venerdì 17 giugno 2011

Sarah Scazzi. E' il caos totale... e se oggi i giudici non daranno ragione alla Procura forse chi ha ucciso Sarah non verrà mai condannato

Grande fermento ieri ad Avetrana per la presunta scomparsa di zio Michele. I giornalisti presenti in loco parevano schegge impazzite, tutti tarantolati nella ricerca frenetica del contadino. Chi faceva da via Deledda al cimitero, chi dalla caserma dei carabinieri a via Verdi, si pensava fosse andato a parlare con Concetta, chi spiava la casa di Cosimo Cosma e chi era arrivato a Manduria per controllare quella del fratello Carmine. Ma i luoghi più gettonati, dove forse si sperava di trovarlo cadavere, erano i suoi campi di Ulivi, il fico e la cisterna dov'era avvenuto l'occultamento della piccola Sarah. Insomma si sono vissute quattro ore al limite della paranoia dove tutti i cronisti, persi e spaesati senza il loro unico vero punto di riferimento a portata di mano, hanno inscenato un movimento indescrivibile degno di un formicaio. Fortunatamente per loro il Misseri è poi tornato e li ha rassicurati dandogli il modo di poter riprendere fiato.

Ma questa è storia di ieri ed ormai sta in quinta pagina, quella di oggi invece si è aperta con titoloni a lettere cubitali, chiaramente sui giornali pugliesi e chiaramente in riferimento a quanto ha portato alla visione dei giudici la procura di Taranto. Ed allora leggano signori leggano: "Cosima disse a michele di autoaccusarsi". Ed una volta letto in alto non serve neanche chiedersi di cosa si dovesse auto-accusare perché è chiaro che nel titolo si insinua si parli dell'omicidio. Ed il mitico "Nuovo Quotidiano di Puglia", chiaramente del gruppo editoriale Caltagirone, in effetti neppure insinua perché dichiara apertamente che è così.  Però la "Gazzetta del Mezzogiorno" specifica che non chiedeva al marito di accusarsi dell'omicidio ma della violenza sessuale. Ma queste sono solo poche parole inserite in un articolo, per cui si deve usare un "pare" perché nessuno ha avuto in mano la trascrizione della intercettazione e può essere pure che il senso della frase letta per intero sia completamente diverso e voglia dire altro. Anche perché è una intercettazione del 23 Maggio. E Cosima sapeva bene, lo dice nelle altre intercettazioni e lo ribadiscono sia gli inquirenti che il Gip nelle motivazioni, di essere registrata. E' quindi credibile una notizia del genere o serve solo allo scopo, pardon volevo dire allo scoop. Cosa ben peggiore hanno fatto oggi le agenzie di stampa IGN, del gruppo AdnKronos, e TGcom, che a ben trenta ore dalla pubblicazione della notizia, è uscita ieri verso le 11.00, la inseriscono tra le loro news di questa sera, addirittura TGcom la copia pari pari dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, come del resto fa Il Messaggero che aggiunge in pancia anche un altro articolo preso in toto dal suo fratellino pugliese già nominato (Nuovo Quotidiano di Puglia) che per primo ha dato inizio allo spettacolo nella giornata di ieri. Solo un caso che tutti rilancino la stessa notizia?

E c'è da chiedersi perché questi organi di informazione, tranne TGcom che un articoletto lo ha dedicato, non abbiano inserito anche un titolo per informare i lettori che i periti a cui si è rivolta la difesa di Cosima hanno fatto altre perizie e queste confermano che il suo cellulare era all'interno dell'abitazione. Ed inoltre hanno affermato che usando le stesse tecniche usate dal Ros si può stabilire che anche il cellulare di Sarah era nel garage dalle 14.00 alle14.30, una forzatura per far capire al giudice quanto siano inattendibili le perizie dell'Accusa. C'è da chiedersi poi perché i mezzi di informazione non si siano soffermati sul fatto che Cosima sia stata portata a casa dal lavoro alle 13.30 e non si siano chiesti perché quelli della procura insistano nel voler dar retta al fiorista che nel sogno, trascritto dall'uomo in un diario (perché raccontatogli da qualcuno e quindi impararlo a memoria per ricordarselo meglio?) parla delle 13.20. C'è da chiedersi perché non siano andati da Concetta a chiederle se è propensa a testimoniare che Sarah non è uscita di casa alle 14.30, come detto i primi tre mesi, e neppure alle 13.55, come detto negli ultimi cinque, ma alle 13.15 come vorrebbe ora l'Accusa. C'è da chiedersi se anche il Petarra sarebbe disposto a modificare nuovamente l'orario, magari dicendo che s'è ricordato meglio in quanto sua moglie era in casa e lui ha guardato l'orologio perché da molto tempo sentiva strani rumori provenire da dietro la finestra del bagno.

Ce n'è di cose da chiedersi e a cui trovare risposte invece di scrivere titoli che hanno quale unico scopo il portare nuove forze al virus inserito nei lettori in questi mesi. Certo, tutti potrebbero cambiare la testimonianza già data visto che agli Atti si è aggiunta la nuova di Ivano, quella di dieci giorni fa, ed io già lo avevo scritto il 21 maggio che sarebbe stato chiamato ed avrebbe modificato in parte le sue versioni. Perché l'avevo scritto? Perché la procura di Taranto ormai è un libro aperto e ciò che sta facendo non è altro che raschiare nel barile per vedere se riesce a trovarci ancora qualcosa. E qualcosa in effetti hanno tirato fuori. E' Donato Massari che dice di aver visto l'auto di Cosima sfrecciare davanti a casa sua nell'ora in cui il fioraio dice di aver visto caricare Sarah. Ricordate quest'uomo? Lo disse ancora di aver notato l'auto, ma non alle 13.20 bensì alle 14.20. Ed è anche quello che vide il furgoncino blu con all'interno un tipo con la parrucca. Ricordate che Cosima e Sabrina gli suonarono alla porta e per questo sua figlia Francesca si mise paura? Strano che ne avesse paura dato che è sempre stata una ragazza spigliata. Ha cancellato i profili facebook ma quelli di Badoo non si cancellano. Non è che già ad Avetrana in quel periodo si vociferava di Sabrina quale autore della sparizione? C'è qualcosa che non va o c'è tanto che non va?

C'è tanto che non va ed è per questo che difficilmente Cosima potrà restare in galera. Non credo ci sarà giudice che accoglierà mai nella sua aula di giustizia simili ricostruzioni indiziarie. E quando la donna uscirà dal carcere la stampa potrà "volare alto" e scrivere altri titoloni. L'udienza di oggi è fondamentale per il futuro delle indagini, della procura e dei processi. E c'è quasi da augurarsi che la ragione vada ai procuratori perché se i giudici dovessero bocciare le tesi accusatorie si capirebbe che gli inquirenti non stanno risolvendo un caso ma lo stanno incasinando inserendo sempre nuove ricostruzioni e nuovi elementi che letti per quel che sono portano solo altro ed inutile caos. Ed in questo caso il caos creato sarà difficile da risistemare. Da questo caos potrebbe nascere il rischio che nessuno paghi per la morte della piccola Sarah. Possibile non riescano a capire che stanno camminando sul filo di un rasoio? Possibile non riescano a vedere lo scenario che già si sta stagliando all'orizzonte? Il primo rischio è minimo e prevede che, se non domani fra qualche giorno, la coppia Michele/Cosima si ritrovi sotto lo stesso tetto. A quel punto il caos accrescerà. I giornalisti faranno il diavolo a quattro ed i colpevolisti si scandalizzeranno. Questa è solo la prima delle tante pazzie a cui stanno andando incontro gli inquirenti che lavorano per la procura di Taranto e si ostinano a presentare in tribunale Atti formali che non contemplano la presenza del contadino al momento dell'omicidio.

E se oggi non otterranno la ragione dai giudici non potranno chiudere le indagini e prepararsi per chiedere un rinvio a giudizio; a questo punto, perso per perso, si aizzeranno ancora di più contro la ragazza che da otto mesi resta in carcere accusata dal padre che non figura più negli Atti. E questa smania di non arrendersi all'evidenza non li convincerà a cambiare le carte in tavola ed a tornare alle vecchie sicurezze. Così facendo, forse fra qualche anno, per causa loro ci potremmo ritrovare il colpevole impunito. Perché potrebbe accadere che, restando queste le accuse, col rito abbreviato il legale del Misseri riesca a non far fare neppure un altro mese di carcere al suo assistito. Poi potrebbe accadere che la figlia e la moglie possano venire assolte con la formula un tempo chiamata "insufficienza di prove". 

Se oggi alla procura venisse dato torto potrebbe accadere davvero. E' questo che si vuole? E' questa la giustizia che si aspetta Sarah?




98 commenti:

Unknown ha detto...

I commenti Anonimi e quelli scritti in maniera offensiva verranno cancellati. Ognuno può esprimere il proprio pensiero, le proprie critiche, se lo fa in modo educato.

Anonimo ha detto...

Complimenti Massimo, non credo che analisi migliore possa essere fatta, in tutte le sfaccettature possibili.
Staremo a vedere cosa succede entro lunedì
Sira

Elvira ha detto...

Massimo scusami ma con parte di questo articolo mi hai lasciato senza parole perchè pur di difendere l'indifendibile sferri colpi bassi ai testimoni che con grande coaraggio e senso civico ci mettono la faccia e lasciano che la loro vita venga scolvolta per un lungo periodo.Così facendo legittimi l'omertà di tutti coloro che, in barba ad una ragazzina uccisa, si fanno i fatti loro salvo poi lamentarsi che gli inquirenti non hanno fatto bene il loro dovere.Mi ha indignato soprattutto il riferimento che hai fatto a Francesca.Voglio dirti una cosa quando ero adolescente,una sensazione di paura, presumo tipo quella di Francesca, provavo per una mia zia e sua figlia(mia cugina). Mi ricordo che mia madre una volta usò la stessa espressione che tu hai usato per Francesca perchè per la sua mentalità ero troppo spregiudicata con i ragazzi salvo avere paura di due pie donne indifese che, a suo modo di vedere, avevano il solo difetto di essere un pò bugiarde.
Ebbene Massimo solo dopo tantissimi anni mia madre, donna buona che cercava sempre l'armonia in tutti i rapporti umani, mi ha dato ragione e non sto qui a raccontarti le nefandezze che hanno combinato queste pie donne che sono riuscite a sconquassare diverse famiglie a cui dovevano essere legate da affetto .

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Prati,
oggi su un celebre Quotidiano di prim'ordine ho letto che tale "Pietro", dandomi dell'incoerente, dice che questo blog è di quart'ordine, dove scrivono solo i nemici della Procura. Intanto, io sarei incoerente perché chiedo il trasferimento delle indagini in altra sede, visto che "c'è molto marcio in Danimarca" (avrebbe detto Amleto), e si perdono documenti (il che, avevo aggiunto qui, non avviene solo a Taranto. Qui, secondo Pietro, starebbe la mia incoerenza). Ma, ho chiesto sempre stasera ai gazzettieri del Mezzogiorno, perché il processo contro Restivo avviene a Salerno e non a Potenza, dove è avvenuto l'omicidio di Elisa Claps ? Forse perché anche in "Norvegia" c'è del marcio ? Mah !
Insomma, ora fra i terribili delitti della signora Cosima Serrano scopriamo anche quello dell'ubiquità. Alla medesima ora correva sfrecciando per Avetrana, a rischio di un incidente (anche omicidio colposo o forse preterintenzionale...), mentre nel momento stesso compiva il suo concorso morale nella cucina o in salotto della villetta in cui è residente, contro Sarah Scazzi. Inoltre, tre giorni prima essere giustamente arrestata per quel "concorso morale", incitava il marito a dire di aver violentato Sarah Scazzi, mesi e mesi dopo che l'infallibile dr. Strada (come vedi uso un'aggettivazione elogiativa) aveva dichiarato impossibile individuare un atto di violenza stanti le condizioni di decomposizione di quella parte del corpo. Da brava strega, degna delle fiabe, Cosima Serrano è dappertutto, dice tutto, domina il povero marito, ed anche ora, pur essendo lei incarcerata in luogo di lui, nondimento lo domina e sovrasta, convincendolo a dichiararsi colpevole di violenza (da viva? da morta ? mah). Ma si è mai vista un'azione demonìaca come questa ?
Ho chiesto ai gazzettieri del Mezzogiorno sul come mai il processo contro Restivo, per il delitto Claps, si svolga a Salerno, mentre il delitto è avvenuto a Potenza: pensi che mi rispondano? Intanto la mia richiesta sul Quotidiano pugliese di trasferire le indagini in luogo meno inquinato, mi ha scatenato l'ira di Pietro e di altre donnette ivi scriventi. Molti mi ordinano di tacere, un ottimo invito a scrivere ancora di più.

Unknown ha detto...

Tu sai Elvira che noi abbiamo vedute opposte sul caso Scazzi, per questo io credo sia tu a voler difendere l'indifendibile.

Nell'articolo attacco in primis la stampa, rea di aver riempito internet solo dalla versione fornita dalla procura, come ha sempre fatto soprattutto nei primi mesi quando è nato "il mostro". E questo non è giusto in un paese che si dice democratico perché far suonare una sola campana e far tacere l'altra significa sposare una posizione e aiutare una parte nel convincere chi legge che ha ragione e sta svolgendo bene il suo lavoro.

Poi ho attaccato i testimoni, è vero ma quelli degli ultimi dieci giorni. Perché i testi sono gli stessi di qualche mese fa ma le testimonianze sono di pochi giorni fa e le convocazioni sono successive al verdetto di Cassazione.

Quindi le dichiarazioni rese, è lampante, sono state fatte ad uso e consumo di questo tribunale e di quello che ha rinviato al 30 giugno perché la Procura, chissà perché, non aveva alcuni Atti speditigli 20 giorni prima e mai arrivatigli.

Quindi, se permetti, testi della prima ora che verbalizzano in maniera diversa all'ultimo minuto ed in velocità, ricorderai Ivano che è stato in procura fra tempi morti ed attese in tutto solo due ore, mi infastidiscono. Io sono stato interrogato e due ore le hanno perse solo per trascrivere le mie dichiarazioni prima di farmi firmare.

Per quanto riguarda la famiglia Massara, ed in specifico la figlia, io ho visto le sua pagine facebook prima che fossero eliminate, tu no.
Perciò prima di dirmi che sono stato indelicato mi avresti dovuto chiedere perché lo sono stato.

Per quanto riguarda la paura che dice suo padre la figlia ha avuto di Sabrina, ripeto per primo lo ha detto suo padre, che tra parentesi è un artista, credo mi abbiano detto sia pure testimone di Geova come Concetta (ma non ne ho la certezza), ed ha fatto una scultura per Sarah regalata a sua madre, occorre ricordare che l'episodio a cui si riferisce non avviene in un periodo lontano dalla sparizione quando già in Italia erano iniziate le voci pregiudizievoli, ma a pochi giorni dalla scomparsa. E da cosa derivasse la paura non si sa e mai è stato spiegato bene. Però sempre è stato detto che le Misseri incutevano paura, e questo non va bene e, se mai lo porteranno a processo, a Coppi dovrà dirlo il motivo se c'è altrimenti rischia una denuncia per reticenza. Gli inquirenti hanno spiegato questo ai testimoni? Gli hanno detto che in tribunale saranno soli e non ci saranno protezioni se le domande saranno lecite?

Tu puoi avere avuto tue esperienze ed esserti fatta nella mente uno stereotipo di persona che ti infastidiva ed ancora quando una ci assomiglia ti infastidisce, ma questo non significa che tutte le persone che somigliano a queste siano come quelle che tu non sopportavi. Ed inoltre chi ti dice che la famiglia Massara sapesse al tempo delle bugie di Sabrina e Cosima, sempre che quelle di Cosima siano bugie, dato che di giorni ne erano passati veramente pochi dalla scomparsa e Sabrina Misseri si stava dando da fare per coordinare le ricerche e piastrellare tutti i paesi con la foto di Sarah?

Io ho visto quattro interviste fatte a quell'uomo, e se le mie parole sono state indelicate le sue sono state volgari vergognose e pregiudizievoli dieci volte più delle mie.

I testimoni che ci mettono la faccia sono da ammirare, e ce ne fossero, ma devono essere coerenti con le dichiarazioni altrimenti non sono veri testimoni.

In ogni caso Elvira, come ho scritto, è auspicabile che i giudici diano ragione alla procura in modo da agevolarli e dargli il tempo di sistemare un poco del caos che hanno creato, perché in caso contrario è davvero probabile che Sarah non ottenga giustizia.

Ed inoltre se tu credi a testimonianze del genere, nate da pochi giorni ed in contrasto con tutto quanto emerso fino ad ora... ripeto il concetto iniziale, non sono io che voglio difendere l'indifendibile, sei tu.

Ciao, senza alcun tipo di astio, Massimo

Unknown ha detto...

In ogni caso Elvira ho provveduto ad eliminare la parte che ti ha infastidito. Se ha fatto quell'effetto a te potrebbe farlo anche a qualche altro e mi spiacerebbe.

Ciao, Massimo

Elvira ha detto...

Grazie Massimo non mi sembrava giusto nei confronti di una ragazzina che sta affrontando la sua adolescenza confrontandosi con questa brutta storia che ha coinvolto la sua migliore amica.
Rispetto i tuoi punti di vista ma rimango ferma nelle mie convizioni .
Ciao, Elvira

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito di testimoni che ci mettono la faccia, mi sapete spiegare perché sono sempre a favore dell'accusa? Perché, quando la difesa ha tentato di procurarsene qualcuno, questi sono stati intimiditi, e perfino gli stessi avvocati ? Evidentemente qualcosa non funziona nelle testimonianze tarantine e avetranesi, ma quando questi saranno sottoposti al controesame delle parti imputate, credo allora che crolleranno, almeno se i difensori sapranno fare il loro lavoro, come ad esempio per la descrizione esatta dell'Opel Astra, colore, direzione di marcia, targa e presenza del guidatore al volante, mentre sfrecciava per le assolate strade di Avetrana all'ora più calda del giorno. Almeno, se avessero detto che Cosima volava su una scopa con a bordo un tipo cornuto, con la coda, zoppo, col piede biforcuto, nero e ghignante, sarebbero stati perlomeno coerenti nelle loro fantasie, ma su un'Opel Astra la cosa è troppo banale per essere vera, viste le doti ubiquitarie della donna che, mentre guida a folle velocità afferra Sarah e la caccia nella macchina, e quindi nel tempo stesso assiste imperturbabile o plaudente al suo strangolamento in casa, compiuto dalla figlia Sabrina, mentre (nelle ultime versioni) sfugge dove si fosse trovato il padre. Fa ridere poi che si dica, da un lato che Sarah non sarebbe mai scesa in garage (e prendiamola per buona), poi però che è stata costretta a seguire l'orrenda zia. Sfugge il dettaglio che, se si viene rapiti, non si ha la possibilità di scegliere il luogo dove essere strangolati, ma si viene strangolati dove decide lo strangolatore, generalmente un luogo da dove non si sentono rumori, tramestii e soprattutto lamenti o urli soffocati di dolore.
Insomma, comunque è indubitabile che tutti i testimoni pro-Procura siano attendibili, credibili, sani di mente, ed esattissimi nelle loro testimonianze, ma soprattutto di un coraggio a tutta prova.
Altro mio interrogativo: la casa dei Misseri ha l'aria condizionata, oppure d'estate si tengono le finestre aperte ? La casa più vicina a che distanza è ? Anche lì adottano l'aria condizionata, con le finestre ermeticamente chiuse oppure no ? Perché, dico, un qualche urlo di fronte ad una situazione così tragica come descritta, si sarebbe pur dovuto sentire nel silenzio del primo pomeriggio, quando la gran parte delle famiglie, o mangiava o si stava riposando per digerire. O forse tenevano il televisore col volume al massimo ?

mercutio ha detto...

Supposizioni su supposizioni; domande su domande, finestre aperte o chiuse; possibilità di urla non udite. Quesiti che restano, almeno per il momento, senza risoluzione.
Si può prendere in prestito, però, la fantasia del dottor Meluzzi ed il "sogno" del fioraio, e ricavarne una soluzione che potrebbe non essere "completamente" pellegrina: l'uccisione di Sarah, potrebbe essere avvenuta nell'auto di Cosima, dopo il suo sequestro, ed il corpo portato nel garage subito dopo.
Questo spiegherebbe, seguendo le fasi logiche dell'ipotetica dinamica, l'assenza di tracce della presenza di Sarah, in una casa dove pur aveva trascorsa un gran quantità di tempo. (a parte eventuali, ripetute pulizie radicali dei locali e dell'auto, muta complice del delitto)
Fra le numerose ed altrettanto fantastiche ricostruzioni del delitto, fornite dalla Procura, dagli avvocati difensori degli indagati, e non ultime, quelle proposte dai "commentatori", apparse su questo blog, avrebbe un posto di diritto anche quella che ho proposto, servendomi degli ingredienti sopraccennati.
Caro Massimo, fantasia più fantasia, dà sempre un risultato.
Ciao, mrcutio

Manlio Tummolo ha detto...

La mia fantasia è invece un'altra, anche se dispiacerà a qualcuno che scrive sulle gazzette e gazzettine del Mezzogiorno e della Puglia. Il delitto non sarebbe stato compiuto da nessun membro della famiglia Misseri. Sarah sarebbe stata fatta montare da qualcuno con la forza o con l'inganno (perlomeno due persone: uno che guida, l'altro che trattiene la ragazza), la porterebbero in un determinato luogo, ne abuserebbero fisicamente, la ucciderebbero e la farebbero sparire quel giorno o giorni immediatamente successivi nel celebre pozzo. Qualcun altro informerebbe la Procura del fatto, del luogo e degli oggetti spersi di qua è di là. Una storia a sé potrebbe avere il telefonino. La denuncia anonima (pensate a come è stata ritrovata Melania) farebbe anche qualche nome di potentati locali, che nessuno può toccare. Dunque che si fa? ci si concentra su una pretesa pista "intra"-familiare (questo "intra" è superfluo, ma la lingua italiana non è una dote degli investigatori). Faticare poco, tanto grazie ai mezzi d'informazione e ai pettegolezzi locali un colpevole si trova sempre. Ci si concentra su Michele Misseri e famiglia. Pian piano si costruisce un castello d'accuse che l'uomo, o per paura o altro, prima conferma, poi smentisce e corregge, afferma, nega, riconferma in parte e così via (tanto è farina non del suo sacco: è difficile ricordare dettagli che altri ti hanno ordinato di dire), lo si premia, per la sua funzione di "utile idiota", liberandolo e magari condannandolo a morte (cfr. Vanacore, morto chissà perché proprio prima di testimoniare al processo); intanto si catturano due streghe terribili che volano sulle scope e terrorizzano l'intero Salento e forse la Puglia, e il gioco è fatto, col plauso dei sanguinari per i quali uccidere Isacco o uccidere l'agnello, per il Signore del Mondo è la medesima cosa. L'importante è che vi sia un morto per un morto o, in mancanza, due ergastolane per una morta.

Unknown ha detto...

In ogni caso, Mercutio, la tua fantasia dovrebbe prima risolvere il rebus del ritorno di Cosima dal lavoro alle 13.30. Senza questa soluzione il resto rimane lettera morta. A meno che anche chi l'ha accompagnata a casa, il caporale ed altre operaie, non cambino versione come hanno fatto tutti con lo scorrere dei mesi.

E ripeto tutti perché non ce n'è stato uno di coerente quasi che la memoria in quel luogo sia altalenante (ed allora si potrebbe persino pensare che al processo i testi possano tornare all'antica versione).

La fantasia è bella, ma deve avere buone fondamenta altrimenti si trasforma in fantascienza.
Ciao, Massimo

mercutio ha detto...

Guarda Massimo, che la fantasia non è mia. I miei piedi poggiano a terra, come i tuoi. Mi sono solo divertito a miscelare fantasie proposte ripetutamente, e date in pasto alla pubblica opinione, senza pudore. Ciao. Mercutio

Unknown ha detto...

Hai ragione Mercutio, ma solo sulle fantasie perché "l'ultimamente" non lo condivido. Sono mesi e mesi che le bocche dei media ci raccontano favole su favole.

Ed il bello è che tutte riguardano la stessa storia, tutte hanno lo stesso autore, tutte gli stessi personaggi ma, incredibile nessuno dei tanti scribani se ne accorga, tutte sono diverse.

E mentre quelle inserite nei commenti di un blog non fanno alcun danno, quelle scritte sui quotidiani nazionali, oggi una decina avevano in prima pagina il trafiletto in cui si afferma che Cosima ha obbligato il marito ad auto-accusarsi quando in realtà, come ha spiegato bene ieri sera il suo avvocato (e c'era ancora tutto il tempo per cambiare i titoli prima che si andasse in stampa) il discorso era molto più ampio ed il significato diametralmente opposto, e quelle dette in televisione colpiscono in pieno le persone e le convincono.

E se nel tempo insistono a dare solo la versione di una Parte le persone che non cercano di informarsi meglio ma accettano quanto scritto sia la verità, il 95%, si convincono ancora di più.

E se qualcuna di queste finisse a fare il giudice popolare in corte d'appello, immagina tu una volta in tribunale in che maniera potrà leggere le diverse versioni. Crederà all'Accusa o alla Difesa? Non ci vuole fantasia per rispondersi.
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,
il fioraio, anzi per essere precisi la moglie, durante il colloquio con gli inquirenti, secondo TeleNorba, avrebbe spostato l'orario dell'avvistamento-sogno ad un ora avanti in quanto l'orario estivo del negozio è diverso da quello invernale.
Siamo quindi, se fosse vero, alle 14,15 circa.
http://www.youtube.com/watch?v=aua84ObKkMc

Si parla molto delle intercettazioni ambientali, della perazia dei ros alla controperizia dei tecnici della difesa, della testimonianza del papà di Francesca, ma non si fa alcun accenno alla testimonianza di Ivano.
In che consisterà? Cosa può aver dichiarato di recente Ivano che prima non aveva riferito?

Poi volevo chiederti se sai cosa hanno riferito Cosima e Sabrina agli inquirenti riguardo i colloqui avvenuti a casa dello scultore.
Quali erano i motivi delle loro visite?

Ho fatto anch'io Massimo un giro su internet, e non ho trovato nessuno che abbia messo in dubbio il significato della frase, che tanto vogliono far apparire come la prova regina contro Cosima.

Pare ascoltando l'avvocato di Cosima che fosse una domanda e non un imposizione e che la risposta di Michele sia del tipo:"se vuoi che TE lo dica, TE lo dico, ti faccio contenta, ma non è stato così"

Sira

lori ha detto...

Buon pomeriggio a tutti, allora ieri vedendo quarto grado, qualche cosa di intelligente l'ho sentita da parte di picozzi ma anche di meluzzi, che , dirà pure cavolate, ma ogni tanto qualche cosa di buon senso la dice: ma dov'è finita la logica in tutto cio? E non si può non essere d'accordo, ma io mi chiedo anche dove sia finito il buon giornalismo,dopo aver sentito la Rollo, tutta tronfia, annunciare il contenuto di quella famosa intercettazione.Non il testo integrale ,no, ma quello che lei ha recepito per un sentito dire, quello che lei ha fornito ai telespettatori "suis verbis" , interpretato secondo una sua chiave di lettura, e spacciato come inoppugnabile. Ma che scuola di giornalismo hanno frequentato? Ha ragione Liguori, questi non conoscono nemmeno la grammatica dell'informazione...figuariamoci la sintassi. E intento la gente ascolta e abbocca; e le misseri continuano ad essere il mostro da sbattere in prima pagina, senza prove e senza un regolare processo in cui finalmente accusa e difesa abbiano totale parità.
A proposito di testimoni, qualcuno mi sa dire se vengono pagati quando rilasciano interviste esclusive a questi pseudo giornalisti, il cui vero scopo è quello di accontentare i propri editori e di fare lo scoop a tutti i costi?
lori

stefano ha detto...

Per sgombrare il campo da ogni dubbio sull'intercettazione che invece che contro è a favore di Cosima si veda questa ricostruzione fatta sulla base del verbale (fare copia e incolla del link): http://www.youtube.com/watch?v=MWk_gviICh8&feature=uploademail. E' evidente che Cosima parla solo dei 5 euro, chiede al marito il motivo per cui li ha dati a Sarah e lui tira in ballo la violenza dicendole che se vuole dirà che l'ha violentata. Cosima invece risponde "no, no, la verità, la verità" e infatti Michele contiunua a dire che non l'ha violentata.

Unknown ha detto...

Ho visto il filmato, Sira, ed anche a me pare di sognare come al fiorista perché non si finisce mai di stupirsi in questo caos.

Uno dei punti su cui ieri si è basata la Difesa di Cosima era proprio l'impossibilità dell'orario citato dal fioraio, era il secondo punto, iniziava così: "Cosima fu accompagnata a casa dal caporale **** che ha verbalizzato l'orario delle 13.30 ricordandolo perfettamente in quanto... " ecc. Questo anticipava il terzo che citava inizialmente; "Ammesso che il racconto del fioraio non sia un sogno, Sarah aveva una corporatura ed una agilità tale che le avrebbero permesso..." e così via.

In nessun caso si citano le 14.20 e non vedo perché, se in tribunale non figurano, debbano farle figurare i giornalisti e metterle in bocca al Sebastio (a meno che anche lui non soffra di qualche patologia o che sia un orario uscito il giorno prima e che quindi neppure la Difesa conoscesse, ma non è possibile perché avrebbero potuto chiedere un altro rinvio per ribattere con cognizione di causa).

Fra l'altro il cronista di Tele Norba parla della moglie del fiorista dicendo che lei gli ha ricordato che avevano cambiato ora e c'era "l'orario estivo". Ed io mi sto spanciando perché oltre che a fare sogni strani cambiano anche l'orario in modo strano.

Da quando in qua gli orari estivi vanno in vigore ad agosto? Di solito partono a giugno. E se il fioraio il 26 agosto ancora non se n'era reso conto occorre fargli davvero una visita neurologia, se non a lui alla moglie.

Per quanto attiene la visita ai Massara non c'è una spiegazione chiara negli interrogatori (io perlomeno non ne ho trovate). Da quanto si può capire ascoltando alcune interviste e leggendo stralci, che ora purtroppo non trovo perché di ottobre, lei e la madre sospettavano del padre di Sarah e dei suoi parenti di San Pancrazio, e questo hanno detto ai carabinieri e questo è uscito sulla stampa dopo l'arresto dandolo al pubblico come fosse una loro volontà di depistare. Visto che Francesca era la migliore amica, e che Sarah era stata tre giorni dai suddetti parenti, volevano sapere se in qualche messaggio o telefonata avesse detto qualcosa di strano.

Ma il fatto che Sabrina volesse parlare a quattrocchi con Francesca ha fatto scattare la paura nell'uomo. Ed invece era possibile che la Misseri pensasse che senza la presenza del padre le avrebbe potuto dire ciò che col padre accanto non le avrebbe mai detto. Capisci cosa intendo.

Poi il Massara ha parlato del pulmino blu, e visto che uno dei parenti di San Pancrazio ha un pulmino (però bianco) la seconda volta sono tornate per chiedergli di dire che il pulmino era bianco, questo nella speranza che i carabinieri facessero indagini sui parenti del padre di Sarah.

Da qui è nato tutto il discorso del depistaggio, e non si è ancora capito che convenienza potessero avere chiedendo all'uomo di cambiare il colore al pulmino.

Si nota comunque tutta la stupidità di madre e figlia che facendo questo sotto la luce del sole sono state poi subito scoperte e sospettate. Insomma non si può andare da uno e chiedergli di dire una balla ai carabinieri senza averne conseguenze.

L'intercettazione da cui hanno estratto la richiesta al Misseri di auto-accusarsi è parte di un discorso ampio in cui la donna chiedeva al marito di raccontare la verità agli inquirenti e di parlare chiaro anche sulla violenza perché probabilmente anche lei si sarà fatta la domanda che ci siamo fatti tutti: "Perché occultarla nuda?".

E come alla fine di ogni discorso fra i due lui per farla smettere dice ciò che hai scritto tu. Ma per chiudere la discussione non perché volesse riammettere la violenza. Ed in effetti non l'ha fatto quando lo poteva fare, neppure in quella intervista in cui ha dato spettacolo (macabro).

Ciao, Massimo

Elvira ha detto...

Stefano, che l'intercettazione vada a favore di Cosima ho i miei dubbi. Cosima sa benissimo di essere intercettata ed inevitabilmente le sue pressioni vanno al di là delle parole essendo inevitabile che fra qualsiasi marito e moglie c'è un codice che molto spesso è fatto di sguardi associati alle parole. Non si comprende altrimenti, nel contesto del discorso di questa intercettazione, l'espressione di Michele concernente la violenza sessuale che non centra per niente con il discorso che stavano facendo. E' inevitabile che Cosima, che senza dubbio è meno ingenua del marito, a beneficio di coloro che la stanno intercettando dica "no, la verità, la verità".Concordo con Massimo per quanto riguarda le notizie giornalistiche che avevano riferito altre parole tanto che mi ero meravigliata ritenendo impossibile per come mi sono configurata la personalità di Cosima che la stessa, sapendo di essere intercettata , potesse commettere la leggerezza così come strombazzata dai media.

Michele M. ha detto...

Vorrei farti notare un' altra cosa suula testimonianza di Donato Massari: http://www.fileden.com/files/2007/10/7/1491043//Massari.JPG
Guardate questa ripresa dall' alto di Avetrana: 1. Caompo Sprotiva, 2. L' incorcio in cui Massari avrebe visto Cosima 3. Casa Misseri. Linea Azzurra: il percorsoa fatto da Sarah all' andata ma si presume pure dopo essere ritornata indietro rima del presunto sequestro. Linea Verde il percorso di Cosima secondo Massari. Notate niente di strano? Fà il perscorso inverso! Ma che senso ha? Altra contraddizione , forse la più pesante che uccide il quadro accusatorio!
Chiudo ricordando anche che la figlia di Massari è la stessa dello smsm delle 14.18 e della chimata delle 14.23 a Sarah senza risposta! Che il padre abbia temuto un suo coinvolgimento e depisti?

Manlio Tummolo ha detto...

Che i giornalisti siano quello che sono, penso che concordiamo tutti: l'aveva intuito già Alfieri nel XVIII secolo, figuriamoci oggi. A parte poi che molti copiano le veline mandate dalle agenzie di stampa, l'ANSA soprattutto, e ne ripetono acriticamente il contenuto, è facile chiedersi e rispondersi chi sia a far circolare certe notizie e a scambiare una trascrizione per il testo originale registrato di un dialogo carcerario. Non occorreva tanto a capire che a mesi di distanza dalla perizia di Strada (giusta, sbagliata o truccata che fosse, qui non importa), non avrebbe avuto senso far dire al marito che aveva compiuto atti di violenza sulla nipote, quando ormai la faccenda era chiusa. Poi, per quanto contadini di limitata cultura, hanno comunque capito che ogni loro frase viene registrata ed utilizzata a fini di "giustizia" (secondo il noto principio: "Qualunque dichiarazione potrà essere utilizzata contro (beninteso, mai "a favore") di Lei o di te" (e poi qualche grossolano ingenuo pretende che uno confessi sempre tutto). E quindi, se l'hanno capito, che cosa si vuole che si dicano in un carcere ? L'ultima notizia della "Gazzetta del Mezzogiorno" ci rende noto che Misseri lavora nel vigneto e ci va col trattore (l'hanno sottoposto a verifica ? un trattore avrebbe dato molto meno nell'occhio in un paese agricolo che non un'Opel Astra a tutta velocità con rischio di incidente mentre intanto l'altra macchina e il suo conducente non risultano per ora individuati, nel trasportare un povero corpo nascosto tra balle di fieno o quanto altro serve in campagna). Una notizia che di sicuro sconvolge tutte le indagini, accompagnata perfino da un filmato ! Questo sì che è vero giornalismo d'inchiesta !

Manlio Tummolo ha detto...

Peccato che non abbiano anche installato una telecamera nascosta, così si sarebbero visti gli sguardi in codice tra Michele e Cosima, e i ROS li avrebbero immediatamente interpretati: una strizzatina d'occhio = sì; due strizzatine d'occhio = no; una soffiata di naso = non parlare; due soffiate di naso = parla; alternando poi una serie di smorfie, si ottiene una serie di geroglifici che volevano significare "Io, Cosima ho strangolato, sia in casa, sia in macchina sfrecciando per Avetrana, e pure vicino al pozzo, mia nipote Sarah perchè dava fastidio alla mia amata Sabrina, che era gelosissima di Ivano e lo voleva sposare, con abito bianco e fiori d'arancio, accompagnata dalla marcia nuziale nella cattedrale di Avetrana dedicata a S. Pancrazio". Sicuramente alla Corte di Cassazione questa interpretazione dei geroglifici mimici sarebbe stata considerata prova inconfutabile del delitto.

Anonimo ha detto...

Massimo, credo che l'orario estivo possa anche riferirsi a quello adottato dal negozio e non a l'ora legale. Se l'estate anziché alle 13.00 chiude alle 14.00 ecco che la consegna viene posticipata, magari perchè fatta appena chiuso negozio.
Ma siamo alle solite, se tu mi dici che nel dibattimento non si parlava dell'ora, è un altra bufala, e da quel poco che ho visto Tele Norba mi pare un tantinello colpevolista.

Per la pressione fatta sul papà di Francesca riguardo il colore del furgone, sempre i colpevolisti, affermano che lo scopo era quello di compromettere il fioraio con una testimonianza, affinchè lui evitasse di dire agli inquirenti di averle incontrate.
Il fioraio insomma avrebbe potuto, avendo il furgone di quel colore, essere minacciato o implicato nella vicenda.

Sira

Marika ha detto...

Ciao a tutti!
Anche stavolta la Procura ha giocato male le sue carte. Ma credo che l'attenzione dei media a questo caso, non faccia fare a nessuno il suo lavoro come si dovrebbe.

Dovrebbero prendere esempio dalla PM Letizia Ruggeri. Troppo clamore, per ogni fuga di notizie.

Sono daccordo con te Massimo sul fatto che, questo modo di fare non porterà alla verità.
Spero che se Sabrina e Cosima saranno rimesse in libertà, non facciano entrare nessun giornalista nella loro casa e la smettano di rilasciare interviste. A meno che questa non sia una strategia della difesa.
Non mi piace affatto questa moda che sta avanzando, di partecipare alle trasmissioni televisive per condizionare l'opinione pubblica e creare nella gente un morboso attaccamento a quelle che sono vicende dolorose.
Un omicidio, come quello di Sarah è un fatto gravissimo.
La credibilità verso il sistema giudiziario crolla davanti a questo modo di fare.
Ci vuole un stop, secondo me, a tutte le chiacchiere.
Ma i primi devono essere proprio i Misseri.
Se uno è nel giusto non serve che parli. Se veramente non centrano con l'omicidio di sarah o se il colpevole è solo Michele Misseri, non hanno motivo di parlare e di stare sempre in tv con interviste. Basta difendersi nelle sedi opportune.
Credo poi che non si possa accusare la magistratura di tramare ai danni dei cittadini, come se, per fare bella figura, a magistrati e procuratori piaccia condannare innocenti. Credo che questo sia ridicolo.
Non si può veramente pensare che ci sia un accanimento dei magistrati verso Sabrina o sua madre.
La Cassazione ha chiaramente fatto notare che devono essere valutatati gli elementi a favore e non solo quelli contro.
Quali sono questi argomenti a favore? non credo che si riferisca solo a una necessaria concordanza tra gli indizi raccolti.
Mi sarebbe piaciuto sentire la difesa del Prof Coppi. Non è solo una questione di interpretazione del testo di un'intercettazione a fare da base alle argomentazioni della difesa, come hanno riportato in alcune notizie.
ci vuole molto di più per convincere un collegio a revocare la misura custodiale.
quali sono questi argomenti? qualcuno lo conosce?
Marika

Unknown ha detto...

Ed io mi riferivo proprio all'orario del negozio che cambia a giugno non ad agosto, e mi chiedevo come fosse possibile che in tre mesi non fosse riuscito a memorizzarlo tanto da dover essere sua moglie a dirgli di aggiungere un'ora. Una ridicolaggine, quasi una scemenza.

Per quanto riguarda l'ora citata nel dibattimento ti inserisco il link della Gazzetta che, stranamente, ne parla.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=435538&IDCategoria=470

Per finire analizza logicamente l'affermazione secondo cui il fioraio sarebbe stato coinvolto se il furgone avesse avuto il colore del suo.

Come avrebbero potuto fare a coinvolgerlo? Solo se lui non avesse avuto un alibi, nel senso che invece di fare consegne, e chi gli ha ordinato i fiori doveva pur vederlo, se ne fosse andato a zonzo per Avetrana a non far nulla lo avrebbero potuto coinvolgere. Ma poi sarebbe stato scagionato subito non avendo di certo il dna di Sarah nel furgone. Ed inoltre le Misseri mica avevano chiesto al Massara di dire che aveva visto il fioraio con la parrucca.

Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

Marika, sul passo indietro hai ragione ma, a parer mio, la vedi con tre quarti di angolazione e non essendo maliziosa tendi a non vedere l'ultimo quarto, quello più sporco.

Questo è stato visibile in tutta la sua ampiezza da ottobre a febbraio, poi è un po' scemato ed ora sta tornando prepotentemente alla ribalta. Gli articoli di ieri e di oggi, tutti all'apparenza non falsi ma in realtà falsi e di parte, sono gli stessi articoli che potevi leggere in quei mesi.

E se vai negli archivi dei quotidiani interessati, quelli che hanno iniziato la bagarre grazie a giornalisti molto più che vicini alla Procura, noterai che di questi articoli non ce n'è più traccia. Perché? Questioni di spazio? Sul web?

Prova a ricordare quante volte Carlo Bollino, ultimamente più pacato (grazie anche ad un paio di querele per le falsità scritte dai suoi giornalisti, l'ultima delle quali dell'avvocato Velletri), è stato ospite nei vari programmi televisivi (un centinaio in 7 mesi) a spargere indiscrezioni della procura poi rivelatesi illazioni perché nulla di quanto detto a dicembre figura ora fra le carte portate in tribunale.

Lui ed altri giornalisti, ed a chiamarli giornalisti faccio peccato e domani dovrò andare a confessarmi, all'avvocato Galoppa, alla sua consulente e ad opinionisti vari, ha seminato l'odio sulle donne Misseri per mesi e mesi, odio fatto proprio dai telespettatori ed assimilato a tal punto da applaudire un arresto ed una scarcerazione.

Questo è il lato sporco; e c'è da chiedersi, usando un minimo di malizia, se davvero i giornalisti hanno seminato in piena indipendenza dato che tutto ciò che è uscito nei primi mesi non se lo sono inventato, qualcuno gliene ha parlato e l'ha indirizzato. Chi? E' colpa del Misseri che cambiava versione? Perché la cambiava? Stava davvero facendo un percorso verso la redenzione?

So che quando si è immersi nella notizia del momento è difficile analizzarla senza pregiudizi, specialmente se internet ed i media sono inondati di quella. Ma a bocce ferme, con quanto di nuovo si sa, uno non si può non porsi domande e non diffidare.

Tutto questo lungo discorso per dirti che, e me ne dispiace, se le Misseri saranno scarcerate le interviste, a parer mio, si moltiplicheranno. Perché ormai siamo passati oltre la linea dello schifo, lo hanno dimostrato i giornalisti ed i media. Dovrebbero essere loro a fare un passo indietro e a non andare ad intervistarle. Lo faranno?

Cambiando discorso, la cassazione ha scritto qualcosa di leggermente diverso da quanto tu hai riportato. Ha scritto che chi ha valutato gli indizi li ha valutati solo nell'ottica dell'Accusa e mai nell'ottica della Difesa.

L'esempio lampante viene dai messaggi inviati dalla Misseri che sono stati intesi, sia dalla procura che dal Gip, sempre e solo come depistaggio "per crearsi un alibi" quando guardandoli dall'altra ottica "potrebbero essere davvero un alibi".

Gli elementi a favore, quindi, sono gli stessi elementi a sfavore letti sotto la luce opposta. E se quanto emerge di indiziario ha davvero una sua valenza vanno valutati assieme agli indizi. Quindi tu stessa puoi prendere gli elementi a sfavore e fare quanto un buon investigatore deve fare, glielo insegnano nei corsi di formazione, criticarli per vedere se reggono e sono validi.

Questo ha fatto Coppi ieri, ma più di lui, hanno detto, l'avvocato di Cosima che ha preso quanto portato dalla procura e l'ha confutato in ogni sua parte grazie a perizie e ad elementi logici. Oltre a questo ha insinuato il dubbio che qualcosa non funzioni regolarmente dato che le nuove testimonianze portate dai procuratori (Donato Massara e Ivano Russo) sono del 2 e del 6 giugno, quindi posteriori alla sentenza di cassazione, e paiono fatte appositamente.

Questo è quanto, e vedremo lunedì il resto cosa sarà.

Ciao, Massimo

FRANCO ha detto...

Ciao Massimo su una pagina facebook dove si commentano sempre i tuoi validi articoli,ho scoperto che molti testimoni dell'accusa sono TESTIMONI DI GEOVA.E' una casualità?
grazie e complimenti

Marika ha detto...

Ciao Massimo,
penso proprio che i giornalisti non faranno mai quel passo indietro.
E' come dire ad un medico non curare, ad un avvocato non difendere, ad un giudice non applicare la legge. Tutti i giornalisti, anche quelli solo a caccia di scoop, senza troppi rimorsi di coscienza e senza scrupoli nè morale. Il caso fa notizia? allora è normale che sia oggetto di interesse per loro. hanno o no il diritto di cronaca?
Giustamente, tu dici, hanno il dovere di dare notizia vere e non tendenziose, ma questo è un altro problema.
non credo che la soluzione sia che i giornalisti non debbano intervistare o tentare di carpire notizie, il problema sta nella fermezza di chi, direttamente coinvolto, faccia capire di non volere essere disturbato.
come i genitori di Yara: nessun commento.
questo significa collaborare con la giustizia, secondo me!
quanto invece alla Cassazione, credo, non ho letto il testo dell'ordinanza,che l'intento della Suprema Corte fosse stato quello di sottolineare la carenza di motivazione dell'ordinanza custodiale in punto di omesso giudizio di rilevanza degli elementi a favore dell'indagata.
Ma, è da auspicare che quella carenza motivazionale sia superata dalla nuova ordinanza che sarà emessa a breve.
infatti, è pur vero che gli indizi possono condurre anche ad un percorso logico argomentativo perfettamente in linea con l'ottica difensiva, ma è il principio del in dubio pro reo, come tu sottolinei, che deve animare l'atteggiamento valutativo del giudice.
In applicazione di questo principio sono state annullate moltissime ordinanze custodiali per delitti molto gravi.
Penso poi ad un altro aspetto: se l'ordinanza venisse annullata, non ci sarebbero i presupposti per un risarcimento per ingiusta detenzione?
Buona Domenica, Marika

lori ha detto...

Certo i genitori di Brambate hanno tenuto un profilo basso , è vero ma è anche vero che loro non sono accusati di niente, che le loro foto non sono state sbattute sulle prime pagine dei giornali come quelle di mostri assassini, che non si sono dovuti difendere da un'informazione di parte, colpevolista ad oltranza, un'informazione malata che, come vediamo tutti i giorni, ben lungi dal manntenere un profilo di oggettività e di professionalità, lavora solo per l'accusa..e allora io reputo giustificabilissima questa esigenza di difesa da parte dei personaggi interessati..se la stampa facesse bene il suo lavoro, forse queste persone non sentirebbero l'esigenza di concedersi ai microfoni
lori

lori ha detto...

Per altro, come tu dici, marika la differenza la fanno anche le due procure..la procura di Taranto " anche stavolta ha giocato male le sue carte", mentre dovrebbe prendere esempio dal PM Letizia Ruggeri...
lori

Unknown ha detto...

X Franco. Ad Avetrana la comunità dei testimoni di Geova è enorme, cionondimeno io non credo alle troppe casualità. Ognuno trae comunque le valutazioni che crede.

X Marika. Il dubbio pro reo era quello che avrebbe dovuto convincere il Gip a non incarcerare. Invece non ha mai avuto dubbi, neppure con il nipote ed il fratello del Misseri, poi scarcerati. E ribadisco che avessero indagato con la ragazza ai domiciliari sarebbe stata la medesima cosa, forse anche meglio date le tante intercettazioni che potevano fare. Ma lasciamo ai giudici queste incombenze e parliamo di Brembate.

Stessa storia, una ragazzina che scompare, stesso caos mediatico, diverse culture. Ad Avetrana Concetta si sgolava e dava voce a Sarah e Sabrina la aiutava, poteva dirle di non andare e starsene a casa sua ma voleva che fosse lì a parlare al posto suo, A Brembate fiducia assoluta negli inquirenti e nessuna diretta televisiva da case altrui.

Poi sono cambiati gli scenari e ad Avetrana è entrato in scena l'orco. Le telecamere erano già posizionate ed è stato facile infilarsi in casa delle persone, anche perché chi ha un padre reo confesso di un simile crimine cerca di far capire alla gente, che già gli aveva rigato entrambe le auto, che le aveva minacciate telefonicamente e per lettera di bruciargli la casa, che non ha nulla a che fare con quanto fatto dal padre o dal marito.

Ed a questo punto è nato il caos perché non c'è stata per le Misseri nessuna protezione, sole contro tutti e gli accusatori ed i denigratori che aumentavano, il Galoppa per citarne uno ed i giornalisti per citarne tanti.

Tu ricorderai che anche a Brembate inizialmente la stampa aveva tentato di coinvolgere il padre di Yara, testimonianza contro il boss, poi la madre, la figlia non è del padre, poi Fikri, fermato al traghetto a causa di una intercettazione, poi Tironi, primo testimone inattendibile, poi gli operai del cantiere... e dopo questo si è deciso per il silenzio stampa.

Ciò che forse non ricordi è come la procura di Bergamo, Letizia Ruggeri in particolare, abbia sempre protetto queste persone bloccando sul nascere ogni iniziativa giornalistica, anche se in televisione s'è continuato a parlarne fino a quando la notizia non scemava fisiologicamente non avendo un proseguo, e nel caso della famiglia Gambirasio si è esposto anche il sindaco di Brembate.

Ed ecco la differenza. Da un lato un quadruplo salto mortale senza protezione. Sabrina Misseri è passata da cugina amorevole a prima persona impegnata nella ricerca a figlia dell'orco ad assassina senza aver mai goduto di nessun appoggio o aiuto, dall'altro lo stop arrivava al minimo accenno di attacco ed in prima linea era pure il primo cittadino che vietava e parlava per conto e in nome di...

Questo, condivisibile o meno, il mio pensiero. Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

Ciao Massimo.
Un'analisi perfetta la tua.

Giacomo

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
Studio Aperto e la Gazzetta del Mezzogiorno riportano la notizia di un ennesima versione del Misseri.

Ora l'arma del delitto non sarebbe più una corda trovata sul compressore, ma forse la cinghia dello zainetto di Sarah, che forse l'ha soffocata mentre la piccola si girava.

Ammesso che Studio Aperto non abbia diffuso una bufala, come si può credere che quest'uomo sia l'unico autore dell'omicidio, se l'arma del delitto è cambiata almeno 3 volte (corda, cintura, cinghia zainetto).

Dovrebbe essere l'unico elemento "non variabile" e invece non è così.

Può non essere credibile quando accusa Sabrina, perchè magari consigliato da altri, ma più andiamo avanti e più perde di credibilità anche la sua ritrattazione, più andiamo avanti e più fa pensare,
con le sue versioni, che non sappia nemmeno lui quello che è successo e come è successo.

Parla a ruota libera, infarcisce sempre con qualche ingrediente nuovo un racconto che non è mai stato in piedi e, a mio parere, tantomeno lo è adesso.

Ora sorge spontanea una riflessione, lo zainetto è stato bruciato insieme ai vestiti perchè c'erano tracce di dna appartenenti a qualcuno?
Per quello è stata immersa nuda?

Tu saprai certamente verificare se è una bufala, e sono molto curiosa di leggere la risposta.

Ciao Sira

Marika ha detto...

Avevo postato un commento, ma ora non lo trovo.

x lori
non ho capito il tuo commento.
Se fossi stata al posto di Sabrina e della sua famiglia non mi sarei data in mano ai giornalisti per difendermi.
I difensori dei Misseri, in particolare il Prof Avv Coppi, sono bravissimi.
Io al posto dei Misseri non andrei a sfogarmi con giornalisti.
se fossi innocente mi difenderei nelle sedi opportune, dato che è un giudice a dove decidere della mia libertà personale e non certo i partecipanti ad un salotto televisivo.
in genere, vige la regola del meno parli e meglio è (vedi facoltà di non rispondere, utilizzata in sede di interrogatorio).
Io non avrei dato la mia vita in pasto ai media, avrei cercato di tutelare la mia privacy e la mia dignità personale. questo, a mio avviso, è lo spirito che anima la scelta dei signori gambirasio. per questo li ho citati a paragone. cerchiamo di intenderci.
se tu lori, ritieni che è giusto difendersi davanti alle telecamere, io non la penso come te.
non mi piace che il senso delle mie parole sia interpretato malamente, non sono pugliese, nè patteggio per la procura di taranto. nè sono contro sabrina o la famiglia misseri.
per me hanno importanza delle cose. e le metto in rilievo, ma non sono assolutista nè voglio imporre il mio pensiero.
il pm letizia ruggeri ha scelto la linea migliore per lavorare con tranquillità, ma occorrerebbe chiedere a lei se, titolare delle indagini di avetrana, avesse operato diversamente dalla maldestra procura di taranto.


se la custodia cautelare decade, sabrina e sua madre torneranno in libertà e potranno sperare in un'assoluzione.
questo gli avvocati lo sanno.

Marika

Marika ha detto...

sono due volte che posto un commento, mi appare la conferma del salvataggio, ma poi non lo trovo. come mai?
Marika

Sira Fonzi ha detto...

Scusa Massimo, ho perso il filo scrivendo, mi volevo riallacciare al discorso che stavi facendo con Marika, riguardo chi avesse contribuito ad alimentare i pregiudizi, ecco, per me lui è il primo della lista.

Anche dopo aver cambiato avvocato non ha fatto altro, con le sue dichiarazioni, che far pensare ad ipotesi alternative a quelle da lui affermate.

Forse qualcuno a lui vicino, con un minimo di intelligenza in più, e non ce ne vuole tanta, dovrebbe consigliarlo di stare zitto una volta per tutte, quantomeno per non compromettere, più di quanto non abbia fatto fino ad ora, la figlia e invece no.

Abbiamo anche assistito a lui che chiede il parere degli ospiti in studio di un salotto televisivo, cosa sia il "caldo alla testa" di cui è stato vittima.

Povera Sabrina in che mani sta...

Ha detto in un intervista che lui da quando è andato in carcere è diventato intelligente e forse per questo continua a mischiare le carte in tavola, forte di questa sua convinzione, ma chi è veramente intelligente, ripeto, dovrebbe zittirlo e farle capire che non è un film, dove lui è il protagonista, ma la realtà, una realtà che potrebbe ritorcesi contro possibili innocenti.

Sira

Anonimo ha detto...

Circa la veridicità della notizia uscita da Studio Aperto e Gazzetta, Massimo saprà sicuramente darci una risposta.
Se ciò fosse vero, il fatto che Misseri cambi continuamente versione anche circa l'arma del delitto, a mio parere non sta a significare che non abbia ucciso lui Sarah e che non sappia cosa è successo nella realtà, poichè qualora avesse deciso (ed io non credo sia così) di addossarsi la colpa dell'omicidio per scagionare Sabrina, avrebbe dovuto comunque e a maggior ragione dare una versione univoca e credibile su quanto accaduto.
Sandra

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Marika, io ne ho postati due ma non ho avuto problemi.
Riprova, a me a volte succede, e per non riscrivere tutto ogni volta faccio il copia e incolla almeno eviti, nel caso ti succeda di nuovo, di perdere altro tempo per scrivere il testo.
Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Aggiungo anche che un padre che prenda la terribile decisione di coprire una figlia autoaccusandosi di un atroce delitto
1) non fa ritrovare il telefonino prima che gli inquirenti abbiano diretto le proprie indagini verso Sabrina
2) non cambia immediatamente versione a distanza di pochi giorni dalla prima (e secondo me piu' veritiera) confessione.

Sandra

Marika ha detto...

Grazie Sira.
forse accade con i commenti lunghi.
Marika

paolo ha detto...

http://www.facebook.com/pages/Solidariet%C3%A0-per-lAvvocato-Vito-Russo/187970227908540 cosa ne pensi della notizia riportata su questa pagina
Ciccio_Underground Inviato il: 3/9/2010, 01:21
Io abito a San Pancrazio che è il paese del papà di Sarah ed è anche vicino ad Avetrana e qui girano voci che hanno ritrovato il cadavere in un pozzo lì vicino ma nulla è sicuro.. ...io spero di no perchè ho ancora un briciolo di speranza dentro di me e spero che la ritrovino.. VIVA!!

E comunque io penso più ad una vendetta trasversale per il padre di Sarah, ma non vorrei che fosse così

paolo ha detto...

http://www.facebook.com/pages/Solidariet%C3%A0-per-lAvvocato-Vito-Russo/187970227908540 cosa ne pensi della notizia riportata su questa pagina
Ciccio_Underground Inviato il: 3/9/2010, 01:21
Io abito a San Pancrazio che è il paese del papà di Sarah ed è anche vicino ad Avetrana e qui girano voci che hanno ritrovato il cadavere in un pozzo lì vicino ma nulla è sicuro.. ...io spero di no perchè ho ancora un briciolo di speranza dentro di me e spero che la ritrovino.. VIVA!!

E comunque io penso più ad una vendetta trasversale per il padre di Sarah, ma non vorrei che fosse così

paolo ha detto...

http://paramore.forumcommunity.net/?t=40267414

Marika ha detto...

x lori.
non ho capito il tuo commento.
il paragone fatto tra il comportamento dei genitori di yara e i misseri riguarda la scelta dei primi, che io condivido, di non farsi calpestare dai media, di proteggere la loro privacy e la loro dignità personale.
che significa: i gambirasio non devono difendersi?
non difendono forse la loro vita dall'assalto mediatico?
i misseri hanno degli ottimi avvocati.
esporsi mediaticamente li ha portati ad essere continuamente sotto l'occhio del ciclone a loro danno. per questo dico che sarebbe meglio che si avvalessero della facoltà di non rispondere fino alla sentenza e non solo in sede di interrogatorio di garanzia, se ci tengono alla loro vita privata, alla loro dignità.
la sede opportuna delle difese è il processo, non le telecamere e i salotti televisivi.
ho voluto sottolineare che la procura di taranto ha giocato male le sue carte, per far capire, come anche in questo caso il silenzio avrebbe prodotto migliori frutti.
il pm Ruggeri ha scelto di tutelare le "sue indagini" da assalti dei giornalisti e ha fatto bene. visto ciò che è successo a taranto.
non capisco perchè le mie parole vengano interpretate male.
non sono simpatizzante della procura di taranto, nè dell'avvocato galoppa.
non sono contro sabrina misseri.
ma ho i miei sospetti e li ho manifestati.
ma non sono io il giudice.
e non posso pensare che un giudice o un pubblico ministero si svegli la mattina e decida di condannare un innocente.
la procura sposa una "logica dell'accusa", ma è il giudice che deve scegliere tra la logica dell'accusa e la logica della difesa. bisogna vedere quali argomenti sono stati e saranno più convincenti.
e se non c'è una prevalenza, allora c'è la presunzione di innocenza.
io la vedo così, con o senza malizia alcuna.
anche gli errori giudiziari si pagano e i giudici che li commettono, pagano anche loro.
i giudici lo sanno.

secondo me, se la custodia cautelare dovesse decadere, gli attuali indagati avrebbero buone possibilità di ottenere una sentenza di assoluzione.
questo gli avvocati lo sanno.
le carte ormai sono tutte scoperte, o no?
Marika

Marika ha detto...

x lori.
non ho capito il tuo commento.
il paragone fatto tra il comportamento dei genitori di yara e i misseri riguarda la scelta dei primi, che io condivido, di non farsi calpestare dai media, di proteggere la loro privacy e la loro dignità personale.
che significa: i gambirasio non devono difendersi?
non difendono forse la loro vita dall'assalto mediatico?
i misseri hanno degli ottimi avvocati.
esporsi mediaticamente li ha portati ad essere continuamente sotto l'occhio del ciclone a loro danno. per questo dico che sarebbe meglio che si avvalessero della facoltà di non rispondere fino alla sentenza e non solo in sede di interrogatorio di garanzia, se ci tengono alla loro vita privata, alla loro dignità.
la sede opportuna delle difese è il processo, non le telecamere e i salotti televisivi.
ho voluto sottolineare che la procura di taranto ha giocato male le sue carte, per far capire, come anche in questo caso il silenzio avrebbe prodotto migliori frutti.
il pm Ruggeri ha scelto di tutelare le "sue indagini" da assalti dei giornalisti e ha fatto bene. visto ciò che è successo a taranto.
non capisco perchè le mie parole vengano interpretate male.
non sono simpatizzante della procura di taranto, nè dell'avvocato galoppa.
non sono contro sabrina misseri.
ma ho i miei sospetti e li ho manifestati.
ma non sono io il giudice.
e non posso pensare che un giudice o un pubblico ministero si svegli la mattina e decida di condannare un innocente.
la procura sposa una "logica dell'accusa", ma è il giudice che deve scegliere tra la logica dell'accusa e la logica della difesa. bisogna vedere quali argomenti sono stati e saranno più convincenti.
e se non c'è una prevalenza, allora c'è la presunzione di innocenza.
io la vedo così, con o senza malizia alcuna.
anche gli errori giudiziari si pagano e i giudici che li commettono, pagano anche loro.
i giudici lo sanno.

secondo me, se la custodia cautelare dovesse decadere, gli attuali indagati avrebbero buone possibilità di ottenere una sentenza di assoluzione.
questo gli avvocati lo sanno.
le carte ormai sono tutte scoperte, o no?
Marika

lori ha detto...

da quello che hai risposto marika, mi sembra che tu abbia capito benissimo quello che ho detto..tra l'altro qualcosa di simile lo ha detto anche massimo, caso mai vorrai dire che non condividi. Allora ricapitolando i genitori di Yara sono parte lesa, come lo è Concetta, quindi i raffronti andavano fatti tra questi.

" che significa: i gambirasio non devono difendersi?
non difendono forse la loro vita dall'assalto mediatico?

Appunto, ben altra cosa dalle donne Misseri che devono difendersi dall'accusa di omicidio, ne converrai.Qualcuno ha sputato addosso ai genitori di Yara o ha inveito contro di loro ?
se la stampa svolgesse onestamente il proprio lavoro,se la procura di Taranto si comportasse come quella di brambate forse avrei un'altra idea in merito, ma stando così le cose, continuo a sostenere il mio punto di vista . A proposito , nei salotti televisivi io ci ho visto quasi costantemente l'avvocato Galoppa, la Bruzzone, il duo Biscotto-Gentile, etc etc e tutti gli opinionisti colpevolisti nei confronti di Sabrina, quanto al fatto che i giudici che sbagliano poi paghino, permettimi di avere i miei dubbi, hai idea di quanto spendiamo noi poveri cittadini per le loro colpe o negligenze?
lori

Marika ha detto...

x lori.
continuo a non capirti.
se dico che i misseri farebbero meglio a tutelare la propria privacy e dignità, cosa dico di male?
perchè devono stare davanti alle telecamere se sono tutti giusti e innocenti?
e poi dove non mi sono espressa in questo senso nell'altro post?
se tu pensi che il modo migliore per difendersi per i misseri sia parlare ai media è un tuo pensiero, io al contrario di te penso che è meglio tacere quando si è convinti della propria innocenza e tutti gli indizi possono condurre all'innocenza anzichè alla colpevolezza.
io non ne convengo che si devono difendere nelle telecamere.
così si alimenta quella stampa che tanto state criticando.
non si può dire, la stampa ne approfitta, se poi sono loro i primi a parlare ai microfoni.
mi chiedo però perchè ci tieni sempre a criticare il mio pensiero. devo per forza pensarla come te?
Marika

lori ha detto...

appunto marika, qual è il problema? Qui ognuno sostiene il proprio punto di vista..nessuno ha più ragione di un altro, normale dialettica..io la penso diversamente, ben venga la diversità è arricchimento, non capisco perchè te la prenda tanto!
ciao lori

Marika ha detto...

Appunto lori.
non vedo perche nel formulare il tuo commento devi dire cose che io non ho detto.
non è carino interpretare il pensiero delle persone.
niente di personale, per carità.
questo blog mi piace perchè vengono fuori opinioni pertinenti e ben educate.
ciao
Marika

lori ha detto...

scusa, proprio perchè non ci siano ombre tra noi, e anche perchè ti apprezzo nel tuo modo di porgerti,spiegami dove ho equivocato il tuo pensiero?
lori

Marika ha detto...

esordisco così: Ciao a tutti!
Anche stavolta la Procura ha giocato male le sue carte. Ma credo che l'attenzione dei media a questo caso, non faccia fare a nessuno il suo lavoro come si dovrebbe.

Dovrebbero prendere esempio dalla PM Letizia Ruggeri. Troppo clamore, per ogni fuga di notizie".

quindi mi risponde Massimo e io aggiungo:

"non credo che la soluzione sia che i giornalisti non debbano intervistare o tentare di carpire notizie, il problema sta nella fermezza di chi, direttamente coinvolto, faccia capire di non volere essere disturbato.
come i genitori di Yara: nessun commento.
questo significa collaborare con la giustizia, secondo me!"

tu scrivi: Certo i genitori di Brambate hanno tenuto un profilo basso , è vero ma è anche vero che loro non sono accusati di niente, che le loro foto non sono state sbattute sulle prime pagine dei giornali come quelle di mostri assassini, che non si sono dovuti difendere da un'informazione di parte, colpevolista ad oltranza, un'informazione malata che, come vediamo tutti i giorni, ben lungi dal manntenere un profilo di oggettività e di professionalità, lavora solo per l'accusa..e allora io reputo giustificabilissima questa esigenza di difesa da parte dei personaggi interessati..se la stampa facesse bene il suo lavoro, forse queste persone non sentirebbero l'esigenza di concedersi ai microfoni
lori

19 giugno 2011 11:39

lori ha detto...
Per altro, come tu dici, marika la differenza la fanno anche le due procure..la procura di Taranto " anche stavolta ha giocato male le sue carte", mentre dovrebbe prendere esempio dal PM Letizia Ruggeri...
lori

19 giugno 2011 11:44

scrivi appunto come dici tu, ma ometti il filo del mio discorso, per andare a mettere in evidenza il tuo ragionamento.

per me va anche bene, perchè è il tuo ragionamento ma non il mio.

però non capisco cosa centra da parte tue dire la differenza la fanno le due procure?
non è quello che ho detto io.
io sto parlando di necessità del silenzio per ben operare, non sto accusando la procura di mal operare. questo lo fai tu, mi sembra, se non è così, correggimi.
marika

lori ha detto...

Appunto, ognuno segue il filo del proprio ragionamento, quanto alla differenza tra le due procure volevo appunto sottolineare la discrezione e la professionalità della procura di brambate , che con il suo comportamento non ha alimentato il chiacchiericcio di certi giornalisti e di certi salotti televisivi, tutto qui
ciao
lori

lori ha detto...

ma come mai è scomparso il commento di Marika?

lori

Giacomo ha detto...

Sono dell'avviso di Sandra. Michele Misseri non dice la verità. Con il suo modo di comportarsi vuole accreditarsi come una persona pentita delle sue azioni, ma in realtà sta tenendo sotto scacco tutti, a partire dai suoi più stretti familiari. Forse Sabrina è l'unica che diffida fortemente di lui, anche perché la più colpita.
Mi ricordo quando Sabrina diceva fra le lacrime: "Mio padre ha preso in giro tutta l'Italia" e questo quando ci fu la prima confessione. E come se chiamasse a testimone l'Italia intera del fatto che lei era stata la prima ad essere ingannata dalla persona a lei più vicina e se ne scusasse, per non essere riuscita a capire.
Io penso che non siano stati Galoppa e la Bruzzone ad influenzare Misseri. Ma è lui che ha preso al laccio Galoppa e la Bruzzone, come pure i magistrati tarantini. Come adesso sta prendendo al laccio qualsiasi giornalista gli si avvicini. Come ha preso al laccio tutti i tronfi opinionisti dei salotti televisivi. La sua arma vincente è l'apparente spontaneità dei suoi comportamenti.
Era tutto chiaro nella sua testa quando uscì allo scoperto con la storia del telefonino. E sta arrivando dove si era prefisso lucidamente di arrivare.
Sapeva benissimo che cos'era l'incidente probatorio. Sapeva benissimo che superata quella prova, poi avrebbe potuto cambiare versione e urlare la propria colpevolezza e l'innocenza di moglie e figlia. Tanto lo sapeva che nessuno gli avrebbe creduto, come puntualmente è avvenuto.
Smascherarlo è semplice.
Basta la semplice considerazione che ha denudato gratuitamente Sarah prima di calarla nel pozzo, s'è tenuto dentro il segreto per 42 giorni e lo ha fatto proprio perché il corpo di Sarah marcisse e non se ne potessero ricavare i segni dell'avvenuta violenza. Come ha bruciato tutto nel più perfetto stile criminale perché non restassero tracce.
Basta vedere come ultimamente ha ricostruito l'omicidio a beneficio delle telecamere di Matrix, nel modo in cui parlava della povera Sarah, come se fosse stato un pacco o tutt'al più un manichino. Poi all'improvviso si rende conto che gli altri si aspettano che lui si commuova e lui puntualmente si commuove.
A me non è sfuggito che, sempre nell'intervista di Matrix, mostrando la camera di Sabrina ha detto:"Questa ERA la camera di Sabrina". Lui già sa che Sabrina non tornerà più, o quantomeno se lo augura fortemente.
Avete visto come obliquamente nell'ultimo colloquio intercettato ha accusato la moglie di volere che lui dicesse che aveva violentato Sarah?
Sapeva che quell'intercettazione sarebbe andata su tutti i giornali. E si è servito di tutti quei giornalisti imbecilli che lavorano per lui.
Michele Misseri è tuttora un individuo molto pericoloso.
Chi l'ha rimesso in circolazione si è assunto una grossa responsabilità.

Giacomo

Unknown ha detto...

X Marika. Sono tornato ora. I tuoi commenti erano entrati nella cartella Spam. Può essere tu non li abbia postati con lo stesso gestore che hai usato in precedenza o che tu abbia in numero IP simile al mio troll preferito. Ciao e scusa ma non dipende da me. Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Ciao Massimo, grazie per la spiegazione perchè ad un certo punto non riuscivo a capire perchè mi dava "commento salvato" e poi lo trovavo più. per rispondere a lori ho impiegato 15 minuti!!
ma il troll cos'è? potrei avere problemi?
grazie, Marika

Unknown ha detto...

No Marika, il troll è quella personcina che invia commenti fuori tema o con offese per far adirare i lettori ed alzare il tono della discussione. Niente di particolare se non che io ne ho due che ogni tanto entrano. Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

Ciao Sira. Leggendo l'articolo della gazzetta pare che mentre era in campagna Misseri abbia parlato un po' di tutto con il giornalista. E pare che fra questo tutto vi sia anche la cinghia dello zainetto.

Se non che io avevo già letto venti giorni fa un post, inserito in un forum di In Topic altamente colpevolista ed offensivo, il commento di una certa Anna di Bari che parlava della cinghia dello zainetto quale arma.

In quei giorni ho fatto un minimo di ricerca ma non mi è risultato nulla. Quindi aspettiamo che altri riprendano la notizia, se c'è davvero notizia.

X Paolo. Avevo letto quel post e pensato fossero solo voci di paese nate da chiacchiere tipo telefono senza filo. Però avrei voluto anch'io, come altri, che chi l'aveva pubblicato fosse stato rintracciato e sentito dai carabinieri. Non sarebbe stata, e non è, neppure una cosa difficile da fare ed avrebbe tolto quei dubbi, o li avrebbe alimentati e portati ad essere ramo di indagine, su una diversa interpretazione di quanto accaduto quel giorno.

Ciao. Massimo

claudia ha detto...

E' vero il pm Letizia Ruggeri ha condotto le indagini sull'omicidio di Yara in modo magistrale. A parte qualche errore insignificante come per esempio arrestare fikri sulla base di un interccettazione erroneamente tradotta, a parte l'aver bloccato la nave su cui lo stesso viaggiava per arrestarlo lasciando però che la sua auto sulla quale poteva essere salita Yara non sia stata sequestrata, a parte il fatto che la stessa ruggeri sia andata in ferie durante le fasi iniziali e quindi più importanti dell'inchiesta, a parte la inusuale intervista rilasciata all'interno di un genere alimentari, a parte l'imbarazzante conferenza stampa di "mister non lo so", a parte il fatto che il corpo di yara era sotto i loro occhi e nessuno se ne è accorto, a parte tutto possiamo ben dire che il lavoro degli inquirenti di Bergamo non fa una piega.

Il fatto che non ci sia mai stata fuga di notizie non è certo da attibuire alla loro discrezione ma al fatto che notizie non ne avevano e forse non ne hanno ancora oggi ad esclusione della relazione autoptica sul corpo della povera yara. Se cattureranno l'assassino di yara sarà solo grazie al lavoro dell'anatomopatologa cattaneo e paradossalmente grazie all'assassino che ha lasciato il suo dna sugli indumenti di yara.

Per quanto riguarda le intercettazioni dei coniugi misseri mi rifaccio ad un aforisma degli antichi latini:IN CLARIS NON FIT INTERPRETATIO.

claudia ha detto...

PER GIACOMO
Un commento all'ultima frase del tuo intervento dove asserisci che avere rimesso in libertà misseri è stato un errore perchè socialmente pericoloso. A parte che la pericolosità di misseri la vedi soltanto te ma poi tu non sei un fervente sostenitore dello stato di diritto e parimenti un detrattore convinto della carcerazione preventiva? Perchè vedi se la custodia cautelare è ingiusta per sabrina dovrebbe a rigore esserlo anche per misseri. Certo se è socialmente pericoloso...

Marika ha detto...

x claudia
quali sono secondo te i punti chiari dell'omicidio Scazzi?

quanto alle differenze operative tra procura di taranto e procura bergamo, mi pare di capire che non ne trovi, entrambe incapaci?
Penso che il caso di brembate, sia diverso da quello di avetrana per ciò che riguarda la scena del delitto e le modalità di ritrovamento del cadavere.
la ruggeri non è un tecnico, si doveva per forza avvalere di un tecnico e si è affidata ad una persona, a quanto si dice, molto brava. è chiaro che maggiore e il valore della consulenza, maggiore è l'informazione che il pm può utilizzare per direzionare le indagini.
Ciao Marika

Giacomo ha detto...

Claudia.
Sì lo so. Quelli che hanno capito che Misseri è con estrema probabilità un assassino e che è ancora pericoloso costituiscono una minoranza.

E' questo il dramma.

Speriamo che non accada niente d'irreparabile.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Riguardo ai confronti e usando il classico detto latino "ERRARE HUMANUM EST, SED PERSEVERARE DIABOLICUM". La differenza tra la Procura di Bergamo e quella di Taranto è che la prima ha errato e si è corretta, la seconda erra e continua ad errare, imperversando negli errori. Nelle cose chiare non vi è interpretazione, certo: ma vi è stata manipolazione di frasi prive di senso compiuto, registrate (integralmente ?), trascritte (correttamente ?), tradotte (esattamente ?): c'è di che dubitare della corrispondenza tra testo sonoro e testo ritrascritto e tradotto. Alla fine nel processo farà testo non la trascrizione della Procura, ma il sonoro, che non è stato pubblicato. Ciò che si è spacciato per discorso allusivo e condizionante sull'azione eventuale del Misseri quale autodenuncia, in realtà è parziale e vago, come d'abitudine in questa vicenda.
Sulle finalità della figura di un pubblico ministero, alias pubblico accusatore, inquirente o inquisitore pubblico, la sua funzione non è tanto quella di accusare per forza qualcuno, quanto di cercare la verità dei fatti in relazione alle vigenti leggi. Egli non deve fare l'interesse di nessun singolo individuo (questo compito spetta all'avvocato di parte lesa e civile, della vittima se viva, dei parenti se è morta), deve indagare imparzialmente nel solo interesse dello Stato, che egli rappresenta. Questo è anche il centro della motivazione del rigetto fatto dalla Corte di Cassazione. Se, viceversa, un pubblico ministero cerca colpevoli qualsiasi, capri espiatori, sulla base dei sentimenti pubblici, dell'opinione giornalistica , egli va contro ai propri doveri d'ufficio. Ciò dovrebbe essere chiaro e fuori discussione, eppure larga parte dei pubblici ministeri si arroga il ruolo del "giustiziere", di colui che accontenta i sentori dell'opinione pubblica. Studiando la storia giudiziaria, e non solo italiana, anche quella anglosassone, ci si rende conto di quanto si abusi largamente dei propri poteri per imporre una determinata versione dei fatti, anche estorcendola con la forza o con l'inganno. La persona che desidera essere obiettiva deve cancellare il pre-concetto del magistrato sempre giusto e sempre equo: in realtà ve ne sono stati e ve ne sono molto pochi.
Oggi mi ha divertito particolarmente uno dei vari articoli della "Gazzetta del Mezzogiorno", la quale quasi con sdegno ci informa che Michele Misseri riceve molte minacce, perché se accusa la figlia, tutti lo amano; se la scagiona, allora lo aggrediscono o minacciano. La Gazzetta si lava pilatescamente le mani da questo fatto, come se non dipendesse dalla prassi giornalistica, anche sua, aizzare la plebaglia al sangue e alla vendetta.

Marika ha detto...

x Giacomo
niente d'irreparabile? a chi?
Marika

Unknown ha detto...

Mai detto fu usato nella maniera peggiore Claudia. Di chiaro in quella intercettazione c'è solo l'intenzione di trovare un appiglio che non c'è.

Per quanto riguarda Brembate ho criticato aspramente le indagini, ma oggi nei post non si parlava di indagini. Si parlava del fatto che ad ogni insinuazione corrispondeva una reazione che bloccare sul nascere chi avrebbe voluto inserire il pregiudizio.

Così tu hai saputo poco o nulla del padre di Yara e di cosa ha detto al processo contro il boss della droga, nessuno ha potuto scavare su di lui e lui non ha dovuto difendersi. Così non hai saputo nulla dei fratelli di Yara e delle insinuazioni sul fatto che la piccola non fosse figlia di suo padre, perché anche queste bloccate sul nascere. Sai che tormentone se in procura invece di proteggere fossero stati zitti incentivando col silenzio la certezza dei giornalisti?

Per quanto riguarda Fikri la traduzione sul tavolo della Ruggeri è arrivata sbagliata, mica doveva essere lei a tradurre la frase, però ha avuto l'intelligenza, non appena il ragazzo le ha parlato, di chiamare un altro interprete e di non perseverare nell'errore lasciandolo libero. Ed i forcaioli televisivi ogni due settimane criticavano questa sua scelta arrivando persino ad estrapolare una frase da un'altra intercettazione e a dare lo scoop della sua colpevolezza. Ma la Ruggeri ha continuato a dire di lasciarlo in pace perché non c'entrava nulla. Per quanto riguarda la sua auto non è affatto vero che sia stata lasciata andare in Marocco; è rimasta un mese al porto di Genova sequestrata ed è stata anche controllata dalla scientifica. Ma questo in tivù non te lo hanno detto.

Ed il Tironi ha subito anche un trattamento peggiore dai mezzi di informazione. Prima additato quale mitomane, poi riqualificato a unico testimone attendibile, poi tirato in ballo quale possibile autore del delitto dato che abitava ad un alito d'aria dalla ragazzina ed è stato il primo a parlarne (identikit dell'assassino tipo in America). E la Ruggeri ancora a dire che non c'entrava nulla.

Per quanto riguarda il campo di Chignolo vale la stessa considerazione adottata per la traduzione, mica doveva essere la Ruggeri ad andare a cercare Yara. Ed inoltre i parametri standard dicono di controllare a fondo i primi dieci metri a ridosso della strada.

L'imbarazzante conferenza stampa l'ho criticata in un articolo ed ho anche ridicolizzato il sostituto Meroni.

Ma nulla di tutto questo c'entra col fatto che, nonostante le indagini, a Bergamo abbiano protetto chi stavano controllando ed avrebbe potuto essere coinvolto, ed un modo quasi analogo hanno adottato ad Ascoli.

E non credere che non abbiano indagato sul padre di Yara, sulla sua famiglia, sul Tironi, sui vicini di casa, sul Fikri, tutti col telefono sotto controllo per mesi, ma questo nessuno lo dice.

A Taranto non hanno fatto la stessa cosa per i motivi che ho esposto nel post di oggi, e la ragazza libera e sotto controllo, per come la vedo io, se colpevole li avrebbe agevolati nella ricerca della verità.

Non do colpe alla procura di Taranto per come ha agito inizialmente, sia chiaro, perché il corpo di Sarah lo hanno trovato e questo è stato un grande successo degno di riconoscenza e considerazione. Ma se è vero che il dottor Strada aveva capito subito che non era stato lui perché non ha fatto una autopsia degna di tale nome? Perché non è stato lui a cercare sul corpo ciò che poteva portare aiuto alla procura?

E perché in procura invece di cercare i riscontri su quanto il padre dichiarava hanno arrestato subito la figlia? Per delle stupide bugie semi-adolescenziali? No Claudia, a Bergamo, incapaci quanto vuoi nell'entrare nella pista giusta, hanno indagato proteggendo gli indagati dai media, a Taranto hanno arrestato preventivamente lasciando che tutti bruciassero gli arrestati e la famiglia.

Con questo, come sempre, non voglio convincerti di nulla, solo ristabilire le giuste proporzioni fra un modo di operare e l'altro.

Ciao, Massimo

francesca ha detto...

apprezzo molto questo blog
lo leggo spesso, trovo le notizie siano riportate con il giusto approfondimento e i commenti siano, pur nella diversità di vedute, molto ben argomentati e pacati
mi piace soprattutto perchè chi scrive, commentatori compresi, non si limita a due frasi messe in croce, si esprime con proprietà di linguaggio, in un bell'italiano e soprattutto seguendo un filo logico, quando la logica, non solo nel caso misseri, è diventata rara virtù in questo paese.
insomma leggendo qui penso ad un'Italia che mi piace
Detto tutto ciò: sono anche io del parere che la personalità meno chiara e insufficientemente approfondita sia quella di Michele, da parte degli inquirenti intendo.
Ha da un lato atteggiamenti e pronunciamenti spiegabili solo con la confusione di un uomo influenzabile ed influenzato, animato da istanze in conflitto tra loro; allo stesso tempo dimostra una risolutezza inquientante, soprattutto in certi sguardi, che mal si concilia con l'essere la pedina di famiglia.
Ho rivisto anch'io in tv l'intervista di sabrina ,post arresto padre, dove afferma "ci ha ingannato tutti" e ho avuto come giacomo la stessa sensazione di grande verità detta senza nemmeno coglierne la portata.
Rivedendo le prime immagini di Sabrina, quando ancora si pensava sarah scomparsa, ho visto una ragazza che tutto sommato era felice del momento di gloria, che in qualche modo si ergeva a protagonista. In qualche modo ho percepito la rivalità con la cugina, una rivalità estetica, direi ...
ma proprio in questa sua spontaneità, nel suo essere "vanitosa", nel suo essere se si vuole inappropriata alla situazione, ci vedo una prova di innocenza. Ma se davvero avesse ucciso la cugina, non sarebbe stato più ovvio pensare di assumere un basso profilo contrito e sofferente, fin dall'inizio?
Esprimeva gioia, sotto sotto; possibile che un'assassina, che cmq sia non è certo professionale, riesca a provare post omicidio un sentimento simile? riesco solo ad immaginarlo da parte di chi si è liberato di qualcuno che lo opprime, che lo soffoca, che è odiato e nn mi pare che risulti niente del genere nel passato tra sarah e sabrina .. ci sono solo piccoli bisticci tipici dell'età. Anche fosse covato qualcosa di più riesce difficile pensare ad una ossessione .. e non è un caso infatti che la procura parli di ossessione, perchè solo questa potrebbe giustificare quel che si vede nei video ..
solo che è una ipotesi non suffragata da altro, espressa per dare logica ad una ricostruzione che altrimenti fa acqua da tutte le parti per le manifeste incongruenze.
In ogni caso ho iniziato a leggere il libro chiesto da sarah in biblioteca (almeno penso sia questo) e guarda caso parla dello strano rapporto tra una ragazzina bionda e delicata ed uno zio.

Giacomo ha detto...

Marika.
Conosci la formula "pericoloso a sé e ad altri"?

Giacomo

Marika ha detto...

Giacomo.
ad una domanda non si risponde con una domanda.
se te l'ho chiesto è perchè vorrei capire cosa si deve temere e da chi?
se poi non vuoi rispondere, fa nulla!
Marika

Unknown ha detto...

Ciao Francesca. Ti ringrazio delle belle parole a nome di tutti. In effetti il blog è frequentato da persone che su certi argomenti, e il caso della piccola Sarah è uno di questi, la vedono in maniera diversa ma, e qui sta la fortuna del blogger (la mia), scrivono in modo educato e con grande preparazione avendo seguito l'inchiesta fin dalle prime fasi ed essendosi documentati, pur vedendo le cose da un punto di vista opposto, molto attentamente. Certo a volte ci stuzzichiamo, ma si può dire che se non ci fosse quel pizzico di pepe il blog sarebbe monco.

Detto questo anch'io ho pensato, guardando probabilmente le interviste che hai visto tu, le stesse cose e non ho mai visto un'assassina nel volto sorridente della ragazza. Ed inoltre non ho mai notato quel qualcosa di strano che a posteriori dovrebbe somigliare ad un'ossessione.

Devo ammettere però che la mia mente non era rivolta a Sabrina Misseri ma a chi in video non c'era.

Mi sono sempre chiesto, e mi riferisco alle trasmissioni di Settembre, per quale motivo il Misseri non venisse mai intervistato e fosse comunque ignorato. Una sera mi rispose indirettamente la Sciarelli, disse che lui si alzava molto presto per andare in campagna. Mi ricordo che quando vidi un servizio in cui si diceva che Sarah volesse essere adottata dalla famiglia Misseri rimasi stupito e mi chiesi il motivo per cui uno zio, che a quel punto nella mia mente fungeva da secondo padre, andasse in campagna anziché fare quel qualcosa che l'avrebbe potuta aiutare. Quando poi ritrovò il telefonino, e fu spinto in garage dalla moglie, io non notai la spinta ma il suo sorrisino. Sorrisino che mi parve strano e stonato alla sera quando lo accostai all'intervista in cui piangeva dicendo che Sarah non c'era più e che era una terza figlia.

Ed allora pensai esattamente quanto tu hai scritto. Era lui chi aveva tenuto fino ad allora il basso profilo ed era sempre lui che aveva avuto un comportamento diverso e strano in quel mese.

Comportamento contrario, a mio modo di vedere, aveva tenuto Sabrina Misseri che si era dimostrata disponibile e collaborativa.

Per passare al movente della gelosia ossessiva, oltre a quanto tu hai esposto analizzando bene il vissuto precedente delle cugine e la fisionomia di Sabrina Misseri in quei giorni, ci sono testimonianze che confermano la tua tesi. Una di Concetta che parla di lunghe telefonate fra le due cugine, telefonate in cui Sarah insisteva con Sabrina affinché richiamasse Ivano e facesse pace. Una della Pisanò che dichiara le stesse cose dicendo di aver ascoltato in casa Misseri la piccola insistere affinché la grande telefonasse al ragazzo.

E non si capisce il motivo per cui nessuno abbia preso in considerazione, oltre al suo stato d'animo del mese di Settembre, comunque significativo, queste testimonianze che allontanano, in modo direi quasi inequivocabile, quella ossessiva gelosia di cui è accusata.

Ed ho scritto non si capisce per non dire qualcosa di sbagliato.

Ciao ancora, Massimo

francesca ha detto...

Grazie Massimo, ho diverse cose da aggiungere ma mi limito data l'ora a solo due:
a) non sapevo che il famoso episodio di michele respinto in garage fosse del pomeriggio del ritrovamento del telefonino, ho iniziato a seguire il caso dopo il ritrovamento di sarah, prima avevo evitato ogni contatto, infastidita dalla spettacolarizzazione di una scomparsa (non pensavo certo ad un omicidio in famiglia, che solitamente emerge in pochi giorni)
che poi è strano non ci abbia pensato .. il ritrovamento è post confessione e michele è andato subito in carcere ...

è inquientante, ricordo bene lo sguardo di michele, ho sempre notato quello, più che la spinta di cosima ... non mi pareva una vittima, ci ho visto complicità e compiacimento, un pizzico di irritazione, come di ego frustrato (e del resto è chiaro che a michele la telecamera piace)

b)credo debba specificare meglio quanto ho scritto riguardo l'invidia di sabrina verso sarah
Ho parlato di invidia estetica per riferirmi a quel genere di invidia, di competizione che c'è tra sorelle, per cui assieme all'affetto ci sono sentimenti di ostilità, tali che in caso di disgrazia di una delle due, specie se la disgrazia la mette in cattiva luce (mi pare di ricordare che si pensasse ad una fuga volontaria), l'altra ne fa ragione di prestigio personale, di rivalsa, senza che scompaia l'affetto, al punto che convive soddisfazione e preoccupazione ... una momentanea revisione dei ruoli, direi anzi uscita dai ruoli precedenti, da cui si trae nuova energia, che ho letto nello sguardo luminoso di sabrina in quei giorni
ben diverso dallo sguardo post confessione del padre
è un'altra: vedere in successione i filmati dei due momenti rende evidente la trasformazione
da ragazza sorridente, piena di vita diviene spenta, come se lei stessa fosse sprofondata in un buco nero; ha perduto la luce negli occhi, è tornata nella realtà, non è più attrice sul palcoscenico di un film a lieto fine.

Alberto ha detto...

Giacomo, condivido l'analisi su Misseri.
Ha atteso che una perizia condotta come all'epoca di Girolimoni escludesse la prova dell'avvenuta violenza prima di ritrattare il vilipendio di cadavere. Esami ultrasofisticati condotti altrove forse avrebbero potuto accertarla.
Nelle interviste si coglie un aspetto, quando spiega una cosa non la descrive, ma la mima, manca un filtro tra il pensare e l'agire. Un discontrollo in situazioni di stress e il “passaggio all'atto” in cui l'azione segue immediatamente all'impulso potrebbero essere agevolati.
Verso inquirenti consulenti ed esperti ha assunto un ruolo da “idiot savant” compiaciuto di costituire un enigma e si offre allo studio e alle attenzioni interessate quasi con un senso di indulgenza e paternalismo (è indicativo il ruolo assunto verso Galoppa).
Da contadino ha imparato che è inutile combattere contro forze superiori ma è meglio lasciarle agire e usarle a proprio vantaggio. Quando Cosima lo spinge nel garage non è umiliato ma sorride, per lui è importante che a un certo punto qualcuno arrivi a sottrarlo al dovere di rendere conto sino in fondo delle sue azioni e l'entrata della moglie è come un cambio di scena nella recita imbastita che gli permette di tornare dietro le quinte.
Proclama a gran voce l'innocenza delle due donne di casa perchè (soprattutto Cosima) sono necessarie alla conduzione domestica e probabilmente l'incarcerazione della moglie è stata un fuor d'opera rispetto ai suoi progetti mentre poteva anche starci che la figlia per un tempo possibilmente breve venisse sacrificata pur se innocente.
Il valore da salvaguardare per lui (rispetto a cui possono essere valutati nel loro peso relativo tutti gli altri) è la famiglia intesa come unità socioeconomica. Naturalmente ogni definizione non è esaustiva, in ognuno convivono tratti anche dissonanti rispetto alla personalità di base. A un certo punto Misseri non è riuscito a convivere con il pensiero angosciante della ragazza gettata nel pozzo a poca distanza; il clamore intorno a lui (anche se rimasto in disparte) e le ricerche lo frastornavano e lo distoglievano dalle ordinarie occupazioni. Occorreva “elaborare” la vicenda, portarla ad una svolta che rendesse più “normale” lo stato di cose, condividendo con gli altri una parte (la meno compromettente) della verità. Ecco che allora avviene il finto ritrovamento del cellulare. Cadendo l'ipotesi dell'allontanamento volontario, le ricerche nel circondario sarebbero state intensificate e il corpo sarebbe stato trovato, anche se probabilmente Misseri sperava che ciò non avvenisse subito.
Ora Misseri col suo comportamento sta precostituendo degli elementi utili ai fini di una dichiarazione di vizio totale o parziale di mente.

Giacomo ha detto...

Marika.
Non è che non ho voluto rispondere.
Io non voglio insinuare niente. Semplicemente dico che secondo me Misseri non ha la testa a posto, se è vero che ha ucciso in uno scatto d'ira incontrollata, ma anche per l'assoluta mancanza di emozioni che dimostra ricostruendo l'omicidio della povera nipotina, come se parlasse di un manichino. E da tante altre particolarità del comportamento. Anche i propositi suicidi dichiarati non sono mica normali.
Tutto questo si riassume in psichiatria descrivendo tali personalità, come pericolose "per sé e per gli altri", cioè, riferendomi al Misseri, pericoloso per chiunque gli possa capitare a tiro mentre è preda di scatti d'ira tanto più violenti e incontrollati, quanto più l'uomo si dimostra mite ed innocuo in generale.
Spero questa volta di aver chiarito meglio il mio pensiero.
Naturalmente è il MIO pensiero. Se altri partecipanti la pensano diversamente niente di male.
Il guaio sarebbe se sbagliassero gli addetti ai lavori. E mi riferisco anche ai medici specialisti di certe malattie della mente.
Ciao.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Alberto.
Hai sviluppato l'esame della personalità di Misseri in maniera molto convincente. Ed io la condivido interamente.

Marika
T'invito a leggere l'analisi dei compartamenti di Misseri fatta da Alberto.
Io avevo focalizzato il particolare punto della pericolosità, che ha fatto di una personalità complessa e difficile un probabile omicida.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Vorrei chiedere due cose a chi parla della "pericolosità sociale" di Michele Misseri. Secondo loro, se allo stesso Misseri succede qualcosa (che venga aggredito, malmenato e ucciso), oppure che lo stesso Misseri compia un atto del genere sulla figlia o su un vicino o chi altro, di chi la responsabilità oggettiva e morale ? Come mai alle richieste fatte di una perizia psichiatrica, presentate prima dal Galoppa stesso, poi dai decaduti avvocati Russo e Velletri, non si è dato seguito ? E' una domanda diretta ed "esige" una risposta diretta. Lasciarlo andare praticamente libero ed incontrollato, con la sola "protezione" involontaria dei giornalisti, finché resteranno, può essere considerata una misura saggia ? Alle due domande personalmente avevo già risposto in più interventi, ma vorrei che ad esempio Massimo, Giacomo e Alberto rispondessero in modo specifico, con una loro valutazione del fatto. Grazie.

Marika ha detto...

Grazie Giacomo per la tua risposta.

la pericolosità sociale del misseri mi pare posta sotto controllo dall'obbligo di firma, o no?
non sarà sufficiente?
una perizia psichiatrica sul misseri a questo punto è strategicamente deleteria per la difesa di sabrina misseri. è meglio sapere che c'è un colpevole e che sia veramente affidabile che farsi un processo indiziario e rischiare comunque una condanna.

Unknown ha detto...

Io concordo sul fatto che il Misseri senza lo scodazzo di giornalisti al seguito potrebbe essere in pericolo di vita. Questo per il semplice motivo che i pazzi sono ovunque e ci sta che uno possa partire da Bolzano, destinazione Avetrana, per fare "giustizia", la sua giustizia.

Non concordo sul fatto che sia intenzionato ad uccidersi. Per come la vedo io lui non ha mai pensato di liberarsi la coscienza ma solo di sviare le indagini. Ed il far ritrovare il cellulare all'angolo della strada che da Avetrana porta verso il mare è stato solo un voler confermare la fuga volontaria.

Diverso sarebbe l'uccidersi "volontariamente" per mano di altri, quindi un finto suicidio.

La perizia, ostacolata in ogni maniera possibile dalla famiglia di Sarah, stando queste le accuse non sarà mai fatta, anche perché lo psichiatra del carcere ha scritto che è ben capace di intendere e volere e l'unica patologia riscontrabile è "una mancanza di affetto". Ma queste parole non vanno intese nel senso che lui ha bisogno di affetto, come ci hanno spiegato i media e gli opinionisti televisivi scarsi in ogni materia (e da qui il far credere ai telespettatori che è un povero Cristo, un lavoratore abbandonato e mai amato in famiglia), vanno intese che nell'infanzia non ha ricevuto affetto e da adulto non è in grado di amare. Quindi è lui che non riesce a dare affetto.

Perciò, grazie a questo concetto, è capibile quanto difficile sia una sua intenzione autolesionistica.

Piuttosto, se lui ha ucciso Sarah, ricreandosi una situazione quasi analoga potrebbe riproporre lui una violenza simile verso altri, non è detto che porti alla morte perché il viso di chi hai di fronte o anche solo una parola potrebbe fermare l'istinto del momento.

Ciò che non riesco ben a quantificare è se in una situazione di stress, come quella attuale in cui ha tutta la stampa alle calcagna, persino in campagna, la mente resta vigile, sempre in guardia, e si controlla impedendo attacchi d'ira, o se al contrario li favorisce.

Se qualcuno mi sa rispondere...

Ciao, Massimo

Marika ha detto...

Massimo credo che tutto può succedere e che le paure di possibili ritorsioni verso michele misseri siano più che legittime.
ma se è giudicato capace di intendere e di volere vuol dire che riesce a distinguere tra condotte lecite e illecite.
ma giustamente fai osservare che la possibilità che si ripeti un azione delittuosa del misseri spinto dallo stress possa confortare la sua spiegazione dei fatti sull'omicidio della nipote.
ma non è un pò pericoloso dire che lo stress e gli attacchi d'ira legittimano le persone ad uccidere?
lo scatto d'ira di zio michele con sarah non poteva condurre ad una violenza tale da ucciderla senza una vera motivazione, senza una vera paura.
le poteva benissimo dare un ceffone per allontanarla, ma non strangolarla per rabbia e nel più perfetto silenzio. nemmeno un pò di chiasso in quel garage.
mah!
non ho risposto forse alla tua domanda, ma non sono psicologa.
Ciao, Marika

Manlio Tummolo ha detto...

La firma giornaliera dai Carabinieri è una pura formalità, che può andar bene per un ladro di polli o di marmellate, non certo per uno strangolatore presunto. Sono sempre in attesa di precise risposte: a chi apparterrebbe la responsabilità oggettiva e morale di qualunque altro evento delittuoso su o di Misseri? Nel frattempo, pongo una distinzione che ai magistrati dovrebbe essere chiara, ma a quanto pare né essi, né i vari avvocati, tutti presi dalle loro formule giuridiche e dalle loro tesi preventive, non sembrano essersi posti. Faccio un esempio concretO: sono un contadino e mi chiamo Geppetto, ma tutti mi chiamano Pinocchio (sono un po' bugiardo, ma questo è secondario). Un giorno vado nel mio campo e vi trovo un cadavere. "Oh - dico - c'è un cadavere! Sicuramente di qui a domani col caldo, comincerà a puzzare e si inquina l'atmosfera". Perciò scavo una bella fossa accuratamente profonda e, senza avvisare nessuno, seppellisco il corpo, senza neppure metterci due pezzi di legno a croce. Questo è propriamente un caso di occultamento o, come dicono i magistrati che, in quanto giuristi, non ammettono sinonimi in un testo di legge (ovvero che soppressione = distruzione), "soppressione" di cadavere, a cui risponde il relativo articolo. Ma se io faccio sparire il corpo di mia nipote che mia figlia ha ucciso (secondo la versione inquisitoria) con il "concorso morale" di mia moglie, non agisco come il contadino di prima, ma da complice di un reato di estrema gravità, che non può essere ridotto, checché dicano poveri sofisti di giurisprudenza, all'altro caso del contadino. Viceversa, il caso da me esemplificato potrebbe analogamente essere assimilato ad un figlio del quale muore per vecchiaia o malattia la madre pensionata, il quale ne nasconde il corpo per continuare a percepire una pensione, caso non paragonabile a quello di Avetrana. Ora mi si può spiegare perché con Misseri ci si è comportati cone se fosse il contadino del primo esempio o il figlio imbroglione che vuole continuare a percepire la pensione della madre, mentre nel caso di Avetrana si tratta di un evidente omicidio, colposo, preterintenzionale o doloso che sia, ma di cui si sa bene la gravità. E' questo il punto delicato che a me fa drizzare orecchie, antenne ed ogni altra protuberanza su questa liberazione veramente ingiustificabile, oltretutto perchè l'uomo si dichiara colpevole di tale omicidio. Tra la liberazione di Misseri e i fatti addebitatigli non c'è alcuna possibilità di trovare una giustificazione logica, salvo che le cose siano andate in modo del tutto diverso da come vengono raccontate o ipotizzate dalle varie parti, e che le dichiarazioni del Misseri siano considerate con certezza mitomaniacali .

Marika ha detto...

x Manlio Tummolo
speravo cogliesse l'ironia tra le mie parole, ma avrei fatto bene a dirlo apertamente.
quanto alla responsabilità oggettiva e morale di qualunque altro evento delittuoso su o di misseri, ricordo a me stessa che la responsabilità penale è personale, semmai potrebbe esserci una responsabilità per colpa, ma chi sarebbe il titolare della posizione di garanzia cui muovere il rimprovero di colpevolezza per l'ipotizzato delitto colposo? sempre che vi sia?
il reato per il quale è stato sottoposto a misura cautelare il misseri prevede un certo periodo di detenzione massima. a meno che non commetta, purtroppo, altri reati dello stesso tenore, non credo che ci sia altro da fare.
dovrà stare in libertà, con grande amarezza di chi scrive.
perchè, sinceramente, non è questo nostro sistema penale soddisfi proprio tutte le esigenze concrete, le lacune ci sono e si vedono.
Marika

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
di seguito alcuni passi di un intervista del criminologo Bruno, che personalmente non stimo, ma condivido alcuni suoi pensieri,
tra cui quelli che ti riporto.

Dice del Misseri:

"Una personalità frustrata con gravissimi deficit affettivi. Tutto sommato un buono con caratteristiche di mitomania e narcisismo a cui piace mettersi in mostra con le bugie."

Questo spiegherebbe le sue diverse reazioni riguardo gli avvenimenti che citava Francesca, passa dalla sottomissione, dalle lacrime all'esuberanza, recitando un ruolo che non gli appartiene, anche se vorrebbe gli appartenesse.

Non credo che lo psichiatra del carcere avrebbe acconsentito, o cmq si sarebbe assunto la responsabilità, di far liberare una persona, ritenendola pericolosa per se stessa e per gli altri.

A mio avviso, è stata studiata a fondo la sua personalità ed eventuale pericolosità.

Logicamente è una mia opinione, che da per scontato però, che chi è preposto al ruolo suddetto abbia la preparazione adeguata, ed io voglio credere che sia così, anche per tutte le altre persone che sono rinchiuse,(molti innocenti) ed hanno bisogno di un sostegno, che gli permetta, tra le altre cose, di allontanare l'idea frequente del suicidio.

Vorrei riportarti uno stralcio di una pagina del sito "L'altro Diritto" che mi ha molto colpito:
È facilmente comprensibile lo stato d'animo di chi varca la soglia di un carcere. Finisce tutto.
Rimangono soltanto il numero di una pratica, un fascicolo ricolmo di carte, una collocazione nello spazio e nel tempo freddi ed ostili di un apparato amministrativo che assorbe, pervade, scruta, classifica, giudica. A questo punto lo sconvolgimento dell'animo del detenuto è totale e compenetra gli strati più reconditi della personalità, generando una particolare, grave distonia ai vari processi psichici (di percezione, di rappresentazione, di ideazione).
Molteplici e complessi sono i fattori che concorrono a determinare uno stato acuto di sofferenza, una ferita morale che rimarrà indelebile nel tempo. Angoscia, ansia, il sentimento di umiliazione per il trattamento subito, la sensazione pervadente di impotenza di fronte alla macchina inesorabile che calpesta e sconvolge tutte le sicurezze del detenuto; tutte sensazioni in grado di provocare una miriade di alterazioni nelle attività psichiche dell'individuo (1).

(...) Frequente necessità di stare in compagnia di persone che non si sono scelte, talvolta non desiderate e non gradite, di dividere con loro ogni minuto di ogni giornata. Rapporti sociali imposti o subiti. Odori, rumori, sapori, sporcizia, di altri. Promiscuità che degrada. Non stare soli, ma essere soli, ma sentirsi soli. Solitudine e freddo dentro, nell'anima, non fuori. (...) Espropriazione di ogni riservatezza e di ogni intimità. Nessun momento, neanche il più personale, privato, intimo, gode di un minimo di rispetto. Perché non si è mai soli e, in ogni istante, si vede e si è visti, si sente e si è sentiti. Nelle celle tappezzate di immagini pornografiche anche il sesso diventa un fenomeno di perversione collettiva. Perché tutto è di tutti e nessuno ha nulla."

Scusa se mi sono dilungata.

Ciao Sira

Giacomo ha detto...

Manlio.
Io la penso esattamente come te.
Ed alla tua domanda "Di chi è la responsabilità oggettiva e morale?" credo di aver già risposto nel mio commento delle 8:21, che termina con queste parole:"Sarebbe un guaio se (nella valutazione della pericolosità del Misseri) sbagliassero gli addetti ai lavori".
Con l'espressione "addetti ai lavori" mi riferivo a tutti quelli che per legge hanno la competenza di decidere sull'opportunità di disporre una perizia o comunque un'indagine psichiatrica, al fine di valutare la pericolosità dei soggetti indagati.
Naturalmente chi è responsabile di un errore è chiamato a risponderne a termini di legge, in misura proporzionata alla gravità delle eventuali conseguenze.

In termini più ampi, per quanto riguarda la responsabilità morale, mi riferivo a tutti gli opinionisti da salotto televisivo, più o meno titolati, alcuni dei quali per l'occasione hanno inventato la teoria che il "raptus" non esiste. E mi riferivo inoltre a quei giornalisti che hanno sempre dipinto il Misseri come un omino mite ed inoffensivo, tanto buono che si è sacrificato per la figlia assassina.
Tutti questi sono responsabili di aver indirizzato un'opinione pubblica "buonista" nei confronti del Misseri, creando quell'humus che ha favorito certe decisioni veramente sconcertanti.

Se si parte dall'ipotesi che potrebbe essere il Misseri ad essere in pericolo, l'attribuzione a qualcuno della responsabilità di quello che gli potrebbe accadere potrebbero essere un po' più complesse, attesa la circostanza che né Michele, né altri, sia della famiglia sia esterni, hanno mai espresso timori in proposito.

Giacomo

francesca ha detto...

Credo che debba essere spiegata l'espressione "il raptus non esiste", di cui non ricordo l'autore, ma penso di poter tradurre il significato.
NOn esiste raptus nel senso che non esiste niente che venga fuori dal nulla, senza precedenti, precedenti che tuttavia possono essere solo psicologici, interni alla persona, spesso nemmeno del tutto coscienti.
Quindi il cosidetto raptus, pur essendo azione improvvisa e inattesa, è perfettamente conseguente a specifici precedenti, coerente con la storia di chi lo compie.
In questo senso andrebbero indagati possibili motivi per un cosidetto raptus in Michele e altresì in Sabrina visto che la si accusa. Resta molto difficile da credere la premeditazione, vera e propria, dat che la più banale premeditazione avrebbe scelto un altro momento per compiersi.

lori ha detto...

Sabrina e Cosima restano in carcere.Sorpresi?

lori

Manlio Tummolo ha detto...

PER MARIKA

La responsabilità penale è indubbiamente personale, ma in Diritto civile e penale, la responsabilità oggettiva e morale sono cose diverse dalla responsabilità penale in senso stretto. Un genitore o un docente che non tengano sotto controllo il ragazzo minorenne, o persona incapace di intendere e di volere, oppure un magistrato che sa che una persona sia "socialmente pericolosa", o che tale la consideri, se questa compie un illecito penale, è responsabile oggettivo colui che ha la sorveglianza del "socialmente pericoloso", del minorenne e dell'incapace. Così pure se questa persona fa del male a sé o subisce male dagli altri, il responsabile è colui che doveva sorvegliare la situazione ed impedire che il danno sul "socialmente pericoloso", sul minorenne e sull'incapace, avvenisse. Esemplificando, la morte dubbia di Vanacore può essere inquadrata nella responsabilità oggettiva di chi doveva aver cura dell'incolumità di tutti i testimoni e tanto più di quel testimone che fu anche indagato per quel celebre delitto.

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Lori, sorpresa e non.
Sorpresa perchè non stiamo parlando del gip Rosati,
ma di 3 giudici estranei alle indagini che, senza influenze alcune, hanno valutato ambedue le carte depositate dalle parti, e hanno "sposato" le ragioni della procura.
Non sorpresa perchè, al di la di quello che comunicherà la stampa domani, non significa nulla riguardo la certezza della colpevolezza di una o dell'altra, ma piuttosto, a mio avviso, si è voluto evitare che venissero inquinate le indagini, e per di più la scarcerazione avrebbe creato una situazione surreale, che vedeva tutti e tre gli imputati sotto lo stesso tetto.
Quindi è vero che non significa che i giudici le ritengono colpevoli ma è pur vero che le riconoscono depistanti e coinvolte in una qualche maniera.
Ciao Sira

Giacomo ha detto...

Lo temevo. Comunque speravo che avessero rilasciato almeno Cosima.
In quel di Taranto stanno succedendo cose gravi.
Sicuramente la Cassazione annullerà senza rinvio. Bisogna vedere quando, visti i tempi biblici della nostra macchina giudiziaria.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Lo temevo. Comunque speravo che avessero rilasciato almeno Cosima.
In quel di Taranto stanno succedendo cose gravi.
Sicuramente la Cassazione annullerà senza rinvio. Bisogna vedere quando, visti i tempi biblici della nostra macchina giudiziaria.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

In tutti noi esistono raptus violenti: quando uno mi scoccia prenderei un martello e glielo darei in testa. Quando sento passare un motociclista che tiene il motore al massimo dei giri e mi rompe i timpani, se avessi un mitra o un pezzo da 88 mm, lo eliminerei subito. Questo come impulso. Ma l'uomo non è un animale che soggiace ai propri impulsi violenti, ha un sistema nervoso e cerebrale così complesso, formato anche dall'educazione non solo personale, bensì di specie (millenni di educazione sono introitati nel nostro incoscio, prima ancora del resto), che nel caso dell'uomo normale e civile impedisce drasticamente di dare atto ai propri impulsi. Ciò può venire azzerato in guerra o anche per difesa da un'aggressione che mette a rischio la vita, mia e dei miei cari. E allora posso tornare ad essere quella belva che sono nel fondo intimo dell'inconscio. Aggredisco a mia volta e magari uccido. Ma nel caso di Sarah Scazzi, quello di Yara Gambirasio, o quello di Elisa Claps o di Maria Goretti, ecc. ecc., siamo - viceversa - di fronte a persone che non hanno dentro di sé quell'autocontrollo di cui accennavo, dovuto ad un'educazione multimillenaria di specie, e che spinge a non esagerare nella reazione. Facciamo finta che lo zio sia stato attratto sessualmente, abbia fatto un gesto, la nipote lo abbia o deriso o insultato; oppure che fosse nervoso per quel famoso motore, facciamo finta che la nipote lo abbia preso in giro per questo: avrebbe potuto reagire urlando, dandole la classica sberla, ma non sarebbe giunto all'estremo di strangolarla addirittura alle spalle, mentre si allontanava. E' chiaro che o quest'uomo non sa controllare i propri impulsi di morte e di violenza (ecco il "socialmente pericoloso"), oppure siamo di fronte ad una vera e propria montatura, e non certo di sua invenzione.
Meraviglia se restano in carcere ? No. A questo punto i signori di Taranto sono imprigionati nel loro labirinto e non possono più uscirne, salvo accusarsi l'un l'altro della "responsabilità oggettiva e morale" (e forse anche penale) di tutto questo. E' necessario far uscire tutto il procedimento (non solo il futuro processo) da Taranto, e portarlo lontano: è l'unica cosa di cui io sia ferreamente convinto, per quanto riguarda questa obbrobriosa vicenda.

Manlio Tummolo ha detto...

PS: Aggiungo che bastava imporre un obbligo di dimora diversa ai tre soggetti, e non vi sarebbe stata necessità di coabitazioni forzate o pericolose. Leggo qui la notizia e non so le motivazioni, comunque è facile intuirle. L'amletico "C'è del marcio in Danimarca" si conferma ulteriormente.

lori ha detto...

eppure, tutti e tre sotto lo stesso tetto, avrebbero potuto offrire informazioni magari anche preziose, attraverso le intercettazioni, quanto all'inquinamento delle indagini, mi sembra che ci sia ben poco da inquinare..dopo circa un anno
lori

francesca ha detto...

@manlio
Hai presente un giorno di ordinaria follia?
non è che c'è un tizio che all'improvviso, stile colpito da un fulmine, diventa violento
sembra così all'esterno, sembra nascere dal nulla, ma non nasce dal nulla
un conto è parlare di raptus nel senso comune, un conto in psicologia; esattamente come per l'espressione "deficit affettivo", che voleva dire persona anaffettiva o cmq con scarsa affettività, non persona alla quale manca amore da parte degli altri, non amata.
Se si vuole la situazione descritta da Sabrina negli sms di maggio, di estrema tensione famigliare, unita al caldo di quei giorni, potrebbero essere motivi per essere sbroccati, espressione popolare che rende maggiormente l'idea di raptus, che non a caso è un termine latino, di tempi in cui gli dei si credeva potessero rapirti e condurti, al di là del tuo volere, in determinati stati d'animo

Mi spiace per il mancato rilascio, sono abbastanza sorpresa perchè non riesco a trovare validi motivi per una carcerazione preventiva per cosima, se non ragioni di opportunità ovvero evitare una convivenza paradossale.
Ma, sono ignorante sul tema, non esistono altre soluzioni idonee in situazioni del genere? tipo prevedere il rilascio e al contempo il divieto di frequentare o vivere in determinati luoghi? Non poteva essere assegnata ad una residenza protetta stile casa famiglia?

Marika ha detto...

X Manlio Tummolo
lei ha ragione, sull'esistenza della responsabilità oggettiva, ma non capisco qual'è il reato in questione a cui applicarla? mi può citare un esempio dal nostro codice penale?
non mi pronuncio per il momento sulla decisione del tribunale, aspetterei prima le motivazioni.
non era così prevedibile per me questo esito, sinceramente pensavo in un'attenuazione della misura.
Marika

Manlio Tummolo ha detto...

PER MARIKA

La responsabilità oggettiva allo stato attuale, visto che Misseri non ha compiuto altri reati, né alcuno lo ha aggredito, né si è suicidato, per ora non sussiste. Sussisterebbe se uno di questi "eventi", come li chiamano i giuristi, si adempisse, in quanto se parte da un "socialmente pericoloso", occorrerebbe premunirsi da ogni rischio, costringendolo ad es. almeno agli arresti domiciliari; se aggredito, occorreva prevedere l'evenienza, minacciata con lettere e telefonate, e quindi dargli una guardia del corpo, o porlo in luogo sicuro (il famoso convento di cui si favoleggiava mesi or sono). Lo stesso dicasi per un suicidio, ma qui concordo con Massimo Prati che non sia realistico, anche se bisogna guardarsi anche dagli omicidi simulati da suicidi. Quanto alle ipotesi di reato di cui tener conto, una almeno è fondamentale: "l'abuso d'ufficio", sia in forma commissiva (operativa), sia in forma omissiva. Taranto sta diventando un vero caso di castello degli abusi d'ufficio commissivi ed omissivi. Quello che non capisco è la serafica calma degli avvocati, ma ciò si spiega sia perché non sono loro a trovarsi in carcere, sia per non suscitare reazioni resistenziali da parte della Magistratura come corporazione complessiva, molto favorevole a tener alto il suo prestigio, non con i buoni esempi, ma col classico uso della forza .

Marika ha detto...

la responsabilità per il reato di abuso d'ufficio non è oggettiva, la condotta è tipica, come è necessario che sia, pena la violazione del principio di legalità e di tassatività, fondamentali nel diritto penale.
la responsabilità oggettiva si lega, in genere, alle ipotesi di reato colpose o meglio al delitto colposo ove la responsabilità penale per fatto proprio ( rectius principio di personalità della responsabilità penale, vedi art 27 Cost) è fatta dipendere non da un'azione intenzionale, ma da una violazione di un obbligo. la condotta tipica corrisponde ad una posizione di garanzia. la responsabilità oggettiva è ad esempio quella da custodia (vedi art. 2059 c.c..
se il misseri soggetto pericoloso per sè e altri è sottoposto a misura di sicurezza, purtroppo per noi, del solo obbligo della firma, se dovesse capitargli qualcosa o se dovesse causare qualcosa, non capisco quale è il reato dei soggetti che gliel'hanno applicata.
l'abuso d'ufficio, non credo.
omissioni di atti d'ufficio? non credo nemmeno.
certo moralmente, eticamente, lo stato e i suoi organi dovrebbero sentirsi lo scrupolo di quanto potrebbe succedere, perchè nel caso specifico, io ulteriori tutele non ne vedo.
Marika

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Marika,
Lei non vede reati; io vedo ipotesi di reato, ovvero atti la cui natura deve essere individuata e specificata, ma passibili di reato. Siamo nel regno delle possibilità e dell'intenzionalità. Lo stesso atto, a seconda della situazione, dell'intenzione o del fine, può essere lecito o illecito. Ho fatto un ragionamento, qui o nell'articolo successivo, relativo alla pretesa "soppressione di cadavere". Il discorso applicato al Misseri è quello di chi, trovato un cadavere qualunque, lo seppellisca o lo nasconda senza avvertire nessuno; oppure del figlio, a cui è morta la vecchia madre, per poterne percepire ancora la pensione di cui ha delega, la nasconde in un'intercapedine di casa sua. Questi casi riguardano persone che non hanno provocato la morte dell'individuo, ma, o non si sono curati di avvisare del ritrovamento, o non lo hanno fatto a scopo di truffa. Nel caso di Avetrana, siamo di fronte, per ben che vada, alla complicità diretta nell'omicidio che si sa che è tale, e per giunta di un parente abbastanza stretto. Nessuno, penso, quando viene a scoprire che un proprio figlio o figlia ha commesso un omicidio in casa di un parente stretto, o egli stesso l'ha commesso, cerca di far sparire il corpo, invece di avvisare polizia e autorità sanitaria, magari cercando di attribuire la cosa ad un incidente (cfr. i molti genitori quando uccidono o pcchiano gravemente i propri figli). Ora, cara Marika, liberare uno che si denuncia come assassino, e che è accusato perlomento di cooperazione nell'omicidio, non può essere liberato, mentre gli altri componenti rimangono in carcere. Mi duole osservarLe: qui non siamo in un caso da manuale o questionario universitario (con i vari Tizio, Caio e Mevio), ma di fronte ad atto di violenza criminale gravissima e senza giustificazioni, ma di cui va individuata esattamente responsabilità e natura, mentre si è partiti già fin dall'inizio con la pervicace finalità di mettere in galera persone quasi certamente non colpevoli (e non solo per ragioni di Diritto costituzionale, ma perché nessun loro atto giustificava o comprovava una simile accusa). Ora Lei non ritiene che questo sia un abuso d'ufficio ? E che la liberazione del Misseri non sia un'omissione della sua dovuta custodia fisica e cautelare ? Io vedo commissione di reato nel tenere in carcere chi dovrebbe esserne liberato (anche su parere determinante, se non obbligatorio, della Cassazione e della sentenza della Corte Costituzionale del 12 maggio), e vedo omissione nell'abbandonare a se stesso chi avrebbe perlomeno dovuto essere controllato, se non in carcere, in convento, o nella caserma dei bersaglieri, o dove diavolo volessero. Qualunque cosa succeda ai tre, o a uno dei tre, ne è responsabile chi ha stabilito le precedenti ed attuali misure.

Manlio Tummolo ha detto...

Ancora per Marika:

da quanto mi scrive, vedo che Lei ha un'ottima preparazione giuridica, anche se mi permetto di qualificare più accademica che realistica. Lei parte dal presupposto che un magistrato non possa commettere reati di alcun genere per la sua stessa professione. Ma Lei dovrebbe sapere, senza neppure risalire alla storia, che i magistrati sono uomini come tutti gli altri e possono commettere reati come tutti gli altri (infatti il Codice Penale lo prevede, eccome). Non è certo la loro toga con fronzoli dorati ad evitarlo. Basti che Le ricordi l'esempio recente del presidente del Tribunale di Imperia (città, non certo nota per le collusioni mafiose, eppure..).

Manlio Tummolo ha detto...

Non so per quale motivo, o mio errore, è saltato un commento precedente a quello delle 00.15. Comunque ne ho fatto un altro più breve con riferimento alla legge 117/ 1988 (semplifico il titolo: risarcimento per responsabilità civile dei magistrati)sull'ultimo articolo di Massimo.
Quanto ai gusti, trovare ben fatto quello che giustamente la Cassazione ha trovato "risibile", mi pare, gentile signora Marika, che sia preferibile parlare proprio di gelati.

Marika ha detto...

Caro signore Tummolo,
devo farle notare che lei non ha avuto o non ha voluto avere la pazienza di leggere tutti i miei commenti e le mie considerazioni fatte sul caso.
evidentemente vuole solo portare avanti il suo discorso utilizzando delle mie parole ciò che le conviene.
ma non è carino da parte sua far credere a chi segue questo blog che io posso giustificare l'applicazione illegittima della legge. si rilegga tutto con tranquillità e senza pregiudizio ciò che ho scritto, noterà che per me è fondamentale guardare ai protagonisti di questa vicenda come persone che non possono essere demonizzate, in virtù del fatto che, la stampa dice e riporta quello che vuole. e che l'applicazione delle misure custodiali sono state troppo severe nei confronti di sabrina misseri.
per inciso anche fossero tutti veramente colpevoli, non proverei nessun astio nei loro confronti.
purtroppo per lei ipotesi di reato a carico dei magistrati requirenti e giudicanti di questo caso per il loro illegittimo operato non ce ne sono, altrimenti credo che sarebbero stati denunciati nelle sedi opportune.
noto in lei una certa tendenza a rigirare le frittate. che significa "Quanto ai gusti, trovare ben fatto quello che giustamente la Cassazione ha trovato "risibile", mi pare, gentile signora Marika, che sia preferibile parlare proprio di gelati".
la sentenza della cassazione è stata fondamentale anche per la pubblica accusa, per avvalorare quanto già sapevano e quanto già facilmente si capiva, ovvero l'inattendibilità di misseri michele.
la correzione dell'organo di nomofiliachia - e questo l'ho detto prima di lei in altri post - sulla mancanza di valutazione degli elementi a favore dell'imputata, l'ho trovata giusta. quindi la pregherei di rettificare quanto erroneamente ha scritto su di me.
comunque ciò che conta non solo le parole e le opinioni, sono i fatti concreti.
lei ha a cuore questo caso, si vede.
ha un elevato senso di giustizia (anche se con me non la sta applicando, ma non mi interessa saperne i motivi), continui a combattere per quello che crede giusto e magari, faccia le denunce per arrestare questa azione illegale della legge contro una famiglia ingiustamente perseguitata.
evidentemente se è così sicuro di quello che dice potrebbe evitare questa ignobile farsa e far ristabilire l'ordine e la giustizia.

io non ho pregiudizi nè verso la procura nè verso i misseri.
ma non è colpa mia, se non la penso come lei.

se si rileggono con attenzione le mie parole, per quello che è il loro reale senso e non quello dato dalla sua interpretazione autentica, emerge con chiarezza cosa penso e cosa ho realmente detto, che non è quello che ha riportato e trasformato lei.
Marika

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Signora Marika,

credo di essere abbastanza comprensivo. Qui non posso riportare, né altri possono farlo, tutte le opinioni espresse dall'interlocutore, e non potrebbe farlo neppure Lei. Si discute su ciò su cui non si è d'accordo, non su ciò in cui si è d'accordo. E' la seconda volta che mi ripete di denunciare: ma chi ? Non è mia competenza mandare alle Autorità denunce che spettano agli avvocati della difesa o alle parti indagate. Ho mandato alla stampa diverse comunicazioni, ho pure scritto e diffuso un saggio sull'argomento con l'analitica confutazione delle sciocchezze espresse dal Tribunale del Riesame sulla scia delle sciocchezze risibili scritte dal GIP, che ripetono le sciocchezze risibili della Procura. Pensa che io aspetti i Suoi cortesi incitamenti ? La competenza giuridica su questi fatti spetta alle parti, non a me: Lei con la Sua indiscutibile preparazione, sempre di natura accademica, dovrebbe saperlo al mio stesso livello. vivo non ad Avetrana, e neppure a Taranto, ma in un piccolo Comune del Friuli-Venezia
Giulia (Bertiolo, prov. di Udine). Dunque non spetta a me né una generica denuncia, né tantomeno una querela, non essendo parte in causa. Inoltre, se Le interessa, per capire con più esattezza la mia concezione sulla giurisprudenza e il Diritto in generale, non ha che da guardare il mio sito "tummolomanlioupsco.xoom.it/virgiliowizard", la pagina sulla "nomologia". Sono altresì reperibile su Google e su Yahoo.