lunedì 20 giugno 2011

Sarah Scazzi. Cosima e Sabrina resteranno in carcere in attesa che la procura si accorga dei tanti volti di Michele Misseri

Non c'è sorpresa per quanto capitato al tribunale di Taranto, non ci può essere perché avessero deciso in favore della scarcerazione di Cosima Serrano e Sabrina Misseri ci sarebbe stato da piangere, specialmente per Concetta che si sarebbe ritrovata liberi tutti i componenti della famiglia Misseri. Eppure qualcosa ora c'è da fare, la procura non può credere di avere trovato l'oro e deve verificare nuovamente tutto l'impianto perché non ci saranno altri favori, e quello di oggi a me pare davvero lo sia stato. Verificare nuovamente significa ricontrollare anche la posizione del contadino ora libero che, se avessero scarcerato sua moglie e la figlia, avrebbe vinto su tutta la linea. Perché quel signore piagnone che abbiamo conosciuto a fine Settembre a poco a poco sta svelando quel qualcosa di sé che non conoscevamo. E se prima lo pensavo bugiardo e, come ho scritto, animale, ora credo che sia anche un animale furbo e scaltro. Sigmund Freud nel 1915 scriveva: "Più volte si è avanzata l'esigenza che una scienza sia costruita in base a concetti chiari ed esattamente definiti. In realtà nessuna scienza, neppure la più esatta, prende le mosse da definizioni siffatte. Il corretto inizio dell'attività scientifica consiste piuttosto nella descrizione di fenomeni che vengono poi raggruppati progressivamente, ordinati e messi in connessione tra loro". 

Quindi a detta dello stesso Freud ogni scienza si modifica di giorno in giorno con l'aggiunta dei nuovi fenomeni che emergono volta per volta. Questo vale in campo scientifico ma anche in quello investigativo, e se valeva  nei primi anni del novecento di logica vale maggiormente oggi che l'essere umano ha aumentato ogni tipo di velocità e reazione mentale, di violenza fine a sé stessa. Se è vero che diversi assassini agiscono allo stesso modo, anche dopo l'omicidio quando forniscono spiegazioni e confessano accettando la punizione, e quindi la galera, in maniera passiva a causa dei sensi di colpa, è anche vero che ultimamente stiamo assistendo a fenomeni nuovi a cui nessuno ancora è riuscito a dare risposta. Ad esempio analizzando in maniera critica e priva di preconcetti il comportamento del Misseri, prima durante e dopo la fatidica data del 6 ottobre, si può scoprire che nulla è parso mai toccarlo davvero nel cuore e che si è sempre saputo adattare alla situazione.

Infatti, anche ammesso che lui non sia l'assassino ma solo l'occultatore di chi poi ha qualificato quale terza figlia, ci si può rendere conto che nei 33 giorni in cui nessuno lo ha sospettato il suo comportamento non ha subito sostanziali modifiche, ad iniziare dal pomeriggio della morte di sua nipote quando fingendo in maniera perfetta (tanto da non far sospettare di nulla persino i parenti più stretti), dopo aver occultato il corpo, o dopo averlo depositato in attesa di occultarlo, è andato a raccogliere i fagiolini in tutta tranquillità. Ed anche nei giorni successivi tutto è rimasto nella norma e quello che si dice abbia fatto, quindi la preghierina sulla improvvisata tomba ed il lasciare il cellulare a destra e a manca per farsi scoprire, non ha conferma esterna perché sono solo sue affermazioni. 

Però al momento dei primi sospetti, quando ha finto di ritrovare il cellulare della nipote, ha cambiato volto ed ha cambiato schema. Sempre piangente davanti alle telecamere, sempre pronto a ribadire che non voleva trovarlo lui quel cellulare e che sapeva che la gente lo avrebbe additato. Ma la scelta del campo dove fingere di trovarlo non mi è parsa casuale ed è probabile che, mentre all'amico che lo aiutava nel ripulire l'uliveto si mostrava sereno, la sua mente lavorasse e gli prospettasse scenari futuri plausibili. In fondo c'era la strada che da Avetrana portava al mare all'angolo di quel pezzo di terra, e forse non sarebbe stato difficile convincere i carabinieri che quel telefonino l'avessero gettato dei balordi dopo aver caricato la piccola in auto. Però non aveva fatto i conti con la stampa, sempre a braccarlo per fargli ripetere la versione fornita, e con la tecnica analitica che di li a poco avrebbe fatto capire a chi indagava l'improponibilità delle sue asserzioni. Asserzioni che per sette giorni ha ripetuto sempre uguali prestandosi anche, col solito sorriso e col solito garbo, ad andare coi giornalisti al campo per far vedere e spiegare.

Solo quando è stato chiamato in procura s'è reso conto che la strada intrapresa era piena di ostacoli. I procuratori non erano affabili come i carabinieri di Avetrana, erano insistenti e nonostante passassero le ore non la smettevano di fare domande, di spingere sui tasti giusti. Gli interrogatori sono un'arte e bisogna saperli fare, e gli uomini che lo circondavano sapevano davvero farli bene, sapevano entrare nei suoi silenzi, sapevano ritornare sulle piccole contraddizioni, sapevano far intendere di sapere anche se non sapevano. Di certo si erano informati bene sul suo conto, sapevano di lui perché avevano chiesto alle persone giuste e grazie a queste avevano capito quali tasti toccare, quali spingere per farlo aprire e quali non sfiorare per non fargli chiudere irrimediabilmente la porta. Questo hanno fatto e lui ha aperto. Ed ecco che nuovamente l'uomo si è subito adattato bene al nuovo mondo. Tutti erano gentili con lui tanto che si era pure convinto ad avanzare la richiesta di assistere all'autopsia, un fatto nuovo mai capitato che ha destato non poca impressione in procura. Insomma l'assassino che vuol vedere squartare la propria vittima da un patologo non è usuale. 

Poi, mentre fuori la tempesta scrosciava sulla sua famiglia, l'hanno lasciato tranquillo un paio di giorni. Nel successivo interrogatorio, però, ha notato subito qualcosa di diverso; gli inquirenti, abbandonando la gentilezza mostrata le prime volte, hanno alzato la voce chiedendogli di fare i nomi dei suoi complici, ed è probabile che anche il suo avvocato abbia alzato la voce nei colloqui in carcere, che gli abbia prospettato quali scenari futuri si sarebbero realizzati se avesse continuato a mantenere quella versione e quali invece, libertà in poco tempo e cambio di accuse ad esempio, se si fosse convinto a dire la verità. Ed è facile che ogni volta in cui restava solo la sua mente elaborasse col pensiero per trovare una soluzione. Ed il contadino la soluzione, a parer mio, di volta in volta l'ha sempre trovata. E non è stato neppure tanto difficoltoso perché poco ci voleva a capire che non lo credevano. Per cui, se non lo credevano, perché farsi credere? Su questo ha giocato modificando le testimonianze e dicendo solo parte della verità. Se ipotizzassimo oggi che sia lui l'assassino si potrebbe pensare abbia inserito nell'azione omicida chi era in casa, quindi l'unica che poteva chiamare in causa era la figlia (la moglie per la stazza non sarebbe risultata convincente) perché non essendo stata lei col tempo tutto si sarebbe aggiustato. 

Difficile da credere? Non tanto se si cambia il senso di quanto ci è sempre stato detto. Lui che amava profondamente la figlia era una cosa credibile prima di sapere che lo psichiatra del carcere l'ha giudicato un uomo con carenze affettive, quindi non capace di amare in pieno. Era credibile se non l'avesse chiamata a rispondere di quanto ora nuovamente si addebita. D'altronde, ragionandola nel modo in cui a parer mio l'ha ragionata lui, se non è stata lei ad aver ucciso come si potrebbero trovare le prove della sua colpevolezza? No, il contadino man mano che si susseguivano gli avvenimenti trovava le soluzioni. Non è rimasto in balia degli eventi, l'ha studiata bene ed ha anche capito che, se le accuse a suo carico verranno confermate e non si tornasse ad accusarlo di omicidio, i Misseri col tempo si ritroveranno tutti a casa. E vedrete che non appena verrà chiesto il rinvio a giudizio lui chiederà il rito abbreviato e patteggerà senza farsi neppure un altro giorno di carcere alla faccia del "sono stato io e dei mi suicidio". La figlia e la madre dovranno aspettare prima di andare a processo ma lui sa che senza prove sarà molto difficile condannarle. 

L'unica che potrebbe smascherarlo, ai nostri occhi e non a quelli dei giudici, è Sabrina Misseri se decidesse di non perdonarlo, se decidesse di non amarlo più come prima, se decidesse, una volta fuori dal carcere, di tornare in schermo per l'ultima volta e dire: "Mio padre è un assassino ed io non me la sento di vivere con lui". "Contadino, scarpe grosse e cervello fino" recita un detto proverbiale, e non ha torto perché chi più del contadino deve sapere adattare e porre rimedio alle situazioni che continuamente si creano nei giorni? 
C'è da chiedersi se in procura conoscono questo detto.





49 commenti:

Manlio Tummolo ha detto...

Sull'abilità degli inquisitori nell'interrogare, caro Massimo, ho molte perplessità. Se fosse così come descrivi, non sarebbe ora quasi "uccel di bosco". Per quanto riguarda la documentazione da noi verificabile, non è affatto un interrogatorio corretto quello di suggerire le risposte obbligate, e l'incidente probatorio, proprio nella fase iniziale delle eccezioni, dimostra che tutta l'indagine è stata campata per aria, con metodologia pressoché nulla, proprio sul piano delle domande. Se siamo di fronte a professionisti, dobbiamo dire che hann usato assai male le loro nozioni e i loro metodi. Resta da capire perché l'abbiano fatto, anche se per noi non appare difficile da intuire. Quando si rischiano la faccia ed il prestigio in modo così pesante proprio in sede professionale, significa che vi è qualcosa di più forte che li muove. Gli avvocati fanno finta di nulla, come se la dialettica fosse svolta correttamente dalle parti, ma lo fanno per diplomazia e per la comune mentalità nata sui banchi di Giurisprudenza. Pensa al loro comune abito: la toga. Nulla a che vedere con la toga romana, la toga di Cicerone, che era una grande stoffa circolare, con un foro centrale per la testa e che poi si drappeggiava attorno. Quella che da secoli eufemisticamente è chiamata tale, non è che il mantello pieno di fronzoli dei Farisei, deriso severamente da Cristo (Matteo, cap. 23, v. 5). E' il tipico caso in cui l'abito fa proprio il monaco.

Unknown ha detto...

Non mi riferivo agli interrogatori successivi Manlio, ma al primo quando l'hanno costretto a dire, dopo più di dieci ore, dove avesse sepolto Sarah. Quelli con domanda e risposta incorporata fanno parte della seconda fase, la fase dei complici che non potevano non esserci. La fase della redenzione pubblica da orco a don michele, altra faccenda... Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Complimenti per la scelta della foto a corredo dell'articolo! sta bruttarello qua ha una espressione truce, nn stava al massimo ....ci sono anche altre foto dove puo' sebrare una persona diversa, ma sai anche la scelta della foto è importante a sostegno di una tesi. Tant'è che siamo nell'era dell'immagine parla piu' una foto che un bellissimo articolo!! Bravo magari se mai accadra' che ti convincerai che quest'uomo ignorante e un po' bestia e furbacchione nn ha ucciso la nipote, quel giorno scegli una foto che lo riscatta un po' . Questo per dire che giornalista preparato che sei e come sai ben sostenere il tuo pensiero e la tua opinione, nn facendolo capire ma dicendoti equidistante obiettivo e onesto , come fanno quasi tutti i giornalisti. E piu' lo proclamno e meno lo sono.
Saluti. Giorgia.

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
sono certa anch'io che lui si adatti all'evolversi delle situazioni, ma non sono dell'avviso che lo faccia intelligentemente, come invece credi tu.

Se lui non avesse portato gli inquirenti al pozzo, Sarah non si sarebbe mai ritrovata.

Avrebbe potuto evitare di svelare il luogo dell'occultamento, invece mi ha dato l'impressione che lo abbia fatto perchè volesse il suo momento da protagonista, senza ponderare e valutare le conseguenze di quella rivelazione.
Quasi a dire " Guardate voi, persone intelligenti, acculturate, quanto sono stato bravo a scovare questo posto, se non vi portavo io qui, voi da soli non ci sareste mai arrivati"

Altro che tasto giusto, quello della degna sepoltura,(come sostenuto dagli inquirenti) altro che pentimento, altro che sensi di colpa...

Io credo che lui non abbia progettato nulla, si è trovato semplicemente in balia degli eventi e a volte ha prevalso il suo narcisismo/egocentrismo, altre la sua ingenuità e, non ultimo, il suo bisogno di dimostrare a tutti quello che da una vita non riesce a dimostrare a se stesso, e cioè di essere all'altezza di...

La frase che ti può far capire il mio pensiero, se non sono riuscita ad esprimerlo bene, è quella detta agli inquirenti, alla fine del primo interrogatorio: "Non dite a mia moglie che vi ho portato io al pozzo"
Sorvolando sul perchè Cosima non dovesse sapere, a mio avviso non aveva minimamente idea di quello che avrebbe scatenato quella dichiarazione, come se ciò potesse rimanere un segreto fra lui e gli inquirenti.

Nella sua scabrosa confessione alla Cavo, non ha avuto commozione per Sarah, era intento a spiegare come l'avesse imbragata bene, come
fosse riuscito a fare tutto da solo, e soltanto quando parlava di Sabrina e di Cosima, pareva commosso, come a dire guarda che cosa ho combinato... o perchè le ha messe in mezzo pur essendo innocenti o perchè non è riuscito a mantenere quelli che erano i patti.
Questo spero che ce lo saprà dire il tempo...

Sira

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
sono certa anch'io che lui si adatti all'evolversi delle situazioni, ma non sono dell'avviso che lo faccia intelligentemente, come invece credi tu.

Se lui non avesse portato gli inquirenti al pozzo, Sarah non si sarebbe mai ritrovata.

Avrebbe potuto evitare di svelare il luogo dell'occultamento, invece mi ha dato l'impressione che lo abbia fatto perchè volesse il suo momento da protagonista, senza ponderare e valutare le conseguenze di quella rivelazione.
Quasi a dire " Guardate voi, persone intelligenti, acculturate, quanto sono stato bravo a scovare questo posto, se non vi portavo io qui, voi da soli non ci sareste mai arrivati"

Altro che tasto giusto, quello della degna sepoltura,(come sostenuto dagli inquirenti) altro che pentimento, altro che sensi di colpa...

Io credo che lui non abbia progettato nulla, si è trovato semplicemente in balia degli eventi e a volte ha prevalso il suo narcisismo/egocentrismo, altre la sua ingenuità e, non ultimo, il suo bisogno di dimostrare a tutti quello che da una vita non riesce a dimostrare a se stesso, e cioè di essere all'altezza di...

La frase che ti può far capire il mio pensiero, se non sono riuscita ad esprimerlo bene, è quella detta agli inquirenti, alla fine del primo interrogatorio: "Non dite a mia moglie che vi ho portato io al pozzo"
Sorvolando sul perchè Cosima non dovesse sapere, a mio avviso non aveva minimamente idea di quello che avrebbe scatenato quella dichiarazione, come se ciò potesse rimanere un segreto fra lui e gli inquirenti.

Nella sua scabrosa confessione alla Cavo, non ha avuto commozione per Sarah, era intento a spiegare come l'avesse imbragata bene, come
fosse riuscito a fare tutto da solo, e soltanto quando parlava di Sabrina e di Cosima, pareva commosso, come a dire guarda che cosa ho combinato... o perchè le ha messe in mezzo pur essendo innocenti o perchè non è riuscito a mantenere quelli che erano i patti.
Questo spero che ce lo saprà dire il tempo...

Sira

Manlio Tummolo ha detto...

A quanto ne so il primo interrogatorio è stato condotto dai carabinieri, quelli che gli hanno detto pressochè: "Dài, Miché, vogliamo dare una sepoltura a tua nipote ?". E' questo a cui ti riferisci ? Non mi pare chissà che speciale. Credo che, se fossero stati astuti con lui la prima volta, a maggior ragione lo sarebbero stati successivamente. Del resto discutiamo su cose che ignoriamo, perché una cosa è il verbale finale dell'interrogatorio, come poi risulta agli atti, altro quello che viene detto prima e che poi si riassume, salvo eventuali registrazioni complete e non manomesse, ma non mi pare che sussistano. Gli inquisitori, compreso che doveva esserci una qualche altra presenza, hanno preferito trovare le capre espiatorie, le quali, essendo grasse e antipatiche a parere dell'opinione pubblica allora quasi generale, erano facilmente aggredibili. Con l'incidente probatorio speravano nel crollo di Sabrina e nella sua confessione del "cavalluccio", e tutto sarebbe finito lì. A mio avviso, dietro a queste incriminazioni c'è ben altro, e la libertà data a Michele Misseri non è che la punta dell'iceberg. Se lo consideravano colpevole di "soppressione di cadavere" (non certo un qualunque cadavere trovato casualmente per strada o in Contrada Mosca, ma quello di una nipote uccisa in casa), se lo consideravano "socialmente pericoloso", se avevano motivi per considerarlo colpevole di complicità nel delitto, non lo avrebbero lasciato andare, considerandolo ora "inattendibile": e come inattendibile, mantenendo però le accuse contro la figlia e la moglie? E' un teorema che non regge, vogliono sostenere un'accusa partendo da A per arrivare a Z, con una logica del tutto traballante. Si sostengono a vicenda per spirito di corpo, ma secondo altro detto latino "simul stabunt, simul cadent": contemporaneamente staranno insieme, contemporaneamente cadranno. Gli avvocati procedono come se tutto fosse normale, mentre normale non è.

Sara ha detto...

Davvero Misseri ha chiesto di assistere all'autopsia??
Mio dio... Avete idea di come sia ridotto un corpo che é rimasto per 40 giorni in acqua..?
Sono basita... A meno che, non sperasse di avvantaggiarsi in qualche modo nei confronti degli inquirenti, prendendo nota di particolari da usare a suo vantaggio durante le "confessioni"-
Purtroppo ho avuto anche io la spiacevole sensazione che lo zio Miché si reputi più furbo di quanto voglia far credere...
Finora, il prendere in giro tutti non gli sta riuscendo al 100%, ma di fatto la verità é ancora ben lontana... E intanto non ci resta che stare a vedere questo macabro teatrino, ogni giorno più imbarazzante e repellente.

Quello che fa rabbia ovviamente, é vedere il sorrisetto di Misseri, l'occhio vivace mentre racconta la versione del giorno, evidentemente entusiasmato dall'ennesima opportunità di rimbalzare su tutti i media... Questo atteggiamento uccide ogni giorno di più la piccola Sarah

Unknown ha detto...

x Giorgia.

Mi pare fuori luogo simpatizzare col Misseri dato che lindo, pure non fosse l'assassino che si dichiara essere, non è visto che come minimo ha sepolto in una cisterna una ragazzina, ops scusa, una terza figlia che non dirà più "zio è pronto vieni a mangiare".

La foto lo ritrae per quello che era prima del ritrovamento del cellulare, ce ne sono altre e in tutte ha lo stesso volto, molto diverso da come te lo hanno mostrato dopo, quando si disperava per la nipote che sentiva viva ma lontana. Ed internet è piena di foto dell'uomo piagnucolante che tutti, dopo averlo chiamato orco, hanno osannato ornandolo dell'aurea del santo patrono in quanto è riuscito a fare andare in carcere quelle brutte facce, ci fossero state una di quelle probabilmente saresti stata felice, della figlia e della moglie.

Ma che sia o meno un assassino poco importa, l'articolo è incentrato sui suoi diversi volti, e nessuno può dire che non li abbia fatti in base al momento, e comunque non è necessario essere d'accordo con quanto ho scritto, e se a te pare una buona persona, dato che è libero, puoi sempre andare nelle campagne di Avetrana a portargli la tua solidarietà, vedrai che avrà un volto anche per te e ti porterà sulla cisterna a dire assieme a lui una preghierina, sempre che la conosca la preghierina.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Francamente, io di questo delitto non ci ho capito niente. Se c'è una cosa sicura, è che senza lo zio Michele nè cellulare nè il cadavere della nipote non sarebbero stati ritrovati mai, nè della sparizione se ne sarebbe mai venuti a capo. Se fosse stato così furbo, sarebbe stato zitto e basta. A meno che si tratti di furbizia illogica, e questo ci può stare. @_@

mercutio ha detto...

Massimo, forse attribuisci molta più furbizia di quella che, in realtà, abbia il contadino.
Così come si dimostra banale ed insufficiente il movente attribuito a Sabrina & C., per l'omicidio si Sarah, della stessa qualità si rivela quello addotto dal Misseri per lo stesso reato.I due parti, prodotti da menti diverse, si equivalgono per la loro inconsistenza. Va bene.
E allora?
Suggeriscimi una soluzione.
Ciao, marcutio.

Unknown ha detto...

Sarebbe riduttivo pensare che solo toccando il tasto giusto della degna sepoltura lo abbiano fatto confessare. Quella parte di interrogatorio è servita perché c'era un pregresso ed anche lungo e costante che ha scardinato le difese, non è rimasto mezz'ora ma dieci ore nell'ufficio dei Pm.

Io Sira invece credo che inizialmente, facendo ritrovare il cellulare bruciato in quel campo, volesse depistare e far credere che non fosse morta, che comunque non fosse in zona, in modo da allentare la pressione spostandola verso altri lidi.

Questo a mio modo di vedere lo ha progettato, poi il resto è uscito da sé e lui ha trovato la soluzione ad ogni situazione incasinata in cui si è trovato. Così, probabilmente spinto ed aiutato dalle parole di altri e dalla carenza di affetto, ha inserito l'unica persona che avrebbe potuto inserire. Il tutto seguendo le indicazioni e non di testa sua.

Ma mentre seguiva chi lo guidava pensava e cercava la soluzione anche ai suoi di problemi. E questo per come la vedo io si evince dal comportamento tenuto da quando è libero. Appena rientrato, non sapendo nulla dell'intervista, dopo un primo momento di incertezza si è impossessato della telecamera per propinarci il suo macabro show. Velocissimo mentalmente non ti pare? Dopo l'intervista urlata dalla Rorro, quella in cui sposta Valentina e la fa tornare in casa, per me un comportamento indicativo, capendo di aver usato male le parole chiama un altro giornalista e spiega il senso di quanto detto. Altro giusto ragionamento.

Nei giorni successivi cambia aspetto ed accetta di farsi seguire e intervistare nei campi mentre spiega come si fa il lavoro, due situazioni opposte perché se nella prima si voleva far odiare nella seconda si voleva far amare.

E se prima dell'arresto piangeva davanti alle telecamere quando nominava Sarah, per me tutto studiato in quanto incapace di provare affetto, ora piange allo stesso modo quando nomina la figlia.

No, non credo sia stupido e sono convinto che cerchi di portare avanti la sua linea, questa sì già programmata dalla sua mente. Poi che gli riesca non lo so, ma di sue facce ne ho viste tante e tutte diverse.

In ogni caso è il mio pensiero, come sempre, non oro colato quindi.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Mi dispiace Massimo, ma questa volta, forse la prima, non sono d'accrodo con te.
Non lasciamoci trasportare dagli eventi, anche se gli inquirenti nonchè le televisioni e i giornali ci invogliano a farlo, distogliendo l'attenzione sui fatti principali... Orari, tabulati e prime confessioni, tutto torna...
Sogni, pettegolezzi, confessioni tardive, ritrattazioni, distolgono l'attenzione dalla verità.

Lucio

Marika ha detto...

Buongiorno!
X Massimo.
la carenza d'affetto può stare a significare che una persona non riceve affetto?
Sono daccordo quando dici che da buon contadino si è adattato di volta in volta alle situazioni cercando di raggiungere il suo obiettivo.
solo che io ancora non ho capito qual'è: esigenza di difendersi o di difendere?
giusto perchè, secondo me, è importante spiegare la direzione delle bugie.
X Sira
tu dici che secondo te lui, facendo ritrovare il telefonino, ha voluto avere il suo momento di protagonista.
direi che per la piega che da allora hanno preso i fatti, quel momento per lui sta diventando interminabile.
X Lucio
sono daccordo con la necessità di non farsi condizionare e distogliere dai fatti principali, aggiungo che non si deve demonizzare la famiglia misseri dimenticandosi del fatto che sono persone umane che, aldilà di tutto, meritano rispetto.
la pena deve servire alla rieducazione. se questi signori saranno condannati la società ha il compito di accoglierli e di occuparsi di loro.

Vorrei fare una considerazione:
se uno è furbo non è un peccato, se uno ha commesso un omicidio certamente merita la pena. ma se ciò che più conta è sapere la verità, i pregiudizi non devono sussistere.
anche michele misseri non può essere il capro espiatorio di una vicenda.
Marika

mercutio ha detto...

E' vero, Misseri è l'uomo dai mille volti: uno per ogni circostanza. Questo non rivela un'atteggiamento necessariamente voluto.
(Ho insegnato per lunghi anatomia macroscopica a livello universitario. Il giornalismo l'ho esercitato in via secondaria).
I muscoli facciali, detti "mimici", si contraggono, assumendo espressioni varie, per un'azione motoria, spesso (non sempre) involontaria, provocata dai diversi stati psicologici del momento.
Ne deduco, modestamente che, il Misseri evidenziava automaticamente, attraverso la mimica, lo stato psicologico in misura dell'intensità emozionale provocata da circostanze diverse.
Tu le hai notate, queste variazioni, e ne hai tratto delle idee.
Ma dall'esame complessivo della espressione mimica del Misseri, non si può certamente stabilire se colpevole o innocente per il delitto di Sarah.
Per questo occorrono ben altre prove.
Ciao e scusami la presunzione. mercutio

Giacomo ha detto...

Sono d'accordo con Lucio.
La verità è quella scaturita il 6 ottobre, che aveva indotto il capo della procura a dire ufficialmente in conferenza stampa che il caso era risolto al 99%.
Era lecito attendersi un rapido rinvio a giudizio con il Misseri unico imputato.
Lo scenario era il seguente: Misseri aveva strangolato in preda ad un raptus omicida a sfondo sessuale la povera nipotina, capitata casualmente in garage o ivi attratta dal Misseri medesimo. L'omicidio era avvenuto tra le 14,32 e le 14,42, all'insaputa di tutti, anche dei familiari presenti nell'abitazione. Il Misseri aveva successivamente trasportato il corpo in contrada Mosca, l'aveva spogliato, forse violato, e calato in un pozzo cisterna.
Le prove della dinamica: la confessione, avvalorata dall'indicazione del luogo di occultamento.
Le prove degli orari: i tabulati telefonici, incrociati con la dichiarazione ufficiale ai carabinieri della madre di Sarah che fissava l'orario di uscita da casa intorno alle 14,30 e con la testimonianza dei fidanzati che avevano visto Sarah intorno allo stesso orario a metà percorso, mentre si dirigeva con passo svelto verso casa della cugina.
Gl'inquirenti avrebbero avuto solo elogi e nessuna critica, perché erano riusciti a farsi indicare il luogo dell'occultamento e a risolvere brilantemente il caso.
A quest'ora forse già si sarebbe concluso il primo grado di giudizio.
Una volta tanto si sarebbe avuta giustizia rapida ed efficace.

Ma siamo in Italia...

Giacomo

Anonimo ha detto...

Per Marika,
forse non sono stato chiaro...
Io ritengo che i fatti sono:
Sarah è arrivata a casa Misseri alle 14.30,
Michele è colpevole - prima confessione, ritrovamento del corpo, ritrovamento di oggetti...
Questi i fatti.
Il resto sono favole, spesso create appositamente.
Devo ammettere però che la procura di Taranto, come tanti abitanti di Avetrana, ha una fervida immaginazione.
Non lasciamoci suggestionare dagli accadimenti accessori alla vicenda.

Lucio

Marika ha detto...

X lucio
sei stato chiaro, io infatti ho aggiunto il mio pensiero.
Ciao Marika

Anonimo ha detto...

Giacomo d'accordo con te al 100%.

Lucio

stefy ha detto...

Ciao max. Sono mesi che professo la tesi che michele faccia d'angelo" e pianto facile e un gran furbo. Ha creato una tale ragnatela di bugie difficile da districare e con quella procura li... lasciamo perdere! Però quell'intercettazione per me che sono pugliese ha
messo dei dubbi su cosima

stefy ha detto...

scusate ho dovuto dividere il mess. Io sono garantista però desidero conoscere la verità come tutti e al momento mi sembra nebulosa. Buona giornata a tutti

Unknown ha detto...

E' pacifico che l'articolo è partito dal presupposto che, come lo stesso dice, Misseri sia colpevole, questo nonostante prima del ritrovamento, a detta di tutti, fosse considerato un uomo irreprensibile che mai avrebbe potuto uccidere la nipote. Se non fosse lui l'assassino tutto decadrebbe.

Se però questa è la base che lo stesso vuole, sopra dobbiamo iniziare a costruire il castello, che potrebbe rivelarsi anche di carta per qualcuno (e non pretendo lo veda di mattoni dato il caso di cui si parla), aggiungendoci di volta in volta quanto è uscito.

La prima e più importante pietra da inserire è che lui fa ritrovare il telefonino. Ma perché lo fa ritrovare? Non tutti sanno che la mattina antecedente il ritrovamento, quella delle parole in dialetto intercettate, è stato interrogato in caserma per quasi tre ore. Noi non possiamo sapere cosa gli hanno detto i carabinieri, quali domande i Pm volevano gli facessero e cosa volevano fargli sapere, ma tutto quanto ha fatto in seguito risulta essere quasi una escalation degenerante, praticamente si è tradito. Chi può dire che il cellulare non l'abbia posizionato a causa di quanto dettogli in caserma?

Io credo sia plausibile pensarlo e quindi collegare l'interrogatorio del giorno prima al ritrovamento del giorno dopo. Non un rigurgito di coscienza come si è detto, mi sembrano tanti per una coscienza 33 giorni di rimorsi visto anche quanto stava facendo la figlia per ritrovare la piccola, piuttosto un piano congegnato con l'intento di depistare, male, natogli al momento in cui era a lavorare nell'uliveto che sfiora la strada che porta al mare.

Ed ecco che si ritrova nell'occhio del ciclone, giornalisti e sospetti, cosa fa? Piange. Fa quanto farebbe un bambino trovato con le mani nella marmellata. La sua faccia cambia di forma non appena incontra una telecamera. Non prima e non dopo, ci sono i video e le foto a mostrarcelo, ma al momento. E' in quell'attimo che la mimica gli parte.

Poi il 6 ottobre, quando i Pm vengono a sapere dai tecnici che il cellulare non può essere rimasto in quel campo tanto tempo in quanto nonostante le piogge delle settimane precedenti non è stato toccato dall'acqua, lo chiamano in procura assieme alla moglie interrogandoli separatamente per scoprire eventuali incongruenze tra i due ed usarle. Grazie al cellulare ritrovato sanno già che è implicato, i loro son più che sospetti, ed in effetti resta dieci ore negli uffici dei Pm, non certo una gita di piacere e chi ha subito interrogatori sa cosa significa, e sarebbe rimasto molto di più se non avesse ceduto dicendo dove era sepolta.

Il fatto che nel proseguo dell'interrogatorio, non quello notturno ma quello delle 11 del giorno dopo, chieda di partecipare all'autopsia, aberrante ma vero, dimostra come lo avessero trattato e fatto sentire a proprio agio nelle ore successive la confessione, ci sono le registrazioni e pare l'essere più tranquillo al mondo.

Ma passano pochi giorni e cambia il trattamento. Nell'interrogatorio successivo addirittura i procuratori urlano perché dicono che non gli credono e per farsi dare il nome dei complici. Lo dice il Galoppa ai giornalisti pugliesi all'uscita dal carcere. Non c'è più l'atmosfera del primo giorno.

A questo punto o ha deciso in autonomia di inserire la figlia, ma sappiamo che i Pm Sabrina l'avevano già interrogata il 30 settembre e non creduta sul fatto del litigio con Sarah e della sola amicizia con Ivano, o gliel'hanno in qualche modo suggerita anche solo chiedendogli più volte: "Di la verità, è stata lei?

continua...

Unknown ha detto...

.... E lui alla fine cede ancora e la inserisce, anche perché la "carenza d'affetto", dovuta anche al fatto di essere vissuto lontano dalla famiglia per tanto tempo, scrive lo psicanalista, sta a significare che lui fatica ad amare anche chi gli vive accanto.

Nell'incidente probatorio dimostra in maniera inequivoca la malattia riscontratagli in quanto, nonostante la figlia pianga continuamente a tre metri da lui, e quindi la senta bene, non ha un sussulto e continua imperterrito come se lei non ci fosse in quell'aula. Chi di noi avrebbe resistito tante ore al pianto della propria figlia?

Ma poi Valentina lo va a trovare al carcere e lui le racconta che è stato costretto ad inserire l'altra figlia. Valentina crede che la sorella sia innocente perché la sente parlare col padre, ricordate che si erano dimenticati di sequestrargli il telefonino?, alle 4.30 di notte, dopo l'interrogatorio mentre lo portano al carcere, e chiedergli piangendo perché aveva ucciso Sarah.

Quindi gli cerca un nuovo avvocato, significativo che lo faccia dopo che il padre gli ha svelato il nome di chi l'ha costretto ad inserire Sabrina, ed inizia a scrivergli chiedendo di dire anche ai giudici la verità. E da qui iniziano le lettere e le richieste ai giudici. Altra fase altra faccia, tranquilla e rilassata perché ingrassa, fino ai giorni attuali quando esce e, nonostante non sapesse dell'intervista, dopo un iniziale sbandamento prende in mano la situazione e fa lo show in cui di facce ne cambia cento.

Parla di suicidio, si dichiara colpevole; anche nei giorni successivi quando fa gaffes le recupera andando da altri giornalisti. Fino a quando non accetta di farsi seguire al vigneto per farsi vedere mite e cercare comprensione.

Ad ogni periodo, ad ogni parola, ci ha mostrato comportamenti e facce adatte al suo scopo. Nello stesso tempo ha spinto le cose in un verso e nell'altro. Non ho scritto che era tutto programmato ma che da buon contadino è riuscito ad adattarsi alle varie situazioni ed a cercare, se non trovare, le varie soluzioni.

D'altronde se lui è fuori, e si dichiara colpevole, e le due donne che vivevano con lui sono in carcere, e si dichiarano innocenti, un motivo c'è. Non sono stato io a far trovare il cellulare, non sono stato io a far trovare il corpo, non sono stato io a far andare Sabrina in carcere, non sono stato io a scrivere lettere e a ritrattare, non sono stato io a fare lo show, a farmi intervistare mille volte e neppure a portarmi i giornalisti al vigneto per fargli vedere come si potano le viti. E se lui, che ci dice di essere un assassino, ha fatto tutto questo perché travolto dagli eventi significa che è una persona altamente stupida... davvero vi sembra stupido?

In ogni caso ho esposto il mio pensiero ed il motivo per cui ho scritto quel genere di articolo. Come sempre non è in verità e serve a creare anche sane discussioni. Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Volendo accettare l'immagine descritta di Michele Misseri, così come presentata da Massimo Prati, occorrerebbe spiegare, e finora nessuno lo ha fatto, né psicologi, né psichiatri, né criminologi, né altri sul come mai questo onesto lavoratore (fino al 26 agosto 2010), che non teme fatica e vita dura, già emigrato con la moglie, ecc. ecc., sia improvvisamente diventato non solo un assassino (cosa che, come ho già detto, in determinate situazioni può capitare a ciascuno di noi), ma un vero "genio del crimine", una sorta di Alì Agca pugliese, e così pure di riflesso o di fatto l'intera famiglia. Ancora non è chiaro come uno, che sappia organizzare così bene il suo delitto, poi si perda per 10 ore di interrogatorio, né come mai questa fine abilità inquisitoria si smonti completamente nelle successive occasioni, andando in cerca di sogni, di fantasie, di pettegolezzi. Una cosa è compiere un omicidio, altra è prendere per il naso il mondo intero, tanto da essere addirittura liberato, poter rilasciare interviste, girare filmati, e così via. La saggezza popolare ci dice sempre che "il pesce puzza dalla testa". Se si vuol capire qualcosa della vicenda, occorre - a mio avviso - osservare le procedure utilizzate. Da queste si deduce come tutta la storia sia estremamente oscura, ma pilotata da ben altri che da quel contadino, furbo o non furbo che sia, di Avetrana.

Manlio Tummolo ha detto...

PS: Se è possibile dare consigli agli inquisitori da questo blog, si rileggano per favore l'art. 133 C.P. e, visto che il dr. Buccoliero si è recato in Germania a fiancheggiare il magistrato tedesco per capire se il fioraio sognava o era desto, indaghi anche di passaggio sulla vita del signor Michele Misseri, quand'era in Germania, chi frequentasse, che lavoro esattamente svolgesse, dove e per conto di chi. Sicuramente in Italia non avrà mai avuto problemi, da giovane, ma bisogna vedere se per caso la celebre "scuola del crimine" non sia stata trovata tra i nostri emigrati in Germania, o tra qualche professionista germanico.

Marika ha detto...

Massimo,la tua ultima esposizione mi è piaciuta moltissimo.

io però non trovo motivi per dubitare della correttezza dei modi operativi della procura.
mi metto, lo so, in un'ottica un pò diversa dalla tua, dimmi pure che sono senza malizia, e penso che una coscienza l'abbiano sia i procuratori che i magistrati e se fossi uno di loro non dormirei tranquilla la notte se a causa della mia errata convinzione o di un mio sbaglio un innocente possa trovarsi in carcere.

x manlio tummolo
mi incuriosisce quando afferma che occorre guardare alle procedure utilizzate perchè da queste se ne può dedurre un manipolazione della vicenda.
io dalla mia piccola esperienza ho visto lentezza nella giustizia, esistenza di meccanismi e procedure che rallentano o rendono addirittura impossibile se non inesistente un efficace mezzo di tutela per i cittadini.

ma questo non può essere fatto dipendere aprioristicamente da negligenza o da incapacità degli addetti ai lavori.
mi sembra di capire che lei invece ci vede in queste procedure un tipo atteggiamento inquisitorio, dove le garanzie difensive e i diritti umani siano stati calpestati in nome di un rigorismo repressivo, fondato sull'esigenza di trovare un colpevole e dargli una punizione esemplare. è così?

ho letto le ordinanze del GIP e credo che siano molto ben fatte e argomentate. certo ci sono punti che un difensore può girare a vantaggio della propria tesi.
non ho colto nessun tipo di parzialità, ma vedo però che molte sono le opinioni contrarie.

Ciao, Marika

norma ha detto...

Intanto,prima di andare in Germania,gli inquirenti hanno voluto lanciare un messaggio a Vanessa Cerra.Certo,se buon sangue non mente,lei non ne aveva bisogno,ma ora sa che se non dice al suo connazionale (che la interrogherà insieme ad un collega tedesco),quello di cui in Italia hanno bisogno che dica,farà la stessa fine dei cognati del fioraio.I due,indagati per falsa testimonianza,hanno la colpa di essersi parlati in macchina poco prima di essere interrogati,conversazione durante la quale confermano anche tra di loro che quello di Giovanni Buccolieri è solo un sogno.Ma per gli inquisitori tarantini,i dialoghi tra marito e moglie sono sempre dei depistaggi in cui la molie costringe il marito a fare o dire qualcosa.

Anonimo ha detto...

Avete presente Beautiful?
La tragedia della piccola Sarah sta diventando sempre più una soap e non un reality.Ci mancavano pure i cognati del fioraio come indagati.Mi sa che tutta Avetrana è infestata di cimici.Max, stiamoci attenti che qua se leggono il blog finiremo per essere indagati tutti!Pazzesco!
Bea.

lori ha detto...

giusto norma, a riprova della imparzialità della procura di Taranto

lori

Unknown ha detto...

Vai tranquilla Bea che il blog è stato segnalato mesi fa e lo leggono.

In ogni caso i cognati anche nell'interrogatorio, se sono quelli scesi da Parma, avevano dichiarato che lui con loro aveva parlato di sogno. Quindi perché indagarli? Mah... mi informerò meglio.

Comunque sta arrivando l'estate no? Non è la stagione delle cimici? Ed allora perché stupirci, io domenica ne avevo una in auto, ho aperto il finestrino e l'ho fatta uscire, l'importante è non schiacciarla perché fa puzza.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Presunzione di non colpevolezza?
Ci vuole coraggio e "fantasia" ad affermare certe cose!


Dal sito della Gazz. del Mezz.
il procuratore capo Franco Sebastio alla Gazzetta dice: «Prendiamo atto della decisione del tribunale del riesame. Si tratta, voglio sottolinearlo, pur sempre di provvedimenti interlocutori e ricordiamoci che c’è la presunzione di non colpevolezza. Noi continuiamo a lavorare serenamente».

Lucio

Unknown ha detto...

Lo fanno ancora "La sai l'ultima?"
Spediscila Lucio perché farà un figurone... naturalmente se ci saranno proventi occorrerà dividere a mezzo col Procuratore...

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

L'intercettazione in auto avviene il giorno prima della confessione del Misseri e non il giorno prima del finto ritrovamento del cellulare.
Il giorno prima del finto ritrovamento era stata interrogata Sabrina per molte ore e non Misseri

Misseri racconta un sacco di balle ma non vuole ucciderei e neppure finire in galera. Prima della confessione Misseri era dimagrito 15 kg e non andava dalla madre di Sarah...
Pero' sono andati TUTTI in tv ...fondamentale!
Ale

Unknown ha detto...

Grazie Ale per la precisazione. Ciao, Massimo

Manlio Tummolo ha detto...

Gentile Marika,

"de gustibus non est disputandum". Veramente non trovo nulla di serio in quello che scrivono questi Santi Inquisitori Tarantini. Mi basti il confronto con il signor caporalmaggiore Parolisi e la differenza di trattamento, secondo il noto principio di Orwell: "TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI, MA VI SONO ALCUNI PIU' UGUALI DEGLI ALTRI" (scrivo in maiuscolo non per "urlare", a perché si sottolinea il "democratico" concetto che qualcuno ha delle indagini giudiziarie). Ciò che ho sostenuto e che sostengo è che della realtà dei fatti non sappiamo nulla, oggi meno ancora del 27 agosto 2010; assorbiamo in modo critico o acritico ciò che ci viene propinato. Ho letto oggi che i cognati del fioraio vengono indagati per aver confermato trattarsi di sogno ! Insomma, i testimoni a favore della difesa vengono intimiditi, minacciati, perseguitati . Ma Le pare un atteggiamento corretto, ma Le pare serio tutto questo ? Ripeto, né mi stancherò di farlo: TRASFERIRE LE INDAGINI A BOLZANO O AD AOSTA. TARANTO E' PUTREFATTA ! Il GIP Rosati è evidentemente un reggicalze o reggitoga (nel senso di Matteo 23.5) dei suoi colleghi, e lo stesso dicasi degli svariati membri (non nel senso di componenti) dei vari Tribunali tarantini della Riconferma.

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito di analisi mimiche, facciali ed altro, c'è qualcuno che le abbia fatte anche agli illustri e Santi Inquisitori tarantini ? Ribadisco questo punto: nel caso di Avetrana, chi mente sono probabilmente tutti, ma chi lo fa per ragioni determinate, per sfogare la propria brama di Volontà di Potenza (in senso adleriano e nietzscheano del termine), sono proprio i Santi Inquisitori tarantini. A questo punto, visto l'andazzo, viste le bestiali pressioni esercitate sui testimoni e su chiunque non confermi ciò che essi vogliono, non credo assolutamente a nulla. Delle 100 o più versioni del Misseri, nonché delle rielaborazioni fatte dagli inquisitori, non credo più a nulla. E' d'altronde penosamente ridicolo leggere, almeno sui giornali, che per una strana applicazione della proprietà transitiva, gli addebiti si trasferiscano dalla madre alla figlia e dalla figlia alla madre. Ora di "concorso morale" non si parla più: non oso pensare che sia per le mie critiche. Rimane un altrettanto vago "concorso in omicidio", del quale non si specifica la natura. Ora si aggiunge che nell'auto della Serrano vi era la figlia nascosta il cui "corpaccione" (per dirla alla Bollino) qualcuno ha notato, ma al tempo stesso anche il laccio dei capelli (se era a testa in giù come hanno visto la faccia ? e se fosse stata Valentina in incognito ?) L'unica cosa che resta e in cui credere è il corpo straziato di una ragazzina martoriata ed offesa, oltre che dai suoi assassini, anche da coloro che se ne spacciano per difensori.

Marika ha detto...

Signor Manlio Tummolo, qui non si parla di gusti. non dobbiamo scegliere quale gelato è più buono o quale pasta al forno è fatta meglio.
rispetto il suo modo di vedere le cose, avrà le sue, anche personali, ragioni per esprimere tanto astio.
però se crede di avere ragione potrebbe trovare il modo per suggerire a chi di dovere il trasferimento delle indagini in altra sede, più neutrale.
se fosse vero che ci sono questi abominii e queste gravi irregolarità, avendone le prove, al suo posto cercherei giustizia, specie per sarah.
Marika

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
vorrei provare ad immaginarmi inquirente e gestire senza influenza alcuna la storia del fioraio.
Questo signore mi racconta per 7 ore circa un fatto con particolari
precisi, che riguardano l'orario, il percorso effettuato, la posizione delle persone rispetto alla strada, l'abbigliamento indossato,il posto dove si stava recando, e tanti altri dettagli che mi fanno pensare ad un racconto genuino.

Non trovo pur provandoci nessun motivo valido per pensare che racconti delle bugie, sapendo il peso che le stesse avrebbero sul destino delle persone coinvolte.


L'uomo mi descrive perfettamente la scena, ma non riesce ad identificare tutte le persone presenti.

Se il racconto fosse un invenzione, mi dico che avrebbe potuto svelare anche l'identità della persona che siedeva sul retro della vettura, che invece afferma di non poter identificare.

Il giorno dopo torna e mi dice che quello che mi ha raccontato credeva fosse realtà invece era un sogno.

Allora, la prima cosa che mi viene in mente è che possa essere stato minacciato, lui o i suoi familiari, e sia stato costretto a ritrattare.

Per avvalorare la mia ipotesi comincio a cercare riscontri reali e scopro che quel giorno effettivamente il fioraio si è recato dove aveva detto stesse andando.

Ad avvalorare la tesi che quello non è un sogno ma realtà, c'è la testimonianza di altre due persone, un uomo che vede la macchina con le 3 donne allo stesso orario (circa le 14.00) e nelle stesse vie, e quello di una donna che vede un furgone bianco simile a quello dell'uomo da una finestra mentre lavora.

Ora, è più facile pensare che tutto è successo sul serio e che si è trattata di una ritrattazione dovuta a: paura per i propri cari dietro minacce, rigurgido di omertà etc... etc..., oppure credere che una persona non sappia distinguere quando dorme da quando è sveglio?

Tutto ciò credendo alla buona fede delle dichiarazioni dei testimoni che non essendo coinvolti non hanno motivazioni o paure, nè subiscono alcuna pressione in quanto non hanno nulla da temere.

Se tu non ti fossi già fatto un idea sulla procura di taranto, e dovessi giudicare il fatto senza pregiudizi, avresti pensato quello che ho pensato io o no?

Quando vuoi, mi fa piacere sapere il tuo parere.

Ciao Sira

Unknown ha detto...

Ciao Sira.

Ed allora, mettiamo io sia uno degli inquirenti ed il 5 aprile 2011, non il 30 agosto, non il 30 ottobre , non il 30 novembre 2010 ma il 5 aprile 2011, a quasi otto mesi dal fatto ascolti per sommarie informazioni la Pisanò che ha chiesto di essere ascoltata perché ha informazioni importanti.

Lei mi dice che sua figlia le ha raccontato che il fioraio le ha raccontato, inizialmente, di aver assistito al sequestro di Sarah, e per la precisione che aveva visto la ragazza correre piangente in via Kennedy proveniente da via Deledda, che poi aveva visto giungere l'auto di Cosima, la quale raggiunta la nipote l'aveva presa per i capelli e trascinata nella vettura. Oltre a questo aggiunge che lo stesso fioraio, invitato ad andare dai carabinieri, le aveva detto che il suo era stato solo un sogno.

Perché così è stato e da qui bisogna partire.

Ed allora io, inquirente, se avessi a che fare con un altro caso non lo chiamerei neppure il fioraio, perché capirai che dopo tanto tempo e con i "le ha raccontato che le ha raccontato che forse era un sogno" non è che posso fare un'indagine seria, ma il caso in questione mi attizza, la Pisanò mi piace perché è una donna collaborativa, ed io sono scrupoloso e il fioraio lo voglio sentire.

Per cui chiamo l'uomo ed il 9 aprile si presenta in procura dicendomi che il 26 agosto alle 13.20 è uscito per fare delle consegne ed è arrivato alla via Umberto primo dove, a meno di 20 metri dalla casa di Sarah, andando però nella direzione opposta a via Deledda, e quindi non in via Kennedy che corre e piange proveniente dalla casa della cugina come raccontato alla figlia della Pisanò, vede l'auto di Cosima, parcheggiata sotto l'abitazione della sorella Emma, e la donna che col dito intima alla ragazza di salire sulla vettura che ha lo sportello posteriore aperto. A questo punto mi rendo anche conto che già non l'acciuffa per i capelli, come dettomi in precedenza, e soprattutto che Sarah è a pochissimi metri da casa sua e potrebbe benissimo non salire ma fare una corsa e tornare dai suoi genitori, che fra l'altro hanno testimoniato fosse in casa a quell'ora, oppure suonare il campanello dell'altra zia, visto che il fioraio mi dice che la ragazzina stava davanti alla sua porta.

Embè, fossi stato uno degli inquirenti gli avrei stretto la mano, essendo fra l'altro il suo un orario quasi impossibile, date le altre testimonianze che ho, e che visto il sicuro silenzio nel momento del sequestro qualcuno avrebbe dovuto sentire le intimazioni di Cosima alla nipote, e gli avrei augurato buona notte.

Questo anche perché le dovizie di particolari che mi racconta sono relative a quanto fatto durante la giornata e del sequestro mi dice solo che la zia era vestita di scuro, particolare irrilevante, ed in auto c'era una sagoma di donna grossa, nascosta, con le code ai capelli, che però non vede.

Cosa vuoi che ti dica Sira, il Gip Rosati ha scritto che il Buccoliero parlando di sogno ha offeso l'intelligenza degli inquirenti. Io al contrario credo sia chi vuole a tutti i costi accettare un così inverosimile racconto, visto dall'inizio e non solo da un verbale, ad insultare l'intelligenza degli italiani.

Fra l'altro le modifiche (La ragazza in via Kennedy piangente e il trascinamento per i capelli), se una volta ascoltata la figlia si scoprissero apportate a posteriori dalla Pisanò, farebbero capire che la stessa potrebbe aver fatto dichiarazioni non veritiere su quanto dice di aver ascoltato da Sabrina.

Ciao, Massimo

Alberto ha detto...

Ciao Massimo,
la Pisanò dovrebbe provvedersi di un registratore come ha detto e solo dopo parlare.

X Sira.

Come interpreti le frasi intercettate in macchina dei cognati di Buccolieri? Stanno ripassando la parte per scagionare Cosima e Sabrina? Ci sarebbe un livello occulto che ha deciso di far chiudere il caso con la confessione di Michele Misseri e salvare le due donne che alla fine potrebbero parlare chiamando in causa altri?
Si possono fare tante ipotesi ma per garantismo penso dobbiamo attenerci a ciò che è a portata di sguardo.
E quello che vediamo è un attivismo ipertrofico di Anna Pisanò. Non la sottovaluterei. Adesso ha in mente di andare a protestare davanti alla Cassazione che l'ha sconfessata. Ricorda la prepotenza di Giulio II che nell'Elogio della Follia Di Erasmo va a prendere d'assalto il Paradiso. Potrebbe essere stata lei ad esercitare pressioni psicologiche sul Buccolieri, persona dai tratti immaturi; questi, forse per non fare la fine di Sabrina, nel timore che
la Pisanò travisando le sue parole andasse poi a dire agli inquirenti che lui le aveva riferito la visione come un fatto reale, facendolo passare per mendace, tirato per la giacchetta si è adattato obtorto collo a fare quella deposizione che gli viene ora contestata. Tanto l'opinione generale era che le Misseri fossero comunque colpevoli. E uno scroscio di applausi avrebbe accompagnato la sua uscita dopo le dichiarazioni incriminatrici.
Se vi fossero state pressioni esterne sul Buccolieri per non fargli dire di aver visto effettivamente qualcosa quel pomeriggio del 26 agosto penso che l'andamento della sua audizione sarebbe stato diverso. Nelle prime battute avrebbe opposto resistenze dicendo che forse aveva immaginato tutto, per poi via via precisare suo malgrado (dietro le sollecitazioni degli inquirenti) il suo ricordo come qualcosa di reale e concreto, sino al crollo finale (per un soprassalto di paura) con la ritrattazione. Invece lui parte da certezze acquisite; sennonchè gli inquirenti che fanno comunque domande incalzanti gli fanno capire che il processo penale non è una scampagnata nei boschi, e questa è solo un'anticipazione di quanto accadrà al processo quando a interrogarlo saranno il pubblico ministero e gli avvocati della difesa. Capisce che la ricreazione è durata anche troppo a lungo e prende le distanze da quanto appena dichiarato rifiutandosi di firmare.
Queste sono solo ipotesi, ovviamente, ma il fiorista appare altamente immaturo e influenzabile. Anzi, a dirla tutta, sembra appena uscito da un rave...

Alberto ha detto...

In un clima generale omertoso e di intimidazione, supponendo che ci trovassimo in un paesino in terra di mafia, troveremmo curiosamente dei testimoni che smaniano per andare in televisione, e cambiano versione secondo le esigenze dell'accusa, mai secondo quelle della difesa. La gazzarra e gli sputi all'arresto di Cosima, presente il Petarra e forse anche gli altri testi non si spiegano in un clima siffatto.
Il clima generale che si può cogliere è quello di plauso a tutto ciò che va nella direzione colpevolista nei confronti delle Misseri e di disapprovazione verso tutto ciò che potrebbe andare a loro favore. Adesso stanno addirittura preparando una manifestazione sotto le finestre di Michele perchè le sue esternazioni discolpanti danno fastidio.

I magistrati vogliono inchiodare Buccolieri rispetto alle sue dichiarazioni verbali a parenti e conoscenti, fingendo di dare per acquisito che avessero già di per sé una qualche rilevanza e non fossero al livello di semplice chiacchiericcio, paragonabili a voler essere generosi ad un esposto anonimo, e che solo con una deposizione e il suggello della firma avrebbe potuto cominciare a essere prese in una qualche considerazione iniziando la fase dei riscontri. Il rifiuto di firmare è un elemento estrinseco che da solo dovrebbe far ritenere il fiorista persona poco seria.
Sembra per i magistrati che (a parte la famiglia Misseri) esista una società ideale di cittadini ligi, magari un poco restii ad aprirsi, ma che opportunamente sollecitati offrono tutti una collaborazione piena e disinteressata. Come se per loro non fossero concepibili la millanteria, la calunnia, il desiderio di fama e la mitomania, la voglia di linciaggio e magari anche il bieco tornaconto economico. Come se non esistessero delle psicodinamiche di gruppo e una pressione psicosociologica che può indirizzare le menti; ma quanto è avvenuto la sera dell'arresto di Cosima dovrebbe illuminarli.

Lo scultore che avvalorerebbe la testimonianza fornisce solo elementi generici. Quanto è riscontrato e intrinsecamente credibile? Nel caso Tortora spunta a un certo punto un pittore di oscura fama, tale Margutti, che dice di aver visto, con la moglie appartatasi per sistemarsi le calze, il presentatore maneggiare dei sacchetti di polvere bianca. Non per gettare sospetti, ma la cautela è d'obbligo.

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo, intanto grazie per esserti identificato nella parte del procuratore, tra l'altro ti ci vedo pure bene, ma battute a parte, io credo che quando siamo convinti di una cosa, in questo caso dell'estraneità di Sabrina e di Cosima da parte tua (almeno fino a prove concrete), lottiamo con tutta la nostra forza, cercando di fare quello che è nelle nostre possibilità, affinché il pregiudizio non si abbatta ulteriormente su essa e non alteri la verità.

Tu, persona di spessore quale sei, fai questo, perchè porti avanti le tue battaglie, che supportate dalla tua esperienza, speri aiutino a far si che un evento non subisca ulteriori danni arrecati dal pregiudizio, e seppure questo è una piccola goccia di acqua pura in un mare inquinato, non fa nulla, tu hai dato con l'anima quello che potevi dare.

Tutto questo, che non vuole essere una sviolinata, perchè è quello9 che penso, era per dirti che, in un articolo sulle bugie che avrebbe detto Sabrina, tu hai trovato diverse risposte alternative a quelle che ha trovato la procura, perchè la chiave di lettura non è mai una, perchè dietro ogni comportamento si può nascondere un motivo che sembra essere quello più evidente, e magari poi, visto in un ottica diversa, scopri che non lo è.
Segue

Anonimo ha detto...

Ora a mio avviso, immedesimandoti nei procuratori non hai usato lo stesso metodo che invece hai usato nell'interpretare quelle bugie,
e ti spiego perchè penso questo.

Quello che noi sappiamo dell'interrogatorio del fioraio è solo una parte, sette ore sono lunghe e nei puntini che noi leggiamo ci sono frasi, che come le espressioni della persona che è sotto torchio, restano per noi sconosciute, le contraddizioni, le pause.
Credo che un evento si può interpretare diversamente se invece che leggerne stralci lo possiamo vivere, possiamo osservare ed ascoltare

Per l'ora, pare ci sia da spostare le lancette di un ora avanti, in quanto l'interrogatorio è stato fatto il 9 Aprile ed in quel periodo era in vigore l'orario invernale adottato dal negozio, e raccontando l'avvenuto la moglie gli fa tornare alla memoria che ad Agosto il negozio chiude un ora più tardi.

Si potrebbe suppore che il fioraio mettesse insieme i pezzi del suo
racconto calcolando l'ora in cui avesse chiuso il negozio e quindi fosse poi partito da casa, calcolando le distanze e le cose da fare.
Non credo che dopo diversi mesi avrebbe potuto ricostruire diversamente l'orario.

Per ciò che riguarda la tirata dei capelli lui stesso in un intervista confessa che non ha mai detto di averlo visto, ma afferma invece di aver visto Cosima intimare la piccola con una frase in dialetto a salire nell'auto.

Si sa che le cose riportate si arricchiscono sempre di particolari e qui di passaggi ce ne sono stati 3 Lui, la figlia e la mamma.

Lui avrebbe detto alla commessa dapprima che aveva assistito al fatto, ma quanto questa le dice che a suo avviso deve recarsi dai carabinieri, lui fa(per paura??? pensando che l'amica lo avrebbe potuto comincia a tirare fuori la storia del sogno.
Ha dei bambini, forse ha paura di ritorsioni, o forse non se la sente di essere un testimonie chiave.....

Ipotesi Massimo, solo ipotesi, però ce ne sono molte come vedi, molte quante le possibili spiegazioni alle bugie di Sabrina.

Non scordiamo le due visite al Massaro, potevano sapere di essere state viste dal fioraio e se avessero convinto il Massaro a dire che il furgoncino era bianco avrebbero potuto ricattare il fioraio dicendogli che se lui confessava loro lo avrebbereo tirato in ballo come complice.

L'intercettazione in macchina degli ultimi due indagati a mio avviso va sentita, ci sono anche la puntini, e sono solo stralci, come l'ultima di Cosima e Michele.

Cosima ha parlato dello stupro con michele altre volte, commentando addirittura la verginità di Sarah, quindi che bisogno c'era di richiedere cose già chieste, già approfonditamente discusse?

Forse c'erano dei gesti che accompagnavano quelle frasi, che lasciavano intendere a Michele che avrebbe dovuto riconfermare perchè questo era quello che voleva la Cassazione.

Può essere che mentre gli diceva la verità i suoi occhi o il suo corpo facessero sguardi/gesti per far capire altro, rispetto a quello che stava dicendo?
, sapendo di essere intercettata.

E la visita di Cosima al fratello di Michele dove gli dice che nella sua macchina c'è il telefonino incastrato che potrebbere essere di Sarah e gliene porge un altro col fazzoletto???

Quanti intrallazzi Massimo, il pregiudizio su di loro lo hanno generato per primi tutti loro con le loro apparizioni, con le loro bugie i sotterfuggi, l'allontanamento da Cosima i primi tempi, il non essere andato nessuno di loro sulla tomba di sarah...
Certo i giornalai hanno fatto il resto.

Sotto ti scrivo il link di un articolo che addirittura parla di altro e se p vero che i procuratori hanno ascoltato queste versioni, dimmi tu se potevano fare a meno di cercare di indagare più a fondo.

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Cosima ha parlato dello stupro con michele altre volte, commentando addirittura la verginità di Sarah, quindi che bisogno c'era di richiedere cose già chieste, già approfonditamente discusse?

Forse c'erano dei gesti che accompagnavano quelle frasi, che lasciavano intendere a Michele che avrebbe dovuto riconfermare perchè questo era quello che voleva la Cassazione.

Può essere che mentre gli diceva la verità i suoi occhi o il suo corpo facessero sguardi/gesti per far capire altro, rispetto a quello che stava dicendo?
, sapendo di essere intercettata.

E la visita di Cosima al fratello di Michele dove gli dice che nella sua macchina c'è il telefonino incastrato che potrebbere essere di Sarah e gliene porge un altro col fazzoletto???

Quanti intrallazzi Massimo, il pregiudizio su di loro lo hanno generato per primi tutti loro con le loro apparizioni, con le loro bugie i sotterfuggi, l'allontanamento da Cosima i primi tempi, il non essere andato nessuno di loro sulla tomba di sarah...
Certo i giornalai hanno fatto il resto.

Sotto ti scrivo il link di un articolo che addirittura parla di altro e se p vero che i procuratori hanno ascoltato queste versioni, dimmi tu se potevano fare a meno di cercare di indagare più a fondo.
http://www.lavocedimanduria.it/wp/il-fioraio-ha-visto-uccidere-sarah.html

Ciao Sira

Unknown ha detto...

Ciao Sira.

Non credo di aver usato due misure, e non è vero che in tribunale si è parlato delle 14.20. L'unico orario uscito è sempre quello delle 13.20, lo ribadisce anche il giudice che ha mandato in carcere Cosima Serrano e non capisco dove tu abbia preso le notizie sull'orario estivo.

Ed io per scrivere la risposta precedente mi sono basato su quanto la procura ha portato al Gip Rosati a fine maggio, tutto scritto nero su bianco, non ho aggiunto una virgola e non ho fantasticato, quello hanno portato è quello ho usato. La tirata per i capelli, così come il pianto e la corsa in via Kennedy, fatti che mai il fioraio ha menzionato, sono cose raccontate al procuratore dalla Pisanò, e grazie a quelle parole il Buccolieri è stato chiamato in procura.

Ed il fioraio non poteva dimenticare nulla di quel 26 agosto perché il sogno lo aveva fedelmente trascritto in un diario, come ha detto anche lui e come constatato dai procuratori che glielo hanno sequestrato. Quindi la risposta la ribadisco, il Buccolieri è un millantatore, al limite un sognatore, e la Pisanò quando ascolta una cosa, e la ripete, la ripete in maniera diversa da come la ascolta. E se le cose che riporta sono diverse da come le ha ascoltate come credere che Sabrina Misseri ad Anna Pisanò abbia effettivamente detto quanto lei ci ha riportato?

Quando ci sarà un processo i giudici non guarderanno i video degli interrogatori fatti in procura, ascolteranno gli interrogatori fatti in tribunale. E se lui ha millantato non dirà mai e poi mai che è la verità e continuerà a ribadire di aver sognato. Quindi in tribunale è probabile non vada perché non ha visto, è questo che non capiscono i procuratori che perseverano con i loro metodi fatti di intimidazioni. Metodi che vanno bene per gli affiliati alla Sacra Corona Unita ma non per le persone incensurate.

E se lui non andrà mai in tribunale sarà fuorigioco anche il Massara che recitando sempre e solo la parte dettatagli sta facendo capire a tutti quale sia il suo gioco. E del Massara e di sua figlia ho parlato altre volte. Ed anche dell'ipotetico ricatto, impossibile solo da pensare, ho parlato in altri commenti.

Per quanto riguarda il telefonino portato a Carmine non dimenticare che Cosima era insieme a sua sorella Emma, sia quel giorno che quando gli ha chiesto di recuperare l'altro in auto, poi recuperato dagli inquirenti. Vogliamo mettere in mezzo anche la sorella? Vogliamo dire che volesse far andare in galera il fratello? Perché questo viene fuori se si dice che Cosima voleva incastrare Carmine mentre sua sorella era con lei.

E dei gesti della donna al marito non c'è traccia in nessun Atto, sono solo parole dei giornalisti neppure ascoltate dai procuratori. Il colloquio era registrato da che ne sappiamo, non video registrato.

Per quanto riguarda l'articolo che mi hai linkato lo avevo già commentato alle 14.40, ma è roba vecchia perché il fioraio, che oggi è rimasto ore in procura a scaldare una sedia ma non è stato ascoltato, ha ribadito ai giornalisti di avere solo sognato e di averlo detto da subito agli inquirenti, non solo nel secondo interrogatorio. Ha detto che è stato chiaro con tutti.

Quindi Sira io sono d'accordo con te per gli intrallazzi, ma non sono quelli delle Misseri. A Taranto il caos viene da altre parti e lo dimostrano gli otto indagati, a vario titolo, dalla procura. Uno non è d'accordo o dice una parola fuori posto... indagato!

Non che tu non abbia il diritto di avere idee diverse dalle mie, non che tu non abbia il diritto di nutrire dubbi, tutti li nutriamo, chi per un verso chi per un altro, e lo ripeto, io non ho l'oro in bocca e mi sbaglio come e più degli altri.

Massimo

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda il telefonino portato a Carmine non dimenticare _che Cosima era insieme a sua sorella Emma, sia quel giorno che quando gli ha chiesto di recuperare l'altro in auto, poi recuperato dagli inquirenti. Vogliamo mettere in mezzo anche la sorella? Vogliamo dire che volesse far andare in galera il fratello? Perché questo viene fuori se si dice che Cosima voleva incastrare Carmine mentre sua sorella era con lei._

Guarda che Emma è sorella di Cosima non di Michele, meno male che ti sei documentato bene

Unknown ha detto...

Intendevo chiaramente la sorella di Cosima, e si capisce, l'unica parte mancante, forse l'ho pensata e non l'ho scritta, era quella a finire la frase: "Vogliamo dire che volesse far andare il galera il fratello di Michele?"

Ma cose sei pignolino troll...

Anonimo ha detto...

Tanto chiaramente non direi visto che se salti pezzi di frase dovremmo leggere nel pensiero per sapere cosa volevi dire! e poi troll perchè faccio notare un errore dovresti ringraziare piuttosto

rocco ha detto...

è impressione mia o il pezzo su Emma è sparito?

Unknown ha detto...

Qui non spariscono i pezzi, per vederli sparire dovete andare a leggere i quotidiani pugliesi.

Le uniche cose che presto spariranno, continuando questa inutile diatriba, saranno i commenti inutili.

Ps. Scusami, sei così ben informato ma hai bisogno di leggere il pensiero per capire un commento che, fra l'altro, non era rivolto a te?

E ringraziare ti ho già ringraziato altre volte, lo hai dimenticato?