domenica 6 marzo 2011

Yara Gambirasio. Tentare di rapire una tredicenne costa solo quattro anni di carcere... meno gli sgravi di legge

Ne avevo parlato in un altro articolo quando ancora si pensava e si sperava che la piccola Yara Gambirasio fosse viva. La questura di Bergamo aveva sollecitato quella di Vicenza affinché stringesse il cerchio e verificasse se uno dei tentati rapimenti di ragazzine, il terzo in due anni nella provincia veneta, portasse ad una pista estera. Mentre le indagini su quel versante stanno andando avanti l'autista serbo arrestato dopo l'accaduto, identificato in un confronto all'americana, è stato condannato. Il fatto è avvenuto a Montecchio il 20 Agosto 2010, tre mesi prima del rapimento di Yara a Brembate Sopra, quando due amiche tredicenni stavano passeggiando su un marciapiede a lato di un parco cittadino. Un furgone bianco le aveva superate e s'era fermato pochi metri avanti a loro, dal mezzo era uscito con gran foga un uomo, Zoran Petrovic, che in pochi secondi con un braccio aveva preso per i fianchi la più piccola, sollevandola da terra, e con una mano le aveva chiuso la bocca per evitare urlasse. Solo la reazione dell'amica e l'arrivo di un automobilista l'aveva fatto desistere convincendolo a fuggire.

Così l'uomo è risalito sul mezzo allontanandosi rapidamente. Ma non è tornato in azienda, come faceva solitamente tutte le sere, ed ha preferito andare direttamente a casa a prepare le valige. Però nel concitamento dell'evento, ed a causa della fuga frettolosa, un foglio, esattamente una bolla di scarico, era caduto dal furgone finendo sulla strada. Gli agenti, dopo essere passati all'azienda a cui il timbro sul documento faceva riferimento, si sono portati presso la sua abitazione dove l'hanno arrestato prima che partisse. Il lavoro del serbo consisteva nel consegnare i pasti alle varie mense scolastiche della regione, era in Italia da vent'anni ed aveva una regolare famiglia. Fra l'altro gli era nato un figlio da pochi giorni, quindi per quale motivo cercare di rapire una tredicenne? Lo scopo era una violenza sessuale?

L'ipotesi investigativa, però, comprendeva anche la presenza di un complice mai rintracciato. Infatti il testimone arrivato in auto proprio al momento del tentato rapimento aveva visto un uomo allontanarsi a passo svelto dal furgone. Le probabilità che fossero in due, e che il secondo non fosse riuscito a prendere l'altra ragazzina perché disturbato dall'arrivo dell'uomo in automobile, sono quindi altissime. Ed allora lo scopo avrebbe potuto essere quello ipotizzato dalla Questura di Bergamo, quello per cui avevano chiesto alla Polizia di Vicenza di incentivare le indagini, quello che li faceva ritenere, vista la mancanza del corpo in zona, che Yara fosse ancora in vita perché vittima di un sequestro che l'avrebbe portata, al pari delle ragazzine di Montecchio, a finire nelle mani di una banda criminale organizzata specializzata nello sfruttamento della prostituzione minorile.

Una parte di quest'altra stramaledetta vicenda si è conclusa alla fine di febbraio quando al Petrovic sono stati inflitti quattro anni di carcere. Una pena congrua al fatto che il sequestro non è riuscito, ma incongrua se pensiamo ai futuri possibili sequestratori che già sanno quanto poco staranno in carcere in caso di arresto. Perché i quattro anni inflitti sono solo sulla carta, sempre che non vengano diminuiti in Appello o in Cassazione, ed in effetti coi benefici e gli sgravi per buona condotta ne valgono molto meno di tre ed è facile che il serbo resti in cella poco più di uno. E' giusto che chi potrebbe provocare dolori immensi alle famiglie che hanno giovani adolescenti in casa resti in carcere solo un anno dopo aver tentato di sequestrare una ragazzina di tredici?

Questa domanda la pongo indipendentemente dalla colpevolezza o innocenza del Petrovic che nega ogni suo coinvolgimento. In ogni caso, sia stato lui o no, la condanna è stata scritta e stabilita da un giudice in base alla legge attuale. E francamente quattro anni di carcere, qualunque sia il volto di chi cerca di moncare una famiglia rovinandole  la vita, mi sembra una incongrua, ma molto incongrua sentenza. Una sentenza che incentiverà certe persone senza scrupoli, anche operai in regola ed insospettabili, come lo era il serbo, a cercare di rapire quel tipo di adolescente per migliorare economicamente la propria vita.

Quindi la triste storia di Yara, chiunque sia stato a rapirla e ad ucciderla, sia uno che lei conosceva o altri che volevano guadagnare grazie a lei ma non essendo professionisti hanno trovato difficoltà a causa delle sue resistenze, ed a me viste le mutandine strappate di lato che fanno supporre una presa sui fianchi pare la più verosimile, deve convincere chi in Italia si occupa di Giustizia ad inasprire notevolmente le pene, pene che devono disincentivare chi vorrebbe migliorare la propria esistenza grazie alla sofferenza altrui e portarli a pensare che non è conveniente neppure l'idea di un sequestro, che gli anni da passare in carcere sarebbero troppi in confronto al denaro che sarebbe possibile guadagnare.

Detto questo dobbiamo registrare che ancora le indagini, nonostante i quotidiani parlino di progressi,  di telefonini e di quant'altro, non hanno registrato nessun reale balzo in avanti. Balzo che verrà probabilmente fatto dalla fine della prossima settimana quanto la dottoressa Cattaneo comunicherà l'esito dell'autopsia e gli inquirenti potranno lavorare avendo dati certi in mano. Per il momento si sta solo sollevando la solita polvere televisiva destinata ad illuminare i soliti, ormai stantii, personaggi.


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16 commenti:

rita Asirelli ha detto...

bravo Massimo,
perchè allora non ci facciamo promotori di una manifestazione in varie grandi piazze di questa richiesta da parte di tutti indistinatmente alla Giustizia.Oppure in rete, vista la potenza e la riuscita che stiamo riscontrando dagli ultimi eventi,in fondo costa un piccolissimo sforzo, e di tempo e di energia, visti i salotti on line ce n'è tanta. Proprio questa mattina riguardavo l'amico Christophe de PonphillY che avevo conosciuto al Festival del Cinema Documentario di Duarnenez nell'agosto 1998, quando presentò il suo documentario su Massud, era riuscito a salire dopo un mese e più di viaggio sulle montagne dell'Afganistan e Massud,il leone di Panjshir, l'introvabile si era fatto trovare da lui. Massud ora, dopo che l'hanno ucciso con un suicidio bomba, è un nobel per la pace. In una piccola vallata, quella del Panjshir ha resistito e tenuto fronte in nome di un ideale di libertà dell'Afganistan, alla Russia e ai talebani.Vincendo fino al momento della morte.Una piccola vallata, una grande rivoluzione. Perchè in noi non rinasce il desiderio della lotta, la lotta per un ideale, forza diventiamo veri principi, vere principesse, non a metà.Facciamo qualcosa.
Rita

Unknown ha detto...

Ciao Rita. Le pene giuste ci sono già, basta applicarle nel modo corretto e non derubricare il reato portandolo ad essere un reato minore. Inoltre in certi casi occorrerebbe non dare sgravi di pena. Il tutto spetta ai giudici. Massimo

Beppe ha detto...

Ciao,
è da qualche giorno che leggo il tuo blog, e trovo le tue ricostruzioni
molto obiettive e logiche, che condividono in pieno i miei pensieri.
Seguendo la vicenda, filtrando le chiacchiere di giornali tv e leggendo il tuo blog mi sono fatto questa ricostruzione, che si basa solo su deduzioni per me logiche ma purtroppo non dimostrabili,così voglio esportela e sentire il tuo parere:
Secondo me non si tratta di un orco solitario qualunque, ma di un rapimento finito male.
Per me yara è stata addescata da 2-3 uomini, che l'hanno caricata in auto dopo averla immobilizzata, uno di loro si dev'essere spostato a piedi col suo zainetto in direzione del cantiere per prendere il secondo automezzo parcheggiato (o il furgone), ecco secondo me perchè i cani hanno fiutato il cantiere e la rotonda . Gli altri mentre la trasportavano devono averle in qualche modo fatto credere che fosse solo una rapina. Mentre era in auto tra un cambiamento di cella e l'altra le arriva l'sms dell'amica, le sottraggono il cellulare che teneva in tasca e rispondono loro in modo telegrafico. Poi , sempre per farle credere che non le sarebbe successo nulla le dicono di tenersi la sim e la batteria, facendogliela togliere. Poi la caricano nel furgone, lei urla e si dimena (sempre sia congrua la testimonianza delle urla provenienti dal furgone che transitava). I bastardi probabilmente, si rendono conto di aver sbagliato persona,o forse pensano di aver lasciato troppe tracce in giro. Con ogni probabilità lo scambio organizzato con l'altro complice, con un altro mezzo, doveva avvenire proprio li in prossimità del campo,in quella zona isolata. In quel frangente, mentre l'auto era ferma (ora che quello con lo zainetto/borsa a piedi va a prendere il mezzo in cantiere) Yara riesce a divincolarsi e a scappare...la conclusione purtroppo la conosciamo....spero che che almeno Yara abbia avuto la forza di graffiare o mordere il suo aggressore, così da aver conservato qualche traccia di dna.
Ora mi chiedo il perchè di questa folle azione.... forse volevano fare un sequestro lampo a scopo di rapina alla villa del vicino imprenditore, che senza un ostaggio sarebbe stata forse inespugnabile, e hanno scambiato Yara per la figlia di quest'ultimo, con lo scopo di farsi aprire la casa ? Le cronache riportano spesso di rapine in villa in tutto il nord est, per questo secondo me si tratta di una banda organizzata,che conosce la zona, e che ha fatto male i suoi conti....
Mi auguro che abbiano lasciato diverse tracce, e che gli inquirenti ora stiano indagando già su quegli orchi, ma per farlo sicuramente molti indizi fondamentali non sono stati rivelati ai giornali....

Unknown ha detto...

Ciao Beppe.
La tua ricostruzione ci sta anche se sarebbe da oliare un po'. Mi spiego. Con quello che sappiamo al momento non si possono fare ipotesi sicure perché basta che spunti un nuovo particolare per modificare completamente la scena. Però ipotizzo anch'io e mi baso su quanto uscito fino ad ora. Andiamo per punti.

1)Sequestro. Da come è avvenuto il rapimento, e soprattutto dalle mutandine strappate, si può desumere i rapitori siano almeno due e che uno la tenesse bloccata, perché si divicolava, mentre l'altro guidava. Fosse stato uno dovremmo ascoltare le voci di chi dice sia salita di sua volontà ed a me queste voci non piacciono e non le filo.
2)Il telefonino. Se io ed un altro ti rapissimo e ti puntassimo un coltello sul costato o alla vita dicendoti di togliere la batteria e la scheda dal cellulare anche tu ti toglieresti i guanti e faresti quello che ti viene chiesto.
3)Il cantiere. Al cantiere almeno qualcosa di Yara si è fermato, forse non era lei fisicamente, forse era il sequestratore che la teneva ferma in auto che si doveva cambiare una maglia o un paio di pantaloni perché macchiati, magari si è ferito col coltello o ha ferito la ragazza mentre lei si divincolava, e l'odore della ragazzina, chiaramente sudata per la paura, si è trasferito.
4)L'urlo. E' probabile che la strada presa dopo la fermata al cantiere sia quella che passa davanti all'abitazione della donna che l'ha ascoltato in quanto è difficile pensare che dopo un sequestro si torni verso il paese del rapimento.
6)Il campo. Forse in quella zona la ragazza doveva essere trasferita in un'altra vettura, verso le sette e mezza o poco più non è frequentata e la stradina in terra battuta che si infila nel campo è abbastanza isolata e lontana dai parcheggi. Forse mentre attendevano Yara è riuscita a scappare e probabilmente ha graffiato i suoi aggressori. Il fatto che sia fuggita fra l'erba alta al buio avvalora l'ipotesi che non fosse uno solo il rapitore ma almeno due perché una ragazza che riesce a scappare in una zona del genere, specialmente se è allenata fisicamente, è difficile da trovare se riesce a prendere una decina di metri di vantaggio. Ma questo movimento, compreso gli eventuali graffi e le coltellate successive, fa saltare la banda criminale organizzata in quanto l'avrebbero soppressa, bruciata o sepolta con calce, per evitare di far ritrovare un corpo che potrebbe dire troppe cose.

Quindi chi l'ha uccisa, ripeto, se davvero si è difesa ed è scappata, è uno o più criminali balordi.

Per quanto riguarda il movente del rapimento io credo giusto escludere lo sbaglio di persona ed anche un riscatto successivo.
Non escludo né quello sessuale né la prostituzione minorile. Anche se quello sessuale ci sta stretto in quanto essendo passati dal cantiere avrebbe potuto, una volta libera, fornire buone indicazioni per far ritrovare i suoi stupratori. Ma non è escluso che mentre uno si cambiava all'interno dello sgabuzzino lei fosse stesa nella parte chiusa di un furgone sotto la minaccia di un coltello.

Per quanto riguarda la prostituzione minorile non dobbiamo dimenticare che quello è un luogo frequentato da prostitute e che assieme a loro quella sera, come tutte le altre, sarebbe di certo arrivato uno dei magnaccia che le faceva lavorare, di solito sono albanese nella mia zona. La volevano vendere a lui?

Questo il mio pensiero attuale che tiene conto di quanto emerso fino ad ora e non spazia in fantasia; ma ti ripeto di tener presente che eventuali nuovi particolari dovessero uscire dall'autopsia o dalle analisi del Ris, anche se piccoli, potrebbero modificare radicalmente la scena e cambiare tutto il quadro prospettato.
Ciao, Massimo

Beppe ha detto...

Grazie per la risposta,
l'unico punto da te analizzato che non comprendo è la "prostituzione". Non oso immaginare che qualcuno avesse potuto rapirla con quel movente, almeno non in Italia. Yara per quanto si apprende era si giovanissima, ma non penso facilmente soggiogabile a tal punto, se non forse dico per assurdo,attraverso un completo lavaggio di cervello con uso di droghe. A meno che appunto non si fosse trattato di un gruppo di maniaci satanisti,che la volessero soggiogare per chissà quale porcheria, usa e getta, ma anche in quel caso sarebbero stati organizzati, avrebbero potuto occultare il cadavere con più accuratezza non ti pare ? E invece l'hanno lasciata li, perchè ? forse arrivavano altre auto ? forse qualche prostituta con qualche cliente può aver assistito a quelle scene ?

Unknown ha detto...

La prostituzione minorile, al pari della pedofilia, è una piaga che, seppure in Italia se ne parli troppo poco, esiste purtroppo. Le ragazze ed i bambini che vengono venduti non restano di certo nel nostro paese.

E comunque era la pista seguita da alcuni uomini della questura quando si credeva Yara in vita, per questo avevano allertato l'interpool e per questo infondevano la speranza nei suoi genitori.

Anche l'uomo serbo di cui parlo nell'articolo è molto probabile volesse dare la tredicenne a qualche banda che sfrutta quella piaga. Non serve una organizzazione criminale per rapire una tredicenne, bastano due balordi che abbiano, proprio perché balordi, un contatto con qualcuno dell'organizzazione. Credi forse che le prostitute che lavorano sul suolo italico siano indipendenti?

E' normale che poi, una volta inserite nel giro, saranno soggette a sevizie e droghe di ogni genere. Ciao

Beppe ha detto...

Si, ne sono consapevole, è un ipotesi plausibile, tuttavia personalmente ritengo improbabile riuscire a far espatriare una ragazzina narcotizzata poichè capace di intendere e volere ed avere la sicurezza di farla franca. Ritengo quel tipo di commercio isolato in alcuni casi estremi di miseria, dove la gente non ha nulla da perdere,come le comunità rom, o comunque che provengano da paesi stranieri, dove magari son cresciute già in ambienti controllati dalla malavita, già seviziate e dove è più facile farle sparire, renderle schiave trasportandole in un paese straniero piu ricco, dove si parla una lingua sconosciuta e prive di documenti. Infondere loro il terrore di ritornare al paese d'origine nelle mani degli stessi aguzzini che magari hanno complici nella forza pubblica... non so che altro pensare, se davvero fosse come dici tu è terrorizzante, non saremo più sicuri di nulla nemmeno a casa nostra..:(

Unknown ha detto...

Espatriare? A parte che se vai in Svizzera nessuno ti controlla, a parte che se allunghi del denaro, la prova l'hanno fatta quelli delle "Iene", nei paesi dell'est passi tranquillamente, a parte tutto questo... saresti più tranquillo nel sapere che i tuoi vicini, il prete della tua parrocchia, i tuoi amici, i tuoi stessi parenti, o anche una suora, dato che oggi hanno detto potrebbe essere stata una donna, potrebbero adescare tua figlia ed ucciderla per non farlo sapere a nessuno?

Tranquillo, le percentuali dicono che è più facile vincere 1.000.000 al gratta e vinci. Ciao

Anonimo ha detto...

Beppe,
nella mia vita sono stato in più di 40 stati, anche per lunghi periodi. Posso dirti con estrema sicurezza che l'estero non esiete,l'estero è come casa tua, il mondo è tutto uguale cambia solo la lingua il cibo e l'architettura della case ( ricordati quello che dicevano i nostri nonni: E' tutto mondo e paese ). Tutto si più comprare, ti faccio due esempi: se vuoi portare una ragazzina al di là dal confine ha un costo, anzi ha un costo ben preciso basato sull'età e provenienza ( con la verginità il valore aumenta notevolmente ). Se vuoi occultare un corpo c'è sempre qualcuno che lo può fare per te, basta pagare. E' brutto a dirsi ma è come un menù di un ristorante.Qualcuno potrebbe dirmi che sono pazzo però io la penso così.
Sulla tua ricostruzione dei fatti non ho nulla da aggiungere, puoi pensare come vuoi sei libero di farlo. Posso solo dirti che non trovo un senso logico nell'uccidere una ragazza innocente e con un passato pulito. Che la situazione è uscita di mano posso darti ragione, ma a chi?

Massimo,
non ho mai pensato che una suora potesse essere una donna, oggi ho parlato con una suora e non le ho fatto gli auguri per festa delle donne. Adesso mi sento in colpa....

Unknown ha detto...

Ha sicuramente un cellulare, chiamala prima che passi l'otto marzo. Hai ancora più di un'ora e mezzo. Ciao

Anonimo ha detto...

Massimo,
grazie del consiglio, purtroppo non ho visto il tuo messaggio ieri notte e non ho chiamato la suora.
Ieri mi hai messo un dubbio dicendo che la suora è una donna; allora se la suora è anche donna voul dire che potrebbe dare una vita, ma potrebbe anche dire che la può togliere. Io pensavo che la suore fossero suore e basta.

Vorrei tanto che nessuno vincesse mai più il tuo gratta e vinci..!

Beppe ha detto...

Hahaha !
scusate se non mi abbandono al facile sarcasmo, magari mi considerate ingenuo, non ho girato tutto il mondo è vero, ed evidentemente non ho la mente distorta di un criminale (spero)... tuttavia mi basavo solo su delle semplici deduzioni, non per nulla ho chiesto il tuo parere...
Il concetto andrebbe approfondito con delle statistiche reali alla mano ! Ovvio che se devo dirti le mie limitate esperienze per 2 volte che son stato in svizzera in vacanza mi hanno sempre fermato alla frontiera perchè evidentemente uno in un auto da donna (ypsilon) e che viaggia da solo è più sospetto di un camionista che fa il suo mestiere !Poi mi par di ricordare che in svizzera la prostituzione (non minorile ovviamente) è legalizzata.... Se uno deve rischiare per 1 solo rapimento con quello scopo deve avere un tornaconto rischio/guadagno molto elevato; dovrebbe essere un organizzazione complessa in diverse gerarchie, che non si limita a 1 solo caso!Non dico affatto che non esistano o che il tuo caso non sia possibile, ma per lo stesso discorso che è più facile vincere all'enalotto, è molto meno rischioso plagiare delle persone con già problemi alle spalle, che minorenni di buona famiglia, già formate che dovresti trasportare, nascondere,e drogare continuamente fino a bruciarle il cervello....poi vabbè questa resta sempre e solo la mia opinione !
Ciao

Unknown ha detto...

Ciao Beppe. Scusa ma i tuoi commenti vanno sempre nella casella spam ed io me ne accorgo solo quando la controllo. Hai una mail con pubblicità?

Tu ti riferisci alla risposta che non ti ho dato io ma un altro lettore, ma la mia è simile in fondo. Non è difficile entrare nei paesi cossiddetti stranieri.

Comunque i balordi che fanno i rapimenti, ed ogni anno anche in Italia spariscono un numero elevato di ragazze, chiaro non tutte di buona famiglia, chiaro che nei paesi dell'est ne scompaiono in numero maggiore, non devono portarle all'estero ma solo consegnarle per ricevere la ricompensa, se la vogliamo chiamare così.

Poi capita come a quelle ragazzine, a volte anche minorenni, che lavorano in Italia. Se ti interessassi al problema, andandone a parlare con l'associazione Papa Giovanni XXIII, quella fondata da un grande come don Benzi, o se ti recassi in altre comunità dove stanno cercando di recuperarle alla vita normale, e ce ne sono tante, ti renderesti conto che purtroppo è una piaga molto vasta e che i sistemi di tortura psicologica, si possono chiamare così, e fisica, sono vari e tutti efficaci.

Ciò non toglie che possa essere stata rapita da chi conosceva o dal padre di una amica, nulla si può escludere fino a quando tutte le analisi non saranno completate, e questa è la pista che in tivù va per la maggiore. Ciao, Massimo.

Beppe ha detto...

Ciao,
non ho un account gmail, bensì msn, ma fin ora mi son firmato solo come Beppe inserendomi nella casella nome/url, forse per questo il solo "Beppe" lo considera spam.
Per quanto riguarda le comunità, bhe hai ragione, non si deve andare molto lontano per capire che purtroppo ci sono realtà tremende.
Per quanto riguarda invece quello che sappiamo su Yara, bhe, in tv cerco di apprendere solo le informazioni di base, su 10 parole che dicono ne considero si e no 2 !!!! Ho sentito anche io le voci riguardanti l'ipotesi padre/amici sostenitori di una rivale nello sport..... che altro dire, BOH..... di ipotesi se ne possono fare a migliaia, ma finchè non si avranno elementi certi sarà solo un teatro mediatico,di cui non so se a questo punto considerarmi anche io un burattino partecipe. Comunque spinto a discuterne per una legittima sete di verità e giustizia.
Ciao

Unknown ha detto...

Ciao Beppe, inserisciti come anonimo e metti il nome nel commento.

Se non si è partecipi si è amorfi, aridi. E l'essere partecipi in modo critico non significa far parte dello spettacolo in qualità di burattini, è il contrario, l'accettare quanto ci viene detto inginocchiati ed a mani giunte significa esserlo.

I burattini sono quei giornalisti, parola forte da dire, che parlano con la bocca di altri ed esprimono concetti che si capiscono provenire da una testa di legno, una testa non pensante, una testa che non ha come te, come me, una giusta sete di giustizia ma il solo tornaconto economico personale. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Beppe,

mi hanno molto colpito queste tue parole:

"Se uno deve rischiare per 1 solo rapimento con quello scopo deve avere un tornaconto rischio/guadagno molto elevato; dovrebbe essere un organizzazione complessa in diverse gerarchie, che non si limita a 1 solo caso!"

vedi che non serve girare il mondo per capire, te l'ho già detto sopra; l'estero è casa tua!

Adesso però bisogna concentrarci trovare "l'orco" così l'opinione pubblica avrà una giustificazione.
Vedi casi precedenti....