martedì 30 agosto 2011

Salvatore Parolisi. L'omicidio di Melania è un caso da risolvere o una partita a Poker?


So bene che gli scritti portati dalla Difesa sono logicamente parziali, ma so anche che, mentre tutte le perizie possono divergere nella sostanza (non nella forma) ed andare in direzioni opposte, il cercare di confutare una o più tesi accusatorie deve comunque basare la sua logicità su quanto stabilito in precedenza da un giudice e da ciò che chi ha indagato è riuscito a stabilire, quindi su Atti ufficiali già esistenti e letti in maniera diversa (o non considerati rilevanti) dai Pm. Parlando quindi delle indagini sul Parolisi c'è da restare sbalorditi nell'apprendere particolari nuovi che fino a pochi giorni fa credevamo differenti perché datici per assodati e certi dai vari Gip. E non sto parlando di parole inventate da un perito ma di scritti risultanti nel fascicolo conosciuti e non considerati dall'Accusa. Come l'apprendere che la cella telefonica 451 serve, quale "scorta primaria", diverse parti del Pianoro quando per mesi ci è stato propinata la sicurezza che solo accanto al Monumento ai Caduti si sarebbe potuta agganciare (e sarebbe interessante fare una nuova prova per capire se è vero che aggancia altre zone). Come l'apprendere che l'auto passata a velocità sostenuta ad un passo dal luogo del delitto fra le 15.00 e le 15.30, una Fiat Stilo tornata poi indietro ammaccata, non sia in realtà mai stata individuata quando per mesi si è data per certa l'estraneità all'omicidio da parte di chi la guidava. Così come accertati parevano la targa ed il guidatore del fuoristrada grigio (visto negli stessi orari) e della Golf nera, passata più tardi e non notata da tutte le vedette, che ora invece si scopre essere ancora sconosciuta. Come ad esempio il liquido che il dottor Tagliabracci ha modificato per tre volte nel colore e nella quantità (evaporato?), come la mancanza di un termometro che fissasse la temperatura interna del cadavere al momento della prima sommaria visita sul luogo del rinvenimento, quella esterna è stata calcolata a "mano" (ed anche in questo caso...), come il tragitto del cane molecolare che per quattro volte in giorni diversi è partito ed arrivato allo stesso punto (e forse anche più in là), come il suo fiuto che non poteva sfruttare un eventuale odore lasciato dalla madre sulla bimba o sul marito (ed anche in questo caso si è insistito nel dire che era possibile), come la decisione di non ascoltare, ed accantonare, chi di quel cane era responsabile. 

Ma altre cose di questa indagine stupiscono e straniscono. E straniscono perché dimostrano l'unidirezionalità investigativa che non verificando tutto e tutti si presta a critiche, le stesse ricevute dalle stesse procure (Ascoli e Teramo) in casi ancora irrisolti. In ogni modo, sia la si guardi dall'una o dall'altra parte, siamo arrivati al dunque. Da adesso in poi, visto che ad ogni arresto tutti credono di aver trovato il colpevole (non solo gli inquirenti ma anche alcuni giudici, la famiglia della vittima, i media e la maggioranza dell'opinione pubblica), ogni mossa sarà preparata in maniera maniacale perché l'omicidio della bella Melania Rea non è più un caso da vagliare per capire chi è l'assassino. Ora è diventato una partita a poker che potrebbe vincere chi, sguardo e movimenti da coccodrillo, riuscirà a non battere ciglio ed a tenere il corpo immobile e lo sguardo fisso. Dopo la mano di carte distribuite dall'Accusa, e come abbiamo visto forse un poco ha pure barato, è toccato alla Difesa parlare, Difesa che non solo si è dichiarata "servita", non cambiando versione e non dando nuovi spunti investigativi alla procura, ma ha addirittura rilanciato alzando "la posta" in gioco e mostrando a tutti quali carte ha lasciato nel mazzo l'avversario.

Ora la "faccenda" si complica non poco dato il modo usato dagli inquirenti per accaparrarsi la sola "notizia utile alla causa colpevolista". Non si fa così, dicono i legali del Parolisi, non è questa la maniera da usarsi per scoprire una verità, non si possono tenere in diversa considerazione gli interrogatori quasi ci fossero due pesi e due misure, non si possono ignorare, come fatto, vari passaggi testimoniali usando (e dando in pasto ai media) solo quelli che fanno più comodo. Non si possono far passare quali certezze ciò che certezze non sono. E parlando di certezze ci hanno spiegato, ad esempio, che le foto date per scattate fra le 15.13 e le 15.22, compresa quella in cui sullo sfondo si nota un'auto (rossa o nera ha poca importanza al momento), sono state scaricate da un computer e da facebook in quanto il software che le conteneva nel frattempo si è danneggiato (che sfiga!). Quindi "l'originale" di cui tanto si è parlato, ma solo dopo tre giorni dalla divulgazione dell'ingrandimento che mostrava l'auto (tre giorni in cui chi coordinava le indagini non sapeva cosa dire e se l'avesse saputo sarebbero bastate meno di tre ore per smentire), non esiste e nessuno si è mai attivato per cercare di recuperarlo (eppure credevamo esistesse).

Ci hanno spiegato che l'orario impresso non viene da una perizia ma dalla testimonianza di chi ha scattato la foto ed ora ha l'Ipod danneggiato perché tenuto in tasca mentre dormiva. E mancando una perizia, per quanto sia encomiabile la ricostruzione e la memoria del ragazzo che di più non poteva di certo fare, è ben difficile accettare una verità che risulta carente di riscontri peritali e parziale. Anch'io, come altri credo, ho in memoria le stesse impostazioni di orario (aggiornamento automatico) ma a volte, otto su dieci quando l'apparecchio si spegne (e sempre perché lo tengo in tasca), alla riaccensione non si aggiorna affatto e riparte dalle 09.00 di mattina. Per cui, anche se non si può parlare di malafede, non è poi così sicuro ciò che le procure e i Gip ci hanno dato per sicuro. Altre stranezze sono state aggiunte dagli interrogatori dei testimoni presenti al pianoro, che i legali del caporalmaggiore hanno in parte inserito nella richiesta di scarcerazione, interrogatori che mai ed in nessun caso danno la certezza di una verità sacrosanta (anche se le testimonianze sono tante e si può avere la presunzione di credere che davvero il militare non fosse lì).

Si va da un: "Non ho fatto caso se ci fosse qualcuno al parco giochi" a un: "Non prestavo particolare attenzione...". Da un: "Stavo a lavorare ed ero attento al lavoro perché usavo attrezzi pericolosi" a un: "Io non ci ho fatto caso, stavo guardando l'altro campo dove giocavano a pallone". Da un: "Ho notato che c'era qualche persona alle altalene, ma non so se erano maschi, femmine, giovani o vecchi" a un: "Non mi sembra di aver visto qualcuno alle altalene". Da un "Ricordo che non c'era nessuno... ma non ne sono sicuro" a un: "Ricordo che c'era una persona che spingeva una bambina sulle altalene". Da un: "Non ho notato la presenza di nessuno alle altalene... ma non escludo che qualcuno ci possa essere stato" a un: "Se si è fermato qualcuno vicino alle altalene... sinceramente non lo so".

Ora ci sarebbe da stabilire se i suddetti testimoni, presi ad uno ad uno, potrebbero avere una qual valenza in tribunale, visti i "non ricordo" e la poca "sicurezza", o se con poco li si potrebbe far cadere in contraddizione e far loro dire ciò che in fondo hanno già detto, che non possono escludere la presenza del militare e della figlia. Certo è che nessuno ha dichiarato di aver visto il Parolisi o la moglie alle altalene... ma certo è che nessuno ha categoricamente escluso vi potessero essere. Ed il tempo trascorso prima degli interrogatori, ribadiscono i legali, non ha giovato alla causa della verità in quanto le persone coinvolte nei giorni avranno parlato più volte fra loro, anche in base a quanto usciva dai vari programmi televisivi, e si saranno formate una convinzione non propriamente autonoma ma di gruppo (e qui hanno parlato di testimonianze identiche nelle frasi). Inoltre risulta ambiguo il fatto che il non vedere, o il credere di non aver visto, il Parolisi al pianoro sia sinonimo di una sua "certa assenza", di una "perfetta memoria testimoniale" di chi si stava divertendo e passando una giornata di svago, mentre il non vederlo sulla strada di Ripe, prima e dopo l'omicidio, sia sinonimo di una sua "certa presenza" sul luogo del delitto e di un "difetto di memoria testimoniale" da parte di chi era preposto ad essere attento a chi gli passava di fronte.

Se un'indagine segue dei canoni ogni testimone deve rientrare in questi e non essere ammesso o escluso a seconda della sua validità colpevolista. E qui entra in scena Alfredo Ranelli che, pur se nel tempo poi tartassato dai vari mezzi di informazione, che ne possono aver deviato il pensiero, nell'immediatezza ha dato una testimonianza scevra da qualsiasi pressione psicologica e quindi genuina. Eppure, continuano i legali, la sua per gli inquirenti è risultata quella deviata dai media mentre le altre, anche quelle portate ad un mese o più dal fatto, sono state esposte sulla teca con la dicitura "testimonianza doc". Insomma, per finire, i legali del Parolisi si pongono le domande che io nei mesi, pur non avendo in mano alcuna carta veritiera (ma nessuno di noi l'aveva), viste le differenze balzate all'occhio in questi giorni si può dire, mi sono posto. Le indagini sono davvero state buone indagini? Hanno coperto realmente i 360° sempre dichiarati ma mai esaustivamente dimostrati? Perché le stranezze sono un'infinità e non riguardano solo i temi sopra trattati.

Si pensi agli orari della videocamera di sorveglianza spostati in avanti dagli inquirenti che la Difesa si dice in grado di dimostrare essere giusti. Si pensi ad altre foto con l'orario impresso che in realtà è sbagliato. Si pensi al movente che in questo momento non si sa quale sia. Si pensi ad alcune testimonianze che ai Pm sono parse "oro colato" da regalare alla causa mentre altre dagli stessi sono state bollate quali "inutilizzabili" perché prive del carisma necessario. Eppure si dovrebbe ragionare in maniera identica ed usare tutti gli interrogatori per arrivare alla verità. Quindi, in base a questo semplice e logico ragionamento, se si ritiene che l'assassinio sia avvenuto a cavallo o prima delle 15.00 occorre rivalutare quanto affermato dalle "vedette" e stabilire che l'omicida può essere arrivato al chiosco solo con una Stilo Fiat o con un fuoristrada grigio chiaro, le uniche auto passate in quell'orario di fronte ai militari di Chieti presenti nelle vicinanze del luogo del delitto. Oppure ragionare in altri termini, ricontrollare i 200 o 140 cl di liquido multicolore e cercare di stabilire un'ora diversa della morte.

Ci troviamo di fronte ad un enigma che pare inestricabile... ma davvero lo è? Siamo certi che non basti cambiare due carte per trovarsi in mano una "scala reale"?

237 commenti:

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Marika ha detto...

Buongiorno e ben tornato!

Premetto che non so giocare a poker e quindi non ne conosco le strategie.
Devo farti i complimenti per la bella parafrasi della memoria difensiva, della quale hai evidenziato alcuni degli aspetti che mi sono piaciuti.
In più vorrei aggiungere che in qualche post fa, prima della lettura di queste carte, avevo sottolineato l'importanza della testimonianza di ranelli, ritenuta un caposaldo dell'accusa.
dissento però dalle conclusioni circa un "non voler vedere" da parte dei giudici in questi termini: l'ordinanza di rigetto è vero non ha accolto le prospettazioni difensive, ma c'è da chiedersi perchè (indipendentemente dalla più facile critica del sposare la testi accusatoria) e individuare nella parte motiva cosa non ha convinto.
per fare questo occorrerebbe anche leggere la memoria depositata dai pm ai quali essa fa pure riferimento.
Marika

Anonimo ha detto...

@_@ ciao massimo e bentornato!
Non so se e come siano state possibili alcune dimenticanze ed omissioni, sicuramente per questo caso ci sono state parecchie pressioni dall'alto perchè si arrivasse ad un colpevole, e chi meglio di un marito bugiardo traditore ed infingardo potrebbe fare da capro espiatorio?
Bisogna anche dire che le circostanze dei dialoghi su facebook e le pressioni della sua amante giocano a suo sfavore, anche se non oso pensare quale cretino si immagini di liquidare la moglie a coltellate per poi presentarsi due giorni dopo come fidanzato della propria amante ai genitori di lei.
Cosa che poi non fu fatta, quindi ecco che l'azzardata mossa sarebbe stata pure inutile!
Ironizzando potrei ipotizzare che il povero Parolisi si sia liberato in un colpo solo da tutte le paturnie di due donne che se lo tiravano per la calzetta da una parte e dall'altra, e che pur in un'angusta cella possa finalmente tirare il fiato sentendosi "libero".
Ma questa sarebbe la traccia per una commedia e non per la tragedia che è.
Molto, moltissimo non convince di Parolisi come persona, eppure, come dici tu, non tutto è stato compiuto a regola d'arte affinchè si escludesse con certezza il coivolgimento di altri.
Tracce, ce ne sono: e sono state ignorate. così come le formazioni pilifere o i dna estranei.
Testimonianze, anche: e sono state bypassate. come quella del Ranelli.
Prove oggettive, pure: e sono passate in cavalleria. come quelle della traccia fiutata dai cani.
Persone sospette, come le due donne e il militare che davano di matto in paese, o come il telefonista e la voce fuori campo che gli intimava di chiudere la conversazione, pure. Ma queste sono strade non si sono volute percorrere.
Ecco, si parla di giallo intricato, e lo è, ma lo è solo e soltanto perchè si è voluto vedere in una monodirezione, e gli elementi non collimano.
Come se io mi accingessi a preparare una pizza con acqua farina sale panna e ciliegine: se gli ingredienti non sono proprio tutti quelli giusti, non sono quelli giusti. Non è che sia poi così difficile fare la pizza, ma dovevo perlomeno assicurarmi che ci fosse il pomodoro..
altrimenti hai voglia di lamentarsi che la ricetta sia complicata!
@_@ tatz

Unknown ha detto...

Ciao Marika.

Non sono ancora tornato, rientro domani sera, ma da ieri ho riacceso il computer e letto quanto capitato nei giorni in cui non ho ascoltato alcuna notizia.

Una vera sfida a Poker nove volte su dieci è fatta di bluff. Il giocatore che riesce meglio a mascherare il suo fa crollare l'avversario che, se non ha tris o combinazioni di carte eccellenti, cede psicologicamente e rinuncia alla mano lasciando il piatto (i soldi accumulati durante il gioco) all'avversario (ma è probabile che le sue carte fossero migliori di quelle dell'avversario).

Per quanto attiene il Ranelli c'è da considerare che a detta di sua moglie (è nell'intervista sulle medium in Vanity Fair) è convinto da sempre della colpevolezza del Parolisi. Quindi farlo tornare alle prime tre versioni (visto dopo dieci minuti e non dopo quaranta,) sarà difficile...

A domani, Massimo

lori ha detto...

Ciao Massimo, io ricordo però che Ranelli, nelle sue interviste è stato più volte contraddetto dalla moglie, che interveniva per correggere o aggiustare il tiro..non mi è mai sembrato un tipo affidabile nè in un senso nè in un altro

lori

Marika ha detto...

Massimo, visto dopo 10 minuti a partire da?
La telecamera ha registrato l'arrivo di Ranelli?
Marika

Marika ha detto...

C'è poi da prendere anche posizione sull'arrivo di Salvatore Parolisi al Colle. Anche lui "sposta" l'orario.
Marika

lori ha detto...

se non sbaglio, Marika, Parolisi sposta anche l'orario di partenza da casa:dalle 14.10 alle 14.20


lori

Marika ha detto...

Appunto Lori.
Quindi, quale versione di Parolisi si raccorda a quella data da Ranelli nell'immediatezza?
Marika

Anonimo ha detto...

http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/08/30/melania-rea,-«qualcosa-di-brutto-in-caserma»,-la-sorella-di-parolisi-conferma-e-fa-nomi

Marika ha detto...

Qui le cose mi sa che prenderanno una piega molto molto seria!
Se la sorella di Parolisi si è decisa a parlare, qualcosa si muove!
Marika

Sira Fonzi ha detto...

Buongiorno Massimo,

sono contenta che tu abbia dedicato un articolo alla memoria difensiva del Parolisi e lo hai fatto, oltre che in modo neutrale e senza pregiudizi come tuo solito, focalizzando molti punti importanti, tra cui uno in particolare: le notizie che sono filtrate.

O meglio, direi, le notizie che hanno permesso filtrassero, e quelle che invece sono rimaste nelle mura della Procura.

A questo proposito volevo dirti che ho visto in una foto la fontanella dove si suppone si sia lavato il Parolisi, di dimensioni piccole, buona per bere un bicchiere d'acqua, ma non certo per smacchiarsi in modo veloce dal sangue che lo avrebbe imbrattato.

Tu sai se hanno analizzato la fontana per individuare tracce di sangue, e se non proprio lì, almeno le parti intorno dove eventualmente lavandosi, avrebbe potuto direzionare gli schizzi?

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

@Marika
Poiche' ti stimo molto sulle notizie pubblicate da vanity fair non dare troppo peso.....
M

Marika ha detto...

Ciao M, grazie per la stima... un atto secretato di cui si da notizia immediata rende l'idea e spero anche il tono del mio commento.
Comunque se fosse vera la notizia, mi chiedo perchè parla ora?
Marika

Anonimo ha detto...

...e chi lo dice che abbia parlato ORA ?

ORA ci hanno dato questa notizia....

Marika ha detto...

scusami anonimo delle 16.26

credo che l'interrogatorio in questione si debba collocare tra il 22 agosto e il 31 agosto per logica.
Altrimenti sarebbe stato utilizzato in sede di riesame.
Marika

Mercutio ha detto...

X MARIKA
Ho letto attentamente tutto quanto riportato da VANITY Fair, e devo dirti che, pur tenendo conto di possibili, vari svisamenti (che non ho notato, in verità), le notizie riportate, in parte da noi già conosciute, e, comunque senza commenti, da parte dei redattori, mi hanno creato un serio disagio, in rapporto alle mie stesse deduzioni, formulate in via definitiva, circa la colpevolezza del Parolisi.
Sono tornato, praticamente, alla mia posizione di partenza, quando dubitavo fortemente che il caporalmaggiore potesse essere l'assassino della moglie.
Ti invito a leggere quanto ti ho detto, dopodichè, vorrei discutere con te sulle possibilità reali, della semi-innocenza dell'indagato.
Ciao, Mercutio

lori ha detto...

Ma perchè sarebbe dovuta intervenire la sorella e non lo ha detto direttamente Parolisi? Perchè lui non avrebbe parlato preferendo beccarsi un'accusa di uxoricidio? Se temeva qualche vendetta, ora che la sorella ha parlato come si difenderebbe?

lori

Anonimo ha detto...

X LORI Sei la bambina dei "perchè" su tutto quanto leggi.
Non chiedere sempre agli altri il perchè delle cose: è una posizione di comodo.
E diventa anche monotono, leggere i tuoi perchè su ogni ipotesi espressa da altri.
M

lori ha detto...

M

qual è il problema? saltali i miei perchè, non sei obbligato!


cmq grazie per la " bambina "era tanto tempo che non me lo sentivo dire

ps: hai sentito parlare di domande retoriche?

lori

lori ha detto...

PER Sira

secondo vanity fair, la fontanella non sarebbe stata controllata

http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/08/25/melania-rea,-tutti-i-dubbi-sull'inchiesta

pag 20

ciao

lori

Marika ha detto...

Ciao Mercutio
ho letto anche l'altro articolo, quello che credo tu mi suggerisci.
Se le notizie siano vere o no, non sono io a giudicarle.
trovo però singolare che ora e sempre tramite lo stesso giornale prenda piede la pista del "segreto inconfessabile".
Possibile che la sorella di Parolisi non abbia pensato di informare i legali del fratello prima di rendere quell'interrogatorio che appare sicuramente a favore del caporalmaggiore?
Per quello che riguarda i tuoi ripensamenti, sono tutta orecchi, anzi occhi!
Ciao, Marika

greenlight ha detto...

mi chiedo e vi chiedo, se ne sapete di più, ma la sorella è stata interrogata solo ora?
Davo per scontato, dopo aver letto le intercettazioni, e la telefonata parolisi-sorella, che avessero chiesto, subito dopo, ad entrambi, chiarimenti.

greenlight ha detto...

mi rispondo da sola, se corrisponde al vero quanto riportato da Il tempo, i familiari di parolisi non erano mai stati sentiti prima di ieri! ...e questo mi stupisce un pochino.
""..E anche ieri mattina, quando sono stati ascoltati per la prima volta dai magistrati come persone informate dei fatti, i familiari di Salvatore Parolisi hanno mantenuto quel contegno e quella riservatezza che li ha contraddistinti fin dalla morte di Melania. ""
http://www.iltempo.it/abruzzo/2011/08/30/1281806-interrogati_fratelli_parolisi.shtml

Sira Fonzi ha detto...

Sono d'accordo con Marika, se la sorella avesse saputo qualcosa di importante avrebbe senza dubbio informato da subito gli inquirenti e/o i difensori.

Ma, nel caso non lo avesse fatto, perchè richiestogli da Salvatore, perchè avrebbe cambiato idea solo ora?

Secondo me se esiste questo oscuro segreto, l'unico motivo per cui Salvatore potrebbe aver chiesto alla sorella di non parlarne, può essere che ciò metterebbe in pericolo Vittoria o i suoi cari.
Ma se così fosse, e se la decisione di Salvatore fosse quella di pagare con il carcere, per garantire l'incolumità della piccola,la sorella avrebbe rispettato la sua volontà e non avrebbe parlato nemmeno ora.
Almeno credo...

Per Green

Da quello che si legge nei vari siti pare che queste siano le loro prime audizioni.
Ha stupito molto anche me questo fatto, 4 mesi senza sentire la necessità di ascoltare nessun parente stretto.
Le prossime audizioni, secondo un quotidiano on line, sarebbero quelle di Imma( sempre per la storia del segreto) e di Ludovica( per sapere quale fosse la cosa successa il giorno prima dell'omicidio, che nessuno dei due ha detto agli inquirenti.)

Per Lori

e non ti sembra, se fosse vero, un tantinello strano?
Se risultasse pulita vorrebbe dire che:
o è stato qualcuno che non aveva la necessità di lavarsi, perchè non aveva fretta di presentarsi a nessuno, e che tra l'altro poteva avere l'occorrente in macchina (dato che la stessa non sarebbe stata oggetto d'attenzione)

oppure lo stesso Parolisi che, seppure avesse indossato la tuta mimetica con sotto i pantaloncini e maglietta, avrebbe dovuto oltre a questa, avere un casco e dei guanti ed avrebbe dovuto avere il tempo di sotterrare in qualche buca, dopo averla scavata, il tutto.

Altri minuti preziosi da sottrarre a quel tempo già striminzito che avrebbe avuto a disposizione.

Vado a preparare la cena, a dopo

Ps
Io cmq alla telefonata non ci credo.
Salvatore sapeva che era intercettato, mi sa tanto di un disperato tentativo di far spostare l'attenzione su altri.
Ma si vedrà presto se sarà una bolla di sapone.

ciao sira

Mercutio ha detto...

X MARICA
IL MANCATO INTERROGATORIO dei famigliari di Parolisi, potrebbe ESSERE AVVENUTO e non divulgato, perchè, forse, non era indicativo di un coinvolgimento diretto di Salvatore nell'omicidio di Melania, contrario alla teoria UNIDIREZIONALE delle indagini, così come sono state impostate fin dall'inizio.
Se i famigliari dell'indagato hanno deciso di farsi "sentire" solo ora,(il che non è strano) il fatto potrebbe essere dovuto alla gravità di una situazione particolare, non più sostenibile, derivante da "cose più grandi di loro", come ho sempre sostenuto, che la sorella di Parolisi, Francesca, spinta da un moto di rivolta interiore, ha voluto, ad un certo punto, per salvare il fratello, uscire allo scoperto, sfidando eventuali possibili rappresaglie di derivazione,per noi, ignota, e che il soldato ha cercato di evitare anche a costo di una lunga permanenza in galera.
Gli inquisitori, come li definisce Mummolo, potrebbero anche aver voluto di proposito, non allargare le indagini in questa direzione, per due possibili motivi:1, perchè non sarebbero stati fecondi per la direzione delle indagini, ormai decisa, 2, perchè "consigliati" a prendere altre direzioni meno scottanti.
Sono delle ipotesi suggerite dai fatti che ci sono stati rivelati. il resto è tutto da vedere.
Ciao, Mercutio

greenlight ha detto...

potrebbe anche essere che, la sorella di parolisi, semplicemente, prima di adesso non ha 'parlato' perchè mai sentita come persona informata dei fatti, e solo ieri, davanti a domande specifiche ha detto quello che sapeva

Unknown ha detto...

X Marika.

Nell'ordinanza del giudice Cirillo si legge che Ranelli apre il chiosco, arrivando dalla strada accanto al bar del cacciatore, alle 14.39 (orario videocamera poi spostato in avanti dei 5 minuti che la Difesa dice di essere in grado di dimostrare non esistere), quindi circa dieci minuti dopo le 14.39.

Queste dichiarazioni, lori, le fa per quattro volte senza l'intervento della moglie, che mai si intromette nei primi giorni e che invece lo correggerà sempre dopo la testimonianza del 2 maggio in cui rimase ore ed ore in caserma e si convinse, o lo convinsero, di aver visto il Parolisi dopo le 15.23.

Ma il dire per ben quattro volte che lo ha visto dopo dieci minuti dal suo arrivo, le prime tre nei primi quattro giorni dopo la scomparsa, ha un suo valore processuale perché nell'ultima testimonianza non sposta l'orario in avanti di qualche minuto, ed in quel caso non ci sarebbe stato nulla da dire, ma di ben trenta minuti. Trenta minuti che sommati ai dieci di cui aveva parlato in precedenza diventano quaranta dal suo arrivo.

E non rendersi conto in ben quattro interrogatori (il quarto è la parte iniziale dello stesso in cui poi si convincerà dell'altro orario) che i dieci minuti erano in effetti quaranta pare singolare se non strano.

Ed il ragionamento della Difesa in questo caso non ha grinze perché se ha visto Melania (la descrizione che ne fa ci sta tutta ed altre donne vestite in tal modo nessuno le ha viste in quel giorno al pianoro) sulle 14.39, e lei è partita un minuto, dopo alle 14.53 e passa poteva trovarsi circa a metà strada fra le altalene ed il monumento (e per questo nell'articolo chiedevo di ripetere l'esperimento della cella 451 che a detta del Ros dovrebbe coprire altre zone ma in realtà nell'esperimento precedente ha coperto solo quella del monumento) e non aver risposto alle due chiamate dell'amica perché sul display figurava un numero sconosciuto.

Però c'è da dire, per finire il discorso Ranelli, che nelle interviste successive al due maggio è davvero un'altra persona, anche inaffidabile come hai notato tu lori, perché quell'ultimo interrogatorio (ti ricordo che dopo averlo sostenuto per una decina di giorni non ha voluto parlare con nessun giornalista e nella prima che ha rilasciato era oscurato) lo ha davvero segnato. Ed infatti in tutte quelle rilasciate successivamente dichiara che se la donna si fosse allontanata dal marito lui l'avrebbe dovuta incrociare mentre andava ad aprire il bar perché lei ha fatto la sua stessa strada al contrario. Ed invece lui è passato in quella corta mentre lei in quella lunga. Ed inoltre ai carabinieri ha dichiarato, è sempre nell'ordinanza dell'ex gip Cirillo, che al suo arrivo sul pianoro non c'era nessuno alle altalene, quindi come poteva incrociarla se lei ancora non era arrivata al pianoro e lui l'ha vista tempo dopo alle altalene (sempre caso mai vi sia stata al pianoro)?

Ciao, devo scappare. Massimo

Marika ha detto...

Ciao Sira Ciao Mercutio
l'articolo di VF rende noto un particolare di tale interrogatorio segreto, ovvero che la sorella di parolisi avrebbe fatto un nome.
e che non fosse questo nome il motivo della secretazione?

Greenlight
se siano le prime audizioni non lo so.
ciò non esclude che siano stati sentiti in via informale e ora si ravvisi la necessità, anche alla luce degli esiti degli accertamenti patrimoniali, di procedere ad audizioni ufficiali.
Marika

Marika ha detto...

Massimo
se l'orario di arrivo di ranelli al chiosco è fissato alle 14.39, accettando la dimostrazione della perfetta funzionalità del dispositivo come fornita dalla difesa, costui avrebbe dovuto vedere Melania alle 14.49 circa.
ma sappiamo da parolisi, se gli dobbiamo appunto credere, che melania si allontana alle 14.45.
quindi, il dubbio su cosa vede ranelli per me rimane.
altro elemento discordante che tu segnali è appunto il fatto che lui sostiene che quando arriva al chiosco e sono le 14.39 (lo abbiamo appena saputo dalla visione dei filmati delle telecamere) lui sostiene che alle altalene non c'era nessuno, quindi nemmeno parolisi e la bambina.
quello che è certo è che la ricostruzione fatta dalla procura, mediante la sottoposizione di ranelli alla visione del filmato per fissare il ricordo del momento in cui vede la coppia al pianoro - momento che collega a quando porta fuori le sedie - tende ovviamente a sostenere la presenza di salvatore ( e di lui solo) alle 15.23 ovvero in un tempo ragionevolmente compatibile con il suo arrivo al pianoro da ripe.
Marika

lori ha detto...

giusto marika

la tua ricostruzione mi sembra che non faccia una piega

lori

Sira Fonzi ha detto...

Accertamenti patrimoniali che, se hanno dato i risultati che sappiamo, non serviranno a nulla, solo a far fare qualche titolone a quei giornali che si dovrebbero dedicare alla cronaca rosa.

In un blog ho letto sull'argomento il post di un ragazzo anch'egli militare, che affermava che le retribuzioni delle missioni sommate allo stipendio, possono giustificare l'ammontare, soprattutto se le sommiamo ad eventuali buste di denaro in regalo, che nei paesi si usa donare ai matrimoni al posto dei soliti oggetti.

E sempre questo militare scriveva che loro godono di un tasso di interessi agevolato, ma devono essere intestatari unici del conto.
Non so quanto sia vero, certo è che il fatto che fosse intestato solo a lui non prova che Melania non fosse al corrente della sua esistenza.
Io e mio marito ad esempio, abbiamo 3 contocorrenti, di cui uno in comune per le spese di casa e per il mutuo + gli altri 2intestati singolarmente.
Cosa c'è di strano?

Per il "gruzzolone" di Parolisi basterà verificare gli accrediti e tramite le date, imputarli ad un evento: missioni, matrimonio etc...

Però ancora prima di verificare la natura dei risparmi, questa notizia l'hanno diffusa a tempo di record e c'è chi titola "il movente: non intaccare il tesoretto con gli alimenti"
Chi ha secretato l'interrogatorio della sorella di Salvatore, avrebbe potuto tenere segreta questa operazione, ma chissà perché ha preferito venisse fuori....

Marika ha detto...

Ciao Lori

La testimonianza di Ranelli mi sa che si è bruciata...
Ma cosa ne pensi di questa notizia su Vanity Fair?
Tu ci credi alla pista del segreto inconfessabile?
Marika

Anonimo ha detto...

Bentornato Massimo,

Tornando sul tema del Signor Ranelli: Nel post del 21 agosto alle ore 7:46 (giorno prima del riesame e la presentazione della difesa) ho accennato alla manipolazione della testimonianza del Signor Ranelli. Come specifica Massimo, non c’e’ possibilita’ che lui ritrai le ormai “documentate” modificazioni …communque ripeto, come abbiamo riflesso un po’ tutti nel corso delle discussioni, rimane che Ranelli, (‘l’unico testimone occulare sul pianoro’) ha visto Parolisi e una donna dondolando un bambino/bambina. Se Parolisi e colpevole , il Signor Ranelli si e’ sognato tutto perche’ al pianoro la famiglia ‘dondolando’ non ci poteva essere.

Se invece il Parolisi e’ ‘innocente,’ e seguiamo piu’ o meno la sua ricostruzione, l’unico momento in cui il signor Ranelli avrebbe potuto notare la famiglia (senza riferirlo al amico Ascenzi )…sarebbe alle 14:46 (14:51)* quando esce dal chiosco e recupera qualcosa dalla sua macchina -- a questo momento Ascenzi non gli e’ accanto.
La procura gli ha suggerito, (…con l’assistenza del video) che il momento di avvistamento sia avenuto quando stanzia le sedie ed I tavoli 15:20, (15:25) (14 Maggio sentito) comunque, questa proposta ‘soluzione’ non quadra ne con “Parolisi innocente e veritiero nel suo racconto” ne con “Parolisi colpevole.” Alle 15:20 (15:25) non ci poteva essere la famiglia Parolisi/Rea alle altalene….

Allora, l’unico modo di dare senso al ormai ‘fuori senso’ e’ di individuare il momento d’avvistamento al di la’ dei videoregistratori—all’interno del ‘quadro memoria’ di Ranelli. Il suo quadro consistente e immutabile comprende:

-uomo vestito in abbigliamento estivo (malgrado il tempo)
-donna mora, capelli scuri, giubotto scuro, pantaloni chiari
-ambedue che dondolano un bambino/a
-scenario avvistato “poco dopo” l’arrivo
-scenario avvistato senza Ascenzi (se no lo’avrebbe fato notare anche a lui)

Forse e’ abbastanza chiara la domanda. Quando non c’e’ accanto a lui l’amico Ascensi?

1. Appena Ranelli arriva alle 14:39 (14:44)
2. Quando Ranelli ritira qualcosa dalla sua macchina 14:46 (14:51)
3. Quando Ranelli stanzia le sedie (Ascenzi e’ gia’ partito) 15:20 (15:25)

La seconda possibilita’ trova riscontri logici nelle ricostruzioni—(arrivo coppia, allontanamento, telefonate mancate, monumento (trace e celle) e cosi via….
Perche’ non suggerire, come hanno fatto tante volte gia’ al Signor Ranelli gli inquirenti, che magari l’avvistamento sia avvenuto proprio alle 14:47 quando magari andando verso la macchina alza lo sguardo verso i giocchi e vede questa scena che ormai “non gli fa piu’ dormire?—Le 14:46 quando lui stesso dice nei suoi primi (ed ingenui) riccordi che vede la famiglia insieme alle altalene—fatalita’ (o magari “fortunate indagato) che il tutto va a passo con l’alibi del Parolisi….la telefonata mancata di Sonia…le celle del monumento…il fiuto del cane (ecc. Ecc. Come spiega definitivamente Massimo)
(*Orario stabilito il 14 Maggio quando Ranelli viene riascoltato --)

E piu’ probabile (e quindi piu’ logico) che
1. I primi ricordi di Ranelli siano tutti falsi ? (e per qual motivo?)
2. Ranelli vede la famigliola alle 15:20 e non alle 14:50? (Impossibile direi…)
3. I primi ricordi siano precisi e alla procura non ci sta perche’ appoggino l’alibi di Parolisi?

Penso la risposta sia obbvia….suggerisco che poteva benissimo essere le 14:46 quando inquadra la famigliola dondolando la figlia—li vede anche sulla panchina, e come specifica la difesa, vede la donna anche di spalla. In questo momento di riflessione “perche’ e’ vestito cosi’?” l’Ascensi non c’e’… Ranelli ritira l’oggetto dalla machina e torna nel chiosco per prendere un secchio…niente piu’…la sua giornata prosegue normalmente senza piu’ notare cose “strane” o memorabili alle altalene.

Apologies extended for my many linguistic errors; consider me a student—a student of blog culture, a student of blog influence, a student of Italian.

With thanks, Avery

Marika ha detto...

Sira
vero quanto affermi, non credo che la moglie non sapesse del conto personale del marito.
magari doveva essere destinato all'acquisto di una casa quando finalmente la coppia avesse avuto una residenza definitiva.
però credo che l'accertamento patrimoniale sia stato mirato anche a verificare qualcos'altro. magari passaggi di denaro, movimenti sospetti.
qualcosa di non proprio chiaro.
Ciao Marika

Marika ha detto...

Avery complimenti!
Quello che tu dici potrebbe far quadrare il racconto di Ranelli con la versione di Parolisi.
Ci sono però delle cose da verificare per poter credere a questa compatibilità.
Ranelli alle 14.46 si direge verso la sua macchina. Ma facendo questo percorso il suo sguardo può comprendere la zona altalene?
Sia andando verso la macchina ovvero al suo ritorno?
Dove era parcheggiata la macchina di ranelli?
Marika

lori ha detto...

questa storia del segreto inconfessabile mi convince poco..se fosse veramente inconfessabile, perchè magari comporterebbe qualche vendetta, magari nei confronti della piccola vittoria, allora non avrebbe senso rivelarlo... se così non fosse perchè non rivelarlo prima e magari da parte di parolisi stesso ?

lori

lori ha detto...

ma Parolisi non aveva detto che la moglie si era allontanata alle 15.45?Quindi che Ranelli li veda dalle 14.46 in poi ( l'avvistamento sarà durato qualche minuto) non ci sta nei tempi

lori

Marika ha detto...

Lori, ho il tuo stesso dubbio per quello che riguarda la pericolosità del segreto e quindi la necessità che rimanga tale. però se qualcuno ha deciso di parlare, saranno calcolati anche i rischi.
io penso che un minuto di differenza non posso incidere se fosse vero che il momento dell'avvistamento di ranelli coincide con il suo recarsi in macchina e non con quello in cui sposta le sedie.
perchè non associare il ricordo a quello che fa alle 14.46? infondo, come fa notare Avery, non ha fatto tante cose in quel frangente di tempo.
Marika

lori ha detto...

si è vero che un minuto non fa la differenza ma allora alle 14.46 avrebbe dovuto vedere melania che si stava allontanando..

lori

lori ha detto...

"li vede anche sulla panchina, e come specifica la difesa, vede la donna anche di spalle"

lui in realtà dovrebbe vedere melania non sulla panchina ma mentre si sta allontanando, ovvero in movimento

lori

Marika ha detto...

di sicuro se qualcosa vede, può essere solo a quell'ora. solo che ranelli non cambia nemmeno il momento in cui dice di aver visto la famiglia, quindi credo proprio che sia inutile girarci ancora attorno. o no?
Marika

lori ha detto...

si, infatti

lori

Anonimo ha detto...

E meglio chiarire il mio ultimo discorso per bene:
rileggendo a pagina 31 (Procura di teramo) sulla testimonianza del 2 Maggio c’e’ scritto che Ranelli “usciva del bar e unitamente ad Ascenzi si incammina verso la sua macchina” Qui sembra che Ascenzi lo accompagni alla macchina…communque
le cose non sono chiare perche’ nello stesso documento alla pagina 33, quando si nota la testimonianza del 14 Maggio, c’e’ scritto che alle ore 14:46 Ranelli “usciva dal chiosco per prelevare qualcosa dalla propria autovettura per poi rientrare, prelevava il secchio dell’immondizia che collocava all’esterno ed effettuava con l’Ascenzi un breve tragitto a piedi, in direzione del parco giocchi…che in tale frangente non ha notato nessuno nel parco giocchi…
La presenza di Ascenzi alla macchina 14:46 non e’ chiaro nella testimonianza del 14 Maggio—sembra infatti chiaro che Ascenzi lo raggiunge quando ‘effettuano un cammino verso il parco giocchi….’
Marika, per quanto riguarda la posizione dell’auto di Ranelli: alla pagina 30 e’ scritto che “Ranelli imbocca la stradina che conduce ai campi da tennis fermandosi in prospicienza del chiosco di sua proprieta’” Rimane allora sulla stessa stradina con direzione Sud? Se questo e vero, la direzione dello sguardo sarebbe verso le altalene…Nel seguente video sembra che la macchina sia proprio sulla strada:
http://www.youtube.com/watch?v=fS_esCcdh1Q
Quindi, non tutto chiaro per quanto riguarda la vicinanza relativa di Ascenzi alla macchina—piu’ chiara la posizione della macchina sulla strada che punta verso Sud.

Grazie, Avery

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Mercutio,

suppongo che Si riferisse a me, ma io mi chiamo "Tummolo" e non "Mummolo" (che tra l'altro era un condottiero descritto da Paolo Diacono nella "Historia Langobardorum". Cerchiamo di non storpiare né i nomi né i cognomi, altrimenti mi sentirò in dovere di ricambiare la cortesia.

Marika ha detto...

Avery, molto chiaro il tuo ragionamento.
La prima versione di Ranelli è quella più attendibile, perchè immediata e non condizionata dal clamore mediatico. questo lo condivido.
Tu fai riferimento a dichiarazioni successive del 2 e 14 maggio, dove il Ranelli viene sottoposto a domande sempre più precise per chiarire orari e posizioni.
quindi, se diamo per buona la sua prima versione e ci fidiamo del fatto che la sua visione della famiglia avviene a circa 10 minuti dal suo arrivo (14.39) sono le 14.49 circa.
in quell'ora due sono le cose da tenere presenti:
A) Parolisi dice che Melania si è allontanata alle 14.45
B) alle 14.53 il cellulare di melania aggancia la cella 451 e si doveva trovare nei pressi del monumento.
e con i tempi ci siamo.
quindi, se ranelli la vede come dice di averla vista, il momento buono poteva essere alle 14.46 quando si dirigeva alla macchina.
ma lui esclude che in quel momento ci fosse qualcuno in zona altalene insieme all'amico Ascenzi.
e nega di aver visto qualcuno sebbene la macchina era posta in un punto dove la zona altalene era perfettamente visibile.
inoltre, lui si dice certo che l'avvistamento è avvenuto quando ha portato le sedie ai tavoli ovvero le 15.23.
bel rompicapo!

sono un pò stanca, spero di aver scritto in modo logico e comprensibile
Notte, Marika

Marco ha detto...

Vi riporto (l'avevo già fatto nel precedente articolo) il ragionamento della difesa in merito alla testimonianza del proprietario del chiosco:

"In realtà, un’equilibrata e ponderata valutazione delle dichiarazioni di Ranelli non può che indurre ad anticipare ulteriormente il certo avvistamento del Parolisi.
Non pare infatti un fuor d'opera sostenere che Ranelli abbia potuto errare o confondersi nel ricollegare la visione della scena de qua al momento in cui ha iniziato a sistemare i tavoli e le sedie nello spazio antistante il chiosco, risultando molto più verosimile che l'avvistamento della coppia, rispetto al quale si dice assolutamente certo, sia avvenuta in un momento precedente alla sistemazione dei tavoli, magari prossimo, come prospettato ab initio appena sentito la sera del 18.04.2011 e nelle sommarie informazioni del 19.04.2011, all'orario del suo arrivo.
Del resto, ben più significativo è il ricordo nitido, preciso, univoco, di una scena, rispetto al ricordo del momento esatto in cui tale scena è stata vista."

Quindi il collegio difensivo ritiene plausibile che l'avvistamento possa essere avvenuto immediatamente dopo il suo arrivo, a prescindere da sistemazioni di tavoli o altri movimenti.

Marika ha detto...

Marco il problema è che ranelli si è dichiarato certo sicuro del momento.

Marika

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Avery, Lori e Marika,
io credo che girare intorno agli orari serva soltanto a creare più confusione perché in realtà non sappiamo con precisione, nè l'ora in cui sarebbe arrivata la coppia al Pianoro, nè l'ora in cui sarebbe arrivato il Ranelli, e non sappiamo con certezza nemmeno dopo quanto tempo Melania avrebbe deciso di recarsi in bagno.

C'è piuttosto un ricordo di cui non si può non considerarne l'esistenza, e dei passaggi delle sue dichiarazioni fondamentali:

Dalla memoria difensiva:

"“Diana la conosco, non potevo confondermi con lei. Io ribadisco con fermezza di aver visto una donna accanto all'uomo che stava con i pantaloncini corti al
parco giochi che assieme facevano dondolare sull'altalena una bimba. Io questa scena, purtroppo me la ripenso tutte le notti e non riesco più a dormire.
Sono sicuro di aver visto una figura femminile accanto a quell'uomo, che oggi
possiamo dire è Parolisi.”.
Sì confermo lì c'era una donna ed era una coppia perché assieme facevano dondolare questa altalena da entrambi i lati”.

Da un intervista del 5 Agosto:

Il gip di Teramo, nell'ordinanza in cui convalida l'arresto di Parolisi, ha scritto che lei è inattendibile.

«So quel che ho visto. Sono certo di aver visto quella donna. Inoltre, sono stato io a segnalare le persone che quel giorno si trovavano sul pianoro. Senza di me non le avrebbero rintracciate. Perché il gip mi ritiene attendibile quando aiuto a rintracciare i testimoni e inattendibile quando affermo di aver visto una donna vestita come Melania?"

Ciao

Anonimo ha detto...

@ Marika,

Una ipotesi...come noti, Ranelli viene chiesto ripetutamente se in questo periodo molto "chiave" vede qualcuno alle altalene...al inizio (i primissimi interventi) non si rende conto che l'ammissione d'aver visto la famiglia nei primi dieci minuti lo trasformerebbe in "testimone per la difesa." Dopo il chiasso...e man mano si rende conto della pesantezza dei tempi...risponde "no" alla ripetuta domanda..."e' sicuro che non ha visto persone alle altalene in questo frangente di tempo???" Magari lascia trascurare gli orari...magari non vuole/non puo' essere cosi' tanto sicuro come prima...capisco come non sarebbe affatto conveniente...e quindi magari si lascia convincere con gli orari...ma, ed il grande MA...e' interessantissimo che non si lascia convincere sulla scena--rimane immutata.

E' piu' facile negare tutta la realta in questa situazione?

oppure...e piu' facile scordarsi dei tempi (di fronte ad una procura con video in mano...) ed insistere su quella scena che "grida" e vuole quasi mimetizzare gli orari inammissibili???

Se fossi Ranelli....??? Quanti modi ci sono per ammettere la verita'?

Scusami se sono sprofondato nella congettura--troppo allettante....

Buona notte a te Marika.

Grazie di nuovo,

Avery.

lori ha detto...

Quindi Melania alle 14.49 sarebbe alle altalene, ma poi alle 14.53 il suo telefono aggancia la cella 451 al monumento..mi sembra poco probabile..
o una o l'altra

lori

Anonimo ha detto...

@Lori, perche' poco probabile??? Su earth google la distanza fra le altalene ed il monumento viene data per 400 metri con 4 minuti di percorrenza, direi una ricostruzione perfetta, se era lei.

Antonello

lori ha detto...

Scusa 400 metri la strada più lunga o la scorciatoia?

lori

Anonimo ha detto...

@Sira, sono d’accordo con te.
I tempi impalidiscono quando paragonati ad un “ricordo nitido, preciso, univoco, di una scena,” (come ci ricorda Marco)....
La raggione per cui “giriamo” intorno ai tempi e’ unica: Se si riesce a stabilire che l’avvistamento si e’ manifestato prima delle 14:47 esiste la possibilita’ della pista allontanamento, telefonate, monumento. Come commenta Antonello, per percorrere 400 metri (faccendo una media di 5 km/ora) ci si mette 4 minuti e 48 secondi. Mettere in evidenza l’orario delle 14:46 come possible “avvistamento” fa scorrere piutosto lisca la pista alternativa. Tanti dettagli altrimenti irreconciliabili sembrano “cliccare.” Anche se solo un ipotesi…come dice Marika…”girarci intorno” un po,’ come minimo, e’ interessante.

Ciao for now, Avery.

Anonimo ha detto...

X IL SIG. TUMMOLO.
LE MIE PIU' UMILI SCUSE.
E' STATO UN ERRORE DI BATTUTA.
MERCUTIO

Anonimo ha detto...

@_@ riepilogando:
1)Ranelli l'ha vista, minuto più minuto meno.
La famiglia era lì
2) era molto prima che arrivassero i ragazzini con le macchine fotografiche: questo perchè altrimenti il Ranelli non avrebbe notato il Parolisi abbigliato in maniera inadeguata al clima, dato che i ragazzini fotografanti erano vestiti alla stessa identica maniera.
3)Melania si allontana di buon passo verso la zona del Monumento, tra le sue lunghe gambe e l'urgenza di far pipì, in tre/quattro minuti arriva. La sua presenza al Monumento è dimostrata anche dal cane Piergiorgio.
Il cellulare di Melania aggancia la famosa cella, e lei sosta qualche minuto in questa zona: chissà, forse si inoltra nella famosa zona impercorribile per potere fare pipì, se il desiderio era impellente. Fattostà che in quei pochi minuti, QUALCOSA ACCADE.
4) Melania muore, ma altrove.

Ecco, bisognerebbe riuscire a capire chi e come possa averla portata via.. le questioni sono:
a) o una botta in testa e un trasvbordo a bordo di un'auto, cosa che coinciderebbe con le tracce di pneumatici vicino alla zona del delitto,
b) oppure qualcuno la convince a salire in auto, e qui direi qualcuno che lei conosceva bene e NON può essere il marito.
Oppure sì?
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

@_@
e mi spingo oltre, si badi che è una ipotesi come un'altra e non un'accusa:
il cellulare dell'amica Sonia o di sua madre se non sbaglio durante la chiamata aggancia la stessa cella.. Sonia forse era stata informata della famosa gita al pianoro.. mettiamo che avesse un'impellente necessità di CHIARIRE qualcosa con lei. Mettiamo che si sia diretta in macchina al pianoro, mettiamo che la chiamasse per poterle parlare assolutamente PRIMA del famoso incontro alle 16. Mettiamo che l'abbia incrociata proprio là, al monumento ai caduti, e l'abbia fermata e fatta salire in macchina
"che te la fai a piedi? ti porto io al Cacciatore, dai monta in auto!"
Mettiamo che invece l'abbia condotta a Ripe.. appena arrivata, Melania non avrebbe fatto altro che liberarsi subito dell'impellenza.. e davanti ad una così cara "amica" non ci sarebbe stato alcun problema.
tutto il resto è storia.
@_@ tatz

lori ha detto...

ripeto..melania non ha fatto la scorciatoia, ha fatto una strada molto più lunga di 400 metri

lori

Mercutio ha detto...

Apprendo che i PM teramani invieranno, oggi, alla Procura Militare di Roma i verbali dell'interrogatorio della sorella del Parolisi, Francesca, e quello degli altri famigliari.
Pare evidente che dalla deposizione di Francesca sarebbe emerso qualcosa di importante di competenza militare.
Inoltre, la testimone avrebbe fatto anche dei nomi, per cui la Procura teramana ha ritenuto necessario secretare tutto il contenuto delle dichiarazioni rese.
In giornata sarà ascoltata nuovamente, dai PM, l'amica di Melania, Imma.
Evidentemente, ci sarebbero delle novità in merito alle indagini.
Mercutio

Marika ha detto...

Sira hai ragione, anche io penso (e l'ho detto) che girare intorno agli orari secondo questa ricostruzione non ci fa approdare a nulla.
lo scoglio è la certezza di ranelli che dice di aver visto e che ne fissa il momento preciso allo spostamento delle sedie.
quindi, poichè questo genera una incongruenza nella sua dichiarazione, data dal fatto che Melania si doveva già essere allontanata (le telecamere fissano le ore 15.23) o lui si corregge su questo punto o non se ne viene fuori.
in pratica dovrebbe affermare con certezza che il momento in cui ha visto melania è stato quello in cui si è diretto verso la macchina.
se invece si dice certo dell'altro momento, non è solo una questione di inattendibilità ma di "verifica" su quella che poteva essere la donna in questione, che non è certamente melania!
Ciao
Marika

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Signor Mercutio,
non Le ho chiesto scuse, ed ancor meno "umili". Se si riporta il mio nome e cognome, o il cognome, visto che sono quelli originali, gradirei venissero riportati correttamente. Siccome ogni tanto c'è qualcuno che si diverte in questi giochetti, ho solo dato un preavviso. Per il resto continuate pure. Grazie e distinti saluti, Manlio Tummolo

Anonimo ha detto...

@Stella
Salve Massimo. Ormai sono diversi mesi che la leggo e non posso fare a meno di complimentarmi con lei per come scrive. Il suo modo di scrivere è coinvolgente, mai noioso; si percepisce che è una persona brillante, intelligente, intuitiva. E’ un piacere leggerla; se ne esce sempre un po’ più arricchiti. Da oggi oltre che leggerla mi piacerebbe anche confrontarmi con lei e con gli altri utenti.
Inizio con l’esprimere un giudizio in merito alla memoria difensiva; che dire se non che è ben fatta e che ribatte punto per punto alle tesi dell’accusa in modo coerente e logico. Proprio grazie alla difesa sono venuti a conoscenza di elementi che mi erano fino ad oggi ignoti e che sono fondamentali.
In merito alle indagini, penso che indagare a 360° significhi:
- chiedere e verificare gli alibi, nonché prelevare il dna di tutte le persone vicine a Melania; partendo dai conoscenti, passando alle amicizie vicine e lontane, fino ad arrivare ai militari della caserma;
- chiedere il dna di tutte le persone presenti quel giorno a Colle San Marco (di chi era lì per passare un piacevole pomeriggio, di che era lì per lavoro, di coloro che passeggiavano a cavallo, dei vari proprietari di ristoranti, bar ed abitazioni) ;
- perlustrare le zone ( circa 10 km) compatibili con l’aggancio del cellulare di Melania;
- chiedere il dna dei militari che si stavano esercitando a Ripe;
- chiedere il dna di quei militari presenti a Villa Lempa;
- controllare, per avere meglio presente il “gioco” delle celle telefoniche a Colle San Marco, l’aggancio dei vari telefonini delle persone che vi erano presenti;
- fare di tutto per rintracciare il proprietario di quella macchina che Massimo con abilità ha scovato, e pensare che credevano di aver sentito tutte le persone presenti lì quel giorno;
- chiedere il dna di Ludovica, della sua famiglia e dei suoi amici più cari;
- rintracciare i proprietari di quei veicoli transitati per Ripe e notati dalle sentinelle; non dovrebbe essere impossibile per gli inquirenti risalirvi;
- analizzare le formazioni pilifere, i dna maschili e quello femminile trovati sul corpo di Melania in quanto nelle indagini preliminari il p.m. e la p.g. svolgono le indagini necessarie per le determinazioni inerenti all'esercizio della azione penale: ne consegue che il p.m. e la p.g. devono acquisire anche gli elementi a favore dell'indagato (art. 358) dato che le indagini preliminari servono esclusivamente a stabilire se ci sono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale.

Anonimo ha detto...

@Stella
Le considerazioni che avrei da fare in merito a quanto affermato da chi indaga sono infinite, ma per il momento ne faccio solo alcune. Anche volendo affermare che l’indagato solo dopo le 15:23 si rechi alle altalene, mi chiedo come è possibile che in tale momento nessuno lo abbia visto arrivare ed attraversare il prato (per arrivare alle altalene deve averlo fatto), eppure sembra che in quel momento di gente ce ne fosse in quei paraggi. Lo stesso dicasi per quando lo deve riattraversare per andare a prendere la macchina per cercare la moglie.
Altro elemento importante è che nessuno si è presentato agli inquirenti dichiarando che quel giorno era sull'altalena indicata da Parolisi o in quella vicina e dondolava il proprio di figlio; qualcuno secondo quanto affermato dall'avvocato Lolli sull'altalena c'era.
In merito alle audizioni delle persone informate sui fatti, mi ricordo che tempo fa, il professore amico dell'avvocato Lolli presente quel giorno a Colle San Marco, disse nella strasmissione "Porta a Porta", che si era consultato con gli altri soggetti, anch'essi presenti a Colle.Immagino come le loro dichiarazioni, non si siano influenzate a vicenda.
Se le sentinelle quel giorno a Ripe vedono passare solo una stilo, una golf ed una jeep; le ipotesi sono:
- stavano giocando a briscola e per questo non hanno visto passare nessuna delle due volte Parolisi,
- Melania era trasportata in una di quelle macchine,
- è stata portata nel bosco dopo la fine delle esercitazioni, quindi va spostata l’ora della morte,
- è stata portata nell’orario compatibile con quello ipotizzato dalla procura, ma passando per qualche sentiero.
Se il telefonino di Melania è stato riacceso alle ore 7:00 del 20 aprile (da colui che cammina per caso a quell’ora in un bosco), chi lo ha spento alle 19:00 del 18 aprile? Non il Parolisi perché stava cercando la moglie, allora chi è stato? Sarebbero stati cancellati messaggi dal telefonino di Melania nell’azione di depistaggio; ma se il depistaggio è avvenuto a loro dire il 19 aprile ed il telefonino quel giorno era ancora spento come ha fatto a cancellarli? Se qualche messaggio come il gip ipotizza è stato cancellato, allora ciò è avvenuto presumibilmente il 20 quando è stato riacceso. Sarei curiosa di sapere di chi sono le impronte trovate sul telefonino di Melania per fare una serie di valutazioni.
Sarei curiosa anche di saper il contenuto del secondo sms inviato a Melania dall'amica.

rita ha detto...

@Stella
Un piccolo contributo: mi sembra che SP sia stato visto arrivare con la bimba alle 15.30 circa da una ragazza che era al chiosco a prendere il gelato. Poi controllo bene e ti faccio sapere.
R.

Anonimo ha detto...

@Stella
Rita, mi sembra di ricordare che la ragazza che vede Parolisi intorno alle 15:30 non lo vede al chiosco, ma al ristorante Il Cacciatore.

Anonimo ha detto...

Per Massimo e Stella da Sira

Ciao Stella, benvenuta!!

Gran parte delle tue considerazioni le ho fatte anch'io dopo aver letto la memoria difensiva che,seppure qua e là palesa dei pregiudizi nei confronti del lavoro della Procura,(che io non chiamerei pregiudizi, ma questa è una mia personalissima opinione) e scredita forse eccessivamente l'operato dei suoi consulenti, a mio avviso è fatta molto bene.

E' accurata, dettagliata, logica e soprattutto costruttiva.

Gli avvocati hanno chiaramente dimostrato che fare un indagine a 360° è tutt'altra cosa da quello che si è fatto in questa inchiesta, certo hanno calcato la mano, hanno usato una strategia difensiva approvabile o meno, ma ciò non toglie che all'interno di quella memoria ci sono delle verità dalle quali non si può fuggire.

Massimo è stato molto bravo a coglierne le più significative in questo articolo e tu altrettanto.

Io vorrei aggiungere una riflessione:

A Brembate sono stati analizzati una cosa come oltre 2000 profili genetici, sono state intercettate quasi tutte le auto delle persone che avevano il cellulare, e che percorrevano quel giorno il tratto di strada che va dalla palestra al campo.
Sono state ascoltate persone di altre parti d'italia, che si trovavano lì di passaggio.

E' vero, in quel caso bisognava partire da zero.Non c'era un sospettato.

E secondo me il problema è proprio questo, in questo caso sin dall'inizio gli inquirenti sono stati convinti che sarebbero potuti tranquillamente partire da 1

E' anche vero che non si sa quello che effettivamente è stato fatto, e quello che hanno ritenuto inutile fare.

Per esempio delle formazioni pilifere di cui si è tanto parlato, tutto lasciava ad intendere che non ritenessero importanti analizzarle perché secondo loro erano da collocare nella fase del depistaggio (inserite appositamente), ma leggendo un intervista del legale dei Rea si è scoperto che invece le stesse sono sotto analisi.

Ha dato un informazione errata?
Le hanno analizzate, ma non si sono degnati di informare la difesa, che si sta sbracciando da mesi?

Inoltre, non mi ricordo chi fosse la persona che, in un post precedente, quando sollevai il problema, mi rispose che se la difesa riteneva importanti il dna e le form. pilif.. avrebbe potuto farle analizzare per conto proprio, come aveva fatto con la macchia di presunto sangue sulla porta dei Misseri.

La differenza è sostanziale, non è necessario solo analizzarli, come con la macchia che poteva essere confrontata con 3 persone ben distinte, dopo l'analisi c'è da iniziare un lavoro di indagini che solo la Procura può fare, se lo vuole fare.



Per Massimo

Quando ho letto la memoria difensiva ho pensato che dovresti ritenerti il 5° consulente virtuale del team, e che se non viene riconosciuto da tutti è poco importante, perchè la grande soddisfazione è quella di aver contribuito alla verità, ed io personalmente credo in modo notevole.
Non vuole essere una sviolinata ma a certi passaggi mancava solo il copia incolla....

Ciao Sira

Anonimo ha detto...



Melania il 16 aprile telefona a Immacolata e le dice : «Ti devo dire qualcosa di molto brutto».

E’ irrealistico supporre che la conversazione abbia avuto termine bruscamente con questo allarmante annuncio . (che senso aveva rivolgersi preoccupata all’amica per poi non confidarsi con lei ? )

Quindi Melania ha sicuramente detto ad Immacolata di cosa si trattava.

Quindi Immacolata sicuramente SA.

Forse lo sa anche qualcun altro dell’ambiente, familiare e non, di Melania.

Ma “ stranamente” a 4 mesi di distanza dal delitto sembra NON lo sappiano ancora gli inquirenti .

Riporto un passaggio tratto da uno dei molteplici articoli di aggiornamento sul caso : “Una frase («Ti devo dire qualcosa di molto brutto» ) che spinge la procura a IPOTZZARE che Melania avesse scoperto qualcosa di assai grave - di torbido e inconfessabile - legato alla caserma.”

AD IPOTIZZARE ?

Cosa significa ? Ci vorrebbero far credere che, nonostante questa famosa inquietante confidenza di Melania all’amica sia di dominio pubblico fin di primi momenti dell’inchiesta, NESSUNO abbia mai fermamente sollecitato Immacolata a rivelarne il contenuto ?

E a tutt’oggi ancora NESSUNO lo sa e si continua ad “ipotizzare” ?

W

Anonimo ha detto...

CIAO MASSIMO, NON LEGGO IL POST DELLE 15.00 CIRCA, è FINITO NELLO SPAM?

SIRA

Unknown ha detto...

Era nelle spam Sira.

Sono appena tornato ed ho bisogno di una doccia e di mettermi in pari con le notizie ed i commenti. se resto sveglio mi ricollego più tardi.

Ciao a tutti, Massimo

lori ha detto...

e se i messaggi fossero stati eliminati prima, diciamo al momento dell'uccisione?

lori

rita ha detto...

@Sira
per quanto riguarda l'analisi delle formazioni pilifere credo di avere letto che essendo prive di bulbo da esse non si potrebbe mai ricavare il dna e quindi a cosa potrebbero servire le analisi se non c'è di modo di appurare scientificamente a chi appartengono??? la stessa cosa vale per capelli senza bulbo... niente dna, quindi lo stesso discorso vale per il capello trovato sul corpo. Altrimenti credo che sì avrebbero ordinato la ricerca del dna.
r.

Anonimo ha detto...

Sira, grazie per il benvenuta sei molto gentile! ti leggo sempre con piacere.
E' vero che Parolisi sia stato sin da subito il sospettato numero 1, lo dimostra anche il fatto che gli inquirenti per i dirupi hanno prelevato un paio di jeans ed una maglietta; stesso tipo di abbigliamento che l'indagato indossava la mattina del 18 Aprile.
Per quanto riguarda quanto lamentato dai difensori in merito all'inutilizzabilità delle dichiarazioni rilasciate dal loro assistito nella veste di persona informata sui fatti, lo trovo giusto, ma non per il contenuto, quanto per il modo di operare e lo stesso dicasi per la richiesta d'arresto. A mio modo di pensare, sottolineare ciò da parte dei difensori è stato un modo sottile per far notare che visto che in tali occasioni gli inquirenti non hanno rispettato la legge alla lettera potrebbero averlo fatto anche in merito ad altri aspetti.
Per quanto riguarda le formazioni pilifere ho letto un paio di giorni fa sul Corriere Adriatico che sono arrivati i risultati, che evidenzierebbero che non appartengono nè a Melania, nè a Salvatore.
Gli inquirenti sottolineano che tali formazioni pilifere sarebbero l'oggetto di un depistaggio; mi viene spontaneo chiedermi, dove le ha trovate Parolisi? non in caserma, in quanto secondo la procura il depistaggio sarebbe avvenuto prima che Parolisi vi si recasse. Credo che sia importante, se possibile risalire a chi appartengono, perchè o sono di qualcuno direttamente coinvolto, o se usati per depistare da chiunque, si arriverebbe a chi li possa aver prelevati.
Lori, non credo che durante l'omicidio il Parolisi possa aver cancellato i messaggi, in quanto avrebbe lasciato la sua firma.
Stella

lori ha detto...

e chi se ne sarebbe accorto che li aveva cancellati prima, se aveva intenzione di completare il depistaggio prima che ritrovassero il cadavere?

lori

lori ha detto...

poi mi chiedo: se per la difesa vale l'assunto che il fatto che melania non sia stata vista( da ben 52) testimoni, questo non vuol dire che non ci fosse, lo stesso assunto deva valere anche per le sentinelle..il fatto che non abbiano visto l'auto di parolisi non significa che non sia passata

a parte il fatto che molte delle testimonianze appaiono chiaramente contraddittorie

lori

Anonimo ha detto...

Lori non può averlo fatto durante l'omicidio in quanto se d'impeto le mani sarebbero state sporche di sangue e di conseguenza le sue impronte le avrebbe lasciate sul cellulare; tra l'altro non avrebbe avuto la lucidità di farlo e fare ciò avrebbe richiesto più tempo.
Per quanto riguarda i testimoni, credo che un conto sia non essere visti (tranne il Ranelli, e ciò non è di poco conto) da chi sta passando un pomeriggio spensierato tra i divaghi più vari ed un conto sia non essere visti per ben due volte (lo stesso dicasi per il giorno successivo) da chi ha il compito di verificare che non passi nessuno. Come vedi sono due circostanze diverse.
Stella

lori ha detto...

no, le sentinelle non avevano quel compito
quanto al cellulare, potrebbe averlo fatto prima ancora dell'omicidio e prima di sporcarsi le mani..potrebbe aver sottratto il cellulare a melania, e aver cancellato i messaggi..non è che ci voglia poi molto

lori

lori ha detto...

le sentinelle non avevano il compito di controllare il passaggio delle auto

lori

Anonimo ha detto...

A quanto mi risulta con il termine sentinella si indica un soggetto che deve fare la guardia ad un determinato luogo. Ora se a Ripe vi erano delle esercitazioni, le sentinelle sono state messe lì di guardia.
In merito al fatto che Parolisi abbia sottratto il cellulare a Melania per cancellare dei messaggi durante una presunta lite, mi sa alquanto difficile visto che lei non era certo una che stava a guardare....penso che qualche segno lo avrebbe lasciato al marito. Tra l'altro cancellare sms partendo dall'arco temporale indicato da Cirillo, non impiega di certo poco tempo; si dovrebbe andare indietro, leggerne uno per uno.
Stella

lori ha detto...

" e come ha rilevato in udienza in Camera di consiglio il PM , non avevano il compito di sorvegliare tutta la zona verificando chi passasse in auto" Riesame pag 8

quanto al cellulare non glielo doveva strappare di mano, poteva averglielo sottratto momentaneamente di nascosto anche prima di arrivare a Ripe, ..chi più di parolisi poteva avere più facile accesso al telefono della moglie?

ciao e buona notte

lori

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Rita,
da un intervista ad un investigatore della scentifica:

"Sinora il Dna, con grande fatica, si poteva estrarre solo dai capelli con il bulbo, e cioè «strappati», non caduti. Sinora lavoravamo sul nucleo nucleare, ora anche sul mitocondriale. Costa, è complicato, ma si può arrivare al Dna da peli e capelli senza bulbo. Questi sono i reperti tra i più delicati, usiamo pinzette di precisione e appositi cartoncini».

Per Massimo

Ti voglio far fare un amara risata, brano tratto sempre dall'intervista di cui sopra:

A differenza di quello che si vede nella gran parte dei telefilm, le bustine di plastica trasparente inquadrate in primo piano con un capello o un oggetto insanguinato, si usano poco, quasi zero. «E quelle che si usano vengono tutte bucate per far passare l' aria. Il materiale repertato, perché non si biodegradi, viene messo in contenitori di carta, che traspirano. Altrimenti si potrebbero creare delle muffe». Ci sono ditte specializzate che riforniscono i vari ministeri. Ogni oggetto ha l' involucro più adatto. Ma l' arte di arrangiarsi sopravvive: «Siccome i fondi per le forze di polizia sono quello che sono, ognuno di noi fa di necessità virtù. Le pistole che troviamo sul luogo del delitto sa spesso come le portiamo via? Nelle scatole di scarpe che ci prepariamo a casa, con i buchi fatti apposta per la circolazione dell' aria... Oltre alle scatole delle scarpe, qualche volta usiamo buste da lettera... Non sempre c' è in deposito il materiale che serve».

Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Sira, sei GRANDE!
Grazie per avermi anticipata, meglio di te non avrei potuto fare!
Mimosa

Mimosa ha detto...

Anch’io dò il benvenuto a Stella, felice di avere un'altra voce tra di noi, specialmente perché i suoi primi interventi sono stati molto lucidi. Mi riferisco in particolare a quanto dice in merito al significato di indagare a 360°.
Io stessa avevo in mente di sollevare la questione non tanto del prelievo dei dna di tutti i presenti (che è una cosa costosissima e prevede tempi lunghissimi) ma almeno dei tabulati di tutti i telefonini presenti nella zona, esattamente come è stato fatto a Brembate (5-7 mila utenze, roba non da poco…). Questo secondo me sarebbe stato il minimo da fare, tanto per cominciare!

In secondo luogo, mi fa piacere che anche lei insista sulle figure presenti a Villa Lempa, come sta capitando a lei così è successo anche a me che nessuno ha mostrato di alcuna attenzione in merito, eppure secondo me queste figure potrebbero essere importanti (ho già una mia teoria).

Infine il proprietario dell’auto nera/rossa che l’acuto occhio di Massimo Prati ha scovato in mezzo agli alberi. Appunto, perché costui non è saltato fuori? Non credo che si sia trattato di un altro fedifrago con amante che pomiciava (si può scrivere?) in pieno giorno e nel mezzo ad un’area di pubblico svago …
Se non è di Parolisi di chi è? Dicono che lui ha indicato un altro posto … io credo invece – l’ho già detto – che nel caos del momento si può essere confuso nell’indicare l’esatto posto e/o che nella deposizione il luogo sia stato mal interpretato (sfido chiunque ad essere lucido in momenti come quelli e a rileggere per bene il verbale prima di firmare … - a parte le mie considerazioni personali sulle discrasie tra la versione verbale e quella scritta …, dai, siamo sinceri!).

Dicono anche che l’auto era rossa. Proprio ieri osservato dal balcone un’auto nera nel cortile sotto l’albero, ore 14. Ebbene, la carrozzeria sembrava rossiccia nelle parti (in particolare quelle curvate) che riflettevano la luce indiretta cioè quella riflettuta dalle foglie, mentre dove batteva il sole sembrava biancastra. E dunque?

A parte il fatto che nella foto io continuo a vederla nera! Neanche con la mia spiccata fantasia posso vederla rossa!

Ora mi fermo.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Mimosa, giustissima la tua osservazione riguardo l'auto parcheggiata scoperta da Massimo.
Il Riesame liquida l'argomento in 6 righe e dice:

"E' pur vero, come rilevato dalla Difesa, che in due foto sembra intravedersi un auto non identificata, ma la stessa non può essere la SCENIC del Parolisi, in quanto a prescindere dalle caratteristiche del mezzo(colore e sagoma)la posizione della stessa non corrisponde con quella indicata dal Parolisi stesso come quella in cui aveva sistemato la sua autovettura, ossia sul vialetto a fianco delle altalene."

Se si parla di colore e sagoma, è segno che non è stato possibile individuare il modello preciso dell'auto, altrimenti avrebbero scritto: è il modello x della marca y del colore z, non può essere una Scenic.
E poi sostenere che non è importante perchè non corrisponde al luogo indicato, come fai notare tu, è soggettivo.
E' da ritenersi valida come affermazione, se si da per scontato che Parolisi non può aver sbagliato nell'indicare il parcheggio.

Ma quante volte ha preso e spostato l'auto in quel giorno, e quante persone nelle condizioni di stress da lui quel giono sostenute avrebbero avuto ricordi nitidi, certi e soprattutto esatti nella loro collocazione oraria legata agli spostamenti dell'auto stessa?

Infine, il Biscotti fa una giusta osservazione che seppur di parte non è da sottovalutare:
i ragazzi sostengono che non ci fosse nessuna auto parcheggiata, che sia essa stata del Parolisi o meno.
Non vedere un auto che invece c'è, fa pensare che è possibile anche non vedere una coppia con una bambina che sono nello stesso parco...

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

@Lori: non c'è nessuna scorciatoia per arrivare dalle altalene al monumento dei caduti, riguardati il tragitto. Forse ti confondi con il sentiero che porta dalle altalene al Bar Segà.

Riguardo alle testimonianze delle sentinelle, il loro dovere è controllare, tanto che hanno preso il numero di targa della Golf nera, ma, dannata combinazione, il giorno stesso quel numero di targa, memorizzato sul telefonino di uno dei due militari, è stato cancellato.

Last but not least, le dichiarazioni dei 52 testimoni a scoppio ritardato, alcuni armati di foto con date non verificate, sono quasi tutte del tenore "oddio, non ricordo". Le sentinelle, invece, si sono dichiarate sicure di non aver visto Parolisi neppure col binocolo.

En passant, ci sarebbe anche una Stilo grigia che nell'arco di pochi minuti ha subito una strana metamorfosi, risultando ammaccata nella versione finale. Peccato che non si conosca il suo proprietario. E neppure l'identità dei due strambi telefonisti.

A.

Anonimo ha detto...

Altro dubbio: Melania invia il 12 aprile un fax ad un'autoscuola di Somma Vesuviana per il rinnovo della patente. Che necessità c'era di mandare un fax se una settimana dopo Melania sarebbe stata in loco?
E si è capito da dove sia partito questo fax?
A.

Sira Fonzi ha detto...

Per A.

Che tu sappia, è stata verificata la compatibilità delle gomme montate da queste auto con le impronte di pneumatici trovate vicino al corpo?

Grazie Sira

Anonimo ha detto...

Ho parlato con una persona che abita nella zona di Ripe. Costei sostiene che durante le esercitazioni i militari impegnati in tali attività fanno video e fotografie del posto e ci sono sentinelle dappertutto.
Gli inquirenti hanno esaminato questi documenti video-fotografici dai quali sarebbe stato possibile verificare le macchine che sono transitate in quelle ore ?

Chiara

lori ha detto...

X A

non voglio dilungarmi in ulteriori discussioni sull'orario..per ora non ho tempo, lo farò dopo..ma è inutile insistere sull'orario come dice giustamente Marika, dal momento che Ranelli spstiene di aver visto la famigliola al momento in cui portava fuori le sedie e questo come sappiamo era impossibile...del resto Ranelli è granitico in questo..

quanto ai compiti delle sentinelle lo dice il riesame avendolo rilevato in udienza di camera di consiglio....

lori

lori ha detto...

X Mimosa

io posso capire che al momento parolisi poteva essere confuso e non aver ricordato dove fosse l'auto...ma lui in quei luoghi c'è tornato anche il giorno dopo, quando ancora non si parlava di delitto, e ha indicato di nuovo , senza nessuna esitazione, il luogo dove aveva parcheggiato; lo ha indicato perfino sulla cartina...se i giorni successivi , a mente fredda,si fosse ricordato di avere dato un'indicazione sbagliata agli inquirenti , avrebbe potuto rettificare. In realtà lui è stato molto deciso nel fornire la versione dei fatti e l'ha ripetuta sempre identica, senza mai spostare una virgola...se poi lo immaginiamo confuso doveva esserlo anche in tutti gli altri dettagli del suo resoconto e non solo sulla macchina

Del resto poi nelle foto, non manca solo la macchina, ma anche parolisi e la bambina che dovevano essere alle altalene

lori

lori ha detto...

per di più, quando Massimo ha scoperto l'auto rosso-nera che dir si voglia, questo avrebbe dovuto fargli ritornare la memoria, nel caso fosse stata la sua, ma lui ha continuato a sostenere la sua tesi

lori

Anonimo ha detto...

Per Lori
Il fatto che le sentinelle riferiscano di aver visto passare 3 auto e ne indichino anche il modello è sintomo che stessero di guardia presso la strada e non all'interno del bosco altrimenti avrebbero visto passare qualche lepre, cinchiale, daino, colomba. Tra l'altro, chi vive in zone di campagna sa bene che il rumore delle auto si sente ancora prima di vederle; in questo caso quindi non solo non hanno viso la macchina di Parolisi, ma non hanno sentito neanche il rumore di nessuna auto oltre quelle viste passare. Poi che metodo di valutazione usano gli inquirenti? Nessuno vede Parolisi a Colle San Marco (tra l'altro tutto molto discutibile, vedi Ranelli)e ciò è indice dell'assenza dell'indagato dal Colle; mentre il fatto che le sentinelle (che sono preposte alla guardia) non vedono passare la sua macchina non vuol dire che non sia passato di lì?
Per quanto riguarda i messaggi ritengo difficile che Parolisi li abbia cancellati prima di arrivare a Ripe(tra l'altro il tutto sarebbe premeditato), in quanto penso che piuttosto che impiegare il suo tempo nel cancellare messaggi lo avrebbe speso per cancellare le prove della sua relazione con Ludovica invece che farlo nei due giorni seguenti alla scomparsa della moglie.

Per Mimosa
Grazie mille per il benvenuta!!!!
In merito l'auto a Colle San Marco, è strano notare come gli inquirenti non credano a Parolisi praticamente in merito a nulla e lo credano invece in merito a dove avesse parcheggiato la vettura.
Pochi giorni fa ero convinta di aver parcheggiato la mia auto sotto una pianta e quando sono andata a riprenderla non l'ho trovata, in quanto l'avevo invece parcheggiata sotto un'altra. Questo per dire che è possibile sbagliarsi, soprattutto in una situazione di stress.
I consulenti della difesa potrebbero ricreare una situazione simile a quella descritta dalla foto scattata dal cellulare, per valutare il grado di probabilità che quella macchiana sia o meno di Parolisi. Credo anche che prendendo in considerazione il fanale, qualche consulente potrebbe dire con quanti tipi di macchina sia compatibile.
Stella

lori ha detto...

x stella

che cosa ne sappiamo che non fosse più urgente cancellare quei messaggi perchè più pericolosi per lui che non la scoperta di una relazione clandestina?
quanto alle sentinelle mi sembra che di confusione ne abbiano fatta non poca

lpri

piergasp ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lori ha detto...

o forse i massaggi avrebbero potuto dire di più del profilo facebook

lori

Mimosa ha detto...

Cara Lori, nelle foto dove c'è l'auto non manca solo il Parolisi con la bambina, manca anche la visuale sulle altalene!
Dove vedi tu le altalene?
e gente nel prato delle altalene?
Si nota solo la cupola della pagodina, ne convieni?

Ciao Mimosa

Anonimo ha detto...

Ciao Lori e Stella.

Il contenuto dei messaggi cancellati sarà sicuramente già a disposizione degli inquirenti, non credo che sia arrivato prima il contenuto delle chat di facebook, che quello degli sms del cellulare.

E se i messaggini fossero compromettenti per Parolisi, li avrebbero già usati contro di lui, se invece compromettessero altre persone, allora bisogna vedere quando ce lo faranno sapere.

Per quanto riguarda il Ranelli, sono d'accordo con te Lori, lui insiste a collocare la scena vista quando porta fuori i tavoli, e non ci piove che non è incastrabile come orario nel contesto, perchè Melania, secondo il racconto di SP, non dovrebbe a quell'ora essere là.

Ma io credo che la cosa fondamentale della sua testimonianza sia la certezza di aver visto la coppia: lui con i pantaloncini e la maglietta "Lotto", lei con pantaloni chiari, giubbino scuro e capelli lunghi.
Ambedue recepiti come una coppia, perchè dondolavano insieme la piccola da entrambe i lati dell'altalena.
E ciò non può essere confondibile con una scena vista la volta precedente perché l'abbigliamento dei due era diverso.

Quindi la cosa principale è la sua certezza di aver visto, l'orario preciso può essere legato a fattori molteplici, che andranno certamente approfonditi dagli inquirenti.

Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Dici bene, Stella, dovrebbero ricreare la situazione con l’auto di Parolisi (se non è ancora sotto sequestro), benché sarebbe impossibile ora in settembre avere la stessa luce e la stessa inclinazione del sole di aprile. Anche la vegetazione in questi mesi si è di sicuro modificata.

Ciao, Mimosa

PS: per identificare il tipo di marca non occorre un tecnico consulente, basta un esperto di 4ruote. Pare a molti che sia una Scenic, come quella del Parolisi.

lori ha detto...

cara sira, non sono d'accordo, non c'è niente di ene hpiù misterioso della memoria...a me accade addirittura di contaminare i ricordi..cioè di fondere un ricordo, con un altro, di accavallarli, ma quante volte ci capita di dire " Ah ricordavo male, mi sono confuso, la mia memoria non è più quella di una volta..." e , a volte influiscono anche fattori inconsci...

x Mimosa..ma chi ha detto che nella foto della macchina si vedono le altalene?

io parlavo generalmente delle foto e non di quella nello specifico, io infatti ho detto " nelle foto", plurale

lori

lori ha detto...

volevo dire di più misterioso...

e cmq le certezze personali non portano a nulla se non ci sono riscontri, e nel caso di Ranelli l'unico riscontro è il video delle telecamere

lori

lori ha detto...

Ranelli i primi tempi sosteneva di aver visto la famigliola con un bambino, ma poi ha cambiato idea parlando di una bambina e lui lo ha giustificato con il fatto che era stato suggestionato dai media..vedi tu quanto tutto può essere relativo in assenza di riscontri veri?

Anonimo ha detto...

Per Lori
Condivido con Sira che il contenuto degli sms, gli inquirenti ce lo avranno già a dispoosizione e che se in qualche modo riguardassero la posizione del Parolisi già li avrebbero usati contro di lui.
Cancellare gli sms prima di andare a Ripe, significherebbe considerare l'omicidio come premeditato da parte dell'indagato. Il fatto che lui passi i due giorni seguenti alla scomparsa della moglie in caserma a cancellare le prove della sua relazione, mi fa escludere la premeditazione.
Affermare che le sentinelle abbiano fatto confusione a mio modo di vedere è alquanto semplicistico.
Per quanto riguarda Ranelli le possibilità sono due:
-mente
-ricollega l'aver visto la famiglia ad una circostanza sbagliata( ad es.non mentre metteva tavoli e sedie fuori, ma mentre li puliva).
Dalla posizione in cui Ranelli si trovava rispetto alle altalene, si potrebbe facilmente confondere una bambina con un bambino, anche perchè la piccola Vittoria ha i capelli corti.

Anonimo ha detto...

Mi sono dimenticata di firmarmi.
Stella

lori ha detto...

oppure ricollega la scena ad una circostanza diversa..quella della settimana precedente..che poi lui dica bambina piuttosto che bambino, non lo spiega in base al fatto che da lontano ci si può confondere , ma lo spiega in base al fatto che è stato suggestionato dai media..e se lo dice lui perchè non credegli..?quanto al fatto che le sentinelle abbiano fatto confusione è piuttosto evidente , quando avrò tempo di andare a rivedermi le ordinanze e la memoria difensiva te lo dimostrerò

quanto alla premeditazione, parolisi potrebbe aver premeditato l'omicidio quella mattina stessa , magari dopo una lite, e dati i tempi stretti potrebbe aver rinviato la cancellazione ad un momento successivo, prima che si conoscesse la morte della moglie


e cmq io non sono una colpevolista..sono d'accordo con Sira sul fatto che non avrebbe avuto tempo sufficiente ad uccidere e a cancellare tutte le tracce nonchè far scomparire gli abiti sporchi..però , secondo me, e il mio parere è opinabilissimo, visto che ci muoviamo in un contesto puramente ipotetico, parolisi una sua qualche complicità nel delitto ce la dovrebbe avere

ciao

lori

lori ha detto...

ops

potrebbe aver rinviato la cancellazione del profilo facebook ad un momento successivo

Mimosa ha detto...

Insomma, se il Parolisi proprio voleva liberarsi della moglie prima di Pasqua, non poteva inscenare una sua scomparsa lungo l’autostrada da Ascoli a Somma Vesuviana, simulando un incidente oppure un “rapimento” sempre giocando la carta della pipì?

Perché farlo un’ora prima di una festa a casa di amici?

Qui ci troviamo a inserire lo stesso scenario di Avetrana: perché Sabrina avrebbe dovuto uccidere Sarah un quarto d’ora prima d’andare al mare con le amiche?

Entrambi non avrebbe avuto altre occasioni?
Entrambi avevano tanta impellenza di “dare una lezione” al loro congiunto che non potevano aspettare qualche ora più tardi o qualche giorno?
Non regge la premeditazione e non regge supporre una tale perdita di controllo, per riaversi in sì breve tempo da iniziare lucidamente a depistare!

E stiamo ancora a discutere del minuto più e minuto meno … siamo sicuri che tutti gli orologi presenti nella zona con raggio di 20 km erano perfettamente sincronizzati con il cucù della Rai di Torino?

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sai Lori la cosa che mi ha portato a credere alla genuinità del racconto del Ranelli, e al fatto che non può aver confuso con la volta precedente?

Che non appena gli vengono mostrati gli abiti con cui era vestito SP li riconosce subito, addirittura riconosce il marchio "Lotto" della maglia.

E a meno che non era vestito così anche la volta precedente...

E la mente, sono d'accordo con te, può giocare scherzi che non possiamo nemmeno immaginare, proprio perchè molti di questi sono gestiti a livello inconscio, e proprio per questo non si può affermare con certezza che il momento in cui vede la coppia sia quello in cui porta fuori i tavoli.

Lui ha la certezza di averli visti non più tardi di 10 minuti dal suo arrivo sul colle, e se si colloca l'avvistamento alle 15.25 diventerebbero 45 minuti circa.
La differenza è sostanziale....

Una cosa è certa, non vorrei essere al posto del Ranelli, sapere che la mia memoria può cambiare il corso della vita di un uomo che fino a prova contraria è ancora indiziato.

Ciao Lori, buon pomeriggio

A Stasera
Sira

Pam ha detto...

IMMA, l'amica intima di Melania, e Valentina, a colloquio per 3 ore ognuna, con i PM di Teramo, hanno dichiarato, senza mezzi termini, anche alla stampa, di non avere nessun dubbio sulla colpevolezza di Parolisi, sulla morte di Melania.
Sembrano due macigni scagliati sul caporalmaggiore, che avvalorano quanto hanno già argomentato gli inquirenti stessi.
Pam

Anonimo ha detto...

( purtroppo si è verificato un errore ..
la prima parte è stata pubblicata DOPO la seconda...
La riporto ui di seguito:
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Buongiorno a tutti,
seguo il caso REA da tempo e fra le tante possibili congetture su cosa possa essere accaduto il 18 aprile a Melania Rea vorrei sottoporre alla vostra attenzione anche quest’ultima partendo da quattro elementi essenziali ( a mio parere) avvenuti nel seguente ordine cronologico :

1) Due giorni prima di essere uccisa Melania Rea telefona alla sua più cara amica per dirle : "ti devo dire qualcosa di molto brutto". Un QUALCOSA che gli inquirenti sicuramente SANNO ma che per motivi a noi ignoti non hanno ritenuto utile divulgare

2) "Me l'hanno presa, l'hanno presa", sono state le prime parole di Parolisi durante le ricerche della moglie.

3) Salvatore Parolisi nell’immediatezza della morte di Carmela esclama ::”Me l’hanno ammazzata, non dovevano farlo.”

4) I familiari di Melania accusano Salvatore : “Non l’ha saputa proteggere”

Supponiamo che il 18 aprile Melania, avesse deciso di sua iniziativa o su proposta dell’interessato/a, di incontrarsi con qualcuno/a legato all’ambiente militare (caserma) per avere chiarimenti e/o rassicurazioni riguardo a ciò che lei stessa aveva saputo e che aveva confidato all’amica e forse anche ad altre persone .. Cosa quest’ultima assolutamente NON gradita a chi invece aveva interesse a che NULLA trapelasse ( marito compreso che, se informato del fatto, avrà cercato di minimizzare o di negare ciò di cui Melania era venuta a conoscenza)

E’ possibile che Melania benché inquieta ignorasse di rappresentare un “ soggetto scomodo” e quindi “pericoloso” e dunque non temesse di correre rischi accettando (o ricercando) questo colloquio forse perché non solo conosceva la/le persona/e con le quali aveva l’appuntamento ma perché fra queste c’era SICURAMENTE UNA DONNA ( DNA sul dito medio di Melania) della quale aveva fiducia.
.
Tutto ciò potrebbe spiegare in parte:

a) le tracce di Melania al Monumento ai Caduti. rilevate dai cani molecolari
dove - nel caso Salvatore abbia detto la verità sull’orario di arrivo alle altalene e fosse stato all’oscuro dell’appuntamento - Melania potrebbe esservi giunta con la scusa di andare in bagno imboccando la strada più lunga e deviando verso il Monumento appena fuori dalla visuale del marito
.
Nel caso che Salvatore abbia mentito sull’orario e al contrario avesse avuto contezza dell’appuntamento è possibile che lui stesso abbia lasciato la moglie al Monumento, si sia fermato qualche minuto non ritenendo necessaria la sua presenza visto che Melania era decisa a sbrigarsela da sola e abbia poi proseguito con la bambina verso le altalene -(peraltro a poca distanza da lì e arrivandoci più tardi dell’orario dichiarato alle forze dell’ordine - in attesa di essere raggiunto dalla moglie

In entrambi i casi i coniugi Parolisi – che fosse Melania da sola o che fosse assieme al marito- NON ravvisarono in quell’ incontro-colloquio al Monumento di Colle alcuna grave minaccia all’incolumità personale, sebbene fossero preparati ad uno scambio di idee senz’altro animato
( segue…)
ENRICO

Anonimo ha detto...

(…segue “ potrebbe spiegare in parte”)

b) il fatto che Melania non avesse con se la borsa. Infatti avrebbe potuto lasciarla nell’auto dato che la distanza da percorrere in seguito per giungere poi alle altalene non era molta

c) Il trasferimento forzato (il colpo sulla nuca ) o consenziente di Melania a Civitella

d) la scelta, da parte degli aggressori , di condurre Melania proprio al Chiosco delle Casermette.
Il luogo, ben conosciuto dai militari, era frequentato proprio in quelle ore da un gruppo di allievi impegnati in una esercitazione. circostanza questa che anzichè essere sfavorevole avrebbe potuto invece risultare vantaggiosa in quanto eventuali attività “aggressive” compiute da personale in tenuta mimetica avrebbero potuto non destare sospetti

e) l’aggressione di tipo militare condotta però in modo maldestro vuoi perché effettuata da una mano femminile, vuoi perché tale persona poteva essere inesperta

f) Poichè tendo a credere si sia trattato di un’aggressione a SCOPO INTIMIDATORIO conclusasi tragicamente questo spigherebbe la manipolazione sbrigativa e improvvisata della scena del crimine ( pantaloni abbassati, anello sfilato dal dito , catenina sottratta, comune siringa e laccio emostatico usati, svastica, colpi inferti con oggetto appuntito ecc..) avvenuta poco dopo il decesso di Melania per simulare un delitto perverso ad opera di un balordo

Secondo questa versione( sottolineo “secondo questa versione” !) in ENTRAMBI i casi Salvatore- sia che dica la verità riguardo l’arrivo a Colle, sia che menta per non dover confessare i motivi del ritardo – NON sarebbe colpevole dell’assassinio di sua moglie.

Tuttavia egli immagina ciò che può essere successo, ma non conosce in dettaglio lo svolgimento dei fatti né SA, con assoluta certezza, chi possa aver materialmente ucciso sua moglie.

Parolisi – grottesco personaggio, infantile, superficiale e debole, ancora NON parla per paura di gravi rappresaglie.

ENRICO

Anonimo ha detto...

articolo TGCOM: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo1020147.shtml

E’ davvero incredibile questo insistere da parte dei media nel dar ad intendere che NESSUNO ( nemmeno la stessa Immacolata ? ) sia a conscenza di ciò che Melania avesse scoperto…

Secondo “loro” dovremmo credere che Melania - preoccupata per ciò che aveva saputo - ha telefonato all’amica Immacolata e si è limitata ad annunciarle tale sconvolgente notizia : "è successo un fatto molto grave", dopidichè ha cambiato discorso o troncato la comunicazione senza aggiugere altro ...nè l'amica ha insistito per avere maggiori dettagli. Impossibile :questo è un insulto all’intelligenza !

ENRICO

Mercutio ha detto...

ENRICO,questa tua versione dei fatti è solo un "copia-incolla" di quella prospettata, come possibile, da me, e considerata insieme a Massimo Prati.
Certo POTREBBE anche essere andata così, ma non abbiamo riscontri, purtroppo.
Qualcuno vicino a Melania, se sapesse qualcosa, dovrebbe decidersi a parlare.
Mercutio

Anonimo ha detto...

Per Lori
Credo che sia inutile continuare a disquisire in merito a tali fatti, visto che giustamente tu rimani delle tue convinzioni ed io delle mie; tra l'altro potremmo risultare noiose per chi ci legge.
Trovo curioso che ogni volta che una qualche dichiarazione (Ranelli, sentinelle, vicino di casa) possa portare la ricostruzione della vicenda in un'altra direzione, si liquidi la faccenda con il considerarne il contenuto come il frutto di confusione. Lo stesso vale per quanto fiutato dal cane: anche lui si sarebbe confuso.

Per Pam
Se le amiche di Melania asseriscono che Parolisi può averla uccisa, non ci sono più dubbi, vi è stata la svolta nelle indagini!!!!

Per Enrico
La possibilità che Melania quel giorno possa aver avuto un appuntamento con qualcuno(sia che il marito ne fosse a conoscenza, sia che lo ignorasse)non è da escludere.
In merito a quel "qualcosa di brutto" è difficile saperne per noi il contenuto. Si potrebbe riferire a qualcosa successo in caserma (ma a quel punto, chi le avrebbe fatto tale rivelazione? penso con tutta probabilità il marito) o a qualcosa che riguardava qualche persona da lei frequentata all'interno delle sue amicizie o conoscenze. Difficile propendere per una soluzione piuttosto che per un'altra.
E' a mio avviso fondamentale indagare sui conducenti delle auto viste passare a Ripe, per avere una ricostruzione più probabile dell'altra. Se gli occupanti delle auto risultassero estranei ai fatti , rimarrebbero due scenari possibili:
- Melania è stata portata a Ripe passando per qualche sentiero,
- Melania è stata portata a Ripe non nell'orario ipotizzato dalla procura, ma successivamente, di conseguenza anche l'orario della morte dovrebbe essere spostato.
Gli scenari in merito alla dinamica dell'accaduto sono diversi, tra questi vi potrebbe essere anche quello che vede Melania effettivamente alla ricerca di un bagno, ma per l'urgenza decide di dirigersi verso il Monumento, dove non sarebbe comunque stata vista e lì viene aggredita da qualche balordo.
Stella

Mimosa ha detto...

... dirigersi verso il Monumento (come dice Stella) e imboccare la stradina dietro, proprio per l'urgenza ...
I cani hanno fiutato la stradina impervia dietro al Monumento fino ad una roulotte in uno spiazzo non lontano.
Mi domando se su di questa roulotte si siano fatti tutti gli accertamenti possibili (proprietario, interno, altro percorso di uscita da lì, eccetera).
Mimosa

Anonimo ha detto...

x STELLA ,
tu dici : "..ma per l'urgenza decide di dirigersi verso il Monumento, dove non sarebbe comunque stata vista e lì viene aggredita da qualche balordo."

si, ma poi CHI l'avrebbe trasportata a 15 km di distanza ? E perchè, nel caso fosse stato "un balordo" ? Non avrebbe avuto alcun motivo di gironzolare con un cadevere nell'auto , scaricarlo in un punto assai frequentato , ritornare sul posto ed infierire ulteriormente sul corpo senza vita

x MERCUTIO,

mi fa piacere sapere che anche tu sia arrivato alle mie stesse conclusioni.

Vuol dire che una ricostruzione del genere non è poi tanto contorta come invece mi appariva

ENRICO

lori ha detto...

x Stella: che il cane si sia confuso lo dice la difesa quando sostiene che forse aveva fiutato l'odore di qualche animale
e cmq hai ragione finiamola qua

lori

lori ha detto...

" Posso anche pensare che nei pressi della roulotte piergiorgio si sia fatto distrarre dalla presenza di qualche animale..."

anche se poi esclude che abbia potuto seguire in toto tale traccia

lori

Anonimo ha detto...

Per Lori
Io mi riferivo al percorso che il cane fa per arrivare al Monumento, non da lì in poi. Gli inquirenti ipotizzano,che proprio nel percorrere tale percorso il cane possa essersi confuso con l'odore del marito o della figlia della vittima. Proprio in questi giorni nella mia città i carabinieri hanno utilizzato un cane per la ricerca di un signore scomparso che li ha portati dritti, dritti dove si trovava.

Per Enrico
Se l'aggressione fosse opera di un balordo, tale soggetto poteva trovarsi lì per caso o perchè ha seguito la famiglia da quando è uscita di casa. Sappiamo che Melania non usciva mai da sola, per cui quale miglior occasione se non aggredirla quando si allontana dal marito?
Magari tale soggetto spiava la coppia da mesi, e se vero quanto riferito da Parolisi, che si erano appartati qualche giorno prima proprio nei pressi dove Melania è stata ritovata, che ne sappiamo che qualche mente disturbata non abbia voluto ricreare la situazione cambiando naturalmente il soggetto maschile? Magari avrà tentato un approccio, Melania si sarà difesa e sappiamo come è finita.
Il depistaggio, sempre se trattasi di una mente disturbata, penso che sia compatibile con personalità del genere, poi ciò è di competaenza dei criminologi....
oppure tale soggetto (magari conosciuto dalla vittima) potrebbe essersi sentito sotto pressione nelle ore successive alla scomparsa ed aver avvertito l'esigenza di mettere in scena un depistaggio.... doveva mascherare il tentativo di violenza ed ha buttato là una siringa, un laccio, ha fatto qualche svastica.
Stella

Mercutio ha detto...

DUE TESI:
1) Melania può davvero essere stata a San Marco, con il Parolisi; essersi allontanata, per il motivo riferito dal marito, essere stata tramortita con un colpo alla fronte, nei pressi del monumento, e portata via alla pineta, di Ripa, dove è stata uccisa.
UINDI IL MARITO NON E' L'ASSASSINO.
2) Parolisi ha condotto la moglie a Ripa, invece che a San Marco e, dopo una lite violenta, l'ha colpita alle spalle. Subito dopo è salito in macchina e si è presentato al bar per crearsi un alibi, facendo finta di cercare la moglie. QUINDI L'ASSASSINO E' LUI.
A questo punto ci sarebbero alcune domande alle quali è difficile dare delle rsposte concrete.
1) CHI attendeva Melania presso il monumento?
2) Come faceva/no a sapere che sarebbe passata di là?
3) perchè ucciderla? c'erano dei motivi gravi? quali?
4) Parolisi sapeva che la moglie correva dei pericoli?
5)La frase "me l'hanno presa" confema che lui paventava tale possibilità?
6) che significato ha la frase:" non l'ha saputo proteggere" detta da padre di Melania e ripetuta dal fratello Michele?
7) E la bambina, dov'era durante tutto il tempo?
Quando avremo dato le risposte a queste domande, potremo riprendere in considerazione le due ipotesi che ho proposto all'inizio.
Per il momento, il caso Rea resta un mistero, nonostante alcune affermazioni ufficiali.
Mercutio

lori ha detto...

Chi ha tramortito Melania e l'ha portata a Ripe, non ha però premeditato il delitto, perchè non avrebbe immaginato che melania si sarebbe allontanata dal marito offrendogli così l'occasione giusta. E allora dove avrebbe trovato il coltello e i guanti e quant'altro gli sarebbe servito per non lasciare tracce?

lori

Anonimo ha detto...

x MERCUTIO
Cerco di rispondere alle tue domande

D : CHI attendeva Melania presso il monumento?
R : Le persone con le quali Melania aveva deciso di parlare riguardo a ciò che aveva scoperto ( qualcosa di molto brutto) ben determinata ad avere spiegazioni i merito. Probabilmente, se ce ne fosse stato bisogno non avrebbe esitato a minacciare qualche suo intervento più incisivo e meno conciliante

A questo proposito c’è da dire che non è mai stato ben approfondito il carattere di Melania e tento qui adesso una sommaria ( e forse arbitraria) riflessione al riguardo .
Tralasciando il particolare ( del tutto fuorviante) che si dilettasse a ricamare centrini ed confezionare dolci a forma di cuore, a me è sembrata una donna molto volitiva, decisionista e combattiva sia dalle descrizioni fatte da amici e parenti sia dai filmati e dalle foto apparse sui giornali ma soprattutto dall’osservazione dei fotogrammi delle telecamere del supermercato. Spesso “il linguaggio del corpo”, sebbene in fase statica ( come appunto nel caso dei fotogrammi) può essere assai “parlante” e può dare indicazioni significative sul carattere di una persona soprattutto se ripresa a sua insaputa ed in una situazione di ordinaria quotidianità.
In quei fotogrammi Melania precede spedita e sicura il marito quasi ignorandolo. Lui, al contrario, quasi sottomesso segue obbediente con la bimba in braccio
Questo particolare è stato rilevato ed interpretato come effetto di una lite avvenuta in precedenza fra i due.
Questo è’ possibile, ma il litigio non è stato mai confermato. Di certo la personaltà di Melania sovrasta di gran lunga quella di Salvatore : lei sa molto bene quello che vuole e come ottenerlo. sa anche molto bene come preservarlo.
Lui al contrario è un insicuro, un uomo mai cresciuto, fondamentalmente un debole che esibisce una qual certa spavalderia grazie al suo aspetto fisico accattivante e alla copertura offertagli dalle sue “machiste” attività militari che gli permette facilmente ottime e rassicuranti “performances” in campo femminile…( segue….)

Anonimo ha detto...

(….segue)

D: Come faceva/no a sapere che sarebbe passata di là?
R: Perché era stato deciso da entrambe le parti di incontrarsi in quel punto.( secondo la mia tesi)

D: perchè ucciderla? c'erano dei motivi gravi? quali?
R: Probabilmente non c’era intenzione di ucciderla ma di spaventarla inducendola a tacere

D: Parolisi sapeva che la moglie correva dei pericoli?
R: Paolisi probabilmente tendeva a sottovalutare l’episodio nella convinzione che in un modo o nell’altro le cose sarebbero andate a posto. Del resto questo suo modo di ragionare ( sic!) lo si può ben dedurre dal contenuto dei messaggi che si scambiava con l’amante !

D: La frase "me l'hanno presa" conferma che lui paventava tale possibilità?
R: Non la paventava PRIMA della scomparsa. E’ in un secondo tempo ( quando non si riesce a trovare Melania) che ha l’illuminazione ! ( ..e l’attacco di panico)

D: che significato ha la frase:" non l'ha saputo proteggere" detta dal padre di Melania e ripetuta dal fratello Michele?
R: Loro l’hanno motivata con il fatto che Salvatore non avendo detto immediatamente agli inquirenti di avere una duratura relazione extraconiugale avrebbe con questa omissione ritardato le indagini con grave danno per le medesime.
Ma poiché con questa giustificazione. il verbo “proteggere” è del tutto fuori luogo personalmente la ritengo una grossolana e forzata scappatoia per evitare di dover ammettere che anch’essi sapevano del “qualcosa di molto brutto” scoperto da Melania e forse anche delle sue intenzioni ad andare in fondo alla faccenda

D:E la bambina, dov'era durante tutto il tempo?
R: Secondo la mia versione( sia Parolisi che menta sia Parolisi che dica il vero) la bimba è sempre con il padre
Secondo le tue ( che non coincidono esattamente con la mia), non saprei….
Ciao,

ENRICO

Mercutio ha detto...

ENRICO,
Quello che hai scritto è proprio quello che volevo leggere.
Ho scritto le stesse cose qualche mese fa, ma nessuno dei commentatori di questo blog si è mostrato d'accordo, salvo Massimo Prati che simpatizzava con questa ipotesi.
C'era, poi, la segnalazione fatta dal cane, che è stata volutamente sottovalutata, mentre sono certo, per essere un vecchio cinofilo, che i cani difficilmente ingannano.
Dovremo solo aspettare che il Parolisi scelga il rischio di parlare, per non farsi molti anni di galera.
Non sappiamo, intanto, quale piega prenderanno le indagini, dopo il colloquio avvenuto, fra la sorella del militare Francesca, al corrente di molte cose, ed i PM, durato diverse ore.
Dovremo attendere poco, forse, per sentire delle novità
Ciao, Mercutio

Anonimo ha detto...

MERCUTIO

ti ringrazio per l'interessante scambio di opinioni che ci vede d'accordo su tutta la linea.

Forse i fatti non saranno andati così come noi li abbiamo ipotizzati però, osservando i dati che abbiamo avuto a disposizione finora, questa è al momento l'unica alternativa che darebbe una spiegazione logica alle apparenti contraddizioni ( e bugie) che sono il leit-motif della vicenda.

Inoltre se il delitto è stato preterintenzionale - come io credo - questo spiegherebbe anche l'incomprensibile accanimento sul cadavere dato che la manipolazione della scena del crimine sarebbe stata finalizzata ad indirizzare le indagini verso il "solito" balordo..

Ed eliminerebbe la ricerca del famoso "complice" poichè costui o COSTEI - assieme agli altri - sarebbe il responsabile dell'omicidio

Ciao,
ENRICO

lori ha detto...

e melania si sarebbe abbassata gli slip davanti ad un estraneo o magari è stata minacciata?

lori

Anonimo ha detto...

x LORI
ti riporto un passo del mio commento del 02 settembre 2011 12:50 che probabilmenteti ti è sfuggito e che potrebbe dare una risposta alle tue perplessità
-----

"....f) Poichè tendo a credere si sia trattato di un’aggressione a SCOPO INTIMIDATORIO conclusasi tragicamente questo spigherebbe la manipolazione sbrigativa e improvvisata della scena del crimine ( pantaloni abbassati, anello sfilato dal dito , catenina sottratta, comune siringa e laccio emostatico usati, svastica, colpi inferti con oggetto appuntito ecc..) avvenuta poco dopo il decesso di Melania per simulare un delitto perverso ad opera di un balordo "

ENRICO

lori ha detto...

si, lo avevo letto, ma vedi sembra che le calze non siano smagliate, che tutto sia stato fatto con accuratezza e precisione mentre questo non sarebbe stato possibile per un depistaggio post mortem, almeno così credo e mi sembra che lo creda anche la procura...ma che vuoi è tutto così ingarbugliato che ogni volta che si crede di essere arrivati a capirci qualcosa sembra che salti fuori la smagliatura,l'anello che non tiene
ha ragione mercutio , per ora il caso rea resta un mistero

lori

Anonimo ha detto...

LORI
"sembra che le calze non siano smagliate, che tutto sia stato fatto con accuratezza e precisione mentre questo non sarebbe stato possibile per un depistaggio post mortem, "

non riesco a capire perchè l'opera di depistaggio avrebbe dovuto NECESSARIAMENTE provocare la smagliatura delle calze

ENRICO

Mimosa ha detto...

Mercutio ed Enrico, una ricostruzione simile la feci anch'io mesi fa, e in parte la ripresi in diversi commenti successivi.
E credo che voi non siate i soli, almeno altri due commentatori che non nomino hanno espresso intuizioni come le vostre.

Ricordo anche di aver detto, Lori, che non è difficile togliere collant con tutto il resto senza strappare niente quando si indossano guanti ... o se a farlo è un'altra donna.
E poi dipende di quanti DIN erano le calze! 15, 20, 30, 40? Se indossava le scarpe da ginnastica di sicuro non le aveva velate!

E ribadisco che - secondo me - gli aggressori erano almeno in due, anche per la logica, pensando a quanto sia difficile togliere i pantaloni ad un corpo inerte.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@Enrico, in ogni caso ti rendo un gran merito per aver dato le risposte alle domande di Mercutio in maniera impeccabile, frutto di una analisi lucida ma soprattutto di una capacità mentale di sintesi (che non è il mio forte).

E' una ricostruzione che può reggere. Ora bisognerebbe sapere/capire chi sono quelle persone che Melania doveva incontrare ... credo che qualcuno di noi abbia qualche vaga idea ma credo anche che sarebbe pericoloso esprimerla in maniera esplicita.

saluti, Mimosa

rita ha detto...

Secondo me qui bisogna ricominciare da zero: cioè da prima che uscissero di casa dopo pranzo.
Allora, io non riesco a non pensare che: una mamma con una bambina di 18 mesi, che esce la mattina di casa presto per far fare una visita alla bimba, va a fare le spese (uova di pasqua) torna a casa alle 11, riesce e va a fare un'altra visita per la sua ernia; va a fare altro shopping ai magazzini dove è stata ripresa dalla telecamera ... ritorna a casa (poco prima dell'una) mangia e già programma di riuscire alle 14 - e questo è certo - perchè lo testimonia la madre con la quale ha parlato al telefono. Per andare a Colle San Marco, quasi di fretta perchè alle 16 deve incontrarsi con Sonia, e poi tornando da Sonia deve fare le valige che la mattina seguente parte..... beh! altro che continuativa! Lo chiamerei un tour de force. La passeggiata a San Marco la vedo proprio una forzatura, peraltro non necessaria in una giornata così intensa di impegni. Non tanto per lui abituato alle "continuative" ma per Melania (non dimentichiamo aveva avuto un problema all'utero e era stata in visita per una punta d'ernia) e per la bimba di 18 mesi. Vorrei chiedere, soprattutto alle signore che frequentano questo blog, quante di loro, in una giornata così, sarebbero state disposte, ad uscire di nuovo alle 14 per essere di ritorno alle 16???
Questa è una domanda che farei a SP. Che bisogno c'era di uscire quando si era stati fuori tutta la mattinata e già c'era in programma un'altra uscita il pomeriggio.
A meno che, qualcuno le avesse chiesto, per esempio, di andare a prendere un altro dei famosi alberi della cuccagna ... o qualche altro pretesto simile.
r.

Mercutio ha detto...

AGLI AMICI DEL BLOG.
Infatti, Mimosa, esprimersi senza reticenze potrebbe essere pericoloso, perche l'indice potrebbe indicare direzioni...proibite.
Quando ipotizzavo che Parolisi avrebbe preferito una lunga galera, col suo silenzio, piuttosto che rivelare un "giro" di "cose più grosse di lui", si girava ancora intorno al delitto passionale, che non ritenevo possibile, per il modo con il quale è stata uccisa la povera Melania: tantissime coltellate, non molto penetranti, ed in punti non vitali.
Un militare come Parolisi, avvezzo alle tecniche di guerra, giovane e forte, non avrebbe avuto bisogno di quella giostra sfrenata, per sopprimere una donna indifesa, ed inconsapevole di quanto l'aspettava.
L'aggressione potrebbe essere stata opera di una donna, per le modalità e la caratteristica delle ferite.
Questa, la prima, grave incongruenza.
Poi ci sono i "tempi", che giocano a favore del militare il quale, non poteva, una volta giunto a Ripa, uccidere la moglie, lavarsi accuratamente, nascondere l'arma, i panni che indossava sicuramente imbrattati di sangue, prendere la macchina ed esse al pianoro entro le ore che conosciamo.
Ad avvalorare l'ipotesi delle "cose più grandi di lui", c'è la telefonata fra Parolisi e la sorella Francesca, fatta quando non ancora sospettavano di essere intercettati, il cui contenuto ci è noto.
Concludo ipotizzando che, la scelta del silenzio, fatta dal militare, potrebbe essere attribuita a tanta paura per probabili, feroci ritorsioni, nei suoi confronti e della famiglia, da parte di...
Tutto il resto lo abbiamo già considerato
Saluti a tutti,Mercutio

Anonimo ha detto...

@ rita
Hai perfettamente ragione. In piu' se ci aggiungi anche un ipotetico rapporto sessuale....senza una borsa dietro con delle salviettine. Come donna capisci.....

Anonimo ha detto...

MERCUTIO

condivido TOTALMENTE tutte le osservazion che hai fatto.

MIMOSA

come vedi le singole intuizioni permettono di costrire un quadro d'insieme che forse non sarà quello giusto ma POTREBBE esserlo..

RITA

le tue riflessioni sono molto giuste,puntuali e logiche ma così come Melania (secondo quanto tu supponi alla fine del tuo ragionamento) avrebbe potuto trovare il tempo "per andare a prendere un altro dei famosi alberi della cuccagna ... o qualche altro pretesto simile "non vedo perchè non avrebbe potuto trovarlo ANCHE per affrontare un problema per lei assai importante e non mancare un appuntamento che forse non avrebbe potuto ( o voluto) rimandare a dopo le vacanze pasquali.

Comunque le nostre sono congetture traballanti e qualunque eccezione venga fatta è un contributo prezioso, utile ad "aggiustare il tiro "

Buona giornata a tutti

ENRICO

Anonimo ha detto...

Ps

Le tracce di un DNA femminile ritrovate proprio sull'anulare sinistro di Melania ( dito al quale portava l'anello di fidanzamento ritrovato poi nascosto sotto il suo corpo ) potebbero essere state lasciate da chi le ha sfilato l'anello con l'intenzione di simulare una rapina nel corso delle operazioni di depistaggio...

Questo è un altro importante elemento che ci induce a inserire nello scenario la presenza di un SOGGETTO FEMMINILE..

ENRICO

Mercutio ha detto...

AGGIUNGO.
Da notare, che nel lungo documento presentato dai difensori di Parolisi al Gip, fra le tante, giuste contestazioni ed ipotesi alternative, non è stata neanche rasentata quella proposta da noi,( che pure avranno letto, gli avvocati, come altre suggerite, attraverso questo blog)limitandosi a ribadire ripetutamente solo che a commettere l'omicidio sia stata una donna.
Forse conoscono la verità, ma anche il pericolo che correrebbe il loro assistito, se rivelassero apertamente di percorrere tale pista.
Lo stesso Parolisi NON ha telefonato di persona ai carabinieri, per denunciare la scomparsa di Melania, ma l'ha fatto fare alla barista, adducendo la scusa di non poter indicare con certezza il posto (?), ma sicuramente per non far riconoscere la sua voce, e poter dire, all'occorrenza,(a chi di dovere) di non essere stato lui a denunciare la scomparsa della moglie.
In sua difesa, il militare, si è limitato a dare, e ripetere noniosamente, la stessa versione dei fatti, senza aggiungere, nè togliere una virgola, nella speranza che gli inquirenti, con l'aiuto sotterraneo dei suoi difensori, arrivino alla verità, senza che lui potesse essere incolpato di aver "cantato"
Tanto ipotizzo
Ciao, Mercutio

Anonimo ha detto...

Per Lori
Affermare che sul corpo di Melania non vi siano tracce non è giusto; sapppiamo che sono presenti diversi dna.

Per Enrico
A mio avviso tutto dipende dall'importanza che si dà al fiuto del cane. Se diamo come certo il percorso fiutato, allora i motivi per cui Melania si sarebbe diretta verso il Monumento possono essere:
- aveva un appuntamento con qualcuno,
- aveva un bisogno urgente di trovare un posto riparato per espletare i suoi bisogni,
- litiga con il marito e scende lì.
Ora nelle prime due ipotesi si spiegherebbe anche del perchè per 3-4 minuti il suo telefonino agganci sempre la stessa cella.
L'unica cosa un pò strana ma non impossibile è che se Melania avesse avuto un appuntamento con qualcuno e avesse iniziato lì a discutere, con molta probabilità sarebbe stata vista da qualche passante, a meno che non vi fosse un palo da qualche parte.
Ritengo strano che si sia fidata di salire volontariamente su una vettura con un uomo ( se invece quell'uomo era nel giro delle sue amicizie può esservi salita).... una donna nei pressi di Ripe non è stata vista passare in quelle ore.
Per quanto riguarda i pantaloni, gli slip e le calze gli inquirenti propendono perchè lei se li sia abbassati volontariamente prima di essere aggredita, vista la dinamica del gocciolamento. Se il tutto le fosse stato abbassato dopo l'omicidio con i guanti, penso che essendo sporchi di sangue, avrebbero lasciato il segno. Certo è possibile che chi ha usato i guanti non abbia partecipato materialmente all'omicidio, ma come spettatore o gancio, per cui i guanti sarebbero rimasti puliti. Però anche in tale circostanza vi dovevano essere più persone e non sono state viste passare più persone su una stessa vettura. Certo nulla esclude che fossero passate con diverse vetture, o che siano passati più tardi, tenendola sequestrata per qualche ora.
Proprio perchè si ipotizza che il tutto se lo sia abbassato lei volontariamento, ho pensato al fatto che si fosse diretta presso il Monumento per espletare i suoi bisogni lontano da occhi indiscreti e lì sia stata tramortita. Ecco perchè il suo telefonino aggancia per 3-4 minuti la stessa cella e nessuno la vede.
In merito alla frase: "non l'ha saputa proteggere" detta dal padre di Melania e ripetuta dal fratello, voglio sperare che non sia come pensi tu e potrei pensare anche io (perchè un soggetto che fa una tale affermazione, dovrebbe sapere da cosa l'avrebbe dovuta proteggere); in quanto sapere quel qualcosa di brutto e non riferirlo e continuare in questa sceneggiata sarebbe meschino.
Stella

lori ha detto...

Scusa Stella ma un assassino che ha avuto un contatto così ravvicinato con la vittima avrebbe dovuto lasciare tracce ben più consistenti di quelli ritrovate ( mi sembra, ma potrei sbagliare, che il numero di alleni non sia sufficiente .... ) RIPETO POTREI SBAGLIARE perchè su tutto quel discorso ci ho capito ben poco

Quanti al resto sono d'accordo con il commento di Rita delle 8.11...Allora i Parolisi escono alle 14.20 ( così dice Parolisi), impiegano 20 minuti circa per arrivare ( 14.40) MA ALLE 16.OO DEVONO ANDARE DALL'AMICA... devono tornare indietro , altri 20 minuti, e devono sicuramente andare a casa per cambiare gli abiti ( parolisi era in pantaloncini tra l'altro, magari doveva farsi anche una doccia)Quindi altri 20 minuti: Rimane veramente pochissimo tempo e mi appare strano che una donna come Melania, casalinga con un sacco di tempo a disposizione, decida di affrontare un chiarimento COSI? IMPORTANTE in una manciata di minuti, e in modo così strano ( fingere di fare pipì, di nascosto del marito etc etc Non quattro chiacchiere tra amiche, ma un chiarimento su qualcosa " di brutto"

ecco questo mi lascia un pò perplessa

lori

ps: non è che voglia fare l'avvocato del diavolo, ma questi sono dubbi che mi si affacciano alla mente, e , magari, parlando possono chiarirsi

piergasp ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lori ha detto...

e , ancora, alla luce di quanto ha puntualizzato Stella, se melania si è abbassata gli slip per fare pipì, sicuramente doveva trovarsi con qualcuno che le era familiare

lori

Anonimo ha detto...

MASSIMO, IL COMMENTO ELIMINATO PER SBAGLIO LO PUOI RECUPERARE?
GRAZIE, MERCUTIO

lori ha detto...

In base agli atti di indagine, sottolinea il gip, i Dna diversi da quello di Salvatore Parolisi trovati sul cadavere di Melania hanno “profili genetici estremamente parziali,.....

lori

Anonimo ha detto...

MERCUTIO,
( mi riferisco al tuo scritto delle 10:59)

Osservazioni MOLTO interessanti che io non avevo fatto e che inseriscono particolari ancora più favorevoli alla nostra tesi

Inoltre volevo aggiungere che non mi è chiara la vicenda degli appelli telefonici di Sonia la quale, preoccupata per la salute di Melania cerca di contattarla alle 14.40 ma poi quando dopo le 16 non la vede arrivare a casa sua come previsto, non si allarma e non riprova a chiamarla tanto più che non aveva risposto ai precedenti squilli

ciao,

ENRICO

Sira Fonzi ha detto...

Ciao a tutti,

interessanti ricostruzioni, da non sottovalutare anche secondo me la stradina dietro il monumento per fare pipì, e l'eventuale aggressione avvenuta proprio lì, al riparo dalla vista dei passanti.

E fino a qui supporterebbero la tesi, sia il cane che la cella.
Il problema è pensare come da lì
sia stata portata a Ripe.

Potrebbe essere stata stordita con la risaputa botta in testa, e successivamente caricata in auto con slip e pantaloni già abbassati.

Questo però presupporrebbe la partecipazione di un uomo capace di sostenere il peso non leggero, (vista la statura) di Melania, e oltre all'aggressore, la scena dovrebbe contemplare anche la presenza di una terza persona:il palo, che,fermo con la macchina al monumento avrebbe dovuto indicare al complice il momento opportuno per scendere dalla stradina, con il corpo tramortito di Melania, senza essere visto.
Però, se non erro, il cane molecolare avrebbe dovuto percepire il passaggio di Melania anche se la stessa si trovasse all'interno di un auto, o sbaglio?

Oppure, non conoscendo la zona, chi ci dice che quella stradina non sia percorribile a piedi, seppur non sia in condizioni perfette, e che non porti in un posto dove è possibile arrivarci aggirandola con la macchina?
Il fiuto del cane non è andato oltre la stradina perchè il padrone non glielo ha permesso, quindi non si sa se avrebbe continuato a rilevare le tracce di Melania.
Quindi, se ciò fosse possibile: il complice sposta la macchina che aspettava al monumento e la porta alla fine della stradina,percorrendo un percorso alternativo alla stradina stessa, che l'aggressore invece percorre con il corpo di Melania sulle spalle, e tutti e tre (Melania necessariamente con aggressore di sesso maschile, il complice, di sesso indiferente)si recano a Ripe.

Per Lori

Ciao, la tua osservazione riguardo gli orari è giusta, quanto tempo avrebbero avuto effettivamente a disposizione? h. 14,20 partenza da casa, h. 16,00 arrivo a casa della mamma di Sonia
Tempo lordo h. 1,40
Consideriamo i tempi nel modo più ristretto possibile:

Per arrivare dalla mamma di Sonia alle 16,00, sarebbero dovuti partire da casa almeno alle 15,50.
Il tempo per riorganizzarsi: anche solo preparare la borsa, lavarsi le mani, controllare il pannolino di Vittoria, 10 minuti.
Se aggiungiamo il tempo di percorrenza, andata e ritorno, dal Pianoro di circa 40 minuti, se ne deduce che dobbiamo togliere un ora circa dal tempo a disposizione.
Quindi avrebbero avuto circa 40 minuti per fare quello che non sappiamo volessero fare.

I tempi direi ci sono tutti Lori, sia per una scampagnata, sia per un chiarimento.
Anche se io la cosa che avrei fatto sarebbe stata: far riposare la piccola e fare altrettanto io in vista del prossimo appuntamento.
Ma non siamo tutti uguali.

Scusate se ho scritto cose che nel frattempo sono state già scritte, ho preso e lasciato per impegni il post almeno 5 volte.
Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Per Lori
Secondo la mia tesi, quando Melania si apparta per fare pipì è sola, per cui non vi è nessuna presenza familiare.
Quanto sostiene il gip non è legge, anche perchè se così fosse non ci sarebbero processi, avvocati, consulenti di parte, consulenti dei giudici e probabilmente molti di noi non starebbero neanche qui a fare ipotesi, visto che l'assassino sarebbe stato già trovato.
Chiederei al gip (sperando in una risposta sincera) quante probabilità ci sono (premetto che non sono nè un medico legale, nè una genetista) che una persona appena uscita di casa, dove Melania si sarà lavata le mani come minimo 4 o 5 volte (quando rientra dalla clinica, quando prepara il pranzo, quando lava i piatti, quando è stata al bagno, quando cambia la bambina) che quel dna maschile trovato sui polpastrelli e sulle dita (parti facilmente lavabili, non come sotto le unghie) non sia dell'assassino.
Ho anche un altro tipo di curiosità che non c'entra con l'omicidio: mi piacerebbe sapere chi ha scritto l'ordinanza del gip Cirillo, visto che ci sono errori grammaticali a mio avviso inaccettabili se commessi a certi livelli.

Per Sira
Dovremmo per fare ipotesi più precise sapere dove porta quella stradina dietro il Monumento.
Chissà se sbuca da qualche altra parte, magari anche nel parco delle altalene o in quello vicino. Chissà se è possibile arrivarvi con una macchina o anche lasciarla non molto distante.
Stella

Anonimo ha detto...

x Enrico...

...e se Sonia fosse al corrente dell'eventuale appuntamento? Se anche lei, dopo del previsto orario 'appuntamento' abbia capito che qualcosa sia andato male e che per paura 'delle probabili, feroci ritorsioni,' non abbia piu' tentato un contatto...per questo l'insistere sul rapporto "diabetico" dei Parolisi...per fa capire, in altri modi, che lui non c'entrasse?
.. anche il Pacciola allora consapevole della situazione-Parolisi poteva fidarsi di lui (e non forse dei famigliari) perche' lui ne capiva qualcosa...e per questo il suo "strano comportamento?" Per questo anche la sua paura, la sua "deflessione di colpa."

Sira Fonzi ha detto...

Da leggere:

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/09/03/news/parolisi-la-difesa-ribatte-e-svela-il-suo-piano-incidente-probatorio-sull-ultimo-bacio-a-melania-4896474

lori ha detto...

Quello che sostiene il gip non è legge come non lo è quello che sostengono gli avvocati , gli avvocati di parte, le difese etc etc...
perchè non dovrei credere che si tratti di DNA parziali?

cmq a parte questo tu dici che lei avrebbe fatto la pipì da sola...SENZA NESSUNA PRESENZA FAMILIARE.. e quindi tu dove collocheresti la persona che l'ha coondotta a Ripe?

lori

lori ha detto...

x sira

40 minuti sarebbero stati sufficienti per un chiarimento ma avrebbe dovuto spiegare al marito il motivo di questa lunga durata della sua assenza.... prima prende un appuntamento DI NASCOSTO del marito con una persona x, ovviamente di nascosto per non destare sospetti, e poi questi sospetti li alimenta con un'assenza così lunga e ingiustificata ?

lori

Mercutio ha detto...

XSIRA
Si, le persone con le quali Melania "doveva incontrarsi", e Parolisi lo sapeva, erano certamente un uomo ed una donna.
Quando il militare, passato un pò più del tempo previsto, per una spiegazione (?) non ha visto arrivare la moglie, ha intuito il peggio, ed ha rercato di coprire la cosa con la scusa dell'allontanamento causa pipì.
Non poteva dire altro, ma non ha potuto trattenere le convulsioni dell'apparato digerente, che è strettamente collegato agli stress emotivi.
Per quanto riguarda il fiuto dei cani, in genere, quando una persona entra in macchina, le scie emanate si interrompono improvvisamente, ed il cane si ferma.
Questo rafforza l'ipotesi che Melania sia stata tramortita all'altezza del monumento, e letteralmente ficcata in un'auto, furgone, o altro mezzo chiuso.
Naturalmente sempre per ipotesi
Ciao, Mercutio

Anonimo ha detto...

x ANONIMO del 03 settembre. 14h:59

queste tue stesse riflessioni le ho fatte anch’io non appena l’immagine della “coppia felice” ha cominciato ad incrinarsi pericolosamente. A quel punto ho “riletto” le dichiarazioni delle amiche e dei familiari sotto tutt’altra luce .

Ed è anche la mia convinzione quella che siano in molti ad aver paura di parlare…

ENRICO

Sira Fonzi ha detto...

Lori, come dice Mercutio io non credo che Parolisi non fosse al corrente del chiarimento, quindi Melania a lui non avrebbe dovuto nascondere nulla.
E' tranquillo, e aspetta con la bimba che lo stesso si concluda, ma dopo 30 minuti circa comincia a pensare che qualcosa non va, si reca al monumento, non vede nessuno e lancia l'allarme.
Perché lui non parla? Ha il timore che quello che è successo a Melania possa accadere ai suoi cari, e piuttosto che mettere in pericolo Vittoria preferisce tacere sperando che non ci siano indizi e prove a sufficienza per essere condannato.
Sceglie il minore dei mali.
Ipotesi assurda? Mah!!

Sira

Mercutio ha detto...

X SIRA
Sono andato a leggere l'articolo riportato da "il Centro", e la richiesta di un incidente probatorio, solo per contestare le conclusioni del "bacio", senza attendere le decisioni della Cassazione, sul rilascio del Parolisi, mi sembra eccessivo e prematuro, anche alla luce di altri importati punti controversi da contestare all'accusa.
Mah, gli avvocati sono loro. noi stiamo solo a vedere e commendare.
Mercutio ti saluta.

Sira Fonzi ha detto...

Per Mercutio

Forse vogliano provare che, l'unica cosa che somigli più ad una prova che ad un indizio, e cioé la presenza di saliva, sia contestabile, in quanto sotto il profilo medico-scentifico non attribuibile ad un lasso di tempo certo.

Il loro intento potrebbe essere quello di sminuire l'importanza della stessa nel contesto, prima ancora che la Cassazione prenda in considerazione tutto il caso.

Se durante l' incidente probatorio si determinasse che quel dna potrebbe essere stato lasciato anche diverse ore prima, il quadro degli eventi che si presenterebbe agli occhi della Cassazione, sarebbe di gran lunga diverso e potrebbero cominciare ad esaminare il tutto sotto una luce diversa.

Io lo farei, penserei: se questa cosa data per certa non è poi così certa come asseriscono i periti della Procura, perchè non credere anche alle altre obiezioni sollevate riguardo l'inutilità delle tracce non esaminate?

E anche i giudici della Cassazione prima di essere giudici sono uomini, uomini comuni come noi...

Buon pomeriggio

Sira

lori ha detto...

Sira e allora perchè non permettere che Parolisi assistesse al colloquio?
mi sembra alquanto strano che un marito se ne stia in disparte e non pensi, almeno, di "farle compagnia" visto che si trovavano sullo stesso posto. Ma se Parolisi sapeva perchè allontanarsi tanto?

lori

lori ha detto...

scusa Sira, ma la difesab ha detto niente in merito al fatto che il DNA si cancelli dopo un pasto?Perchè l'accusa questo dice..che le tracce sarebbero state lasciate non prima dell'omicidio, ma dopo il pasto..e io credo che dopo il pasto si lavino anche i denti, quindi sarebbe condivisibile le tesi dell'accusa

lori

Anonimo ha detto...

LORI comincia la serie dei "perchè"
Ne sentivamo la mancanza.
Ciao,M

lori ha detto...

giusto per farti un piacere M

ciao

lori

lori ha detto...

Allora evitando le domande che tanto infastidiscono M, io direi che sarebbe il caso di fare un ulteriore esperimento: verificare se dopo un pasto e magari dopo la pulizia dei denti le tracce di DNA depositate sull'arcata gengivale resistono o scompaiono

lori

Anonimo ha detto...

..mi sovviene un ricordo come una lampadina difettata che stenta ad accendersi ma è lì che sta per..
è qualcosa che non mi torna. qualcuno, l'ho letto o sentito tempo fa, forse lo disse l'amica Sonia, in riferimento a Melania, disse che andava al pianoro prima dell'appuntamento delle 16 perchè era abituata a fare le pulizie al mattino e quindi il pomeriggio era libera..
Ma QUELLA mattina, tra visite mediche uscite e compere, Melania non credo avesse avuto il tempo di fare le pulizie..
Non significherà niente, ma perchè mai pensare di dover giustificare una tal cosa?
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

@lori
scusa lori, io sono l'ultima qui dentro a poter discettare su questioni tecniche,
ma una traccia di dna lasciata dopo il pasto non significa necessariamente e strettamente che dopo il pasto non ci si siano lavati i denti..
dopo il pasto ci si può baciare, ci si può baciare dopo aver lavato i denti, prima di salire in macchina e appena saliti in macchina, durante il viaggio e giunti là dove si è giunti,
e nel caso in cui fossero stati alle altalene, un bel bacio-dopo-il-pasto prima di accomiatarsi per andar a far pipì, ci sta!
@_@ tatz

alessandra ha detto...

Salve, ho letto i vostri post e ho 4 considerazioni:

La prima è che concordo in pieno con l'osservazione di Rita. Anche a me è sempre sembrato strano il fatto che in una giornata così densa di impegni i due siano anche andati a Colle S.Marco. Curioso che nessuno lo abbia mai notato nelle indagini e che neppure i familiari di Melania lo abbiano notato.
La mattina ben due visite mediche, poi la spesa al supermercato, poi a casa per il pranzo, poi subito gita a S.Marco, poi ritorno a casa per lavarsi e cambiarsi e poi il pomeriggio festa dall'amica... Tutto con una bambina piccola. Ho sempre pensato che avevano davvero moltissima energia! Oppure sono usciti di casa inaspettatamente e per qualche altro motivo?

La seconda è che a quell'ora c'è il massimo della luce e Melania portava quasi sempre gli occhiali, strano che li abbia lasciati al marito per andare al bagno. Colle S. Marco è un luogo aperto e gli alberi e non fanno molta ombra. E' più plausibile non mettersi gli occhiali per scendere dalla macchina a Ripe dove è tutto bosco e ombra la luce non filtra molto. Anche la storia della borsa è strana.

La terza osservazione è che anch'io ho sempre pensato che potesse essere verosimile la versione di Parolisi di Colle S.Marco perchè quadrava con molte cose: i cani molecolari, le celle telefoniche al monumento, le frasi " me l'hanno presa", " non l'ha protetta abbastanza" e la prima versione del testimone Ranelli.
Ma in questa ipotesi non tornano altre cose e sono tante.

1. Se Parolisi non c'entra ed ha solo cercato di coprire i suoi tradimenti, come ci spieghiamo che ha detto che andava in caserma ad organizzare le ricerche e lì ha fatto tutto il contrario?
2. E come mai sul momento era agitatissimo e vomitava e poi si è calmato anche troppo?
3. Perchè non ha partecipato alle ricerche e non è andato a riconoscere la moglie?
4. Per non parlare delle foto in cui non c'è nessuno alle altalene, nè la macchina e neppure lui con la bambina e tutti gli altri testimoni che non lo ricordano ma potrebbero sbagliare.
5. gli occhiali, come ho detto prima.

La quarta osservazione: come avete già notato anche voi la storia della pipì convince. Melania era appena uscita da casa e odiava i bagni pubblici, sicuramente era andata in bagno prima di uscire e lo dice lo stesso Parolisi alla madre. Sapeva che sarebbe tornata a casa entro un'ora. Il fatto della pipì è una deduzione che deriva dallo sgocciolamento del sangue. Ma se Melania fosse salita in una macchina ( consenziente o no ) e fosse stata aggredita in macchina alle spalle da una persona posta sul sedile posteriore? O subito oppure dopo un po'? Lei era seduta appoggiata allo schienale e il sangue si sarebbe fermato sul sedile e non avrebbe raggiunto i pantaloni.

In ogni caso, sia che siano andati a Colle o a Ripe, il comportamento di Parolisi è strano. Anche se avesse voluto coprire i tradimenti ci sono tante cose che non tornano lo stesso. Sicuramente ci sono elementi importanti che non abbiamo.

Anonimo ha detto...

MERCUTIO

Se lo scenario che abbiamo abbozzato ricalcasse grossomodo quello realmente accaduto, i legali di Parolisi si troverebbero a procedere in mezzo ad un campo minato ( tanto per restare in tema !) perchè se il movente del crimine dovesse essere ricollegabile all’ambiente militare dubito che la difesa sarebbe lasciata libera di indagare in tutte le direzioni : “le pressioni “ che subirebbe al fine di soffocare uno scandalo del genere sarebbero continue e pesanti.

Questo potrebbe spiegare sia la cautela con la quale gli avvocati di Parolisi si stanno muovendo ( al di là dell’eventuale protezione dell’incolumità del loro assistito) sia la mancanza di moltissime informazioni di cui non ci viene dato conto

Per esempio NON SAPPAMO :

-se siano stati prelevati i DNA di tutti gli “attori” di questa tragica vicenda ( amici, amanti , padri , colleghi, allievi/e ecc…)

-se siano stati controllati i loro rispettivi gli alibi

-se sul cellulare di Melania ( finchè non si è spento ) risultino chiamate proveniente dal cellulare di Sonia DOPO le 16

-se questa festicciola in casa della madre abbia poi effettivamente avuto luogo

-e SOPRATTUTTO non ci viene rivelato ( quasi fosse il terzo segreto di Fatima ..) il contenuto della famosa telefonata di Melania ad Immacolata che – come ho già osservato in un precedente commento – è impossibile sia rimasto sconosciuto ed appeso solamente ad un sibillino quanto inquietante : «Ti devo dire qualcosa di molto brutto».

ciao

ENRICO

alessandra ha detto...

Scusate,nel mio post precedente ho omesso un "non". Volevo dire: "la storia della pipì non convince".
Saluti a tutti

lori ha detto...

@_@ tatz

io volevo dire altro..ora sto uscendo te lo spiegherò al ritorno

lori

Mercutio ha detto...

ENRICO, Parolisi non si sbilancia più di tanto. Resta in attesa che i suoi avvocati, o magari anche gli inquirenti, giungano alla verità.
Una verità che presumo rumorosa che, o si cercherà di camuffare, o di non svelarla mai, assolvendo il militare per insufficienza di prove.
Il movente dell'omicidio comincia ad apparire più complesso di quello che si riteneva.
Senza contare il riscontro di una particolare omertà, mascherata da reticenza o falso pudore.
Come puoi notare, i sempliciotti siamo noi, quando cerchiamo spiegazioni logiche per delle complesse situazioni che di logico hanno ben poco.
Potremmo scrivere infinite pagine, e trovare, con rammarico, di non essere approdati in nessun terreno solido, non per mancanza di acume, ma perchè le cose sono messe, così...come sono messe.
Naturalmente, sempre ipotizzando
Ciao, Mercutio

Anonimo ha detto...

@ Alessandra

Forse:

1. Non tutti nella caserma sono intimamente ‘coinvolti’ con il giro piu’ ampio—come non lo sono I famigliari che cercavano Melania… e quindi perche’ coinvolgerli? Anzi…meglio rindirizzarli…(nella disussione di Parolisi con sua sorella: ma i ragazzi sicuramente no perché non sanno nulla... Ma comunque anche loro dovranno dire tutta la verità, nel senso che dovranno dire pure loro hanno avuto... sicuramente....")

2. Ha dovuto, per motivi di percezioni dei tanti interessati necessariamente ricomporsi, e neutralizarsi?

3. Non poteva parteciparne piu’ di tanto perche’ sarebbe stato percepito come “falso e provocatorio” dal “giro piu’ grande.” Doveva tacere e ricevere in passivita?’

4. Le foto non raffigurano in modo chiaro la zona altalene….


5. Melania non pensava ne alla borsa, ne agli occhiali, ne alla stanchezza della giornata faticosa trovandosi di fronte a questa cosa totalmente coinvolgente e seria.


chi sa?

Mimosa ha detto...

Ciao a tutti, per non assillarvi nella lettura posto una riflessione alla volta su quanto da ieri viene intelligentemente osservato e che in gran parte mi trova molto in sintonia. Comincio con i cani e poi commenterò gli occhiali e la borsa e anche la questione del dna sulle gengive di Melania. Abbiate pazienza, la cosa sarà lunga.
1) CANI: io ho detto e ripetuto mille volte che ai cani ci CREDO!!! Concordo con Mercutio! altrimenti, ragazzi miei, che li addestrano a fare??? Con tutto quello che costano e dunque “ci” costano …
La prova è stata ripetuta più volte e anche in giorni successivi, l’ho sentito con le mie orecchie nell’intervista al conduttore del cane, il quale ha anche detto che il Giancarlo si è infilato in una stradina impervia dietro al Monumento fino ad una roulotte in uno spiazzo non lontano. Per due volte, ma poi (ha ragione Sira che l’ha ricordato) non è stato fatto proseguire «quindi non si sa se avrebbe continuato a rilevare le tracce di Melania».
Se non vi fidate della mia memoria, rileggete il documento della Difesa a pp. 55-56, è dettagliato tutto! Il cane è sempre andato DIETRO al Monumento,non si è limitato a girarci intorno, pertanto sono inutili nostre/vostre ulteriori domande su questa questione dei cani: hanno fiutato o no, che percorso hanno fatto o non fatto.

Io piuttosto mi faccio questa ulteriore domanda: sulla roulotte, che risultava semi coperta da un telo di plastica (p. 55 in fondo), sono stati fatti tutti gli accertamenti possibili (proprietario, interno, tracce fresche di pneumatici, altro percorso di uscita da lì, eccetera)? Pare di no. Strano?

Chi ha pazienza e vuole approfondire questo posto può cercare su Google la mappa del luogo o rivedersi le foto contenute nella richiesta di rinvio a giudizio del GIP di AP.
Senz’altro c’è un tratto di strada percorribile dalle auto, altrimenti la roulotte non sarebbe arrivata lì.

Se si potesse accettare l’ipotesi che Melania, dopo essere lì condotta con una scusa (modalità che qualcuno ha già ben esposte), sia stata stordita in quel sentierino dietro al monumento si potrebbe ipotizzare che un terzo personaggio aspettava con l’auto là dietro. Ciò potrebbe voler dire che c’era una premeditazione a far sparire Melania, non solo a parlarci. E vuol dire anche che questi individui conoscevano molto bene la zona.

Non c’era forse un macchina con i vetri oscurati che è passata nella zona del Pianoro a velocità sostenuta? Ora non riesco più a trovare documentazione in merito, forse qualcuno di voi ha le ricostruzioni dei movimenti di auto?

Mimosa

PS Per i pantaloni abbassati ho altra ipotesi (che esclude sempre e comunque la pipì).

Mimosa ha detto...

2)OCCHIALI. Questo è l’unico elemento che a me lascia alquanto perplessa. Se dovessi fare come gli inquirenti, potrei dire “è questione poco rilevante all’economia dell’inchiesta” e non ci penserei proprio, sempre che negli occhiali non si cerchi piuttosto la presenza di Parolisi al bosco di Ripe, visto che la strada era ombreggiata e gli occhiali da sole non servivano.
Concordo con chi (mi è difficile risalire al nome, mi scuso) ha osservato che lei non se li è tolti neanche al supermercato e dunque era strano che non li indossasse al Monumento.
Ripeto questo è l’unico fatto strano e mi disturba, nella mia linea di difesa di Parolisi.
Se si sposasse in pieno la ricostruzione della discesa dall’auto del marito per parlare con il o i S.I. (soggetto ignoto), si può presumere che li abbia lasciati in macchina volontariamente. E’ comunque strano anche questo gesto, perché le sarebbero serviti al ritorno. Giusto?
Questo per me è un mistero.

Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Ecco Mimosa! Un fiume in piena...
Ciao Mimosa,
aspetto di conoscere le altre ipotesi.

Intanto, sai se la stradina dove è stato fatto fermare il cane fosse proseguibile a piedi, seppure non in perfette condizioni, e in caso positivo dove arriva?

Ti posto un brano interessante del "Centro"

"...Ma Francesca davanti ai pm difende il fratello e sposta la chiave del delitto verso la caserma dove Parolisi era istruttore di reclute. E' lì che va cercata la risposta alle 35 pugnalate, dice la sorella dell'indagato che ai magistrati teramani avrebbe fatto anche dei nomi. La novità è che gli atti delle sue dichiarazioni, verbalizzate in tre ore di colloquio in procura, saranno trasmessi alla procura militare di Roma. Così hanno deciso i pm teramani Davide Rosati e Greta Aloisi."

Direi molto importante no?

Ciao Sira

Mimosa ha detto...

Ciao Sira!
va bene che sono stata un fiume in piena, però, scusa, in un'ansa trovi la descrizione della stradina... :-)
Ciao!

Mimosa

Mimosa ha detto...

Cara Sira, rieccomi,anche se x risponderti rischio di far deviare l'attenzione sui miei precedenti commenti.
Per ora dico solo questo: rileggendo nuovamente l'intercettazione del colloquio tra Francesca e il fratello sono arrivata alla deduzione che parlassero solo ed esclusivamente dell'andazzo poco etico della caserma riguardo alla libertà delle condotte sessuali delle signorine allieve e dei graduati, e non altro.
Ho visitato il blog delle forze armate e ho trovato cose interessantissime che spero di avere occasioe di riportare, in altro momento.

A presto, Mimosa

Anonimo ha detto...

Per Lori
Mi chiedi:"perchè non dovrei credere che si tratti di DNA parziali?"; non è questo che discuto in quanto ciò è facilmente dimostrabile, ma il fatto che il gip escluda la rilevanza del dna; a mio avviso non si può escludere a priori la rilevanza di elementi così delicati.
La coppia potrebbe essere stata seguita da quando è uscita da casa, che ne sappiamo se la cosa brutta fosse proprio la sensazione di essere seguita?


Per Alessandra
Il fatto che avevano avuto una mattinata di impegni e che ne avrebbero avuti nel pomeriggio, non esclude che potessero ritagliarsi un'oretta per far svagare la piccola. Magari avranno approfittato per passare un pomeriggio tutti e tre insieme visto che Salvatore aveva preso un giorno per portare Melania e Vittoria alle rispettive visite. Ricordo che in un'intervista il padre di Melania disse che era una ragazza che usciva spesso e che anche quando lui insieme alla moglie andavano a trovarla, trovava sempre qualcosa da fare per passare del tempo fuori casa.
Io non ritengo impossibile che Melania avesse la necessità di fare pipì in quanto vi sarebbe andata circa mezz'ora prima. La vescica era completamente vuota, ora non essendo un medico non saprei se questo è compatile con il fatto che potrebbe essere andata in bagno prima di uscire da casa; non dimentichiamoci però che avevano da poco pranzato, quindi avrà anche bevuto, e forse quando è andata in bagno prima di uscire ( sempre se c'è andata), quanto da lei bevuto a pranzo non aveva riempito ancora la vescica.
Tra l'altro mi sembra che la mamma la chiami intorno alle 13:40 mentre si trovava in bagno; se alle 14:10 escono e si pensa che prima di uscire lei va di nuovo in bagno, anche in questo caso sono passati solo 30 minuti da quando c'è andata l'ultima volta (13:40).
Anzi visto che alle 13:40 lei è in bagno (dato sicuro, confermato dalla mamma) è più probabile che senta la necessità di andarci un'ora dopo (14:40 circa), piuttosto che mezz'ora.
Credo che Parolisi abbia detto che si sarebbe diretto in caserma per organizzare le ricerche ( e poi non lo abbia fatto), perchè il suo scopo era cancellare le prove della sua relazione con Ludovica in quanto ha da subito immaginato che lo avrebbero rigirato come un calzino.
Per quanto riguarda il suo essere agitato (forse avrà avuto un attacco di panico), dipende dal carattere. E' possibile che man mano che ogni tentativo di rintracciare la moglie andava a vuoto ( la chiama svariate volte al telefonino, va al chiosco, va al ristorante dove pensava si sarebbe dovuta recare e scopre che lì non c'è mai arrivata) gli sia salita l'ansia e tutto il resto.
Per quanto riguarda le ricerche, penso che cercare una ragazza giovane (per i boschi )che non soffre di nessun problema di memoria, voglia dire cercare un corpo, perchè anche avesse perso il senso dell'orientamento avrebbe chiamato con il telefonino, o si sarebbe rivolta a qualche abitante della zona visto che ci sono delle abitazioni.
Non è andato a riconoscere la moglie, perchè magari non se l'è sentita, non siamo tutti uguali. Penso che se l'avesse ammazzata lui, con l'aggiunta del depistaggio, vederla morta una volta in più o in meno non faceva differenza.
Per quanto riguarda le foto, non si percepisce nulla di chiaro, tra l'altro con tutte le persone che erano lassù non vi è nessun altro soggetto visibile. Poi ora si discute addirittura anche l'orario di quelle foto.
Gli occhiali se Melania li avesse indossati cadendo si sarebbero rotti. E' probabile che non li indossasse....

Stella
continua....

Anonimo ha detto...

Per Sira
Penso che chiedere un altro incidente probatorio sia una buona mossa, non potranno rifiutare tale richiesta una seconda volta.
Una volta accertato che è possibile anche la ricostruzione fatta dalla difesa di Parolisi, tutto il resto perde di peso.

Per Mimosa
Voglio augurarmi che la roulotte sia stata controllata, anche se non ci giurerei. Se così non fosse, sarebbe un altro episodio, che depone a sfavore degli inquirenti; in quanto la considererei un'altra negligenza che va ad aggiungersi al non aver fatto rilievi presso la cabina telefonica.

A mio avviso sarebbe da approfondire la dichiarazione del medico legale Tagliabracci, secondo il quale se vi è stato un rapporto sessuale questo sarebbe stato consenziente. Dichiarazione alquanto ambigua, da approfondire.

Stella

Mimosa ha detto...

Ma no, Stella, il Tagliabracci mi pare dica che NON c'è stato rapporto sessuale "non protetto" recente, ma che se fosse stato sarebbe stato consenziente (visto che non c'erano tracce di violenza), però aggiunge che il tampone vaginale fa presumere che un rapporto non protetto ci fosse stato qualche giorno prima del decesso.
C'è una bella differenza! Ma poi, scusa, non capisco cosa c'entra questa cosa?

Mimosa

Anonimo ha detto...

stradina e roulotte.
Fino ad ora avevo capito che Melania si fosse fermata al Monumento, non che l'avesse superato andando oltre.
verso una roulotte.
sembrerebbe quasi un appuntamento, uno strano appuntamento.
E e qui sollevo un DUBBIO: noi stiamo ragionando sulla supposizione di un appuntamento straordinario, ma, come alcune di voi commentatrici hanno avuto l'acutezza di notare, doveva essere stata una giornata molto pesante per i Parolisi..
quindi, sull'appuntamento, mi domando: e se non lo fosse stato, straordinario?
se questi appuntamenti fossero stati consueti?
Se fossero stati appuntamenti usuali della coppia del tipo: "ti consegno il pacco alle ore x del giorno x, come da consueto".
ecco che si spiegherebbero tante cose. il silenzio, la frase "me l'han portata via", le reticenze.
Una donna incensurata e insospettabile che ha il compito di ricevere un pacco e far da tramite, complice il marito che recita la pantomina della famigliola al parco sulle altalene, in attesa che lei ritorni. E adesso tace, per evitare ulteriore violenze..
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

Per Mimosa
Non essendo io medico legale non saprei....dovrebbe essere più chiaro.
Il tampone gli fa presumere che un rapporto sessuale non protetto potrebbe esserci stato qualche giorno prima del decesso, ma non di recente. Se vi è stato sarebbe stato consenziente.... ma c'è stato o no?
Questo medico presume tutto, ma non ha nulla di certo?!


Stella

Mimosa ha detto...

Cara Tatz, hai toccato un punto dolens, un mio sospetto di tanto tempo fa che non ho voluto esprimere mai.
Questo sì che sarebbe un grosso "segreto"!
E, a mio parere, spiegherebbe molto bene le ripetute frasi del papà e del fratello, ricorda, militari, sottoufficiali anche loro, benché dell'aeronautica, "Salvatore non l'ha saputa proteggere".

Qui non dico più altro.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Stella, non capisco che peso vuoi dare a questo rapporto.
Mimosa

Mimosa ha detto...

3)La BORSA:
chi lo dice che per Melania la borsa era oggetto inseparabile? Che ne sanno gli uomini delle borsette delle donne?
La poverina ne possedeva solo due e costose (io ne ho una trentina, comprese le vecchie e fuori moda …), per passare un’oretta in collina, uscireste di casa con una delle due uniche borse costose? Ve la portereste in spalla sui prati? La lascereste in auto? Io no. Inoltre, chi al Sud (pardon, in qualunque posto del mondo) lascerebbe qualcosa in auto mentre fa una scampagnata? Manco nascosta sotto il sedile… e nemmeno nel bagagliaio se c’è il rischio che il gesto possa essere notato …
Ci sono donne giovani che si muniscono di zainetto o mettono tutto in tasca, anzi, meglio, ci pensa il marito, tanto basta il suo paio di chiavi di casa e quattro spiccioli per un caffè.
Questione di abitudini familiari.

(Sugli SPICCIOLI ho anche un'idea)

Ma SUPPONIAMO che lei avesse la borsa e che una volta arrivati al bosco delle Casermette (nell’ipotesi accreditata dalla Procura) esca dall’auto lasciandovi occhiali e borsa e figlia, e che lui – dopo aver fatto quello che avrebbe fatto – tornandosene indietro di gran carriera, si accorgesse della borsa, DOVE LA FA SPARIRE?
I carabinieri e tutti gli altri giunti sul posto come fanno a non vederla nella macchina? e altrettanto il Paciolla che aveva in consegna le chiavi e che ben notò il plaid e la valigia nel bagagliaio quando cercò i ricambi per la piccola Vittoria, senza trovarli.
Può una borsa di tali dimensioni essere invisibile?

La borsa fu rinvenuta dalla madre di Melania ben riposta nell’armadio accanto all’altra (così disse) alle 22.30 quando arrivò da Somma Vesuviana ed entrò in casa.
Ricordiamoci che il Parolisi dal pomeriggio fino a piena notte era assieme agli investigatori, quindi non ebbe l’occasione né il tempo materiale di riporla. Avrebbe avuto il tempo di correre a casa prima di andare al pianoro? A che scopo poi?
Poteva sempre affermare che Melania la lasciò nell’auto quando giunsero sul pianoro di Colle S. Marco, come fece per gli occhiali.

Ergo, Melania uscì di casa SENZA LA BORSA. E non è la prima donna ad averlo fatto, ripeto, per un’ora di gitarella tanto più che la bimba prima di uscire aveva già «fatto la cacca» come racconta Salvatore a “Chi l’ha visto” e a tutti noi spettatori.

(segue)

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sulle borse:

http://fattidicronacanera.blogspot.com/

(19 agosto 2011)

Mimosa ha detto...

Sì grazie Anonimo, lo so. Ho letto TUTTO ma proprio TUTTO e ho trovato molti spunti.
Comunque seguici sempre!

(continuo) Ho trovato interessante questa osservazione su http://it.paperblog.com/l-enigma-delle-borsette-di-qualche-valigia-e-un-portafogli-seconda-parte-caso-melania-rea-nuova-ordinanza-535963/ «L’Ord.TE dice che lui o chi per esso ha riposto la borsa nell’appartamento. Questa affermazione ci suggerisce che i giudici non sono sicuri di come sono andate effettivamente le cose. Cominciamo dal chi per esso. Dunque, ci sarebbe un’altra persona che era con Parolisi a Civitella mentre uccideva la moglie oppure costei è intervenuta in secondo tempo per sistemare la borsa che Melania aveva con sé?». In sostanza i giudici ipotizzano che qualcuno sia stato interessato a far sparire la borsa.
Borsa che Parolisi non avrebbe avuto il tempo materiale di riportare a casa e nascondere nell’armadio. Siamo sicuri che lui fosse così bene a conoscenza delle abitudini della moglie da sapere che ogni volta rincasati lei riponeva la borsa nell’armadio?
Borsa che allora – come pensano gli inquirenti, partendo dal presupposto che nessuna donna esce senza borsetta – potrebbe essere rimasta accanto al cadavere durante l’aggressione mortale.
Ma perché mai Melania per discutere con i suoi sequestratori in mezzo al bosco si sarebbe tenuta la borsa al braccio?

Ok supponiamo che la borsa sia rimasta nell’auto dell’aggressore, in effetti è ragionamento più plausibile visto il colpo in testa che l’ha stordita, allora perché non liberarsi della borsa, lasciandola per terra come tanti altri oggetti di Melania? Oppure, così tanto per depistare, perché non l’hanno buttata in un dirupo?

Insomma, se tanti familiari e amiche insistono nell’affermare che per Melania la borsetta era un oggetto a cui non rinunciava mai, come ci sarebbe andata a finire nell’armadio?
La risposta non è farina del mio sacco: può essere stata solo una persona che queste abitudini le conosceva e conosceva la casa, e che disponeva delle chiavi.

Non vi pare che le cose si complichino di nuovo? E che tornano in ballo amici e conoscenti?

Tanto per essere sinceri, per me invece la questione “borsa” non si pone, Melania è uscita senza!

Anonimo ha detto...

@Mimosa, il fatto che Melania potesse essere un corriere, spiegherebbe anche la messa in scena al pianoro, spiegherebbe sia lo spostamento volontario di Melania per ricevere il pacco lontano da occhi indiscreti, o comunque spiegherebbe perchè i cani fiutarono una pista che andava verso una zona isolata lontano da testimoni e vicino ad una roulotte..
spiegherebbe la necessità per la coppia di inserire questo ulteriore impegno fra i tanti della giornata, la non necessità di portarsi dietro la borsa nè i cambi della bambina per quella che avrebbe dovuto essere solo una veloce "commissione".
La frase "me l'hanno portata via", la frase "non l'ha saputa proteggere", la crisi di panico con vomito del Parolisi nell'interpretare correttamente la faccenda,
lo sfogo di Parolisi in auto "io mi faccio 30 anni ma a te strappo il cuore",
spiegherebbe assai bene anche la telefonata tra Parolisi e la sorella a proposito dei misteriosi "contatti" e di certuni altrettanto misteriosi "clienti".
Tra l'altro, il depistaggio operato sarebbe un chiaro chiarissimo segnale nei confronti del parolisi, che per il momento, nona vendo ancora informazioni certe, era stato zitto, e ancora di più si cucì la bocca dopo aver recepito il messaggio tra siringa eccetera.
Poi, se la persona che avrebbe dovuto consegnare il pacco fossero state una donna o due donne, tanti dettagli di questo mistero si collocherebbe senza sforzo nell'incastro.
Tra l'altro, ho il sospetto che tanti dettagli lasciati a se stessi NON SIANO STATI VOLUTI indagare a fondo.
Sicuramente, il Parolisi NON aggiungerebbe altro a ciò che già ha detto, sia che tema per la propria vita, che per quella dei propri familiari.
@_@ tatz
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

@mimosa
io sono una donna che detesta le borse, quindi non sarò attendibile, ma se dipongo di un paio di jeans in cui cacciare 20 euro e le chiavi di casa, un giubbotto in cui infilare il cellulare, sarei a posto così.
è che adesso ho un bimbo, e solitamente almeno un pannolino e due salviette me le porto dietro..
a meno che la gita sia brevissima, tipo andare al mercato e tornare col passeggino.
quindi, suppongo che la gita di Melania fosse intesa come brevissima, o come gita in cui la mancanza di un pannolino sarebbe stata tollerabile.
a proposito: delle salviette trovate accanto al cadavere, se melania non aveva la borsa, ma perchè avesse dovuto averla per forza non si capisce, forse per soddisfare il bisogno patologico di ordine mentale degli investigatori? ebbene se non avesse dovuto averla, dove teneva le salviette?
un pacchetto di salviette umidificate per quanto piccino, ingombra.. e non è la prima cosa che ci si infili nel giubbotto. e poi, dov'è finito? l'avrebbero potuto usare gli assassini per ripulirsi?
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

(Scusatemi se interrompo il ritmo delle ricostruzoni)
.
MERCUTIO,

Sono d'accordo con la tua ultma riflessione delle 18:38
e ti ringrazio per il costruttivo ( e per me molto utile) scambio di idee.

Rngrazio anche tutti gli altri ed in modo particolare il proprietario del blog per aver ospitato i miei interventi

Un saluto cordiale

ENRICO

Anonimo ha detto...

(Scusatemi se interrompo il ritmo delle ricostruzoni)
.
MERCUTIO,

Sono d'accordo con la tua ultma riflessione delle 18:38
e ti ringrazio per il costruttivo ( e per me molto utile) scambio di idee.

Rngrazio anche tutti gli altri ed in modo particolare il proprietario del blog per aver ospitato i miei interventi

Un saluto cordiale

ENRICO

Mimosa ha detto...

Chi lo ha detto che le salviettine erano di Melania?
Chi ha finora detto se le salviette erano intrise di liquidi organici o di dna di Melania?
Nessuno.
Potrebbero non essere sue. Potrebbero essere degli assassini (già imbranati di loro, per il modus operandi e se si dimenticano sulla scena del crimine cotali prove).
Potrebbero essere state già lì sul terreno da giorni o appartenere a coloro che la mattina hanno mangiato i panini i cui scontrini sono stati trovati nel cestino ...

Mimosa ha detto...

OK ENRICO
ho capito l'antifona.

Un saluto cordiale.
Mimosa

Anonimo ha detto...

@mimosa
uhm.. fai una giusta osservazione, mimosa.
Ho in mente di aver letto chissà dove poi, che le salviette fossero state adoperate da Melania. ma può darsi questa sia una mia ricostruzione dall'aver letto delle salviette immediatamente dopo il probabile racconto dei bisogni fisiologici.
Comunque sia, la questione salviette per me era pregnante perchè, partendo dal (falso?) dato delle salviette adoperate da Melania, primo mi chiedevo dove fosse il pacchetto dal quale erano state estratte, secondo mi chiedevo se un tale oggetto possa finire così facilmente in un giobbotto come invece un cellulare può fare.
perchè se fossero state le salviette in uso alla bimba, l'abbinata salviette-pannolino sarebbe stata di default.
E invece il pannolino non c'era, il pacchetto di salviette neanche, ma le tre salviette forse adoperate da Melania, sì.
Chissà, magari gliele ha prestate l'assassinA..
(ora comunque vado a controllare se i miei ricordi sono fondati o meno..)
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

@mimosa:
http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/08/25/melania-rea,-tutti-i-dubbi-sull'inchiesta
nella pagina intitolata RITROVAMENTO DEL CORPO
alla voce
8) tre salviettine imbevute di carta con tracce biologiche «verosimilmente riconducibili al cadavere»

verosimilmente, quindi non sono in realtà mai state analizzate.
Strano, dato che si è tanto gridato allo scandalo perchè Melania non aveva con sè le salviettine igienizzanti nè il pannolino di ricambio per la bimba.
Dopo aver gridato allo scandalo, si trovano tre salviette vicine al cadavere e si liquidano con un semplice «verosimilmente riconducibili al cadavere»

DOVE le avrebbe prese Melania queste salviette? e CHI avrebbe fatto sparire la confezione?
al perchè farla sparire, potrei anche arrivarci, con tutto quel sangue..

Ma niente, non si analizzano. Quelle tracce biologiche sono verosimilmente di Melania, così come lo sono le formazioni pilifere, così come le tracce di dna estraneo alla vittima, e non gliene frega niente a nessuno di approfondire.
@_@ tatz

Mimosa ha detto...

Appunto, Tatz, ci sono troppe cose lasciate all'avverbio "verosimilmente", per questo lo uso anch'io, in senso molto "sarcastico".
Ciao, Mimosa.

PS.
Sai che ti dico? Noi ragioniamo con il nostro buon senso e praticità di donne!

alessandra ha detto...

Per Anonimo
Il fatto che Parolisi dovesse accettare con passività potrebbe essere possibile. Ma allora perchè passare tante ore in caserma? Per cancellare il suo profilo su Internet? non ci voleva così tanto, invece lui è rimasto quasi sempre lì per 2 giorni.

Per Stella
è vero che non siamo tutti uguali ma mi sembra troppo strano che lui all'inizio era esageratamente agitato e vomitava e ruttava e poi col tempo invece di agitarsi di più si sia calmato. E Parolisi mentre vomitava diceva anche la strana frase "me l'hanno presa". Sono tutte cose molto strane per quella situazione.

Per Mimosa
Anch'io credo ai cani. Però non sapevo della roulotte e della stradina e veramente mi sembrava di aver letto che i cani si erano fermati di colpo al monumento ai caduti come se Melania fosse stata caricata in macchina e portata via.

Sira Fonzi ha detto...

Per Mimosa e Tats

Io credo che di molti reperti analizzati noi non conosciamo i risultati, ma gli inquirenti si, e dato che si parla di 110 analisi compiute, a mio avviso ci sono dentro:
i fazzoletti, la fontanella, il terriccio per la verifica della presenza di urina, la roulotte, etc.. etc...

Se volessi pensarla in modo malizioso, potrei affermare che gli inquirenti non abbiano fatto trapelare tutte le informazioni tratte dagli esiti, che avrebbero generato dubbi circa la colpevolezza di SP, magari perché portavano altrove rispetto alla strada da loro delineata.

Inoltre, in un intervista fatta al legale dei Rea, quest'ultimo afferma che le formazioni pilifere, a differenza di quanto dice la difesa sono sotto analisi, ma non sono pronte le risposte.

E se ciò fosse vero, vorrebbe dire che l'accusa lascia "sbracciare" la difesa, senza preoccuparsi minimamente di fornirle una risposta in merito a quanto da lei sollecitato riguardo le presunte mancate analisi.

Sira

Mimosa ha detto...

Sira, anche questo può essere... e allora, ha ragione Mercutio (ripreso da Enrico) con quella sua frase delle 18,38 "i sempliciotti siamo noi, quando cerchiamo spiegazioni logiche per delle complesse situazioni che di logico hanno ben poco".

Mi arrendo. Lasciamo fare all'ineffabile duo Biscotti&Gentile sperando che riescano a cavare dai pasticci Salvatore Parolisi (in un modo o nell'altro, date le pesanti implicazioni ad "altro" livello).

Ma che si sbrighino a cercare il telefonista!

Mimosa

Anonimo ha detto...

@Alessandra
"mi sembra troppo strano che lui all'inizio era esageratamente agitato e vomitava e ruttava e poi col tempo invece di agitarsi di più si sia calmato. E Parolisi mentre vomitava diceva anche la strana frase "me l'hanno presa". Sono tutte cose molto strane per quella situazione."
SE davvero Melania si fosse prestata a fare da corriere per andare a prendere un "pacco", così come Mimosa ed io stiamo ipotizzando, l'ansia ed il vomito di Parolisi avrebbero una logica spiegazione, così come l'avrebbero le sibilline frasi "me l'hanno presa" e "non l'ha saputa proteggere", oltre al fatto che la telefonata misteriosa a proposito di "clienti" tra Parolisi e la sorella acquisterebbe un senso.
Franca: Ora esce tutto fuori…

Salvatore: Sì, ora esce fuori pure qualche altro…

Franca: Qualche altro cliente…

Salvatore: Eh, capito… Pure per dire tutte quelle cose brutte… No…

Franca: Ho capito, ma tu devi dire che purtroppo non è stata colpa mia. Mi dispiace ma che ci posso fare… La peggio l’ho avuta io per quello che mi è capitato…(…)

Salvatore: A me di loro poco importa… Ogni persona ha fatto degli sbagli e ora la pagano tutti quanti… Mi dispiace che ci ha rimesso Melania

http://www.vitadamamma.com/14868/omicidio-melania-rea-salvatore-parolisi-confessa-le-sue-colpe-in-una-telefonata-con-la-sorella.html

@_@ Tatz

Anonimo ha detto...

@ Mimosa
"Sai che ti dico? Noi ragioniamo con il nostro buon senso e praticità di donne!"

Già. Mimosa hai ragione.
Solo una persona con poca elasticità mentale potrebbe trovare sospetto o strano o inconcepibile il fatto che una donna possa decidere di uscire di casa per un'oretta senza borsa borsette nè ammennicoli vari.
Quando leggo di tutte le domande che si pongono relativamente alla questione borsetta, tra articoli ed interviste televisive, mi vien da ridere..
Una donna può essere precisa e una mamma attenta, ma potrebbe anche decidere di prendere e "viaggiare leggera", specie per una gita che si preannunciava di un'oretta, senza farsi troppi problemi.
@_@ Tatz

Anonimo ha detto...

@Sira:
"Se volessi pensarla in modo malizioso, potrei affermare che gli inquirenti non abbiano fatto trapelare tutte le informazioni tratte dagli esiti, che avrebbero generato dubbi circa la colpevolezza di SP, magari perché portavano altrove rispetto alla strada da loro delineata."

Beh ma tutti i dati e le analisi effettuate non dovrebbero essere legalmente a disposizione della difesa?

A meno che.. a meno che si lasci volutamente parlare la stampa dando false indicazioni, per potere investigare senza intralcio su altre questioni, e lasciando che il fango per il momento ricada su Parolisi, tenuto in carcere anche per "proteggerlo"..
(e ho il sospetto così secondo me avrebbe voluto fare il Cirillo, prontamente promosso ad altro incarico)
@_@ Tatz

Anonimo ha detto...

Ascoli Piceno, 3 settembre 2011 – Le volontarie del "Rav Piceno" sono state destinate ad altre caserme del centro Italia ufficialmente per seguire dei corsi di specializzazione. Ma il fatto potrebbe essere collegato al caso di Melania o all'inchiesta attualmente aperta dalla Procura militare per verificare presunti abusi che sarebbero stati commessi dal personale della caserma.

La notizia è filtrata ma in caserma regna il "no comment". Le ragazze sono state trasferite in pullman e all'alba nelle varie destinazioni. La "Clementi" è la caserma dove prestava servizio, come addestratore, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi attualmente in carcere a Teramo con l'accusa di avere ucciso la moglie Melania Rea.


Cvd !

Anonimo ha detto...

@anonimo delle 12:54
sicuramente gli alti vertici militari non sono tanto contenti di tutto il chiasso intorno all caserma Clementi.
E per quanto estranei e non a conoscenza dell'eventuale attività illegale perpetrata da alcuni dei componenti della stessa, mele marce che si trovano ovunque, c'è la chiara volontà di sottrarre la reputazione dell'Arma da tutte queste chiacchiere che arrecano scandalo, fondate o meno che siano.
E poco importa se a rimetterci è un povero caporalmaggiore con qualche colpa sulla coscienza ma non LA colpa, nasce il sospetto che il singolo potrebbe essere sacrificato per il bene di tutti.
Non è facile indagare entro certi confini, non è facile venirne a capo.
Difatti sembra proprio che ogni cosa venga appositamente girata a sfavore del Parolisi, con gran favore dei media che adorano avere a disposizione un capro espiatorio da scannare e fare a pezzettini, specie con un bel contorno di sesso tradimento e scandali, e chissà mai se appureranno veramente, o se una volta appurata, divulgheranno la verità.
Io la penso così.
Dal mio punto di vista credo che ci fosse un giro strano tra alcuni componenti della caserma, che Melania fosse un semplice corriere e che dovesse ricevere o CONSEGNARE un pacco, magari contenuto nella famosa valigia vuota, e che si recò ad un appuntamento così come d'abitubine faceva, ma qualcosa andò storto.
@_@ tatz

Anonimo ha detto...

@_@
.. continua
ecco perchè Melania non si portò dietro la borsa: aveva già con sè, oppure secondo gli accordi avrebbe dovuto ricevere, un pacco o una ingombrante busta.
ecco cosa voleva dire "me l'hanno presa"
ecco cosa voleva dire "ora che vado su quelli mi sentono"
ecco perchè Parolisi NON organizzò le ricerche con i compagni di caserma. Proprio con loro, avrebbe dovuto cercare la propria moglie?
ecco che si spiega la crisi di panico e di vomito dello stesso: già aveva capito.
ecco perchè il giorno dopo si mise a cancellare tutte le tracce della sua relazione che avrebbero potuto infilarlo, così come l'hanno infilato, in un tunnel di colpevolezza.
Ecco perchè non se la sentì di andare ad identificare il cadavere.
Ecco che si spiega la telefonata con la sorella a proposito di fantomatici "clienti".
Ecco che si spiega l'intercettazione "io mi faccio trent'anni ma a TE mangio il cuore".
Ecco che si spiegano il messaggio della siringa e del laccio emostatico sul corpo: sarebbe dovuto essere lui, ad identificare il cadavere, ed avrebbe immediatamente "capito".
Ed ecco perchè insiste sulla propria versione della famigliola alle altalene: PERCHè è LA VERITà. Parziale, ma verità.
Melania sarebbe dovuta andare all'appuntamento, prendere o consegnare qualcosa a metà strada presso o dietro il monumento (ecco perchè la strada più lunga! ecco eprchè l'attesa di cinque minuti!), poi passare dal Cacciatore e, a mani libere, tornare con un caffè per Salvatore che aspettava.
@_@ tatz

lori ha detto...

"che Melania fosse un semplice corriere"

io ci andrei piano con certe affermazioni..se non ci sono prove perchè gettare fango su una persona morta?

lori

Anonimo ha detto...

@_@ tazt

scusa, ma che film hai visto ieri sera al cinema ?

Ha ragione LORI : attenzione a quello che si scrive !

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