sabato 5 marzo 2011

Sarah Scazzi. Uno strano movimento da urlo a causa del disprezzo delle fondamentali regole professionali

Avete mai detto la famosa frase: "quella è una persona che predica bene ma razzola male?". Mi è venuta alla mente oggi quando ho letto le motivazioni con cui il gip di Taranto, Martino Rosati, ha giustificato la sospensione dell'avvocato Vito Russo. Le parole che mi hanno stuzzicato la memoria sono quelle con cui addita il legale accusandolo di aver agito usando metodi non consoni ad un professionista. Esattamente lo scritto del giudice suona così: "L'avvocato ha mostrato di esercitare il suo mandato difensivo con assoluto disprezzo delle fondamentali regole professionali". Potrei anche tacere in quanto basta ed avanza questa frase per far urlare a bocca aperta quella parte di italiani che da mesi si aspettano una concessione, neanche il dottore in questione fosse la Beata Vergine Maria, che vada per almeno una volta a favore degli avvocati della Misseri.

Ma il suo scritto non si limitava a queste poche parole, continuava parlando della attenzione pubblica che il legale avrebbe maturato dalla grande risonanza che ha accompagnato il caso in questione. Come non essere d'accordo con questa affermazione? Ma la grande attenzione non l'ha acquisita solo il Russo, anche altri sono stati beneficiati, superando addirittura le dosi consigliate dal buonsenso, dal Dio dei media. Per dirla chiara e tutta vorrei sapere dal Rosati quando mai il dottor Daniele Galoppa avrebbe avuto la possibilità di andare a fare l'ospite a pagamento nei programmi televisivi senza il clamore creato dalle contrastanti, e sempre diverse, versioni di Michele Misseri? Quando mai avrebbe potuto esercitare la sua professione, fatta di silenzi ammiccanti, fatta di anticipazioni a discarico, nei talk show televisivi davanti a milioni di telespettatori che lo ascoltavano a bocca aperta mente dichiarava: "Su questo non intendo rispondere".

Vorrei sapere il motivo per cui, avendo col suo comportamento calpestato più volte le regole professionali imposte ad un serio professionista del foro, l'Ordine degli Avvocati non lo ha ancora ascoltato, pur mettendolo sotto inchiesta, e nessuno sa di preciso quando mai lo ascolterà mentre già si sa che il 24 Marzo Vito Russo dovrà trovarsi al cospetto di tale Ordine per giustificare le accuse rivoltegli dalla procura. E' anche questa una questione di risonanza mediatica? Se il Galoppa venisse sospeso qualcuno ne rimarebbe danneggiato in termini di credibilità? Qual'è il motivo per cui non si fa ciò che si sarebbe già dovuto fare?

La risonanza in effetti, essendo enorme e difficilmente controllabile, rischia sul serio di far fare alle persone cose che, se lavorassero in anonimato, non farebbero. Come gli arresti mediatici, quelli che non si sarebbero mai fatti senza vere prove, come il lasciarsi scappare le registrazioni ufficiali degli interrogatori, i video ufficiali degli interrogatori, gli atti ufficiali dell'inchiesta, le migliaia di indiscrezioni a puro uso e consumo del piccolo schermo e della stampa. E non sarebbe affatto difficile, volendolo fare, scoprire ed incriminare chi ha fatto questo scempio alla legge dimostrando di dispezzare le fondamentali regole professionali e giuridiche. Qual'è il motivo per cui anche in questo caso il braccio della legge fatica ad allungarsi? Forse perché è certo che il colpevole lavora per la procura? Anche qui c'è di mezzo la risonanza mediatica che danneggerebbe qualcuno?

Ma altro ancora s'è fatto in quel di Taranto a causa del clamore eccessivo. Come il far trapelare l'indirizzo investigativo ed il darlo al pubblico per mezzo delle parole e degli scritti di giornalisti amici che l'hanno reso verità, pur sapendolo essere il solo pensiero dell'Accusa e non il verdetto di un giudice, ancor prima della conclusione delle indagini, ancor prima di un giusto processo che così facendo giusto non sarà mai più. Come il lasciar uscire dalle bocche di certi avvocati epiteti degni di querela contro un'indagata che si è sempre dichiarata innocente, un'indagata che la legge non rispettata dal Vito Russo mai avrebbe tenuto  tanti mesi dietro le sbarre solo per quanto dichiarato dal quel sant'orco del padre che, da più di due mesi,  ha cambiato versione e la dice innocente. Ma lei e la procura, signor giudice, non lo volete ascoltare. E non lo volete ascoltare in barba alla medesima legge violata dal legale che lei, in base a quanto portatole dalla medesima procura, ha sospeso perché avrebbe calpestato le fondamentali regole professionali.

Hai voglia ad elencare quanto è stato fatto con disprezzo delle fondamentali regole professionali e giuridiche. L'avvocato Russo, se verrà provata l'accusa, ha fatto ciò che migliaia di avvocati fanno. Ha stralciato parte di un suo interrogatorio, non fatto da altri ma da lui stesso che lo ha anche registrato, perché riteneva dannosa, per la sua assistita, la risposta ottenuta, quella stralciata appunto. E' il difensore della Misseri ed a me pare chiaro e giusto che debba sistemare l'impianto difensivo come meglio crede. La domanda stralciata, e la conseguente risposta, potranno ben essere poste dal pubblico ministero al testimone in sede processuale, quindi qual'è lo svantaggio che lamenta d'aver avuto la procura? Procura che ieri ha sequestrato sia i fogli dell'interrogatori, quelli originali che non erano stati affatto distrutti ma si trovavano nello studio del legale, sia il suo Blackberry per verificare se anche la registrazione fosse stata tagliata.

E tutto questo movimento è davvero da urlo in quanto ora, dopo la perquisizione negli uffici del legale di Sabrina Misseri, la procura ha in mano di certo anche le carte riguardanti le indagini difensive, carte che avrebbero dovuto essere svelate solo al momento in cui si fosse celebrato il processo, e se non le ha potute sequestrare le ha di certo lette proprio per capire se le poteva sequestrare. In tal modo, conoscendole in anticipo, s'è procurata il tempo necessario per cercare di smontare eventuali testimonianze o dati di fatto acquisiti dal collegio difensivo. Ed è ben strano che il gip, personaggio che dovrebbe muoversi in equilibrio fra le parti, abbia avvantaggiato in maniera chiara e netta, come d'altronde fa  già da quattro mesi a questa parte, chi porta avanti l'Accusa dimenticando che il suo ruolo, per non essere in disprezzo con le fondamentali regole professionali, deve contemplare anche la presunzione di innocenza dell'indagato.

Per cui tutto ciò che fino ad ora è stato fatto andrebbe cestinato e le indagini, ed il successivo processo, dovrebbero essere affidate ad una procura diversa, ad un tribunale diverso. Sabrina Misseri ha ucciso Sarah? Ha partecipato all'omicidio? E' innocente? Come fare a stabilirlo se in quel di Taranto, e mi spiace scriverlo, non c'è la necessaria serenità e l'indispensabile equilibrio? I giornali ed i programmi televisivi glissano su questo fondamentale aspetto giuridico e continuano ad inseguire la notizia da urlo senza parlarne. Ed io non riesco a credere che nessuno voglia andare a mettere ordine per ristabilire in quella città, in quella procura, in quel tribunale, le fondamentali regole professionali. 



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30 commenti:

Anonimo ha detto...

(Pubblico la seconda parte del mio ultimo commento all'articolo precedente sul caso di Avetrana, perché mi sembra che si adatti bene anche a questo nuovo articolo).

A me sembra una cosa fuori dal mondo che l'accusa possa arrestare o comunque inquisire e quindi condizionare la difesa, per atti compiuti nell'adempimento del suo ufficio. Avviene solo nei paesi dittatoriali.
Eppure dalle Rappresentanze degli Avvocati (che fine ha fatto il famoso segreto professionale?) non c'è stata nessuna levata di scudi, anzi. Né i giornalisti, sempre pronti a reagire sdegnosamente quando viene toccata secondo loro la libertà di stampa, hanno espresso una qualche pallida preoccupazione sul fatto che potrebbe essere compromesso il diritto alla difesa sancito dall'articolo 24 comma 2 della Costituzione: "La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento".
Solo Meluzzi ci ha provato ieri a "Quarto Grado", ma è stato subito zittito da un terrorizzato Sottile.
Il fatto è che ormai l'asserzione che "Sabrina ha ucciso Sarah" è un dogma. Perciò tutti quelli che difendono Sabrina, compresi i suoi avvocati, vanno perseguiti come una volta si perseguivano gli eretici.
Alla "politica" al momento conviene questa impostazione e quindi al momento tutti si adeguano.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Personalmente l'altro ieri ho mandato una mail al Consiglio Nazionale Forense, chiedendo l'intervento nel merito, anche nei confronti dell'Ordine degli Avvocati di Taranto che sembra aver cooperato con questa impresa. Non si può non concordare (almeno da persone di spirito libero) con quanto scrivono Prati e Giacomo. Aggiungo qui che già fin dall'inizio della vicenda il Russo era stato accusato di "accaparramento di clientela" per... aver assunto la difesa di una sola cliente (Sabrina Misseri)!!! Il suo perito, Risso, venne accusato di essersi lamentato di non aver ricevuto la documentazione di spettanza a tempo debito per ordine della Procura stessa, la quale, in violazione di ogni logica e di giuridica competenza, invece di rimandare il caso alla spettante di Potenza, se la rimanda a se stessa, grazie al GIP che si adegua quasi sistematicamente alle richieste dei colleghi. Ora, se una Procura compie una qualche ipotesi di reato, la competenza spetta alla Procura fissata per legge, che, nel caso in questione, è appunto Potenza. Tralascio poi fatti minori. Qui le irregolarità sono tante e tali che solo personaggi squallidi che scrivono su certi forum possono trovare corrette e validissime. Io auguro a costoro che, senza arrivare ad omicidi, vadano a finire nelle zampe di simili inquisitori magari anche per semplici denunce di ingiuria, diffamazione, calunnia o percosse, cose insomma abbastanza comuni, per saggiare su se stessi quanto sia bello subìre procedimenti senza nessuna garanzia costituzionale o di legge.

Anonimo ha detto...

Sabrina è colpevole,punto. Mettetevi l'anima in pace,punto.

Anonimo ha detto...

Per Anonimo 5 marzo 2011 22:26.
Ha parlato la Suprema Corte di Cassazione!
Caro anonimo, ti raccomando di affidare le tue figlie quindicenni all'amorevole zio Michele. Così potrai dormire sonni tranquilli.
OPPURE NO!?

Anonimo ha detto...

Se le affidassi all'amorevole cugina invece farebbero la stessa identica fine...e cmq nn si augura a nessuno una fine così,prima di parlare lavati la bocca e soprattutto corte di cassazione o no,rispetta le opinioni altrui come vengoni rispettate le tue! Vacci tu dallo zio michele e da Sabrona!

Unknown ha detto...

Calma ragazzi calma. Non degenerate nei commenti solo perché la pensate in maniera diversa, il rispetto viene prima delle idee, prima di tutto. Ok? Ciao, Massimo.

Anonimo ha detto...

Scusa Massimo hai ragione ma nn mi è piaciuta per niente la frase. Ti chiedo ancora scusa.

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Massimo. Ma la mia frase è stata fraintesa. Il mio era un semplice invito a riflettere con se stessi, prima di lasciarsi andare ai pregiudizi. Il senso era questo: se io fossi direttamente interessato, mi fiderei delle persone che assolvo a priori, soprattutto se lo faccio in danno di altre persone che condanno a priori?
Sicuramente non volevo toccare i sentimenti personali del mio interlocutore.
Ciao e grazie per questo blog che ci consente di esprimere le nostre idee.

Manlio Tummolo ha detto...

Personalmente posso capire le convinzioni divergenti, ma per nulla coloro che, attaccando una persona ed addirittura pre-condannandola per omicidio, si preoccupano di tenere nascosta la loro povera personalità. avvolti nel mistero o nel bourkha dei nicknames. Chi è capace di pre-condannare altri, abbia almeno il coraggio di firmarsi, tanto comunque a tempo debito una bella querela per diffamazione a mezzo stampa o INTERNET che sia, non gliela toglie nessuno, anche se per assurdo Sabtina Misseri o chi per lei venisse effettivamente condannata, perché la diffamazione in tal caso precede anche la notorietà della condanna. E nessuno toglierebbe poi il dubbio che la condanna sia stata determinata dalla sete di sangue e di vendetta di questi anonimi, inficiando la validità giuridica della sentenza stessa: quello che non capiscono gli inquisitori di Taranto e le numerose comari, vedi Giusy D., due Silvie, un Giuseppe, ed altri ancora, che scrivono sui due quotidiani più letti in Puglia.
Vedo altresì che sul "Quotidiano di Puglia" pubblicano i commenti ormai anch'essi a singhiozzo; i coordinatori dell'edizione web farebbero miglior figura a non dare spazio a nessuno, così potrebbero pubblicare le loro notiziole gonfiate ad arte con titoli fasulli, assumendone l'integrale responsabilità e senza giustificazioni emotive del tipo, "ma, noi credevamo che...".

Unknown ha detto...

Inquisitori di Taranto che comunque hanno il diritto di esporre il loro pensiero, se in maniera educata, su qualsiasi giornale ritengano opportuno esporlo. Questo, per correttezza, è da aggiungere. Ciao Manlio, Massimo

lori ha detto...

Ciao Massimo, sottoscrivo al cento per cento quello che hai detto, ma mi chiedo se l'avvocato Coppi , ora non potrebbe chiedere lo spostamento del processo, visto che si sono conosciuti alcuni elementi della linea difensiva di uno degli avvocati di Sabrina? E secondo te perchè,appunto l'avvocato Coppi non si fa sentire? A proposito di Galoppa vorrei ricordare che in un servizio, mi sembra delle Iene,gli fecero dire che per ogni comparsata televisiva percepiva compensi non troppo irrisori e questo l'Ordine degli avvocati non dovrebbe stigmatizzarlo oltre all'aeccessiva sovraesposizione??
lori

Unknown ha detto...

L'Ordine degli avvocati ha in programma di sentire il Galoppa, ma non aveva deciso una data a causa del fatto che in quel momento era impegnato in una difesa ed una sospensione immediata era improponibile.

Ma ora la procura ed il giudice hanno cambiato le carte in tavola ed a Taranto saranno costretti ad agire contro il Russo, quindi per fare le cose in maniera paritaria, anche perché l'avvocato Galoppa non è più impegnato col Misseri, la cosa più logica sarebbe decidere una data anche per lui. Lo faranno?

L'avvocato Coppi aspetta la cassazione e, io non sono in lui e quindi ipotizzo, probabilmente sta aspettando per rendersi conto se davvero la procura non chiederà altro tempo al gip, manca poco ormai, perché sa che finite le indagini cambierà tutto in tribunale. Così avrebbe anche il quadro completo di quanto è in mano agli inquirenti.

Posso azzardare una previsione? Il procuratore Sebastio si farà dare altri mesi dal gip; forse anche per questo motivo sono finiti in carcere i parenti di Misseri che potrebbero essere la giustificazione alla richiesta.
Mi sbaglierò? Ma... ciao, Massimo

lori ha detto...

scusa forse mi è sfuggito qualcosa..Galoppa non era stato ascoltato perchè impegnato in una difesa ed una sospensione immediata era improponibile..ma non è la stessa situazione dell'avvocato Russo?
grazie massimo per la tua disponibiltà...
lori

Unknown ha detto...

Non è proprio la stessa. Galoppa ha violato l'articolo 12 della legge professionale forense, mentre il Russo ha accuse più pesanti, anche se da dimostrare. Ad esempio il favoreggiamento paventato quando si è detto che era stato lui a volere che Carmine Misseri spedisse il telegramma al fratello per fargli cambiare avvocato non figura più. Ciao

Manlio Tummolo ha detto...

Mi dispiace, egregio Prati, in questo caso non posso concordare: una cosa è dire "Forse Tizio è colpevole di questo o di quello" oppure "Io penso che Tizio sia colpevole di questo o di quello", altro è asserire, come se fosse rivelazione divina, "Tizio è colpevole di omicidio", molto prima anche del primo processo. La cosa non è vietata da me, è vietata dalla legge e, se vogliamo, dalla logica e dalla morale. Riferendomi agli "inquisitori", intendevo gli inquirenti o pubblici ministeri o procuratori della Repubblica: per il resto ho parlato di "comari", sia donne, sia uomini. Resta evidente che la libertà di parola è sacrosanta, ma non lo è quella di insulto, ove non sia almeno in risposta ad insulti ricevuti. E, infine, la cosa più spiacevole che si dica "Tizio, con nome e cognome, è un assassino", mentre il grande accusatore o giudice da blog si nasconde avvolto nel suo bourkha: la lealtà non guasta, mi sembra, in INTERNET, come in ogni altra cosa.
Ad es., sul "Quotidiano di Puglia", c'è la gentile signora Giusy D. che, avendole io osservato la necessità di usare il condizionale se si pretende di fare delle ipotesi sull'autore di un omicidio con aggiunta di tanti "forse, chissà", ed altre circonlocuzioni, credendo essa che si possa discutere su un blog come tra donnette al mercato o al centro commerciale, mi ribatte che io non uso il condizionale parlando della Procura. Ma qui sta la differenza: io parlo di certezze procedurali, date chiaramente dalla legge, che vengono eluse o violate, e dico certezze dopo ormai 12 anni di studi giuridici prima universitari e poi personali, esse - sulla base solo di illazioni giornalistiche - pretendono di sapere in anticipo come finirà quello che, a loro avviso, è solo il "giallo di Avetrana". Ma questa storia non è un giallo televisivo o libresco, è una tragica realtà, e la cautela nei giudizi è d'obbligo.

Unknown ha detto...

Io la vedo come te tranne in un particolare, quelle persone che credono di avere il dono della verità, a parere mio, non parlano con la loro voce ma con quella di chi gli ha inserito questa convinzione nella mente. E qui mi riallaccio al resto del tuo discorso che reputo giusto e corretto. Ciao.

Anonimo ha detto...

Ieri, domenica ore 14 ho seguito in contemporanea (potere del telecomando) sia RAIUNO sia Canale 5, si parlava del caso Yara e delle abiette polemiche sulle ricerche svolte dai volontari della Protezione Civile: Sgarbi sul primo canale e la Santanché sull’altro hanno stigmatizzato che nessuno osa sollevare alcuna critica all’operato della magistratura che dirige e conduce le indagini, sopra-stando alle forze dell’ordine, alla polizia giudiziaria ecc., i quali le indagini le sanno fare. Nessuno osa toccare i Magistrati … e Sgarbi ha citato anche il caso di Avetrana … Lasciando da parte le posizioni politiche, è stato toccato il punto dolens che tanti, spero senza condizionamenti di colori di parte, hanno osservato e sollevato. Naturalmente a entrambi conduttori è presa la tremarella …
Dò voce al tarlo che mi rode l’orecchio da un bel po’. Si è forse appurato che la famiglia dei Misseri sia di estrema Destra? e il team della Procura dalla parte opposta?
Mimosa (una Mimosa veramente stanca di lottare per la giustizia)

Manlio Tummolo ha detto...

L'interrogativo che si pone Mimosa è in parte anche il mio, anche se la famiglia Misseri, prescindendo dall'atroce delitto in cui è in un modo o nell'altro coinvolta, non pare aver dimostrato un qualche orientamento politico specifico, come anche nell'aver dato adito, prima, a dubbi sull'onestà o sul loro comportamento. Perplessità ne suscita ora ovviamente il capofamiglia, perché tutta la descrizione, comprese le otto varianti, che ha dato del fatto denota una certa dimestichezza con morti violente e sparizione di corpi. Politicamente credo che questi personaggi si siano sempre astenuti da ogni indirizzo specifico. Sono i classici uomini "qualunque". Mi pare anche che nessuno assuma atteggiamenti politici nei loro confronti, nel senso che né destra, né sinistra li prenda a simboli dell'ingiustizia dell'Ordinamento giudiziario, come viceversa qualcuno dovrebbe ben fare. Si tratterà ora di vedere quando, da Taranto, le discussioni si sposteranno a Roma, e quando si dovrà pur cominciare a fare i conti sulle procedure adottate. Ma, per quanto ne so, ora la politica si astiene dall'intervenire, e sembra in attesa.
E, mi perdoni Mimosa per la mia "predica", ma non ci si può mai stancare di combattere, come si può ovviamente, non solo per la Giustizia (che dovrebbe essere l'obiettivo di ogni uomo), ma anche per la pura logica applicazione delle norme vigenti, anche quando di per sé non siano "giuste" o "giuste in assoluto" come dovrebbero. Il rispetto della Legge, che non sia proprio ripugnante alla Morale (cfr., leggi razziali, di fanatismo politico o religioso, e simili), ancorché non perfetta, è la regola prima per il funzionamento di una vita sociale e civile degna di questo nome. E' proprio lottando contro gli abusi contro la Legge che possiamo sperare in un miglioramento, ancorché difficile da raggiungere, e talvolta forse impossibile. Nessuno può chiedere a persone normali che lavorano o vivono modestamente, con pochi mezzi, di fare miracoli, ma già esprimere su questi blog o nei vari forum di giornali e riviste un'opinione obiettiva e motivata su fatti incresciosi, senza condanne preventive verso chicchessia, segnalando abusi ed irregolarità, è già molto. Se tutti lo facessero, anche le persone che hanno un ruolo determinante si guarderebbero dal compiere tali abusi ed irregolarità, e certa gazzetteria eviterebbe di scrivere sciocchezze falsificando addirittura la realtà procedurale, usando una terminologia impropria allo scopo di ingannare la pubblica opnione. Quindi, non rinunci alla battaglia, né si scoraggi per gli insuccessi momentanei. La vittoria più soddisfacente non è quella ottenuta subito, ma quella che si ottiene duramente, e con risultati durevoli.

Anonimo ha detto...

Doverosa replica verso chi ha scritto che l'ordine degli avvocati sara' OBBLIGATO ad agire nei confronti di Russo ....Ogni ordine TUTELA i propri iscritti e quando agisce sanzionando ha verificato che l'assistito ha VIOLATO norme relative al codice deontologico che si sottoscrive
all 'atto dell'iscrizione e non e' COMPIACENTE nei confronti di nessuna procura. Ricordo che qualsiasi ordine professionale agisce anche su segnalazione, comprovata, di un qualsiasi cittadino. Vedremo dopo la decisione dell'ordine se Russo ha avuto un comportamento corretto oppure no. Personalmente mi permetto di esprimere qualche dubbio

Unknown ha detto...

MI scuso con te per non essermi fatto capire, a volte la fretta porta a questo. Non intendevo dire che l'Ordine sanzionerà il Russo, so anch'io che tutela i propri iscritti e senza prove certe non agisce, ma che era praticamente stato costretto, visti gli eventi mediatici innescati dalla procura (non che ne sia compiacente, ci mancherebbe...), a trovare una data utile ed abbastanza vicina nel tempo per ascoltarlo, data non ancora decisa per il Galoppa in quanto non pressati da fatti improvvisi accaduti. In questo senso era l'agire che ho scritto nel commento. Ciao, Massimo.

Manlio Tummolo ha detto...

All'Anonimo (ma mi chiedo perché tanta paura a firmare affermazioni ovvie al limite della banalità ?)delle ore 8.16 ricordo che neppure il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati è infallibile, tanto è vero che poi si può ricorrere al Consiglio Nazionale Forense e alla Suprema Corte di Cassazione; in ultima istanza resta la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Diciamo che, se le denunce vengono da parte di un qualunque cittadino, non hanno certo lo stesso peso che se vengono fatte da una Procura, con la quale l'Ordine deve per forza di cose convivere pacificamente. Ciò che stupisce è che, di fronte ad un atto di guerra inaudito verso un avvocato, lanciando sulla stampa notizie ed informazioni errate e poi ulteriormente raffazzonate dalla stampa e dal sito web del TG 1, l'Ordine degli Avvocati di Taranto non ha inviato le dovute diffide, sia alla stessa Procura, sia alla stampa. Tutti i dubbi sono leciti, per cui io personalmente dubito di un Ordine degli avvocati che tuteli in questo modo un proprio iscritto, solo perché giovane, non celebre e non potente. I comportamenti verso l'avv. Taormina, pur dichiarato colpevole di inquinamento delle prove, furono e sono ben diversi. Qui, per stolida vendetta (un'evidente rappresaglia per la ricusazione del Galoppa, nominato dalla Procura stessa come avvocato d'ufficio), si è voluto addirittura troncare la carriera forense di due giovani avvocati, colpevoli in sostanza di aver difeso, bene o male che sia questo sarà da vedere, la propria patrocinata. Persi per persi (ormai chi si affiderebbe a loro dopo una simile vicenda ?) presenterei querela contro la Procura e la stampa che li ha diffamati: del resto hanno 90 giorni di tempo per farlo dal momento della notificazione delle misure adottate nei loro confronti.
E tutto ciò va associato all'enorme pressione psicologico-mediatica sulla giovane Misseri e sulla madre Cosima, affinché confessino: un evidente sostituto della tortura, che da fisica si fa psicologica.

Anonimo ha detto...

Per dirla come lei : banalmente arrogante e saccentino anche...atteso che accusare la procura di ritorsioni per l esclusione di Galoppa significa ancora una volta rimestare nel torbido. Ma se Russo e moglie sono così
Specchiati che problema c'è ??nessuno e' infallibile meno che mai procura ordine avvocati cassazione ma anche e soprattutto gli arroganti ei saputelli....

Manlio Tummolo ha detto...

Al caro amico "Anonimo": so perfettamente di essere "saputello", è per questo che mi firmo con nome e cognome, onde chi voglia possa individuarmi perfettamente, assumendomi l'intera reposnsabilità di quanto scrivo. Ma, a Suo onesto ed imparziale parere, come si dovrebe denominare chi, pur stando cautamente sempre dalla parte dei più forti, non ha neppure il coraggio di firmarsi ?
Quanto alle responsabilità degli avvocati già di Sabrina Misseri, ovvero Russo - Velletri, ancora una volta ciò che disturba è la metodologia adoperata, come ben indicato da Prati. Ora, caro signor Anonimo, legga il Codice Penale al Libro II, Titolo III, artt. 371-bis, 374, 377, 377 bis, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384, nonché le norme della legge n. 36/1934, artt. 14, 15, 37, 38, 40,41, 42, 43, 44, 45, 52, 56, nonché infine il Codice Deontologico Forense del 17/ 4/1997, e forse, non essendo Lei "saputello", riuscirà con qualche sforzo a capire che la procedura effettuata contro gli avvocati Russo - Velletri non è stata delle più regolari: questo se si ha onestà nelle proprie dichiarazioni. In nessun Paese, dove viga uno stato di diritto si può condannare qualcuno prima che vi sia stato un regolare procedimento. Non si va a diffondere sui giornali notizie di "interdizione", che può esservi solo in ultima istanza, e non prima; non si dà per scontata una pena che deve essere ancora stabilita. Ora, tra le invenzioni degli Organi d'informazione e le "dritte" (contorte) provenienti dalla Procura, non è difficile rilevare che questa è una rappresaglia, del resto cominciata fin dall'inizio dell'assunzione della difesa della signorina Sabrina Misseri, perché alla faccia dell'8 marzo e del grande amore verso le donne in questo unico giorno dell'anno da parte di certi individui, si vuole che confessi, ad ogni costo, per sbrogliarsela da una situazione che gli inquirenti stessi si sono creati, prima sollecitando il buon Misseri con procedure da loro stessi qualificate "suggestive", vietate esplicitamente sia nei confronti di indagati che di imputati (art. 61 CPP), poi elaborando orari secondo le necessità, quindi pensando di utilizzare testimoni per cose assolutamente banali (vedere una persona camminare per strada, vedere zio e nipote che discutono "animatamente", ecc.). Dài, caro Anonimo, so di essere "saputello", soprattutto rispetto a persone che, viceversa, temono di farsi riconoscere se si firmano e temono chissà quali violenze o vendette. Sicuramente io sono "saputello", ma Lei non si dimostra sicuramente molto audace nelle Sue pur banali asserzioni.

Anonimo ha detto...

Forse temo che mi inondi di lettere come fa di solito....
scherzo

Anonimo ha detto...

Grande Manlio!
Norma.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa se a distanza di tempo posto un intervento. Rileggo spesso tutti gli articoli e i commenti per approfondire le impressioni.
Caro Manlio, senz’altro sei grande come dice Norma e - aggiungo io – preparato e saggio, però permettimi di riprendere il discorso del colore politico. E’ un tasto delicato in generale, specialmente oggidì in Italia. Sicuramente è pericoloso parlarne, ma tant’è … mi sono già espressa altrove dicendo che questa situazione delle incarcerazioni senza prove provate pare sia più consona a regimi talebani e ad uno stato di polizia che ad un ordinamento democratico, e non sono stata la sola … Tu scrivi che la famiglia Misseri “non pare aver dimostrato un qualche orientamento politico specifico” … già, perlomeno a quanto ne sappiamo tu ed io, che tra l’altro viviamo al Nord (-Est, per la precisione). Noi non sappiamo come essa vota nei seggi, ma “altri” sicuramente sì, il nostro voto non è mai segreto … anche se non sbandiamo pubblicamente il distintivo di un partito. E' non recente la polemica sulle ideologie di una parte dei Magistrati, chi frequenta i Tribunali lo sa bene … (e non mi addentro). Pertanto resta in piedi la mia domanda cruciale: che questa situazione non sia frutto di scontri di schieramenti? Specialmente ora che l’accanimento è piombato addosso persino all’avv.Russo e ad altri parenti Misseri … Inoltre tu dici che finora “né destra, né sinistra li prenda a simboli dell'ingiustizia dell'Ordinamento giudiziario”, e perché si dovrebbero “compromettere” in questa torbida vicenda? Già hanno altri terreni fertili su cui scontrarsi … Invece, si spiegherebbero tante cose … e noi commentatori faremmo solo la parte dei don Chisciotte … Ne vale la pena? Forse questo è un troppo scottante elemento di riflessione …
Saluti. Mimosa

Anonimo ha detto...

A me sembra assurdo che la legge attribuisca al difensore la discrezionalità di scegliere se e quando depositare i risultati dell'indagine difensiva e un magistrato inquirente invece decida di prendersi d'ufficio tali atti. Inoltre se la legge attribuisce al legale l'obbligo di custodire i verbali delle indagini "fino a quando siano utili per la difesa", istituendo quindi un obbligo in tutela dell'interesse dell'assistito non della procura, come mai la procura pensa il contrario nel caso dell'avv. russo? Poi altra ambiguità in questo stranissimo caro come mai un avvocato della difesa ha tra gli amici di FB mariangela spagnoletti? sicuramente non sarà nulla di male se l'avv. Galoppa e la teste dell'accusa sono amici ma a volte la forma pure ha un suo peso, o sbaglio?

Anonimo ha detto...

E' vero e non solo l'avv. Galoppa ha tra i suoi amici la spagnoletti già dai tempi in cui era difensore di michele ma anche la fidanzata di ivano è tra gli amici del famoso legale. per onore di cronaca andava detto

Anonimo ha detto...

I due avvocati(che nn si possono piu' definire tali) ne hanno fatte piu' di Carlo in Francia! Da subito.
Quando all'incidente probatorio ha esordito l'avv. Velletri, la sua prima domanda è stata di chiedere conto della regolarita' dell'incarico al legale d'ufficio!
Una richiesta francamente spudorata!
Nel tentativo di scoprire qualche irregolarita', cosa che nn è avvenuta, quando avevano gia' cercato di estrometterlo!

Invece di criticare gli inquirenti perche' non dibattete dei reati contestati a questi due avventurieri?
Non un reato, ma piu' di uno, e nonostate fossero indiziati dai primi di dicembre, hanno continuato imperterriti, pensando di avere campo libero, e che gli inquirenti erano dei co...ni!
Poi ad un certo punto basta!
Se questi signori erano degli avvocati sapevano bene che quanto messo in atto era passibile!
Certamente viene da chiedersi perche' puntare sul condizionamento o minaccia di testimoni? Forse nn si hanno altre frecce al proprio arco?
La risposta è scontata............
Impera in questo "posto" una logica stringente. Io rubo. Se mi arrestano, io sono innocente e i Magistrati sono cattivi!

Anonimo ha detto...

No. Caro amico gli avvocati di Sabrina sono stati sanzionati perchè hanno commesso dei reati, e no per un Dogma. Ma quale dogma?
Questi sono i fatti reali. Poi se a te fa comodo rigirare la frittata cosi'....fai pure!