei ragazzi presenti al pianoro in quel 18 aprile? Ma lasciando perdere i ragazzi c'è da chiedersi cosa avrebbero pensato i media dell'imbianchino che il giorno della scomparsa lavorava, solo soletto, in una casa situata lungo la strada che porta al monumento, quella fatta da Melania per allontanarsi dal marito. Gli inquirenti l'hanno escluso dalle indagini, quindi non c'entra nulla ed è solo il testimone che disse di essere tornato al lavoro sulle 14.45 e di non aver incontrato nessuno. Parlo di Giuseppe Ferraioli, anche lui (sarà una maledizione?) di Villa Pigna, quindi di Folignano. Insomma, pare quasi che nel primo pomeriggio di quel 18 aprile 2011 a Colle San Marco ci fosse un raduno di folignanesi residenti a Villa Pigna. Una roba da farsi almeno qualche domanda vista la via Cosenza e la sua droga, vista la vicinanza delle abitazioni dei vari intervenuti. Ma loro sono stati fortunati. Ad estrometterli dal gioco hanno pensato l'amante e le bugie del militare. Grazie a queste nessuno è andato a controllare col luminol in qualche villa della zona, nessuno ha verificato quale cella telefonica si aggancia nella villa del dottor Mecozzi, dove lavorava l'imbianchino. Nessuno ha seguito il percorso del cellulare del Ferraioli, né in quel giorno né in quelli successivi, come nessuno ha seguito quello del Giorgi, dopo la sua uscita di scena, né quello della Sirocchi e dei suoi amici.

Certo, ho solo giocato e queste persone non c'entrano niente e restano semplici testimoni (come vuole la procura), ma io credo che se il Parolisi fosse rimasto parte lesa ora avremmo altre carte da guardare, altra carne al fuoco della griglia mediatica, altre persone da veder soffrire. E c'è una cosa da rimarcare: i folignanesi presenti al Colle in quel giorno devono solo sperare in una condanna dell'imputato, perché se così non fosse potrebbe capitare come capitato in altri casi, dove dopo dieci e passa anni si sono riprese le carte in mano e si sono indagate persone che neppure si sapeva esistessero, persone scartate dai primi investigatori e dai primi Pm che condussero l'inchiesta poi rivelatasi inutile. E' un italico malcostume della giustizia del Belpaese di cui nessuno si scandalizza più...

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535 commenti:

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Tiziana ha detto...

SABRY
ti ho già scritto tempo fa che un conto è supporre, un conto sapere. Salvatore dovrebbe portare delle prove certe, non semplici se, forse, ma... Ed anche così probabilmente non verrebbe creduto, si direbbe che vuole depistare. Se lo avessero voluto avrebbero potuto indagare comunque in altre direzioni, ci sono pure dei DNA mai analizzati.

Come mamma comunque ti dico che mi sembra più importante difendere una figlia (se questo fosse effettivamente il problema), piuttosto che dare giustizia a Melania che, comunque, nessuna giustizia riporterà più in vita.

Mimosa ha detto...

Enrico e Tiziana
effettivamente il "tappo" ha tappato la bocca in primis a tutti gli altri giornalisti…
Non credo che un Andrea Acquarone e un tale giornale avrebbero pubblicato una simile notizia se non fosse stata vera, in fondo l'articolo è stato scritto appena conclusa l'autopsia (effettuata il pomeriggio del 21 aprile dalle ore 16 e durata un'ora e mezza) e Acq è notoriamente uno che sa intrufolarsi, anche in tv veniva a dire che lui sapeva cose “che non poteva dire”.

Certo che se vogliamo prendere in considerazione il tappo, abbiamo una pista ben precisa e non ci sarebbe da discutere che al “sequestro” di M e a tutte le azioni che hanno fatto ritrovare il corpo, inclusa la telefonata dalla piazza delle corriere di Teramo sotto una telecamera che guarda caso non funzionava, hanno partecipato più di tre persone.

Mimosa

PS Domanda da 3 biliardi di euro: se i militi dell’antimafia da due anni stavano dietro a LT, dite che potrebbero sapere se lei dal 18 al 20 aprile 2011 ha fatto una capatina ad Ascoli? In fondo poteva anche essere salita per parlare direttamente con qualcuno della Caserma (il vice-comandante?) e sondare se c’era posto per il suo rientro …
Il 19 c'era il Giuramento, forse aveva qualche amica in quel corso ............

ENRICO ha detto...

@ SABRY

La verità la SANNO bene gli inquirenti e saprebbero anche dove andarla a cercare se volessero rendere giustizia a M.

invece hanno pensato bene di mettere in galera il marito e lavarsene le mani.. con queste "belle" premesse, io dico che se Salv. vuotasse il sacco sarebbe un uomo morto.

E quel che è peggio è che non sarebbe considerato "un eroe che ha parlato per amore di giustizia", ma verrebbe ritenuto "una sporca spia che ha parlato per evitare il carcere".

Mimosa ha detto...

Infatti, ENRICO,
in merito a quanto scrivi, da tempo mi sono fatta due domande:

- come mai in quanto militare arrestato non è stato rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere? Laura T è stata portata là e stava indossando la divisa da sette giorni …

- non è strano (ma ben per lui) che là dove sta gli altri detenuti lo rispettano invece di dargli addosso quale massacratore uxoricida con aggravanti terribili? Anzi, pare addirittura che lo consolino …

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

ti ricordi l'intercettazione i auto, di Salv che parla a se stesso ?

"“…non essere scemo…”, “…non farti fregare usa il cervello…...Salvatore devi fare così…se vuoi che la tua vita abbia un senso…Salvatore non te la far fare…Salvatore è meglio…è meglio…è meglio…proprio a livello di carcere….”.

Chissà cosa intendeva dire con l'espressione "a livello di carcere"

E comunque per me uno degli elementi più significativi di questa brutta storia è il colloquio tra Salv e la sorella intercettati in auto

http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/08/29/melania-rea,-interrogati-i-familiari-di-parolisi

Secondo me in quelle frasi c'è la chiave di tutto.

Mimosa ha detto...

Alla prima domanda ho trovato la risposta da sola: nell'ormai ultimo carcere militare italiano si entra su richiesta "volontaria".
Allora perché SP non ha fatto domanda per andarci?
Sembra si stia come in hotel a cinque stelle, l'ho letto qui: http://maurosuttora.blogspot.it/2007/06/lultimo-carcere-militare-ditalia.html

E' scritto che non c'è una sezione femminile, e allora perché vi hanno portato LT?

Basta con le domande, chiudo!
Buon pomeriggio
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ ENRICO

Il 24 di settembre avevo risposto così, analizzando la frase (ricordi che ne abbiamo parlato?):

Ctz
«Questo terzo elemento è per me il più complesso a decifrare: « è meglio … proprio a livello di carcere …». Azzardo: “è meglio essere lucidi perché rischi il carcere, forse è meglio il carcere … che questa vita così …”. Oppure: “comunque sei fregato, non puoi far più nulla, in un modo o nell’altro ti trovi in una situazione proprio a livello di carcere, hai le mani legate, sei già bloccato, nessuno ti crede e anche da questa storia dei tradimenti non riesco a sbloccarmi …”.»

Ma forse ci sono altri significati, se tu la ritieni tanto fondamentale (come la storia dei "clienti" e di "adesso salterà fuori tutto"?). Può essere.

Mimosa

PINO ha detto...

TIZIANA

Non ho mai scritto che SP avrebbe "condotto la moglie al patibolo", però, siccome è la seconda volta che l'affermi, mi sento in diritto di rifiutare tale tua convinzione.
La mia teoria, era ed è costruita sulle dichiarazioni di Ranelli (alle quali voi tutti date massimo affidamento)con le quali afferma di aver visto la coppia e la bimba alle altalene; dopo qualche minuto, durante i quali ha svolto altre faccende, vede solo SP con la bimba; dopo ancora qualche minuto, il Ranelli non vede più nessuno alle altalene.
PER CUI HO DEDOTTO CHE: M va al bagno (questo lo dice SP) per una strada che conduce in altra direzione perche dovrebbe incontrare "qualcuno" per "spiegazioni (e SP lo saprebbe), Dopo qualche minuto, SP con la bimba in braccio la segue di nascosto (ed ecco perchè Ranelli non vede più nessuno).
Arrivati al luogo dell'appuntamento, SP dal punto in cui si trovava, avrebbe probabilmente assistito al degenerarsi del "colloquio" in rapimento vero e proprio, impossibilitato ad intervenire, per mille ovvie ragioni, e tornato al punto di partenza da dove, dopo aver fatto inutili tentativi di contattare M, ha dovuto, suo malgrado, improvvisare la favola che conosciamo.
Di vero restano solo le convulsioni psicosomatiche provocate da quanto ha dovuto assistere.
Concludo: SP non pensava ad un epilogo del genere, quindi NON HA CONDOTTO LA MOGLIE AL PATIBOLO, solo "NON L'HA SAPUTO PROTEGGERE".
E come avrebbe potuto, d'altronde?
SP non poteva e non è l'assassino "diretto" della moglie, la quale si è trovata coinvolta involontariamente in un complicato intrigo, a causa proprio del marito ( quì il virgolettato di "diretto") che, di quell'intrigo potrebbe essere stato, magari, solo una pedina marginale.
Non mi ripeterò in ulteriori spiegazioni, se la presente non è stata chiara.
Pino

Antonello ha detto...

Ipotesi d'azzardo, e se invece comunque sapeva che doveva finire in un carcere ma, a seconda delle proprie risposte ed alle proprie facolta' o meno di rispondere, fosse convinto di poter decidere la motivazione con la quale entrare in carcere???
Nel caso avrebbe scelto di salvaguardare la figlia e se stesso non parlando per riuscire ad andare in carcere per un dubbio omicidio piuttosto che per???
Insomma in carcere vi sono reati che sono puniti dai carcerati molto peggio che un omicidio sopratutto se ci si finisce da militari presumo, chiaramente un gioco d'ipotesi, un teorema eventualistico, ma i "clienti" ed " e' meglio proprio per il carcere" un senso combinato disposto devono pure averlo.
Puo' essere???

Antonello ha detto...

@Pino
cinque stelle per il tuo ultimo commento, condivido in pieno, anche secondo me quella potrebbe verosimilmente essere l'esatta ricostruzione accaduta alle altalene e l'esatto evolversi dei movimenti della coppia.
Da li il "me l'hanno presa" e le convulsioni emotive, da li gia' si rende pero' conto che dovra' giocare le sue carte mentendo e dichiara come prima cosa, smentito da Ranelli, di essere stato sempre alle altalene.
Da li non ferma la pattuglia che in tanti si chiedono come mai non avesse fermato, da li inizia ad attirare i sospetti su di se giocandosi la carta dell'amante, nascondendo quanto piu' di assurdo poteva nascondere sino ad autodenunciarsi praticamente.
Forse sapeva che il patto sarebbe stato rotto e continuando a mentire sapeva che se ne andava dritto in carcere, tutto per evitare di dichiarare di aver seguito la moglie e di sapere quindi chi aveva sequestrato M. davanti ai suoi occhi impotenti che da lontano avevano potuto vedere la scena.
Un'ipotesi per l'amor di Dio, ma molto plausibile.

PINO ha detto...

ANTONELLO
A rafforzare tale possbilità ci sarebbe pure la frase intercettata, fra le altre molto allusive, di un colloquio fra SP e la sorella Francesca: "...io non ho fatto niente...non ho toccato niente. Quello che mi dispiace è che ci ha rmesso Melania...ed è l'ultima cosa che volevo. Questo è poco ma sicuro."
A che evento possono mai riferirsi?
Ciao, Pino

Tiziana ha detto...

Caro PINO
mi dispiace che tu abbia mal interpretato le mie parole.

Tu hai scritto, rivolto a Mimosa:
"Ho letto gli articoli di cui hai rimesso i relativi link, e li ho trovati non solo molto interessanti, ma collimanti in modo inverosimile, con le supposizioni da noi avanzate nel corso dei mesi appena successivi alla scomparsa di MR."

Nell'articolo propostoci da Mimosa però si dice, tra le altre cose:
"In tutta l’indagine resta un margine di dubbio sul fatto che Parolisi abbia accompagnato la moglie nel boschetto e li’ sia intervenuta una persona che, pero’, non ha lasciato tracce di se’".

Allora io a mia volta ho detto di condividere tutto l'articolo, che corrispondeva alla ricostruzione fatta dalla Squadra in passato (e ti rendevo merito d'essere stato tu a proporla), tranne la parte in cui (l'ARTICOLO) ipotizzava che P potesse aver lasciato la moglie con i suoi aguzzini.

La tua ipotesi la conosco bene, hai fatto comunque bene a riproporla.

Ciao, Tiziana

Pino ha detto...

TIZIANA, tutto chiaro, ciao

ANNA ha detto...

io penso che sia più consapevole il papa di melania di chi ha ucciso la figlia(la frase non l'ha saputa proteggere abbastanza è emblematica) piuttosto che parolisi di chi ha ucciso la moglie.......la morte di melania è più riconducibile all'ambito militare quindi anche alla sua famiglia visto che sonbo tutti militaripiuttosto che ai tradimenti di parolisi, il papa di melania con il fatto della piccola vittoria ricatta parolisi perchè vuole che stia zitto e non deve parlare......lui sa benissimo chi sono i militari che melania frequentava e la sua omeretà è peggio di quella di parolsi che lo fa solo per difendere sua figlia......signor Rea lei sa e tace eviti di andare a dire ca..ate in televisione, cominci intanto a dire suo figlio michele in che reparto lavoro e che cosa succede nell'ambito militare lo salei come lo sa suo figlio,,,vi dovete solo vergognarre la bimba non può stare con voi ,e proprio con voi che lA BIMBA è IN PERICOLO.......MELANIA LO SAPEVA ED è PER QUESTO CHE NELLA SUA LETTERA DICE CHE SE LE SUCCEDE QUALCOSA LA BIMBA DEVE STARE CON LA MADRINA FRANCESCA SORELLA DI SALVATORE E NON CON VOI,

MELANIA NON SI FIDAVA AFFATTO DI LEI SIGNOR REA E NEMMENO DELLA SUA FAMIGLIA........SI FIDAVA PIù DELLA FAMIGLIA DI SALVATORE......

MENTRE PAROLISI IMMAGINA ,SUPPONE CHI PUò ESSERE L'ASSASSINO MA NON HA LE PROVE IOS ONO CONVINTA CHE LEI SA CHI è CON TANTO DI NOME E COGNOME E MOVENTE.......

LEI NON SI VERGOGNA NEMMENO UN PO
CHE HA OSPITATO SONIA CON IL MARITO CHE IMPORTUNò SUA FIGLIA E IL PACIOLLA NON SOLO TRADITORE MA HA MESSO INCINTA ANCHE L'AMANTE D'ALTRA PARTE SIGNOR REA ANCHE HA DICHIARATO CHE HA CAVALCATO LA CAVALLINA QUANDO ERA SPOSATO.........CERTO ESSERE GIUDUCATI COME TRADITORI DA CHI HA SEMPRETRADITO è IL MASSIMO DELLA PREDICA,
VERO SIGNOR REA?

LA SMETTA LEI SA PIù DI QUELLO CHE SA SUO GENERO QUINDI PARLI ......

MIO CUGINO MI HA RACCONTATO MOLTE COSE DELL'AMBITO MILITARE E LEI NON PUò NON SAPERE.......

ENRICO ha detto...

@ PINO

per curiosità mi sono andato a rileggere il primo scambio di opinioni che ho avuto con te all'epoca in cui ti firmavi "Mercuzio" -

Era il 02 settembre 2011 e credo fosse il mio secondo commento su questo blog

Piochè lo avevo scoperto solo pochi giorni prima non avevo avuto il tempo di leggere tutto ciò che avevate scritto in precedenza

Ricordo solo che rimasi particolarmente colpito dal fatto che le me ipotesi fossero così simili alle tue ( ed anche a quelle di Mimosa che però io non avevo ancora avuto modo di conoscere) ed è sorprendente come, a distanza di tempo e benchè sia stato aggiustato il tiro,le nostre intizuioni siano ancora più che mai valide ed attuali.

Resto più che mai convinto che, in gran parte delle circostanze della vita, siano sempre le nostre prime istintiva impressione quelle che contengono le risposte più vicine alla verità anche se sottoforma di sfuggenti nebulose

PINO ha detto...

ENRICO

Le prime impressioni sono quasi sempre quelle più vicine alla verità, perchè non distratte da ripensamenti che, il più delle volte falsificano la genuinità dell'idea istantanea.
E' nota la convinzione degli investigatori, in genere, che se l'orientamento delle indagini non si imbrocca nei primissimi giorni, dopo un accadimento delittuoso, e molto più difficile giungere ad una soluzione, in misura del tempo perduto, in cerca di sofismi e presunzioni.
L'INTUITO, questo prezioso extrasenso che è stato il fulcro che ha agevolato lo sviluppo della scienza, delle arti, e del resto dello scibile umano, non viene tenuto nella considerazione che merita: se non fosse così, l'uomo avrebbe raggiunto piattaforme più solide di quelle su cui poggia la cultura mondiale odierna.
Dopo queste modeste considerazioni (che non sono retoriche), ed i fatti di cui siamo venuti a conoscenza in questi ultimi giorni, ci danno una visione più vicino alla realtà, di quanto, appunto, teorizzato fin dall'inizio del nostro interessamento al caso Rea. Ora potremmo anche dire di aver individuato "l'oggetto ed il comò", ma non abbiamo, purtroppo, le pinze adatte per afferrarlo, data la sua incandescenza.
Ma è sempre una soddisfazione constatare che una teoria potrebbe non restare sempre tale.
Cari saluti, PINO

Tiziana ha detto...

Purtroppo è a causa dell'"intuito" degli investigatori che P. si trova in carcere.
A noi commentatori del blog può bastare quello, chi esercita la giustizia dovrebbe invece attenersi alle prove, a prescindere dalle "intuizioni".

Pino ha detto...

Se c'è intuizione senza apriorismi, si individua dove cercare le prove.
Il male è una cosa che non si vede, ma non per questo diciamo che non esiste.
Esistono, invece gli inutili paragoni.

asnna ha detto...

vi posto un articolo di un giornale locale del 24 aprile 2011....

ASCOLI - L'indagine sull’omicidio di Melania Rea sta prendendo una piega molto classica: i carabinieri hanno preso a scavare senza troppi riguardi - perché la caccia a un assassino non li consente - nella vita di questa giovane donna, nella speranza di agganciare una traccia, di scoprire un’incongruenza, di inciampare su un errore. Per questo ieri pomeriggio è stato sequestrato il suo computer, per questo ora stanno analizzando tutte le chat di Melania perché anche lei, come ogni giovane donna, sulle chat ci stava eccome.


allora Melania chattava,con chi?con qule persone si intratteneva al computer?
vedete che non è stata approfonbdita la vita di melania cosa faceva chi frequentava e con chi si incontrava .....anche chattando..............

era parolisi che chattava?
a quanto pare sembra di no era Melania........
ma non si può dire.....
quanti depistaggi..............
lo zio di melania informatico ha cancellato forse i
le chatte di melania?

Antonello ha detto...

E torna alla ribalta delle cronache il simpatico e l'inaffidabile Piergiorgo.
Recentemente era sparito un anziano amante della montagna sulle pendici del monte Bove nei monti Sibillini.
Ebbene, affidatogli il riferimento olfattivo ha seguito le tracce dalla seggiovia su per un sentiero, portando infine i soccorritori fino al corpo che era caduto in un dirupo.
Mentre gli umani ed i loro interessi si trastullano fra gatti lui continua ad essere insostituibile.
Un enorme bravo a Piergiorgio, sei un grande!!

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/06/25/news/vola-da-un-ghiaione-nel-maceratese-1.5318470

Mimosa ha detto...

Riprendo il discorso della “doppia vita” di M, che visualizzo sempre più (a proposito di intuizioni).
Sapete perché NON credo SP coinvolto, consapevolmente, in quella “cosa grave” che ha determinato la morte della moglie né al corrente di chi veramente fossero le persone che M doveva incontrare? (Forse, come dice PINO, con altri, l’ha intuito dopo … o qualcuno glielo ha fatto sapere dopo) Semplicemente perché SP è un uomo che ragiona coi cgl e di un uomo con tanti ormoni in circolo nessuna organizzazione può fidarsi, servono mente fredda e una buona dose di individualismo. Lui aveva solo “quella cosa” in testa, era imbranato per natura (anche lavativo, dicono le note caratteriali di servizio), faceva dei pasticciacci persino col computer (forse neanche sapeva dell’esistenza di antivirus).
SP è stato sempre troppo concentrato su sé stesso, non ha mai capito che il suo fascino non proveniva dalla sua personalità ma piuttosto dalla divisa e dal ruolo (spavaldo e gradasso oltre le sue reali capacità attitudinali, in fondo per le allieve rappresentava il primo gradino per la loro carriera…), era uno che accettava supinamente le torture psicologiche della moglie perché sapeva di meritarsele eppure non si sognava minimamente la fine del proprio matrimonio ( sognava come in un’altra dimensione spaziale una vita con l’altra ma solo perché affettivamente non maturo e perché l’altra lo pressava, quale uomo resiste alle lacrimucce femminili?).
La mia esperienza di osservatrice di vita mi ha fatto classificare sentimentalmente gli uomini in 3 categorie: quelli che non sanno decidersi e gli va bene all’infinito dividersi tra due donne dando il massimo ad entrambe, quelli che quando si disamorano dicono ciao senza farsi scrupoli anche se la donna gli striscia in ginocchio, e quelli che appassiscono lentamente senza voler riconoscere che le cose non vanno più come prima e in caso di separazione fanno le vittime.
SP, secondo me, appartiene alla prima categoria, quella di coloro che, finché ce la fanno, sono capaci di sdoppiarsi e soddisfare le donne che gli stanno accanto, facendo sentire ognuna “unica e la più importante”. La moglie intelligente che tiene all’immagine di “famiglia” dovrebbe accettarlo, prima o poi un tipo così si stanca di sfarfallare e mette le pantofole.

M, a detta dei suoi stessi familiari, era una che “quel che voleva, voleva”, una che “se si metteva in testa una cosa, non c’era verso di farla recedere”, una che fingeva con tutti di aver perdonato la “scappatella” del marito mostrandosi in colpa per averlo abbandonato 10 mesi e invece lo spiava, controllava le tasche, il portafoglio, il telefono, lo pedinava, non risparmiandogli demoralizzazioni, ma quando voleva se lo portava a letto dopo una cenetta piena di cuoricini e moine, una che di fronte alla famiglia ha detto “fattevi i fatti vostri, a lui ci penso io, è mio marito!”, e potrei portare altri elementi affiorati dalle varie dichiarazioni per descrivere il suo temperamento e la sua caparbietà.

Tutto ciò per ribadire ancora una volta (agli anonimi e ai silenti lettori di ogni specie) che non c’entra niente l’imbuto sentimentale di SP, c’entra solo quella Sg che nessuno vuole vedere, c’entra il fatto che la donna è stata ammazzata dopo diverse ore dall’appuntamento (la prima risposta è quella che conta dicevano ai quiz televisivi di un tempo, lo ribadiscono Anna ed Enrico, l’autopsia l’aveva stabilito di primo acchito: la morte è avvenuta nelle ore notturne del 18 aprile, Annika docet).
C’entra il telefonino ripulito e anche la telefonata del sedicente “passeggiatore” alias “cercatore di funghi” (denominazione “di comodo”, sempre secondo me).
C’entrano, a pieno titolo, gli sfregi del corpo dopo il decesso e la messa in scena di tutti quegli oggetti ritrovati sopra e intorno, che pare nessuno degli inquirenti abbia interesse a valutare e che ci raccontano di un aspetto della vita della vittima che nessuno vorrà mai spiegarci ma non può impedire che lo immaginiamo o cerchiamo di trovarlo, ragionando sui FATTI.

Mimosa ha detto...

Sì lo so, Antonello, si tratta di un mio concittadino, ho salvato la pagina per darvene notizia e sottolineare la bravura di Piergiorgio (che il sottotitolo dell'articolo locale specifica "lo stesso cane che aveva trovato Melania Rea", pensa un po'!)
Grazie per averlo fatto tu.
Mimosa

PINO ha detto...

MIMOSA
Secondo quanto ho capito (in quanto il tuo scritto...sembra chiaro) il caso nasconderebbe solo una faccenda...amorosa finita tragicamente, intessuta da chi è comunemente ritenuta tradita?
E si, perchè solo con tale ottica, la SG il "trattmento" del corpo e l'appuntamento assumerebbero il loro significato.
Ma da quali FATTI potremmo partire per sostenere tale tesi, se di FATTI al riguardo non ci sono?
Pino

Mimosa ha detto...

No, caro PINO,
forse non mi sono spiegata bene, io non ritengo nessuna "faccenda amorosa" né del traditore né della tradita, piuttosto una "faccenda di sesso", se guardiamo alla Sg, ma solo come secondaria ... potrebbe essere uno sfregio all'onore come potrebbe essere una faccenda "extemporanea" della tradita che sapeva cosa faceva oppure mentre era intontita da qualcosa che aveva bevuto (mixata alla caffeina)…
Come più volte ho detto, la fine tragica io la vedo dovuta alle cose in cui era coinvolta lei.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Enrico, sostenere che la Procura e la difesa non vorrebbero far emergere la questione della Sg, significherebbe che tra di loro vi sia un accordo, anche tacito. Io non ne trovo il senso, se avessi in qualità di legale un asso nella manica me lo giocherei, certo al momento opportuno. La Procura non ha fatto sconti a Salvatore, per quale motivo la difesa ne farebbe invece agli inquirenti? Non saranno i pm a giudicare l'imputato, loro hanno formulato un'imputazione da brivido, da ergastolo.

Mimosa, grazie per averci fornito degli articoli redatti da giornalisti; rari in questo caso.
Il giorno in cui ho saputo che Melania era stata ritrovata a Ripe senza vita, d'istinto ho pensato che ad ucciderla fosse stata la stessa mano che ha ucciso la Goffo, perchè si credesse che in quelle zone vi circola un maniaco.
Oggi, le ipotesi sono molteplici....
Per quanto riguarda un'eventuale organizzazione che starebbe dietro questa orrenda faccenda, mi sembra strano che nè sui cellulari, nè sui pc di Salvatore o di Melania vi fosse una qualche traccia che facesse ipotizzare ciò. Certo le modalità della sparizione di Melania da Colle San Marco, il modo in cui è avvenuto l'omicidio, lo stato in cui il corpo è stato ritrovato e la telefonata fatta da una cabina con una scheda non rintracciabile ed una telecamera non funzionante, potrebbero avallare anche tale ipotesi.
Chi ci assicura che in tal caso, con l'assassinio di Melania, si è voluto mandare un avvertimento a Salvatore e non ad un suo collega? come per dire, ora è toccato a sua moglie, la prossima sarà la tua. Come avvertimento, a mio avviso sarebbe troppo, sembrerebbe più una vendetta.
Secondo me se avessero voluto "uccidere" Salvatore, non avrebbe avuto senso toccargli la moglie, gli avrebbero preso la figlia e Melania non era figlia di Salvatore.
Non trovo verosimile, il fatto che i Rea abbiano tolto la bambina al padre, in quanto con loro si troverebbe al sicuro; se così fosse, Salvatore non starebbe lottando come giustamente sta facendo per riprendersi la figlia. Se la sapesse al sicuro con i nonni, la lascierebbe lì.
Il fiuto di Piergiorgio ci dice che Melania a Colle San Marco c'è stata; Ranelli lo lascerei perdere perchè nell'ascoltare i suoi racconti ci si diverte di più, che ad assistere ad uno spettacolo del circo.
I fatti ci raccontano di una Melania, che poco dopo essere arrivata al pianoro avverte l'esigenza di allontanarsi; ci raccontano di un rapporto e di dati cancellati dal cellulare. Secondo me è dai contatti contenuti in quel cellulare che bisogna ripartire.

Stella

PINO ha detto...

MIMOSA, buongiorno.
Ci siamo intesi. Ma opterei per la tua prima ipotesi: "sfregio all'onore", così come interpreto quelli fatti sul corpo e le nudita intime lasciate allo scoperto.
Ritengo anche che M abbia "pagato" un debito suo, ma collegato alla vita del marito.
Inutile ormai, richiamare in causa la memoria del suo cellurare. Peccato, MA NON ESISTE PIU', perche magistralmente disintegrata.
Per il resto, pur rispettaando le idee di tutti, resto fermamente fermo sulla mia teoria (mi piace meno il sostantivo "ipotesi")
Pino

Anonimo ha detto...

p.s. scusami la ripetizione.fermo=posizionato.P

Anonimo ha detto...

Brava Stella. Come sempre .

ENRICO ha detto...

@ STELLA

anche io la penso come te riguardo la Sg come "l'asso nella manica" e mi pare di averlo scritto e riscritto svariate volte in questi mesi

Tuttavia di Sg non si parla nella Memoria Difensiva, e non se ne parla nemmeno per il rito abbreviato dato che le condizioni richieste - per quello che ne sappiamo - riguardano le nuove perizie sull'ora della morte determinata dall'esame del contenuto gastrico , sulla dinamica omicidiaria e sul luogo del crimine.

Ora io non conosco le regole procedurali quindi potrei prendere una grossa cantonata però mi è sorto il dubbio che se quelle famose 5 righe non sono state UFFICIALMENTE messe in discussione dalla Difesa nè prima nè adesso in sede di superperizia come potrebbero esserlo nella fase prossima del processo ?

Del resto è impensabile che sia il Gup stesso di sua iniziativa a chiederne conto dato che non potrebbe averne gli elementi scientifici per farlo SE NESSUNO GLIELI FA NOTARE.

Il mio sospetto che ci sia un accordo tacito deriva da questo ragionamento.

Che spero sia del tutto sbagliato.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Enrico,
questo processo "abbreviato" è assai meno chiaro del solito tradizionalissimo processo, ma in ogni caso, se vuol avere validità giuridica, deve rispettare la regola che la prova si forma appunto nel processo, che è, o tale dovrebbe essere, un dibattito paritario, il che è costituzionalmente predeterminato. Quindi, la questione, per quanto delicata, del rapporto sessuale accettato o subìto in una qualunque forma dalla vittima, dovrà certamente essere esaminato. Nulla impedisce che gli avvocati di Parolisi attendano il processo per trattarne, processo che, a quanto ho capito, ancora non è di fatto iniziato.
Stella o chi altri potrebbe confermare o specificare ulteriormente questo aspetto.

ENRICO ha detto...

MANLIO carissimo,
Ho capito . Mi hai rassicurato.
Grazie.

Ps: scusami per la risposta telegrafica ma sono in partenza e non vorrei perdere il treno...

a presto.

Un saluto a tutti

enrico

Antonello ha detto...

Scusate se ritorno ad un interrogativo secondo me nodale, come splendidamente ripreso da Mimosa non e' eludibile la questione "tappo di sughero”, il particolare e' pubblicato niente di meno che da Andrea Acquarone il 23 aprile 2011:
http://www.ilgiornale.it/interni/il_giallo_ascoli_-_il_marito_melania_si_dispera_ma_suo_racconto_non_convince/cronaca-attualit-ascoli-melania/23-04-2011/articolo-id=519080-page=0-comments=1 
«sul corpo martoriato (…) il medico legale Adriano Tagliabracci avrebbe trovato un tappo di sughero. Elemento ben noto proprio alla camorra che secondo una antica tradizione avrebbe, come consuetudine, proprio quel gesto, quale messaggio ai familiari delle vittime di tenere la bocca chiusa.»

La notizia fu poi ripresa da 
http://www.civitanovalive.it/?p=17032 (articolo di mercoledì 15 giugno 2011)
«OMICIDIO REA E CAMORRA, COLLEGAMENTI POSSIBILI. Sul corpo martoriato di Melania, un tappo di sughero che nel gergo camorristico equivale al dire di “tenere la bocca chiusa”» * 27 giugno 2012 12:33:00 CEST

Detto quanto citato dagli articoli e sottolineata, dagli articoli sopraenumerati, la presenza di un tappo di sughero inserito "sulla scena del delitto", a questo punto, ripropongo un quesito nodale per tutta la vicenda Sg ma non solo,
la Sg rinvenuta all'interno del corpo di M. tramite tampone all'uopo approntato il giorno 21/04/2011 puo' essere in realta' :

1) Il risultato di un eroico rapporto forzato con chiunque sia avvenuto.
2) Il risultato di un rapporto volontario con chiunque sia avvenuto.
3) Il depistaggio messo in atto da chi ha stagiato M e ne ha ricomposto il corpo.
4) Il vero centro del messaggio diretto a S. e del quale si doveva tacere come "ordinato" dal tappo di sughero.

Direi che e' inutile sottolineare che se il "tappo di sughero" fosse un invito camorristico a tacere, come sarebbe triste uso e consuetudine, atteso che potrebbero essere altre mille le interpretazioni, verrebbe da se che qualche cosa da tacere vi fosse.
In questo senso, rimane lampante che sicuramente il qual cosa da tacere non fosse visibile sul corpo ma, si puo' ragionevolmente presumere, fosse o conosciuto gia' ai familiari o interno al corpo e non visibile.
Uno di questi elementi potrebbe essere la Sg, come altri, e' vero, potrebbero essere i significati invece delle incisioni traducibili solo da chi ha il collegamento indispensabile nel caso.
Nei casi 1) e 2) non si puo' eludere un interrogativo che ne deriverebbe, e cioe':
come mai, se ipotizzassimo un rapporto forzato o meno ed in vita o meno, sul corpo di M., specificatamente nella parte fisica impegnata dal rapporto che si ipotizza, non sono a nostra conoscenza stati ritrovati dna significativi di sfregamento che invero il rapporto avrebbe necessariamente dovuto lasciare???

Mimosa ha detto...

Io penso che al tappo fosse stata data risonanza nei media, le discussioni salottiere si sarebbero incentrate su tutt’altri argomenti che non le prestazioni amorose di SP e forse sarebbero state meno interessanti per fare audience.
Del resto gli inquirenti avrebbero avuto ben altre gatte da pelare … pericolose anche per loro, visti i due avvertimenti con le auto bruciate (non è strano che non siano stati già arrestati gli autori?).

Vorrei aggiungere un’altra “strana” notizia che circolava in quei primi giorni: apparivano titoli o sottotitoli di articoli in cui si diceva “individuato il telefonista” ma all’interno si descriveva solo il tragitto che aveva fatto per giungere a Teramo. Curioso, vero?
Anche il silenzio su questo mi rafforza la convinzione che costui facesse parte del gruppo. Altrimenti quando sarebbe stato trovato il corpo? che era là in bella vista proprio per essere ritrovato presto.

Mimosa

Tiziana ha detto...

Mimosa
anch'io sono propensa a credere facesse parte del gruppo. Una persona che casualmente incappa in un cadavere cosa fa di primo acchito? Usa il cellulare per chiamare la polizia. Già la malizia, davanti ad una simile scoperta schockante, di non farsi individuare, è sospetta. Forse un cellulare non l'aveva? Strano, ma tutto può essere. Guarda caso finisce per telefonare da una cabina vicina ad una telecamera non funzionante, mah...Poi ci si sono messi anche gli inquirenti con i loro errori. La cabina andava subito isolata per ricercarne eventuali tracce, ma questo non è stato fatto.

Sabry ha detto...

Io penso ragazzi che ora lo scopo principale sia quello di discolpare Salvatore dall'accusa di omicidio e poi al resto si vedrà...così almeno(anche se bisognerà aspettare molto tempo)vedrà e potrà stare con la sua bambina..

Anonimo ha detto...

Enrico ingenuamente (?) pensa che se nessuno glielo fa notare alla difesa della sg. .....
Dopo le lettere che avete inviato a biscotti e gentile lo sanno
benissimo : e' che forse non e' dirimente. Vorrei ricordare che i consulenti della difesa sono dei professionisti e certamente questo dato non sara' loro sfuggito.
Mi sembra che qualcuno lo abbia gia' scritto : parolisi ha avuto un rapporto sessuale con la moglie. Non e' cosi' strano. Lo dice lui stesso ed e' riportato nell'ordinanza ( 3 parte) . Tutto qui.
Rita

tabula ha detto...

ehilà.
rientro a bomba.
mi fa ridere quell'opinionista, o forse era un'esperta professionista, chi lo sa, che definì il dna di salvatore nella bocca di Melaia come "molto. era molto.."
a parte il fatto che il concetto di molto è soggettivo, adesso salta fuori che quel dna si era depositato in due piccolissimi punti: altro che "molto!"
due piccolissimi frammenti di dna di origine ignota ma appartenente a Salvatore.
Una quantità infinitesima che si sarebbe potuta verificare anche con una sigaretta fumata in due, o mettendosi in bocca lo stesso oggetto come molti fanno quando sono intenti a pensare (mordicchiando accendino, penna, stanghetta degli occhiali).
Una cosidetta prova regina che si rivela invece un pretesto di scarsa consistenza.

casomai è strano che dna di salvatore non ce ne fosse altro: sul giubbotto, sulle mani di lei, sugli abiti.

E per fortuna che nella stessa giornata S. non l'ha abbracciata nè accarezzato il viso i capelli le mani, presa per la vita, sfiorata casualmente mentre gli porgeva la piadina.

tabula ha detto...

ho finito or ora di aggiornarmi sui vostri ragionamenti.
Mi sembra evidente che si punti il dito in una direzione compatibile con il noto ambiente criminale noto sotto il nome di cam..

Più che la storia del tappo di sughero, inizialmente diffusa e poi nascosta sotto la coltre spessa delle grida contro il traditore, tappo di sughero che se realmente esistente rimanderebbe a quell'ambiente,
alla teoria rimanderebbero con più efficacia le frasi del padre del tipo "non l'ha saputa proteggere"
e le intercettazioni delle telefonate tra Parolisi e la sorella con il chiaro ed esplicito "mi dispiace che ci abbia rimesso Melania".
Che ci abbia rimesso?
Non è che giocassero a tressette e che la moglie abbia perso qualche centinaia di euro: è stata ammazzata, fatta fuori, uccisa.
Ebbene, solo un ambiente malavitoso ed organizzato può avere predisposto il luogo dal quale effettuare una telefonata irrintracciabile.
Difficile pensare si possa trattare di una coincidenza: abbiamo visto come in Puglia proprio le telecamere abbiano individuato il responsabile.
C'è un piano, lineare ed inequivocabile, volto a non svelare nemmeno la più piccola traccia che possa condurre agli assassini.
E, se gli stessi sono coperti proprio dall'unico imputato "è meglio.. (stare zitto, che altro sennò?) proprio a livello di carcere (eh sì perchè se fai i nomi a livello di carcere te la fanno pagare appena ci metti piede)"
Allo stesso modo anche gli attentati ed i repentini spostamenti allontanamenti e improvvise promozioni di chi si stava occupando del caso forse avvicinandosi alla pista giusta (non dimentichiamo il Cirillo che sospettava una compromissione della caserma) parlano di una sovranità e di contatti ed appoggi "in alto".

Quanto in alto fossero, non si sa.
Certo è che sono bastati quattro pretesti (due minuscole tracce di imprecisato dna del marito nella bocca di lei) e cavalcare l'onda delle reali infedeltà di lui, montate a neve col frustino e diffuse a tutte le ore sulle reti nazionali, per appoggiare delle belle e spesse fette di prosciutto sugli occhi dell'opinione pubblica.

Io mi auguro che la strategia del silenzio di Parolisi sia davvero meglio "a livello di carcere", perchè se parla è un uomo morto, ma se non parla dubito che da lì dentro possa mai uscire. vivo.

E comincio a pensare che non serva tutta l'insistenza profusa nell'esplicitare l'evidenza, quella che è tale e desumibile dai fatti e da ragionamenti sia ordinari che straordinari.

Quello che non vogliamo e non possiamo capire, sbattendoci la testa come mosconi impazziti contro un vetro serrato, è che non servono i fatti ad incriminare un uomo: serve solo che qualcuno voglia che sia incriminato.
E, allo stesso modo, mi domando se davvero servano i fatti a scagionarlo.

Che poi, tra l'altro, nemmeno sappiamo in che cosa fosse coinvolto lo stesso, nè se per altra ragione che questa non sia, ma di sicuro non lo sono i tradimenti, possa in altro modo meritare la galera.

Sarà anche difficile capire in cosa fosse coinvolta lei, ma dubito che un briciolo di verità possa uscire da quelle bocche intente solo a salvaguardare, sviare, e manipolare.

Anonimo ha detto...

Il giudizio abbreviato è un giudizio che si celebra allo stato degli atti, ovvero di tutti quegli elementi che sono confluiti nel fascicolo del pm fino al momento della richiesta di giudizio abbreviato.
L' imputato ha la possibilità di
accedere a tale rito subordinando la richiesta "ad una integrazione probatoria necessaria ai fini della decisione". Si dovrà trattare di prove necessarie che non stravolgano la celerità e speditezza che caratterizzano tale giudizio. Quindi la Tommolini, accettando la richiesta di integrazione probatoria fatta dalla difesa, ha ritenuto che tale integrazione fosse indispensabile per la decisione.
In ogni caso, sia in occasione di giudizio abbreviato "normale" che condizionato, qualora il giudice ritenga di non poter decidere allo stato degli atti, può assumere anche d'ufficio gli elementi necessari al fine di decidere e pertanto gli è riconosciuto il potere d'integrazione probatoria. In tal caso il giudice non è vincolato né alla durata della prova né alla sua difficile assunzione.
Il fine primario del processo penale, è quello della ricerca della verità ed il giudice deve adoperarsi affinché se vi siano state lacune nell’acquisizione probatoria ponga rimedio, in modo che venga accertata la verità processuale nei confronti di un imputato che, avendo chiesto la speditezza della definizione del suo processo, non può essere giudicato da elementi sterili ed incompleti.

Qualcuna fa la postina apri lettere? Sennò non si spiega come possa affermare che abbiamo scritto lettere ai difensori per porre in evidenza l'elemento SG.
B&G, si avvalgono della collaborazione di diversi professionisti, non hanno di certo bisogno dei nostri suggerimenti. Se puntano di più su aspetto piuttosto che su un altro è perchè vanno a colpo sicuro....
Non sappiamo le loro osservazioni, nè conosciamo i quesiti posti dal giudice ai consulenti da lei stessa nominati, quindi ci stiamo trastullando sul nulla.

Stella

tabula ha detto...

Hai ragione, Stella.

Anonimo ha detto...

Forse perché i difensori " seccati " da tanti suggerimenti lo hanno raccontato??
E' vero : non conoscendo i quesiti posti dal giudice si parla del nulla. Strano che se lo scrive Stella tutti d'accordo.
Ho notato che quando lo ha scritto qualcun altro , e piu' di uno , si e' beccato anche qualche insulto gratuito dai soliti maleducati aggressivi nonche' scolasticamente scarsi ....
Rita

Tiziana ha detto...

Rita
ben tornata, se sei la Rita che già conosciamo.
Mi dispiace però che tu sia ritornata così arrabbiata. Nessuno ha contestato il tuo intervento tranne la domanda, legittima, che ti ha posto Stella (quando i difensori si sono detti seccati? Questa mi è sfuggita).
Torna dunque a ragionare con noi, sei la benvenuta.

anna ha detto...

il giudice tommolini anche lei si pone il dubbio sulla sg......la domanda che formula ai periti è.....Melania ha avuto un rapporto sessuale?a questa domanda la madre di melania ebbe un malore in aula ....perchè?
e' ovvio che melania ha avuto un rapoorto sessuale sta al perito indicare i tempi e i modi così come egregiamente ci ha illustrato Annika.......ci sono tempi certi ,periodi certi.....l'autopsia cominciò alle 16 del 21 aprile ritornando indietro al mssimo di 72 ore abbiamo che melania ebbe un rapporto sessuale dopo le ore 16 del 18 aprile......

parolisi era a san marco.......
con chi ha avuto il rapoorto sessuale Melania?Visto che sicuramente non con il marito?

questa è la domanda fondamentale che ha sconvolta la mamma di melania......tutti sanno che melania ha avuto questo rapporto.....ma tutti preferiscono tacere......

penso che lo capirebbe anche un bambino che se Melania è stata violentata si aprono scenari inimmaginabili e dove l'unico vero innocente è Parolisi perchè ha un alibi di ferro......

viceversa tutti gli altri protagonisti hanno un alibi.?...anche nei giorni successivi alla scomparsa?

elenchiamo i protagosnisti

Il colonnello Stanca,

il militare presente nella zona di Ripe alle ore 7 del 20 aprile

la donna di folignano acui telefonò

Sonia l'amica bugiarda

il marito di sonia che importunò melania il suo dna sta nelle sue mutande

Paciolla con l'amante

Stefania la moglie del paciolla

il condomino quarantenne che corteggiava melania

la soldatessa di folignano

i coniugi Mantovani-Federici mai ascoltati dagli inquirenti nonostante Parolisi li indichi come frequentatorti della coppia

tutti i militari che a vario titolo frequentavano salvatore e melania

il papa di melania deve faree i nomi dei militari che frequentavano la figlia, lui lo sa visto che li ha ospitati a fari pranzi e cene a somma vesuviana....

io non capirò mai l'omertà di quest'uomo gli hanno ucciso la figlia e non parla............

gli alibi di tutte queste persone
deve essere verificato dal giorno 18 aprile giorno della scomparsa al 20 aprile giorno del ritrovamento

Anonimo ha detto...

Che i legali della difesa si siano seccati mi risulta nuova. Cosa li avrebbe infastiditi?
Da quanto mi risulta, B&G apprezzano molto questo blog, che, con umanità e professionalità Massimo gestisce.
Il punto di vista degli altri, non può che essere fonte d'arricchimento, sia che lo si condivida o meno.
Per quanto riguarda il contenuto gastrico e la SG che in tutti questi mesi abbiamo analizzato con il contributo fondamentale di Annika, non possono che essere degli elementi di supporto alle nostre teorie, nulla di più.
Non sapendo invece i quesiti posti dal giudice, ritengo che domandarci il perchè abbia posto una domanda piuttosto che un'altra sia inutile.
Per quanto riguarda i commentatori "scolasticamente scarsi", nella squadra non ce ne sono ed anche se ce ne fossero, sarebbe maleducato sottolinearlo, perchè un'istruzione la si può prendere in qualsiasi momnento, invece se si è dei maleducati tali si resta.

Stella

Tiziana ha detto...

In questo periodo il magistrato P. F. spopola, se volete leggere un articolo su sesso, droga, ipnosi legato al caso, potete vedere:

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-Rea-misteriosi-riti-in-caserma-Parolisi-coinvolto-nella-massoneria-E-giallo/88546.htm

PINO ha detto...

@ STELLA, non credo che Rita abbia diretto a te la frase incriminata, ma che la stessa avesse una destinazione più generale.
Comunque non è esatto affermare "che noi non sappiamo cosa contengano le richieste del gup". Se dobbiamo prestar fede a quanto reso noto dalla stampa, la Tommolini ha chiesto espressamente, fra alcune altre disposizioni date, di accertare SE MR, NEI GIORNI PRECEDENTI LA SCOMPARSA, ABBIA AVUTO DEI RAPPORTI SESSUALI. Il quesito fu posto con chiarezza, ma anche con altrettanta genericità. La richiesta avrebbe potuto essere più mirata all'accertamento della SG, e della sua validità, secondo i cacoli cronologici, per dare un giusto responso nella valutazione delle responsabilità del Parolisi nell'omicidio della moglie.
Come puoi notare, quindi, quanto chiesto dal gup era più che notorio; lo definirei l'abusato "segreto di Pulcinella".
Pino

ENRICO ha detto...

@ RITA


Carissima. innanzitutto bentornata.

Io NON ho MAI pensato questo :

"Enrico ingenuamente (?) pensa che se nessuno glielo fa notare alla difesa della sg. .!"

Nè ho bisogno che tu mi ricordi " che i consulenti della difesa sono dei professionisti e certamente questo dato non sara' loro sfuggito." dato che non l'ho mai pensato

Ho scritto : " Del resto è impensabile che sia il Gup stesso di sua iniziativa a chiederne conto dato che non potrebbe averne gli elementi scientifici per farlo SE NESSUNO GLIELI FA NOTARE.

Con questo NON intendevo che "B&G.non avessero notato il riferimento alla Sg !!!( rileggi BENE i miei commenti in proposito )

Sottolineavo che B&G non hanno ( almeno fino ad ora e da quello che sappiamo) CONTESTATO nè richiesto nuove perizie in merito all'affermazione che conclude le 5 righe Tagliab. e che fa risalire la presenza della Sg a GIORNI prima del decesso ( e cioè al 16 o al 15 apr.

Mi chiedevo quale fosse la procedura processuale in mancanza di un richiesta UFFICIALE in tal senso da parte della difesa

MANLIO mi ha chiarito il dubbio

Anonimo ha detto...

Pino, so bene che la "frase incriminata" non fosse riferita a me, non ce ne sarebbero stati i presupposti.
Fino a quando non leggerò personalmente le richieste del Gup, non posso affermare di conoscerle, se non indirettamente e per mezzo di "veicoli" discutibili, che noi stessi abbiamo più volte messo in discussione.
A costo di apparire noiosa, torno a ripetere che se la Tommolini ha posto la domanda sulla Sg nei termini a noi noti, è perchè non poteva fare diversamente. Se avesse posto quella domanda in modo diretto, avrebbe dimostrato di essere già a conoscenza della risposta e di essersi fatta una idea in merito. D'altronde la sua domanda, (quella che conosciamo noi), non è onnicomprensiva?

Stella

ENRICO ha detto...

Che la Tommolini abbia posto il quesito sui rapporti sessuali avuti da Melania prima della sua scomparsa è un'indiscrezione che non ha mai avuto conferma.

Inoltre non è mai stato chiarito ( sempre da indiscrezioni) se il quesito riguardasse i rapporti avuti da M. o quelli avuti da Salv con Mel.

La differenza sarebbe sottile ma SIGNIFICATIVA.

Personalmente dubito dell'esistenza della richiesta di un tale approfondimento da parte del Gup

PINO ha detto...

@ STELLA
Il quesito è stato posto, senza alcun dubbio, anche se riportato da quei mezzi di comunicazione di cui noi abbiamo spesso dubitato.
La prova è la nomina dei "super" periti.
Mi è chiaro quello che intendi, circa la "forma" adottata dal gup, nel formulare la richiesta. D'accordo.

@ ENRICO
Quello che ho scritto per Stella dovrebbe togliere i dubbi anche a te.
Piuttosto, dimmi se hai letto l'intervista al dr. Paolo Ferraro, pubblicata, con video, su "Abruzzo 24 ore di oggi.
Collima perfettamente con quanto noi abbiamo idealmente pronosticato.
E' un intrigo allucinante!
Come poteva, il caporalmaggiore "proteggere" la moglie, da ceri "poteri forti" dell'economia e della politica? ( sono espressioni riportate nell'articolo)
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

Volete gentilmente postare il link dei quesiti posti dal gup? In caso contrario astenersi. Grazie

Anonimo ha detto...

Mi sembra che Stella abbia spiegato molto bene la nomina dei super periti .....non e' proprio il motivo che ritiene Pino.
Trattasi di giudizio abbreviato, giudice deve emettere sentenza ed e' giusto che abbia dei propri periti che non siano quelli dell'accusa ne' della difesa. Questo molto semplicemente.

Pino ha detto...

ANONIMO delle delle 17,57

Mi spiace non poterle fornire i link dei quesiti, ma posso indicarle i giornali che ne pubblicarono la notizia: "Il resto del carlino", "Il Centro.it" "Abruzzo24 ore.it", ed altri che ora non ricordo.
Tanto le dovevo. PINO

ENRICO ha detto...

@ PINO

ho dato solo una veloce scorsa ( sono tornato in Italia stamattina). Non saprei..del progetto Monarch se ne favoleggia da tempo ( film "Va'e uccidi" o "The Manchurian Candidate" furono costruiti su questa ipotesi...) ma avrei perplessità a collegarlo con questo omicidio .

Riguardo i questiti posti dalla Tommolin : a me risulta- per il momento- che B&G abbiano richiesto la perizia sul contenuto gastrico , sulla dinamica e sul luogo del crimine. Non mi risulta che abbiano chiesto anche quella sui rapporti sessuali avuti da M.

MANLIO sostiene che in sede processuale il Gup potrebbe chiedere approfondimenti anche su quest'ultimo aspetto.
Non ho le competenze giuridiche per contestare le vostre affermazioni.

A più tardi

Ciao
Enrico


.

Pino ha detto...

Sempre per l'ANONIMO suddetto

Il secondo suo post lo ritengo superfluo.Pino

p.s. Per fare delle precisazioni, anche se controverse (ma sempre bene accettate) non vedo perchè "ANONIMARSI" P.

Antonello ha detto...

@Pino
la tesi del magistrato F. e' si un intrigo incredibile di numerologia, di Tempio di Set.
Qui il tutto forse e' meglio illuminato.

http://freeondarevolution.blogspot.it/2012/03/la-chiesa-di-satana-il-tempio-di-set-e.html?m=1

PINO ha detto...

ANTONELLO caro,
grazie per il link che mi hai indicato, Ho letto interamente il contenuto della lunga trattazione, che, pur richiamandosi spesso al caso Rea, inserendolo qua e là, non ne rivela, fondamentalmente, la sua anatomia, se non attraverso chiare speculazioni di tono esoterico.
E' altrettanto chiaro che si è preso spunto dalle dichiarazioni del dr. Paolo Ferraro, che potrebbero avere, invece, una base molto più realistica, e meno fantasiosa, di quello che si vorrebbe fosse circondato l'ambiente e la vita della coppia Parolisi.
C'è un omicidio; si sarebbe individuato anche un possibile movente, ipotizzando MR a conoscenza di qualcosa di importante che non doveva essere svelato, ed un marito che si è costruito una gabbia, da solo, con una montagna di bugie, non escludendo una sua partecipazione "collaterale" con i fatti di cui MR era a conoscenza.
Aggiungere altro a questo diorama già di carattere solo teorico, significherebbe sconfinare nella fantasia più morbosa.
Si può solo sperare che, con uno scrupoloso studio della dinamica del delitto (dna, SG, cancellazioni dal cell., condizioni del corpo, luogo del suo ritrovamento e depistaggio), di giungere a qualche conclusione, salvando il c..o di Parolisi. (perdonami il termine).
Se le cose fossero veramente nei termini descritti da Ferraro e sospettati da Cirillo, pavento che gli autori/e dell'omicidio della povera Carmela Rea, non saranno mai portati alla sbarra.
Ciao

tabula ha detto...

Nel link che ha postato Tiziana ho letto questo:
"Il Gip Giovanni Cirillo ha ipotizzato che Melania Rea avesse scoperto che in caserma si stavano conducendo questo tipo di esperimenti e che ne fosse stata vittima prima della gravidanza. Dopo la nascita della figlia, sempre secondo il Gip, pare ne stesse elaborando il ricordo. "

Vi risulta?

io non ho letto da nessuna parte dichiarazioni del genere rese dal Gip Cirillo.
Non che ci si possa fidare della stampa, ma dove avrà preso la notizia l'autore dell'articolo?
Oppure è una sua interpretazione?

Mi risulta che il Gip Cirillo avesse parlato solo di un Parolisi non esecutore materiale del delitto, perpetrato a suo dire a causa di un segreto non meglio definito legato alla Caserma.

Questa spiegazione non è in contraddizione con quanto scritto nell'articolo, (purtroppo non posso vedere il video) ma non è neanche esattamente la stessa cosa.

tabula ha detto...

due punti mi hanno fatto scattare un campanello nel link postato da Antonello.

Si parla di una puntura trovata sul corpo della donna: e non so se sia una fantasia dell'autore dell'articolo, a meno che ci si riferisca alla stessa puntura provocata dalla siringa infilata sul petto/giubbotto nello staging.

si parla di omicidio rituale avvenuto per dissanguamento e mi sovviene il ricordo di quanto tanti mesi fa puntualizzava Enrico: Melania non è stata UCCISA, è stata ripetutamente FERITA e lasciata morire.

PINO ha detto...

TABULA

Non tutto quello supposto, discusso, o dichiarato dai magistrati incaricati del caso Rea è stato riportato e, quindi, a nostra conoscenza. Nessun giornalista, sia pure abituale dispensatore di "bufalate", rischierebbe une severa querela per aver messo in bocca a un giudice parole non dette dallo stesso.
Perciò riterrei veritiera la frase riportata.
Nei lunghi articoli indicati dal link postato da Antonelli, fra le cose individuate da me e sopra riportate, troverai anche un'altra notizia MAI segnalata altrove. Cioè che il magistrato che MR fu vista avvicinare nella Procura romana (non faccio il nome), era controllato dai colleghi, perchè sospettato di appartenere alla massoneria degenerata, implicata, secondo Ferraro, nel progetto Monarch.
Come vedi le cose potrebbero seguire un concatenamento che parrebbe logico.
Vallo a leggere.
Ciao Pino

ENRICO ha detto...

Restiamo con i piedi per terra, per favore !

B&G devono scagionare Parolisi dall'accusa di aver ucciso la moglie UNICAMENTE sulla base di elementi concreti e cioè contestando con le nuove perizie L'ORA della morte posticipandola come minimo alla tarda serata del 18

Tutto il resto sono chiacchiere che - per quanto "seducenti" - restano e resteranno tali.

PINO ha detto...

ENRICO
Questa volta ha letto distrattamente. Ho affermato che si deve fare il possibile per salvare il c..o di SP. E quì non ci piove.
Il resto riguardava il caso, nel suo complesso, condito da molti aggiunti speculatori.
Non fraintendiamoci anche noi.

Antonello ha detto...

@Enrico
completamente daccordo B&G devono occuparsi di difendere l'assistito ma che tutte queste devianze d'indagine siano chiacchere non e' vero, nel senso che F., poco prima delle due auto incendiate, aveva depositato a Teramo su tutta questa storia, inserendo fra le sue dichiarazioni qualcosa come due o tre giga di file audio, video piu' tutta la parte cartacea.
Ma badate bene non e' lui che in origine collega S. ad una sua ipotetica appartenenza al TDS, lui riferisce quanto sentito in un'intervista fatta ad un certo Zagami, apice e vertice della loggia napoletana, trentaseiesimo grado mass. e parente della Reg. Elisabetta, cosi' affermano i protagonisti.
La TDS e' un'associazione nata negli Stati Uniti, a proposito di sensitive americane, ma sopratutto e' segreta, gli elenchi sono quindi segreti, gli unici che possono confermare o smentire appartenenze in tal senso sono i vecchi iscritti mass. e Z. ne e' massimo esponente, dice queste cose pubblicamente esponendosi ad azione difensiva che non risulta mai avviata, ed anche questo fa pensare.
Chiacchere, forse si ma depositate a fascicolo processuale, sicuramente stralciato dal principale ma pur sempre depositate.

Anonimo ha detto...

Cari amici della squadra,
aggiungo alle vostre considerazioni collaterali alcune notizie recenti riguardanti la “Via della droga” in questa bella regione, infangata da infiltrazioni della criminalità organizzata che ORMAI non sono più un tabù.
Lo dimostrano il grido d’allarme del Presidente della Corte d’Appello di Ancona (http://www.fanotv.it/news/8485/mafia-nelle-marche-infiltrazioni-in-crescita-in-aumento-senso-dinsicurezza), ma soprattutto il titolo del Corriere Adriatico del 14 giugno 2012... Mai visto un titolo simile nelle Marche!
“Presi con la droga della camorra”.

Ill bliz delle Marche lo potete trovare qui
http://89.97.204.228/fpRassegnepdf/20120614_3306.pdf
e con maggiore dettaglio nelle cronache campane, dato che la donna arrestata a Ancona è legata da vincoli di parentela ad esponenti della malavita locale di Caserta.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2012/13-giugno-2012/doppio-blitz-mobile-sequestrato-chilo-coca-201585743000.shtml

Non sono osservazioni specifiche e riferite in modo manifesto a questo caso, ma sono fatti inquietanti, specialmente se collegati all’escalation delle indagini, sequestri ed arresti inerenti i traffici di droga (in particolare cocaina proveniente, in prevalenza, da Colombia e l’Albania) nelle Marche..
Se poi andiamo a verificare i riferimenti alla vecchia indagine della Polizia “White Snake” ed all’elenco degli arrestati nel dicembre 2010, troviamo i parenti della donna già arrestati nella precedente operazione, al traffico di droga si aggiunge quello delle armi, e tra gli arrestati figuravano anche due militari in servizio, uno al Reggimento Agri di Capua e l’altro al Battaglione Logistico Ariete di Pordenone di Udine
http://www.vallesuessola.it/attualita/primo-piano/263-operazione-antidroga-white-snake-26-in-cella-

Per il momento mi fermo qui, al pc oggi si scoppia! Se riesco, con il fresco, vi posterò le mie riflessioni.
Pamba

Mimosa ha detto...

@ Pamba
avevo anch'io segnalato le notizie di ultime retate tra 2011-12, mettendo in evidenza che si trattava di una rete di traffici proprio tra le Marche e la Campania, e (in un post del 27 maggio u.s.) alcune delle operazioni del ten. Consales il quale si trova - non capisco come - sia a comandare la tenenza di Casalnuovo di Napoli che fa parte della compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna sia in organico al Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Ascoli Piceno.
Con le info che ci fornisci ora è chiaro che, se le reti sono tanto estese e in tutti questi anni mai debellate del tutto, le infiltrazioni sono capillari … con alte protezioni conseguenti… che potrebbero fare da cornice anche al nostro quadro.

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ PINO

no..no..avevo capito benissimo quello che intendevi riferendoti all'intervista di Ferraro !!! Ci mancherebbe altro, stanne certo . Nessun fraintendimento !

Probabilmente è la mia solita abitudine alla sintesi a dare origine ad equivoci.

Riguardo gli inquietanti retroscena non è la prima ( e non sarà l'ultima ) volta che simili scenari vengono regolarmente presi in considerazione ( Lee Oswald, Sirhan Sirhan-, Charlie Manson,il mostro di Firenze ecc...ecc...)

In questo nostro "caso" specifico sono più portato a credere a qualche impiccio legato a "banali" traffici di piccolo cabotaggio
di droga o di armi

PINO ha detto...

ENRICO
Il nostro amico Massimo, ci ha dato uno spunto su quel "giro" che tu definisci di "piccolo cabotaggio", proprio in questo articolo sotto cui stiamo postando. Ma, e lo ripeto per la seconda volta, ci siamo gradualmente spostati dal tema innescato, distratti da altri argomenti che, in definitiva, ci riconducono al punto di partenza, con a disposizione dati indicativi come Villa Pigna e la via della droga.
E ragionandoci sopra, non è difficile ricollegare il giro di "piccolo cabotaggio" locale con quello più grande e capillare a cui accennava Pamba.
Ora, che il caso Rea possa essere messo in relazione a questo "giro" o meno, od a quello più squallido dell'esoterismo saranno gli inquirenti che dovranno stabilirlo, così come B&G dovranno tirar fuori SP dall'impiccio in cui si è cacciato, consapevole o no. Ciao

tabula ha detto...

piccola criminalità, criminalità organizzata, massoneria.. e chi lo sa!
abbiamo le idee confuse dalle numerose verosimiglianze che una o l'altra spiegazione potrebbero darci.
una cosa è certa: chi ha ucciso Melania, se non era un criminale prima,
lo è diventato compiendo l'omicidio e, dalla possibile quiete priva di grossi peccati, ha infangato la propria anima del peccato mortale di omicidio.
E, per chi ci crede, questa è una condanna definitiva all'inferno.

Dopodichè, va detto che sul conto di Parolisi c'è stata una pubblica continua e pesante politica persecutoria su tivù e giornali volta a definirlo colpevole in totale assenza e mancanza di prove decisive.

Sarà colpa della massoneria? e chi lo sa.

io la massoneria neanche ho mai capito bene cosa sia, so solo che mi piace poco il fatto che le donne non siano bene accette.

Sarà colpa della camorra? boh. certo, infiltrazioni commercio illecito e complicità con la caserma è raccontato a mezza bocca da mesi, la pista è plausibile non foss'altro che nella stessa caserma fosse presente, proprio di ritorno in quei giorni, una ragazza decisamente attraente e decisamente collusa di nome Laura Titta.

Sarà colpa dei Rea e delle loro amicizie influenti? Saranno manipolati a loro volta da chi ha voluto convincerli che l'unico colpevole possa essere solo quel degenerato del genero? (notare il gioco di parole degenerato-genero)
La loro lucidità mentale sarà forse ostaggio della stampa e di qualche presentatrice che intende fare il botto di ascolti pompando il volume sulle storie di sesso?
Può darsi anche questo.

L'unica cosa che possiamo dire è che Parolisi NON può avere commesso l'omicidio nè il depistaggio nei modi e nei tempi indicati dalla Procura: l'accusa è priva di fondamento logico e razionale.

ENRICO ha detto...

@ TABULA

non necessariamente un criminale per essere definito tale e meritare "le fiamme eterne dell'inferno" deve aver ucciso FISICAMENTE qualcuno.
Ci sono in giro moltissimi criminali "in giacca e cravatta" che non hanno mai " premuto il grilletto" personalmente ma si sono resi responsabili della morte fisica o peggio, di quella morale e dell'anima di un gran numero di esseri umani

tabula ha detto...

beh si enrico anche questo è vero, del resto non mi sembra di aver detto il contrario.
ma in mezzo a tanti colletti bianchi, ipotesi sette e affiliazioni, lasciatemi sfarfallare sulla possibilità dell'omicidio d'impeto ad opera di incensurato/i.

anna ha detto...

voglio ricordare che il paciolla dichiarò ,per poi ritrattare ,che la casa di melania era frequentata in assenza del marito.............da chi? perchè non si è mai voluto indagare su melania? chi frequentava ,a chi telefonava...è ovvio che per prima cosa si doveva indagare sulla vittima,

ENRICO ha detto...

@ ANNA carissima

purtroppo "cosa fatta capo ha ", dice un proverbio, e le indagini ormai sembrerebbero concluse

Questi tuoi reiterati MEMO potrebbero essere utili solo per coloro che dovessero affacciarsi sul blog per la prima volta e magari riflettere sul "caso" osservandolo da altre angolazioni a titolo puramente speculativo.

Anonimo ha detto...

A proposito dei MEMO .....Mi sento come Magda nel film di Verdone : accento torinese e " non ne posso piuuuu'".

Sabry ha detto...

Anna,ma non lo sapevi che Melania è il simbolo delle donne?quindi l'importante è che si parli bene con lei e di continuare questa beatificazione ridicola,di una ragazza che nessuno conosceva,e che viene elogiata in continuazione!

Anonimo ha detto...

@sabry
Hai ragione nessuno la conosceva per beatificarla. E' solo stata uccisa senza sapere da chi e perche'. Se tu la conosci bene puoi benissimo criticarla altrimenti e' meglio che tu stia zitta. La tua affermazione e' proprio senza senso.
Ciao.
Francesco

tabula ha detto...

Hai ragione, Francesco.
Però la stessa logica dell'andarci con i piedi di piombo con chi non si conosce sarebbe dovuta essere applicata anche al marito.

Certo, sappiamo qualcosa di più nei suoi confronti: era un marito infedele.

Ma da qui a dire che è l'assassino della moglie, o da qui a dire che merita gli sia levata la patria potestà, ce ne corre.

Del fatto possa avere ucciso la moglie, prove zero.
Anche solo basandosi sulla tempistica, zero.
Infilandoci anche lo staging, andrebbe escluso completamente dalle indagini.

E quindi, qualcun altro deve essere stato: e se frugando nella vita di Salvatore una traccia non si trova, frugare nella vita della moglie e non dare niente per scontato sarebbe stato d'obbligo.

Sabry ha detto...

Io dico quello che penso,e non permetto a nessuno di dirmi di stare zitta,ma chi sei tu scusa?ma tu guarda..che gente maleducata in giro!

Anonimo ha detto...

@sabry
Nessuno ti impedisce di dire quello che pensi. E' di cattivo gusto parlare male di chi non si puo' difendere senza avere prove in merito.
Mi dispiace che tu ti sia sentita offesa.
Francesco

Sabry ha detto...

Certo,ma io non ho offeso Melania,ma come non si conosce lei non si conosce nemmeno il marito,quindi non capisco perchè a lui si possono dire le cattive parole e non solo,anche alla sua famiglia e di lei bisogna parlare sempre bene,(e non mi riferisco a te eh)...cmq non è successo niente...tutto ok..

Anonimo ha detto...

Beh parolisi un po' lo conosciamo : un emerito cialtrone.
Della peggior specie. E prima che qualcuno salti su banalmente a scriverlo lo faccio prima io : cialtrone non significa colpevole.
MR. comunque la si veda , io personalmente una persona molto semplice, scarsa educazione scolastica, legata a falsi valori familistici, ma non per questo meritevole di pagare con la vita . Per cosa ? Boh ? Non credo un accidenti alle storie ipotizzate dal Ferraro , agli esperimenti cui sarebbe stata sottoposta etc etc . E neppure all'influenza dei Rea....su chi poi ?
Parolisi sapeva cosa era successo alla moglie quando va al bar sega' :il suo piagnucolare e' ingiustificabile.
E come qualcun'altro ha gia' scritto alcune intercettazioni....una su tutte " io non ho toccato nulla" dice a Ludovica..

ENRICO ha detto...

@ Francesco

mi spiace dirlo ma, quando c'è di mezzo un omicidio nessuna delle persone coinvolte ha diritto alla privacy. Vittima inclusa

ENRICO ha detto...

@ Anonimo

"Parolisi sapeva cosa era successo alla moglie quando va al bar sega' :il suo piagnucolare e' ingiustificabile.
E come qualcun'altro ha gia' scritto alcune intercettazioni....una su tutte " io non ho toccato nulla" dice a Ludovica.."


Beh, se Salv "non ha toccato nulla" a maggior ragione non ha toccato nemmeno M.

Tant'è vero che per quanto abbiano brigato non si è trovata traccia di Salv sul corpo di M- ( lascia perdere quel DNA nella bocca perchè è semplicemente ridicolo) nè tracce di M. su Salv.

Al massimo Salv poteva presupporre cosa fosse successo...ma questo non fa di lui un assassino.

Anonimo ha detto...

La mia opinione rimane quella che il piagnucolare di parolisi per me non trova giustificazione se non quella di sapere che fine avesse fatto M. Punto. La tua opinione Enrico e' altra. Bene. Prendiamone atto.
Per fortuna comunque le condanne non vengono inflitte sulle sensazioni .....
Buona estate a tutti. Non scrivero' e non leggero' piu' sino a settembre....o in caso di novita' clamorose, che dubito.
Billy

Anonimo ha detto...

...non ha toccato nulla, ma potrebbe esserne il mandante o aver saputo in anticipo quanto sarebbe accaduto di li a poco perchè magari sapeva che M. era già stata "intimata al silenzio e di farla finita con le questioni di rovinare carriere...", e forse per questo S. è già esagitato sin da subito; riferisce a L. di non aver toccato nulla; parla con la sorella di "clienti"; si dimostra dispiaciuto che ha rimetterci sia stata M. ...

...e pur essendo un abuso, penso sia per questo che è in carcere: perchè sa qualcosa che non può dire, ma che a conclusione di tutti i discorsi fatti, è quello che parrebbe esserci... e forse gli inquirenti ci sono arrivati 1 anno prima a queste conclusioni, perciò è da sempre l'unico indagato...

Ingiusto finchè vogliamo, ma che forse un senso ce l'ha...

Nonna Papera

NN ha detto...

FRANCESCO E NONNA PAPERA

Perchè non andate sottobraccio a Paperopoli a fare i cantastorie?
Lì ci sono qui,quo e qua che vi attendono con ansia.
Correte, non li fate aspettare.
NN

Anonimo ha detto...

Quanto sei antipatico NN, quanto ti ci metti!

Nonna Papera

Anonimo ha detto...

Ingiusto finchè vogliamo, ma che forse un senso ce l'ha

QUALE ? Quello di obbligare Parolisi "a parlare" (ben sapendo il rischio che il disgraziato correrebbe) nonostante non ne abbiano bisogno perchè, come tu affermi ( e anch'io penso) "gli inquirenti ci sono arrivati 1 anno prima a queste conclusioni, ?

Beh... andiamoci a vedere la finale Spagna-Italia ché è ora

anna ha detto...

la tommolini può chiedere il test del dna a tutte le persone che sono agli atti dell'inchiesta ben identificati

col.Stanca

militare intercettato a Ripe

Sonia

il marito di sonia

paciolla

la moglie stefania

i coniugi Mantovani e federici presenti negli atti ma mai inetrrogati

il condomino quarantenne che corteggiava melania

la tommolini avrebbe tanto lavoro ancora da svolgere

tutte le persone agli atti possono avere un approfondimento di indagine

tabula ha detto...

"io non ho toccato nulla", a casa mia significa non aver toccato nulla, tantomeno un coltello.

Casomai l'affermazione potrebbe essere forzata ad implicare il fatto di esser stati presenti nel momento in cui altri abbiano toccato, ma, non essendo stato espresso esplicitamente, il concetto viene solo sfiorato.

"io non ho toccato nulla" può riferirsi al solo significato letterale emantenendo la facoltà di rigettare ogni implicazione, che, ogni volta che venga espressa, piomberebbe nell'abisso senza appigli probatori dell'arbitrarietà.

In quanto al piagnucolare di Parolisi al bar Segà, è ingiustamente sopravvalutato, poichè esistono modi e tempi frasi e situazioni che possono spingere a piagnucolare, e, non essendo stati presenti e non avendo colto il minuto X dell'inizio del piagnucolamento, e non essendo tra l'altro quest'ultimo fatto di rilevanza probatoria di alcunchè, direi di procedere oltre.

a meno che abbiate voglia di spolverare la tastiera..
(un tempo si diceva "dare aria ai denti", era più efficace)

PINO ha detto...

TABULA RASA
Se si tratta solo di "dare aria ai denti" comincio con una correzione: il "non ho toccato niente" SP lo disse alla sorella per telefono e non a LP.
E adesso che abbiamo arieggiato denti e gengive, auguriamoci prima una buona giornata, accompagnata da tanta forza di volontà, per cancellare dalla memoria il brutto sogno di ieri sera...volato al cielo assieme al pallone.
Rimettiamo i piedi a terra...non sul campo di calcio, ed inventiamoci qualcosa da dire o da ridire sul povero SP che, oltre al castigo delle sbarre, ha dovuto digerire anche il castigo dei 4 buchi nella rete.
Penso che sarà stato una serata meno noiosa anche per lui.
Ciao, spolvera tastiere! PINO

Anonimo ha detto...

ctz:
In quanto al piagnucolare di Parolisi al bar Segà, è ingiustamente sopravvalutato, poichè esistono modi e tempi frasi e situazioni che possono spingere a piagnucolare, e, non essendo stati presenti e non avendo colto il minuto X dell'inizio del piagnucolamento, e non essendo tra l'altro quest'ultimo fatto di rilevanza probatoria di alcunchè, direi di procedere oltre.

a meno che abbiate voglia di spolverare la tastiera..
(un tempo si diceva "dare aria ai denti", era più efficace)


Tanto per continuare a digitare tasti a vanvera sulla tastiera (altrimenti detto all'affermazione citata di cui sopra), potremmo aggiungere alle anomalie di un coniuge a cui è appena scomparsa la moglie: le chiamate e gli sms al cellulare che non ha più effettuato; le ricerche a cui lui ha partecipato molto poco; il riconoscimento del cadavere, che lui non ha fatto; il rifiuto di vedere le immagini del cadavere al processo.

...ma quanti di noi avrebbero agito/reagito nello stesso modo?

Per quanto mi riguarda, forse mi sarei fatta prendere dall'ansia solo al momento della scomparsa, ma per il resto, avrei fatto tutto il contrario.

p.s. per Pino: la telefonata del "non ho toccato niente, cioè, non ho fatto niente di quello che mi si vuole accusare", è con Ludovica e non con la sorella.

Nonna Papera

Mimosa ha detto...

Cara Nonna Papera, come è stato ripetutamente evidenziato, ognuno ha il proprio modo di reagire al dolore e all’ansia, e devi ammettere che in entrambe le situazioni c’è una bella differenza tra il modo di reagire di un uomo e di una donna!!
Non si tratta di avere un carattere più o meno emotivo, si tratta della forma mentale che è diversa. L’uomo, apparentemente l’essere razionale per eccellenza, va in panico molto prima di una donna e specialmente se alla propria moglie accade qualcosa. Quando mi sono sentita male io ed è arrivata l’ambulanza (che mio marito non ha saputo chiamare … è stata una passante), mentre mi caricavano, ho chiesto al medico di dare un’occhiata a lui pallido e smorto, che non sapeva neanche spiegare cosa mi era successo …

Sfido a farti dire quanti uomini avrebbero assistito e imperturbabili al filmato dell’autopsia della propria consorte! Forza, hai un compagno? chiedilo a lui! Altrimenti è solo fiato sprecato fare queste critiche.

Se poi vuoi obiettarmi che SP era un militare ben addestrato a situazioni difficili perché è stato in Kossovo e Afghanistan, io ti ribatto che ciò vuol dir poco, che ne sai dei traumi che si portano a casa i militari dopo 3 mesi di missione di pace anche se non hanno assistito a cose terribili.
Pretendiamo che questi nostri ragazzi ventenni siano fatti di legno o di ferro?

Mimosa

Antonello ha detto...

Intanto diciamolo, se in qualsiasi ufficio arrivasse una moglie che spifferasse al capoi tradimenti di un suo impiegato con un'impiegata ci sarebbe da ridere, tutti noi la considereremmo una scenetta all'italiana e poco potrebbe fare il capoufficio su una cosa del tutto personale fra due suoi impiegati, probabilmente ci si potrebbe aspettare il "ma che ci posso fare io signora, qui siamo tutte persone adulte"
Questo per sottolineare le particolari condizioni in cui versa invece un ambiente militare per una arretratezza che costringe, quasi per sadismo, il militare ad una continua vulnerabilita' anche su aspetti personalissimi che nulla dovrebbero avere a che fare con il lavoro che e' chiamato/a a svolgere.
Nel mondo civile minacciare le carriere su dati di fatto normalissimi, anche se opinabili, si definisce "minaccia". perche' se umanamente il tradimento puo' in estremo diventare esecrabile non puo' essere valutato come tale da un giudice terzo esterno alla coppia.
Chi decide ad esempio la definizione di tradimento unica in ognidove e universalmente riconoscibile come tale???
Vi sono mariti che accettano i tradimenti per poi saltar su e chiedere reso conto legale di vecchie colpe, o mogli che dopo mille istighi spingono i mariti nelle braccia non proprie salvo il reperirne debite prove tramite agenzie investigative.
Un tradimento, se magari non sempre e' condivisibile, puo' persino diventare sopravvivenza, e' in toto un arbitrio personale ed intimo a deciderlo, mentre non puo' condannarlo un giudice terzo e tantomeno un "superiore" professionale che poco puo' o deve sapere e ancor meno ha competenza a condannare.
In questo scusate ma siamo al ridicolo, ed e' emblematico che si rincorrano i fedifraghi sulla scorta ed in nome dell'amore, quando a volte per amor proprio bisognerebbe saper girar le spalle, semplicemente.

Antonello ha detto...

Tutta questa premessa per arrivare alla definizione di un ambientino ascolano mica da ridere, le scorazzate, dovute o meno, del caporale dovevano essere diventate numerose ed incrociate, la stessa Lud. gli urla "sai solo tu chi ti sei scopato" e mi sembra Anna riferiva di un episodio, forse presso un supermercato, in cui tre soldatesse (come si sara' fatto a capire che lo erano???) si presero a male parole arrivando sino a generare un parapiglia.
Qualcuna, se mettiamo l'episodio in relazione con la vita burrascosa di S, doveva aver saputo dell'altra, perche' le donne specialmente se innamorate diventano cieche e cominciano a pensare che un uomo si possa "rubare" e che non possa "decidere", che diventi un pacco postale incapace ed irresponsabile per decidere quando, come e con chi stare.
O capita anche agli uomini di pensarlo delle donne ma ad Ascoli la realta' era invertita, era normale darsi appuntamento nei supermercati o ritrovarsi li per caso e litigare accapigliandosi.
E se e' accaduto ad un supermercato perche' non sarebbe potuto accadere di darsi appuntamento in campagna??? Che so io, a Colle San Marco??? E' possibile???

Tiziana ha detto...

Nonna Papera
al di là del fatto che non tutti reagiscono allo stesso modo, vediamo di analizzare gli aspetti del comportamento di Parolisi che tu giudichi anomali:

- le telefonate che non ha più fatto: fino alle 18.42 P. telefona alla moglie, poi non telefona più ma è impegnato con le deposizioni da rilasciare ai carabinieri. Tra l'altro a quel punto sono i carabinieri stessi che chiamano l'utenza di M. ed anzi cercano di localizzare il cellulare, quindi non aveva senso che lui chiamasse contemporaneamente;

-le ricerche a cui lui ha partecipato poco: sperando che la moglie fosse viva, non aveva alcun senso cercarla dopo ore a CSM. Solo immaginandola morta si poteva continuare a cercarla sul pianoro. Pensando potesse essere stata sequestrata o che lei si fosse allontanata volontariamente, era più logico per lui fare accertamenti d'altro tipo, magari in caserma (come ha fatto);

- riconoscimento del cadavere e rifiuto di vedere le immagini dello stesso al processo: e se lui le avesse guardate cosa si sarebbe detto? Si sarebbe detto che è un uomo insensibile, che se ha la forza di guardare il corpo martoriato della moglie ciò significa che l'aveva già visto, ecc. Qualunque cosa faccia o non faccia gli viene imputata come segnale di colpevolezza: tutto ed il contrario di tutto.
Tu chiedi chi avrebbe reagito allo stesso modo? Ti rispondo che io, pur non conoscendo M., non ho voluto guardare le foto ed il filmato che per un po' sono circolati in internet. Figuriamoci se l'avessi conosciuta! Mai e poi mai avrei guardato un simile scempio. Mi sembra del tutto normale dunque una tale reazione da parte del marito, mi sarebbe sembrato più anomalo il contrario.

Anonimo ha detto...

Mimosa cara,
il non aver voluto vedere le immagini video o foto, dell'autopsia, va solo a sommarsi a tutto quello che P. NON HA FATTO, sia nell'immediatezza della scomparsa, che dopo.

Sta di fatto che non si è dimenticato di telefonare a L. (vuoi per grande amore, vuoi per iniziare la difesa di se stesso), così come non si è dimenticato di passare dal barbiere per il taglio di capelli estremamente in ordine sfoggiato il giorno del funerale, quando è pure arrivato in ritardo.

Ok.. tutto questo non fa di lui un assassino e nemmeno hanno il diritto di tenerlo in carcere con questi presupposti e sono d'accordissimo con chi ha detto che è un cittadino sequestrato dallo stato.

Ma cavolo... lui non ha fatto proprio nulla di tutto quello che farebbe la stragrande maggioranza delle persone.

Il che, se permetti, anche volendolo giustificare in tutti i modi e ti giuro che io non ho fatto altro per mesi, come tanti altri, convinta che non sia e non possa essere l'esecutore materiale dell'azione omicidiaria, non da certo modo di poter essere comunque totalmente liberi di asserire che sia anche mentalmente innocente, vuoi perchè il mandante; vuoi perchè sapeva che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di male; vuoi perchè informato dell'accaduto non appena il diletto si è concluso (o poco dopo).

Io capisco e giustifico il suo silenzio (nel caso lui sappia davvero qualcosa) quello che voglio portare all'attenzione (anche se in questo blog non ce ne sarebbe davvero bisogno), è che probabilmente lui è in carcere per il comportamento al di fuori degli schemi che ha usato dal momento della scomparsa in poi... quello che a parer mio ha indotto gli inquirenti a dire: tu sai qualcosa, se sei spaventato a proteggerti ci pensiamo noi (fosse vero!), ma ce lo devi dire...

p.s.: richiesta che reputo giustificabile (sino ad un certo punto, sia chiaro) SOLO ed ESCLUSIVAMENTE se formulata dagli inquirenti ma NON AMMISSIBILE al batti e ribatti effettuato dal clan Rea sulla stessa questione, pur comprendendone in qualche modo le ragioni.

Nonna Papera

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Mimosa,
giusto per dire: le prime autopsie furono storicamente fatte da uomini (maschi), non da donne, escluse dall'arte medica, salvo la farmacopea, dove invece furono le inventrici. Le differenze che sottolinei sono individuali, non di genere sessuale. Io ad esempio sono come mi descrivi: già vedere un moribondo, per non dire un cadavere, mi blocca. Vi sono altri che invece sono del tutto freddi in queste cose. Teoricamente un soldato, non di leva, dovrebbe sentirsi "indifferente" alla morte e allo strazio di un corpo, se no non farebbe quel mestiere, né andrebbe in zone dove la strage, il massacro e le sevizie sono di casa. Nondimeno, come tu osservi, una cosa è vedere il corpo straziato di un estraneo, altro lo è della propria moglie o di un proprio caro
E se mi permetti, voi donne (in generale) siete tranquille ed autocontrollate in situazioni particolarmente gravi e nei problemi seri, poi però date in strepiti in cose di piccolo conto, ma anche questo è da verificare caso per caso. Una Fornero si mette a piagnucolare decurtando le pensioni, poi è indifferente e gelida sul fatto che vi siano "esodati" senza stipendio né pensione. Anche lei è una "donna".

Antonello ha detto...

Le scommesse del caporale in "premedito"
Lasciamo perdere le modalita' invisibili e le tempistiche da macchina del tempo per un attimo, ed analizziamo le scommesse eventuali portate ipoteticamente a termine nella eventualita' che S. abbia premeditato inverosibilmente l'omicidio che gli si imputa dove e quando glielo si imputa.
1) Ha vittoriosamente scommesso essendo a Ripe e dichiarando di essere stato sempre a CSM che non gli si fermasse la macchina.
2) Che nessuno lo potesse appunto vedere nel tragitto Ripe CSM.
3) che alle 19,00 prelevato dai CC ed accompagnato in caserma per sporgere la denuncia di scomparsa gli stessi credessero ad una ubiquita' essendo che in quel momento casualmente, qualcuno diceva per il vento, si spegneva il cellulare di M. per riaccendersi due giorni dopo quando lui di fatto era gia' indagato e sorvegliato oltreche' intercettato.
4) Avrebbe scommesso sul fatto che nessuno lo avrebbe potuto notare a CSM ma Ranelli e Piergiorgio, insieme ad un terzo ragazzo gli hanno fatto perdere questa scommessa.
5) Avrebbe con sicurezza scommesso sul fatto certo che nessuno avrebbe potuto notare M. a CSM ma anche questa e' stata una scommessa persa, M. e' stata vista FORSE da Ranelli, da un anziano che la vede uscire sulla strada trafelata dopo essere sbucata dal bosco, la vedono i motociclisti camminare a piedi fra CSM e la fraz. Colle, e la vedono i ciclisti a San Giacomo rincorsa da altre due donne, inoltre a San Giacomo la vede la N.U.E. che li segnala il suo cellulare.
Concludendo se avesse premeditato un omicidio del genere, gia' impossibile per tempistiche a Ripe e per l'assenza di criptonite che lo rendesse invisibile, sarebbe da guinness dei primati, un genio che si complica la vita chiudendosi in gabbia per aver progettato una metodica omicidiaria impossibile, un genio talmente stupido che si diverte a buttare via le chiavi di una confortevole cella.
Un genio che fa rabbrividire il calcioscommesse, le sfida tutte le impossibilita' che puo', ce l'avrebbe di vizio gli imputano gli inquirenti, cancella storie incancellabili nella impossibilita' che non potessero essere gia' scoperte, dopo "l'uomo delle amanti" diventa per un giorno l'uomo delle "triple", Il signor "1X2", Buffon e' in analisi dopo averne letto la storia.
In procura si sono giocati un sistemino in confronto alla mole immensa di scommesse che si sarebbe giocato lui.
E, se perde delle scommesse tutto sommato semplici, vince quelle piu' impossibili, l'orario della denuncia e' li ma nessuno ci fa casa, tutti sanno a che ora hanno prelevato S. per sporgere denuncia ma nessuno ci fa caso, un genio stolto con il dono dell'ubiquita', chi non lo manderebbe a combattere i cinesi???

Mimosa ha detto...

Ciao Manlio,
ci sono anche donne che solo a sentir nominare la parola "sangue" si sentono svenire ... e altre che si specializzano in chirurgia.
I giovani militari di oggi (quasi tutti volontari) non hanno più la tempra dei militari di leva di una volta, oggi i ragazzi sono più fragili, in generale ovvio, e si arruolano offrendosi alle missioni di pace soprattutto per un vantaggio economico, non nascondiamocelo. SP si è costruito così il gruzzoletto che tanto gli hanno contestato di possedere.
Io li ammiro comunque e li rispetto, proprio per i disagi e i pericoli che ogni giorno affrontano.
Ma tre mesi passano presto e poi tornano in famiglia a farsi coccolare.
Il fatto che SP abbia piagnucolato (come la Fornero) mi ha sempre stupito e deluso, non mi sarei mai aspettata questo comportamento da femminuccia da parte di un uomo che indossa una divisa.
Però pare che oggi anche i maschi piangano e non si vergognino.
Così va il mondo …
Mimosa


@ Nonna Papera
mi fa piacere aver letto il tuo pensiero nel secondo post, ma continuo a non concordare con quella frase
«Ma cavolo... lui non ha fatto proprio nulla di tutto quello che farebbe la stragrande maggioranza delle persone»
a cui peraltro ti ha rispsposto dettagliatamente Tiziana.

Ciao, Mimosa

Tiziana ha detto...

Antonello
alla tua domanda rispondo sì, sarebbe stato possibile.

Sul resto invece ti devo contraddire. Non solo nell'esercito, ma in tutti gli ambiti lavorativi in cui ci siano rapporti di gerarchia, sono da evitare i rapporti tra un superiore ed un suo sottoposto, la stessa cosa dicasi per i rapporti medico-paziente, insegnante-alunno, ecc.
Questo perché, nella migliore delle ipotesi, l'innamoramento può essere frutto di sudditanza psicologica. Nei casi peggiori il superiore può approfittare della sua posizione per "pretendere" una relazione.
Tutto ciò a prescindere dal fatto che le persone in causa siano già sposate, fidanzate, ecc., quindi a prescindere da eventuali tradimenti.
In effetti però può accadere che tra colleghi ci si innamori, anche nell'esercito. A quel punto la situazione va segnalata al proprio superiore.
Ecco perché sia P. che Ludovica hanno tenuto a sottolineare che la loro relazione è iniziata quando lei non era più una sua allieva.

Dopo di che, nel caso specifico, non penso proprio che Melania avrebbe denunciato in caserma la relazione del marito per "fargli perdere il posto". Innanzitutto ritengo che al massimo P. avrebbe subito una sanzione disciplinare. Inoltre non credo che Melania avrebbe voluto far sapere a tutti d'essere "cornuta". Infine quale moglie, per punire il marito, gli fa perdere il lavoro, unica fonte d'entrata della famiglia? Tanto valeva lasciare il marito piuttosto che agire da masochista.
Il movente per un omicidio premeditato deve essere ben più grave!

Mimosa ha detto...

Hai ragione Tiziana
e se anche il primo impulso di moglie tradita fosse stato quello di mandare tutte e due al patibolo, non stento a credere che l'intervento di paparino e fratellino militari anch'essi l'abbia fatta desistere.
Melania si è voluta a tutti i costi sposare un militare, dunque avrebbe perso ogni privilegio faccendolo cacciare dall'esercito.
Con la cacciata e con la separazione, con quali mezzi economici l'ex marito ed ex militare avrebbe passato gli assegni di mantenimento a lei e alla figlia?
No, no, Mel non ci pensava nemmeno lontanamente al divorzio né a denunciare il consorte, qualunque cosa avesse fatto (capitemi...).

Mimosa

Antonello ha detto...

Ed infine: Zorro ed il sordomuto (dopo Nonna Papera ci sta tutto)
Nel buio della maccaia delle 15,00 di fuoco, nel torrido ma gelido intervallarsi di valli ascolane, un condottiero della giustizia ha colpito ancora impunito, dopo aver azzeccato due coltellate su venti, ben addestrato come era a farlo, con la spada trionfante lancia l'incisione della sua firma sulle carni della dittatrice, la spada nel vento, vibra leggero l'acciaio, incide a memoria l'abilita' dello spadaccino, un'arma talmente rapida e veloce che incide e sparisce, e' un attimo, Zorro non sa piu' a chi assegnare la parte del sordomuto e a corto di fondi decide di impersonarla lui, si avvale e rifiuta di rispondere su cio' che Zorro ha efferatamente compiuto nell'impossibilita' ma firmandosi.
Anche lui si chiedera' perche' non sappiano leggere, narrano che si sia offeso quando gli han detto che firma come un dottore.
E si che una siringa l'aveva pure lasciata, un errore imperdonabile per la sua carriera, un eroe vestito di nero scambiato per un dottore in camice bianco.
Il sordomuto non parlo' e Zorro fuggi', lo videro sparire nella nebbia sopra un cavallo bianco fra le fragole di Aprile e la brina sulle margherite.
A terra la firma di un dottore incisa a spada.

Tiziana ha detto...

NONNA PAPERA

"probabilmente lui è in carcere per il comportamento al di fuori degli schemi che ha usato dal momento della scomparsa in poi."

Hai letto il post che ti ho scritto alle 10.35?

Comportamento fuori dagli schemi, ma dagli schemi di chi?

Adesso anche essersi tagliato i capelli è anomalo.

Vogliamo fare un'indagine statistica per verificare quanti si "mettono in ordine" prima di un funerale?
Per me sarebbe anomalo ma so di tante/i che lo fanno. Chi è fuori dagli schemi?

E non è anomalo che una brava mogliettina del sud desse a suo marito per pranzo una piadina raffazzonata all'ultimo momento?
E che una mamma di una bambina ancora bisognosa di cure quali il cambio del pannolino portasse delle unghie ricostruite, che rischiano di graffiare oltre ad essere di ostacolo per lo svolgimento dei lavori domestici? Ma forse i lavori domestici non li svolgeva. La biancheria gliela stirava la vicina di casa, forse la stessa le faceva anche le pulizie nell'appartamento?
Tutto ciò non è una critica a Melania: io ho una signora che mi svolge i lavori domestici e spesso "rifilo" piatti veloci a mio marito, ritengo però che tutto ciò sia "fuori dagli schemi" della casalinga modello (infatti non sono una casalinga, ma lavoro).

Che Salvatore e Melania fossero entrambi, a loro modo, fuori dagli schemi?

Anonimo ha detto...

...mmmhh... mai sentito parlare della cattiveria delle donne tradite?

Io credo invece che con cotanta famiglia alle spalle, prima o poi la dignità di M. sarebbe esplosa e l'avrebbe portata ad andarsene da Folignano per tornare a casa da Mammà per poi mettere in atto la distruzione dell'ex marito e dell'amante.

Nonna Papera

tabula ha detto...

@Nonna papera

Tu discetti secondo il buon senso comune che una nonna, papera o meno, generalmente possiede.

Generalmente lo dico e lo sottolineo, così come generalmente può trovare spazio la tua puntualizzazione su un dato comportamento anzichè un dato.

Ma le generalizzazioni spesso sfuggono al caso singolo, potrei farti l'esempio di una mia amica che, al mattino, trovando il corpo della giovane sorella morta nottetempo, in attesa dei soccorsi e con il cadavere della congiunta nella stanza accanto, si poneva il problema di quali scarpe indossare per ricevere gli operatori l'ambulanza.

Raccontandomelo, giorni dopo, si domandava se fosse un mostro, poichè la sua reazione al dolore istintiva fu inesistente.

Del resto faccio io stessa parte della categoria di persone che sotto stress reagisce immediatamente col vomito, e non ti spiegherò nei dettagli la notte prima della tesi di laurea il faccia a faccia che ebbi con la tazza del water.

Abbiamo un istinto animale che conduce alla salvaguardia: ci sono animaletti che nel pericolo si paralizzano fingendosi morti, evidentemente io farò parte della categoria che si ricopre di vomito per rendersi disgustosi al palato della belva feroce che intenderebbe assalirmi (reale o metafisica che sia).

Quel che non vorrei più leggere è che il Parolisi NON VOLLE andare al riconoscimento del cadavere, giacchè, lo dirò ancora una volta, NON GLI FU CHIESTO.

Anzi, il Parolisi fu avvertito del ritrovamento di Melania telefonicamente e solo nel pomeriggio inoltrato dalla sorella: e NON dalle autorità.

tabula ha detto...

@Tiziana: a pieni voti la tua puntualizzazione.

Definire ciò che è "normale" è una categorizzazione sempre pericolosa, da maneggiare con cautela.

Finire in galera per le "stranezze"

Antonello ha detto...

@Tiziana @Mimosa
in verita' non intendevo citare la minaccia come un movente od una motivazione, e non credo che i sentimenti possano prescindere dai rispettivi ruoli di soprapposti o sottoposti.
E' anche questo un male tutto umano, non saper distinguere fra intimo e professionale ci fa ancora una volta comprendere i nostri limiti.
Si dice confonderemmo l'intimo con il professionale, le due cose entrerebbero in contrasto, si probabilmente nascerebbero gelosie, sudditanze, ma ci siamo chiesti se e' poi cosi' normale che per avere un lavoro ci sia il rischio di sentirsi sudditi??? Ma di chi??? Tu sei un essere come me, hai due gambe ed una testa, sei umano come me, io offro il mio servigio e tu mi dai in cambio lo stipendio, se disponi quale debba essere la mia competenza all'interno dell'ambiente di lavoro mi dovrei sentire suddito??? Interessante, e perche'??? Significa che nessuno ha tutele, che il disporre seppur con diritti, facolta' e doveri sia sovrastante, non e' forse un tempo in cui bisognerebbe stravolgere questo strano concetto di "dirigente"??? O si ha paura che coloro che si impiegano sia meglio, ma molto meglio a volte, di chi dirige???
E se una storia, prescindendo da legami, rimane nelle righe intime non confondendosi con il professionale e' da perseguire??? In onesta', come??? Con quali normative??? Quali mezzi legittimi???

Tiziana ha detto...

Una donna tradita ma innamorata, tendenzialmente (non vorrei cadere anch'io negli "schemi"), cerca di distruggere la rivale e non il proprio compagno, poiché lo rivuole tutto per sé. Difatti M. telefonò a Ludovica, minacciandola.
Poi può anche essere che "un giorno" sarebbe tornata a casa da mamma e papà, ma quel "un giorno" non era evidentemente ancora giunto e perciò non fa testo nel caso in questione.

Tiziana ha detto...

O.T.
ANTONELLO
di "sudditanza psicologica" parlavo in particolare riferendomi al rapporto medico-paziente e che tale sudditanza esista è un dato di fatto.
Nessuno poi sostiene che il dirigente sia migliore dell'impiegato, ma è una realtà che, se vuole (mica tutti lo fanno, per fortuna!), possa esercitare un'azione ricattatoria nei confronti del suo sottoposto.
Il concetto di dirigente infine, mi dispiace, non si può stravolgere: lo ritengo necessario (persino i comunisti hanno i "dirigenti" di partito).
Io sono un'insegnante e non mi sento assolutamente sminuita dall'esistenza di una dirigente scolastica (attuale nome del preside), il cui ruolo reputo indispensabile (anche se non sempre approvo le idee o le azioni della mia dirigente).

Antonello ha detto...

@Tiziana
una donna innamorata non e' corretto non metta in conto la decisione del fortunato di appartarsi con un'altra, l'errore e' di lui non dell'altra.
E' lui sposato od accompagnato stabilmente, non l'altra, non e' giusto deresponsabilizzare il partner continuando a minacciare la cosidetta amante e pensando che lui non sia in grado di decidere dove, come, quando e con chi stare, questa e' una stortura che e' in auge anche fra gli uomini ma francamente e' una deriva infantile un po' troppo comoda e foriera di illusioni e delusioni.
Nom il controllo, che sarebbe l'eccesso opposto, ma l'accettare di essere umani e di vivere dei sentimenti verso una persona non puo' specchiarsi come tale se si nega la liberta' opposta o contrapposta.
La soluzione e' il rispetto e la sincerita' anche ove costi donare dolore, l'intavolamento delle problematiche e' la base di un rapporto come la base stessa di un'esistenza.
Non si puo' vivere senza problemi, ne senza cercarne le dovute soluzioni ed anche se puo' sembrare cinico come modo di essere e' l'unico che permette la convivenza interiore ed esteriore.
Questo era il grave problema di qyella coppia, e la soluzione scelta non e' stata il dialogo fattivo ed ai limiti risolutivo ma la minaccia, la presunzione di voler convincere altri, privi di legami, e con mezzi discutibili ad interrompere la relazione.
Piu' a fondo il non volersi far passare per cornuta da tutti presentandosi in ufficio dal capo del marito puo' aver fondato minacce ben peggiori che poi, in ambienti sodali, hanno potuto decidere il destino di M.
Non posso riferire ne interferire minacciando??? A questa domanda M. puo' aver risposto, "allora ricatto un sistema intero" che ottusamente poteva pensare ricattasse lei, nel buio lui, e le sue responsabilita', lui forse parte di quello stesso sistema, per me puo' essere la chiave di lettura.

Antonello ha detto...

@Tiziana
ho capito perfettamente il tuo punto di vista ma disgraziatamente o splendidamente, per i romani che amavano dividere in destra, sinistra e centro i governati per appunto imperare, esiste una parte umana consistente che esula dal professionale e dalla politica, di questa parte non tangibile dal professionale e che potremmo chiamare intimo fanno parte i sentimenti.
Centra quindi nulla nel discorso che facevo io l'imprinting o lo schema da cui si pretende evadere se invece gia' liberi si e' per costituzione.
Intendevo che, non a caso, vediamo tutti forse il dirigente di turno come sovrastante, piu' in generale ritengo sbagliata questa visione, sovrastanti sono i doveri che ci chiede la nostra competenza, non l'uomo o la donna che ricopre l'incarico di dirci quali la proprieta' vuole che siano, se proprieta' esiste.
In questo senso vi e' il lavoro al centro delle necessita' aziendali e non l'intimo del lavoratore o lavoratrice.
Il rispetto inoltre e' dovuto per i ruoli, mi insegni che non sempre e' proponibile per le persone, la stima ancor peggio, quello che abolirei e' la sudditanza, esattamente cio' che invece, compindo errori madornali, la nuova dirigenza sempre di piu' persegue nell'ipocrisia di chiamare i propri "sottoposti" come "collaboratori", direi che non si dirige con la sudditanza, proprio quello il problema dei nostri giorni, che produttivita' raggiungo se ho sudditanza anziche' un ambiente sereno, leale e sincero???
Va beh ma era un discorso troppo lungo, in sostanza se S. e Lud. avessero avuto una liberamente decisa storia intima che avrebbe fatto parte di un loro equilibrio sentimentale evidentemente prorompente non vedo, nel rispetto dei ruoli professionali all'interno delle strutture, cosa potessero centrare i superiori gerarchici dei due.
Non vedo inoltre come potesse chiamarsi amore il far di tutto, minacciando e ricattando, da parte di M. perche' quell'equilibrio fra i due si interrompesse, tutto meno che fare i conti con la realta' e con un uomo che aveva deciso di tradire il suo legame forse per un indispensabile suo equilibrio che era venuto a mancare.
In tutto questo discorso certamente vi era la piccola Vitt. che meritava forse approcci piu' maturi e responsabili, ma questa e' solo una mia idea.

Tiziana ha detto...

ANTONELLO
sono d'accordo con ciò che dici. Non sostenevo fosse giusto, da parte della donna tradita, minacciare l'amante del marito e perdonare lui, sostenevo invece che così generalmente accade, ed è comprensibile: si giustifica chi si ama, non l'altro. In amore, come anche tu hai scritto nel commento precedente, non sempre si può scegliere in modo razionale.
Il problema di quella coppia, tu dici. Per me il problema fondamentale era l'immaturità di Salvatore il quale, pur avendo fatto la scelta di sposarsi ed avere una figlia, voleva continuare contemporaneamente la vita dello scapolo impenitente. Può succedere, pur essendo sposati, di cadere in tentazione o di innamorarsi di qualcun altro. Parolisi però (almeno da quel che sappiamo) aveva avuto parecchie "storielle", non 1 sbandata.
Melania ha cercato a modo suo di risolvere la situazione.

Antonello ha detto...

@Tiziana
certamente, ma anche se so che e' difficile non volevo cadere nei troppi diversivi che offre la figura di lui per non analizzare invece lei.
Non dobbiamo dimenticare che lei aveva deciso liberamente che lui fosse il suo uomo, non lo voleva diverso, semplicemente lo vedeva diverso, dimenticava e non metteva in conto il modo di essere di lui, innamorata e cieca sino al punto da non considerarlo piu' umano e reale con i suoi difetti giustificandolo sempre e non affrontandolo mai.
Era la sua regola, minacciare e ricattare le altre in una forsennata ma illogica difesa di una storia finita o comunque in grave crisi.
Concludendo, lui era come lo descrivi ed a quanto ne sappiamo ma lei lo aveva scelto e continuava a stare li nel momento in cui, se tutto stava come sappiamo, invece doveva andarsene, che fa il paio con quando se ne va a Somma mentre la gravidanza e' un aspetto fondamentale che una coppia deve vivere insieme.
Era li quando non doveva e se ne andava quando doveva rimanere, nessuna colpa o criminalizzazione si intende, non vorrei mai essere compreso male, ma i fatti sono questi.
Purtroppo ora devo andare, una discussione bellissima comunque, grazie.

p.s. mi sono informato: la birra "Trappiste" belga e' da bere rigorosamente e solo se sulla bottiglia c'e' il logo esagonale e non circolare, segno inconfondibile e protetto dei monaci che la producono.
Cin cin!!!!

p.s.

tabula ha detto...

@Antonello
tu parli di un mondo ideale, e di come alcune regole andrebbero stralciate se il modo ed i comportamenti fossero quelli ideali.
Non essendolo, e non lo è, le leggi costituiscono un misero tampone alle miserie umane.

Nepotismo e privilegi per l'amante in ufficio sono all'ordine del giorno così come sono in negativo posizione di subalternità e di ricatto.

Non direi che è ora di abolirle, così come non è da abolire la gerarchia militare o lavorativa: io ti pago, tu mi metti a disposizione tot ore e la tua energia per fare quello che serve a ME e non quello che vorresti fare tu.

Poi, ci sono lavori che contengono più ampi margini di libertà, ed altri meno.

Comunque sia, fornire il proprio tempo e buona parte della propria vita in cambio di uno stipendio significa mettersi a disposizione di qualcuno per una causa aziendale che non corrisponde quasi mai alle proprie motivazioni personali.

Anzi, avercelo, un lavoro.

Dal mio punto di vista, come architetto, io mi metto a disposizione di volta in volta del cliente cercando di realizzare i SUOI sogni e le sue aspettative dallo spazio fisico che mi mette a disposizione da rimodellare: certo, ho un margine più o meno ampio a disposizione per proporre alternative o dissuadere da convincimenti.

c'è da dire che, nel caso di personalità pesanti da digerire, tiro il fiato pensando che prima o poi anche quei lavori finiranno e potrò passare a nuovi clienti con i loro nuovi problemi e le loro per me nuove pesantezze.

Però con tutta questa libertà che viene concessa o ci si prende, un libero professionista non è mica certo di portare a casa tutti i mesi lo stipendio: un dipendente invece sì.

E allora ditemi se non è il caso di mantenere delle regole tra superiore e sottoposto: se tutti facessero come gli viene a seconda di come si sono svegliati la mattina, sarebbe il caos.

In fondo, in cambio, vengono elargite alcune certezze che in Italia sono merce sempre più rara.

Tiziana ha detto...

TABULA
sono d'accordo su tutta la linea.
Anche sulla differenza tra lavoratori autonomi e dipendenti. Facile dire che gli automi guadagnano di più, evadono le tasse ecc. Coloro che fanno questi discorsi non considerano il rischio di chi lavora in proprio. Tutti, se lo vogliono, possono cimentarsi in un'attività autonoma. Perché non lo fanno anziché criticare?
Anche la differenza tra impiegato, operaio e dirigente. Se uno è dirigente probabilmente lo è diventato perché ha competenze maggiori (salvo l'eccezione dell'aiuto politico, della raccomandazione, ecc. ma, come si suol dire, l'eccezione conferma la regola). Nulla vieta a coloro che se ne lamentano di provare a diventare dirigenti e vedere se... ci riescono!


ANTONELLO
l'altro giorno ho scambiato volentieri un cin cin con te. Oggi, ti dico la verità, è troppo caldo per consumare alcolici.

Ciao, Tiziana

Antonello ha detto...

@Tabula,
appunto, te sottolinei che sudditanze sono all'ordine del giorno, qualcun altro vorrebbe che si andasse nel suo vicolo solo perche' paga, non va bene, punto.
Io non parlo di un mondo ideale perche' te che mi paghi usufruisci del mio servigio competente ed in cambio io ne ricavo il mio sostentamento, ma non ti ho venduto ne tu hai comprato quell'intimo di cui si parlava, e trovo strano non si capisca, autonomi o dipendenti che si voglia, ed esistono anche delle leggi che vietano l'abuso di posizione dominante, la sopraffazione, il mobbing, la violenza, esiste mettersi a rapporto con la proprieta' o altri superiori gerarchici dei propri denunciando le malefatte o l'incompatibilita' "sentimentale" non corrisposta, l'idea di un dirigente che dovrebbe esprimersi su fatti intimi altrui e su cose che non influenzano la professione e' comica, senza contare che il/la dirigente puo' essere parte in causa e sentimentalmente interessato/a, stiamo parlando di fuffa.
Te mi paghi per fare tot ore il lavoro onesto che proponi e disponi, io prendo lo stipendio o l'onorario per farlo, non vedo la differenza, in ambedue i casi se un dirigente si intromette o peggio ricatta proponendosi o pensa solo che di aver comprato l'intimo di chi esegue le sue disposizioni non si merita altro che azione legale se non opportuni ceffoni se parliamo di violenza fisica.
Nel caso di riferimento si diceva che se un istruttore rimane nel suo ruolo e l'allieva pure e se aldifuori delle strutture non influenzando la professione hanno una storia sentimentale non si capisce in forza di quale diritto un ipotetico superiore gerarchico si possa intromettere privo di basi oggettive per decantare un'immaginaria competenza a farlo.
Non bisogna pero' spostare l'asse del discorso perche' era questo il perno su cui valutare le minacce di M., se potevano essere avanzate e percepite come reali oppure no dalle due protagoniste e da S.
Secondo me no e per questo M. deve aver pensato a ben altre minacce e ricatti, li puo' nascondersi un eventuale ipotetico movente.

p.s. se il tuo cliente entra nel tuo intimo di prepotenza o meno dicendoti che il tuo onorario e' solo idealmente per il lavoro che credi di dover compiere voglio vedere se mi dai torto o se gli tiri un ceffone denunciandolo.

Antonello ha detto...

@Tiziana
abbiamo posizioni differenti, ed oltretutto discriminanti sui criteri di valutazione inerenti il caso specifico.
Spero che questo non ti offenda e ne inibisca un innocente cin cin.
In tal caso ben piu' significativo mi spiacerebbe anche perche' non vedrei dove possano offenderti i punti di vista che ho esposto.
Per il resto pazienza, vorra' dire che faccio cin cin con la bottiglia.

Tiziana ha detto...

ANTONELLO
scusami, non ci siamo capiti. Non rifiutavo il tuo cin cin, anzi ho apprezzato tu ti sia documentato sulle birre belghe. :-)
Io puntavo veramente l'accento sul caldo. Non so da te, ma in casa mia in questo momento ci sono 32 gradi. Per fortuna sto sfruttando l'aria di un ventilatore, altrimenti sarei già liquefatta.
Vorrà dire che oggi brinderò con una bella limonata ghiacciata. Amici come prima?

Antonello ha detto...

@Tiziana
OT nessuno vuole sminuire le competenze di chi ha studiato una vita una materia atteso che l'ultimo dei barboni studiando alla stessa stregua magari lossa raggiungere risultati ben piu' stratosferici, il mio capo l'ha messo qualcuno li e il suo ruolo e' gerarchicamente piu' "dirigente" del mio in forza dei criteri di chi li l'ha demandato non necessariamente in forza dei miei, lo stesso per un autonomo, ha studiato per diventare competente da chi lo ha giudicato in grado di ricoprire quelle competenze, ed il concetto non fa una grinza, vorrei pero' ad esempio sapere quanti affermerebbero lo stesso dovendo mettere la propria vita nelle mani di un medico di oggi piuttosto che in un luminare di ieri, scommetto che le aliquote varierebbero di molto.
Ti contraddici chiaramente quando affermi che non e' vero che gli autonomi evaderebbero, scusa se posso sembrare pedante ma se tutti ci danno come nazione regina dell'evasione ed atteso che l'evasione sarebbe anche quantificata non vedo perche' allora si ritenga logico dire che e' il dipendente che evade, e di grazia come potrebbe??? Paga le tasse alla fonte, i soldi delle tasse non li vede nemmeno, dovrebbe anche essere pagato per prendersi colpe indimostrabili di altri che, come categoria, continuano a definirsi lindi??? Un discorso troppo distante ed OT ma di "imprese" ne vedo ben poche e non me ne fare una colpa a me ora.

Tiziana ha detto...

O.T.
ANTONELLO
guarda che io non ho scritto ciò che mi attribuisci, non ho mai detto che gli autonomi non evadono le tasse e lo fanno invece i dipendenti. Tra l'altro ti ricordo che io sono una lavoratrice dipendente, dello stato, e mi sono appena ritrovata un nuovo prelievo sullo stipendio grazie a Monti. Anche mio marito è un lavoratore dipendente. Quindi so bene che abbiamo i prelievi alla fonte, senza possibilità di sfuggirvi.
Però non mi lamento del mio lavoro, l'ho scelto consapevolmente, perché mi piaceva l'insegnamento, rinunciando ad un altro lavoro meglio retribuito. Nella vita non contano solo i soldi (almeno io la penso così).
Ci sono invece delle persone che sparlano dei lavoratori autonomi, dimenticando che senza di loro non ci sarebbero neppure i dipendenti.
E' chiaro che i vari dentisti, commercialisti, imprenditori con porche, panfili, ville che evadono sono da deprecare, non intendo di certo difenderli. Cercavo di far notare però che non si può fare di tutta l'erba un fascio e che per un "ricco" che evade ci sono centinaia di piccoli lavoratori autonomi che non riescono a sbarcare il lunario.

E adesso Antonello, accetta il mio brindisi con la limonata e... sotterra l'ascia di guerra :-)

Antonello ha detto...

Tutto questo amdaradan per dimostrare che non esistono cittadini di serie a o di serie b, eventuali abusi potevano essere denunciati ed evasi anche nell'ambiente di S. e Lud., e le cinque, mi sembra, denunce di cinque soldatesse sono li a testimoniarlo, insieme all'indagine militare aperta ed ai trasferimenti avviati.
Di contrabbasso se nasceva come poteva nascere una storia, matrimonialmente legittima o meno, e che non influenzasse ne le strutture e ne la professionalita' dei due interessati non vedo quale minaccia poteva ventilare M., minaccia reale intendo, alla mal parata poteva riuscire a trasferire lontano i due con la paternalistica convinzione di dirigenti.
Tra l'altro buttando altro fuoco nella passione fra i due, credo io, quindi partendo da questo presupposto che non mi sembra campato in aria, e' verosimile ipotizzare che M. abbia cercato altre vie di minaccia e ricatto finendo poi nella sua stessa rete???
L'episodio di lite fra soldatesse al supermercato citato da Anna e la testimonianza dei ciclisti che vedono una donna inseguita da altre due sono componenti che possono coincidere con un'ipotetica e testarda continuazione di M. nella via delle minacce???
Se no, perche'???

Antonello ha detto...

@Tiziana
no, no, nemmeno io mi sogno di fare di erba un fascio, infatti specificavo "come categoria", di contro vedo sperso il concetto di impresa, tutto e' demandato, sembra pure le perdite ad uno Stato spolpato che non riesce piu' ad accontentare tutti, parecchie colpe anche li intendiamoci ma non vedo di chi se non di molti della classe dirigente, ricordiamolo, una infermiera viaggia sui 1.200 euro mentre i primari sono a contratto come i calciatori, decidono di appalti milionari, sono manager senza alcuna competenza specifica, questo si vuole quando si parla di produttivita' di molti comparti pubblici e privati??? Siamo certi della direzione presa da questa generazione dirigenziale??? Io dico che con meno sarei riuscito anche io a distruggere l'Italia da terza economia, ed allora perche' mi dovrei sentire suddito o prostrato a certi eletti??? Perche' pensiamo tutti cosi' arrendendosi di fatto prima dentro e poi fuori??? Perche' veniamo pagati??? Se cosi' fosse anche delle innocenti idee su un libero blog sarebbero merce e non e' cosi', esiste la liberta' di pensiero o sbaglio??? Chiunque puo' o no ritenersi meglio dei dirigenti che hanno fatto crollare la terza potenza economica al mondo facendola relegare al trentesimo posto, se va bene???

P.s. ma che ascia, dai, a me faceva piacere la discussione, non avevo nessuna intenzione bellica e se si capisce sempre questo di me comincio a pensare che mi esprimo male.
Miiii, limonata???? Vada per l'anguria, solo dolce pero'.

Tiziana ha detto...

ANTONELLO
perfetto, ho proprio una bella anguria nel frigorifero, te ne offro idealmente una fetta :-)

Il discorso che abbiamo iniziato sarebbe interessante da portare avanti, purtroppo però sto per uscire di casa.
Sarò nuovamente sul blog mercoledì sera.
Ciao, Tiziana

tabula ha detto...

Non lo so, Antonello, perchè non avendo dipendenti nè essendo dipendente, nessuno potrebbe proibirmi una storia.
Del resto, stiamo parlando di situazioni particolari e di gerarchia: in caserma questa è fondamentale, poichè gli uomini/soldati devono eseguire ed essere lucidi e determinati.
Evitare la compromissione di una storia sentimentale in una caserma credo sia sacrosanta, poichè nel momento del pericolo dovrebbero esserci il meno possibile di privilegiati, ed un superiore deve poter guardare al proprio sottoposto con lucidità nei momenti di guerra o guerriglia.
E' già difficile poichè si instaurano sempre simpatie o antipatie personali, se poi nascono storie d'amore la freddezza necessaria ad impartire un ordine difficile può venir meno.

Non è un mondo ideale, è un mondo consapevole dei propri limiti che pone dei paletti affinchè si evitino il più possibile ulteriori problemi.

E, così come accade nell'esercito, anche in moltissime e grandi aziende le storie sentimentali non sono viste di buon occhio, arrivando perfino a trasferimenti o licenziamenti quando le stesse diventano ufficiali.

Non credo sia una regola che violi l'intimo delle persone, ma lo anticipa: tu che vieni assunto sei avvertito.
bada che se ti infili in una situazione sentimentale qua dentro noi non vogliamo problemi.

Perchè i problemi nascono sempre.

PINO ha detto...

SQUADRA!!!
Organizziamo una sezione sindacale degli utenti di VOLANDOCONTROVENTO???

ANTONELLO, ti vedo molto ferrato, in proposito: vuoi assumerne la carica di Segretario?
Fallo con me un cin, cin con un boccale di buona birra italiana...alla salute! e tanta cordialità
Pino.

tabula ha detto...

avete letto questo articolo?

Ribadisco di non essere particolarmente convinta della teoria di Ferrero, ma perchè una così pronta smentita?
In fondo, Melania era una mamma, e non una carcerata, e Roma non è dall'altra parte del mondo: avendo un appuntamento con una persona importante, niente e nessuno le avrebbe vietato di affidare la bambina per qualche ora ai propri genitori o ad un'amica, e di prendere un treno senza dovere o intendere dare spiegazioni a nessuno.

Dopodichè, il solito racconto infiocchettato di questa Melania che non conosceva nessuno, e va bene, ma il ritornello è vecchio e non vi è neanche la certezza che sia credibile.

Non serve conoscere mezzo mondo per finire nei guai: basta conoscere una persona sola, quella sbagliata.

E non dimentichiamo le millantate importantissime conoscenze di Melania quando minacciò Ludovica al telefono.

Non è difatti scontato nè dovuto il fatto che tra queste importantissime conoscenze non potesse assolutamente esserci perfino qualche importante magistrato con studio a Roma.

http://mediterranews.org/2012/07/melania-rea-e-davvero-andata-a-roma-perche-nuove-bugie-o-altri-misteri/

tabula ha detto...

un ultimo appunto:

MELANIA AVEVA LA PATENTE, le mancava solo l'automobile.

Essendo le date della sua visita a Roma compatibili con il suo ultimo viaggio a Somma Vesuviana, nente avrebbe vietato che, così come le fu prestata l'automobile per pedinare il marito nell'occasione in cui lo trovò in possesso del cellulare di una presunta donna conosciuta in un bar,
allo stesso modo l'automobile avrebbe potuto essergli stata prestata anche in quel frangente.

Da chi? Dal padre, dal fratello, da un'amica, che importa?

Non esistono solo i treni e le stazioni ferroviarie con i loro orari e le loro scomodità: per una donna in possesso di patente non c'è come avere a disposizione un'automobile.

E chissà che quel fax spedito all'autoscuola di Somma Vesuviana..

Antonello ha detto...

@Tabula
inutile ti ribadisca che la penso diversa, tanto ci conosciamo quel poco per capire che non cambieremo idea nessuno dei due, volevo solo rammentare che negli eserciti moderni, seppure non senza ripercussioni, si puo' obiettare persino le guerre (Israele), come si puo' legittimamemte avere compagni e compagne dello stesso sesso (America), figuriamoci come verrebbe accolta la novella italiana per cui le normali storie extrastrutture di natura intima non sarebbero "da fare", non lo so, a me sembra che la verita' naturale non la impedisca di certo un dirigente che non riesce ad impartire ordini, e' una stortura pezantissima, senza contare che nel civile sarebbe proprio lo stesso, non ha senso, e' fuori dalla realta' umana, forse ha senso, ma personalmente non credo, in Vaticano nella guerra alle nascite di molto interiorizzata.

@Pino
parlo di diritti umani di base, non sindacali, forse si, posso essere ferrato, ma mai studiato, sempre vissuto esperienze, e posso garantire che chi non crede fermamente di essere umano alla fine viene trattato da bestia in tutti i settori, un motivo ci sara'???
p.s. birra si ma cavolo solo di sera od al mare, yes, un botulino di tabacco rinfrescante e qualche bella spiaggia da ammirare.
Cosa??? Provarci??? Ma lascia perdere che son solo guai e poi io ho fatto voto di castita'.

Mimosa ha detto...

@ Tabula
non sembra anche a te che l'articolo sia un condensato e una conseguenza di quanto su stava dicendo qui non molte ore fa?

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Antonello
eccomi al tuo cospetto ... hai nominato la birra ... mi manca, me ne offri una ghiacciata e spumeggiante? mi piace enormemente la prima (e la seconda) boccata di spumaaaa ...
d'estate e d'inverno ... ogni sera un boccale ... slurp
il tabacco ce l'ho già ...

Mimosa

Antonello ha detto...

@Mimosa
belin ma allora sei dei nostri, oh pardon, sono io dei vostri, yes, cin cin a tutti. Se va avanti cosi se'mbriaghemo. Pino dai metti tu un limite!!!

Mimosa ha detto...

Squadra!! Massimo mi ha pubblicato in articolo le mie recenti riflessioni che volevo postarle qui a puntate ..., ma sarebbero parse noiose, è venuto meglio così.
Ci ritroviamo di là?
A domani,
Mimosa

Anonimo ha detto...

Corradetti non è un uomo che scrociava il paesano mentre portava il cane a pisciare, Corradetti vedeva Parolisi fermo mezze ore ed anche più in mimetica fermo dentro l'auto sotto casa sua a telefonare casa sua una via insensata, un'appendice della strada che porta a Folignano buona per infrattarsi a fare sesso o per i 4 residenti quindi insensato stare lì a meno che non ci si volesse concedere una telefonata imboscati da occhi indiscreti ma pur sempre senza allontanarsi troppo dalla strada che portava a casa, poco prima dell'omicidio vide sempre questo militare al telefono come al solito ma questa volta piangeva e singhiozzava disperato al telefono urlando....complimenti ottimo riassunto mancante delle cose più importanti...ah se dico queste cose è perché le so meglio di tutti voi che ne dite? :-( Daniele

Anonimo ha detto...

completamente stravolto tutto, vada a leggersi le vere dichiarazioni prima di mettersi alla tastiera

Unknown ha detto...

Tu sei stravolto e dovresti collegare i neuroni prima di metterti alla tastiera e scrivere tanto per scrivere...

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